La Luce dell'Amore e Il Buio dell'Odio

di Akiko Swift
(/viewuser.php?uid=767831)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Il sole splendeva alto nel cielo, gli abitanti del Regno erano, come sempre, impegnati nei vari lavori quotidiani.

A Palazzo le guardie erano vigili e pronte per qualsiasi evenienza mentre i sacerdoti controllavano che tutto procedesse nel migliore dei modi. Nel grande giardino del Palazzo Reale c'erano due bambini che giocavano felici, controllati da lontano dalla loro madre, la Regina d'Egitto.

- è inutile che scappi, tanto ti prendo - il bambino si mise a rincorrere la sorellina che rideva felice

- tanto non mi prendi fratellone - la piccola si divertiva molto mentre cercava di scappare dal fratello

- Akiko fermati, vieni qui - il bambino aveva 6 anni, i capelli un po' lunghi, neri con qualche sfumatura di viola sulle punte e un ribelle ciuffo biondo, la pelle bronzea e gli occhi avevano lo stesso colore delle ametiste

- prima devi prendermi - la bimba invece aveva 4 anni, i capelli lunghi, turchesi che gradualmente sfumavano in un bellissimo violetto. Come il fratello anche lei aveva gli occhi di ametista.

All'improvviso il giardino fu riempito dalle urla della Regina, così i due bambini, preoccupati per la loro madre, la raggiunsero velocemente

- mamma cos'hai, ti senti bene - la piccolina le si avvicinò e le strinse un braccio mentre il figlio provava ad asciugare le lacrime che scendevano su quel volto tanto amato - non piangere, ti prego - la donna, in preda alla disperazione, strinse i figli in un abbraccio mentre il servo che le aveva dato la notizia le chiede di raggiungere la stanza del defunto Faraone.

La stanza era in penombra, illuminata dalle poche candele poste al capezzale del Faraone

- mammina, papà non si sveglia - la piccola Akiko piangeva stretta fra le braccia della madre mentre il giovane principe teneva i pugni stretti lungo i fianchi e il volto puntato sul velo che copriva il viso del padre

- mia Regina - la donna sussultò al suono di quella voce - mi dispiace veramente tanto - il proprietario di quella voce lentamente si avvicinò mentre la donna diede la piccola al fratello, ponendosi poi davanti ai bambini per proteggerli

- Bakura, che cosa vuoi? Vattene non sei il benvenuto qui a Palazzo- il giovane venne illuminato dalla luce fioca delle candele rivelando la pelle candida, i capelli bianchi di media lunghezza e gli occhi di ghiaccio; appeso al collo portava una collana con uno strano anello. Sul volto comparve un ghigno che fece rabbrividire il principe e la principessina

- da te non voglio nulla, ma voglio qualcosa da quella piccolina - Bakura indicò, in modo malizioso, la bambina tremante stretta al fratello

- cosa vuoi da mia sorella! - il giovane principe guardò Bakura con aria di sfida, dimenticando il brivido avuto poco prima, mentre stringeva a se la sorella

- la principessina possiede un grande potere, essenziale per la riuscita del mio piano - il ragazzo si fiondò sui bambini, ma la regina si mise fra loro, bloccando il giovane

- Yami porta via tua sorella!, portala lontano da qui subito! - il bambino annuì e prese la mano della sorella, incominciando a correre lontano da quella stanza.

- Yami, la mamma è...- la bambina non capiva tutto quello che stava succedendo per questo era terrorizzata

- SETO, Seto dove sei?! - il principino incominciò a chiamare il suo migliore amico, sperando con tutto se stecco che potesse sentirlo e potesse accorrere in suo aiuto

- mio principe che sta succedendo?- il bambino appena arrivato aveva 7 anni, con i capelli castani e gli occhi di un profondo blu.

- Seto porta via mia sorella, portala lontano da qui ti prego - il giovane non comprese appieno il significato delle parole del suo principe, ma decise di aiutarlo.

Prese la mano della principessa e iniziò ad andare verso le stalle

- principessa venite con me - la bambina comprese che si stava per separare anche dall'amato fratello così iniziò ad agitarsi, cercando di togliere quella mano "sconosciuta" dalla sua

- Nooo! Non voglio! Lasciami andare voglio rimanere con Yami- il bambino, non riuscendo a vedere la sorella piangere, decise di dargli una collanina con un cartiglio

- sorellina ti prego va con lui...ti prometto che presto ti raggiungerò - la piccola smise di singhiozzare e guardò il cartiglio che il fratello le aveva dato, senza capirne il vero significato

- cos'è?- la piccola Akiko si asciugò le lacrime e vide che sul cartiglio c'era scritto il nome del fratello in geroglifico

- in questo modo resteremo sempre insieme - le diede un ultimo abbraccio e poi si mise a correre verso il Palazzo, lasciando la sorella insieme al suo migliore amico

- forza andiamo via - la piccola debolmente annuì e salendo sul cavallo di Seto fuggì lontano dall'Egitto.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


~ 12 anni dopo ~

-AKIKO MUOVITI...di questo passo farai tardi a scuola- sentendo quel urlo cado dal letto

-ahio! Che botta- lentamente mi alzo massaggiandomi la testa e quando comprendo il significato di quelle parole mi fiondo nell'armadio alla ricerca della divisa scolastica, ma non trovandola mi affaccio nel corridoio e urlo

- SETO DOV'È LA MIA DIVISA?- lo vedo affacciarsi sulle scale

- è sulla sedia della scrivania come ogni mattina- rientro in camera e guardo sulla sedia.

Come sempre aveva ragione, così indosso la divisa composta da una gonna azzurra corta  fino a metà coscia, la camicetta bianca con il fiocco blu e la giacca azzurra. Al collo il mio amato cartiglio.

Quando ho finito di vestirmi prendo la cartella e scendo in cucina.

-ciao Seto, ci vediamo dopo a pranzo- esco di casa e mi metto a correre verso la scuola.

Appena arrivo nel cortile trovo i miei amici ad aspettarmi.

- Akiko finalmente - una ragazza dai lunghi capelli rossi e gli occhi simili al cioccolato mi stava aspettando assieme a tre ragazzi

- eccomi, finalmente - fermo la mia folle corsa e mi appoggio a Joey, un ragazzo alto con i capelli biondi color del grano e gli occhi castani

- e come ogni mattina sei in ritardo- Tristan, alto pure lui con i capelli e gli occhi castani, mi si avvicina ridendo

-t...tappati quella boccaccia Tristan se non vuoi che ti faccia del male - lo guardo malissimo, ma due secondi dopo scoppio a ridere.

- ragazzi se non ci muoviamo il professore ci rimprovera e ci tiene fuori dalla classe - quello che aveva appena parlato era il ragazzo che per qualche anno mi aveva fatto soffrire moltissimo; il motivo? Era identico a mio fratello...stessa pettinatura, stesso colore sia del ciuffo sia della capigliatura, ma soprattutto i suoi occhi con lo stesso colore ametista che per anni mi avevano rassicurata.

Le uniche differenze erano la forma degli occhi, grandi come quelli di un bambino, la sua timidezza e il suo nome perché lui si chiamava Yugi.

- ha ragione Yugi, vediamo di muoverci- Sky e Joey annuiscono e insieme ci dirigiamo in classe.

Come ogni mattina le lezioni sono lunghe e noiose, ma improvvisamente la lezione è interrotta dall'entrata dirigente.

Educatamente ci alziamo e ci risediamo dopo il permesso del preside

- scusate l'interruzione, ma ho bisogno di parlare con Akiko- sentendo il mio nome mi alzo preoccupata

- ma certo...Akiko poi ti farai dare gli appunti- annuiscono ed  esco dalla classe seguendo il preside.

Appena usciti lo sento sospirare pesantemente

-Akiko...vedi...- sentendo il tono preoccupato del preside la preoccupazione lasciò il posto all'ansia e subito dopo al terrore

- c'è stato un incendio...tuo fratello era in casa in quel momento...- il mondo mi crollò addosso.

Senza dire o aspettare le parole del preside mi metto a correre verso l'uscita.

Non mi fermo nemmeno per riprendere il fiato.

In quel momento il mio unico pensiero era raggiungere al più presto Seto.

Quando arrivo vedo la nostra casa quasi completamente bruciata.

- oh no...- sento le lacrime premere violente per uscire, ma cerco di trattenerle.

Mi avvicino al primo vigile che noto

- mi scusi...cos'è successo qui? - il vigile mi guarda e subito comprende il mio coinvolgimento in quella vicenda a causa della mia voce tremante

- tu sei la signorina Akiko?- annuiscono  lentamente cercando di trattenere le lacrime - vede...l'incendio è stato causato da qualcuno mentre suo fratello era in casa- ascolto con poco interesse quelle informazioni, quello che volevo era sapere dove fosse  Seto - il ragazzo ora è in ospedale...le sue condizioni non sono gravi...però aveva varie ferite in più punti- ringrazio l'uomo e mi dirigo velocemente all'ospedale.

Quando entro mi guardo in giro alla ricerca di un'infermiera a cui chiedere informazioni, ma appena arrivo  nella sala d'aspetto vedo i miei amici seduti sulle sedie grigie di quella sala tutta bianca

- ragazzi...cosa fate qui? - Joey alza la testa e mi guarda, poi si alza, mi raggiunge e mi abbraccia

- Akiko...come stai? - stanca appoggio la testa sul suo petto e sospiro

- come sta Seto? - non mi accorgo nemmeno di non aver risposto alla sua domanda

- dovresti sapere che Seto è un osso duro- sciolgo l'abbraccio ringrazio i miei amici.

Mi faccio accompagnare nella stanza dove si trova Seto.

Quando entro non riesco più a trattenere le lacrime, mi porto una mano sulla bocca e guardo quel lettino candido con sopra la persona che si è preso cura di me per dodici anni...su quel lettino c'era una delle persone più importanti della mia vita.

Mi avvicino a quel lettino e poi crollo sulla sedia mentre stringo forte la sua mano e le lacrime continuano a scendere

- ti prego non mi abbandonare anche tu...non lasciarmi da sola- lentamente alzo la testa e guardo il suo viso in cerca di qualche reazione, ma il suo volto rimane immobile - dai Seto devi svegliarti...dobbiamo ritrovare mio fratello...me lo hai promesso...hai promesso che mi avresti aiutato...da sola non ce la posso fare...ti prego- anche quella volta nessun movimento così mi abbandono nuovamente alle lacrime.

Ho convinto Joey a farmi rimanere con te e solo verso sera arriva il dottore per la visita di controllo

- signorina dovrebbe andare a casa e riposare - scuoto la testa e lo guardo

- preferisco rimanergli vicino, non riesco a lasciarlo solo - l'uomo mi guarda e mi sorride debolmente

- anche se rimani qui non è detto che si risvegli - alzo le spalle

- non mi interessa io rimango qui - capendo che non avrei lasciato Seto mi saluta ed esce dalla stanza.

Mi volto nuovamente verso il suo viso e gli riprendo la mano.

Mi appoggio sul letto e mi abbandono alle braccia di Morfeo.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


*inizio incubo* 
Correvo senza fermarmi, cercando di raggiungere la figura davanti a me
- Yami...ti prego aspettami...non mi lasciare - la figura di mio fratello, ma mi era impossibile raggiungerla...anzi più ci provavo più mi sembrava di allontanarmi.
- Yami!!!-
* fine incubo* 

- Yamiii!!! Nooooo!!!- mi sveglio di scatto ritrovandomi in un bagno di sudore, avvolta nel buio della stanza dove era ricoverato Seto.
Mi alzo lentamente e mi avvicino alla finestra.
Guardo la luna e le stelle mentre la malinconia avvolgeva nuovamente il cuore 
- fratello mio dove sei?- una lacrima solitaria iniziò lentamente a scendere sul mio volto, illuminati dalla luce argentea della luna
- mia principessa...ora basta piangere- sentendo quella voce mi giro verso il letto della stanza, immergendomi negli occhi blu di Seto.
- S...Seto stai bene...sei s...sveglio- senza aspettare oltre mi getto su di lui, ma nel fare questo gesto gli tocco una ferita facendolo gemere
- p...perdonami, non volevo farti del male - mi allontano per vedere la ferita; fortunatamente non si era riaperta.
- Akiko mi spieghi che cosa ci fai qui?- lo guardo e poi abbasso lo sguardo spiegandogli il motivo.
Lui mi guarda e mi accarezza dolcemente una guancia
- l'ho sognato di nuovo...ho sognato Yami- alzo nuovamente lo sguardo sulla luna mentre aspettavo la sua risposta
- sempre lo stesso?- annuì lentamente senza distogliere lo sguardo 
- io che corro e lui che si allontana- senza rendermene conto inizio nuovamente a piangere mentre i singhiozzi percuotono il mio fragile corpo, abbassando il volto e appoggiandomi al letto 
- Akiko guardami- alzo di poco il viso - ti giuro che lo ritroveremo- stavo per ringraziarlo quando qualcosa attirò la mia attenzione.
Allarmata mi metti di fronte a Seto, in modo da riuscire a proteggerlo
- chi c'è? Fatti vedere?- a rispondermi fu una voce oscura e profonda
- ma come, non vi ricordate di me...sono deluso...principessina- subito dopo quella frase, nella stanza rimnmbombò una risata che mi fece raggelare il sangue
- mi dispiace, ma io non ti riconosco...vattene da questa stanza- in quel momento il mio unico pensiero era quello di difendere Seto
- Akiko vattene subito da qui- ero talmente assorta nei miei pensieri che non mi ero accorta di avete Seto di fronte a me 
- m...ma non posso lasciarti qui, s...sei ferito!- provo a rimettermi davavnti a lui, ma senza successo
- vattene!- non riuscivo a comprendere tutta l'agitazione di Seto, ma la voce oscura ritornò a riempire la stanza
- ma come Seto, vuoi che la principessa se ne vada senza aver rivisto il suo adorato fratello- solo in quel momento riconosco la voce della persona che aveva fatto preoccupare tanto la mamma...sgrano gli occhi e, sconvolta, inizio ad indietreggiare 
- t...tu sei B...Bakura- la voce era spezzata e tremante
- quale onore...la principessa si ricorda ancora di me- la sua risata riecceggiò nuovamente mentre io, terrorizzata, ripenso alle parole che aveva pronunciato poco prima
- a...aspetta un secondo...cosa centra mio fratello- in un secondo il corpo ferito e pallido di mio fratello apparve al suo fianco.
- Y...Yami!- tento inutilmente di raggiungerlo, bloccata immediatamente da Seto
- sta ferma qui- non ho il tempo di replicare che lui ha già in mano la barra del millennio
- oh...ma guarda...la barra del millennio...dimmi caro Seto, cosa intendi fare con quella- 
- una semplice cosa...riprendere il mio principe- vedo Seto lanciarsi contro Bakura, tentando invano di colpirlo, ma lui riesce a fuggire portandosi dietro mio fratello
- ci rivedremo molto presto...potete starne certi- la sua risata rieccheggia mentre sono ferma, gli occhi fissi sul punto in cui, fino a pochi secondi fa, si trovava mio fratello
- Fratellone...- sento un gemito e subito mi volto verso Seto, ricordandomi che era ferito
- Seto...aspetta ti aiuto, non ti si sono riaperte le ferite vero?- scosse la testa e io sospiro, poi lo aiuto a stendersi - Seto tu credi che riusciremo a salvarlo?- la mia domanda esce in un sussurro dalla mia bocca  
- ti ho promesso che lo avremmo salvato e ci riusciremo, per ora riposati domani convincerai il medico a dimettermi e poi continueremo le ricerche- annuisco lentamente e dopo aver preso una coperta, mi appoggio con la testa sul letto e subito mi addormento mentre la mano di Seto mi accarezzava dolcemente i capelli
- ti ho protetto fino ad adesso, mantenendo la promessa fatta al principe...ora è il momento di mantenere la promessa fatta tanti anni fà- e mantenendo la mano sulla sua testa, mi addormento con quei pensieri a cullarmi.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


La mattina dopo, non appena dischiudo gli occhi, vedo la stanza illuminata dalla luce del
sole che penetra dalla finestra mentre noto subito Seto che continua a dormire beatamente.

Mi alzo e subito mi stiracchio, avvicinandomi alla finestra e scostando di poco la tenda,
stringendomi nella coperta che mi ero messa la notte prima.

«Buongiorno signorina... come si sente oggi? »

Mi volto verso la porta e sorrido al medico appena entrato, stando a guardarlo mentre mi
si avvicina con la cartelletta clinica di Seto.

«Io mi sento bene... sa una cosa, questa notte si è svegliato, abbiamo parlato un po'
e poi ci siamo riaddormentati.»

Mentre parlo, sul viso mi si disegna un sorriso splendente, che fa sorridere anche il medico.

«Quindi potete dimetterlo anche oggi, giusto? in fondo non ha ferite serie.»

Mi avvicino al signore e spero in una sua risposta affermativa, ma il suo sguardo confuso
mi fa svanire il sorriso.

«Mia cara... mi sembra troppo presto per dimetterlo, deve riposarsi e far... »

«La prego! »

Mi aggrappo al suo braccio e lo guardo con gli occhi velati di lacrime e lo sguardo più
triste che potessi fare.

«Ormai si è ripreso... non ha bisogno di rimanere ancora qui.»

«Va bene... sarà dimesso questo pomeriggio, ma fino ad allora dovrà rimanere a
riposo, sono stato chiaro? »

Annuisco contenta e lo ringrazio fino a quando non lo vedo uscire dalla stanza.

«E brava Akiko. »

Mi volto verso il letto e sorrido a un Seto appena sveglio, poi mi avvicino e mi siedo
al suo fianco.

«Mio caro prepara i bagagli... questo pomeriggio ce ne andiamo. »

Guardo verso la finestra e noto che ormai è ora di colazione, così mi dirigo verso la porta,
saluto Seto e vado alla ricerca di qualcuno cui chiedere informazioni.

Dopo aver girovagato per un po', riesco a trovare un'infermiera e in poco tempo riesco a far
arrivare in camera di Seto la sua colazione.

Felice decido di tornare verso la stanza con calma, in fondo non sarei andata a scuola oggi.

all'improvviso sento una voce che mi rimbomba nella testa e che con non molta fatica riesco
a riconoscere.

"Mia cara principessa... ti aspetto sul terrazzo.”

Senza perdere tempo, chiedo al primo infermiere, dove si trova la scala per la terrazza,
e, ringraziandolo, mi metto a correre, senza preoccuparmi di avvisare Seto.

Affannata, raggiungo la terrazza e subito inizio a cercare quel maledetto di Bakura, guardandomi
attorno in modo frenetico.

«Benvenuta principessa.»

Lentamente mi volto verso la direzione in cui proviene la voce e in pochissimo tempo riconosco
i lineamenti di quel ragazzo che costrinse mia madre a farmi portare via da loro.

«Vedo con piacere che questa volta sei sola... dove hai lasciato la tua guardia del corpo? »

Un odioso ghigno solca la faccia di quel dannato, come se sti stesse divertendo in questo
momento mentre io voglio solo ritornare a casa con la mia intera famiglia.

«Che cosa vuoi da me Bakura? Per quale motivo continui a tormentare me e la mia famiglia?»

Cerco un modo per sembrare almeno un po' sicura di quello che sto dicendo, eppure sento
la paura crescere nel mio cuore.

«Voglio una sola cosa mia cara... il tuo potere.»

Mentre termina di parlare, al suo fianco, compare una tavola di pietra con catene sia per i polsi sia
per le caviglie e attaccato a quell'affare vedo la figura sciupata di mio fratello.

Sgrano gli occhi e mi porto una mano sulla bocca, tentando di trattenere le urla che stanno
salendo dalla mia gola.

«F... fratello! »

La sua odiosa risata mi fa salire la rabbia, anche se la preoccupazione per Yami è forte, così guardo
quel pazzo e cerco di essere autoritaria.

«Lascialo andare immediatamente! Questa faccenda riguarda me e non lui!»

Provo ad avvicinarmi alla tavola, ma ancora una volta vengo fermata dalla sua voce.

«Non sai quanto ti stai sbagliando principessina... lui è la prima persona coinvolta in questa storia.»

Infuriata, lo fisso intensamente negli occhi, però devo smettere a causa di una strana forza che mi attira
verso di lui e in un secondo mi ritrovo bloccata anch’io su una tavola simile a quella di Yami.

«Che sta succedendo... lasciami subito! »

Inizio subito ad agitarmi, nel vano tentativo di liberarmi, ma le catene sono troppo pesanti e spesse
per tentare di romperle.

«è completamente inutile che provi a liberarti... queste tavole sono composte da magia nera,
così come le catene.»

Improvvisamente mi ritrovo a urlare a causa di una forte scossa partita dalle catene che mi tengono ferma.

«Errore mio... forse avrei dovuto dirti che le catene rilasciano una breve scossa se strattonate.»

Sollevo a fatica la testa, però non appena incrocio lo sguardo con il suo, rimango in silenzio e gli
trasmetto tutto l'odio che sto provando.

«Ma come... rimani in silenzio... fino a pochi minuti fa avevi tanto da dire e adesso? »

La sua risata irritante mi fa scattare in avanti, però, in questo modo, faccio partire il meccanismo delle
catene e un'altra scossa mi fa urlare di dolore.

Non appena la scossa finisce, mi abbandono alla presa salda sui miei polsi, mentre la sua risata
rimbomba su tutta la terrazza.

Faccio un lungo respiro e mi preparo a rispondere alle sue provocazioni, ma vengo anticipata
dalla sua voce.

«Lascia immediatamente mia sorella!»

Alzo di colpo la testa e guardo di fronte a me, immergendomi immediatamente in due pozze
ametista, così simili alle mie, senza preoccuparmi di altro.

« Guarda un po’ chi si è svegliato… il caro faraone ci degna della sua presenza.»

Non do più ascolto alle parole di quel pazzo, rimango a guardare mio fratello, notando subito la
rabbia che attraversa i suoi occhi.

«Che scena tenera… chissà che succede se faccio scattare le catene? »

Come a conferma delle sue parole, in un secondo sento le urla di Yami a causa della scossa,
facendomi ghiacciare il sangue nelle vene.

«No! Yami! Lascialo stare! »

Fregandomene altamente delle conseguenze, inizio a strattonare questi dannati affari,
cercando di raggiungere mio fratello.

Quello che volevo fare era solamente liberarlo da tutta quella sofferenza, in fondo è colpa mia
se si trova in questa situazione e sono io posso salvarlo in questo momento.

«Lascialo! »

Mentre urlo, vengo avvolta da una forte luce che mi libera dalla tavola e lo stesso succede anche
con Yami, lanciando lontano quel dannato di Bakura.

Senza perdere tempo mi avvicino a mio fratello, prendendogli la testa e appoggiandola
sulle mie gambe.

«Yami ti prego apri gli occhi…»

Rimanendo concentrata nel tentativo di farlo riprendere, non mi accorgo che Bakura si è ripreso e,
furioso come non mai, si avvicina minacciosamente.

«Questa me la paghi! »

In un secondo fa apparire un pugnale dal nulla e mi separa bruscamente da Yami, avvicinando
pericolosamente la lama al mio collo.

«Ora mi darai il tuo potere… in questo modo riuscirò a governare l’intero mondo!»

Provo a liberarmi dalla sua presa, ma l’ultima scossa mi ha privato di tutte le forze, ritrovandomi
con il volto rigato dalle lacrime ad attendere la mia fine.

«No… Akiko! »

Guardo di fronte a me e vedo che mio fratello si è ripreso, così chiudo gli occhi e faccio spuntare
un piccolissimo sorriso, felice che lui si sia ripreso.

Sento Bakura che solleva il braccio, pronto a portare a termine la mia vita, ma improvvisamente
veniamo avvolti ancora una volta da una forte luce.

«Non la devi toccare! »

Riapro gli occhi e con paura vedo che Yami ha preso in mano il suo puzzle, usando il
suo mistico potere.

«N…no smettila… non mettere in pericolo la tua vita… ti prego.»

Ignorando le mie parole, sento il potere del puzzle aumentare a discapito della vita di mio
fratello, però una voce improvvisa riesce a bloccarlo.

«Mio faraone… adesso basta»

Finalmente anche Seto ci aveva raggiunto sul terrazzo, avvicinandosi subito a mio fratello,
bloccandolo dal suicidarsi inutilmente.

«Che stai dicendo… deve pagare per tutto quello che ha…»

«Questo non vuol dire che tu debba morire.»

Sollevata sento il potere del puzzle ritornare stabile assieme a quello di mio fratello, ma
uno strattone da parte di Bakura ci riporta alla realtà.

Senza scomporsi troppo, vedo Seto superare Yami e sollevare la barra del
millennio, pronto ad usarla.

«Lascia la principessa e vattene immediatamente»

Non appena smette di parlare, vengo liberata dalla presa e veloce corro verso di loro mentre
Bakura viene scagliato dall’altra parte della terrazza.

Senza esitare mi lancio fra le braccia di mio fratello, stringendolo forte per paura che da un
momento all’altro potesse svanire nel nulla.

«Forza torniamo a casa.»

Felice annuisco e mi rimetto in piedi, rimanendo un po’ dietro rispetto a Seto e Yami, ma in
questo modo non mi accorgo di una freccia diretta verso di me.

«Akiko attenta! »

Velocemente mi volto verso la freccia, però non faccio in tempo a scostarmi, così vengo
colpita in pieno petto.

Rimango per qualche secondo con gli occhi sgranati e le mani al petto, ma non sento alcun
dolore, come se non fossi stata colpita da quella freccia.

«Sorella come stai? »

Guardo Yami, togliendo le mani e notando che non mi è rimasto alcun segno della freccia.

«Stolti, la sua ora ormai è segnata.»

Con queste parole vediamo scomparire quel dannato e solo in quel momento inizio ad avere
giramenti di testa e dolori al petto.

Mi volto verso Seto e stringo le mani sulla maglietta, mente la vista mi si appanna e
mi sento sempre più stanca.

«Akiko che ti succede? »

Sento la voce di mio fratello ovattata e preoccupata, così provo a parlare, ma le parole
rimangono immobili all’interno della mia gola, abbandonandomi all’inconscio e svenendo
fra le braccia di mio fratello.


Angolo Autrice:

Ben tornati... so bene che è da una vita che non pubblico qualcosa, ma d'ora in poi 
intendo essere più partecipe sul sito.

Spero che il capitolo vi piaccia e spero di ricevere delle recensioni.

Al prossimo capitolo.

Ciau Ciau.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Guardo incredulo il mio faraone mentre sta cercando un  modo per poter risvegliare la
principessa, ma non appena avvicino la mano alla sua fronte, non posso far altro
che pensare al peggio.

«Akiko… forza rispondimi… apri gli occhi.»

Poso la mano sulla spalla di Yami e mi preparo a dirgli la dura verità, pensando ad
un modo per poter risolvere tutta questa situazione.

«mio faraone… la situazione è grave, dobbiamo agire in fretta!»

Il suo sguardo si posa su di me, distraendosi per qualche secondo dalla sorella.

« che cosa intendi dire per grave? Che cosa sta succedendo ad Akiko?»

Porto una mano sulla fronte della principessa e sospiro sconsolato.

«vostra sorella è stata avvelenata da quella freccia... dobbiamo fare in fretta.»

Osservo gli occhi del faraone e noto subito la preoccupazione che sta provando in
questo momento e in qualche modo riesco a capirlo, in fondo posso capirlo, anche
io sarei preoccupato per la sorte di mia sorella.

«povera Akiko… ora che siamo finalmente insieme dopo tanti anni, rischi nuovamente
di morire per mano di quel dannato pazzo!»

Senza aggiungere altro, ci dirigiamo verso la mia stanza dell’ospedale, stendendo
subito Akiko sul letto e posandole su una pezza bagnata sulla fronte, nel vano tentativo
di abbassare almeno un po’ la febbre.

Senza lasciare il faraone, riesco ad avvisare Joey, dicendogli di venire con gli altri
all’ospedale, ma, improvvisamente, sento un forte colpo contro il muro, così mi volto
verso Yami e vedo la sua mano ancora contro la parete, chiaro segno che è stato lui
a sfogarsi tirando il pugno.

«mio faraone adesso dovete calmarvi… so come poter aiutare la principessa, però
dobbiamo essere rapidi.»

Proprio il quel momento, nella stanza entrò Joey seguito da Trista, Duke, Yugi e Sky,
quest’ultima visibilmente preoccupata per le sorti della sua migliore amica.

« Seto come stai? E per quale motivo è Akiko a trovarsi stesa nel tuo letto?»

Sposto lo sguardo su tutti i presenti e inizio a spiegare a grandi linee quello che ci è
successo in queste poche ore.

In silenzio vedo Joey avvicinarsi al letto e scostare una ciocca dal volto pallido della
principessa, mentre il faraone si avvicina alla finestra, attirando l’attenzione di tutti gli altri.

«scusa se te lo chiedo, ma chi è quel ragazzo che sta guardando fuori dalla finestra?»

Abbasso lo sguardo e rimango un secondo indeciso se rivelare loro la vera identità di
Akiko, in fondo, meno persone sapevano, più lei sarebbe rimasta al sicuro.

« lui… lui è…»

Pov’s Akiko

Socchiudo gli occhi nel sentire la voce di Seto balbettare, capendo una parte della domanda
e decidendo di rispondere al posto suo.

«È mio fratello.»

Mi sollevo lentamente mentre vedo Yami girarsi velocemente verso di me e avvicinarsi
con gli occhi pieni di felicità e preoccupazione.

«A…Akiko… non dovresti sforzarti.»

Gli poso una mano sulla spalla e provo a fargli un sorriso, però il mio intento viene fermato
da un Joey molto curioso.

«Quindi tu saresti il famoso Yami?»

Trattengo a fatica una risata mentre vedo sul suo volto un’espressione di pura sorpresa.

« non mi sembra di avervi mai visti, quindi come fate a conoscere il mio nome?»

A quella domanda, stringo il cartiglio fra le dita, intervenendo in soccorso di Joey.

«gliel’ho detto io la prima volta che ci siamo in… incontrati… in realtà me lo hanno
chi… chiesto quando hanno visto il c… cartiglio, incuriositi dai g… geroglifici.»

Mi fermo cercando di riprendere fiato, affannato dopo poche parole e con l’aiuto di Joey
mi ristendo per bene, alquanto stanca e assonnata.

«non ti affaticare… per ora riposati.»

Con gli occhi socchiusi lo vedo avvicinarsi al letto e prendere il posto di Joey, iniziando
ad accarezzarmi dolcemente i capelli.

«Seto cosa possiamo fare per aiutarla… non possiamo abbandonarla!»

Chiudo per qualche secondo gli occhi e ascolto impotente le varie idee dei miei amici, ma
so per certa che possono aiutarmi in un solo modo.

Afferro la mano di mio fratello e attiro la loro attenzione, lottando contro il veleno che sta
circolando all’interno del mio corpo.

«d…dovete s…sconfiggerlo… vi prego, f…fate pre…»

Non riesco a concludere la frase a causa di un’improvvisa fitta al petto che mi fa perdere
conoscenza ancora una volta.

Pov’s Yami

«Akiko!»

Mi alzo di scatto e poso le mani sulle spalle di mia sorella, provando a scuoterla un po’
in modo da svegliarla, ma vengo fermato da Seto.

«è completamente inutile… è svenuta di nuovo, il veleno sta diventando sempre più forte.»

Osservo il volto pallido e sofferente di mia sorella, cercando di capire il senso delle sue
parole, eppure non riesco a trovare un legame con quello che le sta succedendo.

«che cosa avrà voluto dire… insomma chi dobbiamo sconfiggere?»

La domanda posta dalla ragazza che si trova al fianco di Seto rimane priva di risposta,
poi, improvvisamente, vedo il mio migliore amico avanzare verso il letto e prendere
in braccio Akiko.

«preparatevi per un viaggio in Egitto… dobbiamo andare a palazzo a parlare con la Regina.»

Guardo sconcertato Seto, però vengo anticipato dal biondino.

«non ci permetteranno mai di entrare a Palazzo, figurati parlare con la Regina!»

«Joey  ha perfettamente ragione!»

Solo in quel momento capisco le parole di mia sorella e il piano del moro, così mi avvicino a
loro e mi schiarisco la voce, attirando l’attenzione di tutti.

«in realtà c’è un modo… forse Akiko non vi ha mai detto che io sono il Faraone… se verrete
con me sono sicuro di riuscire a farvi entrare tutti!»

Un piccolo sorriso solca per un secondo le mie labbra, poi guardo Akiko e le scosto una
ciocca turchina dal volto.

«smettiamola di perdere tempo… raggiungiamo il mio jet!»

Mi sorprendo molto nel sentire le parole di Seto, ma non apro bocca, in fondo sapevo fin troppo
bene quanti assi nella manica nasconde.

«da quando hai un jet?!»

Guardo un secondo i due ragazzi sorpresi, poi mi dirigo fuori dall’ospedale, deciso a
salvare la mia povera sorellina.

Prima di partire prendo in braccio Akiko, lasciando libero Seto di pilotare il jet, osservando dal
finestrino il paesaggio che velocemente cambia, concedendomi un attimo di riposo.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Non appena riapro gli occhi mi rendo conto che stiamo atterrando, segno che finalmente abbiamo raggiunto l’Egitto, dopo due ore e mezza, nonostante il potente jet che aveva scelto Seto.

Prima di alzarmi dal mio posto, controllo che mia sorella stia bene, ma, come quando mi sono addormentato, noto subito che la febbre non è scesa e lei non ha ancora ripreso conoscenza.

Sospiro e mi dirigo verso la cabina di comando, stando attento a non disturbare nessuno.

-Seto… sei riuscito ad avvisare Malik e Ishizu del nostro arrivo?-

Prima di rispondermi lo vedo attivare il pilota automatico, poi si volta verso di me e noto subito la stanchezza sul suo volto.

-si… se sono puntuali, dovrebbero essere già fuori ad aspettarci.-

Annuisco e ritorno al mio posto, svegliando gli altri e avvisandoli di prepararsi per l’atterraggio, risiedendomi affianco ad Akiko, spostandogli una ciocca di capelli dal volto, accarezzandola dolcemente subito dopo.

In pochi secondi sentiamo le ruote del jet appoggiarsi alla strada della pista di atterraggio, così prendo in braccio mia sorella e tutti quanti ci prepariamo a scendere dal mezzo.

-Faraone… siete tornato-

La prima cosa che vedo è il sole accecante che ci accoglie, poi, una volta che la vista si è abituata alla forte luce, riconosco la figura avanzante di Marik.

Al suo fianco noto subito la figura slanciata di sua sorella e in quel momento non potevo chiedere di meglio, in fondo sapevo che con loro saremmo arrivati in fretta a palazzo, dall’unica persona che poteva
aiutare Akiko in questo momento.

-sono felice anche io di poterti rivedere… purtroppo però, questo non è il momento per essere felice… ho bisogno di arrivare il più presto possibile da mia madre altrimenti…-

Lascio che sia il mio sguardo a far capire ai due quale sia l’oggetto delle mie preoccupazioni in questo momento.

-se posso permettermi… quella ragazza è chi penso che sia?-

Sposto la mia attenzione sulla donna e annuisco, facendo spuntare un piccolo sorriso sul mio volto.

-è proprio lei… la principessa perduta… la mia adorata sorella-

Sentire la mano di Marik sulla spalla, riesce a darmi un po’ di forza.

-ma ora è tornata da noi-

Annuisco e sorrido, poi un lamento di Akiko mi riporta alla dura realtà e subito il sorriso che ho avuto fino ad adesso scompare.

-non perdiamo altro tempo… in questo momento sta rischiando la sua vita-

Non do il tempo a nessun’altro di parlare, mi dirigo dove vedo molti cavalli, scegliendone uno e montando subito, facendomi aiutare a far salire anche mia sorella.

In pochissimo tempo siamo tutti in sella e, controllando di averla stretta tra le mie braccia, partiamo verso il palazzo reale.

POV’S Akiko

Stancamente apro gli occhi, venendo accecata dalla forte luce solare, ma quando mi abituo, riconosco il magnifico paesaggio che popolava i miei sogni da piccola.

Un colpo di tosse attira l’attenzione di Yami, ricordandomi che il veleno di Bakura sta entrando in circolo e molto probabilmente non mi rimane molto tempo per rimanere assieme a lui.

-siamo in Egitto… siamo a casa, ma tu come ti senti?-

Sorrido nel sentire quel nome, poi mi appoggio meglio al suo petto e cerco di respirare normalmente, anche se mi sento un peso sul petto che mi complica la cosa.

-stanca… sai… è come me lo ricordavo-

Piccole lacrime si affacciano sul mio volto, contenta di essere finalmente tornata, lo desideravo così tanto, di certo non mi aspettavo di tornarci in queste condizioni, eppure non posso negare di essere felice.

-sorellina ti prego non addormentarti ancora… cerca di resistere ancora un po’-

Un debole lamento esce dalle mie labbra, ma comunque tento di rimanere sveglia, decisa a non dargli altre preoccupazioni.

Mi concentro sul paesaggio che pian piano riporta a galla i mille ricordi della mia infanzia passati con la mia famiglia in quelle dune e nelle vie della città, a conoscere tutti gli abitanti, aiutarli in caso di bisogno.

-siamo arrivati!-

Non dico nulla, mi lascio aiutare da Seto per scendere da cavallo, poi vengo ripresa in braccio da Yami, che si dirige subito verso le due guardie poste di fronte al portone d’entrata.

-fermi dove siete… identificatevi!-

La voce della guardia mi rimbomba nella testa, costringendomi a chiudere gli occhi e aspettare che il dolore diminuisca e mi permetta di concentrarmi nuovamente su quello che sta succedendo.

-sono il vostro Faraone… lasciateci passare!-

La voce di mio fratello è seria ed autoritaria, ma le guardie non sono convinte di ciò che dice, come se in quegli anni molti imbroglioni aveva tentato di entrare.

-mi spiace ma non vi crediamo… dovete dimostrarcelo!-

Stancamente volto lo sguardo verso Yami, ma subito vedo che sulla sua fronte compare il simbolo dell’occhio di Ra, chiaro segno  di una dimostrazione del suo potere e del suo legame con il puzzle millenario.

Alle sue spalle inizia ad apparire anche la figura di Obelisco del Tiranno, confermando le parole che Yami aveva detto poco prima a quelle guardie, incredule a quello che sta accadendo di fronte ai loro occhi, poi li vediamo inginocchiarsi e chinare la testa.

-vostra Altezza ci dispiace per aver dubitato… prego entrate pure-

Non appena ci danno il permesso, le superiamo tutti insieme, ma prima che anche Seto ci raggiunga, veniamo nuovamente fermati.

-chiedo perdono… ma dobbiamo sapere chi state portando con voi-

Sotto il mio tocco sento mio fratello irrigidirsi, irritato da quanto tempo ci stanno facendo perdere, così mi muovo, in modo da attirare la sua attenzione e chiedergli di farmi scendere, certa che per un po’ riuscirò a rimanere in piedi con le mie forze, anche se questo rischia di far velocizzare l’effetto del  veleno che scorre dentro di me.

-è m… molto s… semplice- con un enorme sforzo, cerco di richiamare il mio potere, facendo apparire per poco tempo la figura del Drago alato – sono la principessa Akiko… figlia del Faraone Aknam-Kanon e
sorella dell’attuale F… Faraone-

L’affanno mi impedisce di continuare la frase in modo lineare, facendomi fermare un secondo per terminare l’ultima parola.

Socchiudo gli occhi, appoggiandomi a mio fratello e attendo che le guardie dicano qualcosa mentre alle mie spalle la figura del drago svanisce nel nulla.

-l… la nostra p… principessa… vi prego andate, non vogliamo farvi attendere oltre… ci dispiace per tutte queste domande… sapete, dopo quello che accadde anni fa, non si è mai troppo sicuri-

Volto la testa verso i due e li vedo inchinarsi, però non mi sento degna del loro rispetto, in fondo sono scappata quando il mio popolo aveva bisogno di protezione e aiuto.

Mi allontano da Yami e provo ad avanzare, ma dopo pochi passi, mi abbandono all’oblio, chiudendo gli occhi e facendo vincere momentaneamente il veleno al mio interno.

L’ultima cosa che riesco a sentire è la presa ferrea di mio fratello e la sua voce che mi chiama insistentemente, chiaramente preoccupato per me, proprio quello che non volevo che accadesse, così, anche se
sono priva di sensi, due piccole lacrime scorrono sul mio volto.

POV’S Yami

Quando la vedo cadere priva di sensi, non perdo tempo e mi lancio a prenderla al volo, l’ansia dipinta sul mio volto, la mente concentrata ad osservare il suo volto sempre più pallido ed infine due lacrime
scorrere, come a sottolineare la sua sofferenza.

Senza voltarmi verso gli altri, mi dirigo a grandi passi verso la sala del trono, deciso ad incontrare l’unica persona che forse può aiutare mia sorella.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6:
Dopo aver attraversato il lungo corridoio ci fermiamo solamente di fronte all’enorme portone che conduce alla sala del trono.

Mi volto verso Seto e gli faccio cenno di avvicinarsi, porgendogli Akiko.

-tienila tu… non so quale reazione possa avere nostra madre… entro prima io, voi rimanete dietro di me chiaro!-

Guardo tutti annuire, poi prendo un profondo respiro e spalanco le porte, pronto a rivedere mia madre dopo un lunghissimo periodo di prigionia.

-avevo espressamente chiesto di non essere dis… -

Non appena si volta nella mia direzione smette di parlare, visibilmente sconvolta dal mio improvviso ritorno.

La vedo portarsi le mani al volto, nel vano tentativo di bloccare i piccoli singhiozzi che escono dalle sue labbra.

Avanzo di poco e le sorrido, contento di vederla in salute, visto che da quando quel pazzo mi ha catturato non ho avuto più sue notizie.

-sono tornato-

Due semplici parole che fanno scattare qualcosa nel suo cuore, così non perdo tempo e le vado in contro, venendo abbracciato dalle sue esili braccia.

I miei occhi sono lucidi e le mie mani stringono al petto una delle persone più importanti della mia vita.

-finalmente… non sai quanto sono stata in pensiero nel saperti prigioniero di quel dannato… ho temuto di perdere anche te oltre a tuo padre e tua sorella-

Le sue parole mi fanno tornare alla mente il motivo per cui siamo entrati frettolosamente nella sala del trono.

Con un po’ di dispiacere la allontano e la riporto alla realtà, in fondo deve venire a conoscenza che anche sua figlia si è salvata.

-madre ho bisogno del vostro aiuto… vi prego-

Lentamente mi sposto, facendo avanzare Seto con in braccio Akiko ancora svenuta.

Senza dire una parola vedo tutti avanzare di qualche passo, ma solo quando Seto si mette al mio fianco noto nostra madre riportarsi le mani al volto e le lacrime riprendere a scorrere sul suo volto, riconoscendo la giovane in braccio al sacerdote.

-non può essere… è veramente… la mia adorata bambina?-

Pov’s Akiko

Sentendo un insieme di voci dischiudo gli occhi e cerco di abituarmi velocemente alla forte luce che mi accoglie, poi mi volto in direzione di un profondo sguardo che continua incessantemente a fissarmi.

Faccio fatica a riconoscerla, ma quando mi posa una mano sulla guancia e me l’accarezza dolcemente, realizzo chi è, così lascio scorrere le lacrime, tendendo le mani verso di lei.

-m… mamma-

Con la poca forza che mi rimane cerco di rimanere in piedi e in un secondo mi ritrovo stretta al petto della mia adorata madre.

-tesoro mio… che ti è successo… come mai sei così pallida e debole-

-Bakura-

La voce di Yami interrompe prepotentemente il meraviglioso momento creatosi, facendo voltare di scatto nostra madre verso di lui.

-è riuscito a ferirla con un pugnale avvelenato… non sono riuscito a proteggerla-

Scuoto lentamente la testa e provo a parlare, ma sono fin troppo stanca, così mi appoggio meglio al suo petto e socchiudo gli occhi, però sento subito la mano di mamma sulla guancia.
 
-Akiko devi rimanere sveglia… devi fare questo piccolo sforzo-

Non capisco per quale motivo mi dice questa cosa, però tento di mantenere gli occhi aperti e di non addormentarmi, anche se è difficilissimo.

-adesso Seto ti porta in camera tua mentre io rimango con tuo fratello-

Annuisco e lascio che Seto mi prenda di nuovo in braccio, appoggiandomi alla sua spalla, seguiti poco lontani da Sky e da Tea.

Appena arriviamo in camera, riconosco subito molti oggetti rimasti nei miei pensieri in tutti questi anni, facendomi venire nostalgia della mia infanzia.

In silenzio chiedo a Seto di lasciarmi scendere, poi, con l’aiuto di Sky, mi avvicino al letto e mi siedo sopra, trattenendo le lacrime.

-ragazzi rimango io con lei… voi raggiungete gli altri-

Guardo la mia migliore amica e la ringrazio mentalmente, prestando attenzione alla sua reazione nel parlare con il giovane sacerdote.

-d’accordo Sky… sta attenta e chiamaci se vi serve qualcosa-

Subito noto il rossore sulle sue guance e a fatica trattengo una risatina felice mentre lei annuisce alle raccomandazioni di Seto.

-sta tranquillo… ora andate-

Sorpresa, vedo che anche sulle guance del migliore amico di mio fratello si è creato un po’ di rossore, chiaro segno di imbarazzo, poi lo vedo annuire ed uscire accompagnato da Tea, facendo in modo di lasciarci sole.

-si vede lontano un miglio che ne sei innamorata mia cara-

Ancora una volta vedo il suo volto andare in fiamme, così rido nel vederla così agitata.

-ma che stai dicendo! E comunque… non penso che lui provi lo stesso… anzi ne sono certa-

-invece ti sbagli… da come ti guarda e da come si preoccupa, sono certa che anche lui ti ami-

La guardo in faccia e poi scoppiamo in una risata liberatoria, allentando la tensione di tutto quello che ci sta succedendo.

Non appena smettiamo di ridere le faccio posto affianco a me, pronta a fare una delle nostre lunghissime chiacchierate.

-per quale motivo non mi hai mai detto nulla?… perché non mi hai mai rivelato di essere la principessa d’Egitto?-

Sposto il mio sguardo verso il pavimento e sospiro.

-non potevo… Bakura mi sta ancora cercando e io non riuscivo a fidarmi di nessuno… non sapevo come stava mia madre e se mio fratello era riuscito a scappare… non potevo rischiare così tanto, parlo anche del mio popolo-

Improvvisamente mi sento stretta in un abbraccio, così mi lascio andare e mi appoggio completamente a Sky.

-sai… un po’ riesco a capirti-

Sollevo la testa e la guardo negli occhi, non capendo a fondo quello che mi vuole dire.

-prima di arrivare in orfanotrofio non avevo nessuno, ero stata separata dalla mia famiglia e li dentro mi sono trovata completamente nessuno, poi vi ho visto e voi non avete esitato un secondo a farmi entrare nella vostra piccola famiglia… vedere come Seto si preoccupava ogni volta che tu ti allontanavi era divertente-

Sorridiamo entrambe e con la mente ritorno al periodo che abbiamo vissuto in orfanotrofio.

-mi ricordo anche il giorno in cui siamo diventate migliori amiche… quella volta Seto era rimasto in camera a causa della febbre e io ero sola in un angolo del cortile… fosti tu la prima a coinvolgermi in un gioco-

Non appena smetto di parlare mi porto una mano al petto e sento subito di avere l’affanno, come se avessi appena corso per tutto il palazzo.

Sciolgo l’abbraccio e cerco di prendere aria, anche il dolore al petto non fa che aumentare.

-ehi… che ti succede… Akiko che ti prende!-

Provo a parlare, ma le parole rimangono bloccate in gola, impedendomi di tranquillizzare la povera Sky.

Improvvisamente sento una forte presenza oscura riempire completamente la stanza, però riconosco subito a chi appartiene, così cerco un modo per far allontanare la mia migliore amica.

-c… chiama gli a… altri… -

Le indico la porta e la spingo verso di essa, vedendo chiaramente il dubbio farsi strada nei suoi occhi.

-va bene… tu cerca di resistere… faccio il più in fretta che posso-

Annuisco lentamente, eppure, nell’esatto momento in cui la vedo chiudere la porta, faccio fatica a trattenere un urlo di dolore causato da una forte fitta al petto.

Provo a mettermi in piedi appoggiandomi al muro vicino al letto, ma il dolore non si ferma e a complicare la cosa mi si appanna anche la vista, impedendomi di vedere bene i contorni di camera mia.

-c…che mi s… sta succedendo…-



Angolo Autrice:

Scusatemi per il ritardo, spero che il capitolo vi piaccia e che lascerete una piccola recensione.

Buona lettura, io vi apsetto al prossimo capitolo.

Ciau Ciau.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Dal capitolo precedente:

“…Annuisco lentamente, eppure, nell’esatto momento in cui la vedo chiudere la porta, faccio fatica a
trattenere un urlo di dolore causato da una forte fitta al petto.


Provo a mettermi in piedi appoggiandomi al muro vicino al letto, ma il dolore non si ferma e a complicare
la cosa mi si appanna anche la vista, impedendomi di vedere bene i contorni di camera mia.


-c…che mi s… sta succedendo-…”


Capitolo 7:
 
Cerco di fare dei respiri profondi, ma l’affanno me lo impedisce, così come il dolore mi blocca qualsiasi
movimento.

-che ti succede principessina… non mi sembri affatto in forma-

La voce odiosa di Bakura mi anticipa la sua comparsa di fronte al balcone di camera mia, eppure quando
provo a guardarlo, pronta ad esprimere tutto il mio odio,

Rimango in silenzio non appena poso il mio sguardo su di lui.

-come mai così silenziosa?... se non sbaglio sei dove avresti voluto essere… allora perché vedo quel bel
faccino solcato dalla rabbia?-

Le sue parole fanno solamente crescere la mia rabbia e la mia irritazione, facendomi trovare la forza di rispondergli.

-v… vattene da qui s… subito-

Cerco di essere convincente, eppure sento il suo sguardo di scherno su di me mentre la sua risata invade
prepotentemente la mia testa.

-non credo proprio che tu ora sia nelle condizioni di dirmi cosa posso o non posso fare mia cara principessa-

I suoi passi rimbombano nel silenzio della stanza, costringendomi ad alzare la testa e a capire dove si trova,
sorprendendomi nel trovarlo così vicino a me.

-si p… può sapere c… cosa vuoi da m… me!-

In un secondo mi ritrovo con il volto bloccato da una sua mano mentre l’altra era appoggiata al muro,
intrappolandomi contro di esso e fissando il suo sguardo nel mio.

-non ti devi preoccupare di questo… oggi sono solo venuto a darti questa boccetta, contiene dei petali che
possono eliminare il veleno-

Sento la mano iniziare ad accarezzarmi la guancia e solo quando sento il suo pollice sul labbro, lascio scorrere
alcune lacrime che avevo provato a trattenere.

-non devi piangere, mia cara principessa... per ora ti lascio, ma preparati, che la prossima volta che verrò… tu
verrai via con me e questo non portai evitarlo-

-Scordatelo!-

Questa volta non ricevo alcuna risposta, però lo vedo avvicinarsi sempre di più alle mie labbra, così,
impossibilitata a fare alcun movimento, serro gli occhi e spero che qualcuno venga a salvarmi.

Improvvisamente sentiamo la porta spalancarsi, facendo entrare le guardie seguite da mio fratello e da Seto.

-Bakura allontanati immediatamente da Akiko subito!-

Senza perdere tempo, lo vedo usare il suo potere per far allontanare Bakura, facendolo ritrovare contro la parete
opposta mentre io mi appoggio contro il muro per non rischiare di cadere a terra.

-dannato Faraone… me la pagherai molto presto!-

Con un’inquietante risata scomparve dalla mia stanza, lasciando solamente la boccetta che stringo fra le mani.

-Akiko come stai?-

Sposto il mio sguardo su Sky e provo a muovermi, però il terrore mi blocca ancora, facendo tornare anche l'affanno
e il dolore al petto.

-s… sto be… bene tr…-

Ancora una volta sento la testa scoppiare, ma questa volta non ho le forze di combattere contro il veleno,
così chiudo gli occhi e mi lascio cadere inerme a terra.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8:


Con orrore vedo la mia migliore amica cadere a terra priva di sensi, così, senza perdere altro tempo, mi
porto velocemente al suo fianco e la sollevo dalle spalle, scuotendola un po’ e provando a risvegliarla,
mentre le lacrime iniziano a formarsi sul mio viso.

-Akiko svegliati! Forza apri gli occhi!-

Senza che me ne rendo conto le mie lacrime attraversano il mio volto fino a cadere sul suo, bagnandolo
un po’.

-n… non si sveglia… c… cosa facciamo adesso-

La stringo al mio petto mentre vedo con la coda dell’occhio Yami avvicinarsi ad una guardia e dirgli
qualcosa, ma non presto molta attenzione alle sue parole, vengo piuttosto attirata dalla boccetta che Akiko
stringe inconsciamente in una mano.

Provo a prenderla e non appena gliela tolgo, noto subito le bacche di qualche strano fiore, così mi asciugo
le lacrime e attiro l’attenzione di Seto.

-secondo te cosa sono?-

Gli porgo la boccetta e, assieme a Joey, ristendiamo Akiko nel suo letto, coprendola con la coperta fino al petto.

Subito dopo riporto la mia attenzione su Seto, ma sorpresa lo vedo uscire dalla porta velocemente, senza
dare alcuna a nessuno.

Pov’s Yami

Mi avvicino al letto e guardo il volto di mia sorella contratto da una smorfia di dolore, così mi siedo al suo fianco
e inizio ad accarezzarla dolcemente, nel vano tentativo di alleviare almeno un po’ il suo dolore.

-povera Akiko… vedrai che riusciremo a farti guarire, fosse l’ultima cosa che facciamo!-

Fermo la mano quando vedo i suoi occhi dischiudersi lentamente, riprendendo poco dopo, in modo da non farla
pensare al dolore causato dal veleno.

-f… fratello –

Non appena mi appoggia la mano sulla guancia, mi rendo conto che qualche lacrima mi ha rigato il volto.

-perdonami… è tutta colpa mia!-

Nel suo sguardo, nonostante la stanchezza,  vedo chiaramente la sua incomprensione.

-È solo colpa mia se sei stata ferita su quel dannato terrazzo e se adesso stai rischiando di morire… avevo
promesso che ti avrei protetto a qualunque costo eppure non sono riuscito nemmeno a difenderti...-

Questa volta le mie parole vengono bloccate dalla sua mano che lentamente mi asciuga le lacrime sfuggite al
mio controllo.

-s… smettila… non devi d… dire queste cose...non devi incolparti di n… nulla… la causa della mia s… sofferenza
è solamente Bakura… -

Le sue parole vengono fuori in un sussurro, seguite dalle lacrime che inondano anche il suo volto, così stringo la
mano che ha ancora sulla mia guancia e cerco di farle un sorriso.

-sorellina io…-

-ti prego… torna ad essere il fratello che mi incoraggiava a non mollare mai… quello su cui posso sempre contare… non
sopporto di vedere il tuo viso solcato dalle lacrime-

Non sapevo che contasse così tanto su di me, e pensare che invece mi sento io quello bisognoso di qualcuno su cui
contare in questo momento.

Senza dirle niente la stringo al mio petto, appoggiando la testa sulla sua e socchiudendo gli occhi.

-mi dispiace… non volevo farti preoccupare-

Sento le sue esili braccia avvolgermi, rimanendo immobili in un abbraccio fraterno molto più chiaro di mille altre parole.

˜sulla terrazza del giardino˜

Osservo distratta i raggi della luna che illuminano i vari fiori che riempiono il giardino del palazzo.

-chissà come sta Akiko… sono così preoccupata-

Accarezzo uno dei fiori e sospiro tristemente, tentando di distogliere un po’ i pensieri dalla precaria situazione
in cui siamo.

Mi ritrovo talmente presa dalle mille emozioni che sto provando, che sussulto non appena sento una mano posarsi sulla
spalla, voltandomi a vedere il proprietario.

-come mai qui sola soletta? Non è da te!-

Immediatamente mi immergo ne l blu degli occhi di Seto, ma subito abbasso lo sguardo lasciando sfuggire un altro
sospiro dalle labbra.

-sono in pensiero per la mia migliore amica… non voglio perderla-


Cerco di trattenere le lacrime, però smetto di opporre resistenza nell’esatto momento in cui mi sento abbracciare dalle
forti braccia del sacerdote dal capelli castani.

-sta tranquilla… in questo momento la regina sta terminando di creare l’antidoto proprio dalle bacche che hai
trovato… vedrai che si rimetterà in fretta, in fondo ha sempre avuto coraggio nell’affrontare tutto quello che le capitava a
testa alta, contando sulle sue forze… anche se alcune volte cercava il sostegno del fratello, ha sempre cercato di
cavarsela da sola… poi…-

-…poi è arrivato quel dannato giorno, giusto?-

-esatto… quel giorno non solo sono stato costretto a fuggire assieme alla principessa, abbandonando qui sia la mia Regina
e il mio migliore amico… quel giorno abbiamo perso anche il nostro Faraone a causa di Bakura… è stato lui ad uccidere
loro padre e a gettare nel caos il nostro regno-

Sorprendendo Seto, stringo le mie mani sulle sue braccia, ancora avvolte attorno a me, cercando di infondergli un po’ di calore.

-ehi… che ti succede? Non ti senti bene per caso?-

Rendendomi conto di cosa sto facendo, mi separo dall’abbraccio e rimango con il volto chino, cercando di non fargli vedere
il rossore che sta colorando le mie guance.

-s… scusami, mi sono fatta prendere dalla nostalgia… le tue parole mi hanno riportato alla mente il ricordo di quando mi
hanno separato dalla mia famiglia… quindi vedere tutti questi gesti di affetto tra Akiko e sua madre, ma anche solo pensare
a lei e suo fratello, mi hanno fatto sentire un po’ malinconica-

Piccole lacrime scorrono sul mio viso, però questa volta vengo sorpresa io dal suo gesto.

-ora smetti di piangere… non sei sola, ci siamo noi con te… ci sono io qui con te-

Mentre mi parla sento le sue braccia che mi voltano nella sua direzione e poi mi stringono nuovamente in un abbraccio.

-ma cos… -

Vengo azzittita da una sua mano che mi solleva il volto fino a farmi incrociare lo sguardo col suo.

-fammi vedere il tuo bel sorriso… ti preferisco di gran lunga sorridente che con le lacrime agli occhi-

Non riesco nemmeno a comporre una frase a causa di un suo bacio che, da prima mi lascia sorpresa, poi chiudo gli occhi anche
io e mi avvicino di più al suo volto, stringendo le mani sulla sua maglia e cercando di memorizzare tutti i sentimenti che sto
provando in questo momento.

Non appena ci separiamo gli sorrido e mi poggio la mia testa sul suo petto.

-Seto… ti prego… non mi lasciare mai… io ti… -

Ancora una volta mi interrompe con le sue parole.

-provo lo stesso per te… e ti prometto che non ti lascerò mai-

Chiudo nuovamente gli occhi e sorrido stretta al suo petto, poi, lentamente, ci separiamo e ritorniamo all’interno del palazzo,
tenendoci comunque per mano, con alle spalle la luce della luna che illumina il giardino.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2950373