Artigli dal passato di JKEdogawa (/viewuser.php?uid=129610)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Londra, quanto mi sei mancata ***
Capitolo 2: *** Una caduta fortuita ***
Capitolo 3: *** Il parco dietro all'Università ***
Capitolo 4: *** "Un appuntamento!? Luke sei un idiota!" ***
Capitolo 5: *** La notte più lunga della loro vita ***
Capitolo 6: *** Di chi fidarsi ***
Capitolo 7: *** White Mask Lady ***
Capitolo 8: *** Ossessione ***
Capitolo 1 *** Londra, quanto mi sei mancata ***
- Non ci credo! Sei
venuta!- esclamò Luke correndo in contro a una
ragazza della sua età.
Aveva i capelli
neri che rilucevano di blu alla luce della
mezzaluna di quella notte. Portava un vestito celeste con un maglione
blu. Si
abbracciarono e si baciarono.
- Non sei cambiato
per niente!- disse lei guardandolo negli occhi
- Nemmeno tu, ma
come sei arrivata qui?-
- Mi ha
accompagnato mio padre!- Luke s'irrigidì
- Ed è
qui?!-
- No, sciocco! Ho
detto che mi avreste riaccompagnato voi, così è
ripartito!-
- LUKE! VIENI A
PRENDERE I BAGAGLI!- lo ammonì una signora dietro
di lui
- ARRIVO MAMMA!-
rispose il ragazzo, poi si rivolse alla ragazza-
Vieni?-
- Sei il solito...
certo che vengo!- camminarono lungo la banchina
del porto mano nella mano fino a che non raggiunsero il signore e
Brenda Triton
- Allora
è questa la figliola a cui scrivevi con insistenza!-
s'informò Clark Triton
-
Papà...- lo ammonì il figlio
- Almeno
presentacela!-
- Si chiama
Cosette!-
- Piacere!- sorrise
la ragazza cercando di essere più cortese di
Luke, cosa non troppo difficile.
- In giro da sola
di notte? Non hai paura...- chiese la signora
Triton
- Mi ha
accompagnato mio padre e... speravo, ecco...-
- Vuoi venire con
noi per stare con Luke! Lui ci aveva avvisato!-
la signora guardò il marito e disse in un bisbiglio che
sentì mezza
Inghilterra- Matrimonio in arrivo...-
- Mamma! Ho 16
anni!- si lamentò Luke, Cosette rise. La sua risata
cristallina, quanto gli era mancata...
- Meglio andare!
Londra è a diversi chilometri da qui, arriveremo
domani mattina probabilmente! Inoltre l'autista non credo che ci
aspetti...-
avvisò Clark prendendo due grosse valige.
- Mi sembra
un'ottima idea!- Cosette agguantò un carrello con due
bauli e tre valige. Iniziò a spingerlo con disinvoltura.
Luke prese la
solita borsa a tracolla color rosso bordeaux e due
valige, poi cercò di stare al passo con la sua fidanzata
dicendo:- Aspetta!-
- Come crescono in
fretta!- sospirò Brenda raggiungendo il marito e
rimanendo indietro rispetto ai due ragazzi.
- Già...
!- le rispose
Raggiunsero un
furgoncino parcheggiato poco distante. Era un apecar
coperto color verde smeraldo e con muso più lungo per
contenere cinque
persone(tutto fuorché un apecar insomma!). Un signore
gentile ed affabile li
aiutò ad issare le valige all'interno, poi fece accomodare
tutti nel vano
anteriore. Il signor Triton si sedette al posto del passeggero, la
signora
Triton, Luke e Cosette nei posti posteriori. La ragazza si
ritrovò al centro,
con il fidanzato sulla destra e la suocera sulla sinistra. Si
appoggiò sulla
spalla del ragazzo e lo guardò sorridendo.
- Sono felice che
tu sia ritornato!- disse in un soffio
- Anch'io! Questi
tre anni sono stati i più lunghi della mia vita,
prolungati dalla tua assenza...- le rispose ricambiando lo sguardo.
Quei suoi
occhi color di foglia. Quanto gli erano mancati... Rimasero in silenzio
per un
po', poi Cosette si stese sulle gambe di lui e disse:- Ti ricordi
quando ci
siamo incontrati?-
- Certo! E'
stato...- lei si era già addormentata. Luke se ne
accorse da un lieve fischio che Cosette faceva con il naso.
"Non sei cambiata
per niente" pensò il ragazzo "Ti
addormenti ancora improvvisamente!". Il sonno di lei era contagioso e
così
anche lui si ritrovò nelle braccia di Morfeo, non prima di
aver riportato alla
mente i ricordi dell'estate di tre anni prima: quell’estate
speciale.
"Londra! Quanto mi
sei mancata!" fu il suo ultimo
pensiero.
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Capitolo 2 *** Una caduta fortuita ***
Taccuino alla mano e pronto
per il suo secondo servizio. Così Clive
Dove si presentava un paio di giorni dopo la sua riassunzione come
giornalista.
Prese un respiro profondo e si buttò nei meandri di Londra.
In fin dei conti
Giogia aveva ragione: gli piaceva il giornalismo.
Come primo servizio non era niente di serio: doveva intervistare i
passanti sulle votazioni per il nuovo Primo ministro inglese. Bill
sarebbe
rimasto parecchio tempo in galera, quindi bisognava trovare un degno
sostituto.
- Scusi signora, sto’ facendo un’indagine per il
Times, la posso
disturbare?- disse gentilmente il ragazzo a una signora dai capelli
grigi che
sembrano scolpiti. Aveva un vestito molto vistoso e un cagnolino al
guinzaglio.
- Certo figliuolo! Hi hi hi!- rispose lei
- In questo momento il suo voto a chi andrebbe?- gli dava una
soddisfazione dirlo
- Credo a Thomas Kliver dei Conservatori! Sembra il più
promettente, non è vero Tom?- si rivolse al cane, ma Clive
era intento a
prendere freneticamente appunti.
- Scusate, ma non ho potuto fare a meno di sentire i vostri
discorsi e se permettete vorrei dissentire!- disse un ragazzo dai
capelli
biondi sui 18 anni. “Ottimo, un dibattito!”
pensò fiducioso Clive.
- Secondo me ci vorrebbe un rinnovamento…-
continuò il ragazzo- e
l’unico che lo può assicurare secondo me
è Jackson McPeterson dei Laburisti.-
- Ma tu hai l’età per votare!?- chiese la signora
- Primo della mia vita, e lo spenderò bene!-
- Dovrebbero emanare una legge che vieta il voto a chi ha meno di
40 anni, si è troppo inesperti...-
- Non sono d'accordo signora... ognuno è libero di esprimere
la
propria opinione, anche un giovane uomo come lui...- spiegò
Clive- E poi anche
io non potrei votare secondo la sua idea e posso garantirle di non
essere
inesperto...-
- E poi visto l’ultimo Conservatore che abbiamo avuto
dovremmo dare
più voce ai giovani…- disse il ragazzo.
“Sa quello che dice…” notò
Clive
iniziando a scrivere.
- Tutti possono commettere degli errori…- sbuffo la signora
- “Commettere errori” non prevede ammazzare 10
persone e tenere
tutto nascosto per degli anni, o sbaglio?-
- Uff… e poi Thomas Kliver non è sicuramente come
Bill Howks…- “Lo
spero proprio!” sospirò Clive ora spostando lo
sguardo dalla donna al ragazzo
come a una partita di Wimbledon.
- Che Dio ce ne scampi e salvi la regina… è un
miracolo che ci
fosse questo ragazzo!- Clive si sentì avvampare. Non si
aspettava che lo
riconoscessero.
- Eh… em… già…
oh… meglio se vado…- svicolò il
discorso e prosegui
per la strada con passo spedito. Continuò per un
po’, poi un uomo lo affiancò.
- Ti va di aiutarmi?- domandò senza preamboli
- E lei chi è?- chiese il ragazzo
- Ti limoni con la mia apprendista tutti i giorni e nemmeno mi
riconosci!? Siamo messi bene…-
- Don Pablo!?-
- Piano ragazzo… se vuoi diventare mio generò
mettiti in riga…
comunque avrei bisogno di te…-
- Dimmi, è Giogia per caso?-
- Ti piacerebbe, ma no! Avrei bisogno delle tue conoscenze in
meccanica…-
- Prendi il momento sbagliato. Ho chiuso con quella roba…-
- Puoi iniziare da domani!-
- Ti ho appena detto di no!-
- Ho bisogno del tuo aiuto, ti prego… fallo per la tua fidanzata!-
- C’è già Antonia contro di me, non
metterti ci anche tu Paul!-
incrociò le bracca
- Senti… la faccenda è seria…-
- Immagino che c’entri Leyton…- alzò
gli occhi al cielo
- No… ma non è il posto mi…-
- Clive? Come mai se qui?- domandò una vocina dietro a Don
Pablo
che s’irrigidì
- Oh… ciao Luke… come stai?- rispose il ragazzo
voltandosi a
guardare l’amico
- Comunque io mi asterrò dal voto…-
liquidò Paul andandosene e
attraversando
- La mia risposta è sempre no!- gli urlò dietro
Clive- Comunque…
come stai Luke?-
- Ti ripeti amico! Comunque stò bene, e tu?- rispose il
ragazzino
- Bene, grazie. Domani compra il Times, mi fido…-
- E la tua ragazza?- lo guardò con sguardo malizioso
- Eh… e tu, come…?-
- Il Professore era un vecchio compagno
d’università di sua madre,
Antonia Salieri… non sono mai andati molto
d’accordo, ma lei pensava che
potesse aiutarla a “disintossicare”
Giogia… così abbiamo scoperto che era
fidanzata con te e che era in ospedale per una pallottola nella
schiena, oltre
al fatto che è sotto la tutela di Don Pablo.-
- Quella vipera di donna… comunque, e a te cosa interessa?-
- Dai… voglio sapere come stà…- di
nuovo sguardo malizioso
- Bene, ma cosa nascondi?-
- Niente… era una domanda come
un’altra…-
- Non farti strane idee!-
- Va be…-
- ATTENZIONE LI SOTTO!- si sentì urlare. Entrambi alzarono
lo
sguardo e Luke si ritrovò a sedere per terra con un peso
sulle gambe. Una
ragazzina della sua età( 13 anni) gli era piombata addosso.
Aveva i capelli
neri che rilucevano di blu elettrico sotto i raggi del sole e un
vestito
leggero celeste pallido con dei rami celesti.
- Sono caduta sul morbido!-
disse la ragazzina aprendo gli occhi grandi color di
foglia- Oh,
scusami, non volevo!-
- Non è niente…- sopirò Luke ammaliato
dalla figura che aveva
davanti
- Cosa ci facevi lassù?- domandò Clive scettico
- E’ mio padre che si ostina!- rispose la ragazzina
- Tuo padre ti fa andare sui tetti?-
- Io sono Luke Triton e tu?- chiese il ragazzino come se non avesse
sentito l’amico
- Luke Triton?!- ripeté la ragazzina a disagio- Luke Triton
l’apprendista del Professor Layton?-
- Precisamente quel Luke Triton, e tu come ti chiami?- rispose il
13enne con una nota di vanità
- Cosette De…press!- rispose titubante
- Cosette Depress!?- ripeté Clive scettico
- Che bel nome…- sospirò Luke assuefatto dalla
visione
- Oh, si è fato tardi, devo andare! Mio padre
sarà preoccupato…-
detto ciò Cosette s’alzò e corse via.
- Aveva fretta…- notò Clive
- Soave visione…- sospirò Luke
- Luke…-
- Torna presto stella cadente…-
- LUKE!-
- Oh… em… giusto, il professore!- Luke si riprese
e s’incamminarono
verso la Gressenheller University.
Quando Clive si congedò dai due il professore disse:- Luke,
oggi
sei distratto!-
- Uh… no…. Cosa va pensando!- rispose il
ragazzino colto sul vivo
- Ti sei innamorato…-
- Io? No! Ma s’immagina?-
- E’ carina?-
- Un angelo caduto dal cielo, e dico sul serio! I suoi capelli
neri…
e i suoi occhi poi, due smeraldi di rara bellezza…-
- Ti sei innamorato…-
- E le sue labbra color rugiada…-
- Luke?-
- Em… giusto… io non sono innamorato!-
Con ciò il discorso Cosette venne chiuso. Iniziarono a
parlare di
quello che stava succedendo a Londra in quei giorni e dei sospetti che
Layton
aveva verso una certa persona.
CIAO BELLA GENTE!
Come promesso sono tornata! XD
Vi sono mancata?
Luke: No!
Dovresti essere felice! Ti ho dato una fidanzata!
Comunque... avviso: Noterete che i discorsi di Cosette sono molto
confusi(suo padre fa almeno tre lavori diversi)... non vi allarmate,
non sono impazzita(oppure si!?) semplicemente il personaggio
è combattuto e contorto...
Grazie a Karen
Adnimel che
ha recensito il primo capitolo di Dolce
follia !
Per con chiudere...
recensite che fa sempre bene e se per caso non si vede l'immagine che
proverò a caricare tra pochi secondi la trovate qui!
Al
prossimo enigma!
JKEdogawa
Dedico
questo capitolo a mia sorella GiulyTheBat che mi sostiene nella
difficile arte dello scrivere!^^
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Capitolo 3 *** Il parco dietro all'Università ***
Con un
ampio gesto del braccio ed un possente urlo benché la givane
età, Luke richiamò l'attenzione di Clive che
camminava poco più avanti. Il ragazzo si voltò e
saltò a sua volta con un sorriso il ragazzino che gli
correva incontro.
-
Di cosa ti occupi oggi?- chiese Luke raggiungendolo
-
Delle esplusioni degli ultimi giorni...- rispose pensieroso Clive
mentre ricominciavano a camminare- Tu cosa ne pensi?-
-
Che sono strane, distruttive e pericolose!-
-
Sei un bambino!- sorrise- Ovvio che le espliosioni sono distruttive e
pericolose! Il professore cosa ne pensa?-
-
Che sono insolite... insomma: a cosa serve distruggere qualche locale
sparso per la città?-
-
Ho paura che... si stia preparando qualcosa di grosso...-
-
Cos'hai detto?-
-
Em... niente... si è fatto un'idea di chi possa essere?-
-
Che io sappia no, ma potresti venire a chiederglielo! Sarebbe felice di
vederti...-
-
Oggi sono molto impegnato, devo andare in ospedale...-
-
Oh... a proposito come va?-
-
Cosa?-
-
Con la tua ragazza...-
-
Oggi la dimettono, è per questo che sono di fretta...-
-
Oh...- Luke lo guardò con sguardo malizioso
-
Non guardarmi così! Ho paura che faccia qualche pazzia,
tutto qui! Comunque io dovrei farti la stessa domanda...-
-
Ovvero?-
-
Andiamo... quella ragazza... si chiamava Celeste Depollis!-
-
Cosette Depress!- il ragazzino entrò in trance e si
fermò
-
Luke?- Clive dovette fermarsi e cercare di far riprendere l'amico
-
Quella soave creatura...-
-
Luke!?-
-
Posso sentire il suo profumo: agurmi e citronaella...-
-
Amico!?-
-
Capelli color dell'ebano, occhi color di foglia, labbra color
rugiada... che i fratelli Grimm abbiano descritto la mia amata?-
-
Non direi proprio... LUKE!?-
-
Oh... dove sarai mia musa? O mia guida celeste...-
- A
me non convince!-
-
Come scusa!?- Luke si riprese e fulminò l'amico
-
Che è misteriosa... comunque: l'hai rivista?-
-
No...- sospirò e ricominciò a camminare a sguardo
basso
-
Sei innamorato!-
-
No, non lo sono!-
-
Sì!-
-
No!-
-
Cosette Depress!-
- O
soave creatura dai capelli notturni...-
-
Ma non erano color dell'ebano?-
-
Con la luce del sole mandano degli splendidi riflessi blu elettrico...-
-
Sei cotto!-
-
Non sono stato in forno!-
-
Nel senso che sei innamorato!-
-
Ti ho detto di no! Uff... sei più testardo di Flora quando
vuole cucinare!-
-
Comunque io devo voltare qui.-
-
Sicuro di non voler venire alla Gressenheller? Sarei curioso di vedere
la tua mente e quella del professore a confronto.-
-
Mi lusiga, ma non sono all'altezza di Heshel Layton.-
-
Se fai la stessa strada ci vediamo domani.-
- E
forse posso anche venire all'università, ma ora devo proprio
andare. Ciao!- e con ciò si allontanò correndo e
squotendo la mano
Luke
prosegui diritto e a metà circa alzò lo sguardo.
Rimase a guardare per un po', poi abbassò lo sguardo
amareggiato e ricominciò a camminare. Erano tre giorni che
non la vedeva, tre giorni che la pensava continuamente, tre giorni che
si preoccupava per la sua salute. Pregava che non le fosse successo
niente e sperava di rivederla, alzava sempre lo sguardo in quel punto
del marciapiede ogni volta che passava.
"Cosette..."
pensò con un sospiro. Ragginuse l'università ed
entrò come in un gesto automatico, ma sbagliò
ufficio.
-
Triton, come mai qui!? Non sei il mio apprendista...- disse
l'insegnante all'interno
-
Oh, mi scusi professor Moriarty... ero sovrapensiero...- rispose il
ragazzino indietreggiando e chiudendo la porta. Con passo spedito si
diresse all'ufficio di Layton, il quale era già intento
nell'accurata lettura del quotidiano mattutino. Come sempre in prima
pagina c'erano gli strani avvenimenti che stavano scombussolando Londra.
Rimasero
per tutta la mattina e buona parte del pomeriggio a parlare delle
esplosioni e ad analizzare gl'indizzi rilevanti. Intanto li raggiunse
Flora con i suoi soliti panini assurdi al fegato di trota, ma per
fortuna Brenda aveva preparato come sempre il pranzo a Luke e non ci fu
bisogno di "assaggiare" gli esperimenti di Flora.
I
due ragazzi fecero uno sbadiglio all'unisono che il professore non
potè fare a meno di sentire.
-
Vi va di andare a fare una passeggiata? Immagino che sia stancante,
inoltre un po' d'aria fresca farebbe bene a tutti!-
Flora
e Luke non se lo fecero ripetere due volte e balzarono impiedi con
grande stupore e piacere del mentore. Uscirono assieme e girarono a
destra sul marciapiede. Proseguirono fino alla fine della strada e
girarono di nuovo a destra per poi girare nuovamente dentro a un parco
pubblico dove i bimbi giocavano sotto lo sguardo dei genitori e dei
nonni. Gli anziani parlavano tra di loro e gli uccellino cinguettavano
allegramente tra i rami degli alberi scossi dal vento. Tutta quella
sciena sarebbe stata splendida se non avesse ceduto un ramo
proprio mentre passavano per il vialetto principale e Luke si trovasse
un leggero tessuto celeste tra le braccia.
-
Hai per caso fatto l'abbonamento a prendermi tra le braccia?-
domandò la voce di Cosette mentre Luke capiva chi gli era
caduto imbraccio
-
Cia... ciao Cosette...- rispose rosso e quasi senza voce- Co... vome
stai?-
-
Bene, ma potresti mettermi giù?-
-
Oh... em... certo...- Luke fece scendere gentilmente la ragazza mentre
nella sua testa si ripeteva "Stupido, stupido, stupido!"
-
Grazie, ora va me... per i canini di Dracula! Lei è il
professor Layton!-
-
Piacere, Luke mi ha parlato moto di te.- rispose il professore
sorridendo cordiale
-
Oh... le ha parlato di me...- Cosette arrossì visibilmente
per poi cercare di cambiare argomento- Comunque consco tutto di lei
signore! Mio padre ha come un "ossessione" nei suoi confronti. Ormai
non ci si muove più in casa a causa dei giornali che la
riguardano...-
-
Visto professore, ha un fan!- s'intromise Flora
- E
tu sei Flora Rainhold, la ragazza sotto la tutela del professore...
devo aver letto qualcosa di te su delle riviste di gossip.
C'è chi dice che stai con Luke...-
-
No, no! Io sono libero!- si difese il ragazzino- Siamo solo amici, e
poi lei è troppo grande per me!-
-
Lo immaginavo! Litigate per ogni cosa... non che io ne sappia molto...
era sempre scritto sulle risviste gossip... che prende mio padre...-
-
Come mai eri su quell'albero?- domandò dopo averci
riflettuto a lungo il professore
-
Aiutavo mio padre nel suo lavoro...-
-
Oh... e che lavoro fa?-
-
Lui... aggiusta... i lampioni. Sì, aggiusta i lampioni.-
-
Ma non è preoccupato che tu ti faccia male?- disse Luke
preoccupato e prendendole le mani da vero gentleman
-
So badare a me stessa e poi lui...- stava per dire " E' sempre in
vista!", ma un timore l'assalì e si voltò di
scatto a guardare i tetti che svettavano dietro le fronde verdi- Devo
andare! Mi ha fatto piacere rivederti Luke e conoscervi professore e
Flora. Adieu!-
E
con ciò la ragazzina s'arrampicò sull'albero da
cui era caduta con la velocità di un gatto.
-
Spero di rivederti soave angelo!- sospirò Luke con sguardo
sognate
-
Hi hi hi! Luke è innamorato! Hi hi hi!- rise Flora
-
Cos... non è vero!-
-
Sì, sì lo sei!-
-
Tutti pensate che sono innamorato, ma non lo sono!-
-
Mi ricorda qualcuno, Cosette intendo...- s'intromise il professore
penieroso, poi il discorso cadde e tornarono tutti
all'università.
-
COSA!?- esplose Clive alzandosi in piedi con gl'occhi lampeggianti
d'ira- MI STà DICENDO CHE LO PENSA DAVVERO!?-
Lo
sguardo di Luke andava dall'amico adirato al mentore tranquillo
analizzando le diverse reazioni.
-
Sei uno dei più sospettati...- rispose pacato Layton- Tu e
pochi altri conoscono la maeccanica così bene da creare
attentati di questo tipo.-
- E
contro cosa dovrei combattere!? Bill Howks è dietro le
sbarre e ho un lavoro onesto che mi piace! Ciò che ho
promesso a chi amo ora lo ripeto: "Giuro sulla Sacra Madre Inghilterra
che la mia mente non penserà più alla meccanica e
a piani di distruzione"!- disse clive
-
Se distruggi la "Sacra Madre Inghilterra" il giuramento è
praticamente nullo...-
-
Basta! Vuole continuare ad accusarmi? Faccia pure! Io sono innocente,
ma quanto le parole di uno stupido terrorista rispetto alle false
deduzioni di un facoltoso Professore?-
Detto
ciò il ragazzo uscì sbattendo la porta e corse
fuori dalla Gressenheller University.
-
Perché pensa che sia lui il colpevole?- domandò
Luke sconvolto
-
Ne sono sicuro. Don Pablo deve occuparsi di Giogia e l'altro sospetto
è come sparito nel nulla tre anni fa, Clive è
l'unico sospettato...- spiegò Layton
-
Per quale motivo lo farebbe? Ha salvato la Regina...-
-
Le persone cambiano, anche più in fretta di quanto
speriamo...-
Gentili
lettori, scusate per il ritardo!^^
Clive:
Ma tu hai la minima idea di quanto ci hai messo!?
Ti
ricordo che mi hanno rubato la chiavetta con tutte le mie Fan Fiction!?
Em... comunque, eccomi di
nuovo a rompervi le scatole! Non mi aspettavo 4 recensioni al secondo
capitolo!O_o
Grazie di cuore a Beatrice_Black, kiara4thebest,
Arckee
e magixludo!
Non vi
farò attendere così tanto per il prossimo
capitolo, promesso!^^
Clive: Voglio vedere
se manterrai la paro... *cuscino in faccia*
E per ora
è tutto! Cosa attende il giovane Luke? Perché il
professore accusa Clive? E' forse impazzito? E perché
Cosette sa molte(troppe) cose?
Per saperlo non
perdetevi il prossimo capitolo "Un appuntamento!? Luke sei un idiota!".
Spero che questo
intanto vi sia piaciuto!^^
Ci vediamo presto
presto Ciao ciao *mossa alla Enigmarta*
JKEdogawa
P.S.: Ringraziate la musica svedese e giapponese per questo capitolo!^^
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Capitolo 4 *** "Un appuntamento!? Luke sei un idiota!" ***
Clive uscì di casa di pessimo umore.
Non se lo sarebbe mai aspettato da lui, dal professore. Si fidava, si
era sempre fidato, ma quello che era successo il giorno prima era
troppo.
- Accidenti!- disse calciando violentemente una lattina abbandonata sul
marciapiede mentre proseguiva verso la redazione del Times- Una persona
s'impegna a non perdere più la testa, a impegnarsi per il
bene della socetà e cos'ha in cambio!? Da lui poi!-
Il ragazzo proseguì senza accorgersi che un paio di occhi lo
spiavano da un angolo poco più indietro.
- Accidenti!- disse Luke proseguendo nella direzione opposta all'amico-
L'unica persona che mi potrebbe aiutare secondo il professore
è malvagia... da dove gli sarà poi venita
quell'idea, poi...-
Il giorno prima aveva avuto un'animata discussione perché il
professore pensava che Clive fosse responsabile delle piccole
esplosioni avvenute in giro per Londra. Luke non era dello stesso
parere: Clive era un fratello maggiore per lui, non poteva essere il
colpevole, non doveva essere il colpevole. Sospirò e
guardò il cielo cercando un po' di tranquillità.
- Cosa speri!? Che cada come le altre volte?- disse una voce dietro di
lui che lo fece diventare rosso. Si voltò e trovò
Cosette che lo guardava con i suoi grandi occhi verdi.
- Em... cia... ciao, Cosette!- rispose timidamente "Ma come mai quando
la vedo sento le farfalle nello stomaco!?" pensò rosso
- Hai la febbre?- domandò lei
- No... non credo...-
- Sei molto rosso...- gli posò delicatamente la mano sulla
fronte e lui arrossì ancora di più- No, non ce
l'hai... cosa fai?-
- Va... vado alla Gressenheller University dal professore...-
- Anche di sabato? Siete instancabili...-
- Modestamente!- iniziò ad atteggiarsi e lei sorrise
- Devo andare anche io in quella direzione, se ti va facciamo la strada
assieme...- arrossì lievemente
- Certo che mi va! Em... mi farà molto piacere passeggiare
con voi madame Depress!- fece un inchino galante e continuarono a
camminare
- Ti ha insegnato il professor Layton ad essere così
gentile?-
- E' dovere di ogni gentiluomo trattar bene una donzella e aiutarla in
ogni momento.-
Cadde il silenzio mentre tutti e due guardavano il marciapiede.
- Em... cosa ti piace?- domandò Luke
- In che senso?- rispose lei
- Cioè... a me piacciono molto gli enigmi e gli animali...-
- Oh... a me piace mangiare e arrampicarmi...-
- E... em... ti piace il teatro?-
- Stai cercando d'invitarmi ad uscire?-
- No, no!- fece una pausa, poi sospirò- Sì...-
- Sì!-
- Cosa?-
- Sì mi paice il teatro e sì mi piacerebbe uscire
con te!-
- Uh... em... fa... facciamo lunedì pomeriggio?-
- E' perfetto, dove ci troviamo?-
- Alle 16.00 in Abbey Road?-
- Allora è deciso!- sorrise- Oh... io devo girare qui, a
lunedì!-
- Sì, a lunedì...- rispose Luke non ancora
proprio consapevole di quello che era successo
"Un appuntamento!? Luke sei un idiota!" pensò dandosi una
manata in faccia. Ora sì che avrebbe tanto voluto parlare
con Clive.
Quel lunedì mattina Luke si svegiò presto dopo
una notte d'incubi e angoscia. La sua paura più grande era
quella di non essere all'altezza di ciò che lo aspettava il
pomeriggio, ma aveva un piano per farsela passare. Fece colazione a
tempo di record e si preparò per uscire.
- Luke, ma oggi non devi andare da Hershel, te lo sei dimenticato?-
domandò Clark fermando il figlio
- Oh, no papà, non l'ho dimenticato. Volevo fare una
passeggiata, l'aria del mattino stimola la mente! Inoltre
Toppy non si sgranchisce le zampe da un po', e sai com'è...
se non fa un po' di movimento diventa nervoso...- sorrise, sosse la
mano in segno di saluto e uscì
- Non è un po' strano in questi giorni?-
- Sembra te 16 anni fa...- sorrise Brenda
Ma tornando a Luke, il ragazzino aveva preso una strada precisa e stava
avanzando fingendosi sovrapensiero. Andò casualmente/apposta
a scontrasti contro un ragazzo che camminava a sguardo basso.
- Luke! Stai attento!- gli disse Clive
- Oh... scusa... non ti avevo visto...- mentì spudoratamente
il ragazzino
- Comunque... cosa mi racconti?-
- Em... niente... ma chi prendo in giro! hai un minuto?-
- Certo, per un amico queso ed altro. Dimmi pure.-
- Hai presente Cosette Depress?-
- Sì...-
- Bene... le ho chiesto di uscire... e lei ha accettato...-
- Oh... aspetta, tui che cosa!?-
- Abbiamo un appuntamento oggi pomeriggio...-
- Mm... se ti piace davvero sii gentile. Metti in pratica tutto quello
che ti ha insegnato Layton,
insomma...-
- Ce l'hai acora con il professore, vero? Ma capisco, secondo me sei
innocente!-
- Grazie! Fa piacere sentire delle voci amiche. Scusa, si è
fatto tardi... ci si vede comunque in giro, ciao.-
Clive si allontanò e a Luke non rimase che tornare verso
casa. Mentre era per strada ricominciò a pensare a Cosette e
questa volta andò per davvero a sbattere per errore contro
una persona.
- Luke, come mai in giro a quest'ora?- chiese il professore guardando
l'apprendista
- Oh, mi scusi professore. Avevo voglia di fare una passeggiata, come
dice lei "Mens sana in corpore sano"...- rispose luke costernato per
essere andato a sbattere contro il suo mentore
- Mi fa piacere che segui i miei insegnamenti anche quando non sei da
me, ma oggi dovresti rilassarti, la scorsa settimana abbiamo lavorato
molto...-
- Em... già, ma l'aria del mattino aiuta a riflettere...-
- A proposito... oggi mi è arrivata una lettera che
probabilmente cambierà le tue idee su Clive...- gli
passò una busta già aperta che il ragazzino prese
ed estrasse il foglio che conteneva
- "Ebbene mi ha scoperto professore, ma cosa potevo aspettarmi da lei?
Il mio piano è quello di distruggere Londra pezzo per pezzo
perché questa città non è degna di
esistere. Visto che lei si ostina a ostacolarmi sarà uno dei
primi a soccombere non appena il campo sarà libero. Non
cerchi di fermarmi ora o molti si faranno molto male. Clive" E' un
falso! E' scritta a macchina...-
- Oppure un depistaggio, Clive è un ragazzo furbo e conosce
i miei metodi...-
- Mi spiega perché secondo lei è colpa sua?-
- Forse è il momento che ti spieghi: ho fatto dei
sopraluoghi dove ci sono state le esplosioni e ho scoperto che erano
dello stesso materiale usato nella macchina distruttrice e lunico che
potrebbe sapere dove trovarla è lui. Mi dispiace, ma devi
capire che è lui il colpevole.-
- No! Lo stanno incastrando, non oso credere che sia lui il colpevole!
Lei si è fatto ingannare, ma io scoprirò chi
è stato!- Luke corse via arrabbiato e amareggiato mentre
Layton lo chiamava invano. Ritornò a casa ed
entrò in camera sua alla velocità di un fulmine.
Dopo un momento di sfogo con Toppy si stese sul letto a contemplare il
sofitto e a pensare a Cosette. Sentì Clark che tornava dal
lavoro e Brenda che lo chiamava per il pranzo. Raggiunse la cucina
ancora pensieroso. Così mentre punzecchiava il baicon che
aveva nel piatto con la faccia appoggiata alla mano sinistra suo padre
gli chiese:- Tutto bene figliolo?-
- Oh... em... sì...- rispose il ragazzino mettendosi dritto
sulla sedia
- C'entra una ragazzina?- domandò Brenda
- Ah! No, no!- arrossì vigorosamente
- Ammettilo, guarda che non è una cosa da vergognarsi... mi
sono dimenticata la verdura, torno subito.-
- Em... papà, posso farti una domanda?-
- Certo! Chiedimi tutto, campione!- rispose con un sorriso Clark
- Come hai conquistato la mamma?
- Oh... be... l'ho invitata al ballo dell'università e ho
cercato di essere il più gentile possibile, e direi di aver
fatto un ottimo lavoro!-
- Qundi basta essere gentili?-
- Hai un appuntamento?-
- In un certo senso...- arrossì ancora di più
- Mm...-
- Portale dei fiori!- s'intromise Brenda tornando- Tuo padre si
è dichiarato così ed è ststo
così bello...- scivolò nei ricordi e
abbracciò da dietro Clark che sorrise a sua volta.
Luke guardò tutti e due interrogativo, poi sorrise a sua
volta e mangiò con gusto quello che aveva nel piatto. Si
preparò per bene mettendosi un papillon rosso al collo, poi
uscì fiducioso. Passò a prendere dei fiori dal
fioraio e poi si diresse ad Abbey Road, solo che si perse e
arrivò all'appuntamento in ritardo. Attraversò
quasi di corsa disturbando anche i turisti che si facevano le foto
sulle striscie pedonali.
- Scusa... sono... in... ritardo...- ansimò piegato in due
dallo sforzo
- Non ti preoccupare, tendo ad arrivare in anticipo... prendi fiato,
rischi di andare in iperventilazione! Inspira, espira...- rispose
Cosette in un elegante vestito nero a maniche lunghe
- Grazie... ora stò meglio. Oh... que... questi sono per
te...- le porse i fiori rosso in volto
- Che gentile, sono bellissimi!- annusò il profimo e sorrise
con le gote rosse
S'incamminarono assieme verso il teatro Dottor Ballanzone.
Ciao bella gente! Visto che
non mi faccio attendere?
Paul: -2 ore circa
COS...!? Em...
volevo dire... correrò con le note dell'autrice, dunque...
cosa succederà al teatro "Dottor Ballanzone"?
Paul: Sei
Emiliano-romagnola?
E allora?! Uff...
comunque... grazie a kiara4thebest
e magixludo
Paul: E GiulyTheBat...
Ma l'avevo
già ringraziata in diretta! E' quella rompiscatole della mia
sorellina!^^
(chiedo scusa a chi non ha avuto il tempo di recensire il
capitolo numerò tre perché sono andata veloce)
Paul: -1 ora e 40!
Emm... ditemi cosa
vi sembra e...
FORZA ITALIA! FORZA
AZZURRI!
Paul: secondo te
come finisce?
Niente pronostici,
porta male!
Al prossimo enigma!^^
Paul: Sembri Layton!
-_-"
JKEdogawa
Dedico
questo capitolo all'Italia, alla nazionale che oggi gioca una partita
importante e a Bologna, la mia amata città!^^
|
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Capitolo 5 *** La notte più lunga della loro vita ***
By sognatrice94
Al
teatro
"Dottor Balanzone" le persone affollavano l'ingresso, ma
fortunatamente Luke e Cosette furono tra i primi ad entrare e trovarono
dei
buoni posti per guardare lo spettacolo. A dargli il benvenuto c'era la
statua
di un signore in carne dalla maschera nera vestito di bianco e nero.
-
Tutto bene?-
domandò Cosette
-
Em... sì...-
rispose Luke nervoso
-
Stai sudando
freddo, hai paura?-
-
Io, no! Sono più
preoccupato per te...-
-
Sei gentile, ma sei
rosso come un peperone...- rise
-
Cosa c'è da
ridere!?-
-
Sembra che tu non
sia mai venuto a teatro!-
-
Per la verità ci
sono andato solo una volta e non è stata una bella
esperienza... siamo stati
sbalzato da un enigma all'altro e quasi non mi piantavano nel cervello
i
ricordi di un'altra persona... e tu ci sei già stata?-
-
Sì, ma dovevo
aiutare mio padre con le luci del palcoscenico quindi non me lo sono
goduto per
bene. Mi ricordo che lui era particolarmente entusiasta per l'incarico
perché
parlava di una città sommersa...-
-
Allora spero che ti
piaccia lo spettacolo che vedremo oggi...-
-
Perché dovrebbe non
piacermi? E' una bella storia d'amore, benché tragica...-
-
Oh...- solo in quel
momento Luke si rese conto di quello che erano venuti a venire e
divenne ancora
più rosso.
Lo
spettacolo iniziò
con il coro che intonava l'introduzione alla tragedia e descriveva
luoghi e personaggi.
Successivamente la scena si aprì in una rissa per strada.
-
Che belle
scenografie!- notò Cosette
-
Non quanto te...-
rispose Luke
Gli
sguardi
s'incontrarono.
Il
cuore di entrambi
iniziò a correre.
Il
colore dalle
guance scivolò via.
Gli
occhi si chiusero
e le labbra iniziarono ad avvicinarsi. Sempre più vicine,
quasi a sfiorarsi.
-
Non posso...- disse
Cosette, Luke aprì gli occhi e la vide con lo sguardo tra le
gambe, gli occhi
velati di tristezza- Mio padre non lo permetterebbe...-
-
Non vuole che tu
conosca dei ragazzi?- chiese innocentemente il ragazzino
-
No... il
problema... il problema sei tu...-
-
Cosa!?-
-
Lui non ti
sopporta. Sei come un ossessione: "Luke Triton di qua... Luke Triton di
la..."-
-
E perché tutto questo
odio?-
-
Non lo so...-
Un
esplosione li
richiamò all'attenzione. L'organo che era suonato da un
automa era saltato in
aria lanciando nello scompiglio gli attori sul palco i quali tra paura
e grida
si erano riversati anche da dietro le quinte tra il pubblico a sua
volta
spaventato.
-
Ma proprio qui!-
sbottò Cosette, ma a causa della confusione non la
sentì nessuno. D'istinto si
abbassò in modo da essere nascosta dalle file di poltroncine.
-
Dobbiamo uscire di
qui!- esclamò Luke credendo che lei avesse paura
-
Non sarà
facile...- iniziò una voce dal nulla- Credo
che resterete qui ancora per
molto! Anzi, diventerà la tua tomba Luke!-
-
Chi sei!?- chiese
il ragazzino temendo la risposta
-
Ma come, non
riconosci il tuo amico Clive?-
-
TU NON SEI CLIVE!
Scoprirò chi sei e ti consegnerò alla giustizia!-
-
Sei sempre stato
così testardo! Non vuoi accettare l'evidenza... addio!-
Luke
si diresse
imperterrito verso la porta della sala, che però non si
aprì.
-
E' chiusa a
chiave...- notò Cosette sopraggiunta tranquillamente alla
sua destra
-
Ho la situazione
sotto controllo...- mentì Luke con aria da esperto
-
Lascia fare a me!-
disse lei sfilandosi una forcina per capelli- Hai un coltellino
svizzero,
vero?-
-
Sì, perché?-
-
Me lo presteresti?-
-
Va bene...-
Cosette
armeggiò un
po' con la serratura, poi riuscì a farla scattare.
Spalancò la porta con una
spinta e riconsegnò il coltellino a Luke con un grande
sorriso e un sonoro
"Grazie!". Tutti i presenti in sala si riversarono nell'atrio
compresi i due ragazzini. La prima cosa che molti notarono fu la
completa
assenza della commessa alla biglietteria, una ragazza di 21 anni che
lavorava
part-time al teatro dai capelli grigi e il ciuffo alla emo che le
copriva
l'occhio destro. Molti del quartiere la conoscevano, infatti diverse
voci si
alzarono chiamando il suo nome.
-
Myra! Myra!- si
alzarono voci alla folla. Qualcosa si mosse nello sgabuzzino delle
scope e
Cosette corse immediatamente a sfondare la porta con un calcio. Apparve
la
ragazza che tutti cercavano ansimante.
-
GIURO CHE SE BECCO
CLIVE DOVE LO BRUCIO!- urlò appena riprese fiato- Non solo
ha profanato questo
teatro, ma ci ha anche chiusi dentro. Va fermato con ogni mezzo!-
-
Clive è innocente!-
esordì Luke lui stesso poco convinto della sua frase. Senza
guardare nessuno si
andò a sedere in un angolo e si strinse nelle gambe. Cosette
lo raggiunse
immediatamente e si sedette vicino a lui.
-
Tu non ti arrendi,
vero?- chiese la ragazzina
-
Non posso accettare
che sia Clive il colpevole, è impossibile!- rispose Luke
-
Sono d'accordo con
te! Lui è innocente.-
-
Grazie, ma puoi
essere onesta con me...-
-
No, ti garantisco
che non è il colpevole... io conosco il responsabile!-
-
Tu cosa?!-
-
Cioè... credo di
conoscerlo... ritengo sia un collega di mio padre.-
-
E sai il suo nome?-
-
No. Benché venga
spesso a casa nostra per affari, mio padre non me lo ha mai presentato.
-
Oh... scusa la
domanda, ma che lavoro fa tuo padre?-
-
Lui è... artigiano
di fuochi artificiali.-
-
Ed è pericoloso?-
-
No, se ti sai
muovere veloce!-
Di
nuovo gli sguardi
si scontrarono.
Di
nuovo i cuori iniziarono
a battere forte.
Di
nuovo gli occhi si
chiusero e le labbra iniziarono ad avvicinarsi.
Il
bacio: quel
momento magico che vissero entrambi. Un semplice segno di affetto che
spiegò ad
entrambi i sentimenti profondi che l’uno nutriva per
l’altra.
-
Ti ho trascinato in
un guaio enorme…- disse Cosette- Mio padre non
approverà mai e anche il
Professore sarà contrario e… e…-
-
E non m’importa!-
rispose Luke stringendola a se- L’amore è
più forte di qualsiasi cosa, e poi
cosa mai potrà succedere?-
-
Tu sogni troppo…
facciamo così…- si alzò in piedi- Ce
ne torniamo a casa e non ne parliamo più,
se ti succedesse qualcosa mi sentirei responsabile! Inoltre Toppy mi
sembra
geloso del suo padrone!-
-
Che?!- il topino
spuntò dalla borsa di Luke e squadrò la
ragazzina- E tu cosa ci fai qui?!-
-
Ti ha seguito
perché non si fidava, direi che aveva ragione visto quello
che è successo! Ora
se non vi spiace tolgo il disturbo e me ne torno a casa!-
fece per allontanarsi
-
Ti ricordo che
siamo bloccati qui, la porta è sbarrata con una catena se
non hai
notato…- si alzò anche lui
- Eh! No, ce n’est pas possible! E
il sole sta’ per calare!- iniziò a fare
respiri profondi, poi guardò Luke spaventata
-
Cosette… non devi
preoccuparti, ci sono io con te!- sorrise il ragazzino avanzando
-
È questo il punto! Quando
la luna scivola su di noi, sopra la città… con il
suo manto libera luce che ci
catturerà… tu senti il cuore battere sulle note
della musica…un’emozione unica,
è la notte magica che va. Siamo tutti schiavi, figli delle
tenebre, condannati
al mondo delle favole… siamo tutti schiavi uniti dalle
tenebre condannati a
vivere le favole.-
-
Mi stai dicendo che
hai paura del buio?- l’ingenuità di Luke era
sorprendente
-
No, al contrario ho
paura della luce candida della luna…- sembrò
riprendersi e disse- Ma tu non
conosci la leggenda dei folletti lunari?-
-
Mm… no, non mi
sembra…-
-
E pensare che leggi
molto! Mon dieu! Li conoscono tutti! Scendono attraverso la luce della
luna
piena e uccidono chiunque trovino sul loro cammino!-
-
Allora basterà
stare in un angolo buio, e poi è una di quelle leggende per
bambini come Hansel
e Gretel.-
-
Mi meraviglio di
te! Dormi con un orsacchiotto e non hai paura delle “leggende
per spaventare i
bambini”!- sorrise vedendo il ragazzino prendere un forte
colorito rosso
-
E tu come fai a
saperlo?-
-
Una donna non
rivela mai i suoi segreti!- fece l’occhiolino- Comunque
tornando al discorso
della leggenda per bambini… la tua idea non è
male…-
-
Modestamente sono
l’apprendista numero uno del professor Layton! Direi
lì dov’è rimasto Toppy, è
il punto migliore e non c’è il rischio che arrivi
la luce.-
-
Perfetto, sempre
che il tuo simpatico amichetto non mi sbrani…- rise
-
Non lo farai,
vero?- il roditore squittì qualcosa, sicuramente non
qualcosa di carino- Fai il
gentiltopo!-
-
Siete buffi!- si
avvicinò a loro e si sedette contro il muro, Luke la
imitò immediatamente
-
Sbaglio o prima hai
parlato in francese?- chiese il ragazzino
-
Oh… scusa… non
volevo! Mio padre è nato in Francia, quindi ogni tanto mi
capita che mi scappi
qualche frase…- rispose così velocemente che
quasi si fece fatica a capire cosa
disse
-
E tu sei stata in
Francia?-
-
A dire la verità no,
mai… tu ci sei stato?-
-
No, nemmeno io.
Però sembra bella… i castelli della Loira,
Parigi… la costa azzurra…-
-
E… oltre a
risolvere enigmi come passate il tempo tu e il professore?-
-
M’insegna le basi
dell’archeologia e mi fa diventare un perfetto gentiluomo
inglese… oltre a
cercare di risolvere i misteri che circondano Londra…-
-
Sembra forte… ma
non vi movete mai dall’ufficio del professore?-
-
Beh… come hai
potuto vedere ogni tanto usciamo a fare una passeggiata al
parco…-
-
E Flora? Quella che
tutti i giornali definiscono “La tua ragazza”
è sempre con voi?-
-
Non è la mia ragazza!
Comunque ci segue ovunque, ma è normale visto che
è la figlioccia del
Professore… perché me lo chiedi?-
-
Oh… comunque… è
vero, qui la luce non arriva, meno male!-
-
Ti fanno davvero
così paura i folletti lunari?-
-
Non c’è da
stupirsi! Li ho visti mentre strappavano la faccia ad una loro
vittima…- vide
lo sguardo atterrito di Luke- Scherzo! È che mi manca
Sarah…-
-
E chi è? Una tua
amica?-
-
Come tu hai Teddy
l’orsacchiotto, io ho Sarah la lupetta. È un
pupazzo che tengo con me la notte,
anche se più che una cosa inanimata… è
un ricordo speciale…-
-
Oh…- si fermò un
attimo, poi frugò nella borsa ed estrasse carta e penna
-
Cosa fai?-
-
Delle carte… sai
giocare a carte?-
-
Dipende…-
-
Briscola?-
-
Sì!-
Rimasero
a occupare
il tempo con le carte disegnate da Luke fino a notte inoltrata e con le
luci
del teatro accese. Nessuno notò che non arrivò
nessuno, ma forse alla fine alla
gente piaceva evadere dalla realtà per una sera.
Dopo
la ventesima
partita Cosette sbadigliò e chiese:- Posso appoggiarmi sulle
tue gambe, Luke?-
-
Sì, non ti
preoccupare!- rispose il ragazzino cortese sistemandosi contro la parete
-
Dopotutto… mi piace
essere qui… soprattutto perché ci sei
tu…- si stese con la testa sulle gambe di
Luke e sorridendogli
-
Anche per me…- si
era già addormentata. Sembrava un cucciolo di cane a zampe
all’aria, aveva un
lento respiro regolare con un dolcissimo fischio che le usciva dal naso.
-
Andiamo Toppy…-
bisbigliò il ragazzino al topo che gli era salito sulla
spalla- Come fa a non
piacerti una persona così dolce?- sbadigliò-
Proprio… una persona… dolce…-
S’addormentò
lì a
sedere.
Qualcuno
lo scosse
dalla spalla, ma non ci badò. Lo
“scossatore” continuò imperterrito e
Luke si
decise ad aprire gli occhi. Era steso con la testa sulla borsa e da
ciò che
vide capì che il mattino si era alzato su Londra.
-
Sveglia ragazzino,
si può uscire…- disse il signore che lo stava
scuotendo- Sveglia anche la tua
amica e dalle la buona notizia…-
-
Mmm…- mugugnò Luke
poi sentì che qualcosa lo stringeva alla vita. Cosette stava
dormendo
abbracciata a lui- C… Cosette?!- di tutta risposta la
ragazza strinse ancora di
più l’abbraccio e iniziò a fare le
fusa- Cosette… possiamo uscire… mi stai
abbracciando!-
A
quella frase sembrò
come risvegliarsi e si mise a sedere rossa come un peperone maturo.
-
Scusa…- disse
guardando il pavimento- Non volevo…-
-
Fa niente! Ad essere
onesti mi piaceva…- rispose- Comunque possiamo uscire! Hanno
rotto la catena…-
-
A dire la verità
qualcuno l’ha aperta con una chiave…-
s’intromise l’uomo che li aveva svegliati
“Uh
oh…” pensò
Cosette, poi disse:- Allora meglio andare! Dai Luke!-
-
Aspettami!- esclamò
Luke cercando di starle dietro, ma lei era già sparita nella
calca verso la
porta. Qualcuno lo spinse e cadde in malo modo, tanto che la vista gli
si
annebbiò per un po’- Cosette?! Cosette!-
Qualcuno
lo prese per
il bavero della maglia e lo alzò da terra. Fece fatica a
vedere a causa della
botta, capiva il rosa della pelle, del bianco, del grigio e del nero ma
le
forme erano indistinguibili.
-LASCIA
STARE COSETTE!
LASCIA STARE MIA FIGLIA!- gli disse minacciosa la figura che aveva
davanti, poi
lo lasciò e sparì in una nuvola di fumo.
CIAO!!!!!!
Vi sono mancata?
GiulyTheBat: No!-_-"
Grazie sorellina!
Comunque... Cosette ha un po' le idee confuse, non trovate!XD Ma chi
è veramente questa ragazza? E perché è
stonata come una campana?
Don Pablo: E'
stonata?!
Non l'ho detto?
GiulyTheBat: No!-_-"
Allora ve lo dico
ora! E' sguaiata come pochi e prima ha canticchiato una canzone di nome
Children
of Darkness (versione Nightcore) ma cosa voleva dire?
I misteri per Luke
non sono finiti e nel prossimo capitolo una nuova ombra si
stenderà sulla capitale britannica. Quanti altri enigmi
dovrà risolvere il giovane Triton?
Questo e altro
ancora prossimamente!^^
Grazie a magixludo e Arckee per aver
recensito lo scorso capitolo!^^
Al prossimo
enigma: ciao ciao!
JKEdogawa
|
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Capitolo 6 *** Di chi fidarsi ***
Quella
mattina c’era poca gente per la strada e il suo occhio lo
notò
subito. La cosa più strana, però, è
che sembravano tutti molto
interessati a lui. Non si trattava della storia della regina o del
fatto che lo conoscevano come giornalista. Era qualcosa di brutto
perché nei loro sguardi leggeva odio e ostilità.
Un brivido gli
percorse la schiena. Si voltò, ma non c’era
nessuno. Torno a
guardare avanti e si ritrovò un uomo alto con un mantello
nero e il
cappuccio alzato in modo da nascondere la parte superiore del volto.
-
Clive Dove, suppongo!- disse il signore con un sorriso pianificatore
-
Con chi ho il piacere di disquisire?- domandò il ragazzo
all’erta,
quell’uomo non gli dava fiducia.
-
Non importa chi sono io… sono qui per proporti un affare, un
contratto.-
-
Oh, allora prende male. Ho già un lavoro e ne vado fiero, mi
dispiace.- fece per superare l’uomo, ma questo lo
bloccò con il
braccio
-
Ne sei sicuro? Le tue capacità sono notevoli e sarebbero ben
spese
nella mia attività…-
-
Dipende con capacità cosa intende…-
-
La meccanica, ho ammirato ciò che sei riuscito a fare a
giugno!-
-
Allora no, grazie! Ho chiuso con quel momento della mia
vita…- lo
scansò e continuò per la sua strada
-
Peccato, non mi lasci altra scelta…-
Si
fece tutto buio.
Luke
si guardò intorno cercando di ritrovarsi in quel dedalo di
strade.
Ciò che era successo quella sera l’aveva
piacevolmente sconvolto:
non sono Cosette ricambiava i suoi sentimenti, ma si erano pure
baciati. L’unico problema era il padre di lei: il loro
incontro non
era stato dei più piacevoli.
Con
le parole di quel uomo che gli vorticavano ancora in testa, il
ragazzino riuscì a raggiungere casa sua e a suonare il
campanello.
Non ebbe nemmeno il tempo di capire cosa era successo che una
sensazione calda lo avvolse. I capelli di sua madre gli colpirono il
naso mentre Brenda lo abbracciava.
-
Meno male stai bene!- esclamò la donna senza lasciarlo- Quel
topo
aveva ragione!-
-
Te lo avevo detto!- disse Clark dietro di lei tranquillo.
-
Topo?- fu l’unica che articolò Luke.
-
Sì, Toppy! È arrivato stanotte mentre eravamo
preoccupati e mi ha
detto che stavi bene e della situazione che si era venuta a creare.-
-
Abbiamo anche cercato di chiamare la polizia, ma ci hanno detto che
era la seconda volta che gli facevano quello scherzo e ci hanno
sbattuto il telefono in faccia.- spiegò Brenda lasciando il
figlio-
Avrei anche seguito il vostro caro amico ratto, ma tuo padre ha detto
che era troppo stanco.- detto ciò lanciò un
occhiataccia verso la
tasca del marito. Il muso di Toppy spuntò e gli occhietti
lucidi si
piantarono rabbiosi sulla donna.
-
Toppy! Non mi ero accorto che te ne fossi andato, grazie amico!-
sorrise Luke, il topo di tutta risposta si voltò irritato e
squittì
qualcosa che il ragazzino capì benissimo-
Effettivamente… ma
andiamo! Tu sei il mio migliore amico e lei… be, lei
è un amica!-
-
Interessante!- disse Clark grattandosi il mento. Aveva capito anche
lui quello che aveva detto il topino, ma sviò velocemente
l’argomento anche se il suo sguardo diceva “Stasera
ne parliamo
se ti va.”- Hershel ti aspetta
all’università, meglio se ti
sbrighi!-
-
Già, il professore sarà preoccupato! Andiamo
Toppy!- il topo gli
voltò le spalle indispettito, poi tornò a
nascondersi nella tasca
di Clark. Luke alzò le spalle, salutò i genitori
con un cenno della
mano e si diresse alla Gressenheller a passo rapido. Non sapeva cosa
lo avrebbe accolto una volta giunto all’Università.
-
Buongiorno professore!- sorrise il ragazzino entrando
dell’ufficio
del suo mentore e trovandolo stranamente vuoto. Non solo vuoto, ma
soprattutto in ordine. Niente fogli sul pavimento o libri aperti e
appoggiati nei posti più strani. Tutto fin troppo calmo.
Mise
all’erta i sensi ed iniziò a camminare lentamente
nella stanza.
Non era normale tutto quell’ordine, come se Layton avesse
fatto
ordine nei suoi pensieri. E Layton non faceva mai ordine nei suoi
pensieri.
-
Oh, Luke! Già qui?- domandò la voce del suo
mentore dietro al
ragazzino.
-
Wah! Em… mi scusi professore!- rispose Luke sorridendo e
guardando
Layton il meno dubbioso possibile.
-
Immagino che sia strano per te vedere tutto quest’ordine.-
rise
divertito mentre appoggiava la valigetta marrone sulla scrivania-
È
il lavoro di Rosa. Preparati, tra poco tutta questa pace
verrà
ribaltata!-
-
Professore!-
-
Cosa c’è? Dobbiamo fare una ricerca Luke, per
esempio dobbiamo
scoprire cos’è successo realmente ieri sera a te e
alla tua amica
Cosette!-
-
E lei come lo sa?!-
-
Chi non ne parla oggi a Londra? I giornali sono tappezzati con la
notizia. C’era l’elenco delle persone coinvolte e
anche del
possibile colpevole.-
-
Clive è innocente! Non era lui, ne sono sicuro!-
-
Tranquillo, Luke. Potrebbe essere, ma ci sono parecchie dissonanze in
questa faccenda.-
Appena
finita la frase un agente di Scotland Yard entrò
nell’ufficio. Si
mise sull’attenti e disse:- Signore abbiamo perquisito la
casa del
sospettato. Lui era assente come era prevedibile, ma abbiamo trovato
tracce di polvere da sparo ed esplosivo. Oltre ad una lettera in cui
si costituiva colpevole degli ultimi attentati, compreso quello di
ieri sera.- c’inchinò, fece dietrofront e
uscì.
-
Questa sì che è una sorpresa!- esclamò
il professore- Ora i dubbi
che avevo si sono dissipati. Clive è il colpevole e al
momento si
sta nascondendo da qualche parte per portare a termine il suo piano.-
Luke
non disse niente. Non replicò ne rispose alle accuse
lanciate dal
suo mentore a quello che per lui era diventato quasi un fratello
maggiore. Si lasciò cadere sul divanetto
dell’ufficio sconfortato
guardando il soffitto.
-
Dunque: tu vuoi che ti aiuti a parlare con lo Zio, ho capito bene?-
disse Giogia guardandolo divertita.
-
Em… già!- rispose Luke rosso guardandosi i piedi-
Sto facendo una
ricerca sulle esplosioni avvenute a Londra negli ultimi tempi e forse
lui ne sa qualcosa!-
-
Bisogna vedere se avrà voglia di parlare con te.- si
fermò un
attimo a guardare le foglie scosse dal vento- Potrebbe pensare che
aiuti Layton. E tu sai come sono quei due!-
-
Meglio non ricordare!- un brivido gli percorse la schiena la pensiero
di tutto quello che aveva fatto Don Pablo a loro danno.
-
Comunque ti posso aiutare anch’io. Negli ultimi tempi lo Zio
mi
porta al Pub nel quartiere malfamato.-
-
Davvero?-
-
Bè, un po’! Però tu devi promettermi di
aiutarmi a trovare Clive,
perché qualcosa mi dice che si è messo in
pericolo?-
-
Messo in pericolo?-
-
È un bambino, ovvio che si è messo in pericolo!-
fece un respiro
profondo- In realtà sono molto preoccupata.-
-
Preoccupata?- Luke sembrò rifletterci su- Sai dirmi qualcosa
di più?
Perché hai questo timore?-
-
Non posso dirti molto, sicuramente ne sa di più lo Zio Paul.
Comunque prima di sparire, Clive mi ha detto che si sentiva seguito,
come se qualcuno lo tenesse sotto controllo nell’ombra. Poi
mi ha
detto che Don Pablo gli aveva offerto di lavorare con lui sulla
meccanica.-
-
Interessante…- il ragazzino aveva tirato fuori un quadernino
e si
era messo a prendere freneticamente appunti- E riguardo alle
esplosioni?-
-
Non so molto, ma credo che si tratti di uno che mio Zio chiama
MisterX. Non l’ho mai visto a “Il Lato
Oscuro”, ma Zio Paul ne
parla sempre male.-
-
Mi sai dire altro?-
-
Non molto…- sorrise al ragazzino- Comunque se ti
può aiutare
sembra che Don Pablo lo conosca molto bene!-
-
Oh.-
-
Guarda un po' chi c'è!- indicò un vecchietto che
si era seduto
nella panchina di fronte a loro- CIAO NONNO!- per tutta risposta il
vecchietto la fulminò. Lei si abbassò e
bisbigliò nell'orecchio di
Luke- In realtà è Don Pablo travestito.-
-
E secondo te posso parlargli?-
-
Prova, ma non ti garantisco niente.-
Luke
guardò il vecchietto, sorrise e mosse la mano in segno di
saluto.
Per tutta risposta lui distolse lo sguardo indignato.
-
Meglio se lasci perdere. Molto meglio.-
Un
ragazzino dai capelli biondi e gli occhi celesti camminava
speditamente lungo un corridoio buio.
“ Odio
quando papà mi fa mettere le lenti a contato!”
pensò strizzando
gli occhi e mettendosi un cappello verde ramarro.
-
Uffa!- esclamò- Odio quando mi fa andare dai nemici. Non lo
sopporto, se deve dirgli qualcosa perché non ci va lui!?-
-
Perché sei in un mare di guai!- gli disse una voce
in un
auricolare che quasi lo assordo.
-
Mi ero dimenticata dell'auricolare acceso! Comunque non posso dire
che hai esagerato?-
-
Solo se hai l'auricolare spento e io non sento. Quello che hai
fatto ieri se...- il ragazzino spense l'auricolare e lo
sfilò
dall'orecchio.
-
Quello che hai fatto ieri sera è imperdonabile. La nostra
reputazione crollerebbe se qualcuno sapesse!- disse con voce nasale
come a fare il verso a chi l'aveva sgridato- Come se qualcuno potesse
mai scoprire delle cose sul nostro conto!-
Continuò
a camminare rapidamente con lo sguardo basso. Gli occhi si erano
fatti più tristi e aveva portato una mano al petto
stringendola a
pugno all'altezza del cuore. Non era il momento di lasciarsi andare
ai sentimentalismi, non era il luogo adatto per pensare alle
tristezze della vita. E poi era un ragazzo, non una femminuccia che
piange per un no nulla.
-
Ehi! Pst! Ehi ragazzino!- disse un a voce da una porta metallica
sulla sinistra- Ehi, stai andando da Don Pablo, vero?-
-
E se anche fosse?- rispose con voce più grave fermandosi
davanti
alla porta- Perché dovrei dirlo ad un prigioniero?-
-
Non fingere di fare il duro. Comunque, con lui c'è sempre
una
ragazza. Una specie di bambina testarda che non sopporta stare
lì.
Potresti dirle che sto bene?-
-
Non posso promettere niente ad un prigioniero.- “Se lo
sapesse
papà!” pensò- Come ti chiami?-
-
Clive, tu?-
-
Cos... imo! Mi chiamo Cosimo!-
-
Bene, Cosimo. Mettiamola così: c'è una persona a
cui vuoi volto
bene?-
-
Sì, credo...-
-
Se tu non avessi più notizie di questa persona come
reagiresti?-
-
Mi spaventerei.- gli usci involontario, quasi innaturale- Vorrei
sapere assolutamente cosa le è successo, se sta be...- si
bloccò
comprendendo il ragionamento di Clive- Lo farò senz'altro
signor
Clive!- e corse via.
Il
corridoio proseguiva fino ad un muro con una porta metallica. Il
ragazzino l'aprì ed uscì su una strada dove la
porta si mimetizzava
nel miro del palazzo. La notte era già calata sulla
città e la luna
sorrideva stagliata nel blu. Chiuse la porta e corse a destra, poi
svoltò sulla sinistra e ancora a destra fino a raggiungere
un bar
chiamato “Il Lato Oscuro”. Attese davanti alla
porta un po', poi
entrò. Il fumo che riempiva il locale lo fece tossire e
starnutire
per almeno dieci minuti. Una volta tranquillo si diresse verso un
uomo dai capelli che sembravano due corna che beveva un alcolico al
bancone e una ragazza che stava appoggiata sempre sul bancone con la
testa sprofondata nelle braccia conserte.
-
Uffa! Perché mi hai portato qui, Zio Paul!?-
sbuffò la ragazza.
-
Perché ti fa bene stare con della brava gente come questa!-
rispose
l'uomo- E poi ti ho già detto di non chiamarmi
“Zio Paul”. Mi
rovini la reputazione.-
-
E non potevo stare al covo?-
-
Fino a prova contraria sei sotto la mia tutela. Inoltre oggi ho un
incontro di lavoro e ho bisogno di un testimone, sai se succede
qualcosa e sembra mia la colpa...-
-
Salve.- disse il ragazzino- Immagino lei sia Don Pablo.-
-
In baffi e ossa. Chi mi cerca?-
-
Mi manda...- non poté finire la frase che il criminale lo
interruppe.
-
Ah, ho capito.- squadrò il ragazzino- Un bambino?! Di al tuo
capo
che è caduto di stile. Mi piacevano le sue marionette che
portavano
via gli sbirri. Un giorno, se ci sarà una tregua(e ne
dubito) deve
insegnarmelo quel trucco. Era notevole.-
-
Comunque sono qui per dirle che non intende fermarsi e che è
disposto ad abbattere tutta Londra per sottolineare la sua
supremazia. Le manda anche le congratulazioni per l'esplosione
all'albergo “Plays Inn”, ma che si vedrà
chi è bravo solo con
un'esplosione spettacolare.-
-
Come la Gressenheller?-
-
O come il Big Ben.- sorrise- Comunque sì, credo che
intendesse
quella. Come sa noi potremmo arrivare prima.-
-
Diciamoci la verità, nessuno dei due ha il fegato di mettere
un
ordigno lì. E poi Hershel c'è una volta
sì e dieci no, è sempre
“In giro per enigmi”. Ma non ha niente da fare?!-
-
Zio!- esclamò la ragazza indignata.
-
Che c'è? Puntiamo sia io che Mister X a eliminare Layton
dalla
faccia della terra.-
-
Ma dopo non sapresti più contro chi andare. Trova un altro
protagonista come lui!-
-
Holmes!-
-
C'è già Moriarty, o te lo sei dimenticato? Il
professore non è
gentile con chi se la prende con il suo caro detective!-
-
Si direbbe che la sua apprendista nutra stima per Layton.-
notò il
ragazzino divertito.
-
Non è così, vero Giogia?-
-
Infatti! Vorrei essere sua allieva di Archeologia.-
-
Em... direi che abbiamo finito la conversazione.-
-
Aspetti!- disse il ragazzino, poi si rivolse alla ragazza- Ti chiami
Giogia, vero?-
-
Giogia Allen al tuo servizio!-sorrise facendo il saluto militare.
-
Bene, potresti venire un attimo?-
-
Certo!-
-
Ehi! Cosa vuoi dalla mia apprendista?-
-
Niente di strano, solo parlarle in privato.-
-
Dai Zio! Vado a prendere una boccata d'aria e torno, inoltre lui
è
un ragazzino, mi so difendere!- sorrise Giogia seguendo Cosimo-
Sembri Luke Triton, quanti anni hai?-
-
Quattordici compiuti a marzo.- rispose il ragazzino portandola fuori
dal locale.
-
Che sbadata: non ti ho chiesto come ti chiami!-
-
Cosimo e non ho molto tempo. Se mio pa... drone lo scopre sono nei
guai!- fece un respiro- Ho un messaggio di Clive.-
-
Cosa?! Sai dov'è?- il suo tono era cambiato da spensierato a
angosciato- Dimmi come sta, ti prego!-
-
Sta bene, ma non potrà tornare presto, di pende tutto da mio
pa...
drone.-
-
L'avete rapito! E cosa volete da lui?- prese il ragazzino per il
colletto.
-
Non lo so. Io sono solo una messaggero, non so i piani del mio
padrone. Spero anche io che non siano brutti!- si guardarono negli
occhi: si capivano, si comprendevano, soffrivano assieme.
Giogia
lasciò andare Cosimo e si appoggiò alla parete
del locale:- Di al
tuo padrone, a quello che mio zio continua a chiamare MisterX, che
cercherò Clive ovunque fino a che non lo avrò
trovato. Niente mi
fermerà, neanche un esplosione sotto casa.-
-
Glielo riferirò.- abbassò lo sguardo e fece per
andarsene- Posso
chiederti un favore? Se vedi Luke digli... di stare attento! Temo ci
saranno brutte sorprese anche per lui.-
Detto
ciò si allontanò e si arrampicò sui
tetti di Londra. Saltò da un
tetto all'altro come un gatto rischiarato dalla luna calante, poi si
tuffò in una strada con una cabina telefonica in disuso.
Rossa e
arrugginita, coperta di manifesti rovinati dalle intemperie e dai
vandali. Vi entrò e si mise a sedere per terra.
Infilò la mano in
tasca e ne estrasse un oggetto bianco. Una manna e una condanna allo
stesso tempo, una cosa che lo faceva sentire libero nel dovere, una
cosa che gli procurava dolore e gioia insieme.
Iniziò
a cantare, solo che più che essere un canto era il lamento
di un
cane ferito. Dalla sua bocca uscivano guaiti laceranti che si
perdevano nel silenzio di quella notte triste per quattro cuori
innamorati.
Ciao bella gente!
Come avete visto
ho aggiornato presto!
GiulyTheBat:
29 settembre 2012
E con questo?
GiulyTheBat:
E' la data del tuo ultimo aggiornamento!
Grazie!-_-"
GiulyTheBat:
Figurati! >:D
Comunque, tornando
a noi? Cosa ne pensate del capitolo? Chi sarà Cosimo? Chi ha
rapito Clive?
Don Pablo:
Riuscirai a finire la fic entro la fine dell'anno?
Riuscirò
a finire la... EHI!
Don Pablo e GiulyTheBat:
Mwahahahah! >:D
Siete peggio di
Descole!
Jean Descole: Mi
avete chiamato?
*estrae bazooka*
Vai fuori di qui! Non ci sei in questa Fic!
Jean Descole:
Davvero?
Davvero, stupido
"brillante scienziato dalle grandi ambizioni"! Non ti sopporto secondo
te ti metto in una Fic?
Jean Descole: La
speranza è l'ultima a morire. Comunque Cosimo mi dice
qualco...
VA FUORI! *spara
bazoocata*
Em... ora che
abbiamo tolto di mezzo la sottospece di nemesi mascherata...
Don Pablo: Mi
piace questa ragazza!
*ricarica il
bazooka* Ne vuoi anche tu?
Don Pablo:
No, grazie!
Bene. Stavo
dicendo...
GiulyTheBat:
Che Crow è molto meglio di Clive!*inizia a litigare con la
sorella*
Don Pablo:
Meglio se finisco io: grazie a GiulyTheBat(al
momento impegnata), magixludo
e Arkee per
aver recensito! Appuntamento al prossimo capitolo, se la smettono di
litigare e sappiate che se avete qualcosa di prezioso io sono pronto a
venirlo a prendere! >:D
Enigmarta:
Ciao Ciao!^^
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Capitolo 7 *** White Mask Lady ***
By
sognatrice94
Una
settimana. Era passata una settimana dall'ultima volta che aveva
visto Cosette, com'era passata una settimana dalla scomparsa di
Clive. Il professore continuava a sostenere che era fuggito, ma
ciò
non aveva influenzato ciò che pensava Luke dell'amico,
sopratutto
dopo ciò che gli aveva raccontato Giogia. Aveva iniziato a
chiedersi
chi fosse quel ragazzino e perché lo aveva avvisato. Che
conoscesse
il padre di Cosette? Probabile, ma cosa c'entrava lui con Clive e le
esplosioni a Londra?
Erano
tutte domande a cui non riusciva a dare risposta. Aveva anche provato
a spiegare al professore la situazione al professore, purtroppo senza
successo. Il suo mentore gli rispondeva sempre con un sorrisetto e
gli diceva “È una bella ipotesi, ma non ci sono
prove ad
avvalorarla.” oppure “Capisco che tu voglia
scagionare Clive, ma
un'ipotesi è solo un'ipotesi senza fondamento.”.
L'unico con cui
si sfogava era Toppy, ma anche il topolino era stanco di sentire il
ragazzino lamentarsi tutte le sere.
Così
tra dubbi e incertezze i giorni erano passati ed una mattina il
professore gli fece notare una cosa interessante.
-
Luke, vieni qui.- lo chiamò mentre sfogliava un'enciclopedia
sui
cani seduto sul divanetto dell'ufficio. Il ragazzino ubbidi- Guarda
questa foto? Ti ricorda niente?-
Luke
guardò intensamente l'immagine sul giornale che a prima
vista
sembrava ritrarre una mezzaluna dietro a una casa di Londra. Sul
tetto dell'abitazione, però, c'era qualcosa. Anzi, qualcuno.
Non
riusciva a metterlo a fuoco bene, così Layton gli porse una
lente
d'ingrandimeto e la figura prese un aspetto più conosciuto.
Era una
giovane donna dai capelli neri al vento, un vestito e un mantello
grigio scuri e con una maschera bianca che le copriva gli occhi.
-
Descole!- esclamò il ragazzino sorpreso- Ma non
può essere lui!-
-
La chiamano White Mask Lady e sono molti i testimoni che l'hanno
vista saltare sui tetti della città come un animale. Non ha
volto e
al momento sembra che non abbia commesso crimini.- spiegò il
professore.
-
Una che emula Descole...-
-
O che lo aiuta. Ne avevo sentito già parlare quando ero
studente
universitario, poi era sparita nel nulla e solo di recente si
è
fatta nuovamente vedere. È tornata precisamente...-
-
Il giorno della prima esplosione!-
-
Esatto.-
-
Ciò vuol dire che...-
-
Descole è ufficialmente uno dei sospettato, oltre a Don
Pablo e a
Clive.-
-
Ma non aveva detto che non aveva commesso crimini?-
-
Al momento nessuno ha collegato la prima esplosione a lei, anche
perché è stata vista in tutt'altra zona.-
-
Capisco. Secondo lei quanti anni ha?-
-
Dovrebbe avere la mia età, ma la porta veramente bene.-
Luke
si soffermò a guardare quella figura con
intensità e anche mentre
il professore correggeva dei compiti di archeologia lui rimase sul
divanetto a riflettere sulla situazione. Clive era stato rapito da un
ignoto MisterX che si faceva aiutare da un ragazzino biondo della sua
età e che lo aveva avvertito. Si era aggiunta la misteriosa
figura
di White Mask Lady, possibile complice di Descole da diversi anni e,
per il momento, non pericolosa per la società. A fine
giornata si
ritrovò con almeno una ventina di fogli pieni di schemi e
schizzi,
ipotesi e indizi che le avvalorassero.
Arrivò
a casa quasi d'istinto, riflettendo, supponendo e con una mano sotto
il mento da pensatore sprecato. Salutò i suo genitori con un
rapido
gesto e si diresse verso la sua camera da letto. Pensava di leggere
qualcosa prima di cena per schiarirsi le idee e invece ebbe un'amara
sorpresa.
Per
tutto quel tempo aveva pensato che White Mask Lady fosse una donna di
quasi quarant'anni, l'età del professore. Rimase sorpreso
invece
quando appena aprì la porta vide una ragazzina della sua
età che
studiava la libreria interessata ai volumi accuratamente riposti.
-
Ua*... ua*... White Mask Lady...- balbettò Luke.
-
Hai una bella raccolta, e anche ottimi gu...- disse la ragazza
voltandosi, ma quando lo vide e fece un singhiozzo di sorpresa.
Balzò
allontanandosi dal ragazzino e si buttò fuori dalla finestra
sparendo nella luce del crepuscolo. Luke crollò a terra a
bocca
spalancata guardando la finestra. Fece un respiro profondo per
calmarsi e andò alla libreria a prendere un libro da leggere
sul
letto. Non era grosso o voluminoso, ma il contenuto era abbastanza
pesante da sciogliergli i nervi: “Trattato sulla
tolleranza” di
Voltaire.
I
suo genitori lo chiamarono quando fu pronto da mangiare, ma era
talmente assorto nella lettura che non li sentì. A quel
punto
intervenne il suo amico topolino: tra uno squittio e l'altro alla
fine Toppy gli dovette mordere un orecchio per avere la sua
attenzione, ma servì solamente a farli litigare. Il topo si
rintanò
nella tasca di Clark Triton non prima di aver squittito arrabbiato al
ragazzino. Luke gli rispose con una linguaccia. La rabbia,
fortunatamente scivolò via con i manicaretti preparati da
Brenda, ma
la notte che si accingeva a calare era non sarebbe stata altrettanto
buona e tranquilla.
*È
il suono che fa la “W”. Mi sembrava adatto per dare
l'idea del
balbettio.
*autrice momentaneamente
fuori servizio*
Don Pablo: Ci
scusiamo per il disagio, ma JKEdogawa non si sente tanto bene.
Non va bene! Non
ha senso! E' illogico! E' ASIMMETRICO!
GiulyTheBat: E ora
fa Death The Kid!-_-"
Don Pablo: Quindi
mi occuperò personalmente di rispondere alle recensioni.
GiulyTheBat: Ma non
lo abbiamo mai fatto.
Chi? Cosa? Dove?
Frittelle!
Don Pablo: Rompi
scatole! Comunque chi sarà White Mask Lady? Cosa
vorrà dire la sua presenza?
Jean Descole: Perché sono in questa Fic? Perché
nessuno mi aveva avvertito?
Wah! *si nasconde
dietro a GiulyTheBat
prendendosi la testa* Non ha senso! Non ha senso!
Jean Descole: E cosa le ho fatto questa volta?!
GiulyTheBat: Non ha
voluto aspettare il 2014 e ora sa la tua identità.
Jean Descole: Oh... che cosa?!
GiulyTheBat:
Tranquillo, non lo diremo a nessuno!
Don Pablo: A me
dovete dirlo!
GiulyThe Bat: Solo
dopo aver salutato i lettori!
Don Pablo: Okay!
Ringraziamo tutti i lettori e in modo particolare magixludo
che recensisce sempre continuando a dare false speranze a
JK.
Chi? Cosa? Quando?
Frittelle!
Don Pablo: Appunto!
Enigmarta: Alla
prossima! Ciao, ciao!^^
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Capitolo 8 *** Ossessione ***
Starnutì
improvvisamente.
-
Sei raffreddato Luke?- chiese il professore.
-
No... Echì!- mentì spudoratamente il ragazzino.
Era
rimasto tutta la notte alla finestra con la brezza estiva che gli
scompigliava i capelli pensando a tutto quello che gli era successo
quella sera. All'inizio aveva riportato alla mente Misthallery per
distogliere la sua mente da White Mask Lady. Aveva riso immaginandosi
cosa stavano combinando Crow e i Corvi Torvi. Poi, però le
lacrime
erano scese quando aveva pensato a Cosette e Clive. Brenda lo aveva
trovato così, assopito dalla tristezza sulla finestra. Lo
aveva
preso e messo a letto come una buona mamma.
-
Professore, ci sono altre notizie su White Mask Lady?-
domandò
innocentemente.
-
No, anche se ho notato una cosa...- rispose Layton.
-
Cosa?- l'enfasi con cui lo disse sorprese il professore.
-
Pare che non si faccia vedere durante le notti di luna piena.-.
-
Mmm... forse per non farsi vedere: la luce riflessa dalla luna piena
è maggiore rispetto alle altre notti. C'è altro?-.
-
No. Noto che t'interessa l'argomento.-.
-
Pura curiosità da Detective.- arrossì e s'immerse
nella lettura di
un libro di Darwin. Layton lo guardò per un po', poi
iniziò a
correggere i compiti dei suoi studenti universitari. Gli piaceva che
il suo apprendista s'interessasse d'attualità. Aveva notato
il suo
sguardo quando aveva scelto quel libro: voleva capire perché
White
Mask Lady fosse così agile. A Luke aveva ricordato un gatto
randagio
rapido ed elegante. Non erano movimenti umani, ma animali. Degli
atterraggi e dei balzi talmente perfetti da far impallidire le
migliori ginnaste olimpioniche.
Purtroppo
nemmeno in Darwin trovò una risposta sicura a quella
capacità
straordinaria. Provò con un libro di Educazione Fisica, ma
l'allenamento non gli sembrava plausibile. Solo un libro di Biologia
gli sembrò sensato.
-
Mutazioni!- esclamò scattando in piedi.
-
Cosa Luke?- domandò il professore colto alla sprovvista.
-
Il perché White Mask Lady è così agile
e non si fa vedere alla
luce della luna. È un mutante!-.
-
Intendi che una ragazza ha avuto una mutazione genetica come un
supereroe?-.
-
Non come un supereroe, ma come un supercriminale.-.
-
Mm. Sai che mi sembra impossibile?-.
-
Allora cosa potrebbe essere? Evoluzione no, allenamento no.-.
-
Caso? Magari è nata molto agile di suo.-.
-
Effetti... wha!- corse alla finestra dietro al professore mentre la
figura spariva: White Mask Lady era apparsa a testa in giù e
li
stava guardando- Ehi!- era già sparita.
-
Cos'è successo?-.
-
White Mask Lady. Ci stava spiando!-.
-
Interessante.-.
-
Cosa?-.
-
È la prima volta che si presenta di giorno. Qualcosa deve
averla
turbata.-.
-
Il fatto che proviamo a scoprire la sua vera identità
è un valido
motivo.-.
-
Ritengo di sì, ma devo verificare alcuni fatti prima di
trarre le
mie conclusioni.-.
-
E quindi?-.
-
E quindi iniziamo ricerche serie.- prese cappello, pastrano e
uscì.
-
Hei! Aspetti!- prese il capello, la borsa e lo seguì.
Andarono
verso il parco dietro l'università e il professore
guardò verso
l'alto. Luke fece altrettanto senza capire bene il motivo di quel
gesto, poi comprese: trovare tracce della misteriosa White Mask Lady.
Non dovettero aspettare molto perché una candida maschera
spuntava
tra le foglie di un albero. L'unico problema era che dietro quella
maschera si nascondevano anche due occhi che scrutavano l'allievo e
l'insegnante con particolare interesse per il primo.
-
Eccola!- esclamò il professore mentre la maschera bianca
spariva tra
i rami. I due si lanciarono all'inseguimento mentre la ragazza
saltava da un albero all'altro. Un metro che facevano loro erano tre
che faceva lei e così rendeva impossibile il suo
raggiungimento. La
corsa finì con White Mask Lady scomparsa nel nulla e gli due
inseguitori piegati in due dalla fatica.
-
L'abbiamo... persa...- ansimò Luke.
-
Già... ci è... sfuggita...- aggiunse Layton tra
un respiro e
l'altro-Si muove molto bene tra gli alberi.-.
-
Vero, ma come farà!?-.
-
Sarà ben allenata e magari ha una base fisica personale.-.
-
Secondo me è una mutante. E se fosse una X-Man?-.
-
Tu pensi troppo ai fumetti!- esclamò qualcuno dietro di
loro. Si
voltarono e il ragazzino si ritrovò il naso di Flora a tre
centimetri dal suo. Per lo spavento cadde a sedere all'indietro.
-
E tu che ci fai qui!?- le chiese con ben poco garbo per un
apprendista gentiluomo.
-
Mi avete lasciato da sola. Di nuovo. Vi ho cercato chiedendo in
giro.- rispose a braccia conserte.
-
Era pericoloso!-.
-
Da quando in qua ti interessi della mia incolumità?-.
-
Da quando c'è una criminale possibile mutante che salta sui
tetti ed
è alleata di Descole!-.
-
Primo: chi è Descole? Secondo: l'ho vista in fotografia e
credo che
tu tema che sia Cosette Depress.- in questa frase risuonava una
velata nota di disapprovazione e sfida, come se Flora fosse convinta
di quella cosa.
-
Cosa!? Guarda che la prima è una criminale, la seconda
è un angelo
caduto dal cielo!- si guardarono in cagnesco.
-
Okay, calmatevi voi due.- s'intromise Layton- Torniamo
all'università
e impegniamoci a a scoprire qual'è il suo scopo, a bene?-.
I
due annuirono, ma continuarono a guardarsi male per tutto il tempo.
All'università continuarono a parlare di White Mask Lady, di
cosa la
spingesse a seguirli e del perché della sua stessa
esistenza. Non si
trovavano delle risposte precise, ma pensarci sembrava rendere
più
concreta e reale ogni ipotesi. Alla fine arrivò per Luke il
momento
di rientrare a casa. L'ennesima occhiataccia con Flora ed un paio di
saluti dopo si trovava per strada a camminare pensieroso.
Mentre
camminava, però, qualcosa attirò la sua
attenzione distraendolo dai
suoi ragionamenti. Un'ombra nera saltava rapida da un tetto all'altro
come se lo volesse seguire. Senza perdere tempo Luke corse verso una
strada chiusa e si appoggiò al muro di sinistra.
Guardò in alto
credendo di vederla passare sopra la sua testa, ma non vide niente.
Abbassò lo sguardo e si trovò davanti White Mask
Lady appesa a
testa in giù. Luke fece per urlare dalla sorpresa, ma lei fu
più
veloce e gli mollò un ceffone.
-
Questo perché hai pensato che fossi un mutante.- gli prese
il mento
con la mano sinistra e lo baciò sulle labbra- Questo per
augurarti
buona fortuna.- tornò su come tirata da qualcosa e lo
lasciò lì
imbambolato con una mano ancora a massaggiarsi la guancia rossa per
lo schiaffo.
-
Perché mi perseguiti?- chiese dopo un po' di stordimento.
Si
sentiva ancora confuso e probabilmente non vedeva bene,
perché la
risposta che gli arrivò fu:- Io? Sei tu che mi fossi da
cinque
minuti, ragazzo.-.
Era
di un barbone che stava frugando nel bidone di fronte a lui.
Fu
come una doccia fredda per Luke che, rosso cime un peperone, corse
via. Una volta arrivato a casa sua salutò di sfuggita i
genitori e
si chiuse in camera rimanendo steso nel letto a fissare il soffitto e
facendo respiri profondi. Si toccò appena la bocca come ad
essere
sicuro che le labbra fossero ancora lì, poi si disse serio:-
Lo fa
per confonderti, lei lo fa solo per confonderti.-.
Eccomi
a voi rinata, rinnovata, restituita ad EFP! ^^
Descole:
AAAAH! E' TORNATA! O.o *si nasconde in un cespuglio*
-.-
Ma
vi sarò mancata un po', no?
Clive:
Ci hai traditi! Cos'hanno ad Inazuma Eleven che noi non abbiamo? TT^TT
Ma se siete fratelli! O.o
Flora: Lo stesso,
è un anno e più che non aggiorni.
Sono successe un
po' di cose... come l'uscita della Civiltà Aslant, il lancio
di una terza trilogia, la maturità, l'inizio degli studi
universitari, le prime elezioni a cui ho potuto votare, i racconti
originali e tanto altro. Ho iniziato che avevo tre anni in
più di Luke, ora ne ho sette in più! O.o
Clive: Non
giustifica! Te ne sei andata, ci hai abbandonato! Io sono sparito e
Luke è rimasto a dormire sulla finestra della sua camera per
mesi. Gli è cresciuta la barba ed è
ancora vergine.
Anche tu. v.v
Clive: Parlane con Enigmarta,
quell'infoiata. v.v
O.o
Passiamo oltre.
Dov'é lo zietto?
Clive: Appena
saputo che tornavi è andato a preparare l'artiglieria
pesante.
Come temevo. -.-
Va bè,
allora ringraziamo Fyamma che ai tempi che furono
recensì. Posso aggiungere che hai un'immagine figissima?
Forza Fanvergenti Sempre! ;)
Comunque em...
spero di aggiornare prima del prossimo ventun dicembre... altrimenti
è come se pubblicassi ad ogni mio copleanno, non ha troppo
senso. v.v
Oggi sono in fase
BOMBARDAMENTO DI EFP quindi sto aggiornando tutto l'aggiornabile. Se
passate da me trovate di tutto, probabilmente! XD
Ci leggiamo presto
e grazie ancora, ciao ciao! ^^
JKEdogawa e compagnia bella(grazie
tante. -.-)
|
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