FAKING IT - PIU' CHE AMICI || Larry Version

di listenyourheart
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** "(B)romance?" ***
Capitolo 2: *** "La rivelazione" ***
Capitolo 3: *** "Un finto coming-out" ***
Capitolo 4: *** "Over Again" ***



Capitolo 1
*** "(B)romance?" ***


FAKING IT – PIU' CHE AMICI”

 

 

 

PREMESSE:

La storia è VOLONTARIAMENTE copiata dalla serie televisiva che da poco è stata trasmessa su MTVItalia; ovvero 'FAKING IT – PIU' CHE AMICHE' ; quindi ci terrei a precisare che questo non è affatto PLAGIO, ho consciamente preso spunto dalla storia e dagli accadimenti successi durante tutta la serie, cambiando i nomi e alcuni fatti successi dentro la serie stessa, quindi non sarò del tutto fedele alla storia di base. Tengo a ribadire che quanto narrato in questo testo è opera di fantasia. Ogni riferimento a cose, persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale (purtroppo). ATTENZIONE, la storia contiene scene in cui vengono narratescene di rapporti sessuali!

 

 

PER CHIARIRE (E RICORDARE) L'ASSOCIAZIONE DEI PERSONAGGI DELLA MIA STORIA CON QUELLI DELLA SERIE TELEVISIVA, ECCO UN BREVE SCHEMA:

Amy Raudenfeld – Harry Styles

Karma Ashcroft – Louis Tomlinson

Liam Booker – Eleanor Calder

Lauren Cooper – Zayn Malik

Shane Harvey – Taylor Swift

Reagen – Nick Grimshaw

 

COPPIE, ROMANCE O BROMANCE CHE SIANO, PRESENTI NELLA STORIA:

Harry Styles e Louis Tomlinson

Louis Tomlinson e Eleanor Calder

Harry Styles e Nick Grimshaw

Zayn Malik e Eleanor Calder

Harry Styles e Taylor Swift

 

PRECISAZIONI:

Quasi tutti i capitoli saranno dedicati a persone, cose o accadimenti avvenuti che mi hanno aiutata nella realizzazione di questa storia.

 

 

 

 

 

 

 

 

PROLOGO.

 

 

Quella mattina il telefono di Harry squillò sul comodino di camera sua alle 7.30 del mattino; il ragazzo si voltò verso il suo Iphone lo prese in mano, portandolo davanti ai propri occhi e vedendo che era una chiamata del suo migliore amico, Louis.

 

- Lo sai che ore sono?- borbottò Harry.

- Le sette e trenta - disse allegramente l'altro – come si scelgono i vestiti i ciechi? - domandò poi.

Il più piccolo si appoggiò alla spalliera del letto - Di solito indossano tute e basta. Ti prego non vorrai farlo davvero? - chiese a sua volta.

- Certo che lo voglio fare, è un piano geniale!-

-Ricordami ancora come ci salverà dall'anonimato? - chiese retoricamente - Perché ieri era più assurdo dei miei tweet del 2009.

 

Louis sentì bussare alla porta di camera sua, era sicuramente sua madre che gli portava una di quelle sue tisane disgustose.

 

- Aspetta!- disse ad Harry mentre abbassava la maniglia.

- Buongiorno Tesoro! - esclamò Johannah.

- Ei mamma, Sono al telefono! – rispose Louis.

- Oh, buon Venerdì Harry – disse a sua volta, sapendo che l'unica persona con cui il figlio potesse parlare a quell'ora fosse il proprio migliore amico; Harry Styles.

- Ti ho fatto della camomilla; la tua carta astrologica prevede grossi turbamenti cosmici al pancino. - continuò con un tono pacato la madre.

- Molto interessante ma devo andare, Harry è in crisi!- mentì Louis.

- Oh no! Cosa è successo?- chiese Johannah, cambiando radicalmente tono di voce da rilassato ad ansioso.

- Il..Il suo, Il suo criceto è morto. Un infarto sulla ruota! - mentì per la seconda nell'arco di pochi secondi, Louis.

- Oh, povero! - Johannah continuò a dispiacersi, mentre Louis le sbatteva praticamente la porta in faccia.

- Si, ha bisogno di me. Ciao! - disse chiudendo definitivamente la porta alle sue spalle.

 

- Lo sai che i roditori mi fanno schifo. - dichiarò Harry.

- Certo! Ho detto una cosa a caso. Com'è avere una madre normale? - chiese il più grande, mentre Harry stava giusto aprendo la porta per capire da dove potesse provenire quel rumore assordante.

 

Nel momento in cui Louis fece la domanda, Harry vide sua madre spolverare, con un aspirapolvere apposito, uno dei suoi vestiti preferiti.

 

- Ciao raggio di sole! - disse la madre di Harry.

 

Harry le sorrise e richiuse in fretta la porta.

 

- E lo chiedi a me? - domandò al migliore amico – Comunque spiegami il piano geniale! -

- Giusto! Dunque, viviamo ad Austin, un degli oasi blu del mar rosso del Texas.. - iniziò Louis.

- Dimmi qualcosa che non so! - Lo bloccò subito Harry.

- La nostra scuola è così tollerante e aperta che gli emarginati sono più popolari. - continuò a spiegare il più grande.

- Limitati al piano. - disse netto l'altro.

- So come fare, fidati. Non se l'aspetterebbero mai! - Rispose Louis.

- Okay, finto cieco, devo prepararmi. A dopo! - concluse il più piccolo.

- Ciao, Haz. A dopo! -

 

 

Erano le 8, e Louis stava spudoratamente fingendo di essere cieco per avere l'attenzione di tutti. Portava dei grossi occhiali a specchio, sembravano quelli per parare la neve quando si scia, ed era a braccetto col suo migliore amico, Harry, che non aveva nessuna voglia di fingere anche se solo per un giorno. Alla Hester High School erano tutti molto più tolleranti difronte alle diversità degli alunni, di fatto chi in qualsiasi scuola sarebbe stato catalogato come “lo strano”, alla Hester sarebbe stato uno dei più popolari. Louis faceva tutto questo perché voleva essere invitato alla festa dell'anno organizzata da Taylor, non tanto per essere popolare, ma sopratutto perché voleva fare colpo su Eleanor Calder, la sua cotta da quando era in prima liceo. E Harry lo assecondava in tutto, anche se aveva ideali diversi, faceva tutto ciò che l'amico gli chiedeva di fare, era impossibile dire di no al più grande dopotutto.

 

- Vedi? Si chiedono già che mi sia successo! - dichiarò eccitato Louis muovendo lentamente il braccio da destra verso sinistra davanti a lui.

- Si, anch'io. - disse già stufo Harry – E poi come lo spieghiamo che sei cieco da ieri sera? - chiese.

- Tumore al nervo ottico, è ovvio! Che farò rimuovere per tornare a vedere, in tempo per il ballo!- rispose Louis, mentre entrambi si misero a sedere su una panchina aspettando il suono della campanella.

- Dai! - lo incitò il più piccolo a sedersi, facendo finta di accompagnarlo nel movimenti – Con il cervello che hai potresti pensarli meglio i tuoi piani. - disse Harry, provocando un mugolio del più grande.

- Io voglio soltanto farci invitare alla festa di Taylor di domani! -

- Ma perché? Odiamo la scuola di giorno, figuriamoci se migliora di sera dopo una sbronza... - continuò a lamentarsi Harry.

 

Di punto in bianco, i due adolescenti, sentirono una voce che urlò a loro un: 'Attenti', e dal nulla videro arrivare verso di loro un frisbee, che prontamente Louis riuscì a prendere al volo senza che il gioco spaccasse le loro facce, ma allo stesso tempo uscì dalla sua parte di 'finto cieco'.

 

- Che coglione! - Si maledisse ad alta voce mentre rilanciava il gioco verso la stessa direzione da cui era venuto.

- Forse pensano che hai gli altri sensi amplificati - disse Harry ironico.

- Harry; non passerò un altro venerdì sera facendo maratone di saghe che già conosco a memoria. Proviamo qualcosa di nuovo! - propose il più grande.

- Beh, in realtà tu non hai mai finito di vedere l'intera saga di Star Wars... -

- Harry, stiamo barcollando sulla scala sociale, se cadiamo al liceo non ci rialzeremo più e diventeremo tipi strani con problemi a relazionarsi che producono succhi biologici per i mercati contadini. - Si giustificò Louis.

Harry guardò Louis con una faccia stranita.

- Parli dei tuoi? - chiese Harry, in maniera retorica ovviamente.

- esatto! - rispose il liscio. - Insomma, le epiche feste del liceo sono essenziali riti di passaggio per le persone normali. - disse il più grande, cercando altre giustificazioni su cui aggrapparsi.

- Davvero? Perché ho saputo che i ragazzi di oggi si sfidano a chi riesce a guardare per più tempo il video 'Two Girl, One Cup'. - dichiarò Harry, con tono quasi di sfida.

- Ti correggo: lo fanno sul web, ma quelli sono idioti e sai che noi abbiamo altri standard – mugolò, Louis, quasi da far intenerire il più piccolo.

- Devo ricordarti che diventi rosso e balbuziente ogni volta che qualcuna, anche solo abbastanza carina, ti rivolge la parola? - chiese sempre retoricamente, Harry.

- Guarda che ho superato questo blocco da un pezzo! - mentì il più grande.

 

Quando Louis finì di parlare, si trovarono dietro Zayn Malik, il quasi-fratellastro di Harry, ed il loro rapporto non era proprio come un rapporto che hanno due fratelli.

 

- Oddio guarda chi si vede! Il mio quasi-tra-poco-fratellastro e il suo fedelissimo amico, Louis Tomlinson!- Disse Zayn, con strafottenza.

- Mi dispiace per te, Malik, ma per il resto dei tuoi giorni al liceo dovrai passarli vedendo la mia faccia tutte le mattine! - rispose acidamente Harry.

- In una qualunque altra scuola d'America, riccio, mi avresti portato rispetto, peccato che abbia un padre così coglione da innamorarsi di quelle stupide cattoliche vallette delle previsioni.-

continuò Zayn.

- Mia madre è una meteorologa, imbecille! - Rispose a tono Harry.

- Ma chi se ne frega; è sempre colpa sua se sono rinchiuso in questo posto di merda! - Disse per poi cercando di andarsene con dietro i suoi 'fedeli' amici Niall Horan e Liam Payne.

- Quarda coglione, che anch'io condivido il tuo stesso spazio vitale, ma a differenza tua, non ti rompo le palle! - Continuò sempre più irritato il più piccolo.

- Riccio, avete solo altri cinque secondi per muovere il culo e andare verso 'l'isola lesbogay' e non tornare mai più. - disse cercando di offendere i due attraverso il loro orientamento sessuale (puramente etero per entrambi).

 

Mentre Zayn stava cercando di offendere i due ragazzi, arrivarono giustappunto

Taylor, lesbica dichiarata, e la sua inseparabile amica, Eleanor.

 

- Esiste davvero? - chiese sarcastica Taylor. - Possiamo venirci anche noi? - continuò facendo irritare sempre di più il ragazzo di fronte a lei.

- Non sono affari tuoi, paladina degli omosessuali! - Continuò ad offendere Zayn.

- Sfottere i gay? - si chiese sarcastica, Taylor, tra se e se. Poi si voltò verso Eleanor – bel modo per sentirsi superiore. - disse sempre con un sorriso mozzafiato sulle labbra.

- No, T, penso stia solamente sfoggiando una delle sue performance; apprezziamo molto il tuo impegno Malik. - specificò Eleanor.

- Oh bravo! - continuò Taylor.

- Fanculo, in qualsiasi altra scuola del Texas, mi avreste rispettato cazzoni! – disse Zayn, prima di andarsene, portandosi dietro anche i suoi 'fedeli' compagni Niall Horan e Liam Payne.

 

 

- Scusatelo per il concentrato di odio che rigetta sulle persone. - disse Taylor a Louis ed Harry.

- Ieri gli ho fregato il parcheggio e mi ha dato della sgualdrina. - dichiarò Eleanor guardando dritto negli occhi Louis che iniziò a diventare sempre più rosso in viso. - Piacere sono Eleanor – annunciò la ragazza dai capelli castani, come se entrambi i ragazzi non sapessero chi fosse. - Io sono Taylor – disse l'altra. - voi siete? - continuò la bionda guardando fisso Louis.

 

Il più grande iniziò a balbettare frasi senza un senso logico, diventando, allo stesso tempo, completamente rosso in viso; così decise che la cosa migliore da fare fosse correre via (letteralmente), e infatti così fece, lasciando il più piccolo da solo difronte a quelle due, bellissime, ragazze.

 

- Io sono Harry – sorrise imbarazzato il ragazzo, cercando di non pensare alla figura poco gradevole fatta poco prima dal suo migliore amico. - Lui era Louis, e ha dei brutti.. bruttissimi... beh... attacchi, si, attacchi di panico, ecco. - cercò di cavarsela il riccio.
- Beh, se se la sente, potreste venire alla mia festa domani. - chiese, gentilmente, Taylor.
- Oh, beh grazie. Sapete, a volte Louis sviene dopo aver avuto un attacco di panico, quindi ora vado a cercarlo. – liquidò così, Harry, le due ragazze che non si accorsero minimamente dell'imbarazzo del moro.

- Sai che ho sempre voluto amici gay? Loro sono perfetti. - chiese, in maniera retorica, Taylor, alla sua amica.

Il problema era solo uno: Harry e Louis NON erano ASSOLUTAMENTE ne una coppia, ne gay.

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SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutte ragazze, questo è il prologo della storia; spero vi piaccia perché ho messo davvero molto impegno in questa storia. Se vedo che il prologo piace, posterò anche il primo capitolo che ho già scritto.

Ci tengo a ribadire che la storia scritta da me non sarà del tutto fedele alla serie tv da cui ho preso spunto, sopratutto andando avanti coi capitoli.

Spero ancora che la storia vi piaccia.

 

Baci,

Adele xx.

 

PS: Se trovate errori durante (grammaticali, ortografici) la lettura della storia mi farebbe molto piacere sapere che tipo di errore ho fatto, quindi scrivetemi tranquillamente gli sbagli o le sviste che ho avuto scrivendo la storia.

 

 

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Capitolo 2
*** "La rivelazione" ***


PRIMO CAPITOLO.

La rivelazione”

A Matilde; la prima persona che mi ha realmente sostenuta nella realizzazione di questa storia.

 

La mattina era passata molto velocemente, Harry aveva trovato Louis nel bagno dei maschi a guardarsi il volto allo specchio, quasi paralizzato; quando il più piccolo, però, annunciò che Taylor li aveva invitati alla sua festa, il liscio non si trattenne ed iniziò quasi a saltare per tutto il bagno, chiedendosi come fosse potuto succedere data la palese figuraccia. Finita la scuola, i due ragazzi tornarono nelle rispettive case e si diedero appuntamento per le 7:00 davanti casa di Louis, visto che la propria abitazione era molto vicina a quella di Taylor.

Dopo che Harry aspettò per più di venti minuti in camera di Louis, il più grande decise finalmente cosa indossare e intorno alle 7:25 riuscirono ad uscire dalla casa del liscio. Arrivati ad una delle loro prime feste, si sentirono quasi fuori luogo, sopratutto il riccio. La musica era davvero assordante, ogni ragazzo aveva in mano un bicchiere di alcolico, non sapevano nemmeno loro stessi di che bevanda si trattasse, bastava che riuscisse ad ubriacarli, poi sarebbe andato bene tutto, in più la casa era piena di soggetti di ogni tipo: dalle ragazze hippy che ballavano, ai giocatori di football della scuola che facevano a gara a chi riusciva a bere più litri di vodka; in ogni caso, Harry non si sentiva affatto a proprio agio, ma faceva tutto questo per il migliore amico. Louis intravide un divano libero, così i due giovani si sedettero lì; immediatamente alla loro sinistra si ritrovarono una coppia etero intenta a baciarsi molto appassionatamente.

 

- Io non pensavo fosse così imbarazzante. – disse Louis, cercando scuse su cui aggrapparsi.

- Questo posto pullula di ormoni e di papilloma virus! – dichiarò Harry, quasi per continuare ciò che stava sostenendo l'amico. - Possiamo andarcene? - chiese infine.

Louis sospirò fissando la bellissima Eleanor bere un drink insieme ad un gruppetto di amici – Dobbiamo solo rilassarci! - rispose. - Sai che ci serve? - si chiese, sapendo già la risposta. - Dell'alcol! - Si rispose.

- Andare ad ubriacarsi non era nei piani! - gli ricordò Harry.

- Aspettami qui. - disse Louis, alzandosi dal divano e dirigendosi verso la cucina, dove distribuivano i drink super-alcolici.

 

 

Nel frattempo Harry scorse Zayn insieme alla sua fidanzatina di turno e i suoi due amici, auto-invitato naturalmente, che si diresse verso Taylor; tanto per rigettare ancora altro odio verso la ragazza. Trovata la bionda, il ragazzo dai capelli neri si posizionò davanti alla vittima che aveva cercato dall'inizio della serata.

 

- Bella casa, biondina! - disse il ragazzo, fingendosi gentile.

- Non ricordo di averti invitato, Malik – rispose Taylor.

- Beh, dovresti ringraziarmi per essere qui in verità; stiamo alzando la media degli eterosessuali presenti!- concluse Zayn, cercando sempre di usare la carta dell'omosessualità come offesa.

- Allora fatevi un giro, ho saputo di una festa organizzata da ragazzi cattolici tradizionalisti dove posso entrare solo ragazzi eterosessuali. – rispose acida Danielle, una cara amica di Taylor.

- Potremmo sempre andarci insieme. - rispose il moro.

- Per questa volta passo Malik! - concluse Danielle.

 

Zayn e i suoi amici si voltarono ed andarono verso la cucina per bere qualche drink; intanto Louis stava tornato al divano da Harry, con due bicchieri di vodka alla pesca in mano, quando una ragazza, inciampando sui suoi stessi piedi, cadde su di lui, alla quale inconsciamente versò sul vestito bianco il contenuto alcolico dei due bicchieri di plastica. La mora alzò la testa, pronta per lanciare uno sguardo pieno d'odio verso chiunque potesse averle versato quella bevanda, che sicuramente non sarebbe andata via così facilmente dal vestito, sopratutto l'odore. Louis stava già per mandarla a quel paese, ma, quando vide che la ragazza in questione era la sua Eleanor, si bloccò chiedendole ripetutamente di scusarlo per il danno procurato al vestito.

 

Nello stesso momento, Harry era uscito a prendere una boccata d'aria e si era seduto su una comoda panchina posta nel giardino dell'abitazione, quando vide arrivare verso di lui Taylor, 'Ecco, cosa è successo adesso?' penso tra se e se.

 

- Ciao; allora sei venuto? - Chiese, invece, la bionda.

- Ehi, bella festa, è da sballo! - Mentì Harry.

- Grazie. - Disse orgogliosa Taylor, facendo un sorriso a trentadue denti.

- Il mio amico torna subito, sta prendendo qualcosa da bere, è lui quello simpatico. – Continuò Harry, non sapendo più cosa dire alla ragazza.

- Il tuo amico, giusto! Ci capiamo noi due. - Disse la ragazza, accentuando la parola 'amico'. - Ma dimmi: chi ci ha provato per primo? - Chiese la bionda convinta che i due fossero una coppia.

Harry la guardò con una faccia stranita. - Come scusa? - Chiese poi a Taylor; non poteva credere che li avevessero scambiati per una coppia, ma sopratutto non capiva come la ragazza era potuta arrivare a quell'assurda conclusione.

- Dai, puoi fidarti! Parola di gay-scout! Noi dobbiamo essere amici. - Continuò la ragazza. - Ho sempre voluto degli amici gay nella mia vita. -

- Senti sono stranamente lusingato, ma non sono gay. - Cercò di concludere Harry.

 

Taylor si mise in ginocchio davanti al riccio, per poi guardarlo dritto negli occhi. - Facciamo un attimo luce su questa cosa e parliamo seriamente? - Chiese poi.

 

Harry non sapeva più che parole usare per cercare di far capire alla bionda che lui e il suo migliore amico non erano affatto gay, ma stette ad ascoltare comunque ciò che gli diceva Taylor.

 

- Tu sei gay e va bene così, non devi affatto vergognartene! - Continuò la ragazza cercando di consolare il più piccolo.

 

Il riccio non ne poteva più, non che ce l'avesse con gli omosessuali, per carità, nulla in contrario, ma c'è comunque un limite a tutto. - Taylor, io penso proprio che tu stia fraintendendo la situazione. - Ma la ragazza sembrava quasi non lo volesse ascoltare, quindi continuò a consolarlo. - Anch'io ero come te; così terrorizzata dal rifiuto che ci ho messo molto tempo per accettarlo, ma dopo che l'ho fatto la vita a scuola è stata di gran lunga più facile, ero me stessa! - Concluse Taylor.

Non sopportando più quella situazione, il più piccolo decise di andarsene a cercare Louis. - G..Grazie ancora per la festa, adesso però devo andare! - Liquidò così la ragazza alzandosi ed andando a cercare l'amico che era da più di venti minuti scomparso tra gli altri ragazzi.

 

 

 

Louis era seduto, sullo stesso divano di prima, a parlare con Eleanor; era riuscito a superare il blocco e stava parlando con la ragazza come se nulla fosse.

- Scusami ancora, sono un coglione! - Si scusò ancora una volta Louis.

- Tranquillo, non è niente, dovrò pagare la lavanderia perché mia madre non deve assolutamente sentire l'odore d'alcol, ma non è così grave. - disse, sarcastica, Eleanor. - Comunque, con il tuo ragazzo, emh... Har.. Harry giusto?, come va? - Louis stava per rispondere dicendo che il più piccolo non era affatto il suo fidanzato, e che lui non era assolutamente gay, quando arrivò di corsa Harry che lo tirò per un braccio, mettendolo in piedi, e trascinandoselo dritto alla porta d'ingresso.

 

- Eleanor pensa che io sia gay. - Disse Louis al riccio, con un tono dispiaciuto.

- Chi se ne frega. Voglio casa mia, il mio pigiama caldo e il mio letto. - Rispose acido, Harry.

 

 

 

La musica si spense, e si sentirono due mani battere lentamente, per attirare l'attenzione. Taylor, salì su un piedistallo per farsi vedere meglio da tutti i ragazzi; così Harry e Louis furono costretti a fermarsi per sentire cosa dovesse dire la bionda.

 

- Posso avere la vostra attenzione? - Disse inizialmente - Due nostri amici stasera hanno paura, si stanno rintanando nel loro guscio e hanno timore di uscire allo scoperto, hanno paura che noi non li accetteremo. Ma qui, alla Hester High, ci comportiamo diversamente, noi accettiamo chiunque; ma come glielo dimostriamo che non siamo il tipico liceo? - Continuò la bionda avvicinandosi ai due ragazzi, che avevano ancora le mani intrecciate. - Che qui li accettiamo, che sono al sicuro. - Disse guardandoli negli occhi, per poi girarsi e inserirsi tra loro due, prendendo entrambe le mani dei ragazzi e camminando in avanti, verso il piedistallo. - Mi viene in mente soltanto un modo; stasera li eleggeremo nostri re del ballo! - Concluse infine, alzando le loro mani verso l'alto e facendoli salire sul piedistallo; tutti i ragazzi attorno iniziarono ad applaudire e a gridare frasi di approvazione per la nuova coppia.

Tutto quello che Louis aveva sempre voluto lo aveva li tra le mani, gli bastava fingere di stare col suo migliore amico, per arrivare alla sua amata.

 

 

 

 

 

 

La mattina dopo i due ragazzi si ritrovarono su una panchina abbastanza lontana dalla Hester, così da poter parlare e chiarire su quanto accaduto la sera prima; infatti durante la festa se n'erano andati senza rivolgersi parola durante il tragitto di ritorno e appena arrivati a casa si scrissero dicendosi che avrebbero dovuto parlare. Harry era davvero molto agitato all'idea di dover fingere di essere gay e di stare col suo migliore amico, gli sembrava una stupidaggine diventare qualcuno che non era solo per avere l'attenzione di tutti; Louis non la pensava allo stesso modo, per il castano era la rivelazione, tutto quello che aveva sempre aspettato per fare colpo su Eleanor.

 

- Allora Louis, ora andiamo a scuola e diciamo a tutti che ieri sera c'è stato un enorme malinteso, e che noi eravamo così ubriachi da essersi resi conto della gravità della situazione solamente stamattina; che ne dici? - Concluse Harry.

- Beh Harry, io penso che sia meglio lasciar correre, no? - Disse il castano.

- Stai scherzando vero? Pensano che siamo gay, non mi piace guardare il mio, figurati quello di un altro! - Continuò a spiegare il più piccolo.

- Harry, siamo candidati come re del ballo, devi ammetterlo: come piano potrebbe stra-funzionare! - Disse Louis, cercando di portare a far vedere al riccio il suo punto di vista.

- Sveglia!? C'è solo un problema: NOI NON SIAMO GAY! - Urlò quasi l'altro.

- Tutti hanno una fase omosessuale al college, noi siamo soltanto precoci! - Continuò il maggiore.

Harry stava cercando di far capire a Louis i lati negativi che avrebbe comportato fingere di essere chi non erano realmente. - E che mi dici di Eleanor? Per lei siamo una coppia. -

- Le ragazze amano i gay, e l'altra sera posso giurarti che ci ho provato con lei e ci stava alla grande! - Rispose il liscio.

- Okay, appena arriviamo a scuola ti porto in infermeria, devi aver avuto un trauma celebrale! - Scherzò nervosamente il minore.

- Perché non riesci a credermi scusa? - Chiese irritato Louis.

- Perché Eleanor Calder può avere qualsiasi ragazzo voglia! - Rispose il più piccolo sempre più innervosito.

- Giusto, perché mai volere me. Grazie! - Concluse Louis irritato più che mai.

 

Louis s'incamminò verso la scuola, Harry stava cercando di tenergli il passo, ma il maggiore andava davvero veloce ed il più piccolo faceva ciò che poteva.

 

- Ti prego Louis, non voglio che tu soffra ancora, tutto qua! - Si giustificò il riccio.

- C'è modo e modo di dire le cose Harry. - Sputò acido Louis.

- Okay hai ragione, ho sbagliato, scusa. - Disse il minore.

 

Stavano oltrepassando il cortile della scuola, rinfacciandosi a vicenda tutto ciò che l'altro aveva fatto di male nei periodi passati; infatti non si accorsero che tutto il cortile era tappezzato dalle loro foto con scritto: 'HAZ+LOU nuova coppia dell'anno! VOTATELA!'; non si accorsero nemmeno della ragazza che li stava seguendo da quando erano arrivati, la quale continuava a chiedere alla nuova coppia se avrebbe potuto fare un servizio fotografico, visto che tutta la scuola stava parlando di loro.

 

- Il punto Harry è che tu chiedi sempre scusa senza capire il perché lo stai facendo! - Gridò Louis.

- Oh certo! Scusami se voglio chiarire eh! - Gridò a sua volta Harry.

- Scusate ragazzi, volevo sapere se potete darmi una risposta adesso. - Chiese la ragazza addetta alle foto.

- Ma cosa? - Chiese brusco Harry.

- Volevamo proporvi uno shooting fotografico da mettere su Tumblr, visto che tutta la scuola sta parlando di voi. - Spiegò la ragazza dai capelli viola.

- Ecco a proposito di questo noi... - Stava per spiegare Harry, ma fu interrotto da un Louis insistente che voleva a tutti costi l'attenzione su di se.

- Noi accettiamo; ci troviamo dopo la scuola amore! - Mentì sul momento il più grande.

Harry lo guardo stranito – Louis ma cosa? - Il maggiore si avvicinò all'orecchio del più piccolo sussurrando un 'Ti prego, fallo per me', poi gli lasciò un bacio sulla guancia e si volatilizzo nel caos scolastico. Harry non poteva che stare al gioco, avrebbe fatto di tutto per Louis.

 

Nel frattempo anche Eleanor e Taylor stavano tappezzando la scuola di volantini raffiguranti Harry e Louis, sopratutto la bionda, la quale si sentiva in dovere di aiutare i due suoi nuovi amici, essendo omosessuali come lei. Finito di attaccare l'ultimo foglio su un armadietto le due amiche tornarono in classe.

 

- Ti ringrazio El, per avermi aiutata! - Disse Taylor.

- Questo e altro per aiutare i gay. - Rispose Eleanor. - Comunque; solo io trovo che quello più basso sia molto attraente? - Chiese la mora.

- El, pensavo l'avessi capito che sono gay. - Rispose, scherzando, l'amica.

 

In sottofondo si potevano udire le urla degli alunni che quasi ordinavano a tutti i ragazzi un 'VOTATELI ASSOLUTAMENTE!' o 'LA NUOVA COPPIA DELL'ANNO: HARRY&LOUIS.'

Nello stesso momento entrò dal portone principale Zayn che, vedendo tutte quelle foto del suo quasi-fratellastro e del suo nuovo fidanzato, ebbe un'espressione di disgusto totale; così ordinò ai suoi 'amici' di togliere dai muri più volantini che potevano, con la giustificazione che non era tollerabile che una coppia omosessuale potesse essere candidata come 'Re e Re del ballo annuale'.

 

- Non lo accetto, questo proprio no. Ma che cazzo di scuola è questa? Una coppia gay candidata come Re e Re del ballo, no, questo non lo posso accettare! - Urlò, sovrastando la parlantina degli altri, Zayn.

 

- Qualcuno non è contento di tutto questo, peccato, mi dispiace. - Disse ironica Taylor, rivolta a Eleanor.

 

 

La mattina passò molto velocemente per i due ragazzi, sopratutto per il più piccolo che non aveva ascoltato neanche mezza parola delle lezioni a cui aveva assistito, ma aveva pensato tutto il tempo a come poter uscire da questa situazione sgradevole, visto che lui non riusciva a fingere. Era arrivato il momento di incontrarsi con Louis per il servizio fotografico di Tumblr, Harry aveva deciso. Non voleva più fingere, e anche se quel giorno era stato uno di quelli migliori passati in quella scuola, non voleva essere qualcuno che non era veramente; così si diresse con passo spedito verso Louis che stava seduto sugli scalini degli spalti del campo da football, tenendo il cellulare in mano; 'sta scrivendo, sicuramente' pensò Harry, che conosceva così bene il più grande da riconoscere anche il movimento delle sue dita a memoria capendo cosa stessero facendo in quel preciso istante. Il più piccolo arrivò quasi senza fiato davanti a Louis, che nemmeno si accorse della presenza del riccio finché non iniziò a parlare.

 

- Lou, scusa, ma davvero, io non so se me la sento di fingere. - Disse mentre si posizionava accanto all'amico, o meglio, fidanzato.

 

- Tu lo sai Lou, io non sono per niente bravo a fingere, finirei per rovinare tutto, e così ci odieranno tutti, lo sai Lou che.. -

Louis non fece nemmeno finire di parlare il piccolo, sapeva che sarebbe bastato poco per convincere l'altro a fare ciò che voleva lui, ' sarà anche un pensiero egoista, ma amen ' si disse mentalmente il più grande, in seguito si girò verso Harry.

- Haz lo sai molto bene che questo è tutto ciò che volevo, e che ho sempre desiderato, ma so anche che tu non sai fingere; ma tu non vederla come una finzione, vedila come un regalo che fai al tuo migliore amico, lo sai quanto ci tengo, dai Haz.. - Concluse il liscio e, a giudicare dalla faccia del più piccolo, aveva centrato alla grande il suo obbiettivo.

 

- In effetti oggi ho ricevuto molti complimenti – Disse Harry, più a se stesso che all'amico. - E anche uno sproposito di biscotti gratis – Continuò il riccio girandosi verso Louis. - Quindi, beh penso... penso di potercela fare, si. - Concluse Harry, con un tono poco convincente, ma che bastò per far saltare Louis ad abbracciarlo.

 

- Grazie Haz, Grazie Grazie Grazie! - Disse Louis, mentre dava dei piccoli baci su tutto il volto del più piccolo; ed Harry in quel momento notò che erano isolati dagli altri (quindi potevano benissimo non fingere), e capì anche che quello NON era un comportamento da soli Migliori Amici.

 

Quando il riccio riuscì a staccarsi del tutto da Louis, disse ironico – Suppongo che io dovrò fare la femmina, giusto? -

 

- Eh bravo il mio Harry. Io vado a cambiarmi, ci vediamo dopo per il servizio fotografico. – Concluse il più grande dando un bacio sulla guancia al più piccolo, il quale continuava a notare che nei dintorni non c'era nessuno, e che quello NON era un comportamento da soli migliori amici.

 

Dopo quaranta minuti belli e buoni, Louis uscì dallo spogliatoio, dirigendosi verso il luogo dove avrebbe dovuto incontrarsi per lo shooting fotografico, quando, invece, vide Eleanor impegnata a disegnare seduta sul prato, 'non posso certo farmi sfuggire quest'occasione' pensò; così si diresse verso Eleanor.

 

- Spettacolare! - Disse Louis, dopo aver visto il magnifico disegno che aveva fatto la ragazza.

- Ohw, ti piace? - Chiese sorpresa la mora.

- Sicuro, è fantastico. - Continuò il ragazzo.

- Esagerato! - Rispose Eleanor, urtando volontariamente l'anca del liscio.

L'altro riuscì, in modo naturale, ad avvicinarsi sempre di più al volto dell'amata, la quale non esitò ad afferrare il volto di Louis per baciarlo con foga.

Louis non poteva davvero credere a quello che stava succedendo, tanto che non riusciva a staccarsi dalle labbra della ragazza.

 

Nel frattempo Harry stava passando proprio di lì, con la ragazza adetta al servizio fotografico.

 

- Ma dov'è finito Louis? - Chiese Anne, la ragazza dai capelli viola.

 

- Tranquilla; Louis sarebbe capace di ritardare anche per il suo funerale. - Rispose ironico Harry. - Ma che ci posso fare? Lo amo. - Mentì il riccio, che proprio in quell'istante vide Louis e Eleanor che si baciavano; cercò di tornare indietro per non far vedere la scena alla ragazza al suo fianco.

- Giusto, ci eravamo dati appuntamento nell'aula 67, ora ricordo. - Mentì spudoratamente il moro; ma ,mentre stava camminando più svelto che poteva per far si che Anne non vedesse nulla, prevalse su di lui un sentimento di gelosia e di invidia verso quell'Eleanor. Già la odiava. Cercò di reprimere quello che stava provando in quel momento, così si girò verso la ragazza e fece uno di quei sorrisi che solo lui poteva fare, con tanto di fossette.

 

Finito lo shooting fotografico, avevano l'ora di educazione fisica, così, dopo la doccia, mentre si stavano vestendo Louis iniziò a descrivere accuratamente ad Harry il suo bacio avuto con Eleanor; al più piccolo iniziò a crescere sempre di più un sentimento di gelosia verso la ragazza in questione, ma continuò ad ascoltare il più grande.

 

- E poi è stato così bello Harry, lei era bellissima, ha quei capelli che li toccherei sempre, e gli occhi, oh quell'occhi li guarderei all'infinito. E poi ha i genitori ricchi, ma guida un auto elettrica, quindi significa che tiene molto alla natura, inoltre ha un'amica lesbica; è diversa da quelle che ho sempre frequentato. - Concluse Louis.

- Scopri che ama il calcio ed è perfetta. Smettila, per favore, c'è già la scuola a stressarmi. - Sputò acido, Harry.

- Okay. Non so cosa ti tormenti oggi, ma spero finisca prima del discorso di domani da fare all'assemblea.- Rispose Louis, stupido dalla reazione del più piccolo.

- A proposito: io non vengo. - Disse, sempre più acido, il riccio.

- Ma che cosa ti prende? -

- Okay, Louis. Ti ho appoggiato fingendomi gay, ma non voglio farlo di nuovo. - Spiegò il moro.

- Ma se è la cosa migliore che ci è mai successa! - Disse Louis.

- No. E' la cosa migliore che è successa a te! Tu, adesso, hai la popolarità, le tue stupide foto e il bacio con Eleanor. Io non volevo tutto questo. - Urlò Harry.

- Allora come mai hai accettato di fingere? - Chiese il più grande.

- Perché sei il mio migliore amico e volevo vederti felice. - Si giustificò il riccio.

- Ottimo, ha funzionato! - Disse Louis, sfoggiando uno dei suoi sorrisi mozzafiato.

- Ma non per me, Louis! - Urlò più forte che poteva Harry. - Non possiamo far finta che non sia successo niente e far tornare le cose come erano prima? Solo noi due... - Chiese, poi, mugolando.

 

Louis chinò il capo, i suoi piedi nudi sembravano la cosa più interessante che potesse guardare in quel momento.

 

- E se non volessi tornare indientro? - Chiese poi.

- Allora inizia a cercarti un nuovo finto-fidanzato. - Concluse Harry, prese la sua roba e uscì dallo spogliatoio maschile.

 

Louis si accasciò al suo armadietto, prendendosi la testa tra le mani, non aveva la minima idea di come uscire da quel labirinto che lui stesso aveva creato.

Nessuno dei due, però, si era accorto che non erano soli nello spogliatoio, infatti, due file di armadietti dietro di loro, c'era Zayn che aveva accuratamente origliato tutta la conversazione.

 

 

 

Il giorno dopo, il più grande si ritrovò a pranzare, da solo, sulle stesse scalinate in cui Harry aveva accettato di fingere per lui; nel frattempo accanto a lui si mise a sedere Eleanor.

 

- Ehi! - Lo saluto entusiasta, lei.

- Ciao. - Rispose con un filo di voce, Louis.

- Allora, con Harry? - Chiese Eleanor.

- Abbiamo rotto. -

- Oh, cavolo. Mi dispiace; spero non sia per il... si insomma, per il bacio di ieri. - Disse la ragazza.

- Oh no, no assolutamente. -

- Ne vuoi parlare? - Chiese, gentilmente, la mora.

Louis prese un bel respiro, poi rispose. - Non particolarmente, grazie. -

- Beh, Louis, se ti piace ancora dovresti andare a riprendertelo. -

 

Solo in quel momento, il più grande capì quando stupido fosse stato, così decise di andare a chiedere scusa al riccio, che gli era mancato tantissimo.

 

- Giusto! Mi devi scusare El, ma devo proprio andare! - Detto questo, il liscio prese la sua borsa tracolla e fece tutte le scale di corsa, per arrivare in fretta dal più piccolo.

 

Louis non ci pensò due volte, sapeva dove si trovasse Harry; nell'unico posto in cui lui non sarebbe mai andato: sul tetto della scuola. Fece velocemente le scale che lo dividevano dal più piccolo, arrivato davanti alla porta fece un lungo respiro, più per la paura dell'altezza che per quella di parlare con Harry, dopodiché aprì la porta, si girò verso destra e lo vide. Era seduto al bordo del tetto e, essendo un tetto piatto, le gambe gli ricadevano giù. Louis si avvicinò lentamente all'amico, che era di spalle, aveva comunque timore a stare li 'e se ora crolla tutto?' pensò.

 

- Non ti buttare! - Ironizzò Louis.

- Non sono così disperato, Louis – Rispose acido il più piccolo. - Come hai fatto a sapere che ero qui? - Chiese poi.

Louis fece un altro, lungo, respiro. - Sapevo che non volevi vedermi, così ho capito che eri andato nel punto più alto della scuola, dove io non sarei mai potuto venirti a cercare visto che ho paura dell'altezza, ma sono venuto comunque. - Disse mentre avanzava sempre più vicino ad Harry, mettendosi poi di fianco a lui. - La sto affrontando solo per scusarmi con te. - Continuò mentre cercava di mettersi a sedere, tenendo gli occhi chiusi. - Avevi ragione; sono stato egoista, ti ho trascinato nei miei piani idioti senza chiedertelo. Io non sono forte come te, Harry. Mi preoccupo troppo di quello che pensa la gente, farei di tutto per farmi notare qui dentro e sono solo uno sfigato del cazzo, schiavo del sistema. - Concluse Louis.

- No, non lo sei. - Disse Harry, girandosi e sprofondando in quei occhi blu.

- Dai; ti prego! Si, essere gay mi ha reso interessante, ma se il prezzo da pagare è quello di perderti allora non ne vale la pena. -

- Okay, okay. Ma non voglio che tu non ti senta accettato dagli altri qui dentro, quindi è chiaro che ti aiuterò a non sentirti più così. - Disse il riccio.

- Grazie Haz, grazie, graaaziee! - Disse il più grande, abbracciando di scatto Harry. Infondo il più piccolo aveva soddisfatto le richieste del più grande perché si sentiva bene accanto a lui, ma ancora una volta, nei paraggi non c'era nessuno (erano su un tetto dopotutto), e a lui non sembrava affatto una situazione da solo amici, ma lasciò correre.

 

 

 

I due si affrettarono ad andare all'assemblea dove avrebbero dovuto tenere il discorso. Prima di loro, però, vi era un'altra coppia candidata: Zayn e Margo.

La ragazza stava dicendo che secondo lei la tradizione era fondamentale, ed era questo quello che voleva trasmettere se fosse stata eletta reginetta del ballo.

Adesso era il turno di Harry e Louis, così salirono sul palco, ma prima che riuscissero a dire una parola, Zayn aveva già il microfono tra le mani:

 

- Posso dire una cosa? So che pensate di avere una mentalità aperta e tollerante ma dovreste sapere che, in realtà, loro due non sono affatto gay, lo fanno solo per sentirsi accettati da voi. Ieri li ho sentiti parlare nello spogliatoio; stanno prendendo in giro i gay e i loro diritti! - Quasi urlò.

 

La preside si riappropriò del microfono, e si girò verso i due ragazzi che erano stati presi in causa, poi disse:

 

- Louis, Harry, è vero quello che ha detto? -

 

Entrambi rimasero zitti per secondi che sembravano ore, lo sguardo di Louis stava dicendo ad Harry di dire tutta la verità, ma appena il più grande cercò di aprire bocca per dire qualcosa, Harry prese in mano il microfono e disse rivolto verso gli spalti pieni di loro coetanei.

 

- Se facessimo finta, allora farei questo? - Non risultò una voce molto stabile, ma poco gli importava; ridiede il microfono all'insegnate presente e afferrò Louis per un braccio, portandoselo davanti a se, e annullando le distanze fra loro.

Il più piccolo iniziò a baciare con foga il liscio, che subito dopo si lasciò andare anche lui.

I ragazzi saltarono tutti in piedi ed iniziarono ad applaudire, urlando frasi di approvazione. Ormai avevano anche già dato un nome alla nuova coppia: Larry Stylinson. Il bacio durò per minuti, fino a quando il più grande si staccò da Harry, lo guardò negli occhi ed ammiccò, per poi dirgli

- Quasi ci cascavo, Harry Styles. -

Il guaio era che Harry sentiva come uno sciame di farfalle dentro il suo stomaco, ed ancora pensò che fosse la fame e lasciò perdere quella fitta alla pancia. Ma il guaio più grande era che, ad Harry, quel bacio era piaciuto, eccome se gli era piaciuto.

 

 

 

 

__________________________________________________

 

SPAZIO AUTRICE:

 

Ciao belli,

per chi già seguiva la storia la prima volta che l'ho pubblicata, questo è lo stesso identico capitolo; l'ho, naturalmente, riguardato più volte prima di postarlo.

Comunque, per 'i nuovi', come vi sembra questo povero Harry?

Non esitate a commentare, anzi se continuerò a trovare riscontri positivi, ovvero recensioni, mi tornerà più semplice continuare a scrivere.

Voglio ringraziare di cuore le due persone che hanno recensito il prologo, e le altre che hanno messo tra i preferiti/seguiti la storia; davvero GRAZIE MILLE; per me significa molto.

Ora vado al dunque, cioè il perché avevo eliminato la storia. Inizialmente, vi devo dire la verità, l'avevo eliminata perché dovevo pensarci su bene su come scrivere, ma sopratutto su cosa scrivere; e non ero sicura al 100% di come volessi svolgere la storia, e visto che non sopporto le long, avevo deciso di stoppare per un attimo la scrittura e la pubblicazione della storia.

Sono stata un paio di giorni a pensare, quando, rientrando sul mio account di efp, trovo un messaggio in cui vi è scritto che un'altra ragazza aveva avuto la mia stessa idea.

Tengo a ricordare che io NON avevo idea che la ragazza in questione stesse scrivendo anche lei 'faking it' in versione larry.

Quindi sono andata a cercare l'autrice, ho letto la storia e ho notato che in comune, le nostre fanfiction, hanno poco e nulla; ma per correttezza le ho scritto; lei mi ha risposto subito dopo, dicendomi che per lei non c'erano problemi, e che aveva già letto la mia storia non notando, neanche lei, uguaglianze. In seguito, continuando a inviarci messaggi, la ragazza mi ha detto che ancora un'altra autrice stava scrivendo una storia simile alle nostre. Così ho contattato anche lei, la quale mi ha detto che non c'era alcun problema.

Questi sono stati i problemi per cui mi sono dovuta fermare, ma adesso sono tornata e più forte di prima!

Grazie ancora di cuore a chi c'era e c'è ancora.

 

Buone feste,

Adele

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Capitolo 3
*** "Un finto coming-out" ***


SECONDO CAPITOLO.

Un finto coming-out”

A Virginia, l'unica su cui posso contare sempre.

 

 

Eleanor era accuratamente distesa sopra il corpo di Louis, i due stavano continuando un bacio appassionato iniziato pochi minuti prima. Il liscio si tolse sensualmente la maglietta, mentre la ragazza si stava già liberando del proprio reggiseno color carne, quasi in astinenza, i due ragazzi ripresero a baciarsi cercando, entrambi di slacciarsi i pantaloni. La mora riuscì a sfilarsi i propri leggins e gettandoli bruscamente sul pavimento; per Louis, avendo un altro corpo sopra il suo, risultò più difficile liberarsi dei jeans attillati, ma ci pensò Eleanor che prontamente gettò anche questo paio di pantaloni per terra.

I due ragazzi si guardarono negli occhi, per poi riprendere il bacio lasciato in sospeso di prima.

- Ma il tuo ragazzo, Harry? - Riuscì a chiedere Eleanor.

- Non è il mio ragazzo. - Rispose Louis, riprendendo a baciare l'altra.

 

Poi il rumore di una sveglia.

 

Louis si girò alla sua sinistra per prendere il cellulare facendo cessare quell'orribile rumore; dopodiché si posizionò, di fianco, girato verso destra e vide che non era solo, infatti nello stesso letto, accanto a lui si era appena svegliato il suo migliore amico/fidanzato, Harry Styles.

 

- Sono così orribile di prima mattina? Mh? - Chiese il più piccolo, notando l'espressione di stupore del liscio.

 

Louis si avvicinò al riccio, eliminando le distanze fra loro, iniziando un bacio pieno d'Amore, naturalmente Harry concesse al più grande di far incontrare la propria lingua con la sua; quando d'un tratto lo spinse delicatamente, facendo cessare il bacio e riacquistando le distanze tra i loro corpi.

 

- Possiamo anche fermarci se vuoi. - Chiese il più grande.

- No. - Rispose il riccio, riprendendo il volto di Louis per continuare il bacio di poco prima.

Il suono assordante della sveglia svegliò, finalmente, Harry che ricordando il sogno che aveva fatto quella notte non poté che far finta di niente; spense la sveglia e si posizionò sulla spalliera del letto quando vide Zayn con un metro in mano.

 

- Che cazzo ci fai nella mia stanza? - Chiese sgarbatamente Harry.

- La misuro; vedo che è 30 metri quadri più grande della mia, quindi la voglio. Non te lo sto chiedendo. - Rispose Zayn.

- Respirare tutta quella lacca per capelli ti fa male. - Disse, ironico, il più piccolo.

- Mi è piaciuta molto la vostra mossa all'assemblea, quel bacio è riuscito a convincere tutti quegli idioti della Hester High che tu e Louis siate una felice coppietta omosessuale, ma tu spari cazzate e così ho buon pretesto per romperti le palle; oppure dico tutto a tua madre, o dovrei dire NOSTRA madre? - Concluse il moro, uscendo dalla stanza.

 

 

I due fratellastri si diressero in cucina, dove i loro genitori stavano facendo colazione.

 

- Amore, andrai benissimo oggi. So già che ti prenderanno per fare quel notiziario. - Disse il futuro marito di Anne, nonché padre di Zayn.

- Ohw, lo spero tanto tesoro. - Disse lei.

- Insomma, novità a scuola? - Chiese il padre di Zayn.

- Ci credereste? Hanno vinto due gay alle elezioni. - Rispose il ragazzo di origini pakistane.

- Figliolo, non chiamarli in quel modo solamente perché non ti vanno a genio; ti ho cresciuto meglio di così. - Protestò l'uomo, credendo che il figlio avesse usato la parola 'gay' come un'offesa.

- Papà sono serio, erano due ragazzi. Te l'ho detto che qui hanno tutti un'idea distorta del sistema. - Concluse Zayn, girandosi verso il fratellastro.

- Non ci posso credere, addirittura re del ballo? - Chiese disgustata la madre di Harry, in direzione del figlio.

- Ma cambiando argomento, Harry vi ha detto della novità? Ci scambiamo le camere. - Disse il moro.

 

 

Harry si girò verso il fratellastro e sfoggiò uno di quei sorrisi che si nota da lontano un miglio che sono finti, poi liquidò i familiari e uscì di casa, dirigendosi verso l'abitazione del migliore amico.

 

 

 

 

- Quello stronzo minaccia di dire tutto a mia madre, dobbiamo rompere e finirla qui. - Disse il riccio al migliore amico, appena entrato in camera del secondo.

- Abbiamo detto solo ieri che stiamo insieme, lasciamo che la voce si sparga! -

- E per quanto ancora andremo avanti? - Chiese il più piccolo.

- Solo finché non raggiungeremo un giusto grado di fama. -

- Ma se siamo la coppia gay della scuola, siamo leggende. - Spiegò il moro.

- E' vero ma se sbagliamo una mossa finiremo nel dimenticatoio! -

- Ma io non so se riuscirò a reggere, si nota palesemente che non sono gay. E..e metti che a scuola scoprono che fingiamo? Potrebbero anche cambiare idea sulla pena di morte, te lo dico io.- Ironizzò il più piccolo.

- Ma noi non faremo capire a tutta la scuola che fingiamo; la nostra rottura avverrà perché entrambi capiamo che non siamo più fatti l'uno per l'altro! - Sorrise di rimando il più grande.

- Non ti fa strano fare i fidanzati? - Chiese imbarazzato il riccio.

- Cavolo; ma bacio così male? - Chiese ridendo, Louis.

 

'No baci da Dio, è questo il problema' Pensò Harry.

 

- E' stato come baciare mio fratello. - Mentì il più piccolo.

- Già! - Concordò il liscio.

 

D'un tratto la porta della camera di Louis si aprì ed entrarono i rispettivi genitori.

 

- Toc Toc? Non abbiamo interrotto niente vero? - Chiese la madre di Louis entrando definitivamente nella stanza del figlio, accompagnata dal marito.- Andiamo via subito; volevamo solo festeggiare con queste due tazze di caffè. -

- Salute! - Disse Mark, porgendo le due tazzine ai ragazzi.

Johannah si slanciò su Harry, abbracciandolo forte. - Ohw Harry, Ti sento sempre più come un figlio, sono così pervasa dalla gioia! -

- Non pensavo l'avessi detto ai tuoi. - Disse il più piccolo, rivolto a Louis.

- E tua madre come ha preso la notizia Harry? Potrebbe essere un pochino intollerante? - Chiese apprensiva Johannah.

- Lei... lei ancora non lo sa. - Rispose il riccio abbassando lo sguardo.

- Beh, sappi che qui avrai sempre un posto sicuro, se ne sentissi la necessità! Ora vi lasciamo soli, a dopo ragazzi! - Concluse uscendo dalla stanza con il marito.

- Stai scherzando vero? Quando pensavi di dirmelo eh? - Chiese arrabbiato il più piccolo.

- Lo so, lo so, scusami. Non dovevo dirglielo, ma sapevo di farli contenti! Lo sai come sono i miei, si sono già iscritti al 'partner e familiari di lesbiche e gay'. -

- Lou non posso farlo!-

- Ti starò affianco io! Allora sei con me vero? -

- Si. - Rispose Harry, facendo comparire un sorriso smagliante sul volto del migliore amico. - Dai andiamo a scuola! - disse poi.

 

I due adolescenti arrivarono a scuola, girandosi attorno notarono entrambi che tutti gli occhi degli altri studenti erano puntati su di loro.

 

- Haz, prendimi la mano. - Ordinò quasi, Louis.

- Louis mi sembra leggermente eccessivo, ma se.. - Il più piccolo non riuscì nemmeno a finire la frase, poiché il liscio gli aveva già afferrato saldamente la mano.

Il più grande girò lo sguardo un attimo vedendo che la bellissima Eleanor lo stava mangiando con gli occhi; non ci poteva credere.

 

Passate le prime due ore di lezione, avendo quindici minuti di pausa, Louis si recò nell'aula di arte; era convinto che Eleanor fosse li, poiché sapeva che la ragazza appena poteva si dedicava al disegno, infatti la mora era seduta su uno sgabello presa nel disegnare.

 

- Salve! - Disse il liscio appena entrato nell'aula.

Eleanor distolse lo sguardo dal disegno e si girò in direzione della voce che aveva appena sentito.

- Oh, lunga vita al re. - Ironizzò poi.

- Smettila! - Disse Louis, ridendo.

- Sono felice che siate tornati insieme! Voi due siete i Neil patrick harris e david burtka * della scuola. - Continuò la ragazza.

- Ti prego dimmi che sono io Neil. -

- Credimi, lo sei eccome! - Ironizzò, facendosi però sempre più seria. - E questa è una ragione in più per smettere di vederci. Non voglio essere colei che separa la coppia più bella dell'anno. - Concluse la ragazza.

- Il fatto è che io ed Harry abbiamo una relazione aperta. – Mentì sul momento l'altro.

- Ah, davvero? - Chiese incredula Eleanor.

- Già, certo con dei limiti; ma comunque molto aperta! Del tipo che ciò che potrebbe succedere nell'aula di arte rimarrebbe nell'aula di arte. – Provocò infine il moro, avvicinandosi sempre di più alla ragazza, mettendo le proprie mani attorno al suo bacino.

 

- Bé, Louis Tomlinson, sei uno di quei gay molto affascinanti a dir la verità. - Disse la ragazza diminuendo sempre di più le distanze fra lei e il liscio.

Louis le aveva alzato il mento, usando l'indice e il medio, così da poterla guardare negli occhi, ormai i loro petti si scontravano.

- Lo prendo come un complimento Calder, ora però sei arrivata tu a scombinare ogni mia mossa. - Concluse in modo molto sensuale Louis, mentre si avvicinava sempre di più al volto della ragazza.

 

Il più grande inclinò leggermente la testa verso destra e posò le proprie labbra su quelle della ragazza, le quali non esitarono a far diventare quel bacio il più casto possibile. Le loro lingue stavano diventando quasi una cosa sola, quando ci fu il suono della campanella che segnava la fine della pausa. Il liscio mise fine a quel bacio e poggiò la propria fronte su quella di Eleanor.

 

- Fine primo tempo. - Disse poi.

 

La ragazza si limitò a sorridere, mordendosi il labbro in modo sensuale mentre Louis stava uscendo lentamente da quell'aula per dirigersi al corso di matematica.

 

 

 

 

 

Erano le otto di sera ed Harry stava mettendo le proprie cose dentro gli scatoloni per poi portarle nella sua futura camera, si voltò lentamente e prese fra le mani una foto che raffigurava lui e Louis pochi anni prima; erano vestiti il primo da Capitan Uncino e naturalmente l'altro da Peter Pan. Quel giorno erano stati ad una festa in maschera organizzata da un loro caro amico, Stan, che purtroppo pochi mesi dopo si era dovuto trasferire in Canada. Harry ricordò che quella foto gliel'aveva scattata proprio Stan, erano un trio bellissimo; Stan era colui che integrava il riccio e Louis, infatti era proprio grazie a lui se Harry e Louis avevano degli amici al di fuori di loro due, quando però Stan era partito i due migliori amici si erano ritrovati soli; tutte quelle persone con cui parlavano a scuola o durante le feste sembravano essere sparite. Il rapporto con Stan si sgretolava giorno dopo giorno, infatti pian piano i due ragazzi smisero di sentire l'altro, che ad Harry mancava terribilmente. A quel ricordo al riccio scese una lacrima, che prontamente si tolse con il pollice, tornando a bearsi della foto, sorrise involontariamente pensando a quel giorno.

 

- Sei davvero patetico Styles. - Disse Zayn, appoggiato allo stipite della porta.

- Cosa vuoi adesso, un rene? - Ironizzò l'altro mettendo accuratamente la propria foto nella scatola di cartone.

- No, cinquanta dollari. Considerali gli interessi per il tempo che ci stai mettendo nel fare i bagagli. - Rispose serio il fratellastro, per poi imboccare la porta del bagno che, successivamente, lo avrebbe portato nella propria camera.

Dopo pochi minuti, dalla porta principale, entrò Louis di corsa.

 

- Indovina chi ha una relazione segreta con Eleanor Calder? Ti do un indizio; io. - Disse tutto d'un fiato il più grande.

- Dici sul serio? - Chiese incredulo Harry.

- Pazzesco, vero? E' così presa dal lato gay che se mi gioco bene questa carta potrei anche portarmela a letto. -

- Credevo lo stessimo facendo per essere popolari. - Disse il riccio, quasi dispiaciuto.

- Infatti; le persone popolari scopano con le persone poplari. - Spiegò Louis, dirigendosi sul letto, di fianco al migliore amico.

Il più grande si distese nella parte destra del letto, e battendo due volte la sua mano sinistra sul materasso, invitò il riccio a distendersi con lui.

 

- Sei davvero il fidanzato perfetto Haz. - Disse ironico il liscio.

 

'no, le farfalle nello stomaco no.' Pensò Harry.

 

- Io non ti credevo così stronzo da usare le ragazze per una botta e via. - Sussurrò il più piccolo.

- E dai, lo sai che ho una cotta per lei dalle scuole medie! -

- Ma come fai ad esserne innamorato se neanche la conosci? - Chiese il riccio.

- Oh Harry, finiscila! - Si giustificò così Louis.

- Bé, speriamo non scoprano che mi stai tradendo, penserebbero che sei una persona orribile. - Disse, trisemente, Harry.

- Sei arrabbiato. - Constatò il più grande.

- Cosa.? No, no figurati. -

 

Il riccio poggiò la propria testa sull'addome del migliore amico, il quale batté due volte le mani facendo spegnere la luce nella camera. Sul soffitto si illuminarono delle luci a forma di stella, erano tutte di diverse dimensioni e riflettevano una luce fioca, ma abbastanza potente da permettere ai due ragazzi di guardarsi a vicenda.

 

- Ricordi quando le misi sul soffitto perché avevi paura del buio? - Chiese, ridendo, il liscio.

- Non era paura, era solo ansia. - Disse Harry, posizionandosi difronte a Louis.

 

 

La luce si riaccese accompagnata dal rumore della porta, i due ragazzi si alzarono, riacquistando le distanze, vedendo che era appena entrata Anne, la madre del più piccolo.

 

- Harry, che state facendo? - Chiese, con un tono irritante, la madre.

- Ehi, mamma, stavamo parlando delle ragazze che porteremo al ballo. - Mentì il figlio.

- Oh, grazie al cielo. Quanto sono emozionata! Un attimo; devi far venire questa ragazza a casa da noi, voglio che passiate a fare la foto anche qui; e non ribattere, è un diritto di ogni madre! - Concluse la donna uscendo dalla stanza.

 

- Cazzo, cazzo, cazzo! E come faccio adesso? - Chiese Harry, più a se stesso che al suo migliore amico.

- E dai Haz, calmati, troverai una soluzione. Sennò potrei sempre travestirmi io da ragazza. - Ironizzò il più grande, riprendendo la posizione di prima e iniziando a tracciare col polpastrello dei cerchi immaginari sulla pancia del riccio.

- Si certo. - Rispose 'Ancora questo dolore allo stomaco? Sarà la fame, sicuramente. ' Pensò.

 

 

Taylor era seduta al tavolo della mensa, stava aspettando la sua fedele amica Eleanor che, puntualmente, era in ritardo; così prese il cellulare per passare il tempo.

- Ei, procede tutto bene per il gran ballo? Indosserai un'altra tuta? - Ironizzò la bionda.

Harry afferrò la sedia da sotto un tavolo vuoto, era così ansioso che nemmeno colse la provocazione fatta dalla ragazza.

- Ehm, Taylor, senti avrei bisogno di un favore enorme. - Chiese poi il riccio.

- Tutto per il mio re. -

- Okay, bene. Allora; vieni a casa mia e fingi di essere la mia accompagnatrice. - Disse tutto d'un fiato il più piccolo.

- Aspetta un secondo; quando dicevo 'tutto', intendevo tutto tranne quello. -

- Devi solo conoscere mia madre e farti delle foto, sono pronto a scommettere che ti piacerà! - Continuò, sempre più titubante Harry.

- Senti Haz, dopo il mio coming-out ho stra-giurato, sebbene ami travestirmi, che non mi sarei mai più finta qualcuna che non sono. - Disse, sempre più seria lei.

- Pronto bionda? E' anche colpa tua se sono in questa situazione, ricordi? Quindi come minimo devi evitare che una moralista, ex reginetta del ballo come mia madre, lo scopra. -

- Bene – Disse sorridendo, Taylor. - Solo perché mi sento in colpa, non perché il rischio mi ecciti! A che ora? -

- Alle sette. - Sorrise di rimando il moro. - Eh, beh come dire... Dovresti vestirti più femminile, così sei poco credibile. - Disse Harry, facendo riferimento a look della ragazza, per poi alzarsi dalla sedia e dirigersi in classe.

 

 

Nel frattempo le cose per Louis andavano totalmente in modo diverso. Si era ritrovato a posizionare la bellissima Eleanor sopra il tavolo da disegno nell'aula di educazione artistica; si stavano scambiando un bacio casto, entrambi cercavano disperatamente le labbra dell'altro, come se non potessero farne a meno. Louis provò a sfiorare la cintura della ragazza, per farle capire quanto la desiderasse in quel momento.

- Ei, ei piano Louis. - Disse lei, cercando di regolarizzare il respiro.

- Scusa, troppo presto. Hai ragione. - Si scusò il liscio.

- Ma questo non ci impedisce di continuare, Tomlinson. - Concluse lei, agganciando le proprie mani attorno al collo di Louis, baciandolo con sempre più foga; il ragazzo si stava abbassando, iniziando a lasciare una leggera scia di baci lungo il collo di Eleanor, quando sentirono la porta della stanza aprirsi. Louis si maledisse mentalmente, almeno mille volte, per non aver pensato prima di chiudere a chiave la porta. I due cercarono di riacquistare le distanze, e di rimettersi.

- Al posto tuo Louis, farei controllare quel neo che hai sulla spalla. - Dichiarò Eleanor, dicendo ciò che le era appena passato per la testa.

- Certo, bene, lo farò. - Continuò a stare al gioco lui. - Ci si vede al ballo? - Chiese infine.

- Si, a stasera! - Disse la mora, uscendo frettolosamente dalla stanza.

 

Louis ancora non poteva credere di aver baciato sul serio Eleanor Calder, aveva sognato quel momento per anni; però a essere sinceri con se stessi, il ragazzo pensava che appena l'avrebbe baciata, avrebbe provato delle sensazioni indescrivibili. Quando, invece, si erano scambiati il loro primo bacio, il liscio era rimasto impassibile, tralasciando naturalmente l'eccitazione del momento.

 

 

 

Il campanello di casa Styles suonò alle sette precise, così Harry si affrettò ad andare ad aprire, sapendo già che chi aveva suonato fosse la sua finta accompagnatrice, Taylor Swift.

Il riccio aprì la porta salutando la bionda e notando l'insolito look della ragazza; infatti indossava un vestito alquanto succinto che lasciava scoperta quasi tutta la schiena e buona parte della scollatura, che lasciava intravedere i seni abbondanti della bionda.

Il più piccolo invitò la ragazza ad entrare, la quale non si fece ripetere due volte l'offerta ed entrò velocemente in casa.

 

- Ciao Harry! - Disse poi, lasciandogli due baci leggeri sulle guance.

- Con 'femminile' non intendevo come Miley Cyrus in We Can't Stop. - Sussurrò lui.

- Testosterone a palla per quel video, vero? - Chiese, restando al gioco, Taylor.

 

- E' arrivata? Oh cavolo, sei già qui! - Disse Anne, scendendo le scale. - Tu devi essere Taylor, io sono Anne, la mamma di Harry. - Concluse, stringendole la mano.

- Non ci credo, dai la smetta! - Disse la bionda, stringendo a sua volta la mano di Anne. - Voi due siete chiaramente fratello e sorella! -

- Oh, smettila! Tu sei davvero troppo carina! - Disse la madre, fingendosi imbarazzata. - Okay, voi due, avvicinatevi! Voglio fare un paio di scatti! Oh, che serata stupenda ragazzi! Mio figlio indossa un vestito ed io ho ottenuto il mio primo incarico! -

- Mamma perché non me l'hai detto? - Protestò felicemente il figlio.

- Be; ho parlato con il mio capo dei vostri Re Gay, e indovinate chi ha scelto per fare il pezzo? Me! - Continuò Anne, sempre più felice. - Okay, adesso dite 'cheese'! - Concluse scattando la foto. - Ci vediamo dopo, allora! Ciao ragazzi! - Disse risalendo le scale.

 

Harry si diresse nella sala da prazo per chiamare Louis, doveva assolutamente avvertirlo e trovare una soluzione

 

- Indovina? Ci intervista anche il tg locale! - Disse entusiasta Louis.

- Indovina? Il tg locale è mia madre! - Rispose ansioso il riccio.

- Oh merda, no! Che facciamo adesso? - Chiese il più grande.

- Non lo so tu guadagna tempo! -

- Capito, ci provo. Eh.. tu datti una mossa! - Chiuse così la telefonata il liscio che pochi secondi dopo si ritrovò davanti a se la preside della scuola.

 

- Ehi Louis! Dov'è Harry? - Chiese la donna.

 

- Emh.. Sta arrivando! E' rimasto bloccato nel traffico! - Mentì sorridendo il ragazzo.

- Oh, senti non sono riuscita ad ordinare in tempo un'altra corona, quindi uno di voi due avrà la tiara; immagino non tu ma non voglio sapere i dettagli. - Concluse la preside, mentre Louis stava prendendo la corona posandosela sulla propria testa.

- Già, la tiara è molto più da Harry. - Disse poi il liscio, sentendo il cellulare vibrare. - Mi scusi, adesso devo andare. - Concluse allontanandosi e prendendo in mano il telefono.

 

Eleanor:

Bella corona :)

 

Quel messaggio inaspettato lo fece sorridere, anche perché il ragazzo era convinto che la notifica derivasse da una presunta chiamata o un presunto messaggio del proprio migliore amico.

Louis girò lo sguardo per trovare Eleanor, quando si accorse che questa era a pochi metri da lui; la guardò negli occhi, sorrise per la millesima volta in venti secondi, e ritornò con lo sguardo al proprio cellulare.

 

Louis:

Bel vestito xx.

 

Inviò il messaggio aspettando la reazione della ragazza.

 

Eleanor:

Alla mia macchina, fra 5 minuti.

 

Fu questa la risposta della ragazza che, in men che non si dica, si era già volatilizzata. Louis era visibilmente arrossato, provò a concentrarsi sul da fare e chiamò Harry.

 

 

 

 

 

 

*******

 

 

 

 

 

Il riccio stava correndo più veloce che poteva, ed era arrivato in tempo al parcheggio del lavoro di sua madre; dietro di lui, cercando di stargli al passo, c'era Taylor.

 

- Se avessi saputo di dover correre non avrei messo il tacco quindici! Mi fanno male i piedi, Harry.- Si lamentò la ragazza.

- Shh! Fai il palo adesso! - Gli ordinò il più piccolo; dopodichè estrasse dalla tasca posteriore dei propri pantaloni un cacciavite.

- Allora qual'è il piano? - Chiese eccitata la bionda.

- Buchiamo le ruote di questo furgone. Niente ruote, niente furgone e niente coming-out in diretta tv. -

- Okay, ma non ti sembra un tantino eccessivo? Dopo il mio coming-out ero convinta che mio padre mi avrebbe ammazzato, invece mi ha accettato senza dispiaceri! - Disse la più grande.

 

Harry la guardò male, ma non potette risponderle perché il suo cellulare iniziò a vibrare; lo estrasse dalla tasca e rispose alla chiamata del proprio migliore amico, portandosi il telefono all'orecchio.

 

- Stiamo arrivando, Lou! - Disse subito il più piccolo.

- Se non riesci a trovarmi è perché sto limonando con Eleanor Calder. - Rispose, cambiando totalmente argomento, Louis.

- Al ballo scolastico? - Chiese irritato il riccio.

- Bé, no, nella sua auto. Ma potrei anche riuscire a farmela, se gioco la carta giusta! Non ti sento molto entusiasta-

- Figurati! Lo sono invece – Mentì Harry – E' solo che, lo sai che non mi vanno a genio quei tipi che usano le ragazze solo per il loro corpo, e adesso che lo stai facendo tu... -

- Devo andare Harry, a dopo. - Concluse, troncando l'argomenoto, il più grande.

 

Harry si girò tornando accanto al furgone, si abbassò riestrando il proprio cacciavite per poi usarlo per perforare la gomma del mezzo, la quale iniziò a sgonfiarsi mentre il riccio appariva sempre più fiero di se stesso. D'un tratto sentirono il rumore di un motore, così entrambi i ragazzi si sporsero per vedere chi stesse partendo, notando, a malincuore, che proprio su quel furgone, nel sedile del passeggero, vi era Anne.

 

- Merda, c'è un altro furgone! - Imprecò Harry. - Fanculo, fanculo, fanculo, fanculo e fanculo! - Continuò.

 

 

******

 

Nel frattempo, nei sedili posteriori della bellissima auto elettrica di Eleanor, vi erano la prima e Louis Tomlinson intenti a continuare un bacio molto appassionante.

 

- Era da tanto che volevo farlo! - Disse la ragazza.

- Anch'io. - Rispose il più grande, notando che la mora stava già iniziando a spogliarsi.

- Aspetta, da quanto? - Chiese il liscio, pensando, allora, che la ragazza lo aveva notato da prima che diventasse popolare.

- Cosa? Sesso con un gay? Da quando sono diventata adolescente, credo. So che è una cosa alquanto perversa... - Concluse lei.

 

In quel momento Louis riuscì a frenare i suoi ormoni e pensare a ciò che Eleanor gli aveva appena detto. Lei non provava niente per lui, era solo una sua stupida fantasia. D'un tratto il più grande si allontanò, quando poteva, dalla ragazza aprendo lo sportello.

 

- Eleanor scusa devo andare, Harry sarà arrivato. - Disse di fretta, uscendo dall'auto.

 

 

Nel frattempo la festa era già iniziata e vi erano una miriade di ragazzi che ballava a ritmo di musica, appena arrivato, Louis era stato sommerso dai suoi compagni, che gli chiedevano disperati dove fosse finito il proprio ragazzo.

Harry entrò nella palestra dove avevano organizzato il ballo, per sua sfortuna, intravide una donna sulla quarantina con alle sue spalle un uomo con un'enorme telecamera. Capì subito che si trattava di sua madre, così le corse dietro con Taylor e notò che la madre stava tranquillamente parlando con Zayn e la sua ragazza.

 

- Mamma, mamma! - Urlò quasi Harry, posizionandosi di fronte a lei.

- Tua madre cercava i due adorabili gay, re del ballo. - Rispose Zayn, accentuando la parola 'adorabili'.

- Oh, di là vedo una corona! - Disse Anne, dirigendosi in quella direnzione.

- Mamma, aspetta! -

 

Anne arrivò dietro il ragazzo con la corona che era intento a parlare con un gruppetto di ragazze, delicatamente lo fece voltare verso di se notando che il giovane in questione era il migliore amico del proprio figlio, il quale era appena arrivato mettendosi accanto al primo.

 

- Louis. - Esclamò stranita.

- Signora Styles, che cosa ci fa qui? - Chiese il liscio, cercando di far finta di niente.

- Trenta secondi! - Annunciò l'uomo che teneva la videocamera.

- Harry vieni un attimo qui. - Disse la donna al figlio, facendolo posizionare di fronte a lei, a pochi metri di distanza da Louis. - Tu lo sapevi? - Chiese tranquilla infine.

- Mamma volevo dirtelo, ma temevo non avresti approvato. - Rispose ansioso il figlio.

- Oh, tesoro non dire sciocchezze! Ha dei genitori così permissivi che non c'è da meravigliarsi, però a me sta bene; non è mica mio figlio. - Concluse.

Harry, se prima voleva evitare a tutti i costi di dire a sua madre la verità, adesso, più arrabbiato che mai, glielo voleva urlare in faccia. L'uomo che riprendeva annunciò che dieci secondi dopo sarebbero andati in diretta, così Anne si affrettò a spostarsi posizionandosi davanti a Louis, ignara delle volontà del figlio.

 

- Allora; il tuo splendido fidanzato dov'è finito? - Chiese la madre di Harry al migliore amico di quest'ultimo.

Il ragazzo non aveva la più pallida idea di cosa rispondere, così si limitò a farfugliare qualcosa, ma per pochi secondi perché fu il più piccolo a prendere in mano la situazione avvicinandosi al migliore amico e strappandogli la tiara dalle mani, posizionandosela sui propri riccioli e mise un braccio dietro le spalle del migliore amico, facendosi più alto.

 

- E' proprio qui mamma!- Annunciò il riccio.

Intanto il cameraman stava già facendo il conto alla rovescia da cinque, mentre la madre di Harry era sul punto di una crisi di nervi. Il suo sguardo era un mix di stupore ma anche disgusto, nessuno sarebbe stato capace di interpretarlo.

 

3......2.....1......

 

- Eh, ah... Buonasera a tutti i telespettatori, siamo qui in diretta dal ballo scolastico della Hester High School e qui abbiamo i due re del ballo di quest'anno: Louis Tomlinson e Har...Harr...Harr... A te la linea Steve! - Concluse prima di sussurare un 'non ce la potevo fare' al cameraman ed andandosene via.

 

Nel frattempo a guardare la scena erano rimasti Taylor, Zayn e la sua fidanzata. Harry sentiva che niente ormai l'avrebbe ostacolato, cos' si fece abbracciare dal migliore amico, lasciandogli poi un bacio sulla guancia.

 

- Stai bene? - Chiese incredulo Louis.

- Si, benissimo! - Rispose sorridendo. - Vuoi ballare? -

- Ovviamente Styles. - Rispose il liscio, facendosi guidare dal più piccolo che lo stava portando al centro della pista.

 

- La stanza piccola resta a te. - Disse poi Harry, mentre passarono davanti a Zayn.

 

 

 

Harry e Louis stavano ballando un lento messo apposta per loro. Harry aveva poggiato la propria testa sul petto di Louis e le proprie bracci a intorno al collo del secondo, il più grande, invece, aveva cinto le proprie braccia intorno al busto del riccio.

- Sono orgoglioso di te piccolo Styles. - Disse Louis.

- Per il finto coming-out? -

- No, perché hai lottato per te stesso. - Rispose il liscio, mentre Harry aveva alzato la testa per guardarlo dritto negli occhi. - Tua madre ti riempie sempre di pessimi complimenti, la prenderei a bottigliate in testa a volte. -

- Ohw, grazie! E io sono felice che tu ti sia riuscito a fare finalmente Eleanor Calder, dimmi com'è stato? - Chiese con un finto interesse, in realtà avrebbe preferito sorvolare ma sapeva quanto l'amico ci tenesse.

- Non l'abbiamo fatto. Mi sono reso conto che lei mi vede solo come una sua bellissima fantasia, io voglio farlo con qualcuno di speciale, qualcuno che mi ami. - Disse Louis facendo accucciare sempre di più il più piccolo al proprio petto, il quale aveva appena fatto un sorriso con tanto di fossette dopo l'affermazione dell'amico. Louis guardò, in lontananza, Eleanor. - Ed è per questo che io la farò innamorare di me. - Concluse il più grande.

 

Il sorriso di Harry svanì in un secondo, e, se avesse potuto, sarebbe persino uscito e tornato a casa. Aveva sperato che, con la prima frase, Louis intendesse provarci con lui, e si era sentito morire non appena il più grande aveva concluso la frase; non tanto per la frase stessa, ma perché aveva capito che i suoi sentimenti verso il liscio, ormai, non erano più gli stessi.



 

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SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutte! Prima di tutto, scusate per il ritardo.

Non mi voglio dilungare, vi dico solo che questa fanfiction non sarà una long, quindi prevedo massimo 10-13 capitoli, ma non ne sono sicura. Dopodiché vorrei ringraziare le persone che hanno recensito i vecchi capitoli e che hanno messo tra i preferiti/seguiti la storia, davvero grazie mille.

Mi farebbe molto piacere avere una vostra opinione sulla mia storia, quindi non esitate a scrivere, sopratutto elencandomi gli sbagli o le sviste che ho avuto durante la scrittura della storia.

 

Con questo concludo,

Buona domenica a tutti.

Adele xx.

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Capitolo 4
*** "Over Again" ***


PER CHI HA GIÀ LETTO QUESTO CAPITOLO, LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE IN FONDO!

 
CAPITOLO TRE.
"Over Again"


A tutte voi, per avermi supportata nelle realizzazione della storia, grazie infinite.



Ormai era passata più di una settimana dal ballo, Harry si rendeva sempre più conto che quello che provava per il liscio non era un semplice "voler bene" ma, allo stesso tempo cercava di reprimere questo suo sentimento, dato che l'altro parlava solo del proprio rapporto con Eleanor. Era quasi riuscito nel suo intento, uscivano tutti i giorni ed Harry non ne poteva più di mentire all'amico; d'altro canto, Louis si era accorto dello strano comportamento del più piccolo, ma lasciava correre pensando fosse solo un periodo. 

Un altro giorno era iniziato ed Harry fu svegliato dalla propria sveglia alle otto meno un quarto, un altro giorno di bugie avrebbe preso forma e lui doveva assolutamente parlare con qualcuno di questa situazione, sennò sarebbe davvero esploso. 
Si preparo ed uscii di casa, aspettando Louis fuori casa tua. Cercò di rimanere freddo alle preoccupazioni del più grande, il quale si era da tempo accorto da tempo dello strano atteggiamento del più piccolo.

- Harreh, puoi dirmi cosa hai? - Chiese il liscio.
- Nulla Louis, nulla. - sorrise Harry
Continuarono a camminare fino a scuola, dove sarebbe iniziata la messa in scena. Fortunatamente (per Harry)c euro momento durò poco dato che Louis aveva un compito durante la prima ora. Visto che lui, al contrario, aveva l'ora libera decise di andare a riposarsi e a schiarirsi le idee sugli spalti del campo da football, sapendo già che nessuno sarebbe stato lì alla prima ora. 
Salì le scale arrivando a metà di esse, si tolse lo zaino buttandolo bruscamente di fianco a lui ed infine si sedette.
Inizio a pensare alla propria relazione con Louis, si era veramente innamorato del proprio migliore amico? Come era potuto accadere? Doveva assolutamente farglielo sapere, non poteva più tenerglielo nascosto. Le lacrime iniziarono ad uscire dagli occhi del riccio il quale non badò neanche a me eliminarle dal viso, continuando a farle scendere. Non riusciva a smettere di pensare a quanto avesse deluso tutti: suo padre, il quale era perfino andato via da casa per colpa sua; sua madre per essere ciò che era e di lì a poco avrebbe deluso anche il proprio migliore amico.
Era tutto così sbagliato, lui era sbagliato. Le lacrime iniziarono a mischiarsi coi singhiozzi, che non riuscì a reprimere, ma al contrario continuò a singhiozzare sempre più forte sperando, in quel modo, di potersi sfogare.
Circondò le con le mani le proprie ginocchia, portandosela al petto, dopodiché inserì la testa fra sul petto e le sue ginocchia. Continuò così per minuti interminabili, fino a che non sentì una mano accarezzargli la schiena, sperando che quella mano appartenesse a Louis, alzò la testa, i proprio ricci erano scomposti e i suoi occhi continuavano a lasciare lacrime, che ricadevano sulle guance arrossate.

- Lou?! - Chiese il riccio guardando in alto.
- No Haz, sono Taylor, mi dispiace - Ironizzò la ragazza, continuando ad accarezzare la schiena del più piccolo abbassandosi di fianco a lui.
- Oh, scu-scusami... - Rispose il più piccolo, guardandola negli occhi.
- Vuoi spiegarmi il perché sei qui? E perché stai singhiozzando Harreh? - Gli chiese la bionda.
Il riccio la guardò a lungo negli occhi, dopo minuti decise di aprirsi; aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno immediatamente e Taylor sembrava essere molto disponibile. Harry la guardò per l'ennesima volta Taylor capendo finalmente che poteva fidarsi di lei.
Iniziò così a descrivere tutta la storia tra lui e Louis, descrivendone i particolari.

- E quindi non so più come comportarmi.... - Concluse il più piccolo.
- Oh Harry! Dovresti dirglielo. - Rispose sicura la ragazza. - Se siete così amici, ti sosterrà comunque. -
- Si Tay, ma i suoi comportamenti verso di me cambieranno radicalmente. -
- Haz, diglielo e basta! Il prima possibile! - Concluse la bionda, abbracciando Harry, il quale aveva già iniziato nuovamente a singhiozzare.

•••

Il riccio aveva infine deciso che avrebbe detto a Louis cosa provava nei suoi confronti quel pomeriggio, dato che si sarebbero dovuti trovare a casa del secondo. Uscirono da scuola, dirigendosi verso le proprie case.
Il liscio era sempre più eccitato per come stava prendendo forma la sua relazione con Eleanor, avevano deciso quella mattina che sarebbero usciti allo scoperto; Louis avrebbe finto una rottura con Harry, in modo che nessuno potesse controbattere. Il più grande era finalmente riuscito ad ottenere ciò che voleva.
Si fecero le quattro ed Harry uscì dalla propria casa per andare in quella del proprio migliore amico. Arrivato, suonò ansioso il campanello e poco dopo comparì un Louis felice, troppo felice per i gusti del riccio. Il primo accolse il più piccolo facendolo sedere sul divano di pelle, notando l'ansia c'è lo stava divorando.
"Lo conosco troppo bene" pensò Louis mentre si sedeva accanto ad Harry, guardandolo negli occhi.

- Haz devi dirti una cosa. - Iniziò Louis sorridendo.
- Dimmi - Rispose lui ansioso.
- Bé senti, io ed El be... Io ed El abbiamo deciso di diventare una coppia fissa. Q-Quindi insomma, dovremmo far finta di rompere. - Concluse il più grande.
- Oh certo, hai ottenuto ciò che volevi eh? - Quasi urlò il liscio alzandosi dal divano.
- Harry ma che ti prende? - Gli chiese sbalordito Louis, mentre lo guardava dal basso.
- Ce l'hai fatta Louis. Mi congratulo con te! Bravo! - Urlò sempre più forte.
- Harold, non sei felice cazzo? Sono anni che aspettavo questo momento. - Rispose lentamente Louis, alzandosi dal divano così da poter guardare il riccio negli occhi, il quale stava già iniziando a piangere.
- No Louis, mi dispiace ma non lo sono! -
- Ma perché? - Chiese il castano, urlando.
- Perché mi sono innamorato di te! - Urlò il più piccolo, sovrastando la voce di Louis.
Il silenzio calò nel salotto di casa Tomlinson, si sentivano solamente i singhiozzi di Harry, che si era ulteriormente seduto sul divano, portandosi le mani sugli occhi. Louis, d'altro canto, non poteva credere alle parole del migliore amico, si posizionò accanto ad esso abbracciandolo.
- Haz mi dispiace così tanto! Le cose tra noi non cambieranno! Resterò per sempre il tuo migliore amico, qualunque cosa accada. - Disse quasi in sussurro. 
- G-grazie L-lou. -


•••

Harry era seriamente distrutto, non che si aspettasse che il liscio ricambiasse i propri sentimenti, ma stava comunque malissimo. Quella mattina si era alzato con la voglia di vivere sotto ai piedi, aveva già scritto a Taylor che le voleva parlare, così quella mattina si trovò con la ragazza, alla quale raccontò quello che era scaduto la sera prima.

- Harry hai 17 anni, troverai qualcun altro! - Cercò di consolarlo la bionda.
- Si, ma io sono innamorato solo di Louis. - Gli rispose il riccio, facendola intenerire.
- Senti, c'è un mio amico che mi ha sempre detto che quando saresti stato libero ti avrebbe voluto molto volentieri conoscere. -
- Ma io voglio Lou - Mugugnò il ragazzo.
- E dai Harold, oggi vi trovate e chiacchierate un po' ! -
- Eh va bene.... -

I due ragazzi si diressero verso l'entrata, notando Louis ed Eleanor mano nella mano. Louis si staccò velocemente dalla ragazza, raggiungendo Harry.
- Buongiorno. - Disse Louis, trascinando Harry da una parte. - Ho già detto praticamente a tutti che ci siamo lasciati, non dovresti trovare nessuno che ti chieda qualcosa... -
- Perfetto. - Rispose duro il riccio.
- Già... Ci vediamo dopo. - Concluse il liscio, ritornando dalla propria ragazza, mente il più piccolo ritornava dall'amica, quasi correndo.

- Come si chiama il ragazzo? - Le chiese, guardandola negli occhi. Taylor sorrise d'istinto a quella domanda.
- Così ti voglio Haz! Comunque Nick, si chiama Nick Grimshaw. -
- Bene. - Ripose il riccio sorridendo. - Vado, ci vediamo dopo. - Concluse lasciando un leggero bacio sulla guancia e dirigendosi verso l'entrata della scuola. 

La giornata andò avanti meravigliosamente per Louis, un po' meno per il povero Harry che aveva visto più volte il primo baciarsi con la propria ragazza. Uscito da scuola, Taylor aveva info ramo il riccio che lui r Nick si sarebbero trovati quel pomeriggio al parco.
Il più piccolo, dopo pranzo, era molto agitato; si era cambiato minimo cinque volte, guardandosi allo specchio altrettante. Naturalmente i capelli appena lavati non volevano proprio prendere la piega giusta, così Harry si mise un cappello di lana grigio sulla propria testa per coprire quei ricci ribelli. Uscì di casa alle 15 dato che avrebbe dovuto trovarsi quindici minuti più tardi.

Arrivato al parco si mese a sedere su una panchina in legno, dato che le gambe continuavano a tremare. Chiuse lentamente gli occhi, inclinando la testa sulla spalliera di legno ,cercando di calmarsi, prese anche un bel respiro. 
Un paio di minuti dopo sulla spalla di Harry picchiettarono lentamente due dita. Il riccio riaprì finalmente gli occhi, mettendosi composto.

-Harry?- Chiese l'altro.
-Si! Tu devi essere... Nick, giusto?- Chiese a sua volta il più piccolo; ricordava benissimo il nome del ragazzo, ma doveva pur fare finta che non gli importasse; di certo non voleva apparire agitato (come era) per una semplice uscita. - Piacere - Sorrise infine il riccio, porgendo la mano al più alto, quello sorrise e guardo Harry negli occhi.... Il più piccolo si perde in quegli occhi per minuti svariati, dopodiché iniziò a cercare, anche in quegli occhi verdognoli, il magnifico blu di cui si era innamorato.

•••
L'uscita era andata più che bene, pensava Harry. Avevano camminato per circa un'oretta, parlando solo di loro e non soffermandosi mai sulla questione Tomlinson, e già per questo ad Harry piaceva Nick poiché lo faceva scollegare dal mondo esterno, e il riccio ne aveva davvero troppo bisogno. C'era solo un difetto in lui, non aveva quegli occhi bellissimi, quel corpo bellissimo.... Insomma non era Louis Tomlinson. 
Harry sapeva che non avrebbe dimenticato il migliore amico facilmente, ma intanto perché non provarci?

I mesi passarono e il riccio continuava ad "uscire" con Nick... Aveva scoperto che il più grande aveva ottimi voti a scuola, e questo gli piaceva molto; aveva scoperto che aveva già fatto coming-out ed anche questo era un ulteriore punto a suo favore però Harry continuava a non volere una storia seria... Forse per la troppa paura di innamorarsi di nuovo, o forse per la paura di scordarsi di Louis. 
Nick era molto gentile con il più piccolo, lo portava sempre fuori, pagando ovviamente tutto lui, lo ascoltava sempre; Harry non avrebbe potuto desiderare di meglio. 
Nell'ultimo periodo a dir la verità Harry aveva lasciato un po' andare la storia con Nick, poiché sempre più preso dallo strano comportamento del suo -ormai ex- migliore amico. 
Insomma, fatto sta che quel lunedì proprio non aveva voglia di uscirci, né di pararci, né di vederlo....


Harry ti ho detto di ri-uscirci, non di scopartelo! - Urlò Taylor.
-Lo so, ma...- 
-Ma sei un lagnone, Styles! - 

Erano passati quasi tre mesi e le cose erano cambiate, forse anche troppo per i gusti del riccio, il quale dopo il ballo aveva dichiarato il suo amore a Louis; naturalmente il più grande lo aveva semplicemente abbracciato sussurrandogli un 'ti voglio tanto bene, Haz.'
Pochi giorni dopo Louis aveva annunciato a tutti di essersi fidanzato con la bellissima Eleanor. Harry non poteva sopportarlo, ma continuava comunque ad ascoltare il liscio mentre continuava a parlare della sua affascinante storia d'Amore.

Non ti da noia, vero? - Chiedeva Louis ad Harry ogni tanto, ed il più piccolo si limitava a negare con la testa, quando invece avrebbe preferito urlargli a dosso quanto odiasse la loro storia, ma Louis era felice, quindi andava bene per Harry.
Erano rimasti amici, naturalmente non erano più come prima ed il riccio si odiava per questo, ma sopratutto odiava il fatto che Louis cercasse costantemente un ragazzo per lui quando sapeva benissimo di chi era innamorato.
Poi un lunedì mattina Harry scoppiò; urlò a Louis di smettere di essere amici dato che il riccio lo amava ancora. Il più grande non aveva ribattuto, se n'era semplicemente andato restando in silenzio.
L'ultimo mese non si erano più parlati; fortunatamente Harry aveva Taylor, la quale adesso si era messa in testa di far uscire il riccio ancora con Nick.
Non lo considerava più, erano diventati come degli estranei e questo il riccio non se lo poteva perdonare, sapeva che era tutta colpa sua. 
E quando qualche giorno prima era anche venuto a sapere che Louis si era lasciato con Eleanor, e la cosa che colpì il riccio più di tutte fu che, in quel momento, non provò gioia, ma dolore e tristezza per il proprio amico....


- Dai Haz. Riprovaci almeno! - Continuò lei.
- Okay Tay, va bene! Adesso basta! - 
- Oh che bello! Dopo ti dico tutti i dettagli per sms! - Lo salutò con un bacio sulla guancia, entrando nella propria classe.

Pochi minuti dopo Harry controllò il suo telefono e vide un messaggio di Taylor.

"Baby, alle tre e trenta oggi, nel cortile!
Non ringraziarmi:)"

E sbuffò, non aveva voglia di uscire con Nick, ma doveva placare questa voglia dell'amica, così rispondendo al messaggio non notò il ragazzo davanti a se, andandocisi a sbattere contro.
E come da perfetto cliché, indovinate chi poteva mai essere quel ragazzo....?
Naturalmente Louis Tomlinson.
Appena si rese conto di chi fosse, Harry si affrettò a chieder scusa e a raccogliere il telefono che gli era cascato poco prima.

- Ciao Harry... -
- Ciao Lou..Louis, co-come va? - Chiese il riccio. 
- Tutto okay... Sai, mi sono lasciato con El-Eleanor; ero ancora rimasto una sua fantasia perversa. -
Mi dispiace... Io-io adesso devo proprio andare - Concluse Harry, andandosene, quando invece Louis avrebbe dovuto dirgli ancora una marea di cose.

Le lezioni finirono poco prima delle tre ed Harry ebbe tutto il tempo necessario per sistemarsi quanto meglio poteva nel bagno dei maschi, quando finì erano quasi le tre e mezzo così uscì dal bagno, dirigendosi nel cortile centrale, ma ciò che vide non se lo sarebbe mai - e poi mai mai mai - aspettato.


Poco più a destra dall'entrata, appoggiato al muro che marcava il confine della scuola, c'era Louis seduto con alle sue spalle uno striscione di dimensioni spropositate.
Harry non poteva crederci, quando finalmente riuscì a leggere lo striscione.

"So we can start it all over again."

Harry non riusciva ancora a crederci, corse verso Louis guardandolo spaesato.

-Haz, io-io... Oh beh, ho lasciato Eleanor perché ho capito che voglio stare con... Te. - 

Harry rimase a bocca aperta ancora una volta.

-Harry, io capisco se... Ecco beh insomma, se non vuoi...-

Louis fu interrotto dal riccio che gli saltò addosso, baciandolo intensamente.

- Mi sei mancato così tanto Lou.-
- Anche tu Haz! -
- Da ora in poi, per sempre? -
- Per sempre, da adesso in poi, te lo prometto. - Rispose il liscio.
- Mi riprenderai ovunque sarò? - Chiese Harry.
- Ovunque andrai, ti riprenderò sempre.-

••••


20 ANNI DOPO.

Harry puoi sbrigarti per piacere? Devi anche svegliare la piccola!- urlò Louis dal piano di sotto della loro casa.

Harry si alzò lentamente raggiungendo Louis ai fornelli abbracciandolo da dietro, ormai il più piccolo era diventato più alto del liscio.

-Buongiorno Louis! - Disse il riccio mettendosi a sedere.
-'Giorno Haz! - Rispose mettendo la colazione in tavola.

Ormai la mente di Louis stava viaggiando malinconica ai ricordi legati ad Harry di più di venti anni prima.
-A che pensi Boo? - Gli chiese il riccio sorpreso dal silenzio del più grande.
-Ho mantenuto la promessa... - Rispose lui in un sussurro, con lo sguardo perso nel vuoto.
-Louis ma cosa? - Chiese di nuovo Harry, alzandosi per riporre i piatti nel lavabo.
-Per sempre... - Sussurrò ancora una volta il più vecchio.

Harry si voltò guardando interrogativo il marito, poi finalmente capì. Era la promessa che gli aveva fatto quando si misero - realmente - insieme. Il riccio si diresse verso Louis, facendolo spostare si sedette sulle sue gambe e lo guardò negli occhi.

-Mi riprenderai, ovunque sarò? -
- Sempre... - Rispose Louis.
-Louis, Non era così! Hai rovinato tutto! - Il riccio stava per alzarsi fingendosi offeso, quando Louis lo trattenne sulle sue gambe.
- Ovunque andrai, ti riprenderò sempre. - Gli sussurrò all'orecchio; così il più piccolo gli prese il viso, dando inizio ad un bacio pieno di passione.

_______________________________

Allora....
Scusate, so che non dovevo cambiare assolutamente il capitolo ma mi ero resa conto di quanto avessi tirato via tutto e non mi piaceva. L'avevo scritto a scuola e avevo così tanta furia di finirlo che non ho provato neanche a cercare il foglio in cui avevo scritto metà di questa aggiunta....
Quindi niente, perdonatemi HAHAHAHA😘😘

GRAZIE ANCORA PER I 2K💘💘

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