Craziness is just the Way We Are. ♡

di Kessi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** When You Are Gone ***
Capitolo 2: *** I'm not sure anymore ***
Capitolo 3: *** He drives me insane (BoumBoumBoum) ***
Capitolo 4: *** I wanna Hold your hand in ROME. ***
Capitolo 5: *** You're the Origin of Love ***
Capitolo 6: *** S'aimer comme ça, c'est pas vulgaire ***
Capitolo 7: *** Teenage Dream ***
Capitolo 8: *** I hate Changes ***
Capitolo 9: *** I will try to Fix You ***
Capitolo 10: *** You're the Cure ***
Capitolo 11: *** Stay with Me ***



Capitolo 1
*** When You Are Gone ***


CRAZINESS IS JUST THE WAY WE ARE
 
 
 
WHEN YOU’RE GONE
 

 
Fumo l’ultima sigaretta che butto per terra per poi pestarla in modo da spengerla. 
Il cielo di Milano mi sembra troppo grigio ultimamente, ma quello che vedo forse non rispecchia la realtà. Ad essere sinceri, tutto era più spento senza di lui. Era tutto troppo ordinario senza  di lui, senza quel ragazzo che aveva portato una ventata di allegria e colorata in una città così noiosa e ripetitiva.
La prima volta che lo vide, Marco la ricordava ancora, era stato nel lontano agosto. Aveva una maglietta a mezze maniche bianche, una collana etnica e dei jeans con delle Converse. Sembrava un ragazzino appena uscito dal liceo, con i capelli un po’ scompigliati e quell’abbigliamento. Poi l’aveva sentito parlare ed era stato amore a prima vista. Il suo accento, il suo italiano traballante e così infantile .. Se ne era innamorato subito, ma prima di ammetterlo, avevano dovuto trascorrere mesi e mesi, mesi in cui non avevano fatto altro che lanciarsi battutine a doppio senso, in cui avevano riscoperto una chimica che Marco credeva ormai impossibile, soprattutto perché era un uomo e lui era etero, a lui piacevano le donne! Forse era anche per questo motivo che ci aveva messo così tanto per ammettere i sentimenti (non) amichevoli che provava per quel ragazzino. Sì, per lui era un ragazzino. Non solo per la differenza di età, ma anche per il suo atteggiamento giocoso, ingenuo e la sua generosità che ricordavano quelle di un bimbo.
Quando l’aveva sentito cantare dal vivo, davanti a lui, aveva capito di essere completamente perso di lui.
Marco gli aveva anche confessato cosa provava per lui, l’aveva anche detto ad un’intervista ma, ovviamente, tutti avevano pensato che stesse scherzando. Si erano baciati per la prima volta dopo aver furiosamente litigato in diretta, ad X Factor, e da allora le cose erano cambiate completamente, soprattutto per lui. Non erano mai andati, tuttavia, oltre il bacio. Anzi, si erano baciati una sola volta.
Michael si era messo a farfugliare quanto tutto quello fosse sbagliato perché lui era fidanzato ed allora avevano deciso di rimanere amici, seppur entrambi sapevano che erano tutto fuorchè amici.
La loro sintonia era ovvia, evidente e quando avevano cantato insieme, era stato un successo enorme. Mai aveva provato una gioia simile in tutta la sua vita e sapeva come le cose non sarebbero mai potuto essere le stesse una volta che Michael fosse partito. E in effetti era così, ma lui era partito e poi era tornato per il programma televisivo della Daria Bignardi e poi era di nuovo partito, lasciandolo nella triste Milano da solo. Quella era l’ultima volta in cui lo aveva visto. Lo sentiva spesso, praticamente tutti i giorni e lui gli parlava in francese, facendo impazzire Marco che di francese non sapeva una sola sillaba.
“Mi manchi” gli aveva detto, buttandolo così.
“Anche tu, pazzo! Io verò in Italia presto, ti prometo”.
Perso nei ricordi vado a sbattere contro una giovane a cui chiedo distrattamente scusa. Attraverso il Parco Sempione, diretto verso casa. Sento una ragazzina cantare una canzone e mi irrigidisco sentendo le parole. Sta cantando Relax, Take It Easy. Cazzo, ma allora mi perseguiti!
Scuoto la testa e accelero il passo, raggiungendo finalmente casa mia. 
Butto le chiavi sul tavolino e mi sdraio sul divano, senza nemmeno togliermi le scarpe, quando sento qualcuno suonare il campanello. Sbuffo, chiedendomi chi cazzo possa essere alle sette di sera.
Apro malamente la porta, ma quello che vedo mi lascia senza parole.
Michael è davanti a me, un cappello in testa, camicia bianca, cappotto e pantaloni beige. Ha una valigia con sé e mi sorride.
“Ciao, Morgan” mi dice “Ti avevo deto che venivo in Italia e io mantengo le promesse, sempre”.
Incapace di dire una parola, mi limito ad abbracciarlo stretto. Vorrei baciarlo, ma so già che lui non vorrebbe per via del suo ragazzo.
“Vieni” gli faccio strada, facendogli posare le cose sul divano, dove lui si siede.
Solo allora noto che nel suo tono allegro ma soprattutto nel suo sguardo, c’è un velo di tristezza.
“Stai bene?”.
Mi guarda negli occhi e vedo il suo viso solcato da una lacrima. Lascio da parte il bicchiere di vino che avevo in mano e vado a sedermi accanto a lui.
“Ehi, che succede?”.
Lui sorride amaramente “He cheated on me” mi dice in inglese, senza aggiungere altro.
“Cazzo” è la prima parola che mi viene in mente, poi lo abbraccio. “You’ll be okay” gli rispondo “He did not deserve you. He’s a sick bastard!”.
Non dice nulla ma mi guarda per quello che mi sembra un’eternità poi mi bacia. Lui bacia me e sono l’uomo più felice del mondo.
“Mika” gli dico quando mi spinge sul divano, facendomi sdraiare.
“What?”.
“No”.
“Why not? Are you afraid?”.
“No no” mi scosto leggermente, rimettendomi a sedere. È bellissimo, riesco a pensare solo a questo e a quanto lo voglia ma non così. “Sei offuscato. Il tuo fidanzato ti ha tradito e gettarti immediatamente nelle braccia di un altro uomo non è la soluzione. Anche io lo voglio ma non così”.
Lui ride “Okay, sorry”.
“Okay?”.
“Yeah” poi mi bacia, di nuovo ed il mio cuore sobbalza. Non ho più vent’anni e potrei non reggere tutte queste emozioni “Tu ha ragione, Marco”.
Un’ora dopo siamo a tavola, davanti ad una pizza che abbiamo ordinato da poco.
Michael mi ha detto di volere rimanere qui, a Milano per un po’ e che domani andrà nel suo appartamento. 
Lo vedo piuttosto stanco e quando parliamo molto concentrato.
“Da quanto non parli italiano?” chiedo, addentando un pezzo di pizza.
“Molto. Un mese”.
Ridacchio “Si vede!”.
“Davvero?”.
“Sì. Fai più fatica, come all’inizio. Ultimamente, parlavi molto più sciolto”.
“Pardon” poi scoppia a ridere con quella sua risata da cavallo “Ops!” esclama come a confermare la mia teoria.
“No, Mika, ti prego, risparmiami il francese!”. 
E poi scoppiamo a ridere e solo in quel momento mi sento di nuovo davvero bene, come non mi sentivo da tanto tempo … Da quando lui se n’era andato.
Lui è perfetto e mentre penso questo, non posso fare a meno di dirmi “You’re the origin of love”.
 
 
MIKA
Sono di nuovo qui, a Milano, in Italia, qui che ormai è un po’ come la mia seconda casa. Sono stanco per via del jet lag ma felice. Sono con Marco che mi fa stare bene, che mi fa sorridere .. E pensare che io l’avevo respinto per il mio fidanzato, colui che mi ha tradito. Certe cose, pensi, accadono sì, ma non a te … Mi fidavo completamente e lui mi aveva tradito.
“Mika!” sento chiamarmi.
Mi giro e vedo Morgan vestito con una camicia rossa e dei jeans. “Dove vai?”.
“Usciamo”.
“Perché?”.
“Beh, devo andare a fare la spesa”.
Gli sorrido “That’s great! Dopo andiamo a fare shopping?”.
Lui scoppia a ridere come se avessi raccontato la barzelletta più divertente del mondo, così lo guardo confuso.
“Sei peggio di una donna!”. 
Faccio una smorfia e lo spintono “Mi vado a preparare” e così dicendo mi butto sotto il getto d’acqua calda della doccia, dove rimango forse un po’ più del necessario, pieno di pensieri. Non so come comportarmi con Marco. Lui è etero, io no, eppure gli piaccio, lui mi vuole. Ho paura, non so cosa fare. Forse è troppo presto per iniziare una storia con Morgan … E lui prova per me solo attrazione o mi ama? Sono confuso, mi sento alquanto stupido, come un ragazzino impacciato ed inesperto alla sua prima cotta.
Sbuffo, chiudendo l’acqua e asciugandomi i capelli alla meglio. Sono un disastro! Non posso uscire così! Cerco di sistemarmeli con un po’ di gel ma il risultato non è così soddisfacente.
“Mika, ti vuoi muovere?” la voce impaziente di Marco si fa sentire.
“Arivo!”.
Trovo Marco seduto sul divano con le braccia incrociate “Alla buon ora, signorino”.
Rido “Dai, Morgan! Milano non scappa”.
Lui alza gli occhi al cielo poi esce dalla porta di casa ed io lo seguo. Decidiamo di andare a piedi per goderci una delle poche giornate di sole della città italiana. 
Camminiamo fianco a fianco ed ogni tanto qualche curioso ci guarda. Ovviamente, ci hanno riconosciuto.
Vedo una ragazzina indicarci e salutarci. Le sorrido e accenno un timido saluto.
“Ma chi saluti?” mi chiede mentre varchiamo le porte di un negozio.
“Una fan”.
“Sei pazzo? Ci fermeranno e non ci lasceranno più andar via!”.
Scoppio a ridere, ricordando quando alla fine dell’intervista di Radio Deejay, in cui lui era arrivato in ritardo, avevo incastrato Morgan lasciandolo con tutte le mie fan. Me l’aveva poi fatta pagare per tutta la serata.
“Tutti con Morgan” gli dico, trattenendo a stento le risate, ricordando quel giorno.
Lui fa una smorfia “Simpatico”.
Una volta finita di fare la spesa ci aggiriamo per il centro milanese. In realtà non ho bisogno di nulla ma mi mancavano le strade della capitale della Lombardia. 
“Allora, in che negozi vuoi andare?”.
“I don’t know.”
“Okay, deciderò io per te allora, ragazzino!”.
“Non sono un ragazzino” ribatto, fingendomi offeso ma in realtà amo quando lui mi chiama così.
Mi guarda negli occhi “Oh sì che lo sei”. Il suo sguardo si incatena per un attimo al mio ed io sento un brivido corrermi lungo la schiena. Voglio baciarlo, ora, ma non posso.
“You’re completely crazy!” gli urlo dietro mentre lui corre via.
Sei pazzo, Marco, ma un po’ pazzo lo sono anche io che mi sono innamorato di te.




NOTE: Non so che dire relamente di questa fic solo che l’ho scritta un po’ di tempo fa ma non l’ho mai proseguita. Dico solo che amo Mika e Morgan e per tutta la 7° edizione non hanno fatto altro che shipparsi ed ora stanno continuando! 
Gli errori grammaticali fatti quando parla Mika, sono fatti di proposito.
Spero vi piaccia e che recensiate!
(Non l’ho ricontrollata, direttamente copia e incolla)
Baci, Franci

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Capitolo 2
*** I'm not sure anymore ***



I’M NOT SURE ANYMORE


 

“Sei pronto?” ti chiede Marco.
“Non sono mai pronto per queste cose” rispondi sedendoti meglio accanto a Morgan.
Il cantante italiano scoppia a ridere “Andiamo a fare strillare tutti perché c’è Mika!”
“Smettila, Marco” lo rimproveri scherzosamente, cercando di non fare vedere che sei appena arrossito. Ti mette sulla testa il suo buffo cappello che indossava fino a poco fa poi il
cocchiere parte e loro due si ritrovano su un red carpet mentre la folla comincia ad andare in delirio. Vi alzate in piedi e salutate con un gesto tutti.
Il tempo è caldo ed afoso nel capoluogo del Piemonte ma i torinesi non demordono, cominciando ad acclamarvi sempre più forte.
Ti giri verso Morgan che ti sussurra all’orecchio che è arrivato il momento di scendere dalla carrozza. 

Subito tutti i ragazzi e ragazze presenti cominciano a chiamarti a gran voce. Senti solo di sottofondo il tuo nome e sorridi, felici. Ecco perché ami l’Italia e gli italiani. Loro sono pieni di energia.
Mille mani si protendono verso di te e tu cerchi di stringerle tutte, continuando a sorridere entusiasta e dicendo a tutti “Ciao”. Qualcuno urla. Una ragazza quasi si tuffa su di te, chiedendoti una foto. Annuisci mentre anche Marco ti raggiunge. Vi mettete in posa mentre Morgan ti abbraccia e sorridete.
Nel frattempo vedi e senti dalle urla che si fanno ancora più forti, che sono arrivati anche Victoria e Federico. Anche loro spendono un pò del loro tempo con i fan, finché una guardia della sicurezza viene a farvi un cenno dicendovi che dovete girare la scena per lo spot.
Vi disponete così come vi avevano detto. Tu per primo, abbracciato a Marco, seguito dalla Cabello e per ultimo il giovane Fedez. Camminate sempre più veloce sul red carpet mentre una macchina da ripresa vi segue.
Senti la voce di Alessandro di sottofondo, oltre che la musica Run boy Run.
Rimanete ancora lì in mezzo ai fan che non smettono di fare video e scattare foto.
Non ti aspettavi così tanta gente per le audizioni.
Morgan viene verso di te e tu ridi, vedendolo muoversi e fare le smorfie come solo lui è capace di fare. Lo prendi in braccio, ridendo di felicità.
“Sei pesante, Morgan” protesti, ma in realtà ti stai divertendo come non mai.
“Smettila di lagnarti”.
I vostri volti sono così vicini che riesci a sentire il suo respiro sul tuo viso e rabbrividisci. Speri che il fotografo di X Factor non abbia immortalato proprio quel momento.
Tu e Marco continuate a scherzare, abbracciandovi e sussurrandovi cose all’orecchio come una vera coppia. Marco continua a farsi prendere in braccio da te e pensi che la tua schiena domani sarà a pezzi, soprattutto quando ti salta sulla schiena, rischiando quasi di cadere, facendo morire dal ridere tutti i presenti.
Alessandro intanto continua a intrattenere la folla finchè non è arrivato il momento di raggiungerlo. Sali sul palco e cominciano altre urla. Vi abbracciate e saltellate insieme, sotto il ritmo di Woodkid.
Il presentatore storico del talent show comincia a fare domande ad ognuno di voi e tu ridi, impacciato. Ti viene da rispondere in francese; d’altronde fino all’altro ieri eri a Parigi.
“Si dice che la macchina sia il prolungamento del pene degli uomini ed io infatti avevo chiesto una limousine” risponde Fedez alla domanda di Alessandro “invece mi hanno dato un triciclo”.

Tutti ridono alla sua battuta e tu non puoi fare a meno di arrossire, soprattutto quando Morgan interviene. Ridacchi ma sei comunque imbarazzato.
Marco torna vicino a te, i capelli grigi argentati sono completamente spettinati. E’ bellissimo e non puoi fare a meno di pensarlo.
“Vi presento i nuovi quattro giudici di X Factor!” urla Cattelan e la folla è nuovamente in delirio.
Morgan ti dice qualcosa ma non capisci per via del rumore.
“Ti sei imbarazzato prima?” ti sussurra all’orecchio, malizioso.
Tu ridi e lui ti da una pacca affettuosa sulla spalla. L’elettricità tra di voi è palpabile e non puoi fare a meno di trattenerti dal dargli un bacio sulla guancia. Sembra che nessuno vi abbia notati, nonostante ci siano migliaia di persone.
“Vuoi cacciarci nei guai?” ti dice ancora.
“Tu es un enfant terrible!” gli rispondi, ridendo e stavolta è lui a baciarti, veloce, furtivo ma ti ha baciato. Hai sentito le sue labbra sulla tua guancia, sulla tua pelle. Fai una finta faccia schifata, poi lo segui e scendi dal palco per andare nei giardini dell’NH hotel. 

Lì ad aspettarvi c’è la giornalista di SKY TG 24 che comincia a fare la sua veloce intervista.
Il primo è Federico che è completamente a suo agio. “Giocano duro e sono stato in macchina con Morgan cinque minuti e ho già imparato la radice greca di tre parole”. Sorridi perché sai bene quanto Marco sia tanto logorroico quanto intelligente ed è per questo che forse sei tanto attratto da lui. Quando tocca a te dici semplicemente la verità che sei felice di essere qui, ma in realtà non dici tutto perché il motivo per cui sei tanto felice di essere a Torino e di fare nuovamente x factor è perché sei di nuovo qui, con Morgan. Ti interrompi quando lo vedi con una lingua finta farti le smorfie. 

Ridi di gusto “Smettila dai!” lo abbracci e lo porti vicino a te “Lui è come un bambino al primo giorno di scuola” dici ed in quel momento pensi che è proprio la frase che direbbe un fidanzato oppure un genitore. e’ proprio un bambino terribile come adori dirgli in francese, lingua che lui non conosce.
Quando finite di girare l’intervista ve ne andate. Fedez deve tornare urgentemente a Milano per incontrare un altro cantate per una trasmissione e la Cabello sembra abbia un servizio fotografico.
Gli unici che non hanno fretta siete tu e Marco.
“Andiamo a pranzo?” propone l’italiano, tirando fuori una sigaretta che accende prontamente.
“Yeah, sure!” rispondo entusiasta. La fame comincia a farsi sentire e infondo ti manca passare del tempo voi due soli.
“Conosco un posto. Venivo a Torino quando ero piccolo e mi portavano a mangiare sempre lungo il fiume” ti spiega una volta in macchina, cominciando a parlare a raffica come al suo solito eppure lo ascolti parlare, incantato. Riesce a rendere ogni cosa magica quando parla.
“Mi piace Torino” gli dici “C’è meno caos che Milano.”
“Beh Milano offre più possibilità, di incontrare persone” ti dice, poi ammicca “A Milano ho incontrato te, ragazzino”.

“Smettila” ma non puoi fare a meno di arrossire.

Nel frattempo l’auto si ferma davanti ad un ristorante. Non sai dove vi troviate ma Marco sembra avere confidenza con il posto, sembra sapere dove vi troviate e sembra sapere esattamente dove andare. Lo segui fiducioso, mentre una ragazza sorride e lo abbraccia, dicendogli quanto le fosse mancato. Abbozzi un sorriso quando ti si presenta dicendoti che sei un ragazzo d’oro.
“Vi faccio accomodare fuori” dice mentre vi porta ad un tavolo che da sul fiume.
C’è una musica leggera, soft.
“Ti piace?” chiede Morgan mentre si accende una sigaretta.
“Sì” gli rispondi “E’ molto cool”.
“La ragazza si chiama Alessia. Era una mia grande amica.. Sai, quando venivo qui insieme ai miei genitori, mi annoiavo sempre ma poi ho conosciuto lei, figlia dei proprietari del locale e non vedevo l’ora di venire a Torino, per stare con lei”.
Ridacchi “You were a latin lover already”
“No, io ed Ale siamo solo amici”.
Per tutto il pranzo non fate altro che parlare e parlare. Marco ti confida i suoi sogni, i suoi progetti, ciò che ha fatto in quei giorni. Marco ti sta regalando un pezzo di lui, buttando giù tutte le maschere che aveva costruito, ma lo fa solo con te. Con gli altri non è mai Marco, è sempre Morgan.
“E te invece? Come va con Andrew?”.
Siete sulla vettura che vi riporterà a Milano e la radio è l’unico sottofondo.
Fai spallucce “Va”.
“Sempre i soliti problemi?”.
Sospiri “L’altra sera abbiamo litigato perché lui non vuole che io faccio x-factor?”
“Perchè no?”.
“Non ci vediamo per un lungo tempo e devo fare avanti e indietro dall’Italia”.

“Mi dispiace.”
Ti passi una mano tra i capelli disordinato “I’m not sure anymore” confessi “I’m not sure to love him”.
“Ma ho visto le vostre foto a Parigi! Sembravate così sereni”.
“Sembravamo e poi Andy si è arrabbiato ancora perché ho smentito ancora la nostra relazione. Lui dice che voglio tenerlo nascosto da tutti”.
Marco annuisce “Forse è arrivato il momento di dichiarare la vostra relazione. Perché non lo fai? Il mondo già è a conoscenza del fatto che tu sia gay”.
“Sì ma non voglio. Sono cose mie”.
“La gente continuerà a mormorare e lui continuerà a pensare il contrario altrimenti” ti spiega “Sarebbe un bene per voi due”.
“I’ll think about it”. Ed è l’ultima cosa che gli dici perché dopo ti addormenti come un bambino, oberato dai mille pensieri.

“Mika” ti risveglia una voce maschile.
“What?” farfugli con gli occhi ancora chiusi.
“Wake up”.
Apri con fatica gli occhi e ti ritrovi davanti Marco. Subito sei spaesato, non riesci a  capire dove vi troviate. C’è solo un enorme portone di legno antico ed è allora che capisci: siete davanti a casa sua.
“Vuoi salire da me?”.

Annuisci ancora leggermente addormentato.

L’appartamento di Morgan è grande e luminoso come lo ricordavi. Ti getti sul divano, sbadigliando. Stai facendo troppe cose ultimamente e non riposi bene da un pò.
“Vuoi qualcosa?”.
“A coffe should be perfect”.
Lui ride “Ok, signorino Michael” ti prende in giro perché dice sempre che sembri un piccolo lord anche da addormentato.
Metti il broncio e gli lanci il cuscino beige del suo divano.
Mentre prepara il caffè viene vicino a te e ti cinge le spalle con un braccio. Finalmente siete soli dopo un sacco di tempo. Appoggi la testa sulla sua spalla.
“Te mi sei mancato tanto, Marco”.
“Anche tu, bimbo” e poi ti bacia. Ti bacia con passione, quasi disperato, come se temesse che tu potessi scappare via da lui da un momento all’altro.
Ricambi con altrettanto fervore e lo fai stendere sulla superficie morbida e liscia del divano, infilando una tua mano sotto la sua camicia, accarezzando la sua pelle. “Mi è mancato tutto questo” gli soffi sulla bocca prima di baciarlo ancora e spogliarlo.
E Marco sotto di te, ansima.
Ansima quando lo baci sulla gola, il suo punto delicato.
Ansima e geme quando entri in lui, senza preavviso, quasi con prepotenza.
“Dio, M-Michael” balbetta quando, dopo l’ultima spinta, vieni dentro di lui.
Riprende fiato e si appoggia su di te “Sei sempre bravo, bambino”.
“Non sono un bambino”
“Oh si che lo sei.” poi ti bacia “Sei il mio bambino”.
Ridi, divertito “Marco.. I love you. I’m not sure to love Andy anymore because I’m in love with you”.
Lui ti guarda negli occhi per un periodo che sembra eterno, quasi commosso “Ti amo anche io, Michael.”.
Poi la macchinetta del caffè vi riporta alla realtà “Ed adesso ti do questo caffè altrimenti finiamo con il diventare tropo romantici”.

 

NOTE: Altro estratto di Mika e Morgan. Qui è quando sono venuti a Torino per girare gli spot. Ecco un possibile proseguimento. Recensioni sempre gradite! Baci

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Capitolo 3
*** He drives me insane (BoumBoumBoum) ***


HE DRIVES ME INSANE
(BOUM BOUM BOUM)

 

E’ mattina presto, per le strade di Milano non c’è quasi nessuno. Siamo tornati ieri da Bologna, dove io e Marco abbiamo dato nuovamente il meglio di noi, facendo ancora mormorare la gente. Durante un’esibizione infatti, Morgan aveva esordito dicendo di essere un coglione ed io avevo ribattuto dicendogli “Sarai un coglione, ma sarai sempre il mio coglione!” e tutti si erano messi a ridere. E’ incredibile, ci mettiamo sempre allo scoperto.
La maggior parte delle persone crede che lo facciamo di proposito, per marketing mentre altri sostengono che la nostra fosse semplicemente amicizia … Ma quanto si sbagliano, oh quanto si sbagliano! Eppure Marco l’ha detto esplicitamente in un’intervista che noi due siamo più che amici, ma nessuno ci ha creduto. Questo è il bello di essere attori o comunque personaggi famosi. Puoi dire ciò che senti realmente senza che la gente ci creda, facendolo passare per uno scherzo.
“A che pensi, bambino?” mi chiede mentre si accende una sigaretta.
“A noi. Alla gente che mormora su di noi e non crede che stiamo insieme perché… credono anche tu è etero!”:
Lui ride “Non lo sono, e l’ho anche dichiarato ad un giornalista. A dire il vero, la gente crede solo a ciò che vuole, Michael”.
Annuisco “Yeah, you’re right”. Lo guardo mentre aspira il fumo e penso che non ci sia niente di più sexy di lui. Marco è sexy, è bello. Tutto il contrario di Andy.
Quando conobbi Andrew, ero rimasto folgorato da lui per il suo aspetto dolce, quasi da bambino e lo è rimasto tutt’ora. Per me lui rimarrà sempre quel ragazzino dall’espressione timida ed impacciata che mi seguiva ovunque con la sua videocamera.
Abbiamo litigato per l’ennesima volta, per lo stesso e solito motivo: io non ci sono mai. Mi ha anche accusato di avere un altro, di tradirlo. Non ho saputo cosa dire, così ho rigirato le carte in tavola, dicendo che anche lui mi aveva tradito. Possiamo sembrare la coppia perfetta ma non lo siamo affatto. Tra me e Andrew vi sono un’infinità di problemi, molti dei quali irrisolti.
“Andy è meglio se io e te non ci vediamo per un po’.” gli avevo detto prima di partire per l’Italia.
“Non posso essere più d’accordo”.

Sono tornato quindi in Italia, qua, da Marco. Non sarebbe la prima volta che io e Andrew ci lasciamo. Era già successo e ci lasciammo per due anni ma penso che una seconda rottura sarebbe troppo da affrontare, per tutti e due. Forse è vero che l’amore svanisce dopo un anno, che dopo, stare insieme è solo più un’abitudine. Sono troppo confuso.
Guardo l’uomo accanto a me che mi cammina vicino silenzioso. E’ anche lui immerso nei suoi pensieri, con la musica nelle orecchie.
L’arco di Porta Venezia si staglia imponente contro di noi, mentre il cielo comincia a farsi più chiaro: comincia ad arrivare il sole.
Gli rubo una cuffietta e sorrido al sentire le note di quella musica “Davvero, Marco?”.
“Quand toi et moi fait on boum boum boum” canticchia. “Non posso credere ancora che tu abbia scritto una canzone così!”.
“E invece sì!” rido “C’è sempre un buon pretesto per fare boum boum boum!” replico in italiano.

“La nostra canzone. Non va bene, ti sto portando sulla cattiva strada. Te non hai mai scritto canzoni sul sesso”.
Arrossisco “Beh prima tu no era nella mia vita e non potevo … How do you say inspire?”
“Ispirarmi” mi suggerisce.
“Giusto” sbuffo “Uffa, non imparerò mai. Italiano è troppo difficile”.
“Sei bravo”.
Controllo che non ci sia nessuno e lo bacio velocemente. Lo sento sorridere contro le mie labbra “Sei terribile. Se ci avessero visto?”.
“It doesn’t matter”.

Decidiamo di sederci in un bar dietro i giardini Montanelli per fare colazione. Fortunatamente è ancora presto e non c’è nessuno eccetto due anziani signori troppo impegnati a leggere una rivista sportiva. Il barista ci riconosce, lo vedo dalla faccia ma non ci chiede nulla eccetto le ordinazioni.
“Tra poco sarai in Spagna allora, eh?”
“Sì, devo girare la video di Boum Boum Boum”.
Marco ride. Probabilmente ho sbagliato qualcosa.
“Si dice un video, Mika. L’hai sempre sbagliato ma non ti ho mai corretto perché era troppo divertente!”.
Metto il broncio, come un bambino “Come? Oh my God!” cerco di sfoderare il mio miglior sguardo omicida “Sei un coglione, Marco!”.
“Già, ma sarò sempre il tuo coglione, no?” ripete le mie parole, beffardo.
Scuoto la testa “Tu è senza speranze, Morgan”.
Veniamo interrotti dal cameriere ci porta il caffè che avevamo chiesto che ci lancia uno sguardo furtivo.
“Ho sentito che girerai il video con una ragazza” riprende “Devo essere geloso?”.
“No. Il mio manager ha voluto così. Credo che sia anche abbastanza giovane e questo io non lo riesco a capiscire”.
“Capire, Michael”mi corregge ancora, cercando di trattenere la risate.
“Va bene, Morgan, va bene”-
“Dai, sei stato troppo tempo in Francia”.
Annuisco “Non capisco perché devo fare il video con una ragazzina così giovane”.
“Molti uomini sarebbero al settimo cielo per questo, sai?”.
“Yeah but I’m so embarassed. I’m almost thirty-one and she’s sixteen and I do not like girls”.
“Beh con Ariana Grande …”

“Lei aveva 19 anni e non era una love story”.
L’italiano ride “Non è una love story, è una sex story” dice malizioso “E poi in realtà i veri protagonisti siamo proprio noi”.

Scoppio a ridere e proprio in questo momento sento le note della radio, un motivetto che conosco troppo bene. Questa è esattamente la mia canzone, il mio nuovo singolo Boum Boum Boum!
“Oddio, ascolta Morgan!” dico emozionato. Di solito in Italia mettono sempre le mie solite canzoni.
“Sto sentendo, ragazzino”.

Mentre ascolto la mia voce propagarsi per tutto il locale, noto che anche il cameriere sorride nella mia direzione, indicandomi. Mi ha riconosciuto ovviamente. Ricambio imbarazzato mentre la canzone finisce.
“E questo era il nostro Mika con il suo nuovo singolo Boum Boum Boum”.
“Nostro? Non credi di stare un pò esagerando?” ribatte un’altra voce maschile, scehrzando.
“Ormai è più italiano che inglese”.
“Su questo non posso dire altro. Direi una canzone molto audace da parte di Mika. Non avevamo mai sentito nulla di simile”.
“Beh, sai si dice che questo diverrà il nuovo tormentone dell’estate e che .. Non so se sia il caso di dirlo”.
“Cosa?”.
“E che l’abbia scritta pensando a lui e al nostro cantante Morgan!”.

A quelle parole impallidisco e vedo anche Marco tossire. Gli è andata di traverso l’acqua che stava bevendo.
“Se prima non ci credeva nessuno alla loro storia, direi che questa canzone ha chiarito ogni dubbio: il 40enne Morgan ed il trentenne Mika sono usciti allo scoperto!”

Ed è così che i conduttori di radio Deejay, che ho riconosciuto, chiudono l’argomento.
“Io non posso credere” balbetto.
“Ma dai, le radio ci mangiano un sacco su queste cose. Tu non hai mai detto o ufficializzato nulla quindi”.
“Lo so però …”
“Non ti preoccupare” mi sfiora il viso con una mano e sentire la sua pelle contro la mia mi fa rabbrividire. Sembra che all’interno del bar siamo rimasti solo noi così incateno il mio sguardo al suo ed è lui stavolta a baciarmi. Lo fa piano, lento. Le sue labbra hanno il gusto di tabacco e caffè, un mix sconvolgente. Mi morde il labbro inferiore, provocandomi dei brividi in tutto il corpo.

Quando ci stacchiamo, vedo il ragazzo di prima fissarci. Anche Marco si gira a guardarlo.
“Ops” sussurra.
“Ops è troppo poco”.
“Ci hanno beccati”.
Lo guardo ed alzo le spalle “Chissene frega!” esclamo “Anche a Bologna hai fatto finta di baciarmi” gli ricordo.
Lui ride “Sei terribile, Michael. Mi farai impazzire”.
“Ti farò impazzire a casa tua” sussurro.
“Davvero?”.
“C’est vrai que les murs ont des oreilles, que tous les voisins se réveillent
Mais c’est comme ça qu’on fait l’amour quand toi et moi on fait boum boum boum” gli canticchio in francese.
Lui mi guarda, divertito e con una punta di malizia “Allora andiamo a fare boum boum boum”.
“Nice idea”.
Proprio mentre stiamo per uscire fuori dal bar, mi mette una mano sulla schiena, avvicina il suo viso al mio “Sarò io a farti impazzire, Mika” mi soffia sulla pelle.
Un brivido mi percorre. Mi chiama col mio nome d’arte solo quando è incazzato oppure nei contesti intimi. il primo caso è da escludere.
E come si dice in inglese he drives me insane.

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Capitolo 4
*** I wanna Hold your hand in ROME. ***


Premessa: Ci tengo a precisare che quando non è specificato il POV sarà Mika a parlare.


I Wanna hold your hand in ROME
 

 

Ti trovi all’aeroporto di Londra, con te c’è Andy che si è offerto di accompagnarti. Stai per partire nuovamente per l’Italia e tu ed Andrew avete appena chiarito. Quando sei arrivato la sera prima, lui era lì ad aspettarti, dicendoti quanto gli fossi mancato. Siete andati a casa tua ed avete fatto l’amore ed è stato bello come la prima volta.
“Mika, io ti amo. Non mi importa se mi hai tradito … Io amo te e non vorrei perderti né ora né mai”.
“Andy..” 
“Ssh” ti ha sussurrato “Non dire niente, ti prego” poi ti ha di nuovo baciato, poggiando la testa sul tuo petto e tu hai risentito le emozioni che era capace di darti un tempo e così sei ancora più confuso. Ami Andrew, l’hai amato davvero tanto ma sembra che ormai ciò che ti lega a lui sia solo un vecchio sentimento d’affetto. Pensi di volergli solo bene anche se una parte di te non potrebbe mai lasciarlo.
“Quando torni?” ti chiede mentre annunciano il tuo volo. 
“Non lo so. Dobbiamo girare alcuni spot e ci sono le audizioni per x factor”.
“Okay”.
“Andy, io credo che dovremmo riflettere … riflettere su di noi”.
Lui ti sorride e poggia il suo mento sulla tua spalla “Ma ieri sera non sembrava che tu volessi tanto riflettere” ti dice malizioso.
Riesce anche a strapparti un sorriso ma il tuo cuore sanguina, perché non riesci a dirgli nient’altro. Una volta avresti risposto con una battuta spiritosa o l’avresti baciato mentre ora rimani immobile. Il vostro rapporto ormai è costruito solo su quello che eravate, si aggrappa a vecchi ricordi. E’ come se foste bloccati nel tempo, quando avevate 23 anni e tu stavi ancora cercando qualche casa discografica che ti apprezzasse davvero ed Andy girava con te per il mondo, con la videocamera dietro, a riprendere ogni tuo singolo gesto.
“Andy, ti prego ascoltami …” 
“No, Michael. Non puoi lasciarmi, ti prego. Io e te stiamo insieme da otto anni. Non puoi far finire tutto così”.
“Io non sono più sicuro di niente!” reclami.
“Perchè?” dice quasi con le lacrime agli occhi “Perchè ora ti fai scopare da quell’italiano, Morgan?” urla. Le parole che usa sono dure ma il suo sguardo è ferito. Noti che qualcuno si gira per guardarvi.
“Smettila, Andy” replichi duramente “Ci stanno guardando tutti”.
“Hai paura che scoprano che stiamo insieme? La grande popstar Mika litiga in aeroporto con il suo fidanzato? Vedi già la notizia su tutte le prime pagine, non è così?”.
Annunciano nuovamente il tuo volo per Malpensa e tu guardi di nuovo Andy.
“Devo partire.” gli dici “Ne riparliamo quando torno”.
“Scusami” risponde, abbassando lo sguardo. Gli occhi azzurri sono velati dalle lacrime.
Gli dai velocemente un bacio sulla fronte “Ci sentiamo”.
“Michael, aspetta!” ti rincorre, afferrandoti il polso e senza dire nient’altro ti bacia. Un bacio vero, quasi disperato. Ricambi e lo fai perché infondo gli sei troppo affezionato.
“Buona fortuna” dice dopo essersi staccato da te.
Lo guardi un’ultima volta poi corri verso il gate, pieno di pensieri. La prima cosa che fai una volta seduto sulla poltrona è infilarti le cuffie nelle orecchie. Chiudi gli occhi e sospiri mentre ti lasci trasportare dalle note. L’unica cosa che vorresti in questo momento è essere tra le braccia di Marco.

 

 

 

MORGAN


Tu e Mika vi trovate a Roma. Siete nell’hotel che sembra essere il più bello della città anche se in realtà in questo momento non te ne frega proprio niente di dove siete perché l’unica cosa realmente importante è che voi due siate nuovamente insieme.
Michael esce dalla doccia con addosso solo un asciugamano e tu lo guardi, incantato. E’ bellissimo. Il fisico asciutto e leggermente muscoloso, è bagnato da delle gocce d’acqua che gli scivolano lungo le gambe ed i capelli sono completamente scompigliati.
“Marco, smettila di guardare me” ti dice imbarazzato mentre si butta sul letto accanto a te.
“Sei troppo bello per non essere guardato” gli sussurri mordendogli il lobo dell’orecchio. “Anche se” lo baci sul collo “Sono un po' arrabbiato con te”.
“What? Why?” dice, cercando di rimanere lucido.
“Perchè hai baciato Vicky stasera” rispondi staccandoti da lui ed appoggiandoti alla spalliera del letto mentre lui ti si avvicina “Eddai! Stavamo scherzando e poi anche tu ha baciato Federico!”
“Mmm sì, ma io non gli ho detto che aveva un buon sapore!” ribatti fingendoti offeso e mettendo il broncio.
“Dai, Marco!” ti urla abbracciandomi “Io dico sempre a te che hai un buon sapore” ti bisbiglia malizioso.
Gli dai una spinta scherzosa “Sei terribile, bambino.”
“Don’t be jealous. I only want you” ti soffia sulle labbra.
“Stai cercando di sedurmi?”
“Maybe”
Ti giri velocemente verso di lui “Ora te lo faccio pagare”.
Lui ride con quella sua risata strana ed a te si riempie il cuore di amore. Perché sì, sei innamorato di Michael. 
“Quand toi et moi on fai boum boum boum” ti sussurra mentre lo porti sotto di te.
“Credo che sveglieremo tutta la città stasera, Mika”. 
“I don’t care”. 
Sorridi e gli dai un lungo bacio prima di togliergli di dosso quello stupido asciugamano e ancora una volta vi amate come la prima notte, piena di passione e dolcezza. 

Il secondo giorno di audizioni è nuovamente cominciato. Ci sono stati concorrenti provenienti da tutta Italia, pieni di speranze e pronti a mostrare a voi giudici il loro talento. 
Mika continua a scherzare con tutti i concorrenti, lanciando battute e facendo ridere tutti quanti.
Durante le pause lui pazientemente va a firmare tutti gli autografi e ti scappa un sorriso quando senti tutte quelle ragazzine che impazziscono per lui. Ridacchi, perché pensi che non hanno alcuna speranza.

“MIKA!” urla una voce femminile. Ti giri per vedere chi sia quella ragazza che lo chiama con tanto fervore e scoppi quasi a ridere quando noti una giovane adolescente che è riuscita a scavalcare gli spalti e a saltargli in braccio. 
Tra le urla generali, noti che Mika fa una smorfia, a metà tra l’infastidito ed il divertito “What are you doing?” gli senti dire.
Subito gli addetti alla sicurezza accorrono in suo aiuto, facendo lasciare la presa alla giovane. Non deve avere più di tredici anni. Scuoti la testa. Sono tutte innamorate perse di Michael. Lo prenderai in giro tutta la sera, già lo sai. 
I provini ricominciano e continuate ad ascoltare i concorrenti che portano ogni genere, dal pop al rock al rap. I rapper sono molto più numerosi quest’anno, evidentemente grazie alla presenza di Fedez che ogni volta ascolta con grande attenzione. 
Le audizioni finiscono davvero tardi, sono circa l’1.30 di notte e non ti capaciti che possa essere trascorso così tanto tempo.
Quando stai con Michael, il tempo vola. 

Mika improvvisa un balletto sulle note di Katy Perry e tu lo accompagni. Danzate vicini, ridete, divertiti ed alla fine fai finta di baciarlo in bocca. Come fate sempre quando siete in pubblico, lui si scosta e ride e tu fai lo stesso.
Alla fine lo abbracci e gli sussurri “Però in camera non fai mai così, eh”. 
Michael arrossisce e tu gli sorridi, baciandogli la mano.



A Roma c’è un leggero venticello ma non fa assolutamente freddo. Anzi, nonostante sia tarda sera ti sembra che ci siano ancora 30 gradi. Allenti il bottone della camicia che porti perché ti sentivi soffocare ed aspetti Marco. “Aspettami fuori. Dieci minuti ed arrivo” ma è da più mezz’ora che sei qui e di Morgan ancora nessuna traccia.
Senti dei passi dietro di te e ti volti “Scusami ma delle fan mi han trattenuto” dice trafelato “Ora sono tutto tuo”.
Scoppi una grande risata “Well, I can’t wait”.
“Dove vuoi andare bambino?”
“I don’t know but I wanna hold your hand in Rome” sussurri mentre lui ti scompiglia i capelli.
“Okay ma io non vengo a Roma da tantissimo quindi ne so quanto te”.
Ed alla fine Marco ti porta a vedere il Colosseo di notte che è bellissimo e sembra magico. C’è ancora tanta gente nel centro della città nonostante la tarda ora quindi non puoi esattamente tenere la mano di Morgan come avevi detto poco fa.
Lui si diverte a scherzare con te, facendoti un milione di foto.
“Dai, Michael! L’ultima davanti al colosseo!”
Sbuffi “Va bene, Morgan ma dopo stop”. Sembri infastidito ma in realtà ti stai divertendo davvero tanto a farti fotografare da lui. Finalmente non sono quei fotografi dei servizi che ti ordinano sempre di metterti nelle pose più strambe solo per vendere più copie del giornale.
Ti poni davanti all’immensa teatro e sorridi. Vedi delle ragazze passare e guardarti perché evidentemente ti hanno riconosciuto.
“Sei bellissimo, Mika!” ti urlano in coro. Tu arrossisci ed alzi un braccio per salutarle “Ciao!”. Loro ridacchiano e ti mandano un bacio.
Torni da Morgan che sbuffa “La smetti di fare il playboy?”.
“I’m too handsome!” gli rispondi scoppiando a ridere perché in realtà ti vedi tutto tranne che bello o figo, come pensano tutte le tue fan. Come fanno a trovarti irresistibile? I tuoi capelli sono sempre un disastro e sei alto e troppo magro. Non capisci davvero dove possano trovarti attraente eppure a loro piaci davvero molto. Dovresti chiederglielo una volta.
“And you’re mine!” ribatte Marco.
Quando tornate nella camera dell’hotel, Marco si tuffa sul letto e chiude gli occhi. Sembra un bambino in questo momento.
“Are you tired?” gli chiedi mentre lo baci affettuosamente.
“Yes, a little bit” ti risponde, tenendo ancora gli occhi chiusi “But not too tired” riprende malizioso.
Ridacchi “Lo sapevo! Tu non è mai troppo stanco per quello!”.
“Senti chi parla!”.
“Chi parla?” chiedi, leggermente confuso.
“E’ un modo di dire, Michael” spiega, cercando di trattenersi dalle risate “Significa che tu non dovresti parlare perché sei il primo a non essere mai stanco quando si tratta di farlo”.
“Oh, I didn’t know” rispondi in inglese “Non è vero. Io la notte sono iperattivo!”.
“Credimi, l’ho notato”.
Gli lanci un cuscino, imbarazzato ma anche divertito. Marco ti guarda poi ti bacia e finalmente dopo tutto il giorno le sue labbra incontrano le tue, frementi. Non c’è dolcezza in questo bacio, solo tanto desiderio e voglia di aversi. Gli sfili la maglietta e lo riempi di baci mentre lui ansima.
“Michael, ma che fai?” ti chiede, sentendoti indugiare sulla sua spalla. Ti stacchi da lui e ridi “You are mine”.
L’italiano si guarda la spalla destra “Mika ma sei pazzo! Un succhiotto?!”
Alzi le spalle, innocentemente “Non te lo vedrà nessuno”.

“Non esserne così sicuro” ribatte poi ti porta sotto di lui “Ed ora me la paghi. Io non posso farti un succhiotto ma credimi, te ne pentirai”.
“Non vedo l’ora” gli soffi sulle labbra poi ti lasci spogliare. Lasci che stavolta sia lui a prendere il controllo della situazione perché sai quanto a lui piaccia avere il controllo.
Ti lascia mille baci sulla schiena mentre le sue mani corrono su tutto il tuo corpo, facendoti letteralmente impazzire.
Quando senti che ti penetra, ti irrigidisci. Non è così che sei abituato a fare l’amore, ma non ti importa. E’ Marco, l’uomo che da te si fa amare da mesi e mesi. L’uomo che tu ami.
“Scusami” ti sussurra, baciandoti il lobo dell’orecchio “Farò piano, okay?”.
Annuisci “Don’t worry. Keep going” e lui continua a spingere, prima lentamente poi aumentando sempre di più il ritmo fino a quando, con un’ultima spinta non lo senti venire dentro di te.
Ti giri e lo guardi. Ha gli occhi lucidi e il viso completamente rilassato. Ansima leggermente e tu non puoi fare a meno di trovarlo bellissimo.
“It was amazing, even in this way”.
“Davvero?” e senti una nota di incertezza nella sua voce.
“Yeah, sure” gli rispondi posandogli un bacio sulle labbra “Sei stato bravo!”.
“Dovremmo farlo più spesso, allora” dice e scoppiate a ridere insieme. La stanza risuona delle vostre voci divertite.
“Ti amo” gli dici per poi appoggiare la testa sul suo petto.
“Anche io, bimbo. Anche io”.

 

NOTE: Ambientato durante le auduzioni di Roma che si sono svolte il 21, 22 e 23 giugno. La scena del balletto è inventata, non ho idea se abbiano fatto un ballo ma l'ho inserita per la scena seguente di Mika e Morgan, quando Morgan gli bacia la mano, perchè quello c'è stato davvero, così come l'episodio di una ragazza che è saltata in braccio a Mika.
Per il resto tutto inventato come sempre (o forse no? ahah).
Che dire? Li adoro sempre di più.
W i Mikorgan.
Recensione sempre gradite, 
baci.
 

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Capitolo 5
*** You're the Origin of Love ***


YOU'RE THE ORIGIN OF LOVE


 

“Mika, sei pronto?”.
Annuisci distrattamente ad uno dello staff di X Factor ma oggi non hai per nulla voglia di fare il giudice, non hai voglia di vedere persone e soprattutto non hai voglia di vedere Marco.
La sera prima avete litigato furiosamente per la tua storia con Andrew. Gli hai detto che non sapevi cosa fare, perché da una parte non potevi e non volevi lasciarlo anche se amavi lui ora.
Marco era andato su tutte le furie, dicendoti quanto fosse deluso da te così te ne eri andato via, tornando nel tuo loft a Milano e da allora non vi siete più sentiti.
Gli altri hanno intuito che ci fosse qualcosa fra di voi ma non hanno fatto domande.
Sbuffi e ti aggiusti la giacca, dopodiché entri nel Forum sotto le note di Run Boy Run. Vedi milioni di fan avvicinarsi, milioni di ragazzine che urlano impazzite il tuo nome. Ti sforzi di sorridere ed accenni un saluto, poi vi sedete al tavolo dei giudici.
Morgan tira fuori un suo vecchio quaderno in cui tiene delle citazioni del Piccolo Principe e tu glielo rubi. Marco scherza chiedendoti chi ti avesse dato il permesso di prenderglielo a tu gli rispondi che tanto non puoi leggere niente. Quello è l’unico momento in cui tornate ad essere voi stessi e vi concedete una piccola tregua.
Gli aspiranti concorrenti cominciano ad entrare e ad esibirsi. 
I primi sono i gruppi musicali e ci sono dei ragazzi abbastanza bravi ma molti non sono ancora pronti ed all’altezza per te. Forse oggi vedi tutto nero, ma lanci critiche a molti di loro. Hai un sacco di cose da ridire oggi.
“Mika è come la Simona Ventura” sbotta Morgan dopo l’esibizione di due giovani ragazzini “Sei uno stratega, che vuole eliminare tutti, vuole eliminare la concorrenza. Voglio vedere domani con i tuoi cosa dirai. Ci vediamo domani.”.
Rimani basito dalle sue parole perché avevate detto di non litigare mai in diretta o comunque durante la trasmissione. La tensione è palpabile tra voi due.
“Non penso proprio, Marco” interviene Vicky in tua difesa “Mika è un grande artista. Ognuno ha i suoi pareri qua e non penso che Mika lo faccia per strategia, assolutamente no”.
“Io invece penso di sì” dice ancora Morgan, poi si rivolge al concorrente che ha appena finito di esibirsi “Ora vedremo. Se critica ancora questo ragazzo, la mia teoria si conferma”.
Scuoti la testa. Non avevi intenzione di criticare questo ragazzo e comunque anche se fosse stato il contrario, ti ha ricattato. Lo odi in questo momento.
“Io penso che tu hai fatto una buona prova” dici al giovane “E sei stato bravo. Hai cantato bene”.
Lanci uno sguardo fulminante a Marco ma lui non ti guarda nemmeno in faccia.
“Tutto bene?” ti sussurra Victoria.
Annuisci velocemente mentre ascolti cosa dice Fedez.
Senti dietro di te i tuoi fan che urlano “Mika, Mika, Mika!” ma non ti giri verso il pubblico. Solitamente non sei mai così scortese con i fan e così serio, ma oggi proprio non ce la fai. Non vedi l’ora che finisca, perché non riesci a stare con Marco. Oggi proprio no.
 
Durante la pausa lunga, ne approfitti per fare cena insieme a Federico e Victoria. Non hai per niente fame. Morgan non c’è, non sai dove sia ma non ti informi nemmeno. 
“Mika, va tutto bene con Morgan?” ti chiede Fedez mentre addenta il suo panino.
Alzi le spalle “No. Noi abbiamo avuto una piccola discussione”.
“Infatti non s’è mai comportato così con te” osserva la Cabello “Spero chiarirete perché non potete continuare così”. Tu non rispondi e lei fortunatamente non aggiunge nulla. Almeno è discreta ed anche Fedez lo è. Sanno quanto tu tenga alla privacy e nessuno dei due insiste per sapere i dettagli. 
Mentre siete ancora in camerino, senti uno dello staff di X Factor, che passa tra il pubblico e porge il microfono ai ragazzi del pubblico. La maggior parte di loro ha dei messaggi per te.
“Io volevo dire a Mika di rispondermi su Twitter”
“Certo, perché lui non ha niente da fare e risponde a te” dice Alessandro, ridendo. Sbuffi mentre vedi Fedez ridacchiare, mormorando qualcosa come “ragazzine”.
Senti un altro messaggio, sempre da parte di una ragazza che dice “Mika, io sono single, cambia gusti”.
Scuoti la testa, amareggiato. Non ti piacciono mai questi commenti, soprattutto riguardo la tua sessualità. Come fanno a pensare che una persona possa cambiare gusti? Non sono scelte che si fanno, si è così e basta. 
“Sei molto voluto eh” ironizza Federico, mentre manda un messaggio.
“Sì, purtroppo” gli rispondi.
“Dai, è normale. Sono tutte piccole, innamorate perse di te”.
“Ma io non voglio che loro sono innamorate di me o che mi seguano solo per la bellezza” poi lo guardi “Anche se non capisco. Perché dicono che sono bello?”.
Il giovane ride “Sei un bel ragazzo, Mika.” poi alza le spalle “E comunque ci sono fan e fan. Ci sono quelle vere che impazziscono per la tua musica e chi impazzisce per te, per l’aspetto fisco. E’ normale.” Ti dà una pacca sulla spalla “Non abbatterti. Tanto tu sei felicemente fidanzato, no?” ti fa l’occhiolino, riuscendo a strapparti addirittura un sorriso in questa giornata tremendamente negativa, per poi uscire dal camerino.
Ti giri e noti Marco dietro di te, appoggiato sullo stipite della porta. Ti fa un cenno.
“Ciao” gli dici, ma sei freddo. Non l’hai ancora perdonato per quello che ti ha detto prima.
“Cosa ti ha detto Fedez? Ho visto che eravate molto in sintonia”.
“What?” chiedi, in inglese “These aren’t your business” gli rispondi duramente.
“Mika” ti chiama col tuo nome d’arte. “Scusa” ma nella sua voce c’è comunque freddezza. Lo noti anche perché quando siete soli, poche volte ti chiama col nome d’arte. Non siete ancora pronti per perdonarvi, lo sai, e questa è la prima volta che litigate seriamente.
Annuisci e gli passi accanto “Ci vediamo dentro”.
Ti siedi accanto a Fedez che è leggermente nervoso. Ora ci sono i suoi. 
“Avanti il primo concorrente”. Ascolti l’esibizione di questo ragazzo vestito in modo strano, con papillon e bretelle rosse, abbinate a pantaloni beige. E’ bravo, anche se non ti ha particolarmente convinto.
L’unico ragazzo che ti convince veramente è il terzo concorrente, un ragazzo che canta una canzone di Fabrizio De Andrè. “Sei molto bravo ed è praticamente ovvio” dici canticchiando e cercando di spezzare la tensione che si è creato tra te e Marco ma che si è anche proiettata tra tutti ovvio. Marco abbozza un sorriso “che tu abbia talento” concludi.
Le cose vanno meglio ora. Tu e Morgan rimanete sempre in lite, ma l’aria è più respirabile.
I fan continuano a chiamarti e stavolta ti giri verso di loro. Fai un cuore con le mani e vedi che una ragazza ti imita. Lanci un veloce sorriso, mentre Fedez ti chiede cosa stai facendo, ridendo.
Finite relativamente presto, in orario per fortuna. Non ce l’avresti fatta a rimanere fino alle 2 come accadeva a Bologna o com’era successo a Roma. Uno dello staff di X Factor viene vicino a te e ti sussurra che devi firmare gli autografi.
Annuisci ma in realtà non ne hai proprio voglia, eppure lo fai perché non vuoi deludere i tuoi fan, così nonostante tutto, ti piazzi un sorriso in faccia e firmi tutti gli autografi che riesci. 
Mentre vai via, ti fermi ancora sotto uno spalto. Un ragazzo ti tira addosso un libro, rischiando quasi di farti male. Lo guardi, stranito, non capendo che cosa sia, poi guardi la copertina,vedendo una tua foto. E’ un libro che racconta la tua autobiografia. Ridacchi, divertito e poi lo firmi.
Altre continuano a chiamarti, chiedendoti di rimanere ed anche se tu saresti rimasto, gli addetti alla sicurezza ti portano via.
“Devi essere più prudente, Mika” ti dice il tuo manager, Giulio, mentre siete in auto, diretti verso Milano “Non voglio che succeda di nuovo come a Roma, d’accordo?”.
Annuisci “Va bene”. Non hai voglia di ascoltarlo o di prenderti altre strigliate come ti avevano fatto a Roma. 
“Si può sapere cosa sta succedendo tra te e Morgan?”.
“Niente” rispondi.
“Non mentirmi. Ti conosco da un pò”.
Lo guardi. In fondo lui è un tuo amico, ti fidi di lui, ma non puoi dirgli della storia che c’è tra voi due così ti limiti ad un semplice “Abbiamo litigato”.
Quando torni finalmente a casa, la prima cosa che fai è buttarti sul letto. Metti il cellulare in carica, dandogli un veloce sguardo. Ci sono diverse chiamate perse, tutte da parte di Andy.  
Lo spegni, sospirando. Questa situazione è diventata davvero insostenibile.
 
Il secondo giorno dei boot camp è cominciato e tu sei in ritardo, in un tremendo ritardo. Non hai dormito la sera prima, pieno di pensieri e preoccupazioni, così sei rimasto addormentato e Giulio è dovuto venire a casa tua, buttandoti giù dal letto.
Non appena arrivi al forum, la prima cosa che noti è l’agitazione dello staff del talent show,ma non ti soffermi a chiederti il motivo. Devi ancora cambiarti e truccarti.
“Non c’è Morgan” ti dice Fedez mentre si siede accanto a te per essere truccato.
“Come?” chiedi stupito. Non avresti mai potuto immaginare una cosa simile. “Perchè no?”.
“A dire il vero, pensavo avresti potuto dirmelo te”.
“No. Non so niente” e da una parte è davvero la verità. Non lo sapevi, non ti aveva detto nulla. Sei arrabbiato e agitato. Morgan non è mai mancato a X Factor e nonostante le liti tra giudici fossero famose, lui non è mai stato assente in seguito ad una di queste mentre stavolta l’ho fatto, subito dopo aver litigato con te. Così rischiate di essere scoperti.
“Michael” ti chiama il giovane rapper. Ti giri verso di lui. E’ la prima volta da quando vi conoscete che ti chiama così, con il tuo vero nome. “Qualunque cosa stia succedendo tra voi due, chiaritevi”. Fai per rispondere ma non ti lascia il tempo.
“Chiarite o la gente comincerà a mormorare”.
Allora lui ha capito tutto? ti chiedi. Sei confuso, ancora di più di prima ma sei comunque grato che lui non dica nient’altro. E’ un muto patto. Lui è a conoscenza della verità e tu sei consapevole del fatto che lui sappia tutto.
Una volta finita la sessione trucco, entri in scena. 
Oggi il Forum è meno pieno rispetto alla giornata precedente ma c’è comunque ancora tanta gente. Sarà una giornata dura per te perché oggi è il tuo turno.
I tuoi concorrenti cominciano a esibirsi e ci sono davvero molti talenti, più di quanti ti saresti immaginato. Sei più sciolto rispetto a ieri anche se sei più stanco. Non c’è più l’aria tesa di ieri e sai bene che questo è dato dal fatto che non ci sia Marco e per un attimo ti chiedi dove sia e cosa stia facendo. Avete litigato, questo è vero, ma ti manca davvero molto. Ti manca qui a X Factor dove lui è il padrone di casa, perché senza di lui il programma non esiste. Lo prendevi sempre in giro per questo, gli dicevi sempre quanto fosse megalomane ed oggi che non c’è ti accorgi di quanto avesse ragione. Il programma va avanti lo stesso, i boot camp ci sono, ma l’aria è diversa proprio perché lui non c’è, non c’è lui con i suoi vestiti bizzarri, la sua severità e le sue nozioni del liceo classico. Ti manca incredibilmente.
Non appena finite anche queste sessione dei boot camp, ti cambi e ti precipiti a prendere il telefono. Ci sono tre messaggi di Andy ed uno di Marco in cui ti avvisava che non ci sarebbe stato.
Rispondi velocemente al tuo ragazzo, poi chiami Morgan che ti risponde al decimo squillo. Sì, li hai contati.
“Mika” ti dice.
“Marco, dove sei tu?”.
“Al parco”. Non hai bisogno di chiedergli di quale parco si tratti, sai che non è il Sempione, ma è il vostro parco, quello di Porta Venezia.
“Tu aspetta me. Io arrivo”.
“Okay” poi chiude la chiamata.
Corri verso la tua auto e prendi l’autostrada a tutta velocità, frettoloso di rivederlo. Quando entri in Milano, sei costretto a rallentare per via del solito traffico che c’è nella città, nonostante sia tarda sera. Raggiungi velocemente il largo Corso Buenos Aires e lasci la macchina nel primo parcheggio che trovi.
Vai verso Porta Venezia e intravedi la figura di Marco in lontananza, seduto su una panchina. Indossa un cappello nero, una camicia grigia e dei pantaloni neri. Sta fumando una sigaretta, ha l’aria stanca e triste, lo leggi nei suoi occhi.
“Ehi” ti saluta.
“Ciao, Marco” gli dici, sedendoti accanto lui. Nel parco non c’è nessuno a quest’ora per fortuna. “Why didn’t you come today?”.
“Non avevo voglia” ti risponde semplicemente “Volevo stare da solo. Non volevo vederti, Michael”. La sua sincerità ti spiazza sempre ma allo stesso tempo ti ferisce. Fai per alzarti ma lui ti trattiene, afferrandoti per il polso “Ma ora voglio vederti”.
Abbozzi un sorriso “Okay, so what?”.
“I’m sorry for yesterday and the day before. I was angry and I’ve told a lot of things … Cruel things that I didn’t mean. You are honest, always nice with everyone especially with me. I’m hurting you”.
Rimani quasi commosso dalle sue parole. Lui non ti parla quasi mai in inglese, solo usando deve dirti qualcosa di davvero importante.
“No, tu non mi stai facendo del male”.
“Michael, io non posso …”.
“ssh” lo zittisci “Io amo te, Marco. Amo te in tutto e per tutto. Amo anche la persona che anche tu odi. I’m in love with you”.
“I don’t deserve you, you should be with someone who loves you and make your life full of love and funny things”.
“Io non sono un bambino, Morgan” dici, leggermente spazientito “Conosco i miei limiti e cosa voglio e quello che voglio, sei tu”.
“Ma ne sei sicuro?”.
Gli sorridi e lo abbracci, tenendolo stretto a te, come farebbe una madre con il proprio figlio “Scende su di me, la certezza è, ora io so che tu sei l’origine dell’amore”.
Lui ti guarda per quella che sembra un’eternità ed il mondo attorno a voi si ferma. “Cosa ho fatto per meritarti?”.
“Sei stato un enfant terrible” gli dici, scoppiando a ridere e facendo ridere anche lui.
Ti prende il viso tra le sue mani e ti guarda così profondamente che sembra che possa leggerti dentro l’anima. Senti il suo respiro sulle tue labbra, fino a quando lui annulla quella stupida distanza che c’era tra voi e tutto il rancore che serbavi per lui scompare in quell’istante.
“Ti amo, Michael Holbrook Penniman Jr”.
Ridi, perché non ti ha mai chiamato con il nome completo.
“Anche io, mister Castoldi” ed è così che alla fine rimanete, abbracciati su quella panchina del parco, della piazza dell’amore, mentre vi sussurrate frasi d’amore.



NOTE: Scritto in seguito ai BC di Milano che si sono svolti l'1 ed il 2 Luglio ai quali ero presente anche io!
Mika e Morgan hanno davvero litigato e ciò che si sono detti è l'esatta trascrizione.
Ecco come ho elaborato la loro lite e cosa ho immaginato. Questo è il motivo per cui secondo me erano così rigidi.
Recensioni sempre gradite, alla prossima!
Franci

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Capitolo 6
*** S'aimer comme ça, c'est pas vulgaire ***


NOTE AUTRICE: Scene sessuali homosex abbastanza esplicite. Se vi turba, non leggete.



S'aimer comme ça, c'est pas vulgaire


 

Sei nuovamente a Milano, nell’affollata città della moda. Inutile dire che sei stanco morto per il jet lag visto che fino a poche ora prima ti trovavi in Canada, ma non potevi non venire. Avevi promesso a marco che ci saresti stato al tuo concerto e poi avreste sfruttato l’occasione per stare insieme, cosa che ultimamente non eravate più riusciti a fare.

Hai appena comprato dei sigari per lui, li hai in tasca. Non vedi l’ora di vedere la sua faccia, quando glieli darai.

Arrivi a Sesto San Giovanni, dove trovi un sacco di traffico. Il tuo autista ti lascia in prossimità del luogo del concerto e tu scendi. 
Vedi che Morgan ha già iniziato a cantare e sorridi nel vederlo sul palco. Indossa una canottiera nera e dei pantaloni del medesimo colore. Lo guardi, perché vuoi che lui ti noti e ti lanci quei sorrisi che solo a te dedica e ci riesci. Ti vede e lo sai. Non ti saluta, ma lo leggi nei suoi occhi che ti ha visto perché riprende a cantare con ancora più energia.
Rimani ad ascoltarlo, incancato dalla sua voce bassa e roca, quella voce che ti manda gli ormoni in subbuglio, facendoti sentire un ragazzino di quindici anni.
“Adesso vorrei cantare qualcosa di speciale. Una canzone che ho cantato l’anno scorso con una persona speciale, un mio caro amico” dice, al suo sesto pezzo. Ti guarda e ti sorride.Non puoi fare a meno che ricambiare perché hai capito perfettamente che è di te che sta parlando. “Questa la dedico al mio Mika!”. 
Credi di aver le allucinazioni, perché ha appena detto il mio. Speri con tutto il cuore di avere capito male ma soprattutto speri che a nessuno venga la brillante idea di scrivere questa sua frase sul web ma tutte le preoccupazioni che hai svaniscono quando senti Morgan intonare Altre Forme di Vita e lo guardi divertito, mentre si scatena sul palco proprio come avevate fatto un anno fa al Mediolanum Forum. Canta con tutto l’entusiasmo e tutto il trasporto che ha ed anche tu ti ritrovi a canticchiare quella canzone che ancora ricordi a memoria, come se fossi tu l’autore.
“E’ praticamente ovvio che esistano altre forme di… Mika!” urla, saltando sul palco e tu ridi, attirando l’attenzione anche su di te.
Le persone attorno a te, si accorgono della tua presenza e applaudono, guardando sia che l’uomo che ora si è fermato e comincia a fare i suoi ringraziamenti. 
Un ragazzo con un buffo cappello in testa chiede di fare una foto con te e tu annuisci, felice. Sei felice, perché finalmente hai visto la persona che ami, cantare sul palco, esibirsi e dedicarti una canzone .. Proprio come tu avevi dedicato ad Andy la canzone Origin Of Love.Scuoti la testa e cacci i pensieri mentre vai verso Morgan e la sua banda che insistono per fare una foto tutti insieme. Marco invece è ancora sotto il palco a parlare con fan e a fare autografi.
Ti allenti il primo bottone della camicia bianca che indossi perché il caldo della città è soffocante.
“Ehi, posso offrirti un drink?” chiede un membro della band di Marco. Lo cerchi con lo sguardo e lo vedi parlare con un tipo dello staff.
“Sì, volentieri” gli rispondi, sorridendo.
“Io sono Andy” ti porge la mano e tu fai un sorriso forzato. Andy. Con tutti i nomi proprio quello? Pensi. Che persecuzione.
“Michael, ma puoi chiamarmi Mika” affermi, mentre bevi il drink che hai in mano. Non sai cosa sia, ma è buono.
Lui ti sorride, di nuovo, mentre vi allontanate dal bancone del bar “Sei l’amico di Marco, vero? Giudice anche te?”.
“Sì, dall’anno scorso”.
“Ed hai imparato l’italiano solo per il programma? Notevole!” dice, entusiasta, mentre ti fissa.
Leggermente imbarazzato, distogli lo sguardo. “Sì, difficile come lingua”.
“Questo ti fa onore. Oltre che intelligente, sei anche carino!” esclama, sfiorandoti il braccio.
Tu ridi, per sciogliere quella tensione e quella strana situazione che si è creata. Devi avere una specie di calamita verso i ragazzi che si chiamano Andy. Affollato da questi pensieri, non ti accorgi che il  ragazzo si sta avvicinando pericolosamente a te, tentando di baciarti. Ti allontani impercettibilmente, mentre nel frattempo sopraggiunge Marco che vi guarda stupido.
Merda, pensi.
“Ehi, Andy, che cazzo fai?” dice Marco, poggiandoti una mano sulla spalla, come per affermare che sei suo.
“Stavo scherzando” gli fa l’occhiolino “Il tuo amico è davvero carino” dice, per poi prendere un bicchiere ed alzarsi. Si ferma davanti a te, fissandoti con il suo sguardo magnetico, perché lo è e non puoi negarlo. “Sei davvero molto carino, Mika” ti sussurra, poi ride, allontanandosi.
Marco ti afferra per un polso, delicatamente e ti porta in un luogo meno affollato.
“Non posso lasciarti un attimo da solo?”.
Storci il naso “Io non ho fatto niente, Marco”.
Lui sbuffa “Lo so. Andy è un coglione. Ci prova con tutti” scuote la testa “Anche se non ha mai fatto così. Gli piaci molto”.
“Really?”
“Sei interessato a lui?”.
Ridi, spintonandolo leggermente “Non essere sciocco. I’m interested only about you”.
L’uomo di fronte a te, ti lancia un sorriso enorme, avvicinandosi a te pericolosamente. Tu sei seduto su una specie di muretto, lui è in piedi ed è esattamente all’altezza giusta per baciarti.
Ti sfiora la mano, prendendola tra le sue.
“Marco …” mormori. Hai una voglia tremenda di baciarlo ma non potete. C’è un sacco di gente.
Speri che nessuno vi abbia immortalato proprio in quel momento.
“Lo so, bambino” farfuglia mentre si allontana, sedendosi accanto a te. Mette il muso e tu ridi perché è davvero buffo.
“Oh, c’mon. We have a lot of time later”.
Venite interrotti da un fotografo, che ha un enorme reflex al collo. Vuole fare una foto a Morgan insieme alla sua band, specificando che è per un giornale locale. Marco acconsente, così tu rimani nuovamente solo.
Tiri fuori il tuo iPhone che è pieno di notifiche, come sempre. Tutte di Twitter. Sblocchi il telefono per non farle rimanere nel blocco schermo. Le leggerai più tardi.
C’è anche un sms da parte di Andy ed uno da parte di tua madre. Entrambi ti chiedono come stai e se sei atterrato a Milano. Componi una risposta veloce che invii ad entrambi, poi lo rimetti in tasca.
“Bu!” dice una voce alle tue spalle, facendoti sussultare. Ti giri e vedi Marco davanti a te, con una camicia bianca addosso. Dev’essersi cambiato.
“Marco, tu mi ha fatto spaventare!”.
“Era quello il mio intento, kid” confessa “Allora, andiamo?”
“Where?”.
“Dove vuoi. Potremmo fare un giro per Milano oppure …” poi si avvicina a te e senti il suo respiro soffiarti sull’orecchio, provocandoti brividi per tutto il corpo “Possiamo andare da me e ti dimostrerò quanto mi sei mancato”.
Tu ridacchi, divertito ma anche leggermente eccitato “We could go at your home”.
“Ottima scelta!”.

Non appena varcate la soglia di casa sua, Morgan ti si fionda letteralmente addosso, divorandoti con le labbra, quelle labbra che ti fanno impazzire. Non accende nemmeno la luce, così rimanete al buio e tu sei completamente in sua balia perche non conosci troppo bene la casa di Marco.
Ti butta sul divano del soggiorno, senza mai staccare le labbra dalle tue. Sorridi, contro la sua pelle perché ti piace vederlo così. Ti piace sentire l’effetto che hai su di lui e benché ti piacciano le attenzioni che sta riservando ora al tuo collo, non vuoi rimanere immobile, così prendi l’inizariva, sbottonandogli la camicia che indossa. Troppi bottoni, pensi, impaziente.
Lui invece è più sbrigativo e ti strappa la tua, facendo saltare alcuni bottoni.
“Marco!” lo rimproveri.
“E dai. Non fare storie. Se vuoi te la ricompro!”.
A dire il vero, non ti importa molto della camicia, anche se era la tua preferita. E non ti importa, perché ora hai Marco, nudo, sopra di te. Velocemente, ribalti la situazione, portandolo sotto di te.
Arrivi velocemente alla cintura dei suoi jeans che slacci ed abbassi la sua zip.
Sorridi, mentre gli sfiori l’evidente eccitazione. Lui sussulta.
“Michael …” soffia sulle tue labbra.
“What?” chiedi, innocentemente sfilandogli i boxer ma senza sfiorarlo.
“Non fare lo stronzo” ansima, mentre cominci a toccarlo lievemente.
“Vuoi che io smette?”.
“Fanculo, Michael! Prendimi e basta!”.
Non te lo fai ripetere due volte perché anche tu cominciavi a sentire i boxer troppo stretti. Fai per spogliarti ma lui blocca le tue mani, correndo ai tuoi pantaloni chiari. Te li toglie deciso, senza indugiare troppo, poi afferra la tua erezione e tu non puoi fare a meno che lanciare un gemito. Comincia a muovere la sua mano ad un ritmo più veloce e nel frattempo senti l’altra sua mano correre sul tuo petto, accarezzarti la schiena e pensi di star per impazzire.
“Marco .. Oh my God” urli, mentre lui si attacca al tuo collo, per poi passare al lobo del tuo orecchio. Continua a massaggiarti, sempre più forte e quando ti morde l’orecchio non puoi, non riesci più a trattenerti e gli vieni tra le sue mani.
Hai ancora il fittone per l’orgasmo che hai appena provato, ma non sei certo meno eccitato.
“You’re crazy!”.
“Così impari a fare lo stronzo”.
Non rispondi, afferrandolo per le spalle. Di solito non sei mai così violento, ma sei troppo in subbuglio per poter riflettere e fare le cose con calma. Lo prepari velocemente, poi entri in lui con un’unica spinta. Lo senti irrigidirsi leggermente, così rimani fermo perché lui possa abituarsi.
“Are you okay?”.
“Sì, muoviti”.
Annuisci per poi obbedire. Senti il suo calore avvolgerti e non riesci a fare a meno di pensare quanto sia fantastica questa sensazione. Continui a spingere in lui, sempre più forte afferrandolo per il bacino, mentre i suoi gemiti si fanno sempre più alti, fino a diventare quasi urla. Quando sei al limite, affondi ancora una volta, poi lo baci e vieni in lui, venite nello stesso momento ed è perfetto.
Rimani ancora un pò dentro di lui, poi scivoli via. Il divano è un stretto per entrambi, ma ti accoccoli su Marco, appoggiando la testa sul suo petto. Ti accarezza i capelli dolcemente, giocando coi tuoi ricci. 
“è stato fantastico, sai?” ti sussurra, accarezzandoti il braccio.
“It’s the same for me” gli dici, alzando il mento per guardarlo negli occhi. Ti allunghi su di lui per baciarlo.
“Credo che i miei vicini si lamenteranno domani. Abbiamo fatto casino”.
Ridi, facendo spallucce “Amarsi non è volgare” dici, citando la tua canzone.
“No, ma urlare come dei pazzi, sì”. Annuisci mentre senti gli occhi farsi più pesanti. cominciando a sentire tutta la stanchezza accumulata.
“Marco” farfugli, mentre sei già, in parte, nel mondo dei sogni “Ti ho preso i sigari”.
Ti bacia i capelli “Grazie, Michael. Me li darai domani. Ora dormi”.
“Mh mh” rispondi distrattamente.
“Buonanotte, bambino” ti sussurra avvolgendoti tra le sue braccia. 

Vorresti rispondergli ma Morfeo è già venuto a prenderti.

 

 
Note: Mika è davvero andato al concerto di Morgan ieri sera.
Per quanto riguarda le scene di sesso, è la prima volta in assoluto che ne descrivo una al completo (non ne ho mai scritta una, nè tra eteerosessuali nè tra omosessuali .. Ok, ora sì!) quindi sono abbastanza imbarazzata.
Che dire? Boh. Spero sia piaciuta.
A presto!
Recensioni stra stra gradite.
Ciao :D
Questa è la foto di Mika e Morgan ieri sera che circola sul Web:

 
 
 
 

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Capitolo 7
*** Teenage Dream ***


 
Teenage Dream





L’aeroporto del Canada è affollato come non mai e ti sembra assurdo che ci possa essere così tanta gente in Quebec. Stai aspettando Marco che ti deve raggiungere. Sono tre settimane che non vi vedete e la distanza si fa sentire. Avete solo un giorno e mezzo per stare insieme, dopodiché tu tornerai a Londra da Andy e lui tornerà a Milano. Il tempo vi corre dietro e potete stare insieme sempre di meno, essendo entrambi pieni di impegni, ma come Marco ti ha detto, non è solo un giorno e mezzo ma sono 36 ore, ma sono duemilacentosessanta minuti.
Guardo il tabellone e leggo il suo volo, ma non appena punto lo sguardo davanti a me, lo vedo venirmi incontro e sento il cuore battere come un adolescente alla sua prima cotta. 
Io lo trovo bellissimo, con i suoi capelli ora argentati, la camicia viola leggermente stropicciata e dei jeans chiari: sembra un ragazzino.
Mi sbraccio per farmi vedere e lui mi sorride, accelerando il passo.
“Ciao, Michael” mi saluta, puntando i suoi occhi nei miei.
“Marco, mi sei mancato!” gli dico, abbracciandolo velocemente per non attirare troppo l’attenzione.
Mi guarda e ridacchia “Che completo hai?”.
Scuoto la testa “Sorry, mi sono dimenticato di cambiare me”.
“No, ti sta bene ma sei buffo”.
Annuisco perché lo trovo un completo un pò assurdo, persino per me. E’ grigio con dei fiorellino sparsi ovunque, così anche come la mia cravatta e seppur sia un abito di Valentino, non mi piace ed io non mi piaccio soprattutto.
Mentre siamo a goderci una passeggiata per il Canada, vengo fermato nel frattempo da un sacco di persone che vogliono foto ed autografi da me e sorridono per poi guardare Marco ma credo senza riconoscerlo. Nonostante in Canada non lo conosca quasi nessuno, è sempre meglio tenere un profilo basso perché se qualcuno ci scattasse delle foto mentre ci teniamo per mano, e finissimo sul web, la gente impiegherebbe meno di un secondo per identificarlo.
“Allora, come stai? Com’era la cantante?” mi chiede Marco dopo esserci seduti ad un bar perché lui esigeva un caffè.
“Coeur De Pirate? Elle est très magnifique!” esclamo ma mi accorgo subito di aver parlato in francese dal suo sguardo stupito e contrariato “Scusami”. 
Mi sorride “Sei troppo intelligente e sai troppe lingue, bimbo”.
“No, io so il francese perché sono libanese e perché ho vivuto a Parigi.”
Scoppia a ridere “Vissuto, Mika” mi corregge bonariamente e mi sembra di essere tornato a ottobre del 2013, quando ci eravamo appena conosciuti ed io sbagliavo l’italiano in ogni piccola frase.
Sbuffo, mentre penso che questa lingua è troppo difficile.
Marco nel frattempo comincia a parlare a raffica e mi racconta di tutto quello che ha fatto in questo periodo. Mi racconta di sua figlia e del fatto che è rimasta a casa sua per due settimane, avendo avuto il piacere di riscoprire il suo essere padre ed io sorrido e rimango incantato ad ascoltarlo. Quando finisce il suo lungo discorso, mi chiede di andare in hotel con uno sguardo davvero troppo malizioso ed io capisco subito che la sua richiesta non è dovuta alla stanchezza.
“Cosa vuoi fare in camera dell’hotel?” gli sussurro divertito.
“Boum boum boum!” e poi scoppiamo a ridere ed io mi sento leggero come non mai. Avevo dimenticato quanto stessi bene con Marco e tutto questo mi mancava.

“Wow” esclamo, stringendomi ancora di più a Morgan che mi cinge le spalle con un braccio mentre con la mano mi accarezza i capelli.
“Avevi dimenticato anche quanto fossimo bravi in questo?”.
Rido “Non potrei mai dimenticare questo” poi lui mi bacia, lasciandomi ancora una volta senza fiato. Sento i suoi denti giocare con il mio labbro inferiore e mi lascio scappare un gemito di piacere.
Lo sento ridere contro la mia bocca “Non ne hai mai basta, Mika?” soffia nel mio orecchio ed io adoro quando mi chiama col mio nome d’arte in questi frangenti, mi fa impazzire.
“Di te mai, Morgan” ed è così che ci troviamo di nuovo incollati, i nostri respiri ed i nostri corpi si mescolano e finiamo di nuovo a fare l’amore, come se fossimo due ragazzini che hanno appena scoperto il sesso ma con Marco è sempre così.


MORGAN
“Oh c’mon! Get up, Morgaaan!” mi urla Michael mentre cerca di farmi alzare dal letto. Lui ha già fatto una rigenerante e lunga doccia ed è già vestito, impeccabile come sempre, con una camicia bianca con disegnato quello che sembra essere un leone e dei pantaloni rossi, con le sue immancabili Loboutin. E’ un abbinamento strambo che solo a lui può star bene senza sembrare ridicolo.
Mi giro dall’altra parte, senza alcuna voglia di alzarmi da questo fantastico king bed, in cui stare con lui per tutta la sera. Sono sfinito, complice anche il jet lag.
“Marco, dai!” si lagna con il suo accento inglese “Dobbiamo andare a cena e poi ti devo portare in un posto speciale, please! Can u get up for me?” e se mi dice frasi così, non posso far altro che ascoltarlo ed alzarmi.
“Va bene, ma lo faccio solo per te” gli dico passandogli accanto e baciandolo velocemente. Mi tolgo l’unico indumento che avevo addosso, ovvero i boxer e mi fiondo sotto il box, rimanendoci forse fin troppo ma il getto dell’acqua calda mi rilassa davvero e vorrei rimanere qui per sempre. L’unica cosa che mi impedisce di rimare qua è Mika che continua a bussarmi e dirmi di muovermi.
Mi sembra di essere tornato un bambino e che lui sia mia madre che mi urla dietro per farmi andare a scuola.
“Arrivo, Michael, un attimo!” gli dico, finendo di abbottonarmi la camicia nera che ho deciso di indossare, abbinati a pantaloni del medesimo colore. Prendo il gel e me lo passo rapidamente tra i capelli dopodiché esco dal bagno, trovando Michael seduto sulla poltrona a gambe incrociate, leggermente scocciato.
“Finalmente! I was thinking that aliens kidnapped you!” sbotta, per poi alzarsi e prendermi per mano. “Sei molto bello” mi dice, addolcendosi subito ed io mi incanto a guardare i suoi occhi castani verdi, ipnotizzato. Lui è meglio di qualsiasi droga, è la mia droga e le mie sigarette come canta lui in Origin of Love. 
Usciamo nuovamente per le strade canadesi e noto che il clima non sia così caldo come a Milano ma c’è un po’ d’aria che rende il clima piacevole, forse leggermente fresco.
Michael mi porta nel ristorante più bello della città, dove tutti lo accolgono a braccia aperte con tanti sorrisi ed abbracci. Credo che lo conoscano bene. Noto che un cameriere non gli ha mai staccato gli occhi di dosso da quando siamo entrati e la cosa mi infastidisce abbastanza soprattutto perché il ragazzo in questione è bello e giovane: capelli biondi, occhi azzurri, fisico asciutto e un sorriso da far morire qualsiasi persona, gay o etero che sia.
“Salve, io mi chiamo Sebastièn e stasera sono al vostro servizio. Cosa posso portarvi?” ci chiede ma in realtà tiene lo sguardo incollato a Michael che gli sorride.
“Tutte le specialità che avete”.
Il ragazzino annuisce “Per te questo ed altro”.
“Pff” mi lascio sfuggire attirando subito lo sguardo di Michael.
“What?” chiede, mentre posa sul tavolo l’iPhone.
“Quel ragazzo ti stava mangiando con gli occhi”.
“Sì, ha una cotta per me”.
“E me lo dici così tranquillamente?”.
“Non ti devi preoccupare, Marco. My heart is yours” ed è con queste frasi che io, uomo adulto di quarant’anni, mi innamoro di un ragazzo di trenta.
“Grazie” gli dico solamente per poi baciarlo. 
Sono follemente innamorato di lui.



Marco è stato strano, in senso piacevole, per tutta la serata, durante la quale non ha fatto altro che rimepirmi di affetto e complimenti, cosa che non è da lui, per niente. La cosa mi preoccupa leggermente perché Marco non è il tipo da smancerie e mi chiedo perché stia facendo così. Decido però di mettere da parte tutte le mie preoccupazioni e le mie paure e di godermi la nostra unica serata insieme.
Lo trascino per tutte le vie che conosco, gli faccio foto e gli mostro tutti i posti che mi hanno colpito di più di questa città. Giochiamo a fare i turisti e mi piace molto. Ci divertiamo come due bambini insieme ed è questo che apprezzo di lui. 
Quando ritengo di avergli fatto edere ogni cosa, lo porto al bar “Les Foliès”, in una via laterale della piazza principale. Questo è un rinomato locale gay, forse è il primo in cui entra Marco, al contrario di me che quando ero adolescente, passavo le mie serate in bar del genere.
“Is it your first time?”.
“Sì. Ma sono molto curioso” sorrido e lo prendo per mano.
Un uomo alto e robusto ci controlla i documenti con aria annoiata, poi annuisce e ci lascia passare.
Stasera ci sono anche le drag queen, una è vestita da Lady Gaga, facendomi ridacchiare. Tiro fuori il telefono e gli scatto furtivamente una foto,per mandarla alla diretta interessata.
Vedo Marco accanto a me guardarsi attorno a metà tra lo sperso e l’incuriosito.
“Ti piace?”.
“Molto. In realtà avevo degli amici che facevano le drag queen ed abbiamo fatto un party una volta, ma nono sono mai venuto in posti così”.
Ridacchio “Io spesso”.
“Ah sì? E scommetto che facevi colpo su tutti”.
“Mmh, maybe”.
“Sei il mio latin lover preferito” mi sussurra, baciandomi la guancia.
Andiamo al bancone ed ordiniamo due drink leggeri, giusta per buttare giù qualcosa e non essere totalmente lucidi. Stasera è anche la serata karaoke e vedo diversi ragazzi che si improvvisano cantanti, facendo ridacchiare me e Morgan che giochiamo a fare i giudici di X Factor.
Un ragazzino canta una mia canzone, Happy Ending ed anche se non è un grande cantante, non se la cava male e la cosa mi lusinga come ogni volta che qualcuno canticchia una mia canzone.
Mi ritrovo anche io sul palco, cosa che ho deciso sul momento. Voglio cantare per Marco.
Un sacco di gente mi applaude, perché mi ha riconosciuto e urla il mio nome. Sorrido per poi salutare tutti.
“Hi, I’m Miichael but everyone here knows me as Mika. Tonight I wanna sing a song for the man I love, so this is for you” dico, guardando Marco che strabuzza gli occhi e mi guarda sognante.
Non appena comincio a cantare, sento il mondo accanto me sparire come ogni volta che salgo sul palco ed in questo momento,nella sala, ci siamo solo io e Marco, nessun altro.
 
You think I'm pretty
Without any makeup on
You think I'm funny
When I tell the punch line wrong
I know you get me
So I let my walls come down
Doowwn
Before you met me
I was alright but things
Were kinda heavy
You brought me to life
Now every february
You'll be my valentine
Valentine
Let's go all
The way tonight
No regrets, just love
We can dance, until we die
You and I
We'll be young forever
You make me
Feel like I'm living a
Teenage dream
The way you turn me on
I can't sleep
Let's run away and 
Don't ever look back
Don't ever look back
My heart stops
When you look at me
Just one touch
Now baby I believe
This is real
So take a chance and
Don't ever look back
Don't ever look back
We drove to cali
And got drunk on the beach
Got a motel and
Built a fort out of sheets
I finally found you
My missing puzzle piece
I'm complete
let's go all
The way tonight
No regrets, just love
We can dance, until we die
You and I
We'll be young forever
You make me
Feel like I'm living a
Teenage dream
The way you turn me on
I can't sleep
Let's run away and
Don't ever look back
Don't ever look back
My heart stops
When you look at me
Just one touch
Now baby I believe
This is real
So take a chance and
Don't ever look back
Don't ever look back
You make me
Feel like I'm living a
Teenage dream
The way you turn me on
I can't sleep
Let's run away and
Don't ever look back
Don't ever look back
My heart stops
When you look at me
Just one touch
Now baby I believe
This is real
So take a chance and
Don't ever look back
Don't ever look back
I'ma get your heart racing
In my skin-tight jeans
Be your teenage dream 
Tonight
Let you put your hands on me
In my skin-tight jeans
Be your teenage dream
Tonight, tonight, tonight...

Canto questa canzone perché è così che mi sento, è così che Marco mi fa sentire, come se fossi un teenager.
Non appena termino la mia esibizione, tutti mi applaudono e mi lanciano fischi concitati. Sento qualcuno urlare “Je t’aime, Mika!” e ridacchio, scendendo dal palco e andando verso l’uomo di cui mi sono innamorato che mi bacia, incurante che ci siano altre persone. 
“Sei fantastico, bambino!” ma non appena finisce la frase, il DJ comincia a mettere musica ad altissimo volume, dando inizio alla serata.
Marco mi prende per mano e stavolta è lui a trascinarmi nella dancefloor dove comincia a ballare e a scatenarsi come un dannato.
Mi unisco a lui che mi abbraccia da dietro e si struscia contro di me, facendomi sorridere. Ci baciamo di nuovo. Tutto questo mi riporta a quando ero adolescente e finivo sempre nelle discoteche i sabati sera a ballare come se non ci fosse stato un domani.
Cominciando ad accusare i primi segni di stanchezza, decido di tornare al bancone prendendo una bottiglietta d’acqua perché non voglio ubriacarmi. Quando torno con lo sguardo in pista, vedo Marco ballare con un uomo, di qualche anno in più di me, che gli passa il suo drink.
Vedo come sta appiccato a quello che ormai ho cominciato a considerare il mio ragazzo e a come gli si butta addosso appena ne ha occasione. La situazione non mi piace e quando vedo lo sconosciuto cominciare a prenderlo per i fianchi ed avvicinarsi troppo a lui, decido che ne ho abbastanza e vado a prendere Marco.
“Andiamo, è tardi”.
“Ma chi sei, sua madre?” chiede l’uomo in francese.
“Sono il suo fidanzato” sbotto, mettendomi attorno al collo un braccio di Morgan e trascinarlo fuori per fargli prendere un po' d’aria fresca.
Lui è ubriaco e riesce a mala pena a reggersi in piedi.
Cerca di baciarmi più volte ma io mi discosto “Dai, Mika, baciami!”.
Rido, ma sono leggermente nervoso “Sei ubriaco”.
“Mika, dai, facciamolo qua, ora, in mezzo a questa strada!” replica, gettandomisi addosso.
“Smettila”.
“Dai, cosa te ne fotte? Voglio farlo qua, me ne frego di chi ci veda!” e tenta nuovamente di baciarmi.
Lo spingo via “Smettila! Non voglio farlo stasera e soprattutto non qua, perché sei ubriaco e tutto quello che vorresti fare, è fare sesso, non l’amore, quindi no!”
“Ma che ti prende?”
“Credi che io vuole fare qualcosa con te dopo che tu hai ballato tutta la sera con un altro?!”
“Scusa se cercavo di essere divertente! Sai che ti dico, Michael? Me ne vado in albergo da solo!”.
“No, aspetta! Marco” gli corro dietro, afferrandolo per un polso “Non conosci le strade, andiamo”. Lui non dice nula e nemmeno io aggiungo qualcosa, così per tutta la sera rimaniamo in silenzio. Di certo, non mi aspettavo di litigare con lui questa sera.

Mi sveglio che il sole è già sorto da un bel pezzo, così guardo l’ora sul cellulare e noto che sono già le 12 e tra due ore, sia io che Marco abbiamo il volo.
Cerco di svegliarlo con non poca fatica. Ha il viso stanco, le occhiaie ed i capelli spettinati. In una situazione normale, lo bacerei, ma non dopo la lite di ieri sera.
Ci prepariamo nel completo silenzio, con molto imbarazzo tra di noi e nemmeno sul taxi, nel tragitto che ci porta all’aeroporto nessuno dei due dice nulla ed io sono estremamente preoccupato perché non voglio che ci separiamo con una lite irrisolta.
Il nostro volo comincia ad apparire sul tabellone ed una voce metallica comincia ad annunciarlo.
“Mangi sull’aereo?” gli chiedo spezzando il silenzio.
“Sì” risponde lui, ma noto che evita d incrociare il mio sguardo.
“Scusami per ieri sera” dico, finalmente.
“No, Michael. Scusami te. Ieri sera tu sei stato fantastico ed io ho rovinato tutto come sempre”.
“Non è vero. Io ho esagerato”.
“Scusa, non volevo ballare con quello. Ero ubriaco ed avevi ragione tu. Abbiamo fatto bene a non farlo perché io non mi sarei ricordato nulla e sarebbe stato solo sesso”.
Annuisco. “Ieri volevo essere la tua star da bar gay perché era la tua prima volta. Io ho provato ad essere sexy ma non ci sono riuscito”.
Marco mi sorride, abbracciandomi forte, come se non volesse lasciarmi andare. Quando si stacca da me, mi bacia, dolce, lento.
Lo guardo nei suoi occhi scuri e non c’è altro posto al mondo in cui vorrei essere.
“Ti amo” mi sussurra.
Il mio cuore perde un battito “Anch’io” ma a spezzare questa magia c’è la voce metallica che annuncia nuovamente il mio ed il suo volo.
Dobbiamo separarci.
“Allora ti sei pentito di venire fino in Canada per stare insieme solo 36 ore?” chiedo, abbozzando un sorrriso.
“Te l’ho detto, non sono solo 36 ore ma 2160 minuti”.
“Sì ed anche la prossima volta è così …” dico a malincuore.
“Michael, noi valiamo tutti i minuti del mondo” ed è con questa frase che le nostre strade si separano e lo guardo allontanarsi verso un gate opposto al mio ma prima di scomparire dalla mia vista mi fa un cuore con le mani. Gli ho insegnato io a farlo.
“Je t’aime!” mi urla in un francese un pò rozzo ma che apprezzo perché so quanto lui odi il francese.
Sorrido, col cuore che sembra schizzarmi via dal petto. 

Noi valiamo tutti i minuti del mondo.



Note: Finalmente ho aggiornato.
Perdonate il ritardo ma avevo perso ispirazione!
Altri momenti (non sempre rosei) dei MIKORGAN!
Spero vi piaccia.
Recensite.

xx

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Capitolo 8
*** I hate Changes ***



 

I HATE CHANGES




 
Ti siedi sulla poltrona e sbuffi rumorosamente, attirando lo sguardo di Michael che è seduto accanto a te con il cellulare in mano. Siete a casa sua, a Londra, ma tra poco entrambi dovrete tornare a Milano per l’inizio dei live di X Factor.
Avete da poco tempo avuto la press conference del talent show, che si è conclusa alla fine con una sottospecie di contratto che stai odiando con tutto il tuo cuore: l’anno scorso la coppia più chiacchierata eravate tu e Mika, i grandi Mikorgan mentre quest’anno dovrà essere Mika con Victoria Cabello. Odi questa cosa, la odi davvero molto.
“Cosa succede, Marco?” ti chiede il tuo ragazzo.
Fai spallucce “Stavo pensando ad X Factor”.
Lui sorride, mettendo in evidenza i suoi adorabili denti da castoro “Tu ancora ce l’hai per me e Vicky?”.
“Sì” dici borbottando.
Stavolta l’angolo libanese non si limita a sorridere, ma scoppia in una fragorosa risata che ti irrita perché non ci trovi nulla di divertente in tutto questo.
“Ma è stupido! Non devi essere geloso! E’ solo per la tv e non dobbiamo più baciarci!”.
“Anche noi siamo nati per la tv, per fare più audience, ricordi?”.
“Questo è diverso”.
Ti alzi “Non è per nulla diverso!” esclami. Ti sembra di essere ritornato bambino mentre fai i capricci perché non vuoi accettare che tua madre non ti comprerà quel giocattolo che tanto desideravi. “Io e te siamo diventati quelli che siamo ora grazie alla richiesta che ci hanno fatto ad inizio anno, proprio come quest’anno”.
Michael scuote la testa e ti viene incontro, prendendoti le tue mani tra le sue delicate. Ami le sue mani, le sue dita affusolate, da pianista, delicate e leggere. Ami tutto di lui.
“Marco … it was different”.
“Spiegami qual è la differenza”.
“Vicky è mia amica. Voglio bene a lei ma non posso vedere lei come vedo te, non potrò mai.”
Faccio una smorfia, continuando a non capire, accecato dalla gelosia.
“Oh God, Marco! Davvero tu non ci arriva?”.
“No, davvero non ci arrivo, Michael! Victoria è una bellissima ragazza, simpatica, più giovane di me e piace a tutti”.
Ti prende il viso tra le mani ed ti perdi nei suoi occhi magnetici, dimenticandoti di tutte le mie preoccupazioni.
“You’ve just said it.” sospira, poi aggrotta le sopracciglia “Vicky è bellissima ma è una ragazza”.
Ecco, in questi momenti non vorresti altro che scomparire perché hai appena fatto una gaffe tremenda. Come hai potuto non ragionare su una cosa così semplice?
“Ops” dici, semplicemente, non trovando altre parole.
“Io sono gay, Marco e questo non cambierà mai. Vicky può essere la ragazza più desiderabile del mondo ma a me non piacerà mai come tu piaci a me”.
Sorridi perché sono le parole più belle che tu abbia mai sentito. Con lui ti senti ben voluto, apprezzato, desiderato. Ti senti unico.
“Scusa”.
“You don’t have to apologize. It’s good cause it means you don’t consider me different just because of my sexuality”.
“Non potrei mai, Michael”.
Lui ti lascia un bacio delicato e veloce sulle labbra “E poi Victoria non ha le labbra come le tue!”.
“Già, le mie non sanno di fragola, eh?” gli chiedi, spintonandolo. Ora state scherzando e anche lui coglie l’ironia nelle tue parole e ridacchia.
“No le tue sanno di Marco. Ed è il sapore migliore ne il mondo!”.
Lo bacio tu stavolta, ma il bacio che gli dai non è delicato. Vuoi trasmettergli, con questo bacio, tutto l’amore che hai per lui, fargli capire quanto è importante per te e quanto lo desideri. Credi di esserci riuscito perché rimane senza fiato.
“Non potrò volere mai nessuno oltre a te, Morgan” ti sussurra ma stavolta è serio.
“Credo di averlo capito ora”.
“Sei tremendo!”
“Mai quanto te, ragazzino” gli dici, spettinandogli i capelli, pettinati col gel: stamattina era andato a fare un servizio fotografico e gli avevano inevitabilmente pettinato i capelli così. Non capisci perché gli debbano sempre togliere i suoi fantastici ricci. Sono bellissimi.
Lui fa una smorfia che reputo inimitabile. “Tu hai spettinato tutto me!”.
Alzi gli occhi al cielo. “Mi piaci di più così”.
“Come un cane spelato?”.
Ridi “Si dice spelacchiato”.
“E’ la stessa cosa” sbuffa, poi torna a sdraiarsi sul letto “E così tu è geloso di me e Vicky, vero?”.
“Sì, ma smettila di ricordarmelo”.
“Non ti piacciono i cambiamenti? Volevi di nuovo noi due?”.
“Io odio i cambiamenti!”.
Michael ride, poi ti si avvicina “It means you’ll have more than one pretext to remind me that I’m yours” sussurra malizioso.
Tu ridi “Sei proprio un bambino terribile!” e lo spingi giù facendolo coricare.
La popstar internazionale ti avvolge con le sue lunghe braccia “I only love you”.



Note: Sono tornata con questa bellissima coppia! Rivoglio loro due ad X Factor!
Vicky l'adoro ma voglio Morgan con Mika!
Scusate l'assenza ma mancava ispirazione ma soprattutto tempo per aggiornare, specialmente in quest'ultimo periodo che ho ricominciato l'università.
Spero continuerete a seguire la fic e a lasciare recensioni.
Ciao, baci!

 

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Capitolo 9
*** I will try to Fix You ***



I WILL TRY TO FIX YOU
 


 
“Morgan, Morgan, aprimi per favore!” urli davanti alla porta di Morgan.
Non appena è finito l'X Tra Factor, sei corso da lui, a casa di Marco, guidando come un folle. L'unica cosa che volevi era arrivare qua, da lui. Non avevi potuto guardarlo, chiedergli di rimanere, chiedergli come stava durante la diretta. Non avresti potuto. Ecco perchè sei arrivato frettolosamente qui.
“Va via, Mika”.
“No. I’m not going anywhere” dici testardo. Non hai intenzione di andartene, di lasciarlo solo in questo momento.
Senti dei passi avvicinarsi e vedi in seguito la porta aprirsi. Davanti a te c’è Marco con uno sguardo distrutto. Si è struccato, le occhiaie sono evidenti e ha il volto incupito. Noti sul tavolo dei vecchi liquori e lo percepisci anche dal suo alito. E’ a dir poco distrutto.
“Vattene via, bambino. Non voglio che tu mi veda così”.
“No, I’m here for you”. Prendi la sua mano e lo accompagni al divano, dove si lascia cadere a peso morto. Ti metti accanto a lui e gli scosti le ciocche argentate dalla fronte. Rimani in quella posizione per un pò di tempo, rimanendo a osservare i suoi occhi scuri in cui ti perdi spesso e volentieri.
Poggi la tua mano destra sulla sua guancia e gli sorridi amaramente “I am so sorry for your groups”.
Lui scuote la testa e si passa convulsamente le mani sul viso.
“Michael, sto sbagliando tutto nella mia vita”.
“Questo non è vero” lo rassicuri “Tu ha fatto le scelte che ritenevi più giusti per i tuoi cantanti.”
“No, li ho persi tutti”.
“Non è vero. Tu ha ancora i Komminuet”.
“Non voglio tornare ad X Factor, Mika. Il pubblico mi odia ed è vero che ho detto che non me ne fregava niente ma non è vero.”
Sospiri “Tu hai detto al pubblico delle cose cattive stasera, Marco. Loro hanno reagito in a bad way, it was obiviously, you know?”.
“Lo so, ma non meritavano di andare al ballottaggio due dei miei, Michael. Lo sai tu e lo so io”.
“I know that, Marco.” gli sorridi “Nessuno odia te. Io non te odio”.
“Tu sei di parte” abbozza un sorriso e ti si riscalda il cuore vedendo i suoi occhi tornare ad illuminarsi. Ecco perché non potevi lasciarlo solo in una sera così, perché grazie a te lui torna a vivere. 
“Nessuno odia te. Loro odiano Morgan, non Marco”.
“Michael …. Io non mi sento più sicuro di nulla. Ho sbagliato le scelte, ho sbagliato il mio atteggiamento, ho sbagliato tutto. Sono solo un disastro. Sto facendo un casino nella mia vita. Ed anche con te.. Cosa stiamo facendo noi due, Michael?”.
Aggrotti la fronte non capendo dove vuole arrivare. “What do you mean?”.
“Cosa siamo noi, Mika? Amici, fidanzati? Non siamo niente ed io ti sto rovinando la vita. Stai con un uomo che è più vecchio di te, ti tengo ancorato qua. Ti ho costretto, seppur indirettamente, a rifare x factor quest’anno perché così saresti rimasto più in Italia … Saresti rimasto più con me. Ma la tua vita non è qua, Michael. Tu non sei di Milano, la tua vita è a Londra, con Andrew”.
Gli poggi due dita sulle labbra “Ssht. Tu sta parlando troppo ora. Stai dicendo un sacco di cazzate!” dici gesticolando “Noi due stiamo insieme, okay? And my life … I’ve always lived everywhere, in London, in Paris, in Beirut. But now I belong with Milan … I belong with you, Marco. And I don’t love Andy anymore and you know that. I’m gonna leave him soon.”
“And what if I don’t want you to do that?”.
“Ma io lo voglio fare! E ti prego, Marco! Per favore, non cambiare mai! Tu con le tue scelte musicali e la tua pazzia. It’s for these aspects of you that I fell in love with you! Tu è il mio uomo pazzo and I love you just the way you are”.
Gli prendi la mano e la stringi forte, poi ti avvinci a lui lentamente, gustandoti il momento. Lo guardi socchiudendo gli occhi e poi le tue labbra si scontrano sulle sue e finalmente vi baciate. E’ un bacio dolce, lento, romantico. Forse il più romantico che vi siate mai scambiati ma in questo momento vuoi trasmettergli tutto l’amore che hai per lui, nient’altro.
“Ti amo Marco Castoldi. Tu pensi di essere un desaster, di fare tutto male ma no è vero! io rimarrò qui, Marco. Non ti lascerò solo.” poi gli canticchi sottovoce, come se fosse un bambino When you’ll try your best but you don’t succede, when you get what you want but not what you need … I will try to fix you.
Stavolta ti guarda con gli occhi da innamorato, con alo sguardo che riserva solo a te e tu capisci perché sei innamorato di lui. perché lui sembra un uomo duro e freddo, chiuso nel suo mondo ma quando è con te abbatte tutte le maschere. Ti mostra il suo vero lui, che solo tu hai il privilegio di conoscere.
“So don’t let me go, Michael. I love you too”.


Note: Sono tornata dopo un'eternità! Lo so, lo so. Imperdonabile ma sono sobbarcata da impegni in più avevo perso l'ispirazione!
Altro capitolo che è ciò che immagino sia accaduto dopo il quarto live di x factor, dopo l'abbandono di Morgan.
Ecco cosa mi sono immaginata.
Li amo, fine!
Recensite, pleeease!
Franci

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Capitolo 10
*** You're the Cure ***


 

YOU'RE THE CURE


 
L’aria di Milano è fredda, piove. Anche il cielo piange, piange per te e per tutti i tuoi sentimenti che continuano ad essere calpestati.
Aspiri l’ultimo tiro della sigaretta che poi getti. Noti di fronte a te il grande palazzo dell’Unicredit ed ancora più in lontananza il grattacielo dell’Expo e poi vedi il favolo duomo, tutto illuminato.
Sospiri, poi sobbalzi quando delle mani, fredde ma gentili ti circondano i fianchi.
“Hey, are you okay?”.
Abbozzi un sorriso “Non molto.” gli rispondi sinceramente perché finalmente, con lui, puoi essere te stesso. Puoi essere Marco che pochissimi hanno il privilegio di conoscere e poco fa hai gettato le maschere anche durante l’XTRA e questo, ti eri promesso, non sarebbe mai dovuto accadere.
“Tu sarai sempre bravo ed il maestro di X Factor, Marco”.
“Ma ho fallito miseramente quest’anno”.
“Te lo sa che non scherzavo prima? Quando ho detto prima che i tuoi giudizi erano e saranno sempre illuminanti .. I wasn’t acting”.
“Lo so Michael. Ci siamo lasciati troppo trasportare e questo non deve mai più succedere”.
Ti lancia un sorriso enorme, genuino, di quelli che ti fanno scaldare il cuore.
“C’mon. We should return inside. It’s cold here”.
Ti prende per mano, come se fossi un bambino, e rientrate nel suo appartamento. 
Melachi ti viene incontro scodinzolando e tu le regali qualche carezza ma nemmeno lei riesce a tirarti su di morale questa sera.
Senti di aver completamente toccato il fondo.
Hai perso.
Hai deluso i tuoi ragazzi.
Li hai abbandonati.
Come potrai mai perdonarti?
Ti prendi la testa fra le mani, nascondendoci il viso.
“Don’t hide your face. You have nothing to blame to yourself”.
“Ma ho appena perso”.
“Non puoi sempre vincere, Marco. Tu hai fatto tutto il possibile”.
“Non è per questo, Michael. Ho cercato di proporre delle idee nuove ed originali ma ogni volta che ci provo, vengo rifiutato, non vengo capito. Io metto tutto me stesso in quello che faccio e ogni volta ne rimango ferito” dici tutto d’un fiato “Mi sono rotto il cazzo!”.
Lui ti guarda e ti lascia parlare, ti lascia esprimere in ogni tua sfaccettatura ed è proprio per questo che lo ami. Perché lo ami e ormai non puoi negarlo, non più.
Ti posa una tazza di thè affianco e ti domandi quando l’abbia fatta. Non te ne sei proprio accorto.
“Devi smettere di dare peso a quello che dice la gente.”.
“Lo faccio sempre”.
“Non è vero. Se tu lo fai davvero, ora te non starebbe così male!” dice, gesticolando “Anche io ero così. Tutti mi prendevano in giro ed è sempre stato così. Dal liceo e ancora oggi. I bambini mi prendevano in giro perché io era dislessico e perché I used to wear in a different and weird way..” si interrompe, accorgendosi di aver parlato in inglese “E ora mi prendono in giro perché sono gay. Essere famosi non ti rende .. invulnerabile .. Sei esposto come prima ma ora ho imparato a dire chissene frega! C’è tanta gente che ama me per quello che sono e io non mi vergogno di quello che io sono! Are you ashamed of yourself?”.
“No. Certo che no!” rispondi immediatamente.
“So stop of being sad! Smile! Smile for me and for us” e dicendoti questo, ti lancia uno di quei sorrisi che definisci magici perché riescono ad illuminare anche la più tenebre delle notti.
Lo abbracci forte e gli lasci un veloce bacio. Lo stringi forte a te perché temi che un giorno possa lasciarti. Stringi forte a te il suo esile corpo, quello del tuo bambino. Ti eri promesso che l’avresti difeso da tutti e da tutto ma sembra che ora i ruoli si siano invertiti.
“Sei magnifico” gli sussurri.
“Sì, ma tu un po' di più”.
Ti stacchi delicatamente da lui e scoppiate a ridere “Federico sarà contento!” esclami.
“Surely!” poi ti si butta addosso, facendoti finire coricato sul divano “And this weekend I’m not going anywhere! I’ll stay here, in Milan”.
“Davvero?”.
“Yep. The voice non stiamo registrando più ora, we have break. I’ll stay all week end with you. Are you happy?”.
Gli lasci una carezza sul suo viso, scostandogli un ciuffo dagli occhi “Ovvio che sì.” poi lo guardi malizioso “E so già come trascorrere questo weekend!”.
Lui scoppia in una fragorosa risata “Could you just show me your idea, right now?”.
“Sure I can” gli sussurri e poi lo attiri di più a te, facendo scontrare i vostri corpi e per ora dimentichi tutti i tuoi problemi.
E capisci che Michael è la cura.


Note Autrice: Altro episodio dei Mikorgan dopo il live show di giovedì!
Ecco quello che, secondo me, sarebbe potuto succedere dopo.
Che  dire?
Li adoro ogni giorno di più!
Recensioni sempre gradite!
Baci

 

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Capitolo 11
*** Stay with Me ***


 
STAY WITH ME


 
“Che cosa significa?” chiedi duramente a Marco, mentre siete nel camerino, durante lo spazio pubblicitario. Lui ha i capelli sconvolti e uno sguardo corrucciato.
“A cosa ti riferisci?”.
“Quanto tu ha detto prima che sostieni Victoria”.
Il cantautore si alza, prendendosi una sigaretta che comincia a fumare.
“Intendevo quello. Se andremo al ballottaggio, il mio voto andrà a favore di Ilaria, come ho detto pubblicamente”.
“Why?”. 
“Non ha nulla a che vedere con te, Michael” ti rassicura “Ma io, come amante della musica, non posso fare altro che riconoscere che Ilaria sia più brava di Emma”.
Scuoti la testa “Non è vero, Marco. Lo sai tu e lo so anche io. Why are you doing this?” realmente preoccupato. Cosa e dove hai sbagliato?
“Tu non hai bisogno di me, no? C’è Andy.” ed è proprio con questa frase che ti lascia e si allontana per i corridoi di Sky.
Semplicemente è geloso, ma tu gliel’hai sempre detto di Andy, sapeva che sarebbe venuto a Milano questo week end. Perché comportarsi così? Tu l’hai sempre difeso questa sera dai commenti pungenti e cattivi di Federico. Sempre. 
Sospiri e ti scompigli i capelli, turbato.
Oltre che la preoccupazione della tua cantante, ora ci si mette anche Marco. 
Con la mente affollata di questi pensieri, ti dirigi al tavolo di giudici pensando che questa sarà davvero una serata infernale.
 
 
Ennesima pausa pubblicitaria. Al ballottaggio ci sono due concorrenti, entrambe bravissime: Emma ed Ilaria. Sei nervoso come non mai e lanci uno sguardo a Marco che ha appena finito di battibeccare con Fedez. La tua amica Victoria interviene e ti guarda, molto probabilmente chiedendosi perchè non sei intervenuto in difesa di Morgan ma sei rimasto invece seduto.
Sei egoista in questo momento perché hai deciso di disinteressarti a lui. Come lui prenderà la scelte per ripicca, farai lo stesso anche tu. Mandi un sms veloce ad Andy, dicendogli di aspettarti davanti al tuo camerino.
Quando ritornate in diretta ed arriva il momento dei voti, ascolti Marco tradirti e pugnalarti alle spalle. Senti una fitta al cuore quando dice “Io scelgo di eliminare Emma” e lo odi davvero in quel momento. Vorresti urlarglielo, invece rimani composto, guardando l’espressione di delusione sul volto della tua concorrente che corri ad abbracciare forte. Le sorridi e sorridi al pubblico nonostante tutto, nonostante tutti i tuo sentimenti contrastanti e fai il segno dell’okay. Le sussurri che la sua carriera è appena cominciata mentre la accompagni fuori.
“Grazie, Mika. For everything” ti dice in inglese, mentre si asciuga una lacrima.
La abbracci, stringendola a te perché ti sei affezionata a quella ragazza, a quella donna che è come diventata una seconda sorella per te.
“Grazie a te, Emma.” le dici semplicemente. “E’ stato un onore lavorare con te”.
 
Quando finisce anche l’Extra Factor, ringrazi il cielo perché la serata sia finita. Decisamente non ne potevi più. Non ne potevi più di fingere, di sorridere nonostante avessi voluto urlare tutto il tuo sconforto al mondo e soprattutto non ne potevi più dei continui battibecchi tra Marco e Federico. Fa parte di una recita, per l’audience e lo sharing, ma davvero non ne puoi più di vedere persone litigare anche se per finta .. Forse perché stai litigando con te stesso internamente.
Ti allenti il nodo della cravatta dirigendoti verso il camerino dove trovi Andy con il telefono in mano vestito con un cappotto grigio. Vedi che ha portato Melachi con sè e sorridi.
“Ehi, finalmente” ti dice mentre ti abbraccia “Pensavo di dover chiamare la sorveglianza per farti venire a cercare”.
“No, è solo durata un pò di più” apri la porta del tuo camerino e ti cambi. Andy ti segue, buttandosi sulla poltrona e guardandoti malizioso quando ti togli la camicia.
“Mi sei mancato” sussurra abbracciandoti da dietro e respirando il tuo profumo.
Sorridi “Mi manchi sempre” ma lo senti, il tuo cuore sente che stai mentendo perché non è assolutamente vero. Non ti è mancato ma in questo momento vuoi solamente dimenticare Marco, vuoi fargliela pagare. Baci Andrew appassionatamente, premendo le sue labbra contro le tue e lo senti seorridere sulla tua pelle. Il tuo ragazzo ti afferra per le spalle e finisci con la schiena al muro e proprio in questo momenti vedi la porta aprirsi violentemente.
“Michael, ascolta io …” Marco è di fronte a voi con un cappello in mano e rimane a bocca aperta alla scena che gli si para davanti.Non lo biasimi: Andy ti stava baciando e tu sei mezzo nudo. non è difficile capire cosa steste facendo e come le cose si sarebbero evolute se non fosse arrivato lui.
“Ah, scusate. Mi dispiace di avervi interrotto ma di certo questo non è il luogo più indicato per fare sesso” dice pungente lanciandoti uno sguardo che ti trafigge. E lo sai, lo sai benissimo che sta morendo dentro ma perché ti dovrebbe importare? Pensi egoisticamente. Lui ha fatto eliminare una dei talenti più promettenti di X Factor, ha fatto eliminare una tua concorrente!
Sorridi falsamente “Sì, hai ragione. Credo che continueremo in hotel, grazie per il consiglio, Morgan”. 
Prendi per mano Andy, ti riabbottoni velocemente la camicia e esci velocemente dal camerino, passando accanto ad un Marco sbigottito. Di certo non si aspettava una risposta del genere da te che sei sempre tranquillo e non cerchi mai la lite.
Arrivate a casa tua mentre Andy ti chiede confuso cosa fosse successo prima.
“Niente” gli garantisci versandovi un bicchiere di vino.
“Mi stai mentendo”.
“No, te lo garantisco”.
Lui sbuffa e si alza “Credi che io sia cieco o stupido? Non so l’italiano, è vero, ma so riconoscere quando due persone litigano e quando lo fanno per motivi personali”.
“Invece no, Andy!”.
Ti sorride amaramente, sfiorandoti la guancia “You’re lying, I can tell that you’re lying. You have feelings for him, haven’t you?”.
“Nope” neghi ancora.
“Hai lo stesso sguardo che hai quando litigavamo io e te all’inizio. Lo sguardo di quando eri innamorato di me”.
“Andrew, ti stai sbagliando”.
“Ti prego, smettila! Sono stanco, Mika!”.
Sobbalzi perché non ti ha mai chiamato così in 8 anni che state insieme. Non lo ha mai fatto perché sosteneva che quando vi eravate conosciuti, tu eri solo Michael, non Mika la popstar che doveva spartire con tutto il mondo e ti aveva detto che finché vi sareste amati, ti avrebbe sempre chiamato Michael.
“Ci sei andato a letto, vero?”. Ora sta urlando, lui urla sempre quando è arrabbiato. “Rispondimi, cazzo!”.
“Sì, sei contento?” dici esasperato.
“Quante volte?”.
“Come?”.
“Quante cazzo di volte ti sei fatto scopare da quello stronzo?!”.
Sbuffi, alzandoti “Ok, ora basta. Non ho più intenzione di continuare la conversazione”. Afferri la giacca che avevi lasciato sul divano e fai per uscire, quando Andy ti afferra per un polso.
“Non te andrai fino a che non mi risponderai, chiaro?”.
“Lasciami andare, Andy” gli dici guardandogli negli occhi.
“No, tu non te ne vai”.
Ti divincoli ma nonostante tutto lui è più forte di te “Non scherzo, lasciami”.
“Perché? Altrimenti? Mi picchi?”.
Lo spintoni ma sai benissimo che non hai la forza di spostarlo eppure lui si scosta.
“Ma sì, esci pure. Vattene da quel Marco, fatti scopare pure, sei solo una puttana” ti dice, velenoso. Le sue parole ti feriscono più di ogni altra cosa. Senti come se mille coltelli ti si conficcassero nel cuore e te lo squarciassero. Gli tiri uno schiaffo che non gli fa male ma rimane sbigottito per il tuo gesto. Non se l’aspettava di certo.
“Sei diventato un violento anche? Questo Marco deve avere proprio una buona influenza su di te”.
“Non ti permettere mai più” dici gelido. Il tono tagliente come un iceberg che si lacera.
“Cosa? Di insultare il tuo amichetto? Strano a me non hai mai difeso così!”.
“Forse perché non te lo meritavi!”.
“Ah no? Io ti sono sempre stato accanto e tu mi ripaghi così?” urla “Sei proprio uno stronzo irriconoscente”. Stavolta è lui a spingerti ma perdi l’equilibrio e sbatti contro lo spigolo del camino.
Ti sei tagliato perché vedi del sangue colare.
Non dici più nulla ma solamente lo guardi gelido e ferito. Afferri nuovamente la giacca e esci senza dire una sola parola.
 
“Michael, cosa è successo?” chiede Marco dopo averti fatto sedere sulla poltrona, la sua preferita. “Chi è stato a picchiarti? Andy? Dimmi solo chi e lo ammazzo”.
“No, ti prego, basta. Io odio la violenza, lo sai”.
Il cantautore torna con cotone ed acqua ossigenata e leggermente lo passa sul tuo taglio. Ti scosta i capelli dalla fronte “Okay ma dimmi lo stesso cosa è successo.”
“Abbiamo litigato e lui diventa… Alza tanto la voce”.
“E ti picchia?”
“No! It never happened! Just this time!”.
Lui scuote la testa “Ma io lo ammazzo!” dice alzandosi di scatto.
“No, please. Do not go. Stay here with me” gli sussurri prendendolo per mano e trattenendolo. “I’m okay only when you’re with me. Please, stay”.
Lui ti sorride e ti abbraccia. Ti porta delicatamente nella sua camera e ti fa distendere sul letto, abbracciandoti e accarezzandoti i capelli. Non dite nulla, semplicemente vi godete la presenza reciproca.
“Mi dispiace per stasera, Michael”.
“It’s nothing, don’t worry”.
Ti guarda per un’infinità di tempo, puntando i suoi occhi nei tuoi e poi ti bacia delicatamente “Ti amo e rimarrò con te per sempre. Non ti potrei mai ferire”.
Ed è così, al sicuro tra le sue braccia, che ti addormenti col sorriso sulle labbra.
E sei felice.


Note: Chiarisco subito che con questo cpaitolo non voglio diffamare i personaggi o altro.
E' solo scritto con fantasia e basta.
Ambientata nella semifinale, quando viene eliminata Emma.
Spero vi sia piaciuta.
Recensioni come sempre ben accette.
xx

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