Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch: Le Protettrici delle Perle

di Yume Kourine
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Umana o Sirena? ***
Capitolo 3: *** La forza del mio cuore ***
Capitolo 4: *** Il mio amore per te ***
Capitolo 5: *** Problemi e Incertezze ***
Capitolo 6: *** Dentro o Fuori? ***
Capitolo 7: *** Il potere del sorriso ***
Capitolo 8: *** Intermezzo 1: Non fallirò ***
Capitolo 9: *** Primi batticuori ***
Capitolo 10: *** Pericolo animali! ***
Capitolo 11: *** Primo amore per Anna ***
Capitolo 12: *** Nuovi incontri ***
Capitolo 13: *** Cerimonia del Passaggio ***
Capitolo 14: *** Poteri e segreti ***
Capitolo 15: *** Sfida! Takumi vs Kagumo ***
Capitolo 16: *** Intermezzo Due: Sara ***
Capitolo 17: *** A volte le cose non vanno per il verso giusto ***
Capitolo 18: *** Una notte alla Fiera ***
Capitolo 19: *** Serata Karaoke! ***
Capitolo 20: *** Nemiche, misteri e progetti ***
Capitolo 21: *** Intermezzo Tre: Anita e Gaito ***
Capitolo 22: *** Il concorso di bellezza ***
Capitolo 23: *** Festa a casa Alexandre ***
Capitolo 24: *** Si ricomincia a studiare! ***
Capitolo 25: *** Shock! ***
Capitolo 26: *** L'Arco di Nettuno ***
Capitolo 27: *** Il potere dell'amore ***
Capitolo 28: *** Uno spettacolo movimentato ***
Capitolo 29: *** Il Canto delle Principesse ***
Capitolo 30: *** Intermezzo Quattro: La Leggenda delle Custodi / A spasso nei Sogni! ***
Capitolo 31: *** A spasso nei sogni di Aria ***
Capitolo 32: *** FuoriStoria 1: Avventura negli Abissi! Il Cacciatore di Sirene (parte prima) ***
Capitolo 33: *** FuoriStoria 1: Avventura negli Abissi! Il Cacciatore di Sirene (parte seconda) ***
Capitolo 34: *** FuoriStoria 1: Avventura negli Abissi! Il Cacciatore di Sirene (parte terza) ***
Capitolo 35: *** La Magia del Natale! ***
Capitolo 36: *** Un Viaggio Straordinario ***
Capitolo 37: *** Mimy e la bambina ***
Capitolo 38: *** Serena e la bontà ***
Capitolo 39: *** Anita e la grinta ***
Capitolo 40: *** Alex e la paura ***
Capitolo 41: *** Anna e il vero amore ***
Capitolo 42: *** Himeka e la determinazione ***
Capitolo 43: *** Aria e il nemico ***
Capitolo 44: *** Intermezzo Cinque: Verso la fine di tutto ***
Capitolo 45: *** Una svolta inaspettata ***
Capitolo 46: *** La Decisione ***
Capitolo 47: *** Faccia a Faccia. Canto Arcobaleno ***
Capitolo 48: *** La Regina e il Pantalassa ***
Capitolo 49: *** È finita... Addio Custodi! ***
Capitolo 50: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


LE PROTETTRICI DELLE PERLE

Prologo

Hanon nuotava veloce come non mai e tra le mani stringeva un sacchetto prezioso che avrebbe difeso anche a costo della vita.

Alle calcagna aveva Izul, Maria e Eriru, che continuavano a sferrare attacchi “Non ci sfuggirai principessa!” disse Maria con tono freddo, proprio come la lama di ghiaccio che lanciò contro la principessa dalla pinna blu.

Hanon riuscì a schivare il colpo all'ultimo momento e, usando le sue ultime energie salì in superficie seminando le tre nemiche.

Intanto sulla terraferma una ragazza si stava dedicando alla colazione, a sua detta parte fondamentale della giornata.

“Aria smettila di ingozzarti!” non appena sentì la voce della madre la giovane sbuffò e le rispose con calma:

“Mamma, è il primo giorno di scuola! Ho bisogno di molta energia! E questa brioche è perfetta!”

“Ma è la terza che mangi! Poi ingrassi e non troverai mai un fidanzato!” disse la madre e di scatto sottrasse il piatto dalle mani della figlia. La ragazza si alzò di colpo e guardò la madre. Gli occhi grigi della quattordicenne sembravano essersi accesi di una fiamma intensa

“Tu non rovinerai mai la mia colazione! E poi a me non mi interessa avere un ragazzo!”

“Fai quello che vuoi! Comunque se non ti sbrighi perderai l'autobus!” disse la donna rimettendo il piatto sul tavolo La ragazza riprese il rito

“E' presto! Lo prenderò in perfetto orario!” disse sicura dopo essersi cacciata l'ultimo boccone del dolce in bocca. Appena scoccarono le sette prese la cartella e uscì. Mai avrebbe pensato di vedere quello che in quel momento attirò la sua attenzione e mutò il suo viso in un rosa pallido: l'autobus era appena partito “Cosa?!”guardò l'orario e infuriata iniziò a correre “Ma proprio oggi l'autobus doveva partire in anticipo?!” La ragazza decise di tagliare per la spiaggia e stanca per la lunga corsa riprese fiato e si mise ad osservare l'oceano. Aria osservava incantata: l'acqua era calma, dipinta di tutte le tonalità di azzurro, riuscìa a intravedere qualche pesce sfiorare gli scogli (cosa che facevano solo quando non c'era anima viva nella spiaggia) e su uno di questi si trovava una ragazza: era molto bella e aveva una coda bellissima

“Una cosa?!” La ragazza, che noi sappiamo che è Hanon, al sentire quel urlo si alzò e accortasi della presenza di Aria, si avvicinò a lei

“Ti prego devi aiutarmi!”

“Io? Ma cosa”

“Sono inseguita da tre creature malvagie!”

“Creature malvagie? Ma di cosa stai parlando? Anzi perché parlo con una sirena? Sto sognando?”

“Tieni questo sacchetto!” La sirena non le diede il tempo di realizzare la situazione e riprese a parlare, sembrava agitata “Nascondilo e portalo da Nikora, so che lavora in un hotel qui vicino”

“Cosa c'è nel sacchetto?”

“Non c'è tempo! Tieni!” e la sirena diede il sacchetto alla ragazza, che lo guardava confusa e stupita

“Scappa! Io le tengo a distanza!” e la creatura blu sparì nell'acqua. Aria rimase per un istante in silenzio e continuava a fissare il sacchetto. Poi si ricordò di essere in ritardo e, messo il tesoro nella borsa, riprese la sua folla corsa.

Hanon ormai era allo stremo e così si fermò e le tre Dark Lovers riuscirono ad immobilizzarla “Sei nostra principessa dalla perla blu! La tua amichetta dalla perla rosa ce la pagherà per averti aiutato a fuggire!” esultò Eriru. Hanon però sorrise: “Che hai da ridere?” disse Izul furiosa

“Non riuscirete nel vostro piano, e fra poco lo capirete!”

“Zitta, smorfiosa!” urlò Maria e poi ricoprì il corpo della sirena di una barriera di ghiaccio pungente.

“Maria perché l'hai fatto? Ora lui si arrabbierà!” si agitò Eriru cambiando personalità.

“Tranquilla, la barriera di ghiaccio si annullerà tra qualche ora. Forza torniamo a palazzo!” e le tre si diressero verso una meta sconosciuta.

Aria correva come una matta, era così veloce che appena vide una ragazza davanti a lei non riuscì a fermarsi e così andò a sbatterle contro.

“Scusami tanto! Oggi non è giornata!”

“No, è colpa mia, ero molto distratta!”

Aria dopo un attimo di esitazione si avvicinò e si accorse che la ragazza aveva la sua stessa divisa “Ma quindi tu frequenti la Takumi High School?”

“Sì, mi chiamo Anna e frequenterò la prima liceo, nella sezione B” disse con tono gentile. Era molto carina e abbastanza alta: aveva dei bellissimi capelli neri e i suoi occhi erano così luminosi che sembravano due smeraldi, il suo viso era dipinto da un sorriso splendente.

“Anche io!” le disse Aria mostrando contentezza “Quindi saremo compagne di classe! Che bello, ho conosciuto già una ragazza!”

“E' tardi dobbiamo andare!”

“Hai ragione! Presto!” E le due con grande velocità raggiunsero la classe. L'insegnante assegnò i posti e con grande gioia di Aria, le due si erano trovate vicine di banco.

Le ore passarono veloci lasciando posto all'intervallo. Durante questa piccola pausa le due si parlarono, finché la loro conversazione non venne interrotta da una ragazza dai capelli di un blu intenso: “Scusate se vi interrompo, ma voi sapete quando inizieranno i corsi pomeridiani?”

Anna prese la parola: “Non ancora, da quel che so inizieranno dal prossimo lunedì e si potrà scegliere tra canto, arte, recitazione e ballo. Se sei più sportiva invece ci sono pallavolo, pallacanestro, calcio e tennis da tavolo.”

“Wow Anna sei molto informata!” disse Aria stupita da quante cose la nuova amica sapesse

“Grazie mille! Che sbadata! Non mi sono ancora presentata: io sono Himeka Moon!”

“Piacere io sono Aria Kourine!”

“Ciao mi chiamo Anna Rod”

La campanella ruppe quella conversazione e così le ragazze furono costrette a tornare a sedersi. Himeka si trovava nel banco davanti a quello di Anna, cosa che rese molto felice le tre amiche.

Il professore rimase due ore a parlare del comportamento, dello studio e cose varie e Aria, per sfuggire a quelle noiose raccomandazioni, decise di scappare e così andò in bagno. La castana si specchiò e notò che una ragazzina era dalla finestra e guardava il giardino della scuola

“Cosa fai?” chiese Aria alla ragazza che per lo spavento fece un balzo:

“Scusa non volevo! Ma tu sei nella mia stessa classe! Sei... Cesarini Alessandra giusto?”

“Sì...” rispose quest'ultima con tono basso. Aria non potè fare a meno di notare che la compagna sembrava molto più grande: gli occhi erano color nocciola e i suoi capelli, anche questi marroni, erano morbidi e le arrivavano fino alle spalle. Aveva anche un fisico robusto, probabilmente era una ragazza molto sportiva, ed era molto alta per essere una quattordicenne. Aria notando della preoccupazione nella castana cercò di rendersi utile:

“C'è qualcosa che non va?”

“Ecco... io ho difficoltà nel relazionarmi con gli altri... e in più alcuni compagni li conosco e, sinceramente, non li sopporto”

“In effetti ci sono individui che non mi piacciono, però alcuni mi sembrano simpatici!”

“Tu dici?”

“Serve tempo!”

“Non credo che riuscirò a diventare amica di quelle oche...”

Aria ripensò a un gruppetto di tre ragazze e, anche se odiava dare etichette, le definì cocche di papà: avevano vestiti firmati, chili di trucco che le facevano apparire come dei clown e un atteggiamento di superiorità che a lei non piaceva per niente

“In effetti viene voglia di buttarle nel cestino. Intanto, se vuoi, possiamo diventare amiche noi! Anzi, tu sei nel banco dietro di me giusto? Possiamo parlarci senza problemi! E poi ti posso presentare due ragazze molto simpatiche! Vedrai che ti troverai!”

La castana sorrise e poi prese a parlare: ad Aria si accorse che la voce si era schiarita.

“Perché no? Va bene!” Poi si accorse che erano passati parecchi minuti “Accidenti è tardi! Presto torniamo in classe!” Alessandra prese per mano Aria e la trascinò fuori dal bagno.

Le due raggiunsero in fretta la classe e Alessandra si presentò a Himeka che ricambiò con uno dei suoi fantastici sorrisi. Le due fecero subito amicizia e Aria ne fu felice.

La giornata si concluse senza troppi disagi e il gruppo raggiunse la strada pronto per separarsi

“Allora ci vediamo domani a scuola! Ciao a tutte” e Himeka sparì nell'auto di suo padre; Alessandra invece abitava vicino alla scuola quindi tornò a piedi e Anna invece prese l'autobus insieme a Aria.

“A proposito!” urlò Aria attirando l'attenzione di tutti i presenti. “Per caso conosci un albergo vicino al mare?” Anna fu stupita di quella domanda ma fu lieta di poter essere aiuto alla amica “So che c'è un hotel che si chiama 'Pearl Piari' e si trova poco distante dalla spiaggia pubblica”

“Ok, allora io scendo lì”

“Perché?” chiese la ragazza curiosa

“Ehm... devo fare una cosa! Oh! Ecco la fermata! Ciao a domani!” e Aria scese di corsa e dopo aver salutato da fuori l'amica si diresse verso l'hotel. Era un edificio molto carino ma aveva l'aria di essere abbandonato poiché tutte le luci erano spente e non c'era anima viva dalla piscina e nei tavoli della terrazza.

Aria suonò il campanello e notando che la porta era aperta entrò. Sembrava non esserci nessuno. Ma si sbagliava.

Una rete cadde sulla giovane che iniziò a urlare e ad agitarsi.

“Credete sia un nemico?” la voce era matura e apparteneva ad una donna.

“Non lo so, ma il segnale arriva da lei! Quindi le perle sono nelle sue mani!” questa invece era più acuto, non sembrava affatto la voce di un essere umano. “Dobbiamo scoprire subito chi è questa ragazzina”

“E' una delle salvatrici” disse una voce da saggia “Salverà l'oceano”

 

 

 

 

 

Già, sono tornata.

Grazie ad alcune amiche e a esperienze accadutemi, ho capito che non posso fare a meno di scrivere. Forse non saranno storie meravigliose e non piaceranno, però è il mio mezzo di sfogo, mi aiuta tantissimo.

E così ho deciso di riprendere, anche se non potrò aggiornare regolarmente poiché mi trovo in una situazione piuttosto complicata e delicata.

La storia è stata (possiamo dire) sistemata e migliorata, perciò non è tanto diversa da quella originale. Potrei però cambiare qualche parte o aggiungere nuovi capitoli.

I guardiani del Cielo la riprenderò poi (la devo sistemare).

Cercherò di pubblicare un capitolo al giorno (salvo quando partirò)

Non voglio obbligarvi a recensire, però se avete qualche critica o consiglio per favore lasciate un commento perché voglio migliorare.

Grazie di cuore a coloro che mi hanno sostenuta in passato e che continuano a farlo. MI dispiace, dovrete sopportarmi ancora.

Buone Vacanze a Tutti!

Yume

*E alla fine siamo tornate... Forza! Riprendiamo l'avventura* nd Aria

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Capitolo 2
*** Umana o Sirena? ***


UMANA O SIRENA?
NON SONO PRONTA PER DIVENTARE L'EROINA DI UNA STORIA!

Aria si sentiva persa: cercava di liberarsi ma la rete era molto resistente e la teneva stretta. Ad un certo punto una donna dai capelli viola si avvicinò a lei. “Chi sei tu?”

“Mi chiamo Aria. Sto cercando Nikora per...”

“Come fai a conoscere il mio nome?” Era diventata ancora più sospettosa e fredda.

“Me lo ha detto una sirena” balbettò Aria in preda al panico.

“Una sirena? Chi era?” questa volta la voce arrivò da un piccolo pinguino blu

“Un pinguino parlante? Ma perché tutte a me?”

“Rispondi!” urlò Nikora

“Era una sirena tutta blu, il nome non lo so”

“Hanon!” esclamò Nikora.

“La principessa dell'oceano Atlantico del sud? Che ci faceva da queste parti?”

“Mi ha dato una cosa”

“Faccela vedere!” disse Nikora, sembrava avere ansia.

“Non riesco! Questa rete mi impedisce ogni movimento”

“Hippo liberala!” disse Nikora al pinguino che subito eseguì. Aria tentò di scappare ma venne bloccata dalla donna, che insistette sul farsi dare l'oggetto. Aria si arrese a quello sguardo e consegnò il sacchetto; la donna quando lo aprì scoppiò a piangere

“Va tutto bene?” chiese Aria

“Hippo! Avevi ragione! Ci sono ben cinque perle!”

“Cinque! Hanon è stata fantastica!”

“Mi volete spiegare cosa sta succedendo?” Aria era leggermente confusa.

“Ora puoi andartene!”

“Dopo tutta la fatica che ho fatto mi cacciate senza neanche darmi una spiegazione?” chiese offesa la castana.

“Nikora no!” Una donna vestita come una veggente si avvicinò e squadrò Aria dalla testa ai piedi “Lei è importante!”

“Ma cosa dici Madame Taki?”

“Se Hanon ha affidato le perle a questa fanciulla ci sarà un motivo”

“Ma non possiamo fidarci!”

“Nikora non devi fidarti di lei, ma di me!” Nikora si bloccò e successivamente guardò Aria; vinta dalle parole della anziana mollò la presa e così quella le strappò il sacchetto dalle mani e o riconsegnò ad Aria, che non capì.

“Tienile al sicuro! Adesso vai a casa e non raccontare nulla a nessuno. Tutto ti verrà spiegato a momento opportuno”

Aria, ancora confusa, corse via mentre Nikora e Hippo sembravano aver preso fuoco.

“Perché? Avevamo le perle!”

“E adesso ce l'ha quella ragazzina! Potrebbe perderle!”

“Quella ragazzina salverà l'oceano e la terra, basta aspettare” e Madame Taki si ritirò nella sua stanza sotto lo sguardo incredulo dei due.

 

Aria raggiunse in poco tempo casa sua e non si fermò neanche a salutare sua madre. Si buttò nel letto con il sacchetto ancora tra le mani. La sua curiosità iniziò ad aumentare, forse era l'inizio di qualcosa di grande.

“Chissà a cosa servono queste perle... Avranno qualche potere?” si disse mentre estrasse tre perle colorate.

Senza accorgersene era già arrivata l'ora di cena e, dopo aver nascosto il sacchetto sotto il cuscino, raggiunse la madre in cucina.

La ragazza si gustò una buona cenetta e una lunga conversazione con la madre, mentre in fondo all'oceano qualcuno aveva appena appreso una brutta notizia...

“Le perle! Mancano cinque perle!” urlò una ragazzina disperata agitandosi da una parte all'altra di una grande sala.

“Ma come? Non sono qui?” chiese Izul

“No! C'è solo la loro stupida custodia!”

Maria si avvicinò a Hanon e dopo aver puntato un cristallo di ghiaccio contro la gola, la minacciò: “Sei stata tu, vero? Dove le hai messe?”

“Ops, credo di averle perse nell'oceano mentre scappavo da voi” recitò lei soddisfatta.

“Piccola sciocca! Non mentire altrimenti..”

“Lascia perdere Maria” una voce maschile irruppe nella stanza e fermò la bionda “Credo di sapere che fine hanno fatto le perle” continuò il misterioso individuo “Gaito!” esclamarono tutte le Dark Lovers ormai rosse in volto. Il loro bel padrone si era fatto vivo, cosa che non accadeva spesso.

“Le hai consegnate a un tuo alleato, ti ho spiata”

“Cosa? Come diavolo hai fatto a spiarmi? Credevo di essermi allontanata abbastanza!”

Il ragazzo sorrise “Ho indovinato quindi?” Hanon si sentì una stupida e si morse il labbro per l'errore appena commesso. Gaito poi le accarezzò il volto ma la Principessa non si lasciò incantare e si agitò.

“Se credi di conquistare l'oceano ti sbagli di grosso! Adesso le perle sono al sicuro!”

“Non per molto” disse calmo Gaito e intonò una soave ninnananna che fece addormentare la sirena blu e, poco dopo, la fece immergere in una capsula affianco alle altre principesse.

“Andate sulla terra e trovate le perle!”

“Agli ordini!” e le quattro seguaci sparirono. Gaito si andò a sedere sul suo trono mentre una corrente fredda si espanse nella grande sala buia e silenziosa. Pensò alla persona che aveva appena ricevuto sia il sacchetto che un profondo odio dal principe del male.

Quella stessa persona intanto aveva finito di cenare e si era sdraiata sul letto: continuava a pensare al fatto accaduto qualche ora prima.

“Incredibile, le sirene esistono davvero... e chissà perché queste perle sono così importanti” la ragazza si addormentò con i tesori stretti tra le mani: i suoi sogni vedevano sirene, magie e pinguini parlanti.

Il secondo giorno di scuola arrivò in fretta e Aria raggiunse la sua nuova amica Anna che la aspettava sorridente e carica per affrontare la giornata.

“Anna! Aria!” urlò Himeka dal portone della scuola, le due ragazze la raggiunsero e decisero di salire prima in classe per poter parlare liberamente senza aver il disturbo delle antipatiche della classe: Miku, la più popolare (o almeno secondo lei) della classe, insieme alle sue schiave, come diceva Himeka, Sakura e Aki.

Dopo una breve conversazione Alessandra raggiunse la porta con il fiatone “Scusate il ritardo, la sveglia non ha suonato!”

“La classica scusa! Guarda che puoi dirlo che ti sei addormentata!” le ragazze si voltarono verso la voce: dall'ingresso stava un ragazzo alto dai capelli dorati e dagli occhi blu come l'oceano

“Non è affatto così! E chi sei tu se posso chiedere?” chiese Alessandra piuttosto offesa

Il ragazzo le si avvicinò e mostrò un sorriso divertito poi fece un lieve inchino: “Mi chiamo Markus, frequento la prima e sono nella classe C! Volevo conoscere qualcuno di questa sezione, e ho fatto bene dato che ho una bella ragazza di fronte!”

“C-cosa? Vattene via! Sbruffone!” urlò Alessandra rossa in volto

“Me ne vado, ma posso sapere il tuo nome? Mi stai simpatica!”

Mi chiamo Alessandra, soddisfatto?” gli rispose la castana.

“Alex è molto più carino! E corto! Bene a presto!” e scappò via.

Alessandra non era per niente stupita anzi la cosa la aveva resa felice.

“Niente male come ragazzo!” disse Aria dando una gomitata all'amica

“Hai già un ammiratore, Alex!” scherzò Himeka

“Himeka se ti prendo sei morta!” e le due iniziarono a rincorrersi per l'aula sotto lo sguardo divertito di Aria e Anna.

Il divertimento però si trasformò in agitazione per la giovane Kourine poiché si ritrovò un oggetto nella tasca: era la perla blu. Aria impallidì: non si preoccupò di come fosse finito lì il piccolo tesoro, ma piuttosto di quei tre tipi. Se l'avessero scoperta si sarebbe ritrovata in grossi guai.

Trascorsero le ore di lezione, che non pesarono affatto, e le ragazze, prima di salutarsi, si scambiarono i loro numeri di telefono.

Aria decise di tornare a piedi e così passò per la spiaggia. Il ricordo di quell'incontro era più vivo che mai e la quattordicenne si immaginò come una eroina di un manga pronta a salvare il mondo.

“Che sciocchezza...” pensò la castana “Non penso proprio che arrivi qualcuno e mi chieda...”

“AIUTO!” Un urlo si fece spazio tra la lunga distesa di sabbia.

Aria guardò verso il mare e vide una sirena dalla pinna blu apparire dal mare per poi sparire nel blu delle onde. "Ma cosa?" esclamò la giovane confusa. Si avvicinò verso la riva e le sembrò di vedere un'altra creatura che lanciava dei getti d'acqua contro la sirena. Dall'impatto si formò una grosso onda che colpì in pieno la castana e la trascinò a largo. Quando Aria si accorse di essere finita molto in profondità vide la sirena blu immobilizzata a casa del drago che la teneva in una forte stretta. Per fortuna la Creatura dai capelli rossi e le sue compagne non si accorsero della presenza di Aria che cercò di allontanarsi ma si ritrovò con i piedi immobilizzati a causa di alcune alghe.

Aria si rese conto che il gruppo stava minacciando la povera sirena ma le parole le sembravano incomprensibili.

"Cosa devo fare? Vorrei tanto aiutarla! Sto... perdendo fiato..." Aria chiuse gli occhi e in quel momento una luce blu la circondò e la ragazza subì una trasformazione. La creatura, che noi conosciamo con il nome di Izul, si accorse di quel bagliore e cercò di capire cosa stesse accadendo. Davanti a lei stava una sirena dalla pinna blu e dai lunghi e morbidi capelli castani che faceva fatica a stare a nuotare.

"Chi è questa pazza?" si chiese Izul.

Aria riprese conoscenza e prese profondi respiri.

"Cosa? Riesco a respirare?” si guardò le gambe, o meglio, le pinne “Sono una sirena?! Come è possibile?"

"Ascoltami attentamente..." queste furono le parole che attraversarono la mente della ragazza.

"Di chi è questa voce?" Aria venne di nuovo accecata da una forte luce e si trasformò nuovamente, solo che questa volta aveva le gambe e uno strano vestito: sul petto aveva un top color acquamarina con al centro una pietra simile alla sua perla, aveva una minigonna a balza di colore azzurro che si facevano più scuri partendo dal basso e indossava degli stivali chiari con tacco. Tra i capelli c'era una piccola conchiglia azzurra e ai polsi portava dei bracciali di seta azzurri tendente al bianco.

Poco dopo apparve un microfono azzurro con al centro la famosa perla “Incredibile! Mi sono trasformata di nuovo? Non sto capendo più niente!”si disse Aria confusa.

La voce si fece risentire e consigliò alla ragazza di cantare

“Cantare? Stiamo scherzando? Non sono capace! E poi conosco solo canzoni di campagna, non ci penso proprio!”

“Fallo! E' l'unico modo per salvare quella sirena!”

“Ma io..”

“Fidati della perla!”

Aria fissò per un attimo il microfono poi osservò la sirena urlare dal dolore e allora prese la decisione

“Va bene, ma cosa canto?”

“Segui le mie parole, prima però devi recitare la formula! L'istinto te la farà dire” “Cos... Magia della voce Pichi Pichi! Eh, cosa ho detto... “

“Segui le mie parole!”

“Ok... Sento nel cuore una melodia

che mi spinge a cantare, gridare, lottare

per il mare! Il mio mare:

gli uccelli giocano nel cielo azzurro

i pesci nuotano allegri

c'è speranza e amore nelle acque!

la vita nel mare non è mai stata così

MAGICA! (Tra colori vivaci, splendenti, nuoto nel blu!)

UNICA! (creature del male non potete sconfiggerla)

SPLENDIDA! (Un gioco di luci la rende speciale)

E' la vita del mare, vieni e provala anche tu!

(Magica, Unica, Splendida)

E' il mare che rende la vita MAGICA, UNICA, SPLENDIDA!

La vita di tutti noi!”

“Le mie orecchie! Che dolore”si disperò Maria

“Ritiriamoci!”suggerì Izul mentre Eriru criticava Aria “Ce la pagherai!” “Befana!” disse Yuri e le quattro sparirono.

“Wow! Non pensavo di avere una voce così bella! Modestia a parte, dico sul serio!”

“Grazie per avermi salvata!” la sirena si avvicinò e fece numerosi inchini, cosa che imbarazzò molto la giovane Aria.

“Figurati! Chiunque lo avrebbe fatto!”

“Ma non sei una principessa?”

“No, sono solo una povera ragazza a cui stanno capitando cose strane!”

“Ma il tuo potere è quello delle principesse! Vuol dire che hai tu le perle?”

Aria annuì e la sirena quasi scoppiò a piangere

“Forse l'oceano può ancora salvarsi!”

“Ma di cosa parli?”

“Qualche creatura malvagia ha creato scompiglio in tutti i regni e catturato tutte le principesse; e ora vuole usare i poteri delle perle per conquistare l'oceano e la terra! Ma se tu sei in possesso della perla, questo vuol dire che c'è ancora speranza!”

Aria sorrise imbarazzata: quindi era veramente diventata l'eroina di un'avventura? “Capisco... beh sarà meglio che tu vada al sicuro!”

“Senz'altro! Ti prego, aiutaci”

Aria rimase un attimo in silenzio e vedendo il viso preoccupato della sirena, sorrise e annuì

“Farò il possibile”

La sirena si allontanò, Aria intanto aveva riacquistato la forma di sirena e tornò in superficie. Dopo di che si appoggiò su uno scoglio, sperando di tornare umana ma non andò come lei sperava

“Ok, proviamo così: UMANA!” ma non accadde nulla. “E adesso cosa faccio?” Cominciò a recitare strane formule e iniziò a singhiozzare.

“Qualcuno mi aiuti!”

Qualcuno vide la scenata della sirena blu, e la cosa lo preoccupò molto

“Non mi dite che questa pazza è la sirena che dovrebbe impedire la conquista dell'oceano? Siamo fregati” disse Nikora con aria sconvolta

“Non ci voglio credere” questa volta a parlare fu Hippo.

L'avventura era appena iniziata! E Aria era molto preoccupata per quello che sarebbe accaduto in futuro.

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Capitolo 3
*** La forza del mio cuore ***


LA FORZA DEL MIO CUORE

PERCHÉ IN DUE TUTTO È PIÙ SEMPLICE

Aria era sorpresa e disperata: la prima perché era diventata una creatura magica, la seconda perché non riusciva a tornare umana.

Era ancora sullo scoglio e urlava strane formule come “Ritorno umana!” o “Annulla forma” ma non accadeva niente. Poi si mise a chiamare la voce che un attimo prima l'aveva aiutata ma non ricevette alcuna risposta.

Così, per far passare il tempo, la ragazza decise di farsi una nuotata. Si tuffò nel bellissimo mare blu e si rallegrò. Si era abituata alle pinne e la cosa le fece molto piacere: poteva nuotare libera senza neanche sforzarsi troppo, faceva acrobazie, comunicava con i pesci. “E' fantastico! Non ho mai provato una sensazione simile! E' come se stessi volando, ma con uno sfondo più magnifico” Infatti sotto di lei si trovavano conchiglie, alghe luminose, pesci di ogni forma e colore, e la luce creava effetti splendenti nell'acqua.

La ragazza tornò in superficie e appena si voltò vide uno spettacolo straordinario: il sole stava tramontando e dipingeva il cielo di arancione con lievi sfumature di rosa e gialli.

Rimase incantata fino all'addio del sole poi si diresse in fondo al mare dove si sdraiò su una pietra curva e liscia, sembrava un lettino. Lì si sdraiò e dopo aver ammirato la Luna pallida da dietro il velo d'acqua si addormentò dimenticandosi di ogni problema.

Dormì così profondamente che non si rese conto che l'alba arrivò presto. Sulla spiaggia nel frattempo qualcuno di nostra conoscenza stava passeggiando e sembrava essere al settimo cielo.

“Zia Akane sarà contenta dei fiori!” Anna passeggiava per la riva ed era diretta verso la casa della cara zia, che abitava non molto distante dalla spiaggia.

Notando la solitudine del posto, la ragazza si mise a cantare

“Nonostante le avversità

il mio cuore non si piegherà

La forza del mio cuore
Mi permetterà...”

La voce melodiosa della ragazza giunse alle orecchie di Aria, che si svegliò di soprassalto.

“Ma questa è Anna!” e la sirena salì in superficie e vide l'amica che danzava angelicamente mentre cantava con voce melodiosa e dolce.

“Anna! Anna!” chiamò la sirena dalla pinna blu, avvicinandosi alla riva spaventando la corvina.

“Chi sei tu?”

“Anna, devi credermi, ma io sono...”

“Come fai a sapere il mio nome?” chiese la ragazza spaventata mentre retrocedeva “Sono Aria! Aria Kourine! Non so come ma mi sono trasformata in sirena! Ti prego devi aiutarmi!”

La ragazza dai capelli neri si avvicinò e riconobbe nella bellissima sirena l'Aria allegra e gioiosa di due giorni prima.

“Sei veramente tu?”

“Sì, è bizzarro, non è vero?” disse ridendo la sirena dai capelli lunghi castani che le raccontò tutto, dall'incontro con la Principessa alla trasformazione

“Non puoi tornare normale?”

“Non so proprio come fare!!”

Anna guardò in basso e poi chiese all'amica non nascondendo preoccupazione e ansia

“Aria, perché mi hai raccontato tutto questo? Non dovrebbe essere un segreto?” “Io mi fido di te! Sei una grande ragazza! E poi siamo amiche!” disse Aria sorridendo.

Anna sorrise e abbracciò l'amica “Cosa posso fare?”

“Prima di tutto devi andare a casa mia e prendere le perle! E avvisare mia madre! Inventa una qualsiasi scusa! Poi devi portare qui Nikora, lavora al Pearl Piari. Lei di certo saprà cosa fare”

“Consideralo fatto!”

“Grazie! Mi dispiace non esserti di aiuto!”

“Non ti preoccupare! Lascia fare a me!” e dopo aver fatto l'occhiolino, Anna corse via.

Nel frattempo nelle profondità dell'Oceano, in un castello che aveva la capacità di avanzare lentamente un ragazzo stava rimproverando le sue serve.

“Avete fallito... Contro una ragazzina?”

“La sua voce ci ha tolte le energie!” si giustificò Izul “Non lo avevamo previsto!” “Capisco...” disse Gaito mentre oscillava a destra e a sinistra un bicchiere di vino rosso. “Izul!”

“Sì, mio signore” disse inchinandosi la rossa

“Cerca la sirena! Catturala e portala da me!”

“Sarà fatto!” e con un sorriso malvagio sparì.

Maria e Eriru se ne andarono dispiaciute e furiose per la scelta del loro padrone “Perché hai mandato quella strega? E' un'incapace!” disse sbattendo un piede per terra Yuri

“Tranquilla piccola, ho un lavoretto anche per te...”

“Davvero?” disse Yuri con gli occhi luccicanti

“Ma è un segreto fra me e te” disse il ragazzo facendo l'occhiolino alla verde, che arrossì.

Intanto Anna era riuscita ad impossessarsi del sacchetto e in poco tempo riuscì a trovare una scusa

“Aria ha dormito da me questa notte! Sono passata a prenderle i libri per poter studiare!”

“Quella sciagurata di una figlia! Appena torna vedi che punizione! Vorrei avere una figlia gentile e studiosa come te!”

“Non dica così signora! Aria è in gamba! Ora devo andare a presto!” e Anna uscì. Poi iniziò una corsa verso l'albergo e, dopo vari tentativi, riuscì a portare fuori Nikora e Hippo senza dar loro troppe spiegazioni.

Dopo una decina di minuti il trio arrivò e trovò Aria sdraiata su uno scoglio che prendeva il sole:

“Che diavolo stai facendo?” urlò Hippo spaventando la sirena blu

“Prendo il sole! Sono così bianca” gli rispose Aria guardando il braccio

“Non devi assolutamente farti vedere! Già non dovevi farlo neanche con questa ragazza!” disse Nikora arrabbiata

“Di Anna potete fidarvi! E' molto brava!”

Anna arrossì per quel complimento improvviso e Aria continuò gli elogi

“Sul serio! E poi hai una voce fantastica!”

Nikora ad un tratto prese il sacchetto dalle mani di Anna.

“Questo lo riprendiamo noi! Lo sapevo che non c'era da fidarsi di questa qui! Forza restituiscici la perla blu!”

Aria non riuscì a parlare che venne trascinata giù in mare da un serpente lungo e blu.

“Aria!” urlò Anna cercando di afferrare la mano dell'amica, ma invano.

Aria venne immobilizzata dal lungo serpente e un attimo dopo vide apparire davanti a sé una strana creatura dai capelli lunghi e rossi.

“Ti ho trovata finalmente! Ora verrai con me!” aveva una voce metallica e spaventosa

“Chi sei tu?”

“Non ti ricordi? Certo che sei veramente stupida” disse Izul massaggiandosi la fronte “Comunque...sono colei che ti porterà dal mio signore e riceverà la sua ammirazione!”

“Cosa? Lasciami andare!”

“No!” e scoppiò in una fredda risata mentre Aria cercava di liberarsi

“Voce di perla...” ma qualcosa coprì la sua bocca impedendole di parlare.

“Non ci casco come l'ultima volta!” disse Izul sorridendo malvagiamente.

Anna voleva aiutare la sua amica ma non sapeva come fare, mentre Nikora e Hippo assistevano impotenti alla scena da fuori

“Hippo che facciamo?”

“Non lo so! E' troppo forte per noi!” Anna rimase immobile e il tempo per lei si fermò

“Cosa faccio? Non ho poteri come lei! Non ce la farò mai!”

“Abbi fiducia fanciulla..” disse una voce dolce.

“Chi sei?”

“Non bisogna avere poteri magici per essere speciali... la vera forza sta nel cuore..”

“Ma io”

“Segui il tuo cuore giovane fanciulla...”

Anna capì allora cosa doveva fare e si buttò in acqua

“Cosa fai? E' troppo pericoloso” urlò Nikora, ma Anna non la ascoltò. Con difficoltà raggiunse l'amica e cercò di liberarla ma il respiro le mancava sempre più.

“Anna, no! Vattene via!” cercò di dire Aria, ma Anna insisteva, cosa che attirò l'attenzione di Izul “Stupida umana! Cosa credi di fare?” e le lanciò contro un altro serpente che la colpì in pieno petto, poi...

Nel sacchetto si accese una luce verde, che proveniva dalla perla del medesimo colore

“Che succede?” Nikora e Hippo osservarono stupiti quella scena, poi il tesoro sparì per poi trovarsi davanti ad Anna.

La ragazza venne circondata da una luce e in un attimo dopo si trasformò in sirena: aveva la coda di un verde scuro e i capelli si erano allungati di poco. “Cosa? Sono.. una sirena?”

“Hai trovato il coraggio! Ora invoca il potere della perla verde!” E Anna si voltò verso Aria e urlò “Voce di perla verde!” in pochi secondi avvenne la trasformazione: i capelli le si raccolsero in un elegante chignon e indossava un abito verde chiaro molto simile a quello di una ballerina, così come le graziose scarpette verdi. Sulla sua mano apparve un microfono verde e al centro splendeva la perla verde “Bene protettrice della perla verde! Segui il tuo cuore! “Sì, ora so quello che devo fare!

Nonostante le avversità
il mio cuore non si piegherà

La forza del mio cuore
Mi permetterà
di sconfiggere chi
il male
rappresenta
Il mio cuore è forte
La paura e il male
non lo piegheranno”

 

Izul durante la canzone sentì un forte dolore pervaderle il corpo e lo stesso accadde al serpente che teneva prigioniera Aria, la quale, in pochi secondi, si liberò e si trasformò in forma Idol.

“Sono così felice che anche tu abbia ricevuto questo straordinario potere! Carino il costume!”

“Tu dici?”

“Sì, è bellissimo!”

“Grazie Aria!”

“Guardate che sono ancora qui!” disse Izul nervosa, perché nessuno la notava mai?

“Forza Aria, cantiamo insieme!!” “Sì!”

“MAGIA D'AMORE PICHI!

L’arcobaleno è la mia scia

che navigo in cerca di quella montagna

di luce all’alba melodia mi portano indietro
ad un tempo passato.

Colori immersi nella scia
dell’arcobaleno che gioca nel cielo
il vento mi sospinge via,
raggiungo le onde dei sette mari!

Gli uccelli che volano alti nel cielo d'Oriente

la rotta è sicura quell'isola cela un tesoro

all'alba io vedrò le sette terre che

il destino vuole farmi trovare davvero

oh dolce melodia, sprigiona vita e

mi fai cantare forte un messaggio d'amore

Per sempre tu sarai in fondo all'anima così che

neanche il tempo ci può separare

oh dolce melodia, sprigioni vita e

mi fai cantare forte un messaggio d'amore

“Ti è piaciuta? Vuoi ascoltarla ancora?” chiese Aria con un sorriso innocente

“No grazie! E' abbastanza! Ma tornerò presto!” e la nemica sparì

Aria e Anna sorrisero soddisfatte e tornarono in superficie, dove Nikora e Hippo le raggiunsero increduli

“Avete talento ragazze! Vi ho sottovalutato, mi dispiace! Evidentemente siete destinate a essere le protettrici di queste perle” disse Nikora seguita da un Hippo che ripeteva scusa

“Per scusarci vi insegniamo come tornare normali!” e dopo una lunga spiegazione le due riuscirono a rivedere le loro gambe.

“Bene, ora direi che potete unirvi a noi! Seguiteci e vi spiegheremo tutto!” disse Hippo. Il pinguino si avviò verso l'hotel seguito da Nikora. Le due amiche si guardarono confuse e dopo un cenno li seguirono, non sapendo che il destino aveva riservato loro una sorpresa fantastica ma allo stesso tempo impegnativa.




ANGOLO DELL'AUTRICE
Buona Domenica a tutti! Prima di tutto ringrazio Marty_chan, Legendary_Fairy91 e Honomizu per aver recensito (ancora una volta) questo capitolo. E sono contenta di risentirvi, grazie mille!
Spero che il capitolo vi piaccia! Un caloroso abbraccio
Yume

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Capitolo 4
*** Il mio amore per te ***


IL MIO AMORE PER TE

Trasferimento!

 

“Che ne pensi?” chiese Aria spostandosi indietro una ciocca di capelli; sul suo viso non c'era il solito raggiante sorriso.

“È strano...” bisbigliò Anna mentre stringeva forte la cartella “insomma, strane creature che voglio conquistare l'Oceano. È strano”

Anna ritornò con la mente in quell'albergo così accogliente ma che nascondeva tanti segreti: le parole di Nikora erano impresse nella mente della giovane corvina che avanza lentamente seguita dall'amica Aria.

La cosa preoccupante era che il trio, Nikora, la donna veggente e il piccolo pinguino, non aveva dato spiegazioni troppo dettagliate: si sapeva solo che c'era una battaglia da affrontare e che le protagoniste erano proprio loro, due semplici quattordicenne.

L'arrivo improvviso di Himeka fece dissolvere ogni loro preoccupazione.

“Buongiorno ragazze! Oggi c'è educazione fisica! Non è fantastico?”

“C'è qualcosa di fantastico nel correre in un cortile?” chiese Aria con un tono scherzoso, cosa che attirò l'attenzione di Anna

«Come fa a nascondere la tristezza e la paura?»

“E' semplice cara Aria! E' molto più divertente che stare con un libro davanti! E poi non corriamo soltanto: ci sono la pallavolo, il salto in lungo e altre attività” Alessandra raggiunse il trio e con gentilezza salutò le amiche. Poi entrarono in classe, anche se dopo pochi minuti gli studenti si avviarono verso il campo all'esterno pronti per affrontare le dure sfide poste dal professore.

La lezione però si svolse anche con i ragazzi dell'altra sezione: la rivalità era molto evidente, ormai le classi facevano fatica a sopportarsi tra di loro nonostante fossero coetanei.

Alessandra rivide Markus, che sfidò la ragazza nella corsa, nel salto in lungo e lancio del peso.

Aria stava lontana sia dai suoi compagni dai rivali; faceva sempre fatica a relazionarsi con le altre persone, era stato già un miracolo riuscire a legare con Himeka e Alex.

Anna invece aveva appena finito di correre e così si andò a riposare, poco distante da lei stava Himeka che invece era seduta su una panchina e beveva dell'acqua fresca fino a quando un ragazzo non le si piazzò davanti, impedendo ai raggi del sole di colpire la blu.

“Sei stata molto veloce! Complimenti!”

La ragazzo alzò lo sguardo e con tono distaccato iniziò a parlare

“E tu saresti?”

“Che maleducato! Sono Hiroto! Hiroto Kazama!” disse il ragazzo mentre allungò la mano verso la ragazza in segno di saluto. Himeka però non la strinse, anzi si alzò di scatto e lo fulminò con lo sguardo

“Sei uno dell'altra sezione!” urlò al ragazzo

“Uno?” esclamò lui stupito per poi riprendere “E allora?”

“Non devo fidarmi di te! Potresti distrarmi dalla gara! Farmi qualche strano scherzo!”

“Ma che dici? Io volevo solo...”

“Non inventarti scuse!”

“Sai che ti dico, addio. Pensavo di aver trovato una nuova amica, invece ho conosciuto solo una antipatica bambina.” E si allontanò con le mani in tasca, lasciando Himeka soddisfatta... ma anche dispiaciuta. Era sempre stata una ragazza estroversa e sociale, ma quando si trattava di una sfida nulla le impediva di diventare aggressiva e determinata, soprattutto contro un rivale. Ma allora cos'era quel senso di colpa che appesantiva il suo cuore?

Le prove proseguirono e la giornata si concluse con ottimi voti nella sezione di Aria, Anna, Himeka e Alex, ma con splendidi voti nell'altra sezione; la cosa fece andare su tutte le furie i maschi della sezione B mentre le ragazze se ne fregavano altamente, tranne Himeka, che continuava a pensare al ragazzo dagli occhi rossi.


 

Aria raggiunse casa sua e, dopo aver preso fiato, si avvicinò a sua madre «Come faccio a dirglielo? Che cosa mi invento?»

Come poteva abbandonare la madre in un momento così difficile? Non riusciva a trovare le parole e la donna si accorse dello strano comportamento della figlia, così decise di parlarle.

“Ascolta Aria, devo dirti una cosa...”

“No ti prego! Io devo...”

“Aria, sei abbastanza grande... sai bene tuo padre è morto da sei anni”

Gli occhi della ragazza iniziarono a riempirsi di lacrime: era stata dura superare quel periodo, dopotutto era soltanto una bambina di sette anni, piccola e fragile. La madre poi era ancora più fragile e dopo qualche anno, ritrovò la felicità. Conobbe un uomo americano di nome Charles che riuscì a farle tornare il sorriso e la voglia di vivere.

“Mamma...”

“Fammi finire...” La donna si guardò un attimo le mani “Frequento Charles ormai da due anni, ci amiamo molto. Avrei dovuto dirtelo prima ma...”

Aria non riuscì a capire e la madre dopo aver ripreso fiato, finì il discorso

“Vuole che andiamo con lui in America, a vivere insieme. Mi ha trovato un lavoro adatto alle mie abilità. E vorrebbe che lo considerassi come il tuo nuovo padre. Per me sarebbe fantastico ma tu sei così esaltata di frequentare questo liceo e così ho preferito lasciar andare le cose. So che tieni molto a questa città... ”

Aria rimase paralizzata a causa dello stupore e della notizia; quella città era importante per lei e per i suoi ricordi. E la madre voleva che quei ricordi restassero in lei, rinunciando alla sua felicità che per tanti anni era stata soffocata.

“Aria, sei la mia unica figlia, tutto ciò che mi rimane di bello! Non voglio vederti triste per questo rifiuterò”

“No mamma” Aria finalmente riuscì a formulare frasi e a parlare

“Aria?”

“Non voglio che per causa mia tu debba soffrire! E' un'occasione che non si ripeterà! Parti pure!” Anche se stava sorridendo, dentro di lei sentiva una forte stretta: nel cuore sentiva che era la cosa migliore sia per la gioia che per la sicurezza della madre dato che Aria si era ritrovata in mezzo a un'avventura pericolosa, però l'idea di separarsi faceva male.

“Ma non posso lasciarti qua da sola!”

“Lo hai detto tu prima no? Sono grande! In più ci sono gli zii e le mie amiche. Non sarò mai da sola! Ti raggiungerò appena avrò finiti gli studi!”

La madre abbracciò forte la figlia e le due rimasero a parlare tutta la notte, finché la ragazza non si addormentò tra le braccia della madre.

Il weekend passò in fretta: i momenti di allegria durano sempre poco, era questo che pensò Aria in quel momento mentre vide la madre allontanarsi con il suo vestito preferito, di un rosa confetto decorato da fiori tropicali, e il ticchettio dei tacchi che rimbombava sull'asfalto. Poco prima madre e figlia si erano abbracciate tante volte, ora erano diventate due estranee. Una partiva verso un futuro e una vita più rosei, l'altra rimaneva per restare legata a un passato così difficile da dimenticare.

“Per oggi puoi anche non andare a scuola, ma vedi non combinare guai!” Le aveva detto prima di partire e la figlia decise di approfittarne per trasferirsi. Dopo aver visto l'areo partire, si diresse verso casa sua per prendere le valigie.

In un'oretta raggiunse il Pearl Piari: l'edificio era diventato improvvisamente familiare e caloroso.

“Hai fatto presto! Come hai trovato la scusa?” chiese Hippo

“Circostanze favorevoli” gli rispose la ragazza sorridendo e corse al piano di sopra per trovare la camera.

Scelse una stanza dalla parete azzurra, molto spaziosa e con un balcone che si affacciava sul mare.

Sistemò i poster, i peluche a forma di delfino, il computer e la piccola vasca dove nuotava Kike, il suo pesciolino verde-acqua con sfumature azzurre, e dagli occhietti grandi e color nocciola.

Qualche ora dopo arrivò Anna: sembrava preoccupata per il fatto che la compagna non fosse venuta a scuola.

“Anna, che bello veder... urca quante valigie!” disse Aria stupita.

“Dato che i miei genitori sono sempre indaffarati è stato facile, ma come condizione dovevo portarmi tutti i libri per impegnarmi nello studio!”

“Non dirmi che ci sono solo libri?!”

“No, ci sono anche i miei vestiti, i miei oggetti personali, e tante altre cose... e poi” Anna fece uscire da una gabbia un meraviglioso gattino dal pelo bianco e lucido, che sorrideva alla ragazza castana.

“Che tenero!” disse Aria mentre accarezzava la testa del piccolo “Come si chiama?”

“Kiko” rispose Anna felice, mentre Kiko faceva le fusa.

Le due corsero di sopra esaltate e Aria diede una mano all'amica a sistemare le cose nella stanza color arancione. Tra risate e sistemazioni le due passarono piacevolmente un fantastico pomeriggio, al contrario di una certa creatura...

“Izul, come hai fatto a fallire...” Gaito stava per perdere la pazienza mentre la donna inchinata continuava a scusarsi

“Se n'è aggiunta un'altra!”

“Almeno hai visto chi era?”

“No, la perla ha creato una forte luce che ha rimosso la sua identità ma so che è un'umana!”

“Umana?” chiese Gaito stupito.

“Sì, e presumo anche la mocciosa che tiene la perla blu”

“Quelle ragazzine...”

“Mi lasci riprovare!” supplicò Izul.

“No! Eriru! Provaci tu! Spero che tu non mi deluda!”

“Non si preoccupi! Ho un asso nella manica!” e la ragazza dalle numerose treccine sparì nel buio, mentre Izul si morse il labbro per la rabbia.


 

Himeka stava passeggiando sul molo e la sua testa era immersa in mille pensieri: non riusciva a togliersi dalla testa Hiroto e il suo dispiacere.

“Forse ho sbagliato a trattarlo così..” e si fermò a fissare il paesaggio: il mare creava onde alte, infatti i surfisti si allenavano e tra questi vi era il ragazzo centro delle attenzioni della blu.

Il ragazzo cavalcava le onde con abilità ma anche eleganza, Himeka rimase a guardarlo per molto tempo, era rimasta affascinata. Ma ad un certo punto una freccia nera fece sballare la tavola del ragazzo che cadde in acqua senza più riemergere. Himeka dopo aver assistito alla scena corse verso la riva sperando di trovare il ragazzo, ma di lui non vi era traccia.

Una figura apparve tra le onde e sembrava divertirsi

“Bene mocciose, vediamo cosa succede se attacco la vostra adorata spiaggia! Frecce nere!” e con un gesto della mano creò numerose frecce che si scagliarono verso la riva: alcune colpirono la spiaggia, facendo fuggire le persone; altre invece colpirono il mare creando onde altissime, che se fossero aumentate di numero, avrebbero colpito le abitazioni vicino alla riva.

Fortunatamente Aria e Anna si precipitarono alla spiaggia appena in tempo, questo grazie al potere di Madame Taki (o forse solo perché la donna aveva appreso la notizia dal telegiornale); dopo un tuffo si trasformano in cantanti e raggiunsero la strana creatura che batteva le mani come soddisfatta.

“Tu sei una delle cattive che ci rovinano le giornate!” le urlò Aria.

“Mi presento, mi chiamo Eriru! E oggi assaporerete la sconfitta!” disse Eriru cambiando umore “Frecce Nere!” e scagliò contro le due molte frecce che impedivano alle ragazze di trasformarsi

“Che facciamo?” chiese Anna, che per un soffio non venne colpita dalla punta di una freccia

“Non lo so! Aiuto!” disse Aria muovendosi come una pazza

“Che strana danza!” disse Eriru e scoppiò a ridere.

Intanto Himeka riuscì a trovare Hiroto, era a largo con il viso quasi nascosto dalle onde: se fosse rimasto ancora un po' in acqua sarebbe annegato di sicuro, così Himeka si avvicinò ma si accorse che una freccia si stava dirigendo verso di lui

No!” la giovane si buttò in acqua e poi si mise davanti al ragazzo per proteggerlo dall'impatto, ma l'arma non colpì la ragazza. Una figura le apparve davanti ma riuscì a capire chi fosse a causa di una forte luce che la avvolgeva

“Il tuo amore verso questo giovane mi ha fatto capire che sei speciale” e un attimo dopo apparve una perla rosa, che finì nelle mani di Himeka che in un attimo si trasformò in sirena. I capelli erano diventati biondi e la sua coda brillava di un rosa acceso. Nonostante fosse stupita della trasformazione la ragazza non perse tempo e portò Hiroto fuori dall'acqua.

“Presto! Le tue alleate sono in difficoltà” riprese a parlare la voce

“Cosa devo fare?” chiese la giovane, pronta per affrontare la sfida.


 

“Siete mie!” e Eriru chiamò a sé alcune alghe velenose che immobilizzarono le due: a causa del veleno le cantanti persero la capacità di movimento, cosa che diede piacere a Eriru, finché ad un tratto un voce non si espanse.

Il mare riscalda ogni cuore
di ogni piccolo essere
Il mare ha un solo cuore
ma più dividerlo in mille pezzi solo per te!
Se lo vuoi..
Dovrai meritarlo!
Con un pizzico di generosità
ti salverà!
Il cuore del mare
batte solo per te!
E questo gesto
ci salverà dall'oscurità!”

“Da dove viene questa voce.. è fastidiosa!” e la creatura vide una cantante dai capelli biondi lunghi che indossava un top bianco color latte e portava una lunga gonna a strati rosa e bianco; aveva degli stivali graziosi rosa e i guanti brillavano di un bianco splendente, così come il microfono rosa con la perla del medesimo colore al centro.

“Piacere, sono la custode della perla rosa! E sono qui per liberare le mie amiche!” disse lei facendole l'occhiolino.

Infatti le alghe si erano dissolte liberando Aria e Anna che si avvicinarono alla ragazza

“Ma chi sei tu?”

“Ve lo spiego dopo! Forza cantiamo e sconfiggiamo questa pazza dai capelli buffi!” “Come mi hai chiam...”

“MAGIA DELLA VOCE PICHI PICHI!

L'arcobaleno è la mia scia
che navigo in cerca
di quella montagna
di luce all'alba melodia
mi portano indietro
ad un tempo passato
colori immersi nella scia dell'arcobaleno
che gioca nel cielo
il vento mi sospinge via
raggiungo le onde...
dei sette mari!
Gli uccelli che volano alti nel cielo d'oriente..
la rotta è sicura
quell'isola c'era un tesoro
All'alba io vedrò
le sette terre che
il destino vuole farmi trovare davvero
oh dolce melodia sprigioni vita e
mi fai cantare forte un messaggio d'amore
Per sempre tu sarai,in fondo all'anima,
così che neanche il tempo ci può separare!
Oh dolce melodia,sprigioni vita e,
mi fai cantare forte un messaggio d'amore “

MAGIA D'AMORE PICHI!” Conclusero le ragazze in coro.

“Ti è piaciuta? Vuoi ascoltarla ancora?” chiese Aria facendo l'occhiolino.

“Me la pagherete statene certe!” e sparì, così come il mare grosso e le frecce.

“Ora puoi dirci chi sei?” chiese la prudente Anna.

“Mi chiamo Himeka!”

”Himeka?” esclamarono Aria e Anna

“Perché? Mi conoscete?”

“Siamo Aria e Anna!” disse la verde, scatenando la gioia della cantante in rosa

“Davvero? Sono felice...” Poi però si ricordò di Hiroto e così si allontanò, prima però avvisò le amiche “Devo andare! Ci vediamo alla spiaggia tra poco” e sparì lasciando le due stupite.

Himeka raggiunse la terra in forma di sirena e si avvicinò a Hiroto

“Apri gli occhi ti prego!” Ma il ragazzo no dava segni di vita, così la ragazza fece la respirazione bocca a bocca, cosa che la fece arrossire molto.

Il ragazzo perse acqua dalla bocca e aprì gli occhi e vide una bellissima fanciulla che dai suoi occhi blu lucenti stava perdendo molte lacrime

“Chi. Sei?” poi si alzò e vide la coda e sorpreso urlò

“Una siren..” Himeka mise un dito sulla sua bocca facendolo tacere e poi con un bacio sulla guancia gli sussurrò

“Non dirlo a nessuno ti prego” e la giovane si tuffò in mare lasciando un Hiroto rosso in volto sulla spiaggia.

Himeka raggiunse le amiche e dopo aver appreso la formula per tornare normale, fece riapparire la gambe.

“Abbiamo una nuova alleata che bello!” esultò Aria

“Sappi Himeka che il mare è in pericolo e c'è bisogno di te.” iniziò Anna seria mentre Himeka ascoltava con attenzione “Devi venire con noi, ti spiegheremo tutto. So che è dura e difficile da credere, ma devi fidarti.” spiegò seria Anna, Himeka fece un cenno e dopo un lungo sorriso disse “Sono dei vostri!”


 





Ecco il terzo capitolo! Ho modificato un po' di parti perché la versione vecchia era abbastanza banale.
Spero vi piaccia! Manca solo un giorno alla fine della scuola! YUPPIE! :D
Così avremo tempo per rilassarci, andare al mare e divertirci! E soprattutto a dedicarci a questa storia!
Bene, un bacione a tutti! Ringrazio chi segue questa storia e chi la recensisce (Le mie seguaci <3)
Ciao!
Yume

 


 

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Capitolo 5
*** Problemi e Incertezze ***


PROBLEMI E INCERTEZZE

Perché delle eroine dovrebbero lavorare?

Himeka ci aveva impiegato più del previsto a trasferirsi nell'hotel; i suoi genitori erano un po' riluttanti all'idea ma dopo tre lunghi giorni la blu riuscì a convincerli e a raggiungere le due amiche:si stabilì nella stanza rosa dalle pareti color fiori di melo. Ovviamente aveva con sé tutti gli oggetti personali e un dolcissimo gatto di nome Myo.

Aria al vedere tutti quei gatti si era preoccupata per il suo pesciolino, ma fortunatamente né Kiko né Myo sembravano odiare i pesci.

Le tre ragazze passavano i pomeriggi al Pearl Piari ed ognuna in modo diverso: Himeka si abbuffava dei dolci di Nikora, che incominciò a provare simpatia per la custode della perla rosa; Anna invece leggeva i libri oppure si chiudeva in camera e danzava, mentre Aria ascoltava la musica o stava ad ammirare il cielo.

Tutto sembrava scorrere tranquillo finché un sabato...

“Cosa? Lavorare? E perché dovremmo?” chiese Aria, stupita dall'ordine della ragazza dai capelli viola

“Perché ora siamo in sei e per vivere abbiamo bisogno di soldi! Quindi ora voi ci darete una mano!”

“Ma è ingiusto!” disse Aria quasi con le lacrime agli occhi

“Sarà divertente! E poi ho sempre sognato di lavorare in un hotel!”

“Questo è lo spirito Himeka!”

“Potrei imparare qualcosa di più, per me va bene!”

“Bravissima Anna!”

“E va bene, a quanto pare non ho scelta!”

“Aria, devi sempre sbuffare?”

“Cosa? Scusa perché mi tratti sempre male?”

“Perché sì!”

“Tanto lo so! Tratti bene Himeka perché ha la perla rosa, quella del tuo regno, mentre Anna perché è molto brava! Fai i favoritismi!”

“Non è vero!” disse rossa in volto la donna

“Non è il momento di litigare!” disse Anna mettendosi in mezzo tra le due. La porta dell'hotel si aprì ed entrò un uomo accompagnato dalla moglie e da tre bambini e il gruppo si avviò verso la reception. Himeka si catapultò pronta ad accoglierlo.

“Benvenuti! Desiderate una stanza per cinque persone?”

“Sì , vorremmo rimanere per tre giorni”

“Nessun problema! Mi faccia vedere i documenti per favore!” Himeka se la stava cavando bene cosa che fece felice Nikora.

Verso sera l'albergo aveva sì e no venti ospiti e perciò la cena fu piena di ordinazioni e di intrattenimenti. Le ragazze andarono a letto distrutte, sperando che una giornata così non capitasse più.

Anche se non erano in tanti, i clienti avevano sempre richieste esagerate.

 

 

“Eriru, mi deludi anche tu?”

“Mio signore, chiedo perdono, ma se ne stanno aggiungendo...”

Gaito era stanco di sentire la solita scusa, sapeva che presto avrebbe perso la pazienza.

“Mio signore lasci fare a me, ho un piano che di sicuro non fallirà”

“Bene Maria mi fido di te” La ragazza bionda arrossì al vedere che il suo padrone la fissava con sguardo magnetico e un sorriso malvagio ma allo stesso tempo affascinante.

Intanto il week-end passò e le ragazze si ritrovarono ad andare a scuola ma con un ritardo spaventoso.

“La sveglia non ha suonato! Aria cosa hai combinato?” Anna aveva già col fiatone

“Io? Io non ho fatto nulla! Non era Himeka quella che doveva impostarla?” disse la castana fulminando con la sguardo l'amica che, per cambiare discorso, vide Alessandra e la indicò

“Guardate c'è Alex! raggiungiamola!”

Le tre colsero di sorpresa la mora, poi di corsa entrarono in classe un secondo prima del suono della campanella. Con grande sorpresa e dispiacere le ragazze notarono che i posti erano stati cambiati. Aria si ritrovò affianco Daisuke Koichimara, il più bello della classe, Himeka davanti a Kaito e con suo grande piacere vicino alla finestra mentre Alessandra si sentì invadere da una grande aura negativa: come vicina aveva Miku. Tra le due nacque subito un odio profondo, che si fece sentire durante le ore: ma la goccia che fece traboccare il vaso cadde nella quinta ora:

“Non capisco come facciano quelle tre a essere così felici, sono così sfigate! Avete notato come si comportano?” Alessandra scoppiò e si alzò dalla sedia con rabbia

“Come ti premetti di trattare così le mie amiche? Sei solo un bisbetica biscia! Lurida, schifosa e..”

“Alex” la chiamò Himeka. La mora notò che tutti la stavano fissando e che il professore era davanti a lei con aria minacciosa

“Cesarini! Chi le ha insegnato ad urlare durante le lezioni? Oggi rimarrà in punizione fino alle sette! Credo che le bidelle abbiano bisogno di una mano per mettere in ordine il magazzino!” e l'uomo si riavviò verso la cattedra, ma Alex sentì ancora bisbigliare Miku all'amica

“Ecco qual è il loro posto, tra la sporcizia!” Alex calpestò il piede della ragazza e ritornò a sedere. L'ora si concluse con un discorso sul mare e i ragazzi abbandonarono subito l'aula, tutti tranne Aria, Anna, Himeka e Alex che si stava avviando verso l'aula delle punizioni.

“Ci dispiace tanto! Se vuoi rimaniamo con te!”

“Aria non possiamo! Abbiamo quell'impegno!” le disse Himeka dando un evidente caricatura alla fine.

“Ma..”

“Himeka ha ragione, dobbiamo andare! Alex ci dispiace molto” e le due trascinarono via la castana che guardava triste Alex.

La ragazza dopo aver sistemato le ultime cose riprese fiato e si accorse che mancavano trenta minuti alla fine della punizione; si sedette sul suo banco e rimase ad ammirare il tramonto

“Alex in punizione? Non ci posso credere!”Alex si voltò e vide arrivare Markus con il suo solito viso allegro. Il bel biondo si avvicinò alla ragazza e riprese il discorso senza però perdere il sorriso

“Cosa hai combinato?”

“Diciamo che non sopporto le oche”

“E' diventato illegale? Beh, ti faccio un po' di compagnia se non ti dispiace” “Non preferiresti tornare a casa? Insomma è tardi!”

“No, mi piace stare con te” disse il ragazzo

“Ma se mi conosci solo da due settimane!”

“Lo so, ma dentro di me sento che sei una persona speciale e diversa dalle altre! Sto bene in tua compagnia!” Alex rimase stupita dalla frase del ragazzo e ritornò a fissare il tramonto

“Ti piace il tramonto?”

“Sì, i suoi colori, la sua atmosfera... è magica! Sopratutto quando è a contatto con l'acqua!” disse Alex sorridendo. I due rimasero a parlare fino allo scoccare delle sette e poi lasciarono l'edifico insieme: Markus decise di accompagnare Alex a casa, la ragazza però prima decise di fare una sosta alla spiaggia. Così i due si ritrovarono davanti al mare, ricco di gioiosi pesci che giocavano tra le onde dipinte di arancione e giallo mentre il sole stava pian piano scomparendo, cominciando a colorare di viola e blu il cielo dove volavano ancora alcuni gabbiani e a cospargerlo delle prime e luminose stelle della sera. Alex guardava incantata la scena mentre Markus si era avvicinato al mare notando un piccolo pesce incastrato in una lattina. Alex aiutò il ragazzo e quando liberò la creatura le sembrò di averlo sentito parlare. Questo cosa attirò l'attenzione di una particolare ragazza.

Un onda colpì in pieno Alex e Markus e bagnò tutto il loro corpo meno che la testa e un secondo dopo l'acqua si solidificò immobilizzando i due ragazzi. Markus era svenuto dal colpo freddo ricevuto mentre Alex rimase ancora cosciente ma provando un forte freddo al corpo

“Bene, sapevo che una di quelle rompiscatole sarebbe cascata nella mia trappola! Avanti dimmi dove nascondi le perle”

“Non so di che cosa tu stia parlando!”

“Non fare la finta tonta! Solo una di voi poteva liberare il pesce!”

“Ma io non...”

“Non confessi eh? Vediamo se un po' di dolore ti farà cambiare idea! O forse dovrei giocare con il tuo amichetto” disse la bionda guardando il ragazzo svenuto

“No non farlo! Ti prego!”

“Dimmi dove sono le perle allora!”

“Ma io non lo so!”

“Peggio per te” e il ghiaccio cominciò a solidificarsi sempre più coprendo del tutto la testa di Markus

“Smettila ti prego! ”urlò Alex disperata ma Maria continuava a raffreddare il ghiaccio divertita. Ad un tratto dei gabbiani attaccarono Maria che bloccò l'attacco.

“Levatevi bestiacce!” poi anche i pesci cominciarono a muoversi impetuosamente e le onde si agitarono

“Ma che succede?” chiese la ragazza “Va bene, prima comincio da voi” e dopo aver preso fiato soffiò verso il mare congelando tutta la spiaggia e le sue creature. Anche il cielo subì un cambiamento: infatti a causa del freddo apparvero dei grossi e grigi nuvoloni carichi di pioggia. Alessandra rimase a guardare quel terribile spettacolo: il tramonto, quel bellissimo tramonto, quella vivacità dei pesci, quel delicato volare di gabbiano non c'era più. Alessandra fu presa da una grande rabbia e superò la paura; una luce coprì il ghiaccio e lo ruppe. Maria si voltò sorpresa “Ma cosa?”
Un urlo. Fu il solo verso che si sentì nell'hotel in quei secondi. Le ragazze si precipitarono da Hippo, che rovistava nella sua stanza spaventato e preoccupato

“Cosa c'è Hippo?” chiese Anna bloccando il pinguino davanti a sé “La perl.. la per...”

“Insomma spiegati!” gli disse Himeka piena d'ansia

“La perla viola è sparita!”

“Cosa?”

“Vuoi dire che è apparsa un'altra protettrice?”

“Non ne sono sicuro. Ma guardate il cielo! Non vorrei che questo fosse opera dei nemici! Così come la scomparsa della perla!”

“Controlla il radar!” suggerì Aria. Il pinguino si precipitò sul suo letto da dove prese il marchingegno e lo attivò. Tutto a un tratto il piccolo pinguino divenne bianco, cosa che spaventò le ragazze “Allora?”

“La perla viola si trova accanto ad una forza malvagia”

“COSA?!” esclamarono le tre “Dobbiamo intervenire!”

 

Alex era ancora stordita e si rialzò vedendo Maria che fissava un punto nel vuoto... anzi no, fissava una piccola sfera viola che fluttuava nell'aria “

Ma quella è una perla! Ed è mia!” disse allungando lentamente la mano verso il tesoro. Alex sentì una voce dentro di sé.

“Ti prego salva la perla!”

“Ma chi sei?”

“Non c'è tempo per spiegare! Salvala ti prego!”

Ed Alex si buttò sulla perla prima di Maria che infuriata disse

“Maledetta! Ridammi la perla!”

“No! Non so a che serve, ma non la darò mai ad un essere malvagio come te! Hai distrutto un paesaggio magico, hai congelato quei poveri pesci e gabbiani! Meriti una bella punizione!” in quell'istante una luce viola circondò la ragazza facendole apparire una lunga coda viola e allungare i suoi capelli che da marroni erano diventati di un viola scuro. La ragazza si ritrovò per terra e confusa cercò di capire cosa fosse successo

“Avevo ragione sei una custode! Bene, vorrà dire che...”

“Fermati!” urlò una voce che interruppe la strega bionda, che dopo aver alzato la testa vide tre ragazze con dei microfoni in mano

“Non so chi tu sia, ma la ce la pagherai cara! Pronte ragazze?” chiese la ragazza in blu alle amiche che risposero con un sonoro “sì”

“MAGIA D'AMORE PICHI PICHI!

Anche se il mare in tempesta mi spinge violento verso la sconfitta
guardo negli occhi l’amore che mi fa lottare con la forza che da!
Per ogni volta che cado io posso rialzarmi e così mantenere quella promessa che ho fatto con voce sincera credendo all’amore!
È una luce incandescente che riscalda più del sole
così chiara che rivela la realtà!
Voci unite per cantare
per sconfiggere il silenzio
sarà forte
sarà chiara la verità!
Guarda in uno specchio il tuo riflesso è limpido
tutto questo ci sarà!!!
Sarà quel battito forte l’amore che
ci darà forza e speranza per affrontare
questa tempesta che porta con se
il vento forte che ci sorprende dal mare!
Ma unendo le nostre voci in un canto che
si sentirà nel profondo più vero del cure
io voglio lottare soltanto per te
e voglio essere il battito forte d’amore con te
puoi sentirlo puoi sentirlo
se lo vuoi!!!”
MAGIA D'AMORE PICHI!

Maria si teneva le mani tra le orecchie per non sentire quella voce così melodiosa da provocare un forte dolore

“Ti è piaciuta? Perché se vuoi ti facciamo il bis”
“La prossima volta non avrete così tanta fortuna!” e la bionda sparì, così come il ghiaccio e i nuvoloni.

Aria si avvicinò alla sirena viola e si presentò

“Piacere! Io sono la custode della perla blu! Mentre loro quelle della perla rosa” disse indicando la bionda “e della perla verde” e mostrò la ragazza dai capelli verde scuro

“Ma tu chiamaci pure Aria, Himeka e Anna”

“Ragazze siete voi?”

“Perché ci conosciamo?”

“Sono Alex!”

“Che coincidenza!” disse Aria felice “Bene, adesso ti spieghiamo come tornare normale! Poi vieni con noi che ti sarà svelata la verità”

Così le quattro, dopo che Alex riacquistò la forma umana, si avviarono verso l'hotel; Alex però prima aiutò Markus che ancora confuso, chiamò i suoi genitori per farsi prendere. La ragazzo inventò che un'onda lo aveva colpito ed era svenuto per il forte impatto e il ragazzo credette alle parole della giovane.

Le ragazze attesero i genitori di lui che arrivarono pochi minuti dopo e poi dopo aver salutato il ragazzo raggiunsero l'hotel dove li aspettavano Hippo, Madame Taki e Nikora che prese la parola:

“Bene, ora che siamo abbastanza... è il momento di dirvi la verità”

Le quattro ragazze sgranarono gli occhi e Madame Taki, con la sfera stretta tra le mani, iniziò a raccontare:

“Come ben sapete l'oceano è grande: il mondo sottomarino è diviso in sette regni, in ognuno di questi vivono le principesse sirene. Fino a non molto tempo fa regnava la pace ma..”

“Ma una forza sconosciuta” proseguì il pinguino blu “è riuscita a rapire tutte e sette le principesse sirene e le loro perle, che custodiscono un potere tanto grande da poter difendere l'oceano, ma anche di distruggerlo!”

“Se è così potente perché non hanno pensato alle conseguenze?”

“Di solito le principesse custodiscono la loro perla con saggezza e abilità, anche a costo della vita, purtroppo nessuno si sarebbe mai aspettato una simile azione” rispose Nikora seria “Però grazie alla Principessa Hanon, quella che Aria ha incontrato, cinque delle sette perle sono al sicuro e il loro potere ha trovato in voi una persona speciale capace di poterlo proteggere dal male! Voi siete le Custodi delle Perle”

Custodi. Una parola così semplice divenne improvvisamente importante per quelle quattro ragazze che ascoltavano attentamente.

“Quindi noi vi chiediamo.. aiutateci a salvare l'oceano e le nostre care principesse!”

“Questa spiegazione è un po' diversa da quella che ci avevate raccontato qualche giorno fa...” disse spaventata Anna “Insomma, se il potere è così grande, anche noi siamo in pericolo!”

“Non dovete preoccuparvi! Solo il male può risvegliare il terribile potere delle perle!” la rassicurò Hippo “Se accetterete però dovrete rispettare alcune condizioni: avere sempre le perle con voi, vi daremo delle speciali custodie, e questo comporterà a non entrare mai in contatto con l'acqua! Secondo non dovete innamorarvi degli esseri umani”

“Ma noi siamo esseri umani”

“Le Custodi non devono avere relazioni con gli umani! Uno li mettereste in pericolo, secondo è una regola che le Principesse rispettano, perciò anche voi lo farete!” su Himeka e Alex si formò un volto triste.

“ E per ultimo promettete che libererete i mari. Ve ne preghiamo!” Aria si alzò e con un sorriso accettò;

“Sono pronta!” Madame Taki sorrise, sapeva fin da subito che quella ragazzina era speciale. Anche Himeka accettò anche se con qualche dubbio; dopo un po' di riflessione anche Anna accettò.

Tutti aspettavano la reazione di Alex, che purtroppo non era come se lo erano immaginato

“No! Io pratico nuoto! E' la mia passione e non voglio abbandonarla! Poi io.... voglio trovare il ragazzo! E tutto questo è troppo complicato per me! Mi dispiace ma io mi tiro fuori da questa faccenda” e prese le sue cose se ne andò, Aria provò a fermarla ma fu tutto inutile

“E adesso?” chiese Nikora. Madame Taki rispose fredda “Adesso è un vero problema....”

Il destino sembrava aver fatto il suo gioco.









Nota della Autrice,
FINALMENTE È FINITA LA SCUOLA!!!!!!! DOPO UNA BELLA GIORNATA DI FESTA (HO GIRATO PER I CORRIDOI DELLA SCUOLA IN COSPLAY!)
*non importa a nessuno * nd Aria
Lo volevo dire perchè mi sono divertita tanto (#ProudOtaku) Comunque... dopo essere andata al mare eccomi qua ad aggiornare!
Spero che il capitolo vi piaccia! Dal prossimo cercherò di cambiare qualche cosina e modifcherò certe parti per dare spazio a molte cose che mi sono venute in mente.
In più ho una sorpresina per le autrici che hanno creato i personaggi! Ma dovranno aspettare prossima settimana (lo so, sono cattiva. Ma ci vuole tempo!)
Intanto vi auguro una buona estate (anche se, precisamente, inizia il 21 giugno) e vi mando una abbraccio gelatoso!!!! (chi vuole intendere, intenda xD)
CIAOOOOOOOO!

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Capitolo 6
*** Dentro o Fuori? ***


DENTRO O FUORI

Siamo le Custodi!

Gaito non riusciva a credere alle molteplici sconfitte che stava collezionando. Eppure metà lavoro era compiuto: due perle erano nelle sue mani così come le sette e bellissime principesse.

Quella sera preferì non parlare con nessuno e decise di vagare nella grande sala dove si trovavano le sette sirene che dormivano beatamente nelle capsule magiche che le tenevano prigioniere.

Gaito guardava una ad una le fanciulle e rimase incantato dalla loro bellezza: capelli lunghi e morbidi, pelle bianca e candida, coda scintillante...

“Se aveste collaborato non sareste rinchiuse lì” sussurrò Gaito mentre la sua mano si appoggiò sul vetro della capsula della principessa color indaco “Ora avremmo potuto ballare insieme, parlare e anche cantare... tale bellezza non va sprecata..” disse mentre con la mano viaggiava sulle gabbie di vetro delle altre principesse.

Poi si avvicinò ad un tavolino, prese un bicchiere contente il suo vino preferito, quello rosso, e si sedette sul trono, assaporando quel dolce sapore che scivolava lentamente nella sua gola secca e dura.

Rimase lì in silenzio e solo, come al solito. Maria da dietro una colonna spiò il ragazzo e si sentì in colpa:

«Gaito... ti prometto che catturerò quelle scocciatrici e te le porterò su un piatto d'argento. Così mi ammirerai e io potrò diventare tua. Aspetta mio dolce amore»

Maria strinse i pugni e sparì, ma nel suo volto si era formato un sorriso malvagio che non prometteva nulla di buono.

Nell'albergo intanto la vita aveva ripreso a scorrere, ma le ragazze vennero tormentate dallo stesso pensiero: aiutare Alex.

Così le tre quattordicenni si erano riunite nella camera di Himeka la sera dopo l'accaduto per organizzarsi:

“Domani ne parliamo con Alessandra e cerchiamo una soluzione... Nikora ha detto che le Custodi non vengono scelte per caso, per cui non esistono sostitute”

“Potremmo aiutarla dove ha difficoltà!” propose Himeka “Cercheremo di dare una mano nel miglior modo possibile!”

“Va bene!” esclamò Aria alzandosi in piedi “Domani faremo del nostro meglio!” e notando l'ora tarda consigliò alle amiche di andare a letto, così ognuna tornò nelle proprie stanze ma nessuna delle tre riuscì a chiudere occhio e passarono la notte a pensare a come avrebbero fatto ad aiutare Alex.

La mattina dopo Alessandra si svegliò molto presto e non trovando più sonno decise di alzarsi e di andare a fare una passeggiata per rinfrescarsi le idee.

Era andata dove tutto era cominciato, alla spiaggia della città.

Rimase a fissare il mare per parecchi minuti e poi prese a parlare tra sé e sé:

“Non voglio... non voglio abbandonare la mia famiglia, il nuoto, la mia vecchia vita...” Ad un tratto vide un piccolo pesce che non riusciva ad avanzare a causa di un sacchetto e, non volendo assistere a quella scena, decise di aiutarlo e così fece. Il pesce la ringraziò di cuore e Alex riuscì a udire le sue parole, ma non si meravigliò anzi gli sorrise.

“E' stato un piacere”

“Tu puoi capirmi? Sei una principessa sirena?”

“No, sono una semplice umana”

“Ma se mi capisci vuol dire che sei speciale! Forse tu puoi salvare tutti noi dalle forze del male!”

“No, è una responsabilità troppo grande per me, ma le mie amiche ti aiuteranno”

“Lo spero, i miei amici pesci e tritoni sono in grave difficoltà, senza le principesse l'oceano è un vero problema...” Alex si intristì e nel suo cuore sentì un grande senso di colpa. Poi notò che era ora di andare a scuola e dopo aver salutato il piccolo pesce corse come non mai.

All'entrata trovò le altre che la stavano aspettando per poterle parlare, ma la lezione però stava per cominciare e così posticiparono il discorso all'intervallo; le prime due ore di giapponese furono una tortura e la povera Himeka venne interrogata ma la ragazza riuscì a prendere un bel sette, cavandosela con la grammatica.

Poi l'ora di inglese passò con l'interrogazione dell'antipatica Miku e del bel Kaito: tutti erano attenti alle parole dei ragazzi, tranne Alex che ripensò alle parole del pesce.

“Invece di sentirti in colpo potresti dare una mano” disse una voce nella mente della ragazza; era la stessa che l'aveva aiutata contro la malvagia dai capelli biondi “Chi sei tu?”

“Sono Karen, principessa dell'Oceano Antartico e della perla viola”

“Cosa? Ma come..”

“Posso comunicare con te telepaticamente, è una tecnica della perla viola. Non ho molto tempo ...”

“Dove sei? Così le altre ti potranno liberare!”

“Non lo so, non ricordo chi mi abbia rapita né dove siamo. E poi in questa battaglia ci devi essere anche tu”

“Ma io non voglio...”

“Ma tu sei speciale! Altrimenti la perla, la MIA perla non ti avrebbe scelta, hai le potenzialità per salvare il mare”

“Ma io amo il nuoto e vorrei trovare il ragazzo..”

“Da sirena il nuoto è molto più emozionante, credimi. E poi sei un'umana, innamorarti di un umano è naturale... or..a...lo....”

“Cosa?”

“Ti prego, l'oceano ha bi...gno di te... addi...” la voce si dissolse lasciando in Alex un grande dubbio e una difficile decisione. Alla fine il fatidico intervallo arrivò: Aria, Anna e Himeka trascinarono Alex nella parte del corridoio più solitaria così che potessero parlare in pace:

“Ascolta Alex, di certo sarai sconvolta dall'accaduto ma a noi serve tutto l'aiuto possibile, e tu hai la perla viola: il tuo potere è fondamentale!” Disse Anna seria e calma, poi Himeka prese parola

“Non ti preoccupare! Rispetteremo la tua scelta...” Poi Aria si avvicinò alla castana e le disse con tono gentile “

Alex, se sei stata scelta vuol dire che sei speciale! Abbiamo bisogno di te! E se hai bisogno di una mano, noi ci siamo!” Alex le guardò e gli occhi si bagnarono di lacrime

“Ragazze io...” e ci fu una lunga pausa di silenzio, poi Alex riprese fiato e disse “Mi sono capitate cose strane che mi hanno fatto capire molte cose... va bene, accetto l'incarico. Da domani dico addio al nuoto e verrò, spero, all'albergo” Le tre ragazze esultarono e abbracciarono forte l'amica “Benissimo! Ed ora il gruppo è al completo!”

“No!” disse Anna, tutte si voltarono

“Manca ancora una perla, ve lo siete scordate? Quella arancione..” Le ragazze scoppiarono a ridere

“Cosa ho detto?” chiese Anna rossa in viso

“Anna la tua precisione è un fenomeno! E anche la tua memoria!” disse sorridendo Aria.

Le ore di matematica passarono lentamente, Aria per un attimo si addormentò sul banco, mentre Himeka faceva scarabocchi sul quaderno.

Poi la campanella annunciò la fine di quel faticoso giorno e le ragazze decisero di passare un attimo a prendersi un bevanda al bar vicino alla spiaggia.

Parlarono per molto tempo: Aria raccontò alle altre dell'incontro con la principessa e della sua trasformazione, così come Anna e Himeka. Poi Alex spiegò loro della conversazione con Karen, la principessa viola

“Questo è un fatto strano... ne parleremo con Nikora e Hippo, magari loro ci spiegheranno..”

“Sentite io vado subito in albergo e chiedo informazioni” disse Anna dopo un'attenta riflessione.

“Vengo con te! Il mio piccolo Kike ha bisogno di cibo!” Aria la raggiunse

“E poi inizieremo a lavorare” finì Anna

“COSA?! Ma perché?” biascicò la Custode della perla blu

“Niente ma, Aria! Himeka, Alex voi che fate?”

“Io rimango ancora un po' qui, domani non c'è scuola e poi voglio prendere un po' d'aria.!” disse Himeka

“Io resto con lei” disse Alex, così Anna trascinò Aria verso l'albergo mentre Himeka e Alex fecero una passeggiata sul marciapiede che si affacciava sul mare.

“Sono felicissima che anche tu ti sia unita al gruppo!” disse Himeka

“Davvero? Grazie” rispose Alex sorridendo. Ma un vento gelido interruppe la conversazione e le due notarono che il mare stava pian piano diventando sempre più solido. Poi videro una figura alta e bionda che lanciava raggi di ghiaccio.

Il mare era diventato di cristallo e le due videro le creature marine ferme e pallide, senza un briciolo di vita.

Alex riconobbe il piccolo pesce, che in quel momento era rimasto congelato, e la cosa la fece andare in bestia.

“Mocciose dove siete?” e Maria congelò un'altra parte di mare, sperando di poter far uscire allo scoperto le ragazze.

“Alex, dobbiamo intervenire! Fai come faccio io! Voce di perla rosa!”

E in un attimo Himeka divenne la guerriera bionda con il vestito rosa e bianco poi guardò Alex e la incitò a trasformarsi.

“Ok.. voce di Perla viola!” un fascio di luce avvolse Alex e attirò l'attenzione di Maria

“Eccone due! Devo catturarle!” e si avvicinò a loro ma Alex era già trasformata: indossava un top viola con strisce di perle lilla, la gonna era lunga che si divideva in due parti lasciando al centro una sottogonna viola, al polso destro portava un braccialetto di perle viola mentre le scarpe erano sul viola scuro. Tra i capelli aveva una coroncina di perle scintillanti e lilla.

“Sì sta avvicinando!”

“Tranquilla Alex, adesso canteremo!”

“Cosa? Ma io..”

“Segui le parole dentro il tuo cuore!” “Ok”

“MAGIA D'AMORE PICHI PICHI!

L'arcobaleno è la mia scia
che navigo in cerca
di quella montagna
di luce all'alba melodia
mi portano indietro
ad un tempo passato
Colori immersi nella scia dell'arcobaleno
che gioca nel cielo
il vento mi sospinge via
raggiungo le onde...
dei sette mari!
Gli uccelli che volano alti nel cielo d'oriente..
la rotta è sicura
quell'isola c'era un tesoro
All'alba io vedrò
le sette terre che
il destino vuole farmi trovare davvero
oh dolce melodia sprigioni vita e
mi fai cantare forte un messaggio d'amore
Per sempre tu sarai,in fondo all'anima,
così che neanche il tempo ci può separare!
Oh dolce melodia,sprigioni vita e,
mi fai cantare forte un messaggio d'amore

A Maria mancava poco per poter congelare le sirene ma la loro voce fu così forte che soffrì più dell'altra volta

“Non potrai mai sconfiggere le Custodi delle Perle!” urlò Himeka alzando in alto il microfono su cui la perla iniziò a brillare.

“Maledette, la prossima volta non avrete scampo!” e sparì così come il ghiaccio.

Alex si buttò in acqua e trasformandosi in sirena raggiunse il piccolo pesce che si stava riprendendo così come gli altri.

“Lo sapevo che ci avresti salvati! Grazie!”

“Grazie a te per avermi fatto capire la mia strada” e lo aiutò a nuotare via.

Le due tornarono normali e raggiunsero l'hotel, dove Anna, Aria e Nikora avevano preparato una piccola festicciola di “bentornata” ad Alex che pianse di gioia.

“Siamo felici di averti con noi!” disse Hippo sorridendo

“Il piacere è tutto mio!” e la sera passò tra golosità e divertimento. Le quattro ragazze erano pronte a tutto pur di salvare l'oceano.

Intanto Madame Taki ammirava la sfera di cristallo che aveva davanti. “Preparatevi nemici, queste ragazze hanno un grande potere...”

 







Note dell'Autrice!
Eccomi qua! Scusate il ritardo, ero al mare! Il mio primo giorno di mare con gli amici! ^_^
Spero che il capitolo vi piaccia! Dato che mi limito solo a migliorare la storia non so se manca qualcosa o c'è qualcosa da perfezionare ditemi pure! Accetto consigli!
Bene ora passiamo alle cose serie: ora che le prima Custodi sono unite cercherò di cambiare i prossimi capitoli (o almeno, proverò a cambiarne alcuni) e aggiungerò più cose.
La 'sorpresa' è quasi pronta, devo soltanto aspettare che mi arrivi! ^_^
Bene, dopo questo vi saluto!
Purtroppo questa sera sono occupata per cui non potrò rispondere.
Vi auguro una buona serata e salute le mie care amiche LegendaryFairy91, Honomizu e AngeloBiondo99 <3 <3
E ora vi mando un saluto goloso: un abbraccio fragoloso!

Konbanwa minna-san!!!

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Capitolo 7
*** Il potere del sorriso ***


IL POTERE DEL SORRISO

L'ombra che spiò i nostri sogni

 

Il cielo si era dipinto di nero e blu, e le stelle diedero quel tocco luminoso che rendeva la serata speciale: Alex era tornata a casa con la speranza di poter raggiungere le amiche all'hotel, mentre Anna studiava e Himeka preparava e rubava qualche dolcetto. Aria invece era stanca e si ritirò nel suo “covo”. Ma non si addormentò subito, rimase a fissare Kike che nuotava tranquillo nella vaschetta; a volte la ragazza batteva il dito nel vetro per interagire e Kike rispondeva con giravolte nell'acqua. La ragazza si appoggiò al muro e pensò all'avventura che stava vivendo. Era felice, spaventata, meravigliata e confusa. Poi si sdraiò sul letto e fissò il muro per parecchi minuti. Poi strinse la custodia blu, che Nikora aveva dato durante il party alle ragazze: quella di Aria era a forma di Stella marina blu con brillantini sparsi ovunque.

Pensò al padre morto in un incidente stradale: era il suo migliore amico, le dava coraggio, facevano tutto insieme; erano inseparabili.

Aria aveva imparato una cosa fondamentale dall'uomo:

“Sorridi, sorridi sempre. Anche se una persona ti sta antipatica, o ti è nemica.. il sorriso è la migliore arma che un uomo possa avere, insieme al coraggio e alla speranza”

Aria però in quel momento non stava sorridendo, ma tutt'altro, stava piangendo: il padre le mancava troppo.

Con le lacrime che le rigavano il volto, la ragazza si addormentò.

E poco dopo anche gli altri si ritrovarono nei loro letti a dormire beati.

Ma non tutti avevano preso sonno: il giovane Gaito infatti era in piedi e sul suo volto si era formato un sorriso malvagio.

Yuri avanzava lentamente e tra le mani aveva uno strano oggetto

“Ecco mio signore, direttamente dall'oceano atlantico, l'acchiappa-sogni” e porse la misteriosa retina al padrone.

“Bene, ora mi servono le figure di queste ragazze, sono proprio curioso di sapere come sono..”

“Lasci fare a me, mio signore... Devo soltanto attirarle in una zona dove i miei pesci possano spiarli” e la ragazzina si avviò verso l'uscita.

Maria si avvicinò, non osò guardare negli occhi il proprio padrone.

“Cosa ti turba Maria?” le chiese Gaito senza smettere di fissare l'oggetto magico.

“Non sopporto perdere... E poi contro quelle Custodi!”

“Custodi?” Gaito si voltò curioso di quel termine usato dalla bionda

“Così hanno detto di chiamarsi”

“Questo nome mi è familiare...Comunque non devi preccoparti. Questa volta ci vendicheremo delle sconfitte subite”

Il ragazzo guardò l'oggetto e iniziò a ridere, sapendo che il suo piano non avrebbe fallito.

Il giorno dopo fu un sabato che prometteva una fantastica giornata: Alex raggiunse le amiche con il sorriso accompagnata da numerose valigie a animali: c'era Rex, un grande pastore tedesco che aveva salutato le amiche della sua padrona scodinzolando e leccando la mano delle ragazze; poi era il turno di Briciola. Un piccolo gatto che stava in braccio ad Alex, e sembrava avere timore; poi affianco c'era un vasca con sei pesciolini tutti di colore diverso.

“Caspita! La compagnia non ti manca!” disse Aria ridendo.

Le ragazze diedero una mano con il trasporto bagagli nella camera vaniglia.

Alex la ordinò in poco tempo: le pareti le aveva riempiti di disegni, affianco al letto c'era una grande vasca per i pesci, mentre davanti c'era il cesto per il piccolo Briciola.

Rex invece usava la cuccia del cane posta all'esterno. Dopo aver sistemato ogni cosa il gruppo si riunì nella cucina per parlare di “lavoro”:

“Secondo voi dovremmo inventarci una posa? Tipo come i supereroi?” chiese Himeka con occhi luccicanti

“No! Saremmo ridicole!” rispose Anna immaginando le quattro ragazze come delle pazze che facevano strane movimenti

“Le canzoni che sappiamo per il momento sono Dolce Melodia... e l'ultima era Battito d'Amore. Io poi ho una canzone ma non credo che voi la sappiate...”

“Beh è normale” intervenne Hippo che aveva sentito tutto dall'altra stanza “Ognuna di voi ha una canzone personale! Nel caso vi trovaste da sole, è meglio averne una propria! Comunque poi vi insegneremo le canzoni dei rispettivi regni”
“Che intendi dire?” chiese Alex curiosa.

“Ogni regno ha una canzone che lo caratterizza. Le imparerete a tempo opportuno”

“Wow E' fantastico! A me piacciono anche gli abiti!” disse Alex con le stelle negli occhi

“Sì anche a me!” disse Himeka avvicinandosi alla castana “Sono morbidi, colorati e belli!” Ad un certo punto apparve Nikora rossa in viso

“Che c'è Nikora? Hai la febbre?” chiese ingenuamente Aria.

“NO! Sono furiosa! Invece di stare qui a blaterare potreste darmi una mano! Ci sono ospiti sapete? E poi tra poco si esibiranno due musicisti! Quindi avremo molte persone! Preparate da bere, sistemare le sedie, decorate la stanza! ORA!” le ragazze scapparono spaventate e si misero a fare ciò che la viola aveva loro “ordinato”.

Un'oretta dopo l'albergo si riempì persone e i due musicisti raggiunsero il palcoscenico e iniziarono a suonare musica rock, cosa che faceva impazzire i giovani.

Tra questi c'erano molti compagni di scuola delle ragazze e una in particolare le stava prendendo in giro

“Ma guardatele, lavorano in un misero hotel! Che sfigate!” Himeka e Alex stavano per commettere un omicidio ma vennero fermate da Anna e Aria; quest'ultima prese parola

“Sai, hai ragione! Perché ora non te ne vai e non lasci godere la musica agli altri? Sai non credo proprio che vogliano sentire una racchia come te!” Miku si infuriò e raccolta la borsa, andò via sbuffando.

Himeka fece la linguaccia alla compagna e si avviò verso la cucina per prendere i bicchieri finché non si scontrò contro qualcuno

“Ahia! Fai un po' attenzione... Hiroto?” il corvino non appena la riconobbe cambiò direzione ma venne bloccato dalla giovane

“Aspetta! Io.. volevo chiederti scusa, non volevo offenderti...”

“Certo! Ora dici così!”

“No sul serio! Potremmo diventare grandi amici! Ti prego, scusami!” il giovane si voltò lentamente e fisso gli occhi rossi della ragazza i quali erano pieni di sincerità e senso di colpa.

“Ok, ti perdono...” La ragazza mollò la presa e sorrise, poi si voltò verso i due musicisti. “Cantano bene, non è vero?” chiese la ragazza per fare conversazione

“Secondo me no, ho sentito di meglio in quest'ultimo periodo.” E rimasero a parlare per parecchi minuti, mentre Anna portava da bere alla gente e Aria si occupava degli ospiti.

Alex invece era impegnata nella caccia a Briciola, che era scappato dalla sua cesta. Poi lo vide in braccio al bel Markus, che la appena cambiò espressione “Alex! Che piacere vederti! Sei venuta a sentire questi strani tipi?”

“Ehm.. no, io in realtà lavoro qui”

“Cosa? Lavori già? Wow, sei piena di risorse!” disse sorridendo facendo arrossire la ragazza

“Questo gattino è tuo?”

“Non sento! Usciamo di qui!” e lo condusse dalla terrazza, dove si ammirava il mare che si schiantava contro le onde e un cielo limpido.

“Dicevo: questo gattino è tuo?” riprese il biondo.

“Oh sì! Si chiama Briciola.. ed è strano che si sia affezionato subito a qualcuno.. di solito è timido e non si avvicina troppo alle persone... forse perché sei una persona speciale e buona!” Markus arrossì e ringraziò la ragazza per quel complimento. Rimasero a discutere dei loro hobby e a volte giocavano con il gattino. Alex non aveva mai passato del tempo in quel modo: era così piacevole.

Poi però la sera arrivò e gli ospiti se ne andarono. Himeka e Hiroto si erano scambiati i numeri di telefono, mentre Alex e Markus si erano dati appuntamento per mangiare qualcosa insieme.

Dopo che l'albergo rimase deserto Himeka giunse nella sala dove tutti erano sdraiati sul divano stravolti.

“Che ne dite di andare a fare una nuotata?” chiese la blu sedendosi accanto ad Alex.

“Nuotare? Intendi proprio in forma di sirena?” Alex sembrava esaltata.

“Non sarà rischioso?”

“Anna rilassati! Faremo veloce! Dobbiamo abituarci alle pinne e questa è un'occasione da cogliere al volo!”

Anna guardò Nikora per ricevere il suo consenso e quella accettò.

“Siete state brave perciò vi meritate un po' di riposo. Però siate prudenti, i nemici sono pronti a tutto.”
Negli occhi delle quattro si vide grande gioia; partirono immediatamente e per sicurezza Hippo le seguì. Per loro fortuna il mare era deserto e con il calar della sera nessuno si sarebbe accorto di niente.

Le giovani nuotarono allegre tra le correnti e si sentirono subito meglio; tutto stava andando per il meglio, o almeno così credevano le giovani.

Una lunga biscia si avvicinò e i suoi occhi si fecero più lucenti.

“La spia è riuscita a localizzare le Custodi, mio signore” Yuri entrò nella stanza dove le altre creature stavano elogiando il giovane Gaito che sorrise non appena udita la notizia. Yuri fece apparire una grande fontana e mostrò l'immagine

“Grazie Yuri, verrai ricompensata bene. Ora però lasciatemi Dark Lovers” “Come desidera” e il gruppo si allontanò.

Gaito rimase incantato dalla bellezza delle ragazze: vide Anna pettinarsi i capelli, Himeka sdraiata su uno scoglio, Alex che accarezzava il suo amico pesce e Aria che cercava conchiglie. Poi prese l'acchiappa-sogni e lo gettò nella fontana che si tinse di viola

“Sarete mie, sciocche ragazzine”

 

Le ragazze dopo due ore di relax tornarono all'albergo nelle cui stanze si espandeva il profumo della cena. Nikora era veramente un fenomeno in cucina, così pensavano le ragazze. I suoi piatti in effetti erano saporiti e gustosi, forse i migliori dell'intera città.

Dopo il pasto in compagnia la “squadra” si separò per raggiungere le proprie stanze.

Alex era eccitata per l'appuntamento e non riusciva a spiegarselo; Himeka era felice per aver fatto pace con Hiroto: si sentiva incredibilmente bene. Anna invece era immersa nei pensieri mentre Aria guardava il mare dalla finestra ma poco dopo si sdraiò sul letto e si addormentò quasi subito, probabilmente per la stanchezza pensò lei. Il sonno però non fu tranquillo, né per la Custode della perla blu né per le altre:

Himeka si ritrovò in forma da sirena, in uno strano prato fatto di dolci, cosa che le fece molto piacere: era tutto colorato e zuccheroso e la giovane si preparò per abbuffarsi ma un attimo dopo la valle incantata divenne un campo spinato oscuro e pericoloso.

La ragazza era confusa e sentì una risata provenire da dietro di lei, dove trovò famigliari e le sue amiche prigionieri in bolle soporifere. Himeka scoppiò:

“Lasciali andare!”.

“Eh no, custode. Potrai liberarne solo uno: chi scegli? La famiglia? Le amiche? O il caro Hiroto?” la voce era vicina ad una zona poco distante dove stava Hiroto immobilizzato da tanti rovi.

Himeka si ritrovò nella confusione più totale e la paura prese il controllo.

Le celle iniziarono a muoversi e Himeka, dopo aver ritrovato la lucidità, le inseguì, non sapendo che si stava alzando nel sonno e stava raggiungendo la riva così come le altre ragazze, anche loro immerse in una avventura spaventosa.

Alex si trovava in mezzo ad una radura ghiacciata su cui soffiava una forte bufera. Era un luogo terrificante ma doveva procedere per poter salvare i suoi cari congelati in un cristallo.

Nel bel mezzo della strada ghiaccia incontrò Markus: sembrava voler impedire alla ragazza di avvicinarsi ai cristalli

“Sei un'illusa, non potrai mai conquistare il mio cuore. Ti è proibito amarmi!”

Alex sentì una forte fitta nel cuore e, ormai persa ogni speranza, si lasciò guidare dalle incertezze e dalla tristezza.

Anna invece era tormentata da ombre senza volto che la prendevano in giro e tenevano immobilizzate le sue amiche e i suoi genitori; la cosa le fece perdere la testa così trasformò ma dalla sua bocca uscì talmente orribile da rompere tutti gli specchi che le stavano attorno.

“Sei solo una debole! Non vincerai mai!” Disse una voce.

Le mani di Anna presero a tremare all'improvviso, come se la paura fosse diventata la padrona del corpo della giovane Custode che iniziò a correre verso una meta ignota.

Aria invece aveva visto suo padre e lo stava inseguendo da parecchio, voleva stargli vicino ancora una volta, una sola volta.

La ragazza sonnambula raggiunse il fondo dell'oceano, così come le altre. Diventarono sirene e nuotarono verso un luogo senza accorgersi che le Dark Lovers erano poco distanti pronte per catturarle.

Aria chiamava il padre disperatamente ma lui non si voltava anzi le diceva di starle lontano. Ma la ragazza non lo ascoltò e fece uno scatto che le permise di raggiungerlo e lo abbracciò forte. La giovane iniziò a piangere e poi sorrise e alzò lo sguardo verso l'uomo a cui voleva un mondo di bene; ma non appena i suoi occhi grigi si posarono su di lui impallidì e si fece indietro. Nel viso del padre vi era un'espressione triste:

“No! Tu non sei mio padre! Lui non è mai stato triste! Lui sorrideva sempre! Anche nei momenti più difficili! Il suo sorriso..”

La figura simile al padre non si mosse, poi però prese a parlare:

“Perché bisogna sorridere? Sei rimasta da sola nel momento più duro! Tu sei una sciocca ragazzina che ha sulle spalle una responsabilità troppo grande!” Aveva una voce tagliente e profonda.

Aria però non mollò: “Hai ragione, ma il sorriso mi rende più forte, mi aiuta a superare le difficoltà! È l'arma più potente di tutte. Grazie a questo sorriso ho conosciuto persone fantastiche e trovato la mia strada! Non sarò mai sola!” L'uomo cambiò forma e Aria vide solo una figura oscura.

“Tu dici così, ma la solitudine non si scaccia via con uno stupido movimento delle labbra!”

“Chi sei?”

Poco dopo tutto venne avvolto nell'oscurità; Aria si sentì soffocare ma poi trovò la forza di aprire gli occhi.

Si accorse di ogni cosa e notò le nemiche davanti a sé mentre dietro stavano le sue amiche addormentate. Una volta ripresa del tutto conoscenza urlò per aiutare le compagna

“Ragazze svegliatevi! Era una trappola! Non credete a quei sogni!”

Ma le Dark Lovers non le diedero il tempo di avvicinarsi alle amiche e la immobilizzarono.

“E' inutile non ci sfuggirete!” disse Maria poi tutte le creature scoppiarono in una forte risata, ma Aria sorrise

“Cos'è quel sorriso? Non avete scampo!”

“No! C'è ancora speranza! Lo so! Voce di perla blu!”

“Non essere sciocca! Le alghe sono resistenti!” Ma il sorriso di Aria rese la luce ancora più forte e riuscì a trasformarsi. Le Dark Lovers erano scioccate mentre il sonno delle Custodi sembrava essersi tranquillizzato.

Aria strinse forte il microfono e trattenne la sua rabbia.

“Non bisogna disturbare i sogni delle persone! E ora MAGIA DELLA VOCE PICHI PICHI!”

Sento nel cuore una melodia

che mi spinge a cantare, gridare, lottare

per il mare! Il mio mare:

gli uccelli giocano nel cielo azzurro

i pesci nuotano allegri

c'è speranza e amore nelle acque!

la vita nel mare non è mai stata così

MAGICA! (Tra colori vivaci, splendenti, nuoto nel blu!)

UNICA! (creature del male non potete sconfiggerla)

SPLENDIDA! (Un gioco di luci la rende speciale)

E' la vita del mare, vieni e provala anche tu!

(Magica, Unica, Splendida)

E' il mare che rende la vita MAGICA, UNICA, SPLENDIDA!

La vita di tutti noi!”

MAGIA D'AMORE PICHI!

Le Dark Lovers soffrirono più delle altre volte e non riuscirono a rimanere un minuto di più vicino alla sirena.

“Non mi avete fatto dire la mia frase! CATTIVE!” disse Aria imbronciandosi, intanto le altre si erano svegliate

“Cosa? Era solo un sogno?”

“Ma.. perché siamo in mezzo al mare?” chiese Himeka stupendosi

“Era tutto una trappola delle Dark Lovers, ci hanno attirate qui usando le nostre paure! Ora però tutto è finito”

“Torniamo all'albergo! Prima che i pescatori ci vedano” e le ragazze tornarono all'albergo molto velocemente, il loro ingresso creò non pochi dubbi a Hippo e Nikora. Aria così dovette raccontare nuovamente la vicenda.

“Accidenti, l'acchiappa-sogni nelle mani dei nemici!”

“Il cosa?” chiese Himeka “Un oggetto magico dell'oceano Atlantico. Permette di entrare nei sogni altrui”

“Questo vuol dire che potrebbero utilizzarlo ancora!” disse preoccupata Alex

”No, l'oggetto funziona soltanto in determinate condizioni. Non dovrebbe darci fastidio per un bel po'...” La rassicurò Madame Taki, che era giunta all'ultimo vestita in camicia da notte ma sempre con la sfera tra le mani.

“Secondo me, Taki tiene la sfera anche quando deve andare in bagno” sussurrò Himeka ad Alex e poi le due scoppiarono a ridere.

“Che spavento... Quella figura era veramente spaventosa” Anna era talmente distrutta che si lasciò cadere sul divano.

“Anche tu hai visto quella strana figura?” chiese Aria.

“No... però so che si trattava di una persona sola. E' stata la sua voce a farmi perdere il controllo”

“Una strana figura?” chiese Hippo.

“Sentite, ora siamo stanchi! E' meglio riparlarne domani mattina! Ok?” suggerì Nikora e tutti accettarono.

Così dopo pochi minuti tutti ritornarono nel proprio letto e ci misero un po' prima di addormentarsi, temendo di affrontare ancora una volta le loro paure.

Molto distante dal Pearl Piari, intanto si respirava tensione e rabbia:

“Come hai potuto farti sfuggire una principessa? E' colpa tua Yuri!”

“Mia? Ma se sono stata io a portare l'acchiappa-sogni! Siete solo delle befane gelose!”

“Befana a chi nanerottola!” urlò Eriru con umore malvagio. Mentre le Dark Lovers litigavano Gaito rimase a fissare il fondale dalla finestra di camera sua, l'unico luogo in cui nessuno poteva disturbarlo.

Tutte le paure delle Custodi riguardavano alle loro persone più care: i loro gesti d'amore gli davano ribrezzo.

Abbassò lo sguardo dove poco prima aveva ricevuto quel contatto, il primo e vero contatto con una persona.

“Sorridere...non caccia la solitudine... Me la pagherete custodi!”

 

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Capitolo 8
*** Intermezzo 1: Non fallirò ***


NON FALLIRÒ!

Gaito dopo il fallimento del piano ai sogni delle custodi, si ritira in camera. Le Dark Lovers dopo un litigio aspettano che il padrone esca dalla sua stanza per potergli parlare...


Izul era scioccata: aveva collezionato una nuova sconfitta e questo non poteva accettarlo... non davanti a Lui.

Avrebbe fatto di tutto pur di affascinare il principe del male. L'aveva affascinata sin dal primo incontro e da quel giorno fece una promessa nel suo cuore: avrebbe seguito le idee del giovane e avrebbe conquistato il suo cuore freddo. Ormai ne era innamorata persa e nessuna la avrebbe fermata.

Nemmeno quelle scansafatiche delle sue colleghe.

Quando vide Gaito uscire dalla stanza, gli corse incontro

“Mio signore, mi dispiace per il piano... è tutta colpa delle altre! La prossima volta mandi me, non la deluderò!”

Il ragazzo la guardò intensamente e la cosa fece molto piacere alla rossa

“La tua determinazione mi tranquillizza...ci penserò su.” E si allontanò dalla ragazza che era diventata rossa come un pomodoro

«Sì! Non ti deluderò Gaito!» pensò Izul mentre si allontanò pronta a tutto per sconfiggere le avversarie.

Gaito si avviò verso una stanza ma prima che potesse aprire il portone venne fermato da Eriru.

“Signore si è ripreso! Ne sono felice!” disse la ragazza avvicinandosi al braccio del ragazzo

“Sì, stavo andando...”

“Oh, è così bello quando si riprende da uno stato di rabbia!” Gaito stava per scoppiare ma riuscì a mantenere il controllo e rispose calmo

“Eriru sei splendida oggi, la prossima potrei farti andare a catturare le custodi”

“Davvero? Grazie signore!”

“Però ti conviene riposarti! Sai il riposo dà forza e bellezza.. ma ora che ci penso tu non ne hai bisogno”

“Oh signore, così mi fa arrossire! Credo che mi andrò a riposare! A domani!” e Eriru si precipitò nella sua stanza “Sono già bella per lui.. ma è meglio diventarlo ancora di più! Sì, Gaito sarà solo mio!”

Gaito entrò nella grande sala e trovò Yuri seduta sul muretto della fontana “Buonasera padrone, vi siete già ripreso?” chiese gentilmente la ragazzina “Sì, ma sono stanco di perdere sempre...”

“Non si preoccupi per questo! La prossima andrò io e catturerò una di quelle bisbetiche! Lo farò per lei!” Gaito si avvicinò e accarezzò il volto della verde che arrossì completamente.

“Yuri, ti dovevo una ricompensa giusto?” chiese il ragazzo

“N-non è necessario, signore!” balbettò lei ma Gaito non la ascoltò e le diede un bacio sulla fronte. Yuri divenne rossa in tutto il viso e il suo cuore aveva accelerato di brutto, poi il principe se ne andò lasciandola sola nella grande sala

“Sì! Yuri trionfa! Chissà cosa farà la prossima volta... magari ci sposiamo! Ah!” iniziò a fantasticare la piccola.

Gaito mentre avanzava per i corrodoi si pulì le labbra con la manica della mantella e raggiunse la vasca; rimase a fissare il suo riflesso per parecchi minuti.

Poi nell'acqua apparve il riflesso di una ragazza dai capelli biondi e lunghi e dagli occhi color cristallo.

“Maria...” sussurrò lui.

La ragazza si avvicinò al suo signore e incominciò a riempirlo di carezze “Qualcosa ti turba Gaito?”

“Quelle custodi mi fanno diventare matto! Le voglio qui insieme a quelle maledette perle”

“Non ti preoccupare, di me ti fidi non è vero?”

“Sì, sei quella che sta sempre accanto a me anche nei momenti più difficili” “Bene, io ti prometto che ti porterò quelle ragazzine presto” Gaito guardò la sua immagine e poi chiese a Maria di lasciarlo solo e la ragazza obbedì e uscì dalla stanza. Rimase per un attimo a spiare il suo signore nudo poi lo lasciò al suo bagno

“Nessuno deve far soffrire il MIO Gaito... Custodi la prossima volta che ci incontreremo vi farò provare lo stesso dolore che tormenta Gaito!” e si allontanò.

Gaito si sdraiò nella vasca e prese un bicchiere di vino che si trovava vicino a bordo: considerava il vino il suo unico e vero amico. Soddisfava i suoi desideri e non era mai fastidioso, anche quando lo beveva in quantità eccessive.

“Le Dark Lovers sono troppo insistenti, mi stanno stufando. Se continua così dovrò prendere in mano la situazione personalmente”

«Il sorriso mi rende più forte, mi aiuta a superare le difficoltà!» le parole della Custode della perla blu rimbombavano nella sua mente e non lo lasciavano in pace

“Sciocca ragazzina... il sorriso non mi ha salvato, anzi io non so neanche cosa sia un vero sorriso. Ti dimostrerò che non serve per diventare forti... Vi catturerò ragazzine. Voi e le vostre perle” e bevve tutto il bicchiere di vino in un colpo.

Gaito avrebbe trovato un modo per fermare quelle ragazzine.

Ma anche le custodi avrebbero sventato il piano del principe del male.

Era solo l'inizio.








Eccomi! Scusate se non ho scritto nulla nello scorso capitolo, ma oggi ero (e sono ancora) piena di impegni.
Ringrazio chi legge, recensisce e aggiunge questa storia nelle liste! GRAZIE DI CUORE!
Domani pubblicherò il prossimo capitolo e poi (se tutto va bene) ne pubblicherò uno nuovo! Così per far leggere qualcosa di diverso!
Bene, devo scappare! Un bacione a tutte!
A domani! (sperando di poterci sentire)
Konbanwa!

 

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Capitolo 9
*** Primi batticuori ***


PRIMI BATTICUORI
Adesso siamo entrate in un romanzo rosa!

 

La domenica fu splendida: il sole brillava di una luce piacevole e riscaldava la città mentre le vie si erano riempite di persone che si lasciavano trascinare dall'euforia e dalle belle vetrine. Un inizio perfetto, peccato che non fu così anche per le nostre protagoniste: si erano svegliate alle undici e mezza e avevano una faccia simile a quella di uno zombie. “Buongiorno ragaz.. AH!!!!” urlò Hippo appena le vide “Avete un aspetto orribile!”

“Sai, dopo una nottata del genere...” balbettò Himeka mentre si stropicciava gli occhi “Sono a pezzi” biascicò Aria mentre Anna si sistemò sulla sedia e appoggiò la testa sul tavolo. Alex invece sembrava dormire in piedi.

Perché sono così? Diciamo che la notte precedente le quattro ragazze durante il sonno hanno ricevuto una particolare visita che ha trasformato i loro sogni in incubi in cui affioravano le loro paure e i loro timori. In sintesi non hanno avuto un sonno tranquillo,

“Forza custodi! E' Domenica!” Le quattro si voltarono verso il piccolo pinguino poi scoppiarono in una specie di lamento.

“Ok... per oggi è meglio concedervi giornata libera...” cercò di consolarle il piccolo pinguino

“COSA?!?!” disse una voce dall'altra stanza.

In poco tempo Nikora arrivò confusa ma soprattutto furiosa

“Chi ha osato dire quella parola?!” Hippo si spaventò e si nascose dietro ad Aria

“Nessuno si riposerà oggi!” continuò Nikora dagli occhi fiammeggianti

“Chi è che mette più paura Hippo? Il nostro aspetto... o la furia del Diavolo Nikora?” chiese scherzando Aria

“Cosa hai detto? Vieni qui!” e Nikora inseguì Aria che mentre correva si stava lentamente “svegliando”.

Le ore passarono e le quattro avevano ripreso il loro carattere di sempre. Purtroppo dovettero lavorare tutto il giorno ma due “imprevisti” salvarono Himeka e Alex. La prima aveva ricevuto un messaggio da Hiroto e non poteva di certo ignorarlo così si ritrovo a chattare con lui; Alex invece doveva andare all'appuntamento con Markus, che la aspettava davanti al cinema, al centro della città.

Così le due abbandonarono Anna e Aria al loro terribile destino:

“Bene, adesso andate mettere a posto le camere degli ospiti!” ordinò la dittatrice Nikora, come l'aveva definita Aria.

“Ma come?! Non è giusto! Quasi quasi mi trovo il fidanzato anch'io!” si lamentò la castana.

“Su Aria! Prima iniziamo, prima finiamo!” la rassicurò Anna trascinando Aria al piano delle stanze per gli ospiti.

Le stanze erano molto simile alle loro, soltanto che quelle degli ospiti erano decorati da tanti oggetti che ricordavano il mare: c'erano quadri sull'Oceano e sulle sirene, le lampade avevano la forma di pesci e cavallucci e tante cose incredibili.

Quello che attirava di più l'attenzione era certamente il buon profumo che si liberava nelle stanze: era fresco e molto particolare, Anna non riuscì a descriverlo meglio di così.

Mentre le due pulivano Alex era in una bar con Markus e si stava godendo un rinfrescante succo alla pesca mentre chiacchierava allegramente con il biondo.

“Markus Pearl? Preferisci stare con una dell'altra classe? Traditore! Se non ti stiamo simpatici vattene da loro!” urlarono dei ragazzi al povero biondo che aveva abbassato lo sguardo

“Che differenza c'è se una persona preferisce stare con un ragazzo dell'altra classe?”

“E' semplice mocciosa, noi siamo migliori di voi!” “Questa discussione termina qui! Non voglio perdere tempo con dei ragazzini egoisti e gelosi...andiamo Markus!” e Alex prese per mano l'amico e insieme corsero fuori, raggiungendo la spiaggia. Mentre Alex riprendeva fiato Markus disse alla ragazza

“Grazie...”

“Sei un mio amico, e non sopporto chi tratta così i miei amici!” rispose lei sorridendo

“Ascolta... tu a che club pensavi di iscriverti?”

“E' vero! Me ne ero scordata! Ecco... non saprei...”

“Beh, se sei a corto di idee, c'è la pallavolo!Io la pratico da molto tempo! Tu sei alta e noto che hai forza nelle braccia... saresti molto brava!”

“E' un'idea! Sì, credo che mi iscriverò lì!”

“Bene! Anche se non saremo nella stessa squadra potremo vederci e parlarci lo stesso! Mi farebbe molto piacere”

“Grazie, anche a me!” Poi Alex notò che si stava facendo tardi e salutò Markus dandogli un bacio sulla guancia, poi dopo essere diventata rossa scappò. Markus appoggiò la mano sulla guancia ancora calda e arrossì.

La ragazza tornò a casa verso le sette di sera e notò Himeka persa tra i lamenti

“Cosa c'è?” chiese Alex

“Ho parlato con Hiroto tutto il pomeriggio!”

“E allora? Non sei contenta?”

“Sì..ma.. ho finito il credito!” Alex scoppiò a ridere e le due raggiunsero Anna, che le salutò con il sorriso, e Aria, che invece era furiosa

“Come avete osato abbandonarci! Me la pagherete cara!”

“E come pensi di fare?” chiese Alex stando al gioco, Aria se ne andò e tornò con due grossi cuscini

“Vi prendo a cuscinate!” e iniziò a tirare i cuscini alle due che scapparono in camera loro per armarsi dell'oggetto morbido.

Così le tre si ritrovarono sul letto a menarsi con i cuscini mentre Anna tentava di fermarle poi..

“Prendi questo!” Alex colpì Anna in piena faccia...

La ragazza divenne rossa in volto e prese il cuscino di Alex e con sguardo di fuoco urlò

“Beccati questo! Colpo supremo di Anna!” e la ragazza dai capelli neri sferrò una serie di colpi che mise K.O. tutte le avversarie e fiera della vittoria salì in piedi sul letto

“Sono la campionessa! Nessuno potrà fermare la mia potenza!” le altre la guardavano divertite, era uscito un lato di Anna divertente ma spaventoso allo stesso tempo.

“Voi siete matte” disse alle ragazze Hippo, che aveva assistito alla “lotta”.

Le ragazze prima si guardarono imbarazzate e preoccupate, poi però scoppiarono a ridere.

La giornata si esaurì con velocità e il Lunedì arrivò prima del previsto.

Le quattro arrivarono in anticipo a scuola così Himeka riuscì a parlare con Hiroto e Alex con Markus.

“Si stanno sentendo un po' troppo, non credi?” sussurrò Aria ad Anna che scosse il capo indifferente.

Poi le lezioni iniziarono e anche male.

“Compito in classe tra due giorni di matematica?! Stiamo scherzando?!?!” urlò Aria nei corridoi durante l'intervallo

“Beh, è normale, è il primo che facciamo e siamo già a fine giugno!” rispose Anna. Ad un tratto Alex arrivò con Markus accanto

“Ciao Markus!” salutò Aria ma il ragazzo non la notò e dopo aver salutato Alex tornò nella sua classe

“Maleducato! Io lo saluto e lui tira dritto!”

“Non è colpa sua” lo difese Alex ”E' il suo carattere e non possiamo farci niente!”

“Non usare la prima persona plurale! Noi non possiamo farci niente ma tu cara Alex...”

“Aria!”Alex divenne rossa e improvvisamente anche aggressiva.

“Che c'è? E' vero! Siete molto legati! Non c'è bisogno di vergognarsi! Non è che...”

“No! Non pensarci neanche!” Fortunatamente per la castana, Himeka interruppe il discorso e porse al gruppo una domanda seria:

“A che club vi siete iscritte voi?”

“Io a quello di lettura, poi basta perché pratico danza al pomeriggio e non voglio sottrarre il tempo al mio studio” rispose Anna.

“Davvero? Bello! Io invece credo che mi iscriverò a quello di cucina... e sono già in quello di pallavolo” rispose Himeka facendo vedere il modulo.

“Sul serio? Anch'io mi sono iscritta a pallavolo!”

“Alex è fantastico! Saremo in squadra insieme! Sono super felice!”

“E tu Aria?” chiese gentilmente Anna

“Io... non saprei! Non sono particolarmente dotata per qualcosa...”

“Capisco.. beh, se vuoi possiamo consigliarti” le disse Alex “

Per il momento non faccio niente... è da giorni che subiamo attacchi e non vorrei...” Le ragazze non la lasciarono finire poiché avevano capito

“Hai ragione, è meglio non tenere tutti i pomeriggi occupati, le Dark Lovers potrebbero attaccare in ogni momento!”

“La campanella sta per suonare, meglio tornare in classe” così sotto suggerimento di Anna le ragazze tornarono ai loro banchi per affrontare l'ora di educazione fisica tra corse e salti ad ostacoli, che davano piacere a Himeka.

Alla fine dell'ora Anna raggiunse l'aula del club dl lettura, mentre Himeka e Alex per pallavolo: l'odore della palestra, il rimbalzo delle palle e i continui fischi sembravano non dare fastidio alle due, anzi tutt'altro, amavano quei particolari. Le due si fecero notare subito dall'allenatrice che decise di metterle nella squadra del Liceo, assieme alle loro senpai. Per Alex e Himeka fu un vero onore.

Aria invece si avviò da sola verso l'albergo, sperando di potersi riposare ma Nikora la “dittatrice” le ordinò di servire i tavoli del bar dell'albergo e così la povera ragazza dovette lasciare perdere il suo riposo.

Verso le sei e mezza tornò Anna e un attimo dopo Alex mentre Himeka mancava all'appello

“Doveva passare un attimo dal negozio di scarpe, tornerà subito” disse Alex mentre si avviò in giardino per giocare con Rex.

Non molto distante dalla scuola intanto, una nostra amica stava passeggiando allegramente.

“Ah!! Una buona fetta di torta era proprio quello che ci voleva! Slurp!” disse felice Himeka mentre camminava poi si voltò e vide che in acqua non c'era nessuno, così decise di fare un tuffo.

Non appena la trasformazione si completò Himeka nuotò fino al fondale per divertirsi un po' prima di andare a studiare.

Poi tornò in superficie e mentre ammirava il tramonto la ragazza iniziò a cantare:

Il mare riscalda ogni cuore
di ogni piccolo essere
Il mare ha un solo cuore
ma più dividerlo in mille pezzi solo per te!
Se lo vuoi..
Dovrai meritarlo!
Con un pizzico di generosità
ti salverà!
Il cuore del ma...”

“Guarda guarda una custode!” Himeka si voltò e vide Izul. “Tu sei una Dark Lovers... Ma perché devi sempre attaccare quando mi rilasso?”

“Sono una tua avversaria, quindi ti attacco quando voglio! Sono quella che ti sconfiggerà!” Disse la nemica poco prima di lanciare i suoi serpenti d'acqua. Tuttavia Himeka li schivò con grande abilità e in pochi secondi recitò la formula: “Voce di perla rosa!” e si trasformò.

Indossava il suo abito bianco e rosa e al polso aveva il fedele microfono pronto per essere usato “MAGIA D'AMORE PICHI!

L'arcobaleno è la mia scia
che navigo in cerca
di quella montagna
di luce all'alba melodia
mi portano indietro
ad un tempo passato
colori immersi nella scia dell'arcobaleno
che gioca nel cielo
il vento mi sospinge via
raggiungo le onde...
dei sette mari!
Gli uccelli che volano alti nel cielo d'oriente..
la rotta è sicura
quell'isola c'era un tesoro
All'alba io vedrò
le sette terre che
il destino vuole farmi trovare davvero
oh dolce melodia sprigioni vita e
mi fai cantare forte un messaggio d'amore
Per sempre tu sarai,in fondo all'anima,
così che neanche il tempo ci può separare!
Oh dolce melodia,sprigioni vita e,
mi fai cantare forte un messaggio d'amore “

“Non è p-possibile... di nuovo s-sconfitta..” e svanì lasciando una Himeka vittoriosa e orgogliosa.

Ma qualcuno aveva assistito alla scena: un giovane dai capelli tendenti al rosso stava fissando Himeka mentre tornava in forma di sirena e riprendeva il testo della canzone interrotto dalla creatura malvagia

“Sei tu.. sì non ci sono dubbi. E' la sirena che mi ha salvato sette anni fa” si avvicinò ma la bionda svanì nell'oceano lasciando il ragazzo solo e triste

“La prossima volta non ti lascerò andare via... devo ringraziarti” e il ragazzo se ne andò e pochi istanti più tardi anche Himeka uscì dall'acqua e si avviò verso l'hotel.

“Ma dov'eri?” chiesero Aria imbronciata

“Ero.. a guardare un paio di scarpe! Ne ho bisogno per pallavolo!”

“Non mi inganni! Sento odore di sale! Sei entrata in acqua!!” le disse l'amica annusando un po' l'aria.

“Ma... e va bene. Sì mi sono buttata in acqua e ho anche sconfitto Izul da sola! Sono stata brava!”

“Cosa?!” questa volta a parlare fu Hippo “Non devi affrontare i nemici da sola! Potrebbe essere pericoloso!”

“Ma io...” Himeka non capì; dopotutto aveva sconfitto Izul.

“Niente ma! Sei in punizione! Questo week-end pulirai le stanze da sola!” disse questa volta Nikora.

Himeka andò in camera sua e si buttò nel letto con grande tristezza; ma un messaggio di Hiroto ridiede sorriso alla ragazza:

“Ciao, ascolta ti devo parlare di una cosa faccia a faccia; appena puoi ci sentiamo. Buonanotte” Himeka arrossì e strinse forte il telefono. Lì capì i sentimenti che provava verso il corvino dagli occhi rossi.

Intanto Anna stava assaggiando la pizza che l'amica Alex aveva cucinato con tanto amore, mentre Hippo e Nikora si erano riuniti da Madame Taki.

“ Stanno sferrando sempre più attacchi...” disse preoccupata Nikora

“Non è che nella tua sfera di cristallo puoi prevedere le loro mosse?” chiese Hippo alla anziana

“No, purtroppo è un potere troppo grande per questa sfera”

“E allora cosa può fare?”

“Vedo.. due custodi”

“Cosa?” chiese Nikora

“Sì! Stanno consultando uno strano oggetto... che ti fa vedere molte cose! E se premi lo scettro permette di cambiare visuale!”

“Le stai spiando tramite le nostre telecamere! E poi si stanno guardando la televisione! Non uno strano oggetto!” urlò Nikora “Direi che la sfera non funziona!”

“Non dubitare della mia sfera! Vedo...vedo...vedo” E Nikora e Hippo la lasciarono sola con le sue pazzie.

Intanto Aria era nella vasca da bagno in forma di sirena e si divertiva a creare molte bolle; poi si mise a cantare per la felicità.

“Finalmente un po' di riposo! Ne avevo proprio bisogno!”

La giornata terminò per il meglio tranne per i “cari” nemici”...

“Che vergogna...” disse Izul “Non ce la faccio a presentarmi davanti a Gaito...”

“Sei una buona a nulla!” le disse Yuri sorridendo “Un'incapace come te non merita di stare qui! E sopratutto non merita l'affetto di Gaito!”

“Ha parlato la ragazzina!”

“Come mi hai chiamato?! Sono abbastanza grande da poter essere la futura moglie di Gaito!”

“Non ti sembra di esagerare un po'?” chiese Izul, non sembrava affatto arrabbiata, piuttosto direi divertita.

Intanto Gaito era seduto sul trono con la testa immersa nei pensieri

“A cosa stai pensando?” Gaito si accorse dopo un po' della presenza di Maria “A nulla...”

“Conosco quell'espressione.. stai pensando a qualcosa di importante. Sono le custodi?” “Lasciami in pace”

“Ma..”

“Ti ho detto di lasciarmi in pace!” urlò questa volta il ragazzo che fece scappare di corsa la bionda.

“Maledetta Regina dei Mari”

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Capitolo 10
*** Pericolo animali! ***


PERICOLO ANIMALI!

Odio la matematica!

“Ma dove sono?”

Aria era in una grande sala buia in cui si percepiva una corrente fredda e un'atmosfera tetra: improvvisamente una luce illuminò la stanza, in particolare un punto in cui vi era:

“Una piramide di PANCAKES! In effetti ho una fame che non ci vedo più!” e la ragazza si precipitò sul tavolo e divorò due frittelle: il dolce sapore dello sciroppo le scivolava lentamente in gola creando una bellissima sensazione.

“Sei solo una ragazzina, come farai a salvare l'oceano?”

Aria, presa da un improvviso spavento, si fermò e si guardò intorno attentamente ma non vide nessuno; eppure quella voce le era familiare

“Non sei degna di essere una custode...”

Questa volta la voce era vicina, la ragazza si voltò di scatto e vide un'ombra che sorrideva malvagiamente

“Dimmi chi sei!”

“E perché dovrei farlo? Non mi puoi dire cosa devo fare.”

Aria rimase senza parole poi tutto intorno a lei cominciò a stringersi; la ragazza si sentiva soffocare e iniziò a urlare dal dolore, poi guardò la figura che si stava smaterializzando mentre sghignazzava.

La castana continuò ad urlare finché non vide la parete azzurra di camera sua e sentì il sudore colare per il viso; ancora influenzata da quel sogno, si alzò e notò che era ancora molto presto. Non riuscendo più a prendere sonno decise di uscire a prendersi una boccata d'aria. Si vestì velocemente e lasciò l'albergo senza far troppo rumore.

Quando raggiunse il giardino, Rex le venne incontro e iniziò ad abbaiare dolcemente alla ragazza.

“Buongiorno Rex! Non fare tanto rumore che Alex e le altre dormono ancora!” disse lei a bassa voce.

La giovane si diresse verso la riva e pensò al momento in cui incontrò Hanon, quel momento che le cambiò la vita.

“Ti libererò Hanon. Tu e le altre principesse. Noi siamo determinate e forti...”

Rimase per parecchio tempo ad ammirare il sorgere del sole, poi si avviò a scuola dove trovò le sue amiche in classe e preoccupate

“Aria ma dov'eri? Eravamo spaventate!” disse Anna quasi in lacrime.

“Nikora si arrabbierà molto, e sai cosa aspetta a chi la fa arrabbiare vero?” disse Himeka sapendo a cosa l'amica andava incontro

“Sto bene, ho avuto un incubo e così sono andata a prendere un po' d'aria, niente di grave” Le ragazze si tranquillizzarono tutte tranne Alex.

“Alex tranquilla! Non mi è successo niente!”

“Domani...” la sua voce era sgranata “c'è il compito di matematica!” Aria e Himeka vennero travolte da un lungo brivido

“CAVOLO!!! E adesso?” dissero le due all'unisono. L'unica tranquilla era Anna, che era preparata per matematica nonostante la odiasse.

Così tra cucina, giapponese e due ore di matematica la giornata scolastica si concluse e Himeka e Alex andarono in palestra per il club di pallavolo mentre Aria e Anna tornarono all'albergo.

Dopo aver ascoltato la ramanzina di Nikora, Aria si avviò nella stanza di Anna, che stava coccolando il suo gattino.

“Ehm... posso chiederti un favore?” disse Aria mentre giocava con le dita “Certo dimmi pure!” rispose l'altra con il sorriso. Poi la castana con le lacrime agli occhi si buttò in ginocchio davanti all'amica che si era spaventata per l'improvvisa azione dell'amica.

“Mi puoi aiutare in matematica? Ti prego!” Anna ancora stupita, sorrise e annuì. Aria la abbracciò forte e per poco non schiacciava il povero Kiko.

Poi le due si sistemarono sulla scrivania della bruna e iniziarono a fare esercizi. Dopo solo mezz'ora

“Ah! Non ci capisco niente! Aiuto!”

Anna però non perse la pazienza e diede una leggere pacca sulla spalla di Aria sorridendole.

“Aria calmati! Riproviamo, ok?”

“Niente è peggio della matematica! E' il male assoluto!”

In quel preciso istante, nelle profondità degli abissi:

“Gaito è di cattivo umore! Devo fare qualcosa!” disse Maria mentre avanzava verso l'uscita

“Forse io ho la soluzione” disse una voce da dietro la colonna; Maria si voltò “E quale sarebbe, Yuri?” la ragazzina si avvicinò alla collega e con un sorrisetto le disse

“Ho un piano che non potrà fallire! Ma ho bisogno della mano della più carina tra le tre... e questa sei tu”

“Pensi di riuscire a conquistare la mia fiducia con questi complimenti da strapazzo?” disse furiosa Maria

“Ascolta il piano e poi criticami. Ma sono sicura che ti piacerà: prima di tutto....” e la ragazzina iniziò la lunga spiegazione. A Maria le si accese il volto “Come piano non è male, d'accordo ci sto!”

Aria stava impazzendo e così Anna decise di fare una piccola pausa

“Che ne dici se andassimo a prendere un po' d'aria?” Ad Aria le si illuminarono gli occhi e, presa per mano l'amica, si precipitò fuori dall'albergo.

L'aria fresca fu una terapia per le giovane studentesse che passeggiarono per il centro senza preoccupazioni, come se si fossero dimenticate delle complicazioni che la matematica creava. Dopo qualche minuto si accorsero di una folla attorno a un banco e, curiose, le due si avvicinarono.

“Venite gente! Abbiamo uno speciale prodotto per tutti gli animali! Il Lover Pets!” disse una ragazzina vivace e carina ma l'attenzione venne attirata da una bellissima bionda che stava dietro a un bancone, sulla quale c'era una ciotola di croccantini.

“Questo prodotto non solo dà energia all'animale, ma contiene anche una speciale sostanza, che non fa male, provato da esperti, che lo renderà più carino e tranquillo! Oggi è in offerta! Affrettatevi!” Anna e Aria prima erano insicure sul prendere il prodotto ma dopo che la ragazzina riempì le loro teste di spiegazioni e consigli accettarono.

E in poco tempo lo scaffale si svuotò e le due dovettero chiudere. Non appena la folla si allontanò le due commesse si scambiarono un'occhiata di intesa.

“E' stato facile... Ora dobbiamo solo sperare che le Custodi fossero tra la folla” “Tranquilla... ci saranno cascate di sicuro” disse Yuri ridendo.

Anna e Aria rientrarono verso le sei e poco dopo arrivarono anche Himeka e Alex che erano distrutte dal duro allenamento.

“Ragazze! Bentornate! Io e Anna abbiamo una sorpresa per i vostri animaletti.” Alex e Himeka si guardarono curiose e poi videro tra le mani il prodotto

“Cos'è?” chiese Himeka prendendo la busta.

“E' un alimento che ogni animale può mangiare, dato che oggi è il primo giorno di vendita era in offerta. Mezza città l'ha comprato, a quanto dicono fa molto bene all'animale.”

“Wow, sembra interessante!” Disse Alex mentre guardava Briciola che si stiracchiava sul divano. “Ora però” riprese la mora “dobbiamo ripassare per matematica!”

“Hai ragione” disse Anna e dopo aver posato la spesa, raggiunse camera sua seguita dalle sue amiche e iniziarono a ripassare tutto il programma svolto e ad esercitarsi tutta la sera.

Poi arrivò l'ora di cena sia per le ragazze che per gli animali;

Aria si abbuffò delle lasagne di Nikora “L'unica cosa positiva di Nikora è la sua cucina!” aveva detto la ragazza e per sua fortuna Nikora non l'aveva sentita; poi Himeka si riempì di dolci e sembrava volerne sempre di più, ma alla fine li esaurì.

Anna e Alex rimasero stupefatte dalla golosità delle amiche e Nikora si sentì svenire.

“Come farò a riposarmi? E soprattutto come farò a mantenervi se queste due vogliono il bis di tutto ciò che cucino? Devo fare delle porzioni da dieci persone!” Aria prediligeva i piatti salati tranne qualche dolce mentre Himeka amava e preferiva i dessert.

Mentre le due golose finivano i loro pasti, Anna diede al suo gattino i croccantini e la stessa cosa fecero in seguito Himeka per il suo Myo, Alex per Rex e Briciola e Aria per il piccolo Kike.

Gli animali apprezzarono molto il pasto e la cosa fece felice le ragazze.

Il cielo si cambiò d'abito e puntò su un velo nero e profondo, proprio come il sonno che aveva colpita i cittadini. Ma qualcosa di pericoloso sembrava scendere sulla città.

La mattina dopo le ragazze si svegliarono in anticipo per poter ripetere le odiose regole; ma poi l'ora dell'andare a scuola si avvicinò e le giovani partirono in orario.

Durante il tragitto Anna fece un'osservazione

“Il mio Kiko sembrava stanco... non capisco, di solito è molto giocherellone..” “Tranquilla Anna!” La rassicurò Himeka “Avrà giocato molto. Oppure ieri sera ha mangiato troppo!”

“Ragazze! Invece di pensare ai gatti pensiamo al compito!”

“Alex mi sembri preoccupata...”

“SÌ! Ho paura! E allora?” Anna sorrise

“Devi calmarti altrimenti fari errori di distrazione o di calcolo! Ieri te la sei cavata molto bene! Quindi potrai farcela tranquillamente!”

“Se lo dici tu...” disse Alex poco sicura mente varcava la porta della classe;

seduta sulla cattedra c'era la professoressa di matematica che aveva sul volto un sorriso malvagio: peggio di quello delle Dark Lovers, aveva detto Aria.

I banchi erano ben distanziati e sembrava non esserci nessun modo per poter copiare; appena la professoressa mise il foglio davanti al naso di Himeka, questa lo girò e vide una serie di esercizi tanto lunga quanto la canzone che aveva cantato due giorni prima.

E lo stesso pensiero passò per le menti di Aria e Alex, che cambiarono colore in viso; l'unica tranquilla era Anna che stava già scrivendo sul foglio.

Le due ore passarono troppo in fretta, almeno per Alex, che consegnò il compito qualche minuto dopo il suono della campanella, mentre Himeka e Aria dovettero inseguire la professoressa per tutto il corridoio; Anna invece aveva consegnato in perfetto orario cosa che diede molto fastidio a Miku

“Ti credi tanto intelligente? Be, sappi che io sono stata la più veloce!”

“Non è una verifica sulla velocità” rispose seccata Anna “Ma su quello che sai sulla matematica” Miku si innervosì ma non disse nulla, e si avvicinò a Daisuke e iniziò a fargli la corte.

Intanto la ragazza si era avvicinata all'amica Alex che sembrava aver appena superato la più terribile delle torture.

“Dove sono Aria e Himeka?”

“Non lo so” Ma appena finita la frase le due ragazze apparvero alle spalle di Anna e Alex che si spaventarono.

“Va tutto bene?” chiese Anna ma la risposta fu secca e veloce “NO!”

Per tutto l'intervallo parlarono degli esercizi e delle soluzioni, poi Markus venne a consolare l'amica Alex mentre Himeka cercava Hiroto, ma di lui neanche l'ombra.

L'ora di giapponese trascorse molto veloce e la campanella annunciò la fine di quell'incubo di giornata.

Himeka e Alex avevano allenamenti e il club di lettura era stato sospeso per via di una riunione, così Anna tornò a casa anche se dispiaciuta.

Aria propose di andare a fare un tuffo ma notò che stavano praticando surf e così la loro nuotata saltò. Ad un certo punto qualcuno chiamò le ragazze:

“Aria! Anna!” chiamò un ragazzo, raggiungendo le due giovani.

“Ciao Kaito!” disse Aria allegra, seguita dal sorriso di Anna “Pratichi Surf?” chiese la castana

“Sì, è il mio sport preferito!”

“Wow! Allora sarai davvero bravo! E' molto difficile, io lo praticavo perché piaceva a mio padre, ma non sono mai riuscita a stare più di venti secondi su una tavola” disse Aria imbarazzata.

“Vorresti provare? Nel gruppo delle ragazze c'è ancora posto!” Aria avrebbe accettato se non le fosse arrivata una gomitata da Anna che le fece ricordare i patti.

“Scusami tanto ma... mia madre non vuole che faccio questi tipi di sport quando non c'è!”

“Peccato..”

“Però verrò a vederti! E a fare il tifo per te!”

“Grazie Aria!” rispose il ragazzo sorridendo. Rimasero a parlare per un po', poi le due ragazze, dopo aver salutato Kaito, raggiunsero l'hotel, ma all'entrata trovarono una spiacevole sorpresa.

La casa era tutta sottosopra e gli animali erano nella sala e non avevano un bell'aspetto.

“Kiko? Perché sei così agitato?” chiese Anna preoccupata al vedere il suo gattino con occhi rossi che respirava affannosamente. Aria notò che anche Rex, Briciola e Myo avevano la stessa reazione. Ad un tratto gli animali saltarono addosso alle ragazze, che, con un po' di fatica, uscirono dall'hotel e scapparono più lontano possibile ma riuscirono a raggiungere un vicolo, per fortuna deserto.

Le due si nascosero dietro a un angolo e ripresero fiato.

“Ma cosa li è successo?” chiese confusa Aria

“Non lo so... è strano che tutti gli animali si comportino così...”

“Non sarà stato...”

“Temo di sì... l'alimento deve aver fatto loro qualcosa... Ci conviene trasformarci. VOCE DI PERLA VERDE!”

“VOCE DI PERLA BLU!”

Le due assunsero la forma Idol e in quel momento Aria impallidì; Anna si voltò e vide il pesciolino di Aria che sorrideva malvagiamente e dietro di lui i pesci di Alex e non solo: c'erano anche i cani, gli uccellini, i gatti e tanti altri animali domestici; persino quelli acquatici, sembravano riuscire a respirare. Tutti quanti avevano gli occhi rossi e la cosa diede fastidio alle due Custodi.

“Maledette Dark Lovers...” disse Anna stringendo il pugno.

“Ci hai chiamato?” disse una voce fredda, le custodi si voltarono videro Maria e Yuri, la prima sorrideva la seconda era arrabbiata:

“Accidenti! Dovevano portarcele in forma umana!”

“Pazienza, l'importante è averle! Siete nostre” disse la bionda lanciando scaglie di ghiaccio; Aria spinse Anna lontana e venne colpita e immobilizzata dal ghiaccio.

“Aria!” urlò la verde ma l'amica stava sanguinando da un braccio e soffriva per il dolore e per il freddo. Anna si infuriò come non mai.

“Me la pagherete!

MAGIA D'AMORE PICHI!

Nonostante le avversità
il mio cuore non si piegherà

La forza del mio cuore
Mi permetterà
di sconfiggere chi
il male
rappresenta

Il mio cuore è forte
La paura e il male
non lo piegheranno”

Le due nemiche soffrirono di più rispetto alle volte precedenti, perché Anna cantava con rabbia e grinta.

“Come mai è così potente?”

Meglio ritirarci!” propose Yuri con le mani nelle orecchie e Maria accettò e le due sparirono così come il maleficio e il ghiaccio che teneva prigioniera Aria. Anna la raggiunse

“Aria va tutto bene?”

“Sì, non ti preoccupare” rispose lei sorridendo, anche se non era un sorriso convincente.

Le ragazze aiutarono gli animali a raggiungere i loro padroni mentre per i pesci Anna e Aria dovettero cercare a lungo e, dopo molta fatica, le due tornarono a casa con gli animali. E un attimo dopo tornarono Himeka e Alex che vedendo la ferita di Aria si preoccuparono;

Mentre Aria venne medicata, Anna raccontò la vicenda alle amiche che ascoltavano incredule e piene di rancore.

“Le Dark Lovers ce la pagheranno! Non solo per aver sfruttato gli animali ma anche per aver fatto del male ad Aria!” Le custodi erano più agguerrite che mai e Hippo sorrise al vedere la loro determinazione che diventava ogni giorno sempre più potente.

Intanto Nikora aveva lasciato Aria a riposare, ma quel suo ristoro venne turbato da incubi e dalla figura oscura e misteriosa, che si sarebbe fatta vedere presto alle ragazze.

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Capitolo 11
*** Primo amore per Anna ***


PRIMO AMORE PER ANNA
La spiaggia dei ricordi


 

Anna era davanti alla porta della stanza di Aria, che dormiva ormai da molto tempo. la bruna si sentiva in colpa; a causa sua la sua amica si era ferita e stava soffrendo.

Una lacrima scivolò delicatamente sul viso della ragazza e cadde nel freddo pavimento; poi il piccolo Kiko si avvicinò alla sua padroncina e le coccolò le gambe, cosa che addolcì la ragazza.

Ma la tristezza e il senso di colpa non se ne andarono anzi si facevano sentire sempre di più.

La notte trascorse lentamente e Anna, Alex e Himeka si svegliarono stanche e tristi, cosa che diede dispiacere a Nikora

“Non preoccupatevi! Si riprenderà! E' Aria, giusto?” Ma purtroppo non sollevò il loro morale.

Fecero colazione in silenzio; anche Himeka che di solito combinava danni con la sua velocità nel mangiare, stava zitta e non creava alcun rumore. Poi Alex prese la parola

“Ragazze! Dobbiamo vendicare Aria! Dobbiamo fargliela pagare!” Anna annuì seguita dal forte “Sì” di Himeka.

Hippo si avvicinò alle ragazze e diede loro notizie della castana

“Stà un po' meglio, però è meglio che resti a riposare.”

“Allora ragazze, filate a scuola! Arriverete tardi!” disse Nikora facendo alzare le ragazze che, dopo essere corse in camera prendere la cartella, uscirono dall'hotel e in fretta e furia raggiunsero la scuola, ma durante il viaggio capitò un piccolo imprevisto. Anna mentre svoltava l'angolo si scontrò contro qualcosa... anzi contro qualcuno.

“Scusi tanto, non ho visto dove...”

“No, è colpa mia avevo la testa altrove” rispose il ragazzo contro cui Anna era andata “scontro”. Anna rimase affascinata dalla gentilezza del ragazzo nel raccogliere la sua cartella; anche il colore dei suoi occhi era bellissimo: di un verde speranza.

“La ringrazio molto”

“Ti prego dammi del tu” rispose sorridendo il ragazzo scatenando rossore nelle guance della ragazza.

“Che sbadato.. sono Masao Baikou”

“Piacere mi chiamo Anna Rod”

“Anna? Che bel nome!” adesso tutto il viso della ragazza era diventato rosso “Anna, muoviti! Arriveremo tardi!” la chiamò Alex; Anna, dispiaciuta, salutò il ragazzo

“Spero di rivederti ancora!” disse mentre vedeva Anna allontanarsi; la ragazza divenne bordeaux quando sentì il ragazzo pronunciare quella frase, e la cosa non passò inosservata agli occhi delle amiche

“Anna è rossa come un peperone!” disse Himeka

“Ha trovato l'amore!” disse ridendo Alex e Anna urlò alle amiche “Non è vero!”

Qualche minuto dopo raggiunsero la classe e spiegarono il perché Aria era assente

“E' caduta e ha battuto la testa, i medici le hanno suggerito di rimanere a letto finché non si riprende” disse Anna al professore, che non riusciva a credere alle parole della bruna.

L'ora di giapponese fu intensa e piena di interrogazioni, tra cui quella di Anna, che prese un bel nove e mezzo, e Alex, che se la cavò con un sette.

Poi arrivò l'inaspettato nell'ora di matematica:

“Ho corretto i compiti!” disse la professoressa entrando in classe facendo impallidire gli alunni.

La professoressa consegnò i primi dieci compiti e furono un totale disastro: il voto più basso era il tre preso da ben cinque ragazzi mentre gli altri sette alunni avevano ottenuto cinque, tra cui uno di Aria e un sei meno di Himeka .

Poi arrivarono i voti un po' più alti tra cui il sette di Alex, che ancora non ci credeva, e il meraviglioso nove e mezzo di Anna.

Miku aveva preso nove e il sorpasso di Anna le diede molto fastidio.

Himeka invece era soddisfatta ma anche disperata, ma per fortuna le sue amiche le risollevarono il morale.

Dopo l'intervallo, passato a correggere il compito di matematica, arrivò l'ora di eleggere i rappresentanti di classe; tra i candidati ci fu Anna che riuscì a trovare il “coraggio” grazie al suggerimento delle sue amiche.

E mentre i ragazzi votarono una persona stava camminando avanti e indietro per la sala.

“Allora... avete fallito miseramente anche questa volta; eppure non mi sembra di chiedere tanto:solo di catturare delle stupide ragazzine!”

“Ma signore...” si giustificò Izul “Il loro canto fa male...”

“E perché voi lo ascoltate?” disse furioso “Basta, non voglio più sentirvi...” e si allontanò.

“Gaito ha ragione!” disse Eriru rompendo il silenzio che legava le altre tre “Ecco perché perdiamo!”

“Bene, questa volta le custodi saranno mie!” disse Izul ma venne bloccata da Yuri

“Eh no! Vado io!”

“L'idea è mia! Quindi vado io!” disse Eriru cambiando umore, quello dagli occhi rossi e dalla voce bassa

“Sentite!” propose Maria “Perché, accidenti quanto è difficile da dire, non collaboriamo? Sento che potremo farcela! E poi... ho ferito una custode! Quindi sarà più facile scoprire la loro identità e trovarle!”

“Giusto! Sarà più facile” ricordò Yuri “Se nno sbaglio al braccio sinistro!”

“Va bene ci sto! Ma solo per questa volta!” disse Izul e alla fine anche Eriru accettò, l'idea era sua!

E le quattro svanirono lasciando la sala vuota, o almeno così pensavano...

In realtà Gaito aveva sentito tutto da dietro la porta, era soddisfatto per aver fatto capire a quelle tonte quale fosse il problema, ma era anche eccitato... una custode ferita significava solo una cosa: l'intera squadra si era indebolita.

Intanto quella custode ferita si era svegliata da qualche ora e si era fatta sentire parecchio...

“Quella roba non la prendo!” urlava Aria mentre Nikora e Taki la tenevano ferma per le braccia mentre Hippo era in punta di piedi sulla sedia di fronte a quella della ragazza.

“Devi! E' un medicinale che ti ridarà le forze!” “Ma è disgustosa!” disse schifata la giovane

“Se non la prendi non mangerai per mesi!” la minacciò Nikora; Aria si paralizzò e un terribile pensiero passò nella sua testa: una ragazza scheletrica chiedeva aiuto ad una figura oscura che le metteva un piede sulla testa e la faceva lavorare; allora la ragazza scheletrica chiedeva cibo alle amiche ma queste erano impegnate a riposarsi.

“TERRIBILE! Va bene! Datemi pure quella schifezza!” e Hippo cacciò in bocca alla ragazza il cucchiaino pieno di quel liquido verde e appena la ragazza deglutì e il suo viso si colorò dello stesso colore della medicina; dopodiché la ragazza svenne

«Tutto questa scenata per una medicina?» pensò Nikora.

Le ore passarono e Anna ricevette il titolo di rappresentante di classe battendo la rivale Miku, il cui programma era stupido e non c'entrava con la scuola

“Ti credi tanto furba Rod? Non sei nessuno!” rispose Miku ma Anna non la notò e la rivale si infuriò

“Me la pagherai!” e se ne andò imbronciata.

Anche gli altri lasciarono l'aula e ritornarono nelle loro case per festeggiare l'arrivo del sabato; Hiroto aveva chiesto a Himeka di uscire nel week-end per poterle parlare ma la blu dovette rifiutare per la punizione inflitta da Nikora; Alex invece accettò di uscire con Markus la domenica pomeriggio; Anna invece incontrò nuovamente Masao e la ragazza si sentì felicissima e provava nel cuore un sentimento mai provato prima

«Che sia...amore?» pensò la ragazza mentre il biondo la salutò

“Ciao! Frequenti questo liceo?”

“S-sì...”

Ecco il primo sintomo di amore; qualche sera prima le ragazze si erano riunite in camera di Aria e ne avevano discusso; tutto era iniziato da una domanda della padrona di stanza.

“Scusate.. ma quando qualcuno è innamorato cosa prova?” e lì Himeka e Alex spiegarono come se fossero le esperte in materia:

Numero uno: balbetti mentre parli;

Numero due: pensi intensamente alla persona interessata;

Numero tre: quando la guardi, rimani affascinata dal suo aspetto; anche le cose più ridicole;

Numero quattro: Non rifiuti ad un suo invito;

Numero cinque: ti piace talmente tanto che senza di lui stai male;

E numerose altre regole, Aria rimase stupita mentre ad Anna non interessava “L'amore è un sentimento complicato, ci vuole tempo; e poi a me non interessa, sopratutto ora che abbiamo una missione” aveva risposto ma Himeka e Alex ridevano perché sapevano che avrebbe cambiato idea; e lo stava facendo proprio in quel momento, quando Masao propose alla bruna di prendere un dolce assieme a lui “Mi faccio perdonare per questa mattina” disse lui sorridendo e la ragazza accettò e così i due si diressero verso il bar sotto lo sguardo incredulo di Himeka e Alex

“Hai visto anche tu?” chiese la blu alla castana

“Sì, e sai cosa dobbiamo fare...”

“Agenti segreti Himeka e Alex all'azione!” dissero le due in coro e senza fari notare, seguirono i due “piccioncini”.

Masao consigliò il bar vicino alla spiaggia a sud, quella dove accade l'incidente di Aria...

I due parlarono per un bel po' di tempo: Masao aveva ventidue anni e si era iscritto all'università di Tokyo, e sarebbe partito il giorno dopo per raggiungere la città; Anna ascoltava con attenzione ma la tristezza si faceva sentire. Il giovane poi la notò e quindi chiese quale fosse il problema e Anna decise di raccontargli il fatto ma senza specificare troppo

“E quindi ti senti in colpa”

“Sì” disse Anna abbassando lo sguardo “Io ti consiglierei ti starle accanto e di non mostrarle che sei giù...”

“Cosa?” chiese Anna stupita dal consiglio del ragazzo “Sì, dopotutto lei ti ha “salvato” dalla caduta di quella scala, se ti fai vedere triste lei ne soffrirà molto”

“Ma...”

“E poi tu al suo posto avresti fatto la stessa cosa, non è vero?” Quella frase fece riflettere molto Anna. Lei voleva molto bene ad Aria e per lei avrebbe fatto qualsiasi cosa. Anna si sentì molto meglio e così decise di godersi quell'uscita ma non sapeva che Himeka e Alex erano dietro di lei che li guardavano divertite.

Poi i due dopo aver pagato, Anna riuscì a pagare il suo dolce,lasciando Masao sorpreso e a bocca asciutta, fecero una passeggiata tra la riva piena di sassi della spiaggia grigia e fredda, Anna era un po' spaventata da quella visuale ma Masao le mise una mano sulla spalla per tirarle su il morale “So che è un po' brutta, ma fidati che questa spiaggia ha i suoi lati magici e romantici” mentre disse questa frase Anna notò negli occhi del ragazzo una strana luce.

“Vedi...” ma il ragazzo venne interrotto da un forte “Splash”, Anna si voltò e dopo aver visto il problema disse a Masao

“Ehm, vado un attimo a vedere cos'è successo... tu aspetta qui!” e di corsa andò dietro agli scogli dove vide...

“HIMEKA! ALEX! Mi stavate spiando?!” Himeka,che era caduta in acqua, sorrise e Alex invece cercò di spiegare, ma Anna era furiosa

“Anna calmati! Eravamo solo curiose!”

“Troppo curiose!” rispose la bruna ma l'urlo di Masao attirò l'attenzione di Anna.

Il ragazzo vide quattro figure oscure che stavano creando scompiglio nel mare.

“Che state facendo?” urlò il ragazzo; Eriru lo notò e gli rispose malvagiamente “Non sono affari tuoi! Tornatene a casa se non vuoi farti male!”

“No! Questa spiaggia è troppo importante per me! E non permetterò a mostri come voi di rovinarla!”

“Mostri? Come osi chiamarci mostri! Prendi questo!” disse Izul scagliando un serpente d'acqua contro il ragazzo che tentò di evitarlo ma invano. Masao perse le forze e svenne; Anna corse in suo soccorso, attirando l'attenzione delle Dark Lovers

“Ma guardate! E' arrivata la fidanzatina!”

“Come avete osato!” urlò Anna ma le nemiche scoppiarono a ridere

“Cosa ci farai? Le tua urla non ci fanno niente!”

“Le sue no... ma le nostre sì!” disse una voce. Le Dark Lovers guardarono nel mare e videro Alex trasformata e pronta a cantare:

“Questo è per il danno fatto a questa spiaggia e per la mia amica!”

MAGIA D'AMORE PICHI!

Quando ci si sente soli e senza compagnia,
che cos’è, quella forza che ci fa andare avanti?

Quando si perde la speranza e la luce viene oscurata...

Non ci si deve mai perdere d’animo, ci sono sempre persone
su cui contare...

Questa è la forza dell’amicizia, quando hai degli amici che ti
aiutano, nei momenti più difficili, e sono sempre accanto a te
ad aiutare te...

Gli amici sono un dono prezioso, con cui puoi confessare segreti,
con cui puoi qualche volta litigare ma poi fare anche pace,
che sai che puoi sempre contare, nei momenti più difficili,
quindi non dimenticare mai gli amici che sono sempre accanto a te.

Ma che cos’è anche qualche volta che ti fa battere il cuore,
quando incontri gli occhi di una persona che pensi che sia solo un’amico,
ma potresti scoprire che può essere qualcosa di più...

Questa è la forza dell’amore, che spesso ti fa sorridere,
se vieni ricambiata oppure piangere, in caso no.
Ma anche se il tuo amore non è ricambiato,
non dimenticare queste parole...

Non ti devi arrendere, il vero amore, ti sta
aspettando la fuori, e saprà renderti felice...

Questa due insieme formano la forza dell’amicizia e dell’amore,
non dimenticare mai, che non sei da sola in questo mondo,
hai tanti amici che sapranno aiutarti nei momenti difficili,
e presto troverai anche la persona che saprà ricambiare i tuoi
sentimenti e ti renderà felice.

 

Na na na...

Non dimenticare mai queste due forze, perché sono sempre importanti,
quella dell’amicizia, che ti da amici su cui puoi sapere di contare
nei momenti di difficoltà e puoi condividere ricordi
quella dell’amore, che saprà aiutarti a trovare il vero amore...”

Ma le nemiche non stavano soffrendo anzi ridevano a squarciagola

“Ma cosa?” disse preoccupata Alex “Che peccato! La canzone non funziona!” disse Maria sorridendo e le altre attaccarono Alex, immobilizzandola

“Bene! La perla viola è nostra!” disse Izul guardando la preda che cercava di liberarsi. Le Dark Lovers scoppiarono ridere mentre Anna guardava impotente la scena: non poteva trasformarsi perché altrimenti l'avrebbero vista ma non poteva lasciare l'amica in difficoltà.

Himeka voleva intervenire ma non sapeva come visto che la canzone non aveva avuto effetto, poi vide una figura avvicinarsi e la riconobbe: Aria era guarita e si era posizionata dietro alle nemiche, distratte da Alex, per scoprire le loro orecchie, poi nella confusione liberò Alex e si trasformò.

“Aria! Ti sei ripresa!” disse Alex con le lacrime agli occhi “Non c'è tempo! Presto!”

Nel frattempo anche Himeka le aveva raggiunte da trasformata e dopo il segnale di Aria le tre si misero a cantare

“MAGIA D'AMORE PICHI PICHI

 

Anche se il mare in tempesta mi spinge violento verso la sconfitta
guardo negli occhi l’amore che mi fa lottare con la forza che da!

Per ogni volta che cado io posso rialzarmi e così mantenere quella promessa che ho fatto con voce sincera credendo all’amore!
È una luce incandescente che riscalda più del sole
così chiara che rivela la realtà!

Voci unite per cantare
per sconfiggere il silenzio
sarà forte
sarà chiara la verità!

Guarda in uno specchio il tuo riflesso è limpido
tutto questo ci sarà!!!
Sarà quel battito forte l’amore che
ci darà forza e speranza per affrontare
questa tempesta che porta con se
il vento forte che ci sorprende dal mare!
Unendo le nostre voci in un canto che
si sentirà nel profondo più vero del c
uore
io voglio lottare soltanto per te
e voglio essere il battito forte d’amore con te
puoi sentirlo puoi sentirlo
se lo vuoi!!!”

MAGIA D'AMORE PICHI!

 

Le Dark Lovers si erano avvicinate ma la voce delle custodi creò in loro un forte dolore

“Le mie orecchie!” si lamentò Yuri

“Maledette custodi!” urlò Maria ad Aria che facendo l'occhiolino chiese

“Vuoi ascoltarla ancora?”

“Basta! Non ne posso più! Andiamo” e Izul sparì seguita dalle sue colleghe.

Aria si voltò verso le amiche che la abbracciarono forte

“Che bello! Ti sei ripresa!”

“Sì! E alla perfezione! Niente mi tirerà di nuovo giù!”

“Neanche il cinque di matematica?” chiese Himeka; Aria impallidì

“COSA?! Cinque! NO!” e andò giù raggiungendo il fondale. Alex e Himeka scoppiarono a ridere e aiutarono l'amica a ritornare sulla terraferma dove Masao si era appena svegliato

“Masao tutto bene?” chiese Anna

“Sì, ma la spiaggia sta bene?”

“Sì non ti preoccupare!”

“Anna... lo sai perché adoro questa spiaggia?” Anna interessata ascoltò ma la risposta non fu piacevole

“Qui mi sono fidanzato e venivo con la mia ragazza a nuotare, divertirci,... era il nostro posto... poi però un giorno la mia ragazza ebbe un tumore. Non ce l'ha fatta.”

Anna si strinse le ginocchia e i suoi si gonfiarono di tristezza così come il suo cuore. Masao continuò “Vengo sempre qua per ricordarmi di lei e dei nostri momenti passati insieme... Volevo venire qui un'ultima volta prima di partire ma quelle tipe hanno rovinato il momento.” Anna scoppiò a piangere e la cosa intristì il ragazzo

“Scusami non volevo...”

“Hai fatto bene a parlarne, un po' di sfogo ci vuole” rispose la ragazza asciugandosi gli occhi, poi propose al ragazzo

“Domani parti alle dieci giusto? Perché non vieni qui di mattina presto? L'alba crea un momento magico e sono sicura che ti farà stare bene!” Masao abbracciò Anna e la ringraziò di cuore, poi le confessò

“Lo sai.. tu assomigli molto alla mia ragazza: sei dolce, buona, ma anche combattiva...forse è per questo che mi fido di te.” Il ragazzo regalò ad Anna un porta cellulare a forma di cavalluccio marino in segno di gratitudine, poi la accompagnò all'albergo e prima di dirsi addio, le diede un caldo sulla guancia.

Anna rimase stupita dal gesto e si intristì al vedere la figura alta allontanarsi dall'albergo. Poi raggiunse la sala e quando vide Aria si buttò tra le sue braccia piangendo. La castana la rimproverò.

“Dov'è l'Anna che ho conosciuto il primo giorno di scuola? Quella sorridente, brava e...”

“Aria, grazie mille!” disse Anna stritolando l'amica e poi raccontò alle amiche la fine della sua “breve” cotta.

Himeka e Alex la presero male mentre Aria le diede una pacca sulla spalla “Hai fatto la cosa giusta! E poi l'amore non si trova così all'improvviso giusto?”

Dopo l'abbondante cena, per festeggiare la nuova vittoria e la ripresa di Aria, le ragazze si chiusero in camera di Anna e parlarono tutta la notte.

Nikora fu felice per le ragazze e sperò che quella gioia potesse tornare anche in fondo all'oceano.

E proprio nelle profondità odio e rabbia colpirono Gaito che si rinchiuse nella sua stanza lasciando le Dark Lovers a litigare, come al solito.

Vicino alla spiaggia intanto una figura guardava le luci della città che si riflettevano sul mare.

“Così vivono qui le custodi” disse la figura per poi immergersi nelle profondità del mare.

Chi è questa figura? Amica? O nemica?






Buonasalve!
E dopo che l'Italia ha conquistato la prima vittoria (alè!), Yume torna con le Custodi! Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Adesso sto lavorando a due capitoli nuovi (vedrò di pubblicarli presto) nel frattempo vi presento la sorpresina che una mia cara amica ci ha gentilmente preparato.
GRAZIE MILLE
Lela3KL9! A me sono piaciuti un sacco e spero che abbiano lo stesso effetto anche su di voi!
Dato che il capitolo era dedicato ad Anna, eccola!
Un bacione verde bianco e rosso e tanti saluti!
Yume


Anna

 

 


 

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Capitolo 12
*** Nuovi incontri ***


NUOVI INCONTRI
La sirena misteriosa

 

 

Aria era eccitata all'idea di pranzare in fondo al mare, era sempre stato il suo sogno poter parlare con i pesci e respirare sott'acqua, ma il mangiare negli abissi era un'idea bizzarra quanto bella.

L'appuntamento era alle tre e mezza del pomeriggio davanti al bar della spiaggia; Nikora all'iniziò proibì alle ragazze l'uscita ma poi si lasciò convincere da Himeka e accettò; Hippo e Madame Taki invece preferirono rimanere a casa.

Così le ragazze di mattina svolsero i loro compiti quotidiani mentre Nikora era andata a fare compere, ma anche qualcun altro era andato a caccia.

Infatti Yuri tornò a palazzo con in mano uno strano contenitore e voleva mostrarlo al suo bel padrone, il quale però era rinchiuso nella sua stanza. Tutte le Dark Lovers sanno che quando il padrone è in camera non bisogna disturbarlo.

Yuri triste si sedette vicino alla fontana e le altre la notarono

“Cos'è quell'affare?” chiese Izul alla verdina. Quella ragazzina riusciva sempre a trovare i tesori più strani in tutto l'Oceano.

“Una creatura che era stata rinchiusa dall'ex Principessa dell'Oceano Pacifico del Nord: è un pesce magico capace di ipnotizzare chiunque ce lo abbia davanti... L'ho catturato per usarlo contro le Custodi ma volevo mostrarlo prima a Gaito”

“Interessante... posso aiutarti io se vuoi...” Izul si era mostrata interessata; voleva sfruttare le capacità della ragazzina, tra le quattro forse era la più giovane ma di certo non la meno pericolosa, un'ottima alleata quando sei in cerca di vendetta.

Davvero?” chiese Yuri

“Sì, a patto che il settantacinque per cento del merito vada a me!”

“No facciamo sessanta e quaranta per me!” ribattà Yuri.

Le due si fissarono: “Cinquanta e cinquanta?” proposero insieme e le due accettarono

“Bene! Basterà aspettare il momento giusto! Dobbiamo cercarle attentamente, principalmente nuotano nell'Oceano Pacifico proprio nelle zone di quella città. Probabilmente saranno da quelle parti”

“Allora partiremo verso l'ora di pranzo! Stavolta la vittoria è nostra!” esultò Izul.

Intanto il pomeriggio si aprì e le ragazze esaltate corsero a prendere gli speciali panini preparati da Nikora qualche minuti prima

“Questi sono adatti ad essere mangiati sott'acqua, sono delle specialità dell'oceano Pacifico del Nord!” Aria aveva l'acquolina in bocca e tentò di assaggiarlo uno ma Nikora colpì la mano della ragazza con un cucchiaio di legno

“Ahia! Volevo solo assaggiarlo!”

“Non provarci!” disse Nikora riprendendo a fare il dolce “Intanto voi andate a preparavi!” Così le ragazze corsero nelle proprie stanze e si cambiarono: Aria indossava un top blu e una gonna bianca e ai piedi portava dei sandali celesti, lo stesso colore della molletta a forma di stella che aveva tra i capelli castani; Alex invece indossò un vestito viola con qualche cuoricino sparso nella gonna e portava delle ballerine colorate di un viola scuro; Anna invece indossò una semplice canottiera bianca e una gonna lunga verde e indossa i sandali nuovi marroni comprati qualche giorno prima dalla madre, che era venuta a trovarla; Himeka invece si era messa una camicia senza maniche rosa e indossava una gonna corta fatta di jeans e portava degli stivaletti tinti sul bordeaux.

Le ragazze scesero di corsa e non appena videro Nikora pronta per partire, sfrecciarono di corsa fuori dall'albergo e in poco tempo raggiunsero la spiaggia, deserta e tranquilla.

La prima a buttarsi fu Himeka seguita da Aria, Alex e Anna. Nikora raggiunse le ragazze poco dopo poiché ci aveva impiegato di più a raggiungere la riva.

“Incredibile come l'entusiasmo dei giovani porti a raggiungere certe velocità” si disse la viola non riuscendo a trattenere un sorriso.

Il gruppo si tuffò e dopo essersi sistemato, si posizionò verso il fondale e trovarono un posto tranquillo e riparato da due scogli, nel caso le nemiche le avessero attaccate avrebbero potuto trasformarsi e attaccare senza problemi.

Nikora, mostrò il pranzo: come primo c'erano panini alle alghe del Pacifico accompagnate da salsa di fiori rosa, tipici dell'oceano Pacifico del Nord; poi c'erano le gomme di ostriche chiamate così perché erano molto dolci e gommose, simili alle caramelle, e alghe allo “spiedo”, molto saporite.

Aria e Himeka (soprattutto Himeka) si abbuffarono come non mai e trovò il cibo marino ottimo e delizioso:

“Non ho mai assaggiato niente del genere! Molto meglio della cucina umana!” aveva detto la bionda mentre le sue amiche la guardavano stupite e imbarazzate; infatti molti pesci le guardavano curiosi e scioccati.

Il pranzo durò per circa un'ora dopodiché le sirene si sparsero per la zona; Anna parlava con un cucciolo di cavalluccio marino, mentre Alex andava a caccia di conchiglie e con esse ne costruì una bellissima collana; Himeka invece rimase ad ascoltare la storia dell'oceano Pacifico del Nord e della sua principessa: la bella Luchia. Era una ragazza testarda e goffa ma era buona e gentile verso tutti:

“Diventerà una vera principessa, lo sento” disse la viola con lo sguardo basso, Himeka allora le prese le mani e le disse con grande sincerità

“La salveremo! Non ti preoccupare!”

“Non è questo...” bisbigliò Nikora ma un urlo di Alex chiamò l'attenzione delle due che raggiunsero l'amica, ma non si aspettavano di trovarsi di fronte Yuri e Izul “Ma bene! Le quattro custodi! Che colpo di fortuna” “Avanti Yuri! Libera il nostro amico...” “Cosa?” aveva detto Nikora “E' il pesce millestriscie un pensierino dall'oceano Pacifico del Nord!” disse mentre liberò dal contenitore un piccolo pesce tutto colorato che fissava con occhi dolci le custodi e Nikora, che tentò di avvisare le ragazze “Quant'è carino! Lo adoro!” fu la frase che tutte le sirene riuscirono a dire mentre la luce dei loro occhi si spense. Ormai erano ipnotizzate e la cosa rallegrò le due Dark Lovers “Bene! Adesso portiamole a palazzo!”


 

“L'assoluto di un amore può

rendere caldo un vento freddo

vincendo le difficoltà

che nella vita incontrerà

riaccende ogni cuore che

da troppo tempo ormai si era spento”

“Chi è che sta cantando?!” disse Yuri soffrendo per la canzone

“Non lo so... tutte le custodi sono qui!”

“Basta non resisto...”

“Questo potere è più intenso... come è possibile?”

“Andiamocene!” Yuri svanì seguita da Izul e il pesciolino svenne grazie al potere che la canzone creava.

Le sirene tornarono normali e al sentire la canzone si guardarono intorno in cerca della sirena che aveva quella soave e profonda voce che le aveva salvate.

Poi Nikora alzò lo sguardo e vide una sirena ma a causa della luce del sole riusciva a vedere solo una figura nera con tonalità scure.

“Chi sei?” chiese Aria ma la sirena svanì prima che la sirena blu la potesse raggiungere

“Grazie per averci salvate!” le urlò Himeka e poi ritornò dalle sue amiche “Credete che sia la custode arancione?” chiese Anna e Nikora allora disse “Non ci resta che tornare all'albergo, magari Hippo saprà darci spiegazioni” e così le sirene lasciarono il mare e tornarono all'albergo.

“No, la perla arancione è ancora qui e non ci sono stati segnali...” disse Hippo “Cosa?” disse Himeka “Ma allora chi è la misteriosa sirena?”

“Non saprei...” rispose Hippo.

Quel dubbio tormentò le Custodi e gli altri, ma nonostante questo la giornata trascorse nel solito modo: pulizie, cucina, compiti e ospiti.

Le ragazze decisero di andare a letto presto e così verso le dieci erano già sdraiate nei loro letti.

Anna però non riuscì a riposarsi, e una strana immagine le si creò nello sonno:

“Voi non siete come noi... non avete il potere adatto...”

«Ma cosa?» Anna si trovava sulla spiaggia e aveva di fronte una strana ragazza che le dava le spalle: “Voi non salverete proprio un bel niente!”

Anna si svegliò di soprassalto e notò che erano le dieci e mezza

“Ma quanto ho dormito?!” si chiese e quando scese in salotto vide che erano già tutti svegli, persino Himeka e Alex, quelle che dormivano di più.

“Anna! Come mia oggi ti sei alzata così tardi?” chiese Nikora mentre girava le frittelle

“Non lo so... ho fatto uno strano sogno...” “

Beh, non pensarci! Guarda quante cose buone ci sono da mangiare!” le disse Himeka e Anna si calmò.

La domenica passò in fretta: mentre Anna studiava, Aria scriveva lettere alla madre e Himeka cucinava i muffins; Alex invece uscì con Markus e i due andarono al cinema a vedere “La rosa rossa” un film romantico e drammatico allo stesso tempo.

La sera trascorse ancora più veloce della giornata ed in un attimo arrivò il lunedì di scuola.

Le ragazza raggiunsero l'aula molto presto così da poter parlare liberamente senza avere Miku alle spalle che le prendeva in giro o faceva la smorfiosa davanti ai loro occhi.

Il professore di musica entrò e cambiò la disposizione dei banchi: Anna finì vicino ad Alex e le due furono molto felici, Miku si ritrovò dietro a Daisuke e ne approfittò per provarci con lui, Himeka invece capitò vicino al bel Kaito, con cui stava lentamente instaurando un forte legame di amicizia; Aria invece capitò affianco ad un banco vuoto.

“Ragazzi da oggi avrete una nuova compagna! Siate carini e accoglietela come si deve! Prego entra pure!” disse il professore e dalla porta entrò una ragazzina dal viso dolce:aveva degli splendidi capelli bianchi che le raggiungevano la schiena e due occhi blu bellissimi. La giovane fece un inchino e scrisse il suo nome alla lavagna: “Piacere mi chiamo Mimy Asuka, ho quattordici anni e vengo da Tokyo. Spero che possiamo diventare presto amici!” i ragazzi la guardavano incantati mentre le ragazze erano felici che fosse arrivata una nuova ragazza: tutte tranne Miku e compagnia bella, che erano gelose della bellezza e della gentilezza della ragazza “Bene, ti metterai vicino a Kourine, in quel banco in fondo a destra” La ragazza si avvicinò ad Aria e le sorrise, la castana le strinse la mano e decisa pronunciò il suo nome “Ciao e benvenuta! Spero ti troverai bene qui!”

“Lo spero tanto!” le rispose con tono dolce Mimy.

E mentre le lezioni passarono Aria fece amicizia con la nuova arrivata: era molto allegra e si comportava come una bambina ma non per questo non era simpatica! Anzi aveva sempre la battuta pronta e riusciva a trasmettere sorrisi e allergia alla castana.

E mentre gli studenti si stavano godendo attimi felici qualcun altro era nero di rabbia...

“Ma come è possibile?” chiese Maria a Izul e a Yuri

“Già, il padrone ha catturato tutte le principesse ed è in possesso di due perle! Chi potrebbe essere stato?” e mentre le Dark Lovers si tormentavano con quella domanda Gaito era da solo nella sala che ammirava la fontana, come se stesse aspettando qualcosa; ad un certo punto una figura oscura si formò nell'acqua e riferì al padrone una notizia interessante

“Signore, i nostri sospetti erano esatti. Questo venerdì sarà un giorno speciale per quelle sirene...”

“E lo sarà anche per me... Presto avrò ciò per cui lotto... Carissime custodi, sarete mie!”

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Capitolo 13
*** Cerimonia del Passaggio ***


CERIMONIA DEL PASSAGGIO

Il primo incontro con il nemico!

Il rosa della mattina si colorò nel cielo e l'aria del mese di Luglio si faceva sentire: il caldo che circondava la città, il cielo sempre senza nuvole e l'acqua fresca che si scagliava contro gli scogli stavano annunciando l'arrivo di una cocente giornata d'estate.

Le vacanze estive sarebbero arrivate a momenti e la cosa rallegrò Himeka che osservava dalla sua finestra il paesaggio dell'alba.

“Himeka...” la blu si voltò e vide Nikora

“Mi hai fatto prendere un colpo!” disse la ragazza spaventata.

“Ti devo dire una cosa importante...” Himeka ascoltò curiosa e stupita, e la viola le rivelò una notizia.

Intanto Gaito stava fissando la fontana per aspettare la conferma di un'informazione preziosa; le Dark Lovers si avvicinarono al loro padrone chiedendogli cosa stesse architettando

“Oggi è un giorno speciale per l'Oceano Pacifico del Nord”

“E perché?” chiese Yuri, curiosa di sapere il piano del suo amato padrone, che si avvicinò ad una capsula in cui era rinchiusa una sirena bionda e dalla pinna rosa: la bella Luchia.

“Perché è il compleanno di questa sirena, e secondo alcuni miei informatori si terrà la cerimonia del passaggio; il regno inviterà senz'altro la custode della perla rosa e le sue amiche,e questa volta le cattureremo!”

“Ma il regno è andato distrutto! Non sappiamo dove verrà svolta” ricordò Izul al padrone

“La terranno in un posto segreto, anche se ora non è più segreto” sorrise il Principe.

“Geniale” disse Maria avvicinandosi al padrone e fissò la fontana.

“I miei seguaci pesci ci daranno il segnale, a quel punto noi ci intrufoleremo nel luogo, che è nascosto in una caverna. Ecco il piano” e Gaito spiegò come le Dark Lovers avrebbero dovuto agire

“Si vede che è un piano del nostro padrone” pensò Eriru

“Funzionerà! Sì ne sono sicura!” si disse tra sé e sé Yuri, Maria invece si limitò a fissare il padrone mentre Izul sorrideva.

Intanto il giorno di scuola volò via e all'uscita Hiroto trascinò Himeka nel cortile, poiché voleva parlarle da parecchi giorni

“Ascolta... Vorrei confidarti una cosa” Himeka era attenta ma pensava anche a quello che Nikora le aveva detto alla mattina. Le sue parole però non riuscirono a distrarle da quelle che Hiroto le disse

“Io... non ci crederai ma, ho visto una sirena...” Himeka impallidì: stava parlando di lei!

“E era bellissima e... mi ha salvato la vita!” continuò lui “Vorrei ritrovarla ma non so come fare...” Himeka non sapeva cosa dire, voleva tanto aiutare il ragazzo di cui si era innamorata ma non poteva farlo.

“Sicuro che fosse una sirena? Insomma.. non esistono!”

“Io ti dico invece che era proprio una sirena e... credo... “ “

Himeka!” la chiamò Alex. La blu salutò Hiroto “Devo andare, ne riparliamo domani” e raggiunse Alex, che era curiosa di sapere cosa facesse l'amica nel cortile, ma Himeka rispose con indifferenza

“Nulla di importante! Andiamo all'albergo che è tardi!”

“Tardi per cosa?” chiese Alex ma non ottenne risposta.

Himeka corse come non mai seguita dalle sue amiche che non capivano la fretta della blu; in poco tempo arrivarono in albergo e trovarono Nikora all'ingresso, ed era molto arrabbiata

“Sei in ritardo di un quarto d'ora!” strillò alla blu Nikora, Himeka si scusò e corse a posare la cartella

“Ma che succede?” chiese Aria

“Non vi riguarda” rispose secca Nikora mentre batteva il piede sul pavimento “E invece sì!” urlò Alex. Nikora fissò le tre ragazze e poi confessò

“Ve lo dico perché mi fate pena... Io e Himeka andiamo alla cerimonia del passaggio nell'Oceano Pacifico del Nord”

“La cosa?” chiese Alex senza capire

“E' una cerimonia nel passaggio all'età adulta delle principesse, siccome Luchia è nelle mani del pazzo che vuole conquistare gli abissi e non può esserci, il regno ha pensato di ricordarla. È anche un modo per incontrare la Custode della perla rosa”

“Scusa, perché noi non possiamo venire?” chiese Aria con il broncio

“Perché voi non c'entrate niente!”

“Per favore possiamo venire?” chiesero le tre in coro facendo gli occhi dolci “No!” Anna allora prese la parola

“Noi abbiamo dovuto accettare l'incarico delle custodi, il minimo che tu possa fare è portarci a questa festa! O sbaglio?” Nikora si azzittì, la custode della perla verde aveva ragione.

“In più potrebbe esserci utile! Potremmo capire la situazione anche dal punto di vista dei regnanti.” Nikora sbuffò, come faceva quella ragazzina a essere sempre così convincente e lucida.

“...Va bene, ma cercate di non combinare danni!” Le ragazze esultarono e abbracciarono forte Nikora poi si precipitarono in camera e dopo essersi cambiate, riferirono tutto a Himeka

“Davvero? Che bello! Ho un po' paura...insomma, per loro sono importante...” Aria per tranquillizzarla le disse “Sii te stessa e andrà tutto bene!” Himeka si tranquillizzò e sorrise.

Le ragazze raggiunsero Nikora, Hippo e Madame Taki

“Volevi farci rimanere da sole!” disse Alex arrabbiata

“Beh.. era il mio scopo. Su andiamo che è tardi!”

“E la perla arancione?” chiese preoccupata Anna ma Madame Taki la tranquillizzò dicendo che era nascosta in un posto sicuro. Dopo aver chiuso l'albergo, tutti insieme raggiunsero il primo specchio d'acqua per potersi buttare. Le ragazze si trasformarono in sirene, Hippo rimase quello di sempre così come Madame Taki, cosa che incuriosì molto l'intelligente Anna.

Dopo qualche ora di viaggio raggiunsero una strana rovina con qualche oggetto prezioso e mobili; era ciò che restava dell'Oceano Pacifico del Nord, distrutto qualche tempo prima dalle Dark Lovers; le Custodi guardarono incredule e furiose lo scenario e tutte si chiesero il perché di tutto ciò e una lacrima rigò il volto di Himeka. Non molto lontano dal regno si trovava una caverna e dopo averla attraversata le Custodi e i loro compagni trovarono un piccolo palazzo rosa circondata da un'aurea rosa chiaro, simile al colore dell'alba; Himeka ammirava incantata l'edificio: le colonne erano dipinte di rosa e sul cornicione c'erano bassorilievi di sirene; l'entrata era protetta da due grossi pesci di pietra rosa carne e delle stelle marine decoravano le scale fatte di marmo bianco. Nikora dovette trascinarla via con la forza perché la bionda sembrava non volersi muovere. Non appena entrate vennero accolte da numerose signore tutte dalla pinna rosa. Non appena videro Himeka la scambiarono per Luchia per via della sua somiglianza con la Principessa ma con tristezza appresero che non lo era.

“Comunque siamo felici che le Custodi siano qui... sopratutto voi signorina Himeka” La ragazza arrossì mentre Nikora parlava con l'organizzatrice della festa. Un attimo dopo tre ragazze si avvicinarono alla bionda:

“Signorina Himeka, deve vestirsi!” “

Cosa?” chiese Himeka non sapendo di cosa stessero parlando

“Ma sì! Abbiamo un abito da sera perfetto per lei! Le starà benissimo!”

“Non può mica festeggiare in queste condizioni! Prego ci segua!” e una delle tre prese Himeka per mano e la portò in una grande stanza in cui c'era un grande guardaroba, un letto enorme e uno specchio con una cornice di oro e perle preziose

“Questa è la stanza della principessa Luchia” disse la più giovane delle tre mentre le altre due prendevano gioielli e vestiti.

E mentre Himeka si cambiava le altre Custodi si misero a discutere con le suddite del regno. Poi Anna notò il proprio aspetto e iniziò una serie di inchini: “Ci dispiace di non essere vestite elegantemente” si scusò Anna ma una delle serve si avvicinò e disse loro.

“Abbiamo altri vestiti! Di solito ne confezioniamo di altri colori per sicurezza! Prego venite da questa parte” Alex sorrise e Anna e Aria vennero travolte dalla gioia: indossare un abito da principessa sirena, chi lo avrebbe mai detto!

Nikora intanto finì di preparare la sala assieme ad altre sirene ma non sembrava essere a suo agio.

“Nikora, va tutto bene?” chiese una giovane sirena ma Nikora non disse nulla.

“Stai ancora pensando a quel giorno? Guarda che...” in quel preciso istante arrivarono le Custodi e le sirene rimasero incantate del loro aspetto: Anna aveva una lunga gonna verde legata da un elegante fiocco verde scuro e tra i capelli aveva una coroncina di cuori verdi chiaro, indossava degli eleganti braccialetti d'oro con smeraldi e tra la coda aveva tre cerchi dello stesso colore della sua perla; i suoi capelli erano diventati più lucenti e setosi. Alex invece teneva i capelli legati in una morbida treccia che le arrivava fino alle pinne. Indossava una gonna a ruote viola piena di brillantini e portava numerosi braccialetti di perle di tutte le tonalità di viola; tra i capelli aveva una rosa lilla mentre tra la coda una lunga collana di perle identica a quella che portava ai polsi; Aria invece aveva una gonna a balze: il primo strato era blu mentre gli altri erano blu più chiaro lo stesso colore del fiocco che teneva la gonna; tra la coda aveva un cerchio blu e l'altro azzurro; i capelli erano raccolti in una mezzacoda che lasciava liberi i boccoli più interni. Indossava anche dei lunghi guanti azzurri.

“Wow! Adoro questo completo da sera!” disse Aria facendo una giravolta, Anna invece arrossiva dall'imbarazzo e Alex invece guardava incantata la gonna; poi un rullo di tamburi fece capire che stava arrivando Himeka e così tutte le sirene presenti nella sala si voltarono verso la porta d'oro che lentamente si stava aprendo mostrando una bellissima ragazza: i capelli erano diventati più mossi e sembravano brillare di una luce delle stelle, venivano portate in una lunga e delicata coda di cavallo; aveva una lunga gonna rosa tendente al bianco con sopra un copri-gonna rosa scuro e indossava dei guanti color panna con delle perle rosa all'estremità. Al collo portava il ciondolo della perla a forma di conchiglia e affianco aveva delle perle rosa lucenti ma mai quanto la vera perla che brillava di una forte luce. I braccialetti erano fatti di numerose perline rosa così come i bracciali attorno alla coda. Alex, Anna e Aria la guardavano meravigliate mentre la bionda era imbarazzata: il pensiero di essere al centro dell'attenzione di tutti la spaventava così come il portare una grande responsabilità.

La festa iniziò e tra colori e musica la bionda parlava con le suddite di Luchia cercando di capire quali fossero i problemi dell'ex regno; cercava di essere più seria possibile e questo dava l'impressione di essere tesa. Alex nel frattempo assaggiava le specialità marine, curiosa del loro aspetto e gusto. Nikora intanto preparava l'annuncio da far dire a Himeka mentre Madame Taki era in una stanza buia con Hippo e consultava la sua sfera di cristallo. Anna e Aria decisero di fare un giro per il palazzo e raggiunsero un grande tunnel di vetro dove all'esterno si potevano vedere le bellezze naturali della caverna e molti pesci colorati, sopratutto sul rosa.

Aria per la gioia superò l'amica e raggiunse la sala delle sculture ed una di queste raffigurava la principessa Luchia: aveva un fisico magro e i capelli erano raccolte in due lunghe code che le arrivavano fino alla fine della coda di pesce; Aria ammirò anche le altre statue, c'erano pesci, principesse sirene dei tempi passati e tanti fiori; poi il suo sguardo si fermò su una scultura che si trovava al centro; era una donna alta e dai capelli lunghi e sulla mano destra si trovava uno scettro che aveva l'aria di sembrare importante, poiché era d'oro e tempestato di pietre preziose. Aria notò la targa sotto la scultura e curiosa di sapere chi fosse la donna lo lesse e gli occhi le si accesero di una forte luce:

“Onore alla Regina dei Mari, protettrice di tutti gli Oceani, per aver sconfitto i Pantalassa”

“Pantalassa? Cos'è? Forse intendevano dire Platessa! Comunque deve essere proprio forte e bella se viene considerata la Regina dei Mari” disse la giovane guardando la statua. La giovane provò una strana sensazione.

Intanto Anna aveva perso Aria e nel tornare indietro si scontrò contro Nikora che si infuriò molto

“Ma dov'eri? Mi stavo preoccupando!” le urlò la viola e Anna si scusò “Piuttosto dov'è Aria?” Anna non sapeva cosa inventarsi così improvvisò

“Era andata a vedere il panorama! Adesso sarà al buffet con Alex!”

“Lo spero! Forza torniamo indietro e godiamoci la festa per la mia principessa” e Nikora nuotò nella direzione della sala seguita da Anna, che si voltò indietro sperando di vedere l'amica ma non arrivò nessuno.

Alex invece raggiunse l'amica che aveva appena finito di parlare a tutte le sue serve “Come va?” chiese Alex e Himeka rispose sbuffando

“Non ne posso più! Non ho ancora assaggiato niente!”

“Sul serio? Allora vieni con me prima che ti chiamino ancora!” e la viola “rapì” l'amica e la portò al buffet di dolci. Ad Himeka tornò il sorriso e si abbuffò ma senza essere goffa e pasticciona, cercò di rimanere elegante e raffinata nonostante avesse molta fame. Alex al vedere l'amica felice sorrise e vide arrivare l'amica Anna

“Dov'è Aria?” chiese Alex, Anna chinò la testa

“L'ho persa...” Himeka stava per sputare la fetta di dolce che si era cacciata in bocca e poi prese la custode della perla verde

“Come persa?! Lo sai che lasciare Aria da sola è pericoloso!” disse Himeka con tono altezzoso.

“Ha parlato Miss 'Sono la più raffinata e brava del gruppo' ” le sussurrò Alex facendo arrabbiare Himeka che però mostrò subito dopo un caloroso sorriso.

“In effetti, io sono peggio di lei” rise Himeka.

 

Hiroto era sdraiato sul letto e non smetteva di pensare alla sirena dalla pinna rosa: forse aveva sbagliato a riferire tutto a Himeka, ma trovava in lei un'amica speciale e fedele, e in cuor suo sapeva di potersi fidare della blu.

Voleva rivedere quella sirena, gli aveva rapito il cuore e avrebbe fatto di tutto pur di rivederla... lo stesso pensiero percorse la testa di Kaito mentre aspettava il proprio turno per fare surf: la sirena che lo aveva salvato sette anni fa non voleva lasciargli in pace la testa e il cuore; e il pensiero di averla vista qualche giorno prima gli faceva battere forte il cuore.

Markus invece pensava ad Alex, l'unica persona che lo aveva accettato come amico: non aveva conosciuto nessuno come lei nei suoi quattordici anni di vita; era allegra, buona e sempre pronta ad aiutare la gente; non nascondeva però una grande grinta e tanta passione.

Aveva paura a dichiararsi anche se in fondo lo voleva con tutto il suo cuore: “Cosa devo fare?” si chiedeva mentre fissava il muro di camera sua.

Intano su uno scoglio una sirena si stava pettinando i lunghi capelli neri: “Quelle custodi mi sembrano delle incapaci: chissà dove sono adesso. Non posso contare su di loro per salvare la mia principessa; sarò io a trovare la custode della perla arancione! Lo giuro sulla mia perla rossa!” e si buttò in acqua con un piano fisso nella mente.

Intanto delle figure entrarono nel castello senza farsi notare.

“E' stato troppo facile, sapete quello che dovete fare Dark Lovers”

“Sì!” dissero in coro le Dark Lovers per poi separarsi: Yuri fece apparire un pianoforte e eseguì le istruzioni di Gaito.

“Yuri, dato la tua abilità nel piano voglio che tu suoni una delle mie melodie per distrarre le sirene; direi la quattro”

“E' una delle mie preferite!” aveva risposto la verde;

La verdina iniziò a suonare una melodia bassa e ritmica che arrivò nella grande sala; le sirene si coprirono le orecchie ma il suono era forte e non poterono fare altro che soffrire; anche da Madame Taki e da Hippo arrivò il suono, nonostante fossero distanti dalla sala; il pinguino rotolava per terra dal dolore mentre Madame Taki si era buttata sul tavolo.

Himeka e le custodi invece urlavano dal dolore e non capirono il perché, Nikora riuscì a pronunciare poche parole e solo Anna riuscì a sentirle “Non è possibile... sono qui...”

Izul e Eriru attaccarono usando i loro poteri: i serpenti distrussero ogni decorazione mentre Eriru usò le sue frecce contro gli invitati; dopo un po' trovarono le Custodi e decisero di attaccare solo loro; le tre ragazze schivarono gli attacchi ma quel fastidioso suono le rendeva incapaci di muoversi; dopo un po' alle due nemiche si aggiunse Maria che aveva scortato Gaito in un'altra sala e appena vide le Custodi si arrabbiò

“Cosa? Erano qui? Io ho accompagnato il mio padrone in fondo alla sala per niente? Vado a chiamarlo!”

“No tu resti qui e ci dai una mano a catturare queste scocciatrici!” le disse Izul; Maria allora attaccò con le sue solite scaglie di ghiaccio ma, per fortuna di Nikora,non riuscì a colpire le Custodi, ormai distrutte per colpa della melodia.

Himeka sentì uno strano potere scorrere nelle vene e intorno al gruppo si creò una barriera fatta a bolla. Anna e Alex ammiravano meravigliate e stupite e approfittarono della situazione per riprendere fiato e rigenerarsi.

Intanto molto più in là, Aria cercava una via d'uscita tra quei lunghi corridoi che sembravano quelli di un labirinto.

“Accidenti mi sono persa! Ma perché Anna non mi è venuta dietro?!”

Aria nuotò e svoltò l'angolo ma si scontrò contro qualcuno. “Chiedo scusa, mi sono...” Aria vide davanti a sé un ragazzo alto dai capelli argentati e gli occhi di un viola pallido ma la sorpresa fu vedere delle gambe e non una coda di pesce.

Avvertendo un brutto presentimento la ragazzo lo superò ma il ragazzo la trattenne per una mano e la avvicinò a sé; Aria si agitò e così il misterioso individuo le prese l'altra mano e la immobilizzò davanti a sé.

“Finalmente ho l'onore di conoscerti... Custode della perla blu”

“C-Come fai a sapere...”

“Non ti ricordo nessuno? “ Aria lo guardò e poi capì: era la figura dei sogni! “Lasciami andare!”

“No, tu e la tua perla verrete con me nel mio palazzo”

“MAI!” urlò Aria agitandosi e sperando di attirare l'attenzione di qualcuno ma Gaito aumentò la presa e la ragazza faceva fatica a muoversi.

“Adesso non sorridi?” disse Gaito con tono malvagio, Aria aveva paura e tentava di liberarsi ma fu tutto inutile.

“Sei mia custode della perla blu” Aria guardò i suoi occhi viola e non vide nessuna luce. Gaito allora cercò di trascinarla ma lei continuava a resistere. “Stai calma bimba, o vuoi che ti canti una ninnanna?”

Aria però non rispose e resisteva (Non devo perdere la speranza...).

In quel momento una luce circondò la stanza e una figura apparve davanti a Aria e costrinse il Principe del male di retrocedere. Delle mani calde strinsero forti quelle della sirena blu e uno sguardo dolce si incrociò con quello blu di Aria. Quella sensazione...

“Sei la Regina dei Mari, non è vero?” disse Aria sorridendo.

“Brava custode delle perla Blu, e sono qui per aiutarvi!” La perla di Aria si trasformò nel microfono e Aria acquistò la forma di cantante. Dallo scettro della scultura della Regina uscirono tante sfere di luce: una entrò nella perla blu mentre le altre si avviarono da tutta altra parte.

“Vi ho dato un nuovo potere. Usatelo con sicurezza. Io sarò sempre con voi Custodi”

“G-grazie Regina. Farò del mio meglio”

“Buona Fortuna” e dette quelle parole lo spirito svanì. Gaito si stava avvicinando ad Aria ma lei fece segno con la mano di restare fermo.

“Non puoi fermarmi!”

“Staremo a vedere! MAGIA D'AMORE PICHI! MELODIA BLU DEL LA!”

Con questa mia luce io ti difenderò,

La tristezza, la paura

non mi porteranno verso la sconfitta

vi guardo negli occhi e vedo la speranza

che batte batte nel mio cuore

deve solamente brillare!

Brilla brilla luce mia

la speranza non deve morire più

deve brillare quella luce che

colmerà quel vuoto lasciato dal male

deve brillare quella luce che

illuminerà il cammino di tutti

 

(E' davvero forte... ) pensò Gaito mentre ascoltava quella canzone che gli dava un certo fastidio. La canzone coprì la melodia del pianoforte di Yuri, che incredula suonava più veloce ma senza successo. Intanto le altre custodi si erano trasformate e si accorsero di alcune sfere di luce che entrarono nei loro microfoni.

“Ma cosa?” si chiese Alex.

“Non c'è tempo” le disse Himeka che iniziò a intonare una nuova canzone chiamata “Torno nell'Oceano”. Con la sua voce Himeka sconfisse le tre Dark Lovers che svanirono.

Nikora fissò stupita Himeka e strinse forte i pugni.

 

E siete voi (voi) che mi date la forza

di far risplendere questa luce

Luce mia, fa sì che il male possa sparire

Luce mia, riporta l'amore nel mare

Luce mia, non abbandonarmi più!

MAGIA D'AMORE PICHI!

Vorresti ascoltarla ancora?” chiese Aria facendo l'occhiolino.

“Magari la prossima volta, e vedrai, non mi sfuggirai! Parola del principe dei Pantalassa!”

Aria sgranò gli occhi ma non sembrava spaventata.

“Tu sei il cattivo della targa! Il Platessa!” urlò Aria indicando con il dito Gaito che al sentire Platessa si infuriò

“Come osi prendere in giro il mio nome! Questa te la farò pagare! Dark Lovers, a me!” e le quattro si materializzarono dietro il loro signore.

“Andiamocene!” disse Gaito facendo comparire un grosso pesce e dopo esserci saliti sopra se ne andarono.

“La prossima volta non vi lasceremo scappare! Capito principe Platessa?” urlò Aria dal grande varco che il pesce aveva provocato. Gaito sorrise sapendo che l'avrebbe rivista presto... ma nella sua capsula.

Aria venne raggiunta dalle sue amiche e raccontò tutto l'accaduto. “Platessa?” chiese Anna stupita dal buffo cognome ma Nikora corresse “Pantalassa... E' un stirpe malvagia. Pensavo che la Regina li avesse sconfitti tutti ma non è così. Quel ragazzo deve essere Gaito, l'ultimo discendente”

“Gaito?” ripeté una serva, quella che sembrava essere molto amica di Nikora.

“E' lui l'artefice dietro a tutto questo?” chiese Alex e Nikora rispose con un cenno poi si voltò verso Himeka

“Ascolta, ora abbiamo bisogno di un ultimo favore da te Himeka. Ho notato che in te alberga abbastanza potere.”

“Cosa dovrei fare?”

“Far rinascere l'Oceano Pacifico del Nord, vieni e ti spiegherò tutto! Anche voi ragazze” le sirene seguirono Nikora, Aria però rimase a fissare quel buco e a pensare a quel ragazzo e ai suoi occhi privi di emozioni “Ti sconfiggeremo! Per la Regina dei Mari!”

Così le custodi conobbero il loro nemico e acquistarono un nuovo potere. Ma sarebbe bastato a fermare il principe del Male?








Angolo Autrice.
Chiedo perdono per il ritardo ma sono stata occupata! Cercherò di riprendere per questi tre giorni (poi partirò e starò via per due settimane, non so se riuscirò ad aggiornare)
Spero che il capitolo vi piaccia! :)
Ringrazio tanto Alex, Marty_nee_chan e Hana chan per le recensioni e tutti quelli che seguono questa storia! GRAZIE DI CUORE!
Oggi la sirenetta che ho scelto è Aria (sempre disegnata da
Lela3KL9 che tengo a ringraziare). Gli altri disegni non sono ancora pronti del tutto, ne ho ancora uno che metterò nel prossimo capitolo (cercherò di recuperarli)
Grazie ancora e buona giornata a tutti!


Yume

 CONSIGLIO: fate un salto QUI ;) è una One-Shot scritta veramente bene. Una lettura piacevole! L'autrice è AngeloBiondo99. Alla prossima!

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Capitolo 14
*** Poteri e segreti ***


POTERI E SEGRETI
Esistono altre Principesse?!


 

Himeka era di nuovo di fronte al regno ormai morto dell'Oceano Pacifico. Dietro di lei c'erano tutte le sirene dalla coda rosa e dietro di loro le custodi con Madame Taki e Hippo.

Nikora si avvicinò a Himeka e le mise una mano sulla spalla ma la bionda continuava a guardare

“Sai cosa devi fare... Cantare con tutto il potere della perla rosa.” Himeka annuì:

“Farò tutto il possibile, se questo è un modo per salvare il regno di Luchia.” Nikora si allontanò mentre Himeka acquistò la forma Idol: come al solito indossava il suo vestitino rosa e bianco latte e nella sua mano destra aveva il microfono, compagno di numerose lotte “Chissà per quanto dovrò usarti...” pensò la bionda guardando l'oggetto con al centro la bellissima perla rosa.

Himeka prese fiato e urlò la nuova formula

“Magia d'amore Pichi! Melodia rosa del DO!”

 

Lo sguardo mio è rapito ormai da un cielo
Che ha milioni di stelle accese nel blu
Che mi spingono nell’oceano

Di chi sarà la voce che tra venti e maree
Mi chiede un aiuto
Il grido di chi ha bisogno di una luce nel buio

Dal destino non puoi scappare mai
Ed il cuore mi dice di non arrendermi
Proteggerà chi
Più puro sarà
La paura non vincerà

Torno nell’oceano più blu
Tra le onde a cui davo del “Tu”
Creature del male
Vi posso fermare ancora
Cantiamo insieme
E non molliamo mai!

Un sole c’è nel cuore mio che riscalderà chi mi sta vicino
E chi come me sa combattere un attacco nemico

Dal destino non puoi scappare mai
Ed il freddo non riuscirà a confondermi
Difenderà chi un grido alzerà
La sua mano mi tenderà

Torno nell’oceano più blu
Tra le onde a cui davo del “Tu”
Creature del male
Vi posso fermare ancora
E non vedervi più

Torno nell’oceano più blu
Tra i ricordi che amo di più
Con questa mia perla difenderò il mare ancora
Cantiamo insieme
E non molliamo mai!

Himeka cantò con tutta la voce che aveva in gola e grazie al nuovo potere sentiva una potente forza nelle pronunciare le parole della canzone.

Durante il canto una luce rosa risplendeva in quel pezzo di mare, illuminando le rovine del castello che lentamente si stavano muovendo.

Le altre guardavano meravigliate la scena e a Nikora le si illuminarono gli occhi; il regno stava tornando come prima!

Ricordava ancora quel brutto giorno...

“Principessa Luchia! Venga presto!” una sirena dallo sguardo terrorizzato era entrata precipitosamente nella stanza della principessa che si guardava allo specchio.

“Nikora, cos'è tutta questa ansia?”

“Non c'è tempo per le spiegazioni!” e Nikora prese la principessa per un braccio e la trascinò fuori dalla stanza. Luchia si lasciava trascinare senza però capire il perché di quella nuotata frettolosa e chiese alla guardiana “Nikora ti prego! Spiegami il perché di tutto questo?”

“Delle creature la stanno cercando...” disse Nikora senza voltarsi. Le due uscirono dal castello e si allontanarono, Luchia però si fermò di colpo e si voltò verso il suo castello, e impallidì. Il suo castello era avvolto da una luce viola e lentamente si stava frantumando; vedeva tutte gli abitanti scappare e questo creò una profonda ferita nel cuore della giovane principessa. Nikora la raggiunse e vide Luchia piangere, cosa che non faceva da molto tempo. La guardiana tentò di consolarla ma l'arrivo di quattro figure impedì a Nikora di aprire bocca. Le quattro creature, che erano le Dark Lovers, minacciarono Luchia e le ordinarono di venire con loro. Nikora si buttò davanti alla principessa per proteggerla, e quel gesto peggiorò la situazione. Infatti le Dark Lovers lanciarono un attacco verso il castello e lo distrussero definitivamente e colpirono anche molte sirene e pesci.

Luchia allora si arrese e, dopo aver spinto Nikora lontano, si lasciò catturare senza ribellarsi a patto che le quattro risparmiassero la vita alle suddite della principessa. Le Dark Lovers accettarono e immobilizzarono Luchia, che guardò Nikora sorridendo, come se sapesse che sarebbe andato tutto bene. Nikora si precipitò sulla principessa ma quella sparì un attimo prima, così come le quattro creature malvagie,

Nikora si accasciò sul fondo e pianse lacrime amare, poi alzò lo sguardo e vide una luce viola, simile a delle fiamme, che divorava i resti del castello e le meraviglie naturali attorno ad esso.

(E' colpa mia se il castello è andato distrutto e se Luchia è stata rapita) pensò Nikora (se non mi fossi buttata davanti a lei, le Dark Lovers non avrebbero eseguito quel terribile attacco...)

La viola poi vide una forte luce circondare le rovine mentre la vegetazione morta stava rinascendo e le pietre ripresero la loro lucentezza.

La potente magia delle Regina dei mari e la dolce voce di Himeka avevano ridato all'Oceano Pacifico del Nord e il suo regno.

Himeka esausta riacquistò la forma di sirena e le sue amiche corsero ad abbracciarla

“Ce l'hai fatta!” le disse Aria, mentre Alex stritolava l'amica con un abbraccio e Anna sorrideva. Himeka sorrise e venne raggiunta dalle suddite del regno che con le lacrime agli occhi la riempirono di ringraziamenti.

La sirena sorrideva.

“Era mio dovere!”

“Vedrai che in poco tempo il regno tornerà a vivere!” le disse una sirena.

Le sirene festeggiarono ballando mentre le custodi cantarono felici, ma Nikora preferiva restare sola a guardare l'oceano dal grande terrazzo del castello.

“Va tutto bene?” Nikora si voltò e vide Himeka che le sorrideva.

“Sì, il regno è di nuovo vivo e ne sono felicissima!” disse Nikora mentendo, e Himeka se ne accorse

“C'è dell'altro, non è vero?” Nikora divenne triste e confessò

“E' colpa mia se il regno è stato distrutto,e anche se Luchia è stata rapita! L'ho difesa dalle Dark Lovers e loro per convincerla ad arrendersi hanno colpito il suo punto debole: il suo regno. E' solo colpa mia, non merito di festeggiare...”

“Non è affatto vero!” Nikora guardò Himeka e vide nei suoi occhi azzurri sicurezza “Tu sei una guardiana! E il tuo compito era proteggere la principessa! E' colpa della crudeltà delle Dark Lovers della follia di Gaito se il regno è andato distrutto e Luchia è stata rapita! Tu hai sempre difeso noi custodi, ci hai aiutate e anche nutrite e ospitate nel tuo albergo! Sei sempre pronta a difenderci! Nikora tu sei importante per noi!” La viola abbracciò forte Himeka e iniziò a piangere

“Ma...”

“Non dire nulla! Salveremo Luchia! Te lo avevo promesso no? E Himeka mantiene le sue promesse!” Nikora sorrise e Himeka la portò nella grande sala e in un attimo tutte le sirene si avvicinarono alla guardiana e la abbracciarono.

“Grazie Nikora!” “Senza di te non avremmo trovato le custodi!” “Sei stata grande!” Nikora al sentire tutti quei complimenti quasi scoppiò a piangere ma si trattenne e poi disse seria

“Beh, speravo di trovare individui migliori invece mi sono capitate delle ragazzine pazze!”

“Pazze a chi?” le chiese Alex offesa, come mai quel cambiamento improvviso?

“S', siete pazze! Mai visto qualcuno di tanto pazzo! E sapete a chi mi sto riferendo in particolare...” disse guardando Aria

“En no! Anche fuori dall'albergo! E sopratutto davanti ad altre persone!”

“Sì, perché tanto tu sei pazza ovunque!”

“CATTIVA!” disse Aria offesa scatenando le risate di tutti i presenti, anche Nikora sorrise: è da tanto che aspettava momenti come quello, in cui si poteva ridere e divertirsi; ma sapeva che c'era ancora molta strada da percorrere e che molto presto Gaito avrebbe sferrato nuovi attacchi.

Arrivò la sera e le custodi insieme a Nikora, Hippo e Madame Taki dovettero lasciare quel magnifico e magico luogo. Dopo i saluti e nuovi ringraziamenti le giovani si allontanarono ma Himeka si fermò e rimase a guardare le colonne d'oro e rosa, il grande terrazzo, la cupola rosa decorata con fiori e stelle marine, la luce che circondava il grande palazzo. Avrebbe lottato per quel regno rinato e lo avrebbe protetto fino alla fine, per Luchia, Nikora e tutti gli abitanti dell'Oceano Pacifico del Nord.

E mentre le custodi, contro la loro voglia, si avviarono verso casa, Gaito era seduto sul trono e la sua furia era così alta che neanche il bicchiere di vino poteva calmarlo. Le Dark Lovers erano intorno a lui e cercavano di tranquillizzarlo.

“Andatevene!”

“Ma signore!” disse Maria

“Non voglio più vedervi!” Quelle parole ferirono il cuore delle quattro ragazze che si avviarono lentamente verso l'uscita; Gaito si massaggiò la fronte e sospirò

“Perché non riesco a vincere? Come fa il loro canto a essere così forte. Possibile che non ci sia niente che possa vincerlo?” e poi gli venne in mente un'idea; sapeva cosa fare e si mise subito al lavoro.

Le Dark Loves invece erano al portone del castello “Siamo sicure che sia la cosa migliore?” chiese Yuri con sguardo triste

“Sì, per il momento è meglio prenderci una pausa. Poi quando Gaito si sarà calmato, torneremo al castello!” disse Maria decisa

“Quindi è come se fosse una vacanza!” disse Eriru sorridendo.

“Però potremo sempre provare a catturare le custodi!” suggerì Izul. Le quattro ragazze si strinsero le mani e poi abbandonarono il castello, ognuna per la propria strada.

In quello stesso momento Aria, Anna, Himeka e Alex erano entrate nell'albergo seguite da Nikora che teneva tra le mani tutti i doni che le sirene rosa le avevano dato, Hippo e Madame Taki.

Le ragazze si precipitarono nelle proprie camere e si buttarono sul letto: erano distrutte.

“Mica abbiamo attraversato tutto l'Oceano!” aveva detto Nikora e a risponderle era stata Anna

“Hai ragione, ma siamo poco abituate a muoverci con le pinne!”.

Il gruppo non toccò cibo a causa del ricco buffet che le sirene avevano preparato per Himeka e così le quattro ragazze decisero di guardarsi la televisione, Nikora andò a farsi un bagno caldo e Madame Taki si rinchiuse nella sua stanza a guardare la sfera di cristallo, o almeno così credevano le custodi; in realtà Madame Taki leggeva riviste e giocava con le carte.

Dopo un po' di tempo un urlo di Hippo interruppe la pace che regnava nell'edifico

“AIUTO!” le Custodi si precipitarono verso il pinguino e lo trovarono nel giardino nascosto dietro ad un albero

“Che succede?” chiese Himeka e il pinguino indicò verso la piscina. Le ragazze si voltarono verso il posto indicato da Hippo e videro una ragazza seduta su uno sdraio:
“Dunque siete voi le Custodi!” le ragazze, confuse, si lanciarono occhiate preoccupate

“Ehm.. ma cosa stai dicendo?” disse mentendo Alex

“Non mentite!” rispose la misteriosa ragazza

“Mi sa che hai sbagliato persone!” disse Anna mantenendo la calma

“Voi dite?” rispose quella e si buttò in piscina sotto lo sguardo incredulo delle ragazze e di Hippo, che si era nascosto dietro la gamba di Aria.

Ma la vera sorpresa fu quando la ragazza riemerse

“Una sirena?!” fu la frase che uscì dalla bocca di tutti: era molto bella, gli occhi splendevano di un verde smeraldo, i capelli che si espandevano nello specchio d'acqua erano lunghi e neri, la coda invece risplendeva di un forte rosso, così come la perla che si trovava al centro di un ciondolo a forma di fiamma.

“Sei una Custode?” chiese Himeka

“No, sono una Principessa” rispose lei

“Ma come? Pensavo ci fossero solo sette Principesse” disse Alex grattandosi la testa per la confusione

“In ogni regno c'è una Capitale dove vivono altre principesse sirene, non sono importanti come le principesse rapite per questo non ne avete mai sentito parlare”

“E tu di quale regno saresti?” chiese Anna “Sono la principessa della Capitale dell'Oceano Indiano, mi chiamo Sara Dreamleft”

“Sei la sirena che ci ha salvate qualche giorno fa non è vero?” chiese Aria

“Sì, ma l'ho fatto solo per salvare le perle”

“Bene, quindi ora abbiamo una nuova alleata” disse Himeka sorridendo, ma quel sorriso si spense dopo il 'No' secco di Sara

“Perché no?”

“Perché siete deboli... non voglio collaborare con delle perdenti” Le ragazze erano scioccate dalle parole della sirena rossa

“Cercherò io la custode arancione!” disse mentre guardava la perla arancione nella sua mano

“Come hai fatto a trovarla?”

“La perla arancione è venuta in contatto con la mia, e io l'ho trovata.” disse mentre si trasformava in umana “Addio” e se ne andò. Aria volle raggiungerla ma venne bloccata da Alex.

Così le giovani rimasero in silenzio davanti alla piscina; Nikora le raggiunse e venne a sapere dell'accaduto

“Capisco...”

“Ma tu lo sapevi delle principesse delle capitali?” chiese Anna

“Sì, molte di loro stanno aiutando i sudditi delle principesse a ricostruire i regni...”

“Ma la principessa della capitale del regno di Luchia dov'è? Perché non è venuta al rito?”

“Non lo sappiamo, è come se fosse scomparsa dall'Oceano...”

“Che si fa ora?” chiese Aria, Nikora guardò le stelle e pensò poi disse loro “Per il momento lasciamola agire...poi si vedrà.”

Le ragazze sotto consiglio di Nikora, andarono a riposare, ma la sirena rossa tormentava i loro pensieri.

Hippo rimase a controllare il radar e vide la perla arancione che si muoveva con velocità, infatti Sara era in acqua e nuotava verso una meta sconosciuta e tra le mai stringeva la perla arancione: sapeva che avrebbe trovato la Custode molto presto!





NOTE DELL'AUTRICE
Eccomi! :)
Le cose si stanno facendo interessanti e complicate... Sara troverò mai la Custode arancione? E le Custodi riusciranno a convincerla che insieme ssono più forti?
Scusate, non ho resistito!
Domani parto! Sono esaltata ma anche dispiaciuta perché per un po' non potrò aggiornare e sentirvi! Vedrò però di portarmi avanti cosìcchè quando tornerò potrò riprendere senza problemi!
RIngrazio le ragazze che recensiscono e quelli che seguono questa storia; noto che ultimamente si stanno facendo sentire più persone rispetto ai primi capitoli e la cosa mi rende felice. GRAZIE MILLE! ^_^
Ci sentiamo presto! Passate una buona settimana!
Un bacione a tutte! <3
Yume



Ecco a voi Himeka! :3 (ringrazio come sempre
Lela3KL9!)

 

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Capitolo 15
*** Sfida! Takumi vs Kagumo ***


SFIDA! TAKUMI VS KAGUMO
L'Ultima Custode

I giorni passarono e anche molto tranquilli: le Dark Lovers non avevano attaccato neanche una volta e la cosa spaventò le Custodi, credendo che stessero preparando una trappola pericolosa.

Ma una notizia “straordinaria” cancellò il dubbio delle giovani: “Ragazzi, come sapete tra poco inizieranno le vacanze estive, perciò abbiamo organizzato una prova con un'altra scuola per vedere la differenza dei risultati, non è una gara!” I ragazzi esultarono: la rivalità tra le due sezioni in confronto a quelle tra le scuole era una sciocchezza!

“Sapete che la Takumi High School e la Kagumo Private School hanno in comune la preside, quindi sono considerati nostri alunni e vostri compagni, quindi trattateli bene! La prova si terrà domani dal campo della città dalle otto alle cinque del pomeriggio! Dovete venire! Che si assenterà dovrà fare un compito di punizione! ”

Ma i ragazzi avevano in mente altri progetti: “Noi siamo più intelligenti! Quindi nelle prove scritte li battiamo di sicuro!” disse il secchione della classe guardando Anna “Poi abbiamo anche Anna! Le probabilità sono molto alte” Anna fece un sorriso falso e Kei arrossì; dentro di lui sentiva che Anna era la sua anima gemella;

Kaito poi si candidò per lo sport e aggiunse anche Himeka “Himeka è molto brava! La vittoria è sicura se partecipa!” “Moon?” disse un ragazzo stupito per la scelta dell'amico “Sì, è veloce e abile, sarà il nostro asso nella manica!” Himeka divenne più rossa di un pomodoro mentre Miku rideva come una gallina: “Io invece vincerò per la gara di bellezza!” “Ma Miku, non c'è nessuna gara di bellezza!” “Cosa?!” urlò la ragazza, poi si riprese “Beh, sono molto intelligente! Invece Kourine non sa fare proprio un bel niente!” “Cosa hai detto?” le disse Aria con rabbia “Sì! Sei inutile! Non devi partecipare! Altrimenti perderemo!” “Non ascoltarla Aria!” disse Alex all'amica tenendola per un braccio.

Scoccarono le due e i ragazzi lasciarono la scuola: Himeka cercava Hiroto per chiarire la storia sulla sirena ma non lo trovò; il ragazzo non si faceva vedere da un bel po' e la cosa preoccupò molto la blu.

Dopo qualche minuto di saluti e di chiacchiere, le ragazze raggiunsero l'hotel e tutte passarono il pomeriggio in modo differente: Anna era andata al corso di danza, Alex invece rimase a giocare con tutti gli animali domestici, Himeka si limitò a guardare un programma TV di cucina mentre Aria decise di farsi un bel bagno.

Passarono le ore e Anna era di ritorno ma durante il viaggio vide Sara alla spiaggia e così decise di parlarle.

“Ciao Sara” salutò la bruna e la principessa si voltò e dopo averla squadrata bene, tornò a fissare il mare.

“Come mai non vuoi il nostro aiuto?” chiese Anna con grande calma ma Sara non si voltò e rispose sinceramente:

“Voi non siete come noi... non avete il potere adatto” Anna si bloccò; quella frase, quel posto, quella ragazza...era tutto uguale al sogno che aveva fatto la sera quando avevano visto per la prima volta la sirena nel fondale marino.

”Voi non salverete proprio un bel niente” e dette quelle parole si tuffò in acqua e Anna decise di non seguirla.

Dopo un po' ritornò in albergo e la prima cosa che decise di fare fu parlare con Madame Taki riguardo al fatto appena accaduto;

Raggiunse così una stanza buia con al centro il tavolo, su cui poggiava la sfera luminosa, dove si trovava la donna.

“Dimmi Custode della perla Verde, cosa ti turba?”

Anna inarcò un sopracciglio confusa: “Lei è una indovina, non dovrebbe saperlo?” Madame Taki tossì e Anna capì il gioco dell'anziana. “Comunque...sono qui per parlare di un sogno che ho fatto...e che si è realizzato” Madame Taki si alzò di colpo e con le lacrime agli occhi prese le mani della giovane, spaventata dall'azione veloce della donna, e disse

“Che bello! Una ragazza che ha i miei stessi poteri! Come sono felice!”

“Non è detto che sia...”
“Invece credo che tu abbia dei poteri paranormali! Devi soltanto risvegliarli; che ne dici, ti va di capire la loro natura insieme a me?”

Anna sorrise e decise di approfondire di più sui suoi “probabili” poteri premonitori.

Per tutta la sera la ragazza rimase con Madame Taki e non andò neanche a cenare; le ragazze preoccupate decisero di spiarla e quando la videro seduta di fronte a Madame Taki con gli occhi chiusi, decisero di lasciarla in tranquillità.

Così le tre ragazze si esercitarono con le loro canzoni mentre Nikora e Hippo parlavano delle perle.

“Se riuscissimo a prendere le altre due perle potremmo attaccare Gaito e finirlo una volta per tutte!”

“E come pensi di fare?” chiese Hippo

“Prima di tutto trovare l'altra custode e poi cercare il castello di Gaito per poi liberare le principesse e prendere le perle!”

“E' molto rischioso...” i due rimasero per un po' a parlare del piano mentre, da tutta altra parte, Alex pose una domanda ad Aria:

“Aria com'era Gaito?” L'interessata, colpita dalla domanda dell'amica, fece cadere i libri che stava posando, cosa che fece ridere Himeka.

“Perché questa domanda Alex?”

“Così conosco il suo aspetto, e in più non cado in una delle sue trappole!”

“Beh...” Aria pensò e Himeka e Alex aspettarono la risposta dell'amica: la blu pensavo ad un mostro dai lunghi tentacoli mentre la castana ad un ragazzo con pinna e denti di squalo ma...

“Non me lo ricordo!” Himeka e Alex caddero dal letto e sgridarono la ragazza “Come sarebbe a dire non te lo ricordi?” chiese Alex furiosa

“Ecco... credo abbia le gambe. Ma è successo tutto in fretta! E poi non ci ho fatto tanto caso.”

“Ma sei proprio una sbadata!” le disse Himeka

“Però ricordo una cosa...nei suoi occhi non c'è nessuna luce...” Le due amiche guardarono l'amica non capendo e pensando che stesse delirando.

Così decisero di lasciare perdere di andare a dormire dato che il giorno dopo ci sarebbe stata la grande prova.

L'oscurità della notte circondò la città e con i suoi colori cupi dava al mare un tocco misterioso e oscuro, ma allo stesso tempo affascinante e unico. La Luna con la sua luce si rifletteva nel mare nero dando il tocco bianco che permetteva alle creature marine di vedere.

Le onde si scagliavano contro gli scogli con potenza e maestosità lasciando nelle pietre il sapore salato che Sara riusciva a percepire dal tocco della mano.

Stava spiando una ragazza che leggeva un libro sul mare nella sua camera, ma in lei non vide nessuna custode e così si ritirò nell'oscurità del mare raggiungendo il suo piccolo covo: una casa fatta di corallo che si trovava nascosta tra cespugli di alghe che confondevano i visitatori come una sorte di labirinto.

La ragazza si sdraiò nel suo letto e la pinna rossa luminosa dava alla stanza un po' di luce rossastra; Sara continuava a pensare alla sua missione: trovare la Custode della perla della sua grandissima amica e compagna di avventure: la principessa arancione Sara.

L'azzurro del giorno si era unito al nero della notte creando una colore simile al rosa; l'alba si era mostrata alla città e il sole stava pian piano sorgendo, dando la luce e il colore azzurro al cielo.

Le quattro ragazze erano davanti al campo e videro tutti i loro compagni e quelli dell'altra sezione e stranamente la capoclasse dell'altra sezione stava parlando con Kaito.

Il ragazzo si avvicinò ad Aria e a Himeka e riferì tutto quello che la ragazza dell'altra classe aveva detto:

“Per questa volta ha detto che dobbiamo collaborare perché gli avversari sono forti!”

“Kaito, non sono nostri avversari! Sono solo ragazzi di un'altra scuola che, come noi, devono fare una stupida prova per vedere quanto sono intelligenti! Odio questo genere di cose” gli disse Aria ma Kaito la guardò male

“Aria! Quelli là sono della scuola privata! Sono figli di papà e si credono superiori a tutti su tutto! Sono super-antipatici!”

“E chi l'ha detto?” Appena finì la frase vide scendere da una lunga macchina, simile ad una limousine, due ragazze che avevano l'aria da snob.

Le due camminavano con eleganza e appena videro la classe rivale scoppiarono a ridere

“Guarda sorellina! Le loro tute sono così pallide! In più hanno tutti la faccia da provincialotti!” la ragazza, che doveva essere la sorella, le strinse il braccio “Forza Ashley andiamocene!” ma le parole di Himeka le costrinsero a fermarsi:

“Sarete voi a perdere! Brutte racchie!” La ragazza di nome Ashley si voltò e i suoi occhi marroni fissarono quelli rossi di Himeka con aria di sfida, mentre la sorella si limitativa a guardare da lontano;

“Stella hai sentito cosa ha detto questa poppante?”

“Lasciali perdere! Andiamo via!” Anna rimase a guardare la scena e le “avversarie”: la prima, Ashley, aveva capelli lunghi, mossi e marroni ed era alta e molto bella; la sorella, Stella, invece aveva i capelli a caschetto biondi e due occhi azzurri molto profondi. Dal loro aspetto Anna pensò che fossero delle magnifiche sedicenni.

Le due ragazze si allontanarono lasciando i ragazzi della Takumi sorpresi sopratutto Aria: odiava le rivalità tra suole ma quelle ragazze le avevano fatto cambiare idea.

Dopo un po' di tempo le prove scritte iniziarono; la prima fu matematica, poi venne, inglese e infine giapponese.

Aria uscì da quell'aula con una faccia da morta e la cosa spaventò molto le altre Custodi e Kaito.

Miku allora si avvicinò ma non riuscì a parlare che i ragazzi dell'altra scuola scoppiarono a ridere

“Non diteci che era difficile! Anzi era la cosa più semplice del mondo! Ma per dei pivelli come voi forse era un troppo” I ragazzi della Takumi si infuriarono ma Kaito sapeva che si sarebbero fatti valere nello sport.

E infatti nella corsa, nella pallavolo e nel calcio i ragazzi della Takumi erano molto determinati ma non per questo più forti; Himeka però mostrò una grande forza che lasciò parecchi ragazzi stupiti, sopratutto Ashley, ma anche questa era tosta nel calcio.

Tra le due si era accesa una forte rivalità e nessuno l'avrebbe spenta.

Alla fine della partita Himeka vide Hiroto che si stava asciugando dal sudore e decise di parlargli, ma qualcosa la fermò: il ragazzo scrollò la testa facendo andare via tutto il sudore e quel momento per Himeka sembrò un eternità; era rimasta a fissarlo incantata: i capelli che si muovevano scuri che perdevano le piccole perle d'acqua e il sorriso splendente le avevano fatto battere il cuore più veloce del solito. Per l'emozione la ragazza scappò via e si nascose dietro ad un muro:

«Ma che mi è preso? Perché mi sento così strana...so di essere innamorata di Hiroto, però...»

Intanto Aria parlava con Kaito e Anna dovette subirsi le parole del secchione di classe Kei; la bruna sapeva che il ragazzo aveva una cotta per lei ma era un tipo molto strano e poi a lei non interessava.

Intanto Alex aveva appena finito il suo turno di corsa e si diresse verso il bagno ma qualcosa la bloccò.

“Markus, mi hai spaventata!”

“Alex...”

“Hai visto che siamo stati bravi nella velocità? I “perfettini” non hanno chance e...”

“Ti devo parlare!” alzò la voce Markus lasciando la ragazza stupita.

“Dimmi pure” disse lei tranquilla.

“Ecco...tu...insomma”

“Va tutto bene?”

“Io ti amo” ma la frase venne coperta dal suono dell'altoparlante e dalle urla dei ragazzi.

“Cosa? Non ho capito! Potresti ripetere?” urlò Alex ma Markus si arrese e se ne andò via di corsa. Alex rimase ferma e molto confusa.

«Chissà cosa voleva dirmi» pensò la giovane.

Le Custodi si ritrovarono nella panchina del campo da calcio “Sono a pezzi! Basta non ce la faccio più!”

“Forza Aria! Rimangono solo venti minuti!” la tranquillizzò Anna

“Anna ha ragione! Cosa potrà mai capitare?” chiese Alex senza sapere che un secondo dopo ci fu un forte botto. Inizialmente si provò paura poi partì una strana musica e le quattro ragazze la riconobbero subito

“Questa è la melodia che hanno suonato al party dell'oceano Pacifico!” ricordò Himeka. Così le ragazze si precipitarono nel luogo da dove proveniva il suono, ovvero la palestra. Ognuna assunse la forma Idol e poi, preso fiato e coraggio entrarono.

Lì trovarono Yuri che suonava il piano sospeso in aria; la verdina si accorse della presenza delle quattro ragazze

“Le custodi? Allora i miei sospetti erano corretti! Le mocciose fanno parte di una delle due scuole principali della città!”

“Mocciose a chi! Tu sei una bambinetta!” le disse Aria facendola arrabbiare “Come os..” ma non riuscì a finire la frase che le Custodi iniziarono a cantare “Non ho neanche attaccato e queste già mi sconfiggono?!”

“La vuoi ascoltare ancora?” le chiese Aria, ma Yuri sorrise

“Mi avete sconfitta ma prima di andarmene vi lascio un regalino!” e lanciò una palla oscura che creò forti scosse, poi la ragazzina sparì.

Le Custodi si ritrovarono in mezzo al crollo e in poco tempo furono prigioniere del buio delle rocce, che le avevano seppellite fortunatamente senza però ferirle. Aria e Himeka cercavano di farsi sentire mentre Alex soffriva per una piccola ferita al braccio, Anna invece sembrava aver in testa altri pensieri.

Le ragazze sentirono la porta aprirsi e Aria riconobbe una voce: era Mimy.

“C'è qualcuno? Ho sentito delle grida!” Aria urlò e si fece sentire dall'amica che si precipitò dai sassi e iniziò lentamente a toglierli ma, essendo sassi magici, avevano un potere forte e ferirono la giovane ragazza, che però non si arrese.

Nonostante il forte dolore Mimy continuava nel suo intento anche se dentro di sé aveva molta paura.

Una mano si appoggiò sulla spalla della ragazzina che si voltò di scatto, vedendo una ragazza dai capelli lunghi e mossi.

“Ciao Mimy...”

“Come fai a sapere il mio nome?”

“Ti seguo da un po' di tempo, e ho notato in te un grande amore per il mare e un forte senso della giustizia”

“Cosa?”

“Il tuo coraggio e la tua forza mi hanno colpita. Sì, meriti di diventare la Custode della perla arancione”

“EH?”

La mora estrasse dalla tasca la piccola sfera arancione e la diede alla ragazzina confusa e spaventata. In un attimo una luce circondò la ragazza che assunse la forma Idol sotto il suo sguardo incredulo.

Indossava un vestito, che le arrivava fino al ginocchio, arancione con sfumature bianche verso le estremità del vestito. Alle mani portava dei lunghi guanti bianchi decorate con lunghe strisce di tutte le tonalità di arancione mentre ai piedi delle scarpe eleganti arancioni.

E, come ad ogni custode, apparve il microfono con al centro la perla. Mimy si guardava emozionata e spaventata per la trasformazione poi guardò Sara avvicinarsi al cumulo di rocce:

“Questa è la canzone che viene tramandata dalle principesse dalla perla arancione: imparala bene” Mimy annuì, anche se non aveva capito di cosa stesse parlando.

“Voce di perla rossa!” e si trasformò anche lei e recitò la formula per cantare sotto lo sguardo attento e meravigliato di Mimy:

“MAGIA D'AMORE PICHI!

Cambierà
con la luce riuscirò
a spegnere il male che c'è qui
che non può più dividerci
E le bugie
che qualche volta sentirò
le trasformerò in gioielli
di purezza e fedeltà
Mare che
mi incanti come il cielo blu
le tue principesse lottano
non le abbandonare mai
Tu guidaci e i nostro sogno arriverà
sulla stella del destino
giustizia tornerà
L'assoluto di un amore può
rendere caldo un vento freddo
vincendo le difficoltà
che nella vita incontrerà
riaccende ogni cuore che
da troppo tempo ormai
si era spento...
Stringimi e la paura passerà
guardiamo le stelle amiche che
ci sorridono lassù
Mare che
severo come il padre mio
fai placare l'uragano
d'ingiustizia che c'è qui
L'assoluto di un amore può
rendere caldo un vento freddo
vincendo le difficoltà
che nella vita incontrerà
riaccende ogni cuore che
da troppo tempo ormai
si era spento...”

 

La voce melodiosa di Sara distrusse il potere malvagio delle rocce e anche esse; le custodi riuscirono, dopo un po' di tempo, a rialzarsi.

Le quattro ragazze guardavano stupite Sara e la ragazza accanto a lei, che non la smetteva di fissare la principessa rossa.

”Quindi tu saresti la Custode della perla Arancione?”

“A quanto pare...” rispose lei ancora incredula

“Che bello!” esultò Aria “Mimy la nuova custode, ne sono felice!”

“Lo avevo visto...” disse Anna; Aria, Alex e Himeka si voltarono verso l'amica che riprese il discorso

“Avevo visto Mimy trasformarsi, ma non pensavo si realizzasse”

“E quando l'avresti visto?” le chiese Himeka curiosa.

““Questa notte” Anna pensò alle parole di Madame Taki: allora aveva davvero dei poteri psichici.

“Quindi” Mimi si avvicino e chiese timidamente “anche voi avete il mio stesso potere?”

“Sì, e dobbiamo usarlo per salvare l'Oceano” le disse Anna, Mimy allora sorrise e si avvicinò ad Aria.

“Vi aiuterò! Posso entrare nella vostra squadra?” Aria mostrò il suo migliore dei sorrisi e rispose

“Non dovevi farla una domanda del genere! BENVENUTA!”

Mimy la abbracciò e, notando che Sara non aveva detto nulla, si avvicinò a lei e le chiese porgendole la mano

“Sara, vuoi unirti anche tu?” La ragazza la guardò e nei suoi occhi trovò la carica giusta

“E va bene... ma se combinate un guaio io non vi aiuterò un'altra volta!” e tutte le custodi la abbracciarono forte e, dopo aver acquistato la forma normale, uscirono dalla palestra e notarono che nessuno si era accorto del terremoto delle rocce magiche.

Le cinque scoccarono e i ragazzi vennero lasciati liberi: i ragazzi della Kagumo School dopo aver preso in giro i rivali se ne andarono via con il loro autobus.

Kaito aveva raggiunto Himeka e Aria e decise di tornare a piedi con loro e le altre. Alex cercò Markus ma non lo trovò, Himeka invece provò a chiamare Hiroto sul cellulare ma il ragazzo non le rispose.

Intano la rappresentante della sezione opposta raggiunse Anna e le parlò

“E' stato un piacere avervi in squadra! Io sono contraria alla rivalità tra le due sezioni!” disse la giovane: era la più dolce e carina dell'altra classe secondo Anna: era una ragazzina piuttosto minuta, aveva due lunghe code bionde che le arrivavano oltre la schiena e due occhi di un azzurro brillante, proprio come il cielo.

“Sai anch'io la penso come te!” rispose Anna sorridendo

“Piacere io sono Kokoa Takanashi!”

“Piacere sono Anna Rod!” e Anna strinse la mano alla giovane bionda: a quel contatto però avvertì una strana sensazione.

Gli studenti si separarono poco più avanti e Mimy dovette tornare a casa sua ma promise che presto le avrebbe raggiunto in albergo.

Sara invece preferì tornare in acqua, dove si sentiva a più agio mentre Anna, Aria, Alex e Himeka tornarono in albergo dando la buona notizia a Nikora e agli altri. E i tre festeggiarono come non mai, Nikora promise anche che per tre giorni le custodi non avrebbero lavorato; Aria non credeva alle sue orecchie eppure era tutto vero!

Ora le cinque perle salvate da Hanon avevano le loro Custodi, tutto era pronto: mancavano solo due perle e Aria sapeva che non sarebbe stato facile.

Ma avrebbe messo l'anima e il cuore per quella missione.

Gaito doveva tremare, e non di freddo...

 

 

 

 

E dopo undici giorni di Crociera, Yume è tornata!

Il capitolo l'ho modificato poco (forse per pigrizia o forse perché non mi piaceva) però spero che vi sia piaciuto.

Avrei un piccolo consiglio da chiedervi, amiche lettrici e amici lettori: dato che la storia la conoscete, vi andrebbe bene se pubblicassi i Guardiani del Cielo in contemporanea? O vi creerebbe problemi?

Le Protettrici delle Perle non subirò cambiamenti rilevanti perciò è praticamente uguali a quando la pubblicai l'anno scorso.

Ditemi cosa ne pensate tramite recensione o anche messaggio privato.

Per quanto riguarda i disegni la mia amica deve consegnarmeli tra qualche giorno.

Un bacione a tutti!

Yume

 

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Capitolo 16
*** Intermezzo Due: Sara ***


INTERMEZZO 2

Sara
 

Nel regno dell'oceano Indiano c'è una grande città, non come il regno della principessa arancione, ma è pur sempre importante: è la capitale del regno di Sara.

Qui vive la giovane principessa chiamata con lo stesso nome della principessa per renderle grazie e onore.

La sirena era conosciuta per la sua voce decisa ma anche dolce e per la sua bellezza, e regnava la capitale, nonostante la sua giovane età, con saggezza e bontà.

La giovane era molto amica di Sara: le due giocavano insieme sin da bambine pur avendo età diverse: infatti la principessa arancione aveva cinque anni in più della sirena rossa ma alle due la cosa sembrava non importare.

Si sentivano spesso per nuotare insieme in tutto il regno, andavano a caccia di oggetti preziosi e facevano a gara di chi faceva nuotava più veloce.

Una mattina di inverno le due uscirono dall'acqua e trovarono una grande spiaggia deserta chiusa in una grotta; lì potevano rivelare i loro segreti personali e parlare di ciò che non potevano pronunciare a palazzo.

Da quel giorno le due si sentirono spesso in quel luogo che divenne con il passare degli anni il loro rifugio segreto; avevano anche costruito una casetta di corallo non molto distante dalla grotta così da poter restare più giorni nel loro magico rifugio segreto in cui i problemi non esistevano così come le loro classi sociali.

Più i giorni passarono e più le due principesse crescevano, anche i tesori della grotta e della spiaggia aumentarono, sembravano essere alimentati dall'amicizia delle sirene.

Nella sabbia si trovavano conchiglie mai viste e tanti frammenti di pietre misteriose; nella grotta invece brillavano cristalli colorati incorporati nelle parete fredde e ruvide della caverna. E in più nel soffitto c'era una piccola crepa che permetteva alle due di vedere il cielo: Sara Uno, il soprannome della Principessa Arancione, l'aveva chiamato “lo squarcio del cielo”.

Le due sirene passarono la maggior parte delle sere sdraiate nel letto bianco e morbido di sabbia a osservare meravigliate lo squarcio del cielo con le sue numerose stelle che sembravano sorridere alla due principesse;

quella sera la principessa arancione strinse la mano dell'amica e le pose una domanda alquanto bizzarra “Sara Due, noi saremo amiche per sempre non è vero?” la mora aveva stretto la mano dell'amica e risposto con decisione

“Sì, niente romperà la nostra amicizia!” ma le due non sapevano cosa sarebbe accaduto in futuro.

Una volta compiuti sedici anni Sara fu costretta a svolgere vari compiti nel Mar dell'India e si allontanò dall'amica promettendole di incontrala una volta al mese: in quei mari, però, incontrò un giovane essere umano e se ne innamorò perdutamente; decise così di frequentarlo, dimenticandosi dell'appuntamento mensile con l'amica nella loro caverna. La sirena rossa soffrì molto e non appena scoprì cosa l'amica avesse fatto, si infuriò e le due litigarono: la mora cercava di far capire alla sirena arancione che sarebbe finita male ma la sovrana dell'Oceano Indiano diede ascolto al cuore e non all'amica.

E così dopo qualche anno, in una serata d'autunno Sara scappò dal castello per raggiungere il suo amore ma l'altra Sara la seguì, e si ritrovò ad assistere ad uno spettacolo spaventoso.

Un ragazzo dagli occhi bordeaux stava lanciando una serie di attacchi contro Sara, e il ragazzo da lei amato, e pronunciava strane frasi; la sirena rossa tentò di avvicinarsi ma venne bloccata da una forte onda che la scaraventò lontana dall'amica, che intanto proteggeva il suo compagno. Il ragazzo dagli occhi rossi allora si concentrò sul ragazzo della sirena arancione e lanciò contro di lui delle potenti onde.

Sara tentò ma invano di impedirlo ma il ragazzo venne colpito e ferito gravemente. La principessa arancione scoppiò a piangere e pregò di risparmiare il ragazzo; se lo avrebbe fatto, si sarebbe fatta catturare.

Il nemico, che ormai avete capito che si tratta di Gaito, non se lo fece ripetere due volte: immobilizzò la sirena e la addormentò con la sua ninnananna, poi però lanciò un ultimo attacco al povero ragazzo ferito e pronunciò parole fredde e taglienti come il ghiaccio che la Principessa rossa riuscì a sentire chiaramente:

“L'amore è un sentimento inutile, perché le creature si ostinano a rincorrerlo?” e dette ciò Gaito svanì insieme alla sirena.

Sara si avvicinò nel luogo dell'attacco ma ormai era troppo tardi: la ragazza pianse e urlò furiosa contro l'amica ormai lontana e prigioniera.

“Te lo avevo detto! Perché Sara? Perché?” poi vide il ragazzo che aveva rubato il cuore dell'amica e decise di abbandonarlo. Ma come avrebbe potuto non pensare alla persona amata da Sara? Così decise di prestargli cure cantando il brano preferito dell'amica: Assoluto amore.

Le parole le uscirono con il cuore e la cantò con grande malinconia ma anche nel miglior modo possibile e la canzone curò le profonde ferite del ragazzo che lentamente aprì gli occhi.

Sara decise di raccontargli ciò che era successo e la notizia sconvolse il ragazzo, che si era presentato poco dopo: si chiamava Taro Mitsuki ed era un ragazzo appassionato di musica.

La sirena dalla brillante pinna rossa lo tranquillizzò e gli promise che avrebbe salvato la sua amica e sua regina ad ogni costo.

Il ragazzo voleva aiutarla ma la Sirena pose le sue condizioni e ,dopo vari tentativi, cedette e decise che non avrebbe intralciato la sirena.

Sara, dopo aver salutato il ragazzo, dovette tornare al palazzo del regno dell'Oceano Indiano e avvisare le suddite del rapimento della Principessa.

La notizia si diffuse velocemente e tutti gli abitanti si preoccuparono molto e il sorriso sui loro volti si spense, ma la più triste di tutti fu Sara.

La mattina dopo la giovane principessa tornò alla caverna e la guardò un ultima volta: anche essa appariva triste; Sara lo aveva capito dai colori cupi e freddi che i cristalli avevano preso; anche la sabbia sembrava morta e “lo squarcio del cielo” si era chiuso del tutto; era come se la principessa arancione fosse fonte di vita di quel luogo magico e segreto.

La principessa strinse forte la perla rossa e promise solennemente che avrebbe riportato la principessa al suo regno, che avrebbe fermato quel pazzo e che avrebbe restituito alla grotta la sua principessa.

Dopo un po' di mesi riuscì a scoprire da una sirena dalla pinna blu e inseguito da molte creature marine, che quattro ragazze erano diventate le Custodi di alcune delle perle delle principesse e tra queste c'era quella arancione, ancora in cerca di una padrona.

Così decise di prendere la perla e sarebbe stata lei a scegliere la sostituta di Sara: doveva avere coraggio, intelligenza e bontà; doveva amare e rispettare il mare, essere altruista e possedere una grande forza.

E dopo un po' di tempo riuscì a trovarla: la dolce e allegra Mimy Asuka.

La avrebbe educata al meglio e sarebbero diventare grandi amiche e colleghe: insieme avrebbero trovata Sara... la Sara sorridente, buona e dolce...la migliore amica di Sara, la principessa coraggiosa e forte della perla rossa.

 

 

 

 

 

 

Ecco l'intermezzo dedicato a Sara, la Principessa della Capitale dell'Oceano Indiano.

Dato che non è un vero e proprio capitolo ho deciso di pubblicare il successivo questa sera sul tardi.

Spero che vi piaccia!

Inoltre ho pubblicato i Guardiani del Cielo che andrà parallela a questa. Per chi non avesse ancora letto le Protettrici vi consiglio di aspettare che finisca per non rovinarla e spoilerarla. ^_^

E ora piccolo avviso:

Sono in cerca di OC per i Guardiani del Cielo! Per i lettori nuovi (se ci sono) tra oggi e domani pubblicherò il primo capitolo così vi farete l'idea su come saranno i nuovi personaggi.

Spero di ricevere qualche nuovo personaggio.

Buona giornata a tutti!

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Capitolo 17
*** A volte le cose non vanno per il verso giusto ***


A VOLTE LE COSE NON VANNO PER IL VERSO GIUSTO
La giornata in cui i problemi si moltiplicarono



Sara stava accarezzando la sua piccola volpe domestica, trovata qualche giorno prima in un bosco, e guardava la scena come se stesse vedendo un film.

“Tu pulisci i bagni! E' un ordine!”

“Tu non mi puoi comandare!”

“Sono il tuo superiore!”

“Sono importante per salvare l'oceano!”

“Sono più grande di te! Devi portarmi rispetto!”

“E io sono giovanissima! Non dovrei lavorare!”

Himeka si sedette sul divano accanto alla mora e le chiese senza nascondere la sua curiosità: “Ma le stai sentendo da questa mattina?”

“Sì, devo dire che è molto divertente!” disse l'amica per poi scoppiare a ridere: Aria e Nikora erano all'ennesimo litigio e questa volta sembrava dovesse durare per mesi, sembravano un duo comico aveva continuato Sara.

L'estate era ormai alle porte, mancava solo una giornata di scuola e poi vacanze! Gite, feste con le amiche, shopping, amori... ma purtroppo le giovani sapevano bene che la loro sarebbe stata un'estate diversa da quella degli altri ragazzi: loro non potevano andare al mare poiché dovevano restare lontano dall'acqua per evitare di trasformarsi davanti alle altre persone; il ruolo di Custode comprendeva l'avere sempre con sé la preziosa perla e proteggerla.

Alex raggiunse il gruppetto con la faccia ancora immersa nel sonno ma le urla di Nikora la svegliarono definitivamente; Anna invece era con Madame Taki a parlare delle premonizioni e dei sogni; ormai le due erano diventate più unite grazie a quell'argomento che le tormentava da più giorni:

“Vedi cara Anna, le premonizioni hanno un potere molto forte e per questo non facile da manipolare, ma sono sicura che con il tempo ti ci abituerai” “Farò del mio meglio” “Come ti avevo detto la prima volta, devi rimanere concentrata; tu sei una ragazza sveglia e hai una mentalità chiara e aperta, perciò ti verrà più facile”

“Grazie per i complimenti” disse la ragazza arrossendo

“Prova! Vediamo... concentrati su una delle Dark Lovers, magari potresti vedere cosa hanno intenzione di fare!”

“Va bene, ci provo” e la ragazza chiuse gli occhi ,lasciando che il buio più totale invadesse la sua mente; poi si concentrò su Izul, la prima nemica che aveva incontrato e che odiava di più.

Per un attimo la vide sdraiata su un lettino, poi subito dopo sentì la sua voce ma purtroppo non capì tutte le parole

“La vacanza è finita, è..... le custodi, tornare….catturare...Gaito.” “ARIA!!!!!!!!!!!!” il forte grido di Nikora bloccò l'immagine di Anna che aprì gli occhi di scatto. Vide Aria che correva come una pazza inseguita da una Nikora con un cucchiaio di legno in mano, e la cosa non piacque a Madame Taki

“Finitela di litigare come due bambine!” Anna guardò Madame Taki spaventata; per la prima volta vide la donna urlare arrabbiata ed era una vera furia.

In quello stesso momento Mimy entrò nella hall e, con il suo sorriso da bambina, salutò le amiche.

“Ciao a tutte!” Sara dopo aver posato dolcemente la piccola volpe sul divano raggiunse la ragazza dai capelli color neve:

“Dormito bene?”

La ragazza annuì “Benissimo! E sono pronta per salvare l'Oceano! Quei brutti mostri non mi fermeranno!”

Ma Sara non sembrava avere lo stesso entusiasmo e subito rimproverò la ragazzina

“Hai iniziato da due giorni e ti credi forte? Non sai ancora niente! Dopo la scuola ti farò una lezione su tutto ciò che devi sapere sulle Principesse e sui loro poteri! Ora sbrighiamoci o farete tardi a scuola!”

Alex e Himeka si prepararono velocemente e notando che Aria e Anna non arrivavano, si avviarono verso la scuola.

Mimy le raggiunse poco e Anna e Aria arrivarono un secondo prima che suonasse la campanella.

L'insegnante di musica ottenne il permesso dagli altri professori di portare i ragazzi nel teatro della scuola per farli cantare, cosa che fece piacere a tutti.

La giornata trascorse tra risate e divertimenti con i compagni e i professori e al suono della campanella iniziò la festa.

I ragazzi raggiunsero l'ingresso di corsa ma qualcosa le bloccò: dei ragazzi della Kagumo avevano delle bombe d'acqua pronte ad essere lanciate contro gli studenti della Takumi.

Le custodi impallidirono e cercarono di rientrare ma la folla le spinse contro i “nemici”.

Kaito e i suoi amici tirarono fuori delle bottigliette d'acqua e si lanciarono contro gli avversari che lanciarono ininterrottamente le bombe verso l'ingresso.

Le ragazze scapparono via ma si ritrovarono a schivare le bombe e a evitare ogni minimo contatto con l'acqua. Himeka con la sua velocità riuscì ad allontanarsi, Anna invece usò la cartella come scudo e raggiunse la blu; Aria invece tagliò per il giardino scolastico.

Mimy invece si era nascosta dietro ad un pilastro e aspettava il momento giusto, dietro di lei stava Alex.

Ad un tratto un ragazzo arrivò da dietro le due giovani e lanciò contro di loro un grosso gavettone, Alex spostò Mimy ma non poté evitare di farsi colpire; prima dell'impatto però le venne in mente un'idea e si tolse la collana e la fece cadere dolcemente sul pavimento.

SI ritrovò tutta bagnata e il ragazzo scappò di corsa soddisfatto. Mimy si alzò e ringraziò l'amica ma l'arrivo di altri ragazzi causò la fuga delle due e Alex non riuscì a raccogliere il ciondolo con dentro la preziosa perla viola. Solo dopo parecchi minuti qualcuno si accorse della presenza della collana...

Alex e Mimy raggiunsero le amiche che non appena videro la castana senza perla iniziarono ad urlare.

“Come ti è venuta in mente un'idea così rischiosa?”

“Ho dovuto farlo! Altrimenti mi sarei trasformata!”

“Perché non l'hai raccolta subito?”

“Ho tentato! Ma un gruppo di ragazzi ci stava bombardando e...”

“E' colpa mia” disse Mimy “L'ho trascinata via per evitare problemi, avevo paura di trasformarmi...” per un arco di tempo regnò il silenzio.

“Tranquille! La ritroveremo!” disse Mimy mostrando ottimismo ma Anna urlò “TRANQUILLE?! Ti rendi conto della situazione? Le Dark Lovers sanno che frequentiamo il liceo! Potrebbero averla presa!”

“Ma...”

“Non ho parole! Siete delle irresponsabili!”

“Anna non sei un po' dura?” le chiese Himeka

“Himeka la devi smettere di difendere sempre Alex! Abbiamo un compito ben preciso! Se si compie un gesto improvviso bisogna prima pensare alle conseguenze e trovare un modo per risolverlo il più veloce possibile! Alex avrebbe dovuto raccogliere la collana subito dopo averla fatta cadere e...” Aria si allontanò ma Anna non la perse di vista

“Dove credi di andare? Non puoi scappare dai problemi Aria!” La castana si voltò

“Non posso... non posso vedervi litigare: siamo una squadra! Dovremmo agire insieme per risolvere i problemi! Potremmo andare a cercarla a scuola invece di stare qui a parlare!”

Le ragazze rimasero in silenzio, poi Anna riprese la parola

“Scusate, mi sono lasciata prendere dall'ansia...”

“No Anna! Tu stai prendendo questo compito molto più seriamente di me! Ho sbagliato e cercherò di rimediare!” le disse Alex.

“E poi” disse Himeka “Se proprio la avessero presa le Dark Lovers, noi le sconfiggeremmo! Se siamo insieme siamo fortissime!”

“Giusto!” esultò Mimy “Forza ragazze! Andiamo a cercare la collana!” e le cinque corsero verso la scuola, ormai diventata deserta.

Passarono due ore ma delle collana nessuna traccia, fu una voce ad attirare l'attenzione delle ragazze

“Ehilà! Cosa state facendo?” Himeka si voltò spaventata ma fortunatamente non si trattava di un nemico.

“Ciao Kaito! Stiamo cercando una cosa”

Kaito vide le sue cinque compagne di classe immersa tra i cespugli e indaffarate.

“Wow... a quanto pare è più importante del previsto. E questa “cosa” che sarebbe?”

“Hai presente la collana che Alex ha sempre al collo? L'ha persa durante tutta quella confusione...” Kaito pensò un attimo ma non si ricordò di aver visto collane in giro e la Custodi si demoralizzarono.

“Magari qualche ragazza l'ha presa...”

“Speriamo di no” disse Alex preoccupata.

Kaito vedendo le ragazze distrutte cercò una soluzione e si ricordò di una cosa:

“Sentite, stasera alla spiaggia c'è un party; di sicuro verranno le ragazze del nostro liceo e potrete chiedere in giro se per caso qualcuno l'ha vista o presa. Tentar non nuoce e in più passate una bella serata” Himeka sorrise e guardò le compagne che annuirono.

“Va bene, dove e a che ora?”

“Al Bar Conchiglia. Alle nove. Mi raccomando puntuali! A stasera!” E il ragazzo se ne andò di corsa.

Anna attirò le canzoni delle amiche “Ragazze questa sera non possiamo fallire! Adesso pensiamo a come non far vedere a Nikora che Alex ha perso la collana...”

Le cinque riuscirono a entrare nell'albergo senza attirare troppa attenzione e si prepararono per la festa.

Mimy però raccontò tutto a Sara e insieme organizzarono un piano per tenere lontana Nikora. Di sicuro si sarebbe accorta che la perla viola non c'era e le Custodi non potevamo rischiare...

“Nikora aiutami!”

“Che succede Sara?”

“La mia volpina!” Nikora la guardò attonita.

“La mia piccola è rimasta incastrata in un cunicolo, probabilmente stava cercando di acchiappare un topo! Ti prego dammi una mano!”

La viola sospirò e seguì la Principessa della Capitale fino in giardino dove trovò la creatura che cercava di liberarsi.

“Al mio tre tiriamo ok?”

“Ma non si farà male?” chiese Sara fingendosi preoccupata.

“E' l'unico modo, pronta?” e contarono insieme poi le due iniziarono a tirare la volpe per le gambe, ma la piccola non si muoveva di un millimetro.

Intanto dietro di loro le cinque ragazze con passo da gatto uscirono dalla porta e raggiunsero la strada. Sara intanto continuava a chiedersi il perché si stesse ridicolizzando in quel modo.

Nelle profondità delle abissi intanto Gaito passeggiava per la lunga terrazza che si affaccia su un fondale nero.

“Non sono ancora riuscito a trovarle, maledizione...” Prese il solito bicchiere di vino e ne assaggiò un po', poi gli venne in mente un'idea anche se era poco piacevole “Ma non ho altro scelta, sono pronto a rischiare...”

 

 

Il Bar era affollato e una forte musica rimbombava per tutta la spiaggia: le cinque ragazze raggiunsero l'ingresso e trovarono Kaito insieme a Markus e Hiroto.

“Come mai siete insieme?”chiese loro Alex

“Non bisogna giudicare le persone dall'aspetto o dalla sezione, mi da fastidio questo atteggiamento. E poi Markus è stato un ottimo alleato contro la Kagumo” disse Kaito aggrappandosi alla spalla del biondo che annuì divertito “Ne sono felice!” disse Aria.

Intanto Anna seguita poi da Alex girava per il locale chiedendo a tutte le persone della collana ma la risposta fu sempre la stessa ed era negativa.

Himeka invece si era allontanata con Hiroto e decise di parlargli

“Ascolta...” Hiroto la ascoltò attentamente

“Ci tieni veramente a trovare quella sirena?” Hiroto spalancò gli occhi

“Come mai adesso ti è tornato in mente?”

“Per favore rispondi”

“Sì, lo voglio con tutto il mio cuore”

La ragazza ebbe una forte fitta ma nascose il suo dispiacere dietro a un sorriso:

“Ti aiuterò a cercarla. Però devi promettermi che se entro la fine delle vacanze non troviamo nulla, ammetterai che non esiste”

Il ragazzo sorrise e rispose

“Tranquilla, la troveremo.” E porse la mano alla ragazza che dopo un po' di esitazione gliela strinse e divenne rossa in volto.

Mimy intanto chiedeva in giro per la perla ma con tutta quella confusione si sentiva prigioniera così corse all'uscita ma si scontrò contro un ragazzo “Scusami non volevo”

“E' colpa mia, ero distratto” La ragazza fece un lieve inchino e approfittò della sua attenzione

“Per caso hai preso o visto una collana a forma di conchiglia viola?”

“No mi dispiace” Mimy però non si arrese e decise di riprendere le ricerche, “Grazie lo stesso”

“Sei della Takumi?” Mimy annuì “Mi sembrava di averti già vista! Sei la ragazzina che ha avuto un eccellente punteggio nella prova di italiano!”

“Sì, come fai a saperlo?”

“Beh, diciamo che io e te siamo stati i più bravi e quindi hai catturato la mia attenzione, è un piacere conoscerti... ti chiami Mimy Asuka, giusto?”

“Sì, tu invece?” ma un forte scoppio interruppe la conversazione e creò spavento e confusione tra i ragazzi che uscirono di corsa dal locale.

Himeka guardò e vide che il magazzino del bar stava prendendo fuoco e sospettando un attacco corse a vedere.

Un attimo dopo arrivarono Anna e Alex e poco dopo Mimy e Aria; in pochi secondi dei draghi attaccarono le cinque che riuscirono a schivarli appena in tempo. Anna decise di trasformarsi ma si bloccò quando vide arrivare Kaito, Hiroto, Miku e altri ragazzi.

Le Dark Lovers apparvero e iniziarono a ridere.

“Di certo le custodi sono a questa festa!”

“E non potranno sopportare questa visione, dato che in quel magazzino c'è un sacco di spazzatura, se continua a bruciare inquinerà l'aria e il mare! Che genio che sono!” disse Yuri fiera.

“E' stata una mia idea!” le ringhiò contro Eriru.

Aria guardò Anna: “Che facciamo?”

“Non possiamo trasformarci... Però...” Anna fu immersa in mille pensieri in cerca di una strategia

“Himeka! Mimy! Nascondetevi e trasformatevi! Poi tornate qui e attaccate!” “Non posso” le sussurrò la blu “Non posso farmi vedere da Hiroto!”

Nel frattempo i draghi attaccarono nuovamente i ragazzi circondandoli mentre dei serpenti alimentavano il fuoco”

“Avanti custodi venite fuori!”

“Se non attaccano, vuol dire che tra quelle ragazzine ci sono le Custodi!”

Aria tremò, forse quella era davvero la fine...

 

 

 

“Sara è inutile! Questa volpe proprio non vuole saperne di uscire!” “Riproviamo! Pronta? Uno, due e...”
“Sara? Nikora?” disse una voce. La bruna si voltò e lo stesso fece la viola “Cosa? E tu che ci fai qui?” dissero all'unisono le due ragazze.

 

Il tempo passava e le Dark Lovers iniziano a sospettare che tra quel piccolo gruppo di ragazze ci fossero le custodi e così iniziarono a ridere come non mai.

“Maledette! Come osate rovinare la festa di inizio estate? E sopratutto di inquinare il mare!”

“Ce la pagherete vecchie streghe!”

Le creature si voltarono e videro su uno scoglio due ragazze, una aveva capelli che formavano dolci onde color cioccolato fondente e il suo vestitino brillava di una forte luce dorata; quello della sua compagna invece era luminoso come la Luce argentata della Luna.

Le Dark Lovers si spaventarono e le riconobbero: “Ma voi siete le ragazze che avevano tentato di catturare due principesse!” “Sì sono loro!”

“Vedo con piacere che vi ricordate di noi! Vediamo se rammentate anche queste note! Pronta sorella?” disse la cantante dal vestito bianco facendo apparire il magico microfono, la sorella annuì iniziò a cantare:

Luce rossa,
Luce blu.
Un amore che inizio non ha,
nelle mille bolle i tuoi occhi non rivedrò più,
e una mareggiata mi porteràà … via.


Impossibile!
Sono io
Impossibile!
Sei tu
Impossibile!
Questo amoreeee.


Luna rossa,
Luna blu.
I miei veri sentimenti non saprai maii.
Ogni volta che dicevamo” io e tu!”
Ci sbagliavamo perchéé…


Impossibile!
Sono io 
Impossibile!
Sei tu
Impossibile!
Questa storiaaaaa. 


Fuoco rosso,
mare blu.
Ora siamo qua a guardare mille e milioni di brillanti la suuu
Ricostruendo la nostra stria da quii.

Impossibile!
Sono io
Impossibile!
Sei tu
Impossibile!
E’ … non amarciiii. 


Una melodia, la nostra, 
ci avvolgerà, 
ci cullerà e …
ci scalderà come il
tepore del sole al tramonto 
dicendo a tutti che …

Siamo Impossibili!


“Magia d'amore Pichi!” esultarono le due principesse facendo impazzire le nemiche “La luce trionferà!”

Izul si voltò verso le colleghe “Andiamocene presto!” e scomparve seguita dalle altre. Con le Dark Lovers sparirono anche i mostri e le fiamme. I ragazzi rimasero a guardare le due giovani che avanzavano verso di loro. I ragazzi erano incantati dalla loro bellezza mentre Aria, Anna, Himeka, Alex e Mimy si lanciavano sguardi confusi ma allo stesso tempo contenti di aver trovato delle nuove alleate.
Le due si avvicinarono alle cinque e le guardarono storte

“Siete delle incapaci, potevate intervenire con i vostri poteri! Che sirene siete?” I ragazzi alla parola sirene spalancarono occhi e bocca

“Hai detto sirene?” chiese Hiroto esaltato.

Anna urlò contro la bruna “Ma sei pazza! Non...” Intanto la bionda si avvicinò agli spettatori e soffiò una polvere argentata su di loro.

In un istante i giovani svennero mentre la confusione delle custodi si fece più forti “Secondo voi riveliamo i segreti davanti alle persone? Evidentemente siete proprio sceme!”

“A chi hai dato della scema?” ringhiò Himeka, ma venne interrotta dalla domanda di Alex

“Ma chi siete voi?”

“Siamo le principesse delle Capitali dei regni dell'Oceano Pacifico del Sud e dell'Oceano Artico protettrici delle perle Oro e Argento; siamo le Guardiane dei regni di cui le perle sono in mano al nemico ovvero la gialla e la indaco” disse la bionda.

“Ci siamo già conosciute?” chiese Aria vedendo in loro un viso familiare.

“Siamo le due studentesse della Kagumo, se vi dico Ashley e Stella vi viene in mente qualcosa?” disse la bruna con tono da snob.

Himeka divenne rossa in volto e le urlò

“Siete le antipatiche! Mi rifiuto di collaborare con delle oche del genere!” “Himeka abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile!” le disse Alex, mentre Anna si rivolse alle due “Volete unirvi a noi? Ci serve il vostro aiuto” Silenzio; solo il silenzio occupò quei piccoli minuti, poi le due voci dissero all'unisono una parola, due lettere che nell'alfabeto erano una dietro l'altra “NO!”

Le cinque custodi guardavano le due sirene, protettrici delle due perle preziose, stupite: perché non volevano entrare nel loro gruppo?

“Ma...” disse Mimy ma le due si allontanarono senza dire più una parola.

Gli altri ragazzi si erano svegliati e chiesero alle cinque cosa fosse accaduto: la risposta la diede Anna.

“C'è stato un piccolo incendio e il fumo deve avervi fatto svenire, anche Himeka e Alex si sono svegliate adesso. Ora però tutto è risolto” Dopo tante domande, poche risposte e numerosi minuti, tutti i ragazzi lasciarono la spiaggia.

Le cinque custodi tornarono a casa sconfitte in tutti i modi: avevano “perso” contro le Dark Lovers, avevano perso delle alleate e avevano perso una collana. Peggio di così non poteva andare.

Ad attenderle ci furono Nikora con sguardo malvagio, Hippo, Sara e una misteriosa ragazza che però Anna aveva già visto: “Takanashi?”

“Chiamatemi semplicemente Kokoa, sono la Principessa della Capitale dell'Oceano Pacifico del Nord”

Tutte furono sorprese, ma la più di tutte era Himeka: la Guardiana del regno di Luchia era lì di fronte a lei; ma perché non aveva dato una mano al regno quando ne aveva bisogno?

“Perché salti fuori soltanto adesso? Il regno...”
“Himeka, so che può sembrare strano ma io non potevo fare nulla per salvare il regno di Luchia”

“Stai mentendo! Mentre te gironzolavi per l'Oceano o per la Terra, il regno dell'Oceano Pacifico del Nord era in pericolo!”

“Non è come pensi! Ti prego ascoltami...” le disse Kokoa ma Himeka corse via piangendo e si rinchiuse in camera sua.

Le altre guardavano Nikora; il fatto che non se la stesse prendendo con la nuova arrivata fece sorgere dubbi e domande.

Poi la bionda porse ad Alex un oggetto: la collana con dentro la preziosa perla Viola. La giovane guardò Nikora temendo in una sgridata di quelle forti ma la viola rimase in silenzio.

Lo stesso silenzio era il solo unico compagno di Gaito che, seduto sul suo trono, teneva stretto tra le mani una piccola collana di perle nere.

Una luce viola gli circondò il corpo e un sorriso malvagio gli si dipinse sul volto “Da questo momento in poi le cose cambieranno”

 

 

 

 

 

 

 

Ecco il nuovo capitolo! Nuovi personaggi, nuovi misteri.

Intanto Gaito ha un piano e sembra sicuro che non fallirà.

Perché Kokoa non ha fatto nulla fino ad ora? Che cosa accadrà?

Alla Fiera locale si aggiungeranno domande e risposte... non resta che aspettare il prossimo capitolo!

A domani con “Una notte alla Fiera” (per motivi tecnici le due parti verranno unite)

Buonanotte!
Yume

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Capitolo 18
*** Una notte alla Fiera ***


UNA NOTTE ALLA FIERA 
Tra sorprese, incontri e nuovi abiti!



Himeka era sdraiata sul letto e teneva stretta a sé un morbido cuscino viola, accanto alla giovane stava la piccola Myu che giocava con un gomitolo.

“Come ha potuto abbandonare il palazzo di Luchia?” continuava a chiedersi la giovane. Poi si alzò e vedendo che la gattina si avvicinò a lei, iniziò a riempirla di coccole e carezze. La micetta sapeva sempre quando la sua padrona era triste e o pensierosa e per tirarla su si avvicinava e si faceva coccolare.

Intanto le quattro custodi erano sedute attorno al piccolo tavolo in cucina e guardavano attentamente Nikora e Kokoa che nel frattempo confessò di essere la protettrice della perla Fucsia.

“Avrei una domanda” le chiese Alex “Se per tutto questo tempo eri sulla Terra, perché non sei andata alla Festa del Passaggio?”

“Ti rispondo subito e vi dirò anche il motivo per cui non ho potuto fare niente per il regno di Luchia” la bionda prese fiato e nei suoi occhi color del cielo c'era ombra di paura e di tristezza.

“Luchia mi aveva fatto promettere una cosa...”

“E cosa?” le chiese Aria curiosa.

“Non posso rivelarlo finché non sarà il momento opportuno” La castana mise il broncio mentre la bionda continuò “E poi io avevo provato a salvare il regno ma purtroppo la magia oscura era talmente forte che la mia perla si è indebolita fino a perdere i poteri”

“Cosa?!” esclamarono le quattro incredule non riuscendo a credere a quello che avevano appena sentito

“Una perla può perdere il potere?” chiese Mimy spaventata

“Guardate con i vostri occhi” e la giovane mostrò loro una piccola perla di un viola spento, quasi grigio. Le quattro ragazze rabbrividirono.

“Così...” continuò Kokoa “Mi recai sulla Terra e mantenni la promessa di Luchia. Mi iscrissi alla Takumi per non dare nell'occhio alle Dark Lovers e nel frattempo mi misi in cerca di Nikora; dopo tre e faticosi mesi finalmente l'ho trovata” Per un attimo ci fu silenzio e poi Nikora iniziò a parlare:

“Purtroppo io non so come una perla possa tornare a brillare”

“Bisogna spiegarglielo a Himeka!” disse Aria scattando verso la porta ma venne bloccata da Nikora

“Razza di stupida! L'unica che deve parlare con Himeka in questo momento è Kokoa!” Nikora guardò la collega e le fece un cenno. La giovane deglutì e salì le scale e raggiunse la porta della stanza di Himeka.

Appoggiò la mano sulla porta umida e dopo aver preso un profondo respiro bussò, ma non sentì alcuna risposta. Così spinse dolcemente la porta e trovò Himeka addormentata con affianco Myo.

La guardiana allora uscì e chiuse la porta nello stesso modo in cui la aprì, poi tornò in cucina e dopo aver salutato le ragazze se ne andò silenziosa e seria.

Le custodi rimasero a parlare dei fatti recentemente accaduti poi ognuna tornò nella propria stanza e nei propri pensieri.

Anna rimase a provare i suoi nuovi poteri, Alex invece pensava alla sua cara Himeka, Mimy e Sara invece rimasero a parlare sulla questione della perdita del potere della Perla. Aria invece si lasciò cullare dalla dolce sensazione del sonno.

La mattina dopo, Aria si alzò abbastanza presto e trovò Anna sveglia e fresca che provava uno strano gioco delle carte, Alex che saltellava felice e Mimy che giocava con il suo gattino Miky, una piccola palla di pelo bianca come il latte.

La castana si cacciò in bocca un cornetto poi raggiunse l'amica-apprendistaindovina per capire come funzionavano i taorcchi

“C..s... ai...fa.e...o?”

“E' maleducazione parlare con la bocca piena Aria” la rimproverò l'amica senza però smettere di guardare le carte. La castana mandò giù tutta il dolce in un colpo mentre Anna mescolava le carte.

“Cosa stai facendo?”

Anna la guardò e sorrise “Sto provando a prevedere il futuro con le carte di Madame Taki. Ce ne sono tante!”

“Che forte!”

“Non so ancora come funzionino bene però...”
“Perché non provi? Potresti vedere qualcosa di interessante!” le propose la Custode della perla blu tutta esalta; Anna accettò il consiglio di Aria e la invitò a sedersi di fronte a lei. La mora mescolò il mazzo per ben tre volte e dispose le carte in fila, poi chiuse gli occhi svelò la faccia della prima carta, che si trovava esattamente al centro del gruppo: raffigurava Aria.

“Cosa? Perché c'è una mia immagine?” le chiese Aria preoccupata

“E' normale! Ci siamo noi custodi, Madame Taki, Nikora,Hippo, le Dark Lovers e Gaito, e anche delle carte rappresentanti delle situazioni e luoghi. Ora però fammi concentrare”

“Perché? Hai bisogno di concentrazione?” L'amica la azzittì e dopo aver mescolato nuovamente le carte ne pescò due e dopo aver riflettuto girò quella a sinistra che raffigurava un gruppo di stelle.

“E questa cosa significa?”

“Fammi finire per favore!” le urlò l'amica mentre pescò una nuova carta che raffigurava un tempio.

“Adesso devo pescare l'ultima carta e poi ti dirò cosa dicono le carte sul tuo futuro!” Aria batté le mani per la gioia e Anna le mostrò l'ultima carta che però non fu molto allegra anzi era alquanto inquietante

“Una Luna Nera?” le chiese Aria; Anna lesse il significato delle carte “Allora...Aria troverai un tesoro o in una serata piena di sorprese oppure in mezzo a tante persone e...la Luna Nera proprio non so cosa voglia dire....” Madame Taki arrivò e quasi scoppiò a piangere nel vedere la sua allieva allenarsi con le carte.

“Lei sa cosa vuol dire questo simbolo?” Madame Taki lo osservò e rimase in silenzio.

“Non ne ho idea, è la prima volta che la vedo. Vado a studiarla un po'!” e sparì lasciando Anna e Aria perplesse.

Nel frattempo Sara aveva raggiunto la cucina: aveva tutti i capelli spettinati cosa che fece ridere Mimy e Alex.

“Himeka non è ancora scesa?” chiese la Principessa dalla perla rossa; le due scossero la testa.

Intanto una chiamata arrivò al telefono di Alex: era Markus.

“Pronto Markus!”

“Ciao Alex! Volevo chiederti se oggi ti va di andare al mare?”

“Mi dispiace tanto Markus ma....” «E adesso che mi invento» “...non sono molto brava a nuotare”

“Ma tu prima non facevi nuoto?”

“Ecco...”

“Guarda che se è per le tue cose non c'è bisogno di inventare scuse” La castana divenne rossa in volto.

“Ma cosa vai a pensare scemo!”

“Ma che hai?”

“IDIOTA!” e gli buttò il telefono in faccia.

Mimy e Sara appena videro Alex rossa si spaventarono e la castana se ne andò in camera sua imbarazzata.

“Che facciamo?” chiese Mimy all'amica.

“Beh...tutta la giornata libera e niente scocciature perciò....SHOPPING!” Mimy sorrise e le due corsero a cambiarsi più veloci della luce e in pochi secondi raggiunsero il centro della città.

Alex intanto bussò alla porta di Himeka.

“Vattene, voglio stare da sola” Alex decise di non insistere così se ne andò in giardino ma un nuovo messaggio da parte di Markus le impedì di giocare con Rex

Ehi ciao! Scusami per prima, per farmi perdonare ti offro un gelato questa sera alla fiera! Ci sono un sacco di mercatini e tanti giochi da fare! E poi ci sono i fuochi d'artificio! Ti va?

Alex sbuffò, poi sorrise e rispose all'amico accettando l'invito. La castana corse dentro e propose ad Anna e a Aria di venire alla fiera e le due accettarono senza esitazioni ma la perfidia di Nikora colpì ancora

“Se volete andare alla festa di questa sera” disse comparendo all'improvviso dietro alle tre ragazze “Oggi dovete fare il doppio dei lavori!” Le tre sgranarono gli occhi e dopo vari tentativi di persuadere Nikora a essere clemente iniziarono a pulire le stanze.

Le Dark Lovers intanto si riunirono nella sala principale del palazzo di Gaito “Possibile che se ne sia andato?” chiese Eriru.

“Figuriamoci!” rispose secca Maria “Probabilmente è nella sua stanza da letto che pensa ad un piano per prendere le perle!”

“Oppure non vuole farsi vedere perché abbiamo sempre fallito...” disse Yuri abbassando lo sguardo.

“Sentite!” disse Izul attirando l'attenzione “Io credo che catturare una Custode e usarla come esca per attirare le altre!”

“E come pensi di fare?”

“E' semplice! Una di noi si fingerà una Principessa di quelle nuove! E quando avrà attirato la o le custodi in un luogo sperduto le altre le attaccheranno e le cattureranno!”

“Questo piano mi piace” disse Eriru sorridendo “Funzionerà! Sì! Ne sono sicura!”

 

Intanto Mimy e Sara avevano già comprato due vestiti, tre paia di scarpe e tre collane.

“E' stata gentile Nikora a prestarci dei soldi” Sara rise e Mimy la guardò confusa.

Mentre le due uscirono dal negozio di scarpe Mimy si scontrò contro un ragazzo

“Chiedo scusa, io...”

“Mimy!” La ragazza alzò lo sguardo e riconobbe il ragazzo del capannone

“Che bello incontrarti di nuovo”

“Direi piuttosto scontrarti di nuovo” disse lui facendola ridere.”Non ho ancora avuto occasione di presentarmi! Io sono Mirko sono del secondo anno”

Sara si sentì esclusa finché il ragazzo vicino a Mirko non si avvicinò a lei e le sorrise.

“Ciao! Io sono Matteo Tsukirema!” La bruna rimase incantata dallo sguardo azzurro scintillante e poi si presentò.

“Allora ragazze! Dove stavate andando?”

“Abbiamo finito di fare shopping, stavamo tornando a casa” disse Sara orgogliosa dei suoi acquisti.

“Avete comprato qualcosa per questa sera?” chiese Matteo ma le due non capirono. “Non lo sapete? Questa sera c'è una fiera! E' dedicata al Tempio costruito sessanta anni fa. Noi pensavamo di andarci, volete unirvi al nostro gruppo?” Le due si consultarono e dopo una lunga discussione accettarono. “Benissimo! Ci vediamo questa sera alle otto meno un quarto all'ingresso!” “Mirko!” Il ragazzo si voltò e vide arrivare una graziosa ragazzina da lunghi capelli di un biondo pari alla luce del sole e due occhi verdi brillanti che trasmettevano dolcezza.

“E' da mezz'ora che ti cerco e...” Si accorse della presenza di due ragazze e allora si presentò educatamente

“Piacere sono Serena Gomez!”

Mirko le scompigliò i capelli:

“Serena! Perché non mi hai chiamato? Mi sento in colpa a lasciarti da sola!” “Ma io non sono sola! C'è Anita con me!” disse indicando una ragazza che stava raggiungendo il gruppo

“Serena...anf....perché hai fatto quella folle corsa?” La bionda sorrise “Scusami tanto” La ragazza di nome Anita era più bassa rispetto a Serena: aveva i capelli di un biondo scuro con qualche ciocca ribelle di un biondo più chiaro e i suoi occhi erano di un colore tendente al marrone.

Sara si presentò e notò un senso di ansia in Mimy. Poi si accorse che erano giunte le due del pomeriggio e così salutò tutto il gruppetto e trascinò con sé l'amica che guardava Mirko ridere con la bella bionda.

Quando le due raggiunsero la spiaggia Sara iniziò a fantasticare.

“Quel Matteo non è mica male! Anzi è il ragazzo più bello che abbia mai visto!” Intanto Mimy giocava con la sabbia

“Ma cosa sto dicendo” si bloccò Sara credendo di fare un monologo “Io sono una sirena! E le sirene non si possono innamorare degli essere umani” disse assumendo un atteggiamento serio, ma poi esplose in un forte rossore e urlò “Ma quel Matteo è troppo bello!” Poi si accorse della povera Mimy.

“Mimy va tutto bene?” le chiese appoggiando una mano sulla spalla dell'amica. La ragazza si alzò e guardò l'amica, poi le disse

“Mi sento strana... Non riesco a smettere di pensare a Serena aggrappata a Mirko”

Sara le sorrise “Direi che la mia Mimy ha appena avuto un colpo di fulmine!

“Non ti preoccupare! Vedrai che...” Il telefono di Mimy squillò: era Nikora “Razza di disgraziate! Avete preso dei soldi dalla cassetta delle mance! TORNATE SUBITO QUI!!!!!!!!!” Mimy e Sara spaventate, iniziarono a correre verso l'hotel.

Intanto Himeka stava sdraiata e continuava a pensare a Kokoa poi sentì uno strano rumore provenire dalla finestra. Inizialmente lo ignorò ma notando che aumentava sempre di più decise di controllare e vide Hiroto che lanciava sassolini contro la finestra. Himeka uscì dal balcone ancora sutpita del comportamento del ragazzo.

“Che ci fai tu qui?”

“Eccoti bella addormentata! Scendi e andiamo a cercare la sirena!”

“Cosa?”

“Lo avevi promesso! Perciò oggi tu verrai con me alla spiaggia a cercarla!” “Perdonami Hiroto ma non sono dell'umore adatto...”

“Perché?”

“Ecco... una ragazza ha mancato di rispetto a una mia amica...”

“E cos'ha fatto?”

“E' complicato da spiegare...”

“Di solito una persona non manca di rispetto qualcuno inutilmente... Hai parlato con questa persona?” Himeka rimase in silenzio “TI consiglio di farlo. Almeno chiarirete la situazione! Forse lei non intendeva mancarle di rispetto” “Sai...hai ragione.”

“Bene! Senti questa sera io vado alla fiera che si terrà sulla collina vicino alla Kagumo, vedi di riprenderti e di farti trovare lì. A presto!” e il ragazzo scappò di corsa.

Himeka sorrise, lui era l'unico che la capiva soltanto a guardarla. La blu si vestì in fretta e scese di sotto e venne accolta da un forte abbraccio di gruppo. Intanto Sara e Mimy erano entrate e si beccarono una forte sgridata di Nikora che però al vedere le collane cambiò umore. Le due sirene ottennero la libertà di uscire alla sera in camboi delle tre collane che avevano comprato

“Certo, loro le giustifica e noi invece no!” sbuffò Aria. Himeka intanto chiese di Kokoa ma le custodi non seppero più niente di lei.

“Tranquilla Himeka, conoscendola questa sera si recherà alla festa.”

“Allora questa sera la cercherò e chiarirò questa storia. Voglio sapere come sono andate le cose veramente! E lo voglio sapere solo da lei!”

Passarono i minuti e Anna raggiunse Madame Taki per capire il significato della carta della Luna Nera. Ma la risposta non fu sicura “Proprio non lo so... può essere sia negativa che positiva”

“Magari ho sbagliato! E' la prima volta che lo faccio quindi può essere stato un mio errore! Cavolo è tardi! Devo andare a prepararmi per questa sera, grazie lo stesso!” e la giovane se ne andò. Madame Taki rimase a fissare la Luna Nera “Spero solo che alla giovane Aria non capiti niente di male...”

Arrivò la sera e le cinque ragazze raggiunsero la collina anche se separatamente: Sara e Mimy raggiunsero Mirko, Matteo, Anita e (per sfortuna di Mimy) anche Serena; Anna e Aria invece si ritrovarono con Kei, Kaito e Daisuke; Alex invece rimase ad aspettare Markus che arrivò con dieci minuti di ritardo mentre Himeka entrò da sola ma poco più avanti trovò Hiroto.

La festa era cominciata! E non solo quella...

Nella grande via si respirava allegria e risate; Himeka camminava guardando tutte quelle luci e quei mille colori dei mercatini mentre Hiroto le stava dietro e le guardava il kimono rosa decorato con piccoli fiori bianchi: in quel momento notò che l'amica era veramente carina

“Perché mi guardi così?” gli chiese Himeka arrossendo imbarazzata

“EH? No niente...” disse lui guardando un'altra parte.

Intanto Mimy guardava Mirko e Serena vicini e che ridevano, un forte dolore le trafisse il cuore «Possibile che mi sia presa una cotta per lui? Lo conosco da malapena due giorni!» Intanto Sara parlava con Matteo e Anita ma non smetteva di pensare alla preoccupazione per l'amica Mimy.

Alex e Markus invece raggiunsero una vasca piena di tanti piccoli pesciolini e il biondo decise di provare a pescarne uno per l'amica: tentò per almeno sette volte ma la retina continuava a rompersi così si arrese ma l'amica gli sorrise “E' meglio così, non sopporterei l'idea di vedere un piccolo pesce rinchiuso in un sacchetto, grazie per il pensiero” Markus arrossì e le prese la mano, cosa che sorprese la castana, e la portò nel boschetto vicino. Alex confusa si sedette su una panchina e si sistemò il lungo kimono color verde smeraldo. “Alex sei felice?” Quella domanda stupì Alex

“Perché me lo chiedi?” Il ragazzo si voltò e la guardò negli occhi.

“Perché mi sembri un po' giù di morale e non sopporto vederti così, non voglio vederti triste” Si sedette accanto a lei e prese fiato.

“C'è una cosa che volevo dirti da un bel po' di tempo”

Dimmi, ti ascolto...” Il ragazzo si voltò e lentamente si avvicinò al volto della ragazza “Alex ti amo” e posò le sue labbra contro quelle della ragazza. Alex era confusa ma felice allo stesso tempo, era da tempo che aspettava quel bacio. Lui si staccò e la guardò timidamente, lei per risposta gli sorrise “Ti rispondo subito... ora sono veramente felice” e lo baciò con dolcezza e lui ricambiò. Rimasero a baciarsi per parecchio tempo poi i due guardarono le stelle che decoravano il cielo ormai tinto di nero, lo stesso colore del kimono di Aria, che passeggiava con Kaito mentre Anna era stata “rapita” da Kei per una partita al lancio contro i birilli.

“Ieri sera è stata proprio una serata fantastica, peccato però per quel piccolo inconveniente”

“Già” disse lei, poi si accorse che poco più avanti c'erano Ashley e Stella insieme a due ragazzi e decise di raggiungerli.

“Scusami Kaito torno subito!” e la castana scappò lasciando il giovane perplesso.

Aria si avvicinò alle due gemelle che la riconobbero subit0o “Piccolo soffio di vento! Cosa fai qui?”

“Come mi hai chiamata?” sbraitò Aria

“Dai Ashely, non perdiamo tempo! Tra poco ci sono i fuochi d'artificio!”

“Tua sorella è sempre la solita fifona” disse un ragazzo alto moro con due occhi color mare mentre Stella lo fulminava con lo sguardo finché un altro ragazzo, che teneva stretta a sé la biondina, lo rimproverò.

“Ryan non fare lo sbruffone, lei è una ragazza fantastica”

“Kyle sei sempre il solito”

“Scusate se interrompo le vostre romanticherie, ma io vorrei parlare con le sorelle Dream, se non vi dispiace” I due guardarono Aria come se fosse una rompiscatole ma poi vennero cacciati via dalle due gemelle.

Ashley prese la parola “Se sei venuta per convincerci...”

“Non sono venuta per obbligarvi ad entrare nel gruppo” Stella era stupita ma mai quanto Ashley “Sono venuta per darvi la buona fortuna e dirvi che se avete bisogno di aiuto noi ci siamo; avete fatto una scelta ed è giusto che noi la rispettiamo. Se riuscite a trovare il castello di Gaito però avvisateci, noi ci teniamo tanto a salvare le Principesse. Buona serata” Aria se ne andò mentre i due ragazzi tornarono vicini alle due Principesse delle Capitali

“Ashley, ho letto nei suoi occhi sincerità e determinazione... Non è una cattiva persona e neanche le altre” Ashley però rimase in silenzio e dopo aver preso per mano Ryan proseguì verso una fontana.

Himeka e Hiroto intanto continuavano la disperata ricerca di Kokoa ma no la trovarono da nessuna parte

“Ti sto facendo perdere tempo, se vuoi andartene” disse Himeka al moro, sentendosi in colpa per aver allontanato Hiroto dalle attrazioni

“Siamo una squadra Himeka! Continui tu, continuo io. Se tu cadi... io ti costringo a rialzarti e a continuare” Himeka gli sorrise e riprese la ricerca ma poi si accorse che stavano per iniziare i fuochi d'artificio così propose all'amico di vederli e lui accettò e i due si avvicinarono al centro della piazza dove c'erano anche Anna, Kei, Hiroto e anche se non se ne accorse, anche Ashley, Stella e i fidanzati Ryan e Kyle.

Mimy e Sara invece erano in cima alla collina con Matteo, Anita, Mirko e Serena che si erano seduti vicini. Mimy a quel punto esplose “Sai Mirko, volevo dirti che...” Il ragazzo la ascoltò attentamente e la stessa cosa fece anche la bella Serena. Mimy deglutì e disse la frase così veloce che sembrava che le avesse sputate

“Tu e Serena siete una bella coppia!” Ci fu un attimo di silenzio poi Serena scoppiò a ridere sotto lo sguardo triste e confuso di Mimy, Mirko allora prese la parola

“Ma che dici? Hai capito male! Io e Serena siamo cugini!” Mimy divenne tutta rossa ma un peso si levò dal suo cuore. Serena intanto si alzò e diede una pacca sulla spalla della ragazza e le sorrise poi le sussurrò qualcosa all'orecchio

“Tranquilla è disponibile, se giochi bene le tue carte lo conquisterai. Sei molto carina” Mimy divenne ancora più rossa e replicò

“Ma no! Cosa vai a pensare!” Serena rise e contagiò anche la Custode della perla Arancione «Mi ero sbagliata, è proprio una ragazza simpatica e gentile» Intanto Sara e Matteo ammiravano i primi fuochi e gli altri li raggiunsero e tutti insieme stettero a commentare i colori e le luci dei fiori di fuoco che lentamente esplodevano nel cielo.

Tutti i ragazzi erano incantati dal contrasto dei colori con il cielo nero. Markus e Alex avevano raggiunto gli amici che avevano intuito che c'era stato qualcosa tra i due dalla loro stretta di mano.

Aria invece stava salendo le scale del tempio e solo quando fu in cima si accorse che i fuochi erano cominciati:

“Wow... da qua si vedono bene!” e riprese il tragitto verso il piccolo tempio rosso. La castana però fu attirata dal volo di una strana farfalla azzurra e la seguì fino al boschetto ma da quel punto in poi la perse

“Diamine! Mi sono persa!” Piagnucolò la giovane ma notò che non era sola; si voltò e vide un ragazzo alto dai folti capelli neri che guardava il cielo.

«E quello chi è?» pensò la giovane poi prese coraggio e si avvicinò al misterioso ragazzo.

“Cosa fai qua tutto solo?” Il giovane si voltò e Aria al vederlo si spaventò non poco: gli occhi blu erano intensi e parevano lanciare saette di odio. Il ragazzo allora si incamminò per tornare al tempio ma venne seguito da Aria.

“Scusami ma mi sono persa, e da come stai procedendo sembra che tu conosca la strada. Posso venire con te? Se non ti crea fastidio naturalmente...” Il ragazzo non si fermò né tanto meno la ascoltò ma Aria non si staccava da lui.

Intanto Anna si separò dai suoi compagni e raggiunse il tempio per recitare la preghiera ma trovò le Dark Lovers intente in strani preparativi. La mora si nascose velocemente dietro ad un albero e rimase ad ascoltare.

“Allora Maria sei pronta?” chiese Yuri alla bionda platino che era vestita in modo diverso dal solito.

“E' imbarazzante, perché la devo fare io la Principessa della Capitale?” “Perché tu eri quella più esaltata del piano!” disse Izul mentre le legava al collo una finta collana. “Lo stai facendo per Gaito, lo stai facendo per Gaito” si ripeteva Maria mentre Eriru rideva.

Anna decise di intervenire ma appena sentì una mano sulla sua spalla si bloccò e spaventata a morte urlò ma due mani le coprirono la bocca e così il suono non arrivò alle orecchie delle avversarie.

Anna si voltò e riconobbe Himeka.

“Mi hai fatto prendere un colpo! Per poco non mi facevi scoprire!” sussurrò la mora con il battito cardiaco ancora accelerato

“Scusami!” bisbigliò la blu “Ma adesso dobbiamo fermare le Dark Lovers” Anna annuì e recitò sottovoce la formula magica insieme a Himeka

“Voce di perla verde!”

“Voce di perla rosa” e in pochi istanti si trasformarono.

“Bene! Ora dobbiamo solo attirare le Custodi qui!”

“Non sarà necessario!”

Izul e le altre si voltarono e videro due Custodi con il microfono pronto in mano “Ma come? Già scoperte! Non abbiamo neanche attuato il piano!” Si lamentò Yuri come una bambina.

“Non è colpa nostra se siete stupide” disse Himeka facendo scatenare l'ira delle nemiche.

“Volevate vestirvi nelle vesti di Principesse delle Capitali? Vergognatevi!”

“Magia d'amore Pichi Pichi!

Anche se il mare in tempesta mi spinge violento verso la sconfitta
guardo negli occhi l’amore che mi fa lottare con la forza che da!
Per ogni volta che cado io posso rialzarmi e così mantenere quella promessa che ho fatto con voce sincera credendo all’amore!
È una luce incandescente che riscalda più del sole
così chiara che rivela la realtà!
Voci unite per cantare
per sconfiggere il silenzio
sarà forte
sarà chiara la verità!
Guarda in uno specchio il tuo riflesso è limpido
tutto questo ci sarà!!!
Sarà quel battito forte l’amore che
ci darà forza e speranza per affrontare
questa tempesta che porta con se
il vento forte che ci sorprende dal mare!
Unendo le nostre voci in un canto che
si sentirà nel profondo più vero del cure
io voglio lottare soltanto per te
e voglio essere il battito forte d’amore con te
puoi sentirlo puoi sentirlo
se lo vuoi!!!”

 

Le Dark Lovers cercarono di non sentire quel suono insopportabile ma non riuscirono.

Intanto Aria e il ragazzo avevano raggiunto il tempio. Non sopportando quel silenzio imbarazzante Aria decise di superare la paura e interagire.

“Come ti chiami?” gli chiese la ragazza ma di nuovo lui non rispose.

“Neanche il nome mi vuoi dire? Sei proprio un tipo silenzioso!” disse Aria ma cono tono allegro. Poi però si accorsero di una luce dietro al piccolo edificio rosso e Aria vide le sue amiche affrontare le Dark Lovers. Aria guardò il ragazzo e vide che era stupito e anche spaventato.

Maria notò dell'arrivo di due umani e ne approfittò scagliando tante lame di ghiaccio contro i due.

Anna e Himeka se ne accorsero troppo tardi e le piccole spade si diressero contro il ragazzo.

“Attento!” urlò Aria e spinse il ragazzo a terra ma purtroppo alcune lame trafissero parti del corpo della giovane.

Anna aveva già assistito ad una scena simile e la sua furia esplose.

“Me la pagherete! Melodia verde del SOL!”

 

Da secoli ormai
Noi viviamo nascoste alla vista umana
Proteggiamo il nostro mondo e il mondo umano

Noi siamo Le Signore del Mare

Il coraggio è dalla nostra parte
e se anche il male prevarrà
noi non ci arrenderemo

Perché ...
Siamo le Signore del Mare
conosciamo ma affrontiamo la paura
Il coraggio è nostro alleato 

 

Questa volta l'attacco fu fatale per le nemiche che riuscirono a scappare ma il dolore invece rimase.

Himeka guardò l'amica e fu stupita del grande potenziale. Ma la sorpresa più grande fu il cambio d'abito di Anna: indossava un lungo abito verde chiaro orlato ai bordi di un nastro color verde smeraldo. Tra i capelli, legati dal morbido chignon, spiccava una coroncina ornata di pietre verdi scintillanti.

Himeka guardava meravigliata l'abito e lo fece notare all'amica che iniziò a guardarsi e a compiacersi.

Aria aprì gli occhi e appena notò che era sopra al ragazzo si alzò di scattò e divenne tutta rossa. Il ragazzo si svegliò poco dopo e alzandosi notò che la ragazzina era rimasta al suo fianco.

Il moro si alzò e di colpo sentì un forte dolore alla spalla, Aria si avvicinò per aiutarlo ma lui la respinse:

“Hai una ferita molto profonda! Dovresti andare all'ospedale o peggiorerà!” “Non ti preoccupare” Aria sorrise e il ragazzo fu stupito.

“Perché sorridi?”

“Perché hai parlato! Ci è voluto un po' ma alla fine mi hai detto qualcosa! Dai ti do una mano e ti accompagno all'ospedale! E' qui vicino!”

“Sto bene, non ti dovresti preoccupare così tanto per me, anche tu sei ferita” Aria notò la gamba e vide un piccolo taglio

“Hai ragione! Ero talmente preoccupata che non ho sentito il dolore! Ti ringrazio!” Il giovane la guardò e di colpo le guance si tinsero del rosso dell'imbarazzo; poi si incamminò verso il bosco

“Dove vai?”

“A casa, abito qui vicino. Mi medicherò lì. Tu vai pure”

“Sicuro che non vuoi una mano?”

“Tranquilla” e sparì nell'ombra del bosco.

Aria rimase a guardare quel punto per un po', poi chiamò Anna e Himeka che sbucarono da dietro ad un albero

“Quella di nasconderci è stata un ottima idea! Se ci avesse visto avrebbe sospettato qualcosa!” Aria annuì e poi propose di tornare in piazza perché si era fatto tardi e così le tre scesero le scale, dove trovarono in fondo le altre amiche.

“Allora avete passato una buona serata?” chiese Aria alle compagne

“Sì!” risposero all'unisono Mimy, Sara e Alex arrossendo.

“Io però non ho trovato Kokoa...” disse un po' giù Himeka

“Tranquilla! Vedrai che domani la incontrerai!” le disse Aria e Himeka annuì. “Forza torniamo a casa! E' tardi!” e così le sei si avviarono a casa e durante il tragitto ognuna raccontò di cosa le fosse successo a quella fiera: quella che doveva essere una piccola festa si era trasformata in una serata dolce e romantica.

Alex ricevette i complimenti per il suo fidanzamento con Markus; Mimy invece ricevette consigli da Sara e Himeka per conquistare il cuore di Mirko; appena Alex, Mimy e Sara seppero del nuovo costume di Anna iniziarono a fantasticare su i loro futuri abiti; per Aria invece le cinque riservarono sorrisi malvagi: averebbero fatto di tutto pur di farle incontrare il bel ragazzo dagli occhi blu.

 

Nel frattempo Ashley e Stella nuotavano libere nel mare; sembrava tutto perfetto finché Stella non fece una riflessione:

“Sorellina, io credo che dovremmo collaborare con le altre sirene.” Ashley si fermò e guardò la sorella stupita e furiosa

“Ma che dici? Rischiamo di perdere tempo prezioso e di finire nella mani del nemico!”

“Lo so che per una come te la collaborazione è difficile, ma il potere del nemico si fa sempre più grande! Se una volta perdessimo rischiamo di venire catturate! Se invece siamo di più potremmo avere più chance!”

“Sai che ti dico? Vai pure! Io proseguo per la mia strada e tu per la tua!” e la bruna nuotò lontano dalla sorella, sconvolta dalla risposta della sorella.

Anche nel castello di Gaito le cose non andarono molto bene...

“Idiote!” urlò Gaito

“Ma signore! Noi volevamo solo!”

“Avete organizzato un piano di dimensioni colossali! Avresto dovuto avvisarmi!”

“E' vero signore, ma lei...”

“Non voglio sentirvi” e il ragazzo si chiuse in camera mentre sui volti delle Dark Lovers si dipinsero tristezza e umiliazione.

Gaito si sedette sul suo divano, compagno delle sue riflessioni e dei suoi. piani più diabolici: «Fortunatamente sono riuscito ad iniziare il mio piano, ora devo solo trovarle e poi le custodi avranno pane per i loro denti...»

Strinse la collana di perle nere che aveva al collo, sicuro che avrebbe trovato presto le persone di cui aveva bisogno per vincere quella guerra che sembrava durare per secoli.










Note dell'Autrice.
Buongiorno a tutti! ^_^ Come state? Spero che il capitolo vi sia piaciuto (in realtà era diviso in due parti ma per comodità le ho unite)
Ringrazio coloro che leggono questa storia, chi l'ha aggiunta in una lista e le mie care recensitrici Alex e Marty che, nonostante la stia ripubblicando e nonostante i problemi, mi aiutano e commentano con allegria. GRAZIE!
Appuntamento a domani con il capitolo "Serata Karaoke!"
Un bacio!!!

 

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Capitolo 19
*** Serata Karaoke! ***


SERATA KARAOKE
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Il miglior modo di iniziare la giornata dopo una serata ricca di sorprese e meraviglie è fare una colazione degna di una principessa: Anna aveva cucinato i suoi inimitabili pancakes con tanto di sciroppo d'acero mentre Mimy e Sara avevano preparato una succosa aranciata, il tutto accompagnato da un dolce profumo di erba fresca.

Stranamente Himeka non toccò nessuna delizia:

“Non avrai mica la febbre?” le aveva detto Alex sfiorandole la fronte, ma la rimase silenziosa e seria; nella sua testa continuava a girare il pensiero di Kokoa, ma anche il problema su Hiroto. Non sapeva proprio come uscire da quella situazione. In tutta altra situazione erano Mimy e Sara: le due infatti erano riuscite ad avere un appuntamento con Mirko e Matteo:

“Potrebbe essere la volta buona!” si ripeteva Mimy, mentre Sara veniva “rimproverata” da Anna per il suo atteggiamento poco principesco.

Nikora intanto si dava da fare con i clienti, che ultimamente aumentavano sempre più dato il buon tempo e le splendide spiagge. Dopo una lunga ora la viola raggiunse le altre e si sdraiò sul divano:

“Non ne posso più... Se continua così voi dovrete cedermi le vostre stanze” Aria la guardò divertita e mentre si legò i capelli in una folta coda ebbe un lampo di genio:

“Mi è venuta un'idea fantastica! Che ne dite se organizziamo una serata Karaoke nell'hotel?” Le ragazze la guardarono con aria confusa.

“E sentiamo, chi dovrebbe cantare?”

“Noi! E perché no chi ha voglia di cantare!”

“Ma sei matta?” la rimproverò Anna “Così ci faremo scoprire!”

“Ma non dobbiamo trasformarci! Cantiamo per divertimento”

“Per me è una buona idea!” le disse Mimy alzando la mano.

“Tu ti esalti per tutto” le sussurrò Sara “Comunque” continuò la ragazza “Partecipo anch'io, sembra divertente!”

“Conta pure su di me Aria” le disse Alex. Anna si arrese, a volte le sembrava di essere circondata da bambine.

“Beh...potremmo guadagnare tanti quattrini...ci sto, a patto che organizziate tutto voi!” Aria le fece l'occhiolino e chiamò a raccolta tutto il gruppo tranne Himeka; la giovane decise infatti di fare una passeggiata.

“Gruppo delle Custodi, al lavoro!” le incitò Aria “SÌÌÌÌ” esclamarono le altre.

“Da dove cominciamo?” chiese Mimy. Aria sorrise:

“E' molto semplice...”

 

 

“La cena? Tu vuoi preparare la cena per Gaito? Ma se non sai nemmeno quali sono i suoi piatti preferiti?”

“E invece sì!” disse Yuri a Eriru “Gli piacciono molto le polpette di riso e...” “Come pensi di cucinare le polpette di riso in fondo al mare, se posso chiedere?” Yuri rimase in silenzio, ma dopo poco tempo contrattaccò:

“Le preparo sulla terraferma e poi le porto stasera!”

“Voglio proprio vedere come!” le disse Maria mentre si specchiava.

“Vedrete!” e la piccola svanì. In un attimo il medesimo pensiero entrò nelle menti delle tre Dark Lovers

“Sarò io a preparargli una cena coi fiocchi” e una ad una svanirono.

La gara era iniziata, chissà chi vincerà... Nel frattempo Sara e Anna giravano per i supermercati in cerca di ingredienti per preparare una cena abbondante e deliziosa:

“Che ne dici di cucina all'italiana? Pizza e focacce staranno bene!”

“Direi che può andare” approvò Anna mentre prendeva il mascarpone per il tiramisù. Le due si stavano divertendo un mondo, e lo stesso valeva per Mimy e Hippo, intenti a decorare la sala con palloncini colorati e a sistemare i tavoli. Hippo propose di usare i fiori come centrotavola mentre Mimy consigliò di utilizzare delle luci sul viola per creare l'atmosfera adatta ad una festa.

Mentre Alex e Aria era stato assegnato l'incarico più complicato: fare pubblicità. E così le due si ritrovarono a girare per la città attaccando volantini, stampati all'ultimo momento, e a invitare i loro amici.

Peccato però che Alex rallentò i tempi, infatti incontrò Markus sulla spiaggia. “Ciao amore” le disse il ragazzo e la baciò dolcemente sulla guancia. Vedendo Alex imbarazzata la rassicurò con dolci parole:

“Non c'è niente di grave, siamo fidanzati adesso” Aria sorrise assistendo alla “scenetta romantica” tra i due piccioncini, fu una voce maschile a farla tornare in sé.

“Guarda un po' chi si rivede, Aria! Alex!” Le due si voltarono e videro arrivare Kaito tutto bagnato e che teneva la tavola da surf preferita. Le due Custodi sentivano chiaramente i bisbigli delle ragazze su quanto fosse bello il ragazzo:

“Avete deciso di fare un tuffo? L'acqua è splendida” disse Kaito mentre si scompigliò i capelli.

“No, grazie. Siamo di fretta. Vedi stasera organizziamo una festa nell'albergo qui di fronte, ti va di venire?”

“Forte! E il tema quale sarebbe?”

Fu Alex a continuare “Serata karaoke! Può cantare chiunque!”

“Hum... ci sarò! Ditemi l'ora e io verrò con tutta la classe”

“Kaito! Dobbiamo iniziare... oh, ciao Aria.” Daisuke raggiunse il gruppetto, nessuno però si aspettava di vedere dietro di lui Miku, pronta a usare la sua lingua da serpe: “Guarda, guarda... come mai da queste parti? Di solito non venite alla spiaggia...”

“Sapete ragazzi, questa sera ci sarà un Karaoke nell'albergo “Pearl Piari” vi va di venire?” Miku rise “Certo, io canto benissimo... straccerò tutti, e cosa si vince?”

“Non c'è nessuno premio, si canta per divertimento” le disse Aria stupita dell'atteggiamento della rossa.

“Allora è per sfigati”

“Dai Miku, a me farebbe molto piacere” La ragazza non disse più nulla, ma quel silenzio durò poco perché Daisuke riconobbe una persona.

“Cosa? Che ci fai qui?” I presenti si voltarono e Aria si bloccò “Ma quello è....” Il ragazzo che Aria aveva incontrato al tempio la scorsa sera era davanti a loro e il blu dei suoi occhi era pari a quello del mare “Ragazze, vi presento mio fratello Jack” Aria si voltò “Cosa?! T-Tuo fratello?” “Hai fatto centro Aria” disse Alex beccandosi una gomitata da parte della castana. Miku era rimasta pietrificata, perché Daisuke non le aveva presentato quel ragazzo così affascinante?

“Ma guarda, la ragazza stramba...” Aria non disse nulla e Daisuke li guardò confuso “Vi conoscete già?” “Sì, questa qui non la smetteva di seguirmi e di parlare” “Vedo che adesso parli bene, anzi forse un po' troppo; ti preferivo quando stavi muto!”

“Dai finitela! Noi abbiamo gli allenamenti e le ragazze devono organizzare la serata, perciò non scaldiamoci, ok?” li bloccò Kaito, poi si trascinò Daisuke e Miku, poi riprese la frase “A stasera ragazze” Intanto Alex salutava Markus con un dolce bacio mentre Aria rimase in disparte

“Così il tuo nome è Aria?” La ragazza dovette alzare il capo per guardare Jack dritto negli occhi “Sì spilungone, e allora?” “Niente... è un bel nome” Aria rimase stupita, come mai un cambiamento così drastico all'improvviso? “Allora, a presto Aria” e se ne andò.

Aria non smise di fissarlo, c'era qualcosa in lui che la affascinava ma non capiva cosa. “Andiamo! Le altre ci stanno aspettando!” “Sì...” mormorò Aria e raggiunse Alex.

Himeka intanto passeggiava beata e notando che non c'era alcuna persona, si tuffò in mare. Prestando attenzione, la giovane custode si addentrò in profondità dove trovò una simpatica compagnia di pesci che giocava a rincorrersi tra i raggi del sole che trafiggevano il mare con dolcezza. Quell'atmosfera era così allegra che Himeka decise di rimanere ancora per qualche ora: ““ Forse questo mi tirerà su di morale”” pensò la ragazza mentre si pettinava la lunga chioma dorata.

Maria stava preparando un fresco gelato al limone utilizzando i suoi poteri glaciali “Con questa temperatura alta” disse la ragazza “gustarsi un gelato è la soluzione migliore” E, dopo aver aggiunto decorazioni simili a cristalli gialli, Maria raggiunse la sala bagno del Principe, luogo in cui solo lei era la benvenuta. La ragazza bussò dolcemente ed entrò senza aspettare il consenso di Gaito, che stava appoggiato a bordo vasca. Ovviamente non indossava la vestaglia.

Maria arrossì leggermente e si avvicinò al ragazzo “Le ho preparato un gustoso gelato al limone, ho pensato che potesse rinfrescarla dato che anche qua in profondità arriva il calore estivo” Gaito si voltò e rimase a fissare la coppa per parecchi minuti, Maria si sentì quasi a disagio “Ora sono di fretta” le disse lui alzandosi e vestendosi “Ho molto da fare, non come voi che state a perdere tempo cucinando schifezze” le sussurrò all'orecchio, poi colpì il braccio di Maria e l'impatto fece cadere la coppa di cristallo. Maria rimase a guardare i frammenti sparpagliati a terra mentre Gaito uscì sbattendo la porta.

La ragazza si chinò lentamente e iniziò a raccogliere le schegge di ghiaccio mentre una lacrima fredda le percorse la guancia di porcellana: “Credi di aver frantumato solo questa coppa Gaito, in realtà hai mandato in frantumi anche il mio cuore....”

 

 

“Mimy hai fatto un ottimo lavoro” disse Nikora mentre danzava nella stanza tutta decorata e luminosa “Questo posto mi ricorda tanto le sale da ballo del castello di Luchia” Mimy sorrise

“Anche Hippo mi ha dato una mano... A proposito, chissà dov'è finito” Non riuscì a immaginare dove l'amico si fosse cacciato perché entrarono Sara e Anna, e subito dopo Aria e Alex.

“Ora che ci siamo tutte, possiamo iniziare a cucinare!” gridò Mimy. E così per due lunghe ore Aria, Alex, Sara e Mimy si impegnarono per preparare una cena deliziosa: dalla pizza con mozzarella filante alla focaccia profumata di rosmarino, dai ghiaccioli alla ricca macedonia di frutta fresca.

Anna invece si rinchiuse in camera, voleva provare a vedere il futuro usando le carte di Madame Taki.

Così estrasse dal mazzo tre carte e ne analizzò il significato: la prima era la figura della Luna piena, ovvero la serata che doveva venire dato che la Luna sarebbe stata piena, la seconda invece raffigurava una “X”, perciò poteva essere un incontro o una meta; la terza era la più preoccupante.

“Spero di essermi sbagliata” sussurrò la giovane.

“Su cosa?” Anna sobbalzò, dietro di lei c'era Alex con la faccia sporca di farina.

“Niente...” disse l'amica mescolando le carte.

“Anna, c'è qualcosa che non va, lo si legge benissimo nei tuoi occhi” Anna si arrese allo sguardo di Alex e dopo aver preso fiato rivelò all'amica delle due carte, del significato e poi le mostrò l'ultima carta. La castana impallidì “Quello è...”

“Sì, è Gaito”

“Ma questo vuol dire che... verrà alla festa! Oppure che attaccherà stasera! Che facciamo?”

“Non diciamo niente”

“Cosa?! Ma...”

“Le altre si sono impegnate per organizzare questa festa, e poi non è detto che incontreremo Gaito: le carte indicano non solo la persona o l'oggetto, ma anche altri significati come ad esempio il loro allineamento, in questo caso il Male. Madame Taki mi ha detto che Gaito non può uscire spesso dal castello” “E perché?”

“Non lo so... so solo che è improbabile che lo ritroveremo questa sera, però sarà meglio tenere gli occhi aperti e di non fare preoccupare le altre. Ok?” Alex annuì “Bene, e ora scendiamo. Tra qualche ora arriveranno gli ospiti e noi non siamo pronte” Così le due raggiunsero la sala dove ormai era il cibo era sistemato insieme al microfono e alle luci. “Ora dobbiamo vestirci!” disse Sara e trascinò Mimy con sé.

Le tre rimaste si arrangiarono con gli abiti di Nikora: Aria indossava un abito corto color crema e dei sandali del medesimo colore, Alex invece andava sul sicuro: abito viola scuro e All Star nere mentre Anna si limitò a prendere un vestito lungo fino alle ginocchia di colore celeste e come scarpe scelse delle semplici ballerine bianche.

E mentre le tre si sistemavano i gioielli e i capelli ricevettero una visita inaspettata

“Posso entrare?” le tre si voltarono e un velo di stupore avvolse i loro visi: davanti a loro si trovava Stella, la principessa dalla perla argento.

“Ma...”

“Ho capito che se lottiamo insieme potremo salvare le principesse e sconfiggere il nemico. Purtroppo però mia sorella pensa che sia meglio lavorare da sola. Ma sono sicura che anche lei capirà quale sia la cosa giusta da fare... Mi perdonate per come mi sono comportata?” Ci fu un momento di silenzio e la cosa preoccupò Stella. Probabilmente la avrebbero odiata e presa in giro. Ma..

“Benvenuta nel Club!” disse Aria porgendole la mano, mentre Alex e Anna sorridevano. Stella quasi scoppiò a piangere ma si trattenne. Ashley non lo avrebbe sopportato.

Mimy e Sara raggiunsero il gruppo mostrando i loro abiti luccicanti: Mimy indossava un abito arancione con un fiocco sulla vita e indossava dei bracciali argentati con tanti charms, mentre ai piedi portava dei sandali con tanto di tacco, grazie ai quali raggiungeva l'altezza di Sara che aveva un abito arancione chiaro, con le spalline decorate con stelle dorate e tra i capelli aveva un cerchietto del medesimo colore delle scarpe, ovvero delle ballerine arancioni con un fiocco vivace e pieno di brillantini.

Tutto era pronto, ora mancavano solo gli ospiti. Il cielo nel frattempo aveva assunto tinte verdi segno che la sera stava giungendo. Il mare era completamente deserto e così la bella Himeka si avvicinò a uno scoglio e iniziò a cantare:

 

Per ogni volta che cado io posso rialzarmi e così mantenere

quella promessa che ho fatto con voce sincera credendo all'amore!

 

 

“Sei tu!” Himeka sobbalzò e appena si voltò vide Kaito

“Ma perché me lo trovo sempre davanti?” si disse la ragazza e si allontanò ma Kaito urlò:

“Aspetta non te ne andare, ti prego... resta” Quelle parole immobilizzarono la sirena rosa. Senza voltarsi gli disse che non si sarebbero dovuti più vedere ma lui insistette. Himeka decise di scappare ma l'intervento di Hiroto cambiò la situazione:

“Kaito? Come fai a conoscere la MIA sirena?” Himeka arrossì e Kaito nel frattempo impallidì:

“La tua sirena? Hiroto che dici? Lei è la sirena che mi ha salvato da bambino...” A quella frase Himeka si voltò: Luchia lo aveva già incontrato?

“Cosa? No! Ha salvato me! Mi ha anche baciato!”

“Per favore smettetela!” urlò Himeka prima che i due rischiassero di picchiarsi. Che situazione imbarazzante, pensò la ragazza.

“Kaito... io non sono quella sirena. Non ti ho mai visto” Kaito sgranò gli occhi e un forte dolore penetrò nel suo cuore

“Cosa? Ma non è possibile! Lei mi aveva promesso che sarebbe tornata!” “Non potrà mantenere la promessa” una voce sconosciuta giunse alle orecchie dei due ragazzi. Poco lontano da loro si trovava una sirena dalla coda fucsia e dai capelli bianchi. Kaito fece due passi indietro e la sirena, che Himeka aveva capito che si trattava di Kokoa, riprese a parlare.

“E' stata portata via, prima di separarci mi aveva fatto promettere di portarti questo messaggio” si avvicinò a riva e dopo che Kaito si inginocchiò all'altezza della sirena, Kokoa gli sussurrò all'orecchio le ultime parole della Principessa. Himeka e Hiroto erano spettatori di una scena drammatica quanto insolita. Dopo essersi allontanata dal ragazzo, Kokoa svanì nel mare; il viso di Kaito era pallido, non mostrava alcuna espressione ma i suoi occhi erano lucidi e rossi. Hiroto si avvicinò ma l'amico scappò via gridando.

Himeka non riuscì a trattenere le lacrime, si sentiva responsabile. Per un momento desiderò sparire dalla faccia della Terra, ma qualcosa di caldo circondò il suo corpo. Hiroto si era avvicinato a lei e la stava abbracciando. Himeka non riuscì però a nascondere il rossore sul suo viso e nemmeno le lacrime

“Non è colpa tua” le disse dolcemente. Himeka continuava a singhiozzare ma ricambiò l'abbraccio di Hiroto.

Kokoa guardava la scena in lontananza “Himeka non cadere anche tu nella trappola dell'amore... L'amore porta solo alla sofferenza”

E non aveva tutti i torti, Eriru era nella grande sala con in mano un piatto pieno di alghe: aveva provato a cucinarle per Gaito ma come risposta aveva ricevuto un secco “No” e uno sputo sulla sua creazione.

“Posso?” chiese Izul indicando il posto accanto alla collega, Eriru annuì senza però guardarla. Per la prima volta le due non stavano litigando. “Anche a te....”

“Sì” disse Izul pulendosi le mani sporche di riso “Mi ha detto di tutto e mi ha buttato il riso fuori dalla finestra”

“Perché si comporta così?” Izul guardò le sette principesse e sussurrò.

“Forse perché non siamo belle come loro...”

“Forse è stanco di noi” disse Eriru a bassa voce.

“O forse” disse Maria che in quel momento era entrata “E' stanco di perdere”

Yuri aveva sentito tutto da dietro la colonna e si spaventò. Ma cocciuta com'era decise di provare.

Così raggiunse la stanza di Gaito e dopo essersi sistemata i capelli raccolti in due code e il vestito giallo provò a bussare; ma il borbottare del suo signore la bloccò: “Che razza di stupide... non ne posso più di loro, non ne posso più di tutte queste sconfitte” Yuri tremò, e per poco non fece cadere il piatto. Scappò via piangendo e, siccome non voleva farsi vedere dalle altre in quello stato, si rifugiò sulla terraferma, su uno scoglio.

Le lacrime non si fermavano mentre il suo cuore continuava a tremare. Non chiedeva tanto, voleva solo essere amata.

“Ehi...” le disse una voce maschile dolce e calma. La verde si voltò e il suo cuore si fermò per un attimo.“Un angelo?” pensò Yuri. In effetti aveva l'aria di una creatura divina: i capelli biondi erano profumati e ben pettinati, gli occhi verdi scintillavano e la luce della Luna avvolgeva il suo corpo gracile e candido.

“Va tutto bene?” Yuri si asciugò le lacrime.

“Beh... non è stata una bella giornata...” Il ragazzo guardò la piccola polpetta di riso e sorrise: “L'

hai fatta tu?” Yuri annuì

“Sì, come hai fatto a capirlo?” Si chinò e le prese una mano su cui c'era ancora traccia di farina e qualche chicco di riso. La ragazzina arrossì di vergogna mentre il biondo si sedette accanto a lei

“Posso assaggiarla?” Yuri lo guardò e il sorriso del ragazzo scatenò in lei una strana sensazione al cuore.

“C-Certo” rispose porgendo la pietanza al ragazzo, che ne diede un morso. “Sa di acqua di mare...” disse lui chiudendo per un attimo gli occhi “E mi piace” Yuri sorrise: ma non era falso come quello che mostrava alle amiche o addirittura a Gaito; era bellissimo e, soprattutto, sincero.

“Come ti chiami?” riuscì a dire dopo molti minuti la verde, il ragazzo si girò e le mostrò un altro magnifico sorriso “Hippo”

 

 

Intanto Nikora esultava come una matta per il successo che stava avendo la serata: c'era una moltitudine di gente che vagava per la sala tutta soddisfatta: il buffet stava avendo un successone e molti ospiti dell'albergo si complimentarono con Nikora per l'ottimo lavoro.

Anna intanto sistemava il microfono con l'aiuto di Alex; le due non la smettevano di lanciarsi occhiate preoccupate e di controllare la situazione.

Intanto Mimy e Sara avevano avuto un piacevole incontro con Mirko e Matteo.

Il primo invitò Mimy a ballare mentre Sara e Matteo si erano seduti a mangiare un pezzo di pizza

“Lo sai Sara” iniziò Matteo “Sto molto bene quando sono in tua compagnia, il che è strano perché sono una persona timida e introversa mentre tu sei solare e piena di energie. E' come se mi stessi contagiando”

“Allora finirà che diventerai un ribelle!” disse scherzando lei .

“Senti, ti va di... ecco, di uscire qualche volta?”

“Io e Mimy siamo libere domani, te e Mirko come siete messi?” “Ecco...intendevo io e te da soli” Sara sgranò gli occhi: era una cosa bellissima ma lei era una sirena e non poteva innamorarsi di un umano. Poi ripensò a Sara e a Taro e a come i due stessero bene insieme. Così dopo aver preso fiato rispose sorridendo.

“Accetto con piacere, Matteo” il ragazzo fu così felice che non si accorse di aver posato la sua mano su quella della ragazza. Ma per Sara non fu problema, anzi sperava che il tempo si fermasse così da poter stringere la mano fredda del ragazzo per tutta la sera.

“E ora...” disse Anna attirando l'attenzione del pubblico “Diamo inizio al karaoke! La prima a esibirsi è Alex con una canzone dedicata al mare e ai suoi misteri!”

Alex salutò il pubblico e iniziò a cantare con la sua voce sexy e coinvolgente:

La classe della ragazza rimase pietrificata dalla bellissima voce della castana, tanto che Miku ammise che non era affatto male.

Markus osservava la sua ragazza in prima fila: con quelle sue ciocche cioccolato che le accarezzavano le guance e le gambe nude che elegantemente si muovevano sul palco Markus la trovò ancora più attraente del solito.

Poi venne il turno di Sara e Mimy che eseguirono un duetto: cantarono “Assoluto Amore” con tanta passione che il pubblico si commosse.

Anna chiuse la festa con “Fantastica Poesia, la canzone delle sirene verdi; la sua voce era dolce e delicata che il pubblico pensava che fosse nata per diventare una cantante.

E mentre Anna concludeva il brano Aria e Stella accompagnavano gli ospiti alla porta: “Grazie Aria” disse la bionda sorridendo. Aria le fece l'occhiolino poi si accorse che la sua classe si stava avvicinando:

“Ehi Kourine! Proprio una festa fantastica!”

“Già! Come avete fatto ad affittare il locale? Di solito la proprietaria è scontrosa e dura!”

“Beh, è parente di questa ragazza! Si chiama Stella e anche lei è brava a cantare!” Stella non si aspettò questa presentazione e così si ritrovò a salutare il gruppo di ragazzi

“Ma la conosco! E' una delle studentesse privilegiate nella Kagumo!” disse Kei, invidioso della fama della ragazza

“Comunque” disse Daisuke a braccetto con Miku, che si limitava a guardare da tutt'altra parte “Mi sono divertito, peccato che Kaito non sia venuto” “Come? E perché?” chiese Aria stupita, non si sarebbe aspettata che l'amico non si presentasse.

“Non ne ho idea... ma”

“ARIA!” Nikora si intromise nel discorso “Vieni subito, abbiamo un problema...un grosso problema” Aria impallidì mentre Stella cercava di capire “Scusate ragazzi devo andare, ci vediamo!” e la castana schizzò via come un fulmine seguita da Stella.

Le due raggiunsero la stanza di Madame Taki in cui erano riunite le altre custodi. “Ragazze, ho percepito due segnali...” Mentre Alex cercava di contattare Himeka, Anna sospirò pentendosi di non aver detto niente riguardo alla premonizione.

“E' Gaito non è vero? Le carte avevano detto che...” “Non si tratta di Gaito” disse Nikora entrando nella stanza con il fiatone. Le ragazze si voltarono confuse e spaventate. Se non era Gaito, chi poteva essere?

Nikora prese e fiato e buttò fuori la frase con voce tremolante: “Sono le due perle mancanti...”

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Capitolo 20
*** Nemiche, misteri e progetti ***


NEMICHE, MISTERI E PROGETTI
Siamo noi le vere Custodi!

Himeka stava ancora abbracciata a Hiroto, sicura che nessuno avrebbe rotto quel magico momento. Almeno così sperava la giovane sirena rosa... Sentì chiamare il suo nome ma non c'era nessuno oltre a lei e a Hiroto.

“Himeka sono Anna... Abbiamo un problema! Abbiamo avvertito un segnale delle perle indaco e gialla! Ci serve anche il tuo aiuto! Dovunque tu sia raggiungici alla Baia!” Himeka sgranò gli occhi e a malincuore si staccò da Hiroto che la guardò con aria confusa.

“Io...devo andare”

“No ti prego, resta” supplicò il ragazzo

“Devo andare, è per il bene di tutti.” e nuotò via ma nonostante la distanza riuscì a sentire Hiroto gridare.

Himeka si fermò e un brivido le percorse la schiena.

“Non ti lascerò andare via così! La prossima volta nulla ci separerà!” Himeka sorrise e si voltò.

“Aspetterò con impazienza...” E si immerse tra le onde nere.

 

Anna a causa della forte concentrazione per usare la telecinesi per poco non svenne.

“Spero solo che abbia sentito...” disse la giovane mentre Mimy le massaggiò le spalle. Aria intanto si guardava intorno: “E' qui che Madame Taki ha percepito il segnale?”

“Sì” le rispose Alex con tono piuttosto basso. Bastava guardare i loro occhi per capire che le sirene erano preoccupate e spaventate.

“Ragazze!” Sara stava nuotando verso le amiche e dietro di lei c'era una sirena dalla coda fucsia.

“Kokoa!” esclamarono le quattro. La sirena interessata si avvicinò e notando che Himeka non c'era iniziò a preoccuparsi.

“Non mi dite che è ancora con Hiroto!” Alex e Aria la guardarono sbigottita mentre Mimy e Sara aiutavano Anna a reggersi sulla coda.

“Sì, stava abbracciata a Hiroto, e ha avuto anche una discussione con Kaito” “Kaito l'ha vista?” urlò Aria.

“Mi aveva già vista tempo fa...” Le ragazze si voltarono e appena videro Himeka sana e salva nuotarono verso di lei per abbracciarla.

“Spiegati meglio...” le chiese poi Alex

“Beh...Lui mi ha scambiata per Luchia... a proposito Kokoa! Loro due si erano già incontrati tempo fa?” La sirena si spostò una ciocca bianca dal viso e annuì. “E' una storia lunga, ve la racconterò dopo ora però...” si fermò di colpo e un dolore atroce le pervase il corpo:

“Kokoa cos'hai?” le disse Himeka avvicinandosi

“La perla... non regge più... devo tornare in superficie..”

“Presto Mimy, accompagna Kokoa all'albergo!” le ordinò la Sirena Rossa

“No! Voglio combattere con voi!”

“E lasciare che Kokoa rischi li vita?” le urlò Sara. Tutte le custodi rimasero immobili e silenziosi mentre una fredda sensazione percorreva i loro corpi. Rischiare la vita, aveva detto Sara: questo vuol dire che la perdita del potere della perla era un pericolo più serio di quanto pensassero: “V-vado” balbettò Mimy.

Mentre le due sirene raggiunsero lo specchio d'acqua Stella arrivò portando cattive notizie. “Ragazze, non sento più la presenza della perla indaco; è come se fosse svanita!”

“Ti sbagli, la perla indaco è proprio qui e il suo potere vi porterà alla sconfitta” Tutte le sirene si voltarono: nascosta tra gli squarci del mare nero stava una sirena bellissima. Lunghi capelli azzurri danzavano tra le lievi correnti mentre una piccola sfera indaco brillava protetta da una custodia a forma di delfino.

“Chi sei?” le urlò Anna. “La domanda giusta è chi siete, sporca ladra” Questa volta la voce proveniva dalla parte opposta. Un luminoso bagliore giallo circondava una scatola a forma di diamante, che custodiva la pietra gialla: la sua padrona era una giovane sirena dai capelli color del sole.

“Due sirene? Come fate ad avere le perle che ha rubato...”

“Rubato... sì è la parola giusta. Voi avete rubato le perle delle principesse!” rispose in modo distaccata la gialla.

“Ma noi, le Custodi delle perle” continuò la sirena indaco “le recupereremo!” “Vi sbagliate” disse Aria “Noi siamo le Custodi! Non abbiamo rubato niente! E' stato Gaito...”

“Mi tiri sempre in gioco, vero custode della Perla blu?”

Quella voce... “No, non può essere”.

Ma Aria dovette ricredersi: a pochi passi da loro stava Gaito che osservava la scena divertito. “Custodi, loro hanno rubato le perle! Le perle che io custodivo per consegnarle alle principesse una volta risvegliate dal loro sonno maledetto”

“Che diavolo stai dicendo?” urlò Sara “Tu le hai rapite e le hai rinchiuse nel tuo castello!”

“Non è vero! Gaito è il Principe del Mare, colui che salverà le principesse! E noi siamo le custodi delle perle! Voi siete delle ladre che giocano con un potere talmente grande in grado di distruggere il mondo!” disse la sirena azzurra avvicinandosi pericolosamente ad Alex.

“Ora noi ci riprendiamo ciò che è nostro!” continuò la sirena gialla

“Voce di perla Indaco!” ”Voce di Perla Gialla” Sotto lo sguardo incredulo delle ragazze le due assunsero la forma Idol: la sirena color del cielo indossava un top azzurro decorato da una striscia di perle bianche mentre in basso portava una gonna a balze bianche e indaco. Mentre la sua collega indossava un vestitino bianco con uno spacco su entrambe le cosce. L'abito era decorato da una striscia di tessuto giallo sul lato sinistro.

“Ragazze trasformiamoci anche noi!” disse Aria alle amiche ma Gaito aveva previsto tutto e fu più rapido delle ragazze: con uno schiocco di dita creò delle ombre provenienti dal fondo che immobilizzarono le sei sirene.

“Questa volta ho vinto io...” rise Gaito mentre guardava il bottino che cercava invano di liberarsi.

“C'è qualcosa che non va...” disse Anna nonostante facesse fatica a respirare. Gaito si avvicinò e le alzò il mento con l'indice “Qualcosa ti turba ragazzina? Ah, già... stai per essere sconfitta e catturata!”

“Ha ragione...” Alex tossì “E' strano che tu non ti stia dando da fare... Avresti già potuto catturarci con i tuoi poteri e invece sei qui che guardi la scena... come se fossi distante... Che cosa ti preoccupa?” Gaito si morse il labbro. “Voi non sapete proprio niente di quello che sto vivendo!” E dopo essersi allontanato ordinò alle due sirene di procedere .

“Cominciamo MAGIA D'AMORE PICHI!

Lo so chi sei

non temere no! (Non temere no!)

Sarà una cosa veloce

Non temere, no! (non temere no!)

sarà del tutto indolore (indolore)

non senti la mia voce

che entra dentro di te? (Dentro te!!!)

Ora lascia perdere non vincerai mai!

Consegnaci il tuo gioiello magico!

E ne farò potere assai raro! (Raro!)

Viene giù con noi (Noi)

 

Per la prima volta le Custodi provarono un forte dolore, un suono terribile giungeva alle loro orecchie

“Com'è possibile?” si chiedeva Himeka “Eppure la cantiamo anche noi!”

“Ashley, sorella mia” singhiozzò Stella “Aiutaci” E la sirena argentata svenne. Anna gridava per evitare di ascoltare mentre Himeka si agitava come una disperata.

Aria invece cercò di comunicare con Alex; le due infatti tentarono di cantare ma il dolore era talmente forte che dalla loro bocca non uscì alcun suono.

“Finalmente... il mio piano è riuscito. Ho dovuto faticare ma il sapore della vittoria cancella ogni sforzo”
“Fermatevi!” Qualcuno interruppe la canzone. “Tu Custode della perla gialla! Perché stai facendo questo?! Come puoi combattere per quell'individuo senza cuore!” La sirena gialla alzò lo sguardo, di fronte a lei stava Ashley. La Custode cercò di capire il perché quella sirena dorata ce la avesse con lei.

“Io sono la Principessa della Capitale dell'Oceano Pacifico del Sud, quello che la Perla gialla dovrebbe proteggere! Tu dovresti essere dalla mia parte!”

“Non ascoltarla! E' una traditrice anche lei! Vuole prendersi in possesso della perla per dominare il regno di Coco, la Principessa della perla gialla...la perla che TU devi custodire!” la avvisò Gaito.

La sirena gialla guardò Ashley “Gaito ha ragione, se sei la Principessa della Capitale, perché non sei nel regno ad aiutare il popolo di Coco?” Per la prima volta Ashley rimase senza parole. Ashley comprese che in quei mesi passati sulla Terra lei e la sorella non avevano fatto nulla per aiutare il rispettivo popolo. Si erano create una nuova vita, avevano trovato l'amore e non avevano nemmeno pensato di aiutare le Custodi.

La sirena dorata si trovò in uno stato di shock che le impediva ogni movimento, e così le due sirene ripresero a cantare.

Gaito riprese a sorridere “Sai...” la voce di Aria attirò la sua attenzione “In fondo...sono contenta di vederti sorridere...” Gaito la guardò stupito e, incredulo, si rese conto che per la prima volta dopo l'arrivo delle Custodi, stava sorridendo con serenità.

“L'ho capito guardando i tuoi occhi: oggi sono illuminati da una luce di determinazione...” Il ragazzo non capì ma la conclusione del discorso della sirena gli cambiò umore. “Sappi però che non vincerai la guerra, Principe Platessa” Gaito non sopportò di sentire quella storpiatura e iniziò ad agitare le braccia “Smettila di chiamarmi così! Non puoi paragonarmi ad uno stupido pesce!”

In quello stesso istante la sirena indaco e quella gialla conclusero la canzone lanciando un forte acuto che diede il colpo di grazia alle sirene.

“Bene...adesso prendete tutte le perle e...” Una forte luce tagliò il discorso di Gaito... Era potente e proveniva dalla terraferma. Il giovane nemico sentì una forte fitta al cuore e un dolore mai provato gli martellò la testa.

“Gaito!” urlò la sirena gialla precipitandosi sul suo superiore, il cui corpo stava lentamente svanendo.

“No...non può essere...” Gaito si agitava e urlava con una tale furia che mise paura nelle due Custodi. Poi la luce scomparve ma Gaito era già svenuto e la sua immagine era scomparsa dal luogo.

“E' meglio andarsene” propose la sirena azzurra.

“No! Le perle sono qui!”

“E' meglio se segui il consiglio della tua amica” Mimy arrivò giusto in tempo e riuscì a liberare le altre, che però erano ancora svenute.

“Me la pagherete! Voi dovreste lottare al nostro fianco, e non attaccarci!” Nessuno aveva mai visto Mimy così seria, e nessuna delle sue amiche riuscì a vederla in quel momento. “Non posso sopportarlo! Magia della voce Pichi Pichi! Melodia Arancione del RE!”

Dopo aver recitato la formula il suo abito cambiò: l'abito era diventato più lungo e aveva delle balze color pesca mentre i sandali vennero decorati da pietre color ambra.

“Cambierà con l'amore riuscirò

a spegnere il male che c'è qui

e non può più dividerci

e le bugie che qualche volta sentirò

le trasformerò in gioielli di purezza e fedeltà

Mare che mi incanti come il cielo blu

le tue principesse lottano non le abbandonare mai

tu guidaci e il nostro sogno arriverà

sulla stella del destino giustizia tornerà

L'assoluto di un amore può

rendere caldo un vento freddo

vincendo le difficoltà che nella vita incontrerà

riaccende ogni cuore che da troppo tempo ormai

si era spento...

 

Le due sirene provarono il dolore che ogni volta tormentava le Dark Lovers, poi la Custode della perla indaco disse a Mimy.

“Noi salveremo le Principesse, voi non sapete cosa stanno passando! Siete solo delle ragazzine che giocano con i tesori altrui! Torneremo!” E nuotò via seguita dalla sirena gialla. Mimy le seguì ma appena notò che le altre si stavano riprendendo decise di tornare indietro.

“Mimy? Cosa è successo?” chiese Sara mentre si sdraiò sul fondale. La sirena dai capelli bianchi si avvicinò e la aiutò a rialzarsi, poi rispose dispiaciuta-

“Sono scappate, ho cercate di seguirle ma voi eravate ferite e...Non sapevo cosa fare! Avevo paura e...” Sara le sorrise ma il dolore trasformò il sorriso in una smorfia.

“Tranquilla, hai fatto la cosa giusta. Non ti avrebbero dato retta e poi rischiavi di finire catturata” Mentre Sara diceva quelle parole Anna aiutava Alex e Himeka. Aria salì in superficie e si aggrappò allo scoglio, Poi guardò la Luna: quella sera era particolarmente luminosa, brilla di una forte luce.

“La stessa luce che splendeva negli occhi di Gaito...” pensò la giovane. Poi strinse i pugni e si morse il labbro.

“Questo non avrebbo dovuto farlo... Adesso quelle due ragazze penseranno che egli sia un “angelo”... Se qualcosa andasse storto finirebbero nei guai! Bisogna aiutarle!”

Nel frattempo Stella si era avvicinata alla sorella gemella.

“Ashley sei venuta!” ma la ragazza non rispose, continuava a guardare quel punto in cui la sirena gialla le aveva detto quelle parole che l'avevano trafitta.

“Va tutto bene?”

“Stella... non siamo delle Principesse... abbiamo dimenticato cosa significa essere delle sovrane! Non abbiamo fatto nulla per aiutare il popolo di Noelle e Coco! Non le abbiamo cercate, non...”

“Finiscila!” urlò Stella causando stupore negli occhi dorati della sorella. Non l'aveva mai vista così aggressiva e determinata.

“Non so cosa ti abbiano detto quelle due sirene, ma non devi dare retta alle loro parole! Non sanno niente! Noi abbiamo sconfitto le Dark Lovers tempo fa! Abbiamo ridato la speranza al nostro popolo! Abbiamo cercato una soluzione per tutto questo tempo! E ora che abbiamo trovato le Custodi delle nostre Principesse dobbiamo metterla in atto! Ashley sei una perfetta Principessa! Il popolo lo sa, Coco lo sa... e anche io lo so, più di chiunque altro” Ashley rimase colpita dal discorso della sorella e trovò del giusto nelle sue parole: era tutto vero, loro due avevano affrontato mille pericoli e insieme avevano trovato una soluzione. Si era lasciata abbindolare dalle parole della Custode.

“Che sciocca che sono... pensavo che, essendo lei la Custode della perla gialla, fosse come Coco e per ciò ero convinta che avesse ragione. Ma lei non sa nulla di me! Perciò ora me la pagherà per questo brutto scherzo!” “Così si fa Nee-san!” le disse Stella sorridendo.

Ashley si avvicinò ad Anna e, poiché le sembrava la sirena più seria del gruppo, le chiese con tono diretto.

“Voglio entrare nella squadra... Ma sia chiaro, io agisco per conto mio”

Anna sorridendo annuì. “Ma certo... fai come credi”

“Ragazze, propongo di ritornare subito in albergo.” disse Himeka a tutte le presenti “Sono preoccupata per Kokoa e poi non è sicuro stare qui” E così le sirene seguirono il consiglio della sirena rosa e tornarono in albergo portando brutte notizie a Nikora, a Madame Taki e a un ragazzino biondo...

“EH?!” gridò Himeka “E questo chi è? Non l'ho mai visto!”

Tutte le ragazze rimasero a fissare quel ragazzino dal viso angelico che si nascose dietro a Nikora spaventato

“E' Hippo” disse la viola divertita.

Stupore e incredulità si abbatté sui volti delle ragazze

“Non ci credo”

“E invece sì!”

Aria rise e tirò un colpetto in testa al biondino che urlò.

“Sì è lui, la voce acuta e stridula è solo di Hippo”

“Come hai detto?” disse Hippo mentre tornò in forma di pinguino

“Non sapevo che potessi trasformarti. Sei così carino!” disse Himeka mentre punzecchiava il piccolo animale blu.

“Appena prendo una botta in testa mi trasformo. E' una capacità che possiedono i pinguini della mia razza! In più anche le sirene possono trasformarsi in umani, perché gli animali non dovrebbero?” disse Hippo mostrando sapienza e sicurezza.

“Passando alle cose serie...” continuò Nikora. I volti delle ragazze si spensero: era arrivato il momento di raccontare l'accaduto...

 

 

“Come sta Gaito?” urlò una Yuri col fiatone mentre entrava nella stanza di Maria.

“Ecco la piccola peste! Si può sapere perché ci hai messo tanto?” la piccola arrossì e borbottò

“Ho avuto da fare”

“Comunque sia” disse Eriru “Gaito non ha mai avuto un dolore del genere, di cosa si può trattare?” Yuri chiese spiegazioni.

“Gaito aveva organizzato un piano per trovare le altre due Custodi e sfruttare i loro poteri contro le avversarie” Yuri ascoltava attentamente: si capiva sin da subito che era un piano pensato da Gaito “Stava andando tutto a gonfie vele, finché non è apparsa una forte luce che ha portato Gaito in questo stato”

“Ma Gaito è uscito dal castello?” chiese la piccola preoccupata e fu Izul a risponderle

“No, ha creato una sua immagine. Sai bene che non può lasciare il palazzo spesso. Se fosse andato avrebbe catturato le Custodi in un batter d'occhio!” “E queste due sirene dove sono?”

“Le ha contattate Maria” rispose Eriru “Ora sono nelle proprie case, non appena Gaito si riprenderà le incontreremo”

“Qui?” chiese stupita Yuri.

“Ma no! Non siamo così sceme da farle entrare nel nostro castello! Le abbiamo dato appuntamento in una grotta molto lontana da qui.”

Maria continuava a passare sulla fronte di Gaito una scheggia di ghiaccio e si accorse che il dolore stava pian piano svanendo.

“Adesso è meglio lasciarlo riposare...Andiamocene” le quattro si avviarono all'uscita.

Dopo quello che Gaito aveva fatto a loro il giorno prima le quattro erano diventate silenziose e tristi; ma nonostante le brutte parole subite non potevano odiare Gaito. Avrebbero fatto di tutto per seguirlo e servirlo, anche la piccola Yuri che si era presa una cotta per il giovane biondino.

Quel che non sapeva era che anche Hippo provava dolci sentimenti per lei, ma in quel momento non era dell'umore adatto per pensare all'amore.

“Questo è un grosso problema” disse Nikora furiosa. “Gaito ha ingannato due povere ragazze, come ha fatto a capire che erano le prescelte?”

“Abbiamo cercate di farle ragionare... ma non ci hanno dato ascolto” disse Himeka “Ci credono delle ladre!”

Nikora fissò per un attimo fuori dalla finestra e poi sospirò.

“Ragazze, credo che sia arrivato il momento”

“Momento?” chiese Anna “Per cosa?” A continuare toccò a Madame Taki.

“Io e Nikora abbiamo pensato ad un piano: riunire tutte le Principesse delle Capitali” Ashley, Stella e Sara erano confuse.

“Scusa Madame Taki, ma perché?”

“Ci serve il potere delle loro perle se vogliamo sconfiggere Gaito. Inoltre ho scoperto che se la perla di una Principessa della Capitale e quella di una Principessa Sirena entrano in contatto si crea un grande potere” A quelle parole Sara guardò Mimy.

“Abbiamo bisogno di più aiuto possibile” disse Nikora alle tre sirene.

“Però...” Le ragazze si voltarono e appena videro Kokoa in piena forma si tolsero un peso dal cuore. “La mia perla ha perso i poteri, come faremo?”

“La principessa dell'Oceano Atlantico del Sud ha la capacità di curare le ferite dalla magia oscura. Sono sicura che anche nella Capitale si è tramandato questa abilità” A Kokoa si illuminò il viso e Himeka le sorrise.

“Bene! Quando entriamo in azione?”

“Da subito...”

“Ma tra due settimane terminano le vacanze estive!” sottolineò Anna “Tranquilla, per il momento partiranno le Principesse delle Capitali, tranne Kokoa ovviamente. Di certo saprete dove si trovano i regni”

“C'è un problema” disse Ashley.

“Cosa?”

“Sì, una di loro era venuta qui per cercare una persona, non posso dirvi altro” “Beh, non vedo dove sta il problema!” disse Aria “Voi cercate in mare e noi cerchiamo sulla terraferma”

“E come facciamo a riconoscerle?” le chiese Alex dubbiosa.

“Non ti ricordi Alex? Tempo fa la perla arancione era entrata in contatto con quella di Sara! Sarà la nostra perla a condurci dalla Guardiana!”

“Giusto!” affermò Anna “E io posso usare i miei poteri per avere più indizi!”

“E come facciamo con le due Custodi?” fece notare Himeka.

“Questo è un vero problema...” disse Nikora incrociando le braccia.

“Non preoccupatevi” disse Stella “Io e mia sorella le convinceremo ad unirsi a noi. Ma per il momento è meglio cercare le altre Principesse! Se saremo numerose forse capiranno che sono dalla parte sbagliata”

“Perfetto, e adesso andiamo tutte a dormire... è stata una giornata faticosa e siamo stanche” Tutte furono d'accordo con la viola e così si divisero: le Custodi e Sara si avviarono nelle loro stanze, mentre Ashley e Stella tornarono nella loro casa. Kokoa invece venne ospitata nella stanza di Sara.

Nikora decise di farsi un bagno caldo per eliminare lo stress. E mentre la stanchezza cullava le sette giovani in un sonno profondo, Madame Taki consultava imperterrita la sua sfera di cristallo.

“Sento che accadrà qualcosa di brutto ad una delle Custodi... Spero che sia solo un presentimento”



 

 

La mattina trascorse in tranquillità: Ashley, Stella e Sara sarebbero partite la mattina successiva e Nikora aveva programmato ogni singola azione: le tre avrebbero impiegato un mese per raggiungere i tre regni e poter tornare indietro. Così Nikora fissò l'appuntamento all'ora di Pranzo nel castello dell'Oceano Atlantico del Nord esattamente un mese dopo.

Sara e Kokoa cercavano di capire quale fosse il potere misterioso che le legava alle Custodi, così si esercitarono assieme a Mimy e Himeka.

Nel frattempo qualcun altra aveva impegni di altro tipo: Alex dopo quella terribile nottata decise di uscire con l'amato Markus, passare il pomeriggio con lui l'avrebbe aiutata a superare quel terribile momento.

Anche Ashley e Stella raggiunsero i rispettivi fidanzati così da poterli salutare prima della partenza.

Anna invece era impegnata nelle sue predizioni mentre Aria era sdraiata sul letto e dava da mangiare a Kike.

“Che noia... tutte hanno qualcosa da fare tranne me...” Poi ripensò a Jack e al suo modo di fare. “Chissà perché si è comportato così... Chissà se è in città” si chiedeva la castana e sgattaiolò fuori dall'albergo senza farsi notare da Nikora. Se la viola la avesse vista scappare dalle sue faccende di sicuro Aria avrebbe dovuto sopportare una predica lunga quanto la Muraglia Cinese.

 

“Chissà se il padrone si è ripreso...” si disse Eriru mentre sbirciava dalla fessura della porta.

“Eriru muoviti! Le sirenette ci aspettano!” la chiamò Izul che stava perdendo la pazienza.

“Vedrai Gaito si riprenderà tra poco” la rassicurò Maria “Forza andiamo!” e lasciò il castello seguita dalle sue compagne.

Nel castello regnava il silenzio e l'oscurità. O almeno era quello che credevano le Dark Lovers. Infatti una figura debole si stava muovendo e si era avvicinata alla fontana da cui sgorgava un'acqua azzurrognola.

Gaito si appoggiò sul bordo e si mise una mano davanti alla testa.

“Perché... stava andando tutto così bene...” Poi rivolse lo sguardo sulle Principesse sirene che dormivano beate, come se non si rendessero conto del pericolo che le stava circondando. “Quella luce... così potente. Che cosa può significare” Di colpo gli venne in mente una persona che di certo avrebbe sciolto il suo dubbio. “Ma certo... la Saggia dei Mari, lei mi potrà spiegare”

Il giovane chiuse gli occhi e utilizzando le ultime forze richiamò uno spirito “Saggia, ti invoco. Illuminami con le tue parole ricche di sapienza e nobiltà!” Uno spirito apparve davanti al giovane ed era nascosto sotto un velo bianco, l'unica cosa che si riusciva a vedere erano i suoi occhi viola:

“Ma guarda, il giovane Pantalassa! Che cosa vuoi da me questa volta?” disse lei con tono regale e sapiente, ma con tracce di mistero e malvagità.

“Stammi a sentire... Ieri sera c'è stato un forte bagliore”

“Un lampo?”

“No! Proveniva da un forte potere e mi ha ferito gravemente”

“Soltanto una persona può usare un potere tanto immenso, e se si tratta di una luce credo che possa essere solo la Regina dei Mari...” Gaito impallidì “Non può essere, la Regina è svanita! Ormai è solo un ricordo!”

“Tuttavia” riprese l'anziana signora “Quel potere può appartenere anche ad un membro di una stirpe invincibile: ad un Pantalassa”

“Cosa?” sbraitò Gaito mentre si avvicinò allo spirito “Io sono l'unico Pantalassa sopravvissuto!”

“Ti sbagli giovane Gaito, c'è qualcun altro” Gaito si staccò dallo spirito incredulo e confuso.

“Che vuoi dire?”

“Voglio dire che tu hai un fratello Gaito, e vive sereno sulla Terra. A quanto pare le visioni che ho sentito si sono rivelate corrette”

“No, non può essere!”

“E invece è tutto vero. Ma come? Non lo sapevi? La Regina non è riuscita ad eliminare due figli dei Pantalassa. E così con le sue ultime forze li separò: uno lo esiliò nelle profondità degli abissi poiché aveva un potere grande e la malvagità nel cuore; l'altro essendo di animo puro venne mandato sulla Terra.” Gaito si buttò a terra sulle ginocchia.

“Non è vero...”

“Non sei l'ultimo Pantalassa. Con queste parole ti lascio. Addio” e svanì lasciando Gaito distrutto e ancora più debole di prima.

“Perché?” balbettò “Regina dei Mari perché?! Me la pagherai! Lo giuro su tutto!”

Mentre Gaito viveva un momento difficile le Dark Lovers raggiunsero il covo dove trovarono le due sirene:

“Voi dovreste essere le Bright Lovers!”

“Come ci ha chiamate?” pensò Izul furiosa per quel “Bright”, poi si ricordò che Gaito aveva mentito sulle loro identità e così restò al gioco.

“Sì! Siamo le guardiane degli Oceani! E siamo qui per aiutarvi Custodi!” “Bene!” disse la sirena gialla sorridendo “Come sta Gaito? Si è ripreso?”

“Ora sta riposando, è meglio lasciarlo tranquillo...” disse Maria alle due

“Non possiamo entrare e vederlo?” chiese la indaco indicando la grotta

“No! Potrebbe agitarsi. E' meglio se restiamo fuori” propose Eriru.

“Piuttosto, come vi chiamate?” chiese Yuri. Le due si presentarono parlando con dolcezza e gentilezza.

“Io sono Serena e lei è la mia amica Anita! Siamo molto onorate di fare la vostra conoscenza!”

“Il piacere è nostro, ora diteci... voi conoscete le altre Custod...voglio dire, le Ladre?”

“No” rispose Anita “Non conosciamo la loro identità sulla Terra, ma cercheremo di scoprirlo”

“Posso farvi una domanda indiscreta” Maria era diventata seria e le due sirene si erano preoccupate un po' a causa dello sguardo di ghiaccio della bionda “Come... come vi sembra Gaito?” Serena fu sorpresa da quella domanda ma rispose diretta.

“Sinceramente mette un po' paura. Quando ci ha consegnato le perle aveva uno sguardo malvagio, però non è male come Principe e...”

“Intendevo dire...” riprese Maria “Provate qualcosa per lui?”

Le due sirene si guardarono imbarazzate.

“Ma no! Io sulla terra ho un fidanzato! Non potrei mai tradirlo !” disse Serena agitando le braccia come se fossero delle eliche.

“Io invece lo trovo attraente, ma non è il mio tipo” rispose ridendo la sirena gialla. Maria sorrise «Delle rivali in meno, con queste due sarebbe stato difficile conquistare il cuore di Gaito.»

“Ragazze” urlò Anita spaventando le Dark...volevo dire le Bright Lovers. “Che ne dite di farci una nuotata? L'ultima che arriva è una Sardina marcia!” E iniziò a nuotare con velocità seguita da Serena.

“Forza! Non vorrete mica farvi battere così?” Le quattro si guardarono non sapendo cosa fare, ma fu Yuri a rompere il ghiaccio e iniziò a muovere i piedi “Io di certo no!” disse Yuri ridendo.

“Nessuna è più veloce di Eriru la saetta!”

“Aspettate di vedere Izul l'intrepida in azione!” Maria rimase ferma e guardava le sue colleghe scioccata e perplessa.

“Ma che diavolo stanno facendo?”

“Ehi Maria? Se continui così perderai!”

“Forza Sardina ammuffita!” Per la prima volta Maria sentì il fuoco ardere dentro il suo corpo.

“Nessuno deve osare chiamarmi in questo modo! Aspettatemi lumache di mare” e anche lei iniziò la folle di corsa.

Così fra risate e scherzi le sei ragazze trascorsero un pomeriggio incredibile e pieno di sorprese. “Mica male queste due Custodi” si erano dette le quattro serve di Gaito. Non si erano mai divertite così tanto in vita loro.

 

 

Anche Alex se la stava spassando: Markus l'aveva portata al Parco Divertimenti e insieme avevano affrontato quasi tutte le giostre, tranne quelle in cui prevedevano giochi acquatici o contatti con l'acqua. Poi lui l'aveva portata sulla ruota panoramica e l'aveva baciata una, due... dieci volte. E Alex ricambiava e appena la bocca del biondo si staccava dalla sua desiderava essere baciata di nuovo. Alla fine della corsa i due erano usciti dalla cabina mano nella mano e mostravano i loro sorrisi più lucenti a tutti i passanti.

Erano proprio una coppia perfetta. Ma non di meno lo erano Ashley e Stella con i rispettivi fidanzati: i gemelli Ryan e Kyle

Per passare l'ultimo giorno insieme prima della partenza improvvisa delle gemelle i due avevano organizzato una festicciola nella casa delle ragazze. Dopo numerosi giochi e divertimenti Stella venne condotta da Kyle nel giardino e i due si scambiarono dolci baci. Poi insieme avevano cavalcato sulle ampie colline che circondavano la lussuosa villa. E mentre combattevano contro il vento poterono ammirare le meravigliose scaglie di verde e azzurro tracciate nel cielo che annunciavano l'arrivo della notte. Tutto questo era accaduto mentre Ashley e Ryan si sfidarono a Ping Pong e il perdente, ovvero il ragazzo, doveva camminare scalzo sul fango. Ma il moro riuscì a “catturare” la ragazza e a buttarla nell'ammasso di fanghiglia marrone. Certo non era un posto romantico ma i due riuscirono a trasformare quell'allegra sfida in una dolce situazione per baciarsi e accarezzarsi coperti dal velo blu del cielo, che iniziava ad accendere le stelle.

Conclusero la festa guardando un film romantico nonostante le repliche di Ashley. I quattro si addormentarono un attimo prima della fine del film, ognuno abbracciato all'anima gemella.

Sara e Matteo invece erano usciti durante il calar del giorno ed erano andati nella discoteca nel centro della città. E lì Matteo trovò il coraggio per dichiarare a Sara i suoi sentimenti:

“Sara, so che ci conosciamo da poco ma sento di conoscere tutto di te. Sei speciale, buona e...bellissima. Non voglio una risposta subit...” Sara posò l'indice sulla sua bocca per azzittirlo e con dolcezza gli sussurrò all'orecchio “Ti amo anch'io Matteo” e lo baciò. Le guance del ragazzo erano diventate rosa e il suo viso scottava, ma Sara non se ne accorse. Voleva solo assaporare quel momento dolce e indimenticabile: le labbra di Matteo avevano il sapore di pesca e la cosa piacque molto alla giovane sirena poiché la pesca era il suo frutto preferito.

Quando lei si staccò vide Matteo imbarazzato e preoccupato “È fantastico... Sara penso che tu...”

“Zitto e balla” lo invitò lei e poi scoppiò a ridere non appena vide il giovane nuovamente imbarazzato.

Ma in fondo era felice, Matteo sapeva che quella ragazza lo avrebbe aiutato a superare la barriera che si era costruito e a sciogliersi un po'. Perché lei era come una fiamma: gioiosa, affascinante e energica.

 

Quella sera Serena era rientrata tardi; non pensava che quelle quattro ragazze potessero nascondere tanto entusiasmo per dei giochi semplicissimi! Prima di farsi un bagno si mise a giocare con le suoe due cagnoline Siria e Aisha, le migliori amiche della bionda. Dopo aver accarezzato le due beagle la giovane aveva mandato un messaggio a Marco dandogli appuntamento al giorno dopo, così da presentarlo alle amiche. Si erano conosciuti ad una festa di compleanno di una compagna di classe di Serena. Lei fu subito attratta dal suo modo di fare e dai suoi occhi verdi. Era spiritoso e infatti la faceva sempre ridere, era l'unico che riusciva a tirarla su di morale quando la ragazza era triste o silenziosa. E lui amava vederla sorridere: quella ragazza così dolce e altruista lo aveva stregato e così fu lui a fare la prima mossa. Aveva dichiarato i suoi sentimenti alla Festa dello Studente subito dopo l'incidente provocato, a sua insaputa, dalle Dark Lovers. Aveva portato la ragazza fuori e l'aveva aiutata a riprendere fiato. E naturalmente poco dopo i due si erano baciati, e decisero di iniziare la storia.

Serena era molto felice del rapporto che avevano ma in quel momento aveva altri pensieri per la testa: non riusciva a credere di essere diventata una sirena e di dover salvare l'oceano. Ma quello che la sconvolgeva

di più erano quelle ragazze che avevano rubato le perle e minacciavano l'equilibrio della pace sul mare.

Non poteva permetterlo, lei avrebbe salvato le principesse. La giovane era fiduciosa, se solo avesse saputo che in realtà è Gaito che vuole dominare l'Oceano e non le otto ragazze.

Quando si immerse nella vasca i pensieri svanirono, così come le sue gambe. La pinna indaco era luminosa e liscia e faceva uno strano effetto sulla ragazza, che nel frattempo si pettinava i lunghi capelli ora diventati color del cielo.

Anche Anita stava sperimentando il suo primo bagno da sirena e pensava a Gaito. Era apparso all'improvviso e aveva detto che in lei c'era un grande potere e poi le affidò la perla. All'inizio Anita era spaventata e confusa ma Gaito era riuscito con parole semplici a tranquillizzarla. Ma quando il ragazzo aveva detto delle Principesse addormentate per un maleficio, del furto delle perle e delle ladre spietate la tranquillità sui era trasformata in rabbia e ira. Avrebbe lottato con tutte le sue forze: era diventata un'eroina e il suo senso di giustizia era più forte di qualsiasi altra cosa. Lei e Serena avrebbero salvato l'Oceano, anzi, il mondo intero.

Anna invece si ritrovò da sola nella sua stanza con il suo gattino Kiko a esercitarsi con la sfera di cristallo, regalatole da poco da Madame Taki, Ma notando che la sfera non funzionava, la corvina decise di usare le carte. E, come Madame Taki, lesse nelle carte un cattivo segno: un oscuro presagio si sarebbe abbattuto su una di loro. Anna spaventata decise di parlarne con l'anziana veggente che però si era addormentata con la sfera tra le mani. Così la ragazza tolse dolcemente l'oggetto dalle mani della donna e lo posò sul tavolo. Fu in quel momento che vide qualcosa muoversi nella sfera: era Kaito che urlava il nome di Luchia.

La ragazza non capì e così decise di ritirarsi in camera e mentre salì le scale si accorse del rientro di Alex, Sara e Mimy, che era appena tornata dalla passeggiata insieme a Mirko. La ragazza non era ancora riuscita a dichiarare i propri sentimenti così pensò ad una strategia: avrebbe chiesto aiuto all'unica che lo conosceva meglio di chiunque altro, ovvero sua cugina Serena.

Kokoa invece era stravolta per il troppo potere usato e così andò a dormire: provava ansia ma era anche sollevata. Esisteva un modo per ridare vita alla sua perla fucsia! Non vedeva l'ora di poter tornare di nuovo a nuotare serena e libera senza la preoccupazione di sforzare troppo il potere della perla. In più il suo rapporto con Himeka si stava rafforzando, anche se la blu pensava troppo all'amore.

Infatti Himeka aveva passato l'intero pomeriggio a pensare al corvino e di sera aveva iniziato a mandargli messaggi. Poi il ragazzo tirò fuori un discorso serio e delicato:

Himeka posso confessarti una cosa?”

Certo! Dimmi pure! Puoi fidarti di me!”
“Non dirlo a nessuno! Promettilo!”
“Lo giuro sulla mia torta preferita!”
“Ehm...ok... Credo di essermi innamorato”

Himeka non appena vide il messaggio divenne di pietra e un forte dolore le penetrò nel corpo: sentiva il suo cuore spezzarsi lentamente.

E chi è la fortunata?”

continuò l'amica ancora “ferita”

Mi raccomando a nessuno.... E' la sirena di cui ti ho parlato”

Himeka iniziò a saltare sul divano felice come non mai. Come aveva fatto a non pensarci?

Tranquillo. Ma non è una cosa un po'...impossibile?”

No, farò di tutto pur di rivederla stanne certa!”
“Wow, sei proprio cotto. Va bene rispetto la tua scelta! Per qualsiasi cosa contattami!”

Grazie Himeka, sei un'amica “

La ragazza bloccò l'entusiasmo. Hiroto era innamorato di lei in forma di sirena. Ora era in un bel guaio; se si dichiarasse come Himeka lui l'avrebbe sicuramente rifiutata. Ma se lei si fosse dichiarata come sirena avrebbe messo Hiroto e se stessa nei guai.

“Che cosa devo fare?” si chiese lei mentre chiuse gli occhi.

Aria passeggiava per la spiaggia: si fermò a guardare il mare che accarezzava la sabbia tiepida: era passato tanto tempo da quando aveva acquistato il potere della perla blu.

Eppure stavano accadendo tante di quelle cose che il tempo le sembrava essersi fermato.

La castana si tuffò e con cautela raggiunse il fondale. Adorava guardare la Luna dietro allo specchio d'acqua: sembrava danzare a ritmo con il battito del mare e i suoi raggi riscaldavano e illuminavano il fondale. Era un continuo scontro tra la luce e le ombre.

Proprio come stava accadendo a lei: continuava ad affrontare i piani folli di Gaito e sembrava non uscire mai da quella situazione. Un susseguirsi di vittorie e sconfitte, di perdite e di incontri...

Per quanto ancora deve durare questo inferno? Si chiese la giovane.

Ma quella sera vide negli occhi di Gaito una luce che prima non c'era. E poi quelle parole...

“Vpo non sapete proprio niente di quello che sto vivendo” ripeté Aria.

Forse Gaito era solo un ragazzo in cerca di avventure. Oppure bramava al potere per essere ricordato o apprezzato. Furono queste i pensieri di Aria in quella notte d'estate.

Ma per una volta Gaito aveva ragione... Nessuno, né la Dark Lovers, né le Custodi, né le Principesse sapevano quello che il giovane aveva vissuto.

Quello che Gaito desiderava intensamente era tutta un'altra cosa.

Ma lui non aveva ancora capito di volerla avere...

 








Ora tutte le Custodi sono apparse, anche se due di loro non sono esattamente come ci si aspettava.
Chi sono Serena e Anita? Come hanno fatto a diventare Custodi?
E chi è veramente Gaito?
A domani con l'Intermezzo 3 "Anita e Gaito"

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Capitolo 21
*** Intermezzo Tre: Anita e Gaito ***


INTERMEZZO TRE

ANITA

 

Se vi si chiedesse di parlare di una ragazza testarda ma generosa e dolce a chi pensereste?

A me viene in mente Anita Kouta, una graziosa quattordicenne che ama il mistero e fare nuove scoperte.

I dolci capelli biondi ondulati e gli occhi color nocciola la rendevano una ragazza carina.

In quel momento stava ascoltando attentamente le parole del suo professore di storia, ma in alcuni momenti la sua mente si spingeva oltre la finestra e la ragazza si concentrava sull'ultimo romanzo che stava recentemente leggendo.

Anita adorava leggere i gialli: le piaceva molto aiutare il detective a risolvere casi di scomparsa, di furto e di omicidio. Questi ultimi erano i suoi preferiti, la scena del crimine si tingeva di rosso e di paura ma lei non si faceva intimorire e affrontava la situazione insieme all'affascinante ispettore.

“Kouta, spiega alla classe ciò che ho appena spiegato” chiese il professore accorgendosi della distrazione della ragazzina che per risposta era diventata rossa. Fu la campanella a salvare la ragazza da una possibile figuraccia. Anita estrasse il libro con la copertina gialla: appena sentiva il profumo di carta sapeva che entrava nel mondo giallo e misterioso di Kasukawa, il suo detective preferito: pur essendo giovane, il detective aveva un'intelligenza superiore a quella degli adulti. Lo adorava perché era come lei: testardo, determinato e amante dei misteri. Così nello stesso momento in cui entrò il supplente, la ragazza entrò nelle strade della Londra del 1978 ma un colpetto sulla spalla la riportò nell'aula verde e sporca. Era Serena, la sua migliore amica e compagna di avventure che sorrideva divertita.

“Ancora con Kasukawa?” le bisbigliò sorridendole con gli occhi smeraldo.

“Sì, questa volta sono sicura che sia stato il maggiordomo!”

“Anche l'altra volta dicevi così e invece era stato il cugino della vittima a compiere l'omicidio” le ricordò Serena.

“Questo è vero, per il momento sembra che sia il vicino di casa l'assassino ma c'è tutto un ragionamento che porta a pensare al maggiordomo della vittima!”

“Ancora i tuoi ragionamenti strani?”

“Non è strano! Sono sicura che Kasukawa se ne accorgerà!” le due continuavano a commentare la storia ma la campanella annunciò la fine delle lezioni e così le due dovettero interrompere la loro chiacchierata.

Mentre abbandonavano la classe Anita insisteva sulla colpevolezza del maggiordomo. Serena sorrise: quando l'amica si metteva in testa una cosa era impossibile fermarla. Era fatta così.

Serena e Anita si conoscevano dalle medie ed inizialmente si frequentavano poco; fu al primo giorno di liceo che divennero amiche del cuore. Si erano ritrovate nella stessa classe del prestigioso istituto Kagumo e i professori le avevano messe vicine di banco. Anche se caratterialmente diverse si erano trovate, un po' come il Sole e la Luna.

La loro amicizia era considerata una delle più intense di tutto l'istituto.

Anita e Serena si avviarono alla spiaggia dove avrebbero trascorso il pomeriggio. Anita saltellava e cantava a squarciagola mentre Serena danzava a piedi nudi sulla sabbia bianca.

La loro purezza, il loro canto e la loro dolcezza attirò l'attenzione di una certa persona...

“Salve ragazze” Anita si voltò di scatto. Davanti a lei stava un ragazzo dai capelli argentati e gli occhi bordeaux.

Chiunque avrebbe provato paura alla vista di quel ragazzo ma la natura combattiva di Anita era più forte di quel sentimento e portò la ragazza a reagire.

“Chi sei tu? E che cosa vuoi da noi?” Quell'impulsa reazione sembrò piacere al ragazzo che si era avvicinato con movimenti eleganti alla bionda.

“Abbiamo un bel caratterino... Mi piaci molto” disse il ragazzo scrutando da cima a fondo la ragazza che si difese.

“Maniaco! Non ti avvicinare!”

“Anita, andiamocene! Non mi piace questo tipo”

“State tranquille ragazzine” continuò il ragazzo. “Non voglio farvi del male anzi al contrario, voglio farvi del bene...”

“Non ti seguo” gli disse Anita mentre con passi lenti si stava allontanando dall'individuo seguita da Serena.

Il ragazzo fece un inchino e si presentò “Sono il Principe del Mare” Anita sgranò gli occhi e per un attimo pensò di avere a che fare con un pazzo.

“Non mi credete? Guardate qui...” e con uno schiocco di dita materializzò un bellissimo fiore tra capelli biondi di Anita.

La giovane prese il fiore e lo analizzò nei mini dettagli: era una specie che si trovava solo nei fondali marini. Anita era scioccata; quel ragazzo aveva appena compito una magia!

Il ragazzo estrasse da una piccola borsa due sfere colorate che alla vista della luce solare iniziarono a scintillare.

Le due guardavano la scena incantate e curiose. Ad un tratto i due oggetti si avvicinarono bruscamente alle due che si coprirono gli occhi. Appena li riaprì, Anita si ritrovò una lunga coda di pesce al posto delle sue gambe e di quelle dell'amica.

La bionda urlò confusa e spaventata ma il ragazzo si avvicinò e le mise una mano sulla spalla.

“Stai tranquilla, va tutto bene”

“Tutto bene?! Ma scherzi?” urlò nuovamente la bionda, poi si accorse che i suoi capelli si erano allungati molto e ed erano più luminosi di prima.

“Sì” continuò il ragazzo “Vuol dire che siete le prescelte”

“Prescelte?” ripeté Serena mentre si guardava la coda indaco

“Il destino vi ha scelte per salvare l'oceano! Come ho già detto io sono il Principe del Mare e ho il compito di salvare le Principesse dei sette mari da un sonno maledetto e per farlo ho bisogno dell'aiuto delle Custodi, cioè voi.” Anita e Serena ascoltavano attentamente ma la più affascinata fu la bionda.

“Quelle perle che portate al collo sono i tesori di due Principesse. Per salvare le Principesse servono le sette perle; uniti i sette gioielli infatti si crea un forte potere che porta l'Oceano alla pace e all'armonia. Tuttavia...” Quella parola spaventò Serena mentre Anita continuava ad ascoltare.

“Alcune terrestri hanno rubato cinque perle e usano il loro potere per divertimento e per diffondere la distruzione nei mari!”

“Ma è terribile!” disse Anita furiosa. Aveva sempre nascosto un forte senso della giustizia e finalmente poteva sfruttarlo per una buona causa.

“Già” continuò il giovane “Voi siete l'unica speranza. Vi prego, aiutatemi a recuperare le altre perle! Insieme salveremo le Principesse e l'intero Oceano!”

Serena per un attimo esitò invece Anita rispose sicura e decisa.

“Conta pure su di me! Quelle ladre la pagheranno cara per aver disturbato l'equilibrio del mare! Serena sei con me?” La ragazza color indaco guardò l'amica. Nei suoi occhi, che in quel momento erano dorati, vide una forte determinazione e sicurezza che mettevano quasi paura. In quel momento Serena conobbe il lato aggressivo e deciso di Anita.

“S-sì...” disse Serena nonostante fosse ancora incerta. Il ragazzo sorrise:

“Ero sicuro che foste voi le ragazze giuste!” poi si avvicinò ad Anita e le prese le mani “Sopratutto tu, custode della Perla Gialla. Non ho mai visto tanta sicurezza in una ragazza così giovane e bella.”

La giovane arrossì leggermente e poi si ricordò di una cosa.

“Ma come facciamo a sconfiggere le nemiche?” chiese la giovane entrata già nella parte dell'eroina “Abbiamo dei poteri o cose simili?” A quella domanda il ragazzo sorrise nuovamente.

“Certo... Il vostro potere è il canto” rispose colpito dalla perspicacia della bionda “Prima vi ho sentite cantare: siete proprio brave. In più la perla amplificherà la vostra voce rendendola ancora più straordinaria e forte. Dovete solo recitare una formula. Ma la scoprirete a momento opportuno.”

“E quando entriamo in azione?” chiese Anita impaziente di provare gli straordinari poteri di una sirena.

“Stasera, le ladre sono in cerca di queste due perle. Le attireremo in una zona deserta del mare e a quel punto attaccheremo. Ora devo andare. Ci vediamo questa sera a mezzanotte. Conto su di voi” e si allontanò ma venne fermato dalla sirena gialla “Come ti chiami?”

Il ragazzo guardò ancora una volta gli occhi lucenti della ragazza:

“Gaito” rispose e poi scomparve tra le onde azzurre.

Anita sorrise e non riuscì a trattenere l'entusiasmo. Per festeggiare la sua trasformazione raggiunse il mare e si immerse nel velo d'acqua fredda. Provava un piacere immenso nel cavalcare le correnti e a danzare nel mare senza affaticarsi. Quell'incontro aveva cambiato completamente la sua esistenza. Serena la raggiunse poco dopo e al vedere l'amica felice e spensierata si tranquillizzò.

“Salveremo l'Oceano! Sì! Noi siamo le Custodi!” continuava a dire la ragazza. Sapeva di essere speciale potente come alleata di Gaito.

Anita era pronta per la missione e si era abituata alla sua nuova forma, lo si capiva dal sorriso. Quel sorriso era uguale alla perla gialla: luminoso e raggiante.

 

~

 

 

GAITO

La nostra storia è iniziata con un incontro tra una sirena blu e una giovane umana.

Ma in realtà il vero inizio è un altro. La storia comincia anni prima, quando una stirpe di creature malefiche minacciava l'Oceano: i Pantalassa.

Le principesse sirene di quel tempo lottarono contro queste creature ma la loro forza non era sufficiente, così invocarono la Regina dei Mari che con il suo potere puro era riuscita a cancellare quella traccia di male.

Ma non tutti i Pantalassa scomparvero: alcuni di loro infatti riuscirono a scampare alla furia della Regina e si nascosero in un villaggio dell'Oceano Antartico: tra questi c'era un bambino dai capelli argentati e dallo sguardo puro.

Le creature trascorsero quattro splendidi anni e in quell'arco di tempo riuscirono a recuperare le forze. Sembrava andare tutto bene ma alcuni abitanti del regno si accorsero della loro natura e chiesero aiuto alla Regina che dovette ricorrere nuovamente ai suoi poteri. I sopravvissuti però erano più potenti e così si svolse una terribile battaglia in cui la Regina consumò tutte le sue forze per poter eliminare quelle forze malvagie. Ma il bambino nascondeva una forza al di fuori del normale e riuscì a sopravvivere agli attacchi della regina e con lui suo fratello appena nato.

La Regina si accorse dei due piccoli ma ormai stava scomparendo e non potendo fare nulla, ordinò alle sirene di portare il neonato sulla Terra dove sarebbe cresciuto all'oscuro di tutto evitando così di risvegliare i poteri dei Pantalassa. Mentre il fratello a causa dei suoi incredibili poteri venne esiliato nella Macchia Oscura, la zona più pericolosa e isolata dell'Oceano.

E così accadde. Il bambino si ritrovò da solo in una fortezza buia e spaventosa che divenne la sua prigione; non c'era modo di scappare, l'unico modo era trovare il Sigillo dorato, ovvero la chiave del Castello ma nessuno conosceva il luogo in cui veniva custodito.

Il piccolo crebbe nella solitudine: non aveva nessuno con cui parlare e giocare; né una mamma che lo accudisse, né un padre che gli insegnasse a maturare.

All'inizio la paura fu la sola emozione che provava: a volte rimaneva dietro al cancello sigillato e gridava e cercava aiuto ma nessuno veniva ad aiutarlo.

A sette anni il bambino subì un cambiamento: l'odio e la rabbia sostituirono la paura e la tristezza. Per tre anni sviluppò i suoi poteri e a dieci anni divenne un abile incantatore.

Più gli anni passavano più il ragazzino diventata forte e bello. Riuscì a trasformare quella fortezza abbandonata in un regale castello.

Eppure si sentiva ancora solo... Un giorno notò un gruppo di creature marine e chiese loro di potergli fare compagnia; ma gli animali scapparono via poiché il ragazzino metteva paura.

Tuttavia alcune creature si avvinarono al giovane e divennero presto i suoi unici amici. Il ragazzo compiuti i quindici anni riuscì ad acquisire i poteri necessari per trasformare gli animali in creature simili agli umani.

La prima creatura che si avvicinò al ragazzo fu una murena. Dopo la trasformazione divenne una ragazza con immensi poteri e dall'incredibile bellezza: pelle candida, capelli biondi e occhi azzurri. Si chiamava Maria e fu la prima compagnia del ragazzo e la più vicina.

In seguito a trasformarsi fu uno squalo: Gaito le diede l'aspetto di una giovane donna dai capelli rossi e gli occhi rosa e la capacità di creare dragoni d'acqua. La ragazza, che decise di chiamarsi Izul, si prese una cotta per il ragazzo sin da subito e man mano che il tempo passava, la cotta si era trasformata in amore. Invece Eriru, una ragazza dalle buffe orecchie di gatto e dalle ali nere, inizialmente voleva attirare l'attenzione del ragazzo per potere riceve dei fantastici poteri e mutare aspetto: infatti prima di conoscere Gaito era una razza e poiché veniva presa in giro dalle sue simili soffriva di doppia personalità ma la cosa non creò disturbi per il ragazzo, anzi trovò la sua particolarità utile e incredibile. E così anche la castana si prese una cotta per il bel Pantalassa.

Per ultima si trasformò Yuri il pesce pagliaccio: quando era un pesce molti la schernivano e le facevano brutti scherzi perché era grossa e bruttina ma Gaito esaudì il suo desiderio e così divenne una ragazzina graziosa e snella.

Quelle quattro ragazze divennero le serve di Gaito e la cosa non creava loro fastidi o disturbi; le aveva salvate e per ringraziarlo decisero di restargli fedeli.

Gli anni passarono e le ragazze, che vennero chiamate Dark Lovers, si accorsero che il ragazzo era ancora insoddisfatto e che cercava vendetta. Così decisero di aiutarlo per il piano della conquista dell'Oceano non appena il ragazzo sarebbe diventato adulto.

Nell'attesa Gaito era riuscito a perfezionare i suoi poteri; con le nuove capacità poteva uscire dal castello ma il tempo era limitato. Le Dark Lovers avevano tentato di scoprire dove fosse nascosto il Sigillo ma senza risultati.

Il giorno del suo diciottesimo compleanno Gaito diede inizio al piano che consisteva nel rubare le sette perle delle Principesse per poter acquistare il potere della Regina dei Mari, la donna che gli aveva rovinato la vita.

Con quei poteri sarebbe diventato il sovrano assoluto e tutti lo avrebbero notato e ricordato.

La prima azione andò a buon fine ma durante il furto della prima perla ovvero quella indaco si accorse dell'incredibile bellezza della sirena e così decise di rapirla.

Il giovane tentò di corteggiarla ma lei lo respinse e ferì il suo cuore: “Sei un mostro!” A causa di quelle parole la rabbia del giovane esplose e così rinchiuse la ragazza in una gabbia di cristallo e la addormentò e così fece con le altre principesse che rifiutarono l'amore del giovane.

Piano piano le sette perle finirono nelle mani del giovane; mancava solo la sirena blu alla collezione delle Principesse eppure Gaito credeva di avere la vittoria in pugno.

Ma il sapore della vittoria venne trasformato in incredulità e rabbia: si accorse troppo tardi che cinque perle erano false e furioso riuscì a capire che era l'ultima sirena ad averle. Così mandò le sue seguaci all'inseguimento ma le tre tornarono solo con la sirena. In seguito scoprì che a custodire i tesori preziosi era un gruppo di terrestri e da lì iniziò una lunga serie di scontri.

Gaito continuava a collezionare sconfitte che lo portarono a provare nuovamente quei sentimenti grigi: paura e depressione.

In più una notizia diede al cuore del ragazzo un duro colpo: aveva un fratello e in più viveva sulla Terra tra gioia e serenità, quelle emozioni che Gaito per diciannove lunghi anni cercava.

Nonostante fosse un Pantalassa, suo fratello era stata risparmiato perché non aveva ancora conosciuto i poteri oscuri.

Invidia, gelosia, rabbia, ira e tristezza... solo sentimenti negativi circondavano il cuore di Gaito.

Era amato dalle Dark Lovers solo perché aveva concesso loro poteri incredibili e perché aveva fascino, mentre le nuovi alleate lo seguivano solo perché si erano fatte un'idea sbagliata su di lui.

Tutti l'avevano odiato e continuavano ad odiarlo. E così lui odiò tutti.

Ma Gaito non sapeva che qualcosa di speciale e di buono stava per coinvolgere il suo cuore...







La visione di Madame Taki e Anna sembra essere molto pericolosa. Quale Custode sarà vittima di questo presagio?
E mentre Ashley, Stella e Sara partono per i regni delle altre Principesse, le Custodi decidono di iscriversi a un concorso di bellezza! Chi vincerà?
A stasera con "Il concorso di bellezza!


 

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Capitolo 22
*** Il concorso di bellezza ***


IL CONCORSO DI BELLEZZA
Le lacrime del cuore




Serena e Anita si stavano recando all'appuntamento con le Dark Lovers, conosciute da loro come Bright Lovers, ma un incontro improvviso rallentò le due giovani.
“Serena! Anita!” Mimy stava correndo verso di loro seguita da Aria e Alex. “Ehi Mimy” salutò Serena sorridendo “Ho saputo che tu e mio cugino vi state frequentando sempre più...”

“Ecco..sì” rispose rossa in volto la ragazza.

“Ti sei dichiarata?” le bisbigliò e Mimy divenne ancora più rossa

“No... ecco, ho paura”

“Lascia fare alla mitica Serena!” le bisbigliò la bionda prima di un'occhiolino.

“A proposito! Loro sono Aria e Alex! Ragazze questa è Serena! Mentre la ragazza bionda è Anita!” Aria sorrise mentre Alex si limitò a fare un lieve inchino.

“Molto piacere!”

“Dove andate così di corsa?” chiese Anita. Le tre ragazze sobbalzarono e ripresero a correre.

“Scusate dobbiamo andare! Alcune nostre amiche partono e non le abbiamo ancora salutate!” urlò Mimy cercando di farsi sentire

“Tranquilla” urlò a sua volta Serena “Anche noi! Andiamo a trovare un caro amico che si è fatto male! Ci vediamo in giro!”

Nessuna di loro poteva immaginare che avevano appena conversato con le “nemiche”.

Le tre raggiunsero il molo da cui le Principesse delle Capitali sarebbero partite. Anna, Himeka e Nikora erano già lì e la viola aveva gli occhi in fiamme.
“Siete sempre in ritardo! Scommetto che è colpa di Aria!”

“Devi sempre dare la colpa a me? Vecchia megera!” Nikora assunse un espressione veramente spaventosa e iniziò a urlare contro la castana, che rispondeva con insulti buffi. Poi Nikora tornò seria e si rivolse alle tre Principesse.

“Fate molta attenzione. Contiamo su di voi”

Ashley sorrise mentre Stella si limitava ad annuire:

“Torneremo con le altre! Promesso” disse loro Sara.

Per pochi secondi ci fu uno scambio di sguardi tra le ragazze: tensione e ansia si leggevano nei loro occhi.

Poi Ashley si tuffò delicatamente senza causare schizzi e rumore, seguita da Stella e Sara.

Le Custodi rimasero a guardare la leve scia di schiuma che lasciavano dietro le tre Principesse.

La missione era appena iniziata...

 

 

 

Nel frattempo altre due custodi erano impegnate in tutt'altro modo...

“Adesso vi vengo a prendere!” Anita era concentrata a capire dove le sue compagne si fossero nascoste. E poi notò delle buffe orecchie sbucare da un cespuglio di alghe!

“Acqua per Eriru!”

“NO! Maledette orecchie!” piagnucolò la castana tirandosi le orecchie nere.

Maria si avvicinò e Anita urlò nuovamente

“Acqua per Maria! Ti sei fatta vedere troppo presto!” Maria però era seria e fredda.

“Gaito vuole vederci, ora” In quel momento Izul e Serena uscirono da dietro una roccia mentre Yuri si avvicinò senza capire cosa stesse accadendo.

“Allora andiamo” le disse Anita e Maria si incamminò verso la grotta seguita dalle sue compagne. Le due sirene si presero per mano e dopo un lungo respiro entrarono. La grotta era buia e si respirava un forte odore di acqua sporca.

Dopo aver attraversato un lungo corridoio le due sirene si ritrovarono in una grande atrio dalle pareti rocciose. Al centro si trovava una piccola sorgente e ai lati stavano sedie e specchi, mentre sulla sommità stava una piccola fessura da cui ricadeva un piccolo raggio di luce che si disperdeva nell'acqua creando tutte i tipo di tonalità di blu e di viola.

“Wow” disse sottovoce Anita “E' bellissima”

“Sono felice che la trovi bella, Custode” Anita si voltò e vide Gaito seduto su un trono decorato da pietre lucenti. Le Dark Lovers si erano inchinate e acclamarono il nome del Principe. Successivamente anche Serena e Anita si erano inchinate, imbarazzate per non averci pensato prima.

“Ora passiamo alle cose serie” iniziò lui mentre oscillava un bicchiere di vino rosso.

“Dobbiamo riprendere le perle che le Ladre hanno rubato! So che vivono sulla Terraferma ma non siamo ancora riusciti a scoprire la loro identità”

Anita strinse i pugni mentre Serena guardava il pavimento: per tutto quel tempo erano state accanto alle Ladre e non se ne erano mai accorte.

“Ma ora che abbiamo trovato le due Custodi le cose cambieranno” Gaito fissò le due ragazze che arrossirono per l'attenzione ricevuta

“Credete di riuscire a scoprire la loro identità?” chiese Gaito.

Serena si alzò e annuì e Anita aggiunse.

“Le troveremo! Statene certo!” Il ragazzo sorrise

“Bene. Nel frattempo le Bright Lovers si occuperanno delle Principesse Sirene”

“E voi? Cosa farete?” chiese Anita. Le Dark Lovers si scambiarono un'occhiata di preoccupazione ma Gaito rispose con tranquillità.

“Io sono ancora debole. Appena recupererò le forze mi metterò alla ricerca delle Ladre insieme a voi. Ho i miei mezzi...”

La bionda annuì e dopo aver fatto cenno a Serena si allontanarono “Torneremo con le perle!” urlò Anita mentre Serena aveva alzato il braccio in segno di vittoria.

Gaito rise e le Dark Lovers si avvicinarono al loro padrone.

“Signore è un attore nato” aveva detto Izul mentre gli massaggiava le spalle “Quelle sciocche ci sono cascate!” Eriru stava aggrappata alla sua gamba mentre Maria gli accarezzava il viso.

“Sono sicura che il piano funzionerà” Yuri invece per la prima volta era distante dal ragazzo e pensava al ragazzo che l'aveva salvata qualche giorno prima.

“Scusatemi” Gaito si alzò e le Dark Lovers lo guardavano incantate “Ora voglio riposare, come sapete non posso stare troppo fuori dal castello.” E sparì in macchia d'acqua scura.

“Povero Gaito... ma non dovrai più soffrire!” pensarono le quattro ragazze.

 

 

“Allora Alex...” Himeka si stava bevendo fresca limonata seduta al bar della spiaggia.

“Dimmi, come va con Markus?”

“Benissimo! Non potrei chiedere di meglio!” Rispose la castana mentre mescolava la sua granita con la cannuccia.

“E te con Hiroto?” Himeka smise di bere, e sospirò.

“Non so proprio cosa fare... E' innamorato di me, ma non di me!” Alex non capì.

“Gli piaccio in forma di sirena! Ma non posso dichiararmi! Metterei in pericolo sia me che lui! Ma se gli dicessi che lo amo, in forma umana intendo, lui mi rifiuterebbe!”

“Chi l'ha detto! Dice così ma magari gli piaci più tu dell'altra!”

La cameriera intanto si era avvicinata.

“Salve ragazze! Vi interessa sapere qualcosa in più sul Concorso di bellezza che si terrà qui sulla spiaggia domani?” Himeka prese il volantino mentre Alex rispose.

“No grazie, non siamo quel tipo di,..”

“PARTECIPIAMO!” Alex guardò Himeka stupita.

“Bene! Ecco qua il volantino e il regolamento. Le iscrizioni sono aperte fino a questa sera, mi raccomando!” e la giovane si allontanò.

Alex tirò Himeka per la maglia “Ma che ti salta in mente?!”

“Guarda!” disse Himeka sbattendo sulla faccia della povera Alex il volantino “Alla vincitrice sarà consegnato il titolo di “Regina delle Spiagge!” Alex si tolse il foglio dalla faccia e alzò un sopracciglio.

“E...allora?”

“E' un'occasione unica! Forse parteciperanno le Principesse delle Capitali e le due false Custodi! E in più c'è un compenso di 70.000 yen*!!”

“Beh potrebbe funzionare! Avvisiamo le altre” disse Alex mentre tirò fuori il telefono dalla borsa.

Primo squillo, secondo squillo e....

“ALEX!!!!! Dove sei?! All'albergo abbiamo bisogno anche di te e di Himeka!” “Tranquillizzati Aria! Abbiamo delle novità! Domani si terrà un concorso di bellezza! E immaginiamo che possano venire le Principesse delle Capitali!” “Ma cosa vi passa per la testa!” questa volta a parlare fu Anna “Non dobbiamo perdere tempo con queste sciocchezze! E non credo che delle Principesse si facciano vive ad un misero concorso!”

“Non se ne parla!” si sentì Nikora di sottofondo. “Perché devono sempre perdere tempo?”

Himeka strappò dalle mani il telefono “Nikora ascolta attentamente! Al primo classificato c'è un premio di ben 70.000 yen! Un bel gruzzoletto non ti pare?” Ci fu il silenzio e poi Nikora urlò tutta felice

“Dovete partecipare!!! Assolutamente!” e poi buttò giù.

“Ma Nikora! Non possiamo perdere tempo” replicò Anna

“Stai tranquilla Anna! Non vi farà male un po' di svago!”

“Cosa vuol dire “VI”? Intendi dire che non partecipi” chiese Aria con tono minaccioso.

“Non posso proprio! Ho troppe faccende da sbrigare all'hotel. Ma voi Custodi parteciperete tutte!”

“Non se ne parla” disse Anna stufa “Devo finire i compiti e devo esercitarmi sui miei poteri. Ho avuto una visione orribile e...”

Ma Nikora non la ascoltò e appena sentì il rumore della cassa le si illuminò il volto.

“Clienti! Devo andare! Della tua visione ne parliamo dopo!”

Anna rimase muta come un pesce mentre Aria si preparò per uscire: top blu, gonna bianca e sandali marroni. Abbigliamento perfetto per la passeggiata in piena estate!

Quel giorno il sole picchiava pesantemente e le povere Custodi non potevano nemmeno rinfrescarsi con un bel bagno in mare.

Mimy e Kokoa erano sdraiate sul lettino però sembravano non patire i raggi focosi anzi provavano un particolare piacere essere riscaldate.

“Missione: abbronzatura totale!” disse Mimy indossando gli occhiali da sole e chiudendo l'ombrellone, facendo sorridere Kokoa.

Poi la bionda vide Aria sfrecciare e la fermò “Dove vai Aria?” La castana si voltò e scoppiò a ridere.

“Siete tutte bruciate! Comunque vado a farmi un giro in città” Riprese a camminare poi si fermò “Ah già! Domani siamo tutte obbligate a partecipare a un concorso di bellezza. Ordini superiori! Perciò vi consiglio di mettervi la crema solare e di farvi un bagno per evitare che il rossore si veda anche domani! Ciao!”

E poi scappò di corsa; le due si guardarono e dopo aver visto le guance rosse si precipitarono in albergo a riparo del Sole.

Aria in due minuti si ritrovò in centro città.

“Allora vediamo un po' dove posso andare...”

“Ma guarda, la piccola Aria” Aria venne fulminata da un senso di collera e voltandosi vide Jack

“Piccola? Non sono affatto piccola! Sei tu che sei troppo alto!” Improvvisamente il viso del ragazzo si tinse di serietà e di un silenzio molto imbarazzante.

“Ci vediamo”

“Ehi! Ti va di prendere un gelato? Qui vicino ne fanno uno particolare!”

“Ho da fare... Devo svolgere alcune faccende!” disse Jack allontanandosi ma poi si ritrovò a barcollare. Aria prontamente si avvicinò e lo sorresse, anche se con fatica.

“Sei come una mia amica, ti lasci condurre troppo dai doveri! Devi rilassarti un po'!” e, dopo un attimo di esitazione, lo prese per mano e lo trascinò in una gelateria poco distante da dove si trovavano.

Appena entrati Aria posò lo sguardo sulla lista dei gusti poi sul viso di Jack “Quale gusto preferisci? Offro io!”

“Ecco io... non saprei” il giovane continuava a guardare i gusti senza decidersi, sembrava un bambino.

“Lascia fare a me! Il solito grazie, uno anche per il mio amico”

Jack rimase stupito quando sentì la castana chiamarlo “amico” e osservò la ragazza dietro al bancone prendere due buste, poi si avvicinò con due ghiaccioli azzurri e li diede alla ragazza. Appena usciti la castana lo allungò al corvino che analizzò con cura il dolce.

“Che cos'è?”

“Assaggia e poi te lo dirò! Prima però sediamoci! Non vorrei che mi svenissi di nuovo!” propose lei col sorriso; i due raggiunsero un muretto da cui si ammirava una splendida vista sul mare.

Aria porse il gelato al corvino che lo prese con fare timido. Quando si ritrovò l'alimento freddo in bocca sentì un piacevole sapore scivolarli lentamente nella gola. E iniziò a ingozzarsi come un ragazzino goloso.

“Piano! Altrimenti ti verrà una congestione!”

“E' delizioso! Non ho mai assaggiato niente del genere!” Aria rise e svelò il segreto

“Ora penserai che sia una schifezza... è un gelato al sale marino!” Jack rimase con il gelato in bocca e guardò la castana scioccato.

“Davvero? Mai sentito! E' dolce ma salato allo stesso tempo. E' rinfrescante pieno di sapori. Mi ricorda...”

“Il mare” concluse la ragazza mente il vento si divertiva a scompigliarle i capelli. Poi si accorse di essere fissata e arrossì imbarazzata

“Ecco.. io..”

“Hai ragione. E' come il mare”

Per qualche secondo rimasero in silenzio poi Jack fece una domanda alquanto strana che lasciò Aria impreparata e stupita.

“Senti Aria, ti andrebbe di uscire domani?”

“Mi piacerebbe... ma vedi. Devo partecipare a un concorso di bellezza. Sinceramente non ne ho voglia ma il mio... capo mi ha obbligata. Serve per finanziare delle spese per il locale per cui lavoro”

“Capisco...” rispose lui un po' dispiaciuto “Però, potrei venirti a vedere” Il viso di Aria si colorò

“No! Non ti perdi niente! Anzi è meglio!”

“A me farebbe invece molto piacere. Potremo andare a mangiare qualcosa appena hai finito. Che ne dici?”

In quel momento il suono della campane si aggirava tra le strade della città e come un canto d'angelo giungeva alle orecchie delle persone.

“Accidenti! Sono le sette! Cavolo il tempo è volato! Devo andare. Facciamo così! Ci vediamo domani davanti al Bar della Spiaggia, ti va bene?” Jack annuì.

“Perfetto! Ci vediamo allora” Aria sorrise e sentendo nuovamente le campane sobbalzò e iniziò una folle corsa.

Poi si voltò verso il corvino e gli sorrise “Mi ha fatto piacere vederti” e poi riprese a correre, non sapendo che in quel momento Jack aveva fatto cadere lo stecchino per lo stupore.

A metà strada si accorse di una telefonata di Alex

“Dimmi cara”

“Vi abbiamo iscritte. Manca solo Anna. Non so che fare” Aria propose all'amica di iscriverla.

“Le farà bene lasciarsi andare un po'”

“Sì, l'ho pensato anch'io. Bene! Stiamo tornando all'albergo”

“Ci vediamo lì allora!” e chiuse la chiamata.

La cena fu povera e così le sei ragazze e Hippo andarono a letto senza il dessert.

“Non è giusto! Senza dessert non si può chiamare cena!” disse Himeka con la testa appoggiata sul bordo del letto mentre Alex le faceva due trecce.

“Stai tranquilla!” la tranquillizzò Alex “Domani vinceremo il concorso e avremo i soldi per permetterci dessert tutte le sere” Mimy intanto si metteva un grazioso smalto rosa sulle unghie.

“Come fai a essere certa che sarà una di noi a vincere” chiese Kokoa mentre stringeva un cuscino rosa.

“Semplice” rispose Alex “Sono ottimista! In più tu sei una sirena. In due parole: SEI BELLA!” Kokoa arrossì.

Aria e Anna entrarono nella stanza di Himeka che nel frattempo aveva attivato il suo carillon che creava una dolce melodia.

“Ragazze chi glielo dice?” chiese Aria lasciando Anna in una grande confusione.

“Dire cosa?” chiese la mora mentre Himeka si nascose dietro al cuscino “Alex...” sussurrò mentre la castana si grattava la testa

“Ecco... noi... ti abbiamo iscritto al concorso”

“COSA?!” urlò Anna svegliando tutto l'albergo “Come avete osato? Maleducate! Vi avevo detto di no!”

“Ormai sei iscritta e non puoi ritirarti...” Anna si massaggiò la testa.

“Ascolta” le disse Aria “Ti fa bene sfogarti un po', dopo tutte queste battaglie Alex ha pensato...”

“IO?!” Esclamò la castana ma Aria continuò il discorso senza notarla.

“che il concorso potesse distrarti un po'. Ti chiediamo scusa, siamo state impulsive”

Anna sbuffò “Beh, come posso dire di no a delle pazze come voi”

Le ragazze l'abbracciarono e iniziarono il pigiama party. Parlarono di molte cose: dagli scontri alle canzoni, dalla scuola all'argomento più scottante: ragazzi.

“Allora, prima iniziamo dalle assenti: Sara! Lei e Matteo si sono fidanzati!” Mimy raccontò tutto alle amiche che l'ascoltavano divertite, anche Anna che credeva che l'amore fosse solo una distrazione.

“Poi ci sono Ashley e Stella. Loro si sono prese due gemelli belli ma diversi: uno è dolce e timido mentre l'altro è proprio un maschiaccio. Però sono tutte e due romantici!”

“Adesso andiamo dalla cara Kokoa” Lo sguardo si spostò sulla bionda che stringeva forte il cuscino.

“Beh, io non ho il fidanzato”

“E non c'è nessuno che ti piace”

“No, per il momento no” Himeka si sdraiò abbattuta

“Uffa! Va beh, sono sicura che lo troverai! Sei talmente bella!”

“E dimmi Himeka” riprese Kokoa “Tu ami tanto Hiroto?” Le guance della blu divennero rosa e annuì sorridendo

“Sì, è fantastico. E' simpatico, solare ma anche dolce e comprensivo. Solo che lui si è innamorato di me in forma di sirena e non so cosa fare. Lui tiene a me ma come amica”

“Tu confessagli i tuoi sentimenti” suggerì Kokoa “ Se tiene veramente a te, capirà che la persona più vicina sei tu, e non la sirena” Alla ragazza brillarono gli occhi, è una soluzione perfetta, pensò la giovane.

“Io invece non ho nulla di nuovo da aggiungere. Io e Markus ormai ci sentiamo tutti i giorni!”
“Alex è la più “esperta” dunque! Te e Markus state insieme da tanto tempo!”

“Già” rise lei “Dato che a Anna non piace questo genere di cose, passiamo ad Aria”

La castana fece finta di non avere sentito ma nulla sfuggiva allo sguardo curioso e determinato delle cinque ragazze.

“Io non ho niente da dirvi”

“Non fare la finta tonta! L'altro giorno ti ho vista che guardavi quel ragazzo, Jack se non sbaglio, con occhi sognanti!” Aria divenne rossa “Non è vero! E' solo che non ho mai conosciuto un ragazzo come lui! Ero curiosa tutto qui!” “Almeno ammetti che non è male!” Aria si arrese “Beh, è carino. Ma non ci sarà niente!”

Anna guardò la sveglia e notò che era mezzanotte passata.

“Ragazze se vogliamo vincere il premio dobbiamo riposare. Il sonno dà freschezza e perfezione!”

“Anna ha ragione! Forza tutte a nanna!”

“Domani stracceremo le avversarie!” gridò a bassa voce Mimy.

E così le cinque ragazze si ritrovarono immerse nel mare dei sogni e nonostante il gran caldo dormirono serene.

La mattina dopo...

“Forza ragazze vi voglio cariche!” Mimy si svegliò di soprassalto e si ritrovò Nikora davanti alla porta che batteva le mani e urlava come una pazza. Guardò l'ora e... “Le sette e mezza? Ma Nikora è prestissimo!”

“Cara la mia Custode io devo avere quei soldi! Perciò se perderete vi ritroverete a pulire le stanze e i bagni per il resto della vostra vita! Sono stata chiara?” Anche se detta con il sorriso, quella frase spaventò la povera ragazzina e con lei le altre ragazze.

“Per cominciare l'allenamento... una buona colazione! Vi ho preparato queste delizie in modo che siate forti e piene di energia. SERVITEVI!” Aria e Himeka al vedere quelle leccornie si abbuffarono e Nikora costrinse anche le altre a mangiare tutto ciò che c'era sul tavolo. La pancia stava per scoppiare

“Secondo! Doccia tiepida! Aiuta a svegliare il vostro corpo e la vostra mente e in più vi tenete pulite e profumate. Annaa devi pettinarti meglio i capelli! E tu Mimy usa più docciaschiuma! Vi voglio splendide!” Le ragazze erano nella vasca che si sciacquavano con un mare di schiuma candida e bianca.

“Terzo! Trucco e parrucco! Dovrete essere non belle, di più! Vi ho preparato un completo per ciascuna di voi e affianco troverete dei trucchi per il vostro viso. Niente storie”

Così le ragazze si ritrovarono sommerse tra abiti costosi, bikini colorati e firmati e ombretti e mascara.

Anna indossa un bikini verde acqua con delle perle colorate nei lacci, i suoi capelli neri erano raccolti in un'elegante coda aiutata da un fiore arancione; Alex invece ricevette un costume da bagno a fiori viola e lilla, e una lunga treccia partiva dalla sua testa ora profumata di lavanda; Aria invece aveva un costume color acquamarina e sul pezzo di sopra c'era disegnata una sirena azzurra, mentre per i capelli Nikora tentò l'impossibile: il suo mare di onde castane era diventato calmo e liscio. Mimy aveva indosso un bikini arancione con scaglie di tessuto lucente, sembravano le squame della sua coda, i capelli li raccolse in due codine che le davano l'aspetto di una bimba innocente e graziosa. Per Kokoa e Himeka riservò il meglio: la Principessa indossava un costume intero fucsia con strisce rosa e qualche stella sparsa sul pezzo di sopra mentre i capelli rimanevano sciolti e ribelli, a Himeka invece spettò un bikini rosa lucente con i lacci viola e decorati con perline rosa scuro mentre i folti capelli blu erano raccolti in due lunghe code.

“Bene adesso siete pronte! Mi raccomando! Tornate vincitrici!!!” Urlò Nikora piena di speranza nelle sue giovani allieve.

Anna però venne convocata da Madame Taki che la avvisò riguardo a una sua premonizione.

“Anche io ho avuto lo stesso presentimento!” le disse Anna preoccupata

“Mi raccomando, occhi aperti!” le consigliò l'anziana e Anna tornò dal gruppo che si stava avviando alla spiaggia.

La riva era piena di ragazze carine e per un attimo le sei ragazze persero la speranza ma Mimy le incoraggiò.

“Non dobbiamo mollare!”

“Ciao Mimy!” Serena si stava avvicinando e come sempre era seguita da Anita e da un ragazzo particolarmente carino.

“Ciao Serena, ciao Anita e... tu chi sei?” Il ragazzo le porse la mano e si presentò.

“Ciao sono Marco Foster e sono... il fidanzato di Serena” Mimy rimase con la bocca spalancata e si complimentò con l'amica che arrossì leggermente “Anche voi partecipate al concorso?” chiese Anita attirando l'attenzione del gruppo

“Sì, perché partecipate anche voi?”

Anita annuì determinata “Sì, e vincerò io!”

«Molto competitiva la bionda» pensò Himeka

“SÌ” rispose Serena “Marco mi ha costretta” disse lei guardando male il ragazzo che per scusarsi le diede un dolce bacio sulle labbra. Mimy guardava la scena come se stesse seguendo una soap opera finché una ragazza attirò l'attenzione di tutti i presenti.

“Signore! Diamo inizio al competizione! Come ogni anno ad aprire la gara sono delle pop star. Quest'anno è stata scelta una ragazza dalla voce sexy e scatenata. E' l'idolo di tutti i teenagers! Diamo un caloroso benvenuto a Aika Kirisame!” Le ragazzine iniziarono a gridare mentre i ragazzi urlarono il nome della cantante. Aria guardò le amiche sperando che le spiegassero chi fosse questa celebrità ma la risposta le comparve davanti agli occhi.

Una ragazza sui sedici anni uscì da dietro le quinte con un sorriso splendente salutò il pubblico

“Ciao ragazzi pronti per scatenarvi?” Un altro urlo riempì la spiaggia e la ragazza dagli occhi turchese iniziò a cantare. La speaker aveva ragione: la sua voce era sexy e ti catapultava in un mondo vivace e fresco, proprio come la cantante.

 

What have I done?
I wish I could run,
away from this ship going under
just trying to help out everyone else
now I feel the weight of the world is on my shoulders

what can you do when your good isn't good enough
and all that you touch tumbles down?
cause my best intentions
keep making a mess of things,
I just wanna fix it somehow
but how many times will it take?
oh, how many times will it take for me to get it right, to get it right?

can I start again, with my fate again?
cause I can't go back and endure this
I just have to stay and face mistakes,
but if I get stronger and wiser, I'll get through this

what can you do when you're good isn't good enough?
and all that you touch tumbles down?
cause my best intentions keep making a mess of things,
I just wanna fix it somehow
but how many times will it take?
oh, how many times will it take for me to get it right?

so I throw up my fists, throw a punch in the air,
and accept the truth that sometimes life isn't fair!
yeah, I'll send down a wish and I'll send up a prayer
and finally someone will see how much I care

what can you do when you're good isn't good enough?
and all that you touch tumbles down?
cause my best intentions keep making a mess of things,
I just wanna fix it somehow
but how many times will it take?
oh, how many times will it take for me to get it right?

 

Il pubblico era in estasi e anche le Custodi si erano lasciate trascinare dall'euforia e scatenate come la giovane Aika che nel frattempo era tornata dietro alle quinte.

“Diamo inizio alla gara! Salgano le ragazze dal numero uno al numero quindici”

Quindici ragazze si avviarono sul palco e tra quelle c'era anche l'odiosa Miku che non appena vide le sue compagne di classe scoppiò a ridere.

“Non vincerete mai! Io sono la più bella!” e mentre scoppiò in un risata da vera oca se ne andò.

La gara proseguì a ritmi veloci, infatti molte ragazze vennero scartate subito perché nella loro esibizione avevano sbagliato o venivano subito fischiate dal pubblico.

Finalmente venne il turno delle custodi, la prima a salire fu Anna. La ragazza era in preda al panico e dopo un inchino timido si presentò “Salve sono Anna Rod e oggi canterò un brano scritto da me. Si chiama “Le signore del Mare”

Da secoli ormai
Noi viviamo nascoste alla vista umana
Proteggiamo il nostro mondo e il mondo umano

Noi siamo Le Signore del Mare

Il coraggio è dalla nostra parte
e se anche il male prevarrà
noi non ci arrenderemo

Perchè ...
Siamo le Signore del Mare
conosciamo ma affrontiamo la paura
Il coraggio è nostro alleato 

 

La mora cantò con tutta la dolcezza che aveva ma non sapeva che era piaciuta sin da subito ma il pubblico volle ascoltare lo stesso la canzone.

Anna se ne andò dal palco con una strana sensazione, così piacevole che sentì di poter fare qualsiasi cosa.

Mimy si esibì in una serie di battute divertenti, Kokoa invece cantò una canzone, Alex invece faceva buffe imitazione di gente famosa. Aria raccontò invece una storia buffa su una balena usando il nome Platessa: i bambini ridevano come matti per la facce divertenti che faceva Aria e la sua storia continuava in modo scorrevole e buffo .

Anche se era una storia molto ridicola piacque molto. Successivamente si esibì Himeka con mille acrobazie e ruote.

“Attendiamo il giudizio del pubblico! Possono accomodarsi le ultime dieci ragazze”

Serena entrò per prima e ballò il “Lago dei Cigni” con molta grazia che sciolse i cuori di tutti gli spettatori. Anita invece cantò una canzone dolce e poco famosa.

L'attesa era snervante e tutte le presenti erano in ansia per i risultati finali: la ragazza con più voti avrebbe trionfato su tutte le centoventitré ragazze.

Himeka però si accorse della presenza di Hiroto e si dimenticò del giudizio e della competitività.

“Ciao!”

“Ehilà!” la salutò lui, sembrava esaltato.

“Volevo parlarti...”

“Ascolta ho un piano per rivedere la sirena!”

“Ti prego è importante!” si agitò Himeka

“No, ascolta! Una sera rimarrò su uno scoglio e la attirerò usando...”

“Mi vuoi ascoltare?!” alzò la voce la blu e Hiroto rimase in silenzio, stupita della sua reazione.

“Ma che ti prende?”

“C'è che tu non la smetti con questa sirena! Pensi sempre a lei che non vedi quasi mai! Non ti accorgi di ciò che ti sta attorno né dei sentimenti delle persone!”

“Che stai dicendo?” Himeka urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.

“Sei importante per me Hiroto!”

Silenzio, solo il silenzio separava i due ragazzi.

“Io...ti amo” Il cuore di Himeka si fece più leggero ma presto si ritrovò coinvolto in una serie di sentimenti negativi quando Hiroto disse quelle parole taglienti.

“Himeka sei una cara amica... ma io sono innamorato della sirena. Lei è la sola ragazza che desidero. Perdonami.” e se ne andò di corsa.

Il volto di Himeka si spense all'improvviso e si sentì il mondo crollarle addosso. Calde lacrime le si dipinsero sulle guance fredde e rosse. Corse via come una disperata e si tuffò in mare, fortunatamente nessuno riuscì a vederla perché erano concentrati sugli attesissimi risultati.

“Bene, il pubblico ha deciso! Invito le concorrenti a salire sul palco” Tutte le ragazze raggiunsero il palco; alcune sorridevano sicure di aver ottenuto il titolo.

“Manca la numero diciassette. Invito la signorina Himeka a raggiungerci sul palco” Ma nulla. Nessuna traccia della blu. Le Custodi si guardarono preoccupate.

“Capisco... Dichiaro la seguente concorrente fuori gara, ma tanto non avrebbe vinto!” La donna prese la busta e lesse il nome all'interno:

“E la vincitrice del concorso di bellezza è.... Anna Rod!”

La mora si ritrovò in mezzo all'incredulità e alla stupore. Aria e Alex dovettero spingerla per far si che tornasse quella di sempre.

Anna si ritrovò così sulla testa una corona argentata e una fascia con scritto “Regina delle Spiagge” e poi le arrivò un sacchetto con 70,000 yen.

“Grazie... non mi sarei mai aspettata una cosa del genere. Io... vi ringrazio di cuore!” E mentre la giovane Custode della perla verde festeggiava, Himeka era sdraiata su uno scoglio a piangere.

“Guarda una Custode!” disse Izul a Maria su cui viso le si dipinse un sorriso glaciale

“Bene! Proviamo questo bel giocattolino!”

“Vuoi usare il braccialetto della Discordia? Ma non sappiamo se funziona!” “Tentar non nuoce! Forza” Himeka sentì un rumore ma un dragone d'acqua immobilizzò il suo corpo già debole per la ferita al cuore e si ritrovò di fronte le due Dark Lovers.

“Fate quello che volete non mi importa”

“Ma brava vedo che hai capito! Ti faccio un regalino per la tua intelligenza” e le mise al polso un bracciale di stelle nere.

In un istante Himeka si ritrovò in una nuvola di polvere nera e sentì mancare il respiro. Vide Hiroto e cercò di allungargli la mano ma lui la rifiutò.

Fu in quel momento che il cuore di Himeka divenne di ghiaccio e il suo cuore si tinse di nero.

Mentre Anna festeggiava assieme ad Alex, Mimy e Kokoa, Aria cercava Jack vicino al bar ma di lui non v'era traccia. La castana si intristì finché non si accorse che attorno a lei si fece tutto buio.

“Ma che?” Appena mise le mani davanti agli occhi si accorse che c'erano due mani grandi e robuste.

“Bello scherzo...” si voltò per dire il nome del corvino ma lo scherzo non era da parte sua.

“K-Kaito! Ciao!” disse Aria con un tono un po' basso

“Ehilà! E' da tanto che non ci si vede!”

“Già... come stai? Non sei più venuto al Karoke!”

“Ho avuto un gran mal di testa. Mi dispiace”
“Non ti preoccupare! Ne organizzeremo un atro! E sarai costretto a cantare!” scherzò lei

“Volevo farti i complimenti per la storia di poco fa. Platessa... che nome buffo, eh'”

“Già...” cercando di nascondere il dispiacere per la buca datale da Jack “Piuttosto, sai mica dov'è finita Himeka? Hiroto la cercava” le chiese il rosso ma Aria scosse il capo.

“Non ne ho idea, è da prima che è svanita. Probabilmente è andata a prendersi qualcosa da bere” Poi si accorse che le amiche la stavano chiamando e così salutò il ragazzo e le raggiunse.

“Ragazze dov'è Himeka?”

“Non lo so! E' sparita ancor prima che iniziasse la premiazione! Tu invece? Hai trovato Jack!” Aria guardò in basso.

“Preferirei non parlarne”

In quel momento delle urla si espansero per la spiaggia e tutti i presenti scapparono terrorizzati.

“Ma che succede?”

“Guardate là!” indicò Anna togliendosi la corona. Due delle Dark Lovers si erano posizionate su uno scoglio e avevano creato un grandissimo dragone d'acqua che lanciava scaglie di ghiaccio sul mare.

“Forza ragazze trasformiamoci!” disse loro Alex mentre Kokoa si allontanava. Odiava non rendersi utile ma per non causare guai alle amiche decise di mettersi in disparte.

E dopo essersi nascoste per non essere viste, assunsero ad una ad una la forma Idol.

“Chissà se le altre Custodi verranno”

“Eccoci qua, brutte streghe!” Le due si voltarono e videro le quattro ragazze pronte per eseguire il brano.

“Non riuscirete! Attacca Drago di ghiaccio!”

“Fermatevi!” Serena e Anita in forma di Custodi raggiunsero le due alleate e Serena intervenne: “Così distruggerete l'intera spiaggia!”

“So che desiderate salvare l'oceano!” Alle due creature venne quasi da ridere “Ma non possiamo mettere a rischio la vita di persone innocenti! Ci pensiamo noi” E la bionda urlò alle quattro ragazze “Se tenete alla vostra salute, consegnateci le perle!”

“No! Loro sono i nemici! Loro vogliono conquistare l'Oceano!”

“Che sciocchezze!” Alex si voltò e vide l'amica Himeka in forma Idol

“Eccoti finalmente! Stai pronta, oggi si fa sul serio!”

“Siete delle sporche ladre” Le quattro Custodi si stupirono non appena sentirono la loro amica.

“Ehm... che ti prende? Non è il momento di scherzare!” le chiese Mimy leggermente preoccupata.

“Nessuno ci tiene a me. Hiroto non merita il mio amore”

“Ma che stai dicendo?!” urlò Aria.

“Voi siete nemiche di Gaito, il mio signore. E ora ve la vedrete con me, sua fedele servitrice”
“Non può essere...” disse Alex con le lacrime agli occhi.

Tu non sei Himeka... vero?

 

 

* equivale a 500 euro.
Ecco il capitolo diciannove!
Anna è riuscita ad ottenere il titolo di "Regina delle Spiagge" al contrario di Himeka, vittima del presagio che tanto tormentava Anna e Taki.
Alessandra farà di tutto pur di salvare l'amica. Ci riuscirà?
A domani con "Festa a casa Alexandre! Alex contro Himeka"

 

 

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Capitolo 23
*** Festa a casa Alexandre ***


FESTA A CASA ALEXANDRE
Alex contro Himeka!


 

Alex non riusciva a credere ai proprio occhi: di fronte a lei stava Himeka che sorrideva malvagiamente.

“Ti prego dimmi che non è vero...” Alex non si accorse di aver detto quelle paroe ad alta voce.

“Ora ve la vedrete con me! Voce della Perla oscura!”

Nuovamente Himeka venne circondata da una polvere nera e in un attimo assunse la forma di cantante ma con qualche modifica: i suoi capelli biondi erano raccolti in una coda alta mentre il costume era cambiato, infatti aveva un top rosa con le spalline nere e la gonna era di un rosa scuro decorato con pizzo nero mentre ai piedi portava degli stivali neri con decorazioni rosa e fucsia. Anche il microfono si colorò di nero e la perla rosa lucente si era spenta in un tetro rosa scuro, quasi grigio.

“Non mi sfuggirete!”

“Himeka ti prego torna in te!” urlò Mimy ma la ragazza non le diede ascolto e iniziò a criticare:
“Stai zitta! Mimy, la piccola e ingenua Mimy. Sarai per sempre una bambina sciocca!” Mimy venne paralizzata dalle crude ma vere parole dell'ex sirena rosa.

“Ma come ti permetti?” Anna era diventata improvvisamente furiosa ma la cosa sembrò non turbare la bionda.

“Tu Anna non sei meglio. Ti credi la santarellina del gruppo ma aspiri a diventare la migliore. Sei proprio come tutte le secchione... una sfigata! Poi chi abbiamo... ah, Alex... Sai credevo che di aver trovato in te una vera amica. Ma sei solo una fifona, se tu non avessi ascoltato Karen non saresti mai entrata nel gruppo, sei debole!”
Alex posò lo sguardo sulla sabbia e Aria intervenne.

“La Himeka che conosco non avrebbe mai detto quelle cose!”

“Aria... Aria che non sa fare niente... Sei proprio stupida. Credi che il mondo sia fatto di cose belle? Non è affatto così. Sappi che sono sempre io, hanno tirato fuori i miei sentimenti più oscuri e i miei pensieri profondi. E per questo ringrazio le Dark Lovers...” disse la bionda guardando Maria e Izul che erano entusiaste ma in fondo sentivano un certo disagio.

“Ragazze” Alex chiamò le compagne sottovoce, improvvisamente divenne seria. “Mi occupo io di lei. Voi pensate alle Dark Lovers e alle due Custodi”

“Ma Alex...”

“Anna ti prego... voglio farle capire che quello che ha detto delle falsità. La farò tornare come prima! Lo giuro sulla perla viola!” Anna dopo aver visto la determinazione di Alex accettò la sua intenzione e assieme ad Aria e Mimy si avviò verso le nemiche.

“Pronte streghe? MAGIA DELLA VOCE PICHI PICHI!

Con questa mia luce io ti difenderò,

La tristezza, la paura

non mi porteranno verso la sconfitta

vi guardo negli occhi e vedo la speranza

che batte batte nel mio cuore

deve solamente brillare!

Brilla brilla luce mia

la speranza non deve morire più

deve brillare quella luce che

colmerà quel vuoto lasciato dal male

deve brillare quella luce che

illuminerà il cammino di tutti

“Che dolore!” Izul non sopportava quel suono.

“E' meglio ritirarci... Ci penseranno le Custodi alla sirena rosa come abbiamo stabilito” consiglio Maria mentre si copriva le orecchie.

“Sì” e le due sparirono mentre Serena e Anita si avvicinarono alle Custodi.

“Avete ferito le nostre amiche... ce la pagherete!”

“Ascoltate! Gaito vi ha mentito! Vuole usare i poteri delle Perle per conquistare l'Oceano!” disse loro Mmiy sperando di convincerle.

“Sapevo che avresti detto così, Gaito ce l'aveva detto che siete delle grandi manipolatrici!”

“Ma ora ci pensiamo noi! MAGIA DELLE VOCE PICHI PICHI!”

Lo so chi sei

non temere no! (Non temere no!)

Sarà una cosa veloce

Non temere, no! (non temere no!)

sarà del tutto indolore (indolore)

non senti la mia voce

che entra dentro di te? (Dentro te!!!)

Ora lascia perdere non vincerai mai!

Consegnaci il tuo gioiello magico!

E ne farò potere assai raro! (Raro!)

Viene giù con noi (Noi)

 

Le Custodi dovettero sopportare il dolore ma la nota finale provocò nelle tre ragazze un abbandono delle forze.

Nel frattempo, poco distante da lì Himeka si avvicinò il microfono alla bocca pronta per cantare.

“Va bene, vediamo chi canta meglio... Cosa ti va di cantare?”

“Il tuo brano preferito...”

“MAGIA DELLA VOCE PICHI PICHI!” dissero contemporaneamente.

“L'arcobaleno è la mia scia che navigo in cerca di quella montagna”

iniziò Alex, poi venne il turno di Himeka, ma la sua voce cambiò: era più fredda e bassa.

“di luce all'alba melodia mi portano indietro ad un tempo passato”
“Colori immersi nella scia dell'arcobaleno che gioca nel cielo
il vento mi sospinge via
raggiungo le onde dei sette mari!”
“Gli uccelli che volano alti nel cielo d'oriente
la rotta è sicura
quell'isola cela un tesoro”
“All'alba io vedrò
le sette terre che
il destino vuole farmi trovare davvero”
“oh dolce melodia sprigioni vita e
mi fai cantare forte un messaggio d'amore”

Poi tutte e due eseguirono la strofa finale:
“Per sempre tu sarai,in fondo all'anima,
così che neanche il tempo ci può separare!
Oh dolce melodia,sprigioni vita e,
mi fai cantare forte un messaggio d'amore “


Per sfortuna di Alex, Himeka la eseguì perfettamente e così la viola si ritrovò senza forze e stanca.

“Ho vinto io... come premio voglio la tua perla” Si avvicinò alla ragazza ma poi le venne un'altra idea:

“Anzi... che ne dici di unirti a me? Insieme siamo un duetto potente e meraviglioso... che ne dici?” Alex alzò lo sguardo e vide Himeka allungare la mano verso di lei.

“NO!” disse la viola spostando la mano dell'amica “Sarai tu a tornare da me!”

In quel momento una luce viola circondò Alex: il vestito aveva subito alcune modifiche: la parte superiore divenne viola più scuro decorato da merletti lilla mentre la gonna si era divisa in due, una lunga fino alle caviglie all'esterno e una più corta all'interno. Le scarpe erano decolleté viola decorata con fiocchi e perle viola. I capelli viola erano raccolti in una coda tenuta da un nastro viola.

“Ma guarda, un nuovo vestito?” chiese Himeka per niente preoccupata.

Alex afferrò il microfono su cui la perla brillava più luminosa che mai e volse lo sguardo sulla bionda, che era tranquilla e serena.

“Dovresti preoccuparti, tra poco assaggerai il potere della perle viola. Il vero potere.

Magia della voce Pichi pichi! Melodia viola del FA!”

Quando ci si sente soli e senza compagnia,
che cos’è, quella forza che ci fa andare avanti?
Quando si perde la speranza e la luce viene oscurata...
Non ci si deve mai perdere d’animo, ci sono sempre persone
su cui contare...
Questa è la forza dell’amicizia, quando hai degli amici che ti
aiutano, nei momenti più difficili, e sono sempre accanto a te
ad aiutare te...
Gli amici sono un dono prezioso, con cui puoi confessare segreti,
con cui puoi qualche volta litigare ma poi fare anche pace,
che sai che puoi sempre contare, nei momenti più difficili,
quindi non dimenticare mai gli amici che sono sempre accanto a te.
Ma che cos’è anche qualche volta che ti fa battere il cuore,
quando incontri gli occhi di una persona che pensi che sia solo un amico,
ma potresti scoprire che può essere qualcosa di più...
Questa è la forza dell’amore, che spesso ti fa sorridere,
se vieni ricambiata oppure piangere, in caso no.
Ma anche se il tuo amore non è ricambiato,
non dimenticare queste parole...
Non ti devi arrendere, il vero amore, ti sta
aspettando la fuori, e saprà renderti felice...
Questa due insieme formano la forza dell’amicizia e dell’amore,
non dimenticare mai, che non sei da sola in questo mondo,
hai tanti amici che sapranno aiutarti nei momenti difficili,
e presto troverai anche la persona che saprà ricambiare i tuoi
sentimenti e ti renderà felice.
Non ti dimenticare dei tuoi amici, anche se gli anni passano,
perché la vera amicizia sa superare le distanze e gli anni...
Quindi non ti dimenticare dei tuoi amici che siano accanto o lontani da te...
Na na na...
Non diventare triste, se i tuoi sentimenti non vengono ricambiati, perché
c’è qualcuno la fuori che aspetta solo a te, che saprà ricambiare i tuoi
sentimenti, che saprà renderti felice.
Quindi non ti rinchiudere in te stessa, e continua a vivere la tua vita,
anche se qualche volta ti viene da piangere ricordando il tuo amore non
corrisposto, perché non bisogna mai perdere la fiducia nell’amore...

Na na na...
Non dimenticare mai queste due forze, perché sono sempre importanti,
quella dell’amicizia, che ti da amici su cui puoi sapere di contare
nei momenti di difficoltà e puoi condividere ricordi

quella dell’amore, che saprà aiutarti a trovare il vero amore..”

Himeka provò un certo fastidio e ad un tratto le venne un vuoto di memoria. Infatti la voce di Alex era sincera e melodica e riuscì a risvegliare la Regina dei Mari che rimosse dalla mente della bionda le identità delle sue ex compagne, così che la sirena rosa non potesse rivelarla a Gaito.

“No... no! Non mi ricordo più... Chi sei Custode della perla viola?” urlò Himeka con un grande male alla testa.
“E' finita Himeka... ti prego torna da noi!”

“Mai...” disse lei e si tuffò in mare. Alex cercò di seguirla ma Serena e Anita bloccarono la sua strada

“Ormai è tardi! TI consiglio di aiutare le tue amiche, sono piuttosto deboli” “Lasciate la lotta così?” chiese Alex un po' stupita.

“Ci basta aver recuperato una perla. La prossima volta le prossime sarete voi!” E si tuffarono in mare. Alex le seguì ma subito dopo tornò in forma umana. Aveva usato una grande quantità di potere e la perla si era “scaricata”.

Così raggiunse le amiche che a fatica riuscirono ad alzarsi.

“Perché... non ci hanno catturato?” chiese Mimy un po' confusa.

“Hanno già il premio” disse Alex guardano in basso e con le lacrime agli occhi.

“Quindi Himeka...” sussurrò Aria e Alex annuì colpendo il terreno con un forte pugno.

“Non ho potuto fare niente... mi sento così debole”

“Ma hai ottenuto un nuovo potere! Dovresti esserne fiera!” tentò di tranquillizzarla Mimy ma Alex non volle cambiare atteggiamento e rimase triste per tutto il ritorno.

 

 

“Signore... Le abbiamo portato un regalo” disse Maria mentre entrò nel castello. Yuri e Eriru si voltarono curiose ma anche in ansia. Gaito arrivò dalla stanza vicina: anche se era stanco voleva sapere quale sorpresa gli avevano riservato le due serve.
“Una Custode” Il ragazzo si alzò dal trono e appena vide Himeka entrare ne fu subito ammaliato. Lunghi capelli morbidi, occhi blu come il mare. Era bellissima.

L'unica modifica al suo aspetto fu la coda: da rosa era diventata nera...

“Benvenuta nel mio palazzo. Mi fa piacere averti qui”

“Ne sono onorata”

“Le due Custodi sono tornate a sulla terra?”

“Sì signore, avevamo stabilito che noi tornassimo qua mentre loro sarebbero tornate a casa per riposarsi. Oggi hanno fatto abbastanza” Il ragazzo si avvicinò alla bionda e le accarezzò il viso .

“Sei proprio bella e potente... Posso farti una domanda? Mi potresti dire chi sono le tue ex amiche?” Himeka a quella domanda si irrigidì e rispose che il potere della Regina dei Mari le aveva cancellato i ricordi riguardo all'identità e alla vita delle sue ex colleghe: in quel mometno sentì la rabbia ribollire nelle vene.

“Pazienza” rispose il ragazzo “Ora che abbiamo una nuova alleata sono sicuro che presto le cattureremo. Lasciateci Dark Lovers”

Le quattro ragazze e lasciarono a malincuore la sala. Maria, Izul e Eriru temevano che tra i due sbocciasse qualcosa e così rimasero a spiarli dalla piccola fessura della porta mentre Yuri si rintanò nella sua stanza e si lasciò trasportare da pensieri romantici: non riusciva a togliersi dalla testa Hippo.

“Dimmi Custode...” Himeka ascoltò attentamente mentre Gaito le girava attorno,

“Mi trovi bello?” Himeka sorrise.

“Certo, secondo me siete il ragazzo più bello di tutto il mondo!” Le Dark Lovers bollirono di gelosia mentre Gaito con calma proseguì con le domande “E... ti sembro potente?”

“Il più forte di tutti”

“Ti...piaccio?” In quell'istante Izul volle entrare per picchiare la sirena ma venne bloccata da Eriru e Maria nonostante anche loro due si trattenessero con fatica.

Himeka si avvicinò al ragazzo e lo fece sedere sul trono, dopodiché gli accarezzò il volto.

“In questo momento vorrei rimanervi sempre vicina” disse lei chiudendo gli occhi. Gaito notò il polso della ragazza: attorno a esso stava il braccialetto della Discordia, uno strumento magico che risvegliava i sentimenti negativi di una persona e permetteva di assumerne il controllo.

“Scusami... devo andare” disse Gaito spazientito. Himeka rimase a guardare la figura snella del ragazzo allontanarsi e si morse un unghia non capeno il perché di quell'azione. E la stessa cosa pensarono le tre Dark Lovers.

Tutti si chiedevano cosa facesse Gaito nella sua stanza. Himeka però sapeva che presto sarebbe diventata importante per il Principe Oscuro.

 

 

Nikora non sapeva cosa provare: c'era gioia per la vittoria di Anna ma anche tristezza e rabbia per il tradimento di Himeka

“E' strano questo cambiamento improvviso. C'è qualcosa sotto” pensò la viola mentre Kokoa si sentì afflitta: ancora una volta si ritrovò a provare la sensazione di perdere una cara amica e di non poter fare nulla per aiutarla.

Aria e Mimy erano distrutte e si sentirono impotenti così la Custode della perla arancione decise di andare a letto mentre Aria si fece un bel bagno caldo.

Non cantò nemmeno da quanto era abbattuta: primo perché Himeka era passata dalla parte del nemico, e secondo per Jack. Non era venuto all'appuntamento, che era stato persino lui a chiederlo, e la cosa la distrusse. Voleva tanto andare a cenare con il ragazzo, così avrebbero parlato, scherzato e...

“GAH!” Aria immerse la testa nell'acqua e dopo tre secondi la alzò e schizzò l'acqua sul pavimento. Era completamente rossa in viso e non capiva il perché

“No, no... Non mi può piacere Jack. E' scorbutico e complicato! Però... non ho mai conosciuto un ragazzo così misterioso e... affascinante” Si tirò due sberle “Smettila, smettila! Non devi pensare a queste cose! Come dice Anna 'Niente distrazioni!' “ E così dopo una lunga ora di riflessione la giovane si ritrovò sul letto ma tra molti pensieri che volavano nella sua testa e il caldo insopportabile, si addormentò alle due di notte.

 

Anna si svegliò presto così da poter parlare con Madame Taki senza essere disturbata. La donna si accorse della presenza della giovane e con un piccolo sorriso l'accolse nella sua stanza viola e buia.

“Madame Taki.. non so più che fare... Le mie visioni sono sempre terribili! E non ho mai il coraggio di dirlo alle altre... forse se avessi detto della situazione, che una di noi sarebbe stata in pericolo forse Himeka...”

“Non è colpa tua... Nessuno si sarebbe mai aspettato un'azione così malvagia... Vedrai che tutto si aggiusterà...”

“Come fa a saperlo?”

“Guarda tu stessa” disse l'anziana porgendole la sfera di cristallo. Anna consultò la piccola sfera e vide una donna dai capelli biondi che usava il suo scettro per cancellare le ombre che circondava la Terra” Anna sgranò gli occhi mentre il cuore divenne più leggero.

“Vuol dire che tutto si risolverà! Sì! Saremo tutte unite!” La giovane corse via dalla stanza per dare la buona notizia alle amiche. Madame Taki sospirò e ripose la sfera al suo posto. Se soltanto la dolce Anna avesse saputo che non era il futuro quello che aveva visto, ma il passato...

Madame Taki però voleva dare alle Custodi la forza di lottare e di non perdere la speranza. Serviva uno stimolo per aumentare la loro carica...

“Quindi Himeka tornerà da noi!” esultò Mimy felice. Anna annuì ma non sembrava troppo convinta.

“Ma non diamo troppo retta alle previsione! Possono essere modificare! Perciò dobbiamo lottare con tutte le nostre forze, così tutte le sirene si riuniranno e quest'incubo finirà!” Mimy sorrise e Aria fu sollevata e afferrò un cornetto. Poi però lo rimise a posto

“Qualcosa non va?” chiese Anna all'amica.

“Beh... mangiare senza Himeka non è la stessa cosa...” Nuovamente l'ansia e il timore invasero le anime delle tre ragazze, poi però Alex strinse i pugni e alzò lo sguardo.

“La faremo tornare! Vedrete! In fondo è la stessa Himeka che abbiamo conosciuto, lo sento...”

Le tre Custodi furono sollevate nel vedere Alex carica e soprattutto determinata a salvare la migliore amica.

“Ora però stiamo serene!” disse Aria alzandosi “Altrimenti questo diventa l'albergo della depressione” Le tre amiche risero.

Kokoa e Nikora erano nella stanza della giovane Himeka

“La perla rosa è nelle mani di Gaito... Come ho potuto permetterlo?” disse la viola specchiandosi nella finestra

“E' colpa mia Nikora” disse Kokoa. Le due rimasero in silenzio mentre un profondo sentimento di vergogna e tristezza si dipinse nei loro occhi facendo sì che si riempissero di lacrime.

“SU COL MORALE!” Nikora e Kokoa si voltarono spaventate e videro Anna, Alex, Mimy e Aria che sorridevano .

Salveremo Himeka e porteremo sulla buona strada le due custodi! Andrà tutto bene!”

Nikora sorrise per la dolcezza delle ragazze anche se nel suo cuore c'era ancora timore mentre Kokoa si alzò e determinata annuì.

“Sì, e la prossima volta vi aiuterò anch'io! Voglio rendermi utile!”

Alex guardò l'ora e si agitò. Era in ritardo all'appuntamento con Markus. Come una saetta si vestì e in pochi secondi lasciò alle spalle l'albergo e i brutti pensieri. Ora c'era solo Markus.

Ma prima di raggiungere l'amato si scontrò con Daisuke che tornava dal surf “Alex... come mai così di fretta?” La castana arrossì e non riuscì a mentire al sincero sguardo di Daisuke.

“Vado dal mio ragazzo...”

“Ah! Sono contento per te! Ascolta questa sera Miku...” Già a sentire pronunciare il nome dell'oca, che il giorno prima era stata stracciata da Anna, ad Alex venne il magone. “organizza una super festa a casa sua. Naturalmente tutta la classe è invitata. Voi ci siete?” Alex non sapeva cosa rispondere ma poi pensò che una festa poteva essere utile per le loro “indagini” e per godersi l'ultima settimana prima dell'inizio della scuola.

“Ci saremo! Ma ci saranno altri ragazzi?” Daisuke sorrise e sussurrò all'orecchio della castana.

“Sta' pur certa che mezza città ci sarà” e poi se ne andò salutandola con la mano. Alex fu soddisfatta: così avrebbe incontrato Hiroto e gliene avrebbe dette quattro.

Nello stesso tempo Mimy era andata a fare shopping anche se l'assenza di Sara si faceva sentire: le mancava prendere le mance per comprarsi i nuovi costumi o correre per il centro commerciale cantando e saltellando.

E mentre i suoi occhi erano concentrati su un vestito una voce molto cara alla ragazza si fece sentire.

“Ehi Mimy!” Mimy si bloccò e appena girò la testa vide Mirko.

“C-ciao!” Dietro di lui apparve Serena che sorrideva divertita e dopo averle fatto l'occhiolino, sussurrò qualcosa nell'orecchio del ragazzo.

“Splendida idea Serena! Ti va di venire alla festa con noi?” A Mimy spuntarono tanti punti interrogativi sulla testa “

“Ecco... quale festa intendi?”

“Come? Credevo che Miku Alexandre te lo avesse detto!”

“Non siamo grandi amiche... E poi perché ha invitato anche voi della Kagumo?”

“Beh, diciamo che la festa si tiene nella villa in cui si tengono sempre incontri e party. Il padre di Miku infatti organizza gli eventi della città”

“Ah, c'era d'aspettarselo da una come Miku”

“Ti va di venire? Ti accompagno io.. cioè noi...Sì io e Serena” il ragazzo improvvisamente era diventato rosso cosa che non sfuggì all'attenta Serena.

Mimy felice accettò con entusiasmo poi si controllò e fece un lieve cenno col capo.

“Va bene! A che ora ci vediamo?”

“Alle otto alla fermata dell'autobus qui vicino! Poi bisogna fare un pezzo a piedi, a quanto pare la ragazza ha una grande villa in periferia della città” disse Serena “A dopo allora” concluse la ragazza prima di andarsene lasciando Mirko e Mimy soli all'improvviso; la bianca divenne così agitata che scappò via di corsa dopo aver salutato il ragazzo.

Serena aveva assistito alla scena e con gli occhi che ardevano di determinazione proclamò

“Stasera te, cara Mimy, e mio cugino Mirko vi fidanzerete! Missione cupido... start!”

 

“Una festa?” chiese Anna

“E in più a casa della befana?” continuò Aria “Ma sei pazza? Io non ci vado da quella!”

“Dai ragazze!” cercò di convincerle Alex “Magari una Principessa delle Capitali sarà lì! In più voglio chiarirmi con Hiroto! Devo sapere cosa ha ferito Himeka da spingerla a passare dalla parte dei nemici! E poi un po' di sfogo...” “Mi sono già distratta abbastanza con il concorso” Poi ad un certo punto Anna ripensò alle parole di Himeka -SECCHIONA SFIGATA- “Ci sto!” annunciò sicura lei; Aria rimase più che stupita, temeva che presto sarebbe arrivata la fine del mondo.

“Ragazze!” Mimy entrò in quel momento “Questa sera ci sarà una festa e...” “Anche tu sai di questa festa?” chiese Aria e Mimy annuì.

“Io ci vado... Mirko mi ha invitata! Forse stasera riesco a confessargli i miei sentimenti!”

“Ma andate tutte?! Uffa” Aria si imbronciò “Non voglio di certo rimanere qua da sola con Nikora e le sue faccende! Vengo anch'io!”

E così data la tarda ora le quattro ragazze si vestirono e optarono per indossare i vestiti che avevano indossato al karaoke, d'altro canto erano gli unici abiti più eleganti che avevano.

Poi appena scoccarono le sette, dopo una lunga fatica per ricevere il consenso di Nikora, le quattro ragazze si avviarono alla fermata dove ad attendere Mimy c'erano Mirko, Serena, Marco e Anita e Matteo.

Le due ragazze indossavano lo stesso tipo di vestito, ovvero lungo fino alle ginocchia e con una striscia di brillantini a lato, solo che Serena aveva un abito azzurro con la striscia dorata nel lato sinistro mentre Anita giallo con la striscia rossa nel lato destro. Tutte e due avevano i capelli raccolti in un'elegante coda ma Anita aveva lasciato una ciocca ribelle che le ricadeva sulla guancia sinistra.

Dopo essersi ammirate i vestiti le ragazze salirono sull'abito appena arrivato seguite dai tre ragazzi.

Matteo si avvicinò a Mimy e le chiese di Sara ma a malincuore la giovane disse che non aveva avuto più sue notizie

“Spero che il viaggio sia andato bene. Se sai qualcosa mi puoi avvisare? Al cellulare non risponde.” A Mimy le si strinse il cuore: chissà se Sara stava bene; di certo il suo umore sarebbe cambiato se avesse saputo di Matteo.

L'autobus ci mise dieci minuti ad arrivare e Aria, Alex e Anna superarono il gruppo che si era fermato a scattare qualche foto vicino a un albero.

E in poco tempo raggiunsero un grande cancello, segno che la casa di Miku era veramente lussuosa. Anna citofonò e appena sentì la voce di Miku deglutì “Ciao, siamo Anna, Aria e Alex. Possiamo entrare?” Per un attimo ci fu il silenzio poi Miku aprì il cancello causando stupore e meraviglia nelle tre giovani.

Appena varcato il portone le tre si ritrovarono in un'immensa distesa verde abbellita con aiuole ricche di fiori e una grande piscina su cui molte ragazzi stavano nuotando.

“Benvenuta Anna!” Miku accolse la mora a braccia aperte e sembrò ignorare completamente Aria e Alex.

“Sai... sapevo che avresti vinto tu. In fondo ieri non ero neanche in forma. Sento che andremo d'accordo d'ora in poi... Ragazze! Lei è la mia cara amica Anna! E' arrivata prima al concorso di bellezza! Avrei vinto io ma lei ha ottenuto un punto in più rispetto a me e bla bla..”

Anna si ritrovò in mezzo a un gruppo di ragazze snob piene di trucco e con scarpe con un tacco altissimo.

“Sembrano dei pagliacci sui trampoli” bisbigliò Aria ad Alex che scoppiò a ridere. Ma la risata si trasformò in gioia quando la ragazza vide Markus vicino al tavolo delle bibite.

“Scusa Aria! Io...”

“Va' pure” le disse la castana e l'amica raggiunse il fidanzato con gioia:

“Ciao Alex... mi sei mancata”

“Ma se ci siamo visti giusto tre ore fa!” Markus le baciò la guancia.

“Non riesco a stare due secondi senza di te” Alex arrossì di felicità e abbracciò forte il ragazzo.

Mimy intanto si era ritrovata in mezzo ad una stupida scommessa.

“Ma perché siamo dovuti passare dal bosco?”

“Loro sono fatti così” disse Serena “Vogliono sempre fare a gara per chi arriva primo... Anche nei posti più banali” Mimy era con Mirko e Serena mentre Anita era con Matteo e Marco.

Ad un certo punto però Serena sparì e Mimy si ritrovò da sola... con Mirko. Il suo cuore iniziò a battere forte e le sue guance erano diventate rosse come due ciliegie.

“Hai caldo?” le chiese Mirko e Mimy rispose balbettando “

N-no! Tranquillo sto bene!” Nel frattempo Serena era dietro di loro nascosta vicino ad un albero e poco tempo dopo Marco la raggiunse .

“Come sta procedendo il tuo piano?”

“Benissimo” disse lei “Ora però, Cupido” aggiunse il ragazzo prendendo per mano la bionda.

“Che ne dici di pensare al tuo amore, invece che al loro” Serena nonostante volesse vedere come sarebbe finita, accettò la proposta del fidanzato e i due iniziarono a baciarsi. Nessuno li vide, tranne la Luna che lentamente saliva sul palco nero della notte.

Mimy era agitata e aveva paura di fare qualche brutta figura e infatti inciampò su una radice e si sbucciò un ginocchio

“Stai bene?” Mirko si precipitò sulla ragazza e la aiutò a rialzarsi.

“Sì.. mi sono solo sbucciata un ginocchio...”

“Forse è meglio tornare indietro. Così ti accompagno a casa e ti potrai medicare!” “Ma... così perderai la scommessa” disse Mimy imbarazzata per aver incasinato il ragazzo e riprese a camminare ma cadde di nuovo e queta volta si ritrovò la gamba piena di sangue.

“Non posso vederti così! E poi è uno stupido gioco! La tua salute è più importante! Forza ti porto sulle spalle” Mimy a quella frase si alzò

“No tranquillo ce la faccio” Un forte dolore colpì Mimy che per poco non cadde ma Mirko prontamente la tenne

“Non devi sforzarti. Forza vieni” e il moro si caricò sulle spalle la ragazza e tutte due arrossirono. Così iniziò una lunga camminata per il ritorno.

Aria intanto si stava annoiando a morte. Era seduta con un bicchiere vuoto in mano e guardava gli altri ballare. Poi ad un tratto si accorse della presenza di Jack e di colpo si alzò. Il ragazzo stava sulla terrazza da solo e così la ragazza lo raggiunse. Ma prima di salutarlo Aria si fermò e per un attimo pensò di non dover parlargli: in fondo lui non era venuto all'appuntamento e evidentemente non gli importava di lei. Così fece per andarsene ma la voce del ragazzo cambiò i piani della castana.

“Aria” La ragazza si fermò e rimase a guardare la porta “Volevo chiederti scusa... io... sono stato poco bene” La ragazza si voltò

“Hai ragione ad essere arrabbiata e a non volermi più vedere”

“Niente di grave spero!” il suo volto assunse un'espressione preoccupata e Jack rimase quasi stupito della sua reazione

“Non ce l'hai..con me?”

“E perché dovrei? Sei stato male! E poi... non mi arrabbierei per una sciocchezza come questa” Il ragazzo riprese a guardare oltre la casa e la giovane Aria si avvicinò

“Cosa fai qui tutto solo?” osò chiedere Aria

“Potrei farti la stessa domanda” le disse Jack. I due si guardarono e poi Aria decise di rispondere per evitare di stare in silenzio

“Le mie amiche sono impegnate e con gli altri ragazzi non ci parlo molto...” “Siamo nella stessa situazione. Mio... fratello mi ha costretto a venire” “Immagino”

“Però...” Aria guardò il ragazzo che si perse tra il nero del cielo e blu del mare. “Non mi piace stare in posti così affollati e pieni di gente maleducata e stolta” Aria pensò e poi prese la mano di Jack senza accorgersene “Scappiamo via! Allontaniamoci da questa confusione!”

“Cosa?”

“Dai seguimi” e Aria partì di corsa nonostante le ballerine e Jack, dopo una corta riflessione, la seguì.

I due corsero veloci e raggiunsero il boschetto

“Prima ho visto un sentiero che conduceva ad una piccola spiaggia! Ho notato che guardavi il mare e così ho pensato di farci un salto!” disse la ragazza mentre continuava a correre seguita sempre da Jack che iniziava ad avere il fiatone.

In pochi minuti raggiunsero una piccola spiaggia circondata da due lunghe file di scogli.

La ragazza si tolse le ballerine e non fece caso alle bolle nel piede; iniziò a danzare sulla sabbia di conchiglie mentre Jack la guardava divertito e stupito “Cosa fai?”

“Guarda Jack! Gli scogli sembrano delle mura! Come se dovessero proteggere un posto incredibile. Beh, come darli torto? Questa spiaggia è bellissima!” La ragazza mise un piede in acqua evitando contatti con la collana e sentì un brivido avvolgerle il corpo. Jack la raggiunse e ammirava incantato il paesaggio: la Luna che si rispecchiava sullo specchio d'acqua e la sua luce che si espandeva per un lungo tratto creavano un'atmosfera magica... e molto romantica. Quando posò gli occhi su Aria il ragazzo sentì un forte calore accarezzargli le guance.

“Certo che sei strana” La quattordicenne lo guardò con aria interrogativa “Dici sempre frasi imbarazzanti” Aria fu un po' dispiaciuta per quella critica.

I due rimasero a guardare il mare per parecchi minuti. Mirko intanto aveva raggiunto la fermata nell'attimo in cui arrivò l'autobus. Così aiutò Mimy a salire e si sedette accanto a lei. Il mezzo era vuoto e silenzioso.

“Come stai?”

“Meglio” Per un attimo i due rimasero senza guardarsi e così nessuno dei due si accorse che l'altro stava arrossendo.

“Grazie Mirko... senza di te non so come avrei fatto”

“Figurati Mimy” rispose lui non nascondendo un dolce sorriso e mentre una luce baciò i suoi occhi chiari.

Mimy rimase affascinata e poi ricordò le parole di Serena e pensò a come avrebbe reagito Sara a un'occasione del genere. Così prese fiato e poi si voltò verso il ragazzo.

“Mirko ascolta... So che potrò sembrare impulsiva ma... ecco.” Il ragazzo rimase ad ascoltarla ma Mimy non riuscì a finire il discorso.

“Ecco... io... cioè tu... mi pia...” Non riuscì a finire la frase perché le labbra di Mirko si erano sdraiate sopra le sue. La stava baciando! Mimy non riusciva a crederci! Non aveva neanche finito la frase che lui aveva subito capito. «Mirko sei fantastico» pensò la ragazza.

Poi un colpo di tosse fece staccare i due: “Siamo arrivati al capolinea” I ragazzi scesero e ringraziarono il conducente

“Ora potete pure continuare. Scusate se vi ho disturbato piccioncini” I due divennero ancora più rossi e mentre l'autobus lasciava i due da soli Mirko prese a parlare: “Anche tu mi piaci... ti va se” il ragazzo deglutì “Vuoi diventare la mia ragazza? Lo so che ci siamo baciati da poco e che è successo tutto così in fretta ma...” E Mimy fece esattamente come aveva fatto il ragazzo pochi minuti prima: lo baciò prima che finisse a frase, poi dolcemente si staccò e sussurrò un cordiale “Accetto volentieri” .

I due si salutarono e dopo un ultimo bacio si avviarono alle loro case.

La fermata era vicina all'albergo perciò Mimy impiegò poco tempo per raggiungere l'edifico e la giovane entrò senza nemmeno salutare Nikora e gli altri.

Si sdraiò nel letto e si addormentò sognando il dolce Mirko.

Aria e Jack intanto stavano salendo sull'autobus, lo stesso che avevano preso Mimy e Mirko. Per tutto il tragitto i due non si dissero niente poi appena scesero il conducente li rimproverò.

“Ma che razza di coppia siete? Neanche un bacio? Dovreste prendere esempio da due ragazzi che erano saliti poco fa, loro sì che erano innamorati persi” L'uomo chiuse le porte e Aria rimase senza parole, non era mai stata così imbarazzata in vita sua.

“Abiti tanto distante?” chiese Jack per niente turbato dal fatto appena accaduto; Aria tornò nel mondo reale e scosse il capo

“No, è proprio qui vicino”

“Ti accompagno allora” Aria non capì il perché di tale azione ma accettò.

Nuovamente i due rimasero in silenzio durante il breve tragitto. Quando Aria raggiunse l'albergo Jack ne fu molto sorpreso:“Vivi in un albergo?”

Aria improvvisò “No... diciamo che a casa mia si è rotto un tubo dell'acqua e stanno facendo dei lavori. Così io e mia madre ci siamo trasferite qui. E' una cosa un po' imbarazzante” Jack stranamente credette alla strana storia.

“Ti saluto” disse il ragazzo allontanandosi

“Aspetta” quelle parole uscirono di bocca senza che Aria volesse e così si ritrovò di nuovo gli occhi blu davanti. Finalmente Aria era alta quanto Jack poiché stava sul gradino più alto della piccola scala che conduceva all'albergo.

“Ti va di vederci? Non so... domani sei libero?” Jack fu sorpreso e sembrava molto felice poi però si ricordò di un impegno

“Domani proprio non posso”

“Ah, capisco... E venerdì?” Aria non capiva come mai si stesse comportando in quel modo e così arrossì “Ti va di uscire venerdì?” Nessun movimento, nessuna parola; solo un lungo silenzio che sembrava non avere mai fine. Aria si ritenne una grande idiota finché il ragazzo non si avvicinò e la baciò. Fu un bacio breve e dolce, ma per Aria fu un momento magico e splendido; anche se in verità non se lo aspettava.

“Come...devo intendere questo segno?” Il ragazzo sorrise e mentre si allontanò le disse con tono divertito “Prendilo come un sì” Aria rise. Quel ragazzo la stupiva ogni giorno sempre più.

Aria entrò e iniziò a sorridere a tutti quelli che incontrava

“Aria, le altre dove sono?” chiese Nikora ma la castana sembrava non aver sentito e si avviò in camera.

Anna rientrò un'ora dopo assieme ad Alex: la prima era distrutta per tute i pettegolezzi di Miku e le sue amiche, mentre la seconda era così felice che sembrava essere in un altro mondo.

E anche loro due si fiondarono nella camera senza parlare con nessuno.

“Insomma!” urlò Nikora “Cosa è successo? Perché nessuno mi considera?!?!”



 



Baci, fidanzamenti e ancora baci.

Ma quanto potrà durare questa pausa romantica? Una nuova scoperta coinvolgerà le Custodi in una ricerca ancora più complicata. E la scuola ricomincerà per le nostre giovani eroine. Riusciranno ad affrontarla?

A domani con “Si ricomincia a studiare! Un altro Platessa?”

 

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Capitolo 24
*** Si ricomincia a studiare! ***


SI RICOMINCIA A STUDARE!
Un altro Platessa?!

 

Himeka nuotava circondata da colonne oscure mentre una corrente le venne incontro provocando un piccolo brivido di piacere: la giovane stava raggiungendo la sala del trono. Appena entrò la prima cosa che catturò la sua attenzione furono le sette Principesse addormentate.

Le fissò una ad una intensamente: tutte belle e soprattutto giovani, probabilmente della sua età. L'ultima sirena che guardò fu Luchia: l'Ex Custode provò una strana emozione, un senso di colpa le tormentò l'animo. Poi però si accorse dell'ingresso di Gaito e tornò in sé.

“Buongiorno Signore” disse la bionda mentre si avvicinava al ragazzo.

“Avete dormito bene?” Gaito sorrise.

“Benissimo... Mi sento rinato. E sono sicuro che oggi otterrò quelle perle” Himeka era curiosa e così si avvicinò di più al giovane, che si era seduto sul trono. “Ha intenzione di cercare quella persona?”

Era vicina, molto vicina al viso della ragazzo che si alzò di colpo, sotto lo sguardo dispiaciuto di Himeka.

“Dark Lovers venite a me!” Le quattro comparvero davanti al ragazzo; i loro volti erano sereni e freschi.

“Oggi sono fiducioso... Conto su di voi e sulle tre Custodi! Voglio quelle perle nelle mie mani!”

“Lei non viene con noi?” chiese Izul, furiosa nel vedere la bionda attaccata al braccio del ragazzo.

“No, devo recuperare le forze. E poi ho un'importante ricerca da fare. Ora scusatemi” Il giovane se ne andò e raggiunse la biblioteca del castello.

“Chissà che tipo di ricerca dovrà svolgere...” si chiese Eriru mostrando interesse e curiosità.

“Forza, non perdiamo altro tempo.” Himeka superò le quattro ragazze con fare altezzoso e arrogante. “Andiamo alla caverna ed escogitiamo un piano per catturare le Custodi!” La sirena iniziò a nuotare ma venne fermata da Maria che le fece notare un piccolo particolare:

“Ho saputo che ricominciano le scuole... Non puoi assentarti, daresti troppo nell'occhio”

“Cosa? No io rimango qui con voi e con Gaito!” Maria sentì un profondo odio ma riuscì a mantenere la calma: “Potresti renderti utile anche dalla terraferma: prima di tutto contatti le altre due Custodi e poi cerchi di ricordare chi erano le tue alleate. Gaito secondo me ne sarebbe felice”

La sirena si calmò e trovò del giusto nelle parole di Maria. “Hai ragione... allora io vado. Tornerò con ottime informazioni. Ci vediamo più tardi alla caverna!” E nuotò via.

Maria strinse i pugni e non riuscì a trattenersi “Stupida, infame, viscida sirena! Come osi avvicinarsi così tanto a Gaito?!”

Izul le si avvicinò e annuì “Per una volta sono d'accordo con te”

“Non la sopporto! Era meglio che restasse buona e lontana!” aggiunse Eriru assumendo la personalità malvagia.

“Gaito si è comportato in modo strano, non trovate?” disse Yuri e le tre la guardarono.

“Che intendi dire?”

Yuri scosse il capo “No, niente.”

Non potete capire”

 

 

 

 

 

Erano passati due giorni e le ragazze si stavano impegnando nel finire i compiti estivi: tutte tranne Anna.

“Mah.. non capisco!” Aria appoggiò la testa sul quaderno cercando di capire la mentalità dei personaggi di “Anna Karenina”

“Tutti questi nomi russi poi” aggiunse Mimy riscrivendo ogni singolo nome dei personaggi.

In quel momento Alex passò allegra e, notando la concentrazione delle due compagne, scoppiò a ridere:

“Vi siete ridotte all'ultimo momento?”

“Perché tu hai già finito tutti i compiti?” Alex sorrise fiera e orgogliosa

“Sì!”

“Hai letto anche tutti i libri? Hai fatto tutti gli esercizi di matematica? Hai studiato le poesie di Shakespeare?” elencò Aria quasi in lacrime.

Alex nuovamente sorrise e questa volta era più raggiante “Diciamo che mi sono fatta dare una mano da Anna”

Aria e Mimy divennero due belve.

“Cosa? Non è giusto!” replicò Mimy

“Alex ti prego puoi darci una mano?” La castana si allontanò ridendo:

“Buona fortuna!” Aria e Mimy disperate ripresero a lavorare mentre Anna era in cucina a guastarsi una fetta di torta.

“Quelle due si stanno dando da fare!” Alex si sedette accanto all'amica e scherzò sulla situazione di Aria e Mimy. Ma notò che Anna era seria e preoccupata e la cosa turbò la giovane Custode della perla viola.

“Qualcosa non va?”

“La scuola sta per iniziare... cosa farà Himeka?” Alex si irrigidì. Questo era un problema grosso.

“Come si comporterà? E poi non possiamo farla tornare qui. Rischia di ricordarsi che siamo le Custodi!” fece notare Alex; era preoccupata ma Anna rispose mostrando come sempre la sua precisione e il suo essere sveglia.“Non credo che tornerà qui. Penso che ormai si sia stabilita nel Castello di Gaito. Non credo che i suoi si preoccupino perché pensano che sia con noi. Per quanto riguarda la scuola non può comportarsi in un certo modo, rischierebbe di attirare troppo l'attenzione”

Ad Alex venne un lampo di genio “E se seguissimo Himeka quando ritorna da Gaito?”

“Ma sei impazzita?” Hippo si era svegliato da poco e già si ritrovava in mezzo ai problemi

“Rischi di finire catturata!”

“Ma così scopriremo dove si trova! E sarà più facile liberare Himeka e le due Custodi!”

“E' troppo pericoloso” disse Anna

“E in più i cancelli sono chiusi e, a quanto si dice, il castello si muove”
“Cosa? Si muove?” chiese Alessandra non riuscendo a credere alle parole del piccolo animaletto blu

“E poi” riprese Hippo “Solo chi possiede l'oscurità nel cuore può entrare” “Cosa intendi dire?”

“Cancelli. Oscurità nel cuore? Ma di cosa parli?”

Hippo sospirò “Gaito è stato esiliato in quel palazzo, come ben sapete, ma non può allontanarsi da esso perché i cancelli del palazzo sono chiusi e riescono a intrappolare e a tenere a bada il suo potere oscuro. E la chiave, ovvero il Sigillo dorato, è nascosta. L'unico modo per entrare è aprire i cancelli, ma in questo caso il potere di Gaito aumenterebbe e lui stesso scapperebbe.”

“Caspita...” sussurrò Alex incantata dalle parole del pinguino

“Ho capito... quindi è anche per questo che vuole tutte le perle” Anna finalmente riuscì a trovare un filo logico che univa ogni avvenimento.

“Ed è per questo che dobbiamo trovare le Principesse delle Capitali! Se tutte le perle sono unite il potere supremo verrà nelle nostre mani e a quel punto entrare nel castello sarà più semplice e sconfiggere Gaito sarà una passeggiata”

Aria in quell'istante entrò nella sala distrutta seguita da Mimy che cercava un bicchiere d'acqua come se fosse dissetata.

“Non voglio tornare a scuola” disse la ragazza dai capelli bianchi.

Il pomeriggio trascorse tranquillamente e in poco tempo giunse la sera.

Le quattro ragazze non riuscivano a dormire a causa di molti pensieri: la scuola, Himeka e le Principesse delle Capitali...

“Chissà dove saranno Sara e le altre...” si chiese Mimy e poco dopo gli occhi le si chiusero.

La mattina dopo Aria si svegliò presto (almeno, lei la pensava così); non essendo abituata ad alzarsi alle sette del mattino la sua faccia era stanca e gli occhi circondati da occhiaie scure; Anna e Alex erano già pronte mentre Mimy si stava preparando la cartella.

In poco tempo le quattro giovani raggiunsero la Takumi e con loro tutti i loro compagni di classe. Di Himeka però non v'era traccia... La campanella svegliò gli alunni ancora immersi con i pensieri tra le giornate calde.

Il professore di inglese entrò e sul suo viso era dipinto un sorriso malvagio: era pronto per correggere tutti i compiti degli studenti, le cui espressioni erano terrorizzate.

Poi però qualcuno bussò e dopo il consenso dell'insegnante una studentessa entrò: “Himeka” bisbigliò Alex mentre osservava l'amica entrare con naturalezza.

“Moon sei in ritardo! E dire che hai avuto parecchio tempo per riposarti!” Himeka fulminò con lo sguardo il professore e poi si andò a sedere vicino a Kaito.

“E' da tanto che non ci vediamo...” La ragazza prima fu schifata poi però cambiò espressione, sembrava sorpresa. Kaito la guardava confuso

“Ma che cos'hai oggi?”

“N-niente” balbettò lei e prese il quaderno di inglese.

Aria notò lo strano comportamento della sua “nemica” ma Mimy costrinse la ragazza a distogliere lo sguardo dai banchi in fondo

“Aria non ho finito l'esercizio tre! Me lo potresti far vedere?” Aria annuì e passò il quaderno alla compagna.

Durante le sei ore non accadde nulla di insolito anzi Himeka era rimasta zitta per tutto il tempo e non ricordandosi dell'identità delle Custodi, parlava con le quattro ragazze senza problemi.

All'uscita Alex decise di uscire con Markus mentre Mimy rimase a parlare al telefono con il suo (finalmente) fidanzato, Mirko.

Anna e Aria invece si avviarono all'albergo ma durante il tragitto la bruna notò Hiroto sulla spiaggia. Niente di strano, se non fosse che Himeka era in forma Idol davanti a lui d cercava di colpirlo

“Aria presto!” disse la ragazza mentre tirava l'amica per un braccio.

“Ma cosa? Che ti è successo?” urlò Hiroto spaventato alla vista del volto della sirena tanto amata: aveva un sorriso malvagio e gli occhi sembravano gridare per la rabbia.

“Tu non meriti il mio affetto! Quello lo concedo solo al mio Signore... E' molto più bello di te, brutta schiappa!” Himeka pronunciò quelle parole cercando di rimanere più furiosa possibile mentre Hiroto si sentì ferito e distrutto.

“Fermati!” La bionda si voltò e sorrise.

“Eccovi finalmente...Mi stavo preoccupando sapete?” Hiroto guardò incredulo la scena: davanti a loro stavano due ragazze bellissime. Anche loro due sono sirene? Pensò il giovane.

“Dove sono le altre? Non riuscirete a battermi se siete solo in due”

“Questo lo vedremo!” disse Aria.

Himeka fece apparire il microfono ma Anna e Aria furono più leste e iniziarono il loro concerto:
“MAGIA DELLA VOCE PICHI PICHI!

MELODIA BLU DEL LA

MELODIA VERDE DEL SOL!”

Con questa mia luce io ti difenderò,

La tristezza, la paura

non mi porteranno verso la sconfitta

vi guardo negli occhi e vedo la speranza

che batte batte nel mio cuore

deve solamente brillare!

Brilla brilla luce mia

la speranza non deve morire più

deve brillare quella luce che

colmerà quel vuoto lasciato dal male

deve brillare quella luce che

illuminerà il cammino di tutti

E siete voi (voi) che mi date la forza

di far risplendere questa luce

Luce mia, fa sì che il male possa sparire

Luce mia, riporta l'amore nel mare

Luce mia, non abbandonarmi più!

MAGIA D'AMORE PICHI!”

Himeka non riuscì a sopportare quella melodia e tentò di reagire ma Hiroto la fermò “Ti prego torna in te!”

La ragazza fu confusa e sentì una strana sensazione nel cuore ma l'odio ancora una volta soffocò i sentimenti e le emozioni positive.

“Tornerò e vi sconfiggerò! Gaito ha bisogno del mio aiuto per trovare suo fratello!”

“Cosa?!” urlò Aria stupita sperando di aver capito male.

“Non fare quella faccia da salmone!” la insultò Himeka “Presto il potere supremo sarà nelle mani del mio signore! Addio!” e si tuffò in mare. Aria e Anna si lanciarono all'inseguimento ma dopo parecchi metri persero di vista la sirena dalla pinna nera.

Hiroto intanto era scappato di corsa e ancora incredulo si rintanò in casa: il cambiamento della sirena lo stava preoccupando molto

“Però per un attimo ho rivisto in lei la sirena dolce e buona... Sono sicura che c'è ancora la luce nel suo cuore... Farò di tutto per aiutarti!” Poi però pensò a Himeka e alla sua confessione di qualche giorno prima. E improvvisamente sentì un forte dolore al cuore e un pensiero gli stuzzicò la mente...

 

 

Alex e Mimy dopo una breve pausa al bar tornarono all'albergo dove attenderle stavano Aria, Anna e Nikora seduta sul divano a braccia conserte.

“Che succede?” chiese Mimy curiosa ma anche spaventata

“Abbiamo un problema” disse Nikora e le due ragazze sospirarono: ormai era abitudine avere problemi!

“Come se non ne avessimo già abbastanza” disse Alex, ormai stufa di sentire la parola “problemi”, mentre Mimy sedette accanto a Nikora.

“C'è un altro Platessa” rispose Aria seria nonostante avesse detto il nomignolo.

“Cosa?” disse Mimy preoccupata “Com'è possibile? Ci avevate detto che Gaito era l'ultimo discendente della famiglia Pantalassa!”

“A quanto pare ci sbagliavamo...” rispose Nikora.

Madame Taki entrò nella sala e dietro di lei stava Kokoa e la notizia del fratello di Gaito sembrava non avere alcun effetto sui loro visi.

“Io ne ero a conoscenza, ma per ordine della Regina dei Mari non dovevamo rivelarlo a nessuno, nemmeno alle nostre consigliere o alle nostre amiche più fidate. E' un segreto che solo noi Principesse sappiamo”

Nikora non riusciva a credere, lei era la più vicina a Luchia e a Kokoa e pensava di sapere tutto su di loro e invece c'erano alcuni segreti che le Principesse non potevano rivelare alla Guardiana Rosa.

“Madame Taki pure tu?” chiese Nikora ancora sotto shock. La donna annuì “Sì, ne ero a conoscenza, ma credevo fosse solo una notizia creata per spaventare le sirene”

“Come hai potuto non dirmelo!” Era la seconda volta che Nikora si sentì trascurata e inutile. Aria le mise una mano sulla spalla e la tranquillizzò “Nikora calmati. Se non l'hanno detto e perché volevano proteggerci.” La viola si calmò e dopo una lunga riflessione riprese a parlare e sembrava determinata e carica

“E va bene. Nuova piano! Cercare il fratello di Gaito”

“Cosa?!” fu la sola cosa che riuscirono a dire le presenti stupite e pensando che Nikora fosse impazzita. “Se Gaito lo trovasse sarebbe la fine di tutti! E poi potremmo portarlo dalla nostra parte!”

“E' meglio di no” confermò Kokoa “La Regina dei Mari ci aveva avvisate che il fratello aveva la luce nel cuore però è sempre un discendente di una famiglia pericolosa. Se venisse a sapere dei suoi poteri potrebbe usarli per conquistare l'Oceano!”

“Hai detto che ha la luce nel cuore? Interessante... Comunque dobbiamo scoprire dove si trova e chi sia così da poterlo tenere al sicuro da Gaito”

“Ma può essere ovunque!” sottolineò Alex.

“Di solito le Sirene o le creature marine vengono a vivere qui perché è una città di mare e poi non è affollata! Non ci avete mai fatto caso?” Il ragionamento di Nikora non faceva una piega.

Aria sorrise e alzò il pugno in alto “E' deciso allora! Alla ricerca del secondo Platessa!”

 

“Etciù!”

“Signore non si sente bene?” chiese Izul spaventata per l'improvvisa reazione di Gaito.

“Ho una brutta sensazione... mi sembra che qualcuno stia sparlando di me...” Izul non capì e continuò a rimanere accanto al ragazzo che percepiva strani presentimenti.

“Avete contattato le due Custodi?” chiese lui poco dopo.

“Sì, ma è sicuro di poter contare su quelle due? Non mi piace lasciare la catture delle Custodi a quelle due sirene sciocche!” Gaito sorrise.

“Che cosa ti preoccupa? Voi avete l'incarico più importante. Dovete cercare l'Arco di Nettuno...”

Izul conosceva bene il valore di quell'arma e perciò sorrise non appena lo sentì nominare.

“Ha ragione... Posso chiederle dove ha saputo di questo oggetto magico?” “Ho i miei informatori in tutti gli Oceani e ogni giorno mi parlano di questi oggetti leggendari. Grazie ai miei poteri oscuri li rendo più potenti e letali. Ho già usato l'arco in passato su una sirena e ha funzionato perfettamente. Se non ci fossero state le Guardiane del castello, l'Arco sarebbe ancora nelle mie mani.”

“Non si preoccupi, glielo porterò!”

“Non mi deludere Izul.” le sussurrò accarezzandole il viso.

“Partirò subito, sono sicura che assieme alle altre tre Dark Lovers riuscirò a recuperare l'oggetto magico. Statemi bene padrone” la rossa si allontanò e chiamò a raccolta Yuri, Eriru e Maria.

“Ragazze abbiamo una missione importante e dobbiamo portarla a buon fine. Per Gaito!”

“PER GAITO!” ripeterono le tre con sicurezza.

E dopo poco tempo le quattro fate oscure si ritrovarono dissolte nel mare tinto di viola e grigio. Gaito rimase solo in quella sala silenziosa e tetra che per anni era stata casa sua. Abbassò il capo e sorrise... Un evento più unico che raro forse perché sentiva l'odore della vittoria solleticargli le narici, forse perché aveva delle alleate forti... non riusciva a spiegarselo. Quello che sapeva con sicurezza era il fatto di essere esaltato.

In quel momento dalla fontana apparve l'immagine di Serena e Anita che entravano nella caverna segreta delle Dark Lovers e Gaito sobbalzò.

“Qualcosa non va signore?” Il ragazzo sentì la mano di Himeka sfiorargli il petto.

“Quelle due sono alla caverna e mi stanno cercando! Avevo detto ad Anita di vederci tra due giorni!”

“Qual è il problema? Ha il potere necessario per restare fuori dal castello per un arco di tempo abbastanza ampio...”

Gaito sembrò turbato “Non posso uscire... Devo recuperare le forze per domani. Ho un importante incarico da portare a termine nella Biblioteca del Castello e ho bisogno di tutti i miei poteri”

Himeka non riuscì a comprendere l'atteggiamento del ragazzo e così si offrì di andare nella caverna e Gaito sorrise tranquillizzandosi

“Grazie Himeka.” E la baciò sulla guancia, in modo da aumentare il controllo su di lei “E ricorda ad Anita che dopodomani devo parlarle di una cosa importante...”

“Per te questo e altro!” e si allontanò eccitata, ma anche poco convinta.

Gaito non era mai stato così calmo e gentile.

“Chissà perché è così sereno” Poi si fermò e un enorme sospetto le trafisse la testa

“Non è che Gaito è innamorato di Anita?” La ragazza sentì una forte gelosia ma al tempo stesso pensava ad Hiroto: sentiva che provava ancora qualcosa per il bel moro e lei non poteva permetterselo, doveva eliminare ogni traccia di bene nel suo cuore. Doveva farlo per Gaito.

Dopo un'ora di nuoto raggiunse la caverna e trovò la sirena indaco e gialla sedute sulle poltrone viola.

“Tu? Che ci fai qui?” chiese Serena.

“Vorremo vedere Gaito!” esclamò Anita e Himeka la guardò con aria di sfida “Stai zitta. Gaito non vuole venire e mi ha detto di dirti, Anita, che ha annullato la chiacchierata di dopodomani.”

“E perché ha mandato proprio te a dirmelo?” Himeka sorrise “

Semplice, perché IO sono la sua sirena preferita!”

“Come hai detto?”

“Calmatevi!” Serena si mise in mezzo alle due e poi Himeka se ne andò ridendo.

“Quanto la odio quella Ladra... Non capisco perché Gaito l'abbia voluto come alleata! Non poteva cacciarla nelle segrete e tenersi la perla?”

“Abbiamo bisogno di tutto il potere per recuperare le altre perle...”

“Almeno si ricordasse le identità delle altre! In quel caso sarebbe molto utile!” “Su, non abbiamo niente da fare qui... torniamo a casa” E Serena nuotò verso l'uscita seguita da Anita i cui pensieri erano indirizzati verso la sirena bionda... e non erano complimenti o frasi gentili.

Ancora una volta le Custodi andarono a letto con mille pensieri per la testa: l'ansia stava crescendo più e il periodo di pace sembrava lontano anni luce.

Ma le ragazze non sapevano che era l'inizio di una serie di problemi.





Ancora una volta le Custodi sono immerse in un grande Oceano di misteri e difficoltà. E anche nel gruppo delle serve di Gaito sembrano essere nati i primi rancori.
Nel prossimo capitolo accadranno tante cose: Himeka contro Anita per ottenere l'amore di Gaito, Aria e Mimy al loro primo appuntamento e Anna e Alex impegnate in una ricerca importantissima. Qualcosa di inaspettato però sta per sconvolgere l'avventura delle nostre eroine.
Al prossimo capitolo con "Shock! La giornata indimenticabile"

 

 

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Capitolo 25
*** Shock! ***


SHOCK!
La giornata che non scorderemo mai



 

Aria aprì dolcemente gli occhi e vide un raggio di sole illuminare l'acqua della vasca di Kike, il quale dormiva profondamente: la luce creava dolci fasci chiari rendendo l'acqua cerulea.

La castana si alzò e dopo aver capito che erano le cinque del mattino, si avviò verso la finestra per ammirare l'alba: il sole stava pian piano solcando la linea del mare circondato da un'aura madreperla che si sfumava in un grigio azzurro; Aria uscì e una lieve brezza le accarezzò le gambe nude e le guance calde. Sapeva che sarebbe stata una giornata indimenticabile.

Guardò il calendario: il fatico venerdì era arrivato e la quattordicenne si sentì agitata.

Erano passati quattro giorni da quando era “scappata” insieme a Jack, da quando l'aveva baciata, gesto che lasciò la ragazza impreparata e sorpresa; poi lui aveva accettato di uscire con lei.

Aria si sentì felice ed eccitata così rimase per una buona mezz'ora a scegliere i vestiti: dopo una lunga indecisione scelse la canottiera color vaniglia con rifiniture celeste polvere sulle spalline e una gonna a pieghe color azzurro cristallo; le scarpe che decise di indossare erano delle ballerine beige con un poco di tacco, quel che bastava per potersi avvicinare all'altezza di Jack.

Alle sei e mezza Anna passò per il corridoio e, notando che l'amica era già in piedi, entrò preoccupata nella stanza della Custode blu per sapere cosa avesse:

“Come mai sei già sveglia? C'è qualcosa che ti preoccupa?” Anna si riferiva alla notizia del fratello di Gaito ma lo scuotere del capo della castana la lasciò spiazzata.

“No... diciamo che sono agitata per questo pomeriggio. Io e Jack usciamo e non so come comportarmi o cosa devo fare! L'altro giorno mi ha baciata ma non so se gli piaccio... Lo so che queste cose ti creano fastidio però ho bisogno di un tuo consiglio” Anna sospirò e poi con un dolce sorriso rispose sincera:

“Sii te stessa. Se ti ha baciata ci sarà un motivo, ovvero che gli piaci. Devi divertirti e essere la solita Aria.” La ragazza abbracciò Anna e poi insieme scesero le scale per fare colazione dove trovarono Alex e Mimy che mangiavano i biscotti di Nikora, a detta di Alex i migliori del mondo.

“Ragazze mi raccomando, iniziate le ricerche da subito! Ogni vostro compagno, fidanzato, rivale, etc può essere il fratello di quel pazzo di Gaito!” “Stai tranquilla Nikora” disse Alex con la bocca piena mentre Mimy annuiva con un sorriso strambo.

“Forza ragazze è tardi!” avvisò Anna dopo aver mangiato poco mentre Aria cacciò in bocca una brioche al volo.

Così le quattro si avviarono verso la scuola e Markus venne incontro alle ragazze, cosa che rese felice Alex.

“Ciao amore, dormito bene?” chiese Markus cingendo la spalla della castana con la mano.

“Benissimo, com'è andato il primo giorno di scuola?”

“Bene, però non capisco perché abbiano dovuto iniziare di giovedì. Noi il sabato non andiamo a scuola perciò per fare due giorni sarebbe stato meglio cominciare Lunedì non credi?” E mentre i due parlavano di tutti ciò che li passava per la testa, Mimy mandava messaggi a Mirko che in quel momento era appena entrato in aula e stava per affrontare una noiosissima ora di scienze.

Dopo una lunga camminata il gruppo raggiunse la scuola; dopo un lungo “addio”, Alex si staccò da Markus e raggiunse le altre in classe e trovò Himeka seduta già al suo posto che guardava dalla finestra.

“Ciao Himeka come stai?” chiese Alex con il sorriso stampato sulle labbra. Anche se non era la buona Himeka non poteva evitarla parlarci altrimenti la blu rischiava di sospettare di lei.

“Abbastanza bene... sono arrabbiata” sbuffò la blu e Alex curiosa chiese il motivo .

“Pensavo di piacere ad un ragazzo, ma ultimamente credo che sia innamorato di un'altra...” Alex per un attimo pensò a Hiroto e Himeka capì la compagna stava pensando al moro:

“Non è come pensi: è un ragazzo molto più bello... ha qualcosa di malvagio che mi attrae...” Alex impallidì. «Non starà parlando di Gaito?»

“La lezione sta per iniziare, prego di sedervi ai propri posti” Gli alunni si sedettero e affrontarono due ore di giapponese e per loro sfortuna, venne piazzata una verifica la settimana successiva. E poco dopo anche la verifica di matematica, di musica e di scienze.

“Non si può essere così malvagi!” disse Aria “Non so se sia più cattivo Gaito o il compito in classe!”

Mimy rise “Non pensavi mica che saremmo state senza compiti fino alla prossima settimana?” Aria fece una buffa smorfia di disperazione e annuì.

Nell'altra sezione intanto Markus stava leggendo la sua ricerca di Storia sotto lo sguardo annoiato di Kokoa

«E' molto più interessante la storia dei sette Mari» pensò la giovane. Poi volse lo sguardo verso la finestra cercando di intravedere il mare ma invano «Credo che questa guerra verrà scritta nei libri di Storia»

Dopo a Markus toccò a Hiroto esporre il proprio lavoro e Kokoa mutò espressione: per colpa di quel ragazzino Himeka era caduta nella disperazione ed era diventata malvagia.

Quando la campanella suonò la Sirena della perla fucsia seguì Hiroto per dirgliene quattro ma quando si accorse che era andato a cercare Himeka si nascose.

“Volevo parlarti...”

“Che vuoi da me? Non vai a cercare la tua amata sirena? O forse ti ha respinto?”

“Volevo chiederti scusa” Himeka rimase stupita e cercò di nasconderlo

“Tu mi sei sempre stata accanto e ti ho ferita... Non volevo”

“Io...” Himeka indietreggiò e appena vide Gaito nella sua mente scappò di corsa.

Kokoa aveva assistito alla scena e dallo sguardo di Hiroto capì che il ragazzo era soddisfatto della reazione della ragazza, come se volesse metterla alla prova...

 

 

Serena e Anita lasciarono la scuola alle due e mezza; continuavano a pensare a un piano per sconfiggere le Ladre. Poi però Anita cambiò discorso “Senti Serena... ma secondo te Gaito è innamorato della Sirena-Ladra?” Serena venne colta alla sprovvista e rimase molto colpita dalla domanda dell'amica

“Non credo... perché ti piace Gaito?” Serena disse quella frase facendo capire che non voleva che l'amica si fosse presa una cotta di quel ragazzo tanto misterioso quanto inquietante. Insomma secondo Serena non aveva nulla di bello!

“Quando l'abbiamo conosciuto mi parlava sempre e mi faceva tanti complimenti! Credevo si fosse innamorato di me! Ma adesso che lo vedo occhieggiare con quella brutta medusa...”

“Non farti problemi per uno come quello lì!” disse Serena non facendo caso di aver chiamato Gaito con quelle parole poco adatte per un Principe

“E' un donnaiolo, te lo dico io! Lascialo perdere. Il mio sesto senso non sbaglia mai!”

“Hai ragione” disse Anita sorridendo, ma in fondo era preoccupata.

E le due si allontanarono sapendo che presto la vittoria sarebbe arrivata dalla loro parte...

 

 

“Perché non possiamo?”

“Alex è il suo primo appuntamento! Non possiamo seguirla!” Anna stava rimproverando Alex perché voleva pedinare Aria che nel frattempo era andata a vestirsi e a pettinarsi.

“Ma perché no?”

“Alex è da maleducati! E poi ti farebbe piacere se noi ti seguissimo mentre sei con il tuo caro Markus?” Alex mise su il broncio e annuì arrendendosi alla bruna.

Mimy intanto si avviò all'uscita: “Dove vai Mimy?”

La giovane si voltò e appena Alex vide un velo di ombretto azzurro e il rossetto che le ricopriva le labbra capì che c'entrava un appuntamento romantico

“Ho capito... Ah, ma perché oggi tutte escono con i proprio ragazzi tranne me?”

“Guarda che Jack non è il mio ragazzo” puntualizzò Aria mentre scese le scale e dopo aver saltato l'ultimo gradino fece una piroetta.

“Non ancora, cara Aria” Le disse Alex strizzando l'occhio sinistro.

La castana sbuffò e poi si avvicinò a Mimy

“Se vuoi facciamo il primo tratto insieme” Mimy accettò e le due si incamminarono verso i luoghi di appuntamento.

“Bene... Anna ti va di mangiare la torta che abbiamo preparato ieri sera?”

Ad Anna brillarono gli occhi

“Sì, non vedevo l'ora di assaggiarla! Muoviamoci!” Alex si spaventò a vedere l'amica desiderosa di voler assaggiare la torta al cioccolato con crema alle nocciole e interamente coperta di panna e fiori di zucchero.

Aprirono il frigo e...

“Dov'è la torta?!” urlarono le due e così iniziarono a cercare il dolce prelibato ma invano.

“Dove può essere finita?”

“Di certo non può essere scappata...” disse Anna e poi se ne andò nell'altra stanza.

“Vuoi dire che qualcuno l'ha mangiata?” Alex si voltò ma non vide Anna e pochi secondi dopo la ragazza apparve dalla sala con un capello da Sherlock Holmes e una lente di ingrandimento

“Caccia all'assassino!”

Alex rise alquanto perplessa: non stava esagerando un po'?

 

 

 

Mimy si separò da Aria e raggiunse Mirko al cinema. Il ragazzo arrossì quando vide Mimy vestita elegante: le stava molto bene quel vestito rosa con la cintura color pesca e quel fiocco bianco sulla testa la rendeva graziosa e tenera.

“Cosa c'è? Non...non vado bene?” Mirko si avvicinò e la baciò

“Sei perfetta. Andiamo, il film sta per iniziare” E prese per mano la giovane e dopo aver ordinato una confezione enorme di pop corn, i due si posizionarono in una delle ultime file dove la vista era perfetta.

Se pensate che i due siano a vedere un film romantico o drammatico vi sbagliate di grosso. Avete presente quel film di animazione che subito pensate che sia roba per bambini e invece è divertentissimo e dal significato profondo? Bene, loro sono andati a vedere uno di quei film.

Mimy adorava guardare le animazioni, le trovava più divertenti di certe commedie. E così i due si ritrovarono nel cinema mezzo vuoto a ridere perché una mucca si comportava come un agente segreto.

Nel frattempo Anna frugava in tutte le stanze dell'albergo mentre Alex la guardava scombussolata ma anche divertita:

“Niente da fare... della torta neanche una traccia... non c'è nemmeno un sospettato!” Alex però notò un piccolo particolare:

“Guarda!” indicò una piccola macchia marroncina e Anna la assaggiò.

“E' la salsa al cioccolato della torta!”

“Una traccia! Forza ce ne saranno delle altre” E così le due si misero a cercare le macchie di cioccolato che le condussero in una stanza: quella di...

“Madame Taki?! Proprio lei doveva mangiare la mia torta?” Anna vide il suo idolo crollare e si sentì offesa.

“Non so di che cosa tu stia parlando Anna, io sono rimasta ferma qui a guardare nella mia sfera!” Alex si avvicinò e notò che la donna stava nascondendo qualcosa dietro alla schiena.

“Beccata” disse sfilandole dalle mani l'oggetto credendo fosse una fetta del dolce: in realtà si ritrovò la foto di una giovane cantante che Anna riconobbe subito:

“Ma questa è Aika Kirisame!”

La donna arrossì piena di imbarazzo: “Sono una sua fan, qualche problema?” “Ma non sei un po' vecchia per queste cose?” Anna cercò di fermare Alex ma fu troppo tardi. La saggia iniziò ad urlare

“Io non sono così vecchia, brutta maleducata! FUORI!” E le due scapparono di corsa.

“Madame Taki non è il colpevole... eppure le tracce arrivavano nella sua stanza!”

“Qualcuno ci sta portando fuori pista.. su riprendiamo le ricerche!”

 

 

 

Aria aspettava da circa un quarto d'ora e di Jack nemmeno l'ombra: cominciava a temere che non arrivasse più e che potesse finire come al concorso di bellezza. Poi all'improvviso sentì un calore pervaderle sulla spalla e appena si voltò lo vide e arrossì.

“Scusa il ritardo, ho avuto difficoltà con i mezzi di trasporto” Aria notò che era più disinvolto e sicuro nel parlare e la cosa fece molto piacere alla giovane.

“Figurati. Allora cosa vuoi fare?” Jack prese la ragazza per mano e iniziò a camminare:

“L'altra volta mi hai portato dove volevi tu, oggi decido io” Aria rise e un forte calore le si accese nelle guance.

I due raggiunsero una grande piazza e salirono per una lunga scala

“Ma questo...”

Poi arrivarono davanti a un piccolo tempio e lì Jack mollò la presa e si mise davanti alla ragazza

“E' qui che ti ho incontrata”

“Più che altro mi hai sopportata” disse lei sorridendo. Poi le venne in mente un particolare

“Però quella sera... eri scorbutico e non mi volevi nemmeno vedere...coma mai questo cambio improvviso?”

Jack si avvicinò “Diciamo che avevo passato delle brutte giornate e non volevo vedere nessuno. Sono sempre stato in compagnia di gente antipatica che mi voleva amico solo perché ero il figlio di un medico ricco e famoso. Quando tu ti preoccupasti per me pensavo che fossi come tutti gli altri... invece ho capito che.... sei speciale Aria” La castana non sapeva cosa provare: se imbarazzo, gioia o agitazione.

Il ragazzo la abbracciò e la strinse forte; la sua testa era appoggiata sulla spalla della ragazza e il suo respiro le solleticava il collo.

Rimasero abbracciati per molto tempo, e in quello stesso istante Mimy e Mirko erano usciti dal cinema ed erano andati a prendersi da bere e a chiacchierare un po'.

Erano felici e Mimy si sentì finalmente se stessa. Tra un sorso di spuma e qualche risata il pomeriggio trascorse magnificamente per la Custode della perla arancione.

Intanto, non molto più in là...

 

 

 

“Sei stato tu a rubare la nostra torta?” Alex se la stava prendendo con un bambino con la faccia sporca di cioccolato che a sentire quell'accusa scoppiò a piangere.

“Alex perché ce l'hai con lui? Non vedi che c'è una coppa gelato nel tavolo dei suoi genitori? Non può essere stato lui”

Alex si allontanò e sprofondò nei cuscini del divano:

“Mi arrendo... se avessi qualche potere per identificare il ladro” Ad Anna venne un'idea.

“Potrei provare a usare i miei poteri!”

“Ma tu non vedevi il futuro?”

“Sì, ma potrei percepire le onde dell'anima per capire chi si è mangiato la torta! Deve provare gioia e si sentirà benissimo e con la pancia piena! Adesso ci provo!” Alex non capì niente del discorso dell'amica ma annuì.

Anna chiuse gli occhi e dopo qualche secondo li riaprì e iniziò a correre seguita da Alex.

Raggiunsero la stanza di Himeka e lo trovarono: l'assassino della torta era

“Hippo! Sei stato tu a rubare la nostra torta!” disse Anna indicando il piccolo pinguino blu che aveva tutta la faccia e le mani sporche di cioccolato e panna.

“Ma come avete fatto?”

Anna sorrise “Ho percepito un'aura di un animale che era soddisfatta... e poi mi sono ricordata che tu ami le torte al cioccolato, mentre per la stanza... beh abbiamo tirato a caso!”

“Sei finito!”

“Ma io volevo tanto mangiare la vostra torta, era così appetitosa!” disse il pinguino in ginocchio e chiedendo perdono. Anna si chinò e Hippo sentì un brivido percorrergli la schiena; era pronto per la sgridata.

“Era buona?” Hippo alzò lo sguardo spaventato e confuso.

“Eh?”

“Era buona la torta?”

Hippo annuì: “La più buona che io abbia mai mangiato”

Anna sorrise: “Bene l'importante è questo, la prossima volta ne faremo una ancora più buona e la mangeremo tutti insieme. Bastava chiedere Hippo e noi te ne avremmo dato un pezzo”

Hippo scoppiò a piangere dalla gioia e abbracciò Anna mentre Alex guardava la scena e sorrideva.

“In fondo è stato divertente. Non mi scorderò mai di questa giornata” disse la Custode.

 

In quel momento Mimy entrò nell'hotel e fece per raggiungere la sua stanza ma quando si accorse che tutti erano riuniti in quella di Anna si unì al gruppo

“Oh Mimy! Com'è andata con Mirko?”

La ragazzina arrossì “Tutto bene, è stato dolce e gentile. Ho passato proprio un buon pomeriggio”

“E dimmi, come vi siete salutati?” Mimy divenne ancora più rossa e iniziò a balbettare.

“Ho capito vi siete dati un bel bacio!” Disse Alex e poi scoppiò a ridere.

“Scusate ma Aria non è ancora tornata?” chiese Mimy per cambiare discorso.

“No, chissà come se la sta cavando...”

“Io dico di andarla a cercare!” propose Alex ormai stufa.

“Alex ti ho già detto di no!”

“Dai ci divertiamo un po'! E intanto facciamo una passeggiata e cerchiamo anche il Principino!” Anna si arrese: in fondo anche lei era preoccupata per la sua amica: “Va bene, ma la cerchiamo senza il radar!”

“Come?” piagnucolò Alex proprio nel momento in cui prese l'oggetto per controllare la posizione di Aria “Ma così ci metteremo una vita!”

“E' la mia condizione”

Alex si arrese: “E va bene... Mimy vuoi venire anche tu?” “

E va bene! Invitiamo anche Kokoa?”

“Vado a chiamarla!”

La sirena fucsia era nella vasca da bagno e si stava rilassando giocando con la schiuma creata da uno speciale oggetto. Poi iniziò a cantare una delle sue canzoni preferite:

 

Luce brillante di stelle,

fari luminosi lassù, vi chiamiamo tutti a raccolta,

costruiamo un mondo migliore insieme..

Noi, da qui,

ripariamo terra e mare perché,

lo scrosciare della pioggia così si fermerà,

finirà!

E' un concerto d'amore per

vivere e sperare in una grande emozione

da un palco di luci e ombre

sentirò la melodia del nostro cuore

(del nostre cuoree)

 

Era tranquilla e in pace o almeno prima che entrasse Alex

“KOKOA!!!! Ti va di cercare Aria e il suo fidanzato insieme a noi?”

La sirena la guardò un po' perplessa:

“Ma non è scortese?”

“Pure tu? Dai facciamo qualcosa di diverso!” Kokoa sospirò e accettò e così dopo qualche minuto le quattro ragazze iniziarono la loro ricerca.

 

Anita era sdraiata in camera sua e leggeva un nuovo romanzo giallo, ma la sua concentrazione era scarsa; continuava a pensare a Gaito e alla sirena dalla coda nera.

E se veramente loro due avessero una storia? La ragazza si alzò e chiamò Serena che era impegnata a fare un esercizio di matematica

“Ti va di uscire un po'? Mi sento confusa e annoiata...”

“Uffa, va bene. Solito posto tra dieci minuti”

E la bionda uscì di casa e si avviò verso il luogo che ormai era diventato il loro punto di incontro: la spiaggia dove avevano incontrato Gaito.

 

Himeka era seduta sul trono del Principe Pantalassa e non la smetteva di pensare alla sirena gialla “Sono io la preferita di Gaito...” si ripeté.

Però era triste per quello che era accaduto poco tempo prima...

Sta andando alla biblioteca signore?” Himeka si piazzò davanti a Gaito che cercava di passare .

Ho fretta...”

Ma oggi siamo solo io e lei..non le andrebbe di parlare un po'?”

Ora non mi va cara, vedi devo...” si bloccò e poi riprese la frase “Consultare un volume importante...” e se andò di fretta superando Himeka.

 

“Stava mentendo, glielo si leggeva in faccia” Poi le venne in mente uno sgradevole pensiero:

“Non è che è andato a vedersi con la biondina?” Si alzò di scatto e iniziò a nuotare verso la spiaggia, l'unico posto in cui una sirena aveva l'immaginazione di andare.

Ma a metà strada si scontrò contro qualcuno. “Ahia... cosa? Maria?”

“Stupida Custode...” le ringhiò la ragazza mentre le altre tre la guardarono indifferenti.

“Siete già di ritorno?” “

Beh è stato molto semplice! Non avevano possibilità contro di noi!” disse Eriru fiera del loro attacco e della strategia.

“E poi il luogo non era distante” aggiunse Yuri tenendo tra le mani un oggetto nero.

“Così è questo l'Arco di Nettuno... e come funziona?” Himeka analizzò con cura l'arma ma Izul glielo strappò dalle mani:

“Non puoi toccarlo! Dobbiamo darlo a Gaito! Dove si trova?“

“Il vostro bel padrone è a un appuntamento con una sirena... quella gialla” “Cosa?!” esclamarono le quattro.

“Non ci credo!” borbottò Izul.

“E' la verità... ma se volete so io come distruggere il loro amore... ascoltatemi bene...”

 

Intanto Serena raggiunse Anita che era seduta su uno scoglio con i piedi immersi in acqua: “Adesso mi spieghi perché mi hai fatto venire qui di corsa!” Anita la guardò molto agitata “Credo che Gaito abbia un appuntamento con quella là...”

Serena cercava di far ragionare l'amica “Ma perché ti preoccupi tanto? Mi hai detto che non ti piaceva!”

Anita divenne leggermente furiosa “Io non ho detto questo!”

“Stai forse cercando di dirmi che sei innamorata di Gaito?”

“Non ho detto nemmeno questo! Dico solo che Gaito non merita l'affetto di quella traditrice e ladra!”

Ci fu un piccolo intervallo in cui si sentivano le onde pizzicare lo scoglio ruvido.

“Secondo me verranno da queste parti... perciò io aspetto e mi intrometterò al momento giusto!”

“Ma Gaito era debole, non credo che venga sulla terraferma...”

“Io invece credo che sia qui... e che verrà molto presto...”

 

 

“Voi cosa ne pensate?” Yuri sembrava seccata.

“Io non prendo ordini da una mia ex nemica! E poi chi lo dice che Gaito è ad un appuntamento?”

Maria sorrise “Potremmo sfruttare il piano della sirena per attaccare le Custodi!”

“In che senso?”

“Attacchiamo la spiaggia così da attirare le Custodi; loro non sopportano che ce la prendiamo con gli umani. Poi diremo a Himeka di attaccarle con l'arco! E' più sensato indebolire le perle che ci mancano invece quelle che abbiamo in pugno, non trovate?”

“Per me è un piano perfetto!” Eriru assunse la forma malvagia.

“Ma Gaito mi aveva detto che l'arco era troppo potente! Forse non dovremmo usarlo contro le perle...” disse Yuri preoccupata per gli effetti dell'oggetto.

“Ma che vai a pensare? Andrà tutto per il meglio!”

“E se Gaito fosse davvero con la ragazzina?” chiese Izul dubbiosa.

“In quel caso...” continuò Maria “La sirenetta dovrà fare i conti con la nostra rabbia e i nostri poteri!”

“Hai ragione!” disse Eriru seguita da un cenno di Izul e da una risatina di Yuri.

Le quattro fate si posizionarono dietro ad uno scoglio aspettando l'occasione per attaccare mentre Himeka si trovava dal Faro poco distante dalla baia pronta per scoccare la freccia. Si sentiva potente con quell'arma dai poteri letali e malvagi: provava una certa eccitazione e il pensiero di vedere la sirena dai capelli color dell'oro debole e indifesa la faceva stare meglio.

E mentre Himeka pensava ad Anita, quest'ultima pensava ad Himeka ed era nascosta per spiare la probabile uscita di Gaito con la “rivale”: era determinata a metterle i bastoni tra le ruote e niente l'avrebbe fermata.

 

 

 

“Aria, dove diavolo sei?!” Alex perse la pazienza: stavano cercando l'amica da una trentina di minuti.

Avevano guardato al cinema, nel parco della città, nei bar romantici e in alcuni luoghi da cui si ammirava un panorama adatto per gli appuntamenti. “Ma dove possono essere? Questi sono i posti più romantici della città!”

Ad Anna venne in mente un luogo “Non sarà andata alla spiaggia?”

Mimy rispose divertita: “Non è mica stupida! Lo sa che se si bagnasse si trasformerebbe! Potrebbe essere andata al tempio dove si sono conosciuti la prima volta” Alex rise e iniziò a correre in direzione del tempio, che per sua fortuna era poco distante “

Forza lumache!” Anna sospirò mentre Mimy esclamò ridendo “Speriamo di non esserci perse la parte più emozionante!”

Uno dei problemi principali delle Custodi è che non danno ascolto ad Anna: infatti Aria era a passeggiare sulla sabbia bianca della spiaggia principale e dietro di lei stava Jack che guardava le sue gambe muoversi elegantemente a tempo di una canzone intonata dalla castana.

“Non è bellissimo? La spiaggia è deserta perché si sta per avvicinare l'autunno, stagione in cui il mare viene completamente ignorato. Invece a mio parere in autunno il mare è uno dei posti più magici e particolari che la città possa offrirci!”

Jack scosse il capo divertito e poi prese nuovamente per mano Aria ma questa volta la ragazza non arrossì anzi si appoggiò sul petto di Jack che si sentì a disagio e impreparato.

“Jack... posso confessarti una cosa?”

Lui annuì curiosi di sentire la castana “Sin dalla prima volta che ti ho visto ho provato una strana sensazione: ero attratta da te. Sei bello, questo è vero, però ciò che mi ha colpito era il tuo modo di essere... la tua natura”.

Jack ascoltava attentamente e rimase molto colpito: in vita sua nessuno gli aveva mai detto quelle cose.

“Volevo scoprire il tuo mistero e comprendere il tuo carattere...” La ragazza alzò la testa e poi divenne rossa per l'imbarazzo “Adesso penserai che sono pazza e che dico cose totalmente inutili e imbarazzanti e...”

Jack le mise un dito sulla bocca e poi le sussurrò quelle parole magiche che Aria in vita sua non aveva mai udito: “Aria ti amo...”

E si avvicinò: la stava per baciare e Aria chiuse gli occhi attendendo il contatto. Ma non sentì nulla.

Quando riaprì gli occhi vide Jack con le ginocchia a terra e le mani sulla testa: “Ma cosa...” Il ragazzo iniziò ad urlare e nello stesso istante Aria vide le Dark Lovers attaccare

“Sono stanca di aspettare... sarà questa giovane coppia la nostra vittima!”

disse Izul scagliando i suoi dragoni d'acqua che circondarono i due ragazzi

“Ma perché proprio in questo momento?!” pensò ad alta volce la ragazza furiosa ma anche preoccupata.

Anita e Serena si accorsero della presenza delle “Bright” Lovers

“Ma cosa stanno facendo? Perché attaccano quella coppia innocente?” chiese Anita, poi Serena riconobbe la ragazza e impallidì: “Ma quella è Aria!” e iniziò a correre ma l'amica la fermò.

“Che vuoi fare?”

“E' una nostra amica! Ed è in pericolo! Anita dobbiamo fare qualcosa!” La bionda inizialmente titubante accettò e si trasformarono:

“Voce di perla gialla!”

“Voce di perla indaco!” in pochi secondi assunsero la forma Idol e raggiunsero le alleate che continuavano a sferrare attacchi mentre Aria li schivava e cercava di aiutare Jack.
“Fermatevi!” urlò Serena che si avvicinò a Eriru.

“Perché state attaccando degli innocenti?” urlò Serena.

“Perché così le Custodi appariranno! Servono da esca!”

“Ma è una cosa orribile sfruttare il dolore altrui per i proprio scopi!” continuò la celeste.

“Anita? Ma tu non eri ad un appuntamento con Gaito?” notò Yuri mentre le altre fermarono i loro attacchi dopo essersi rese conto della presenza della bionda.

“No! Come avete potuto pensare ad una cosa simile?” rispose secca la bionda senza nascondere un lieve rossore sul suo viso.

“Ma la Ladra...”

“Himeka vi ha mentito! E' lei che sta uscendo con Gaito!”

“Cosa?” Izul si avvicinò “Vuoi dire che mentre noi lottiamo quella là è con Gaito?”

“Sì!” le rispose Anita diretta.

“Ci pensiamo dopo! Adesso finiamo l'attacco!” le interruppe Yuri che stava suonando una melodia terribile che perseguitava le orecchie di Aria.

“Ma loro non c'entrano niente con questa storia! Fermatevi!” supplicò Serena.

“Cosa devo fare? Non posso trasformarmi davanti a loro...però” La giovane guardò Jack accasciato a terra che urlava per il dolore e così prese la sua decisione: “Me la pagherete! Voce di perla blu!”

Anita e Serena pensarono di aver capito male ma quando videro una luce blu circondare la ragazza e poco dopo si accorsero della sua trasformazione non riuscirono a credere ai proprio occhi.

“Aria... una Custode?” dissero le due mentre Aria prese il microfono

“Per colpa vostra ora Jack sta male... non posso accettarlo! Melodia blu del La!”

Con questa mia luce io ti difenderò,

La tristezza,la paura

non mi porteranno verso la sconfitta

vi guardo negli occhi e vedo la speranza

che batte batte nel mio cuore

deve solamente brillare!

Brilla brilla luce mia

la speranza non deve morire più

deve brillare quella luce che

colmerà quel vuoto lasciato dal...”

 

“Cosa?!” le avversarie erano stupite e spaventate e guardarono tutte un unico punto; ovvero dietro ad Aria.

“Ma che avete?” la ragazza si voltò e rimase talmente sbigottita da far cadere il microfono.

 

Himeka si sporse dalla ringhiere per vedere meglio

“Non è possibile...” Il suo sguardo si era posato su Aria e in quel istante si ricordò tutto riguardo la Custode blu.

 

“Ragazze ho un brutto presentimento!” Alex, Mimy e Kokoa guardarono Anna confuse. “Aria è in pericolo! Dobbiamo correre subito alla spiaggia!” E le Custodi iniziarono una folle corsa per andare in soccorso della loro cara amica.

 

Aria guardava ancora incredula il ragazzo dietro di lei, dove poco prima stava Jack. Il ragazzo si voltò e lo stupore gli pervase il volto.

“Cosa? Tu...”

La ragazza ci mise molto tempo per pronunciare il suo nome ma alla fine lo fece con voce tremante. “Gaito?!”




 

 

 

 

Gaito e Jack. Jack e Gaito.

Aria si ritrova nella confusione più totale. Anche Gaito però sembra essere avvolto dall'incredulità.

E mentre i due ragazzi riflettono un evento cambierà l'avventura delle Custodi.

A domani con “L'Arco di Nettuno”

Ringrazio le ragazze che hanno recensito questa storia e color che l'hanno aggiunta nelle liste! Buonanotte a tutti!

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Capitolo 26
*** L'Arco di Nettuno ***


L'Arco di Nettuno
I miei preziosi tesori spezzati

 

Aria non riusciva a comprendere cosa stesse accadendo: davanti a lei c'era Gaito... Jack era sparito.

“Vuol dire che...” La ragazza realizzò finalmente la verità: Gaito e Jack erano la stessa persona.

La Custode infatti non aveva notato che, mentre eseguiva la canzone, anche Jack aveva subito una trasformazione: i capelli neri si erano tramutati in argento e gli occhi blu si erano accesi di un potente colore bordeux.

Il ragazzo guardava esterrefatto la giovane: “No... non può essere Aria...”

Anita li fissava intensamente, poi cercò di avvicinarsi al suo Signore per soccorrerlo ma Serena la fermò:

“Che stai facendo? Dobbiamo aiutare il nostro Sovrano!” chiese la bionda incredula dell'azione della compagna.

“Ma che dici? E non pensi ad Aria?”

“E' una nemica!”

“Mi sembra strano che una come Aria abbia scopi malvagi... c'è qualcosa che non va!” le fece notare la turchina.

“Non dire stupidaggini!”

E mentre le due Custodi discutevano le Dark Lovers spostavano lo sguardo da Gaito ad Aria e viceversa; erano disorientate e molto turbate:

“Non capisco!” urlò Eriru “Perché Gaito aveva una forma umana?”

“Smettila di urlare! Anche noi siamo confuse!” le disse Yuri mentre si mise le mani tra i capelli cercando di capire la situazione.

“La mia domanda è perché era con una Custode?” si chiese Izul non riuscendo a credere a ciò che stava vedendo.

“Forse voleva catturarla! Però poteva dirci del piano, lo avremmo aiutato” disse Maria sentendosi esclusa.

Le quattro fate non la smettevano di parlare e con loro anche Serena e Anita: quelli che non pronunciarono nemmeno una parola erano i due interessati, l'unica cosa che facevano era guardarsi negli occhi e comunicare con i loro sguardi.

Aria sembrava dirgli “Perché?” mentre lui pareva pronunciare “Sei una Custode...”

Poi dopo quell'interminabile silenzio Aria avanzò verso il giovane che rimase fermo ad aspettare l'azione della ragazza, la cui perla era rientrata nell'apposita custodia: “Ascolta” iniziò la castana ma qualcosa di oscuro era diretto precipitosamente verso di lei.

Gaito se ne accorse e aprì la bocca per avvisarla ma fu tardi: accadde tutto così velocemente che Aria non si rese conto di nulla.

In un attimo si ritrovò schiantata contro la parete rocciosa e sentì un forte dolore al petto. Le Dark Lovers volsero lo sguardo sul faro mentre Serena e Anita su Gaito che si era precipitato sulla Custode.

Quando Aria riaprì gli occhi il suo volto divenne come spento e assunse un'espressione di disperazione, tutto questo mentre Himeka rideva dagli scogli ai piedi del faro.

“Colpita! L'ho colpita!”” Poi puntò la freccia contro Anita ma la voce di Gaito la fermò: “Smettila, brutta stupida!”

Himeka divenne all'improvviso disorientata e un nuovo rimprovero del Padrone la costrinse ad abbassare l'arma.

Nel frattempo le Dark Lovers, dopo aver capito cosa fosse accaduto, esultarono vittoriose:

“Abbiamo sconfitto una Custode!”

“Ora la perla è nostra!” disse Izul quasi con le lacrime agli occhi per la gioia “Forza Gaito” lo incoraggiò Maria “Prendi la perla e andiamocene!”

Ma il ragazzo sembrava non aver ascoltato le parole della sua seguace, anzi era fermo davanti ad Aria, che nel frattempo era tornata nella forma originale.

“Dimmi almeno perché...” borbottò la giovane sperando che la frase fosse uscita dalla sua bocca in modo chiaro “Perché giocare con i miei sentimenti?” Gaito non si mosse: non si capiva cosa stesse pensando né cosa il suo sguardo volesse dire. Poi rispose alla domanda sussurrando ma la castana non poté sentirla poiché le forze le mancarono e così dovette cedere allo svenimento.

Gaito allungò la mano verso quel corpo ferito ma una voce lo fermò:

“Non osare sfiorarla!” Dalle scale vicino alla spiaggia stavano le quattro Custodi in forma Idol -

“Altrimenti te la vedrai con noi!” continuò Anna furiosa nel vedere Aria svenuta.

Intanto Alex si era accorta della presenza di Himeka poco distante dal gruppo e notò che aveva un'espressione distrutta e incerta.

Le Custodi si avvicinarono ma vennero fermate dalle Dark Lovers e da Anita, che era pronta per usare il suo canto ma Gaito fermò l'attacco.

“Andiamocene...”

La Custode gialla non capì il motivo della fuga:

“Ma sono più deboli! E in più c'è la perla blu...”

“Quella perla è inutile e con essa anche la sua Custode... Non perdiamo altro tempo” E svanì seguito dalle Dark Lovers che trasportarono anche Serena, Anita e Himeka.

Anna era alquanto perplessa ma lasciò da parte i dubbi per poter aiutare Aria che era ancora svenuta.

“Aria apri gli occhi ti prego!” Mimy scuoteva la castana sperando che si riprendesse.

“Cosa possiamo fare?” chiese Alex preoccupata. Anna era in difficoltà e temeva di non riuscire a salvare la cara compagna ma l'intervento di Kokoa rovesciò gli umori delle tre ragazze.

“Ci penso io...” La mano della Principessa iniziò a brillare di una luce fucsia e poi sfiorò il petto di Aria che iniziò ad aprire gli occhi “ARIA!” esclamarono Anna, Alex e Mimy.

“Presto portiamola all'albergo!” Alex sollevò l'amica ancora debole e con l'aiuto di Mimy, il gruppo riuscì a muoversi e a raggiungere, anche se con fatica, il Pearl Piari.

“Che è successo?” chiese Hippo in ansia quando vide le condizioni di Aria.

“Non c'è tempo per le domande! Fai spazio!” Il pinguino offeso, scese dal divano cedendolo ad Aria che in poco tempo si addormentò.

Ma il suo “riposo” venne tormentato dall'immagine di Jack che si trasformava in Gaito... Fu un duro colpo per la ragazza; ma anche per Gaito non fu una cosa facile da digerire...

“Signore perché non ha preso la perla?” Anita sembrava abbastanza delusa dal comportamento del ragazzo, che dava le spalle a lei e alle altre.

“Già! Io mi sono impegnata per colpire quella sciocca ragazzina” si lamentò Himeka.

“Idiote!” Era la prima volta che Gaito urlava in quel modo “Come avete osato organizzare un piano così complesso senza nemmeno interpellarmi? E per di più usare l'Arco di Nettuno contro una perla che ci serviva! Ora è totalmente inutilizzabile!”

“Ma signore... noi lo abbiamo fatto per lei” disse Himeka dispiaciuta.

“Non voglio più sentirvi... Basta!” e il ragazzo scomparve e nella caverna rimase un lungo silenzio.

“E' tutta colpa tua! Ladra incapace” Anita iniziò a dare forti spinte alla sirena bionda.

“Colpa mia? Sei tu quella che ha causato tutto questo!”

“Non è il momento di litigare!” disse Yuri mettendosi in mezzo alle due sirene mentre Maria e Izul discutevano sull'accaduto.

Serena intanto si allontanò e nessuna se ne accorse: nella sua testa c'erano mille pensieri e tante domande:

“Aria non può essere malvagia... E poi le Bright Lovers hanno attaccato senza pietà, se fossero state delle persone comuni non so come sarebbe andata... Non capisco...”

Gaito intanto era appena tornato nel castello e si avviò nella sua stanza: finalmente è visibile ed è facilmente descrivibile: è una camera buia con un divano viola all'entrata e poco più in là c'è un grande letto dalle lenzuola rosse e circondato da tende leggere e nere, di altri oggetti c'era solo un grande specchio; nient'altro.

Il ragazzo preferiva sedersi sul divano quando doveva riflettere ma in quel caso optò per il letto. Così immerse il corpo nel materasso morbido:

“Aria è una Custode...” era la sola frase che riusciva a dire ma nella sua testa c'erano altri dubbi e pensieri.

Quella ragazza che lo aveva stregato era la sua nemica, per di più la Custode della perla blu.

Dopo quella scoperta Gaito sembrava aver compreso tutto: quella Custode riusciva a dire le parole adatte per tormentarlo e così faceva Aria. Potevo arrivarci, si disse Gaito: forse lo aveva intuito ma non voleva crederlo...

Chiuse gli occhi e si addormentò tra i dolci ricordi di quella giornata indimenticabile prima che si scoprisse la verità; al contrario di Aria che invece si era appena svegliata dal ricordo di quell'incubo.

“Bene ora che è sveglia potete raccontarci cosa è successo?” chiese Hippo preoccupato ma anche curioso.

La castana ancora un po' stordita cercò di capire cosa stesse succedendo e fu Alex a svegliarla.

“ARIA! Devi raccontarci cosa è accaduto!”

La Custode però si alzò di scatto e si guardò allo specchio, poi aprì la custodia della perla e... si mise una mano davanti alla bocca per cercare di nascondere la disperazione.

“Che c'è?” chiese Mimy.

Kokoa sospirò e poi si avvicinò alla ragazza.

“Aria... facci vedere la perla...”

L'interpellata si girò e aprì la mano mostrando la pietra preziosa... e questa aveva una profonda crepa. Nikora ebbe un giramento e si gettò di colpo sul divano mentre le ragazze guardavano incredule e attonite.

Le lacrime riempirono gli occhi grigi di Aria e lentamente solcarono le sue guance

“Io...”

“Prima raccontaci cosa è successo e poi pensiamo alla perla...” disse Madame Taki con la solita serietà.

Aria prese e fiato e iniziò il suo racconto, ma la voce era titubante e molto spesso la ragazza si ritrovò a balbettare e singhiozzare.

“Pensavo fosse un bravo ragazzo... e invece...”

“Aspetta cosa intendi?” chiese Mimy confusa

“Ma tra tutti i ragazzi proprio Gaito?” Anna percepì la paura e lo shock dell'amica e così comprese le sue parole “Jack era Gaito?” chiese, nonostante fosse incerta.

Aria annuì “Mi ha usata! E io come un'idiota ci sono cascata! Avrei dovuto capirlo sin dalla prima volta! Così freddo, scocciato e menefreghista... Himeka aveva ragione... sono inutile!” E la ragazza scappò di corsa in camera e si chiuse a chiave.

Alex e Mimy raggiunsero le scale ma Anna le fermò:

“Ragazze è meglio lasciarla da sola”

“Ma perché? Ha bisogno di noi!”

“Cercate di capirla... il ragazzo di cui si era innamorata l'ha usata per scopi malvagi ed è il suo nemico. E' meglio che si riposi e cerchi di superare questo evento; Aria è molto fragile riguardo queste cose” Le due amiche afferrarono il concetto e così ritornarono nella sala, anche se avrebbero tanto voluto aiutare l'amica.

“Ora sì che siamo nei guai...” Nikora era molto agitata. “Come faremo ora che la perla blu ha perso i poteri?” Madame Taki consultò la sfera di cristallo e con l'aiuto di Anna decifrò il significato dei suoi raggi di luce.

“Possiamo solo aspettare l'arrivo delle Principesse delle Capitali”

“La Principessa del Regno Atlantico sa come sistemare le cose”

“Già, è la cosa migliore... Per il momento Aria si trasferirà da qui...”

“COSA?!” esclamò Mimy “E perché?”

“Perché ora sanno che è una Custode... è indifesa e in più potrebbero capire chi sono le sue alleate. E' meglio per tutte, credetemi”

Anna annuì, anche se il pensiero di non avere più Aria vicina di stanza la rese afflitta.

Alex non disse nulla poiché non trovava le parole mentre Mimy fu quella che fece notare di più il suo dispiacere.

“Domani Aria andrà da sua zia. Mi raccomando dovrete parlarvi poche volte e quando lo fate non date nell'occhio”

“Scusa Nikora ma sono stanca... me ne vado a letto” Alex si allontanò.

Nel suo cuore si alternavano dispiacere per Aria ma anche collera per quello che i nemici le avevano fatto. Se avesse saputo che era stata Himeka a colpire Aria certamente l'avrebbe inseguita e gliele avrebbe cantate di santa ragione.

La bionda in questione era tornata al castello e si era messa a cercare Gaito in tutte le stanze che conosceva ma del ragazzo neanche l'ombra.

“Ancora non capisco... stava per baciare Aria, perché? Non c'era bisogno di arrivare a tanto per ottenere le informazioni che gli servivano”

Poi sorrise “Adesso sarà più facile scoprire l'identità delle altre ragazze. Devo solo vedere con chi parla spesso Aria e con chi ha un rapporto più intimo... E così porterò le altre perle!”

La sirena si allontanò e in quello stesso istante Anita entrò nella caverna vuota e silenziosa.

“Gaito aveva detto che mi avrebbe parlato, perciò lo aspetterò qui. Mi fermerò a dormire.” Era curiosa di sapere di cosa Gaito volesse parlarle. Poi però si rese conto dell'assenza di Serena e si chiese che fine avesse fatto. Poi pensò alle parole dell'amica e dei suoi dubbi su Gaito; Anita però sentiva che l'amica si sbagliava e che Gaito era una persona giusta. Avrebbe fatto di tutto per lui e gli sarebbe rimasta sempre affianco.

La sirena gialla si sdraiò sul divano e si addormentò dolcemente. In quel momento Serena aveva raggiunto la terraferma e si avviò verso casa sua.

Era molto preoccupata per Anita e perciò decise di iniziare un'indagine per scoprire come fossero in realtà le Bright Lovers e Gaito, voleva capire se lei e Anita avessero fatto la cosa giusta.

La fanciulla entrò in casa e a passo di gatto raggiunse camera sua dove la aspettavano le sue due cagnoline.

Dopo un momento di gioia Serena riempì la vasca e si immerse nell'acqua calda: era il luogo ideale per rilassarsi dopo una giornata faticosa e piena di sorprese.

Agitava la pinna indaco con raffinatezza e cantava a bassa voce una canzone ma non era quella che intonava contro le Ladre. Questa era più intensa e con un significato romantico:

L'Amore è... (è è è è)
è un sentimento bellissimo
Dammi la mano
e scopriamolo insieme...

è un sentimento unico (unico)
che ti abbraccia il cuore
e lo scalda teneramente.
Non devi mai dubitare di Lui,
perchè è vero (vero)
perchè è importante (importante)
perchè è speciale (speciale)

L'Amore è come un'onda del mare,
che ti trascina improvvisamente.
Tu non gli puoi dire di no (di no)
perchè ormai fa parte di te (di te)

L'Amore è come un raggio di sole
che brucia,ma non fa troppo male.
Tu non gli puoi dire di no (di no)
perchè ormai lui fa parte di te (di te)

 

E mentre il nero della notte prese il posto del rosso della sera, Aria rimaneva abbracciata alle coperte nonostante facesse ancora caldo.

Guardò nuovamente la perla quasi spezzata e la strinse forte al petto:

“Mi dispiace Hanon” bisbigliò la giovane mentre il suo fedele pesce Kike la guardava senza capire cosa avesse la sua padroncina.

Poi una lacrima scivolò sulle mani che stringevano il tesoro e un borbottio uscì dalla bocca della giovane, quella bocca che un tempo Jack aveva sfiorato, che GAITO aveva sfiorato.

Un'altra lacrima si schiantò sulla piccola sfera blu cupa e questa era più densa e piena di malinconia

“Tu volevi questa mia stupida perla e non ti sei accorto che ti stavo per dare qualcosa di più prezioso... il mio cuore”

Poi alzò lo sguardo verso il soffitto immaginando di vedere il volto del nemico. “Con la tua malvagità sei riuscito a spezzare entrambi...”

Più il tempo passava più le lacrime aumentavano e si facevano più dense.

 

 

 

 

Gaito si trovava nel buio più totale; non c'era nessuno eppure si sentiva osservato.

Poi si voltò e vide Aria: “Tu?”

“Ero a conoscenza della tua vera identità, sin dall'inizio... ti ho detto tutte quelle cose carine solo per renderti debole, così ti avrei attaccato al momento giusto”

“Lo immaginavo: tu non sei diversa...sei come tutti gli altri”

“Allora Principe Platessa...” Questa volta la ragazza era in forma Idol e sul microfono la perla risplendeva più intensamente rispetto alle altre volte:

“Sei pronto per essere eliminato?”

“Mai!” il giovane alzò la voce e un'aura viola circondò il suo corpo:

“Io sono invincibile! E te la farò pagare per avermi preso in giro!”

“Perché?” Quella voce era dolce e calda rispetto a quella che il Principe del Male aveva sentito poco fa. Dietro di lui stava un'altra Aria e questa aveva le lacrime agli occhi

“Perché hai agito così?”

“Ho sfruttato il potere di un braccialetto magico che mi consentiva di avere un'altra forma. Volevo scoprire l'identità delle Custodi e, in seguito, di cercare mio fratello. Ma poi ti ho conosciuta a fondo e ho pensato di crearmi una nuova vita! Ma a quanto pare sono stato uno sciocco!”

“Io ti credevo sincero...”

“E hai fatto male. Ho mentito su tutto!” Gaito però si sentì strano dopo aver detto quelle parole: non voleva dire quelle frasi fredde e orribili, eppure lo aveva fatto e questo comportò alla scomparsa della giovane e della sua copia.

“Aria!” il Principe protese la mano verso il vuoto e un attimo dopo si ritrovò seduto sul letto con il braccio allungato e la mano in avanti.

“Un sogno...” disse il ragazzo guardandosi intorno. Poi volse lo sguardo sulla mano e in seguito la chiuse violentemente stringendola talmente forte da sentire le unghie graffiare la carne.

Ma non provava dolore, anzi quel gesto alimentava la sua collera e la sua intenzione “E' deciso Aria...”

In quello stesso istante Aria si era alzata e si era avvicinata alla finestra per osservare il mare nero: da qualche parte, nelle profondità più remote e oscure stava il palazzo del nemico “Gaito è una promessa...”

“TI SCONFIGGERÒ!” dissero contemporaneamente i due.

Si erano assegnati un nuovo obiettivo e sembravano determinati a portarlo a termine. Ma quell'esperienza aveva cambiato i loro animi.

Ora l'avventura avrà una svolta inaspettata...









Le Custodi dovranno cavarsela senza la Perla blu; intanto Serena inizia sospettare qualcosa mentre Gaito si avvicina molto ad Anita.
Himeka intanto si trova nella confusione e nella disperazione assoluta e riesce a far emergere il vero potere oscuro.
Come andrà a finire? A domani con "Il potere dell'amore. Hiroto ti prego, salva Himeka!"

NOTE
Oggi vorrei ringraziare Midori Kumiko (alla quale dedico un caloroso benvenuto!) e aurora200326, che ha iniziato a recensire la storia da poco.
Grazie mille ragazze :D
E ringrazio anche le mie due aiutanti/amiche/consigliere/compagne... Marty e Alex <3
E infine ringrazio chi legge/segue questa Long (e chi la sta rileggendo ancora una volta!)
Grazie a tutti!! <3
A domani, buonaserata a tutti!
Yume

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Capitolo 27
*** Il potere dell'amore ***


IL POTERE DELL'AMORE
Hiroto, ti prego salva Himeka!

 

Era tutto pronto: le valigie erano piene e a malapena riuscivano a restare chiuse. Aria raggiunse il giardino poi si voltò a guardare per l'ultima volta il Pearl Piari: era stata la sua casa per quei lunghi mesi ed era il luogo che teneva unita l'amicizia tra la ragazza e le altre Custodi. Ma cambiò tutto; Aria fu costretta ad andarsene per il bene di tutti, doveva continuare quel “viaggio” da sola.

Prese fiato e poi sollevò da terra le due valigie e le posò delicatamente nel bagagliaio della Smart azzurra di sua zia Umi. Rimase un attimo a guardare l'albergo mentre da dietro i vetri delle finestre le Custodi salutavano l'amica, dispiaciute e impotenti.

“Pronta?” Aria distolse lo sguardo dall'edifico e annuì salendo in macchina. Le amiche guardavano la scena tristi, più il mezzo si allontanava più le Custodi soffrivano.

“Sapete... sento già la sua mancanza” confessò Mimy lasciando un profondo silenzio. Ma poi Nikora distrusse l'attimo quieto: “Senza di lei staremo più tranquille! Nessuna scocciatrice rumorosa! Forza!”

Le ragazze però capirono che il tono di Nikora non era il solito: era meno squillante, sembrava cupo. Anche a lei, nonostante lo nascondesse accuratamente, mancava Aria.

Kokoa era già uscita poiché aveva una piccola riunione con il vice-rappresentante della sua classe, così a far colazione erano solo Mimy, Alex e Anna.

“Cavolo!” Alex si era alzata di colpo spaventando la povera Mimy che per poco non le andò di traverso un pezzo di focaccia.

“Abbiamo troppi problemi! Dobbiamo trovare il fratello di quel mostro, cercare la Principessa delle Capitale, far tornare Himeka buona e far ragionare quelle due Custodi che non sappiamo neanche chi siano!”

Anna ascoltava infastidita per il gran volume della voce della castana.

“Direi che la miglior cosa da fare sia far tornare Himeka dalla nostra parte, e con lei le altre due ragazze. Da quel che so hanno la nostra età”

“E come fai ad esserne sicura?” chiese Mimy insicura del dettaglio della bruna, che rispose alquanto incerta.

“Non so, ho questo presentimento... Comunque direi che sia opportuno osservare accuratamente le nostre compagne di scuola... dovrebbero portare al collo la collana con la Custodia della Perla...”

“Se è così anche loro possono scoprire la nostra identità” fece notare Alex “Forse è meglio così... magari capiranno che non abbiamo intenzione malvagie. Se sono ragazze che conosciamo ancora meglio... In più hanno riconosciuto Aria, e se c'è una persona pura quella è proprio lei. Forse stanno pensando di essere dalla parte dei cattivi”

“Non ci ho capito molto... Vi va di andare a fare una passeggiata?” propose Mimy agitando le braccia facendo capire che voleva prendere un po' d'aria.

“No, io devo andare a casa dai miei genitori; è da un po' che non li vedo” disse Anna mentre si alzò dalla sedia.

“Io invece devo uscire con Markus. Sai ieri non ci siamo sentiti... Te e Mirko invece?”

Mimy scosse il capo dispiaciuta “Oggi aveva un impegno...”

“Capisco... beh, devo andare. Ci vediamo questa sera!”

E anche la castana scappò e Mimy si ritrovò da sola in cucina.

“Senza Aria, Himeka e Sara è una rottura...” pensò la ragazza dai capelli color latte, poi notò che il suo gattino era sotto il tavolo che si strusciava contro la sua gamba. Mimy accarezzò l'animale e poi sospirò

“A quanto pare oggi siamo solo io e te, Miky”

 

Alex era già nel centro della città e poco più distante da lei stava Markus che aveva un aspetto diverso

“Non ci credo” pensò la giovane e accelerò il passo. Poi passò una mano tra i capelli oro del giovane .

“Alla fine ti sei tolto un peso dalla testa?” scherzò lei e il ragazzo le diede un colpetto sulla spalla.

“Già! Adesso sono più intelligente senza quei ricci biondi...” Ora gli zigomi del ragazzo erano più risaltati grazie al taglio. Alex glielo diceva sempre di tagliarseli e ogni volta la risposta era un secco “no”.

Alla fine era riuscita nell'intento e per questo sorrideva soddisfatta.

“Come ricompensa, andremo dove vuoi tu!”

“Ah sì?” chiese lui malizioso e poi spinse Alex a salire sull'autobus.

“Dove stiamo andando?”

“Ad assistere a una partita di pallanuoto...”

Alex impallidì: pallanuoto significava schizzi e bagnato.

“Ecco io..”

“Purtroppo però mi hanno detto che ci sarà tanta gente...perciò ho pensato di guardarla in piedi dal pianerottolo in alto, è un problema?”

Alex fece un respiro di sollievo: “No, anzi è perfetto! Così possiamo prenderci da bere quando vogliamo! E poi se volessimo stare per conto nostro il terrazzo è proprio lì vicino?”

Il ragazzo inarcò un sopracciglio “Per “stare per conto nostro” intendi...” La ragazza lo baciò e quando i due si separarono il biondo sorrise “Come sospettavo”

Poi scesero e raggiunsero dopo soli due minuti la grande piscina già piena di tifosi e di ragazze. Come Markus aveva detto, si erano piazzati dal pianerottolo e mentre attendevano il fischio di inizio, si tenevano stretti per mano raccontandosi degli ultimi eventi.

Anna nel frattempo era a comprare il necessario per il pranzo con la sua famiglia: il carrello era già pieno ma sua madre insisteva nel voler comprare altre cose e così Anna rimase nel negozio più del previsto. E quando sembrava tutto a posto si aggiunse la lunga coda alla cassa a far innervosire la bruna.

“Oh no! Anna ho dimenticato il riso! Potresti andarlo a prendere cara?”

“Sì, mamma” disse lei nonostante non ne avesse voglia; ma era molto obbediente e non avrebbe mai fatto un torto a sua madre.

“Se trovi qualcosa che ti piace prendilo pure!” le disse la madre.

La ragazza non ci mise molto per trovare il riso ma durante il ritorno notò una rivista che attirò la sua attenzione. Era “Angel's Voice” un quotidiano che si occupava di ballo, canto,teatro, storie di ragazze diventate famose e di tante altre cose. Era la rivista preferita di Anna e dopo vari ripensamenti, la giovane decise di prendere l'ultima copia. Ma mentre fece per prendere il giornale si ritrovò un'altra mano sopra la sua e al contatto la ritrasse. Si voltò e vide una strana ragazza: aveva una buffa capigliatura rossa e due grandi occhiali da sole ed era vestita pesante, troppo pesante per una giornata estiva come quella.

“Scusa, se vuoi te la cedo, tanto...” La bruna era così imbarazzata che non si era accorta di un forte bagliore provenire da sotto la giacca della misteriosa ragazza.

“Non può essere” Anna non capì e quando vide la mano della sconosciuta sfilare via gli occhiali e la parrucca rossa rimase sbigottita

“Aika Kiris...!?” urlò la giovane ma la celebrità coprì la sua bocca prima che finisse il cognome e la trascinò dietro il reparto “Giardino”, luogo in cui solitamente non ci andava nessuno.

“Ma che ci fa una celebrità come te in questo misero supermercato?” chiese Anna ancora stupita ma allo stesso tempo elettrizzata.

“Fammi vedere la Perla!” disse lei ansiosa. Anna impallidì “Di quale perla...” “Lo so che possiedi la perla verde, ti prego fammela vedere!”

Anna estrasse la collana e prese la perla mostrandola alla castana, che scoppiò a piangere.

Anna allora capì “Sei la Principessa della Capitale dell'Atlantico del Nord?” Aika annuì e abbracciò Anna “Ma non sei furiosa? Non pensi che sia ingiusto che una come me abbia un tesoro così importante?”

“L'hai protetta per tutto questo tempo, significa che sei speciale e adatta per essere la Custode della perla verde.”

“Ma perché sei sulla Terraferma? Perché non...”

“Ora non ho tempo... ti spiegherò tutto più tardi”

“Le altre Principesse saranno qui tra due settimane e adesso ci troviamo in una situazione difficile. È meglio rimandare le spiegazioni: ci vediamo all'albergo “Pearl Piari” esattamente tra quattordici giorni.”

“D'accordo... Anche se sono sicura che ci rivedremo prima di questa data” disse lei facendole l'occhiolino. “A presto e mi raccomando... proteggi la perla con cura!” e dopo essersi travestita, la giovane scappò di corsa.

“Aika! Perché ci hai messo così tanto?” una ragazza bionda e dagli occhi color ametista stava all'ingresso imbronciata e stufa ma non si aspettò che l'amica la trascinasse per un braccio tutta esaltata.

“Ma che ti prende?” chiese la bionda ma come risposta ricevette una stretta al polso.

Dopo una lunga e pazza corsa Aika si fermò e la sua amica si ritrovò senza fiato.

“Ma si può sapere che ti è preso?!”

“L'ho trovata Yuka!”le urlò la castana e sorrise “La perla verde è al sicuro! E sono sicura che anche le altre sono in buone mani! Finalmente tornerà la pace!” Yuka nel vedere la migliore amica sorridente e gioiosa arrossì e l'abbracciò “I sette regni torneranno a splendere” disse la bionda quasi in lacrime.

Aika iniziò a intonare una canzone perché non riusciva a trattenere la gioia:

 

he took the midnight train goin' anywhere

Workin' hard to get my fill
Everybody wants a thrill
Payin' anything to roll the dice
Just one more time
Some will win
Some will lose
Some were born to sing the blues
Oh, the movie never ends
It goes on and on and on and on
Strangers waiting
Up and down the boulevard
Their shadows searching
In the night
Streetlights, people
Livin' just to find emotion
Hidin', somewhere in the night
Don't stop believin'
Hold on to the feelin'
Streetlights, people

Don't stop believin'
Hold on to the feelin'
Streetlights, people

Don't stop believin'
Hold on, hold on, hold on...
Streetlights, people

Don't stop


 


 

 

Ma non sapevano che il nemico era ancora intenzionato a portare distruzione e dolore nel mare, anzi era ancora più determinato nell'impresa.

 

Gaito uscì dalla sua stanza, silenzioso e freddo; le Dark Lovers preferirono non disturbarlo nonostante volessero stargli accanto; Himeka invece si era avvicinata senza farsi problemi e iniziò a riempire di domande il suo Padrone, che rispose seccato.

“Non ti sopporto più! Sparisci!” e il signore usò i suoi poteri per svanire dal palazzo. Himeka si ritrovò persa nella disperazione: sembrava che nessuno la volesse più.

“Stupida Custode!” le disse Eriru-

“Credi di piacere a Gaito e di conoscerlo a fondo? Tu non sai niente di lui!” continuò Maria acida e furiosa mentre Izul e Yuri si limitarono a guardare male la sirena che riuscì dopo un lungo silenzio a ritrovare la parola.

“Vi odio tutti!” e nuotò via velocemente.

Anita nel frattempo si era svegliata e notando un profondo silenzio si alzò. La grotta era poco luminosa a causa del cielo coperto da grossi nuvoloni.

“Alla fine ti sei svegliata...” Anita sobbalzò e appena si voltò vide Gaito seduto che la fissava intensamente

“Non l'avevo vista signore...”

“Sei rimasta qui per aspettarmi per tutto questo tempo?” Anita annuì e sorrise “Mi voleva parlare?”

“Sì... Ma ora le cose sono cambiate...”

“In che senso?”

“Per colpa di quella ragazzina ora sono furioso... E in più la perla blu è inutilizzabile... Non so cosa fare!” disse lui avvicinandosi alla ragazza.

“Hum... La cosa migliore da fare sarebbe riparare la perla, ma non credo sia possibile”

“Appunto, ormai il potere necessario per liberare le Principesse è irraggiungibile” mentì il giovane

“Però... sono sicura che quelle Ladre conoscano il modo... sono molto malvagie e quindi non si arrenderanno facilmente. Aspettiamo che riparino la perla e poi le attacchiamo.”

Gaito guardò la bionda e ascoltava curioso e affascinato dalle parole della sirena. “Ormai che conosciamo l'identità di una di loro sarà facile scovare le altre.”

“Perfetto!” disse lui e mise una mano sulla spalla nuda di Anita che si immobilizzò per il gesto

“Potremo rapire Aria!” Anita non capì e cercò di trattenere la rabbia.

“Perché proprio lei? Pensavo non volessi più sentire parlare di quella Ladra!” “Sì, ma è quella più debole! E in più catturandola, possiamo torturarla per scoprire l'identità delle altre Custodi! Prendiamo due Squali con un pesce!” Anita era ancora molto dubbiosa ma rendendosi conto della gravità della situazione, approvò l'idea del giovane.

“Se pensa sia la cosa migliore, d'accordo. Anche se dubito fortemente che Aria sia così sciocca da girare libera per le strade. Farò tutto il possibile”

“Grazie Anita” Gaito la prese per le spalle e avvicinò il suo volto a quella della bionda: le aveva appena baciato la guancia sfiorandole l'estremità delle labbra.

Anita rimase immobile e un forte calore ribollì nelle sue vene ma Gaito non fece attenzione alla reazione della bionda ma sorrideva divertito: il pensiero di vedere Aria immersa nel dolore e nella sofferenza gli procurava un certo piacere... che si trasformò poco dopo in fastidio.

 

 

 

“Io vado zia!” Aria attese la risposta ma non accadde nulla. Si avvicinò alla sala e scorse la donna addormentata e così chiuse la porta dolcemente senza farsi sentire.

Dopo essersi stiracchiata le braccia, la castana passeggiò un po': sua zia Umi viveva su una collina molto distante dalla città, come se fosse isolata dal mondo.

La giovane raggiunse una zona piena di alberi e notò uno scoiattolo saltare tra un ramo all'altro. Anche se distante era un luogo perfetto per Aria: silenzioso e ricco di meraviglie. Ma poi la suoneria del cellulare riportò Aria alla realtà in cui viveva poco tempo prima: una città chiassosa e monotona “Pronto?”

“Aria, ho trovato una Principessa della Capitale!” Aria esultò e chiese subito ad Anna gli aggiornamenti e fu molto entusiasta nel sapere che era Aika. “Grazie Anna, salutami le altre”

“Ciao Aria! Mi manchi tanto”

La castana sospirò: avevano un problema in meno. Riprese la passeggiata quando la vista di una ragazza attirò la sua attenzione.

“Ma quella è... Sì, è Serena! Ehi Serena!” La bionda si voltò e appena vide Aria sembrò irrigidirsi.

La castana si avvicinò contenta di aver incontrato l'amica.

“Cosa ci fai qui?”

“Qui ci abita il mio fidanzato Marco... Ero andata a trovarlo”

“Giusto, mi ero dimenticata che avessi un fidanzato. Non è dura venire quassù ogni volta per trovarlo?”

“Aria... so tutto” La giovane non capì e così iniziò a diventare curiosa “Cosa sai? Se per caso ti hanno detto che ero fidanzata, beh... non è vero!”

“So che sei in possesso la perla blu...” Aria impallidì e una grande paura la pervase.

“Come fai a...” Poi le vennero in mente le due Custodi alleate di Gaito e capì “Sei una di quelle Custodi?”

“Sì” Serena era diventata seria e fredda cosa che spaventò la giovane Aria. “Ascolta....”

“Dimmi perché una come te dovrebbe conquistare l'Oceano?!” urlò la bionda furiosa ma Aria capì che c'era anche dispiacere nella sua voce.

“Non è come pensi! E' Gaito che vuole conquistare l'Oceano! Vi sta usando!” “Vorrei potermi fidare...” Aria allora si tolse la collana e la porse all'amica-nemica.

“Cosa?”

“Serena...So che non sei una persona malvagia e che farai la scelta giusta... Io mi fido di te” Serena era confusa: non sapeva cosa fare. Poi si avvicinò e prese la collana “E' giunto il momento...”

 

 

 

Himeka dopo una nuotata disperata raggiunse la riva e assunse la forma Idol: i suoi occhi sembravano ardere di collera: “Dato che nessuno si interessa a me... a nessuno interesserà se distruggo la città! VI ODIO TUTTI! VOCE DELLA PERLA OSCURA

Nel mare c'è un onda
un onda grande
un onda che ti porterà nelle profondità del mare

Se tu vuoi con me
riuscirai ad uscire dalla luce ed arrivare nelle tenebre
Stringerò le mani di chi ha più bisogno

l'onda dell'oscurità passerà e ci salverà
la luce oscurerà
e nel buio ti porterà!

 

 

“Ma cosa sta facendo?” Anita era appena tornata in forma umana e a causa di Himeka fu costretta a trasformarsi di nuovo. “Ehi, che diavolo ti salta in mente?”

“Stai zitta! Tu, stupida sirena... Gaito ha preferito te a me! Me la pagherai!” “Cosa?”

Himeka cantò di nuovo con più forza e malvagità e Anita si ritrovò accasciata al suolo con un forte dolore che la trafiggeva.

“Smettila!” La bionda si voltò e, non appena riconobbe Hiroto, la sua rabbia aumentò facendo diventare i suoi occhi rossi più del sangue.

“E tu che cosa vuoi?”

“Ti prego... tu non sei così. Sei una persona dolce, buona e solare.”

“Tu non mi conosci!”

“Io so tutto di te, perché sei la mia migliore amica e la ragazza dei miei sogni... e sono stato così cieco. Perdonami Himeka!”

Sbigottita, scioccata, spaventata, felice, sollevata, innamorata... Himeka non sapeva cosa stesse provando in quel momento: non capiva se fossero emozioni positive o negative. Quel che è certo è che sentì il bisogno di dire una frase.

“Come hai fatto a scoprirlo?” Sembrava essersi calmata, la sua voce era dolce e melodiosa.

Hiroto sorrise e si avvicinò “L'altro giorno ti ho incontrata e ho visto nei tuoi occhi l'oscurità. Quando ti ho parlato però si era accesa una luce, la luce che aveva la sirena quando mi salvò la prima volta. So che c'è del buono in te e che vuoi uscire dalle tenebre. Himeka tu hai la forza per ritrovare la luce!” “No, io sto benissimo così!” La bionda sembrava esitare.

“Himeka...” Hiroto era vicino abbastanza da poterla baciare “Ho riflettuto molto, se mi avessi confessato nuovamente i tuoi sentimenti... beh, avrei scelto te. E intendo la ragazza che mi è rimasta sempre affianco, che mi ha fatto sorridere e che mi ha voluto bene come nessun altra” E poi la baciò. Fu in quel momento che il cuore di Himeka venne lavato dalla freschezza e dalla passione dell'amore e il braccialetto della Discordia si ruppe. La perla brillò di una forte luce rosa e quando Himeka aprì gli occhi si sentì libera. Quando i due si staccarono Himeka abbracciò Hiroto e gli sussurrò

“Grazie per avermi salvata”

Hiroto sorrise e Himeka ricambiò con una risata dolce ma Anita non si fece intenerire da quella scenetta romantica.

“A quanto pare sei tornata quella di sempre... In fondo mi fa piacere non averti più come 'alleata', adesso però consegnami la tua perla!”

“Mai!”
“L'hai voluto tu! Voce di perla gialla!” Himeka si gettò davanti a Hiroto per proteggerlo dalla voce di Anita; non sapeva se la voce delle sirene avesse effetto sugli umani ma non poteva permettere che Hiroto soffrisse.

Lo so chi sei

non temere no! (Non temere no!)

Sarà una cosa veloce

Non temere, no! (non temere no!)

sarà del tutto indolore (indolore)

non senti la mia voce

che entra dentro di te? (Dentro te!!!)

non temere no! (Non temere no!)

Sarà una cosa veloce

Non temere, no! (non temere no!)

Ora lascia perdere non vincerai mai!

Consegnaci il tuo gioiello magico!

E ne farò potere assai raro! (Raro!)

Viene giù con noi (Noi)

 

 

Himeka esaurì le forze, anche a causa del potere oscuro, e si ritrovò tra le braccia di Hiroto distrutta e stanca.

“Mi dispiace Hiroto” e svenne. Il ragazzo la strinse tra le braccia e poi urlò ad Anita

“Come puoi essere così crudele?”

Anita rimase pietrificata da quella domanda

“Io...faccio solo il mio dovere! Devo proteggere il mondo!”

“E arrivi a ferire una persona? Anche lei deve proteggere il Mare!”

“Stai zitto!”

E prese fiato per ricominciare la canzone ma questa volta non andò come la bionda aveva previsto

 

“VOCE DI PERLA VERDE!

VOCE DI PERLA VIOLA!

VOCE DI PERLA ARANCIONE!”

Anita sorrise “Ecco qua le altre... alla fine non c'è bisogno che Gaito metta in atto il suo piano, gli porterò tutte le perle in una volta sola!”

“Fermati!”

Anita riconobbe la voce e si girò di scatto.

“Serena meno male! Forza cantiamo insieme! Le sconfiggeremo vedrai!”

“No Anita!” La bionda non capì e cercò spiegazioni.

“Anita ci hanno ingannate! Sono loro le Protettrici del Mare. Gaito è malvagio!”

Anita non riusciva a credere a quella parole. “Anche tu? No... Ti hanno ipnotizzata!”

“No! Sono sempre io! Anita ti sembra di vedere del malvagio in ciò che fanno?”

“No, Gaito è buono io lo so!”

“MI dispiace ma non mi lasci altra scelta! Non volevo arrivare a tanto, ma devo proteggere l'Oceano dal Male, e se tu non riesci a trovare la Luce ti devo affrontare!”

Serena sentì un potere scorrere dentro di lei e nella perla.

“Ma cosa?”

“Hai trovato la forza per affrontare il nemico, nonostante sia la tua amica più cara... Hai grande coraggio Serena... Segui il tuo cuore e canta!”

“Magia della voce Pichi Pichi! MELODIA INDACO DEL SI

L'Amore è... (è è è è)
è un sentimento bellissimo
Dammi la mano
e scopriamolo insieme...

è un sentimento unico (unico)
che ti abbraccia il cuore
e lo scalda teneramente.
Non devi mai dubitare di Lui,
perchè è vero (vero)
perchè è importante (importante)
perchè è speciale (speciale)

L'Amore è come un'onda del mare,
che ti trascina improvvisamente.
Tu non gli puoi dire di no (di no)
perchè ormai fa parte di te (di te)

L'Amore è come un raggio di sole
che brucia,ma non fa troppo male.
Tu non gli puoi dire di no (di no)
perchè ormai lui fa parte di te (di te)

-musica-

L'Amore è la luce che rischiara i miei momenti bui,
è l'acqua che rinfresca i miei giorni afosi,
è aria pura che ossigena i miei polmoni,
è una ricchezza immane

L'Amore è come un'onda del mare,
che ti trascina improvvisamente.
Tu non gli puoi dire di no (di no)
perchè ormai fa parte di te (di te)

L'Amore è come un raggio di sole,
che brucia ma non fa troppo male.
Tu non gli puoi dire di no (di no)
perchè ormai lui fa parte di te (di te)

...Ormai l'Amore fa parte di te!

 

Anita non riuscì a resistere e così si lasciò trasportare da quel tormento provocato dalla melodiosa voce di Serena.

“Anita, ti prego...” disse Serena porgendole la mano. Qualcosa però impedì che la indaco si avvicinò alla bionda: era Gaito.

“Gaito!” la bionda sentì la paura attraversarle il corpo.

“E così mi hai tradito... Come hai potuto?! Non c'è la purezza del tuo cuore... non meritavi affatto di essere la Custode della perla indaco. Perciò mi riprendo la mia perla” Gaito cercò di afferrare la collana di Serena ma Mimy riuscì a trascinare Serena lontana dalla portata di Gaito.

“Non fare un altro passo!” urlò Anna, che con Alex aveva circondato il ragazzo.

“Lascia andare subito Anita!” continuò la verde ma Gaito rispose ridendo “Abbiamo un brutto caratterino oggi... Non mi piacete per niente, sarà per un'altra volta” Poi si guardò intorno e dopo aver notato le ragazze sorrise e si rivolse ad Anna

“Salutatemi Aria e ditele che la prossima volta sarà mia prigioniera!” E se ne andò nascosto tra le tenebre portando con sé Anita. Alex strinse i pugni e poi corse da Himeka e Hiroto.

“Va tutto bene?”

“Sì... Ma chi sei?”

“Non posso rivelartelo”

“So che lei è Himeka! Quanto mi costa sapere anche la vostra identità?” Alex divenne nervosa e agitata, non sapeva proprio cosa fare. Poi le venne in mente una particolarità acquisita con il nuovo potere

“Scusa Hiroto...ma lo faccio per il bene tuo e di Himeka”

“Che intendi dire?”

Ma che cos’è anche qualche volta che ti fa battere il cuore,
quando incontri gli occhi di una persona che pensi che sia solo un amico,
ma potresti scoprire che può essere qualcosa di più...
Questa è la forza dell’amore, che spesso ti fa sorridere,
se vieni ricambiata oppure piangere, in caso no.
Ma anche se il tuo amore non è ricambiato,
non dimenticare queste parole...
Non ti devi arrendere, il vero amore, ti sta
aspettando la fuori, e saprà renderti felice...
Questa due insieme formano la forza dell’amicizia e dell’amore,
non dimenticare mai, che non sei da sola in questo mondo,
hai tanti amici che sapranno aiutarti nei momenti difficili,
e presto troverai anche la persona che saprà ricambiare i tuoi
sentimenti e ti renderà felice.”

 

Hiroto si ritrovò cullato da una melodia così soave da fargli dimenticare ciò che era appena successo: l'attacco, le Custodi e sopratutto del segreto di Himeka. Il giovane si addormentò mentre Himeka aprì gli occhi “Ma cosa?” “Himeka!” Alex si era letteralmente fiondata sulla bionda e la abbracciò con tutta la forza che aveva

“Alex...non riesco... a respirare!”

“Mi hai fatto preoccupare... e anche arrabbiare tanto sai? Eri così antipatica !e malvagia!” continuò la viola e Himeka si offese

“Come? Antipatica e malvagia?!” Poi si alzò e urlò al cielo furiosa “Questa me la pagherai Gaito!”

“Meno male, ti è passata anche la 'cotta' per Gaito” Alex sospirò e Himeka rimase paralizzata dalla notizia scioccante

“COME? Io amare Gaito? Ma neanche per mille Hiroto! Bleah.... mi hanno fatto il lavaggio del cervello!”

Poi si ricordò di Hiroto e si fiondò su di lui “Hiroto! Stai bene?”

“L'ho addormentato e cancellato ogni ricordo di questa vicenda... Non ricorderà di aver scoperto la tua identità” Himeka però era dispiaciuta “Himeka! E' per il suo bene!”

“Sì, hai ragione... Ma so che un giorno capirà che io e la sirena dei suoi sogni sono la stessa persona”

“Ragazze!” Anna richiamò le due amiche che raggiunsero le tre Custodi.

“E così Serena è una Custode... non lo avrei mai detto!”

“Sono felice che sia stata affidata a te la perla!” le disse Mimy sorridendole ma Serena non era dell'umore adatto

“Ma Gaito potrebbe avercela dato per puro caso... Non credo di meritare questo tesoro”

Anna prese la parola “Sono le perle e lo spirito della Regina dei mari a scegliere le Custodi... e in più percepisco in te un'aura buona e pura. Non credo sia stata pura casualità”

Serena sorrise “Gaito ha recitato proprio bene. Ci sono cascata come una sciocca!”

“Ma come hai fatto a capire la verità?” chiese Alex confusa.

“Beh... è stata Aria. E' grazie a lei se ora sono con voi. Ora però dobbiamo salvare Anita!”

“Già, ma credo che la prima cosa da fare sia andare all'hotel per dare due buone notizie”

“Veramente tre” aggiunse Anna contenta “Ho trovato la Principessa della Capitale del regno Verde”

“Veramente? Ma è fantastico! Finalmente un po' di vantaggi anche per noi!” “Chi sono esattamente le Principesse delle Capitali?” chiese Serena non capendo niente.

“Ti spieghiamo tutto mentre andiamo. Da dove comincio...” e così le quattro amiche raccontarono tutto ciò che Serena doveva sapere.

Potete immaginare la gioia di Nikora nel rivedere Himeka: la riempì di abbracci e di lacrime e non appena vide Serena e la perla indaco sentì una forte carica di positività.

“Bisogna chiamare Aria!” propose Mimy e le altre accettarono la proposta della Custode arancione.

Dopo parecchi squilli la ragazza rispose.

“Mimy?”

“ARIA!!!! Finalmente buone buone notizie anche per noi! Serena è dalla nostra parte!”

“Sì, lo sapevo”

“Ma avrebbe potuto ingannarti!”

“Fidati, so che non lo avrebbe mai fatto...”

“Poi senti un po' chi c'è!” Mimy passò il telefono alla Custode rosa

“Himeka? Sei tu! Come sono felice di sentirti”

“Non dovresti... per colpa mia ora la tua perla è inutilizzabile e non puoi stare qui...”

“Ma non è stata colpa tua! E' stato il potere oscuro! Non avresti mai compiuto un'azione così malvagia e codarda!”

“Ma...”

“Promettimi che non farai più brutti scherzi!”

Himeka rise “Contaci!”

“Aria devo dirti una cosa importante” Anna strappò il telefono dalle mani della blu e parlò con tono preoccupato “Gaito vuole catturarti! Probabilmente per la perla! Mi raccomando fai attenzione!”

“Quel Platessa non mi prenderà mai” Aria non sembrava averlo detto con il solito tono spiritoso “Scusate devo andare, ci sentiamo. Mi raccomando festeggiate queste vittorie! Ciao ragazze”

Le Custodi si guardarono e si sentirono sollevate: finalmente la fortuna stava sorridendo dalla loro parte.

Intanto Aria si sdraiò sul letto, ormai distrutta per la lunga giornata; cercava una posizione comoda per potersi addormentare. In quel momento avrebbe dato tutto pur di essere con le sue amiche ad esultare e a ridere. Ma purtroppo lasciava quelle scene nella sua fantasia.

“Tutta colpa tua Gaito... Non mi prenderai tanto facilmente!”

 

 

 “Signore! Cosa ci fa qui lei?” Yuri indicava Anita che era sdraiata su un divano della sala del castello

“Quell'altra sirena sa dove si trova il covo. Se Anita si recasse lì potrebbero convincerla a portarla dalla loro parte” spiegò Maria intuendo le azioni di Gaito.

“Sì, ma è rischioso!” fece notare Eriru

“Tranquille, creerò delle illusioni. E poi la faremo uscire di qui in un altro modo. Userò i miei poteri” le tranquillizzò Gaito.

“Signore che intenzioni ha adesso?” il ragazzo si avvicinò alla finestra.

“Per il momento dobbiamo recuperare le perle... Conto su di voi Dark Lovers” “Sì, signore” dissero le tre mentre Gaito si avviava nella sua stanza.

“Ora che la Custode rosa non c'è più possiamo stare tranquille”

“Sapete una cosa...” Yuri era un po' giù e la cosa non sfuggì alle sue compagne.

“Mi manca Serena” Le tre sospirarono; anche loro sentivano la mancanza della sirena indaco.

 

 

 

Nel frattempo quattro sirene nuotavano senza sosta, determinate a raggiungere la prossima meta.

“Siamo felici di averti in squadra Noemi”

Sara guardava una sirena bellissima dai lunghissimi capelli color lavanda e gli occhi dello stesso colore delle ametiste.

“E' il minimo che possa fare. Dobbiamo fare tutto il possibile per salvare i sette regni!”

“Ti avviso che le Custodi sembrano delle incapaci ma in realtà sono potenti e in gamba... l'ho imparato a mie spese” le rivelò la sirena dorata.

“Ashley che fa un complimento a delle ragazzine? Non me la aspettavo” scherzoò la viola adocchiando Stella.

“Non sei spiritosa” Stella rise e poi annunciò “Forza, dobbiamo raggiungere l'Oceano Atlantico del Sud! Haruka ci aspetta”

“E' da tanto che non la vediamo. Chissà com'è diventata”

“Meno chiacchiere e più spinta con le pinne!” disse Sara accelerando.

“Tra poco saremo a casa... Resistete ragazze”

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Capitolo 28
*** Uno spettacolo movimentato ***


Uno spettacolo movimentato
La storia della Bella e della Bestia


 

“Ho intenzione di organizzare un spettacolo!” il Professore Haibara, docente di cultura e, rare volte, anche di musica, era entrato urlando quella frase per ben tre volte, lasciando tutti gli studenti della sezione B stupiti e esaltati.

“Purtroppo però il consiglio degli studenti ha stabilito questo corso all'ultimo momento perciò la rappresentazione è stata fissata in tempi brevi”

“Quanto vicina professore?” chiese Anna attenta e pronta per trovare una soluzione.

“Esattamente tra due settimane” Un borbottio riempì la piccola aula; il tempo era veramente poco.

“Perciò non so se si riuscirà a lavorare” disse dispiaciuto il Professore, ma Anna ebbe un'idea e avvicinandosi ad Haibara la condivise con la classe

“E se facessimo una fiaba? Sono semplici, non troppo lunghe e piacciono a tutti!”
“Sì può fare! Approvo l'idea di Rod!” Kei sorrise mostrando il suo rossore ad Anna, che annuì imbarazzata.

“Rod sei un mito! Forza! Decidiamo quale fiaba fare e a chi assegnare le parti!”

“Io propongo 'La Bella addormentata'!” disse Alex alzando la mano sotto lo sguardo schifato dei ragazzi.

“Perché proprio sulle Principesse? E' meglio una storia su pirati e mostri!” “Non ci penso nemmeno” Questa volta a parlare era stata Miku “Devono esserci una bellissima Principessa e un Principe forte e bello!”

“Che ne dite di Aladino?” chiese Mimy ma anche questa volta la risposta fu negativa.

“E se facessimo 'La Bella e la Bestia'?” Propose nuovamente Anna scrivendo il titolo alla lavagna. “Ci sono tanti personaggi e poi è emozionante e allo stesso tempo divertente!”

All'inizio fu il silenzio l'unica cosa che si percepiva, e poi ci fu un clamoroso “Sì” da parte della classe.

“Un mostro orribile che affronta i Lupi e il suo rivale in amore... Mi piace” disse un ragazzo mentre diede una gomitata a Kaito, che annuiva divertito.

“Bene! E ora decidiamo le parti!” disse Kei e il professore lanciò occhiate curiose e attente ai ragazzi.

“Ho deciso!”

“Già?” chiese Anna

“SÌ! E' da un po' che guardo questa ragazza e la trovo perfetta per Bella! Himeka ti va di provare?”

La blu non aveva sentito e fu Alex a darle la notizia lasciando Himeka spiazzata e allo stesso tempo spaventata.

“Io? Non sono portata per queste cose!”

“Su, non fare la modesta! Sarai impeccabile! Bene... per le sorelle vorrei Alex e Miku!”

“Cosa?” Miku si alzò di colpo furiosa “Io dovrei fare un'oca ignorante?”

“Beh, la parte ti calza pennello!” le disse Alex

“Guarda che anche tu dovrai fare una sorella stupida e vanitosa!”

“Sarà divertente! Ma non sarò brava quanto te!” Miku voltò lo sguardo offesa e nuovamente sbigottita.

E mentre il professore continuava ad assegnare le parti Daisuke si avvicinò ad Aria che solo dopo un po' si accorse della presenza del moro.

“E così a te tocca fare Gaston?” chiese lei per iniziare un discorso

“A quanto pare” disse lui sorridendo. Aria deglutì e dopo aver sospirato fece una domanda al ragazzo per cercare conferme.

“Dimmi... come sta tuo fratello?”

“Cosa? Io non ho fratelli...”

“Ah, è vero! Me ne ero dimenticata!” rispose la ragazza grattandosi la nuca. «Questo vuol dire che nessuno si ricorda di Jack... » pensò la giovane.

“Scusi prof! Ma mancano un sacco di personaggi e di 'attori' disponibili non ce ne sono! Tipo la Bestia chi la può fare?”

Il professore sorrise “Ma coinvolgeremo le altre Prime!”

“Cosa?!” Nessuno riuscì a credere alle parole del Professore

“Sì! La prima della Kagumo e l'altra sezione! Alcuni di loro volevano tanto partecipare e così ho coinvolto altri studenti! E come Bestia ho pensato a Kazama”

Himeka iniziò a tossire perché l'aria le era andata di traverso:

“Perché proprio lui?”

“Beh, è perfetto! Ha un atteggiamento un po' ribelle ma è anche dolce quando vuole!”

Himeka si sentì morire: non solo doveva imparare una parte ma anche recitare con Hiroto!

La campanella segnò la fine della lezione e diede il via all'intervallo. Le Custodi si riunirono nel corridoio e come prima cosa abbracciarono Aria.

“Allora com'è andata la festa?” chiese la castana dopo essersi staccata.

“Bene!” rispose Alex “Ma non era la stessa cosa senza te!”

“Serena era così dispiaciuta! Continuava a scusarsi! Alla fine però si è ambientata bene! Però non verrà a vivere all'hotel, è troppo distante dalla sua scuola”

In quello stesso istante arrivò Kokoa che salutò Aria.

“Il professore vi ha detto dello Spettacolo?”

“Sì... Abbiamo pensato a “La Bella e la Bestia” Kokoa sorrise.

“Alla fine l'avete convinto! A noi non ha dato retta!”

“Parteciperai?” Kokoa scosse il capo.

“No, non è il mio genere di cose... Però verrò a vedervi!” La campanella iniziò a suonare e così le ragazze dovettero avviarsi alle loro rispettive classi.

Nelle ore successive non accadde nulla di particolare: la fortuna fece in modo che le nostre eroine non venissero interrogate di matematica, di inglese e di giapponese.

All'uscita Mimy contattò Serena che avvisò le Custodi che Anita non si era fatta vedere a scuola.

“Vuol dire che è ancora con Gaito... spero che non le stia accadendo niente di grave” Mimy era molto preoccupata per la bionda.

“Non credo” disse Anna “E' l'ultima alleata e perla che gli è rimasta. Sarebbe svantaggioso per lui farle del male”

“Stamattina Serena è andata a quello che è stato il loro covo ma la grotta era bloccata da un grande masso. Come han fatto a cambiare base in così poco tempo?”

“Semplice... non era la loro vera base. Credo che abbiano usato quel luogo solo per lei e Anita in modo da non farle entrare nella vera residenza.” “Capisco... e Himeka non si ricorda dove si trova il castello?” chiese Mimy ma la blu affermò che non ricordava nulla di quando era malvagia

“Il radar di Hippo non funziona, dopo quella volta che ha captato il segnale delle due perle ha smesso di funzionare!”

Rimasero a parlare di piani e dei fatti accaduti recentemente, poi le giovani fecero per andarsene quando Kei le fermò e scombinò i loro piani per il pomeriggio

“Ragazze abbiamo bisogno di voi per lo spettacolo! Abbiamo poco tempo e dobbiamo iniziare le prove già da oggi!” Anna, inizialmente seccata per il fatto che il ragazzo dagli occhiali tondi e grossi le stava appiccicato, annuì e così si ritrovò insieme a Kokoa e a Kei a scrivere un buon copione mentre altri ragazzi disegnavano le scenografie e trafugavano nella scatola dei costumi.

Fu in quel momento che Hiroto raggiunse Himeka

“Ehilà!”

“Ciao” lo salutò senza guardarlo; era troppo concentrata a cercare un vestito adatto.

“Così io e te siamo i protagonisti...” iniziò lui; sembrava molto teso.

“A quanto pare” Ci fu un silenzio profondo e appena Himeka si voltò vide Hiroto leggermente imbarazzato

“Che c'è?”

Hiroto sobbalzò “No, niente... pensavo che non volessi recitare con me!”

“E perché? Siamo amici” per la giovane fu dura dire quella frase ma ormai doveva digerire il fatto che il moro era innamorato della sirena.

“Ma... dovremo baciarci” Himeka fece un salto di due metri e lo guardò rossa in volto

“Cosa?! E chi l'ha deciso?”

“Il professore Haibara... pensa che renda lo spettacolo più interessante!”

“Ma che gli salta in testa? Vedrò di parlargli! Anzi, vado subito”

“Himeka, aspetta!” Ma la ragazza non lo sentì perché era già lontana. Il ragazzo arrossì ancora imbarazzato.

Quando arrivarono i copioni la sala prove cadde nella tensione più totale: c'era chi correva agitato perché non si ricordava una battuta, chi cercava disperatamente un accessorio e chi provava a tranquillizzare la situazione...in verità solo Anna era sicura e calma. Fu un urlo di una certa ragazza a far cadere tutti nel silenzio: ”BASTA!” Aria era su un banco e aveva le mani appoggiate sui fianchi

“Non dobbiamo farci prendere dal panico! Peggioriamo la situazione! Allora, voglio gli attori della prima scena nel corridoio a provare! Quelli che hanno una parte più avanti rimangono qui a ripassare! Le scenografe vadano nell'aula di arte e continuino i loro lavori! Poi voglio Markus e gli altri tecnici del suono in aula informatica! Cercate di scaricare le basi per la rappresentazione! Quelli che non hanno niente da fare possono andarsene e cerchino qualche vestito, accessorio o ciò che occorre per lo spettacolo! Anna, Kei e Kokoa gireranno per i vari di gruppi! Forza!”

Tutti i presenti erano rimasti sbigottiti per gli ordini della castana: nessuno si sarebbe mai aspettato che Aria fosse una regista portata.

Kaito sorrise, meravigliato per il nuovo lato della compagna, e alzando il pugno esclamò:

“Forza ragazzi! Mettiamocela tutta!” E i ragazzi sorrisero tranne Miku e le sue due leccapiedi che si limitavano a guardarsi le unghie.

I lavori procedevano bene e dopo qualche ora Serena arrivò con i compagni che avrebbero partecipato allo spettacolo. Non poteva andare meglio di così!

I giorni scorrevano in fretta e tra verifiche, interrogazioni e preparativi per lo spettacolo le Custodi non si accorsero che i nemici non le avevano più importunante e nemmeno che Anita non si era fatta vedere da un po'.

Serena continuava a pensare all'amica e cercava un modo per farla ragionare: il loro prossimo incontro sarebbe stato decisivo. Nel frattempo, da qualche parte nell'Oceano...

“Hum...” Anita finalmente aprì gli occhi e notando che si trovava in una stanza sconosciuta si alzò di scatto spaventata ma essendo ancora debole perse l'equilibrio. Ma qualcosa impedì che il suo corpo entrasse in contatto con il pavimento freddo. La giovane alzò lo sguardo e appena vide Gaito arrossì imbarazzata ma senza spostarsi o muoversi.

“Le chiedo scusa” Il giovane la posò nel letto e si mise in ginocchio davanti alla sirena gialla “Sei ancora debole”

“Ma devo andare! Devo recuperare le perle”

“Non serve a niente sforzarsi” disse lui preoccupato per la ragazza, o almeno così credeva Anita.

“Dove mi trovo?”

“Sei nella mia camera” rispose il giovane per poi mostrare un sorriso e Anita divenne ancora più rossa di quanto non lo fosse prima.

“Le chiedo scusa”

“Smettila di scusarti... Ascolta” E si sedette accanto a lei causando altro rossore, quello che il giovane voleva creare. “Dobbiamo assolutamente recuperare le altre perle, ma non posso permettere che ti accada qualcosa! Perciò da oggi le Bright Lovers ti seguiranno e ti proteggeranno. Io veglierò su di te in incognito”

La ragazza si sentiva imbarazzata ma anche entusiasta; un ragazzo che la teneva al sicuro era una cosa fuori dal comune e molto, molto romantico...

“Starò attenta! Prima prenderò la perla della mia amica, sarà facile. E poi ad una ad una le altre perle” Gaito sorrise e le spostò una ciocca dal viso.

“La tua determinazione ti rende bella, sai?” Anita avrebbe voluto sgridarlo per tutto il rossore provocato dai suoi elogi esagerati.

“Domani torno a scuola! Non la deluderò!”

“Ne sono sicuro” E il giovane si alzò.

“Dove va?”

“Devo riprendermi, ho usato un bel po' di poteri. Quando hai recuperato le forze, torna a casa passando da questo portale. Non voglio che le Bright Lovers ci vedano insieme...” E con uno schiocco di dita creò delle fiamme viola nello specchio. Poi riprese il discorso.

“Ora però riposati mia cara” E se ne andò lasciando Anita felice e carica per la missione.

 

 

 

 

Ormai mancavano solo due giorni allo spettacolo. Anna e Aria, le due “registe” discutevano nel bar accanto alla scuola sulle ultime disposizioni della rappresentazione mentre Himeka e Alex chiacchieravano sulla terrazza dell'albergo mentre si gustavano una gustosa torta.

“Cavolo, io e Hiroto avremo provato quella scena un milione di volte ma non riesco a ricordarmi nulla! E poi il bacio... Il Professore non mi ha ancora detto cosa ha intenzione di fare!”

“Ma perché ti crei tanti problemi? Non vorresti baciare Hiroto?”

“Beh... sì. Ma lui non vorrà mai baciarmi! Preferirà conservarsi il primo bacio con la sirena!” Alex notò del vero nelle parole della blu e per non creare altri problemi si cacciò un pezzo di dolce in bocca. Mimy entrò nella sala e mostrò il suo costume alle amiche.

“Che ne dite? Non sembro una popolana affascinante?” Himeka scoppiò a ridere mentre Alex cercava di annuire trattenendo le risate. Il vestito della bianca era un po' corto per la ragazzina e quel colore marroncino castagna non le stava affatto bene.

“Uffa! Speravo che almeno voi mi consolaste!”

“Che ne dite di provare ancora? Domani ci sono le prove generali e sono piuttosto in ansia!”

“Ci sto! Andiamo in camera mia” Propose Alex e le tre si ritrovarono a ripetere l'intero copione di trenta pagine.

Nikora poco dopo passò per sapere cosa stessero facendo le ragazze ma qualcosa fermò il suo ingresso.

“Dobbiamo cacciare quella bestia!”

“No!” Himeka sembrava essere in lacrime “Io le voglio bene!”

“Dici così solo perché sei stata troppo tempo con lei! E' un mostro!”

“No! E' gentile e ha un cuore d'oro! So che può sembrare aggressiva e violenta ma non lo è!”

“Non ti credo! Adesso noi cacceremo via la Bestia! Non avrà scampo! Siamo superiori di numero!”

Nikora esplose ed entrò “Come vi permettete?! Questo è il mio albergo! E poi non sono aggressiva! Sono suscettibile tutto qui! E poi perché mi chiamate Bestia! Himeka sei un tesoro, ma le tue amiche stanno esagerando!”

La viola era più rossa di un peperone e a giudicare dalle maniche tirate su, sembrava pronta a compiere una strage. Mimy e Alex si nascosero dietro al letto e cercarono di spiegare ma toccò a Himeka risolvere la situazione “Nikora non è come credi”

“Scommetto che è stata Aria a dirvi queste cose su di me! E' lei quella che vuole fare il colpo di Stato?!”

“NO! Stavamo recitando! Abbiamo lo spettacolo tra due giorni! E' La Bella e la Bestia!” Nikora si fermò e in poco tempo divenne rossa per l'imbarazzo “Non...stavate parlando di me?” Alex e Mimy scossero ripetutamente la testa. Nikora scoppiò a ridere ma dal tono di voce si capiva che era ancora imbarazzata.

“Stavo scherzando! Certo! Io mi ricordavo benissimo! Volevo vedere se eravate concentrate! Oh, ma questo che sento è il campanello? Devo andare! Buone prove!” E scappò di corsa mentre le due Custodi si avvicinarono a Himeka. Poi scoppiarono a ridere.

“Mamma mia che spavento!” disse Mimy buttandosi sul letto.

“Credeva che stessimo parlando di lei!” Alex per poco non si strozzò per colpa di quelle risate.

“Quindi in fondo...anche lei pensa che sia una bestia!” E un'altra risata riempì la stanza color lilla.

Più tardi le tre raccontarono l'accaduto ad Anna, Kokoa e Serena, che quella sera avrebbe dormito assieme a loro. Persino Kokoa rimase incredula per come la Guardiana si fosse comportata.

Aria sfortunatamente sentì il racconto tramite telefono ma le sue risate erano così forti che sembrava fosse accanto a loro.

Le sei ragazze andarono a letto presto perché sapevano che il giorno successivo sarebbe stato impegnativo.

 

 

 

 

Anita era entrata in classe cercando di non farsi notare ma fu inutile: in poco tempo venne circondata dai compagni che la riempirono di domande su come mai fosse stata assente per ben cinque giorni. La ragazza in seguito si accorse dell'assenza di Serena.

“Non lo sai? Serena partecipa ad uno spettacolo con quelli sfigati della Takumo!”

“Cosa?”

“Sì, oggi hanno le prove generali. Credo che rimarrà là fino a stasera”

Anita si morse il labbro: doveva rimandare l' ”attacco”.

L'amica nel frattempo stava ripassando la parte e indossava un buffo costume che doveva assomigliare ad una tazzina.

Alex e Miku invece erano in scena e se la cavarono molto bene nonostante i vestiti pesanti e molto larghi.

“Mi fanno sembrare grassa” Aveva replicato la snob mentre Alex continuava a chiedersi perché dovesse lavorare con quella oca. Markus l'aveva salvata con un bacio continuando a ripeterle “Devi stare calma” ma sembrava non funzionare.

Himeka invece era ancora in sala trucco che decideva come pettinarsi e non si accorse che Hiroto continuava a fissarla, come se volesse dirle qualcosa di importante.

“Ecco la nostra star! Tra poco devi andare in scena”

“Professore! Ha pensato alla mia richiesta?”

“Sì”

“E...?” chiese Himeka piena di speranza.

“Non la taglio! E' la scena-cuore dello spettacolo! E poi te e Kazama mi sembravate una coppia! Ho scelto voi due apposta!” Himeka impallidì e guardò Hiroto preoccupata.

Anna stava ancora discutendo con Kei e non ne poteva più delle sue frasi appiccicose; fortunatamente arrivò Aria a salvarla e venne trascinata dall'amica in fondo alla platea.

“Come sta andando?”

“Tutto mi sembra andare per il meglio...”

“Bene...” Anna però notò che c'era qualcosa che non andava nell'amica

“Aria va tutto bene?” L'interessata sospirò: in ogni situazione Anna riusciva a capire come si sentiva.

“Ecco... non vorrei che Gaito attaccasse proprio domani”

Anna fu stupita della supposizione della castana.

“Non credo... Insomma... Non può venirlo a sapere! E poi che motivo avrebbe?”

“Però ho una strana sensazione.” Anna prese per mano Aria e gliela strinse “Andrà tutto bene in ogni caso, fidati di me” La Custode della perla blu ascoltò attentamente le parole di Anna e si calmò.

“Forza! Riprendiamo!” disse quest'ultima trascinandosi Anna per la platea.

Calò la sera e il teatro in poco tempo si svuotò; Serena camminava tranquilla con in spalla un sacco pieno dei suoi oggetti di scena. Era proprio contenta di aver preso iniziativa allo spettacolo. Ma a metà strada si imbatté in Anita e un brivido di paura la paralizzò.

“Anita? Che ci fai qui?”

“Sono venuta per te. Dammi la perla!” Serena fece un passo indietro e strinse la collana.

“No! Anita ascoltami ti prego”

“No! Hai tradito Gaito! Hai tradito me! Come hai potuto?”

“Io non ho tradito nessuno! E' Gaito il nemico! Ti sta riempendo di complimenti e di attenzioni solo per i suoi scopi!”

“Non è vero! Tu non sai niente”

“Sei tu che non sai niente Anita” La Custode della perla gialla si precipitò su di lei e cercò di strapparle la collana dal collo.

“Che stai facendo?” Serena dovette lasciare il sacchetto per terra per poter difendere il suo gioiello.

“Dammi la perla!”

“La Anita che conosco non avrebbe mai fatto un'azione del genere” disse Serena mentre cercava di allontanarsi dalla ragazza.

Anita iniziò a usare la forza e riuscì a prendere la collana dando un forte strattone. Serena cadde a terra e cercò di rialzarsi per poter reagire ma Anita era già andata via.

«Perdonami Serena» pensò la bionda «io non ce l'ho con te, ma con questa stupida perla! Io non volevo...» i suoi occhi in quel momento erano lucidi.

Serena si alzò e un attimo dopo Aria e Mimy arrivarono.

“Tutto bene?” chiese la castana preoccupata.

“Sì, tutto bene” Anna raggiunse il gruppo e subito chiese a Serena

se la perla fosse al sicuro. Serena annuì e dalla tasca estrasse la piccola perla indaco.

“Non mi sarei mai aspettata una reazione del genere da Anita” disse Serena dispiaciuta e soprattutto sconvolta.

“E' colpa di Gaito” disse Mimy furiosa “Per fortuna ad Anna è venuto in mente questo sospetto!” aggiunse la ragazza indicando la nominata.

“Come facevi a...” chiese Serena alla bruna.

Aria sorrise e diede una pacca sulla spalla della Custode verde.

“La nostra cara Anna ha dei poteri particolari... Ha visto che sarebbe accaduto qualcosa a te e così abbiamo pensato ad Anita... Fortuna che ti abbiamo avvisata in tempo” Serena osservava Anna incantata dal suo potere particolare.

“Ora però è meglio andarcene! Anita potrebbe aver capito che la custodia è vuota!” La Custode della perla indaco annuì.

“Sì, hai ragione. Forza torniamo all'albergo”

“Ci vediamo domani ragazze!” disse Aria allontanandosi mentre le tre ragazze si incamminarono verso casa.

Nel frattempo Anita si era rinchiusa in camera e osservava la piccola custodia a forma di delfino. Prese fiato e la aprì ma con grande stupore, trovò un biglietto invece che il tesoro. La giovane iniziò a prendere a pugni il cuscino e lanciò il biglietto nel cestino. Poi si sdraiò pensando ad una nuova strategia, e le ritornò alla mente lo spettacolo...

 

 

Il fatidico giorno era arrivato! Le sei ragazze erano tese e agitate ma la super colazione di Nikora sembrava aver avuto effetti curativi: probabilmente sono state le gustose focacce, o forse i frullati di frutta fresca o ancora le brioche calde ripiene di marmellata, non saprei. So solo che in quel momento un raggiante sorriso si dipinse sui loro volti che fino a poco tempo prima erano pallidi e stanchi.

Dopo essersi caricata di buste e (cosa più importante) di zuccheri, Himeka si incamminò verso la scuola ma l'ansia si fece sentire nuovamente. Ma una mano sulla sua tesa sostituì la tensione in stupore:

“Pronta mia Bella?” Hiroto guardava la giovane e mostrava il suo solito sorriso ma Himeka percepiva ansia nel volto dell'amico.

Dietro di loro stavano Alex e Markus, che abbracciava la fidanzata in segno di carica, e Mimy e Mirko, che era venuto presto solo per la sua ragazza.

Serena invece stava parlando al telefono con Marco e dal sorriso della ragazza si capiva che il giovane le stesse dicendo parole dolci.

Kokoa invece era dietro con Anna per discutere su ogni particolare delle scene; e mentre procedevano a a passo svelto Anna riconobbe poco più in là e, senza farsi notare dalle altre studentesse, si avvicinò seguita da Kokoa.

“Ciao Aika!” La castana fu molto felice di vedere la Custode della perla verde “Sapevo che si saremmo riviste! Ti sta benissimo quella gonna verde sai?” Anna arrossì e Kokoa non resistette e così si tuffò tra le braccia dell'amica e 'collega'.

“Sono così contenta di rivederti! E' da tanto che non ci sentiamo”

Aika si sentì quasi soffocare e poi rispose sorridendo: “Fa piacere anche a me Kokoa, come va?”

Quella domanda piegò la ragazza tra la rabbia e l'agitazione:

“La mia perla ha perso i poteri... Ma credo che con l'arrivo delle altre tutto si aggiusterà!”

Aika strizzò l'occhio “Ne sono certa! Ora devo andare! L'appuntamento è dopodomani giusto? Ci sarò! Vado che mi aspetta un'intervista! Ciao Anna! A presto Kokoa!” e la celebrità corse via e salì su una limousine, che poco dopo sfrecciò. Le due ragazze ripresero a camminare e in poco tempo raggiunsero gli altri; in seguito il numeroso gruppo raggiunse il teatro e ad accoglierli c'erano Aria e Kaito.

E mentre le prove e gli ultimi ritocchi procedevano a gonfie vele, Anita era alla spiaggia e aveva un appuntamento con le sue alleate.

“Perché ci hai fatto chiamare?” chiese Yuri ancora stanca.

“Ho un piano per recuperare le perle! Oggi ci sarà uno spettacolo e sono sicura al cento per cento che ci saranno quelle che si credono le Custodi!”

“E come fai a esserne certa?” chiese Maria un po' dubbiosa.

“Beh... la nostra ex alleata partecipa! E sono convinta che anche le altre si saranno unite a lei!”

“Bene, e come dovremmo attaccare?”

“E' semplice, ascoltatemi attentamente...” E la bionda schematizzò il suo piano e le Dark Lovers ascoltavano nei minimi particolari.

 

Finalmente scoccarono le tre del pomeriggio e il teatro in poco tempo si riempì di amici, famigliari e studenti.

Himeka iniziò a tremare e si scordò tutte le battute ma prontamente Hiroto si avvicinò e la consolò.

“Andrà tutto bene Himeka! Stai tranquilla!”

“Hiroto... so bene che tu ami la sirena e che probabilmente il primo bacio lo avresti voluto dare a lei... Mi dispiace! Io...”

Il giovane le mise un dito sulla bocca e le sussurrò.

“Ora la sirena non c'è... perciò il mio pensiero principale sei tu” E dette quella parole prese posizione. L'avevano conciato proprio male, era identico alla Bestia della favola, eppure Himeka lo trovò bellissimo.

“Tutti pronti? SI va in scena” Il cuore di Himeka batteva sempre più forte man mano che il tempo passava. Poi ci fu un profondo silenzio e il sipario si aprì. A quel punto Himeka sembrava aver perso la vita da quanto era agitata.

Le prime ad entrare furono Alex, Miku e Kaito, che interpretava il padre. La prima scena trascorse tranquilla: una nave mercantile della famiglia era tornata in porto e il padre si avviò a recuperare qualcosa per soddisfare i capricci delle due sorelle maggiori. Himeka entrò e dopo un lungo blocco recitò la sua parte mettendo tutta sé stessa e le amiche sorridevano da dietro le quinte.

Poco dopo ci fu la scena del castello e la prima apparizione di Hiroto: più che spaventare fece ridere. Infatti tutti avevano riconosciuto il ragazzo e per questo si divertivano a stuzzicarlo ma Hiroto non si lasciava tentare e continuava a recitare con impegno e determinazione.

Poi arrivò la scena dell'arrivo di Bella al castello. Hiroto e Himeka erano in perfetta sintonia. Nelle scene successive ci furono i balli degli 'oggetti' e la scena più importante: Hiroto e Himeka vestiti eleganti che ballavano il lento era 'uno spettacolo meraviglioso' come disse il professore con le lacrime agli occhi.

Serena e Mimy guardavano la scena incantate e tifavano per i due giovani i cui volti erano rossi ma grazie alle luci nessuno se ne accorse.

Anna e Aria erano soddisfatte per come lo spettacolo stesse andando ma non sapevano che presto sarebbe accaduto l'imprevisto...

“Bella facci passare!” Daisuke aveva un tono molto severo poiché interpretava Gaston, un uomo innamorato perdutamente della bellezza di Bella.

“Dobbiamo uccidere la Bestia!” uralava un altro ragazzo.

“No! E' buono, gentile! Non è affatto come sembra!”

“Se solo sapessero che è vittima di un incantesimo” disse Serena nel suo costume a tazza, nascosta dietro ad un albero.

“Spostati!” Mimy gridava entusiasta per la sua parte “Dobbiamo ucciderla per il bene dei nostri figli!”

“Ve lo impedirò!” E Himeka scomparve nell'ombra delle quinte e prese fiato, ma un attimo dopo lo perse poiché vide apparire coloro che mai avrebbe voluto vedere.

“Eccoci qua!” Mimy si voltò e vide dietro di sé le Dark Lovers.

«Che ci fanno qui?»

“Finalmente cattureremo le Custodi!” disse Yuri “Gaito sarà fiero di noi!”

Aria e Anna però mandarono strani segni a Serena che colse al volo il piano delle compagne.

“Cittadini!” urlò la bionda uscendo dal suo “nascondiglio; Il professore impallidì per la sua improvvisazione. “Ma che sta facendo?! Non è la sua parte!”

“Queste” riprese la tazzina indicando le nemiche “sono le streghe che hanno lanciato la maledizione alla Bestia, il mio padrone! Sono esseri malvagi!”

I ragazzi non capirono ma Mimy fu rapida e incoraggiò i compagni.

“Forse questa tazza parlante ha ragione! Guardatele! Sono brutte proprio come delle streghe!”

“Ma che stanno dicendo questi?” chiese Eriru confusa

“Noi non c'entriamo niente con questa storia!” urlò Izul.

“Invocate il potere delle fate del bosco! Il loro canto purificherà il male!” inventò Serena.

Le luci si spensero e un attimo dopo apparvero Anna e Serena trasformate.

“E ora MAGIA DELLA VOCE PICHI PICHI!

Vola la mia mente
è scintillio suadente
che libera
mi libera e va
Gioia incandescente,
il cuore mi si accende
magicamente amore sarà.

Sciolgo le mie vele
al vento del mio cuore
tu stai con me,
con me!
Come una carezza
mi sfiora già l'ebbrezza
se amore sei
amore sarai!

Sogno non c'è più grande di te
mare in tempesta dentro di me
è melodia
fantastica poesia
questo bisogno di te!
Sogno non c'è più vero di te
cielo d'argento dentro di me
è melodia
fantastica poesia

Ho bisogno di te... di te!!!

Le Dark Lovers non si aspettavano un attacco nel bel mezzo dello spettacolo e scapparono via gemendo e urlando.

“Forse ora la Bestia è libera dall'incantesimo!” disse Alex che in quel momento era entrata nelle vesti di una contadina.

“Sì! Può darsi che cacciando le streghe la Bestia sia tornata buona! Andiamo a vedere!” e tutti uscirono nonostante alcuni fossero confusi e agitati.

Himeka raggiunse Hiroto che era sdraiato per terra poiché Daisuke lo aveva 'colpito' anche se c'era stato il cambiamento.

“Alla fine sono riuscita a convincere che stava andando tutto bene” disse Aria stanca ad Anna, che era appena tornata normale.

“Bestia, ti prego! Non mi lasciare!”

“Bella... io ti ho sempre amata!” In sala c'era solo il silenzio, tutti stavano seguendo attentamente la scena.

“Io non voglio nessun altra” Himeka si agitò, quella frase non c'era nel copione.

“Bella... sei tu la ragazza dei miei sogni” Himeka scoppiò a piangere. Hiroto le aveva detto che amava lei e non la sirena tramite la recita!

“Non puoi fare niente” Himeka si voltò e vide Anita.

“Lascia perdere Hiroto e consegnami la perla!” Anna rimase pietrificata “Come facciamo ora? Come ci inventiamo la storia della perla?”

“Non ne ho idea” disse Aria mentre cercava una soluzione “Non mi aspettavo l'arrivo di Anita!”

“E così sei tu la strega che ha lanciato la maledizione al principe Hiroto!” Anita non capì e cercò di riprendere il discorso ma la blu fu più svelta.

“Così è questa la perla della rosa; la rosa che tiene prigioniera la bestia per causa tua! Userò la tua stessa arma per sconfiggerti!”

Aria intuì e fece spegnere le luci e in quell'istante Himeka si trasformò.

“Ma cosa? No! Adesso te la vedrai con me! Magia...”
“Magia della voce PICHI PICHI! MELODIA ROSA DEL DO!” Himeka fu più rapida e iniziò ad intonare la canzone:

il mare è blu
Le onde blu
il mare canta una canzone dolce
il mare attira tutti quanti con la sua dolce armonia

il mare è blu come il cielo
il cielo è blu come il mare
il mare cerca di toccare il cielo
il cielo cerca di toccare il mare
questo circolo prezioso continuerà all'infinito

il mare chiede aiuto
ma nessuno lo aiuta
il mare diventa nero
Eh così anche il cielo diventa nero..
l'oscurità sta vincendo

ma poi arriva il sole
l'unico che riuscirà ad aiutare il mare
il mare torna blu
il sole vince sempre contro il buio.”

 

Anita non riuscì a sopportare quella voce e dopo aver giurato vendetta se ne andò.

Nello stesso istante Anna aveva fatto togliere a Hiroto i vestiti della Bestia e gli aveva fatto indossare quelli da Principe.

Himeka intanto tornò normale approfittando del buio e quando le luci colpirono il suo corpo e quello di Hiroto la ragazza riprese la parte.

“Ti prego! Non mi lasciare! Ti... AMO!” E si avvicinò al volto del ragazzo e dopo una piccola pausa lo baciò. Himeka aveva paura ma poi il suo corpo venne spinto all'indietro. Hiroto stava ricambiando il bacio e in più la stava abbracciando.

Il sipario si chiuse ed entrò un ragazzo che recitò l'epilogo.

Aria era andata nella sala regia per far partire il video finale ma poi una mano misteriosa afferrò il suo braccio.

La ragazza cercò di scappare ma il misterioso individuo la trattenne e la avvicinò a sé.

“E così che si è svolto il nostro primo incontro...ricordi?”

Aria era spaventata dell'intrusione da parte di Gaito; poi però le tornò alla mente mente una cosa.

“Veramente signor Platessa...” Gaito si innervosì e venne colpito al ginocchio dal piede di Aria che con un salto si allontanò

“Il nostro primo incontro è stato al buio e a questa distanza... Nei miei sogni ricordi? Anzi direi incubi...”disse lei per poi spegnere le luci e nascondersi per evitare di farsi catturare.

Gaito sorrise ma la ragazza non riuscì a vederlo a causa dell'oscurità che la circondava.

“Brava la mia piccola Aria... ma credi di poter scappare per sempre?”

Ci fu un attimo di silenzio; Aria credette di essere rimasta sola finché le braccia del giovane non la circondarono immobilizzandola, in quel momento si sentì uno strano rumore.

“Io sono il signore del buio, sono un mostro ricordi?” disse lui imitando il tono che la ragazza aveva usato poco prima.

“Credi di essere un mostro, ma non lo sei!”

Gaito fu stupito da quella affermazione. “Ho passato un'intera vita esiliato nel castello in solitudine. L'unica compagnia che avevo era di stupide creature! Tutti mi hanno definito mostro!”

“Se fossi un mostro non avresti provato amore! I mostri non hanno un cuore, tu invece sì! Io lo so meglio di chiunque altro! E ti libererò!”

Un forte applauso si sentì e solo in quel momento Aria si accorse che il microfono della sala regia era acceso, probabilmente quando Gaito l'aveva immobilizzata pigiò il tasto.

“Non so chi abbia recitato queste frasi...però gli faccio i miei complimenti! Perfette per l'epilogo di questa storia! E ora facciamo entrare i ragazzi!” disse il professore stupito ma esaltato di quello che credeva essere una recitazione. Nuovamente si sentì un applauso e Gaito mollò la presa permettendo ad Aria di liberarsi.

“Non puoi fare nulla Aria... Questo è il mio destino”

“Gaito...”

“Per questa volta vi lascio. Ma vedrai, te e le tue amichette sarete mie! Anita non si fermerà!”

E il ragazzo svanì “Gaito!” Aria girò nel buio cercando di trovare il giovane ma invano.

Nel frattempo Himeka e Hiroto uscirono da dietro le quinte e da lì partì un rumoroso e fortissimo applauso e qualche fischio.

La ragazza vide anche Nikora e Hippo in versione umana tenere uno striscione con scritto “Vai Himeka!” e sorrise; poi strinse la mano di Hiroto che ricambiò sorridendole.

Anna era dietro le quinte seduta sulla sedia ed era esausta.

“La prossima volta vado a fare la tecnica delle luci!” disse la bruna sbuffando sotto lo sguardo divertito di Kokoa.

Mimy e Serena si stringevano la mano e si sorridevano a vicenda.

“Ottima improvvisazione Mimy”

“Anche a te Serena! Siamo state forti!” e scoppiarono a ridere.

Aria osservava la scena dal vetro della regia e sorrideva. Ma poi le tornò in mente ciò che era appena accaduto e si chiedeva il perché avesse detto quelle cose.

Nello stesso istante Sara, Ashley, Stella e la nuova arrivata Noemi stava per raggiungere l'oceano Pacifico del Nord.

“Adesso cosa diciamo alle altre?” chiese Noemi preoccupata e Sara rispose mostrando agitazione:

“Che la Principessa della Capitale dell'Oceano Atlantico del Sud non si è unita a noi...”


Gaito era seduto sul trono e le Dark Lovers cercarono di consolarlo. Anche ottenere una piccola parola le avrebbe fatte stare tranquille. Strani pensieri solleticavano la mente e il cuore del Principe:

«Anche se tu sei la Bella e io la Bestia, per noi non ci sarà il “vissero per sempre felici e contenti” »

 

 

 

Salve a tutti!
Chiedo scusa se ieri non mi sono fatta sentire e se nello scorso capitolo non ho date l'anteprima! Sono stata impegnata e ieri sera ero distrutta!

E ho avuto la mia punizione: stanotte ho sognato Gaito! Mi rinchiudeva in bagno (non chiedetemi il perché) e mi interrogava di greco (?). È stato terribileeee! Ç_Ç

Tornando alle cose serie... Spero vi sia piaciuto. Ringrazio le mie adorate recensorelle (?) e coloro che seguono questa storia! Da domani riprendo l'aggiornamento come sempre, lo giuro!

E ora... COMING SOON!

“Finalmente le Custodi potranno riabbracciare le Principesse delle Capitali! Ma non portano buone notizie. Intanto Anita si trova sospesa tra l'amicizia con Serena e l'affetto per Gaito. E le Dark Lovers prepareranno una trappola per le nemiche che coinvolgerà una persona cara a una di loro.

A domani con “Il Canto delle Principesse. Perse tra pensieri d'autunno”

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Capitolo 29
*** Il Canto delle Principesse ***


Il Canto delle Principesse. Perse tra pensieri d'autunno


“Himeka sei stata grandiosa!”

La voce di Alex rimbombava tra le pareti celesti del bagno e la blu arrossì leggermente senza però smettere di lavarsi i denti.

“Sei brava a improvvisare! E poi... il bacio con Hiroto è stato molto realistico!” Fece una piccola pausa e si avvicinò all'amica “Troppo realistico... è successo qualcosa?”

Himeka divenne rossa come un peperone e dopo essersi sciacquata la bocca prese Alex per il colletto della sua camicia da notte e la trascinò in camera.

“No! Non è successo niente!”

“Ma come?!” chiese lei un po' dispiaciuta “Pensavo che aveste chiarito tutto! Addirittura credevo che vi foste fidanzati!”

Himeka si avviò verso la sua camera pedinata da Alex che attendeva la risposta della Custode della perla rosa.

“Beh... ammetto che si è comportato come se lo fossimo”

Alex sorrise e afferrò l'amica per le spalle: “Sono sicura che domani vi fidanzerete! Le mie doti di Cupido non sbagliano mai!”

Himeka sorrise imbarazzata e si lasciò contagiare dall'energia della migliore amica amica, infatti la invitò a dormire in camera sua; le due trascorsero una piacevole serata in compagnia di pettegolezzi e tanta allegria.

Anna invece era talmente stanca che si era addormentata senza cambiarsi, cosa che non sfuggì a Mimy, che invece faceva fatica ad addormentarsi e vagava per i corridoi in attesa che si stancasse.

“Cavolo l'abbiamo vista brutta” disse la bianca tra sé e sé. Poi il pensiero si concentrò su Anita. Aveva attaccato Himeka senza neanche preoccuparsi della sua identità né dell'incolumità dei presenti; Mimy unì le mani e recitò una preghiera: avrebbe fatto di tutto pur di aiutarla.

Kokoa invece continuava a pensare a Aika e alle altre Principesse: uno strano presentimento stava tormentando la Sirena fucsia e non era affatto positivo.

“Ragazze... spero che torniate sane e salve”

Aria si sistemo l'elegante pigiama lilla e senza pensarci due volte si sdraiò sul suo letto. Sua zia, Umi, era entrata per invitare la giovane a cenare ma Aria non si mosse e decise di digiunare.

Appena rimasta sola la castana alzò il busto e si mise una mano sul mento: non riusciva a smettere di pensare a Gaito.

“Per poco non finivo nelle sue mani... e le sue scagnozze stavano per far delle male ad Anna e alle altre” si disse la quattordicenne. Poi alzò lo sguardo verso il soffitto vecchio e polveroso .

“Certo che è proprio un ragazzo strano...” La finestra si aprì e Aria sobbalzò. Lentamente si avvicinò alla porta di vetro e, notando che non stava accadendo nulla, la chiuse in fretta. E dopo un respiro di sollievo fece per coricarsi ma qualcosa di inaspettato si buttò sulla ragazza, che si ritrovò sdraiata sul letto con le mani immobilizzate.

“Ma che...” In poco tempo il mondo di Aria divenne oscuro e freddo; qualcosa stava impedendo agli occhi grigi di poter osservare la stanza.

“Chi sono?” Aria deglutì: quella voce ormai era diventata pane quotidiano per la ragazza; sospirò e un attimo dopo sentì il respiro dell'individuo, ovvero Gaito, solleticarle il collo.

“Vattene”

“Credevo che fossi stata tu ad invitarmi...” La 'vittima' si sentì persa e si rese conto che il nemico stava sorridendo dal suo respiro che si faceva sempre più vicino al corpo della Custode. Il giovane iniziò a baciarle la guancia e pian piano si avvicinava alle labbra calde di Aria che non sembrava essere turbata.

“Al nostro appuntamento non siamo riusciti a baciarci... Rimedio subito”.

Aria sentì uno strano calore pervaderle il corpo e il suo cuore sembrava pulsare più impetuosamente; mosse il capo in direzione del giovane e poi ci fu un forte rimbombo.

Aria aprì gli occhi e si alzò di scatto mentre il telefono squillava rumorosamente, sembrava che lo stesse facendo apposta per voler disturbare la ragazza.

“Pronto?”

“Aria! Sono già le nove! Dove sei?” La castana si tirò una sberla sulla fronte: come aveva potuto dimenticarsi del ritorno di Ashley e le altre?!

“Scusa Anna... ero distrutta e...”

“Hai una strana voce. Il tuo respiro sembra... affannato. Va tutto bene?” “Benissimo! Vi raggiungo subito! Arrivo!”

“Aria ma cos...” Aria si appoggiò contro la parete e si stropicciò il viso.

“Come cavolo ho fatto ad aver un sogno del genere?!”

 

 

“Uffa! Sono stanca di perdere!” Yuri si stava sistemando i capelli mentre Izul batteva rumorosamente le unghie su uno scoglio.

“Non dirlo a me! Gaito non penserà mai che sono la ragazza adatta a lui se non nota le mie capacità!”

“Veramente...” Maria si era messa davanti alla rossa e con le braccia conserte rimproverò la collega “Gaito è interessato a me! Sono sicuro che ha intenzione di iniziare una relazione e aspetta soltanto che le perle siano in suo potere!”

“Se c'è una ragazza di cui Gaito è innamorato quella sono io!” disse Eriru mostrando sicurezza e vanità.

“Sei la più brutta delle tre!” dissero le due divertite.

“Come hai detto?!” Questa volta la Dark Lover aveva la rabbia dipinta sul volto e gli occhi rossi squadravano le due da cima a fondo. “Siete voi le racchie!”

Mentre le tre non la smettevano di urlare Yuri guardava il suo riflesso e pensava a Hippo.

“Chissà quando ci rivedremo, amore mio”

“Si può sapere cos'hai, mocciosa?” gli sguardi delle tre fate oscure erano puntati sulla verdina.

“Non sono affari vostri” rispose lei sbuffando.

“Prima Gaito e adesso anche te... Deve essere contagioso!” disse Eriru mentre Maria volse lo sguardo altrove.

Fu in quel momento che a Yuri salì un dubbio. La piccola era così concentrata che non fece caso ai continui litigi ti Maria, Izul e Eriru.

 

 

 

Mimy era eccitatissima, finalmente il grande giorno era arrivato! Avrebbe potuto abbracciare nuovamente Sara, la sua migliore amica e 'tutrice'. Avevano un sacco di cose da raccontarsi e in più la giovane dai capelli chiari aveva programmato un'uscita a quattro con Mirko e Matteo.

Kokoa teneva fisso lo sguardo all'orizzonte ma delle Principesse neanche l'ombra. Nikora stava per perdere la calma ma Himeka riuscì a tranquillizzarla mentre Serena rimase seduta a fissare lo specchio d'acqua senza smettere di pensare ad Anita e alla Principesse della Capitale della perla indaco. Alex invece guardava il cielo spazientita e stufa.

Un rumore di passi irruppe nel tenue silenzio che si era creato attorno alle ragazze e quando Anna si voltò vide Aria correre più veloce che mai.

“Scusate” disse quest'ultima con il fiatone e Nikora la prese per un orecchio “Sei sempre la solita” le urlò la viola ma non riuscì a nascondere un sorriso. Era da tanto, troppo tempo che non tormentava la giovane Custode e quella cosa stranamente le mancava.

Anna scoppiò a ridere e solo dopo si accorse che Aika aveva raggiunto il gruppo e accanto a lei stava una graziosa biondina.

“Ciao! Aspetta... lei chi è?”

Aika sorrise “E' una cara amica...” lo disse con una certa timidezza e un leve rossore “è una sirena, viene dall'Oceano Antartico. Potete fidarvi di lei.”

La bionda fece un lieve inchino e si presentò.

“Salve! Sono Yuka” Le Custodi si presenteranno educatamente e fu in quel momento che Kokoa lanciò un grido di gioia:

“Eccole! Stanno arrivando!” Himeka si avvicinò al bordo del molo e notando che le strade erano deserte si tuffò.

“Che fai?!” le urlò Nikora.

“Le raggiungo a nuoto! Forza venite” E ad una ad una le Custodi si tuffarono seguite da Nikora e le nuove arrivate Aika e Yuka. Aria rimase a osservare le amiche nuotare velocemente e la cosa le creò un certo fastidio.

“Lo so, fa male” La castana guardò Kokoa e le strinse la mano

“Sono sicura che sapranno aiutarci!” La Sirena dalla perla fucsia rise e poi volse lo sguardo di fronte a sé.

“SARA!” Mimy si era letteralmente buttata tra le braccia della sirena rossa che, nonostante un forte imbarazzo, ricambiò sorridendo gioiosamente.

Stella si accorse della presenza della sirena indaco e nuotò da lei in lacrime “Sapevo che avresti capito” Serena si sentì a disagio.

“Mi dispiace! Io non volevo...”

“Lo so che non è colpa tua”

“Piuttosto...” Ashley si intromise nel discorso “La tua amica, dov'è?”

Serena abbassò lo sguardo “Ecco... è ancora dalla parte di Gaito”

Ashley ascoltava attentamente: “Capisco... beh, vorrà dire che appena la vedrò le darò una bella lezione! E vedrai come capirà!”

Aika si avvicinò e diede una pacca sulle spalle di Ashley e Stella.

“Ma guarda! Le gemelline! E' da tanto che non ci si vede!”

Le due si voltarono e appena riconobbero Aika la abbracciarono:

“Aika! Che bello rivederti! Caspita! Come ti sei fatta bella” le disse Stella scatenando un dolce sorriso sul viso pallido della sirena verde.

“E il tuo regno?” Aika divenne improvvisamente fredda e furiosa

“A causa degli attacchi delle Dark Loverso ho dovuto far evacuare la città, molti sono scappati sulla Terra o in regni vicini. Speravo di trovare Rina ma poi ho saputo di un pazzo che ha rapito tutte le Principesse...”

Yuka dopo essersi timidamente intromessa aggiunse dell'altro:

“Sono molte le sirene che si sono trasferite sulla Terra! Il regno dell'Oceano Atlantico del Nord è stato colpito da brutali attacchi!”

Noemi si avvicinò e appena vide la pinna viola della sirena, si morse il labbro “Mi dispiace... è anche colpa mia! Ho cercato di salvare Karen ma è stato inutile... mi sento responsabile”

“Oh, le non c'entra Principessa Noemi! Erano troppo forti, non avremmo potuto fare nulla!”

Alex si era avvicinata a Noemi e si era presentata. La sirena lilla appena la vide le strinse la mano e quasi in lacrime la riempì di ringraziamenti per i quali Alex si sentì a disagio.

“Non è sicuro stare qui” Nikora aveva raggiunto l'ampio gruppo “Andiamo all'albergo... vi racconteremo tutto”

Poi si guardò intorno e improvvisamente divenne pallida:

“Ma dov'è Haruka?” Le Custodi cercarono di capire chi fosse la ragazza nominata da Nikora ma capirono tutto dopo aver visto i volti delle Principesse e che all'appello mancava una sirena.

“Haruka non è voluta venire... Sai che lei odia gli esseri umani. Poi il suo regno stava passando un momento difficile. Non credo che ci raggiungerà”

“E adesso?” chiese Himeka a Nikora che sospirò come se fosse stata sconfitta.

“Dobbiamo trovare una soluzione”

 

 

 

 

 

Le Dark Lovers nel frattempo si stavano dirigendo verso il castello quando Izul si scontrò contro qualcosa... anzi, qualcuno.

“Guarda dove vai!”

“Chiedo scusa!” una sirena dai lunghi capelli rossi e gli occhi dello stesso colore dell'acqua si stava esibendo in numerosi inchini.

“Chi diavolo sei tu?” chiese Maria e solo dopo aver detto quella frase si accorse del colore della pinna: di un forte rosso fuoco

«Cosa ci fa qui una sirena dell'Oceano Indiano?» pensò la bionda mentre Eriru e Yuri discutevano con la sirena.

“Sto cercando mia sorella!”

“E a noi che ci importa?” disse seccata Izul

“Vi prego! E' la Principessa della Capitale dell'Indiano!”

Le Dark Lovers ebbero un lampo di genio e di malvagia intuizione.

“Ah! Sì, sappiamo dove si trova” disse Eriru. Gli occhi della sirena divennero ancora più blu per via della luce che li aveva colpiti

“Davvero?”

“Certo! Seguici, ti conduciamo da lei!” E Yuri prese per mano la ragazzina, che dall'aspetto sembrava avere tredici anni.

E mentre le quattro nuotavano con uno strano sorriso stampato sulle labbra, all'albergo, Nikora, dopo una lunga spiegazione sugli ultimi eventi, si era riunita con le Principesse e le Custodi, tranne Aria che per la sicurezza di tutte le sirene era rimasta in disparte.

“Che cosa orribile... perdere il potere della perla” disse Noemi dispiaciuta per la giovane Custode della perla blu e della sua cara amica Kokoa.

“Se Haruka fosse qui...” disse Aika notando lo sguardo perso e spento della Sirena fucsia.

 

Nel frattempo Aria era in gelateria e si era appena presa un gustoso gelato al sale marino; ma proprio mentre stava per uscire si scontrò contro una giovane ragazza e per poco non le cadde il gelato.

“Scusa! Avevo la testa fra le nuvole” disse Aria porgendo la mano alla sconosciuta che accettò la cortesia della castana.

“Come ti chiami?”

La bionda tossì e dopo un attimo di esitazione porse la mano ad Aria.

“Mi chiamo...” si fermò un attimo “Athena. Sono nuova di qui, ci siamo appena trasferiti”

Aria strinse la mano della giovane e sorrise.

“Piacere, io sono Aria. Così sei nuova, eh? Allora bisogna festeggiare! Ti offro il gelato”

“Ma non ce n'è bisogno! Ci conosciamo da appena due secondi!”

“Questo è vero, però a causa mia stavi per cadere! E poi così ti faccio da guida per la città! Dai vieni” la invitò la castana; Athena raggiunse la grande vetrina e dopo una lunga riflessione scelse il gelato al Sale Marino.

“Anche a te piace?” chiese Aria con gli occhi simili a quelli di un cagnolino in cerca di feste.

La bionda annuì e sorridendo si rivolse alla nuova amica.

“E' il mio gusto preferito! Ma non tutti apprezzano questo sapore particolare, certa gente non la capisco”

“Abbiamo già trovato qualcosa in comune! Sai, sento che diventeremo ottime amiche!”

E così, dopo essersi sentita depressa e triste per non essere di aiuto alle Custodi, Aria si ritrovò a girare per tutta la città mostrando le bellezze del luogo ad Athena che ammirava incantata ogni singola cosa che la castana le presentava.

“E questa è la spiaggia più importante della città! Si ammira sempre uno splendido paesaggio in tutte le stagioni e...” “ARIA!” La ragazza salutò Kaito e subito lo presentò ad Athena.

“Piacere Athena, sai che hai proprio un bel nome?”

La bionda arrossì e ringraziò timidamente:

“Hai una gara anche oggi?” continuò Atia.

“Sì... adesso si svolgerà il match finale contro Heric Ayato”

“Mai sentito” disse sinceramente la giovane.

“Ce l'hai dietro, bellezza” Aria si spaventò e si ritrovò un ragazzo molto alto, biondo e dagli occhi color ghiaccio che la fissavano intensamente.

“Nah, non sei il mio tipo... Però la tua amica è molto carina”

Aria sbuffò e cercò di trascinare Athena via da quella situazione ma si accorse che la bionda era ferma ed era diventata molto rossa cosa che non sfuggì agli occhi di Heric.

“Lo sai che quando arrostisci sei ancora più carina”

La bionda divenne ancora più rossa e solo dopo pochi secondi aprì bocca “Sei proprio uno sbruffone! Forza Aria andiamocene!”

“No aspetta!” Heric la fermò “Ti va di vedermi surfare? Ti mostro che sono il più forte della spiaggia”

“Questa è da vedere” gli disse Kaito piazzandosi di fianco al biondo

“Calmati testa-di-riccio! Tanto sono sicuro che con il supporto di questa bella biondina vincerò. A proposito come ti chiami?” La ragazza balbettò e Aria intervenne.

“Te lo dirà se vincerai!” Heric sorrise e accettò la proposta di Aria.

I due si avviarono a riva pronti per iniziare la gara, ma Aria si accorse che l'amica era parecchio agitata.

 

 

 

Anita camminava a passo lento; non aveva alcuna voglia di incontrare le 'Bright' Lovers né tanto meno di organizzare un altro attacco. Dopo quella brutta figura allo spettacolo non ebbe più il coraggio di presentarsi davanti a Gaito.

La bionda scorse da lontano la chioma accesa di Yuri e così accelerò raggiungendo le alleate. Ma ad un tratto la paura e la confusione si impossessarono del corpo e del volto di Anita: davanti a lei nel mare stava una sirena rinchiusa in una 'bolla' e gridava aiuto ma il suono non giungeva alle orecchie della Custode gialla.

“Che significa?!” urlò Anita avvicinandosi a Izul che sorrideva esaltata.

“L'esca per catturare le Custodi. Sappiamo che la Principessa Rossa è dalla loro parte e farà qualsiasi cosa per liberare la sua sorellina”

“Ma è terribile! Non vi sembra esagerato?”

Maria si mise davanti alla ragazzina e con il suo sguardo glaciale sembrava lanciare schegge fredde

“E' una guerra! E dobbiamo usare ogni mezzo per vincerla!”

“Ma...”

“Cosa ti turba? Non eri tu quella che voleva assolutamente aiutare Gaito? Non desideravi salvare l'Oceano?”

Anita abbassò lo sguardo e strinse i pugni. “Devo andare” e la bionda scappò.

“E' meglio seguirla... potrebbe complicare le cose... Yuri vai” La verdina annuì e nuotò nella stessa direzione della Custode che nel frattempo aveva raggiunto un bar vicino al centro. Si sedette e ordinò la sua bevanda preferita: tè freddo alla pesca.

“Ehi...” Anita in un primo momento non riconobbe la voce ma quando alzò il capo e vide una ragazza dai capelli castano e dall'atteggiamento serio e determinato le sembrò di vedere la sirena dorata. E infatti la collana della ragazza si illuminò lievemente. Anita cercò di allontanarsi ma Ashley la fermò “Perché stai facendo tutto questo?”

“Io voglio solo salvare il mondo! Non voglio che l'oscurità infesti i mari!” Ashley sospirò e invitò la bionda a sedersi

“Ti capisco Anita, i tuoi ideali ti fanno onore, ma sei dalla parte sbagliata” “No!”

“E' la verità! Non ti fidi nemmeno della Principessa del regno della tua perla?” “Non capisco più niente...” Poi con la coda dell'occhio si accorse di Yuri e la Custode ripensò al piano delle Birght Lovers e agli strani comportamenti di Gaito.

“Anita, cosa ti preoccupa?”

La bionda sospirò e ordinò per la ragazza una limonata.

“Ma che fai? Io non”

“E' da molto che non ci vediamo perciò ti offro una bibita fresca!”

Anita stva parlando mentre scriveva su un fazzoletto di carta, Ashley però continuava a non capire. Poi la Custode della perla gialla porse il foglio alla Principessa che si affrettò a leggere.

alleata di Gaito dietro di noi, ci sta spiando...”

Ashley controllò e vide una chioma verde muoversi furtivamente vicino alla porta del bagno. Poi si avvicinò il bicchiere alla bocca e bevve un sorso della bevanda e si pulì il viso con il fazzoletto per evitare che Yuri sospettasse qualcosa.

“Grazie Anita! Ma dimmi... ti disturbano ancora quelle compagne di classe?” Anita capì le intenzioni della castana e così annuì

“Sì... ne hanno fatto una grossa. E mi sembra alquanto strano che delle brave ragazze come loro compiano azioni così crudeli...”

“Anita, loro non sono tue amiche!” disse La Principessa stringendole la mano e guardandola negli occhi. Le sue iridi nocciola erano chiare di sincerità:

“Ti stanno usando per i loro brutti scherzi, non lo capisci?”

“Ma il ragazzo...”

“Lui è il peggiore... sapeva che provavi qualcosa per lui e l'ha usato a suo vantaggio!” Anita distolse lo sguardo sulla bevanda dorata e la buttò in gola tutta d'un fiato mentre il sapore dolce della pesca le accarezzava le labbra.

“Sai che ti dico... “ iniziò a parlare Anita mostrando sicurezza. “Sono stufa di tutto questo! Le Bright Lovers hanno...”

“ANITA!” Yuri si era avvicinata e aveva preso la bionda per il braccio “Dobbiamo andare a organizzare quella festa! Ricordi?”

“Che stai dicendo?”

“Ora vieni con me!”

“Ehi, tu! Lascia andare subito la mia amica” Yuri per risposta fece la linguaccia e trascinò la bionda via dal bar mentre Ashley cercava una soluzione ma il tempo che aveva a disposizione era poco e così dovette assistere all'allontanamento dell'amica.

“Perché mi hai interrotta Yuri? Era una mia vecchia conoscenza che sapeva di Aria e di Serena” mentì la bionda.

“Hai parlato anche troppo! Ora dobbiamo pensare al piano per prendere quelle bisbetiche e...”

La ragazzina si fermò e venne 'investita' dalla bionda che cadde per il colpo “E adesso perché ti fermi?” disse l'amica dolente e seccata.

Le guance di Yuri si tinsero di un rosso accesso e i suoi occhi iniziarono a scintillare

“Hippo...” sussurrò la giovane mentre fissava il biondo camminare per la strada con in braccio dei sacchi della spesa. Il ragazzo si accorse della presenza della fanciulla e arrossì di colpo

“Y-Yuri! Ciao! Che bello vederti!”

“E' da tanto che non ci si vede...” disse lei avvicinandosi mentre Anita guardava incredula la scena

«Yuri innamorata? Che cosa strana! Però è meglio approfittare dell'occasione per andarsene» Anita fece due piccoli passi allontanandosi dai due 'piccioncini' ma una mano fermò la giovane

“Anita dove stai scappando?” Izul aveva una forma più umana ma i suoi occhi rimanevano sempre gli stessi: metallici e che trasmettevano odio.

“Scappare? Hai frainteso!” Menti la giovane “E' solo che non mi piace guardare Yuri che fa le scene a quel ragazzo”

Izul la prese per mano e si avvicinò alla ragazzina.

“Che cos... Tu?” Yuri impallidì.

“Sì, sorellina... questa scappatella ti costerà caro! Vieni andiamo”

“Aspetta!” urlò la ragazzina prima che la rossa la 'catturasse'. “Hippo, quando potrò rivederti?”

Il biondo sorrise “Purtroppo ultimamente sono impegnato... facciamo nelle vacanze di Natale”

“Ma sono due mesi...” disse la verde dispiaciuta.

“Lo so, ma l'attesa renderà il nostro incontro ancora più speciale, non trovi?” Yuri arrossì e poi propose l'incontro per il ventisette di dicembre, poi lo salutò stampandogli un dolce bacio sulla guancia.

Hippo rimase immobile per parecchio tempo e faceva fatica a credere che quella scena fosse accaduta. Anche Yuri rimase in silenzio mentre veniva trascinata da Izul e Anita sperava di poter uscire da quella situazione.

 

 

Ashley raggiunse l'albergo ma delle Custodi neanche l'ombra.

“Cosa ti prende?” chiese Noemi mentre si sistemava i corti capelli lilla

“Le Dark Lovers hanno in mente un piano terribile e Anita è incastrata... dobbiamo fare qualcosa”

“Bisogna avvisare le Custodi...” disse Stella avviandosi da Nikora ma la gemella la fermò

“No”

“Perché Ashley?”

“E' da troppo tempo che queste ragazze affrontano difficili situazioni. Siamo noi quelle che dovrebbero combattere! Perciò questa volta loro restano qui al sicuro. E' un'azione delicata... dobbiamo prestare attenzione alle Dark Lovers e allo stesso tempo aiutare Anita!”

Aika si alzò e annuì “Sono d'accordo con Ashley! Che stiamo aspettando?” “Aika” La castana guardò Yuka che si stringeva le mani “Fai attenzione, mi raccomando”

La Principessa abbracciò l'amica che arrossì di colpo .

“Tornerò sana e salva, non ti preoccupare, così potremo fare quella famosa uscita solo noi due, ti devo un gelato giusto?” Yuka annuì divertita e poi si rivolse a Noemi, la Principessa del suo regno “Buona fortuna Noemi”

“Forza andiamo!” disse Ashely precedendo le altre quattro Principesse. “Vorrei tanto aiutarvi ragazze...” disse Kokoa infuriata e sentendosi inutil. “Tranquilla! Avrai la tua occasione Kokoa! Resta qui e proteggi le Custodi” le disse Sara quando ad un tratto la sua perla rossa iniziò a brillare intensamente.

“Ma cosa?”

Noemi sentì una forte scossa e così chiuse gli occhi: “Percepisco la presenza nemica... E' qui vicino!” Stella annuì e dopo aver ricevuto il consenso di Ashley annunciò “Forza Principesse delle Capitali!”

E le ragazze uscirono di corsa determinate come non mai pur non sapendo a quale battaglia stessero andando incontro...

 

 

 

“Dovranno pur farsi avanti!” disse Maria guardando all'interno della piccola sfera dove stava la giovane sirena che urlava per il dolore provocato dalle ombre oscure di Eriru. Izul arrivò con Yuri e Anita che alla vista delle sirena che urlava e si agitava si innervosì.

“Ma che state facendo?!” urlò la bionda a Maria che non diede ascolto alla Custode. “Smettetela! Le state facendo male!”

“E' quello il nostro obbiettivo!”

“Ma è terribile! Se Gaito lo sapesse...”

“Gaito è d'accordo con il nostro piano! Anzi lo ha ritenuto adatto...”

“Non vi credo” Anita non poteva credere che quell'azione così malvagia fosse idea di Gaito.

“Sei libera di farlo...” disse Izul lanciando un'onda oscura contro la sfera.

Anita si sentì immobilizzata... lei non voleva che accadesse ciò.

“Basta! Non posso sopportare tutto questo. VOCE DI PERLA GIALLA!”

Anita si trasformò ed era pronta per cantare ma Maria aveva previsto la ribellione della bionda e così le lanciò contro delle schegge di ghiaccio che a contatto con il corpo della Custode si trasformarono in una resistente ed enorme lastra che impedì ad Anita ogni movimento.

“Anche tu vuoi tradirci? Vuoi voltare le spalle a Gaito?” chiese la bionda avvicinandosi ad Anita che le rispose immediatamente e con freddezza.

“Io non sto voltando le spalle a nessuno! Sto solo facendo la cosa giusta! Non bisogna attaccare un'innocente per arrivare ai propri scopi! I veri eroi non fanno così...”Anita si fermò e ripensò alle parole di Serena; l'amica aveva ragione e aveva cercato di aiutarla mentre lei l'aveva ferita e respinta. In quel momento si sentì insicura e scioccata.

“Le Custodi?”

“Non si vedono! E' strano...”

“Le Custodi oggi non verranno” Anita questa volta riconobbe la voce di Ashley. La castana era davanti alle quattro cacciatrici di perle e affianco a lei stavano altre quattro bellissime ragazze.

Sara divenne improvvisamente furente e incontrollabile.

“Chloe?! Maledette, lasciatela andare”

“Prima dovete darci le perle delle Custodi e poi la libereremo. Un passo falso e la sirena si farà molto male!” Ashley prese il microfono ma Sara la fermò “Non farlo!”

“Ma non possiamo dar loro le perle!”

“E la vita di mia sorella non conta nulla?” le urlò la mora. Aika guardava la scena disgustata per il gesto delle nemiche mentre Stella cercava disperatamente una soluzione.

Anita si sentì responsabile e gli occhi le si riempirono di lacrime.

“E' tutta colpa mia, se avessi dato retta a Serena, se fossi stata più furba...Non ho affatto meritato la perla gialla...”

Se ti ha scelto c'è un motivo, fanciulla...”

“Chi sei?” disse a bassa voce Anita guardando il cielo per cercare la voce. “Tu sei sempre stata una ragazza pura e forte, per questo hanno dato a te la perla, però ti hanno fatto credere ad una falsa realtà.”

“Ci sono cascata come una sciocca... Non servo a nulla”

“Tu hai un grande potere!”

“Ma che potere! Ho creato solo danni! Ho servito queste creature malvagie!” “E ora hai l'occasione per far capire loro che non sei una stupida e che sei una degna avversaria.” Quelle parole risvegliarono il potere e la determinazione di Anita che furono così ardenti da sciogliere il ghiaccio.

“Ma cosa?” esclamarono le Dark Lovers mentre Ashley sorrideva e si avvicinò di corsa ad Anita evitando gli attacchi delle nemiche.

“Ashley...”

“Risparmia il fiato per la canzone!” “D'accordo!”
“MAGIA DELLA VOCE PICHI PICHI!

MELODIA GIALLA DEL MI “

“MELODIA DORATA DEL MI”

Una abbagliante e intensa luce gialla circondò le due sirene e accecò tutte le presenti. Per un attimo Noemi vide la Regina dei Mari...”

“Luce brillante di stelle,

fari luminosi lassù,

vi chiamiamo tutti a raccolta,

costruiamo un mondo migliore insieme..

Noi, da qui,

ripariamo terra e mare perché,

lo scrosciare della pioggia così

si fermerà,

finirà!

E' un concerto d'amore per

vivere, e sperare in una grande emozione

da un palco di luci e ombre

sentirò la melodia del nostro cuore.

Del nostro cuore!

 

 

Il canto era così potente che le Dark Lovers non riuscirono più a muoversi; la bolla esplose e la sirena rossa cadde in acqua e Sara si precipitò sulla sorella “Chloe! Chloe stai bene?”

“Sara...sei proprio tu?” Sara scoppiò a piangere e abbracciò la sorella che non vedeva da molto tempo.

“Perché ti devi sempre cacciare nei guai?”

Stella e Aika guardavano la scena commosse mentre Ashley si congratulava con Anita.

“Non sei affatto male, mi stai simpatica”

“Perché? Avevi qualche dubbio?” scherzò lei dandole un colpetto sulla spalla.

“E così anche tu Anita...” La bionda sentì un freddo congelarle la schiena e si voltò verso Gaito che la guardava furioso.

“Sarai anche riuscita a trovare un grande potere... ma c'è un piccolo particolare” E lanciò un raggio nero contro la sirena che perse la perla gialla “Quella perla è mia!” finì il giovane piombando sul tesoro.

“Fermo dove sei!” Gaito si fermò e alzò lo sguardo verso la strada e vide una ragazza dall'abito strano, anche se prima aveva fermato lo sguardo bordeux sulla sua compagna.

“Aria... mi presenti la tua amica?”

La castana sorrise: “Non ti conviene fare lo spiritoso”

“E perché?” chiese lui senza però essere preoccupato.

“Perché stai per avere a che fare con la Principessa della Capitale dell'Oceano Atlantico del Sud!”

Ashley annuì alla ragazza bionda che si lanciò con eleganza dal muretto e atterrò perfettamente in piedi.

“Haruka, è bello vederti qui...”

“Ma non avevate detto che...” chiese Aika 'leggermente' confusa.

“Ne parliamo dopo” disse Ashley “Ora dobbiamo fermare quel pazzo!”

Gaito però non aveva ancora recuperato la perla e Anita ne approfittò e la prese. Il ragazzo si avvicinò: “Consegnami la perla, ragazzina”

“Mai” la bionda strinse l'oggetto con tutte le sue forze.

“L'hai voluto tu!” e preparò un nuovo attacco ma quando vide Anita alzarsi e piazzarsi davanti a lui con le lacrime agli occhi fermò inaspettatamente il colpo.

“Ma cosa?” pensò Aria e in quel momento le sei principesse iniziarono il loro canto.

“MELODIA ROSSA DEL RE

MELODIA DORATA DEL MI

MELODIA LILLA DEL FA

MELODIA MENTA DEL SOL

MELODIA VERDEACQUA DEL LA

MELODIA ARGENTATA DEL SI!”


Con un suono
i colori stanno cambiando..
La melodia che porto nel cuore mi aiuterà
a sconfiggere il male che c'è qui
riportando i colori vivi di un tempo

Mi farò guidare dalle stelle che brillano
seguendo i ricordi che mi hanno portata qui
le onde mi trascinano
mi cullano
mi proteggono
come io farò con le persone a cui tengo

I colori risplendono
la melodia risuona nell' aria
e non mi abbandonerà mai!”

 

Gaito non sopportò quel suono terribile e dopo un'ultima occhiata alle Principesse si dissolse nel buio assieme alle Dark Lovers.

Aria rimase per un attimo imbambolata poi raggiunse Anita.

“Tutto bene?”

“Sì” rispose lei voltandosi verso la ragazza “Grazie Aria e...scusa per quello che ho combinato”

Aria le fece l'occhiolino “Mica è colpa tua!”.

Poi le due raggiunsero il gruppo delle Principesse.

“Direi che possiamo tornare all'albergo”

“Sì!” esultò Aria “Ora ci sono tutte e sette le principesse!”

“Devo ricordarmi che sei molto vivace” disse Haruka seria.

“E io devo ricordarmi che ti piace mettere alla prova la gente” le rispose la castana dandole una gomitata.

“L'ho fatto solo per sicurezza Aria!” disse Haruka imbronciata.

“Hai ragione Athena... Se non fosse stato per il bel Heric credo che non mi avresti mai rivelato il tuo nome.”

“Cosa stai insinuando?”

“Basta voi due!” le sgridò Ashley spazientita scatenando una fragorosa risata. Anita sorrise “Questo sono le alleate per me”

 

“Credo di non aver capito” disse Himeka leggermente perplessa.

“Chloe è la sorella di Sara ed è stata rapita. Haruka si è fatta passare per un'altra ragazza per vedere come fossero gli umani e Anita ha capito che le Dark Lovers e Gaito erano malvagi”

Aika e Noemi risero e Kokoa abbracciò Haruka che a sua volta sorrideva divertita.

“Sì, diciamo che le cose sono andate così” Anna aveva avuto uno strano presentimento sulla sorella di Chloe ma pensava fosse solo una supposizione. “Devo fidarmi di più delle mie capacità” disse la bruna e Aika le sorrise promettendole di aiutarla.

“Adesso possiamo dirlo...” disse Aria alzandosi in piedi.

“Dire cosa?” chiese Haruka scatenando un sorriso a trentadue denti sul volto della castana.

“SIAMO AL COMPLETO!” All'inizio ci fu uno strano silenzio ma poi un grande risata scaldò quel freddo che aveva circondato la stanza.

“Sì! Nulla ci fermerà!” disse Mimy abbracciando Sara e sua sorella minore Chloe mentre Anna guardava determinata Aika che ricambiava con un cenno di capo. Alex e Noemi si strinsero le mani in segno di intesa mentre Ashley, Stella, Serena e Anita si sorrisero cariche e pronte per la sfida.

“Sono contenta che tu abbia capito” disse Serena ad Anita che però si voltò.

“Che ti prende?”
“Serena... mi dispiace. Io non volevo farti del male. Non dovresti più vedermi”
Serena chiuse gli occhi e sospirò e poi diede un pugnetto sulla testa dell'amica che si gettò subito le mani tra i capelli.

“Perché l'hai fatto?”
“Così impari a non darmi retta, razza di stupida! Dovrò tenerti d'occhio ancor per un po', non pensi?” le disse lei con tono vivace e Anita le fece la linguaccia; poi le due scoppiarono a ridere.

Kokoa invece fu triste ma Himeka la tirò su di morale.

“Adesso che c'è Haruka, sapremo come ridare i poteri alla tua perla!”

La sirena della perla fucsia sorrise e l'attenzione ricadde sulla nuova arrivata, che però non portò buone notizie.

“Purtroppo io non posso fare molto...” Nessuno riusciva a credere a quelle parole e il terrore pervase Kokoa e anche Aria.

“Però... so cosa può aiutarvi... Le lacrime della Regina”

“Cosa?” esclamarono le Principesse e Nikora.

“Ma è solo una favola!”

“E più di una favola...” disse Madame Taki sedendosi accanto alla piccola Chloe. “E' una leggenda”

“Cosa sono le lacrime della Regina?” chiese Anna curiosa per questa nuova scoperta.

“È una storia lunga e particolare.” spiegò loro Haruka “Nell'Oceano Atlantico del Sud si tramanda che queste “lacrime” siano custodite nel “Cranio di Atlante” da cui prende il nome l'Oceano.”

“L'occhio di Atlante?” chiese Himeka.

“E' una zona particolare dell'Oceano dove venne punito Atlante, almeno così dicono... È un luogo misterioso e nessuno ha mai osato visitarlo poiché si dice che chi si addentra riceva il giudizio del mare”

“Che paura” disse Mimy stringendosi a Sara.

“E' l'unica soluzione”

“Ma non sappiamo nemmeno se esiste!” sottolineò Alex.

“Bisogna tentare!” le disse Himeka “Kokoa e Aria hanno bisogno della perla! Senza di essa infatti non potremo salvare il mondo!”

“Himeka ha ragione” disse Nikora “Però c'è un problema... come faranno Kokoa e Aria?”

“Lo so io” Madame Taki si mise in mezzo al gruppo “Conosco una magia in grado di creare una bolla d'aria, è una tecnica usata dai miei antenati e si tramanda di generazione in generazione”

“E' fantastico. Potrò nuotare di nuovo!” esclamò Aria ma poi trattenne l'entusiasmo per via di un problema “E con Gaito? Se attaccasse di nuovo?” Nikora scosse il capo “Non penso che attaccherà... E poi deve recuperare le forze; ultimamente si è fatto vedere troppe volte”

“Speriamo bene”

“Adesso basta pensare” disse Himeka che raggiunse la cucina seguita da Alex. “E' ora di festeggiare! Venite”

“Ma vi sembra il momento?!”

“Su Nikora” disse Kokoa all'amica “per una volta potresti scioglierti un po'?” La viola sbuffò “E va bene...”

“SÌ!” urlarono tutte le ragazze.

“A patto che poi puliate tutto voi!”

“Cosa?!”

Aria sorrise “E' inutile, resterà sempre una strega!”

“Come hai detto?” Nikora cercò di afferrare la castana che però fu più svelta “Se ti prendo Aria...” Le ragazze scoppiarono a ridere e trascorsero una serata piena di divertimenti e di gioia.

Si raccontarono tutte le vicende accadute fino ad allora e anche qualche episodio imbarazzante delle Principesse quando erano bambine.

Insomma, era una serata perfetta per lasciare da parte i problemi. Ma Aria era preoccupata anche se lo nascondeva bene. La sua testa era immersa in mille pensieri e il suo sguardo si perse facilmente nel vuoto, cosa che l'attenta Haruka notò.

“Tutto bene?”

“Eh? Ah, sì! Su pensiamo a divertirci”

“Non me la racconti giusta... ma ne riparliamo dopo”

Aria sorrise sollevata, ma sapeva che ben presto la sua 'tutrice' la avrebbe tormentata di domande.

Nel frattempo Gaito era seduto sul trono e non la smetteva di urlare rimproverando le Dark Lovers.

“E' colpa vostra!”

“Ma signore! Lei aveva l'occasione per prendere la perla gialla” dissero le quattro nonostante il grande rischio.

“Cosa intendete dire?!” urlò il ragazzo scatenando terrore nei volti delle quattro ragazze.

“Signore... lei era distratto” intervenne Yuri.

“Che dici sciocca!”

“Ascolti! Io ho capito cosa sta provando” Gaito stranamente rimase fermo e zitto e Eriru, Maria e Izul ne rimasero sconvolte: nessuno aveva mai fatto tacere il signore quando era adirato e nessuno si sarebbe mai aspettato che la prima sarebbe stata Yuri.

“Lasciateci” Eriru inizialmente contestò ma l'urlo di Gaito costrinse lei e le altre ad abbandonare la sala.

“Ebbene Yuri...”

“Ho notato che ultimamente il suo comportamento era insolito e oggi ho capito...” Ci fu un attimo di silenzio e per poco Gaito non perse la pazienza.

“Insomma, muoviti! Ho già perso tutte le perle, ho esaurito i poteri per colpa vostra e in più non ho trovato una persona che cerco da tempo... che altro c'è?!”

“Perché non ha attaccato Anita?” chiese Yuri seria.

“Non sono riuscito ad attaccarla a causa dei miei poteri indeboliti! E poi...

“Secondo me è perché Anita è stata sincera con voi, è una ragazza forte e vi ha subito colpito... Non ha trovato la forza di ferirla.”

“Forse... e allora? Non succederà più!”

“Io non credo” continuò Yuri sicura che presto sarebbe arrivata al nocciolo dell'interrogatorio.

“Sono solo stanco!” insistette il ragazzo.

“No, signore. Lei è innamorato”

Gaito si bloccò e una strana sensazione si precipitò sul suo cuore.

“Ma che dici? Io sono il Principe dei Pantalassa! Non provo amore...”

“Allora perché ultimamente è sempre distratto? Perché oggi parlando con quelle ragazze ha sorriso? È interessato a... ”

“A me non interessa Aria! Si è presa gioco di me! Voglio vendicarmi per quello che mi ha fatto passare! Per questo mi concentro su di lei!”

“Ho detto Aria?”

Gaito si sentì uno stupido mentre Yuri lo fissava incredula ma allo stesso tempo soddisfatta della sua supposizione che si era appena rivelata esatta: “Non provo interesse per nessuno...”

”È lei che vi ha detto quelle cose l'altro giorno allo spettacolo, non è vero?”

“Come fai a...”

“Ho ascoltato... e poi sto provando le vostre stesse emozioni, signore. So cosa provate...” sussurrò la ragazzina mentre il cuore le si strinse.

Gaito si arrese e per la prima volta si mostrò preoccupato.

“È un sentimento stupido e inutile, vedrai che mi passerà. Così come la mancanza di Anita”

“Ma signore...”

“Ti prego Yuri, vai via...” La verde, a malincuore, fece un inchino e si allontanò. Non appena varcò la porta venne riempita di domande da parte delle sue colleghe.

“Non potete capire; e ora scusatemi” Le tre rimasero a bocca asciutta e si immersero in mille supposizioni su cosa preoccupasse il loro Padrone.

Yuri si affacciò alla finestra e rimase a guardare l'immenso mare vuoto e deserto.

“L'amore non è un sentimento inutile... Hippo, non vedo l'ora di rivederti e di poterti baciare ancora...”

 

 

 

 

 

 

“Finalmente le protagoniste sono tutte riunite. Ma sanno esattamente qual è il loro ruolo? Che significa “Custode delle Perle”?

Dopo tutto questo tempo finalmente Alex, Anna, Anita, Aria, Himeka, Mimy e Serena scopriranno la storia delle Custodi. La sera poi continuerà tra balli, storie e sogni.

A 'sta sera con l'intermezzo “La Leggenda delle Custodi” e “A spasso nei sogni!”

 

 

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Capitolo 30
*** Intermezzo Quattro: La Leggenda delle Custodi / A spasso nei Sogni! ***


INTERMEZZO QUATTRO
~
La Leggenda Delle Custodi



Anna si era seduta comodamente sul divano e affianco a lei stavano Mimy, Alex e Himeka mentre Anita e Serena erano appoggiate sui bordi; Aria invece stava per terra con la schiena poggiata sulle gambe di Anna. Haruka era davanti alle giovani Custodi e dietro di lei si trovavano le sei Principesse che si scambiavano sguardi di consenso e di consiglio.

Nikora entrò e quando gli sguardi delle giovane puntarle contro chiese un po' stordita. “Che sta succedendo?”
“Nikora...” prese la parola la Guardiana della perla verdeacqua “Abbiamo saputo che non hai raccontato loro la leggenda delle Custodi...”
“E perché avrei dovuto farlo?” si giustificò la viola “Non me la ricordo e poi non avrebbero capito nulla...”
“Ma noi vogliamo sapere” disse Mimy osservando la donna con occhietti dolci simili a quello di un bambino curioso.
“Più che altro abbiamo il diritto sapere, è un argomento che ci riguarda...” la corresse Anna mentre si tolse gli occhiali.
Nikora sbuffò e si sedette al posto di Haruka.
“Ma perché dovrei farlo io?”
Ashley sorrise “Perché sei la più anziana! E poi tu la conosci meglio di chiunque altro e sai raccontare le storie molto bene”
A Nikora venne un colpo di rabbia quando sentì 'anziana' ma si trattenne, non voleva commettere un omicidio proprio il giorno in cui il gruppo era al completo.

“Va bene...” tutti gli occhi si concentrarono sulla figura della donna e ed erano pieni di curiosità e di meraviglia.
“Vediamo... Molto tempo fa le Sirene combattevano tra loro per estendere i proprio domini...”
“Quindi non esistevano i sette regni...” dedusse Anna attentamente.
“I commenti a dopo, ora seguite attentamente” disse Stella e Anna si sentì a disagio per essere stata troppo invadente e indiscreta.
“Dicevo... la Regina dei Mari non sopportò di vedere le sue figlie combattersi tra loro e così pianse lacrime di luce e da quelle nacquero sette perle dai poteri magici. Le sirene compresero il loro errore e le più sagge si riunirono per stabilire cosa sarebbe accaduto in futuro: decisero così di dividere il mare in sette e differenti regni e lo affidarono alle sirene che mostrarono bontà. intelligenza, coraggio, eleganza, bellezza e determinazione; quelle ragazze divennero le Principesse sirene.”
“E cosa c'entra con le Custodi?” chiese Alex che aveva perso il filo del discorso.
“Lasciatemi finire!” urlò Nikora accesa di impazienza “Purtroppo però le battaglie non scomparvero anzi divennero più intense. Infatti alcuni umani avevano intenzione di acquisire quei poteri. Ci fu un'alleanza tra tutte le sirene e alla fine gli umani vennero sconfitti. Inizialmente le sirene erano disgustate riguardo a quegli esseri così diversi da loro ma in seguito molte di loro si innamorarono di alcuni uomini e così si stabilirono sulla terra rinunciando ai loro poteri; dal loro rapporto nacquero dei bambini mezzi umani e mezze sirene...”
“Ma ci avevi detto che le Sirene e gli Umani non possono amarsi!” Fece notare Himeka e Nikora riprese: “Se la Sirena confessa la sua identità all'umano
diventa schiuma di mare, in caso contrario non succede nulla di pericoloso... Tuttavia alcuni bambini ebbero poteri molto potenti e crebbero con il desiderio di diventare i Signori dei Mari. Divennero malvagi e pericolosi”

“I Pantalassa, non è vero?”
“Sì... Dopo molti anni iniziò la guerra contro i Pantalassa e la Regina dei Mari guidò le sirene al combattimento ma ad aiutarle c'erano le figlie di alcuni umani. Per il loro coraggio la Regina assegnò il titolo di Custodi delle perle, in caso di pericolo quelle ragazze avrebbero protetto le perle.”
“Ma perché proprio noi siamo state scelte come Custodi?”
Nikora prese fiato e continuò la sua storia: “Voi siete le discendenti di quelle sirene”
“Stai dicendo che...”
“Esatto, siete mezze umane e mezze sirene...” Sui volti delle sette ragazze si accese una strana luce: erano stupite, questo è vero, ma anche meravigliate. “Quindi, anche i nostri genitori sono Custodi?” chiese Mimy
“Non proprio, nel vostro sangue c'è il potere delle sirene ma si risveglia solo quando occorre. Nei vostri genitori e nei vostri nonni non si è mai svegliato e quindi non sono Custodi”

“E poi cosa accadde?” chiese Aria
“E poi finisce qui. Le Custodi rimasero sulla terra e con il passare degli anni le loro discendenti non vennero mai a sapere della loro identità; intanto le sirene dopo una lunga e pericolosa guerra sconfissero i Pantalassa... Non c'è altro da dire”
“E Gaito? Come ha fatto a sopravvivere? E perché è stato esiliato?” chiese Anita piena di dubbi.
“Perché era pericoloso! Aveva un potere immenso e grazie a esso riuscì a sfuggire agli attacchi delle Regina! Fortunatamente era ancora un bambino e quindi non era riuscito a risvegliare completamente i suoi poteri, così la Regina ordinò che venisse isolato e tenuto al sicuro...”
Serena rimase in silenzio: sapeva che Gaito aveva poteri pericolosi ma isolarlo quando era solo un bambino le sembrò una cosa orribile e triste.
“Forte!” Himeka si alzò e sorrise “Quindi siamo anche delle sirene! E' una cosa fantastica! Avresti dovuto dircelo subito Nikora”
“Siamo sirene solo in parte Himeka” disse Anita “Non al cento per cento”
“E' una cosa bella lo stesso! E non vedo l'ora di partire per il Cranio di Atlante!” Serena sorrise e Anita cambiò idea sulla Custode rosa: era molto più simpatica e buona rispetto a quella con cui aveva lavorato tempo fa.
“Quand'è che ci avviamo? Dobbiamo trovare le Lacrime il più presto possibile” disse Alex

“No” La castana rimase disorientata “Perché?”
“Il viaggio è lungo e voi non potete saltare la scuola, rischiamo di farci scoprire da Gaito e in più ai vostri compagni giungerà qualche sospetto... è meglio aspettare le vacanze di Natale”
“Ma abbiamo solo due settimane di vacanza! L'Oceano Atlantico è distante!” disse Serena preoccupata ma Stella le si avvicinò.
“Ce la faremo” La bionda sorrise convinta dalla dolce voce della Principessa.
“Bene! Adesso però rilassiamoci!” propose Sara sdraiandosi sul divano
“Sei sempre la solita bambina!” le disse Chloe.
“Bambina a chi?!”
“Vuoi che racconti a tutte di quella volta che ti sei addormentata sul trono quando la consigliera spiegava le regole per un buon portamento? Ops...” Chloe fece la linguaccia alla sorella che divenne rossa come la sua perla “Stupida! L'hai appena fatto!” Le Custodi scoppiarono a ridere.
"Se dobbiamo parlare di cose imbarazzanti io ne ho una divertente” Yuka prese parola e attirò l'attenzione di tutte le ragazze e Aika iniziò a preoccuparsi.
“Una volta Aika...”
“ZITTA!” Alex però tappò la bocca della Idol e invitò Yuka a continuare..
“Lasciala parlare!” disse Ashley curiosa di conoscere la brutta figura della sua amica.
“Dicevo... Aika un giorno si era ingozzata di pasticcini, io l'avevo avvisata che le avrebbero fatto male ma lei continuò a mangiare. Durante il concerto le è venuta la nausea ma non voleva interrompere il live e così si mise a cantare con un braccio appoggiato alla pancia e camminava rigida come un bastone! Sembrava Napoleone!” E mentre lo diceva imitava l'amica che arrossì violentemente.
“Poi quando si è avvicinata a me ha vomitato l'anima! Ma la cosa più divertente è che i fan hanno condiviso il 'passo' su tutti i siti e recentemente le hanno chiesto di fare un video musicale basato su questa danza!” Anna non sapeva se ridere o starsene ferma e muta: era un fatto divertente ma provava imbarazzo per la sua Principessa. Ashley rideva divertita e la cosa fece molto piacere a Stella
"E' da tanto che non ti vedevo così frizzante!” Ashley sorrise senza mostrare vergogna o imbarazzo, era troppo contenta.

Noemi intanto prese due tamburi e iniziò a comporre una divertente musica e poco dopo Aika iniziò a cantare mentre Sara, Mimy, Himeka e Kokoa si misero a ballare.
“Sei brava!” le disse Aika.
“Grazie! Ma vorrei imparare qualcosa di più complesso... Mi piacerebbe suonare la chitarra”
“Se vuoi...” le disse la castana lasciando un piccolo spazio di sola musica “Te lo insegna il mio manager, è un bravo insegnante..”

“Davvero?” disse Noemi con gli occhi pari alle stelle
“Sì, e io ho bisogno di un chitarrista! Potresti diventare la mia compagna di musica!” Noemi lasciò le percussioni e si lanciò sulla Guardiana della perla verde menta e la stritolò tutta entusiasta. Poi le due ripresero a suonare e a cantare.

Haruka approfittò della situazione e si avvicinò ad Aria.
“Adesso mi spieghi cosa ti preoccupava un attimo fa”
“Niente”
“Una mia particolarità e capire se le persone mentono... e tu stai dicendo una bugia, cara la mia Aria”
La castana sbuffò: la Principessa poteva diventare molto pericolosa.
“Beh... non capisco più cosa provo! Sto facendo sogni strani e pensieri insoliti... Vedo sempre il volto di un ragazzo stampato nella mia mente” Haruka le diede due colpetti sulla spalla e sorrise sicura. “Non è niente di strano! Ti sei innamorata” Aria urlò a quella risposta ma a causa dell'esibizione di Aika e Noemi nessuno la sentì
.“Non è possibile! Sono già stata innamorata ma non provavo emozioni così...estreme”
Ad Haruka però il sorriso non scomparve anzi divenne più raggiante.
“Vuol dire che questo è un amore più intenso mentre quello precedente era solo una cotta passeggera”

“Come fai a essere così esperta?” Haruka per un attimo non volle rivelare alla Custode il motivo ma poi si lasciò convincere: “Da bambina odiavo profondamente gli umani, perché a causa loro mia madre, la regina Athena, perse la vita... Fu un duro colpo per me”
Aria provò tristezza per la ragazza e l'abbracciò forte e intanto la bionda riprese a parlare “Da quel giorno divenni molto riservata ma poi conobbi Hanon e diventammo grandi amiche. Successivamente mi avvicinai alla baia sotto consiglio della mia Principessa e lì incontrai lui: era un bambino normalissimo ma aveva degli occhi bellissimi e sembrava amare il mare e le sue creature. Per un attimo provai odio ma poi il mio cuore si sciolse.”
“E poi?” chiese Aria curiosa, come se stess ascoltando una favola d'amore;
“Lui mi notò e mi invitò ad avvicinarsi... Inizialmente mi allontanai spaventata ma il suo sorriso mi spinse ad avvicinarmi a lui. La distanza tra noi era così poca che lui si accorse immediatamente della mia coda”

Aria seguiva ogni minima parola e si immaginava tutta la scena “Ero rimasta sconvolta ma lui mi prese per mano e me la strinse promettendo che non lo avrebbe detto a nessuno”
“Che bambino romantico!”
“Quando riferii ad Hanon l'accaduto lei mi spiegò perché provassi certe emozioni e affermò che mi ero innamorata. Il giorno successivo tornai alla spiaggia ma del bambino nessuna traccia. Lo cercai per molti anni ma non lo vidi più”
Aria singhiozzò e poi strinse le mani della bionda “Lo ritroverai! Se è vero amore sono sicura che un giorno ritroverai il tuo Principe Azzurro!” Haruka sorrise e rimase a parlare con Aria per altri minuti. Non sapeva spiegare il motivo, ma con Aria si sentiva bene. Solitamente se le chiedevano di sua madre o degli esseri umani avrebbe gridato un secco 'No' e se ne sarebbe andata, invece con quella ragazza sentiva di potersi esprimere liberamente. “Sono sicura che presto diventeremo inseparabili” pensò la Principessa della perla verdeacqua.

Le quattordici ragazze passarono la domenica pomeriggio a parlare di fatti imbarazzanti e di ragazzi.
Ma poi la leggenda delle Custodi ritornò come argomento principale dei loro discorsi: sapere che nel loro DNA c'era anche quello di una sirena e che le loro antenate affrontarono un grande pericolo aveva eccitato e lasciato di stucco le sette Custodi.
“Sono sicura che sconfiggerete anche voi Gaito” disse la 'piccola' Chloe indicando la sorella.
“Già... non può passarla liscia dopo quello che ha fatto ai nostri regni” aggiunse Yuka. La sirena viola aveva vissuto un'esperienza terribile: nei suoi ricordi viveva sopratutto quello dell'abbandono del castello da parte di tutti gli abitanti che urlavano come disperati. Ora molte sirene erano sole e costrette a vivere in luoghi poveri e con scarsi beni.
Aika strinse la mano della bionda e poi l'abbracciò.
“Nessuno dovrà più vivere così...”
“Adesso che siamo unite niente ci fermerà!” disse Himeka “Dobbiamo solo trovare le Lacrime e far rinascere i poteri nelle perle blu e fucsia!”
“Esatto” disse Ashley “E poi risveglieremo il potere della Regina dei Mari e affronteremo Gaito”
Mimy mise una mano nel centro e man mano anche le altre fecero lo stesso.
“Presto questo incubo finirà” disse Aria con un filo di voce “E la pace tornerà a regnare su tutto l'Oceano!”
Ormai la battaglia finale si stava avvicinando e con essa anche il potere supremo.
Ma le quattordici ragazze non sapevano che avrebbero dovuto affrontare una prova terribile, una prova che le avrebbe portate a combattere contro un nemico invisibile ai loro occhi.

 

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A SPASSO NEI SOGNI!
 

E' notte profonda e presto giungerà il ventisette novembre, il giorno successivo alla entusiasmante festa in onore delle Principesse delle Capitali.

Tutti si sono lasciati cullare dal sonno e presto inizieranno a sognare... Sono proprio curiosa di vedere cosa si immaginano le nostre eroine.

 

La prima che vedo è Anita, l'ultima arrivata: la bionda è immersa nelle candide lenzuola e sorride.
Dando un'occhiata più da vicino si riesce a scorgere qualcosa: la bionda si trova in una città oscura e avvolta da un fitta nebbia.
“Eccoti Anita” la bionda si volta verso un ragazzo sui diciassette anni che indossa una giacca identica a quella di Sherlock Holmes.

“Ho bisogno del tuo aiuto per risolvere questo caso” La giovane si è sistemata il berretto e annuisce convinta.
“Sì, Kasukawa. Di che si tratta questa volta?” Il moro si avvicina e le mostra una foto di un cadavere.
“E' stato ucciso con una chiave inglese...”
“Strano...”
“Già... i sospetti sembrano ricadere sul suo ex fidanzato, ma io non mi fido...” La Custode sorride mentre un colpo di aria fredda le sfiora il collo
“Pensi che ci sia dell'altro?”
“Sì... il fratello si comporta in modo strano ma nessuno lo ha notato... mi serve una mano per indagare”
Anita lo supera determinata e carica: “Non perdiamo altro tempo allora” Kasukawa la sta seguendo; si stanno avvicinando al luogo dove avvenne l'omicidio.

Una nuova avventura aspetta Anita

 

 

 

Non voglio essere troppo invadente perciò lascerò Anita alla sua indagine. Ora è il turno di Alex! Chissà cosa starà sognando la Custode della perla viola. Sembra che si trovi in un castello e che indossi un abito elegante, simile a quello di una principessa.
“Markus...vuoi ballare con me?” chiede la castana porgendo la mano al biondo anche lui vestito come un regale principe.
“Con immenso piacere” Mentre le cinge la vita con un braccio la sua mano stringe quella della ragazza. Alcuni strumenti spuntano dal nulla e iniziano a suonare da soli e in un lampo il castello si dissolve sostituito da un grande lago illuminato dalla fioca luce di piccole candele colorate; t
utto sta andando per il meglio finché non appare Maria pronta per trasformare la romantica serata in un inferno di ghiaccio ma Alex con un impetuoso pugno la caccia via dal raggio della mia visuale.
“Riprendiamo...”
“No! Cesarini!” La Custode si è appena ritrovata di fronte il professore di matematica, sembra pronto per interrogarla.
“Spiegami un po' queste formule!”
Alessandra ora è in una stanza nera che, con il passare dei secondi, viene 'decorata' con formule geometriche complesse e disegni assurdi.
“Non so niente”
“Ti aiuto io” Markus è seduto accanto a lei e le sorride.
“D'accordo! Grazie” gli dice la quattordicenne sorridendo; preso abbastanza fiato la giovane inizia a rispondere.

Povera Alex, anche nei sogni non può stare tranquilla

 

Dato che a nessuno interessa un'interrogazione stramba ci spostiamo nella stanza successiva in cui dormono beate Sara e Mimy.
Stranamente entrambe stanno avendo lo stesso sogno... Sono ad un parco di divertimenti e si stanno godendo la corsa su una montagna russa. Mimy all'inizio aveva un po' paura ma dopo la prima corsa si è affezionata all'attrazione e così è sempre lì che vuole ripetere l'esperienza nonostante Sara si senta male ogni volta che il veicolo prende velocità. Noto che ci sono anche le altre, ma a quanto pare preferiscono stare sedute e guardare le due giovani correre da una parte all'altra dell'immenso mondo di divertimenti: dalla casa dell'orrore alla stanza degli specchi, dai banconi con tanti giochi alla ruota panoramica... Le due amiche stanno vivendo un divertimento dopo l'altro senza mai stancarsi.

Approfittate di questo sogno, perché presto non avrete tempo per divertirvi

 

 

Purtroppo per Anna non sembra esserci lo stesso piacere: la bruna sta vivendo un incubo. Nel suo sogno è rimasta sola in città, corre per le strade in cerca di qualcuno. Le Dark Lovers stanno sferrando una serie di attacchi e distruggono tutto ciò che capita sotto i loro occhi. Anna sembra spaventata e dai suoi occhi capisco che non ha la minima idea su cosa fare.
“Non posso farcela da sola... Ragazze! Dove siete? Aiuto!”
La bruna sta sudando e si sta agitando sotto le coperte che vengono in seguito scaraventate a terra. Povera Anna, adesso si ritrova anche con il freddo.
Non so cosa stia accadendo ora... La mente di Anna sta creando sogni insoliti e indescrivibili.

Spero per lei che presto possa viverne uno felice.

 

 

Ora tocca a Serena! Vediamo un po' cosa sogna la giovane Custode della perla indaco...
Si trova in mare aperto e nuota elegantemente, come se stesse danzando... I pesci escono dalle loro case e accompagnano l'esibizione della sirena muovendosi da tutti i lati e creavano giochi di colore per via della luce solare che batteva sulle loro squame scintillanti.
Ma ecco che arrivano tutte le Custodi e le Principesse delle Capitali; ora stanno intonando insieme una dolce melodia che è riuscita a risvegliare la Regina dei Mari.
“Fanciulle, presto affronterete Gaito. Usate tutto il vostro potere! Solo così liberete l'Oceano”
Serena stringe le mani di Stella e di Anita che a loro volta stringono quelle delle altre ragazze.
“Vinceremo!” urla la sirena indaco e poi continuarono la loro danza.

Serena in questo momento si sente proprio come il suo nome...

 

Spostiamoci ora nella stanza di Kokoa: la giovane sirena fucsia stava vivendo uno strano sogno, anzi una riflessione “Devo recuperare il potere” sta dialogando la giovane ad una statua di Luchia.
“Devo farlo per poterti salvare!”
Ora però sta piangendo e non riesce a mantenere la calma: “Ho mantenuto la promessa! Ho detto a Kaito che lo avresti amato per sempre! Lui però è scappato e mi sembrava disperato... Forse ha capito che non c'è più niente da fare e che ormai Gaito si impadronirà dei mari...” La statua della Principessa sembra che stia versando lacrime; è in questo momento che Kokoa ritrova la forza.
“No! Non dobbiamo abbatterci! Sconfiggeremo Gaito e tu potrai tornare dal tuo Kaito! Te lo prometto Luchia!”

Kokoa sembra carica per la battaglia...

 

Nonostante la distanza che le separava, anche Ashley e Stella condividono lo stesso sogno di Kokoa: farebbero di tutto pur di salvare Noelle e Coco.
Le due Principesse si trovano nei loro sogni: riesco a intravedere una stanza bianca e le quattro sedute a discutere. Sembra che le menti e i cuori delle quattro sirene siano collegati.
“Noelle! Coco! Adesso le Custodi delle perle sono dalla nostra parte” dice Stella felice e con tono da bambina. Noelle sorride mentre Coco si rivolge ad Ashley

“Mi raccomando... Proteggetele!” Sul volto della castana inizia a scendere dolcemente una lacrima
“Vi aspettiamo” con quelle parole le due principesse svaniscono nel nulla; Ashley non è riuscita a controllarsi infatti sta urlando nel vuoto: “No! Ho bisogno di te, Coco! E' un compito troppo delicato per me!”
La mano è stesa verso il luogo dove poco prima stava la Principessa gialla. Stella si china sulla sorella e l'abbraccia per tirarla su.
“Andrà tutto bene... se rimaniamo unite.. Coco ha fiducia in te” Ashley ricambia l'abbraccio stringendo forte la gemella e continuando a piangere. Per fortuna nessuno, a parte sua sorella, sta osservando quella scena. O almeno così credeva lei.

Tranquilla Ashley... non c'è niente di male a essere preoccupati per il futuro.

 

Aika sogna di essere ad un concerto: si sta esibendo con tutta l'energia che possiede in corpo; l'arrivo improvviso di Yuka però la costringe a fermarsi.
“Yuka!”
“Si vede che tieni molto ai fan. Non pensi ad altro che a loro...”
“Ma io tengo anche a te!”
“E perché non lo dimostri affatto?”
“Io...” La castana abbassa lo sguardo senza sapere che quello del pubblico segue ogni suo movimento, pronto per sentire ogni suono che uscisse dalla bocca dell'Idol.
“Io ti amo Yuka!”
Un borbottio fastidioso si sta creando tra le persone.
“Cosa? Ama la sua assistente?” “Come può...amare una ragazza?” “Che strana!”  “Come ha potuto mentirle fino adesso? Non si può trattare una persona così”
Aika si copre le orecchie e poi si accorge che Yuka sta svanendo e con lei anche il pubblico.

“Cosa devo fare?” si chiede la giovane prima di lasciarsi cadere sul pavimento.

Fai la tua scelta; qualunque essa sia io sarò sempre con te.

 

Noemi invece sta realizzando il suo sogno... in un sogno. È diventata una chitarrista sensazionale ed è ricercata dai più grandi artisti musicali. Finalmente si sente,dopo tanto tempo, libera.
Dopo l'attacco al suo regno da parte di Gaito, la sirena lilla aveva perso il suo entusiasmo; ma adesso la sedicenne è felice e commossa. Tutti i suoi sudditi, persino la Principessa Karen, che sta sorridendo, sono venuti a sostenerla!
La giovane si sistema sul palco e inizia a eseguire un assolo che crea una sensazione piacevole al pubblico.

Noemi continua a sognare; sono sicura che presto diventerà realtà

 

 

Haruka invece stava vivendo il più bel sogno che il suo subconscio avesse mai creato: è tornata bambina e accanto a lei sta sua madre, la bellissima regina Athena, chiamata così per dare onore alla Regina dei Mari. La donna si stava pettinando i lunghi capelli rossi mentre intona una dolce canzone che la figlia aveva sempre adorato.
“Vieni qui Haruka... Voglio dirti una cosa”
La piccola sirena bionda si avvicina e riceve subito un dolce abbraccio.
È questo gesto a far capire a Haruka di star vivendo un sogno. La giovane non riesce a trattenere le lacrime mentre pian piano assume l'età attuale. “Non piangere figlia mia” “
"Mi manchi mamma”
“Ricordati questo Haruka” dice la Regina accarezzando il volto della Principessa. “Io sarò sempre con te.”

La Sirena dalla pinna turchese si appoggia al caldo petto della madre che riprende a cantare la dolce canzone.

Haruka in quel momento si addormentò per davvero...

 

 

 

Passando ad Himeka... vediamo un po' che cosa sta sognando. Ma quella è... una torta? Cosa ci fa una torta su una spiaggia? Non chiedetemelo... ma Himeka si sta abbuffando di quella delizia al cioccolato. L'ha finita da poco ed ecco già apparire gustosi pasticcini ripieni di crema e tanti altri dolci. Tutta la città la sta osservando mangiare: c'è chi tifa per lei e chi la prende in giro.
Poi ad un certo punto la ragazza dai capelli color della notte prende la forma sirena: tutti i presenti sono sconvolti.
“Ma perché?!”
Hiroto è davanti alla bionda e le porge la mano “Stai tranquilla...”

“Come? Ora sanno che esistono le sirene!”
“E' solo un sogno...”

“Davvero?”
“Sì”
“Tu...assomigli molto a Hiroto!”

“Sono solo la figura di Hiroto che tu conosci, la tua mente l'ha riprodotta per questo sogno...” Himeka sembra sorpresa che ci fosse una frase così complessa in un suo sogno.
“Posso farti una domanda?”

“Dimmi pure” Himeka è sudata e dopo aver deglutito pone la domanda al giovane.
“Sei ancora innamorato di me?”
“Mi piaci molto... ma ormai ho capito che sei irraggiungibile, Himeka è la ragazza per me... MI è sempre stata vicina. Vuoi sapere altro?”
“Mi basta solo questo!”

Alla fine hai vinto Himeka, ora vedi di darti da fare con Hiroto anche nella realtà...

 

 

Aria è in una strana stanza, illuminata solo da una candela la cui fiamma era piccola e debole.

La giovane è ferma, impegnata a guardare la luce che,  ad un tratto, concede di vedere alcune 'scene' dell'avventura che le Custodi stavano vivendo: dalla partenza della madre ai primi attacchi, dall'incontro con Gaito al reclutamento di Mimy e Sara, dal rifiuto di Ashley e Stella alla scoperta della perla spenta di Kokoa, dallo scontro con Serena e Anita al bacio di Jack, dalla perdita dei poteri alla formazione completa del gruppo...
Scorrono rapide ma sempre chiare.
Aria sente uno strano presentimento e così è costretta ad aprire gli occhi.  Sono le tre e mezza...
Adesso si sta prendendo una boccata d'aria fresca; probabilmente tra poco tornerà a letto per essere nuovamente trasportata nel mondo dei sogni
.

 

Ma qualcosa di insolito stava per cambiare le sorti dell'avventura...

 

 

 

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Capitolo 31
*** A spasso nei sogni di Aria ***


SPECIALE: A SPASSO NEI SOGNI DI ARIA!


E se tutto fosse diverso da quello che avete letto fino a questo capitolo? E se le nostre eroine fossero diverse? E se... Beh, ci sono tanti modi per esprimere quello che sto cercando di dirvi, ma il migliore dei modi è scriverlo...

 

 

Aria aprì gli occhi e si ritrovò in una grande sala, sembrava quella di un castello; solo dopo essersi stropicciata gli occhi capì che si trovava in acqua. “Ma che diavolo?” urlò la giovane alzandosi da una sedia e notando che portava un vestito nero senza maniche (e molto attillato).
“Che è successo?!”si disse la ragazza guardando la scollatura provocante (anche se, a dir la verità, non c'era niente di provocante)
“Buongiorno Signora!” Aria si voltò e, non appena vide le sue amiche, gridò nuovamente.
"Perché siete conciate in quel modo?!” Davanti alla castana stavano Anna, Alex, Himeka e Mimy vestite in modo buffo: Anna aveva un vestito verde dell'ottocento, Himeka invece aveva un top nero e una minigonna rosa, Mimy invece aveva un lungo vestito rosso che al fondo si espandeva in tanti piccoli tentacoli mentre Alex aveva un vestito lilla con uno spacco sulla coscia destra.
“Come siamo conciate? Signora noi siamo vestite come al solito” disse Mimy non capendo la reazione di Aria.
“Ma... ma...” balbettò la castana puntando il dito contro le compagne.
“Mi sembra un po' agitata signora. Si sente bene?” chiese Anna avvicinandosi “Signora? Ma che sta succedendo?!”
“Forse non si ricorda più nulla” sussurrò Alex a Himeka che si avvicinò a quella che era la sua Padrona.
“Allora... Salve! Sono Himeka, si ricorda di me? Lei è la Principessa dei Pantalassa e vuole conquistare gli Oceani per vendicarsi! Noi siamo le sue servitrici!” scandì la bionda lentamente ma Aria, non appena udì il suo titolo, spalancò la bocca come un pesce.

“COSA!?” urlò Aria in preda al panico «Sono diventata come Gaito?» pensò la ragazza e cercò di accomodarsi sul trono ma invano: la ragazza non era abituata a portare abiti così corti .
“Allora oggi che intenzioni ha, signora?” chiese Mimy curiosa di sapere il nuovo piano. “Il piano? Ecco... il piano è...” Un dubbio preoccupante assalì la mente della castana. “Andare in città!”
“Cosa? E perché?”

“Devo... investigare! Forza andiamo”
E si avviò verso l'uscita ma venne fermata da Anna: “Signora... non possiamo usare il teletrasporto?”

Aria divenne rossa e annuì imbarazzata. “Ma certo! Il teletrasporto! Una cosa normalissima per me!” Le quattro si scambiarono occhiate di stupore e di incredulità, senza capire il sarcasmo della ragazza. Le ragazze misero la mano sulla spalla della loro “signora”, il gruppo partì e dopo uno strano viaggio atterrò in una sala calda e accogliente, tutte tranne Aria che si ritrovò sdraiata per terra.
“Dove siamo?” chiese Alex sistemandosi la gonna.
“Mai visto un luogo così...” In quell'istante entrò Eriru che saltellava allegra, finché non si accorse della presenza delle cinque ragazze.
“AH! I nemici sono qui!”
“Una Custode?” esclamarono le quattro.

Aria riprese a gridare: era tutto vero! Si erano scambiati i ruoli!
Yuri, Maria e Izul entrarono e appena scorsero le Custodi... o dovrei chiamarle Dark Lovers, si trasformarono. Aria ancora una volta gridò incredula.
“Ma oggi è la giornata degli urli?” le chiese Mimy ma Aria non rispose anzi riprese a gridare.

Le nemiche stavano indossando i loro abiti! Erano vestiti belli e morbidi e tra le mani tenevano i microfoni con le perle.

“E ora Magia della Voce Pichi Pichi!

Siamo le Custodi!

Siamo belle, siamo giovani, siamo buone!

Con questo canto liberemo il mare!

E del nostro capo conquisteremo il cuore”

Era un canto... insopportabile! Aria non riusciva a credere alle sue orecchie! Erano stonate e fuori tempo...
“Basta! Io me ne vado!” esclamò la castana correndo verso l'esterno.
“Ma signora! Adesso arrivano le altre!”
“Come le altre?” Da una nuvola oscura apparvero due ragazze snelle e belle. “Eccoci qua! Le Twin Mermaids” Anita e Serena erano in perfetta sintonia e indossavano rispettivamente un abito indaco e un abito giallo tutte e due molto scuri.
“Anche voi?!” esclamò Aria portando violentemente le mani sulle guance.
“Ma che cos'ha oggi Aria?” chiese Anita ad Himeka che ripose scocciata
“Non so... ma mi sta facendo innervosire...”

“Sono arrivate anche le altre! Come facciamo?” chiese Yuri preoccupata mentre si sistemava l'abitino color crema.
“E non ci sono solo loro...” Una voce rimbombò per la stanza mentre tutte si guardavano confuse e curiose di sapere da dove provenissero quelle voci. Poi dietro ad Aria si materializzarono sette ragazze dagli abiti neri e dalle perle sbiadite.
“Siamo le Dark Princesses!”
“No! Questo è troppo!” E la castana scappò di corsa nonostante avesse molte difficoltà per via dell'abitino.
“E quella sarebbe la spaventosa Principessa dei Pantalassa? Che stupida” “Come osi prenderti gioco della nostra sovrana!” urlò Noemi infuriata come non mai.
“Ora ve la vedrete con il nostro canto!” disse Aika pronta per cantare.
“E non vi piacerà” disse Sara sorridendo malvagiamente .

“Forza ragazze! Siete pronte?” chiesero Stella e Ashley contemporaneamente

“MAGIA OSCURA!

Siamo le Principesse oscure!

E vi distruggeremo!

Vi sconfiggeremo!

Siamo belle, siamo forti e siamo perfette

e voi siete brutte, volgari e ochette!

Stranamente la canzone non era dolce come erano solite cantare, anzi era un rap. E le “Custodi” contrattaccarono

“Siete in errore!

Guardate un po' che orrore

Siete solo vanitose

mentre noi strepitose!”


E mentre i due gruppi si affrontarono a ritmo di strofe violente e insulti, Aria raggiunse la spiaggia e si scontrò contro Miku e le sue due seguaci.
“Ma che... Miku?” Aria non riuscì a credere ai propri occhi: la ochetta aveva intorno al collo una collana rosa e con lei anche le altre due ragazze.
“Tu sei il nemico?”
“Aspetta...che?!”
“Forza ragazze trasformiamoci!”
“NO! E' impossibile! Tu non puoi essere una Custode!”
Per evitare di sentirla cantare, la castana riprese la folle e disperata corsa lasciando Miku spiazzata.
“Non mi ha fatto trasformare! Uffa! Volevo mostrare la mia bellezza da sirena al mondo intero!”

Aria raggiunse la scuola ma qualcosa le impedì di continuare:“Signora che ci fa fuori dal castello, nikoniko?” La castana si voltò e vide Nikora e Madame Taki nella peggior forma possibile: erano due pinguini grigi e avevano in mano uno scettro e una sfera nera.
“Hanno ragione loro” la voce proveniva da un ragazzo alto, muscoloso e bello... ma dalla voce insopportabile. Poteva essere solo che Hippo.
“Dobbiamo catturare le Custodi, takitaki!”
Aria non diede ascolto alle parole dei tre alleati e si allontanò sempre più scioccata ma senza urlare; non ebbe più la forza né il fiato per gridare spaventata.
La castana raggiunse il tempio e si buttò sulle ginocchia unendo le mani:
“Ti prego dimmi che non è vero, dimmi che è solo un sogno... TI PREGO!” “Ma guarda... tu devi essere la Platessa...”
Ad Aria venne un colpo e per istinto si voltò furiosa e offesa:
“Ehi! Non puoi rubare le mie idee! Quel soprannome...” Poi si fermò... davanti a lei stava Gaito ma non era lo stesso della sua realtà: era calmo, sorridente e soprattutto incredibilmente bello.
Lo sguardo di Aria era fisso sulla camicia nera sbottonata e poi si spostò sul volto di Gaito, che era molto più espressivo di quanto la castana ricordasse.

“Ecco, sono diventata una pervertita...” si disse la ragazza. “Tu sei il capo delle Custodi?” gli chiese la ragazza alzandosi e preparandosi al peggio.
“Sì... e dovrei combatterti, ma non mi va.”
“Come?” Aria non riusciva a credere a quelle parole. In pochi secondi si ritrovò il ragazzo a pochi centimetri da lei e il suo sguardo la scrutava da cima a fondo e la cosa la fece arrossire.
“Stai cercando di tentarmi? Questa tuo look è così particolare.”
“NO!” Aria divenne caldissima e si avvicinò al giovane.
“Sei tu che sei dannatamente bello!” Gaito sorrise, non si aspettava una simile reazione da parte della nemica
“Wow... è la prima volta che una ragazza mi dice un complimento del genere in un modo così... sincero. Eppure non ci siamo mai visti!”
“Fidati” disse Aria poggiando una mano sulla spalla di Gaito “Ormai sei diventato un'abitudine...”
Poi senza rendersene conto la ragazza aveva avvicinato a Gaito tirandolo per il colletto della camicia e aveva sfiorato le sue labbra. Gaito si staccò e sorrise nuovamente: era un sorriso bellissimo e splendente, sembrava quello di un angelo.
“Non sembri proprio la Signora dei Mali” le disse il giovane, per niente turbato del gesto della sua nemica.
Aria sorrise “Infatti non lo sono... Però voglio godermi al meglio questo momento. Perché in realtà sei tu il 'cattivo' mentre io sono una Custode”
Per un attimo Aria si sentì idiota; come poteva quell'illusione capire ciò che stesse vivendo.
“Perché non dovresti amarmi?”
Aria si allontanò e gli rispose quasi in lacrime.
“Perché il Gaito della mia realtà non prova niente per me! Mi ha usata! E io non so come abbia fatto a cascare nella trappola dell'amore! E poi ha fatto del male alle mie amiche! Non possiamo.” Poi abbassò il capo “E poi non funzionerebbe mai... Gaito è cattivo e spietato... non è come te, dolce, gentile. Non so come abbia fatto a provare affetto per lui”
Il ragazzo dopo aver ascoltato attentamente le parole della giovane si avvicinò nuovamente e le sussurrò una frase che spinse lo sguardo di Aria a perdersi nel cielo tinto di nero; non riuscì a credere a quelle parole.
Poi improvvisamente tutto divenne bianco e una voce rimbombava in quello spazio infinito.

Aria aprì gli occhi e vide Nikora con un cucchiaio di legno in mano.
“Era ora! Forza alzati! Devi andare a scuola, dormigliona!”
Aria si catapultò giù dal letto e dopo aver osservato bene Nikora l'abbracciò “Ma che...” Poi la ragazza corse fuori dalla stanza e appena vide le altre fare colazione come sempre sorrise gioiosa e si mise a gridare.
“E' tutto come sempre! Non siamo cattive!”
E corse fuori dall'albergo e rimase a guardare il cielo mattutino.
“E' splendido e limpido...” pensò la ragazza. Poi le venne in mente il cielo del sogno: ero lo stesso di quello che stava guardando in quel momento, l'unica cosa che cambiava era il colore, era il bianco dell'alba.
“Anche noi avevamo gli stessi caratteri, eravamo sempre noi...l'unica cosa che era cambiata era l'allineamento”
Poi ripensò al Gaito del sogno e alle sue parole: “Io non sono tanto diverso dal tuo Gaito...”
“Eppure il Gaito con cui abbiamo a che fare è l'opposto... e se stesse nascondendo la sua vera personalità? Forse quando aveva la forma di Jack era...se stesso?” chiese la giovane per poi tornare a guardare lo specchio infinito: “Credevo di conoscerti... invece non so nulla di te. Gaito come sei in realtà?”

Da quel momento l'opinione di Aria sul nemico era cambiata... e aveva intenzione di andare in fondo a questa storia. Con o senza i poteri della perla.

 

 

 

 

* colpo di tosse *

Salve! Chiedo scusa se non ho aggiornato con il vero capitolo ma non sono riuscita a correggerlo! Dato che volevo però pubblicare ho deciso di postare quella che è stata in passato la seconda parte dell'Intermezzo Quattro. Spero vi piaccia, non volevo pubblicarla perché mi sembrava banale e troppo incentrata sulla mia Oc.

Domani pubblico il capitolo successivo, lo prometto!

Ecco un'anticipazione!
“Da noi c'è un caldo insopportabile... mentre per le Custodi arriva un glaciale ma piacevole vento: quello di Natale! Tra regali, feste in famiglia e un imprevisto tinto di nero, riusciranno le nostre eroine a godersi la festa più magica dell'anno? A domani con “Il tocco magico del Natale! Sotto la candida e pura neve!”

 

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Capitolo 32
*** FuoriStoria 1: Avventura negli Abissi! Il Cacciatore di Sirene (parte prima) ***


LaConchigliaCanterina (?) production
presenta:

 

MERMAID MELODY PICHI PICHI PITCH

Le Protettrici delle Perle (FuoriStoria)

Avventura Negli Abissi! Il Cacciatore Di Sirene!

 

 

Salve!

Dopo questo sclero iniziale (mi manca giusto un'immagine per farla sembrare l'introduzione di un film vero ^^') ecco le spiegazioni! Avevo intenzione di scrivere un capitolo extra e siccome non sapevo dove metterlo, ho pensato che postarlo dopo il capitolo dei sogni stesse bene!
Avviso: è un'idea contorta particolare (ma anche no) e non è stata aggiunta nella precedente pubblicazione.

Perciò spero vi piaccia! Buona lettura!

 

 

 

 

“Forza cantate con me! Datemi una G! Datemi una I! Datemi anche una T! E infine datemi una fantastica A! GITA!” Himeka era seduta in fondo all'autobus e affianco a lei stava Alex che nascose il volto, ormai paonazzo, utilizzando il cappuccio della sua felpa grigia.

“Per favore Himeka!” le bisbigliò la ragazza notando che i compagni le guardavano divertiti indicando la loro posizione.

“Ma scusa non sei contenta? Finalmente ci allontaniamo dalle solite abitudini! E poi la location è splendida, saranno tre giorni indimenticabili!”
“Un conto è essere contenti, un altro è dar spettacolo!”

Mimy in quel momento si alzò dalla sua postazione e continuò la canzone di Himeka usando però una tonalità più alta; Himeka sorrise e indicò la compagna con lo sguardo.

“Vedi? Persino Mimy si sta esaltando!”
“Non so chi tra di voi sia la più infantile”

La blu si appoggiò allo schienale e si rivolse ad Anna che la fulminò con lo sguardo.

“Anna lo so che per te non studiare per giorni è dura, ma vedi di non rovinare la festa!”
“Guarda che anche io sono contenta di andare a Kyoto! È una città piena di cultura e di luoghi particolari....”
La mora iniziò a elencare tutte le caratteristiche della meta ma Himeka e Alex non restarono ad ascoltarla poiché avevano già messo le cuffie pronte per ascoltarsi i loro brani preferiti.

Aria invece era comodamente appoggiata al vetrino e sentì le forze cedere.

“Aria!” Anna le diede un leggero pizzicotto e la giovane si svegliò scombussolata. “Ultimamente ti vedo stanca”

Gli occhi di Aria sembravano essere appesantiti e formavano due lunghe borse alle loro estremità. “Domenica ho avuto un incubo terribile” le disse la castana ricordando quel che la sua mente contorta aveva partorito in quella notte di festa. “E gli altri giorni non sono più riuscita a riposarmi!”
“In effetti ultimamente siamo stati piene di verifiche” notò Anna, poi sorrise alla vicina “Riposati pure”

“Grazie Anna, ne ho proprio bisogno. Ma stai tranquilla! Quando mi sveglierò ci godremo assieme il viaggio”

La mora annuì e mentre la vicina chiuse dolcemente gli occhi, prese la borsa da cui estrasse un quaderno con degli appunti e iniziò a concentrarsi sul programma.

Sebbene Kaito cantasse a squarciagola, le ragazze si scambiassero i pettegolezzi e alcuni borbottii e russi, la giovane riuscì a leggere senza fatica. Ma i suoi pensieri di colpo si focalizzarono sulle Principesse e sulle due Custodi che rimasero in città.

Uno strano presentimento fece tremare la Custode verde...

 

“Questa si chiama ingiustizia!”

Anita era in coda dalla macchinetta e batteva rumorosamente il piede sul pavimento; mentre la voglia di bere un tè freddo saliva, Serena cercava di tranquillizzare l'amica spiegandole che la Kagumo non organizzava gite scolastiche ma solo corsi pomeridiani.

“Ripeto... Questa si chiama ingiustizia!”
“Dai Anita! Non può andare peggio di così!”

La bionda raggiunse finalmente la fantomatica attrezzatura e quando si avvicinò per digitare il numero abbassò la testa all'improvviso.

“Che c'è?”

La bionda indicò la fila vuota del tè freddo e un capello le si rizzò.

“Ripeto... Questa si chiama ingiustizia!”

 

“Ecco il piano...” Eriru iniziò a indicare varie zone cercando di esprime una strategia d'attacco ma senza successo.

“È una cosa senza senso!”

“Allora proponi tu, signorina Izul 'non apprezzo le idee altrui' “ Eriru si avvicinò pericolosamente, sembrava pronta per commettere un omicidio nei confronti della rossa che si massaggia la fronte per non perdere il controllo.

“Il problema è che stiamo organizzando troppi piani ultimamente! È ovvio che poi le idee si esauriscono!” fece notare Yuri.

“E poi... che senso ha idearli se tanto non funzionano mai?” Maria sembrava abbattuta.

“In effetti è vero, quelle Custodi sono proprio delle egoiste! Noi siamo lavorando duramente mentre loro passano le loro giornate a divertirsi!”

“Già... Però quando Serena e Anita erano con noi era divertente” ricordò Izul.

Maria si alzò all'improvviso e si avvicinò alle colleghe mostrando loro un sorrisetto sadico, era quello che anticipava sempre un piano malvagio.

“Senti Maria apprezziamo lo sforzo...”

“No ora mi state a sentire!” urlò la bionda, in quel momento si sentì un generale pronto per partire in guerra “Noi conosciamo Serena e Anita!”

Izul inarcò un sopracciglio mentre Yuri e Eriru guardarono perplesse.

“Che cosa c'entra questo?”

“Ma non capire! Sarà facile individuarle e catturarle!”

Izul capì le sue intenzioni e sorrise.

“Giusto... e con loro nelle nostre mani sarà facile catturare le altre Custodi.”

“Sei un genio del male Maria!” le disse Yuri stringendole il braccio.

“Che stiamo aspettando? Iniziamo subito le ricerche!” disse Eriru pronta per partire.

“Ferma lì!” la bloccò Maria; a quanto pare non aveva ancora finito “Prima di tutto dobbiamo separarci: due di noi andranno a controllare le scuole mentre le altre passeranno per le spiagge”

“Ok! Io e Eriru ci occuperemo della baia!” disse Izul mentre Eriru la guardò contenta di essere stata scelta; tra tutte la rossa era quella che la capiva di più, e poi litigare con lei era un vero spasso!

“Perfetto! Ah, un'altra cosa...” le tre la osservarono curiose di sapere che altro passasse per la testa della bionda. “Gaito non dovrà sapere che rapiremo le due ragazze”

“Cosa? Ma così ci spellerà vive!” disse Eriru spaventata.

“È meglio sia per lui che per noi... Credo che si fosse affezionato un po' troppo a quelle due”

“Concordo con Maria” annuì Izul, poi si alzò “Allora, possiamo andare adesso?”

Maria annuì e le quattro fate si separarono, determinate a portare a termine la loro missione.

 

 

 

 

L'albergo non era mai stato così affollato: Ashley osservava Nikora fare avanti e indietro per la sala, sembrava un treno impazzito.

“Non ce la faccio più!” disse la viola fermandosi a riprendere fiato. Poi vide Noemi e Stella giocare a carte beate e serene e lì esplose.

“Potreste anche darmi una mano!”
“Ma siamo Principesse! Non è nostro compito svolgere questi incarichi” le rispose Stella concentrandosi sul suo mazzo.

Nikora per poco non le insultò e la sua collera si fece sentire: aveva sbattuto la mano sul tavolo facendo tremare le due Principesse.

“Non mi importa... Qui mi sto facendo il mazzo per voi; perciò se volete pernottarvi qui dovrete guadagnarvelo! Alzate i vostri deretani regali e lavorate! Per una volta sarò io a guardare e a rilassarmi!”

Le due persero il colore dai volti e le pupille sembravano essere scomparse; non avevano mai visto Nikora così furiosa, o almeno, quando era in fondo al mare nei pressi del Castello di Luchia.

Forse la terraferma faceva emergere un lato aggressivo e dittatore di Nikora... Le ragazze non riuscirono a porselo perché erano scattate in piedi pronte per sistemare le stanze, Ashley intanto era corsa dall'altra parte della stanza e subito si dedicò agli ospiti.

La viola si sedette comodamente sulla sedia a sdraio e si fece portare un cocktail da Noemi; si sistemò gli occhiali da sole e inclinò la testa verso il cielo, intenzionata ad abbronzarsi un po'.

“Se mi deludete stasera non cenerete! Mi raccomando!”

“Ai suoi ordini!” dissero le tre mentre iniziarono a vagare da una parte all'altra richiamando le altre Principesse per farsi aiutare.

Nikora sorrise: per una volta si sentì libera e lontana da ogni preoccupazione.

 

In quell'istante Serena fece il suo ingresso nella casa del fidanzato, Marco. I due si erano organizzati per studiare un po' di biologia e, naturalmente, per godersi un pomeriggio in compagnia.

Solitamente si mettevano fuori sulla terrazza da cui si ammirava uno splendido panorama: Marco

infatti abitava lontano dal centro, circondato dai verdi boschi delle alte colline e, allo stesso tempo, si presentava davanti al mare.

Il sole, nelle ore serali, creava in quella zona una particolare bellezza che colpiva la giovane Custode indaco, era per questo motivo che la maggior parte del tempo la spendeva a casa dal suo ragazzo.

“Smettila di fare la romantica e ripetimi questo argomento...” Marco riportò la testa della bionda tra i libri senza però nascondere un sorriso divertito.

“Scusami...” rispose lei dandosi un lieve colpetto alla fronte.

Serena iniziò a ripetere spiegando con cura la struttura dei pesci e stava per iniziare la parte della loro riproduzione finché il citofono non costrinse la ragazza a fermarsi.

Quando Marco si avviò verso l'ingresso la giovane iniziò a consultare il libro e fu in quel momento che una curiosità si fece spazio nei pensieri della studentessa: l'anatomia delle sirene.

In quel momento sentì Marco conversare con qualcuno e così decise di raggiungerlo per poter salutare l'ospite; ma appena raggiunse l'atrio si fermò, come se fosse stata paralizzata da una scossa di meraviglia e di curiosità: vicino al suo fidanzato stava infatti un uomo alto, elegante e misterioso e su esso si avvolgeva un velo di bellezza quasi surreale. Gli occhi piccoli e espressivi e i capelli lunghi e color del platino risaltavano il volto ovale e allungato mentre gli occhiali, che scivolavano sul naso, gli davano un aspetto serio e affascinante; se Anita fosse stata lì di sicuro lo avrebbe paragonato a un personaggio di un romanzo d'amore.

“Serena?” Marco sembrava turbato della presenza della fidanzata.

“Non mi presenti la tua amica?” Serena rimase nuovamente rapita, questa volta però dalla voce magnetica e profonda del biondo che le sorrideva educatamente.

“Certo... Questa è Serena, la mia fidanzata” l'uomo sorrise ma Marco non ci fece caso “Serena questo è mio cugino: Shimo Akihiko, lavora nel settore della biologia, in particolare quella marina.”

Serena fu esaltata del lavoro di Akihiko ma soprattutto del nome* dell'uomo: in effetti sembrava proprio un principe raggiante e il suo fascino aveva un qualcosa di glaciale.

[* Shimo:brina; Akihiko: principe luminoso].

“Piacere di conoscerti Serena” le sussurrò l'uomo sorridendole sia con le labbra che con gli occhi, in quel momento Serena si rese conto del loro colore, simile all'alba che ammirava da casa di Mirko: erano rosa con qualche sfumatura bianca e le sembrò di vedere qualche tocco di azzurro.

“Il piacere è tutto mio! Così lei si occupa di biologia marina?”

L'uomo sorrise, sembrava felice che glielo avesse chiesto “Già... ma svolgo delle ricerche da solo perché...”
“Serena è tardi! Anita ti starà aspettando! È meglio che tu vada”

Serena non capì la reazione del fidanzato che la prese per mano e la trascinò sulla terrazza.

“Ma che cos'hai?”
“È tardi... e non voglio che torni mentre è buio” Marco la abbracciò mentre Serena guardava incredula ma anche felice della preoccupazione del suo ragazzo.

“Stai tranquillo, la prossima volta potremo farci aiutare da Akihiko! Che ne dici?”

Il giovane non rispose e invitò con un gesto a lasciare la stanza; Serena scese le scale e, dopo un lieve cenno di cortesia, lasciò la casa.

Akihiko rimase a guardare la porta chiudersi e poi si rivolse al cugino.

“Proprio una bella ragazza. Sei fortunato Marco”

“Resterai qui ancora per molto?” il moro lo disse con freddezza e sguardo duro ma l'uomo non ci rimase male, anzi, sorrise.

“Dipende dalle circostanze... Voglio portare avanti i miei studi e ho come l'impressione che in questa città c'è ciò che voglio”

Marco non lo considerò più di tanto e si chiuse in camera; meno aveva a che fare con quell'uomo meglio era...

 

 

“Io sto in camera con Himeka!” Alex prese la blu per il braccio e sorrise; il professore sbuffò arrendendosi alla vivacità delle due giovani.

“Va bene... Rod hai deciso con chi vuoi stare?”

La mora fece per dire il nome di Aria finché Miku non intervenne confermando che sarebbe stata la sua compagna di stanza.

“Non me lo sarei mai aspettato ma... ok, prendo nota” il professore ritornò nelle prime file per concludere la disposizione delle stanze.

Anna guardò Miku che la salutò muovendo delicatamente la mano senza nascondere un sorriso ambizioso; la mora sospirò e guardò Aria chiacchierare allegramente con Kaito e Daisuke.

“Tranquilla Anna” Kokoa si era avvicinata alla amica e la rassicurò ricordandole che sarebbe stata in camera con la vipera per sole due sere.

La Principessa volse lo sguardo verso le file al fondo dell'autobus e osservò Himeka appiccicata a Hiroto e Alex appoggiata sulla spalla di Markus.

“Loro sì che stanno prendendo la cosa con entusiasmo. Un po' le invidio”

“Speriamo solo che non succeda niente di pericoloso a Serena e ad Anita”
“Dai Anna! Ora siamo lontane! Non dovresti preoccuparti troppo ti farai del male da sola!”
Anna rise sentendosi in imbarazzo per via della sua agitazione che non la lasciava in pace neanche in gita.

Ormai mancavano poche ore all'arrivo e gli studenti erano tutti emozionati!

 

“Cavolo sono in ritardo!” Serena accelerò il passo e cercò di tagliare per i vicoli meno affollati. “Anita mi farà la predica! Me lo sento!”

Poi si fermò davanti a un lido e, dopo aver riflettuto, decise di passare per la spiaggia. Scese le scale e iniziò a correre allegramente sulla sabbia bianca.

Ad un tratto sentì un brivido sfiorarle il collo e appena si voltò vide Izul e Eriru farfugliare qualcosa.

Che cosa avrebbe dovuto fare Serena? Attaccare da sola o scappare e lasciare che quelle due compissero qualcosa di malvagio? L'istinto protettivo di Serena ebbe la meglio e la fece trasformare: l'abito brillava di un acceso indaco nonostante ormai il sole non illuminasse più quella zona.

Le due creature si accorsero delle presenza della bionda e subito si posizionarono per attaccare:
“Accidenti... non siamo riuscite a trovarla in forma umana!” si lamentò Eriru.

“Non fa niente... l'importante è riuscire a catturarla!” disse scagliandole contro due dragoni d'acqua senza lasciar alla bionda il tempo di attaccare.

Eriru prontamente si avvicinò e fece scoccare un gran numero di frecce che la ragazza riuscì a malapena a schivare. Proprio mentre le parve di trovare il tempo per intonare “Portami con Te” un dragone giunse dalle sue spalle e la colpì alle gambe facendola cadere.

La bionda cercò di rialzarsi ma si ritrovò puntata dai dragoni e dalle frecce oscure e temette il peggio.

Izul mosse il braccio dando il segno di attaccare finché un forte suono non si fece spazio verso le due nemiche mentre delle onde le scaraventarono lontano dalla Custode, che ne approfittò per buttarsi in acqua e scappare.

“Ma che diavolo?” Eriru però non riuscì a finire la frase mentre Izul osservò spaventata.

Uno strano uomo avvolto da una giacca bianca che danzava a ritmo del vento stava tenendo in mano uno strano scettro tecnologico e si avvicinò alla riva.

“Sirenetta ormai ti ho in pugno” e, dette quelle parole, schiacciò uno dei tanti bottoni posizionati nel manico del bastone.

Nuovamente delle onde si propagarono verso il mare facendo agitare le acque e scuotere le correnti; un suono confuso e stridente seguì le onde fino a raggiungere il fondale e colpire la sirena indaco che fu costretta a fermarsi e a dolersi per quell'insopportabile rumore; no, rumore era un complimento, quel prodotto era qualcosa di inusuale e terrificante, non poteva avere a che fare con l'udito umano.

Serena cercò di riprendere a nuotare ma le forze sembravano essere svanite e così abbandonò i sensi.

 

 

 

Anita stava correndo per la strada e, dopo aver saltato un recinto, si ritrovò a percorrere una lunga collina piena di spighe e di insetti fastidiosi che ronzavano creando un concerto di archi che faceva da ouverture a quella che sembrava una fuga infinita.

Maria cercò più volte di colpirla con le sue scaglie di ghiaccio mentre Yuri rimase indietro poiché era inciampata su più radici.

“Maledizione... Sapevo che le avrei incontrate ma mai avrei immaginato nel cortile della scuola!” la bionda infatti si era ritrovata all'uscita le due nemiche che cercavano di spiare i ragazzi nascoste, o almeno così credevano loro, dietro a un albero; ovviamente Anita non poteva permettersi di farsi riconoscere o di creare scompiglio in mezzo a quelle ragazze e così aveva iniziato a correre ma Maria capì subito che quella bionda minuta e bella fosse la sua ex alleata.

Ed eccola qua, correre tra foglie secche e ragni che si attaccavano ai suoi piedi, per poter catturare Anita che sembrava cedere alla stanchezza: la bionda però avvertì uno strano suono che la fece accasciare a terra e ad agitarsi a causa di quel improvviso attacco.

Maria si fermò cercando di capire e venne raggiunta da Yuri.

“Era ora che ti fermassi! Non ce la facevo più!”
“Yuri...” la chiamò Maria indicando un punto poco distante da loro; la verde seguì il consiglio dell'amica e impallidì.

Anita alzò il capo e sgranò gli occhi mentre la rabbia cercò di prendere il controllo sul corpo della ragazza ma il dolore sembrava non voler cedere e aumentò la presa; Anita volse nuovamente lo sguardo verso l'uomo, stante in piedi su una strana piattaforma tecnologica, che teneva in braccio Serena svenuta; in seguito la piattaforma si avvicinò a una strana nave, anzi direi che fosse un sottomarino metallico di un colore grigio-azzurro. Anita urlò e protese la mano verso l'amica che svanì all'interno di quella macchina che si dissolse, assieme a quel suono che teneva prigioniera Anita, nel mare ormai tinto del colore del cielo notturno

La bionda iniziò a delirare a causa della collera e si mise a prendere a pugni il terreno ormai umido a causa delle sue lacrime di rabbia e di disperazione.

Maria rimase immobile senza sapere cosa fare mentre Yuri si avvicinò ad Anita cercando di aiutarla ma lei rifiutò:
“È colpa vostra!” sussurrò lei per poi prendere la piccola dal colletto e minacciarla con un pugno “Dove l'avete portata?”

“Noi questa volta non c'entriamo niente” Eriru arrivò e staccò Yuri dalla Custode che si alzò e iniziò a urlare:
“Non è vero! Serena... Serena non può...”
“Anita è la verità” le disse calma Maria “Non siamo noi le autrici del rapimento di Serena, nemmeno Gaito”

Ci fu un attimo silenzio... silenzio che Anita non riuscì a non colmare con le sue grida e i suoi lamenti. Serena era stata rapita da qualche pazzo e le altre erano in gita, cosa avrebbe dovuto fare?

Poi si ricordò delle Dark Lovers e cercò di scappare ma la stanchezza la colpì e la fece cadere a terra.

Le quattro si avvicinarono e dopo essersi mandate occhiate d'intesa e di determinazione, si chinarono verso Anita.

“Ma non possiamo” disse Eriru allontanandosi. “Anita è stata nostra amica!”
“Appunto... è stata!” le ricordò Izul.

“E poi Serena?” le chiese Yuri preoccupata per le sorti della bionda “Non sappiamo dove sia finita e poi abbiamo bisogno della sua perla!”

Maria digrignò i denti e strinse i pugni, poi si voltò verso Anita per poi concentrarsi verso le amiche.

“È inutile rapire Anita... ” Le tre guardarono la bionda stupite che fosse stata lei a dire di bloccare il rapimento. “È ferita e sconvolta, non è il momento adatto per catturarla! Non sarebbe divertente!” mentì Maria arrossendo di colpo.

“Devo salvare Serena” Anita si alzò all'improvviso ma perse l'equilibrio; prontamente Eriru la sorresse e le sorrise.

“Sei sempre la solita impulsiva, eh?” le disse.

“Ascolta...” Anita si voltò verso Izul che riprese a parlare “Sei stata gentile con noi tempo fa, perciò se ora ti aiutiamo è solo per ricambiare la cortesia! Nient'altro capito!”

Anita fece un debole sorriso e annuì.

“Vi ringrazio di cuore”

Le quattro sentirono nuovamente quella piacevole sensazione... non ricordarono però che fosse così profonda e preziosa.

“Per il momento conviene portarti a riposare. Poi organizzeremo un piano per salvare Serena”

 

 

 

 

In quello stesso istante Gaito raggiunse un'ala remota del palazzo: era molto piccola e buia e al centro si trovava un tappeto viola dai bordi dorati. Il ragazzo si avvicinò e una nuvola scura si creò davanti ai suoi occhi per dare spazio poi a un'anziana signora il cui corpo era coperto da un pesante e lungo mantello.

“È da tanto che non ci vediamo, giovane Pantalassa” iniziò lei con la sua voce rauca e debole mentre i suoi occhi si fecero rossi.

“Ho un brutto presentimento”
“Ti riferisci a quelle onde anomale che si sono manifestate? Non è niente che dovrebbe preoccuparti.”

“Non devi nascondermi niente! Lo so che sei a conoscenza di queste onde! Dimmi subito a chi appartengono!” le urlò Gaito spazientito.

La saggia non si spaventò anzi il suo sorriso divenne più raggiante e tondo.

“Come vuoi tu... Hai mai sentito parlare del Cacciatore di Sirene?”

Gaito retrocedette e scosse il capo: “Non è possibile!”

“Invece è vero” rispose la vecchia mentre agitò il suo scettro mostrando un enorme sottomarino che procedeva a grande velocità.

“Ma credevo che gli umani lo avessero rinchiuso!”
“Beh... Con qualche aiuto è riuscito a scappare. Come mai sei turbato? Quell'uomo potrebbe diventare un prezioso alleato”

Gaito si girò di scatto e lasciò la stanza; l'anziana rimase concentrata sull'immagine proiettata dalla sfera e nuovamente sorrise:

“Sarà uno spettacolo divertente... Questa potrebbe essere la fine per le Custodi”

 

 

 

“Non è vero!”

Noemi si avvicinò a Nikora che era occupata a parlare al telefono.

“E adesso cosa le è preso?” le chiese Sara mentre l'amica si avvicinò cercando di sentire qualcosa ma Nikora si voltò; sembrava spaventata e terrorizzata per via del suo tono debole e basso.

“Madame Taki! Madame Taki!” urlò la viola disperata.

“Ma si può sapere che succede?” le chiese a quel punto Sara spazientita mentre la saggiò entrò nella stanza cercando di capire cosa stesse accadendo.

Nikora cercò di trattenere le lacrime:

“Serena è stata rapita... da voi sapete chi...” le parole le uscirono quasi forzate ed erano fredde e taglienti come un'arma letale che penetrò nei cuori delle tre presenti: Madame Taki sgranò gli occhi mentre le Principesse si misero una mano davanti alla bocca cercando di non mostrar la loro paura.

Anita cercò di rimanere calma e riprese a spiegare il suo piano e notò che, per la prima volta, Nikora stava singhiozzando e che la sua voce non la smetteva di tremare...

“Ho capito... Vedrò che posso fare” riuscì a dire la viola

“Penserò io a ritrovare Serena! Le Principesse devono rimanere al sicuro!”
“Ma...”
“Niente “ma” Nikora! Se questo che dite è un cacciatore di sirene vuol dire che siete in pericolo! È meglio non rischiare che veniate catturate!”
“Hai ragione... Ma sei da sola!”
“Le Dark Lovers mi aiuteranno” Nikora si spaventò e cercò di far ragionare la Custode che rassicurò i dubbi della viola. “Sono dalla mia parte... Comunque sarò prudente! Proverò a contattare in ogni caso Himeka e le altre”

“Va bene, fai attenzione”
“Ma è così pericoloso questo Cacciatore?” Anita come risposta ricevette un lungo silenzio e solo quando si fece sentire ascoltò la voce di Ashley.

“Non voglio spaventarti” Come inizio non era male! Questo voleva significare che la castana voleva essere diretta e avvisare del pericolo la sua pupilla. “Ma questo è un uomo pazzo e ossessionato dalle sirene; in passato aveva tormentato le nostre simili ma, grazie ad alcuni umani, era stato mandato in un manicomio. Quindi non è un tipo da prendere alla leggera”
“È tutto?” chiese Anita; Ashley sbuffò: fu sollevata di vedere Anita carica e consapevole di ciò che stava per affrontare ma preferì rendersi utile.

“Sì... Ma non devi fare l'eroina Anita. Se riuscite a trovarlo state attente e evitate di affrontarlo”
“Ricevuto”
“Anita...” Ashley abbassò lo sguardo e strinse la cornetta “Sii prudente” e agganciò.

La bionda si voltò verso le Dark Lovers e annuì sicura; presto sarebbero partite per viaggiare per i sette mari alla ricerca di Serena che in quel momento rinvenne.

Cercò di ricordare cosa fosse accaduto e si guardò intorno notando una lunga distesa di mare azzurro limpido;

“Che strano... L'acqua è così chiara e pulita”

Iniziò a nuotare verso l'alto sperando di raggiungere presto la superficie ma, notando che non riuscì ad arrivare, si fermò e analizzò nuovamente l'ambiente.

“Ma che cosa...”
“Finalmente ti sei svegliata, sirenetta” Serena si voltò e una parte di mare muoversi per poi mostrare uno strano laboratorio e un uomo che indossava una particolare giacca bianca, simile a un camice.

“Chi sei tu?” chiese Serena spaventata mentre quello si buttò sul vetro per poterla vedere meglio: i suoi occhi, coperti da alcuni ciuffi neri, erano sbarrati e davano a quell'uomo, assieme ai folti e spettinati capelli, l'aspetto di un pazzo.

“Lo vuoi proprio sapere?” le chiese lui facendo scivolare la mano sul vetro nel punto in cui stava Serena.

“Oggi ti lascerò tranquilla, ma resterò a controllarti per tutta la notte.” gli disse sorridendo e agitando le dita “Domani però inizierò a studiarti per bene... Sarà uno spettacolo magnifico per i miei occhi e per le mie mani. Sogni d'oro sirenetta” finì lui e poi baciò il vetro mentre una porta nascose il vetro e la sirena, che dalla sua parte vide solo la parte di mare richiudersi.

Serena perse la forza di restare in equilibrio e si lasciò cadere verso il basso. Per la prima volta si sentì terrorizzata e smarrita.

“Ragazze... aiutatemi, vi prego” disse scoppiando a piangere.

Il dottore osservò la sua reazione da un piccolo schermo e sbuffò.

“Ma perché ha paura? Io voglio soltanto studiarla” disse lui togliendosi la giacca e sistemandosi gli occhiali.

Avanzò lentamente verso un angolo della grande sale nel quale si trovavano appesi tanti disegni sulle sirene, tanti abbozzi e schizzi sulla possibile consistenza all'interno della coda delle sirene; vi erano anche tanti oggetti appartenenti alle sirene sparsi qua e là e l'uomo li sfiorò uno ad uno per poi posare lo sguardo su un dipinto opaco che raffigurava una bellissima sirena azzurra.

L'uomo lo prese con cura e lo avvicinò alle sue labbra.

“Presto saprò tutto sulla tua natura, sirena... E potrò farti mia”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serena è nei guai. Il Cacciatore è intenzionato a studiarla, analizzandola con cura e nei minimi dettagli.

Anita dovrà correre contro i limite del tempo e dello spazio per salvare la migliore amica.

Le Dark Lovers la aiuteranno veramente? E le altre Custodi? Come reagiranno?

Ma soprattutto chi è quest'uomo?

Alla prossima con la seconda parte!

 

 

 

 

Buonasera!

Che ne pensate? È un'idea strana (sì, un'altra) che mi è venuta in mente qualche anno fa mentre mi ponevo varie domande sulle sirene. Ho voluto creare un pazzo maniaco delle sirene che intende studiarle per bene... ma forse da questo capitolo non si capisce bene, nel prossimo si coglierà di più la sua folle passione e il suo lato ossessivo. Spero che vi convinca, accetto consigli, critiche, domande, ipotesi su cosa avverrà successivamente! (in sintesi potete commentare chiedendo quello che volete ^^')'Spero che non troviate errori o imprecisioni ma dato che ho riscritto il capitolo in fretta potrei essermi sbagliata su qualcosa (vi chiedo scusa!)

Un bacione e alla prossima! Ancora non so quando aggiornerò, ma di sicuro sarà entro questa settimana!

Grazie per l'attenzione e buonaserata!

Yume

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 33
*** FuoriStoria 1: Avventura negli Abissi! Il Cacciatore di Sirene (parte seconda) ***


Avventura negli abissi! Il cacciatore di sirene (parte seconda)

 

 

 

 

Serena aprì nuovamente gli occhi, ancora una volta in preda allo smarrimento e senza trovare riposo: non riusciva a capire che ora fosse e se quell'immenso mare finto avesse mai fine; più che altro l'immagine di quell'uomo tormentava i suoi pensieri e il suo cuore pulsava impetuosamente ogni volta che la giovane ricordava quelle parole e quel sorriso sadico.

Strinse forte la collana e avvicinò la coda al petto, sperando di trovare una misera traccia di calore che potesse consolarla.

La paura era diventata sovrana del corpo della Custode.

 

 

00:39, Sette ore all'alba

“Anna, ti spiace fare in fretta per favore?”

“U-un attimo! È difficile...”

Vi starete chiedendo cosa stanno combinando le nostre Custodi, per capire meglio la situazione conviene tornare qualche ora indietro, poco prima di cena...

 

20:05

Himeka stava tornando dal suo quotidiano bagno caldo con sali e aromi di rosa mentre Alex si stava preparando per scendere al refettorio della casa dove erano ospitati tutti gli studenti delle prime della Kagumo.

“Che ne dici di questo vestito? Ti starebbe d'incanto!” affermò la Custode della perla viola facendo oscillare un elegante abitino celeste e poi indicò un coprispalle bianco e decorato da una farfalla azzurra.

Himeka lo esaminò un attimo ma poi scosse il capo, non del tutto convinta e la cosa fece ridere Alessandra.

“Lo so quale vestito vuoi indossare... quello che abbiamo comprato questo pomeriggio!” si voltò trafficando nel guardaroba e prese un abito color pesca legato sulla vita da un elegante fiocco rosa; le spalline erano cucite con filo dorato e vi erano ricamate alcune piccole rose.

Himeka annuì, ancora esaltata per la scelta fatta e si precipitò sul vestito.

“Questo è perfetto!” disse la blu stringendo l'acquisto, Alex era sicura che l'amica avesse intenzione di attirare l'attenzione di Hiroto. E come biasimarla? Anche la castana infatti aveva scelto un abito che avrebbe fatto impazzire Markus: il top era viola mentre la gonna era di un nero simile a quello della notte e risaltava le sue curve

Si cambiarono in pochi minuti, entusiaste del loro abbigliamento ma l'ingresso precipitoso di Anna sconvolse la loro esaltazione e interruppe l'operazione “trucco e parrucco”.

“Anna non è il momento. Io e Alex ci stiamo preparando”

“Ragazze, è un'emergenza”
“È inutile, niente ci distrarrà”

Anna divenne rossa e un forte calore sembrò fuoriuscire dalle orecchie e dalle narici; urlò come se non ci fosse stato più un secondo.

“Serena è stata rapita da un pazzo! Rischia la vita!”

Le due vennero bloccate dalla paura e da un forte senso di colpa. Non riuscirono più a ragionare, fu Anna a dar loro una mano.

“Siete talmente fissate con questa gita che avete dimenticato il vostro compito! Ragazze, dobbiamo salvare Serena a qualunque costo!”

Himeka si alzò e annuì decisa mentre fu Alex a parlare:
“Non sarà di certo una cena elegante e una serata di divertimento a distrarci. Troveremo Serena!”

Mimy, Kokoa e Aria raggiunsero le amiche, nei loro volti si era espanso un pallido color carne e le mani tremavano senza volerlo. Si percepiva benissimo il loro terrore e la loro angoscia.

Anna spiegò alle colleghe il piano di Anita: lei sarebbe partita con le Dark Lovers, le Custodi fecero fatica a credere che quelle quattro avessero preso una pausa, e avrebbe cercato Serena in più luoghi possibili e loro le avrebbero raggiunte.

“Ma come possiamo fare?” chiese Mimy preoccupata “Non possiamo allontanarci senza che i Professori lo scoprano! Di certo si accorgeranno della nostra assenza!”

“Ho pensato anche a questo” continuò Anna “Due di noi resteranno qui e copriranno le altre”
“Immagino di sapere chi siano queste due” Aria sottolineò le ultime due parole e gettò lo sguardo a terra, afflitta.

“Aria lo sai bene che per te e Kokoa è pericoloso, non potete immergervi” cercò di consolarla Alex.

“Mi dà fastidio restare qui e non potervi aiutare di più” borbottò la castana.

“Il tuo aiuto è prezioso! Se restate qui potrete coprirci.” Himeka era seria e dal suo sguardo si intuiva che contava sulle due amiche.

Aria guardò Kokoa che annuì: “State tranquille, ci penseremo noi”

“Un'altra domanda...” Mimy aveva alzato la mano come se fosse stata ad una lezione “Come faremo a uscire senza farci notare?”

“Purtroppo non ho ancora trovato soluzioni. Non possiamo di certo lasciare l'albergo dall'ingresso...”
“Io un'idea la avrei” Himeka sorrise e la cosa preoccupò le altre Custodi.

 

“Himeka se riesco a sopravvivere, giuro che non mangerai più un dolce in vita tua!”

La blu era nascosta dietro a un cespuglio insieme a Alex e Mimy e guardava verso la finestra del terzo piano, dalla quale Anna sarebbe dovuta scendere, aggrappata a una lunga treccia fatta con le lenzuola dei loro letti; la classica fuga da film, per intenderci.

“Forza Anna! Altrimenti ci scopriranno!” disse sottovoce Alex.

“Non è poi così alto! Fai un bel respiro e lanciati!” continuò Mimy.

Anna chiuse gli occhi, strinse la “corda” e si lasciò scivolare per qualche metro, ad un tratto le lenzuola si strapparono lievemente e Anna oscillò e per poco non si ritrovò schiantata al suolo.

Fortunatamente Aria e Kokoa ressero il tessuto permettendo così all'amica di toccare il terreno “dolcemente” e di insultare brutalmente le tre compagne: “Questa non la dimenticherò, sappiatelo!”

Dopo aver ripreso fiato, il gruppo iniziò a correre, facendo però attenzione a non farsi vedere dai professori o da altri, e raggiunsero la baia più vicina.

Aria e Kokoa le osservarono per qualche minuto, poi i loro occhi persero di vista le ragazze: quello che potevano in quel momento era soltanto coprirle e pregare per loro.

 

02:59, quattro ore all'alba

 

“Uffa... è da tutta la mattina che nuotiamo!” Yuri si fermò e si lasciò cadere sul fondale di sabbia bianca circondata da imponenti scogli ruvidi.

“Non possiamo fermarci ora! Serena ha bisogno di noi!” la supplicò Anita; per la prima volta non mostrava carica né esaltazione, il terrore era l'unica cosa che si univa al giallo dorato degli occhi mentre le labbra venivano coinvolte in morsi o tremolii.

Eriru faceva fatica a riconoscere la Custode della perla gialla, la ragazza che giocava e scherzava assieme a loro poco tempo prima.

“Anita, calmati. Agitarsi peggiora solo la situazione” le disse Izul, per la prima volta volta assunse un tono preoccupato.

“Come faccio a non essere agitata? Come?!” urlò la bionda.

Maria prese fiato, abbassò lo sguardo e poi raggiunse la sirena. “Non ti sei fatta dare quello strumento che rivela la posizione delle perle?”

Anita scosse il capo rispondendole che i suoi amici avevano provato ma della perla indaco non v'era traccia.

“Capisco... vorrà dire che utilizzeremo i nostri metodi”

“Che intendi dire?” chiese Anita, curiosa ma senza nascondere timore, dopotutto erano le sue nemiche, non poteva fidarsi troppo né tanto meno cedere alle loro idee malvagie e subdole.

Eriru e Izul si avvicinarono alla bionda e poco dopo Yuri raggiunse le tre compagne.

“Che avete intenzione di fare?” urlò Anita, spaventata.

“Ora vedrai” le rispose Eriru seria, poi le sorrise come per tranquillizzare la gialla.

I corpi delle quattro fate vennero avvolte da una fiamma viola che prese a danzare sopra le loro teste.

“Anita, se vuoi che rintracciamo Serena...” iniziò Yuri.

“Devi darci la perla gialla”

Anita sgranò gli occhi e scosse il capo, divenne l'obiettivo degli sguardi delle Dark Lovers; Anita le osservò incredula: in quegli occhi aveva sempre visto rabbia, ira, determinazione e malvagità, in quel momento però vide due fioche luci che nascondevano preoccupazione e voglia di andare avanti.

Anita guardò la collana e poi alzò gli occhi verso la superficie, pensando alla sua cara amica.

“D'accordo...” La bionda annuì e porse il prezioso gioiello, Yuri subito lo afferrò e le mani delle sue compagne si appoggiarono sopra quella delicata e bianca della ragazzina.

Le alleate si guardarono; per mesi avevano cercato di impossessarsi di quelle collane, di conquistare il loro potere; e avere davanti proprio quella che, fino a poco tempo prima, era in custodia del loro padrone creò un certo fastidio.

Ma le cose erano cambiate, dentro di loro era più forte il desiderio di vedere Serena libera, di sconfiggere quel pazzo.

Dopo, soltanto dopo avrebbero ripreso il loro piano originale. Lo avrebbero fatto, su questo non c'erano dubbi...

La piccola collana venne avvolta dalla fiamma viola e una strana forza si espanse da quel punto.

Le Dark Lovers si staccarono e riconsegnarono l'oggetto ad Anita che non capì cosa fosse successo.

“Abbiamo risvegliato i poteri che Gaito ci ha donato” spiegò Maria “E li abbiamo condivisi con la tua perla, ora dovrebbe essere in grado di collegarsi con quella indaco.”

“D-davvero può fare questo?” poi si fermò, sembrava indecisa su cosa dire. “Grazie, davvero. Avete rinunciato ai vostri poteri per aiutarmi. Vi ringrazio di cuore”

Le quattro fate arrossirono e volsero lo sguardo altrove cercando di nascondere quello strano sentimento che colmò i loro cuori.

“Forza, basta cianciare! Riprendiamo il viaggio!” annuì Yuri, precedendo Anita.

In pochi secondi le quattro erano già a nuotare, seguendo la luce della perla gialla. Izul però rallentò e chiuse gli occhi.

“Signore, in questo momento ci sta guardando immagino. Mi ascolti, non è come pensa. Non appena libereremo Serena e sconfiggeremo il Cacciatore ci impossesseremo delle perle. Chiedo scusa se abbiamo usato i poteri che ci ha gentilmente donato per uno scopo diverso dal suo fine, ma non si preoccupi. Presto avrà tutte le perle.”

E riprese a nuotare, sperando che Gaito avesse assistito a quella scena dalla sua fontana magia e che avesse ascoltato le sue parole.

E così fu...

“Ho capito, ti ringrazio per avermi informato, Izul”

Gaito si alzò dal suo trono lasciandosi avvolgere dalla temperatura fredda dell'acqua che circondava il suo palazzo.

“Questo individuo è un osso duro, non riusciranno a sconfiggerlo...”

La mente del Pantalassa di ritrovò divisa in mille supposizioni, idee e pensieri: lasciare che le Custodi venissero sconfitte dal Cacciatore, allearsi con lui per batterle una volta per tutte oppure...

“No, questo mai” si disse il ragazzo, nonostante l'insicurezza e l'agitazione “Quell'uomo...”

Si avvicinò a un tavolo dove stavano due bicchieri colmi di vino rosso amaro: con le dita seguì le curve del vetro freddo e poi le avvicinò alle narici lasciando che quel sapore lo abbracciasse.

Afferrò di scatto il bicchiere e mandò già tutto quel liquido rossastro lasciando da parte i tormenti della mente.

 

 

 

06:00, un'ora e venti minuti all'alba

Nelle profondità degli abissi un sottomarino avanzava lentamente avvolto da una strana aura negativa: forse era per il metallo nero, forse era per quelle luci inquietanti illuminate d'azzurro che provenivano dall'interno, forse era per quella scia oscura che si lasciava alle spalle.

Nessuno sapeva spiegarlo, ma soltanto alla vista di quell'oggetto rumoroso e imponente tutte le creature marine scappavano prese dallo spavento e dall'agitazione.

Chi avrebbe mai detto che all'interno di quel mostro d'acciaio nero una calda voce riscaldava quelle pareti di un freddo metallico e il cuore di quell'uomo conosciuto come “Il Cacciatore di Sirene”.

 

Insieme

due battiti formano un'armonia.

le parole creano il respiro dell'amore

gli occhi riflettono le poesie del cielo...”

 

“Come... come continuava?”

L'uomo si alzò dal divano e si sistemò i capelli neri e il camice bianco, l'unica cosa che lo indicasse come uno scienziato.

Quel titolo non l'aveva mai avuto: dicevano sempre che le sue teorie fossero fantasiose, che le sirene esistevano soltanto nella sua testa.

Eppure lei...

Un suono particolare, simile a quello di una sveglia, sembrò accendere il desiderio dell'uomo di analizzare la sirenetta rinchiusa in quella gabbia che sembrava non avere limiti.

“Presto potrò sentire tutta la canzone...” scoppiò a ridere, poi volse gli occhi verso il luogo che ospitava Serena, ovvero l'ultimo che lei avrebbe visto.

 

 

7:18, pochi minuti all'alba

Aria non riuscì a chiudere occhio quella notte: il pensiero di non poter aiutare le amiche la faceva stare male.

Si avvolse nelle coperte e poggiò la testa contro il cuscino; Kokoa entrò in quel momento annunciando le sette del mattino.

“Presto gli altri si sveglieranno, dobbiamo prepararci” le disse con tono gentile. Per essere solo una quattordicenne, Kokoa si comportava da persona matura e da principessa responsabile e altruista.

“Senti...”

Aria unì le mani in una forte stretta e concentrò i suoi occhi grigi sul viso di Kokoa.

“Esattamente, chi è questo Cacciatore? Se non ce ne avete mai parlato significa che non era una grande minaccia, eppure a me sembra che sia pericoloso.”

Kokoa sospirò e si sedette accanto alla castana che deglutì, pronta per digerire un'altra storia sovrannaturale e particolare.

“Non è proprio una faccenda che si racconta spesso, in pochi sanno di questo Cacciatore. Si dice che sia un uomo appassionato di biologia e che voglia studiare l'anatomia delle sirene.”
“Aria stava per porle una domanda ma Kokoa la precedette: “Non si sa come venne a conoscenza della nostra esistenza, forse ne vide una da bambino o addirittura ne incontrò un paio. L'unica cosa certa è che vuole studiare il corpo della sirena vivisezionandolo.”
Aria impallidì e poi le venne in mente un particolare.

“Ma... Serena non è una vera sirena!”
“Che intendi dire?” Kokoa non seguì il discorso di Aria.

“Anche se il corpo è tale non credo sia composto dalle vostre stesse sostanze! Se questo uomo la studierà potrebbe pensare che le sirene abbiano la forma umana e scoprire le nostre identità! O...”
“O peggio ancora attaccare umani innocenti e cercare con più attenzione nella ricerca delle sirene” Concluse Kokoa non nascondendo la paura.

“Basta, io vado”

“Che stai dicendo Aria? Sai bene che non puoi!”

“Non è giusto! Sono una Custode e anche se non ho i poteri non vuol dire che sia inutile!”

La castana si avvicinò alla finestra: l'alba stava ormai salendo su quell'immenso palcoscenico chiamato cielo, segno che presto avrebbero dovuto “coprire” le compagne ai professori e agli altri studenti.

“Non puoi lasciarmi qua da sola, Aria! Non riuscirò a coprirvi tutte!”
“Ma...”

“Ti stai comportando da bambina!”
“Per colpa mia...” Kokoa sentì chiaramente un filo di tristezza nella voce di Aria “non possiamo usare al massimo il potere delle perle. Non voglio che a rimettere la vita siano le mie amiche”
La Principessa sospirò e circondò le spalle di Aria con le braccia, stringendo la Custode con tutta la forza e l'amore che possedeva nel corpo e nell'animo.

“Capisco benissimo cosa provi, ma se tu andassi le metteresti nei guai e allora le cose potrebbero peggiorare. Per questa volta restiamo qui...”

Aria abbassò lo sguardo e poi si buttò sul letto stritolando le coperte e urlando contro il cuscino per sfogarsi, Kokoa strinse i pugni:

“... ma la prossima volta non ci escluderanno, puoi contarci!”

 

 

“Quindi...” La professoressa di Letteratura guardò Kokoa dubbiosa e stupita. “... si sono beccate tutte e cinque la febbre e un forte raffreddore?”
“Sì, sa è molto contagioso. Se non avessero dormito insieme forse qualcuna starebbe bene!” mentì Kokoa usando un tono duro e pieno di rabbia.

“Capisco... Vorrà dire che resterò qui nel caso avessero bisogno di qualcosa”
“Professoressa vada pure, le controllo io”
“Ma sono sotto la nostra responsabilità! Se dovesse accadere loro qualcosa di grave...”

Purtroppo è già accaduto, pensò Kokoa. In quel momento Aria uscì avvolta da una pesante coperta di lana e con il naso arrossato.

“Zalve Prof.” Starnutì e iniziò a balbettare con il naso chiuso convincendo la donna.
“Le terrò d'occhio io, come capogruppo della gita avrei dovuto controllarle. E poi so che lei tiene molto a questo posto”
La donna si grattò la testa e poi annuì: “Mi affido a te allora, ti ringrazio tanto. Se ci fossero problemi non esitate a contattarmi!”

“Ma certo!”

Ragazze, fate presto a tornare a casa sane e salve...

 

 

 

7:20

“Dove mi trovo? Che posto è questo?”

Serena aprì gli occhi con fatica, la prima cosa che i suoi occhi focalizzarono fu un soffitto argentato e curvo, non c'era acqua attorno a lei.

“Un momento... ora ricordo: quell'uomo si è mostrato dicendo frasi strane come “è arrivato il momento” e simili. Poi sono apparse delle strani nubi e lì ho perso i sensi. Poi...”

Cercò di alzarsi ma qualcosa bloccò il suo corpo, era come se la gravità fosse più forte e la tenesse incollata al pavimento. O meglio, a quel tavolo da laboratorio.

“Ben svegliata, sirenetta”

“Che hai intenzione di farmi?”

“Non ti ricordi? Ho detto che ti avrei studiata per bene” sussurrò lui mentre le sfiorò la coda.

La squadrò dalla testa alle pinne, il suo sguardo era curioso e affascinato. Serena sentì un brivido congelarle il sangue mentre il suo cuore prese a battere così forte che il suo suono era percepibile anche da distante.

L'uomo mise l'indice davanti alle labbra mentre con l'altra mano le sfiorò il petto, accorgendosi dell'esplosione di battiti del cuore della sirena.

“Non devi avere paura, non ti farò male... non troppo almeno”

Serena si agitò e cercò di scappare ma di nuovo una strana forza fece pressione su di lei verso il tavolo gelido e liscio.

“Perché?” borbottò la giovane.

“È fatta di un metallo speciale, secondo i miei studi riesce a indebolire le sirene e a renderle più pacifiche”

Serena mosse la mano come per allontanarlo e, per sfortuna dello scienziato, ci riuscì. Egli rimase molto colpito e estrasse un piccolo taccuino per prendere nota.

“A quanto vedo non ha effetto su tutte le sirene...”
Si allontanò un attimo da Serena che cercò in ogni modo di scappare ma con scarsi risultati; l'uomo tornò con un bisturi dalla lama ancora più sottile e si sedette sul tavolo, accarezzando le squame brillanti e umide.

“Pronta mia sirenetta?” le chiese guardandola negli occhi.

Serena si sarebbe spaventata se non fosse stato per lo stupore dell'uomo non appena la osservò meglio.

“Quella collana...”

Serena sbatté le palpebre confusa cercando di capire cose gli fosse preso.

“No, non è possibile. Questa è la collana di Luce”

“Luce?”
“Come fai ad averla?” le urlò l'uomo strappandole la collana dal collo. Sembrava aver perso il controllo, Serena non capì se fosse stato accecato dall'ira, dalla paura o dall'esaltazione.
“No! Ti prego rendimela!” Serena avvertì una strana sensazione, come se si stesse indebolendo.
“Non appartiene a te!”

“Così sei ancora vivo, Akihiko...”

Serena volse lo sguardo verso quella che era stata la sua gabbia e non ebbe il tempo di provare stupore poiché la temperatura del suo corpo cominciò a scendere.

Tutto divenne freddo e buio.

 

 

 

“Ma si può sapere perché ti sei fermata Anita?” Eriru fulminò con lo sguardo rosso fuoco la sirena bionda che aveva lo sguardo fisso sulla collana, non più calda e senza traccia di potere.

“Non capisco, perché non è più calda?” chiese spaventata la bionda.

“È un buon segno” affermò Maria guardandosi attorno. “Vuol dire che la perla indaco è vicina”

Anita iniziò a nuotare in tutte le direzione, sperando di trovare la sua amica e quel pazzo.

Nel suo cuore vi era un alternarsi di sentimenti: paura, tristezza, rabbia e dubbio. Eppure Anita agiva con calma, sembrava lucida e carica.

“Se le ha fatto qualcosa io...”
Un'ombra oscurò il sole, ormai in alto nel cielo, e quando le cinque ragazze alzarono lo sguardo avvennero molte cose: il cuore accelerò, la mente si era come svuotata, le mani cedettero all'ansia e presero a tremare, le labbra divennero viola per via dei morsi o di quel brivido che scosse i loro corpi.

Sopra le loro teste si fece spazio un grande sottomarino, quel sottomarino che aveva portato Serena lontano.

“Andiamo!” urlò Anita ma le fate la bloccarono “Perché?!”

“Come pensi di fare? Bussi alla porta e chiedi gentilmente si ci possono offrire una tazza di tè?” chiese sarcastica Eriru sperando di spezzare quella tensione, punto in comune delle cinque ragazze.

“Eriru ha ragione, ci serve un piano” disse Izul piazzandosi davanti alle compagne.

“E come pensate di fare? Conoscendo i vostri soliti piani, so già che ci scopriranno subito...” Quella frase da parte della Custode fece riaccendere l'odio delle Dark Lovers ma poi le quattro si scambiarono un'occhiata di intesa e sorrisero.

“Hai perfettamente ragione”

 

 

 

 

 

Serena non riusciva a capire se stesse dormendo oppure i suoi occhi aperti avessero perso la capacità di osservare ciò che stava accadendo, tutto era così confuso e sfocato. Nuovamente il suo cuore della ragazza gridò per la paura mentre una lacrima raggiunse il collo, quella piccola goccia fu l'unica fonte di calore che la ragazza avvertì in quei minuti che divennero attimi eterni.

Poi si ricordò di Akihiko, il cugino di Marco. Davvero quell'uomo tanto educato, colto e affascinante era il Cacciatore?

“Tu? Che ci fai qui? Come hai fatto ad entrare?” urlò quello stringendo il bisturi che era a pochi centimetri dalla coda di Serena. L'altro uomo si avvicinò e Serena a quel punto venne travolta dalla confusione, affianco a lei stava quello che lei ha conosciuto come Akihiko. Cosa significava?

“Ti ricordo che anche io ho lavorato qui con te, fratello”

“Vattene Daichi! Non voglio più vederti! Non dopo tutto quello che mi hai fatto” si fermò come se fosse stato avvolta da una raffica improvvisa di ricordi spiacevoli. “Non dopo quello che hai fatto a lei!”

“Io ho solo seguito il mio intelletto e il mio desiderio... E ora sono venuto per concludere i miei studi”
“Brutto...”

Uno strano allarme si attivò producendo un suono fastidioso alle orecchie del vero Akihiko che si avvicinò ad uno schermo mentre il fratello Daichi si avvicinò a Serena e, con le mani, seguì ogni sua curva e squama.

“Ma cosa sono quelle creature?” Akihiko non riusciva a definire cosa fossero quelle quattro donne dall'aspetto misterioso e unico, di certo non erano sirene.

Daichi si avvicinò, curioso di vedere questi esseri sconosciuti al fratello.

“Sembra che tu abbia dei problemi...” gli sussurrò il biondo che ricevette come risposta un'espressione furiosa.
“Io non ho mai problemi” urlò avvicinandosi ad un grande tastiera e azionando molti pulsanti.

 

 

“Ragazze...”

Yuri impallidì non appena vede spuntare dal mezzo tre cannoni puntati contro di loro, pronti per colpirle.

“Non facciamoci intimorire!” Maria riprese a creare dardi ghiacciati e a scagliarli contro il sottomarino.

Una piccola crepa si aprì al lato destro e la bionda fece un cenno ad Anita, nascosta alla vista del gigante di ferro, si avvicinò seguita da Izul.

“Spero solo che i miei dragoni riescano ad aprirla abbastanza”
“Non ti preoccupare, entrerò a qualunque costo!” affermò Anita.

La strega d'acqua creò un dragone e lo scagliò contro l'apertura e, per loro fortuna, riuscì ad allargarlo un po' e Anita si infilò all'interno senza aspettare che Izul le augurasse buona fortuna.

“Izul, vieni! Così potremmo raggiungerla!”
“Va bene” annuì la rossa avvicinandosi ad Eriru che stava lanciando frecce all'impazzata.

Le Dark Lovers non erano mai state così cariche per una missione...

 

 

“Sono riuscite a danneggiare la tua preziosa casa” cantilenò Daichi.

“Non sarà di certo un taglio di quelle dimensioni a fermare questa splendida macchina... e lo sai bene”

“Perché sei così aggressivo contro il tuo adorato fratello?” gli chiese con tono scherzoso.

Akihiko si avvicinò di scatto, prendendo il biondo per la camicia e lo strattonò facendolo avvicinare al suo viso.

“Mi hai portato via tutto... la mia scoperta, il mio lavoro, la mia identità e...”
“Quella donna non ti amava Akihiko, lo ha fatto solo per proteggere il suo popolo” gli sussurrò Daichi.

“Tu non sai niente di lei” continuò il moro senza mostrare agitazione, era sicuro delle sue parole cosa che fece ridere il fratello.

“Questo è quello che credi tu...”

“Mi dispiace interrompere la vostra scenetta romantica”

Daichi si voltò di scatto mostrando un espressione furiosa mentre Akihiko osservò stupito e affascinato la ragazza in giallo che stava di fronte a loro.

“Ma se non vi dispiace, riporto a casa la mia amica” Anita si avvicinò a Serena che aprì gli occhi e sorrise debolmente.

“Amica? Vuoi dire che anche tu sei una sirena? Ma come è possibile, hai le gambe?” Akihiko la scrutò dalla testa ai piedi e sorrise meravigliato: ora poteva approfondire meglio i suoi appunti e le sue teorie.

“Che momento toccante, ti dispiace se movimento le cose” Daichi strappò dalla cintura del fratello un telecomando e azionò un bottone e, in pochi secondi, uno strano rumore si propagò nella grande sala.

Anita perse il controllo mentre un forte dolore e un insopportabile fastidio ebbe il sopravvento sul suo corpo e la costrinse a buttarsi sulle ginocchia.

“Ma che stai facendo?”

“Fratellino tu sei sempre stato troppo clemente, lascia fare a me” Daichi sorrise e premette altri pulsanti.

Anita venne scaraventata contro la parete e sentì una strana forza trattenerla contro quel metallo tanto avvolgente quanto soffocante.

“Ma che diavolo...” Anita si agitò ma ad ogni movimento le energie diminuivano sempre più, era come se il muro si nutrisse della sua forza.
“È un metallo molto speciale che indebolisce le sirene, lo abbiamo scoperto qualche anno fa... ti piace?” le disse Daichi avvicinandosi alla ragazzina.

“Brutti...”
“Agitarsi non serve a niente, ti consiglio di rilassarti, assisterai allo spettacolo da un punto molto comodo”

Il biondo si avvicinò a Serena che sbatté più volte le palpebre e osservò con cura la sirena; dopo pochi secondi premette il bisturi contro la pinna e a quel punto Serena riacquistò i sensi e prese ad urlare.

“Che stai facendo? Non puoi tagliarle quella parte lì, è un punto molto sensibile!”
“Stai zitto e lasciami fare, ho perso già abbastanza tempo” lo allontanò con il braccio il biondo per poi riprende la sua azione.

Akihiko retrocedette e in pochi istanti nella sue mente corsero veloci ricordi e immagini piacevoli ma che nascondevano momenti che mai avrebbe voluto rivedere.

Serena si ritrovò immersa in una pozza di sangue, dolore e lacrime e, nello stesso istante, Anita si dimanava disperata e impaurita, ora non sapeva più come uscire da quella situazione...

Era davvero la fine?

 

 

 

 

 

 

 

 

Buonasera.

Mi scuso per il ritardo, è stato un brutto periodo e purtroppo lo è tuttora.

Ho preferito dividere in due parti questo capitolo, perciò in tutto saranno tre le divisioni.

Spero vi piaccia, spero che non ci siano errori troppo gravi.

Ringrazio chi segue questa storia (e chi l'ha iniziata a seguire da poco)

IL vostro sostegno è molto importante, vi ringrazio davvero tanto.

Alla prossima

Yume

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 34
*** FuoriStoria 1: Avventura negli Abissi! Il Cacciatore di Sirene (parte terza) ***


Avventura negli abissi! Il cacciatore di Sirene

(parte terza)

 

 

 

 

 

Akihiko restò immobile per lungo tempo: stava osservando il fratello che, con maestria, apriva una parte della coda della giovane sirena mentre con l'altra mano le sfiorava i fianchi facendola sussultare. Il moro si concentrò per un attimo sulla ragazza: aveva le pupille dilatate e lucide, quasi volessero gridare il dolore che la giovane stava vivendo: il volto pallido, i morsi sul labbro inferiore, i ciuffi azzurri incollati alle guance a causa delle lacrime... gli stessi segni che avevano caratterizzato Luce in quella serata.

Si chinò all'improvviso e raccolse un pezzo di metallo e con impeto colpì la nuca del fratello che cadde svenuto senza rendersi conto dell'accaduto.

Anita rimase stupita del gesto del Cacciatore, ma non per questo si sentì a suo agio: doveva trovare un modo per liberarsi dal metallo e aiutare Serena. Non riuscì ad elaborare una strategia perché si accorse che Akihiko si stava avvicinando alla sua amica:

“Se provi anche solo a guardarla giuro che ti infilzo con il tuo stesso bisturi!” urlò Anita riuscendo a portare in avanti la mano destra.

L'uomo si voltò e la Custode gialla si bloccò, spaventata da quello sguardo dorato: “Se non intervengo la tua amica avrà un'emorragia e non conosco nessuna cura per poterla aiutare”

Anita scosse il capo e riprese ad insultarlo, senza però guardarlo in volto.

“Sei un essere disgustoso! Come puoi fare questo?”

“Tu non sai niente! E non puoi capirmi...” Il moro sembrava essere esploso in un incendio di emozioni forti e per troppo tempo represse. “Io volevo solo capire l'anatomia delle sirene, così da poterle aiutare a combattere malattie pericolose e letali. È sempre stato il mio sogno...” abbassò lo sguardo e pochi secondi dopo alcune lacrime scivolarono dal suo viso fino a raggiungere il pavimento. Anita lo osservò stupita del fatto che l'uomo non si vergognasse delle sue lacrime, per un attimo sembrò provare tenerezza per quello studioso dalle numerose cicatrici nascoste nel suo animo.

“E poi l'ho promesso a Luce” concluse per poi voltarsi verso Serena che respirava con fatica.

L'uomo si mise dei guanti e raccolse tante boccette negli scaffali vicino al laboratorio, poco dopo iniziò a disinfettare il taglio e a richiuderlo utilizzando squame di scarto e colla di pesce. Poi schiacciò un pulsante sul telecomando vicino al banco e Anita cadde sul pavimento, stordita e confusa.

“Perché l'hai fatto?”

“Non voglio vedere soffrire nessuno” nonostante la frase delicata il suo tono era pungente e aggressivo.

“No, io intendevo perché hai voluto fare tutto questo?” Anita non capiva quale fosse la natura del famoso “Cacciatore di Sirene”, sentiva che qualcosa non andava, c'era di più dietro a quel camice sporco e a quegli occhi malinconici.

“Vuoi davvero sentire la storia di un povero pazzo che ha solo seguito i propri ideali e le proprie ambizioni è stato condannato dal mondo? Un vero orrore pieno di intrighi e tormenti...” chiese lui sarcastico.

“ É il mio genere preferito”

Akihiko sorrise, dando però le spalle all'interlocutore; alzò un attimo lo sguardo e iniziò a raccontare, senza però smettere di “cucire” la coda di Serena.

 

“Sin da piccolo, ho sempre adorato le sirene; e questa cosa mi rese vittima di scherzi da parte dei miei coetanei, di bullismo e di depressione. Nonostante mio fratello fosse l'unico che comprendeva i miei sentimenti e i miei gusti mi sentivo solo; una sera, dopo che venni pestato da i bulli del quartiere, mi nascosi in un baia deserta, restai per parecchie ore a piangere ma poi incontrai lei, la mia Luce” si fermò, per poter ricordare al meglio l'immagine di quella piccola sirena azzurra e del suo sorriso delicato e meraviglioso. “Si avvicinò a me e, preoccupata dei lividi e delle mie lacrime, mi strinse la mano. Per la prima volta una bambina della mia età si era rivolta a me, anzi si era in pensiero per la mia salute: ero felice. Mi chiese perché stessi piangendo e io le raccontai del mio desiderio e delle mie difficoltà...

Che stupidaggine! Perché prendere in giro un bambino che vuole credere in un sogno? Tranquillo, ti prometto che non sarai più triste! Starò sempre con te!aveva detto; e poi si era immersa in acqua mostrandomi la sua vera natura. È difficile oggi esprimere a parole le emozioni e le sensazioni di allora... è qualcosa che solo l'io bambino sa e può descrivere. Davanti a me si era materializzato ciò che cercavo da tempo, di cui avevo sempre creduto: avevo di fronte la creatura più affascinante di tutte”

Anita ascoltava attentamente, rapita da quella voce seducente e magnetica.

“Da quel giorno ci incontravamo ogni sera, per ben cinque anni: stesso posto, stessa ora. Poi, un giorno, mio fratello ci scoprii e, per evitare che rivelasse il mio segreto e l'identità di Luce, gli permisi di venire agli appuntamenti; in tre si stava bene però persi quell'intimità creatasi tra me e Luce.

Gli anni passarono e il mio desiderio divenne si allargò, cercando nuovi orizzonti: volevo diventare uno studioso di biologia marina per poter studiare le sirene e la loro natura più da vicino. L'unico modo per farlo era aprire e analizzare la pinna di una sirena ma l'impresa si rivelò più ardua del previsto: quando mi accorgevo della presenza di una sirena questa scappava spaventata e poi non avevo i mezzi per raggiungerla in fondo al mare. Luce a volte mi portava alcune parti del cadavere di un tritone e qualche squama di pesce. Era un grande sacrificio per lei rubare i resti dei suoi simili eppure lo faceva per aiutarmi: eppure sentivo un peso nel cuore, era come se fossi un peso per lei.

E quando mi vedeva turbato mi stringeva la mano e sorrideva.

Andrà tutto bene. Voglio solo vederti sereno, te l'ho promesso, no?” è stato in quel momento che mi accorsi di provare dei profondi sentimenti per lei; e che non ero l'unico, anche Daichi si era innamorato della sirena, la corteggiava sempre rispetto a me, che osservavo incantato da lontano e in silenzio.

Luce in seguito iniziò a presentarsi poche volte, era diventato complicato giungere sulle Terra tutti i giorni a causa delle difficoltà e dei problemi nel suo regno. Per rendere le cose più facili a Luce costruii questo sottomarino in modo da poter restare sott'acqua per molto tempo e starle vicino e, dopo che mi diplomai, trovai molti lavori e guadagnai abbastanza da permettermi gli strumenti e i mezzi necessari per i miei studi.

Dopo tre anni di duro lavoro io e Daichi portammo a termine una ricerca importante sul comportamento della vita marina e qualche suppozione sulla anatomia delle sirene e, dopo aver sperimentato, essa si rivelò corretta. Decisi di presentarla alla conferenza Nazionale di Biologia.

Eravamo molto fiduciosi... ma fu un fiasco totale. Risero della nostra teoria, non riuscivano a credere all'esistenza delle sirene. Noi volevamo solo dimostrare che queste creature sono fragili e che la loro struttura avrebbe condotto l'uomo a un ramo della scienza sconosciuto e utile alla nostra conoscenza, così credevo io.

Daichi non digerì la cosa, voleva dimostrare a tutti che i nostri studi non erano menzogne o banalità; mai avrei pensato che sarebbe giunto a simili azioni...”
“Non mi dire che...” Anita intuì il resto della storia ma Akihiko decise di renderlo chiaro, sentiva il bisogno di dire la verità, di raccontare l'evento che sconvolse la sua vita e la trasformò in un viaggio senza meta e senza legami.

“Usò Luce per i suoi scopi: le ha smembrato buona parte degli organi interni della pinna, le ha distrutto il tesoro che la caratterizzava come una creatura marina, la sua lucente e magnifica coda celeste; e io non ho potuto fare niente... Il suo stato era pietoso, era come se la sua bellezza si fosse sciolta in quella pozza di sangue che aveva bagnato il suo fragile e pallido corpo.

Ho tentato di curarla, ho usato tutte le mie conoscenze ma è stato inutile, non avevo ancora appreso i segreti delle sirene, avevo bisogno di tempo per poterla salvare e così la rinchiusi in una capsula di acqua con componenti chimiche essenziali per le sirene e vapori e vegetali specifici in grado di bloccare l'emorraggia ed eventuali ferite.

Daichi tentò di proporre la mia tesi e molti biologi rimasero colpiti; nessuno però si dimenticò dei suoi metodi drastici: aveva fatto uso di pesci in via d'estinzione e inquinato il mare perciò venne ricercato dalla polizia. Ma il vero reato fu quello di aver rapito sirene innocenti e, a causa del suo sadico desiderio di controllo e di voler sapere ogni cosa, ha abusato dei loro corpi.

Approfittò dell'essere gemelli per prendere la mia identità e accusò me, con il nome di Daichi; fui costretto ad abbandonare la terraferma e a isolarmi, era l'unico modo per continuare i miei studi senza disturbi.

La fama che mi ero duramente guadagnato improvvisamente divenne sua, così come i miei "fogli di carta" che lo riconoscono come “biologo marino specializzato”; io divenni il mostro, lui il mito. Io divenni Daichi, il Cacciatore di Sirene, come dite voi, mentre lui era Akihiko.

Ho perso tutto ciò che avevo perché sono rimasto fedele a una promessa effimera e a un ideale distante”
Anita non trovò il coraggio di dire una singola parola né di produrre un sospiro: quell'uomo era improvvisamente diventato l'eroe malinconico di una tragedia che tutti avevano trasformato in uno spietato assassino di un thriller macchiato di sangue nero. Mai una storia l'aveva presa in tale maniera, mai il suo cuore si ritrovò a lacrimare per la vita di un uomo.

“Che cosa devo fare adesso?” si ripeteva la Custode.

Akihiko non aggiunse altro, continuava a trafficare tra erbe, attrezzi metallici e liquidi densi.

Serena chiuse gli occhi e sospirò, come quando, durante la notte, si trova quel momento di pace per potersi addormentare.

“Una cavia così splendida risparmiata... che spreco” Akihiko si voltò di scatto e non ebbe il tempo di reagire che venne colpito dal pugno del fratello.

“Devi arrivare più in profondità se vuoi scoprire più cose, fratello. Devi aprirla tutta!” Daichi sembrava aver perso la ragione: gli occhi erano sbarrati, il colore dell'alba si era trasformato in un cupo rosa mentre il suo sorriso era nervoso, metteva paura al primo sguardo.
“Se mandare avanti i miei studi significa uccidere una creatura innocente, preferisco restare a mani vuote” disse Akihiko soffocando il dolore con sbuffi e morsi sulle labbra.

“Per colpa di questo tuo atteggiamento hai rovinato la mia carriera!”

Anita cercò di alzarsi ma era ancora troppa debole e così si ritrovò accasciata al suolo senza alcuna capacità di movimento; digrignò i denti, odiava non poter reagire.

“Ed è per questo...” riprese Daichi mentre colpì il ventre del fratello con sonori calci “...che Luce ha scelto me”

Akihiko non riuscì a muoversi, l'unica cosa che poté fare fu tossire sangue e spostarsi di pochi centimetri da Daichi per evitare di essere colpito nuovamente.

“Lei... non ha scelto nessuno” riuscì a dire.
“Invece sì! Mi ha permesso di usare il suo corpo come cavia per poter mandare avanti la ricerca e salvare il suo popolo ad ogni costo, ha scelto me perché ero, e sono tuttora, il migliore tra i due. Non gliene importava nulla di te e del tuo sogno, ti ha solo usato”

Akihiko non riuscì a credere a quelle parole, Luce non avrebbe potuto amare uno come lui. No, non era vero.

“Sei libero di non credermi... ma non di sottrarmi una cavia meravigliosa come questa sirena” si avvicinò a Serena e le rivolse un sorriso spaventoso.

La Custode non poteva credere che quello era l'uomo che il giorno prima le aveva sorriso cordialmente, non poteva essere il dolce e premuroso parente di Marco.

“Sai, è stato difficile trovarti. Dopo tutti questi anni credevo che fossi morto, ero disperato: non sapevo come mandare avanti le ricerche, non è facile trovare le attrezzature giuste in tempi come questi, ma ora che ho di nuovo il laboratorio e tutti gli strumenti necessari sarà un giochetto studiare queste creature affascinanti. Otterrò la fama e la gloria, sarò di nuovo il biologo più apprezzato del globo quando porterò alla prossima conferenza mondiale di Biologia il cadavere di una sirena! La sezionerò per bene davanti alle più grandi figure della scienza e della politica!”

Afferrò il bisturi con violenza e strinse il pugno pronto per conficcarlo nel fianco della sirena che trovò la forza solo per urlare.

Anita protese la mano verso Serena e scoppiò a piangere, sentiva dentro di sé che era la fine.

Daichi però si accasciò a terra sulle ginocchia e si gettò le mani sulle orecchie facendo cadere il bisturi. Uno strana melodia si disperse nella stanza, Anita riconobbe il suono del pianoforte e capì.

“Non ti piace questo brano? Allora devi avere dei gusti musicali orribili!”

La ragazza volse lentamente lo sguardo verso il soffito e quando si accorse delle Dark Lovers sorrise; avrebbe voluto gridare dalla gioia ma non trovò l'energia per poterlo fare.

“Che cosa diavolo siete?” chiese Daichi pallido in volto non appena si rese conto dell'aspetto delle quattro sconosciute.

“Come ti permetti? Siamo giovani e bellissime fanciulle” gli urlò Eriru fulminandolo con i suoi occhi cremisi e il suo sorriso sadico.

Maria esaminò lo spazio circostante e vide che accasciato al suolo stava un altro uomo.

“Ma chi tra i due è il Cacciatore?” chiese la bionda cercando di capire cosa fosse successo.

“Ti spiego dopo, adesso dovete salvare Serena!” riuscì a balbettare Anita e per fortuna Izul la sentì e si precipitò sul biondo immobilizzandolo con i suoi serpenti aquatici.

“Tu resti fermo e buono per un po' “ gli sussurrò lei sorridendo.

Daichi però non si fece intimorire, anzi, scoppiò nella sua risata nevrotica e rumorosa facendo preoccupare le quattro fate oscure.

“Non saranno quattro pagliacci a fermarmi” dalla sua tasca si sentì uno scatto che attivò delle forti onde sonore che frenarono le Dark Lovers.

“Ma sono le stesse dell'altro giorno... che dolore!” Yuri si gettò sul pavimento, agitandosi come una disperata mentre le altre si limitarono a tapparsi le orecchie.

Daichi si rialzò e riprese a ridere: “Niente potrà fermarmi!”

“Questo lo vedremo, Cacciatore da quattro soldi!” Daichi si voltò e vide vicino all'uscio della porta quattro splendide fanciulle si stupì, ma non abbastanza da farlo preoccupare.

“Scommetto che anche voi siete delle sirene... beh, c'è musica anche per voi” urlò il biondo attivando delle nuove onde, queste però erano più intense e raggiunsero con impeto il gruppo, il quale però non si mosse di un centimetro né provò agitazione o dolore.

“C-cosa?” La testa di Daichi si riempì di dubbi mentre il suo cuore prese a battere più forte. “Non è possibile! Nessuna creatura marina riesce a resistere a quel suono!”

“Beh, anche noi abbiamo i nostri trucchetti” gli disse Himeka stringendo il microfono sul quale risplendeva la perla rosa il cui potere protettivo si manifestò.

Anita tirò un respiro di sollievo e sorrise alle amiche le quali si misero in fila, pronte per esibirsi.

“Diamo inizio allo spettacolo!” Alex fece una piroetta e indicò Daichi che non capì di che cosa stesse parlando quella ragazza in viola.

“Magia della Voce Pichi Pichi!

Cambierà
con la luce riuscirò
a spegnere il male che c'è qui
che non può più dividerci
E le bugie
che qualche volta sentirò
le trasformerò in gioielli
di purezza e fedeltà
Mare che
mi incanti come il cielo blu
le tue principesse lottano
non le abbandonare mai
Tu guidaci e i nostro sogno arriverà
sulla stella del destino
giustizia tornerà
L'assoluto di un amore può
rendere caldo un vento freddo
vincendo le difficoltà
che nella vita incontrerà
riaccende ogni cuore che
da troppo tempo ormai
si era spento...
Stringimi e la paura passerà
guardiamo le stelle amiche che
ci sorridono lassù
Mare che
severo come il padre mio
fai placare l'uragano
d'ingiustizia che c'è qui
L'assoluto di un amore può
rendere caldo un vento freddo
vincendo le difficoltà
che nella vita incontrerà
riaccende ogni cuore che
da troppo tempo ormai
si era spento...”

 

 

Daichi avvertì una strana sensazione al cuore, come se tutti i suoi errori fossero riemersi dagli angoli remoti della sua coscienza. Retrocedette spaventato e, confuso,prese a tremare.

E, poco dopo, venne colpito alla testa da Eriru e Yuri e svenne.

Anna e Mimy si precipitarono su Anita e la aiutarono a rialzarsi e a riprendersi.

“Siete state fantastiche” balbettò Anita senza nascondere però due lacrime sfuggenti e un sorriso forzato che nascondeva la preoccupazione appena provata e la paura che fino a poco tempo prima aveva completamente scosso la Custode della perla gialla; Anna percepì le emozioni dell'amica e così la abbracciò. “É tutto finito” le disse la verde prima di tirare un respiro di sollievo.

“Non ancora” le disse Mimy indicando Serena: la sirena indaco stava cercando di trattenere il dolore mentre dalla coda fuoriuscì parecchio sangue.

Alex per poco non svenne alla vista del liquido rossastro e denso mentre Himeka cercava tra le boccette qualcosa che potesse aiutare la loro amica.

“Non c'è niente da fare” Tutte le ragazze, comprese le Dark Lovers, si voltarono verso Akihiko che si era avvicinato al gruppo nonostante il dolore che rese debole il suo corpo: “Non le resta molto tempo. Al massimo una settimana o due.”

“No! Non è vero!” urlò Mimy buttandosi sul tavolo e cercando di coprire il taglio con delle bende.

“Deve esserci qualcosa che puoi fare Akihiko” disse Anita all'uomo; le altre furono stupide di vedere la loro compagna parlare con tono informale e intimo con quello che credevano fosse il nemico.

“Io non ho idea! Non so come si chiuda un taglio di queste dimensioni. L'ultima che ho provato è stato un fallimento...”

Le Custodi si voltarono verso Anna, sperando che i suoi poteri potessero rendersi utili.

“Io non ho capacità curatorie... E non riesco a vedere il futuro di Serena” la verde abbassò lo sguardo sentendosi inutile; non poteva lasciare andare le cose in quel modo.

“Se è così...” una debole voce giunse alle orecchie dei presenti scatenando agitazione ma anche gioia: era Serena.

Yuri si avvicinò e strinse la mano della sirena con le lacrime agli occhi “Akihiko voglio che tu usi il mio corpo per i tuoi studi”

Le Custodi sgranarono gli occhi mentre le Dark Lovers furono travolte dallo stupore e da una strana agitazione: Serena stava forse per sacrificare la propria vita?

“Ma che dici Serena?” Himeka non riuscì a formulare la frase senza balbettare mentre le parole di Alex vennero soffocate dai singhiozzi, le altre restarono in silenzio.

“Se proprio non c'è speranza per me, è meglio che le mie ultime forze vengano sfruttate per capire meglio i segreti della coda delle sirene, così Akihiko potrà aiutare le Principesse e le malattie che colpiscono la loro specie”

Maria non riusciva a credere alle parole di quella ragazzina dal volto pallido e dal sorriso sincero: era questa dunque la forza delle Custodi? Avvertì nel suo cuore come un senso di inferiorità e con lei le altre Dark Lovers.

“Ma... Come faremo?” Anita si gettò al collo della amica e scoppiò a piangere e a strillare mentre Serena le accarezzava i capelli. “Come farò io senza di te?”

Izul guardò si guardò le dita, in particolare l'anulare sul quale vi era un anello di diamante rosso. Lo fissò intensamente, poi lo estrasse e lo gettò sul pavimento, rompendolo.

Eriru si avvicinò alla collega e le sussurrò preoccupata “Ma perché l'hai fatto? Gaito te lo aveva dato per poterlo usare in una situazione come questa! Aveva il potere per stordire tutte le Custodi, avevamo la vittoria in pugno!”

Izul scosse il capo “Una vittoria non ha valore se ottenuta mentre il nemico è debole... e poi hanno già vinto loro”

Eriru abbassò lo sguardo e comprese le parole della rossa e con lei anche Akihiko rimase colpito della purezza di quelle ragazze.

“Anita... non possiamo fare nulla. Serena ormai ha preso la sua decisione” disse Anna piangendo e con lei le altre Custodi.

La Custode della perla gialla volse lo sguardo verso Serena che annuì:
“Andrà tutto bene... In questo modo, forse, molti innocenti verranno salvati”

Anita pianse e sorrise nello stesso tempo: maledetti lei e il suo altruismo. Maledetta la sua bontà... la stessa che Anita inizialmente criticava ma che con il tempo aveva portato la bionda ad ammirare la compagna di scuola e a diventarne amica; la sua migliore amica.

Anita si allontanò senza però smettere di piangere. Non riusciva a pensare alla sua vita senza Serena, non aveva mai pensato a una loro probabile separazione.

E ora quella era si era presentata così, all'improvviso.

“È proprio vero che si arriva impreparati ad eventi del genere ...” sussurrò Anita “Perché nel proprio cuore si è sicuri che non possa accadere così presto, soprattutto se si tratta delle persone care” Una lacrima le scivolò lungo il collo mentre la vista si fece meno chiara a causa delle altre stille trattenute negli occhi.

Akihiko si avvicinò a Serena e le accarezzò la guancia, come se fosse stato suo padre.

“Sei una ragazza straordinaria... Mi dispiace per quello che ti ho fatto, è colpa mia. Ti prego, perdonami” abbassò lo sguardo, si sentì la causa di tutta una serie di danni ma Serena invervenne.

“Tu volevi molto bene a Luce... L'ho capito dalla tua determinazione nel volerla salvare, avresti osato tutto per lei. Questo è l'importante” gli sorrise la indaco.

L'uomo mostrò un delicato sorriso, poi si chinò in avanti e le diede un timido bacio sulla fronte facendola arrossire per l'imbarazzo, o forse anche per la felicità di averlo visto sorridere per la prima volta.

Akihiko si rivolse alle ragazze avvisandole che l'avrebbe trasferita in un'altra ala, dato che quella era completamente in disordine, e che presto avrebbe iniziato.

“Che ne facciamo di lui?” chiese Alex indicando Daichi che era come pietrificato: era immobile con le man che gli cingevano le ginocchia.

Akihiko lo osservò e sospirò: “Se me lo avessi chiesto anni fa ti avrei detto di ucciderlo... Ma ora non ha più importanza, riportatelo sulla terra e consegnatelo alla polizia. Si renderanno conto della sua vera identità”

Si mise le mani in tasca e consegnò una foto ad Anita che annuì sicura, poi l'uomo si accorse di avere anche la collana di Serena e, dopo averla stretta un'ultima volta, la consegnò alla legittima proprietaria.

“Servirà più a te che a me” la ragazza strinse la mano di Akihiko e annuì.

Insieme

due battiti formano un'armonia.

le parole creano il respiro dell'amore

gli occhi riflettono le poesie del cielo...

“Ma questa...” Akihiko si alzò di scatto e si guardò intorno, le Custodi non capirono che stesse succedendo né chi stesse cantando.

“Che succede?” chiese Himeka grattandosi il capo confusa.

“... è la canzone che mi cantava Luce”

Le Custodi furono sorprese e si scambiarono sguardi incerti e dubbiosi mentre le Dark Lovers cercarono la fonte di quella voce così melodiosa e angelica.

I sogni sono fatti per essere inseguiti,

cercali, stringili e falli esplodere nel tuo cuore.

Mano nella mano ci incammineremo

verso la felicità.

Non ti lascerò mai,

canta queste parole e il passato sparirà,

nel futuro ci saremo solo io e te

Ma ora inseguiamo i nostri sogni:

il tuo sono io, il mio...

“Sei tu” concluse Akihiko. Il suo cuore prese a battere forte e le mani iniziarono a tremare, finalmente aveva trovato la risposta: “Ecco come finiva...” sussurrò l'uomo.

“Ti eri dimenticato l'ultima strofa, eh? Sei sempre il solito...”

Le Custodi alzarono lo sguardo e ammirarono incantate: era apparsa la figura di una donna dai vaporosi capelli azzurri e i suoi occhi brillvano di una tale luce che il loro blu era pari al colore del mare d'estate.

“Luce? Ma come...”
“Mio dolce Akihiko, è da tanto che non ci vediamo” la donna gli sorrise e si mise a nuotare nell'aria creando una forte luce blu che illuminò l'intera sala.

“Mi sei mancata tantissimo...”
“Anche tu... è bello poterti rivedere un'ultima volta”

Akihiko cercò di capire: “Come sarebbe a dire? Ho promesso che ti avrei salvata e lo farò!”
“Apprezzo molto il tuo gesto, ma ormai per me non c'è più niente da fare. È da troppi anni che sono in coma, uscirne adesso non mi aiuterà. E poi il tuo aiuto serve di più a questa fanciulla.”

Luce si avvicinò a Serena sfiorandole la coda e sorridendo ad Akihiko. “Hai più probabilità di salvare lei che me, io ormai non ho molte speranze”

“Vuoi... donare l'unica parte della tua coda a questa ragazza?” chiese stupito l'uomo.

“Sì... L'Oceano ha bisogno di lei. Io ho già fatto la mia parte, adesso tocca a queste ragazze.”
“Ma non ho mai fatto un'operazione del genere! Non credo di esserne in grado”

“E invece sei l'unico che può farlo. Non solo salverai una sirena ma potrai approfondire le tue ricerche... So che puoi farcela, perché ho sempre creduto in te.”

Akihiko si voltò e abbassò lo sguardo: aveva paura.

“Come farò senza di te?”

Luce si avvicinò e lo abbracciò da dietro: Akihiko riuscì a percepire il contatto del corpo della sirena sul suo, il calore delle mani e il buon odore salmastro dei capelli.

“Io sarò sempre con te, te l'ho promesso. Perché io sono il tuo sogno...”
“E tu sei il mio” intonò Akihiko prima di voltarsi e abbracciare Luce che strinse forte l'uomo con tutto l'amore che solo una sirena innamorata può provare.

Le Custodi furono spettatrici di uno spettacolo unico nel suo genere, i loro cuori vennero contagiati da quell'atmosfera così calda e piena di sentimento; persino le Dark Lovers si sciolsero alla vista dei due innamorati.

“Vai, mostra a tutti la tua passione e la tua determinazione” disse Luce prima di svanire.

Akihiko allungò la mano verso il vuoto e poi annuì.

“Forza, facciamo questa operazione”

Le Custodi si ripresero e aiutarono Akihiko a trasportare Serena in una stanza che sembrava essere chiusa da molto tempo. Una volta entrati trovarono, in una grande capsula, il corpo di una sirena dal viso sciupato e dalla coda completamente rovinata e piena di tagli.

Anna impallidì mentre Alex e Himeka dovettero volgere lo sguardo altrove per evitare di provare un tale disgusto verso Daichi e pena per la povera Luce.

Akihiko attivò vari pulsanti e in poco tempo la capsula di Luce si svuotò di quell'acqua verdognola e lucente. L'uomo si sistemò il camice e poi si voltò verso le ragazze.

“Vi consiglio di uscire, è un'operazione delicata e potrebbe coinvolgervi emotivamente.”

Il gruppo annuì e si allontanò; Alex rimase ancora qualche secondo per dare un ultimo saluto a Luce e annuì a Serena.

Non so dire precisamente cosa accadde in quel momento: Akihiko rimase per quattro lunghe ore rinchiuso in quella stanza illuminata solo da una lieve luce bianca della lampada vicino al lettino dove stava lavorando. Le Custodi erano in preda all'ansia ma non abbandonarono la speranza: si tennero per mano per tutto il tempo mentre le Dark Lovers si limitarono a guardare ovunque in attesa di una certezza.

Akihiko lasciò il laboratorio dopo cinque ore e ventitré minuti, aveva il camice sporco di sangue nero, segno che si era asciugato da molto tempo.

Anita lo raggiunse e deglutì; non sentì più battere il proprio cuore e il tempo le sembrò essersi fermato perché quei secondi in cui Akihiko annunciò il risultato erano risultati eterni.

“Operazione riuscita” si limitò a dire Akihiko mostrando un lieve e sincero sorriso mentre le cinque ragazze scoppiarono a piangere e si abbracciarono; Mimy si avvicinò anche alle Dark Lovers e le strinse forte una ad una, gesto che le quattro fate non si sarebbero mai aspettate.

Anita si affacciò sull'uscio e Akihiko le diede una piccola spinta facendole capire che poteva visitare l'amica e la bionda non se lo fece ripetere due volte.

Appena entrata vide Serena appoggiata sullo schienale del lettino mentre agitava la coda.

Anita si accorse che la zona dove qualche ora prima vi era un profondo taglio era coperta da alcune squame più scure, di un blu acquamarina, che rendevano la sua pinna ricca di colori e luci.

La bionda sorrise e si “buttò” tra le braccia di Serena e la strinse forte.

“Akihiko è stato bravissimo” le disse la indaco mentre Anita si voltò verso l'interessato.

“Ti ringrazio tanto”

Akihiko annuì: per la prima volta qualcuno aveva apprezzato i suoi sforzi ma la cosa che lo rese fiero del suo lavoro fu l'abbraccio delle cinque ragazze e la loro gioia nel vedere la loro amica sana.

“Questo è il mio destino...” disse l'uomo “Voglio vedere altre sirene felici come voi. Voglio continuare i miei studi”
“E come farai?” chiese Mimy preoccupata.

“Viaggerò per gli Oceani in modo da raccogliere informazioni sulle malattie o sulle deformazioni della coda e poi cercherò un modo per poterli curare. Spero di riuscire a scoprire qualcosa in più.”
“Sono sicura che adesso nessuno ti temerà più” disse Anna “Faremo in modo che questa vicenda passi per i regni, così si renderanno conto che sei Akihiko e non il Cacciatore di Sirene”

“Vi ringrazio tanto... Prometto che mi impegnerò” concluse Akihiko guardando il corpo di Luce, ormai pallido e decomposto. Aveva un nuovo obiettivo e lo avrebbe raggiunto per lei.

 


 


 

Il sole stava pian piano tramontando e nella spiaggia non v'era anima viva: a largo si trovava l'enorme sottomarino di Akihiko, che osservava le cinque sirene e le quattro creature nuotare lontano.

Serena aveva avuto parecchie difficoltà ad abituarsi di nuovo alla coda ma con l'aiuto di Anita e Mimy riuscì a fare quei pochi metri di nuoto. Una volta raggiunta la riva le cinque Custodi si sdraiarono sulla sabbia tiepida per riprendere fiato.

“Ce l'abbiamo fatta” sbuffò Himeka.

Anita si voltò per guardare un'ultima volta il sottomarino ma esso era sparito.

“Serena riesci a trasformarti?” chiese Mimy e quella annuì.

“Ferme! Le Dark Lovers potrebbero vederci!” ricordò Anna guardandosi intorno preoccupata di un possibile attacco delle nemiche ma di loro non v'era nemmeno l'ombra.

“Dici che se ne sono andate?” chiese Alex ad Anna e lei non rispose. Poteva davvero credere che le avessero risparmiate? La Custode non si interrogò più di tanto perché si ricordò di un piccolo particolare.

“Ragazze è tardi! Dobbiamo ritornare a Kyoto!”

Alex, Himeka e Mimy sgranarono gli occhi, si erano completamente della gita.

“Anita e Serena sapete cavarvela da sole?” chiese Himeka e le due amiche annuirono e poi incitarono le amiche a partire subito.

“Uffa! Non ce la faccio più” si lamentò Alex.

“Forza! Un ultimo sforzo” disse Anna avvicinandosi all'acqua.

Le quattro si immersero e sparirono alla vista di Anita e Serena, che scoppiò a ridere.

“Che succede?”
“Ho avuto tanta paura...”

Anita le strinse la mano e le sorrise: “Ricordati... io ci sarò sempre per te”
“Grazie Anita”

“Ora però... fammi chiamare Nikora. Sarà preoccupatissima e non vorrei rischiare di prendermi una strigliata da parte sua”

Serena scoppiò a ridere riacquistando la serenità e l'allegria. Ormai quella brutta vicenda era diventato un ricordo lontano.

Nel frattempo, nelle profondità degli abissi, le nostre Dark Lovers fecero ritorno alla loro casa.

“Maria, adesso cosa diciamo a Gaito?” chiese Eriru preoccupata della reazione del loro padrone.

Maria sbuffò: “Quello che diciamo ogni volta...”

Izul sorrise mentre Yuri annuì: ormai erano abituare alla sconfitta... eppure quella volta sentirono che se l'erano proprio meritata.

In quel preciso istante Gaito stava consultando la vecchia saggia, consapevole di ciò che era accaduto al Cacciatore di Sirene.

Daichi infatti era stato legato e abbandonato sulla riva della loro città natale, vicino alla stazione di polizia locale, e nelle tasche della sua giacca vi erano la foto di due bambini gemelli e una carta di identità, quella del vero Daichi.

“Presto verrà soccorso e la polizia si renderà conto della sua vera identità... peccato, sarebbe stato utile ai nostri piani.”
“Uno così meglio perderlo che trovarlo... I miei poteri bastano e avanzano”

La saggia si avvicinò al giovane, i suoi occhi rossi sembravano nascondere una notizia pericolosa.

“Peccato che tu non sia consapevole dei tuoi veri poteri, ma non ti preoccupare; presto anche tu diventerai pericoloso come quell'uomo. ”

Gaito non capì e la saggia svanì in una fitta nube viola. Il ragazzo si sedette sul divano e si massaggiò la fronte.

“I miei veri poteri...” ripeté Gaito e poi ripensò ad Akihiko, il finto Cacciatore di Sirene. “Ha sempre seguito i propri ideali nonostante sia stato isolato, costretto alla fuga e abbia perso tutto”

Sospirò, poi però rise per nascondere la sua paura e il suo dolore: “Come lo invidio...”

Si sdraiò sul divano con lo sguardo dritto verso il soffitto, poi iniziò a riflettere sul suo sogno... Già, qual era il sogno di Gaito? Conquistare i regni, vendicarsi?

No, in cuor suo sapeva che quelli erano soltanto desideri spinti dal moto di odio verso la Regina Aqua.

Allora qual era il vero sogno? Gaito sospirò. Forse non aveva sogni o ideali da seguire... e questa cosa lo fece innervosire più di quanto non lo fosse stato in precedenza.

 

 

La Professoressa di Letteratura si precipitò nella stanza e fissò severamente Kokoa.

“Mi hai mentito!”
“Mi dispiace” balbettò la ragazza.

“Avevi detto che avevano un raffreddore e invece...”

La donna si avvicinò ai letti di Alex, Himeka, Mimy e Anna che tossivano rumorosamente, avvolte in tre coperte, quasi volessero nascondersi; poi mise una mano sulla fronte di Anna e si rivolse nuovamente verso Kokoa.

“Queste ragazze hanno la febbre alta! Accidenti non dovete fare le orgogliose o nascondere queste cose! Lo so che siamo in gita e quindi volete divertirvi ma se state male dovete avvisare subito!”
“Non volevamo farlo, siamo desolate” Kokoa si sentì in imbarazzo: quello che doveva essere una finta malattia si trasformò in febbre alta e dolore ai polmoni.

“Vado subito a chiedere al direttore se in questo hotel c'è un infermeria. Voi restate bene al caldo, torno tra poco”

La professoressa uscì e Kokoa guardò le compagne, agitate per la loro sorte.

“Tutti questi viaggi ci hanno distrutte” cercò di dire Mimy e poi prese a tossire ininterrottamente.

“Ora cercate di riposarvi. Io chiamo Nikora per dire che siete arrivate e state bene”

Kokoa uscì e si avviò verso la sua stanza e nel tragitto incontrò Aria.

“Ce la siamo vista brutta e...”

Ma la castana proseguì, come se non l'avesse sentita. Kokoa non capì il perché di tale azione ma non potè seguirla perché arrivò una chiamata da parte di Nikora.

“Pronto? Sì! Ah, meno male. Sì anche le altre sono arrivate sane e salve. Prendetevi cura di Serena. Come? No..”

Mentre Kokoa entrò in camera, Aria raggiunse la terrazza, ipnotizzata dal cielo nero.

Chiuse gli occhi.

Prese fiato e aprì la bocca:

 

Insieme

due battiti formano un'armonia.

le parole creano il respiro dell'amore

gli occhi riflettono le poesie del cielo...

I sogni sono fatti per essere inseguiti,

cercali, stringili e falli esplodere nel tuo cuore.

Mano nella mano ci incammineremo

verso la felicità.

Non ti lascerò mai,

canta queste parole e il passato sparirà,

nel futuro ci saremo solo io e te

Ma ora inseguiamo i nostri sogni:

il tuo sono io, il mio sei tu.

La perla blu si illuminò così intensamente che per un attimo la crepa si richiuse. Sprigionò un potere enorme che persino Madame Taki lo percepì, a chilometri di distanza.

“Di nuovo questa reazione... ma che significa?” la vecchia agitò le mani davanti alla sfera in cerca di una risposta. Era successo anche qualche ora prima ma credeva fosse stato un errore di percezione.

La perla blu per pochi minuti era tornata in vita...


 

Akihiko stava guardando dal finestrino il corpo di Luce, avvolto in un lenzuolo azzurro, svanire nelle tenebre delle profonde acque dell'oceano.

Nella sua testa riecheggiava quella canzone che la sirena gli cantava sin da bambina: era stata la sua ninnananna nelle notti funeste, il suo inno nei momenti antecedenti agli esperimenti o alle conferenze, era la canzone che riaccendeva l'immagine di Luce nella sua mente.

E ora voleva trasmettere la sua serenità e il desiderio di Luce a quelle sirene e creature marine in difficoltà.

Prese il ritratto della sua amata e lo sfiorò con le dita umide e tremanti, poi lo baciò.

In fondo Luce aveva mantenuto la sua promessa, lo aveva sempre reso felice.


 


 


 


 


 


 


 


 


 

Salve Fandom delle Mermaid Melody.

Vi chiedo scusa se non mi sono più fatta sentire e non avevo i mezzi per poter avanti le mie storie, che d'altro canto sono tutte nel computer. Ho riscritto questo capitolo tra oggi e ieri, perciò potrebbe risultare un po' povero. Inoltre manca l'inizio, quando mi tornerà il computer aggiornerò questo capitolo: non si può riscrivere una parte che si ritiene "perfetta", anche perché è impossibile farla uguale all'originale, èerciò vi chiedo di essere pazienti.

Spero che questo fuoristoria vi sia piaciuto, adesso posso concludere questa Long senza problemi, appena avrò un computer vedrò di aggiornare gli altri capitoli, che sono pronti.

Se ci fossero errori, imprecisioni vi sarei grata se me li segnalaste.

Buon Dicembre a tutti!

Scusate se sono sbrigativa, a presto

p.s ringrazio le autrici che recensiscono, le persone che seguono questa storia nonostante tutto e coloro che la aggiungono alle liste.
GRAZIE DI CUORE
YUME

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Capitolo 35
*** La Magia del Natale! ***


La Magia del Natale!
Sotto la bianca e pura neve

Nota dell'autrice: quando pubblicai la prima volta questo capitolo eravamo in piena estate e mi era stato difficile pensare all'inverno. Questa volta invece sono entrata nell'atmosfera e quindi ho potuto apprezzare al meglio il capitolo e quindi correggerlo (si spera).

Buona Lettura! ^_^

 

 

 

 

Il freddo era fastidioso e pungente, si era entrati nel cuore dell'inverno. Alex era avvolta da un pesante maglione color magenta e teneva stretta una tazza di cioccolata calda.

Hippo entrò nella stanza della castana e mostrò subito la sua preoccupazione per la salute dell'amica. “Stai meglio?”

Alex starnutì “Insomma...”

“E' normale prendersi un raffreddore in questo periodo, la temperatura è scesa notevolmente e ci sono stati spiacevoli eventi recentemente.” Alex starnutì nuovamente, ripensando all'avventura in gita e alla storia di Akihiko, l'uomo definito dal mare come “Il Cacciatore di Sirene”. Era già passato un mese... incredibile come il tempo volasse nelle situazioni più tranquille.

Alessandra scosse il capo: non era il momento di pensare alle battaglie e al suo compito di Custode.

“Veramente l'inverno è iniziato ieri...” sottolineò la giovane al pinguino per distrarsi.

Hippo sbuffò e agitò le pinne “Sì, ma dal tempo sembra che sia iniziato da mesi! Da quando sei puntigliosa su queste cose?!”

“ALEX!” Himeka si precipitò sul letto dell'amica, che per poco non rovesciò la bevanda calda sul letto, e la scrutò da ogni parte.

“Come stai? Hai la febbre? Non morirai vero?”

Alex tossì e a quel punto la blu si allontanò “Un po' meglio, mi è scesa e no, non morirò stai tranquilla” disse facendo l'occhiolino ad Himeka. “Com'è andato l'ultimo giorno di scuola?”

Himeka sorrise e battè le mani, segno che non vedeva l'ora che la ragazza le ponesse quella domanda: “Alla grande! Abbiamo festeggiato per tutta la giornata! C'erano tante delizie e ci siamo scambiati i regali! Indovina un po'! Hiroto mi ha regalato quel bellissimo vestito che abbiamo visto insieme la scorsa settimana!”

“Caspita! Vi siete fidanzati solo da poche settimane eppure state andando come se lo foste sempre stati!”

Cari lettori, ebbene sì: alla fine Himeka e Hiroto sono riusciti a chiarirsi e a prendere la decisione di diventare una coppia. Raccontarlo ora sarebbe poco appropriato ma vi prometto che saprete tutti i dettagli della loro dichiarazione.

Tornando alle nostre Custodi...

“A proposito... questo è per te!” Himeka porse ad Alessandra un piccolo pacchetto rosso decorato da un elegante fiocco d'oro.

“E' da parte mia e delle altre. Mi raccomando devi aprirlo a Natale!”

“Un po' mi dispiace che non festeggiamo il Natale tutte insieme...”

“Anche a me, ma è da mesi che non stiamo con i nostri parenti. E comunque ci rivediamo per Capodanno! Organizzeremo la festa più incredibile, stellare e fantasiosa che si sia mai vista! E lo faremo insieme, te lo prometto!” Alex sorrise e abbracciò l'amica cercando però di stare attenta a non passarle il raffreddore.

“Ora devo andare, mia madre mi sta aspettando. Rimettiti Alex e passa delle felici vacanze!” La blu si allontanò e prima di svanire dietro alla porta salutò ancora la castana che ricambiò sorridendo.

Non c'era nessun'altra nell'albergo: le altre infatti si erano preparate il necessario la sera prima così da poter andare direttamente dai parenti subito dopo la scuola.

Alex si nascose sotto le coperte e sperò di guarire presto così da poter raggiungere la famiglia.

 

Mimy appena entrò in casa si catapultò tra le braccia di suo padre e corse nella sua camera: quanto le era mancata quella piccola stanza dalle pareti azzurre e piena di poster di cantanti e attori.

“Allora tesoro? Pronta per domani?”

Mimy annuì e si avvicinò alla madre per abbracciarla: “Sì! Andare a sciare è la parte più divertente delle vacanze! In più ho sentito che è scesa tanta neve, sarà uno spasso!”

“Mi raccomando, devi andare a letto presto.”

“Sì, lo so...” disse la ragazzina mentre decideva quale tuta da sci avrebbe portato.

In quel momento arrivò un messaggio e appena Mimy lo lesse sorrise e divenne rossa:

Ciao mia dolce Mimy,

volevo augurarti una buona vacanza;

Queste giornate senza di te non saranno per niente meravigliose

ma sapere che vai a divertirti mi fa stare bene.

Quando torni dobbiamo assolutamente vederci!

Ti amo

Mirko”

Mimy iniziò a saltare, aveva la testa talmente immersa nei suoi pensieri che non si accorse che la madre le aveva sottratto il cellulare.

“Che tenero! Mimy... hai trovato proprio un ragazzo fantastico”

La quattordicenne divenne così rossa e calda che non avvertì più il freddo che circondava la sua stanza: “Ridammi il telefono!”

La madre scoppiò a ridere e si allontanò velocemente leggendo ad alta voce tutti i messaggi sdolcinati di Mirko.

“Proprio un ragazzo d'oro!”

 

 

 

Anna era sdraiata sul letto e sembrava essere concentrata su qualcosa:

“Non capisco... eppure solitamente riesco a vedere le azioni future dei nemici, oggi invece non sento nulla...”

“Anna! E' pronta la cena! Scendi”

“Arrivo” urlò la bruna mentre si mise ai piedi le calde e morbide ciabatte a forma di orsetto: per un'altra ragazza quelle pantofole sarebbero state infantili e imbarazzanti ma per Anna erano preziose e anche comode ma, soprattutto, erano un regalo di suo padre, il famoso Dottore Rod. La giovane raggiunse la cucina e non appena si sedette la cena ebbe inizio

“Anna” il padre attirò l'attenzione della giovane “Ti va se domani andiamo alla pista di pattinaggio? L'ho prenotata solo per te.”

“Davvero?” chiese Anna con gli occhi così lucenti da farla sembrare un cucciolo.

“Sì, consideriamolo il tuo regalo di Natale.” Anna si alzò per stringere forte il padre tra le braccia. La parte più bella del Natale per Anna sicuramente era stare con i genitori che vedeva raramente.

“Però devi promettermi che proverai anche tu!”

“No! Io non sono portato per queste cose!”

“Papà se non provi ti scordi i miei biscotti di Natale!” lo minacciò la bruna e subito il padre annuì.

“Va bene! Qualsiasi cosa per i tuoi deliziosi biscotti!”

Poi i due scoppiarono a ridere mentre la madre li guardava sorridente e serena.

 

 

I giorni passarono tra divertimento e anche relax: Serena e Anita si ritrovarono insieme la vigilia, come gli altri anni del resto.

Erano a casa della bionda e le due stavano preparando il loro “dolce speciale della vigilia”: pandoro con crema pasticcera.

“La cena dipende da noi!” esclamò Anita determinata “Diamoci da fare Serena!”

“Non ti sembra di esagerare un po'? E' solo un semplice pandoro”

“Non è semplice... è il Pandoro di Natale! Deve essere perfetto!”

“Se continui a distrarti così il dolce perfetto lo ritroverai nei tuoi sogni. Lavora!” la rimproverò Serena che in seguito scoppiò a ridere.

Quando facevano qualcosa insieme era sempre un'esperienza divertente e speciale. Anita negli ultimi tempi era rimasta vicina all'amica; Serena infatti aveva avuto difficoltà a causa del ricordo della operazione e delle ferite subite da Daichi, era rimasta traumatizzata. Ma per fortuna la gioia e l'ottimismo di Anita avevano completamente curato la bionda che, per ringraziarla, le aveva regalato l'ultimo giallo della sua serie preferita.

Ora per le due non erano più presenti bisturi, sangue o combattimenti ma solo farina sulle guance, note di Natale e tante, tante risate.

Aria nel frattempo era nell'anima delle vacanze natalizie: lo shopping natalizio. Amava moltissimo girare per i negozi decorati e pieni di oggetti a tema. Puntava sempre sulle semplici cose perché le riteneva adatte a quella Festività. Dopo quell'evento strano che le accadde durante la gita pensò di essere diventata matta ma si dovette ricredere quando giunse lo spirito natalizio per le strade e sui volti della gente.

Dopo un'ora intensa di spese la castana si avviò verso casa ma una strana sensazione la costrinse a fermarsi davanti alla fioraia locale: era il luogo in cui suo padre comprava spesso i fiori per lei e sua madre, soprattutto durante le feste natalizie.

Aria si avvicinò e si lasciò contagiare dal profumo di ogni bocciolo e da quei colori delicati che circondavano il piccolo locale.

“Desidera qualcosa signorina” le chiese l'anziana signora dagli abiti pesanti e antichi.

Aria scosse il capo e osservò ogni fiore e pianta facendo attenzione ad ogni minimo particolare.

Il ricordo del padre si fece spazio tra i vari pensieri della giovane e la cosa la rese felice. In quel momento seppe cosa avrebbe dovuto fare per festeggiare al meglio il Natale.

 

“Uffa, è un'ingiustizia”

“Noemi che ti prende?” chiese Sara mentre apparecchiava il tavolo con una tovaglia a tema natalizio.

“Non è giusto che noi dobbiamo restare qui mentre le altre si divertono!”

“Siamo Principesse” le ricordò Stella “Non possiamo divertirci in un periodo di crisi”

Ashley si avvicinò a Noemi “E poi chi l'ha detto che non ci divertiamo? Saremo anche in un lurido albergo con una strega dittatrice, un pinguino rompiscatole e una vecchia pazza... Però ci siamo tutte noi, Principesse delle Capitali!”

“E ci sono anche io!” La 'piccola' Chloe alzò la mano e subito Sara la sgridò.

“No, tu te ne torni a casa, questo non è posto per te”

“Non ci penso nemmeno!” la piccola fece la linguaccia alla sorella, sperando di farla arrabbiare: si divertiva un mondo a vedere Sara “andare a fuoco”.

“Senti, io sono la sorella maggiore perciò devi obbedirmi!”

“Mi dispiace ma io rimango! Voglio stare con te per aiutarti! E poi ho paura che mi prendano di nuovo!” le disse sinceramente Chloe e a quel punto Sara sbuffò:

“Va bene... Ma sia chiaro! Non devi rovinarci la festa!” Chloe annuì divertita e riprese a sistemare i bicchieri.

In quel momento entrarono Aika e Yuka con una borsa piena di regali:

“Ma quanto diavolo sono?” esclamò Noemi stupita scatenando l'imbarazzo di Aika.

“Beh, alcuni fan sono stati così gentili... Però alcuni sono per voi!”

“Che bello!” disse Sara felice e curiosa: non vedeva l'ora di scartare tutti quei pacchi colorati.

“Basta parlare! E' ora di preparare la cena!” disse Kokoa con tono autoritario.

E mentre le sette Principesse si dedicavano alla preparazione della festa aiutate da Yuka e Chloe qualcuno era giù di morale, e anche tanto...

 

 

“Signore...” Maria cercò di avvicinarsi a Gaito.

“Lasciatemi in pace” Gaito non aveva il solito tono di voce, era piatto e senza quella sensualità che faceva battere forte il cuore delle Dark Lovers.

“Ma signore è Natale! Dovremmo divertirci” disse Eriru sperando di far sorridere il padrone.

“Natale...” sussurrò Gaito “Non ne vale la pena di festeggiare. Abbiamo subito sconfitte e insulti... MI sembra inutile continuare...”

Il ragazzo si alzò e si avviò in camera “Ma Gaito!” Izul raggiunse il suo padrone e si aspettava uno sguardo furioso o un rimprovero tagliente ma l'esito fu tutt'altro: Gaito non la considerò e raggiunse la camera lentamente, come se il suo corpo foss estato un peso da trasportare. Izul, Maria e Eriru si ritrovarono sole nell'ampia e regale sala che quella sera sembrava più fredda del solito.

“Ragazze non ce la faccio più!” urlò Maria “Non posso sopportare di vedere Gaito in quello stato!”

“Se Gaito non vuole festeggiare il Natale... Allora nessun altro deve trascorrere un piacevole Natale! Propongo di andare in città!” Eriru annuì e divenne malvagia.

“Io ci sto! Sarà piacevole vedere tutte quelle persone gridare e disperarsi!”

“Inoltre l'ultima volta siamo state brave con le Custodi, perciò dobbiamo rimediare al danno fatto!” ricordò Izul alle colleghe.

“E Yuri?” chiese Maria notando l'assenza della ragazzina e come risposta ebbe un sospiro da parte di Izul.

“Aveva da fare... ma sono sicura che anche lei vorrà collaborare”

“Forza allora” La mora si incamminò seguita da Izul e da Maria che sorrideva malvagiamente.

Nel frattempo Yuri si trovava vicino a un capannone, in attesa di qualcuno a lei molto speciale:

“Aveva detto di incontrarci qui...” disse la verdina preoccupata.

“Infatti sono qui” Alla ragazzina si illuminò il volto e non riuscì a resistere a rivolgere al biondo un dolce abbraccio, gesto che gli fece molto piacere.

“Ho una cosa per te” Hippo estrasse una piccola scatolina dalla tasca e la porse cordialmente a Yuri che non riuscì a nascondere il suo stupore: nessuno le aveva mai fatto un regalo prima di allora.

“Dai aprila” Non appena sollevato il coperchio Yuri sorrise e il volto divenne paonazzo. Hippo prese l'oggetto e lo mise con cura nell'indice della ragazza “Appena ho visto la pietra ho pensato a te e ai tuoi occhi bellissimi” le sussurrò il ragazzo imbarazzato ma felice.

Quel piccolo anello argentato con incastonata una lucente pietra color smeraldo era appena diventato il tesoro più preziosa di Yuri.

“Ti piace?”

“E' bellissimo” rispose Yuri portando la mano in alto contro la luce della Luna, la luce riflessa nell'accessorio era pari a quella del satellite. Poi la verde abbassò lo sguardo cosa che Hippo notò immediatamente.

“Cosa c'è?”

“Non ti ho portato niente... Sono stata un'egoista, non merito questo regalo” Hippo si avvicinò e l'abbracciò forte “Non ho bisogno di un regalo da parte tua Yuri, perché tu sei qua con me questa sera: a me basta questo” La piccola arrossì violentemente e il suo cuore non la smise di danzare.

Ormai mancava poco a mezzanotte e tutti erano impegnati a festeggiare.

Anita e Serena ridevano assieme ai loro famigliari e si gustavano il famoso dolce delle due quattordicenni, che venne apprezzato da tutti gli invitati. Mirko si era avvicinato furtivamente a Serena e la aveva riempita di baci e di auguri mentre Anita immortalava i loro romantici momenti con la macchina fotografica regalatole dai suoi genitori.

Alex intanto era sdraiata sul divano circondata da tutta la sua famiglia: la febbre non l'aveva lasciata eppure in quel momento la castana si sentiva benissimo; infatti accanto alla ragazza stava seduto Markus che la riempiva di carezze e di dolci sguardi.

Poi i due si scambiarono i regali, la loro gioia fu incontenibile: Alex aveva ricevuto una collana a forma di cuore con incise le sue iniziali e quelle di Markus che, invece, aveva appena scartato un pacco contenente l'ultimo videogioco della serie “Pokémon”. E poi vennero i baci osservati attentamente dalla madre di Alex, curiosa e pettegola come al solito.

Himeka invece era a cena in casa Kazama ed era subito piaciuta ai genitori del ragazzo.

“Sì! E la Ichigo cake è una delle mie più buone a mio parere!” affermò la giovane con la bava alla bocca.

“Anche io la adoro!” disse la donna dai capelli neri, poi guardò il marito che annuiva esaltato.

“Io la amo! E' la mia preferita!” Hiroto guardava la scena imbarazzato.

“Hiroto te la sei scelta bene!” gli sussurrò poi il padre dandogli una gomitata.

Hiroto sorrise e poi volse lo sguardo verso la fidanzata che rideva spensierata e serena: Hiroto la amava sopratutto per quello e per nulla al mondo avrebbe concesso quel meraviglioso sorriso a nessun altro.

Le Sette Principesse intanto alzarono i bicchieri e si scolarono tutta l'intera bottiglia di champagne sotto lo sguardo spaventato di Yuka e Chloe. Nikora invece si limitava a bere piccoli sorsi mentre Madame Taki sorrideva. Ormai mancavano pochissimi minuti a mezzanotte...

Anna era andata a passeggiare per le vie luminose ma deserte: era tutto così magico e perfetto, le luci natalizie che lampeggiavano sopra le loro teste, quel freddo piacevole che costringeva a stringere la sciarpa attorno al collo e il cielo limpido che mostrava un'immensità di stelle.

“Speriamo che tutti passino un Buon Natale...” Non ebbe il tempo di concludere la frase che si sentì un forte rumore provenire dal centro della città.

Anna iniziò a correre e si accorse della presenza delle Dark Lovers che se la stavano prendendo contro l'albero natalizio locale, uno dei simboli più apprezzati.

“Ma pure oggi?” si disse Anna stupita dell'azione delle nemiche. Non poteva credere che fossero così malvage da attaccare durante la Vigilia di Natale?

“Ragazze...” Tutte le Custodi sentirono la voce di Anna entrare nella loro mente, avvertendo un brutto presentimento. “Le Dark Lovers sono qui! Stanno attaccando il centro della città! Raggiungetemi presto!”

Anna non sapeva se intervenire o meno, da sola era più vulnerabile.

“Fate presto ragazze” pensò la mora poi si accorse che i genitori si stavano avvicinando alla zona e si precipitò su di loro per impedire che vedessero le Dark Lovers o, peggio ancora, che venissero attaccati.

“Che ne dite di andare da un'altra parte?” Anna sorrise ma parlò con tono preoccupato.

“Perché?” chiese la madre confusa.

“Perché dici? Perché...” fece una piccola pausa “..ci sono dei teppisti che stanno disturbando in piazza! Andiamo al parco!” urlò Anna spingendo i genitori nella direzione opposta.

Nel frattempo Izul distruggeva tutte le decorazioni mentre Eriru strappava ogni pallina dal grande albero, Maria invece congelava tutto ciò che le capitava sotto tiro.

“Fermatevi!” Le tre si voltarono e non si sarebbero mai aspettate di vedere lei.

“Non ti impicciare! Ti farai molto male ragazzina!”

“Già! Senza la tua perla sei inutile”

Aria si morse un labbro ma non si lasciò frenare dai loro insulti. “Perché state facendo tutto questo? Non potete rovinare il Natale!”

Maria si avvicinò alla ragazzina e le scagliò una scheggia fredda

“Gaito sta soffrendo molto! E' un'ingiustizia che solo lui non debba passare un felice Natale!

” Aria non sapeva cosa pensare né cosa dire, pensare che Gaito fosse depresso l'aveva colpita. “Anche se non sei trasformata non significa che non ti attaccheremo!” urlò Izul mentre si posizionò alle spalle di Aria.

“Già! Preparati! Sono sicura che attaccarti scaricherà la tensione! Poi riprenderemo il nostro piano, così Gaito si riprenderà, ne sono sicura!” Eriru posizionò le mani in avanti creando un serie di frecce oscure.

“Voi dite che Gaito sta male... e allora perché non siete con lui?”

Le tre si fermarono di colpo; cosa stava insinuando quella mocciosa che era la causa del passato tormento del loro amato signore?

“Cosa ne puoi sapere tu?!” le disse Izul alzando il tono di voce.

“So che se una persona sta male bisogna stargli vicino!”

Maria abbassò lo sguardo “Ci abbiamo provato... Ma non è servito a nulla!” Non si era arresa, voleva solo dimostrare alla Custode di avere dei sentimenti e far capire la loro preoccupazione per la salute e l'umore di Gaito.

“Perché non gli avete fatto un regalo? Tutti apprezzano un dono da una persona cara”

Eriru guardò Izul e dal suo sguardo sembrava essere d'accordo con Aria.

“Ha ragione... potremo regalargli qualcosa!”

“Ma che stai dicendo?”

“Ha ragione la ragazza” Yuri era appena giunta nella grande piazza e si avvicinò ad Aria, per nulla spaventata dalla nemica. “Sono sicura che a Gaito farà bene ricevere qualche regalo”

“E' tardi ormai! E poi i negozi sono chiusi!”

Aria si guardò intorno ma poi le venne in mente un'idea; in quell'istante le campane iniziarono a suonare annunciando il venticinque dicembre.

La castana si avvicinò e propose a Maria un accordo.

“Se voi sistemate la piazza, io vi porterò il regalo...” Maria non riusciva a fidarsi e neanche Izul ma Eriru e lo sguardo sincero di Yuri convinsero le due fate.

“D'accordo... Forza Dark Lovers!” Yuri con i suoi poteri, che erano aumentati dopo il romantico appuntamento con Hippo, riuscì ad annullare gli effetti malvagi, poi Eriru con le sue frecce infuocate illuminò il luogo mentre Izul creava delle decorazioni con l'acqua. Maria intanto fece cadere della soffice neve e creò una stella di ghiaccio da porre in cima all'albero. Tutte si impegnarono e la piazza divenne ancora più bella e magica di quanto non fosse prima.

“Incredibile... E' meravigliosa” confessò Aria facendo un piroetta su se stessa per poter ammirare quel nuovo decoro. Le quattro provarono un certo piacere e non nascosero il loro orgolio.

“E adesso...” Izul interruppe quel momento di gloria e tornò seria e fredda, ricordandosi che aveva a che fare con la loro nemica (e anche con la sua rivale in amore). “Consegnaci il regalo per Gaito!” Aria annuì e tirò fuori dei piccoli pacchetti dalla sua enorme borsa celeste.

“Ecco qua!” disse per poi sorridere ingenuamente.

“Che cosa c'è qua dentro?” chiese Maria, Aria le fece l'occhiolino.

“E' una sorpresa”

Le Dark Lovers pensarono che la giovane le stesse prendendo in giro ma l'arrivo delle altre Custodi costrinse le quattro a mutare preoccupazione.

“Eccovi qua brutte streghe!” disse Himeka mentre si sistemava le ciocche bionde. “Avete rovinato la mai cenetta romantica!”

“Ce la pagherete!” Alex puntò il dito contro le quattro.

Le quattro fate si ritrovarono nella paura e in confusione, ma accadde l'inaspettato “Non osate sfiorare i microfoni!” urlò Aria mettendosi davanti alle Dark Lovers.

“Ma che dici Aria?” chiese Mimy.

“Ti hanno fatto il lavaggio del cervello come a me?” le chiese Himeka.

“No! Sono sempre io! Però oggi è Natale! E come si dice a Natale si è più buoni! Guardate come hanno decorato la piazza!” Le Custodi iniziarono a osservare meravigliare quel luogo e lo stupore era l'unica cosa che provavano.

“Sono state loro?” chiese Anita.

“Caspita ragazze! Siete state grandi!” disse Serena sorpresa. Poi restò in silenzio e si rivolse alle sue compagne, mettendosi vicino ad Aria. “Ragazze dovremmo evitare di attaccarle. Loro vi hanno aiutate mentre ero in difficoltà e non ne hanno approfittato! Dobbiamo restituire il favore”

“Dimentichiamoci per una sera chi siamo, godiamoci il Natale!” concluse Aria.

“Concordo” Anna, in forma Idol, si avvicinò alla castana e poi guardò le Dark Lovers “Sono sicura che un po' di divertimento farà bene a tutte noi”

Le Dark Lovers provarono una strana sensazione, proprio come quando giocarono con Anita e Serena e quando percepirono l'amicizia delle Custodi durante lo scontro contro il Cacciatore: era meravigliosa e intensa.

“Noi dobbiamo andare... Abbiamo una consegna da fare” disse Izul.

“Già! E poi non avremmo mai festeggiato con delle bisbetiche sirene!” disse Eriru facendo la linguaccia.

“Forza andiamo...” propose Maria.

“Aspettate!” Yuri corse da Aria e le chiese un piccolo favore “Vorrei tanto ricevere un regalo da te” “Cosa? E perché?” Aria fu sorpresa della richiesta della piccola.

“Perché sei riuscita a calmare quelle tre! Meriti la mia stima! E poi vorrei conservare un ricordo per questa serata speciale!”

“Ma non saprei proprio cosa darti...” disse Aria dispiaciuta

“Ti prego!” Yuri sembrava molto determinata e così Aria si ricordò di una cosa

“Aspetta...” Poi estrasse una scatola dalla borsa e la porse a Yuri “Spero vada bene”

“Ne sono sicura!” Poi Yuri tornò dalle colleghe pronte per teletrasportarsi

“A proposito!” Prima che sparissero le Custodi urlarono “BUON NATALE” Le quattro sorrisero ma le 'nemiche' non se ne accorsero poiché erano già sparite.

“Ragazze siete proprio strane” disse Himeka ad Aria e a Serena prendendole per un braccio.

“Ora però cosa facciamo? Ho fatto questa corsa per niente!” sbuffò Alex battendo il piede per terra.

“Io invece credo di sapere cosa fare!” disse Serena.

Dopo qualche minuto le sei Custodi si ritrovarono al centro e si presero per mano

“E ora MAGIA DELLA VOCE PICHI PICHI!

CANTO DI NATALE!

Vi auguriamo un felice Natale!

La gioia nei vostri cuori deve trionfare!

Con questo atmosfera speciale!

Tutti insieme siamo pronti a cantare!

Oggi il male deve sparire

la luce deve trionfare!

Sotto la candida e pura neve!

Siamo pronte per gridare!

Buon Natale, che l'amore vi guidi verso la serenità!

Buon Natale, che la risata accompagni questa giornata magica!

Buon Natale, con il tuo sorriso io, avanti andrò!

Le strade sono illuminate da luci incantate che come le stelle

Ci guardano sorridere e camminare insieme!

Tra regali, amici e magia! Noi vogliamo cantare

Buon Natale, pace in terra agli uomini di buona volontà

Buon Natale, con questa neve la purezza invade i cuori!

Buon Natale, dammi la mano, stringila forte, e con il tuo sorriso io avanti andrò!

Avanti andrò...

BUON NATALE A TUTTI!!!!

 

La piazza si era riempita di persone che sorridevano e applaudivano. Le sei Custodi si abbracciarono e in seguito indicarono la Stella posta sull'albero che in quel momento brillava intensamente.

Il calore circondava i cuori di tutti i presenti: la magia del Natale riscaldava la grande piazza dove era avvenuto il miracolo.

“Scusa Aria, posso farti una domanda?” Aria si girò verso Anna pronta per ascoltare “Dove li hai trovati i regali?”

“Ecco... diciamo che mi piace comprare tante cose! Li avrei usati come regali o come scalda scaffali” scherzò la castana.

“Quindi erano per qualche tuo caro!” esclamò Anna, sentendosi in colpa, Aria però non sembrava affatto dispiaciuta.

“Servivano più loro che a me” disse sorridendo per poi guardare il cielo. Le stelle ammiravano divertite lo spettacolo e lanciavano coriandoli bianchi su tutta la città come se anche loro volessero partecipare alla festa.

Aria sorrise nuovamente: quello che sembrava un Natale monotono e diverso si era trasformato in un Natale speciale e unico.

 

 

Nel frattempo nelle profondità degli abissi...

“Gaito! Abbiamo una sorpresa per lei! Scenda per favore!” Maria stava dalla porta e continuava a bussare sperando di ritrovarsi il giovane davanti. E dopo poco tempo accadde:

“Cosa vuoi?”

“La prego venga di sotto con me!” Maria prese il ragazzo per il braccio e lo trascinò nella sala. Gaito sgranò gli occhi: la stanza era decorata da un grande albero pieno di stelle di ghiaccio e di decorazioni colorate. Il tavolo era pieno di deliziose leccornie.

“Ma che significa?” chiese Gaito non capendo quanto stesse accadendo.

“Beh, è Natale” disse Izul “E a Natale bisogna stare insieme”

“Ho già detto che non mi va di festeggiare...”

“Abbiamo portato dei regali! E in più la cena è per cinque persone!” disse Eriru cercando di convincere il ragazzo.

“Siete proprio delle stupide” disse lui sedendosi sul trono, ma non sembrava turbato o furioso anzi, alle ragazze parve di percepire la sua meraviglia. Un peso si levò dal cuore delle quattro che si avvicinarono con in mano i pacchetti. Gaito li scartò uno ad uno seccato ma non riuscendo a nascondere curiosità e stupore.

Nel primo, quello di Eriru, stavano dei cioccolatini ripieni, i più buoni della città. Gaito ne assaggiò alcuni e li condivise con la mora che si sentì al settimo al cielo; in quello di Yuri invece c'era un piccolo profumo intenso e molto aromatico; poi il ragazzo trovò nel pacchetto ricevuto da Izul, un simpatico portachiavi a forma di chitarra. Maria invece aveva regalato a Gaito un piccolo portafoto.

“Che cosa inutile, non abbiamo nemmeno una foto!”

“Rimediamo subito!” disse Izul. “Credo di aver una macchina fotografica subacquea!”

“E quando l'hai presa?” chiese Eriru stupita che la collega avesse un oggetto del genere.

“Parecchio tempo fa, quando eravamo in pausa... Era per passare il tempo!”

Le tre scoppiarono a ridere e anche Gaito sembrava divertirsi ma non lo mostrava alle sue servitrici, ne valeva il suo orgoglio!

“Forza mettetevi vicini!” disse la rossa mentre i quattro prendevano posizione. Poi Izul si precipitò accanto a Gaito e sorrise e con le altre Dark Lovers. Ci fu una lieve luce e poi un rumoroso 'click' fece capire che la foto era pronta. Dall'oggetto uscì un piccolo foglio che raffigurava Gaito in mezzo a Maria e Izul che lo tenevano per le braccia, Yuri davanti al padrone che sorrideva e Eriru seduta in ginocchio che abbracciava il ragazzo.

“E' venuta proprio bene!” disse Yuri ridendo.

“Già! Io sono la più bella!” esultò Eriru agitando le braccia.

“Come hai detto?” Le due iniziarono a litigare mentre Izul affettava la torta e Maria suonava il flauto.

Gaito guardava la scena mostrando un'espressione mai vista: era felice e rilassato, ma allo stesso tempo preoccupato.

Ma l'entusiasmo delle quattro ragazze cancellò dal giovane ogni sentimento di incertezze e tristezza e così l'allegra compagnia dei nemici trascorsero una piacevole serata e non si accorsero che era giunta la mattina.

Mentre Maria e Eriru pulivano la sala e Izul sistemava l'albero Yuri si avvicinò a Gaito che era seduto sul trono mezzo addormentato.

“Le sono piaciuti i regali?”

“Beh...ammetto che mi ha fatto piacere riceverli. E ho trascorso una piacevole serata”

“Allora sono sicura che quest'ultimo regalo la renderà ancora più felice, signore”

Gaito non capì e Yuri scappò in un'altra stanza. Poi tornò con in mano una scatola rossa decorata da foglie dorate.

“Che significa?”

“Lo apra! Vi lascio da solo, signore. Buon Natale...”

La verde si allontanò lasciando il regalo e il Principe da soli. Mentre le Dark Lovers discutevano sistemavano la foto nel portafoto argentato Gaito aprì dolcemente la scatola e rimase ammaliato.

Una rosa dai candidi petali bianchi giaceva nel cofanetto e sembrava chiamare il ragazzo, che la prese lentamente e la portò alle narici: aveva un profumo dolce e delicato. Non sapeva spiegarlo ma quella rosa gli ricordava Aria.

“Che sia un regalo da parte sua?” pensò il giovane guardando Yuri che sembrava aver letto la mente del giovane poiché annuì.

Dentro la scatola stava un piccolo biglietto e il giovane ne lese subito il contenuto “Auguri di un sereno Natale. Il mio cuore e la mia mente li rivolgo a te e alla tua serenità”

Gaito non capiva se era un biglietto natalizio, di quelli già scritti, o se lo avesse scritto Aria però quel suo dubbio venne sostituito da uno strano sentimento di piacere. Quel regalo era diventato improvvisamente importante e prezioso, l'unico regalo ricevuto prima d'ora, escludendo le servitrici che lo seguivano da sempre.

Gaito sorrise: non avrebbe mai pensato di iniziare ad amare il Natale per un piccolo e semplice regalo.

Ormai era chiaro: Gaito era proprio innamorato...

 

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Capitolo 36
*** Un Viaggio Straordinario ***


Un viaggio straordinario!
Chi ha il tormento nel cuore può versare le Lacrime...

 

 

“Tre, due, uno... BUON ANNO!”

Nikora venne sommersa da una cascata di champagne mentre le Custodi si abbracciavano e urlavano seguite dallo sguardo di un Hippo vivace e da una Madame Taki molto... esuberante.

Le Principesse invece si limitavano a brindare e a scambiarsi sorrisi, comportamento degno di una Principessa.

In pochi secondi i cellulari di Mimy, Serena, Alex e Himeka si riempirono di messaggi amorosi da parte dei loro fidanzati e, a giudicare dal rossore dei loro visi, sembravano aver catturato il cuore delle ragazze più delle volte precedenti, nel frattempo Anita e Anna brindarono con Nikora e le loro rispettive Principesse.

L'anno era iniziato nei migliore dei modi: con allegria e assieme agli amici più cari.

Ma le Custodi sapevano bene che non avrebbero festeggiato molto a lungo, Nikora infatti le aveva avvisate che la mattina successiva sarebbero partite alla volta del Cranio di Atlantide. Inutile dire che le sette ragazze erano nervose e un po' in preda al panico ma sapevano che, finché sarebbero rimaste unite, nessuna forza le avrebbe fermate: ormai con loro c'erano le Principesse delle Capitali, che erano molto più esperte e forti, quindi non c'era nulla da temere.

Questo era il pensiero di Himeka che osservava tutte le sue amiche e compagne sapendo bene che la battaglia finale si stava avvicinando.

Dopo qualche bevuta, una serie di scherzi e propositi per il nuovo anno, Nikora si posizionò davanti alle giovani e dal suo sguardo capirono che era giunto il momento di riposare.

Le Custodi si rintanarono nelle loro stanze e Anna ospitò Anita e Serena mentre le Principesse delle capitali si posizionarono in sala dormendo nei sacchi a pelo.

Aika era preoccupata per Yuka: la bionda infatti voleva seguire le sirene ma venne convinta, anzi obbligata, dall'idol a rimanere sulla terraferma. La stessa cosa fu per Chloe, Sara non poteva permettere che le accadesse qualcosa, non di nuovo.

Le Custodi invece riuscirono a convincere i genitori della loro “gita” tra amiche e stranamente tutti quanti avevano accettato senza indugi. Anna però era nervosa, odiava mentire ai suoi genitori e un forte senso di colpa e tradimento continuavano a tormentarla.

Verso le tre e quarantasette le giovani si lasciarono trasportare dalla stanchezza in un sonno profondo. Ma non tutti riuscirono ad addormentarsi: Nikora e Madame Taki i fatti discutevano sulla partenza e sul destino delle Custodi:

“Non possiamo rischiare! Sai bene cosa le aspetta nel Cranio...”

“É scritto nel loro destino... non dobbiamo cambiarlo, bensì farle andare incontro!”

“Ma... e se non dovessero farcela?”

“Ce la faranno... in loro scorre anche sangue delle sirene.”

Nikora però era ancora dubbiosa e agitata: non poteva lasciare che le sue “bambine” affrontassero un pericolo immenso. Madame Taki però non sembrava affatto preoccupata, anzi credeva nella vittoria delle Custodi.

Ormai ne era certa.

 

 

 

Kokoa stringeva forte la collana e fissava il mare incantata: presto tutto sarebbe tornato alla normalità, finalmente avrebbe rivisto la sua coda di pesce e soprattutto il potere della sua perla fucsia.

Si voltò e vide Sara e Mimy a braccetto pronte per tuffarsi mentre Alex e Himeka si posizionarono in prima fila perché volevano essere le prime.

“Mi raccomando” Haruka attirò l'attenzione di tutte le presenti “Statemi vicine! É molto facile perdersi. Ogni Custode resti accanto alla rispettiva Principessa! Tra cinque minuti partiamo”

Ashley e Stella si scambiarono un'occhiata di intesa e poi si avvicinarono ad Anita e a Serena per tranquillizzarle:

“Siete pronte?”

“Prontissime Ashley! E questa volta non vi deluderemo!”

La castana sorrise e strinse la mano della bionda e lo stesso fecero Stella e Serena..

Aria e Kokoa intanto si avvicinarono a Madame Taki che agitò le mani in modo strano e formulò frasi incomprensibili seguita dall'attenta Anna desiderosa di imparare l'incantesimo della respirazione subacquea.

In un batter d'occhio i visi delle due giovani vennero circondati da due bolle gigantesche.

“C'è un limite di tempo?” chiese Kokoa osservando attentamente la bolla.

“Sì” Madame Taki socchiuse gli occhi. Aria e Kokoa si prepararono al peggio, ma...

“É di un anno”

Le due per poco non svennero e poi scoppiarono a ridere, quella donna sapeva essere veramente crudele.

“Ragazze” Mimy chiamò le ragazze che si avvicinarono subito al molo.

Erano le sette di mattina tuttavia le sei Custodi erano sveglie più che mai, nonostante non avessero dormito molto.

Nikora si avvicinò ad Haruka che in seguito annuì e si tuffò nello specchio d'acqua.

Una alla volta le ragazze si lanciarono in mare e per ultima toccò a Nikora e a Hippo che salutò Madame Taki.

“Vi seguirò telepaticamente... osserverò tutto dalla mia sfera. Fate attenzione”

Anna annuì e iniziò ad agitare le pinne seguita da Aika: era una bellissima sirena dai delicati capelli biondi, non legati dall'abituale nastrino, e dai grandi occhi verdi accompagnati da dolci riflessi verde-acqua.

Dietro alle “verdi” stavano Himeka che aiutava Kokoa, Stella e Ashley seguite subito da Serena e Anita. Un po' più indietro invece nuotavano Mimy, Sara, Alex e Noemi.

In prima fila stavano Haruka e Nikora che trascinavano Aria, ancora stupita della bolla ad aria.

“Attraverseremo tutto l'Oceano Pacifico e infine dovremo raggiungere il pieno centro dell'Atlantico del Sud. É un viaggio lungo ma se nuotiamo in fretta e utilizziamo il potere delle perle potremo arrivare entro due giorni”

“Cosa intendi con 'potere delle perle'?” chiese Anna confusa ma anche molto curiosa.

Haruka sorrise e si concentrò facendo brillare la perla di una forte luce.

“Tieniti forte Aria...”

La castana non capì ma dopo che Haruka urlò “Aqua Sprint” si ritrovò a nuotare così veloce che non le sembrava di essere in acqua, bensì in cielo.

Subito dopo anche le altre usarono lo strano potere e tutte le sirene raggiunsero una velocità sorprendente.

“Annoto subito” pensò la saggia Anna, esaltata della nuova scoperta.

Le ore passarono e presto giunse la sera. Himeka propose, anzi implorò di fermarsi, ma le Principesse erano molto determinate e così non ci furono interruzioni, le povere pinne delle Custodi si fecero pesanti come rocce.

E così le giovani ammirarono il calar del sole e il mutar del colore dell'acqua: le lievi sfumature arancioni divennero presto cupe e scure come il cielo.

Ma ancora Haruka non si volle fermare e per poco Anita non impazzì: le pinne le facevano male e sentiva uno strano dolore in tutta la coda.

“Pensavo fosse meno doloroso...” sbuffò la sirena gialla e Ashley, dalle smorfie della bionda, si accorse della sua stanchezza.

“Una sirena non è una bambola! Anche noi ci stanchiamo, cosa credi?”

Anita sbuffò di nuovo scatenando una risata nel volto dell'amica Serena che continuava a nuotare imperterrita; ormai aveva riacquistato il pieno controllo sulla coda che brillava di azzurro e indaco.

Dopo una buona ora Haruka permise il riposo e così le Custodi si lasciarono trasportare nel fondale.

“Che ore saranno? E sopratutto dove siamo?” chiese Alex disorientata.

Ashley si guardò intorno e Anita provò una strana sensazione e si accorse che la sua perla era calda.

La sirena dorata si irrigidì e capì mentre Stella la osservava preoccupata:
“Siamo nel Pacifico del Sud... Il mio regno...”

Le Custodi si guardarono intorno ma si accorsero che non c'era nulla come un castello o delle abitazioni.

“Come fai a dirlo?” chiese Mimy.

“Una Principessa lo sa quando si trova nel suo regno, lo sente nel cuore e nella perla”

Anita infatti annuì e strinse forte la collana mentre Nikora si avvicinò ad Ashley che era piuttosto abbattuta.

“Tranquilla Principessa, tra poco tutto finirà...” le disse la Guardiana sfiorandole la spalla.

“Lo spero” sussurrò Ashley.

Poco dopo le quattordici ragazze si posizionarono su qualche scoglio del fondale e cercarono di riposarsi mentre Nikora e Hippo erano di guardia.

Dopo un'ora diedero il cambio Aria e Haruka che si accomodarono sulla scoglio più grande.

Fu allora che Aria iniziò a parlare, era convinta che il tempo sarebbe volato se lo avessero riempito con parole e intime discussioni.

“Che tipo di posto è il Cranio di Atlante?”

“Non lo so... Nessuno l'ha mai visto, non ricordi che lo avevo detto?”
“Sì però... Ci sarà qualche informazione per capire dove sia o almeno come sia fatto”

“Non sappiamo molto, ma penso che ce ne accorgeremo”

“Già”

Rimasero in un imbarazzante silenzio per qualche minuto poi la castana si strinse le ginocchia e guardò il cielo.

“Mi sento così inutile” bisbigliò Aria. Le altre la trasportavano senza lamentarsi e in più senza il potere della perla blu le sue amiche erano deboli.

Se solo fossi stata sveglia quella volta, pensò la giovane e Haruka si accorse del suo malumore.

“Stai pensando a quel ragazzo?”

Aria si voltò agitata e per poco non scivolò dal grande masso:
“No! Perché me lo chiedi?”

“Sembri così distratta... e giù di morale”

“Sì, ma non c'entra niente l'amore! É che mi sento un peso per tutte voi”

“Non devi neanche pensarlo! Aria ascoltami bene! Tra poco la tua perla tornerà a brillare e questa battaglia finirà!”

Aria annuì anche se poco convinta, in seguito Haruka le strizzò l'occhio.

“E poi, avremo tempo per parlare di ragazzi”

“CAMBIO!” Himeka e Kokoa si avvicinarono e per poco la sirena dalla lucente pinna rosa non svegliò le altre.

“Andate pure a riposare. Ci pensiamo noi” disse Kokoa e Aria e Haruka si allontanarono lasciando le due sirene da sole.

“Kokoa, secondo te arriveremo domani al Cranio?”
“Penso di sì, spero tanto che vada tutto bene” la principessa alzò lo sguardo verso lo specchio d'acqua che danzava dolcemente. Himeka le tirò una forte pacca sulla spalla e sorrise:

“Ma certo! Ormai siamo invincibili! Niente ci fermerà!”

“Già, hai ragione” Kokoa sorrise con tutto il volto e la cosa fece molto piacere alla Custode rosa.

“Ti vedo molto più positiva! Ne sono felice!”

Era vero. Da quando aveva iniziato a frequentare Himeka era diventata più estroversa e positiva. Con lei si sentiva forte e sicura di sé.

Le due ragazze rimasero a parlare e a scherzare per tutta l'ora e successivamente toccò ad Anna e ad Aika stare di guardia.

Anna ne approfittò per conoscere meglio la Principessa della Capitale, la sua storia e il motivo per cui combatteva:
“Il mio regno è stato attaccato da Gaito e dalle Dark Lovers. Per colpa loro tutti gli abitanti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case; c'è anche chi ha perso i propri cari come la mia amica Yuka. Lei vuole tanto poter tornare al suo regno e poter riabbracciare la sua famiglia. Gaito deve essere sconfitto. E io lo farò per lei e per tutti i miei abitanti. Sono forte e nulla mi fermerà”

“Capisco ciò che provi, ma non puoi affrontare Gaito da sola e lo sai bene”
“Riconosco che è forte e che insieme a voi ci sono più probabilità di vittoria. Ma voglio essere io a sconfiggerlo definitivamente”

“Non ci sei solo tu”

Ashley apparve e poco dopo giunse anche Anita.

“Io e Stella abbiamo promesso al regno che lo avremmo sconfitto”

“Sì ma io...”
“Che problema c'è?” chiese Anita “Lo sconfiggeremo tutte insieme!” esclamò la bionda e portò la mano della sirena dorata a quella di Aika, facendogliela stringere.

“Ma...”
“Niente ma Ashley! Tutte noi vogliamo riportare la pace negli Oceani! E perciò mi sembra ingiusto che solo una lo sconfigga. Non ti pare?”
La sirena dorata fu un po' scioccata ma poi annuì sorridendo.

E così le due sirene dalla coda gialla rimasero di guardia stando attente ad ogni minimo movimento ma per fortuna non ci fu nessun allarme.

Anche durante il turno di Serena e Stella ci fu solo tranquillità. Le due sirene non si parlarono molto ma si capiva bene che erano affiatate e cariche per la missione, soprattutto Serena.

“Mi rifarò... dimostrerò che merito la perla indaco!”
“Serena, contiamo su di te”

Questi furono i pensieri delle due che vennero sostituiti poco dopo da quelli di Alex e Noemi.

Le due, poco prima dello scadere del loro turno, iniziarono una strana conversazione

“Alex... quando tutto questo sarà finito verrai nel mio regno?”
Alessandra fu sorpresa di udire quella richiesta ma annuì.

“Certo, ma perché?”

“Voglio farti vedere le meraviglie dell'Oceano e presentarti a tutti! Devono conoscere l'eroina dei Mari”

Alex arrossì e Noemi ne fu felice. Anche se si conoscevano da poco erano già ottime amiche.

Successivamente toccò a Mimy e Sara che più che a fare la guardia rimasero a discutere sui loro fidanzati e su tante altre cose che non riguardavano la battaglia.

Le due tornarono a dormire; erano tutti così stanchi che nessuno fece più la guardia.

Qualche ora dopo Haruka si alzò e con l'aiuto della frizzante Himeka svegliò le altre.

Potete immaginare le facce stravolte e spente delle ragazze che chiedevano pietà, almeno. Ma Haruka era inflessibile e iniziò a nuotare seguita da ciascuna coppia.

Il viaggio continuò senza intoppi e così verso l'ora di 'cena', come fece notare Himeka, si ritrovarono nell'Oceano Atlantico del Sud.

“Ho fame!” l'urlo di Himeka e Alex e un brontolio dalla pancia di Serena, che arrossì brutalmente, convinsero le Principesse a fare uno spuntino.

Nikora tirò fuori dalla sua borsa panini al burro di un particolare tipo di alghe rosse e le sirene lo gradirono, sopratutto Himeka e Anita che fecero a gara di chi ne mangiasse di più. Risultato: grande mal di pancia.

Dopo essersi riposate, ripresero la ricerca: ormai erano molto vicine, il problema era capire dove fosse situato il luogo.

Continuarono a vagare per chilometri ma non trovarono nulla. Attorno al gruppo vi era una grande distesa di sabbia bianca e il deserto più assoluto: quel immenso senso di vuoto colmava i loro cuori di agitazione e paura.

“Come faremo?” si disperò Alex lasciandosi trasportare fino al fondale.

“Hippo, il tuo stupido radar non può localizzarlo?”

Il pinguino si innervosì e agitò velocemente le pinne

“Il mio radar non è stupido! E poi rivela solo le perle!”

“Come facciamo?” chiese Serena tornando dalla spedizione di ricerca accompagnata da Stella.

Nikora incrociò le braccia e scosse il capo; non aveva la minima idea di cosa fare e la cosa la innervosì alquanto.

“Siamo fritte!” urlò Himeka facendo ridere Alex e Anita.

“Non è il momento di disperarsi” la rimproverò Ashley “Dobbiamo solo rimanere concentrate! Kokoa, Haruka, Aria e Anna avete trovato qualcosa?”
“Niente” disse Haruka e la stessa risposta arrivò da Anna e da Aika.

“Aria?” chiese Ashley speranzosa ma anche la castana scosse il capo.

La sirena sospirò ma poi si accorse che Kokoa non la stava sentendo. Si avvicinò alla amica e notò che fissava la collana: la perla stava tremando. Successivamente anche quella di Aria tremò e le due umane si avvicinarono e seguirono le pulsazioni della perla.

“Ma che diavolo...” Noemi era alquanto confusa.

Le sirene così seguirono le due e dopo parecchi metri raggiunsero un crepaccio immenso.

“Questo è il crepaccio dei coralli! Non può essere qui!” Haruka era sicura che in quel luogo non poteva esserci la meta ma Kokoa si addentrò seguita da Aria e decise di fidarsi del loro istinto.

La crepa era piena di meravigliosi coralli colorati e le Custodi ammiravano incantate.

Ma a metà percorso Kokoa si fermò e notò che la sua perla si agitava sempre più davanti a un punto della parete.

“E adesso?” chiese Serena

Anna era proprio pensierosa e poi le venne in mente un particolare.

“Forse il nostro canto può aiutarci! Potrebbe guidarci fino al Cranio!”

“Tentare non nuoce... Forza!”

“Voce di perla... VERDE, ROSA, VIOLA, GIALLA, INDACO, ARANCIONE, ORO, ARGENTO, MENTA, LILLA, VERDEACQUA, ROSSA”

Magia della voce Pichi Pichi

 

Lo sguardo mio è rapito ormai

da un cielo che ha milioni di stelle

accese nel blu che mi spingono nell'oceano

Di chi sarà la voce che tra venti e maree mi chiede un aiuto?

Il grido di chi ha bisogno di

una luce nel buio

Dal destino non puoi scappare mai

ed il cuore mi dice di non arrendermi.

Proteggerò chi più puro sarà

La paura non vincerà.

Torno nell'oceano più blu tra le onde a cui davo del tu!

Creature del mare, vi posso fermare ancora e non vedervi più!

Torno nell'oceano più blu tra i ricordi che amo di più!

Con questa mia perla difenderò il mare ancora

cantiamo insieme e non molliamo mai!

 

Magia d'amore Pichi!”

 

Il canto melodioso creò una forte luce che si schiantò sulla parete e aprì un varco.

Le Principesse guardarono stupite, sopratutto Haruka, e poi ripresero a nuotare.

Quel tunnel oscuro sembrava non finire mai e ogni ragazza affrontava nel proprio animo l'ansia e un forte disagio.

Poi però Sara notò una luce e superò le altre, raggiungengo un varco e... rimase in silenzio.

Le altre la raggiunsero e ammirarono: davanti a loro si presentava un'enorme caverna piena di sculture di ogni genere: sirene, tritoni, pesci, squali... Erano tutte scolpite in una particolare pietra liscia e lucente, i dettagli erano molto curati infatti si percepivano le emozioni scaturite dalle espressioni dei soggetti. Una statua in particolare catturò l'attenzione di Haruka: era un uomo che teneva sulle spalle un enorme sfera.

La ragazza sgranò gli occhi: erano nel Cranio di Atlante.

“Chi l'avrebbe mai detto che il Cranio si trovasse proprio nel cuore dell'Oceano Atlantico del Sud” disse Hippo molto sorpreso.

Ma il suo stupore in seguito si trasformò in paura quando vide l'enorme statua muoversi e piazzarsi davanti a una porta.

“Ragazze...” bisbigliò Anita spaventata.

Haruka avanzò ma il grande uomo mosse le braccia bloccando il passaggio e subito dopo trasformò l'enorme sfera in uno scettro.

“Come facciamo?” chiese Anna

Haruka guardò le altre Principesse che annuirono, poi si rivolse alla Sirena verde.

“Voi andate avanti! Cercate le Lacrime della Regina! Noi teniamo a bada questo scimmione”

“Ma è troppo pericoloso!” Mimy si avvicinò preoccupata a Sara che la abbracciò.
“Stai parlando con le Principesse delle Capitali! Pericolo è il nostro pane quotidiano!”

“Forza andate!” disse Stella e le Custodi, a malincuore, si allontanarono con Nikora, Hippo e Kokoa, costretta da Noemi a seguire Nikora.

“Forza Ragazze! Mostriamogli il potere di una vera Principessa!” urlò Aika e si lanciò contro la scultura costringendola a seguire la sirena verde.

Fu in quel momento che le nove ragazze superarono la porta, cosa che non passò inosservata all'occhio del mostro ma le Principesse erano già pronte per cantare.

“Diamoci da fare!”

Fu l'ultima cosa che le Custodi riuscirono a sentire prima di immergersi nell'oscurità.

“Secondo voi dove siamo?” chiese Alex preoccupata e la risposta le arrivò in poco tempo.

Si accesero delle strane fiamme che mostrarono una stanza a forma di cranio: anche questa era decorata da sculture e affreschi ed era circondata da sorgenti a forma di specchio.

“E' inquietante” disse Serena terrorizzata.

“Guardate c'è una scritta” Anna indicò il centro della stanza dove stava un globo, lo stesso che Atlante teneva sulle sue spalle.

Per poter trovare la Luce, dovete scavare nell'Oscurità. Una fitta paura è racchiusa nelle Lacrime. Liberatela ed esse evaporeranno. Solo chi ha l'animo in tormento può versare le lacrime... Lesse la verde ad alta voce spaventando non poco le altre Custodi e soprattutto Hippo.

“Che vuol dire?” chiese Alex confusa e spaventata da quelle incisioni.

“Ragazze...” Tutte si voltarono verso Nikora: aveva un'espressione diversa dal solito, possibile che quegli occhi sempre carichi di rabbia e vigore fossero cupi e spaventati?

“Il Cranio di Atlante oltre a proteggere le Lacrime è anche il Santuario delle Sirene... qui lo Spirito di Atlante sottopone i visitatori a prove terribili. Questa è la condizione per ottenere le Lacrime”

Le Sette ragazze rimasero stupite e scioccate, dovevano affrontare un prova?

“E adesso?”
“Siete costrette ad affrontare la Prova singolarmente... Credo che Atlantide voglia capire se siete degne di essere delle Custodi”

“COSA?!” esclamarono nuovamente le ragazze.

“É per questo che ha allontanato le Principesse... voleva solo voi”

Kokoa ascoltava allibita e non riusciva a credere alle parole dell'amica:

“Tu lo sapevi già?”
“Sì... ma se lo avessi detto alle Principesse, sicuramente sarebbero volute venire anche loro e questo avrebbe fatto infuriare Atlante e le Custodi non sarebbero state nello spirito giusto per affrontare la prova... Ragazze mi dispiace...”

“Nessun problema” Tutte guardarono Himeka che sorrideva.

“Io sono pronta per affrontare qualsiasi sfida! Niente mi fermerà!”

Tutte scoppiarono a ridere e Nikora rimase stupita nel vedere la reazione delle sette ragazze: non erano per nulla spaventate anche se sapevano che molti non avevano mai fatto ritorno da lì. Erano maturate molto, forse aveva sbagliato a giudicarle incapaci di superare la prova.

“Cosa dobbiamo fare?” chiese Alex carica per la sfida.

“Penso... che dobbiate entrare in quelle sorgenti. Non so altro”

Le sette ragazze si posizionarono davanti alle sorgenti che iniziarono ad agitarsi e a brillare di una strana luce viola.

“Ragazze! Fate attenzione... Quando uscirete da lì non sarete più le stesse! Affronterete qualcosa che è sempre stato dentro di voi!”

La voce di Madame Taki, che seguiva ogni movimento dalla sfera, rimbombava nelle menti delle ragazze.

Himeka prese un profondo respiro.

Anita strinse i pugni.

Serena sospirò.

Aria strinse forte la collana.

Anna chiuse gli occhi.

Alex guardò intensamente lo specchio d'acqua.

Mimy annuì.

E poi tutte insieme entrarono nella sorgente...


 


 


 


 


 


 


 

““Per poter trovare la Luce, dovete scavare nell'Oscurità: una fitta paura è racchiusa nelle Lacrime. Liberatela ed esse evaporeranno. Solo chi ha l'animo in tormento può versare le lacrime... “

Questa è la frase che tormenta le Custodi.

In che cosa consistono queste prove?

Le Custodi riusciranno a superarle e a convincere lo Spirito di Atlante che sono delle vere Custodi?

Chi sarà la prima? Lo scoprirete nel prossimo capitolo (che arriverà presto, lo prometto)


 


 

Ma attenzione... non sarete più le stesse.

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Capitolo 37
*** Mimy e la bambina ***


Mimy e la bambina

 

 

 

“Ma che posto è questo?”

Mimy si era ritrovata su una piattaforma che dava su un mare tinto di nero, l'oscurità inghiottiva quel luogo isolato rendendolo pari a un paesaggio di un quadro inquietante; la ragazza si sentì a disagio soltanto a respirare quell'aria umida.

Ad un certo punto si accorse di essere osservata e appena voltò lo sguardo vide una figura misteriosa.

“Sara sei tu?” chiese la giovane sperando che fosse la cara amica.

Ed ebbe ragione: appena la figura si tolse il mantello Mimy riconobbe la mora.

“Che paura! Cosa ci fai qui? Non dovresti essere con le altre Principesse?” le chiese la sirena arancione sorridendo ma Sara rispose con tono glaciale.

“Possibile che tu sia sempre così... ingenua e infantile?”

Mimy rimase ferma e in silenzio, non capiva cosa stesse accadendo.

“Sempre con il sorriso stampato sulle labbra, sempre spensierata. Possibile che tu non prenda mai le cose seriamente?”

“Ma io....”

Un'onda anomala si schiantò sulla piattaforma e colpì Mimy trasportandola via con la potente corrente.

La Custode non riuscì a resistere all'impetuosità del mare oscuro e così svenne.

Quando aprì gli occhi si ritrovò in camera sua, al sicuro, lontano da ogni problema.

“Era solo un sogno?” Si alzò dal letto e scese in cucina dove trovò i suoi genitori... un po' troppo vivaci.

“Buongiorno cara! Oggi andiamo al Parco Divertimenti!” le disse la madre con un insolito sorriso.

“Ma Mamma... non devi lavorare?”

“Se perdo un giorno non è un problema. E poi tu mi dici sempre che sono troppo occupata e che dovrei divertirmi un po'!”

La madre prese Mimy per mano e le due si avviarono al Luna Park locale.

La piccola era felice: prima sulle montagne russe, poi su numerose giostre colorate e tante prelibatezze occuparono il tempo di madre e figlia.

Mentre si avviarono alla “Casa dei fantasmi” Mimy incontrò una bambina solitaria, il sguardo curioso e innocente attirò la sua attenzione.

“Tutto bene?”

“Ho perso la mamma e il papà” la piccola rispose senza mostrare preoccupazione, anzi dava l'impressione di essere tranquilla e felice. Mimy sgranò gli occhi:

“Povera piccola! Me li puoi descrivere? Ti aiuto a cercarli!”
“No... So che mi verranno a prendere! Voglio giocare ancora un po'!” urlò la bambina indicando una giostra e correndo da una parte all'altra.

“Ma così rischi di non rivederli mai più! Lascia stare il divertimento”

“Sono positiva! Non devo temere nulla! Tutto finisce sempre per il meglio. Lo sai meglio di chiunque altro, vero Mimy?” la bambina sorrise e le sue pupille si dilatarono spaventando la Custode, che si rese conto delle parole di Sara: fino a quel momento si era sempre comportata come quella bambina.

Era vivace, ottimista in ogni cosa e invece di affrontare i problemi con serietà li lasciava andare sapendo, o forse è meglio dire sperando, che tutto finisse con un lieto fine.

Poco dopo tutto tornò buio e Mimy si ritrovò persa in uno spazio completamente oscuro e freddo.

“Finalmente hai capito... sei debole. Sei sempre stata troppo ingenua. Cosa credi? Che sia tutto rosa e fiori? Devi lottare per poter mettere la parola fine a questo racconto di guerra e trasformarlo in una bella favola... Ma è inutile, non lo potrai mai capire. Sei sempre una bambina”

Mimy rimase immobile perdendosi nello sconforto, ignara che il suo corpo stava lentamente affondando nell'acqua densa e cupa. Se avesse continuato in quel modo probabilmente sarebbe affogata nell'oceano di oscurità.

“Già... e io non me ne sono mai resa conto... Come posso essere una Custode se...”

 

Sì, meriti di diventare la custode della perla arancione

 

 

Ma allora perché Sara l'aveva scelta? Se poi ha scoperto il suo difetto perché non le ha mai detto niente?

 

Se non ci fosse la tua ingenuità da bambina credo che sarei depressa e senza speranza... Tutto sarebbe in bianco e nero. Mimy continua a colorare questa vita con il tuo sorriso”

Mimy aprì gli occhi e si alzò scacciando via quell'acqua nera che le aveva raggiunto il collo.

La Sara dal mantello nero rimase inflessibile e guardava Mimy rialzarsi senza mostrare alcuna emozione.

“Hai ragione... è un mio difetto essere infantile. Forse ho esagerato, è vero, ma non potrò cancellare questa ingenuità, perché fa parte di me. Ed è grazie a essa che le persone accanto a me ritrovavano la speranza, non è solo un difetto! Sono sicura che le ragazze mi aiuteranno, perché siamo amiche e compagne di viaggio. E non serve essere infantili per capirlo”

Sara sorrise e svanì in una scia arancione che si lanciò contro il corpo di Mimy la quale, all'impatto con la misteriosa polvere, perse i sensi.

“Mimy! Mimy! Ti prego svegliati!” La sirena dai capelli color latte aprì gli occhi e vide Hippo che la stava scuotendo.

“Cosa? Dov'è quella figura? E voi cosa ci fate qui?” la ragazza non riuscì più a produrre un pnsiero logico né a ricordare come fosse uscita da quel luogo. Nikora si buttò a terra e abbracciò la sirena arancione, stava tremando dalla gioia.

“Sono felice di vederti sana e salva.”

“Ma non capisco...”

“Hai superato la prova! E lo spirito ti ha lasciato libera!” le disse la Guardiana sperando di chiarire ogni dubbio della ragazza. Mimy sorrise entusiasta e poi fece il segno della vittoria con le mani.

“Meno male, adesso dobbiamo solo aspettare le altre”

“Nikora...”

La viola si rivolse nuovamente alla Custode e si stupì: non aveva mai visto uno sguardo così intenso negli occhi blu di Mimy.

“Mentre le altre sono ancora là dentro, potremo discutere sui piani futuri, così da prepararci meglio! Dobbiamo prendere in considerazione ogni particolare!” annuì la bianca determinata a elaborare una strategia.
“Ok, ma come mai questa improvvisa idea?”
Mimy sorrise nuovamente:

“Beh, non possiamo rimanere qua a girarci i pollici, non credi? Bisogno organizzare! Forza”

E la ragazza scattò al centro della sala, pronta per produrre piani e idee.

Nikora sbuffò divertita, qualunque prova la Custode avesse affrontato, l'aveva resa più matura.

Quella serietà però era particolare... veniva manifestata con un sorriso da bambina.

Alla fine, era rimasta la solita Mimy.

 

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Capitolo 38
*** Serena e la bontà ***


Serena e la bontà

 

 

 

“Dove sono?”

Serena stava cercando di capire dove fosse finita: era una strana dimensione in cui predominavano colori tetri e figure sfocate, infatti vi erano un sacco di oggetti ma non riusciva a distinguerli tra loro.

Poi apparve una figura incappucciata e si avvicinò pericolosamente alla ragazza.

“Chi sei tu?”

La figura schioccò le dita e in un secondo dalla terra sorsero strane creature e lo spazio attorno alla giovane sirena indaco mutò: si trovava nella spiaggia della città e davanti a lei stavano tre figure, non impiegò molto a riconoscerle.

“Ma non è possibile”

In quel momento vide Gaito porgere la mano a lei e ad Anita e chiedeva loro di aiutarlo.

“Ma che significa?” Serena non riuscì a spiegare il perché di quella visione né se fosse fittizia o reale.

Sentì una voce alle sue spalle e quando si voltò vide nuovamente se stessa che supplicava Anita di allontanarsi da Gaito poiché era malvagio.

Serena continuava a non capire ma quando una nube la avvolse perse di vista i dubbi.

Tornò nella dimensione oscura e si ritrovò nuovamente faccia a faccia con il misterioso individuo che si abbassò il cappuccio.

“Gaito?!” urlò Serena bloccata per lo stupore e per la paura.

Il ragazzo sorrise e dietro di lui apparvero le Dark Lovers.

“No!” urlò Serena e le quattro fate iniziarono ad attaccarla ma lei si limitava a schivare gli attacchi, cercando una soluzione migliore ad un contrattacco.

“Perché non ci attacchi? Ti manca il coraggio?”

Serena si allontanò prima che Izul potesse lanciarle contro i suoi dragoni d'acqua.

“Non sei mai stata coraggiosa. Non sei riuscita a far ragionare Anita!”

Questa volta la voce proveniva da Maria che cercò di colpirla con una bufera di ghiaccio.

“Io... ”

“Ti sei fatta catturare con facilità dal Cacciatore e hai provato pena per lui... Che assurdità, sei banale...” la voce di Yuri lasciò un segno indelebile nella mente di Serena che perse l'equilibrio e cadde.

“...E troppo buona” concluse Eriru e le scagliò contro tutte le frecce, alcune riuscirono a sfiorare il corpo di Serena causando qualche fuoriuscita di sangue.

“Forza Serena... Prima o poi dovrai pure attaccarci e ucciderci.”

“Non lo farò mai! Anche se siamo nemici io non posso uccidere una creatura!”

“Sei proprio fifona e debole.”

Gaito le si avvicinò pronto per darle il colpo di grazia.

“Senza il coraggio non puoi essere una Custode”

Serena non si mosse: era paralizzata dall'incertezza e dalla paura.

Perché doveva essere sempre così buona e altruista? Perché quando cantava non aveva intenzione di sconfiggere i nemici? Perché non aveva il coraggio di ferire qualcuno?

Gaito mosse la spada contro la ragazza ma questa con uno scatto improvviso si allontanò e fece apparire il microfono e si esibì.

I cinque avversari caddero sfiniti per le note alte e Gaito fece cadere la spada che finì proprio accanto ai piedi di Serena.

La sirena la raccolse e si avvicinò a Gaito che la guardava con indifferenza.

“Hai visto? Sono coraggiosa” disse Serena determinata e si preparò.

Ma qualcosa la bloccò... Di nuovo la bontà stava avendo la meglio su di lei.

“No... questa è la prova! Devo dimostrare che possiedo il coraggio!”

Serena avvicinò la spada al collo di Gaito...

 

 

 

 

Nikora e Mimy si voltarono verso il terzo specchio e da esso videro uscire Serena: aveva la testa inclinata in avanti, alcune ciocche le coprirono il viso pallido nascondendo il suo sguardo puntato a terra, come se i suoi occhi avessero appena visto la morte.

“Serena! Ce l'hai fatta!”

La indaco si lasciò cadere tra le braccia di Mimy che la fece sedere.

“Allora? Com'è stato?” chiese la Custode arancione.
“Sostenevano che non avevo il coraggio... e io ho dimostrato la mia teoria.”

Nikora notò che la Custode era sporca di sangue e, preoccupata, le chiese cosa fosse accaduto.

Serena prese fiato e raccontò com'erano andate le cose.

 

 

Gaito continuava a fissare la lama, che gli aveva appena sfiorato la pelle, mentre Serena strinse il pugno e la gettò per terra.

“Sei proprio una codarda... Avevi l'occasione per colpirmi”

“Ti sbagli! Essere coraggiosi non vuol dire essere violenti e uccidere qualcuno. Il vero coraggio è trovare la forza di fare la cosa giusta.”

Serena si allontanò, lasciando Gaito a terra. Ma poi sentì uno strano rumore e si voltò: le cinque figure si erano riprese e si unirono in un'unica presenza che si lanciò contro Serena.

“Ma cos...”

“Ricordati sempre la differenza tra coraggioso e assassino, Custode dal cuore puro”

La dimensione svanì e Serena si ritrovò all'esterno insieme ai suoi compagni.

 

 

“Wow! Che strana avventura”

“Speriamo solo che le altre tornino presto” disse Serena e qualcosa attirò la sua attenzione.

“Guardate quella sorgente!” disse la indaco indicando il sesto specchio.

Gli occhi di Nikora, Kokoa, Hippo e Mimy si fermarono sulla sorgente che stava brillando di una forte luce dorata.

“Deve essere quello di Anita” sussurrò Mimy a Serena, che iniziò a preoccuparsi.

Un attimo dopo i volti dei cinque vennero pervasi dalla paura e dall'agitazione.

Cosa stava accadendo alla sirena gialla?

 

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Capitolo 39
*** Anita e la grinta ***


Anita e la grinta

 

 

 

Anita cercava di mantenere la calma, doveva farlo. Altrimenti si sarebbe mostrata debole. Mai si sarebbe aspettata un simile ostacolo: davanti a lei stavano tante piccole e vivaci creature fatate danzanti, che lei ha sempre odiato.

Aveva sempre detestato le favole, sin da quando era bambina: le trovava banali, non come i suoi gialli profondi e pieni di lezioni importanti.

Appena entrata si sentì disorientata e non appena vide un tipo misterioso avvolto da un mantello nero capì che presto avrebbe dovuto affrontare la prova. Ma chi avrebbe mai detto che sarebbe stata tanto strana quanto azzeccata.

“Che c'è Anita?” chiese un piccolo folletto rosso che saltò sulla sua testa.

“Dai! Lo sappiamo che sei una persona grintosa!” continuò un altro piccolo uomo che portava un buffo cappello a forma di fungo.

“Già! Sei sempre pronta a combattere e non ti fai mettere i piedi in testa da nessuno!”

Questa era la prova che Atlante aveva sottoposto ad Anita. Saper gestire la sua “funesta ira”.

La figura misteriosa osservava attentamente per vedere come si sarebbero svolte le cose mentre ad Anita pulsava la vena in fronte.

“Me la pagherai, chiunque tu sia” pensò la Custode mentre il suo corpo ribollì di rabbia.

“Ecco, fa già la violenta!” disse una fata ad un coniglio parlante.

“Già, non supererà mai la prova”

Anita stava per scoppiare. Ma avevano ragione: era sempre stata impulsiva e grintosa.

E per colpa del suo carattere era cascata nella trappola di Gaito e aveva litigato con Serena.

Si sentiva sempre forte e sicura di sé, non riusciva a stare zitta quando si trovava di fronte alle difficoltà e voleva sempre risolvere i problemi.

Rimase in silenzio mentre tutte le creature urlavano e sparlavano di lei; odiava quando la gente mettevano alla berlina una persona, la riteneva un'azione codarda e disumana.

“L'aggressiva Anita” dicevano e lei non poteva fare niente.

Non ho mai visto tanta sicurezza in una ragazza così giovane e bella”

Le parole di Gaito le tornarono in mente e per una volta non le crearono fastidio o suscitarono rabbia, anzi fu una sensazione piacevole.

“Anita, la grinta è la tua forza... Non devi abbandonarla...”

“Anita” La ragazza si voltò e vide Serena che le porgeva la mano, sorridendole con fare dolce e fraterno.

“Tu mi hai resa forte, perciò io ti renderò un po' più tranquilla. Ma ricorda, non devi cambiare mai. Noi ti vogliamo bene per quello che sei”

Anita annuì e fece scrocchiare le dita pronta per dare una lezione a quei pazzi che avevano osato sparlare di lei.

“Allora hai intenzione di sfogarti? Sei proprio una ragazzaccia” urlarono le creature in sintonia.

“Sapete che vi dico... non me ne frega niente. Questa sono io, e c'è qualcuno là fuori che mi apprezza e mi sta aspettando. Perciò ora vi tolgo dalle scatole, non ho tempo da perdere.”

Tuttavia, Anita volle dimostrare che aveva imparato la lezione sulla 'tranquillità' e così, invece di suonargliele, decise di cantare il suo brano personale.

Con la sua voce squillante riuscì a far scomparire le creaturine odiose e bizzarre, ma la figura in nero era sempre davanti a lei, a fissarla con i suoi occhi scuri.

“Guarda che non ho ancora finito! Ce n'è anche per te!” Anita si voltò verso il misterioso individuo, pronta a esibirsi nuovamente.

La figura si tolse il mantello e Anita rimase pietrificata. Davanti a lei stava Gaito.

“Tu?”

“Brava la mia Anita... Continua a essere così violenta”

“No! Io non sono affatto violenta” si giustificò la bionda, come se davanti a lei fosse presente un suo tutore e non un nemico.

Gaito si avvicinò e le accarezzò il volto, sorridendo malvagiamente.

“Invece rimarrai sempre così, aggressiva e impulsiva. É questo che mi è piaciuto di te, perché sei come me.”

Gaito la baciò e Anita rimase ferma non sapendo cosa fare.

Era confusa e insicura, forse sarebbe rimasta così per sempre e avrebbe potuto fare del male a qualcuno...

Una nube oscura circondò i due ragazzi e Anita sentì che stava per svanire.

“Anita!”

Una voce in lontananza attirò l'attenzione della bionda.

“Anita non dargli retta! Tu non sarai mai come lui! Lo so bene! Ti prego non cedere! Come farò senza di te”

La bionda sgranò gli occhi e trovò la forza di scacciare via l'oscurità e respinse Gaito.

“Stammi lontano, pezzente!”

Gaito rimase fermo e in silenzio cosa che spaventò Anita.

Poi il ragazzo corse verso di lei e la spinse in una luce. La bionda gridò e, prima di essere inghiottita dal misterioso raggio, vide Gaito sparire, al suo posto apparve una insolita polvere dorata che entrò nella sua perla.

Poco dopo la ragazza si ritrovò in una caverna e poiché era arrivata in una posizione strana perse l'equilibrio e si ritrovò sdraiata sul pavimento.

“Anita” dietro di lei stavano Mimy, Nikora, Hippo, Kokoa e Serena, che stava piangendo.

La indaco si lanciò sull'amica e la abbracciò.

“Ho temuto di perderti” confessò la indaco stringendo forte la bionda.

“Quindi... tu sei entrata nel mio specchio?”

Serena non capì le parole della cara amica.

“No, sono rimasta qui. Io ho solo urlato un attimo fa quando Gaito ti ha... Bah, lasciamo perdere”

Anita sorrise: certo, era stata la sua amicizia con Serena a salvarla, ma la sua volontà e la sua forza d'animo erano riuscite a farle superare la prova.

Anita abbracciò forte Serena e le due scoppiarono a piangere.

Insieme erano invincibili: si trasmettevano a vicenda il coraggio e la tranquillità.

Ormai erano pronte per la battaglia finale.

 

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Capitolo 40
*** Alex e la paura ***


Alex e la paura

 

 

 

Alex si continuava a guardare intorno, ma di nemici, strane creature o cose simili non v'era neanche l'ombra.

Cominciò a temere che si trattasse di uno scherzo così iniziò a camminare per la grande stanza circolare finché non si accorse della presenza di una strana figura avvolta nel nero del suo mantello che si muoveva poco distante da lei.

“Chi sei?” chiese la Custode, stringendo la sua preziosa collana, sicura che presto avrebbe iniziato una dura battaglia.

La figura rimase in silenzio e Alex si avvicinò per capire chi fosse: sentiva il pulsare del suo cuore raggiungerle la gola e le mani.

“Rivelati!”

“Hai paura...” Alex rimase sbigottita, quella voce era di...

“Markus!” La castana si avvicinò e abbracciò l'uomo in nero il quale si abbassò il cappuccio, mostrando il volto del bel biondino.

“Che ci fai qui? Non devi stare in questo posto! E' pericoloso, ho paura che...”

“Come sospettavo, hai paura. Come sempre del resto”

Il biondo si allontanò e ad ogni suo passo ogni cosa prendeva forma. Alex si ritrovò vicino ad un lago ed era notte fonda.

“Che intendi dire?”

“Alex ti preoccupi troppo. Hai sempre paura”

La Custode non trovò le frasi giuste per esprimersi: come poteva Markus dire quelle cose sul suo conto?

“Beh, ammetto di essere un po' fifona, ma non ti sembra di esagerare un po'?”

Markus si voltò e fissò la viola: i suoi occhi non erano più azzurri ma rossi.

“Ma cosa...”
“Dimmi un po' Alessandra” Al sentire pronunciare il suo nome completo Alex capì che non assomigliava per niente al suo Markus.

“Quando hai ottenuto il potere della perla, lo hai rifiutato. Perché?”

Alex non sapeva se rispondere o meno, ma pensando che si trattasse della prova, parlò con sincerità.

“Non volevo abbandonare la mia vecchia vita, avevo paura di perdere tutto ciò che avevo di più caro”

Markus annuì, come se avesse saputo già la risposta.

“E perché sei sempre così insicura? Perché ogni volta che incontri un nemico sei sempre troppo debole?”

Alex si morse il labbro: si chiedeva come potesse accadere un evento simile.

“Perché ho paura che ci possano fare del male, ho paura di mettere le altre nei guai, come è successo ad Himeka e...”

“Sei debole!”

Markus schioccò le dita e in un attimo delle creature gigantesche circondarono la ragazza.

“Ma cosa...”

I mostri attaccarono ma non se la presero con Alex, ma con le sue amiche che stavano alle sue spalle.

“Ragazze!” urlò Alex ma qualcosa la fermò.

Erano delle lunghe e pesanti catene che stringevano i polsi e le caviglie della ragazza.

“Che significa?”
“Quella catena rappresenta la tua paura... Dovresti conoscerla bene, ti ha fermata tante altre volte... e sotto il tuo comando”

“Non...non è vero!” urlò la viola, cadendo sulle ginocchia.

I mostri assalirono senza pietà le ragazze e Alex osservava la scena disperata e sentendosi impotente: voleva aiutarle ma qualcosa costringeva le catene a stringere la presa, era come se la sua paura fosse così potente da sovrastare i suoi sentimenti e la sua volontà.

Markus strinse i pugni e iniziò a urlare.

“Forza Alex! Devi liberarti della paura! Solo così potrai salvare le altre e te stessa!”

“Io... io” Delle crepe si formarono sulle catene, percorrendole, ma Alex rimaneva immobile.

“Però senza il mio timore, le ragazze si sarebbero ferite in più di una occasione!”
“Non ti sto dicendo di non essere mai più prudente, ti sto dicendo di affrontare la paura! Sono due cose differenti!”

Alex chiuse gli occhi e urlò. Le catene finalmente si spezzarono ma ormai i mostri l'avevano

circondata ed erano pronti per attaccarla.

Alex si sistemò ma fu troppo tardi. Una zanna la stava per raggiungere ma qualcosa impedì il contatto: Markus si era piazzato davanti alla viola e stava distruggendo uno ad uno i mostri.

Quando ebbe finito però si accasciò a terra e un'ombra oscura circondò il suo corpo che stava lentamente svanendo: sembrava strutturato come un misero pezzo di carta che, al primo contatto con la luce di una candela, si lascia avvolgere dalla fiamma fino a dissolversi in cenere e fumo.

Alex si precipitò su di lui e cercò di soccorrerlo.
“Perché l'hai fatto?”
“Perché sono parte di te, sono un'immagine speculare di Markus nata dal tuo amore. Spero tu abbia imparato la lezione. Non devi cedere alla paura, ma devi vincerla e usarla come tuo punto di forza. È questo che si impara nelle sorgenti di Atlante”

“Ti prometto che appena uscirò di qui non avrò più paura e difenderò i miei cari, soprattutto te” e si chinò per baciargli la fronte.

Markus si avvicinò alla ragazza e le entrò nella perla sotto forma di una polvere viola.

La giovane si ritrovò nella sala principale e vide Anita abbracciata a Serena, Mimy seduta vicino a Kokoa e a Hippo e Nikora che la fissava incredula.

“Alex! Stai bene?”

“Hai avuto paura?” chiese Hippo.

La viola si alzò e si asciugò una lacrima, che sgorgò senza che la giovane se ne accorgesse. Alex si guardò i polsi: vi erano ancora segni rossi, come se fossero stati sulla sua pelle per tutto il tempo trascorso come Custode. Quello era un segno più che evidente.

La Custode della perla viola fissò i suoi compagni e parlò, con voce fiera e decisa.

“No... ho vinto la paura. E sono diventata tutt'uno con essa”

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Capitolo 41
*** Anna e il vero amore ***


Anna e il vero amore

 

 

 

Anna stava ancora tremando: quella storia della prova da superare l'aveva agitata non poco.

Aveva paura di non farcela, di fallire.

Non sono mai stata portata per questo genere di cose, pensò la verde mentre si guardò intorno.

“Ti dà fastidio, vero?”

Anna istintivamente si voltò e vide Alex in compagnia di Markus, Himeka che scherzava con Hiroto e Mimy e Serena in compagnia di Mirko e Marco.

“Tutto questo amore...” Anna non riuscì a capire come mai davanti a lei si fossero materializzate quelle scenette romantiche.

“Chi sei? E cosa vuoi da me?” urlò Anna cercando di capire da dove venisse quella voce così familiare.

Appena si voltò si ritrovò a pochi centimetri da un misterioso individuo che indossava uno strano cappotto nero e l'ombra del suo cappuccio nascondeva il volto, impedendo di riconoscere l'identità dell'insolito nemico.

“Tu non sopporti l'amore, giusto?”
“Io...”

Anna non seppe cosa dire nè pensare. Era questa la prova? Scavare nelle loro anime e trovare le loro debolezze?

“Sei sempre stata una ragazzina insicura... persino sull'amore”

“Tu non sai niente di me!”

“Davvero?”

L'individuo abbassò il cappuccio e Anna rimase letteralmente scioccata.

Davanti a lei stava Masao, la sua prima cotta.

“Che significa?”

“L'amore è solo una distrazione, è una perdita di tempo. A me non interessa... Ti ricorda qualcosa?”

Anna strinse i pugni ma rimase in silenzio.

“Evidentemente... non sai amare”

Anna venne come colpita da una lama tagliente: era vero? Non sapeva amare?

“Cosa hai da dire in tua difesa?”

Anna fu confusa e insicura: cosa doveva fare? Come doveva reagire? Ogni passo falso l'avrebbe portata alla sconfitta e alla sua rovina.

“Ecco un altro tuo difetto... sei lenta e insicura!”

La figura si avvicinò ad Anna e la colpì allo stomaco causandole un dolore atroce.

Masao sorrise e riprese a sferrare colpi. Anna riuscì a schivarlo appena in tempo ma sapeva che presto avrebbe ceduto.

“Anna... Anna non devi dargli retta”

Anna non riuscì a riconoscere quella voce femminile calda e dolce.

“Se c'è una persona che sa amare quella sei tu, Anna”

“Non è vero... Masao ha ragione.”

Quella voce così chiara e limpida le ricordò sua madre, la donna a cui voleva più bene al mondo...

La mente di Anna venne come accecata da una luce e mentre schivava i colpi di Masao capì.

“Io so amare!” urlò a Masao che si fermò.

“Hai ragione, forse detesto l'amore perché non ho ancora trovato la persona giusta. Però l'amore è anche quel sentimento che lega non solo due persone che si piacciono, ma anche gli amici, la famiglia e le persone a cui vuoi tieni!”
“Che idiozia”

“Non è un'idiozia! Ci si sofferma sempre sull'amore tra partner ma in realtà il vero amore è quello che lega una persona al mondo che la circonda e ai suoi doni! È questa la mia forza! Io combatto per amore dei miei genitori, delle mie amiche e di tutte le creature che hanno sofferto per colpa di Gaito! É l'amore che guida il mio cuore”

Masao sorrise e iniziò ad applaudire e Anna non capì il motivo di tale gesto.

“Brava la mia Anna... sapevo che avresti capito.”

“Ma cosa?”

Una forte scossa irruppe nella stanza e la verde si ritrovò per terra. Poi volse lo sguardo verso Masao che stava lentamente svanendo in una nuvola nera.

“Promettimi che sarai più sicura di te quando sarai fuori. Hai tutte le carte per vincere, solo che tu credi di non averle”
“Io...”
“Hai visto anche adesso che sei riuscita a vincere le tue debolezze. Ricorda che anche i tuoi difetti sono la tua forza! La tua insicurezza ti aiuterà a diventare più decisa e combattiva. Tra tutte le Custodi, tu sei la più forte nell'animo. Forza Anna, io credo in te”

E svanì lasciando una piccola scia verde che circondò la ragazza piangente.

“Masao” sussurrò la verde stringendo a sé il mantello che poco prima aveva avvolto il corpo del ragazzo che era riuscito a farle cambiare idea sui suoi sentimenti da ragazzina.

“Combatterò anche per te, che sei stato il mio primo amore”

Anna chiuse gli occhi e poi sentì alcune voci a lei molto care.

“Anna! Ce l'hai fatta anche tu!”

La verde aprì gli occhi e intorno aveva tutte le sue amiche che le sorridevano e la festeggiarono.

Anna strinse forte la collana quadrifoglio e poco dopo annuì vittoriosa.

“Sono felice di vedere che stai bene” disse Hippo.

Anna si alzò e abbracciò tutti quanti con affetto e dolcezza. Poi Mimy notò delle lacrime solcarle il volto e si preoccupò.

“Anna stai piangendo! Ti hanno fatto del male?”

“No... É perché vi voglio un mondo di bene”

E perché il nostro amore è la mia forza...

 

 

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Capitolo 42
*** Himeka e la determinazione ***


 

Himeka e la determinazione

 

 

 

 

Una strana polvere nera si alzò da quel varco tinto di viola e rosa che Himeka si lasciò alle spalle, ignara ancora di quello che le stava per accadere.

-C'è qualcuno là...- pensò la ragazza vedendo un uomo che le dava le spalle.

Himeka gli corse incontro e gli sorrise chiedendo che posto fosse e dove si trovasse.

“Dovresti essere più prudente... e smetterla di sorridere in quel modo” disse lo sconosciuto voltandosi.

Himeka non capì ma quando vide l'uomo scagliarle contro strane palle d'ombra comprese che si trattava di un nemico.

“Agisci senza pensare e questo ti svantaggia” riprese l'uomo.

“Cosa stai farneticando?”

“Sei sempre così determinata ma non pensi alle conseguenze. E questo ti porta a fallire o a far soffrire gli altri. Non è così Himeka?”
“Come fai a sapere....”

La bionda era spaventata: come faceva quello sconosciuto a sapere tutte quelle cose?

“Ti fidi persino degli sconosciuti. Sei proprio una stupida”

L'uomo batté le mani e a quel gesto apparve un gruppo di ombre simili a mostri che si avvicinarono ad Himeka per colpirla. Nel mentre vecchi ricordi riaffiorarono nella mente della giovane: per quella sua determinazione più volte le sue amiche erano finite nei guai e sempre per quella sua caratteristica si era ritrovata nell'oscurità.

Era troppo impulsiva e non ascoltava mai la ragione. Se avesse continuato così avrebbe sicuramente portato alla sconfitta le sue amiche.

“Hai ragione... in effetti sono troppo ottusa! Ho imparato la lezione, grazie mille per avermelo fatto notare!”

Lo sconosciuto si mosse come se fosse rimasto stupito dalla risposta della sirena rosa.

Himeka però fece un ragionamento e decise di condividerlo con l'uomo.

“Però... è grazie alla mia decisione che riesco a diventare una persona migliore! Non credi?”

L'uomo si avvicinò alla ragazza e le porse la mano. Himeka non fu spaventa né indecisa e gliela strinse subito.

In quel momento una forte luce rosa perlato brillò per tutta la dimensione e riuscì ad illuminare anche l'esterno, raggiungendo lo sguardo stupito delle Cinque Custodi che cercavano di capire da dove provensisse quel folgore.

“Himeka sei sensazionale” furono le prime parole gentili da parte di quell'uomo senza volto né identità.

La bionda alzò lo sguardo e vide che il “nemico” stava lentamente scomparendo.

“É stato un onore conoscerti. Sei una ragazza straordinaria. Meriti più di tutte di essere una Custode”

“Come? Perché parli così? Stai forse morendo?”
“Diciamo di sì, il mio tempo è finito. Sei stata molto rapida a superare la prova perché il tuo cuore è puro, proprio come quello della Principessa Luchia. Non è un caso che tu abbia la perla rosa”

Himeka strinse forte la collana a forma di conchiglia mentre nei suoi occhi blu si formarono alcune lacrime. Nonostante i complimenti non riusciva a immaginare che presto quell'uomo sarebbe scomparso per sempre nè che la sua esistenza fosse stata creata unicamente per metterla alla prova.

“Promettimi che sarai sempre forte. La tua determinazione è ciò che ti rende speciale. Ricordatelo”

“Lo prometto. Ci rivedremo?”

Himeka scorse un sorriso nel volto misterioso.

“Ogni volta che sarai decisa io sarò con te. Addio Himeka”

E l'uomo si tramutò in una strana polvere che avvolse la collana di Himeka.

Successivamente apparve uno specchio fontana e dopo aver preso fiato, Himeka vi entrò.

Una volta uscita vide tutte le sue amiche che, appena si accorsero di lei, la abbracciarono.

Nikora fu quella che la stritolò di più e per poco non pianse. La sua pupilla era sana e salva.

Fu Anna ad accorgersi di un particolare.

“Himeka, che cosa hai al collo?”

Himeka la guardò un po' perplessa.

“La mia collana con la perla. Cosa vuoi che abbia?”

Anna però insistette e indicò il collo della bionda. Poco dopo tutte le altre volsero lo sguardo verso la Custode rosa e rimasero sbigottite.

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Capitolo 43
*** Aria e il nemico ***


 

Aria e il nemico

 

“Credo di aver capito” Aria fissò intensamente l'uomo in nero, colui che l'aveva accolta in quello spazio senza limiti e senza forme, ove ogni cosa era oscurità.

“Voi cercate le nostre debolezze e provate a convincerci che sono inutili, ma in realtà sono la nostra forza. Scommetto che la mia è la speranza o l'ingenuità, vero?”

L'uomo sparì e al suo posto apparve uno specchio dal vetro liquido, simile alla sorgente dai riflessi viola che la Custode aveva attraversato poco prima.

Aria sospirò; per fortuna aveva evitato che le creature, invocate dall'uomo, si avvicinassero a lei e la attaccassero.

La castana attraversò lo specchio e, appena uscita, trovò tutte le sue amiche al centro della stanza.

“Aria ce l'hai fatta! Ora ci siamo tutte!”
“Sì, ma le Lacrime?” chiese la castana.

Serena indicò Himeka che mostrò una collana a forma di boccetta contenente un liquido azzurrognolo.

“Wow. Così queste sono le Lacrime?” chiese la Custode della perla blu analizzando con cura l'ampolla.

“Sì. E funzionano. Guarda la perla di Kokoa!”

Aria osservò la collana fucsia di Kokoa: al suo interno stava una lucente perla fucsia, brillante quanto il sorriso della Principessa.

“Ora tocca a te” Himeka allungò il braccio pronta per porgere l'ampolla ad Aria ma un'ombra si mise in mezzo alle due e prese l'oggetto prezioso.

Le Custodi si voltarono verso la figura e impallidirono.

“Salve Principessine... Grazie per il regalo” Aria strinse i denti: possibile che Gaito dovesse apparire nei momenti più importanti?

“Maledetto te la vedrai con noi!” Anita urlò forte come non mai. Ma le pareti erano molto sensibili e così iniziarono a tremare.

Gaito oscillò e Aria ne approfittò per recuperare il flacone ma durante la corsa perse l'equilibrio a causa di una scossa improvvisa e cadde in una voragine, perdendo i sensi.

 

“Ahi... Che diavolo è successo?” Aria si guardò intorno ma il buio fu talmente fitto che impedì alla Custode di riconoscere l'ambiente che la circondava.
“Complimenti signorina 'Risolvo la situazione', adesso siamo intrappolati in questa fossa sotterranea!”

Aria si alzò di scatto non appena sentì la voce di Gaito e istintivamente iniziò a correre ma si accorse che lo spazio era limitato: erano circondati da cumuli di macerie.

-No... Intrappolata con Gaito... Questo no!- pensò la giovane Custode. Poi si voltò verso il ragazzo e lo colpì sulla testa.
“Come hai osato?!”
“Per colpa tua sono chiusa qua dentro!”
“Colpa mia? Se non ci fossi stato io, ora saresti sepolta sotto quelle macerie!”

“Che?!” la ragazza non riusciva a credere che un pazzo come Gaito avesse compiuto un'azione del genere.

“Mi sono buttato nella voragine per seguirti e ti ho fatto scudo con il mio corpo per attutire la caduta.”

Aria arrossì, imbarazzata come non mai, ma poi riacquistò lucidità: non era successo veramente, si continuava a ripetere.

“Non ti credo”

“Sciocca ragazzin...” Gaito non riuscì ad alzarsi e Aria notò una profonda ferita sul petto: non poteva essersi procurato un taglio del genere in passato perché il sangue che bagnava il suo corpo era tinto di un rosso brillante, segno che era fresco.

Quindi ha detto la verità, pensò la giovane sentendosi in colpa.

Gaito stava nascondendo il dolore ma Aria riuscì a capire che stava soffrendo.

Quando la quattordicenne si chinò per guarare meglio la ferita, si accorse che nella sua tasca c'era la boccetta delle Lacrime.

Avrebbe potuto usarla sulla perla e sconfiggere Gaito una volta per tutte.

Strinse forte l'oggetto e poi si rivolse a Gaito che stringeva la mano sul busto sanguinante.

“Quella volta...”

Gaito alzò il capo e puntò i suoi occhi viola su quelli grigi della ragazza.

“Dopo aver perso il potere della perla blu ti chiesi se tu avessi giocato con i miei sentimenti. Non ho sentito la tua risposta... Potresti farlo adesso? E sii sincero, ti prego...”

Gaito rimase in silenzio con lo sguardo fisso su Aria che arrossì leggermente, in che situazione si era cacciata non lo sapeva nemmeno lei.

Il Pantalassa avvicinò il volto a quello della Csutode che, questa volta, divenne interamente paonazzo.

“Non ho affatto giocato: io mi ero innamorato di te. E lo sono anche adesso, Aria”

Aveva sussurrato il suo nome con un tono gentile ed esile, quasi come se fosse il nome di un tesoro prezioso che voleva solo per sé.

La mente di Aria reagì pensando a ciò mentre il suo cuore aveva preso a battere con un ritmo insolito che la ragazza mai aveva percepito. Aria sapeva bene quale fosse il suo dovere di Custode e così non si lasciò sfuggire l'occasione: in un primo momento rimase ferma e indifferente, poco dopo aprì la boccetta e strinse la collana contenente il prezioso tesoro. Gaito si appoggiò sulla parete e chiuse gli occhi, sicuro che presto il dolore sarebbe diventato un lontano ricordo così come la sua vita.

Ma un istante dopo provò una sensazione di piacere e di purezza espandersi dal petto e appena abbassò lo sguardo vide tante gocce d'acqua luminose accarezzargli il corpo caldo.

Poi guardò ancora Aria che osservava incantata la scena, stupita del potere delle Lacrime.

“Perché lo hai fatto?”

Aria sospirò e poi sorrise: “Perché non voglio scappare da questi sentimenti. Mi piaci più di quanto pensassi, Gaito.”

Il ragazzo si mosse e si chinò in avanti come se avesse intenzione di baciarla.

Aria si sentì smarrita e incerta ma poi chiuse gli occhi aspettando di sentire le labbra tiepide del giovane.

Ma invece di quel gesto d'amore sentì qualcosa sfiorarle il collo e appena aprì gli occhi vide che la sua perla stava brillando. In seguito Aria si ritrovò a cadere nel vuoto.

Quando riaprì gli occhi vide tutte le sue compagne attorno a lei.

“Meno male, stai bene. Eravamo preoccupate!”

“Ma come... ci siamo viste poco fa. Poi c'è stata la scossa e...” Aria balbettava mentre un tremendo dubbio prese forma nella sua testa senza però farsi influenzare da esso; non voleva credere a una simile suppozione.
“Cosa dici? Sei rimasta là dentro per tutto il tempo. Ti abbiamo visto schizzare via dallo specchio un attimo fa”

Aria era sbigottita, quel dubbio era diventato realtà. Di colpo si irrigidì: si rese conto che tutto quello che aveva vissuto era la prova, la vera prova.

Il nemico era il suo punto debole, ma anche la causa di una felicità immensa, quella felicità che ogni uomo desidera e vuole possedere.

 

Maledetto Platessa”

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Capitolo 44
*** Intermezzo Cinque: Verso la fine di tutto ***


Intermezzo 5

 Verso la fine di tutto
 Incontro con la Regina

 

 

 

 

“E così lo Spirito di Atlante ha creato queste, come posso dire, illusioni che hanno assunto le sembianze di qualcuno che conosciamo o che risveglia le nostre debolezze, giusto?”

Tutti fissarono Anna, un po' confuse nonostante la verde avesse centrato in pieno il discorso.

Nikora annuì e nel frattempo le sei Principesse delle Capitali entrarono nella grande sala e raggiunsero il gruppo.

“Ragazze! State bene!” Mimy corse verso Sara e la abbracciò.

“Sì... diciamo che quell'omone non è stato particolarmente violento. Sembrava che volesse tenerci alla larga da qui.” Sara guardò una ad una ogni Custode e fu stupita di vederle sedute e con il fiatone “Ma che è successo? Perché siete tutte così stanche?”

“É una storia lunga, vi spiegheremo meglio più tardi. Ora pensiamo ad usare le Lacrime sulle perle fucsia e blu” disse Hippo saltando per farsi notare.

Himeka si avvicinò alle due compagne e porse loro il piccolo flacone che portava al collo. La prima ad usarlo fu Kokoa che versò poche gocce nella perla grigia: il suo cuore credeva che sarebbe andato tutto bene ma aveva paura. In breve tempo la sfera cupa si alzò in volo e iniziò a brillare.

Kokoa scoppiò a piangere quando la perla si posò sulle mani: il suo tesoro era tornato a vivere e il colore fucsia era molto più acceso di prima.

“Forza Aria” disse Nikora.

La castana prese fiato: a differenza della perla di Kokoa la sua aveva una profonda crepa e perciò temeva che non potesse funzionare.

Quando però aprì la Custodia vide la perla liscia e sana, era soltanto un po' cupa.

“Cosa c'è?” chiese Alex preoccupata ma Aria scosse il capo. Per il momento era meglio evitare porsi altri dubbi; versò due gocce sulla sfera e poco dopo anche questa si sollevò e brillò di un'intensa luce blu.

Aria sorrise e appena prese la perla la strinse forte ed assunse la forma di sirena.

“Sì!” esclamarono Himeka, Mimy e Anita.

Aria guardò nuovamente la perla e notò che era molto più lucente di prima.

“Ragazze” attirò l'attenzione la castana “Guardate un attimo le vostre perle”

“Perché?” chiese Serena e intanto le altre aprirono le loro custodie e sgranarono gli occhi.

“Incredibile...sono più chiare di prima! Sembra che ci sia più luce!”
“Credo” continuò Aria “Che Atlante ci abbia donato un nuovo potere”

“Custodi” Una voce riempì la stanza, riscaldandola con la sua dolcezza.

“Ma questa è...”

Una figura sbiadita apparve davanti alle sette ragazze e le Principesse rimasero totalmente sbigottite e osservavano incredule.

“Aqua, la Regina dei Mari...” sussurrò Nikora mentre Hippo si inchinò di scatto.

La donna sorrise e quel gesto tranquillizzò tutte le Custodi.

“Ascoltatemi Custodi...” Il sorriso caldo svanì e le ragazze capirono che stava per dire qualcosa di importante e determinante. “Ormai siete pronte per la battaglia finale. Con queste prove la luce si è stabilizzata nelle vostre perle e nei vostri cuori. Ora dovete solo rimanere unite.”
“Ma noi...”
“Non vi preoccupate. Vi aiuterò anche io al momento giusto. E poi voi avete tutto quello che occorre per sconfiggere i nemici: siete determinate e grintose ma sapete anche cosa è buono e cosa è meglio per i vostri cari; sapete ridare la speranza ai vostri alleati e chi sono i vostri veri nemici.”
Le sette Custodi si guardarono e dai loro sguardi si capiva che erano agitate e scosse.

“Non dovete temere, vi riceverò una alla volta in modo da sciogliere i vostri dubbi e perplessità, sempre se voi volete.”

Himeka annuì seguita dalle altre: un incontro con la Regina le avrebbe sicuramente aiutate.

Nikora fece segno alle Principesse di allontanarsi e trascinò via il curioso Hippo.

Successivamente Aria, Himeka, Anna, Anita, Mimy e Alex lasciarono da sole Serena e la Regina.

“Dimmi Custode della Perla Indaco... qualcosa ti turba?”

“Io... non credo di farcela! Nella prova mi hanno fatto capire che sono troppo indulgente. E se questa mia particolarità mi impedisse di lottare?”

La Regina sorrise e Serena si sentì in imbarazzo.

“Serena, è la bontà che ti guida. Hai dato fiducia ad Akihiko per il bene del popolo del mare, hai visto la sua umanità a lungo repressa e l'hai portata di nuovo alla luce.”

“Cosa sta cercando di dirmi?”
“Che devi seguire il tuo animo buono e il tuo istinto, non soffocarlo. Hai un grande potere Serena, quello di placare gli animi tormentati e purificarli. Se lo seguirai, diventerai più forte. Sii te stessa e andrà tutto bene”

Serena sorrise e ringraziò più volte la Regina e se ne andò; il suo cuore si era liberato di pesi inutili ed era così leggero che avrebbe potuto spiccare il volo verso la tranquillità.

Poco dopo giunse Himeka che si sentì molto a disagio: aveva paura di fare brutta figura davanti alla donna più importante dell'Oceano.

“Rilassati Himeka. Non ti mangio mica” disse facendole l'occhiolino. Himeka sorrise, sembrava una mamma affettuosa e disponibile ad ascoltare le assurde domande di una ragazzina esuberante.

“Regina, le prometto che salveremo le Principesse. Libereremo l'oceano!”

“Sono sicura che riuscirete. Mi raccomando trasmetti la tua energia anche alle altre e vinci anche per Hiroto, ti sta aspettando”

La bionda iniziò a tremare dall'imbarazzo e cercò di nascondere le sue gote arrossate alla donna che scoppiò a ridere.

Anita diede il cambio alla Custode della perla rosa e si sedette di fronte allo spirito.

“La ringrazio per quella volta. Quando capii le vere intenzioni di Gaito e rischiai di abbandonare tutto... Mi ha fatto capire chi è il vero nemico e chi sono io.”

“Ti ho solo convinta. La determinazione l'hai tirata fuori tu.”

Anita sorrise. Con la Regina si sentiva a suo agio, avrebbe tanto voluto rimanere e parlare per ore e ore ma era in corso una battaglia da affrontare.

“Mostra a Gaito quanto sei maturata e lui capirà che non avrebbe dovuto sottovalutarti”

“Lo farò. Grazie di tutto, altezza”

Anita si inchinò e rimase a fissare quegli occhi blu per qualche secondo ma l'arrivo di Alex la costrinse a lasciare la sala.

“Vostra Maestà”

“Ti prego Alex evita queste formalità. Vuoi dirmi qualcosa?”

“So che ho appena superato la prova sulla paura. Ma non riesco a non provarla”

“Cosa ti turba?”
“Quando tutto questo finirà...”

“Mi fa piacere vederti ottimista”

Alex arrossì e poi riprese il discorso.

“Ecco... ci separeremo dalle Principesse e potremo non rivederci mai più! Io non voglio...”
“Cara Alex. I vostri cuori ormai sono uniti a quelli delle Principesse.”
“Vuol dire che potremo stare insieme?”
La regina sorrise dolcemente e si avvicinò alla viola.

“Vedrai che ci saranno varie occasioni in cui potrete incontrarvi nuovamente”

Alex nuotò dalla gioia senza riuscire a smettere di sorridere, poi ringraziò la donna con tutta la sincerità che aveva.

Dopo la Custode della Perla viola venne Aria che però rimase in silenzio per qualche minuto, forse per imbarazzo o perché era confusa.

“Aria, è bello rivederti” fu la Regina a iniziare quello che sarebbe stato un dialogo importante per la Custode che rispose con un sorriso ma stette ancora in silenzio.

“L'ultima volta che ci siamo viste è stato nel Palazzo del Pacifico del Nord, giusto? Se non sbaglio c'era anche Gaito”

Aria alzò lo sguardo: non capì se l'avesse fatto apposta o meno, ma sentiva di doverne parlare con qualcuno.

“Se qualcuno si innamora della persona sbagliata cosa può fare per dimenticarla?”
“Non ci si può innamorare della persona sbagliata, Aria.”

“Perché no?” chiese lei disorientata.

“Perché non si sceglie di chi ci si innamora: è un potente e incontrollabile legame che ti unisce a una persona, il tuo cuore la ritiene come colei che devi proteggere e a cui devi dare tutto l'amore che hai. La persona a cui hai rivolto il tuo amore è davvero fortunata, perché hai un cuore puro Aria.”

La Custode abbassò lo sguardo e aprì la collana, fissando la perla blu, finalmente integra.
“Cuore puro? Io? Ho commesso un grave errore nella prova e temo che ne commetterò altri in futuro.”

“Errare è umano. L'importante è rendersi conto dello sbaglio che si commette e saper perdonare.”

Aria si alzò e annuì decisa, ma in cuor suo sentiva che se avesse ancora parlato con la Regina avrebbe di sicuro provato nuovi tormenti.

“Ho capito. Grazie dei consigli. Vinceremo anche per lei!”

La Regina sorrise e congedò la sirena blu.

Successivamente entrò Anna e si presentò con eleganza.

“Vorrei soltanto chiedere una cosa”
“Dimmi pure Anna”

La verde deglutì e poi trovò la forza di parlare

“Lei come fa ad essere così sicura e fiera? Come fa a trovare la forza di andare avanti? Vorrei tanto essere come lei”

La Regina chiuse gli occhi e rimase in silenzio, poi rispose.

“Vedi Anna, io in passato ero proprio come te”

“Davvero?”
“Però con il tempo e con l'esperienza ho imparato i valori della vita e ho trovato un motivo per andare avanti. Anche tu ce l'hai, non è vero?”
Anna sorrise e prese la collana tra le mani.

“Sì...”
“Però ricorda... Tu non devi desiderare di essere diversa.”
“É che mi sento insicura”
“Anna sei speciale. Le tue amiche lo sanno, i tuoi genitori lo sanno... e anche tu in fondo lo sai. Prova ad ascoltare il tuo cuore e capirai”

Anna non riuscì a credere a quello che aveva appena udito: quella donna era fenomenale, riusciva a trovare le parole giuste per ridare la speranza nelle persone. Capì il perché fosse la Regina e fosse considerata come la donna più umile e splendente di tutti i mari.

La verde se ne andò dopo aver salutato cortesemente la donna ed entrò poco dopo Mimy.

“Pronta Mimy?”
“Direi di sì”
“Bene”
“Però c'è una cosa che mi turba”
“Di che cosa si tratta?”

“Sono carica per affrontare Gaito e fargliela pagare. Però le Dark Lovers... loro non sono cattive! Ne stavamo parlando un attimo fa con Serena e Anita. Loro non meritano questa punizione. Sono solo un po'... sciocche. Io vorrei tanto aiutarle.”
La Regina rise e Mimy si sentì ridicola.

“É un bene che tu ti preoccupi di quelle quattro creature. Anche se sei maturata resti sempre una dolce e altruista ragazzina”
“É una cosa positiva?”
“Ma certo! Queste cose dovresti dirle alle Dark Lovers! Sono sicura che apprezzerebbero.”
“Ho capito. Grazie... la rivedremo alla battaglia finale vero?”
“Certo Mimy. Voi preparatevi”

Mimy sorrise e richiamò le compagne che osservavano nuovamente la Regina, ammaliate dalla sua bellezza e dal suo splendore. In seguito lo spirito sorrise e poi si rivolse alle sette Principesse.

“Ragazze conto anche su di voi. Siete delle magnifiche Principesse e sono sicura che andrà tutto bene. Non mollate mai, ricordatelo”

Le sette sirene annuirono e fecero un lieve inchino in segno di ringraziamento.

“Nikora, Hippo... e anche tu Madame Taki. Avete fatto un ottimo lavoro. In questi mesi avete cresciuto queste fanciulle. Senza di voi credo che le cose sarebbero andate in modo diverso. Proteggete le ragazze.”

Poi si rivolse a tutti i presenti.

“La battaglia finale ormai è vicina... Camminate sempre verso la luce. A presto”

E svanì facendo tornare un'aria gelida in quella sala tetra e immensa.

Nikora annuì e richiamò le quattordici ragazze.

“Forza dobbiamo tornare all'albergo e prepararci per l'ultima battaglia. Gaito probabilmente sa che lo attaccheremo perciò dobbiamo essere prudenti.”

Le Sirene annuirono e si scambiarono sguardi pieni di determinazione e di voglia di combattere.

“Forza, partiamo” disse Haruka e iniziò a nuotare in testa al gruppo seguita dalle altre Principesse e dalle Custodi.

La statua di Atlante sembrava mostrare un sorriso e quando le ragazze abbandonarono la grotta un'ombra calò sulla sala che si dissolse fino a scomparire.

 

 

 

 

“É da parecchio che non elaboriamo un piano”

Maria si alzò e raggiunse Eriru che aveva fatto notare quel particolare.

“Sono sicura che Gaito ha in mente qualcosa”
“Ma è da parecchi giorni che è seduto sul trono con gli occhi chiusi! Starà bene?”

“Sentite” Izul si avvicinò alla porta “Io vado a controllare”
“Aspetta” Yuri la fermò “Veniamo con te”

Le quattro entrarono nella sala e rimasero spiazzate.

Un'aura viola riempiva la sala e una freddo pungente tormentò le Dark Lovers, ma la cosa più spaventosa fu Gaito: era seduto sul trono, con le mani che tremavano e quando riaprì gli occhi e mostrò il suo bordeaux intenso le quattro streghe capirono che v'era della collera nel suo sguardo.

“Finalmente... Ora so cosa devo fare per ottenere il Potere assoluto! Le Custodi non potranno fermarmi! La vittoria è nostra Cacciatrici di Perle! Il mondo si inchinerà al vero Gaito!”

Yuri si attaccò alla braccio di Eriru che spaventata cercò aiuto in Izul.

“Gaito non si era mai comportato così!”

Maria strinse i pugni e una lacrima solcò il suo volto.

“Quello non è Gaito...”

 

 

 

 

 

Siamo quasi giunti alla fine.

Le Custodi hanno ottenuto il vero potere della Luce.

Gaito invece sta risvegliando l'Oscurità.

Luce contro Oscurità... chi avrà la meglio?

Ma le sorprese non sono finite... le nostre eroine faranno un'importante scoperta che determinerà le sorti della battaglia.

Cosa accadrà?

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Capitolo 45
*** Una svolta inaspettata ***


 

 

Una svolta inaspettata

Gaito e suo fratello

 

 

 

 

 

Himeka si svegliò di soprassalto a causa della suoneria del suo telefonino: era Hiroto che le chiedeva se avesse finito i compiti delle vacanze e se volesse uscire, dato che non si vedevano da Natale.

Himeka nascose la testa sotto il cuscino e iniziò ad urlare; si era addormentata da poche ore, in quel momento i compiti delle vacanze e Hiroto erano diventati scocciature.

Come biasimarla? Aveva affrontato un viaggio durato in totale quattro giorni e una prova intensa e difficile, aveva appreso dalla Regina dei Mari che presto avrebbero dovuto affrontare Gaito nella battaglia decisiva.

E adesso si aggiungevano la scuola e il fidanzato?

“Himeka sei sveglia?” Alex irruppe e appena vide l'amica sotto il cuscino pensò ad un attacco di suicidio.

“No ferma! Lo so che dobbiamo finire tutti i compiti entro due giorni ma non c'è bisogno di...” recitò la castana.
“Ma che stai dicendo Alex?!” disse Himeka 'sorgendo' dalle coperte bianche.

La castana sorrise soddisfatta di aver animato quel corpo che poco tempo prima era immobile e moscio.

“Forza scendi, Madame Taki vuole dirci qualcosa di importante... sembrava abbastanza agitata”

La blu si sistemò velocemente, prese la prima felpa che trovò nel suo guardaroba, e poi le due scesero le scale di corsa raggiungendo la stanza personale di Madame Taki.

Attorno al tavolo stavano le altre Custodi mentre seduta accanto all'anziana veggente vi era Nikora e dalla sua espressione capirono che neanche la Guardiana sapeva ciò che Madame Taki stava per rivelare.

“Come mai quando siamo arrivate non ci hai accolte?” chiese Anna, era rimasta sopresa dell'indifferenza della sua tutrice.

“Ero andata alla spiaggia ad aspettarvi e poi ho incontrato...” si fermò, come se dovesse inventarsi una scusa “...un caro amico”

Anita sussurrò a Serena che a suo parere “l'amico” fosse in realtà il suo amante segreto e la bionda scoppiò a ridere, provando a immaginare un uomo adatto per la donna.

“Cosa volevi dirci Madame Taki?” chiese Nikora impaziente.

“L'ho trovato”

Le ragazze e Hippo si guardarono cercando di capire.
“Cosa hai trovato?” chiese Aria.

“No cosa... ma chi”

“Continuo a non capire” disse Hippo a Nikora.

Madame Taki si alzò in piedi e iniziò ad urlare.

“Ho trovato il fratello di Gaito! Avete capito adesso?!”

Tutti i presenti annuirono, spaventati dall'urlo improvviso della donna. Poi la paura venne sostituita dall'incredulità.

“E chi è?”

“Non conosco la sua identità, però so che è in questa città e sta sempre alla spiaggia, se lo si guarda attentamente si vede una certa somiglianza con Gaito.”

Fece una piccola pausa e poi si rivolse ad Hippo, che la guardò curioso di sapere cosa stesse per dire.

“Mi potresti dare il tuo radar, per favore?”

Hippo inclinò la testa di lato, non capendo le intenzioni della veggente, che lo fulminò.

“Insomma devo dirvi tutto? Lo modificherò in modo che possa rintracciare il potere dei Pantalassa”

“Secondo me ci sta prendendo in giro” disse un po' troppo ad alta voce Himeka alle sue amiche.

Madame Taki sbuffò e porse la mano verso Hippo aspettando che il pinguino le consegnasse l'oggetto.

“Non vi sopporto più! Andatevene subito da questo albergo!” urlò alle Custodi agitando il radar come se fosse stata una bacchetta di legno perché per poco non colpì la testa di Mimy.
“Come?” chiese Anna stupita.

“Vi comportate come delle principessine viziate, non riuscite a capire nulla. Mi sono stancata! Andatavene via subito!”

Himeka si alzò e offesa lasciò la stanza trascinando Alex e Anita. In seguito Serena, Mimy e Aria se ne andarono dopo un cenno da parte di Nikora e infine anche Anna e Hippo abbandonarono il luogo.

“Madame Taki...”

“Ho fatto come mi avevi chiesto...”

 

 

“Ma sentitela! Quella vecchiaccia non ha capito niente di noi!” Himeka era seduta su una panchina e si stava riempendo di pasticcini, unica consolazione a quel ritorno strampalato e poco accogliente.

“Ma abbiamo detto qualcosa che non va?” chiese Serena sentendosi in colpa.

“Non credo...” le disse Anita seduta accanto a Himeka.

“Ha detto che il fratello sta sempre alla spiaggia... E che si nota la sua somiglianza con Gaito.” Anna camminava avanti e indietro per il marciapiede, immersa in mille dubbi. Poi diede un piccolo pugno sul palmo della mano destra: “Forse voleva metterci alla prova anche lei!”
“Che intendi dire?” chiese Alex

“Secondo me vuole che troviamo noi il fratello di Gaito e senza alcuno aiuto! Deve essere per forza così! Dai, raggiungiamo la baia!”

Anna partì come un razzo seguita da Aria e da Mimy. Himeka sospirò e iniziò a correre e subito dopo la seguirono anche Alex, Serena e Anita.

Le giovani Custodi impiegarono una buona mezz'ora per raggiungere la tanto amata spiaggia che non vedevano da tempo.

Anche se erano le undici di sera e la stanchezza si stava facendo sentire, le ragazze non vollero arrendersi e così tentarono di rintracciare il Pantalassa.

“Io non vedo nessuno” disse Alex dopo un'attenta ricognizione nella parte est della spiaggia.

“Capisco...” disse Anna delusa.
“Non potevamo pretendere troppo... è notte fonda! Non credo che il Principino venga...”
“Ragazze guardate!” Aria indicò una figura che stava seduta su uno scoglio poco distante da loro: aveva lo sguardo fisso nell'oceano.

“Che sia lui?” chiese Alessandra, evitando di attirare l'attenzione.

“Non saprei dirtelo...” rispose Anita.
“Ma chi è? Non riesco a riconoscerlo.” Himeka socchiuse gli occhi sperando di vedere meglio.

Anna radunò intorno a sé le sei ragazze e propose un'azione d'attacco.

“Dobbiamo rischiare... Ecco cosa faremo: una di noi si avvicinerà al ragazzo, se dovesse essere il fratello di Gaito dovrà lanciare un urlo. A quel punto le altre interverranno in forma Idol e convinceremo il Pantalassa ad allearsi con noi”
“Avrei una domanda” chiese Alex “Uno: come faremo a capire che è il Platessa”
“Voglio il copyright” la rimproverò Aria mettendo il broncio.

“Secondo. E se si rifiutasse?”
“Basterà guardarlo. Se fosse il nemico lo attaccheremo e una volta sconfitto lo useremo come esca per attirare Gaito, così evitiamo battaglie pericolose.”
“Per me va bene! Ma... chi di noi andrà là?” chiese Serena muovendo lo sguardo verso le sue amiche. Non aveva molta voglia di ritrovarsi faccia a faccia con Gaito.

Anna tirò fuori dalla borsetta sette bastoncini decorati da una striscia nera al centro tranne uno che la aveva rossa e, dopo averli mescolati, li porse al centro, coprendo ovviamente la decorazione.

“Sarà la sorte a decidere. Alex comincia tu. Poi andranno Serena, Anita, Himeka, Aria, Mimy e infine io”

La castana si avvicinò e dopo una lunga decisione pescò: fortunatamente il bastoncino aveva la striscia nera.

Dopo un respiro di sollievo osservò Serena e Anita che pescarono il suo stesso bastoncino.

Himeka estrasse velocemente con gli occhi chiusi e anche il suo era nero.

Aria era indecisa tra due e alla fine puntò su quello più sinistra.

“Cosa?” Aria fissava incredula quel maledetto pezzo di legno mentre le altre ridevano soddisfatte.

“Bene... Prego Custode della perla blu”

“É da tanto che non agisci, ti farà bene riscaldarti un po'!” dissero Alex e Himeka facendo spazio ad Aria mentre Anita e Serena fecero un leggero inchino.

“Questa me la pagherete!”

Aria si avviò verso lo scoglio dove stava ancora seduto il ragazzo.

Dopo una breve pausa riprese a camminare e quando fu abbastanza vicina sentì mancare il fiato.

“Ehm... scusa”

Il ragazzo alzò il capo e, riconoscendo la voce, si voltò. Aria per un attimo non riuscì a credere ai suoi occhi. Davanti a lei stava Gaito? O forse era solo un'immaginazione?

“G...Gaito?”
“Aria! É da un po' che non ci si vede, eh?”

La ragazza riconobbe la voce e impallidì: non poteva crederci. La cosa che la stupiva non era tanto che Kaito fosse il fratello di Gaito, ma che lei e le altre non fossero riuscite a capire che i due ragazzi erano praticamente identici!

“Kaito ascolta... sei in grave pericolo” iniziò Aria.
“Pericolo? Che stai dicendo? Ho capito... è uno scherzo per non averti suggerito durante il compito di matematica”
“Te la farò pagare per quello, ma sul serio devi scappare. É per il tuo bene! Ti stanno cercando...”

“Aria!!” L'urlo di Anna fece sobbalzare i due giovani e appena Aria si voltò vide le Dark Lovers attorno alle sue amiche.

“Come fanno a conoscere la loro identità? E come ci hanno trovato?” si chiese la ragazza, confusa e spaventata. Cosa avrebbe dovuto fare?

“La risposta sta qui, Custode”

Aria si ritrovò Gaito a pochi metri da lei e da Kaito; teneva stretto tra le mani un oggetto che conosceva bene.

“Il radar di Hippo? Che ci fa nelle tue mani?”

“Credevi che rimanessi in disparte? Mi dispiace ragazzina, ma ora Gaito è tornato più malvagio che mai! Ed è pronto per diventare l'essere perfetto”

Kaito indietreggiò confuso e spaventato. Aria si mosse per avvisare l'amico ma Maria prontamente le scagliò contro una scaglia di ghiaccio che la colpì al braccio.

In seguito la castana venne immobilizzata dai dragoni creati da Izul.

“Ma cosa?” il rosso rimase immobile cercando di capire cosa stesse accadendo alle sue compagne ma il ritrovarsi di fronte quel ragazzo dai capelli argentati e dallo sguardo minaccioso fece sorgere in lui dubbi e terrore.
“Kaito... la tua vita non è qua in mezzo agli umani stolti. É con me, nell'Oceano, tra il potere e la gloria!”
“Che stai dicendo?”

“Guarda con i tuoi occhi e cerca nella tua anima! Lì sta la verità!”

Kaito sentì un forte dolore alla testa e uno strano segno iniziò a brillare al centro della fronte.

“Sono tuo fratello maggiore” gli disse Gaito, sfiorandogli quel segno che stava diventando sempre più luminoso.
“Non è vero! Io non ho fratelli!”

“Certo che sei lento a capire... Pazienza, le spiegazioni le rimandiamo più tardi.”

E mentre Kaito rimase paralizzato dalla stupore, Gaito si voltò verso le Custodi e mostrò un ghigno che terrorizzò le sue giovani nemiche.

“Mocciose! Ormai non avete possibilità di vittoria! Otterrò il potere supremo e le vostre stupide perle non vi salveranno! Saprò in anticipo ogni vostra mossa grazie a questo radar. Rassegnatevi”

Schioccò le dita e un'onda travolse tutti i presenti. Quando la marea si ritrasse Gaito, le Dark Lovers e Kaito non c'erano più.

Le Custodi si alzarono nonostante fossero ancora tramortite dall'onda mentre Aria cercava di liberarsi dalle stretta presa dei dragoni.

Una volta riprese le sette ragazze decisero che la cosa migliore fosse tornare all'hotel dove trovarono Nikora svenuta e Madame Taki disperata e un Hippo deluso.
“Ragazze perdonatemi...”

 

La donna raccontò come erano andate le cose: qualche ora prima dell'arrivo del gruppo era sulla spiaggia a consultare la sfera di cristallo e vide una strana luce in lontananza; usando i suoi poteri vide Kaito ein quel momento capì che il giovane era il fratello di Gaito.

Cercò dunque di contattare Anna ma qualcosa di affilato le puntò la gola.

“Ti consiglio di rimanere zitta e buona se ci tieni alla vita”
“Gaito...”
“Sei sveglia per essere una nonnetta... E adesso rivelami subito l'identità di mio fratello”
“E perché dovrei farlo?”
“Perché ho in pugno le Custodi... Le mie seguaci le hanno localizzate e le stanno tendendo una trappola. Se ci cascassero non torneranno mai più”

Madame Taki strinse i denti e cedette, non poteva sacrificare le Custodi, Nikora, Hippo e le Principesse.

“É un giovane ragazzo di quattordici anni, si chiama Kaito. Ma non avrai difficoltà a riconoscerlo. É identico a te, per fortuna solo nell'aspetto”

Gaito rise e aumentò la presa sulla spada.
“Brava Nonnina... E avrei un favore da chiederti. Quando quelle sciocche torneranno dovrai impossessarti del Radar, quello che usate per rintracciare le perle, so che ne possedete uno, e darmelo. E ovviamente non dovrai rivelare l'identità mio fratello né dare loro indizi. E poi trattienile, voglio dare loro una lezione...”
“Quante condizioni... cosa ti fa credere che lo farò?”

Gaito sorrise.

“Semplice... ti starò incollato tutto il tempo e se fai un passo falso ucciderò prima te e poi le Custodi”
Madame Taki si sentì così indifesa e debole. Non poteva mettere a rischio la vita delle sue ragazze.

“D'accordo, lo farò. A condizione che tu non attacchi le Custodi! Se osi solo sfiorare una di loro ti pentirai di essere nato.”

Gaito scoppiò a ridere e Madame Taki tremò al sentire quella risata tanto intensa quanto inquietante.

“Uffa... volevo divertirmi un po'. Va bene. Affare fatto”

Gaito pronunciò parole incomprensibili e divenne parte dell'ombra della anziana, che per sicurezza tornò all'albergo e si chiuse in camera.

 

“Madame Taki...”
“Ho fatto come mi avevi chiesto...”
Nikora non capì ma appena vide Gaito spuntare dall'ombra di Madame Taki comprese il comportamento della donna e cercò di avvisare le ragazze ma Yuri, che si era nascosta sotto il tavolo, le lanciò un incantesimo che la immobilizzò e in seguito la colpì con un bastone.

“Avevi detto che non avresti fatto loro del male!” replicò madame Taki

“Tu però hai fornito loro vari indizi, perciò siamo pari. Forza, consegnami subito il Radar”

La donna allungò l'oggetto al ragazzo. Hippo, che fino a quel momento era rimasto paralizzato dalla paura,prese coraggio e si lanciò su di loro ma Yuri lo colpì in testa.

Quando si accorse delle nuove sembianze del pinguino però indietreggiò e poco dopo si appoggiò alla parete.

“Hippo... Un alleato delle Custodi?”

Il ragazzino biondo alzò lo sguardo verso il suo aggressore e appena riconobbe Yuri impallidì.

“Dimmi che non è vero...” disse Hippo non riuscendo a credere ai proprio occhi.

“Io...”

Gaito tirò un colpo secco al collo del ragazzo che cadde svenuto.

“Bene... e adesso andiamo a recuperare il mio adorato fratellino. Sono sicuro che quelle ragazzine saranno andate a cercarlo. Non importa, anzi è anche meglio. Saranno loro a portarmi da lui. A presto e grazie per la collaborazione”

Il nemico sparì nascosto da una nube nera e con lui anche Yuri che rimase con lo sguardo fisso su Hippo.

Madame Taki batté un pugno sul tavolo e una lacrima scivolò dai suo occhi.

“Perdonatemi ragazze...”

Questa era la sola frase che la donna riusciva a dire da quando le sette erano tornate. Le Principesse, informate da Anna, raggiunsero l'hotel il più in fretta possibile non appena seppero lo notizia.

“Madame Taki non è colpa tua!”
“Che essere infame...” disse Anita colpendo varie volte il cuscino

“Smettila o le ferite peggioreranno” le disse Serena fasciandole il polso.

“Ecco come hanno fatto a trovarci...” disse Anna e Hippo pieno di vergogna si nascose dietro al tavolo. Ma soprattutto non poteva credere che la dolce fanciulla di cui si era innamorata fosse Yuri.

“E per di più ora Kaito è nelle mani di quel... mostro” Disse Himeka piena di rabbia.

“E adesso cosa facciamo? Ora possono prevedere le nostre mosse e in più Gaito ha parlato di 'potere supremo'...” chiese Mimy

Nikora si alzò e fissò il mare dalla finestra. Poi si voltò mentre le ragazze attendevano una sua parola.

“Non abbiamo scelta... ragazze, è giunto il momento di porre fine a tutto”

 

 

 

 

 

 

Gaito è pronto per ricevere il potere.

Le Custodi sembrano essere in grave difficoltà.

Ma è proprio nei momenti bui che si accende la luce...

Comincia la battaglia finale.

Quale sarà il piano di Nikora? E riusciranno le Custodi a penetrare attraverso le mura del castello di Gaito?

Le risposte al prossimo capitolo. “La decisione: Kaito non ci lasciare!”

 

Avviso: sarà molto simile all'episodio delle Mermaid Melody (di cui non ricordo né il numero né il titolo ^^)

A presto

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Capitolo 46
*** La Decisione ***


La decisione

Kaito non ci lasciare!

 

 

 

“Che male alla testa... Ma dove sono?”

Kaito si svegliò in una stanza immensa dalle pareti color cobalto. Un fredda sensazione lo stava tormentando e il suo sesto senso gli ordinava di scappare ma il giovane rimase immobile, in un forte stato di confusione e shock.

“Non ricordo... ero seduto su uno scoglio e pensavo alla sirena, poi ho visto le mie compagne...” Alzò la testa di scatto e riguardò nuovamente intorno in cerca delle sue amiche.

“Finalmente ti sei svegliato, fratello”

Kaito si voltò verso l'ala nord e vide uno strano ragazzo molto simile a lui. Quando udì la parola fratello il suo stupore e la sua confusione crebbero e si ricordò di quanto fosse successo alla spiaggia.

“Ancora tu? Ma si può sapere cosa vuoi?”
“Semplice...” disse Gaito avvicinandosi al quattordicenne. “Voglio te”

“Cosa? Brutto maniaco!” Kaito si sentì talmente a disagio e sconvolto che cercò di colpire il ragazzo che però riuscì a bloccargli il braccio.
“Ascolta... tu sei un discendente della Tribù dei Pantalassa”
“Pantalassa? Questo nome non mi è nuovo”
Gaito sorrise, finalmente una buona reazione.

“Bene... è già qualcosa”

“Ma sì! Ricorda molto il nome che Aria ha usato nella sua favola! Era tipo 'Platessa' ”

Gaito si massaggiò la fronte per evitare di impazzire e poi riprese il discorso.

“Dentro di te scorre un potere immenso e unico. E grazie a quel potere io e te, fratello...”
“Noi? Io non ho intenzione di collaborare con te! E poi non sono tuo fratello! Sono figlio di musicisti e sono cresciuto in Giappone!”

“Uffa, certo che sei proprio stupido. E va bene, vorrà dire che ti mostrerò una prova della tua vera identità, osserva bene”

Gaito chiuse gli occhi e un attimo dopo una strano segno si disegnò sulla sua fronte iniziando a brillare.

Kaito non capì ma poi sentì un forte calore pervadergli la testa e vide una forte luce partire dal suo volto.

“Ma che significa...” La vista cominciò ad annebbiarsi e un forte dolore si dilungò nel corpo del giovane che dopo una forte agonia svenne. Gaito accarezzò il viso del rosso e sorrise.

“Tra poco tutto ti sarà chiaro, fratello”

 

 

 

 

“Cosa facciamo? Cosa facciamo? Cosa facciamo? Cosa facciamo?” Himeka girava urlando per la stanza agitata ma anche spaventata mentre le altre discutevano ad alta voce.

“CALMATEVI!” Le Custodi si voltarono lentamente verso Nikora che mostrò una rabbia mai vista.

“Sentite... Non possiamo arrenderci proprio ora!”
“Ma Nikora...”
“Avete dimenticato le parole della Regina dei Mari?” Le sei rimasero in silenzio.

“Nikora ha ragione” Noemi prese parola. “Non dobbiamo cedere proprio alla fine!”
“É vero... Gaito potrà prevedere le nostre mosse, ma questo non vuol dire che ha la vittoria in pugno!” a parlare questa volta fu Aika.

“Dobbiamo difendere i nostri cari!” disse Stella mentre Ashley si limitava ad annuire.

Anna guardò le altre e capì che anche loro, come lei, si stavano vergognando per quella scena patetica.

“Scusate...”
“Eravamo solo un po' agitate... ma niente ci fermerà!” disse Alex alzando il pugno in segno di lotta.

“C'è una cosa che non capisco... Come ha fatto Gaito a lasciare il castello? Credevo fosse imprigionato e che i suoi poteri fossero limitati” chiese Mimy.

“Evidentemente i suoi poteri sono cresciuti e hanno indebolito il sigillo...”

“Cosa? Ma è impossibile!” Hippo saltò sul tavolo e iniziò ad urlare contro Madame Taki.

“Conosco bene la composizione e la magia del sigillo e nessun potere è così forte! La porta non può essere sforzata da nulla e...”

Hippo si accorse che tutti gli occhi erano puntati su di lui e arrossì.

“Hippo sei il Guardiano del sigillo?” chiese Himeka stupita e non riuscendo a trattenere le risate.

“Sì, e allora? Che c'è di tanto divertente?”

Himeka scoppiò di nuovo a ridere ma quando vide Nikora e il suo sguardo serio si fermò.

“Purtroppo non c'è altro modo che penetrare nel castello e attaccarlo, non sarò a sorpresa ma dobbiamo tenere duro.”

“Non dimenticatevi che ci siamo anche noi” ricordò Kokoa. “Quindi siamo in vantaggio numerico”

Himeka, Alex e Serena intanto mandarono dei dolci messaggi ai loro fidanzati avvisandoli che non si sarebbero presentate per parecchi giorni e che li amavano con tutto il cuore.

Potete immaginare soltanto come la presero i ragazzi: erano preoccupati e sentivano il bisogno di vedere le loro fidanzate...

“Allora... si va?” chiese Aria. Le giovani si scambiarono numerosi sguardi di ansia e di voglia di lottare e di concludere quella stupida guerra. Poi puntarono gli occhi su Nikora e annuirono.

“Bene... Non ci resta che trovare il castello di Gaito. Hippo ti ricordi dove è situato?”

“Non chiederlo a me! Ho sol il compito di custodire la chiave!”

“Ragazze guardate!” Alex era affacciata alla finestra e indicava il cielo che si era improvvisamente tinto di nero e coperto da pesante nuvole oscure; il mare sembrava essere impazzito e il vento pareva gridare, infatti il suo soffio era impetuoso e faceva inchinare gli alberi sulla terraferma.

“Ma che diavolo sta succedendo?” chiese Mimy spaventata, aggrappandosi al braccio di Sara.

“Oh no” Madame Taki stava osservando la sua sfera che aveva preso a illuminare.

“Gaito sta veramente facendo sul serio...” E indicò la piccola sfera verde che divenne attenzione delle quattordici ragazze e di Nikora e Hippo.

Dal mare stava sorgendo un enorme castello e dalla sua imponenza le Custodi capirono che si trattava del palazzo di Gaito.

“Beh...” Anita ruppe il ghiaccio “Ora almeno sappiamo dove si trova”

 

 

 

Una forte luce risplendeva tra le stanze del palazzo e le Dark Lovers si ripararono negli angoli più remoti e bui per evitare di essere scosse da quel folgore mentre l'edifico stava lentamente salendo in superficie.

“Non è rischioso uscire allo scoperto?” chiese Eriru un po' confusa.

“No stupida! Ormai il potere delle perle non può nulla contro quello che sta per ricevere Gaito! E poi quelle ragazzine non so presenteranno perché sanno che le stracceremo!” rispose Izul fredda.

“In ogni caso restiamo concentrate. Se dovessero arrivare dobbiamo impedire che raggiungano Gaito. Yuri mi stai ascoltando?”

La verde stava giocando con le dita e non la smetteva di pensare al bel biondo: Hippo era un suo nemico, non riusciva ancora a crederci. Poi però alzò il capo e annuì decisa.

Nel frattempo Gaito osservava il suo fratellino che giaceva seduto sul trono con addosso strani abiti mentre il segno sulla fronte continuava a brillare.

“Sei pronto, giovane Pantalassa?”

Gaito non si voltò quando la voce finì di parlare, il suo sguardo era fermo sul rosso.

“Per cosa, vecchia Saggia?”

“Per diventare tutt'uno con questo ragazzo...”

Gaito annuì e la vecchia sorrise, tenendo nascosto il viso all'ombra del cappuccio.

“Lo sai cosa vuol dire vero?”
“Sì... e non mi importa. Farei qualsiasi cosa per ottenere vendetta...”

“Questo gesto ti fa onore... ma sei sicuro che lui lo voglia?”
Gaito si voltò verso la donna e sorrise.

“Lo vorrà... fidati”

 

Kaito aprì gli occhi e si ritrovò in una stanza che, a giudicare dal pianoforte e dal grande salone, sembrava essere un sala da ballo.

Confuso il ragazzo iniziò a camminare e poi si accorse di una persona, anzi, di una sirena.

“Una... sirena? Che ci fai in un posto del genere?”

La giovane si voltò e appena vide Kaito i suoi occhi divennero lucidi.

Il ragazzo la guardò meglio e sgranò gli occhi mentre il suo cuore prese a battere più impetuosamente.

“Tu... tu sei la sirena che mi ha salvato sette anni fa!”

La sirena sorrise e annuì mentre una lacrima le si disegnò sulla guancia. Kaito guardò nuovamente i lunghi capelli biondi legati in due eleganti code, i suoi occhi color del mare e il suo splendido sorriso; non vi erano dubbi, era proprio la sirena dei suoi sogni.

Il ragazzo si avvicinò e in quel momento un valzer inizio: i due si guardarono e arrossirono poi Kaito porse la mano alla Principessa.

“Mi concede l'onore di questo ballo?”
“Ma certo... solo se mi dici come ti chiami” rispose lei non perdendo il sorriso.

“Kaito... e tu?”
La Sirena fece un lieve inchino e poi, finalmente, pronunciò il suo nome.

“Luchia”

 

 

“Dov'è finito Gaito?” Maria setacciò tutte le stanze del castello ma del Principe non v'era neanche l'ombra.

“Sarà nella sua stanza, lo vado a chiamare...”
“Sei pazza? Quante volte te lo dobbiamo dire che non vuole che entriamo nella sua camera?!”

Izul e Eriru ripresero a litigare mentre Yuri fissava intensamente il Radar di Hippo.

Ad un certo punto sette luci si accesero nello strumento e Yuri chiamò subito le colleghe.

“Non posso crederci! Sono venute veramente!”
“Meglio così” disse Maria tirandosi i muscoli delle braccia “Ho voglia di sfogarmi un po'”

“Forza andiamo!” disse Izul e guidò le tre verso l'uscita.

Una piccola figura nuotava velocemente contro il cancello e quando fu abbastanza vicina le quattro riconobbero un piccolo pinguino che si trasformò in un grazioso ragazzo dai capelli di un lucente biondo e con addosso strani vestiti dell'epoca antica.

Yuri impallidì e sentì un forte dolore penetrarle nel cuore. Hippo allungò la chiave verso il cancello che magicamente si aprì.

Le tre Dark Lovers scoppiarono a ridere mentre Yuri fissava delle ombre dietro al piccolo animale.

“Ragazze!” Maria, Izul e Eriru seguirono il dito di Yuri che indicava sette sirene.

“Eccovi finalmente!” disse Izul scagliando i suoi dragoni d'acqua mentre Maria si lanciò contro due sirene. Eriru invece si avvicinò alle loro spalle.

“Siete in trappola Custodi!”
“Ma che maleducate. Non sapete neanche riconoscere i vostri ospiti?” Yuri creò un incantesimo di luce e dopo aver sforzato gli occhi riconobbe, e in seguito anche le sue compagne, le Principesse delle Capitali.

“Cosa?” Maria si voltò e vide le Custodi entrare nel castello alle loro spalle. Tentò di fermarle ma un ippodromo dal candido manto bianco bloccò l'ingresso.

“Perché il radar non le ha segnate?”

“Perché...” prese parola l'ippodromo la cui voce venne riconosciuta da Yuri come quella di Hippo “C'è un limite di distanza del radar. Le Custodi erano fuori dalla sua portata e voi vi siete distratte facilmente, siete state fregate!”

Le quattro si infuriarono e iniziarono a generare i loro colpi più potenti contro Hippo, senza accorgersi che le Principesse erano in forma di cantanti ed erano pronte ad attaccarle.

“E ora Magia della voce Pichi Pichi!

 

Con un suono
i colori stanno cambiando..
La melodia che porto nel cuore mi aiuterà
a sconfiggere il male che c'è qui
riportando i colori vivi di un tempo

Mi farò guidare dalle stelle che brillano
seguendo i ricordi che mi hanno portata qui
le onde mi trascinano
mi cullano
mi proteggono
come io farò con le persone a cui tengo

I colori risplendono
la melodia risuona nell'aria
e non mi abbandonerà mai!”

 

Inizialmente le quattro cercarono di opporsi ma alla fine cedettero al canto delle sette fanciulle. Haruka si avvicinò per poterle intrappolare ma una scia nera avvolse le nemiche e le condusse via.

“Non mi piace per niente” disse Aika.

“Forza entriamo... le altre ci aspettano!” Ashley nuotò velocemente seguita dalle sei sirene e da Hippo che riacquistò la forma originale.

Tutta la scena era stata assistita da Madame Taki, Nikora, Yuka e Chloe, costrette dalle loro care a rimanere all'albergo.

“Per fortuna il piano di Anna ha funzionato. E grazie ai suoi poteri è riuscita a predire che le Dark Lovers non avrebbero controllato una seconda volta il radar” affermò Yuka, tirando poi un sospiro di sollievo.
“Secondo me ha intuito che non lo avrebbero fatto, sono così stupide” disse Chloe mentre giocava con una ciocca di capelli.

“Ho un brutto presentimento...” Madame Taki venne circondata dalle tre ragazze: possibile che dovesse rovinare tutto?

Ma la vecchia aveva ragione: non soltanto le cinque stavano osservando la scena; anche Gaito seguiva ogni movimento delle sirene e dopo aver salvato le sue seguaci decise di conferire loro nuovi poteri.

“É giunto il momento che ripaghi la vostra fedeltà, condividerò insieme a voi l'eterno potere. Andate e sfruttatelo al meglio!”

Le quattro si alzarono e sentirono una strana energia percorrere i loro corpi.

Infine sorrisero.

 

 

 

“Ok... qualcuno mi può dire dove stiamo andando?” Aria era disorientata e le sembrava di aver già superato quel corridoio almeno tre volte.

Anna la azzittì e sentì una strana sensazione crescere nella sua mente.

“Di qua” e voltò a sinistra. Le altre la seguivano senza indugio: ormai erano abituate ai “poteri paranormali” della sirena verde ma certe volte la cosa era preoccupante.

Dopo una lunga nuotata si scontrarono contro qualcuno...

“Ahia... Eh, ragazze? Avete già finito?” chiese Anita mentre tirò su Ashley che annuì vittoriosa.

“Sono dietro quella porta” disse Anna indicando una gigantesca entrata dietro alle sette Principesse.

Le perle iniziarono a brillare e quello fu il segno che convinse le quattordici sirene ad entrare. Naturalmente dopo aver preso un bel respiro.

 

Kaito e Luchia danzavano da almeno venti minuti e cercavano di godersi al meglio il momento. Dopo la presentazione parlarono di vari argomenti e niente sembrava togliere il sorriso dai loro volti.

Ma mai parlare troppo presto... Una scossa interruppe i due e una profonda crepa li separò. Poco dopo una scia nera a forma di mano catturò la sirena e iniziò a stritolarla. Le urla di Luchia risvegliarono la rabbia e la forza di Kaito che si lanciò sull'ombra ma questa era potente e impedì che il giovane aiutasse la sirena.

“Vuoi salvarla?” Kaito alzò lo sguardo cercando di capire da dove venisse la voce.

“Sì! Con tutto il mio cuore!” urlò lui, disperato nel vedere la sua amata gridare e soffrire.

“Allora libera il potere dei Pantalassa, lascia che prenda il controllo... non devi soffocarlo anzi, devi aiutarlo a crescere.”

Kaito non poteva continuare a vedere Luchia indifesa e così chiuse gli occhi e si concentrò.

Quando li riaprì non erano più i brillanti occhi nocciola: lo sguardo vivace perse la battaglia contro quello spento e freddo.

E con esso anche l'animo del ragazzo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BUON NATALE!!!
Auguro a tutti i miei lettori e ai miei amici un felice Natale!

Spero abbiate passato una mattinata serena ^_^

Eccomi qua con il capitolo quarantasei, siamo quasi alla fine!
Spero vi sia piaciuto!

E adesso piccola notizia (ma forse non interesserà a nessuno)

*rullo di tamburi*... ho di nuovo il mio computer! :D

É da mesi che non lo vedo, pigio i suoi tasti etc... Perciò sono un po' “fuori forma” e esaltata!

Adesso posso riprendere tutti i miei progetti che avevo iniziato! *^*

Bene, mia felicità a parte, vi mando un grosso bacio!
A 'stasera, con il capitolo quarantasette!

Ciao

Yume

p.s. ancora tanti auguri!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

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Capitolo 47
*** Faccia a Faccia. Canto Arcobaleno ***


Faccia a faccia
Canto arcobaleno

 

Himeka spinse la porta con vigore e si ritrovò in una stanza particolare: al centro di essa stava una grande fontana e vicino al trono stavano situate delle strane capsule con delle sirene sl loro interno.

“Aspetta un momento” disse la sirena bionda volgendo nuovamente lo sguardo su quei contenitori pieni d'acqua verdognola.

Mimy guardò Sara e si accorse che calde lacrime stavano scivolando dolcemente sul viso pallido della sirena rossa.

Le Principesse si precipitarono sulle sette capsule e iniziarono ad urlare alcuni nomi e a battere contro il vetro.

Anna si avvicinò e il suo sesto senso la spinse verso la quarta capsula dove dormiva beata una giovane sirena dalla pinna verde lucente.

“Come facciamo a liberarle?” chiese la Custode ad Aika che tentava invano di rompere il vetro.

“Lasciate fare a me!” Hippo si posizionò di fronte alle sette sirene dormienti ed estrasse dalla tasca una piccola chiave. Serena intuì che si trattasse del Sigillo ma la cosa più incredibile fu vedere la trasformazione del piccolo oggetto in uno scettro luminoso, nel frattempo Hippo assunse la sua forma umana.
“Forte!” dissero Himeka e Anita all'unisono.

“Il potere del sigillo spezzerà il sortilegio che circonda queste gabbie di vetro.” E poi agitando l'arma con maestria e eleganza si precipitò nelle prigioni di vetro: le capsule si ruppero una ad una e le Principesse delle capitali impedirono che le loro sovrane toccassero il pavimento.

“Noelle! Apri gli occhi!”

“Coco svegliati, ti prego” le gemelle Dream tenevano strette tra le braccia due sirene bellissime, la prima dalla perla e dai capelli indaco la seconda dalla coda gialla e dai capelli dorati.

Aika invece scuoteva il corpo immobile della sua Principessa mentre Kokoa e Haruka abbracciavano le loro sovrane.

Sara invece non riusciva a smettere di piangere e bagnava il volto della sua omonima.

“Ti prego... Sara. Ho bisogno di te... e anche Taro!” Chiuse gli occhi senza perdere la speranza.

“Taro... Taro sta bene?” La sirena rossa aprì gli occhi e senza aspettare stritolò la Principessa che si era alzata leggermente.

“Mi stai soffocando Sara due!” disse la arancione seccata.
“Scusa” Poi le due scoppiarono a ridere.

Nel frattempo la sirena verde, Rina, aprì gli occhi e Aika la aiutò ad alzarsi. Poco dopo anche Noelle, Coco e Karen ripresero conoscenza.

Haruka osservava sollevata la scena e poi sentì una mano aggrapparsi alla sua spalla. Appena si voltò vide Hanon alzarsi in nuoto e le due si abbracciarono.

Poi la sirena blu si accorse di Aria e si avvicinò per stringerle la mano, Aria ovviamente accettò l'invito e le porse la sua.

“Ti ringrazio”

“Kaito! Kaito!”

L'attenzione di tutte le sirene si rivolse verso Luchia che nonostante si fosse svegliata da poco tempo, era già schizzata in alto in cerca del ragazzo.

“Kaito è prigioniero di Gaito” le disse lentamente Kokoa.

“Non è possibile! Stavamo ballando e poi mi hanno catturata. lui mi voleva salvare...”

“Indovinate un po' chi sono tornate?” Le Custodi si voltarono e in seguito anche le Principesse.

Le Dark Lovers stavano bloccando l'uscita e intorno ai loro corpi brillava una forte luce viola.

“Adesso siamo più forti grazie al potere che ci ha conferito Gaito!” disse Maria muovendo le mani pronta per attaccare. “Super dardi di ghiaccio!” Due grandi blocchi si scagliarono contro le ragazze che riuscirono a schivarlo appena in tempo.

Anna però notò che il ghiaccio era più grande e poteva creare delle forti scosse.

“Sono molto più potenti... state attente ragazze!”

“Adesso però tocca a noi mostrarvi i nuovi poteri. Dragone gigante!” Izul materializzò un dragone lungo e molto più temibile dei suoi soliti e questo se la prese con le Principesse delle Capitali. Noemi e Aika vennero colpite e per poco non persero i sensi.

“Beccatevi queste frecce speciali!” disse Eriru mentre una lunga spirale di frecce oscure circondò le sirene.

“Forza Yuri! Usa il tuo nuovo brano” ordinò Izul e la verde si sistemò ma una mano bloccò la ragazza.

“Non ti permetterò di far del male alle ragazze”

Yuri si staccò e si posizionò davanti a Hippo che puntava contro la ragazzina lo scettro.

Anche se erano pronti a combattersi, i loro cuori piangevano e desideravano che tutto finisse. Hippo iniziò ad agitare l'arma ma Yuri schivava i colpi con rapidità e agilità.

Nel frattempo Maria attaccava le Principesse aiutata da Izul mentre Eriru pensava alle Custodi.

“Ragazze dobbiamo intervenire” disse Himeka avvicinandosi alle altre.

“Mi dispiace ma stavolta non canterete!” Eriru si mosse ma due Principesse sirene, Rina e Coco, la bloccarono per le braccia, giusto il tempo per permettere alle Custodi di trasformarsi.

“E adesso...” disse Alex “Magia della Voce Pichi Pichi!

 

Nessuno l'ha vista sparire
La stella un giorno ritroverò
Ma se il mio cuore è triste
La speranza non perderò!
Lo so!

La pioggia non posso fermare
Ma sempre più forte io canterò
Cercando sette luci tutto il mondo io girerò
E le troverò

Pioggia di Smeraldo
Grido al vento un desiderio
Stella a cui appartengo
Fatti vedere!
Destino che mi guida
Col tuo aiuto so
Che non mi arrenderò!
Più fortuna avrò!

Ornata da pietre preziose
La stella che cerco dove sarà
Ma son sicura la fiducia sempre mi aiuterà
Perché
Sorride serena la luna
Promette che ancora mi salverà
E il sole acceso questa mia passione non spegnerà che forza mi da

Raggi di brillante
Il mio sogno è importante
Mare che mi avvolge
Non mi tradire
Destino che mi guida col tuo aiuto so
Che non mi arrenderò
Più fortuna avrò

Pioggia di Smeraldo
Grido al vento un desiderio
Stella a cui appartengo
fatti vedere
Destino che mi guida
Col tuo aiuto so
Che non mi arrenderò!
Più fortuna avrò!

Raggi di brillante
Il mio sogno è importante
Mare che mi avvolge
Non mi tradire
Destino che mi guida col tuo aiuto so
Che non mi arrenderò
Più fortuna avrò

Pioggia di Smeraldo
Grido al vento un desiderio
Stella a cui appartengo
fatti vedere
Destino che mi guida
Col tuo aiuto so
Che non mi arrenderò!
Più fortuna avrò!

 

Le Principesse avevano osservato incantate la scena: da sirene quelle sette ragazze erano diventate umane con addosso vestiti deliziosi e un microfono in grado di amplificare la loro voce e renderla più intensa e melodiosa. Era questo dunque il vero potere delle perle?

Potere che tra l'altro si era rafforzato ed era più efficace, grazie al quale le Custodi sconfissero le Dark Lovers nonostante i loro nuovi poteri.

“Ma perché... eppure eravamo più forti” disse Izul gettandosi a terra, furiosa.

“Anche noi siamo diventate più forti, strega” le rispose Alex allontanandosi insieme alle altre.

Yuri guardò Hippo che non appena si accorse dello sguardo verde della ragazza, girò il capo in cerca di una distrazione.

Poco dopo le quattro creature svanirono.

“State tutte bene?” chiese Serena alle Principesse.

“Sì, per fortuna niente di rotto”

Noelle si avvicinò ala sua Custode e le sorrise:

“Sei stata fantastica, grazie di tutto”

La ragazza arrossì e poi sorrise nel frattempo le “Signore in Giallo” stavano socializzando: la prima cosa che notarono avere in comune fu la vivacità.

Anna intanto raccontava tutto l'accaduto a Rina e a Sara che stava accanto alla piccola Mimy. La “sua” sirena era alta, bella ed elegante cosa che mise parecchio a disagio la Custode, che temeva di fare una brutta figura davanti alla Principessa. Per fortuna l'altra Sara si accorse della rigidità dell'amica e la tranquillizzò.

Kokoa e Himeka intanto cercavano di calmare Luchia che non la smetteva di agitarsi.

“Per fortuna sono riuscite a liberarle” Nikora appena vide Luchia al sicuro si tolse un peso dal cuore.

“Ora non resta che affrontare Gaito, giusto?” chiese Yuka e le due donne annuirono. Le quattro tornarono a fissare la sfera quando un forte bussare le disturbò. Chloe andò ad aprire e rimase spiazzata.

“Devo vedere Alex, è dentro?”
“Ecco...”

Nikora si avviò e appena riconobbe Markus impallidì.

“Signora la prego, mi dica dov'è Alex”

“É in bagno...”

Markus però non riuscì a credere a quel tono di voce basso e tremante.

“Mi ha mandato un messaggio strano, come se volesse dirmi addio... Vi scongiuro ditemi che è uno scherzo”

Madame Taki si presentò al giovane e prese fiato.

“La tua fidanzata sta combattendo una terribile battaglia molto lontano da qui”
Nikora, Yuka e Chloe guardarono la donna stupite e piene di collera.

“Ma cosa diavolo hai fatto!” Urlò Nikora, poi si rivolse al biondo cercando di fingere e di rimanere calma “Sta scherzando...”

“Io invece le credo... ultimamente Alex si è comportata in modo strano...”

Il campanello suonò e Chloe aprì nuovamente.

“Hiroto?!”

“Dov'è Himeka?”
“A combattere” disse Markus
“Cosa? Mi prendi in giro?”
“No... Anche Alex è in piena guerra... Adesso ci spiegheranno tutto queste due, non è vero?”
“E va bene avete vinto” disse Nikora seccata e invitò i due giovani a sedere intorno al tavolo su cui brillava la sfera verde di Madame Taki che trasmetteva la battaglia. Per un attimo ai due sembrò di essere al cinema, pronti per vedere un film d'azione. Appena Hiroto vide la sirena dai capelli biondi qualcosa gli accese la mente: in poco tempo si ricordò della sua identità e di quella volta che la salvò. La sirena era Himeka.

“Dov'è la mia Alex?”

“La vedi la sirena con la coda viola? Beh, quella è Alex”

Markus era confuso e spaventato: la sua fidanzata era una sirena e lei non glielo aveva rivelato. Ma poi da quando esistono le sirene? Si chiese il ragazzo.

Nuovamente suonò il campanello e Chloe, ingenuamente, aprì la porta.

“So che Serena è qui...”

Nikora si diede un colpo in fronte...

 

 

“Forza” Himeka si avviò verso l'uscita “Troviamo Gaito e sconfiggiamolo!”
“Ormai è tardi, Custodi”

Le sirene si voltarono verso il trono dove stava Gaito comparso all'improvviso. “Niente mi fermerà...” riprese lui senza però usare un tono cattivo o arrogante, anzi sembrava quasi la voce di un condannato a morte.
“Maledetto... staremo a vedere!”

Anita si avvicinò al Pantalassa e si preparò per cantare ma un'onda scura la colpì e la scaraventò lontana.

Luchia di istinto alzò lo sguardo e non riuscì a credere ai suoi occhi.

“Kaito?”

Il ragazzo aveva ancora la mano, che emetteva una strana fiamma rossa, rivolta verso Anita e poi posò lo sguardo verso le sirene.

“Che cosa gli hai fatto?” chiese la sirena rosa mentre Serena e Himeka aiutavano Anita a rialzarsi.

“Io? Niente... la domanda giusta è cosa gli hai fatto tu, Principessa”
“Che intendi dire?”
“Che se lui non provasse forti sentimenti per te, a quest'ora non sarebbe in queste condizioni”
Luchia guardò Gaito con odio e poi si rivolse al suo amato.

“Kaito sono io, sono Luchia!”

Il rosso allungò la mano verso la bionda che cercò di avvicinarsi. Ma quando vide che il ragazzo creò un'ombra si bloccò e, grazie all'intervento di Himeka, si salvò.

“Non è vero... quello non è Kaito” balbettò la Principessa con le lacrime agli occhi. Non era il bambino che aveva salvato sette anni prima.
“Luchia ascolta” La bionda si voltò verso la sua Custode senza nascondere il suo dolore e la sua preoccupazione. “Kaito deve essere stato ipnotizzato. Oppure, se Gaito avesse proprio ragione, ha ceduto al potere dell'oscurità per salvarti”
“Quindi... è colpa mia?”
“No! Anzi, tu sei l'unica che può salvarlo”
“Come?”
Himeka le porse la mano e la invitò a cantare.

“Tu credi che...”
“Se canteremo tutte insieme” continuò Anna “Sono sicura che i suoi poteri si indeboliranno e tu potrai salvarlo”

Luchia si alzò e annuì fiera e accanto a lei si posizionarono le altre Principesse.

“Ce la pagherai per averci tenute prigioniere, Gaito!” urlò Rina, furiosa come non mai.
“Cosa credete di fare?”

Gaito prese in mano uno scettro pronto per attaccare tutte quelle ragazze che stavano di fronte e anche suo fratello era pronto per lottare.

“Se uniamo le nostri voci in un unico canto...” disse Sara “Nascerà un forte potere...”

“Siamo pronte” disse Himeka insieme a Kokoa e Luchia

“MELODIA ROSA DEL DO!”

“MELODIA ARANCIONE DEL RE

“MELODIA GIALLA DEL MI

“MELODIA VIOLA DEL FA

“MELODIA VERDE DEL SOL

“MELODIA BLU DEL LA

“MELODIA INDACO DEL SI”

Poi, dopo la trasformazione, tutte insieme urlarono un sonoro “DO” e una forte luce circondò i corpi delle ragazze impedendo di essere colpite dalle onde dei Pantalassa.

Poi iniziarono a cantare una nuova canzone

 

 

Canto dell'Arcobaleno,

Risplendi nel cielo

Brilli nel mare,

Con i tuoi colori

illumina il mondo

 

“Il rosa dell'amore che riscalda i nostri cuori

lascialo brillare! E capirai cosa vuol dire amare!”

“L'arancione della gioia che illumina la tua vita

lascia che ti dipinga un sorriso”

“Condividi il giallo della luce gioiosa

con i tuoi cari, guidali alla felicità”

“Il viola che si riflette nei tuoi occhi

indicherà la via verso la passione”

“Il verde della calma che ci unisce

sotto il segno della pace”

“Coloro con il blu del mare e

porto vitalità e freschezza!”

“L'indaco che guida il bene

lascia che si disperda nel mondo”

 

L'arcobaleno è la scia della Luce

che illumina il mondo.

Con i sette colori delle nostre perle

lucenti, speciale e potenti,

dipingeremo questa bianca tela che chiamiamo vita,

non si uniranno mai nel nero colore

perché sempre trionferà il potere dell'amore.


 

 

 

Kaito si fermò mentre Gaito teneva le mani sulla testa in cui rimbombava un suono fastidioso. Quella canzone era così meravigliosa e intensa che la sua melodia giunse alle orecchie degli esseri umani e di tutte le creature dell'Oceano.

Luchia si gettò su Kaito e lo abbracciò.

“Kaito torna da me, ti prego”

In quel momento il cuore del ragazzo iniziò a battere più forte: si stava svolgendo la sua lotta tra luce e ombra.

Gaito si alzò dal trono e, ancora traballante, cercò di impedire che Luchia portasse via la sua metà di luce.

“Io... devo diventare il Supremo!” Una forte scossa colpì il palazzo e Anna percepì una visione: terremoti, forti piogge, eruzioni vulcaniche e altre catastrofi avrebbero preso sconvolto la Terra.

“É questo il suo potere” esclamò la verde.
“Il Supremo?” ripeté Mimy spaventata.

“Che intendi dire?” chiese Anita.

Le Dark Lovers apparvero all'improvviso e circondarono il loro signore.

“No Gaito! Se lei si unisse a quel giovane...” disse Maria in lacrime.

Ci fu una breve pausa mentre le Sirene cercavano di comprendere la situazione.

“Morirebbe” finì la frase Izul dopo un lieve singhiozzare.

“Cosa?” urlò Sara.

“Questo vuol dire che anche Kaito...” prese a parlare Himeka: Gaito voleva sacrificare la vita del suo amico per i propri scopi. Questo pensiero fece nascere una violenta rabbia e un desiderio di ira nel cuore e nella mente della Custode.

“Essere ignobile!” continuò la bionda correndo verso il nemico ma le Dark Lovers si pararono davanti a lei e la attaccarono.

Le Principesse delle Capitali iniziarono a cantare ma le quattro fate non demordevano.

“Difenderemo Gaito a costo della nostra stessa vita!” urlarono contemporaneamente le ragazze.

“Perché lo fate? Vi ha sempre maltrattato!” Anita prese a parlare mentre si avvicinava lentamente a Eriru.

“Voi non siete malvagie! Vi comportate così solo per i desideri di un infame” continuò Serena rivolgendosi a Maria e a Izul.

“Noi abbiamo giurato di stargli accanto, e manterremo la promessa!” urlò Maria.

“Abbiamo passato dei bei momenti insieme... confesso che mi piacerebbe viverli ancora. Ma io voglio bene a Gaito e starò con lui fino alla fine anche se dovessi morire!” disse Izul.

Yuri si avvicinò al Principe e si aggrappò al suo braccio.

“Non può morire! Noi abbiamo bisogno di lei!”

Gaito però la respinse e Yuri cadde dal rialzo ma non toccò terra.

Quando alzò lo sguardo vide Hippo stringerla tra le braccia.

La verde cercò di liberarsi ma il biondo sembrava non volerla lasciare andare anzi aumentò la presa.

“Yuri io ti amo... Non mi importa se sei una Dark Lovers, io voglio stare con te”
“Hippo, lo vorrei tanto anche io. Ma non posso lasciare Gaito da solo...”
“Sei libera di scegliere... ma l'idea di vederti soffrire o sfruttata da un tipo come quello lì mi fa stare male!”

Yuri guardò Gaito e poi Hippo: non sapeva cosa fare, cosa fosse giusto per lei. Sorrise e si appoggiò al petto del ragazzo, chiudendo gli occhi e lasciando che il profumo di Hippo sconvolgesse le sue narici e il suo cuore.

Gaito guardò le Dark Lovers e creò una potente corrente per scacciarle via.

“Ma... perché?” chiese Eriru.

“Ormai non mi servite più. Vi ho usate abbastanza.”

Maria non riuscì a credere a quelle parole ma quando vide una lancia nera correre verso di lei si fermò.

Serena impedì che l'arma sfiorasse la bionda che guardava stupita la Custode. Si sentiva sempre inferiore di fronte a quella ragazzina, tutte le altre volte si era dimostrata forte, saggia e bella.

“Perché l'hai fatto?”
“Siamo amiche, no?” disse la ragazza facendole l'occhiolino mentre Anita aiutava Eriru e Izul.

Maria abbassò lo sguardo e strinse i pugni:

“Io... vorrei essere come te, Serena” sussurrò la bionda ma Serena non riuscì a sentire quella frase perché si era avvicinata alle sue compagne.

“Principesse del Pacifico del Nord... allontanati subito da mio fratello!”
“Kaito non merita di morire! Come puoi essere così egoista!” urlò la Principessa contro il ragazzo.

“É scritto nel Fato: io e lui dobbiamo tornare a essere un'unica entità! Voi non...”

Gaito si interruppe: tutte le Principesse si erano messe davanti a Luchia e a Kaito, che stava soffrendo interiormente.

“Difenderemo questo ragazzo a tutti i costi!” disse Hanon guardando la sua amica.

“Non merita tutto questo” affermò Karen.

“Kaito... torna in te!” urlò Luchia.

Dalla fronte del ragazzo apparve una luce che baciò il corpo della sirena. Poco dopo Luchia venne coinvolta in un dolce abbraccio.
“Mi hai salvato un'altra volta. Ti ringrazio” sussurrò Kaito.

Gaito strinse i pugni e volse lo sguardo verso terra.

“Mi sembra giusto... Siamo uguali, entrambi siamo Pantalassa. Ma mio fratello può... deve vivere sereno, mentre io devo morire”

Le Dark Lovers cercarono di avvicinarsi al loro signore ma una forte scossa che circondava Gaito le costrinse a fermarsi e ad arretrare.

“Vorrà dire che farò da solo... Risveglierò nel mio corpo un potere tanto immenso da distruggere la terra! Consumerò tutta la mia carne se necessario!
“Non devi farlo!” urlò Aria scatenando lo stupore delle Principesse.

“Stai zitta!”
“Non meriti di morire Gaito!”
Dall'oscurità apparve una figura che si avvicinò al ragazzo.

“Sta cercando di confonderti. Vuole fare di tutto per salvare la Terra. Non devi fermarti”

Gaito guardò la vecchia Saggia e per la prima volta provò paura, non riusciva a smettere di tremare.

“Devi diventare il Supremo” ripeté la donna; i suoi occhi da viola divennero rosso fuoco e contagiarono anche quelli di Gaito. La figura della vecchia si inglobò nel corpo del giovane che perse il controllo: iniziò ad urlare, si gettò sulle ginocchia battendo i pugni sul pavimento.

Le Principesse si strinsero le mani mentre le Custodi assistevano la scena terrorizzate aspettandosi una reazione terribile da parte del giovane Pantalassa.

All'improvviso una luce si espanse per tutta la stanza e scacciò le tenebre che si erano create...

Le Principesse si voltarono e riconobbero la Regina dei Mari.

“Maestà!” disse Luchia abbracciata ancora a Kaito.

Il canto delle Principesse aveva risvegliato la Regina e il suo immenso potere dei Sette Mari.

“Presto andatevene! Il palazzo sta subendo molte scosse. Non reggerà ancora a lungo!”
“E lei cosa farà?” chiese Serena.

“Eliminerò il male... cosa che avrei dovuto fare molto tempo fa. Ora che siete tutto unite il mio potere si è rafforzato ma potrà causarvi danni. É meglio che il colpo di grazia lo dia da sola. Grazie di tutto Custodi.”
Poi si rivolse a Kaito e gli sorrise:

“Ormai hai sconfitto l'oscurità nel tuo cuore. Puoi andare con la tua amata. Ti chiedo perdono per quanto è accaduto”

Kaito annuì confuso e presa Luchia per mano, lasciò la sala seguito dalle Principesse e anche dalle Dark Lovers, che avevano preso la decisione di andarsene, anche se con fatica: quel loro rifugio si era trasformato in un inferno e lo avrebbero lasciato marcire nei loro ricordi più brutti insieme a Gaito, colui che le aveva sfruttate e giocato con i loro sentimenti.

Le Custodi acquistata la forma sirena si avviarono verso l'uscita dopo aver dato un ultimo sguardo alla sala e al nemico che stava in bilico tra la follia e la ragione, tra la rabbia e la disperazione.

Il gruppo raggiunse il cancello e poi si voltò un'ultima volta:

“Io non vado senza prima aver visto il castello affondare!” disse Ashley.

“Io invece voglio aspettare la Regina” replicò Mimy.

“Ma è pericoloso!” disse Karen. Restare ancora davanti a quel castello avrebbe di certo innervosito la Principessa dell'Oceano Antartico.

“É per questo che siamo venute qui, no?” disse Alex avvicinandosi alle sue compagne.

Aria osservava il castello come se fosse assopita: una strana sensazione le stava martellando la mente e il cuore.

“E così siamo giunti alla fine” disse Himeka.

“Già” Anna guardò la perla verde.

Le due poi si fissarono e fecero un sospiro: che fosse di sollievo o di malinconia non so dirvelo con certezza.

E mentre nel palazzo stava per iniziare lo scontro decisivo tra la Regina dei Mari, ovvero la Luce, e Gaito, posseduto da una forza Oscura, all'esterno si respirava tensione e ansia.

Presto Gaito e i suoi attacchi sarebbero diventati solo un ricordo lontano.


 

 

 

 

 

“Non capii cosa stesse accadendo.

Ero felice perché stavamo per vincere? O ero agitata perché sarebbe potuto accadere l'imprevedibile?

Non me lo so spiegare ma in quel momento mi vennero in mente molte cose e tra queste spiccavano alcune parole.

Strinsi forte la mia perla e alzai lo sguardo verso il Palazzo di colui che era stato il nostro nemico giurato; poi guardai le mie amiche. Il loro sorriso mi rassicurò.

Sapevo quello che dovevo fare."


 

 

Prossimo capitolo
La Regina e il Pantalassa. Nelle tue mani”

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Capitolo 48
*** La Regina e il Pantalassa ***


 

La Regina e il Pantalassa
Nelle tue mani

 

I fulmini si scagliavano sulla terraferma mentre una forte corrente si schiantava contro le pareti del Palazzo di Gaito.

Luchia, abbracciata a Kaito, osservava la scena spaventata e preoccupata per la Regina mentre le altre Principesse discutevano sul da farsi.

Anna provò a percepire cosa stesse accadendo all'interno della sala ma una strana sensazione stava frenando le sue intenzioni. La verde poi si accorse che una Custode mancava all'appello e così iniziò a cercarla. La trovò davanti ai cancelli neri del Palazzo con lo sguardo perso in quello spettacolo terrificante.

“Stai bene?” chiese Anna ad Aria che però non si mosse.
“Non so più che cosa provare, che cosa fare...”

Anna sospirò poi sorrise e riprese a parlare.

“Appena torniamo all'albergo organizziamo una bella festa! Che ne dici?”
Ma l'amica non rispose anzi strinse di più la perla che portava al collo.

Anna odiava quel genere di situazione, temeva di non rendersi utile e di essere d'impiccio eppure la voglia di aiutare Aria a uscire da quella situazione fu più forte e infatti si avvicinò alla amica:

“É sempre così... quando qualcuno è in cerca di potere alla fine finisce per impazzire. Non si rendono conto che l'arma più potente di tutte non è la forza ma l'amicizia” disse Anna sfiorando la spalla della compagna.

“La più potente” ripeté l'altra alzando lo sguardo.

“Già. Non è un caso se abbiamo vinto noi, siamo più unite... e siamo amiche. E le amiche si consolano a vicenda, si aiutano nelle difficoltà e...”

La castana però era volata lontana con la mente: era tornata al Cranio di Atlante, al colloquio con la Regina dei Mari.

“L'importante è rendersi conto di aver sbagliato...” sussurrò Aria ma Anna non riuscì a sentirla.

“Che cosa?”
“Ragazze!” Himeka chiamò le due e le trascinò dalle Principesse, che avevano elaborato un piano.

“La Regina ha detto che riuscirà a eliminare il male, ma non ha abbastanza poteri...”
“Come fai a saperlo Luchia?” chiese Mimy.

“Lo sento... è come se la mia anima fosse con la Regina”

“Perciò...” riprese Karen “Noi Principesse entreremo e distruggeremo Gaito una volta per tutte”
“Ma...” Serena avvertì uno strano presentimento e il cuore sembrò appesantirsi.

“É il nostro compito Serena! Dobbiamo eliminare il male!” disse Noelle alla sua Custode.

Le Principesse delle Capitali annuirono silenziosamente: sapevano che le Custodi volevano rendersi utili ma per il loro bene preferirono tenerle da parte.

“Voi rimarrete qui al sicuro, è troppo pericoloso” continuò Rina guardando Anna. “Avete già fatto abbastanza, ora tocca a noi salvare i regni. Siamo Principesse in fin dei conti”

Anita istintivamente nuotò velocemente verso i cancelli ma Hippo, Kaito e Coco la bloccarono.

“Perché?”

“Non possiamo rischiare... Cerca di capire Anita” disse Coco mentre la bionda se ne andò furiosa.

“Tra poco andiamo. Custodi, ci servono le perle” disse Rina, tendendo la mano verso Anna che dopo un attimo di esitazione restituì la perla alla legittima proprietaria.

“Tranquilla, resterai in forma sirena” la rassicurò la Principessa,.

Mentre Alex, Mimy e Serena restituivano le perle a Karen, Sara e Noelle, Himeka chiese a Luchia di poterla stringere ancora un momento. Separarsi dalla perla rosa, il tesoro che aveva dato vita a un'avventura incredibile... In quel momento la sirena desiderò che restasse per sempre nelle sue mani.

La Custode rosa poi si accorse che Aria si stava comportando in modo strano e, per poter tenere la perla ancora un po' di tempo, la raggiunse.

“Aria cos'hai?”
“Himeka... tu fai sempre pazzie”
“Sì, è vero... ma cosa c'entra?”
Aria la guardò e fu allora che Himeka capì.

“Vuoi coinvolgermi in una pazzia ancora più grande?”
Aria annuì e nel mentre Alex e le altre raggiunsero le due Custodi.

“Ragazze mi è venuta un'idea” disse Himeka.

“Ti devo ricordare che siamo senza perle e quindi inutili?” le disse Alex un po' giù di corda.

“Siamo Custodi, non ci servono le perle. La nostra forza è qui dentro” le ricordò Serena mettendosi la mano sul petto.

Anna osservò Aria e intuì la situazione.

“Io ci sto” disse poi la verde.

Anita e Mimy annuirono divertite.

“Allora... facciamolo” disse Himeka.

 

Le Principesse erano pronte a partire e così Luchia si avvicinò per salutare Kaito.

Rina intanto discuteva con le Dark Lovers e ordinò loro di fare la guardia ai cancelli per evitare complicazioni con le Custodi. Sentiva che quelle ragazze avrebbero fatto di tutto pur di aiutarle; erano in gamba, ma non voleva causare loro altri guai.

“Il petto!” Tutti si voltarono verso Himeka che stringeva forte le mani sul busto, esattamente nel punto dove ricadeva la collana con la perla.

“Che ti succede?” chiese Luchia, spaventata da quella reazione.
“Ci penseranno le altre, Luchia dobbiamo andare” disse Karen “Non abbiamo tempo da perdere! Prendi la perla e seguici!”

La sirena rosa cercò di riprendere la collana ma invano.

“Mi fa male...” urlò nuovamente Himeka.

Rina e Karen si avvicinarono alla Custode e cercarono di aiutarla a riprendersi, ma anche di sottrarre dalle sue mani il ciondolo a forma di conchiglia.

Hanon intanto cercava Aria per farsi ridare la sua perla ma venne fermata da Mimy.

“Senti Hanon, posso parlarti di Aria? É urgente”

“Certo... dimmi pure”
“Prima si è comportata in modo strano non credi?” Sara osservò la sua Custode parlare con l'amica e quando voltò lo sguardo vide cinque sirene nuotare di corsa verso i cancelli. Cosa stavano combinando?

Arrivate dai cancelli, Serena e Anita agganciarono discorso con le Dark Lovers per distrarle, in particolare si concentrarono su due persone.

“Allora... Cosa ne pensate di Yuri e di Hippo?” iniziò Anita e la ragazzina divenne rossa più di un peperone.

Hippo si precipitò dalle due e le rimproverò ma Serena lo prese sotto braccio e iniziò a complimentarsi.

“Eh, il nostro Hippo se l'è scelta proprio bene! É così carina”

Anna intanto si era avvicinata alle Principesse delle Capitali e iniziò una scenata che mai avrebbe pensato di fare in vita sua.

“Vi prego! Fateci venire con voi! Vi supplico” La verde stava piagnucolando come una bambina e Aika cercò di tranquillizzarla ma lei insisteva e per poco non scoppiò a piangere.

'Questa me la paghi Himeka' pensò la giovane, sul suo volto si notava chiaramente un rossore di “imbarazzo” che però venne inteso dalle Principesse come colore di disperazione.

Nel frattempo due sirene riuscirono a superare il gruppo delle Dark Lovers e a entrare nel palazzo dove però stava di guardia Kaito.

“Che state facendo?” Kaito era davanti al portone principale e guardava male Alex e Aria, non poteva permettersi che le sue salvatrici entrassero.

“Ecco... Noi” Alessandra rimase in silenzio cercando una strategia.

“Vi avevamo ordinato di stare alla larga”

“Non potete fermarmi! Io voglio entrare!” urlò la viola, cercando di essere convincete “Aria torna pure indietro, proseguirò da sola” concluse mentre superò Kaito, che rimase sbigottito.

Il ragazzo iniziò a seguirla per parecchi corridoi ma ogni volta che pensava di averla raggiunta questa accelerava e gli sfuggiva.

Aria si voltò e osservò le sue amiche trattenere gli altri con buffe espressioni o strani discorsi.

“Grazie ragazze” disse la giovane e poi si addentrò nell'oscurità delle stanze interne.

“Siete proprio strane” Aria rallentò non appena vide Sara, la Principessa dell'Oceano Indiano, ferma davanti a lei che le impediva di passare.

“Fate sempre piani così... particolari?” chiese lei per poi scoppiare a ridere.

Aria annuì, sapeva bene che tra tutte le Principesse Sara era la più matura e la più forte. Convincerla sarebbe stato complicato:

“Ti prego, lasciami passare!”
“E perché dovrei farlo?” chiese lei, avvicinandosi.

Aria abbassò lo sguardo verso la perla e poi lo rivolse sugli occhi ambrati della Principessa.

“Voglio salvare Gaito” disse sinceramente.

Aria si aspettò un rimprovero o una serie di domande che la avrebbero rallentata.

“Ho capito. Ti sei innamorata di lui?”

Aria si irrigidì e sentì il calore pervaderle il volto. Ma era così evidente?

“Ma no! Io voglio solo...”

“Sai... anche io tempo fa ero come te. Avevo commesso una pazzia, avevo violato le regole per amore. So cosa provi, e per questo non ti ostacolerò. Passa pure, Custode”

Sara si mise da parte e fece l'occhiolino alla sirena blu che sorrise e riprese a nuotare più veloce che mai.

“Salva la sua anima, Aria” sussurrò la ragazza mentre ritornò all'esterno.

Le Custodi appena si accorsero dell'assenza di Aria, interruppero il loro piano, sotto lo sguardo confuso delle Principesse.

Luchia riuscì a riprendere la collana con facilità e annuì alle sue compagne, pronta per partire.

“Forza andiamo” disse infine Karen ma l'arrivo e l'espressione di Hanon costrinsero il gruppo reale a fermarsi:

“Non trovo Aria...”
“Come?! Era qui un attimo fa! Haruka l'hai vista?”
“No... Stavamo, come dire, discutendo con Anna” mentì la Principessa per non rendere pubblica il comportamento assurdo della Custode che abbassò lo sguardo, sentendo il mondo attorno a sé precipitare nella vergogna.
“Ma dove sarà andata?”

Nel frattempo Kaito arrivò, trascinando dietro di sé Alex.

“Ha cercato di entrare... era tutto un complotto.” disse il giovane mollando la presa.
Le Principesse si voltarono verso le Custodi e le fulminarono con lo sguardo.

“Cosa ti avevo detto Alex? Dovete restare... Ah, lasciamo perdere. Per fortuna non avete raggiunto l'obiettivo” sospirò Karen.

“Veramente...” disse Alex sorridendo alle altre.

Hanon capì e dal suo pallore anche le altre Principesse compresero la situazione.

“Ci avete distratti tutti per dare campo libero ad Aria?! Ma perché?” chiese Haruka.

“Non lo sappiamo” disse Himeka.
“Come?!” urlarono Hanon e Rina, sconvolte dalla risposta della sirena rosa.

“Non ci ha detto esattamente le sue intenzioni, però io sento che mi posso fidare di lei e della sua scelta” disse Anna seria e decisa.

“Concordo con Anna” Sara si avvicinò alle Custodi e le sue amiche la fulminarono con lo sguardo per il suo 'tradimento'.

“Dobbiamo aver fiducia in queste ragazze. Sono pur sempre le Custodi, no?”

Rina e Karen si arresero mentre Noelle, Coco e Hanon scoppiarono a ridere, quelle ragazze le stupivano sempre di più.

“Però è meglio raggiungerla e aiutarla! Meglio essere prudenti non vi pare?” chiese Luchia e tutte annuirono.

Le quattordici Principesse nuotarono precedute dalle Custodi mentre le Dark Lovers e Hippo decisero di aspettare il loro ritorno.

“Ragazze” Karen prese parola, rivolgendosi alle altre Principesse “Il piano non è cambiato...”

Le altre si guardarono e poi annuirono.

 

 

 

 

 

“Regina dei Mari... a quanto pare finirà da dove è cominciato tutto...”
“Gaito...” la donna pronunciò il suo nome con tono dolce e con lo sguardo triste, come se fosse stata sua madre.

“Non parlarmi in questo modo! Fai tanto la Regina buona ma in realtà sei una strega!”
Gli occhi di Gaito erano rossi più del sangue e mettevano paura al primo sguardo.

“Se ti riferisci al fatto che ti abbia rinchiuso qui...”
“Rinchiuso? Mi hai esiliato dal mondo! É colpa tua se sono ridotto così!”
“L'ho fatto per proteggere il mondo! Hai un potere troppo forte e l'oscurità sarebbe certamente cresciuta fino a farti diventare un demonio. L'ho fatto anche per te!”

“Sono stanco di sentire bugie! Sono stanco di tutto questo!”

Una strana ombra abbracciò il ragazzo e gli sussurrò parole taglienti come le lame.

“Bravo ribellati, tutti ti hanno definito un mostro... perciò è ora che diventi il mostro!”

Gaito iniziò ad urlare mentre una sinistra aura viola gli circondò il corpo e brillava di una intensa luce nera.

La Regina provò compassione per quel ragazzo e capì che doveva intervenire:
“É ora di porre fine alle tue sofferenze... Avrei dovuto farlo tempo fa, mi dispiace.”

Strinse lo scettro che prese a brillare di una limpida e chiara luce e lo puntò contro il ragazzo che rideva in modo maniacale.

“Non lo faccia!”

La Regina si fermò quando vide Aria di fronte a lei con le braccia aperte in segno di protezione.

“Aria è pericoloso! Ormai non c'è niente che possiamo fare. Non esiste un potere così grande da poterlo calmare”

Aria scosse il capo e aprì bocca per replicare ma venne colpita da Gaito e scaraventata a terra.

“Anche tu... tu mi hai mentito!” urlò il giovane sprigionando insolite saette d'ombra in tutta la sala.

La Regina si chinò sulla giovane e fece scudo con il suo scettro.

“La prego... non lo uccida. Io conosco un'arma che può salvarlo.”
“Te l'ho detto... ormai è perduto.” affermò la donna. Per la prima volta Aria percepì l'ansia e la tristezza nella voce della Regina.

“Non è vero” La donna si perse nel blu degli occhi della giovane: vide brillare una forte luce e non era il riflesso del bagliore del suo scettro, bensì un bagliore meraviglioso, quello che bacia gli occhi delle fanciulle dal cuore pieno di sentimenti e amore.

“É stata lei a dirmelo, non si ricorda? L'importante è capire gli errori che si commettono e sapere perdonare. Sono sicura che Gaito possa rendersi conto del male che ha fatto e che noi possiamo perdonarlo.”

La Regina rimase in silenzio e lasciò che la ragazzina si alzò per avvicinarsi al ragazzo.

“Gaito ascoltami...”

“Zitta! Non sai cosa ho passato!”

“Hai ragione, non lo so, posso solo immaginarlo. E deve essere stato terribile.”

“Terribile non è nulla! A causa di quell donna e del suo ordine la mia vita non ha avuto senso... Ed ecco come sono diventato! Un demonio!”

“Non sei un demonio!” gli urlò Aria.
“Come fai a dirlo? Non mi conosci!” urlò più forte Gaito, gettando lo sguardo a terra.
“Il mio cuore lo sa che non lo sei! E poi non è vero che non ti conosco... quel periodo in cui avevi le sembianze di un umano ci siamo avvicinati e in quel momento ho visto un ragazzo testardo ed esuberante ma anche dolce e sensibile. Sono sicura che quello sia il vero Gaito, il Gaito che tu vuoi essere!”
“Stavo recitando...” si giustificò lui ma Aria non gli credette.
“Non è vero! L'ho visto e l'ho provato! E sono stata una stupida... avrei dovuto aiutarti tempo fa ma questa storia delle perle, dei poteri e delle battaglie mi ha distratta e mi ha confusa. Gaito ti prego perdonami!”

Il ragazzo si fermò per un attimo e rimase immobile, con lo sguardo concentrato sulla sirena che gli rivolse un sorriso sincero e delicato.

“Ti ricordi? Ti dissi che il sorriso è l'arma più potente di tutte. Se tu vuoi veramente il potere, sorridi e inizia una nuova vita, la vita del ragazzo che vuoi essere. Solo tu puoi decidere chi diventare, nessuno ha il diritto di dire chi eri, chi sei o chi sarai. Perché tu sei speciale!”

La ragazza protese la mano verso il ragazzo che guardava confuso e spaventato il sorriso della giovane. Una luce iniziò a brillare e lentamente stava scacciando via l'ombra che circondava il ragazzo.

“Che stai facendo? Non puoi abbandonare la tua natura!” l'ombra cercò di aggrapparsi al corpo del ragazzo, non voleva arrendersi. Gaito riprese ad urlare a causa del dolore e della confusione.

Allora Aria gli corse incontro e lo strinse forte tra le sue braccia, per poi intonare una canzone per placare la sua mente e il suo spirito.

“Con questo sorriso ti difenderò,

l'oscurità non deve conquistare il tuo cuore.

Lascia che sia il mio amore.

Ricorda che non sarai mai da solo,

ci sarò sempre io a stringerti la mano.”

 

Le note di Aria spazzarono via l'ombra e crearono una dolce atmosfera. Gaito ricambiò l'abbraccio e sorrise distrutto.

“Aria...” riuscì a sussurrare dopo un po' di tempo.

La Regina intanto eliminò l'ombra con la sua luce regale, poi sorrise, spettatrice di quell'intimo gesto.

“Sapevo che avresti capito Aria.” Poi alzò lo sguardo verso il soffitto “Mi avete stupita Custodi, il vostro buon cuore e la vostra purezza sono riusciti a salvare l'anima corrotta di Gaito e mostrare al mondo che l'Oscurità può essere domata. Ottimo lavoro.”

“Andrà tutto bene, non sarai mai più solo” sussurrò Aria aumentando la presa.

In quel momento la Custode ritornò al castello segreto del Pacifico del Nord e vide una sirena blu immobilizzata da un ragazzo dallo sguardo malvagio e divertito.

E se non fosse stato un caso quell'incontro? Così come durante l'attacco nei sogni, era stato il destino a far entrare Gaito nella mente della ragazza?

E poi venne Jack, quel ragazzo misterioso che nascondeva freschezza e una profonda mentalità.

Innamorarsi proprio di lui, tra tutti i ragazzi che l'avevano colpita: anche quello era per volere del Fato?

Aria non credeva: due persone si amano perché sono il loro cuore e la loro anima a guidarle e a farle incontrare; le persone seguono il loro cuore proprio per sfuggire alle regole del destino.


 

“Spero di rivedervi presto... e sopratutto insieme”

I due guardarono la Regina svanire dissolvendosi nell'acqua che diventò ancora più limpida e chiara.

“Aria allontanati da lui!” Luchia e le altre Principesse si misero in fila ed erano pronte a cantare per proteggere la loro nuova amica.

“Dobbiamo approfittarne ora che è debole”

“No! Non ce n'è bisogno” disse Aria

“Ma Aria, ha distrutto i nostri regni e ha causato dolore! Dobbiamo fargliela pagare” Aika non riusciva a trattenersi, aveva la causa del dolore della sua dolce Yuka, non poteva starsene ferma ad aspettare.

“Gaito si è pentito di ciò che ha fatto. E io lo perdono” parlò con calma la sirena blu.

Ci fu un attimo di silenzio poi però le Principesse si sistemarono per cantare.

“Io non riesco a perdonarlo per quello che ha fatto!” disse Ashley portando il microfono alla bocca.

“Io devo vendicare Yuka!” disse Aika prima di prendere fiato per cantare con tutta la sua voce.

“Non possiamo ignorare le sue azioni nei confronti dei nostri regni! Non ci lasci altra scelta” disse Karen.

E dopo aver recitato la formula iniziarono a cantare:


L'arcobaleno è la mia scia

che navigo in cerca di quella montagna

di luci all'alba melodia mi portano indietro

ad un tempo passato

colori immersi nella scia dell'arcobaleno

che gioca nel cielo...

Nessuna si sarebbe aspetto che Aria prendesse il volto di Gaito, coprendo con le mani le sue orecchie, e lo baciasse poco prima che le Principesse intonassero “Dolce Melodia”.

“Ma cosa...” si chiese Coco, poi si rivolse verso Sara la quale non aveva in mano il microfono, era rimasta in silenzio per tutto il tempo.
“Gli sta impedendo di ascoltare il canto e lo distrae per non farlo concentrare sulle parole... geniale” disse Haruka.

Un attimo dopo Serena e Anita si posizionarono di fronte alle Principesse, impedendo che si avvicinassero a Gaito e ad Aria.”
“Che state facendo?” chiesero Noelle e Coco all'unisono, non capendo le loro intenzioni.

“Io perdono Gaito... so che può diventare una persona migliore” rispose Serena e poi guardò l'interessato, sorridendo.

“Anche se mi ha ingannata, ha dimostrato che può essere buono. Quindi io gli do fiducia.” concluse Anita lasciando Gaito completamente senza parole: la ragazza sapeva bene che era stata ingannata, eppure era lì, davanti a lui, che lo stava difendendo.

Poco dopo arrivarono Mimy, Alex, Himeka e Anna ad unirsi alla “rivolta delle Custodi”.

“Anche voi? Ma come potete essere così sciocche! Ha fatto del male alla nostra gebte!” disse Rina mentre Karen fulminava con lo sguardo Alex.

“Sinceramente mi fa strano dirlo... ma anche io lo perdono. Ho fiducia nelle mie compagne” disse Alex ridendo.

“Siamo amiche, se una di noi è in difficoltà, noi la sosteniamo. E se Aria, Serena e Anita sostengono che Gaito possa diventare una persona buona vuol dire che c'è un motivo” disse Anna seria.

“E vi do un consiglio” disse Himeka facendo un passo avanti “Mai mettersi contro noi Custodi. Specialmente contro un Himeka affamata e un Anna seccata. Sono letali”

“Voi siete le sirene più pure, perché allora desiderate uccidere una persona? Magari ha avuto un periodo difficile e si è chiuso nell'oscurità. Bisogna dargli una possibilità” riprese Serena. “Inoltre non ha ucciso nessuno e sono sicura che può aiutarvi a far rinascere i regni”

Gaito osservava quelle sei ragazze farsi avanti per proteggere la sua vita: mai avrebbe pensato che sarebbero arrivate a tanto per un nemico che aveva cercato più volte di catturarle e farle soffrire.

Haruka e Sara si avvicinarono alle sei e annuendo alle loro compagne le invitarono a raggiungerle: poco dopo anche Hanon e Luchia raggiunsero le loro rispettive Custodi.

Karen sospirò e raggiunse insieme alla sorella e alle gemelle Dream Serena, Anita e Alex.

Noemi trascinò Sara due, Rina e Kokoa e poco dopo anche Aika si arrese al sorriso delle sue amiche e di Gaito.

Coco si catapultò su Anita e la abbracciò forte mentre Sara raggiunse Mimy e sorrise ad Aria.

“Ti avverto Gaito...” disse Himeka “Un passo falso e ti mando a pulire le balene”

Ci fu una sonora risata e poi Kaito raggiunse il gruppo e si avvicinò al fratello. Gaito cercò di evitare il suo sguardo ma non riuscì.

“Ti va di venire a vivere con me? Recupereremo il tempo perso e vivremo come veri fratelli”
Gaito fu sorpreso di quella richiesta e dopo aver guardato Aria e le Custodi annuì e sorrise. Finalmente aveva trovato una famiglia a cui offrire il suo amore.

Una forte scossa interruppe quel momento di armonia e ricordò ai presenti che il tempo a disposizione era limitato, il castello avrebbe ceduto entro pochi minuti.

“Forza, che stiamo aspettando? Non voglio diventare una polpetta! Torniamo a casa!” urlò Mimy trascinando le due Sara mentre le altre le seguirono.

E mentre alcune pareti cominciarono a sgretolarsi, il gruppo raggiunse l'esterno. Gaito si fermò un attimo all'ingresso e si voltò, per fortuna Aria se ne accorse e tornò indietro per riprenderlo. Non lo avrebbe lasciato scappare così facilmente da allora in poi.

“Forza vieni!”

La ragazzo lo tirò per la manica e il ragazzo volse lo sguardo verso la giovane che sorrise amichevolmente.

“Ehi... Tutto bene?” Gaito però avevo lo sguardo fisso in un punto e Aria non capiva a cosa stesse pensando. “Dai, che se facciamo in fretta possiamo prendere un gelato! Ora passeremo molto più tempo insieme e...”

“NO!” Gaito urlò e spinse Aria che cadde in un varco oscuro creatosi un attimo dopo.

La ragazza alzò lo sguardo e l'ultima cosa che vide prima di essere inghiottita nelle tenebre fu Gaito sorridere tristemente.

Quando la ragazza riaprì gli occhi era nel bel mezzo del mare e attorno a lei stavano le sue amiche.

“Ma cosa è successo?” chiese la castana mentre si tirò su.

“Sei comparsa all'improvviso da una nube oscura, non chiederci come perché non ne abbiamo idea. Però abbiamo una triste certezza...” Himeka indicò alle spalle della castana che appena si voltò vide il castello frantumarsi e affondare.

“Gaito non è riuscito a uscire...” concluse la bionda prima di singhiozzare.

Aria inizialmente pensò che fosse uno scherzo e si mise a cercare il ragazzo, ma quando vide Luchia, Hanon e Noelle piangere e Kaito guardare afflitto il palazzo realizzò la crudele realtà.

“No... non può essere”

Aria si voltò nuovamente ma il castello era ormai svanito nell'ombra del fondale.

“Addio per sempre fratello. Tu non sei mai stato solo” disse Kaito a bassa voce.

Le Custodi preferirono guardare in alto per evitare di piangere: avevano vinto una lunga 'battaglia' affinché Gaito si salvasse e invece lui era morto per uno scherzo del destino.

Si sentivano profondamente deluse e abbattute.

“Non è colpa vostra” disse Rina, mostrandosi forte e sicura.

“Avete fatto il possibile” disse Noemi poggiando una mano sulla spalla di Alex.

“Forza... Torniamo a casa” disse Ashley iniziando a nuotare.

Poco dopo anche le altre Principesse la raggiunsero e le Custodi iniziarono ad agitar le pinne.

Haruka e Hanon si voltarono verso Aria, che procedeva lentamente.

La castana in quel momento si trovava a nuotare tra due sostanze fluide: l'acqua e le sue lacrime.

 

 

 

 

 É giunto il momento di scrivere la parola fine...

Ormai le perle devono tornare alle loro rispettive proprietarie.

Non saremo più Custodi, questa cosa mi addolora molto.

Mi mancheranno tante le avventure, le giornate in compagnia di persone straordinarie e soprattutto le mie amiche.

Questa separazione fa male...

Ma devo guardare verso il futuro, come ci disse la Regina dei Mari.

Perché adesso inizia la vera avventura.

 

 

Capitolo finale
É finita... Addio Custodi! Ci rincontreremo un giorno?


 

Tana dell'autrice.
Ci siamo, di nuovo. Questa sera pubblicherò l'ultimo capitolo di questa lunga storia che mi ha accompagnata per tanto tempo,
che mi ha fatto conoscere persone straordinarie.
Nonostante sia già stata conclusa, provo una strana sensazione.
Credo di comprendere perfettamente le nostre Custodi...
Scusate il mio sentimentalismo, spero vi sia piaciuto il capitolo!
Ringrazio chi segue questa storia e chi legge soltanto, mi rendete veramente felice e orgogliosa di questa storia nata per gioco ma che é diventata fondamentale per il nome di Yume Kourine.
Che dire, grazie di cuore.
Al prossimo capitolo
Ciao!

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Capitolo 49
*** È finita... Addio Custodi! ***


 

Capitolo finale
É finita... Addio Custodi!
Ci ricontreremo un giorno?

 

 

 

 

 

La tranquillità era finalmente tornata sulla terra e in fondo al mare: Nikora era comodamente seduta su uno scoglio mentre Madame Taki e gli altri, sì erano presenti anche i fidanzati, erano seduti sulla riva in attesa dell'arrivo delle ragazze.

Ad un certo punto dall'acqua emerse Kaito e poco dopo apparvero ben ventiquattro bellissime ragazze tra cui le fidanzate dei tre giovani che erano venuti a conoscenza di un segreto incredibile e di una battaglia ricca di colpi di scena.

Markus si lanciò in acqua e prese subito la ragazza tra le braccia e le stampò un dolce bacio sulle labbra, poi la strinse forte come se non volesse più farla andare via, lontano da lui.

“Promettimi che non farai più queste follie senza di me...”

Alex scoppiò a piangere e prese il volto del ragazzo tra le mani per avvicinarlo e assaporare uno dei suoi baci dal sapore di menta.

Hiroto si avvicinò a Himeka che lo fissò, preoccupata della reazione del ragazzo.

“Mi dispiace se ti ho mentito, avrei dovuto dirtelo che io e la sirena eravamo la stessa persona. Ma avevo paura che rimanessi coinvolto! Non volevo perderti, non dopo quello che era successo...” ripensò al giorno in cui la sua perla divenne nera, così come il suo animo.

Hiroto sospirò, le cinse la vita con le braccia e poi prese a baciarla ininterrottamente.

“Evidentemente tu sei la ragazza perfetta per me... in qualunque forma”

Himeka ricambiò i suoi baci con dolcezza mentre Serena continuava a scusarsi con Marco. Il moro però non si mostrò sconvolto o furioso, anzi, sorrise e le sfiorò le labbra.

“Sei proprio bella in forma sirena”

“Mi stai dicendo che preferisci la sirena a me?” chiese lei offesa.

Marco la strinse tra le braccia e le sussurrò.

“Forse... in ogni caso sarai sempre la mia Serena...”

E questa volta posò le sue labbra contro quelle della bionda che in seguito si sciolsero in un appassionante bacio.

Mimy guardava la scena incantata ma poi tutto divenne buio.

Prese le mani che le stavano coprendola vista e sorrise. Appena si voltò stampò un bacio sulla guancia di Mirko che era stato avvisato, giustamente, da Marco.

“Mi devo aspettare altre sorprese?” disse il ragazzo dandole un lieve colpetto sulla fronte.

“Sono una ragazza particolare” le rispose, restituendo il colpo, e poi ripresero a baciarsi.

Sara la guardava contenta ma poi un velo di tristezza avvolse il suo volto.

La battaglia era finita e presto sarebbe tornata nell'Oceano Indiano... cosa avrebbe fatto con Matteo?

Neanche a farlo apposta il ragazzo apparve da dietro uno scoglio e la Principessa non riuscì a trattenersi e si precipitò ad abbracciare il suo fidanzato.

“Matteo... ti devo confessare una cos...”
Il ragazzo le mise un dito sulla bocca e scosse il capo.

“Non mi importa. Ti amo così come sei...”
“Anche io ti amo... ma devo tornare nel mio regno. Ha bisogno del mio aiuto, però non voglio lasciarti!”
Matteo la baciò e la strinse forte.

“Ti aspetterò... Però non metterci tanto, ok?”

Sara annuì e calde lacrime le scesero dagli occhi smeraldo, si accorse di amare quel ragazzo più di quanto pensasse.

Nikora corse ad abbracciare Luchia e Kokoa e per poco non scoppiò a piangere dalla gioia. La Principessa si mostrò dolce nei suoi confronti e infatti la abbracciò e la consolò.

Anita e Anna invece corsero da Madame Taki con le altre Principesse.

Aika invece raggiunse Yuka e la abbracciò.

“Sapevo che avreste vinto” la bionda poi sorrise e Aika arrossì di colpo. Era il momento giusto per dirle che l'amava?

“Yuka io ti...”
“....Amo” finì lei e avvicinò le sue labbra calde e rosee contro quelle della ragazza che ricambiò dopo un momento di confusione.

“Quindi anche tu...”
“Già... Devo dire che siamo sceme. Ci abbiamo messo una vita per confessare i nostri sentimenti, non trovi?” scoppiarono a ridere e ripresero ad abbracciarsi.

Ogni coppia era intenta a baciarsi o a ridere insieme, persino Hippo e Yuri: infatti i due si scambiarono il primo bacio ma presto si pentirono perché vennero sommersi dai 'complimenti' di Hanon e Anita.

Aria continuava a guardare il mare: la casa e la tomba di Gaito.

Le lacrime le sfioravano il viso eppure non voleva piangere, avrebbe mostrato che era debole, tutti i bei discorsi sul sorriso e sull'amore avrebbero perso valore. Eppure non riusciva a non versare lacrime d'amore, di rabbia, di malinconia...

In quel momento sentì una voce nella sua testa che la derideva:
“Hai intenzione di piangere per sempre? Devi convincere il mondo che il sorriso è la migliore cura contro ogni tipo di sofferenza. Me lo hai insegnato tu, ragazzina.”

Aria sorrise ma ancora aveva il volto bagnato.

“Hai ragione... Principe Platessa”


 

 

“Himeka! Hai visto la mia collana lilla?” Alex era entrata all'improvviso nella stanza disordinata dell'amica che stava scegliendo il vestito.

“Non lo so... secondo te è meglio l'abito rosa o rosso?”

Alex esaminò bene i due vestiti e optò per quello rosa.

“É il colore della tua perla, no?”

Scoppiarono a ridere ma poi divennero improvvisamente silenziose: sapevano bene che presto avrebbero dovuto ridare le perle alle Principesse ma preferirono non pensarci, dovevano godersi al meglio la festa della loro vittoria. Inoltre sarebbero stati presenti anche i fidanzati, era un'occasione da cogliere al volo!

Le due scesero e si accorsero che tutti gli invitati erano già in sala.

“Sempre le ultime eh?” Anna scoppiò a ridere mentre Hiroto e Markus si avvicinarono alle due ragazze e le scortarono verso il tavolo pieno di cibarie e di bevande. Nikora ne sollevò uno e prese la parola:.

“Vorrei ringraziare tutti voi per essere qui e sopratutto vorrei ringraziare le Custodi... senza di voi ora non regnerebbe la pace. Un brindisi!”

Tutti quanti sollevarono i bicchieri poi però le Principesse lo posarono e, inaspettatamente, iniziarono ad applaudire insieme a Nikora, Madame Taki, Hippo e anche le Dark Lovers: le quattro avevano impiegato parecchio tempo per rendersi conto che Gaito fosse morto: nonostante le avesse sfruttate, era comunque stato il ragazzo che le aveva salvate.

“Secondo me...” disse Maria, con le lacrime agli occhi e al cuore “Aveva capito che, acquisendo il potere supremo, avrebbe perso la testa e probabilmente ci tolte di mezzo, così ha preferito allontanarci per salvarci”
“Come fai a dirlo?” chiese Izul mentre osservava Yuri seduta su Hippo invidiando la compagna per aver trovato il vero amore.

“Non lo so... per nel mio cuore sono sicura che sia così” disse Maria sospirando abbattuta.

Tutte le coppie iniziarono a ballare mentre Anna e Anita cantavano insieme ad Haruka e a Noemi “Dolce Melodia”.

Kaito e Luchia invece restarono in un angolo per potersi scambiare dolci baci e a decidere il loro futuro; nonostante il poco tempo trascorso insieme il loro amore era aumentato, come se fossero stati fidanzati da sempre.

Aria invece ricevette una strana telefona e per poter parlare meglio si recò in giardino dove venne accolta da tutti gli animali delle ragazze.

“Alex... adesso non avrai più problemi, vero?” chiese Markus mentre le fece fare una piroetta.
“No, adesso è finita.” rispose la castana, anche se non fu molto soddisfatta.
“Bene... dobbiamo recuperare il tempo perso” cercò di consolarla lui. “Abbiamo deciso con i ragazzi di vederci qualche volta insieme per farci raccontare ogni cosa. Sono proprio curioso!”

Alex abbassò lo sguardo ma Markus non se ne accorse.

Marco e Serena si sedettero per riprendere fiato, poi lui colse l'occasione per porgere alla ragazza una piccola scatola blu.

“Aprila, forza”

Serena la sbloccò e una volta aperta vide un anello argentato con una piccola pietra color indaco incastonata. La ragazza rimase senza parole e Marco sorrise e le diede un dolce bacio.

“Con oggi sono sei mesi... volevo festeggiare e così ti ho preso questa sciocchezza”
“Marco... ti amo tanto” Serena abbracciò forte il corvino che ricambiò il gesto, sollevato di vedere la fidanzata felice.

Le ore passarono tra risate e allegria, atmosfera che per molto tempo era mancata nella vita delle giovani eroine.

Anna notò che Aria era rimasta seduta per tutto il tempo, in silenzio, Decise così di andare a dar vita a quell'angolo monotono; non poteva permettere che la sua amica fosse tranquilla ad un party così vivace.

“Proprio una bella festa! Nikora non ha ancora urlato contro Himeka. Pensa che si è già divorata mezza torta insieme a Hippo e a Luchia!”

La castana sorrise lievemente senza però nascondere la tristezza negli occhi.

“Cosa c'è?” chiese alla fine Anna non sopportando di vedere la castana giù di morale.

“Tra due giorni parto per la Florida”

Anna sgranò gli occhi pensando di aver capito male.

“Mia madre e il suo attuale compagno hanno deciso di convivere e siccome lo hanno trasferito a Miami andremo a vivere lì. Perciò dovremo salutarci”
La mora era dispiaciuta, Aria era stata la prima ad accoglierla e a farla credere in se stessa, inoltre era la sua migliore amica e non voleva perderla.

“Ma forse è meglio così...” continuò la castana bevendo un po' di limonata.

“Credo che cambiare aria...” scoppiò a ridere per la “battuta” sul suo nome “Mi farà bene. Potrei diventare una persona migliore e dimenticarmi degli ultimi fatti”
“Promettimi...” Aria guardò l'amica e quando vide i suoi occhi diventare lucidi e rossi quasi scoppiò a piangere.

“Promettimi che resteremo in contatto!”

“Ma certo Anna!”

Nel frattempo Nikora fece un cenno ad Alex e a Karen che si posizionarono al centro della sala.

Sara portò Matteo all'esterno e la stesso fece Luchia con Kaito.

La Custode Viola guardò Markus e gli mandò un bacio lasciando il ragazzo un po' confuso.

“Con questo canto dimenticheranno tutto... sei sicura di volerlo fare?” chiese la Principessa alla sua Custode. Alex annuì, sapeva che era la cosa giusta per tutti. Strinse la mano di Karen e, dopo aver preso fiato, le due iniziarono a intonare “La forza dell'amicizia e dell'amore”:

 

Quando ci si sente soli e senza compagnia,
che cos’è, quella forza che ci fa andare avanti?
Quando si perde la speranza e la luce viene oscurata...
Non ci si deve mai perdere d’animo, ci sono sempre persone
su cui contare...
Questa è la forza dell’amicizia, quando hai degli amici che ti
aiutano, nei momenti più difficili, e sono sempre accanto a te
ad aiutare te...
Gli amici sono un dono prezioso, con cui puoi confessare segreti,
con cui puoi qualche volta litigare ma poi fare anche pace,
che sai che puoi sempre contare, nei momenti più difficili,
quindi non dimenticare mai gli amici che sono sempre accanto a te.
Ma che cos’è anche qualche volta che ti fa battere il cuore,
quando incontri gli occhi di una persona che pensi che sia solo un amico,
ma potresti scoprire che può essere qualcosa di più...
Questa è la forza dell’amore, che spesso ti fa sorridere,
se vieni ricambiata oppure piangere, in caso no.
Ma anche se il tuo amore non è ricambiato,
non dimenticare queste parole...
Non ti devi arrendere, il vero amore, ti sta
aspettando la fuori, e saprà renderti felice...

 

Hiroto, Marco, Mirko e Markus cominciarono ad avere un forte mal di testa mentre le immagini sulla scoperta del segreto delle fidanzate e delle ultime discussioni si fecero via via sempre più confuse, fino a sparire del tutto.

Quando il dolore svanì i ragazzi applaudirono e Alex corse subito incontro a Markus.

“Brava la mia Alex. Hai una voce angelica... come una sirena!” scherzò il biondo e Alex lo abbracciò forte, non riuscendo a trattenere alcune lacrime ribelli.

Sara e Matteo si fissavano intensamente, il ragazzo non riusciva a spiegarsi il motivo per cui lo avesse risparmiato:

“Mi fido di te... e non voglio modificarti i ricordi” spiegò la Principessa, appoggiandosi al petto del ragazzo. Matteo sorrise e la baciò poi le sussurrò all'orecchio.

“Sarò muto come un pesce... e ti aspetterò”

La serata trascorse tranquilla e poi giunsero le undici: l'ora tanto indesiderata.

Gli ospiti se ne andarono e le Principesse rivolsero i loro sguardi verso le Custodi. Era giunto il momento.

“Sappiamo che è dura” disse Coco.

Anita scosse il capo, come per mostrare la sua forza, e consegnò la perla gialla alla Principessa. Ma una forte stretta nel cuore la paralizzò e la rese silenziosa.

In seguito anche le altre, nonostante la cosa fosse complicata, porsero le perle alle sei sirene mentre le Principesse delle Capitali assistevano la scena come se fossero spettatrici di un film.

Un film che stava per finire...

Consegnata l'ultima perla le Custodi provarono una strana sensazione: era come se avessero perso una parte di loro.

“Quando partite?” chiese Serena e Noelle rispose subito.

“Adesso”

“Già?” chiese Mimy guardando le due Sara che annuirono. La Principessa della perla rossa abbracciò forte la ragazzina e poi scoppiò a piangere.

“Forza, dobbiamo andare” ricordò Karen evitando di incrociare lo sguardo di Alex per non piangere, cosa che non sfuggì all'attenta Noelle che abbracciò la sorella per tirarla su di morale.

Kaito strinse la mano di Luchia e poi i due si avviarono alla baia seguiti da tutti gli altri.

Le Custodi per la prima volta osservarono il mare sotto un altra prospettiva: da quel momento in poi non lo avrebbero più 'vissuto', non avrebbero giocato con i suoi colori e i suoi abitanti, non avrebbero più osservato la Luna dal fondale.

“Allora... noi andiamo” disse Rina guardando Aika e poi si rivolse Anna.

“Grazie per tutto quello che hai fatto. Sono sicura che avremo occasione per conoscerti meglio”

“Sì, grazie di cuore” disse Noelle seguita da un sorriso di Coco.

“Ci rivedremo un giorno?” chiese Alessandra.

Le Principesse si guardarono e sorrisero.
“Chi lo sa... Sarà il destino a decidere”
“Però verrete a trovarci qualche volta, vero?” chiese Mimy con le lacrime agli occhi.

Sara sorrise e le tirò le guance, trattenendo le lacrime.

“Ma certo! Torneremo tutte quante! Io devo rivedere il mio dolce Matteo! E darti consigli amorosi! E poi Sara uno deve incontrare il suo Taro!”
La Principessa arrossì imbarazzata e volse lo sguardo da un'altra parte mentre Sara due e Mimy risero.

“Quindi ora la star Aika Kirisame non esisterà più?” chiese Anna ma ottene come risposta una strizzata d'occhio da parte della castana.

“No... Aika si prende una vacanza per rimettere tutto a posto e poi ritorna con una nuova chitarrista!” disse indicando Noemi che abbracciava Alex.

Anna rise e strinse la mano della Principessa

Himeka si avvicinò a Kokoa e la abbracciò poi si rivolse a Luchia... e a Kaito.

“Cosa farai?”
Il ragazzo guardò l'amata e poi rispose all'amica.

“Ora andrò con Luchia nel suo regno. Poi andrò alle Hawaii.”

“Quindi non ci rivedremo più?”

Kaito sorrise-

“Ma certo che ci rivedremo! Tornerò a scuola il prossimo anno! Tienimi il banco mi raccomando”

“Contaci” disse lei battendo il cinque con il ragazzo.

Anita, Coco e Ashley si limitarono a sorridersi e a salutarsi con abbracci e raccomandazioni ma dentro di loro c'era tristezza e malinconia.

Cosa che si notò particolarmente in Serena mentre abbracciava Stella e Noelle che erano quasi scoppiate a piangere.

Hanon e Haruka strinsero le mani di Aria e la ringraziarono.

“Tornerò presto. Devo ritrovare il ragazzo dei miei sogni, ricordi Aria?”
“E io verrò con lei! A quanto pare si incontrano un sacco di ragazzi carini sulla terra. E poi senza di me come farete ad organizzare appuntamenti amorosi?”

Aria scoppiò a ridere e sorrise ad Hanon. Non si sarebbe mai aspettata un lato così gioioso da parte della Principessa della perla Aquamarina.

“É ora” disse Sara entrando in acqua seguita dalle altre Principesse sirene.

“Allora... Grazie di tutto!”
“Non è un addio... ma un 'a presto e se non vi fate trovare vi veniamo a cercare in capo al mondo!” disse Hanon facendo l'occhiolino ad Aria.

Poi le sette si immersero insieme a Kaito e poco dopo le Custodi le videro schizzare fuori per eseguire meravigliosi salti con la luce che si rifletteva nelle loro squame colorate.

Poi venne il turno delle Principesse delle capitali.
“Ragazze... abbiamo passato momenti speciali insieme a voi” disse Aika mentre stringeva la mano di Yuka.

“Grazie per avermi aiutata con la perla” disse Kokoa dopo un lieve inchino.

“Ci mancherete tanto!” disse Haruka mentre Noemi si tratteneva dal piangere.

“Grazie per tutto quello che avete fatto”

Mimy giurò di aver visto due lacrime cadere dal volto dell'amica così la salutò con la mano per tranquillizzarla.

“Ammetto che mi è piaciuto stare con voi... E che mi mancherete. Non fate sciocchezze!” disse Ashely voltandosi per non farsi vedere triste.

Stella si mosse e richiamò le altre che poco dopo svanirono tra le onde del mare.

Nel frattempo le Dark Lovers si strinsero le mani e si avvicinarono alle Custodi.

“Andremo via anche noi”
“Ma come?” chiesero all'unisono Serena e Anita.

“Sì. Vogliamo conoscere il mondo e vivere felici e libere. Chissà... magari ci rivedremo per combattere insieme” disse Izul.

“Io resterò con Hippo, invece” disse Yuri abbracciando il suo - finalmente- fidanzato.

“Cosa sono quelle facce tristi? Forza! Mica spariremo per sempre!”

Scoppiarono a ridere e poi Izul, Maria e Eriru se ne andarono e raggiunta la strada principale si separarono.

“In fondo mi è piaciuto stare con voi” ammise Izul mentre si avviava verso una meta sconosciuta
“Già anche a me” disse Maria dando le spalle alle sue ex colleghe.

“Alla prossima... e grazie di tutto” Eriru sorrise e poi corse verso la zona Nord della città.

Ognuna di loro aveva scelto la via da seguire e nei loro cuori sapevano che un giorno si sarebbero riviste.

Le Custodi mandarono un forte saluto al mare e fu in quel momento che Nikora le avvisò.

“Ragazze, domani io e Hippo partiremo per l'Oceano Pacifico del Nord. Perciò tornerete alle vostre case, riprenderete la vostra vita di sempre”

Le sette ragazze annuirono dispiaciute e abbracciarono tutte insieme la viola che dopo un lieve singhiozzo ricambiò con affetto.

Avevano ancora un po' di tempo...


 

Quella notte le sette ragazze decisero di dormire nella stessa stanza, ovvero quella di Himeka poiché era la più spaziosa.

Nelle loro teste rimbombava la frase di Madame Taki, mai la avrebbero dimenticata:

“Il potere delle perla ha trovato in voi una persona speciale in grado di proteggerlo dal male.

Voi siete le Custodi delle Perle...”

“É così è finita...” disse Serena rompendo quel silenzio che tormentò le ragazze da ben venti minuti.

“Già... mi dispiace così tanto” continuò Anita, sdraiandosi sul suo sacco a pelo.

“Noi resteremo per sempre unite, vero?” chiese Mimy stringendo le mani delle sue vicine Himeka e Alex.

“Ma certo!” le dissero in sintonia le due ragazze, sorridendo.

“Ragazze...” Aria prese parola. Odiava distruggere l'armonia creatasi ma non poteva tenerlo all'oscuro per sempre. “Io mi trasferisco”

Le sei ragazze si alzarono e rimasero a bocca spalancata

“Ma perché? Non puoi abbandonarci anche tu!” urlò Himeka, facendo molleggiare Aria tenendola per le spalle.

“Ragazze... non possiamo interferire sulle scelte altrui. Ognuno deve seguire la proprio strada” disse Anna saggiamente, cercando di nascondere il suo dispiacere.

“Hai ragione Anna... perdonaci Aria. Però è vero che tornerai?” chiese Serena.
“Chi lo sa... Però mi mancherete tutte” confessò Aria portando le ginocchia al petto.

“Forza! Lotta coi cuscini!” disse Himeka colpendo Alex.

“E perché?” chiese la ragazza.

“Godiamoci quest'ultima serata insieme! Via!”

E le sette iniziarono a lanciare per tutta la stanza i cuscini, alcuni si aprirono durante alcuni impatti e così si liberarono alcune piume rendendo la scena più gioiosa e unica.

Quando, qualche ora dopo, Nikora controllò se fosse tutto a posto le vide tutte addormentate mano nella mano e la cosa la commosse molto. Non riusciva a pensare alle sue future giornate senza l'allegria e l'originalità di quelle giovani.

Poco dopo anche un'altra figura restò ad osservare quelle sette ragazze e sorrise.

“Brave Custodi... Veglierò su di voi”

Il mattino dopo alle ragazze venne un forte colpo al cuore quando videro Nikora chiudere tutte le finestre e le persiane ma soprattutto quando girò la chiave nella porta principale del Pearl Piari.

“Allora... noi andiamo. É stato un onore... e un grande piacere”

Nikora e Madame Taki vennero coinvolte in un dolce abbraccio e in seguito si unirono anche Yuri e Hippo.

Poi i quattro si avviarono al mare e poco dopo si immersero pronti per nuotare verso il palazzo di Luchia e nuovi obiettivi.

Le Custodi si guardarono poi, dopo un lungo momento di silenzio, Aria portò le ragazze a comporre un cerchio e mise la propria mano nel centro: dopo un grande sorriso le altre posarono le loro sopra quelle di Aria e, dopo un urlo, le alzarono verso il cielo che sembrava felice all'assistere a quel loro gesto fraterno e significativo.

L'avventura era finita... ma la loro amicizia e la loro unione sarebbe durata in eterno.





 

Ed eccoci qua, il capitolo finale.
Ma ovviamente non vi è una fine degna senza un epilogo!
Però ufficialmente la storia si conclude qui quindi... *scoppia a piangere*
Grazie di cuore a tutti!
Nonostante l'abbia spostata nuovamente l'avete seguita volentieri e supportata fino alla fine.
Grazie mille.
Ci vediamo presto!
Vi voglio bene,
Yume
<3



 

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Capitolo 50
*** Epilogo ***


L'avventura era finita... ma la loro amicizia e la loro unione sarebbe durata in eterno.

“E... FINE!”

Una ragazza sta dando gli ultimi ritocchi al suo lungo testo, poi un click e la storia si ritrova online, finalmente conclusa.

Spegne il computer e si avvicina in cucina per mangiarsi un dolcetto di Natale, un'ottima ricompensa per l'arduo lavoro svolto negli ultimi tempi.

“Finalmente sono riuscita a finire questa storia, di nuovo Cavolo... è stata dura. E pensare che l'avevo programmata alle medie e l'ho dovuta aggiornarla una seconda volta”

Poi si ferma e guarda il pavimento.

“Però... mi dispiace. Mi sento esattamente come le Custodi... felice e vittoriosa ma anche triste e malinconica. E poi tutte le autrici che hanno partecipato! E i lettori che hanno seguito questa Long. Mi hanno sostenuta fino alla fine. Grazie di cuore... Mi mancherete tanto...”

“Adesso fa la melodrammatica! Ti ricordo che è stata colpa tua se hai dovuto pubblicare di nuovo la nostra avventura”

La ragazza si volta, ritrovandosi faccia a faccia con...

“Aria per favore stai zitta che rovini l'atmosfera!”

“Io? Se non fosse stata per la tua stupida depressione ora non saresti di nuovo qui a piangere!”

 

“Inoltre ora non si può neanche fare la sorpresa del Sequel perché è già pubblicato” questa volta a parlare è Himeka che ruba il dolcetto all'autrice.

“Sentite, ho avuto un brutto periodo... e comunque siete di nuovo qua, no?”
“Sì, ma adesso cosa facciamo? Non puoi concludere la storia così!”

Anita si è appena piazzata davanti a Yume e le punta contro il dito.

“Perché? Sono l'autrice! Faccio quello che voglio”

“E non pensi a noi?” chiede Mimy, che è apparsa all'improvviso sul divano della sala.

“Già! Anche noi abbiamo diritto di avere un'opinione!” dice Alex alle spalle della ragazza.

“Finitela! Devo ragionare!”

Ad un tratto la ragazza si ritrova in un palcoscenico circondata da tutti i personaggi.

“Eh no, basta con le lamentele! Ma perché mi ritrovo in mezzo a voi?”

“Senti Yume” Serena si avvicina alla ragazza con un dolce sorriso stampato sulle labbra.

“Serena! L'unica Custode che dice le cose con calma!”

“Perché diavolo hai scritto quel FuoriStoria?! Lo sai quanto ho sofferto?!” urla la bionda mentre i suoi capelli diventano lunghi serpenti che minacciano con i loro denti l'autrice che si nasconde dietro ad una tenda.

“Ma... ma... Non eri la ragazza buona e gentile?”
“C'è limite alla bontà” borbotta la bionda mentre le Principesse delle Capitali scoppiano a ridere

“Yume, vuoi che ti cantiamo qualcosa?” chiede Kokoa, facendo apparire il microfono.

“No, grazie! Ho sentito abbastanza canzoni durante la stesura!”

“Finalmente una che ci capisce!” esclamano le Dark Lovers, apparendo da dietro le quinte.

“Io volevo più scene d'amore! Potevi approfittare della nuova pubblicazione!” dice Alex sedendosi sul palco, offesa.

“Io volevo più magia e misteri” Yume si volta verso Anita e si avvicina pericolosamente, pronta per dirle di tutti i colori.

“Per me invece ci voleva più... avventura! E qualche descrizione in più.” dice Anna entrando in scena.

“La prossima volta vi mando a commentare le storie degli altri! Siete brave a lamentarvi!”
“Non dare la colpa a noi, ma a te stessa e alle autrici! Siete state voi a crearci!” dice Himeka dando dei colpetti sulla spalla di Yume.

“Su finitela” dice Luchia mettendosi in mezzo alle due. “Ormai la storia è finita! L'unica cosa da fare è ringraziare e salutare i lettori!”

“Luchia ha ragione! Finalmente qualcuna che mi capisce! I personaggi originali sono i migliori!”

“Però...” Luchia avvicina gli indici, facendoli scontrare ripetutamente “Non potevi fare più scene con me e Kaito?”

“Anche noi volevamo più scene!” Le Principesse Sirene si sono avvicinate all'autrice che impallidisce.

“Ecco io... Sentite!”
“Ma guardala! Non è rimasta senza parole!”

Yume si da una manata in fronte e dalla sua espressione sembra voler urlare dalla rabbia.

“E poi scusa un attimo, carina...”

Yume si volta verso Maria che le lancia sguardi di ghiaccio.

“Perché hai ucciso Gaito?”
“Già! Dovresti già essere in prigione!” accusa Eriru mentre Izul si limita ad annuire.
“Sono rimasta fedele alla serie! E poi fa più scena!” si giustifica Yume “Cosa credete? Io faccio parte del fanclub dedicato a Gaito sin da quando era bambina! Era la mia cotta da fanciulla”

Yume, illuminata dal fascio dell'occhio di bue, si getta sulle ginocchia e allunga il braccio verso il soffitto.

“Guardatela, fa di nuovo la melodrammatica” la deride Aria.
“Sentiamo cosa ha di dire il nostro Gaito! GAITO!” Le quattro chiamano il ragazzo e le luci si spengono.

Poco dopo una lieve luce illumina il centro dove sta Gaito mentre dall'altra parte c'è Yume.

“In effetti avevo un motivo per rimanere...”
“L'ho già detto, sono rimasta fedele alla storia originale!”

“Ma con la nuova pubblicazione avresti potuto apportare una modifica”

“Come? E poi io...”
“Gaito!” Aria entra e corre verso di lui che appena la vede le va incontro.

Ma prima che si possano abbracciare Yume colpisce le loro teste con una spada gonfiabile.

“Sentite, ho appena concluso una storia da quarantasette capitoli”

“Cinquanta, ti sei scordata di correggere! Sei troppo distratta” sottolinea Anna
“Quel che è... Sono troppo stressata ultimamente! Devo prepararmi per la maturità, ho un sacco di storie in cantiere e... tante altre cose!Perciò non vi ci mettete anche voi!”
“Ma senti questa” borbotta Rina mentre Karen fa la linguaccia a Yume di nascosto.

Anna nel frattempo viene “catturata” da Madame Taki che le rivela qualcosa.

“Sei crudele! Volevo solo salutare Gaito!” dice Aria grattandosi la testa.

“Mi sono vendicata per tutti i tuoi rimproveri”

“Maledetta”

“RAGAZZE!” Anna entra e dai suoi occhi lucenti sembra portar buone notizie.

“Che succede?” chiedono Himeka e Alex abbattute “Guarda che se è la notizia del Sequel, lo sappiamo già”

“State tranquilla! Non si tratta di questo! So che Yume sta lavorando a qualcosa di grosso”

“COSA?!”

Tutti i personaggi si sono avvicinati alla piccola “indovina” mentre Yume spalanca la bocca. Poi si rivolge all'anziana, quante volte nella storia quella donna l'ha messa in crisi.
“Che cosa sai tu?”
“Quello che c'è da sapere”
“Come diavolo hai fatto? Hai usato i tuoi poteri maligni? Hai chiesto aiuto a Gaito? COME?!”

La donna sorride e poi alza in alto l'indice:
“Semplice... Ho sbirciato nei tuoi documenti. Quando hai intenzione di cominciare?”

“Presto”
A Yume tremano le labbra e l'occhio sinistro, poi si lascia cadere sul palco mentre ode da lontano le urla di stupore dei personaggi.

Chiude gli occhi e quando li riapre la ragazza è sul suo letto, davanti al computer acceso con aperta una pagina bianca, sembra volere implorare la ragazza di riempirla di parole, di darle vita.

Yume sospira e poi sorride: infondo non aveva ancora scritto la parola 'fine' perciò comincia a battere velocemente sulla tastiera creando un epilogo.

 

EPILOGO

 

 

“Vai Alex!”

Una ragazza passò la palla alla castana che dopo aver spiccato un salto la schiacciò contro il campo avversario e segnò il punto decisivo, portando la sua squadra alla vittoria.

In poco tempo Alex venne circondata dalle altre ragazze e il suo nome rimbombava per tutta la palestra.

Poi si voltò verso le tribune e appena localizzò Markus lo salutò con un sorriso a trentadue denti.

Nel frattempo Himeka e Hiroto si stavano gustando una bibita appena presa dalla macchinetta e poco dopo arrivò Kaito pronto per prendere in giro la blu.

Anche se era tornato da poco da una fantastica esperienza alle Hawaii sembrava felice di rivedere la sua vecchia scuola.

Mimy intanto era in classe che stava disegnando poi però le arrivò un messaggio da parte di Mirko che raccontava delle sue ultime giornate scolastiche.

Per fortuna non raccontò che Anita aveva fatto esplodere il laboratorio di chimica e che Serena era riuscita a evitare che l'amica venisse sospesa.

E mentre le due nominate correvano per i corridoi la radio scolastica trasmesse il nuovo singolo del gruppo che stava conquistando le classifiche locali, si chiamava “Mermaids” composto dalla leader Aika, la chitarrista Noemi e dalle batterista Ashley.

Ebbene sì, alcune delle Principesse delle Capitali riuscirono a trovare il tempo di tornare sulla terra: infatti ormai i regni stavano tornando a splendere, sotto la saggia guida delle Principesse sirene ormai mature e consapevoli dei loro ruoli.

Tutto stava andando per il meglio...

Un piccolo spiffero entrò nella stanza di Anna e agitò un foglio sulla scrivania della ragazza che entrò appena in tempo e lo prese prima che potesse volare via.

La mora si sistemò i capelli scuri che ormai le arrivavano fino a metà schiena e poi si mise gli occhiali per rileggere meglio il foglio.

“Cara Aria,

ormai è passato un anno dall'inizio della nostra avventura.

Alex è diventata capitano della squadra di pallavolo, dovresti vederla, è molto energica.

Himeka e Hiroto sono più innamorati di prima e lo stesso vale per Mimy e Mirko.

Qualche settimana fa sono tornate anche Ashley e Stella, avresti dovuto vedere la facce di Anita e Serena. Chissà cosa combineranno quelle quattro.

Per quanto riguarda me niente di nuovo, ma ho trovato qualcosa di incredibile e magico. Te lo mando insieme a questa lettera. Preferirei che lo tenessi tu in segno della nostra amicizia.

Mi manchi tanto.

Un caloroso abbraccio.

Tua Anna”


 

La busta era aperta e la lettera era sdraiata sul letto in una camera sconosciuta. Aveva impiegato più tempo ad arrivare ma l'attesa la rese preziosa e ancora più speciale.

E mentre Aria era in sala a pranzare con la sua nuova famiglia. il regalo misterioso cominciò a danzare spinto da un piccolo sbuffo di vento.

Era una piuma bellissima e candida e Anna scrisse nelle note che le sembrava di un uccello particolare e raro.

Ad un certo punto la penna iniziò a brillare e la sua luce accecò la mia visuale.

Non so cosa sia accaduto, ma quello fu un segno.

Tenetevi pronte, Custodi.

 

FINE
 

 Scritto questo sclero...

Grazie di cuore a tutti quelli che l'hanno seguita/preferita/ricordata e recensita e a quelli che l'hanno letta e seguita fino alla fine.

Il vostro sostegno mi è stato di grande aiuto.

GRAZIE!

 

 

 

 

 

 

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