Artigli dal passato

di JKEdogawa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Londra, quanto mi sei mancata ***
Capitolo 2: *** Una caduta fortuita ***
Capitolo 3: *** Il parco dietro all'Università ***
Capitolo 4: *** "Un appuntamento!? Luke sei un idiota!" ***
Capitolo 5: *** La notte più lunga della loro vita ***
Capitolo 6: *** Di chi fidarsi ***
Capitolo 7: *** White Mask Lady ***
Capitolo 8: *** Ossessione ***



Capitolo 1
*** Londra, quanto mi sei mancata ***


- Non ci credo! Sei venuta!- esclamò Luke correndo in contro a una ragazza della sua età.
Aveva i capelli neri che rilucevano di blu alla luce della mezzaluna di quella notte. Portava un vestito celeste con un maglione blu. Si abbracciarono e si baciarono.
- Non sei cambiato per niente!- disse lei guardandolo negli occhi
- Nemmeno tu, ma come sei arrivata qui?-
- Mi ha accompagnato mio padre!- Luke s'irrigidì
- Ed è qui?!-
- No, sciocco! Ho detto che mi avreste riaccompagnato voi, così è ripartito!-
- LUKE! VIENI A PRENDERE I BAGAGLI!- lo ammonì una signora dietro di lui
- ARRIVO MAMMA!- rispose il ragazzo, poi si rivolse alla ragazza- Vieni?-
- Sei il solito... certo che vengo!- camminarono lungo la banchina del porto mano nella mano fino a che non raggiunsero il signore e Brenda Triton
- Allora è questa la figliola a cui scrivevi con insistenza!- s'informò Clark Triton
- Papà...- lo ammonì il figlio
- Almeno presentacela!-
- Si chiama Cosette!-
- Piacere!- sorrise la ragazza cercando di essere più cortese di Luke, cosa non troppo difficile.
- In giro da sola di notte? Non hai paura...- chiese la signora Triton
- Mi ha accompagnato mio padre e... speravo, ecco...-
- Vuoi venire con noi per stare con Luke! Lui ci aveva avvisato!- la signora guardò il marito e disse in un bisbiglio che sentì mezza Inghilterra- Matrimonio in arrivo...-
- Mamma! Ho 16 anni!- si lamentò Luke, Cosette rise. La sua risata cristallina, quanto gli era mancata...
- Meglio andare! Londra è a diversi chilometri da qui, arriveremo domani mattina probabilmente! Inoltre l'autista non credo che ci aspetti...- avvisò Clark prendendo due grosse valige.
- Mi sembra un'ottima idea!- Cosette agguantò un carrello con due bauli e tre valige. Iniziò a spingerlo con disinvoltura.
Luke prese la solita borsa a tracolla color rosso bordeaux e due valige, poi cercò di stare al passo con la sua fidanzata dicendo:- Aspetta!-
- Come crescono in fretta!- sospirò Brenda raggiungendo il marito e rimanendo indietro rispetto ai due ragazzi.
- Già... !- le rispose
Raggiunsero un furgoncino parcheggiato poco distante. Era un apecar coperto color verde smeraldo e con muso più lungo per contenere cinque persone(tutto fuorché un apecar insomma!). Un signore gentile ed affabile li aiutò ad issare le valige all'interno, poi fece accomodare tutti nel vano anteriore. Il signor Triton si sedette al posto del passeggero, la signora Triton, Luke e Cosette nei posti posteriori. La ragazza si ritrovò al centro, con il fidanzato sulla destra e la suocera sulla sinistra. Si appoggiò sulla spalla del ragazzo e lo guardò sorridendo.
- Sono felice che tu sia ritornato!- disse in un soffio
- Anch'io! Questi tre anni sono stati i più lunghi della mia vita, prolungati dalla tua assenza...- le rispose ricambiando lo sguardo. Quei suoi occhi color di foglia. Quanto gli erano mancati... Rimasero in silenzio per un po', poi Cosette si stese sulle gambe di lui e disse:- Ti ricordi quando ci siamo incontrati?-
- Certo! E' stato...- lei si era già addormentata. Luke se ne accorse da un lieve fischio che Cosette faceva con il naso.
"Non sei cambiata per niente" pensò il ragazzo "Ti addormenti ancora improvvisamente!". Il sonno di lei era contagioso e così anche lui si ritrovò nelle braccia di Morfeo, non prima di aver riportato alla mente i ricordi dell'estate di tre anni prima: quell’estate speciale.
"Londra! Quanto mi sei mancata!" fu il suo ultimo pensiero.

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Capitolo 2
*** Una caduta fortuita ***



Taccuino alla mano e pronto per il suo secondo servizio. Così Clive Dove si presentava un paio di giorni dopo la sua riassunzione come giornalista. Prese un respiro profondo e si buttò nei meandri di Londra. In fin dei conti Giogia aveva ragione: gli piaceva il giornalismo.
Come primo servizio non era niente di serio: doveva intervistare i passanti sulle votazioni per il nuovo Primo ministro inglese. Bill sarebbe rimasto parecchio tempo in galera, quindi bisognava trovare un degno sostituto.
- Scusi signora, sto’ facendo un’indagine per il Times, la posso disturbare?- disse gentilmente il ragazzo a una signora dai capelli grigi che sembrano scolpiti. Aveva un vestito molto vistoso e un cagnolino al guinzaglio.
- Certo figliuolo! Hi hi hi!- rispose lei
- In questo momento il suo voto a chi andrebbe?- gli dava una soddisfazione dirlo
- Credo a Thomas Kliver dei Conservatori! Sembra il più promettente, non è vero Tom?- si rivolse al cane, ma Clive era intento a prendere freneticamente appunti.
- Scusate, ma non ho potuto fare a meno di sentire i vostri discorsi e se permettete vorrei dissentire!- disse un ragazzo dai capelli biondi sui 18 anni. “Ottimo, un dibattito!” pensò fiducioso Clive.
- Secondo me ci vorrebbe un rinnovamento…- continuò il ragazzo- e l’unico che lo può assicurare secondo me è Jackson McPeterson dei Laburisti.-
- Ma tu hai l’età per votare!?- chiese la signora
- Primo della mia vita, e lo spenderò bene!-
- Dovrebbero emanare una legge che vieta il voto a chi ha meno di 40 anni, si è troppo inesperti...-
- Non sono d'accordo signora... ognuno è libero di esprimere la propria opinione, anche un giovane uomo come lui...- spiegò Clive- E poi anche io non potrei votare secondo la sua idea e posso garantirle di non essere inesperto...-
- E poi visto l’ultimo Conservatore che abbiamo avuto dovremmo dare più voce ai giovani…- disse il ragazzo. “Sa quello che dice…” notò Clive iniziando a scrivere.
- Tutti possono commettere degli errori…- sbuffo la signora
- “Commettere errori” non prevede ammazzare 10 persone e tenere tutto nascosto per degli anni, o sbaglio?-
- Uff… e poi Thomas Kliver non è sicuramente come Bill Howks…- “Lo spero proprio!” sospirò Clive ora spostando lo sguardo dalla donna al ragazzo come a una partita di Wimbledon.
- Che Dio ce ne scampi e salvi la regina… è un miracolo che ci fosse questo ragazzo!- Clive si sentì avvampare. Non si aspettava che lo riconoscessero.
- Eh… em… già… oh… meglio se vado…- svicolò il discorso e prosegui per la strada con passo spedito. Continuò per un po’, poi un uomo lo affiancò.
- Ti va di aiutarmi?- domandò senza preamboli
- E lei chi è?- chiese il ragazzo
- Ti limoni con la mia apprendista tutti i giorni e nemmeno mi riconosci!? Siamo messi bene…-
- Don Pablo!?-
- Piano ragazzo… se vuoi diventare mio generò mettiti in riga… comunque avrei bisogno di te…-
- Dimmi, è Giogia per caso?-
- Ti piacerebbe, ma no! Avrei bisogno delle tue conoscenze in meccanica…-
- Prendi il momento sbagliato. Ho chiuso con quella roba…-
- Puoi iniziare da domani!-
- Ti ho appena detto di no!-
- Ho bisogno del tuo aiuto, ti prego… fallo per la tua
fidanzata
!-
- C’è già Antonia contro di me, non metterti ci anche tu Paul!- incrociò le bracca
- Senti… la faccenda è seria…-
- Immagino che c’entri Leyton…- alzò gli occhi al cielo
- No… ma non è il posto mi…-
- Clive? Come mai se qui?- domandò una vocina dietro a Don Pablo che s’irrigidì
- Oh… ciao Luke… come stai?- rispose il ragazzo voltandosi a guardare l’amico
- Comunque io mi asterrò dal voto…- liquidò Paul andandosene e attraversando
- La mia risposta è sempre no!- gli urlò dietro Clive- Comunque… come stai Luke?-
- Ti ripeti amico! Comunque stò bene, e tu?- rispose il ragazzino
- Bene, grazie. Domani compra il Times, mi fido…-
- E la tua ragazza?- lo guardò con sguardo malizioso
- Eh… e tu, come…?-
- Il Professore era un vecchio compagno d’università di sua madre, Antonia Salieri… non sono mai andati molto d’accordo, ma lei pensava che potesse aiutarla a “disintossicare” Giogia… così abbiamo scoperto che era fidanzata con te e che era in ospedale per una pallottola nella schiena, oltre al fatto che è sotto la tutela di Don Pablo.-
- Quella vipera di donna… comunque, e a te cosa interessa?-
- Dai… voglio sapere come stà…- di nuovo sguardo malizioso
- Bene, ma cosa nascondi?-
- Niente… era una domanda come un’altra…-
- Non farti strane idee!-
- Va be…-
- ATTENZIONE LI SOTTO!- si sentì urlare. Entrambi alzarono lo sguardo e Luke si ritrovò a sedere per terra con un peso sulle gambe. Una ragazzina della sua età( 13 anni) gli era piombata addosso. Aveva i capelli neri che rilucevano di blu elettrico sotto i raggi del sole e un vestito leggero celeste pallido con dei rami celesti.
- Sono caduta sul morbido!-  disse la ragazzina aprendo gli occhi grandi color di foglia- Oh, scusami, non volevo!-
- Non è niente…- sopirò Luke ammaliato dalla figura che aveva davanti
- Cosa ci facevi lassù?- domandò Clive  scettico
- E’ mio padre che si ostina!- rispose la ragazzina
- Tuo padre ti fa andare sui tetti?-
- Io sono Luke Triton e tu?- chiese il ragazzino come se non avesse sentito l’amico
- Luke Triton?!- ripeté la ragazzina a disagio- Luke Triton l’apprendista del Professor Layton?-
- Precisamente quel Luke Triton, e tu come ti chiami?- rispose il 13enne con una nota di vanità
- Cosette De…press!- rispose titubante
- Cosette Depress!?- ripeté Clive scettico
- Che bel nome…- sospirò Luke assuefatto dalla visione
- Oh, si è fato tardi, devo andare! Mio padre sarà preoccupato…- detto ciò Cosette s’alzò e corse via.
- Aveva fretta…- notò Clive
- Soave visione…- sospirò Luke
- Luke…-
- Torna presto stella cadente…-
- LUKE!-
- Oh… em… giusto, il professore!- Luke si riprese e s’incamminarono verso la Gressenheller University.
Quando Clive si congedò dai due il professore disse:- Luke, oggi sei distratto!-
- Uh… no…. Cosa va pensando!- rispose il ragazzino colto sul vivo
- Ti sei innamorato…-
- Io? No! Ma s’immagina?-
- E’ carina?-
- Un angelo caduto dal cielo, e dico sul serio! I suoi capelli neri… e i suoi occhi poi, due smeraldi di rara bellezza…-
- Ti sei innamorato…-
- E le sue labbra color rugiada…-
- Luke?-
- Em… giusto… io non sono innamorato!-
Con ciò il discorso Cosette venne chiuso. Iniziarono a parlare di quello che stava succedendo a Londra in quei giorni e dei sospetti che Layton aveva verso una certa persona.

CIAO BELLA GENTE!

Come promesso sono tornata! XD

Vi sono mancata?

Luke: No!

Dovresti essere felice! Ti ho dato una fidanzata! Comunque... avviso: Noterete che i discorsi di Cosette sono molto confusi(suo padre fa almeno tre lavori diversi)... non vi allarmate, non sono impazzita(oppure si!?) semplicemente il personaggio è combattuto e contorto...

Grazie a  Karen Adnimel che ha recensito il primo capitolo di Dolce follia !

Per con chiudere... recensite che fa sempre bene e se per caso non si vede l'immagine che proverò a caricare tra pochi secondi la trovate qui!

Al prossimo enigma!

JKEdogawa

Dedico questo capitolo a mia sorella GiulyTheBat che mi sostiene nella difficile arte dello scrivere!^^

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Capitolo 3
*** Il parco dietro all'Università ***


Con un ampio gesto del braccio ed un possente urlo benché la givane età, Luke richiamò l'attenzione di Clive che camminava poco più avanti. Il ragazzo si voltò e saltò a sua volta con un sorriso il ragazzino che gli correva incontro.
- Di cosa ti occupi oggi?- chiese Luke raggiungendolo
- Delle esplusioni degli ultimi giorni...- rispose pensieroso Clive mentre ricominciavano a camminare- Tu cosa ne pensi?-
- Che sono strane, distruttive e pericolose!-
- Sei un bambino!- sorrise- Ovvio che le espliosioni sono distruttive e pericolose! Il professore cosa ne pensa?-
- Che sono insolite... insomma: a cosa serve distruggere qualche locale sparso per la città?-
- Ho paura che... si stia preparando qualcosa di grosso...-
- Cos'hai detto?-
- Em... niente... si è fatto un'idea di chi possa essere?-
- Che io sappia no, ma potresti venire a chiederglielo! Sarebbe felice di vederti...-
- Oggi sono molto impegnato, devo andare in ospedale...-
- Oh... a proposito come va?-
- Cosa?-
- Con la tua ragazza...-
- Oggi la dimettono, è per questo che sono di fretta...-
- Oh...- Luke lo guardò con sguardo malizioso
- Non guardarmi così! Ho paura che faccia qualche pazzia, tutto qui! Comunque io dovrei farti la stessa domanda...-
- Ovvero?-
- Andiamo... quella ragazza... si chiamava Celeste Depollis!-
- Cosette Depress!- il ragazzino entrò in trance e si fermò
- Luke?- Clive dovette fermarsi e cercare di far riprendere l'amico
- Quella soave creatura...-
- Luke!?-
- Posso sentire il suo profumo: agurmi e citronaella...-
- Amico!?-
- Capelli color dell'ebano, occhi color di foglia, labbra color rugiada... che i fratelli Grimm abbiano descritto la mia amata?-
- Non direi proprio... LUKE!?-
- Oh... dove sarai mia musa? O mia guida celeste...-
- A me non convince!-
- Come scusa!?- Luke si riprese e fulminò l'amico
- Che è misteriosa... comunque: l'hai rivista?-
- No...- sospirò e ricominciò a camminare a sguardo basso
- Sei innamorato!-
- No, non lo sono!-
- Sì!-
- No!-
- Cosette Depress!-
- O soave creatura dai capelli notturni...-
- Ma non erano color dell'ebano?-
- Con la luce del sole mandano degli splendidi riflessi blu elettrico...-
- Sei cotto!-
- Non sono stato in forno!-
- Nel senso che sei innamorato!-
- Ti ho detto di no! Uff... sei più testardo di Flora quando vuole cucinare!-
- Comunque io devo voltare qui.-
- Sicuro di non voler venire alla Gressenheller? Sarei curioso di vedere la tua mente e quella del professore a confronto.-
- Mi lusiga, ma non sono all'altezza di Heshel Layton.-
- Se fai la stessa strada ci vediamo domani.-
- E forse posso anche venire all'università, ma ora devo proprio andare. Ciao!- e con ciò si allontanò correndo e squotendo la mano
Luke prosegui diritto e a metà circa alzò lo sguardo. Rimase a guardare per un po', poi abbassò lo sguardo amareggiato e ricominciò a camminare. Erano tre giorni che non la vedeva, tre giorni che la pensava continuamente, tre giorni che si preoccupava per la sua salute. Pregava che non le fosse successo niente e sperava di rivederla, alzava sempre lo sguardo in quel punto del marciapiede ogni volta che passava.
"Cosette..." pensò con un sospiro. Ragginuse l'università ed entrò come in un gesto automatico, ma sbagliò ufficio.
- Triton, come mai qui!? Non sei il mio apprendista...- disse l'insegnante all'interno
- Oh, mi scusi professor Moriarty... ero sovrapensiero...- rispose il ragazzino indietreggiando e chiudendo la porta. Con passo spedito si diresse all'ufficio di Layton, il quale era già intento nell'accurata lettura del quotidiano mattutino. Come sempre in prima pagina c'erano gli strani avvenimenti che stavano scombussolando Londra.
Rimasero per tutta la mattina e buona parte del pomeriggio a parlare delle esplosioni e ad analizzare gl'indizzi rilevanti. Intanto li raggiunse Flora con i suoi soliti panini assurdi al fegato di trota, ma per fortuna Brenda aveva preparato come sempre il pranzo a Luke e non ci fu bisogno di "assaggiare" gli esperimenti di Flora.
I due ragazzi fecero uno sbadiglio all'unisono che il professore non potè fare a meno di sentire.
- Vi va di andare a fare una passeggiata? Immagino che sia stancante, inoltre un po' d'aria fresca farebbe bene a tutti!-
Flora e Luke non se lo fecero ripetere due volte e balzarono impiedi con grande stupore e piacere del mentore. Uscirono assieme e girarono a destra sul marciapiede. Proseguirono fino alla fine della strada e girarono di nuovo a destra per poi girare nuovamente dentro a un parco pubblico dove i bimbi giocavano sotto lo sguardo dei genitori e dei nonni. Gli anziani parlavano tra di loro e gli uccellino cinguettavano allegramente tra i rami degli alberi scossi dal vento. Tutta quella sciena sarebbe stata splendida se non avesse ceduto un  ramo proprio mentre passavano per il vialetto principale e Luke si trovasse un leggero tessuto celeste tra le braccia.
- Hai per caso fatto l'abbonamento a prendermi tra le braccia?- domandò la voce di Cosette mentre Luke capiva chi gli era caduto imbraccio
- Cia... ciao Cosette...- rispose rosso e quasi senza voce- Co... vome stai?-
- Bene, ma potresti mettermi giù?-
- Oh... em... certo...- Luke fece scendere gentilmente la ragazza mentre nella sua testa si ripeteva "Stupido, stupido, stupido!"
- Grazie, ora va me... per i canini di Dracula! Lei è il professor Layton!-
- Piacere, Luke mi ha parlato moto di te.- rispose il professore sorridendo cordiale
- Oh... le ha parlato di me...- Cosette arrossì visibilmente per poi cercare di cambiare argomento- Comunque consco tutto di lei signore! Mio padre ha come un "ossessione" nei suoi confronti. Ormai non ci si muove più in casa a causa dei giornali che la riguardano...-
- Visto professore, ha un fan!- s'intromise Flora
- E tu sei Flora Rainhold, la ragazza sotto la tutela del professore... devo aver letto qualcosa di te su delle riviste di gossip. C'è chi dice che stai con Luke...-
- No, no! Io sono libero!- si difese il ragazzino- Siamo solo amici, e poi lei è troppo grande per me!-
- Lo immaginavo! Litigate per ogni cosa... non che io ne sappia molto... era sempre scritto sulle risviste gossip... che prende mio padre...-
- Come mai eri su quell'albero?- domandò dopo averci riflettuto a lungo il professore
- Aiutavo mio padre nel suo lavoro...-
- Oh... e che lavoro fa?-
- Lui... aggiusta... i lampioni. Sì, aggiusta i lampioni.-
- Ma non è preoccupato che tu ti faccia male?- disse Luke preoccupato e prendendole le mani da vero gentleman
- So badare a me stessa e poi lui...- stava per dire " E' sempre in vista!", ma un timore l'assalì e si voltò di scatto a guardare i tetti che svettavano dietro le fronde verdi- Devo andare! Mi ha fatto piacere rivederti Luke e conoscervi professore e Flora. Adieu!-
E con ciò la ragazzina s'arrampicò sull'albero da cui era caduta con la velocità di un gatto.
- Spero di rivederti soave angelo!- sospirò Luke con sguardo sognate
- Hi hi hi! Luke è innamorato! Hi hi hi!- rise Flora
- Cos... non è vero!-
- Sì, sì lo sei!-
- Tutti pensate che sono innamorato, ma non lo sono!-
- Mi ricorda qualcuno, Cosette intendo...- s'intromise il professore penieroso, poi il discorso cadde e tornarono tutti all'università.

- COSA!?- esplose Clive alzandosi in piedi con gl'occhi lampeggianti d'ira- MI STà DICENDO CHE LO PENSA DAVVERO!?-
Lo sguardo di Luke andava dall'amico adirato al mentore tranquillo analizzando le diverse reazioni.
- Sei uno dei più sospettati...- rispose pacato Layton- Tu e pochi altri conoscono la maeccanica così bene da creare attentati di questo tipo.-
- E contro cosa dovrei combattere!? Bill Howks è dietro le sbarre e ho un lavoro onesto che mi piace! Ciò che ho promesso a chi amo ora lo ripeto: "Giuro sulla Sacra Madre Inghilterra che la mia mente non penserà più alla meccanica e a piani di distruzione"!- disse clive
- Se distruggi la "Sacra Madre Inghilterra" il giuramento è praticamente nullo...-
- Basta! Vuole continuare ad accusarmi? Faccia pure! Io sono innocente, ma quanto le parole di uno stupido terrorista rispetto alle false deduzioni di un facoltoso Professore?-
Detto ciò il ragazzo uscì sbattendo la porta e corse fuori dalla Gressenheller University.
- Perché pensa che sia lui il colpevole?- domandò Luke sconvolto
- Ne sono sicuro. Don Pablo deve occuparsi di Giogia e l'altro sospetto è come sparito nel nulla tre anni fa, Clive è l'unico sospettato...- spiegò Layton
- Per quale motivo lo farebbe? Ha salvato la Regina...-
- Le persone cambiano, anche più in fretta di quanto speriamo...-

Gentili lettori, scusate per il ritardo!^^
Clive: Ma tu hai la minima idea di quanto ci hai messo!?
Ti ricordo che mi hanno rubato la chiavetta con tutte le mie Fan Fiction!?
Em... comunque, eccomi di nuovo a rompervi le scatole! Non mi aspettavo 4 recensioni al secondo capitolo!O_o
Grazie di cuore a Beatrice_Blackkiara4thebest, Arckee e magixludo!
Non vi farò attendere così tanto per il prossimo capitolo, promesso!^^
Clive: Voglio vedere se manterrai la paro... *cuscino in faccia*
E per ora è tutto! Cosa attende il giovane Luke? Perché il professore accusa Clive? E' forse impazzito? E perché Cosette sa molte(troppe) cose?
Per saperlo non perdetevi il prossimo capitolo "Un appuntamento!? Luke sei un idiota!".
Spero che questo intanto vi sia piaciuto!^^
Ci vediamo presto presto Ciao ciao *mossa alla Enigmarta*
JKEdogawa


P.S.: Ringraziate la musica svedese e giapponese per questo capitolo!^^

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Capitolo 4
*** "Un appuntamento!? Luke sei un idiota!" ***


Clive uscì di casa di pessimo umore. Non se lo sarebbe mai aspettato da lui, dal professore. Si fidava, si era sempre fidato, ma quello che era successo il giorno prima era troppo.
- Accidenti!- disse calciando violentemente una lattina abbandonata sul marciapiede mentre proseguiva verso la redazione del Times- Una persona s'impegna a non perdere più la testa, a impegnarsi per il bene della socetà e cos'ha in cambio!? Da lui poi!-
Il ragazzo proseguì senza accorgersi che un paio di occhi lo spiavano da un angolo poco più indietro.
- Accidenti!- disse Luke proseguendo nella direzione opposta all'amico- L'unica persona che mi potrebbe aiutare secondo il professore è malvagia... da dove gli sarà poi venita quell'idea, poi...-
Il giorno prima aveva avuto un'animata discussione perché il professore pensava che Clive fosse responsabile delle piccole esplosioni avvenute in giro per Londra. Luke non era dello stesso parere: Clive era un fratello maggiore per lui, non poteva essere il colpevole, non doveva essere il colpevole. Sospirò e guardò il cielo cercando un po' di tranquillità.
- Cosa speri!? Che cada come le altre volte?- disse una voce dietro di lui che lo fece diventare rosso. Si voltò e trovò Cosette che lo guardava con i suoi grandi occhi verdi.
- Em... cia... ciao, Cosette!- rispose timidamente "Ma come mai quando la vedo sento le farfalle nello stomaco!?" pensò rosso
- Hai la febbre?- domandò lei
- No... non credo...-
- Sei molto rosso...- gli posò delicatamente la mano sulla fronte e lui arrossì ancora di più- No, non ce l'hai... cosa fai?-
- Va... vado alla Gressenheller University dal professore...-
- Anche di sabato? Siete instancabili...-
- Modestamente!- iniziò ad atteggiarsi e lei sorrise
- Devo andare anche io in quella direzione, se ti va facciamo la strada assieme...- arrossì lievemente
- Certo che mi va! Em... mi farà molto piacere passeggiare con voi madame Depress!- fece un inchino galante e continuarono a camminare
- Ti ha insegnato il professor Layton ad essere così gentile?-
- E' dovere di ogni gentiluomo trattar bene una donzella e aiutarla in ogni momento.-
Cadde il silenzio mentre tutti e due guardavano il marciapiede.
- Em... cosa ti piace?- domandò Luke
- In che senso?- rispose lei
- Cioè... a me piacciono molto gli enigmi e gli animali...-
- Oh... a me piace mangiare e arrampicarmi...-
- E... em... ti piace il teatro?-
- Stai cercando d'invitarmi ad uscire?-
- No, no!- fece una pausa, poi sospirò- Sì...-
- Sì!-
- Cosa?-
- Sì mi paice il teatro e sì mi piacerebbe uscire con te!-
- Uh... em... fa... facciamo lunedì pomeriggio?-
- E' perfetto, dove ci troviamo?-
- Alle 16.00 in Abbey Road?-
- Allora è deciso!- sorrise- Oh... io devo girare qui, a lunedì!-
- Sì, a lunedì...- rispose Luke non ancora proprio consapevole di quello che era successo
"Un appuntamento!? Luke sei un idiota!" pensò dandosi una manata in faccia. Ora sì che avrebbe tanto voluto parlare con Clive.

Quel lunedì mattina Luke si svegiò presto dopo una notte d'incubi e angoscia. La sua paura più grande era quella di non essere all'altezza di ciò che lo aspettava il pomeriggio, ma aveva un piano per farsela passare. Fece colazione a tempo di record e si preparò per uscire.
- Luke, ma oggi non devi andare da Hershel, te lo sei dimenticato?- domandò Clark fermando il figlio
- Oh, no papà, non l'ho dimenticato. Volevo fare una passeggiata,  l'aria del mattino stimola la mente! Inoltre Toppy non si sgranchisce le zampe da un po', e sai com'è... se non fa un po' di movimento diventa nervoso...- sorrise, sosse la mano in segno di saluto e uscì
- Non è un po' strano in questi giorni?-
- Sembra te 16 anni fa...- sorrise Brenda
Ma tornando a Luke, il ragazzino aveva preso una strada precisa e stava avanzando fingendosi sovrapensiero. Andò casualmente/apposta a scontrasti contro un ragazzo che camminava a sguardo basso.
- Luke! Stai attento!- gli disse Clive
- Oh... scusa... non ti avevo visto...- mentì spudoratamente il ragazzino
- Comunque... cosa mi racconti?-
- Em... niente... ma chi prendo in giro! hai un minuto?-
- Certo, per un amico queso ed altro. Dimmi pure.-
- Hai presente Cosette Depress?-
- Sì...-
- Bene... le ho chiesto di uscire... e lei ha accettato...-
- Oh... aspetta, tui che cosa!?-
- Abbiamo un appuntamento oggi pomeriggio...-
- Mm... se ti piace davvero sii gentile. Metti in pratica tutto quello che ti ha insegnato Layton, insomma...-
- Ce l'hai acora con il professore, vero? Ma capisco, secondo me sei innocente!-
- Grazie! Fa piacere sentire delle voci amiche. Scusa, si è fatto tardi... ci si vede comunque in giro, ciao.-
Clive si allontanò e a Luke non rimase che tornare verso casa. Mentre era per strada ricominciò a pensare a Cosette e questa volta andò per davvero a sbattere per errore contro una persona.
- Luke, come mai in giro a quest'ora?- chiese il professore guardando l'apprendista
- Oh, mi scusi professore. Avevo voglia di fare una passeggiata, come dice lei "Mens sana in corpore sano"...- rispose luke costernato per essere andato a sbattere contro il suo mentore
- Mi fa piacere che segui i miei insegnamenti anche quando non sei da me, ma oggi dovresti rilassarti, la scorsa settimana abbiamo lavorato molto...-
- Em... già, ma l'aria del mattino aiuta a riflettere...-
- A proposito... oggi mi è arrivata una lettera che probabilmente cambierà le tue idee su Clive...- gli passò una busta già aperta che il ragazzino prese ed estrasse il foglio che conteneva
- "Ebbene mi ha scoperto professore, ma cosa potevo aspettarmi da lei? Il mio piano è quello di distruggere Londra pezzo per pezzo perché questa città non è degna di esistere. Visto che lei si ostina a ostacolarmi sarà uno dei primi a soccombere non appena il campo sarà libero. Non cerchi di fermarmi ora o molti si faranno molto male. Clive" E' un falso! E' scritta a macchina...-
- Oppure un depistaggio, Clive è un ragazzo furbo e conosce i miei metodi...-
- Mi spiega perché secondo lei è colpa sua?-
- Forse è il momento che ti spieghi: ho fatto dei sopraluoghi dove ci sono state le esplosioni e ho scoperto che erano dello stesso materiale usato nella macchina distruttrice e lunico che potrebbe sapere dove trovarla è lui. Mi dispiace, ma devi capire che è lui il colpevole.-
- No! Lo stanno incastrando, non oso credere che sia lui il colpevole! Lei si è fatto ingannare, ma io scoprirò chi è stato!- Luke corse via arrabbiato e amareggiato mentre Layton lo chiamava invano. Ritornò a casa ed entrò in camera sua alla velocità di un fulmine. Dopo un momento di sfogo con Toppy si stese sul letto a contemplare il sofitto e a pensare a Cosette. Sentì Clark che tornava dal lavoro e Brenda che lo chiamava per il pranzo. Raggiunse la cucina ancora pensieroso. Così mentre punzecchiava il baicon che aveva nel piatto con la faccia appoggiata alla mano sinistra suo padre gli chiese:- Tutto bene figliolo?-
- Oh... em... sì...- rispose il ragazzino mettendosi dritto sulla sedia
- C'entra una ragazzina?- domandò Brenda
- Ah! No, no!- arrossì vigorosamente
- Ammettilo, guarda che non è una cosa da vergognarsi... mi sono dimenticata la verdura, torno subito.-
- Em... papà, posso farti una domanda?-
- Certo! Chiedimi tutto, campione!- rispose con un sorriso Clark
- Come hai conquistato la mamma?
- Oh... be... l'ho invitata al ballo dell'università e ho cercato di essere il più gentile possibile, e direi di aver fatto un ottimo lavoro!-
- Qundi basta essere gentili?-
- Hai un appuntamento?-
- In un certo senso...- arrossì ancora di più
- Mm...-
- Portale dei fiori!- s'intromise Brenda tornando- Tuo padre si è dichiarato così ed è ststo così bello...- scivolò nei ricordi e abbracciò da dietro Clark che sorrise a sua volta.
Luke guardò tutti e due interrogativo, poi sorrise a sua volta e mangiò con gusto quello che aveva nel piatto. Si preparò per bene mettendosi un papillon rosso al collo, poi uscì fiducioso. Passò a prendere dei fiori dal fioraio e poi si diresse ad Abbey Road, solo che si perse e arrivò all'appuntamento in ritardo. Attraversò quasi di corsa disturbando anche i turisti che si facevano le foto sulle striscie pedonali.
- Scusa... sono... in... ritardo...- ansimò piegato in due dallo sforzo
- Non ti preoccupare, tendo ad arrivare in anticipo... prendi fiato, rischi di andare in iperventilazione! Inspira, espira...- rispose Cosette in un elegante vestito nero a maniche lunghe
- Grazie... ora stò meglio. Oh... que... questi sono per te...- le porse i fiori rosso in volto
- Che gentile, sono bellissimi!- annusò il profimo e sorrise con le gote rosse
S'incamminarono assieme verso il teatro Dottor Ballanzone.

Ciao bella gente! Visto che non mi faccio attendere?
Paul: -2 ore circa
COS...!? Em... volevo dire... correrò con le note dell'autrice, dunque... cosa succederà al teatro "Dottor Ballanzone"?
Paul: Sei Emiliano-romagnola?
E allora?! Uff... comunque... grazie a kiara4thebest e magixludo
Paul: E GiulyTheBat...
Ma l'avevo già ringraziata in diretta! E' quella rompiscatole della mia sorellina!^^

(chiedo scusa a chi non  ha avuto il tempo di recensire il capitolo numerò tre perché sono andata veloce)

Paul: -1 ora e 40!
Emm... ditemi cosa vi sembra e...
FORZA ITALIA! FORZA AZZURRI!
Paul: secondo te come finisce?
Niente pronostici, porta male!
Al prossimo enigma!^^
Paul: Sembri Layton!
-_-"
JKEdogawa

Dedico questo capitolo all'Italia, alla nazionale che oggi gioca una partita importante e a Bologna, la mia amata città!^^

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Capitolo 5
*** La notte più lunga della loro vita ***


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By sognatrice94


Al teatro "Dottor Balanzone" le persone affollavano l'ingresso, ma fortunatamente Luke e Cosette furono tra i primi ad entrare e trovarono dei buoni posti per guardare lo spettacolo. A dargli il benvenuto c'era la statua di un signore in carne dalla maschera nera vestito di bianco e nero.
- Tutto bene?- domandò Cosette
- Em... sì...- rispose Luke nervoso
- Stai sudando freddo, hai paura?-
- Io, no! Sono più preoccupato per te...-
- Sei gentile, ma sei rosso come un peperone...- rise
- Cosa c'è da ridere!?-
- Sembra che tu non sia mai venuto a teatro!-
- Per la verità ci sono andato solo una volta e non è stata una bella esperienza... siamo stati sbalzato da un enigma all'altro e quasi non mi piantavano nel cervello i ricordi di un'altra persona... e tu ci sei già stata?-
- Sì, ma dovevo aiutare mio padre con le luci del palcoscenico quindi non me lo sono goduto per bene. Mi ricordo che lui era particolarmente entusiasta per l'incarico perché parlava di una città sommersa...-
- Allora spero che ti piaccia lo spettacolo che vedremo oggi...-
- Perché dovrebbe non piacermi? E' una bella storia d'amore, benché tragica...-
- Oh...- solo in quel momento Luke si rese conto di quello che erano venuti a venire e divenne ancora più rosso.
Lo spettacolo iniziò con il coro che intonava l'introduzione alla tragedia e descriveva luoghi e personaggi. Successivamente la scena si aprì in una rissa per strada.
- Che belle scenografie!- notò Cosette
- Non quanto te...- rispose Luke
Gli sguardi s'incontrarono.
Il cuore di entrambi iniziò a correre.
Il colore dalle guance scivolò via.
Gli occhi si chiusero e le labbra iniziarono ad avvicinarsi. Sempre più vicine, quasi a sfiorarsi.
- Non posso...- disse Cosette, Luke aprì gli occhi e la vide con lo sguardo tra le gambe, gli occhi velati di tristezza- Mio padre non lo permetterebbe...-
- Non vuole che tu conosca dei ragazzi?- chiese innocentemente il ragazzino
- No... il problema... il problema sei tu...-
- Cosa!?-
- Lui non ti sopporta. Sei come un ossessione: "Luke Triton di qua... Luke Triton di la..."-
- E perché tutto questo odio?-
- Non lo so...-
Un esplosione li richiamò all'attenzione. L'organo che era suonato da un automa era saltato in aria lanciando nello scompiglio gli attori sul palco i quali tra paura e grida si erano riversati anche da dietro le quinte tra il pubblico a sua volta spaventato.
- Ma proprio qui!- sbottò Cosette, ma a causa della confusione non la sentì nessuno. D'istinto si abbassò in modo da essere nascosta dalle file di poltroncine.
- Dobbiamo uscire di qui!- esclamò Luke credendo che lei avesse paura
- Non sarà facile...- iniziò una voce dal nulla- Credo che resterete qui ancora per molto! Anzi, diventerà la tua tomba Luke!-
- Chi sei!?- chiese il ragazzino temendo la risposta
- Ma come, non riconosci il tuo amico Clive?-
- TU NON SEI CLIVE! Scoprirò chi sei e ti consegnerò alla giustizia!-
- Sei sempre stato così testardo! Non vuoi accettare l'evidenza... addio!-
Luke si diresse imperterrito verso la porta della sala, che però non si aprì.
- E' chiusa a chiave...- notò Cosette sopraggiunta tranquillamente alla sua destra
- Ho la situazione sotto controllo...- mentì Luke con aria da esperto
- Lascia fare a me!- disse lei sfilandosi una forcina per capelli- Hai un coltellino svizzero, vero?-
- Sì, perché?-
- Me lo presteresti?-
- Va bene...-
Cosette armeggiò un po' con la serratura, poi riuscì a farla scattare. Spalancò la porta con una spinta e riconsegnò il coltellino a Luke con un grande sorriso e un sonoro "Grazie!". Tutti i presenti in sala si riversarono nell'atrio compresi i due ragazzini. La prima cosa che molti notarono fu la completa assenza della commessa alla biglietteria, una ragazza di 21 anni che lavorava part-time al teatro dai capelli grigi e il ciuffo alla emo che le copriva l'occhio destro. Molti del quartiere la conoscevano, infatti diverse voci si alzarono chiamando il suo nome.
- Myra! Myra!- si alzarono voci alla folla. Qualcosa si mosse nello sgabuzzino delle scope e Cosette corse immediatamente a sfondare la porta con un calcio. Apparve la ragazza che tutti cercavano ansimante.
- GIURO CHE SE BECCO CLIVE DOVE LO BRUCIO!- urlò appena riprese fiato- Non solo ha profanato questo teatro, ma ci ha anche chiusi dentro. Va fermato con ogni mezzo!-
- Clive è innocente!- esordì Luke lui stesso poco convinto della sua frase. Senza guardare nessuno si andò a sedere in un angolo e si strinse nelle gambe. Cosette lo raggiunse immediatamente e si sedette vicino a lui.
- Tu non ti arrendi, vero?- chiese la ragazzina
- Non posso accettare che sia Clive il colpevole, è impossibile!- rispose Luke
- Sono d'accordo con te! Lui è innocente.-
- Grazie, ma puoi essere onesta con me...-
- No, ti garantisco che non è il colpevole... io conosco il responsabile!-
- Tu cosa?!-
- Cioè... credo di conoscerlo... ritengo sia un collega di mio padre.-
- E sai il suo nome?-
- No. Benché venga spesso a casa nostra per affari, mio padre non me lo ha mai presentato.
- Oh... scusa la domanda, ma che lavoro fa tuo padre?-
- Lui è... artigiano di fuochi artificiali.-
- Ed è pericoloso?-
- No, se ti sai muovere veloce!-
Di nuovo gli sguardi si scontrarono.
Di nuovo i cuori iniziarono a battere forte.
Di nuovo gli occhi si chiusero e le labbra iniziarono ad avvicinarsi.
Il bacio: quel momento magico che vissero entrambi. Un semplice segno di affetto che spiegò ad entrambi i sentimenti profondi che l’uno nutriva per l’altra.
- Ti ho trascinato in un guaio enorme…- disse Cosette- Mio padre non approverà mai e anche il Professore sarà contrario e… e…-
- E non m’importa!- rispose Luke stringendola a se- L’amore è più forte di qualsiasi cosa, e poi cosa mai potrà succedere?-
- Tu sogni troppo… facciamo così…- si alzò in piedi- Ce ne torniamo a casa e non ne parliamo più, se ti succedesse qualcosa mi sentirei responsabile! Inoltre Toppy mi sembra geloso del suo padrone!-
- Che?!- il topino spuntò dalla borsa di Luke e squadrò la ragazzina- E tu cosa ci fai qui?!-
- Ti ha seguito perché non si fidava, direi che aveva ragione visto quello che è successo! Ora se non vi spiace tolgo il disturbo e me ne torno a casa!- fece per allontanarsi
- Ti ricordo che siamo bloccati qui, la porta è sbarrata con una catena se non hai notato…- si alzò anche lui
- Eh! No, ce n’est pas possible! E il sole sta’ per calare!- iniziò a fare respiri profondi, poi guardò Luke spaventata
- Cosette… non devi preoccuparti, ci sono io con te!- sorrise il ragazzino avanzando
- È questo il punto! Quando la luna scivola su di noi, sopra la città… con il suo manto libera luce che ci catturerà… tu senti il cuore battere sulle note della musica…un’emozione unica, è la notte magica che va. Siamo tutti schiavi, figli delle tenebre, condannati al mondo delle favole… siamo tutti schiavi uniti dalle tenebre condannati a vivere le favole.-
- Mi stai dicendo che hai paura del buio?- l’ingenuità di Luke era sorprendente
- No, al contrario ho paura della luce candida della luna…- sembrò riprendersi e disse- Ma tu non conosci la leggenda dei folletti lunari?-
- Mm… no, non mi sembra…-
- E pensare che leggi molto! Mon dieu! Li conoscono tutti! Scendono attraverso la luce della luna piena e uccidono chiunque trovino sul loro cammino!-
- Allora basterà stare in un angolo buio, e poi è una di quelle leggende per bambini come Hansel e Gretel.-
- Mi meraviglio di te! Dormi con un orsacchiotto e non hai paura delle “leggende per spaventare i bambini”!- sorrise vedendo il ragazzino prendere un forte colorito rosso
- E tu come fai a saperlo?-
- Una donna non rivela mai i suoi segreti!- fece l’occhiolino- Comunque tornando al discorso della leggenda per bambini… la tua idea non è male…-
- Modestamente sono l’apprendista numero uno del professor Layton! Direi lì dov’è rimasto Toppy, è il punto migliore e non c’è il rischio che arrivi la luce.-
- Perfetto, sempre che il tuo simpatico amichetto non mi sbrani…- rise
- Non lo farai, vero?- il roditore squittì qualcosa, sicuramente non qualcosa di carino- Fai il gentiltopo!-
- Siete buffi!- si avvicinò a loro e si sedette contro il muro, Luke la imitò immediatamente
- Sbaglio o prima hai parlato in francese?- chiese il ragazzino
- Oh… scusa… non volevo! Mio padre è nato in Francia, quindi ogni tanto mi capita che mi scappi qualche frase…- rispose così velocemente che quasi si fece fatica a capire cosa disse
- E tu sei stata in Francia?-
- A dire la verità no, mai… tu ci sei stato?-
- No, nemmeno io. Però sembra bella… i castelli della Loira, Parigi… la costa azzurra…-
- E… oltre a risolvere enigmi come passate il tempo tu e il professore?-
- M’insegna le basi dell’archeologia e mi fa diventare un perfetto gentiluomo inglese… oltre a cercare di risolvere i misteri che circondano Londra…-
- Sembra forte… ma non vi movete mai dall’ufficio del professore?-
- Beh… come hai potuto vedere ogni tanto usciamo a fare una passeggiata al parco…-
- E Flora? Quella che tutti i giornali definiscono “La tua ragazza” è sempre con voi?-
- Non è la mia ragazza! Comunque ci segue ovunque, ma è normale visto che è la figlioccia del Professore… perché me lo chiedi?-
- Oh… comunque… è vero, qui la luce non arriva, meno male!-
- Ti fanno davvero così paura i folletti lunari?-
- Non c’è da stupirsi! Li ho visti mentre strappavano la faccia ad una loro vittima…- vide lo sguardo atterrito di Luke- Scherzo! È che mi manca Sarah…-
- E chi è? Una tua amica?-
- Come tu hai Teddy l’orsacchiotto, io ho Sarah la lupetta. È un pupazzo che tengo con me la notte, anche se più che una cosa inanimata… è un ricordo speciale…-
- Oh…- si fermò un attimo, poi frugò nella borsa ed estrasse carta e penna
- Cosa fai?-
- Delle carte… sai giocare a carte?-
- Dipende…-
- Briscola?-
- Sì!-
Rimasero a occupare il tempo con le carte disegnate da Luke fino a notte inoltrata e con le luci del teatro accese. Nessuno notò che non arrivò nessuno, ma forse alla fine alla gente piaceva evadere dalla realtà per una sera.
Dopo la ventesima partita Cosette sbadigliò e chiese:- Posso appoggiarmi sulle tue gambe, Luke?-
- Sì, non ti preoccupare!- rispose il ragazzino cortese sistemandosi contro la parete
- Dopotutto… mi piace essere qui… soprattutto perché ci sei tu…- si stese con la testa sulle gambe di Luke e sorridendogli
- Anche per me…- si era già addormentata. Sembrava un cucciolo di cane a zampe all’aria, aveva un lento respiro regolare con un dolcissimo fischio che le usciva dal naso.
- Andiamo Toppy…- bisbigliò il ragazzino al topo che gli era salito sulla spalla- Come fa a non piacerti una persona così dolce?- sbadigliò- Proprio… una persona… dolce…-
S’addormentò lì a sedere.
 
Qualcuno lo scosse dalla spalla, ma non ci badò. Lo “scossatore” continuò imperterrito e Luke si decise ad aprire gli occhi. Era steso con la testa sulla borsa e da ciò che vide capì che il mattino si era alzato su Londra.
- Sveglia ragazzino, si può uscire…- disse il signore che lo stava scuotendo- Sveglia anche la tua amica e dalle la buona notizia…-
- Mmm…- mugugnò Luke poi sentì che qualcosa lo stringeva alla vita. Cosette stava dormendo abbracciata a lui- C… Cosette?!- di tutta risposta la ragazza strinse ancora di più l’abbraccio e iniziò a fare le fusa- Cosette… possiamo uscire… mi stai abbracciando!-
A quella frase sembrò come risvegliarsi e si mise a sedere rossa come un peperone maturo.
- Scusa…- disse guardando il pavimento- Non volevo…-
- Fa niente! Ad essere onesti mi piaceva…- rispose- Comunque possiamo uscire! Hanno rotto la catena…-
- A dire la verità qualcuno l’ha aperta con una chiave…- s’intromise l’uomo che li aveva svegliati
“Uh oh…” pensò Cosette, poi disse:- Allora meglio andare! Dai Luke!-
- Aspettami!- esclamò Luke cercando di starle dietro, ma lei era già sparita nella calca verso la porta. Qualcuno lo spinse e cadde in malo modo, tanto che la vista gli si annebbiò per un po’- Cosette?! Cosette!-
Qualcuno lo prese per il bavero della maglia e lo alzò da terra. Fece fatica a vedere a causa della botta, capiva il rosa della pelle, del bianco, del grigio e del nero ma le forme erano indistinguibili.
-LASCIA STARE COSETTE! LASCIA STARE MIA FIGLIA!- gli disse minacciosa la figura che aveva davanti, poi lo lasciò e sparì in una nuvola di fumo.


CIAO!!!!!!
Vi sono mancata?
GiulyTheBat: No!-_-"
Grazie sorellina! Comunque... Cosette ha un po' le idee confuse, non trovate!XD Ma chi è veramente questa ragazza? E perché è stonata come una campana?
Don Pablo: E' stonata?!
Non l'ho detto?
GiulyTheBat: No!-_-"
Allora ve lo dico ora! E' sguaiata come pochi e prima ha canticchiato una canzone di nome Children of Darkness (versione Nightcore) ma cosa voleva dire?
I misteri per Luke non sono finiti e nel prossimo capitolo una nuova ombra si stenderà sulla capitale britannica. Quanti altri enigmi dovrà risolvere il giovane Triton?
Questo e altro ancora prossimamente!^^
Grazie a magixludo e Arckee per aver  recensito lo scorso capitolo!^^
Al prossimo enigma: ciao ciao!
JKEdogawa

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Capitolo 6
*** Di chi fidarsi ***


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Quella mattina c’era poca gente per la strada e il suo occhio lo notò subito. La cosa più strana, però, è che sembravano tutti molto interessati a lui. Non si trattava della storia della regina o del fatto che lo conoscevano come giornalista. Era qualcosa di brutto perché nei loro sguardi leggeva odio e ostilità. Un brivido gli percorse la schiena. Si voltò, ma non c’era nessuno. Torno a guardare avanti e si ritrovò un uomo alto con un mantello nero e il cappuccio alzato in modo da nascondere la parte superiore del volto.

- Clive Dove, suppongo!- disse il signore con un sorriso pianificatore
- Con chi ho il piacere di disquisire?- domandò il ragazzo all’erta, quell’uomo non gli dava fiducia.
- Non importa chi sono io… sono qui per proporti un affare, un contratto.-
- Oh, allora prende male. Ho già un lavoro e ne vado fiero, mi dispiace.- fece per superare l’uomo, ma questo lo bloccò con il braccio
- Ne sei sicuro? Le tue capacità sono notevoli e sarebbero ben spese nella mia attività…-
- Dipende con capacità cosa intende…-
- La meccanica, ho ammirato ciò che sei riuscito a fare a giugno!-
- Allora no, grazie! Ho chiuso con quel momento della mia vita…- lo scansò e continuò per la sua strada
- Peccato, non mi lasci altra scelta…-
Si fece tutto buio.

Luke si guardò intorno cercando di ritrovarsi in quel dedalo di strade. Ciò che era successo quella sera l’aveva piacevolmente sconvolto: non sono Cosette ricambiava i suoi sentimenti, ma si erano pure baciati. L’unico problema era il padre di lei: il loro incontro non era stato dei più piacevoli.
Con le parole di quel uomo che gli vorticavano ancora in testa, il ragazzino riuscì a raggiungere casa sua e a suonare il campanello. Non ebbe nemmeno il tempo di capire cosa era successo che una sensazione calda lo avvolse. I capelli di sua madre gli colpirono il naso mentre Brenda lo abbracciava.
- Meno male stai bene!- esclamò la donna senza lasciarlo- Quel topo aveva ragione!-
- Te lo avevo detto!- disse Clark dietro di lei tranquillo.
- Topo?- fu l’unica che articolò Luke.
- Sì, Toppy! È arrivato stanotte mentre eravamo preoccupati e mi ha detto che stavi bene e della situazione che si era venuta a creare.-
- Abbiamo anche cercato di chiamare la polizia, ma ci hanno detto che era la seconda volta che gli facevano quello scherzo e ci hanno sbattuto il telefono in faccia.- spiegò Brenda lasciando il figlio- Avrei anche seguito il vostro caro amico ratto, ma tuo padre ha detto che era troppo stanco.- detto ciò lanciò un occhiataccia verso la tasca del marito. Il muso di Toppy spuntò e gli occhietti lucidi si piantarono rabbiosi sulla donna.
- Toppy! Non mi ero accorto che te ne fossi andato, grazie amico!- sorrise Luke, il topo di tutta risposta si voltò irritato e squittì qualcosa che il ragazzino capì benissimo- Effettivamente… ma andiamo! Tu sei il mio migliore amico e lei… be, lei è un amica!-
- Interessante!- disse Clark grattandosi il mento. Aveva capito anche lui quello che aveva detto il topino, ma sviò velocemente l’argomento anche se il suo sguardo diceva “Stasera ne parliamo se ti va.”- Hershel ti aspetta all’università, meglio se ti sbrighi!-
- Già, il professore sarà preoccupato! Andiamo Toppy!- il topo gli voltò le spalle indispettito, poi tornò a nascondersi nella tasca di Clark. Luke alzò le spalle, salutò i genitori con un cenno della mano e si diresse alla Gressenheller a passo rapido. Non sapeva cosa lo avrebbe accolto una volta giunto all’Università.
- Buongiorno professore!- sorrise il ragazzino entrando dell’ufficio del suo mentore e trovandolo stranamente vuoto. Non solo vuoto, ma soprattutto in ordine. Niente fogli sul pavimento o libri aperti e appoggiati nei posti più strani. Tutto fin troppo calmo.
Mise all’erta i sensi ed iniziò a camminare lentamente nella stanza. Non era normale tutto quell’ordine, come se Layton avesse fatto ordine nei suoi pensieri. E Layton non faceva mai ordine nei suoi pensieri.
- Oh, Luke! Già qui?- domandò la voce del suo mentore dietro al ragazzino.
- Wah! Em… mi scusi professore!- rispose Luke sorridendo e guardando Layton il meno dubbioso possibile.
- Immagino che sia strano per te vedere tutto quest’ordine.- rise divertito mentre appoggiava la valigetta marrone sulla scrivania- È il lavoro di Rosa. Preparati, tra poco tutta questa pace verrà ribaltata!-
- Professore!-
- Cosa c’è? Dobbiamo fare una ricerca Luke, per esempio dobbiamo scoprire cos’è successo realmente ieri sera a te e alla tua amica Cosette!-
- E lei come lo sa?!-
- Chi non ne parla oggi a Londra? I giornali sono tappezzati con la notizia. C’era l’elenco delle persone coinvolte e anche del possibile colpevole.-
- Clive è innocente! Non era lui, ne sono sicuro!-
- Tranquillo, Luke. Potrebbe essere, ma ci sono parecchie dissonanze in questa faccenda.-
Appena finita la frase un agente di Scotland Yard entrò nell’ufficio. Si mise sull’attenti e disse:- Signore abbiamo perquisito la casa del sospettato. Lui era assente come era prevedibile, ma abbiamo trovato tracce di polvere da sparo ed esplosivo. Oltre ad una lettera in cui si costituiva colpevole degli ultimi attentati, compreso quello di ieri sera.- c’inchinò, fece dietrofront e uscì.
- Questa sì che è una sorpresa!- esclamò il professore- Ora i dubbi che avevo si sono dissipati. Clive è il colpevole e al momento si sta nascondendo da qualche parte per portare a termine il suo piano.-
Luke non disse niente. Non replicò ne rispose alle accuse lanciate dal suo mentore a quello che per lui era diventato quasi un fratello maggiore. Si lasciò cadere sul divanetto dell’ufficio sconfortato guardando il soffitto.

- Dunque: tu vuoi che ti aiuti a parlare con lo Zio, ho capito bene?- disse Giogia guardandolo divertita.
- Em… già!- rispose Luke rosso guardandosi i piedi- Sto facendo una ricerca sulle esplosioni avvenute a Londra negli ultimi tempi e forse lui ne sa qualcosa!-
- Bisogna vedere se avrà voglia di parlare con te.- si fermò un attimo a guardare le foglie scosse dal vento- Potrebbe pensare che aiuti Layton. E tu sai come sono quei due!-
- Meglio non ricordare!- un brivido gli percorse la schiena la pensiero di tutto quello che aveva fatto Don Pablo a loro danno.
- Comunque ti posso aiutare anch’io. Negli ultimi tempi lo Zio mi porta al Pub nel quartiere malfamato.-
- Davvero?-
- Bè, un po’! Però tu devi promettermi di aiutarmi a trovare Clive, perché qualcosa mi dice che si è messo in pericolo?-
- Messo in pericolo?-
- È un bambino, ovvio che si è messo in pericolo!- fece un respiro profondo- In realtà sono molto preoccupata.-
- Preoccupata?- Luke sembrò rifletterci su- Sai dirmi qualcosa di più? Perché hai questo timore?-
- Non posso dirti molto, sicuramente ne sa di più lo Zio Paul. Comunque prima di sparire, Clive mi ha detto che si sentiva seguito, come se qualcuno lo tenesse sotto controllo nell’ombra. Poi mi ha detto che Don Pablo gli aveva offerto di lavorare con lui sulla meccanica.-
- Interessante…- il ragazzino aveva tirato fuori un quadernino e si era messo a prendere freneticamente appunti- E riguardo alle esplosioni?-
- Non so molto, ma credo che si tratti di uno che mio Zio chiama MisterX. Non l’ho mai visto a “Il Lato Oscuro”, ma Zio Paul ne parla sempre male.-
- Mi sai dire altro?-
- Non molto…- sorrise al ragazzino- Comunque se ti può aiutare sembra che Don Pablo lo conosca molto bene!-
- Oh.-
- Guarda un po' chi c'è!- indicò un vecchietto che si era seduto nella panchina di fronte a loro- CIAO NONNO!- per tutta risposta il vecchietto la fulminò. Lei si abbassò e bisbigliò nell'orecchio di Luke- In realtà è Don Pablo travestito.-
- E secondo te posso parlargli?-
- Prova, ma non ti garantisco niente.-
Luke guardò il vecchietto, sorrise e mosse la mano in segno di saluto. Per tutta risposta lui distolse lo sguardo indignato.
- Meglio se lasci perdere. Molto meglio.-

Un ragazzino dai capelli biondi e gli occhi celesti camminava speditamente lungo un corridoio buio.
Odio quando papà mi fa mettere le lenti a contato!” pensò strizzando gli occhi e mettendosi un cappello verde ramarro.
- Uffa!- esclamò- Odio quando mi fa andare dai nemici. Non lo sopporto, se deve dirgli qualcosa perché non ci va lui!?-
- Perché sei in un mare di guai!- gli disse una voce in un auricolare che quasi lo assordo.
- Mi ero dimenticata dell'auricolare acceso! Comunque non posso dire che hai esagerato?-
- Solo se hai l'auricolare spento e io non sento. Quello che hai fatto ieri se...- il ragazzino spense l'auricolare e lo sfilò dall'orecchio.
- Quello che hai fatto ieri sera è imperdonabile. La nostra reputazione crollerebbe se qualcuno sapesse!- disse con voce nasale come a fare il verso a chi l'aveva sgridato- Come se qualcuno potesse mai scoprire delle cose sul nostro conto!-
Continuò a camminare rapidamente con lo sguardo basso. Gli occhi si erano fatti più tristi e aveva portato una mano al petto stringendola a pugno all'altezza del cuore. Non era il momento di lasciarsi andare ai sentimentalismi, non era il luogo adatto per pensare alle tristezze della vita. E poi era un ragazzo, non una femminuccia che piange per un no nulla.
- Ehi! Pst! Ehi ragazzino!- disse un a voce da una porta metallica sulla sinistra- Ehi, stai andando da Don Pablo, vero?-
- E se anche fosse?- rispose con voce più grave fermandosi davanti alla porta- Perché dovrei dirlo ad un prigioniero?-
- Non fingere di fare il duro. Comunque, con lui c'è sempre una ragazza. Una specie di bambina testarda che non sopporta stare lì. Potresti dirle che sto bene?-
- Non posso promettere niente ad un prigioniero.- “Se lo sapesse papà!” pensò- Come ti chiami?-
- Clive, tu?-
- Cos... imo! Mi chiamo Cosimo!-
- Bene, Cosimo. Mettiamola così: c'è una persona a cui vuoi volto bene?-
- Sì, credo...-
- Se tu non avessi più notizie di questa persona come reagiresti?-
- Mi spaventerei.- gli usci involontario, quasi innaturale- Vorrei sapere assolutamente cosa le è successo, se sta be...- si bloccò comprendendo il ragionamento di Clive- Lo farò senz'altro signor Clive!- e corse via.
Il corridoio proseguiva fino ad un muro con una porta metallica. Il ragazzino l'aprì ed uscì su una strada dove la porta si mimetizzava nel miro del palazzo. La notte era già calata sulla città e la luna sorrideva stagliata nel blu. Chiuse la porta e corse a destra, poi svoltò sulla sinistra e ancora a destra fino a raggiungere un bar chiamato “Il Lato Oscuro”. Attese davanti alla porta un po', poi entrò. Il fumo che riempiva il locale lo fece tossire e starnutire per almeno dieci minuti. Una volta tranquillo si diresse verso un uomo dai capelli che sembravano due corna che beveva un alcolico al bancone e una ragazza che stava appoggiata sempre sul bancone con la testa sprofondata nelle braccia conserte.
- Uffa! Perché mi hai portato qui, Zio Paul!?- sbuffò la ragazza.
- Perché ti fa bene stare con della brava gente come questa!- rispose l'uomo- E poi ti ho già detto di non chiamarmi “Zio Paul”. Mi rovini la reputazione.-
- E non potevo stare al covo?-
- Fino a prova contraria sei sotto la mia tutela. Inoltre oggi ho un incontro di lavoro e ho bisogno di un testimone, sai se succede qualcosa e sembra mia la colpa...-
- Salve.- disse il ragazzino- Immagino lei sia Don Pablo.-
- In baffi e ossa. Chi mi cerca?-
- Mi manda...- non poté finire la frase che il criminale lo interruppe.
- Ah, ho capito.- squadrò il ragazzino- Un bambino?! Di al tuo capo che è caduto di stile. Mi piacevano le sue marionette che portavano via gli sbirri. Un giorno, se ci sarà una tregua(e ne dubito) deve insegnarmelo quel trucco. Era notevole.-
- Comunque sono qui per dirle che non intende fermarsi e che è disposto ad abbattere tutta Londra per sottolineare la sua supremazia. Le manda anche le congratulazioni per l'esplosione all'albergo “Plays Inn”, ma che si vedrà chi è bravo solo con un'esplosione spettacolare.-
- Come la Gressenheller?-
- O come il Big Ben.- sorrise- Comunque sì, credo che intendesse quella. Come sa noi potremmo arrivare prima.-
- Diciamoci la verità, nessuno dei due ha il fegato di mettere un ordigno lì. E poi Hershel c'è una volta sì e dieci no, è sempre “In giro per enigmi”. Ma non ha niente da fare?!-
- Zio!- esclamò la ragazza indignata.
- Che c'è? Puntiamo sia io che Mister X a eliminare Layton dalla faccia della terra.-
- Ma dopo non sapresti più contro chi andare. Trova un altro protagonista come lui!-
- Holmes!-
- C'è già Moriarty, o te lo sei dimenticato? Il professore non è gentile con chi se la prende con il suo caro detective!-
- Si direbbe che la sua apprendista nutra stima per Layton.- notò il ragazzino divertito.
- Non è così, vero Giogia?-
- Infatti! Vorrei essere sua allieva di Archeologia.-
- Em... direi che abbiamo finito la conversazione.-
- Aspetti!- disse il ragazzino, poi si rivolse alla ragazza- Ti chiami Giogia, vero?-
- Giogia Allen al tuo servizio!-sorrise facendo il saluto militare.
- Bene, potresti venire un attimo?-
- Certo!-
- Ehi! Cosa vuoi dalla mia apprendista?-
- Niente di strano, solo parlarle in privato.-
- Dai Zio! Vado a prendere una boccata d'aria e torno, inoltre lui è un ragazzino, mi so difendere!- sorrise Giogia seguendo Cosimo- Sembri Luke Triton, quanti anni hai?-
- Quattordici compiuti a marzo.- rispose il ragazzino portandola fuori dal locale.
- Che sbadata: non ti ho chiesto come ti chiami!-
- Cosimo e non ho molto tempo. Se mio pa... drone lo scopre sono nei guai!- fece un respiro- Ho un messaggio di Clive.-
- Cosa?! Sai dov'è?- il suo tono era cambiato da spensierato a angosciato- Dimmi come sta, ti prego!-
- Sta bene, ma non potrà tornare presto, di pende tutto da mio pa... drone.-
- L'avete rapito! E cosa volete da lui?- prese il ragazzino per il colletto.
- Non lo so. Io sono solo una messaggero, non so i piani del mio padrone. Spero anche io che non siano brutti!- si guardarono negli occhi: si capivano, si comprendevano, soffrivano assieme.
Giogia lasciò andare Cosimo e si appoggiò alla parete del locale:- Di al tuo padrone, a quello che mio zio continua a chiamare MisterX, che cercherò Clive ovunque fino a che non lo avrò trovato. Niente mi fermerà, neanche un esplosione sotto casa.-
- Glielo riferirò.- abbassò lo sguardo e fece per andarsene- Posso chiederti un favore? Se vedi Luke digli... di stare attento! Temo ci saranno brutte sorprese anche per lui.-
Detto ciò si allontanò e si arrampicò sui tetti di Londra. Saltò da un tetto all'altro come un gatto rischiarato dalla luna calante, poi si tuffò in una strada con una cabina telefonica in disuso. Rossa e arrugginita, coperta di manifesti rovinati dalle intemperie e dai vandali. Vi entrò e si mise a sedere per terra. Infilò la mano in tasca e ne estrasse un oggetto bianco. Una manna e una condanna allo stesso tempo, una cosa che lo faceva sentire libero nel dovere, una cosa che gli procurava dolore e gioia insieme.
Iniziò a cantare, solo che più che essere un canto era il lamento di un cane ferito. Dalla sua bocca uscivano guaiti laceranti che si perdevano nel silenzio di quella notte triste per quattro cuori innamorati.

Ciao bella gente!
Come avete visto ho aggiornato presto!
GiulyTheBat: 29 settembre 2012
E con questo?
GiulyTheBat: E' la data del tuo ultimo aggiornamento!
Grazie!-_-"
GiulyTheBat: Figurati! >:D
Comunque, tornando a noi? Cosa ne pensate del capitolo? Chi sarà Cosimo? Chi ha rapito Clive?
Don Pablo: Riuscirai a finire la fic entro la fine dell'anno?
Riuscirò a finire la... EHI!
Don Pablo e GiulyTheBat: Mwahahahah! >:D
Siete peggio di Descole!
Jean Descole: Mi avete chiamato?
*estrae bazooka* Vai fuori di qui! Non ci sei in questa Fic!
Jean Descole: Davvero?
Davvero, stupido "brillante scienziato dalle grandi ambizioni"! Non ti sopporto secondo te ti metto in una Fic?
Jean Descole: La speranza è l'ultima a morire. Comunque Cosimo mi dice qualco...
VA FUORI! *spara bazoocata*
Em... ora che abbiamo tolto di mezzo la sottospece di nemesi mascherata...
Don Pablo: Mi piace questa ragazza!
*ricarica il bazooka* Ne vuoi anche tu?
Don Pablo: No, grazie!
Bene. Stavo dicendo...
GiulyTheBat: Che Crow è molto meglio di Clive!*inizia a litigare con la sorella*
Don Pablo: Meglio se finisco io: grazie a GiulyTheBat(al momento impegnata), magixludo e Arkee per aver recensito! Appuntamento al prossimo capitolo, se la smettono di litigare e sappiate che se avete qualcosa di prezioso io sono pronto a venirlo a prendere! >:D
Enigmarta: Ciao Ciao!^^

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Capitolo 7
*** White Mask Lady ***


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By sognatrice94

Una settimana. Era passata una settimana dall'ultima volta che aveva visto Cosette, com'era passata una settimana dalla scomparsa di Clive. Il professore continuava a sostenere che era fuggito, ma ciò non aveva influenzato ciò che pensava Luke dell'amico, sopratutto dopo ciò che gli aveva raccontato Giogia. Aveva iniziato a chiedersi chi fosse quel ragazzino e perché lo aveva avvisato. Che conoscesse il padre di Cosette? Probabile, ma cosa c'entrava lui con Clive e le esplosioni a Londra?

Erano tutte domande a cui non riusciva a dare risposta. Aveva anche provato a spiegare al professore la situazione al professore, purtroppo senza successo. Il suo mentore gli rispondeva sempre con un sorrisetto e gli diceva “È una bella ipotesi, ma non ci sono prove ad avvalorarla.” oppure “Capisco che tu voglia scagionare Clive, ma un'ipotesi è solo un'ipotesi senza fondamento.”. L'unico con cui si sfogava era Toppy, ma anche il topolino era stanco di sentire il ragazzino lamentarsi tutte le sere.
Così tra dubbi e incertezze i giorni erano passati ed una mattina il professore gli fece notare una cosa interessante.
- Luke, vieni qui.- lo chiamò mentre sfogliava un'enciclopedia sui cani seduto sul divanetto dell'ufficio. Il ragazzino ubbidi- Guarda questa foto? Ti ricorda niente?-
Luke guardò intensamente l'immagine sul giornale che a prima vista sembrava ritrarre una mezzaluna dietro a una casa di Londra. Sul tetto dell'abitazione, però, c'era qualcosa. Anzi, qualcuno. Non riusciva a metterlo a fuoco bene, così Layton gli porse una lente d'ingrandimeto e la figura prese un aspetto più conosciuto. Era una giovane donna dai capelli neri al vento, un vestito e un mantello grigio scuri e con una maschera bianca che le copriva gli occhi.
- Descole!- esclamò il ragazzino sorpreso- Ma non può essere lui!-
- La chiamano White Mask Lady e sono molti i testimoni che l'hanno vista saltare sui tetti della città come un animale. Non ha volto e al momento sembra che non abbia commesso crimini.- spiegò il professore.
- Una che emula Descole...-
- O che lo aiuta. Ne avevo sentito già parlare quando ero studente universitario, poi era sparita nel nulla e solo di recente si è fatta nuovamente vedere. È tornata precisamente...-
- Il giorno della prima esplosione!-
- Esatto.-
- Ciò vuol dire che...-
- Descole è ufficialmente uno dei sospettato, oltre a Don Pablo e a Clive.-
- Ma non aveva detto che non aveva commesso crimini?-
- Al momento nessuno ha collegato la prima esplosione a lei, anche perché è stata vista in tutt'altra zona.-
- Capisco. Secondo lei quanti anni ha?-
- Dovrebbe avere la mia età, ma la porta veramente bene.-
Luke si soffermò a guardare quella figura con intensità e anche mentre il professore correggeva dei compiti di archeologia lui rimase sul divanetto a riflettere sulla situazione. Clive era stato rapito da un ignoto MisterX che si faceva aiutare da un ragazzino biondo della sua età e che lo aveva avvertito. Si era aggiunta la misteriosa figura di White Mask Lady, possibile complice di Descole da diversi anni e, per il momento, non pericolosa per la società. A fine giornata si ritrovò con almeno una ventina di fogli pieni di schemi e schizzi, ipotesi e indizi che le avvalorassero.
Arrivò a casa quasi d'istinto, riflettendo, supponendo e con una mano sotto il mento da pensatore sprecato. Salutò i suo genitori con un rapido gesto e si diresse verso la sua camera da letto. Pensava di leggere qualcosa prima di cena per schiarirsi le idee e invece ebbe un'amara sorpresa.
Per tutto quel tempo aveva pensato che White Mask Lady fosse una donna di quasi quarant'anni, l'età del professore. Rimase sorpreso invece quando appena aprì la porta vide una ragazzina della sua età che studiava la libreria interessata ai volumi accuratamente riposti.
- Ua*... ua*... White Mask Lady...- balbettò Luke.
- Hai una bella raccolta, e anche ottimi gu...- disse la ragazza voltandosi, ma quando lo vide e fece un singhiozzo di sorpresa. Balzò allontanandosi dal ragazzino e si buttò fuori dalla finestra sparendo nella luce del crepuscolo. Luke crollò a terra a bocca spalancata guardando la finestra. Fece un respiro profondo per calmarsi e andò alla libreria a prendere un libro da leggere sul letto. Non era grosso o voluminoso, ma il contenuto era abbastanza pesante da sciogliergli i nervi: “Trattato sulla tolleranza” di Voltaire.
I suo genitori lo chiamarono quando fu pronto da mangiare, ma era talmente assorto nella lettura che non li sentì. A quel punto intervenne il suo amico topolino: tra uno squittio e l'altro alla fine Toppy gli dovette mordere un orecchio per avere la sua attenzione, ma servì solamente a farli litigare. Il topo si rintanò nella tasca di Clark Triton non prima di aver squittito arrabbiato al ragazzino. Luke gli rispose con una linguaccia. La rabbia, fortunatamente scivolò via con i manicaretti preparati da Brenda, ma la notte che si accingeva a calare era non sarebbe stata altrettanto buona e tranquilla.

*È il suono che fa la “W”. Mi sembrava adatto per dare l'idea del balbettio.

*autrice momentaneamente fuori servizio*
Don Pablo: Ci scusiamo per il disagio, ma JKEdogawa non si sente tanto bene.
Non va bene! Non ha senso! E' illogico! E' ASIMMETRICO!
GiulyTheBat: E ora fa Death The Kid!-_-"
Don Pablo: Quindi mi occuperò personalmente di rispondere alle recensioni.
GiulyTheBat: Ma non lo abbiamo mai fatto.
Chi? Cosa? Dove? Frittelle!
Don Pablo: Rompi scatole! Comunque chi sarà White Mask Lady? Cosa vorrà dire la sua presenza?
Jean Descole: Perché sono in questa Fic? Perché nessuno mi aveva avvertito?
Wah! *si nasconde dietro a GiulyTheBat prendendosi la testa* Non ha senso! Non ha senso!
Jean Descole: E cosa le ho fatto questa volta?!
GiulyTheBat: Non ha voluto aspettare il 2014 e ora sa la tua identità.
Jean Descole: Oh... che cosa?!
GiulyTheBat: Tranquillo, non lo diremo a nessuno!
Don Pablo: A me dovete dirlo!
GiulyThe Bat: Solo dopo aver salutato i lettori!
Don Pablo: Okay! Ringraziamo tutti i lettori e in modo particolare magixludo che recensisce sempre continuando a dare false speranze a JK.
Chi? Cosa? Quando? Frittelle!
Don Pablo: Appunto!
Enigmarta: Alla prossima! Ciao, ciao!^^

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Capitolo 8
*** Ossessione ***


Starnutì improvvisamente.
- Sei raffreddato Luke?- chiese il professore.
- No... Echì!- mentì spudoratamente il ragazzino.
Era rimasto tutta la notte alla finestra con la brezza estiva che gli scompigliava i capelli pensando a tutto quello che gli era successo quella sera. All'inizio aveva riportato alla mente Misthallery per distogliere la sua mente da White Mask Lady. Aveva riso immaginandosi cosa stavano combinando Crow e i Corvi Torvi. Poi, però le lacrime erano scese quando aveva pensato a Cosette e Clive. Brenda lo aveva trovato così, assopito dalla tristezza sulla finestra. Lo aveva preso e messo a letto come una buona mamma.
- Professore, ci sono altre notizie su White Mask Lady?- domandò innocentemente.
- No, anche se ho notato una cosa...- rispose Layton.
- Cosa?- l'enfasi con cui lo disse sorprese il professore.
- Pare che non si faccia vedere durante le notti di luna piena.-.
- Mmm... forse per non farsi vedere: la luce riflessa dalla luna piena è maggiore rispetto alle altre notti. C'è altro?-.
- No. Noto che t'interessa l'argomento.-.
- Pura curiosità da Detective.- arrossì e s'immerse nella lettura di un libro di Darwin. Layton lo guardò per un po', poi iniziò a correggere i compiti dei suoi studenti universitari. Gli piaceva che il suo apprendista s'interessasse d'attualità. Aveva notato il suo sguardo quando aveva scelto quel libro: voleva capire perché White Mask Lady fosse così agile. A Luke aveva ricordato un gatto randagio rapido ed elegante. Non erano movimenti umani, ma animali. Degli atterraggi e dei balzi talmente perfetti da far impallidire le migliori ginnaste olimpioniche.
Purtroppo nemmeno in Darwin trovò una risposta sicura a quella capacità straordinaria. Provò con un libro di Educazione Fisica, ma l'allenamento non gli sembrava plausibile. Solo un libro di Biologia gli sembrò sensato.
- Mutazioni!- esclamò scattando in piedi.
- Cosa Luke?- domandò il professore colto alla sprovvista.
- Il perché White Mask Lady è così agile e non si fa vedere alla luce della luna. È un mutante!-.
- Intendi che una ragazza ha avuto una mutazione genetica come un supereroe?-.
- Non come un supereroe, ma come un supercriminale.-.
- Mm. Sai che mi sembra impossibile?-.
- Allora cosa potrebbe essere? Evoluzione no, allenamento no.-.
- Caso? Magari è nata molto agile di suo.-.
- Effetti... wha!- corse alla finestra dietro al professore mentre la figura spariva: White Mask Lady era apparsa a testa in giù e li stava guardando- Ehi!- era già sparita.
- Cos'è successo?-.
- White Mask Lady. Ci stava spiando!-.
- Interessante.-.
- Cosa?-.
- È la prima volta che si presenta di giorno. Qualcosa deve averla turbata.-.
- Il fatto che proviamo a scoprire la sua vera identità è un valido motivo.-.
- Ritengo di sì, ma devo verificare alcuni fatti prima di trarre le mie conclusioni.-.
- E quindi?-.
- E quindi iniziamo ricerche serie.- prese cappello, pastrano e uscì.
- Hei! Aspetti!- prese il capello, la borsa e lo seguì.
Andarono verso il parco dietro l'università e il professore guardò verso l'alto. Luke fece altrettanto senza capire bene il motivo di quel gesto, poi comprese: trovare tracce della misteriosa White Mask Lady. Non dovettero aspettare molto perché una candida maschera spuntava tra le foglie di un albero. L'unico problema era che dietro quella maschera si nascondevano anche due occhi che scrutavano l'allievo e l'insegnante con particolare interesse per il primo.
- Eccola!- esclamò il professore mentre la maschera bianca spariva tra i rami. I due si lanciarono all'inseguimento mentre la ragazza saltava da un albero all'altro. Un metro che facevano loro erano tre che faceva lei e così rendeva impossibile il suo raggiungimento. La corsa finì con White Mask Lady scomparsa nel nulla e gli due inseguitori piegati in due dalla fatica.
- L'abbiamo... persa...- ansimò Luke.
- Già... ci è... sfuggita...- aggiunse Layton tra un respiro e l'altro-Si muove molto bene tra gli alberi.-.
- Vero, ma come farà!?-.
- Sarà ben allenata e magari ha una base fisica personale.-.
- Secondo me è una mutante. E se fosse una X-Man?-.
- Tu pensi troppo ai fumetti!- esclamò qualcuno dietro di loro. Si voltarono e il ragazzino si ritrovò il naso di Flora a tre centimetri dal suo. Per lo spavento cadde a sedere all'indietro.
- E tu che ci fai qui!?- le chiese con ben poco garbo per un apprendista gentiluomo.
- Mi avete lasciato da sola. Di nuovo. Vi ho cercato chiedendo in giro.- rispose a braccia conserte.
- Era pericoloso!-.
- Da quando in qua ti interessi della mia incolumità?-.
- Da quando c'è una criminale possibile mutante che salta sui tetti ed è alleata di Descole!-.
- Primo: chi è Descole? Secondo: l'ho vista in fotografia e credo che tu tema che sia Cosette Depress.- in questa frase risuonava una velata nota di disapprovazione e sfida, come se Flora fosse convinta di quella cosa.
- Cosa!? Guarda che la prima è una criminale, la seconda è un angelo caduto dal cielo!- si guardarono in cagnesco.
- Okay, calmatevi voi due.- s'intromise Layton- Torniamo all'università e impegniamoci a a scoprire qual'è il suo scopo, a bene?-.
I due annuirono, ma continuarono a guardarsi male per tutto il tempo. All'università continuarono a parlare di White Mask Lady, di cosa la spingesse a seguirli e del perché della sua stessa esistenza. Non si trovavano delle risposte precise, ma pensarci sembrava rendere più concreta e reale ogni ipotesi. Alla fine arrivò per Luke il momento di rientrare a casa. L'ennesima occhiataccia con Flora ed un paio di saluti dopo si trovava per strada a camminare pensieroso.
Mentre camminava, però, qualcosa attirò la sua attenzione distraendolo dai suoi ragionamenti. Un'ombra nera saltava rapida da un tetto all'altro come se lo volesse seguire. Senza perdere tempo Luke corse verso una strada chiusa e si appoggiò al muro di sinistra. Guardò in alto credendo di vederla passare sopra la sua testa, ma non vide niente. Abbassò lo sguardo e si trovò davanti White Mask Lady appesa a testa in giù. Luke fece per urlare dalla sorpresa, ma lei fu più veloce e gli mollò un ceffone.
- Questo perché hai pensato che fossi un mutante.- gli prese il mento con la mano sinistra e lo baciò sulle labbra- Questo per augurarti buona fortuna.- tornò su come tirata da qualcosa e lo lasciò lì imbambolato con una mano ancora a massaggiarsi la guancia rossa per lo schiaffo.
- Perché mi perseguiti?- chiese dopo un po' di stordimento.
Si sentiva ancora confuso e probabilmente non vedeva bene, perché la risposta che gli arrivò fu:- Io? Sei tu che mi fossi da cinque minuti, ragazzo.-.
Era di un barbone che stava frugando nel bidone di fronte a lui.
Fu come una doccia fredda per Luke che, rosso cime un peperone, corse via. Una volta arrivato a casa sua salutò di sfuggita i genitori e si chiuse in camera rimanendo steso nel letto a fissare il soffitto e facendo respiri profondi. Si toccò appena la bocca come ad essere sicuro che le labbra fossero ancora lì, poi si disse serio:- Lo fa per confonderti, lei lo fa solo per confonderti.-.

Eccomi a voi rinata, rinnovata, restituita ad EFP! ^^
Descole: AAAAH!  E' TORNATA! O.o *si nasconde in un cespuglio*
-.-
Ma vi sarò mancata un po', no?
Clive: Ci hai traditi! Cos'hanno ad Inazuma Eleven che noi non abbiamo? TT^TT
Ma se siete fratelli! O.o
Flora: Lo stesso, è un anno e più che non aggiorni.
Sono successe un po' di cose... come l'uscita della Civiltà Aslant, il lancio di una terza trilogia, la maturità, l'inizio degli studi universitari, le prime elezioni a cui ho potuto votare, i racconti originali e tanto altro. Ho iniziato che avevo tre anni in più di Luke, ora ne ho sette in più! O.o
Clive: Non giustifica! Te ne sei andata, ci hai abbandonato! Io sono sparito e Luke è rimasto a dormire sulla finestra della sua camera per mesi. Gli è cresciuta la barba ed è ancora vergine.
Anche tu. v.v
Clive: Parlane con Enigmarta, quell'infoiata. v.v
O.o
Passiamo oltre. Dov'é lo zietto?
Clive: Appena saputo che tornavi è andato a preparare l'artiglieria pesante.
Come temevo. -.-
Va bè, allora ringraziamo Fyamma che ai tempi che furono recensì. Posso aggiungere che hai un'immagine figissima? Forza Fanvergenti Sempre! ;)
Comunque em... spero di aggiornare prima del prossimo ventun dicembre... altrimenti è come se pubblicassi ad ogni mio copleanno, non ha troppo senso. v.v
Oggi sono in fase BOMBARDAMENTO DI EFP quindi sto aggiornando tutto l'aggiornabile. Se passate da me trovate di tutto, probabilmente! XD
Ci leggiamo presto e grazie ancora, ciao ciao! ^^
JKEdogawa e compagnia bella(grazie tante. -.-)

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