I quarant'anni di Betty

di Butterfly8
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La grande paura – Prologo ***
Capitolo 2: *** Betty ***
Capitolo 3: *** Armando ***
Capitolo 4: *** Betty ***
Capitolo 5: *** Armando ***
Capitolo 6: *** Betty ***
Capitolo 7: *** Armando ***
Capitolo 8: *** Betty ***
Capitolo 9: *** Armando ***
Capitolo 10: *** Betty ***
Capitolo 11: *** Armando ***
Capitolo 12: *** Betty ***
Capitolo 13: *** Armando ***
Capitolo 14: *** Betty ***
Capitolo 15: *** Armando ***
Capitolo 16: *** Betty ***
Capitolo 17: *** Armando ***
Capitolo 18: *** Betty ***
Capitolo 19: *** Armando ***
Capitolo 20: *** Betty ***
Capitolo 21: *** Armando ***
Capitolo 22: *** Betty ***
Capitolo 23: *** Armando ***
Capitolo 24: *** Betty ***
Capitolo 25: *** Armando ***
Capitolo 26: *** Parte II - Daniele ***
Capitolo 27: *** Betty ***
Capitolo 28: *** Armando ***
Capitolo 29: *** Daniele ***
Capitolo 30: *** Betty ***
Capitolo 31: *** Armando ***
Capitolo 32: *** Daniele ***
Capitolo 33: *** Betty ***
Capitolo 34: *** Armando ***
Capitolo 35: *** Daniele ***
Capitolo 36: *** Betty ***
Capitolo 37: *** Armando ***
Capitolo 38: *** Betty ***
Capitolo 39: *** Armando ***
Capitolo 40: *** Daniele ***
Capitolo 41: *** Betty ***
Capitolo 42: *** Armando ***
Capitolo 43: *** Betty ***
Capitolo 44: *** Armando ***
Capitolo 45: *** Betty ***
Capitolo 46: *** Armando ***
Capitolo 47: *** Betty ***
Capitolo 48: *** Armando ***
Capitolo 49: *** Betty ***
Capitolo 50: *** Armando ***
Capitolo 51: *** Betty ***
Capitolo 52: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** La grande paura – Prologo ***


Nei dodici anni trascorsi, avevano vissuto tanti momenti difficili, ma mai come quello che avevano dovuto affrontare di recente. La possibilità che Betty potesse morire non aveva mai sfiorato nessuno di loro e il fatto che essa si manifestasse così prepotentemente aveva lasciato tutti con il fiato spezzato in gola. Per fortuna, si era trattato solo di una grande, grandissima paura.
La sera in cui il piccolo Roberto aveva fatto i capricci fino al punto di lasciare sparse per la casa tutte le sue costruzioni, fino al punto di fare scivolare Betty a terra su un fianco, le aveva salvato la vita. Dopo era piena zeppa di lividi, ma così aveva potuto scoprire una pallina nel seno… All’iniziale terrore erano seguite visite specialistiche e la diagnosi. Era stata fortunata, un tumore preso molto molto in tempo. Armando era stato categorico, avrebbe dovuto curarsi negli Stati Uniti. Avrebbe dovuto sottoporsi ad un intervento per asportare il nodulo, fare altri esami, aspettare gli esiti e vedere cosa fare.
Betty ricordava quei giorni come molto confusi. L’unica cosa di cui aveva percezione netta era la presenza di Armando, sempre vicina a lei, e di Roberto e Margherita. Per evitare che i bambini potessero capire che qualcosa non andava, avevano deciso che Hermes e Giulia sarebbero rimasti con loro a Bogotà, mentre Roberto e Margherita sarebbero andati con Armando e Betty a New York. Per Giulia non era stato facile accettare di stare lontano da sua figlia in un momento tanto difficile e l’aveva affidata a Margherita con le lacrime agli occhi.
“Signora Margherita, lo so che Betty non è la donna che lei aveva scelto per suo figlio, so che in questi anni l’ha prima sopportata e poi accettata forse a malincuore ma se ha imparato a conoscerla sa che mia figlia ha agito come ha agito solo per amore. Ora vive un momento molto duro, la prego di starle vicino come una madre, visto che io non posso. Metta da parte definitivamente la sua diffidenza.”
“Giulia” aveva risposto Margherita “ è vero che io all’inizio non vedevo affatto bene la storia tra i nostri figli. Però col tempo mi sono ricreduta … ho visto con i miei occhi che Betty ha fatto e fa felice mio figlio. Non conta quello che pensavo io … mio figlio la ama e non è necessario che lei mi faccia alcuna raccomandazione. Betty fa parte della mia famiglia ormai da tempo, è la madre dei miei nipoti, non ho nessuna intenzione di lasciarla sola.”
Così erano partiti per New York. Armando faceva di tutto per tranquillizzare Betty, dicendo che le prospettive erano buone, che sarebbe guarita senza problemi, ma Betty in cuor suo sapeva che lui era terrorizzato quanto lei. Dei suoi tre giorni di ricovero, ricordava nettamente di averlo sempre a fianco. Aveva fatto un po’ di casino quando gli avevano detto che non sarebbe potuto restare accanto a lei, ma risolto quel disguido aveva passato tutto il tempo con lei, la sera prima dell’intervento aveva dormito con lei, il giorno dell’operazione l’aveva fatta riposare e poi la sera era tornato lì. Non l’aveva lasciata un attimo. Lo stesso Margherita … era stata una presenza più discreta di Armando ma non l’aveva lasciata sola … aveva passato molto tempo in stanza con lei ad accarezzarla e tranquillizzarla, quando Armando non c’era e poteva dare sfogo alla sua paura.
Quindici giorni dopo, quando erano ritornati per gli esiti delle analisi, Betty e Armando avevano pianto insieme allo scoprire che tutto era andato bene e che fortunatamente non erano necessarie altre cure. Betty avrebbe solo dovuto controllarsi ciclicamente ma i medici erano piuttosto ottimisti perché erano intervenuti piuttosto in tempo e perché dalle analisi genetiche era emerso che Betty non aveva il gene della recidiva. Potevano insomma tirare un sospiro di sollievo. E tornare alla loro vita.
 
Tre mesi dopo…

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Capitolo 2
*** Betty ***


In  Ecomoda i problemi non mancano mai, infatti siamo totalmente in ritardo con la preparazione dei corsi di formazione dei personal shopper, stylist e consulenti di immagine. Sto aspettando che Hugo Lombardi mi presenti il suo amico Stefan Castro. Secondo lui, Stefan è IL personal shopper, LO stylist, IL consulente di immagine. Abbiamo bisogno di fare questi corsi, dobbiamo formare il personale.
“Posso” chiede Armando entrando dal mio vecchio ufficio.
“Certo” dico andandogli incontro e abbracciandolo. Abbiamo passato un momento difficilissimo. La mia malattia per quanto lieve ci ha devastati. Ho pensato di dover morire. Di dover lasciare Armando e i miei figli. E più tutti mi dicevano che sarebbe andato tutto bene, più mi convincevo che dovevo essere pronta ad affrontare tutte le possibilità. Quella di lasciare i miei cari, i miei meravigliosi figli, questo folle marito, è stata terribile. Sono stata fortunata.
Come se mi leggesse nel pensiero, solleva il mio volto e mi asciuga una lacrima.
“Amore è passato” mi dice. “Ora stai bene”.
“Lo so, ma non riesco a fare a meno di pensarci”
“Non farlo, pensa a Mario Calderon!”mi dice, lo sanno tutti che benché lavori qui non l’ho ancora perdonato per quello che mi ha fatto dodici anni fa! Anche se ormai lo tollero, perché lavora con il Fashion Group e perché è amico di Armando.
“Neanche pensare a lui è sufficiente, poi con il fatto che è venuto a New York e ti sia rimasto accanto mentre mi operavano e poi sia ripartito per non farsi vedere, inizio a non avercela più con lui” sbotto.
“Cosa sentono le mie orecchie!”
“Ma non pensare che l’abbia perdonato! Diciamo che sto solo cominciando a pensarci”
“Era ora!” mi dice mio marito facendomi il solletico.
In quel momento, bussano alla porta e si affaccia Hugo Lombardi che entra con il suo amico.
“Beatriz, Armando, vi presento Stefan Castro, personal shopper, stilyst e consulente d’immagine”
“Signor Castro, piacere di conoscerla, sono Beatriz Pinzon Mendoza, presidente di Ecomoda e questo è mio marito Armando Mendoza, vicepresidente” dico stringendogli la mano. Lo stesso fa Armando!
“La conosco di fama signora Mendoza” dice Stefan “ a quanto pare lei è una delle migliori manager del paese. Ho sentito parlare di lei ad un evento umanitario organizzato da Adriana Arboleda”
Voglio uccidere questo tizio, stava pensando Armando.
“Grazie, molto gentile, in realtà sono solo una persona che prende molto sul serio il suo lavoro. Prego si accomodi, le posso offrire qualcosa da bere?”
“ Si grazie, accetterei molto volentieri un caffè”
Mio marito non ha ancora proferito parola, il che mi sembra molto strano … fa una faccia pensierosa mentre entra Annamaria con del caffè per tutti.  Ho la sensazione che non gli sia simpatico, mentre invece a me ha fatto una buona impressione.
“Allora Stefan, la prima persona che ha bisogno dei tuoi consigli è il qui presente Armando Mendoza che sebbene un tempo era considerato un sex symbol di recente non sa affatto vestirsi…”
“Hugo….” dice Armando “ io non ho bisogno di uno stilyst …. Ma forse tu hai bisogno di cercarti un nuovo lavoro?”
“Signor Mendoza, non si preoccupi” risponde Stefan “ conosco Hugo da molto tempo e so come è fatto…. Fa saltare i nervi a molti ….”
“ A me in particolare …!”
“Comunque” mi intrometto io “siamo qui per parlare di lavoro … Hugo ci ha detto che lei è il guru del settore qui in Colombia, come saprà Ecomoda ha già da diversi anni un servizio di personal shopper, stilyst e consulenti di immagine, tuttavia non siamo soddisfatti di come l’agenzia di cui ci serviamo ha preparato il personale e vorremmo cambiare … All’inizio Hugo non era favorevole, ma poi si è convinto e ci ha fatto il suo nome.”
“ Si, mi ha più o meno raccontato che ormai da dodici anni fornite questi servizi …. Hugo grazie di considerarmi un GURU. Se non ho capito male si tratterebbe di fare dei corsi di aggiornamento al vostro personale su scala nazionale.”
“Abbiamo cinquecento punti vendita tra nazionali e internazionali, nostri e in franchising” interviene Armando “dobbiamo fare riferimento ad ovunque ci sia il nome Ecomoda. In ogni negozio Ecomoda c’è un personal shopper. In questi anni nonostante le difficoltà abbiamo cercato di tenere i nostri standard più alti possibili. Lei sa che collaboriamo con il Fashion Group, una multinazionale del settore orami da un decennio e questo ci ha permesso di espanderci ma senza esagerazioni. Ormai il marchio Ecomoda è un marchio di classe, di stile per tutte le fasce della popolazione e dobbiamo continuare a garantire i nostri standard per non perdere mercato”.
“Quindi cosa proponete?”chiede Stefan Castro
“Noi abbiamo bisogno di organizzare come dice lei dei corsi di aggiornamento per i nostri dipendenti e di questo dovrebbe occuparsene lei, e strutturare il corso come meglio crede” aggiungo io
“Inoltre” aggiunge Hugo “potresti dare dei consigli ai nostri dirigenti su come vestirsi …. Perché qui l’arte, l’estetica non sanno cosa sia!”
“Devo pensarci” dice Stefan “non è un fattore economico solamente … certo  una mia collaborazione con Ecomoda e con Hugo Lombardi sarebbe un gran colpo per me … il punto è che io seguo anche diverse star e alcuni stilisti…. Quindi questo per me non potrebbe essere un impegno esclusivo.”
“Mi sembra chiaro che lei si riferisce al suo lavoro in alcuni grandi magazzini” intervengo io “mi sono informata. Lei lavora per i maggiori grandi magazzini di moda della Colombia, tuttavia qui, come lei ha appena detto si stratta di collaborare con una delle più grandi case di moda della Colombia”
“Dica pure la più grande”
“Appunto” continuo “con uno stilista di grido come il signor Lombardi, con un marchio di fama mondiale”.
“Va bene” conclude Stefan “Accetto. È una sfida troppo interessante per me perché io ci rinunci! Organizzerò questi corsi di aggiornamento con la mia agenzia e se voi siete d’accordo vorrei fare alcune dimostrazioni pratiche personalmente in un punto vendita di vostra scelta”
“Braaavo Stefan” aggiunge Hugo “vieni, vieni nel mio atelie r… ti faccio vedere i bozzetti della nuova collezione!”
“Un momento” li interrompe Armando “sarebbe meglio se venisse Nicolas Mora per discutere del fattore costi, non vi sembra?”
Ci spostiamo nella sala riunioni.
Un’ora dopo, al momento di uscire Stefan mi saluta con un baciamano, stringe le mani a tutti e va via con Hugo.
“Quel tipo” dice Nicolas Mora “ci costerà un bel po’… centomilioni di pesos non sono una cifra da poco per un corso di aggiornamento”
“Ma sarà come avere una Mercedes!” aggiungo io
“Ok, Betty, come vuoi! Vado a pranzo! A dopo” Nicolas saluta ed esce.

Seguo Armando nel suo studio. Si siede sul divano.
“Armando” inizio io “perché ho l’impressione che Stefan Castro non ti piaccia?”
“Abbiamo chiesto se è gay? Non voglio trovarmi un’altra pazza isterica come Hugo tra i piedi”
“Armando” vado a sedermi accanto a lui, “come ti ho detto ho preso delle informazioni, non è gay, è etero. Trentotto anni, titolare della Look’s Agency, dieci dipendenti, stilyst di grido, un giovane imprenditore che si sta facendo strada nel mondo della moda colombiana”
“Accidenti Betty, data di nascita? Codice fiscale? Redditi? Quante informazioni hai raccolto?”
“Quelle necessarie”
“E’ sposato?”
“No, perché questa domanda Armando?” chiedo io
“Ecco perché non mi piace, l’ho percepito a pelle! L’hai colpito!”dice seccato lui
“Ma cosa stai dicendo tesoro? Che ti prende?” lo abbraccio “Io non ho colpito nessuno … al massimo avrà pensato che posso essere una delle sue potenziali clienti ah ah ah” lo bacio.
Quando smettiamo di baciarci lui mi dice “ Non scherzare Betty, io certe cose le capisco, le sento a pelle e quel tizio non mi piace. Farà bene a starti lontano”
“Come se io potessi tradirti ….”
“Senti … io sto appena adesso iniziando ad accettare la storia di Michel …”
“Armando …. Sono passati dodici anni …. ti ho già raccontato mille volte che non è successo niente tra me e Michel!” lo accarezzo sulla nuca “sei davveropazzo” lo bacio di nuovo.
“Non posso pensare di perderti, non saprei come vivere senza te e i bambini”
“Non mi perderai, perché non ti lascerò mai per un altro e lo sai, per questo puoi fidarti di me… per il resto…”
Mi abbraccia forte “Per il resto stai bene…. E starai bene! Betty basta paura! Dobbiamo tornare a vivere!”
In quel momento suona il suo telefono, risponde.
“Sandra, dimmi”
“Dottore c’è il suo amico Manuel Pereira che la aspetta per il pranzo”
“Oddio è vero l’avevo completamente dimenticato!”chiude la telefonata e si rivolge a me “Devo andare a pranzo con Manuel Pereira, è un mio vecchio compagno di università! Non lo vedo da almeno quindici anni! Tu cosa fai per pranzo?”
“Pranzo qui con le ragazze, ma poi esco prima perché devo andare a comprare delle scarpe con Camila …!”
“Non vuoi portarti il tuo amico personal shopper ?” mi provoca dandomi un bacio
“Potrei pensarci!” ribatto io e faccio finta di pensarci
“ Senti Mostro …. Provaci.. poi vediamo” ed esce. 

Mi dirigo in Presidenza e vengo subito raggiunta dalle ragazze con il pranzo. Annamaria inizia  subito l’interrogatorio.
“Betty,chi era quel fusto con Hugo? Quanti anni ha? Lavorerà qui?”
Sarà un pranzo difficile!

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Capitolo 3
*** Armando ***


“Cosa hai detto Manuel?”quasi mi strozzo per la sorpresa. Siamo a pranzo da Le Noir. Non vedo Manuel da quindici anni ma mai e poi mai avrei pensato di ricevere una simile proposta.
“Hai sentito benissimo invece” mi risponde lui “come ti ho già detto abbiamo fondato questa azienda l’anno scorso, si chiama New Tech e abbiamo bisogno di un manager rampante che possa collocarla sul mercato e aprire nuove prospettive di vendita”
“Ma perché io? Io mi sono sempre e solo occupato di moda, cosa vuoi che ne sappia di nuove tecnologie?”
“Tu sei la persona giusta! Lo so per certo … Non ti sei stufato della moda? Per carità sei un manager di successo, nell’azienda fondata da tuo padre e guidata da tua moglie! Io ti propongo di essere tu l’artefice di questa azienda! Noi abbiamo iniziato quasi per scherzo, sviluppando applicazioni con dei giovani ingegneri neolaureati, e adesso dobbiamo per forza strutturarci da un punto di vista di marketing. Le commissioni non ci mancano, ma dobbiamo affermarci. Tu capisci che siamo dei neonati… tutto il settore marketing, prospettive di futuro etc… nessuno di noi ci capisce qualcosa. Noi siamo ingegneri informatici, tu sei un ingegnere industriale. Sei quello che ci serve!”
“E non potete trovarne un altro? Magari tra i neolaureati?”
“Armando ma cosa dici? Come possiamo dare un incarico del genere ad un neolaureato?”
“Ma perché proprio io? Non posso farlo”
“Ma perché no? Tu sei abbastanza folle da poterlo fare! Non vuoi rimetterti in gioco?”
Maledizione, maledizione!
“Non devi rispondermi subito. Pensaci. Inoltre se tu accetti diventeresti il Presidente, ma più che un presidente saresti un coordinatore, perché da noi al momento la gerarchia non ha molta importanza. E per quanto riguarda lo stipendio, di certo non sarà mai e poi mai alto come quello che percepisci adesso, ma potrebbe sempre aumentare grazie al tuo lavoro!”
“Insomma mi stai chiedendo di accettare un lavoro dove l’unica cosa certa è il rischio, anche il rischio di fare la fame!”
“La fame no di certo, ma se c’è qualcuno che può farlo, sei tu. Hai le spalle coperte. Sei sempre un azionista dell’azienda di tuo padre”
“Manu smettila di chiamare così la mia azienda! È mia per Dio… ci lavoro da più sedici anni!”
“Manu, mi chiamavi così al tempo dell’università! Pensaci Armando… potremmo diventare i nuovi Bill Gates e Steve Jobs, abbiamo bisogno di te”.

 
Maledetto Manuel, maledetto Manuel! Uscito dal ristorante decido di non tornare subito in Ecomoda. Faccio una passeggiata vagando per un parco qualsiasi. In tutta sincerità non posso dire di non essere tentato dalla proposta di Manuel. Dovrei parlarne con Betty, ma c’è qualcosa che mi blocca! Non voglio lasciarla sola in Ecomoda, non posso lasciarle sulle spalle tutto il peso dell’azienda benché ci sia Nicolas. E Mario. Ma non posso farlo ora, si sta appena riprendendo dalla sua malattia.
Eppure, deve essere uno scherzo del destino, perché dentro di me, nonostante siano passati più di dieci anni, non mi sono perdonato per aver fatto quello che ho fatto all’azienda, a Betty, a Marcela, anche se ho recuperato, il senso di colpa per aver fatto quello che ho fatto non mi abbandona. Non mi abbandona neanche lo sguardo di mio padre quando gli ho chiesto perdono. Non mi abbandona il senso di sfiducia che ha provato nei miei confronti quando ha deciso di appoggiare Daniele e non la mia proposta, non mi abbandona mai il ricordo della sua paternale quando mi ha lasciato la presidenza.
Eppure finora ho sempre dominato questi pensieri. Li ho sempre tenuti dentro di me, senza farmi travolgere da essi, perché la cosa più importante della mia vita è la mia famiglia. Betty e i miei figli. È a lei che ho fatto più male in assoluto e non posso pensare di dirle… << Sai ti lascio da sola, lascio l’Ecomoda per cercare di risolvere i miei problemi interiori. Vado a lavorare con dei miei amici, in un settore di cui non so niente e guadagnerò due pesos >>. Non posso farle questo. Non me lo perdonerei mai. Lei adesso ha bisogno di me. Devo mettere da parte la mia vita, devo concentrarmi su di lei e sui bambini.

Torno all’Ecomoda. Sento le ragazze della banda parlare di Stefan Castro
“E’ bellissimo ragazze, dovreste vederlo, alto, con i capelli scuri e con due occhi che più verdi dei suoi non ne ho mai visti”. Mi ero dimenticato del nuovo arrivo! Vedo che Betty non è con la banda, quindi sarà nel suo ufficio. Mi vede. Cerco di non dare a vedere di essere abbastanza sconvolto.
“Armando sei tornato” mi dice
“Si, sono qui” rispondo
“Tutto bene? Sembri strano”
“Si tutto ok, ho solo bevuto un po’ a pranzo. Il mio amico Manuel mi ha detto che è tornato da poco a Bogotà e che adesso vivrà qui, quindi vuole riprendere un po’ di contatti”. Più o meno la verità.
“Che bello” mi dice lei e si viene a sedere sulle mie ginocchia. “ Mentre eri a pranzo fuori … Gabriela ha mandato questo via mail”
“Cos’è?”
“Ancora non l’ho detto a nessuno … ci hanno invitato a sfilare a New York per la settimana della moda!”
“ Amore ma è fantastico!”
“Si, il problema è che coincide con il Bogotà Fashion!”
“Ma cosa ce ne importa …. New York, è una delle quattro settimane più importati per la moda internazionale!!”
“Lo so, Hugo sarà elettrizzato! Non vedo l’ora di dirglielo. Però noi manager, siamo stati invitati ad una cena di gala dove interverrà anche la First Lady. A quanto dice Gabriela è fondamentale andarci perché saranno presenti numerosi acquirenti internazionali e molti politici che vogliono parlare di come incentivare il commercio con il Sud America”.
“Mi sembra un’ottima occasione!”
“Mostro ma è tutto ok? Dimmi la verità!”
No, non lo è, vorrei urlare. Vorrei non essere mai andato a pranzo con Manuel! Ha aperto vecchie ferite. E come sempre ne sta facendo le spese lei.
“Si Mostro, non ti preoccupare. Tutto bene! Vado a farmi un caffè e poi torno a lavorare … fossi in te andrei da Hugo a dirgli della novità”. La bacio ed esc dal suo ufficio.

 Sono nel mio ufficio. Mi siedo sul divano e mi verso un whisky. Non so perché ma sono turbato. È come se Manuel improvvisamente avesse tirato fuori tutto quello che io sento dentro rispetto a me stesso. Devo solo riportare tutto alla normalità. Dimenticare di avere avuto questa discussione. E devo farlo per Betty, perché lei ha bisogno di me qui. Ed io non posso nemmeno pensare di non lavorare più con lei. Inoltre se me ne andassi, deluderei ancora una volta mio padre. Quindi discorso chiuso! Però mai nessuno mi aveva proposto una cosa del genere! Basta Armando!
Dopo aver bussato entra Mario Calderon.
“Fratello, hai iniziato di nuovo a bere? Che succede? Problemi con Betty?”
“No, sta tranquillo, nessun problema. Ho fatto un pranzo pesante, ecco tutto”
“ Ah ok, dalla urla della pazza di Hugo, mi è sembrato di capire che Ecomoda sfilerà a New York alla settimana della moda! Congratulazioni!”
“Si è vero! Ma le congratulazioni perché le fai a me, dovresti farle Betty e a Hugo… sono loro che hanno raggiunto questo successo!”
“Armando cos’hai? Sei sicuro che vada tutto bene?”
“Si si,tutto bene”
“Non si direbbe … Senti, a proposito di novità, oggi ho visto circolare con Hugo un tizio nuovo, è un modello?”
“No, è il direttore dell’agenzia che si occuperà di formare i personal shopper! Un amico di Hugo. Si chiama Stefan Castro!”
“Quelle della banda non facevano altro che parlare di lui e di quanto fosse affascinante …!”
“Quelle della banda …. Cioè Sandra?” chiedo a Mario “come va con lei … non ho ancora capito se stiate assieme o no?”
“Non lo so nemmeno io … alti e bassi”
“Alti e bassi sono le tue avventure …”
“Io con lei sto bene però …. Non sono sicuro di voler rinunciare alla mia libertà”
“Comunque stai tranquillo, quel tizio ha puntato Betty” dico con sicurezza
“Armando ma cosa dici? Come ti viene in mente? Riconosco che i nostri rapporti non sono dei migliori ma metto la mano sul fuoco sulla fedeltà di Betty”risponde lui 
“Disse l’uomo che voleva convincermi che lei avesse una storia con Nicolas Mora prima, con Michel dopo e che ha provato in tutti i modi a propinarmi relazioni con altre donne! Comunque non sto dicendo che a lei piaccia lui, ma che a lui piace lei! Fidati.. un marito queste cose le sente!”
“Armando …. Smetti di bere e mettiti al lavoro”.

 
Quando torno a casa, trovo Camilla e Roberto che giocano sul tappeto del soggiorno, stanno facendo un puzzle, mentre Betty è in cucina. Mi avvicino e la saluto. La vedo che sta impastando qualcosa. Ha i capelli raccolti sulla nuca e il collo scoperto. La bacio.
“Armando…. Se non la smetti ti ritroverai i capelli ricoperti di farina”
“Come mai in cucina Mostro?”
“Stasera ho deciso di mandare via tutti e di stare soli con i bambini … non lo facciamo mai e non voglio che pensino che non ci siamo mai per loro”
“Ma cosa dici amore? Se Roberto passa praticamente tutte le notti con noi! Ma così non può andare … deve imparare a stare nel suo letto!”
“Ho fame” dice Camilla dalla porta
“E’ quasi pronto” le dice Betty
“ Forse se smettessi di baciare papà faresti più in fretta!” ribatte la mia piccolina
“ Cami!” la rimprovero scherzosamente. Nel frattempo è arrivato Roberto.
“ Solo io posso baciare la mamma!” abbraccia alle gambe Betty e la stringe.
“Io invece posso baciarvi tutti” interviene Betty “ e posso anche lasciarvi senza cena, quindi tu Armando vai a cambiarti, poi prepari la tavola con Cami e tu Roberto sistema tutti i tuoi giochi”
“Agli ordini” rispondo “ma siccome ho fame nel frattempo mi mangio Camilla” prendo la mia bambina sulle spalle e la faccio sorridere perché  lei sorride sempre quando gioco con lei.
Finalmente siamo tutti a tavola … Betty ha preparato cotoletta di pollo e patatine fritte, insalata, budino.. insomma una tradizionale cena da bambini. Mentre guardo la mia famiglia intorno alla tavola penso che è la cosa più importante che ho e che non devo perderla per niente al mondo. Se accettassi il lavoro che mi propone Manuel dovrei allontanarmi, magari lavorare di notte. Li trascurerei. Adesso sono sicuro. Rifiuterò il lavoro.
“… cosa dicevi Roberto?” mi rivolgo a mio figlio, “ero sovrappensiero”
“Io dormo con la mamma questa notte” ripete mio figlio
“Allora anche io” dice Cami

“Con la mamma dormo solo io. Solo i papà dormono con le mamme e i bambini nei loro letti” dico io deciso. Tanto lo so che a metà notte Roberto verrà in mezzo.

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Capitolo 4
*** Betty ***


Sto lavorando quando bussano alla mia porta.
“Avanti” dico
Entrano Hugo Lombardi e Stefan Castro. Stefan lavora con noi da ormai due mesi. Il corso sta per finire. Le clienti del punto vendita dell’azienda lo adorano.
Praticamente ha incrementato i nostri guadagni del trenta percento da solo.
“Cosa posso fare per voi? Vi serve qualcosa?”
“Siamo noi che faremo qualcosa per lei Beatriz …” dice Hugo
“E cosa?” chiedo
“Dunque” inizia Hugo “ho saputo che dopo la sfilata a New York ci sarà un evento molto importante perché ci saranno molte persone in vista, politici e varie. Di conseguenza … lei come vuole andarci vestita?”
“Signor Hugo sta scherzando?” gli chiedo
“Nient’affatto signor Presidente” ribatte Hugo “finora ho lasciato che andasse in giro un po’ come volesse, però a New York non posso proprio farlo! Da lei passerà l’immagine dell’azienda e di  conseguenza anche la mia. Qui entra in gioco Stefan, ho deciso che curerà il suo look per la sfilata di New York e per l’evento!”
“Cosaaa?? E perché mai? Posso farla da sola!”
“Senta Beatriz, le devo ricordare come’era quando è arrivata qui? Non è sufficiente questo cambiamento. Ormai sono anni che ha questo look e deve cambiarlo. Per Dio, sembra una suora”
“Hugo” cerca di intervenire Stefan
“No Stefan” lo ferma “ti ho raccontato e hai visto com’era quando è arrivata qui, ora io mi sto giocando tutto, dico tutto. Hugo Lombardi che sfila a New York. Me lo deve … ha capito Beatriz, sono anni che disegno per le sue amiche racchie … me lo deve!! Deve rifarsi il look. Deve lasciare che Stefan la aiuti”
“Chi le ha dato il diritto di raccontare la mia vita al dottor Castro?”
“Quale diritto e diritto, è un cosa che sanno tutti! Cosa le succede Betty? Una volta mi ha chiesto se per caso non ero in grado di disegnare per le donne comuni … e io l’ho fatto. Ora tocca a lei, si tolga definitivamente i panni di brutto anatroccolo e diventi un cigno. Questa versione intermedia non la sopporto più. Rovinerà la mia fama”
“Hugo ora basta stai esagerando” interviene  Stefan “ sai bene che ogni cambiamento deve essere interiore prima di tutto e se lei non vuole, non puoi costringerla!”
“Ma Stefan … non vedi come si trucca e si pettina? Sai quanti anni ha? Quaranta ma per come si combina sembra ne abbia sessanta. Solo tailleur, gonna e pantaloni, camicia, e ricomincia. Non è una donna, è un robot”
“Hugo smettila di parlare come se lei non ci fosse”
“E sai che quando esce col marito per qualche evento, non indossa mai un Lombardi? Non ha mai voluto indossare un abito disegnato da me! Sempre e solo Bettina Espitz … Eppure sono io lo stilista dell’Ecomoda … dovrebbe fare pubblicità ai miei abiti!”
“Ora basta signor Lombardi” intervengo io “ è vero che non ho mai indossato un Lombardi, ma è successo perché ho sempre pensato di non essere abbastanza bella per i suoi modelli come lei mi ha sempre accusato in questi anni, ma va bene, visto che la mette su questo piano accetto di collaborare con il Signor Castro, se è necessario per la salvezza della sua reputazione internazionale!”
Oddio Armando si infurierà come una belva.
“Signor Castro” mi rivolgo a Stefan “sarò lieta di essere a sua disposizione nei prossimi giorni per questo nuovo look, adesso però per favore uscite perché devo lavorare”
Mentre escono sento Stefan che dice a Ugo di avere esagerato con me e poi non li sento più. Non posso crederci! Ho accettato d’impulso, ora devo cercare di risolvere questo problema il prima possibile.

 
Avevo pensato di pranzare con le ragazze ma cambio idea e vado alla ricerca di Armando, devo comunicargli questa novità! Chissà come la prenderà. Entro nel suo ufficio, sta parlando al telefono. Quando chiude la telefonata gli chiedo di abbracciarmi.
“Devo dirti qualcosa che non ti piacerà!”
“Devo preoccuparmi?” mi guarda negli occhi e capisco che si riferisce a qualcosa che riguarda la mia salute. “ No niente di grave, niente a che fare con la salute …. È che devo rifarmi il look. Me lo ha ordinato Hugo Lombardi!”
“Cooosaaa?”
“ Si è entrato nel mio ufficio come una furia con Stefan Castro e ha detto che se non voglio farlo sfigurare a New York devo rifarmi il look.”
“Adesso vado a licenziarlo”
“Lo sai che non puoi …. andiamo a pranzo assieme e ti dico tutto”
Quando torniamo dal pranzo Armando è furioso con Hugo. Per tutto quello che mi ha detto e anche perché dovrò stare a stretto contatto con Stefan Castro. Armando si è convinto che quest’uomo provi qualcosa per me ma non è vero. Sono in difficoltà. Per me non è mai stato facile parlare del mio aspetto fisico, anzi al contrario. Ricordo che quando ero a Cartagena ho dato molto da fare a Catalina per cambiare il mio aspetto. Ero impaurita, sconvolta, distrutta da quello che Armando e Mario mi avevano fatto, soprattutto Armando e ricostruire la mia immagine è stato un modo per ricostruire me stessa.

Bussano alla porta. È Stefan Castro. Chiede se può entrare.
“Avanti signor Castro.”
“Betty, mi scuso con lei per Hugo”
“Non ce n’è bisogno! Lo conosco ormai da tempo!”
“Si ma …. Vabbè … se dobbiamo lavorare insieme non possiamo darci del tu?”
“ Hai ragione Stefan, diamoci pure del tu!”
“Volevo dirti, che io ti capisco. Capisco le tue perplessità sul fatto di cambiare aspetto, ma cambiare non è necessariamente un male”
“ Lo so. Hugo ti ha già raccontato che hai davanti una racchia trasformata in passabile …”
“Betty” mi interrompe “prima di tutto non si affatto passabile. Tu sei bellissima anche se ancora non lo sai! Sai cosa ho pesato la prima volta che ti ho visto? Chiaramente il mio è un parere professionale. Ho pensato che sei una donna bellissima e nascosta. Tendi a celare la tua femminilità, dietro queste giacche informi. Trasmetti serietà professionale e rigidità, interiore. Scommetto che hai avuto una infanzia difficile a causa del tuo aspetto”
“Come fai a saperlo?”
“E’ il mio lavoro bambina?”
“Bambina?”
“Ah ah ah ah… è il mio modo di dire! Comunque sei convinta che nemmeno tuo marito pensi che tu sia bella”.
“Non ho mai detto questo …. Di certo mio marito sa che non sono bella, lui si è innamorato di me quando ero bruttissima”.
“Betty tu non sei mai stata brutta, al massimo malvestita. Esci di lì e fai un giro su te stessa, davanti a me” mi invita ad abbandonare la scrivania. Eseguo gli ordini.
“Taglia quarantadue, fisico asciutto dopo due gravidanze … invidiabile”
“Faccio regolarmente palestra da sei anni. Io e Armando facciamo palestra e i bambini piscina … è un modo per stare assieme e per fargli fare sport!”
“Ottima idea”. Mi si avvicina. “Posso chiederti di toglierti gli occhiali?” Io ubbidisco e lui mi fa sedere su una sedia. Mi prende i capelli sono sciolti e se li attorciglia intorno alle dita. “Non sei una liscia naturale vero?” mi chiede.
“Effettivamente no, ma non sono nemmeno riccia, sono mossa naturale e allora faccio il trattamento chimico per stirare i capelli”
“Sbagli… dovresti lasciarli naturali. Infatti so già quale abito di Hugo indosserai per l’evento di New York.. e so anche come acconciarti i capelli”
Improvvisamente si sente un rumore fortissimo nello stanzino che mette in comunicazione il mio studio e quello di Armando. Immagino che sia opera di Armando che mi spia dal suo ufficio. Ma faccio finta di niente per non imbarazzare Stefan.
“Sarà caduto qualche fascicolo! Dopo lo prendo” dico.
“Bene… allora come prima cosa penso che dovresti toglierti gli occhiali e indossare delle lenti a contatto, domani andiamo dall’ottico!”
“Ok!”
“Ora vado perché ho da fare con Hugo, ci vediamo domani mattina! Farò emergere la tua femminilità e la tua sensualità. Ciao Betty!”

 
Non passano nemmeno trenta secondi da quando Stefan è uscito che entra Armando! Oddio è rosso come un peperone e sta per esplodere.
“Amore respira regolarmente … stai per esplodere!”
Mi fa sorridere. Immagino che l’unica cosa che lo faccia sentire meglio adesso sarebbe preferibilmente prendere a pugni Stefan o devastare lo studio oppure urlare contro qualcuno. Lo guardo. Dio quanto lo amo! È sempre più bello lui… anche se è leggermente brizzolato non ha perso nemmeno un briciolo del suo fascino. Continua a non parlare. Allora so come distrarlo. Inizio a baciarlo. All’inizio lui rimane rigido ma poi mi stringe forte a se, quasi come a stritolarmi e ricambia con foga il mio bacio. Vorrei dirgli che per me non esiste un luogo più sicuro delle sue braccia ma non ne ho modo.
Avremmo bisogno di stare un po’ da soli … ma per adesso non possiamo perché siamo pieni di lavoro. Quando smettiamo di baciarci mi dice:
“Sono geloso Betty, geloso. Non provavo più niente di simile da quando ho picchiato Nicolas sotto casa di Inesita”
“ Ma non devi. La tua gelosia è immotivata” gli rispondo
“Lo so, ma sono geloso lo stesso”
“Che ne dici se andiamo a casa? È tardi per restare ancora qui!”
“Ok!”
Quando arriviamo a casa troviamo i miei genitori e Marisa che si occupano dei bambini. Mia mamma non vuole che prendiamo una governante perché dice che finchè c’è lei in casa, nessuno prenderà il suo posto. Sono la sua unica figlia e la mia famiglia è la sua famiglia, quindi non cambia niente. Questa sera però capisce che è il caso di ritirarsi perché Armando è molto nervoso, così lei e mio padre vanno via presto.
Dopo aver cenato e messo a letto i bambini, Armando mi segue in camera e mi dice:
“Vorrei che facessimo una discussione molto seria sul tuo cambio di look, per me non è necessario che tu cambi look, io non penso né che tu sia brutta, né che la tua immagine di serietà sia una cattiva immagine, quindi per quanto mi riguarda puoi benissimo restare così”
“Davvero?”chiedo
“Si davvero Betty, perché ti stupisci?”
“Non mi stupisco … vorrei sapere cosa ne pensi veramente!”
“Secondo te cosa dovrei pensare?”
“Non lo so … dimmelo tu. Sai bene che questo è per me un argomento molto doloroso”
“Perché ne stiamo parlando?”si altera lui
“Perché tu ne vuoi parlare … hai iniziato tu!”
“Bene, per me è inaccettabile che questo Stefan qui, venga da te e ti dica che farà emergere la tua femminilità e la tua sensualità!”
“Tu sei un esperto, anzi diciamo ERI un esperto al riguardo … dimmi secondo te sono femminile e sensuale?”
“Non posso credere che tu mi stia facendo questa domanda!Dovresti conoscere la risposta” ribatte lui “E tu davvero pensi che io penso che tu sia brutta ma che per qualche maledetto motivo mi vai bene lo stesso?”
“Si” ammetto

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Capitolo 5
*** Armando ***


Voglio urlare, ma poi sveglierei i bambini. Io e Betty non abbiamo mai fatto una discussione del genere perché eravamo troppo impegnati a vivere per farla. Però prima o poi tutti i nodi vengono al pettine.
“Dici sul serio? Non posso crederci! E sei consapevole del fatto che il maledetto motivo per cui andrebbe bene lo stesso è che ti amo” fa cenno con le dita come di voler virgolettare le parole.
“Si”
“Smettila di dire si”. Sapevo che oggi non sarei dovuto entrare nello stanzino ed ascoltare quello che dicevano, avrei evitato questa discussione. Ma ci sono entrato per cercare dei documenti e poi li ho sentiti ridere.
“Armando …”
“Non lo dire, non lo dire. Non so quante volte devo scusarmi per quello che ho fatto tredici anni fa, ma ora sono una persona diversa. Lo sono da dodici anni”
“Lo so amore mio lo so, ma tu non capisci quello che ho sofferto io in tutta la mia infanzia, adolescenza, per essere come ero.”
“E quindi vuoi cambiare look? Ma non lo hai già fatto?”
“Senti Armando” mi dice lei “stai esagerando, si tratta comunque solo di una serata”
“Ho i miei dubbi”
“Ma cosa non ti convince? Tu pensi effettivamente che io sia brutta, prima non mi hai risposto … e che per questo gli altri non mi guardino … così tu sei sicuro che mai ti tradirò!”
“Betty non dire queste assurdità”ribatto io
“Non sono assurdità … tu pensi questo”
“Ma no!”
“E invece si”
Non sopporto quando ci azzecca a primo colpo. Di certo non è brutta ma non ha la consapevolezza di non esserlo. E’ una donna senza artifici. E questo mi fa stare più tranquillo.
“ No. Io penso che tu sia bellissima, femminile e sensuale, perché lo sei. Quel cretino ha ragione. Tu non ne sei consapevole e io penso che nel momento in cui lo capirai, potresti vedere il mondo con occhi nuovi e renderti conto che hai un idiota per marito!”
“EH?”
“ Si è così. Quando sei tornata da Cartagena più di una volta ho dovuto mettere le mani alla gola di Mario perché smettesse di fare apprezzamenti su di te, prima di prenderlo a pugni … “
“Non me l’avevi mai detto!”
“E non avrei mai dovuto farlo. Tu non sei brutta Betty. Il giorno in cui sei tornata in azienda, io non mi capacitavo di cosa ti fosse successo per cambiare così e ricordo che Mario mi chiese come mai non mi fossi accorto che eri così bella, quando eravamo stati assieme. E la risposta sai qual è?”
“No”
“ Ero troppo felice di essere con te, di sentirmi felice, completo, appagato in pace, per notare il tuo peso..! Perché non lo capisci?”
Beatriz si avvicina a me e mi abbraccia. Alza lo sguardo e mi dice:
“Non ho un idiota per marito. Io ti amo davvero tantissimo, ma voglio farlo, perché mi sento diversa. Un’altra persona. Voglio provare. Si tratta solo di una sera in fondo. ”
“Betty … va bene” capitolo, “ma puoi essere sensuale e femminile solo per me. Se quel Castro lì si avvicina troppo lo faccio fuori. Quando è venuto Michel la prima volta, mi ha distrutto sentire le ragazze della banda, dire che lui aveva avuto una parte fondamentale nel tuo processo di cambiamento. L’idea che tu potessi cambiare per lui mi faceva impazzire. Avrebbe significato che nel tuo cuore non c’era più posto per me. ”
“Non sono cambiata per Michel” mi risponde lei “ma per me stessa, perché sono diventata più forte. E adesso mi sento ferita, non da te, dal tumore, se cambio non significa che qualcuno prenderà il tuo posto nel mio cuore. C’eri tu allora, ci sei tu adesso. Tu e solo tu.” Inizio a baciarlo appassionatamente e lui risponde quando Roberto abbracciato al suo peluche entra in camera dicendo “Mamma, posso dormire con te e papà?”. I tentativi di dissuaderlo sono del tutto inutili. Quando dormirà nel suo letto questo bambino???

 
Nei giorni seguenti, inizio a intravedere i cambiamenti di Betty. Non porta più gli occhiali ma questo non mi impressiona perché io l’ho vista infinite volte senza occhiali. Il suo trucco è più sfumato, le sue giacche più corti e i capelli più mossi. Mi ricorda molto quando è andata a cena con Daniele Valencia! Meglio non ricordarlo. Ma era davvero molto bella all’epoca. E Lo è tuttora. Devo ammettere che questo Stefan Castro sta facendo un ottimo lavoro.
Alla fine, i miei genitori saranno a Miami per la settimana della moda e ci hanno invitato a casa loro a trascorrere lì una settimana per poi festeggiare il settantesimo compleanno di mio padre. Quindi non potremo esimerci dall’essere presenti. Per l’occasione pare che mia madre abbia seppellito l’ascia di guerra con mia sorella e suo marito e saranno entrambi presenti alla festa. Effettivamente per me e Betty è perfetto così perché possiamo lasciare Camilla e Roberto ai miei, arrivare a New York per la nostra sfilata e vari eventi e poi stare in santa pace per quattro giorni almeno. A New York ci aspetta Gabriela. Ha già disposto tutto.

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Capitolo 6
*** Betty ***


Finalmente si avvicina il giorno della partenza per New York.. prima scalo a Miami per noi e poi New York. Le ultime settimane sono state cariche di lavoro e di stress, così dopo la sfilata resteremo una settimana circa dai miei suoceri per celebrare anche il settantesimo compleanno di Roberto. Armando è stato esemplare. Ha assistito al mio cambiamento di look con grande sicurezza. Non ha dato a vedere che ne stesse soffrendo. Lo amo tantissimo. Domani sera vedremo definitivamente cosa hanno preparato Stefan e Hugo per me, perché neanche io lo so. Stefan dice che da vero stilyst lui ha scelto per me ed io dovrò solo indossare e lasciarmi truccare e pettinare. Ha curato anche il look di Armando, cosa che ha fatto imbestialire mio marito, ma ha dovuto cedere. Per lui ha preparato uno smoking molto bello e moderno.

Adesso siamo sull’aereo per New York. Abbiamo lasciato Cami e Roberto a Miami. Stringo la mano di Armando. Stiamo andando a New York e non per fare un controllo. Se penso ai giorni che abbiamo trascorso lì in attesa dei risultati non posso che amarlo ancora di più di quanto lo amo se possibile. Abbiamo trascorso molto tempo insieme, abbracciati sotto le coperte perché io avevo dolore, poi a piangere, poi un giorno mi ha chiesto se volevo uscire e mi ha portato al Central Park. Ci siamo seduti su una panchina e ci siamo riscaldati sotto i raggi di un pallido sole. Poi siamo andati a mangiare, abbiamo visitato quasi tutta la città, perché lui voleva impedirmi di fare cattivi pensieri, chiusa in albergo e poi mi ha portata da Tiffany e mi ha regalato un anello bellissimo che indosso solo in occasioni particolari. Domani sarà una di quelle. Lo sento sospirare e so che sta pensando anche lui a questo. Ma ha ragione lui. Dobbiamo andare avanti. Dobbiamo guardare avanti. Dobbiamo vivere.

 
Il Fashion Group ci ha prenotato una fantastica suite al Ritz. Arriviamo alle dieci circa. Ci aspetta Gabriela. Lasciati i nostri nomi ed espletati tutte le carte siamo liberi di andare in camera. Siamo ancora nella hall quando una donna chiama Armando.
“Armando Mendoza sei proprio tu?” esclama questa donna “Non mi riconosci, sono Tatiana Lorrio”. Armando è in evidente imbarazzo. “Tatiana! Cosa ci fai qui?”
“Come cosa ci faccio? Lavoro per la settimana della moda! Da quando tempo non ci vediamo? Almeno tredici anni! … C’è anche Mario con te? In che stanza sei? Potrei venire a rinvangare il passato che te ne pare?” si avvicina a lui con fare ammiccante.
Armando non sa che dire di fronte a questo fiume di parole. Io non so se essere divertita o arrabbiarmi. Di certo non si aspettava di trovare una delle sue circa seimila ex. Una tra le tante avventure della sua vita prima di me. Una di quelle tante con cui tradiva Marcela Valencia. Si gira verso di me in cerca di aiuto quando ecco che arriva Adriana Arboleda e viene a salutarci.
“Betty, Armando … siete arrivati! Come state?”
La bacio e le chiedo come stia. Adriana è una delle mie più care amiche adesso. Chiede a Tatiana se mi conosce ma la poveretta dice di no. Adriana di corsa va via
Mi presento da sola. “Sono Beatriz Pinzon Mendoza, la moglie di Armando e la Presidente di Ecomoda” con un tono che significa “Vuoi continuare a lavorare? Aria”
“Armando” ribatte la modella “non sapevo che ti fossi sposato, ma in effetti per non avere più tue notizie non poteva che essere avvenuta una catastrofe del genere”
 “Si” intervengo io con un sorriso “sono io la catastrofe che l’ha tolto dal mercato molti anni fa … abbiamo anche due figli”
“Sentite” dice Armando “possiamo raccontarci le nostre reciproche vite per pranzo ok? Ora vorrei solo farmi una doccia per riprendermi dal viaggio e mangiare qualcosa”.

 Arrivati nella nostra suite, Armando si toglie la giacca e fa una perquisizione. “Via libera” annuncia. “Nessuna delle mie ex è qui! Solo mia moglie.”
"Sei fortunato! Se qualcuna delle tue ex volesse vendicarsi di te non saprei come proteggerti!”
“Senti dottoressa Mostro, fino a che ora siamo liberi? A che ora arriva trucco e parrucco?”
È il suo modo di chiamare Hugo e Stefan. “ Fino alle 17.30, perché?”
“La sfilata è domani giusto? E Il famigerato cocktail stasera.”
“Si”
“Ma fino alle 17.30 non devi fare niente giusto?”
“No, della sfilata si occupa Hugo. In teoria siamo liberi”
“Non solo in teoria, anche in pratica. Quali sono i tuoi piani??”
“Nessun piano. E tu?”
“Intendo approfittare del fatto che Roberto non c’è!”
“Roberto?” chiedo dubbiosa
“ Si nostro figlio Roberto non è qui” e con un cenno del capo indica il lettone prima di baciarmi.
Non posso resistere e lo assecondo.

 

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Capitolo 7
*** Armando ***


Non trascorrevo delle ore in pace da solo con mia moglie da almeno cinque mesi. Da solo, in pace con mia moglie, in un letto, senza pensieri.
Voglio dire, con tutto lo stress di questo ultimo periodo non abbiamo avuto tempo di staccare da tutto e da tutti come stiamo facendo adesso, senza fretta, lavoro da recuperare, bambini che vogliono mamma e papà! Solo io e lei. Per sette ore, negli ultimi cinque mesi. Vorrei poter cancellare l’angoscia che abbiamo vissuto, il dolore che abbiamo provato, ma siamo andati avanti. Ed ora eccoci qui. Betty si agita tra le mie braccia e apre gli occhi. “Che ore sono?” domanda.
“Presto” rispondo. “Manca ancora mooolto tempo”
“Tanto non me lo diresti vero?” scherza lei abbracciandomi più forte
“Se lo sai, perché me lo chiedi? No ti lascerò andare con quelli lì… al momento la tua femminilità e la tua sensualità servono qui a me!” sorrido “anzi a ben pensarci mostro, servono a me e solo a me, sempre, non solo in questo momento”. Mi volto verso di lei e ricomincio a baciarla e ci copro con il lenzuolo.

 
Verso le quattro e trenta siamo scesi al ristorante giusto per fare uno spuntino.. io avevo una fame da lupo, mentre Betty ha preso solo una macedonia di frutta. Siamo seduti a un tavolo.  È incredibile quanto sembri più giovane con i suoi lunghissimi capelli mossi e senza gli occhiali. La cosa mi infastidisce, perché noto che alcuni uomini si girano ad osservarla da quando siamo entrati. Però voglio essere tranquillo, rilassato. Non voglio prendermela. Tra meno di un’ora inizierà un pandemonio.
“A che pensi?” mi chiede mia moglie
“ A te ovviamente” rispondo
“ Ah si? E a qualcosa in particolare?”
“Mi piacciono i tuoi capelli mossi… ti stanno molto bene!”
“Davvero pensavi a questo?”
“Si e no. Sono felice di averti sequestrato questa mattina, di aver passato del tempo con te, sono curioso di vedere cosa ha pensato il genio del male per il tuo look e mi piacciono i tuoi capelli mossi. E tu a che pensi?”
“Io” si commuove Betty “ ho pensato al fatto che ringrazio il cielo di essere stata sequestrata da te. Non te l’ho mai detto ma avevo il timore che tu dopo la mia operazione potessi essere, diciamo inibito, nei miei riguardi”
Mi innervosisco “Betty è davvero offensivo che tu pensi questo di me!”
“Non ti arrabbiare” mi chiede “ il fatto è che tu non sai che rapporto ho io con il mio corpo e cosa ha significato farmi operare al seno. Sono io che mi sento a disagio. Forse devo ammettere che tutta questa storia del nuovo look mi ha un po’ scombussolato. In fondo non c’era niente che non andasse nel mio vecchio look!”
“Ormai è troppo tardi” dico e indico Hugo e Stefan che si avvicinano a noi con due porta-abiti.
Fatti i convenevoli del caso, Stefan Castro chiede a mia moglie chi le abbia lavato i capelli.
“Nessuno, li ho lavati sotto la doccia” risponde e si gira verso di me cercando di non strozzarsi col succo perché in realtà glieli ho lavati io. Sarei curioso di sapere se abbia qualcosa da ridire su come faccio lo shampoo!
“Bene, il parrucchiere te li sistemerà di certo” aggiunge lui … “Vogliamo andare in camera a prepararci?”

Passo due ore di inferno, in cui vengo praticamente cacciato dalla mia suite. Vedo entrare e uscire una processione di parrucchieri, truccatori, camerieri… sembra di assistere alla preparazione di Cenerentola per il ballo. Tranne che Betty il principe già l’ha trovato, sposato, fatto figli eccetera eccetera. Ad un certo punto vengo chiamato in causa. Devo prepararmi pure io. Indosso il mio smoking. Vorrei fare una scenata a Hugo, vorrei prendere a pugni Stefan per come si sta muovendo attorno a Betty, mentre invece chiamo mia madre per parlare con i miei figli.        Magari mi calmo.
 Vengo spedito nella hall dell’albergo, perché sono d’impiccio e troppo agitato. Quando Betty sarà pronta scenderà con l’ascensore. E tutto per qualche copertina che possa rendere merito a Hugo Lombardi e certo anche all’Ecomoda, ma per queste pagliacciate ci sono le modelle, non di certo mia moglie.
All’improvviso, quando siamo già in ritardo, la vedo arrivare e resto senza parole. È davvero bellissima. Non trovo le parole per descriverla. Indossa un abito nero di pizzo con lo scollo a barca che segue l’andamento naturale del pizzo stesso, lungo fino ai piedi dove va un po’ ad allargare. Le cade perfettamente addosso, per fortuna sotto il pizzo c’è la seta nera che le copre il corpo ma non le braccia che sono avvolte nel pizzo e basta. Hugo le chiede di girarsi ed è allora che vedo che la schiena come le braccia è coperta solo dal pizzo in un effetto nude look! Bevo un sorso di champagne. E i capelli? A ricci grandi, morbidamente raccolti in uno chignon basso. Non sembra nemmeno truccata, solo un filo di rossetto le risalta un po’ la pelle. Non mi sembra di vedere mia moglie! Dov’è Betty? Devo riconoscere che quando Castro intendeva far emergere sensualità e femminilità diceva letteralmente!
“Armando!” mi dice Hugo “riprenditi! Si effettivamente fino ad oggi tua moglie si era fatta consigliare male per il suo look … ma guardala stasera … è uno schianto!”
Hugo si rivolge a Betty “ Mi raccomando signora Presidente, cerchi di non avere incidenti su quelle fantastiche scarpe, tacco dodici!”
“Betty” le dice quel Castro “il modo migliore per essere naturali e non avere problemi di alcun tipo è ricordarsi che io ho solo tirato fuori quello che sei dentro. Dentro di te c’è questa Betty, che chiede solo di uscire fuori … ed è arrivato il momento”.
Sono davvero senza parole, quando saliamo in taxi per andare al Rockefeller Center dove è prevista questa cena, lei mi chiede cosa me ne pare.  “Non so cosa dire, sono così sorpreso, sei davvero un’altra. Sei bellissima”
“Grazie, anche io mi sento un’altra stasera”.

Nella sala dove si svolge la nostra cena sono stati preparati tavoli per circa centocinquanta persone. Quando arriviamo, mi sento tutti gli occhi puntati addosso come se tutti guardassero Betty. Per mia fortuna, o sfortuna, veniamo raggiunti da Mario Calderon e Gabriela.
“Ciao Betty, Armando” ci saluta Gabriela
“Mario cosa ci fai qui?” chiedo
“Ciao Tigre, salve Betty” dice lui “mi hanno chiamato dal Fashion Group, devo essere presente e poi domani ho una riunione con loro”.
“Bene ragazzi” ci interrompe Gabriela “a questi eventi c’è una sola regola, mai stare uniti, quindi adesso mi fate il favore di separarvi.” Prende Betty per mano “Tu Betty vieni con me, devo presentarti il Presidente della Fashion&Moda Corporation e il responsabile del commercio per la Florida e quello dello Stato di New York”, la prende sottobraccio e si avviano.
“Devo bere qualcosa” dico a Mario
“Tigre” mi dice “ti ricordi che una volta hai definito tua moglie un rettilineo?”. Vedo Mario guardare Betty e voglio prenderlo a pugni. La metà delle sciocchezze che ho commesso sono per causa sua. E ora lui la sta guardando con gli occhi spalancati. Come la guardammo quando tornò all’Ecomoda. “Questa donna” continua lui “ riesce sempre a sorprendermi …”
“Non una parola Mario, non una parola” lo interrompo io
“ Sai bene che se non sapessi che è tua moglie ci starei già provando con lei!”
“Mario… vuoi che ti spacchi la faccia?”

Dopo tre ore sono ancora qui che non vedo l’ora di andare via. Ho fatto del mio meglio per non sembrare scorbutico con tutti e ho cercato anche di non ubriacarmi. In realtà sono rimasto piacevolmente stupito dal notare che Betty era proprio a suo agio anche con il suo nuovo look. E’ radiosa. Chissà perché mi ero convinto che sarebbe stata molto più vanesia. Invece no. Betty è Betty. L’ho sentita discutere di economia con un politico di cui non ricordo il nome ed è stato il momento più sexy di tutta la mia serata. Lei non era affatto d’accordo con quello che stesse dicendo il tizio, e ribatteva con una sicurezza e una compostezza, molto diverse da quelle che usa di solito con me quando non siamo d’accordo su strategie di vendita. Da un lato sono immensamente orgoglioso di lei, sono orgoglioso di mettere in chiaro agli uomini stasera presenti, che questa donna bellissima e intelligentissima è MIA moglie. Dall’altro so che se non voglio fare la figura del cretino, né farla fare a lei, devo accettare che tutti gli uomini presenti le ruotino intorno. Praticamente non le ho staccato gli occhi di dosso per tutta la sera … così come hanno fatto anche altri due tizi di cui non ricordo il nome.

Sono al bar, ho chiesto un whisky quando vengo raggiunto da Mario
“Tigre, come va?” mi chiede “stai sopravvivendo ad una cena lontano da lei?”
“Calderon ….” dico con uno sguardo infastidito …. “non mi tormentare”
“Tua moglie ha conquistato tutti!” ci giriamo a guardarla mentre parla con un tale del Fashion Group. Intercetta il mio sguardo e mi sorride per la millesima volta nella serata.
“Sai” continua Mario  “Anche se l’artefice della vostra storia sono io, non avrei mai pensato che ti avrei fatto  sposare con una donna che da autentico mostro si è trasformata in un autentico … cigno! Che fosse intelligente lo sapevamo entrambi, ma guardala stasera, è completamente a suo agio, non è inciampata neanche una volta, ha sostenuto sempre discussioni intelligenti senza mai perdere terreno, è certamente una delle donne più eleganti della serata …. Dovrei aprire un’agenzia matrimoniale e tu dovresti ringraziarmi!”
“ Calderon … ti ricordi o no che Betty ti odia?”
“Suvvia non esageriamo, prima mi odiava, ora mi tollera un minimo. Ciò non cambia le cose!”
“Hai ragione” dico io “grazie Mario per avermi costretto a usare Betty per tenermi l’Ecomoda”brindo contro il suo bicchiere.
“Senza di me Tigre” mi ribatte lui “non avresti mai avuto il coraggio di avvicinarti a lei. Non avresti avuto Camila e Roberto, o almeno non li avresti avuti da lei. Saresti sposato con Marcela Valencia e saresti infelice e pieno di amanti ma almeno i tuoi genitori sarebbero contenti … e devo dire che anche a me sarebbe piaciuta l’idea di vederti pieno di amanti, almeno avrei avuto un compagno di avventure … invece ora sei monogamo e felice”
“ Per merito tuo” gli ricordo “tutto per merito tuo. Calderon stai dicendo un sacco di sciocchezze”.

Poso il bicchiere sul bancone e mi avvio verso di Betty. Va bene stare in tavoli separati durante la cena, va bene fare pubbliche relazioni, ma quando è troppo è troppo. Mi avvicino a Betty e le poggio delicatamente una mano sulla schiena, lei si gira sorridendomi e mi introduce nel gruppo con il quale sta parlando. 

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Capitolo 8
*** Betty ***


Finalmente vedo Armando avvicinarsi. Quando mi tocca la schiena con la sua mano calda sento un brivido lungo la spina dorsale. Siamo stati separati praticamente tutta la sera anche se il suo sguardo non mi ha abbandonato mai. E’ stato piacevole avere i suoi occhi addosso come una carezza gentile. Ho conosciuto un sacco di gente di cui non ricordo il nome.  Con qualcuno ho avuto delle discussioni di economia, ma l’unica persona con cui volevo parlare era lui e non ci sono ancora riuscita. So che è agitato. L’ho visto bere un paio di volte. Vorrei dirgli di stare tranquillo ma ancora non posso. Mi allontano con una scusa dal mio gruppo e lo trascino con me.
“Tra poco potremo andare via” gli dico.
“Si, finalmente si” mi risponde lui.
“Andiamo fuori? Su un balcone?”
“Betty ma sei impazzita??! È febbraio, siamo a New York, congeleremo” si avvicina e mi fa una carezza “Cosa succede Mostro?”  
“Vorrei che mi abbracciassi, ma qui è sconveniente” gli rispondo
“E chi l’ha detto?”
“Il galateo!”
Armando mi prende per mano e mi porta verso la toilette. C’è un po’ di fila. Si gira verso di me e mi abbraccia.
“Qui non ci sono problemi”mi dice mentre facciamo la fila abbracciati. E’ così bello stare tra le sue braccia, con la sua mano che vaga sulla mia schiena, con la mia testa appoggiata a lui. Non posso dirgli che questo è un abbraccio di felicità. Che sono felice di me stessa, del fatto che tutto è andato per il meglio. Che non ho fatto nessuna gaffe. Non ho messo in difficoltà nessuno. Mai e poi mai nella vita avrei pensato di vivere una serata così o di essere la persona che sono stasera. Per questo ho bisogno delle sue braccia. Di trovare rifugio in lui, anche se so che discuteremo. Però intanto è qui.
“Va tutto bene Betty” mi dice come se mi leggesse nel pensiero “è andato tutto bene!”

 
Quando stiamo per andare via ci raggiunge Gabriela con un invito per domani sera.
“Ragazzi, questo è un invito per la sfilata di Valentino e per il party che segue” ci dice
Armando risponde abbastanza infastidito “No, un altro party no”
“Armando non potete rifiutare. Questo non è un party qualsiasi. È Valentino, praticamente il dio della moda internazionale. Durante la sfilata faranno un omaggio al signor Garavani che sarà presente con un alcuni dei più bei modelli del suo rosso valentino, e al party proprio in omaggio a questo tutte le donne vestiranno con un rosso valentino. Questo è un invito esclusivo… quindi dovrete andarci. È esteso anche a Hugo Lombardi”
“Ma domani c’è la sfilata di Hugo” dico io “come facciamo, sarà una giornata super stressante”
“Betty” mi dice Gabriela “andrà tutto bene. Chiama Stefan castro e chiedigli di procurarti un abito rosso valentino e ci sarà Anna Wintour di Vogue America”.
Ok! Adesso sono terrorizzata.

Mentre ero sul taxi ho chiamato Stefan e gli ho detto che avrebbe dovuto procurarmi un vestito rosso valentino per il party. Improvvisamente sono stata colta da uno stato di agitazione incredibile. Anche se so che tutto è stato preparato molto prima fin nei minimi dettagli, mi sentirei molto più sicura se con noi ci fosse Catalina. Purtroppo sta curando il Bogotà Fashion e ci siamo dovuti accontentare di uno dei suoi collaboratori migliori. Lei se ne è privata per me e per questo dovrei ringraziarla, ma Gabriela mi ha messo in agitazione. Adesso non ho tempo di pensare ad altro. Domani mattina dovrò svegliarmi molto presto per organizzare il tutto. La nostra sfilata è alle tredici. Dovremo arrivare molto presto al Lincoln Center. Arriviamo in albergo  e Armando cerca di calmare la mia agitazione.
“Betty dovresti stare tranquilla, sai bene che è tutto organizzato nei minimi dettagli. Sai bene che prima di domani mattina non era possibile avere lo spazio disponibile. Ma a Bogotà abbiamo fatto tante di quelle prove, abbiamo praticamente ricostruito la sfilata che è impossibile che qualcosa vada storto! Andrà tutto bene. Fidati.”
“Non riesco a stare tranquilla” gli rispondo
“E invece dovresti… andrà tutto bene”
“Meno male che Mario Calderon è qui” sento la mia voce dire
“Coooosa?”mi chiede mio marito
“Si … in effetti stavo pensando che vorrei che riprendesse il suo ruolo di direttore marketing”
“Tutto questo perché dovremo andare al party di Valentino?”
“No certo che no!” gli rispondo “ già da mesi Nicolas chiede un direttore marketing perché dice non possiamo fare tutto da soli ed in effetti ha ragione … secondo te a chi dovrei proporlo? E poi è anche un azionista dell’Ecomoda.”
“Ma dovrebbe licenziarsi dal Fashion”
“Sai bene che la sua è una collaborazione, lunghissima e remuneratissima collaborazione … non so come ci sia riuscito in questi dieci anni ma è innegabile che abbia svolto un buon lavoro”
“Ok, domani mattina gli parlo” mi interrompe Armando “ e gli dico che per l’occasione deve occuparsi degli acquirenti internazionali della sfilata, tanto conosce la maggior parte. Ormai con il Fashion ha le conoscenze giuste”
“Ne sarei molto felice!”
“Va bene, adesso mostro possiamo dormire?”
“Se riesco a togliermi questo vestito senza dover chiamare Stefan si!”
“Ci penso io”mi dice lui.

 
Qualche ora dopo
La nostra sfilata sta avendo un successo enorme. Tutto sta andando per il meglio. Aveva ragione Armando. Stamattina ci siamo svegliati molto presto, siamo arrivati al Lincoln Center e abbiamo sistemato tutto.  Un Hugo isterico ha fatto le prove con le sue modelle e verso mezzogiorno anche io sono stata requisita per prepararmi. Indosso il vestito che hanno preparato per me, un Lombardi naturalmente, un tubino fasciante fino al ginocchio con maniche lunghe, color carta da zucchero. Molto semplice. Praticamente sono totalmente coperta, non ha nemmeno uno scollo se non quello del collo, ma la particolarità dell’abito sta nel fatto che in controluce brillano i micro swarovski che ci sono cuciti. Guardandolo attentamente mi rendo conto che è un vestito stupendo.
Vengo raggiunta da Armando. Sorride da orecchio a orecchio. Tutto sta andando per il meglio, i compratori sono entusiasti dei modelli di Hugo. Alla fine della sfilata c’è un piccolo evento organizzato da noi, soprattutto per permettere ai compratori di vedere a vicino i nostri modelli. Per la prima volta sfiliamo a New York e tutto sta andando bene! Stiamo ricevendo un sacco di complimenti e ci stanno facendo molte interviste. Soprattutto a Hugo, chiedono se è l’erede di Oscar de la Renta. È felicissimo!
“Alle sei vado alla sfilata di Armani” mi dice Armando mentre sento l’intervista di Hugo
“Che cosa?”
“Alle sei vado alla sfilata di Armani, ho ottenuto un invito grazie a Kennet” mi dice
“Armani? E da quando ti interessa Armani?”
“Posso confessarti un segreto? Io adoro le sue giacche, ne comprerei a gogò… ma la pazza lì, se solo facessi una cosa del genere e rinnegassi il suo genio artistico si licenzierebbe su due piedi!”
Rido fortissimo, quasi non riesco a trattenermi “ E perché non me lo avevi mai detto? In effetti hai ragione, le giacche di Armani sono assolutamente favolose”
“Betty … ho l’occasione di andare a vedere una sfilata dal vivo … non voglio perdermela”
“Ok! Io andrò in albergo per prepararmi per la sfilata di stasera e il party, farò tutto correndo”
“Va bene … io devo indossare un altro smoking vero?”
“Si, un Lombardi naturalmente”.

 
La sfilata di Valentino è una delle più belle che abbia mai visto. Sebbene non sia più lui lo stilista, nella sua maison non è mai venuto meno il suo stile di classe, inconfondibile. Resto totalmente affascinata quando per fare un omaggio allo stilista, presente alla sfilata, tutte le modelle sfilano con abiti rosso valentino. Io stessa ne indosso uno. Alla fine, quando Valentino Garavani sale sulla passerella e ringrazia tutti per l’affetto che continuano a dimostrargli, come per magia la sala si fa buia e quando si riaccendono le luci  dopo trenta secondi, una parte di essa è trasformata in un buffet con tavoli e candele. Che il party abbia inizio.
Questa sera, non sono sicura di me come ieri sera. Questo è il mondo della moda, ieri era quello del mondo finanziario della moda. Io di moda non capisco niente. Sono una manager. Questo mi mette in agitazione.
Si avvicina a me Hugo Lombardi “Beatriz, è bellissima in questo abito, ancora una volta Stefan è riuscito a fare un miracolo”
In effetti il mio abito è bellissimo. Un rosso valentino di seta, scollato fino a metà schiena, lungo, impreziosito da tantissimi cristalli che lo rendono molto pesante ma bellissimo. Ho le braccia scoperte ma qui dentro fa così tanto caldo che sembra estate. I miei capelli sono di nuovo liscissimi. Degli strass di brillanti me li alzano e fermano ai lati mentre la parte centrale è un po’ gonfia e pettinata all’indietro.
“Si in effetti questo abito è bellissimo” gli rispondo “non so come ringraziare Stefan per averlo trovato con così poco tempo di preavviso”
“Stefan è il migliore, gliel’avevo detto”.
La serata trascorre veloce, nel migliore dei modi. Cerco di superare il mio imbarazzo, ricevo molti complimenti per la sfilata di Hugo, lo stesso Armando, lo stesso Hugo. Ad un certo punto Hugo riesce a conoscere e presentarci il grande stilista in persona. È davvero una serata magnifica. Devo dire che tutta la giornata è stata magnifica. Quello che non mi aspetto al mio rientro in albergo è di trovare Stefan che mi sta aspettando. Dice che deve portare il mio abito al negozio da cui l’ha preso in prestito entro domani mattina. Io a dire il vero pensavo che l’avesse comprato! Ma no, è riuscito ad averlo in prestito da un negozio che si occupa di vestire le star di Hollywood di passaggio a New York. Vado nella mia suite a cambiarmi. Armando e Stefan mi seguono. Quando siamo dentro vado in bagno a cambiarmi, indosso un accappatoio e accompagno Stefan e il suo voluminoso pacco alla porta. Quando ci salutiamo, incredibilmente  mi prende il mento tra le dita, avvicina la sua faccia alla mia e mi bacia sulle labbra, un bacio leggero, il tocco di una farfalla che si fa più insistente mi dice “Beatriz tu sei bellissima,non scordarlo mai”  e poi va via. Sono sconvolta quando chiudo la porta, mi sto ancora toccando le labbra con le dita quando vedo Armando dietro di me, con la camicia fuori dai pantaloni, il farfallino dello smoking sciolto e un bicchiere di whisky in mano. Ha visto tutto.  

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Capitolo 9
*** Armando ***


Da ieri sera avrò rivolto a Betty circa dieci parole. Non so come ho fatto a non litigare con lei. Ho visto tutto. Certo che ho visto tutto e so che lei non c’entra. Quello Stefan le ha messo gli occhi addosso la prima volta che l’ha vista. Questo lo sapevo. Ed ha avuto pure il coraggio di baciarla davanti a me. Ieri sera Betty non faceva che dirmi “Armando dobbiamo parlare” ma io non l’ho ascoltata, ho solo preso il mio cuscino e mi sono coricato sul divano. Ho acceso la tv e ho continuato a bere. Lei offesa si è chiusa in bagno. L’ho sentita farsi la doccia. Si è messa comoda sul letto e ha chiamato Nicolas, incurante del fatto che fosse praticamente notte fonda. Nicolas le ha risposto e sono stati a parlare al telefono per quasi mezzora. Chissà perché, ormai non sono geloso di lui. Anche se dovrei esserlo … di nuovo! A parte Hermes, a parte nostro figlio Roberto, a parte me che diciamo siamo di famiglia, Nicolas è l’unico punto fermo “esterno” di Betty. L’unico altro uomo di cui si fida ad occhi chiusi. So bene che lei lo considera un fratello, ma vederla chiudere la porta che separava la stanza da letto con il soggiorno della suite mi ha fatto imbestialire ancora di più. Ho pensato che avrebbe dovuto parlare con me, non con Nicolas, ma già sono io che non ho voluto.

Adesso siamo in aereo, stiamo per arrivare a Miami. Finalmente rivedrò i miei figli. Ne ho sentito la mancanza. Dovrei fare pace con Betty, ma non ci riesco. Perché dovrei dirle che quello che mi turba non è solo il fatto che un altro uomo l’abbia baciata, o il fatto che abbia cambiato look, anche se oggi è tornata ad essere quella di sempre, quanto il fatto che sono rimasto sconvolto dalla sua capacità di essere se stessa. Di essere forte, di sentirsi a suo agio. Di aver affrontato il mondo dorato di New York con una sicurezza che sono certo nemmeno lei pensava di avere. È come sei lei adesso sapesse chi è. Si è di nuovo messa alla prova e ha vinto. Mentre io, non so chi sono. Agli inizi del nostro matrimonio, in azienda quasi nessuno mi prendeva in considerazione. Betty era tutto. All’epoca ero convinto che dovessi espiare in qualche modo per il casino che avevo fatto e che avere lei accanto era la mia vittoria. Io la amo per davvero come non ho mai amato nessuna. Sono orgoglioso di lei e dei suoi successi, ma non sono orgoglioso di me. Però non posso dirle che da quando Manuel mi ha fatto quella proposta non riesco a pensare ad altro. Voglio andare a lavorare con lui alla New Tech. Voglio mettermi alla prova. Voglio farlo per me stesso.

“Ti fidi di me?”mi chiede Betty che è seduta a fianco a me interrompendo il corso dei miei pensieri.
“Certo” rispondo
“E allora dimmi cosa c’è!” si agita lei “lo so che sei arrabbiato per il bacio di Stefan, ma non è stato niente”
“Non sarà stato niente per te” rispondo io “ma per lui avrà di certo significato qualcosa. Un uomo non bacia una donna per niente.”
“Armando” controbatte “ di solito trovo divertente la tua gelosia, la tua folle idea che tutti gli uomini debbano interessarsi a me, ma stai un po’ esagerando adesso.”
“Io esagero?” sto per far esplodere l’aereo “Un uomo ti bacia davanti a me, ti dice che sei bellissima e dovrei far finta di niente??! Betty sembri non conoscermi affatto, ringrazia che non l’abbia ucciso”
“Va bene” ammette lei “la cosa ha sorpreso anche me. Non me l’aspettavo. Ma non c’è niente di trascendentale. Stefan si è sempre comportato in maniera impeccabile con me, non ha mai dato a vedere di essere interessato a me in una maniera ambigua. Quindi penso che possiamo derubricare il fatto a semplice bacio di ringraziamento!”
“Betty” rispondo io “sono davvero ammirato dal tuo tentativo di minimizzare la cosa ma non è così, sono un uomo, so come ragionano gli uomini e se l’avessi dimenticato sono stato un don Giovanni da strapazzo, potrei scrivere un manuale su come intraprendere un’opera di seduzione”.
“Se fossi in te non me ne vanterei” mi dice lei  “Vuoi che inizi a ricordarmi di tutte le volte che ho dovuto coprirti con Marcela??”
“No, non è necessario. Ma è proprio per questo che ti dico che quell’uomo non si fermerà ad un semplice bacio. Oddio di fermarsi si fermerà perché altrimenti io lo uccido”
“Armando, secondo me ti sbagli. E poi comunque, tu lavori con me, praticamente viviamo appiccicati ventiquattrore al giorno, potrai renderti conto da solo che io non sono interessata a lui. E se io non sono interessata mi sembra difficile che possa esserci qualcosa tra di noi!”
“Betty, tu non sai cosa è capace di fare un uomo per  ottenere quello che vuole”
“Armando” si gira guardandomi molto seriamente “mi stai davvero dicendo che io NON SO cosa è capace di fare un uomo per ottenere quello che vuole??? Cosa devono sentire le mie orecchie!”
Ok, ok, è vero. Questa è stata un’uscita molto infelice da parte mia. Anche perché sono stato io in prima persona a farle del male per evitare che scappasse con la mia azienda.
“Hai ragione Mostro” le dico “non posso affermare una cosa del genere proprio io, con te. Ma è diverso. Il mio era una piano diabolico. Totalmente sbagliato e io l’ho sempre saputo e ho sempre avuto scrupoli a metterlo in atto tranne che poi mi sono innamorato di te sul serio. Mentre quello a cui mi riferisco per quello lì, è il fatto di fare di tutto per conquistarti, per farti cedere, cadere in tentazione.”
“Non puoi parlare seriamente!” mi fa eco lei “ In poche parole mi stai mettendo in guardia dal fatto che Stefan tenterà di sedurmi con tutti i mezzi, perché tu faresti così e che i miei sentimenti non contano nulla. Cioè il fatto che io sia sposata, che abbia una famiglia sono dettagli. Il fatto che io ami te e che non voglia tradirti sono piccoli dettagli inutili che non mi impediranno di soccombere al suo fascino”
“Non ho detto questo”
“A me pare di si” mi dice lei “Insomma tu non ti fidi di me. È come se io ti sorprendessi a baciarti con una qualsiasi modella e siccome lei vuole sedurti con tutte le sue forze, devo credere che tu ti lasci sedurre senza il minimo sforzo perché per te il nostro matrimonio, la nostra famiglia  non contano niente. In poche parole mi stai invitando a credere che non è vero che mi ami.”
Ecco, lo sapevo. Ho fatto un casino. Non avremmo mai dovuto iniziare questa conversazione.

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Capitolo 10
*** Betty ***


“Ti fidi di me?” chiedo ad Armando mentre siamo in volo. Improvvisamente mi viene il dubbio che mio marito possa pensare che io vorrei avere una relazione con un altro uomo. Cioè con Stefan.
La sua reazione è naturale. Anche io se avessi visto una modella che lo baciava mi sarei arrabbiata. Però non fino al punto di evitare di parlarne o di dormire sul divano. Gli ho chiesto se si fidasse di me, perché volevo rassicurarlo, ma non avrei dovuto farlo perché ne è nata una discussione che si è conclusa con lui che mi diceva tra le righe di non fidarmi di lui. Ok, è una considerazione un po’ forzata, ma non avevo pensato così a questo viaggio. Volevo tanto parlare con lui del successo che abbiamo ottenuto a New York. Sapere cosa ne pensava. E invece, per uno stupido bacio, che per me non ha alcun significato mi trovo davanti ad un muro.
Non riesco a credere che dopo tutto quello che abbiamo passato lui possa pensare che per me stare con lui o stare con un altro non faccia la minima differenza. Io amo lui. So che c’è qualcosa che non va ma non ho ancora capito cosa lo tormenta.
Stiamo insieme da più di tredici anni, abbiamo due figli bellissimi. Anche se ho sofferto maledettamente quando ho scoperto il suo gioco con Mario Calderon su di me, non ho mai fatto finta di non aver provato quel dolore. Non so se le cose sarebbero potute andare diversamente da come sono andate, se ci saremmo lo stesso messi insieme, sposati o se io sarei rimasta la racchia che ero, lui si sarebbe sposato con Marcela. Non lo saprò mai. Le cose sono andate così. E nonostante ci siano giorni in cui lo detesto profondamente, pochi per la verità, amo ancora quest’uomo. Lo amo proprio. In tutti questi anni lui ha fatto un passo indietro per me. Ha rinunciato alla presidenza per me. Certo abbiamo guidato assieme l’Ecomoda, ma se non ci fosse stato lui quando sono nati i bambini non avrei saputo come fare. E adesso pensa che vorrei avere una storia con un altro uomo! Questa cosa mi ferisce profondamente. Oggi lo detesto.

 
Quando scendiamo dall’aereo, prendiamo i bagagli e ci avviamo verso l’uscita. Ci aspettano Margherita e Roberto con i nostri figli che ci corrono incontro. Non vedo l’ora di abbracciare i miei bimbi. Stringo a me Camila che sta diventando ogni giorno più alta e Armando prende in braccio Roberto. In fin dei conti non li vedo da solo tre giorni ma per me sembra essere passata un’eternità. Mio suocero mi viene incontro e mi dice: “Betty, devi raccontarmi tutto per filo e per segno”
Interviene Armando  con tono sarcastico“Dai papà… potevi venire se volevi vedere tutto per filo e per segno”
“Armando” dice Margherita “cos’è questo tono petulante? Non sai forse che Hugo ha fatto una mailing list e ci ha aggiornato quasi in diretta live! Betty eri bellissima.”
“ E vi ha mandato anche a foto di Betty che si bacia con un altro?” bofonchia sottovoce mio marito, ma non abbastanza perché io non lo senta
“Hai detto qualcosa Armando” chiede mio suocero
“Niente Roberto” intervengo io “Armando oggi non è proprio in giornata!”
Margherita e Roberto si guardano molto perplessi l’uno con l’altro. Io sto per scoppiare a piangere. Sono stanca del viaggio, stanca delle liti con Armando. Sono io a dover essere offesa e invece lo è lui. Saliamo sul minivan e ci avviamo verso casa. Provo a rilassarmi guardando il panorama mentre stringo mio figlio a me e lo tempesto di baci. Nel frattempo guardo il mare … mi ha sempre rilassato il mare. I miei suoceri, grazi agli ottimi investimenti fatti a Londra sono riusciti a comprare una mega villa a Miami, anche se non eravamo molto d’accordo. Ma loro hanno insistito dicendo che quando in estate avremmo voluto un luogo per trascorrere le vacanze quello sarebbe stato perfetto, tranne che noi ci siamo fermati sempre pochi giorni e abbiamo preferito andare in giro per il mondo. Comunque è una bellissima villa sul mare con sedici camere da letto. Mio suocero dice di non avere esagerato, perché ognuno dei suoi figli ha bisogno di una stanza, ognuno dei suo nipoti ha bisogno di una stanza, e ha già cinque nipoti, e gli ospiti dove vuoi sistemarli?In albergo?
“Ragazzi” dice Roberto “ volevo informarvi che a casa abbiamo già un ospite”
“Ah si? E chi?” chiede Armando
“Daniele Valencia” dice tesa Margherita “E’ arrivato prima da Berlino, a quanto pare la sua compagna l’ha abbandonato. Per la precisione ha abbandonato lui e il loro figlio Giulio. Daniele è abbastanza sconvolto. Tutto questo è avvenuto quattro mesi fa. Dice che sta pensando di trasferirsi nuovamente a Bogotà.”
Sconvolta da quella rivelazione mi volto verso Armando e lui si volta verso di me con uno sguardo allarmato e indecifrabile.
“Ho fatto amicizia con Giulio” dice mio figlio Roberto  “ha la mia età … giochiamo insieme con le macchinine”
“Bene tesoro” rispondo io “mi fa molto piacere.” Non posso di certo dire a mio figlio che io lo odio Daniele Valencia per il semplice motivo che si è fatto burla di me per un intero anno per il mio aspetto e per il fatto che mi ha sempre considerato un’usurpatrice dell’azienda di famiglia e perché una volta ha provato a sedurmi invitandomi a cena con la scusa del lavoro.
“Non lo riconoscerete” dice mia suocera “è cambiato in tutto, dall’aspetto fisico al carattere”
“Dubito fortemente “ dice Armando “che un serpente come lui possa smettere di esserlo così all’improvviso.”
“Cosa significa essere come un serpente?” chiede Roberto, mio figlio.

Ecco, Armando ora glielo spieghi tu, sibilo con gli occhi a mio marito!

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Capitolo 11
*** Armando ***


Daniele Valencia è proprio l’ultima persona che voglio vedere. Non appena arriviamo a casa, me ne vado nella nostra stanza, tanto ci riservano sempre quella, l’abbiamo scelta noi. E’ bella con vista sulla piscina. Molto ampia e soleggiata, sebbene ormai sia quasi sera. Mi sdraio sul letto con una gamba piegata e l’altra appoggiata sul ginocchio, le meni dietro la testa. Penso che devo trovare un modo per chiarirmi con Betty, non può pensare né che la tradirei, né che per me non ha valore la nostra famiglia, il nostro matrimonio …
“Papà”. I miei pensieri vengono interrotti da mio figlio Roberto che entra in camera. Mi vede sul letto e si sdraia accanto a me assumendo la mia stessa identica posizione.
“Dimmi cucciolo” gli dico io sforzandomi di non ridere
“Volevo parlarti del fatto di dormire nel lettone” mi dice “con la nonna Margherita, abbiamo fatto un patto, quando mi sveglio e ho paura resto nel mio letto e conto fino a dieci. Se non succede niente torno a dormire”
“E funziona?” gli chiedo. Anche a me mia madre ha fatto fare questa cosa.
“Si per ora si, solo una volta sono andato a dormire con la nonna da che sono qui”
In quel momento entra Betty con una valigia e trovandoci nella stessa posizione scoppia a ridere.
“Cosa state facendo?” chiede
“Stavo dicendo a papà che non dormirò più nel lettone con voi … la nonna mi ha insegnato un modo” risponde lui
“Bene” gli dice Betty e gli fa una carezza sulla fronte.
“Si” continua Roberto “resto nel mio letto perché sono forte come papà io, e poi da stasera Giulio dorme nella mia stanza”.
Guardo mio figlio e mi emoziono. Ha già sei anni ed è praticamente la mia fotocopia. E’ uguale a me in tutto. Mi assomiglia fisicamente, ha il volto identico al mio e purtroppo sembra abbia ereditato anche il mio carattere.
“Si come papà” gli dice Betty continuando a d accarezzarlo. Lui si alza, scende dal letto e ci dice “Ora vado a cercare Giulio e gli chiedo se vuole giocare con me con le macchinine” ed esce dalla stanza lasciandomi solo con Betty.

Devo affrontarla. Mi alzo dal letto e le vado incontro mentre lei disfa la valigia. “Betty riguardo a quello che ci siamo detti sull’aereo” comincio “non intendevo dire che mi tradiresti con il primo che passa né che io ti tradirei con facilità. Io non voglio affatto tradirti.”
“Anche perché se capissi che il nostro matrimonio si è ridotto a questo chiederei immediatamente il divorzio” mi dice lei.
“Sono geloso da morire” le dico “mettiti nei miei panni. Questo tizio praticamente non ha fatto che girarti intorno … ha iniziato a parlarti di sensualità, di femminilità … insomma sfido qualsiasi marito a non drizzare le antenne e non l’ho neanche preso a pugni! … devo difendere il mio territorio”
“Si” mi dice lei “ devi anche schierare l’esercito! Invece di preparare piani di guerra, perché non vieni qui e mi baci?” mi chiede. Io ubbidisco immediatamente e vado a baciarla. Un vero bacio però che le faccia dimenticare quello lì.  “Perdonami mostro” le dico “è che spesso penso che tu possa stancarti di me, guardarmi negli occhi e dirmi che ha trovato un altro che sia molto meglio i me”
“Armando” mi dice lei “non capisco perché hai di questi pensieri. È già la seconda volta che mi dici questa cosa. Dimmi cosa c’è che ti tormenta veramente”
“Non c’è niente che mi tormenta” mento io “è solo che, la tua malattia, il tuo nuovo look, mi hanno fatto pensare che tu sei uno splendore e io invece mi sento una schifezza, per quello che ti ho fatto, per tutto quello che ho causato all’Ecomoda”.
“Amore e tu questo lo chiami niente? Perché non me l’hai detto?” mi abbraccia lei
“Perché non volevo rovinare la nostra sfilata di New York … e perché un po’ mi vergogno ad ammetterlo”
“Amore mio, senti” mi dice lei con convinzione “tu hai chiesto perdono a me per quanto è successo, hai chiesto perdono a tuo padre, ma non hai perdonato te stesso. Ed è quello che invece dovresti fare. Come dici sempre tu, ormai sei un altro uomo. E non penso che lasciare che un errore del passato, ampiamente superato debba ancora rovinarti la vita. Per quanto mi riguarda io non ho nessuna intenzione di cambiare marito. Hai sbagliato è vero, ma ora siamo felici, abbiamo una famiglia meravigliosa, due figli stupendi e non lascerò che i tuoi dubbi possano distruggere tutto.”
“Betty” provo ad interromperla
“No Armando devi ascoltarmi” mi dice lei “sai chi vedo io ogni mattina quando mi sveglio e ti guardo? Vedo un uomo, il mio uomo, che ha avuto il coraggio di cambiare la sua vita e di non tornare mai indietro. Tu hai lasciato tutto per me e secondo te un uomo che non fosse stato un vero uomo forte, sarebbe stato in grado di farlo? Chi avrebbe potuto resistere alle battute stupide che si facevano all’Ecomoda sul fatto che fossi il mio schiavo e altro? Chi può resistere a Mario Calderon? Se tu non avessi fatto tutto questo io adesso non sarei dove sono”
“Non è vero Betty, io posso anche aver rinunciato alla presidenza ma tu sei un vero genio della finanza. Il tuo successo è più che meritato. Lo avresti ottenuto comunque”
“Può essere, ma al momento di questa cosa ne sei convinto solo tu, perché vedi in me un genio, una donna praticamente infallibile. E inizio a credere che tu pensi di non essere abbastanza per me. Invece io ti amo così come sei. Se non fossi così non saresti tu! Quindi ti prego di perdonarti.”
La stringo a me fino a stritolarla e ricomincio a baciarla. Dopo circa dieci minuti veniamo interrotti da mia madre.
“Ecco dove eravate finiti” ci dice “bene, sono contenta che abbiate fatto pace, ma adesso cambiatevi che tra poco si cena”
“Ma come hai capito che avevamo litigato?”chiedo io
“Armando” mi  risponde lei “sono tua madre, certe cose non hanno bisogno di spiegazioni, le capisco al volo”
Preso da un impulso improvviso la abbraccio forte e le do un bacio sulla fronte. Mia mamma non è affatto abituata a queste manifestazioni di affetto. “Grazie mamma” le dico.
“E di cosa?”mi chiede lei
“Di aver convinto tuo nipote Roberto a restare nel suo letto!” le rispondo io mentre Betty si asciuga una lacrima e riprende a disfare i bagagli.

La cena è in realtà un barbecue in veranda. Quando arriviamo troviamo ad aspettarci mio padre, mia madre e Daniele Valencia. Non lo vedo da almeno otto anni, ci siamo solo sentiti in conferenza telefonica per le riunioni del direttivo, abbiamo comunicato con e - mail e nient’altro.
Non so neanche come salutarli. Quindi sia io che Betty ci limitiamo ad un saluto piuttosto formale.
Avevano ragione i miei genitori. È completamente cambiato. Non ha più quei capelli appiccicati alla testa che lo facevano sembrare un viscido. Ma ce li ha tagliati corti, folti e ha pure il pizzetto. Adesso si vede che sono biondi. Non riesco a crederci … mi sembra di avere davanti un altro uomo.
“Armando” mi dice “hai finito di passarmi ai raggi x?”
“Scusami Daniele, ma sei così cambiato che non ti avrei mai riconosciuto”
Veniamo interrotti dall’arrivo dei bambini. Camila è abbastanza disinteressata ai due bambini e continua a giocare con il suo videogioco mentre Roberto tiene per mano Giulio e me lo presenta.
“Papà ti presento il mio amico Giulio” mi dice mio figlio, mi piego sulle ginocchia per conoscerlo
“Piacere Giulio, io sono il papà di Roberto, mi chiamo Armando e questa è la mamma, Betty”.
“Piacere Armando e signora Betty”. Ci stringe la mano come fosse un piccolo ometto. È biondissimo e ha due occhi che così azzurri non li ho mai visti. Parla in spagnolo ma con un accento tedesco. È davvero un bel bambino. Non mi spiego come sia possibile che è figlio di Daniele.
“Anche io non mi spiego come è possibile che questo adorabile bambino sia tuo figlio” mi sussurra nelle orecchie Daniele riferendosi a Roberto.
E lui sarebbe quello cambiato?

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Capitolo 12
*** Betty ***


Siamo  tutti a cena in veranda. Io e Armando parliamo della sfilata di New York e del successo ottenuto dall’Ecomoda.  I bambini stanno mangiando tranquillamente. Ad un certo punto suona il telefono di Armando. Lui si alza e si allontana per rispondere ma prima mi dice “è Manuel Pereira”.
“Voglio complimentarmi con lei Beatriz” mi dice Daniele Valencia
“E per cosa?”
“ Per la splendida riuscita della sfilata di New York, e per come ha guidato l’Ecomoda in tutti questi anni!”
“Si è vero” aggiunge mio  suocero “ tu e Armando siete una coppia eccezionale, intendo lavorativamente parlando. Io non avrei saputo fare di meglio”
“Roberto” lo blocca Daniele “ vuoi dire che la dottoressa Pinzon e il suo amico Nicolas Mora sono una coppia eccezionale, se non fosse stato per loro, l’Ecomoda sarebbe già fallita, in mano ad Armando”
“Dottor Valencia, la prego di smetterla immediatamente” lo interrompo “in Ecomoda facciamo tutti parte della stessa squadra e credo sia questo segreto del nostro successo. La smetta di denigrare Armando, soprattutto considerando che lavora come un matto per poterle passare il suo assegno mensile”.
“Non si agiti Beatriz, in fondo io non ho mai avuto stima di Armando come imprenditore, ma ne ho di lei”
“Beh si sbaglia di grosso se pensa che io resti qui in silenzio mentre lei continua ad offendere mio marito. Io non so nulla di lei. So solo che ogni mese ha ricevuto il suo assegno. Ma conosco l’abnegazione con la quale ogni giorno è andato in azienda, le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare nei tanti momenti di crisi, mentre lei era in giro per il mondo, quindi non le permetto di sparare a zero su di lui” concludo io.
“Lo sa dottoressa Pinzon, è ancora più bella quando si agita”
“Daniele!” esclamano all’unisono Roberto e Margherita
Proprio in quel momento Armando ritorna a sedersi “Allora cosa mi sono perso?”
“Niente di niente” dico io
“Finiamo di cenare” dice mia suocera.
“Daniele, dopo vorrei parlare con te nel mio studio” dice Roberto. “Va bene” gli risponde Valencia.
Provo a cambiare argomento. “Amore, allora cosa voleva il tuo amico?”
“Voleva invitarci a cena, ma non ci siamo, quindi abbiamo dovuto rimandare” mi risponde “Si è trasferito per lavoro a Bogotà dal Venezuela. Mamma, dovresti ricordarti di lui, era mio compagno all’università. Una volta per le vacanze lo abbiamo ospitato a casa nostra!”
“Si mi ricordo” dice lei “All’epoca tu e Mario eravate separati perché non frequentavate gli stessi corsi mentre con lui si!”
“Si è proprio lui. Non lo vedevo da tempo.” Si rivolge verso di me. “Vuole presentarci la sua famiglia. Non ci crederai ma ha una figlia della stessa età di Cami e altre due figlie femmine”
“Lo conoscerò volentieri” gli rispondo e gli prendo la mano, lanciando un freddissimo sguardo a Daniele Valencia. Sguardo che purtroppo Armando intercetta.

 
Dopocena, dopo aver messo a dormire i bambini, Armando mi chiede di fare una passeggiata sulla spiaggia da soli. Effettivamente non sono neanche le dieci. Mi avvolgo in una giacca di lana e lo seguo. So già di cosa vorrà parlarmi.
“Allora” mi chiede “cosa è successo con Daniele Valencia mentre ero al telefono?”
“Niente di che … ha fatto le solite stupide allusioni sul fatto che tu non servi a niente in azienda ma l’ho rimesso al suo posto”
Armando mi prende il volto tra le mani e mi bacia in fronte. “Sei bellissima” mi dice.
“ Allora Mostro mi hai portato qui per sedurmi?” chiedo scherzosamente mentre gli bacio il mento
“No Betty” mi dice lui “anche se non sarebbe male come idea. Devo dirti una cosa. Farti una confessione”
“Devo preoccuparmi?” Non so proprio cosa possa dirmi. Inizio a pensare le cose peggiori. Tipo sta male, ma come ho fatto a non accorgermene? Oppure ha un’amante o ha avuto un’amante. Ha un figlio con un’altra e l’ha scoperto da poco.
“Tranquilla, non è niente di catastrofico, almeno dipende dal punto di vista da cui lo guardi.”
“Vuoi dirmi cosa succede?” mi siedo sulla spiaggia
Lui si siede vicino a me. “ Non sto male, non ti ho tradito e non ho scoperto di avere un figlio con un’altra”
“Come fai a … ?” E’ questo il problema con mio marito. Mi conosce abbastanza bene.
“Betty … siamo sposati da dodici anni, a volte riesco a capirti al volo! Come so che prima Daniele ci stava provando … di nuovo”
Lo guardo! “Vuoi dirmi quello che mi devi dire prima che ti anneghi?”
“Manuel Pereira, il mio compagno di università … mi ha offerto un lavoro” mi dice.
“Cooosaaa?” quasi urlo. Io Armando l’ho immaginato sempre accanto a me all’Ecomoda
“Si. Mi ha offerto un lavoro. Ha un’azienda tecnologica. Un’azienda veramente che non lo è ancora. Per questo vuole me. Dice che ha bisogno di trasformare un garage dove si incontrano dieci ingegneri informatici che creano applicazioni e software in un’azienda competitiva sul mercato.”
“E vuole te?”
“Si”
“Ma tu cosa ne sai di tecnologia?”
“Quello che gli ho risposto io! Io gli ho detto che ne capisco solo di moda e lui mi ha risposto che posso imparare.  Mi ha detto <Per carità sei un manager di successo, nell’azienda fondata da tuo padre e guidata da tua moglie! Io ti propongo di essere tu l’artefice di questa azienda!>”
“Non posso crederci”
“Nemmeno io”
“E da quando lo sai?”
“Dal giorno in cui sono andato a pranzo con lui”
“Perché non mi hai detto niente?”
“Lì per lì ne ero sconvolto. Non avevo mai pensato di andare via dall’Ecomoda per un motivo simile. L’unica volta che l’ho fatto è stato quando tu non volevi saperne di me e volevi andare con Michel. Avrei fatto di tutto per farti restare.”
“E poi, dopo perché non me l’hai detto?”
“Betty, te lo sto dicendo adesso!” mi interrompe lui “cosa dovevo fare? Nel mezzo della sfilata di New York dovevo salire in passerella e dirti, Betty ho ricevuto una proposta di lavoro lontano dall’Ecomoda”.
“E vuoi accettarla?”
“Che cosa? No, ho già rifiutato”
“Armando, guardami negli occhi e dimmi cosa vuoi fare veramente”. Lui mi guarda a mi dice “Voglio restare all’Ecomoda con te”
“Non è vero, tu vuoi andare a lavorare lì con il tuo amico”
“Io non voglio mettere te in difficoltà. Tu sei la persona più importante della mia vita. Non ti abbandonerò mai in quella fossa di leoni. Quindi resto in Ecomoda con te.” Mi tira su e mi dice “andiamo a casa”
Non credo nemmeno per un istante che lui voglia restare all’Ecomoda. Ma so che ci sono equilibri che non riguardano esclusivamente noi due, che lo costringono a restare all’Ecomoda. Lo guardo ancora una volta. Il mio bellissimo principe si sta di nuovo sacrificando perché nessuno possa sconvolgere gli equilibri raggiunti.

 Quando ci corichiamo mi rifugio tra le sue braccia. Non c’è un altro posto dove voglio stare.
“Ti amo” gli dico
“Anche io” mi risponde mentre mi asciuga una lacrima.
Mi sveglio nel cuore della notte ma vedo che è quasi l’alba.  Armando non è nel letto accanto a me. Mi sollevo per cercarlo e lo trovo dietro il balcone con le veneziane semi abbassate. Gli vado vicino e lo abbraccio.
“Cosa ci fai in piedi?” gli chiedo
“Non riuscivo a dormire” mi dice. Vorrei dirgli che capisco benissimo il suo tormento ma non so a cosa servirebbe. So che vuole lasciare l’Ecomoda, ma so anche che sarebbe troppo complicato per la sua famiglia che nessuno di loro sia presente nel consiglio direttivo, perché io sarò pure sua moglie ma non sono una Mendoza, non sono un’azionista e tutti loro sono troppo attaccati alla loro azienda per lasciarla “sola”. Se Armando andasse via io probabilmente perderei la presidenza. Questa cosa farebbe saltare tutti gli equilibri dentro l’azienda.
Il problema è che qui davanti a me, c’è questo uomo, che è mio marito, che è diviso tra quello che vorrebbe e quello che deve fare. E io non so come aiutarlo.
“Dai” gli dico prendendolo per mano “torniamo a letto”
“Vai tu, io non riesco a dormire”
“E chi sta dicendo che dobbiamo dormire?” gli dico iniziando a baciarlo.

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Capitolo 13
*** Armando ***


Sposare Betty è stata l’unica scelta veramente giusta della mia vita. La amo così tanto che non vorrei mai farle del male. A volte capita che succeda ed in quei momenti vorrei sprofondare sottoterra. Purtroppo non riesco a evitarlo. So bene di averle dato un dispiacere ieri sera, ma dovevo dirle la verità. Non le ho detto tutta la verità ma lei l’ha capita lo stesso. Adesso devo solo trovare la forza di abituarmi alla rinuncia di questo lavoro che mi interessa. Stavo pensando a questo quando mi è venuta vicino più o meno all’alba. Perdermi in lei è l’unica cosa che mi da pace. Non so perché ma è sempre stato così, fin dalla prima volta che abbiamo fatto l’amore, ho sentito che diventare una sola cosa con lei dava un senso alla mia vita. Mi placava.  Come i pezzi di un puzzle che vanno miracolosamente a posto. Lei mi fa essere migliore, mi ha cambiato così tanto la vita, che quasi mi faccio pena da solo per come ero prima. Mio padre direbbe che dovevo crescere!
“Buongiorno” mi dice Betty non appena si sveglia e mi da il consueto bacio di ogni mattina. “Non sopporto quando ti svegli prima di me e rimani lì a guardarmi”
“Lo so” le dico “ma è così bello guardarti mentre dormi, sembri Cami”
“Che ore sono?”
“Le nove!”
“Oddio, ma è tardissimo”
“Perché?”chiedo “cosa devi fare?”
“Devo controllare una montagna di mail” mi risponde mentre io inizio a baciarla sul collo
Come sempre, mio figlio Roberto entra nella nostra camera incurante di bussare e si porta dietro pure Giulio.
“Roberto, quante volte ti ho detto di bussare??” lo rimprovero, per fortuna io mi sono rivestito mentre Betty no. Mi alzo dal letto, prendo mio figlio e Giulio per mano e li porto fuori dalla nostra camera. “Allora” gli chiedo “cosa c’è?”, nel frattempo sopraggiunge Daniele e Betty esce dalla camera con indosso il pigiama corto e una vestaglia corta.
“I bambini” mi dice Daniele “vorrebbero andare a lezione di surf. Tuo padre ha affittato un istruttore tutto per loro, perché Giulio gli aveva detto che voleva provare. E ora anche tuo figlio vuole farlo. Per te va bene?”
Io voglio solo prenderlo a pugni. Non lo sopporto. E dire che da giovani eravamo abbastanza amici. Ma se non smette di guardare le gambe di Betty si ritroverà con la faccia spaccata prima di mezzogiorno!
“Per me non ci sono problemi” rispondo “immagino che mio padre si sia rivolto a una di quelle scuole di surf che ci sono qui vicino”
“Neanche per idea” mi risponde Daniele “ha scelto LA scuola di surf, e questa cosa gli costerà uno sproposito”. Roberto tira per la mano Betty e gli dice “mamma vieni a preparare il mio zaino, io non so dove sono tutte le cose che mi servono”. Betty va con i bambini mentre Daniele scende a colazione. Io vado a cercare Cami. Mi sembra molto silenziosa la mia piccolina. Busso ed entro nella sua stanza. Lei dorme ancora beata e io la sveglio con un bacio.
“Papà” mi dice ancora assonnata. Non c’è niente da fare è proprio uguale a Betty
“Tesoro” le dico “buongiorno. Perdonami se ti ho svegliato. Tuo fratello e Giulio stanno per andare a lezione di surf. Vuoi andare anche tu?” In quel momento entra anche Betty e mi dice “Abbiamo avuto la stessa idea!, allora Cami” le chiede “vuoi andare anche tu? Vuoi imparare a surfare? Con voi verrà la nonna Margherita. Io purtroppo non posso perché ho del lavoro da sbrigare”
“Ok! Mi sembra un’ottima idea” ci risponde lei e si alza per prepararsi. La guardo, è una Betty in miniatura e non riesco a pensare che tra poco dovrò conoscere i suoi fidanzatini.
“ A che pensi?” mi chiede Betty
“Penso che a breve dovrò iniziare a seminare terrore nella generazione maschile mondiale dagli unidici anni in su”
“Si proprio incorreggibile”mi dice Betty  sorridendomi mentre prepara lo zaino di Cami.
“Intanto” dico io “inizio con la mia generazione. Perché non vai a vestirti? Non sopporto come Daniele Valencia ti guarda le gambe” le dico baciandola
“Armando!” mi risponde a tono “stai scherzando vero? Ti comunico che ho intenzione di indossare pantaloncini per tutto il resto della vacanza” e mi bacia
“Ehi voi due” ci interrompe Cami “state sempre a baciarvi… io sono pronta!”.

 
Scendiamo in sala da pranzo per la colazione. Betty è davvero in pantaloncini, ok, non molto corti, ma nemmeno tanto lunghi. Non posso credere di dover fare questa considerazione. Questa cosa del look mi sta sfuggendo di mano, ma non sopporto come Daniele la guarda. Non sopporto Stefan e voglio lavorare con Manuel. Oddio questa giornata era iniziata molto bene ma sta peggiorando. Meglio che mi prenda un caffè. Io e Betty ci sediamo vicini. Con noi ci sono Daniele e mio padre che sta leggendo un quotidiano. Nessuno di noi sembra abbia voglia di fare conversazione. Mia moglie prende una tazza di caffè e delle fette biscottate con la marmellata, io dei biscotti.
Vorrei essere ovunque ma non qui. Non con Daniele Valencia a condividere una scena di intimità come se fossimo una famiglia, quando invece è ovvio che ci detestiamo profondamente.
“Betty” dice lui
Già il fatto che si rivolga a lei mi fa imbestialire.
“Come ha fatto a stare così tanto tempo con questo uomo qui? Che poi dire uomo … è eccessivo!”
Mio padre alza lo sguardo dal giornale “Daniele” gli dice “ti pregherei di smetterla di essere così scortese con Betty”
“Non preoccuparti Roberto” dice lei “Non ho nessun problema a rispondere. Io e Armando ci amiamo, questo è un motivo sufficiente?”
“Non mi stupisco che la madre di Giulio ti abbia abbandonato! Sei un essere senza cuore!”gli dico
“Mendoza, tu non sai di cosa stai parlando!”
“E pensi che mi interessa?” ribatto “per quanto mi riguarda, puoi fare quello che vuoi con la tua vita, ma ti prego di non intrometterti nella nostra”
“Era solo per fare quattro chiacchiere!” dice lui
“Allora per toglierle ogni dubbio dottor Valencia, la informo che non ho dovuto affatto resistere e che questi sono stati gli anni più belli della mia vita” risponde Betty
“Daniele, smettila ti prego” dice mio padre “non voglio che niente distrugga questa atmosfera serena”
“Si Roberto” dice lui “Permettimi solo di fare un ultima domanda a Beatriz … Come ha fatto a perdonare Armando per quello che lui le ha fatto? Per lo scherzo orchestrato con Calderon, per il fatto di averla sedotta per tenersi l’azienda?”
“Coooosa?” chiede mio padre “Daniele cosa stai dicendo? Armando non ha mai fatto niente di tutto questo!”
Betty è completamente fucsia in viso. Mio padre non sapeva niente di questa storia. Nessuno gliel’aveva mai raccontata. Sta quasi per sentirsi male.
“Armando, Betty” farfuglia “è vero quello che dice Daniele?”
“Roberto” interviene lui “non lo sapevi? Non te l’hanno detto? Se lo avessi saputo non avrei mai e poi mai tirato fuori questa storia?”
Io mi avvento su Daniele ma Betty mi trattiene. “Armando” mi dice mio padre “dimmi che non sei stato capace di tanto, dimmi che non è vero. Non puoi aver fatto una cosa del genere, è mostruoso!”
“Non può negare Roberto” continua Daniele “Dopo aver creato la Terramoda, ha iniziato una relazione con Beatriz mentre era ancora fidanzato con Marcela, per tenersela buona ed evitare che Nicolas Mora o chiunque altro potesse allontanarla dall’Ecomoda, almeno finchè non avesse pagato tutti i debiti. Mario Calderon gli scriveva le istruzioni e lui eseguiva! Mi ha raccontato tutto Marcela. Immagino che sarà stato terribile far finta di innamorarsi di Betty all’epoca in cui era in condizioni disagiate dal punto di vista del look”.
“Armando non può essere vero” continua a dire mio padre “non puoi avere fatto questo, parla dì qualcosa”.
“E’ vero papà” dico finalmente “ quello che dice Daniele è vero, tranne che poi mi sono innamorato veramente di Betty. Questa non è una bugia”.
“Non posso crederci”. Mio padre si avvicina a me e mi da uno schiaffo in pieno viso “questo avrei dovuto dartelo tredici anni fa, quando ho scoperto che avevi perso l’azienda, ma ho deciso di perdonarti, perché sei mio figlio, ma questo no, non merita perdono. Non posso credere che tu sia stato capace di una bassezza simile”.
“Roberto ora basta” dice Betty “non parlate come se io non fossi presente. Se io l’ho perdonato, chi siete voi per giudicarlo? Ha sbagliato, ma io so che lui mi ama sinceramente…”
“Betty” intervengo io “qualsiasi cosa tu possa dire non convincerai mai mio padre. Lui non ha mai avuto la minima fiducia in me. Fa solo finta di averla.”
“Armando come puoi dire questo?” mi chiede mio padre.
“Perché papà? Sto forse mentendo? È vero che ho vissuto un’infanzia dorata, ma tu con chi ti sei schierato quando hai lasciato la presidenza?Con Daniele!”
“Sai bene che lui ha diritto quanto te di stare lì!”
“Non sto parlando di diritti, sto parlando del fatto che tu sei mio padre e che avresti dovuto appoggiare me incondizionatamente. Invece non solo non lo hai fatto, ma mi hai fatto una predica sul fatto di non dover sbagliare, perché i miei errori mi avrebbero perseguitato per tutta la vita. Si, papà mi perseguitano giorno e notte. Ogni giorno e ogni notte. Ti ho chiesto perdono e mi hai detto ‘non dire quella parola’”
“Non attribuire a me i tuoi errori” mi interrompe lui
“No, papà, non te li attribuisco” continuo io “ma magari, se tu avessi dimostrato di fidarti di me, invece di farmi sentire come un’incapace dopo che avevo lavorato anni al tuo fianco, se avessi sentito che in qualche modo mi stavi appoggiando, forse non avrei fatto quel maledetto assurdo piano di incremento dei guadagni per far colpo su di te, per farti dire per una volta che per te, ero più importante di Daniele, ma ho sbagliato, ho sbagliato tutto. Papà se tu preferisci Daniele come figlio, va bene. Prenditelo. Non ho mai capito cosa abbia fatto di sbagliato perché tu ti schierassi dalla sua parte e non è nemmeno tuo figlio. Ma se lo preferisci, disconoscimi. Non ti metterò più in imbarazzo con i miei errori. L’unico motivo per cui non mi pento di quello che ho fatto è che ho trovato Betty,che ha un cuore più grande di questa casa e mi ha perdonato. E con lei ho costruito la MIA famiglia. Daniele, io amo questa donna che mi è rimasta accanto nonostante le abbia fatto la cosa peggiore che potevo. Ho toccato il fondo e risalire mi è costato come non mai. Ma lei è qui al mio fianco. Da dodici anni. Tu puoi dire lo stesso??? Ricordati una cosa Daniele, la mia famiglia è la cosa più sacra che ho. Prova a toccarla e io ti distruggerò”.

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Capitolo 14
*** Betty ***


Non riesco a credere che Armando abbia detto tutto quello che ha detto. Questa settimana si sta rivelando molto più difficile del previsto! Meno male che dovevo riposarmi e riprendermi, mentre invece forse alla fine andrò in psicanalisi. Quando Armando è uscito dalla sala da pranzo, dopo aver litigato furiosamente con suo padre, volevo andare con lui, ma mi ha detto che voleva restare solo e allora sono andata nella nostra camera. Non posso credere che in questi tre giorni abbia scoperto un  Armando così tormentato e diverso. Ricapitolando, sente di non essere abbastanza per me e teme che io posso tradirlo con qualcuno che pensa essere migliore di lui, non si è perdonato per quanto avvenuto tredici anni fa, vuole andare a lavorare fuori dall’Ecomoda, pensa che suo padre non lo ami! Che confusione! Mi sento un po’ ferita dal fatto che lui in tutto questo tempo non mi abbia detto niente ma un po’ lo capisco. Per un tipo come lui è molto difficile ammettere delle debolezze e poi di certo voleva proteggermi. Non dimentico che una notte, quando sapevo di avere un cancro ma non sapevo quanto fosse grave, in preda allo sconforto gli ho detto che se fossi morta avrebbe dovuto andare avanti, non chiudersi, con il tempo avrebbe dovuto riaprirsi all’amore, lui mi ha detto per la seconda volta ‘la mia vita è nelle tue mani, è la prima volta che dipendo da qualcuno che amo’.  Fino ad oggi non avevo capito quanto gli fosse costato ammettere di amarmi. Al punto di abbassare con me e solo con me tutte le difese. D’altronde quando ero a Cartagena si è fatto picchiare quasi fino alla morte. Non posso credere che pensi che solo io lo amo, nonostante tutto. Devo andare a cercarlo.
“Betty” mi dice Roberto “voglio parlarti”
“Va bene” dico a mio suocero “però non voglio che Daniele sia presente”
“ No, non c’è, andiamo nel mio studio”
Scendiamo nel suo studio
“Beatriz” inizia “prima di tutto voglio chiederti scusa per quello che ha fatto mio figlio”
“Roberto, scusami, ma no. Non ti permetto di dire una cosa del genere. Io e Armando abbiamo già risolto e sviscerato questo problema. L’ho già perdonato. Se non fosse stato così non l’avrei sposato, né avrei fatto due figli con lui”.
“Betty cara, lasciami dire almeno che adesso capisco perché quando sei tornata dall’Ecomoda non volevi assumerne la presidenza”.
“Si, all’epoca ero ancora molto arrabbiata, ma poi ho capito. Roberto, questa è la MIA famiglia. Con Armando ho passato gli anni più felici della mia vita e spero che ce ne siano ancora tanti. Davvero, è una cosa superata. Sai cosa penso al riguardo? Che sia stata solo una prova della vita, una prova piena di dolore, da cui poi cono nate le cose migliori della mia vita”.
“Betty, tu hai davvero un cuore molto grande per dire una cosa del genere”.
“Sai Roberto, quando Marcela ha scoperto la nostra relazione, perché gliel’ho detto io, lei mi ha detto che non ero poi una gran donna visto che ero l’amante di Armando. E poi ha detto lo stesso ad Armando. Io sono stata l’amante di Armando. Anche io avrei potuto tirarmi indietro. Certo potrei dire che ero ingenua, che mi sono fatta abbindolare. Ma la verità vera è che io l’ho amato dal primo momento che l’ho visto e tutto quello che ho fatto, sbagli compresi, l’ho fatto per amore. Ma per un amore vero. Infatti noi stiamo ancora insieme. Questà è l’unica cosa che conta adesso per me. Questo e Camila e Roberto”
“Mio figlio è stato davvero fortunato ad incontrarti Betty. Non credo che avrebbe potuto trovare una donna che lo amasse come tu lo ami. Forse nemmeno Marcela. Ma dimmi Betty, perché mi ha detto tutte quelle cose? Davvero pensa che io avrei preferito Daniele come figlio?”
“Questa è stata la prima volta che l’ho sentito dire una cosa del genere”.
“Non posso credere che pensi che non sono orgoglioso di lui”
“Io so una cosa sola, lui non è orgoglioso di se stesso. Credo che voglia esserlo perché tu possa esserlo di lui. Ma io sono orgogliosa di lui. Non deve essere stato facile dirti quello che prova, sapendo di ferirti e davanti a Daniele. Daniele non è quello che sembra. Quanto a intrighi non è meno di Armando, con la differenza che Armando è un vero uomo, che ha imparato dai suoi errori mentre lui no. Ora Roberto scusami ma voglio andare a cercare Armando”.

Torno di corsa in casa e prendo il tablet. Devo trovare Armando prima di tutto e poi devo controllare le mie mail. Che mi piaccia o no sono ancora il presidente dell’Ecomoda.
Vado in spiaggia e lo vedo di ritorno da una passeggiata. Per la milionesima volta penso che è davvero bello. Indossa bermuda e camicia. Non riesco a credere che dietro tanta forza fisica si possa nascondere tanta fragilità. Ma so pure che non è così perché ci vuole coraggio anche a lottare con i propri tormenti interiori.
Quando mi raggiunge mi abbraccia fortissimo e mi dice “Perdonami, hai sposato davvero un pazzo”.
“Armando” gli rispondo “basta. Non devo perdonarti niente. Anzi sei tu che mi devi perdonare. Per non aver capito che in tutti questi anni ti stessi tormentando in questo modo.”
“Non mi sono davvero tormentato” mi risponde “sono stato impegnato a vivere, sono stati anni intensi. Diciamo che erano dei pensieri che avevo dentro e che le circostanze hanno fatto si che diventassero dei macigni”.
“Io credo che una parte di te sia profondamente insoddisfatta. Non ha niente a che vedere con me, con la nostra famiglia, con quello che hai o non hai fatto. È una parte che riguarda solo te stesso e la tua realizzazione. Sai, io per esempio, ho sempre creduto, nel profondo, che avrei saputo dirigere un’azienda ma, a parte te, chi mi ha dato fiducia? La mia bruttezza è stata sempre un limite, come se il cervello potesse essere influenzato dall’aspetto fisico! Così mi sono convinta che avrei potuto ricoprire solo incarichi di scarsa importanza. Tutte le umiliazioni che ho subito non mi hanno fatto smettere i sognare. E adesso molti sogni si sono realizzati. I tuoi invece? A parte dirigere l’Ecomoda? Secondo me, tu non gli hai mai dato spazio. Ti sei incamminato lungo la via tracciata da tuo padre e tua madre e ora ti accorgi che non è questo quello che vuoi. Ma perché non me l’hai detto?”
“Betty” mi dice lui “tu mi stupisci! Non avrei saputo trovare parole migliori per dire quello che provo. Non te l’ho detto perché non era chiaro dentro di me. Sinceramente vederti a New York è stato uno shock! Quando mi sono fidanzato con Marcela Valencia ero abbastanza innamorato di lei. Però era un amore diverso, disimpegnato. Quando sono morti i suoi genitori tutto è cambiato. Io sapevo che i miei genitori volevano che ci sposassimo perché lei era il tipo giusto per quello che io dovevo rappresentare. Io ero terrorizzato. In quei giorni terribili all’Ecomoda, quando sono arrivati i miei genitori, mentre io impazzivo di gelosia perché credevo che tu e Nicolas aveste una storia, e non ridere” mi dice, voltandosi verso di me “mia madre, è entrata nel mio studio e mi ha detto che il fatto che mi sposavo e che l’Ecomoda andasse bene testimoniavano che avevo intrapreso la strada della stabilità. Ed erano tutte bugie! Soprattutto perché io sapevo che amavo te, ma tutto e tutti mi dicevano che dovevo mantenere le apparenze. Marcela era il tipo giusto. Tu no. Ma io amavo te.  Quando ti ho visto alla cena New York mi è venuto un colpo al cuore. Perché non ti riconoscevo più. Ho pensato che il destino mi aveva messo accanto la persona giusta. Eri splendida amore mio. Nemmeno i miei genitori avrebbero potuto dire niente. E non era solo una questione di bellezza. Ma di sicurezza, di disinvoltura, di classe e tu hai fatto tutto da sola. Ti sei trasformata da sola. Non dire che quel Stefan lì ha avuto una parte. No! La tua è stata una trasformazione interiore. Ad un certo punto, mentre Mario faceva commenti sul tuo abbigliamento, ho pensato che se ti avessi incontrato ad un party tredici anni fa come eri sabato, probabilmente saresti stata una conquista come le altre, e ora sarei infelice e sposato con Marcela. Il punto è che mi sono sentito come se per me non fosse cambiato niente. Io, il solito combina guai e tu una dea.”
Mi asciugo le lacrime. “Ma come fai a dire questo? Non ti rendi conto di quanto tu sia diverso da allora? E non conta solo il fatto che hai smesso di avere tante donne, quanto il fatto che hai maturato l’esperienza che puoi essere migliore. Quanti anni hai lavorato facendoti in quattro per la tua azienda? Ma questo era solo per espiare. Allora per prima cosa togliti dalla testa che tu non sia abbastanza per me, perché sei molto di più di abbastanza. E poi smetti di credere che ti lascerò per qualcun altro perché non penso che avverrà. Invece per quanto riguarda i problemi con tuo padre …”
“ I problemi con mio padre riguardano il fatto che lui non ha stima di me”
“Ma come puoi dire una cosa del genere?”
“E’ la verità. Per lui che ci sia io alla guida dell’Ecomoda o ci sia Daniele non fa nessuna differenza. Per lui conta solo il fatto che da quando sono morti Giulio e Susanna, MariaBeatrice, Marcela e Daniele sono diventati i suoi figli. Hai visto che ha prenotato la scuola di surf per Giulio? Per lui non conta che io e Camila e solo io e Camila siamo i suoi figli”
“Armando, questo non è vero. In questi anni tuo padre ci ha sempre appoggiato anche contro di loro”
“Betty, ha appoggiato te soprattutto, non me. Lui si fida di te, non di me”
“Secondo me sei ingiusto con lui…. Immaginati se per esempio morisse Mario Calderon …”
“Betty … “ mi guarda con una faccia contrariata
“Fammi finire, immaginati se morisse Mario Calderon, e immagina che lui abbia dei figli coetanei con i nostri … tu non ti sentiresti responsabile per loro? Non li accoglieresti nella tua famiglia”
Armando si siede sulla spiaggia e io mi siedo accanto a lui. Il mare è stranamente calmo.
“Si, li accoglierei e penso anche tu. Ma non so se organizzerei il matrimonio tra i nostri figli e loro. Non so se potrei mai dire a Cami magari sai la proposta di Y mi piace di più della tua e voto per lei, perché sai, è vero che tu sei mia figlia ma ho deciso che anche Y è come se lo fosse. Cami è mia figlia, non Y. Penso che qualsiasi cosa faccia io non le volterò mai le spalle. Come tuo padre fa con te. Così voglio fare io!”
“Povera Cami!!”
“Non sto scherzando. Tuo padre, non sa cosa è successo va bene, ma non ti ha mai tolto la sua fiducia e il suo appoggio. Ancora ricordo quando venne in Ecomoda. Io volevo solo che mi dicesse dove fossi e lui invece pretese di parlare con mio padre e gli disse che era molto deluso dal tuo comportamento …. Però dopo ti ha perdonato sinceramente. Non fa altro che essere molto orgoglioso di te!”
“Lo so, lo so Armando”
Suona il mio telefono …  “Oddio” dico “E’ Nicolas! Pronto Nicolas? Si tutto bene, no, non ho ancora letto le mail. Si Armando è qui, nemmeno lui le ha lette. Va bene, va bene. Le leggiamo subito. Si si ti faccio sapere!” Chiudo la telefonata e apro il tablet. “Armando, dobbiamo leggere le mail!”
Spulcio le mie mail!Incredibile, una quantità di ordini, complimenti, congratulazioni. Acquirenti che vogliono incontrarci, altri che vogliono aprire altri negozi Ecomoda e poi … una mail di Stefan.
“Leggiamo questa” mi dice Armando
“Sei sicuro?”
“Si”
“Sei davvero sicuro?”
“Si si, tanto già stamattina il danno è fatto!”

Carissima Beatriz
Volevo chiederti perdono per il mio gesto poco opportuno e chiedere scusa anche a tuo marito che probabilmente non ha gradito il mio comportamento.  A mia discolpa posso dirti che prima di ora non avevo mai lavorato per una ‘cliente’ che fosse così inconsapevole della sua bellezza. Una bellezza che è ancora più importane perché viene dall’anima e non dall’aspetto esteriore. Ti prego di credere che non ci saranno altri gesti sconvenienti tra di noi, e che se vuoi, mi farebbe piacere continuare ad essere il tuo stylist perché sono certo che questo successo non è che all’inizio.

Ti prego di due cose, la prima usa le lenti a contatto perché il tuo volto è bellissimo, la seconda se proprio vuoi usare gli occhiali cambia montatura, te ne consiglierei una più sottile. 
Spero di vederti presto a Bogotà. Invidio tantissimo tuo marito perché ha avuto la fortuna di conoscerti molto prima di me. Con stima

 

Stefan Castro  

 
“Visto?” mi dice Armando “questo tizio ha capito tutto. La tua bellezza viene dall’anima”
“Armando dai” lo interrompo “basta. Mi sembra impossibile che improvvisamente io sia la donna più bella della terra”
“Betty” mi bacia dolcemente e mi sposta una ciocca di capelli dietro le orecchie “ormai … per non fare allungare la coda dei tuoi ammiratori … dovrò chiuderti in casa!”
“ Ah ah ah, ma io non mi riconosco in questa immagine” dico indicando al foto di sabato alla cena “però so cosa fare al riguardo. Tu va di uscire con me? Tanto non penso che i bambini tornino prima di pomeriggio e qui in casa non si respira una bella aria!”
“Ogni tuo desiderio è un ordine”.

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Capitolo 15
*** Armando ***


Betty mi ha trascinato in giro per Miami. Non posso credere che lo abbia fatto realmente. Abbiamo mangiato fuori, solo io e lei. Non so da quanto tempo non ci divertivamo così tanto. Senza pensieri. Almeno ci ho provato. Devo dire che provare i rollerblade alla mia età è stato molto azzardato, ma abbiamo fatto qualche passo e non siamo caduti! Ad un certo punto mi ha detto “Ecco il motivo della nostra uscita” e mi ha portato da un hairstylist che le ha consigliato Catalina, il migliore di Miami. Catalina da Bogotà, in mezzo al Bogotà Fashion ha trovato il tempo di consigliarle un parrucchiere! Catalina le vuole molto bene!
“Betty ma sei sicura di voler fare questa cosa?” le chiedo.
“Si. Se deve essere un nuovo look, che nuovo look sia. Ma tu sei sicuro che dopo non chiedi il divorzio?”
“No, non penso, ma voglio che tu sia certa di quello che fai!”
“Proceda” dice Betty rivolta al parrucchiere. “Sai” dice a me “quando ero a Cartagena e Catalina mi ha portato nel salone di bellezza ero terrorizzata, ero un pulcino bagnato. Se ci penso mi faccio tenerezza da sola. Quando mi hanno tolto la mia terribile frangia, Catalina mi teneva la mano!”
“Vuoi che ti tenga la mano?”
“Certo che no!, ma quel giorno, dopo sono stata tutta la sera a toccarmi i capelli e … ho incontrato Franco De Vita!”
“Non mi dire … e poi…”
“Poi ….” continuo io
“Poi ho passeggiato in spiaggia con Michel …”
“Ti prego amore mio, oggi Michel no … tre sono troppi!!”
“Tre?” mi chiede
“Stefan, Daniele e Michel!” le rispondo. Intanto hanno finito di farle lo shampoo. La ragazza le dice che il parrucchiere arriverà tra poco.
“Allora è proprio convinta signora?”
“Si”
“Bene, allora procedo”.
“Si”risponde Betty.

 
Non posso credere che lo abbia fatto davvero! I bellissimi e lunghissimi capelli di Betty sono stati intrecciati e tagliati con un colpo secco. Dopo circa un quarto d’ora, eccola con il suo nuovo taglio! Uno sbarazzino caschetto corto che le sta benissimo! Le incornicia il viso, con un ciuffo laterale. Io non ne capisco granchè ma sento dire al parrucchiere che le ha fatto un trattamento che le aumenta il volume, che questo taglio va bene sia per i capelli lisci che ricci. Insomma quando usciamo da lì mia moglie è ancora un’altra! Non finisce mai di stupirmi!
Mi ha praticamente trascinato per negozi e quando siamo tornati a casa erano già le cinque!
Quando siamo arrivati i nostri figli erano già tornati! Sono stati subito entusiasti del nuovo look della mamma anche se Roberto all’inizio era un po’ sconcertato!
Mia madre è stata informata della mega lite che ho avuto con mio padre, mentre Daniele ha ritenuto più opportuno uscire di casa. Io non parlo con mio padre da stamattina e sinceramente non intendo parlargli. Così mi rifugio in camera, mentre Betty chiacchiera con Giulio, Roberto e Cami sulla lezione di surf!
Mia madre mi raggiunge in camera.
“Mamma ti prego, non iniziare, voglio restare solo!”
“Armando” mi dice lei “sono tua madre, non posso credere che tu e tuo padre siate arrivati a tanto!”
“Avresti dovuto dirgli che razza di figlio ha, ma non importa, avrei  dovuto farlo io tanto tempo fa!”
“Non posso credere che tu pensi che per lui Daniele sia più importante di te”
“Mamma, non mi importa più.”
“Ma come puoi dire una cosa del genere? È tuo padre, ti ha dato la vita, darebbe la vita per te”
“Lo so.”
“Armando perché sei così duro con lui? Se hai pensato tutte queste cose in questi anni, come hai potuto tenerle per te?”
“Non lo so mamma, non lo so. Adesso voglio solo essere lasciato in pace. Voglio stare con mia moglie e i miei figli.”
“E non vuoi parlare con lui? Cosa vuoi fare per la sua festa? Andare via? Ti prego non farlo. Lo uccideresti. Domani arriva tua sorella con la sua famiglia”
“Non lo so mamma, devo parlarne con Betty” che entra in camera giusto in quel momento.
“Betty” le dice mia madre “devo farti una confessione, così questa storia sarà chiarità una volta e per sempre”
“Mi sembra di essere in un film dell’orrore” dico.
Mia madre fa finta di non avermi sentito. “Tanti anni fa, quando tu sei tornata da Cartagena e sei diventata la Presidente dell’Ecomoda, quando Armando faceva come un pazzo e ti pedinava per dirti che ti amava e tu non gli credevi, io, Marcela e Patrizia abbiamo fatto un patto affinché nessuna di noi, che sapevamo quello che era successo in realtà tra di voi, ti dicesse niente riguardo al fatto che Armando ti amava davvero. Che si era fatto picchiare a morte, che era ogni sera ubriaco e che non voleva altra donna se non te”
Non riesco a credere a quello che sento “Brava mamma, complimenti anche a te!” dico. “Capisco Marcela e quella stupida oca di Patrizia, ma tu sei mia madre!” le urlo.
“Hai ragione Armando” mi risponde “infatti, quando tu stavi per andare via sono stata io a costringere Marcela a dire la verità a Betty. Sapevo che lei non ti avrebbe mai perdonato e sapevo anche che tu la amavi.”
“Mamma sono davvero sconcertato da quello che devono sentire le mie orecchie! La verità è che tutti non abbiamo fatto che ferire Betty, io più di tutti, ma questa poi…. Vi siete accordate per la mia infelicità! Sono stato lontano un mese, abbiamo passato le pene dell’inferno e tutto perché dovevo sposare la tua amata Marcela”
“Hai ragione figlio mio”mi dice lei “ho sbagliato. Ma ho rimediato, quando ho capito che per me contava solo la tua felicità, e non quello che io volevo per te”
Betty è stata silenziosa fino ad ora, seduta sul letto, si asciuga una lacrima
“Margherita” dice verso mia madre “grazie di avermi detto la verità. So che non sarò mai abbastanza secondo voi per Armando…”
“Betty” la interrompo “non dire mai più una cosa del genere davanti a me! Mai più, hai capito?”
“Va bene Armando” mi dice, poi torna a rivolgersi verso mia madre “So che se tu non avessi parlato con Marcela, probabilmente oggi non saremmo qui a discutere di questo, ma vorrei che accettaste che io lo amo Armando. Lo amo veramente e ho fatto e farei di tutto per non danneggiarlo in alcun modo!”
“Lo so figlia mia” le dice mia madre ed esce dalla nostra camera con sguardo contrito.
Mi siedo sul letto e mi prendo la testa tra le mani. “Voglio andare via da questa casa” le dico “Voglio tornare a casa nostra!”
“Amore” mi dice Betty “devi accettare quel lavoro!!”
“Che cosa??”
“Si, chiama il tuo amico e digli che accetti di lavorare con lui”
“Ma non posso!”
“Si che puoi, è quello che vuoi”
“Ma sai bene che sei io vado via, tutti gli equilibri all’Ecomoda salterebbero, potresti perdere la presidenza. Se i Valencia si mettono di traverso….”
“Armando non mi importa. L’unica cosa che voglio è la tua felicità. Tu non sei felice all’Ecomoda. Ho visto i tuoi occhi entusiasmarsi quando parlavi di questo nuovo progetto. È il tuo progetto”
“Ma non posso lasciare che tu ti scarifichi per me”
“E io non voglio che tu ti sacrifichi per me, o per i tuoi genitori”
“Ma l’Ecomoda dovrebbe essere l’eredità dei nostri figli!”
“Potrebbe esserlo anche la New Tech!”
“Ma se perdessi la presidenza cosa faresti?”
“Posso sempre trovare un altro lavoro e poi c’è sempre la Terramoda, potrei riprendere a giocare in Borsa. Sono brava lo sai? Abbiamo fatto proprio bene a non liquidarla io e Nicolas”
“Betty, se io accettassi di lavorare alla New Tech, lo stipendio iniziale sarebbe praticamente ridicolo!, quindi è necessario che qualcuno di noi due abbia il modo di mantenere la nostra famiglia … se Daniele Valencia va alla guida dell’Ecomoda siamo fritti!”
“Armando, basta! Le tue sono tutte scuse. Forse pensi di non essere in grado di guidare questa nuova azienda, hai paura di compiere errori? Non li farai, andrà tutto bene!”
“Come fai a esserne così sicura?”
“Lo sono! Però prima di dare le dimissioni, devi darmi il tempo di organizzarmi all’Ecomoda, c’è una mole di lavoro da smaltire!”
“Betty” le dico “ti amo”
“Armando” mi risponde lei “la tua segretaria per questa nuova azienda, la scelgo io!!!”

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Capitolo 16
*** Betty ***


È stata una giornata terribile. Non vedevo l’ora che finisse. Io e Armando abbiamo deciso di restare. Non voglio danneggiare mio suocero. È sempre il nonno dei miei figli. A questa festa parteciperà un sacco di gente, americana, europea, colombiana.
Armando non vuole parlare con lui ma sa che  prima o poi dovrà farlo. Oggi mi sono divertita molto a stare in giro con lui. Volevo distrarlo da tutti i suoi pensieri e inoltre tagliarmi i capelli mi è servito a prendere coscienza che una nuova fase della mia vita si apre. Quest’anno compio quarant’anni ma fino ad ora non ho avuto modo di pensarci!
Armando  lascerà l’Ecomoda. Io riuscirò a rimanere presidente? Chi lo sa …  e se mi confermano, saprò guidare l’azienda senza di lui? E come sarà non vederlo ogni giorno in ufficio? Ci saranno tanti cambiamenti, ma per me è più importante vederlo felice.
“Betty” mi dice lui sdraiandosi accanto a me “so che stai pensando al fatto che non lavoreremo più insieme … pensiamoci bene.”
“Tanto ormai è deciso!”
“Amore mio se tu non sei con me, io non accetterò mai quel lavoro, se non sei dalla mia parte non potrei farcela mai e poi mai”
“Io sono dalla tua parte! E tu accetterai quel lavoro! Devi solo lasciarmi Mario Calderon” dico con una smorfia “ sempre che continui a essere il presidente!”
“Sei terribile, hai già ridefinito la pianta organizzativa??”mi chiede.
“Assolutamente no. A proposito di Mario Calderon, mi pare che tu stamattina abbia detto qualcosa a proposito di alcuni commenti che avrebbe fatto sui miei vestiti di New York!!”
“E non sai quelli che fa ogni volta che andiamo a giocare a tennis al club sulla tua tenuta sportiva!”
“Non posso crederci!”
“Veramente ha iniziato a farli tredici anni fa dopo la tua prima sfilata da Presidente … continua a rischiare che io lo uccida, imperterrito”
“E cosa dice?”
“Mostro, non te lo dirò mai … ma sappi che almeno due volte gli ho messo le mani al collo!!”
“Mostro, dimmelo!”
“NO”
“Se fa soffrire Sandra, gliele metto io le mani al collo!”

 
Certo che questi Mendoza hanno proprio tutti lo stesso vizio. Non amano bussare!
“Posso entrare o c’è in scena uno spettacolo non adatto ai minori di diciotto anni?” chiede una voce squillante di donna!
Armando è di ritorno dal bagno mentre io starei ancora dormendo … cioè prima dormivo! Apro lentamente un occhio.
“Non posso credere che con questa bella giornata voi perdiate tempo a dormire! Nottata impegnativa?!”
Armando prende un cuscino e lo tira alla donna, ma chi è questa donna?
“Camila vai via!” le dice lui ancora mezzo addormentato, sdraiandosi sul letto
Camila? Mia figlia? Non è la sua voce! È Camila la sorella di Armando!, mi sveglio immediatamente mentre Camilla Apre le veneziane!
“Stai ferma!” sibila Armando “voglio dormire”
Io corro ad abbracciarla e lei nelle luce del giorno delle veneziane ormai aperte mi guarda e dice “Betty? Cosa hai fatto ai tuoi capelli?” e mi stringe in un abbraccio …  quando nota il mio scarno pigiama mi dice “Noi due dobbiamo proprio parlare” e mi tira fuori dalla camera!

Ammetto che essere svegliata alla sette di mattina in questo modo così particolare non è proprio il massimo ma io adoro Camila. In tutti questi anni abbiamo trascorso molte vacanze assieme, nei posti più strani della terra. “Camila, aspetta, fammi prendere la vestaglia!?”
“Perché quando vai al mare, usi la vestaglia?!”
La guardo, sta benissimo nel suo tubino color oro, fasciato di nero al centro e il suo immancabile tacco quindici! I suoi capelli biondi sono sempre pettinatissimi pur essendo scompigliati.
“Camila, ma a te un viaggio dalla Svizzera fa questo effetto? Io sarei morta! E tuo marito? E i tuoi figli? Le chiedo”
“Si stanno tutti sistemando e riposando!, ma io volevo parlare con te e Armando! La mamma mi ha detto che c’è stato un uragano in casa e volevo sapere per chi parteggiare!”
“Prima andiamo in cucina per farmi un caffè! Anzi no, prima la vestaglia!”
“Ma perché hai la fissazione della vestaglia?”
“Perché c’è Daniele Valencia in giro per casa!”
“Cosaaaaa???”
“Eh si!” Nemmeno lei è entusiasta dell’idea dal momento che i miei suoceri avevano progettato il loro matrimonio prima di quello tra Armando e Marcela, matrimonio mandato a monte da Camila che si è innamorata persa di suo marito non appena l’ha visto. Ma suo marito faceva il cameriere cosa che ha fatto andare in bestia Margherita. Morale, Camila per sette anni ha mantenuto rapporti solo con Armando, per questo io ho avuto modo di frequentarla, ha avuto tre figli, Armando, per tutti Dodo così non ci confondiamo, Isabel detta Isa e Juan, nomi scelti dalla famiglia di Alberto il marito, visto che con la sua famiglia aveva interrotto ogni rapporto. Alberto nel frattempo da cameriere è diventato un imprenditore nel settore della ristorazione e con alcuni soci ha aperto ristoranti in mezzo mondo che non conoscono crisi! Io e Alberto siamo un po’ nella stessa situazione. Siamo quelli che hanno scippato i fratelli Mendoza ai Valencia, tranne che tra di noi siamo sempre andati molto d’accordo. I nostri figli si adorano. Isa e Cami hanno la stessa età e soffrono per il fatto di essere lontane. Juan è poco più grande di Roberto e mia cognata è un vulcano.  L’unico altro membro della famiglia che manca è Mateo. Il cugino di Armando e Camila, figlio della sorella di Margherita che ha un anno in più di Armando. Lui, Armando e Mario erano grandi amici da piccoli. Poi Mateo si è trasferito in Polonia e sono rimasti solo Mario e Armando. Purtroppo.
Racconto per sommi capi della discussione avvenuta tra Armando e loro padre.
“Un po’ diversa da quello che mi aveva detto la mamma” dice Camila
“Si in effetti.” Camila sa benissimo cosa è successo tra me e Armando perché gliel’ho raccontato io tanto tempo fa e si è arrabbiata così tanto che ha provato a cambiare nome al suo primogenito. Però con il tempo tutto è rientrato.
“Non posso credere che mio fratello abbia detto a mio padre ‘disconoscimi e riconosci Daniele per figlio’, l’ha copiato da me perché io ho detto a mia madre ‘disconoscimi e riconosci Marcela o Maria Beatrice per figlia’ quando non voleva accettare che mi sposassi con Alberto”
“Secondo me siete entrambi esagerati con i vostri genitori! Tuo padre è stato deluso ma in questi anni non ci ha mai fatto mancare il suo appoggio e poi non voglio che Daniele lo manipoli”
“Questo è certo” mi dice Camila “ma cosa vuole ottenere?”
“Non lo so, però ci prova con me, fa battutine e mi lancia occhiate strane. Armando se ne è accorto e l’ha minacciato di morte. Inoltre è venuto qui con suo figlio Giulio, dicendo che la sua compagna l’ha abbandonato!”
“Ha un figlio?” quasi si strozza Camila mentre beve il caffè
“Si non lo sapeva nessuno!” le dico “è un bambino adorabile che ha molto legato con Roberto”
“E immagino che i miei lo trattino come un altro nipote!”
“Certo che si!”
“Ho capito! Insomma, ci aspettano tre giorni di fuoco!”
“Ma questo non è tutto, però se vorrà te ne parlerà Armando! Di certo abbiamo bisogno del tuo aiuto!” 

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Capitolo 17
*** Armando ***


Tra le cose che mi devo ricordare di fare c’è strozzare mia sorella. Mi ha svegliato e adesso io non so come fare a riaddormentarmi. Ma è prestissimo. Riesco a stare a letto solo altri dieci minuti. Poi mi alzo. Vado a controllare i miei figli. Dormono tutti, ma Giulio non è in camera con Roberto. Forse è in stanza con Daniele. C’è un po’ di via vai, ma ecco che vedo arrivare mio cognato e i miei nipoti. Ogni volta che ci vediamo è una festa! Rimango con loro e li aiuto a sistemarsi. Io e Camila abbiamo deciso che avremmo chiamato i nostri figli con i nostri reciproci nomi e per uno scherzo del destino, lei ha avuto un maschio per primo e io una femmina. Così, mio nipote Armando viene chiamato Dodo, ma quando lo vedo, anche se ha solo tredici anni, mi viene subito in mente che è il momento di chiamarlo con il suo nome! È molto alto ed è davvero bellissimo! Dopo esserci salutati tutti, decido di andare a bere un caffè … probabilmente mio padre non è in giro a quest’ora e dovrei trovare una strategia per evitarlo ma un po’ mi vergogno alla mia età a fare queste cose, un po’ non mi è ancora passata.
Scendo in cucina e trovo mia sorella Camila e Betty che trangugiano caffè e chiacchierano! Insomma sicuramente staranno parlando della mia lite con nostro padre. Mi verso un po’ di caffè e dico a mia sorella “Camila non voglio parlarne”
“Sai benissimo che dovresti farlo, che senso ha rimandare, domani è il suo compleanno, vuoi forse rovinarglielo?”
“Non voglio rovinare niente a nessuno, se avessi voluto farlo me ne sarei già andato!”
In quel momento entrano in cucina mia madre e mio padre, seguiti da Daniele.
“Giulio è in camera con te?” gli chiedo “Da Roberto non c’è”
“Si è in camera con me!” mi risponde poi si rivolge verso Camila e le dice “Camila sempre bellissima vedo con piacere” e le fa il baciamano, scena che mi fa ribrezzo. Poi noto che guarda Betty con un sorriso di sottecchi e mi fa venire in mente che devo spaccargli la faccia.
“Ragazzi” dice mia madre “avete già fatto il caffè ma la servitù entra in orario dalle otto, mi dispiace per voi”
“Margherita” dice Betty “fare un caffè non è poi la fine del mondo”
“Salve a tutti” dice Alberto entrando in cucina. Betty si alza e va a salutarlo. Non posso fare a meno di notare che Daniele non riesce a toglierle gli occhi di dosso
“Betty” le dice “ecco cosa c’è di nuovo, ha tagliato i capelli, non me ne ero ancora accorto, ma notavo qualcosa di diverso in lei, ma è ancora più bella”
“Si e ti ricordo che io sono sempre suo marito e ti ripeto che devi lasciarci fuori dai tuoi intrighi”
“Sentite” ci dice Camila “che ve ne pare se abbassiamo l’ascia di guerra e verso le dieci andiamo tutti in spiaggia?”

 
Io e Betty andiamo in camera nostra, non sono nemmeno le otto, ma ia sorella è un uragano, per lei l’orario sempre stato un dettaglio. Non sono ancora pronto a stare con mio padre e fare come se niente fosse successo. Non sono pronto a sentire quello che ha da dire.
“Grazie per avermi portata lontano da Daniele … non lo sopporto!” mi dice Betty
“Nemmeno io, sinceramente non vedo l’ora di tornare a casa nostra, solo io, tu e i nostri figli”
“E … i miei genitori!” aggiunge lei
“Ma a loro ormai ci sono abituato! Sono molto meno formali dei miei e molto più divertenti …!”
“Lo pensi davvero?”
“Certo! Quando ero giovane, mi piaceva essere un certo tipo di persona, frequentare un certo tipo di gente, ma poi ho capito che in realtà non mi importa più di tanto. Voglio stare con i miei amici, con le persone a cui voglio bene …”
“E ai tuoi genitori non vuoi bene?”
“Si, ma è diverso! Loro non sono mai stati come i tuoi, al contrario sempre attenti a non sbagliare mai, a non dare un’immagine sbagliata, forse è per questo che si sentono così delusi da me!”
“Invece, secondo me” mi dice lei “tu sei più simile a tuo padre di quanto non pensi!”
“Betty” la fermo io “perché stiamo facendo questi discorsi noiosi?”
“Sentiamo … tu cosa vorresti fare?” mi chiede
“Questo” le rispondo mentre la bacio e le tolgo la vestaglia. “Armando” mi interrompe lei “tra poco si svegliano i bambini!”.
“Ok” le rispondo mentre vado a chiudere a chiave la porta della nostra stanza, così che nessuno possa disturbarci.  

“Armando” mi dice Betty “stiamo trascurando in maniera vergognosa il nostro lavoro”. Sta controllando le mail dal suo portatile, seduta sul letto e di nuovo in pigiama.
“Questo sarebbe lo scopo della vacanza” le dico io “posandole un bacio sulle spalle. “Mi sembra stranissimo non mangiarmi i tuoi capelli!”
Lei mi sorride. “Hai chiamato il tuo amico per dirgli che accetti quel lavoro?”
“No!”
“E cosa aspetti a farlo? Penso che dovresti parlare con tua sorella del fatto che vuoi lasciare l’azienda. Io sono certa che lei ti appoggerà. Ti adora!!”
“Non l’ho ancora chiamato perché voglio essere proprio sicuro di volerlo fare. Mi sembra una decisione affrettata dovuta alla lite con mio padre!”
“E invece la lite con tuo padre, non è forse dipesa dal fatto che non vuoi più lavorare all’Ecomoda?”
“Oddio, questo è un modo di vedere le cose, ma non del tutto corretto. Io mi trovo bene all’Ecomoda. Conosco tutto perfettamente ed è una seconda famiglia per me. Perché dovrei lasciare?”
“Amore mio” mi dice lei “se tu vuoi restare in Ecomoda non ci sarà una persona più felice di me. Però non voglio che tu lo faccia per me. Devi farlo per te stesso. E io ti conosco abbastanza bene da sapere che il nuovo lavoro ti affascina, proprio perché vuoi metterti alla prova, senza nessuno accanto, senza eredità da distruggere, nome da mantenere, ma solo un successo da creare. Io penso che tu voglia provare a te stesso che sei in grado di farlo.”
“Dio mio Betty” le dico “praticamente ormai non potrei nasconderti nulla nemmeno se lo volessi!”
“ Ti conosco Mostro, meglio di quanto tu conosci te stesso!”
Betty continua a guardare le mail. “Nicolas mi ha mandato le proiezioni delle vendite, sono ottime e chiede se sabato a pranzo possiamo incontrare nella nostra boutique di Miami un produttore cinematografico che vuole che vestiamo gli attori per il suo prossimo telefilm!”
“Woow! Sembra una notizia fantastica!”
“Si decisamente” mi da un bacio veloce e si alza. “Vado a prepararmi per andare in spiaggia!
“Spero tanto che Daniele non venga con noi!”

 
Non voglio stare con Daniele, non voglio proprio vederlo. Ma le mie speranze sono vane, perché non appena esco dalla mia camera, è lì ad aspettarmi. Sembra che mi voglia parlare, mentre io al massimo gli spaccherei la faccia. Non riesco a credere che tanto tempo fa eravamo amici. Poi, forse in seguito al fatto che Camila lo ha lasciato, lui ha interrotto i rapporti anche con me. Ma io cosa c’entravo? Camila è mia sorella, ho sempre voluto la sua felicità e non potevo decidere per lei. E soprattutto, lei non sembrava così tanto presa da lui.
“Daniele” dico “cosa c’è? Mi stavi aspettando? Devi farmi litigare con qualcun altro??”
“No Armando” mi risponde lui “ma vorrei comunque parlarti”.
“Va bene, andiamo in veranda”.
Quando siamo lì, io mi verso una tazza di caffè.
“Allora, cosa c’è?” chiedo
“Devo parlarti di Marcela” mi dice
“E perché ne devi parlare con me? Io non ho più rapporti con lei praticamente da dodici anni!”
“Lo so, ma domani mattina verrà qui e sarà una sorpresa per tutti!”
“ E qual è il problema?”
“Il problema è che lei ancora ti odia, ed è incinta!”
Non capisco perché mi stia dicendo tutte queste cose.
“Daniele, non capisco cosa c’entro io in tutto questo! Mi stai confondendo! Avevo immaginato che ancora mi odia, non si è mai più fatta vedere.”
“Certo, dopo il modo in cui ti sei comportato con lei come avrebbe dovuto reagire?”
“Ho sbagliato lo so. Ma io non ero più innamorato di lei da molto tempo … avrei dovuto dirglielo prima ed evitare che i miei genitori mi facessero pressioni per farci sposare!”
“E si risolve tutto così? Voi Mendoza credete di poter cancellare con un colpo di spugna il male che fate!”
Ok. Non penso si riferisca esclusivamente a me. Forse anche lui è ancora arrabbiato con mia sorella ma sono passati quattordici anni da quando si sono lasciati.
“No Daniele, io non voglio cancellare niente. Non è mai stata mia intenzione cancellare gli anni che ho trascorso con lei, ma all’epoca ero una persona diversa. Ora sono un altro! Non potevo di certo costringermi ad amarla. L’avrei resa ancora più infelice e basta”
“Più infelice di com’è adesso non credo possa esserlo”
“Ma perché? Continuo a non capire!”
“Mi ha detto solo ‘finalmente pagherà per tutto il male che mi ha fatto!’Cosa significa non lo so. Ma ti sto avvertendo”
Cielo! Ci mancava anche questa come se la mia vita non fosse abbastanza incasinata in questo momento! Per adesso però è meglio che vada in spiaggia, altrimenti mia sorella mi ammazza!

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Capitolo 18
*** Betty ***


Camila è una vera forza della natura.  Mi ha praticamente costretto ad indossare un costume di paillettes dorate, intero ma che sembra un bikini, perché solo due strisce laterali lo uniscono. Dice che per avere quarant’anni e due figli ho un corpo stupendo e che devo mostrarlo. Così Armando muore di gelosia. Io ho provato a dirle che il problema non era solo Armando, ma anche il fatto che la piccola cicatrice che ho sul seno, mi da ancora fastidio. Ma lei niente, non si è fatta impietosire e mi ha detto “ogni cicatrice è una battaglia, devi essere orgogliosa di aver vinto la tua battaglia!” E poi, le inattese quanto persistenti attenzioni di Daniele Valencia mi infastidiscono! Comunque sia adesso siamo tutti qui, in spiaggia. Il fatto che la mega villa abbia un accesso sulla spiaggia è favoloso perché comunque potrò svignarmela e indossare qualcosa di meno provocante.
Mi diverto tantissimo a guardare Armando, Alberto e Dodo giocare con i più piccoli in acqua. È un susseguirsi di tuffi, spruzzi, gare, mentre io me ne sto un po’ all’ombra perché il sole proprio non mi attira. Le ragazze invece sono tutte impegnate a chiacchierare tra di loro. Camila, Roberto e Margherita sono coinvolti in una discussione animata se è meglio vivere in Svizzera o a Londra.
Devo approfittare della relativa serenità di questo momento per ricaricare le energie …
“Mamma” mi dice mio figlio arrivando accanto a me e bagnandomi tutta “sei bellissima! Con questo costume scintillante sembri una stella”
“Ha ragione Roberto” mi dice Daniele Valencia, raggiungendoci!  
“Dottor Valencia …” comincio io
“Basta con questa formalità” mi dice lui “Può chiamarmi Daniele”
“Ma io non voglio chiamarla Daniele”
“Ok, ok, non posso darle torto Beatriz, non mi comporto sempre in maniera esemplare con lei, ma lei mi piace” mi confessa “mi tiene testa! Non tutti sono in grado di farlo”
Mi alzo dalla mia sdraio, prendo per mano mio figlio e gli dico “Per così poco!” e poi “Vieni Roberto, facciamoci una nuotata”.

 
Armando naturalmente ha visto tutto dall’acqua. Si avvicina a me e mi chiede “Cosa voleva?”
“Infastidirmi”rispondo ma mio figlio che anche se ha sei anni è molto intelligente e perspicace dice subito a mio marito “Gli piace la mamma. Ha detto “Lei mi piace”.
Dalla tempesta che vedo nei suoi occhi capisco che vorrebbe andare a prenderlo a pugni. Però lo prendo per mano per fermarlo e gli dico “Vuole solo infastidirci, non lo capisci?”
In quel momento veniamo raggiunti da Dodo che mi abbraccia “Zia sei bellissima”
“E tu mi stai completamente bagnando!”gli dico io abbracciandolo a mia volta! Dodo è un bellissimo ragazzino. Molto alto per la sua età con due occhi verdi che sembrano smeraldi! E inoltre io e lui andiamo molto d’accordo perché abbiamo un carattere simile, siamo molto introversi.
“Grazie comunque, tua madre mi ha praticamente costretto ad indossare questo … costume!”
“Devo fare quattro chiacchiere con mia sorella” dice Armando con una smorfia
“Basta chiacchierare tutti voi” ci dice Alberto da poco più in la “qui c’è gente che vuole divertirsi!”.
Così mi butto in acqua. Da quando ho scoperto il mare sono anche diventata un pesce! Nuoto, nuoto e mi calmo.
Ad un certo punto Margherita ci chiama tutti fuori dall’acqua perché è pronto il pranzo … effettivamente il tempo in spiaggia è volato, anche se sono stanchissima e mi sembra di non aver dormito affatto. Guardo Camila, lei è appena arrivata dalla Svizzera con un volo notturno, avrà dormito forse mezz’ora ed in piena forma … ma come fa?

 
Mentre siamo a pranzo, e io mi sono coperta con un copricostume di rete, veniamo interrotti da alcuni ospiti che iniziano ad arrivare. Maria Beatrice che io non ho mai davvero sopportato, è troppo oca per i miei gusti! E poi finalmente arrivano Eleonora e Mateo. Eleonora e la sorella di Margherita e Mateo suo figlio. Li ho visti solo una volta, cinque anni fa perché loro vivono in Polonia e non abbiamo avuto molte occasioni per frequentarci. Però il compleanno di Roberto è sembrata una buona occasione per fare una riunione di famiglia.
Armando è felicissimo di rivedere suo cugino. Si sono un po’ persi di vista ma da piccoli stavano sempre assieme. E anche con Mario. Poi Mateo è partito e sono rimasti solo Armando e Mario.
Non so bene come comportarmi in queste situazioni ma per fortuna Armando viene in mio soccorso! I suoi parenti sono così diversi dai miei!
“Betty” mi dice Eleonora “Sei sempre più bella! Ho saputo che sei stata male … dobbiamo fare quattro chiacchiere! Che bella famiglia che hai!”. Veniamo raggiunte da Camila che mi toglie dall’imbarazzo e si introduce nella discussione. Ad un certo punto mi accorgo che mio figlio Roberto si è addormentato sul tavolo, certamente stanco dalla mattinata trascorsa in acqua. Armando fa per prenderlo ma io lo fermo “Rimani con Mateo, lo porto su io!”
Faccio le scale con il mio bambino in braccio e arrivo nella sua camera, lo appoggio delicatamente sul letto e lo copro con un leggero lenzuolo. Mi chino a dargli un bacio sulla fronte quando una voce mi fa sobbalzare.
“Ecco il secondo dormiglione” mi dice Daniele appoggiando Giulio sul letto profondamente addormentato anche lui. “ Si sono scatenati oggi in acqua”
“Di certo non grazie a lei” dico acida io
“No, non sono tipo da spiaggia” mi risponde a tono “ma passo molto tempo con mio figlio!”
“Non volevo dire che non sia un buon padre, ma certo conoscendola qualche dubbio mi viene!”
Esco dalla stanza dei bambini per non svegliarli e lui mi segue, faccio per andare nella mia stanza ma lui mi prende delicatamente per un polso “E’ stata male Beatriz?”
“Non sono fatti suoi” ribatto.
“No è vero. Ma gliel’ho detto … mi piace!”
“Ma lei non piace a me. Fa di tutto per farmi litigare con Armando. Ha fatto litigare Armando e Roberto, per cosa? Per il piacere di infierire?”
“Devo ammettere che stuzzicare Armando è una delle cose più divertenti che conosca. Ma in quel caso, ero convinto che Roberto sapesse tutto. Di certo lei, poteva scegliere un uomo migliore di Armando Mendoza!”
“E chi sarebbe quest’uomo? Lei? Ma mi faccia il piacere! Non ho dimenticato i SUOI intrighi per ottenere la presidenza! E nemmeno tutti gli insulti che mi ha rivolto!”
“Lo so. Ma mi pare di ricordare che lei mi abbia sempre messo al mio posto! Cosa che i ha sempre affascinato! Lo sa Betty, in fin dei conti lei non è affatto diversa da come immaginavo che fosse! Oddio, all’inizio non ho avuto modo di apprezzare davvero le sue qualità ma converrà con me che era un po’ difficile farlo!”
“Di sicuro perché lei non è il tipo che va oltre le apparenze” gli dico
“Ha ragione, ma poi, dalla nostra cena in poi ho cambiato idea!”
“Davvero? Avrei davvero dovuto darle uno schiaffo quella sera!” dico con fermezza. Non so perché sto facendo questa discussione con lui
“In effetti me lo meritavo. Però dovevo provarci. In seguito comunque ho capito che mi piaceva. È una donna intelligente e …”
“ Diversa dalle oche che frequenta lei?
“E … una madre eccezionale. Molto diversa dalla madre di Giulio” mi risponde.
Ammetto che sono un po’ curiosa di sapere qualcosa della madre di Giulio ma non al punto di diventare sua amica.
“Lo so … ho fatto una scelta sbagliata!” mi dice lui “ma lei ormai non era più disponibile!”
Questa volta, incurante di tutte le conseguenze lo schiaffeggio. Proprio in quel momento arriva Camila nel corridoio – balaustra.  Per un attimo ho temuto che fosse Armando.

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Capitolo 19
*** Armando ***


Mi ha fatto molto piacere rivedere Mateo. Ci frequentiamo sempre troppo poco. Però adesso devo andare a parlare con Betty di quello che mi ha detto Daniele. Prima che la casa si popoli di un sacco di gente e diventi impossibile parlarle. Immagino che sia nella nostra camera perché non l’ho vista più tornare giù. Quando arrivo in camera la trovo abbracciata a mia sorella e che si asciuga una lacrima dal viso!
“Betty cosa succede?” chiedo
Mi raccontano cosa è successo ed io vado per aprire la porta per andare a prendere Daniele a pugni, ma Betty mi ferma
“Armando” mi dice “Non voglio che tu lo faccia!”
“Betty” le dico io “non possiamo andare avanti così … non può credere che io gli permetta di provarci ogni volta che ti vede!”
“Armando ragiona” mi dice Camila “questa è una guerra di nervi, ancora non so bene perché ma sta facendo di tutto per provocarvi! Non credo sia davvero interessato a te!”
“Secondo me lo è!” ribatto io “Non fa altro che girarle intorno e poi oggi mi ha fatto un discorso strano su Marcela e sul fatto che vuole farmela pagare… !”
“Cosa?” dice Betty
Gli racconto quello che mi ha detto Daniele stamattina in veranda e poi mi rivolgo a mia sorella “Camila, se tu gli hai fatto qualcosa è arrivato il momento di dircelo! Perché è chiaro che lui vuole danneggiare me, attraverso Betty per qualcosa che riguarda te!”
“Me?” chiede mia sorella “Ma cosa c’entro io!”
“Deve essere per forza così! Daniele non era così quando eravamo giovani lo sai!  A me non ha mai perdonato che quando tu lo hai lasciato io non mi sia schierato dalla sua parte, ma dalla tua … quando stavo con Marcela, praticamente ci ostacolava in tutto e ha fatto una guerra all’Ecomoda facendoci saltare i nervi più di una volta!”
“Armando non puoi davvero credere che sia colpa mia …  io non ho fatto niente di niente” mi dice mia sorella “E’ vero l’ho lasciato per Alberto. Forse lui era più coinvolto di me, ma non mi ha mai detto di amarmi e diamine va bene, ero in età da marito ma non l’avrei sposato lo stesso.”
“Io penso  sinceramente, che questa gente sia cattiva dentro” interviene Betty e si rivolge a mia sorella “quando ho iniziato a lavorare all’Ecomoda, Marcela mi trattava malissimo, perché io coprivo le sue scappatelle va bene, aveva ragione. E perché ero brutta. Non mi considerava affatto una persona. Però mai e poi mai mi sarei meritata quell’astio, quel rancore che mi ha sempre dimostrato. È vero che poi ha rinunciato a lui e mi ha detto la verità ma l’ha fatto solo perché aveva capito di averlo perso. Perché lui non era più interessato a lei. A quel punto che fossi io o un’altra non faceva differenza. Sembro cattiva a dire così però mi ha fatto provare l’inferno, a partire dal primo giorno in cui sono entrata in azienda e francamente non me lo meritavo,”
“Ma questo è successo per colpa mia!” dico io “la verità è che se non fossero morti Giulio e Susanna la nostra storia non sarebbe mai arrivata ad un passo dall’altare. Mi sono comportato malissimo con lei. Ma anche le pressioni dei nostri genitori hanno influito …!”
Bussano alla porta. “Avanti” dico io ed ecco apparire mio padre. Gli volto le spalle e guardo fuori dalla finestra.
“Armando” dice, poi si guarda intorno, vede Camila e Betty con gli occhi arrossati e continua “cosa sta succedendo qui?” domanda
“Niente papà!” cerca di minimizzare Camila
“Betty stai bene? Perché piangi?” le chiede
“Tutto bene Roberto, non preoccuparti” le risponde lei “sto benissimo stai tanquillo”
Mio padre entra e chiude la porta
“Ragazzi ditemi cosa sta succedendo qui, questa è l’ultima volta che vi permetto di nascondermi le cose!”dice a tutti. “Ci sono problemi all’Ecomoda?”
“No” dico io “l’Ecomoda va benissimo!”
“Allora ditemi quello che succede. Non uscirò da questa stanza fino a quando non mi avrete detto la verità!”
Betty gli racconta quanto è successo con Daniele e di quello che Daniele mi ha detto riguardo a Marcela. Mio padre è abbastanza sconvolto. “ Non posso crederci” dice.
Non posso fare a meno di dire “Certo, se fossi stato io a compiere queste azioni ci avresti creduto immediatamente!”
“Armando” esclamano Betty e mia sorella all’unisono. “Scusatemi” dico io avviandomi verso la porta.
“Tu non esci da questa stanza” mi ordina mio padre
“Non ho più dieci anni, non puoi dirmi cosa fare” ribatto io
“Armando” mi dice con un tono che non ammette repliche “non avrai più dieci anni ma io sono pur sempre tuo padre e mi starai a sentire!”
“Davvero? E perché dovrei farlo? Per sentirti difendere Daniele? Vai da lui piuttosto. È lui tuo figlio” continuo io incapace di fermarmi.
“Armando stai davvero esagerando” mi dice Betty.
“Ah si? E perché devo stare qui a sentirlo difendere Daniele?” aggiungo io.
“Hai ragione figliolo” mi dice lui. “Non so quando ho iniziato a farlo! Forse dalla morte di Giulio. Mi sembrava che avesse perso già tanto e sentivo di doverlo sostenere.”
“Papà” interviene Camila “scusa se mi intrometto, però un conto è sostenerlo, un conto è appoggiarlo a spada tratta. Non mi avete parlato per sette anni perché ho sposato Alberto. Perché nella vostra testa tu e la mamma avete immaginato che l’unica persona adatta a me fosse Daniele, e Armando per anni è stato sottoposto alla pressione di sposarsi con Marcela perché voi volevate così!”
“Siete entrambi genitori adesso” le risponde lui “nessuno ci insegna ad essere genitori. Si fanno degli errori!”
“Errori papà?” dico io. “Errori? Lo sai che la mamma ha deliberatamente orchestrato un piano per non farmi stare con Betty? Per rovinarmi la vita? E tutto perché dovevo sposare Marcela!”
“Lo so, lo ha detto anche a me, ma poi ha rimediato!” mi risponde
“Si ha rimediato” dice Betty
“Non difenderla” le dico
“Armando, tu stai davvero esagerando!”mi dice lei, facendomi imbestialire.
“Sto esagerando?” urlo io “Sei consapevole del fatto che magari nella loro mente, se Daniele ti conquista, io torno libero e potrò sposarmi con Marcela? Come volevano loro!”
“Figliolo” interviene mio padre “capisco il tuo rancore, ma questa è davvero fantascienza! Tua madre e io, abbiamo accolto Betty nella nostra famiglia da molto tempo” si rivolge a mia sorella “e anche Alberto”. Poi si rivolge a me “Sono stato io a farti credere di preferire Daniele e Marcela. E di questo ti chiedo scusa. Ti chiedo scusa anche di averti fatto sentire inadeguato. Ti chiedo scusa per non aver capito che avevi bisogno del mio appoggio ma in realtà io non ho mai preferito Daniele a te! Come potrei! TU sei mio figlio.”
“Sinceramente papà, non ci credo” ribatto io “ Mi vengono in mente tutte le volte che sei venuto in Ecomoda. Avevi sempre dubbi. Per carità avevi pure ragione, perché la situazione era un disastro, ma tu mai, nemmeno una volta mi hai dato la tua fiducia incondizionata. Non so quante volte ti ho dovuto convincere che ero in grado di guidare l’azienda. In realtà tu non ti sei mai fidato di me. Mi hai sempre considerato come un figlio di papà con un ego spropositato e non hai mai capito che dietro il mio ego c’era la volontà di non deluderti. Quanti rimorsi mi sono fatto per aver combinato quel disastro. E quanti rimorsi per non essere il figlio perfetto che volevi!”
Mia sorella mi viene vicino e mi abbraccia.
“Armando” dice lui “ non è vero”
“Papà non mentirmi più. Certe cose si sentono. È vero, sono stato io a sbagliare. Le ho prese io e decisioni sbagliate. Ma su chi potevo contare? Solo su Betty e su Mario! Se fossi venuto da te mi avresti cacciato così come hai fatto quando hai scoperto tutto. Ho tradito i valori in cui credevi. Ma tu quando sei venuto da me a dirmi ‘anche se hai sbagliato, mi fido di te!?’ non lo hai fatto MAI. E Daniele, per quanto tempo ha continuato a dirti che ero un’incapace? Se IO sono tuo figlio, perché non ti sei schierato dalla mia parte almeno una volta?”

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Capitolo 20
*** Betty ***


Assistere a questa discussione mi sta straziando. Ascoltare Armando che dice a suo padre di essersi sentito perennemente sotto esame e perennemente sconfitto a vantaggio di Daniele è più difficile di quello che pensavo.
E’ vero che Roberto ha degli standard molto alti. E Armando non merita il disprezzo di nessuno. In questa casa tutti abbiamo sbagliato.
“Armando” gli dice Roberto “come puoi dire che non ti ho dato fiducia? Chi ha guidato l’azienda fino ad ora?”
“Betty” risponde mio marito
“Betty insieme a te” ribatte Roberto. “Non penso che tu sia stato solo un accessorio.”
Io non ce la faccio più a sentire questa discussione, Mi sembra di essere solo un’usurpatrice. La presidenza doveva essere di Armando.
“Roberto” intervengo io “penso che nessuno di voi abbia mai fatto conto di una cosa. Io fino al giorno della lite non immaginavo nemmeno che lui avesse questi problemi con te. Immaginavo che il suo comportamento fosse dovuto al fatto che non voleva deludervi, al non infangare il nome dei Mendoza, dei Valencia, e se io mi sono comportata come mi sono comportata è stato solo perché ero stata ferita da lui. Non è mai stata mia intenzione rubarvi l’azienda. Questo già lo sai. Però io c’ero quando abbiamo creato la Terramoda. E nessuno di voi ha mai considerato il fatto che senza la Terramoda adesso l’Ecomoda non esisterebbe. E’ vero che il suo piano economico era molto ambizioso, e stiamo discutendo sul motivo per cui l’ha presentato che a quanto pare non ha niente a che vedere con l’economia, come poteva sembrare all’epoca, però chi ha pensato di creare la Terramoda per non perdere l’Ecomoda? Chi ha lavorato dopo per pagare tutti i debiti?”
“Betty” mi dice Roberto “capisco quello che vuoi dire”
“E voglio aggiungere una cosa” dico “Quando ho scoperto che il suo interesse verso di me era un modo per tenersi l’azienda mi è crollato il mondo addosso. Ma io l’ho sempre amato. E se non l’avessi sentito parlare con Mario Calderon non avrei detto la verità nemmeno io. Sarebbe stato Daniele a dirla. Perché Daniele ha sempre remato contro l’Ecomoda. Tramite Patrizia Fernandez, tramite Olarte e tramite altri mille espedienti. Insomma qui abbiamo sbagliato tutti, chi un modo, chi in un altro. E’ profondamente ingiusto considerare che SOLO Armando abbia sbagliato. Mi è costato un dolore terribile perdonarlo, superare quello che mi aveva fatto. Però, come ti ho già detto, se io l’ho fatto perché non puoi farlo tu?”
Vedo Camila asciugarsi una lacrima.
“Betty”, mi dice Roberto “scoprire che mio figlio si è comportato in quel modo con te mi ha devastato!”
“Papà” interviene Armando “io non sono mai stato la macchina che pensate tu e Daniele. Io sono una persona. Non l’ho fatto senza farmi il minimo scrupolo come pensa Daniele, perché forse LUI farebbe così. Mi sono fatto un sacco di problemi. Ed avevo così paura di perdere tutto! Ma la verità è che tutto può essere iniziato come un tentativo disperato di non perdere l’azienda e in un attimo si è trasformato in qualcos’altro. A me non interessa quello che pensate voi. Perché so quello che ho passato io. Non ho mai davvero amato Marcela eppure stavo per sposarmi con lei per farvi felici! Se penso a quanto debole sono stato!” Si volta verso Camila “Cami, ti ho mai raccontato della mamma che veniva nel mio ufficio per convincermi che Betty mi aveva già dimenticato, che probabilmente già aveva un altro?” si rivolge a me con un sorriso “cosa vera tra l’altro!” continua “oppure di quando la mamma mandava Mario nel mio ufficio a propormi uscite con altre donne, affinchè io smettessi di pensare a Betty, avessi una storia con una qualsiasi per potermi poi sposare con Marcela?”. Si rivolge a suo padre “Perché questa era la mia vita! Per non parlare del fatto che Marcela era un incubo. Mi chiamava in continuazione, non mi dava un attimo di tregua! Questo non ti fa ribrezzo papà?” 
“Si” gli risponde Roberto “Ma ogni volta che vedevo Marcela, lei mi diceva che andava tutto bene tra di voi!”
“Certo” risponde lui “per tantissimo tempo mi avete fatto sentire al guinzaglio. Tutto per non deludervi e nel frattempo soffocavo nella mia doppia vita”
“Perché non mi hai mai detto tutto questo?” gli chiede Roberto
“Perché con voi io non ho mai avuto la sensazione di poter essere me stesso senza essere giudicato!”risponde “Mi ricordo che il giorno dopo in cui stavo quasi per ammazzare Nicolas Mora, e Betty mi ha dato uno schiaffo”
“Gli hai dato uno schiaffo?” mi chiede Camila interrompendolo
“Si” confermo io
“Allora racconta” continua Camila “sembra un film, mi sto appassionando”
“Quando Marcela ha visto che ero rosso in viso a causa dello schiaffo, mi ha fatto una discussione sul fatto che non sapevo più chi ero, cosa stavo facendo, stavo recando un danno alla mia immagine. Insomma tutta una serie di sciocchezze che non avevano senso. Io non sono così. Non mi interessa la mia immagine. Io stavo soffrendo. Avrei incendiato il mondo e lei mi ha messo il fondotinta perché voi non vi accorgeste di nulla. Davvero papà pensi che avrei potuto parlare con voi?”
Mi alzo e vado ad abbracciarlo “Per favore non tormentarti più” gli dico. Lui mi stringe tra le sue braccia e per me conta solo questo.
“Va bene” ci dice Roberto “Basta così ragazzi. Quello che mi fa più male  di questa storia è che ho scoperto di non conoscere affatto mio figlio. Mi dispiace Armando. Mi dispiace di averti fatto credere che potevo amarti solo a determinate condizioni perché non è affatto così. Fatemi dire, che io sono molto orgoglioso di voi, anche di te Camila, delle persone che siete diventate a prescindere che io possa c’entrarci qualcosa. E tu Betty, ringrazio il cielo che tu sia capitata sulla strada di mio figlio”dopodiché esce.
“Vado anche io” dice Camila “queste sedute di terapia familiare sono piuttosto stressanti!”
Adesso che siamo soli sollevo il volto e lo bacio. Stiamo abbracciati per dieci minuti a curarci reciprocamente le nostre ferite. “Ti amo” mi dice “ti amo così tanto come non ho mai amato nessuno.”

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Capitolo 21
*** Armando ***


Finalmente è giunto il giorno della festa. Questa mattina dovrebbe arrivare Marcela! Vedremo cosa sarà in grado di combinare contro di me come dice Daniele. Intanto, questa mattina, conoscerà i miei figli e la cosa non mi entusiasma molto perché so che lei avrebbe voluto essere la loro madre. Però intanto le cose sono andate così.
“Papà vieni, corri” mi dice mio figlio, mi prende per mano e mi porta nella sua stanza dove c’è Giulio che piange disperatamente.
“Cosa è successo Roberto? Avete litigato?”gli chiedo mentre lo accarezzo sulla testa. Il bambino piange disperato …. E chiama sua mamma. “Roberto, vai a cercare suo padre e digli di venire qui”.
Nel frattempo, Betty entra nella stanza, richiamata forse dall’agitazione. Si siede sul letto del bambino e anche lei lo accarezza “Giulio cosa c’è? Ti senti male?”
“Vo…vo… voglio mia …ma…mamma” dice il bimbo singhiozzando.
Betty lo prende e se lo mette sulle ginocchia, iniziando a cullarlo dolcemente. Arrivano anche Camila e mia madre. “Cosa succede?” chiede Camila
“Giulio ha una crisi di pianto e vuole sua mamma” gli spiego
“Roberto ci ha fatto prendere uno spavento terribile….” mi dice mia mamma.
“Daniele dov’è?” chiedo
“E’ uscito … è andato a prendere Marcela … ma non dovrebbe tardare!”
“ E abbiamo idea di chi sia la madre di questo povero bambino?”
Nel frattempo mio figlio è tornato portandosi dietro mio padre. Vedendo che il suo amico continua a cerare sua madre, gli va vicino e gli dice “Giulio, non piangere, anche se tua mamma non c’è ti posso prestare un pochino la mia …”, si rivolge a Betty e gli dice “Mamma, puoi essere anche la sua mamma per finta ma veramente? Tipo gli dai il bacio della buonanotte, del buongiorno, lo aiuti a vestirsi … queste cose insomma!”
Betty guarda verso di me sorridendomi con gli occhi e poi verso Roberto e gli dice “Certo amore, sarò la sua mamma per un pochino va bene?”. Il bambino intanto inizia a calmarsi.
“Allora Betty ci pensi tu?” le chiede mia mamma
“Si Margherita, andate tranquilli, resto io con Giulio per un po’!”
“Io resto qui con te e lui” dice Roberto
“No” gli dice Betty, “tu vai a fare colazione con papà e niente capricci”

Prendo mio figlio per mano e lo faccio uscire con me dalla camera. Arriviamo in veranda e ci sediamo per fare colazione. Oggi è un giorno eccezionalmente caldo per essere febbraio.
Ci accomodiamo al tavolo, io prendo un caffè e del pane tostato, mentre Roberto latte e cereali. Ci raggiunge mio padre e si siede a leggere il giornale.
“Papà” inizia mio figlio “ ma Giulio ce l’ha una mamma?” mi chiede
“Certo” gli rispondo “altrimenti come faceva a nascere?”
“E come si chiama?” mi domanda
“Non lo so” rispondo io “a te non l’ha detto?” gli chiedo
“No, io non gliel’ho chiesto”mi risponde
“Si chiama Katarina” interviene mio padre
“E tu la conosci?” gli chiedo, “c’è un modo per rintracciarla?”
“L’ho vista solo due volte, quando sono venuti a trovarci a Londra, ma non so che fine abbia fatto e Daniele non me l’ha detto”
“Nonno, ma come fa Giulio senza la sua mamma?”
“Roberto” dico io rivolto a mio figlio “a volte i genitori litigano e può succedere che i figli vadano a volte in vacanzacon la mamma e altre volte con il papà, come Giulio adesso”
“Ma tu e la mamma litigate, ma in vacanza andate insieme!” Mio figlio è molto intelligente
“Certo” gli dico “perché anche se litighiamo stiamo ancora insieme. Mentre a volte succede che le mamme e i papà vivono in case diverse e in quel caso fanno vacanze separate”
“Ah, ho capito. Ma se tu e la mamma vivete in case diverse allora significa che avete litigato?”
Capisco che mio figlio ha bisogno di essere rassicurato, è abbastanza confuso. Allora lo faccio sedere sulle mie gambe e cerco di rassicurarlo per quanto posso.
“Allora, intanto io e la mamma viviamo nella stessa casa e andiamo molto d’accordo, quindi non devi preoccuparti per noi. Poi invece a volte capita che i genitori non vadano molto d’accordo e allora abitano in due case. Però continuano sempre a volere bene ai figli.”
“Ok” mi dice, “ho capito. Però preferisco quando i genitori stanno assieme come noi. Papà andiamo sulla spiaggia?”
“Ma Roberto, non abbiamo il costume…”
“Ma io voglio giocare con questo” e mi fa vedere un frisbee.
“Non vuoi aspettare Juan?” gli domando
“No, lui ancora non è pronto. Daiiii” mi trascina per la mano e mi tira. Allora lo prendo in braccio come se avessi un sacco di patate e lo porto in spiaggia.

 
Dopo un’ora che giochiamo, io dico a mio figlio di rientrare e di andare in cerca di Juan. Io dovrei chiamare Manuel per dirgli che il lavoro mi interessa. Nel frattempo arrivano Betty e Giulio con Camila, Alberto, Juan, Cami e Isa.
“Vi sembra questa l’ora di fare colazione?” chiedo a tutti “Io ho già fatto la mia ora di palestra settimanale … siete pigri … pigri … vero Roberto?” chiedo a mio figlio.
“Si papà… sono prigri” dice lui facendo sorridere tutti. Giulio sembra essere finalmente più calmo ma non lascia la mano di Betty. Mi avvicino a lei e le do un bacio sulla guancia. Lei prepara la colazione per Giulio e poi scompiglia i capelli a nostro figlio che immediatamente va a sedersi con il suo amico. Roberto è molto leale. Ha preso questa dote da Betty. Lui sta sempre vicino ai suoi amici, infatti molto spesso li porta a casa nostra, per giocare insieme.
“Armando” mi dice mio padre “vorrei parlarti”.
“Adesso?” chiedo io. Noto che Betty mi guarda male. Io alzo le spalle.
“Va bene” dico alla fine, tirando un sospiro e guardando Betty quasi di traverso. Mia sorella e mio cognato mi fanno un sorrisetto. Vedo che stanno per aggiungersi alla tavola, Mateo, mia zia, mia mamma E Maria Beatrice.
“Buongiorno” le dico “non hai sentito che tuo nipote ha avuto una crisi di pianto?” le chiedo acido, non mi capacito di come possa essere così frivola
“Chi Giulio?” mi chiede
“Quanti altri nipoti hai?” 
Corre da Giulio, ma Giulio è vicino a Betty e si rifiuta di parlare con la zia. Betty le dice sottovoce che va tutto bene. Parleranno dopo.

 
Seguo mio padre nel suo studio e penso che il momento del nostro chiarimento tanto atteso è arrivato.
“Figliolo”inizia “voglio chiederti scusa per tutto quello che hai patito. Quello che mi fa soffrire di più, è il fatto che tu abbia pensato di non trovare in me qualcuno che stesse al tuo fianco , che pure sono tuo padre. Che ti ho dato la vita. Se tu l’hai pensato è evidente che ho sbagliato qualcosa, ma senza ombra di dubbio tu non mi hai mai dato l’opportunità di scoprirlo”
“E cosa dovevo fare papà?” ribatto io “tu sai come mi sentivo io?, come mi sento tuttora? Mi sembra di non avere una possibilità, dicasi una con te”
“Ma non è vero!” mi dice lui. “Io sono molto orgoglioso di te. Quando ti guardo con i tuoi figli, con Roberto in particolare mi rendo conto che tu sei l’uomo che ho sempre desiderato che fossi ma dopo la nostra discussione ho capito che tu hai fatto tutto da solo. Io non c’entro poi molto”
“Papà” lo interrompo  “No fammi finire” mi dice “ti vedo, e vedo che sei riuscito laddove io volevo che riuscissi. Hai una famigli meravigliosa. Guidi l’Ecomoda con Betty. Devo dire che non ero davvero sicuro che ce l’avresti fatta, ma ce l’hai fatta e non sai quanto questo mi riempie di orgoglio. Ti dico la verità. Anche se non dovrei dirlo perché ti ferirò … sono stato convinto per tanto tempo che avresti divorziato da Betty e che alla fine sarebbe stato Daniele, quello che si sarebbe sposato e avrebbe fatto dei figli, per mantenere intatto il nome dei Valencia e alla fine avrebbe guidato l’Ecomoda. Mentre io avrei tribolato. Invece è avvenuto il contrario e io sono felice di saperti felice. Hai raggiunto la tua stabilità”
“Papà, voglio lasciare l’Ecomoda” gli dico tutto d’un fiato.
“Che coooosa??” mi chiede lui “c’entra in qualche modo la discussione che abbiamo avuto noi due?”
“Si e no” rispondo io “Alcune settimane fa, il mio compagno di università mi ha contattato per offrirmi un lavoro nella sua neonata azienda di nuove tecnologie. All’inizio ho rifiutato, ma poi nel tempo ho capito che questo lavoro è quello che voglio davvero fare. Si tratta di gestire l’aspetto industriale di questa azienda che ancora deve proprio formarsi. Sono quindici ingegneri che lavorano in  un garage e che devono però localizzarsi per davvero sul mercato. Hanno iniziato quasi per scherzo e adesso stanno avendo un grande successo. Inutile dirti che io non ne so niente di tecnologie ma la sfida mi affascina”
“Ti capisco” mi risponde mio padre “anche io e Giulio abbiamo iniziato così. E Betty cosa ne pensa?”
“Betty” gli rispondo “all’inizio era turbata, ma vuole che io sia felice e quindi per lei va bene. Il punto è che se io lascio l’Ecomoda, lei potrebbe perdere la presidenza. Non so come potrebbero modificarsi gli equilibri”
“Per me, è indubbio che Betty resterà il presidente. E penso che anche tu sei d’accordo su questa decisione” mi dice lui.
“Non so però cosa ne penseranno i Valencia. Betty vuole proporre a Mario Calderon di tornare ad essere il direttore marketing in maniera da ammortizzare la mia uscita”.“Tua moglie non smette mai di stupirmi!” mi dice mio padre “e anche tu mi stai stupendo. Devo farti una domanda. "Vuoi iniziare questa attività per dimostrare qualcosa a me? Perché se lo fai per questo non ce n’è davvero bisogno”
“No papà” rispondo “lo faccio per dimostrare qualcosa a me stesso. A me stesso e basta. Ti prego comprendilo”
“Ti capisco benissimo figlio mio” mi  dice “e se è così non posso che essere d’accordo con te e lasciami dire che sono molto orgoglioso di te, perché alla tua età sarebbe stato molto più facile continuare con Ecomoda e non accettare un cambiamento di questo tipo”
“Papà” gli dico io “ sono abbastanza tranquillo perché so che la tua eredità è nelle salde mani di Betty. Alla fine ho scelto bene anche da un punto di vista aziendale no?” 
“Si” mi risponde “ma soprattutto perché sei felice con lei”
“Papà” gli dico io andandogli incontro “puoi prendere in considerazione l’idea di perdonarmi per quello che ho fatto con l’Ecomoda e con Betty?”
Mio padre mi abbraccia e mi dice “L’ho già fatto. Il tuo tormento è stato sufficiente per farmi capire che avevi capito, che avevi imparato dai tuoi errori”
Essere abbracciato da mio padre mi fa tornare bambino. A quando mi consolava se cadevo dalla bici, o se sbagliavo un goal. “Papà” gli dico staccandomi “Buon compleanno!”
“Grazie, essermi chiarito con te è il miglior regalo che potessi ricevere”.

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Capitolo 22
*** Betty ***


Insomma questo soggiorno a Miami è tutto tranne che una vacanza. Eravamo venuti qui per divertirci e rilassarci e invece il tutto si sta trasformando in un disastro. L’unica cosa veramente positiva della situazione è che sono riuscita a parlare a cuore aperto con Armando. Sono molto curiosa di sapere cosa si sia detto con suo padre mentre era chiuso nel suo studio. Purtroppo nel frattempo sono arrivati Daniele e Marcela. Io ho dovuto spiegare cosa è successo con Giulio che tra l’altro si è rifiutato di lasciare la mia mano. Quando finalmente Armando è uscito dallo studio ho tirato un sospiro di sollievo. Non ha urlato e non si è rotto nulla, segno che deve essersi riappacificato con suo padre. Il problema è stato che non appena ha aperto la porta si è trovato di fronte la vendicativa Marcela, secondo Daniele, abbastanza incinta, che l’ha guardato con uno sguardo fulminante. Giulio, ha avuto una crisi di pianto perché suo padre gli aveva detto che il giorno della festa ci sarebbe stata sua madre a svegliarlo. Cosa che era palesemente una bugia. Si è convinto a lasciarmi andare solo quando Daniele gli ha detto che avrebbero telefonato alla madre, ma Giulio con l’ausilio di mio figlio Roberto ha deciso che sono la sua vice mamma per la vacanza, questo ha implicato finora, una maggiore vicinanza di Daniele e un odio ulteriore di Marcela, visto che sembra che neanche per suo nipote sia facile accettarla. Maria Beatrice ha risolto ogni problema pensando di andare in spiaggia con Camila e i bambini. Insomma dei miei propositi di dare un’occhiata alle mail, di riposarmi un po’ di più in vista della mega festa di stanotte non ne realizzerò nessuno. Ecco che mio suocero ci raggiunge e saluta calorosamente Marcela, evidentemente sorpreso del suo pancione.
Armando mi viene vicino, mi bacia alla tempia e mi sussurra che ha fatto pace con il padre. Ci raggiunge anche Margherita.
“Allora ragazzi” inizia Roberto “inutile dirvi che sono molto felice di avervi tutti qui oggi. Voglio che sia un giorno di festa per tutti. Mi rivolgo a voi quattro in particolare” dice indicando me, Armando, Marcela e Daniele “so benissimo che ci sono dei problemi irrisolti tra di voi, ma non voglio casini durante la festa. Ormai le cose sono andate come sono andate e noi dobbiamo andare avanti. Non voglio sentire parlare di vendette o altro, sono stato chiaro?”
“Roberto stai tranquillo” gli dice Marcela “non ho nessuna intenzione di piantare alcun casino. Ormai ho accettate che Armando abbia sposato Betty e come vedi sono piuttosto incinta.”
“Lo vedo, e mi fa piacere” ribatte mio suocero “E tu Daniele, smettila di dare contro ad Armando. Un tempo eravate amici e vorrei che tornaste ad esserlo”
“Roberto” dice Daniele “Puoi chiedermi tutto ma non che io dimentichi come si sia comportato Armando con mia sorella …”
“Daniele” interviene Marcela “è una cosa che riguarda me, non te e io non voglio fare niente al riguardo per rovinare la festa di Roberto”.
Non so affatto se crederle. Non penso che sia sincera. Non capisco perché Daniele abbia voluto metterci in guardia su di lei se poi lei è così tranquilla. Non riesco a credere che lei sia qui, incinta non so di chi e che si rivolga a me con sufficiente cortesia dopo che reciprocamente abbiamo passato le pene dell’inferno per Armando e alla fine lei ne è uscita sconfitta. Certo se lei non mi avesse parlato e se non avesse accettato che l’aveva perso, le cose sarebbero state diverse … ma non so se tutti noi saremmo stati felici.

Io di mio sono felice. Mi raggiungono Cami e Isa. Le ragazze hanno bisogno di aiuto per i loro vestiti di stasera. Sono in un’età difficile, a metà tra l’essere ancora delle bambine e delle ragazze. Ma grazie a mia cognata gli abbiamo preparato un look favoloso. Cami è praticamente la mia fotocopia, mentre Isa è la fotocopia di suo padre ma con i colori di Camila, più chiara. Sono due ragazzine fenomenali. Vado con loro in camera e le guardo mentre si provano i loro abiti, decidendo quale sia l’acconciatura migliore, quando sopraggiunge Armando dicendo che deve parlarmi.
Lo seguo nella nostra stanza. Invece di parlare mi bacia non appena varchiamo la soglia.
“Che ti succede?” gli chiedo “Vedere Marcela Valencia ti fa questo effetto?”
“No” mi risponde “non è Marcela Valencia, quanto il fatto che ho detto a mio padre che voglio lasciare l’Ecomoda e lui non si è opposto”
“Ma è meraviglioso!” gli dico
“Si, lo è davvero, soprattutto perchè mi ha detto che continuerà ad appoggiare te come presidente”
“Davvero?”
“Si, non ha nessuna intenzione di cambiare presidente. Te l’ho detto, lui si fida ciecamente di te”
“E vi siete chiariti?”
“Si, lui mi ha chiesto scusa e io gli ho chiesto perdono e poi ci siamo abbracciati”
Lo abbraccio anche io “Quindi adesso ti perderò davvero … non lavoreremo più insieme”
“Tu amore” mi dice lui “non mi perderai mai” e ricomincia a baciarmi.
In quel momento bussano alla porta ed entra Marcela con un pacco in mano che è per me, in effetti lo stavo aspettando. Me lo manda Stefan Castro.
Marcela capisce immediatamente cosa stavamo facendo e va via subito, senza nemmeno il tempo di dirle grazie o di chiederle perché l’ha portato lei il pacco.
“Qui dentro c’è il mio vestito per stasera” dico ad Armando, “me lo mandano Hugo e Stefan”
“E posso vederlo, o è come l’abito da sposa?”
“No, puoi vederlo, anche se non capisco perché” gli dico io sorridendo.
Apro lo scatolo con molta delicatezza e quello che vedo mi lascia senza fiato. Un favoloso tubino bianco di seta, senza bretelle, con una lavorazione di fiori neri sul davanti realizzata con pizzo e perline. È assolutamente favoloso. Nello scatolo ci sono le scarpe e un biglietto di Stefan. Armando lo prende e lo legge

Perché tu possa trascorrere una favolosa serata con questo abito, che sono certo esalterà la tua naturale bellezza.
Stefan
  

“Mostro, vedi che ho ragione a dire che ti viene dietro?”
“Armando, ma è uno stilyst … è scritto nel suo contratto che dica queste cose …”
“Certo, come no” mi ribatte lui “ma tanto questa sera sono io che ti lascerò senza fiato, perché ti sto preparando una favolosa sorpresa.” Mi bacia ed esce dicendo “Vado a cercare Mateo, mi serve il suo aiuto”.

 
Ripongo l’abito nell’armadio e anche io esco dalla stanza per raggiungere Camila, ma vengo bloccata da Daniele.
“La prego Beatriz, le devo parlare” mi dice “le devo parlare di Giulio”.
Non posso fare a meno di assecondarlo. Allora decido che possiamo andare a parlare nello studio di Roberto, ma lui non vuole.  
Quindi dove? Nella mia camera, decido. La mia camera e … di Armando. Non voglio che abbia modo di provarci con me come fa sempre di recente.
Quando siamo dentro, mi ringrazia per quello che ho fatto per Giulio stamattina e mi dice che non vuole gli altri ascoltino questa conversazione,
“La madre di Giulio si chiama Katarina, e siamo stati insieme fino a sei mesi fa. Anche se le sembrerà strano ero davvero innamorato di lei, fino a quando non ha fatto quello che ora le racconterò. Ha abbandonato Giulio.” mi dice “Vede Betty, Katarina, non può essere qui perché è in prigione, in Germania”.
Sono attonita. “Io non sono mai stato uno stinco di santo senza ombra di dubbio ma non sarei mai e poi mai arrivata a tanto. Praticamente corrompendo dei funzionari di alcune banche private, lei e dei suoi colleghi hanno messo su un giro di investimenti truffa. Adesso sono stati scoperti e sono in galera tutti. Rischiano cinque anni di carcere. I suoi genitori la stanno aiutando, ma non hanno voluto prendersi cura di Giulio. Che è rimasto con me e solo con me. Io non so come fare. Lui cerca la madre, ma io non sono nelle condizioni di fargliela incontrare”
“Daniele” gli dico io “dovrebbe dirgli la verità”
“No, non voglio che si rovini l’immagine che ha di sua madre. Lui la adora”
“Lui mi ha detto che voi non vivete più insieme perché avete litigato e lei è andata via di casa”.
“Si. Gli ho detto così, perché non volevo che in alcun modo sapesse che lei in realtà è stata arrestata mentre lui dormiva”
Mi prende la mano “Betty, mi creda, io non c’entro niente. Io ho sempre desiderato la ricchezza, e ho combattuto per ottenerla, ma non sono un delinquente.
Qui parliamo di una truffa di venti milioni di euro”.
Ritiro gentilmente la mano. “Senta Daniele”gli dico  “io non posso fare a meno di raccontare questa storia ad Armando”
“La sua lealtà mi affascina” mi risponde lui “Anche se lei non mi crede, io la trovavo affascinante già dalla prima volta che l’ho invitata a cena. Io ammiro la sua intelligenza. Donne belle ce ne sono a bizzeffe, ma donne belle e intelligenti molto poche. È un vero peccato che lei abbia deciso di stare dalla parte di Armando”
“Io non sto dalla parte di Armando, io lo amo e l’ho sempre amato.”
“Ecco, lei almeno ha falsificato il bilancio dell’Ecomoda per amore, mentre Katarina è diventata una truffatrice per interesse. Fregandosene di me e di nostro figlio. Ma professa di amarci. Betty, l’amore …. prima o poi passa e non resta che raccogliere le macerie”. Detto questo esce e mi lascia inebetita nella mia stanza.

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Capitolo 23
*** Armando ***


Ad un certo punto la casa ha iniziato a riempirsi. È arrivata un sacco di gente per montare tutto per la festa di stasera. La band per allietare la serata è arrivata molto prima per fare le prove. Insomma la casa non è più nostra. Noi adulti ce ne siamo andati in spiaggia. Mia madre ci ha letteralmente cacciati, perché aveva lei tutto sotto controllo. Daniele e Marcela non sono venuti con noi, mentre mia sorella era già lì dalla mattina. Lei ha deciso che questa sarebbe stata una vacanza e così ha fatto. Betty mi ha raggiunto, ma non aveva molta voglia di stare sotto il sole, quindi consegnati i bambini a Camila mi ha chiesto di fare una passeggiata. Era piuttosto turbata. Così mi ha raccontato quanto le ha detto Daniele ed entrambi siamo rimasti piuttosto perplessi. Né io né lei siamo stati in grado di sbrogliare la matassa.

Siamo andati a pranzo in un’atmosfera quasi surreale. Siamo tutti a tavola e per fortuna i bambini rompono il silenzio imbarazzato. Vedo Camila guardarsi con Betty e poi volgersi verso Marcela. Daniele continua a guardare Betty in un modo che non mi piace. Mentre per fortuna Mateo ci racconta tranquillamente della sua vita da manager rampante in Polonia. Questa giornata si sta rivelando più difficile del previsto. Dopopranzo arriva il momento tanto temuto. Marcela si rivolge a me mi dice “Possiamo parlare?”
“Certo” le rispondo “dove vuoi andare?” le chiedo
“Vorrei fare una passeggiata” mi dice
Vedo che Betty mi guarda incuriosita, ma fa finta di niente. Lei è impegnata con Giulio, Roberto e Juan che vogliono andare a fare un riposino tutti assieme.
Ci dirigiamo verso la spiaggia. Improvvisamente mi viene in mente che potremmo sembrare quello che non siamo, cioè una coppia in attesa di un figlio. Forse vuole illudersi di questo.
“A quanto pare devo ringraziarti, mia madre mi ha detto che alla fine ti ha costretto a parlare con Betty, tanto tempo fa e dirle la verità” le dico, penso che sia meglio mettere subito le carte in chiaro.
“Non mi sono comportata proprio benissimo, ma nessuno si aspetta che una donna innamorata rinunci subito all’uomo che ama. Però quando ho capito che tu non saresti comunque tornato con me, non aveva senso per me vederti infelice”
“Mi dispiace davvero tanto per quello che sono stato in grado di farti, come ti ho già detto allora”
“Per tutti questi anni, mi sono sempre chiesta se avessi fatto la scelta giusta a farmi da parte. E lasciarti a lei. Ora so che l’ho fatta. Io non capisco cosa tutti ci troviate in lei, ma tutti la adorano. Camila non ha fatto che parlarmi di quanto sia praticamente perfetta”.
Io non so che dire, mica può pensare che io le parli male di mia moglie no? Dopo tutto quello che abbiamo passato…
“Armando” mi dice “non mi aspetto di certo che tu dica qualcosa al riguardo. Volevo solo farti sapere che ho superato il fatto che tu non mi amassi e che non potevo costringerti a farlo, anche se all’epoca mi sembrava di si.”
“Allora perché tuo fratello Daniele mi ha messo sulla difensiva? Perché mi ha detto che tu ti saresti vendicata di noi?”
“Mio fratello è davvero una porcheria … non è vero niente. Io gli ho solo detto che non sapevo come mi sarei sentita con voi intorno e che non sapevo come avrei reagito. Ma sto reagendo abbastanza bene no?”
“Si” le dico
“Ma non è stato facile. Vedere la tua famiglia, dico te, lei e i vostri figli è stata una pugnalata al cuore, ma è innegabile che voi vi amiate. E sai una cosa? Non mi fa più male. Forse in tutto questo tempo ho davvero accettato tutta la situazione”
Io le prendo una mano “Mi fa davvero piacere” le dico “perché anche se l’ho fatto, io non avrei mai e poi mai voluto rovinarti la vita”
“Lo so” mi risponde “ma ormai è acqua passata. Io vorrei che noi provassimo ad essere amici”
“Certo, e a proposito di questo … posso chiederti il fortunato?” dico indicando il suo pancione
“Un altro dei disastri della mia vita”. Mi racconta di avere da sei anni una storia con un uomo più giovane di lei. Lei ne ha quarantadue e lui trentaquattro. Lui vorrebbe rendere la loro storia seria e ufficiale ma lei non vuole.
“E perché non vuoi?” le chiedo
“Non lo so” mi risponde “perché non l’ho mai presa come una storia seria quanto piuttosto come un passatempo”
“Non dipende da me vero? L’ultima cosa che vorrei è averti fatto diventare come me tanti anni fa!”
“Ai tuoi livelli è impossibile. Ma forse un po’ si!”
“Hai paura che lui un giorno ti lascerà come ho fatto io?”le chiedo a bruciapelo
“Si, probabilmente si” e aggiunge “ma sono anche sicura che ad un certo punto si stancherà di me e del fatto che abbiamo età diverse e che la vediamo in modo diverso su molte cose”
“Ma tu sei sicura di questo? Non è che hai solo paura? E adesso inoltre stai per dargli un figlio … come pensi di organizzarti?”
“Lo so, lui mi ha chiesto di sposarlo, ma io non ho accettato, prima volevo venire qui, non so mi sembrava di dover mettere a posto le cose”
“Ehi Marce … non sono tutti stronzi come me! Ha un nome questo tizio?”
“Si chiama Antonio, è un architetto italo – americano”
“Secondo me dovresti buttarti, te lo dice uno che per tutta la vita ha fatto quello che volevano gli altri e poi ad un certo punto ha iniziato a fare quello che voleva, trovando un po’ di pace. Scusami se ti parlo così”
“Non ti preoccupare, capisco cosa vuoi dire e sono d’accordo con te”

Quando torniamo verso la villa, noto con piacere che Betty mi sta aspettando al varco. Le sorrido a trentadue denti e lei per tutta risposta mi da un pizzico. Mi trascina nella nostra camera e mi chiede cosa è successo tra me e Marcela. Devo dire che vederla infastidita e gelosa mi fa piacere. In fondo non posso essere sempre io quello che da di matto. Le racconto quanto mi ha detto Marcela e lei tira un sospiro di sollievo all’idea che non voglia vendicarsi. Comunque anche lei concorda con me che sembra tutto molto strano.
In effetti siamo stati catapultati nelle vite dei fratelli Valencia controvoglia mentre noi non avremmo voluto che starcene in pace a riposarci e ricaricare le batterie! In casa inizia ad esserci una baraonda. Quindi io e Betty ce ne stiamo abbracciati nella nostra stanza e ci coccoliamo in santa pace.
“Alle sedici e trenta arriva la tua sorpresa” le dico
“Non posso avere una piccola anteprima?”
“No… altrimenti che sorpresa sarebbe?” le dico e la bacio.
Bussano alla porta e si apre. Entra nostra figlia. Ci guarda e chiede “Posso mettermi tra di voi?”
Indossa ancora il suo costume da bagno. Le faccio spazio tra me e Betty e le domando “E’ successo qualcosa?”. Betty si agita
“No, non è successo niente. Non vedo l’ora di tornare a casa nostra.”
“Cami tutto bene?” le chiede Betty
“Si mamma” le risponde “voglio solo stare qui un po’ con voi”
“ E Isa?” le chiedo.
“Isa è ancora in spiaggia ma a me non andava più di stare lì e allora sono venuta qui dalla mamma”
“Ma sei sicura che non sia successo niente e che vada tutto bene?” le chiede Betty
“Si mamma, te lo giuro, voglio stare un po’ con te e con papà”
La stringo forte a me, e penso che qualunque sia il problema della mia piccola, Betty lo scoprirà. Non siamo stati con lei quasi per niente e Cami è molto sensibile. Sono molto orgoglioso di lei.
“Papi mi stai strangolando” mi dice
“Ti voglio bene” le dico io “ vedrai che oggi sorprenderò anche te!”

 Finalmente circa alle sedici e trenta la mia sorpresa arriva strombazzando sull’auto di Mateo.
Mia figlia corre verso la macchina e inizia a urlare
“Nonnaa, nonnooo, zio Nicola! Siete qui?!”
Betty arriva di corsa incredula. Si volta verso di me e mi dice “Non posso credere che li hai fatti venire!”
“Non sono stato io, li ha invitati mio padre personalmente. Io ho solo organizzato il viaggio”!
Betty va a salutare i suoi genitori. E immediatamente suo padre le dice “Bettica … cosa hai fatto ai tuoi capelli? E cosa sono questi vestiti corti?”
“Hermes” lo interrompe donna Giulia “siamo al mare, come dovrebbe vestirsi?”
Vado anche io incontro a loro per salutarli mentre Cami e Betty parlano con Nicolas. Presento ai miei suoceri mio cugino Mateo e li avviso che in casa c’è molto trambusto.
“Proprio per questo” dice mio suocero “Noi domani andiamo via! Siamo venuti perché tuo padre si sarebbe offeso ma non vogliamo incomodare nessuno”
“Ma no, don Hermes, non si preoccupi!” gli rispondo “ Non disturbate davvero nessuno!”
In quel momento sopraggiunge Marcela. Mio suocero è stupito di vederla, la saluta formalmente e poi mi segue in casa.
“Armando … dov’è Betty?” mi chiede “Giulio ha di nuovo una crisi di pianto e vuole la sua vice mamma! Io non riuscita a calmarlo”. Le indico Betty con Nicolas e Cami.
“Quello è Nicolas Mora???” mi chiede Marcela
“Si” le rispondo io “è cambiato vero? È opera di Betty”. A vederlo adesso non lo si riconosce affatto. È sempre un po’ dalle idee strambe ma è un mio grande amico ed è come uno zio per i miei figli.  Betty l’ha convinto prima di tutto ad operarsi di adenoidi, così la sua voce ha perso quel suono nasale terribile. Poi gli ha rifatto il look. Gli ha fatto crescere e scompigliare i capelli, fatto togliere gli occhiali. È proprio un altro. Ancora non si è sposato ed ha un seguito di modelle allucinanti che batte anche Mario Calderon. Inoltre nel frattempo, si è affermato come economista. Ha scritto libri di economia che hanno avuto uno straordinario successo. Viaggia spesso per gli Stati Uniti, ma per fortuna non ha mai lasciato l’incarico all’Ecomoda, perché vuole bene a Betty e non la lascerebbe mai sola. Per fortuna. Perché così per me è più facile andare a lavorare da un’altra parte.

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Capitolo 24
*** Betty ***


Armando mi ha fatto davvero una bella sorpresa nel far venire qui i miei genitori e Nicolas. Certo si sta rivelando una giornata lunghissima. Quasi infinita. Tra poco inizia il party e staranno per arrivare i primi invitati. Il giardino e la piscina sono stati preparati in maniera impeccabile. Ci sono dei tendoni che contengono il cibo e un sacco di tavoli sparsi ai quali ognuno può sedersi. Non ci sono posti assegnati, così come il menu è libero, a buffet. La blues band che allieta la serata è bravissima ed è previsto anche uno show di giocolieri e artisti di strada. Ho avuto appena il tempo di parlare con i miei genitori. Sono piuttosto frastornati ma felici. Mia figlia Camila è contentissima dell’arrivo dei nonni. Io sono praticamente pronta e vado a cercarla. Non ho avuto modo di parlarle dopo oggi pomeriggio. Giulio ha avuto un’altra crisi di pianto. Daniele Valencia dovrebbe capire che suo figlio deve sapere la verità. Non può continuare così, né tantomeno può pensare che io possa davvero diventare sua madre. Entro nella stanza di mia figlia e ci trovo anche mia cognata che le sta aiutando a vestire. Abbiamo preso per loro due dei vestiti molto chic e giovanili.
Cami indossa un abito corto nero, a palloncino, con un corpetto stretto senza maniche, e un copri spalle color turchese con delle ballerine nere, mentre Isa indossa un abito lungo rosa, un po’ stile impero, anche questo con un corpetto senza maniche e con un copri spalle nero.
Camila sta discutendo con loro su come vogliono acconciati i capelli. Mia figlia decide di farsi una treccia, mentre Isa una morbida coda. Sono davvero bellissime. Sono delle dodicenni molto carine che non sembrano avere di più della loro età.
Sono certa che quando Armando la vedrà resterà stupito. Inoltre mio padre avrà da ridire sulla lunghezza della gonna.
“Camila, io inizio a scendere” dico a mia cognata e porto mia figlia con me.
“Cami” le chiedo “cosa è successo oggi pomeriggio per farti avere quella reazione?”
“Ho sentito Marcela e Maria Beatrice Valencia che dicevano che io sono brutta come lo eri tu e che nessuno mi vorrà mai bene. E Marcela diceva che se sarò fortunata troverò qualcuno che perda la testa come papà”
Abbraccio mia figlia. Mia figlia non è affatto brutta. È molto diversa da come ero io e adesso le dovrei raccontare per come posso di quanto è stata difficile la mia infanzia, perché io si che ero brutta.
“Tesoro” le dico “ti garantisco che non ce l’avevano con te”. Conosco bene quel tipo di cattiveria “Marcela è arrabbiata con me perché voleva sposarsi con papà che invece ha scelto me. E sua sorella la difende. Ma tu sei bellissima. Sei una bellissima ragazzina e non devi avere alcun dubbio su questo”.

 Scendiamo in giardino. Devo trovare mia suocera che mi ha chiesto di stare a fianco a lei, per fare da anfitrione agli invitati. Scendo e trovo Armando, già in smoking. Gli racconto brevemente quello che mi ha raccontato Cami. Si infuria e mi dice che parlerà con Marcela. Devo staccarmi da lui perché stanno arrivando i primi ospiti.
“Betty” mi chiama lui
“Si” gli dico
“Sei bellissima!”

 
Questa festa sta riuscendo benissimo. È organizzata in maniera egregia.  Gli invitati sono venuti tutti, tra questi anche Mario Calderon. I bambini si stanno divertendo. Io e Armando chiacchieriamo un po’ con tutti come fanno Camila e suo marito. Mio suocero è davvero felice.
Si avvicina a me Daniele Valencia “Beatriz, lei è davvero bellissima questa sera”
“Grazie dottor Valencia”gli rispondo
“Gliel’ho detto, può chiamarmi Daniele” mi ribatte lui
“Le ho già detto che non voglio!” gli dico
“Non è stanca di darmi sempre contro?”
“E lei non è stanco di provarci ogni volta che mi vede e di ricevere sempre picche?”
“E’ bello ricevere un rifiuto da lei! A parte tutto voglio di nuovo ringraziarla per quanto ha fatto per mio figlio.”
“Non c’è bisogno che mi ringrazi ancora!”
Per fortuna Nicolas viene in mio soccorso. Oggi pomeriggio ho avuto cinque minuti per metterlo al corrente di quanto sta avvenendo.
“Dottor Mora” gli dice Daniele “che piacere vederla, quasi non la riconoscevo!”
“Il piacere è mio” gli risponde sarcastico Nicolas
“Ha saputo qualcosa di Patrizia Fernandez?” gli chiede Daniele
“Assolutamente no” gli dice Nicolas “e perché dovrei? Dovrebbe essere lei ad avere sue notizie, dopo la vostra storia no?”
“Si ha ragione. Ma ho resistito molto poco con lei…. Come avrei potuto fare altrimenti … è davvero un’oca!”
“Io non la vedo da anni” gli risponde “e poi visto come ci siamo lasciati dubito fortemente che vorrebbe avere a che fare con me.”
“Non saprei!”
Arriva anche Camila, che mi prende per mano e mi dice “Cosa ci fai qui? Devi fare pubbliche relazioni anche qui!”
“Grazie Camila” le dico “mi hai salvata”.

 

C’è un’atmosfera meravigliosa e la band è bravissima. Ad un certo punto si aprono le danze e Camila invita i suoi genitori a ballare sulla loro canzone The way you look tonight cantata dalla band. Armando mi raggiunge e mi invita a ballare. Mentre balliamo vedo che Daniele non smette di guardarmi. Per tutta risposta io appoggio la testa sulla spalla di mio marito. Spero tanto che capisca che non voglio avere niente a che fare con lui.
Mio marito mi guarda perplesso, ma io gli sorrido perché voglio che siamo felici oggi. Voglio godermi questo momento.
Dopo aver ballato con lui ballo con mio padre, che è davvero elegantissimo e vedo che mio marito sta ballando con Cami. Sono davvero adorabili. Sono
felice oggi, mi sento il cuore scoppiare di gioia in questo momento.
Al momento del taglio della torta dei fuochi artificiali vengono sparati nel cielo. Mio suocero fa un breve discorso ringraziando tutti i presenti, dicendosi orgoglioso della sua famiglia e della sua azienda.
Io e Camila ci asciughiamo qualche lacrima dagli occhi. Dopo esserci fatti tutti le foto di rito e la festa volge verso il termine, il dj mette musica dance, così tutti i giovani si scatenano e tra questi anche Armando, Mateo, Alberto e Mario Calderon.


Vengo raggiunta da mio figlio Roberto e da Giulio. Sono davvero bellissimi entrambi con i loro mini smoking, senza giacca, perché hanno giocato tutto il tempo.
“Bambini, vorrei complimentarmi con voi, perché durante la cena siete stati bravissimi!” gli dico baciandoli sulla testa.
“Mamma sei bellissima!” mi dice mio figlio abbracciandomi alle gambe
“Piano Giulio” gli dico io, “mi fai cadere a terra!”. In effetti stasera è sempre peggio. Ho delle favolose Jimmy Choo tacco quindici. Stefan osa sempre di più. Anche Giulio mi abbraccia alle gambe e mi dice “Betty, sei bellissimissima, più tardi, mi dai il bacio della buonanotte?”
Si avvicina a me Marcela Valencia. “ Betty” mi dice “la trovo molto in forma!”
“La trovo bene anche io!”le rispondo, ma sento che vorrei strozzarla per quanto riguarda mia figlia Camila.
Sembra leggermi nel pensiero “Per quanto riguarda sua figlia, mia sorella non voleva offenderla. Ho parlato con Armando al riguardo.”
“Bè la bambina si è sentita bruttissima. Devo ancora insegnarle a proteggersi dalla cattiveria, ma finora per fortuna non ha trovato gente che le facesse del male di proposito” le dico fredda
“La capisco Beatriz. Mia sorella è molto frivola. Non si è resa conto né che ci stesse sentendo né che la stesse ferendo. Mi dispiace” mi dice
“Non si preoccupi” le dico “Cami ha già superato tutto. Però la prego in futuro di prendersela con me e non con i miei figli!”
“Io non voglio prendermela né con lei né con i suoi figli. Io ho superato questa storia” fa il gesto di indicarsi la pancia “ come vede sono andata oltre!”
“Mi fa piacere saperlo, e anche vedere che si appresta ad iniziare l’avventura di essere madre!”
“Sono piuttosto terrorizzata … non avrei creduto che sarebbe avvenuto così, ma la vita non va mai nella direzione che vorremmo”
Sapevo che mi avrebbe fatto qualche battutina, ma questo significa parlare chiaramente tra le righe. Insomma lei aveva pensato che Armando sarebbe stato il padre dei suoi figli, invece che dei miei.
“Non ce l’ho con lei Betty” mi dice “se c’è una cosa che ho capito è che non puoi costringere la gente ad amarti, né puoi scegliere chi amare. E lei e Armando vi amate. L’ho sempre saputo e oggi ne ho avuto la conferma.”
“E non le dispiace?”
“Sinceramente un po’ si … Sta vivendo quella che doveva essere la mia vita. Ma oggi ho capito che il mio non è un rimpianto. È che oggi ho capito che voglio proprio andare avanti con la mia vita! … e sto per avere un bambino da un uomo che … amo!”
Assume l’atteggiamento di una persona che sembra rendersi conto in quel momento dei suoi stessi sentimenti. “Mi fa piacere sentirglielo dire. Ammetto che credevo che avrebbe fatto di tutto per farci separare. Per riprendersi Armando. Ma io non sono disposta a cederlo, né a lei né a nessun’altra.”
“Stia tranquilla Betty” mi risponde “Armando è tutto suo, lo  sempre stato e sempre lo sarà. Ora mi scusi” aggiunge “devo fare una telefonata!”e va via. Per fortuna ha accettato che la sua storia con mio marito è proprio finita. Lo è da tempo, ma forse lei non lo aveva realizzato pienamente. 

Vado verso Nicolas, è davvero molto bello con il suo smoking. Lo vedo parlare con i miei genitori. Anche mia madre è molto elegante. Sono stati leggermente in imbarazzo all’inizio della festa ma poi si sono sciolti, soprattutto perché la sorella di Margherita è stata molto gentile con loro e perché si sono occupati dei loro adorati nipoti, non perdendoli un attimo d’occhio.
“Nicolas” gli dico “posso parlarti un attimo?”
“Certo” mi dice lui “ai tuoi ordini”
Lo prendo a braccetto e ci andiamo a sedere in un angolo del giardino dove possiamo parlare in pace.
“Betty” mi dice lui, “Cos’è questo, un complotto?”
“No, devo parlarti di informazioni riservate.”
“E non pensi che se ci vedono allontanarci assieme potrebbero pensare male?”mi chiede
“No, non penso. Sanno benissimo tutti che per me sei come un fratello quindi non penseranno male. Volevo dirti che Armando …. Lascerà l’Ecomoda?”
“Cooosaa?”
“E perché?”
“Ha ricevuto un’offerta da un suo compagno dell’Università per lavorare assieme a un nuovo progetto di tecnologie. Il punto è che lui vuole andare e io non posso bloccarlo, né lo voglio, perché desidero che sia felice.”
“Ma è assurdo!”
“Lo so, un po’ lo è …. Ma tu non mi lascerai vero? Resterai a lavorare con me?”
“Certo Betty … a parte tutto, il mio lavoro mi piace!”
“Il lavoro … o la quantità industriale di modelle che ti girano intorno???!”
“Ma tu non perderai la Presidenza vero?” mi chiede
“Penso di no. Roberto ha garantito ad Armando che mi avrebbe appoggiato nel proseguire con la presidenza”
“Armando lascerà l’Ecomoda” ripete Nicola
“Cosa? Ho sentito bene?” chiede Daniele Valencia, venendoci incontro. “ E voi cosa ci fate qui? Così appartati?”

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Capitolo 25
*** Armando ***


Dopo il party io e Betty ci ritroviamo nella nostra camera. Sono furioso con quell’idiota di Daniele Valencia. L’idea che lui possa essere in qualche modo infastidito dal fatto che Betty stesse parlando lontano da tutti con Nicola mi fa imbestialire.
“Armando ti prego calmati” mi dice Betty “Ho sbagliato io a parlare con Nicolas questa sera” si giustifica lei “ma volevo prepararlo.”
“No Betty” le dico “tu puoi parlare con Nicola, hai fatto bene a dirglielo. Saranno oberati di lavoro in questi giorni ed è giusto che si preparino in qualche modo. Quello che è insopportabile per me è che Daniele si comporti con te come se fosse tuo marito. Sono io tuo marito che diamine!”
“Armando, Daniele si comporta così per farci innervosire, non so cosa vuole ottenere!”
“Betty” quasi le urlo “Davvero non immagini cosa vuole ottenere? Sta cercando in tutti i modi di mettersi tra di noi. Di farmi fare la figura dello stupido, di prendersi la mia vita visto che la sua fa così schifo”
“Bè non ci riuscirà!”
“Betty, suo figlio va dicendo che sei la sua vice madre!!”
Vedo che si esaspera pure lei e si siede sul nostro letto.
“Armando” mi dice “calmiamoci. Stiamo litigando per Daniele Valencia e già la cosa mi disturba. Inoltre qualsiasi sia il piano di Daniele Valencia non otterrà niente perché io amo te e voglio stare con te. Certo, prima o poi doveva venire a sapere che tu vuoi lasciare l’Ecomoda … adesso non sappiamo cosa vorrà fare”
Mi siedo sul letto pure io e Betty viene ad appoggiarsi a me “ Sono certo che ci metterà i bastoni tra le ruote. Mi dispiace. Dovrei restare lì”
“No” mi risponde lei “devi fare ciò che ti fa felice e se ti fa felice andare via, devi farlo anche se mi mancherai tantissimo”
Mi giro verso di lei e le do un bacio sulla tempia. “Non lo sopporto, non lo sopporto!”
“Nemmeno io!”mi dice Betty “Ti prego basta, parlare di lui. Lo affronteremo domani”
“Ti ricordi che domani dobbiamo andare a pranzo con quel compratore canadese?”
“Si, non me lo ricordare!! Per fortuna c’è anche Nicolas qui con noi!”

Betty inizia a togliersi il vestito che indossa aprendo la cerniera laterale invisibile. Improvvisamente non sono più arrabbiato con nessuno, vado verso di lei, la bacio e le chiedo se ha bisogno di aiuto con il suo abito.
“Sei proprio incorreggibile!” mi dice “ma sono felice che ogni tanto mi degni della tua totale attenzione!”
“Anche io Mostro ho da fare delle lamentele a questo riguardo. Anche tu mi trascuri”
“Come potrò mai riparare Dottor Mostro?” mi chiede e mi bacia
“Te la stai cavando benissimo” le dico prima di farla stendere sul nostro letto.

 
Siamo a colazione. Il party  è stato un super successo anche se Daniele ha provato a rovinarlo.
Adesso è seduto qui davanti a me, ma vorrei tanto spaccargli la faccia. Tutti sono stati informati della mia volontà di lasciare l’azienda.  
“Armando” mi dice Daniele “ho pensato una cosa. Visto che tu vuoi lasciare l’Ecomoda, stavo pensando di prendere il tuo posto nell’azienda!”
Non posso crederci! Non posso crederci! Questo uomo vuole prendersi tutto quello che è mio. Insomma adesso è chiaro il suo obiettivo è Betty. Probabilmente lo era fin dall’inizio, fin da quando l’ha invitata a cena dopo il suo ritorno da Cartagena.
Betty è allibita.
“E con quale competenza verrebbe a lavorare in Ecomoda” gli chiede lei “ dal momento che è un funzionario pubblico!”
“Infatti Daniele” aggiunge Marcela “tu cosa capisci di moda?”
“Io sono un azionista dell’Ecomoda, uno degli azionisti maggioritari tra l’altro, non potete impedirmi di lavorare per la mia azienda se voglio”
“No” gli risponde Betty “non possiamo impedirglielo ma non può nemmeno venire a scaldare la sedia. Avrei già pensato di reinserire Mario Calderon come direttore marketing se vorrà accettare!”
“Brava Betty” mi dice Nicolas “sono mesi che te lo chiedo!”
“E se Armando va via, chi lo sostituisce?” insiste Daniele “Posso sostituirlo io! Non penso di non esserne in grado!”
“Ma Daniele” gli chiede Marcela “Vuoi tornare a vivere a Bogotà? Non avevi detto che non saresti mai tornato?”
“Le cosa cambiano sorellina” le risponde “ e io, ho proprio bisogno di cambiare aria, soprattutto per Giulio!”
Non mi va di sentire i commenti di tutti. Di mia sorella, dei mie suoceri, di Nicolas. Me ne vado nello studio di mio padre dove mi raggiunge poco dopo.
“Armando” mi dice “sai benissimo che io non posso in alcun modo impedire a Daniele di entrare o di lavorare all’Ecomoda”.
“Lo so papà, lo so” gli rispondo. “Adesso non vuole venderla l’Ecomoda! Vuole solo rovinarmi la vita!”
“Perché dici questo?”
“Papà, non hai visto come guarda Betty, non hai visto come si comporta con lei??? Vuole solo mettersi in mezzo per rovinarmi la vita! Non capisco cosa gli abbia fatto per meritare tutta questa acredine!”
“Daniele è solo geloso di te! Sappi comunque che io ti sosterrò. Per quanto riguarda Betty, dopo tutto quello che ha fatto per te pensi che possa mai tradirti con Daniele?”
“No, lo so questo” gli dico “ma l’idea che lui possa insidiarla, possa esserle vicino mentre io sono lontano mi fa andare in fumo il cervello”.

Arriva Betty e dice a mio padre “Roberto ti prego lasciaci soli, devo parlare con Armando”
“Betty cosa vuoi dirmi?” le chiedo
“Armando” mi dice “questa storia ci sta sfuggendo dalle mani. Io ti amo. Ti amo così tanto che darei la mia vita per te. E se dovrò lavorare con Daniele Valencia lo farò volentieri, perché almeno so che tu sarai felice. Però voglio essere molto chiara su una cosa: mai e poi mai dovrai pensare che io possa essere interessata a Daniele. Ti prego di fidarti di me.”
“Betty, tu vuoi che io vada alla New Tech? Dimmelo sinceramente” le chiedo
“Ti dirò la verità” mi risponde “una parte di me non vuole che tu vada via. Non so come affronterò il tutto. Ma una parte di me vuole provare a se stessa che posso farcela anche senza di te. In fondo in tutto questo tempo tu mi hai protetta. Sei stato sempre al mio fianco, in tutte le situazioni. E poi mica smettiamo di essere noi! Saremo lo stesso sposati e la nostra famiglia non finirà perché tu lavori da un’altra parte!”
“Betty … non so cosa fare. L’idea di perderti mi fa tremare fin nel profondo delle viscere. Io non saprei più vivere senza di te e l’idea che quella serpe possa mettersi tra di noi mi fa imbestialire.”
“Ma lui potrà mettersi tra di noi solo se noi glielo permettiamo e io non voglio!”mi dice lei.
“Lo so, io mi fido ciecamente di te. Ti amo tantissimo”le dico.
“E allora non agitarti troppo” mi risponde “l’unica cosa che non voglio è che un giorno tu possa essere insoddisfatto di te stesso perché non hai avuto fiducia in me!”
“Questo non avverrà mai. Tu sei la persona più importante della mia vita. Qualsiasi cosa faccio per te ne vale la pena”
“ E ti ringrazio per questo. Ma devi capire che io VOGLIO che tu faccia delle cose per te stesso” mi dice “non voglio che tu rinunci a qualcosa di importante per causa mia e se tu non credi che io possa sopportare e soccombere a Daniele Valencia, significa che non ti fidi di me! Io invece voglio che tu ti fidi di me”
“Mostro, se c’è una persona al mondo della quale mi fido e mi sono sempre fidato sei tu” le dico
“Molto bene” mi risponde lei  “Allora voglio che tu ti senta libero di fare quello che vuoi dal più profondo del tuo cuore” mi dice.
Io la abbraccio e le dico “Posso fare una cosa che voglio fare dal più profondo del mio cuore?”, non le do il tempo di rispondere e la bacio.
La faccio appoggiare alla scrivania ma lei mi blocca e mi dice “Non siamo nel mio studio all’Ecomoda e non possiamo profanare lo studio di tuo padre!”

 
Dopo circa una mezz’ora usciamo dallo studio. Vengo assalito dalle domande di mia madre e di mio suocero. Vedo che è arrivato anche Mario.
Chiedo di parlare con lui e con Nicolas in privato. Rientro con loro nello studio di mio padre.
“Allora amici miei” dico “come avete ben capito lascerò l’Ecomoda”. Spiego brevemente a Mario la mia scelta e gli chiedo di riprendere il suo ruolo di direttore marketing. Stranamente accetta senza problemi, poi mi dice che il Fashion l’ha chiamato per dirgli che hanno deciso di ridimensionare il contratto con lui perché hanno preso un manager cinese che possa mantenere i rapporti con l’oriente e dato che lui non parla né il cinese, né il giapponese, lavorerà per il Fashion molto meno e dovrà occuparsi solo dei rapporti tra Fashion ed Ecomoda.
“Bene” gli dico “mi fa piacere, perché dal momento in cui me ne andrò e se Daniele Valencia dovesse venire a lavorare in Ecomoda, voi sarete le mie spie. Voi dovrete controllarlo per me. Dovrete controllare sia il suo lavoro, dovete accertarvi di quello che combina, perché io non mi fido di lui e temo che voglia far fallire la mia azienda e poi dovrete controllare quello che combina con Betty, perché quello lì vuole portarmela via!”
“Armando” mi dice Nicolas “come puoi chiedermi questo? Come posso spiare Betty che è come una sorella per me?”
“Nicolas” gli dico “io sono certo che quell’uomo farà di tutto per portarmela via. Tu non vuoi che Betty cada nel suo tranello no?”
“No certo che no, ma dovresti fidarti di lei!” mi dice
“Io di lei mi fido ciecamente, ma ….”
“…. È di lui che non ti fidi!” conclude per me Mario “Puoi contare su di me!” aggiunge.
“ E anche su di me” aggiunge Nicola
“Se Daniele Valencia pensa che io gli lasci mandare a puttane tutto quello che ho costruito, se pensa che gli lasci Betty si sbaglia di grosso” dico ai miei amici.

 

 Fine prima parte

 La prima parte è finita. Fatemi sapere cosa ne pensate. Nella seconda ci saranno scintille

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Capitolo 26
*** Parte II - Daniele ***


Mi giro nel letto e trovo Betty accanto a me. La tentazione di svegliarla con un bacio è molto forte. Abbiamo trascorso una notte bellissima insieme. Decido di svegliarla e la bacio dolcemente la testa. Lei si volta verso di me e mi sorride “Buongiorno” mi dice. “Buongiorno” le rispondo.
La bacio sulle labbra.
“Non sei pentita per questa notte?” le chiedo.
“No. Non lo sono affatto”
“E lascerai Armando come ti ho chiesto?”
“Devi darmi tempo, come ti ho già detto ieri”
Non voglio sprecare altro tempo a parlare con lei quindi riprendo a baciarla e lei mi abbraccia e risponde al mio bacio. “Voglio passare tutta la giornata a letto con te” mi dice
“Non chiedo di meglio” le rispondo io e torno sotto le coperte con lei.

 
“Papàààààààà, papààààààààà”
Qualcuno mi chiama e mi sveglio di soprassalto. Vedo mio figlio che sale sul mio letto. “Papà posso dormire con te?”
“Giulio, cosa succede?” gli chiedo. Guardo l’orologio, sono le quattro
“Voglio dormire con te”mi dice lui
“Ok” gli dico io aprendogli le coperte “vieni dentro”. Mio figlio si mette sotto le coperte e viene ad abbracciarmi. Si rannicchia contro di me e riprende a dormire.
Io invece resto sveglio. Giulio ha interrotto il mio sogno. Sono turbato. Ormai sogno Betty quasi ogni notte. La desidero. Non so da dove vengano fuori questi sentimenti così improvvisamente.
Ormai lavoro in Ecomoda con lei da due settimane. Armando se n’è andato a lavorare alla New Tech e io ho preso il suo posto. L’atmosfera non è delle migliori. Ho combinato troppi danni nel tempo perché tutti non mi guardino con sospetto.
Sto vivendo un periodo molto particolare della mia vita. Quando Betty e Armando si sono sposati sono rimasto qui a tentare di fare un po’ di casino ma non ci sono riuscito. Ho avuto una breve storia con Patrizia Fernandez, una storia di sesso che non mi ha lasciato niente. Poi sono andato via. Sono andato in Germania e per tanto tempo ho condotto una vita dissoluta. Poi ho incontrato Katarina e mi sono innamorato di lei. Gli ultimi sei anni sono stati molto pieni e intensi. La nascita di Giulio, la nostra vita insieme non è stata affatto male. Ricordo che quando Katarina mi ha detto di essere incinta non sono scappato, ero felice di poter costruire la mia famiglia. Quello che non mi aspettavo affatto era che lei avesse praticamente una doppia vita. Ci sono caduto con tutte le scarpe. Purtroppo ho abbassato la guardia e non avrei dovuto farlo.
Adesso sono nei casini, perché lei è in galera in Germania. La sua famiglia non ha voluto prendersi cura di Giulio. Se mi avessero manifestato un qualsiasi tipo di disponibilità a farlo, sarei rimasto lì. Ma da solo no! Preferisco che mio figlio cambi aria, che stia lontano da questa storia terribile.
L’ho iscritto nella stessa scuola di Giulio, con cui ha fatto sinceramente amicizia. E poi Bogotà è casa mia. Mia sorella Marcela ormai si è trasferita e Los Angeles, e tra l’altro tra un mese e mezzo partorirà. Qui ho due cose molto importanti. La mia casa e la mia azienda. E poi c’è Betty.
Non so dire perché ma a me Betty piace veramente.
Ripenso a quando l’ho vista addormentata nel suo studio mentre cercavo Armando. Già allora ricordo che provavo curiosità nei suoi riguardi. Ma era davvero inguardabile all’epoca. Non so quante volte l’abbia provocata. Ma lei mi ha sempre rimesso al mio posto guadagnando punti ai miei occhi. E poi abracadabra, torna ed bellissima. La sera che l’ho invitata a cena, anche se mi ha risposto picche sono tornato a casa molto soddisfatto. Purtroppo Betty non mi ha mai dato una possibilità. Era innamorata di Armando. E penso lo sia tuttora. Come io lo ero di Camila, quando ero molto giovane. Ma adesso non voglio rinunciare a lei. Mi piace. Mio figlio ha deciso che è la sua vice madre. So bene che sarò considerato un cinico. Ma lei mi piace. Anche io merito di essere felice e se per esserlo devo portarla via ad Armando, non mi farò un problema per questo.

 
In queste due settimane di lavoro all’Ecomoda mi sono anche molto divertito a vedere come cerca di resistere ai miei approcci. Ripenso alla discussione che abbiamo avuto la scorsa settimana nel suo ufficio.
“Buongiorno Betty” le ho detto entrando
“Buongiorno dottor Valencia” mi ha riposto lei
“Betty, non pensa che sia arrivato il momento di chiamarmi Daniele e non Dottor Valencia?”
“Assolutamente no”
“Perché si ostina a vedermi come un suo nemico? Non lo sono. E adesso lavoriamo assieme!”
“Basta pensare a tutto quello che ha combinato anni fa per farci le scarpe perché la chiami Dottor Valencia per sempre!” mi ha riposto
“Allora non è vero che non porta rancore se ancora si ricorda di cose successe più di tredici anni fa” le ho detto
“Non porto rancore con chi se lo merita” mi ha detto lei
“Ed io cosa ho fatto di tanto terribile per meritarlo? Ammetto di averle detto cose poco gradevoli…”
“Tipo cancellare dal mio curriculum la mia esperienza con l’Ecomoda, oppure che danneggio le retine della gente…”
“Ha ragione. Le chiedo scusa per quelle parole” le ho detto
“Delle sue scuse non me ne faccio niente” mi ha risposto
“Deve riconoscere che all’epoca non era uno schianto come adesso. Ed io avevo un ego spropositato, lo ammetto, ma la mia concorrenza con Armando mi aveva annebbiato la mente”
“Quindi mi sta dicendo che adesso non è più in concorrenza con Armando? A vedere come si è comportato a Miami non direi proprio!” mi ha detto
“Diciamo che col passare del tempo ho capito che io e Armando non andremo mai d’accordo. Poi si, sono ancora in concorrenza con lui perché, voglio lei!” le ho detto.
“Lei è completamente folle se pensa che io possa lasciare Armando per iniziare una storia con lei! Io amo mio marito. Lei piuttosto non era quello che predicava di essere innamorato della sua compagna? È bastato un errore di lei perché lei scappasse via con suo figlio! Questo non è un comportamento responsabile e come se non bastasse viene qui e inizia a voler distruggere il mio matrimonio! Lei non è affatto una brava persona dottor Valencia!”
“Si calmi Betty” le ho detto “E’ un fiume in piena! Se sono qui è perché voglio proteggere mio figlio da uno scandalo terribile e poi siamo stati abbandonati da tutti. Quanto a lei … dovrei vergognarmi di dirle che mi piace??! Lei mi piace Betty. E’ una donna bellissima in tutti sensi” mi sono alzato e le sono andato incontro.
“Se non si allontana da me le darò uno schiaffo”
“Non credo che lo farà di nuovo”le ho detto avvicinandomi.
Incredibilmente mi ha dato un altro schiaffo.
“Dottor Valencia” mi ha detto “lei lavora qui ed io non posso impedirglielo perché è un azionista ma la prego di mantenere le distanze con me. Intendo comunicare il meno possibile direttamente con lei, parlerò con la sua segretaria e con lei direttamente solo lo stretto necessario”
“E pensa che questo mi fermerà?”
“Lei si fermerà, perché altrimenti riceverà uno schiaffo al giorno e una denuncia per stalking!”
“Betty” le ho detto “io ottengo sempre quello che voglio e voglio lei” e sono uscito dal suo ufficio.

Betty mi ha praticamente messo contro tutte quelle della banda. Anche Sandra, la mia segretaria è molto fredda con me, ma sa che potrei chiedere di licenziarla e quindi fa il suo lavoro al meglio. Poi ci sono Mario e Nicolas che non lasciano Betty sola nemmeno per un attimo. E mi controllano. Loro pensano che io non me ne sia accorto ma io l’ho capito lo stesso.
Gli unici con i quali ho un buon rapporto sono Hugo Lombardi e Saul Gutierrez. Ma loro non mi interessano più di tanto.
Sono stupito dal fatto che Betty sembra avere un rapporto migliore con Mario Calderon che pure dovrebbe odiare che con me.
La innervosisco e questo significa che non le sono completamente indifferente. Ma devo studiare una strategia vincente se voglio che lasci Armando e il mio sogno diventi realtà.

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Capitolo 27
*** Betty ***


Mi stiracchio nel mio letto dove Armando sta ancora dormendo. Oggi è domenica e per fortuna possiamo dormire quanto vogliamo. Roberto e Margherita sono rimasti a Bogotà così come Camila, Alberto e i loro figli in questo mese. Nei fine settimana hanno portato i bambini a casa loro. Dicono che quando andranno a Londra non li vedranno per tanto tempo e non vogliono che i bambini si dimentichino dei loro nonni.
Questo fa si che io e Armando siamo soli durante il week end anche se oggi andiamo a pranzo da loro. E verranno anche i miei genitori.
Armando lavora alla New Tech solo da due settimane ma è davvero elettrizzato da questo nuovo lavoro. Sta lavorando come un matto ed è pieno di idee per i suoi progetti, che io non conosco perché non capisco nulla di quello che dice. So solo che ieri, anche se era sabato ha lavorato fino alle otto di sera, ma almeno era a casa, mentre io sono andata dal parrucchiere.
Guardo l’orologio. Sono le sei e trenta, l’orario in cui mi alzo di solito, ma oggi è troppo presto. Provo a riaddormentarmi e non prendo sonno. Guardo mio marito dormire. Quasi quasi lo sveglio. In preda ad un impulso irrazionale lo bacio sulle labbra, ma lui dorme profondamente. Mi giro dall’altro lato ma lui mi ferma con la mano e mi dice con voce assonnata “Betty, non dormi?”
Mi volto verso di lui “Non riesco a riprendere sonno” gli dico “Scusami se ti ho svegliato!”
“Essere svegliato da te è piacevolissimo” mi dice lui e mi attira sul suo petto. Io mi appoggio a lui. Poso la fronte sul suo torace e lui mi bacia la testa. Sollevo il volto e lo guardo. Lui mi da un bacio sulle labbra e mi chiede se c’è qualcosa che non va.
“No. È tutto a posto dico io, è solo che non riesco a prendere sonno”.
Lui mi abbraccia stretta e mi dice che va tutto bene. ‘No!, vorrei dirgli io non va tutto bene! Daniele Valencia vuole separarci. Vuole portarmi via da te’. Ovviamente io non ho detto niente di tutto questo ad Armando perché sono certa che mio marito lo ucciderebbe se sapesse e io non voglio vederlo in galera, ma la cosa mi turba e non poco. Chissà come mai Daniele ha deciso di venire a rovinarmi la vita. Non posso credere che io gli piaccia. Va bene, sono cambiata e adesso sembro anche carina, ma pensa davvero che io alla mia età lascio il mio amato marito per lui? Che possa distruggere la mia famiglia con leggerezza?
Mi rigiro tra le braccia di Armando. So che è sveglio perché non ha il respiro regolare di quando dorme. Da parte mia sono sicura che voglio stare con lui. Lo bacio di nuovo, questa volta sulle spalle. Lui si alza a metà letto e mi dice “Betty, mi dici cosa sta succedendo? Perché questa inquietudine?”
“Non lo so Mostro! Mi sono svegliata al solito orario di sempre e non riesco a prendere sonno. Ma tu dormi!” gli dico “Sai cosa faccio? Mi alzo! Vado in soggiorno”
“Ma non se ne parla neanche. Tu rimani qui e mi dici cosa ti turba al punto di non dormire!”
“Niente, davvero!” ribatto io.
“Vieni qui” mi dice e spalanca le braccia. Io mi ci rifugio. Mi bacia sulle labbra, dapprima senza foga. Poi vedendo che io rispondo al suo bacio inizia a baciarmi con più interesse. Io gli metto le mani sotto la giacca del pigiama e gliela tolgo. A quel punto è chiaro a entrambi che nessuno dei due tornerà a dormire.  

 
Mi risveglio dopo due ore tra le braccia del mio amatissimo marito. Abbiamo fatto l’amore ed è stato bellissimo. Questo è l’unico uomo che io desidero e con il quale voglio trascorrere e condividere il resto della mia vita. Non voglio nemmeno pensare a Daniele. Lui potrà dire e fare quello che vuole, non mi allontanerà da Armando. Ho passato delle settimane molto stressanti. Armando che lascia l’Ecomoda, Daniele che arriva, Mario Calderon che ritorna. E’ naturale che io sia un minimo turbata.

 Improvvisamente mi viene in mente qualcosa che mi lascia sconvolta. Balzo a sedere in mezzo al letto svegliando Armando che mi dice “Bettyyyy…. Voglio dormire!”
Mi alzo di corsa, indosso la vestaglia e vado a prendere la mia agenda. Vado in salotto. Non è possibile! Ho saltato un ciclo e non me ne sono nemmeno accorta. Ho quattro settimane di ritardo! Faccio velocemente dei calcoli. Avrei dovuto avere il ciclo di ritorno da Miami ma non l’ho avuto ed è passato già un mese da quando siamo tornati. E se fossi incinta? Non devo agitarmi ma …. Devo dirlo ad Armando. Oggi è domenica. Devo trovare una farmacia aperta per prendere un test di gravidanza … non posso resistere fino a domani.
Torno in camera da mio marito e lo sveglio … di nuovo!
“Armando” gli dico “svegliati! Devo dirti una cosa!”
“Mostro, ma cosa diamine ti sta succedendo questa mattina?”mi risponde “Voglio dormire!”
“Ho saltato il ciclo” gli dico “Ho un ritardo di quattro settimane”. Ecco ora ho tutta la sua attenzione!!

 Ci siamo alzati e abbiamo fatto colazione. Siamo piuttosto frastornati dalla possibilità che io sia incinta.
"Se dovesse essere così” gli chiedo “saresti felice di avere un altro figlio? Non ne abbiamo mai parlato di allargare ulteriormente la famiglia …”
“Tu cosa ne pensi?” mi chiede lui
“Io…” gli dico “ne sarei felice. Di certo questo è un momento molto incasinato per avere un bambino ma se ci fosse, ne sarei felicissima” affermo sorridendo. “E tu?”
“Io” mi dice lui “ne sono contentissimo Betty.” Si alza e viene ad abbracciarmi stretta. “Come potrei non volere nostro figlio? Cami e Roberto sono la mia vita, e sono così speciali perché sono figli tuoi!” mi dice.
“Ne sei sicuro?”
“Certo Betty. Se c’è sarò felice di accoglierlo nella nostra famiglia! Ho sempre amato le famiglie numerose. Potremmo avere anche dieci figli!”
“Dieci figli??? Eventualmente gli altri sette li partorisci tu” gli sorrido.
Lui mi accarezza la pancia e mi dice “Ci pensi, ci potrebbe essere nostro figlio lì dentro! Bambino ci sei?” chiede alla mia pancia
“Non penso che possa sentirti!” gli rispondo “Prima di tutto devo fare un test di gravidanza! Se i miei calcoli sono gusti l’abbiamo concepito in America”gli accarezzo il volto.
“Pensa che bello, se è femmina potremmo chiamarla America!”
“E se fosse maschio? Mi rifiuto di chiamarlo New York!!” gli dico ridendo e baciandogli il mento.
In quel momento ci chiamano dalla reception del nostro palazzo.
“Deve essere Mario Calderon” mi dice Armando
“Mario Calderon?” gli chiedo io “E come mai è qui?”
“Voleva parlarmi ieri, ma io avevo da lavorare e dopo era troppo tardi. Allora gli ho detto di passare stamattina. Ti dispiace?”
“Armandooo! Lo sai che non lo ammiro particolarmente e poi pensavo di stare un po’ sola con te!”
Betty risponde al citofono e dice “Camila? Si la faccia salire!”
“Non è Calderon” gli dico “è tua sorella Camila”.

 
Quando l’ascensore si apre davanti a noi, ecco che arriva Camila in tutto il suo splendore. Mia cognata ha la capacità di essere perfetta in qualsiasi situazione si trovi.
“Camila cosa ci fai qui?” le chiede Armando “ Non ti aspettavamo!”
“Certo che voi ragazzi siete messi molto male! Cos’è  questo abbigliamento?” ci dice guardandoci storto. “Betty, non sono riuscita a convertirti del tutto alla camicia da notte!”
“Camila” la interrompe Armando “cosa c’è?”
“Ah si scusate!” ci dice “sono venuta perché volevo parlare con Betty prima del Consiglio d’amministrazione di domani perché ho una proposta da farle, ma non voglio parlarne davanti ai nostri genitori!”
“Va bene Camila” le dico “mi cambio e arrivo”
Nel frattempo suonano di nuovo dalla reception. “Stavolta sarà Calderon” dico ad Armando. In effetti  è lui.
Quando entra in casa e trova Camila ci dice subito “Buongiorno a tutti!”. Io vado a cambiarmi e rientro con indossa una tuta. Armando va a cambiarsi.
“Vi offro un caffè?” gli chiedo. Accettano entrambi. Che domenica affollata. Armando ritorna e dice a Mario che io e Camila vogliamo parlare in santa pace e quindi loro si faranno un giro.

  
Quando i due escono io e Camila siamo sole. “Cosa volevi dirmi?” le chiedo
La blocco. Voglio parlare con qualcuno e Camila nel tempo è diventata una cara amica per me. Anzi forse è diventata la migliore amica che non ho mai avuto anche se viviamo a migliaia di chilometri di distanza.
“Forse sono incinta” le dico “ e Daniele vuole distruggere il mio matrimonio con Armando!”
“Calma calma Betty” mi dice lei “una cosa alla volta! Cosa significa ‘forse sono incinta?’”
“Stamattina mi sono resa conto che ho saltato il ciclo” le dico “avrei dovuto averlo al ritorno da Miami ma non l’ho avuto”
“Betty ma è bellissimo” mi dice Camila venendo ad abbracciarmi. “Non sei felice? Non vuoi un altro bambino?”
“Se fosse vero, ne sarei felicissima. Un altro figlio mio e di Armando è la cosa che più desidero!”
“E allora perché mi sembri sconfortata?”
“Perché ho paura che sarà un disastro! Armando non lavora più all’Ecomoda….”
“Ma non è mica morto … lavora solo da un’altra parte” mi interrompe
“Lo so! Sono stata io a convincerlo a non rinunciare. Solo che all’epoca non sapevo quali fossero le reali intenzioni di Daniele Valencia!”
“E veniamo a questo problema … Cosa ti ha detto Daniele?”
“Mi ha detto che gli piaccio e che vuole portarmi via ad Armando perché lui è innamorato di me”
“Non posso crederci!” mi dice Camila
“Io non lo capisco quest’uomo. Non so perché periodicamente ha bisogno di provare a distruggere la vita ad Armando. Non so nemmeno perché è nata questa rivalità.”
“Forse è il caso che ti racconti qualcosa che non sai della nostra storia di famiglia.”
“Ok, grazie!”
“Come ben sai, mio padre e Giulio Valencia erano migliori amici. Quando noi eravamo ragazzi, abbiamo passato molto tempo insieme. Inutile dire che i nostri genitori avrebbero voluto che io e Daniele ci sposassimo e che lo stesso facessero Armando e Marcela, pensando così di salvaguardare la loro eredità. Io di mio, sono stata veramente innamorata di Daniele solo quando avevo quattordici anni e lui non mi filava di striscio. Ma io sono stata sempre molto esuberante e non mi sono mai posta il problema di vivere per lui. Quando siamo diventati più grandi, lui ha iniziato a prendere in considerazione seriamente che noi potessimo metterci insieme. Devo dire però che quel Daniele non era affatto come quello di oggi. Non era per niente cinico. Era uno  studente modello, simpatico, cool, amava in modo smisurato il cinema.  Così abbiamo ripreso a frequentarci. Lui era molto preso da me. Io non quanto lui. Nel frattempo quando Armando aveva circa ventitré anni e stava per tornare dall’Università dall’America, Marcela ha iniziato a corteggiarlo più esplicitamente. Ma lui per tanto tempo non ne ha voluto sapere di lei. Poi c’è stato l’incidente aereo dei Valencia. Io penso che nel tempo, quello che Daniele non ha perdonato ad Armando è stato il fatto che doveva esserci anche lui con loro sull’aereo. Non dimenticherò mai quel giorno. Armando stava per iniziare a lavorare per l’Ecomoda con nostro padre. Si doveva finire un progetto importantissimo per prendere dei nuovi macchinari dalla Germania. Purtroppo Daniele che curava la parte legale non aveva finito il suo lavoro, ma ad Armando serviva, quindi l’ha costretto a finirla e a restare in ufficio. Tragicamente quel volo aereo ebbe un incidente nella quale morirono tutti. Io all’epoca stavo con Daniele e so benissimo che lui non si è mai perdonato di non essere lì con i suoi genitori. Da quel momento è cambiato totalmente. Si è ritrovato a capo della sua famiglia. Maria Beatrice è sempre stata svampita e Marcela era troppo giovane secondo lui, per cavarsela da sola. A quel punto i miei genitori decisero che si sarebbero fatti carico anche delle vite dei Valencia. Io sono convinta che Daniele con il tempo abbia scaricato su Armando il suo dolore. Lui lo odia perchè è più facile odiare lui che accettare che quella costrizione gli abbia salvato la vita. Come ti dicevo, dopo Daniele è cambiato. Di certo io non ho facilitato le cose. Perché quando ho conosciuto Alberto me ne sono perdutamente innamorata e non ci ho pensato due volte se lasciarlo o meno! Questo affronto mi è costato l’ira di mia madre per anni.”
“E Armando?”le chiedo
“Quando morirono  Giulio e Susanna” mi dice lei “Armando aveva una relazione giocosa con Marcela. Mio fratello non è mai stato davvero innamorato di lei. I nostri genitori gli imposero di non giocare con lei e si lasciarono anche se lei ha continuato a stargli dietro. Mio fratello però non è mai stato un rivoluzionario, almeno fino a quando non ha conosciuto te. Così sotto le pressioni di mia madre, e poi anche perché lei gli piaceva si è fidanzato con Marcela quando aveva ventisette anni. Il resto lo sai!”
Ho le lacrime agli occhi e allo stesso tempo mi viene da vomitare. Corro in bagno e vomito tutto. Camila mi segue e mi dice “Mi sa che c’è un nuovo Mendoza in arrivo!”
“Ma prima di oggi non ho avuto nausea…. Sarà la tensione!”
“Sarà mio nipote che si manifesta!” mi dice lei e mi stringe sorridendo!

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Capitolo 28
*** Armando ***


Sono uscito con Mario da casa mia ma non riesco a trattenermi e quando siamo in ascensore gli dico “Forse Betty è incinta”
“Eh?” mi dice lui
“Forse Betty è incinta, me l’ha detto stamattina, ma ancora non lo sa con certezza!”
“Congratulazioni Tigre! Mendoza colpisce ancora!”
“Calderon! Prima aspettiamo di vedere se è vero … anzi troviamo una farmacia aperta e compriamo un test di gravidanza!”
“Come vuoi Armando!”
Guardo il mio amico. Sa bene che Betty non lo sopporta particolarmente, anche se ha accettato di lavorare di nuovo con lui, i loro rapporti sono ancora molto formali. Se lui mi vuole parlare significa che deve dirmi qualcosa, forse qualcosa che riguarda il nostro patto.
“Allora Calderon, cosa volevi dirmi?”
Siamo nella sua macchina e stiamo andando a zonzo. “Prima di tutto fatti fare le congratulazioni!, poi vorrei parlarti di … Daniele Valencia!”
“Lo sapevo, lo sapevo” dico io arrabbiandomi. “Cosa è successo?”
Arriviamo a un bar e ci prendiamo qualcosa da bere.
“Dunque mia cara Tigre, la situazione è più complicata di quella che pensavo … premetto che ho scatenato contro Daniele Valencia tutta la banda delle racchie. Ho chiesto a Sandra di mettere all’erta anche le altre, così ho sotto controllo la situazione”
“Mario! Ma come ti è venuta in mente una cosa del genere? Le amiche di Betty! Quanto pensi ci metterà lei a scoprire che ci sono dietro io? Le diranno tutto!!”
“Tigre, non ti preoccupare! Mi sono assicurato che Sandra non riveli nulla di tutto questo e ho scoperto delle cose molto interessanti. Berta è sempre in azione! Insomma …  Betty lo evita il più possibile ma anche con la banda è molto restia a parlare dei rapporti che ha con lui. Ufficialmente lei non lo sopporta.
“Ma non ufficialmente! Lei non lo sopporta affatto!”
“Ma lui le va dietro!”
Inizio ad agitarmi sulla sedia. “Cosa è successo?” gli chiedo
“La settimana scorsa lui è entrato nell’ufficio di Betty e Berta ha pensato bene di origliare cosa si dicevano!”
“Non mi piace questa storia Calderon!! Non mi piace spiare Betty, così è come se io non mi fidassi di lei!”
“Aspetta Tigre ... abbiamo fatto bene a fare così! Insomma Berta ha sentito Daniele dire a Betty che lei gli piace! Che non si vergogna di ammettere che lei gli piace e che farà di tutto per portartela via! Le ha detto che è una donna bellissima … in tutti i sensi!”
Sento un terremoto scatenarsi dentro di me! Voglio fare fuori Daniele Valencia.
“Lo sapevo, lo sapevo! Fin dall’inizio il suo obiettivo è stato quello di portarmela via! E Betty cosa ha fatto??” gli chiedo.
“Betty, gli ha dato uno schiaffo!” mi dice Mario sorridendo “L’ha rimesso al suo posto!”
Il fatto che lei abbia reagito in questo modo mi fa tirare un sospiro di sollievo. Ma Daniele è una serpe. Non posso abbassare la guardia.
“Ho sbagliato Mario! Non avrei mai dovuto lasciare l’Ecomoda” gli dico
“No Tigre! È Daniele Valencia che è una serpe!”
“Non posso credere che stia facendo di tutto per portarmela via! Non posso stare fermo a non fare niente!”
“Anche se sembra strano consigliato da me, Tigre non devi fare niente! Devi fidarti di Betty! È stato molto divertente sentire che lo aveva schiaffeggiato. Sandra è la segretaria di Daniele e quando lui l’ha chiamata dopo, lei ancora non sapeva dello schiaffo, era scuro in volto  si stava massaggiando una guancia. Aveva finito il whisky e le ha chiesto di andare a prenderne un’altra bottiglia.” Mario ride come un pazzo! È capace di divertirsi in una situazione del genere!
“Calderon!” gli dico  “non c’è nulla da ridere! Quell’uomo vuole distruggere la mia famiglia!”
“Ma Armando! Puoi stare tranquillo. Ogni volta che lui ci prova Betty lo schiaffeggia, e adesso Betty è incinta di tuo figlio … come potrebbe mettersi tra di voi?”
“Un attimo Mario … cosa significa ogni volta?” gli chiedo
“Niente, a quanto so io, lei lo avrebbe già schiaffeggiato una volta a Miami, mentre lui ci provava con lei.”
“A Miami? E perché io non ne so nulla?!”
Squilla il mio cellulare. E’ Betty. Mi dice che lei e Camila stanno andando a casa dei miei genitori. Devo tornare a casa a prendere la macchina perché altrimenti restiamo bloccati dai miei.
Finiamo di bere le nostre ordinazioni e poi, io e Mario passiamo in farmacia. Mi riaccompagna a casa dove io prendo la mia macchina e mi dirigo dai miei genitori.

Quando arrivo sono già tutti lì. Ovviamente Daniele compreso. E c’è anche Maria Beatrice! Betty è con Isa e Cami. Quando arrivano in salotto, mia sorella Camila prende Betty per un braccio e la trascina nella sua stanza. Betty mi fa segno di seguirla. Le seguo.
Arrivati nella camera di mia sorella, Camila esce dalla sua borsa due test di gravidanza! Sorridendo, prendo qualcosa dall’interno della mia giacca, altri due test!
“Ragazzi” ci dice Betty “ma siete fuori! Quattro test??  Uno non bastava?!”
“Ma così è più sicuro!” diciamo all’unisono io e mia sorella. Ci guardiamo sorridendo.“ Forza Betty, è ora di sapere la verità, è quattro test sono sempre meglio di uno!” le dico.
Betty va in bagno e fa tutti i test. Nel frattempo io e Camila siamo seduti sul suo letto. Arriva Alberto “Tutto bene?” chiede “sotto hanno iniziato a fare congetture sul perché siete andati tutti via. Voleva venire Margherita, ma io ho detto che era meglio se fossi venuto io!”
“Hai fatto bene amore” gli dice Camila
“Cosa sta succedendo?” chiede lui. “Che significano questi?” chiede indicando i quattro scatoli
“Non sono miei” dice subito mia sorella “sono di Betty”
“Quanto manca?” chiedo io “sto iniziando ad entrare in agitazione!”
“Armando” mi chiama Betty, vado da lei “Non riesco a guardare … guarda tu”
“Aspettate aspettate” dice Camila prende me e Betty e ci fa sedere sul suo letto. Alberto si è già accomodato. “Guardo io per voi, se non vi da fastidio!”
“No”le dice Betty “Ma fa presto!”
Io le prendo la mano!
“ E allora signori e signore … una lineetta negativo, due lineette positivo!” dice Camila
“Lo sappiamo” la interrompo io “… allora ci dici l’esito? Mi stai facendo innervosire”
“Ok fratellone! Pronti? Primo test …” gira la prima bacchetta “Positivo!” e ci mostra le due lineette! “Secondo test, positivo!  Terzo test, positivo! Quarto test…. Positivo!!”
Io e Betty ci guardiamo in faccia. Siamo frastornatissimi! Camila come una pazza si tuffa su di Betty e le urla “Avrai un altro bambino!”
Alberto fa il giro del letto e viene ad abbracciarmi. Io non sto capendo più niente!
“Adesso vi lasciamo un attimo soli” dice Alberto trascinando via Camila “Così vi riprendete. Tranquilli, le impedirò di dirlo a chiunque!”
Mia sorella è completamente pazza. Quando escono prendo Betty tra le braccia e le bacio la fronte.  La guardo in volto e le asciugo una lacrima. “Perché piangi?” le chiedo.
“Sono così felice” mi risponde! “Certo saremo di nuovo incasinati con un neonato in giro per casa e sarà complicato ma … sono così contenta!” Mi abbraccia.
Dopo quello che mi ha detto Mario oggi, l’unica cosa che volevo sentire era che lei è incinta, che aspetta mio figlio. Che niente la distrarrà da noi e dalla nostra famiglia. La bacio e le dico che andrà tutto bene e poi “scendiamo?”
“Mostro” mi chiede “tu ne sei felice?”
“C’è bisogno di fare queste domande??! Certo che lo sono! Un altro Mendoza nel mondo! … Speriamo non prenda da me!”
“Armando!” mi dice lei facendo finta di pensarci un attimo “non è poi così male se prende da te!” mi dice.

Ritorniamo nel salotto della villa dei miei genitori. Mio figlio Roberto quando mi vede mi corre incontro. “Papàààà sei arrivato” mi dice “devo farti vedere il palazzo che abbiamo costruito io e Giulio”.
“Dopo tesoro dopo” gli dice Camila portando un vassoio con dei calici e una bottiglia di champagne “ora dobbiamo festeggiare!”
“Ma festeggiare cosa?” chiede Daniele
“Ma Camila!” le dice Alberto guardandola di traverso. Intervengo io “Alberto, la conosco da molto prima di te. Chiedere a lei di tenere un segreto è come chiedere a un pesce di parlare. Praticamente impossibile!”
“Insomma, cosa sta succedendo?” ci chiede mio padre. Io guardo Betty e lei china il capo
“Succede che” inizia lei “molto probabilmente…. “
“Aspettano un bambinooooo” urla Camila stappando la bottiglia e iniziando a versare il vino nei calici.
“Camilaaa!” urliamo io e Alberto verso di lei
“Ma è vero, e quando lo hai scoperto?” le chiede mia madre.
“Poco fa abbiamo fatto il test … ma in realtà solo stamattina mi è venuto il dubbio che potessi essere incinta. Quindi potrebbe ancora non essere così, devo prima consultare il medico”
“Betty” le dice Camila “Hai fatto QUATTRO test, non è possibile che tu non sia incinta!”
“Mamma” le dice nostro figlio “avrò un fratellino?”
“Pare di si” le dice lei e lo prende in braccio “lo vuoi un fratellino o una sorellina?”
“Si, ma se arriva un nuovo fratellino per me e Cami, sarà fratellino per finta anche di Giulio?”
Mio figlio ha la capacità si stupirmi! Nessuno di noi sa rispondere a quella domanda, tranne che io vorrei dirgli che mai, un figlio di Betty sarà fratello per finta o per davvero del figlio di Daniele Valencia!

Lo guardo e vedo che lui a sua volta sta guardando Betty. A stento mi trattengo dal dargli un pugno. Lo vedo alzarsi e dirigersi verso Betty. Anche io mi dirigo verso Betty, che sta parlando con Camila. “Congratulazioni” le dice “anche a te Armando” dice a me.
"Grazie” gli dice Betty
“Grazie” gli dico io e vedendolo davanti a me stringo Betty al mio fianco e la bacio sulle labbra. Voglio che sappia che lei è mia e che mai e poi mai lascerò che lui se la prenda!!  Sapendo quello che so, so anche che Betty ha bisogno che io stia al suo fianco, che non la lasci sola a combattere contro di lui. La stringo tra le mie braccia e le massaggio la schiena con la mano sinistra e nel frattempo guardo Daniele con uno sguardo trionfante. Mio padre ci raggiunge e prende per le mani Betty, la guarda e poi la abbraccia.
“Che bella notizia Betty” le dice “ sono così felice di avere un altro nipote! Sei una benedizione per mio figlio e per la nostra famiglia!”
Sento che lei lo ringrazia, lo abbraccia e lo bacia “Spero tanto che sia così, che il medico confermi che sono incinta. Lo vedrò domani.”
“Ma domani abbiamo il Consiglio d’amministrazione!” le dice Daniele
“Non si preoccupi dottor Valencia” gli dice Betty “arriverò in tempo per il Consiglio! Tu vieni?” mi chiede
“Al Consiglio?” le chiedo “Certo” le rispondo alzando le spalle
“No al Consiglio!” mi dice lei “dal medico Armando!” mi sorride.
“Certo che si! Ti sembra che ti lascio andare da sola? Devo constatare con i miei occhi che questo piccolo Mendoza sia in viaggio per venire tra di noi!”
“Ti amo tanto” mi dice Betty e incurante della gente che abbiamo intorno mi bacia sulla bocca.
Forza Daniele, penso baciandola e guardando verso di lui, pensa in fretta, cosa puoi fare per portarmela via…?? Armando uno, Daniele zero!

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Capitolo 29
*** Daniele ***


Vorrei tanto spaccare la faccia ad Armando Mendoza e al suo sorrisetto di trionfo! Dannazione, questa proprio non ci voleva … ma d’altronde era anche impensabile che vivessero in castità.
No, no, no, questa proprio non ci voleva.
“Daniele” mi dice Camila avvicinandosi “possiamo parlare in privato?”
“E di cosa dovremmo parlare?”
“Devo chiederti alcune cose … Su, non posso credere che tu ce l’abbia ancora con me al punto da non volermi parlare … da solo!”
“Certo che no, anche se non capisco cosa devi dirmi!”
Andiamo nello studio di Roberto e vedo che Alberto, Betty e Armando ci guardano in modo strano. Chissà cosa deve dirmi Camila.
“Ora hai tutta la mia attenzione” le dico
“Bene Daniele” mi dice lei “allora iniziamo dalla fine … Cosa stai combinando con Betty?”
“Niente, cosa devo combinare?”
“Daniele, non sono stupida, ti conosco, so che ti sta passando qualcosa per la testa, vedo come la guardi e vi ho visto mentre ti schiaffeggiava a Miami!”
“Non sta succedendo niente che … ti riguardi!”
“Betty, fa parte della mia famiglia, è incinta, qualsiasi cosa le succede mi riguarda eccome!”
“Camila, se volevi chiedermi questo, possiamo pure tornare di là”, faccio per andarmene ma lei mi prende per un braccio e mi ferma.
La guardo, è ancora bellissima. Un tempo avrei fatto qualsiasi cosa per lei, ma lei non l’ha mai saputo. E’ vero non ho mai avuto un carattere facile, ma lei l’amavo davvero e non gliel’ho mai detto. Ho iniziato ad odiarla quando mi ha lasciato per Alberto, ma alla fine ho scoperto che l’odio che provavo era verso me stesso, perché per tutto il tempo che siamo stati assieme non le ho mai detto che l’amavo alla follia. Credevo che facendolo, mi sarei mostrato debole ma forse se l’avessi fatto le cose sarebbero andate diversamente. Quante donne ho avuto dopo di lei, senza provare niente.
“Daniele” mi dice “Betty mi ha detto che vuoi portarla via ad Armando!”
“Si è così. E allora?” le chiedo
“Allora Betty è sposata con Armando! Hanno due figli e un terzo in arrivo. Vuoi distruggerli? … Mi sembra troppo anche per te!”
“Lei mi piace!” le dico “Non ho anch’io il diritto di essere felice?”
“Felice? Felice con una donna sposata?” mi chiede. “Sembra che tu dimentichi che lei AMA mio fratello e che sta per dargli un altro figlio!”
“L’amore viene e va!”
“Ma come puoi affermare una cosa del genere?”
“L’ho provato sulla mia pelle! Ecco come posso farlo. Tu non mi hai forse lasciato per Alberto? Katarina non se n’è fregata altamente del suo amore per me prima di finire in carcere?”
Immagino che Betty o Armando le abbiano raccontato questa storia.
“Allora è per questo che lo fai? Perché io ti ho lasciato anni e anni fa?” mi chiede
“No” la interrompo “Cosa c’entri tu! Mi piace, penso che insieme saremmo felici e mio figlio l’adora!”
“Non posso credere a quello che sento!” mi dice “Ti aspetti così poco da una relazione? Lei non ti ama Daniele, ama Armando!”
“Imparerà ad amarmi!” insisto io.
“Daniele … non si può imparare ad amare. O si ama o non si ama.”
“E’ questo che ti dici per giustificare il tuo comportamento con me?”
“Cosa vuol dire questo?” mi chiede
“Vuol dire che siete tutti qui a dirmi cosa è giusto e cosa è sbagliato. Tu, quando mi hai lasciato, ti sei per caso posta il problema di quello che provavo io? Lo stesso ha fatto Katarina.”
“Non dirmi che andandomene ho rovinato la storia d’amore della tua vita!! Tu non hai mai detto di amarmi. Stavamo insieme per fare felici i nostri genitori!” mi urla
“Non è vero!” la sovrasto io “io ti amavo! Ma a te questo non è mai importato!”
“Ma cosa dici? Come puoi pensare che non mi è mai importato?”
“Se ti fosse importato, ci avresti messo più di cinque minuti per decidere se andare via con Alberto o restare con me!”
“E tu? Visto che mi amavi, perché non hai mosso un dito? Perché mi hai fatto andare via?”
“Non giochiamo Camila” le dico “Tu non hai dato a nessuno la possibilità di dirti qualsiasi cosa ... parlavi solo con tuo fratello … che non ha fatto che appoggiare incondizionatamente le tue scelte!”
“Perché non mi hai mai detto tutto questo?”
“Perché per me non ha più importanza. Tu ora hai tirato fuori il discorso”
“E quindi vuoi dirmi che per colpa mia ti sei trasformato in un uomo freddo, cinico, duro al punto di rovinare una famiglia felice per un capriccio”.
“Betty non è affatto un capriccio per me!”
“Per l’ennesima volta Daniele, Betty è sposata!”
“Questo è un dettaglio transitorio!”
“Non posso credere a quello che sento e che vedo. Che fine ha fatto il Daniele che conoscevo io? Quello simpatico ma un po’ impacciato, quello che impazziva per il cinema francese, il figlio perfetto di cui Giulio Valencia era tanto orgoglioso?  Sotto quanti strati di polvere l’hai nascosto?”
“Quel Daniele lì è morto tanto tanto tempo fa! Quando tu te ne sei andata senza darmi la possibilità di dirti qualsiasi cosa, quando sono morti i miei genitori …”
“Daniele” mi dice “guardami negli occhi e dimmi se tu odi Armando per il fatto che ti ha impedito di prendere l’aereo con i tuoi genitori … Ti ha salvato la vita che diamine!”
“Mi ha distrutto la vita vorrai dire!”le dico non negando quello che sta dicendo.
“Non è vero Daniele, ti ha salvato la vita. Se non fosse stato così, tuo figlio Giulio non sarebbe nato. Tu non saresti un manager pubblico molto affermato. Non avresti denaro e prestigio. Lo sai bene!”
“Camila” le dico “perché devo stare qui a sentirti quando tu sei stata una di quelle persone che mi ha distrutto la vita? Io non ho forse diritto di essere felice? Come hai detto tu, o si ama o non si ama e io amo Betty va bene?”
“E allora se la ami, devi accettare che lei sia felice con Armando e con la sua famiglia!”
“Questo è quello che dici tu!”
“Daniele come puoi dire di amarla e farle del male? Se la ami veramente devi lasciarla andare!”
“NO! Camila, NO! Ho lasciato andare te, me lo hai appena ricordato o rinfacciato, non saprei. Tutto perché non mi sono sperticato in dichiarazioni, anelli e rose rosse. Tu non hai mai capito quanto io fossi stato innamorato di te all’epoca. Non farò lo stesso errore con Betty!”
“Daniele … non distruggere la famiglia di mio fratello. Soffrirai anche tu per questo e lo sai… non ne vale la pena” mi dice ed esce.

Camila ha ancora,come allora, il potere di farmi infuriare. È sempre stata così maledettamente sicura di cosa fosse giusto e di cosa non lo fosse! La odio. Mi ha distrutto la vita. Ho sempre saputo dei piani dei nostri genitori su di noi ma per molto tempo ho deciso di ignorarli. Volevo vivere la mia vita! Ma poi ad un certo punto, una sera, l’ho vista che usciva dalla finestra mentre i suoi genitori credevano che stesse dormendo e me ne sono innamorato alla follia. Stava andando ad una festa ma aveva litigato con Margherita. Non era certo un’adolescente all’epoca ma non voleva che sua madre le piantasse altri casini! Era una pazza e temo lo sia ancora. Così diversa da me. Io sono stato sempre un po’ orso, poco incline a manifestare i miei sentimenti, ma lei l’amavo. Mi faceva sentire migliore. C’è voluto molto poco perché trovassi allettante l’idea dei miei genitori. La trascinavo al cinema con me è vero, e lei veniva solo perché poi sapeva che l’avrei accompagnata in uno di quei locali che le piacevano tanto pieni di artisti e musica dal vivo. E poi era uno schianto! Lo è ancora!  Se ci penso oggi eravamo davvero una terribile accoppiata. Eppure non sono mai stato tanto felice. Poi una sera ad una maledetta festa al club ecco arrivare questo tale, Alberto qualche cosa. Un cameriere bellissimo e squattrinato. Colombiano e senza un progetto per il futuro. Non ci ha messo niente a perdere la testa per lui e darmi il ben servito. E io all’epoca non ho fatto niente per fermarla. Non sono Armando Mendoza io, non avrei mai girato tutta la città per sapere dove Betty fosse con quel francese.
Per tanto tempo dopo Camila non ho provato niente per nessuna donna,fino a quando non ho visto Betty. Certo all’inizio era orribile. Ma mi ha sempre incuriosito e dopo affascinato.

Quando ho visto la sua foto della cena di New York sulla mailing - list, ho pensato “Ecco è lei la donna che voglio al mio fianco, bellissima, di classe, intelligente, ironica e una madre praticamente perfetta. Tutto quello che ho sempre cercato in una donna” e ora Camila dice che non posso averla perché è sposata. Armando mi ha preso tutto. Se mio padre non fosse morto, le cose sarebbero andate sicuramente in maniera diversa. Ma alla fine di tutto Armando ha avuto la Presidenza, ha quasi distrutto l’impresa e nonostante ciò, tutti lì a sostenerlo. Mi sono divertito a sentirlo lamentarsi del fatto che suo padre preferisce me a lui! E’ il mio turno di essere felice. Non mi farò portare via Betty, come è avvenuto con Camila. Questa volta il campo libero non lo lascio a nessuno.

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Capitolo 30
*** Betty ***


Io e Armando siamo in presidenza e come al solito ci stiamo baciando appoggiati sulla mia scrivania. Penso che farlo mi manca tantissimo, anche se se n’è andato solo da due settimane. Il fatto di essere qui e tra le sue braccia mi sa di normalità, ma non glielo dirò mai perché non voglio che pensi in alcun modo che non approvo la sua scelta di cambiare lavoro, tanto più che ne è elettrizzato.
“Oooooops, scusate” ci dice Camila entrando nel mio ufficio
“Tu bussare no?” le dice Armando contrariato.
“E a te non l’hanno mai detto che l’ufficio è un luogo di lavoro e non di sbaciucchiamenti???” gli risponde lei.
Lui le fa una linguaccia e le dice “E a te l’hanno mai detto che sembri una bambina petulante?”
Meglio che intervenga prima che la discussione degeneri “E a voi l’hanno detto che sembrate due bambini di sei anni anche se ne avete più di quaranta entrambi?”
“Betty”mi dice mia cognata “sei uno schianto con questo vestito!”
“Ti piace?” le chiedo “Fa parte della nuova linea di Hugo Lombardi. Praticamente lui e Stefan Castro mi hanno mandato in anteprima tutta la linea pret – à – porter da indossare da qui in avanti!”
“E’davvero molto bello, che bei colori! Ma gliel’hai detto che sei incinta?”
“E come avrei potuto?”
“Aspetta, aspetta” ci dice Camila “ma voi oggi non dovevate andare dal medico? Ci siete stati? Scusatemi, sono un po’ confusa perché tra valigia, partenza e consiglio d’amministrazione non so cosa pensare prima!! Allora? Non tenetemi sulle spine!”
Armando si alza dalla sedia, prende una cartellina sulla mia scrivania e gliela mostra. Dentro c’è l’ecografia che ho fatto stamattina con l’esito. Camila lo legge ed esulta.
“Evvaiiiii” mi abbraccia strettissima “avrò un altro nipote! Congratulazioni, congratulazioni, congratulazioni!!” Si rivolge ad Armando “Ma tu come fai ad essere così tranquillo??”
“Sono adulto io” le risponde lui “al contrario di te!”
Ovviamente Camila non sa che non appena siamo usciti dal ginecologo mi ha preso in braccio e mi ha fatto girare intorno tre volte.
“Basta battibecchi voi due” gli dico “mi sembra di dover sedare i litigi di Cami e Roberto!”
“Betty perdonami se ti chiedo ma non avrai problemi per via del tuo problemino di salute?” mi dice.
“Pare di no, per fortuna non ho dovuto fare nessun trattamento. Il medico dice che avrei dovuto aspettare almeno un paio di anni, ma è capitato” Comunque è tutto a posto al momento però potrei avere qualche problema per allattare il bambino!”
“Sono così felice per te” mi dice abbracciandomi di nuovo “E anche per te fratellone” dice rivolgendosi ad Armando e vedo che va a stringere in un abbraccio pure lui, che ricambia a sua volta stringendola per un tempo infinito e posandole un bacio sulla guancia “Sei la solita pazza” le dice lui  “E tu il solito monotono rompipalle” gli dice lei.
Per fortuna in quel momento bussa Mario Calderon, che entrando viene informato della novità della gravidanza e ci fa le congratulazioni. Dopo con Armando si sposta nella sala riunioni mentre io resto con Camila nel mio ufficio a scambiare quattro chiacchiere.
Camila chiude la porta di comunicazione con la sala riunioni del mio ufficio e dice loro “Cose tra donne”. Poi si rivolge verso di me e mi dice “Ieri ho parlato con Daniele, ma non è servito a niente. È davvero deciso a portarti via ad Armando!”
“Non posso crederci” le dico portandomi le mani alla testa “Ti ringrazio comunque per averlo fatto!”
“Non so cosa posso fare e non cosa darei per evitarti questi problemi, soprattutto nel tuo stato! Ma è stato irremovibile. Dice che anche lui ha il diritto di essere felice!”
“E vuole rovinare la mia vita per questo? Tanto io non glielo permetterò mai. Gli darò tanti schiaffi se necessario fino a quando si renderà conto che è inutile che ci provi con me !”
“Betty ti aspetta un periodo difficile!”mi dice
“Ma non sono sola. Armando è con me. E poi qui in azienda ho molti modi per non aver a che fare con Daniele. Pensa volendo posso pure lavorare da casa. Ho un terminale pronto all’uso collegato con tutta l’azienda. L’ho fatto installare quando è nato Roberto.”
In quel momento entra Annamaria annunciando l’arrivo dei miei suoceri, di Daniele e di Maria Betarice. Il consiglio d’amministrazione può iniziare.

Siamo tutti in sala riunioni e subito mio suocero mi chiede della visita medica. Io confermo che sono incinta e tutti mi rinnovano le congratulazioni. Nicolas a cui non avevo fatto in tempo a dire nulla, viene ad abbracciarmi. Dopo cinque minuti iniziamo. Analizziamo i dati delle vendite, il bilancio, i profitti, insomma passiamo un’ora e mezza molto noiosa. Adesso ci ha raggiunti anche Hugo Lombardi che si volge verso Camila e le dice “Marge è la mia preferita, ma anche tu sei uno schianto!”

“Hugo, se io fossi rimasta a vivere qui, noi due avremmo fatto follie!”

“Allora meno male che tu vivi in Svizzera!” dice Roberto a sua figlia! “Allora puoi dirci qual è la tua nuova proposta?”

“Certo papà” dice Camila. “Ecco, analizzando con Betty tutte le linee, considerando che abbiamo la fortuna di avere un socio come il Fashion Group, data la mia esperienza nella filiale Svizzera che gestisce anche i nostri punti in Europa, credo che sia arrivato il momento per Ecomoda di lanciare una linea per bambini! Ecomoda Kids” dice.
“Io sono d’accordo!” aggiungo “è un buon piano di sviluppo, soprattutto perchè diversifichiamo la produzione dell’azienda.”
Passa un’altra ora di discussioni infinite. Daniele dice che non c’è la copertura economica. Hugo dice che lui non può accollarsi anche una collezione per bambini, quindi è il caso di iniziare a cercare uno stilista che si occupi di questo ma che sia al suo livello perché lui non intende rovinare la sua fama per dei mocciosi. Io e Nicolas guardiamo i dati per la produzione di una linea baby. Armando con Mario parlano di tutto tranne che della linea. Lo capisco dalle rughe sulla fronte di mio marito. Noto che ogni tanto lancia un’occhiata di traverso a Daniele. Che sia in atto qualche manovra di cui non sono a conoscenza?? Insomma conoscendo la tendenza dei due alle macchinazioni non è affatto da escludere! Infine decidiamo di cercare uno stilista per la linea e provare a mettere in produzione solo pochi pezzi di questa nuova linea e vedere come reagisce il mercato.
Quando finisce il Consiglio d’amministrazione ci raggiunge Stefan Castro. Lo presento a Camila, non senza un momento di imbarazzo, perché oggi è la prima volta che Armando lo incontra dopo la storia del bacio a New York ed io penso che lui potrebbe prenderlo a pugni. Invece si limita ad una formale stretta di mano e continua a farfugliare qualcosa con Mario.
Alla fine siccome sia Camila che i miei suoceri devono partire, andiamo tutti a casa di Roberto e Margherita, dove ci stanno aspettando anche i miei figli che non ne hanno voluto sapere di staccarsi dai loro cugini al punto di saltare anche la scuola. Devo trovare un attimo di tempo per preparare bene i miei figli all’arrivo del fratellino, anche se mancano ancora tanti mesi.
Armando si  è incaricato di portare tutti in aeroporto mentre io torno a casa con i nostri figli. Il momento dei saluti è molto commovente. Tutti ci promettiamo di rivederci presto e di farci avere notizie delle nostre vite, vicine ma lontane.
“Betty” mi dice Camila “di qualsiasi cosa tu abbia bisogno non esitare a chiamarmi e fammi sapere come sta il mio nipotino in viaggio!”
È difficile per noi far staccare mia figlia Camila e Isabella, così come Juan e Roberto, ma alla fine loro partono e noi torniamo a casa nostra, dove ad attenderci ci sono i miei genitori.
Ieri quando abbiamo festeggiato la notizia della gravidanza, loro non erano ancora arrivati, ma quando l’hanno saputo sono venuti ad abbracciarmi fortissimo entrambi e a congratularsi con noi.     
Mentre sto sistemando alcune cose nella mia stanza, entrano i miei figli e mi abbracciano. Mi chiedono come stia. Sono fortunata, ho dei figli fantastici, belli, tutto merito di Armando, intelligenti, educati, sono quasi degli angeli. Gli dico che arriverà un nuovo membro della famiglia, tra un po’ di mesi e che dobbiamo accoglierlo al  meglio. Capisco che questa spiegazione semplicistica va meglio per mio figlio Roberto, mentre con Camila è meglio che parli da sola. Ma la mia bambina sembra felice di avere un altro fratello.  Forse ha parlato sua zia con lei! Non riesco a fare a meno di accarezzarli e li stringo forte a me, iniziando a piangere.
“Mamma perché piangi?” mi chiede Roberto
“Perché sono felice di avervi come figli” gli dico
“E non sei felice di avere papà per marito?” mi chiede il mio piccolo
“Ma certo” rispondo “se non avessi avuto vostro padre per marito voi non sareste così speciali!”
Li bacio sulla testa entrambi e vedo che i miei genitori ci stanno guardando dall’ingresso della mia camera da letto. Penso a Daniele Valencia e al fatto che lui voglia distruggere tutto questo. Non glielo permetterò mai. Non mi porterà via la mia famiglia. 

Arriva Armando, ed è in compagnia di Nicolas. La cosa mi stranisce.
“Nicolas cosa ci fai qui?” gli chiedo
“Volevo parlare con te della nuova stilista e ho pensato di fare un salto anche per salutare questi mostriciattoli” dice lui prendendosi addosso Roberto.
“Zio Nicolas, zio Nicolas, mettimi giù, mettimi giù”gli dice lui.
“Ciao zio Nicolas” gli dice Camila “io vado in camera mia a studiare. Devo recuperare un sacco di lezioni.”
“Betty” ci interrompe Armando “Io devo fare un salto alla New Tech ma non perderò molto tempo.”
“Papàààà, papàààà “ lo chiama Roberto
“Cosa c’è cucciolo” gli chiede.
“Lo sai che tra due settimane c’è la mia recita scolastica? Io faccio la parte principale. Tu vieni? E tu zio Nicolas puoi venire?”
“Certo che vengo” gli dice Armando “figurati se me la perdo!” gli da un bacio e mi dice “Ci vediamo dopo” e va via.
“Io ci sarò” gli dice Nicolas.
Mia mamma prende Roberto per mano e gli dice “Vieni Roberto, andiamo nella tua stanza a giocare con nonno Hermes, così la mamma e zio Nicolas possono parlare tranquillamente di lavoro” e vanno via pure loro.
Io e Nicolas ci accomodiamo in salotto.  Sono in tenuta sportiva, ma Nicolas  è come un fratello per me e non me ne preoccupo, infatti anche lui si toglie la giacca e la cravatta e si arrotola le maniche della camicia.
“Betty” inizia “Ti dirò la verità, non sono venuto per la nuova stilista, ma perché non mi è piaciuta l’atmosfera che c’era al Consiglio tra te e Daniele Valencia, Armando e Daniele Valencia, Mario Calderon e Daniele Valencia, insomma tra il mondo e Daniele Valencia. Se c’è qualcosa sotto non è il caso che io lo sappia? E ora sei pure incinta! A proposito congratulazioni!!!”
“Nicolas” gli dico “da quanto tempo non parliamo io e te? Siediti che ho davvero molto da raccontarti” dico rivolgendomi al mio amico di sempre.  

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Capitolo 31
*** Armando ***


Del mio nuovo lavoro mi piace la domenica come oggi. E a volte anche il sabato. La domenica posso stare con Betty! Non dovrei dire così visto che il lavoro in se stesso mi piace moltissimo ma ne ho davvero troppo. Ho dovuto lavorare anche nei fine settimana trascurando Betty e i ragazzi. I miei colleghi sono favolosi, ma totalmente strambi. Stanno tutto il tempo a trafficare su aggeggi minuscoli o a lavorare al pc. Non hanno la più pallida idea di cosa sia il mercato, il marketing, il posizionamento del mercato… sono cose astratte per loro. Certo devo dire che ho un computer velocissimo, mai avuto uno così veloce, e una serie di nuovi programmi da imparare, al cui cospetto l’Oracolo delle dee di Mario sembra un giochino per neonati.
A proposito di neonati … sarò di nuovo padre. La cosa mi entusiasma molto anche se dopo due figli so già che sarà un casino!! Penso che dovremmo fare santa mia suocera, perché senza di lei non so come avremmo potuto fare con i nostri figli.
La scorsa settimana Betty è venuta nel mio ufficio con nostro figlio Roberto, che è stato affascinato da un nuovo tipo di videogioco che stiamo producendo e Patrick uno dei miei colleghi gliel’ha fatto provare subito. Non voleva più venire via e mentre eravamo a cena ha detto tutto il tempo che da grande avrebbe fatto videogiochi come papà, mentre fino al mese scorso diceva che avrebbe fatto vestiti come papà!! Betty ha conosciuto tutti i miei colleghi e finalmente anche Manuel con il quale ci siamo accordati per organizzare una cena per far conoscere le nostre famiglie.
Adesso Betty sta ancora dormendo. Io mi alzo e vado a controllare i bambini che sono svegli. Anche se dovrei smettere di considerare Cami una bambina perché sta crescendo e anche troppo in fretta. Insieme prepariamo la colazione per Betty e gliela portiamo a letto, dove lei sta ancora dormendo. Roberto sale sul letto dalla mia parte e va a svegliarla iniziando a toccarle il naso come fa sempre. Betty si sveglia e sorride nel trovarlo sul lettone, poi vede che ci siamo tutti, si alza e ci dice “Mi sono persa qualcosa?”
“No mamma” le dice Roberto “volevamo farti una sorpresa!”
Abbiamo mangiato tutti insieme e anche deciso di fare qualcosa tutti insieme come non succede da secoli. Da sempre, fin da quando Camila era piccola la domenica è sempre stato un giorno tutto nostro. Senza estranei attorno e sono pochissime le volte che questo non è avvenuto.
Oggi decidiamo di andare al Lunapark e di mangiare fuori.
I bambini si divertono moltissimo. Mentre siamo a pranzo e Roberto sta addentando un favoloso cheeseburger ci dice “Peccato che non ci sia Giulio! Non poteva venire con noi?”
“Roberto” gli dico io “è giusto che Giulio stia con suo padre almeno un giorno alla settimana non pensi?”
Lui mi guarda, ci pensa su e mi dice “ Si, ma perché non poteva venire con noi?”
Quasi mi strozzo. Avere Daniele Valencia tra i piedi è l’ultima cosa che voglio!!
“Perché noi non siamo per davvero la sua famiglia” gli dice Betty “Certo sono nostri amici, ma io e papà vogliamo stare con te e Camila, parlare con voi, sapere se c’è qualcosa che non va, solo tra di noi … hai capito?”
“Io si” dice Camila “Non voglio più fare piscina! Voglio spostarmi a ginnastica artistica. L’altra volta mi hanno fatto provare e l’istruttrice mi ha detto che sono molto portata! Posso cambiare?”
“Io vorrei un cane” dice Roberto.
Che bello immergermi nei problemi dei miei figli!!!

Quando rientriamo nel tardo pomeriggio veniamo raggiunti da Nicolas che vuole parlare con Betty ma alla fine rimane con noi a cena. Passiamo una serata molto tranquilla e lieta, ci stupiamo nel vedere Betty che si riempie il piatto di patate a forno ma lei ci dicembre”Cosa avete da guardare ?? Non sono io … è il bambino che ha fame!!”
“Certo, certo mostro” le dico io, poi cambio argomento perché è molto suscettibile e so che quando è incinta basta una parola sbagliata per scatenare un pandemonio. Mi rivolgo a Nicolas
“Allora Nicolas, possibile che tra tutte quelle modelle non ce ne sia una che ti piaccia con cui mettere su famiglia?”gli chiedo
“Armando” mi dice lui “sai meglio di me che le modelle sono solo modelle!”
Quando finiamo di cenare e Betty va a rimboccare le coperte ai nostri figli, io resto solo con lui e  mentre ci beviamo un whisky gli chiedo se ha iniziato a capire la strategia di Daniele Valencia nei confronti di Betty. Lui mi dice di si, che è stata Betty a raccontarglielo ma veniamo sorpresi proprio da lei! Dannazione!
“Sono sicura che saprai spiegarmi questa discussione su Daniele Valencia, su di me e cosa c’entra una strategia e perché al Consiglio di amministrazione tu e Mario confabulavate vero Armando?”
“Mostro non ti arrabbiare!”
“Armando, te l’avevo detto io che ci avrebbe scoperti! Ragazzi, vado a casa. Vi ringrazio per la cena! Betty noi ci vediamo domani mattina così parliamo con questa Luz Costa”. Accompagno Nicolas che prima di uscire mi dice “Buona fortuna!”
Raggiungo Betty in salotto e lei mi guarda come una professoressa che sta per mettere in punizione un alunno indisciplinato.
“Mostro” le dico “ tu pensi che io potevo lasciare che Daniele venisse a lavorare in Ecomoda a insidiarti senza che schierassi la contraerei? Ho fatto un patto con Mario e Nicolas, non devono lasciarti troppo tempo sola con lui, devono intervenire e poi raccontarmi tutto!”
“Hai fatto installare delle microspie nel mio ufficio? Penso che non ti verrebbe difficile viste le apparecchiature che usate alla New Tech!”
“Nooooo, non sono arrivato a tanto” le dico guardandola con intenzione “ma non sarebbe una cattiva idea!”
“Questo significa che non ti fidi di me!”
“No! Io mi fido di te ma temo che Daniele possa giocarci qualche brutto scherzo … anche dal punto di vista aziendale! Io non ho ancora dimenticato che lui è quello che vuole vendere l’azienda. Non mi stupirei se la danneggiasse di proposito. E poi vuole te. Però Betty, perché non mi hai detto che continua a provarci con te e che lo hai schiaffeggiato?” le chiedo
“Perché non voglio che ti rovini la vita per lui, né che tu possa avere qualche reazione esagerata! Posso tenerlo a bada da sola.”
Suona il suo telefonino. È la mia segretaria. Si chiama Lorena. Devo rispondere. Quando chiudo la telefonata ritorno a parlare con Betty.
“Domani devo partire … devo andare in Alaska con Manuel!” le dico
“Cosa?? E perché la tua segretaria ti chiama alle dieci di sera? IO non lo facevo!”mi dice
Mi metto a ridere.  Vado verso di lei e la abbraccio. “E’ un’emergenza. La New Tech ha installato su alcune navi rompighiaccio dei dispositivi che adesso non funzionano e vogliono rescindere il contratto! Che croce.”
“E quando torni? Ti ricordi che venerdì c’è la recita scolastica di Roberto. Se non ci sarai non te lo perdonerà mai e nemmeno io. È la sua prima recita, è il protagonista e ne è così orgoglioso!!”
“Betty, non c’è bisogno che me lo ricordi! Farò di tutto per tornare in tempo!” La stringo a me e la bacio! “Andiamo a salutarci?” le dico.
“E la tua valigia si fa da sola? Tu lo sai che temperatura c’è in Alaska??”

Dannazione, dannazione. E’ già giovedì e io sono ancora qui a Juneau. Ho promesso a Betty di ritornare a Bogotà per la recita di Roberto ma qui i problemi non finiscono mai. Questa città è fatta di isolotti e ci si può muovere da una parte all’altra con le navi. Per raggiungerla abbiamo dovuto usare un idrovolante e per risolvere il guasto di questa nave Manuel ha dovuto trascorrere molto tempo sulla nave rompighiaccio. Praticamente siamo stati in teleconferenza con Bogotà per quasi tutto il tempo. Lui a risolvere il problema tecnico e io quello economico, perché volevano rescindere il contratto con noi, ma pare che non lo faranno. Il titolare di questa compagnia, Parker Jackson Ross, sembra molto interessato alla tecnologia e forse, mi è sembrato di capire, avrebbe piacere a fare qualche investimento alla New Tech. Abbiamo chiacchierato un po’ e mi ha detto che gli farebbe piacere venire in Colombia per vedere la New Tech.
Manuel mi ha raccontato in volo che hanno preso questo lavoro quasi per scherzo tramite un suo amico che fa il biologo su una delle rompighiaccio della flotta e presentando una richiesta economica bassissima rispetto agli altri si sono aggiudicati il contratto. Certo adesso è nato qualche problema ma pare risolvibile. Tranne che è giovedì e sono ancora qui!
Il lunedì mattina, quando ho detto a Roberto che dovevo partire mi ha guardato con degli occhi tristi che non riesco a dimenticare!
“Promettimi che torni per la mia recita della scuola!” mi ha detto
“Te lo giuro” gli ho detto.
Betty mi ha guardato malissimo e mi ha detto poi “Non promettergli cose che forse non puoi mantenere. Così lo deludi il doppio e gli fai perdere la fiducia che ha in te!”
Mi sono leggermente innervosito. Come se non stessi partendo per un viaggio di lavoro. In realtà a volte penso che lei anche se inconsciamente voglia farmi pagare la mia assenza in famiglia perché non lavoro più in Ecomoda. “Lo giuro pure a te. Torno in tempo!”
Ecco adesso devo trovare il modo di tornare in tempo. Tecnicamente ho un volo per domani mattina all’alba. All’alba in Alaska, in piena mattinata per la Colombia!!
È l’alba di venerdì e io sto partendo adesso. Devo essere a Bogotà per le quattro di pomeriggio. Spero di farcela. Se tutto va bene riuscirò ad arrivare per le quindici e trenta in aeroporto.
Suona il mio telefono. È Betty. Non so neanche che ora sia in Colombia.
“Sto partendo adesso Betty qui è ancora notte. Farò di tutto per esserci”
Non sopporto che io debba sempre essere messo in discussione. Non sto tenendo conto del fatto che con il fuso orario praticamente stanotte non ho dormito, ma sono pure tutti perplessi sul fatto che io non arrivi in tempo. Penso che Daniele Valencia non veda l’ora di approfittare di un mio passo falso. Non gli sarà sembrato vero che io non ci fossi. Ma si sbaglia di grosso se pensa che gli lascio il campo libero.

Eccomi sono qui, sono alla scuola di Roberto. La sala adibita a teatro è stracolma di gente. Il mio telefonino è completamente scarico e non so come contattare Betty. La sala è già buia. Immagino che Roberto sia convinto che io non ci sia ma non so come fare per raggiungerlo. Dovrò aspettare la pausa. Ecco che la recita inizia. Mio figlio interpreta il Principe nella rivisitazione scolastica de “Il principe e il povero”. La recita inizia, è davvero bravissimo.
Quando c’è una piccola pausa e si accendono le luci io cerco Betty. Finalmente a metà sala la trovo seduta con accanto i suoi genitori, Camila, Nicolas e Daniele Valencia.
Mi guarda, capisco che è arrabbiata con me! “Armando, alla buon’ ora! Il tuo cellulare? Ti avrò lasciato tremila messaggi! Roberto voleva parlarti prima che iniziasse la recita”
“E’ scarico Betty” le dico
“Sei arrivato adesso?” mi chiede
“No, sono arrivato proprio all’inizio della rappresentazione, ma era già buio e non sono riuscito a trovarvi” le dico.
Lei mi guarda come se non credesse alle mie parole. “ Te lo giuro Betty! Vuoi che ti ripeta le battute o che ti descriva come sono vestiti i bambini?” le dico
“Va bene, va bene. Ti credo!”
“Posso andare da Roberto?”
“No, ci hanno impedito di raggiungerli nella pausa. Prima di iniziare ha avuto una crisi di pianto perché non c’eri, Nicolas e mio padre hanno provato a calmarlo senza riuscirci ma non ci crederai,l’ha fatto Daniele Valencia!”
Divento rosso in viso, arrabbiandomi.
“Su” mi dice Betty “siediti qui accanto a me! Così ti vede e ne sarà felice! Almeno credo!”
Quando finisce la rappresentazione vado a cercare mio figlio dietro le quinte. Quando mi vede avvicinarsi è arrabbiato con me. E’ naturale che lo sia. Vedo che anche Daniele si avvicina a lui e a suo figlio Giulio. “Siete stati bravissimi ragazzi, ora andate a cambiarvi e andiamo a mangiare pizza e patatine” poi si rivolge verso di me e mi dice “Armando, che piacere vederti, pensavamo tutti che non ce l’avresti fatta a raggiungerci!”mi sorride infidamente.
“E invece  sono qui! Non ti lascio il campo libero e se tu provi a mettermi contro mio figlio te la faccio pagare” gli dico prima che Betty che si sta avvicinando possa sentire cosa sto dicendo.

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Capitolo 32
*** Daniele ***


Non avevo considerato quanto potesse essere stupido Armando Mendoza e fornirmi degli assist per poter portargli via Betty. Quell’idiota è andato in Alaska ed è via da una settimana. Ancora non è ritornato e tra poche ora c’è la recita di Giulio e Roberto. Roberto fa il protagonista! Ho sentito Betty che gli parlava al telefono e gli chiedeva di esserci per non deludere suo figlio.
Speriamo che non arrivi in tempo!
Non che Betty in questi giorni si sia comportata diversamente con me! Mi detesta come sempre, ma io so che è un detestare diverso dall’odio. La faccio stare sempre sulle spine,lei  è sempre sul chi va là in attesa della mia prossima mossa. Ma io non sono l’essere crudele che tutti pensano. Così ho deciso di cambiare strategia. Ho parlato poche volte con lei è sempre di lavoro però sono entrato nel suo ufficio calmo, senza fare battute, con un atteggiamento professionale. Lei ha apprezzato. L’unico momento di diciamo difficoltà l’abbiamo avuto quando in una giornata di ordinaria follia, oberati di lavoro, Freddy si è rifiutato di andare in caffetteria per lei a prenderle una brioche al cioccolato perché non aveva finito di smaltire la posta, facendole saltare i nervi perché nessuno di noi poteva muoversi!
Allora sono intervenuto in maniera più decisa, tanto all’Ecomoda mi temono tutti, basta che faccia una delle mie battute cattive e scattano tutti sull’attenti.
“Freddy se non va prendere la brioche al cioccolato della dottoressa Pinzon avrà molto tempo libero in futuro, perché non solo la licenzio in tronco, ma mi assicurerò anche che nessuno le offra un lavoro. Intesi??”
“Si, esimio dottor Valencia, provvedo subito a portare del cibo al figlio di Armando, cioè voglio dire dell’assente dottor Mendoza, che un tempo si preoccupava personalmente di queste cose” ed è andato in caffetteria.
Betty mi ha ringraziato ma poi mi ha detto che anche volendo non avremmo mai e poi mai potuto licenziarlo per un motivo così futile!
“E’ il potere Betty, non è importante quello che tu puoi realmente fare, è importante quello che sembra che puoi fare”.
“Io non la vedo affatto così” mi ha detto “Noi qui siamo una famiglia”
In quel momento è tornato Freddy con una brioche, un caffè e un succo. “Grazie Freddy” gli ha detto lei.
“Betty, sono punti di vista” le ho risposto “se non avessi fatto come ho fatto, adesso lei non starebbe mangiando la sua brioche!”
“Mi ha ricordato sua sorella Marcela” mi ha detto “Aveva il suo stesso atteggiamento ogni volta che qualcuno non si piegava alla sua volontà. Non ricordo quante volte ha minacciato di licenziarmi e quante volte ci ha provato! Forse a voi Valencia lo scrivono nel dna” mi ha risposto lasciandomi abbastanza interdetto. Ho lasciato perdere l’argomento. Non ho voluto iniziare una discussione che ci avrebbe di fatto riportati al passato. Voglio andare avanti.

Ora siamo qui a scuola, sono le tre e un quarto, Armando non è ancora arrivato e Roberto piange come un disperato. Non vuole andare a prepararsi, non vuole indossare gli abiti di scena e a nulla valgono le preghiere di Betty, di don Hermes o di Nicolas.
Roberto non vuole recitare, ma questo significa mandare a monte la recita perché nessun altro sa la parte. Betty è sfinita. Si vede ad occhio nudo. Da tre giorni, mentre suo marito è chissà dove, sta impazzendo tra lavoro e Roberto perché il costume che aveva preparato la scuola, quello del Principe si è perso, non si sa dove, quindi le maestre l’hanno chiamata e … bisognava fare tutto da capo. Per fortuna Betty ha avuto un lampo di genio e ha fatto fare il vestito a Inesita all’Ecomoda.
Questa cosa ha avuto i suoi lati positivi, perché venendo i bambini in azienda siamo stati tutti assieme. E Betty stanca, sfinita per sedare i capricci di Roberto ha accettato anche che mangiassimo tutti assieme fuori come chiedevano i nostri figli.

Mi avvicino verso Roberto e provo a parlargli.
“Roberto” gli dico “basta piangere!”
“Voglio papààààà” dice lui
E io voglio tua madre penso tra me e me ma non posso certo dirlo ad alta voce.
“Roberto ti prego” gli dice Betty, “vai a vestirti!”
“No” le dice lui. Mio figlio lo tiene per mano e lo sostiene nella sua decisione. Se non fosse una situazione quasi tragica riderei a crepapelle nel vedere quanto si spalleggiano questi due.
“Roberto” gli dico di nuovo “vieni qui. Io ti capisco benissimo. Vuoi tuo padre e lui ora non c’è. Ma sicuramente sta arrivando. Però tu sei il protagonista della recita, se non sali sul palco rovini la recita a tutti i bambini. Sai, essere grande a volte significa anche fare qualche cosa che non vogliamo perché gli altri hanno contato su di noi”
“Cosa significa contare su di noi?”mi chiede Roberto
“Significa, che tu sei il protagonista perché le maestre hanno pensato che nessuno avrebbe potuto farlo meglio di te e ti hanno scelto tra tutti i bambini. Ora tu non puoi deluderle perché tuo padre non c’è. Anche se ora sei arrabbiato, devi parlarne dopo con tuo padre, ma ora devi fare il tuo dovere” gli dico accarezzandolo.
Lui mi abbraccia cosa che lascia Betty di stucco e poi dice “Vado a vestirmi, perché io sono un bambino grande, ma con papà non parlo più”.
Betty mi guarda e mi ringrazia. Accompagna Roberto dietro le quinte a prepararsi e poi ci raggiunge. Ci accomodiamo nelle poltroncine.
“Grazie per le parole che ha detto a Roberto, Daniele”
“Eh? Sbaglio o mi ha chiamato Daniele! Ci voleva una crisi teatrale internazionale perché questo accadesse!” Lei mi sorride
“Non si preoccupi Betty. Facciamo che siamo pari dopo l’aiuto che mi ha dato con Giulio a Miami. Ha visto come si spalleggiano quei due? Lo sa che Giulio vuole un cane? Gli ho chiesto da dove venisse quella richiesta e lui mi ha detto semplicemente ‘l’abbiamo deciso con Roberto’!”
“Si in effetti anche Roberto ci ha chiesto un cane”.
Vedo che Nicolas Mora si avvicina a noi. Lui e Calderon sono sempre tra i piedi quando io sono con lei. L’ho capito benissimo che è una strategia.
Nicolas però mi fa abbastanza simpatia. Certo per un sacco di tempo l’ho considerato uno sfigato terribile. Se penso a come erano combinati tutti e due quando sono arrivati all’Ecomoda, mi sento male. Eppure, lei adesso è bellissima, è tutto quello che io abbia mai desiderato e lui è un economista di successo. Molte aziende se lo contenderebbero se solo lui si decidesse a lasciare la nostra azienda. Ma lui non la lascia Betty.
La recita sta per iniziare e si abbassano le luci.

Alla pausa, ecco che ci viene incontro Armando. Evidentemente è riuscito a tornare dall’Alaska.
Battibecca con Betty e poi si siede accanto a lei!
Alla fine della recita raggiungiamo i nostri figli e come diceva prima Roberto si è rifiutato di parlare con suo padre. Betty dice ad Armando che sono stato io a convincerlo a recitare. Infuriato Armando mi dice  se tu provi a mettermi contro mio figlio te la faccio pagare’.

 
Arrivo a casa con mio figlio dopo che abbiamo cenato tutti assieme fuori e trovo una lettera di un avvocato. Metto a dormire Giulio e la apro. E’ dell’avvocato di Katarina
Gentile dott. Valencia,

allego alla presente una lettera della sua ex compagna Katarina Schmitt con la quale la prega di portare a Berlino suo figlio Giulio affinchè la signora possa rivedere il bambino. Cosa che non avviene da oltre cinque mesi. Qualora questo non avvenga, non avremo problemi ad adire le vie legali.

Cordialmente,

Avvocato
Ted Bauer”

 
Prendo la lettera di Katarina e sono indeciso se leggerla o meno. Non so se lei si meriti il mio tempo, ma è pur sempre la madre di mio figlio. Devo farlo per Giulio.

Daniele carissimo,
immagino che leggere le mie parole ti darà molto fastidio ma io non posso fare a meno di scriverti. Sono a casa agli arresti domiciliari. Non so da dove iniziare. Dove siete? Come state? Come sta il mio bambino?
Non mi hai dato modo di spiegarti qualunque cosa. So che hai dovuto affrontare momenti molto difficili, soprattutto con Giulio perché i miei genitori vi hanno abbandonato. Non avevo dubbi al riguardo. Con loro se sbagli anche solo una volta hai finito, ma non pensavo che avrebbero avuto il coraggio di scaricare anche il loro adorato nipote.
So che è successo un casino, che c’è stato un terribile scandalo mediatico, me l’ha detto l’avvocato, ma adesso le cose si sono piuttosto chiarite e ti stupirà sapere che le mie responsabilità sono molto meno di quelle che sembravano all’inizio. Non ho avuto modo di parlarne con te, ma Daniele, io non sono una delinquente.
Se da un lato capisco che tu abbia voluto proteggere Giulio allontanandolo da questo ambiente, non capisco perché tu non abbia mai voluto contattarmi o sapere che fine io avessi fatto. So già che ti ho ferito. E temo che anche tu come i miei non voglia più saperne di me. Avere questo dubbio mi distrugge. Ma ti conosco e so già che non potrò sperare nel tuo perdono, anche se è quello che più desidero.
Ti chiedo solo questo, anche se deciderai di non avere mai più a che fare con me non togliermi nostro figlio. E’ mio figlio, non posso pensare di perderlo. Ti prego portalo da me. Voglio vederlo.  Anche sei ti ho ferito, ti prego, vieni a Berlino con Giulio. Io sono qui a casa nostra. Non posso uscire. Sono agli arresti domiciliari. Ma dovrebbero revocarmeli presto. Questa solitudine e questo silenzio mi stanno distruggendo. Voglio parlarti, voglio chiarire con te. Mi manchi.
Se non mi farai avere tue notizie entro una settimana, provvederò a dare mandato al mio avvocato affinchè io possa vedere Giulio tramite via legali. Ti prego non costringermi a farci questo.

 

Katarina”

 

Appallottolo la lettera infuriato. Poi la stiro e la rileggo. Non posso credere a quello che leggo. Come può accusarmi di averla scaricata! Sono stato lì quattro mesi prima di decidere di partire. In una situazione insostenibile. Cronisti e fotografi dietro casa per giorni quando lei è stata arrestata. Tutti i giorni sul giornale di cronaca e nei telegiornali per settimane e settimane. A scuola Giulio era tempestato di domande. I bambini possono essere terribili. Così ho preso la decisione di andare via e di allontanare mio figlio da questa assurda situazione e non l’ho mai rimpianto.
Adesso vuole rivedere Giulio?? Di sicuro io non ho nessuna intenzione di andare a Berlino. Che metta di mezzo gli avvocati! Avrà tante cose da spiegare al giudice!

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Capitolo 33
*** Betty ***


Da quando Armando è partito ho trascorso una settimana terribile sul lavoro. Io e Nicola abbiamo incontrato questa Luz Costa che ci è sembrata la persona giusta per diventare la stilista della linea Kids. È molto carina anche nei modi ed è di origine italiane. Hugo Lombardi ha fatto tutta una serie di richieste alla nuova stilista, da far impallidire chiunque ma lei ha resistito con grande stile alle sue bizzarrie perché tra l’altro ha detto di essere molto onorata di lavorare con lui. Dopo questo Daniele e i suoi infiniti comportamenti.  Il vestito e la recita di Roberto, Armando che non arrivava. Ma per fortuna è riuscito ad esserci. Roberto non gli parla da una settimana, cosa che lo fa soffrire terribilmente e anche noi abbiamo litigato abbastanza furiosamente dopo la recita.
Ammetto che ho iniziato io, perché ero molto stanca ed ho alzato i toni. Razionalmente so che Armando ha fatto tutto quello che poteva per arrivare in tempo ed è arrivato, ma Roberto è piccolo e questo non lo capisce. Nel momento peggiore della nostra litigata Armando mi ha detto   ‘Non ce la faccio più di essere messo in discussione da tutti. Qualsiasi cosa io faccia o decida è sbagliata. Ammettilo Betty, tu avresti voluto che io restassi a lavorare all’Ecomoda, così tutto sarebbe stato più facile. Ma sei stata tu a spingermi ad accettare quel lavoro’. Ne è venuta fuori una ulteriore discussione sul fatto che sembriamo incapaci di trovare un equilibrio nella nostra nuova vita. So bene che lui vuole lavorare alla New Tech! Che questo lo rende felice e io voglio che lui lo sia, ma mantenere tutti i birilli in aria è molto difficile e non è passato che un mese da quando le nostre carriere si sono separate.
Inoltre ho dovuto dirgli che abbiamo cenato fuori con Daniele Valencia e suo figlio per via del vestito della recita. Cosa che lo ha fatto imbufalire ancora di più. Gli ho chiesto se volesse che io in qualche modo allontanassi Giulio da Roberto, visto che questi bambini sembrano essere inseparabili. Ma lui mi ha detto di no. È già sufficiente la rabbia che nostro figlio ha verso di lui per la recita, senza aggiungerne altra negandogli di frequentare il suo amico.  

Sono in ufficio. Entrano Hugo e Stefan Castro. Stefan collabora con noi come personal shopper. Una volta al mese viene in uno dei nostri punti vendita e consiglia le nostre clienti. Tutto questo perché non vuole perdere i contatti con Hugo Lombardi e con l’Ecomoda e con il mio cambio di look. Io sono molto contenta della sua presenza, perché ha incrementato i nostri affari del trenta per cento nel giro di pochi mesi. E’ una star per le nostre clienti.
Sono qui per chiedermi di fare un servizio fotografico.
“Cosa?” gli dico
“Si” mi dice Hugo “Abbiamo lanciato la collezione a New York e abbiamo avuto molto successo. Ora per la tendenza ‘vestiamo bene tutte le donne colombiane’, molti dei nostri acquirenti vogliono delle modelle che non siano modelle vere e proprie. Quindi io ho pensato e lei Betty!”
“Io? Ma io non sono una modella e poi sono la Presidente!” dico
“Per questo sei perfetta” mi dice Stefan “Si tratta solo di fare delle foto, qui in Ecomoda, nello showroom. Preparerà tutto l’agenzia e poi il resto delle foto le faranno le modelle professioniste”
“Ma non potete parlare seriamente!”
“Si invece” mi dice Stefan. Sei la persona giusta. Si tratta solo di fare qualche foto che poi andrà in qualche catalogo.
“Ma io sono anche incinta e non so stare davanti la macchina fotografica! Quindi non se ne parla!”
“Ma Betty” mi dice Hugo “ci pensi! È vero che lei è incinta ma nemmeno si nota e quanto alla macchina fotografica, l’idea di normalità, è quello che noi vogliamo. Si tratta di fare solo qualche foto in fin dei conti”
“Pensaci Betty” mi dice Stefan “non è affatto una cattiva idea. Tu con la tua storia personale sei la persona più adatta a trasmettere l’idea che chiunque può aspirare ad abiti di classe e di stile”
“Non lo so” gli dico “fatemici pensare”.
Non oso immaginare come Armando possa accettare una cosa del genere.  Mi sembra che stiano davvero esagerando.  
Daniele bussa ed entra nel mio ufficio. È molto buio in viso.
“Posso disturbarla Betty?” mi dice “riguarda Giulio”
“Mi dica, è successo qualcosa?”
Mi mostra la lettera della sua ex compagna e mi chiede di leggerla. Mi dice che non sa che fare e che non sa con chi parlarne e che a volte essere soli come lo è lui è un peso insostenibile.
“Io credo che dovrebbe andare in Germania!” gli dico, mi guarda di traverso  “e non lo dico per levarmela di torno Daniele. È giusto che Katarina veda suo figlio e soprattutto è giusto che Giulio sappia che sua madre non l’ha dimenticato. Che pensa a lui. Gli manca così tanto! Ci pensi!” gli dico. Ormai mi sto abituando alla sua presenza. Da quando ha deciso di smettere di essere odioso e di provarci ogni attimo i nostri rapporti sono più distesi.
“Roberto ha deciso di parlare ad Armando?” mi chiede
“No, ancora no” gli rispondo. Strano come questa situazione ci abbia in qualche modo avvicinati. Io ho capito due cose. La prima che Daniele se solo volesse potrebbe essere una persona migliore, l’ho visto da come ha avuto la capacità di trasmettere sicurezza a mio figlio la sera della recita. La seconda cosa che ho capito, anche se non ce n’era effettivamente bisogno, è che mio figlio Roberto è testardo come suo padre. Quando si mette in testa una cosa non c’è niente che possa distoglierlo dal suo proposito.
“Hugo le ha fatto la proposta?” mi chiede
“E lei come lo sa?”
“Me ne hanno parlato prima di venire qui! Secondo me dovrebbe accettare. Sarebbe favolosa nei panni di modella. Ci pensi seriamente Betty”.
Mentre sta per uscire entra Mario Calderon. Tempismo perfetto. Il piano di controllo di Armando funziona alla grande. Devo dire ad Annamaria di smettere di avvisare Sandra o Berta ogniqualvolta entra Daniele. Sandra avverte Mario, Berta avverte Nicolas e uno dei due, dipende da chi è libero si presenta da me con improponibili scusa di lavoro. Chiamo Armando e gli chiedo se è libero per pranzo. Non pranziamo assieme da secoli. Stranamente è libero. Ecco ora devo trovare il modo di dirgli della proposta per il servizio fotografico.

Andiamo a pranzo in un nuovo locale che ha aperto da poco. Si chiama Delizie Italiane e naturalmente si mangia italiano. Armando mi dice che il ristorante è uno dei loro nuovi clienti per i quali hanno sviluppato un’applicazione che serve per prenotare un tavolo dal telefonino, essere aggiornati sul menu in tempo reale, tempi di attesa e cose varie.
“Allora” mi dice lui “se mi chiedi di pranzare assieme, devi dirmi qualcosa!”
“Perché non posso voler pranzare con te solo per passare del tempo assieme? Non ci vediamo quasi mai!”
E’ vero, perché il tempo che passiamo a casa insieme è molto poco rispetto a prima.
“Betty” mi dice con un tono…
“Non voglio litigare Armando … non te lo sto dicendo per litigare … lo dico come una constatazione. A me piace passare del tempo con te e non mi piace che ci sia distanza emotiva tra di noi!”
“Ma non c’è distanza emotiva tra di noi. Almeno non da parte mia” mi dice
“Né da parte mia” gli dico io “Comunque è vero, ti devo parlare” e gli dico del servizio fotografico.
La sua reazione mi spiazza. Non è affatto favorevole. Assolutamente no! Che foto sono? Dove andranno? A che servono? Chi le fa?
Gli dico che neanche io sono molto convinta di volerlo fare … anche perché sono incinta. Però gli dico che sia Stefan Castro che Hugo che Daniele mi hanno detto che sarebbe una operazione commerciale di successo.
“Betty, questa storia del cambio di look l’ho accettata con sufficiente nonchalance, ma penso che ti stia sfuggendo di mano!” mi dice
“Non lo so, ma non credo” gli dico “Armando, se tu guardi la cosa da un punto di vista commerciale e non come il mio marito geloso ti renderesti conto che dovrei accettare. Anche se io non so che tipo di foto verrebbero fuori visto che mi sento rigida come un palo” gli dico.
“Betty” mi risponde “se tu vuoi farlo, fallo ma non credere che per me sia facile accettarlo. Mi sembra di essere sposato con un’altra persona”.
Adesso mi infurio sul serio. “Tu sei sposato con un’altra persona? E io allora cosa dovrei dire?”
“Cosa significa questo?” mi chiede “Io sono sempre io.”
“Non è affatto vero! E a questo punto sai che ti dico? Che accetto e faccio il servizio!”

Oggi è il giorno in cui verranno scattate queste benedette foto. Sono tutti in fibrillazione, me compresa. Ma io lo sono di più, perché ho detto ad Armando che volevo venisse ma lui non è ancora arrivato e forse non arriverà. In compenso Daniele Valencia non mi lascia sola un attimo.
Io e Armando stiamo vivendo uno strano periodo. Quando aspettavo Camila e Roberto è stato tutto molto più facile, tutto incanalato in una strada precisa e ben definita. Adesso mi sembra di essere in un mare in tempesta e di dover resistere come posso. Catalina Angel è qui e mi ha sottoposto ad una delle sue sedute di relax, ma la cosa non funziona molto. Hanno scelto di farmi indossare gli abiti sexy e di classe della collezione di Hugo e da circa mezz’ora il fotografo mi dice che dovrei trasmettere nelle foto la mia volontà di essere seducente! Ma io non voglio sedurre nessuno. Abbiamo fatto un sacco di pause perché non riesco a rilassarmi, sono tesa e nervosa e il fotografo con il suo assistente se ne accorgono e fanno di tutto per farmi stare calma. Hugo mi ha portato anche tre tazze di valeriana. Davanti a me sullo sfondo vedo solo Daniele Valencia che mi guarda con interesse ma io non riesco ad essere seducente con lui.
Improvvisamente mentre faccio delle foto di prova seguendo le istruzioni del fotografo, vedo arrivare qualcuno. Lo riconosco dalla camminata. È Armando. Si posiziona più o meno dietro Daniele e allora tutto cambia. Adesso che lui è qui so chi devo conquistare. O riconquistare.

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Capitolo 34
*** Armando ***


Tre mesi dopo…

“Cosa hai detto Betty? Puoi ripetere, mi sembra di non aver sentito bene” le dico
“Ho baciato Daniele Valencia, tre volte!”
Avevo sentito bene. Io e Betty siamo nel nostro salotto. Lei mi ha chiesto di parlare ma non pensavo minimamente che avrei ricevuto una simile notizia!!
“Puoi ripetere?” continuo a dire “Anzi no!” la stoppo. E’ evidente che lei si aspetti da me una qualsiasi reazione. Che dica qualcosa. Betty ha baciato Daniele Valencia, mia moglie ha baciato Daniele Valencia tre volte! Mi alzo e comincio a passeggiare per la stanza,stringendo la mia pallina antistress.
“Armando” cerca di calmarmi lei, ma io sono tutto fuorchè calmo.
“Come hai potuto farlo?” le urlo. Lo so che non devo urlare perché sveglio i bambini ma mi ha appena confessato un tradimento!
“Armando calmati!” mi dice lei
“Beatriz, smettila di dire di calmarmi. Come posso essere calmo dopo quello che mi hai appena detto!” sento la rabbia montarmi dentro. Voglio rompere qualcosa … voglio rompere la faccia a Daniele Valencia e poi … vorrei scuotere Betty fino a quando non mi dice che è uno scherzo ma non posso farlo. Primo perché non è uno scherzo, secondo perché è incinta di quasi cinque mesi e farei del male a mio figlio. Dei pensieri nefasti mi passano per la testa! E se il bambino non fosse mio?
“Da quanto va avanti questa storia?” le chiedo
“Non c’è nessuna storia …”
“Non penserai che ti creda….” le dico
“Questa è la verità. Io non ho una storia con lui né con nessun altro. Ci siamo solo baciati”
“Betty, non dire ‘solo’ come se non fosse niente!”
“Lo so che non è niente. Proprio per questo te lo sto dicendo”
“Quando è successo e dove?”
“In ufficio, la settimana scorsa. Stavamo lavorando e poi lui si è avvicinato e ha iniziato a parlarmi dei suoi genitori perché era l’anniversario del loro matrimonio e …”
“E … pensa di distruggere il nostro matrimonio! Basta così. Non voglio dettagli. Voglio sapere come hai potuto lasciare che succedesse!!” le chiedo.
“Non lo so Armando. Non lo so. E’ successo ma mi sono anche fermata in tempo perché il bambino si è mosso e mi ha riportato alla realtà!” mi dice, cosa che mi fa infuriare ancora di più.
“Meno male che ci ha pensato mio figlio ad evitare l’irreparabile. Betty cosa ti sta succedendo?”le urlo
“Non lo so!”
“Smettila di dire non lo so!Mi hai tradito con Daniele Valencia” continuo “Come hai potuto?”
Mi rendo conto che nemmeno lei sa cosa dire. Ma io sono furioso. “Se solo non avessi lasciato l’Ecomoda!” le dico. “Ti ho creduto quando mi hai detto che potevo andare serenamente, che non dovevo preoccuparmi della presenza di Daniele e invece ….. facevo bene a seguire il mio istinto”
“Armando, io ero sincera quando ti ho detto quelle cose e le penso tuttora. Ho fatto uno sbaglio madornale e te lo sto dicendo. Ti sto chiedendo scusa.”
“Betty non puoi aspettarti da me che tu sganci una bomba di questo genere e io non abbia la benché minima reazione!”
“Non voglio dire questo! Anche io sarei arrabbiata. Dico solo che dovresti apprezzare la mia sincerità!”
“Io non capisco come sia stato possibile! Betty ti ho per caso trascurata, messa da parte? E’ per il bambino, non vuoi un altro bambino?” le chiedo
“Non dire mai più una cosa del genere?! Il bambino non c’entra niente!”
“Allora non mi ami più”
Lei non mi risponde. Ma il suo silenzio vale più di mille parole.
“Se hai bisogno di pensarci significa che non mi ami più Betty”
“Come puoi dire una cosa del genere” mi risponde “Io ti amo, non posso nemmeno pensare alla mia vita senza di te. Ma sono confusa”
“Confusa? Questa è bella. Riguardo a cosa saresti confusa?”
“Mettiti per un attimo nei miei panni. Nella mia vita io non ho dovuto affrontare valanghe di uomini che ci provavano con me. Nessuno ha mai fatto caso a me. Sono sempre passata inosservata e adesso … dopo quel servizio fotografico improvvisamente mi ritrovo uomini che mi ammirano da tutte le parti … non so come comportarmi. Cioè so come comportarmi ma questa cosa mi confonde. Daniele sta lì tutto il tempo a dirmi quanto sono bella, quanto sono intelligente e che non ha mai capito perché io abbia preferito te a lui tanti anni fa … mentre tu … sei oberato di lavoro!”
“Betty, questo non ti autorizza a baciarlo. Cito te stessa sull’aereo per New York  <pensi che i miei sentimenti non contano nulla. Cioè il fatto che io sia sposata, che abbia una famiglia sono dettagli. Il fatto che io ami te e che non voglia tradirti sono piccoli dettagli inutili che non mi impediranno di soccombere al suo fascino?>”
“Ma come puoi pensare che io preferisca te a lui?” mi dice
“Ma come puoi pensare che non lo pensi se vi siete baciati tre volte. Betty, tre! Se solo penso che quell’uomo ti ha messo le mani addosso mi viene voglia di ucciderlo!!”
Mi verso il secondo bicchiere di whisky.
“Armando, a parte dei baci, non è successo mai niente tra di noi. Devi credermi. Non ti tradirei mai!!”
“Betty, pensi che tu non mi abbia tradito?” mi volto verso di lei e la guardo “lo hai fatto Betty, lo hai fatto.” Vado a sedermi sul divano di fronte a lei. È compita di fronte a me, tiene lo sguardo basso e con una mano si accarezza la pancia. Anche così è bellissima. Non posso fare a meno di ammirarla. Anche se mi sta facendo crollare il mondo addosso. Non pensavo che sarei stato in grado di amare una donna fino a questo punto.
“DIMMI per favore cosa è accaduto tra di voi …”
“Non è successo niente di niente, abbiamo avuto solo dei rapporti più amichevoli. Sai bene che non era possibile pensare di farsi la guerra per sempre.”
“Risparmiami per favore la favoletta di quant’è buono Daniele Valencia!”
“Sei tu che vuoi sapere la verità! Era sconvolto per l’arrivo di Katarina. Ed era triste perché pensava ai suoi genitori, io avevo appena chiuso il telefono con te che mi avevi detto di non poter venire alla cena con gli investitori del Fashion. Ci siamo messi a parlare e poi lui mi ha baciata”
“Vai avanti” le dico
“Sei sicuro che vuoi saperlo? Cinque minuti fa hai detto di no!”
“Si”
“Mi ha baciata e io l’ho respinto la prima volta. Poi mi ha baciato di nuovo e di nuovo...mi è sembrato così strano. Diverso …  non ho avuto la forza di sottrarmi… non sapevo quello che stavo facendo”
“Basta Betty! Basta” la fermo. Mi sento morire. Forse è questo quello che si prova quando si ha l’impressione di perdere tutto.
Quello che mi ha detto sul fatto che non ha esperienza in fatto di flirt mi fa riflettere su una cosa che voglio domandarle e di cui temo la risposta.
“Betty, voglio chiederti una cosa e devi rispondermi sinceramente.”
“Dimmi” mi dice
“In tutti questi anni, da quando ci conosciamo ad ora, hai mai desiderato un uomo che non sono io? Voglio dire, sappiamo benissimo che dopo quello sciagurato di Miguel, io  ho monopolizzato la tua vita. Hai mai rimpianto di esserti messa con me? Di non aver avuto altre storie prima di sposarti con me?”
“Armando” mi risponde con foga “come puoi mai pensare una cosa del genere?”
“Io non lo penso, te lo sto chiedendo!”
“Bene, la risposta è no! Credi forse che io potevo essere un tipo che avrebbe fatto sesso con chiunque per recuperare il tempo perso? Non mi conosci forse?”
“No! Betty, non ti conosco. Mi stai dicendo che mi hai tradito per vedere cosa si prova a baciare uno che non è tuo marito! Cosa devo pensare? Forse per te è noioso pensare di baciare me e di fare l’amore solo con me per tutta la vita!”
Betty si avvicina e mi schiaffeggia! Questo è il colmo. Dovrei essere io quello furioso e si arrabbia lei!
“Armando” mi dice seria “non accetto che tu dica queste cose. Mi offendi profondamente. Molto di più di quanto possa aver fatto io con te. Ti parlo a cuore aperto di una cosa che mi turba, che mi ha turbato, di un errore che ho fatto, uno e sottolineo UNO e tu mi chiedi se io abbia desiderato altri uomini mentre sono sposata con te. Bene la risposta è no! E non solo perché nessuno mi abbia mai calcolato, cosa di cui tu hai ammesso di essere felice, ma perché io voglio stare con te. Ho sposato te. Sono innamorata di te, non avevo bisogno di ‘provare’ come dici tu altri uomini. Cosa avrei dovuto farne, un classifica? Meglio ancora un archivio???”
“Ma se baci Daniele Valencia mi sembra palese che io non ti basto! O almeno non ti basto più!”
“Ti ho già detto che è stato un errore. E ti chiedo scusa!”
“E ti è piaciuto?”
“Non posso credere che tu me lo stia chiedendo!”
“Voglio saperlo!”
“E perché? Qualunque sia la mia risposta tu ne darai un’interpretazione sbagliata!”
“Se non mi rispondi allora la risposta è si, ti è piaciuto!”
“Sinceramente pensavo di provare qualcosa ma invece non ho provato niente”
“Una persona che non prova niente, non si bacia altre due volte” le dico furioso
“Non l’ho baciato io, ha iniziato lui e io non mi sono tirata indietro due volte …” mi risponde
“Bene!” urlo “e allora perché me lo hai detto?”
“Perché volevo essere sincera! E perché io ti amo. Ti amo”
“Permettimi di dubitarne … !”
“E’ così”
“Comunque vado a dormire da Mario Calderon, non riesco a fare finta di niente, non posso stare in questa casa stasera.”
“Da Mario … ?”
“Betty, non ti preoccupare, non ho intenzione di infrangere il sacro vincolo del matrimonio io …”
Detto questo preparo la mia roba e vado via. 

Sono a casa di Mario. Il mio amico si è stupito di vedermi arrivare. Era con Sandra, la quale capendo che tirava una brutta aria se n’è andata. Questo mi assicura che tra poco tutta la banda sarà informata del fatto che ho litigato con Betty e lo saprà tutta Ecomoda.
“Betty mi ha tradito” inizio non appena Sandra se ne va.
“Che cooosa?” mi dice. Mario
“Si, ha baciato tre volte Daniele Valencia e stasera me l’ha detto!”
“Tutto qui?” spalanca gli occhi il mio amico
“Tutto qui? Come tutto qui???” urlo io “Ha baciato Daniele Valencia”
“Almeno non ci ha fatto sesso” mi dice lui
“Si e lo sai perché Mario? Perché ‘il bambino si è mosso facendomi tornare alla realtà’. Lei non si sarebbe fermata, hai capito Mario?”
“Calmiamoci amico” mi dice “sediamoci e parliamone. Vado a prendere il whisky”

 Abbiamo bevuto quasi tutta la bottiglia ed io sono quasi ubriaco.
"Non posso credere che tu le abbia chiesto se avesse voluto stare con un altro in questi anni”mi  dice Mario
“Se tu fossi innamorato di una donna come lo sono io di lei capiresti. Ma tu non vuoi crescere. Betty mi ha cambiato la vita. Io non posso vivere senza di lei”
“Secondo me è l’alcool che parla” dice Mario
“No, non è l’alcool, è la verità. Non riesco a spiegare a nessuno cosa significa per me stare con lei.”
“E allora, perché non prendi in considerazione l’idea di perdonarla?”
“Mario … mi ha tradito. Mi sento tradito. Non riesco a passarci sopra”.
“Tigre … non posso credere che Betty voglia lasciarti. E’ innamorata persa di te. Ci sono stati tanti cambiamenti in questo periodo ed ha sbagliato è innegabile, ma sia io che tu sappiamo che il tradimento è proprio un’altra cosa.”
“No Mario, no. Se avesse fatto sesso con un altro … avrei anche potuto capirla. Ma  baciare Daniele Valencia no! Quell’uomo ha sempre fatto di tutto per portarmela via.”
“Secondo me non sai quello che dici. Tu non la perdoneresti nemmeno se facesse sesso con uno sconosciuto!”
Non posso dargli torto. In effetti io non riesco a pensare a Betty lontano da me. Io non so stare senza di lei. La amo. L’idea che lei possa aver smesso di amarmi mi fa tremare i polsi.
“Inoltre pensa al bambino che deve nascere … non puoi lasciarla sola!”.
“Lo sapevo che c’era qualcosa che non andava, fin dalla volta che Betty si è svegliata di notte e poi tu mi hai raccontato quello che è successo tra di loro. Quando lei lo ha schiaffeggiato”gli dico.
“Da quello che mi ha detto Sandra, Daniele ha ricevuto un sacco di schiaffi reali e non da Betty in questi mesi”
“Di cui io non so niente. E penso che lei non me lo dirà mai. Perché, perché sta succedendo tutto questo?”
“Io non la vedo così. Nel tempo si cambia. Tu sei cambiato. Lei è cambiata, altroché se è cambiata! Devi accettarlo. Ma ti ama. Questo non è cambiato”
“Lei non lo sa se mi ama ancora me l’ha quasi detto!”
“O te l’ha detto o non te l’ha detto. E io non ci crederò mai che non ti ama più. Sta aspettando tuo figlio che diamine!”
“Ecco. Adesso sono confuso anche io!”
“Sai bene che lei ti ha perdonato ben di peggio di tre baci!” mi dice
“Questo cosa c’entra adesso?”
“C’entra! Perché anche se nessuno di noi se lo aspettava, lei ha sbagliato. Ma nessuno è immune dal commettere errori. E il suo errore non è così grave! Senza contare che te lo ha confessato spontaneamente”
“Spontaneamente o no, io so solo che è successo quello che avrei voluto non accadesse mai” gli dico.

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Capitolo 35
*** Daniele ***


Sono appena entrato nel mio studio quando qualcuno entra come una furia dietro di me, mi tocca una spalla con la mano e non appena mi giro mi da un pugno in piena faccia. Armando Mendoza. Non faccio nemmeno in tempo a reagire che me ne da un altro e mi urla “Devi lasciare in pace Betty? Hai capito? È mia moglie”. Mi butto su di lui e inizio a colpirlo anche io. Praticamente siamo nel mezzo di una zuffa.
Betty entra nel mio studio e ci vede mentre ce le diamo di santa ragione e proprio in quel momento entrano Mario Calderon e Nicolas che ci dividono.
“Armando, smettila immediatamente” gli urla Betty. Quando ci separiamo lei lo prende per un braccio e lo porta via seguita da Mario Calderon.
“Sta bene dottor Valencia?” mi chiede Nicolas Mora, guardando il mio labbro insanguinato e il graffio sulla fronte.
“Si, tutto bene!” gli dico “Ora vado a disinfettarmi se permette”.

Esco dal mio ufficio e vado nel bagno degli uomini. ‘Guarda come mi ha ridotto quell’idiota’ penso mentre mi guardo e mi rendo conto che avrò la faccia piena di lividi per un paio di giorni. Mi tampono con dell’acqua ossigenata il labbro spaccato e il graffio.
Se Armando è venuto a prendermi a pugni, evidentemente Betty deve avergli detto che ci siamo baciati. Perché l’ha fatto?? Non avrebbe dovuto, ma immagino che lei non avrebbe potuto nascondere niente ad Armando, perché nonostante tutto lo ama. Anche se ci ha messo una settimana a dirglielo.
Torno nel mio ufficio e trovo Sandra che sta sistemando la stanza messa in disordine dalla mia scazzottata con Armando. Le chiedo di lasciarmi solo.
Ripenso a quanto successo nello studio di Betty la scorsa settimana. In questi mesi io e lei siamo riusciti a costruire un rapporto quasi civile, anche se è stata molto dura, perché nessuno pensa che io sia una persona normale. Per tutti io sono un cinico arrivista, ho costruito questa immagine in anni e anni e adesso è difficile che me la scrolli di dosso con un’alzata di spalle. Di certo, non ho rinunciato a conquistare Betty, ma ho solo cambiato strategia, almeno ha smesso di schiaffeggiarmi. Comunque quel giorno ero sconvolto perché era l’anniversario di matrimonio dei miei genitori. E tre giorni prima è arrivata Katarina dalla Germania.
Le avevo scritto per dirle che non sarei andato in Germania con Giulio come mi chiedeva nella lettera, che mettesse di mezzo gli avvocati se voleva. Il bambino si era appena ambientato in Colombia e nella sua nuova scuola, non intendevo sradicarlo di nuovo da un ambiente che gli stava diventando familiare. Le ho scritto che non appena le fosse stato possibile, poteva venire lei a trovarlo qui, perché non è mia intenzione distruggere il loro rapporto.
Non pensavo che accettasse la mia proposta, ma poi non mi ha fatto più sapere niente, né io ho chiesto. Cosa che ha fatto arrabbiare Betty, a cui raccontavo queste cose.
Quello che non mi aspettavo era che Katarina arrivasse senza avvisare. Ma invece è stato così.
Trovarmela di davanti è stato inaspettato e strano. Era molto più magra di quanto già non fosse e si vedeva lontano un miglio che era provata. L’ho fatta entrare senza tante parole, perché lei mi ha detto solo “Voglio vedere Giulio”. Il bambino stava dormendo e l’abbiamo svegliato. Non penso che dimenticherò mai l’espressione di mio figlio nel vederla. Ha fatto un sorriso e poi si è messo a piangere e le ha detto di andarsene. Le ha detto che non voleva parlarle perché lei non c’era il giorno del compleanno di Roberto come gli avevo detto io. Insomma è stato offeso per quasi mezz’ora, ma lei continuava ad abbracciarlo, a parlargli e alla fine lui si è sciolto in lacrime tra le sue braccia.
Li ho lasciati soli e sono andato a bere un whisky. Nei giorni seguenti, Giulio non lasciava mai Katarina temendo che lei potesse sparire di nuovo e a nulla sono valse le sue rassicurazioni. Io e lei non abbiamo avuto modo di parlare bene, so solo che è stata completamente scagionata dopo lunghe e tediose indagini e che aveva potuto lasciare la Germania solo allora.
Dopodichè io le ho chiesto se volesse restare a casa mia per Giulio e ho continuato la mia vita come prima. Ora lo so che tutti mi considerano un essere senza sentimenti, ma solo perché lo sembro non vuol dire che lo sia per davvero!  Non mi sono mai particolarmente interrogato su cosa volessi dalla vita. Dalla morte dei miei genitori ho vissuto giorno per giorno. All’inizio pensavo che al mio fianco avrei avuto Camila, ma poi è andata come è andata. Delle storielle senza nessuna importanza è inutile parlarne. Non ho mai trovato una donna con la quale poter essere me stesso prima di Katarina. Forse perché essere lontano mi ha permesso di mettere da parte quello che rappresento qui e sono stato libero di essere come sono, cosa che qui non interessa a nessuno. Ed ecco che quando mi apro per la seconda volta con una donna mi casca il mondo addosso. Quando sono tornato qui, e ho ritrovato Betty in quella forma smagliante, si è risvegliata in me questa attrazione sopita nei suoi confronti. Ricordo la volta che lei voleva dimettersi e Armando voleva dimettersi e io volevo la presidenza, quanto sono stato odioso con lei e le ho detto qualcosa tipo che era dovuta cambiare tantissimo per poter avere Armando e l’azienda. Mentre lui mi diceva che lei sarebbe dovuta restare per sempre un’estranea per me, io avrei voluto dirle che mi piaceva, e mi piaceva per quello che era diventata, non perché io volessi giocare con l’azienda come pensavano tutti, ma perché vedevo in lei tutte le caratteristiche della donna che ho sempre voluto al mio fianco. Purtroppo ancora una volta Armando si è messo di mezzo. Per questo io adoro stuzzicarlo e non lasciarlo mai vivere in pace.

Il giorno in cui ci siamo baciati, sono entrato nell’ ufficio di Betty per parlarle di lavoro, me la sono vista di fronte, era uno schianto! Stava tornando da un appuntamento di lavoro fuori dall’Ecomoda. Indossava un vestito blu attillato che le avvolgeva dolcemente la pancia pronunciata. Aveva un paio di scarpe che come minimo avevano dieci centimetri di tacco. Avrei sfidato qualsiasi uomo a restare indifferente a quella visione.
“E’ bellissima Betty” le ho detto entrando
“Daniele, per favore” mi ha detto lei “la smetta immediatamente”
“Sto solo dicendo la verità!”
“Beh, grazie! Ma ora sono sfinita”
“Vorrei parlarle di una cosa di lavoro, ma anche di una cosa personale”
“Basta lavoro per adesso” mi ha detto lei “per oggi ne ho abbastanza, la riunione con l’azienda tessile è stata terribile, mi racconti quella personale”
“Due giorni fa, è arrivata Katarina dalla Germania”  le ho detto e poi le ho raccontato come ci siamo accordati.
“E Giulio? Come l’ha presa?”mi chiede
“Bene e male. All’inizio non le ha voluto parlare un po’ come ha fatto Roberto con Armando per la recita, ma poi si è sciolto. Io non ho avuto ancora modo di parlare con lei perché Giulio non la lascia un attimo e perché non ho molta voglia di stare a sentirla”
“E’ la madre di suo figlio” mi ha detto “deve starla a sentire. Con lei avrà a che fare per tutta la sua vita, deve darle la possibilità di spiegarsi.”
“Lo sa Betty” le ho detto “di recente, da quando ho rivisto lei, mi domando in continuazione che cosa sto combinando della mia vita. Lei mi piace, e piacere è un termine inadatto per descrivere come mi fa sentire. Oggi, proprio oggi, è l’anniversario del matrimonio dei miei genitori. Quando penso a loro, adesso da adulto, li invidio. I miei genitori non erano affatto come Roberto e Margarita. Anzi al contrario. Litigavano tutti i giorni, tutti i giorni, ma ogni giorno alla fine della giornata avevano già fatto pace. Quello era il loro modo di stare assieme, litigavano ma si amavano tantissimo. Ora per quanto riguarda me, anche ammesso che io provassi amore per Katarina, o qualcosa di simile, ha spazzato via tutto nel momento in cui è stata arrestata. Penso che se oggi mia madre e mio padre fossero qui mi direbbero che l’unico tipo di donna che avrebbero voluto vedere al mio fianco è lei Betty”
“Non penso proprio che andrebbe così. Penso piuttosto che i suoi genitori le direbbero che al suo fianco dovrebbe esserci una donna che lei ama sinceramente” si è alzata e sono andato verso di lei “E cosa le fa credere che io non la ami sinceramente?” le ho chiesto prima di baciarla sulle labbra. Subito lei mi ha respinto e mi ha detto “No, Daniele, si allontani” ma invece di allontanarmi l’ho presa tra le braccia e le ho detto “Invece sì” e l’ho baciata di nuovo due volte. Lei non ha avuto la forza di sottrarsi e anzi con mio grande stupore si è lasciata andare. Poi fermandosi improvvisamente si è toccata la pancia perché il bambino ha iniziato a scalciare “la prego Daniele, mi lasci sola”mi ha detto. Capendo la confusione che stava vivendo in quel momento sono andato via.  

Qualcuno entra nel mio studio e mi distrae dai miei pensieri. È Katarina.
“Cosa ci fai qui?”le chiedo
“Daniele cosa ti è successo?”mi chiede lei a sua volta vedendo il mio labbro spaccato “Con chi hai fatto a pugni?”
“Niente di cui tu debba preoccuparti” le dico “Giulio dov’è?”
“L’ho portato alla scuola estiva e per la prima volta mi ha fatto andare via”
“Capisco e allora tu hai pensato di venire qui.”
“Si dobbiamo parlare! Non lo pensi anche tu? Dobbiamo chiarire e decidere il da farsi”
“Sentiamo tu cosa proponi?” le dico. Non sopporto che lei venga qui a darmi lezioni.
“Non propongo niente Daniele. Prima di tutto, voglio dirti che sono contenta di come ti sei occupato di Giulio in questi modi, e poi voglio dirti che IO SONO INNOCENTE. So che tu pensi che io  con il mio comportamento abbia rovinato tutto, ma io non ho avuto nessun comportamento sbagliato. Sono stata imbrogliata da un mio sottoposto. Lui era in combutta con quei truffatori. Non io. Hanno hackerato il mio computer e mezzo sistema della banca, ma io non c’entro. Non sono stata io. Io sono una vittima. C’è voluto molto tempo per dimostrarlo ma ce l’abbiamo fatta”
“E cosa vorresti che facessi adesso?” le chiedo “Io so solo che per me sono stati mesi d’inferno. Prima in Germania con quello scandalo assurdo, tu in galera, Giulio che chiedeva di sua madre, i tuoi genitori che ci hanno abbandonati … Vuoi che dimentichi tutto questo perché tu sei innocente?”
“Capisco che tu abbia passato un periodo difficile, ma anche io non ho passato un bel momento. Ero in carcere che diamine! Lontana da te, lontana da mio figlio. Sono stata lontana da mio figlio per più di sei mesi!”
“E adesso cosa vorresti fare?” le chiedo
“Vorrei provare a recuperare la nostra famiglia” mi dice “Daniele, non ti riconosco più, sei così diverso qui. Cosa ne hai fatto del mio compagno sorridente e felice che avevo al mio fianco in Germania?”
“Tante cose sono cambiate” le dico
“Cosa significa questo?” mi chiede
“Significa che tante cose sono cambiate!”ripeto
“Daniele, hai un’altra donna?? Ti sei innamorato di un’altra?”
Questo è il guaio con Katarina, non sono mai riuscito a nasconderle niente.

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Capitolo 36
*** Betty ***


Questa notte non sono riuscita a chiudere occhio. Per fortuna questa sera  i miei figli partono per Londra per le vacanze con Roberto e Margherita. E ci vanno anche i miei genitori. I miei suoceri li hanno invitati e loro non hanno potuto rifiutare anche perché i bambini erano estasiati dall’idea di stare con tutti i nonni! Certo, gliele danno tutte vinte! Non penso comunque che i bambini  reggerebbero alla tensione di questi giorni. Armando è andato via ieri sera e non è ancora ritornato.
Non so cosa mi stia succedendo. Perché ho lasciato che Daniele mi baciasse? E perché l’ho detto ad Armando?? Perché? Perché? Perché?
Come può essere che io sia la stessa persona che appena cinque mesi fa ha detto ad Armando che tra me e Daniele non sarebbe successo niente e invece è successo quello che è successo? Non sono stata forse io a dirgli che volevo che si realizzasse anche se questo significava stare separati?
E perché sono stata io a mandare all’aria tutto?
Non so dire bene cosa provo nei confronti di Daniele. Sono attratta da lui. È come una calamita che mi attrae contro la mia stessa razionalità. Ma non ci sono dubbi che io ami Armando. Io lo amo. Anche se sembra un controsenso io lo amo ancora. Se ripenso al giorno in cui ho baciato Daniele mi do della stupida da sola. Ero molto arrabbiata perché non appena tornata in azienda dopo una estenuante riunione per i tessuti della linea Kids, Armando mi aveva detto che quella sera stessa non sarebbe stato alla cena con gli investitori del Fashion Group, perché aveva del lavoro da recuperare. Lo so che ha molto lavoro, però pensavo che avrebbe potuto liberarsi almeno per quella sera. Armando è sempre stato un padre favoloso, ma ormai mi sembra incapace di trascorrere più di cinque minuti al giorno con i nostri figli. Con me un po’ di più perché dormiamo nello stesso letto, ma solo per questo. 

Quando arrivo in Ecomoda c’è una baraonda terribile e dei suoni di lotta arrivano dall’ufficio di Daniele. Mi ci dirigo e vedo Armando e Daniele che si stanno prendendo a pugni con Armando che dice a Daniele di lasciarmi stare. Per fortuna arrivano Mario e Nicolas che li separano. Prendo per un braccio Armando e lo porto nel mio studio. Mario ci segue.
“Mario per favore lasciaci soli” gli dice Armando restando solo con me.
“Guarda come ti sei ridotto” gli dico. Perde sangue dal naso, ha un taglio sull’occhio destro e vari lividi sulla faccia.
“Ti senti meglio adesso?” gli chiedo andando a prendere la cassetta del pronto soccorso dal cassetto per medicarlo.
“Non del tutto, avrei voluto continuare a prenderlo a pugni”mi dice.
Vado vero di lui con del cotone imbevuto di acqua ossigenata e inizio a tamponare i suoi tagli. Vedo che si lamenta che brucia un pochino “Sembri Roberto” gli dico.
“Senti Betty” mi dice lui sottraendosi alle mie cure “non facciamo finta che questa scazzottata con Daniele non abbia un motivo più che valido. Io non ti ho ancora perdonato, quindi non fare come se nulla fosse successo e io sia improvvisamente impazzito” mi dice
“Io non voglio fare finta che niente sia successo. So bene che ho delle responsabilità!”
“Appunto. Ma non voglio parlarne adesso. Vado a casa, mi cambio e vado alla New Tech.”
“Ok. Ricordati che stasera i ragazzi partono per Londra con i miei genitori”
“Lo so. Non l’avevo dimenticato! E ora dove sono?”
“Alla scuola estiva. Mia madre ha già preparato i loro bagagli. Ora sta preparando i suoi e di mio padre quindi a casa nostra non ci sarà nessuno” gli dico
“Già … casa nostra …” mi dice lui uscendo dall’ufficio e se ne va. 

Dopo un paio di minuti entra Nicolas.
“Betty, cosa stai combinando?” mi chiede
Nicolas è il mio più caro amico. Gli racconto tutto ma proprio tutto. Quello che ho fatto, i miei dubbi, le mie paure. Lui non prende molto bene il fatto che io abbia baciato Daniele e si schiera totalmente dalla parte di Armando.
“Se fossi stato io al posto di Armando, non so cosa avrei fatto” mi dice
“Nicolas, lo so che ho sbagliato. Non c’è bisogno di infierire”
“Betty, non mi preoccupa l’errore in sé, so già che te ne assumi la responsabilità. Da quello che mi dici, mi preoccupa che tu non sappia dare un taglio a questa cosa con Daniele.”
“Cosa significa questo? Non c’è niente tra me e lui!” dico con forza
“Davvero pensi che non ci sia niente? Chi è che viene qui a riempirti di attenzioni, a raccontarti la sua vita, apparentemente senza fare nulla di male ma creando in realtà un tipo di complicità che non è semplice amicizia!”
“Nicolas, non posso credere che tu pensi questo di me? Quindi io starei tradendo Armando?”
“Si e no. Se tu non parli più con tuo marito, se trascorri più tempo a condividere emozioni con Daniele che con Armando allora sì, lo stai tradendo. Anche se non fisicamente!” mi dice
“Ma è Armando che non c’è, che non ha tempo. Io non condivido emozioni con Daniele. Almeno non le mie. È lui che ha bisogno di avere un amico in questo momento.”
“Se tu pensi che Armando non abbia tempo per te, per la vostra famiglia allora devi dirglielo. Non devi fare finta di niente e scaricare la tua rabbia passando del tempo con Daniele Valencia. Forse non ti rendi conto che inconsciamente lo fai per punire tuo marito!”
“Nicolas, da quando sei diventato un esperto di psicologia femminile??” gli chiedo
“Non sono un esperto Betty. Mi sembra palese una cosa: non puoi averli tutti e due. Uno come amato marito e l’altro come corteggiatore tappabuchi quando tuo marito non è disponibile.”
“Nicolas” gli dico rossa in viso “Non è affatto così”
“Invece si. A te piace che Daniele ti corteggi, che ti metta al centro della sua vita. Ma devo ricordarti che tuo marito quanto a follie per te ne ha fatte a sufficienza? Ricordatelo!” mi dice e va via.
Resto sola e rifletto su quello che mi ha detto Nicolas. È vero. Non posso negare che se prima mi infastidiva ricevere le attenzioni di Daniele, col tempo mi ci sono abituata. Ma questo non significa che io abbia smesso di amare mio marito. Non potrei anche volendo. E’ vero che in questo ultimo periodo stiamo vivendo un momento difficile, ma non penso che la colpa sia esclusivamente di Daniele. E’ anche mia. Io sono cambiata. Stare male mi ha cambiata. Non avrei mai pensato di fare un servizio fotografico nella mia vita per esempio. Ma pensavo anche che sarei stata incapace di ‘tradire’ Armando con un altro uomo! Anche se tre baci non so se siano un tradimento vero e proprio.

Bussano alla mia porta. Oggi penso che non riuscirò a concludere niente. Dico di entrare e vedo una signora bionda che non mi pare di aver mai visto prima ma che al contempo ha un’aria familiare.
“Piacere sono Katarina Schmitt” mi dice. Ora capisco tutto, è la mamma di Giulio e lui se somiglia come una goccia d’acqua, per questo mi sembra di conoscerla.
“Piacere” le dico “Beatriz Pinzon Mendoza”.
“Credo che abbia capito chi sono” mi dice
“Certo, è la mamma di Giulio, la compagna di Daniele”
“Si sono io. Quanto al fatto di essere la madre di Giulio lo sono, invece quanto a essere la compagna di Daniele, dipende da lei Beatriz. Lei vuole portarmi via Daniele Valencia?”
“Cooosaaaa?” le dico. La guardo attentamente. È davvero una bella donna, bionda, alta, longilinea, con gli occhi azzurri ma si vede che è provata.
“Le ripeto la domanda … vuole portarmi via Daniele?” mi richiede
“Io non voglio portare via niente a nessuno!” le dico leggermente alterata “Come può notare” le mostro il mio pancione “sono abbastanza impegnata!”
“Sarà pure impegnata, ma questo non le ha impedito di baciare Daniele!” mi dice. Che faccia tosta!
“Chi gliel’ha detto? Daniele? E Daniele non le ha detto che mi da il tormento da cinque mesi, affinché io lasci mio marito per mettermi con lui? E che io non ho mai accettato?”
“No. Non me l’ha detto!”
“Ecco. Io non sono l’amante di Daniele e non voglio portarlo via a nessuno. Si da il caso che io abbia un marito, due figli, uno in arrivo e che in un momento di debolezza abbia baciato Daniele. È vero, l’ho fatto ma questo non significa che lascerò mio marito e i miei figli per lui”.
“Senta Beatriz” mi dice “mi fa piacere sentirle dire queste cose. Lei non mi conosce. Io non la conosco. La situazione è molto complicata. Io non sono quello che lei pensa. So che sa tutto, ma io sono innocente. Sono andata in galera da innocente e grazie al cielo ho potuto provarlo. Arrivo qui e trovo un Daniele totalmente cambiato. Diverso da quello che avevo conosciuto in Germania. Fa addirittura a botte con altri. Mi ha detto che è innamorato di lei, di una donna del suo passato che è prepotentemente tornata nella sua vita e che l’ha aiutato in questo momento difficile. Cosa devo pensare? Si metta nei miei panni.”
“Le ripeto Katarina, che a parte questo momento di mia debolezza io e Daniele non abbiamo insieme né un passato, né un presente, né un futuro. Per quanto mi riguarda può stare tranquilla.”
“Invece non c’è da stare tranquilli” mi dice “se è vero che lo conosco, Daniele è davvero innamorato di lei Beatriz”
“La cosa non mi riguarda” le rispondo “io amo mio marito”. Sostenere questa discussione con lei è assurda anche per me stessa. Non posso professare amore eterno a mio marito dopo che ho baciato Daniele e i due si sono presi a pugni solo poche ore fa.
“Spero che sia davvero così” mi dice alzandosi e mentre va via aggiunge “così avremmo tutti una possibilità per essere felici”.

Oggi è davvero una giornata infernale. Dopo aver parlato con Armando, Nicolas e Katarina mi metto al lavoro. Per fortuna Daniele non si è fatto vedere. Forse pensa che sia io a dover andare da lui ma può stare certo che non lo farò.
Sbrigo le pratiche più urgenti e poi vado a casa perché devo accompagnare i miei genitori e i miei figli in aeroporto. Quando arrivo, li trovo già tutti pronti ed Armando è già arrivato.
Vedo mio padre piuttosto contrariato all’idea di partire e di lasciarci soli, perché Armando gli ha detto che ha litigato con Daniele Valencia ma non ha ben specificato il motivo. Mia madre mi chiede di parlare un attimo ma io non le dico la verità. Le dico che hanno avuto contrasti relativi all’azienda.
Armando è molto freddo con me e se ne accorgono tutti, però io cerco di non dare peso alla cosa e gli dico che dipende dal fatto che mi sono arrabbiata per via della lite con Daniele.
Andiamo tutti in aeroporto. Al momento dei saluti mio figlio Roberto piange un pochino, ma poi mi bacia la pancia e si mette in fila al chek-in. Io bacio e abbraccio Cami e le dico che ci vedremo tutti i giorni su Skype. Bacio i miei genitori. Un attimo prima di imbarcarsi Roberto scappa dalle mani di mio padre e va da Armando.
“Papà” gli dice mentre lo abbraccia “la mamma resta sola con te. Prenditi cura di lei e di mio fratello va bene?”
“Certo” gli dice lui “Sono o non sono il capofamiglia?” lo bacia e gli dice “ti voglio bene. Vai ora perché perdi l’aereo e tuo nonno Roberto sarebbe deluso di non vederti”.
I nostri cari partono e io e lui adesso siamo SOLI.
“Io dormo da Calderon anche stanotte” mi dice
“Armando, non possiamo parlarne?”gli chiedo
“No. Tu prendi un taxi per andare a casa no?” si avvia verso la sua auto e parte, lasciandomi lì. Da questo suo gesto capisco quanto io lo abbia deluso e quanto stia soffrendo per quanto ho fatto. Prima non avrebbe mai lasciato sua moglie incinta sola, a piedi in aeroporto. Prendo un taxi e mi faccio portare a casa. Il tassista mi chiede se vada tutto bene. Non mi sono accorta che sto piangendo da quando sono salita in macchina.

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Capitolo 37
*** Armando ***


So che non avrei dovuto lasciare Betty da sola in aeroporto e in realtà non l’ho fatto, ma gliel’ho  fatto credere. Ho aspettato che salisse su un taxi e mi sono assicurato che arrivasse a casa sana e salva. L’ho vista scendere e poi accendere la luce di casa nostra. Poi sono andato via.
Non avrei dovuto comportarmi come ho fatto, ma volevo che lei sapesse quanto mi ha ferito. Che sono davvero deluso dal suo comportamento.
Ora sono sdraiato nella stanza degli ospiti di Mario che entra e mi dice subito “Tigre, domani però dormi a casa tua eh? Io mi devo vedere con Sandra!”
Lo guardo con gli occhi storti. “ Va bene! Me ne andrò in albergo” gli dico.
“No, no in albergo! Devi andare a casa tua e parlare con Betty”
“E cosa dovrei dirle? Sono arrabbiato e ferito, non ho nulla da dirle”
“Invece dovresti dirle proprio questo!” mi dice
“E da quando tu sei un fan di Betty?”gli chiedo
“ Da quando tu non la capisci….!”
“Io non la capisco? Mario ma cosa dici?”
“Senti Tigre, io passo tutto il giorno in azienda con lei e molto spesso entro in contatto con lei. Betty è cambiata! Non è più il mostriciattolo che prendevamo in giro. E non lo è più per davvero.”
“E questo cosa significa? Non lo capisco”
“Ah Tigre! Devo proprio spiegarti tutto!! Betty è una donna adesso!”
“Perché prima che cos’era?”
“Certo lo era anche prima da un punto di vista genetico. Ora è una donna nello spirito. Come noi non avremmo mai creduto che potesse diventare. Ha acquistato sicurezza, quello Stefan lì le ha dato un nuovo look, ma lei ha fatto emergere una delicatezza,  una sensualità, una classe e uno stile che nessun vestito avrebbe mai potuto darle se non fossero state sue proprie doti. Mi sembra assurdo che tu voglia negare l’evidenza! Proprio tu che hai perso la testa quando era bruttissima.”
“Cosa vuoi dire?” gli chiedo.
“Tigre! Non posso credere che tu non conosca le doti di tua moglie! Dopo tutto questo tempo! Voglio dire deve pur esserci qualcosa che ti ha colpito al punto di farti perdere la testa!”
“La sua lealtà” gli dico “e la sua dolcezza e il suo gran cuore” gli dico “forse hai ragione. Io amo un’altra Betty. Forse quella che amo io non esiste più!”
“Non è vero che non esiste. È sempre lì. Non ti ha forse detto dell’episodio con Daniele? Non è lealtà questa?”, lo interrompo “questo è tradimento” gli dico.
“Sappiamo benissimo entrambi che lei non era tenuta a dirti niente e se avesse voluto te l’avrebbe nascosto! Invece te l’ha detto perché ha messo il vostro rapporto al primo posto, ammettendo di aver sbagliato e cercando una soluzione con te.”
“Ma lei non avrebbe dovuto baciare Daniele”
“E tu non avresti mai dovuto metterti con Marcela”mi dice
“E questo cosa c’entra?”
“C’entra! Le persone sbagliano. Fanno spesso quello che non vorrebbero. E’ Betty è una persona come tutti noi!”mi dice uscendo.
“Mario” lo chiamo e lui rimette la testa dentro la stanza “Noti troppe cose di mia moglie!” gli dico.
“Sono un ottimo osservatore io” mi risponde ed esce.

Rifletto su quello che mi ha appena detto Mario. E cioè che io non abbia veramente accettato il cambiamento di Betty. In effetti il mio amico mi conosce abbastanza bene e non è andato molto lontano dalla verità. Ripenso al giorno del servizio fotografico. Lei era molto tesa e nervosa sul set perché io non ero favorevole a che lei facesse quelle foto e col senno di poi non avevo torto. Io non volevo andarci. Ma poi non ho resistito. Non volevo lasciarla in balia di Daniele Valencia ed in effetti quando io sono arrivato nello showroom la situazione è cambiata. Lei mi ha visto e si è rilassata. E’ diventata un’altra. Ha iniziato lanciarmi sguardi divertiti e leggermente provocatori. Accanto a me c’era Daniele Valencia che ad un certo punto è andato via. Alla fine, le foto del servizio sono venute sensazionali e io ero totalmente eccitato. Non appena è finito il servizio siamo andati nel suo ufficio e ci siamo rimasti per mezz’ora. Forse in quell’occasione  ho messo la prima barriera tra di noi perché lì ho iniziato a non riconoscerla. Non avrei mai pensato che Betty potesse fare una cosa del genere. Non perché non sia attraente, o perché io non la desideri, ma perché non avrei mai pensato che avrebbe fatto tutto questo pubblicamente. Da un lato ne sono stato affascinato, perché il suo gioco era tutto rivolto a me, perché lei è mia moglie, perché vuole me, ma il modo in cui l’ha fatto mi ha vagamente ricordato tutte le ragazzette che ho frequentato prima di lei, che mi hanno condizionato la vita prima che lei mi salvasse.
Probabilmente lei stava soltanto divertendosi. E forse ha ragione Mario, ho frainteso le sue intenzioni. Ed è anche vero che non la riconosco più. Questo mi ferisce. Non riesco a capire come sia possibile che in un lasso così breve di tempo lei sia diventata un’altra. Se ripenso ai giorni che abbiamo trascorso a New York mentre stava male mi sembra di essere sposato con un’altra donna.

 
Questa mattina sono arrivato a casa mia molto presto. Ho passato una nottataccia, non riuscivo a dormire. Troppi pensieri affollavano la mia testa. L’idea di incontrare Betty non mi entusiasma particolarmente. Ma per metà questa è una bugia. Voglio vederla, voglio assicurarmi che stia bene. Vorrei tanto che tutta questa storia fosse solo un brutto incubo, vorrei abbracciarla e ricominciare come se nulla fosse successo ma purtroppo non lo è affatto.
Entro in casa, ma è silenziosa. Sono solo le sette. Vado nelle nostra stanza e vedo che Betty sta ancora dormendo. Mi avvicino. La guardo dormire. Ho sempre amato farlo, cosa che lei detesta. Vedo che ha dei cerchi sotto gli occhi. Probabilmente neanche lei è riuscita a dormire granchè. Chiudo piano la porta e la lascio riposare. Vado a fare una doccia nella stanza degli ospiti che è sempre pronta e mi chiedo il perché di tutta questa sofferenza in questo momento della nostra vita che dovrebbe essere felice. Stiamo per avere un altro bambino e dovremmo essere in fibrillazione per questo avvenimento. Invece mi sembra che siamo incapaci di non farci del male.
“Armando” la sento chiamare.
“Si sono io” le rispondo. Non voglio vederla, non sono ancora pronto. “Vado a fare una doccia nella stanza degli ospiti le dico”.
Mi chiudo in bagno e mi infilo nella doccia. Non so dove troverò il coraggio di dirle qualsiasi cosa. Secondo Mario non dovrebbe essere difficile, mentre io non trovo le parole per dare voce alla mia sofferenza, soprattutto perché è lei che l’ha provocata. Ho paura di dire qualcosa che possa definitivamente distruggere i nostri rapporti. Sono ancora troppo arrabbiato.
Attraverso la casa in accappatoio. Ovviamente i miei vestiti sono nella nostra camera. Oddio, devo decidere anche questa cosa. Per fortuna lei si è alzata, è in cucina e mi urla “vuoi un caffè?”
Dobbiamo proprio smetterla di giocare al gatto col topo.
Mi vesto e vado verso di lei. Sta preparando il tavolo della colazione come sempre per noi due. Non riesco a guardarla. Indossa uno dei suoi pigiami estivi, praticamente è in canotta e pantaloncini. È bellissima. E io non riesco a resistere. Se fosse tutto normale a quest’ora ci staremmo già baciando. Ma non posso proprio farlo. Ho il groppo in gola e mi sento straziato all’idea che lei possa decidere di andare a vivere con Daniele e distruggere la nostra famiglia.
“Armando” mi chiama “ vieni a sederti, dobbiamo parlare del bambino.”
Entro in sala da pranzo e mi vado a sedere al tavolo. “Cosa devi dirmi del bambino?”
“Ieri sera mi ha chiamato il medico e mi ha chiesto se voglio fare l’amniocentesi, ma io ho detto di no. Non rifiuterei il bambino neanche se avesse qualche malattia. Tu sei d’accordo?”
“Certo che sono d’accordo.”
“Hanno detto che alla mia età sarebbe consigliato farla, ma io non voglio farla. Come ti ho già detto non rifiuterei il bambino nemmeno se fosse malato”
“Va bene Betty. Va bene anche a me.”
“Tra l’altro il ginecologo ci ha sempre rassicurato che tutto è nella norma. Voglio avere la speranza che tutto vada bene. In questo momento non voglio avere notizie negative”.
“Vedrai che andrà tutto bene le dico. Posso avere un caffè?” le chiedo
Mentre mi versa il caffè nella tazza mi dice “Devo dirti anche un’altra cosa. Che non ti farà piacere!”
Sento il sangue gelarmi nelle vene. “Cosa?” chiedo.
“Ieri sera” mi dice “quando sono tornata a casa mi ha chiamato Daniele Valencia”
“Non voglio sapere se vi telefonate Betty” la blocco.
“Armando” mi dice con veemenza “Io non scambio telefonate con lui se non che per motivi di lavoro!” aggiunge
“Bene” le dico “allora perché dovrebbe interessarmi una telefonata di lavoro tra te e lui?” le chiedo.
“Dobbiamo andare a Lima, in Perù. Ha trovato dei fornitori di stoffe come le voleva Luz, che ci farebbero un buon prezzo e dobbiamo andare a vederle. Mancheremmo due giorni.”
“Cosa significa mancheremmo?” le chiedo.
“Significa che io e Daniele dovremmo  andare due giorni a Lima per decidere se concludere l’affare” mi dice.
“Che bello, avete anche l’occasione di farvi una gita romantica!” le dico.
“Armando dovresti smettere di parlarmi come se io fossi l’amante di Daniele perché non lo sono. Noi non abbiamo una storia. Quanto è successo è stato solo un errore!” mi dice.
“Io non riesco a vederla così” le dico.
“Quando pensi che potremmo parlare dell’accaduto?”
“Non ora di certo. Nono sono pronto a discuterne”.
Lei va a sedersi nel nostro salotto e io la seguo. Vorrei dirle qualcosa ma non so cosa.
“Dove hai dormito stanotte?” mi chiede.
“Sono stupito che tu possa chiedermi una cosa del genere!” le rispondo. “Ho dormito da Mario e se non mi credi puoi chiederlo a lui”
“Come se lui eventualmente non ti coprirebbe!!” mi dice
“Cioè, fammi capire, tu hai una tresca e io ti tradisco??” le urlo.
“Io non ho nessuna tresca” mi dice “ e temo solo che in un momento di sofferenza tu possa fare qualche stupidaggine”
“E se la facessi Betty” le chiedo con un sorriso beffardo “mi perdoneresti Betty, mi giustificheresti?”
“Non lo so!” mi risponde “Ma non voglio che tu la faccia, anche se so che ti ho ferito profondamente e che ti potrebbe sembrare un modo per vendicarti.”
“Non sono io il problema qui” le dico aggressivamente “e stanotte ho dormito da Mario PER DAVVERO!”
“Ok” mi dice “Ti credo. Io parto alle dodici per Lima e tonerò dopodomani nel pomeriggio.”
“Partirete vuoi dire!” la correggo “Non dimenticare che Daniele viene con te!”.
“Non stiamo andando in gita Armando” mi ripete. “Stiamo partendo per lavoro. Come abbiamo fatto io e tu tante volte. Non vado esattamente a divertirmi. E se non te ne sei accorto, io sono incinta di cinque mesi, vorrei tanto poter fare a meno di questo viaggio, ma purtroppo non posso mandare Daniele da solo perché non ha sufficiente esperienza. Luz è impegnata con Hugo nella collezione  e mandare Nicolas o Gutierrez equivale a non andarci affatto. Quindi cosa devo fare?”
“Non puoi farti mandare dei campioni?”
“Come dici tu, non possiamo fidarci di Daniele. Sono dei suoi contatti, non so se siano davvero seri o meno, quindi vado per appurarmene.”
“Non credo che Daniele ti farebbe uno sgarbo del genere visti i nuovi rapporti tra di voi!” le dico.
“Non ci sono rapporti tra di noi. Ad esclusione di quelli personali e di qualche discussione su Giulio. E lo sai pure tu. Perché in tutte le altre occasioni eri presente!”mi dice.
“Va bene Betty, ora devo andare al lavoro” le dico. “Fai buon viaggio. Ci vediamo al tuo rientro!”
Non posso credere che staranno due giorni insieme, nello stesso albergo, forse nella stessa stanza e io sarò qui! Come sopravvivrò all’idea che sono insieme e che forse lei lo vuole nella sua vita e nel suo letto???

 Qualche ora dopo…
Non posso credere di star facendo quello che sto facendo. Sono in aeroporto “Un volo per Lima per favore" chiedo alla receptionist. Non posso restare qui e non sapere quello che succede veramente tra i due.   

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Capitolo 38
*** Betty ***


Sono praticamente distrutta dopo una intensa giornata di lavoro. Stanotte ho dormito malissimo e questa mattina la discussione con Armando mi ha lasciato l’amaro in bocca. Lui si è convinto che tra me e Daniele ci sia una storia.
Io e Daniele abbiamo discusso perché non ho affatto apprezzato la discussione che mi ha fatto Katarina. Anche lei è convinta che tra di noi ci sia una storia ma non è vero.
“Solo perché lei Betty non vuole!” mi ha detto
“Solo perché io amo mio marito” gli ho risposto. Abbiamo battibeccato un po’ con lui che diceva che non vedeva l’ora di baciarmi di nuovo e io che dicevo che l’avrei schiaffeggiato se solo ci riprovava.
Per fortuna mi ha salvato il lavoro. Delle due aziende che dobbiamo incontrare la prima è fatta. Il primo incontro si è protratto a lungo. Non ci resta che vedere l’altra domani mattina e decidere. Abbiamo visto molti tessuti e mi sono sembrati adatti. Ora sono così stanca che vorrei solo cenare e andare a dormire.
“Betty sei tu?” mi sento chiamare.
Mi giro e non posso credere ai miei occhi. E’ Michel! Con una donna.
“Michel, non posso credere che sia tu”
“Sono io invece. Cosa ci fai qui? E Armando dov’è? Betty… ma sei incinta!!”
“Michel, come sono contenta di vederti!”
“Anche a me fa molto piacere. Ti presento Clara, la mia fidanzata!”
“Piacere Clara, io sono una vecchia amica di Michel!”
“Ti conosco di fama Betty. Ogni tanto Michel parla di te!”mi dice lei
“Ma cosa fai qui? E i tuoi capelli Betty? Ti trovo in splendida forma e così cambiata! Che ne dici di vederci a cena così parliamo?”
“Con vero piacere!”

Non posso crederci! Tra tutte le persone che immaginavo di trovare qui di certo non c’era Michel. Forse la sua fidanzata Clara è peruviana, oppure sta aprendo dei ristoranti anche qui!
Mi raggiunge Daniele. “Chi sono quelle persone con cui parlava?” mi chiede
“Dei vecchi amici che ho incontrato qui e che mi hanno invitato a cena.”
“E sono invitato pure io?”
“Dipende. Se si comporta bene potrei farla venire.”
“Betty, non pensi che dovremmo darci del tu?”
“Assolutamente no, Dottor Valencia!” e vado nella mia camera.
Mi immergo nella vasca idromassaggio e mi godo un bagno rilassante. Mi accarezzo la pancia che cresce sempre di più e cerco di non pensare al fatto che vorrei che Armando fosse qui con me, ma non c’è! Parlo col mio bambino accarezzandolo “Bambino, non sappiamo se sei maschio o femmina. Non abbiamo voluto saperlo. Però qualsiasi cosa tu sia, ti prego, cerca di non prendere dal tuo papà quel caratteraccio per cui non si fa parlare, non si fa dire che io lo amo sempre tanto. Che ho sbagliato con Daniele. Invece puoi essere bello e appassionato come lui.” Il bambino come a rispondermi inizia a scalciare. Dopo circa quindici minuti mi avvolgo nell’asciugamano e inizio a prepararmi per la cena.

Dopocena, alla quale ha partecipato anche Daniele, Michel mi chiede se mi va di fare quattro chiacchiere sola con lui in giardino. Io accetto. È un’ottima scusa per sfuggire a Daniele e alle sue strane idee ed è proprio tanto tempo che non parlo con Michel anche se nel tempo abbiamo mantenuto i contatti.
Gli dico tutto, del tumore, di New York, del cambio di look, del cambio di lavoro di Armando e dei problemi con lui. Del bambino, di Daniele.
“Insomma Betty” mi dice “ Se proprio volevi tradire Armando potevi scegliere me e non quel Daniele lì … non mi ha fatto di certo una buona impressione” mi dice.
“Lo so, non la fa a nessuno!”
“Sei così cambiata, quasi non ti riconoscevo!”
“Avevo bisogno di dare un taglio al passato, ma non mi ha portato molta fortuna!” gli dico
“Non dire così” mi dice lui “Sei viva, stai bene e avrai un altro bambino!”
“Si ma Armando …” improvvisamente mi scendono delle lacrime sul viso. Michel mi abbraccia e io do sfogo a tutta la mia pena.
“Perdonami” gli dico “l’ultima cosa che volevo era inzupparti di lacrime la camicia!”
“Ehi… a cosa servono gli amici sennò!”
“Tu arrivi sempre al momento giusto!”
“Così pare!” mi dice “Però io ho rinunciato a te solo perché sapevo che eri totalmente e profondamente innamorata di Armando Mendoza, non per un Daniele qualsiasi. Se non c’è niente tra di voi devi combattere per riaverlo!”
“Ma Armando non si fa parlare. Lui è così! Spera che se non ne parli il dolore prima o poi passi ma invece non passa!” singhiozzo
“Su Betty calmati!” mi dice lui accarezzandomi la schiena “questa angoscia non fa bene al tuo bambino!”
“Lo so! Questo bambino nascerà già stressato!”
“Allora deve venire in vacanza a Cartagena non appena nasce!” mi dice scherzando.
“Allora” gli chiedo “parlami un po’ di te e di Clara”
“Clara è la mia fidanzata da sei mesi e stiamo assieme da un anno. Ma le cose tra di noi sono molto serie.”
“Mi fa piacere! Sono felice se ti fai una famiglia!”
“Non ti nascondo Betty che dimenticarti è stato difficile, ma ci sono riuscito.”
“Ti prego Michel, non cominciare anche tu!”
“Non comincio ma è la verità. Tu non ti rendi conto di quanto tu sia attraente e bella”
“Armando dice la stessa cosa. Cioè che non ho consapevolezza di attirare gli uomini”
“E ha ragione!” mi dice “Però tu puoi attirare tutti gli uomini del mondo, tu ami solo lui! Io l’ho vissuto sulla mia pelle e vedrai che anche se ora sei confusa te ne ricorderai presto!!”
“Lo so che amo solo lui! Ma lui non mi crede. È convinto che io abbia una tresca con Daniele. Ho avuto solo un moment di debolezza te lo giuro!”
“Lo so Betty, io ti credo. Ma io penso che tanto più grande è l’amore che Armando prova per te, tanto più grande è la sua delusione! Vedrai che riuscirai a risolvere tutto!”

Incredibilmente io e Michel abbiamo le camere sullo stesso piano ma in due corridoi diversi. Quando usciamo dall’ascensore e mi volto verso il mio corridoio rimango impietrita.
Armando sta litigando con Daniele Valencia! Vuole entrare nella sua camera mi pare di sentire perché vuole vedere con i suoi occhi che noi abbiamo una storia!
“Questo  un dejà-vu per me” mi sussurra Michel all’orecchio.
“Armando” lo chiamo “sono qui. Non sono nella stanza di Daniele.”
Lui si volta verso di me e vede che c’è qualcuno accanto a me.
“Michel” farfuglia  “Cosa ci fai tu qui?!”
“Ciao Armando” gli dice lui “sono qui con la mia fidanzata. Domani te la presento, penso che a quest’ora dorma già. Io e Betty ci siamo incontrati per caso e abbiamo fatto una passeggiata in giardino!”
Lui non sa che dire. Tipo scolaretto colto in flagrante.
“Sentite” intervengo io “E’ il caso che andiamo tutti a dormire. Domani mattina Armando conoscerà Clara, facciamo colazione assieme” dico rivolgendomi a Michel.
“Ok! Betty a domani” mi dice Michel mentre mi fa il baciamano, saluta Armando e Daniele e va via.
Prendo Armando per un braccio e lo porto nella mia camera che è poco più in là di quella di Daniele. “Peccato che quel francese ci abbia rovinato la serata” dice Daniele mentre passo davanti la sua porta. Sento Armando reagire ma lo blocco prima che lo prenda un’altra volta a pugni.
“Tu ora vieni con me”gli dico.

Quando siamo nella mia camera lui mi dice “Avete due camere vicine, bene!”
“Non ci ho nemmeno fatto caso. Le camere le ha prenotate Sandra, sai bene come funziona. E a te chi ti ha dato il nome dell’albergo?”
“Nicolas” mi dice.
Faccio un respiro profondo e mi siedo sul letto.
“Vado a farmi dare una camera” mi dice lui. Se mi avesse dato un pugno in pieno viso non avrei potuto soffrire di più.
“No Armando” gli dico “tu resti qui. Sei mio marito e non c’è nessun motivo per cui tu debba avere un’altra camera.”
“Non vorrei disturbare l’idillio romantico con il tuo amante”mi dice in tono sprezzante.
Io mi alzo e per la terza volta nella mia vita, lo schiaffeggio. “Non ho un’amante. Te l’ho già detto. Non sei forse venuto per appurare che io e Daniele avessimo una storia? Ebbene non ce l’abbiamo”gli dico.
“Solo perché c’è Michel” mi dice “Guarda che combinazione, il tuo vecchio spasimante interrompe la serata romantica col tuo nuovo amante, mentre arriva tuo marito in cerca di conferme delle sue corna!”
“Sei uno stupido” gli urlo quasi “Né Daniele, né Michel sono i miei amanti. Chi pensi che io sia?” gli chiedo tra le lacrime.
“Non lo so Betty” mi dice “Non lo so più”
 “Armando perché fai così?” gli dico prendendogli un braccio e posando la mia fronte sulla sua spalla. “So di averti ferito, ma ho fatto un errore. Io non voglio Daniele, voglio te. Solo te. Perché non mi credi!?”
Lo vedo che si strofina gli occhi e la testa con una mano.
“Betty” mi dice “ non chiudo occhio da due notti.  Sono venuto qui aspettandomi non so cosa. Di trovarti con Daniele immagino, non certo con Michel”si versa un bicchiere di brandy e inizia a berlo.
“Ho incontrato Michel per caso. È qui per affari. Domani conoscerai la sua fidanzata. Mi ha detto che  una cosa molto seria tra di loro! Quanto a Daniele, abbiamo solo cenato assieme ma c’erano anche Michel e Clara con noi e poi non so cosa ha fatto. Io sono andata con Michel a fare una passeggiata in giardino.”
“Ma se io non fossi qui, forse saresti con lui in camera adesso” mi dice quasi implorandomi di dirgli che non è così.
“No. Armando NO. Se avessi voluto stare con lui, non sarei uscita con Michel. Avrei inventato una scusa e sarei da lui adesso. Ma io non lo voglio. Non lo voglio. Ti devi fidare di me” gli dico
“Non so se posso farcela Betty”mi dice
“Lo sai che puoi farlo. Nel profondo del tuo cuore, tu lo sai che io ti amo.”
“Facciamo una tregua va bene?” mi dice. Va da una parte del letto e appoggia il bicchiere sul comodino. Si toglie la giacca e la cravatta. Anche io mi preparo per la notte.
“Sono partito come un pazzo, non ho nemmeno un ricambio e non ho portato il pigiama” mi dice
“Per dormire con me non ti serve di certo!” gli dico
Quando siamo nel letto, dopo essere andati entrambi in bagno, c’è un po’ di imbarazzo tra di noi. Siamo coricati nello steso letto ma nemmeno ci sfioriamo. È assurdo se penso che solo tre sere fa ci saremmo abbracciati e ci saremmo addormentati così. Ma stasera no.
“Sono contenta che tu sia qui” gli dico.
Il bambino inizia a scalciare. Non gradisce molto che io mi sdrai. Non oso immaginare cosa farà più avanti nella gravidanza. Prendo la mano di Armando che tiene un braccio sollevato sulla testa come a coprirsi gli occhi e la poso sulla mia pancia “Senti come scalcia” gli dico.
Il bambino continua a muoversi e lui mi dice “Mi sembra che potrà fare il calciatore da grande!”
Un’ansia improvvisa mi assale. “Armando” gli dico “dimmi che faremo di tutto per dargli una famiglia unita”
“Betty, non mi chiedere una cosa che non posso prometterti, adesso” mi dice
Mi giro dall’altra parte e piango silenziosamente.

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Capitolo 39
*** Armando ***


Mi sveglio, è praticamente l’alba. Non riconosco subito il posto in cui sono, ma poi vedo Betty abbracciata a me e ricordo tutto. Dorme con la testa appoggiata alla mia spalla, come sempre.
Evidentemente nel sonno ci siamo abbracciati senza accorgercene, perché noi dormiamo sempre così.
Il suo abbraccio, anche se sta dormendo, mi sembra giusto. Questo è il suo posto. Accanto a me. La guardo dormire serena e penso a quanto nonostante tutto io la ami. Io la amo. Non posso farci niente. Anche se lei smettesse di amarmi io continuerei ad amarla lo stesso. Con lei per la prima volta nella mia vita ho trovato un po’ di pace. Se anche dovessimo lasciarci ripenserei ai miei anni con lei come ai più sereni della mia vita. Le ho dato tutto me stesso, quello che sono, che avevo e anche quello che non sono e non avevo. Immaginavo che prima o poi non le sarebbe bastato. Me lo sentivo dentro.
Ma non avrei mai potuto credere che lei potesse prendersi una sbandata per Daniele Valencia.
Già non sopporto l’idea che lei  possa amare un altro, che poi sia Daniele mi manda in bestia.
Forse è vero che io non l’ho capita questa mia donna. Che io voglia che lei resti quella di sempre.
La sento svegliarsi. Mi guarda, anche lei stupita di essere abbracciata a me.

“Buongiorno” mi dice dandomi il consueto bacio di ogni mattina e abbracciandomi ancora più forte. Restiamo entrambi in silenzio ed è incredibile che nessuno di noi due sappia cosa fare o dire. È la prima volta che ci troviamo in una situazione del genere e non importa se siamo sposati da dodici anni, il ritorno alla realtà ci ha ricordato che adesso i nostri rapporti sono diversi. Ma lei continua a essere abbracciata a me. Non posso credere che il nostro grande amore possa essere finito. Mi sembra assurdo. Solo qualche mese fa insieme avremmo sconfitto il mondo mentre adesso il mondo ci è crollato addosso.
“Armando” mi chiama
“Si” le rispondo io
“Lo so che non mi crederai, ma io ti amo” mi dice.
Sono incapace di risponderle qualsiasi cosa. Lei alza gli occhi verso di me e io  non riesco a  trattenermi e la bacio appassionatamente. Metto tutti i miei sentimenti contrastati in questo bacio. Voglio punirla ma anche farle capire quanto io la desideri. Lei non si sottrae al mio assalto, anzi al contrario partecipa con foga sempre crescente e questo mi piace così tanto che non voglio altro che diventare una sola cosa con lei. Solo io e lei. Solo io e lei.

Siamo a colazione con Michel e la sua fidanzata Clara. E’ davvero una bella donna, alta, mulatta con gli occhi azzurri e i capelli ricci neri. È giamaicana e di professione fa la chef. Lavora con lui da tre anni ma solo da un anno il loro rapporto è diventato anche sentimentale.
“Allora” ci dice lei, guardando Michel, “Non avrei mai pensato di conoscerti così Betty” le dice “Michel mi ha parlato di te come una donna molto importante della sua vita che ha conosciuto troppo tardi, quando già qualcuno le aveva rubato il cuore. Immagino sia stato tu Armando” dice rivolgendosi a me. Non avrei mai immaginato che uscisse fuori questo argomento così direttamente.
“E si” le rispondo “sono stato io!”. Non posso credere che stiamo parlando di questa storia. Sono passati quasi quattordici anni da allora.
“Sai” continua lei verso Betty “penso che Michel ci abbia impiegato del tempo a riprendersi dalla tua scelta. Io ho dovuto faticare non poco perché smettesse di avere quell’aria malinconica che hanno gli innamorati quando aspettano qualcuno che non arriverà mai!”
“Clara!” le dice lui, ma lei ribatte “Mio caro, è la verità! Non capisco cosa ci sia da negare!”
“Ha ragione” dice lui “E’ vero ha ragione lei. Ma ormai è tutto superato, davvero. C’ho messo un po’ di tempo ad accettarlo ma quando l’ho fatto sono riuscito a ricostruire la mia vita”
“Sono tanto felice per voi” gli dice Betty “Io ti voglio molto bene e se ti avessi incontrato prima probabilmente avrebbe potuto esserci qualcosa tra noi ma il destino o chi per lui, ha messo Armando sulla mia strada e da quel momento nessun’altro ha più avuto importanza per me”.
“Che dichiarazione!” dice Clara. Vorrei dirle che non è così. Che tutti questi discorsi non servono a niente perché lei ha baciato un altro. Daniele Valencia, il peggiore degli uomini sulla faccia della terra.

“Ragazzi, scusatemi ma adesso devo andare al lavoro, devo incontrare l’altra azienda questa mattina ed è piuttosto tardi. Vuoi venire con me?” mi chiede, sottintendendo ‘ad assicurarti che io non faccia niente con Daniele?’
“No” le dico “Ti aspetto qui. Cerco una connessione internet e lavoro anche io un po’”
“Ok. Ci vediamo dopo allora!”
“Va bene.”
Sorseggio il mio caffè come se nulla fosse successo.
“Armando” mi dice Michel “ti va se facciamo quattro passi?”
“Certo” gli dico. Non ho un valido motivo per rifiutare.

“Allora Michel cosa devi dirmi?” gli chiedo mentre siamo in giardino.
“Non usare quel tono aggressivo con me” mi dice lui “non ne hai bisogno. Io non sono un tuo rivale. Ormai non più”
“Scusa” gli dico “ma sono molto molto teso. Sono certo che Betty ti abbia detto che tra di noi le cose non vanno molto bene ultimamente.”
“Si, me l’ha detto ieri sera in effetti” mi dice “Non sai quanto io ti abbia odiato in questi anni !?”
“Ah si? Non l’ho mai percepito!” ribatto sarcasticamente.
“Si. Quando sono venuto a Bogotà la seconda volta, quando ho scoperto che tu e Betty vi eravate sposati ho capito che mi avevi definitivamente portato via la donna della mia vita e superarlo, come ha detto Clara, non è stato facile. Anche se a quel punto, a Bogotà, non potevo comportarmi come se ne fossi ferito”mi dice.
“Non ce la faccio più” gli dico “di sentir dire a te o a Daniele che vi ho portato via la donna della vostra vita. Non lo sopporto più. Ne parlate come se io non avessi avuto il vostro stesso diritto di starle accanto!” sbotto.
“Io ricordo solo che quando Betty è arrivata a Cartagena era uno scricciolo di donna impaurita dal mondo con una grande fragilità interiore eguale alla sua dolcezza e al suo stupore. Era nascosta in quei vestiti informi, dietro quegli occhialoni e quella frangia orribile. Ricordo che la sera in cui l’ho vista cambiata non riusciva a smettere di toccarsi i capelli e mentre parlavamo sulla spiaggia la voglia di proteggerla è salita in me prepotentemente. Avevo di fronte una donna che si stava costruendo. Ma nonostante ne fossi affascinato, lei mi ha sempre detto che usciva da una situazione difficile che l’aveva distrutta, che l’aveva quasi ammazzata. Ora penso che tu c’entri qualcosa in questo, ma non ho mai saputo cosa tu avessi combinato perché sapevo che parlarne per lei era difficile e quando sono venuto a cercarla e tu ci perseguitavi giorno e notte non ho voluto chiederlo. Comunque, una sera a Cartagena, siamo andati in un party dove erano previsti dei fuochi artificiali. Lì c’erano delle modelle che lei non aveva il coraggio di affrontare ed infatti dopo averla salutata le hanno chiesto subito di Armando Mendoza, e di come fosse possibile che lei avesse lasciato l’azienda. Lei tremava. Io le davo il braccio e lei nel rispondere a quelle donne tremava, come se le stessero togliendole il cuore dal petto e quando le ho chiesto chi fosse Armando Mendoza, lei mi ha risposto ‘Un uomo del mio passato’. Non avevo mai visto una donna terrorizzata dal suo passato come lei. Quella sera ho provato a baciarla”
Cosa?? Betty mi aveva più o meno raccontato questa storia ma devo dire che mi aveva raccontato molto meno di questo. Non posso credere che mia madre aveva ragione nel dire che sicuramente un altro era entrato nella sua vita.
“Io ho provato a baciarla” continua Michel “ma lei si è tirata indietro dicendomi che non era pronta. Che se volevo potevamo essere amici ma nient’altro. Pensa che lei è sempre stata convinta che fosse stata Catalina a chiedermi di corteggiarla, come se lei non potesse esserlo per se stessa, per quello che era. Io ne ero totalmente affascinato”
“Non dirlo a me” gli dico finalmente “Devo dire che Betty non mi aveva raccontato così questa storia.”
“Io non so cosa tu le abbia fatto, ma di sicuro, per ridurla nello stato in cui era, più di tre baci dati in un momento di debolezza ad un altro. Se c’è una cosa che ho imparato è che al centro della sua vita ci sei tu. L’ho imparato sulla  mia pelle. Quando l’ho vista ieri sera, dopo anni che non la vedevo, mi è sembrata un’altra. Una donna bellissima e realizzata, ma è sempre la stessa, perché ancora una volta combatte con se stessa e con Armando Mendoza, perché Armando Mendoza sia al centro della sua vita.”
“Michel” gli dico “vorrei che smetteste di parlare di me come se io l’avessi resa infelice in tutto questo tempo, come il povero idiota che lei ha scelto. Io l’ho amata e la amo ancora!”
“Io Armando non ho detto questo” mi risponde “forse sei tu che ti vedi ‘il povero idiota che lei ha scelto’. Se tredici anni fa fosse venuta a Cartagena con me, perché era libera dall’amore che provava per te non ci sarebbe stato nessun uomo più felice di me. Lei però ha scelto te, perché ama te. Il punto è che lei ti ama. E che tu dovresti smettere di sentirti migliore o peggiore di qualsiasi altro uomo. Sbagliamo tutti, anche tu. Se lei ha baciato un altro, dovresti anche iniziare a pensare quali siano le tue responsabilità per il suo comportamento. Metti da parte il tuo orgoglio e cerca con lei una soluzione, perché l’unica cosa che so è che lei potrebbe sopravvivere senza di te ma non vivrebbe più!”
“Non riesco a capire come tu possa pensare una cosa del genere!” gli dico un po’arrabbiato “Tutti sembrate convinti del fatto che lei mi ami più della sua stessa vita eppure è stata lei a baciare un altro. È stata lei che ha deciso di iniziare una specie di affettuosa amicizia con Daniele senza che io ne sapessi niente. Lei ha deciso di cambiare look, di fare un servizio fotografico. È lei che è diventata un’altra … eppure chissà perché la colpa è mia!”
“L’unica colpa che avrai è quella di essere scappato se lascerai che lei si senta colpevole di voler essere diversa da quello che vuoi tu. Perché allora la perderai e allora smetterete di vivere perché non potrete stare insieme né stare divisi. Pensaci” mi dice e va via.

Sono molto confuso, tutti si sentono in dovere di dirmi cosa sentire e cosa provare. Se ripenso a questa mattina non posso fare a meno di credere che lei mi ami. Ma fare l’amore non è servito a niente. Non mi sento più sicuro per questo. E ciò che mi disturba di più è che una parte di me vorrebbe crederle, vorrebbe superare questa storia e declassarla a un errore di Betty come sembra essere, ma una parte di me sembra non volerlo accettare e non si capacita di come sia stato possibile che lei facesse una cosa del genere. Temo che il suo coinvolgimento con lui sia maggiore anche di quello che lei ammette a se stessa. Sono venuto qui in cerca di prove a sostegno della mia tesi. Vorrei tanto credere a quello che dice Michel ma sento che dentro di me qualcosa si è rotto, io non mi fido più di lei.

 

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Capitolo 40
*** Daniele ***


Il viaggio a Lima si è rivelato molto diverso da come l’avevo immaginato. Perché di certo non avrei mai pensato che Armando Mendoza piombasse qui.
I nostri rapporti sono molto cambiati da quando lei gli ha detto che ci siamo baciati. Certo, onestamente, se fossi stato nei suoi panni anche io non avrei reagito bene. Il punto è che non è la reazione di Armando che mi interessa, quanto quella di Betty.
Lei è assolutamente distrutta dal fatto che lui abbia preso male la notizia. La reazione di lui era prevedibile per tutti, forse tranne che per lei. Probabilmente lei pensava che lui non avrebbe reagito così ma l’avrebbe perdonata istantaneamente, mentre lui ne sta facendo un’autentica tragedia.
Questa è una cosa positiva affinchè io faccia la mia mossa. Infatti questo viaggio cascava a fagiolo.
Durante il viaggio in aereo, ho provato a stuzzicare un po’ Betty, ma lei mi ha detto che avrei solo dovuto provare a ribaciarla e mi avrebbe schiaffeggiato di nuovo.
Quello che mi piace di lei è che sa essere mia amica e contemporaneamente riesce a provocarmi, facendomi sentire VIVO e compreso.
Mi ha detto che la discussione con Katarina le ha lasciato l’amaro in bocca. Perché lei non vuole rovinare nessuna famiglia. Lei ama Armando e intende fare di tutto per tornare con lui.  Ma io non sono pronto a rinunciare a lei, come lei pensa.
A Katarina ho raccontato tutto. Lei ha detto di capirmi, ma non so se mi capisca per davvero. Non sono più il Daniele che ha conosciuto in Germania. E io non riesco a metabolizzare la storia del suo arresto. Mi sento incapace di affrontare con lei questo argomento, forse perché in realtà io non l’ho mai amata davvero, lei. Mi sono solo illuso. E di sciuro gliel’ho fatto credere.
Mi chiedo quali sono le persone veramente importanti nella mia vita e la risposta che so darmi è Giulio e Betty. Non sono ancora pronto a rinunciare a lei. Armando dovrà vedersela con me.

La riunione è andata abbastanza bene. Quando siamo arrivati in albergo cercavo solo il modo di far cadere Betty in tentazione e farla venire nella mia stanza.
E invece, con una elevata concentrazione di sfortuna su di me, ha incontrato questo tale Michel Doinel, che non so chi sia. A cena ho scoperto che era un amico che ha conosciuto a Cartagena, che tra di loro le cose stavano per diventare serie ma non è successo perché lei era innamorata di Armando. Poi ho collegato che Marcela mi aveva raccontato di un francese con cui Betty aveva intrapreso una sorta di relazione che aveva fatto impazzire Armando.
Sono rimasto sbalordito dalla confidenza che c’era tra i due perché non mi aspettavo che fossero amici fino a questo punto. Dopocena lui le ha chiesto di fare una passeggiata e lei ha accettato senza esserne minimamente turbata. Certo, c’era la fidanzata di questo tizio, ma non è stato solo questo. Si vedeva chiaramente che lui occupa un posto importante nella vita di Betty e che lei lo rispetta. Questo tizio ha completamente rovinato i miei piani insomma. E in più è arrivato Armando.
Ero proprio dietro la mia porta a spiare quando tornava Betty, per fare la mia mossa, ma sul più bello è arrivato Armando. Betty non era nella sua stanza, perché ovviamente era in giro con questo Michel, ma lui non poteva saperlo e io mi sono divertito a farlo stare sulle spine dicendogli che non poteva entrare nella mia stanza per vedere se ci fosse Betty. La cosa bella è stata che lui era sicuro che lei fosse con me. Non pensavo che pensasse che i miei rapporti con sua moglie si fossero evoluti fino a questo punto. Anche se in effetti io lo vorrei, eccome se lo vorrei.
Poi è arrivata Betty, con Michel. Armando si è dovuto mortificare tantissimo, ma alla fine di tutto, io sono andato a dormire da solo e lui con Betty.

Ora siamo di ritorno dal nostro incontro con la seconda azienda. Subito dopo pranzo prenderemo il volo per tornare a Bogotà. So che Armando la aspetta in albergo.
“Betty” le chiedo “Armando viene in aereo con noi? Non vorrei che l’aereo esplodesse”
“Non so che biglietto abbia per il ritorno, ma se necessario cambio io aereo, perché non voglio di certo tornare con lei Daniele se c’è Armando”
“Com’è gentile Beatriz, ma questo non cambia il fatto che noi due abbiamo un discorso in sospeso” le dico
“Noi non abbiamo nessun discorso in sospeso!” mi ribatte con veemenza “Se pensa che i nostri baci siano stati qualcosa di diverso da un errore, si sbaglia di grosso!”
“Sono ammirato dal suo tentativo di negare la sua attrazione nei miei confronti ma non può farlo, perché anche lei la sente” le dico
“Lei Daniele è davvero folle se pensa una cosa del genere!”mi dice
“E lei è folle a pensare che non sia vero!”
Arriviamo nella hall dell’albergo e vedo che Armando si sta avvicinando. Non posso farmi sfuggire l’occasione di fare la mia mossa. Senza neanche darle il tempo di accorgersene le passo la mano dietro la schiena, la avvicino a me e la bacio sulle labbra. Con la coda dell’occhio vedo che Armando è praticamente a tre metri da noi e che ha visto tutto.
Betty non ha il tempo di riprendersi, quando si accorge che Armando ci sta guardando si stacca immediatamente da me, mi spinge indietro e quando vede che Armando sta andando via gli corre dietro.
Molto soddisfatto di me stesso, vado in camera e poi a pranzo.

Non so cosa sia successo tra di loro ma alla fine Betty, torna con me sul volo di ritorno. Vedo che ha pianto perché ha il volto arrossato. Mi dispiace per lei, so che l’ho messa in un casino ma prima si rende conto che deve lasciar andare Armando, prima potremo essere felici insieme.
Siamo tornati ieri dal viaggio a Lima, e nonostante oggi la giornata in Ecomoda sia davvero frenetica, Betty non è venuta al lavoro. Sono un po’ preoccupata per lei, ma non oso chiamarla. Allora vado a parlare con Nicolas Mora, lui saprà dirmi di certo qualcosa.
“Buongiorno dottor Mora, volevo chiederle se per caso sa se Beatriz viene oggi al lavoro.”
“No” mi dice lui “non viene, mi ha delegato a svolgere il suo lavoro al suo posto e ad andare a tutti i suoi appuntamenti”
“Ma sta bene?” gli chiedo
“Si! È solo un po’ stanca per via del viaggio” mi dice.
Torno nel mio ufficio e mi metto al lavoro.

Verso l’ora di pranzo vengo raggiunto da Katarina e Giulio. Mi chiedono se possiamo andare a mangiare fuori. Io non riesco a rifiutare nulla a mio figlio soprattutto se ha quello sguardo speranzoso. Vedo che la banda delle racchie sta confabulando. Probabilmente Betty ha già parlato con loro e mi stanno spiando, per raccontarle quello che faccio o non faccio.
Io e Katarina cerchiamo di avere dei rapporti civili. Il pranzo passa tranquillo, mio figlio si diverte anche se è chiaro che io e lei non siamo rilassati come eravamo sempre.
Quando rientro in ufficio, Katarina chiede a Giulio di aspettarla un attimo nel corridoi dove ci sono le sedie per la gente in attesa di essere ricevuta.
Entra nel mio ufficio con me e mi chiede se va tutto bene.
“Daniele, questa mattina non mi hai dato nemmeno il tempo di chiederti come era andata.”
“E da quando ti interessa come va il lavoro all’Ecomoda?” le dico
“ Sai bene che non mi riferisco al lavoro all’Ecomoda e che ti sto chiedendo se è successo qualcosa tra te e Betty!”
“Non ti riguarda” le dico
“Come fai a dire una cosa del genere?” mi chiede “Mi riguarda eccome”
“Non è successo quasi niente, perché siamo stai raggiunti da suo marito!”
“E’ il quasi che mi preoccupa. E tu non ti sei fatto il minimo scrupolo immagino. Non ti interessa se stai rovinando la sua famiglia e anche la nostra … ma chi sei tu?” mi chiede
“Questo sono io. Sono il vero me. Sono sempre stato così. Quando ero in Germania ho pensato di poter essere un uomo migliore di quello che ero ma a quanto pare non lo sono. Lo sai, mi sono reso conto di non averti mai amato veramente. Io voglio solo Betty. È lei la donna della mia vita. L’ho capito tropo tardi! Non avrei mai dovuto lasciarla nelle grinfie di Armando Mendoza”
Katarina si alza e mi da uno schiaffo in pieno viso.
“Sei solo un verme” mi dice “Mi fai schifo, sei un essere incapace di perdonare. Stai rovinando la nostra famiglia per una donna che non ti vuole. Me l’ha detto lei. E inoltre tu non ami nessuno. Ami solo te stesso! Altrimenti  qualunque fosse stata la situazione non mi avresti mai abbandonata in Germania da sola in galera, portandomi via mio figlio. Sono certa che al primo errore tu mollerai anche Betty. Perché non sai amare nessuno. Solo te stesso, mi fai pena e sono dispiaciuta che tu sia il padre di mio figlio!”

 Improvvisamente sentiamo una baraonda davanti il mio ufficio. Apro la porta e vedo Betty a terra che si sostiene la pancia mentre Giulio viene trattenuto da Nicolas.
"Cosa succede?” chiedo allarmato. Vedo che Betty è a terra e sta sanguinando.
“Betty era appena arrivata” mi racconta Annamaria e il bambino appena l’ha vista ha iniziato a prenderla a pugni sulla pancia! Poi lei cercava di difendersi ma lui l’ha spinta e lei ha sbattuto contro il mobile che le è caduto addosso.
“ Il mio bambino” dice Betty “il mio bambino”. Vedo che Mario Calderon la sostiene. “Betty, stia tranquilla, abbiamo chiamato l’ambulanza sta per arrivare”.
“Giulio, perché lo hai fatto?” gli chiedo. Lo vedo che è adombrato. “perché lo hai fatto?” gli richiedo.
“Mi ha detto che mi odiava perché volevo distruggere la vostra famiglia, perché volevo portarti via da sua madre” dice Betty con una voce flebile.
“Giulio” lo accarezza Katarina “hai sentito la mia discussione con papà?” gli dice abbracciandolo.
“Io non voglio che tu vai via, voglio che siamo una famiglia!” scoppia a piangere mio figlio. “Voglio una mamma e un papà veri pure io, come quelli di Roberto!”

In quel momento arrivano i soccorritori che caricano Betty in ambulanza, mentre Mario Calderon chiama Armando.

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Capitolo 41
*** Betty ***


Sono in ospedale, in una stanza con Armando. Mi hanno fatto un sacco di controlli. Per fortuna non ho nulla di rotto, e il sangue che mi ha fatto terrorizzare pensando che fosse del bambino è un taglio che mi sono fatta sul bacino andando a sbattere contro il mobile. Ho un taglio di sei centimetri quasi sul coccige e mi hanno dovuto dare dei punti. Per fortuna il bambino sta bene. Ma sono qui in ospedale sotto osservazione per evitare che ci possano essere eventuali distacchi della placenta o rottura del sacco amniotico.
Fare l’ecografia è stata una tortura. Non riesco a stare sdraiata supina perché il taglio mi fa malissimo. Il peso del bambino è praticamente tutto lì. Però ho pianto di gioia quando l’ecografista ci ha detto “La vostra bambina sta bene, per il momento è tutto a posto!”
“La nostra bambina?” ho detto guardando Armando con le lacrime agli occhi.
“Non lo sapevate?” ha chiesto il dottore  “Scusaaate, pensavo che lo sapeste!”
“Non si preoccupi dottore” gli dice Armando “l’importante è che stia bene e che vada tutto bene!”
Entra il ginecologo dell’ospedale e ci dice “Allora Betty, per fortuna sembra tutto ok, anche dell’ecografia, ma io per sicurezza vorrei che lei stanotte restasse qui in osservazione. Domani mattina se non ci sono novità potrà andare a casa. Ma deve stare almeno una settimana a riposo. Perché ha preso una bella botta, domani avrà tutta la schiena piena di lividi e sarà molto doloroso. Deve riguardarsi, se vuole che la sua bambina non abbia alcun problema!”
“Va bene dottore” dico piangendo
“Non faccia così Betty” mi consola il medico. “Sua figlia è ben protetta e nel suo ventre e purtroppo queste cose possono succedere”.
Sento Armando che si avvicina e mi prende una mano. “Ora la faccio trasferire in una stanza singola così può riposare”.

Mi trasferiscono in una stanza singola e mi dicono che devo riposare. Però ci sono i miei amici fuori che sono molto preoccupati per me, se voglio posso farli entrare un attimo, ma poi devono andare via. Accetto e vedo che entrano tutte le ragazze della banda. Hanno le lacrime agli occhi. Sono tutte preoccupate per me e per il bambino. Mentre loro entrano vedo Armando uscire.
“Come stai Betty? Come ti senti?” mi chiede Mariana
“Sono stata meglio” le dico e inizio sommessamente a piangere. Le mie amiche sanno tutto quello che è successo tra me e Armando e Daniele.
“Perdonami Betty” mi dice Annamaria “per non aver capito che il bambino si sarebbe lanciato su di te!”
“E come avresti potuto!” le dico. “No stai tranquilla non ce l’ho affatto con te!”
“Ragazze”dice Inesita “abbiamo visto che sta bene, ora lasciamola riposare”. Mi salutano tutte a turno e vanno via. Dopo di loro entra Nicolas. Il mio amico di sempre. Il mio più caro amico. L’unico tra tutti che pensa ad abbracciarmi come può e tra le quali braccia mi sciolgo in un pianto a dirotto. Come sempre, quando qualcosa va male nella mia vita, lui è sempre il primo a correre. Per dodici anni è stato il secondo, ma dati i miei rapporti con Armando penso che ritroverà il suo primato.
Dopo aver dato sfogo alla mia tensione, il medico passa e chiede ad Armando e Nicola chi vuole restare. In ospedale permettono che solo uno di loro resti con me. Naturalmente con me rimane Armando.

Quando rimaniamo soli, mi portano qualcosa di leggero da mangiare e mi danno un calmante per farmi dormire e alleviare un po’ il dolore. Io vorrei parlare con Armando, che si siede sulla poltrona messa a disposi dizione dall’ospedale ma non riesco a dirgli niente.
Ripenso alla nostra discussione di ieri sera a casa e di stamattina.
Non ho avuto più sue notizie da quando ha visto Daniele che mi baciava in albergo. Daniele questa me la pagherà. L’ha fatto di proposito ed io come una stupida solo in quel momento mi sono resa conto per CHI sto rischiando di perdere la mia famiglia. Daniele è sempre Daniele. Ero così felice ieri mattina, quando mi sono svegliata e Armando era accanto a me e io ero abbracciata a lui come sempre. È stato uno dei più bei risvegli della mia vita. Per un attimo ho creduto che tutto tra di noi potesse aggiustarsi. Sono passati solo tre giorni da quando ho detto ad Armando la verità ma sembra essere trascorsa una settimana. Quante emozioni in così pochi giorni. Sentire che era me che voleva è stato bellissimo. Io non ho mai smesso di amarlo in tutto questo tempo, ma forse è il caso che lo convinca a parlare dei nostri problemi.
Di ritorno a casa, non sapevo niente di lui, poi invece è passato da casa perché aveva bisogno di cambiarsi e abbiamo avuto la prima furiosa litigata.
“Armando non penserai che io stessi baciando Daniele di proposito?” gli ho detto
“Io credo a quello che vedo” mi ha detto “E non so chi stesse baciando chi, ho visto solo che vi stavate baciando, poche ore dopo che noi due abbiamo fatto l’amore!” mi ha detto furioso.
“Non ero io a baciarlo!” gli ho detto “Lo sai che è stato Daniele a baciarmi quando ha visto che ti stavi avvicinando. Come fa sempre!”
“Non voglio saperne più niente Betty!” mi ha detto “Qui l’unica cosa che mi sembra palese è che tu non puoi averci tutti e due!”
“Ma io voglio solo te, non voglio lui” gli ho detto
“Non ne sono così sicuro”mi ha risposto lui. “Non so neanche se tu ne abbia la consapevolezza, tu sei attratta da lui. Sei l’unica con cui è riuscito a instaurare una specie di rapporto di amicizia, o quello che è. Perché lui ti piace! Non lo devi negare!”
Le sue parole mi hanno lasciato perplessa e mi hanno fatto pensare a quello che mi aveva detto Nicola e cioè che mi piaceva l’idea di avere qualcuno che mi lusingasse, che mi corteggiasse e al tempo stesso di avere lui come marito.
“Forse hai ragione” gli ho detto “E ti chiedo scusa per questo. È vero sono stata attratta da Daniele. Ma non per quello che credi tu. Non mi interessa dal punto di vista sessuale”
“Questo lo so” mi ha detto lui arrabbiato “Se fosse stato così il problema sarebbe stato molto meno grave!”
“Armando” ho ribattuto io “Come puoi dire una cosa del genere?”
“Qui” mi ha ribattuto lui “non è importante cosa dico io, è importante cosa dici tu, cosa provi tu. Perché io non posso stare con una donna che si sente attratta da un uomo che non sono io.”
Ha preso alcuni vestiti ed è andato via.
Non ho saputo più niente di lui fino a stamattina. Nella notte non sono riuscita a chiudere occhio perché pensavo alle sue parole. Non riuscivo a smettere di pensare a lui che diceva ‘non posso stare con una donna che si sente attratta da un uomo che non sono io’. Non riesco a capire come sia possibile che nonostante io abbia l’assoluta certezza di amare Armando, sia stata attratta da Daniele.
Però dopo l’episodio nella hall dell’albergo, tutto mi è tornato chiaro nelle mente. Io voglio solo Armando e quando è venuto a casa avrei voluto dirglielo. Invece non me ne ha quasi dato la possibilità. Innanzitutto è venuto ad un orario in cui non pensava di trovarmi, ma io ero troppo stanca per andare in ufficio, quindi mi sono alzata più tardi e ho lavorato da casa.
Quando è arrivato si è fermato e mi ha detto quello che aveva deciso. Altrimenti probabilmente mi avrebbe lasciato un biglietto e fatto trovare l’armadio vuoto.
“Senti Betty” ha iniziato “ho pensato che non ha senso che io stia qui. Non riesco a stare in casa con te e non posso fare così avanti e indietro. In questi giorni ho trascurato il mio lavoro in maniera vergognosa e i ragazzi non se lo meritano, quindi ho deciso di andare via da casa”.
Non mi ha dato il tempo di rispondergli niente. L’ho visto solo prendere una valigia e riempirla alla rinfusa con i suoi vestiti.
E’ tornato in soggiorno e mi ha detto “Forse è meglio che tu richiami i tuoi genitori, così non sei sola. Anche se per qualsiasi cosa tu abbia bisogno io ci sono. Io vado a stare a casa dei miei genitori.”

In quel momento ho realizzato che lo stavo perdendo per davvero o che l’avevo perso. Non mi ha dato la possibilità di dirgli niente. Di dirgli quanto fossero tumultuosi i miei pensieri. Semplicemente voleva andare via. È stato a quel punto che ho capito che se non volevo perderlo, se avessi voluto dare una chance al nostro rapporto avrei dovuto fermarlo.
Mi sono alzata dal divano e sono andata verso l’ascensore. Mi ci sono piazzata di davanti e con voce molto ferma gli ho detto “Tu non vai da nessuna parte”!
“Cooosaa?” mi ha detto lui.
“Hai capito benissimo” gli ho detto “Tu non vai da nessuna parte!”
“Vuoi impedirmelo?”mi ha chiesto
“Si” gli ho risposto
“E cosa te ne da il diritto?”
“Il diritto se non ce l’ho me lo prendo!” gli ho detto
“Betty togliti da davanti l’ascensore e fammi uscire!”
“No” gli ho risposto
“Ma non capisci che non voglio stare con te? Perché devi costringermi?” mi ha chiesto
“Perché tu non vuoi veramente andare via. Tu mi ami e anche io!”  gli ho risposto
“In questo momento veramente ti odio!” mi ha detto
“Lo capisco. È legittimo che tu possa provare questi sentimenti nei miei confronti, ma non andrai via da casa. Puoi odiarmi quanto vuoi, ma qui in casa nostra!”
“Betty, non voglio starti vicino, non lo capisci?”
“Si lo capisco, questo significa che dormiremo in camere separate, ma non ti lascio andare via”
“Come puoi chiedermi una cosa del genere?” mi chiesto ancora
“Noi siamo una coppia. Io voglio che risolviamo insieme i nostri problemi. Non voglio Daniele, non l’ho mai voluto. Voglio solo te. Se tu ora esci da qui le nostre strade si separeranno. Io mi arrabbierò, deciderò di non parlarti e sarà più difficile ricucire il nostro rapporto!”
“Ma non capisci che per me tutte queste cose succederanno se resto qui?”
“Si può essere. Ma tu mi hai giurato il giorno del matrimonio che saremmo stati insieme nella buona e nella cattiva sorte!” gli ho detto
“E tu hai giurato di essermi sempre fedele!”ha ribattuto lui.
“Vedi …? Dobbiamo risolvere i nostri problemi assieme. Non dobbiamo stare separati. Dobbiamo parlarne, ma insieme. Se tu ora te ne vai è come se mi dicessi che il nostro matrimonio non vale niente, qualsiasi sia l’errore che possa aver fatto!”
“Betty io non mi fido di te” mi dice sputando finalmente il rospo
“E allora quale situazione migliore di quella di stare nella stessa casa per controllarmi?” gli ho detto. “Non ti fidi, ma ti puoi fidare. Te lo dimostrerò. So già che devo riguadagnarmi la tua fiducia. Ma solo insieme siamo forti. Solo insieme possiamo superare questo momento. Separati non siamo niente. Insieme possiamo essere tutto. Lo siamo stati e torneremo ad esserlo” gli ho detto.
Il mio discorso mi è sembrato molto convincente. Mi sono allontanata dall’ascensore ma lui è uscito portandosi dietro la sua valigia. Ho avuto l’impressione di aver perso tutto. Sono rimasta inebetita. Dopo cinque minuti che lo guardavo fissa con le lacrime che mi scendevano copiose, si è riaperto ed Armando è rientrato.
“Va bene resto” mi ha detto “ma dormo nella stanza degli ospiti e anche se resto sono molto arrabbiato, deluso, ferito e non mi fido di te” ha aggiunto.
In quel momento avrebbe potuto dire le cose peggiori ma io ero troppo felice di vederlo tornare “Va bene” gli ho detto sorridendo.
“Betty, non c’è niente da ridere” mi ha detto lui arrabbiato. E poi ha aggiunto “Ora vado al lavoro”
“Anche io penso di andare in Ecomoda dopo pranzo!” gli ho risposto
“Va bene. Allora a stasera” mi ha detto.

Sono andata felice in azienda. Pensando di starci poco e di tornare presto a casa perché da questa sera avrei potuto gettare le basi per recuperare il mio matrimonio. E invece sono qui in ospedale. Il mio bambino rischia ancora la vita e io sono incapace di spiegare ad Armando qualsiasi cosa.

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Capitolo 42
*** Armando ***


“Ti rendi conto che quella donna ci ha provato per tutta la cena??” mi urla Betty non appena entriamo a casa  nostra. Non l’ho mai vista così furiosa, nemmeno quando ha scoperto l’Oracolo delle dee o quando abbiamo litigato per la storia successa con la banda di ladre donne.
Saranno gli ormoni penso!
“Betty calmati” le dico “potresti fare male alla bambina!”
“Se permetti lo decido io” mi risponde lei.
Sono passate tre settimane da quando è stata in ospedale. In tutto questo tempo si è molto cautelata e ha lavorato da casa. La prima settimana è stata terribile perché aveva la schiena piena di lividi, i punti sul coccige non le permettevano di trovare una posizione comoda ed era abbastanza intrattabile. Non riusciva a stare seduta, né sdraiata, né supina, stava bene solo se si appoggiava su un fianco o in piedi. Poi piano piano ha iniziato a guarire e quando finalmente le hanno tolto i punti le cose sono migliorate. Sta per finire il sesto mese di gravidanza e siamo andati al controllo tre giorni fa, per fortuna è andato tutto bene e la bambina non ha risentito del suo incidente.
“Armando” mi dice “dimmi cosa c’è tra te e quella donna!”
“Non c’è niente tra di noi” le rispondo
“Davvero pensi che io sia stupida?” mi dice
E’ successo che Parker Jackson Ross, il magnate americano, è venuto in Colombia e vuole visitare la New Tech perché sarebbe interessato a fare degli investimenti nell’azienda. A quanto pare le modifiche che Manuel ha fatto sulle sue navi hanno non solo risolto il problema ma anche fatto un’ottima impressione al proprietario della compagnia.
Parker Jackson Ross mi ha invitato a cena. Naturalmente io non potevo rifiutare visto che sono il Presiedente della New Tech, ma pensavo che ci sarei andato da solo. Invece Manuel mi ha chiamato per dire che ci sarebbe stata anche sua moglie, quindi per evitare di essere scortese sarei dovuto andare anche io con mia moglie.
Mi è costato chiedere a Betty di partecipare. Un po’ perché so che non è ancora completamente guarita, un po’ perché io non sono riuscito ad essere presente quando me l’ha chiesto lei e soprattutto perché non mi andava di dover fare finta di essere la coppia più felice del mondo quando è palese che non lo siamo affatto.
E’ vero che non sono andato via di casa ma praticamente viviamo come due coinquilini. Io dormo nella camera degli ospiti e ho spostato lì tutte le mie cose. Per fortuna siamo riusciti a trovare una governante a ore che si occupa della casa, perché Betty nelle sue condizioni non potrebbe.
A dire il vero Betty ha provato tante volte a parlarmi ma io non ho mai voluto. Le ho detto sempre “No Betty, ancora no…”
Non so di quanto tempo abbia bisogno per elaborare il tutto. Di certo di ritorno dal viaggio da Lima, ero furioso, volevo solo andare via di casa, il più possibile lontano da lei. Dopo quello che era successo tra di noi, vederla baciare Daniele Valencia ha aperto dentro di me una voragine che non si vuole richiudere.
Quando lei mi ha impedito di lasciare la nostra casa, mentre io avevo già fatto la valigia, anche se ero arrabbiatissimo mi ha fatto felice. Vederla lottare per me, per noi, mi ha convinto a restare.
“Armando” mi richiama alla realtà Betty
“Si, cosa c’è”. La guardo. Quando le ho chiesto se venisse alla cena lei mi ha risposta di si senza pensarci più di tanto. Non potevo non farlo, da questo incontro avrebbe potuto dipendere il futuro della New Tech. Era ed è bellissima nel suo vestito color corallo. Non è per niente provocante, anzi al contrario. L’unica cosa scoperta sono le spalle e le gambe dal ginocchio in giù, ma questo non ha evitato che tutti gli uomini si voltassero a guardarla non appena siamo entrati e usciti dal ristorante. Mi sono accorto dopo, che con lei non è mai una questione di bellezza e basta, quanto piuttosto di fascino. Ha ragione Mario quando dice che stile e classe non dipendono dai vestiti che indossa ma sono sue proprie doti naturali.
“Dimmi quando vi siete per davvero conosciuti tu e quella donna!” mi chiede “Non penserai mica che io creda alla storiella che vi siete conosciuti tanti anni fa, all’università, come hai detto a tavola. Potete darla a bere a Parker Jackson Ross non a me!”
In effetti sono rimasto di stucco quando l’ho vista e non pensavo che fosse la moglie di Parker Jackson Ross.  Siamo entrati nel ristorante che loro ci stavano già aspettando al tavolo. Per come si erano seduti non ho potuto fare a meno di sedermi accanto a lei mentre Betty si è seduta accanto a lui, di fronte a me.
“Armando” mi permetta se la chiamo così mi ha detto il magnate “Dove nascondeva una moglie così bella? Adesso capisco perché in Alaska ha fatto il diavolo a quattro per tornare in tempo a casa” ha aggiunto.
La sua battuta mi ha profondamente infastidito. Ma di certo lui non sa quanto io sia suscettibile all’argomento in questo momento.
Poi lei mi ha visto e mi ha detto “Armando non ti ricordi di me? Non posso credere che tu mi abbia dimenticato!”
“Vi presento mia moglie, Faith Jackson Ross, ma a quanto pare voi già vi conoscete” ha detto lui rivolgendosi a me e Betty.
“Faith che sorpresa trovarti qui” le ho detto abbracciandola. “Si in effetti io e lei ci conosciamo dai tempi dell’università, ma di sicuro allora non era la signora
Parker Ross e se non sbaglio studiavi arte vero?”
“Armando vuoi dirmi o no la verità? Devo chiamare un investigatore privato?” mi chiede Betty. Non so come faccia ma lei ha sempre un sesto senso riguardo queste cose. Non me ne fa passare una.
“Abbiamo avuto una relazione” le dico alla fine “Ai tempi dell’università stavamo insieme va bene?”
Mi torna in mente Faith che dice a cena ‘All’inizio non volevo partecipare a questa cena, le cene di lavoro sono così noiose, ma poi ho sentito Armando Mendoza, colombiano e ho deciso che dovevo assicurarmi se fossi tu!’
“Coosaaaa?” dice Betty, toccandosi la pancia e correndo in bagno a vomitare.
La seguo . “Ti senti male?” le chiedo. Sta vomitando praticamente tutta la cena.
“No sto bene” mi dice alla fine “ Voglio solo un po’ d’acqua”. Se ne va in camera nostra e si cambia. Poi viene nella stanza degli ospiti con una tazza di camomilla in mano. Si siede sul letto dove io sono sdraiato e mi dice “Ora tu mi racconti tutto dall’inizio”.
“Cosa c’è da raccontare?”le dico
“Come cosa c’è da raccontare? Non sopporto il tuo tono sbrigativo!”mi dice “E” mi ferma mentre io sto per dire qualcosa “non dire una cosa tipo, ‘con tutte le donne che ho avuto se dovessi raccontarti di tutte loro non usciremmo di casa per una settimana’. Da come lei ti ha guardato per tutta le cena, è ovvio che la vostra non sia stata una storiella qualsiasi. Armando quella donna ha cercato di affascinarti per tutta la sera!”conclude
“Betty” le dico io “ti ho detto che abbiamo avuto una storia all’università!”
Fa bene a non credermi, mica le posso dire adesso che Faith è stata LA storia che ogni studente vorrebbe avere, tanto sesso selvaggio e risate, per un intero anno, prima che tornassi e iniziassi la mia storia con Marcela. Non posso dirglielo perché le sto praticamente facendo la morale da un mese per quanto ha combinato con Daniele. Ma è diverso mi dico. Io ero giovane e libero allora. Lei era sposata, guarda caso con me e incinta di mio figlio quando ha iniziato questa specie di flirt con lui.
“Se tu non vuoi dirmelo, lo chiederò a lei!” mi dice
“Abbiamo avuto solo una storia che non aveva molta importanza. È durata quasi un anno. Poi io sono tornato qui, ho iniziato a lavorare all’Ecomoda e ho iniziato a frequentare Marcela” le dico
“Da come ti guardava lei non mi è sembrato che poteste aver avuto una storia senza importanza. Di un anno poi.”
“Eravamo ragazzi. Una cosa conclusa almeno vent’anni fa”le dico
“Mi auguro che lo sia, perché secondo me per lei non è affatto così” mi dice
“Cosa te ne sembra della proposta che mi ha fatto?” le chiedo. Questo è il secondo grosso nodo da sciogliere della serata. In effetti Parker Jackson Ross, a parte la questione di Faith è stato molto gentile con me. Mi ha detto di essere rimasto impressionato dalla mia bravura, che gli piace come lavoriamo alla New Tech e vorrebbe comprarla per inserirla nel suo impero. Però non è questo il punto. Lo è il fatto che mi ha detto ‘Se accetti, per te avrei in mente qualcosa di diverso, vorrei che diventassi il vice presiedente della mia compagnia navale. Subito dopo che tu sei partito dall’Alaska ho fatto delle ricerche su di te e so che sei un manager qualificato, hai lavorato nel mondo della moda per tanto tempo, oltre ad essere il figlio di Roberto Mendoza, una delle persone più facoltose della Colombia. So che tua moglie è il presidente dell’azienda di moda creata da tuo padre, che è a conduzione familiare ma con l’offerta che ti faccio io, entri nella stanza dei bottoni dell’economia americana’.
Mi ha lasciato di sasso. Poi ovviamente Faith ha detto ‘Pensaci Armando, mi piacerebbe tanto riallacciare i rapporti con te’.
“Me lo stai chiedendo seriamente?” mi dice Betty
“Si!” le dico
“Bene, io non sono d’accordo. Assolutamente. Dove dovresti trasferiti, in Alaska? E come faremmo con l’Ecomoda? È l’azienda di tuo padre. Se vado via pure io cosa ne sarà dell’azienda? Sai bene che Daniele la sventrerebbe in un secondo. Ma soprattutto, io non voglio andare a vivere in Alaska. Come facciamo con i bambini? Hanno la loro vita qui.”
“Betty, le so tutte queste cose!” le dico
“A meno che tu non voglia riallacciare i rapporti con quella Faith lì, non vedo come tu possa accettare quel lavoro!”
“Ma cosa c’entra Faith, Beatriz?” le dico arrabbiato
“C’entra quanto tu vuoi che c’entri” mi dice.
“Bene, non c’entra niente!” urlo “Non è solo una questione sentimentale Betty, è anche che per una volta mi fa piacere essere valutato per il mio lavoro, avere un riconoscimento per quello che sto facendo!”
“Non c’è bisogno di urlare” mi dice lei. “Quanto al riconoscimento del tuo lavoro, sei tu l’unico che non crede nelle tua capacità!”
“EH?”
“Si Armando, è così. Non te ne sei forse andato dall’Ecomoda per dimostrare a te stesso che valevi qualcosa?? Ebbene ora questa proposta ti dimostra che vali tantissimo. In cinque mesi sei riuscito a portare la New Tech nell’interesse di un magnate americano. E’ palese che tu sia un bravo manager, ma tu non riesci ad accettarlo. Devi sempre sfidare te stesso. Ma per essere migliore di chi?? Con chi stai gareggiando?” mi chiede “Penso che il fatto di dimostrare a tuo padre che hai un valore non c’entri più niente con tutto questo” aggiunge ed esce dalla mia camera.

Rifletto sulle sue parole. Faith non c’entrerebbe niente nella mia eventuale scelta di trasferirmi e di accettare quel lavoro. Non c’entra perché io non ho mai smesso di amare Betty. Non mi importa niente di nessun’altra donna.
In quel momento mi arriva un messaggio sul cellulare. È di Faith.

Ho chiesto il tuo numero a mio marito. Mi ha fatto tanto piacere rivederti. Cosa ne dici se ci rivediamo domani per un caffè? P.S. Carina tua moglie!’
Chiudo il telefono. Ci mancava solo questa. Come se la situazione non fosse già complicata di suo.

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Capitolo 43
*** Betty ***


Oggi è uno dei giorni più difficili della mia vita. Siamo qui seduti nel nostro salotto e abbiamo davanti Giulio e Katarina. Dopo il suo gesto nei miei confronti il bambino è andato da uno psicologo. Non aveva mai manifestato prima alcun tipo di segno di aggressività e non era il caso che prendessero sottogamba quello che ha fatto a me. Tutte queste cose le so perché me le ha dette Katarina, la quale è stata molto gentile con me. Mi ha chiamato spesso per sapere come stessi e per dirmi del bambino.
Mi ha chiesto se fossi disponibile ad incontrare il bambino come voleva il medico perché lui avrebbe dovuto chiedermi scusa per capire a fondo quello che aveva fatto. E doveva esserci anche Armando.
Naturalmente Armando non voleva esserci, se fosse stato per lui erano sufficienti due sberle per Daniele e una bella punizione per il bambino. E invece venuto fuori, come era prevedibile, che Giulio ha dell’aggressività repressa. Che ha sofferto moltissimo per la separazione dei genitori e che ha dato sfogo alla sua rabbia nel modo sbagliato.
Adesso è qui di fronte a me, ma non dice niente. Io gli ho preparato una merenda, con la torta al cioccolato che gli piace tanto. Lo so perché quando è venuto qui a casa mia a giocare con Roberto ne hanno mangiato da soli quasi metà. Adesso però tiene gli occhi bassi.
“Forza” gli dice sua madre “devo chiedere scusa a lei e ad Armando per quello che hai fatto”.
Lui solleva gli occhi, mi guarda e mi dice “Mi dispiace, non volevo fare male al tuo bambino”.
Io non riesco ad essere indifferente, in fondo è solo un bambino di sei anni che sta pagando gli errori dei suoi genitori. Lo prendo in braccio e me lo metto sulle ginocchia. Inizio a cullarlo un pochino e gli dico “Sai, nella mia pancia c’è una bambina. Per fortuna sta bene. Vuoi sentirla? Dammi la mano”. Gli prendo la mano e me la appoggio sul pancione. Ad un certo punto lui sente un piccolo colpo.
“Hai sentito?” gli chiedo “Ti sta salutando!”
“Ma cosa fa?” mi chiede lui incuriosito
“Non lo so, forse scalcia oppure si stiracchia, oppure da pugni contro la mia pancia”
“Quando esce dalla tuo pancia?” mi chiede lui
“Tra due mesi circa” gli rispondo “quando nasce puoi venire a vederla che e ne pare?”
“Va bene”. Giulio scoppia a piangere e nasconde il suo faccino nel mio collo.
“Scusami Betty” mi dice tra le lacrime. Anche io piango. Sento la sua sofferenza trapassarmi il corpo. Anche Katarina si asciuga qualche lacrima e penso a quanto sia idiota Daniele Valencia che per un capriccio, per la sua incapacità di perdonare sta mandando all’aria la sua famiglia.
“Giulio” gli dico io “ascoltami. Io non voglio portare via la tua mamma al tuo papà. Anzi al contrario, vorrei tanto che stiate sempre insieme. Spero che tu lo capisca” gli dico
Katarina spinge Giulio verso Armando e gli dice “ Su Giulio devi scusarti anche con lui”.
Lui compito va verso Armando e gli dice “Mi dispiace che ho fatto male a Betty”.
Non so come reagirà Armando. Non ho avuto modo di parlare con lui di niente di niente. Dal ritorno da Lima è chiuso come una fortezza. Ma prima o poi troverò una crepa.  Abbiamo parlato solo di Faith e della proposta di quel Ross.
“Ve bene Giulio, accetto le tue scuse” gli dice “ma non farlo mai più con nessuno. Ok?”
“Va bene” gli dice il bambino e lo vedo scompigliargli i capelli. “Adesso la prendi una fetta di torta? Altrimenti poi la mangia tutta Betty e le fa male!”
“Ma quando torna Roberto?” chiede Giulio ad Armando
“La prossima settimana.” gli risponde lui.
“Quando torna, possiamo andare al mare e fare i tuffi come quando eravamo al mare, e lei aveva il costume tutto scintillante?” gli chiede.
“Vedremo, vedremo” risponde Armando.

Quando stanno per andare via, Katarina mi ringrazia e mi abbraccia. “Grazie per tutto quello che hai fatto per il mio bambino. Lui in realtà è arrabbiato con me e con Daniele. Soprattutto con me perché mio malgrado l’ho abbandonato. Dal momento che Daniele non è riuscito a parlarti, né a vederti, visto che tu rifiuti di avere qualsiasi contatto con lui, mi ha chiesto di darti questa”. Tira fuori una lettera dalla sua borsa e me la porge. Fa per andare via. Ma io la fermo.
“Katarina” le dico “io non ho mai voluto portarti via Daniele. Qualsiasi cosa mi passasse per il cervello quando l’ho baciato, adesso è passata.”
“Lo so Betty” mi risponde lei “i momenti di confusione capitano a tutti. Il problema non sei tu. È lui. È così freddo, non è in grado di amare nessuno veramente. Lo psicologo dice che una paura terribile di lasciarsi andare e di perdere poi le persone che ama. Come è successo con i suoi genitori. Ma questo non spiega il suo voler essere crudele.”
“Cosa farete adesso?” le chiedo
“Non lo so. Mi hanno offerto un  lavoro di consulenza. Penso che lo accetterò. Nonostante tutto se non  voglio che mio figlio soffra per l’assenza del padre dovrò avere a che fare con lui!” mi dice e va via.
Armando ha assistito a questo scambio di battute. Lo guardo fissare la lettera che è nelle mie mani.
Prendo la lettera e ci gioco un po’, non so che farne.
“Vuoi leggerla da sola?” mi chiede mio marito
“No. Non so proprio se voglio leggerla” gli rispondo.
Presa da un impulso decido di leggerla. Mi siedo sul divano e la apro.
Lui non sa che fare. Si mette con le braccia conserte in attesa di un mio qualsiasi gesto. Scorro la lettera e poi gliela passo.
“Sei davvero sicura che vuoi che io la legga?”mi chiede
“Certo!”gli rispondo
 

Carissima Beatriz,
purtroppo non ho avuto altri modi di comunicare con lei, perché si rifiuta di vedermi e ascoltarmi. Vorrei prima di tutto chiederle scusa per il comportamento di mio figlio. So che oggi pomeriggio verrà a casa sua come consigliato dallo psicologo. Spero tanto che riusciate a perdonarlo per il suo gesto e che non perda così l’amicizia di Roberto. Penso che sarebbe bello se nel mondo ci fossero altri due Roberto Mendoza e Giulio Valencia amici per la pelle. Potrebbero fare grandi cose insieme.
Lo psicologo che segue Giulio, ha richiesto la presenza anche dei genitori e mi ha detto che è la mia freddezza che fa soffrire mio figlio. Di sicuro non era necessario che andassi da uno psicologo per sapere che sono un freddo, un cinico. Il medico dice che dietro il mio cinismo si nasconde l’immensa sofferenza mai elaborata dopo la morte dei miei genitori e che sto trasferendo su mio figlio la mia aggressività repressa. Per fortuna Katarina sembra essere in grado di tenere la barra dritta in questo mare in tempesta.
Le scrivo per dirle che mi è piaciuto essere suo amico, per il poco tempo in cui il mio cinismo mi ha permesso di esserlo.
È il mio turno di chiederle scusa. Le chiedo scusa per tutto. Per tutte le parole che le ho detto nel tempo, per le azioni compiute e per tutto il male che le ho procurato. Le dico solo che lei per me non è stata un capriccio. I miei sentimenti per lei sono sempre stati autentici. Dalla prima volta che l’ho vista. Non so perché, ma è così. Lei ha suscitato in me i migliori sentimenti, ma io non sono riuscito a fare altrettanto con lei  e ho lottato contro questo con tutte e mie forze, ma inutilmente. È palese che lei ama e amerà solo Armando Mendoza nella sua vita e nessuno dei miei giochetti potrà mai cancellare il suo amore. Inutile farsi altre illusioni al riguardo. Spero tanto per la sua felicità Betty, che voi riusciate a recuperare il vostro matrimonio perché so che lei non sarà mai più felice altrimenti. Per una volta nella mia vita devo provare a fare la cosa giusta per qualcun altro. E quel qualcun altro è mio figlio. Devo metterlo davanti alle mie esigenze e ai miei desideri. Devo avere cura di lui, perché non voglio crescere un bambino problematico, ma un uomo.
Per fare questo ho bisogno di rimettere nei cardini la mia vita, la mia famiglia. Quindi le comunico ufficialmente che da oggi i nostri rapporti torneranno ad essere squisitamente professionali. Non la importunerò più con le mie visite, né con le mie battute se non è strettamente necessario.
Spero che stia bene e che si stia riprendendo giorno dopo giorno. Soprattutto mi auguro che stia bene la sua bambina e che tutto vada bene fino alla fine.
Le auguro di ritrovare la felicità che io ho distrutto,

                                                          

                                                                                                                                             Daniele Valencia   

 

“Non posso credere che Daniele abbia trovato un cervello nella testa finalmente!” mi dice Armando.
“Già” gli dico.
“Ti dispiace Betty?” mi chiede
“Assolutamente no.”
“Nei sei sicura?” mi chiede di nuovo.
“Ti dirò una cosa, anche se tu non vuoi parlarne, adesso voglio parlarne io” gli dico “ Non ho mai provato una grande stima per Daniele Valencia in realtà. Dalla prima volta che l’ho visto. Non solo per tutto quello che mi diceva o per quello che combinava. Non mi ha mai affascinato per davvero, fino al momento in cui ho visto che si nascondeva dietro una maschera. Anche io sono stata mascherata per tanti anni. Non abbiamo tutti la fortuna di poter essere chi sentiamo di voler essere. Come mi ha detto una volta a Cartagena Cecilia Bolocco ‘stiamo nel posto in cui pensiamo di meritare di stare’. Quando tu hai lasciato l’Ecomoda e io ho iniziato a lavorare con lui, ho capito che forse c’è un Daniele Valencia migliore di quello che è adesso. Questo mi ha affascinato. Il fatto che fossi io a poterlo tirare fuori, che lo potessi cambiare. Tu non c’eri mai. Improvvisamente dopo anni in cui sei stato al mio fianco non c’eri più. E non solo fisicamente. La sera in cui ti ho detto di aver baciato Daniele tu mi hai chiesto “Ti ho forse trascurata Betty?”. La risposta è sì. Si non perché sei andato a lavorare da un’altra parte, ma perché hai smesso di darmi qualcosa di te, quella parte che mi faceva essere una donna migliore, che mi faceva sentire parte della nostra coppia. Io ti ho lasciato fare perché pensavo che tu dovessi provare a essere quello che vuoi essere e sentire di meritare di stare dove vuoi stare, ma ho iniziato ad avere dei dubbi su chi vuoi essere. È qui che si è insinuato Daniele Valencia. Lui cercava di migliorare e tu peggioravi.”
“Betty” mi dice lui sconvolto “io stavo solo lavorando!”
“Lo capisco il tuo entusiasmo per il tuo nuovo lavoro. È tutto legittimo, tutto giusto ma non ho mai saputo cosa si provasse a stare lontani. Ora lo so. Non posso biasimarti se tu vuoi sperimentare nuove situazioni professionali, ma questo Armando non mi piace. Non mi è piaciuto sentire che improvvisamente non facevi più parte delle nostre vite. Davanti avevo un Daniele che pensavo stesse lottando per capire quello che tu già sapevi e tu ti stavi smarrendo!”
“Cosa vuoi dire Betty?” mi chiede
“Voglio dire che ci devi essere. Devi esserci nelle nostre vite perché noi abbiamo scelto di esserci insieme l’uno per l’altro e per i nostri figli!”
“E tu credi che io non lo sappia? E a proposito di questo, tu dove sei? Anche tu devi esserci, non dovevi farti affascinare da Daniele!” mi accusa
“So che ho sbagliato. Ma sono umana anche io! Ho fatto solo un maledetto errore! E se sono qui a dirti queste cose, è perché io ti amo! Perché io non ho mai smesso di amarti. Io sono qui. Sono tornata. Sei tu che devi decidere dove vuoi stare.”

 

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Capitolo 44
*** Armando ***


Sono furioso con Betty per quello che mi ha detto. Come può pensare che io non sia presente nella nostra famiglia e nella nostra coppia solo perché è capitato che non potessi essere presente a qualche evento? Ho sempre creduto nella nostra coppia, ho sempre creduto di poter contare su di lei sempre e comunque, mentre invece lei adesso mi dice che è lei a non aver potuto contare su di me. Che io gareggio contro chi? Per dimostrare qualcosa ma a chi?
Io non la vedo affatto così. Mi sembra solo che in tutto questo tempo io abbia provato ad essere solo me stesso, con scarsi risultati perché alla fine sto perdendo tutto quello che conta di più per me, la mia famiglia. Non posso credere che quello che per me era solo desiderio di affermazione professionale oltre l’Ecomoda per Betty possa essere la mia volontà di disimpegnarmi. Non riesco a capire  come possa pensare una cosa del genere. Eppure lei sembrava l’unica che capisse all’inizio quali fossero i miei sentimenti al riguardo, al punto di spingermi ad accettare questo nuovo lavoro.
Non so se essere arrabbiato o lusingato. Da un lato a me fa piacere fare un buon lavoro, un lavoro che sia tutto mio checché ne dica lei, soprattutto se non lo capisce, se non capisce che mi serve per stare bene. Dall’altro sono lusingato dalle sue parole perché mi sta dicendo che lei vuole me nella sua vita, nella nostra famiglia. Ma il nuovo me non riesce più a nascondere le cose come ho fatto fino a poco tempo fa. E forse lei questo non riesce ad accettarlo. Come io non riesco ad accettare che lei sia un’altra rispetto alla donna che ho sposato e di cui mi sono innamorato. Il punto è che io continuo ad amarla. Quando la guardo sento dentro qualcosa che non so spiegare a parole, ma questo qualcosa mi fa dire che lei è mia e solo mia e che nessuno può portarmela via anche quando la detesto come adesso.
Allo stesso tempo ho così paura di perderla. Paura che ad un certo punto lei si stancherà di me. Non capisco come abbiamo fatto ad arrivare a questo punto. Non lo so proprio. Sto provando tutto e il contrario di tutto.

Sono in ufficio e suona il mio telefono. E’ di nuovo Faith. Non ho ancora risposto al suo messaggio per  prendere insieme un caffè. Adesso non ho nessuna scusa per non risponderle. Mi sto giostrando su un equilibrio molto precario. Non devo indispettirla. Non vorrei mai e poi mai che per colpa mia salti il possibile investimento di Parker nella New Tech.
“Pronto Faith!” rispondo al telefono
“Armando!” mi dice lei “finalmente mi rispondi! Cose ne dici se ci vediamo?”
“Sono oberato di lavoro” le dico
“Questa scusa è vecchia come il mondo! Ci vediamo per pranzo e non puoi rifiutare!”
Ecco. Il punto di non ritorno. Cosa faccio adesso? Non posso non andare. Apparentemente non ne ho motivo. Sarebbe un pranzo tra due ex compagni di università. Il secondo quest’anno. Il primo, con Manuel, mi ha stravolto la vita, questo con lei … non so cosa potrebbe succedere se faccio solo un minimo passo falso.
Chiamo Betty. Meglio mettersi al riparo PRIMA di qualsiasi possibile disastro. Lei è tornata in ufficio stamattina. Compongo il numero diretto.
“Si” mi risponde lei
“Betty” le dico “sono io.”
“Ciao!” mi dice con un tono amichevole. Di solito non la chiamo quasi mai … in effetti quando è stata l’ultima volta che l’ho chiamata dal lavoro? Forse mai.
“Betty” comincio tentennando “volevo dirti che …”
“Si dimmi”
“Mi vedrò a pranzo con Faith. Lei mi ha invitato e non ho potuto rifiutarmi!”
“Certamente” mi dice lei fredda “Non hai proprio potuto farne a meno! Va bene, Armando, vai tranquillo. Ci vediamo stasera, se torni a casa!” e chiude il telefono.  
Immaginavo che avrebbe reagito così. Forse le farà bene stare un po’ sulle spine, d’altronde gliel’ho pure detto che esco con lei. 

Io e Faith ci siamo dati appuntamento davanti alla New Tech. La guardo arrivare. E’ sempre bellissima. Ha i capelli nerissimi e due occhi verdi che sono spettacolari.
“Finita l’analisi?” mi chiede
“Si e sei sempre bellissima!” le dico
“Grazie!”
“Prego!”
“Senti, sono sicura che vuoi andare a chiuderti in un ristorante, voi uomini d’affari siete tutti così!”
“Davvero? Non saprei le dico, quelli che frequento io si chiudono in un ristorante!”
“Immaginavo. Invece io pensavo di prendere un hot dog e di andare a sederci su qualche bel prato che te ne pare?”
“Mi sembra una buona idea!” le dico
“Devi raccontarmi vent’anni della tua vita e anche io!!”

 Abbiamo fatto davvero così. Non posso credere che sto trangugiando birra e mangiando un hot dog in un parco come un ventenne qualsiasi!!
"Non facevo una cosa del genere dai tempi dell’università” le dico e non sto scherzando!
“Immaginavo anche questo. Infatti come vedi io ho un abbigliamento abbastanza sportivo proprio per l’occasione!”
“Noto. Hai preparato davvero tutto!”
“Certo! Allora inizia a raccontarmi tutto quello che devo sapere di questi anni!”
“Proprio tutto no!” le dico “altrimenti facciamo notte!”
“Ma è proprio quello che voglio fare!” mi dice lei con un sorriso sornione. Faith mi ha sempre affascinato perché mi ricorda mia sorella Camila. Ha la sua stessa ironia e la sua stessa voglia di vivere.
“Ho fatto anche delle cose di cui non vado affatto fiero. Ma quelle non posso raccontartele, altrimenti tuo marito non vorrà più lavorare con noi!”
“Come no! Sono soprattutto quelle che voglio sapere. E poi mi interessa anche sapere come hai conosciuto tua moglie!. Mio marito è rimasto favorevolmente colpito da lei. Al punto che quando ha fatto indagini su di te, mi pare ovvio che io non sapessi che tu eri tu, altrimenti non gliele avrei mai fatte fare, gli avrei detto tutto io, comunque quando ha scoperto che lei è tua moglie, pare sia una dei migliori manager mondiali nel campo della finanza e dell’economia, ha pensato che dopo aver sistemato te, doveva trovare un lavoro anche per lei nel suo impero finanziario!”
“Si” le dico “Betty è un genio della finanza. È un talento innato. Se ti racconto la sua vera storia non ci credi!”
“Forza Mendoza … inizia a raccontare!”

Dopo un’ora che le racconto della mia vita mi fermo perché è troppo tardi e devo rientrare nel mio ufficio.
“Devo tornare a lavoro Faith, non posso mica battere la fiacca!”
“Che peccato! Ti avrei ascoltato per ore!”
“Sarà per un’altra volta!”. Mi rimetto la giacca. “Nel fine settimana tornano i miei figli, se sarai ancora qui mi piacerebbe farteli conoscere! Sono molto simpatici!”
“Con molto piacere!” mi dice. “Mi ha fatto molto piacere ritrovarti. Anche io devo raccontarti tante cose, nemmeno la mia vita è stata abbastanza semplice!”
“Mi dispiace! Forse è colpa dell’università, ci siamo così tanto divertiti lì che non ci rimane più gioia per la nostra vita!” le dico
“Perché dici così?” mi chiede “Mi stavi parlando di una vita felice mi pare!” 
“Si tutto sommato si!”
“Sai che non mi ricordo per quale motivo abbiamo smesso di frequentarci?” mi dice lei provocatoriamente. Secondo me se lo ricorda benissimo invece, dal momento che è stata lei a non volermi più frequentare in favore di …. “aspetta che adesso mi ricordo anche il nome … Dorian Brown gloriosissima stella della squadra di basket!” le dico
“Questa storia mi ha distrutto la vita! Mi dice” e si avvicina a me dire pericolosamente. “non ho mai più vissuto una storia libera, senza impegno e profonda come quella con te. Forse quello è stato il periodo più bello della mia vita!”. È ormai arrivata nella prossimità delle mie labbra e mi bacia senza che io abbia la possibilità di fare alcunché. Io non reagisco in alcun modo anzi provo ad allontanarla.
“Sei proprio innamorato di tua moglie!” mi dice
“Si” le rispondo “non riesco a non esserlo!”
“Ma io non voglio portarti via a lei, voglio solamente ricordare il passato!” mi dice e mi bacia nuovamente. Io non vorrei baciarla ma lei non molla la presa, mi ritrovo a rispondere al suo bacio senza neanche accorgermene.

Lo sapevo che avrei combinato un macello. Non dovevo andare a pranzo con Faith! Lo sapevo! Ora come faccio? Non posso dirlo a Betty.
Sto pensando a come gestire questa situazione quando Mario Calderon entra nel mio studio alla New Tech. “E tu cosa ci fai qui?”gli chiedo
“Sono passato per vedere come stai … ho immaginato che qualcosa bollisse in pentola dal momento che Betty è in Ecomoda e sbraita come una leonessachiusa in gabbia. Ti fa onore! Pensa che urla quasi come te” mi dice.
“Davvero?”
“SI. Devi aver combinato qualcosa di veramente grave perché mi ha chiamato nella sua stanza, mi ha detto che visto che tutti gli esseri umani sbagliano anche io posso farlo. Quindi mettiamo definitivamente una pietra sopra alla storia del diario, ma se non gli dico tutto quello che so su una tale Faith Jackson Ross che però ai tempi dell’università non si chiamava di certo così, rischio di essere licenziato in tronco! Una scenata in pieno stile Armando Mendoza insomma! Cosa stai combinando Tigre? E cosa c’entra Faith Fox in questa storia?”
“Tu cosa hai detto a Betty?”gli chiedo
“Che Faith la conosco per via dell’università che avevate una storia di sesso a tutta birra e impegno zero!”
“Hai detto così? Letteralmente così??!” gli chiedo. Lo vedo annuire “Marioooooo! Mi hai praticamente rovinato la vita!”
“Ma io non sapevo che lei non sapesse … !”
 “E io ho fatto ben di peggio! Ho baciato Faith, oggi a pranzo!” gli dico “Betty era nervosa perché l’ho chiamata per dirle che sarei andato a pranzo con lei. Non voglio nasconderle nulla però forse avrei fatto meglio a farlo, almeno adesso potrei nasconderle quello che è successo”.
 “ Tigre non devi dirle niente. Negare, negare e sempre negare” mi dice
“Ma come faccio a negare se ne accorgerà da sola … tu non la conosci come la conosco io!” gli dico “Augurami buona fortuna piuttosto!!!”

Arrivo a casa e trovo Betty seduta sul divano che sta guardando delle fotografie sul suo tablet. Me le mostra. “Le ha mandate Cami” mi dice, “sono molto carine, i nostri figli si stanno divertendo un casino a Londra, anzi a quanto pare, hanno girato mezza Europa da Londra. Sono stati a Parigi, Madrid e in Liguria al mare!”
“Si mio padre è sempre stato bravo a organizzare viaggi. E c’è pure lo zampino di mia sorella Camila sicuramente!”
“Si lo credo anche io!” mi dice “guarda le foto” mi porge l’apparecchio. Sono davvero molto belle. Mio figlio vestito da piccolo Lord è un bijou.
“Non vedo l’ora che ritornino” dico “mi sono mancati terribilmente”
“Anche a me, ma sono felice che non abbiano vissuto questi mesi di stress qui con noi. Sarebbe stato impossibile evitarglielo e io non l’avrei sopportato!” mi dice “Già la bambina qui presente” dice toccandosi la pancia “se non nascerà stressata sarà un miracolo!”
“Non abbiamo deciso che nome darle” le dico
“Mi sembra obbligato scegliere tra Margherita e Giulia” mi dice “ma non so scegliere, penso che prima la vedrò in faccia e poi decideremo, che te ne pare?”
“Mi sembra un’ottima idea!” le dico e mi chino a baciarle la pancia che cresce ogni giorno di più.
“Hai cenato?” le chiedo.  Sono molto divertito all’idea di vederla mentre cerca di dominarsi facendo finta di niente rispetto al mio pranzo con Faith, mentre io so che ha sbroccato di brutto al punto di perdonare Mario Calderon!
“No” mi risponde “tu hai cenato?” mi chiede “sempre che tu abbia fame dopo il pranzo di oggi naturalmente!”

Eccola pronta a colpire come una predatrice. “No, non ho cenato. Ma ho un po’ fame perché oggi ho mangiato solo un hot dog in un parco!” 

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Capitolo 45
*** Betty ***


“Cosa?” gli chiedo. “E siete andati in un parco?”
“Si” mi risponde “Faith dice che noi uomini d’affari stiamo troppo spesso chiusi nei ristoranti. Un po’ di aria ci fa bene!”
“Faith dice?” dico a mia volta “e che altro dice?”. Mi alzo dal divano e gli vado vicino.
“Niente!” alzo le spalle. “Mi ha detto che suo marito avrebbe piacere di averti nel team dei supermanager che lavorano nel suo impero!”
“Eh?” gli dico senza capire.
“A quanto pare” mi spiega “Jackson ha fatto fare delle indagini anche su di te e ha deciso, se io accetto il lavoro che mi offre, di trovare un impiego anche a te”
“Io non intendo lasciare l’Ecomoda.”mi dice “Come hai detto tu è l’eredità dei nostri figli. E lo devo a tuo padre. Senza contare che senza l’Ecomoda non ti avrei mai incontrato e non avremmo messo al mondo tre splendidi figli”
“Questo non puoi saperlo!”mi dice
“Quindi stai pensando di accettare la proposta di Parker Jackson Ross. Vuoi che ci trasferiamo in Alaska?”
“No in Alaska, eventualmente a Seattle” mi dice
“Quindi mi stai dicendo che importa solo quello che vuoi tu! Improvvisamente la vita dei nostri dipendenti non ti interessa più. La vita di quelle stesse persone per cui ci siamo ammazzati in tutti questi anni. Ma chi sei? Non ti riconosco più!” gli dico.
In quel momento suona il suo cellulare. È un messaggio lo riconosco dal suono perché io ho lo stesso telefono. Vedo che lo legge e sorride. “Chi è che ti scrive?” gli chiedo
“Siamo arrivati a questo?” mi chiede “Vuoi sapere chi mi scrive? Vuoi controllare il mio telefono?”
“Forse non sarebbe una cattiva idea!” gli dico
“Betty sei stata tu a iniziare questa crisi tra di noi e adesso stai cercando con tutte le tue forze di darne la colpa a me!”
“Bravo! Davvero Bravo! Lavatene le mani!” gli dico
“Ho baciato Faith oggi a pranzo!” mi dice confessando.
“Che hai detto?”gli chiedo
“Hai sentito benissimo” mi ripete “ho baciato Faith oggi al parco!”
“E ora che ti sei vendicato ti senti meglio????” gli chiedo “questo è davvero un colpo basso” aggiungo “ma avrei dovuto immaginarlo che la signora non fosse così disinteressata”
“Non è niente di quello che pensi tu!” mi interrompe “è solo che stavamo parlando del passato e ci siamo lasciati prendere la mano!” mi dice
“Allora devo pensare che hai baciato anche Marcela Valencia a Miami oppure quella Tatiana lì a New York!”
“Non sai quello che dici!” mi accusa “Non ho baciato nessuna di loro. Sono tredici anni che bacio solo te!”
“E pensi che io ci creda!?” gli urlo. Lo so che è così in realtà
“La sai bene che è così!!” mi dice “Il gioco bacia un altro l’hai iniziato tu!”
“Non posso credere che stiamo ancora parlando di Daniele! Ti ho detto mille volte che è stato un errore, mentre tu la tua ex qui l’hai baciata di proposito!” lo accuso io “Mi hai deluso. Non è il comportamento di un uomo responsabile!”
“E tu allora? Parliamo di te. Io l’avrò fatto pure di proposito, ma tu hai iniziato un flirt con Daniele, e questo è più grave. Nemmeno io ti riconosco più. E non ti riconosco più da tanto tempo, da molto prima che Daniele Valencia entrasse nelle nostre vite!” mi urla
“E questo cosa significa?” gli chiedo “Spiegami!”
“Nulla, non significa nulla” mi dice, ma io gli prendo il volto tra le mani e gli dico “Ora mi dici cosa diamine significa, immediatamente!”
Vedo che non mi risponde. “Non ce la faccio più con questo tuo atteggiamento. Devi dirmi cosa ti infastidisce. Da quando hai smesso di parlare con me? Perché hai smesso di parlare con me? Non capisci che questo ci divide?”
“Non mi piace la tua immagine” dice finalmente. “Non mi piace quello che ti fa sembrare. Non mi piace quello che la tua nuova immagine ti fa sembrare, va bene?”

“E me lo dici ora? Dopo tutto questo tempo? E soprattutto cosa sembro?”
“Il punto non è che stai male, ma lo è il fatto che sembri una donna provocante, sexy, che fa girare gli uomini quando passa, che li attrae e questo non mi piace!” mi dice
“Ma cosa dici?” gli rispondo “Non è affatto vero! Queste cose le vedi solo tu! Io non mi sento affatto così. Non posso credere alle mie orecchie. Mi stai dicendo che pensi che io faccia la sexy con altri uomini, per provocarli?”
“No, non ho detto questo!” mi risponde “Tu lo fai nonostante non te ne accorga. E questo mi fa imbestialire!” mi dice
“Ed io che pensavo che in questa nuova versione non ti avrei più messo in imbarazzo!!”
“Tu non mi metti in imbarazzo!” mi dice
“Non è vero. E lo sai anche tu. C’è stato un periodo in cui mi nascondevi per quanto ero brutta!” gli urlo
“Ma è passato Betty” mi urla lui “E’ passato. E non da un anno, da tredici anni.”
“In poche parole mi stai chiedendo di tornare ad essere quella persona di tredici anni fa!” gli dico
“Cosa c’era che non andasse in quella Betty lì?”
“C’era che no stavo bene con me stessa. Io adesso mi sento bene e in pace con me stessa! E poi io sono sempre io. Non è affatto vero che attiro gli uomini o baggianate simili. A me queste cose non interessano affatto e tu dovresti saperlo!”
“E il servizio fotografico Betty? Lo sai cosa ho provato quando ti ho visto sul set? Ho pensato che fossi diventata una di quelle ragazze che frequentavo prima di te. Bellissime e frivole e stupide!”
Ogni sua parola mi ferisce come un macigno. “Io mi stavo solo divertendo! Non oso immaginare cosa pensi di quello che è successo nel mio studio dopo! Pensi che mi sia comportata da puttanella non è vero? Come una Claudia Bosch qualsiasi ammettilo!”
Armando mi viene vicino e mi appoggia una mano sulla spalla “Betty, non ho assolutamente detto questo. Non è questo quello che penso!”
“Non mi interessa quello che pensi. Dopo dodici anni di matrimonio arrivi a pensare questo di me!! Della madre dei tuoi figli.”
“Betty” mi dice .. ma io non gli do la possibilità di parlare “Non sei più prigioniero di questa casa o mio. Puoi andartene se vuoi. Vai a Seattle con Faith o con chiunque tu voglia! Quando nascerà la bambina ti avvertirò. E ora lasciami sola.”

Me ne vado nella nostra stanza e mi sdraio sul letto. Adesso è veramente finita. Non posso credere che sia finita. Ma lui non è più sposato con me. È sposato con una che non è più me da tanto tempo e che non posso tornare ad essere nemmeno per lui.
Devo pensare ad una strategia. Devo pensare ai miei figli. A questa piccolina che deve ancora nascere e ha già i genitori separati. Ed io che pensavo che avrebbe potuto portare un po’ di pace la sua nascita!
Devo dirlo a Cami e Roberto. Dovrò spezzare il loro cuore ma non posso fare altrimenti.
Ed io che pensavo che il problema fosse la sua gelosia nei confronti di Daniele. Invece non gli vado proprio bene io.
Non capisco dove abbia sbagliato. Non dovevo assecondare Stefan Castro forse. Ma il problema è che io non stavo recitando. Io mi sentivo così. Più forte, più sicura. E devo esserlo perché da domani dovrò crescere tre figli da sola. Forse è il caso che lasci l’Ecomoda. Non lo so.
Ripenso alla sera della cena di Gala a New York quando mi ha detto che se mi avesse incontrato in quella circostanza per la prima volta sarei stata per lui solo una delle tante.
Quindi Armando non sopporta che io cammini sulle mie gambe. Ha bisogno di sapere che io ho bisogno di lui. Non capisco come faccia a non rendersi conto che io ho bisogno di lui comunque. Come l’aria per vivere. Perché nonostante tutto io lo amo. Sento l’ascensore chiudersi. Faccio un giro per la casa. Se n’è andato via.

Non so come abbia potuto superare la notte scorsa. Ora sono in Ecomoda.
La prima persona che ho chiamato stamattina è stata Nicolas e lo vedo entrare con a seguito Mario Calderon.
“Pensavo che la cera di Armando dicesse tutto e invece la sua è anche peggio!” mi dice.
“Grazie Mario” gli dico “Armando è da lei?”chiedo
“Si!”mi risponde “è venuto subito dopo essere andato via da casa vostra!”
“Betty” mi dice Nicola “Non pensi che potreste superare la questione, parlandone ancora?”
“No Nicola. Lui mi ha detto che non gli piace quello che sono diventata, che gli ricordo le donnette che frequentava prima di conoscermi. Dovrei tornare a essere quella che non sono e questo significa uccidermi!”
“Betty” mi dice Mario “Armando non sa quello che dice il più delle volte. Sicuramente non intendeva dire queste cose. Il vero problema è che lui non sa come controllare le emozioni che lei suscita negli altri uomini e vede pericoli ovunque!”
“Se mi amasse non dovrebbe avere di questi problemi!”
“Lei lo sa che la ama” mi dice “Forza Betty è lapalissiano. Non mi ha parlato per due anni e io sono il suo migliore amico! Mi dispiace ma non le permetto di dire che lui non la ami, perché la ama.”
“Dottor Calderon, la ringrazio per il suo incoraggiamento ma non serve a niente!”
“Betty” mi interrompe “Armando non sa come comportarsi, non è mai stato con una donna vera vera vera prima di lei!”
“E Marcela Valencia cos’era?” gli chiedo
“Armando teneva alla sua macchina più che a lei e lo sa pure lei!” mi dice
“Questo è vero!” aggiunge Nicolas
“Basta” li interrompo “qualsiasi cosa diciate non mi interessa, non cambierà  la mia decisione e andate a prepararvi per la riunione che c’è tra poco. La presentazione della nuova collezione non aspetta! Ci vediamo tra mezz’ora nella sala riunioni” gli dico.

 Loro escono ed entra Daniele Valencia. Oddio che giornata! È la prima volta che lo vedo da quando sono finita in ospedale.
“Stia tranquilla Betty” mi dice “non sono qui per litigare. Volevo darle questo.”
Mi da un foglio che leggo velocemente con le sue dimissioni.
“Vuole andare via Daniele?”
“Si” mi risponde “lo devo fare per Giulio. Vuole tornare a vivere in Germania e lo psicologo ci consiglia di assecondare la sua richiesta affinché possa elaborare la sua rabbia”
“E la sua rabbia Daniele?” gli chiedo, ma me ne pento subito. Poi ci penso e in realtà non ho di che pentirmene. È sempre stato Armando il motivo di frizione tra di noi.
“Io e Armando ci siamo lasciati” gli dico “ieri sera.”
“Per colpa mia Betty?” mi chiede
“No Daniele, lei alla fine non c’entra proprio niente. Era solo la punta dell’iceberg. Però la avverto, questo non significa che mi butterò tra le sue braccia!! Perché io non la amo.”
“Lo so Betty, né io lo permetterei. Dopo aver visto mio figlio in preda alla furia quando l’ha spinta, tante cose sono cambiate in me. Mio figlio mi ha ricordato me alle prese con quella stessa sofferenza. Lui adesso viene prima di me. Comunque io ho sempre pensato che Armando Mendoza sia un’idiota. E quanto mi dice me lo conferma ancora una volta. Qualsiasi uomo sarebbe fiero di starle accanto. Di avere accanto una donna vera! Che ha il coraggio di mettersi in gioco e di cambiare in meglio. Betty, sappia che lei avrà per sempre la mia ammirazione” mi dice.
“E io le dico che non voglio che Roberto e Giulio smettano di frequentarsi. Quindi resterò in contatto con Katarina. Se per lei va bene.” 
Lui abbassa la testa come per dire si e poi esce.
Ripenso alle sue parole ‘Qualsiasi uomo sarebbe fiero di starle accanto. Di avere accanto una donna vera! Che ha il coraggio di mettersi in gioco e di cambiare in meglio.’
Qualsiasi uomo tranne Armando Mendoza. Che è l’unico che voglio.

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Capitolo 46
*** Armando ***


Ho combinato un autentico disastro. La situazione mi è completamente sfuggita di mano. Non intendevo dire a Betty quello che ho detto.  È vero che la sua nuova immagine mi turba ma non penso nemmeno lontanamente che lei sia una Claudia Bosch qualsiasi.
Ero felice, quando sono arrivato a casa, perché sapevo da Mario che lei era gelosa di Faith. L’unica cosa che volevo dirle era che al parco sarei voluto andare con lei. Infatti mentre guardavo Faith pensavo, perché non c’è Betty qui con me? Dovrebbe esserci Betty qui con me!
Baciare Faith non ha significato niente per me. L’ho fatto anche perché volevo punire Betty, ma alla fine il danno maggiore l’ho fatto a me stesso. Sapevo che non avrei dovuto dire quello che pensavo rispetto al suo cambio di immagine. Che avrebbe creato tra di noi una enorme frattura. Soprattutto perché Betty non capisce il mio punto di vista. Non era affatto brutta prima di questo cambio.
“Tigre” mi dice Mario entrando nella mia stanza che è la camera degli ospiti della sua casa “Certo che ti sei abbonato a casa mia!”
“Ho combinato un disastro Calderon!” gli dico e gli racconto la discussione che ho avuto con Betty.
“Tigre! Non posso credere che tu abbia detto queste cose a Betty!!!”
“Invece l’ho fatto!”
“Devi esserti fumato il cervello!” mi dice “Dico, ma l’hai vista? Solo tu puoi pensare che lei stesse meglio prima! Forse vuoi dire che prima tu stavi tranquillo perché lei non era così prepotentemente affascinante!”
“Calderon!” gli dico “sono stupito del tuo sguardo sensibile sull’animo di Betty. Non eri tu quello che non la potevi soffrire!?”
“Questo era prima! Prima che vedessi con i miei occhi che con lei hai trascorso gli anni più felici della tua vita e tu non puoi dimenticarlo!”mi dice
“Non lo dimentico!” gli dico
“A me pare di si!” mi dice “Anzi sono proprio convinto che il problema sia tu e non lei!”
“Mario ma cosa dici?”
“Dico dico. A me sembra che l’unico che non sappia più chi è, sia tu!”
“Ma cosa dici? Perché lo dici? Come puoi pensare una cosa del genere?”
“Ok! Te lo spiego!” mi dice “ Tu da quando c’è stato il cambio di look di Betty ti sei messo in competizione con lei!”
“Cosa? Ma cosa dici Mario non è affatto vero!”
“Invece sì! Tu sei sempre stato un po’ in competizione con lei anche se sei stato bravo a negarlo per tutto questo tempo. Quando lei ha avuto il coraggio di cambiare, di essere quello che vuole essere tu hai fatto lo stesso. Perché avevi tanti problemi irrisolti. Ma qui il vero problema, secondo me, è che tu hai bisogno di sentire che lei ha bisogno di te e soprattutto che facendo così tu senta di avere un ruolo di guida, o di protezione, in cui lei comunque alla fine dipende da te e tu per questo ti senti migliore.  Non posso credere che tu sia arrivato alla tua età pensando di valere così poco e poi tutto in una volta di dimostrare a tutti e a lei quanto vali. Non hai considerato solo una cosa, che per fare questo stai distruggendo la tua famiglia!”
“Ma tu non eri quello frivolo?” gli chiedo
“Si” mi risponde “Ed è anche divertente esserlo, ma questo non significa che io non guardi la realtà per quella che è!”
“La realtà …. già!” gli dico
“La realtà è che tutto quello che stai provando è un dolore sprecato. Perché hai dimenticato la cosa più importante di tutte. Betty ti ama. Ha bisogno di te non perché sei migliore o peggiore di chiunque, ma perché ti ama. E lei ti accetta come sei, mentre tu non ne sei capace!”
“Questo non è vero” gli dico “Non è affatto vero. Lei non mi accetta per come sono. Io per esempio vorrei accettare il lavoro di Parker Jackson Ross, ma lei non vuole lasciare la Colombia. Se mi amasse lo farebbe”
“E’ il tuo ego che parla. Tu non vuoi per davvero andare in America, vuoi solo dimostrare al mondo, a te stesso e a LEI che sei così bravo da essere stato scelto da una compagnia americana multimilionaria! Il punto è che potresti essere anche un barbone e lei ti amerebbe lo stesso!”
“Mario stai dicendo un cumulo di sciocchezze! Lasciami solo!”

Non posso credere a quello che mi ha detto Mario! Che sfacciataggine! Venire qui e farmi la morale. Come se io non amassi Betty e all’origine di tutto questo non ci sia il mi smisurato amore per lei. Come se lei potesse cambiare senza che io ne sappia niente, o io possa cambiare senza che tenga conto di quello che significherebbe per lei. Mi rendo conto di quello che sto dicendo. Io mi sento cambiato, mi sento cambiato perché non avrei mai pensato che Betty potesse avere un flirt con Daniele, ma so anche che tutto è successo perché io ero impegnato nella mia carriera e l’ho messa da parte. Mario ha ragione. Dannazione! Dov’è la mia pallina antistress? La esco dalla valigia e inizio a stringerla. Se avessi fatto caso al fatto che era con lei che stavo gareggiando, forse non l’avrei persa. Però è così difficile essere sempre un passo dietro tua moglie. All’inizio del nostro matrimonio questo era per me fonte di orgoglio. Nel tempo però non sono riuscito a considerarmi “il solito incapace”. Lei è migliore di me. Punto. Questo è un dato di fatto.

E’passato un mese da quando sono andato via di casa. Con Betty ho parlato solo lo stretto necessario. Uno dei momenti peggiori della mia vita è stato dover dire ai miei figli che ci eravamo separati. Non gli abbiamo detto che era per sempre ma solo un periodo. Non so quanto ci abbiano creduto! Inutile dire che sono tutti arrabbiati con me. Insomma la colpa di questa separazione è per tutti mia e solo mia. I miei suoceri mi farebbero fuori, i miei genitori sono molto delusi e io ci impiego poco a pensare mio padre che dice ‘Armando hai rovinato tutto come al solito.’
Io e Betty ci siamo visti solo tre volte, quando mi ha lasciato i bambini per il fine settimana.  A detta di Cami, è molto triste e sta sempre chiusa nella sua camera. Non riesco a sapere che soffre e non poter fare niente. Ma è lei che non vuole parlarmi. Io ci ho provato in molti modi ma è stato tutto inutile.

L’unica mia amica, l’unica decisa seriamente a stare dalla mia parte è stata Faith. Anche se naturalmente lei vive a Seattle. Ci siamo sentiti su Skype e via mail. Alla fine suo marito ha davvero fatto un investimento alla New Tech che ci ha permesso di sviluppare una nuova sezione che Manuel e i suoi ingegneri volevano con tutte le loro forze. La robotica. Adesso la New Tech è un’azienda molto grossa, speriamo di non aver fatto il pass più lungo della gamba perché altrimenti non ci rimane che vendere alla Jackson Ross Corporation.
Squilla il telefono. È Nicolas! “Armando corri in ospedale, Betty sta partorendo!” mi dice. Cosa?? Ma come può essere, mancano ancora quattro settimane al parto. Non posso crederci. Mia figlia sta nascendo in anticipo! Corro come un pazzo e trovo tutti davanti la stanza di Betty. “Cosa succede?” chiedo
“Si è rotto il sacco amniotico ma Betty non ha avuto contrazioni” mi dice Nicolas, “il medico ci ha detto così”
“Voglio entrare!” dico e apro la porta.  Vedo che Betty ha delle contrazioni. Le vado subito vicino
“Signor Mendoza” mi dice il medico “sua figlia vuole nascere prima, è il momento di andare in sala parto”
Vedo che Betty è agitata e mi chino su di lei per posarle un bacio sulla fronte “Vedrai che andrà tutto bene!”

La guardo e non posso credere che i nostri rapporti siano così cambiati. Io la amo con tutto me stesso. Non mi interessa cosa indossa e come si veste! Io la amo e basta. Mi rendo conto di quanto io sia stato imbecille. Non posso perderla. È tutta la mia vita. La vedo asciugarsi le lacrime. “Armando” mi dice “se qualcosa dovesse andare storto, voglio che salviate la bambina”. Me lo ha detto anche quando sono nati Camila e Roberto. “Lo sai anche tu che andrà tutto bene!” le dico. Dopo quattro ore di travaglio finalmente la bambina nasce. Immediatamente la mettono sul petto di Betty che la bacia sulla fronte. Io riesco anche a tagliare il cordone. Fuori ci sono tutti. Ma proprio tutti. La banda delle racchie, Mario, Nicolas, i miei genitori e quelli di Betty. La bambina per fortuna sta bene e non ha bisogno dell’incubatrice. Me la fanno prendere in braccio dopo averla lavata e profumata e io gliela faccio vedere a tutta la gente fuori.
“Sapete come chiamarla?” ci chiede l’ostetrico.
“Allora come vuoi chiamarla?”mi dice una Betty sfinita. “Margherita o Giulia? Secondo me le sta meglio Margherita!”.
Guardo la mia bambina. Ha una montagna di capelli scuri. E le sue piccole labbra sembrano petali di rosa. Sta dormendo. Stringe le dita a pugnetto come fanno tutti i neonati.
“Ti assomiglia sai?” mi dice Betty
“Non voglio chiamarla né Giulia né Margherita” le dico “Vorrei chiamarla come te se per te non è un problema, così che il tuo nome sia per sempre indissolubile dal mio cognome”
“Vuoi chiamarla Beatriz? Ma così ci confondiamo!!” mi dice.
“No. Vorrei che la chiamassimo Aurora Beatriz Mendoza Pinzon. Cosa te ne pare?”
“Aurora” ripete lei
“Si. Aurora. Aurora come un nuovo giorno che nasce” le dico e lei capisce che mi riferisco a noi due. Al fatto che nostra figlia possa essere una nuova possibilità per noi e per la nostra famiglia.
“Va bene allora. Abbiamo deciso” dice al medico “La bambina si chiama Aurora Mendoza”.

 
Non appena trasferiscono Betty di nuovo nella sua stanza, immediatamente nostro figlio Roberto va a buttarsi tra le sue braccia. In questo ultimo periodo si è particolarmente legato a Betty, forse perché io non vivo più con loro.
“Mamma” le dice “ma sei sicura che è mia sorella? È proprio brutta!”
“Hai ragione” gli risponde Betty “lo è perché è appena arrivata da un lungo viaggio ed è molto stanca!”
“E tu non sei stanca mamma?” le chiede Cami.
“Si un po’ lo sono!”gli dice lei
“Forza ragazzi” dicono i miei genitori “facciamo riposare Betty. Torniamo dopo a vedere come sta e a giocare con la sorellina!”
Mio padre va da Betty, la bacia sulla fonte e le dice “Grazie per questa nuova Mendoza!”
Quando tutti sono andati via restiamo solo io e lei. Ma dovrò andare via anche io perché Betty ha bisogno di riposo. Ha ricevuto tanti punti interni e deve riposare. Mi avvicino a lei. “Sono felice” le dico “grazie per nostra figlia.”
Lei non mi dice niente. È evidente che non riesce a parlarmi. Da più di un mese non riesce a parlare con me che di cose che non hanno nessuna importanza, segno di quanto io l’abbia ferita dicendole che non mi piaceva più quello che era. Come posso essere stato così stupido?
“Armando” mi dice mentre sto andando via “vai a casa dai nostri figli. Questa sera io non ci sono e non voglio che restino con i nonni. Tu sei il loro padre. Sei tu che devi rispondere alle loro domande”
"Va bene. Vado a casa”le dico.

 Effettivamente i miei figli mi tempestano di domande, su Aurora, su di me e Betty, quando torno? Torno?
Vado nella nostra stanza e vedo che Betty ha già fatto portare la culla, sicuramente in previsione della nascita. Lì hanno dormito già Camila e Roberto. Sono stanco morto. Mi avvicino al nostro letto . Mi ci sdraio e penso a tutte le volte in cui abbiamo fatto l’amore. E riso e pianto. Solo un anno fa, in questo periodo abbiamo scoperto che aveva un tumore e che potevo perderla. E quello non ci ha separato. Un anno dopo abbiamo un’altra figlia e viviamo in case separate. Non pensavo che sarebbe potuto succedere.
“Papà” mi chiama Cami “posso parlarti?”
“Certo!” le dico, “vieni pure”.
“Lo so che sono scorbutica quando vi vedo sempre appiccicati, ma quando farete pace tu e la mamma? Io voglio vedere i miei genitori di nuovo insieme!”mi dice serissima. “Voglio di nuovo la mia famiglia!”.

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Capitolo 47
*** Betty ***


Credo che Aurora sia la degna figlia di suo padre. Non fa che piangere e piangere e piangere, fa saltare i nervi a tutti fino a quando qualcuno non la prende in braccio e se la porta in giro. Tranne che poi quando c’è suo padre, non piange mai. Non so se il suo pianto irrefrenabile quando lui non c’è sia un karma per me, per la decisione che ho preso.
In tutto questo tempo, a parte quello trascorso con Aurora e con Cami e Roberto non ho voluto parlare con Armando. Non penso serva a niente. Già da prima che nascesse la bambina, lui ha chiesto di parlarmi ma io sono ancora troppo ferita per tutto quello che mi ha detto.
Però è successo che in queste vacanze di Natale è tornato a casa. Ma non tornato a casa perché tutto è tornato come prima, è tornato perché Camila e Roberto me lo hanno chiesto, anzi mi hanno pregato di farlo restare a casa perché loro vorrebbero che tutto tornasse come prima. Non me la sono sentita di dire di no, anche perché lui, quando se n’è andato di casa è andato a vivere dai suoi genitori, che erano a Londra. Però adesso, per queste vacanze sono ritornati con Camila, Alberto e i loro figli. Insomma, in quella casa non c’era più spazio per Armando a meno che non condividesse la stanza con qualcuno dei ragazzi.
Cosa che non ha voluto fare. Ha detto che sarebbe andato in un residence. Camila mi ha telefonato per perorare la causa del fratello e mi ha detto di guardare anche il lato positivo, e cioè Aurora avrebbe smesso di piangere e per la settimana che nessuno dei due lavorava avrei potuto riposare mentre lui se la spupazzava da qualche parte.
Così è tornato per la felicità dei miei figli. La prima cosa che ho fatto quando è entrato in casa è stato depositargli la bambina tra le braccia. Piangeva da mezz’ora. È bastato fare questo e ha smesso. Credo che saranno anime gemelle per mia sfortuna.

Invece tra di noi non è cambiato nulla. Ci parliamo il minimo indispensabile. Anche se io vorrei tanto parlargli. Ma sono così ferita che non riesco a dirgli niente di niente. E se prima era lui che non voleva parlare, adesso sono io che non riesco a esprimere i miei sentimenti. Ho passato tre mesi infernali. Prima che la bambina nascesse ho lavorato come una matta per preparare il lancio della collezione.  E le dimissioni di Daniele non hanno di certo aiutato, facendo venire meno un membro importantissimo dell’organico aziendale. Poi con la nascita della bambina ho dovuto per forza restare a casa, ma solo per due settimane, perché Ecomoda non poteva restare senza presidente e senza vice presidente. Non potevo lasciare tutto nelle mani di Nicolas e Mario. Così ho iniziato a portare la bambina con me in azienda, ma poi era troppo complicato. Quindi ho iniziato ad usare il tiralatte e a lasciare la bambina con mia madre.
Se Armando avesse lavorato all’Ecomoda avrei potuto prendermela con molta più calma, come quando sono nati Cami e Roberto. Ma sono troppo impegnata a dimostrargli che non intendo appoggiarmi su di lui come vorrebbe. Significherebbe mollare la presa, dargli ragione e io non voglio. Ma sono distrutta. Sono stanchissima. Vorrei dormire per i prossimi sei mesi, svegliarmi e ritrovare la mia famiglia come era prima.
L’unica cosa positiva che  successa è che del tutto inaspettatamente l’associazione donne colombiane ha deciso di candidarmi al premio internazionale Donna dell’Anno come Donna dell’Anno per la sezione Imprenditrici. Ricevere questo attestato di stima mi ha risollevato il morale. Questa sera devo andare al gala di inaugurazione, dove verrà formalizzata la mia candidatura. E Armando non sa nulla di tutto questo!
Lui questa sera resterà con i bambini qui a casa! Avrei tanto voluto parlare con lui di questa candidatura ma temo tantissimo che lui la prenda nuovamente come uno smacco a se stesso, iniziando a dire cose che pensa solo lui riguardo il mio cambiamento. Dovrò iniziare a non poter condividere con lui quanto avviene nella mia vita, perché a tutti gli effetti ormai siamo separati.

 
“E tu, cosa ci fai qui?”sono all’ingresso del Club dove si svolgerà la serata.
“E tu perché mi hai detto ‘Esco con le ragazze’ se non è affatto vero? Perché non mi hai detto della candidatura al premio?” mi chiede Armando, vestito di tutto punto
“Perché non ti riguarda?” gli domando con tono sarcastico
“Sei ancora mia moglie! Mi riguarda eccome!!” mi dice lui
“Dov’è Nicolas? Perché non è qui?”
“Non verrà” mi dice “gliel’ho detto io di non venire!”
“E i bambini? Con chi li hai lasciati?” gli domando
“Con Camila e Alberto. Sono a casa nostra!”
Vorrei dirgli che il termine casa nostra ha smesso di essere tale da tempo. Casa mia semmai.
“E perché sei qui? Insomma cosa  ti interessa se mi candidano o no? Questa candidatura tu non la approvi! Tu non approvi niente della me che sono adesso! Ricordi?”
“Betty! Non è affatto così!E lo sai!”
“Non mi interessa affrontare questo argomento adesso. Piuttosto chiamo Nicolas e gli dico di raggiungermi”
“Ci sono qui io, non capisco che bisogno ci sia di far venire Nicolas! Io sono tuo marito! Tu sei a tutti gli effetti mia moglie. Se ti presenti con un uomo che non sono io, in una situazione del genere che figura ci facciamo? Dobbiamo proteggere il nostro nome e lo sai anche tu!”
“Questa è davvero la più stupida delle scuse. Comunque devo chiamare Nicolas, perché questa sera ci sarà Mark Brown che vuole conoscerlo. Non so se ti ricordi di lui, l’abbiamo conosciuto a New York.”
“Certo che mi ricordo! Non ti toglieva gli occhi di dosso!”mi risponde
“Mi ha contattato per chiedermi di presentargli Nicolas. Sai che lavora la dipartimento del commercio della Florida. È interessato a conoscerlo.”
“Ah … ti ha contattato! E quindi passerà tutta la serata a corteggiarti!”
“Non essere stupido Armando! Penso che sappia che io sarei venuta con te stasera. Vuole parlare con Nicolas. Con me ha solo rapporti cordiali. E non capisco perché ti devo queste spiegazioni!!”
“Vuoi chiamare Nicolas per dirgli di venire? Bene fallo, ma io o entro con te, oppure mi imbuco ed entro lo stesso. Vuoi forse che ti spii da dietro qualche siepe per tutta la serata? Va bene lo stesso!!”
Ci penso un attimo. “Va bene! Entriamo”. Chiedo allo steward di avvisarmi quando Nicolas arriva.

Nonostante tutto il male che mi ha fatto, non riesco a non amarlo. Non posso proprio farci niente. E’ vero che non si può scegliere chi amare e io lo amo. Nonostante tutto io lo amo. E la verità è che dentro di me l’ho già perdonato per quello che mi da detto. Solo che ho paura che lui non accetterà mai il mio cambiamento e io non sarò in grado di tornare ad essere quella che ero prima. E questo ci dividerà. Ho una paura matta di perderlo. Se lui non troverà la forza di andare avanti, di accettarmi per quella che sono adesso non abbiamo speranze. Ma io lo amerò per sempre. Se non lo avessi amato non avrei mai e poi mai potuto perdonarlo né quattordici anni fa né adesso. Sono consapevole del fatto che lui mi ami ma non so fino a che punto sia in grado di accettare di vivere con la nuova me. Che poi io sono sempre io. Sono solo un po’ più sicura e ho un’immagine diversa. Cammino sulle mie gambe, ma questo non significa che non lo voglia al mio fianco. Però non riesco a parlargli. Ho paura di scoprire che lui sia così cambiato da mettere di nuovo al centro il suo orgoglio. Insomma che torni ad essere quello che era prima che ci incontrassimo, solo in una versione più matura.
So che sta combattendo una dura battaglia con se stesso. Quando mi ha detto che sentiva di non essere abbastanza per me, forse avrei dovuto dargli retta di più. Penso che tutti questi riflettori su di me abbiano amplificato il suo senso di inferiorità. Ma poi perché? Perché non riesce a superare tutta la sua inquietudine e semplicemente essere felice?

Sapevo che circolassero dei pettegolezzi su di noi. Sul fatto di essere realmente separati o meno ma non pensavo che proprio tutti ne parlassero e che dal vederci arrivare assieme dipendesse lo stato del nostro matrimonio. Molti si sono stupiti al nostro arrivo. Armando ha avuto ragione. Ma di certo non potevo immaginare che sarebbe successo quello che è avvenuto. Lui praticamente mi è stato appiccicato per tutta la serata, con discrezione, ma sempre al mio fianco. Questo ha già deposto a suo favore … . Ad un certo punto verso la fine del party, si è materializzata al nostro fianco Karina Larsson! Ebbene a quanto pare questa donna, ormai ex modella,voleva vendicarsi di Armando dalla volta in cui io non ero ancora stata assunta definitivamente in Ecomoda e lei era una delle tante con cui lui tradiva Marcela. Da quando lui ha minacciato di stroncare la sua carriera se non avesse smesso di tormentarlo. Finora incontrare tutte le modelle con cui ha avuto una storia non mi era sembrata una cosa di cui avere paura. Adesso è una blogger. La sua pagina è anche abbastanza seguita. Se nessuno prima di lei aveva avuto il coraggio di chiederci chiaramente se fossimo separati o meno, lei non si è fatta alcun problema, forte della sua ‘confidenza’ con lui. Insomma ha iniziato a fare battute e chiedere se ci fossimo per davvero lasciati. In un modo molto insistente. Quasi senza darci tregua e a nulla sono serviti i tentativi di Armando di bloccarla. Insomma ha cercato in tutti i modi di farmi fare la figura della stupida, così da vendicarsi di lui tramite me. Però io non potevo permetterglielo. Ho lavorato duramente in tutti questi anni, non dico vincere ma mi merito di gareggiare lealmente per vincere e non posso accettare di partire già sconfitta perché questa tale vuole solo spettegolare. Alla trentesima volta in cui ha chiesto ad Armando se ci fossimo lasciati e i suoi ‘Non sono fatti che ti riguardino’ non servivano a niente sono intervenuta io. Davanti a lei, l’ho preso per la sua elegantissima cravatta di seta nera e l’ho baciato facendo girare tutti a guardarci. Quello che non avevo previsto era che lui mi abbracciasse e ricambiasse il mio bacio. Ecco adesso le cose sono ancora più complicate.

Siamo tornati a casa in un silenzio imbarazzato. Quando siamo entrati, Camila e Alberto erano appisolati sul nostro divano. Che teneri! Gentilmente li ho svegliati e ringraziati per essere rimasti con i bambini e poi sono andati via. Prima però Camila ha colto la palla al balzo e ha detto ad Armando “Spero che tu non abbia combinato qualcuno dei tuoi disastri!” ed è uscita.
Rifletto sul fatto che tutti noi siamo soliti rivolgerci a lui dicendo “Speriamo che tu non abbia combinato qualcuno dei tuoi disastri”. Non ci avevo mai fatto caso ma ci spettiamo da lui sempre qualcosa di sbagliato. Oddio, mi sento stanchissima. Non posso pensarci adesso. Vado nella nostra camera e mi cambio. È quasi l’una di notte. Aurora dorme e se siamo fortunati non si sveglierà che domani mattina verso lei sei. Armando entra nella camera per guardare la bambina. E’ assurdo che nessuno dei due sappia cosa dire solo per il fatto di esserci baciati, come se non fossimo sposati da dodici anni, come se non avessimo vissuto assieme. Se solo facesse un passo verso di me! È vero che sono stata io a non volergli parlare, però anche sentire che lui mi voglia ancora aiuterebbe. E invece suona il suo cellulare. Ha ricevuto una mail credo.
“Chi ti manda una mail a quest’ora?”non posso fare a meno di chiedergli
“Sarà una di quelle mail di offerte promozionali” mi risponde
“E perché non controlli?”gli dico
“Non è importante adesso” mi dice
“Dammi il tuo cellulare” gli chiedo
“Betty, cosa ti prende?? Svegli la bambina!”
“Non sveglio la bambina. Dammi il tuo cellulare” gli ripeto
“No” mi dice “non hai nessun motivo di controllarlo”
“Allora fammelo vedere”. Non gli do il tempo di rispondere. Gli prendo il telefono dalla tasca prima che possa farlo lui. Cerca di bloccarmi. Ma io mi allontano.
Scorro le mail e resto impietrita. Ci sono circa duecento mail tra le sue e quelle di Faith Jackson Ross.
“Esci da questa stanza!” gli dico “Immediatamente”.

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Capitolo 48
*** Armando ***


“No.”
“Si esci! Hai una relazione con quella donna!” mi urla lei.
“No. Non puoi accusarmi di una cosa del genere e poi neanche permettermi di spiegarti. Quelle mail non sono duecento e non sono la prova di nessuna relazione” le dico.
“Non ti credo!” mi dice “Hai baciato quella donna!” ritorce contro di me
“Ma non ha significato niente. Non so più come dirtelo” quasi urlo io.
“Usciamo da qui perché svegliamo la bambina” mi dice Betty piuttosto turbata. Andiamo a discutere nel nostro salotto.
“Tieni, controlla pure il mio tablet” le dico posandoglielo in mano. “Parliamo solo delle nostre vite. Della sua. Ha una tragica esperienza alle spalle. E di Parker e di te. Come due buoni amici.”
“Due buoni amici che però si sono baciati … comunque non voglio saperne niente”
“Come devo dirtelo che quel bacio non ha significato niente?Davvero non vuoi saperne? Perché mi hai preso il telefonino dalla tasca allora?”
“Non posso credere a quello che sento. Come fa a non significare niente un bacio?”
“Per te cosa ha significato baciare Daniele?” le chiedo. Forse era meglio non farlo ma visto che stiamo giocando a carte scoperte … meglio chiarire. Non so se voglio sentire la risposta.
“Rispondimi sinceramente” dico invece.
“Non penso che tu voglia saperlo davvero. I problemi tra di noi non sono questi, dal momento che io non ho avuto una storia di un anno con Daniele fatta di … come ha detto Mario? Sesso a tutta birra e impegno zero!”
“Mario dice un cumulo di sciocchezze! E poi sono passati vent’anni da quella storia. Le nostre vite sono andate avanti. E comunque non cambiare argomento. Dimmi cosa ha significato per te baciare Daniele!”
“E da dove viene il tuo improvviso interesse per l’argomento? Ho cercato di spiegartelo molte volte ma tu non hai mai voluto ascoltarmi!” mi dice.
“Non credi che sarebbe ora di smettere di farsi la guerra e di capire se sia il caso di dare davvero una chance al nostro matrimonio?” le dico.
“Non posso credere che tu stia dicendo sul serio?” mi dice. Questa cosa un po’ mi ferisce.
“Prima di stasera non avevo avuto la piena consapevolezza di cosa significasse lasciarti andare. Quando sei uscita di casa e io non sapevo dove stessi andando sono stato colto dal panico, dal terrore, come quello che ho provato quando tu eri a Cartagena e io non sapevo dove fossi. Al solo pensiero che un altro uomo possa invitarti a uscire, oppure possa prendere il mio posto, mi manca l’aria.”
“Quindi?” mi dice quasi con crudeltà
“Quindi Betty, smettila immediatamente di parlarmi con quel tono di voce, come se stessi dicendo un cumulo di sciocchezze. Oppure per te il nostro matrimonio è davvero finito?”
Possibile che io non abbia più nemmeno un Jolly da giocare con lei?
“Mi hai fatto molto male Armando” mi dice
“E anche tu ne hai fatto a me! Come nessuno aveva mai fatto!” aggiungo io
“Mi dispiace. Non sono riuscita ad evitarlo. Ma tu, mi hai detto delle cose terribili. Non ti fidi di me. Io non ti piaccio più, hai baciato Faith per farmi un dispetto … Non so se riesco a superare tutto di nuovo!” mi urla quasi.
“Ma non è vero che non mi fido di te Betty! Non puoi aver pensato che dicessi sul serio! Ero arrabbiato e ferito. E in quei momenti si dicono un sacco di stupidaggini. L’unica verità è che io ti amo!”
Lei si gira verso di me e mi guarda di traverso. “Una volta mi amavi, quando ero come volevi tu. Adesso sei solo orgoglioso e non vuoi che io vada via perché sei abituato alla mia presenza … tu in realtà non mi stimi. Me lo hai detto chiaramente. E come puoi amare una persona che non stimi?” mi dice implacabile.
So di meritarmi la durezza delle sue parole però al tempo stesso sono ingiuste perché io la amo veramente. È lei non può far finta che non sia vero.
“Non è vero quello che dici. Insomma è vero a metà. Tu pensi che io non ti ami per davvero? Pensi che alla prima vera divisione tra di noi io smetta di amarti, così di punto in bianco? … chi pensi che io sia? Tu sai benissimo che in tutto questo tempo io ti ho amato! E se pensi che non sia vero sei tu che non hai mai amato me!!”
Oddio questa discussione sta trascendendo in maniera fatale per la nostra storia.
“Come puoi credere che io non ti ami?” le chiedo
La vedo turbata. La guardo. 
Quando l’ho scelta come mia moglie non pensavo che avremmo mai avuto una discussione simile. Ero sicuro che le fondamenta del nostro amore fossero solide avendo superato tutto quello che ci è successo. Invece ora mi accorgo che sono stato io a mettere a repentaglio queste fondamenta perché … volevo dimostrare a me stesso di potercela fare anche da solo, volevo dimostrare a me stesso e a lei che aveva fatto bene a scegliere me … come se il successo professionale potesse essere importante perché lei mi amasse!
Dalla sera in cui Mario mi ha detto che mi sono messo in competizione con lei, non faccio che pensare alle sue parole! Dannazione, c’ha preso in pieno!
“Tu non sai quanto mi è costato anni fa, accettare che tu mi amassi per davvero! Ne ho dubitato per tantissimo tempo. E il mio dubbio era lecito allora. Figurati adesso. Tu sei sicuro di amare me? E non l’idea che tu hai di me?” mi chiede.
“Betty, queste sono stupidaggini da romanzetti da quattro soldi! Con chi ho trascorso gli ultimi dieci anni della mia vita? Con te o con l’idea che ho di te?” le chiedo “Che diamine, abbiamo avuto tre figli, credi che se io non ti  avessi amata sarebbe stato possibile?”. Non riesco più a sostenere questa conversazione. È come se lei volesse a tutti i costi dimostrare che non la amo. Un dubbio mi viene in mente. Che sia lei a non amarmi più?
“Betty, tu mi ami ancora? Non so perché ma ho la sensazione che tu non voglia salvare il nostro matrimonio e la nostra famiglia.”
Mi guarda con le lacrime agli occhi. Ho paura della risposta che mi darà. Se dovesse dirmi di no … io ne morirei. 
Ho avuto un centinaio di avventure, qualche storia seria e per nessuna ho mai provato quello che provo per lei e questo non riesco a farlo cambiare. Lei è per me come l’aria che respiro. Mi è costato accettare che questo non fosse cambiato. C’è stato un momento in cui ho pensato che avremmo potuto separare le nostre vite. Un periodo in cui ero deluso e arrabbiato per la storia con Daniele, per le mie responsabilità che non vedevo! Ma poi è nata Aurora. Mi si è gelato il sangue all’idea di non poter stare più con Betty. Solo che lei è stata irremovibile nel non parlarmi. Testarda come solo lei sa essere. Anche se la storia di Daniele non l’ho davvero digerita. So che dobbiamo risolvere un sacco di questioni ma prima di tutto dobbiamo decidere di restare insieme. E non capisco perché non mi risponda.
“Come hai fatto a sapere del Premio?” mi chiede invece.

 
Qualche ora prima
“Armando, io questa sera dovrei uscire con le ragazze, quindi puoi restare con i bambini?” mi chiede Betty.
“E dove andate?” le ho chiesto io.
“Non penso che ti interessi!” mi ha risposto lei. Risposta che mi ha fatto infuriare. “Devi solo dirmi se resti con i bambini, altrimenti lo chiedo a mia madre!”
“Ok, resto con i bambini” ho capitolato.
Quando ha iniziato a prepararsi ho notato che c’era qualcosa che non andava. Troppo elegante per uscire con la banda. Indossava un tubino di velluto nero, con le maniche e una scollatura a barca, leggermente sopra il ginocchio, scarpe con un tacco vertiginoso, calze velate. ‘No e poi no. Non si sta preparando per uscire con la banda delle racchie. È troppo elegante. È bellissima. È uno splendore’ ho pensato. ‘E se invece uscisse con un uomo???’
La  guardo e sento che sto per esplodere di gelosia. Dove sta andando? Con chi sta uscendo per davvero?
I rapporti tra di noi sono freddi, quasi gelati direi, penso che tra di noi sono stati così solo un’altra volta, quando è tornata da Cartagena, se non ho mollato all’epoca che non eravamo sposati da dodici anni, né avevamo tre figli, figurati se posso mollare adesso. Lei è mia, solo mia. Se c’è qualche sprovveduto che vuole mettersi tra di noi lo faccio fuori.
Sono entrato nella nostra stanza, dove lei stava indossando le scarpe dal tacco vertiginoso. Io avevo in braccio Aurora. “Non vuoi dirmi dove stai andando? Non crederai che mi beva la storia che esci con le ragazze? Sei troppo elegante per un’uscita con loro!” le ho detto.
“Cosa faccio, non ti riguarda. Con chi esco non ti riguarda. La mia vita non ti riguarda!” mi ha risposto acidamente. Se solo sapesse quanto ho voglia di toglierle quel vestito e chiuderci nella nostra stanza non parlerebbe così.
“Sei la madre dei miei figli! La tua vita mi riguarderà sempre!!” le ho risposto. “Con chi esci? Betty, lo sai che sono geloso!! Non puoi farmi una cosa del genere. Non ci siamo nemmeno lasciati!”
“Ti ho detto che non ti riguarda” mi ha risposto indossando il soprabito. Ha dato un bacio ad Aurora che dormiva tra le mie braccia ed è andata a salutare Cami e Roberto in salotto.
“Mamma, ma sei bellissima” le ha detto Roberto.
“Grazie amore mio. Anche tu sei bellissimo” gli ha detto lei e poi ha aggiunto “allora fate i bravi con papà, non fatelo arrabbiare. Io torno presto!” ed è uscita.
La sola idea di non sapere dove stesse andando mi ha quasi ucciso. L’idea che poteva avere una relazione con un altro mi ha fatto drizzare i capelli sulla nuca. “Papà” mi chiama Cami
“Si tesoro” le rispondo.
“Senti, ti ricordi il nostro patto?”
Il nostro patto. Quello che abbiamo fatto la sera in cui è nata Aurora e lei mi ha chiesto se sarei tornato a casa. Quando mi ha detto che lei vuole la sua famiglia unita. Le ho spiegato che io e Betty avevamo litigato e che la colpa era anche mia e che la mamma era ancora così arrabbiata che non voleva fare pace con me. Abbiamo deciso, da padre a figlia, che avremmo fatto di tutto affinchè io e Betty ci riappacificassimo. Lei e Roberto sono stati fantastici. Lo so che non bisogna strumentalizzare i propri figli. Ma io non ho fatto così … sono stati loro che sono venuti da me e parlando abbiamo capito di avere un obiettivo comune. Ricostruire la nostra famiglia. Così loro hanno chiesto a Betty che io tornassi a casa per le vacanze natalizie.
“Certo” le ho detto.
“Ecco, guarda dov’è andata la mamma!” mi ha porto un a busta in cui c’è scritto
Ill.ma Beatriz Pinzon Mendoza e consorte. Ho tirato fuori il cartoncino e ho letto. Associazione donne colombiane, premio internazionale etc.
“Come hai fatto a prenderlo?” ho chiesto a mia figlia.
“Sono tanti giorni che la mamma lo tiene nella borsa. L’ho visto per caso. Mi piaceva la busta dorata e allora l’ho letto. Tu prima le hai chiesto dove andava!” mi ha detto.
“Hai sentito!?” le ho chiesto. “Cami lo sai che non si spia!”
“Tu e la mamma lo fate sempre” ha ribattuto lei con un’alzata di spalle. “Non è vero che usciva con le sue amiche. Ci va con zio Nicolas” ha continuato.
“E tu come lo sai?” le ho chiesto
“L’ho sentita che parlava al telefono. Però sulla busta c’è scritto consorte. Ho guardato sul dizionario, perché non volevo farmi scoprire. Mi sa che il consorte sei tu. Devi andare tu con la mamma” mi ha detto.
“Ma io non ho figlia normale, ho una spia della CIA in famiglia!” le ho detto abbracciandola e coprendola di baci, fino a farla sorridere.
Abbiamo organizzato un piano perfetto. Lei ha chiamato mia sorella per chiederle di venire qui a casa nostra. Io ho chiamato Nicolas dicendogli di non andare al Gala perché ci andavo io. Naturalmente lui mi ha detto che non poteva ‘tradire’ Betty in questo modo. Allora io ho minacciato di prenderlo nuovamente a pugni e di usare tutta la mia influenza per lasciarlo senza lavoro e senza che nessuno lo assumesse mai più da nessuna parte. So essere convincente quando voglio. Lui mi ha risposto sorridendo che preferiva vedersela con l’ira di Betty che con la mia.

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Capitolo 49
*** Betty ***


“Come hai fatto a sapere del Premio?” gli chiedo di nuovo. So che lui vorrebbe una risposta. Vuole sapere se io voglio salvare il nostro matrimonio o no. È la seconda volta che mi parla a cuore aperto così. La prima è stata quando ero con Michel e la serata è finita con Ricardo Montaner che mi dedicava una canzone.
Se ripenso al mio atteggiamento di allora, penso che anche adesso dovrei rifiutarlo e farlo soffrire ancora un po’. Il problema è che io lo amo. E se c’è una cosa che ho capito, è che lo amo e basta. Nonostante i suoi errori e i suoi tormenti interiori che sono peggio dei suoi errori. Ma non so se anche lui mi ama in questo modo.
“Me l’ha detto Camila” mi risponde
“Tua sorella? Ma se non lo sapeva nessuno!”
“No, nostra figlia. Ha sentito la discussione tra di noi, ha sentito che chiamavi Nicola, ti ha preso l’invito che avevi nella borsa e me l’ha fatto vedere” le dico con un certo compiacimento. “Non ti sei neanche accorta che l’invito ce l’avevo io, tanto eri impegnata a darmi contro!”
“Puoi biasimarmi?” gli chiedo
“E tu, lo sai cosa ha significato per me pensare che uscivi con un altro uomo?” mi chiede
Sento che il vento sta per abbandonare le mie vele!
“Non avrei mai e poi mai potuto chiederti di venire con me” gli dico. “Non sapevo come avresti potuto reagire. Non vorrei pensassi che questa candidatura fosse uno smacco per te” gli dico con cautela.
“E perché mai dovrebbe esserlo? Betty … sono amareggiato. A sentire te io sarei un mostro. Che è invidioso di te, del tuo successo. E questo che tu pensi che io sia? Un così piccolo uomo?” mi chiede.
So che devo rispondergli. Perché se non lo faccio, lui poi penserà che sia così. Ma non trovo le parole.
“No. Non lo penso e non ho mai pensato queste cose di te. Mai nella mia vita. Ma se tu ti senti così, finalmente puoi capire come mi sono sentita io, quando tu mi hai detto che non ti piace la mia immagine.”
“Betty …” mi interrompe.
“No aspetta” lo blocco “fammi finire. Io non ho mai pensato di essere quello che appaio. Tra la mia immagine e quello che sono non c’è affatto differenza, quindi se tu mi dici che non ti piace la mia immagine significa che non ti piaccio io. Mi hai detto delle cose terribili Armando” mi siedo sul divano e lui si mette vicino a me.
“Lo so. Ma ho attraversato un periodo molto difficile. Ho capito una cosa fondamentale in tutto questo anno. Io non posso stare senza di te. Anzi meglio io non VOGLIO stare senza di te. Ho capito anche che sono fatto male. Ho bisogno di competere con qualcuno per non sentirmi una nullità. Prima mio padre, poi Daniele, poi tu. Non posso dire che abbia davvero superato il tuo flirt con Daniele. E per quanto riguarda te, non ho mai pensato nemmeno per un attimo che non mi piacessi. Ho avuto una gran paura che la donna che vedevo di fronte a me, forte di se stessa e delle sue capacità se ne andasse via da me. Ma non ho tenuto conto del fatto che tu mi ami e che non l’avresti mai fatto. Perché mi ami.” mi dice.
“E hai dovuto distruggere il nostro matrimonio per capirlo?”
“Betty su questo voglio essere chiaro. Hai iniziato tu con la storia con Daniele. Io non avevo la percezione che qualcosa non andasse. E se era così … avresti dovuto parlarmene”
“E quando? Se non c’eri mai!” gli dico. “Comunque, cosa ti ha fatto cambiare idea su di me? Così dalla sera alla mattina?”
“Non ho cambiato idea dalla sera alla mattina. Diciamo che è stato un percorso che è iniziato al mio ritorno da Lima. Ho avuto una lunga discussione con Michel lì e lui mi ha detto una cosa che mi ha fatto riflettere molto, che se non avessi accettato il tuo cambiamento, non solo ti avrei perso ma alla fine lo avrei anche rimpianto. Ho pensato molto alle sue parole, perché è stata la stessa cosa che mi ha detto Mario”
“E ora? Che cosa significa accettare il mio cambiamento? Io non sono affatto cambiata. Ho tagliato i capelli. Per il resto sono sempre la stessa!”
“Non è vero. Ma non è un male” mi dice lui. “Sei più sicura, più forte. Affascini tutti con la tua persona.”
“E questo ti disturba ancora?”
“Tu mi ami ancora?” mi chiede. Ho l’impressione che si stia giocando tutto quello che ha.
“Temo di si” gli rispondo con un sorriso.
“Perché temi?” mi chiede.
“Perché amarti mi ha fatto soffrire tanto. Mi ha procurato tanta gioia è vero ma allo stesso tempo ho sofferto troppo. E non voglio più farlo. So che tu non puoi promettermi di non farmi soffrire, perché è una cosa che nessuno può promettere, ma se tu non sei pronto a stare con me, con quella che sono, dimmelo adesso” gli dico.
“Sono pronto” mi dice “lo sono sempre stato!” mi risponde.
“E Faith?” gli chiedo. Forse non dovrei ma fino a quando non lo faccio, non posso stare in pace.
“Non c’è niente tra di noi!” mi dice arrabbiandosi di nuovo. “Quante volte devo dirtelo? Non c’è niente di niente tra di noi. Ho rifiutato il lavoro che mi ha offerto suo marito. I ragazzi non hanno voluto vendere la New Tech e io non mi sento di abbandonarli” mi dice “e poi hai ragione tu … la mia vita è qui!”
“Lo stai facendo per fare felice me? Non è che poi te ne pentirai?”
“Perché fai così? Perchè non ti bastano le risposte che ti do? Non c’è dietro niente! Faith non è che una vecchissima amica per me!”
“Sono stanca Armando! Voglio andare a dormire. Tra quattro ore Aurora si sveglia e vorrà mangiare. Devo riposare. Di Faith e del bacio che non ha significato niente parleremo domani va bene?”
“Non ha significato niente” mi ripete per l’ennesima volta.
Senza che io abbia il tempo di rendermene conto, incolla le sue labbra alle mie e mi bacia con una passione che non gli sentivo da tempo. Stiamo fermi, impalati, nel nostro soggiorno per un’eternità a divorarci di baci. 
Quando ci stacchiamo mi dice “Ecco Mostro, questo invece significa tutto!”
Non mi chiamava Mostro da non so quanto tempo. Ho le lacrime agli occhi.
Almeno una cosa adesso la so: proveremo a salvare il nostro matrimonio.

 
Hugo Lombardi non sta più nella pelle da quando ha saputo che concorrerò per il Premio Donna dell’anno.
Entra nel mio ufficio senza neanche bussare, io ho appena finito di allattare Aurora perché devo portarla dal pediatra e non mi andava di fare avanti e indietro. Armando vuole venire con noi, anche se non ce n’è bisogno perché è una visita di routine.
“O mio Dio si copra Beatriz!” mi dice Hugo “questa è una latteria o una casa di moda?”
“Suvvia Hugo!” gli dico “Non la faccia tanto lunga. Mica è una cosa dell’altro mondo allattare la propria figlia!” Mi sistemo la camicia. “Le piacerebbe tenerla in braccio? Potrebbe farle fare il ruttino e nel frattempo dirmi cosa la porta nel mi ufficio visto che non ci viene mai se non per proporre cose folli”.
Gli deposito la bambina tra le braccia, gli spiego come tenerla, gli metto un fazzoletto sulla spalla e lui inizia a spupazzarsela! Non c’è che fare, Aurora è una vera rubacuori. Non pensavo che questo sarebbe stato possibile, visti i nostri rapporti.
“Allora Hugo mi dica.”
“Volevo sapere se sarò io a disegnare il suo vestito per il Premio Donna dell’anno. Perché ho in mente un modello pazzesco! Sarò io vero Betty?” mi chiede
In quel momento entra Armando e non appena vede Aurora in braccio ad Hugo gli urla “Posa immediatamente mia figlia. Non vorrei mai che diventi una isterica come te.
“Non vedo perché dovrebbe prendere da me se ha già un padre pazzo come modello” ribatte Hugo e gliela passa tra le braccia.
“Piccola mia” dice Armando “vieni da me, non stare più con Hugo!”. Poi viene da me e mi da un bacio sulle labbra. I nostri rapporti sembrano lentamente migliorare. Diciamo che abbiamo vissuto due settimane di tregua anche se sono ben lontani dall’essere normali. Non riusciamo a riprendere a comportarci come prima. Siamo guardinghi l’uno nei confronti dell’altro e non abbiamo ancora fatto l’amore. La cosa un po’ mi preoccupa conoscendolo.
“Allora Beatriz?”Hugo mi richiama alla realtà!
“Si, il vestito!” gli dico “Per me va bene che lo disegni lei Hugo, però niente di eccentrico per favore!”
“Quale vestito?” chiede Armando.
“Quello per il Premio Donna dell’anno” gli rispondo.
“Deve disegnartelo lui?” mi dice Armando. Faccio un cenno affermativo con la testa.
“Inutile che tu faccia qualsiasi tipo di smorfia Armando!” ribatte Hugo “Se non fosse stato per il mio intuito non sarebbe mai uscita da quel limbo nel quale si era messa. Grazie a me si è trasformata quasi in una icona di stile!! Ma datemi tempo e vedrete … La farò finire su Vogue!”
Hugo non sa che questa è proprio l’ultima cosa che deve dire. “Le farò vedere il bozzetto Beatriz!” mi dice Hugo prima di andare via.
“Non posso evitare che sia lui lo stilista del mio abito. Sarebbe assurdo se fosse così non credi?” chiedo ad Armando.
“Certo!” mi risponde “Ma non devi farti dei problemi per questo!!” mi dice “A ma non da fastidio!”
“Devo dirti due cose. E nessuna delle due potrebbe piacerti” gli dico.
“Allora prima la peggiore di tutte” mi dice. So che se non avesse Aurora tra le braccia, avrebbe la sua inseparabile pallina.
Prima gli prendo Aurora dalle braccia e visto che dorme la adagio nella sua carrozzina. Poi lo prendo per mano e lo faccio sedere su una delle poltroncine. Io mi siedo di fronte a lui.
“Ho parlato con Daniele” gli dico.
“Ancora Betty?” mi chiede con un tono di voce addolorato.
“No, non è niente di quello che pensi tu. E’ vero che ho parlato con Daniele, ma c’era anche Katarina con lui. Insomma Giulio vuole parlare con Roberto. E gli ha chiesto di contattarci. Io ho detto che per me non c’era problema, ma che avrei dovuto parlarne con te prima. Tu cosa ne pensi?”
“Sai bene che se fosse per me, non avrei alcun motivo per sentire Daniele Valencia!”
“Non stiamo parlando di me Armando, stiamo parlando di Roberto. Katarina mi ha detto che Giulio sta meglio. E che ha manifestato il desiderio di parlare con nostro figlio. Non riesco a dimenticare che Giulio sia solo un bambino!”
“E io non riesco a dimenticare che per poco non ammazzava Aurora!”
“Sei realmente preoccupato o sei solo geloso di Daniele. Perché se la tua è gelosia, si può risolvere semplicemente. Metti tu in contatto i bambini. Non è necessario che ci sia io. Tra l’altro il contatto Skype che ho è di Katarina, non di Daniele.”
“Va bene Mostro, va bene” mi dice “facciamoli sentire.”
So che questa cosa gli costa tantissimo.
“Qual è la seconda cosa che dovevi dirmi?” mi chiede
“Stiamo cercando un vicepresidente … sai bene che Daniele si è dimesso, ed io non posso di certo continuare da sola. Non voglio trascurare Aurora! Te lo devo chiedere. Tu vorresti di nuovo il tuo posto?” gli dico
“Cioè … mi stai chiedendo di tornare a lavorare qui?”mi dice
“Si! Ma non come pensi tu. Cioè non è mia intenzione pretenderlo o metterti sotto pressione. Te lo chiedo perché quando troveremo un vicepresidente, se tu per caso poi volessi tornare a lavorare qui, non saprei quale ruolo affidarti!” gli spiego. Lo vedo che ci pensa un po’.
“No” mi dice. “So che dovrei rispondere che non vedo l’ora di tornare a lavorare qui, e tutto torna come prima, ma no. Io mi trovo bene alla New Tech e mi piace il lavoro che sto facendo lì. Quindi anche se poi non ci sarà posto per me non importa.”
Mi avvicino e gli passo delicatamente la mano sulla guancia. “Sei sicuro?”
“Si” mi dice.
“Tua sorella Camila sarà il nostro nuovo vicepresidente allora! Devo proporlo al Direttivo certo, ma non penso ci saranno problemi!”
  “Coosaaaa?? Camila vicepresidente? Ma se vive in Svizzera!”
“Vuole trasferirsi in Colombia di nuovo. Il suo vice sarà il suo successore nella sede di Zurigo.”
“E perché non me ne ha parlato?”
“Perché è fatta così e lo sai pure tu! Mi ha chiamato ieri. Alberto è d’accordo con lei. Vuole aprire uno dei suoi locali a Bogotà. Ha già trovato contatti e tutto!”
“Non posso crederci … mia sorella di nuovo tra i piedi!” mi dice con tono disperato “La mia vita è finita!”
Mi metto a ridere. So che sta facendo la tragedia, ma in realtà è felice.
“Ti dispiace che non lavori qui definitivamente?” mi chiede
“Ho accettato che tu lavorassi altrove. Se tu sei felice lo sono anche io. Lo dico davvero. Mi sei mancato tanto. Non solo perché non eri nell’edificio ma perché non c’eri nelle nostre vite. Non eri presente. E non è stato bello!”
“Lo so” mi dice “adesso capisco cosa vuoi dire. Non è stato intenzionale da parte mia. Solo che sono stato preso dalla smania del successo e basta e ho perso di vista tutte le altre cose!”
Si avvicina verso di me e mi abbraccia. Mi da un bacio sulla tempia. Questo semplice gesto sembra mettere a posto le cose. E invece no!
“Betty” mi chiama “Posso chiederti una cosa?”
“Certo, dimmi pure!” gli dico.

“Perché Daniele? Non hai ancora risposto alla mia domanda. Cosa ha significato per te baciare Daniele?”

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Capitolo 50
*** Armando ***


La risposta a questa domanda è importante per me, perché devo sapere se lei sia emotivamente andata via dal nostro matrimonio. L’idea che lei possa aver trovato Daniele interessante mi ammazza. Quest’uomo vuole distruggere la mia esistenza. Ci prova ciclicamente e io mi sarei aspettato che mia moglie non lo assecondasse anzi al contrario lo respingesse.
“Daniele mi mette in agitazione” mi dice Betty “ha il potere di mettermi in soggezione. Da sempre. Mi fa sentire inferiore. Ma al tempo stesso mi spinge a non mollare. A non dargliela mai vinta, a dare battaglia. Con lui è una questione di stare sempre un passo avanti per non cadere nelle sue grinfie. È faticoso vivere così. Poi lui ha iniziato a dirmi che il mio tenermi testa gli piaceva. E mi parlava di Giulio. Mi sono illusa che potesse esserci un Daniele migliore, ero lusingata dal fatto che potessi essere io a tirarlo fuori, come ti ho già detto. Ma non ho mai provato niente per lui. Al massimo umana vicinanza. Ci sono stati giorni in cui non sembrava più lui. Lavoravamo assieme ed ogni suo sguardo era di ammirazione. Mentre tu eri sempre lontano. Tu hai dato per scontato che io ci fossi ed hai pure ragione, perché se non ti puoi fidare della tua propria moglie, di chi fidarti?” aggiunge “Però tu hai fatto un errore. Mi hai sopravvalutata. Hai pensato che per me averti o non averti al mio fianco non faceva alcuna differenza. Io ero confusa, non sapevo cosa ci stava succedendo e non riuscivo a parlarti. Obiettivamente era molto difficile. Tu arrivavi a casa e non passavi del tempo nemmeno con i ragazzi.  Stavi con me solo perché dividevamo lo stesso letto”
“Sono stato uno stupido” le dico. “Mi sono comportato come un pazzo. Però voglio chiederti una cosa e voglio che tu mi risponda sinceramente.”
“Dimmi.”
“Non ti senti lusingata da me? Perché hai sentito la necessità di farti lusingare da Daniele? Questo mi ferisce. IO sono tuo marito. Non dovresti desiderare l’ammirazione di altri uomini se non la mia. Io non cerco l’approvazione di altre donne!”
“Non ti arrabbiare per quello che ti dirò” mi dice. “Ma io ho sempre avuto la sensazione che per te non era importante lusingarmi!”
“E questo cosa vuol dire?” le chiedo.
“Quando sono entrata a lavorare nella tua azienda, le ragazze della banda mi hanno redarguito dall’ innamorarmi di te come aveva fatto la tua precedente segretaria … ma alla fine io l’ho fatto lo stesso. Tu sei l’uomo al quale tutte le donne cadono ai piedi. Io … sono sempre stata la racchia di cui tu ti sei innamorato! Anche per te è stato così! E tu per tanto tempo hai continuato a vedere quella Betty. Insomma io so che tu mi ami. Lo so. Ma …”
“Ma?” le chiedo, questa storia inizia a non piacermi.
“Ma non mi sono mai sentita apprezzata da te come donna. Come moglie, come fidanzata, come manager, ma non come donna. Forse perché tu sei sempre stato un uomo che è stato al centro dell’attenzione, non in senso negativo, ma che comunque non ha la necessità di avere una donna donna al suo fianco!”
“E Daniele si?”
“Daniele, non ha manifestato il benché minimo turbamento dal mio cambiamento, anzi ne è rimasto affascinato. E questo mi ha dato sicurezza. Tu, invece, hai subito iniziato a contestarmi dicendo che alla fine mi sarei allontanata da te” mi dice.
“E non ho avuto forse ragione?” le chiedo “E comunque non è vero che non voglio una donna donna al mio fianco, che non ti considero tale o  che per me sei solo mia moglie!!!”
“Non fraintendere Armando” mi dice lei. “A me in un certo senso va anche bene, perché niente è più bello che poter essere autenticamente se stessi con la persona che hai scelto come compagno di vita. Quindi per me è stato ed è altrettanto importante poter essere quella che sono, una donna normale, con una vera passione per i pigiamoni e le cose semplici. Ma ho scoperto che mi piace anche il pizzo. Mi piace sentirmi più femminile. E tu, non so perché hai paura di questo. Daniele invece mi ha sostenuto in questo cambiamento anche se io volevo il tuo consenso e non il suo.”
“Quello che mi dici mi lascia perplesso!” le dico “Penso che quando mi sono innamorato di te, fossi sdegnato di donne tutte pizzi e lustrini e quando  tu hai iniziato a cambiare ho avuto paura che tu potessi diventare frivola alla stessa maniera in cui lo erano le ragazze che frequentavo. Ma non ho tenuto conto che tu non sei loro! Non lo sei mai stata! Però quanto al fatto che io non ti apprezzi come donna non è affatto vero. Non sono rincitrullito fino a questo punto.” La abbraccio. “La prima volta che sono stato orgoglioso della donna che sei, è stato alla tua prima sfilata da Presidente. Quando non volevi fare il discorso di presentazione della sfilata. Ricordi?” le chiedo. “Ero così orgoglioso del fatto che ti facessi tutti quei problemi. Perché la tua umiltà nel pensare che non ne saresti stata capace, anche se lo eri assolutamente, mi hanno fatto pensare che non avrei mai potuto amare una donna più di quanto amavo te in quel momento. Ti giocavi il tutto per tutto e quasi non credevi che ce l’avresti fatta. Avrei voluto abbracciarti e dirti che ero con te, con tutto me stesso!”
“Ma io lo sentivo il tuo incoraggiamento” mi dice “L’ho sentito per tutta la sfilata.”
“E poi, a New York? A quel gala avrei voluto gridare a tutti quanto ero orgoglioso di te. Dio mio, eri bellissima. E io stavo impazzendo con tutti quegli uomini che ti giravano attorno!”
“Non potevi dirmele prima queste cose??” mi dice provocatoriamente “Dovevo baciare Daniele e scatenare tutto questo putiferio?”
“Per favore non mi ricordare che hai baciato Daniele!!” le dico io.
“Comunque, quando lui mi ha baciato è stato strano. Non ho provato niente. Chissà perché ho immaginato di provare le stesse sensazioni che provo con te. Invece no. Niente di niente”
“Ma l’hai baciato due volte” le dico.
“Non lo supererai mai vero?” mi chiede “Si, è stata una cosa irrazionale. Non provavo niente e volevo accertarmi che fosse così! Ed è stato così! Il fatto è che voglio baciare solo te. Non so se al mondo ci sia qualcun altro capace di farmi sentire come mi fai sentire tu, ma non mi interessa trovarlo”
“Non devi neanche cercarlo” le dico “Fino a quando ci sarò io sul pianeta, non ti permetterò di cercarlo” le dico e la bacio. La faccio sdraiare sulla ‘nostra’ scrivania.
“Mostro … dobbiamo andare dal pediatra!” mi dice.
“Ho avuto tanta paura Betty!” mi dice lui tirandomi su. “Ho avuto paura che un altro uomo fosse entrato nella tua vita e nel tuo cuore per prendere il mio posto. Ma ora so che non è così.”
“No amore mio. Il mio cuore è sempre stato tutto tuo. Io voglio stare con te. Solo con te. Voglio vivere con te. Voglio che la mattina ti svegli per primo e resti lì a guardarmi mentre dormo, anche se lo detesto. Voglio che ti arrabbi se qualcuno mi gira intorno, voglio che continui ad essere il favoloso papà dei nostri figli. Mio marito. Il mio amico, il mio amante e il pazzo pazzo uomo della mia vita” mi dice.
Mi asciugo le lacrime e la bacio. Mi sembra di essere finalmente tornato a casa.
Ho l’impressione che un uragano abbia attraversato la mia vita e l’abbia devastata. Avevo l’impressione che fosse una devastazione fino alle fondamenta, invece il danno è stato più superficiale del previsto. Per fortuna la mia famiglia è ancora in piedi.
Ho passato un anno terribile. Prima il pensiero di perdere Betty a causa della sua malattia mi ha tolto il sonno, poi a causa di Daniele o mia non saprei … L’unica certezza che ho adesso è che non voglio perderla e che non lascerò che nessuno me la porti via.

 
Quindici giorni dopo …
Ho dovuto faticare a convincere Betty ad uscire con me questa sera! È incredibile quanto sia testarda. Le ho detto che volevo che trascorressimo un po’ di tempo insieme, fuori, a cena da qualche parte. Da soli. Lei non voleva uscire perché preferiva riposare a casa. Potevamo trascorrere del tempo a casa. Benché la sua proposta fosse molto interessante, ho insistito affinché uscissimo. Quello che lei non sa è che sta andando alla festa dei suoi quarant’anni. Festa che avrei organizzato sicuramente nel mese di ottobre se i rapporti tra di noi all’epoca fossero stati quelli di sempre o quelli di ora, che sono anche meglio di quelli di sempre e se non fosse nata Aurora proprio in quei giorni!
Mi hanno dato tutti una mano nell’organizzare questa festa! Le ragazze della banda hanno mantenuto il segreto! Incredibile vero? Ugo, ha disegnato per l’occasione un vestito favoloso. Mi ha detto che potevo stare tranquillo perché le sarebbe andato benissimo, ormai lui conosce le sue misure alla perfezione! Ed in effetti è così.
Ho invitato tutti i nostri amici, proprio tutti. La banda, Nicolas, Mario, Manuel, i nostri genitori, mia sorella Camila e famiglia! Hugo! Ho invitato perfino quel Stefan là. E poi Adriana, Claudia Elena, Andrea, Michel e Clara. Gli unici che non sono inviati sono Daniele e famiglia. Questo sarebbe stato troppo anche per me.
Comunque … Betty non se lo aspetta minimamente. Ho prenotato il club. Sembra deserto in effetti, ma so che non è così. Ho anche preparato una sorpresa per lei.
Arriviamo al club con la mia macchina. Lei è bellissima, io sono molto elegante!
“Hai prenotato al club?” mi chiede “ti sembra un posto dove possiamo stare da soli?”
“Tranquilla Betty” le dico. “Qui dobbiamo solo cenare. Dopo andiamo via!”
“Armando …. “ mi dice lei con un tono un po’ indispettito.
“Da quando sei diventata così pigra?” le dico io affettuosamente. “Su andiamo”. Le apro la portiera della macchina e la prendo per un braccio.
Quando arriviamo a bordo piscina, lei si accorge che il club è vuoto. C’è solo un tavolo apparecchiato per due a lume di candela.
“Fammi capire Armando” mi dice lei “hai affittato il club solo per noi due? Ma sei completamente matto?”
All’improvviso, si accedono tutte le luci e tutti vengono allo scoperto urlando SORPRESA!!
E ci riesco. A sorprenderla! È completamente sorpresa. È riuscito tutto benissimo!!
“Buon compleanno amore mio!” le dico io baciandola sulla tempia.
“Buon compleanno? Ma Armando il mio compleanno è stato ad ottobre!!”
“Si ma non abbiamo potuto festeggiare sia perché .. insomma non era il momento, e poi in quei giorni è nata Aurora! Però non si può non festeggiare il quarantesimo compleanno!!” le dico
“Tu sei completamente matto! Completamente matto!!” mi dice “ E io ti amo tantissimo!!” e mi bacia.
Gli ospiti iniziano ad avvicendarsi attorno a lei per farle gli auguri.  E poi arrivano i nostri figli con i nonni.
“Cami, ma sei bellissima” le dice Betty.
Mia sorella Camila ha pensato al vestiario di tutti. Aurora indossa un vestitino con annessa gonnellina a tutu.
“E’ vero” dico a Betty “Non avrei dovuto lasciar fare a mia sorella, ma lei era così felice di partecipare!!”
“E’ tutto bellissimo Armando” mi dice “anche questo orribile tutu!”
La festa si sta svolgendo regolarmente. La band sta allietando la nostra cena. I nostri genitori sono felicissimi. Sono felici soprattutto perché ci siamo riappacificati. C’è stato un momento in cui né i miei, né i suoi genitori avevano più fiducia sul fatto che avremmo potuto recuperare il nostro matrimonio. Ho sentito una discussione tra i miei nei giorni di Natale. Mia madre diceva a mio padre che non sperava molto che saremmo riusciti a risolvere i nostri problemi. “Ma se si amano tantissimo” ha risposto mio padre. E mia madre ha ribattuto “Ma si sono fatti anche molto male, e a volte l’amore non basta!”. Per fortuna nel nostro caso, l’amore e l’assoluta certezza di non volere altri per noi è bastato. Vado verso Betty e la prendo per mano. Guardo il maestro della band e faccio un cenno con la testa!
“Cosa succede adesso?” mi chiede Betty.
Il maestro della band prende il microfono.
“Allora amici. Siamo tutti qui per festeggiare il quarantesimo compleanno di Betty. È vero è avvenuto qualche mese fa, ma l’importante è festeggiarlo. Il marito, che è l’organizzatore di questa festa, ha voluto fare una favolosa sorpresa alla moglie! E allora, sorpresa ‘Esci fuori!’”.

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Capitolo 51
*** Betty ***


Non posso crederci! Non posso crederci! Non posso crederci.
Ricardo Montaner mi sta cantando Tanti auguri a te! Armando è davvero folle!! Ed io che non volevo neanche uscire.
“Tanti auguri, Betty” mi dice il famosissimo cantante. Dopo racconta brevemente della volta in cui Armando l’ha incontrato in un locale, mentre io ero con un altro. A quel punto Michel simpaticamente alza il braccio e dice “Ehi, l’altro ero io!!” e tutti ridono. Continua dicendo della richiesta di Armando di dedicarmi una canzone per convincermi che mi amava!
“E allora ancora oggi ragazzi” ci chiama Ricardo “venite qui. Vi dedico la stessa canzone di allora! E di nuovo tanti auguri Betty!”
Mentre lui canta noi balliamo! E nessuno balla accanto a noi. La pista è tutta nostra. Alla fine andiamo a salutarlo. Gli presentiamo i nostri figli. Lui ci dice “Sono contento di aver partecipato alla formazione della vostra famiglia, anche se solo con una canzone”. Poi ci saluta e va via.
“Sei un adorabile pazzo” gli dico per la milionesima volta! E lo abbraccio!
La festa meravigliosa che mi ha organizzato continua senza sosta. Un sacco di gente si avvicenda per farmi gli auguri. Non posso credere che Armando sia stato così folle da invitare tutti i nostri amici. C’è Hugo, e anche Stefan!!
Si aprono le danze e tutti si scatenano a ritmo di musica. Mio marito mi prende da parte.
“Ti è piaciuta la sorpresa?” mi chiede.
“Sei folle! Sei davvero folle. Ma ti amo lo stesso!” gli dico.
“Ecco, io avrei un’altra sorpresa per te!” mi dice.
“Un’altra? Ma Armando …” mi chiude le labbra con un dito e tira fuori dalla giacca un astuccio. Me lo porge. Tolgo il fiocco e lo apro … resto senza parole. All’interno c’è un collier, un bracciale e degli orecchini di rubini e diamanti che fanno paio con l’anello che mi ha precedentemente regalato.
“Armando ma sei ….”
“Folle lo so! Non dirmelo più! Ma volevo stupirti. Questo non è solo un regalo per il tuo compleanno. È un regalo anche per la nascita di Aurora ed è un regalo perché mi andava di farlo!” mi dice.
Non so più cosa dire. Lo cingo al collo e lo bacio. Non so in quale altro modo ringraziarlo per tutto questo.
“Grazie gli dico! Per tutto. Ti amo tantissimo!” e lo bacio nuovamente.
“Ehi sono qui!!”. Cami ci indica con un dito, poi si rivolge alla platea “Che vi avevo detto? Sicuramente erano a baciarsi da qualche parte!!” e fa ridere tutti. “Vi stanno cercando” ci dice “Tra poco ci saranno i fuochi artificiali!”
Non posso crederci!! Anche i fuochi artificiali??!
“Armando …” inizio a dirgli.
“Fermati!” mi dice lui “I fuochi artificiali li ho voluti perché sono geloso del fatto che sei andata ad una festa con Michel dove c’erano i fuochi artificiali! Mi hai mollato in quell’occasione! Adesso devi riparare!!”
Inizio a ridere. Vedo che si avvicinano a noi Michel, Adriana, Claudia Elena e Andrea.
Scherzando  Michel mi offre il braccio “Se ci sono fuochi artificiali … è il mio turno di stare al tuo fianco!”
“Nemmeno per idea” gli risponde Armando! “E voi tre …” dice indicando Adriana, Andrea e Claudia “come avete potuto lasciarla nelle mani di questo francese qui??” scatenando le risate generali.
Quando inizia lo spettacolo Armando mi abbraccia da dietro la schiena e io mi perdo tra le sue braccia pensando che è un momento perfetto.  

 

Siamo a Cartegena. Sono passati due mesi dalla mia meravigliosa festa.
Non so come. ma devo ringraziare il cielo per essere riuscita a salvare il mio matrimonio e la mia famiglia. Siamo stati davvero a un passo dalla rottura. Non sarei mai stata in grado di immaginare la mia vita senza Armando e i nostri figli. Adesso siamo qui, perché domani sapremo se ho vinto il Premio Donna dell’Anno.
Siamo soli. I bambini sono rimasti a Bogotà con i nonni.
Sono molto felice che Camila abbia preso il posto di Daniele. Lavorare con mia cognata è molto divertente. Siamo un team praticamente perfetto. Lei si occupa di moda con Hugo e io della parte finanziaria. Finalmente posso dedicarmi al mio settore. Certo supervisionando tutto.
Ma lei e Hugo sono anime gemelle.
Adesso sono qui con mio marito. È la prima volta che veniamo a Cartagena. Prima c’era sempre qualcosa che gli impediva di venire qui con me. Penso fosse il fatto che si sentiva ferito dall’idea che io qui avevo trascorso una parte della mia vita in cui lui c’era, ma non in maniera positiva.
Siamo anche nello stesso albergo in cui soggiornai all’epoca con Catalina. Adesso siamo seduti sulla spiaggia. E’ sera. Abbiamo appena finito di cenare. Sembriamo due vacanzieri. Domani sera inizierà il circo mediatico per il premio e già oggi pomeriggio ho dovuto rilasciare delle interviste per qualche tv, ma forte del fatto che la P.R. dell’evento è Catalina, posso stare relativamente tranquilla all’idea che fino a domani starò in pace.
“Lo sai che sei bellissimo?” dico ad Armando, mentre guarda il mare.
“Tu sei bellissima!” mi dice lui. “Ed essendo qui, capisco molto meglio perché questo posto e Michel ti abbiano affascinata …”
“Il posto di più di Michel … perché avevo qualcuno in testa, non so se lo sai!” gli dico scherzosamente. “Ti prego, non stare a rimuginare per i prossimi dieci anni gli avvenimenti dell’ultimo anno. Ti prego non farlo!” e gli accarezzo la testa. 
L’idea che lui possa tormentarsi e rimuginare per quello che è avvenuto,come ha fatto per la storia di suo padre, mi distruggerebbe.
“Non lo sto facendo! Te lo assicuro” mi dice “Stavo pensando che mi sembra strano essere qui. Mi sembra di essere nel tuo territorio. Cioè è come se io prendessi il tuo spazio. Il tuo rifugio.”
“Ma a me fa piacere condividerlo con te.”
“Ne sei sicura?”
“Si!”
“Non ti da fastidio avermi qui? In questo luogo?”
“Io non sono mai stata qui senza di te in realtà! Ti pensavo giorno e notte! Non mi hai mai abbandonata un momento” gli dico.
“Io collego questo luogo alla possibilità che ho avuto di perderti … ma non voglio più farlo!”
“Infatti … adesso siamo qui insieme. Non mi importa se la prima volta non eri fisicamente qui con me. L’importante è che tu ci sia adesso!!” gli dico e lo bacio.  
Lui risponde al mio bacio. Anzi, mi stringe a sé e inizia a baciarmi come se non lo facesse da secoli. Mi fa sdraiare sulla sabbia. “ Non possiamo farlo qui” gli dico quando capisco quali siano le sue intenzioni.
“Ma non c’è nessuno!” mi dice lui “E poi voglio creare nuovi ricordi. Quando pensi a Cartagena, non dovrai che pensare a questo momento”
“Armando sei …” gli dico
“Folle, completamente folle!” conclude lui prima di riprendere a baciarmi. Sembriamo due adolescenti alla nostra prima cotta. Ma per niente al mondo vorrei essere da qualche altra parte. Mi lascio completamente andare tra le sue braccia e sotto le sue labbra.

“Fammi capire” mi dice Armando “questo sarebbe il tuo vestito?” chiede mentre indossa il suo smoking.
“Si.”
Hugo Lombardi ha disegnato per me un vestito veramente assurdo. Cioè è bellissimo ma è assurdo. Sembra che io sia nuda. Il colore della stoffa è lo stesso della mia pelle. Inoltre l’ha tempestato di rami di fiori di paillette e perline neri nei punti strategici. Sui fianchi, lungo le gambe, lungo il seno. Così sembra accentuare ancora di più l’effetto nude – look, anche se devo dire non è niente male.
“Lo sai che sembri nuda?” mi chiede Armando
“Si … non ti piace?” gli chiedo.
Nello scatolo c’è un altro vestito. Il biglietto di Hugo dice

“Beatriz, se il primo vestito le sembra troppo audace, allora provi il secondo che è qualcosa di già visto e molto banale. Glieli mando entrambi perché non voglio sentire le urla di quell’energumeno di suo marito.

Hugo.

 P.S. Anche Stefan è d’ accordo con me nel sostenere che debba indossare il primo.”

 
Provo il secondo vestito … in effetti è un vestito nero con le bretelline sottili, molto bello, di un tessuto damascato, con uno scollo profondo sulle spalle.
“Allora?” chiedo ad Armando “quale ti piace di più?”
“Sinceramente? Questo! Ma non è adatto per l’occasione. Rimetti l’altro.”
“Sei sicuro che non ti da fastidio?”
“No Betty. Non è necessario che mi chiedi il consenso per ogni folle vestito che Hugo potrebbe farti indossare da qui in avanti!”
“Sul serio?”
“Si.”
“Ma così catturerò l’attenzione!!”
“La cattureresti comunque!!” mi dice.
“Ok, mi cambio ed andiamo.”

 
Il salone dove si svolge la premiazione è molto grande, ed è pieno di tavoli. Anche se la cena si svolgerà subito dopo. E sarà molto informale. Questo premio è di rilevanza internazionale, ma ciò che mi emoziona è il fatto di partecipare. Di essere stata scelta come candidata, proprio in uno degli anni più terribili della mia vita. Non è stato il più terribile perché è nata Aurora e perché alla fine, io e Armando siamo riusciti a salvare la nostra famiglia. E a proteggere il nostro amore da tutti i nostri errori.
Abbiamo fatto tanti errori, entrambi. Ma alla fine il nostro amore ha retto.
Al nostro arrivo veniamo circondati, da Catalina e da alcuni membri della stampa nazionale ed internazionale. Questo premio è molto importante soprattutto perché serve per spingere le donne ad evolversi, ad emanciparsi, a non abbandonare gli studi come spesso avviene per sposarsi e mettere su famiglia rinunciando del tutto alla propria realizzazione.
Non so più quante dichiarazioni rilascio per varie tv. Ma comunque alla fine, io e Armando riusciamo a sederci al nostro tavolo. Ed eccola che arriva! La terribile blogger Karina Larsson.
“Eccovi qui” ci dice “vi ho attesi tutta la serata!”
“Davvero?” le chiede Armando “E come mai?”
“Forse vuole spettegolare ancora sul nostro matrimonio!” aggiungo io.
“Sai Armando, non avrei mai pensato che avresti sposato questo tipo di donna?”
Lui la guarda di traverso! “Ma si” continua imperterrita lei “un tipo di donna che è così rigida, inquadrata, monotona, che non sa apprezzare l’ebrezza del brivido!”
Voglio ucciderla. Continua a provarci con mio marito e davanti a me! Se ci avesse beccati ieri sera in spiaggia sarebbe rimasta shockata a vita.
Armando fa per dire qualcosa. Ma io lo blocco.
“Senta signora Larsson” le dico “adesso basta! Non ne posso più delle sue sciocchezze. Non è di certo colpa mia se Armando ha voluto interrompere la vostra relazione clandestina! La prego di cambiare strada quando ci vede!”
“Lo sa che posso distruggerla col mio blog?” mi minaccia “Posso distruggere tutte le collezioni di Hugo Lombardi!!”
“Lo faccia” la provoco io. “Lo faccia e le faccio vedere chi ha davanti! Pensa che all’opinione pubblica farebbe piacere sapere che lei ci diffama perché mio marito non vuole venire a letto con lei?”
“E chi le dice che non l’abbia già fatto?”
“Karina, ma che diamine dici?” interviene Armando.
“Certo, l’ha già fatto con me! Non con lei! SE si azzarda a dire qualsiasi altra falsità, la denuncio per diffamazione e soprattutto le stronco la carriera. Mi metta alla prova! Mi metta alla prova!”
Spero di essere stata convincente. “Armando stai pur certo che non finisce qui. Non so quando ma mi vendicherò!” ci dice Karina e va via.
“Mostro … mi dispiace tanto! Non volevo che finisse così! Proprio questa sera poi!”
“Ma non preoccuparti. Mi diverto ad incontrare tutte le tue ex conquiste … questo incontro mi ha riscaldato!!!”
“Quando ti arrabbi, sei terribilmente sexy” mi dice in un orecchio.
“Smettila, smettila immediatamente” gli dico scoppiando a ridere. Vedo che Michel e Clara ci stanno venendo incontro e faccio loro segno di raggiungerci.

La serata ha inizio. Tra balli e spettacoli vari, hanno già premiato, spettacolo e moda. Mancano solo imprenditrici e scienza. Adesso è il momento della mia sezione. Devo scontrarmi con una imprenditrice del settore editoria, una del settore cosmesi e una del settore tecnologia.
“Comunque vada, per me hai vinto tu! Hai vinto il premio Donna della mia vita!” mi dice Armando e mi bacia. Inizio ad essere nervosa. Armando mi prende la mano.
Il presentatore annuncia le nostre candidature e infine è il momento di vedere a chi la giuria, che ci ha seguite in questi tre mesi deciderà di dare il premio.

“Per le sue incredibili doti umane e professionali, per la sua bellezza esteriore ed interiore, per la sua capacità di non mollare mai, nemmeno nei momenti più difficili, per le sue innegabili doti professionali, il Premio Donna dell’Anno va a Beatriz Pinzon Solano in Mendoza”

Non posso crederci, ho vinto, ho vinto io!!! Tutti stanno applaudendo. Armando mi bacia sulle labbra. Devo andare a ritirare il premio. Devo anche fare un discorso. Diciamo che uno piccolo piccolo l’ho preparato. Ma la cosa più importante che ho vinto è che mio marito è qui al mio fianco e che ci resterà per sempre!

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Capitolo 52
*** Epilogo ***


Una tra le tante interviste di Betty dopo aver vinto il Premio Donna dell’Anno.

Giornalista : “Betty, la sua storia ha dell’incredibile. Lei per un lungo periodo della sua vita è stata una brutta.”
Betty : “Si. È stato così. Sono stati degli anni terribilmente difficili. Sono cresciuta sola. Essendo anche io figlia unica. Per fortuna i miei genitori mi hanno sempre circondata del loro affetto. Però è stato molto difficile. Venivo spesso derisa e presa in giro per il mio aspetto esteriore. Ero impacciata. Adesso che sono madre, cerco di insegnare ai miei figli che una persona non si giudica mai dal suo aspetto esteriore. Mai da quello che appare e sempre per quello che è.”

G.: “Secondo quanto si racconta, per lungo tempo il suo unico amico è stato il noto economista Nicolas Mora, che lavora con lei nell’ Ecomoda.”
B.: “Si, per tanto tempo Nicolas è stato il mio unico amico.”

G.: “Non c’è mai stata una relazione sentimentale tra di voi?”
B.: “No. Io e Nicolas siamo grandi amici. Siamo come fratelli. In genere i fratelli capitano, invece io l’ho scelto. Nicolas è uno dei migliori uomini che ci siano in circolazione. Mi è stato vicino in tutti i momenti della mia vita e io gli voglio molto bene.”

G.: “Divagando un attimo dal tema, può confermare le voci per le quali il Dottor Mora avrebbe una relazione con la stilista Luz Costa che di recente è venuta a lavorare da voi?”
B.: “No comment.”

G.: “Ok, torniamo a lei Beatriz. Lei entra a lavorare nell’Ecomoda come semplice segretaria di Presidenza, poi diventa assistente di Presidenza, quando era presidente suo marito Armando Mendoza e nove mesi dopo lei stessa diventa la Presidente.”
B.: “Eh si! Che dire incontrare Armando Mendoza mi ha cambiato la  vita! A parte tutto, di quel periodo ricordo che ero sicura di poter fare un buon lavoro ma terrorizzata perché ero brutta e nessuno mi assumeva. In Ecomoda ho incontrato quelle che sono diventate le mie più care amiche e che mi hanno subito accettata per quella che ero.”

G.: “E cosa ci può dire del suo cambiamento anche d’immagine.”
B.: “In seguito ad un periodo in cui sono stata a Cartagena, grazie all’aiuto di una mia carissima amica, ho cambiato la mia immagine. E’ stato un cambiamento radicale ma lo stavo pian piano maturando dentro di me. Come d’altronde quello di questo ultimo anno. Ogni persona cambia. Attraversa delle fasi nelle quali cambia radicalmente. Ed io sono cambiata, ma allo stesso tempo sono sempre rimasta la stessa.”

G.: “Veniamo adesso ad Armando Mendoza. Betty, lei sa di aver sposato lo scapolo più ambito di Bogotà?”
B.: “Non lo dica a me! Ancora oggi capita che qualcuna delle sue ex ci provi con lui sotto i miei occhi!! Ma è il prezzo da pagare per essere sposata con lui. Lo conosce no? Mio marito è un uomo affascinante. È anche naturale che sia attorniato da donne che ci provano. ”

G.: “E questo non la infastidisce?”
B.: “Si all’inizio mi infastidiva. Adesso mi diverte. Anche perché so che quello ad esserne infastidito adesso è proprio lui.”

G.:  “Ed è così tranquilla? Non pensa che potrebbe scapparci una storiella?
B.: “Sono così tranquilla perché so che io e mio marito siamo reciprocamente e totalmente impegnati l’uno con l’altra.

G.: “Anni fa, si diceva che quando è iniziata la vostra storia, lui fosse ancora legato con Marcela Valencia. È vero?”
B.: “Si, lo è. Ma la loro era una storia conclusa da tempo. Solo che non avevano il coraggio di dirselo. Se vuole sapere se sono stata io il motivo della loro rottura … ebbene no, non sono stata io.”

G.:  “Per tanti anni, lei e suo marito avete lavorato gomito a gomito. Avete tre figli. Adesso lui ha lasciato l’Ecomoda. Si dice che in seguito a questo avvenimento, il vostro matrimonio sia entrato in crisi. Cosa può dirci al riguardo?”
B.: “Lavorare per tanti anni con mio marito, gomito a gomito, è stato bellissimo. E difficile. Ma sono stati anni bellissimi. Adesso le nostre strade professionali si sono divise, perché come dicevo prima, nel tempo si cambia. Si abbiamo attraversato un periodo di assestamento per adeguarci a questo nuovo equilibrio, ma se una crisi c’è stata l’abbiamo superata.”

G.: “Lei ha di recente dichiarato di aver accidentalmente scoperto di avere un tumore al seno e di essersi sottoposta ad un intervento per rimuoverlo.”
B. : “Si. Accidentalmente mi sono accorta di avere una pallina nel seno. Sono scivolata su un giocattolo di mio figlio e così per curarmi dalla caduta l’ho scoperto. Per fortuna sono intervenuta in tempo e tutto si è risolto per il  meglio. Colgo l’occasione per dire a tutte le donne di fare prevenzione. Perché la prevenzione salva la vita!”

G.: “Non saranno stati momenti facili”
B.: “No, non lo sono stati affatto. Ma ho avuto la fortuna di essere circondata dai miei familiari, da mio marito, dai miei figli.  Loro mi hanno dato la forza di superare tutto.

G.: “La crisi con suo marito, è dipesa da questo?”
B.: “Da questo e da altro. Ma siamo stati così fortunati da superarla. Perché ci amiamo, perché lui è l’uomo della mia vita!”

G.: “Che dichiarazione Beatriz!”
B.: “Mi scusi, ma lei è sposata? Non ama suo marito? Io, il mio lo amo tantissimo! Ed è l’uomo della mia vita. Abbiamo avuto periodi belli e brutti. Attraversato tante difficoltà. Sul lavoro e tra di noi ma anche dai periodi brutti abbiamo imparato qualcosa!”

G.: “E cosa?”
B.: “Abbiamo imparato ad amarci ancora di più, perché adesso siamo davvero l’uno al fianco dell’altra.”

G.: “Parliamo un po’ dei suoi figli. Lei Beatriz è sposata da quasi tredici anni con Armando e avete tre figli. Camila, Roberto e Aurora. Cosa pensa di insegnargli della vita? Quali valori da trasmettere?”
B.:  I miei figli sono meravigliosi. Lo so tutte le mamme lo dicono. Ma non posso che dire questo! Sono educati, simpatici, divertenti, socievoli. La più piccola, non ha ancora cinque mesi e sta scoprendo  il mondo che la circonda, mentre i più grandi crescono, nel rispetto del prossimo e dei loro propri sogni.  

G.: L’ultima domanda Betty, lei è la Donna dell’Anno. C’è stato un momento in cui ha pensato di voler mollare? Di mandare tutto a gambe all’aria??
B.: “Si più di uno. Penso sia normale e molto umano come atteggiamento. A volte mi è anche sembrato di averlo fatto. Ma la verità è che noi siamo chi scegliamo di essere e alla fine, io sono stata molto fortunata perché i miei sogni si sono tutti realizzati. Ho un lavoro fantastico e una famiglia fantastica. Sono stata fortunata.

G.:  “Sente di dover ringraziare qualcuno per questo?”
B.: “Il cielo, i miei genitori, la mia tenacia e mio marito. Perché anche quando avrebbe potuto andar via è rimasto al mio fianco. Non ha mai mollato. E per questo lo amo ancora di più perché mi ha permesso di apprezzare quello che abbiamo come coppia e come famiglia e quello che siamo come singole persone.   

FINE

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