Plastic Woman

di SynysterIsTheWay
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.Prologo - Sighs of lovers. ***
Capitolo 2: *** 2. Before the story begins... ***
Capitolo 3: *** 3.Don't leave me alone in this bed. ***
Capitolo 4: *** 4. Unbreakable heart. ***
Capitolo 5: *** 5. I need your love. ***
Capitolo 6: *** 6. The promise. ***
Capitolo 7: *** 7. Their intention is to kill and they will, they will. ***



Capitolo 1
*** 1.Prologo - Sighs of lovers. ***






1° Prologo - Sighs of lovers.
















-No...ti prego, non di nuovo!-
Una folata di vento mi fa rabbrividire la pelle mentre sono in piedi
sul bordo del balcone, con le braccia rivolte al cielo.
Respiro quest'aria di gabbia che c'è in me, indecisa sul da farsi, per poi scegliere finalmente di lasciarmi cadere una volta per tutte.
Qualcuno potrebbe mai capire come mi sto sentendo in questo preciso istante? Come la seconda scelta di tutti e la prima
di nessuno.
Come se le persone continuassero a schiacciarmi solo per via del mio caratterino 
e non riuscissero ad accettarmi davvero per quella che sono.
Ma la verità è che neanche io so chi sono, ma sono convinta che non sarò mai migliore di lei.
Lei è...la donna che tutti vorrebbero avere, insomma.
Sempre paziente e attenta, mai spostata, mai troppo arrogante e rivestita di una certa eleganza.
Il mio contrario, suppongo.
Un vero e proprio esempio da seguire che, però, non riesce a prendersi cura del suo uomo
come ci riesco  io.
Ed è per questo che sono destinata a soffrire. Destinata a vivere una vita che non voglio.
Si può avere l' idea di cosa significhi realmente sentirsi un vero e proprio scarto? Bene, è così che mi sento io.
Lo scarto di tutti e l'amore di nessuno.
Ma dopotutto, con chi potrei prendermela se non con me stessa, dopo tutto questo tempo?
Sono stata così debole e cieca e così stupida da innamorarmi senza freni ed accettare qualsiasi
cosa pur di averlo al mio fianco.
Proprio così.
Avrei fatto qualsiasi cosa per stargli accanto anche se solo da passatempo o da spezza ormoni.
Sarei stata capace di vendermi per lui e credo che se avesse avuto il coraggio di chiedermelo, lo avrei fatto.
Ed è per questo motivo che sono stanca di andare avanti in questo modo.
Delle volte mi pento di averlo conosciuto,ed altre mi rendo conto che la mia vita non avrebbe poi tutto
questo senso se non ci fosse lui qui, a viverla con me.
Ma come fai ad andare avanti con la tua vita quando hai la consapevolezza del fatto che l'uomo che ami
si sia già sposato con un'altra donna?
E poi ci sono io, che di giorno in giorno non ho fatto altro che dargli tutta me stessa.
Sono stata una stupida, sì, ma lui questo non lo sa.
Lui non sa cosa si nasconde nei miei occhi e non sa che, pur essendo diventata la sua amante, sono finita per l'innamorarmi
del suo vero modo di essere.
Ma per quanto mi riguarda, adesso non ha più importanza.
Adesso mi sono semplicemente stancata di restare intrappolata in sentimenti perduti e mai ricambiati.
Voglio solo porre fine a tutto questo e lo farò adesso, seduta stante.
Essere l'amante di una rockstar famosa in tutto il mondo non è sempre appagante. 
Il più delle volte è distruttivo perché sai che sarai costretta a vivere la tua vita da sola per sempre. Nessuno
ti amerà.
Resterai incatenata a lui quando in realtà vorresti solo cercare di fuggire e ripararti chissà dove.
E' questo che ho continuato a fare ormai da troppo tempo.
Ho cercato di fuggire da lui ma con scarsi risultati.
Mi sono ritrovata nel suo letto e mi sembrava quasi un incubo sapere che quello sarebbe stato il letto
che divideva con sua moglie.
Quel letto rivestito di tradimenti e dolori immuni ad ogni singola sensazione.
E poi quella promessa. Quella dannatissima promessa che ci costrinse per sempre a restare uniti
nelle nostre debolezze.
Perché lui di debolezze ne ha sempre avute tante, ma non ne ha mai mostrata una neanche a sua moglie.
Con me invece ci riusciva.
Sono da sempre stata io a tenerlo in vita ma non sono mai stata abbastanza per avere il suo cuore.
Forse, non l'ho mai meritato fino in fondo.
Non sono mai stata tutto quello di cui ha sempre avuto bisogno e non so adesso cosa mi faccia
più male.
Io non sento più niente.
Sono diventata quasi un cadavere ad aspettare il nostro momento che non è mai arrivato.
Morirò da sola, infestata dentro da tutti gli uomini che mi hanno voluta ma che io non ho mai saputo
apprezzare.
Nessun uomo può essere paragonato a lui.
Nessun uomo mi ha mai fatta sentire così fragile ma allo stesso tempo così forte.
E' accaduto tutto l'anno scorso, in una notte d'inverno, a casa di mio cugino...












-Le solite feste del cazzo, che merda - borbottai, sedendomi accanto ad un ragazzo che continuava a bere la sua birra in disparte - E tu sembri proprio 
uno che si vuole suicidare.-
-Voleva lasciarmi, lo capisci questo?! Io ho dei valori, cazzo! Non può pensare di trattare me,
Synyster Gates, in questo modo.-
-Non so di cosa tu stia parlando, neanche ti conosco.-
-Bene, allora puoi anche andare a trovare qualche altro posto in cui sederti.-
-No, io resterò qui. Non mi faccio di certo cacciare via da un ubriacone come te.-
-Come cazzo mi hai chiamato?-
-Ubriacone. E togliti dalle mani quella canna, non ti servirà a niente.-
-Cosa cazzo ne puoi sapere tu delle canne o dell'alcool? Sembri una ragazzina.-
-Sembro, ma non lo sono. Ho i miei ventun anni e mi bastano per mandare a fanculo un trentenne
con la voglia di morire.-
-Se fossi nella mia situazione, capiresti cos'è che sto provando io in questo preciso istante.-
-Allora che cosa stai aspettando? Illuminami.-
-Ti sei mai sentita come se qualsiasi cosa facessi...potrebbe rivelarsi sempre e solo sbagliata?-
-Sì...molte volte.-
-Ecco come mi sento, cazzo! Lei non può lasciarmi!-
-Lei chi?-
-Mia moglie.-
-Beh, perché dovrebbe farlo?-
-Perché dice che sono uno stronzo e lei è stanca di essere la moglie di un chitarrista amato
da ogni tipo di fans.-
-Non vedo allora perché dovresti starla a sentire.-
-Mh?-
-Cazzo, ma sei un uomo o cosa? Ti butti giù in questo modo per una donna?-
-Ma lei è la mia donna.-
-Cazzate. La vita è tua, okay? Sbaglio o hai appena realizzato il tuo più grande sogno? Mi sono
documentata e ho letto molti articoli su di te e gli Avenged Sevenfold. Colpa di Jimmy.-
-Ma non avevi detto di non conoscermi?-
-Adesso questo non è importante. Smettila di bere quella birra e butta questa cazzo di canna.-
Presi la canna dalle mani del ragazzo e la calpestai con un piede.
Lui, quasi furioso, si dimenò contro di me ed io mi ritrovai ad un passo dal Paradiso.
-Cosa vuoi fare, Synyster Gates? Metterti contro di me solo perché sto cercando di aiutarti?-
-Io non ho bisogno del tuo aiuto. Sono io a non conoscerti.-
-Mi chiamo Winter e sono appena stata mollata dal mio ex ragazzo. Siamo pari, no?-
-Non mi sembri una donna affranta dal dolore.-
-Scherzi? Non gli darò mai la soddisfazione di vedermi soffrire.-
-Almeno dimostri di essere più forte di me.-
-Io penso che tu debba parlarle e spiegarle che non esiste nessun'altra donna per te se non lei.-
-Ci ho già provato, ma con lei è tutto inutile. E' una donna molto...possessiva. Cazzo, certe volte penso
che non sia più la donna per me ma poi penso a tutti gli anni spesi in sua compagnia e me ne pento.-
-State insieme da molti anni?-
-Sposati da un anno e mezzo ma ci siamo fidanzati al college. Cazzo...-
Il ragazzo scoppiò a ridere facendomi sussultare.
-Perché ridi?-
-Sto davvero raccontando tutto questo ad una sconosciuta?-
-Sì, ma credo che sia solo l'alcool...-
-Sì, lo penso anch'io.-
-Comunque sia, dovresti pensare al tuo futuro. Sbaglio o sei finalmente diventato tutto ciò che volevi diventare
dall'età di soli cinque anni?-
-Tu leggi di me.-
-Mi sono argomentata bene, come vedi.-










Abbiamo passato tutta la serata a chiacchierare delle nostre vite frenetiche e a parlare senza
mai stancarcene.
Però avevamo bevuto troppo. Io ero quella che gli diceva di non bere e poi ero la prima a
fargli compagnia quando si faceva passare le birre da Zacky.
Sto ancora maledicendo quel giorno in cui i miei più cari amici e mio cugino mi chiesero di partecipare
ad una festa in casa Sullivan.
Dannazione, sarei dovuta restare a casa a studiare per gli ultimi esami.
Ed invece, mi sono rovinata la vita da sola, con le mie stesse mani.
Bevemmo troppo ed il resto si potrebbe anche immaginare.
Siamo finiti a letto insieme e ci siamo promessi di non far mai riaccadere una cosa del genere.
Lui si sentiva in colpa.
Ma poi, la situazione è degenerata.
Ogni volta che Brian litigava con sua moglie correva a casa mia e facevamo l'amore.
Per lui, scopavamo solo.
Per me, è sempre stata tutt'altra storia.
-Cazzo Winter, scendi di lì!- Urla Brian, cercando di farmi riprendere il controllo.
-Non posso!- Esclamo, sicura di ciò che sto per fare.
Nel momento in cui guardo in basso una tempesta di brividi mi percorre la pelle ed i miei
fianchi sono appena stati circondati dalle mani tatuate del ragazzo.
Brian riesce a prendermi in braccio nonostante io mi stia dimenando e scalciando contro di lui, che cerca di portarmi verso la camera da letto.
-No! No!- 
-Ehi, calmati adesso!- Borbotta Brian, questo ragazzo dagli occhi famelici ed il sorriso in fiamme, prendendomi
il viso tra le mani.
-Non eri sempre tu a ripetermi che devo sempre cercare di essere abbastanza forte da andare avanti?-
Ma tu non sei mai stato la seconda scelta di nessuno. Non sai cosa significhi per me essere solo la tua seconda
scelta quando sono stata l'unica donna capace di prenderti con il caratteraccio lunatico che ti ritrovi.
Dov'era lei quando avevi bisogno di qualcuno?
Scoppio a piangere dinanzi ai suoi occhi mentre lui pensa bene di alleviare il mio dolore abbracciandomi.
Mi lascio abbracciare da Brian, senza trovare le parole giuste per dirgli che ho infranto la nostra promessa.
Non avrei mai dovuto accettare una cosa simile ma non avrei mai pensato di riuscire a tradire me stessa.







- Solo sesso. Promettimi che non ti innamorerai di me.-


-Non c'è pericolo. Io li odio quelli come te.-


-Allora siamo d'accordo. Io soddisfo te e tu soddisfi me. Sarai...-


-Una specie di amante?-


-Sì. Ma ricordati bene quello che ti ho detto.-


-Non metteremo il cuore in ciò che faremo. Una scopata e nient'altro.-


-Promettimelo di nuovo.-



-Te lo prometto, Brian. Prometto.-


























NOTE DELL'AUTRICE.

Ma buonsalve a tutti!!!
Come state? Vi sono mancata, vero?
O forse no.
Comunque sia ho appena sfornato qui per voi una nuovissima ff!
Yeeeeeeeeeeeee!
Okay, basta.
Avrei dovuto pubblicarla prima ma solo ieri ho compiuto 18 anni e sono
stata totalmente incasinata.
Un casino, avete presente?
Tuttavia, FedeVengenz la bellissima e bravissima scrittrice di storie qui su efp ( VengeanceIsMyLife) è venuta
a trovarmi nella mia città e mi ha fatto una bellissima sorpresa.
Sono felicio.
Okay, meglio mantenere la calma adesso.
Sono tornata con una nuova storia che sentivo di dover scrivere. 
Sarà una storia molto preoccupante per giunta ma non potete di certo capirlo da un semplicissimo prologo.
Le tematiche di questa fanfiction però, saranno ben diverse da tutte le altre che ho adottato in precedenza.
Mi sentivo in vena di scrivere qualcosa di diverso e l'ho fatto. 
Già da questo breve prologo penso che abbiate più o meno capito di cosa si tratterà ma credetemi...i colpi
di scena non mancano mai, soprattutto nelle storie firmate "SynysterIsTheWay".
Quindi spero vivamente che questo prologo vi sia piaciuto e vi abbia già incuriositi.
Me lo auguro davvero tanto.
Saluto inoltre la dolcissima Saya che mi accompagnerà in questo cammino anche per questa nuova ff.
Sono davvero felice di avere una beta come lei e spero che riusciremo in qualche modo a rendere piacevole
la vostra lettura in tutto e per tutto.
Quindi che cosa state aspettando? Se la ff già vi sta particolarmente piacendo o vi ha semplicemente incuriositi, mettetela
tra le seguite, preferite o come volete!
Mi auguro davvero di poter creare qualcosa di speciale anche con questa nuova storia e con la nostra protagonista.
Il titolo della storia ovviamente, tradotto in italiano significa "Donna di plastica".
Ma ovviamente, leggendo man mano i capitoli della storia riuscirete anche a capire il vero e proprio senso di ciò
che sto scrivendo.
Per qualsiasi cosa mi trovate su twitter @GatesIsTheWay e se volete, facciamo partire il nuovo hashtag  #PlasticWomanFF.
Sarò felicissima di leggere tutti i vostri tweet e di conoscervi meglio!
Adesso mi dileguo altrimenti qui non la finisco più di parlare quindi...nulla.
Al prossimo capitolo se volete ed un bacione enorme a tutti coloro che continuano sempre a seguirmi!









-SynysterIsTheWay.
 

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Capitolo 2
*** 2. Before the story begins... ***






2° Before the story begins...

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Da quella sera, da quando ho cercato di buttarmi dal balcone di casa, sapevamo che sarebbe andata sempre peggio.
O meglio, io lo sapevo.
Brian non se ne curava troppo ed io fingevo che non mi portasse almeno
quanto lo faceva lui.
Molte volte ho pensato di correre a casa sua e spifferare ogni cosa a sua moglie,
ma non ne sono mai stata capace.
Avevo semplicemente capito che la situazione sarebbe peggiorata anziché migliorare.
Avrei fatto qualsiasi cosa pur di stargli accanto e lo avrei fatto anche a costo
di diventare la sua amante.
Già, proprio ciò che sono.
Una persona destinata a restare senza amore ma a vendersi continuamente all'uomo che ama.
Perché, per quanto io abbia cercato di negarlo, mi sono subito innamorata di lui.
Ho infranto le nostre parole e tutte le decisioni prese, finendo per morire nei miei stessi sentimenti
mai ricambiati.
Ogni sera che lui viene qui, in casa mia, finisco sempre col vederlo andare via soddisfatto
mentre io ricomincio a gettarmi sul letto e piangere.
Perché quelle come me sono fatte per addormentarsi piangendo.
Cammino sull'asfalto sentendo il rumore dei miei passi echeggiare nell'aria ed il fumo fuoriuscire
di continuo dalle mie labbra screpolate.
L'aria fresca di novembre riesce a far rabbrividire anche me che, con il tempo, sono già diventata di ghiaccio.
Per fortuna, sono ancora in perfetto orario.
Osservo l'aereo atterrare precipitandosi contro il terreno mentre i passeggeri iniziano a scendere.
Chi con esuberanza e chi con calma e tranquillità.
Scruto con attenzione tutti i volti che mi si parano dinanzi agli occhi, sperando ben presto di trovare
chi devo.
Una scarica di emozioni mi mandano in tilt quando osservo una ragazza scendere dall'aereo guardandosi continuamente
intorno nella speranza di trovare il mio volto.
Resto immobile nell'osservare che è rimasta sempre la stessa. I suoi occhi verdi, i suoi capelli rossi che sembrano
esser diventati ancora più lunghi, un corpo esile ed un sorriso alla conquista del mondo.
Perché è per questo che forse aveva deciso di abbandonare Huntington Beach. Per conquistare il mondo intero con 
la sua passione nel suonare il suo strumento.
Ma prima, doveva ritrovare quel po' che ne rimaneva della sua famiglia in Italia e restare lì per finire i suoi studi.
Non aveva mai conosciuto i suoi zii per via di alcune discussioni che ebbero con i suoi genitori ma loro, furono così gentili
da ospitarla lì e conoscere la loro nipotina come non avevano mai avuto l'opportunità di fare.
La aspetto al check in, vedendola continuare a guardarsi intorno spaesata.
-Cristal!- Esclamo, osservando poi la ragazza voltarsi verso di me con sguardo dapprima confuso ma poi
perfettamente euforico.
La giovane mi fa un cenno di mano, correndo con velocità verso di me.
Cristal si butta tra le mie braccia ed io non posso far altro che accoglierla, sentendone un bisogno disperato.
Mi è davvero mancata tanto.
-Winter! Oh, quanto mi sei mancata...- Mi sussurra la ragazza con un tono di voce sofferto ma pur sempre
gioioso.
-Anche tu mi sei mancata tanto, amica mia.- Borbotto, stringendola sempre di più tra le mie braccia, esaminando
la sua postura e la sua altezza per nulla cambiata.
E' rimasta la nana da giardino di un tempo e non potete neanche immaginare quanto ne sia felice.
-Adesso andiamo, mia madre non vede l'ora di riabbracciarti!- Annuncio, osservando poi la ragazza sorridere con felicità
mentre c'è proprio una lacrima a scorrerle sul candido viso.
-Ma...Cristal! Ed io che pensavo fossi diventata un po' più cazzuta.- Ammetto, vedendola sorridere e scacciare con il dorso
della mano quella lacrima ribelle.
-Lo sai che sono sempre stata troppo sensibile. Però sono felice di esser tornata.-
-Anche io ne sono felice, ma tutta questa debolezza non ti aiuterà. Ricordi che cosa ti ripetevo sempre?
Sei troppo buona per un mondo così crudele e spietato.-
-Sì, lo ricordo. Ma ricordo anche i tuoi pianti quando me ne sono andata.-
-Okay, non farmelo ricordare.- Ridacchio, facendo ridere anche Cristal.
Sospirando, aiuto la mia amica a ritirare le sue valigie e insieme ci incamminiamo verso la casa
della mia umile famiglia.
Per quanto i miei genitori non abbiano mai apprezzato il fatto che me ne sia andata a vivere da sola, loro
continuano ad amarmi come se quel mio capriccio non fosse mai esistito.
Ma in fondo, loro sapevano che la loro piccola e dolce Winter avrebbe dovuto cominciare una nuova vita 
e non a caso...un nuovo inizio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Busso due volte alla porta di casa, impaziente di annunciare
il ritorno di Cristal alla mia famiglia.
Per i miei genitori, Cristal è sempre stata come una figlia ed il suo allontanamento
dalla California non ha fatto altro che imporci lunghe settimane di depressione.
-Dici che saranno felici di rivedermi?- Mi domanda la ragazza dagli occhi verdi, sembrando
l'agitazione fatta persona.
-Scherzi? Non aspettavano altro!- Ammetto, osservando poi la porta di casa aprirsi per mostrarci
la figura sorpresa e felice di mia madre.
I suoi occhi scuri iniziano a sbarrarsi, rendendo le poche rughe sul suo viso più profonde.
-Cristal...sei proprio tu...- Sussurra mia madre con calma e tranquillità.
-Ciao Angie!- La saluta Cristal prima di esser abbracciata con felicità e allegria da mia madre.
Sorrido nel vedere Cristal quasi schiacciata dalla presa della donna chiedendomi pietà con un solo sguardo.
-Sei tornata!- Esclama felice mia madre dando finalmente un po' di respiro alla povera ragazza.
-Sì, e questa volta per restare!- Esclama la mia amica, beccandosi poi un altro grande abbraccio che mi fa letteralmente
morire dalle risate.
-Angie, tesoro, chi è alla porta?- Domanda mio padre dal salotto, mentre mia madre trascina letteralmente la mia amica dentro casa.
-Mamma, così le spezzi un braccio!- Ironizzo, prendendo alcune valigie per trascinarle in casa.
Mi chiudo la porta alle spalle, osservando poi il volto di mio padre a dir poco sorpreso.
-Cristal! Questa sì che è una sorpresa!- Esclama l'uomo panciuto con contentezza, abbracciando Cristal
senza però stritolarla.
-Come stai Sawyer? Ti trovo bene!- Continua la mia amica, lasciandosi abbracciare per poi incontrare
gli occhi marini di mio padre.
-Sto bene cara, e tu? Com'è l'italia?- 
-Non ti perdi nulla di emozionante, puoi starne certo.- 
-Ma quando sei arrivata? Winter non ci aveva avvisati...- Continua mia madre, aggiustandosi il vestito color
corallo che ha indosso.
-E' arrivata poco fa, volevamo farvi una sorpresa.- Spiego, osservando poi mia madre cominciare a pensarci su.
-E devo dire che è riuscita in pieno! Restate qui a mangiare oggi, vero?- Borbotta la donna con euforia.
Io rivolgo uno sguardo a Cristal e lei annuisce facendomi capire che le fa più che piacere.
-Okay, mamma, ma lasciatela respirare adesso!- Ridacchio ancora, vedendo poi i miei genitori sorridere.
-Devi raccontarci un sacco di cose, Cristal, d'accordo? E siete anche fortunate, oggi Sawyer è andato a comprare
dei dolci in pasticceria. So quanto ne siete ghiotte.- 
-Accettiamo la proposta con piacere allora.- Sorride la rossa mentre mia madre e mio padre si dirigono verso la
cucina per continuare a preparare il pranzo.
-Questa casa è proprio come la ricordavo. E anche tu lo sei, Winter.- Mi dice Cristal, sorridendo di continuo e guardandosi
intorno.
-Oh...-
-Winter, va tutto bene?-
-Sì è solo che...-
-Ho capito. Non riesci ancora a fartene una ragione...-
-Come potrei anche solo provarci? L'uomo che amo è sposato ma mi riempie di così tante belle parole che non posso
fare altro che crederci.-
-Sì, ho ricevuto la tua mail. Mi dispiace tanto, tesoro.-
Cristal mi offre il suo conforto come ha fatto da sempre. Mi stringe ed io mi sento decisamente meglio, sentendo
tutto il calore di un abbraccio vero che sembrava mancarmi da sempre.
Io e la mia amica ci siamo conosciute a scuola, al primo anno e da allora siamo sempre state due amiche inseparabili.
Eravamo compagne di banco.
Prima, ero anche io come lei.
Una ragazzina schiacciata dal mondo, troppo buona con tutti e che metteva il cuore in tutto ciò che faceva.
Ebbene sì, ero anche io una ragazza molto sensibile.
Poi non so cosa sia accaduto.
Delusioni su delusioni da uomini stronzi che se ne approfittavano della mia dolcezza ed ecco che mi sono trasformata
in un'arma da guerra.
Ma io volevo solo la mia innocenza indietro.
Quella che mi hanno strappato con i coltelli pur di rendermi una stronza vissuta.
E Cristal lo sa. Lei sa tutto.
Tra fogli, penne e mail...ha vissuto tutto questo con me.
Ed ha vissuto anche il mio cambiamento radicale nel mondo del lavoro. I miei genitori credono che lavori a tempo
pieno in una grande azienda. Insomma, questo è ciò che avrebbe voluto mio padre.
Ma io,per mantenermi, lavoro come cameriera in un pub non molto noto qui ad Huntington Beach.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo aver pranzato tutti insieme, io e Cristal aiutiamo mia madre a lavare i piatti
per poi salutare anche mio padre ed uscire dall'abitazione con la pancia piena.
Questa volta, siamo dirette verso casa mia.
La mia abitazione è abbastanza lontana da quella dei miei genitori, ma si ci può arrivare
anche a piedi.
Dopotutto, siamo sempre qui ad Huntington Beach.
Arrivate stremate dinanzi alla porta di casa mia, ci fermiamo per recuperare il respiro perso, osservando
le valigie ormai a terra.
-Sono esausta!- Esclama Cristal, sudando almeno quanto me.
-Beh, almeno siamo arrivate.- Continuo, prendendo le chiavi di casa dalla borsa per aprirne la porta.
Con un cenno di mano invito la mia amica ad entrarvi mentre io sono ancora intenta
ad aggiustarmi la sciarpa blu che ho al collo.
C'è un vento che potrebbe fare prendere un malanno a chiunque.
-Wow...ma è stupenda!- Esclama Cristal, perlustrando la casa da cima a fondo.
Beh, due piani di abitazione sono più che consoni alla riuscita della casa ideale.
Al piano terra vi abbiamo il salotto, la cucina ed un bagno di servizio mentre al secondo piano
ci sono due camere da letto e due bagni.
Per quanto riguarda il resto invece, c'è un piccolo giardino ben tenuto.
Devo ammettere che delle volte mi aiutano anche i miei genitori a pagare alcune spese qui in casa.
-Ti piace?- Le domando, entrando finalmente in casa con le valigie e chiudendomi la porta
alle spalle.
-Sì, mi piace molto.- Continua la rossa, avvicinandosi poi al caminetto ed osservandolo con fare ammirevole.
-Beh, menomale, dato che dovrai restare qui per un bel po'.- Dico, togliendomi il giubbino in pelle ed aprendo tutte
le persiane e le finestre perfettamente chiuse.
-Ti prometto che non appena troverò un lavoro, prenderò anch'io una casa e non verrò a darti
alcun fastidio.-
-Cristal, stai scherzando, spero! Fai con calma, non c'è fretta, anche perché mi fa piacere
avere un po' di compagnia.- Ammetto, lasciando entrare la luce del sole all'interno dell'abitazione.
-D'accordo...posso andare a sistemare le valigie?- 
-Ma certo. La camera degli ospiti è al piano di sopra, accanto alla mia camera da letto.-
-Perfetto!-
Cristal si dirige al piano di sopra con una valigia alla volta mentre io inizio a rassettare casa.
Solo adesso però mi rendo conto del fatto che sul tavolo della cucina ci sono delle chiavi di una macchina
che non mi appartiene.
Cristal caccia improvvisamente un urlo dal piano di sopra ed io inizio seriamente a spaventarmi, salendo le scale con velocità.
-Cristal! Che succede?!- Urlo, giungendo finalmente dinanzi alla porta della camera ed, aprendola con velocità, mi rendo conto 
di avere un cugino piuttosto idiota.
La rossa continua a tremare in un angolo della camera mentre essa è completamente immersa nel buio.
Accendo la luce, osservando la figura di Jimmy con quei capelli neri un po' sparati in aria ed un sorriso
più che soddisfatto dipinto sul volto.
-Ma...è solo Jimmy...- Sospiro.
-Chi è questo?! Che cosa ci fa in casa tua?- Mi domanda Cristal, continuando a tremare disperatamente.
-Stai tranquilla Cristal, Jimmy è solo un idiota.- Do uno schiaffo sul braccio di mio cugino, vedendolo poi ricominciare
a ridere come uno stupido.
-Cazzo se è stato divertente!- Esclama James, mentre la rossa scatta verso di lui con l'intenzione di prenderlo
a schiaffi.
-Hey, Cristal, no!- Riesco a fermare la mia amica che si sente presa in giro, cercando di tranquillizzarla.
-Questo stronzo mi ha spaventata!- Urla Cristal, furiosa.
-Come mi hai chiamato, scusa?-
-Stronzo! Devo continuare, forse?-
-Ma chi cazzo è questa squilibrata?-
-Okay, adesso calmatevi!- Urlo cercando di attirare la loro attenzione su di me.
-Io non mi calmo, volevo solo fare uno scherzo a te e mi ritrovo questa mocciosetta in casa!-
-Mocciosetta a me?!-
-Basta, vi ho detto!- Cerco di riprendere il controllo, vedendoli poi sospirare in sintonia.
Mi posiziono accanto a Cristal, respirando a fondo per tranquillizzarmi.
-Cristal, lui è Jimmy ed è mio cugino. Non abita qui ma ha la bruttissima abitudine di entrare in casa
mia come se fosse di sua proprietà.- Spiego alla mia amica, vedendola poi cercare di mantenere il controllo.
-E Jimmy...lei è Cristal ed è l'amica più cara che ho. E' tornata oggi dall'Italia perché prima abitava qui ma non 
ho mai avuto il piacere di presentartela perché tu ed i ragazzi eravate spesso in tour. Concludiamo con il fatto
che resterà qui con me per un bel po' di tempo quindi evita di invadere la sua privacy d'ora in poi.- Spiego poi a James
che sbarra gli occhi, quasi incredulo.
-Adesso stringetevi la mano da brave persone e smettetela di guardarvi come se vorreste uccidervi a vicenda.- Continuo,
osservando poi Jimmy darmi le spalle.
-Mai! Ha cominciato lei!- 
-Io? Ma se sei stato tu a farmi prendere un infarto inutile?-
-Senti ragazzina, ma non sono venuti i tuoi genitori ad assicurarsi che qualcuno non ti rubi?-
-Stai giocando con il fuoco!-
-Allora dammi la possibilità di scottarmi.- Continua James avvicinandosi questa volta alla ragazza incastonando i suoi
occhi cristallini in quelli della ragazza.
Cristal rimane improvvisamente impietrita mentre osservo le sue guance arrossarsi all'improvviso.
Per non parlare poi della loro differenza di altezza abbastanza notevole.
Lei non riesce a ribattere in alcun modo, ma si limita ad uscire con velocità dalla camera e a rinchiudersi probabilmente
nel bagno.
-Ma che le ho fatto, adesso?- Mi domanda Jimmy, facendo il finto tonto.
-Sei un coglione, James.- Ribatto, dirigendomi poi verso il bagno ed aprendone la porta per osservare la giovane
non versare neanche una lacrima.
Ella si sta osservando allo specchio con un dolore per nulla indifferente.
-Cristal, ti senti bene?- Domando alla ragazza, vedendola poi scattare verso la toilet e rigettare tutto ciò che
aveva mangiato.
-Oh, no!- Esclamo, avvicinandomi alla mia amica, tenendole i capelli e posizionandole una mano sulla fronte
nella speranza che smetta presto di vomitare.
Le resto accanto fino alla fine e quando ha finalmente smesso, osservo due lacrime penderle dai suoi meravigliosi
occhi verdi.
-Cristal...ma che cos'hai?- Domando alla ragazza con preoccupazione.
-Nulla...ho solo mangiato troppo.-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Riguardo Jimmy...ehm...devi scusarlo. E' un po' cinico a volte ma è davvero una brava persona. Ama 
divertirsi.- Spiego alla mia amica, aiutandola a stendersi sul letto.
James se n'è appena andato, dicendomi che stasera ci sarà il solito party al Bronx. E' questo
il nome del locale che non sembra nient'altro che uno di quei viali di spaccio e risse.
Non sono ancora sicura però di volerci andare. Voglio dire, non ho molta voglia di vedere Brian.
-Capisco.-
-Tuttavia, lui è il batterista degli Avenged Sevenfold. Non te l'ho mai detto ma...lui e la sua band
sono famosi in tutto il mondo. Hanno ormai una vera e propria carriera musicale. Li hai mai ascoltati?-
-No, mai.-
-Dobbiamo rimediare, allora.-
-Però ricordo che mi avevi detto che quel Brian è un chitarrista famoso.-
-Beh...sì, lo è. L'ho conosciuto per colpa di Jimmy perché è da sempre stato il suo migliore amico.-
-Un bel problema, direi.-
-Proprio così. Ma adesso riposa.-
-Vi ho sentiti, prima.- Continua Cristal, sospirando.
-E cosa hai sentito?-
-Stavate parlando di un party. Probabilmente non molto lontano da qui.-
Sì, ha sentito proprio tutto. Ed io che pensavo fosse troppo occupata a pensare
al suo dolore dopo aver rigettato anche l'anima.
-Oh...sì. E' un party al Bronx, un locale non molto lontano da qui. E' frequentato da star famose
e lì si ci diverte sempre un casino.- Spiego, gesticolando.
-Beh, allora perché non ci andiamo?-
-Non credo sia una buona idea.-
-Ci sarà anche Brian?-
-Hai colpito nel segno.- Ammetto, sentendo una scarica di brividi percorrere la mia pelle ogni volta
che qualcuno prova anche solo a nominarlo.
-Beh, qual è il problema? Finalmente conoscerò il tizio che si ostina a farti del male giorno dopo giorno.-
-A me non va di vederlo. Non dopo quello che è successo ieri.-
-Non avresti mai dovuto tentare il suicidio. Non per lui...Jimmy lo sa?-
-Sì. Brian non riuscirebbe mai a non parlarne al suo migliore amico. Eppure, lo stavo facendo. Volevo
porre fine a tutto. Che stupida...-
-Stupida sì ma ci tenevo particolarmente a conoscere i tuoi nuovi amici.-
-Mm...beh, magari, possiamo farci un salto.-
-Dici sul serio?!-
-Sì ma restami vicina il più possibile, okay?-
-Promesso.-
-Allora prepariamoci. Non vorrai venire vestita in questo modo, spero!-
Cristal mi butta un cuscino in faccia mentre insieme scoppiamo a ridere come ai vecchi tempi.
E' passato troppo tempo dall'ultima volta in cui abbiamo provato a ridere con sincerità.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il rumore dei nostri tacchi echeggia nell'aria mentre entriamo con la massima
disinvoltura nel locale, lasciandoci travolgere da un'ondata di sensazioni.
Luci accecanti, alcool, musica a tutto volume e fumo che ti annebbia la vista ovunque.
Ragazzi che ballano in ogni angolo del locale, altri sono seduti ai propri tavoli per consumare la cena ed altri
ancora si sparano della droga nelle vene tentando di sballarsi e rimorchiare
qualche spogliarellista.
Cristal si guarda intorno di continuo, sembrando più che spaventata, mentre io ormai sono
perfettamente abituata a tutto questo.
Osservo Zacky salutarmi in lontananza, facendomi un cenno di mano per farmi capire
di doverlo raggiungere.
Prendo una mano a Cristal portandola verso il tavolo dei ragazzi.
-Hey, Winter, anche tu qui!- Esclama Zacky, abbracciandomi e salutandomi a dovere.
-Vee, come butta?- Domando al ragazzo, vedendolo poi sorridermi.
-Butta bene. E chi è questa bella ragazza che hai portato con te?- Continua il ragazzo, riferendosi
alla mia Cristal.
-Una sgualdrina probabilmente, basta vedere come si è vestita per capirlo.- Ironizza Jimmy, facendo
ghignare i ragazzi che cercano di non scoppiare a ridere rumorosamente.
Cristal si osserva il suo vestitino rosso e nero in pizzo, sentendosi decisamente umiliata da James
che sembra ormai avercela a morte con lei.
Ma Cristal questa volta non gli risponde. Continua a fissarlo mentre anche lui fa lo stesso con lei.
-Non sei divertente, Jimmy.- Sbotto, difendendo la mia amica per poi salutare Matt e Johnny.
-Ma io credevo di esserlo!-
-Cristal, non ci pensare, la madre lo ha fatto così idiota quindi è del tutto normale.- Dico alla mia amica,
vedendola poi sussultare.
E' così strano il suo comportamento che mi lascia con l'amaro in bocca. Cazzo, dovrebbe cacciare
un po' fuori gli artigli dopo ciò che ha osato dirle Jimmy.
-Sì, ma allora, ce la presenti questa bella ragazza sì o no?- Ribatte Johnny, il nanetto per eccellenza,
fumandosi la sua sigaretta.
-Oh, giusto. Ragazzi, lei è Cristal. E' tornata solo oggi dall'Italia e resterà da me per un po'
di tempo.- 
Matt, Johnny e Zacky si avvicinano alla ragazza per stringerle una mano e presentarsi, mentre Jimmy
resta del tutto indifferente alla situazione.
Quel ragazzo è proprio assurdo. Adesso capisco del perché sia il migliore amico di Brian.
-Potresti almeno provare ad essere gentile con lei?- Domando a Jimmy con un tono di voce piuttosto
basso.
-Perché dovrei con una che mi ha chiamato stronzo?- Ribatte James, indifferente.
-Non credo sia questo il problema, Jimmy. L'hai presa in giro di continuo e lei era fottutamente spaventata!-
-E quindi? Che cosa dovrei fare io adesso?-
-Puoi chiederle scusa!-
-Sono troppo orgoglioso per questo.-
-Oh no!- Borbotto improvvisamente, nascondendomi al di sotto del tavolo dopo aver visto Brian tornarvici.
-Ma che fai?- Mi domanda Jimmy, confuso.
-Metto in salvo me stessa.- Rispondo, mentre i ragazzi e Cristal continuano ad osservarmi divertiti.
-Winter...ma che...- Prova a dirmi Cristal  ma io riesco a precederla.
-Seguimi!- Mi rialzo in piedi, prendendo di nuovo una mano della ragazza e catapultandola con me in 
un bagno più vicino.
Cristal saluta i ragazzi mentre io continuo a trascinarla verso il bagno, chiudendo finalmente la porta.
-Winter, ma si può sapere che ti è preso?- Mi domanda la rossa questa volta, mentre io incrocio le braccia al petto
cominciando a sentirmi piuttosto male.
-C'era...lui.- Sussurro quasi osservando una lacrima scendere dai miei occhi, riflessa dallo specchio dinanzi a noi.
-Con lui intendi dire...lui?- Continua Cristal, inarcando un sopracciglio.
-Sì. Lui.- Borbotto annuendo mentre inizio a cercare il mio pacchetto di fazzoletti nella borsa nera coordinata
con il mio vestito.
-Che cosa stai cercando?-
-Il pacchetto di fazzoletti. Cazzo, avevo promesso a me stessa di non piangerci su mai più.-
Cristal mi accarezza una spalla mentre io continuo a cercare i fazzoletti con disperazione.
Ma proprio mentre credevo di averli trovati, una voce riesce a farmi salire l'ansia tipica da attacco di panico.
-Tieni, ho sentito che ti serve un fazzoletto.- 
Quando mi volto, tutto ciò che realmente voglio è proprio scomparire.
Dinanzi a me c'è una donna bassina con due occhi verdi a forma di mandorla ed i capelli mossi che le ricadono
sulla spalla di un color biondo rame.
Un sorriso elettrizzante ed un tubino che risalta le sue belle forme.
Un fisico da modella, avrei detto, se non fosse per quei fianchi un po' troppo larghi.
Una donna.
-Ehm...- Non riesco neanche a ringraziarla perché il nodo che ho in gola blocca persino ciò che 
avrei voluto dirle.
Resto immobilizzata dinanzi a lei mentre sento qualcosa dentro di me iniziare a sgretolarsi.
La ragazza continua a tenere il suo braccio sospeso in aria e la sua mano mi invita ancora a prendere il fazzoletto
che non ho alcuna intenzione di accettare.
I miei occhi si riempiono di lacrime ma non ne lascio scendere neanche una, così tento di regolarizzare
il mio battito cardiaco andato in frantumi ed il respiro ormai diventato quasi nocivo per me stessa.
Cristal mi rivolge uno sguardo per poi pensare lei al resto.
-Ehm, grazie mille.- Risponde la rossa, prendendo il fazzoletto dalle mani dell ragazza che mi mostra
un sorriso davvero folgorante.
Non avevo mai visto una donna sorridere con tutta questa spontaneità. Soprattutto ad una sconosciuta.
-Oh, ma di niente.- Continua la donna mentre la ragazza mi porge il fazzoletto che purtroppo sono costretta ad accettare.
Non dico neanche una parola, sentendomi come se fossi stata travolta da un treno in corsa.
-Ma...aspetta un attimo...io ti conosco!-
Sussulto, quando la donna mi dice quelle parole sembrando piuttosto entusiasta.
-No, io non so di cosa tu stia parlando...- Mi decido finalmente a dire, ancora bloccata dentro.
-Tu devi essere la cugina di Jimmy! Ricordo che tempo fa mi mostrò una vostra foto...ti chiami Winter, giusto?-
-Sì. E tu sei Shelly.- Ribatto, sentendo il mio stomaco contorcersi di continuo.
-Ah, i ragazzi ti hanno parlato di me?- 
-Sì.- Continuo, rendendomi conto di quanto stia diventando pesante tutta questa situazione.
Ma ora che ci penso...che cosa ci fa lei qui?
-Beh, è un piacere conoscerti, Winter. I ragazzi mi hanno sempre parlato bene di te.-
Vorrei poter dire la stessa cosa su di te. I ragazzi ne parlano solo per dire cattiverie e non ne capisco
molto il motivo.
Sì insomma, non avrei mai pensato di poterlo dire ma sembra...buona.
-Oh...beh, sono solo la cugina del loro migliore amico.- Rispondo con naturalezza, sperando di evadere
al più presto da questa tortura.
-E lei, sarebbe?- Shelly indica Cristal che resta del tutto neutra alla situazione.
-Oh, giusto, che sbadata...lei è Cristal ed è una mia carissima amica.- 
Cristal stringe la mano a Shelly, con tanto di presentazioni.
-Bene ragazze, usciamo da questi bagni prima che mi venga un attacco d'allergia- 
-D'accordo.- Borbotto, abbassando la testa contro il pavimento mentre usciamo tutte e tre dal bagno
del locale.
Quando apriamo le porte del bagno per uscire però, dinanzi ai miei occhi c'è Brian con una sigaretta
spenta tra le mani.
Sussulto, sbarrando gli occhi mentre Cristal mi prende una mano, dandomi forza.
-Amore, mi stavo chiedendo che fine avessi...- Brian si blocca nel momento stesso in cui i nostri occhi
riescono a sfiorarsi.
-...fatto...- Il ragazzo sussurra quasi la parola, non capendo cosa stia succedendo.
-Amore mio.- Continua la ragazza, avvicinandosi al viso di suo marito, per baciarlo.
Brian non chiude gli occhi nel momento del bacio ma osserva la mia reazione che non è delle migliori.
L'espressione di Cristal invece è del tutto schifata.
Il mio stomaco riesce a contorcersi ancora di più mentre vorrei solo scomparire all'istante.
La voglia di piangere è fin troppa, ma non voglio che lui capisca realmente cosa provo per lui.
No, io non voglio odiarlo.
Vorrei solo che non mi abbandonasse tutte le notti per la sua donna.
Dopo essersi baciati, Brian resta imbambolato mentre i miei occhi stanno letteralmente chiedendo pietà
per essere strappati via.
Perché è questo ciò che sto desiderando più di ogni altra cosa al mondo.Cavarmi gli occhi, strapparli, fare loro qualsiasi cosa per impedire di poter vedere.
-Noi...dobbiamo andare.- Sbotto con debolezza, osservando poi la ragazza voltarsi verso di noi.
-Ma no, ragazze. Perché non vi unite a noi?- 
-Accetteremmo con piacere la proposta se non avessimo già un altro impegno.- Ribatto ancora, osservando
Brian sentirsi quasi in colpa.
Ha serrato la mascella.
-Oh, che peccato. Beh, alla prossima allora.- 
-Sì. Ciao Shelly, ciao Brian.- Borbotto, mentre Cristal si limita a salutare con un cenno di mano.
Supero la spalla di Brian con una delusione che non dovrebbe appartenermi ed esco di corsa dal locale
senza dare troppo nell'occhio.
-Winter, aspettami!- Cristal richiama la mia attenzione più volte ma io continuo a camminare in avanti a passo
svelto, desiderando solo di tornare a casa.
-Win! Aspetta, ho detto!-
Mi volto di scatto contro la mia amica, osservando il suo volto intristirsi mentre il mio è completamente ricoperto
di lacrime.
-Non dovrebbe neanche farmi male eppure non riesco più a controllare i miei sentimenti...- Singhiozzo, lasciandomi abbracciare
dalla rossa che mi stringe sempre di più a sé.
-Quello lì era Brian, vero?-
Annuisco alla domanda di Cristal, sentendomi morire dentro.
-Non è stato bello perdere una persona che avevo già perso dal principio.- Continuo, sentendo i miei occhi quasi bruciare.
-Mi dispiace così tanto, Winter.-
-Non sapevo che era con lei ed avrei preferito non saperlo.-
Cristal continua a stringermi, mentre ad uscire dal locale ora è stato proprio Brian.
-Dobbiamo andarcene da qui.- Sbotto, osservando il ragazzo avvicinarsi a noi.
Rivolgo uno sguardo colmo di rancore a Brian, mentre Cristal pensa a portarmi via da qui.
-Winter!- Esclama Brian chiamando il mio nome -Ma si può sapere che ti prende?- Continua il ragazzo, ormai in lontananza da me.
-Torna dentro!-
Non mi volto più.
Cammino per la mia strada con un vuoto al posto del cuore che non mi da neanche la possibilità di sentirmi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NOTE DELL'AUTRICE.
 
Buonsalve a tutti bellissimi lettori!
Ecco a voi il secondo capitolo della storia! Yeee!
Okay, la smetto.
Spero tantissimo che questo capitolo vi sia piaciuto anche se presto
capirete tante cose che ovviamente ora non vi saranno del tutto chiare.
Iniziamo già con i misteri, bene.
Coooomunque sia, vi ricordate quando vi dissi che per questa ff avrei voluto qualcosa di diverso?
Bene, sono fiera di annunciarvi che così sarà!
Quindi...spero vivamente che anche questa storia possa piacervi particolarmente come tutte le altre.
Io e Saya ci stiamo lavorando su un casino e spero che le mie idee possano piacervi!
Ci avevo pensato già da un po' di tempo di scrivere qualcosa del genere e spero tantissimo di riuscire
a far sentire ognuno di voi parte della storia.
Voglio davvero che voi la dovete vivere. Mi auguro di riuscire a farvi immedesimare nei personaggi e di
farvi piacere la nostra protagonista Winter.
(Sempre nomi strani, lol)
E che cosa ne pensate di Cristal? Eehehehe. Lei e Jimmy insieme fanno già scintille ma chissà se sboccierà
qualcosa tra i due...
Non vorrei tenervi troppo sulle spine quindi cercherò di aggiornare il prima possibile!
Se la storia vi sta piacendo ricordatevi di farmelo sapere, di mettere la storia tra i preferiti e di recensire!
Mi rendereste la ragazza più felice dell'Universo e voi volete una Gates felice...vero?
Come sempre, vi ricordo dell'hashtag su twitter #PlasticWomanFF e che se volete scrivermi, @GatesIsTheWay
risponde a tutti!
Quindi, fatemi sapere cosa ne pensate di questi due primi capitoli e...sempre se volete, al prossimo!
BIG HUG! Xx
 
 
 
-SynysterIsTheWay.

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Capitolo 3
*** 3.Don't leave me alone in this bed. ***






3° Don't leave me alone in this bed.















Dopo il turno al pub, torno a casa esausta con la voglia di buttarmi
sul letto e dormire fino alla fine della settimana.
Ma ovviamente questa è solo esagerazione.
Mi chiudo la porta di casa alle spalle, osservando però Cristal frugare
nel mobiletto del salotto con alcune fotografie tra le mani.
-Cristal...- Mormoro, facendo sussultare la ragazza che si volta subito verso di me.
-Oh, scusami Winter...avrei dovuto chiedertene il permesso...- Continua la ragazza, alzandosi dal pavimento
e riponendo tutti gli album fotografici nell'apposito mobile.
-Che cosa stavi cercando?- Le domando, vedendola tremare.
-Chi? Io? Oh, niente...volevo vedere se avevi ancora le nostre vecchie foto del liceo.- Balbetta quasi, facendomi
capire che queste in realtà non sono le sue vere intenzioni.
-Cris, che cosa mi stai nascondendo?-
-Niente, davvero - disse, per poi esitare un momento - adesso vado di sopra, ho proprio bisogno di farmi una bella doccia.- Cristal mi supera, salendo
con velocità al piano di sopra, e io la lascio fare.
Qualsiasi cosa mi stia nascondendo, prima o poi, verrà a galla.
Stanca ed assonnata, mi dirigo verso la mia camera, svestendomi e mettendomi comoda.
Sdraiata sul letto, prendo il mio cellulare tra le mani con la tentazione di chiamare Brian e spiegargli
cos'ho realmente in questi giorni.
Ma poi ci ripenso. 
Io non devo dargli alcuna spiegazione.
-Winter!- Improvvisamente, Cristal entra nella mia camera sbattendo la porta ed è stranamente in compagnia di James.
-Ma che...- Provo a dire, mentre la ragazza dai capelli rossi pensa bene di precedermi.
-Era in bagno e mi stava spiando mentre facevo la doccia!- Lo accusa Cristal, tenendosi l'asciugamano attorno al corpo completamente bagnato.
-Non è vero!- Ribatte Jimmy, sbuffando.
-Sì che è vero!-
-Okay, quando la smetterete di urlarvi contro, potremmo parlarne da persone del tutto civili.- Sbotto, avendone
già a bastanza.
-Comunque, non sei proprio niente male mocciosetta, i miei complimenti.- 
Jimmy si becca uno schiaffo secco dalla ragazza, poi è proprio lei a scappare nella sua camera.
Rev mi rivolge uno sguardo più che scioccato e la sua guancia sta iniziando seriamente ad arrossarsi.
-Ma quella è pazza! Quelle come te dovrebbero essere rinchiuse in un manicomio!- Urla Jimmy dietro la ragazza, mentre io mi alzo
di scatto dal letto per dargli contro.
-Non permetterti mai più di dirle una cosa del genere Jimmy o giuro che la prossima volta ti faccio male.- Ringhio
contro mio cugino nonché una delle persone più importanti della mia vita, vedendolo sospirare.
I nostri padri sono fratelli e di conseguenza, anche io porto "Sullivan" di cognome.
-Come ti saresti sentito tu al suo posto se avessi perso i tuoi genitori da un giorno all'altro in uno stupido
incidente stradale?- Continuo contro Rev mentre egli sbarra gli occhi quasi incredulo.
-Non è mica un problema mio.-
-Lo è dato che continui ad importunarla.-
-Io non la sto importunando, Winter. Mi sto solo divertendo.-
-Voi ragazzi siete tutti uguali.- Sbotto, entrando nella camera degli ospiti in cui si è nascosta Cristal.
La osservo piangere ma nascondermi le sue lacrime così decido di avvicinarmi a lei ed abbracciarla
senza aggiungere una sola parola.
























***











Dopo aver tranquillizzato Cristal, decido di continuare
con le pulizie in casa dopo aver visto anche Jimmy uscirne.
Prima di andarsene, mio cugino mi ha chiesto di uscire con lui e i ragazzi
questa sera ma io gli ho chiaramente detto di sentirmi fin troppo stanca per 
ubriacarmi con loro e fare stronzate come al solito.
Sono i migliori amici che ogni donna dovrebbe avere ed è per questo motivo
che mi sento molto fortunata di averli conosciuti e ci sono anche quelle volte
in cui si chiudono nel loro studio e buttano giù delle ottime idee per un nuovo album da paura.
Chiunque vorrebbe essere loro amico solo per aver qualcosa in più da raccontare
sulla band del momento ma io ho imparato a voler loro bene soprattutto quando non erano nessuno.
Cosa che, ovviamente, non ha fatto la ormai compagna di vita del nostro Gates.
Non a caso, Shelly e Brian si sono fidanzati durante gli esordi del successo degli Avenged Sevenfold.
Quando li conobbi grazie a Jimmy, diventai subito l'amica perfetta di ognuno di loro.
Questo quando Brian non era ancora entrato nella band.
Lui non mi conosceva ma ero io a conoscere lui.
Entrato nella band con la sua aria altezzosa, non feci altro che odiarlo.
Odiavo tutto di lui. Ogni cosa.
I suoi atteggiamenti ed il modo in cui si pavoneggiava nella sala prove mentre suonava la sua chitarra.
Ma allo stesso tempo, mi affascinava particolarmente il suo modo di suonare.
Così tanto che non ebbi mai il coraggio di conoscerlo fino a quella sera in cui mi ritrovai
in stato d'ebrezza.
Ma io l'avevo amato fin dal primo giorno.
Quando non era ancora nessuno ed il suo nome era puramente Brian Haner.
Non Synyster Gates.
Ed avevo paura. Avevo una paura fottuta di ammettere ciò che provavo, tanto da ridurmi a conoscerlo
dopo più di un anno che era entrato nella band.
E dopo il loro innato successo.
Ma poi, la situazione mi è scivolata di mano.
Sapevo che sarei finita con l'innamorarmi definitivamente di lui dopo averci fatto l'amore più volte.
Ne sarei uscita sconfitta ed avrei rotto la nostra promessa.
E' per questo motivo che ho una voragine dentro che mi fa essere così stronza verso il mondo.
Non sono più io da troppo tempo, ormai.
Finisco tutte le pulizie di casa, facendo poi una doccia rilassante che mi aiuta a far scivolare
sempre di più i miei peccati.
Li lascio scivolare con l'acqua calda dal mio viso, fino ad arrivare ai piedi.
Uscita dalla doccia, mi asciugo con velocità mentre attendo che siano anche i miei capelli lunghi a riprendersi.
Indosso una canotta abbastanza lunga con una felpa sopra di essa e dei pantaloncini corti con i miei calzettoni
a righe bianche e nere.
Se c'è una cosa in cui siamo completamente diverse io e Shelly, quella è la personalità.
Lei è così raffinata, elegante e solare da far quasi invidia a tutte le ragazze dell'intero pianeta.
Io invece continuo a sembrare una ragazzina stronza ed arrogante che cerca la salvezza nei suoi dolori interiori.
Io sono cupa. Buia. A volte infantile.
Non sono nulla di ciò che merita realmente l'uomo che amo. Non credo neanche che debba provare ad amarmi.
Tanto non lo farà mai.
Sento le gocce d'acqua cadere dai miei capelli sulle mie gambe mentre il suono del campanello di casa mi
fa sussultare.
Con lentezza, mi avvicino alla porta di casa e quando la apro, riesco a sussultare ancora di più.
-Brian...che ci fai qui?- Ma che razza di domanda gli ho appena fatto?!
Gates ha gli occhi che continuano a brillargli mentre respira a fondo prima di prendermi il viso con violenza
e baciarmi con una passione folgorante che riesce quasi a picchiarmi.
I nostri baci sembrano riempire le pareti di luce e quando decide di prendermi tra le sue braccia dai glutei, capisco
perfettamente che non ha buone intenzioni.
Posiziono le mie due mani sul suo viso, respirando quasi a fatica mentre lui continua a tenermi in braccio, portandomi
verso la camera da letto.
Mi sento così impotente dinanzi a lui, che se avesse una pistola in questo preciso istante, mi lascerei sparare.
Questi sono pensieri che non dovrei neanche avere, ma non riesco più a negare niente a me stessa dall'ultima volta
in cui ho provato a farlo.
Poi lui mi dice che sono stupenda e, per un attimo, riesco a sentirmi davvero bella come dice.
Brian sale le scale tenendomi ancora tra le sue braccia mentre le mie gambe si sono strette attorno ai suoi fianchi
per dargli la possibilità di reggermi al meglio.
Ci baciamo ancora e ancora, sentendoci l'uno parte dell'altro. Anzi no, mi correggo.
Sono solo io a sentirmi parte di lui.
Con una mano, egli riesce ad aprire la porta della mia camera da letto e con un colpo secco, riesce a richiudersela
alle spalle con un piede.
Le sue braccia tatuate mi fanno scivolare sul letto e la mia schiena si ritrova totalmente spiaccicata sul
comodo materasso.
Brian si fionda sul mio corpo, respirando a fatica quasi quanto me e continuando a baciarmi ogni angolo della pelle.
Le sue mani accarezzano i miei capelli bagnati scivolando poi sul mio viso, sul mio collo ed infine facendosi
spazio tra i miei seni.
Non smette neanche per un attimo di baciarmi ed io vorrei quasi implorarlo di non smettere mai di farlo.
E' come se la mia pelle fosse diventata dipendente dalla sua.
Come se mi cibassi solo di ogni cosa che lo riguardi.
Mi fa paura tutta questa dipendenza, ma poi mi sento meglio quando mi rendo conto di essere io tutto ciò
di cui ha bisogno anche solo per una misera notte.
Imprevedibili, le sue mani, si addentrano al di sotto della mia canotta sfilandola via con velocità e gettandola
sul pavimento.
Le mie mani invece si fanno spazio tra i suoi capelli soffici e profumati mentre continuo a gemere
al di sotto della sua pelle calda e così fottutamente invitante.
Brian passa ben presto a baciarmi i seni, sfilandomi via il reggiseno ed i pantaloncini che si ritrovano a morire
anch'essi sul pavimento della camera.
Da sempre, le sue braccia sono state il mio rifugio preferito.
Mi accarezza le gambe, sorridendo nel vedere i miei calzettoni e sfilandomi via anche quelli.
Osservo il suo petto muoversi su e giù di continuo mentre ogni suo bacio è come uno spruzzo di vitalità
dentro di me.
Con velocità, questa volta sono io a sbottonargli il giubbino in pelle e a lasciarlo scivolare dal letto.
Dopodiché, penso a sfilargli la maglietta con le mie mani tremanti, osservando il suo torace più che sinuoso.
Le sue labbra si impossessano del mio collo, lasciandomi dei brividi piacevoli su tutta la schiena.
Gates si posiziona nel mezzo delle mie gambe, iniziando a premere dentro di me mentre i miei occhi iniziano
ad inumidirsi.
Giuro di aver sentito i miei occhi desiderare solo di lasciarsi piangere dalla felicità.

























***























Apro gli occhi di scatto, ritrovandomi avvolta tra le lenzuola bianche,
guardandomi intorno.
Mi copro il petto con il lenzuolo, continuando a guardarmi intorno in cerca di
qualcosa, o forse...di qualcuno.
Proprio come pensavo. L'unica cosa che è rimasta di lui è una sigaretta posizionata sul
mio comodino.
Fa sempre così. Mi lascia un segno, scomparendo senza neanche salutare.
Ma d'altronde, sapevo che mi sarei risvegliata totalmente da sola.
-Adesso capisco del perché ho visto Brian uscire di fretta da casa tua.- Mi sorride Jimmy, entrando in camera.
Io non riesco a rispondergli, continuando a stringere il lenzuolo contro il mio petto e fissando un punto
non ben definito.
Jimmy e la sua mania di entrare in abitazioni che non gli appartengono. Soprattutto la mia.
-Lo sai che potrebbero prenderti per uno stalker?- Ribatto con il sorriso stampato sul volto mentre
il mio cuore è intento a piangere.
-Mh, correrò il rischio.-
-Che ci fai qui?-
-Pensavo di infastidire un altro po' quella Cristal.-
-Jimmy...-
-Ho capito. Non la prenderò in giro e cercherò di far finta che non esista.-
-Bene.-
-Allora, stasera sei dei nostri?-
-Dove?-
-A casa di Brian. Shelly non c'è e noi dovremmo provare. Ti va di venire?-
Jimmy e Shelly non hanno un gran bel rapporto ma si sopportano a vicenda.  A James e agli altri non
ha mai convinto. Beh, non potrebbero fare altrimenti sapendo che la moglie del loro più caro amico non fa altro
che fargli del male. 
-Io a casa di quel coglione non ci vengo.- Sbotto, prendendo la Marlboro tra le mani, spezzandola in due.
-Beh, la scelta è tua. Solo che io e i ragazzi volevamo un po' stare in tua compagnia. Senza quella Cristal.-
-Ma cos'hai contro di lei?!-
-Credo di averla presa troppo sul personale la questione dello scherzo.-
-Ma dai! E da bravo gentiluomo avresti dovuto chiederle scusa.-
-Cosa che non farò mai. Non so perché ma mi ricorda qualcuno...qualcuno che però non riesco
a ricordare del tutto.-
-Davvero?-
-Sì. Strano, non trovi?-
-Abbastanza.-
-Allora vieni o no?-
-Ti ho già detto di no, Jimmy, non insistere!-
-Beh, scusa tanto se volevo farti uscire un po' dal mondo di merda che ti sei creata.-
-E come pensavi di farmene uscire? Portandomi di nuovo nella tana del lupo?-
-Fai tanto la cazzuta e non riesci a dirgli che lo ami.-
-Shh, Jimmy, non urlare!-
-Fa un po' come vuoi, Winter. Nel caso dovessi cambiare idea, saprai dove trovarci.- Rev esce dalla mia camera salutandomi
con un cenno del capo e chiudendosi ben presto la porta alle spalle.
Io osservo la sigaretta spezzata a metà sul pavimento, sentendomi un po' come lei.
Tagliata a metà senza esser neanche riuscita a spegnermi da sola.

























***
















Sto ancora cercando di capire cosa sia stato a convincermi.
Sarei dovuta restare a casa a raggomitolarmi ancora tra le coperte ed invece sono proprio qui,
dinanzi a questa porta in legno.
Sto ancora valutando cosa fare, ma per ora ho tutte le risposte di cui ho bisogno per capire che 
è realmente ciò che voglio.
Sto per fare qualcosa di cui me ne pentirò amaramente, ma devo.
Io sento il bisogno di farlo.
Per un attimo, ho davvero pensato di ripensarci.
Di tornarmene a casa e tornare indietro nel tempo nella speranza di poter cambiare le cose e finire 
col non incontrarlo.
Ci ho pensato molte volte, sì...ma poi pensavo anche a quanto sarebbe stata inutile la mia vita
senza di lui.
Sono proprio senza speranze.
Poi, decido di farmi coraggio. Alzo la mano per poter bussare alla porta in legno ma qualcosa
mi blocca.
Le urla di Brian riescono a rientrarmi nella mente creandovi una voragine a dir poco profonda.
-Cazzo, sì! Ti amo e non voglio nessun altra donna nella mia vita se non te, Shelly! Cazzo, non sono
un santo ma c'è un cuore qui che batte solo per te.-
-Brian, non sai cosa dici! Io sono stanca di queste situazioni! Torni sempre tardi e a volte torni a 
casa il mattino seguente!-
-No, Shelly...non piangere, ti prego.-
Dagli interni dell'abitazione posso sentire i singhiozzi della donna diventare sempre più soffocanti
e pesanti.
Decido di voltarmi e tornare sui miei passi, allontanandomi dall'abitazione correndo.
Mi nascondo improvvisamente dietro ad un albero più vicino, osservando i ragazzi arrivare con le loro auto.
Sorridono felicemente, pronti per un nuovo giorno di prove e di scrittura mentre io sono caduta sulle mie ginocchia 
ma non ho permesso ai miei occhi un'altra ricaduta.
Mi sono rialzata l'attimo dopo con lo stomaco in contrasto con il nodo in gola e sono corsa verso
casa, sbattendomi la porta alle spalle e salendo in camera con velocità.
Cristal non c'è.
Non ho la più pallida idea di dove sia finita, sperando che sia andata a trovare i miei.
Mi dirigo con una velocità assurda verso il bagno che non mi è mai sembrato più lontano di così.
Arrivata, apro con forza il mobiletto al di sotto del lavabo, spingendo verso di me una sorta di bacinella
contenente alcuni medicinali che non uso da tempo.
Immergo le mie mani nella bacinella blu, scavando per riuscire a trovare tutto ciò di cui sento avere
bisogno in questo preciso istante.
Finalmente trovati i miei antidepressivi, decido di buttarne giù alcuni notando poi le avvertenze e la
data di scadenza al di sopra della scatolina in bianco.
Sbianco, rendendomi conto di aver ingurgitato delle pasticche scadute ed aver perso il controllo, ingoiandone
più di cinque.
Respiro con profondità, cercando di regolarizzare il battito cardiaco mentre delle parole continuano
a ronzarmi nella mente senza darmi pace.












"Cazzo, sì! Ti amo e non voglio nessun altra donna nella mia vita se non te, Shelly! Cazzo, non sono
un santo ma c'è un cuore qui che batte solo per te".





Solo per te.
Solo per te.
Solo per te.
Solo per te.
Mi posiziono le mani contro le orecchie, urlando di continuo come se davvero nessuno possa sentirmi.
Neanche io ci riesco.
-No! No! No!- Urlo più volte, sentendo le lacrime salate continuare a bagnare il mio viso ormai diventato
quasi cadaverico.
-Oh mio Dio, Winter!- La voce di Cristal scaccia via tutte quelle parole che mi stavano assillando fino a poco fa,
mentre riesco a vedere la figura sfocata della ragazza che mi strappa dalle mani il contenitore bianco di antidepressivi.
-Ma queste pasticche...sono scadute...- Sussurra la rossa, lasciandosi scivolare dalle mani la scatolina per abbracciarmi.
-Mi dispiace...non sono riuscita a fermarmi.- Ribatto singhiozzando, mentre osservo delle lacrime scendere anche dal viso
della mia amica.
-Dobbiamo andare in ospedale. Winter, riesci a sentirmi? Winter...ti prego...rispondimi! Winter! Oh no, 
perché lo hai fatto...perché?!-
Le urla di Cristal dovrebbero convincermi a restare con gli occhi aperti ma qualcosa mi spinge a chiuderli.
Il mio corpo è ricoperto di un formicolio fastidioso mentre ho il cuore che continua a battere come impazzito.
Chiudo i miei occhi, udendo solo il ticchettio di un orologio a pendolo.

























***




















Sbarro gli occhi di colpo contro il soffitto bianco, ritrovandomi attaccata
a dei macchinari anomali e sentendo la pesantezza degli aghi delle flebo nelle mie vene.
Sono viva.
Pensavo di essere morta ormai ed invece sono ancora viva.
Ed ora ho un gran mal di testa.
Non riesco a muovermi, sentendomi tutta indolenzita, mentre mi rendo conto di esser stata ricoverata
al più presto in ospedale.
Queste tende grigie emettono una malinconia assurda.
Per non parlare poi dei fiori ormai appassiti sul davanzale accanto alla finestrina.
Mi guardo intorno, rendendomi conto di ciò che sono appena stata capace di fare questa sera.
Stavo ponendo fine alla mia vita dopo essermi resa conto di essermi innamorata di una persona innamorata
di un'altra.
Ma che cosa mi aspettavo? Pensavo davvero che un giorno sarebbe riuscito ad aprire gli occhi ed avrebbe 
cercato di vederci qualcosa di più in me anziché solo e sempre sesso.
Ma la cosa più assurda è che io gli ho permesso di spezzarmi il cuore così tante volte che ormai credo
di averne persino perso il conto.
E' sempre stato l'unico ad avere il controllo sulle mie emozioni e su quella che sono realmente.
Sempre e solo lui.
-Oh, vedo che si è svegliata signorina Sullivan.- Mi dice un dottore dal camice bianco, entrando in camera.
-Dottore io...sono viva o sono già nell'aldilà?- Balbetto quasi, osservando l'uomo con i baffetti sorridermi
inarcando un sopracciglio.
-Non immagina neanche quante volte me lo sono sentito dire. Beh, sono fiero di annunciarle che
sta bene ma che la prossima volta dovrà fare più attenzione con quelle pasticche. Lei ha rischiato grosso.-
-Ne avevo bisogno e...ho esagerato. Mi scusi.-
-Non deve chiedere scusa a me ma a sé stessa. E la prossima volta controlli bene la scadenza dei farmaci che prenderà.-
-Sì...sono stata proprio una stupida.-
-Beh, c'è una visita per lei quindi la lascio in buone mani. Passerà la notte qui e domani mattina
potrà finalmente tornare a casa.-
-D'accordo...la ringrazio dottore.-
-Si figuri, è il mio lavoro.- L'uomo baffuto mi saluta con un cenno di mano, uscendo poi dalla stanza mentre
io inizio a tremare nuovamente nel vedere Brian entrarvi.
Ha la mascella contratta ed un viso fin troppo serio che mi mette quasi i brividi.
Da quando lo conosco, non lo avevo mai visto così arrabbiato.
-Che cosa ci fai qui?!- Sbotto, osservando il ragazzo posizionarsi proprio accanto a me.
-Vorrei quasi farti la stessa domanda, impertinente che non sei altro!- Mi urla contro Gates, facendomi
sentire peggio.
-Se sei venuto fin qui per urlarmi contro, puoi anche andartene!- Ribatto non riuscendo però ad alzare la voce
come fa lui.
-Io non me ne vado invece e lo sai perché? Perché ho rinunciato a delle prove del cazzo per sapere
come stavi!-
-Ti sei preoccupato per me? Bene, adesso puoi smettere di farlo.-
-Non fare la bambina adesso!-
-Certo, perché per te, sarò sempre e solo una bambina giusto? Oh, complimenti Haner, grazie per avermi
capita.-
-Tu credi che io voglia capirti? Stavi cercando di ammazzarti o sbaglio?-
-Sai qual è la cosa che mi fa più male in questo momento? Sapere che a te non te ne importa un cazzo del perché
io abbia compiuto un gesto del genere! Sai solo puntarmi il dito contro senza cercare di capirmi 
per davvero. - Sputo, sentendo quasi le lacrime impossessarsi dei miei occhi mentre riesco a tirarle indietro con facilità.
Brian invece mi penetra con un solo sguardo continuando a serrare quella mascella e torturandosi i capelli toccandoseli
in continuazione.
E' agitato. Conosco questi suoi movimenti fin troppo bene.
Magari sua moglie non farà neanche caso a queste banalità mentre io sono riuscita in poco tempo a farmi bastare
ogni suo movimento.
Brian mi ha sempre detto che Shelly non riusciva mai a capire alcuni dei suoi atteggiamenti.
A me invece basta davvero poco per capirlo.
-E allora sentiamo, perché hai cercato di ammazzarti?- Mi domanda poi, senza però incontrare il mio sguardo.
Non so neanche io cosa faccia più male in questo momento. So solo che vorrei ritornarmene a dormire senza pensare
a niente.
-Allora? Sto aspettando una tua risposta, Winter. Tuo padre stava rischiando un infarto quando lo ha saputo
ed io e i ragazzi stavamo per fare un incidente nel venire qui e sperare che stessi bene.-
-Se devi rinfacciarmi tutto questo, puoi tornare a casa, ho detto. Torna dalla tua bella mogliettina, scopatela
come scopi me se necessario, ma io da oggi non sono più roba di nessuno. Pensa a farti consolare da lei se è la donna
che ami realmente e lascia in pace una povera disgraziata come me.- Sbotto con acidità, osservando Brian sospirare
mentre ho come la sensazione che le mie parole devono averlo ferito almeno un po'.
-Per l'ultima volta Winter...perché hai tentato di nuovo il suicidio?- Riprova Haner, incenerendomi quasi
con lo sguardo.
Ha degli occhi così macabri che nessuno potrebbe invidiargli.
Io, orgogliosa, decido di abbassare lo sguardo senza sentirmi in grado di rispondere quando in realtà
avrei così tante cose da dirgli che rischierei di diventare logorroica.
Ma Brian lo ha appena capito. Ha capito che non glielo spiegherò mai.
E' per questo motivo che ha appena annuito con uno sguardo sconfitto, dando un calcio secco contro lo sgabello accanto
al mio letto, facendolo spalmare contro il pavimento.
L'unica cosa che riesco ad udire in questo momento è il rumore assordante della porta che viene sbattuta con violenza.
Brian è uscito dalla stanza ed io sono rimasta di nuovo sola.
Ma io volevo solo che lui mi amasse.































NOTE DELL'AUTRICE.

HEY HEY HEY BEI LETTORI!
Eccomi qui con il nuovo capitolo! Ammetto che vedere quanti di voi stanno iniziando
a seguire la storia mi ha convinta ad aggiornare in fretta con questo nuovo capitolo.
Sono felice che la ff vi stia già piacendo ma mi auguro che possa piacervi anche nel corso
della storia.
E' una storia molto logorante (ma che novità) ma sono sicura che voi riuscirete a capirla
ed apprezzarla.
Quante volte ci siamo sentiti come la seconda scelta delle persone a noi care?
Bene. E' proprio su questa domanda che gira l'intera storia.
Mi auguro tantissimo di non avervi annoiati ma di avervi fatti trascorrere questi pochi minuti
piacevolmente.
Anche se, la situazione qui inizia già a complicarsi da ciò che avete letto.
Ci sono ovviamente delle cose che non vanno tra Jimmy e Cris, ma presto scoprirete tutto.
Che ve ne pare di Winter? E degli altri personaggi?
Fatemi sapere cosa ne pensate perché sapete quanto ci tengo!
Inoltre, mi farebbe davvero piacere conoscere meglio i miei lettori quindi per qualsiasi
cosa ricordatevi di scrivermi!
A me farebbe un piacere enorme, davvero.
Continuate a seguire la storia e vi raccomando, attendo le vostre recensioni!
Non recensite molto e la cosa mi dispiace molto ma sapete che leggere ciò che pensate per me è
molto importante quindi sbizzarritevi.
Tanto recensire è gratis, no?
Tuttavia, se volete, trovate su twitter anche la nostra Saya con il nome di @SayaEchelon95.
(Non vi fate spoilerare, lol)
Quella ragazza è troppo brava, davvero.
Adesso però mi dileguo perché so che ne avrete già abbastanza delle mie chiacchiere quindi
se volete...possiamo sentirci al prossimo capitolo!
Siete curiosi di ciò che accadrà prossimamente? Preparatevi a qualsiasi cosa.
#PlasticWomanFF.


UN MEGA ABBRACCIO A TUTTI!








-SynysterIsTheWay.
 

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Capitolo 4
*** 4. Unbreakable heart. ***






4° Unbreakable heart.
















I miei genitori mi hanno riportata a casa in compagnia di Cristal
ed i ragazzi mentre l'unico ad essersene andato è stato proprio Brian.
Non riesco a capire del perché fa la parte dell'uomo arrabbiato ed incompreso
quando qui, in realtà, l'unica incompresa sono io.
Ma se avessi saputo come si sarebbe comportato dopo nei miei confronti, avrei preferito
morire.
Di sicuro, avrebbe fatto meno male.
Poco fa ho chiamato al lavoro e mi sono presa un giorno libero per potermi ristabilire.
Da domani invece dovrò tornare a lavorare in quello stupido pub.
Dopo essermi riposata un po', decido di scendere dal letto e dirigermi verso
la cucina per preparare qualcosa di caldo ma prima di addentrarmi nel corridoio...osservo
il cassetto del mobile in salotto totalmente aperto.
Mi avvicino ad esso, osservando tutte le fotografie all'interno ma notando che ne manca
una alla mia collezione.
Inarco un sopracciglio, portando il mio sguardo verso un angolo del salotto con fare pensieroso.
Mi limito a chiudere il mobile, salendo al piano superiore e dirigendomi questa volta verso la
camera degli ospiti.
Apro di scatto la porta della camera, osservando Cristal iniziare a tremare come se mi stesse
nascondendo qualcosa.
-Hai frugato di nuovo nelle mie collezioni di fotografie?- Domando alla rossa, vedendola poi cercare
di borbottare qualcosa di sensato ma senza riuscirci.
-I...I...Io...-
-Cristal, che cosa mi stai nascondendo?- Continuo a chiederle, osservandola sospirare e fissare il pavimento
con falso interesse.
-Niente...cosa vuoi che debba nasconderti? Non ho frugato nelle tue cose...-
-Strano, perché devi esserti dimenticata di chiudere il cassetto del mobile prima di uscire
dal salotto.-
Osservo gli occhi di Cristal sgranarsi di colpo mentre inizia a torturarsi le mani.
-Non sono stata io.-
-E chi è stato allora?-
-Forse quel Jimmy.-
-Cristal...ti prego, sii sincera con me. Dimmi la verità e facciamola finita una volta per tutte.- Borbotto, avvicinandomi
alla mia amica e scrutando con attenzione il suo sguardo del tutto nervoso.
Cristal sospira nuovamente.
Questa volta sembra essere intenzionata a parlarmi, sedendosi sul suo letto tenendosi poi la testa tra le mani 
smaltate di un verde scuro quasi quanto quello dei suoi occhi.
-E va bene...credo che ormai sia inutile continuare a negare...- Sussurra la mia amica, facendo un mezzo sorriso.
Incrocio le braccia al petto, aspettando delle spiegazioni plausibili che spero possa darmi.
-Tieni, avevo intenzione di restituirtela ma non così presto.- Cristal prende una foto al di sotto del
suo cuscino, porgendola all'istante.
La prendo tra le mani con curiosità, osservandone le figure di me e Jimmy di quando eravamo dei bambini
piccoli ed indifesi.
Lui con i suoi capelli biondi e lo sguardo da vincente...ed io la pecora nera della situazione.
Questa volta, sono io a sospirare.
-Perché non me lo hai detto...- Sussurro, socchiudendo gli occhi.
-Ma cosa? Che hai capito?-
-Che ti piace Jimmy, mi sembra ovvio! Certo, non avrei mai pensato che potesse piacerti dato il modo
in cui continui ad urlargli contro ma io potrei seriamente accettare il fatto di averti come parente.-
-Oh...Winter, non sai quello che dici.-
-Sei diventata tutta rossa.-
-No, non è vero!-
-Cristal...che cosa ti sta accadendo?- Domando nuovamente alla mia amica, inginocchiandomi dinanzi
a lei prendendo le sue mani tra le mie.
-Jimmy ed io...ci conosciamo già.-
-Che cosa?!-
-Sì. Io non sapevo fosse lui quel presuntuoso che a scuola mi rubava le penne colorate ma quando
ho incrociato il suo sguardo, ho ricordato tutto. Jimmy Sullivan. Il mio primo, vero ed unico amore.-
Sbarro gli occhi osservando incredula lo sguardo da sognatrice di Cris.
-Non può essere...mi stai dicendo che...-
-Da piccola avevo una cotta per tuo cugino, sì. Frequentavamo lo stesso istituto scolastico e quindi anche
la stessa classe. Ero piccola ma ne sapevo una più del diavolo sull'amore. Mi bastava incontrare i suoi
occhi per andare in tilt. Ma lui se ne stava con il suo gruppetto di musicisti prodigio e non mi guardava neanche.
O forse sì, ma solo per prendermi in giro.-
-Quindi...stavi cercando delle sue foto da piccolo per assicurarti che fosse davvero lui?-
Cristal annuisce con debolezza.
Ed io le sorrido.
-Oh, tesoro, ma perché non me lo hai detto prima?- Abbraccio la mia amica, stringendola il più che posso.
-Volevo prima essere sicura che era lui. Te lo avrei detto presto...- La rossa scioglie l'abbraccio,
osservando poi la foto che continuo a tenere tra le mani.
-Questa la puoi tenere.- Dico alla mia amica, porgendole la foto.
-No...non...-
-Dai, ne avrò altre tremila con quel coglione.- Continuo, sorridendole.
-Grazie per aver capito.-
-Non ci pensare.- 
Un nuovo abbraccio, un nuovo inizio.
Adesso siamo di nuovo io e lei contro il mondo.
-Pizze per tutti!- Dal piano inferiore, sembra esser stato proprio Zacky ad urlare.
Cristal mi rivolge un sguardo impaurito ed io cerco invece di tranquillizzarla.
-Hey, non vorrai tirarti indietro proprio adesso?-
-Winter...io lo amo ancora.-
Un colpo al cuore.
-Ed adesso siamo in due a soffrire ma mai avrei pensato di poterlo rincontrare dopo tutti questi anni...e lui 
neanche si ricorda di me.- 
-Stai tranquilla, Cris. In un modo o nell'altro, ne usciremo.-
-Lui non deve saperlo. Ti prego, Win.-
Deglutisco, sentendomi in dovere di annuire alle sue parole.
-Se è questo che vuoi...- Sussurro, prendendo poi una mano della rossa, convincendola a venire
con me verso il piano inferiore dell'abitazione.
Giungiamo in cucina, dove osserviamo i cartoni di pizza quasi chiamare i nostri nomi.
-Ma...quante pizze avete preso?- Domando ai ragazzi, sorridendo alla vista di più di dieci cartoni di pizze.
-Un po'. Avevamo fame!- Continua poi Johnny, prendendo la sua fetta di pizza ed addentandola con gusto.
-Servitevi pure, ragazze!- Esclama poi Zacky, con le labbra sporche di salsa.
-Sì, tanto ci sei tu che divori tutto!- Ironizza Jimmy con sarcasmo, prendendo dei tovaglioli di carta
dal mobiletto in basso.
-Non è vero!- 
-Oh, certo che no, Zacky!- Continua Matt, facendo scoppiare tutti in una rumorosa risata.
Osservo Cristal restare in disparte, sentendosi probabilmente a disagio ma è nel momento in
cui le indico il tavolo che Matt le si avvicina con dolcezza e la convince ad unirsi a noi.
-Vieni. Con tutte queste pizze potremo sfamare più di ottocento persone...no, okay, forse ho esagerato.- 
Sorride il ragazzo con le sue grandi fossette rivolgendosi alla rossa che decide di ricambiare il sorriso
del ragazzo.
Cristal ed io ci sediamo attorno al tavolo insieme ai ragazzi mentre lei mi rivolge uno sguardo piuttosto
imbarazzato quando si ritrova proprio di fronte a me e Jimmy e accanto a Matt, Zacky e Johnny.
-Allora Cristal, quale fetta di pizza preferisci?- Le domanda Johnny con premura.
-Ehm...io a dire il vero...-
-Suvvia, non essere timida! Non ti mangiamo mica!- Ironizza Matt questa volta.
-Ad eccezione di Vee, ovviamente!- Ribatte Jimmy, facendoci ridere nuovamente.
-Hey!- Continua Zacky, facendo il finto offeso
Anche Cristal ride. Finalmente, sta iniziando ad integrarsi bene nel gruppo.
-Ecco, così dovrebbe bastare.- Borbotta Shads, prendendo delle fette di pizza posizionandole sul piatto
di Cris.
-Potrebbe bastare?!- Ribatte ancora Rev, inarcando un sopracciglio.
-Matt, forse hai anche esagerato.- Ammetto io, sorridendo alla vista di tutte quelle fette
di pizza ammassate nel piatto della rossa.
-Beh, buon appetito!- Esclama Shads, mentre tutti in coro ripetiamo la stessa cosa.
Cristal mangia la sua fetta di pizza con timidezza mentre io le faccio cenno di sciogliersi. 
Deve sentirsi come in famiglia ma sono sicura che presto riuscirà a restare più tranquilla anche in compagnia
di Jimmy.
Il modo in cui continua a guardarlo è assurdo.
Quanto avrei voluto che Brian mi guardasse in quel modo. 
A proposito di Brian...ma dov'è finito?
-Jimmy? Ma dov'è Brian?- Sussurro al ragazzo con un tono di voce piuttosto basso.
-E' a cena con Shelly ed suoi parenti.-
E fu così che mi cadde il mondo addosso.
E fu così che smisi di mangiare.
























***
















Il giorno seguente mi sono svegliata di buon umore ed ho deciso di sbrigarmi
per arrivare a lavoro in perfetto orario.
Nel pub in cui lavoro c'è un'area per la colazione e mi toccherà darmi da fare anche
questa mattina per ricevere una paga più che decente.
Indosso i miei leggins neri, un maglioncino rosso, il giubbino in pelle e le mie converse per
poi uscire di casa e raccomandare a Cristal di fare attenzione.
Le ho anche consigliato di fare un giro al parco dato che, solitamente al mattino svolgono delle attività
molto carine e divertenti.
Arrivata al locale, saluto i ragazzi con cui lavoro e corro verso il camerino per indossare la tenuta da lavoro, un semplice grembiulino con la scritta "Heineken" 
in grande ed una camicia bianca.
Saluto il resto delle persone che hanno il turno con me questa mattina ed aiuto un po' in giro iniziando
a rassettare l'edificio per pulirlo da cima a fondo.
Conclusi i miei lavori domestici, Rainbow pensa bene di aprire il locale alle persone ed ecco
che tutti ci diamo da fare per offrire ai clienti il nostro servizio impeccabile.
Prendo velocemente le prime ordinazioni e tra caffè e pancakes porto il tutto al primo tavolo
della lista.
I clienti mi ringraziano ed io rispondo con un sorriso, iniziando a preparare i prossimi caffè.
-Tesoro, ho un sacco da fare, ti dispiacerebbe prendere tu l'ordine a quel tavolo lì?- Mi domanda Rainbow,
ragazza dai capelli biondi e gli occhi dorati, mostrandomi uno dei suoi sorrisi più smaglianti.
Rainbow è una ragazza splendida ed è grazie a lei se sono riuscita ad avere un posto in questo pub. 
Siamo buone amiche da sempre.
Mi volto verso il tavolo indicato dalla bionda, sentendomi quasi morire dentro.
Brian e Shelly stanno osservando i menù per la colazione, parlando di continuo.
-Ma...-
-Grazie tesoro, sei un'amica!- Continua Rainbow, mentre una folla di persone si sono appena
allontanate dal tavolo di Brian e Shelly dopo aver chiesto degli autografi e delle foto al ragazzo.
Dovrebbero essere turisti.
Ed io mi sono appena lasciata incastrare.
E' in momenti come questi che odio profondamente il mio lavoro.
Mi armo di coraggio, avvicinandomi con discrezione al tavolo cercando di sembrare
il più naturale possibile.
-Buongiorno, che cosa vi porto?- Domando ai due, vedendo poi Brian sbarrare gli occhi.
Oh, quasi dimenticavo. Neanche lui sa del mio lavoro per il semplice fatto che ho sempre cercato
di non parlargliene.
Non che me ne vergognassi ma...non volevo avere di certo distrazioni sul luogo di lavoro.
Come non detto.
-Oh, ma che sorpresa...Winter!- Esclama Shelly, con un sorriso a trentadue denti sul viso.
-Ciao Shelly, ti trovo bene. Ciao Brian.- Borbotto poi, abbassando lo sguardo senza riuscire a sfidare
quello del ragazzo.
-Non sapevo che lavorassi qui, cara. Tu, amore, lo sapevi?-
"Amore".
Mai avrei pensato di poterla sentir dire certe smancerie proprio dinanzi a me.
Al suono di quella parola, mi si contorce lo stomaco ed il mio respiro sembra essersi quasi azzerato.
-No, non lo sapevo.- Continua Brian, serrando la mascella e comportandosi da indifferente.
Lo sapevo. E' ancora arrabbiato con me per ciò che è accaduto l'altro giorno.
-Allora, che cosa vi porto?- Domando ancora, prendendo il mio taccuino dalla tasca del grembiule preparandomi
poi una penna alla mano.
-Per me un latte macchiato, né troppo caldo e né troppo freddo e...un muffin al cioccolato, anzi no,
alla vaniglia. Non vorrei ingrassare.-
Scrivo il tutto sul mio taccuino, sentendo solo il bisogno di divincolarmi al più presto da questa
situazione a dir poco infernale.
Ci mancava solo questa, oggi.
E pensare che mi ero anche svegliata di buon umore, cosa del tutto rara.
-E che cosa porto a te, Brian?- Domando poi al ragazzo, vedendolo giocherellare con il portatovaglioli
sul tavolo senza degnarmi di alcuno sguardo.
-Una tazza di stronzate.- Ribatte Gates, facendomi deglutire all'istante.
-Brian, ma ti sembra il modo di rispondere alla cugina del tuo migliore amico?- Sbotta Shelly, inarcando
un sopracciglio.
-Non è colpa mia se non mi aveva mai detto di lavorare qui.-
-Questo è il mio lavoro, Brian, ed io non sono tenuta a dirti nulla della mia vita privata. Adesso
se per favore potresti sbrigarti a dirmi che cosa vuoi, mi daresti il tempo di prendere le ordinazioni
anche agli altri tavoli. Troppo gentile.- Sbotto acida, osservando il ragazzo non riuscire a ribattere
in alcun modo ma limitandosi a sorridere.
-Caffè macchiato. Ti consiglierei di prepararne uno anche per te e soprattutto ben zuccherato.
Tanto per eliminare tutta questa acidità che mi sputi addosso di continuo.-
-No, grazie. Ho già fatto colazione con tre bustine di zucchero che evidentemente non hanno fatto il proprio dovere.- Sbotto
questa volta, allontanandomi dal tavolo e riprendendomi i menù.
Seccata dalla situazione, preparo con velocità il caffè ed il latte tiepido, rischiando quasi
di scivolare.
Devo concentrarmi e non pensare al fatto che sto per servire le due persone che temo di più
in tutta la mia vita.
Posiziono il latte macchiato dinanzi agli occhi di Shelly con lentezza e faccio lo stesso poi con il caffè
di Brian.
Ma è in questo preciso istante che inizio ad avvampare.
Brian osserva tutti i miei movimenti, facendomi sentire profondamente a disagio.
Shelly mi ringrazia per entrambi ed io mi limito ad annuire, allontanandomi il più possibile dal tavolo.
Mi rifugio in bagno, sciacquandomi il volto per poi osservare le mie guance riflesse nello specchio che 
sono diventate totalmente rosse.
Adesso sì che vorrei davvero scomparire.





















***














Torno a casa esausta dopo una lunga giornata di lavoro e guardandomi intorno noto la tristezza di questa casa deserta.
Cristal deve aver seguito il mio consiglio ed aver deciso di andare al parco
e svagarsi un po'.
D'altronde, credo che le farà bene ricordare i luoghi migliori di Huntington Beach e 
ritornare alle origini.
Altre volte invece credo che la cosa migliore da fare sarebbe partire via verso una meta
sconosciuta e ricominciare a vivere per davvero.
Tante volte ho fatto le valigie con l'intenzione di partire via così, senza dire niente a nessuno
o almeno lasciare un biglietto di addio ai miei genitori.
Ma poi guardavo indietro e capivo che ci sarebbe sempre stato un qualcosa che mi avrebbe trattenuta
qui per sempre.
Quel qualcosa forse è un qualcuno.
Quel qualcuno sono da sempre stati i ragazzi e purtroppo anche Brian.
Il suono di una batteria fa improvvisamente smuovere i miei pensieri divoratori.
Jimmy deve esser entrato di nuovo in casa, ma a cosa gli serve una batteria qui se ne ha una nuova
di zecca in sala prove?
Salgo le scale per cercarlo al piano di sopra ma quando entro nella camera degli ospiti, ad accogliermi
c'è il sorriso forzato di Cristal e le sue due bacchette tra le mani mentre prova a suonare il suo strumento.
-E questa da dove è saltata fuori?- Domando alla mia amica, inarcando un sopracciglio.
-L'avevo lasciata nel garage della mia vecchia abitazione ed i proprietari me l'hanno restituita.- Borbotta
Cristal, mostrandomi ancora le bacchette tra le sue mani.
-Quindi, non hai mai smesso di suonarla?-
-No, la batteria è sempre stato il mio punto debole.-
-Lo ricordo bene...proprio come Jimmy.-
-Che cosa?!-
-Sì, lui è il batterista della band.-
-Oh merda. E' da ore che sto cercando di ricominciare a suonare decentemente ma non riesco
più a concentrarmi.-
-Beh, potresti farti aiutare da lui.-
-No, assolutamente no!-
-Perché? Potrebbe essere un bel modo per...-
-Winter, io non voglio che lui mi noti. E' stato il mio primo amore ma adesso non lo è più.-
-Che bugiarda.- Ridacchio, osservando gli occhioni verdi della ragazza diventare sempre più lucenti.
Sembrano quasi corpi celesti che brillano di luce propria. E' uno spettacolo grandioso.
-Ma comunque, i ragazzi sono stati qui.- Mi spiega poi la rossa, posando le sue bacchette sul letto.
-Ah sì? E che cosa volevano?- Le domando, curiosa.
-Loro non...sapevano che ero appena tornata a casa. Pensavano di essere soli. Ha aperto Jimmy e con lui
c'erano i ragazzi. Li ho sentiti parlare di un certo signor Smith ma non sono riuscita a capire
chi sia.- 
-Signor Smith...- Sussurro pensierosa, grattandomi il mento.
Sì, ci sono.
Il signor Smith è un manager della loro casa discografica. Ho sentito parlare fin troppe volte di lui
dai ragazzi e da Larry, il loro manager.
Mai sentito fuoriuscire un qualcosa di positivo dalle loro labbra in riferimento a quell'uomo.
-E...hai sentito altro?- Domando a Cristal, che annuisce subito alle mie parole.
-Sì...ho sentito che quel tizio non vuole far uscire il loro nuovo album per mancanza di fondi. Ma ho sentito
anche dire da Zacky che quel signor Smith spende i suoi quattrini tra droga e prostitute. Diciamo che 
da quel che ho capito è fin troppo tirchio per pubblicizzare da sé il nuovo album dei ragazzi.- 
Oh no.
Hanno lavorato così duramente per quell'album che non avrebbero mai pensato in una fregatura di questo calibro.
-Ma non è giusto...io so quanto ci tenevano all'uscita di questo nuovo album e a quanto ci tenevano anche i loro
fans.- Ammetto, cominciando a sentire una morsa allo stomaco che riesce ad intristirmi.
-Mi dispiace molto per loro, ma pensandoci...non possiamo fare granché per sistemare la situazione.-
Le parole di Cristal hanno un senso. Ma io ho deciso di non ascoltarle.
Senza pensarci su più di due volte consecutive, indosso di nuovo il mio giubbino, prendendo la borsa di pelle nera
ed aprendo la porta di casa con una velocità a dir poco assurda.
-Winter! Ma che cosa vuoi fare?- Mi domanda Cristal, preoccupata.
-Vado da quel signor Smith del cazzo. Io...devo aiutarli.-
-Ma Winter non credo sia il caso di...-
-Devo farlo, okay? Loro hanno lavorato sodo per quell'album e cazzo, non mi hanno fatto dormire per settimane
quando la loro sala prove era in fase di rinnovo! Venivano tutti i giorni qui a fare le prove ed erano entusiasti
su tutto ciò che erano riusciti a comporre. Non ho intenzione di vedere i loro sogni svanire.-
-Beh, se tu vuoi andare lì allora io verrò con te!-
-Cristal, assolutamente no. Tu devi restare qui ed assicurarti che nessuno venga a cercarmi. Potrei metterci
un po' e conosco i ragazzi...loro...si preoccuperebbero troppo nel vedermi rientrare a casa troppo tardi.-
-Winter, ti prego!-
-No. Non posso coinvolgere anche te in queste cose. Promettimi che resterai qui e cercherai di aiutarmi.-
Prendo le mani della ragazza tra le mie, quasi implorandola.
-Ti prego, Cristal. Sei tutto ciò che mi resta.- Sussurro alla rossa, vedendola poi sospirare ed annuire sconfitta.
-D'accordo ma se dovessi avere problemi, chiamami all'istante. Va bene?-
-Affare fatto.-
Io e Cristal ci abbracciamo stringendoci forte e, per un attimo, il tempo sembra essersi fermato.
Sciolto l'abbraccio, saluto la mia amica ed osservo la porta di casa chiudersi dirigendomi verso uno degli  studi discografici.
Dopotutto, glielo devo.

























***













Arrivata a destinazione, entro dalla porta d'ingresso con tranquillità,
chiedendo di poter vedere il signor Smith alla sua assistente dalla scollatura
assassina sul seno e dei capelli neri lunghi fino al fondoschiena.
Mi guardo intorno notando tutte le persone in giacca e cravatta che fanno il proprio
lavoro girovagando da una parte all'altra con i loro cellulari contro le orecchie e documenti
e penne tra le mani.
Una piccola tv è sincronizzata su MTV mentre la segretaria mi chiede di aspettare qui, nella
sala di attesa, perché il famoso discografico tornerà presto.
Aspetto con ansia ed agitazione l'arrivo dell'uomo sedendomi su di un divanetto rosso in pelle
ed osservando alcune ragazze ben vestite porgermi due enormi vassoi di pasticcini.
Davvero un'ottima accoglienza per essere un semplice studio.
Ringrazio le donne ma rifiuto i pasticcini sentendo lo stomaco chiudersi sempre di più
per colpa dell'ansia e del nervosismo che continuano ad assalirmi.
"Sta calma Winter, adesso parli con quel pezzo di merda e lo convinci a fare il suo dovere", penso tra me e me,
torturandomi le mani nell'attesa.
-Signorina...- La segretaria dai capelli neri mi richiama, indicandomi l'uomo con la sua cartella
in cuoio che è appena entrato nell'edificio salutando tutti ed entrando in una stanza che sembrerebbe
essere piuttosto piccola.
-Buonasera signor Smith.- Sento dire da un uomo sulla cinquantina che mi ha appena fatto battere
il cuore a mille.
E' lui.
La gallina dalle uova d'oro è appena tornata alla base. 
-Prego, da questa parte.- Mi dice poi un'altra donna, invitandomi a seguirla verso la porta che fa da intermediario
verso la stanza in cui è entrato il signor Smith.
Accetto la proposta della donna e la seguo, osservandola poi bussare ed aprire la porta al segnale dell'uomo.
-Signor Smith, c'è una persona che vorrebbe parlare con lei.- Dice la donna tutto d'un fiato con il suo caschetto
biondo ed i suoi grandi occhi azzurri.
-La faccia entrare.- Continua l'uomo, mentre la bionda si scosta lasciandomi entrare nella stanza.
-Buongiorno.- Borbotto dinanzi all'uomo osservandolo poi indicarmi la sedia vuota dinanzi alla sua scrivania.
Mi siedo dove richiesto, stringendo la mano al signor Smith ed accattivandolo con un lieve sorriso.
-Buongiorno signorina ehm...-
-Mi chiami pure Winter.-
-Beh, d'accordo. Che cosa posso fare per te, Winter?-
Accavallo le gambe con sensualità, trafiggendo l'uomo con un solo sguardo.
-E' lei che deve fare qualcosa per me, signor Smith.-
L'uomo deglutisce.
-Parla pure. Sarò felice di esaudire i desideri di una giovane ragazza affascinante come te. Vuoi entrare nel mondo della musica?-
-Non sono una ragazza in carriera, né una musicista, né tantomeno una cantante.-
-E come potrei aiutarti, allora?-
-Lei è una persona importante da quello che so, signore. Ha il rispetto di milioni e milioni di artisti ma...
io non credo che lei lo meriti del tutto.-
-Come osi...-
-Mi lasci finire di parlare e poi può ribattere come meglio crede.-
L'uomo si zittisce mentre io gioco a pieno le mie carte, mostrandogli tutto l'odio che sono capace di emanare
con un solo sguardo.
-Gli Avenged Sevenfold hanno lavorato duramente per il loro nuovo album e lei cosa fa? Trova un modo carino
per dirgli di ritirarsi?-
-Oh...no...io...-
-Lei non ha idea di tutto il lavoro che c'è dietro ad un album del genere. Io invece lo so bene.-
-Tesoro, adesso ascoltami tu, per cortesia. Loro saranno anche una band acclamata ma oggi le persone
cercano altro. Musica commerciale, capisce?-
-Musica commerciale?  La prego, so che può fare di meglio.-
-Le persone non è questo che vogliono sentire. Loro vogliono musica da sballo.-
-La musica non serve per sballarsi. La musica deve entrarti dentro e lasciarti la cicatrice di ciò che hai provato
ascoltandola. Anche un sordo dovrebbe esser capace di ascoltarla.-
-Che cosa stai cercando di dirmi?-
-Che sta facendo una grande cazzata a mandare avanti canzoncine da quattro soldi con dei testi a dir poco banali
e quelle musichette costruite. Voi state diffamando la musica e non ve lo permetterò mai!-
-Forse...c'è un modo per fermarmi.-
-E quale sarebbe?-
-Mh...tu vuoi che gli Avenged Sevenfold pubblichino il loro album, non è così?-
-Sì.-
-E mi stai assicurando che anche questo nuovo album ottenga un successo più che notevole?-
-Assolutamente.-
-Bene. Ti prendo in parola ma ad una condizione...-
-Quale? Sarei disposta a fare qualsiasi cosa per loro.-
-Qualsiasi? Ne sei proprio sicura?-
-Sì. Qualsiasi.- Ribatto con decisione, scrutando con attenzione gli occhi grigi dell'uomo.
Il sorriso malizioso che si è appena disegnato sul suo viso, non promette nulla di buono.
-Allora sarai anche disposta a venderti a me e a passare una notte nel mio stesso letto?-
Deglutisco all'istante alle parole del signor Smith, strozzandomi quasi con la mia stessa saliva.
-Se è uno scherzo, sappia che è di cattivo gusto.- Ribatto acida, vedendo l'uomo grattarsi il mento
con un fare più che malizioso.
-Mi dispiace, ma non sono proprio il tipo di persona che scherza su queste cose.- Continua lui, con 
una voce provocatoria.
Ed io sto seriamente iniziando a sentirmi male. Non avrei mai pensato che un uomo così importante
e professionale avrebbe potuto propormi una cosa simile.
Ma è per i ragazzi. 
-Se è questo l'unico modo che ho per convincerla allora, così sia.-
-Bene, Winter. Dopotutto, avevi detto che avresti fatto qualsiasi cosa per loro.-
-E vedo che lei mi ha presa in parola. Quanti anni avremo di differenza? Io ne ho ventitré e lei?-
-Quarantasette. Saresti stata troppo ingenua per essere una stupida adolescente. Invece, sembri
una ragazza piuttosto matura.-
L'uomo mi si avvicina con lentezza mentre io mi limito ad indietreggiare.
-Allora, possiamo fare qualcosa anche ora...- Mi sussurra l'uomo in un orecchio, incastrandomi contro il muro.
-No...- Ribatto schifata, sentendomi anche peggio del solito.
-No? Pensavo di esser stato abbastanza chiaro.-
-Lo è stato e come signor Smith ma...non ora. Non qui.- Sbotto, cercando di convincerlo a prolungare i tempi.
-Cosa stai cercando di fare, ragazzina? Confondermi, forse?-
-Assolutamente. Non potrei mai, ma...-
-Niente ma. Vuoi che i tuoi amici possano pubblicare il loro album? Allora ti conviene iniziare a spogliarti.-
-Ma...siamo nel suo ufficio...e poi, prima lei fa pubblicare l'album ai ragazzi e poi potrà avere la sua ricompensa.-
-Non cercare di raggirarmi, tesoro. Adesso, da brava, spogliati.-
Deglutisco, sentendomi in trappola.
"Pensa che è per i ragazzi, Winter. Pensa che è solo per loro".


























***

























BRIAN'S POV.



Oggi sì che è stata una giornata da dimenticare.
Mi butto sul letto, bevendo una bottiglia di birra ed accendendomi
velocemente una sigaretta.
Shelly è uscita così io ho un po' di tempo per me stesso, dedicandomi
ai miei pensieri e alla voglia che ho di spaccare tutto.
Abbiamo lavorato sodo io e i ragazzi per riuscire a comporre e scrivere qualcosa
di decente per tutti e alla fine non ci daranno neanche l'opportunità di pubblicare
ciò che siamo riusciti a finire per i nostri fan.
Sono stati loro il motivo per cui non abbiamo mai smesso di credere nei nostri
sogni, ma quando c'è qualcuno di mezzo che ti aiuta a distruggerli...beh, a quel punto non capisci
neanche tu per cosa ne vale davvero la pena lottare.
Per di più, mi sento un pezzo di merda nell'aver trattato Winter in quel modo stamani.
Lei non merita di certo delle offese gratis, ma non riesco ancora a capire il motivo di questi
suoi atteggiamenti oltraggiosi e colmi d'odio verso di me.
Non credo di averle mai fatto nulla di male. Ho sempre cercato di capirla e lei mi è rimasta
accanto durante tutto questo tempo.
Certo, a volte non mi dispiacerebbe pensare di svegliarmi tra le sue braccia anziché quelle di Shelly.
Ma credo che questo sia del tutto normale dato che da lei mi sento capito fino in fondo.
E' sempre stata l'unica a leggermi dentro e credo che lo sarà per sempre.
Abbiamo accettato entrambi di scopare e starci accanto quando ne sentivamo il bisogno ma ultimamente
mi sto rendendo conto di aver sbagliato qualcosa. E quel qualcosa rimane puntualmente sulla punta della mia lingua.
Winter, Winter, Winter.
Sempre e solo lei. Io amo mia moglie...ma quando ho da pensare a qualcuno ho sempre Winter in testa.
Affolla di continuo la mia mente senza lasciarmi neanche un attimo di respiro.
Ci sono giorni in cui parlo da solo dinanzi ad uno specchio o sbatto la testa continuamente contro
il muro nella speranza di farla uscire una volta per tutte dalla mia mente.
Ma questo non accade mai.
Quando suonano alla porta di casa, mi alzo con velocità dal letto indossando una t-shirt a scollo a V, sapendo
già chi è appena venuto a trovarmi.
Apro la porta di casa per nulla sorpreso di vedere i miei migliori amici entrare in casa esausti come se avessero
partecipato ad una maratona.
-Che stanchezza...- Ammette Matt, buttandosi sul divano insieme agli altri.
Mi chiudo la porta alle spalle, osservandoli quasi sudare.
-Che vi succede?- Domando ai ragazzi, inarcando le sopracciglia e vedendoli respirare a pieni polmoni.
-Siamo stati sorpresi da tre gruppi di fan e alcuni di loro non volevano farci andare via.- Spiega
Zacky, sorridendo con soddisfazione.
-Ah, allora li abbiamo ancora dei fan.- Ribatto, prendendo delle birre dal frigorifero in cucina per poi porgerle
ad ognuno di loro.
-Sì. E sono anche molto simpatici.- Continua Jimmy, affiancando Johnny.
-Non so neanche come reagiranno quando sapranno che non potremo più pubblicare il nostro nuovo album...-
-Hai ragione, Christ. Credo che ne resteranno delusi almeno quanto noi.- Borbotto, sorseggiando dell'altra birra
mentre io e gli altri ci passiamo delle sigarette come facciamo dai tempi del liceo.
L'unico a non fumare ovviamente è Matt che preferisce non farlo per evitare di danneggiare le sue corde
vocali.
Nel mentre, tutti i nostri volti si sono ormai rabbuiati.
-Mh, che ne dite di andare da Winter? Lei sa sempre come tirarci su di morale.- Propone Shads, alzandosi
dal divano questa volta e stiracchiandosi la schiena.
-Sì, andiamo a darle fastidio.- Borbotta poi il nanetto, sorridendo con fare ironico.
I ragazzi si alzano dai divani, aggiustandosi i vestiti sentendosi pronti per uscire da qui ed andare
da Winter.
Il vero problema qui però, sono io.
-Allora, Gates? Vieni?- Mi domanda Zacky, curioso di sentire la mia riposta.
-Non credo sia il caso.- Continuo, aspirando del fumo dalla mia sigaretta.
-E dai, non abbiamo niente di meglio da fare qui.- Borbotta poi Jimmy, convincendomi a seguirli.
Ci penso un po' su, grattandomi il mento ma annuendo l'attimo dopo.
Forse, potrò approfittarne per scusarmi.






















***















Arrivati dinanzi all'abitazione di Winter, Johnny suona al campanello
nella speranza che lei possa aprirci al più presto.
Io sento un bisogno assurdo di tenerla stretta tra le mie braccia. Ho bisogno
di averla qui con me e cercare di rimediare a tutto questo casino creato tra di noi.
E poi...le chiederei di parlarmi di ciò che le passa per la testa. Sapeva che avrebbe potuto
dirmi qualsiasi cosa, ma allora perché non lo ha fatto? Perché ha preferito tenersi tutto
dentro ed esplodere in quel modo così fottutamente sbagliato?
Ad aprici con grande sorpresa è la sua amica Cristal.
Ella sta roteando più volte la sua ciocca di capelli rossi attorno al dito, sembrando poi abbastanza
sorpresa di vederci.
-Ciao Cr...Cri...Cri...- Prova a dire Johnny mentre la ragazza finisce il nome in modo corretto.
-Cristal.-
-Sì! Giusto!- Esclama il nanetto, soddisfatto per non esser riuscito neanche a ricordare il suo nome.
-Ehm, Winter è in casa?- Domanda poi Matt alla ragazza, mentre continuiamo ad osservarla guardarsi intorno.
-Ehm...ecco...- Balbetta la rossa, sembrando piuttosto strana. Come se ci stesse nascondendo qualcosa.
-Ecco cosa?- Ribatte Jimmy, assottigliando gli occhi e scrutando con attenzione l'espressione sul viso di Cristal.
-E dai James, così la spaventi.- Ironizza Zacky, facendoci ghignare con poca euforia.
-Tu stai per mentirci, non è forse così?-
La ragazza sembra quasi impietrita dinanzi all'espressione severa di Jimmy e a momenti credo
che potrebbe addirittura svenire.
E' molto buffa ma ho notato in lei una certa sensibilità a dir poco preoccupante.
-Hey, Jimmy, lasciala stare. Torneremo più tardi...non è un problema.- Dico al mio amico, posizionandogli
una mano sulla spalla mentre i suoi occhi azzurri sono ancora incastrati in quelli verdi di Cristal.
-Vi prego! Dovete aiutarmi!- Urla improvvisamente Cristal, facendoci preoccupare.
-Che ti succede? Cazzo, respira!- Esclamo verso di lei, prendendole le spalle nella speranza
di calmarla in qualche modo.
-Hey ragazzina! Cazzo, ma che ti prende?- Continua poi Jimmy allarmato, spostandomi per poi tenerla lui
tra le braccia per cercare di capire cosa le stia accadendo.
-Non mi risponde al cellulare e sono ore che...che...non è a casa!- Sbotta Cristal tremante, mentre a momenti
potrebbe addirittura scoppiare a piangere.
Non pensavo che Winter fosse così affezionata ad una ragazza con tutta questa sensibilità.
-Che cosa significa che non è a casa?!- Ribatto, rivolgendomi alla rossa che si zittisce all'istante.
-Cristal, parla!- Prova a dirle Matt, vedendola però tremare sempre di più.
-Cristal, se sai dov'è Winter, ti chiedo di dirmelo alla svelta! Cazzo, potrebbe essere in pericolo o 
chissà cosa!- Dico velocemente, osservando la ragazza riprendere il respiro.
-Mi dispiace, io avevo sentito la vostra conversazione quando siete stati qui e...e...-
-E cosa?- Le domanda Zacky, questa volta.
-E sapeva che ci tenevate così tanto alla pubblicazione del vostro album che è andata di persona a parlare
con il signor Smith nella speranza di fargli cambiare idea! Mi dispiace tanto, ma adesso lei non risponde e non torna
da più di due ore ed io non riesco a perdonarmelo!-
Inizio a tremare anch'io nel sentire le parole soffocanti della ragazza ma con velocità, mi limito a rientrare
nella mia auto e mettere in moto per poterla raggiungere.
-No, aspettate, vengo con voi!- Dice Cristal, preoccupata.
-Tu resti qui, invece. Hai già fatto abbastanza.- Ribatte Jimmy con fare infastidito, correndo poi verso la sua auto
mentre gli altri si limitano a spargersi sia nella mia che nella sua.
Matt e Zacky con me, Johnny con lui.
Cazzo, cazzo, cazzo! Il signor Smith è un pezzo di merda che potrebbe farle qualsiasi cosa.
E lei, abboccherebbe alle parole di quel figlio di puttana, solo per avere la convinzione di poterci aiutare.
-Vai! Vai!- Urla Zacky, mentre io sgommo via senza neanche mettere la cintura di sicurezza.
Guido con velocità nella speranza di riuscire a raggiungere al più presto la casa musicale di Huntington Beach.
Dio, mi sento male solo al pensiero che possa averla toccata. 












































NOTE DELL'AUTRICE.



Buon pomeriggio lettori o semplicemente buon salve!
Come state?
Io non vedo l'ora di prendere le vacanze natalizie a scuola! Sono così stanca di
studiare che voi non potete capire. O forse sì.
Tuttavia, sono tornata con un nuovo capitolo e sono quindi tornata a darvi i tormenti.
Lo so che mi odiate quando lascio i capitoli a metà in questo modo ma che razza di scrittrice
sarei se non invogliassi i lettori a leggermi?
Ma oltre questo, sapete che ogni tanto so essere anche buona? Proprio ieri una ragazza avrebbe voluto
uccidermi su twitter perché non sapeva chi fosse la scrittrice di Nymphetamine e Sirens e...ha gettato
un tablet dalla finestra quando ho fatto morire Brian.
So sorry.
Ma per farmi perdonare vi pre-annuncio già che in questa ff non farò strage di corpi quindi
potete stare tutti tranquilli ed amarmi come se non ci fosse un domani!
Bene, la smetto di fare la disagiata.
Finalmente abbiamo scoperto che cosa nascondeva Cris da un bel po'. Strano ma vero, ha dei precedenti
con il nostro Jimbo <3
Per quanto riguarda invece la questione della casa discografica vi preannuncio che questa è solo una ff
e che quindi ho cercato di munirmi di fantasia e scrivere qualcosa che reputavo più giusto.
Ricordate sempre che le ff sono storie inventate di pura fantasia ed immaginazione e che quindi i nostri
Sevenfold sono vivi e vegeti, non stanno uccidendo nessuno e il nostro Brian non sta corniando la sua
bellissima Michelle.
Detto questo, a voi la parola!
Non mi recensite più, che cos'è questa storia? Vi siete dimenticati di me, è così?
Sappiate che ho appena messo il broncio e mi sono offesa dal profondo del corazon.
MA TORNANDO SERI...
Lo sapete che mi riempite il cuore di gioia quando mettete tra i preferiti la storia? Ma allora vi piace anche questa?
Ma allora posso anche scrivere di Zacky che limona con uno scheletro e le mie storie vi piacerebbero lo stesso?
*-*
TORNANDO SERI PT.2
Scrivo merde e non so neanche come facciano a piacervi le mie storie ma...grazie.
Semplicemente grazie!
Per qualsiasi cosa vi lascio il mio numero di telef...no, il mio account twitter @GatesIsTheWay dove mi trovate
attiva 24 ore su 24 *perché non c'ho una beata m****** da fare*
Ma okay.
Basta.
Vi lascio alle vostre recensioni e considerazioni.
Perché ci saranno, vero?
No, a parte gli scherzi. ME VI AMA.
Un abbraccione a tutti e al prossimo capitolo!








-SynysterIsTheWay.


















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Capitolo 5
*** 5. I need your love. ***






5° I need your love.
















Immobile, mi lascio accarezzare un braccio dall'uomo, sentendo dei brividi
di paura percorrermi la schiena.
Chi lo avrebbe mai detto che mi sarei ritrovata in una situazione del genere.
Io, che per i miei genitori sono sempre stata la figlia perfetta...sto per scopare
con uno sporco approfittatore.
Chiudo gli occhi, lasciandomi sdraiare sulla scomoda scrivania, desiderosa di non voler
aprire mai più i miei stessi occhi.
Sento le mani bramose del signor Smith accarezzarmi il collo per poi lasciarvi dei
baci che non avrei mai voluto ricevere da lui.
Schifata, cerco di rilassarmi e pensare a qualcosa di positivo.
-Non ti farò male, promesso, bambolina.- Mi sussurra con un tono di voce colmo di malizia, mentre
mi verrebbe solo la voglia di scoppiare in lacrime.
Ma non lo farò mai. Sono troppo orgogliosa per queste cose.
Preferirei morire anziché lasciarmi vedere così vulnerabile dinanzi ai suoi occhi colmi
di perversione.
Resto ancora con gli occhi chiusi quando sento le sue mani cercare di sfilarmi via i pantaloni
ma senza riuscirci.
Un boato mi fa sussultare mentre mi ritrovo semplicemente seduta sulla scrivania, tremante.
-Che pezzo di merda, ci provi con quelle più giovani di te, eh?- La voce di Jimmy mi fa sussultare.
Sbarro gli occhi, osservando il signor Smith a terra con il naso sanguinante mentre Zacky e Matt lo tengono
fermo.
-Io penso che dovresti provarci con le ragazze della tua stessa età, non lo credi anche tu?- Continua Brian, dando
un pugno secco contro il viso dell'uomo che si ritrova nuovamente spalmato contro il pavimento.
Mi stringo nei miei vestiti, sentendomi profondamente a disagio per la situazione che si è appena venuta a creare
in quest'ufficio.
-Winter, stai bene? Ti ha fatto del male?- Mi domanda poi Johnny preoccupato, avvicinandosi a me.
-Sto...bene.- Sussurro, alzando i miei occhi contro quelli preoccupati di Matt.
Il ragazzo mi sorride con le sue meravigliose fossette che mi danno una forza indescrivibile.
-Cuginetta, fa ancora una cosa del genere e ti spezzo le gambe.- Mi dice poi Jimmy, sorridendomi.
-Mi dispiace...- Sussurro ancora, lasciandomi stringere da mio cugino mentre osservo Brian e Zacky continuare
a dare dei calci contro la schiena e lo stomaco del quarantenne.
-Bene Gates, che ne dici di denunciarlo?- Propone Vee.
-No! No! Non fatelo!- Urla improvvisamente il signor Smith dal pavimento.
-Ah no? E chi può impedircelo? Io voglio rovinarli i figli di puttana come te.- Ringhia Gates, dando un altro
schiaffo contro l'uomo.
-Aspetta...aspetta, ti prego...pubblicherò il vostro album! Lo pubblicherò e avrete ciò che vi spetta.-
-E' questa la tua ultima parola?- 
-Sì! Cazzo, sì!-
-Spero per te che ciò che ci stai dicendo sia vero.- Continua Matt, furioso.
-Lo è!-
-Bene...un altro passo falso e sei un uomo morto, vecchietto.- Sbotta poi Brian contro l'uomo, ridendogli
in faccia.
-Andiamo.- Borbotta poi Johnny, aprendo la porta dell'ufficio mentre Zacky pensa bene di ripulire un po' di sangue
dal viso dell'uomo minacciandolo con un solo sguardo.
Usciamo tutti dall'edificio, mentre a guardarci sono più di venti persone che sembrano comportarsi con indifferenza
dopo che il loro capo ha appena urlato loro di riprendere il lavoro.
Entro in macchina con Brian, Matt e Zacky, restando in silenzio lungo tutto il tragitto.
-Come sempre, fai di testa tua. Ma quando imparerai a non agire d'impulso e a comportarti da donna?- Mi urla contro
Brian, mentre i ragazzi lo osservano dannarsi.
-Oh certo, io per te non sono mai abbastanza donna!-
-Non è di certo colpa mia se continui a comportarti come una ragazzina alle prime armi con la vita!-
-Questi sono solo cazzi miei, Brian! Perché continui ad entrare nella mia vita?-
-Sbaglio o stavi per fare una cazzata che ti sarebbe costata cara?-
-Smettila di comportarti come se fossi mio padre, okay? Per giunta non lo sei quindi ti chiedo
di evitare la predica e pensare a guidare.-
-Sei impossibile. Se fossi tuo padre, ti avrei già spedita in un collegio.-
-E se io fossi tua madre, ti avrei insegnato a non tradire la tua stessa moglie per una ragazzina!-
Brian accelera sempre di più, rivolgendomi poi uno sguardo furioso.
-Ehm, Brian, cerca di calmarti...qui rischiamo una multa per eccesso di velocità!- Gli dice Matt, ma lui non sembra
neanche ascoltarlo.
-Ma sai qual è la cosa che fa più male in tutto questo, Brian? Che hai buttato via una cosa fondamentale
che invece mi aspettavo tenessi. Un cuore.-
Deglutisco, cercando la forza per evitare che la mia voce continui a tremare.
-Io l'ho fatto per voi. E sì, va bene, nessuno me lo ha chiesto ma...anch'io volevo vedere i vostri sorrisi
soddisfatti dopo la pubblicazione di quel fottuto album.- Ammetto, mentre Gates non sembra esser più capace di rispondermi.
I ragazzi mi riportano a casa, entrandovi, mentre io mi limito a chiudermi nella mia camera.
Cristal entra l'attimo dopo, abbracciandomi e chiedendomi scusa per aver detto tutto ai ragazzi. Era solo
spaventata, come biasimarla.
Lo sarei stata anch'io al suo posto se la mia più cara amica non fosse tornata a casa come al solito.
Non ho versato neanche una lacrima di troppo.
Semplicemente, non ne sono più capace come un tempo.






















***

















Ho appena aperto gli occhi verso il soffitto. Mi guardo intorno osservando poi
la figura di Cristal accanto a me.
Sta dormendo come un ghiro. Ci siamo addormentate insieme ed oggi per fortuna
è il mio giorno libero.
Finalmente, potrò cercare di dedicarmi un po' di più a me stessa.
Sarebbe stata questa la mia intenzione prima che ritrovassi un qualcosa incastonato
tra due fogli di carta.
Ho aperto il mio libro preferito e all'interno vi ho trovato una vecchia foglia ormai appassita.
Una foglia che potrebbe sgretolarsi quasi quanto potrei farlo io.
E' ormai ingiallita e, nonostante sembra essere invecchiata, per me non lo sarà mai.
Brian me la regalò l'anno scorso, quando giravamo per il circolo.
Il circolo era la nostra "tribù". Stavamo lì giorno e notte ad attendere che qualcosa
ci portasse via la vita al più presto.
Era il luogo perfetto per stare insieme e parlare.
Quando eravamo così stupidi ed innocenti da rimproverare noi stessi ed ubriacarci di continuo.
Il circolo si trovava adiacente a quei pochi spazi verdi situati qui ad Huntington Beach.
Dopo la prima sbornia, finivamo col distenderci sull'erba fresca mentre gli altri pensavano a divertirsi
e vivere al massimo le proprie vite.
Noi invece non volevamo continuare a vivere. Volevamo solo distruggerci e farlo insieme, ci dava quella
forza che prima, da soli, non avevamo.
Richiudo la foglia nel libro, sospirando dal dolore e dalla malattia che mi porta a fare continuamente
gli stessi incubi.
Sogno di continuo l'allontanamento dei ragazzi da me.
Sogno che prendono il primo aereo per andare via senza dirmi niente.
Sogno una me in preda allo sconforto, che li implora di non andarsene ma di restare.
Sogno un Brian che mi volta le spalle e se ne va con la sua dolce metà, senza emettere alcun suono.
Sì, credo proprio che tutta questa situazione sia ormai diventata la mia malattia.
Ma chissà se è vero che ad ogni malattia c'è una cura.
Nel frattempo però, Cristal si è svegliata prendendosi del tempo per lavarsi e vestirsi.
-Tesoro io esc...- Mi volto verso la figura di Cristal mentre indossa il suo giubbino rosso.
-Stai bene, Winter?- Mi domanda poi la mia amica, vedendomi seduta sul pavimento con il mio libro preferito
tra le mani.
-Sì, sto benissimo, Cristal. Stavo solo riordinando...questa casa è un tale disastro.- Mento, sfoggiando
uno dei miei falsi sorrisi mentre Cris mi si avvicina per lasciarmi un bacio sulla guancia.
-Torno subito, devo solo andare in libreria...ho saputo che cercano del personale.-
-Oh, sì, vai. Io resto qui a sistemare le altre cose.-
-Sei proprio sicura di sentirti bene?-
-Una meraviglia. E stai tranquilla, non farò nulla di azzardato.-
-Cinque minuti e sono qui.-
-Fai con comodo.- Saluto con un cenno di mano Cristal che è appena uscita di casa con 
un po' di preoccupazione negli occhi.
Sospiro nuovamente, mettendo via il libro ma sentendomi costantemente come se avessi un buco al posto del cuore.
E questa cosa mi terrorizza.
Decido ben presto di fare un bagno caldo, così inizio a preparare la vasca.
Faccio scorrere l'acqua fredda che ben presto diventa calda per poi chiudere il rubinetto e riempire
la vasca di bagnoschiuma.
La vasca si riempie di bolle e schiuma mentre io mi limito a sfilarmi via il pigiama e mi immergo con velocità
nell'acqua nella speranza di riuscire a rilassarmi.
La vasca è così grande da darmi la possibilità di scegliere il lato migliore per rilassarmi al meglio.
Mi fermo dinanzi al massaggiatore, facendomi massaggiare la schiena ma iniziando stranamente a sentirmi male.
Mi allontano da quest'ultimo, spalmando la mia schiena contro il bordo della vasca e chiudendo gli occhi nella speranza
di tranquillizzarmi al più presto.
Nel mentre, le mie ciglia iniziano ad inumidirsi mentre del liquido salato inizia a scorrere sulle mie guance
fino ad unirsi all'acqua calda nella vasca.
Delle gocce di lacrime cadono dai miei occhi frantumandosi continuamente contro l'acqua e la schiuma mentre il dolore
ricomincia ad impossessarsi di me stessa.
Apro di scatto gli occhi ed un ricordo sembra nuocermi dentro come neanche la nicotina sarebbe in grado di fare...












-Smettila! E dai, mi stai riempiendo di schiuma!-
-Mi diverto troppo a farti arrabbiare!-
-Brian, smettila! No, no!-
-Oh sì!-
-Ma guarda qui che hai fatto! La vasca è ricoperta interamente di schiuma.-
-Ed adesso lo è anche la tua faccia!-
-Smettila di ridere! Dio, non ti sopporto più!-
-Sei troppo divertente!-
-Ti faccio vedere io adesso chi è divertente!-
-Uh, guardami Winter, sto morendo di paura!-
-Farai bene ad averne.-
-E dai, stavo solo scherzando!-
-Esci subito dal bagno! Sei un pervertito cronico, Gates! Chi ti da il diritto di entrare
qui ed invadere la mia privacy?-
-Hey, calma, non sapevo stessi facendo il bagno!-
-Adesso lo sai e puoi uscire di qui.-
-Non puoi costringermi a farlo.-
-Jimmy! Matt! Venite a prendervi il vostro amico!-
-Mi dispiace deluderti ma è stato Jimmy a darmi le tue chiavi di casa. Avevo voglia di vederti.-
-Io no. Dovrò far cambiare la serratura della porta di casa!-
-Dovevi pensarci prima.-
-Brian, esci di qui o urlo.-
-Non è quello che stai facendo da...vediamo un po'...cinque minuti?-
-BRIAN!-
-Se vuoi, posso sempre tuffarmi!-
-Non oserai...-














Ed invece si tuffò, con tutti i vestiti. Ormai bagnati, essi si appiccicarono alla pelle ambrata.
Sorrido amaramente al ricordo, sospirando di continuando.











-Ormai sono qui.-
-Ma chi te lo ha chiesto? Allontanati!-
-Sei diventata tutta rossa!-
-Non è vero!-
-Sì invece, dovresti guardarti.-
-Beh, non lo farò!-
-Non mi dirai che hai vergogna di me? Non lo pensavo dopo quanto è accaduto tra di noi.-
-Non voglio che accada ancora, Brian.-
-Io sì.-
-Ti rendi conto di ciò che stai facendo? Stai tradendo Shelly!-
-Abbiamo litigato ed io ho bisogno di te. Sei l'unica che riesce a capirmi realmente.
Posso averne quanto ne voglio ma sarai sempre tu a farmi sentire la persona migliore
che forse ora non sono più.-












Finimmo di nuovo col fare l'amore.
Assurdo, vero?
Gli bastava dirmi quelle quattro cazzate per farmi sentire davvero importante.
Forse perché non lo sono mai stata per nessuno e lui sembrava essere l'unico
a farmi sentire speciale in qualche modo.
Jimmy e gli altri mi rendono speciale ma con loro è diverso. Per me sono come fratelli, mentre
Brian...lui per me è un qualcosa di quasi irraggiungibile.
Qualcosa che non riuscirò mai ad avere e che non mi appartiene.
Annego di nuovo nelle mie lacrime, lasciando scivolare prima il mio collo al di sotto dell'acqua calda
per poi passare alla testa.
Mi ritrovo sott'acqua con i miei soliti istinti suicidi che non mi danno alcuna tregua.
Chiudo gli occhi nuovamente e mi lascio abbandonare al di sotto dell'acqua ormai diventata tiepida,
sperando di incontrare al più presto il mio creatore.
Credo che non potrò mai perdonargli di avermi creata così.





























***















BRIAN'S POV.

Non sono più riuscito a parlarle.
Avrei voluto farlo ma avevo paura di dire qualcosa di azzardato e di farla
star male ancor di più.
Perché so che a lei importa. Anche se si nasconde, anche se preferisce urlarmi contro
di continuo e fare cazzate...io so che a lei importa davvero.
Si nasconde dietro quelle sue arie da ragazza menefreghista ed egoista ma non lo è mai stata realmente.
E' solo la sua maschera personale. Quella che porta con sé per non lasciarsi schiacciare dal mondo.
Ma volevo almeno farle sapere che, nonostante tutto, ho apprezzato il suo gesto.
Non credo che qualcun altro al posto suo lo avrebbe fatto.
Mi ritrovo dinanzi alla porta di casa sua ma decido di non suonare. Mi sono fatto prestare
anche questa volta le chiavi da Jimmy per paura che decidesse di non aprirmi e far finta di non esserci
com'è accaduto altre volte.
Voglio solo tenerla stretta tra le mie braccia e sfogarmi.
Perché solo con lei riesco ad essere realmente chi sono.
Apro la porta chiudendomela poi alle spalle senza fare troppo rumore e mi addentro in cucina per cercarla.
In cucina non c'è.
Osservo il salotto, ma non c'è neanche lì.
Passo alla camera degli ospiti e a quella da letto ma di Winter non sembra esserci neanche l'ombra.
Forse è in bagno.
Apro la porta del bagno, osservando la vasca riempita d'acqua fino all'orlo.
-Winter?- Chiamo il suo nome mentre mi avvicino alla vasca da bagno per poi osservare la sua figura annegare
quasi al di sotto di tutta quest'acqua.
-Winter!- Urlo tremante, per poi entrare nella vasca e prendere il suo corpo che sembra
essersi ormai lasciato andare.
Riesco a prenderla dalle spalle riemergendo e posizionando una mano sul bordo della vasca.
Mi tiro in su, riuscendo a tirare fuori anche lei che inizia a tossire come non mai.
-Winter, ti prego!- Esclamo con il battito cardiaco ormai esploso, tirandola dalle spalle verso di me mentre ci lasciamo cadere
entrambi sul pavimento.
La osservo tossire ancora mentre il suo viso è diventato ancora più pallido del solito.
-Winter, ti prego, non lasciarmi!- Urlo con le lacrime agli occhi, prendendo la ragazza tra le mie braccia mentre
la sua schiena si ritrova spalmata contro le mie ginocchia.
Tremo come non mai stringendole la mano fredda e urlando continuamente il suo nome nella speranza che 
possa aprire i suoi occhi.
-WINTER!- Urlo lasciando scivolare una lacrima dal mio viso che dissolvo velocemente con il dorso
della mia mano destra.
Le prendo il viso tra le mani dopo averla sentita tossire di continuo e provo ad aprirle gli occhi con i pollici
riuscendoci l'attimo seguente.
-Non morire, Winter! Ti prego, non morire!- Le urlo ancora contro con una voce strozzata, mettendole con velocità
due dita quasi nel fondo della sua gola.
-Io ho bisogno di te!-
Winter rigetta tutta l'acqua bevuta mentre nuove lacrime si fanno strada anche sul suo volto.
-Non morire, non morire, non morire. Cazzo, non morire...- Sussurro di continuo, come se stessi quasi
pregando.
Winter mi mostra i suoi occhi lucenti ed io riesco finalmente a sentire la sua mano che stringe la mia.
E' viva.
La vedo respirare con profondità, continuando a rigettare tutta l'acqua ingerita.
Le mie gambe invece continuano a tremare.
Altre due lacrime scivolano acide sul mio viso per lo spavento preso.
Ho davvero pensato che se non fossi venuto qui oggi avrei rischiato di perderla per sempre.




































NOTE DELL'AUTRICE.

E rieccoci qui, lettori!
Un nuovissimo capitolo appena sfornato, tutto per voi!
Spero che vi sia piaciuto e che continuerete a seguire la storia!
Per prima cosa però, volevo puntualizzare alcuni dettagli.
Vi avevo detto che la storia sarebbe stata diversa e lo sarà per le tematiche
che affronterò nel corso dei capitoli.
Ma ovviamente, ho scelto di mantenere quest'immagine della protagonista tormentata
che credo sia importante sviluppare di più anche nel corso della storia.
Detto questo, cosa ne pensate della ff in sé? Vi sta piacendo? Ovviamente sapete
bene che se me lo fate sapere...beh, mi rendereste terribilmente felice!
Inoltre, saluto la piccola Saya che svolge come sempre un lavoro splendido. Davvero, 
è l'amore quella ragazza.
Ed ovviamente, lo siete anche voi lettori che continuate a leggermi nonostante vi sarete
sicuramente annoiati di leggere le mie storie!
Spero tuttavia di avervi tenuto compagnia e che la storia sia di vostro gradimento!
Attendo le recensioni eh!
Al prossimo capitolo, se volete!
*HUGS HUGS HUGS*













-SynysterIsTheWay.

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Capitolo 6
*** 6. The promise. ***






6° The promise.


















Ho guardato Brian piangere e non ci ho visto più.
Non lo avevo mai visto piangere in tutta la mia vita e ad essere sincera
non credevo neanche che sarebbe finito col scoppiare piangere per me.
Nessuno aveva mai pianto per me.
Nessuno eccetto Cristal.
Ma con la sensibilità che possiede quella ragazza, me lo sarei aspettata da un 
momento all'altro.
Con Brian invece è stato diverso.
Lui non ha mai pianto per niente e nessuno. Lui è sempre stato quello dai sorrisi
facili e le ferite interiori.
Quello che non avrebbe mai pianto dinanzi a nessuno per paura di sembrare un debole.
Ha davvero avuto paura di perdermi e...anche io.
Anche io ho avuto paura di perdermi.
Se fosse accaduto, a quel punto, non avrei potuto far più nulla per rimediare.
Sarei morta e avrei regalato il mio buco nel petto ai miei migliori amici, a Cristal, ai miei
genitori e a Brian.
Non pensavo di contare davvero così tanto per lui.
Ma sapevo che non mi avrebbe lasciata morire.
Se non altro, non sapevo neanche che sarebbe venuto da me, l'altro giorno.
Che sia stato un segno del destino?
Non lo saprò mai.
-Piccola...come ti senti?- 
Mi volto verso Cristal che è appena entrata nella mia camera portandomi un vassoio
colmo di buon cibo e tanta acqua.
Strofino gli occhi, sedendomi sul letto lasciando che la mia schiena si spalmi invece contro
il ferro congelato di esso.
-Non ne ho la più pallida idea.- Ammetto, sussurrando.
Cristal posiziona il vassoio col cibo sul comodino, osservando il mio volto prima di lasciarsi
prendere dall'ansia.
-Perché hai fatto una cosa del genere? Perché stai cercando di distruggerti, Winter?- Mi domanda la rossa,
rivolgendomi uno sguardo terribilmente preoccupato.
-Non sono stata io a tentare il suicidio. E' la mia mente che non si dà pace ed i ricordi che la 
alimentano non sono da meno.- Dico, portando la testa all'indietro e cercando di respirare il più
possibile.
-Quali ricordi? Non mi dirai che stavi morendo per Brian!-
Deglutisco senza far rumore, per poi annuire.
Vorrei dirle tante cose. Tutte quelle che mi passano per la mente ma non ne sono capace.
Ho un blocco che non riesco più a dissolvere ed a volte penso davvero che le vite delle persone
siano migliori senza di me.
-Winter! Cazzo, sei sveglia finalmente!- Esclama Jimmy, entrando di scatto nella camera e spingendo
Cristal per venire ad abbracciarmi.
Anche i ragazzi vengono verso di me per offrirmi il loro supporto ma, in realtà, io sto solo morendo
dalla vergogna.
-Dicci la verità, Winter! Tu vuoi vederci morti, vero?- Mi domanda Matt, accarezzandomi i capelli con movimenti
dolci e lenti.
-D'ora in poi, non ti lasceremo sola neanche per un attimo.- Continua Jimmy, stringendomi contro il suo petto.
-Che cosa? No, davvero io...-
-Winter, stai zitta ed annuisci. E soprattutto...non fare mai più una cosa del genere.- Sbotta Zacky, sembrando
più serio del solito.
-E ringraziaci perché non abbiamo detto nulla ai tuoi genitori.- Mi dice poi Johnny, sorridendomi.
-Grazie...- Mi limito a dire con un tono di voce basso e debole, rivolgendo poi uno sguardo a Cristal che continua a fare
dei gestacci verso Jimmy.
-Cristal, ti vedo.- Sbotta improvvisamente il diretto interessato, spostando i suoi occhi cristallini contro quelli verdi della rossa.
-Non sto facendo niente.- Si giustifica lei, facendomi abbozzare un sorriso.
Questi due sono proprio come gatto e topo.
-Ragazzi, scusatemi ma...ho bisogno di restare sola.- Ammetto poi, vedendo i ragazzi annuire.
-No, ci resto io con te.- Si propone poi Cristal.
-Non tenterò di nuovo il suicidio, non credo che qui abbia molte opzioni per ammazzarmi.- Dico alla mia amica che
però si ostina a restarmi accanto.
-Io da qui non me ne vado. E tu hai bisogno di risposare...-
-Io mi sono occupato del lavoro e per fortuna quella tua amica...Rainbow, ha detto che proverà a coprirti.
Tanto il capo lì non si fa vedere mai in settimana.- Mi annuncia poi James, rassicurandomi.
-Grazie a tutti, davvero. Adesso ho bisogno di dormire quindi...- Dico, osservando però i ragazzi incrociare
le loro braccia contro il petto con sintonia.
-Ragazzi...davvero, non mi succederà niente.- Continuo, notando che come al solito, l'unico a mancare è proprio Brian.
-Tanto non hai abbastanza forza per cacciarmi via da qui.- Borbotta Cristal, sedendosi sul letto, proprio accanto
alla mia figura.
-Resto anch'io. Non si sa mai che questa si addormenta.- Sbotta Jimmy, riferendosi a Cristal.
-"Questa" chi? No, perché, nel caso non lo sapessi io ho un nome!-
-Okay, okay. Comunque sia è meglio prevenire.-
-Ma sei scemo? Io non mi addormenterò di certo!-
-Staremo a vedere...sirenetta.-
Osservo la mia amica avvampare alle parole di Jimmy per poi deglutire con sonorità.
Zacky, Matt e Johnny mi salutano con un bacio sulla guancia mentre il gatto e il topo restano qui a sorvegliarmi.
Odio questa situazione.
Mi addormento in fretta per poi risvegliarmi dopo tre ore.
Quando mi sveglio, mi strofino gli occhi assonnati, osservando poi Jimmy seduto alla mia destra e Cristal alla
mia sinistra.
Le loro mani sono congiunte al di sopra della coperta che mi nasconde le gambe.
Alla fine, si sono addormentati insieme.
Abbozzo un sorriso, osservando le loro mani unite.
Non voglio neanche immaginare che cosa accadrà quando si sveglieranno.

























***












Come immaginavo, sono stata nuovamente svegliata dalle urla di Jimmy
e Cristal.
Entrambi non hanno fatto altro che urlarsi contro per tutto il tempo mentre io
cercavo di dividerli in qualche modo.
Hanno iniziato a strillare e vi posso assicurare che non è stato per nulla
un bello spettacolo.
Ci ho messo molto per cercare di dividerli e dopo un po' è stato proprio Christ ad aiutarmi.
Io ho deciso di portare Cristal a fare due passi ed i ragazzi si sono occupati di James.
Ho appena trascinato la rossa con me verso il meraviglioso club della famiglia DiBenedetto.
E' un locale non molto tranquillo ma sono sicura che sia il posto giusto per cercare di rilassarci
al meglio.
Il club è di proprietà della famiglia della fidanzata di Matt.
Valary DiBenedetto è una ragazza di una bellezza stratosferica e di una dolcezza assurda.
Sin da quando l'ho incontrata, siamo diventate subito buone amiche.
-Questi...non sono i tipi di locali che preferiscono. Mi mettono ansia.- Mi sussurra Cris, guardandosi
intorno.
-Stai tranquilla, adesso ci sediamo ad un tavolo e ordiniamo due birre.- Rassicuro la mia amica, prendendole
una mano e trascinandola con me verso l'ultimo tavolo.
Io e Cris ci sediamo l'una di fronte all'altra ed ordiniamo subito due Heineken alla spina che ci arrivano
in fretta.
Sorseggiamo per un po' le nostre birre mentre parliamo del più e del meno.
Poi, un cumulo di dolcezza e simpatia ci travolge, sprizzando energia e allegria da tutti i pori.
-Winter!- Esclama Valary in lontananza, con i suoi capelli biondi legati in una coda di cavallo e gli occhi a 
mandorla completamente sbarrati.
-Ciao, Val!- Esclamo anch'io, buttandomi tra le braccia della ragazza che mi stringe a sé con euforia.
-E' da un po' che non ci si vede, eh? Come stai?- Mi domanda la ragazza, con un sorriso stampato sulle labbra.
Matt è molto fortunato ad averla. E lei è molto fortunata ad avere un fidanzato come lui.
Persone come loro sono geneticamente fatte per stare insieme.
-Sto...e tu?- Ammetto, rivolgendomi alla ragazza con un sorriso forzato.
-Ancora con la solita storia di Brian? Win, credo che sia ora per te di voltare pagina.-
-Sì, lo so, ma...-
-Ma non ci riesci. E' questo l'amore, tesoro.-
-La mia vita era decente quando non c'era lui ad incasinarla.-
-Ti capisco. Non è sempre bello avere un ragazzo che ti lascia le sue mutande in giro per casa!-
Rido alle parole di Valary, capendo che si sta riferendo proprio a Matt.
-Oh...e lei dovrebbe essere Cristal, giusto?- Domanda la bionda, indicando la mia amica che ha appena
finito di sorseggiare dell'altra birra.
-Sì, è proprio lei ma...come...-
-Matt. Mi ha detto che è una tua amica venuta dall'Italia. E lascia che te lo dica, è proprio deliziosa!- Continua Val,
facendo arrossire Cris che la ringrazia, stringendole la mano.
-Valary DiBenedetto, ma presto Sanders.- Dice la ragazza, presentandosi.
-Beh, a questo punto è inutile che io mi presenti.- Continua Cristal, sorridendo alla bionda che
ricambia ogni suo sorriso con una dolcezza assurda.
-E tu Val, come stai? Cosa mi dici di nuovo?- Domando io questa volta alla ragazza, vedendola poi sbuffare.
-Hey Valary, perché non vieni qui a giocare un po' con noi?- Un ragazzo in lontananza inizia a chiamare Valary in 
compagnia dei suoi amici, bevendo le loro birre tracannandole di continuo.
-I soliti ragazzini con gli ormoni a mille che si aggirano qui dentro. Fate finta di non sentirli, vi prego.- Ci dice
la bionda, sembrando piuttosto seccata.
-Fossi in te, inciamperei di proposito solo per buttargli delle bottiglie di birra addosso.- Sbotto, rivolgendo
uno sguardo acido a quei tizi arroganti e pieni di sé.
-Sì, sarebbe un buon modo per toglierseli di torno.- Continua Cristal, dandomi ragione.
-No, troverebbero solo un pretesto per continuare. Lasciateli perdere, tra un po' se ne andranno.-
Valary si volta e, nel mentre, io e Cristal sussultiamo.
Val si ritrova faccia a faccia contro uno di loro.
-E' da tempo che proviamo a chiamarti...potresti anche degnarci di un saluto.- Sbotta uno di loro dai capelli neri
e gli occhi chiari.
-John, tu e il tuo gruppo di bestioni dovreste smetterla di importunarmi ogni volta che venite qui.- Ribatte Val, infastidita.
-Oh, ma oggi hai anche delle amiche con te...- Considera un altro ragazzo, comparendo alle mie spalle.
Io e Cris iniziamo a preoccuparci ma io sono fin troppo cazzuta per farmi vedere così spaventata da un branco di rammolliti.
-Hey, metti giù quelle mani!- Esclama improvvisamente Cristal, mentre uno di loro inizia ad avvicinarsi e toccarla.
Provo ad avvicinarmi alla mia amica, ma mi è impossibile perché il ragazzo che mi era comparso alle spalle pochi istanti fa,
adesso si ritrova a pochi centimetri delle mie labbra.
-Uscite subito da qui o chiamo la polizia.- Li minaccia Valary, mentre questi ragazzi si limitano a riderle in faccia.
-Tu provaci e noi ti distruggiamo il locale, semplice.- Ribatte il ragazzo che le prende un polso.
-Non la toccare o giuro che ti castro!- Urlo contro il ragazzo dai capelli neri che ha appena lasciato il polso di Val
per avvicinarsi anche lui a me.
Io cerco di non tremare e di restare calma, riuscendo a sfidarlo con gli occhi.
-Sei coraggiosa...mi piace.- Ammette il ragazzo, sorridendomi maliziosamente.
-Winter, attenta!- Urla Cristal, mentre il ragazzo sta provando a prendermi dai fianchi ma non ci riesce.
Sbarro gli occhi nel vedere Brian prendere il moro dalle spalle per gettarlo contro il muro circostante.
Tutti i clienti iniziano ad urlare spaventati mentre mi volto osservando Matt dare un pugno secco contro il viso
di uno dei ragazzi.
-Ciao Val! La nostra intenzione era quella di venire a salutarti ma...le cose sono precipitate e cercheremo
di non romperti il locale.- Spiega velocemente Jimmy con ironia, mentre Val si limita ad incenerirlo con un solo sguardo.
-Ma questi sono dei principianti!- Continua Zacky, dando dei calci contro uno dei ragazzi che si trova spalmato contro il pavimento.
Ad aiutarlo ovviamente c'è Johnny che sembrava non aspettare altro.
Uno dei ragazzi prende Cristal per convincere i Sevenfold ad andarsene ma Jimmy riesce dare un pugno nello stomaco
a quest'ultimo, facendolo distendere sul pavimento freddo.
-Grazie...- Sussurra Cristal a Rev, che però, le volta le spalle senza ribattere.
-Da quanto tempo questi stronzi ti infastidivano?-
-Matt, sta calmo!-
-No, non sto calmo, Val! Perché non me ne hai parlato?- 
Valary e Matt iniziano a discutere mentre una mano prende velocemente la mia, trascinandomi via con sé.
E' la mano di Brian.
-Brian, dove mi stai portando?-
-Io e te dobbiamo parlare.- Sbotta Gates, portandomi con sé verso la sua auto.
Entro nel veicolo insieme a lui che sembra essere quasi furioso.
La sua mascella è serrata e non ne capisco neanche il motivo.
Brian mette velocemente in moto l'auto, sfrecciando via ad una velocità stellare.
-Brian, si può sapere che cosa vuoi adesso da me?- Gli domando, osservandolo guardare la strada senza
riuscire neanche a rivolgermi un misero sguardo.
-Perché? Cazzo, Winter, perché devi sempre metterti nei guai?- Mi urla contro, sembrando piuttosto arrabbiato.
-Credi che lo faccia di proposito?- Ribatto, ferita.
-Non lo credo. Ne sono sicuro!-
-Fammi scendere, stronzo!-
-Non prima di aver chiarito alcune cose!-
-Ma che cosa c'è da chiarire?-
-Perché continui a distruggerti in questo modo, Winter? Perché continui a farti del male?-
-Non sono affari che ti riguardano.-
-Io invece temo di sì. Altrimenti, a quest'ora non saresti neanche qui...-
-E cosa vuoi, che ti ringrazi?-
-Non intendevo questo.-
-Sì invece! Sono viva per miracolo e cazzo, se non fosse stato per te, sarei già morta!- Sbotto sarcastica,
cominciando ad innervosirmi.
-Tu non capisci la gravità della situazione, Winter! Cazzo, ma ti rendi conto che ci sono delle persone che 
sanno di dover morire e sono costrette a vivere quel po' che ne rimane delle loro vite? E tu che cosa fai? 
Tenti il suicidio!-
-Non mi interessa.-
-Ah no? Beh, ovvio che non ti interessa, Winter. Ti comporti da sempre come una stupida ragazzina.-
-Questo non dovevi dirlo!-
-Ed invece l'ho fatto, contenta? E' questo ciò che penso di te, Winter. E maledetto quel giorno
che mi innamorai di una stronza come te!-
-Ah, adesso sarei io la stronza? Senti un po' Synyster Gates dei miei stivali perché non...-
Improvvisamente, mi blocco.
Le parole che stavo per dire si incastrano nella mia gola senza voler più fare alcuno sforzo per fuoriuscire.
I miei occhi si riempiono improvvisamente di lacrime mentre le mie labbra screpolate si limitano a restare
aperte.
Brian mi rivolge uno sguardo imbarazzato mentre si morde le labbra, come se volesse rimproverarsi
di ciò che mi ha appena detto.
Il mio cuore inizia a battere come se volesse quasi esser strappato via dal petto e le mie mani continuano a torturarsi
a vicenda mentre non so più che cosa dire.
Mi ha divorato l'anima.
-Tu...-
-Ho infranto la promessa, Winter. Mi dispiace, è soltanto colpa mia.-
Vorrei poter dire di aver sentito il mio cuore scoppiare o quelle solite farfalle nello stomaco
che sentono tutte le persone innamorate.
Ed invece, per me non è stato così.
Le ultime cose che ho sentito sono stati i rumori continui di clacson, un boato assordante di un qualcosa
di rotto e le mie urla strozzanti.
Poi ho visto una luce. 
Una luce  che mi ha illuminato gli occhi tanto da accecarli.
Erano i fari di un auto che si è improvvisamente scontrata contro le nostre promesse infrante.



































NOTE DELL'AUTRICE.

Buon salve e buona domenica, lettori!
Sò già che vi ho lasciati con il cuore in gola ma tenterò
di aggiornare il prima possibile così da placare la vostra
ansia del momento.
Sempre se sia riuscita a trasmettervi qualcosa con questo capitolo.
Ultimamente non mi recensite più come una volta ed un po' mi dispiace. E' pur vero
che una scrittrice deve scrivere per sé stessa ma sapete che a me farebbe molto
piacere conoscere le vostre opinioni sulla storia. Mi danno un motivo in più
per continuare ad aggiornare, altrimenti, sarebbe inutile continuare la storia se non
viene seguita granché, no?
Tuttavia, ecco a voi il nuovo capitolo. Jimmy e Cristal sono assurdi, davvero.
A volte mi chiedo io stessa come faccio a creare dei personaggi così scemi <3
Però, so anche che ad alcuni di voi piacciono molto i due come coppia quindi ne vedrete delle belle!
Per quanto riguarda Brian e Win invece, questo è solo l'inizio.
Dal prossimo capitolo, capirete a che cosa punterà principalmente questa storia.
Mi odierete da morire ma so che atttraverso le mie parole riuscirete a capire tante cose.
Una lezione di vita, insomma, come se nelle mie ff non ce ne fossero già abbastanza :)
La prima volta che ho iniziato a scriverla, sapevo già come impostarla. Mi sono creata
un piccolo schema mentale che spero voi possiate gradire da capitolo in capitolo.
Poi c'è Saya che come al solito, svolge il suo lavoro da beta magnificamente ed io non potrò
mai ringraziarla abbastanza per questo.
Tutti voi, mi siete stati accanto e mi avete sempre dato dei buoni motivi e delle buone ragioni
per continuare a scrivere.
Spero che sia sempre così. <3
Grazie di tutto e continuate a mettere la storia tra i preferiti, se volete!
Grazie ancora. Spero di poter ripagare tutto il vostro amore con le mie storie <3












-SynysterIsTheWay.

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Capitolo 7
*** 7. Their intention is to kill and they will, they will. ***






7° Their intention is to kill and they will, they will. 

















I miei piedi sembrano fluttuare su dell'erba fresca, mentre mi sento totalmente spaesata.
Mi chiedo continuamente dove sia finita ma qui non sembra esserci nessuno a 
darmi qualche spiegazione plausibile.
Mi ritrovo ben presto dinanzi ad un giardino immenso.
Delle fontane si accendono dando vita ad uno spettacolo fantastico ma si spengono
l'attimo dopo dinanzi ai miei occhi.
Adesso ho capito perfettamente dove sono finita.
Sono nel giardino del dolore.
Ho delle ali dietro le spalle ma non riesco ad usarle. Non riesco a spiccare
il volo.
Ci provo e riprovo ma quelle fontane ricominciano ad accendersi.
L'acqua diventa improvvisamente rossa e tutto ciò che faccio è semplicemente urlare.
Urlo i nomi dei miei migliori amici, dei miei genitori, di Cristal, di Brian.
Ma nessuno di loro sembra sentire le mie grida.
Forse, sto semplicemente urlando in silenzio.
Mi volto e dinanzi ai miei occhi ci sono altri totalmente bui e cupi.
Li riconosco in fretta e mi limito a sorridere alla vista di Brian che anziché fare lo stesso
mi volta semplicemente le spalle.
Si allontana da me, camminando verso una luce bianca, quasi accecante.
Urlo ancora il suo nome. Gli chiedo di tornare indietro, ma lui decide di non voltarsi.
Mi ha appena ignorata.
Stava per toccarmi una mano ma ha preferito andarsene.
Mi ha tagliata in due e non se ne è neanche accorto.
Mi raggomitolo in me stessa, lasciandomi cadere sull'erba fresca e continuando a chiamare il nome
del ragazzo fino a non sentirmi più le corde vocali.
"Brian, Brian, Brian!" grido di continuo, desiderosa di dare un po' di sollievo al mio povero
cuore andato a male.
Dai miei occhi scendono lacrime di sangue che iniziano seriamente a spaventarmi.
Mi osservo le mani colme di quel liquido rosso porpora e ricomincio ad urlare, cercando di trattenere
nei miei occhi le ultime lacrime rimaste.
Un ultimo urlo e Brian è semplicemente sparito.
-BRIAN!- 
Apro gli occhi di scatto, sentendo la fronte sudarmi come non mai.
Respiro profondamente ed osservo i volti impacciati delle persone dai camici bianchi che provano a riaggiustarmi
i lavaggi conficcati nelle braccia ed attraverso il naso per permettermi di respirare meglio.
Sento il mio cuore battere con forza mentre delle lacrime bollenti rigano il mio viso.
-Stia calma signorina, stia calma!- Mi dice una donna dai capelli biondi raccolti in una coda di cavallo, accarezzandomi i capelli con dolcezza.
Respiro a pieni polmoni, cercando di regolarizzare il battito cardiaco mentre altre persone entrano nella stanza con le mura
bianche e spoglie, armeggiando con l'aggeggio tecnologico che continua ad emettere un rumore assordante accanto al mio letto.
-Brian, dov'è Brian?- Urlo di continuo, continuando a muovermi con velocità su di un letto che non mi appartiene.
-Stia calma, la prego.- Continua poi un uomo, passando una siringa tra le mani della bionda.
-Che cosa volete farmi?!- Sbotto, osservando poi la donna asciugarmi un po' di sudore dal viso con un asciugamano
bianca.
-Shh.-
-No, aiuto! Aiuto!- Ricomincio ad urlare, sentendo un pizzico sul braccio ricoperto ancora
da questi stupidi lavaggi.
Mi tranquillizzo di colpo, sentendo ogni parte del mio corpo cadere in un sonno profondo.
Non riesco più a vedere neanche le persone che mi sono davanti agli occhi perché la mia vista è totalmente
annebbiata.
Mugulo qualcosa, per poi chiudere gli occhi e sentire solo un piccolo assaggio di tranquillità e beatitudine.



















***















Le mie palpebre si aprono leggermente mentre mi sento completamente indolenzita.
Non sono fuggita in nessuna realtà parallela.
Sono ancora qui in questo posto che non conosco e sto cercando di rianimarmi.
-Eccola, si sta svegliando!-
-Lo abbiamo capito che si sta svegliando, Christ.-
-Oh, non fare il sapientone adesso, Jimmy!-
-Io faccio quel che mi pare.-
-Ma la smettete di litigare, voi due?- 
-Cristal tu...stai zitta, hai capito?-
-No, non sto zitta, Sullivan!-
-Fareste meglio a zittirvi tutti, mi state già facendo venire mal di testa...- Sussurro con debolezza,
osservando i ragazzi sorridere insieme a Cristal.
-Sì! Finalmente ti sei svegliata, piccola!- Esclama Matt, felice.
-Tesoro mio...non ci speravo più.- Continua Cristal, avvicinandosi a me per abbracciarmi.
Io non riesco a stringerla sentendo tutti i muscoli del mio corpo irrigidirsi mentre lei mi stringe
a più non posso.
-Non vi libererete così facilmente di me.- Ammetto, facendo sorridere i miei migliori amici e la mia piccola
e fragile Cristal.
-Dio, ci hai fatto prendere proprio un bello spavento, Win.- Borbotta poi Zacky, sospirando.
-Ma...che cos'è successo? Io...non ricordo. Dove sono finita?- Sussurro ancora, guardandomi intorno, spaesata.
-Sei in ospedale, tesoro. Tu e Brian vi siete scontrati contro un altro veicolo. Brian era passato con il rosso...-
Sì, adesso ricordo.
Quella luce. Quella strana luce accecante di quel faro...
-Brian? Dov'è lui? Come sta?- Mi allarmo, agitandomi.
-Stai tranquilla, Winter. Per fortuna, anche lui sta bene.- Mi rassicura Johnny, prendendomi una mano.
-Ed io? Io sto bene, vero?- Continuo terrorizzata, sbarrando gli occhi.
-Ti hanno solo ricucito un braccio. La vedi, la bend?- Jimmy mi indica il braccio sinistro ed io osservo
sulla mia pelle una benda che non avevo mai avuto prima d'ora.
-Oh no...- Sussurro, sentendo nuove lacrime rigarmi il volto distrutto.
-Tesoro, credimi che poteva andarti peggio. E' stato Brian a posizionarsi sul tuo corpo per proteggerti ma 
per fortuna l'airbag ha fatto il suo lavoro.- Mi spiega la rossa, continuando a stringermi tra le sue braccia.
Brian...ha fatto cosa?
-Brian...mi ha...- 
-Proprio così.- Annuisce Zacky, sorridendomi.
-Voglio andare da lui! Devo sapere come sta!- Urlo, cercando di alzarmi dal letto ma è Jimmy a bloccarmi, ritrovandosi
a pochi centimetri dal viso di Cristal.
I due si guardano incantati, facendo salire il vomito a tutti gli altri che continuano ad osservarli.
Jimmy finge di tossire, allontanandosi da me e la mia amica con imbarazzo.
-Non puoi vederlo adesso. Non lo abbiamo ancora visto neanche noi ma ci hanno detto che sta bene...adesso
riposati cuginetta. Dovrai restare qui per alcuni accertamenti ma verrai dimessa in fretta.- Continua James, sorridendomi
per darmi tutta la forza di cui ho bisogno.
-Va tutto bene, okay Win? Rilassati. Stasera ti sentirai già meglio, promesso.- Mi rassicura Johnny.
Annuisco alle parole dei miei amici, salutandoli mentre mi lasciano da sola con me stessa.
Osservo la stanza in cui mi trovo mentre nella mia mente continuano ad echeggiare delle voci che stanno
tentando letteralmente di farmi impazzire.







"Ed invece l'ho fatto, contenta? E' questo ciò che penso di te, Winter. E maledetto quel giorno
che mi innamorai di una stronza come te!"







"Ho infranto la promessa, Winter. Mi dispiace, è soltanto colpa mia."










Piango in silenzio, stringendomi nelle coperte calde e nascondendomi al di sotto
di esse.
Se solo fossi stata più responsabile, tutto questo non sarebbe mai successo.
E' tutta colpa mia e non potrò mai perdonarmelo.
























***
















E' già il secondo giorno che sono qui in ospedale.
I dottori mi stanno facendo gli ultimi controlli mentre i ragazzi, i miei genitori
e Cristal vengono a trovarmi tutti i giorni.
Mi fa felice avere un po' di compagnia.
Hanno cercato in tutti i modi di non far sapere l'accaduto in giro in modo da non far preoccupare
tutti i loro fans e da quel che so ci sono anche riusciti.
Vengono spesso a trovarmi per strapparmi un sorriso.
Cristal invece mi ha annunciato che solo oggi Brian è uscito da qui.
Sta bene a parte qualche ferita qua e là.
Ed io ne sono felice. Ero così preoccupata all'idea di stare per perderlo per sempre.
Sarei probabilmente morta anch'io, a quel punto.
Ma sono sicura che troverà un po' di tempo per venire a trovare anche me.
Non lo vedo da due giorni ormai e nei corridoi dell'ospedale non si fa altro che parlare
di lui.
Jimmy e i ragazzi mi hanno assicurato che sta benissimo ma io continuo ad avere una brutta
sensazione che mi si spinge nello stomaco.
Non mi viene neanche lo stimolo di mangiare qualcosa. 
Mi sento nuovamente bloccata.
Anche oggi, i dottori sono venuti a controllarmi. Mi hanno fatto qualche domanda e controllato
il braccio.
Non credo ci siano problemi ma al contrario, sembra andare tutto a gonfie vele.
Ma per fortuna, sia io che Brian stiamo bene.
Non vedo l'ora di riabbracciarlo e stargli accanto come al solito.
Voglio dirgli che non è stato l'unico ad infrangere la promessa ma che, probabilmente, sono stata io la prima a farlo
a sua insaputa.
Dirgli che ho sempre cercato di essere tutto ciò di cui aveva bisogno anche se non sarebbe mai stato abbastanza. 
Dirgli che ho cercato di essere lei per bastargli.
Dirgli che avrei dato qualsiasi cosa per avere un po' del suo amore, tutto per me.
Dirgli che avrei voluto essere la donna che ha sempre visto in sua moglie ma non in me.
Sì, avrei voluto dirgli tante cose, ma quell'incidente e tutta quella rabbia non ce lo ha permesso.
Finisco sempre per farlo soffrire ma questa volta sarà diverso, me lo sento. 
Questa volta siamo in due a combattere per un amore che sembra finalmente appartenerci.
























***











Terzo giorno in questo stupido ospedale.
Non ne posso più della puzza di sostanze chimiche che respiro di giorno in giorno.
Per non parlare poi del cibo rivoltante che ci servono e di tutti i pazienti in fin di vita
che ho visto in questi pochi giorni.
A momenti mi sono sentita anch'io in fin di vita.
I ragazzi vengono a trovarmi di continuo. Anche i miei genitori. Anche Cristal.
Brian no.
Non lo vedo da tre giorni e sto iniziando ad impazzire lentamente.
Chiedo continuamente di lui ai ragazzi e Cristal ma mi danno continuamente sempre la stessa risposta.
"Sta bene".
Certo, questo mi rende felice ma...non mi basta.
Io ho bisogno di assicurarmi che stia davvero bene.
Se mi ama come ha detto, allora perché non è ancora venuto a trovarmi neanche una volta?
Lui è uscito da questo postaccio e sarebbe potuto venire da me anche solo per un saluto fugace.
Invece non lo ha ancora fatto.
I dottori si stanno occupando di alcune terapie per le mie gambe e le mie ossa.
Sono costretta a restare qui per una settimana.
Me la farò bastare attendendo che Brian venga presto ad assicurarsi che anche io stia bene.
Spero che sua moglie non gli abbia tolto del tempo prezioso.
Ma conoscendolo...so bene che verrà.
Me lo sento dentro.
Lui verrà.






















***














Cinque giorni.
Brian non è venuto.
I miei genitori mi hanno detto che il mio cellulare si è rotto nell'incidente.
Hanno provveduto a comprarne uno nuovo ma più economico per permettermi almeno di inviare
chiamate e messaggi.
Ho anche cambiato numero.
Quando Jimmy è venuto a trovarmi gli ho consegnato il mio numero, chiedendogli di darlo a Brian.
Sono stata sveglia tutta la notte ad aspettare anche un suo misero messaggio ma lui ha preferito
non farsi più sentire.
Prendo il cellulare dal comodino accanto al mio letto, osservando con attenzione il display annunciare
una chiamata persa.
Tremante, sblocco lo schermo e prego con tutta me stessa che sia quella di Brian.
Ma, sfortunatamente, non lo è.
E' Cristal. Probabilmente, vorrebbe venirmi a trovare anche questo pomeriggio.
L'altro giorno sono venuti lei e Jimmy insieme, inconsapevolmente.
Hanno iniziato a dirsene tutti i colori dinanzi a me ma io non facevo neanche caso alle loro parole.
I miei occhi erano fissi contro la porta in legno della stanza nella speranza che potesse aprirsi
al più presto per mostrarmi la figura del ragazzo che mi ha fottuto il cuore ed il cervello.
Ma Brian non ha mai aperto quella porta.
Probabilmente, non lo farà mai.
















***










Sesto giorno.
Finalmente domani mi dimettono.
Osservo la pioggia cadere dal cielo come le lacrime stanno cadendo
di continuo dal mio viso.
La pioggia si infrange contro l'asfalto e le mie lacrime contro il cuscino ormai
bagnato fradicio.
Affogo nel mio dolore, osservando quel cellulare che non ha più squillato.
Sono passati ormai sei giorni...ed oggi finalmente riesco a muovermi più del solito.
La dottoressa Dean mi permette di fare delle passeggiate nel parco di fronte in sua compagnia, così
da farmi distrarre un po' e mettere in funzione quelle ossa che sembravano esser morte dentro di me.
Mi sono sentita bene per un attimo, ma poi sono ricaduta nei miei dolori.
Senza di lui, continuo a piangere.
Continuo a ricordare.
Le solite parole non mi fanno dormire. Ho delle occhiaie viola da far paura e neanche i sonniferi
hanno più un effetto positivo su di me.
Cristal oggi è scoppiata in lacrime dinanzi ai miei occhi.
Non riusciva a dirmi del perché si sentiva così male ed io, per la prima volta, non sono riuscita
proprio a capire cosa avesse.
Credevo che avesse a che fare con James ma evidentemente mi sbagliavo.
I ragazzi non sono più venuti a trovarmi.
L'ultima volta che li ho visti confabulavano tra di loro come se mi stessero tenendo nascosto
qualcosa.
Ed io ho avuto paura.
Ho avuto paura di chieder loro cosa stesse accadendo.
Ho avuto paura di affrontare la realtà.


















***















Settimo ed ultimo giorno qui dentro.
Stasera torno a casa.
Saluto tutti i dottori che mi hanno assistita in questi giorni
mentre i miei genitori mi aiutano a camminare verso la loro auto.
Nella macchina abbasso il finestrino per poter sentire l'aria fresca scompigliarmi
i capelli e dare la possibilità alle mie lacrime di asciugarsi in fretta.
Per quanto io sia stata male in questi giorni, adesso ho deciso di farmi forza ed andare avanti.
Tutti, prima o poi, dobbiamo andare avanti.
Specialmente quando credevi di aver accanto la persona giusta. La tua anima gemella, insomma.
Ed io lo credevo davvero.
Ma forse, Brian deve essersi reso conto dello sbaglio che ha avuto il coraggio di fare. 
Forse si è pentito di ciò che mi aveva detto la sera dell'incidente e ha capito che non ha bisogno
di nessun altro nella sua vita se non di sua moglie Shelly.
Ma avrei comunque preferito vederlo.
Sentirlo mentre mi diceva di non amarmi avrebbe fatto male...ma non più male di ciò che ho subìto
in questi ultimi giorni.
Perché mi ha fatto questo? Io credevo davvero che questa volta avrebbe provato ad amarmi come meritavo.
Credevo mi avesse dato finalmente il suo cuore, ma evidentemente mi ha solo presa in giro.
Sì, voleva solo giocarmi.
Tanto, chi si sarebbe mai aspettato che la stronza ed acida Winter si sarebbe mai innamorata di uno come Gates?
Nessuno, in effetti.
Una come me, che ha il gelo nel nome, non è destinata a molto.
Probabilmente continuerò a vivere la mia vita da sola. Non ho bisogno di nessun uomo...sto bene anche
con me stessa.
Sì, proverò ad amare me stessa anziché riprovare con uno come lui.
Mi ha abbandonata proprio nel momento in cui avevo più bisogno di lui mentre io gli sono sempre rimasta
accanto anche quando preferiva sua moglie a me.
Anche quando tutte le donne del pianeta sembravano essere più interessanti della piccola e stupida Winter.
Ed io sono da sempre stata una dei suoi rimpiazzi preferiti. 
Odio pensare a lui in quel modo.
Odio pensare al fatto che non riesco ad odiarlo.
Odio pensare di non essere abbastanza per meritarlo.
Dovrei odiarlo per davvero, ma proprio non ce la faccio.
Scendo dall'auto arrivata finalmente a destinazione.
Mia madre mi annuncia di voler restare per un po' in mia compagnia ma io le assicuro
di potermela cavare benissimo anche da sola.
Le dico che tra un po' dovrebbe tornare Cristal e lei annuisce, arrendendosi alle mie suppliche.
I miei mi lasciano dei baci sulle guance per poi dirigersi verso la propria abitazione dopo che io
sono finalmente entrata nella mia.
Strano ma vero, questa casa mi è proprio mancata.
Mi distendo sul letto con lentezza, cercando di rilassarmi ed osservando lo schermo del cellulare.
Chiamo Cristal ma lei non mi risponde.
Dove sarà finita anche lei?
Perché ho come la sensazione che stiano cercando tutti di evitarmi? 
Sapevano che sarei tornata a casa oggi, eppure nessuno di loro ha provato anche solo a 
chiamarmi per chiedermi come stavo.
Quando ho aperto la porta di casa speravo di ritrovarli tutti qui a videogiocare o magari
vederli saltellare per la vittoria dei Lakers.
Ma ad accogliermi non c'è stato nessuno a parte queste mura e questi mobili impolverati.
Ormai non credo che Brian verrà.
Trattengo le lacrime sentendo solo un forte sentimento d'odio premermi dentro.
Che Cristal sia a casa loro? Quei deficienti condividono insieme una villa che vale come studio di registrazione.
I privilegi delle rockstars.
Con lentezza indosso di nuovo il mio giubbino in pelle contornato da una sciarpa e degli anfibi
non troppo invernali.
Esco di casa ma non trovando il coraggio di entrare nella mia auto, decido di farmi due passi a piedi e raggiungere
la fermata dell'autobus.
Prendo il pullman e, dopo aver passeggiato per un po', mi ritrovo dinanzi allo studio dei ragazzi.
Sospiro facendomi coraggio e cercando le palle per poter fare la spavalda come al solito.
Mi avvicino alla porta e suono al campanello, sentendo delle urla provenire dall'interno.
Staranno vedendo qualche film o forse videogiocando come al solito.
Ad aprirmi è Jimmy che dapprima sembrava avere un sorriso così pieno, mentre ora quest'ultimo sembra
esser stato portato via dal venticello fresco.
-Win...ma che sorpresa...ehm...- Dice Jimmy, mentre io lo spingo all'indietro, entrando con rabbia in casa.
Osservo Cristal seduta su di un divano in compagnia degli altri che stavano semplicemente suonando.
Tutti sbiancano nel vedermi e non ne capisco il motivo.
Che si stiano sentendo in colpa?
-Ah, grazie per avermi invitata.- Sbotto, incrociando le braccia contro il petto.
-No, aspetta tesoro, possiamo spiegarti...- Prova a dirmi Cristal, alzandosi dal divano.
-Tu sta zitta. Non voglio sentire alcuna spiegazione...- Continuo acida, guardandomi intorno alla ricerca
di un viso che non vedo da troppo tempo.
-Ma Winter, non è come pensi!- Borbotta poi Johnny, cercando di avvicinarsi a me.
-E com'è allora, Johnny? Avete fatto la vostra parte per i primi giorni e poi non ho avuto più vostre
notizie. Sapevate che sarei tornata a casa stasera, eppure nessuno di voi ha osato anche solo chiedermi come stessi.-
-Winter, noi...- 
-Matt, non dovete aggiungere altro. Voglio solo sapere dov'è Brian.-
-Lui...non c'è.- Mi dice Zacky, con una voce tremolante.
-Non cercare di difenderlo adesso, Vee! Ditemi subito dov'è Brian o non rivedrete la mia faccia
per un bel po' di tempo!- Continuo ad urlare, più furiosa del solito.
-Win...no, aspetta!-
-Smettetela di difenderlo! Perché si sta nascondendo da me?! Voi siete anche miei amici, cazzo!- Urlo ancor di più,
salendo al piano di sopra con debolezza ma riuscendoci prima che potessero fermarmi.
-No, Win, aspetta!- Prova a dirmi Jimmy, ma io entro con rabbia in una delle stanze dinanzi a me,  osservando Gates fumare con tutta tranquillità.
-No, Winter, non farlo!- Mi implora poi Cristal, tenendosi il petto tra le mani.
Osservo Brian voltarsi verso di me e rivolgermi uno sguardo quasi confuso.
I suoi occhi color nocciola, non sembrano essere neanche quelli di sempre.
-Davvero bravo, Brian, i miei complimenti. Sei riuscito a deludermi.- Sussurro, con il cuore in gola.
-Mh?-
-Sono stata una settimana intera ad aspettare una tua chiamata e a sperare che ti facessi vivo...e indovina un po'?
Hai preferito non presentarti. Se volevi dirmi che non volevi più avere nulla a che fare con me, potevi farlo. Non lo avrei
accettato subito ma me ne sarei comunque fatta una ragione. Mi hai delusa, Brian. Ti ho dato tutto il buono che c'era dentro di me 
e alla fine, hai scelto lei. Ma va bene così. Sono sempre stata la seconda scelta di tutti e questa volta lo sarò anche di te. 
Strano, vero? Adesso sono sicura del fatto che se non ci fosse stata quella dannata promessa, a quest'ora saresti rimasto comunque un buon amico. 
Ed invece, sono stata io la stupida ad innamorarmi e darti il mio cuore consapevole del fatto che apparteneva già ad un'altra donna. 
Ma forse, doveva andare così. Ed io non riesco ad accettarlo. Non in questo modo.-
Dico con debolezza, sentendo il mio cuore sgretolarsi di continuo. Gli ho detto tutto. Sono finalmente
riuscita a confessargli il mio amore dopo tutto questo tempo.
I ragazzi non dicono una sola parola mentre Cristal mi osserva preoccupata.
Brian aspira del fumo dalla sua sigaretta ma i suoi occhi continuano ad intimorirmi.
Ha appena serrato la mascella. Tipico.
Probabilmente adesso dovrei prepararmi alla verità ma mi sento abbastanza forte per superare un suo rifiuto.
Non capisco perché sta provando a tenermi sulle spine ma glielo leggo negli occhi che non riesce neanche a rispondermi.
Ed io l'ho sempre saputo che sarei stata destinata a tutto questo.
Dovevo essere ferita nuovamente per imparare a vivere la mia vita da sola. 
-Brian, perché non parli? Perché mi stai facendo questo?- Continuo, sentendo le lacrime pizzicarmi pian piano negli occhi.
Ma ben presto, lui apre le labbra e dalla sua bocca escono parole che mi spiazzano ancor di più.
Mi sentivo pronta ad affrontare un rifiuto ma i miei occhi sono appena ceduti.
Ho appena capito che mi sarei addormentata per sempre piangendo nel sentire quelle parole così semplici
ma laceranti.
-E tu chi sei?-


























NOTE DELL'AUTRICE.

Buona Vigilia di Natale a tutti miei amatissimi lettori!
Yeee!
Cosa farete di bello quest'anno? Festeggerete con i vostri parenti o resterete
semplicemente in famiglia?
Io stasera cenerò dai miei zii con tutti i miei cugini quindi vi lascio immaginare
il caos!
Però, spero per voi che passiate una bella serata e che riceverete degli splendidi
regali dalle persone che più vi amano!
Io credo che dovrò accontentarmi di poco dato che ho compiuto da poco 18 anni
e i miei si sono occupati di farmi festeggiare al meglio.
Quindi, tutto tranquillo.
Ma adesso, veniamo al capitolo!
Lo so, mi odiate ed è comprensibile ma...ma...spero che continuerete a leggere la ff!
Sono felice di aver ricevuto più recensioni del solito allo scorso capitolo e sono felice
che la storia vi stia piacendo.
Anche se, sono sicura che ormai avrete capito a che cosa intendo mirare con questo capitolo.
Dal prossimo in poi, accadranno tante cose che credo vi faranno riflettere molto.
O almeno spero.
Vi preannuncio che non sono molto soddisfatta di questa storia ma mi andava comunque di pubblicarla
perché credo che abbia uno stampo diverso dal solito.
Diverso dal solito nel senso di tematiche e soprattutto per la trama.
Sto cercando di migliorare ma non so quanto questa storia possa piacere. Io sto cercando
di farmela piacere in qualche modo ma ahimé, la vedo tragica.
Tuttavia però, ci sto provando.
Sono felice inoltre di sapere che lettori come voi non mi abbandonano mai e vi auguro davvero
il meglio dalla vita.
Dato che non riuscirò ad aggiornare per domani, vi auguro di trascorrere un felice Natale
e che il sole splenda sempre su di voi.
Augurissimi, lettori!
Se volete, lasciate qualche recensione al capitolo! Mi farebbe davvero molto piacere!
Un mega abbraccio!













-SynysterIsTheWay.

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