Auguri

di graziiia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Buon Natale ***
Capitolo 2: *** Il nuovo anno ***
Capitolo 3: *** NATALE ***
Capitolo 4: *** Felice anno nuovo ***
Capitolo 5: *** Wattpad ***



Capitolo 1
*** Buon Natale ***


E’ Natale, la mia festa preferita, o almeno lo era tempo fa, per la precisione 135 anni fa, quando mia madre è morta lasciandomi sola contro il mondo intero. Lo odiata inizialmente, perché non ha voluto diventare un vampiro, saremmo rimaste insieme per l’eternità, ma la sua famiglia gli ha insegnato che i vampiri sono cattivi, ma soprattutto sono dei mostri. Anche se io sono riuscita a provargli il contrario, ha preferito lasciarmi da sola. Anche se, sola non sono, visto che lo stesso giorno in cui è morta Klaus si era presentato alla mia porta non solo per darmi le condoglianze ma anche per adempiere a una richiesta fattagli da Liz ,”non lasciarla mai sola”. E conoscendo Klaus sarà stato più che felice ad adempiere alla sua richiesta.
-E natale, dovrebbe essere un bel giorno e invece siamo qui.
Mi richiama all’attenzione Klaus, mentre appoggio un mazzo di fiori sulla lapide di mia madre.
-Lo so, ma non posso non venire qui.
Gli rispondo guardandolo intensamente negli occhi.
-Lo so, mi dispiace, ma non sopporto vederti cosi triste, e poi è per questo che ti amo.
Lo bacio, in modo semplice calmo senza fretta, vorrei che mia madre fosse qui per fargli vedere che finalmente sono felice, vorrei averla qui per ringraziarla perché se non fosse stato per lei, ora io e Klaus non staremmo insieme più innamorati che mai.
-Andiamo?
Mi chiede in modo dolce mentre mi pone la mano.
-Vai arrivo subito.
Gli rispondo prima di dargli un bacio sulla guancia per poi vederlo andare via.
Riconcentro la mia attenzione alla lapide di mia madre, quanto vorrei sapere cosa ne pensa di me e Klaus, vorrei i suoi consigli, vorrei lei, qui ed ora.
E prima di andare via e festeggiare il natale con il mio uomo e la mia nuova famiglia non posso non tirare fuori dalla tasca quella famosa lettera.
 
So che sei molto impegnato, nelle tue lotte o guerre ma ho una richiesta da farti. Lo so che non siamo mai andati d’accordo ma si tratta di Caroline.
Io sto morendo, e non voglio che resti da sola, per questo so che i suoi amici gli staranno accanto ma è di te che ha veramente bisogno. Quindi se ti eri innamorato di lei veramente e per te non era solo un passatempo, vieni qui e portala via da questo paese dimenticato da Dio e finalmente falla vivere veramente.
Con affetto, forse non tanto
Liz
Non posso non sorridere per l’ultima nota di mia madre.
-Buon natale mamma.
E un sussurro che solo il vento può cogliere, e con queste ultime parole ritorno ad essere la spensierata Caroline di sempre che si dirige verso l’uomo della sua vita.
 
Angolo Autrice
Inizio con augurarvi Buon Natale, avrei voluto augurarvelo con un capitolo della mia storia L’oscurità, ma visto che il nuovo capitolo non è ancora pronto ho deciso di scrivere una nuova One short per voi, sarà composta da soli sue capitoli. Il secondo capitolo sarà pubblicato a capodanno in modo da augurarvi un buon anno in stile klaroline, prima di allora, BUON NATALE A TUTTI.
Spero che vi piaccia “sono ancora una novellina come scrittrice quindi siate clementi” aspetto le vostre recensioni.
Un bacio
graziiia
 

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Capitolo 2
*** Il nuovo anno ***


Manca un’ora alla mezzanotte, manca un’ora prima dell’inizio del nuovo anno, manca ancora un ora prima che arrivi lei, se mai arriverà.
-Perché non vi godete la festa, fratello.
Viene catturata la mia attenzione da Elijah alle mie spalle.
-Sto aspettando una persona.
La mia voce è fredda, calcolata, non voglio far comprendere a Elijah quanto la sua attesa mi metta in ansia.
-Sei sicuro che verrà? Manca solo un’ora, potrebbe aver declinato la tua offerta.
Mia sorella, più velenosa che mai.
-Andate via, ora!
Ordino con voce dura, non sopporto quando mettono il dito nella piaga del mio cuore, odio quando lo permetto involontariamente. Si allontanano da me con viso duro, feriti, colpevoli, ma ora non mi importa scusarmi con loro, ho altro a cui pensare.
-Non dovevi trattarli cosi.
La sua voce è cristallina, dolce, perfetta, da vera regina.
Mi volto e la vedo, perfetta, con il suo abito corto fino al ginocchio di un rosso forte e intenso come il suo sguardo su di me.
-Sei qui.
-Pensavi veramente che avrei rifiutato il tuo invito.
Mi risponde prima di prendere un calice di champagne da un cameriere che indisturbato passa tra di noi.
-Si, pensavo veramente che non saresti venuta.
Gli rispondo dolcemente, soffermandomi ad osservarla, è bellissima è unica e forse addirittura mia.
-Ti va di ballare?
Gli chiedo sperando di ottenere un si come risposta. Appoggia il calice ormai quasi vuoto sul vassoio, per poi allungarmi la mano in modo che la possa portare in mezzo la sala da ballo, dove tutti i presenti ci guardano incuriositi.
-Perché tutti mi guardano come se fossi una bambola da esposizione?
Mi chiede guardandosi intorno
-Forse perché balli con me.
Gli rispondo beffardo, mentre la stringo sempre di più tra le mie braccia, come ho fatto a vivere questi ultimi anni senza di lei, come ho fatto a stargli lontano? So esattamente come ho fatto, lo sognata ogni notte, di ogni giorno, torturandomi per il semplice fatto di non poterla avere. Fino ad un’ anno fa, quando si è presentata alla mia porta per vedere la mia città, era lì, più bella che mai davanti ai miei occhi, ma non ho mai potuto averla, tenerla stretta a me, pensavo di avere tempo per poterla corteggiare di nuovo ma quando mi ha confessato che sarebbe andata via per vedere il mondo e che New Orleans non era altro che una delle sue tante mete, mi sono sentito morire e non ho potuto non fare un ultimo tentativo per farla restare con me.
-O forse è perché sei tu a ballare con me, sono diventata abbastanza popolare nella tua città da quando sono qui.
-E per questo che vuoi andare via? Perché ormai tutti ti conoscono ?
La mia voce è forte, dura è triste allo stesso tempo, non posso perderla di nuovo, soprattutto ora che sono ad un passo dall’averla per sempre.
-Resta qui e permettimi di mostrarti il mondo, non è bello viaggiare da soli.
Mi fissa meravigliata dalla mia richiesta mentre intorno a noi la gente iniziava a fare il conto alla rovescia.
-MENO 3
La gente urla con tutto il fiato in gola, mentre io guardo lei, come se fosse la cosa più rara di questo mondo, ma che dico ,lei è la cosa più rara che esista in questo mondo, è il fatto che possa essere mia la rende fantastica.
-Hai una città da governare.
Non so se è un modo carino per rifiutare il mio invito, o per mettermi alla prova.
-I miei fratella possono cavarsela anche senza di me.
Mi fissa meravigliata, chissà forse perché mai nessuno la messa al primo posto, come sono pronto a fare io.
-Il grande Klaus che da il controllo della sua città ai suoi fratelli? Questo sarebbe un giorno da segnare sul calendario.
Non posso non ridere della veracità delle sue parole.
-MENO 2
Un altro numero e l’anno vecchio lascerà il posto al nuovo, è il pensare che questo nuovo anno potrebbe iniziare con lei al mio fianco lo rende l’anno più bello.
-Sono pronto a lasciare tutto per te, ho bisogno solo di un tuo si.
Il suo sguardo esprime meraviglia.
-MENO 1
Non mi sono mai sentito più in ansia di ora, non ho mai sentito sottrarmi il controllo dalle mie mani come quando sto con lei.
-BUON ANNO.
Iniziano gli  applausi, fischi, abbracci e baci, soprattutto baci. Come quello che ora io e lei ci stiamo scambiando il più bello che io abbia mai avuto in mille anni è il fatto che sia stata lei a fare tutto lo rende più speciale che mai.
-Ti accetto come mio compagno di viaggio.
E un sussurro tra il chiasso della gente che io colgo forte è chiaro e non posso non baciarla con tutto l’amore che ho iniziato a provare per lei dal giorno del suo compleanno, la stringo a me come se fosse la mia vita, la stringo per non lasciarla mai più andare via. E l’anno più bello della mai vita, è l’unico anno che merita di essere ricordato.
 
Angolo Autrice.
BUON ANNO A TUTTI. Ed ecco l’ultimo capitolo di questa piccola fan fiction nata  esclusivamente per darvi gli auguri in stile Klaroline. Spero che vi piaccia, aspetto al più presto le vostre recensioni.
Un bacio
grziiia

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Capitolo 3
*** NATALE ***


~~PER NATALE.
Devo andare via da qui, devo lasciare la mia città natale ed andare via, il più lontano possibile.
Eppure domani è natale, e non mi va di passarlo con degli estranei, vorrei restare qui, lottare per la mia città, per le persone a cui voglio bene...  Se solo loro avessero lottato per me, se solo, ogni volta che mi dicevano di volermi bene, ci avessero creduto veramente.
E adesso mi trovo da sola a guidare oltre il confine di Mystic Falls diretta  non so dove. Nel momento in cui ho deciso di andare via solo una persona si è fatta spazio nei miei pensieri, una persona che non appena mi vedrebbe mi sorriderebbe e mi accoglierebbe nella sua umile casa, per quanto la casa di un originale possa essere umile.
Tre ore di viaggio per trovarmi qui al il confine di New Orleans a chiedermi se sia la cosa giusta.
Il mio cuore sa che è la cosa giusta, sa che lui non mi allontanerà come hanno fatto tutti, che nonostante il tempo non si è dimenticato di me.
New Orleans è veramente splendida, le immense luci, la musica splendida, gli immensi edifici.
-Caroline?
Mi sento improvvisamente chiamare da una voce molto famigliare.
-Rebekah?
Non so se sia un bene il fatto che la prima persona ad incontrare sia la sorella dell'Ibrido Originale, un po' chiacchierona ma con un ottimo gusto nel vestire.
-Cosa ci fai qui?
Mi chiede avendo in entrambe le mani delle buste, con al loro interno degli addobbi natalizi.
-Sono venuta per passarci il natale, volevo cambiare aira.
Mento non posso dirgli di essere qui per suo fratello.
-Sei arrivata giusto in tempo! Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti ad organizzare la festa di natale, e chi meglio della donna di un Mikaelson potrebbe sapere organizzare una festa?
La guardo basita.
-Non sono la donna di nessuno Rebekah.
La correggo mentre improvvisamente mi accorgo della bionda accanto a lei.
-Scusa non vi ho presentate. Lei è Camille, quella con cui Klaus cerca malamente di sostituirti.
Il mio sguardo si concentra su Camille, bionda occhi celesti, altezza uguale alla mia e sì, si potrebbe dire che sia la mia sosia.
-Non dare retta a Rebekah, io sono solo una vecchia amica, Caroline.
Mi sorride, sicura di se.
-Se è per questo io non sono neanche la ragazza di Klaus, sono solo sua psicologa quando ne ha voglia.
Klaus con uno psicologo, che abbia deciso di curare le sue manie di grandezza e il suo desiderio di uccidere? Mi sembra strano.
-Allora me la dai o no una mano? Non per cattiveria ma Camille non sa il modo in cui un Mikaelson organizza una festa, tu invece….
-Ti aiuterò Rebekah, non ho bisogno di tutte queste lusinghe, ma in cambio desidero solo una cosa.
Mi fissa con un sorriso soddisfatto.
-Tranquilla ti farò incontrare mio fratello.
-Non è questo quello che volevo chiederti.
Mi domando come potrei mai sopportarla se io e Klaus decidessimo di metterci insieme definitivamente. Non accadrà perché tu non ti metterai con Klaus, mi corregge la mia mente (anche se mai dire mai.)
-Vorrei un luogo in cui stare, non ho avuto il tempo di prenotare un hotel.
-Tranquilla villa Mikaelson è piena di stanze.
Il tragitto dal centro movimentato di New Orleans all’immensa abitazione di Klaus è molto breve. È molto più grande di quella che aveva a Mystic  Falls.
Nel cortile uomini e donne parlano, ridono incuranti della nostra presenza finché Rebekah non attira la loro attenzione.
-Vi voglio tutti fuori di qui, almeno che non ci vogliate dare una mano per organizzare la festa di stasera.
Dal gruppo di vampiri che restano inflessibili al tono minaccioso di Rebekah esce un uomo alto dalla pelle scura che si avvicina a noi con passo elegante e sicuro, non curante della vampira originale.
-Klaus ha già detto che non ha la minima intenzione di organizzare una festa!
Si fissano negli occhi. Conosco molto bene quel modo di fissarsi, è lo stesso che adottiamo io e Klaus quando l’una non vuole essere piegato dall’altro.
-Klaus cambierà idea.
E ancora una donna fiera, penso che sia uno stampo uguale per ogni Mikaelson.
-Camille ci ha già provato, eppure ha detto di no.
Risponde concentrando il suo sguardo su Camille, prima di spostarlo su di me, ammutolendosi.
-Ho trovato un modo.
-E quale sarebbe?
Una voce, quella voce, che proviene dall’uomo di fronte a me, che in modo infinitamente sexy scende le scale avvicinandosi sempre di più, fino ad incontrare i miei occhi.
-Caroline?
-Ciao Klaus.
Il cuore mi batte a mille, non pensavo di trovarmelo d’avanti cosi presto.
Mi fissa ammutolito, mentre Rebekah  si pone al mio fianco prendendo la parola.
-Caroline è venuta qui a passare il natale, ed ha deciso di aiutarmi nell’organizzare la festa di stasera.
Continua a tenere i suoi occhi fissi nei miei, mentre si rivolge alla sorella.
-Non ci sarà nessuna festa Rebekah. Siamo in guerra, dimenticato?
I suoi occhi, quanto mi sono mancati i suoi occhi?
-Beh puoi usare la festa come un modo per dare vita a qualche trattato di pace, metti a loro agio i tuoi nemici e colpiscili quando sono distratti.
Prendo parola mentre gli occhi di tutti sono puntati su di noi. E si i suoi occhi mi sono mancati veramente tanto.
-Vedi? Siamo contenti tutti e due, io organizzo una festa per riunire la famiglia e tu la utilizzi contro i tuoi nemici.
Interviene Rebekah ponendosi difronte a lui.
Guarda lei e poi me, prima di avvicinarsi ad un palmo dal mio viso.
-Ad una condizione.
Conosco quello sguardo.
-Ti concederò un ballo ma nient'altro.
Sorride mettendo in mostra le sue splendide fossette.
-I miei vampiri vi aiuteranno.
Indica i vampiri che intorno a noi erano rimasti muti ad osservare il tutto.

(5 ore dopo)

La stanza che Rebekah  mi ha dato è veramente molto bella e lussuosa esattamente come tutto quello che circonda Klaus.
Toc-toc-toc
Accorro ad aprire sperando che non sia Rebekah, non sopporto più le sue lamentele sull’incapacità di Camille di distinguere un color pesco da un color arancio.
Ma dietro la porta della stanza mi ritrovo una vampira dei vampiri che poche ore prima ci aveva aiutato ad abbellire la casa per la festa.
-Klaus mi ha chiesto di passare è di consegnati questo.
Ho giusto il tempo di prendere l’abito in mano che lei scompare nel nulla.
L’abito è di un rosso intenso con lo scollo a cuore sul davanti, con un profondo scollo dietro la schiena, con un lungo strascico, è veramente stupendo, metto da parte l'orgoglio e decido di indossarlo, dato che è l'unico vestito decente per la festa.

La casa è piena di gente: vampiri, lupi, streghe, umani si confondono tra di loro, consapevoli che le creature più forti del mondo potrebbero fare di loro la propria cena ma sembrano non curarsene. E tra loro c’è lui, bello come mai che parla con Camille e Elijah.
E come se chiamato da una voce muta si volta verso di me concentrando i suoi occhi nei miei e sorridendomi mentre una alla volta scendo i gradini della scala che mi dividono da lui.
-Sei bellissima.
-Grazie, merito dell’abito.
-No, è merito tuo e della tua bellezza ineguagliabile.
Sorrido imbarazzata ma contenta di avere ancora un certo ascendente su di lui.
-Balli con me?
Non rispondo, non annuisco gli cedo la mia mano come muto assenso.
La musica calma riecheggia nell’aria e le sue braccia intorno al mio corpo mi fanno sentire al posto giusto.
-Non mi hai detto perché sei qui.
Lo guardo negli occhi.
-Sono qui perché volevo sentirmi a casa e tu mi fai sentire cosi, per questo voglio chiederti se posso restare qui.
C’è stupore nei suoi occhi, meraviglia, come se avesse sognato questo momento ogni notte e che ora che si è avverato, gli sembra impossibile.
-Io ti voglio qui Caroline, ti ho sempre voluta qui, in questa città, tra la gente, tra le mie braccia.
I nostri occhi mi fissano come se nella stanza non ci fosse nessun altro se non noi, il nostro amore e le nostre anime che si uniscono come due puzzle dello stesso disegno.
-Ma questa è una città in guerra e non sopporterei mai il fatto che qualcuno ti possa fare del male.
Lo guardo fisso negli occhi e gli accarezzo la guancia prima di dargli la mia risposta.
-So badare a me stessa Klaus, so cavarmela, ti ricordo che sono nata nella cittadina più pericolosa del mondo, dove il soprannaturale è di casa. Se vuoi mandarmi via perché non provi niente per me e non sai come dirmelo allora….
-Ti amo Caroline Forbes.
Avreste mai pensato che il grande ibrido originale sarebbe mai stato capace di amare? Io si!
Mi bastano queste poche parole per ammutolirmi.
-Ti amo Klaus.
E fu cosi che passai il più bel natale di tutta la mia vita, tra le braccia dell’unico uomo che mi abbia mai accettata per quello che sono, che non ha mai cercato di cambiarmi, che non si è mai vergognato di come sono, ma soprattutto dell’unico uomo a cui sarei disposta a concedergli il controllo del mio cuore.
-Buon Natale Klaus.
-Il primo di mille altri insieme, love.
E poi un bacio intenso, vero, unico indimenticabile.

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Capitolo 4
*** Felice anno nuovo ***


~~CAPODANNO
Tutto è perfetto, le luci, l’atmosfera, il cibo, l’intrattenimento. Tutto rende questa citta fantastica, la mia città. Dovrei essere fiero di me, ho quello che ho sempre voluto: la città che ho costruito sotto il mio controllo, la mia famiglia unita, la mia bambina al sicuro, ma mi manca qualcosa, qualcosa che mi fa sembrare questa stanza vuota, nonostante sia piena di gente, la sento vuota, oscura, senza uno spiraglio di luce. Una volta pensavo di poter sostituire quella luce con un’altra, bella come lei, vivace e sicura di sè, è stato l’errore più grande perché non ha fatto altro che ricordarmela di più, vedere Camille ogni giorno della mia vita non fa altro che ricordarmi quello che tanto vorrei oggi, ma che non avrò mai.
Sono uno stupido lo so, ma cerco i suoi occhi nella folla, spero che lei compaia dal nulla, spero che mi abbia fatto questo splendido regalo di capodanno decidendo di passare la sua eternità con me. Ma lei non è qui.
- Klaus vieni a ballare con me.
La voce di Camille attira la mia attenzione. Per un secondo, per un nano secondo ho pensato che fosse lei, ma cosi non è.
- Perdonami Camille ma non mi va, devo andare.
La liquido malamente per uscire da questa casa.
Mi avvicino ad Hayley prendo Hope senza dare spiegazioni e mi allontano da tutti, sopratutto da quella donna che mi ricorda quello che non avrò mai, mi allontano da quella gente che  pensa di sapere cos’è l’amore ma in realtà non ne ha la più pallida idea.
- Dove andiamo papà?
Mi chiede la mia piccola accompagnatrice l’unica che dopo lei, riesce a rendere un giorno bruttissimo uno dei migliori della mia vita.
- Andiamo a fare un giro, ti va?
Non risponde sorride e mi prende prende per mano.
La città è illuminata dalle luci natalizie, sono intenzionato a dirigermi verso un negozio di giocattoli per comprare una bellissima bambola alla mia piccola donna, quando ad un tratto una voce mi giunge forte è chiara.
- No Lizze non posso comprarti la bambola che desideri, ma ti prometto che appena potrò ti comprerò tutte le bambole che vuoi.
È la sua voce, non una riproduzione della mia mente, non un sogno ma la realtà. Mi volto verso il punto in cui giungeva la voce e la vedo con al suo fianco una bambine di circa tre anni con i lunghi capelli castani, vorrei tanto avvicinarmi a lei ma mi sento bloccato.
- Non si sente bene signore?
Mi sento chiedere da una bambina alla mia destra, e identica a quella che si trova accanto alla donna che invade i miei sogni e i miei pensieri.
La bambina guarda prima me e poi Hope che gli sorride teneramente.
- MAMMA, questo signore non sta bene.
Urla in direzione di Caroline che sentendo la sua tenera voce si volta verso di me. I miei occhi sono puntati nei suoi, e nulla ha più importanza.
- Klaus.
Pronuncia il mio nome con molta delicatezza, mentre si avvicina a noi, e subito la bambina che prima si trovava alla mia destra si avvicina a lei cercando protezione.
- Chi è questo signore mamma?
Di nuovo quella parola mamma, lei è la madre di quelle due bambine non è possibile.
- È un vecchio amico della mamma.
Risponde alle due piccole creature che adesso concentrano il loro sguardo su di me, immobile di fronte a loro e poi alla mia piccola Hope che spaventata cerca di nascondersi dietro le mie spalle.
- Tu devi essere Hope?
Gli chiede Caroline gentilemnte, mentre cerca di avvicinarsi a lei porgendogli la sua tenera mano. Inizialmente vedo Hope titubante, ma all’improvviso si forma un grande sorriso sulle sue labbra prima di stringere la mano dell’unica donna che sia mai riuscita a farmi battere il cuore come se fossi ancora umano. Dopo aver allontanato la sua attenzione da mia figlia la riposa nuovamente su di me.
- Klaus ti senti bene?
La sua voce mi riporta alla realtà.
È qui, difronte a me, nella mia città, bella più che mai con al suo fianco due bellissime bambine che la chiamano mamma, sa di Hope, come posso stare bene.
Sembra notare il mio trambusto mentale.
- Bambine che ne dite se andiamo al bar di prima a prendere qualcosa di caldo? Cosi offriamo un caffe a Klaus, sperando che si riprenda, e una buona cioccolata calda per la piccola Hope.
Ride, ride di me e della mia faccia buffa, ma l’amo anche per questo.
- SIII
Urlano contente mentre una di loro prende per mano Hope, che stranamente si lascia toccare da un estranea e l’altra mi prendono per mano e mi tirano affinché le segua, mentre la mia bellissima Caroline resta in disparte per gustarsi la scena..
- Vieni zio Klaus, sei molto pallido.
Zio Klaus, questa è bella.
Dopo che le bambine hanno preso la cioccolata calda e si sono sedute a disparte al tavolino accanto al nostro io e Caroline abbiamo la possibilità di parlare.
- Sei diventata madre.
Non c’è rimpianto nei suoi occhi.
- E tu sei diventato padre.
Mi risponde guardando Hope, che parla e scherza con le due gemelle, colpito e affondato.
- Si chiamano Lizze e Jo.
Guardo le bambine che ridono spensierate, mentre bevono il loro cioccolato caldo.
- Ma in confronto a te, non sono figlie mie.
Gli concedo tutta la mia attenzione.
- Le ho partorite io, si, ma la loro vera madre è morta e poiché faceva parte di una forte congrega le hanno trasferite nel mio ventre.
È  una storia veramente incredibile.
- Dov’è il loro padre?
Guarda la tazza rammaricata prima di rivolgerla verso di me.
- Alaric è morto, per proteggerci
Alaric il suo professore di storia, questo si che è più bizzarro.
- Cosa ci fai qui a New Orleans?
Alza il volto e lo concentra su di me, i suoi occhi, possibbile che riescano ancora a farmi innamorare di se.
- Sono da sola, mia madre, Alaric e Matt sono morti, Damon e Elena sono rinchiusi in una bara, Stefan si è sposato con la sua prima fiamma Valerie, Bonnie convive con Enzo, Tyler si allena con i lupi da qualche parte nel mondo, Jeremy è a caccia di vampiri, sono sola, cosi ho deciso di prendere le mie due bambine e  girare il mondo, ho pensato di passare prima da qui per vedere come stai, è da tanto che non ci sentiamo, volevo vedere come stai, e poi lo sai che non sono mai stata da nessuna parte, volevo visitare New Orleans.
Ha scelto la mia città, come prima tappa per il suo tour intorno al mondo ha scelto la mia città, e voluta venire a vedere come sto, io, l’uomo che gli ho fatto passare le pene dell’inferno ma anche l’unico che è stato disposto ad amare lei e soltanto lei.
- Hai intenzione di andare da sola in giro per il mondo?
Voglio andare con lei, voglio stare con lei, prendere Hope lasciare New Orleans sotto il controllo dei miei fratelli per qualche mese e andare via con lei.
- Lo sai che posso farcela da sola.
E fiera, lo è sempre stata, e l’amo per questo, amo tutto di lei. Sto per rispondergli quando veniamo interrotti dalle nostre piccole bambine tutte sporche di cioccolato.
- Mamma, Lizz ha sporcato il volto di Hope con la cioccolata.
Grida la piccola Jo, mentre in disparte Lizz piange dispiaciuta.
- Lizz!
- Non volevo farla a posta mamma.
Si avvicina a lei, sorridendogli e l’abbraccia e veramente una madre stupenda, perfetta.
- Non fa niente ma vai a dire scusa a Hope.
Nel frattempo la mia piccola principessa è immobile a fissare Caroline, e posso immagginare anche il perché.
- Scusa Hope, non volevo.
Si scusa Lizz, mentre si avvicina a lei con gli occhi rossi per il pianto.
- Non fa niente, è buono il cioccolato.
Sorridendo Caroline si avvicina a lei con un tovagliolo e gli pulisce le labbra sporche di cioccolato, mentre Hope resta fissa a guardarla.
- Ma guarda che bella famigliola Kevin.
Una vecchietta richiama l’attenzione del marito mentre passavano accanto al nostro tavolo.
- Ho miei cari godeteveli adesso che sono piccole che appena troveranno marito, si allontaneranno senza far rumore.
Appena troveranno marito? Solo il pensiero di Hope tra le braccia di un uomo che non è alla sua altezza mi fa salir il crimine alle stelle, ma devo stare calmo sono solo due vecchietti e poi ci sono le bambine e Caroline e non voglio farla arrabbiare.
Per questo sorrido e aspetto che vadano via.
Sono intento a voltarmi nella direzione di Caroline e Hope quando improvvisamente noto ce Hope tiene il volto di Caroline tra le sue piccole mani.
- Tu sei l’angelo di papà!
Esclama. Caroline resta senza parole, prima che la mia principessa continui a parlare.
- Mi ha regalato un tuo ritratto il giorno del mio compleanno, dicendomi che se ti avrei mai vista nella mia vita significava che stava arrivando il bene nella nostra città e che lui sarebbe stato più buono.
Le parole di Hope mi mettono in imbarazzo, sapevo il perché la guardasse in quel modo ma speravo che non gli raccontasse nulla.
Gli sorride prima di mandare le bambina a giocare, per farmi sicuramente uno dei suoi discorsi su “io e te non staremo mai insieme”
- Klaus?
Mi chiama, ma io sono intenzionato ad alzarmi ed andarmene, non voglio sentirgli dire nulla che possa rovinarmi questo bel ricordo di noi due insieme con le nostre figlie.
- Non dirlo Caroline, lo so, non provi nulla per me, e io sono un illuso ad amarti ancora, a provare qualcosa di cosi forte, per te, tu che mi hai reso chi sono, si perché se sono un buon padre è grazie a te, perché sei stata tu ha bucare la mia armatura. Quindi non dire nulla e lasciami questo ricordo di noi due insieme.
Sono intento ad alzarmi e dirigermi da Hope per tornare a casa, quando sento il mio polso strinto da una debole mano.
- Non sono venuta qui solo per allontanarmi dal mio passato, per girare il mondo con le mie bambine, sono venuta qui per te, me lo ripetevo durante il viaggio che non dovevo venire, che questo amore che io nutro ancora per te è sbagliavo, ma più mi avvicinavo alla tua città più iniziavo a sentirmi bene, bene come non sto più da tempo. Io ti amo Klaus, nonostante tu mi abbia rovinato la vita, ti amo perché a modo tua l' hai resa migliore, ti amo perché in te c’è cosi tanta umanità che esce fuori quando te lo aspetti. Ti amo, e non sono pentita di questo, lo urlerei al mondo…..
Non riesco a farla finire che mi avvento sulle sue labbra, quelle labbra che sogno ogni sera, che mi perseguitano da quando lo incontrata la prima volta.
E mentre rendo realtà il mio sogno sento le bambine urlare contente.
- La mia mamma e il tuo papà si stanno baciando. Diventeremo una grande famiglia che bello.
E mente mi perdo in un bacio che vorrei durasse per sempre, l’orologio indica mezzanotte, e l’inizio dell’anno più bello di sempre.

ANGOLO AUTRICE
Prima cosa chiedo scusa di aver pubblicato con un giorno di ritardo, ma meglio tardi che mai.
Dopo un'anno dalla creazione di queste raccolta di storie ci ritroviamo qui. Spero che il capitolo vi sia piaciuto mi piacerebbe avere un commento giusto per sapere cosa ne pensate. Ringrazio la mia bellissima beta, senza la quale non so se continuerei a pubblicare storie. Vi auguro un felice anno nuovo, e che il 2016 ci porti tanto tanto Klaroline.
un bacio graziiia

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Capitolo 5
*** Wattpad ***


Potete trovare questa storia anche su wattpad modificata e con il seguito intitolato Chi sono! Ho appena pubblicato il mio primo libro ispirato a The vampire Daris dal titolo La Doppelganger lo specchio dell'anima potete trovarlo su Amazon. Il mio nome è Codazzo Grazia Celeste.

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