The Past Returns and Goes On

di Redapple_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Back to Past ***
Capitolo 2: *** The Palace ***
Capitolo 3: *** His Wife ***
Capitolo 4: *** Two Queens ***
Capitolo 5: *** In Love ***
Capitolo 6: *** Do you still like me? ***
Capitolo 7: *** No Ice in My Heart ***
Capitolo 8: *** Princess Emma of Misthaven ***



Capitolo 1
*** Back to Past ***


C'era una volta una regina cattiva, tutti la consideravano tale ma nessuno conosceva il suo cuore. Quella regina ora è cambiata, quella persona malvagia non esiste più, c'è solo Regina. La donna forte e determinata, che non mostra mai il suo cuore e che combatte costantemente contro l'oscurità. Non avrei mai pensato di avere tutto questo, un figlio, una famiglia e persino degli amici, ho scoperto il bene e capito cos'è la felicità. Non voglio più vendetta, perché ho capito che non porta alla vera felicità, io voglio solo essere perdonata per il dolore che ho inflitto e ricominciare con una nuova vita.                                                  
Questa mattina, come sempre è iniziata con quel senso di solitudine che mi viene sempre da quando Henry non c'è più, o meglio non è qui in casa con me. La signorina Swan sta sempre con lui, ormai non mi da più tanta noia, ma mi manca un mio ometto, prima stava sempre con me, da quando non c'è questa casa sembra vuota. Ho combattuto tanto contro quella donna, ho cercato di allontanarla da Henry con tutte le mie forze, ma un fin dei conti è sua madre, è destinata a stare con lui e ad essere la salvatrice, anche io sono sua madre, lui lo sa. Come sempre mi alzo, mi preparo e esco a fare una passeggiata, nel cielo vedo una strana nebbia dissolversi nell'aria.  "Ci risiamo" tutti i giorni qualcosa di nuovo, a Storybrook non c'è mai pace... E a un tratto ricordo cosa è successo. Perché sono qui? Non dovremo essere tutti nella Foresta Incantata?
Mi avvio verso casa degli Snowing, loro due con aria confusa quanto la mia mi aprono e vedo Snow "Snow ma che..?" La guardo cercando di capire se sto sognando 
"Non lo so, Regina, cosa è successo? non dovremo essere tutti a casa?" Guardo il suo pancione, è incinta? È da quando? Solo una cosa mi viene in mente, ci sarà stato un altro sortilegio che ci ha riportato qui?  Resto un po' qui con loro, anche se non mi piace molto questa idea, e dopo un po' torno a casa mia. Penso ad Henry, mi manca di già, spero che stia bene con la Swan. Ho dato loro ricordi falsi ma felici e ora dovrebbero essere a New York, forse potrò rivederlo.
Qualche giorno dopo arriva una chiamata da Snow, mi dice che Emma e Henry sono a Storybrook, Hook li ha riportati qui. Lei si ricorda tutto ma Henry no. quindi posso presentarmi a lui solo come il sindaco Mills? Qualche ora dopo mi decido a chiamare la Swan, per capire cosa è successo. 
"Signorina Swan, si ricorda di me?" 
"Regina, si mi ricordo tutto io, ma Henry no"
risponde lei 
"E perché?" 
"Hook aveva solo una dose di pozione per la memoria, non so dove l'ha presa" 
"Henry sta bene?"
Le chiedo preoccupata
"Si sta bene, gli ho detto che venivano qui per un mio caso" 
"Ok, meno male" 
"Se vuoi puoi venire a salutarlo, magari gli dici che sei una mia amica o non so.."
"Non credo sia una buona idea."
Le rispondo abbattuta "buona serata signorina Swan" riattacco il telefono. Mi sento un vuoto dentro, come farò a vederlo per la città senza che si ricordi di me? 
Mentre scoprivamo chi era stato a lanciare il sortilegio ho conosciuto una persona, Robin Hood. Era sfuggito al prima sortilegio ed era la sua prima volta a Storybrook, così gli ho spiegato come funzionava questo mondo. Il nostro primo incontro è stato un po' strano, io stavo cercando la Strega Perfida e l'ho sentito arrivare scambiandolo per una scimmia volante. Lui a sua volta mi aveva scambiata per la Strega, così mi "attacca" con una freccia, che io schivo prima che mi prendesse in pieno. Lui si scusa e presenta, sapeva già chi ero nell'altro mondo e questa cosa mi ha colpita, soprattutto perché non aveva paura di me anche sapendo quello che ho fatto. Henry, che ora finalmente si ricorda tutto, dice che dovrei essere contenta per averlo conosciuto, ha visto anche lui che sta sempre al mio fianco. Anche se io non lo voglio è sempre qui ad aiutarmi o tirarmi su quando sono triste, mi racconta molto della sua vita e io della mia, anche se non ce n'è bisogno 
"La Regina eh, complimenti" mi dice ironicamente Robin facendo un inchino 
"Attento, altri aggiungono l'appellativo Cattiva al titolo di regina" 
"Non mi sembrate così 'cattiva' come volete far credere"
dice sorridendo, poi vedendo il mio sguardo perplesso si ferma e mi guarda negli occhi "secondo me siete solo una donna che ha sofferto molto e che ha perso la speranza di essere felice" con questa semplice frase mi ha inquadrata perfettamente 
"Ho perso il mio primo amore e da allora, anche quando cerco di essere buona, non mi sento mai bene, sembra una maledizione Tutti gli altri hanno un lieto fine, io invece credo che non sarò più felice" se fosse un'altra persona non avrei risposto così, ma con lui mi sento sicura, penso che potrei confidargli di tutto senza problemi
"Regina, tu avrai un lieto fine. Anche a me è successa la stessa cosa, mia moglie Marian è morta anni fa, e prima anche io avevo perso la speranza. Ma poi ho ripensato a cosa ho di bello, come mio figlio Ronald e i miei compagni, e così mi sento sempre meglio. Ho ancora speranza in un lieto fine, anche senza di lei. E dovresti fare così anche tu Mi lady"
"Spero che tu abbia ragione" gli dico sorridendo. Parliamo molto spesso, lui è molto saggio, riesce a farmi sentire bene e a non farmi pensare alle cose brutte. Sinceramente lo trovo interessante, ma non credo che ci potrebbe mai essere qualcosa tra noi, dopo tutto lui è un ladro e io sono la Regina, Cattiva.
Ora sono nel parco a fare una passeggiata, con un gelato alla crema in mano, una delle cose più buone di questo mondo. Lo vedo, è su una panchina appena mi vede mi sorride e viene incontro 
"Milady, come sta?" 
"Bene grazie, finalmente è passato tutto" 
"Si finalmente, magari ora possiamo fare una passeggiata con calma"
mi propone sorridendo 
"Si certo" iniziamo a camminare quando vedo che mi fissa mentre mangio il gelato
"Non hai mai visto qualcuno che mangia un gelato?" Gli chiedo ironica 
"In realtà no, milady" mi sorride un po' imbarazzato "ma sembra buono" 
Imito un Si con la testa e lo invito ad assaggiarne un po' del mio. 
"Mmh che buono, perché non è stato inventato nel nostro mondo?" Dice assaporando un po di gelato 
"Beh qui ci sono tantissime cose sconosciute nella Foresta Incantata, dovresti provare tutto" 
"Mi piacerebbe che fossi tu a farmele provare"
gli sorrido e anche lui. 
Neanche un minuto dopo sentiamo un rumore proveniente dalle stalle e vediamo un fascio di luce che finisce nelle nuvole. 
"E quello cos'è?" Mi chiede Robin 
"Non lo so, ma niente di buono" ci avviciniamo verso quella luce, li vicino sentiamo un forte vento che soffia verso una porta della stalla spalancata, dal quale proviene il fascio di luce. È il portale che voleva aprire Zelena "Regina non ti avvicinare troppo!" Sento Hood che urla sovrastando il rumore del portale. "Voglio soltanto dare un'occhiata" gli urlo, ho intenzione di scoprire dove porta, o almeno richiuderlo, così mi avvicino un po' cercando di non farmi trascinare dal vento. Non riesco a tenermi in piedi per molto così mi arreggo alla porta, ma questa si stacca trascinandomi con se nel portale, sento un ulto di Robin e lo vedo attraversare il portale con me.
Mi sveglio di soprassalto e vedo Robin chinò su di me che mi sorride "Buon giorno mi lady" mi alzo in piedi e mi metto a posto il vestito 
"Dove siamo?" Mi guardo intorno "Siamo nella foresta incantata?" 
"Credo di si, conosco questi boschi" 

"Certo, come ladro ti sarai nascosto qui spesso" 
"Si mi sono nascosto dalle vostre guardie molto spesso"
mi dispiace quasi un po' 
"Te lo meritavi di sicuro. Comunque ora abbiamo problemi più grandi" 
"In che epoca siamo? Era il portale temporale vero?" 
"Si, e credo di sapere 'quando' siamo, guarda li"
gli indico un albero dove c'è un foglio con la sua foto e la scritta "ricercato" 
"Che brutta immagine, potevate fare di meglio vostra altezza. O guardate Biancaneve è venuta molto meglio" mi indica l'albero accanto dove c'è anche Snow
"Basta scherzare, questo è un vero disastro. Siamo all'inizio di tutto, anche prima del sortilegio" 
"Bello, quindi siamo intrappolati qui?"
"A quanto pare"
dico e subito dopo sento delle voci. Mi avvio verso quella direzione con Robin dietro che mi segue e vediamo un villaggio, con la magia mi cambio d'abito per sembrare del popolo visto che lui va già bene così. Ho indosso un vestito marrone alla contadina, con un cappuccio. 
"Oh di sicuro non ti riconosceranno" dice Robin ironicamente e ha ragione, devo cambiare aspetto altrimenti tutti mi crederebbero la regina, lo faccio anche per lui. 
"Così va meglio?"
"Perché anche io?" 
"Perché se ti incontriamo nei boschi o incontriamo qualche tuo amico e ti riconoscesse sarebbe un casino" 
"Giusto, e ora che si fa?"
Appena finita la frase sentiamo un rumore di una carrozza che viene verso di noi. Ci spostiamo e mi vedo dentro la mia carrozza, cioè vedo la regina, la carrozza si ferma all'inizio del villaggio e lei scende. A quel tempo vestivo sempre con dei pantaloni di pelle attillati e sopra un corpetto con un lungo strascico, devo dire che stavo abbastanza bene in quei vestiti. 
"Wow, il nero è proprio il vostro colore, stavate benissimo!" Mi guarda e poi si corregge "ma state benissimo anche così naturale" 
"Così a stracciona? No stavo molto meglio nei miei vestiti da regina. Veloce vieni con me" ci nascondiamo dietro un cespuglio, guardo la scena mentre lui mi segue poi lo trascino via da li
"Perché stiamo scappando? Non ci può riconoscere" 
"Lo so, ma so anche cosa ho fatto a questo villaggio tempo fa ed è meglio starne alla larga fidati"
mi fa un cenno con la testa e corriamo via del villaggio. Quando siamo abbastanza lontani ci fermiamo e io mi siedo su una roccia a pensare. Penso a quello che ho fatto a quelle persone, che prima non era da niente e non mi importava, ma ora ho un senso di colpa verso quello che ho fatto. Robin mi siede accanto "A cosa pensate?" Non gli rispondo ma indicò con la testa il luogo dal quale siamo scappati "Cosa è successo li?" 
"Devi saper che a quel tempo ero spietata, volevo la mia vendetta verso Biancaneve e per trovarla ho offerto a quel villaggio dell'oro in cambio di informazioni" mi giro nella sua direzione e lui mi sta guardando "Ma loro erano troppo fedeli a Biancaneve e non mi dicevano nulla, così ho mostrato loro una donna che aveva cercato di proteggerla e che avevo condannato a morte per questo, ma loro ancora non cedevano. Per questo motivo ho ordinato alle mie guardie di ucciderli tutti senza pietà..." Gli dico con gli occhi lucidi, so che mi crede un mostro ora, forse avrei fatto meglio a non dirglielo invece lui mi prende la mano e dice "Regina, avete sbagliato nel passato, ma vedete ora vi state pentendo di tutto ed è questo che conta davvero" non mi aspettavo una risposta del genere, in fondo gli ho appena raccontato di aver ucciso un intero villaggio per la mia vendetta personale e lui mi ha detto che conta solo di essermi pentita. 
"No, devo rimediare. Devo impedirmi di far uccidere tutte quelle persone!" 
"Hey no no no, potrebbe avere effetti disastrosi sul futuro, sarebbe tutto imprevedibile" 
"Ma devo almeno salvare quella donna, mi sentirò per sempre in colpa sennò"
lui alla fine accetta e insieme andiamo in direzione del villaggio, ma quando arriviamo è troppo tardi e sono già tutti morti. 
"Come era quella donna?" 
"Beh era alta, con i capelli lunghi e scuri occhi scuri... Credo, non ne sono sicura ma qui non c'è" 
"E dove è allora?" 

"Ora ricordo... È a palazzo, nelle prigioni, in attesa della sua esecuzione" mi ricordo di averle dato un giorno di vita.
"Quindi che facciamo?" 
"Facile no? Andiamo a palazzo"



___Spazio autrice: Ciao a tutti! spero che questa nuova serie vi piaccia, in questo momento mi sono innamorata perdutamente di Ouat e di questa meravigliosa coppia, perciò ho dovuto scriverci una fanfic! spero anche che si capisca qualcosa soprattutto all'inizio, mi raccomando recensite, alla prossima!___

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Capitolo 2
*** The Palace ***


Ci incamminiamo verso il mio palazzo, ma è troppo lontano per raggiungerlo a piedi, a Storybrooke ci sono le macchine e gli autobus, mi sono abiutuata a quelli ormai ma ho sempre la mia magia con me, così mi ritrasformo in me stessa per poter usare la magia
"Ci porto vicino al castello" informo Robin. Quando arriviamo Robin spalanca gli occhi "Che c'è non hai mai visto questo castello? anche quando ti mettevano in prigione?" 
"Non sono mai stato in prigione, e comunque no, non l'avevo mai visto prima. Vi tenete bene eh" 
"Ricorda che sono la regina qui e questa non è la mia casa, è solo il palazzo reale che prima apparteneva al Re"
dico seria "Il mio palazzo è molto meglio" lui scoppia a ridere e anche io con lui. 
"E ora che facciamo entriamo dicendo di venire dal futuro e rapiamo quella donna?" 
"No, ora dobbiamo entrare di nascosto nelle prigioni."
gli indico la strada per il tunnel sotterraneo che porta alle celle. Facendo attenzione a non fare rumore cambio di nuovo aspetto almeno se ci scoprono non mi possono riconoscere, e arriviamo all'entrata del tunnel.

Ovviamente ho usato la magia per renderlo inaccessibile e mi ricordo di aver usato la mia preferita, quella di sangue così la sciolgo senza problemi.                              
Il tunnel non lo usa quasi nessuno da anni, solo io posso aprirlo è una specie di sistema di sicurezza non serve per entrata comune, perciò è abbastanza malridotto e polveroso. Mi fermo cercando di ricordare tutti i trabocchetti e le posizioni delle guardie che avevo messo qui sotto, ma sono passati tanti anni e non ne sono del tutto sicura.
"Che succede mi lady?" chiede Hood vedendomi penseriosa
"Sto cercando di concentrarmi, sai non è facile ricordarsi tutte le mie trappole e se do scoprono sono guai" si zittisce per farmi pensare. Evitiamo con facilità le guardie, che oltretutto stavano dormendo da bravi fannulloni, e entriamo nelle prigioni. Dobbiamo cercare di evitare anche i prigionieri perchè potrebbero avvertire le guardie, i prigionieri desitnati all'esecuzione sono nel piano superiore quindi ci sarà anche quella donna. Pultroppo non possiamo liberarli tutti ma almeno lei voglio salvarla, ha anche una famiglia a cui tornare e non mi piace che per colpa mia non la vedano più. 
Saliamo al secondo piano, Robin ogni tanto mi chiede qualcosa tipo "Ci avete vissuto qui?" gli rispondo di si che per un periodo ci ho vissuto, quando ho sposato il Re ma poi quando è morto me ne sono andata, costruendomi il mio palazzo. 
"Nessuno ha mai scoperto chi è stato ad uccidere il Re, ma non credo che sia morto per cause naturali no?" beh in effetti no, ma non ho intenzione di rivelargli anche questo.
"No, hai ragione. Ma non mi va di parlarne" gli rispondo e lui pensa che sia perchè mi rattrista così non parla per un po'. Salite le scale gli indico la direzione da prendere e lui mi precede, lo seguo silenziosamente mentre passiamo davanti a un vecchio specchio, andiamo avanti e dopo poco sentiamo dei passi. 

"Ci hanno scoperto! Come hanno fatto?" mi chiede nel panico lui, e vorrei rispondergli di non saperlo ma poi, guardandomi in torno vedo lo specchio, avrei dovuto immaginarlo!
"Lo specchio!" lui mi guarda perplesso "Sidney è il mio specchio magico, ha un collegamento con tutti gli specchi del palazzo, qualcuno deve avermi avvertito e lui ci ha visti passare!" 
"Stanno arrivando, nascondiamoci!"
ci mettiamo dietro un angolo e guardiamo se arrivano le guardie, ma loro non ci vedono. "Via di qui" mentre dice questo mi prende per un braccio, ci giriamo per scappare ma davanti a noi compare una nuvola viola, dalla quale emerge la Regina. Rimaniamo paralizzati per qualche secondo non sapendo cosa fare. Robin tira fuori arco e freccia, ma lei chiama le guardie che ci prendono.

"Bene bene, chi abbiamo qui? Quale è il vostro nome?" dice lei
"Ci chiamiamo Guenda e Mark, vostra maestà" Robin mi guarda interrogativo, ma non potevamo dirgli i nostri veri nomi. 
"Come siete riusciti a entrare nel mio castello?" 
"Beh noi..."
inizia Robin, ma viene interrotto da una guardia che informa la Regina che è stato aperto il tunnel nel piano inferiore.
"Questo è impossibile! Ho protetto quell'entrata con la magia, come avrebbero fatto questi due a entrare? Vabbè non mi imteressa, che ci fate qui?"
"Siamo venuti a prendere una cosa"
mi invento io anche se lei non ci crede. Si avvicina prima a me e poi a lui, lo guarda in modo strano e fa un sorridetto malizioso. Cavolo mi sono scordata di ritrasformare anceh lui! Di solito quando faccio così non prometto mai bene, guardo Hood e lui a sua volta mi guarda chiedendomi cosa stesse facendo
"Peccato, un ragazzo così bello si debba sprecare" Vedo che si avvicina pericolosamente a lui e gli accarezza la il volto, lui prima di tira indietro, ma poi la guarda e resta immobile, sembra colpito da lei. Si guardano intensamente negli occhi per un po', sono molto vicini e io non riesco più a sopportarlo. 
"Lascialo stare!" cerco di liberarmi dalla presa delle guardie.
"Oh poveretta si sente esclusa, chi sei sua moglie o sua amica di rapine?"
"Nessuno. Allora ci lascerete andare o moriremo?"
"Ahahahah lasciarvi andare, dopo che avete cercato di rubare nel castello della regina? Per di più non so nemmeno i vostri nomi"
dice guardando Robin lui sta per rispondergli ma lo interrompo
"Non ti diremo i nostri nomi" dico, poi continuo schietta "e poi arrenditi, non sei il tipo di Mark" appena sente queste parole mi si avvicina velocemente e cerca di soffocarmi
"Questa ragazza ha un forte desiderio di morte?" Chiede ironica a Hood che intanto cercava di liberarsi e urlava di lasciarmi andare "o è troppo gelosa di te?" lui alla fine riesce a liberarsi un braccio e la spiange via da me. Io cado a terra cercando di respirare con Robin che mi chiede se sto bene. La regina allora ordina alle guardie di portarci in cella e che domani verremo giustiziati. Loro rispettano l'ordine e ci mettono in due celle accanto e poi se ne vanno. 

"Grazie, per prima" gli dico
"Di niente, ma non potevi fare qualche magia o qualcosa di simile?" 
"Quando non ho il mio aspetto non ho tutti i miei poteri e non potevo ritrasmormarmi davanti a lei"
"Hai ragione. Ma che le era saltato in testa prima? Quando ha iniziato a fissarmi, mi faceva un po' paura
" mi metto a ridere 
"Beh anche tu la fissavi però, sembravate sul punto di baciarvi" contino a ridere immaginandomi la scena
"Cara, non volevo dirtelo ma quella eri tu" mi rendo conto di quello che ha appena detto e smetto di ridere, ha ragione sono io che mi era preso?
"Dai tranquilla, non mi dispiacevi con quel vestito" dice divertito e io vorrei sprofondare. 
"Ah quindi ti piacevo vestita così e così cattiva?" dico per sdrammatizzare
"ahahah si, eri molto... autorevole" ci mettiamo a ridere insieme e mi sento felice, come sempre quando sto con lui. Poi ci guardiamo negli occhi per qualche secondo smettendo di ridere, mi prende le mani dolcemente, lo guardo in quei suoi occhi scuri e allegri e provo una sensazione strana, mi sento leggermente nervosa a guardarlo, dopo poco distolgo lo sguardo "Ok, ora usciamo di qui" dico e mi ritrasformo in me stessa, riaquisto i miei poteri, apro la serratura della mia cella, anche se non con troppa facilità, e faccio lo stesso con la sua. 
"Un gioco da ragazzi!"
dico soffiando sulle unghie come per farmi sembrare abituata a questo
"Sei stupenda!" mi dice e mi abbraccia sollevandomi da terra. Mi rimette giù dopo poco e ci guardiamo ancora negli occhi, ci avviciniamo sempre di più.

Le nostre labbra sono vicinissime sento il cuore battere fortissimo, prima che le nostre labbra si incontrino sentiamo una voce: "Robin? Sei tu?" quella voce proviene da una donna in prigione, lui si gira 
"Marian!" scioglie l'abbraccio da me e le corre incontro prendendole le mani. Mi vengono le lacrime, Marian... Quella donna è Marian, la sua moglie morta?
"Che ci fai con lei? E' la Regina Cattiva!" dice lei indicandomi
"No Marian, lei non è più cattiva... è complicato ti spiegherò meglio dopo" poi si rivolge a me "Puoi farla uscire di qui?"  
"Certamente"
dico triste, e apro il lucchetto. I due si abbracciano e lui le da un bacio sulla fronte sembrano molto felici.
"Ora dobbiamo uscire da qui" ci incamminiamo tutti e tre nel tunnel dal quale siamo entrati, facendo attenzione a non passare davanti allo specchio. Quando siamo fuori ci trasporto vicino al villaggio dove siamo arrivati. 

"Credevo che non ti avrei più rivisto" dice Marian a Hood
"E io... credevo che fossi morta..." 
"Roland come sta? Non non doveva essere con te? Che ci facevi in prigione?"
lei sembra piena di domande e credo sia meglio che suo marito risponda a queste domande
Perciò mi avvicino a Robin "Vi lascio da soli così potete parlare e tu puoi piegarle meglio" lui mi guarda con uno sguardo felice mischiato a senso di colpa "Tranquillo, vai da tua moglie"
"Grazie di tutto Regina, e per prima..." fa una pausa non sapendo cosa dire "Mi dispiace" gli faccio un leggero sorriso di circostanza e lui va verso sua moglie mentre io mi allontano per lasciarli parlare. 
"Marian, devi sapere che noi non siamo di quest'epoca, abbiamo attraversato un portale temporale che ci ha riportati qui..." Sento Robin che inizia a spiegarle la storia e poi mi allontano sempre più. 

Dopo qualche minuto li vedo arrivare e si avvicinano a me "Marian vorrei presentarti Regina" mi guarda sorridendomi, sta cerando di farci conoscere?  "stai tranquilla, nel tempo passato è cambiata tantissimo, non è più la 'Regina Cattiva' di una volta. Possiamo fidarci di lei" io cerco di sembrare felice di conoscerla così le porgo la mano per stringerla, ma lei mi continua a guardare male. 
"L'ho appena vista che vi rinchiudeva in prigione e poi mi dici che non è più lei? Una persona così cattiva non cambierà mai" mi rattristo a sentire quelle parole, che sembrano tanto vere.
"Non è vero, lei è cambiata.." inizia Robin ma io lo fermo
"Non importa, so che deve essere difficile capirlo, ma ora abbiamo problemi più grandi" mi guardando interrogativi anche se lui capisce cosa voglio dire "Robin posso parlarti un attimo?" lui fa cenno di si con la testa e andiamo un po' più lontani da Marian che continuaa guardarmi in cagnesco.

"Come faciamo con lei? Non può sapere queste cose... scusa se te lo dico ma dovrebbe essere morta e questo potrebbe cambiare tutto"
"Lo so, ma come facciamo? E' mia moglie non possiamo ucciderla"
questo non mi era passato nemmeno per la testa 
"No certo che no" lui sembra sollevato dalla risposta "C'è un unica soluzione. Dobbiamo portarla con noi" mi sorride
"Grazie Regina, grazie per averla salvata. E per aver salvato anche me... In tutti i sensi..." quel grazie non è solo per averlo salvato prima in prigione, mi guarda con tristezza e mi abbraccia. Mi sento morire, ma non posso mostrarlo adesso. Devo concentrarmi per trovare un modo di tornare a casa, con lui e Marian.

__Angolo Autrice: Ciao di nuovo e bentornati su questa FF! Spero che vi piaccia il capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione :) Vi prometto che dai prossimi saranno più allegri  
ps: Per scriverlo ho dovuto fare un grande sforzo, mi sto ancora ripredendo dal finale di stagione e continuo a torturarmi così... :( dovrei smetterla!__

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Capitolo 3
*** His Wife ***


Senza ombra di dubbio dobbiamo cercare un posto sicuro e nascosto per non farci vedere da nessuno, ma io non conosco molto bene i boschi della Foresta Incantata per fortuna c'è Robin "Dobbiamo trovare un riparo, conoscete qualche posto sicuro?"
"A noi basterebbe una grotta per accamparci stanotte. Dobbiamo solo guardarci in giro"
annuisco e iniziamo la ricerca. I due piccioncini stanno sempre attaccati, lei mi guarda male e se riuscissi a leggerle nel pensiero di sicuro sta pensando di uccidermi nella notte quindi starò in guardia, anche se non mi fa paura, in fondo io ho la magia e lei no, l'ho gia uccisa una volta.  
Dopo poco troviamo una piccola grotta che potrebbe ripararci "Questa dovrebbe andare bene per stanotte" dice Robin
"Si, ma dove dormiamo, per terra?" esclama Marian, oh povera piccola non vuole sporcarsi i suoi begli stracci
"Ci penso io" dico spazientita e faccio apparire due tende con delle coperte "Ecco, voi state insieme in quella grande, se vi fa freddo ditemelo"
"Grazie Regina, intanto accendiamo un fuoco. Vado a prendere la legna voi riposate"
ci dice lui e sorride avviandosi nel bosco. Noi due restiamo li da sole e l'idea non mi piace, non so perchè

"Quindi è vero che venite dal futuro" dice lei
"Si, abbiamo attraversato un portale del tempo" cerchiamo di fare conversazione ma non ci riesce molto e alla fine, come temevo, lei cade sull'argomento Robin
"Perchè eravate insieme tu e lui?"
"Stavamo facendo una passeggiata e il portale ci ha risucchiati"
"Ah, e perchè eravate insieme a fare una passeggiata?"
smettila so dove vuoi arrivare, che rabbia mi viene!
"Ci siamo incontrati nel parco, e tu perchè eri in cella?"
"Per causa tua"
lo sapevo, perchè faccio queste domande? "E dimmi, perchè prima eravate abbracciati tu e mio marito?" non mi sorprende che abbia ribadito il concetto di essere sua moglie, se potessi la ucciderei
"Beh perchè eravamo felici di essere usciti dalla prigione (?)" non sapevo che risponderle così ho detto la prima cosa che mi era saltata in mente. Meno male che in quel momento arriva Hood con la legna, lei mi lancia l'ultima occhiataccia. 
"Ok ragazze, cerchiamo di accendere questo fuoco" dice lui sorridendo, se ci fosse meno tensione sarebbe meglio ma non credo riuscirà a convincere la sua mogliettina a non odiarmi. Si china per  cercare di accenderlo ma lo fermo, faccio una palla di fuoco e la lancio sulla legna. 
"Non c'è bisogno di sforzarsi tanto" dicendo questo però vedo che la fiamma è molto piccola, di solito si accende in un attimo ma ora sembra che la mia magia stia diminuendo, ci riprovo e questa volta si accende perfettamente. "C'è qualcosa che non va" dico e Robin sembra non capire
"Perchè? il fuoco è perfetto" 
"Ora si, ma non subito. La mia magia è più debole da quando sono qui" 
"Deve essere perchè sei stanca, non è facile attraversare un portale del tempo senza sforzi"
"Non credo sia solo per quello. Secondo me è perchè qui noi due siamo di troppo, c'è già una Regina Cattiva con i poteri e magari i miei sono meno potenti per questo" 
"Avrebbe senso..."
dice lui preoccupato "Ma non importa dai, riposati e non ci pensare. Speriamo di tornare presto a casa" mi sorride e io vado nella mia tenda lasciandoli soli.

Dopo poco sento delle voci da fuori, sono loro che parlano "Robin, che c'è tra te e la Regina?"
"Nulla tesoro, è solo che ci siamo ritrovati qui nel passato e tu sei viva, io credevo che fossi morta e ora eccoti qui"
"Ho visto come vi guardate, e ho visto che prima eravate abbracciati... non è che voi state.."
lui la ferma prima che dica altro: "Noi siamo solo amici, tu sei mia moglie non ti preoccupare di lei" Non so perchè ma mi sento triste, 'Solo amici' lo so che siamo solo amici, ma... niente lui è sposato e io non ho alcuna intenzione di metterlo a disagio. 

Nella notte sento dei rumori, vicino alla mia tenda, non importa dire che me lo aspettavo, io sono una minaccia per lei e quindi cerca di levarmi di mezzo. Sento dei passi, faccio finta di dormire e poi sento che qualcuno entra nella mi tenda, si avvicina a me, io mi giro di scatto e con la magia la intrappolo con una corda spingendola fuori dalla mia tenda, poi esco anche io
 "Regina, sono io non voglio farti del male"  mi urla sussurrando, ma poi riconosco quella voce
"Robin! Che ci facevi nella mia tenda!?" sono abbastanza scioccata di vederlo qui
"Ero venuto a parlarti, ora puoi liberarmi per favore?" lo sciolgo dalla corda "Tu eri sveglia?" 
"Beh sai... non riuscivo a dormire, credevo che fossi un altra persona"
"Marian, lo so. Ho visto che vi guardate male, lei non capisce che sei cambiata e soprattutto perchè siamo qui insieme"
non mi aspettavo che non se ne accorgesse, non è stupido
"Si, comunque non le avrei fatto del male." cerco di sembrare comprensiva
"Questo lo so" mi sorride "So che sei cambiata davvero, all'inizio volevi salvarla, anche se non sapevi chi era"
"Allora, cosa volevi dirmi?"
"Volevo dirti che mi dispiace per quelo che è successo"
lo guardo interrogativo "Non perchè Marian è viva, ma per quello che stava succedendo prima che la trovassimo..."
"Oh tranquilla, non stava succedendo niente."
"E' questo il punto, vorrei che invece fosse successo qualcosa"
Mi sento arrossire, cosa sta dicendo? Non so se ho capito bene ma forse finalemte ho capito cosa provo io 
"In che senso?" chiedo per essere più sicura, lui fa un respiro e si avvicina a me
"Se ti dicessi una cosa, capiresti?" 
"Qui l'unico che non capisce sei tu"
"Io credo di amarti"
dice guardandomi negli occhi e in quel momento era chiaro, era chiaro che anche lui provava quello che io sentivo già da tanto. Noi ci apparteniamo, tu lo sapevi Regina, ma non lo avevi mai capito, che stupida. E ora il passato ti tormenta più che mai 
"Ti amo anche io" Sentivo di doverglielo dire ora, non ha senso quello che sta succedendo, Se solo fosse così facile... La sua espressione preoccupata si trasforma in un sorriso che ricambio, i nostri volti si avvicinano sempre più, le nostre labbra si sfiorano leggermente prima che si tocchino del tutto mi allontano. "Non possiamo"
"Ma io ti amo Regina" dice lui e mi accarezza il viso dolcemente
"Anche io ti amo, ma c'è Marian, tu sei sposato con lei, non possiamo farle questo" 
"Hai ragione, ma io sono stato 30 anni credendo che fosse morta e questo non ha senso. Mi sono innamorato di te."
sono devastata ma mi allontano definitivamente da lui "Ora lei è qui e non posso tradirla, ma se potessi sceglierei te.." gli sorrido e mi avvicino alla mia tenda
"Finchè ci sarà lei tu non potrai scegliere me. Siamo solo amici." lui annuisce e io entro nella tenda cercando di trattenere le lacrime, che però escono appena lo sento lui tornare vicino a me.

 Mi giro velocemente per dirgli di andarsene e ci ritroviamo con sue labbra sulle mie, le mie braccia intorno al suo collo. In quell'istante tutto ha più senso, mi sento così sicura e protetta, tra le sue braccia tutto è così semplice e anche se è sbagliato per questa volta mi lascio andare. Appena le nostre labbra si staccano mi sussurra: "Non potremo mai essere solo amici Regina" e ha ragione, per questo lo abbraccio forte e restiamo abbracciati per un qualche secondo finchè io mi allontano. "Robin, tu sei molto importante per me, ma non possiamo farle questo, non potremo mai stare insieme  mentre c'è tua moglie. Mi dispiace ma non può succedere più niente tra noi" lui annuisce 
"Lo so, scusami, ma dovevo farlo" sorride ma negli occhi si vede la tristezza, esce dalla mia tenda per raggiungere la sua dove Marian sta dormendo.
La notte peggiore della mia vita. Tra tutto quello che è successo in questi giorni ho bisogno di riposare, vorrei solo addormentarmi e sognare un mondo dove non ci siano problemi anche se secondo la mia esperienza non esistono mondi così. Vorrei poter dimenticare tutto per almeno qualche ora per sentirmi meglio il giorno dopo, ma pultroppo non sono nel mio letto a casa mia, sono qui in una tenda, al freddo, con tutti i miei pensieri che mi tormentano. Credo che sia la prima volta che dormo in tenda, tutti dicono che dormire all'aperto è bello perchè stai a contatto con la natura, ma secondo me è solo tuto più scomodo e umido, cerco costantemente di riscaldarmi e non pensare che nella tenda accanto c'è l'uomo che mi ha appena baciata e sua moglie che dormono beatemente magari abbracciati... Quando il sole spunta mi alzo, perchè non ha senso restare in tenda a fare finta di dormire, perciò vado al fiume a lavarmi il viso, sto cercando di usre la magia il meno possibile. Appena mi affaccio sul'acqua vedo un riflesso orribile sembro uno zombie, con queste occhiaie scure e il viso pallido, sembro Snow! Cerco di risvegliare la pelle con l'acqua fredda ma non aiuta molto, poi penso a una cosa: che mi interessa? voglio dire non mi vedrà nessuno apparte quei due, dei quali una mi odia e l'altro... è sposato con quell'altra, quindi non mi interessa essere decente. Lascio il viso bagnato e mi accorgo di aver dormito con gli stessi vestiti che ho indosso da due giorni, solo per questa volta uso la magia, mi cambio e indosso una canottiera con sopra una giacca marrone e dei pantaloni. Quando ritorno verso "l'accampamento" asciugandomi il viso con i vestiti sporchi vedo Robin
"Buongiono Mi lady" mi dice ridendo sotto i baffi
"Cosa c'è da ridere?"  chiedo indispettita mentre lo vedo guardarmi stupito
"No, niente è solo che è la prima volta che ti vedo così... confusa nella natura"
"In che senso 'confusa nella natura'?"
mi sta dicendo che sembro una contadina?
"Che è la prima volta che ti vedo con i pantaloni per esempio, e vestita di questi colori... era la prima volta che dormivi in tenda?" chiede divertito
"Se rigirarmi tutta la notte in una coperta su un pavimento ghiacciato significa dormire!" A quel punto soppiamo a ridere entrambi, andiamo a prendere l'acqua e qualcosa da mangiare e torniamo nella grotta, dove Marian ci aspetta impaziente. Anche lei rimane colpita dal mio abbigiamento poco regale, ma non ha la stessa reazione di lui e rimane seria tutta la mattinata.

"Allora avete un'idea su come tornare al futuro?" chiede Robin
"Il portale che avete attraversato, non basta riaprirlo come ha fatto la strega?" dice Marian
"Fosse così facile saremo già tutti a casa" intervengo io, non ci capisce veramente niente di magia "Credo che l'unica soluzione sia la più facile: chiedere aiuto a chi ne sa più di noi" 
"E secondo te chi potrebbe aiutarci"
chiede Robin
"Il Signore Oscuro ovviamente"


__Spazio Autrice: Bentornati in questo nuovo capitolo! questa volta mi solo lasciata prendere dalla dolcezza diciamo, ho scritto questo capitolo con abbastanza lentezza ma alla fine eccolo qui! spero che vi piaccia, ringrazio chi legge e chi recensisce la storia, ci sentiamo al prossimo capitolo :) baci baci__


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Capitolo 4
*** Two Queens ***


Solitamente un mondo veloce per chiamare Tremotino è pronunciare il suo nome, e di solito se gli interessa la questione lui appare, ma visto che siamo abbastanza lontani dal suo castello dobbiamo avvicinarci a lui. Lo riferisco a Robin e Marian, loro mi suggeriscono di non usare la magia per questo e mi convincono ad andare a piedi.  Per fortuna Robin sa cacciare e procurarsi del cibo nei boschi, così pranziamo come possiamo e ci incamminiamo, portando con noi le tende e le coperte in caso di bisogno.

Prima di partire uso la magia per farmi nuovamente un'incantesimo mutaforma, che però non viene molto bene infatti ho ancora i miei occhi e i miei capelli "Ti avevo detto di risparmiare le forze" mi rimprovera Robin 
"Tranquillo, la mia magia va benissimo" dico anche se non ci credo molto

Camminiamo tutto il pomeriggio. Quando arriviamo vicini al castello ci fermiamo, siamo tutti stanchi, ma la voglia di tornare a casa e di più "Ok ora dobbiamo soltanto entrare e raccontargli cosa è successo e lui sicuramente ci aiuterà per il giusto prezzo" dico io e Marian per la prima volta è d'accordo con me, ma vedo Robin poco convinto
"Aspettate, volete raccontare tutto questo a Tremotino? Non capirà mai, ci prenderà per impostori e ci disintegrerà all'istante" dice lui con un velo di paura 
"Mettetemi alla prova!" Sentiamo di colpo un voce acuta provenire da dietro di noi "chi siete?" 
"Io sono Robin Hood e lei è mia moglie Marian" dice lui e vedo che il signore Oscuro sembra ricordarsi di loro
"Tremotino, sono Regina, ho bisogno del tuo aiuto" 
"Non sembrate la Regina Cattiva cara" 
"Ho fatto un incantesimo mutaforma, per non farmi riconoscere"
mi ritrasformo in me stessa. Tremotino mi riconosce e ci guarda male ma non fa niente e mi chiede "E perché mai avreste vuoto farlo, per uccidere Biancaneve?" 
"No. Per non farmi riconoscere da me stessa, noi non siamo di questa epoca, veniamo dal futuro" 
"Non si può viaggiare nel tempo! Come è possibile? " 
"Non ha importanza e poi perché mai dovrei ingannarti?"
Lo vedo ancora parecchio perplesso
"Dammi un prova, dimmi qualcosa del futuro" sembra un prezzo ragionevole, anche se dirglielo potrebbe cambiare qualcosa 
"Tu hai intenzione di farmi lanciare un sortilegio oscuro che porterà tutti noi in un mondo senza magia, dove tu potrai ritrovare tuo figlio Baelfire" dico tutto d'un fiato
"È parte del mio piano ma non l'ho ancora messo in atto! allora, forse non menti... E comunque perché c'è con te anche Il ladro?" Chiese riferendosi a Robin che guarda male
"È una lunga storia" 
"Va bene, ma se vuoi il mio aiuto devi dirmi qualcosa in più"
so esattamente cosa vuole sapere ormai rischiamo
"Beh il sortilegio si spezzerà grazie alla figlia di Biancaneve, Emma, e tu ritroverai tuo figlio" 
"Il mio Bae..."
Sembra immerso nei suoi ricordi, ha un aria sognante, sembra convinto "e va bene mi avete convinto, ora cosa volete? Tornare nel futuro?" 
"Si, puoi aiutarci?"

"No tu puoi aiutarti cara. Il portale può essere riaperto solo da chi l'ha usato. E vedo che la tua magia non è molto forte in questo momento"
sto per obbiettare ma mi fermo, in fondo ha ragione "e per riaprire il portale devi averne molta di più" 
"E allora come torniamo a casa?"
chiede Robin
"Beh tu hai attraversato il portale Regina, e solo tu puoi riaprirlo anche se la tua magia è debole, ma ora ci sono due te in circolazione e magari con entrambe le magie potrete riaprire il portale" Credo di aver capito cosa intende, al contrario degli altri due io sono abituata alle frasi contorte di Tremotino
"Ma... lei non sa chi sono e che dobbiamo tornare al futuro, come facciamo a usare la sua magia?" 
"Questo non è compito mio, al massimo posso procurarvi una dose di pozione da darle per dimenticare cosa è successo. Poi la prenderò anche io tranquilli"
ci guarda con un sorrisetto "Quando l'avete convinta portatela da me e me ne occupererò io. A presto" ci saluta con un sorrisetto maligno e si dissolve in una nuvola viola, lasciandoci con i nostri pensieri.

"Sono l'unica a non aver capito cosa dobbiamo fare?" chiede Marian dopo un po'
"Beh, è abbastanza complicato... Dobbiamo convincere la Regina Cattiva ad aiutarci per riaprire il portale" rispondo e subito lei inizia a chiedere come faremo e dire che ci ucciderà tutti.
"Allora come facciamo? Avete qualche idea?" chiede Robin infine io gli faccio un sorrisetto 
"Dobbiamo solo andare da lei e convincerla"  sembra così facile a dirsi, ma in realtà sarà abbastanza complicato. Primo perché per lei sarebbe un trauma vedere se stessa e credere che torniamo dal futuro e secondo perché anche credendoci potrebbe rifiutarsi di aiutarci e usarci per cambiare il suo futuro.
l nostro piano è di recarci al mio castello e cercare di entrare senza essere visti, anche se abbastanza difficile, e parlare direttamente con la Regina, perciò ci dirigiamo verso la nostra meta. 
Robin e Marian sono preoccupati, sarebbero stupidi a non esserlo, soprattutto perché l'ultima volta che ci siamo presentati alla Regina ci ha rinchiusi in prigione e condannati a morte, sono un po' preoccupata anche io, d'altronde se lei non dovesse crederci saremo costrette a batterci tra noi e qualcosa mi dice che avrebbe al meglio. 
"Ma come faremo a convincerla? Non crederà che tu sia un maleficio o un'incantesimo? ...Senza offesa" dice Robin 
"Nessuna offesa, hai ragione dobbiamo pensare a un modo per provarle che diciamo la verità" rispondo
"Possiamo fare come abbiamo fatto con il signore oscuro, diciamole qualcosa del futuro che le interessa" interviene Marian e strano a dirsi, sono d'accordo con lei.

Dopo poco mi fermo e mi rivolgo a Robin "voi non dovete entrare" 
"Perché?" Mi chiede lui
"Lei è pericolosa, se non dovesse crederci arriveremo a uno scontro e non posso permettere che vi facciate del male" 
"Hai ragione, Marian tu non devi entrare"
lei lo guarda tristemente "Ma io vengo con te" 
"No Robin, non puoi. Ti riconoscerebbe e probabilmente ti condannerebbe all'istante, se vado solo io sarà più sicuro per tutti" 
"No, non ti lascerò affrontarla da sola"
mi prende la mano e ma la stringe 
"Se mi vuoi aiutare puoi avvisarmi se le guardie arrivano, ma non ti lascerò entrare. Quando l'avrò convinta tornerò da voi e le spiegheremo meglio cosa è successo" lui infine cede e acconsente a restare fuori con sua moglie. 
Ci fermiamo al limite della foresta, dove vediamo sorgere il castello. 
"Aspettatemi qui, sarò di ritorno presto" 
"Va bene. E Regina, stai attenta"
Robin mi guarda negli occhi con preoccupazione e li lascio lì, proseguendo verso l'entrata. 
Quanto era bello il mio castello, mi è sempre piaciuto molto, altro che quello di Snow! Delle volte è un po' triste perché dentro ci sono solo io e le guardie, ma mi sento sicura li dentro. Non ho quasi mai usato la porta principale per entrarci, e di solito non ci mettevo nemmeno molte guardie a proteggerlo, tanto nessuno si azzarderebbe a entrare da lì, per questo passerò proprio da lì. Non mi interessa se mi vedono perché il mio scopo è quello di trovare me stessa e parlarci.
Apro il grande portone principale con molta facilità e vedo le mie guardie che prontamente mi puntano le spade contro, per poi abbassarle fissandomi stranamente "Vostra Maestà, credevamo foste ancora nella vostra stanza..." Dice uno di loro con sorpresa, e all'inizio non capisco cosa è successo ma poi mi ricordo di non essermi ritrasformata e quindi mi vedono come la Regina. 
"Dove sono in qualsiasi momento non vi riguarda" dico freddamente cercando di sembrare spontanea "e ora lasciatemi passare, devo... fare delle cose" loro si spostano lasciandomi entrare chiedendo scusa.

Percorro il castello e salgo le scale e mi avvio per il lungo corridoio che porta alla mia stanza, a un certo punto sento un rumore di passi cerco di capire se potessi essere io, e mi nascondo dietro a una colonna.
Quei passi, non sono miei ma li rammento troppo bene... Papà! Esco da dietro la colonna e faccio per corrergli incontro ma vedo la sua faccia stranita "Regina, vi sentite bene?" Mi chiede preoccupato
"Si, padre" dico trattenendo a stento le lacrime che mi erano salite agli occhi, e avvicinandomi velocemente lo abbraccio, lui si irrigidisce all'inizio, colpito da queste mie maniere poco comuni, intanto le lacrime scendono lungo il mio viso e lui mi stringe in un abbraccio caldo e confortante 
"Regina tesoro, cosa vi succede? Perché siete vestita così e... Perché quelle lacrime?" 
"Niente padre, i vestiti sono... Una prova... Io... sono solo felice di vedervi"
gli sorrido e anche lui mi sorride ancora un po' preoccupato
"Ma ci siamo appena visti, non eravate andata in camera vostra?" 
"Oh, si, ma mi serviva un abbraccio"
ed era vero, finalmente l'ho rivisto, potrei portarlo con me e salvarlo... Poi mi convinco che non posso, lui mi servirebbe per il sortilegio altrimenti tutto sarebbe cambiato! "Perdonami padre" 
"No no no tranquilla, mi ha fatto molto piacere" sorride anche se non ha capito per cosa vorrei che mi perdonasse... Lui mi guarda negli occhi un ultima volta e poi si gira andando nella sua stanza, anche io faccio lo stesso asciugandomi le lacrime agli occhi.

Appena arrivo difronte alla porta della stanza mi fermo un attimo prima di bussare e farmi aprire la porta dalla Regina Cattiva.
La trovo comodamente seduta davanti allo specchio, probabilmente stavo parlando con Sidney per attuare qualche piano. Si gira tranquillamente e guardandomi rimane immobile, con gli occhi sgranati. "C-cosa.. Chi sei tu?" Balbetta un po' impaurita 
"Sono te, solo che non sono di questa epoca" 
"Non dire stupidaggini! Io sono l'unica Regina qui, chi sei veramente?"
Esclama arrabbiata
"Te l'ho detto, mi chiamo Regina Mills, noi siamo la stessa persona ma di epoche differenti, ho attraversato un portale temporale e sono tornata nel passato" dico cercando di essere convincente 
"Basta scherzare. I viaggi nel tempo sono impossibili! Cosa è, un trucchetto di Tremotino? Sei tu?" 
"No, mi dispiace è la verità. Cerca di ascoltarmi, mi devi aiutare"
lei sembra sempre più arrabbiata 
"Non ti aiuterò mai! Chi sei tu?" A quel punto nella sua mano compare una sfera di fuoco che cerca di gettarmi contro, ma la fermo prima che mi raggiunga. Ci riprova per diverse volte e alla fine inciampo all'indietro e casco per terra. "Bene bene, guardiamo se schivi questo!" Questa volta mi lancia una sfera enorme che mi colpisce, ma non sento altro che il lieve bruciore e questa, con mia sorpresa, si spegne.
"Cosa hai fatto!?"
urla furiosa e intanto arrivano le guardie che vengono subito mandate via dalla Regina

"Io non ho fatto nulla, ma credo di sapere il motivo... tu non puoi colpirmi, non puoi nuocere a te stessa con la magia" dico alzandomi da terra e la vedo turbata. 
"No no no, non puoi ingannarmi così! dammi qualche prova!" non ne posso più di dire cose del futuro alla gente... una cosa che vorrebbe sapere è se... "Sconfiggerò Biancaneve?" mi chiede interrompendo ma anche completando i miei pensieri
"E' complicato, allora si tu attuerai il sortilegio oscuro, ma si rivelerà quasi un fallimento perchè la madre di tuo figlio, che sarebbe la figlia di Biancaneve, spezzerà il sortilegio. Ma alla fine sarai felice di non averli uccisi tutti" lo dico tutto d'un fiato e cerco di capire come l'ha presa
"come? la figlia di Biancaneve? Mio figlio??! no è impossibile, il sortilegio funzionerà. Ma come fai a sapere queste cose? che trucco hai usato!?" sembra abbastanza scossa, ma vedo che inizia a crederci
"Facile, io ho passato tutto questo. Io sono te, ma da un'altra epoca. ti conviene darmi ascolto se non vuoi far impoldere il tuo futuro" passano vari secondi, nel quale lei sembra pensare se fidarsi di me o no e alla fine emette la sua sentenza anche se poco convinta
"E va bene. Ma cosa dovrei fare esattamente?"


Ciao a tutti e bentornati su questa FF! Ammetto da subito che è orribile, anche avendo tutto questo tempo sono riuscita a rovinare tutto, ma vabbè XD l fatto è che non avevo molto tempo per scriverlo e nemmeno molta illuminazione. Vi prometto che il prossimo sarà più entusiasmante e lungo magari, non uccidetemi <3 spero che non mi abbandoniate per questo :P
alla prossimaaa

ps:  A proposito, ho trovato le prime due puntate della quarta stagione di Ouat in italiano! =D 

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Capitolo 5
*** In Love ***


La Regina mi sta guardando, mentre le spiego cosa avrei bisogno che facesse, sembra non essere ancora molto convinta di questa storia, ma d'altronde come biasimarla, per il portale sono state infrante le leggi della magia perciò mi sarei sorpresa se ci avesse creduto subito.
"In pratica mi serve un po' della tua magia per riaprire il portale temporale, la mia magia qui è troppo debole"
"Ma perché proprio io? Potevi farti aiutare da qualcun altro"
davvero sono così stupida da non riuscire a capirlo da sola??
"No, il portale può essere riaperto solo da chi lo ha usato, e teoricamente tu sei me, quindi ci serve la nostra magia" rispondo velocemente poi stufa di spiegarle tutto le chiedo "allora, Ci aiuterai?"
"Ci?? Non sei da sola?" Esclama sorpresa, ops mi sono scordata di dirglielo
"In realtà no, con me c'è anche altre due persone. Sono qua fuori ad aspettarmi, avevo paura che avresti fatto loro del male" mi lancia un occhiataccia ma poi torna alla sua faccia seria
"E se vi aiuterò… Cosa ci guadagnerei io?" Vuole fare un patto? Spero stia scherzando, non si rende conto delle conseguenze se noi resteremo qui?
"Ci guadagnerai che fra qualche anno quando cadrai nei portale temporale di tua sorella potrai anche tornare indietro e continuare normalmente la tua vita" cerco di capire cosa sta pensando e sembra che non sia molto incline ad aiutarmi "ma se non ti basta posso parlare con Tremotino e chiedere a lui che ti dia una 'ricompensa' per averci aiutato. Magari qualcosa di magico che ti può interessare, perché io ora non ho nulla" mi mostra il mio/suo solito sorriso malizioso e accetta la condizione. 
Le chiedo di seguirmi fuori, dove ci aspettano Robin e Marian, ma lei ovviamente ci trasporta lì con la magia.
 
Dopo che il fumo viola si è dissolto vedo davanti a noi la foresta e ci incamminiamo verso l'interno. Dopo poco arriviamo alla tenda, nella foresta inizia ad essere un po' buio perché vi abbiamo messo qualche ora ad arrivare al castello e intanto si era fatta sera. Busso come posso alla tenda e sento dei rumori dall'interno, subito aprono la tenda e vedo la faccia felice di Robin che mi sorride e esce velocemente "Regina, mi stavo preoccupando, tutto bene?"
"Si, tutto bene" lui mi guarda dolcemente e per un attimo mi perdo nei suoi occhi dimenticando perché ero li "Ho convinto la Regina ad aiutarci" mi giro e la vedo fissare Robin con una faccia sorpresa, e poi spostare lo sguardo su di me, subito dopo vedo Marian uscire dalla tenda e guardarci male a entrambe.
"Tutto apposto? Ci aiuterà?" Chiede lei
"Si, vi aiuterò. Tu cara hai un aspetto familiare... Sei la prigioniera che è scappata! Che ci fa qui?" Mi chiede palesemente sorpresa
"Beh, ti presento Marian, la moglie di Robin"
"La MOGLIE di Robin!? Credevo che tu e lui..."
"No no! Per carità, siamo solo amici" dico velocemente e allarmata dalla sua affermazione che ha turbato Marian, infatti ora mi guarda ancora peggio e prende Robin per mano.
"Ah, che peccato" continua la Regina della delicatezza, ricordandomi poi che sono io, che situazione ridicola!
"Ok, ora andiamo a riaprire questo portale?" Dico io insistente ma gli altri non sono d'accordo
"Regina, è buio ormai. Dobbiamo affrontare un bel viaggetto, possiamo farlo domani ormai" interviene Robin, e lo capisco, inizio ad essere molto stanca anche io.
"Giusto, allora rimonto la tenda" dico controvoglia e terrorizzata all'idea di dormire di nuovo lì dentro
"Non c'è bisogno, se volete potete dormire nel mio castello per stanotte. Se sei veramente me non vorrei prendermi un mal di schiena a dormire per terra" si fida così di noi a tal punto da lasciarci dormire nel castello o sta solo cercando di tenerci sottocchio?
"Non credo sia una buona idea" inizia Robin
"State tranquilli, non cercherò di uccidervi nel sonno se non lo farete anche voi. Vi voglio tenere sott'occhio"
"Per ma va bene" dico felice di poter ritornare nel mio comodo castello anche loro accettano infine e entriamo dentro.
La regina ci indica due stanze, in una ci staranno Robin e Marian e nell'altra io, la mia è la stanza degli ospiti, credo che non ci abbia mai dormito nessuno, non ricevevo molte visite.
"Partiremo presto domani mattina, perciò andiamo a dormire subito" dico ai due e entro nella stanza, mentre loro entrano nell'altra.
 
Mi metto subito sotto le coperte e cerco di calmarmi, non so perché ma sono agitata, non ho mai un attimo di calma da quando sono qui. Pensando a cosa avremo fatto il giorno dopo e rilassandomi alla fine mi addormento lentamente.
Sembra passato solo un minuto quando apro gli occhi, sento un rumore provenire da fuori e il rode della maniglia della porta che si apre facendo entrare qualcuno. Non mi muovo e chiudo gli occhi, sicuramente è Regina che ci controlla e voglio sembrare addormentata. Sono girata su un fianco, e cerco di stabilizzare il respiro. Sento i suoi passi venire sempre più vicini al letto, poi si ferma proprio davanti a me, e si ferma per qualche secondo. Non ho paura, ma sono lo stesso in agitazione, ad un certo punto sento una mano accarezzarmi leggermente il viso, spostandomi indietro i capelli. Quel tocco... Non è la mia mano e credo di sapere a chi appartenga... Apro lentamente gli occhi e vedo la faccia di Robin, la sua mano che mi accarezza il volto con dolcezza e quegli occhi timidi ma profondi mi guardano dritta nei miei.
"Robin, che ci fai qui?" Gli chiedo con un sussurro
"Dovevo vederti Regina, Marian sta dormendo di la. Ma avevo bisogno di dirti una cosa" mi tiro su sempre restando a sedere sul letto, cerco di sistemarmi i capelli
"Cosa volevo dirmi?" Improvvisamente si getta sul mio viso e le nostre labbra si incontrano. Frettolosamente, come la prima volta, ci baciamo e socchiudendo la bocca le nostre lingue si cercano. Sento dei brividi addosso, le sue braccia mi cingono i fianchi, le mie mani sono dietro il suo collo e istintivamente lo tiro un po' più verso di me e lui si avvicina e le sue mani percorrono la mia schiena passando sotto la canottiera. Ancora brividi, questa volta di piacere. Dopo qualche secondo mi sfila la canottiera, io mi distendo sul letto e lui sopra di me, ma tre ci baciamo ancora appassionatamente e levandogli la maglia. Il suo corpo è sul mio seminudo, le mie mani accarezzano la sua schiena forte, dopo pochi secondi le sue labbra si spostano verso il mio collo, lasciandomi tanti baci dappertutto, la sua mano passa sul mio seno per poi continuare a scendere verso i miei pantaloni e iniziare a sganciarli ma io anche se non vorrei, lo fermo.
"Cosa stiamo facendo? Non possiamo..." Gli dico cercando di fargli capire, ma lui non ho intenzione di darmi ascolto
"Regina, non posso vivere una vita con Marian, sarebbe un inganno. Io amo te. Non voglio più dover nascondere i miei sentimenti"
"Dovresti prima parlarle, non possiamo farle questo" lui sembra aver capito e fa per alzarsi ma poi si ferma e si rifonda su di me baciandomi con passione "sei un testardo" dico staccandomi leggermente dalle sue labbra e lui mi bacia ancora con più passione io mi arrendo lasciandomi travolgere pensando che ha fatto la sua scelta, e ne sono felice.
 
La mattina dopo mi sveglio appena il sole inizia a spuntare, sono coperta solo dal lenzuolo del letto e un braccio di Robin poggiato su di me, mi giro dall'altra parte e lo vedo. Sta ancora dormendo, gli accarezzo il viso cercando di non svegliarlo e ripenso a quella notte, la più magica della mia vita. Dopo poco anche lui apre gli occhi e mi guarda profondamente sorridendo, e avvicinandosi per darmi un bacio leggerlo sulle labbra.
"Buongiorno milady" io gli sorrido sussurrandogli un 'Buongiorno' stiamo a fissarci negli occhi per un po' ma poi rompo quel bellissimo silenzio
"Devi tornare da tua moglie, non deve accorgersi che manchi" mi tiro su a sedere e lui mi guarda ancora incantato
"Stiamo a letto un altro pochino" mi fa gli occhi dolci così mi rimetto distesa con la testa sulla sua spalla e il suo braccio mi circonda.

"Ora dobbiamo andare" dico dopo qualche minuto
"Va bene, se proprio insisti" Gli faccio di sì con la testa e lui mi dà un piccolo bacetto sulla punta del naso, ci tiriamo su alzandoci ancora tutti e due nudi e lui sorride vedendomi alla ricerca dei miei vestiti, che ormai sono sparsi per tutta la stanza.
"Cosa c'è da ridere?" Gli chiedo quando riesco a trovare e mettermi il minimo indispensabile per coprirmi e mi giro verso di lui che si era già messo i pantaloni, lui si avvicina e mi cinge i fianchi
"Rido perché sono felice, questa è stata la notte più bella della mia vita"
"Anche la mia" sorridiamo e mi bacia con dolcezza poi le nostre labbra si staccano e restiamo abbracciati. "E tu sei bellissima" mi sussurra all'orecchio "ti amo Regina"
“Ti amo anche io Robin” restiamo abbracciati  per un tempo indefinito.
Poco dopo lui esce dalla stanza e va nella sua sperando che Marian fosse ancora a letto. E appena esce ho dei sensi di colpa enormi, quello che stiamo facendo non è giusto, anche se fosse amore non possiamo fare questo a quella donna, mi sento malissimo, ma anche super eccitata e sulle nuvole perché comunque altroché, ne è valsa la pena... Lui mi ha fatta sentire amata, dopo tanto che non provavo quelle sensazioni e per quanto sembri strano, io mi sono completamente innamorata di lui.
 
Esco dalla stanza e vado in direzione della mia vecchia stanza, cercando l’Evil Queen, ma la vedo camminare nel corridoio nella mia direzione, con uno dei miei vestiti preferiti “Dobbiamo partire subito per il castello di Tremotino” dico appena si avvicina abbastanza
“Gli altri tuoi amichetti sono svegli?”
“Credo di si, li vado chiamare” mi giro e vado verso la loro porta che si apre facendo uscire Robin e Marian “Eccoli” esclamo sorpresa dalla loro tempestività.
“Scusate il ritardo, stavamo… parlando” continua la frase arricciando la bocca in una sorta di sorriso finto.
“Bene allora possiamo partire, prendiamo le nostre cose e incamminiamoci” dice Robin, ma prima che finisse la frase una nuvola viola ci aveva già avvolti e trasportati nelle vicinanze del castello del Signore Oscuro “Okay, anche questo è un buon metodo” dice stupito subito dopo.
 
Ed eccolo lì, l’imponente castello di Tremotino. Da fuori sembra una normale abitazione di un nobile, ma dentro Dio solo sa che diavolerie ci sono! Ci dirigiamo tutti e quattro verso il maestoso portone principale, che si apre per farci passare, probabilmente ci ha visti arrivare. Appena dentro vediamo una ragazza spazzare il corridoio e appena sente i nostri passi si gira verso di noi. Eccola lì, la tanto amata dal Signore Oscuro, Belle “Oh, Vostra Maestà” fa un piccolo inchino e vedendo me spalanca gli occhi sorpresa “vado subito a chiamarvelo…” ci dice riferendosi a Tremotino, continuando a fissare me e l’altra me con aria confusa, però lui era già comparso davanti a noi.
“Ce l’avete fatta” dice lui un po’ sorpreso “Lei vi aiuterà?” indica Regina con la testa e io annuisco
"Come facciamo a riaprire il portale?" Chiedo subito dopo e lui risponde che devo farlo con la bacchetta della Fata nera che ora ha lui e mi spiega come fare, poi gli sussurro "per convincerla ho dovuto dirle che le davi tu qualcosa di magico in cambio... le pozioni le hai preparate?"
"Si, cara, le dirò che è il suo compenso per avervi aiutati"
"Ok perfetto, ora dobbiamo solo aprire il portale"
"Si ma fatelo in un altro posto, sennò potrebbe trascinarci dentro qualcos'altro, andate nella foresta qui sotto"
noi annuiamo lui ci consegna la bacchetta nera e usciamo.

Cerchiamo un posto sicuro nel bosco per non avere imprevisti
"Robin" lo chiama Marian tristemente e lui le va incontro, loro due restano indietro a parlare da soli, sono curiosa di cosa potrebbe dirgli. Noi intanto cerchiamo di collaborare per aprire il portale.

Qualche minuto dopo vedo Robin da solo tornare verso di noi, sembra molto abbattuto e penso subito che sia successo qualcosa a Marian ma non è così "Regina, Marian ha deciso... Di non venire più con noi" dice con una faccia triste, ma perché l’avrebbe fatto? Mi domando "Ha detto che capisce cosa sta succedendo tra noi... che è meglio se resta lì e ci lascia vivere la nostra vita normalmente senza di lei... Ho provato a farle cambiare idea, ma sono solo riuscito a peggiorare la situazione" Ha gli occhi un po' lucidi, sembra sul punto di piangere. É così ingiusto, per colpa mia non vedrà mai più sua moglie dopo averla già ritrovata.
"Ma... Non può rimanere qui, potrebbe succederle qualcosa, soprattutto per colpa mia..." A lui scende una lacrima sulle guance, che si asciuga velocemente per non sembrare debole "Oh Robin, mi dispiace tanto" cerco di consolarlo con un abbraccio, lui sembra riprendersi subito e mi mostra un leggero sorriso avvolto nel dolore
"Allora come va con il portale? Siete riuscite ad aprirlo?"
"Ci proviamo ora una volta per tutte, ma voglio avere la certezza che avrò un pagamento"
dice la regina
"Si, mi sono già messa d'accordo con Tremotino, quindi dopo che qui abbiamo finito vai da lui" lei annuisce.

Mi concentro sul portale, con in mano la bacchetta e la mano dell'altra me sul braccio per mandarmi la magia che mi serve, improvvisamente eccolo. Un piccolo vortice verde si crea davanti a noi, e si espande ingrandendosi, diventa più grande di noi.
"Andiamo, non abbiamo troppo tempo" dico a Robin e con un ultimo sguardo verso la foresta e un pensiero per Marian attraversa il portale. Poi anche io lo attraverso e girandomi verso l'altra Regina le dico: "Non commettere i miei stessi errori" e la nube verde mi avvolge completamente.


Sono per terra, c'è una gran polvere e una puzza orribile. Alzandomi guardo davanti a me e vedo un triste Robin, a sedere per terra con le mani sugli occhi. Mi avvicino a lui "Stai bene...?" Gli chiedo, anche se so che vorrebbe rispondere di no ma invece annuisce leggermente e si asciuga le lacrime alzandosi.
"Siamo tornati!" Esclama "grazie Regina, senza di te non saprei come fare" io gli sorrido e insieme andiamo verso la piazza di Storybrooke. Non vediamo nessuno, così facciamo il giro del paesino, lui sembra ancora molto turbato per Marian
“Stai tranquillo, sono sicura che se la caverà anche da sola”
lui si ferma di scatto
“Come potrebbe essere! Se mi avesse ritrovato, qui ci sarebbe anche lei e sarebbe tutto cambiato!” Sembra arrabbiato con me, e ha ragione, probabilmente non è riuscita a sfuggirmi e l’ho comunque condannata, per colpa mia è già morta due volte… Ora deve odiarmi. Io abbasso lo sguardo “Dai, andiamo a cercare quegli altri” dice tranquillamente e ci incamminiamo verso Granny.
Infatti li troviamo tutti lì, compresi i nani, Tremotino e Belle. Stanno tutti festeggiando, penso quasi che festeggino la mia sparizione, ma quando entriamo nel piccolo ristorante tutti ci vengono incontro a salutarci, sembra che il tempo qui si sia fermato da quando siamo caduti nel portale e solo ora mi ricordo che mi avevano invitata a quella festicciola in onore del nuovo figlio di Biancaneve.
“Regina! Credevamo non saresti venuta. Mi fa molto piacere vedervi qui” dice Snow venendomi incontro con in braccio il piccolo, ora si che mi sento a disagio “Sei arrivata in tempo per l’annuncio” sorride e raggiunge suo marito nel centro della stanza, sembrano tutti felici, lui inizia un discorso parlando di un eroe e dicono che vorrebbero rendergli onore dando il suo nome al bambino…
“Popolo di Storybrooke diamo il benvenuto al nuovo membro di questa numerosa famiglia. Ecco a voi il principe Neal!” dice con enfasi e tutti applaudiscono e si voltano verso Tremotino che sorride stretto in un abbraccio da Belle. Anche io applaudisco, siamo tutti felici, l’unico sorriso finto è quello di Robin, ed è colpa mia, vedo con la coda dell’occhio che mi guarda sorridendo ma con gli occhi tristi. 


__Spazio Autore: Eccomi ancora con questo nuovo capitolo! Spero che vi piaccia, finalmente i due sono tornati a Storybrooke, ma cosa succederà tra loro? Tutto questo nel prossimo capitolo! <3 
ps: L'ultima frase sembrava uno spoto pubblicitario XD ma va beh__

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Capitolo 6
*** Do you still like me? ***


*Foresta Incantata*

Marian vedeva il portale richiudersi davanti a lei portando con sé suo marito e la regina cattiva e per un momento provò rimpianto per averli lasciati andare. Loro con suo figlio avrebbero vissuto una vita bella e felice insieme e lei sarebbe rimasta lì, smarrita nei boschi della Foresta Incantata senza poter tornare dalla famiglia per non compromettere il futuro. Ma non aveva senso seguirli, avrebbe vissuto una vita con suo figlio e con Robin, ma lui non sarebbe stato contento e lei avrebbe provato senso di colpa per il dolore del marito, che oramai non sarebbe più potuto essere suo. Quel gran vento si intensificò per un attimo e poi svanì lasciandola da sola nella foresta, con la vera Regina Cattiva che probabilmente le avrebbe dato la caccia. Vide la Sovrana allontanarsi dalla foresta in direzione del castello del signore Oscuro, così presa dalla curiosità spiò tutto quello che succedeva dalla finestra. La regina parlava animatamente con Tremotino: “Regina mi aveva promesso che avrei avuto il mio compenso da te”
“La tua ricompensa è questa” il Signore Oscuro le mostrò una fiala, con dentro un liquido scuro
“Che cos’è?” chiese lei affascinata
“Non vuoi scoprirlo? Bevila” lei lo guardò incuriosita, sapeva che non le avrebbe potuto fare del male così bevve tutto il liquido. Per un momento chiuse gli occhi e oscillò un po’ per poi ricomporsi.
“Cosa ci faccio qui? Cosa vuoi ancora da me?” chiese spaesata a Tremotino
“Chiederti come va la tua ricerca di Biancaneve, a che punto siete?” in quel momento Marian capì cosa era successo, capì cosa c’era nella fiala, una pozione della memoria! Quando vide che la conversazione finì e che Regina stava uscendo dal castello, corse lontano dal castello il più velocemente possibile. Purtroppo non fece in tempo e la Regina Cattiva la vide e catturò.
“Sapevo che ti avrei ritrovata, sai dove sono gli altri due?” le chiese anche se sapeva che non avrebbe avuto una risposta
“Non qui” disse lei e come fece la prima volta non oppose troppa resistenza e si lasciò catturare e condannare, ma questa volta nessuno l’avrebbe salvata e forse era meglio così.

Qualche giorno dopo Marian si svegliò in prigione, le guardie erano andate a chiamarla. Il giorno fatidico era arrivato, questa mattina ci sarebbe stata la sua esecuzione. Le guardie aprirono la porta arrugginita della cella e trascinarono la donna fuori, la portarono davanti alla ghigliottina. Davanti a loro la Regina guardava l’esecuzione attentamente con uno sguardo sadico. La donna fu messa in ginocchio e la testa infilata nell’incavo apposito. In quel momento vedeva solo la Regina Cattiva, quella che aveva distrutto così tante vite e famiglie e non si riusciva a convincere che una donna come quella potesse mai cambiare, l’ultimo pensiero rivolto alla sua famiglia che ora era felice lontana da lì e a un segno col capo della Sovrana la lama scese sul collo di Marian, la quale guardava con disprezzo quella donna così malvagia.

*A Storybrooke*

Nei giorni seguenti nonostante tutto quello che è successo tra noi, io e Robin non ci vediamo molto, se ci incrociamo per strada ci salutiamo normalmente, altrimenti non ci parleremo affatto. Non è colpa mia, è lui che mi evita, i primi giorni mi sembrava quasi normale e non ci facevo molto caso perché capivo cosa stava provando, ma ora non lo capisco più. Sua moglie teoricamente è da tanto che è morta, l’ha rivista tornando nel passato ma sapeva che non sarebbe mai stato lo stesso anche se fosse tornata con noi, in effetti anche io ho rivisto mio padre… Avrei tanto voluto portarlo con me, ma non potevo perché sapevo che il suo destino era di morire per farmi lanciare il sortilegio, e ora non posso più farci nulla, è andato ormai e mi ha distrutta averlo rivisto ma la mia vita va avanti, perché avevo già accettato il fatto che è morto.

Naturalmente ho raccontato tutte quello che è successo a Mary Margaret e lei, come sempre, è riuscita a trovare un modo per non farmi pensare a mio padre (o a Robin) mettendomi a fare la babysitter a Neal. Non credevo che potesse essere una buona idea, ma in realtà io ho un debole per i bambini e mi piace tanto badare a lui, anche se proverò sempre un pochino di invidia per quella famigliola felice. Quasi tutti i pomeriggi vado a casa loro e sto un po’ con Neal e la madre, e tra mille chiacchiere con la mia figliastra e dei pianti del neonato, per qualche oretta non penso a nulla e mi rilasso. Un giorno mentre andavo da Snow vedo Robin per strada, ha suo figlio per mano e all’inizio non mi vede ma poi si accorge di me, mi sorride leggermente e mi supera senza dire una parola… Non riesco a capire perché fa così, è passata quasi una settimana e mi ha rivolto la parola solo una o due volte la mattina al bar, con un piccolo sorriso mi dice “Buongiorno” e io gli rispondevo lo stesso e fine della conversazione. Mi fa stare male questo comportamento, dopo tutto quello che è successo tra noi eccoci qui, come se fossimo estranei senza scambiarci parola.
Ovviamente Mary Margaret vuole sapere tutto quello che succede tra noi perché sospetta che sia successo qualcosa durante il nostro ‘viaggio’ nel tempo e non ha torto: “Regina, non potete continuare così. Non so cosa non vuoi dirmi, ma so che sicuramente è successo qualcosa fra te e Robin, prima sembravate una coppietta di innamorati e ora quasi non vi parlate! Ti prego dimmelo, posso aiutarti” mi fa uno dei suoi sorrisi comprensivi e penso che magari a lei posso dirlo, dovrei sfogarmi con qualcuno…
“Hai ragione, è successo qualcosa. Non so se sia una buona idea dirtelo, ma mi devo sfogare quindi…” lei si mette a sedere e aspetta che continui “Io e Robin abbiamo avuto una specie di flirt (?) insomma fatto sta che sua moglie ha sospettato tutto e ora è morta probabilmente per colpa mia”
“No no no aspetta, voi due avete…?” io la guardo negli occhi e mi sento arrossire leggermente e lei capisce tutto e sgranando gli occhi esclama: “ma è fantastico!” non è proprio la risposta che mi aspettavo da lei.
“Come fantastico!? Hai sentito cosa ho detto? Marian lo ha scoperto, si è sacrificata per la sua felicità e ora è morta!” dico esasperata
“Regina, tu e Robin vi amate, non avrebbe avuto senso se Marian fosse tornata con lui. Lui ama te”
“Beh non sembra molto che mi ami, visto che non mi parla da oltre una settimana”
“Non hai mai pensato che forse lui sta aspettando che gli parli tu? Magari ha solo paura che tu non lo voglia più o chissà cosa” dice sempre sorridendo come una bambina “Tu devi parlargli e chiarire con lui, solo così potrai capire il perché del suo atteggiamento!” in effetti ha un suo senso e poi peggio di così…
“Okay, hai ragione. Proverò a parlargli” lui sembra più felice di me e quindi freno il suo entusiasmo “Ma tu non devi dire a nessuno tutto quello che ti ho raccontato” lei fa di sì con la testa sorridendo.
 
Passo correndo per casa, cercando dei vestiti da mettermi. Ho deciso, oggi andrò da Robin e gli parlerò, non posso più aspettare che lui mi dica qualcosa, così prendo in mano la situazione come ho sempre fatto. Non importa dire che sono nervosissima, ho paura di cosa potrebbe dire e penso sempre al peggio. Ho una paura enorme che mi dica di non volermi più, di essere arrabbiato con me per aver ucciso Marian, ma in me ancora una piccola assassina speranza c’è sempre per complicarmi e distruggermi quando tutto finirà.
Finalmente trovo il vestito giusto, è blu, abbastanza attillato e arriva fino al ginocchio, niente di speciale ma adatto diciamo. Verso sera mi decido a uscire di casa, prendo coraggio e mi avvio verso la mia macchina per raggiungere l’accampamento dei ladri. Prima di entrare in macchina però, vedo Robin nella stradina che porta a casa mia, è da solo senza Roland e così facendo un gran respiro gli vado incontro, lui appena mi vede si immobilizza
“Buonasera” dico sorridendo
“Buonasera” mi risponde lui un po’ incerto
“Io… stavo venendo da te, dovevo parlarti” cerco di sembrare meno nervosa possibile
“Ehm anche io in realtà ero venuto qui per parlarti” dice sorridendo così indicando la porta di casa gli chiedo se vuole entrare e lui accetta.
Mi segue dentro e ci sediamo sul divano poi gli chiedo se vuole qualcosa da bere, ma è solo una scusa perché in realtà ho bisogno io di qualcosa per incoraggiarmi, così porto due bicchieri con del Whisky porgendogliene uno.

Stiamo a fissare il vuoto per qualche minuto non sapendo cosa dire, poi prendo un sorso dal mio bicchiere e cerco di rompere il ghiaccio “Senti Robin, ho capito quello che ti succede. Probabilmente non vuoi più avere niente a che fare con me dopo quello che è successo a tua moglie, ma ci tenevo a chiarire questa situazione una volta per tutte perché io provo sempre qualcosa per te ma anche tu hai ragione ad evitarmi” dico tutto d’un fiato, come se mi fossi imparata a memoria il discorso e lui rimane sorpreso per un attimo ma poi mi sorride divertito “Cosa c’è di divertente? Se sei venuto qui per ridere di me...” lui mi interrompe prima che finisca la frase prendendomi la mano.
“Regina, io sono venuto qui per dirti esattamente la stessa cosa. Io ti amo e continuerò ad amarti per sempre. All’inizio ero solo scosso per quello che era successo con Marian, ma poi credevo che sarebbe stato meglio non sentirci per un po’ e cercare di capire quello che provo… Non ci parliamo da una settimana e so che è colpa mia, ma tutte le volta che ci incontravamo la mattina non riuscivo a non pensare a te. Ora ho capito che non posso andare avanti così, voglio sapere se tu mi vuoi ancora. Ti chiedo scusa per non averti parlato prima, avevo solo paura che non mi avresti perdonato perché non posso stare senza di te” Sento le lacrime salirmi agli occhi, e sorrido cercando di trattenerle “Puoi perdonare la mia stupidità?” in quel momento sento il mio cuore fermarsi, non sapevo più che fare. Io volevo parlargli e cercare delle risposte da lui per risolvere la questione, ma mi sarei aspettata una risposta molto diversa, in fondo lui mi ha evitata per una settimana e ora non ha nemmeno un spiegazione plausibile, ma come faccio a resistergli? L’unica cosa che so per certo è che non vorrei mai rinunciare al mio vero amore, e mi lascio andare con felicità
“Non sai quanto mi sei mancato” dico e una lacrima di gioia mi scende piano sul viso, e guardandolo negli occhi mi avvicino, lui mi carezza il viso asciugandomi leggermente la lacrima dal volto e molto lentamente si avvicina facendo unire le nostre labbra. Il bacio durato qualche secondo riesce a farmi venire i brividi come la prima volta e dopo mi sento molto più sicura, le mie ansie vengono spazzate via per lasciare il posto all’amore per quel ladro con il tatuaggio di un leone. Sembra che quando sono fra le sue braccia e le nostre labbra unite mi sento una persona diversa, anzi, mi sento la persona che ero prima di perdere l’amore. Ora che l’ho ritrovato non posso permettermi di lasciarlo andare “Ti amo” gli sussurro quando ci stacchiamo e lui mi abbraccia dolcemente rispondendomi “Anche io”. Restiamo abbracciati sul divano lui mi accarezza la testa con fare protettivo e sento che potrei restare lì con lui per sempre.
Stiamo così per un po’, la sua mano mi accarezza le braccia e il viso con dolcezza, poi mi lascia un leggero bacio sulla tempia e fa per tirarsi su, forse intenzionato ad andarsene, ma io lo fermo e mi giro, prendendo il suo viso tra le mani lo bacio, un bacio che diventa sempre più passionale e che sembra risvegliare tutti i nostri sensi. Lui mi tira a se avvicinando sempre di più i nostri corpi, mi accarezza la schiena e cerca di avvicinarmi ancora di più e piano piano si distende sul divanetto portandomi sopra di lui, le mie mani si precipitano meccanicamente sui bottoni della sua camicia e inizio a sganciarli lui poi si solleva per lasciarmela sfilare completamente. Qualche secondo dopo, mentre mi stava sganciando il vestito sentiamo un rumore provenire da fuori la porta, il cancellino davanti casa si apre e sentiamo dei passi avvicinarsi verso la porta.
Ci tiriamo su velocemente e vediamo la porta aprirsi e fare entrare un allegro Henry. Così mi ricordo che gli avevo chiesto se poteva dormire da me stanotte e quindi eccolo lì, con una borsa a tracolla con dentro le sue cose.
“Mamma? Ci sei?” sentiamo Henry urlare appena entrato e lo vediamo girarsi verso di noi. In quel breve lasso di tempo non abbiamo avuto modo di sistemarci, perciò lui è senza maglia e io sono a sedere su di lui con il vestito mezzo calato. Vedendo la faccia di Henry velocemente mi tiro su il vestito e alzo dal divano 
“Henry… sei qui! Credevo non venissi più” dico cercando di sembrare tranquilla e normale
“Beh ho cambiato idea, credevo ti facesse piacere… ma se hai altro da fare me ne vado…” risponde imbarazzato lui, guardando prima Robin e poi me con gli occhi ancora spalancati
“No no no, resta tesoro” dico velocemente e vengo interrotta da Robin, che intanto si era rivestito
“No, non c’è bisogno, Io me ne stavo andando comunque… Piacere di averti rivisto Henry” gli dice sorridendo e andando verso l’uscita, io lo seguo “Ci sentiamo domani” mi sussurra davanti alla porta e mi dà un veloce bacio sulla guancia.

Cerco di calmarmi e mandare via il rossore di imbarazzo che l’entrata a sorpresa di Henry ha provocato, mi passo le mani fra i capelli per sistemarmi e mi giro verso mio figlio. Lui sembra un po’ perplesso, ha ancora gli occhi spalancati, poi si ricompone e mi guarda alzando un sopracciglio
“Allora… tu e Robin Hood eh”
“Henry… Non c’è nessun me e Robin Hood!” dico cercando di sembrare seria
“Si, ed è per questo che eravate distesi sul divano a sbaciucchiarvi” dice con un ghigno malefico
“Ok, devi scordarti quello che hai appena visto, va bene?”
“Sì, a patto che tu mi racconti di Robin!” dice sempre con quel ghignetto e vedendo che non gli rispondo continua tutto eccitato “Dai mamma! Voglio sapere tutto!! E’ successo quando siete tornati nel passato vero?” inizia a farmi mille domande alle quali non ho proprio voglia di rispondere, ma insiste e così mi tocca raccontargli qualcosa. Ci sediamo sul divano e gli racconto di come ci siamo conosciuti, di cosa è successo con sua moglie e tutto fino a ora; ovviamente tralasciando dettagli che non è opportuno raccontare a un ragazzino.

Alla fine del mio racconto ci rendiamo conto che siamo stati un’ora a parlare, lui mi interrompeva per farsi spiegare sempre di più per questo ci ho messo tantissimo a finire di raccontare. “Ora basta, ti ho raccontato anche troppo”
“Okay okay, ma che ore sono?” dice guardando l’orologio, per poi spalancare gli occhi “Credo di avere fame” dice e mi ricordo che ancora non abbiamo cenato
“Cosa vuoi da mangiare?” chiedo alzandomi da divano e vedendo lui che mi segue in cucina.

Dopo aver cenato velocemente, verso le 23 ci mettiamo a letto, ma io non ho sonno, resterei tutta la notte a pensare a tutto quello che è successo oggi. Piano piano il sonno prende il sopravvento e i miei occhi si chiudono ma la mia mente continua a vedere il volto di Robin, la mia pelle continua a sentire il calore delle sue braccia attorno a me, tutti i miei sensi si ricordano di lui e ne hanno ancora bisogno. 



__Spazio Autore: Ciao a tutti! Innanzi tutto mi scuso per il ritardo della pubblicazione. Vorrei ringraziare tutti i miei lettori e recensori :) Spero che il capitolo vi sia piaciuto, alla prossima! <3___

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Capitolo 7
*** No Ice in My Heart ***


"Non credo che sia una buona idea, in fondo sono solo due giorni che stiamo insieme..." dico ad un'attenta e speranzosa Mary Margaret
"Invece si, io non riesco a tenere questo segreto ancora per molto. Dovete uscire allo scoperto!" Ribatte lei. In effetti, come sempre, non ha tutti i torti e credo che sia stata già abbastanza dura per lei non poter spettegolare con nessun altro di me e Robin. Ho solo paura di come la gente prenderebbe quest'ora storia della Regina Cattiva e il ladro che stanno insieme... Non tutti mi vedono diversa, non tutti capiscono che sono cambiata, sono poche le persone in questa città che credono in me, si potrebbero contare sulle dita di una mano.
"Mary, il fatto è che ho paura che le persone non capirebbero, ho paura di come la prenderebbero gli amici di Robin e suo figlio, ho paura che gli consiglino di starmi alla larga. Ancora è presto, magari un giorno lo diremo a qualcun altro..." Abbasso lo sguardo, credo sia la prima volta da tanto che non mi confido con qualcuno, e non avrei mai pensato che potesse essere con la mia più grande (ex)nemica. Lei mi prende la mano per tranquillizzarmi, lo fa spesso quando vuole consolare qualcuno.
"Regina tu non devi avere paura di cosa pensa la gente, non te ne è mai importato nulla di queste cose. Sei superiore a loro, tu sei la donna più forte che conosca e lui ti ama anche per questo carattere forte che nasconde la bontà del tuo cuore. L'amore che c'è tra voi è più forte di tutte le chiacchiere della gente, lui non ti lascerebbe mai per queste stupidaggini, puoi starne certa." Mi guarda negli occhi e poi sorride allegramente "E poi apprezzo il fatto che tu mi abbia chiamata Mary, è molto più confidenziale dei i tuo standard" dopo un secondo di silenzio scoppiamo a ridere entrambe come vecchie amiche. Il piccolo Neal, che fino a quel momento aveva dormito sopportando le nostre chiacchiere, inizia a piangere e urlare per il troppo rumore che ha disturbato il suo sonnellino pomeridiano, allora noi due smettiamo di ridere e concentriamo tutte le nostre attenzioni al neonato cercando di farlo addormentare.
 
Dopo la sera in cui io e Robin ci siamo visti (prima del l'interruzione di Henry) lui mi ha chiamata il giorno dopo. Mi ricordo che è stata una strana telefonata, perché lui non ha ancora capito bene come funzionano queste tecnologie...
"Regina, sei tu?" sento la sua voce, un po' nervosa
"Robin! Tu hai il mio numero?"
"Oh meno male! Si, questo è l'apparecchio del bar di Granny, ancora non ho capito di che magia si tratti ma ho chiesto il tuo numero a lei"
"Mi stupisce che te lo abbia dato. Comunque si chiama telefono e non è una magia"
dico sorridendo tra me
"Ah okay." Poi fa una breve pausa e un respiro forte "Ti volevo chiedere se vuoi venire a prendere un caffè con me"
"Oh... ehm... certo"
"Non sembri molto convinta, se non vuoi puoi dirmelo..."
"No no! Voglio, è solo che tra la gente sai, non credi sia presto per uscire in pubblico?"
Dico cercando di fargli capire che non voglio stare in mezzo alla gente con lui, con gentilezza
"Ah ho capito" la sua voce era cupa così cercavo di rimediare
"Ma se vuoi puoi venire da me a prendere quel caffè"
"Certo! Voglio dire, va bene. Allora ci vediamo tra poco"
"A fra poco"
lui non riattacca quindi lo faccio io e subito inizio a rimettere a posto la casa aspettando che lui arrivasse.
Inizio a preparare il caffè e prendere due tazzine, le metto sul tavolo della cucina e vado in camera mia a prepararmi. Mi metto un vestitino rosso e ci abbino delle scarpe con il tacco alto, mi pettino i capelli e metto su un po' di trucco poi scendo in cucina.
Il caffè è pronto così lo verso nelle tazzine e lo porto sul tavolino nel soggiorno, prima di averle posate sento il campanello suonare, poso le tazzine e vado ad aprire.
"Signorina Swan! Cosa la porta qui?" mi guarda un po’ stupita probabilmente perché ho aperto troppo velocemente "Volevo sapere se Henry è qui" dice con una faccia sconvolta e guarda dietro di me per vedere se c'è 
"No, qui non c'è, credevo fosse con te"
"Allora se vuoi venire io vado a cercarlo"
"Aspetta, devo fare una chiamata"
Lei si ferma di scatto e mi guarda sospettosa
"Ferma, tu stai aspettando qualcuno vero?"
"No, cosa te lo fa pensare?"
"Non ti saresti vestita e truccata così per stare in casa. È Robin Hood vero? Sapevo che c'era qualcosa tra voi"
Io mi schiarisco la voce e non rispondo "va bene non dirmelo se vuoi, non importa Henry lo cerco io" Io cerco di obbiettare ma mi prende il telefono
"No! Non ci provare! Non ti permetto di annullare la tua serata per questo" dice con una voce ferma "ci sentiamo domani e stai tranquilla ti mando un messaggio quando trovo quel ragazzino" mi rende il telefono, si gira prima che potessi dire nulla e va via. Io faccio per chiudere la porta ma vedo Robin e Emma scontrarsi al cancellino del giardino, vedo che si salutano e lui viene in questa direzione con in mano un mazzetto di fiori, vestito elegante e dietro di lui Emma che mi fa l'occhiolino tutta sorridente ma io la ignoro come sempre.
"Buonasera Mi Lady"
"Buonasera"
gli sorrido appena arriva alla porta e lo faccio entrare, lui mi porge i fiori ma non ci faccio caso al momento perché sono preoccupata per mio figlio
"Cosa è successo?" Mi chiede dopo qualche secondo probabilmente vedendo la mia faccia preoccupata
"È appena passata Emma e mi ha detto che non trova più Henry... Ma tranquillo la cerca lei, noi stiamo tranquilli..." scuoto la testa pensando di mandar via quei brutti pensieri che mi passano per la testa, prendo le bellissime rose rosse che mi ha portato e le metto in un vaso con dell’acqua
"Non sembri molto convinta. Senti possiamo rimandare questo caffè, andiamo a cercarlo, so come stai quando si parla di lui" mi sorride e vorrei contraddire, ma mi convinco
"Va bene, scusami"
"Non scusarti, mi fa piacere aiutarti"
mi prende la mano e mi dà un piccolo bacio sulla fronte "prendi il giubbotto e andiamo" e così faccio.
Usciamo di casa e chiamo la Swan per dirle che andiamo con lei, la raggiungiamo a casa dei suoi.
 
"Regina! Ti avevo detto che ci penso io" Esclama appena mi vede
"Era troppo preoccupata e abbiamo rimandato" dice Robin al posto mio e lei si arrende.
Andiamo a cercarlo dappertutto nella città passando da Granny, al negozio di Tremotino e persino al parco e intanto lo chiamiamo almeno una ventina di volte al telefono ma non lo troviamo da nessuna parte. Io mi sento agitatissima quando non lo trovo, sembra sparito nel nulla, ma sentire Lui vicino a me riesce sempre a tranquillizzarmi. Stiamo tutta la sera fino a mezzanotte a cercarlo, ma poi Robin mi impone di tornare a casa per riposarmi anche se già so che non ci riuscirò.
 
Il giorno dopo mi alzo molto presto, non ho dormito tutta la notte solo al pensiero di non aver trovato Henry, e per quel poco tempo che riuscivo ad addormentarmi avevo terribili incubi. Esco di casa e mi dirigo verso la casa della Swan per sapere se ha notizie di nostro figlio, ma nulla.
"Ma dove è?" "E se gli fosse successo qualcosa??" Nessuno di noi riesce a calmarsi, siamo tutti legati ad Henry in un modo o nell'altro e come spesso succede iniziamo presto a pensare al peggio.
"Qualcuno deve averlo preso, dobbiamo trovarlo subito, non può solo essere sparito nel nulla!" dice Emma con terrore negli occhi
“…o forse sì" dico riferendomi a quelche sorta di portale  "L’ultima volta che lo abbiamo visto era a cercare indizi sull’autore nella casa dello stregone, direi intanto di iniziare a cercare indizi là e speriamo di trovare qualcosa”
“Va bene, andiamo” prendiamo la sua macchina gialla e ci dirigiamo verso quell’immensa e particolare casa

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"Che freddo" mi stringo nel giubbotto per farmi più caldo, ma sembra non fare molto la mia giacca primaverile.  Mi grado intorno cercando di capire dove sono finito, l’ultima cosa che ricordo è di aver trovato una porta nella casa dello stregone ma non so dove sono capitato. Non vedo altro che neve e ghiaccio, devo assolutamente trovare un modo per tornare a casa, ma per ora mi serve un posto dove riscaldarmi, ma non mi sembra di vedere neanche una casa nelle vicinanze. "Ma dove sono?" Il paesaggio è di montagna quindi non sono a Storybrooke, ma nemmeno nella foresta incantata perché lì non fa mai così freddo, sento una voce di una ragazza sovrastata dal vento forte che tira "C'è qualcuno??" Urlo per creare di farmi sentire, ma non ricevo risposta. Avanzo nella neve nella direzione dal quale ho sentito quella voce cercando di non restare impantanato, i miei piedi sono come due cubetti di ghiaccio e le scarpe sono completamente fradice.
Piano piano e chi avvicino sento la voce più forte sembra che anche lei stia chiamando qualcuno "ehi mi senti?? Sono qui aiuto!!" Urlo nuovamente e questa volta mi sembra di sentire una risposta: "Dove sei? Non ti vedo" ma ad un certo punto in lontananza vedo una figura femminile che sta urlando qualcosa, è lei! "Sono qui! A destra guardami, aiuto sto congelando" mi sento stanchissimo, le mie forze stanno finendo e ho così freddo... mi accascio sulla neve addormentandomi, sentendo che qualcuno corre verso di me e mi chiama "ragazzino svegliati!" Chiudo gli occhi per un secondo, cerco di restare sveglio ma non ci riesco "Ehi! Non poi addorment..." Mi sento le forze mancare e mi addormento senza aver sentito la fine della frase di quella ragazza.
 
C'è un atmosfera calda e tranquilla, mi sento più in forze anche se sento ancora freddo, una voce femminile mi sta chiamando piano piano per svegliarmi e io apro gli occhi sperando che sia mia mamma è che fosse tutto un incubo. Davanti a me vedo la faccia di una ragazza con dei capelli rossi raccolti in due lunghe trecce che mi sorride dolcemente "buongiorno dormiglione" cerco di tirarmi su ma lei mi ferma "resta a dormire ancora un po', hai ancora freddo? Ti porto un'altra coperta. Ma come ti salta in mente di uscire con questo freddo? Meno male che ti ho trovato prima che fosse troppo tardi sennò chissà cosa sarebbe successo. Ti senti meglio? Vuoi una cioccolata per riscaldarti?" Sorrido divertito dalla parlantina di quella ragazza
"sto meglio ora grazie, ma dove sono?"
"Ti ho trovato là fuori al freddo e ti ho portato nell'emporio di un mio amico per riscaldarti, qui c'è anche la sauna! Ma appena ti senti meglio ti posso accompagnare a casa tua, a proposito di dove sei? Che strani i tuoi vestiti"
"Sono di Storybrooke, questo che regno è?" Anche se parla tanto non ho capito dove siamo
"Questa è Arendelle, qui gli inverni sono sempre molto freddi da quando mia sorella, anzi la regina, ha scatenato una tempesta di ghiaccio. Che nome carino Storybrooke, deve essere uno strano regno"
“Si diciamo… Le mie mamme staranno di sicuro pensando al peggio, avranno mobilitato l’intera città per trovarmi” sorrido pensando a come sempre entrambe si preoccupano per me e mettono da parte le loro divergenze solo per salvarmi
“Scusa hai detto ‘le mie mamme’??”
“E’ una storia lunga… Mia madre biologica si chiama Emma ed è la figlia di Biancaneve e il principe azzurro e la mia madre adottiva è la Regina cattiva”
“No aspetta, ma tu vieni da Misthaven? La regina cattiva è la strega che ha lanciato il sortilegio oscuro?”
“Misthaven? Ah giusto, noi la chiamiamo Foresta Incantata. Io non sono proprio di lì ma mia madre sì è lei Regina, ma ora è cambiata non è più cattiva come prima”
“Ho sentito che l’unico modo per spezzare quel sortilegio era Emma, ce l’ha fatta?”
“Si, tanto tempo fa… Ma tu come fai a saperlo? Anche tu sei di lì?”
“No ma qui siamo molto vicini a quella terra ci sono anche stata tempo fa. Ora però dobbiamo pensare a farti tornare a casa, vieni”
si alza e mi tira su prendendomi per mano e mi porta fuori salutando il proprietario del negozio.

Camminiamo per una mezzora nella neve e lei non fa altro che parlare, mi racconta di sua sorella Elsa. Da piccola per proteggerla dai suoi poteri del ghiaccio la aveva esclusa ma poi quando si era sistemato tutto e loro si erano riavvicinate è arrivata nel regno una loro zia con gli stessi poteri di Elsa che le ha fatte separare di nuovo lanciando un incantesimo “Ha detto che si chiama l’incantesimo degli sguardi infranti, l’ultima cosa che ricordo è che lei ha fatto in modo che io intrappolassi mia sorella nell’urna e poi siamo stati tutti congelati per trent’anni fino ad ora”
“Trent’anni?? E ora tua sorella dove è, è ancora nell’urna con la vostra zia o sei riuscita a salvarla?” questa storia ha dell’incredibile, poteri del ghiaccio… non sapevo esistessero. Vedo il volto di Anna rattristirsi e capisco che ancora non l’hanno trovata, vorrei tanto aiutarla sembra tenere davvero molto a sua sorella
“Quando ci siamo ‘risvegliati’ dalla congelazione l’urna non c’era più e nemmeno Ingrid, qualcuno dice che è stata vista a Misthaven senza l’urna ma una cosa mi ha colpita: nel castello ho trovato della paglia tramutata in oro e sono poche le persone che riescono a fare questa magia, e una di queste sfortunatamente è” “Tremotino” finisco la frase con lei e vedo che ha lo sguardo perplesso “come conosci il signore Oscuro? Ci hai avuto un brutto incontro come me?”
“Io… beh insomma lui è mio nonno”
lei si ferma di colpo, vedo il suo sguardo spaventato “ma ora non è nella Foresta Incantata, è a Storybrooke per via dei sortilegi, ma tu come lo hai incontrato?”
“Non importa ti spiegherò poi, è una storia lunga… Allora se lui non c’è forse posso provare a cercare l’urna nel suo castello!! Devo assolutamente dirlo a Cristoff!!” mi prende la mano e per l’ennesima volta mi trascina nella neve camminando a passo svelto
 

__Spazio Autore: Ri-ciao a tutti!! eccoci ancora qui con un nuovo capitolo, come avrete notato è da parecchio che non pubblico nulla, chiedo veniaa <3 ho avuto un periodo nel quale non ho scritto quasi nulla ma ora prometto che continuerò questa fanfiction con più velocità! XD spero che il capitolo vi sia piaciuto e che vi interessi questa svolta nella storia perchè amo frozen e non potevo non integrarlo, tanti saluti e alla prossima!!___

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Capitolo 8
*** Princess Emma of Misthaven ***


“Doveva proprio spassarsela lo stregone in questa villa, mi piacerebbe trasferirmi qui tu dici che posso?”
“Swan non siamo qui per cercare casa ma per trovare Henry, concentrati”
dico passando per il lungo corridoio entrando nella stanza/libreria “Mi ricordo che stava spesso qui a controllare e cercare indizi sull’autore, magari troviamo qualcosa qui” fa un cenno con la testa e iniziamo a cercare.
Ispezioniamo tutta la stanza e guardiamo persino in alcuni libri ma sono tutti bianchi “Qui non c’è niente!!” urlo dopo un’ora che cerchiamo tra quegli scaffali e scaravento per aria i libro che ho in mano
“Dai non ti agitare, troveremo qualcosa dobbiamo solo continuare a cecare” raccoglie il libro che era finito davanti al muro opposto ci si appoggia per controllare meglio il libro e gli scaffali e ad un certo punto lei si blocca con l’orecchio teso verso il muro “hai sentito? Hai sentito?”
“Cosa? Che hai sentito?”
mi avvicino a lei per ascoltare
“Dai ascolta, vieni qui” mi metto come lei con l’orecchio teso, lei bussa sul muro “Senti?” ho una faccia interrogatoria “Senti che rimbomba!?” bussa di nuovo
 “Hai ragione! Dietro è vuoto, ci deve essere un'altra stanza!” inizio a spingere sul muro e cercare oggetti che si muovono e alla fine spingo in fuori una specie di lampada. Il muro con un forte rumore ruota verso l’esterno e ci ritroviamo davanti a una stanza.
“W-Wow” balbetta Emma “E quella cos’è?”
“Quella è la porta per trovare Henry. Finalmente!” ci diamo un’occhiata e guardiamo quell’immensa porta, mi avvicino e cerco di aprirla ma la mano di Emma mi ferma
“Non credo sia il caso di andare senza dire nulla a nessuno, andiamo dai miei e escogitiamo un piano”
“Hai ragione, sennò penseranno che siamo scomparse anche noi, anche se non mi dispiacerebbe levarmeli per un po’”
dico scherzando lei mi lancia un occhiata e capisco che è meglio non dire nulla dei suoi adorati genitori.

Torniamo a casa degli azzurri prima però lei li chiama e le spiega cosa è successo, a casa troviamo anche Hook e Robin che erano stati chiamati da Mary Margaret
“Allora che è successo?” chiedono tutti quando ci vedono
“Abbiamo trovato un portale nella casa dello stregone, probabilmente Henry ci è finito dentro quando studiava la casa, dobbiamo attraversarlo per trovarlo, non c’è un minuto da perdere” dico io velocemente ma Robin e Hook ci fermano subito
“Voi due non potete andare da sole, è troppo pericoloso veniamo con voi” dice David ma Emma gli dice che loro devono restare a casa con il bambino e che possiamo cavarcela da sole
“No, da sole non andate veniamo anche noi potremmo esservi utili” interviene Hook seguito da Robin “Non posso lasciarti andare da sola Regina voglio, anzi devo rimanerti accanto e proteggerti”
“No Robin tu hai tuo figlio non puoi lasciarlo qui da solo, io so cavarmela”
rispondo cercando di farlo ragionare, ma lui non mi ascolta e dice che lascerà Roland con i Marry Man
“E va bene, venite con noi!” diciamo insieme io e Emma “Preparatevi ci troviamo tra mezzora alla casa” a quel punto io Robin e Hook usciamo dalla casa di Mary Margaret e torniamo a casa nostra.
 
Mezzora dopo mi avvio verso quell’immensa villa, lì trovo Hook che è arrivato per primo, beh certo cosa avrà mai da sistemare lui… poco dopo arriva Robin, ha con se uno zaino dove probabilmente ha messo la balestra, mi viene incontro dandomi un leggero bacio sulla guancia “Manca solo Emma” dice Uncino 
“Come sempre. Ma quando arriva! Dobbiamo fare in fretta Henry potrebbe essere in pericolo” dico con voce un po’ spaventata e nervosa, appena finisco la frase vediamo il piccolo maggiolino giallo venire verso di noi. Emma scende dall’auto e ci viene incontro
“Scusate il ritardo stavo cercando di convincere mia madre a non farmi portare una valigia piena di vestiti, ha paura che mi possa far freddo” dice con voce scocciata
“Su andiamo” dico senza far caso a quello che ha appena detto
Arriviamo nella stanza del portale, Robin e il pirata hanno un aria scioccata alla vista dell’enorme porta in mezzo alla stanza Emma apre la porta e ovviamente non vediamo niente dentro “Andiamo” dice lei. Robin mi prende per mano e così fa anche Hook con Emma e tutti e quattro attraversiamo quella porta.

Ci ritroviamo in mezzo alla neve e al vento gelido, sento le mie mani ghiacciarsi piano piano, mi guardo intorno e non vediamo altro che neve e delle montagne in lontananza “Oddio qui si gela” dice Emma “mia madre aveva ragione a farmi portare dei vestiti pesanti. Dobbiamo trovare un posto per riscaldarci” Robin mi abbraccia e cerca di coprirmi levandosi la sua giacca e mettendomela sulle spalle
“Regina, non puoi fare una delle tue magie e fra apparire dei giubbotti o delle coperte?” dice Hook
“Ci provo ma non credo di riuscirci, non mi sento più le mani, aiutami tu Swan” cerco di riscaldarmi le mani più che posso e mi concentro cecando di focalizzare almeno delle coperte, guardo Emma che fa lo stesso e poco dopo riusciamo insieme a far apparire delle coperte abbastanza spesse di lana e due giubbotti “Meglio di niente” dico io e spartisco le coperte e i giubbotti a tutti “dobbiamo trovare un posto chiuso”
Iniziamo a camminare nella neve, Robin mi stringe a se e il pirata fa lo stesso con Emma, dopo un po’ vediamo in lontananza una piccola capanna di legno ma siamo tutti troppo stanchi e infreddoliti per arrivarci a piedi così prendo per mano Emma e lei capisce subito quello che voglio fare, qualche secondo dopo veniamo avvolti da una nube blu e ci ritroviamo davanti a quella capanna. Dall’insegna capiamo che è un negozio, entriamo tutti dentro qui si sta molto meglio vediamo un uomo al bancone che ci saluta con la mano “Avete bisogno di qualcosa? Come vi salta in mente di uscire in pieno inverno vestiti così?” dice vedendoci tutti molto sollevati da calore che c’è in negozio
“Scusi ma sa dirci in che regno siamo?” chiedo io cercando di sembrare più sicura possibile
“Qui siamo ad Arendelle, perché voi da dove venite?” Giusto, dove altrimenti potevamo trovare tutto questo ghiaccio!?
“Arendelle? Che posto è?” chiedono gli altri più stupiti di me
“Arendelle è un regno molto vicino alla Foresta Incantata, la regina ha dei poteri di ghiaccio molto rari così qui di inverno fa sempre molto più freddo del normale” spiego io e tutti sembrano stupiti “Noi veniamo da Storybrooke ma in realtà veniamo tutti da Misthaven. Sa dirci se ha visto un ragazzino di dodici anni passare da qui?”
“Certo che sì, il piccolo Henry è arrivato due giorni fa. Poverino era svenuto per il freddo, meno male che la principessa Anna lo ha trovato e portato qui” tutti abbiamo una faccia stupita e preoccupata
“Ma ora deve è? Sta bene?” chiedo io nervosamente
“Si sta bene, è andato con la principessa a palazzo ora credo che siano li. Aspettate ma voi chi siete, il bambino ci ha raccontato delle sue madri siete voi giusto? La salvatrice e la regina cattiva”
“Si siamo noi, lo stiamo cercando può dirci dove si trova il palazzo?” chiede Emma
“Certo, ma ora non potete uscire con questa bufera. Aspettate qui che finisca” io vorrei partire subito ma Robin accetta di restare fino a dopo la bufera prima che io dica nulla “Se volete qui dietro c’è una stalla chiusa, di sicuro starete meglio qui stiamo stretti”
“Ottima idea, voi ragazze andate noi ci facciamo spiegare come arrivare al castello” facciamo di sì con la testa e andiamo nella stalla.
Qui c’è ancora più caldo anche se un po’ di puzza di animali ma ci rimarremo per poco “Qui si che s sta meglio, guarda c’è un po’ di legna proviamo ad accendere il fuoco” si stava per avvicinare alla legna ammassata ma io faccio prima e con una palla infuocata accendo un grande focolare “vedo che ti sei ripresa ma ceca di avvertirmi e non darmi fuoco la prossima volta”
Io mi cambio usando la magia e indosso una grossa maglia a maniche lunghe e dei pantaloni e Emma fa lo stesso, poi facciamo apparire a terra anche vestiti invernali e altri giubbotti per i maschi “Regina almeno ora hai rinunciato ai tuoi vestitini e ti sei messa qualcosa di più coperto”
“Non è certo colpa mia se tu non hai stile nel vestire e io si, poi povero capitan eyeliner potresti fare uno sforzo per lui che non ti ha mai vista con un vestito”
lei resta stupita dalle mie parole
“Allora scuramente Robin sarà contento di vederti sempre girare per la città mezza nuda” io la guardo un po’ offesa ma poi scoppiamo entrambe a ridere come delle stupide. In quel momento entrano Hook e Robin e ci guardano in modo strano vedendoci ridere insieme
“Di cosa stavate parlando di così divertente??” ci chiede Uncino e noi continuiamo a ridere
“Niente di importante” dico riprendendomi “prendete mettetevi questi, ma non restate con quei vestiti bagnati” porgo loro i vestiti, loro sorridono un po’ imbarazzati mentre noi andiamo vicino al fuoco a riscaldarci
“Non sono male tutti e due eh” mi sussurra lei sbirciando dietro di me dove loro si stavano vestendo
“Smettila! Cosa guardi Swan” la rimprovero ma lei non mi ascolta così mi giro un secondo per vedere cosa stava guardando e vedo quei due intenti a spogliarsi e ha ragione, non sono niente male… “Che pervertita sei, lasciali stare”
“Ma non faccio nulla, anche te li hai guardati… Poi sarei io la pervertita eh!”
“Cosa vorresti insinuare?”
lei inizia a ridere cercando di non farsi sentire e io continuo con lei.
Dopo poco i due si avvicinano a noi e ci sorprendono di nuovo a ridere come delle ragazzine “Non le credevo così amiche” dice Robin a Hook “infatti…”
“Ok Swan ora basta, concentriamoci siamo qui per trovare Henry non per una vacanza, quel tizio strano vi ha detto come arrivare al castello?”
chiedo a Robin
“Si, è abbastanza facile. Dobbiamo scendere a valle verso il lago e attraversarlo con il ponte e poi lo vedremo” mi risponde lui e si siede per terra vicino a me passandomi un braccio intorno alle spalle “Stai tranquilla tanto per ora dobbiamo aspettare che a bufera finisca”
“Ma sì, calmatevi Vostra Maestà stiamo tutti intorno al fuoco a cantare allegre canzoncine” tutti ridiamo alla battuta di Hook che intanto si era seduto accanto alla Swan
“Ok ma ora dobbiamo pensare: come facciamo a ritornare a Storybrooke?”
“Di questo ci occuperemo dopo, magari ci facciamo aiutare della ‘mitica principessa Anna’”
io annuisco e appoggio la testa sulla spalla di Robin chiudendo gli occhi per cercare di rilassarmi e riposarmi.
 
Apro gli occhi e trovo davanti a me Robin che mi chiama, sono distesa e ho addosso il suo giubbotto “Buongiorno Milady” mi sorride e mi lascia un bacio sulle labbra
“Mi sono addormentata, gli altri dove sono?” lui indica verso Emma e Hook che si stavano mettendo gli scarponi e i cappotti pesanti così mi alzo e sistemo i capelli
“Ti sei addormentata appoggiata a me, eri così stanca, non volevo svegliarti così ti ho portata qui e coperta. La bufera ora è finita e stiamo partendo” 
“Si, partiamo subito. Grazie per prima” lo bacio ancora, poi lui mi prende per mano e mi accompagna da gli altri
“Sei sveglia, bene. Vestiti che fuori fa freddo”
faccio come Emma mi ha detto e usciamo tutti insieme. Ora fuori si sta molto meglio di prima, fa ancora molto freddo ma almeno siamo coperti per bene.

Camminiamo per un’ora nella neve e sembra di non arrivare mai ma alla fine vediamo il lago ghiacciato “Quel ponte non credo che ora serva a molto, si potrebbe attraversare il lago ghiacciato a piedi”
“Sì certo se vuoi cadere nel lago…”
dice Robin “mai fidarsi dei laghi ghiacciati”
Attraversiamo l’immenso lago sul ponte di legno e verso metà iniziamo a vedere spuntare delle torri verdi molto grandi dalle montagne “Deve essere il castello, ci siamo quasi” dico sollevata nel vedere che eravamo andati dalla parte giusta.

Dopo una mezzora arriviamo alla fine del ponte e vediamo l’inizio del paesino, e in lontananza il castello. “Qui si sta molto meglio, non servono tutti questi vestiti” tutti ci leviamo il cappotto e con la magia mi rimetto il vestito che avevo prima e faccio così anche con gli altri che mi ringraziano. Nella piazza ci sono tantissime persone tutte molto indaffarate che si muovono velocemente, alcune vanno verso il castello dove le porte sono aperte
 Arriviamo al gran portone del castello e non sappiamo cosa fare “e ora che si fa, chiediamo di vedere la principessa?” chiede Emma
“Si suppongo, magari sembri più convincente se ti presenti come la Principessa Emma di Misthaven” dico cercando di convincere Emma
“Come? No forse è meglio che ti presenti tu come regina del regno”
“Non credo sia una buona idea, ricorda loro mi conoscono come la Regina Cattiva e ora il regno teoricamente è di tua madre”
“E va bene… cercherò di essere convincente anche se dubito che mi crederanno una principessa”
sono d’accordo, lei non sembrerebbe una principessa messa così, faccio un respiro e busso forte al portone.

Subito dopo le porte si aprono e vediamo delle guardie venirci incontro “Chi siete, cosa volete?”
“Noi veniamo da Misthaven, io sono la Principessa Emma” dice lei poco convinta “Siamo venuti qui per vedere la principessa Anna” fa un sorriso alla guardia che sembra poco convinta
“Riguardo cosa volete parlare alla principessa?”
“Stiamo cercando nos- mio figlio, è arrivato qui con lei qualche giorno fa”
la guardia sembra crederle
“Vado ad annunciarvi a lei” la guardia si gira e va verso le scale, ma in quel momento scende velocemente le scale una vivace ragazza dai capelli rossi seguita da un ragazzo sorridente “Maestà ci sono delle persone che vorrebbero parlarle”
“Davvero? Chi sono?” la guardia ci indica mentre la principessa e il ragazzo hanno sceso tutte le scale, ci guardano curiosi  
“Vengono da Misthaven, la ragazza bionda si è presentata come la principessa ma non so se crederle, cosa devo fare?” dice cercando di non farsi sentire da noi ma non ci riesce “Nulla! Ci penso io, vieni con me” dice la principessa prendendo per mano il ragazzo.
Si avvicina a noi tutta sorridente “Piacere sono Anna, cioè la principessa Anna e questo è il mio fidanzato Cristoff” “piacere” dice lui
“Piacere io sono Emma, principessa di Misthaven. Loro sono Robin, Hook e Regina siamo tutti di lì”
“Oh davvero! Tu sei la salvatrice e lei la regina cattiva, vero?”
dice tutta entusiasta
“Si… come ci conosci?” chiedo io a quel punto
“Credo che lo sappiate, vostro figlio mi ha parlato di voi. Vi prego entrate” noi entriamo un po’ sopresi “l’ho portato qui al castello, poverino stava morendo di freddo così gli ho offerto distare qui per un po’, lui era fiducioso che sareste arrivate, venite vi porto da lui” in quel momento mi sento sollevata, mio figlio sta bene ora ho avuto tantissima paura in questi giorni.
Saliamo tutti insieme le scale e arriviamo fino a una porta “Henryy!! Esci fuori c’è una sorpresa per te!” sento dei passi veloci che arrivano alla porta “Davvero?” in quel momento vediamo la porta aprirsi e Henry che uscito dalla stanza si era bloccato per poi guardarci e il suo viso si illumina di un grande sorriso “Mammee!!”
“HENRY!” esclamiamo tutti e quattro mentre lui ci corre incontro abbracciandoci forte
“Mi siete mancate tantissimo. Sapevo che mi avreste trovato!!”


____Spazio Autore: benritrovati con questo nuovo capitolo!! spero che vi piaccia, recensite se volete :) Alla prossima!!____
 

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