Kagome imperatrice del Giappone

di Lan Shuihua
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giappone, inverno 1917... ***
Capitolo 2: *** Giappone, inverno 1927 e... un'orfana? No, due! ***
Capitolo 3: *** Il palazzo dei ricordi ***
Capitolo 4: *** Un nuovo amico e un paio di guai ***
Capitolo 5: *** Un redivivo porta sempre guai... ***
Capitolo 6: *** Mai fidarsi degli 'amici' nè di una nave ***
Capitolo 7: *** Nessun sogno è mai solamente un sogno... ***
Capitolo 8: *** Una nuova 'amica', la granduchessa e ceffoni volanti ***
Capitolo 9: *** Ci sono esami ed esami... ***
Capitolo 10: *** Incontro e rapimento ***
Capitolo 11: *** Mai lasciare redivivi in giro ***
Capitolo 12: *** Nuovi inizi, vecchie manie ***



Capitolo 1
*** Giappone, inverno 1917... ***


Ciao a tutti da Shuihua! Prima di cominciare la storia, ripeto che non ci sarà un crossover.
Per ogni capitolo vi segnalerò i personaggi che ci saranno, ma questo qui fa eccezione.
Detto questo, vi auguro buon divertimento!


 

GIAPPONE, INVERNO 1917...

Nel palazzo imperiale di Tokio, la vecchia imperatrice indì una festa da ballo. "Dovrà essere la più bella festa che si sia mai vista, si festeggerà il debutto in società delle mie nipoti. Ma soprattutto sarà la prima a cui potranno partecipare le mie nipotine preferite, le principesse Kagome e Sango. Saranno tenute d'occhio da tutte i presenti, specialmente Kagome che è erede al trono!"
Alle ore 21 del 15 dicembre, il salone delle feste era pieno zeppo di aristocratici e nobili venuti da ogni parte del Giappone. Le due principessine erano affascinate dai decori del salone, i lampadari con tutte quelle candele accese, la gente venuta lì anche per loro...da far girare la testa.
Un'ora dopo, finiti i discorsi di benvenuto, ringraziamento ecc. l'imperatore Higurashi-san ( padre di Kagome) aprì le danze seguito da molte altre coppie. Mentre gli adulti ballano, l'imperatrice nonna regala a Kagome, la preferita in assoluto, un ciondolo che reca l'incisione  e un carillon che suona la ninnananna tanto cara alla piccina. Per circa due ore e mezzo tutto il palazzo risuonò di valzer, mazurke, polke e svariati altri balli. Verso le 00.30 la musica diventa sempre più lieve finchè l'orchestra tace del tutto.
A palazzo era appena entrato Naraku, un monaco malvisto da tutti per aver indirettamente causato la morte dell'imperatrice Higurashi-sama. Egli non era neppure stato invitato: proprio questo lo aveva fatto infuriare e spinto a introdursi nel palazzo di nascosto. Più arrabbiato di tutti era però l'imperatore, memore di ciò che il religioso aveva fatto, che lo cacciò dal suo palazzo e lo bandì dal suo regno. Il monaco levò le tende, non prima però di lanciare la sua maledizione: tutta la dinastia degli Higurashi sarebbe perita prima che tale sorte toccasse a lui.
Appena uscito il maligno, una folla di contadini e popolani inferociti irruppe nel palazzo e, brandendo candele strappate ai candelieri reali, diedero fuoco a tutto ciò che incontrarono: tendaggi, tappeti, tavoli e forse qualche nobile. Il tutto si svolse tra le grida di orrore dei presenti.
Per cercare di salvare almeno un minimo del proprio palazzo, l'imperatore si gettò in mezzo alla battaglia, già iniziata, tra nobili e contadini ma nonostante il coraggio, la buona volontà e la fermezza rimase ucciso poco dopo l'inizio della lotta.
Kagome, Sango e l'imperatrice nonna si diedero alla fuga, com'è ovvio che succeda quando bisogna salvare un' erede al trono, tuttavia a metà strada la principessina tornò indietro.
"Kagome, dove vai? Non c'è tempo, devi salvarti!" le gridavano le parenti.
"Il ciondolo, il carillon! Devo assolutamente prenderli, non voglio che vengano rubati!" rispose loro la ragazzina, che aveva dimenticato i suoi doni ed era intenzionata a salvarli, mentre la cugina e la nonna faticavano a starle dietro. Per non perderlo, Kagome si mise al collo il ciondolo, ma fu costretta ad una nuova fuga dall'arrivo di alcuni popolani che l'avevano riconosciuta.
Le tre aristocratiche sarebbero state spacciate se in quel momento non fosse saltato fuori un servitore, ancora un bambino che aveva l'età delle principessine, il quale le fece scappare attraverso un passaggio segreto in una parete. Tutta presa dala voglia di salvarsi, Kagome non si accorse di aver perso il carillon con la tanto amata ninnananna della madre, che fu prontamente raccolto dal bambino. Tuttavia il piccolo non potè restituirlo alla proprietaria poichè venne colpito alla testa e svenne.
Fuori dal palazzo le tre reali si sentivano più al sicuro, ma continuarono a correre nella speranza di trovare un rifugio migliore. Da dietro, Naraku stava loro alle costole e riuscì ad afferrare Kagome per la caviglia.
"Sì! Ti ho presa! E anche l'ultima degli Higurashi morirà!" proferì il malvagio.
Si da il caso, però, che l'inseguimento fosse avvenuto su un canale ghiacciato e che il monaco fosse su una lastra molto sottile che, sotto il suo peso, si ruppe trascinandolo sott'acqua, dove egli morì per assideramento.
Kagome si liberò dalle grinfie del religioso appena in tempo per non finire in acqua con lui e, con nonna e cugina al seguito, si diresse verso la stazione ferroviaria. Qui era tutto un gran trambusto perchè i nobili volevano scappare il più lontano possibile da Tokio: i treni erano strapieni, la gente era perfino abbarbicata ai tetti dei vagoni pur di riuscire ad andarsene.
L'imperatrice nonna aveva intenzione di arrivare in Russia e di lì a Parigi, dove aveva dei parenti, e aveva visto un treno che portava molto vicino al porto. Vi si diresse con le nipoti, ma il treno stava già partendo e l'anziana fu costretta ad agire in fretta.
Prese Sango di peso e la fece salire sul retro di un vagone, poi salì lei per riuscire meglio a sollevare Kagome ma...
La povera donna si accorse che la propria mano non stringeva più quella dell'altra nipote ma, ormai impossibilitata a scendere per cercarla, non potè far nulla se non piangerla.
Kagome, nel frattempo, aveva sentito la presa venir meno e si era aggrappata con più forza alla nonna, ma finì contro un gruppetto di gente assiepata per prendere il treno. A causa della botta, perse il contatto con la nonna, cadde a terra sbattendo violentemente la testa sulla banchina della stazione e lì svenne.







 

ANGOLO DELL'AUTRICE

 

Ed eccoci qui, per chi è riuscito ad evitare il coma  arrivare in fondo a questo primo capitolo che fa anche da introduzione.
Anzitutto, voglio ringraziare Fatelfay perchè senza la sua minaccia di morte il suo incoraggiamento non mi sarei mai decisa a scrivere questa ff.
Ringrazio già adesso anche chi leggerà, magari recensirà o metterà anche solo nelle ricordate (ma non credo che la mia storia piacerà così tanto).
Ripeto che nei prossimi capitoli ci sarà lo specchietto dei personaggi per non farvi incasinare e spero di riuscire a mettere un nuovo capitolo prima di agosto.
Detto questo, vi saluto!
                                                              Lan Shuihua

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Capitolo 2
*** Giappone, inverno 1927 e... un'orfana? No, due! ***


Ciao a tutti!!
Vi avevo promesso che avrei aggiornato prima di agosto, ed ecco pronto il seguito!
Allora, per non fare confusione vi faccio lo specchietto dei personaggi che troverete in questo secondo capitolo:
Kagome = Anya
Shippo = Buka (qui è una persona, non un cagnolino)
Inuyasha = Dimitri
Miroku = Vladimir (che è più giovane rispetto ad "Anastasia")  e:
 Kaede = imperatrice nonna    che per ora viene solo nominata



GIAPPONE, INVERNO 1927 E... UN'ORFANA? NO, DUE!


Siamo a Tokio nel 1927, sono passati dieci anni dalla rivolta seguita all'incendio del palazzo dell'imperatore ma la situazione della gente non è molto cambiata. L'unica cosa che rende i cittadini "felici" è vendere oggetti appartenuti agli Higurashi. Al mercato si trova proprio di tutto: quadri, candelabri, sedie (se ce ne sono ancora intere NdA), perfino...
"Il pigiama, signori, comprate l'unico e vero pigiama dell'imperatore!" (L'avevo detto che c'era di tutto... NdA)


In mezzo a tutto il trambusto del mercato, nessuno nota un povero edicolante che cerca di vendere notizie. Quando però la gente che si è appena fermata da lui forma dei capannelli agli angoli delle strade, tutti vogliono sapere cosa c'è di così interessante. Ci avviamo anche noi...
"E' vero, vi dico! Lo so io e lo sappiamo tutti che l'imperatore è morto, ma forse una delle sue figlie è ancora viva!" sostiene il giornalaio.
"La piccola Kagome?!" chiede il crocchio di persone davanti alla sua edicola.
"Sì, ma per favore non fatene parola" conclude l'uomo in fretta, perchè sono arrivate altre persone.
La conversazione è molto interessante, ma non è stata sentita solo dalla gente all'edicola e da noi...


Poco lontano dalla piazza, infatti, sorge il teatro reale. Qui vivono Inuyasha e Miroku, che si definiscono impresari teatrali ma non si sa come facciano ad arrivare alla fine del giorno. I due non lavorano quasi mai, se lo fanno è perchè vogliono truffare qualcuno e/o fare un sacco di soldi facili. La loro idea attuale sembra essere la seconda, visto che Inuyasha sta ascoltando un'altra conversazione interessante...

"Si dice che sua nonna pagherà una forte somma" ribadisce l'edicolante alle persone incredule.
"A chi la principessa troverà!" rispondono queste, per nulla convinte.

Chi è convinto è il nostro impresario (o è meglio truffatore? NdA) Inuyasha, che va a chiamare l'amico e gli propone un "lavoro", il primo da una settimana.
"Ha detto l'edicolante che l'imperatrice Kaede ricompenserà chiunque le riporti la nipote!" dice Inuyasha a Miroku.
"Ma nessuno sa dove si trovi... come si può fare?" replica preoccupato Miroku.
"Non è detto che ci sia bisogno di trovare la vera principessa... Noi troveremo una ragazza che le somigli il più possibile, poi la istruiremo su come comportarsi e cosa dire. Alla fine, ce ne andremo a Parigi e torneremo con un sacco di soldi! Che te ne pare?" chiede Inuyasha.
"Mi pare una fantastica idea!" risponde l'amico.



Non molto distante da Tokio, anzi nella periferia più remota che quasi sconfina nella campagna, si trova un orfanatrofio. Tra i tanti orfani che passano l'infanzia qui, ce n'è anche una che l'infanzia l'ha superata da un pezzo, ma per legge deve restare in istituto finchè abbia raggiunto la maggiore età. Questa ragazza si chiama Kagome, non ricorda nulla del proprio passato nè possiede alcunchè al di fuori dell'orfanatrofio. Tutto ciò che ha è il fratellino di sei anni. O meglio, è il bambino che lei ha trovato sei anni prima in mezzo alla neve e adottato come fratello, dopo averlo chiamato Shippo.
Oggi è un giorno speciale per Kagome, perchè compie diciotto anni e può lasciare l'orfanatrofio per andare nel mondo.
"Ma dove vuoi andare tu, con quel marmocchio che ti porti sempre dietro?" Ecco, questa è la direttrice dell'orfanatrofio, gentile come al solito.
"A Parigi, per ritrovare la mia famiglia!" risponde la ragazza, dopo averle mostrato il ciondolo che porta al collo che dice .
"Ma davvero? Guarda che sei fortunata solo per avere quel posto da pescivendola che IO ti ho procurato! E ora vai."
"Posso portare via il mio piccolo Shippo?" chiede Kagome.
"Non puoi: DEVI! Io l'ho sopportato solo perchè sapevo che te lo saresti portato via! E ora sbrigati!" replica acida la direttrice.
"Va bene, va bene, adesso andiamo. Shippo" chiama la ragazza "dai Shippo, dobbiamo andarcene".


Il bambino se ne va con la "sorella", che però ha in mente tutt'altro che andare a fare la pescivendola...
"Ah no, non se ne parla proprio! Io non venderò mai pesce! Infatti, me ne andrò... andrò..." Non sapeva neanche lei dove sarebbe andata, tanto più che aveva un bimbo a carico che in molti avrebbero scambiato per suo figlio.
Mentre passeggia pensando a dove andare, si ferma proprio sotto un cartello che indica un bivio. Sulla freccia a destra c'è scritto il nome di un piccolo villaggio, ma è così piccolo che lo conosce solo la gente che lo abita. Sulla freccia a sinistra c'è invece scritto . La ragazza non sa che strada scegliere, allora prega il Cielo che le mandi un segno, un'impronta, qualsiasi cosa che le dia un'idea di dove andare. Improvvisamente Shippo, che fino ad allora era stato buono è tranquillo al fianco di Kagome, si mette a giocare con la neve sul sentiero di sinistra.
"Ma cosa fai? Dobbiamo trovare un posto dove stare, o almeno un riparo per la notte, e tu stai lì a giocare con la neve?!" si arrabbia la giovane.
"Sì Kagome, io pensavo-" risponde Shippo, ma non fa in tempo a finire la frase che la ragazza l'ha già perdonato e ringraziato.


Kagome ha interpretato l'improvvisa attività del piccolo come il segno che aveva chiesto al Cielo e a grandi passi si dirige sul sentiero di sinistra, cantando.
 


 

Cuor non dirmi no, forza non lasciarmi
Non abbandonarmi qui
E' la vita che mi offre un'occasione
Ma io ho paura, sì
Oh, il mondo è immenso se non hai dei ricordi dietro te!

Lungo la mia via c'è già chi mi aspetta
C'è da sempre, sì, lo so
E mi capiranno sempre con amore
Dove sono scoprirò
E capirò anch'io il perchè dei ricordi dietro me!

Amor, famiglia
Son le cose che potresti avere tu
Amor, famiglia
Io li troverò per non lasciarli mai più!

Qualche passo e vai, dietro la speranza
La mia strada seguirò
Poi saprò chi sono ed avrò un futuro
Nel mio cuore già lo so!
Sì! Fa' che sia un segno
Non soltanto un sogno
Il passato ora c'è e un posto avrà
Qui per me!




 

ANGOLO DELL'AUTRICE

Uff... Finalmente ho finito anche il secondo capitolo! Allora... cominciamo con i ringraziamenti.
Il primo va, ancora, a Fatelfay che ha tanto insistito per farmi pubblicare questa storia e quando torna dalle vacanze può leggerne già un bel pezzo.
Il secondo ringraziamento va a Chelinde, che segue il mio attacco di follia la mia storia e l'ha anche recensita.
Poi ringrazio Gaerwing e Nicole221095 perchè anche loro seguono questa mia prima ff.
Infine ringrazio gli altri 33 che hanno solo letto, mi impegnerò di più per farvi recensire!
Bacioni da
                                                                     Lan Shuihua
        
PS se avrò qualche recensione potrei pubblicare anche il terzo capitolo prima di agosto... chissà.

 

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Capitolo 3
*** Il palazzo dei ricordi ***


Ciao a tutti!
Prima di cominciare, vi faccio lo specchietto dei personaggi che troverete in questo capitolo.

Kagome = Anya
Shippo = Buka (che è un bambino)   e la comparsa di
 Inuyasha = Dimitri
Miroku = Vladimir (più giovane di come appare nel film)
Sig. Higurashi = Zar


IL PALAZZO DEI RICORDI

Non appena arriva a Tokyo con Shippo, Kagome si ricorda del ciondolo che porta al collo da oltre dieci anni. Non sa chi gliel'abbia dato nè perchè, ma appena vede inciso si ricorda che deve andarci. Quindi cerca la stazione per comprare un biglietto.
"Caspita! La città è davvero grande, non riuscirò mai a trovare la stazione in mezzo a tutti questi palazzi!" pensa la ragazza. "Forse è meglio chiedere a qualcuno..."
Mentre stava ancora pensando, vede alcune persone con dei bauli dirigersi verso un edificio basso, pieno di gente in fila indiana.
"Se la gente ha i bauli, significa che deve partire. Quale miglior posto della stazione per andarsene subito?" pensa ancora la ragazza che, felice, segue i viaggiatori e si mette in coda.

La coda è lunga e ci vuole oltre un'ora per arrivare allo sportello, ma quando finalmente tocca a lei Kagome si fa coraggio.
"Vorrei un biglietto per Parigi!" chiede all'uomo seduto dietro il bancone.
"Sono 200 yen. Ma il treno ferma solo al porto, da lì dovrà arrangiarsi." risponde l'addetto.
Mentre cerca i soldi, la ragazza si accorge con sgomento di non averne ed è quindi costretta ad andarsene, in lacrime. Una vecchietta che era lì vicino la vede piangere e le si avvicina.
"Cosa ti è successo, bambina mia? Perchè stai piangendo?" le chiede la nonnina.
Kagome le racconta tutto perchè sente di potersi fidare, e infatti la vecchina sa chi può aiutarla.
"Dovresti andare a cercare Inuyasha, bambina. Lavora al teatro Kabuki, qua vicino, e dà sempre una mano a tutti (allora sarà restato senza! NdA)." dice alla ragazza. "Vedi questo biglietto? Me l'ha procurato lui" continua la vecchietta, che poi le descrive sia Inuyasha che un suo socio di nome Miroku.
"Grazie signora, vado subito a cercarlo" risponde Kagome, asciugandosi le lacrime.

Insieme al fratellino, Kagome si dirige al teatro Kabuki ma quando arriva vede con tristezza un cartello che dice . La ragazza, sconsolata, decide di andarsene, ma in quel momento Shippo le scappa via, correndo a perdifiato nel centro di Tokyo. Lei è costretta ad inseguirlo, dopotutto ha promesso di prendersene cura, ma fare una corsa in centro schivando i passanti (e a quell'ora ce n'erano proprio tanti NdA) cercando di stare dietro a un bambino che quasi non riesci a vedere... beh, dopo un po' stanca.
Per sua fortuna, Shippo ha deciso di entrare in un palazzo molto più alto degli altri nonchè più ampio, si capisce che una volta doveva essere stato una reggia. La facciata è malridotta, le vetrate sono state infrante e sul muro sono ancora evidenti i segni di un incendio. Quello che doveva essere il portone principale è stato sbarrato con delle travi di legno, ma nei buchi fra una trave e l'altra si può passare quasi agevolmente.
"Certamente Shippo è entrato da qui!" pensa Kagome. "Però io non ci passo...dovrò togliere un paio di travi. E se mi vedono?" si chiede spaventata la ragazza, ma poi decide di passare all'azione.

Tolte le travi, Kagome entra in un grande atrio e, continuando a chiamare Shippo, passa prima nella sala dei banchetti e poi nel salone principale. Qui le vengono in mente diversi fatti legati ad alcune feste e la ragazza crede di ricordare un sogno fatto anni prima. Mentre ricorda, le torna in mente anche una canzone, che prima non sapeva neppure di conoscere, e senza pensarci due volte la canta ad alta voce.


 

Feste, balli, fantasia
è il ricordo di sempre
Ed un canto vola via
Quando viene dicembre

Sembra come un attimo
Dei cavali s'impennano
Torna quella melodia
Che il tempo portò via...


 

Mentre canta, a Kagome appaiono varie figure di nobili ormai morti, decaduti o emigrati che lei non conosce se non di nome sotto forma di fantasmi che cominciano a danzare al ritmo della sua canzone. Uno di questi fantasmi regala alla ragazza un abito come quelli che indossavano le dame ai balli di dieci anni prima, poi tutti fanno largo a un altro fantasma che sta camminando verso di lei.Il fantasma che va verso Kagome, lei l'ha riconosciuto, è quello dell'ormai defunto zar Higurashi, che la invita a ballare. 


 

Sembra come un attimo
Dei cavalli s'impennano
Sento quella melodia
Nella memoria mia

Forse un giorno tornerò
Il mio cuore lo sente
Ed allora capirò
Il ricordo di sempre...


 

Tutti i fantasmi scompaiono in silenzio col finire della canzone, tranne il fantasma dello zar. Questo, infatti, prima di andarsene dà un bacio sulla fronte a Kagome.

 Ed un canto vola via...
Quando viene dice-eh-mbre...

 

Ora Kagome è di nuovo da sola nel salone principale, con addosso i suoi vestiti perchè quello regalatole dal fantasma era solo un'illusione. Mentre cantava e ballava si è spostata dall'entrata, e da dove si trova adesso la ragazza nota un grande arazzo appeso sopra lo scalone d'onore.Davanti all'arazzo c'è Shippo, che si è fermato a guardarlo. Esso ritrae una famiglia reale e la giovane rimane stupita quando vede, tra i tanti personaggi, una bambina di circa otto anni. Ciò che la fa restare a bocca aperta è che la bambina dell'arazzo le assomiglia in modo impressionante.

Ancora immersa nelle sue considerazioni, Kagome non sente un portone che si apre e non vede i due ragazzi che sono entrati finchè uno dei due non grida: "Ehi voi, che cosa ci fate qui?"


 

ANGOLO DELL'AUTRICE

Finalmente anche il terzo capitolo è finito! (evvai! NdTutti  perchè, non vi è piaciuto? NdA)
Ringrazio Chelinde, che segue e continua a commentare la mia storia.
Ringrazio anche Gaerwing, Nicole221095 e Bankotsu90 che seguono la mia ff.
Infine ringrazio Michiyo_Asuka e Tenshi No Yume che hanno messo la mia storia tra i preferiti.

Vi saluto e vi prometto che prima del 12 settembre (che data terribile: l'inizio della scuola! NdA) aggiungerò un altro capitolo.
                                                                                                                                                                                                                                              Lan Shuihua

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Capitolo 4
*** Un nuovo amico e un paio di guai ***


Rieccomi! Non vi preoccupate, non lascerò la storia incompleta! Allora, chi vedremo in azione in questa puntata?

Kagome = Anya
Inuyasha = Dimitri
Miroku = Vladimir
Shippo = Buka

 

UN NUOVO AMICO E UN PAIO DI GUAI

"Non lo sapete che qui è vietato entrare?" esclama un giovane con...sì, con delle buffe orecchie canine sulla testa.
"E tu, allora, perchè sei qui?" gli risponde piccata Kagome. "Comunque," continua in tono più calmo "io sono Kagome e sono venuta qui perchè stavo cercando il mio fratellino Shippo. Voi due, piuttosto, cosa ci fate qui?"
"Noi qui viviamo e lavoriamo. Siamo degli impresari teatrali. A proposito, io sono Miroku e volevo chiederti..." con grande sorpresa della ragazza non è il semi-cane che sta usando un tono così gentile, ma è l'altro ragazzo. Che prontamente viene steso dal 'cagnolino' prima che possa formulare qualsiasi richiesta.
"Come mai gli hai tirato un diretto (un tipo di pugno NdA)?" chiede un po' preoccupata la ragazza, dato il vistoso occhio nero che ora sfoggia Miroku.
"Se lo conoscessi come lo conosco io, anche tu l'avresti fatto. (wow, Inu che usa correttamente congiuntivo&condizionale! NdA   guarda che non sono così ignorante -.-'' NdInu) Tanto per la cronaca, io sono Inuyasha e... non è che mi staccheresti di dosso tuo fratello? Va bene che ho le orecchie strane, ma dopo un po' stanca!" le risponde un Inuyasha soddisfatto del suo gesto.
"D'accordo, se ci tieni tanto..." Kagome provvede a scollare Shippo dalle orecchie di Inuyasha, e solo dopo nota i biglietti che il 'pugile' ha in mano. "Come mai hai in mano tre biglietti?" gli chiede.
"Io e il mio amico" e indica la persona malridotta al suo fianco "dobbiamo partire per la Russia." le risponde secco.
"Anch'io vorrei partire: qui non ho nessuno ma credo di sapere dove siano i miei parenti." replica la ragazza, immalinconita. "Ma...quelli sono tre biglietti, mentre voi siete solo due. Per chi è il terzo?"
"Per la granduchessa Kagome, mia cara!" le risponde qualcosa che dovrebbe essere Miroku. "Ma... sei tu!" esclama dopo aver confrontato la bambina dell'arazzo e la ragazza che ha di fronte. "Allora, dove sono i tuoi parenti?" chiede l'impresario. che ha sentito tutto nonostante fosse intontito.
"Ma sei matto? Non possiamo portare lei!" replica piuttosto risentito Inuyasha.
"Sei cieco, per caso? Non hai visto quanto somiglia alla bambina sull'arazzo? Potrebbe tornarci utile..." insiste Miroku, e dopo altre scuse simili, è deciso. Kagome e Shippo partiranno con loro.

I quattro si recano al porto più vicino e si imbarcano sulla prima nave diretta in Russia. Anche se hanno solo tre biglietti, nessuno resterà a terra perchè Shippo viaggia gratis dato che è un minore ed è accompagnato. La cabina a loro assegnata non è molto spaziosa ma ognuno riesce a sistemarsi, dopo sbuffi e segni di nervosismo vari. Fortunatamente il tragitto dura solo quattro giorni, che Inuyasha e Kagome impiegano in una gara di battibecchi. Miroku e Shippo non ne possono più dei due litiganti già dopo un giorno, dunque chissà come saranno stati felici vedendo la terra russa all'orizzonte!
 "Finalmente siamo arrivati, ne avevo piene le tasche di sentirvi litigare giorno e notte!" si lascia andare Miroku appena sbarcati.
"Per tua informazione, è stata tutta colpa sua!" esclamano all'unisono Kagome e Inuyasha.
"Adesso basta! Kagome, dove hai detto che vivono i tuoi parenti?" chiede Miroku alla ragazza.
"A Parigi, o almeno così c'è scritto sul mio ciondolo" risponde lei mostrandoglielo.
"Hmm, Parigi... è parecchio lontana, dovremo attraversare tutta la Russia e saremo solo a metà del percorso. Fortuna che lì vive anche la vecchia imperatrice e..." purtroppo Miroku non riesce a terminare la frase perchè viene steso di nuovo da Inuyasha, ma stavolta sembra che abbia interesse nel farlo.
"Fattelo scappare di nuovo dalla bocca e non sarò così clemente con te." sibila il giovane all'amico conciato male.

Non appena le condizioni di Miroku lo permettono, il gruppo riparte verso la stazione dei treni più vicina, quella di Vladivostok. Qui comprano tre biglietti, ma per farlo devono mostrare i documenti. Per i due impresari non c'è problema, che si presenta invece quando è Kagome a dover mostrare i suoi. Ci vuole più di un quarto d'ora perchè l'impiegato capisca che la ragazza non ha i documenti perchè non ricorda chi è, e così per il bambino. Quando finalmente l'addetto comprende, fa fare dei documenti per Kagome e Shippo e poi consegna i biglietti.
Il vagone in cui si ritrovano non è particolarmente affollato, infatti i quattro hanno un loro scompartimento. Nonostante tutto, l'antipatia tra la giovane e Inuyasha è molto forte, tanto che Miroku passa il tempo annotando su un fogliettino ogni volta che i due litiganti vincono una disputa. Con sua sorpresa, chi è in vantaggio al momento è Kagome.

Miroku viene svegliato dalla gente che, nel vagone, si sta confrontando.
"Ma non è possibile!" dice un uomo.
"Quando sono salita mi avevano detto che erano validi!" rincara la dose una signora.
Incuriosito, il giovane impresario scivola fuori dallo scompartimento e cerca di capire come mai c'è così tanta agitazione.
"Questi biglietti scritti con l'inchiostro blu mi sono costati una fortuna!" urla una signora. "Non posso credere di doverne comprare di nuovi!"
Piano piano, il giovane riesce a venire a capo del mistero: ci sono dei controllori che stanno facendo scendere dal treno tutti quelli che non hanno i documenti di viaggio scritti in rosso. Miroku tira un sospiro di sollievo, poi si insospettisce e decide di guardare il proprio: è scritto con l'inchiostro blu...

ANGOLO DELL'AUTRICE

Sono tornata con il quarto capitolo! L'attesa è stata lunga, ma ecco qui il seguito!
Ringrazio Fatelfay, MangaMania e Chelinde che hanno recensito.
Ringrazio Gaerwing, Nicole221095, Bankotsu90 e twilightina92 che seguono la storia.
Infine ringrazio Michiyo_Asuka e Tenshi No Yume che hanno messo la storia tra i preferiti.
Vi saluto e vi aspetto numerosi al prossimo capitolo, che dovrei pubblicare in settembre.
                                                                                                                                                                              Lan Shuihua

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Capitolo 5
*** Un redivivo porta sempre guai... ***


Sono tornata presto con un altro capitolo! Non siete contenti? *schiva vari oggetti lanciati con furia dai lettori*
Allora, come avrete già capito il nuovo amico del capitolo precedente è Miroku. Invece i guai sono il problema dei documenti con l'inchiostro e... il nostro caro Inu!
In questo capitolo troveremo:

Kagome = Anya
Inuyasha = Dimitri
Miroku = Vladimir
Shippo = Buka (che in questo capitolo parlerà) e due new entry (ne facevamo a meno... Ndi quattroche ho citato prima) :
Naraku = Rasputin
Kagura = Bartok       e qualche tirapiedi di Naraku non meglio identificato

UN REDIVIVO PORTA SEMPRE GUAI...

Dopo aver controllato che i documenti suoi e dei suoi amici sono scritti con l'inchiostro blu (e per un colore sbagliato i quattro potrebbero lasciarci la pelle... Bello! NdA), Miroku prende per mano Shippo che era uscito con lui dallo scompartimento e corre a svegliare i due litiganti.
"Ragazzi, sveglia! Dobbiamo scappare!" urla l'impresario ai due amici, poi cade per terra. Una sberla di Inuyasha lo ha messo al tappeto (qualcuno si è alzato con la luna storta? NdA  MI HA SPACCATO I TIMPANI! NdInu   ah, ok... -.-'' NdA)
"Che. Cosa. Mi. Hai. Svegliato. A. Fare." chiede Kagome, con uno sguardo omicida verso Inuyasha.
"Il mio CARO amico stava dicendo che dobbiamo... boh, non so altro perchè mi ha svegliato e si è preso un pugno." le risponde lui, ignaro dello sguardo assassino.
"Questo lo vedo" dice la ragazza, indicando un corpo con vari ematomi sul volto. "Ma cosa voleva dire, prima di stramazzare a terra?"
"Lo so io! Lo dico io! (*evita un tavolo* colpa di Colorado! NdA)" interviene il piccolo Shippo. (miracolo! NdKagome  oh no, adesso parla anche! NdInu)
"Cosa sai? Cosa vuoi dirci?" gli chiede la 'sorella', rischiando di strozzarlo per l'emozione di sentirlo parlare.
"Miroku ha scoperto che i documenti scritti in blu non vanno più bene, servono quelli rossi e quindi..."
"Dobbiamo nasconderci o verremo buttati giù dal treno. Fantastico." conclude Inuyasha. "Ma dove possiamo scappare?"
"Questo lo so io!" afferma un Miroku più o meno sano e malfermo sulle gambe. "Dobbiamo andare nel vagone bagagli."

Durante la notte, Shippo non riesce a dormire e per calmarsi va a guardare il panorama fuori dal finestrino. Dopo aver visto case, alberi, qualche animale addormentato finalmente vede qualcosa che lo interessa davvero...
"Ka-chan, Ka-chan, vieni a vedere! Ci sono dei draghi verdi là fuori!" grida mentre corre entusiasta dalla sorella.
"Dai Shippo, smettila e vai a dormire!" gli ordina perentoria Kagome.
"Ma ci sono davvero..." protesta debolmente il piccolo, poi si convince e va a dormire.

FLASHBACK

Mentre Kagome e Shippo stanno parlando con Inuyasha e Miroku nel vecchio palazzo Higurashi, qualcuno stava volando tra i soffitti delle stanze.
"Uffa, ma tu guarda cosa mi tocca fare per accontentare il padrone! Perchè abbia venduto l'anima al diavolo per quel aggeggio, poi, è un mistero." E' Kagura, che vaga in cerca di uno strano oggetto.
"Secondo me è un pazzo a sperare che quella bambina sia ancora viva! Lo sanno tutti che la famiglia reale è stata sterminata e..." sul più bello dei suoi pensieri, Kagura nota l'arazzo raffigurante la famiglia reale. Ma è la ragazza che sta in piedi l'oggetto del suo stupore.
"Devo correre dal padrone! Devo dirgli che Kagome è ancora viva!" detto questo, la ragazza se ne vola via.

"Che cosa hai detto??" sbraita un Naraku matto da legare.
"Padrone, ho detto che la ragazza che cercavate, Kagome Higurashi, è ancora viva!" gli risponde, un po' spaventata, Kagura.
"Sai di chi è la colpa di tutto questo?" le chiede Naraku, con tono conciliante, indicando il limbo nel quale si trova. "E sai chi ha causato questo?" chiede ancora, mostrandole questa volta come possa rimettersi gli occhi nelle orbite, allungare gli arti a dismisura e staccarseli quando ne ha voglia senza farsi male. "Quella dannata ragazzina è la colpevole!"
"Padrone, ho trovato il reliquiario che mi avete chiesto." afferma decisa Kagura, interrompendo una serie di improperi degni della censura.
"Cosacosacome? Dammelo, dammelo immediatamente!" ordina sbraitando Naraku.
Con una magia oscura delle sue estrae dall'oggetto una miriade di draghetti verdi, i quali avranno un arduo compito.
"Distruggete Kagome! Non fatela scappare! Deve pagare per ciò che mi ha fatto!"

FINE FLASHBACK

Mentre i nostri viaggiatori dormono, ignari di tutto, i draghetti verdi di Naraku stanno compiendo la loro missione. Svelando una forza fuori dal comune (magari sarà in provincia... NdA), i mostriciattoli sganciano il giunto che legava il vagone dei bagagli ai vagoni della prima classe; di conseguenza, tutto il treno si ferma tranne il vagone che contiene i nostri amici addormentati e la locomotiva alla quale è attaccato. Shippo e Kagome, che stanno ancora discutendo se gli spiritelli siano veri oppure no, si accorgono che qualcosa non va. Di corsa vanno a svegliare i due impresari.
"Non ti preoccupare, Divina Kagome, ci salveremo!" cerca di rassicurarla Miroku mentre parte all'azione, ma viene costretto a fare il babysitter di Shippo.
Nel frattempo, Inuyasha si è già messo all'opera: ha individuato il problema (il giunto sciolto) e ha in mente una soluzione, ma ha bisogno di aiuto.
"Adesso vado a vedere se riesco a fermare la locomotiva" dice, convinto che gli amici lo stiano ascoltando. "La leva del freno è rotta!" urla da dentro la locomotiva.
"Cosa si può fare?" chiede una voce dal vagone bagagli.
"Miroku, mi passeresti la catena? Quella vicino a te." dice Inuyasha, convinto di parlare al suo amico.
"Spero la vorrai lo stesso, anche se non sono Miroku" gli ribatte Kagome, libera dal fratellino, dimostrando di non perdere il cinismo neanche nelle situazioni più tragiche.
"Smettila di fare storie e passami quella maledetta catena" replica lui.
Dopo aver agganciato la catena ai binari, i quattro viaggiatori tirano un sospiro di sollievo, ma il respiro gli si ferma in gola quando si accorgono che il loro vagone è ancora in movimento.
"Che si fa?" chiede una preoccupatissima Kagome.
"Non ci resta che... saltare!!" ordina Inuyasha, il primo a gettarsi giù dal vagone seguito a ruota da tutti gli altri.
Dopodichè l'unica cosa che i quattro amici possono fare è contemplare il 'loro' vagone che continua imperterrito la marcia fino a cadere giù da un cavalcavia e poi esplode.

 

ANGOLO DELL'AUTRICE

Con questo capitolo, la mia cara Fatelfay ha perso ogni speranza di vedere Naraku fuori dal gioco in via definitiva.
Quindi ringrazio lei, MangaMania, Chelinde e malu chan per aver recensito la mia storia.
Poi ringrazio Gaerwing, Nicole221095, Bankotsu90 e twilightina92 perchè seguono la mia piccola, cara pazzia.
Infine ringrazio Michiyo_Asuka e Tenshi No Yume per aver messo la mia creazione tra i preferiti.
Vi saluto e vi aspetto al prossimo capitolo, previsto in linea di massima entro settembre.
                                                                                                                                                                                                                         Lan Shuihua



 


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Capitolo 6
*** Mai fidarsi degli 'amici' nè di una nave ***


Ciao a tutti!!! Sono tornata con il sesto (ma non ultimo) capitolo di questa storia. Per questa volta vi evito lo schemino dei personaggi dato che sono sempre quei quattro *felicità generale*
Dopo questa aperta manifestazione di ostilità nei confronti dell'autrice... vi regalo il chap!
Attenzione: qui il 'caro' Miroku si rivelerà per quel che è...


 

MAI FIDARSI DEGLI 'AMICI' NE' DI UNA NAVE

Dopo la distruzione del vagone, Kagome si sente un po' in colpa: in fondo, erano andati in Russia per aiutare lei, per dare una mano a lei avevano scelto di fare quel viaggio.
"E sempre per causa mia adesso siamo bloccati qui, in mezzo alla neve, a piedi e mezzi congelati!" pensa, forse a voce un po' troppo alta la ragazza.
"Cosa avete detto, Divina Kagome?" le chiede Miroku, che l'ha sentita borbottare qualcosa.
Inspiegabilmente la ragazza si mette a piangere, per cui si capiscono solo alcune parole della sua risposta.
"Non dovevo... colpa mia... voi, al freddo..." continua a ripetere la giovane, neanche fosse un mantra.
"Potreste parlare più forte? Sapete, in mezzo alle lacrime non..." tenta di chiedere il ragazzo, ma viene investito dallo sfogo di Kagome.
"Ho detto che è colpa mia se voi adesso siete qui al freddo! Non avrei dovuto dirvi niente, almeno sarei soltanto io nei guai!" gli urla, prima di rimettersi a piangere.
"Su, su, non fate così." risponde, un po' basito dalla reazione della ragazza, l'impresario.
"E' meglio tornare indietro, non posso coinvolgervi in una cosa così pericolosa..." protesta debolmente Kagome.
"Non vi preoccupate, Divina Kagome,  vedrete che cantando vi tornerà il buonumore. A proposito, vorreste assomigliare alla principessa scomparsa?" le risponde Miroku e, come detto, inizia a cantare.

Sogna un mondo con mille e mille giochi
 

Kagome gli fa subito eco, il giovane che canta le è troppo simpatico.

Con mille e mille giochi?
Così pochi?

Sì, esatto
Eri sempre in giro a cavalcare...

Dì, ma vuoi scherzare?
E il cavallo...
...era matto!

 

Anche Inuyasha decide di aggiungersi ai due cantanti, più per rallegrare Kagome che per dare una mano a Miroku, e lo fa con il verso più strano di quelli cantati fino ad allora.

Quante smorfie e quel cuoco, poverello?
Gettato nel ruscello!
Ma che guaio!
Da marmocchi!
Tuo padre ti guardava con certi occhi...
Immagina com'era
Lo devi ricordare

Si deve fare in fretta, hai molte cose da imparare!
D'accordo, sono pronta.

 

Ora è il momento che i due impresari inizino Kagome al galateo...


Ora, su le spalle, drizzati
Dai, su, coraggio, ondeggia un po'
Mi sento tanto sciocca, sto ondeggiando?
Come uno yo-yo!
La riverenza
Con deferenza?
Si inchinano per te...
Ma ricorda sempre che:
Se io lo posso fare, tu lo potrai fare
Se lo tieni a mente, non ci vuol niente
Segui tutti i passi, su e giù
Puoi impararlo anche tu!

Ora tira indietro i gomiti
Non trangugiar lo strogonoff
Non mangio mai lo strogonoff!
(E' proprio una Romanov...)
Il samovar
Et le cavial
Il dolce me lo dai?
No, finchè lo imparerai!
Se io lo posso fare, tu lo potrai fare: devi controllarti
Ci puoi riuscire!
No, non è un problema
Su per giù, puoi impararlo anche tu!

 

...mentre adesso la ragazza deve dimostrare di saper riconoscere i parenti.


Ora devi imparare a memoria i nomi dei reali:
Il primo è Kropotkin

Senza smoking
Giù nel botkin!
Oh!
E questo è zio Vanja, con la vodka
Chiaro, Anja?
No.
Il barone Puskin
Era...corto!
Il conte Anatolij
Era...storto!
Sergeij!
Con un gran cappello
(Ed era proprio grassottello!)
Ed era gialla la sua gatta!
(Ma questa cosa non l'ho detta...)

 

Brava la nostra Kagome, li ha spiazzati tutti e due!

Se tu lo puoi imparare, io potrò imparare
Come l'hai saputo?
L'avrò intuito...sento di cambiare sempre più
Recitare è una virtù!
Se io lo posso fare, tu lo saprai fare
Devi controllarti
Ci puoi riuscire
Puoi perfezionarti
Sempre più
Siamo ormai sicuri...
Tanti auguri!
Lo puoi fare solo tu!

 

Mentre cantavano, i nostri quattro amici hanno trovato svariati passaggi (dei cavalli, un'automobile dell'epoca, un carro di fieno...) e sono riusciti ad arrivare da Mosca fino in Polonia.
Purtroppo, durante i vari viaggi, Miroku si è fatto scappare una certa frase inopportuna che gli è costata un occhio nero...

FLASHBACK
"Meno male che siamo riusciti a convincerla, Inuyasha!" dice Miroku all'amico. "Almeno abbiamo qualche possibilità di prendere quella ricompensa"
"Sì, hai ragione. La ricompensa, è quella che ci interessa" risponde poco convinto Inuyasha, che poi sembra andarsene.
"Ma più che altro, a me interessa la Divina Kagome! Chissà se vorrà essere la madre di mio figlio?" si chiede Miroku, convinto di essere solo.
In realtà Inuyasha sapeva ciò che l'amico stava per dire, ed era andato ad informare Kagome. E' proprio lei, stavolta, a mettere al tappeto Miroku con uno schiaffo da oscar.
"Un'altra volta, tieniteli per te i tuoi sporchi pensieri!" urla la ragazza ad un malconcio Miroku.
Mentre Inuyasha, in disparte, se la ride pensando che ora il suo amico dovrà faticare molto per conquistare la ragazza. (Geloso, Inu? NdA  nooo.... *arrossisce* NdInu  se, se NdA)
FINE FLASHBACK

Al porto di Danzica, Kagome, Inuyasha, Shippo e un carretto contenente un Miroku non ancora ristabilito adocchiano una nave ancora ormeggiata al molo e si informano sulla destinazione. Una volta accertato che la nave porterà in Francia, si imbarcano clandestinamente; tuttavia rimediano una cabina. Purtroppo il problema è dietro l'angolo: la cabina ha solo tre letti e i viaggiatori sono in quattro.
Dopo circa un'ora di contrattazioni, discussioni e simili, si giunge al verdetto finale. Nel letto a castello dormiranno Miroku (quel che ne resta) e Kagome, Shippo usufruirà del letto singolo mentre Inuyasha (che si è fatto in quattro per aiutare Kagome) avrà a disposizione l'estrema comodità del pavimento.
 

ANGOLO DELL'AUTRICE

Scusate se il chap è un po' corto, ma c'era di mezzo la canzone e non riuscivo a farlo più lungo. Nella canzone, i versi in turchese sono cantati da Inu&Mi, quelli in rosso da Inu&Mi&Ka.
Ringrazio Fatelfay, MangaMania, Chelinde, malu chan, Jonatic95 e Yure che continuano a recensire (e non sembrano mai stanchi).
Tra chi segue o ricorda la mia storia ringrazio Gearwing, Nicole221095, Bankotsu90, twilightina92 e priscilla_chan.
Ultimi, ma non per importanza, Michiyo_Asuka e Tenshi No Yume che hanno messo la storia nei preferiti.
Vi saluto e vi aspetto al prossimo capitolo che dovrei pubblicare ad ottobre.
                                                                                                                                                               兰水花 Lan Shuihua


 


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Capitolo 7
*** Nessun sogno è mai solamente un sogno... ***


Ciao a tutti!! Sono tornata con il settimo capitolo, quello che svelerà cosa succede sulla nave. Inuyasha sarà contento del suo 'letto'? E Naraku, avrà dato di matto quando ha scoperto che il suo piano era fallito? Ma soprattutto, riuscirà Miroku a non prenderle almeno in questo chap?
Tutte le vostre domande troveranno risposta tra poche righe.

 

NESSUN SOGNO E' MAI SOLAMENTE UN SOGNO...

La notte non è ancora calata, quindi i nostri amici decidono di farsi un bel giro panoramico e/o di ricognizione sul ponte della nave, che nel frattempo ha levato l'ancora. Inuyasha e Miroku (sì, è perfettamente guarito) tentano di insegnare a Kagome il più possibile sulla famiglia reale, affinchè lei possa fingere in modo convincente di essere la granduchessa perduta. Ma insegnare qualcosa a Kagome non è così facile come sembra...
"Per l'ennesima volta, Divina Kagome, lo zio di vostro padre si chiama Hokusai!" sbotta infatti Miroku, esasperato dalla scarsa voglia di imparare che la ragazza manifesta.
"E io che cosa ho detto? Atzukai!" ribatte piccata lei.
"Voi... no, lasciamo stare, con la parentela non ci siamo proprio" si arrende l'impresario. "Speriamo che la prossima lezione vada meglio..."
All'improvviso Miroku ha un'idea: una principessa dovrebbe saper ballare, giusto? Siccome Kagome non ne è capace, decide di insegnarle personalmente, così magari... *censura sui pensieri*
"Sì, questa è davvero l'idea del secolo!" si convince, poi va a cercare la ragazza che è sparita chissà dove.
"Kagome, una vera principessa è in grado di ballare" le dice non appena la trova. "Se vuoi posso insegnarti io" si offre poi.
"No, grazie Miroku" risponde lei. "Non ho proprio intenzione di imparare altro."

Nel frattempo, Inuyasha sembra aver capito che con le cattive non si ottiene nulla, quindi decide di passare alle maniere buone. Ringraziando mentalmente Miroku per l'idea che gli ha involontariamente dato, scende dal ponte della nave fino a rientrare in cabina e prende dalla propria valigia un pacchetto lungo e stretto. Con il pacchetto in mano torna sul ponte e va a cercare Kagome, a cui nel frattempo è passata la rabbia.
"Kagome... senti, lo so che non ti sto molto simpatico, però... ecco, ho comprato questo per te!" le dice tutto d'un fiato, tendendole il pacchetto e cercando di non arrossire.
"Davvero? Ma... non dovevi..." gli risponde lei, un po' sorpresa da quel gesto.
"Forza, aprilo!" le chiede, quasi in tono supplice.
"Va bene..." dice lei, poi scarta il pacchetto. "Ma è bellissimo! Un abito da ballo... è il primo che ricevo" continua, dopo averlo provato.
"Cosa ne dici... vuoi provarlo ballando con me?" le chiede Inuyasha, che ormai è diventato del colore del vestito che indossa.
"Mi piacerebbe molto" risponde Kagome. "Però non so ballare..." si rammarica subito.
"Non preoccuparti. Posso... sì, posso insegnarti io!" le dice lui, più per autoconvincersi che per volerle dare una mano.
"D'accordo. Possiamo cominciare subito?"

Non appena Inuyasha prende tra le braccia Kagome, Miroku si rende conto di aver avuto l'idea peggiore del millennio e si ripromette di tirare il collo al suo socio non appena se ne presenterà l'occasione. Per quanto arrabbiato possa essere, non può trattenersi dal ridere quando vede la ragazza che intende condurre il ballo. Le occhiate inceneritrici dei due ragazzi lo convincono a zittirsi, e dopo un po' il povero impresario è costretto a constatare che i due sembrano veramente in sintonia, specialmente ora che è Inuyasha a condurre.
Ma non tutti sono così felici...

NEL FRATTEMPO, IN UN LUOGO NON MEGLIO DEFINITO CHIAMATO LIMBO...
"Come è possibile che il mio piano sia fallito?" urla un Naraku arrabbiato nero. "E' tutta colpa tua, non sei capace di fare niente!" grida di nuovo, stavolta contro Kagura.
"Ma... io veramente..." comincia lei, spaventata.
"No, tu un bel niente!" la zittisce lui. "Adesso mi tocca inventare un altro piano. E tu non ne farai parte"
"Perchè, potente Naraku?" gli chiede la poverina.
"Perchè così non potrai rovinarmelo! *risata malefica*" si vanta lui. "Mi sei sempre scappata, ma ora ti raggiungerò in un posto dove non potrai sfuggirmi!" conclude poi.

Sulla Terra e, dunque, anche sulla nave è ormai scesa la notte e i nostri quattro viaggiatori sono pronti a coricarsi. Nessuno ha particolari problemi ad addormentarsi, nemmeno il piccolo Shippo che è corso sotto le coperte dopo l'ordine della sorella. A proposito di Kagome, sembra proprio che stanotte ci sia qualcuno a farle visita...
Nei suoi sogni si è infatti intrufolato Naraku, il quale vuole indurre la giovane al suicidio per poter finalmente precipitare all'inferno. La ragazza sta ora sognando di trovarsi in una radura magica, quando un bambino pericolosamente somigliante a Shippo la invita a seguirlo. Dopo averla presa per mano, il ragazzino la conduce a un ruscello in cui stanno facendo il bagno l'imperatore e tre sue figlie. Nel sogno, Kagome è incredula perchè sente quella famiglia come la propria, inoltre tutti e quattro le stanno facendo cenno di tuffarsi nel ruscello con loro. Lei sorride, finalmente si sente accolta e amata e, in piedi a un tronco, sta per decidere di tuffarsi.

In realtà tutti i personaggi del suo sogno sono creati da Naraku con un preciso scopo. Il ragazzino che somiglia in modo indecente a Shippo doveva fare sì che Kagome si alzasse dal letto e lo seguisse sulle scale che portano al ponte della nave. La famigliola felice, invece, non si trova in un ruscello bensì in mare sul lato sinistro della nave. Il tronco da cui la ragazza avrebbe intenzione di tuffarsi è in realtà il parapetto della nave. Questa volta il piano di Naraku è proprio ben congegnato, sicuramente riuscirà a fare gettare Kagome in mare, che crede di raggiungere la propria famiglia.

Purtroppo ha fatto male i suoi calcoli. Durante la notte, Shippo si sveglia perchè ha freddo e va a svegliare la sorella.
"Ka-chan, ho freddo. Mi puoi..." sta per chiederle un'altra coperta, quando si accorge che il letto della ragazza è vuoto. Allora va subito a svegliare Inuyasha.
"Inu-san, la mia sorellona è scomparsa!" gli dice quasi in lacrime.
"Che cosa hai detto?" gli chiede un Inuyasha ancora addormentato. "Potresti ripetere?"
"Ka-chan non è nel suo letto, e la porta della cabina è aperta!" grida quasi Shippo.
"Cosa?!" ripete Inuyasha, che questa volta però ha capito benissimo. In un attimo è in piedi, ma deve trovare il modo di tranquillizzare il bambino.
"Stai calmo, piccolo. Torna a dormire, vado io a cercare Kagome" detto questo, esce dalla cabina e chiude la porta.

Inuyasha è stupito della propria reazione: nessuno gli era mai stato tanto a cuore come Kagome. Fa una fatica pazzesca persino ad ammetterlo con se stesso, tuttavia gli importa di trovare la ragazza. Per prima cosa la cerca sul ponte.
"E' il posto più pericoloso, è ovvio cominciare le ricerche da lì" si dice.
Ed è proprio lì che la vede, in piedi sul parapetto in procinto di tuffarsi...

 

ANGOLO DELL'AUTRICE

D'accordo, avevo detto che avrei aggiornato ad ottobre e invece il capitolo l'ho aggiunto oggi... dopotutto per i giapponesi adesso è già ottobre! Però dovreste esserne felici...
Allora, per rispondere alle domande che ho scritto prima del capitolo:
1. a Inuyasha non importa più del letto (chissà cosa gli interessa adesso...)
2. sì, Naraku ha sclerato parecchio (contro Kagura)
3. sì, finalmente un capitolo in cui Miroku non le prende!
Adesso passo a ringraziare Fatelfay (che mi perdonerà di aver messo una sua espressione senza l'uso del copyright), MangaMania, Chelinde, malu chan, Jonatic95 e Yure che continuano a recensire.
Poi ringrazio Gaerwing, Nicole221095, Bankotsu90, twilightina92 e priscilla_chan che hanno messo la storia tra le seguite/ricordate.
Infine ringrazio Michiyo_Asuka e Tenshi No Yume che hanno messo la storia tra i preferiti.
Un bacione e arrivederci al prossimo capitolo (stavolta ad ottobre, promesso!)
                                                                                                                                                         兰水花  Lan Shuihua

 

 

 

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Capitolo 8
*** Una nuova 'amica', la granduchessa e ceffoni volanti ***


Ciao a tutti! Scusate il piccolo errore, questo è il capitolo 8. Ho divuto riscriverlo perchè, a causa di un problema, non è stato inserito nella storia.
Comunque, ecco a voi il capitolo in cui vedremo anche la comparsa di Kikyo!

UNA NUOVA 'AMICA', LA GRANDUCHESSA E CEFFONI VOLANTI

Aver visto Kagome lì in piedi sul parapetto scatena in Inuyasha un'emozione tale che lui non può trattenersi dall'andare a prenderla prima che finisca in mare. Kagome intuisce di non essere più in piedi e, nel cercare di capire dove si trovi, tira un ceffone a Inuyasha, che grida per il dolore.
"Scusa, scusami tanto, non volevo..." dice la ragazza appena svegliata dall'urlo.
Quando si accorge di chi sia a tenerla in braccio, aggiunge: "Ah, sei tu... beh, allora è tutto a posto!"
Dopodichè se ne torna in cabina senza dire altro. Inuyasha resta sul ponte ancora ualche minuto per massaggiarsi la guancia dolente, poi torna a dormire anche lui.

Dopo quattro ore la nave attracca e la prima, lunga parte della missione si compie: i viaggiatori giapponesi sono arrivati in Francia. Appena sbarcati si perderebbero, ma fortunatamente Miroku riconosce qualcuno, cioè qualcuna, in mezzo alla folla sulla banchina del porto.
"Kikyo cara, hai cambiato idea?" chiede il giovane speranzoso alla ragazza che nel frattempo si è avvicinata.
"Naturalmente no, mio caro Miroku" gli risponde lei. "Perchè non mi presenti i tuoi amici?" gli chiede poi.
"Ah, scusa ma la tua bellezza mi ha distratto... comunque, lui è il mio socio e migliore amico Inuyasha, la ragazza si chiama Kagome e non ricorda il suo passato, il piccoletto è suo fratello Shippo".
"Io non sono piccolo... ho già compiuto sei anni!" si lamenta Shippo, ma purtroppo non lo sente nessuno.
Nel frattempo Kikyo ha sviluppato antipatia per Kagome, ma curiosità e interesse per il mezzodemone. Il quale, capendo di essere osservato, sente il bisogno di dirle qualcosa. Ovviamente la prima che gli passa per la testa.
"Kikyo, sei... bellissima" comincia. "Inoltre... assomigli davvero tanto a Kagome..." e combina il guaio. Kikyo si sente offesa dal paragone e ricambia il complimento con un sonoro schiaffo sul volto del povero ragazzo. Kagome non è da meno: dopo aver intuito la professione della ragazza (se conosce Miroku e non lo rifiuta apertamente...) rifiuta anche lei il paragone. Quindi regala al malcapitato un bel manrovescio. Kikyo, sempre più offesa, fa per allontanarsi mentre Miroku prende da parte Inuyasha.
"Adesso capisci come mi sento io?" gli chiede.

Dal momento che la ragazza rappresenta l'unico aiuto possibile nella sua missione, Miroku corre dietro a Kikyo per fermarla. Ci vuole un buon quarto d'ora di pura ruffianeria targata Miroku per farla calmare, e successivamente l'impresario cerca di ottenere da lei qualche informazione utile.
"Kikyo cara, sai niente della vecchia imperatrice giapponese?" le chiede. "Dicono che ora viva qui in Francia".
"Sei bene informato, Miroku-san" risponde lei. "Precisamente vive a Parigi, in casa di una nipote".
"Non è che per caso ne ha altre? Di nipoti, inendo".
"In effetti, dice sempre di aver salvato la nipote con cui vive, ma da anni va ripetendo di averne abbandonata una durante la fuga dal palazzo incendiato. Assurdo!"
"Ti ricordi per caso il nome di questa nipote perduta?" chiede Miroku visibilmente ansioso.
"Purtroppo no, ma ti posso dare l'indirizzo dell'altra" risponde Kikyo e gli dà un fogliettino. "Si chiama Sango" aggiunge.
"Grazie cara, troverò il modo di ripagarti..." le dice lui, e le fa l'occhiolino.

Lasciata Kikyo, l'atmosfera all'interno del gruppo è più serena e in due giorni i quattro raggiungono Parigi. Qui hanno intenzione di incontrare la granduchessa Sango, ma non possono presentarsi in massa. Perciò sorge una discussione in cui Miroku prende da subito la parola.
"Andrò io a incontrare la granduchessa" afferma sicuro.
"Non ci pensare neanche!" lo aggredisce Inuyasha. "So cosa succede alle donne che parlano con te".
"Allora chi vorresti che andasse? Kagome non deve esporsi troppo presto, Shippo è un bambino e non può andare da solo, mentre tu..."
"Io che cosa?" chiede il mezzodemone visibilmente irritato.
"Beh, tu le donne non le sai proprio trattare, e si è visto!" infierisce Miroku.
Inuyasha decide di parlarne con Kagome e, dopo un animato colloquio, si lascia convincere ad affidare al socio tutte le loro speranze. Così Miroku parte.
"Ma guai a te se combini qualcosa alla granduchessa!" lo ammonisce Kagome, che ha capito di avere un grande ascendente sull'impresario.
"Non vi preoccupate, Divina Kagome. Non disturberò nessuna ragazza" promette lui, già lontano.

Miroku non impiega molto tempo d individuare la dimora della granduchessa, infatti è il palazzo più grande di tutta Parigi. Suona al campanello e si dimostra incredibilmente gentile quando la ragazza gli apre e lo invita a bere un tè. Il giovane le racconta di aver saputo che un'altra nipote della vecchia imperatrice potrebbe essere ancora viva.
"Com'era questa vostra sorella?" le chiede Miroku.
"Secondo nonna era una mia cugina" lo corregge Sango. "Comunque non ricordo, la paura mi ha cancellato la memoria di tutta quella notte".
"Almeno ricordate quanti anni dovrebbe avere oggi?" cerca di insistere il giovane.
"Credo avesse la mia età, ma bisognerebbe chiederlo a nonna..." risponde pensierosa la ragazza.
"Beh, io forse l'ho trovata. Questa cugina, intendo".
"Dovrei vederla, forse potrei ricordare qualcosa. Se ci riuscissi, penso di poterti organizzare un incontro con la nonna. Ma sii cauto: soffre molto per la sua perdita".
"Molte grazie!" risponde un euforico Miroku che a questo punto non riesce più a trattenersi. "Vorreste essere la madre di mio figlio?" le chiede, e riceve cinque dita sul volto.
"Maledetto!! Adesso te lo scordi di incontrare la nonna!" gli grida. "E io mi rifiuto di vedere questa ragazza!"
Dopo lunghe scuse e innumerevoli richieste di perdono, il giovane ottiene di poter presentare il giorno seguente la ragazza alla granduchessa. L'unica condizione è che lui non si faccia vedere.

ANGOLO DELL'AUTRICE

Finalmente è finito anche il capitolo 8! Spero che non succedano altri problemi...
Allora, vorrei ringraziare Fatelfay che è attualmente in Germania e prima di domenica prossima non potrà leggere e divertirsi.
Un sentito grazie anche a MangaMania, Chelinde, malu chan, Jonatic95, Yure e Super_fan00 che hanno recensito uno o più capitoli precedenti.
Ringrazio Gaerwing, Nicole221095, Bankotsu90, twilightina92, priscilla_chan, mitsukoloveanime_, zhalia99, valepassion95, Pan17, Alien_ e giada1999 che hanno messo la storia tra le seguite o le ricordate.
Un grazie a Michiyo_Asuka, Tenshi No Yume, frisifra e lupa grigia che hanno messo la storia tra le preferite.
Infine, un grande grazie a clo96 che continua a sopportarmi nonostante io ce la metta tutta per rompere le scatole. ;))
Al prossimo capitolo!
                                                                                                         Lan Shuihua

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Capitolo 9
*** Ci sono esami ed esami... ***


Ciao a tutti!!
Mi scuso per l'immenso ritardo nell'aggiornare, ma finalmente adesso ho pronto il chappy 9!!
Attenzione: presenza di un pestaggio.

CI SONO ESAMI ED ESAMI...

La granduchessa Sango si è lasciata convincere ad organizzare un incontro con Kagome. Sicura di fare la cosa giusta, decide di far assistere al colloquio anche Miroku e Inuyasha, che non conosce ancora. La mattina dopo, la ragazza si sveglia e suo malgrado sospira.
"E' incredibile come, dopo dieci anni, ci sia ancora chi vuole farmi credere che mia cugina sia viva."
Da quando la fuga delle reali è divenuta di dominio pubblico, ragazze di tutto il mondo si sono presentate davanti all'imperatrice fingendosi la nipote.
"Se penso a tutto quello che abbiamo dovuto fare..." sospira Sango.
Per mettere un freno a questa invasione, nonna e nipote decisero infatti di fare una prima selezione delle ragazze in base all'aspetto fisico. Se non avevano i capelli corvini e gli occhi color nocciola, venivano subito rimandate indietro.
"E da allora hanno cominciato a presentarsi con le parrucche. Mi è dispiaciuto dover mentire a quel Miroku, ma cosa dovevo fare?" si chiede la giovane, che ricorda benissimo tutto, compreso l'aspetto della cugina scomparsa, a dispetto di quello che ha detto al ragazzo. "Se gliel'avessi detto, mi avrebbe portato un'altra di quelle oche! La nonna ha sempre meno speranze, ma io non sono messa meglio!"
Infatti, prima di un eventuale colloquio con l'imperatrice, ogni ragazza ne sosteneva uno con Sango. Tutte le volte la poveretta sperava di trovare la cugina, e tutte le volte le si spezzava il cuore.
"Basta! Devo smetterla di recriminare, fra quattro ore quel Miroku ritornerà con la ragazza e io non ho niente da mettermi per riceverla!" esclama aprendo vari armadi strapieni di vestiti.
Dopo aver buttato all'aria ogni gruccia, la ragazza decide per il vestito che già indossava. Quando sente il campanello suonare, si precipita alla porta e per poco non sviene.

"Misericordia! Dall'aspetto potrebbe davvero essere Ka-chan!" esclama Sango, che è andata ad abbracciare la ragazza alla porta.
Kagome non se l'aspettava ed è rimasta rigida, nel frattempo Shippo sgattaiola dentro la casa.
"Non è possibile... la mia cuginetta non avrebbe MAI potuto avere un figlio, era così giovane!" urla scandalizzata la granduchessa appena vede il bambino.
"No, guardi... questo non è suo figlio... cioè sì, l'ha adottato, ma..." Miroku ha un bel da fare a cercare di spiegare l'antefatto, ma per sua fortuna interviene Inuyasha.
"Non è suo figlio naturale" afferma laconico.
"Ah, meno male. Allora, vogliamo cominciare con le domande?" chiede Sango, con tono forzatamente allegro.
"Certamente, granduchessa" risponde un'educatissima Kagome, che accompagna la risposta con una riverenza.

Dopo aver fatto accomodare tutti sull'enorme divano del salotto, la granduchessa comincia quel rituale che da dieci anni non la fa dormire la notte.
"Qual è il tuo nome, cara?" le chiede subito.
"Kagome Higurashi" replica prontamente Kagome.
"E il tuo titolo? Perchè ne hai uno, vero?"
"Naturalmente, sono la principessa ereditaria dell'impero giapponese" afferma con sicurezza la ragazza.
"E ti pareva? Queste domande sono le più semplici, ogni 'candidata' era in grado di rispondere" pensa la granduchessa, poi comincia a fare domande più difficili.
"Il fratello di tua madre, il minore, come si chiamava?"
"Yuma Takagawa**" risponde tranquillamente Kagome.
"Chi era il più importante socio in affari di tuo padre?"
"Il signore di Osaka, Ryuji Watase**"
"E la tua prozia, la sorella di tua nonna, quanti anni avrebbe oggi?" chiede ancora Sango.
"Novantaquattro, compiuti due giorni fa" replica senza problemi la ragazza.
"Cavolo, questa è stata indottrinata proprio bene" pensa la granduchessa, ora un po' preoccupata. "O forse è veramente mia cugina..."

Un po' rincuorata da questa possibilità, la ragazza continua a porre domande, alle quali Kagome risponde sempre in modo naturale, come se le stesse chiedendo il colore del cielo. Il colloquio va avanti tutta la mattina e continua anche nel pomeriggio, quando Sango, sbalordita dalla preparazione della ragazza, rivolge a Kagome l'ultima domanda.
"Come hai fatto a scappare dal palazzo che stava per essere incendiato?" le chiede. "Stai tranquilla, a quasi nessuna ho posto questa domanda che è la più difficile, ti capirò se non saprai rispondere."
La ragazza, un po' sbigottita, esita a rispondere, mentre Inuyasha e Miroku cominciano a disperarsi.
"Non l'abbiamo preparata per questa domanda, come farà?" chiede sussurrando il primo.
"Tranquillo, mi sembra che stia pensando, forse riuscirà a trarsi d'impaccio" risponde piano il secondo.
Quasi avesse previsto tutto, Kagome comincia a rispondere.
"C'era... tanta gente quella sera... andavano nella sala delle feste, perchè... papà stava cacciando qualcuno, forse un monaco... e poi la gente ha assalito il palazzo, io sono scappata con te e la nonna"
"Non è possibile, che sia proprio lei?" pensa Sango, in cuor suo felice di aver forse trovato la cugina.
"Ma poi sono tornata indietro, c'era... qualcosa in quel salone che dovevo prendere, e ci sono riuscita... voi mi avete portato via, ma la gente era troppo vicina... e c'era un bambino, ci ha spinto negli alloggi della servitù... sai, lo ricordo perchè aveva i capelli color argento... strano, no?"
Sango è sbalordita dalla ricostruzione di Kagome, mentre Inuyasha sbianca e si precipita fuori dalla casa. Miroku se ne accorge e vuole capire cosa turba il suo amico, quindi lo segue.

Dopo qualche minuto ottiene la risposta che cercava.
"Ha ragione, Miroku, ha ragione, te ne rendi conto?" sbraita il mezzodemone. "E' lei, è veramente la principessa!" Stavolta è Miroku che sbianca.
"Ma cosa dici?!?" gli urla di rimando. "E' solo stata brava a ripetere quello che le abbiamo insegnato, dovresti esserne fiero".
"No Miroku, perchè non era pronta per l'ultima domanda ma ha comunque dato la risposta giusta!"
"Come fai a dirlo?" si ostina a chiedere Miroku.
"Quel bambino, quello che ha aiutato nonna e nipoti a scappare... ero io!"
"Non ti credo". Miroku continua a fare lo scettico, pensa che Inuyasha stia raccontando un'altra delle sue cavolate.
"Sai, era tornata indietro per un carillon che poi ha perso, e io l'ho raccolto" replica Inuyasha mostrando l'oggetto.
Miroku resta a bocca aperta (chiudila che ti entrano le mosche! NdA).

Entrambi rientrano in casa e trovano le due ragazze contente di raccontarsi dieci anni di vita trascorsi a chilometri di distanza.
Siccome è sera e i viaggiatori non hanno programmi, Sango li accompagna a fare un giro per Parigi e nel rattempo si mette a cantare.

Tutta Parigi è un bouquet
Accetta un fiore da me
Chi vien da lontano
Ora in Francia, ragazzi, andiamo
Qui c'è sempre la joye de vivre

Parigi ha la chiave del cuor
ovunque profumo d'amor
si va a tu per tu
lungo tutta la rue
Parigi è il sogno per un rendez-vous

Parigi infiamma l'amor

 

Miroku decide di cantare un verso per fare bella figura con Sango, ispirato però da una ragazza che ha visto di sfuggita vicino a un locale.
 

E anch'io so curare il cuor
 


Sango si sente in dovere di trascinarlo via dal portone di quel locale, e poi continua a cantare.

E chi ha savoir faire
Parla e sa che è perchè
Vede un mondo di mille e un color
Parigi ha la chiave del cuor!

Se sei triste vieni al caffè Chantal
Quando pensi 'no', in Francia è 'oui'

 

Trovandosi davanti al Moulin Rouge, Sango decide di entrare per mostrare ai suoi nuovi amici il meglio di Parigi.

E' il momento di ballare un can-can
Su, balliamo un can-can, can-can sì

 

"Forza ragazzi, balliamo! Non vergognatevi!" grida Sango, che si butta in pista seguita da Miroku e Kagome.
Seduto al tavolo rimane solo Inuyasha che, guardando in un bicchiere di vino, esprime i suoi pensieri più profondi.

E qui troverai il tuo passato
Il compito mio è finito
Non posso sperare
Tu mi dovrai lasciare

 

Ancora immerso nei suoi pensieri, smette di cantare perchè sente Sango, Kagome e Miroku avvicinarsi.

Parigi ha la chiave del cuor
Sarai très jolie, mon trésor
La notte verrà
La tristezza va via
Le luci in città
E ogni istante è follia
La vita avrà un nuovo color
Parigi ha la chiave...

 

Dopo che i tre sono tornati a ballare, Inuyasha può finalmente finire di dar sfogo ai propri pensieri.
 

...del tuo cuor
 

Mentre sono sulla pista da ballo, Sango nota i modi un po' da maniaco di Miroku. Quando lui si avvicina all'ennesima ragazza con fare più che amichevole, lo prende per un orecchio e, tiratolo in disparte, gliene da' tante, ma tante, ma tante* che anche il bel vestito che lei indossa viene arricchito da alcune macchie di color rosso scarlatto.
Finito il lavoro sporco, Sango porta la compagnia fuori dal locale.


 

ANGOLO DELL'AUTRICE

 

Ok, finalmente anche il capitolo 9 è ultimato!
Allora, i nomi segnati con ** sono completamente inventati dalla mia mente malata, mentre la frase con * è una citazione di Suor Nausicaa di Colorado.
Ringrazio Super_fan00, Ranma_chan e MangaMania che hanno recensito il capitolo 8. Un grazie anche a chi ha solo letto.
Ringraziamenti speciali a Fatelfay, che sto assillando da una settimana con la storia di "lo posto il capitolo, il prossimo fine settimana lo posto!". Ora, finalmente...
Piccola pubblicità per una mia nuova storia: entro il prossimo weekend dovrei postare il primo capitolo di una nuova ff sempre su Inu&Co.
Se avete tempo, leggetela: vi farò morire (non letteralmente :) ) dalle risate!
Alla prossima!
                                                                                                                    Lan Shuihua

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Capitolo 10
*** Incontro e rapimento ***


Allora... premesso che mi dispiace di dover aggiornare sempre con molto ritardo, vi do il benvenuto a questo nuovo capitolo!
Potrà sembrarvi strano, perchè c'è una caterva di dialoghi che di solito non metto (è che non mi vengono... NdA), ma vi assicuro che è scritto di mio pugno!
Senza trattenervi oltre, buona lettura!!

INCONTRO E RAPIMENTO

Dopo essersi assicurata di non aver mandato Miroku all'altro mondo (perchè era davvero troppo carino! NdSango), Sango annuncia la possibilità di un incontro fra Kagome e l'imperatrice.
"Domani sera io e la nonna andiamo all'Opéra a vedere i Ballets Russes. Potreste venire anche voi, sarebbe un'ottima occasione per parlarle."
"Io verrei volentieri" risponde Kagome. "Ora che mi hai riconosciuta come cugina manca solo che l'imperatrice ritrovi sua nipote!!"
"E' più che giusto" concorda Sango. "E voi, cosa volete fare?" chiede poi ai due ragazzi.
"Io vengo" dice Inuyasha. "Tanto non ho nulla da fare..."
In realtà vuole far compagnia a Kagome, che ormai salta di gioia per aver ritrovato la famiglia, ma farebbe di tutto per negarlo. Miroku può rispondere solo con un filo di voce (dato il pestaggio da poco subito), ma ha dimenticato l'udito fino del suo compare, che prontamente riferisce la sua volontà.
"Ha detto che viene anche lui, perchè sa che a teatro si mettono vestiti scollati e spera che tu..."
Non può continuare perchè un calcio negli stinchi gli strappa un grido di dolore. Dietro di lui, Miroku ridacchia un po' offeso.
" Così impari... mai svelare i trucchi di un dongiovanni!" gli sibila.
Sango vorrebbe 'ripagare' lo scostumato per le sue congetture, ma conviene che non è giusto pestare chi è già malmesso... Perciò mette in agenda di picchiarlo appena starà meglio.


Il giorno dopo, Sango regala alla cugina un magnifico abito da sera color indaco, ricamato a mano da una notissima boutique francese...
"Ma è Chanel!" grida Kagome per lo stupore. "Assomiglia al tuo color lavanda... ma ti sarà costato un occhio della testa!"
"Tranquilla, come vedi sono entrambi sul mio volto!" le risponde Sango. "E poi non ho speso molto, la commessa è una mia amica e non volea credere che stessi ordinando un abito così sontuoso per mia cugina... sai, come tutti, pensava che tu fossi..."
"Chissà che faccia avrà fatto quando le hai detto che ero ancora viva!" replica Kagome, che non trattiene più la gioia.

Esclusi dalla conversazione delle ragazze, i due impresari cercano di raccontarsi qualcosa di nuovo sul proprio conto. Ma ben presto Miroku si accorge che il cervello di Inuyasha (ammesso che esista... NdA) non sta affatto seguendo il discorso.
"Sai, amico, ho deciso di farmi monaco..." gli dice allora, sperando che il collega si accorga della balla colossale che gli sta raccontando. Cosa che prontamente accade.
"Monaco tu? Naaa, non potresti mai rinunciare a tutte le tue donne!" gli risponde infatti Inuyasha, ma dopo poco torna ad avere lo sguardo perso nel vuoto.
Seguendone la direzione, Miroku scopre che l'oggetto della distrazione del suo amico è Kagome, che fino a poco prima neanche considerava.
"Inu, mica ti sarai innamorato di Kagome?" gli chiede, diretto come al solito. L'amico tenta di tergiversare.
"Chi, io? Di lei? Va là, non dire scemenze!"
"Non lo puoi negare, ti si legge negli occhi!" lo sfotte un po' il 'monaco'.
"E va bene: dieci anni fa, quando ero solo uno sguattero, mi ero innamorato della granduchessa Kagome. Da quando ho incontrato di nuovo Kagome, il mio sentimento è riaffiorato più forte di prima" ammette Inuyasha, e Miroku naturalmente lo incoraggia.
"Devi dichiararti, caro mio! E in fretta, prima che qualcuno te la porti via!"
"Lo so, ma io non sono adatto a lei! Voglio dire, è una granduchessa, merita di meglio di uno squallido impresario! Posso parlarle, ma se non mi vuole?"
"Non ci sono 'ma' che tengano! Inu, sono obbligato ad aiutarti: che cosa vuoi per lei?" gli chiede quindi Miroku.
"Il meglio, ovvio! Voglio che sia felice!" risponde un Inuyasha più romantico del solito.
"Qui ci serve un piano" comincia a pensare Miroku. " E quel carillon ci servirà" conclude, notando che l'amico lo conserva nella tasca del paltò.

La sera cala mentre Miroku sta ancora macchinando il suo piano, e la comitiva si ritrova divisa in due palchi quasi di fronte. Scrutando con il binocolo l'altro palco, in cui siedono Sango e l'imperatrice, Inuyasha chiede all'amico come abbia intenzione di mettere in atto il piano.
"Non ti preoccupare, ho pensato a tutto" gli risponde Miroku. "Fai scivolare nella borsa di Kagome il carillon. Poi, alla fine del balletto, dovrai riuscire a parlare con la sovrana e convincerla di aver ritrovato sua nipote. Semplice, no?"
"Sì, come camminare sulle mani" risponde senza farsi sentire il mezzodemone. Poi mette il carillon nella borsa della ragazza, seduta dietro di lui con Shippo, e aspetta con ansia la fine del balletto.

Dopo i ringraziamenti ai ballerini, l'imperatrice si ritira dal palchetto e Sango seguendola, fa un cenno rivolto all'altro palchetto. Miroku capisce e avvisa Inuyasha, che con Kagome si ritira dal suo palchetto. I due si avviano senza parlare verso la stanza in cui hanno visto dirigersi nonna e nipote. All'improviso l'impresario si rivolge alla ragazza.
"Aspettami qui fuori, io vado dentro e ti annuncio."
Lei non risponde, ma si ferma prima della porta. Inuyasha entra dicendo di aver trovato la granduchessa scomparsa, ma questo manda in crisi l'anziana donna.
"Sono anni che la gente viene da me a dirmi sempre la stessa bugia. Io lo so cosa volete voi tutti" dice singhiozzando Kaede. "Tu sei come loro: vuoi solo la mia ricompensa!"

Kagome, in corridoio, non ha resistito e ha deciso di origliare, giusto in tempo per sentire l'ultima frase della donna. Avendo capito di essere stata usata, la ragazza scappa via facendo un gran rumore con i tacchi, ma Inuyasha la sente e si precipita fuori dalla porta. La rincorre per tutto il corridoio e alla fine la agguanta per un polso.
"Dove vuoi andare?" le chiede.
"Il più lontano possibile da te! Ho capito a cosa miravi" gli grida lei in lacrime, e dopo avergli stampato cinque dita su una guancia corre via per andare con Sango e Shippo a casa sua.

L'imperatrice Kaede si fa sempre accompagnare da un autista, e questo da' un'idea al mezzodemone. Prima che la donna entri nell'auto, Inuyasha scaraventa via l'autista e si mette al suo posto. Quando la sovrana entra, blocca le portiere per tenerla 'prigioniera' e comincia a guidare come un matto per tutto il centro città (ma chi gli ha dato la patente?!? NdKaede).
"Portami subito a casa!!!" sbraita una Kaede fuori di sè dopo aver riconosciuto il nuovo autista.
"No, finchè non acconsentirete almeno a ricevere la ragazza che ho portato fin qui" risponde lui stranamente calmo, ed è deciso a mantenere la parola data.
Dopo due o tre giri del centro di Parigi, la vecchia pazza cede.
"E va bene, riceverò questa ragazza, ma non vi prometto di più. E ora fatemi scendere, ho il mal d'auto!!!" sbraita la donna.
Strappata la promessa, Inuyasha parcheggia davanti casa di Sango. Curioso di vedere la faccia che farà la pazza furiosa, il giovane l'accompagna dentro, dove Sango sta ancora tentando di consolare una Kagome in lacrime da oltre mezz'ora.


ANGOLO DELL'AUTRICE

Ed ecco pubblicato anche il terzultimo chappy di questa ff! Qualche domanda per farvi incuriosire:
1. Riuscirà Inuyasha a dichiararsi per bene, senza prenderle nel dimezzo?
2. Si calmerà mai quella pazza furiosa di Kaede?
3. Kagome verrà riconosciuta come nipote dalla vecchia malefica (sempre Kaede...)?
Dopo aver finito il mio delirio per questo capitolo, ringrazio miccina94, Super_fan00, vedereanimemanga che hanno recensito ultimamente l'ultimo capitolo o il primo.
Se vi sembra che abbia fatto un lavoro peggiore del solito, sappiate che è dovuto alla verifica di matematica che dovrò fare domani, quindi i deliri sono d'obbligo!
Sperando di aggiornare prima di aprile (esagerata... NdTutti), vi saluto e vi aspetto al prossimo capitolo!
                                                                                                                                                                                                                          Lan Shuihua
PS nei prossimi due chappy rivedrete in azione il vostro personaggio preferito: Naraku!!

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Capitolo 11
*** Mai lasciare redivivi in giro ***


Ciao a tutti e scusate per l'enorme e inverosimile ritardo. *si scusa*
Come vedete, ogni tanto mi rifaccio viva. Ma lasciamo spazio al capitolo, vi spiegherò meglio nel mio angolo (ristrutturato).


MAI LASCIARE REDIVIVI IN GIRO

Kagome non ha ancora smesso di piangere quando entrano in casa Inuyasha e Kaede, le rassicurazioni di Sango non sono servite a molto. Per non mostrare il viso in lacrime all’imperatrice, la ragazza finge di frugare nella borsa per poter abbassare gli occhi. Con sua grande sorpresa trova un carillon, mentre Inuyasha fa segno a Sango di lasciare le due da sole e i due se ne vanno insieme. Curiosa oltre le lacrime, Kagome decide di azionare la molla del carillon e si sorprende a cantare una melodia che non sapeva di conoscere.
“Feste, balli, fantasia: è il ricordo di sempre, ed un canto vola via…”
La sorpresa più grande per lei è sentire che l’anziana le risponde: “… quando viene dicembre.” Poi si siede vicino alla ragazza e si stupisce nel vedere l’unico gioiello che lei possiede. “Cara ragazza, solo ora noto che porti un ciondolo, ma da quanto l’hai al collo?” le chiede.
“Fin da quando riesco a ricordare, signora, non l’ho mai tolto” è la risposta di Kagome che aggiunge: “Era un dono di mia nonna.”
A queste parole l’anziana si stupisce ancora di più. “E come fai ad avere quel carillon? E’ la ninnananna che regalai a mia nipote dieci anni fa” le dice Kaede, sperando che la ragazza capisca ciò che intende.
“Non lo so, l’ho trovato poco fa nella mia borsa. Eppure conosco benissimo la melodia…” riflette la giovane.
In cerca della conferma definitiva, l’imperatrice si spalma sulle mani una crema particolare, che Kagome sembra riconoscere. “Latte e menta! Ha lo stesso odore della crema che amavo rovesciare sui tappeti…” esclama, ma non può continuare perché Kaede la sta abbracciando con troppo affetto.
“Kagome, nipote mia! Quanto tempo è passato, prima che potessi rivederti” dice la donna in lacrime. “Domani sera darò una grande festa per il tuo ritrovamento. Tutti quelli che sono ancora fedeli all’imperatrice devono sapere che la maledizione di Naraku non si è compiuta!”
Più tardi la donna convoca Inuyasha. “Devo ringraziarti: senza di te non avrei mai riavuto Kagoma” gli dice Kaede. “E siccome sono una donna di parola, sul tavolo davanti a te è già pronta la tua ricompensa.”
Lui si stupisce, perché in effetti mirava ad ottenere il denaro, ma ora più dei soldi gli importa di qualcosa che non aveva messo in conto. “Vi ringrazio, ma sono costretto a rifiutare” risponde quindi il giovane. “Ho trovato qualcosa di molto più prezioso, ma molto più difficile da ottenere.” E fatto un inchino, se ne va.
Kaede allora fa chiamare urgentemente Kagome, dicendole che Inuyasha ha rifiutato il denaro per qualcosa che non ha precisato.
 
La sera seguente, l’anziana sovrana dona a Kagome una tiara. “Questa era di tua madre, prima che quel Naraku facesse… beh, quel che ha fatto.” Il gioiello si abbina a meraviglia con l’abito color indaco che la ragazza indossa, regalo di sua cugina Sango.
“Fra poco comincerà la festa. Resta nascosta e fai in modo che nessuno possa vederti prima del dovuto” raccomanda la nonna alla nipote.
“Ma come saprò quando sarà il momento di entrare?” chiede dubbiosa la giovane.
“Tranquilla, vedrai che te ne accorgerai.”
 
La festa è quasi al culmine, su due dei troni sono già sedute Kaede e Sango. L’unica cosa che Kagome deve fare è entrare nel salone e prendersi l’applauso degli invitati, ma questo tarda ad accadere. Superati i dieci minuti di ritardo, Sango si preoccupa.
“Nonna, rimandiamo l’entrata di Ka-chan: vado a vedere dov’è” consiglia all’anziana.
 
Poco prima del momento della sua presentazione, Shippo sfugge a Kagome. Appena se ne accorge, la ragazza lo insegue, soffrendo per i tacchi alti.
“Shippo! Shippo, dove sei?” urla spaventata, mentre si addentra nel labirinto vegetale del giardino del palazzo. Il bambino non risponde e la ragazza, disperata e preoccupata, si perde più e più volte nel labirinto mentre continua a chiamare invano il piccolo. In qualche modo la giovane riesce a uscire dall’intrico di piante e sul ponte di pietra di fronte a sé vede Shippo, che sembra più spaventato del consentito. Kagome si precipita ad abbracciarlo, ma il bambino non smette di tremare.
“Cosa c’è, Shippo? Perché hai così tanta paura? Sono qui, adesso” cerca di rassicurarlo la ragazza. Il piccolo continua ad indicare davanti a sé, ma la giovane non capisce.
Nel posto indicato da Shippo, esattamente alle spalle di Kagome, si profila una nuova minaccia: il dannato monaco reietto rispondente al nome di Naraku si mostra in tutta la sua ripugnanza. Non fa mistero di voler attaccare: l’orrore fatto carcassa (perché sì, in teoria è morto), infatti, sferra subito una serie di pericolosi calci in volo.
La ragazza, in un modo non meglio identificato, riesce a schivarli abbastanza agevolmente considerati gli strumenti di tortura alias tacchi che ha ai piedi e il fratellino da proteggere. Appunto Shippo è la prima preoccupazione della granduchessa che, alla prima occasione, lo lascia tornare al palazzo.
“Vai Shippo, questa è una faccenda personale” gli ordina in tono dolce Kagome. “Quando avrò finito con questo signore, tornerò da te.”
Per qualche motivo ancora da chiarire, Naraku non intende torcere un capello al bambino e infatti lo lascia andare: che sia in grado di provare sentimenti? (No, è che lui non è un Higurashi quindi al momento non mi interessa… tanto, sono sempre in tempo a ucciderlo dopo NdNaraku)
 
Mentre la ragazza è sempre più presa dal combattimento, Shippo, arrivato a palazzo, avverte Inuyasha e Miroku.
“Dovete venire subito sul ponte, c’è un mostro che sta combattendo contro Kagome, ma lei non può farcela da sola” dice tutto d’un fiato.
Inuyasha, che non è così lento di comprendonio come vuol far credere, capisce al volo il problema. “Dev’essere Naraku. E’ venuto a sapere di Kagome e ora vuole portare a termine la sua missione.”
“E… che si fa?” chiede Miroku un po’ preoccupato: correre in aiuto della ragazza vorrebbe dire abbandonarne altre molto ben disposte nei suoi confronti…
“Che domande, andiamo ad aiutarla!” risponde subito il mezzodemone, con una foga che non passa inosservata all’amico.
“E poi ha il coraggio di dire che non ne è innamorato” commenta Miroku senza farsi sentire.
 
I due impresari si precipitano da Kagome, ma non sono i soli ad aver sentito il terribile messaggio di Shippo. Un’altra figura sta correndo in aiuto dei tre, emerge dall’oscurità buttando a terra l’abito che si sta faticosamente strappando di dosso…
 



ANGOLO ORCHIDEA
 

Se state leggendo questo capitolo, dovete ringraziare Fatelfay che mi ha minacciato gentilmente incoraggiato a continuare il chappy per poter leggere la fine della long. Fine che manca da due anni, più o meno… scusatemi!!!!
Non so se/quando finirò il capitolo 12 che per fortuna è anche l’ultimo, ma non disperate: lo leggerete, prima o poi… *scappa da lettori inferociti*
                                                                                                                                                                                     兰水花 Lan Shuihua

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Capitolo 12
*** Nuovi inizi, vecchie manie ***


~~Prima di iniziare, voglio ringraziare chi non ha perso la speranza di poter leggere il capitolo finale di questa long. E mi scuso per avervi fatto aspettare così tanto, ma l’ispirazione mi aveva temporaneamente abbandonato. In ogni caso, i più pazienti potranno leggere il finale che mancava alla mia storia!

E dopo quasi due anni dal suo inizio, ecco qui la fine della mia prima long!

NUOVI INIZI, VECCHIE MANIE

Dopo aver disseminato i brandelli del suo abito per tutta la strada dal palazzo al ponte, Sango raggiunge Inuyasha e Miroku sul campo di battaglia e scopre con orrore che il responsabile della morte della sua famiglia è ancora effettivamente a piede libero. Né lei né gli altri fanno però in tempo ad attaccarlo mentre è solo.
Dopo un iniziale sbigottimento, Naraku evoca gli spiritelli del suo reliquiario che si posano su una statua del ponte, animandola. Vista la mala parata, l’ex monaco ha infatti deciso che una battaglia 4 contro 2 è meglio di una 4 contro 1 e, dopo aver dato vita alla statua di una sottospecie di rana gigante, le ordina di attaccare.
“Manten, tieni impegnati i giovanotti! Alle signorine ci penso io, ho un conto in sospeso con loro…” gli dice, prima di avventarsi sulle due.
Tra calci in volo e pericolose artigliate, le ragazze riescono a turno a dare un’occhiata al resto della battaglia. Di qua, Inuyasha e Miroku occasionalmente fulminati da Manten che però non si danno per vinti. Di là, Kagura presa per la piuma e strapazzata da Shippo (tornato ad aiutare come può), che si sta divertendo come un matto.

Una buona mezz’ora di combattimento dà come risultati Manten morto, finito dagli attacchi di Inuyasha e dalla magia di Miroku, i nostri due impresari a terra quasi senza forze e le cugine che tentano di non farsi sopraffare dallo schifo fatto persona. Con la lotta ridotta ormai a un 2 contro 1, Naraku si prepara a lanciare una delle sue magie più potenti contro Kagome, ma Sango capisce tutto e gioca d’anticipo. Sapendo che la cugina non riuscirebbe mai a schivare l’attacco, le si para davanti facendole da scudo e incassando il colpo destinato a lei.
“No, Sango!!” urla Kagome, mentre la rabbia comincia a crescerle dentro.
Miroku e Inuyasha, con le poche forze che hanno ancora in corpo, portano via rispettivamente Shippo con Kagura e Sango da quello che sarà lo scontro finale e proprio allora Naraku firma inconsapevolmente la propria condanna a morte. Nella speranza di fiaccare le ultime resistenze di Kagome, colpisce ripetutamente Inuyasha fino a lasciarlo penzolare dal ponte, aggrappato a fatica con una mano, ma senza accorgersene fa cadere il reliquiario.
Chi se ne accorge è proprio Kagome, grazie al gelido autocontrollo che è riuscita a mantenere, che lo prende e decide di sfogare su quell’oggetto così importante per il suo nemico la propria rabbia.
“Questo è per Inuyasha!” urla Kagome pestando il reliquiario, che si incrina appena.
“Questo è per la mia famiglia!” Una lacrima le sfugge nel pensare ai suoi familiari mentre pesta nuovamente l’oggetto, che si incrina pericolosamente.
“E questo, dannato monaco… questo è per te!!” grida con tutto il fiato che ha in corpo mentre assesta il terzo pestone al reliquiario, che si rompe e riduce in cenere Naraku e quel che restava di Manten. Mentre gli spiritelli fuoriusciti passano sulla testa di Kagome, le donano la parte di mezzodemone che Naraku aveva trasferito nel reliquiario per potersi vendicare e che, dato che l’oggetto è stato distrutto da un’umana, la rende una mezzodemone con tanto di orecchiette canine nere. Nel frattempo, un alito di vento porta via le ceneri degli sconfitti e aiuta Kagura a sfuggire alla presa di Shippo.
Solo adesso Kagome realizza che i suoi tre amici sono gravemente feriti, corre a palazzo a chiamare aiuto e li fa medicare.


DUE MESI DOPO
I feriti sono guariti, anche se restano in convalescenza, e Kagome è stata incoronata imperatrice del Giappone. Ricordandosi di colpo di quanto le aveva detto sua nonna tempo prima, chiede spiegazioni al diretto interessato.
“Inuyasha, come mai non hai accettato la ricompensa che mia nonna ti aveva offerto? Non era per questo che mi hai accompagnata fino a Parigi?”
Il giovane le fa segno di avvicinarsi al letto al quale è ancora costretto e le sussurra: “L’ho già detto a Kaede, ho trovato qualcosa di più prezioso.”
“Che cosa?” gli chiede lei, senza averne la più pallida idea.
“Non l’hai ancora capito? Sei tu, Ka-chan” le dice Inuyasha a fior di labbra un attimo prima di baciarla. Kagome l’ha capito, adesso, talmente bene che ricambia il bacio, ma dopo poco è impegnata anche ad accarezzare le orecchie canine del ragazzo. Notando quelle di Kagome per la prima volta, anche lui si diverte ad accarezzarle e forse comincia a capire come mai le sue orecchie strane erano il bersaglio di tutti i bambini del vicinato.

Venivamo da esperienze sbagliate
Ben lontani dal vedersi mai più
Ma siamo qua, fabbricanti di sogni
Il mio inizio sei tu.

Sconosciuti, tu non eri nei piani
Stiam vivendo nuove complicità

Ma era un po’ che il cuore voleva
Funzionerà?
Con te, che io voglio riempire i miei giorni
Te, che io voglio far veri i miei sogni
Che questo viaggio ha porti sicuri, chiari contorni.
Ci sarò per la fine del mondo,
Ci sarò per amarti di più

E così se chiami rispondo
Il mio vero inizio sei tu.
La nostra vita passava
Cercando felicità.
Con te un futuro ce l’ho,
Lo aspettavo da un po’,
Niente ora ci cambierà!

Con te, che io voglio riempire i miei giorni
Te, che io voglio far veri i miei sogni
Che questo viaggio ha porti sicuri, chiari contorni.
Ci sarò per la fine del mondo
Ci sarò per amarti di più
E così se chiami rispondo
Il mio vero inizio… sei tu!

Kagome non fa quasi in tempo a finire di cantare che inspiegabilmente scoppia a ridere. Non capendo il motivo, Inuyasha segue il suo sguardo e si mette a ridere anche lui.
Poco lontano da loro ci sono infatti Sango e Miroku che, dopo due mesi sdraiati in due letti vicini, hanno finalmente capito di amarsi. Ma mentre si stavano baciando, il ragazzo ha allungato un po’ troppo le mani, come suo solito, e Sango ha ricambiato lasciandogli una cinquina rossa su una guancia.


ANGOLO ORCHIDEA
Ancora un doveroso grazie a tutti quelli che hanno atteso con pazienza la fine di questa avventura!
Come vi è sembrato questo ultimo capitolo? Troppo lontano dal finale originale? Fatemi sapere!
E scusate di nuovo per l’enorme ed ingiustificabile ritardo di pubblicazione!
                                                                                                                                             兰水花 Lan Shuihua
PS I versi della canzone in corsivo sono quelli che canta Kagome, quelli in grassetto sono di Inuyasha e quelli sottolineati di tutti e due. Ma l’avevate già capito, vero?

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