Come back, i miss you.

di _Marlee_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I don't make him happy. ***
Capitolo 2: *** She is strong. ***
Capitolo 3: *** Baby's smile. ***
Capitolo 4: *** Sorrisi a colazione. ***
Capitolo 5: *** Fly away. ***
Capitolo 6: *** I love Paris but i love YOU more. ***
Capitolo 7: *** Splendida. ***
Capitolo 8: *** She is awesome. ***
Capitolo 9: *** 9 Maggio ***
Capitolo 10: *** I love you. ***
Capitolo 11: *** Fever. ***
Capitolo 12: *** Family ***
Capitolo 13: *** She's coming. ***
Capitolo 14: *** Run run run. ***
Capitolo 15: *** Fiocco rosa. ***
Capitolo 16: *** Mamma.. ***
Capitolo 17: *** Continueremo per sempre. ***
Capitolo 18: *** She is mine. ***



Capitolo 1
*** I don't make him happy. ***


 

“Ti ho tradita” disse lui senza guardarla negli occhi, continuando a fissare il pavimento “Tu cosa?” rispose lei incredula difronte a quella scena “Hai capito, ti ho tradita, non sono fiero di cio che ho fatto, ma non posso vivere con questo peso” continuò lui senza alzare quegli occhi che a lei piacevano da morire “Perchè, perchè l'hai fatto?” chiese lei sempre piu arrabbiata e riuscendo a stento a trattenere le lacrime “Perche tu non fai altro che parlare del tuo lavoro, di te stessa e dei tuoi amici” rispose lui senza un filo di pentimento nei suoi occhi che finalmente lei era riuscita a vedere “Quindi vorresti dire che è colpa mia?” continuò lei posandosi l'indice sul petto, indicandosi “No, la colpa è mia” rispose lui riabbassando gli occhi. 

“Quando è successo?” chiese alzando la voce “Un paio di mesi fa” rispose e lei a quella risposta crollò “Chi è lei?” chiese non riuscendo piu a trattenere le lacrime “Non ho intenzione di ferirti con i dettagli” rispose lui “Adesso pensi a non ferirmi eh? Non mentre andavi a letto con lei? Non mentre continuavi a baciare me dopo aver baciato lei? Non mentre prendevi in braccio i nostri figli? Voglio sapere chi è” disse lei lasciando andare l'ultima lacrima “Non te lo dirò, puoi buttarmi fuori di casa, ma non ti ferirò piu di quanto abbia gia fatto” disse lui prendendo la giacca ma lei lo bloccò.

Non è stata colpa mia, non puoi giustificare il tuo gesto dicendoti che l'hai fatto solo perche io ero felice della mia vita e a quanto pare tu no, non era questo il modo di risolvere tutto. O almeno non quello che avrei scelto io” disse lei mollando la presa, lui posò una mano nel viso di lei asciugando la sua vera ultima lacrima “Ho sbagliato, ma mi conosco, e quello che posso darti non sarà mai abbastanza” disse lui aprendo quella porta e chiudendosela alle spalle.

Non poteva andare da Sasha perche da lei era in corso un pigiama parti con tutti i bambini, compresi i figli di Jess, non poteva andare da sua madre perche era fuori città con Steven, prese le chiavi della sua macchina e iniziò a girare per le vie di Santa Monica, le sue lacrime le offuscavano la vista, faceva fatica a guidare, faceva fatica a vedere, ma sapeva dove andare, parcheggiò sul vialetto, si asciugò le lacrime anche se non poteva nascondere quegli occhi rossi.

“Jessica cos'è successo? Vieni entra” disse Sara facendo accomodare la sua collega nel suo soggiorno “Scusami se sono piombata in casa tua all'una di notte, non so neanche io perche sono qui” disse lei mettendosi le mani nei capelli in segno di confusione “Tranquilla, Ryan è fuori città per lavoro, e io stavo finendo di leggere il copione” disse lei porgendole una tazza di te caldo “Grazie Sara” disse lei iniziando a sorseggiarlo

“Cos'è successo? Come mai piangi?” chiese Sara sedendosi nell'altro divano “Credevo di aver raggiunto il massimo della felicità con Chris e i bambini, ma mi sbagliavo, la felicità era solo mia. Non rendevo felice mio marito capisci?” disse lei iniziando a far cadere le prime lacrime “Mi ha tradita, due mesi fa e solo stasera si è deciso a dirmelo” disse lei cercando di calmarsi “Chissà quante volte è successo” continuò Jessica “Sono sicura che è stato solo un errore, se non lo fosse stato tu te ne saresti accorta da sola” disse Sara cercando di tranquillizzarla “Non mi era mai passata per la testa l'idea che lui potesse tradirmi. Lui è abbastanza adulto per dirmi che non lo rendo felice, ma i bambini, loro sono ancora piccoli, e se rendessi infelici anche loro?” disse lei iniziando con le paranoie.

"Shh Jess, non devi neanche dirle queste cose, tu sei una mamma fantastica, hai sempre il sorriso, sei simpatica, amichevole e divertente, qualunque bambino sarebbe felice di averti come mamma. Se lui non l'ha capito bhe peggio per lui, non sa cosa si è perso, e te lo giuro Jess, lui non troverà nessuno la fuori che sia meglio di te” la prese per mano portandola davanti allo specchio, si mise dietro di lei e le asciugò le lacrime “Queste lacrime devono sparire, insomma guardati, sei cosi bella” concluse Sara spostandole anche un ciuffo di quei meravigliosi capelli biondi.

Lei amava Ryan, lo amava davvero, insomma oltre ad essere il suo fidanzato era anche il suo migliore amico, il suo riparo, la sua casa, ma da quando aveva iniziato a lavorare con Jessica qualcosa era cambiato, insomma, sapeva benissimo che lei era sposata, e fu felice quando la bionda le annunciò di aspettare il secondo bambino e fu felice anche quando la invitò al battesimo e al suo primo compleanno. Provava un sentimento davvero strano per Jessica, a volte, quasi sempre, le sarebbe piaciuto essere al suo fianco, quando la vedeva stanca, quando era spaventata perche mancava poco alla nascita di Evie, quando era al settimo cielo perche la bimba aveva detto la sua prima parolina. Avrebbe voluto starle accanto, forse perche la vedeva come una persona da proteggere, da coccolare. Si era sempre nascosta dietro alla loro amicizia, ma sapeva che dentro di lei il sentimento sconfinava un po, e per anni l'ha tenuto nascosto, per anni ha fatto l'amica felice di essere invitata alle feste, felice di essere la spalla su cui piangere. Era felice che Jessica fosse a casa sua in quel momento, perche sapeva di poterla far sentire protetta. Jessica sorrise davanti al loro riflesso sullo specchio

“Credi davvero a quello che hai detto?” disse Jess voltandosi verso Sara e appena quest'ultima notò la poca distanza si allontanò bruscamente “C..certo che lo credo davvero, sennò non l'avrei detto, mi conosci” disse Sara sedendosi sulla poltrona “V..vuoi restare qui stanotte? Ci guardiamo un film se ti va” disse Sara pentendosi leggermente della proposta “No Sara, non posso farlo, devo tornare a casa mia” disse lei prendendo la borsa “Ma li avresti solo brutti pensieri” non riusciva a capire neanche lei come mai continuasse ad insistere “Non è un buon motivo per non tornarci, è casa mia, con i brutti pensieri è meglio conviverci da subito” disse lei alzandosi dal divano “Allora mettila su questo piano, domani dobbiamo girare e non so ancora niente del nuovo copione” disse Sara sedendosi a gambe incrociate

“Ok va bene, ma sappi che rimango solo perche sennò domani arriveresti impreparata” disse Jessica togliendosi la giacca e posando di nuovo la borsa. Sara andò a prendere il copione “Guarda che non scherzavo quando dicevo che non so praticamente niente” disse lei e Jessica arrossì, perche lei sapeva bene cosa richiedeva quella scena “Dai Sara, la prima battuta è tua”

-Io non ho affatto detto questo- disse Sara leggendo la battuta

-Non quello che hai detto, ma come l'hai detto, il tono che usi- Jessica rispose a memoria, pensando però al tono che ha usato Sara davanti allo specchio

-Cosi adesso litighiamo per come litighiamo? Io sono stanca,ogni volta che parliamo diventa..-

-Senti Callie mi dispiace, credi che non sia stanca anch'io? Tutto quello che dico sembra farti incavolare, diventa tutto una polemica, io non lo so se tu ti rendi conto..- Callie sbarrò gli occhi davanti a quelle parentesi sul copione, non ci voleva, non quella sera, non nel divano

“Qui ci sarebbe il bacio, insomma le nostre amiche non se la passano molto bene” disse Jessica forse per evitare quel bacio che avrebbe fatto calare l'imbarazzo tra di loro “No direi di no, sembra una maledizione, a quelle due non ne va mai dritta una eh” disse Sara rispondendo cercando di nascondere quella leggera delusione “E non solo a loro” disse Jessica ripensando alla sua di storia.

Jess basta, lo so che l'hai scoperto da poco e che di dimenticarlo non se ne parla, ma prova a pensare ad altro, se lui ha preferito lasciarti andare dovresti farlo anche tu con lui” disse Sara sedendosi nel divano vicino a lei “E' il padre dei miei figli Sara, se c'è qualcosa che posso fare per riprendermelo voglio tentare” disse Jessica spezzando l'ottimismo di Sara, non che lei volesse approfittare della situazione per far capire a Jess che prova qualcosa “Spero che tu possa trovare un modo per riprendertelo, perche so che è cio che ti farebbe tornare il sorriso” disse spostandole una ciocca dietro all'orecchio, l'aveva fatto tante volte, Callie l'aveva fatto moltissime volte, Callie si era persa centinaia di volte dentro a quegli occhi blu, e l'aveva fatto anche Sara.

**Sono tornata, con una nuova storia, con delle nuove avventure e con dei nuovi personaggi. Pubblicherò il capitolo ogni venerdì, uno alla settimana, nonostante cio mi piacerebbe leggere i commenti e le opinioni vostre, ma apprezzerò anche i lettori silenziosi. Grazie a tutti spero di leggervii:) 
A presto.
M♥

 

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Capitolo 2
*** She is strong. ***


Andarono a letto dopo aver provato un po, nessuna delle due riusciva a dormire, Sara era confusa, aveva mentito a Jessica e si sentiva in colpa mentre Jessica non smetteva di pensare a Chris, a come avesse potuto fare una cosa simile ai loro bambini.

"Spero davvero che torniate insieme" disse Sara rimanendo girata di spalle a Jessica "Vorrei provare a perdonarlo, soprattutto per i bambini, ma come faccio a dimenticare cio che ha fatto, come faccio a guardarlo sapendo che lui non guarda me allo stesso modo" disse Jessica girandosi invece verso Sara "È stato un errore, un solo errore, non puo bastare un solo errore per cancellare tutto" disse Sara lottando contro se stessa, Ryan non era fuori citta, lei e Ryan non stavano piu insieme, lei l'aveva lasciato nonostante provasse ancora qualcosa per lui, lo amava, ma non come meritava. Nonostante tutto continuava a spingere Jessica tra le braccia di Chris "Un errore non basta a cancellare tutto, ma è sufficiente per rovinarlo per sempre" disse Jessica "Dovreste parlare" disse Sara girandosi finalmente verso Jessica, le sembrava di non essere nella realtà, ma in un universo parallelo "Forse dovremmo" concluse Jess.

La mattina seguente Jessica si svegliò presto, preparò la colazione e lasciò il tutto sul tavolo prese la borsa e usci, sapeva cosa fare e sapeva dove andare. Chris era nell'appartamento sopra all'ufficio, lei entrò e lui dormiva sul divano, a lei le si sciolse il cuore, era sempre stato un tipo alto e quel divano era troppo piccolo per lui. Jess si avvicinò a lui e le accarezzò il viso, per quanto fosse arrabbiata con lui non poteva smettere di amarlo, lui si svegliò di soprassalto "Jess che ci fai qui?"disse lui all'improvviso, forse anche un po spaventato "Volevo parlarti" rispose lei " Io volevo chiederti scusa, tu non meriti niente di tutto quello che ti ho fatto" disse lui mettendosi seduto "Chris, io ti amo, davvero, ma amo di piu me stessa, e tu mi hai ferita, rimarrai sempre nel mio cuore, sei il padre dei miei figli, ma non ti voglio al mio fianco, vicino a me voglio una persona che mi asciughi le lacrime quando piango, che mi ricordi quanto sono speciale, che mi guardi come se fossi l'unica. tu l'hai fatto, per un po, poi qualcosa è successo, e io non posso accontentarmi di questo" disse lei versando un paio di lacrime "È stato solo un errore" disse lui "Lo so, ma quell'errore è bastato per rovinare tutto" concluse lei.

 "Hai detto che mi ami" disse lui alzandosi in piedi e andando verso di lei "si perche è vero, ma mi abitueró" disse lei voltandosi per non far vedere quante lacrime stessero offuscando i suoi occhi azzurri "è cosi facile per te?" chiese lui quasi arrabbiato "No Christipher non lo è, non lo è" disse lei iniziando a piangere "Non è affatto facile,io posso superarlo, ma cosa dirò ai bambini quando vedranno che il tuo posto a tavola rimarrà vuoto, cosa gli dirò quando mi chiederanno dov'e papà, cosa diró eh?" Disse lei trasformando la tristezza in rabbia "Non mi terrai lontano da loro" disse lui in tono minaccioso " No certo che non lo faró, ma il tempo che passerai con loro sará comunque meno di quello che passavi prima" disse lei asciugandosi le lacrime "Troveremo una soluzione Jess" disse lui posandole una mano sulla spalla lei si scansó, per quanto lo amasse, lei non poteva sciogliersi "Vuoi che ti accompagni agli studi?" Jesica annui e scese con lui fino alla macchina..

Sara arrivó agli studi e cercó con lo sguardo Jessica, sapeva che era andata da Chris perche glie l'aveva lasciato scritto sul biglietto, non c'era eppure era strano perche si poteva dire tutto di Jessica meno che fosse una ritardataria, senti il telefonino suonare, numero sconosciuto

"Pronto"
disse lei "Parlo con Sara?" rispose una voce sconosciuta dall'altra parte del telefono "Si sono io" disse incerta Sara "Sono Sasha, ti prego vieni subito, siamo all'ospedale" a quella frase Sara entrò quasi in panico, sapeva chi era Sasha e per questo pensò subito a Jessica "All'ospedale?? Cos'e successo??" disse in tono molto preoccupato "Fai piu in fretta che puoi" Sarà spense la telefonate, e senza avvisare nessuno prese la sua macchina e con l'acceleratore al massimo sfrecció fino all'ospedale, corse al reparto e vide Sasha seduta in quelle orrende seggioline verdi

"Sasha, cos'e successo?" chiese Sara avvicinandosi alla donna visibilmente distrutta "Era in macchina con Chris e hanno fatto incidente, ma è tardi ormai" disse lei mettendo le mani davanti al viso e iniziando a piangere "Tardi? Lei è..!!" Sasha sgranò gli occhi "No,è entrata in coma, i medici dicono che è grave" disse lei

"Lui, lui come sta?" A quella domanda Sasha scoppiò "Lui l'hanno portato in sala operatoria ma è messo peggio di lei" Sara si sedette accanto a Sasha nonostante non la conoscesse non riusciva a farla sentire sola, le posó una mano sulla spalla e lei chiuse gli occhi "Andrà tutto bene, lei è una tosta" Sasha sorrise e poi scorse da lontano suo marito, si alzó d in un attimo fu tra le sue braccia. Lei era la sua migliore amica, era distrutta, mentre Sara era solo una collega che sognava qualcosa di piu. Uscirono i medici dalla stanza di Christopher che chiese di parlare con Sasha, la vedeva agitata, gesticolava, quasi come se stesse litigando con lui, poi smise di parlare e usci dalla stanza

"come sta?" Chiese Sara "Molto bene a quanto pare" lo disse con un tono non piu triste ma arrabbiato. Sara non ero nessuno, ma dovevo andare a parlare con lui "Come ti senti?" Chiese mostrandosi gentile "Parlava sempre di te" disse lui con gli occhi stretti e le labbra serrate "Ed è per questo che l'hai tradita?" chiese lei "Non lo so, va bene? Non so perche io l'abbia fatto, non ero felice, è stato un errore, ma non posso giurare che non lo commetterò piu" disse lui senza un filo di emozione "Spero davvero che a parlare siano le medicine, perche saresti davvero uno stronzo, forse non ti rendi conto di che persona meravigliosa lei sia, forse non l'hai mai capito, non l'hai mai meritata" disse Sara sguinzagliando la sua rabbia "Spero che tu ti riprenda" disse uscendo dalla stanza ..

Sasha non c'era piu e questo la preoccupó un po, forse era successo qualcosa a Jessica, usci poco dopo da una stanza non tanto distante "È sveglia?" Chiese Sara con il sorriso, ma sasha negó "Adesso è stabile, possiamo parlarle per aiutarla a svegliarsi, se vuoi entrare, io so che le farebbe piacere" Sara sorrise ed entró, vederla tutta piena di tubicini la fece entrare in panico, loro facevano finta invece li era tutto vero, quello sullo schermo era il suo cuore, l'ago dentro al suo braccio era vero e la mascherina non era solo per la scena ma le serviva per respirare, era tutta realtà.

"Ehi Jess, che cosa hai combinato? Tu non riesci proprio a tenerti lontana dai guai, Sasha la fuori è distrutta, credo che abbia finito le lacrime, lei è la tua migliore amica, io invece non sono nessuno, ma io a volte mi sento di essere piu di una collega. Sai, Ryan non è fuori città per lavoro, io e lui ci siamo lasciati, un paio di mesi fa, forse anche di piu, non te l'ho detto perche il motivo scatenante non te lo potevo dire, non ero pronta a farlo e tu non eri e forse non sarai mai pronta per sentirlo, tu sei sposata, hai due figli, ma io continuo a rimanere incantata da te, da tutto cio che fai" si asciugò una lacrima e prese la mano di Jessica e la strinse come per farle percepire che lei era li e che non se ne sarebbe andata..

Uscì e Sasha era ancora li "Puoi andare a farti una doccia, a mangiare qualcosa, so di no conoscerla come te, ma io le voglio bene, ci tengo a lei e credo che non vorrebbe vederti cosi" disse Sara iniziando a piangere "È vero, non la conosci come me, ma so che per te è importante e lei mi parla molto spesso di te, quindi grazie" disse Sasha alzandosi mal e prendendo la borsa "Se hai bisogno di una mano con i bambini io ci sono" Sasha sorrise "Posso farcela" usci dall'ospedale e io rimasi in corridoio.

Lui aveva provocato l'incidente, per colpa sua lei stava lottando tra la vita e la morte e lui l'unica cosa che sapeva dire era che avrebbe potuto tradirla di nuovo, spezzarle il cuore un altra volta, avrebbe potuto farla sprofondare di nuovo sapendo che non sarebbe stata piu in grado di tornare a galla. Sara tornó dentro alla sala di Jessica e si sedette di nuovo "Jess, devi svegliarti, i tuoi bambini hanno bisogno di te, della loro mamma, per quanto Sasha sia disponibile loro vogliono e cercano te, quindi se sei in un bivio ti prego prendi la strada meno luminosa, perche è quella che ti riporterà qui. Vorrei che appena ti svegliassi ricordassi esattamente tutto cio che ti ho detto, perche conoscendomi non lo ridirò.. Jessica svegliati, ti prego io ho bisogno di te, Luke e Evie hanno bisogno di te" dissi io tenendo la mano di Jessica vicino alla sua guancia, non riusciva a fermare le lacrime e i singhiozzi..

Le sembrava anche che Jess le avesse stretto la mano ma era facile che se lo fosse immaginata, cercó di calmarsi e le guardó il viso, vide le palpebre che leggermente sbattevano, si muovevano piano e pochissimo, poi aprì gli occhi Sara sorrise e inizió a piangere di gioia, quando si alzó per andare a chiamare il dottore Jessica fece piu forte la stretta sulla mano di Sara "Chiamo il dottore, non vado da nessuna parte" Jess sorrise leggermente e lascio andare Sara, quando tornó, il medico fece tutti gli aggiornamenti mentre Sara non mollava la mano di Jessica, quando il medico terminó Jessica provó a sistemare le sue idee.

 "Sara, sei sempre rimasta qui?" Chiese Jessica "Si, abbiamo fatto a turno io e Sasha, ma sono sempre rimasta nei paraggi" disse Sara con gli occhi lucidi "Chris come sta?" A quella domanda a Sara le si spezzó il cuore, dopo tutto quello che lui le aveva fatto lei ancora domandava di lui "È vivo, sta bene" disse Sara "Ho bisogno di parlare con lui" disse senza nessun segno d'amore nella voce, il medico portó una sedia a rotelle e Sara la accompagnò nella sala di Chris.

 "Ah stai bene?" Chiese lui con il sorrisino "Si, volevo vedere tu come stavi" la voce di Jessica si tradiva, si sentiva quanto ci teneva a lui "Sto bene, ma starei meglio se tu in macchina non avessi iniziato ad urlare, e poi lei, chi cavolo è?" Disse Chris iniziando ad urlare contro Jess "Tutta questa storia è colpa tua" Sara vide Jessica in difficoltà neanche lei aveva mai visto Chris in queste condizioni, Sara si fece avanti, per proteggere lei "È facile prendersela con gli altri quando non si hanno spiegazioni per i propri errori eh. Non permetterti di prendertela con lei, lei non c'entra niente, non è colpa sua se tu sei talmente ingenuo da non accorgerti di che meraviglia hai buttato via, non azzardarti di rivolgerti a lei cosi, se devi sfogarti fallo con me, dato che sono la causa dei tuoi problemi, urla con me, sfogati pure, posso sopportarlo, ma non ferire lei, non ferirla, non ancora, non di nuovo" disse Sara concludendo il discorso Jessica piangeva dietro di lei "Brava piangi, cosa dirai ai tuoi figli?" Disse Chris sputando sempre piu rabbia "Preoccupati di cosa dirai tu ai tuoi figli, lei è sua madre, tu rimarrai sempre quell'uomo che ha tradito la loro mamma, ma conoscendo Jessica lei gli racconterà qualsiasi cosa pur di non metterti in cattiva luce, ma sembra che nonostante questo tu non ti renda conto di che donna hai sposato e di che donna stai facendo a meno, lei è il massimo e tu non sei niente" lasció la stanza perche si stava allargando troppo poi Jessica avrebbe potuto arrabbiarsi con lei "Ha ragione lei Chris, non sono io la causa di tutto, e tu non meriti una come me" disse lei spingendo la sua sedia a rotelle fuori dalla stanza

 "Nessuno aveva preso le mie difese nel modo in cui l'hai fatto tu oggi" disse Jess asciugandosi l'ennesima lacrima "Non posso lasciare che ti parli cosi, l'avresti fatto anche tu"

**Avrei dovuto postarlo ieri quesgto capitolo, ma ci sono stati dei problemi, comunque ECCOLO, lungo come piace a noi, spero che anche questo capitolo piaccia come il precedente, lo so che le Capmirez non ci sono ancora, ma gai vediamo un'istinto quasi protettivo da parte di una delle due. Volevo puntualizzare una cosa: AMO CHRISTOPHER E JESSICA, secondo me potrebbero essere i personaggi di una favola o della pubblicità del Mulino Bianco, sono perfetti, ma per poter dar spazio alle Capmirez ho dovuto mettere Chris in una posizione scomoda, e ggli ho attribuito un carattere arrogante e maschilista, in modo da far risaltare quello di Sara, protettivo e amorevole nei confronti di Jess.. Non odiatemi per questo, l'unica cosa che posso dirvi è che nessun ostacolo è troppo grande da non superarlo, perche siamo stati scelti per questa vita perche abbiamo le capacità per viverla, ok  questa non è una frase mia, ma la trovo mooooolto significativa per questa storia e per la storia delle Calzona (season 11) Che dire, mi sto dilungando troppo in chicchiere inutili, grazie per la lettura, spero di leggere le vostre recensioni, piu sono meglio è, ahhahah, ma apprezzo anche i miei lettori sileziosi che zitti zitti leggono questa storia e magari l'aggiungono sui preferiti.. Ci vediamo venerdi prossimo con il prossimo capitolo, SGUINZAGLIATE LE RECENSIONI
A presto:) 
M♥

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Capitolo 3
*** Baby's smile. ***


“Posso parlare con la signorina Chapshaw?” disse il medico entrando nella sua stanza, Sasha uscì e Sara invece non era li “Come si sente oggi?” chiese il medio controllano la cartella “Molto meglio dottore, quando potrò tornare a casa?” chiese lei con il sorriso “Dovrà stare qui un altro paio di giorni, abbiamo alcuni valori sballati e non capiamo da cosa sono provocati” lei si preoccupò visibilmente “Ma non si preoccupi, non è niente di grave. Volevo però parlarle di suo marito, lui si è ripreso in un modo talmente tanto inspiegabile e quasi miracoloso che noi crediamo che sia..” disse lui prima che lei terminasse la frase “..un recupero fittizio?” lui rimase scioccato dalla sua paziente, solo dopo metabolizzò il fatto che lei ci lavora con questi termini e per quanto poco lei sappia cosa siano esattamente, qualcosa lo sapeva “Si, non c'è modo di esserne certi, ma quella è una delle possibili conclusioni” Jessica piangeva ormai da un po, sapeva che Chris sarebbe morto, e per quanto lo odiasse in quel momento, non poteva smettere di amarlo, è facile litigare e dirsi quanto ci si odia ma alla fine potrebbe anche finire bene, invece in quel momento no, non sarebbe potuta finire bene.

Quando il medico usci entrò subito Sasha che stette dentro pochi minuti e poi corse via, così entrò Sara “Lui morirà” disse Jessica al limite delle lacrime “Ma se sta bene” disse Sara sedendosi vicino a lei “Lui ha un recupero fittizio, inizierà a fare discorsi importanti sullo stile di vita, si sentirà bene, e poi crollerà” disse piangendo sempre piu forte, Sara sapeva esattamente di cosa aveva bisogno Jessica, si avvicinò a lei e la strinse tra le sue braccia, come Callie faceva spesso con Arizona, per proteggerla e per farle sentire che lei era li “Vuoi davvero che il suo ultimo ricordo di te sia quello di stamattina, lo so che è stato lui, lo so che quello ad aver sbagliato è lui, ma sei sicura di volerlo lasciar andare cosi?” disse Sara senza smettere di accarezzale i capelli mentre Jessica continuava a piangere tra le sue braccia “Voglio solo che i suoi bambini lo vedano prima che se ne vada, voglio solo questo” disse lei stringendo Sara “E' andata Sasha a prenderli?” chiese e l'altra annuì “Bene, prima che arrivino vuoi che ti porti da Christopher?” chiese poi perche sapeva che Jessica non se lo sarebbe mai perdonata “Si” disse senza troppa convinzione, si sedette sulla sedia a rotelle e Sara la accompagnò poco piu avanti nella stanza del marito, che appena la vide iniziò ad avere gli occhi lucidi.

“Non andare, resta qui” disse Jessica forse per sentirsi protetta e difesa, ma non lo sapeva neanche lei il perche volesse Sara vicino “Non volevo dirti tutte quelle cose, non è colpa tua se ho fatto cio che ho fatto, e neanche di Sara, la colpa è solo mia. Io e il mio ego talmente fragile da non sopportare il tuo successo, il mio carattere orribile che mi ha allontanato da te. Ho pensato cose orribili, ma ti amo Jessica, ti amo come non ho mai amato nessuna donna in vita mia, ti conosco dal liceo e per me sei sempre stata l'unica, l'unica con la quale parlavo, l'unica che desideravo sposare e l'unica con la quale volevo dei bambini. Lo sento che non mi manca molto per tagliare la linea di questo traguardo, davvero la vedo vicina, e per questo ti dico che se ami qualcuno devi dirglielo e devi dirglielo subito, perche adesso ci sei, ma domani potresti non esserci piu e avresti perso l'unica occasione per dire cio che provi. Fallo Jessica, innamorati e trova qualcuno che si prendi cura dei nostri figli che li ami e li sostenga sempre. Ma accertati anche che non sia un tipo predisposto, come me, agli errori, non lo meriti piu, non meriti una persona che ti spezzi il cuore di nuovo, l'ho fatto io, ma non ne vado fiero, pagherei per avere un altro po di tempo per dimostrarti quanto io ti ami” iniziò a parlare con fatica “So che mi ami e voglio che tu sappia che ti amo anche io, e anche io pagherei per avere un altro po di tempo con te, ma ti prego lotta altri due minuti, i piccoli saranno qui a momenti e non voglio dirgli che sono arrivati tardi, ti prego” disse lei prendendogli la mano, lui avvicinò la mano di lei alla bocca e la baciò poi si girò verso Sara e con un filo di voce le disse “Nessuno difende una persona come l'ha fatto tu, prenditi cura di lei, so di non esserti mai stato simpatico, ma te lo chiedo con il cuore in mano, falla sentire sempre protetta come questa mattina, mettiti tra lei e il mondo, so che vuoi farlo e io te lo lascerò fare” disse lui poco dopo i macchinari iniziarono ad impazzire e entrò un medico a spegnerli “Ma non provate neanche a salvarlo” urlò Jessica all'infermiera “Ha firmato i documenti, non voleva essere rianimato” disse con un tono molto professionale “Come? Non potete lasciarlo andare cosi, loro stanno arrivando, saranno nel parcheggio, ti prego non lasciarlo andare” disse Jessica pingendo contro la donna, quest'ultima non la ascoltò e usci dalla stanza “Sara fa qualcosa, di qualcosa” Sara prese la mano di Jessica “Loro non sono arrivati, è finita, lui è andato” disse Sara ancora commossa dalla dichiarazione di Christopher, Sara abbracciò Jess ma lei era irrequieta, prendeva a pugni il petto di Sara, e quest'ultima la stringeva piu forte, per farle sentire che lei era li, Jessica quando si stancò strinse Sara e pianse sempre piu forte nell'incavo del suo collo

“Non è giusto, quel figlio di puttana è morto senza dirmi cosa non andava nel nostro matrimonio” disse lei visibilmente arrabbiata e distrutta, fece irruzione nella stanza Sasha, senza i bambini “Amore, non ho fatto in tempo, sono arrivata troppo tardi?” Sara lasciò il posto a Sasha e annuì a quella domanda “Mi dispiace, non so neanche cosa dire, se hai bisogno di qualsiasi cosa sai che io ci sono” disse Sasha stringendola, entrambe erano distrutte, Sara si sentì di troppo e uscì dalla stanza e vide i due bimbi seduti sulla sedia, il maschietto che cingeva le spalle della sorellina che piangeva, Sara si avvicinò a loro

“Dov'è la nostra mamma?”chiese il bimbo “Adesso arriva, è dentro a quella stanza li” disse Sara sedendosi vicino a loro e indicandogliela “Papà invece?” chiese la piccola che forse era la preferita dell'uomo, la principessina “Anche lui è li con la vostra mamma” disse Sara non sapendo che scusa inventarsi, poco dopo vide correre il medico di Jessica verso la sua stanza, che trovò vuota, ma sapeva dove trovarla, entrò in quella di Chris e quando aprì la porta i bimbi videro “Ma come mai la mamma piange, devo andare li” disse Luke “Papà mi dice sempre di non far mai piangere le femmine e se stanno gia piangendo, bhe di trovare un modo per farle ridere di nuovo” disse lui alzandosi “Luke” disse Sara attirando la sua attenzione “Vi va una bella brioche? Conosco un posto dove le fanno buonissime” a entrambi i bambini gli si illuminarono gli occhi “Vado a prendere le chiavi della macchina che sono nella stanza” disse entrando nella stanza e vide Jessica sconvolta, di nuovo, di piu di prima, anche Sasha lo era “I bimbi iniziano a fare troppe domande, li posso portare a prendere un po d'aria? A comprargli una brioche?” Jessica annuì senza guardare Sara, lei non si fece molte domande e usci con i piccoli

“Ma tu sei Callie?” chiese il bimbo “Nella tv si, sono Callie, qui sono solo Sara” rispose lei sorridendo “Che bel nome” continuò la piccolina “Grazie, sapete che io li so i vostri nomi, Luke e Evie” disse lei sorridendo “E come fai a saperli?” disse la bimba spalancando quegli occhi azzurri come quelli della madre “Sono magica” disse Sara, doveva distrarli il piu possibile, cosi quando arrivò alla pasticceria prese quello che loro desideravano “E' buonissima, avevi ragione” disse Luke “Ho sempre ragione” e risero tutti e tre “Sai, mi è venuta un'idea piccoli, vi va un giro in giostra” chiese per tenerli lontani dall'ospedale “Siiiiiiii” esultarono entrambi e Sara sorrise.

Con Ryan non aveva mai desiderato un bambino, era lei a non volerlo, si sentiva apposto come stava, ma quelle due meraviglie così dolci e innocenti, le avevano quasi fatto cambiare idea “Sei forte” disse Luke usando il tono da duro che imparava a scuola “Ahhah, anche tu sei forte” disse Sara spostandogli il capellino e scompigliandogli i capelli. Fece salire i bimbi sui cavallini e sulle tazze, ridevano e a lei si illuminava il cuore “Perche non vieni anche tu?” chiese Evie che non era di certo una chiacchierona “Perche sono grande io” disse Sara sorridendo “Andiamo li” disse Luke indicando la ruota panoramica, lei sorrise ma prima di salire comprò uno zucchero filato per ciascuno e per lei una bella frittella, salirono e i bimbi non avevano paura, come lei temeva, anzi, guardavano in basso “Guarda quel cagnolino sembra un puntino bianco” disse Evie indicandolo con il dito Sara e Luke si misero a ridere, quando scesero erano esausti e con la pancia piena di zucchero filato.

“Adesso è ora di andare a casa” disse Sara, i due piccoletti ci rimasero un po male ma la seguirono fino alla macchina, non era tardi ma erano molto stanchi, quando arrivò in ospedale e si voltò per farli scendere notò che entrambi si erano addormentati, li prese in braccio entrambi, non erano grandi, uno aveva 6 anni e la sorellina 4, chiuse la macchina e prese l'ascensore, appena Sasha mi vide mi corse in contro per prendere uno dei due “Lei come sta?” chiese Sara “Sta meglio, domani mattina la dimettono” disse lei coccolando il piccolo Luke “E loro resteranno qui questa notte?” chiese Sara non capendo cosa fare “Io ho un incontro di beneficenza con Edoardo, vorrei ma non posso mancare, sua madre e Steven sono fuori città per lavoro. Credo che dormiranno qui” in quel momento il bimbo si svegliò e Sasha lo fece sedere “Devo proprio scappare, tu stai qui?” chiese “Certo, almeno un altro po” Sasha diede un bacio alla piccola e scappò.

Lei prese per mano il piccolo e bussò “Avanti” quando li vide entrare non sapeva che emozione la percorse, vedere Evie tra le braccia di Sara e Luke a manina le si scatenò qualcosa dentro che non riusciva a capire “Mamma lo sai cosa ci ha fatto fare oggi Sara?” a quella domanda Jesica si commosse e fece sedere il piccolo nel letto, mentre Sara si sedette sulla poltrona cullando la piccola Evie “Raccontami tutto” disse lei dandogli un bacio sulla fronte “Prima ci ha portato a prendere una brioche, poi siamo andati al parco giochi, siamo andati in tante giostre, poi ci ha comprato lo zucchero filato, e abbiamo visto la nostra città dal cielo” disse lui ma Jessica non capì “La ruota panoramica” chiarì Sara sorridendo mentre il bimbo gesticolava “Mi sono divertito un sacco, Sara è forte” a quella battuta rise anche Jessica “Lo so che lei è forte” disse guardandola negli occhi e lei sentì una scarica di emozioni, come se lei fosse Callie e Jessica fosse Arizona “Papà dov'è?” chiese Luke e a quella domanda Jessica si lasciò sfuggire una lacrima e lui con la manina glie la tolse subito dal viso accarezzandole la guancia “Il papà adesso è in cielo, con tutti gli altri angeli, a proteggere te e Evie, è andato li per essere sempre vicino a voi” disse Jessica con la voce strozzata dal pianto “L..lui è morto?” chiese il bimbo con le lacrime agli occhi “Si, ma mi ha raccomandato, niente lacrime” disse Jess spazzando via la sua ultima lacrima con la mano prima che lui la vedesse “Niente lacrime, nessuno deve piangere, lui adesso è li contento tra gli angeli, potete incontrarlo se volete, nei sogni” concluse Sara facendo voltare Jessica e Luke verso di lei “Ma come faccio a sognarlo?” chiese Luke a Sara “Tu ti addormenti e lui sa che stai dormendo e torna” disse Sara “Posso aspettarlo sveglio” disse lui piangendo un po, Jessica lo abbracciò e accarezzò via la lacrima “Questa magia funziona solo se il bimbo sta dormendo” disse Sara facendo un piccolo sorriso, e di rimando sorrise anche lui.

Jessica si alzò dal letto per far stendere Luke e la piccola Evie, cosi lei e Sara avrebbero parlato un po, magari nel corridoio “Appena sono arrivati erano cosi felici, non li avevo mai visti cosi, li hai fatti sorridere, li hai fatti svagare, non saprei come ringraziarti” disse lei però Sara notò la voce e lo sguardo diverso da prima “Tu come stai?” chiese posandole una mano nella spalla “Sto male, se solo il medico fosse arrivato poco prima adesso lui lo saprebbe” disse Jessica ma Sara era sempre piu confusa “Saprebbe cosa?” disse preoccupata “Sono incinta” 

**Ed ecco il capitolo, credo di aver sganciato una bomba hahahah, Jess è incinta, spero che vi sia piaciuto, non ci sono tanti momenti Capmirez ma in compenso vediamo Sara alle prese con i bambini e si sorprende perche credeva di non saperci fare.. Che dire, il prossimo capitolo arriverà la prossima settimana, e mi piacerebbe leggere tantissime recensioni, mi farebbe davvero piacere
A presto:)
M♥

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Capitolo 4
*** Sorrisi a colazione. ***


Sara rimase basita davanti a quella notizia, non sapeva se essere felice, o no, non sapeva se Jessica fosse felice o no “E tu come ti senti?” chiese Sara “Mi sento come se fossi arrivata in ritardo” disse iniziando a piangere “L'ho scoperto troppo tardi e lui non lo sa” Sara la strinse a se come faceva ogni volta “Lui lo sa, stanne certa che lui sarà li a vantarsi con tutti, sarà li a sorridere per te, e vorrebbe che anche tu sorridessi” disse Sara travolta dall'abbraccio di Jessica “Perche sei qui? Perche fai tutto questo per me? Perche?” chiese Jessica guardandola negli occhi “Perche qui è dove voglio stare, voglio aiutare se posso e lo faccio per te perche vederti triste non mi piace” disse Sara sorridendo “Vorrei vederti sempre con il sorriso, sempre felice, so che non sarebbe una cosa umana sorridere sempre, ma il tuo sorriso è qualcosa di bellissimo” disse lei forse spingendosi un po oltre.

 “Vuoi che porta i bambini a casa con me stanotte?” chiese Sara cercando di nascondere la dichiarazione di pochi secondi prima “Lo faresti davvero?” chiese Jessica stupita “Ovvio, insomma non è il massimo far dormire due piccoletti in una stanza di ospedale, sennò se preferisci rimaniamo tutti qui” disse Sara sorridendo “No, ti prego, portali a casa, se stanno qui penseranno al loro papà e non dormiranno” disse lei staccandosi dalla presa di Sara “Neanche tu dovresti stare da sola” disse Sara guardandola bene “Non sono sola” rispose Jessica sorridendo, aveva quel sorriso che faceva invidia al mondo, un sorriso magico, speciale che poteva illuminare il buio.

Tornarono nella stanza e si era svegliata anche Evie “Mamma ma è vero che il mio papà è un angelo?” Luke aveva parlato, lei non piangeva, aveva uno sguardo strano ma neanche una lacrima, Luke glie l'aveva spiegato a parole sue, forse cercando un modo da bambini per proteggere la sua sorellina “Si amore, è un angelo, quello piu bello di tutto il paradiso” lei sorrise, aveva lo stesso sorriso di sua madre, uguale, gli stessi occhi e la stella luce “Ho una proposta piccoletti, vi va di venire a dormire da me questa sera? Cosi la vostra mamma riposa un po?” chiese Sara sedendosi tra di loro e vedendo davanti a se Jessica che sorrideva, un sorriso vero era “Possiamo guardare la tv prima di andare a letto?” Sara guardò Jessica che annui “Certo, ci guardiamo tutti un bel cartone animato” la piccola sorrise e abbracciò Sara e lei prese sotto braccio Luke. Prese Evie in braccio e anche Luke, entrambi ridevano per la loro posizione buffa “Mi fai il solletico, mi fai il solletico” urlò Luke tra le risate, lei mollò giu il ragazzetto “Salutate la mamma” disse e lui corse ad abbracciarla mentre Evie allungò solo le braccia e le schioccò un bacio sulla guancia “Non saprei davvero come ringraziarti” disse Jessica baciando Sara sulla guancia, ma molto vicino alla bocca, quasi all'angolo “Non devi farlo, per me è un piacere, loro sono un piacere. Torniamo domani, fatti trovare pronta che torni a casa” disse Sara prendendo Luke per mano e andando verso l'ascensore “Ci vediamo domani” disse il piccolo salutando la mamma con la manina e anche sua sorella lo imitò.

Jessica tornò in camera e stendendosi nel letto rimuginò sulla giornata, Chris era morto, questo l'aveva distrutta, poi i bimbi erano tornati e vederli con Sara l'aveva tirata su di morale, non capiva piu niente, non poteva essere come immaginava, lei stava con Ryan, eppure non si era mossa da quell'ospedale, l'unica volta che lo fece fu per portare i suoi figli a divertirsi, Jessica non li aveva mai visti sorridere cosi, forse perche tra un impegno e l'altro, Chris lo vedevano solo alla sera e Jessica con il lavoro non poteva portarli al parco. Poi Sara li ha presi, senza che nessuno glie lo chiedesse e li ha portati via dalla realtà che sennò li avrebbe distrutti dando cosi il tempo a Jess di riprendersi. Christopher ha fatto notare a Jessica quanto Sara tenesse a lei e ha detto a lei di proteggerla e di renderla felice. In quel momento a Jessica brulicavano in testa una valanga di domande, perche proprio lei? Perche è lei a rendere felice i suoi bambini? Perche è cosi perfetta in tutto quello che fa? Perche non si è allontanata un attimo da lei quando stava male? Perche non è andata via quando le aveva detto di essere incinta? Perche non è scappata? Si addormentò cosi, con una mano sulla pancia e la mente piena di domande.

Sara tornò a casa sua con i bimbi, non c'era mai stato nessuno sotto i 20 anni dentro a quella casa, nessun bambino, nessun ragazzino “Che casa grande che hai” disse la piccoletta stropicciandosi gli occhietti “Amore hai sonno?” chiese Sara togliendo la giacca ad entrambi “No, voglio vedere il cartone” disse invece sbadigliando, Sara aveva capito, doveva vestirli prima di farli sedere davanti alla tv, perche si sarebbero addormentati, era freddo quella sera, era pieno inverno e lei non sapeva cosa mettere addosso ad una bimba di 4 anni e un bimbo di 6, li portò nella sua stanza e cercò qualcosa di caldo da mettergli, tirò fuori dei maglioncini, uno nero per Luke e uno rosa per Evie, entrarono dentro senza problemi “Com'è morbido” disse lei, tornarono giu e Sara non fece in tempo neanche ad accendere il cartone che entrambi gia lottavano contro il sonno, sorrise a vederli cosi, volevano cosi tanto guardare il film, decise di sedersi vicino a loro e guardarlo comunque. Prima prese Luke lo portò nel suo letto poi tornò giu a prendere Evie e la posizionò accanto al fratello e infine si stese Sara, la piccola mentre dormiva si avvicinava sempre di piu a lei, fino a mettegli le braccia attorno a lei e abbracciandola. Lei non era mai arrivata a quel punto, lei era attratta da Jessica perche lei era lei, ma sentiva che si stava addentrando troppo in una zona minata,  iniziava ad amare anche i suoi bambini e per lei diventò tutto troppo difficile. Doveva assolutamente rimediare.

La mattina seguente quando li si alzò i bimbi erano gia svegli, che si muovevano sul letto, saltavano fino a che Luke non cadde sopra di lei “Oddio Luke, che bel risveglio” disse lei spupacchiandolo tutto “Scusa” disse lui mettendosi seduto composto, ma quel visino per Sara era troppo dolce cosi si fiondò su di lui iniziando a farle il solletico, Evie si alzò in piedi e salì sopra a Sara, Luke riuscì a scappare e Sara dovette arrendersi “Avete vinto voi, ma no è giusto siete in due” disse Sara con la faccia triste “Ma siamo piu piccoli” rispose Luke “Li volete i pancake per colazione?” chiese Sara, loro due iniziarono a saltare sul letto, poi lei allungò le braccia e prima Luke poi Evie le saltarono in braccio per scendere dal letto “Su, dai veloci, che poi andiamo dalla mamma” disse Sara mettendosi dietro di loro.

Iniziarono a fare la pasta per il dolce, Sara si stupi di se stessa e di come era in gamba con loro, la cucina era un disastro, farina e zucchero ovunque, dopo colazione dovette metterli entrambi sotto la doccia, erano tutti sporchi, anche il bagno diventò un disastro a causa degli schizzi, a lei non importava, tutto cio che contava era vederli felici “Ma tu e la mia mamma state insieme come in tv?” chiese Luke che era molto sveglio nonostante l'eta “No amore, siamo solo amiche” disse lei a malincuore “Sarebbe bello abitare con te, sei forte, e poi adesso che non c'è il papà, saremo solo noi tre” disse triste lui “Sono sicura che la vostra mamma non vi farà mancare niente” disse Sara non sapendo come rispondere, ma sentire il bimbo parlare cosi le faceva credere che un giorno magari, sarebbe davvero potuto succedere, dopo la doccia tornarono in cucina e i primi dolcetti erano pronti “Lo voglio io il primo, lo voglio io” disse la piccoletta, Sara sorrise e porse a Evie il piatto per poi mettergli anche lo sciroppo, i bimbi mangiarono in fretta, volevano andare dalla loro mamma. Sara li portò all'ospedale, quando arrivarono Jessica stava preparando la valigia, Sara si affretto a mettergli le mani sui fianchi per allontanarla dalla borsa “Non dovresti farlo tu, riposati, ci pensiamo io e i bimbi.. Dai bambini, io piego e voi li mettete i vestiti nella valigia?” i bimbi reagirono, come a qualsiasi altra proposta di Sara, esultando, Jessica li guardò e provava delle sensazioni strane, non adatte alla sua situazione, la tristezza era sparita, o meglio spariva con la presenza dei bambini e di Sara soprattutto, Jessica si sentiva in colpa, perche pensava a Chris ma non in modo assiduo e triste, ci pensava e basta “Sara non devi” disse Jessica addolcendo lo sguardo “Lo so che non devo, ma lo voglio fare” disse sorridendo, Jessica sorrise a sua volta, lei non si rese neanche conto, ma qualcuno aveva notato quel sorriso, qualcuno l'aveva notato davvero, ed era felice di vederlo.

“Torniamo a casa” disse Sara prendendo la valigia e facendo sedere Luke sopra, come se fosse a cavallo e lei tirava e lui rideva “Amore, scendi da li, la valigia è gia presente se ti ci metti anche tu Sara non ce la fa” disse Jess avvicinandosi “No, lascialo, guarda come sorride” disse Sara bloccando Jessica posando una mano sul suo braccio. Jessica lasciò Luke dov'era e prese per mano Evie e insieme uscirono dall'ospedale. Jessica lasciò alle sue spalle gran parte del suo passato. Suo marito, i suoi dubbi, e le sue tristezze. Una volta arrivati tutti da Jessica i bimbi corsero di sopra nelle loro stanze, Sara si accomodò nel grande divano bianco

“Te lo domanderò un'altra volta, perche fai tutto questo?” disse Jessica sedendosi accanto alla sua collega “Jessica credimi me lo sto chiedendo anche io, non so cosa mi spinge a fare cio che faccio, non so cosa ci sia dentro di me che mi porta qui con te e con loro, ma una cosa la so, so che se tu mi vuoi qua io ci sarò sempre” disse Sara non guardandola negli occhi “Sai, non avrei mai creduto di riuscire a passare un pomeriggio intero con due bambini piccoli, prima di oggi credevo che dopo un paio d'ore li avrei uccisi, ma adesso è diverso, forse è perche sono loro, forse perche sono cosi carini, mi sono innamorata di quelle due meraviglie.” disse Sara guardando prima Jessica poi le scale per vedere se scendeva qualcuno “Te l'ho gia detto ma, loro non avevano mai sorriso cosi” disse Jessica con le lacrime agli occhi “Sai mi hanno chiesto se io e te stiamo insieme come in tv” disse Sara sorridendo per alleggerire la tensione di quella conversazione “Ahahaha, fanno fatica a differenziare le due cose, sono ancora piccoli” risero insieme per poi vedere Evie che scendeva piano le scale “Sara ma tu rimani qui?” chiese la bimba correndo verso la mora per poi sedersi nelle sue gambe “No amore, vi ho accompagnato a casa ora vado” disse Sara dando un bacio sulla guancia alla piccola “Cosi presto?” continuò la piccola “Ho i compiti da fare, domani mattina mi interrogano e se non so niente cosa faccio?” disse Sara sorridendo “Ti fai suggerire” disse Evie “Ehiiii, chi ti ha insegnato queste cose? Non si fa” disse Jessica iniziando a farle il solletico “E' stato Luke, è stato lui” disse tra le risate, risero tutte “Si è fatto davvero tardi, se avete bisogno di qualsiasi cosa sappi che puoi contare su di me” disse Sara dando un bacio sulla guancia a Jessica, in quel momento scese Luke e andò a salutare la mora “Mi dispiace che non ti fermi un po di piu, sei divertente e ci fai ridere” disse Luke abbracciandola “Tornerà presto, vero Sara?” disse Jessica chiendendo conferma alla donna, lei sorrise e annui, salutò per l'ultima volta poi uscì.

Jessica vide Luke correre su per le scale, Evie invece rimase con lei “E' molto carina Sara, vero mamma?” disse la bambina “Si, lo è” 

**ECCOLOOOOO IL NUOVO CAPITOLO, DICIAMO CHE è UN PO CAPMIREZ, MA NON COME INTENDIAMO NOI, LA STORIA PRIMA DI TROVARE UN PO DI PACE AVRA' DEGLI ALTI E BASSI, SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI PIACCIAE SPERO DAVVERO TANTO DI LEGGGGERE LE VOSTRE RECENSIONI, TANTISSIME RECENSIONI.. GRAZIE MILLE A TUTTI 
A presto:) 
M♥  

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Capitolo 5
*** Fly away. ***


Sara tornò a casa, si sedette sul divano con davanti quel copione, era incredibile come la story line combaciasse con cio che lei provava in quel momento. Le vacanze di Natale erano vicine, e l'istinto disse a Sara di prendere il telefono.

“Ciao Shonda, sono Sara, lo so che è un orario strano, ma ho davvero bisogno di un po di aria, devo stare lontana da Los Angeles. Avrei dovuto dirtelo di persona ma rassegno le mie dimissioni, con effetto immediato, devo andare via da qua” disse Sara interrompendo il suo discorso piu volte “Come sarebbe a dire? Le vostre scene sono delle parti fondamentali nelle prossime puntate, non puoi andare via proprio adesso” disse Shonda dall'altra parte del telefono “Sai come sono, se non ne avessi davvero bisogno non te lo chiederei, rinuncerò a tutto lo stipendio di questa stagione,ma ho bisogno di staccare la spina. Sai è difficile vedere tutti i giorni la persona con la quale vorresti passare il resto della vita senza poterlo fare. E' dura” disse Sara “Ma non pensi ai tuoi fan, a tutti quelli che hanno creduto in te? Jessica poi, vogliamo parlarne? Come la prenderà?” disse Shonda “E' da lei che sto scappando” disse lasciando Shonda allibita per un paio di secondi “Credevo che a forza di recitarlo con Arizona l'avessi capito, scappare non porta mai niente di buono, i codardi scappano. Tu non lo sei, ti conosco, dovresti restare” disse Shonda “Rassegno le mie dimissioni”

Sara era arrivata a quella conclusione capendo che Jessica non sarebbe mai stata cio che lei desiderava, passare due giorni con i suoi figli le fecero capire che cio che desiderava era prendersi cura di quelle pulci e di Jessica, ma lei non l'avrebbe mai permesso. Lei non era Arizona, a lei non piacevano le donne, lei era solo un ottima attrice. Prese le chiavi della macchina e tornò a casa della sua collega

 “Saraaa, che ci fai qui? Hai dimenticato qualcosa?” disse Jessica aprendo la porta, ma appena vide l'espressione della mora cambiò tono “Cos'è successo?” disse preoccupata “Sono venuta a salutarti, sono in partenza, lo so che non è giusto per la produzione, ma ho bisogno di staccare la spina, ho bisogno di andare via, da qui, da te, da questa vita che continua a farmi assaggiare piatti troppo costosi che non posso permettermi” disse Sara asciugandosi una lacrima “C..cosa? Tu non puoi andare, non anche tu, non di nuovo” disse Jessica chiudendo la porta e rimanendo fuori con Sara “Non sono venuta per sentirmi dire che non posso farlo, sono venuta per non farti preoccupare” disse Sara, in quel momento la mora si accorse che alla finestra c'era Luke, con il naso rosso e gli occhi lucidi “Sara, non ti fermerò” disse Jess.

Sentirono la porta aprirsi e usci il bambino “Sara non puoi farlo, non puoi andare anche tu, non è giusto, perche le persone a cui voglio bene vanno via?” disse lui, Sara sapeva gia che si sarebbe commossa, si abbassò alla sua altezza “Io ci sarò, ci sarò sempre, quando tu, o Evie o la vostra mamma avrete bisogno di me, non importa con chi sarò, o dove sarò, io per voi ci sarò sempre, perche voi due, piccole pulci, siete le persone piu importanti per me, non importa quanta strada avrò percorso per allontanarmi da qui, nessuna distanza mi impedirà di tornare quando voi avrete bisogno di me” disse piangendo, Luke posò una manina sulla sua guancia di Sara “Non puoi andare, perche se piangerai chi ti farà sorridere?” chiese lui abbracciandola all'improvviso “Non piangerò, l'hai detto tu, io sono forte” disse per farlo sorridere, Sara si alzò tenendolo in braccio “E' difficile avere davanti la persona che vorresti baciare senza poterlo fare” disse Sara guardando Jessica “Sara, io..” disse Jessica capendo a cosa si riferiva, ma lei non la pensava allo stesso modo, Luke scese dalle braccia di Sara, e quest'ultima salutò e salì nella sua macchina per sparire dietro alla prima curva.

Jessica posò una mano nella schiena del bambino per accompagnarlo dentro “Perche va via?” chiese lui in modo freddo “Perche di si” rispose Jessica “Ora vai ad esercitarti con il violino” aggiunse “Non voglio” urlò Luke “Cosa?” chiese Jessica arrabbiandosi “Non voglio suonare adesso” rispose il bimbo sempre piu arrabbiato, prese la custodia dello strumento aprendola e prendendo l'archetto e lanciandolo via “Senti presuntuosetto, tira immediatamente su quell'arco, e vai ad esercitarti” disse voltando le spalle per dirigersi in cucina, il bimbo prese lo strumento e iniziò a suonarlo stonando le note di proposito “Smettila Luke” disse Jessica e a quell'affermazione il bimbo lanciò lo strumento facendolo rompere a terra “Luke, vai dritto in camera tua, sei in punizione, niente videogame, tv e basket per una settimana” disse lei prendendolo per il polso e avviandolo nelle scale “Fai sempre cosi, dai ordini a tutti, ecco perche tu e papà litigavate sempre, lui era stanco. Sara è stata l'unica a starci vicino, ci ha fatto anche dormire nel suo letto, ma anche lei è andata via, è colpa tua” disse Luke trattenendo le lacrime “Ho litigato molto con il vostro papà, ma abbiamo sempre sistemato tutto” disse lei trattandolo da bambino piu grande “E con Sara allora? Perche parte? E' solo colpa tua” disse lui continuando a lottare contro le lacrime “Non è giusto, e non è neanche vero, lei non è andata via per colpa mia” disse Jessica piangendo “Chi si prenderà cura di te? Devo farlo io” disse il bambino asciugando la lacrima “Non devi prenderti cura di me, io mi prenderò cura di me stessa , di tua sorella e di te. Io non vado da nessuna parte, io sono qui per voi , non devi aver paura, ce la faremo” disse lei attirandolo a se e abbracciandolo “Sara sarebbe stata perfetta” disse Luke stringendo i capelli biondi della madre “Ma vostro padre..” disse Jessica “Lui vorrebbe solo vederti felice, e quando c'e lei tu sorridi sempre, anche se c'e poco da sorridere, lei ti rende felice, perche non puo stare con noi?” disse Luke sembrando un bambino molto piu grande di quello che in realtà era, Jessica lo lasciò andare dall'abbraccio e lui corse su per le scale, poco dopo tornò con a manina Evie e nell'altra mano i due cappotti “Se prendiamo la macchina forse riusciamo a non farla partire” disse Luke sorridendo e Jessica solo in quel momento capì tutto.

Il discorso di Chris, la protezione di Sara, i suoi abbracci, i suoi sorrisi, e quelle emozioni che non riusciva a definire dentro di se. Provava qualcosa per Sara “Andate a mettere giu i cappotti e lavatevi le mani, è pronto il pranzo” disse Jessica ignorando i suoi sentimenti “Io non ho fame” disse il piccolo lasciando che la sorellina invece andasse a lavarsi le mani per poi scendere a mangiare. Dopo pranzo Jessica era preoccupata per Luke, non era sceso e non aveva sentito nessun rumore, salì per controllare “Signorinello, è dicembre, la finestra non può stare aperta, ti prendi l'influenza” disse senza ricevere risposta “Quando ti parlo, dovresti rispondermi” disse togliendo la coperta da sopra di lui. Jessica non riuscì a credere, sotto alla coperta c'era il cuscino, la testa iniziò a girarle e non riusciva piu a stare in piedi, si sedette sul letto e solo dopo capi dove il bambino avrebbe potuto essere.

Sarà stava tornando a casa di corsa, com'è possibile che un bambino di 7 anni scappi di casa solo per andare in cerca di lei. Sara era partita per andare all'aeroporto, quando ricevette la telefonata del piccoletto, voleva che tornasse a casa, le raccontò tutta la storia e lei rimase scioccata. Quando parcheggiò la macchina nel vialetto lo vide seduto sui gradini “Ma tu cosa ci fai qui?” chiese Sara senza mostrare un sorriso “La mamma mi ha messo in punizione, ha capito che le piaci ma non ha voluto prendere la macchina per venire a dirtelo” disse lui mentre Sara si sedeva vicino a lui “Come facciamo ad avvisarla che sei qui se il suo telefono ce l'hai tu?” chiese lei “Verrà qui, te l'ho detto che le piaci, sarà il primo posto dove verrà” disse, pochi minuti dopo sentì una sgommata all'altezza della curva, poi una Porche nera inchiodò davanti al vialetto, Jessica scese e corse incontro al bambino, lo prese in braccio e lo strinse forte “Perche devi sempre fare di testa tua?” disse senza lasciarlo respirare “Mamma non respiro” disse il bambini ricambiando l'abbraccio, lei lo posò per terra e le prese il viso tra le mani “Promettimi che non farai mai piu una cosa del genere, promettimi che non scapperai piu” disse Jessica guardandolo negli occhi “Mamma, non piangere, lo prometto, starò sempre con te, ti proteggo io” disse il bambino posando come al suo solito la manina sulla guancia di Jessica “Sara io non so come ringraziarti” disse Jessica spostando lo sguardo dal bambino alla mora “Ma guarda che io non ho fatto niente, è stato lui a fermarsi qui” disse scompigliando i capelli del bimbo “Ora dovete scusarmi, sennò il mio aereo parte senza di me” disse lei, Jessica la guardò percorrere il vialetto, sentiva che Luke le tirava il vestito, ma lei non era pronta, non sapeva se lo sarebbe mai stata, non voleva rovinare la vita a Sara e magari rovinare anche la sua “Tornerai?” ebbe il coraggio di chiederle Jessica, Sara si voltò sorridendo “Non lo so” disse salendo nella sua macchina e lasciando in quel vialetto forse la ragione del suo dolore ma anche la ragione del suo sorriso. 

**ECCO COME OGNI SETTIMANA IL CAPITOLO, SARA COME AVETE VISTO HA QUALCHE PROBLEMA CON IL FRENARE I SUOI SENTIMENTI, NON CE LA FA E SA BENISSIMO CHE JESSICA NON PROVA LE STESSE COSE, PREFERISCE SCAPPARE, PREFERISCE MOLLARE TUTTO PER ALLONTANARSI DALLA PERSONA CHE LA FA SENTIRE MALE, COME CREDETGE CHE REAGIRANNO TUTTI ALL'ASSENZA DI SARA? COSA NE PENSATE VOI SEL LICENZIAMENTO? SE LO FACESSE DAVVERO IO MORIREI, ANDREI A RIPRENDERLA E LA PORTEREI AGLI STUDI, NON RIESCO NEANCHE A PENSARE A GREYS SENZA SARA, MACHEREBBE IN TOCCO IRONICO CHE LEI DA SEMPRE AD OGNI PUNTATA.. VI E' PIACIUTO? IO TROVO MOLTO CARINE LE SCENE  CON LUKE, PICCOLO MA INTELLIGENTE .. SARA PARTIRA'? VERRA' FERMATA? NON TORNERA' PIU? UN PO DI DOMANDE CHE SPERO VI TENGANO COMPAGNIA FINO AL PROSSIMO CAPITOLO!!! GRAZIE IN  ANTICIPO PER LE RECENSIONI, SPERO SARANNO TANTE, E GRAZIE ANCHE A CHI  NON LASCIA MAI IL COMMENTO.. CIAO FIORELLINI.. 
A PRESTO:) 
M♥

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Capitolo 6
*** I love Paris but i love YOU more. ***


Sara non tornò piu a Los Angeles, era partita per l'Italia, visse per un paio di mesi a Venezia, pero poi trasferirsi a Londra e infine a Parigi, amava Parigi, quell'aria così romantica che accarezzava i suoi capelli tutte le mattine quando scendeva al bar per la colazione. Si era dimenticata del caos di Los Angeles, si era completamente adattata alla bellezza dell'Europa, dell'arte e della musica. Passeggiava ore lungo la Senna pensando a lei e alla sua vecchia vita, non avrebbe mai immaginato di abbandonare il lavoro dei suoi sogni, ai tempi della Julliard non avrebbe mai pensato che avrebbe vissuto a Parigi, si immaginava a Broadway tra le stelle, o magari a Chicago o Las Vegas, ma i suoi sogni erano cambiati, vivere li le sembrava perfetto. O almeno sarebbe potuto essere perfetto. Nonostante fossero passati quasi 7 mesi dall'ultima volta che la vide, non aveva mai smesso di pensarla, immaginava a come cosa sarebbero potute diventare, a chi sarebbero potute diventare. Pensava ai bambini, pensava ai loro sorrisi e avrebbe davvero voluto essere li con lei, soprattutto in quei mesi che saranno stati pesanti per una donna con due bambini e un terzo in arrivo. Lei voleva essere quella che faceva le corse di notte per andare a comprare la frittura di pesce solo perche lei ne aveva voglia, avrebbe voluto essere quella che ogni mattina preparava la colazione per tutti e portarla nel letto. Forse l'aria di Parigi le aveva offuscato la ragione. Anche quella mattina durante la solita passeggiata vedeva in continuazione coppiette felici camminare stretti una con l'altro, a manina, o anche solo vicini. Scattavano foto, foto che parlavano chiaro, del loro amore nella città è piu romantica del mondo. E rideva, perche era buffo che lei fosse li, da sola, senza una persona da stringere, da tenere per mano o anche solo che le facesse compagnia negli scatti sotto la torre Eiffel.

All'improvviso suonò il telefono, Sara rispose immediatamente come era solita fare “Pronto” disse lei “Sono Luke” rispose dall'altra parte della cornetta “Amore, non sei scappato di nuovo vero?” chiese Sara per essere sicura “No, ma quando torni?” chiese tirando su con il naso “Amore, lo so che vorresti che io tornassi, ma non tornerò piu” disse Sara con il nodo alla gola “Come no, mi avevi promesso che quando avevo bisogno tu saresti arrivata, dicevi che non importagva quanto lontana fossi,avresti fatto tutta quella strada per tornare” disse lui iniziando a piangere “Lo so amore che l'ho detto, ma qui sto bene, qui ho tutto quello di cui ho bisogno” disse lei, cercando un sorriso finto “Non ce l'hai Sara, io so cosa vuoi tu e non è li a Parigi, è nella stanza affianco alla mia, e sta piangendo” disse Luke calmandosi un po “Parli di Evie?” cercò di essere il meno precipitosa possibile “No Sara parlo della mamma” a quel momento Sara inziò a piangere e lui se ne accorse “Se fossi li io..” disse Luke e lei terminò la frase “Se tu fosse qui mi accarezzeresti via la lacrima” disse sorridendo, Sara smise di sentire il respiro di Luke, sentì un rumore simile ad una porta che si apriva e subito dopo chiudeva e distante senti “Chi è al telefono?” era lei, era la sua voce “Una persona vuole parlare con te” disse Luke, Sara sorrise, quel bambino aveva capito tutto, era 20 kg di furbizia

Pronto” disse Jessica con la voce roca, Sara non sapeva cosa dire, appena sentì quella voce la sua vita le si sgretolò tra le mani, Parigi non era piu la sua casa, non aveva tutto cio di cui aveva bisogno e improvvisamente si senti troppo sola “Chiedimi di tornare e io prenderò il primo aereo” disse Sara, non era cio che avrebbe immaginato di dire se in caso Jessica l'avrebbe chiamata, non erano esattamente quelle le parole, capitava spesso che lei provasse delle possibili conversazioni, ma nessuna di quelle si era mai avvicinata a cio che aveva detto poco prima “Ti prego torna” sussurrò Jessica dall'altra parte della cornetta, dall'altra parte dell'oceano ma cosi vicina a Sara.

La mora sorrise, sarebbe stato difficile, ma era tutto cio di cui aveva bisogno, solo che non se n'era mai resa conto. Riagganciò la chiamata e cambiò direzione, adesso le persone che incrociava non le invidiava piu, o forse un po si, perche loro erano insieme a Parigi, ma lei a casa l'aspettava Jessica e con lei sarebbe stata felice in qualsiasi posto al mondo, a loro due non sarebbe servita Parigi.

Fece in fretta la valigia, corse all'aeroporto, tutti i voli di linea erano pieni o gia in volo, lei fremeva, non vedeva l'ora di rimettere piede in terra americana, amava l'Europa, ma li, a casa c'era lei e questo superava tutto. All'ultimo momento, come se qualcuno la guardasse dall'alto, si liberò un posto nell'aereo, lei comprò il biglietto e in poche ore era seduta sul posto vicino al finestrino. Guardava Parigi rimpicciolirsi sotto di lei, guardava l'Europa, lasciava li un pezzetto del suo cuore, quella città, quella vita le era piaciuta, per quel poco che ha vissuto le era piaciuta davvero. Sotto di lei vedeva passare l'oceano, New York, l'America per poi intravedere di nuovo l'oceano, era arrivata. L'atterraggio fu perfetto, scese in fretta da quell'aereo, aspettò le sue valige con impazienza per poi prendere un taxi e portarla dritta a casa sua. Il volo era durato 14 ore, a Los Angeles era quasi mezzanotte, Sara non sapeva se andare da Jessica o aspettare il sorgere del sole, ma poi pensò che lei avrebbe preferito vedere Jessica a Parigi a mezzanotte non al mattino, fece accostare il taxi vicino al suo vialetto, percorse quella distanza che la separava da lei e suonò il campanello. I secondi sembravano interminabili.

Fu Jessica ad aprire la porta, Sara rimase incantata, era la donna piu bella che avesse mai visto, anche se aveva il viso segnato dalla stanchezza e dalle lacrime. Era davvero molto incinta e forse questo la rendeva ancora piu bella, ancora piu dolce. Quando Jessica realizzò di avere di fronte Sara non esitò un attimo a gettarsi tra le sue braccia, iniziò a piangere a singhiozzi, Sara la strinse e annusò il suo profumo, dolce come non mai, le era mancato, da morire, le accarezzò i capelli che erano cresciuti davvero tanto “Sono tornata” sussurrò Sara all'orecchio “E ti prego non andartene di nuovo” quella Jessica che aveva tra le braccia non era piu la stessa che conosceva, non era piu poco incline all'aiuto, Sara capì che voleva essere aiutata e se avesse voluto avrebbe trovato chiunque disposto a prendersi cura di lei, ma ha deciso di aspettare lei “Se Luke non mi avesse chiamato non avrei mai saputo che ti eri ridotta cosi” disse cingendole le spalle con il braccio “Luke cosa?” chiese Jessica sorridendo guardando Sara negli occhi “Luke sapeva tutto prima di me e te” disse Sara avvicinandosi a Jessica, lei sembrava spaventata, si allontanava dal viso di Sara poi alla fine lasciò cadere anche quel minimo di mura che erano rimaste in piedi e si lasciò raggiungere dalle labbra rosse di Sara, quel bacio fu lento, dolce e era tutto cio di cui lei aveva bisogno.

Entrarono in casa e Sara continuò a baciarla fino a che arrivarono al divano “A..aspetta” disse Jessica posando una mano sul petto di Sara per allontanarla “T.. tu mi hai vista?” chiese abbassando lo sguardo, Sara annuì continuando a riempirla di baci prima sulla guancia, poi vicino alla bocca per poi scendere sul collo e sulla spalla lasciata nuda dalla camicia da notte “Sono incinta, non voglio che la prima volta che mi vedi nuda sia cosi” disse Jessica prendendo il viso di Sara per far si che i loro sguardi si incrociassero, Sara la baciò l'ultima volta sulle labbra per poi abbassarsi sempre di piu fino ad arrivare al pancione, baciò anche quello e Jessica rise, Sara alzò lo sguardo “Non ho mai visto niente di piu bello” disse tornando ad altezza normale.

In realtà Sara non voleva fare niente di particolare, a lei bastava averla vicino, a lei bastava che fosse tra le sue braccia, si sedette sul divano e Jessica lo fece dopo di lei “Ci sono i bambini di sopra??” chiese Sara “Saraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa” sentì quella vocina dalla cima delle scale, Luke corse fino al salotto un po impacciato perche ancora dormiva “Sei tornata” disse lui sorridendo e probabilmente svegliando Evie “Te l'avevo promesso no?” disse lei prendendolo in braccio e lasciando andare Jessica al piano superiore per calmare la piccola “Sei forte” disse lui stropicciandosi gli occhi “Te l'ha dato un bacio la mia mamma?” chiese lui, Sara sorrise imbarazzata “Si l'ha fatto” disse guardandosi le mani, il bambino la abbracciò e rimase tra le sue braccia “Allora non ci lascerai piu?” chiese rimanendo sempre molto vicino a Sara “No, non credo” disse lei iniziando a fargli il solletico “Adesso forse è meglio se torni a letto, domani devi andare a scuola” disse lei dandogli una pacchetta sulla schiena “Domani mattina sarai ancora qui?” disse lui iniziando a salire le scale e in quel momento Jessica scendeva “Si campione, la troverai qui anche domani, oddio!! se lei vuole restare” disse lei scendendo “Certo che voglio” disse Sara alzandosi e sorridendo. Accompagnarono entrambe Luke a letto per poi dirigersi nella stanza di Jessica “Sai, non sei obbligata a rimanere, so che ti ho dato l'impressione di aver bisogno di aiuto, ma se vuoi tornare a casa tua per stasera non c'è problema” disse lei parlando guardandosi allo specchio, Sara l'abbracciò da dietro posando le sue mani sulla pancia di Jessica “Non c'è posto al mondo in cui vorrei essere” disse iniziando a baciarle la schiena, e poi il collo fino a che Jessica si girò e finì completamente tra le sue braccia “Anche io non desidero niente di diverso, tu qui ed io tra le tue braccia” disse Jessica annullando la distanza tra le loro labbra posando questa volta le sue su quelle di Sara, la trascinò fino al letto

“Che ne dici se per questa notte non facessimo niente, ma solo tanti baci davanti a un bel film in bianco e nero?” disse Sara non volendo bruciare le tappe, la desiderava da morire, ma non voleva rovinare tutto, Jessica annuì e fu lei a cominciare, dopo quel bacio ne seguirono moltissimi e uno diverso dall'altro, ognuno dolce e soffice, poi Jessica posò la testa su Sara “Mi ripetevo di essere forte, indistruttibile, continuavo a pensare che non mi mancasse niente e nessuno, convincevo me stessa di essere felice, ma non era vero, c'era un vuoto, quello era il tuo posto” disse Sara accarezzandole i capelli, Jessica chiuse gli occhi e sorrise, non sapeva cosa dire, nella sua testa c'erano troppe parole, frasi, sentimenti e non erano in ordine “Sono felice che tu sia qui” disse Jessica incastrando i suoi occhi con quelli di Sara.

La mora l'aveva capito che Jessica era in imbarazzo, forse perche era una situazione nuova, ma lo era per entrambe “C..cosa stiamo facendo?” disse all'improvviso Jessica così Sara decise di allontanarsi da lei leggermente per capire quanto fosse grave la situazione “Stiamo provando a essere felici, no?” disse lei cercando di tranquillizzarla “Si” disse la bionda lasciando spazio ad un sorriso vero “Se vuoi che vada a casa lo farò” continuò Sara avvicinandosi a lei e baciandola prima piano e poi sempre piu in fretta, posando le sue mani anche un po oltre la prima base “Adesso che sei tornata non vorrei che te ne andassi mai” disse Jessica, sembrava come se Sara avesse spazzato via in pochi secondi le sue incertezze e le sue paure “E' come se vicino a te non avessi paura” continuò lasciando che Sara le baciasse il collo e poi la spalla “Non andrò da nessuna parte” 

**OGGI E' VENERDI GIUSTO? E COME PROMESSO ECCO IL CAPITOLO, ECCOLE LE CAPMIREZ SONO ARRIVATE FINALMENTE, E CREDO CHE DOPO L'EPISODIO DI STANOTTE SIA D'OBBLIGO UN PO DI ROMANTICISMO TRA DI LORO, CE N'E BISOGNO, AHAHAHAH, COSA NE PENSATE DELLA PUNTATA, INSOMMA SONO L'UNICA A PENSARE CHE TORNERANNO INSIEME? SECONDO VOI? VI PREGO DITEMI CHE ANCHE VOI LA PENSATE COME ME, HO BISOGNO DI UN PO DI POSITIVITA', GRAZIE.. SPERO CHE VOI LASCIATE UN COMMENTO ANCHE DEL CAPITOLO, VI E' PIACIUTO QUESTO CAPITOLO FULL OF LOVE? SPERO DI SI.. COMMENTATE PIU CHE POTETE.. CIAOOOO
A PRESTO FIORELLINI:) 
M♥

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Capitolo 7
*** Splendida. ***


La mattina seguente i bimbi, che ricordavano cos'era successo la sera prima, corsero in camera della loro mamma e quando videro le due donne abbracciate salirono nel letto senza fare rumore, Evie vicino a Sara e Luke vicino a Jessica si stesero la, guardavano la loro mamma che per la prima volta dopo molto tempo era felice. Jessica si mise seduta all'improvviso e di conseguenza anche Luke che le era vicino

“Cos'hai mamma?” chiese il bimbo stropicciandosi gli occhi, lei guardò il bambino con gli occhi dolci “Niente amore” disse posando una mano sulla pancia “Ora vado a preparare la colazione” disse Jessica alzandosi con fatica, Luke la lasciò andare e si stese accanto a Sara che non si era accorta di niente.

“Ahhhhiiiiii, mi hai tirato i capelli” urlò Evie tirando un calcio a Luke, fu un quel momento che Sara si svegliò e ci mise un po per per capire cosa succedeva attorno a lei, poi quando focalizzò la situazione sorrise “Ehi, ma voi litigate gia di prima mattina?” chiese lei mettendosi a sedere e prendendo Evie e facendola sedere nelle sue gambe “Mi ha tirato i capelli” disse la piccola cosi Sara guardò Luke “Non l'ho fatto apposta” disse per giustificarsi “Tu basta che chiedi scusa e lei smette, scommettiamo?” disse lei, lui sorrise cogliendo la sfida “Scusa Ev” disse, lei sgattaiolò furoi dalle coperte per scendere dalla sua mamma

Visto?” disse Sara uscendo a sua volta dal letto “Dai campione, scendiamo che sento un buon profumino” disse lei prendendolo in braccio “Adesso sorride” disse lui all'orecchio di Sara “E' vero che è piu bella quando sorride?” chiese la mora al bimbo, lui annuì “Andiamo a dirle quanto è bella” scesero insieme le scale e appena lei li vide sorrise continuando a cucinare i waffle, Sara e Luke si avvicinarono “Sei bellissima quando sorridi mamma” disse il piccolino baciandole la guancia, Jessica guardò Sara e fu lei ad avvicinarsi fino a sfiorare le labbra della mora, i bimbi la incitavano a baciarla cosi Sara concluse, la baciò e i bambini applaudirono e poi tutti si misero a ridere, Sara fece scendere Luke e andò da Jessica per aiutarla con i waffle, ma prima di farlo l'abbracciò da dietro, la bionda si asciugò le mani e prese quelle di Sara posandole sul pancione e nel giro di pochi secondi entrambe si guardarono, Sara con gli occhi sbarrati e Jessica con il suo sorriso super magico “Lui è d'accordo” disse Sara dopo aver sentito sotto la sua mano il calcio del bambino, Jessica si girò per baciare Sara poi sorrise “Lei, lei è d'accordo” in quel momento nel viso di Sara comparve quel sorriso che nessuno aveva mai visto e si precipitò di nuovo sulle labbra di Jessica “Mamma, i waffle stanno bruciando” disse Luke vedendo del fumo nella piastra “Oddio” rispose Jessica tirando fuori quel biscottone tutto bruciato

“Sei un disastro” concluse Evie ridendo, a lei si aggiunse anche Luke e poi Sara “E' stata colpa di Sara” disse Jessica facendoli smettere di ridere “E' qui che ti sbagli, la colpa è tua, ma noi siamo buoni quindi facciamo finta che non lo sia, vero ragazzi?” chiese conferma Sara abbracciando Jessica i bimbi annuirono e fu la mora a mettere su l'ultimo waffle.

Erano felici, davvero, nonostante fosse passata solo una notte, nonostante non avessero vissuto poi cosi tanto insieme, ma se lo sentivano, quella storia sarebbe durata, a lungo, perche entrambe si amavano, senza saperlo ancora. Ma il momento in cui l'avrebbero scoperto non era poi cosi tanto lontano “Dai bambini che sennò facciamo tardi” disse Sara aprendo la porta della sua macchina per farli entrare “Posso sedermi davanti?” chiese Luke dopo aver aiutato sua sorella a sedersi “Vuoi davvero lasciare la tua mamma seduta dietro, con quel pancione?” disse Sara a bassa voce sapendo benissimo che Jessica la sentiva “Hai ragione” concluse il bambino sedendosi accanto alla sorella

“Guarda che ti ho sentito, non sei carina” disse Jessica una volta che Sara accese la macchina “Lo sai che scherzo, e poi davvero, dietro li non ci saresti stata, sei stupendamente incinta” Sara dimenticava quanto permalosa fosse Jessica, ma ormai era troppo tardi per le scuse, ormai se l'era presa, ma aveva in mente qualcosa che le avrebbe sicuramente fatto cambiare idea.

Jessica scese a portare i bambini a scuola e quando tornò in macchina continuò a rimanere in silenzio, nonostante le venisse quasi da ridere, sapeva che Sara scherzava ma aveva voglia di fare la preziosa. Ad un certo punto vide che la strada che stavano facendo non era quella per tornare a casa, e neanche per accompagnarla a lavoro dato che le riprese erano terminate “Si puo sapere dove stiamo andando?” chiese Jessica con tono saputello “Zitta cicciottella” rispose Sara posandole una mano sulla gamba e sapendo di irritarla con quei nomignoli, ma a Jessica vennero i brividi lo stesso, nonostante Sara la stesse facendo arrabbiare il suo corpo rimaneva completamente disorientato al solo tocco della mora.

All'improvviso Sara frena e parcheggia, a Jessica quel posto non diceva assolutamente niente, solo quando scese dalla macchina lo riconobbe “M..ma tu sei pazza” disse Jessica guardandosi attorno vedendo nuvole e prati per poi scorgere un po piu distante la scritta sulle montagne, Sara, come suo solito, andò verso Jessica “Credevo che dopo Christopher non sarei mai stata felice di nuovo, pensavo che sarei rimasta da sola con i bambini per il resto della mia vita, li avrei cresciuti e gli avrei fatto sia da mamma che papà, pensavo che mi sarebbe bastato, insomma loro sono la mia vita, ma poi sei arrivata tu, che non mi hai lasciata un attimo, se avevo bisogno bastava che mi voltassi per trovarti li, sempre pronta a sorreggermi. I miei sentimenti per te erano cosi confusi e sconosciuti che mi facevano paura, per quel motivo ti ho lasciata andare, sperando che in qualunque posto andassi trovassi una donna che fosse pronta e psicologicamente stabile per darti cio che volevi, ma una parte di me sperava invece che tu quella persona non la trovassi mai” disse Jessica con gli occhi pieni di lacrime

“Io non la stavo neanche cercando un'altra persona, perche sapevo perfettamente cio che volevo” disse Sara mentre Jess si accoccolò tra le sue braccia rivolta verso il paesaggio “Sembra tutto cosi perfetto” disse Jessica voltandosi e trovando il viso di Sara bagnato dalle lacrime e incredibilmente vicino al suo.

La bionda non disse niente, avvicinò le sue labbra a quelle di Sara e la baciò forse come non aveva mai fatto prima di allora, con una mano le accarezzò la guancia, non sopportava vederla piangere, non sopportava non vedere quel sorriso “Grazie per essere qui con me” concluse Jessica, e insieme tornarono a guardare il sole che saliva sopra alle montagne. Entrambe si sentivano felici, nessuna delle due voleva qualcosa di diverso o qualcosa di piu, si bastavano, si completavano e si accontentavano l'una con l'altra. Per quanti giri l'amore possa fare, prima o poi arriva nel punto che poi non lascerà piu. Si parla di lieto fine nelle favole, però nessuno ha mai escluso che possa esistere anche nella realtà. 

**SCUSATE IL RITARDO, COMUNQUE QUESTO CAPITLO E' FLUFF E MOOOOOOOOOLTO CAPMIREZ CENTRICO, SPERO CHE VI PIACCIA E MI FAREBBE PIACERE LEGGERE QUALCHE VOSTRO COMMENTO, COME SEMPRE OVVIO:) CHE NE PENSATE? 
A presto:) 
M♥ 

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Capitolo 8
*** She is awesome. ***


Appena tornarono a casa dopo essere passate a prendere i bambini a scuola, videro davanti alla casa
di Jessica un gruppo di persone, entrambe capirono subito di cosa si trattava, giornalisti. Tutti impegnati a sbirciare dalle finestre, e osservare la porta senza accorgersi che loro erano dalla parte opposta, Jessica fece segno a Sara di fare il giro dal retro, mentre lei avrebbe proseguito con i bambini “Eccola è lei, è lei, è lii” disse uno indicando Jessica e facendo voltare tutto il gruppo, nel giro di pochi secondi una marea di giornalisti la circondò “Ma lei e Sara Ramirez avete una storia?” chiese uno andando direttamente al punto “No, certo che no, siamo solo ottime colleghe” rispose Jessica mentendo “Ma gli scatti dicono il contrario” continuò un altro personaggio “Quali scatti?” chiese Jessica continuando a tenere i figli stretti per mano e cercando di spingere per proseguire, l'uomo le mostrò delle foto, in effetti erano lei e Sara, ma quelle foto appartenevano al dietro le quinte della stagione passata “Un giornalista in gamba come lei dovrebbe capire che queste foto sono molto vecchie, risalgono alla messa in onda della serie, cioè 5 mesi fa.. Può notare i cambiamenti” disse lei indicandosi la pancia, lui si tirò indietro e a lasciò passare, e cosi fecero anche tutti quelli dopo di loro “Se io e lei fossimo insieme credetemi, sareste venuti a saperlo subito” disse lei ridendo, entrò in casa e sbatté la porta vedendo Sara seduta sul divano che rideva

 

Che ridi?” disse Jessica lasciando andare i bambini “Eri cosi buffa in mezzo a tutti quegli uomini” disse Sara prendendo in braccio Evie e spupacchiandola un po, Jessica sorrise nel sentire la risata di sua figlia e quella della sua donna. Sua donna, le sembrava strano pensarlo “Dobbiamo pensare ad un piano Sara, piantala di fare la bambina” disse lei ridendo e prendendola in giro “Un altro po” rispose la mora con la voce piccola piccola “Non possiamo mentire per molto, insomma qualcuno ci vedrà insieme, nella stessa macchina” disse Jessica ma sembrava che Sara fosse completamente presa dalla bambina “Non voglio non poter tenere per mano la mia ragazza solo perche tutti credono che siamo solo colleghe” alla parola RAGAZZA Sara alzò la testa improvvisamente “La tua ragazza?” disse Sara con gli occhi sgranati, Jessica si spaventò, temeva di aver detto una cosa sbagliata, la mora lasciò che la piccola andasse a giocare di sopra con il fratellino e si avvicinò alla bionda che era seduta sulla poltrona, lei si sedette in bilico nell'appoggia braccio “Scusa, non volevo dire niente di sbagliato” disse Jessica, ma Sara non le permise di continuare, la baciò, di nuovo, per l'ennesima volta quella giornata “Siamo un po vecchie per definirci ragazze no?” disse lei lasciando facendo ridere Jessica “Sara smettila di scherzare, voglio poterti baciare per strada se mi va, o in macchina, voglio sedermi al parco con te, e se loro non sanno la verità non possiamo farlo” disse Jessica “Si sistemerà tutto” disse Sara prendendole la mano e trascinandola con lei nel divano, che era piu grande, rimasero la, Sara dietro e Jessica davanti

 

Devo tornare a casa mia” disse la mora a bassa voce, Jessica si girò “Come? Perche?” chiese lei stupita da quell'affermazione “Perche questa non è casa mia, poi abbiamo appena iniziato non posso mica vivere qui” disse lei posandole una mano sul pancione “Perche no?” chiese Jessica ancora una volta “Perche non è giusto, non voglio bruciare le tappe, non fraintendermi, vederti la mattina a letto e poi in cucina, vederti la sera mentre metti a letto i piccoli, mi piace da morire, ma non voglio che tutto questo finisca troppo presto” disse lei senza togliere la mano da dove l'aveva posata e Jessica la posò sopra a quella di Sara “Neanche io voglio che finisca troppo presto, in realtà vorrei che non finisse e basta, ma se è quello che vuoi lo rispetto” disse Jessica posando la testa sul petto di Sara “Non finirà, poi sarebbe bello se qualche volta veniste voi, insomma vederti nella mia cucina, nel mio letto, nel mio bagno, wow, non potrei desiderare di meglio” disse Sara baciandole il collo, accesero la tv dopo aver finito di coccolarsi e si misero piu comode.

 

Sara sarebbe andata via, ma non subito, voleva stare come stava un altro po, un altro po immersa in quel profumo di pesca che avevano i suoi capelli, un altro po in quella casa che la rendeva felice. Scesero poi Luke e Evie che si posizionarono anche loro nel divano “La mamma si è addormentata” disse Luke ridendo, Sara si sporse per controllare, si si era addormentata davvero “Era stanca” Sara non smise un attimo di accarezzarle i capelli “Non andare via, per favore” disse Evie con quella vocina un poco rauca che aveva “Devo tornare a casa mia, ma quando volete venire sapete che potete farlo, diventerà la vostra seconda casa, avrete due case!!” disse Sara entusiasta e sperando di entusiasmare anche i bambini, ma falli “Non voglio avere due case, preferisco due mamme” disse Luke con gli occhietti tristi, Sara rimase piacevolmente colpita da quella frase, avrebbe voluto che Jessica l'avesse sentita, e invece dormiva “Amore, per adesso pensiamo alle due case, voi ce l'avete la vostra mamma” disse Sara accarezzando il visino di Luke “Va bene” disse lui e salì di nuovo in camera sua, Sara sentì di averlo in qualche modo deluso, o qualcosa del genere, non riusciva a muoversi, aveva Jessica praticamente in braccio e Evie accoccolata alla sua sinistra, ma desiderava chiarire con il piccolo, lui non doveva pensare che lei non voleva essere la loro seconda mamma, anzi, lo desiderava piu di qualsiasi altra cosa, ma non voleva deluderlo in futuro se in caso qualcosa non funzionasse con Jessica

 

Evie amore, devo andare da Luke un secondo, stai tu con la mamma?” la piccola annuì, Sara cercò di scavalcare Jessica senza svegliarla e incredibilmente ce la fece, corse in cameretta, bussò “Posso?” la porta era socchiusa e dalla fessura vide lui sul letto con il suo videogame “Si, entra” disse lui con tono disinteressato “Perche sei corso via da me prima?” chiese lei sedendosi nell'angolo del letto “Perche voglio smettere di volerti bene prima che ci lasci” disse lui tirando su con il naso, lei si avvicinò di piu a lui alzandogli il viso “Lo sai che non si può smettere di voler bene ad una persona a comando?” disse lei sorridendo difronte all'ingenuità del bimbo “Io voglio provarci” continuò lui “Io non voglio che tu smetta di volermi bene” disse lei accarezzandogli una guancia “Neanche io voglio che tu te ne vada, però lo fai comunque” concluse lui non incrociando mai lo sguardo con quello di Sara “Non è vero, non me ne vado, io quando sto con voi sono felice, non si puo rinunciare alla felicità, torno solo a casa mia, non vi sto lasciando, non sto partendo per Parigi” disse lei con le lacrime agli occhi, perche nessuno prima d'ora le aveva dedicato emozioni cosi importanti “Non mi porterai piu a scuola e non mi verrai piu a prendere” disse lui cercando di non piangere “Lo farò se lo vorrai, verrò tutte le mattine a prenderti, e ti porterò a scuola, poi nel weekend potete venire da me, o potrò io venire qui, non sparirò dalla vostra vita questo te lo posso promettere, poi se le cose tra me e la tua mamma andranno bene penseremo anche di trasferirci, magari, chi lo sa, ma che io vi lasci, no, non esiste” disse lei lasciandosi sfuggire una lacrime che lui asciugò alla velocità della luce per poi abbracciarla “Ti voglio bene campione” disse iniziando a piangere davvero “Io di piu” disse lui ridendo ed iniziando a fare il solletico a Sara, tra tutto, il solletico per lei era devastante “No, ti prego il solletico no” disse lei ridendo come non mai mentre lui continuava, le si mise sopra e la fece stendere sul letto in modo che per lui fosse piu facile

 

Luke smettila” disse lei provando ad essere piu autoritaria, ma era davvero poco credibile, appena lui le diede dei secondi di tregua lei rovesciò la situazione, e iniziò a farle il solletico lui, poco dopo arrivò Jessica nella stanza e entrambi si misero praticamente seduti “Si puo sapere cos'è tutto questo casino?” chiese lei sorridendo nel vedere Sara e Luke complici “Niente, il signorino ha voluto giocare con il fuoco e si è bruciacchiato” disse lei “Sai che Sara soffre il solletico, vuoi vedere?” appena lui fece la domanda Sara si alzò in piedi e lo prese mettendoselo nella spalla a testa in giu, lui rideva mentre Jessica era un po preoccupata, ma poi vide che Sara lo teneva fisso e che poteva fidarsi di lei

 

Vuoi rimanere per cena?” chiese Jessica “Jess grazie davvero, ma questa sera è meglio che vada a casa” disse lei scendendo le scale con Luke sulla schiena, non piu a testa in giu “Dai restaa” disse il piccoletto che era attaccato a lei come un koala “Domani mattina fatti trovare pronto che non possiamo mica fare tardi a scuola” disse lei per cercare di sviare le richieste di Luke “Va bene Sara” disse lui mostrandole un sorriso “Bravo, cosi si fa campione” lui scese dalla schiena e lei prese il cappotto e la borsa, Jessica la seguì fino fuori dalla porta per salutarla come desiderava

 

E' stata una delle giornate piu belle” disse Sara abbracciandola e sentendo Jessica che tirava su con il naso “Non parto mica per l'Africa, domani sarò di nuovo qui, possiamo anche rimanere al telefono tutta la notte” continuò Sara guardando Jessica negli occhi “Non sarà la stessa cosa, ora vai prima che mi metta a piangere” concluse la bionda sorridendo “Che melodrammatica che sei” disse prendendola per i fianchi e baciandola all'improvviso da passionale a romantico poi si abbassò all'altezza del pancione “La controlli tu per conto mio?” chiese alla piccoletta, Jessica rise e lasciò che Sara stampasse tre baci sulla pancia “Ci vediamo domani” disse stampando un bacio veloce a Jessica e scappando verso al macchina. La bionda posò la sua mano sulle labbra “Quanto è bella” disse parlando tra se e se per poi tornare dentro con il sorriso. 

**SCUSATE IL RITARDO, MA IL MIO INTERNET ULTIMAMENTE FA SCHIFO, QUINDI HO AVUTO QUALCHE PROBLEMA A POSTARE, COMUNQUE LASCIANDO STARE TUTTO QUELLO CHE è SUCCESSO IL CAPITOLO è QUI BELLO PRONTO, PIENO DI ROMANTICISMO CAPMIREZ, SPERO CHE VI PIACCIA E CHE VOI LO COMMENTIATE, MAGARI SE CE LA FACCIO IL PROSSIMO CAPITOLO LO PUBBLICHERO' PRIMA DI VENERDI, PER FARMI PERDONARE.. CIAO CIAO FIORELLINI.. 
A presto:) 
M♥ 

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Capitolo 9
*** 9 Maggio ***


Quella notte la passarono come disse Sara, al telefono, non si dissero molto, a Jessica bastava sentire che Sara era li con lei, si rendevano conto che era una cosa stupida e insensata, ma loro riempivano cosi la mancanza.

 

La mattina arrivò in fretta, Sara si alzò preparò la colazione per lei e preparò anche due cestini della merenda perche conoscendo Jessica gli avrebbe dato delle merendine, appena fu pronta salì in macchina e dopo neanche 5 minuti era da loro, si guardò attorno se per caso ci fosse qualche giornalista, sembrava libero, nessuno. Ma decise di non rischiare, decise di parcheggiare l'auto, usare gli occhiali da sole ed entrare dal retro.
 

Quando entrò in casa andò fino al salotto, appena Jessica se la trovò davanti si spaventò da morire “Oddio, ma sei pazza?Volevi farmi fare un infarto?” chiese Jessica posando la mano sul petto, il cuore batteva all'impazzata “Certo che no, o forse un po si” disse lei scherzano e prendendosi una leggera sberla da parte di Jessica “Cosi mi tratti?” chiese Sara facendo l'offesa “Saraaaaaaaaaa” disse Evie dalla cima delle scale “Ancora in pigiama? E' ora di andare a scuola” disse lei mostrando il polso con l'orologio “In fretta bambini dai su.” ulrò Jessica e Evie corse nella sua cameretta

 

Torniamo a noi, va bene se ti tratto così?” disse Jessica prendendo Sara per le spalle e spingendola contro il muro, la mora sorrise perche capì il gioco di Jessica, quest'ultima iniziò a baciarla dal collo fino a salire alle labbra “Ottimo, cosi va meglio” disse Sara tra un bacio e l'altro, perche da passionali si erano trasformati in dolci e tranquilli, quelli che piacevano a Jessica, lei aveva un debole per i baci da liceali “Sei ogni giorno piu bella” disse Sara allontanando la donna da se per guardarla meglio, le pece fare un giro su se stessa “Ogni giorno piu cicciona, ci metterò un eternità a ritornare come prima” disse Jessica andando verso la cucina per preparare le merende “Saresti bella in qualsiasi caso. Non preparargli la merenda, l'ho gia fatto io, e sono sicura che la mia è cento volte meglio di qualsiasi merendina confezionata che gli avresti dato” disse Sara posando le merende sul tavolo “Perche se cosi perfetta?” chiese Jessica rimanendo affascinata dall'istinto materno di Sara “Che vuoi farci, c'è chi può e chi non puo” disse tirandosela leggermente “Che modesta” ribadì Jessica “Non sono perfetta, ma cerco di esserlo per te.. Per loro” concluse Sara baciando Jessica l'ennesima volta quella mattina, i bimbi scesero le scale di corsa e andarono ad abbracciare Sara che però si soffermò sullo sguardo di Jessica, calmo e tranquillo, ma soprattutto sorridente nel vedere i bambini cosi sereni e allegri “Su dai, il primo che arriva in macchina vince” disse Sara iniziando a correre e bloccandosi per poi lasciar andare avanti i piccolini e anche per rimanere indietro con Jessica “Oddio, quanto sei lenta” disse Sara sbuffano “Cosi mi fai perdere” continuò e la bionda la guardò un po storta ma con quel sorriso che mostrava le fossette

 

Oddio ma che giorno è oggi?” chiese Jessica bloccandosi all'improvviso “Il 9 maggio Jess” disse Sara guardando l'orologio “Oh cavolii, tra meno di due ore devo essere in ospedale per l'ultima ecografia” disse mettendosi le mani tra i capelli, avrebbe voluto chiedere a Sara di accompagnarla, ma non di certo in quel modo, insomma capiva che era una cosa che poteva spaventarla, insomma stavano insieme da poco piu di un paio di giorni, non voleva metterla in situazioni troppo forzate, però voleva comunque chiederglielo, ma non cosi “Che problema c'è? Portiamo i bambini a scuola e poi ci avviamo” disse Sara senza mostrare alcun segno di esitazione, anche se dentro di lei era in corso una tempesta di sensazioni, la maggior parte erano positive ma c'era anche la paura, soprattutto quella di non essere abbastanza “Avviamo? Noi? Noi due insieme?” chiese Jessica allibita “Preferisci andare da sola? Ti capisco” disse lei cercando di non mostrarsi troppo coinvolta, voleva andarci e sperava che Jessica la volesse con se

 

Mammaaa, dai che siamo in ritardo” urlò Luke gia in macchina, le due donne uscirono dall'universo parallelo in cui erano entrate e iniziarono a correre, Jessica sempre piu indietro di Sara, la mora le aprì la porta e la chiuse dopo che lei si era sistemata. Lasciarono i bambini alla scuola, e era ora di parlare, di tirare fuori di nuovo quel discorso “Sai avevo pensato a un sacco di modi per chiederti di venire con me, anche quando non c'eri, perche speravo averti accanto, alcune volte mi dicevo che ero pazza a pensare che saresti tornata in tempo da Parigi, ma altre volte immaginavo che ci saresti stata, ma non volevo che fosse cosi frettolosa la richiesta, non voglio spaventarti, insomma ho fatto 7 visite da sola, una in piu non mi preoccuperebbe” disse Jessica posando una mano sulla coscia di Sara per farle capire che qualunque decisione prendesse Sara lei non ci sarebbe rimasta male, per quanto possibile “Speravi che tornassi? L'ho fatto, sono qui per te, e non permetterò che tu entra in quella saletta da sola. Non mi perdono neanche di averti fatto entrare da sola per 7 mesi, ma il passato è passato, sono qui per rimediare, e tra parentesi mi farebbe davvero piacere starti accanto, insomma sei la mia donna, e questo è il minimo” disse Sara facendo piangere Jessica, perche aveva usato la parola donna e soprattutto perche si era messa a sua completa disposizione

 

Andiamo” disse Sara sporgendosi per baciarla, e Jessica presa dall'euforia mise le mani tra i suoi capelli per avvicinarla ancora di piu a se, e sorrise. Dopo un'ora arrivarono dal medico, erano entrambe agitate, Sara perche era la prima volta per lei, quella situazione non l'aveva mai vissuta, Jessica era nervosa per altri motivi, iniziava a temere la data fatidica, nonostante avesse gia passato due gravidanze, ma c'era qualcosa che la tranquillizzava, la presenza di Sara, in quel momento strinse piu forte la mano della mora e lei si voltò all'improvviso

 

Ehi tutto bene?” disse Sara voltandosi vero Jessica “Tutto questo ti spaventa?” chiese con un filo di voce “Certo che mi spaventa Jessica” disse guardandola negli occhi e subito capì che la bionda aveva frainteso “Mi spaventa perche non so se sarò in gradi di darti tutto cio di cui hai bisogno, come faccio a sapere se sarò abbastanza per tutta la tua famiglia, voglio bastare, non voglio deludere nessuno” in quel momento la Sara forte e coraggiosa aveva lasciato il posto a quella insicura e dubbiosa, Jessica in quel momento capì cosi lasciò la presa e mise le sue mani nel viso di Sara “Tu sei tutto cio di cui noi abbiamo bisogno, sei la nostra famiglia, la nostra ancora e il nostro sorriso, con te mi sento al sicuro sempre, mi sentirei al sicuro anche se fossimo sul Titanic, a me basta averti vicino per essere felice e per avere tutto cio di cui ho bisogno, supereremo tutto insieme, io sarò la tua spalla e tu la mia, vivremo cosi. Tu hai quel NON SO CHE, che porta i miei figli ad amarti, hai uno strano ascendente su di loro, sei quello che a loro manca, gli mancheresti anche se il loro padre fosse ancora qui, anche io sentirei la tua mancanza, perche tu hai quel potere di lasciare un vuoto quando te ne vai che non può essere riempito da nessun altro” concluse Jessica con un bacio per poi entrare nella stanzetta appena il medico chiama il suo nome, Sara rimane ferma, non la segue, solo quando Jessica si volta verso di lei Sara capisce tutto, si avvicina le prende la mano ed insieme entrano nell'ambulatorio.

 

Buongiorno signora Capshaw e signora..” disse lui non sapendo chi fosse l'accompagnatrice di Jess “Ramirez” disse Sara completando al frase, il medico porse la mano ad entrambe e fece stendere Jessica sul lettino, quelle scene Sara le aveva viste tante volte al lavoro e in tv, ma dal vivo, no mai. Le sudavano le mani e le scappava la pipì, all'improvviso, il medico fece spogliare Jessica, Sara si bloccò ad osservarla, non aveva niente di sbagliato, niente di brutto, era tutto perfetto, e perfettamente bellissimo, la bionda temeva quel momento, nonostante avessero dormito insieme sapevano entrambe di non essere mai andate oltre, l'ecografia procedette come previsto e solo quando Sara vide sul monitor quella forma piu scura capì che non importava cosa le riservava il futuro, a lei bastava stare vicino a Jessica, le prese la mano e la bionda sorrise e si lasciò sfuggire una lacrima, la bimba si vedeva perfettamente, 10 ditini delle mani e 10 dei piedini, un nasetto simile a quello di Jessica

 

E' perfetta” sussurrò Sara senza mai mollare la presa “La gravidanza procede molto bene, anzi oggi la vedo molto meglio, in questi mesi avvertivo ansia e stress, mi fa piacere che adesso sia rilassata e tranquilla, infondo non è la prima volta” disse lui e Jessica sorrise sistemandosi la maglia “Sa, tutte spaventano come la prima, non mi sento affatto piu tranquilla, fa sempre paura” disse lei e solo Sara notò la voce leggermente rauca “Per qualsiasi cosa io sono a sua disposizione” disse il medico “Per il resto siamo d'accordo?” chiese Jessica lasciando Sara perplessa “Da qui non uscirà niente signora Capshaw” disse e Jessica sorrise, in effetti era sempre un rischio, la privacy per i personaggi conosciuti è sempre qualcosa di indispensabile “Grazie mille dottore, spero di non aver bisogno di lei, prima del previsto” disse lei uscendo dall'ambulatorio, Sara le prese la mano e andarono insieme alla macchina, Jessica osservò per tutto il tragitto la foto che il medico le aveva lasciato

 

E' uguale a Evie” disse Jessica sorridendo “Saranno contenti di avere un'altra sorellina” disse Sara posando la sua mano nella coscia di Jessica “Saranno tre piccole pesti, sei pronta?” chiese Jessica, aveva sulla lingua parole non dette che desideravano solo uscire, ma non trovava il momento e non le sembrava il momento “Sono pronta a tutto, se tu sei vicino a me”


**ECCO IL NUOVO CAPITOLO, SPERO CHE VI PIACCIA.. VORREI LEGGERE LE VOSTRE RECENSIONI PIU DI QUALSIASI ALTRA COSA..ALLA PROSIMA FIORELLINI:)
M♥

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Capitolo 10
*** I love you. ***


Jessica desiderava del tempo da sola con Sara mentre lei non desiderava altro che stare con i bambini “Non credi che avremmo bisogno di stare un po da sole prima che arrivi la bambina?” chiese Jessica posando la mano sulla spalla di Sara mentre lei giocava con Luke e Evie, e si voltò subito dopo aver sentito il tocco “Loro sono cosi perfetti” disse Sara senza notare che Jessica stava iniziando a farsi dei film “Per domani sera ho chiesto a mia madre se li tiene cosi magari possiamo andare a cena” continuò Jessica, lei voleva organizzare una serata intima per loro due, romantica e perfetta “Perche non vengono con noi?” chiese Sara iniziando a fare il solletico ad Luke con l'aiuto delle piccole manine di Evie, a Jessica riempiva il cuore di gioia quella scena, ma si sentiva come messa da parte, come se Sara la ignorasse, come se volesse fare qualsiasi cosa purchè non riguardasse stare da sola con la lei, Jessica iniziò a pensarla cosi “Come vuoi, vado a leggere in camera perche ho un leggero mal di testa” disse Jessica, Sara si voltò di nuovo le sorrise per poi mandarle un bacio e lasciandola andare e continuò a giocare con i bimbi, dopo un paio di orette i bimbi erano distrutti ed entrambi si addormentarono sul divano cosi Sara approfittò per salire in camera da Jessica, lei era di spalle cosi la mora si stese accanto a lei abbracciandola, Jessica non si girò e continuò a guardare la pagina, Sara iniziò a baciarle il collo, Jessica si sentì impotente ma non poteva dargliela vinta cosi, insomma l'aveva completamente ignorata cosi decise di non voltarsi, Sara se ne rese conto cosi cercò dolcemente di girarla, poi Jessica cedette e si voltò, i loro visi erano cosi vicini, cosi dolcemente vicini

 

Cosa c'è?” chiese Sara posando una mano nel viso di Jessica “Niente” disse lei ma Sara la conosceva, piu di quanto pensava “Non è vero, c'è qualcosa che non va?” disse lei cercando di far sbloccare la bionda “Era una stupidaggine, è colpa mia” disse Jessica sorridendo “Non mi piace vederti cosi, ho fatto qualcosa di sbagliato?” chiese Sara baciando dolcemente le labbra di Jessica “Sei perfetta con i bambini, ma dal momento in cui siamo tornate dalla visita hai ignorato le mie richieste” disse lei iniziando a piangere, si vergognava un po, ma gli ormoni che erano in circolo nel suo corpo la portavano alla lacrima facile “Non è veroo tesoro, volevo solo passare del tempo con loro, tra poco non saranno piu solo in due, si meritavano un po di attenzioni” Jessica non rispose e affondò la testa sul cuscino, le lacrime non si fermavano “Ma li ho fatti stancare cosi tanto che dormiranno fino a domani pomeriggio, sono tutta tua” disse Sara avvicinando il suo viso vicino a quello di Jessica per farle venire i brividi “Sei tutta mia?” chiese alzando lo sguardo “Si, tutta tua, per tutta la notte” disse Sara con lo sguardo piu passionale che conosceva “Tu sai che..” iniziò Jessica, ma Sara capì e sapeva cio che stava dicendo, ormai la gravidanza era al termine e qualsiasi cosa avrebbe potuto scatenare una reazione a catena che le avrebbe portate direttamente in ospedale “Lo so, non ti preoccupare, non volevo niente di quello che tu immagini, e credimi non ne sento neanche il bisogno” disse Sara baciandole la guancia “Eh immagino, sono una balena, quel poco di sensuale che c'era in me, bhe è sparito” disse Jessica, Sara spalancò gli occhi, non ci poteva credere “Io non sono d'accordo, sei la perfezione, tutto di te è perfetto, e il fatto che sei incinta, bhe rende tutto ancora piu perfetto, sei bellissima e non vedo l'ora di avere questa piccola tra le braccia” disse Sara baciando Jessica ogni due o tre parole “Hai gia in mente il nome? Continuiamo a chiamarla piccola, piccoletta, bimba, ma non ho ancora sentito il nome” disse Sara ridendo e abbracciando definitivamente Jessica che si posizionò perfettamente tra le braccia della mora “Io stavo pensando a Regina oppure Margaret” disse Jessica guardando Sara “Belli, sono magnifici” disse Sara, in quel momento la porta si aprì e dietro si affacciò piano piano Luke

 

Amore cosa ci fai li?” chiese Sara battendo la mano sul letto per farlo salire, Jessica la guardò e sorrise, sarebbe dovuta essere la loro serata, ma ormai si stavano avvicinando all'essere una famiglia “Ho fatto un brutto sogno, e adesso ho paura” disse lui piagnucolando “Noi stavamo pensando al nome da dare alla tua sorellina” disse Jessica accarezzandole i capelli biondissimi “Poppy, mi piace tantissimo, come quella lumaca sul cartone che guarda Evie” disse lui battendo le manine, entrambe le donne sorrisero “Io dico che è fantastico” disse Sara battendo il cinque con il piccolino e Jessica annuì, avevano trovato il nome per la bimba, e lo avevano fatto insieme “Posso dormire con voi?” chiese Luke ed entrambe annuirono, lui s'intrufolò sotto le coperte e si posizionò tra di loro, si addormentò quasi subito abbracciato alla sua mamma, Sara a vederli sorrise e Jessica aprì gli occhi sentendola ridere “Sei perfetta” disse Sara sporgendosi per baciarla e dopo averlo fatto avrebbe voluto farlo di nuovo e per sempre

 

Vado a prendere Evie, che se si sveglia da sola inizia a piangere” disse Sara baciandola un altra volta, si alzò dal letto per correre giu a prendere la piccola Evie e per portarla su in camera, appena aprì la porta Jessica era seduta con un sorriso gigante e quando vide Sara con Evie tra le braccia

 

Ti amo” disse Jessica all'improvviso, sgranò gli occhi e non ci credeva di averlo detto davvero, Sara sentì le lacrime che salivano e il naso che pizzicava “Davvero?” chiese stendendosi e posando Evie accanto a lei “Si, ti amo e amo quello che fai per noi, amo quello che stiamo costruendo e non potevo piu aspettare” disse Jessica facendo scendere una lacrima che Sara asciugò immediatamente “Ti amo anche io, e non è mai troppo presto se lo senti davvero” disse Sara per tranquillizzare la bionda “Ti amo e vorrei davvero che non finisse mai” disse Jessica che si spinse un po verso Sara per baciarla e Sara fece altrettanto per evitare che facesse troppa fatica.

 

L'avevano detto, a loro non serviva piu una seratina intima, perche ormai per loro era tutto perfetto, erano una famiglia e l'unico problema che c'era ancora era quello con Shonda. Si addormentarono abbracciate nonostante tra di loro ci fossero i bambini, ma era quello il bello, tra loro c'erano i piccoli, li avrebbero protetti tra le loro braccia per sempre. 

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Capitolo 11
*** Fever. ***


Sara quella mattina si svegliò prestissimo, spostò dolcemente Evie e le gambe di Luke che erano finite sulla sua pancia, andò dall'altra parte del letto per baciare Jessica, si vestì e usci.. Andò nella pasticceria preferita della bionda e ordinò qualsiasi tipo di pasticcino, brioche, biscotti, pagò e tornò a casa. Stavano ancora dormendo tutti, preparò le diverse colazioni, aveva deciso che quella mattina dopo aver portato i bambini a scuola sarebbe andata da Shonda e per farlo aveva bisogno di una bella colazione con la sua famiglia, sentì dei passi e si sporse dalla porta della cucina vedendo Jessica che aveva una faccia strana “Amore cos'hai?” chiese Sara avvicinandosi velocemente a lei per sorreggerla “Ho un forte mal di testa e credo di avere la febbre” disse, aveva una brutta cera e Sara decise di accompagnarla fino al divano, le ordinò i cuscini in modo che stesse comoda e al caldo “Ti preparo un te?” chiese Sara posandole le labbra sulla fronte “Sei bollente” disse allarmandosi, poteva essere semplicemente una febbre ma non aveva idea di quali fossero le conseguenze per Poppy, andò a preparare il te e dopo averglielo portato andò a chiamare i bambini, si svegliarono con fatica ma riuscì a portarli in cucina

 

Piccoli, guardate cosa sono andata a prendere, i biscottini quelli a forma di orsetto per Evie e quelli a forma di macchinina per Luke” disse lei e subito spuntò un sorriso da parte di entrambi, intanto Sara andava da Jessica per controllare come stava “Amore, adesso li porto a scuola, torno tra pochissimo, se hai bisogno di qualunque cosa chiamami e io corro” disse Sara baciando Jessica, lei chiuse gli occhi e si addormentò di nuovo. Quando Sara fu di ritorno Jessica era esattamente nella stessa posizione ma appena sentì i passi si svegliò all'improvviso “Jess tranquilla sono io” disse Sara e fu quello che disse Jessica che la fece preoccupare “Chris è stato qui, aveva dimenticato la valigetta” disse spaventando Sara, lei non aveva idea di cosa doveva fare, si sedette di fronte a Jessica “Jess, hai la febbre stai delirando, adesso ti porto un aspirina” disse Sara e Jessica sembrò tornare in se stessa “Sara mi gira la testa” disse Jessica chiamando Sara, la mora corse da lei “Basta, io chiamo il tuo medico” disse prendendo il telefono e il medico si precipitò da loro, le misurò la febbre e le prescrisse un paio di medicinali

 

Con questo la febbre scenderà, ma se i giramenti di testa non smettono credo che sia meglio portarla in pronto soccorso” disse lui tenendo la mano posata sulla sua fronte “Grazie dottore, davvero” disse Sara dandole la mano “Qualunque cosa chiamatemi pure” disse lui ormai fuori dalla porta “Certo” disse e lasciò andare il medico, tornò dentro e Jessica sembrava spaventata cosi Sara si sedette accanto a lei per tranquillizzarla

 

Adesso vedrai che ti passa” disse Sara accarezzandole i capelli “ Non mi è mai successo, non ho idea di cosa devo fare” disse Jessica posando la testa sulla spalla di Sara “C'e sempre una prima volta, vedrai che andrà tutto bene, io sono qui” disse la mora posando le labbra sulla fronte di Jessica

 

Puoi portare i bambini da mia madre per questa notte? Non vorrei che si prendessero l'influenza anche loro” disse Jessica guardando negli occhi Sara “Lo sapevo che era tutta una recita, hai fatto tutto questo per stare da sola con me questa notte” disse Sara ridendo per farla ridere e ci riuscì, la strinse a se e le mise una coperta sulle spalle “Farò ciò che vuoi” disse Sara accendendo la tv per poi posare il telecomando appena trovò un film in bianco e nero proprio come piaceva a loro “Riposati Jess e non preoccuparti” Sara guardò il film fino alla fine anche se sapeva che lo stava facendo da sola perche ormai Jessica dormiva gia da un po, ma a lei bastava sentirla vicino e al sicuro per stare bene , si sporse un po per prendere il telefono e chiamare la madre di Jessica

 

Buongiorno signora, sono Sara, un'amica di Jessica, ua figlia mi ha chiesto di chiamarla, ha l'influenza e ha paura che i bimbi se la possano prendere mi ha chiesto se poteva andare lei a prenderli a scuola e magari tenerli finche la febbre non scende, può farlo?” chiese Sara a Kate, la donna rispose entusiasta per i bambini ma triste per la figlia “Cero, ma ti prego fammi sapere come sta Jessie” disse prima di riataccare.. Jessie? Era carino come soprannome, la faceva sembrare ancora piu piccolina e dolce di quello che gia era.. Si alzò dal divano facendo attenzione a non svegliare la bionda e andò a prepararle la strana ricetta che sua madre le preparava sempre quando era ammalata e pensò che avrebbe potuto aiutare Jessica con quel febbrone da cavallo che aveva. Poco dopo sentì dei passi che si avvicinavano e si voltò

 

Non dovresti essere in piedi” disse Sara avvicinandosi a lei per sorreggerla “Mi sento meglio, un po meglio” disse Jess e sorrise “So che non avrai fame ma ti sto preparando un piatto magico, ti farà passare qualsiasi cosa” disse Sara ridendo e Jessica si sedette al tavolo, il piatto non era certo invitante anzi, aveva un colore orribile e un odore peggiore, ma Sara la obbligò a mangiarlo “Oddio sa di calzini” disse Jessica al primo sorso “Lo so, ma credimi è miracoloso” disse lei sorridendo, l'aveva provato tante volte ed aveva sempre funzionato. Jessica lo finì a fatica, poi si stese sul divano con un po di nausea ancora per l'odore, Sara si sedette accanto a lei, e vide gia che il viso era diverso, meno pallido e sembrava piu lei

 

Finalmente questa giornata insieme insomma” disse Sara abbracciando Jessica “Me la sarei immaginata piu romantica e piu sexy, invece ho addosso il pigiama di questa mattina e le pantofole con i conigli, credo che peggio di cosi non potesse andare” disse Jessica guardandosi “Io non ho mai amato le cose organizzate in ogni minimo dettaglio. Tu, il pigiama, le pantofole, niente di meglio.” disse Sara baciandola “Così ti prenderai l'influenza” disse Jessica sorridendo baciandola “Allora prenderò l'influenza” concluse Sara prima di approfondire il bacio, sempre di piu fino a far stendere Jessica “Voglio essere tua, ora” disse Jess senza pensare alle conseguenze “Non possiamo” continuò Sara baciandola “Non succederà niente, andrà tutto bene” concluse Jessica prima di prendere l'iniziativa, fece passare le sue mani sotto alla maglia di Sara, e scatenò in lei migliaia di emozioni che non sapeva neanche di poter provare “Sei sicura?” si bloccò Sara “Ti amo, questo basta” disse Jessica sporgendosi verso di lei per baciarla “Ti amo anche io” concluse Sara, piano mise le mani sotto la maglia di Jessica, sentiva la sua pelle fremere sotto al suo tocco, si sentiva completamente dipendente da lei, avrebbe potuto farle fare qualsiasi cosa. Non potevano crederci, stava succedendo. Sul divano. Incredibilmente dolce e delicato. Non durò tutta la notte, ma loro si sentivano complete, si sentivano perfettamente connesse tra di loro, si sentivano perfette. La notte passò in fretta, tra un bacio e una parola dolce sussurrata all'orecchio.

**IL PROBLEMA SHONDA (CHE NON E' POI UN PROBLEMA) E' ACCANTONATO PER UN PO, AHAHHA, IL PROBLEMA NON SARA' TANTO LEI, MA QUALCUN'ALTRO.. CHI POTREBBE CAUSARE L'ULTIMO PROBLEMA PER LE CAPMIREZ? AVETE QUALCHE IDEA.. COMUNQUE APPARTE QUESTO, MI SCUSO PER IL RITARDO, MA HO UN COMPUTER CHE VORREI TANTO BUTTARLO FUORI DALLA FINESTRA OGNI VOLTA CHE SI BLOCCA, QUINDI PERDONATEMI, SPERO DI RUSCIRE A PUBBLICARE MAGARI ANCHE PRIMA DI VENEDRDì PROSSIMO (se recensite in tanti sicuramente pubblicherò prima di venerdì prossimo, ahahaha) GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE COMMENGTANO E GRAZIE ANCHE A QUELLI CHE NON LO FANNO, QUESTA PAUSA DI GREY'S MI STA UCCIDENDO, NON SO PIU COSA FARE.. QUINDI SCRIVO.. HO ALTRE STORIE CHE VIAGGIANO NELLA MIA TESTOLINA, HAHAHAH, SPERO DI RUSCIRE A PUBBLICARLE IL PRIMA POSSIBILE..
A presto fiorellini:)
M♥

 

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Capitolo 12
*** Family ***


Alla mattina la febbre era completamente sparita, i giramenti di testa erano solo un brutto ricordo, e loro dopo quella notte non si erano mai allontanate dal divano, erano ancora una abbracciata all'altra, si erano addormentate cosi, ad un tratto Sara sentì le labbra di Jessica sulle sue e aprì piano gli occhi

 

Buongiorno” disse la bionda e Sara sorrise, magari fossero stati tutti cosi i buongiorno “Vorrei un buongiorno cosi tutte le mattine” disse Sara baciandola di nuovo “E lo avrai, tutti i giorni” disse Jessica alzandosi per andare a prendere la colazione “Dove vai? Dovresti riposare, manca poco e non voglio rischiare” disse Sara “Oh andiamo, non sono malata, sono incinta” disse Jessica facendole la predica “Ti ricordo che fino a ieri non ti reggevi in piedi” concluse Sara alzandosi dal divano con una mano sulla schiena “Siamo troppo vecchie per dormire sul divano” disse Jessica vedendo la mora dolorante “Tu sei troppo incinta per dormire sul divano, avrei dovuto portarti a letto” disse Sara posando le mani sul pancione di Jessica e dando un bacio a Poppy “Non mi riesco a vedere i piedi” disse Jessica “Ancora due settimane e poi potrai riallacciarti le scarpe da sola” disse Sara ridendo a Jessica non piacque molto come battuta ma la accettò, da un lato non vedeva l'ora di avere la bimba tra le braccia, dall'altra moriva di paura, nonostante fosse la terza, voleva Sara vicino in quel momento ma si rendeva conto che non poteva pretenderlo, infondo stavano insieme solo da poco un paio di mesi

 

Cosa faremo quando nascerà?” chiese Sara “Tu scapperai dopo neanche due giorni” disse Jessica seria, ci credeva davvero a quello che diceva “Come scusa?” chiese Sara abbracciandola e posando le mani sul pancione “Si, io sarò di pessimo umore, la bambina piangerà giorno e notte e gli altri due saranno gelosi” disse Jessica togliendo le mani di Sara dalla sua pancia e voltandosi per guardarla negli occhi “Forse non hai capito, a me non importa se sarai di pessimo umore o di ottimo umore, a me basta averti vicino e per quanto riguarda le nottate sarò felice di farle tutte io, ogni notte, pur di lasciarti dormire tranquilla, e i ragazzi bhe ormai li ho conquistati, fanno tutto ciò che voglio, una piccola Jessica in piu non mi fa cambiare i sentimenti che provo, l'unica cosa che sarà in grado di fare sarà quella di aumentare l'amore che ho per voi” disse Sara sorridendo con le lacrime agli occhi “Non devi preoccuparti, sono una Ramirez, i latini quando amano amano e basta, senza se e senza ma, io ti amo e ormai non puoi fare piu niente per farmi cambiare idea” disse Sara baciandola alla fine “Credimi non voglio che tu cambi idea, non voglio che tu smetta di amarmi, voglio solo non obbligarti a fare la mamma quando non sei obbligata a farlo” disse Jessica prendendo il viso di Sara tra le mani

 

Jess, io prima di incrociare i miei occhi con gli occhi neri di tuo figlio non ci pensavo minimamente ad avere dei bambini, non li volevo, sono sincera, mi spaventavano, ma poi sono arrivati loro, sei arrivata tu, la mia vita è cambiata, la mia visione della famiglia è cambiata, io non voglio sostituire Chris, perche so di non essere all'altezza, ma voglio sostenere i tuoi figli in ogni momento, aiutarli a rialzarsi dopo una brutta caduta, voglio essere li per loro, voglio che contino su di me, non è un obbligo, credimi, lo desidero e basta. Non so come ma adesso come adesso non riuscirei mai a separarmi da loro. Non riuscirei a vivere senza di loro. Ma non riuscirei a sopravvivere senza di te” concluse Sara ormai Jessica era al limite delle lacrime e Sara anche “Ho paura” confessò Jessica che se lo teneva dentro da troppo tempo “Non so cosa si prova so solo che io non lascerò neanche per un secondo la tua mano, non mi allontanerò dalla tua stanza, sarò li per qualsiasi cosa, e non ti permetto di tenermi fuori, voglio essere li dal primo momento all'ultimo” disse Sara, Jessica non sapeva come chiederglielo, non sapeva come formulare la domanda perche in qualunque forma risultava orribile mentre Sara era riuscita a trasformare il tutto in una poesia “Ti prego non farlo, io ti voglio li, se sarai li sarà tutto piu facile” disse Jessica ormai con le guance inondate di lacrime “Sarò li, giuro” sigillarono la promessa con un bacio, Sara sollevò Jessica facendola sedere sul bancone della cucina, e Jess incrociò le gambe dietro alla sua schiena, il baciò fu lungo, passionale ma allo stesso tempo dolce e delicato “Dobbiamo andare a prendere i bambini” disse Sara all'improvviso “Altri cinque minuti” disse Jessica continuando a baciarla, sembrava una bambina che non si accontentava mai, Sara ricominciò a baciarla “Cinque solo” concluse Sara che sollevò Jessica fino al divano e la stese di nuovo, non successe niente ma era decisamente piu comodo

 

Venite tutti e tre da me stanotte?” chiese Sara smettendo di baciarla per un secondo “Sicura?” chiese Jessica sapendo benissimo la risposta “Mai stata cosi sicura, ti voglio nel mio letto” disse Sara sporgendosi verso di lei con lo sguardo pieno di passione, Jessica annullò la distanza, quelle labbra secondo lei erano perfette, carnose e rosse, incredibilmente sexy “Adesso andiamo” disse Sara mettendosi seduta “Ma come? Sono gia passati i 5 minuti?” disse Jessica, Sara rise e l'aiutò ad alzarsi, era sempre piu difficile, salirono in macchina e andarono dai bambini “Scendo io amore, mia madre ancora non sa di te, di noi” disse Jessica sentendosi un po colpevole, Sara rimase un po delusa da cio, ma in fondo sapeva che i genitori di Jessica adoravano Chris e che non sarebbe stato facile sostituirlo ai loro occhi “Non fa niente amore, vai pure” disse stampandole un bacio sulla guancia e lasciandola andare.

 

Erano passati due mesi ed erano riuscite a tener tutto nascosto, avrebbero voluto parlare ognuna con i propri genitori. La signora Capshaw era di larghe vedute, ma forse quella situazione sarebbe stata troppo anche per lei, infondo neanche Sara aveva parlato di Jessica ai suoi genitori, ma lei partiva gia scoraggiata, i suoi erano messicani, latini, una famiglia molto religiosa, avrebbe solo rovinato i rapporti con loro, non ne aveva parlato neanche con sua sorella, Jessica era un segreto che voleva mantenere il piu possibile, la amava, ma amava anche la sua famiglia e non voleva perdere nessuna delle due.

 

Jessica poco dopo tornò con i bambini, erano sorridenti e anche lei lo era, significa che loro non avevano parlato e a lei non le era stato chiesto niente “Vi siete divertiti ragazzi?” chiese Sara appena Evie e Luke entrarono in macchina “Si, la nonna è divertentissima, ci ha preparato la torta al cioccolato e poi abbiamo giocato nella sua piscina, l'acqua era caldissima anche se fuori fa freddo” disse Luke stendendosi sul sedile “Metti giu i piedi da li” disse Jessica voltandosi per sgridarlo, erano in macchina di Sara e Jessica ci teneva alla loro educazione “Scusa Sara” disse Luke mettendosi composto, la mora non sapeva cosa dire quindi sorrise e basta “Vuoi che andiamo da Shonda?” chiese Jessica dopo essersi rivoltata “Non preferite che vi porti a casa prima?” disse Sara guardando Jess “E' una cosa che dobbiamo fare insieme” disse la bionda posando una mano sulla coscia di Sara, quest'ultima sorrise e si diresse verso l'ufficio del loro datore di lavoro, l'incredibile Shonda.

 

Entrarono e chiesero di lei, e furono subito accolte con gentilezza e cordialità “Ciao ragazze, e ciao anche a voi piccoletti” disse riferendosi prima a Sara e Jessica e poi ai bambini “Shonda, noi dobbiamo parlarti di una cosa” disse Sara temendo una brutta reazione “Prego accomodatevi” disse lei dall'altra parte della scrivania, Jessica prese la mano di Sara, lontano dagli occhi di ghiaccio di Shonda, per tranquillizzarla, e in un certo senso riuscì nell'intento “Lo so di aver sbagliato, mesi fa, ma tu sai il perche, non riuscivo a lavorare davanti alla persona che amavo, non riuscivo a vederla senza poterla stringere a me” disse Sara per poi rivolgere lo sguardo a Jessica “Non riuscivo a baciarla senza sentire dentro di me centinaia e centinaia di farfalle che non mi prendevano solo lo stomaco ma ogni singola parte del mio corpo, non riuscivo ad amarla senza averla” continuò Sara stringendo la sua mano sempre di piu “Ma hai sempre avuto ragione tu, fin dal principio, non è mai giusto scappare, se non l'avessi fatto molto probabilmente non avrei deluso i fan e chi credeva in me, ma cosa piu importante non avrei fatto soffrire lei, se sapevo che lei era confusa quanto me non sarei mai partita per Parigi, non l'avrei mai lasciata da sola. Io l'amavo e oggi la amo piu di allora. Non c'è niente che non vada in lei, ora siamo sicure di cio che vogliamo, siamo sicure che andrà tutto bene, speriamo che questo nostro strano amore duri il piu possibile, lo speriamo con tutte noi stesse. Non sono qui per chiederti di riassumermi perche so che non è giusto farlo, sono qui solo per avvisarti e per avere la tua benedizione in un certo senso, volevamo che lo sapessi da noi e non dai giornali o da twitter” disse Sara concludendo il meraviglioso discorso che aveva fatto commuovere Jessica, Shonda non parlò, rimase a fissare Sara e poi Jessica alternando lo sguardo, lentamente si iniziò a scorgere un debole sorriso sul suo viso

 

Sai Sara, i miei personaggi sono un po come la mia famiglia immaginaria, sono parte del mio essere, ma tu no Sara, tu eri diversa, non sei mai stata come gli altri, non hai mai preteso niente di piu di quello che ti offrivo, ti sei sempre accontentata, sempre con il sorriso in faccia, anche alle cinque del mattino. Quel giorno che ti licenziasti fu come se portassi via il pezzetto piu bello del mio puzzle preferito, come se cio che rendeva bello l'immagine fosse scomparso all'improvviso. Nonostante non fossi la protagonista della serie rendevi divertente e fantastico tutto attorno a te. Sono lusingata che voi due abbiate preferito parlarne prima con me che con la stampa, lo sono davvero” disse Shonda con un sorriso che nessuna delle due aveva mai visto “In voi due vedo me da giovane, curiosa ma impaurita dal mio futuro, ma ho imparato ad accettarlo cosi come viene, non sono nessuno per decidere cio che mi succederà. E cosi avete fatto anche voi. Sono fiera di voi due, siete la favola che diventa realtà. E credo che i fan saranno su di giri quando scopriranno che la Torres torna” disse Shonda lasciando sbalordita Sara “Vuoi dire che..” disse Jessica “Le Calzona sono tornate” disse Shonda alzandosi per prendere una bottiglia per festeggiare dalla sua credenza, mise nel tavolo tre bicchieri, e Jessica prese il suo

 

Niente vino per te signora” disse Sara togliendo il bicchiere dalle mani di Jess, Shonda sorrise e Jessica invece no anche se sapeva che era solo per il suo bene e per il bene di Poppy “Voi li volete dei pasticcini?” disse Shonda rivolta verso i piccoli che avevano ascoltato quel discorso senza battere ciglio “Siiiii” esultarono entrambi e Jessica approfittò per assaggiarne uno “Mamma vuoi diventare ancora piu grossa?” scherzò Luke e Sara si voltò per ridere di nascosto, se Jessica l'avrebbe vista sarebbe andata a letto senza cena, ma quel bambino la faceva morire, aveva sempre qualche battuta per la sua mamma “Luke, non dire cosi” lo rimproverò Evie che prese il pasticcino alle fragole per portarlo alla sua mamma “Tieni mamma, sei bellissima anche cosi” disse Evie porgendole il pasticcino, quella bimba era tutta da prendere a morsi da quanto dolce e carina era, Jessica la spupacchiò di baci e coccole dopo essersi mangiata il pasticcino

 

Ora andiamo a casa perche il piccoletto sbadiglia” disse Sara guardandolo “Ma io non sono stanco” rispose alzandosi in piedi “Si lo sei” continuò Sara prendendolo in braccio e caricandoselo in spalla, salutarono Shonda e tornarono alla macchina “Volete la pizza stasera?” chiese Sara voltandosi leggermente verso i bimbi, Luke si era addormentato e Evie era nella buona strada “Io si” disse Jessica sorridendo, Sara deviò per la pizzeria e prese una pizza gigante solo per loro due. Arrivate a casa Sara portò i bimbi nella stanzetta degli ospiti mentre Jessica aprì la pizza in cucina , Sara scese le scale “Ti va di spostare il tutto di sopra?” disse abbracciandola da dietro, Jessica rimase stupita ma assecondò il desiderio di Sara e insieme salirono e mangiarono la pizza a letto

 

Se ci vedranno in giro insieme usciranno degli articoli sui giornali e tua madre verrebbe a scoprirlo subito” disse Sara all'improvviso, dovevano cominciare quel discorso “Lo so amore, lo so.. Ma la conosco, lei non ha nessun problema, ci metterà un po per accettare il fatto che non sto piu con Chris, ma appena le dirò che è stato lui a dirmi di non perderti tutto sarà ok” disse sporgendosi per baciarla “invece io con la mia famiglia neanche ci provo a parlarci, sarebbe inutile, vorrei che li le notizie no arrivassero” disse Sara “Non perche non voglio che ti conoscano, ma perche so per certo che la loro reazione non sarebbe esattamente identica a quella dei tuoi, loro non hanno la mentalità americana, non mi accetteranno mai” disse Sara con un nodo alla gola e la voce rotta dal pianto “Non devi dire cosi, sei sempre la loro figlia, devono essere orgogliosi di averti, ti accetteranno perche sei la loro bambina, ti accetteranno perche ti amano e rispetteranno la tua scelta. Sara io ti amo, ma non accetterò mai di essere la causa dell'allontanamento dalla tua famiglia, non lo farò, non posso permetterlo” disse Jessica stendendosi accanto a Sara “Se loro non mi accetteranno mi perderanno, ma non voglio, non voglio perdere te per nessuna ragione al mondo, niente ci separerà, neanche loro, potranno dire cio che vogliono, potranno mettermi il Messico contro, ma io non ti lascerò andare” disse Sara baciandola, ma Jessica non era convinta, amava Sara ma per lei la famiglia era troppo importante e non avrebbe mai permesso che Sara la perdesse per colpa sua

 

Ti amerò sempre Sara, ma non ti allontanerai da loro per colpa mia” disse Jessica rimanendo ferma sulla sua idea “La colpa non sarà tua, perche la scelta la farò io, sceglierò di stare con te, sarò io a decidere di allontanarmi da loro. Se non accettano te come fanno ad accettare me? Non sentirti in colpa di niente. Sarà solo una mia decisione, e loro si adegueranno di conseguenza” disse Sara spostando il cartone di pizza per stendersi accanto alla sua donna “Ti amo” disse Jessica sigillando quella discussione e quella serata con un bacio.

**ECCO IL NUOVO CAPITOLO, LO PUBBLICO ADESSO PERCHE NON SO QUANTO TEMPO ABBIA STASERA, DOMANI SAGGIO BREVE SU ARIOSTO E MACCHIAVELLI, NON SO NEANCHE DA DOVE COMINCIARE, VOLI LO SAPETE FARE UN SAGGIO BREVE? (ACCETTO QUALSIASI AIUTO, AHAHAH) COMUNQUE QUESTO CAPITOLO E' STRA LUNGO, E QUINDI VORREI LEGGERE RECENSIONI STRAAAAA LUNGHE, SCHERZO OVVIO **INSOMMA** SERO CHE VI PIACCIA, E' UN CAPITOLO UN PO DI PASSAGGIO, NON MANCA TANTO ALLA NASCITA DI POPPY, TORNERA' SASHA ALEXANDER (PERSONAGGIO CHE IO ADORO, VOI CHE NE PENSATE?) POI DOVRANNO RISOLVERE I PROBLEMI CHE LA STAMPA CREERAì, MA PER FORTUNA SARA' TUTTO DOPO LA NASCITA DELLA BAMBINA.. GRAZIE PER LA LETTURA, E GRAZIE IN ANTICIPO PER LE RECENSIONI.. GOOOOD
A presto:)
M♥

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Capitolo 13
*** She's coming. ***


Quella mattina portarono i bambini a scuola insieme, in macchina, ma per la prima volta non era solo una ad accompagnarli dentro, ma entrambe

Buona scuola mostriciattoli” disse Sara mollando la mano di Luke che corse verso l'entrata per poi tornare indietro e saltare in braccio a Sara “Ti voglio bene, mamm.. Sara” disse correggendosi subito, Sara rimase pietrificata mentre Jessica accanto a lei sorrideva, non si sentiva inferiore, o messa da parte dal figlio, si sentiva speciale e completa “Puoi dirlo sai” disse Jess al piccolo “Mamma” ripetè Luke rivolgendosi a Sara, Evie era gia dentro quando Sara lasciò andare Luke prima di mettersi a piangere, proprio a singhiozzi appena arrivata in macchina

 

Amore non fare cosi” disse Jessica cercando di abbracciarla per quanto fosse possibile “Credevo che nessuno mi avrebbe mai chiamato mamma, mi sentivo la loro mamma ma non avrei mai preteso che mi chiamassero cosi, insomma sei tu la loro mamma, io sono solo..” disse Sara senza trovare le parole “L'altra mamma, quella divertente e buona, io sono il poliziotto cattivo, grazie per avermi rubato quella parte” disse Jessica per alleviare un po la tensione “Non sono mai stata brava con i bambini, mi odiavano tutti, i miei cugini sopratutto, appena me li mettevano in braccio piangevano, e poi non mi sono mai piaciuti. Lo so sono ripetitiva ma Luke e Evie sono diversi, loro sono la mia vita adesso, non permetterei a nessuno di farli soffrire, non mi immaginerei di certo ferma con le mani in mano se gli succedesse qualcosa, loro sono diversi perche sono tuoi, loro sono la mia vita perche tu sei la mia vita” disse Sara baciandola nel modo piu dolce che conoscesse ed era esattamente il modo che a Jessica piaceva “Tu sei tutto cio che a loro mancava, tu riempi le loro giornate di sorrisi e giochi, loro si fideranno di te per sempre, come lo farò io, indipendentemente se tra noi continuerà o no. Tu sarai sempre mia, in parte, anche se un giorno decidessimo di non continuare.” disse Jessica con un velo di tristezza negli occhi “Perche hai intenzione di lasciarmi un giorno?” chiese Sara “Non è quello che ho detto, ma potresti essere tu a stancarti del mio corpo, delle urla dei miei figli e della mia mania per i film in bianco e nero” disse Jessica prendendola con filosofia

 

Il tuo corpo è esattamente cio che io ritengo perfetto, le urla dei tuoi figli non sono di certo un problema, per quanto riguarda i film si, forse posso trovarmi un'amante a cui piaccia andare ai concerti degli Imagine Dragons con me” disse Sara facendola ridere “Promettimi, se un giorno ti dovessi stancare, di dirmi tutto cio che provi. Io lo farò, ma non tradirmi, non prima di avermi lasciata” disse Jessica trasformando il discorso in una conversazione seria “Non ti tradirei mai, e comunque te lo direi se qualcosa non andasse. Ma non contarci, noi siamo perfette” disse Sara baciandola ancora nonostante stesse guidando “Guarda la strada che non voglio morire” disse Jessica sorridendo

 

Parcheggia!!” ordinò Jessica all'improvviso “Quello non è un parco?” chiese anche se sapeva benissimo la risposta “Si lo è” disse Sara parcheggiando “Voglio fare la liceale con te, voglio stare un'intera mattinata seduta sulla panchina del parco con te, abbracciata a te” disse Jessica sorridendo, Sara non poteva far altro che accontentarla, sistemò la macchina e si incamminarono insieme verso il parco

 

Non credi che non dovresti camminare troppo in questi condizioni?” chiese Sara “Il medico mi ha detto che essendo le ultime due settimane sarebbe consigliato esercizio fisico per accelerare il tutto” disse Jessica senza paura “Cheee?” chiese Sara bloccandosi “Andiamo, sto scherzando, mancano due settimane, nessun medico consiglierebbe cio, ma io voglio farlo, non certo per farla nascere prima perche sono terrorizzata, ma per essere una liceale finche posso” disse Jessica arrivando alla panchina e sedendosi

 

Sei terrorizzata?” chiese Sara non avendo mai pensato seriamente a quanto potesse essere spaventoso “Si, Sara da morire, non è una passeggiata sai? Ho paura che duri una vita come con Evie” disse Jessica accoccolandosi a Sara “Raccontami cosi saprò come aiutarti” disse Sara “Chris non c'era era fuori con Luke, ero da sola, mia madre era in Texas per una convention, ero tre settimane in anticipo, ricordo che quella notte non riuscivo a dormire, chiamai Sasha, lei sapeva sempre come aiutarmi, lei fece il corso, mentre io credevo di poter sopravvivere senza, la prima gravidanza fu cosi facile. Arrivò subito, si stese accanto a me, massaggiava punti particolari della schiena ma niente da fare, il male aumentava e infine chiamò il 911, Chris rimase imbottigliato nel traffico, mia madre non ci provò neanche a tornare dal Texas, ero da sola con Sasha. Il tutto durò 6 ore. Le sei ore piu lunghe della mia vita. Piu difficili, per quanto lei fosse di sostegno, non era Chris. Quindi da adesso in poi tutte le sere le passerai da me, non voglio trovarmi di nuovo da sola” disse Jessica quasi dandole un ordine “Io non sono Chris” disse Sara per sottolineare il fatto che la sua presenza avrebbe potuto forse sostituire Sasha ma non Chris “Ma ti amo, tu mi dai la forza e sei tu che mi servi li, piu che mai” disse voltandosi e baciandola.

 

Jessica si raddrizzò improvvisamente mettendo una mano sulla pancia, sorrise e pochi secondi dopo tornò ad appoggiarsi sulla spalla di Sara, che posò a sua volta la mano sul pancione “Accidenti come calcia oggi la signorina” disse Sara e Jessica non rispose, voleva solo rilassarsi, doveva farlo “Vuoi che andiamo a casa?” disse Sara notando Jessica abbastanza agitata

Si, grazie” disse alzandosi sempre con una mano nella pancia “Sara l'ho gia detto che ho paura?” disse facendosi sostenere da Sara e la mora capì esattamente cosa stava succedendo “Si, ma io sono qui, vuoi che ti porti in ospedale amore?” chiese Sara “Non mi faranno niente, non ora” disse Jessica legandosi i capelli, Sara guidò piu veloce che pote per arrivare a casa il prima possibile “Tranquilla andrà tutto bene, io sono qui e sta succedendo davvero” disse Sara tutta eccitata e sorridente, anche Jessica sorrise ma un po sofferente. Sara appena arrivò a casa andò ad aprire il suo sportello e la fece uscire per poi aiutarla ad arrivare fino a dentro “Stenditi che io chiamo Sasha” disse Sara accompagnandola fino al divano “Non farlo” disse Jessica “Voglio solo te” continuò “Ma io non ho mai frequentato un corso pre parto” disse Sara entrando leggermente in panico “Non dovremo farlo nascere qui questo bambino, non servirà nessun corso” disse Jessica tranquillizzandola “Mettiti qui, questo a me basta” disse Jessica facendo un po di spazio accanto a lei, Sara posò una mano sulla pancia di Jessica e osservò lo sguardo della bionda, era velato di lacrime

 

Stai male? Cosa vuoi che faccia?” chiese Sara “No sto benissimo, solo che non ci credo che stia succedendo davvero, non ci credo che tu sia qui” disse Jessica prima di raddrizzarsi a causa di un'altra fitta “Sono qui davvero, vuoi un massaggio?” chiese Sara e appena Jessica annuì la fece sedere per poi posizionarsi alle sue spalle “Preferirei un bacio” rispose Jessica sorridendo, e Sara l'accontentò, una volta e poi una seconda volta “Va bene cosi?” chiese Sara passando le sue labbra al collo di Jessica “Si, benissimo, sei perfetta” disse Jessica, ma da li a poco il dolore cominciò ad aumentare e aumentare “Sara..” disse Jessica mettendosi una mano sulla bocca per poi correre in bagno, Sara non sapeva cosa fare cosi la seguì in bagno, ma prima chiamò Sasha e le chiese di venire il prima possibile, a lei non interessava se Jessica le avesse chiesto di non farlo

 

Come ti senti?” chiese Sara spostandole i capelli da davanti alla faccia “Ho vomitato e sembra che i dolori siano diminuiti” disse Jessica sedendosi sul pavimento del bagno esausta “Forse non hai digerito la colazione” disse Sara sedendosi accanto “Forse” comunque continuava a tenersi una mano sulla pancia “Ma non manca molto, vero?” continuò Sara vedendo l'espressione della sua ragazza “Temo di no” sussurrò la bionda “Andrà tutto bene vedrai” disse prima di sentire il campanello “Aspettavi qualcuno?” chiese Jessica, Sara fece no con la testa e corse ad aprire la porta

 

Grazie a dio sei arrivata, ha vomitato e non voleva che ti chiamassi, ma io non so che fare, non sta per niente bene. Ma fai come se non ti avessi detto niente, come se fossi qui per caso” disse Sara a bassa voce, Sasha sorrise, sembrava sapesse esattamente cosa fare

 

Ehi ero venuta per un saluto, ma cos'hai Jess?” disse Sasha facendo sorridere Jessica “Sto bene, non serviva che ti scomodassi per venire Sasha” disse Jessica in tono dolce e amorevole “Ero solo di passaggio, sono qui e non me ne vado” disse sedendosi accanto a Jessica, Sara sentì di essere di troppo e andò in salotto e per sbaglio posò lo sguardo sull'orologio appesa sopra al televisore

 

Oh cavolo, i bambini” corse da Jessica per avvisarla che sarebbe uscita “Sasha prenditi cura di lei” disse facendole l'occhiolino e poi notò una lacrima nel viso di Jessica “Non ci sarà traffico te lo prometto” disse Sara capendo a cos'era dovuta quella lacrima scappò e corse dai bambini, li aspettò fuori ma non uscivano, cosi decise di entrare

 

Mammaa” disse Evie e la maestra si voltò “Proprio lei stavamo aspettando, venga un po con me” disse la maestra portando Sara nella classe dove c'erano Luke e un altro ragazzino “Oggi Luke ha dato un pugno a Cody senza un apparente motivo” disse la maestra “Tu cosa?” chiese Sara rivolgendosi al piccolo “Gli ho dato un pugno perche ha preso in giro Evie, le ha detto che è una femminuccia senza cervello” disse Luke ancora arrabbiato, Sara conoscendo il piccolo gli si avvicinò e la maestra la lasciò fare “Senti amore, non si picchiano gli altri bambini, anche se loro dicono delle stupidaggini tu devi lasciarli perdere, devi far finta di niente sennò loro continuano. Cody non è stato educato ma tu non avresti dovuto picchiarlo, quindi la prossima volta non alzare le mani, tienile nelle tasche e lascialo stare,va bene piccoletto?” disse Sara, Luke annuì e prese la mano della mora “Non crede di essere stata troppo buona con lui?” chiese la maestra “Mio figlio lo tratto come ritengo piu opportuno e cerchi di far in modo che i suoi alunni siano piu educati e rispettosi, grazie” disse Sara senza salutare l'insegnate e prendendo i piccoli per portarli a casa

 

Poi Cody mi ha detto che non posso avere due mamme, perche non esistono queste cose” disse Luke piangendo “Amore, te l'ho gia spiegato, forse lui non è fortunato come te, non ha una bellissima sorellina e non ha neanche due mamme, quindi lascialo stare e non pensarci piu, e se mi prometti che non lo farai piu vorrei chiederti una cosa” disse Sara voltandosi leggermente verso dietro “Promesso” disse Luke curioso di sentire la domanda “Era forte il pugno?” chiese lei e il piccolo non sapeva cosa rispondere, ma optò per la verità “Si, molto forte” disse lui tenendo gli occhi bassi “Batti il cinque campione”

**ECCOLO UN NUOVO CAPITOLO, PICCOLO REGALINO PRIMA DEL RITORNO A SCUOLA, IO NON CE LA FACCIO PIU, VOGLIO IL NATALE E LO VOGLIO SUBITO, SPERO CHE VI SIA PIACUTA QUESTA SORPRESA, COMMENTATE PIU CHE POTETE, MI FANNO SEMPRE PIACERE.. BUON NOTTE A TUTTI, LOVE YOU CALZONA FAMILY.
A presto:)
M♥

 

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Capitolo 14
*** Run run run. ***


Continuava a guardare quell'orologio, Sara era imbottigliata nel traffico, ma l'aveva promesso a Jessica, le aveva promesso che non ci sarebbe stato nessun problema, ma c'era e doveva trovare una soluzione, a lei non piace rompere le promesse, si voltò verso i bambini

 

Promettete di non dirlo a vostra madre?” loro annuirono senza sapere di cosa si trattasse, Sara tagliò dentro per una stradina a senso unico e accelerò come se non ci fosse domani, fortunatamente non ci fu nessuna macchina nel verso opposto e riuscì ad arrivare all'incrocio, ma in qualsiasi via si girasse il traffico continuava ad esserci, superò un paio di macchine tenendo sempre d'occhio il telefono e l'orologio, nessuna chiamata e il tempo correva piu forte di lei “Mamma perche corri cosi veloce?” chiese Luke, ogni volta che la chiamava cosi a Sara le si scioglieva il cuore “Perche siamo in ritardo e avevo promesso a vostra madre che non sarei arrivata tardi” disse mentre era impegnata a fare lo slalom tra le macchine “Nonononononooo” disse accostando “Lei ha superato il limite di velocità, e per giunta con due bambini in macchina, è rischioso lo sa?” disse il poliziotto “Signor poliziotto siamo in ritardissimo” disse Luke anche se non sapeva il perche Sara avesse tutta quella fretta “Non vorrei arrivare tardi alla nascita della bambina, non posso perdermela, se mi deve far la multa la faccia in fretta” disse Sara porgendogli la patente e il libretto “Non le farò nessuna multa, ma sita attenta e adesso vada, sennò farà tardi” in quel momento squillò il telefono, se fosse stata Jessica Sara si sarebbe presa una bella strigliata, ma era Sasha

 

L'ho convinta ad andare in ospedale quindi ci vediamo li” disse Sasha con il suo solito tono tranquillo e pacato “Dobbiamo andare all'ospedale piccoli” disse Sara e notò dallo specchietto che Luke iniziò a preoccuparsi, diventò irrequieto, anche Evie cambiò atteggiamento, sparì il sorriso lasciando spazio ad una faccia troppo seria per una bambina di 4 anni

 

Non voglio andare in ospedale” disse Evie al limite delle lacrime “Amore siamo quasi arrivati, non è successo niente, la vostra mamma è li con Sasha, state tranquilli” in due minuti entrò nel parcheggio e prima di trovare un posto libero fu costretta a girare un paio di volte, ma quando lo trovò posizionò la macchina in due secondi, fece scendere i bambini, ma Evie non sembrava voler uscire dalla macchina “Piccola su, andiamo” disse Sara porgendole la mano “Quando siamo venuti qui il papà è morto” disse lei con le lacrime, a Sara non le era neanche passata per il cervello quest'idea “Ma oggi è diverso, oggi non morirà nessuno, io sto bene, Sasha sta bene e vostra madre sta bene, deve solo nascere la vostra sorellina” disse Sara e solo dicendo quell'ultima frase la bimba si decise ad uscire, entrambi sorrisero, non ci avevano pensato a quell'opzione.

 

Salirono con l'ascensore e appena si aprì videro Sasha e le corsero in contro “Allora come sta?” chiese Sara, la donna le fece segno di allontanare i bambini “Ragazzi, guardate li, ci sono le palline, vi va di giocare finche io parlo con Sasha?” i bimbi entusiasti corsero verso le palline “E' ora ma il bambino è nella posizione sbagliata, vogliono operarla, ma lei non vuole, dovresti provare a convincerla” disse lei e Sara dopo aver capito la situazione entrò nella stanza, appena Jessica la vide sorrise e si commosse “Credevo che non saresti piu arrivata” disse lei mettendosi seduta a fatica “Te l'avevo promesso” disse baciandola “Come ti senti?” continuò Sara “Bene adesso che sei qui” disse Jessica sorridendo, ma si poteva notare da quel sorriso che in realtà lei non stava per niente bene “Sasha mi ha spiegato cosa sta succedendo, non stai bene, questo sorriso potrebbe attaccare con i medici ma con me e con lei non attacca, hai bisogno di essere operata, questo bambino ha bisogno che tu ti faccia operare” disse Sara prendendole la mano e stringendola dentro alle sue “Ho paura” disse Jessica facendo sparire definitivamente quel sorriso e lasciando spazio alle lacrime “Andrà tutto bene, non devi preoccuparti, poi guarda il lato positivo, non sentirai assolutamente niente” disse Sara facendola ridere, questa volta per davvero “Signora Capshaw piu tempo passa e piu alti saranno i rischi” disse il medico che entrò all'improvviso nella stanza “E' pronta” disse Sara, Jessica la guardò supplicandola di non lasciarle la mano, ma non poteva entrare con lei, ma quegli occhi la distruggevano.

 

Il senso di non essere abbastanza la stava uccidendo, non avrebbe potuto proteggerla, non avrebbe potuto tranquillizzarla, lei non ci sarebbe stata e Jessica era da sola.

**LO SO, QUESTO E' IL TERZO CAPITOLO CHE VI POSTO IN MENO DI UNA SETTIMANA, MA SONO CONSAPEVOLE CHE IL PUNTO IN CUI SIAMO ARRIVATI E' CRUCIARE, SO ANCHE CHE QUESTO PERIODO, SCOLASTICAMENTE PARLANDO E' MOLTO IMPEGNATIVO E HO FATTO L'UNICA COSA CHE VORREI FACESSERO TUTTE LE SCRITTICI, AGGIURNARE IL PRIU POSSIBILE, A ME LEGGERE LE FF MI RILASSA DA MORIRE, E SPERO CHE ANCHE VOI VI RILASSIATE, ECCO PERCHE HO POSTATO COSI TANTO IN QUESTI GIORNI.. SPERO CHE VI FACCIA PIACERE.. NON POTEVA MANCARE IL NOSTRO DRAMAAAAA, NON C'E N'E TANTO MA QUANTO BASTA.. INGREDIENTE SPECIALE: DRAMA (quanto basta).. OK MI SGTO DILUNGANDO TROPPO SU QUESTO MESSAGGIO.. AHAHAHAH, BASTA, STOP MI FERMO QUI.. VOGLIO LEGGERE UNA VALANGA DI RECENSIONI, QUINDI AL LAVOROOOOO.. LOVE YOU ALL♥
A presto, prestissimo:)
M♥

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Capitolo 15
*** Fiocco rosa. ***


Come mai ci mettono cosi tanto?” chiese Sara camminando avanti e indietro per il corridoio “E' normale, anche io ho dovuto farlo con Leo” disse Sasha sorridendo mentre giocava con Evie “Noi due non abbiamo mai veramente parlato, ci siamo trovate sempre in situazioni un po particolari” disse Sasha cercando di trovare una conversazione che distraesse Sara “Già è vero” rispose Sara senza dare troppo peso a cio che diceva Sasha, era troppo impegnata a fissare la porta della sala, poi sentì una mano sulla sua spalla “Vieni, siediti, non preoccuparti, è un intervento di routine, pensa a cosa succederà dopo” disse Sasha guidando Sara verso le sedie “Perdonami Sasha, ma non riesco a concentrarmi sulle tue parole, ho un brutto presentimento” in quel momento uscirono due medici di corsa che non ebbero il tempo di fermarsi a parlare con nessuna delle due donne

 

Scusi, scusi” disse Sasha e poi seguita da Sara ma i medici non si fermarono e sparirono dietro l'angolo “Dovrei chiamare Kate?” disse Sara “Lascia, non ti preoccupare la chiamo io” Sasha compose il numero e avvisò la madre di Jessica, poi tornò a sedersi vicino a Sara “Tu le hai fatto bene. I mesi in cui tu eri a Parigi sono stati un inferno, e scommetto che non te l'ha detto, conoscendola. Niente la faceva sorridere, era presa dal lavoro, dai figli. La giornata programmata in ogni secondo, niente fuori posto. Neanche io sono riuscita a farla svagare un po, si ci vedevamo ma non era la stessa Jessica di sempre, come se tu partendo ti fossi portata via il suo cuore” disse Sasha posando una mano sulla coscia di Sara che alzò subito lo sguardo “Da quando sei tornata lei è felice, tu la rendi felice, come nessuno mai” concluse Sasha facendo commuovere Sara, in quel momento arrivò sua madre

 

Sasha tesoro, come sta Jess?” chiese, non calcolando neanche la presenza di Sara, forse non capendo neanche perche la mora fosse li, la loro relazione era ancora un segreto, non lo sarebbe rimasta per molto, ma c'era un po di timore da parte di entrambe di uscire allo scoperto “E' dentro in sala da un oretta forse, tra non molto dovrebbe essere fuori” in quel momento arrivò il medico e Sara si alzò all'improvviso “Come sta?” chiese visibilmente preoccupata “Bene signora, la bambina pesa 4,56kg e potrete vederla tra una decina di minuti” disse il medico, Sara inizò a piangere ma fu costretta a correre in bagno perche agli occhi della madre di Jessica quel comportamento sarebbe sembrato fuori luogo, Sasha e Kate andarono subito a trovarla. La neo mamma era ancora un po spaesata per colpa dell'anestesia e della perdita di sangue “D..dov'è Sara?” chiese Jessica a Sasha sottovoce “E' qui fuori, ma non voleva creare strani pensieri in tua madre” disse Sasha fingendo un abbraccio per poterle parlare sull'orecchio “Jessica, verrai a stare da me per un po?” disse Kate sedendosi ai piedi del letto “No, mamma, certo che no, me la so cavare da sola” disse sorridendo, non riusciva a concentrarsi su quella conversazione perche la sua mente era altrove, pensava a Sara e lo fece capire a Sasha “Tesoro, adesso io vado perche i piccoli a casa chiederanno dove sono finita, signora Capshaw viene con me?” chiese Sasha cercando di portarla fuori di la “Non tesoro, rimango un altro po” disse la donna “Mamma sto bene, tra un po arriveranno i miei colleghi, questo genere di voci corrono in fretta, vai pure con Sasha, ci vediamo domani, ti voglio bene” disse mettendosi seduta per abbracciarla, la donna si fece convincere e uscì con Sasha. Appena loro uscirono entrò Sara, corse vicino alla sua donna, che le era mancata come l'aria

 

Credevo che mia madre non se ne andasse piu” disse Jessica sorridendo e attirando a se le labbra di Sara, approfondirono il bacio “Ti amo” disse la mora riempiendola di piccoli bacetti, in quel momento entrò il medico con la culla della piccola Poppy e fece per porgere la bimba a Jessica “Dottore glie la dia prima alla mia fidanzata” disse sorridendo, Sara rimase allibita ma accolse la bambina tra le sue braccia come fosse una cosa che faceva abitualmente, la bimba aprì gli occhi e a Sara si illuminò nel viso l'ennesimo sorriso “Ha gli occhi blu, come i tuoi” disse commuovendosi, la piccola iniziò a giocare con i capelli neri di Sara e a ridere “E' il tuo ritratto amore” disse guardando Jessica che aveva lo sguardo completamente perso in quell'immagine, la sua donna e la sua bambina

 

Sai piccola Poppy, ti confido un segreto: sei una bambina fortunata, hai dei fratelli bellissimi e una mamma ancora piu bella, sarai felice con loro” disse baciando la fronte calda della neonata per poi passarla a Jessica che con fare molto piu esperto la prese e inizò a cullarla per poi sussurrare “Poppy lei è Sara, la tua mamma, so che può sembrare strano, ma ti ci abituerai” disse facendo scappare una lacrima che arrivò proprio sulla guancia della piccola “Jessica, ti amo e voglio passare il resto della mia vita a dirtelo” disse Sara sedendosi accanto a lei nel letto “Il per sempre mi ha sempre spaventata, ma questa prospettiva non mi spaventa anzi mi fa venire voglia di riempirti di baci” disse Jessica ridendo e fece ridere anche Sara “Abbiamo tempo” concluse la mora.

**OGGI E' VENERDI, E COME DA MANUALE ECCO IL CAPITOLO, E' CORTO, E SOPRATTUTTO INTRODUCE QUELLO CHE SARA' IL PROSSIMO PROBLEMA DA RISOLVERE PER LE CALZONA. VORRANNO DUE COSE DIVERSE E CHISSA' SE TROVERANNO UN COMPROMESSO. SPERO VI SIA PIACIUTO, E NIENTE. BUONA NOTTE FIORELLINI..
A PRESTO:)
M♥

PS: SAPETE QUANTO IO AMI LE RECENSIONI, QUINDI DITINI SULLA TASTIERA E GOOOOOOOOOO:)

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Capitolo 16
*** Mamma.. ***


Dalla nascita di Poppy erano passate un paio di settimane e proprio quella mattina sul giornale c'era un pessimo articolo di gossip “La Capshaw e la Ramirez, nella stessa casa?” Sara era terrorizzata, quell'articolo avrebbe fatto il giro del mondo, e sarebbe arrivato dritto alle orecchie della sua famiglia, anche Jessica era preoccupata ma non come la sua compagna

 

Potremmo smentire se sei d'accordo” disse Jessica “Ma sei pazza? Sono stanca di nascondermi ma speravo che questo momento arrivasse il piu tardi possibile” disse Sara sedendosi sul divano “E poi hanno ragione loro, viviamo nella stessa casa, cioè la tua, questa cosa non mi piace” disse Sara uscendosene con un discorso completamente diverso da quello di cui parlava l'articolo, stava cercando di sviare il problema.

 

I bimbi scesero, era ora di andare a scuola “Dai piccoli che è tardi” disse Jessica consegnando a loro la merenda “Stai tu a casa con Poppy?” chiese la bionda “Si amore, ci penso io” salì nella stanzetta e vide la bimba ancora che dormiva “Come fa ad essere una cosa sbagliata? Ci rende cosi tanto felici, una cosa che ti fa ridere e sorridere cosi non puo essere sbagliato. L'amore non è mai sbagliato” disse parlando con la bambina anche se in realtà erano solo ragionamenti a voce alta “Ma io per voi rinuncerei anche alla luna, io per voi farei di tutto, anche questo è sbagliato?” chiese Sara sedendosi sul lettino di Luke, in quel momento la bimba si svegliò e Sara la prese in braccio “Ben svegliata piccola principessa” disse vedendo quel sorriso cosi uguale a quello della madre, la piccola come d'abitudine iniziò a giocare con i capelli della sua mamma “Cosi mi fai male” disse facendole il solletico sul pancino. Jessica fu a casa in pochi minuti

 

Sono tornata” disse sulle scale, Sara e Poppy scesero e Jessica sorrise, anche se in realtà era terrorizzata. La madre di Sara la terrorizzava. Lei non voleva che per colpa sua Sara litigasse con la famiglia, lei non l'avrebbe mai permesso, anzi l'avrebbe lasciata andare perche per Jessica la famiglia era qualcosa di fondamentale “Tesoro, qualcosa non va?” chiese baciando le labbra morbide e al gusto di fragola della sua donna “Niente, solo qualche pensiero” rispose per poi prendere in braccio la piccoletta che passò volentieri tra le braccia dell'altra mamma. Jessica le diede da mangiare e poco dopo la bimba cadde nel sonno piu profondo un altra volta “Quando mi dicevi delle urla in piena notte e dei tuoi sbalzi d'umore mi prendevi in giro?” chiese Sara avvicinandosi pericolosamente alla bionda “Ma io ho cambi d'umore improvvisi, per esempio adesso vorrei che tu mi portassi di sopra e.. insomma hai capito” disse Jessica avvicinando le sue labbra all'orecchio di Sara che sentì una scarica di adrenalina e di brividi percorrerle la schiena, prese la donna in braccio e come le era stato chiesto la portò di sopra, nella sua stanza, Sara la baciò con passione le loro lingue viaggiavano con piacere, Jessica mise le sue mani fredde sotto la magia di Sara per sfilargliela e lo stesso fece la mora.

 

Tutto fu interrotto dal campanello “Se è importante ripasseranno” disse Jessica continuando a baciare e spogliare Sara, ma l'ospite era insistente e cosi Jessica dovette scendere avvolgendosi un lenzuolo attorno al corpo mentre Sara ebbe il tempo di vestirsi, quando la bionda aprì la porta e vide sua madre diventò rossa e si trovò nella scena piu imbarazzante di sempre, perche come minimo la donna era li per l'articolo “Me lo vuoi spiegare questo?” disse con tono rabbioso mostrando a Jessica il giornale, Sara capì la situazione e optò per la scelta che a lei parve la migliore, lasciò un biglietto a Jessica nel comodino e uscì dalla porta sul retro. Non voleva lasciarla da sola ma pensò che quella situazione era troppo delicata per dei passi falsi.

 

"Christopher è morto meno di un anno fa, hai una bambina appena nata, e due figli piccoli.. Davvero avevi cosi tanto bisogno di fare sesso?" Disse Kate entrando in casa e sgridando sua figlia "Mi hai sempre cresciuta insegnandomi a seguire il mio cuore, Sara è una bellissima persona e per rispondere alla tua domanda no, non avevo bisogno di fare sesso, non avevo neanche bisogno di una spalla su cui piangere, non ho chiesto niente, volevo cavarmela da sola, ma lei c'era, era li, il suo cuore sentì il mio chiedere aiuto, non si è allontanata un attimo da me, anche quando le ho detto che aspettavo un bambino da Chris, lei era li.. Sarebbe stata li se io non l'avessi allontanata, ma la mia paura l'ha fatta stare male" disse Jessica con le lacrime “Dov'è lei? Di sopra? Il lenzuolo addosso scommetto che tu non te lo sia messo perche ti piace come ti sta” ringhiò la donna senza lasciare che Jessica rispondesse "Dici che ti è stata vicina quando invece so per certo che è stata in Europa per molti mesi, c'era anche quando era li? Tu hai bisogno di un uomo, lei non è giusta per te, lei non potrà mai essere Christopher, che stupida che sono stata, ecco perche lei era li il giorno della nascita della bambina, ecco perche i bambini parlano spesso di questa Sara, incredibile” disse Kate urlando e facendo svegliare la piccola che si era addormentata da poco, Jessica lanciò uno sguardo di fuoco a sua madre e andò nella cameretta per calmare Poppy, ma sua madre la seguì "Amavo Christopher, ma mi ha tradita, l'ha fatto.. Quindi non credo di aver bisogno di un uomo, perche se tutti gli uomini sono come lui ne faccio volentieri a meno." disse Jessica a bassa voce cercando di far smettere di piangere la bambina "Non permetterti di parlare cosi dell'uomo che hai sposato, al quale hai fatto delle promesse davanti a Dio" disse Kate cercando di convincere Jessica "Non avrei mai pensato di tradire Christopher, ma le promesse se non ricordo male recitavano FINCHE MORTE NON CI SEPARI, ed è successo, la morte me l'ha portato via, ma Sara era li, Sara non ha mai lasciato il mio fianco, non avevo bisogno di qualcuno che mi facesse dimenticare Chris e non avevo neanche bisogno di fare sesso." Disse Jessica piangendo a singhiozzi "Sai Jessica da te una cosa cosi non me la sarei mai aspettata, forse da tua sorella, ma non da te, tu sei sempre stata perfetta." Disse Kate con un tono duro e impassibile "mamma dici davvero?" Chiese Jessica asciugandosi gli occhi "Solo perche sto con una persona che tu non reputi esatta io non sarei piu perfetta?" continuò “Stai commettendo un errore, non pensi ai tuoi figli?” chiese Kate avvicinandosi al letto di Luke e prendendo tra le mani il suo pupazzo preferito "Ti sembrerà assurdo ma sono stati loro a spingermi verso di lei, sono stati loro a farmi capire quanto io fossi innamorata di Sara" Kate rimase allibita, non riusciva ad immaginare sua figlia con un altra donna "Innamorata? Ma ti senti quando parli? Non esiste questo tipo di amore" disse aggiungendo la quantità di rabbia su quella frase "Da quando si classifica l'amore?" chiese Jessica "Sai mi hai delusa, mi aspettavo comprensione da te, e invece non hai chiuso la porta in faccia a tua figlia, se è questo l'esempio che devono seguire i miei figli ne faccio a meno. Ti sei rivelata la persona che credevo non fossi, la amo e tu non puoi dirmi cosa devo fare e cosa no" disse Jessica invitando la madre ad uscire da casa sua “Jessica Brooke Capshaw, sappi che se deciderai di stare con lei, la porta di casa mia non sarà piu aperta per te” disse Kate prima di uscire dall'abitazione, Jessica scappò una lacrima e poi chiuse la porta in faccia a sua madre per sedersi sfinita sul divano.

 

Ma le sorprese non erano finite perche dall'altra parte della città ad aspettare Sara fuori da casa sua c'era sua madre, appena la vide Sara si pietrificò e rimase sorpresa da quanto fossero veloci gli aerei o di quanto fossero persuasivi i Ramirez. Quando la donna la vide accennò un piccolo sorriso e salutò la figlia che dopo aver aperto la invitò ad entrare

 

Mamma se non ho voluto dirtelo era perche tanto sapevo cosa avresti detto, anche papà l'avrebbe pensata come te, speravo che la notizia non arrivasse mai, sapevo che era impossibile ma ci speravo, volevo continuare ad avere lei e ad avere voi, siete la mia famiglia ma lei mamma, lei è tutto quello che ho sempre desiderato, lei ha qualcosa a cui non posso rinunciare, lei ha quel sorriso e loro hanno quel sorriso che mi fa stare bene. Credimi avrei voluto dirtelo, avrei voluto che sapessi di lei e di loro, ma non volevo perderti mamma, non volevo rinunciare a nessuna delle due" disse Sara piangendo "Venirlo a sapere da un giornale non è bello, soprattutto se sei un genitore, pensi sempre che tua figlia voglia renderti partecipe delle sue scelte, indipendentemente da quello che dirai tu, ma forse non è cosi" disse sua madre "Mamma lo so che ti sto deludendo, mi sono accontentata per troppo tempo di cose che non mi rendevano pienamente felice, lei lo fa, lei mi rende felice" continuò Sara asciugandosi gli occhi " Non devi neanche dirla una cosa del genere, tu non mi stai deludendo, è vero, forse non mi sarei mai immaginata di vederti con un altra donna, ma lo vedo, lo vedo quel sorriso e vedo anche quella luce negli occhi, una madre la riconosce la felicità, se lei ti rende felice non permetterò a nessuno di impedirti di stare con lei" concluse sua madre e Sara non poteva credere a quello che aveva appena sentito "c..cosa??" Chiese immaginando di aver capito male "quando me la presenterai?" Chiese lei sorridendo e Sara l'abbracciò all'improvviso trovandosi dentro ad un abbraccio che non si sarebbe mai immaginata di ricevere da sua madre "Ti piacerà" sussurrò Sara all'orecchio della madre ed entrambe sorrisero. Sara era grata a sua madre per quello che le aveva permesso.. Per Jessica avrebbe rinunciato alla famiglia ma averle entrambe vicine la faceva sentire forte e indistruttibile.

 

Non vedeva l'ora di dirlo alla sua donna, ma non si sarebbe mai aspettata che la situazione si fosse ribaltata.

**NUOVO CAPITOLO, CHE DIRE, NON C'E UN ATTIMO DI RESPIRO PER LE NOSTRE CALZONA, NEANCHE UN SECONDO, APPENA RISOLVOLO UN PROBLEMA SE NE PRESENTA UN ALTRO, CHE NE PENSATE DELLE REAZIONI DELLE RISPETTIVE MADRI? IO ADORO LA MAMMA DI SARA (NELLA MIA STORIA, PERCHE NELLA SERIE SECONDO ME SI è COMPORTATA ABBASTANZA MALE LA MADRE DI CALLIE, INSOMMA LEI NON HA FATTO NIENTE DI MALE) VOLUTO RIBALTARE I RUOLI, IL CARATTERE DELLA MAMMA DI ARIZONA L'HO MESSO NELLA MAMMA DI SARA MENTRE IL CARATTERE OSTILE DELLA MAMMA DI CALLIE L'HO MESSO IN KATE.. SPERO CHE VI SIA PIACUTO, POSTERO' PRESTO IL SEGUITO, PERCHE ADESSO SARA DEVE DARE LA BELLISSIMA NOTIZIA A JESSICA MENTRE JESSICA NON HA AFFATTO BUONE NOTIZIE.. INUTILE DIRE CHE MI PIACEREBBE LEGGERE VALANGHE DI RECENSIONI, E' CHIEDERE TORPPO? AHAHAH FORSE UN PO SI, COMUNQUE MI SEMBRA CHE QUASTA STORIA SIA ABBASTANZA SEGUITA, MI FA UN SACCO DI PIACERE.. CONTINUATE A SCRIVERMI.. BESOS:)
M♥

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Capitolo 17
*** Continueremo per sempre. ***


"Amore tu non hai idea di cosa è successo" disse Sara correndo da Jessica che invece non aveva una bella espressione "Mia madre vuole conoscerti, non c'è piu il problema non posso crederci.." disse Sara abbracciandola poi peró notó la sua espressione "Amore ma cos'hai? Sei stanca?" chiese Sara posandole le mani sulle spalle "Il problema non è sparito, mia madre mi ha vietato di stare con te se voglio entrare di nuovo in casa sua" disse Jessica iniziando a piangere "Jessica vedrai che cambierà idea, sei sua figlia non puo tagliare i rapporti cosi da un momento all'altro" disse Sara prendendola per mano per arrivare al divano "Tu non l'hai vista, non hai idea di cosa ci fosse nei suoi occhi. Disprezzo. Rabbia. Delusione. Capisci Sara io l'ho delusa, ho passato la mia vita a renderla orgogliosa di me, sono stata una studentessa modello, mi sono laureata, ho viaggiato perche voleva che vedessi il mondo, mi sono sposata e ho avuto dei figli.. Non ho mai fatto nulla di sbagliato. Ma adesso.." Disse Jessica asciugandosi il viso

 

Questa la ritieni una cosa sbagliata? Adesso?” chiese Sara forse temendo che Kate avesse fatto cambiare idea a Jessica “No, certo che no, ma lei si, lei pensa che questa relazione sia sbagliata” rispose la bionda "Lo so quanto tu tenga al suo giudizio ed è per questo che vorrei parlare con lei, solo per mostrarle la meravigliosa figlia che ha cresciuto e che cosa potrebbe perdersi se ti lasciasse andare.. Lasciami provare" disse Sara facendole alzare il viso con la mano "Lei non ti ascolterebbe, a lei non importa" disse tirando su con il naso "Io non credo, torno tra poco" disse Sara baciando velocemente Jessica e correndo fuori alla macchina prima che lei la fermasse.. Una decina di minuti era alla residenza Spielberg suonò e fu Sasha, la sorella di Jessica, ad aprire

 

"Scusa, permesso, posso parlare con tua madre?" chiese e la ragazza la guidò fino alla cucina dove c'era la donna intenta nella lettura accanto alla finestra, alzò lo sguardo e capí che Jessica forse aveva ragione, quegli occhi erano cosi simili ma cosi diversi, di ghiaccio

 

"Tu cosa ci fai in casa mia?" disse Kate alzandosi e sistemandosi gli occhiali tra i capelli "Volevo solo cercare di capire perche ha minacciato Jessica?" chiese Sara in tono totalmente tranquillo "Non ho minacciato Jessica" rispose lei in tono molto piu sfacciato "Le ha dato un ultimatum, che è la stessa cosa.. Minacciandola l'avrebbe portata a lasciare lei, dandole un ultimatum a lasciare me, ma forse è questo che lei voleva!" disse Sara incastrando i suoi occhi neri su quelli di ghiaccio "Non voglio che lei soffra" continuó la madre "Difficile da credere, solo dandole l'ultimatum la sta facendo soffrire" disse cercando di farle capire la situazione "Se tu non ci fossi stata tutto questo non sarebbe successo" urló Kate passando gli occhiali da una mano all'altra "Mi sta accusando di esserci stata quando lei non c'era? L'ho aiutata a superare un brutto periodo" disse Sara "Tu eri li per tuo interesse personale" disse Kate puntandole un dito contro

 

"Non osare parlarle cosi mamma" disse Jessica che era comparsa alle spalle di Sara "Non. Parlarle. Cosi. Lei non era li per suo interesse, lei era li per mio interesse, a lei interessavo io, per lei c'ero io li non una persona da conquistare. Lei c'era e tu no. Ha fatto svagare i bambini. Puoi scegliere la strada piu giusta accettandomi e vivendo con me questo meraviglioso sogno oppure puoi scegliere di lasciarmi andare. Qualunque sia la tua scelta la accetterò, ma non provare neanche a tentare di separarmi da lei" disse Jessica al limite delle lacrime, ma si vedeva che non voleva piangere "Vuole davvero rinunciare a lei? Questa donna è sua figlia, la bambina che lei ha cresciuto, dovrebbe essere orgogliosa della figlia che ha, chiunque lo sarebbe, questa donna è esattamente la donna che lei ha cresciuto, non la lasci andare, io se fossi in lei non lo farei, perdere una persona cosi sarebbe terribile, un terribile errore" disse Sara alternando lo sguardo con Jessica e sua madre "Sai cos'e stato un errore? Che lei si sia messa con te, e adesso fuori" quegli occhi si erano velati di lacrime, erano cambiati da prima "Chiamalo errore se vuoi, ma per me resterà sempre Sara, la ragazza di cui mi sono innamorata!" disse Jessica cercando di sorridere

 

"Se la farà stare meglio sarò io a fare il passo che lei ha imposto a sua figlia, sarò io a fare un passo indietro, la lascerò andare" disse Sara con le lacrime agli occhi "C..cosa significa? Vuoi andartene?" chiese Jessica sbiancando "Tu dicevi che non avresti permesso che per causa tua io mi separassi dalla mia famiglia, e anche io non voglio che tu ti separa dalla tua" dicendo questo Sara usci da quella casa, passò velocemente la mano sulla guancia per asciugare le lacrime.

Jessica rimase dentro e non poteva credere a quello che era successo, davvero non sapeva piu cosa fare, si appoggiò al muro e scivolò fino a terra in un pianto fatto di singhiozzi e respiri, sua madre le si avvicinò posandole una mano sulla spalla

 

"Non toccarmi, é tutta colpa tua" disse Jessica guardando sua madre negli occhi, Kate vide il ghiaccio, la rabbia e la delusione "Lei ha rinunciato a me per far si che io non rinunciassi a te, ti sembra un cosa ragionevole? Come fa una madre a chiedere questo?" disse Jessica continuando a piangere "Vedrai che passerà" disse accarezzandole la schiena "No. Nonono, non passerà, e sai perche? Perche io non permetterò che lei mi lasci, se vuoi odiarmi fallo, posso sopportarlo, ma non posso sopportare il fatto che lei se ne vada di nuovo" disse Jessica alzandosi in piedi "Ora vado mamma, mi mancherai" mentre si diresse verso la porta Kate la bloccò per il braccio "Non lasciarmi" disse facendo scendere la prima lacrima "Non mi hai dato altra scelta" scrollò il braccio dalla presa e portando con se Poppy usci e salí in machina, aveva bisogno di parlare con Sara..

 

La trovò a casa impegnata con Luke e Evie "Sara io e te dobbiamo parlare" disse Jessica con tono autoritario mettendo la piccola nella culla, Sara si alzò e andò vero il cortile "Cosa significa tutto questo?" chiese Jessica confusa "Significa che so quanto sia importante il rapporto con i propri genitori, e quindi non permetterò che tu litighi con tua madre per colpa mia, mi faccio da parte, ma avevo bisogno di un po di tempo con i bambini" disse iniziando a piangere "Sara non farlo, ti prego non lasciarmi, mia madre capirà, e se non lo farà non mi importa, ma io ho bisogno di te, io ti amo e una vita senza ti te mi terrorizza. Chi canterà le canzoni della buona notte ai bambini, chi gli preparerà le merendine, chi abbraccerò durante la notte? Capisci che senza di te la mia vita smetterebbe di essere vita?" disse Jessica con la voce rotta dal pianto "Non fare cosi, adesso senti di aver piu bisogno di me, ma quando sentirai di aver rinunciato alla tua famiglia per me cosa succederà? Io sarò solo la causa della tua sofferenza e credimi vederti soffrire è l'ultima cosa che vorrei, ha ragione tua madre, ti passerà.. Ci passerà!!" concluse Sara "Parleró di nuovo con lei,la convinceró, capirà che tu mi rendi migliore, mi fai sorridere mi rendi felice, una madre è questo che vuole per una figlia no? Lei dovrebbe volere questo per me, ho sempre pensato che lei volesse la mia felicità" disse Jessica voltando le spalle a Sara "Devi capire che non si aspettava tutto questo, e soprattutto a cosi poca distanza dalla morte di Christopher" disse Sara posando le sue mani sulle spalle della bionda "Ma è successo, non è colpa nostra e non possiamo sentirci in colpa, non posso sentirmi in colpa solo perche mi sono innamorata di te, questa non è una colpa" Sara non ce la faceva piu a vederla cosi, soffriva e lei non sapeva cosa fare, cosi le prese le mani "Io sono cosi innamorata di te e non voglio allontanarmi da te anzi vorrei averti al mio fianco per il resto della vita ma cosa possiamo fare?" chiese Sara costringendo Jessica a guardarla "Non so cosa fare so solo che finche saremo insieme tutto potrà essere risolto, quindi te lo chiedo ancora, puoi restare?" chiese lei facendosi scappare una lacrima "Se è quello che desideri lo faró" Jessica si alzó in punta di piedi per baciarla, un bacio piccolo e dolce, come a dire "continueremo per sempre"

 

"Ti amo Calliope" disse Jessica sorridendo e facendo sorridere Sara "Ti amo anche io Robbins" la bació di nuovo "Sistemeremo le cose non è vero?" Chiese Jessica, Sara annuì e la bació di nuovo per poi tornare dentro e sedersi insieme nel divano "Mamma, Luke mi rovina tutta la mia costruzione" piagnuccoló Evie, le due donne sorrisero, Sara si buttó su Luke e Jessica su Evie ed inizió una lotta all'insegna del solletico "L'ho bloccato, rinforzi rinforzi" disse Sara chiedendo aiuto alla sua compagna di squadra, Evie inizió a farle il solletico e lui non smetteva di ridere "Tutti contro la mamma" disse Luke guardando Jessica, cosi Sara e Evie si buttarono a bionda "Nonono, cosa fate? Sapete che soffro il solletico" i due bimbi la fecero stendere a terra e Sara coronò la cattura, si mise sopra di lei bloccandole le braccia sopra la testa "Bloccata" disse Sara, Jessica cambiò sguardo e usò quello a cui Sara non sapeva resistere, Sara si avvicinò alla bocca di Jessica per poi lasciarle le mani e allontanarsi dal suo viso, Jessica usò le mani per riportarla vicino e infine la baciò, entrambi i bimbi erano entusiasti della fine del gioco "Tu se tutto quello di cui ho bisogno" sussurrò Jessica all'orecchio, Sara sorrise e rispose con una serie di baci sul collo che fecero impazzire la bionda!
 

Tutto si bloccó quando suonó il campanello, nessuno delle due aspettava visite, fu Sara ad aprire la porta e rimase bloccata da cio che vide "Adesso vivi qui?" disse Kate guardandola dall'alto verso il basso, Sara la fece entrare "Jessica è in salone" disse per poi incamminarsi dietro di lei "Mamma" disse Jessica bloccandosi all'improvviso "Voglio parlarti, ma non davanti ai bambini" disse Kate con uno sguardo che tranquillizzò Sara, non sembrava piu arrabbiata, la bionda la seguì

 

"Credevo che mi avessi detto tutto, invece no?" chiese lei usando un tono un po distaccato e freddo "Jessica non parlarmi cosi, sono sempre tua madre" disse la donna addolcendo lo sguardo "Mamma, io sono stanca di litigare con te, quindi mi arrendo" disse lei sedendosi sulla poltroncina del giardino "Non mi piace Sara" disse Kate "Si questo l'avevo capito" concluse Jessica "Tu sei sempre stata una ragazza particolare, non avevi mai paura di niente, i salti nel buio erano all'ordine del giorno per te, ho imparato ad appoggiarti e ad aiutarti a rialzarti quando questi salti ti ferivano. Questo salto è stato improvviso e ammetto che faccio ancora fatica ad accettarlo ma io per te ci saró sempre, e spero che questa volta la felicità sia davvero arrivata nella tua vita, spero che Sara possa darti tutto quello di cui hai bisogno" disse Kate con le lacrime agli occhi, era una donna orgogliosa, una donna che faceva fatica a mostrarsi debole "Mamma" disse Jessica con le lacrime che ormai correvano una dietro l'altra sulle sue guancie, la abbracció e la donna ricambió piu forte che mai "Odio litigare con te, tu non hai idea di quanta paura io abbia avuto" disse Jessica all'orecchio della madre, Sara le spiava dalla finestra, e vederle abbracciate la sollevó e la fece sorridere.

 

Ora era tutto apposto, ora niente le fermava dal vivere per sempre insieme. Poco dopo entrarono e i bimbi dedicarono tutte le loro attenzioni alla nonna "ciao piccolini, come va a scuola?" chiese lei sedendosi con loro sul tappeto mentre Jessica raggiunse Sara sul divano "Tutto è perfetto ora" disse la bionda all'orecchio della sua ragazza "Lo è, te l'avevo detto, lei è tua madre, non poteva dimenticarsi di te da un momento all'altro" disse Sara baciandole la guancia anche se aveva voglia delle sue labbra, ma con la presenza di Kate non sarebbe stata una buona idea "tra poco è natale, e abbiamo una famiglia con cui festeggiare" disse Sara sorridendo e Jessica si fese conto che la festa era davvero vicina

 

"Vado a preparare la merenda, Sara vieni?" Sara la segui capendo subito che la merenda era solo una scusa, chiusero la porta e in pochi secondi Sara prese Jessica alzandola e facendola sedere sul tavolo, la bionda attorciglió le gambe sui fianchi di Sara e si baciarono "Ti amo" disse tra sospiri irregolari "Vorrei che fossimo sole in casa, vorrei poterti portare di sopra e stare in camera con te per tutta la notte" disse Sara baciandole il collo per poi tornare sulle labbra di Jessica "Facciamo questi panini con la cioccolata" continuò Sara staccandosi e voltandosi verso la dispensa "Credimi vorrei ma non riesco a fare nient altro che guardarti, sei praticamente perfetta" disse Jessica posando gli occhi su quelle forme fasciate dalla felpa della mora "Jessica concentrati, sui panini" disse Sara ridendo e Jessica finalmente rivolse lo sguardo alla dispensa.
 

"Evie, Luke è pronta la merenda, per i grandi invece c'e il caffe" disse Sara sorridendo per attirare l'attenzione di Kate, la donna si alzó e raggiunse le ragazze al tavolo "Sara, so che sei stata in Europa" disse Kate per uno spunto di conversazione, Jessica si stupì di solito sua madre non era mai la prima a cominciare una conversazione "Si sono stata in Italia, a Londra e poi ho vissuto a Parigi" disse Sara un po intimidita dagli occhi della madre di Jessica "Ah l'italia, quanti bei ricordi" disse Kate alzando gli occhi "L'hai conosciuto li Steven" disse Jessica sorridendo "Eravamo a Sorrento" disse la donna sognando ad occhi aperti "Ora devo andare" concluse la donna finendo in fretta il caffe, salutó i bambini, la figlia e infine con una stretta di mano salutó Sara

 

"Mi fa piacere che lei abbia cambiato idea, la ringrazio" disse Sara. La donna lasció la residenza e finalmente erano libere di baciarsi su qualsiasi posto in casa..

 

Preparano la cena e poi misero a letto i bambini. Poi caddero stanche sul divano "Credo sia stata la giornata piu difficile di sempre" disse Jessica tra le braccia di Sara "Ma è finita come volevamo, quindi ne è valsa la pena no?" rispose Sara posando la testa sulla spalla di Jessica "Si amore, è finita come volevamo, adesso siamo perfette"

 

"Vogliamo ricominciare da dove avevamo lasciato?" chiese Sara mettendosi a cavalcioni sulla bionda che sorrise e iniziò a baciarla "Perche sono cosi dipendente dalle tue labbra?" Chiese Sara continuando a baciarla con passione "Perche sono irresistibili" disse Jessica facendo ridere Sara. La mora la prese in braccio e salirono in camera, Jessica fu la prima a mettere le sue mani fredde sotto alla maglietta di Sara ma la mora la segui volentieri, le magliette cosi come i pantaloni volarono sul pavimento, Sara fece stendere la bionda sul letto e le baciò prima le labbra per poi passare al collo, ai seni e alla pancia.

 

Finirono stese, Jessica con la testa posata sul petto di Sara "Mi piace quello che ho" disse Sara baciando i capelli della bionda "Ma sono stanca di vivere qui" disse Sara e a quell'affermazione Jessica alzò lo sguardo "Non fraintendermi, voglio una casa nostra" concluse il discorso, suo viso di Jessica si aprí un sorriso super magico "Davvero? Siamo davvero arrivate qui?" Disse Jessca baciando le labbra rosse e carnose della mora "Siamo arrivate qui, ti amo e non desidero altro che avere una casa nostra" disse sorridendo a sua volta "Anche io la voglio una casa con te" concluse Jessica.

 

Quella notte alternarono baci, coccole e parole, e si addormentarono abbracciate.
Il problema di uscire allo scoperto era superato, erano felici, lo erano davvero, iniziavano a parlare di casa, di cose serie, come una vera famiglia. Non si conoscevano da molto, ma erano sicure che avrebbero avuto del tempo in futuro per conoscersi meglio, per scoprire ogni minimo particolare dell'altra. Ma era proprio quello il bello, scoprirsi piano piano, senza fretta.

 

"Mi accompagni a casa amore, ho bisogno di un paio di cose?" disse Sara baciandola mentre la bionda preparava la colazione "Portiamo i bimbi a scuola poi andiamo a prendere tutto quello che vuoi" disse Jessica e cosi fecero, portarono i bimbi a scuola e come promesso fecero tappa a casa di Sara "Oh cazzo" disse Sara vedendo nei gradini della sua casa una persona che non avrebbe dovuto essere li.

**PER CONCLUDERE LA SETTIMANA IN BELLEZZA, POSTO QUESTO CAPITOLO, HA UN FINALE ALLA SHONDA, SPERO CHE VI PIACCIA, MA CHE SORPATTUTTO VI INCURIOSISCA, LO SPERO DAVVERO, MI SONO DIVERTITA MOLTO A SCRIVERE IL CAPITOLO SUCCESSIVO, NON VOGLIO ANTICIPARVI TROPPO DICO SOLO CHE CALLIE NON CI VA LEGGERA.. AHAHAHAHAH.. BHE DAI CHE DIRE? VORREI LEGGERE LE VOSTRE RECENSIONI CHE SONO SICURA CHE ARRIVERANNO A FIUMI, VERO FIORELLINI? AHHAH, LASCIANDO DA PARTE GLI SCHERZI MI PIACEREBBE DAVVERO LEGGERE LE VOSTRE RECENSIONI... BESOS:)
M♥

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Capitolo 18
*** She is mine. ***


Jessica non capí la reazione, quella donna non le era di certo familiare, poi pensò che poteva essere la sorella di Sara, ma la mora le fece capire che non era cosi.
 

"Sara.." disse la donna appena la vide percorrere il vialetto, Jessica notò subito un fastidioso accento francese "Tu che cosa ci fai a casa mia?" chiese Sara con tomo freddo e distaccato "Sono venuta per te" disse la donna dai capelli neri e gli occhiali molto grandi, Jessica non ci mise molto a capire cosa avesse davanti agli occhi ma volle essere sicura

 

"Scusa, posso sapere chi sei?" chiese sempre con il sorriso nonostante non avesse per niente voglia di sorridere "Io sono Cloudette" disse ma a Jessica non bastava cosi guardò Sara che non la stava guardando negli occhi "Sta succedendo quello che penso che stia succedendo?" chiese Jessica con il nodo alla gola " Amore posso spiegarti" disse Sara prendendo Jessica per le spalle "NON TOCCARMI" ringhiò lei, tornò alla macchina e corse a casa, le lacrime le ofuscavano la vista, i singhiozzi non la lasciavano respirare ma arrivò a casa sana e salva, salí in camera e con fare rabbioso tolse le lenzuola impregnate del suo profumo, buttò tutto via, come a voler cancellare le prove della bellissima notte appena passata.
 

Sara rimase li con la donna francese "Ti rendi conto di cosa hai causato?" disse Sara arrabbiata piu che mai "Sei stata tu ad avermi fatta innamorare di te a Parigi, io ti amavo ma tu sei partita all'improvviso, non ti sei piu fatta sentire, i miei sentimenti non vanno a comando" disse la parigina "Sono partita perche la donna che amavo aveva bisogno di me, perche lei mi chiese di tornare.. Ah e la donna che amavo è esattamente quella che mi ha appena lasciato a piedi qui" disse Sara puntandole l'indice contro "Mi dicevi che il mio accento ti faceva venire i brividi, che Parigi ti faceva sentire diversa, che adoravi come i miei occhiali mi facessero gli occhi ancora piu grandi e verdi" disse la donna iniziando a piangere "Ero ubriaca, non avresti dovuto darmi ascolto, sono finita a letto con te solo una volta e mi sono pentita di quello che avevo fatto subito la mattina successiva, l'accento francese mi ha sempre affascinato, perche credi che non mi sia piu fatta sentire? Lo so non è carino da dire, ma non puoi mettere a confronto quello che c'e stato tra me e te e quello che c'e tra me e Jessica, io per lei sono tornata da Parigi, io per lei farei di tutto. Tu sei stata solo un'avventura di una notte e non ne parlai con lei perche non credevo che saresti stata cosi ingenua da ricomparire, ma mi sbagliavo, hai attraversato l'oceano per me, ma avresti dovuto capire che per me potevi anche rimanere a Parigi" disse Sara con tono arrabbiato e freddo, lei non era solita avere questi comportamenti, ma era troppo arrabbiata, era stupita.

 

Non ci credeva che quella donna avesse attraversato il mondo per un'avventura di una notte “Parigi non è Las Vegas” disse Cloudette avvicinandosi a Sara “Parigi è Parigi, ma quando si è ubriachi qualsiasi città si trasforma in Las Vegas” rispose Sara usando un tono sempre piu acido “A me dispiace che tu debba tornare a casa con questo rifiuto” continuò la mora lasciando l'altra ragazza sul vialetto, non poteva perdere Jessica, non adesso che avevano lottato per essere accettate dalla madre di lei.

 

Kate già odiava Sara, mancava solo l'avventura di una notte a Parigi e per lei sarebbe finita li. Prese quelle due cose che doveva prendere, ma non era piu sicura di doversele portare via, perche forse quella notte non avrebbe dormito da Jessica. Incredibile come la vita possa cambiare in un istante, incredibile come Callie abbia perso il controllo della sua felicità in un secondo. Tornò a casa da Jessica, la donna non c'era. Sara andò in cucina e attaccato al frigo c'era un post it con scritto “SEI UNA PERSONA ORRIBILE” quando lo lesse a Sara le crollò il mondo addosso, aveva bisogno di trovare Jessica per darle una spiegazione e soprattutto per avere una seconda opportunità. Non sapeva dove trovarla, ma sapeva benissimo che la bionda la voleva fuori di casa, anche perche sul divano c'era la valigia e la sua roba. Sara però non mollò cosi la presa, rimase li, perche prima o poi la donna sarebbe tornata, aspetto un po di ore, forse due, il tempo per Sara sembrava infinito, i primi ad entrare furono i bimbi che corsero in braccio a Sara

 

Mamma lei non è partita” disse Luke sorridendo tra le braccia della mora, Jessica inventò una bugia che raccontò ai bambini per giustificare il fatto che Sara non sarebbe piu stata li con loro, i loro sguardi si incrociarono, Sara capì la situazione, Jessica la voleva fuori da quella casa, e magari anche fuori al paese “Non sarebbe mai partita senza salutarci, vero mamma?” chiese Evie rivolgendosi a Sara “Certo che no piccoletta” disse la mora con le lacrime agli occhi “Perche piangi?” disse Luke cercando di sistemare la situazione, con la solita manina che asciugò la lacrima “Perchè non vorrei partire, non adesso” disse Sara iniziando a piangere “Allora non andare” concluse la bimba “A quanto pare non posso piu restare” disse Sara cercando di bloccare le lacrime e osservò Jessica che stava sistemando il salotto senza neanche guardarla, ma la stava ascoltando, stava cercando di trattenere le lacrime e anche la rabbia, perchè Sara le aveva mentito.

Ora devo andare piccoletti” disse Sara baciandoli entrambi prendendo poi la valigia e le sue cose, avevano lottato tanto per poi buttare tutto cosi, si asciugò una lacrima che Luke non vide e uscì da quella casa, piangendo sapendo di lasciar li una parte di lei.

 

Sara, credi di poter andare via cosi? Non credi di dovermi delle spiegazioni” disse Jessica correndo alla porta quando Sara fu gia quasi al cancello, la mora si voltò sorpresa da quella richiesta, infondo era stato scritto da lei il post it sul frigo “Pensavo che mi volessi fuori dalla tua vita all'istante” disse Sara un po alterata per come Jessica pensò subito a come dirlo ai bambini “Sarei io adesso quella che ha sbagliato?” chiese Jessica avvicinandosi a Sara “Prima di parlare con loro, potevi parlarne con me, non credi? Loro credevano di non trovarmi a casa! Si, ho sbagliato a non parlarti di Cloudette, lo ammetto ho sbagliato” disse Sara trasformando la rabbia in risentimento “Credevo di essere la prima, la prima in assoluto, ed era una cosa che mi piaceva, mi faceva sentire speciale” disse Jessica piangendo “Sono partita da qui amandoti e non ho mai smesso, ti prego devi credermi, quella notte mi sono ubriacata perche non riuscivo piu a sopportare la tua assenza, non ci sentivamo, non ci chiamavamo, per 7 mesi non ho sentito la tua voce, ero stanca di amarti senza averti accanto. Quella notte è andata cosi, ho bevuto troppo vino, e forse non solo questo, non ricordo, lei era al bar, forse piu ubriaca di me, o forse no, non ricordo neanche questo, iniziò a parlare e io risposi ai suoi flirt, poi è successo, non aspettai neanche la mattina successiva per tornarmene a casa, me ne andai in piena notte, capendo di aver fatto una cavolata. Io sentivo di averti tradito anche se non stavamo insieme, sentivo di aver sbagliato. Poi quando sono tornata tutto sembrava cosi perfetto che non ho detto niente, perche non pensavo che lei avrebbe attraversato l'oceano per una donna con cui ha passato solo una serata, è stato un gesto folle, e credimi lei è gia in viaggio per Parigi. Non sono stata dolce e gentile con lei, non lo sono stata perche mi aveva appena rovinato la vita, ti aveva fatta scappare, e soprattutto ti aveva fatta piangere” disse Sara senza piu fiato e al limite delle lacrime, Jessica cambiò espressione parecchie volte nel corso del racconto, sapeva che comunque loro due non stavano insieme al tempo di Parigi, ma avrebbe voluto che Sara glie l'avesse detto

 

Non è stata lei a farmi piangere, è stata la tua bugia. Tu sei stata la prima e avrei voluto esserlo anche per te” disse Jessica piangendo ma abbassando le difese “Non conta che tu sia la prima o la seconda, o la decima, io ti tratterò e ti ho sempre trattato come se tu fossi l'unica e la sola. Tutto il resto non dovrebbe contare” rispose Sara asciugandole una guancia

 

Ti avverto. Non mi piace che il lavandino resti sporco di dentrifricio. O che magari prendi qualcosa da bere dal frigo, senza sciaquare il bicchiere. La spesa la faremo insieme, anche se la lista la farò io. Non che voglia mettere in dubbio le tue doti di donna di casa, ma, sai, ho anni di esperienza sulle spalle. Però, semmai dovessi rimproverarti, per un dettaglio insignificante, perché magari non hai piegato bene il lenzuolo o perché hai sbagliato il gusto dello yogurt, tu non darmi retta. Tu sorridimi, come sai fare. Sorridimi e abbracciami. Fammi capire che andrà tutto bene, che le mie ansie sono stupide, che non ho bisogno di agitarmi tanto e ricordami di respirare. Prendimi le mani e pianta il tuo sguardo su di me. Sui miei occhi. E non importerà se abbasserò il viso per vergogna, tu non lasciarlo mai. Guardami e promettimi che farai tuoi i miei difetti, che non ti importa se parlo durante il sonno, o se, magari, lecco il cucchiaio dopo averlo immerso nel cioccolato, o occupo parte del tuo armadio per le mie cose. Guardami e promettimi che tornerai a casa dopo una lite, anche se avrò buttato fuori i tuoi panni dalla finestra; promettimi che il rumore dei tuoi abbracci sarà più forte di quello dei tuoni; promettimi che non sarai mai stanca di fare l’amore con me, che lotterai per non lasciarmi andare via, che mi terrai stretta anche quando ti prenderò a pugni. Guardami e promettimi che mi amerai sempre, senza anello, senza abito bianco, senza fiordalisi. Solo tu ed io. Guardami. E baciami” disse Jessica piangendo, Sara anche piangeva, si avvicinò alla bionda e le prese il viso con le mani e la baciò dolcemente come sempre “Ti amo, cosa posso farci?” chiese Jessica stringendosi a Sara “Basta che non mi prendi a pugni” disse Sara ridendo stringendo a se la biondina “Se staremo insieme per sempre credo che magari qualche pugno scapperà” rise Jessica a sua volta “Mi piace quel per sempre

 

Loro erano fatte per stare insieme. Non importavano i segreti o le bugie in un modo o nell'altro loro lo superavano. Non potevano mancare le litigate, ma si amavano e questo era quello che importava, perche se sei destinata a stare con una persona, possono mettersi tra te e lei una marea di ostacoli, ma si riesce sempre a trovare il modo di raggiungere l'altra, perche non si può vivere con un cuore a metà, e di solito si trova sempre il modo per raggiungere l'altra meta, non tanto per far sopravvivere te stessa, ma per cercare di salvare l'altra. Questo è l'amore, fare qualsiasi cosa, senza pensarci, senza ragionarci troppo su, solo per vedere nel viso dell'altra persona un sorriso. Sara viveva di quel sorriso, come viveva del blu dei suoi occhi e del biondo dei suoi capelli, lei viveva per Jessica. I problemi si risolsero tutti, alcuni facilmente alcuni erano piu complicati. A Jessica bastava che Sara le baciasse il collo, sussurrandole parole dolci, per dimenticarsi della ragione per cui avevano litigato, e a Sara bastava che Jessica sorridesse per terminare un litigio. Quando bastano queste piccole cose per ritornare felici, bhe non c'è piu niente da dire, può succedere qualunque cosa ma loro riusciranno sempre a uscirne piu forti di prima

 

Sapete mi sono innamorata di lei, paradossalmente, quando lei non era accanto a me, mi sono innamorata di lei quando era lontana, solo in quel momento capii che non potevo rinunciarci, che non potevo pensare che mi sarebbe passata. E non mi importava niente che mia madre non fosse d'accordo, non mi importava davvero, a me bastava lei, perche quando io la vedo li che sorride giocando con i miei figli, non posso far altro che ripetermi che tutte le scelte che ho fatto e le strade che ho deciso di percorrere erano quelle giuste, perche le scelte sbagliate non ci portano mai a qualcosa simile a quello che sto vivendo io. Quindi non spaventatevi quando vi rendete conto che non riuscite a vivere senza una persona, perche non deve farvi paura questa cosa, deve spingervi ad andarla a prendere, spingervi a non mollare finchè potrete affermare: LEI E' MIA..”

 

..Jessica l'albero ce lo fai fare tutto da soli? Abbiamo bisogno di una mano” disse Sara con Evie in braccio per farle attaccare le palline “Dai mamma..” urlò Luke dal salotto “Mi chiamano.. Ma ricordatevi, come è successo a noi, può succedere a chiunque, non fermatevi se il momento è buio, proseguite perche non potete mai sapere cosa vi riserva la vita”

*SIAMO ARRIVATI ALLA FINE DI QUESTA AVVENTURA FIRMATA CAPMIREZ, BHE CHE DIRE, SPERO CHE VI SIA PIACIUTA, L'HO FATTA FINIRE CON UN HAPPY ENDING, IO LI AMO I LIETO FINE, MI FANNO SORRIDERE E SPERARE, SPERO CHE FACCIANO SORRIDERE E SPERARE ANCHE VOI, MI PIACEREBBE LEGGERE I VOSTRI COMMENTI DATO CHE E' L'ULTIMO CAPITOLO, MAGARI DELLE IDEE GENERALI.. LETTORI SILENZIOSI NON SIATE TIMIDIII:) AHAHAH.. COMUNQUE CHIUSA UNA PORTA (questa FF) SI APRE UN PORTONE (prossima FF)..

COMING SOON

BESOS:)
M♥

 

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