Aiutami a sorridere...

di Brauccia
(/viewuser.php?uid=34083)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** bel guaio! ***
Capitolo 2: *** Essere una buona madre... ***
Capitolo 3: *** Quelle parole che fanno male... ***



Capitolo 1
*** bel guaio! ***


                                                                                                                                            Aiutami a sorridere…

il cielo era scuro,i grossi nuvoloni erano talmente compatti che non si riusciva a capire se il sole c’era o era già tramontato,la pioggia cadeva a catinelle ,ordinata,precisa,si schiantava contro il freddo asfalto della città.

Le auto sfrecciavano veloci,schizzando di tanto in tanto un po’ d’acqua depositata ai lati della strada e i lampioni illuminavano le tetre vie di quella piccola città.

L’aria era gelida,il vento scompigliava violentemente le foglie degli alberi sui viali,e le poche persone  che passeggiavano in quella lugubre giornata,erano impegnate in una continua lotta conto pioggia e vento,stringendo forte i propri vestiti,accollandoli il più possibile,tentando di non esser trascinati via da quel folle vento freddo.

Lampi,tuoni,fulmini

Tutti raggiungevano veloci le proprie abitazioni….il suono dei mille clacson si mischiava con l’impeto del temporale

Un ragazzo dal capelli corvini,osservava attentamente quel susseguirsi di azioni tanto stupide e banali.

La verità era che il suo spirito,la sua anima,erano inquietati,la sua mente vagava senza meta,in un deserto di pensieri.

Il suo stato d’animo era paragonabile all’impeto del temporale,la tristezza,la desolazione scorreva impetuosa nel suo corpo,a volte,lasciandolo così,a mani vuote con lo sguardo perso nel vuoto.

Continuava ad osservare,le piccole goccioline che piano piano scivolavano sulla superficie liscia del sottilissimo vetro della sua camera….quando i suoi pensieri furono,tutto d’un tratto dissolti

Un rumore,un altro e un altro ancora

Tonfi,provenienti da dentro la casa

- Bill!mi aiuti? - urlò bisognoso Tom

Come al solito c’era di mezzo lui

- di cosa hai bisogno? – disse sorridendo,non scostandosi,però,dalla finestra

- ho combinato un guaio…un guaio bello grosso… - disse

- a si?di cosa stai parlando? – ribattè Bill allontanandosi dalla finestra per raggiungere il fratello

- credo che la mamma si arrabbierà molto… - disse Tom con tono impaurito

Allora il brunetto raggiunse il fratello,ciò che vide fu terribile,anzi no!terribile è dire poco,era un disastro totale,o almeno lo sarebbe stato per Tom…

Quella sera era il compleanno di Gordon,il marito della loro madre,Simone,questa aveva preparato il buffè in salone,ma mancavano ancore gli ultimi particolari,ma ora il buffè non esisteva più,tutto e dico tutto,rovesciato per terra.

- oh mio dio Tom!cosa hai combinato? – urlò con le mani ai capelli

- hey!ti avevo avvisato che era un bel guaio! – disse il rasta seduto per terra

- un bel guaio?se fosse crollato il cielo sarebbe stato meno grave!ti rendi conto di cosa hai combinato? – continuò urlando Bill

- dici che la mamma si arrabbierà tanto? – chiese Tom

- se si arrabbierà? Tom!non si arrabbierà,ti caccerà di casa è diverso! –

- ok,allora mi aiuterai ad evitare che questo accada… vero? – disse Tom con occhioni da cucciolo

Bill sospirò picchiandosi la fronte con la mano

Possibile che suo fratello doveva essere sempre così,così…non c’erano parole per definirlo,lo guardò,Tom lo fissava con sguardo supplicante,gli veniva da ridere,sembrava uno scemo,ma così tenero…

- e va bene!...escogiteremo qualcosa insieme… - disse rassegnato,ma allo stesso tempo divertito Bill

- Grazie mille fratellino!!!! – gridò saltando in piedi e stringendolo in un abbraccio che ricambiò molto volentieri

- iniziamo con il pulire tutto… - disse Bill rivolto al fratello

Allora i ragazzi,rimboccatosi le maniche iniziarono a prendere tutte le ciotole e portarle in cucina,tutte,una dopo l’altra…ridevano,scherzavano e facevano battute.

I gemelli sono bellissimi,stando insieme si potenziano,se separati,sono pesci fuor d’acqua…

- Bibi,le ciotole sono apposto…e ora? – disse Tom osservando il fratello piegato verso il baso

- ora dobbiamo pulire tutto il pavimento – rispose Bill alzandosi di scatto

- tutto??? – disse allarmato Tom

- si,tutto – rispose Bill guardandolo storto,ma poi scoppiando a ridere

Così fece anche il fratello

Ridevano come pazzi,senza un vero motivo

Ciao a tutti,vorrei iniziare con il presentarmi,sono Brauccia e questa è la mia prima fan fiction in questa sezione ,spero che sia stata di vostro gradimento e vorrei pertanto precisare che il contenuto è interamente frutto della mia fantasia,assolutamente non attinente alla realtà!

spero di non aver deluso le vostre aspettative,e aspetta recenzioni da parte vostra per segnalarmi ogni errore,se ne ho commessi,oppure per esprimere qualsiasi parere attinente alla ficcy e così posso sapere se è il caso di mandarla avanti ^_^

Grazie tante in anicipo...

Brauccia

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Essere una buona madre... ***


                                                                          

                                                                                       Aiutami a sorridere...

continuarono a sistemare tutto,tra una risata e un’altra.

I loro vestiti erano sudici.

Era faticoso per due bambini sistemare tutto quel disastro e pulire affondo tutto il salone.

Bill sfinito si passò il palmo della mano sulla fronte,per riprendere subito dopo il suo lavoro.

Decine di ciotole sporche erano poste ordinatamente sul lavello della cucina.

Tanto erano immersi nel loro lavoro,che non si accorsero che loro madre era arrivata e sentendo rumori provenienti dal salone,si affrettò di andare a vedere cosa fosse accaduto.

Arrivata alla porta,le si parò davanti una scena terribile!

Tutto il bouffet ( non so come si scrive andme)che aveva lasciato ben sistemato sul tavolo era svanito nel nulla,lasciando spazio ad una tavola vuota e sporca.

La tovaglia era disordinata e stropicciata , tutto il pavimento sporco e scivoloso.

Un’improvvisa rabbia invase la donna.

Era mai possibile che appena lasciava un po’ soli quei due erano capaci di combinare disastri inauditi?

E pure,sapevano con quanta cura avesse iniziato una settimana prima a preparare una festa indimenticabile,curando ogni minimo particolare.

Si avvicinò di più,decisa a sgridare per bene quelle due pesti,ma ad un tratto la rabbia svanì,tramutandosi in uno sprazzo di dolcezza per la visione che le si parava dinanzi.

I due gemelli,complici,che si affaticavano affrettandosi a sistemare tutto.

Erano così teneri … ma anche fantastici.

Si,era vero,erano due pesti,di una vivacità assurda,soprattutto se presi insieme.

Erano come una società infallibile,pronti a schierarsi soli contro il mondo intero,se questo sarebbe servito,e ora ,soli a riparare quell’enorme disastro.

Scorse le loro fronti sudate,ma anche il sudiciume dei loro vestiti.

Conoscendoli,per ammazzare il tempo,avevano  giocato a “ gara a palle di cibo “ . non c’era altra spiegazione,erano sporchi dalla testa ai piedi,compresi i capelli.

Il suo dovere da mamma la incitava ad entrare e sgridarli entrambi,punendoli per l’azione compiuta,ma sapeva che non ci sarebbe mai riuscita.

Così entrò nel salone con sguardo irritato e contrariato.

I due,talmente immersi nel loro lavoro,neanche questa volta si accorsero della presenza della madre,che,per richiamare l’attenzione,tossì.

I bambini si girarono nello stesso istante.

Io sguardo di Tom era più che comprensibile,lui era sempre stato un libro aperto,incapace di mentire ne a se e ne agli altri.

Fissava la madre con occhioni grandi,carichi di dispiacere,ma anche paura,paura di una cattiva reazione da parte della madre.

Ma questa distolse lo sguardo dal gemello maggiore,per posarlo sul più piccolo.

Bill fissava il pavimento.

Il suo sguardo era perso nel vuoto,come accadeva spesso in quei giorni … troppo spesso.

C’era qualcosa nel figlio che la faceva stare in pensiero,non era mai stata capace di capirlo a fondo,non era mai stata capace di capire cosa gli passasse per la testa,non era mai stata capace di comprendere la sua sofferenza.

Tom,suo fratello maggiore di dieci minuti,solo lui era capace di leggere lo sguardo del fratello,anche quando non diceva niente … ma non aveva mai riferito nulla,forse per volere del più piccolo.

Bill qualche anno prima non era così,non si chiudeva in se stesso,non restava muto in ogni momento della giornata,non guardava nel vuoto.

Qualcosa era mutato in lui,qualcosa lo turbava,facendolo stare male,un dolore che teneva ben chiuso nel suo cuore,saldo,che lo avrebbe accompagnato per tutta la sua adolescenza.

Simone sapeva di agire male,sapeva di non esser stata mai capace di essere una buona madre per Bill.

Non lo aveva mai capito,ma forse perché non ci aveva mai tentato davvero.

Lo aveva lasciato libero di fare ciò che voleva,senza mai ostacolarlo nelle sue scelte,credendo,forse,che questo lo avrebbe aiutato a star meglio,ma così  non era stato,anzi aveva contribuito alla sua devastazione interiore,trasformandolo in una bellissima statua di cera,senza emozioni e senza anima.

 

Ma infondo non aveva capito nemmeno questo. Non aveva capito mai nulla. E mai avrebbe potuto capirlo.

Continua.....

ciao a tutti!scusate il ritardo ma sono stata molto impegnata!
grazie a :
eleonor483
vero94
broken93
KLEMY  KAULISHAFELIST
per avere recensito lo scorso capitolo,grazie mille,sono moltro felice che vi piaccia e spero di non avere delso le vostre aspettative e anche che continuerete a seguirmi e a dirmi il vostro parere,che per me è moooolto importante.
allora che ne pensate?vale la pena continuare??
grazie anche a :
broken93 (di nuovo XD)
tokiohotellina95
per avere inserito questa storia tra le loro preferite!
grazie comunque a chi ha solo letto,anche se mi farebbe molto piacere vedere anche le vostre recensioni,negative o positive che siano.

Bacioni
   Brauccia

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Quelle parole che fanno male... ***


                                                                                        Aiutami a sorridere...

-         - Sai mamma,posso spiegarti tutto! –

Disse veloce e timoroso Tom

-         - Innanzi tutto Bill non c’entra niente!poi,io non volevo farlo apposta! –

Disse supplichevole il rasta,notando lo sguardo stupito e disorientato della madre

   - Em…ti starai chiedendo come ho fatto da solo a rivoltare un intero bouffet!beh,se è si,non me lo chiedere,perché non lo so neanche io!ma una cosa la so,non  lo ho fatto apposta! – Disse veloce con un sorriso ebete sul volto.

Simone era stupita,non riusciva a capire. Quel bambino era una forza della natura!come aveva fatto da solo a rivoltare l’intero bouffet??

Anche Tom si guardava intorno,incredulo,era consapevole  di quando fosse difficile per una sola persona,combinare quel disastro,ma forse era vero,non sapeva nemmeno lui come ci fosse riuscito.

Era talmente vivace e ribelle che le disfatte venivano da se,forse anche senza la sua volontà.

Bill,dal canto suo,non aveva ancora alzato lo sguardo,continuava imperterrito a fissare il pavimento gelido.

- E comunque ripeto,Bill è assolutamente innocente!voleva solo aiutarmi a mettere tutto in ordine,prima del tuo ritorno … mi dispiace …  - Terminò così il rasta,prima di abbassare lo sguardo.

Erano così teneri … due bellissimi gemelli,in città tutti ammiravano la perfezione dei loro visi,ma non li vedevano di buon occhio,soprattutto Bill,così diverso dagli altri,così buio e tetro,così strano,ma pur sempre bellissimo.

Era quel ragazzo che tutte ammiravano da lontano,ma nessuna gli si avvicinava .Una bellezza rara.  Come una statua bellissima,unica,inimitabile,seducente,ma solo da guardare ,ammirare e desiderare,da lontano ...

Bill,inaspettatamente,alzò lo  sguardo,incrociando quello della madre.

I loro occhi si scontrarono,lo sguardo di Bill era freddo,inespressivo,duro e incomprensibile.

Simone era incapace di reggere quello sguardo,così,fredda aggiunse

-         - Tu hai qualcosa da dire? –

Bill socchiuse gli occhi e fece cenno di no con il capo

  - Bene – Rispose la madre esitando

-         - Ora voglio che entrambi saliate nella vostra camera,e che vi facciate subito una doccia,che vi vestiate e che scendiate tra mezz’ora precisa,puliti e profumati. Si va a cena fuori. –

Aggiunse a testa bassa,indicando le scale.

Tom non fiatò e subito si diresse al piano di sopra,come ordinato.

Bill lo seguì a ruota,ma prima  sussurrò,a testa bassa

-         - Certo,Gordon è la cosa più importante che hai … -

Salì di sopra,superando il fratello,che si era fermato,esterrefatto da quella osservazione appena udibile. Come la madre del resto.

Così,dopo aver seguito con lo sguardo il fratello,guardò la madre,che gli fece cenno di salire. Il bambino obbedì.

 

Continua...

ciao!come va?
questa volta non vi ho fatto aspettare tanto,anche se ho notato,con grande dispiacere che le recensioni si sono dimezzare!^_^
comunque spero di avere un pò più recensioni ^_^
grazie comunque a:
Black_DownTH : ciao!danke per i complimenti!sono felicissima che ti piaccia!hai visto che teneri?^_^ contenta di questo chappy?spero continuerai a seguirmi ^_^
eleonor483 : beh,Simone è una santa!non ti preoccupare,Bill non ha nulla di grave!^_^ spero continuerai a seguirmi!a proposito soddisfatta o rimborsata?(per il chappy)
ancora grazie a :
ArY_EnGeL
Black_DownTH
broken93
eleonor483
tokiohotellina95
per aver messo questa storia tra le loro preferite.
e Grazie anche a chi ha solo letto

Bacioni
      Brauccia

P.S. volevo dirvi che a breve pubblicherò una nuova fan fiction di massino 3 capitoli ,ispirata al Natale spero la leggerete ^_^

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=295913