All Day, All Night. di Midnight__ (/viewuser.php?uid=736500)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Uno. ***
Capitolo 3: *** Due. ***
Capitolo 1 *** Prologo. ***
Prologo
—Kei! Kei cazzo! Dimmelo! L'afferro per
un braccio e la costringo a rivolermi lo sguardo, è altamente incazzata
con me, ma io ho bisogno di sapere. Osservo tutti i suoi lineamenti e
mi soffermo sui suoi occhi azzurri, identici ai miei, che fanno
trapelare tutto l'odio che in questo momento prova.
—Ti piace Clifford? — la mia voce appare forte e decisa, e in effetti
io sono deciso a saperlo.
Lei non risponde e io stringo la presa —Kei Hemmings, rispondi. Ti
piace Clifford?—
Lei sussulta sentendo la mia mano stringere attorno al suo braccio,
evidentemente deve capire che ci tengo ad una risposta perché non mi
sono mai comportato così, non con lei.
Kei sospira e socchiude gli occhi —Sì—
Serro un pugno e con forza colpisco la parete affianco a me —Come
diavolo fa a piacerti quel cazzo di frocio!— urlo e in pochi secondi
sento la sua mano contro la mia guancia: mi ha tirato uno schiaffo.
—Smettila Luke! Smettila! Mi piace e basta! E non è gay! — urla anche
lei e in poco si libera dalla mia presa scappando subito dopo dentro
alla sua camera. Sospiro e prontamente mi accascio a terra, contro la
fredda parete.
Mi porto le mani fra i capelli, tirandoli leggermente e soffocando un
grido di esasperazione. Sono giorni che io e lei andiamo avanti così, a
litigare, per un'unica ragione: Michael
Clifford.
Un ragazzo all'apparenza gentile e carino con tutti, uno stronzo quando
lo conosci davvero, ma un tipo piuttosto normale.
Frequenta i miei stessi corsi, e circa ogni due mesi cambia colore dei
capelli, a seconda di come si sente in quel periodo. L'ultima tinta che
ha fatto è rossa, dice che si sente come il rosso.
A mia sorella non può piacere un tipo del genere, e soprattutto, non
può piacere anche a me. Sì, probabilmente è questo il vero motivo delle
nostre litigate, non posso dirle che voglio sia mio e non suo.
Ehi. Sono Mart, l'autrice
della storia, vi scongiuro di leggere qui
sotto.
Non so perchè, ma questa storia piace anche a me, non come scritta, ma
per la prima volta trovo una delle mie idee originali.
Per quanto mi riguarda non ho trovato/letto storie dove due fratelli di
sesso diverso erano innamorati della stessa persona, quindi spero che
ciò non venga copiato.
Infine, vi ispira? Pubblicherò il primo capitolo appena vedrò che
qualcuno ha avuto voglia di leggere questo misero prologo, magari
avvertitemi con una recensione ;)
xx.
PS: il banner fa schifo, ne sono consapevole, ma giuro che provvederò a
rifarlo al più presto.
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Capitolo 2 *** Uno. ***
Prolgo AD,AN
Capitolo
1
"Poi è ovvio, trattami male
e il vaffanculo non te lo scordare"
Entro in classe dopo aver lasciato mia
sorella nella sua aula e subito scorgo un unico banco vuoto, quello
vicino ad Ashton, fedele amico del signor Clifford di sto cazzo.
Con estrema calma arrivo al mio posto e mi siedo, salutando Ashton e
alzando lo sguardo in cerca di Michael, che non c'è.
—Dov'è Mike? — chiedo, ma non faccio in tempo nemmeno a voltarmi che
due mani mi coprono con dolcezza gli occhi, sono fredde ma morbide,
sorrido istintivamente perché quelle mani le riconoscerei fra mille.
—Bubu setteté! — ridacchia prima di spettinarmi i capelli e andare a
sedersi al suo posto.
Lo osservo e la sua camminata è simpatica, in qualche strano modo pende
con il viso sempre verso destra e continua a muovere le dita delle
mani, come se avesse in mano un po' di sabbia.
Non posso fare a meno di trovarlo affascinante, come ogni mattina.
Oggi indossa dei semplici jeans neri con il risvoltino e un maglione
grigio, che a parere mio gli dona tantissimo.
Io e Michael ci conosciamo dal primo anno, e si da subito abbiamo
legato molto, finché in terzo non è arrivato Ashton a disturbare tutto.
Si è messo in mezzo e ora Mike è sempre appiccicato a lui e io sono
così geloso che nessuno può capire.
Inizio a dondolarmi sulla sedia quando Michael esce dalla classe
seguito dal suo fedele amico riccioluto –per precisare, una volta sarei
uscito io con lui- mentre sorride come un ebete.
Guardo il cellulare e:
Kei
Le mie amiche hanno scritto a
Clifford di venire a chiedermi di uscire, con il mio cellulare! Fa
qualcosa, fermalo!
Immediatamente capisco dov’è diretto allora il mio amico, e con uno
scatto repentino faccio cadere la sedia a terra e mi precipito a
salvare mia sorella.
Lo afferro per la manica del maglione e lui si volta curioso —Non è
stata Kei, non ti avvicinare a lei. — mi guarda con un sorriso a
trentadue denti prima di liberarsi di me e continuare per la sua
strada.
Non mi ascolta, non più.
—Vaffanculo, Clifford! — grido allora io, e probabilmente tutto
l’intero istituto mi ha sentito, lui si gira e ricambia con il dito
medio, ma in ogni caso, ha sempre quel sorriso sulle labbra, come se
glielo avessero stampato.
E’ bellissimo.
Prendo la strada più corta per arrivare all’aula di mia sorella, e con
mia fortuna lui non c’è ancora, ‘forse
perché lui non ha corso’ mi dice la mia mente mentre io afferro
mia sorella e la trascino fuori, sotto lo sguardo lontano di Michael.
Lo guardo e si sta mordendo il labbro, se c’è una regola fra me e mia
sorella è quella che nessuno dei due può uscire con amici dell’altro,
lo si può fare solo se si è realmente innamorati e con il consenso del
fratello.
E poi, a Kei sta realmente antipatico Mike, forse per come mi ha
trattato nell’ultimo anno, o forse perché è semplicemente stronzo di
suo.
Lui ed Ashton si stanno avvicinando, così costringo la signorina ad
entrare nel bagno delle ragazze, lei sorride e abbiamo persino lo
stesso sorriso, siamo praticamente identici, solo che lei è femmina, e
io maschio.
—Sei un gran bastardo— sputa violentemente Irwin, prima di essere
fermato da Michael —Ashton, tranquillizzati, cosa vuoi che faccia? Che
mi impedisca di provarci con sua sorella? Ah già, ci sta provando, ma
non ci riuscirà.— mi guarda con uno sguardo di sfida, che io accolgo e
ricambio a pieno.
Vuole la lotta? Lottiamo.
Kei Alex Hemmings non si tocca.
—Michael, sei sicuro di essere etero? Perché a me sembri
particolarmente frocio.— stringo i pugni e lo guardo intensamente negli
occhi.
I suoi sono verdi, un verde tranquillo, un verde che per qualche
istante mi mette a tacere, mandandomi in trans.
Dopo qualche secondo scoppia in una fragorosa risata prima di tornare a
guardarmi con un’espressione divertita stampata sul suo volto. —E tu
sei sicuro di essere maschio? Mi sembri piuttosto una dolce donzella in
pericolo— sono furioso, e questo è il peggior modo per iniziare l’anno.
—Michael Gordon Clifford, gira alla larga da Kei o giuro che ti prendo
a botte come nessuno ha mai fatto, e sappiamo entrambe che sarei in
grado di farlo, e sappiamo anche che le hai prese molte volte— dico a
denti stretti mentre lui non si lascia scivolare via quello strano
sorriso che dipinge il suo volto chiaro.
Non risponde e senza dire nulla se ne va, possibile che una giornata
iniziata bene (precisando con le mani calde di Michael sul mio viso)
debba finire in uno stupido litigio?
Busso con forza alla porta del bagno e mia sorella esce, stringendomi
di colpo in un grande abbraccio, quando io sono prossimo alle lacrime.
—Vedi che un giorno tornerete amici come prima— mi sussurra con
dolcezza prima di riprendere la strada verso la sua classe.
Non le credo, non ci riesco. Oramai è finita, un’amicizia come quella
che avevamo non può tornare, non più.
Rabbrividisco preso da un colpo di freddo e me ne vado in classe,
tornando al mio orrendo posto vicino ad Ashton Irwin, coglione di
regola.
La professoressa parla, ma a me non può interessarmi davvero nulla di
quello che dice, nulla di quello che sta dicendo mi servirà
effettivamente nella vita.
Non mi interessa sapere la storia dell’umanità quando non trovo nemmeno
la mia di storia.
Cosa me ne frega quando hanno
inventato la scrittura e cazzate varie? Cosa? Ora siamo così, perché
dobbiamo studiare il passato quando il passato non dovrebbe
interessarci?
Sto disegnando ghirigori sul quaderno di storia quando Ashton si
avvicina al mio orecchio e —Sta lontano da Clifford— sussurra con
nonchalance e la sua voce sembra quasi gentile, ma io so che lì dentro
c’è tutto l’odio possibile ed immaginabile.
Lui torna con lo sguardo rivolto alla professoressa e io continuo a
fare quello che stavo facendo, senza degnarlo di risposta.
Io starò lontano da Michael se lui
starà lontano da mia sorella.
Per mia dolce fortuna, le lezioni terminano in fretta e io posso
tornare a casa a farmi i beatissimi cazzi miei, senza dover sopportare
la pressione dello sguardo di Mike, senza dover pensare alla dolcezza e
al profumo delle sue mani, e soprattutto senza doverlo per forza
pensare.
Che poi lo penso comunque perché non riesco a non farlo, è un’altra
simpaticcisima storia.
Mi sdraio sul divano e sospiro felice di potermi rilassare e di poter
dormire dopo nove ore di scuola, ma purtroppo vengo disturbato dal
campanello della porta, e diamine, cosa vogliono alle sette di sera?
Mi alzo e vado ad aprire la porta, trovandomi davanti una spiacevole, o
piacevole, dipende dal punto di vista, sorpresa.
—Cosa ci fai qui, Mich?— sussurro piano, squadrandolo da testa a piedi,
prima di mordicchiarmi violentemente il labbro e lui mi guarda
sfacciato. —Maccome Luke, non lo sai? Sono venuto a prendere tua
sorella, sta sera usciamo—
Il mondo crolla.
Ehi. Sono Mart, l'autrice
della storia, vi scongiuro di leggere qui
sotto.
Allora, inizio con il ringraziare i quattro che hanno messo fra
le seguite questa FanFic (Pink4321; Valentinatale; xharrysnecklace;
_proud_of_them), l'unica che l'ha messa fra le preferite (Giu_blasi) e
l'unica che l'ha recensita, che ringrazio davvero molto (Mental
Hardship).
Poi, sono felice che in sole 54 visite già 6 persone si siano
interessate a questa storia, e boh, spero che questo primo capitolo
possa piacervi.
Spero di arrivare almeno a tre o quattro recensioni per darmi la spinta
a continuare.
Poi, se volete contattarmi trovate tutti i link nelle bio dell'autore,
quindi basta che cliccate su "Midnight__" e scorrete con la
descrizione, verso la fine troverete quattro icone di social, vi
basterà cliccarle. :)
Vi ringrazio con tutto il cuore, e vbb, al prossimo capitolo se ci
sarà. <3
xx.
PS: il banner l'ho rifatto, fa più schifo di prima, ma shh, non è
quello l'importante dai.
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Capitolo 3 *** Due. ***
Prolgo AD,AN
Capitolo
2
"L'amore per una sorella va
oltre il limite."
Sbatto la porta di camera mia ancora
una volta, tanto per cercare di dare un senso a quello che è appena
avvenuto: mio sorella è uscita con Michael Clifford.
MIA SORELLA E’ USCITA CON MICHAEL CLIFFORD.
Non riesco a capacitarmene, non riesco a farmene una ragione.
Come prima cosa ha infranto il nostro patto, come seconda cosa... Lui…
Lui è Clifford.
Scoppio in lacrime senza rendermene conto, come uno stupido bambino, e
mi butto sul letto, infilando il viso sotto il cuscino.
Non so di preciso da dove venga tutto questo dolore, forse dal
tradimento di Kei, o forse perché mi manca il mio amico Mike, resta il
fatto che è dolore e da dove proviene forse nemmeno importa, questo c’è
e non penso andrà via facilmente.
Mi sento male al solo pensiero di Michael con mia sorella, non ce la
faccio, potrei vomitare da un momento all’altro.
Sospiro profondamente e calmo i miei stupidi sfoghi da bambino
socchiudendo gli occhi e portandomi una mano sul polso, accarezzandolo,
e pensando a quando lo faceva mio padre per calmarmi da qualsiasi cosa.
Mi metto a sedere e tiro fuori la chitarra da sotto al letto. Le
lenzuola sono sporche, e probabilmente è arrivata l’ora di cambiarle,
ma ora non mi importa. Sfioro le corde con un po’ di timore, non so se
sono del giusto umore per mettermi a suonare qualcosa, così la riposo
delicatamente sul letto e la fisso, come se potesse darmi qualche
risposta e dirmi di non preoccuparmi.
E’ una parte molto importante di me e della mia vita, ogni qualvolta la
sfioro sento la musica passare dentro di me, come se fosse il mio
ossigeno, ma oggi a quanto pare nemmeno lei riesce a dare un senso a
questa giornata.
Sospiro e —vabbè— provo a fare finta di niente e socchiudo gli occhi,
riuscendo a cadere in un sonno profondo.
Il mio sonno sarebbe stato ancora più lungo se verso le due del mattino
il clacson della macchina di Michael non avesse suonato così
prepotentemente, svegliandomi.
E ora mi ritrovo a fissare dalla finestra mia sorella che parla
amabilmente con Clifford, e io sento qualcosa di strano al petto mentre
lui ride e lei si appoggia alla portiera dell’Audi.
Mike le si avvicina portando una mano sulla sua guancia, ho paura a
guardare, la bacerà? Mi porto le mani davanti al viso ma sono troppo
curioso e allargo leggermente due dita, tanto da lasciarmi intravedere
ciò che accade.
Non so se essere felice perché non la sta baciando o se essere
incazzato perché lui è troppo vicino a mia sorella.
Le sta sussurrando qualcosa all’orecchio.
Okay, penso di essere davvero troppo turbato per continuare a
guardarli, così mi rintano di nuovo in camera mia e con un colpo secco
abbasso la serranda.
Provo a riaddormentarmi ma il pensiero di loro due lì fuori è così
freddo e fisso nella mia mente che quasi ho paura di poterli sognare.
P.o.v. (Point of
view) Kei
Michael si passa una mano fra i capelli colorati e sospiro,
guardandolo, prima che lui si metta a ridere.
—Guarda Kei, tuo fratello ci guarda— ride ancora e io mi appoggio con
poca gentilezza alla sua amatissima Audi nera, mi guarda male prima di
posare con dolcezza la sua mano sulla mia guancia, voglio scacciarla,
ma un patto è un patto.
Si avvicina al mio orecchio e io socchiudo gli occhi iniziando poi a
torturarmi con i denti il labbro inferiore con nervosismo, sì, sono
dannatamente nervosa.
—Piccola Kei, sei bellissima, come tuo fratello. Concedimi un’altra
uscita, altrimenti non rispetterò il nostro patto—
Sospiro profondamente e socchiudo gli occhi mentre il suo respiro caldo
si infrange contro la mia pelle fredda.
—Okay— sputo acidamente e lui si allontana da me con un sorrisino
divertito.
—Allora domani, Kei Alex Hemmings.—
Trovo Luke sdraiato sul suo letto, con il viso nascosto sotto il
cuscino anche se sta dormendo.
Gentilmente sposto la stoffa pesante e osservo il suo viso: ha le
guance completamente rosse e rigate dalle lacrime oramai secche.
Un nodo alla gola. Mi sento in colpa, ma l’ho fatto per lui, perché
voglio che torni felice.
Gli carezzo la guancia e mi piego leggermente a lasciare un piccolo
bacio sulla sua fronte —buonanotte fratellone—.
Respiro profondamente e prendo in mano la sua chitarra, portandola con
me in salotto, dove mi siedo con poca delicatezza sul divano e mi porto
lo strumento sulle mie gambe, cominciando a toccare le corde.
— That you’re not not not gonna get
any better. You won’t won’t won’t you won’t get rid of me never. Like
it or not, even though she’s a lot like me we’re not the same.
And yeah yeah yeah I’m a lot to
handle. You don’t know trouble but I’m a hell of a scandal. Me I’m a
scene, I’m a drama quee.n I’m the best damn thing that your eyes have
ever seen— canticchio una versione acustica di “The best damn
thing” di Avril Lavigne, per provare a far passare il tempo.
—Alright, alright. Yeah!— la
voce di mio fratello mi arriva dritta alle orecchie e non posso fare a
meno di sorridere come una povera scema, mi giro e lui è appoggiato
allo stipite della porta e ha le braccia incrociate —Alex, cosa ci fai
ancora sveglia? Dai su, domani hai la lezione extra per le prove del
concerto, va a dormire che se no poi sbagli tutto.— sembra tranquillo,
e la cosa mi rilassa.
Si avvicina a me e mi scompiglia i capelli riprendendosi la chitarra
—Ninna nanna ninna ohh..— inizia a suonare una ninna nanna e io scoppio
a ridere, mio fratello è l’unica persona in grado di rendermi felice
come si deve.
Ride anche lui e mi prende per mano trascinandomi in camera sua,
sistema la chitarra e si volta verso di me prima di prendermi di peso e
di buttarmi sul suo letto, iniziando a farmi il solletico.
Dopo una decina di minuti colma di “no basta Luke” “fermati” pieni di
risate, finalmente le sue mani cessano di muoversi e io mi rilasso,
respirando profondamente.
Si sdraia accanto a me e mi stringe a se, come fossi un peluche,
proprio come quando eravamo piccoli.
—Buonanotte sorellina— mi bacia la nuca prima di spegnere la luce e
iniziare ad accarezzarmi i capelli.
Dopo pochissimo mi addormento, cullata dalle sue braccia forti che mi
hanno sempre protetta, e che sono sicura, lo faranno anche questa
volta.
P.o.v Luke
Continuo ad accarezzare i capelli biondi di mia sorella, cercando di
non pensare comunque alla sua uscita con Michael, ma in qualche strano
modo inevitabile, i miei pensieri finiscono sempre sul povero –si fa
per dire- ragazzo dai capelli verdi.
E parlando del diavolo spuntano le corna, no? Mi arriva un
messaggio, da lui.
Michael Clifford
Scemo, domani usciamo?
Ehi. Sono Mart, l'autrice
della storia, vi scongiuro di leggere qui
sotto.
Allora, inizio con il ringraziare tutte le persone che hanno aggiunto
'sta merda alle seguite, alle preferite e nelle da ricordare.
Ringrazio Diana che ha deciso di recensire.
Poi, sono felice che in sole 73 visite ottenute nel primo capitolo, e
boh, spero che comunque possa poacervi ancora un po', giuro che nella
mia testa era più bella.
Spero di arrivare almeno a tre o quattro recensioni per darmi la spinta
a continuare.
Poi, se volete contattarmi trovate tutti i link nelle bio dell'autore,
quindi basta che cliccate su "Midnight__" e scorrete con la
descrizione, verso la fine troverete quattro icone di social, vi
basterà cliccarle. :)
Vi ringrazio con tutto il cuore, e vbb, al prossimo capitolo se ci
sarà. <3
xx.
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