Salvate il fratellino Alex! di GameIsOver (/viewuser.php?uid=794168)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non voglio. ***
Capitolo 2: *** Che partita! ***
Capitolo 1 *** Non voglio. ***
Non. Dovevo. Impazzire.
Erano le uniche parole che mi ripetevo nella testa, Alex stretto fra le mie braccia. Con una mano gli accarezzavo i soffici capelli biondi, mentre con l'altra stringevo un ridicolo cacciavite. Con quell'arnese non avrei spaventato nemmeno un pesce, ma era l'unico oggetto che ero riuscita ad afferrare prima di rinchiudermi in quella stanzetta umida. Gli occhioni chiari di Alex erano spalancati sulla porta sprangata, mentre i miei, scuri, fissavano assenti la parete dinnanzi a noi.
Tutto quel casino per un modellino d'aereoplano sottratto ad una vittima di Toby, uno di quelli abbastanza grandi e costosi.
Eravamo tutti fuori dalla villa di notte, in una raduna in mezzo agli alberi. L'eccitazione era palpabile: Ben stava apportando le ultime modifiche all'aereoplano, Hoodie e Masky scommettevano sul decollo, LJ si divertiva a scarabocchiare le istruzioni, Sally e Smile assillavano Slenderman e Toby su quando sarebbe volato l'areoplano e Jeff... beh, Jeff cavoleggiava come al solito.
EJ era l'unico a fregarsene: aveva allestito una vecchia macchina fotografica monouso apposta per fotografare una rara eclissi lunare.
Io ero l'addetta alla "manutenzione", ossia quella che doveva sporcarsi la mani per lubrificare gli ingranaggi o prendere gli attrezzi da porgere a Ben. Alex era il più eccitato: a casa aveva una macchinina telecomandabile, e quell'aereoplano doveva sembrargli un sogno dopo tanti giorni di prigionia nella villa.
Aveva preso il telecomando, nascondendosi dietro un albero al limitare della raduna.
"Che noia!" aveva esclamato ad un tratto Jeff. Si era avvicinato a grandi passi all'aereoplano, scostandomi con un calcio ed ignorando l'occhiataccia di Ben.
"Ma che ci vuole a preparare una cosetta del genere! Guarda come si fa!" aveva detto afferrando le asticelle che sostengono le ali. Proprio in quel momento Alex spostava la levetta su "on", spingendo quella del volo in avanti.
Grazie alle modifiche di Ben l'aereoplano era il doppio più resistente e veloce. Per sfortuna.
I fatti si svolsero così: un attimo prima Jeff c'era, quello dopo non c'era più. Al suo posto volteggiavano alcune foglie secche.
Si sentì un forte rombo e un sonoro "Yeeowww!". Tutti gli occhi furono puntati sull'aereplano e sulla cosa bianca e nera che gli sventolava dietro.
"È un uccello!" trillò Sally.
"È un aereo!" esclamò Toby.
"Macché!" rispose LJ. "È quel coglione di Jeff!"
Un frenetico movimento si diffuse nella raduna: Slenderman aveva cacciato fuori i tentacoli, correndo da una parte all'altra per afferrare il povero Jeff, Sally e Smile avevano preso a strillare di gioia, Ben era sull'orlo di una crisi isterica mentre urlava di salvare l'aereoplano, Hoodie, Masky e LJ stavano lacrimando dal ridere. EJ era l'unico rimasto impassibile, concentrato su un orologio da polso in attesa dell'eclissi, le spalle rivolte verso il baccano.
Tutto ciò mentre Alex, sempre nascosto, cercava di prendere mano con il telecomando, riuscendo solo a far impattare Jeff contro alberi, cespugli e un paio di sfortunati pipistrelli che passavo lì per caso.
"TIRATEMI GIÙ DA QUESTO FOTTUTO COSOOOO" aveva sbraitato Jeff, un secondo prima di sbattere la parti basse contro una serie di rami alti. La sua faccia passò da una smorfia all'altra durante i vari impatti.
Alex condusse l'aereoplano dentro la rigogliosa chioma di una quercia, saturando la bocca bella allargata e tagliata di Jeff con foglie e ghiande marce.
"Alex!" esclamai sporgendomi dal tronco dietro cui si nascondeva.
I suoi grandi occhi chiari mi avevano guardato sorpresi, quasi mortificati. Per evitargli una rigida punizione gli strappai il telecomando di mano. Così facendo Jeff perse velocemente quota, e sarebbe finito finalmente dritto dritto fra i tentacoli di Slenderman, se io inconsapevolmente non avessi rialzato l'aereoplano. In questo modo il piede di Jeff colpì violentemente la faccia di Slenderman, che cadde all'indietro su Hoodie, Masky e LJ, sostituendo le loro risate a sbuffi di dolore.
"Ma come accidenti si usa questo coso?!" avevo borbottato fra me e me, agitando le levette e pigiando pulsanti.
L'aereoplano intanto si stava dirigendo verso EJ, con Jeff impeccabilmente attaccato dietro come un cazzuto King Kong.
"Meno 3, 2, 1... Foto!" aveva esclamato EJ, pigiando trionfante il pulsante della macchina fotografica.
Un flesh abbagliò per un istante la notte, e subito uno foto uscì dall'apparecchio. EJ l'aveva afferrata trepidante, levandosi la maschera apposta per ammirare meglio il suo capolavoro. Aveva fissato la foto per un po', per poi dire: "Ma che cazzo è sta roba?"
Nella foto, davanti alla luna, c'era una specie di sagoma umanoide attaccata ad una strana scatola.
Aveva guardato per altri pochi secondi l'immagine, finché qualcosa di violento e duro non gli aveva colpito i reni che tanto amava mangiare, mandandolo con la faccia premuta sull'erba e Jeff seduto sopra di lui, pieno di tagli e rametti fra i capelli, l'aereoplano distrutto non molto distante da loro.
Ed eccoci qui, dopo una lunga corsa alla villa per sottrarci alla vendetta dei nostri aguzzini, rinchiusi in una stanza dalle pareti umide.
Ho inchiodato un'asse davanti alla porta, sperando che potesse impedire un suo possibile sfondamento.
Ma evidentemente mi sbaglio.
Con un calcio Jeff riesce ad abbattere la porta, entrando nella stanza. Mi guarda con quegli occhi tremendamente spalancati, ha ancora delle foglie attaccate addosso: non ha perso tempo ad aggiustarsi o controllarsi, deve essersi subito lanciato al nostro inseguimento, spronato dalla collera.
"Ragazzina, t'insegno io a far volare le persone" ringhia afferrandomi per i capelli.
Io strillo, agitando il cacciavite, ma lui riesce a strapparmelo dalle mani buttandomi fuori dalla stanza. Io sbatto la testa contro la parete del corridoio, capendo cosa ha provato Slenderman quando ha ricevuto la piedata da Jeff. Povero Slenderman, e povera me adesso!
Sento Jeff riprendermi i capelli per sollevarmi, e io urlo dal dolore. Al mio grido si aggiunge quello terrorizzato di Alex.
Ha solo 6 anni, ma ciò non gli impedisce di lanciarsi verso Jeff e colpirlo con i suoi piccoli pugni.
"Lasciala stare, brutto psicologo!" strilla.
"Si dice psicopatico, piccolo bastardo" lo corregge Jeff sorridendo in modo inquietante.
Alza una mano per colpirlo, e io strillo ancora più forte: Jeff è forte, potrebbe seriamente far male ad Alex.
Ma non fa in tempo a muovere il braccio verso il volto di Alex, che un tentacolo gli avvolge il polso.
Tutti e tre ci voltiamo verso il proprietario: Slenderman, con una grand lividone viola sul liscio viso, scuote la testa.
Katrina e Alexander sono sotto la mia responsabilità, spiega con la sua voce mentale, Solo io ho il diritto di punirli.
Jeff non risponde, si limita a fissare il volto e il lividone di Slenderman con sguardo apatico. Poi si volta verso me, mi tira ancora un po' i capelli in modo che il mio orecchio sia vicino alla sua bocca.
"Non finisce qui, ragazzina. Guardati bene le spalle, che questa me la paghi di brutto. Tu e quello stupido moccioso." mi sussurra.
Io deglutisco, e lui mi lascia andare spingendomi malamente la testa verso il pavimento.
Non alzo il capo finché non sento i suoi passi svanire per il corridoio.
Katrina, mormora una voce profonda nella mia testa. Non so cosa ti sia passato per la testa, ma molti dei miei ospiti oggi si sono fatti male. E io odio quando i miei ospiti si fanno male.
Deglutisco una seconda volta, mentre lancio un'occhiata fugace ad Alex: ha il petto che si alza e si abbassa pesantemente, ma sembra non aver lesioni. Sospiro di sollievo.
Rimarrai fino alla prossima notte senza mangiare. Oggi non dormirai, ma pulirai la cucina e il salone. Li voglio splendenti, comanda la voce di Slenderman.
Io annuisco come un automa, da quando sono qui vengo trattata peggio di una schiava.
Slenderman ritorna dai suoi doloranti ospiti, lasciando me e Alex nel corridoio. Il bambino subito corre fra le mie braccia, scoppiando in un pianto silenzioso: nella villa i rumori molesti non sono ammessi.
Io lo consolo per qualche minuto, per poi portarlo nella nostra camera nel caso qualche altra creeepypasta ci cercasse per una vendetta veloce ma poco indolore.
Alex si addormenta subito sopra le coperte del letto, mentre io mi preparo a una lunga giornata di duro lavoro.
Salve a tutti :D Spero vivamente che questa storia vi sia piaciuta e se non è così.... Che la forza sia ugualmente con voi!
E il mio primo racconto, quindi siate clementi C_C Spero di scrivere presto un secondo capitolo, sostenuta dalla pace delle vacanze natalizie! Recensite pure la storia, accetto le critiche (tutto fa brodo)! Ci sentiamo presto :)
Arya.
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Capitolo 2 *** Che partita! ***
-Premessa:
se il testo risulta tutto attaccato, è perché o
devo ancora destreggiarmi in questo sito o sono direttamente un caso
perso in
informatica!-
Ho sgobbato tutto il giorno, e la mia schiena conferma.
Ormai è scesa la sera, momento in cui tutti si svegliano e
la villa s'anima. Se
non ricordo male, questa notte i killer sarebbero rimasti
tranquillamente a
casa, lontano dai centri abitati e dal sangue.
Do un'ultima controlllata alla cucina e al salone: risplendono
veramente, come
aveva comandato Slenderman, ma quell'effetto sarebbe svanito appena
fossero
scesi i caotici ospiti.
Il primo è LJ: scende le scale, ignorandomi completamente, e
si dirige verso
una parete del salone dove vi attacca un grande foglio. Tira fuori un
pennarello indelebile, scribacchiandoci qualcosa a lato.
Quando se ne va in cucina io mi avvicino al foglio: è la
foto di EJ formato
grande, con la bianca luna e la figura di Jeff davanti. Sotto
c'è scritto
"Eclissi di Jeff, chiamata anche Eclissi dell'imbecille sorridente".
Mi mordo la labbra; adesso il ricordo del casino di ieri notte sarebbe
stato
sotto gli occhi di tutti, occhi che poi mi avrebbero guardato
rabbiosamente.
Presto scendono gli altri. Hoodie e Masky, come LJ, mi sfilano davanti
senza
considerarmi, andando dritti dritti in cucina. Dietro di loro
c'è anche EJ, che
purtroppo nota la foto. La esamina un attimo, e io percepisco le
piccole
contrazione d'ira che hanno i muscoli del suo corpo. Non dice una
parola ma
quando va in cucina, passandomi accanto, mi guarda negli occhi e
s'indica la
schiena, puntando il dito poi su di me: una chiara minaccia ai miei
reni.
Scendono anche Toby e Smile: il primo è troppo assonnato per
accorgersi del
foglio mentre il secondo, un ammasso di peli e sensi acutissimi,
rivolge una
grand sorriso divertito alla foto, ammiccandomi subito dopo.
E poi arriva Jeff.
Ha il viso decorato di graffi e nodi ai capelli. Sembra non aver
dormito, e la
mancanza di sonno rende ancora più terrificante
l'occhiataccia che mi rifila
appena mi vede. Io abbasso subito lo sguardo, pregando che entri in
cucina
senza intoppi.
Ma non deve essere il mio giorno fortunato...
"Ma che cazz...?" mormora il killer guardando la foto. Legge la
didascalia, e i suoi occhi diventano enormi come la luna nell'immagine.
Si
volta lentamente verso di me, alzando un dito verso la foto.
"E questa che cazzo è?" mi chiede con rabbia crescente.
Con la coda nell'occhio noto la sua mano bianca infilarsi nella tasca
della
felpa, dove tiene il coltello. M'irrigidisco e faccio per rispondere,
quando
qualcun'altro mi precede.
"Hihihihihihi! Sei troppo fotogenico, Jeff!" dice LJ, sporgendosi
dall'arco che fa d'ingresso alla cucina. "Con quella posa sexy dovresti
fare da testimonial alla categoria Bei Tenebrosi Volanti!"
"Sei stato tu, sottospecie d'insaccato a strisce!" sibilla Jeff,
stringendo i pugni.
"Buongiorno a tutti!" esclama la vocina allegra di Sally. La bambina
salta gli ultimi due grandini delle scale, correndo verso la cucina.
"Andiamo
Kate! Devi riscaldarmi il latte!"
Non posso chiedere di meglio per uscire da quella brutta situazione, e
subito
mi precipito dietro la bambina mentre Jeff, con tutta calma, spiega a
LJ che è
un deficiente.
Le creepypasta intorno al tavolo hanno quasi finito di mangiare, chi
semplici
pancake chi stufati di budella. Ovviamente avevo preparato tutto io,
sono la
loro servetta-cuoca.
Riscaldo il latte a Sally, versandone un po' in un'altra ciotola da
portare ad
Alex: non voglio che stia in mezzo ai killer, sopratutto quando
c'è LJ, perciò
io e lui consumiamo spesso i nostri pasti in camera.
La bambina non ha ancora toccato il latte, che fa il suo ingresso
Slenderman
(con tanto di livido assurdo in piena faccia).
"Slendy!" squilla Sally scendendo dalla sedia. Slenderman l'avvolge
con i suoi tentacoli, sollevandola da terra e stringendosela al petto
in un
tenerissimo abbraccio.
A quella vista provo una fitta di gelosia: chissà come
stanno i miei genitori.
Io ed Alex eravamo in quella villa da quasi dieci giorni, le ricerche
della
polizia dovevano essere nel pieno della loro attività. Il
quarto giorno sentì
di sfuggita il notiziario trasmesso in tv nel salone: parlava proprio
di noi,
offrendo del denaro a chiunque avesse avuto notizie o avvistamenti dei
fratelli
Cooper.
Trattengo le lacrime e, stringendo la ciotola per Alex fra le dita,
corro fuori
dalla cucina e per il salone (dove un incavolatissimo Jeff è
a cavalcioni su un
ridente LJ, urlandogli di consegnargli la foto protetta fra gli artigli
del clown),
fino alla cima delle scale dove mi dirigo verso la mia camera.
Entro, accolta dal caldo sorriso di Alex. Il piccolo si beve tutto il
latte,
chiedendomi poi di uscire dalla stanza.
"Non ancora" mormoro sorridendogli debolmente. "Aspetta prima
che gli altri finiscano di mangiare."
"Ma io voglio giocare con Sally e con Smile!" uggiola Alex.
Quando Alex è in compagnia di Sally e Smile, io sono
tranquilla. Sally vuole
bene ad Alex, più di una volta lo ha protetto da LJ e dagli
altri (dopotutto in
vita aveva ricevuto degli abusi, doveva molto rispecchiarsi in Alex),
mentre
Smile ha proprio l'ordine di salvaguardare la salute del bambino.
Grazie,
Slenderman.
Acconsento, ma solo dopo che gli altri se ne sono andati.
"E quando se ne sono andati?" mi chiede Alex.
"Aspettami qui, che vado a controllare" gli rispondo. Esco dalla
camera e riscendo le scale.
Sono tutti raccolti sui divani (eccetto Slenderman), a guardare la tv
mentre
digeriscono la colazione. C'è anche Ben, ha portato il suo
cibo sulla poltrona.
Si è preso una pausa dal lavoro, ossia rimontare
l'aereoplano.
"Ragazzina, portami un succo di frutta" mi comanda Jeff senza
staccare gli occhi dallo schermo. Non ha un'espressione soddisfatta, ma
nemmeno
LJ quindi non so dire come sia finita la faccenda della foto.
Io vado in cucina (diventata ovviamente un porcile dopo che ci sono
state le
creepypasta) e afferro il contenitore di cartone dal frigo. Ritorno
indietro,
porgendo il succo a Jeff. Quasi mi aspetto che il killer, invece della
bevanda,
afferri il mio polso e mi butti per terra, puntandomi il coltello alla
gola.
Ma non è così, e Jeff mi toglie sgarbatamente il
succo dalle mani.
Si stanno guardano un partita di basket, sono al secondo periodo.
"Anch'io giocavo a basket" dice ad un tratto Jeff, sorseggiando
pigramente il suo succo.
"Wow!" fa Toby. "Ti ci vedo proprio correre su e giù per il
campo senza avere la più pallida idea di che cavolo succede"
"Ehi!" protesta Jeff. "Io avevo talento!"
"Si, per l'idiozia" commenta con voce atona EJ.
"Secondo me Jeff giocava con le Barbie insieme alle ragazzine del
vicinato!" sghignazza LJ.
"E se anche fosse?!" risponde Jeff. "Magari ero un piccolo
casanova! Avevo già capito il vantaggio di giocare con le
femmine anziché con i
maschi"
"Sisi, infatti i maschi te li sbaciucchiavi direttamente!" esclama
Smile.
Tutti scoppiano a ridere, Jeff fulmina Smile con un'occhiata omicida.
"Scusate" intervengo io senza resistere. "Come diavolo siamo
arrivati a parlare della sessualità di Jeff, quando
è chiaramente gay?"
Ops, forse ho osato troppo.
Tutti ammutoliscono. Guardano me, poi Jeff e di nuovo me. Perfino Jeff
è
rimasto senza parole: mi fissa, come a chiedersi che problemi mentali
ho per
permettermi di parlare in quel modo. Sicuramente meno dei suoi.
Ad un tratto il killer scatta.
Getta il succo di frutta per terra e si lancia dal divano, io non
riesco a
spostarmi e insieme rotoliamo per terra.
Lui finisce sopra di me, vedo la pazzia nei suoi occhi, e con le mani
mi
stringe la gola, scuotendomi brutalmente la testa. Subito scoppia il
pandemonio: Smile si mette ad abbaiare forte, Sally prende a strillare
e tutti
gli altri si lanciano su Jeff e me per separarci.
Provate voi ad avere addosso sette killer, tutti in forma e belli
pesanti:
avverto le mie membra comprimersi, le costole scricchiolare
minacciosamente.
Tirano il ragazzo per braccia, gambe e fianchi, ma le sue mani non si
staccano
dal mio collo. La mia vista comincia a sfocarsi, il volto di Jeff
appare e
scompare in una nebbia scura.
Che tristezza morire vedendo come ultima cosa la faccia del tuo
assassino... E
che faccia!
Sto per andarmene, lo sento, adesso chi ci penserà ad Alex?
Non può
sopravvivere senza di me, lo faranno a pezzi.
Ad un tratto sento i pesi sul mio corpo scemare uno a uno,
finché non rimane
solo quello di Jeff. Ma presto anche lui mi viene strappato di dosso
con
violenza, non senza prima avermi graffiato tutto il collo con le sue
unghiacce.
Ormai sto per svenire, ma riesco a socchiudere appena gli occhi per
vedere il
mio salvatore: mi sarei aspettata Slenderman, ma non è lui.
È una creatura
dalle fattezze umane, lo conosco bene, Alex ha ancora gli incubi da
quando
l'abbiamo visto all'interno della villa.
The Rake mi prende fra le sue braccia, avvicinando il suo volto al mio,
osservandomi
mentre scivolo fra le tenebre.
Ecco qui il secondo capitolo, primo giorno di vacanza speso bene ^---^
Spero che vi piaccia The Rake, sto pensando anche d'introdurvi
personaggi
femminili come Jane o Nina:)
Ringrazio chi ha recensito il capitolo precedente, due riflessioni me
le sono
fatte ^^"
Ci sentiamo al prossimo capitolo, che spero arrivi presto come
è arrivato
questo! Auguri :D
Arya
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