Vigilia di Natale

di Afrodyte
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cosa le compro? ***
Capitolo 2: *** Inizia la festa ***
Capitolo 3: *** Un bacio sotto la neve ***
Capitolo 4: *** Ricordi impressi nella mente ***



Capitolo 1
*** Cosa le compro? ***


E' mattino e io mi trovo ancora sdraiato nel mio letto, al caldo sotto le coperte.
C'è silenzio in casa, dormono ancora tutti, credo, tranne me.
Riesco a sentire il rumore provocato dal soffiare del vento, cosa che mi rende impossibile riprendere il sonno.
Apro gli occhi e guardo la sveglia: sono solo le sei.
Li richiudo e mi metto comodo, ma non riesco proprio ad addormentarmi, quasi involontariamente continuo a pensare alla festa di questa sera
"Ho trovato, festeggeremo la Vigilia di Natale e la festa di metà compleanno lo stesso giorno"
Mi rimbombano in testa queste tue parole, Sana.
Ma non è questo il mio problema, anche se non ho il coraggio di ammetterlo mi fa piacere partecipare alla festa di questa sera.. quello che mi preoccupa è quello che hai aggiunto dopo
"E non dimenticarti di portarmi un regalo!"
Già, il regalo.. ma che ti prendo?
L'altro giorno sono andato in giro per negozi per cercare un regalo appropriato per te insieme a Terence, ma alla fine sono stato interrotto dall'arrivo di quel damerino di Charles Lones con il quale trascorri parecchio tempo insieme.
"Vedrai, cancellerà la festa dopo che ci saremo scambiati un bacio" mi disse.
Non so precisamente con quale scopo, anche se potevo intuirlo.
Per fortuna si trattava di un bacio sulla guancia, ho fatto finta che non mi importasse quando me lo hai detto ieri sera, ma dentro di me gioivo, sapere che le sue labbra si sarebbero posate sulle tue .. mi dava parecchio fastidio.
Sento il suono delle campane: sono già le sette.
Riesco a sentire mia sorella Nelly canticchiare mentre prepara la colazione.
Ho chiesto anche a lei cosa avrei potuto regalarti, ma ha iniziato a prendermi in giro e mi sono vergognato, così le ho chiuso la porta in faccia.
"Non è il regalo in sè che è importante, quello che conta è il pensiero" aveva aggiunto subito dopo.. già ma che ti prendo?
Ho provato ad andare una seconda volta in giro per i negozi in cerca del tuo regalo, sempre insieme a Terence.
Ne abbiamo visitati parecchi, lui è riuscito a trovare il regalo per Alissa, io, invece, nonostante fossi circondato da oggetti di vario tipo, a partire dai peluche fino ad arrivare a prodotti di gastronomia, non riuscivo a prendere una decisione.
Mi basterebbe prendere la prima cosa carina che trovo, quì ce ne sono tante, ma non è questo che voglio.
Mi piacerebbe trovare il regalo perfetto, qualsiasi cosa che ti possa rendere felice, ma non è facile per niente.
Sento mia sorella che mi chiama con insistenza: è pronta la colazione.
Mi alzo e raggiungo lei e mio padre, cercando di nascondere loro il mio stato d'animo.
 

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Capitolo 2
*** Inizia la festa ***


E' quasi ora di cena, e io mi trovo nel salotto a finire di impacchettare gli ultimi regali rimasti mentre aspetto che arrivino i miei compagni per festeggiare insieme la Vigilia di Natale e la festa di metà compleanno mia e di Heric.
Bussano alla porta, poso velocemente il regalo che tengo fra le mani sul tavolo di fianco al camino e corro ad aprire.
Faccio accomodare tutti i miei compagni in casa e chiedo a Patricia, la mia governante, se ci potrebbe portare le pietanze per iniziare a cenare.
Il tempo trascorre veloce e tutti noi ci divertiamo.
Dopo cena decidiamo tutti di andare a giocare in giardino a palle di neve, ma gli altri devono iniziare senza di me, perchè ho ricevuto una telefonata da parte di Charles.
Tutti i bambini dell'istituto in cui è nato, anzi, in cui siamo nati mi hanno cantato una canzoncina natalizia al telefono, questo era il mio regalo da parte loro e da parte di Charles che ha diretto il coro.
Com'è stato dolce, Charles è proprio un ragazzo d'oro.
Dopo aver ricevuto questo regalo mi viene in mente che io devo ancora dare il mio ad Heric, così corro velocemente a prendere il regalo che ho scelto ed impacchettato con molta cura e glielo porto.
E' un dinosauro, mi sono accorta che in casa sua ne aveva già uno, così adesso, con il mio, potrà iniziare una collezione.
Lui mi ringrazia e mi dice che gli piace molto, poi, con un pò di imbarazzo, mi dice che lui, invece, non mi ha portato niente.
Fingo di essermi offesa con lui, ma non è vero.
La mia messa in scena dura pochi secondi, non vorrei che mi credesse davvero arrabbiata, così gli spiego che Terence mi aveva detto che si era impegnato molto per trovare il regalo per me, ma che alla fine non mi aveva comprato niente.
E' il pensiero che ha avuto che mi ha reso felice, per questo lo ringrazio ugualmente poichè, anche se non mi ha regalato niente di materiale, un regalo l'ho ricevuto: il suo tempo.
Lo invito ad uscire in giardino per raggiungere gli altri e, tutti insieme, giochiamo a palle di neve.

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Capitolo 3
*** Un bacio sotto la neve ***


Siamo tutti in giardino a giocare insieme, io, però, mi trovo in disparte a guardare gli altri che giocano e a guardare lei..
Un cucciolo affamato è entrato nel giardino di casa sua, Terence le ha consigliato di non toccarlo perchè potrebbe morderle la mano, ma lei non gli ha dato retta, ha preso del cibo e glielo ha dato.
Sana è fatta così, quando vede un cucciolo solo e indifeso non può fare altro che accudirlo e, in un certo senso, si potrebbe dire che ha fatto lo stesso con me.
Terence si avvicina a me e inizia a parlarmi anche se io non gli do molta retta, perchè continuo a guardarla da lontano mentre gioca con quel cagnolino.
"Devi dirle quello che provi per lei" mi dice ad un certo punto.
La mia attenzione adesso la abbandona e si sposta su di lui.
Come avrei potuto fare? Io sono timido, mi vergogno.
Finita la festa tutti tornano alle proprie case, ma non io.
Ho pensato per tutta la sera a cosa avrei potuto regalarle e, forse, ho trovato il mio regalo.
Corro in giardino e, con calma, inizio a farle un pupazzo di neve sotto ad un grosso albero, così, forse, è più riparato e non verrà distrutto con molta facilità.
Sento dei passi provenire da dietro le mie spalle : è lei.
"Heric, che cosa stai facendo?" mi domanda incuriosita.
"Questo pupazzo di neve è per te" le rispondo prontamente.
Lei è felice, non per il pupazzo di neve, non per aver ricevuto un regalo, ma per averlo ricevuto da me.
Sono stato uno sciocco, avrei potuto prenderle qualcosa prima, ma spero di aver rimediato, almeno adesso.
La guardo gioire e la ascolto mentre mi parla della festa appena terminata: è bellissima.
Le parole di Terence mi rimbombano nella testa
"Devi dirle quello che provi per lei"
Così mi decido.
"..Sana"
"Cosa c'è?"
"Ecco io.."
Non riuscivo a parlare, le parole mi morirono in gola.
"Cosa c'è? Devi andare in bagno?" mi continui a domandare.
"Mah.. no" è l'unica cosa che riesco a dire.
Così, deciso poso le mie mani sulle tue spalle e tu lasci cadere le tue braccia lungo i fianchi.
Ti guardo negli occhi e tu guardi me.
Mi avvicinai e ti diedi un bacio.
Un bacio che non durò che pochi secondi.
Un bacio meraviglioso.
Poi ti guardai ancora una volta negli occhi e scappai.

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Capitolo 4
*** Ricordi impressi nella mente ***


Sono in camera mia, sdraiata nel letto, al caldo sotto le coperte.
Sento suonare le campane: è mezzanotte.
E' mezzanotte ed io sono ancora sveglia, non riesco a prendere sonno.
Non riesco a tenere gli occhi chiusi, perchè quando lo faccio mi riaffiora nella mente il ricordo di quanto è accaduto poco fa tra me ed Heric.
Guardo fuori dalla finestra per distrarmi e pensare ad altro, ma questo mi è molto difficile.
Fiocchi di neve ondeggiano nel cielo blu e piano piano cadono nel terreno.
Mi riaffiorano nella mente le immagini di me ed Heric mentre .. ci baciamo.
C'era la neve intorno a noi.
Neve fredda, come il suo sguardo: freddo come la neve ma anche tanto profondo.
Avrei potuto evitarlo, ma non l'ho fatto e ancora non capisco perchè.
Ci penso e ci ripenso senza trovare una risposta.
Questo bacio non lo posso di certo paragonare al primo bacio che ci siamo dati durante la gita scolastica, lì mi aveva colto di sorpresa.
Lo ricordo come se fosse ieri: non si sentiva molto bene, così gli avevo portato una limonata sperando che così si sarebbe sentito un pò meglio, ma come al solito sono sbadata, così caddi e il bicchiere di limonata gli si rovesciò addosso.
Presi un fazzoletto e iniziai ad asciugargli il viso, mortificata.
"Come mi dispiace" fu l'ultima cosa che riuscii a dire prima che lui, proprio come ha fatto poco fa, mi baciò.
Mi aveva preso alla sprovvista quel giorno, non avrei potuto evitarlo.
Oggi, invece, avrei potuto farlo, ma non l'ho fatto.
Perchè non mi sono spostata?
Perchè sono rimasta immobile?
Più ci penso e più mi sento confusa.
.. Questo è stato il mio primo e vero bacio.
Oh Heric, non è vero che non mi hai fatto il regalo di Natale, grazie a te questo Natale non lo dimenticherò mai, rimarrà per sempre nei miei ricordi e spero che sarà lo stesso per te.

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