Presente e futuro di VelenoDolce (/viewuser.php?uid=780599)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sono sconfitto... forse. ***
Capitolo 2: *** Le catene fanno male. ***
Capitolo 3: *** Stare divisi distrugge! ***
Capitolo 4: *** La speranza nell'anima ***
Capitolo 5: *** Un attimo di tregua? ***
Capitolo 6: *** Ancora il dio del fuoco. ***
Capitolo 7: *** Imprevisti...prevedibili. ***
Capitolo 8: *** Chiarimenti e re dell'universo. ***
Capitolo 9: *** Il futuro ha i tuoi occhi... e i miei... ***
Capitolo 10: *** Cosa volete? Poso usarvi per i miei scopi... ***
Capitolo 11: *** Non riesco ad odiarlo. Nemmeno io... ***
Capitolo 12: *** Ci siamo quasi? Se sopravviviamo... ***
Capitolo 13: *** Finalmente... Lei. ***
Capitolo 14: *** Vi serve aiuto? Mi serve aiuto... ***
Capitolo 15: *** Vuoi? Voglio! ***
Capitolo 16: *** Tutto troppo perfetto, sarà vero? ***
Capitolo 17: *** Per sempre! ***
Capitolo 18: *** Rispondimi! ...convincimi. ***
Capitolo 19: *** Una piccola dea del passato e del presente, che viene dal futuro... ***
Capitolo 20: *** Un matrimonio intravisto nel futuro? No... ***
Capitolo 21: *** Festa! A Sya piace il coccolato. ***
Capitolo 22: *** Minaccia dal futuro. ***
Capitolo 1 *** Sono sconfitto... forse. ***
Seduto
sul letto Loki fissa il soffitto. Thor l'ha mollato li da un ora, è
andato a pranzo. Ha borbottato di un posto dove fanno da mangiare
sulla venticinquesima, o qualcosa di simile... Loki non ha capito.
Non gli importa. Thor lo guarda a malapena e lui si sente impotente.
Che succederà ora? Padre lo farà uccidere? Odino. Si
corregge.
“Non
è mio padre.” Sussurra al soffitto. Una lacrima
solitaria gli scende sulla guancia. Chiude gli occhi. Si sente così
solo ora. Cosa può fare per farsi guardare da Thor? Spalanca
gli occhi. No, non deve pensare a quello. Lui non ha bisogno di Thor.
Lui vuole solo avere ciò che gli spetta. Il trono. L'amore non
gli serve. Lo rende debole. Lo rende incapace di uccidere Thor.
Incapace di uccidere Odino. Lui deve trovare il modo di uscire da
questa situazione.
“Dannazione!”
Quasi urla. In un motto di rabbia cerca di liberarsi delle catene che
lo legano. Non riesce. L'unica cosa che riesce a fare è
ferirsi. Il dolore gli sembra una giusta punizione per la sua
debolezza. Poteva uccidere Thor, invece gli ha solo fatto un graffio.
Continua a tendere le catene. Non cedono, ma nei punti dove toccano
la pelle iniziano a vedersi dei segni profondi. Loki continua a
torturarsi. Il sangue che esce dalle ferite che si infligge gli
macchia i vestiti e il copriletto. Non importa. Il dolore gli deve
servire da lezione. Ci si fa del male ad amare. Chiude gli occhi e
continua a infliggersi quella tortura. Vuole essere libero. Vuole
soffocare questi sentimenti. Vuole ucciderli. Fargli pagare per
averlo legato, per avergli mentito. Vuole essere abbracciato. Vuole
che Thor lo guardi di nuovo con affetto. Vuole che Odino gli dica che
non si è pentito di averlo salvato. Un singhiozzo gli sfugge
dalle labbra.
“Loki...”
Thor lo guarda, è accanto alla porta e ha uno sguardo
preoccupato.
“Ma..
cosa hai fatto...” Thor si siede sul letto accanto a Loki. Gli
accarezza il viso rigato dalle lacrime. Loki chiude gli occhi.
“Loki,
ma cosa...” Thor sembra così gentile. A Loki si spezza
il cuore. Si volta di lato e si porta le gambe al petto. Nasconde il
viso. Ansima cercando di ritrovare il controllo. Quando Loki sente
una carezza leggera sulla schiena non riesce più a resistere.
Inizia a singhiozzare mostrando a Thor tutta la sua disperazione.
“Loki.”
Thor si sdraia dietro di lui. Lo abbraccia. Gli accarezza il braccio.
“Calmati,
ti prego, fratello...” Loki si volta nel suo abbraccio,
nasconde il viso sul petto dell'altro, smette di singhiozzare. Cosa
gli è preso, thor lo fa sempre sentire così fragile. Ma
lui non è fragile, non più. O almeno non dovrebbe.
“Non
sono tuo fratello. Sono solo un bambino che doveva morire. Un ragazzo
cresciuto nella menzogna. Un uomo senza nulla.” La voce di Loki
sembra calma e vuota, è come una pugnalata nel cuore di Thor.
Nessuno dei due ha più la forza di parlare, entrambi persi nel
loro dolore. Loki resta immobile, Thor gli toglie le catene. Restano
così fermi e abbracciati per un tempo indefinito. A loro
sembrano ore.
Qualcuno
bussa alla porta. Thor si alza e va ad aprire. Un soldato gli chiede
se vada tutto bene. Thor lo liquida in poche parole, vuole tornare da
Loki. Ha paura, non sa nemmeno bene lui di cosa. Rientra in stanza.
Loki è seduto sul letto, lo sguardo vacuo, sembra un guscio
vuoto.
Thor
ha cercato per ore di far parlare o reagire Loki, senza però
destare la minima reazione da parte del moro. Ha provato di tutto,
con la dolcezza, con la rabbia. Lo ha minacciato e poi implorato. Ma
nulla è riuscito ad arrivare al cuore di Loki, che continua a
guardare davanti a se. Loki si sente svuotato, sconfitto. Cosa
succederà ora? Verrà esiliato? Ucciso? Probabilmente
ucciso. Che importa di lui a Odino? Odino ha il suo amato figlio, di
Loki non se ne fa nulla. Che fare ora? Voleva dimostrare la sua
grandezza, la sua forza. Ma è stato sconfitto. Come sempre.
Thor
ha smesso di parlare, Loki non ha idea di cosa l'altro gli abbia
detto. Si sente solo tremendamente stanco. Si sdraia nel letto,
vorrebbe dormire, ma continua a fissare davanti a se. Thor cena, poi
va in bagno a prendere un asciugamano bagnato. Non riesce a guardare
il sangue sui vestiti di Loki senza sentirsi colpevole.
“Togliti
i vestiti, pulisciti.” Thor gli tende l'asciugamano, ma Loki
resta immobile.
“Non
puoi presentarti così da nostro padre.” Sembra che Loki
non lo senta nemmeno. Thor lo prende per un braccio e lo tira a
sedere, l'altro asseconda il suo volere senza opporre resistenza e
senza dare segno di averlo capito.
“Loki...”
Thor è incerto. Che deve fare ora? Inizia a spogliarlo
lentamente. Da quanti anni non è così vicino a Loki, si
domanda. Una volta erano sempre insieme. E lui stravedeva per quel
bambino che gli correva dietro. *Io ricordo un ombra.* Thor si blocca
ricordando le parole di Loki. Possibile che fosse davvero così?
Da piccolo Loki gli correva sempre dietro, e lui rallentava per
aspettarlo. Loki non si è mai accorto che lui lo aspettava?
Crescendo Thor aveva fatto sempre più affidamento al fatto che
Loki fosse sempre con lui. Che gli coprisse le spalle. Ma
evidentemente non si era preoccupato abbastanza di lui. Non era
riuscito fargli sapere che la sua presenza era un punto fermo nella
sua vita. Non gli aveva detto che Thor non poteva esistere senza
Loki. Lo aveva capito quando pensava che Loki fosse morto, che non ci
fosse più. E quando lo aveva rivisto avevano finito per
litigare, come sempre. Invece Thor avrebbe voluto stringerlo. Avrebbe
voluto implorarlo di tornare a casa. Invece avevano litigato e
litigato e litigato... Perso in quei pensieri Thor leva via il sangue
dai polsi di Loki, lentamente, meticolosamente. Toglie via il sangue
che macchia quella pelle candida come se facendolo potesse levare via
le ferite che lui stesso ha inflitto a quella fragile anima. Perchè
nei mesi che aveva passato senza Loki aveva capito, anche se solo in
parte, il male che era stato fatto al suo amato fratello. *Non sei
mio fratello.* La voce di Loki risuona ancora dentro la sua testa. E
lui non sa come fare, ama Loki, come può fare per farlo
ritornare a sorridere? Gli pulisce un fianco, come può essersi
ferito anche li? Senza pensarci troppo gli leva le scarpe e i
pantaloni. Gli pulisce le caviglie. Loki sembra non accorgersene
nemmeno. Una volta finito raccoglie i vestiti e va fuori dalla
stanza, chiede alla guardia fuori dalla porta come può fare
per averli pronti l'indomani mattina. La guardia prima tenta di
spiegare, poi gli dice semplicemente che ci penserà lui.
Loki
ha lasciato che Thor lo pulisse senza dire una parola. Fingeva
indifferenza. Il cuore e la mente in subbuglio. Si guarda i polsi.
Non sanguinano più, ma le ferite non sembrano rimarginarsi.
Gli fanno male. Si alza e va davanti alla portafinestra. Guarda
fuori. Poggia la mano sul vetro. Ormai ha perso tutto. Vuole Thor.
Vuole le mani di Thor ancora sulla sua pelle. Già si immagina
i sensi di colpa dell'altro per essersi macchiato di incesto. Loki
sorride maligno. Non siamo fratelli, pensa con rabbia. Ma come può
riuscirci? Thor entra in camera e accende la luce. Il mondo fuori
scompare, Loki vede il riflesso di Thor nel vetro, accanto al suo.
Che strano, pensa, ora è Thor a essere alle sue spalle.
“Loki...”
La voce di Thor è incerta. Loki lo guarda mentre sposta lo
sguardo sul suo copro. Thor non capisce la strana sensazione che gli
stringe lo stomaco. Ha spogliato lui Loki, perchè a vederlo
nudo in piedi si sente così strano?
“Che
c'è?” La voce di Loki è studiatamente triste,
stanca. La sua mente invece corre frenetica. Ormai ha perso tutto.
Tanto vale rischiare il tutto per tutto per arrivare a Thor. Gli fa
un mezzo sorriso, Thor sussulta come se lo avessero schiaffeggiato.
Loki sa di non essergli indifferente. Glielo ha letto negli occhi
mentre lo guardava. Ha letto una voglia negli occhi del biondo che è
simile alla sua.
“Come
stai?” Thor gli poggia le mani sulle spalle nude. Loki sospira
e chiude gli occhi. Inizia lo spettacolo... Loki si volta e si
appoggia a Thor, posandogli il viso contro al collo. Thor resta
sorpreso. Non sa come reagire. Ha paura di fargli ancora male.
“Abbracciami...”
Un sussurro contro al suo collo. Thor non può che obbedire
alla richiesta. Loki sorride. Sembra più facile del previsto.
Thor sarà suo. Poggia le mani sui financhi di Thor e gli
stringe la maglia. Deve sembrare sconfitto e indifeso per far fare a
Thor quello che desidera. Forse potrebbe piangere ancora.
“Loki...”
Thor vuole guardarlo, vuole vedere quei magnifici occhi. Loki non si
fa attendere, alza lo sguardo verso Thor. Lo sguardo Limpido di Thor
si perde nello sguardo disperato di Loki, imprigionando entrambi i
loro cuori. Una lacrima scivola silenziosa sulla guancia di Loki e
Thor non può far altro che abbassare il viso per
asciugargliela con le labbra. Nemmeno lo stesso Loki sa se quella
lacrima è finzione o verità. Sa solo che vuole Thor.
Vuole strappare almeno lui a Odino.
“Thor...”
Loki ora sembra così bisognoso di aiuto, così fragile.
Thor ne è ammaliato e conquistato. Loki sposta lentamente il
viso per poter baciare Thor, che sussulta preso alla sprovvista.
“Fratello..”
Un tabù immenso per Thor.
“Non
siamo fratelli.” Gli sussurra l'altro mordendogli piano il
collo. In risposta riceve un piccolo gemito. Loki gli sfila la
maglia, gli accarezza la pelle. Thor non sa come reagire, è
spaventato dallo strano sentimento che sente crescere in lui. Loki
cerca ancora le sue labbra e Thor perde il controllo. Lo trascina sul
letto e inizia a baciarlo con passione. Loki resta sorpreso dalla
reazione passionale di Thor.
Ok... ecco qui un delirio della mia
testolina malata. Per natale volevo scrivere una storiella dolce e
carina, ne è uscito fuori un capitolo intero. Che però
lasciava troppi punti di domanda. Nella mia testa c'erano tutte le
risposte quindi ho optato per farla diventare una vera e propria
ficcina. Il capitolo scritto a natale è quindi diventato il
terzo o il quarto di questa long fic ^.^ Spero vi piaccia e spero che
mi lasciate un commentino ç.ç Non so se inserire nel
prossimo capitolo la scena seguente al bacio... che ne dite?
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Capitolo 2 *** Le catene fanno male. ***
Thor
blocca Loki sul letto con il suo stesso corpo. Vuole possederlo,
vuole fargli capire quanto lo ama, quanto lo desidera. Loki lo lascia
fare, troppo sorpreso da tutta la passione che l'altro sta riversando
in lui con un semplice bacio. Ma in quel bacio Thor sta mettendo
tutto se stesso, come fa per ogni cosa. Loki è quasi a corto
d'aria, si sente bruciare della stessa passione di Thor e ne è
spaventato. Non può desiderare Thor così tanto, non può
lasciarsi andare completamente. Ne uscirà ferito e distrutto,
Loki ne ha la certezza. Ma cosa importa a questo punto? Loki è
sicuro che la punizione di Odino sarà terribile. Allora,
pensa, tanto vale lasciarsi andare. Le mani di Thor gli accarezzano
la pelle, gli mandano brividi su tutto il corpo. Lui invece resta
immobile a godersi le attenzioni dell'altro, che sembra volergli
accarezzare ogni centimetro di pelle che riesce a raggiungere. Thor
si rende conto che Loki non lo tocca, si chiede se non stia
sbagliano. Smette di baciarlo e si sposta un po' per guardare Loki.
Quello che vede gli fa mancare un battito al cuore. Loki ha un
espressione rilassata, sorride leggermente, gli occhi verdi che lo
guardano attraverso le palpebre socchiuse, ansima. Era da tantissimo
tempo che Thor non lo vedeva così a suo agio. Loki alza le
braccia e gli mette le dita tra i capelli, gli avvicina le labbra
alle proprie in un chiaro invito a continuare. Thor riprende a
baciarlo, ma stavolta più lentamente, assaporando quelle
labbra che ultimamente ha visto solo serrate con rabbia o in un
ghigno cattivo. Ora invece le sente morbide contro le sue, la lingua
velenosa del suo Loki che gioca dolcemente con la sua. Questo lo fa
impazzire, vuole Loki come non ha mai desiderato nient'altro, vuole
che sia felice. Vuole sentirlo ridere, e in un attimo nella mente di
Thor si accende un idea. C'è una cosa che Thor amava fare da
bambino. C'è un solo punto in cui Loki è sensibile al
solletico, mentre lo accarezzava Thor ha istintivamente evitato quel
punto. La mano di Thor scivola sul fianco di Loki, una carezza
leggera, in cerca di quel punto. A Thor sembra che il suo cuore stia
per esplodere quando Loki scoppia a ridere e si contorce.
“Nooo”
Loki urla tra le risate.
“Sei
così bello quando ridi. Su ridi!” Thor sa che non può
fargli il solletico per molto. Ridono insieme, Loki ha le lacrime
agli occhi e Thor smette.
“Mi
farai morire...” La voce di Loki è ancora allegra,
ansima per le risate. Il cuore di Thor si spezza. Quello è
Loki, il Suo Loki. Il bambino che gli correva dietro. Il ragazzo che
lo faceva divertire con la sua magia. L'uomo che gli faceva passare
le paure solo con la sua presenza. Loki si volta a guardarlo e la sua
espressione passa allo stupore.
“Thor...”
Sussurra accarezzandogli una guancia rigata dalle lacrime. Thor non
si era accorto di piangere. Fino a quel momento non si era realmente
conto di quanto dolore avesse sopportato Loki. Ci aveva pensato, e
riflettuto, ma ora capisce quanto profondamente Loki sia ferito. Thor
non era mai stato solo, lui aveva il suo Loki, ma chi aveva Loki? Di
certo non Thor. Che era sempre impegnato a giocare con i suoi
guerrieri, a inseguire i suoi sogni di guerra. Thor che non gli
aveva mai mostrato cosa realmente provava per lui. Invece ogni volta
che Thor aveva bisogno gli bastava chiamarlo, a volte anche solo con
lo sguardo, e Loki era li. Pronto a seguirlo, pronto a fargli
cambiare argomento quando vedeva che si impuntava in qualcosa di
impossibile. Pronto a difenderlo. Pronto a tutto per lui.
“Ti
amo Loki.” Thor lo guarda dritto negli occhi, restano fermi a
guardarsi. Loki non sa che fare, e per lui è strano. Si sente
confuso e , forse, felice. Di solito è lui che dice di amare
Thor, non il contrario. Che succede? Si domanda. Non si deve lasciare
tropo andare. Thor deve essere suo, non deve essere lui a perdere il
cuore. Poi Thor riprende lentamente a baciarlo, e Loki non pensa più
a nulla. Si lascia andare completamente. Per la prima volta si lascia
amare ed ama. Senza finzioni, senza muri. Le mani di Thor, le sue
labbra. Si amano lentamente, senza parlare, persi uno nell'altro. I
loro cuori uniti come i loro corpi. Loki si lascia prendere e Thor lo
fa con una dolcezza e una lentezza che non immaginava di avere. Loki
si lascia andare, sorpreso dalla sua stessa reazione. Dal suo corpo
che cerca quello di Thor. I loro baci e i movimenti lenti lo stanno
lentamente facendo sciogliere tra quelle braccia forti. Il suo cuore
batte forte insieme a quello di Thor. Si amano con intensità
tutta la notte. Prendendosi e donandosi a vicenda. Nessuno domina e
nessuno è dominato. Per una notte il loro gioco di potere è
dimenticato. Vogliono entrambi la stessa cosa, donarsi all'altro.
Amarsi con tutto se stessi.
“Vorrei
che il tempo si fermasse a questa notte. Vorrei non aprire più
gli occhi...” La voce di Loki è carica di tristezza.
“Ci
saranno altre notti, e anche giorni felici per noi. Ti amo. Non
permetterò che ci dividano ancora.” Loki sa che Thor
crede alle sue parole. Ma lui non ci riesce. Sa che Odino non lo
permetterà mai. L'alba è quasi sorta quando Loki poggia
la testa sul petto di Thor e si lascia andare a un sonno ristoratore.
È mesi che dorme poco e male, e ora si sente sfinito. Non
vuole dormire, ma non riesce a tenere gli occhi aperti. Il battito
del cuore di Thor sembra una dolce ninnananna, che lo trascina nel
nulla. Thor invece non riesce a rilassarsi e dormire. Loki gli pesa
piacevolmente sul petto e lui non riesce a levarsi dalla mente il suo
sorriso. Da quanto non sorrideva così? Da quanto non sentiva
la sua risata... Non riesce a dare una risposta alle sue domande.
Troppo tempo è trascorso, da troppo tempo Loki finge. Sa solo
che non è solo il padre ad esserne la causa, ma anche lui. Che
punizione darà Odino a Loki? Thor trema al pensiero. Qualsiasi
punizione gli verrà data ci sarà lui al suo fianco, non
lo lascerà solo. Gli accarezza i capelli e la schiena, ora
Loki sembra così indifeso. Così bisognoso di
attenzioni. Ma sa che Loki è anche molto forte. Si è
domandato per ore perchè Loki non abbia usato a pieno i suoi
poteri, quando hanno combattuto sulla torre di Stark. Avrebbe potuto
fargli molto più male. Anche la pugnalata al fianco, poteva
arrivare facilmente al cuore. Ci aveva pensato tutto il giorno, ma
solo quella notte aveva finalmente capito. Loki lo ama davvero. Più
di quanto lo stesso Loki sia disposto ad ammettere. E lui si sente un
po' stupido a non averlo mai capito. Mentre veglia sul suo riposo
continua a pensare a Loki, così forte e fragile insieme. Così
difficile da capire, sopratutto per lui. Sono così diversi e
così perfetti per stare insieme. Insieme si completano.
Loki
si sveglia solo nel letto. Si stiracchia lentamente. È solo in
camera. Thor l'ha coperto con il lenzuolo e lui ci si avvolge
stretto. Aspirando profondamente l'odore di Thor che ancora permea il
tessuto. Per una notte è stato solo suo. Che succederà
ora? Se Odino venisse a saperlo per Thor sarebbero guai. Non dovrebbe
importargli. Dovrebbe pensare solo a se stesso, ma non ci riesce. Non
con il profumo di Thor ancora sulla sua pelle. Che ne sarà di
lui ora? Odino lo farà giustiziare? Un fremito di rabbia lo
attraversa. Odino è solo un bugiardo. Gli terrà testa,
come deve. Lo guarderà a testa alta, senza inginocchiarsi.
Loki credeva ciecamente nelle sue parole, sbagliava, Odino ha
rimangiato tutto. Ha reso tutta la sua vita una menzogna. Thor torna
in stanza e lui finge di dormire ancora. Sente l'altro trafficare per
la stanza, ma non alza la testa per guardare. Si sente stanco,
arrabbiato e triste, ma una parte del suo cuore è anche
felice. Sorride contro al cuscino, si sente stupido. La notte è
passata, si riprende la farsa... Qualcuno bussa alla porta.
“Ciao.”
Thor sembra in imbarazzo.
“Ti
abbiamo portato la colazione, e Fury ci ha mandato a controllare che
sia tutto a posto.” E' quella donna dei vendicatori, Loki non
ha fatto caso al suo nome. Thor cerca debolmente di fermarli, ma che
può dirgli?
“Lo
psicopatico dorme ancora?” Questo è quello con
l'armatura, pensa Loki. Thor cerca di
zittirli.
“Questo
l'hanno lasciato davanti alla porta, hai fatto lavare qualcosa?”
Thor prende il pacco con i vestiti che gli porge Natasha.
“Sono
di Loki.” Thor non sa se svegliare Loki o se prima deve
liberarsi dei due. Resta fermo con i vestiti in mano senza aver idea
di cosa fare.
“Tutto
bene?” Natasha sembra aver capito che Thor ha qualcosa che non
va.
“Perchè
non andate a chiacchierare da un altra parte?” Loki si mette a
sedere stiracchiandosi. Thor lo guarda con aria triste, Loki ha di
nuovo la sua maschera.
“Ma
guarda, chi si aspettava quei muscoli.” Tony ride. Loki lo
guarda con un mezzo sorriso di scherno. Lentamente si alza, lasciando
scivolare via il lenzuolo e mostrando la sua nudità. Narasha
lo guarda e poi si volta, Loki sbuffa una mezza risata di
superiorità.
“Perchè
non è legato?” Tony lo guarda male mentre prende i
vestiti dalle mani di Thor e inizia a vestirsi. Loki lo ignora. Si
infila i pantaloni e la maglia.
“Non
fugge, e non fa nulla.” Thor sembra stanco. Loki cerca di
ignorare la voglia di baciarlo. Sarebbe divertente vedere le loro
facce. Invece si limita ad allacciarsi la giacca in silenzio.
“Parlavi
di colazione?” Thor sembra riprendersi. Natasha fa entrare un
carrellino pieno di roba da mangiare.
“Loki.
Mangia.” Thor sa che quando Loki ha qualche problema smette
quasi completamente di mangiare. Gli indica anche la sedia prima di
sedersi a sua volta e mettersi a mangiare. Loki si siede accanto a
lui, in silenzio. Tony e Natasha si guardano, c'è qualcosa di
strano in quei due.
“Thor,
tutto ok?” Natasha sorride, ma ha ha già iniziato
involontariamente a lavorare. Thor annuisce mentre passa un piatto
con sopra delle strane frittelle a Loki. L'altro le guarda male, ma
le assaggia.
“Che
gli hai fatto per farlo stare zitto?” Tony si diverte. Loki gli
fa diventare il caffè un blocco di ghiaccio.
“Loki...”
Thor sbuffa divertito.
“Mi
sono solo divertito un po'...” Loki continua a mangiare
diffidente. Tony invece fissa il suo cubetto di caffè
ghiacciato con aria interrogativa.
“Non
ti serviva quel coso per fare magie?” Natasha è
sospettosa. Loki la ignora.
“Lui
è magia.” A Thor sembra una cosa normale, gli altri due
lo guardano male.
“E
non si potrebbe legarlo?” Tony ha poggiato il suo caffè.
Natasha conosce già la risposta, ha visto i polsi di Loki, in
qualche modo deve essersi fatto talmente male da indurre Thor a
liberarlo.
“Fallo
almeno finire di mangiare.” Thor continua a far mangiare Loki
mettendogli direttamente le cose nel piatto. Continuano così
per alcuni minuti, in silenzio.
“Vostro
padre non avrà già preparato un bel banchetto per il
vostro ritorno?” Tony è ancora arrabbiato, far giudicare
Loki da suo padre è ridicolo.
“Non
è mio padre.” La voce di Loki è quasi un ringhio.
“Festeggerebbe
volentieri la mia morte, non il mio ritorno.” Natasha si
stupisce è brava a capire le persone, ma Loki la spiazza un
po'. Sembra arrabbiato contro il padre, ma sente che sotto c'è
tristezza. Si domanda chi sia davvero quell'uomo seduto davanti a
lei.
“Loki,
per favore...” Loki sussulta a sentire la voce di Thor così
triste. Non ce la fa più a mangiare, ne a stare li a far finta
che la sua vita non stia per finire. Si alza e va alla portafinestra.
Guarda fuori, ma non vede nulla. Deve essere forte, non vuole dare a
Odino la soddisfazione di averlo piegato. Spalle dritte, testa alta.
Ostentare sicurezza e forza, anche con le catene hai polsi. Thor gli
si avvicina e gli lega i polsi. Prende la maschera e si blocca, non
riesce. Imprigionare così il suo Loki, semplicemente non ci
riesce. Loki sospira, fa un passo verso di lui. Gli prende le mani.
Gli fa un mezzo sorriso e lo aiuta a farsi mettere la maschera. Fuori
ha iniziato a diluviare. Gli altri due non sanno che fare, non sanno
se dire qualcosa o meno. Più che altro Tony avrebbe da dire,
ma Natasha gli ha fatto chiaramente capire che non può
semplicemente scherzare. Thor si volta e si infila l'armatura. Cerca
di calmarsi. Vedere Loki con le catene dopo la notte che hanno appena
passato insieme lo distrugge. E quella maschera, che gli blocca la
mascella impedendogli di parlare... Chiude gli occhi e respira a
fondo. Cerca di ritrovare il controllo. Sarà difficile. Padre
sarà furioso. Ma lui sarà al fianco di Loki stavolta.
Fa un sospiro e prende il Mjolnir ed è pronto per affrontare
questa dura giornata. Loki volta le spalle a tutti, guarda fuori.
“Andiamo.”
Sembra il Thor di sempre. Loki da alcuni colpetti al vetro della
finestra. Thor si rende conto di cosa sta scatenando, diluvia. Sbuffa
una risata, si concentra e smette subito di piovere. Loki sorride
dietro la maschera. Non sempre Thor riesce a nascondere i sentimenti,
a volte sembra proprio un bambino.
Si
materializzano sul ponte dell'arcobaleno. Thor vorrebbe allontanare
il momento in cui dovranno affrontare il padre. Heimdall li stava
aspettando.
“Ben
tornati. Thor, tuo padre vuole che tu vada subito a sistemare il
Tesseract con gli altri manufatti.” Thor resta un attimo
spiazzato, non vuole lasciare solo Loki.
“Non
possono farlo le guardie? Io devo accompagnare Loki.” Thor
guarda le guardie reali che mettono delle catene a Loki. Ora ha
catene al collo, hai polsi, alla vita e alle caviglie. Thor ne è
inorridito, Loki invece sembra indifferente a tutto. Almeno gli hanno
tolto quell'orrenda maschera.
“Thor,
è un ordine, non puoi disobbedire.” Heimdall non lascia
via di scelta. Thor deve obbedire. Le guardie reali trascinano via
Loki.
“Loki...”
Thor sente una morsa allo stomaco. Per un attimo Loki si volta e gli
sorride. Il cuore di Loki sembra diventare più freddo a ogni
passo che fa. Come se allontanandosi da Thor tutto il calore stia
lentamente sparendo. Dubita che lo rivedrà. Perchè
separarli ora se non per tenerli divisi per sempre? Ma se deve stare
lontano dal calore che tanto ama non sarebbe meglio morire? Con
questi pensieri arriva davanti a Odino.
“Madre.
Siete fiera di me?” Nemmeno si rende conto di dire quelle
parole, sente la sua voce distante. Fingi! Gli urla la mente. Fai
arrabbiare Odino, fatti uccidere. Si dice.
“Non
peggiorare le cose...” Loki quasi ride.
“Quantifica
'peggiorare'” Le sussurra con uno strano sorriso. Anche lei ha
mentito, e il cuore di Loki si congela un altro poco.
Ora
deve affrontare il re... lo guarda e ride. Bene Loki, si dice, fallo
arrabbiare. Il re parla e lui pensa che finalmente gli stia dicendo
la verità. Lo vorrebbe morto. Vorrebbe non averlo mai
allevato. Solo Thor importa per Odino. Per un attimo è tentato
di dirgli di quella notte, ma non può. Inveisce invece contro
Thor, facile fingere così tanto per lui. Il cuore ormai è
diventato una piccola cosa ghiacciata nel suo petto. Odino lo ha
condannato a passare il resto della vita chiuso nelle carceri.
Nessuno può andare a trovarlo. Sarà solo per sempre? Il
cuore gli fa male. Senza Thor come potrà scongelare il suo
cuore? Loki si sente davvero sconfitto per la prima volta. Ha perso
tutto tranne la vita. Che era l'unica cosa disposto a perdere. Non
vedrà più Thor, non vedrà più madre.
Ok, eccovi il secondo capitolino ^.^
Ci sono due riferimenti a una scena tagliata da Thor, lo avete
notato? O solo io sono la pazza che se lo ricorda a memoria? Dal
secondo film di Thor ho preso solo la scena della condanna, che non
ho riportato qui perchè, immagino, tutti la sappiate. Ho
odiato Odino profondamente in quella scena. Ho messo solo lo scambio
di battute tra Loki e Figga, perchè è a dir poco
stupendo. L'inizio del capitolo doveva essere ben diverso, poi Thor
fa il solletico a Loki e il capitolo ha cambiato tendenza XD Spero
vogliate lasciarmi una recensione ^.^ Grazie per aver letto <3
Alla prossima
Veleno
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Capitolo 3 *** Stare divisi distrugge! ***
Lo
chiudono in una cella. Si guarda attorno con aria superba, nemmeno si
rende conto di fingere. Sembra ancora un principino viziato per chi
lo vede. Altezzoso, pieno di se. Invece l'unica cosa che prova è
tristezza. Ma non deve, è solo colpa di Odino. Loki si siede
sulla branda. È colpa di Odino, si ripete. Gliela farà
pagare per averlo tradito così. Lui si era fidato di
quell'uomo che diceva di volergli bene, che gli dava aspettative. Da
lui si rifugiava da piccolo quando madre lo sgridava. Voleva lui
quando si faceva male. E quel padre che lui amava lo consolava
sempre. Loki ride di se stesso. Era tutta una bugia. Da quanto tempo
suo padre non lo consolava più? Da quanto tempo lo aveva
allontanato, mentre lui cercava solo di compiacerlo? Domande stupide,
si dice. Lui non è mai stato mio padre. Io ero solo uno dei
suoi trofei rubati a un altro re. Solo una misera pedina nelle sue
mani. Che era diventata inutile. Più Loki pensa al padre e più
la rabbia cresce dentro di lui. Arriva il pranzo e lui lo ignora.
Resta seduto nella branda a odiare Odino, o almeno cerca di farlo. Si
chiede se non sia lui il vero problema. In fondo è uno jotun,
un mostro. Come può Odino amarlo? Si alza di scatto. Non deve
pensare a questo. Thor lo ama. Varrà pur qualcosa il suo
amore? Si sente in trappola. Fa un passo e una fitta allo stomaco lo
fa piegare in due. Ansima e si risiede sulla branda. Il volto
pallido, le mani sulla pancia. Cos'è stato? Si chiede. Non può
essere quello che ha mangiato a colazione, ormai sono passate ore.
Arriva
la cena e anche quella resta inguardata e intoccata. Loki continua a
pensare e a passare dall'odio alla disperazione in un susseguirsi di
emozioni. Passano le ore e, poi, anche i giorni. Loki non sa più
da quanto è li da solo. Dopo quelli che pensa un paio di
giorni delle guardie gli hanno portato un letto e dei mobili. Sarà
stata sua madre? Non lo sa. Non vuole sperare che lei gli voglia
ancora bene. Dopo sono anche arrivati dei libri. Lui si è
messo a leggerli per impedire alla sua mente di torturarlo ancora.
Non sa più che pensare, cosa fare. Nessuno può
parlargli, nemmeno le guardie. Le ha sentite mentre ne parlavano una
notte, credevano che lui dormisse. Ha sentito parlare anche di Thor.
Non è ad Asgard, Odino lo ha mandato a sedare delle contese
negli altri mondi. Quello è il motivo per cui non va a
trovarlo? Odino glielo impedisce? Lo impedisce anche a madre? Chiude
gli occhi cercando di fermare il mare di domande. Diventerà
pazzo a stare li da solo.
Più
i giorni passano e più Loki si sente addosso una strana
stanchezza, una pesantezza mai provata. Ha ripreso a mangiare, anche
se poco e non a ogni pasto. Sente una guardia che dice che lui non
sarebbe stato un mese e mezzo senza mangiare, che non è
normale. Loki sorride, lui è un mostro, non è certo un
essere normale. Ormai è qualche giorno che ha questa idea
fissa in testa. Continua a dirsi che è un mostro. Che è
colpa sua se lo odiano tutti. E poi si dice che non è colpa
sua se è un mostro, è nato così. I giorni si
susseguono tutti uguali, solo i libri cambiano. Loki ne ha letti e
impilati un centinaio. Ormai legge da quando si alza a quando si
addormenta, spesso su un libro. Dorme sempre meno, gli incubi lo
perseguitano. Anche se al mattino non riesce più a ricordarli.
Cerca di pensare solo ai libri. Si sente sempre più stanco, a
malapena riesce a raggiungere la poltrona. Ogni tanto una fitta allo
stomaco gli toglie il fiato. Ma lui non ci da peso. È teso e
sente tutti i muscoli fargli male.
Quanti
giorni saranno passati da quando ho dormito tra le braccia di Thor?
Si chiede una sera prima di addormentarsi. C'era tanto caldo quella
notte. Vorrebbe poter tornare su quel letto, tra quelle braccia. Una
lacrima gli scivola sulla guancia, la prima da quando è
iniziata quell'agonia. Si avvolge nelle coperte e dorme, sfinito dal
poco sonno. La mattina dopo si sveglia e non ha la forza di muoversi.
Il corpo gli sembra troppo pesante. Ansima leggermente. Una leggera
sensazione di panico gli chiude lo stomaco. Non riesce a mettersi
seduto. Il suo corpo non risponde. Si sente sfinito. Che succede? Si
domanda. Ma non riesce a pensare a nessuna risposta. Sente anche le
palpebre pesanti e si lascia avvolgere da un dolce nulla. Non sogna,
ne è felice. Si sente solo galleggiare in un mare di silenzio
e di nulla. Attorno a lui una luce fioca. Non ha paura. I pensieri
della sua mente sono incoerenti. Si lascia andare. Per la prima volta
da mesi si sente bene.
Thor
ha dato di matto, ancora. Ormai i suoi amici hanno paura anche di
parlargli. Ogni cosa lo fa scattare. E la rabbia esplode in violenti
uragani attorno a lui. Sul capo di battaglia poi è diventato
un pazzo. Sembra che voglia far fuori tutti, o farsi ferire. Sono via
da Asgard da quattro mesi ormai e il loro amico sembra essere sempre
più senza controllo. Ora è seduto su una collina vicino
all'accampamento. Attorno a lui una pioggia insistente.
“Dobbiamo
fare qualcosa.” Hogun lo guarda dalla porta della tenda.
“E
cosa? Mi sembra di aver provato di tutto.” Fandral All'interno
della tenda siede al tavolo con gli altri.
“Ancora
tempesta?” Sif Non guarda nemmeno più fuori.
“No,
ora piove e basta. Sembra disperato. Che gli prende in questi mesi?
Prima era furioso, ora sembra piangere. Questi sbalzi di umore sono
diventati troppo difficili da gestire.” Hogun continua a
fissare la sagoma dell'amico sotto la pioggia.
“Qualcosa
lo fa soffrire, dobbiamo trovare una soluzione. Che amici saremmo se
non lo aiutassimo?” Fandral beve un sorso del suo vino.
“Ok,
ma io non ci vado più a parlargli, l'ultima volta quasi mi
fulminava, e poi hai visto che è peggio...” Hogun si
sposta dalla porta e va a sedersi al tavolo con gli altri.
“Che
sarà successo a Midgar? È così da quando è
tornato. Dovremmo chiedere a qualcuno...” Sif sa già che
è un discorso vecchio.
“Ne
parliamo ogni volta, ma a Midgar non possiamo andare, è
vietato. Con Loki non si può parlare, oltre ad essere vietato
da Odino, chi si fiderebbe di quello?” Volstagg si unisce alla
conversazione smettendo di mangiare.
“Non
sopporto a vederlo così, e nemmeno voi.” Hogun batte un
pugno sul tavolo.
“Domani
si torna a casa, vedremo come andranno le cose, poi chiederemo aiuto
a Heimdall” Tutti annuiscono alle parole di Sif.
“Mi
fa una pena vederlo così e no poter far nulla per aiutarlo...”
Fandral fissa il suo vino.
“Dovremo
essere valorosi guerrieri, e guardaci ora, seduti a un tavolo a
piagniucolare.” le parole di Volstang dovrebbero essere aspre,
ma a guardarlo brandire una coscia di tacchino a mo di spada tutti si
mettono a ridere.
“Se
solo riuscissi a far ridere lui con così poco...” E
parte all'attacco del tacchino.
Thor
guarda la pioggia cadergli addosso. Cerca di fermarla, ma ormai sa
che è inutile. È mesi che le cose hanno peggiorato
sempre di più. Ormai ogni minima cosa gli fa saltare i nervi e
provoca violenti uragani attorno a se. Poi, immancabilmente, arriva
la pioggia. Arriva il senso di vuoto lasciato dall'altra metà
del suo cuore. Perchè ogni giorno che Thor passa a combattere,
Loki lo passa rinchiuso in una cella. Divisi. E ogni volta che la
rabbia svanisce arriva la consapevolezza che l'unica persona che
vorrebbe accanto è rinchiusa. Che l'anima che tanto ama è
sola, ferita e disperata in un angolo. E la colpa di tutto questo è
proprio suo padre. Quel padre che da piccoli Loki cercava sempre. Ha
iniziato a capire il motivo per cui Loki odia suo padre, anche se lui
non riesce a farlo. Ogni volta che ci ripensa odia un po' di più
se stesso. Perchè ama Loki e perchè non riesce a odiare
suo padre. Ci ha provato, sa che Odino ha sbagliato a mentire. Ma non
riesce comunque. Anche quando è venuto a sapere di quello che
Odino ha detto a Loki non è riuscito a odiare il padre. Si da
del cretino, e si arrabbia con se stesso. Ma poi scivola nella
disperazione. Nel ricordo di quella notte e del mattino. Di quando ha
permesso alle guardie di portare via il suo Loki, e di come questo
gli abbia sorriso. Quel sorriso era un 'vai, non disubbidire'. E lui
si odia ogni giorno di più per averlo fatto. Domani si torna a
casa, cerca di esserne felice. Ma madre gli ha detto che Odino ha
vietato a tutti di parlare a Loki, anche a lei. Come si sarà
sentito Loki in questi mesi? Sa che lui è via? O pensa che non
voglia vederlo? Una figura gli appare davanti.
“Madre...”
Sussurra.
“Thor.
Che succede figlio mio.” Frigga allarga un po' le braccia per
indicare la pioggia. Thor scuote il capo e con un immenso sforzo la
fa sparire.
“Una
delle guardie che sono tornate oggi ha riferito che crei continue
tempeste e piogge. Qualcosa ti turba?” Thor tiene gli occhi a
terra. Dovrebbe dire qualcosa, ma ha paura che se inizia a parlare
non riuscirebbe a fermarsi.
“Thor...”
Frigga si inginocchia davanti a lui. Lui alza gli occhi e una goccia
gli scivola sul viso, ma non è pioggia. Per la prima volta da
quella notte di mesi prima, qualcuno vede le sue lacrime. Frigga si
siede a terra. Non dice nulla e non può toccarlo con la
proiezione astrale. Thor continua a piangere in silenzio. Gli occhi
bassi. Non sa nemmeno lui cosa fare. Quella è sua madre. Cosa
direbbe se sapesse?
“Madre.”
Thor alza il viso e la guarda deciso, con ancora le lacrime che gli
rigano il volto.
“Sono
innamorato di una persona che non avrei nemmeno dovuto pensare di
amare in questo modo. Non so che fare. Stargli lontano mi distrugge
il cuore. Mi spezza l'anima sapere che non posso raggiungerlo.”
Frigga lo guarda seria, è ancora innamorato dell'umana? Si
domanda. Ma no, quando era andato la prima volta da Midgar non aveva
mai detto che non avrebbe dovuto amarla. Allora di chi parla? Ha un
brutto presentimento. Ma non dice nulla, aspetta che lui sia pronto
per continuare.
“Madre.
Se Odino sapesse sarebbe impossibile per noi rivederci.” La sua
voce ferma sembra una condanna. È questo che teme? Che Odino
lo cacci? Domande a cui non ha risposta.
“No
tesoro mio, padre non ti manderebbe mai via.” Lei sorride, ma
l'espressione di Thor sembra definitiva.
“Perchè?
Perchè dice di amarmi? E dovrei credere a quelle parole?”
Un brivido scivola sulla schiena di Frigga.
“Ma
Thor, lui ti ama davvero, lo sai.” Gli sorride dolce.
“E
se amassi qualcuno che Odino vorrebbe uccidere?” Guarda negli
occhi della madre e ci legge confusione. Non ha capito o non sa
quello Che Odino ha detto a Loki.
“Amo
Loki.” Lei spalanca gli occhi dalla sorpresa.
“Lo
amo più di me stesso.” Gli occhi di Frigga diventano
lucidi. Sa quello che Loki ha detto di Thor, lo odia, come odia
Odino.
“Farò
di tutto per vederlo libero da quella prigione. Se padre non vorrà
più vederci me ne andrò con lui. Domani parlerò
a padre. Non vivo a sapere Loki in prigione da solo.” Thor
guarda le lacrime rigare il volto di madre.
“Perdonatemi
madre, se potete. Non vorrei arrecarvi dolore in nessun modo. Non
dite nulla a padre, gli parlerò io domani appena arrivo.”
Frigga vorrebbe allungare le mani per stringere suo figlio. Ma non
può, e saperlo la rende ancora più triste.
“Spero
solo che Loki sappia che sono via, e che sono costretto qui. Se
pensasse che l'ho abbandonato io...” Thor si stringe le braccia
al corpo.
“Thor,
non sono sicura di cosa pensi Loki.” Frigga è incerta.
Non vuole che Thor si faccia del male e non ha idea di cosa provi
realmente Loki. L'ultima volta che l'ha visto le ha fatto uno strano
effetto, non sembrava più lui.
“Io
si.” Thor sorride.
“Sai
che ha inveito contro di me davanti a Odino. Temi per me, che Loki mi
possa far del male.” Frigga lo guarda, è senza parole.
“Siamo
noi ad aver distrutto lui, madre, non il contrario. Su Midgar avrebbe
potuto uccidermi facilmente. Invece mi ha solo fatto un graffio. Noi
non l'abbiamo sconfitto. È che non è riuscito a
uccidermi, non poteva. E allora si è fermato, ha smesso di
usare la magia contro di noi. È mesi che non faccio altro che
pensare alle sue parole. Dice dieci bugie e una verità.”
Thor stringe forte i pugni.
“Noi
crediamo alle dieci bugie e mai a quell'unica verità. Di tutto
quello che ha detto a padre so che una cosa era davvero la verità.”
A Thor manca la voce.
“Uccidimi.
Ha detto questo a padre. Non pensavo arrivasse a dirglielo.”
Thor si passa le mani sul viso. Frigga lo guarda scioccata. Il suo
piccolo Loki voleva davvero morire?
“Perchè
voleva morire...” La sua voce è più disperata di
quando volesse.
“Non
lo so. Per me Loki è incomprensibile a volte. Ma mi ha fatto
chiaramente capire che era quello che voleva.” La voce carica
di tristezza di Thor fa sussultare Frigga.
“Aiutatemi
madre. Non lasciate che Loki si distrugga da solo. Devo riuscire a
farlo uscire da quella cella. Se padre mi punirà per questo
amore lo accetterò, può anche togliermi i poteri. Ma
Loki... Lui non posso lasciarlo nelle sue mani. Lo sta distruggendo.”
La voce di Thor è carica di paura, ma è ferma e decisa.
Frigga si sente in trappola. Odino non lo permetterà mai, non
il suo Thor, con Loki poi. Odino pensa che Loki sia diventato un
mostro, non lo sente nemmeno più quando parla.
“Domani
parleremo a Odino. Vedrai che ci ascolterà. Ma è meglio
non dirgli il motivo per cui vuoi Loki libero. Otterresti l'effetto
opposto.” Se Thor gli parlasse direttamente Odino darebbe di
matto, e sarebbe Loki a subire la sua ira.
“Si
madre... grazie.” Si alzano entrambi.
“Ora
devo andare.” Frigga sorride a Thor, che la ricambia. Avvicina
la mano al viso del figlio, ma invece di toccarlo l'immagine di lei
scompare. Thor sospira e torna all'accampamento. Deve scusarsi con i
suoi guerrieri. Deve essere stato difficile per loro stargli vicino.
Quando
entra nella tenda gli altri sembrano tranquilli. In realtà
aspettano che sia lui a dire qualcosa, non vogliono irritarlo. Gli
offrono del vino e una sedia è libera per lui.
“Scusatemi.”
Thor parla a testa bassa.
“Ho
dato di matto ultimamente.” Thor non sa che dirgli, fin dove
spingersi.
“Davvero?
Non ce ne eravamo accorti...” Volstag ride, spera di essere
almeno convincente. Thor alza il viso. Guarda i suoi amici, non
sembrano arrabbiati. Guardinghi piuttosto... Fa un mezzo sorriso.
“Eri
troppo impegnato a mangiare.” Thor si rilassa. Parlare con
madre lo ha rilassato, lo ha calmato il fatto che lei vuole aiutarlo.
Sopratutto che lei non gli abbia detto che amare Loki è uno
sbaglio.
“Mangiare?
Non mangio abbastanza, sto deperendo!” Dicendo questo afferra
un pezzo di maiale e lo addenta. Thor ride. Una risata un po' tirata,
ma è meglio di niente pensano i suoi amici. Non sanno cosa
dire. Asgard è un argomento vietato. Loki è
vietatissimo nominarlo. Midgar... anche. Odino peggio degli altri.
“Non
eri solo prima...” Hogun non è riuscito a vedere chi
era.
“Madre
è venuta a sgridarmi.” Thor sbuffa, ma sorride.
“Sgridarti
oggi? Domani torni.” Sif cerca di tastare il terreno, oggi Thor
sembra più calmo.
“Le
hanno riferito che ho dato di matto, come dite voi... E' venuta a
controllare immediatamente.” Thor beve il vino. I guerrieri
pensano che è strano che nessun tornado abbia ancora spazzato
via la tenda.
“Almeno
so che non siete stati voi. O sarebbe arrivata molto prima.”
Thor sorride ai suoi amici.
“Grazie
per avermi coperto.” Thor si alza.
“Domani
sarà una lunga giornata, meglio che io riposi. Buona notte
amici.” Tutti si alzano a salutarlo. Sono felici di questo
strano cambiamento. E tutti si pentono di non aver avvisato prima la
regina.
La
mattina dopo Thor si alza presto. È pronto al confronto con il
padre. Non sa ancora cosa gli dirà, ma è sicuro che
tirerà fuori Loki da quella cella.
^.^ Ho... Mi sa che la storia diventerà
più lunga del previsto... E' che i personaggi non vogliono
stare buoni e fermi e, sopratutto, non vogliono seguire il mio
copione -.- Come noterete, infatti, Figga si è offesa perchè
le ho impedito di vedere Loki ed è andata da Thor u.u ma che
ci posso fare? Ci vuole pazienza con le mamme/regine/maghe... Non
eras previsto, ma lei era li che mi faceva gli occhioni dolci e l'ho
lasciata fare. Ho letto un autrice di ff che scriveva nelle note che
i suoi personaggi si erano ammutinati verso la fine. ç.ç
da me bruciano i copioni che gli passo e fanno che cavolo vogliono
dal secondo capitolo.
Ricapitolando, i nostri tesorini sono
divisi da mesi, Odino li farà riavvicinare o sarà
irremovibile?
Un commentino lo lasciate? ( vi guarda
con occhioni da cerbiattino coccoloso <3 )
Grazie per aver letto <3
Veleno
|
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Capitolo 4 *** La speranza nell'anima ***
Thor
è ansioso di parlare con Odino. Cosa gli dirà per
fargli cambiare idea su Loki? Se lo è domandato tutta la
notte. Non è riuscito a dormire, si è solo rigirato nel
letto. Lui non è bravo con le parole, il suo Loki lo è.
Se passasse a parlargli prima di andare da padre? È vietato
scemo, si risponde per l'ennesima volta. Ora, davanti al trono fissa
il padre e non sa che dire. Madre è accanto a lui, e questo un
po' lo calma.
“Padre.
I nove regni sono in pace.” Thor vorrebbe affrontare un
argomento ben diverso però.
“Bene,
hai fatto un ottimo lavoro.” Odino lo guarda con orgoglio. Ma
sembra che qualcosa lo turbi profondamente. Lo ha osservato in questi
mesi, ne è rimasto inquieto. Potrebbe concedergli un premio.
Magari il figlio vorrà tornare su Midgar, forse è per
l'umana che sta dando di matto.
“Padre...
Avrei una preghiera da farvi.” Thor è talmente teso che
sembra pronto ad esplodere. Odino gli fa cenno di continuare.
“So
che avete vietato a tutti di parlare con Loki. Lo avete rinchiuso per
quattro mesi da solo.” Thor fissa il padre.
“Vi
prego padre, liberatelo. Permettetegli di stare nelle sue stanze.
Permettete almeno a me e madre di parlargli.” Odino si irrita.
“Se
lo libero cercherà di distruggere tutta Asgard con il suo
delirio di potere.” La voce di Odino è fredda. Thor
fatica a riconoscere il suo amato padre. È così che si
rivolge a Loki? Da quando? Thor vorrebbe chiederglielo, ma sa che non
può.
“No
padre. Penserò io a tenerlo a freno. Finora l'ho sempre
fermato, no?” Thor stringe i pugni. Figga guarda Odino,
possibile che si sia dimenticato di quanto Loki lo ami?
“Marito,
vi prego, ascoltate la nostra supplica. Loki ha sbagliato, lo
sappiamo. Ma non puoi torturarlo in quel modo.” Odino la
guarda, ma la sua espressione resta ferma. E Figga sa cosa dire ora.
Non è per Loki che Odino cambierà idea. Ma per lei
potrebbe. Fa un passo verso di lui.
“Vi
prego, non riesco più a vivere pensando di non potergli più
parlare, di non poterlo più vedere.” Le lacrime le
pungono gli occhi, perchè le sue parole sono più vere
di quanto lei immaginasse. Le è mancato suo figlio, anche se
sa che ha sbagliato, anche se l'ultima volta che lo ha visto sembrava
diverso, quasi pazzo.
“Thor
sa il mio dolore, si è offerto di aiutarmi. Vi prego marito
mio. Accogliete la nostra supplica. Liberate Loki da quella prigione.
Confinatelo nelle sue stanze. Con noi.” Senza rendersene conto
Figga si è stretta le mani al petto e le lacrime le scendono
sulle guance. L'espressione di Odino è cambiata. Non riesce a
vedere la moglie così triste. Sospira.
“Così
sia. Loki verrà confinato nelle sue camere, voi sarete gli
unici con cui potrà parlare. Ma se farà dei danni
sarete voi a pagarne il prezzo.” Si rivolge sopratutto a Thor.
“Grazie.”
Figga sorride.
“Grazie
padre.” Thor mette una mano sulla spalla della madre.
“Guardie.
Portate Loki nei suoi appartamenti.” Odino è tornato a
fare il re. Thor e Figga si ritirano.
Il
cuore di Thor batte impazzito. Ci sono riusciti. Stringe la mano
della madre. Grazie a lei Loki è fuori dalla prigione.
“Pensi
che Loki tenterà di fare qualcosa di avventato?” Figga
ne è un po' preoccupata.
“A
lui ci penso io.” Thor le sorride.
“Madre.
Quanto pensi che sia forte Loki?” Lei lo guarda sorpresa.
“Cosa
intendi dire?” Thor si ferma, e si volta per guardarla in
volto.
“Quattro
mesi. Chiuso in una cella da cui potrebbe benissimo uscire da
solo...” Lei spalanca gli occhi. Thor ha ragione? Quelle celle
non sono fatte per contenere tutta la magia di Loki. Perchè
non ci aveva mai pensato? Aveva semplicemente dato per scontato che
Loki restasse li, che obbedisse al padre...
“Ma...
Perchè non ha mai cercato di scappare?” Non riesce a
esprimere tutto il suo stupore e la sua confusione. Loki li ama
ancora così tanto? Ama così tanto Odino da restare
chiuso in una cella solo per il suo volere. Voleva lasciarsi morire
perchè pensa che non lo vogliamo. Non aveva capito ieri il
motivo, lo capisce adesso. Loki vuole loro. E lei e Thor gli saranno
vicini.
“Il
mio piccolo Loki. Il mio dio degli inganni... ha fregato anche me. Ho
così tanta voglia di abbracciarlo.” Figga sorride a
Thor.
“Andiamogli
incontro allora.” Thor è felice. Vedrà il suo
Loki. Anche se non potrà baciarlo davanti alle guardie.
Molti
piani più in basso, nelle segrete le guardie reali si trovano
davanti a un problema. Loki gli ignora. Gli hanno detto che Odino
vuole che vada nelle sue stanze, ma il principe è rimasto
sdraiato. Una delle guardie entra nella cella. Gli si avvicina.
“Principe
Loki.” Lo chiama. Ma non riceve nessuna risposta. Il principe
sembra dormire, voltato di fianco verso il muro. Gli tocca una
spalla, nulla. Lo scuote leggermente, nulla. Il principe sembra
addormentato. Il suo respiro sembra solo un po' affannato. Non riesce
a svegliarlo.
“Una
barella.” Dice hai suoi compagni. Il principe viene trasportato
nella sala della guarigione.
Odino
è seccato da quel contrattempo. Loki continua a dargli
problemi. Forse doveva davvero evitare di prenderlo con se. Ma
sarebbe morto, si dice. Figga si arrabbierà o piangerà
ancora quando saprà che Loki sta male? Che poi quel ragazzo
non ha mai avuto nemmeno un influenza, proprio ora doveva stare male?
Quando entra nella sala si blocca un attimo. Loki è steso su
un tavolo, alcuni curatori accanto. Sembra così indifeso, così
vulnerabile ed è così magro. Gli si avvicina.
“Sire.”
I guaritori gli fanno un inchino e riprendono a lavorare. Lui guarda
il viso rilassato di Loki. È pallido, sembra che faccia fatica
a respirare.
“Sire.”
Uno dei guaritori anziani attira la sua attenzione.
“Non
riusciamo a fare una diagnosi. La fucina dell'anima sembra impazzita.
Da valori sballati e la visione trema troppo per permetterci di
vedere dove sia il problema.” Odino guarda sorpreso il
curatore. Non era mai capitata una cosa simile. Loki era stato messo
più volte su quel tavolo nel corso della sua infanzia e
dell'adolescenza, era sempre tutto normale.
“Sembra
però che, qualsiasi cosa abbia, gli stia prosciugando la forza
vitale. Quando è arrivato qui era al quaranta percento. Ora è
scesa al trentacinque. Ed è qui da meno di dieci minuti. Se
scendesse sotto il venticinque non saremmo più in grado di
svegliarlo.” Odino non sa che dire. Può provare a
controllare lui cosa non va in Loki. Gli prende la mano. Sente una
fitta allo stomaco. Poi qualcosa, una voce lontana, indistinta. No, è
un pianto, lo sente sempre più chiaramente.
-Padre...-
La voce di Loki è rotta dal pianto.
-Uccidetemi,
vi prego.- Un anima straziata.
-Non
ci riesco. Non riesco a farvi essere orgoglioso di me.- Un cuore
soffocato.
-In
cosa sbaglio? È solo colpa mia! Sono un mostro! E voi mi
odiate.- Un bambino disperato.
Odino
lascia la sua mano. Ansima. Era Loki quello? Non riesce a capire.
“Sire.”
Attorno a lui sembrano tutti agitati.
“Sto
bene.” Uno dei curatori gli avvicina una piccola sonda.
“La
forza vitale del principe è risalita al quarantacinque
percento. Mentre la sua, sire, è scesa al settanta. Ha preso
la sua forza vitale, com'è possibile?” Il curatore non
riesce a capire.
“Loki...”
Figga e Thor si avvicinano. Figga accarezza il viso di Loki.
Attraverso quel contatto lo sente piangere disperato.
-Mamma!-
Da quanto non la chiamava in quel modo.
-Non
lasciarmi ti prego- Lo so che sono un mostro! Ma tu non mi lasciare
solo...> Disperazione pura.
Odino
le sposta la mano. Lei lo guarda e inizia a piangere. Il suo bambino
soffriva così e non se ne era accorta. Perchè aveva
permesso che Odino lo rinchiudesse? Non lo aveva protetto. I curatori
parlano, ma lei non gli sente, vorrebbe accarezzare ancora Loki. È
così pallido. Sta soffrendo così tanto. Ma Odino le
tiene i polsi. Lei gli poggia il viso sulla spalla.
“No”
La voce di Odino non è ferma come dovrebbe.
“Che
altro possiamo fare? Mi riprenderò in fretta, non sarà
un problema.” Thor sembra risoluto. Odino fa cenno a Thor. La
mano di Loki trema appena quando la prende tra le sue. Lo sente
piangere.
-Thor.-
Disperazione.
“Sono
qui” Thor non sa come comunicare con lui, allora sussurra.
-Non
mi lasciare più solo amore mio.- Un cuore spezzato.
“Mai.”
Thor stringe la mano di Loki tra le sue.
-Anche
se sono un mostro non te ne andrai?- Un anima ferita.
“Non
lo sei. Tu sei Loki.” Thor sta quasi per piangere.
-Ti
amo Thor.- Una piccola speranza.
“Anche
io...” Una lacrima scivola sulla guancia di Thor e una su
quella di Loki, che, lentamente, apre gli occhi. Thor gli è
davvero accanto. Gli stringe la mano nelle sue. Ha sentito tutto
quello che gli accadeva attorno, ma non riesce a capire. Si sente
debole. Che gli succede? Ma non ha voglia di saperlo. Gli basta
vedere Thor accanto a lui.
“Loki.”
Madre gli accarezza il braccio, piange. Loki non riesce a fingere. È
così stanco. Così disperato.
“Madre.”
Un sussurro che viene spezzato da un singhiozzo. Lei lo abbraccia.
“Andrà
tutto bene.” Lo consola. Lui non le crede. Ma è felice
delle sue parole. Chiude gli occhi. Si rilassa. Lei ne rimane
stupita. Lo ha sentito sciogliere i muscoli tra le sue braccia. Lo
faceva da bambino.
“Ora
la forza vitale del principe Loki è del settanta percento,
mentre quella del principe Thor del settantotto. Non capisco come sia
possibile.” Nemmeno Loki capisce come sia possibile, Odino è
stato male, ma Thor no. Perchè?
“Ho
solo fame. Visto padre? Non è successo nulla.” Thor
sembra allegro, non lascia la mano di Loki.
“Dovremo
fare una prova...” Il guaritore sembra pensieroso.
“La
fucina comunque non serve.” Il guaritore la spegne. Loki non ha
una spiegazione nemmeno per quello strano malfunzionamento. Sua madre
si allontana, Odino la fa spostare. Se toccasse la pelle di Loki
potrebbe farsi male.
“Vediamo
se interrompendo il contatto la forza vitale di Loki scende ancora.”
Il guaritore controlla attentamente i parametri quando Thor lascia la
mano di Loki. Per cinque minuti stanno tutti in silenzio. Ogni uno
perso dietro pensieri diversi.
“Qualsiasi
sia il motivo per cui il principe Loki perde energia vitale, quando
il principe Thor gli fornisce la sua la recupera. Ma appena si
interrompe il contatto l'energia riprende a svanire. Non so se sarà
un problema momentaneo, ma di certo non sarà una soluzione.
Dobbiamo capire che malattia affligge il principe Loki. Anche se, per
ora, consiglierei molto riposo e dei pasti decenti per entrambi. Vi
darò dei misuratori di forza vitale da mettere al polso. Così
da poter monitorare sempre le condizioni di entrambi.” Il
guaritore sparisce dietro una porta. Loki si mette a sedere. Fissa la
mano di Thor nella sua. Sa che Odino è li accanto a lui, ma
non ha il coraggio di alzare lo sguardo. Cosa avrà pensato per
quello che gli ha detto mentre erano in contatto mentale? Odino sarà
confuso quanto lui? Non era il suo io cosciente a parlare, ma la sua
anima. Odino se ne sarà accorto? Domande senza risposta. Thor
si siede accanto a lui sul tavolo.
“Sei
stanco?” Lo guarda negli occhi.
“No,
è che così è più comodo.” Solo
sincerità negli occhi e nelle parole di Thor.
Involontariamente Loki sorride. A Odino si stringe il cuore a vedere
Loki così. Le parole che ha sentito prima nella sua mente
erano la verità? 'Padre. Uccidetemi...' non può credere
che quel ragazzo volesse davvero che lui... Ma glielo aveva detto
anche mesi prima. Quell'arroganza, quella strafottenza l'avevano
mandato su tutte le furie. Aveva quasi fatto il suo gioco. Non lo
aveva ucciso solo per Figga. Se lei non ci fosse stata lo avrebbe
fatto? Che terribile errore sarebbe stato. Che frasi orribili ha
detto a quel ragazzo. Suo figlio. Anche se non di sangue è lui
che l'ha cresciuto. Quante volte lo aveva sentito urlare a Thor 'non
è mio padre'. E sentirsi chiamare padre in quel modo lo ha
spiazzato. Non sa che dire. Loki gli crederà mai più?
Se gli dicesse che ha sbagliato tutto con lui? Sospira, si sente
stanco più di quanto sia disposto ad ammettere. Figga lo
guarda preoccupata. Il curatore ritorna e mette due bracciali al
polso di Loki e Thor.
“Controllateli,
sono legati, in alto i vostri parametri, in basso quelli dell'altro.
Se scendono sotto il cinquantacinque percento avrete un collasso. Se
scende sotto il venticinque percento non potrete risvegliarvi mai
più.” Loki annuisce.
“Capito.
Ora possiamo andare a mangiare?” Thor sembra contento. Loki
pensa che sia un idiota totale. Lui sta male e Thor sembra felice.
Ma, in fondo, anche lui un pò lo è. Thor lo trascina
via dalla stanza. Loki non può far altro che seguirlo. Madre
ha riso quando Thor l'ha praticamente preso in braccio per farlo
alzare dal tavolo. Era tanto che lei non rideva così. Sa che
la colpa è solo sua. Ha fatto del male a tutti. Ma non riesce
ad essere come Thor. Gli guarda la schiena mentre l'altro lo trascina
per i corridoi. Come vorrebbe riuscire ad essere limpido come il suo
amore. Un cuore così puro che, solo a stargli accanto, il suo
cuore di ghiaccio si scioglie in pochi istanti.
“Thor,
ci hanno detto che...” Sif si blocca a metà frase quando
vede Loki.
“Loki!
Ci avevano detto che stavi molto male.” Lei non sa che altro
dire. Che starà architettando di nuovo Loki? Poi nota che Thor
gli stringe la mano. Ma che succede?
“Stava
male, ma si è svegliato... Non ho capito molto in effetti dei
discorsi del curatore.” Thor si morde distrattamente il
labbro.
“Sei
sempre il solito idiota.” Loki ride, prendendo in giro Thor.
“Ok,
genio, spiegami tu allora.” Thor fa il broncio.
“Sto
perdendo forza vitale, se tu non me la fornisci potrei morire. I
curatori non hanno la minima idea del perchè. E... Ha si,
Odino teoricamente ha vietato a tutti di parlare con me, tranne a te
e madre.” Thor annuisce convinto. Sif guarda sbigottita Loki.
Non c'è la minima traccia di odio mentre parla con Thor. Che è
successo su Midgar? Thor non gli ha mai detto nulla, ma da quello che
sapevano Loki li aveva dato davvero di matto. Perchè non le ha
parlato, l'avrebbe facilmente messa nei guai.
“Quindi
devo starti appiccicato.” Thot abbraccia Loki. Sif si stupisce
ancora, Loki non ha tentato di ferirlo Thor, o mutilarlo, o
ucciderlo...
“Thor!
Così lo soffochi!” La regina si avvicina. Sif le fa un
inchino.
“E'
meglio che io vada, buona giornata maestà. “ Sif si
allontana, confusa. Loki era strano e poi.. Thor sembrava così
felice. Si blocca in mezzo al corridoio. Non è che Thor stava
male perchè pensava a Loki? Ma quando sono partiti non stava
male, una delle guardie le ha riferito che Loki è stato male
solo oggi. Ha uno strano presentimento. Non è che Thor... e
pure di Loki. Guai, saranno immensi guai per il suo amico. Forse è
meglio parlarne con gli altri.
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Capitolo 5 *** Un attimo di tregua? ***
Avviso:
Non so come, ma convertendo il capitolo precedente in formato htlm
si erano perse delle frasi T.T Che erano anche abbastanza
importanti. Uffi ç.ç Mi scuso immensamente, ho
corretto l'errore, se volete rileggere il capitolo ora è a
posto. >.< Scusate ancora
Arrivati
nelle stanze di Loki trovano già la tavola imbandita. Thor
trascina Loki a sedere e inizia a mangiare. Ma al secondo boccone si
ferma per riempire il piatto dell'altro, che è rimasto fermo,
lo sguardo leggermente assente.
“Mangia.”
Un sussurro, una supplica. Ha visto quanto Loki è dimagrito.
Possibile che in quei mesi nessuno si sia preso la briga di
controllarlo? Logico che sia stato male, anzi, strano che non sia
stato male prima. Loki inizia a mangiare lentamente. Frigga si siede
al tavolo con loro, li guarda. Sa che cosa prova Thor. Glielo ha
detto, e poi è impossibile non accorgersene, ma Loki? È
così difficile da capire. Ora sembra assente. Perso in chissà
quali pensieri. Thor gli passa da mangiare e lui lo fa in silenzio.
Quasi senza rendersene conto. Starà architettando uno dei
suoi piani oppure... Lo guarda con attenzione. È seduto un
po' rigido, fissa un punto davanti a se. Sembra assente. Le fa male
il cuore. No, non assente, perso. Sembra un bambino che si è
perduto. Sembra in balia di mille paure. Loro gli sono accanto, ma
lui ha paura che possano abbandonarlo ancora? Loki non si era perso,
era stato cacciato. Potranno mai fargli passare davvero la paura di
perderli di nuovo? Hanno sbagliato così tanto loro. Lo hanno
spinto loro a distruggersi. Ripensa alle sue parole. Sono un mostro,
le ha detto. Come è possibile che lui lo creda davvero? A
parlare non era Loki, ma la sua anima. L'ha sentita così
disperata. Lei lo ama, ma dubita che lui ami se stesso. Lei doveva
insegnargli ad amarsi. Ha fallito. Vedere Loki incosciente su quel
tavolo l'ha scossa, ma sentire la sua anima così spezzata
l'ha distrutta. Lei doveva difenderlo. Lei doveva aiutarlo. Lei
invece si è limitata ad insegnargli la magia quando ha visto
che non riusciva a combattere con una spada. Ma non lo ha protetto.
Non è riuscita a dargli abbastanza amore. Ma forse ha ancora
una possibilità. Quello che è accaduto le ha dato una
possibilità in più. Pensava di averlo perso. Invece
Loki è li, con lei. Con Thor... Guarda le loro mani strette.
C'è una speranza, il suo piccolo Loki... Una lacrima le
scivola sul viso.
“Madre...”
Thor la guarda preoccupato. Loki sembra essersi risvegliato dal suo
torpore e la guarda triste.
“Scusate...
è che sono così felice di avervi qui.” Sorride a
Loki. Lui la guarda senza parlare. Non ha nessuna maschera ora. È
triste. Penserà che piango per colpa sua? Si chiede
allarmata. Che può fare per fargli capire quanto lo vuole li?
Si alza e lo abbraccia. Lui trema leggermente. Il suo bambino.
Quell'anima così distrutta trema per un abbraccio.
“Sono
così felice che tu sia qui con me.” Lui sussulta nel
suo abbraccio. Loki non sa cosa fare. È colpa sua se madre
piange, di nuovo. Ma gli dice di essere felice che lui sia li. Non
capisce. Lui è un mostro. Lei lo vuole lo stesso? Non vuole
che lo ingannino ancora. Deve fingere? Ma cosa? Forza? Paura? Non sa
cosa fare. Stringe la mano di Thor con forza e l'altro risponde alla
stretta. Frigga si inginocchia davanti a lui e gli prende il viso
tra le mani.
“Non
permetterò più che ti allontanino da me. Non
permetterò che ti facciano ancora del male. Combatterò
se serve. Ma non ti lascerò mai più solo piccolo mio.”
Lei sorride. Può leggere la sincerità nei suoi occhi.
Loki chiude gli occhi, un singhiozzo gli sfugge dalle labbra. Lei
gli mette la mano dietro la nuca e gli fa poggiare il viso sulla sua
spalla. Loki inizia a piangere in silenzio. Madre lo vuole davvero?
Non sono altre bugie? Si domanda. Non deve permettergli di ferirlo
ancora. Poi sente che Thor li abbraccia entrambi e si lascia
semplicemente cullare da quell'abbraccio. Si lascia trascinare dal
calore che gli invade il petto. Il calore di sua madre, che gli
accarezza la testa. Il calore di Thor, che abbraccia entrambi mentre
gli stringe ancora la mano. Loki sente scivolare via tutte le sue
maschere insieme alle lacrime. Ha paura. È felice. E sotto di
questo è anche arrabbiato. Non sa il motivo. Forse è
solo troppo tempo che non conosce che la rabbia e ora non riesce
semplicemente a lasciarla andare. Resta li, in un angolo del suo
cuore, sempre pronta a difenderlo. Per Loki la rabbia è uno
scudo e una spada. Una cosa che lo può difendere e con cui
ferire. La rabbia sta bene con il ghiaccio, ma ora nel suo cuore c'è
anche il calore. C'è Thor. Finchè ci saranno Thor e
madre lui sarà al sicuro. Lontano dal ghiaccio che gli
strazia il cuore? Odino non permetterà che gli stiano vicino.
Questo pensiero è come una pugnalata al suo cuore. Odino lo
odia, ha ragione. Lui è pur sempre un mostro. Lui... Non
riesce più a pensare, non ce la fa. Si sente così
stanco. Vuole solo lasciare che tutto scivoli via. Vuole solo
riposare. Si sente sfinito. Vorrebbe non pensare più a nulla.
Stringe gli occhi il più forte che riesce. Vuole solo sentire
il calore di madre e di Thor. Stringe la mano di Thor con
disperazione. Stringe le spalle di madre. Dice a se stesso di
imprimersi questo momento a fuoco dentro. Perchè non è
sicuro che duri. Non è più sicuro di nulla ormai.
Lentamente
le lacrime finiscono. E lui si sente vuoto, ma caldo. Alza il viso e
Frigga glielo asciuga, lei sorride dolcemente.
“Come
ti senti?” C'è una leggera nota di paura nella voce di
Frigga.
“Mi
sento sfinito... Ma...” Loki non riesce a dire che è al
caldo.
“Devi
riposare piccolo mio.” Lei fa un cenno a Thor, che aiuta Loki
ad alzarsi.
“Non
riuscivo a dormire. Gli incubi erano...” Loki sospira. Thor lo
accompagna fino al letto.
“Ora
sono passati. E ci sono io qui con te.” La voce di Thor è
ferma come sempre. Loki gli sorride ed annuisce.
“Riposate
miei tesori.” Frigga li lascia soli. Loki ama Thor. Quel
sorriso stanco era pieno d'amore. Sorride. Dovrebbe esserne
sconvolta, pensa. Sono suoi figli. Fratelli. E si amano. Ci pensa
mentre cammina per i corridoi. Ma non sono veri fratelli. Ora più
che mai capisce che gli ha mai considerati davvero fratelli. È
strano, pensa a Thor come figlio, pensa a Loki come figlio. Ma quei
due sono talmente diversi l'uno dall'altro che non sono mai sembrati
veri fratelli. Ora deve solo pensare al modo per farlo accettare al
marito. Lei lo ama tanto, ma non per questo si illude che sarà
facile. Odino darà di matto, peggio di Thor negli ultimi
mesi.
Thor
aiuta Loki a spogliarsi. Le loro forze vitali sono all'ottanta
percento, ma Loki sembra esausto. Lo aiuta a sdraiarsi nel letto e
si spoglia in fretta. Praticamente gli si appiccica contro e sente
Loki irrigidirsi un attimo. Una fitta allo stomaco ha bloccato il
respiro a Loki. Questa era un po' più lunga delle altre e lo
ha lasciato ansimante e sorpreso. Non lo ha detto hai curatori,
queste fitte erano diventate quasi un abitudine.
“Tutto
bene?” Thor lo guarda preoccupato. Loki sorride e annuisce.
“E'
solo la tensione. Mi si blocca lo stomaco. Passerà.”
Thor quasi se lo trascina sopra. Si guardano negli occhi.
“Mi
sei mancato amore.” La voce di Thor è un sussurro sulle
labbra di Loki.
“Thor...”
Loki non riesce a dire altro. Si perde in quegli occhi azzurri, così
limpidi e sereni. Si baciano dolcemente. I cuori impazziti.
Finalmente riuniti nello stesso letto. Finalmente insieme.
Frigga
si ferma davanti alle porte chiuse dell'ufficio di Odino. Vuole
parlargli. Bussa e apre.
“Odino...”
Almeno qualcosa deve dirgli, ma cosa? Lui è solo nel suo
studio.
“Amore,
sembrate pallido...” Le si avvicina e gli si siede sulle
ginocchia. Lui come sempre resta un po' teso. Lei sorride.
“Loki
e Thor riposano nel letto di Loki.” Gli dice semplicemente.
Non c'è nulla di male in quello. Invece lo sente irrigidirsi.
“Qualcosa
ti turba?” Lui abbassa la testa. È un si, e un
campanello d'allarme le suona nella mente.
“Loki
era...tranquillo?” Lui rialza la testa e guarda davanti a se.
“Per
quanto questa situazione gli sembri solo un sogno... si. Ora è
tranquillo. Ma...” Dovrebbe dire a Odino del pianto del
figlio? Crederebbe che Loki è davvero talmente disperato di
piangere in quel modo? Accarezza la guancia dell'uomo che ama. Si
guardano negli occhi.
“Ma...?”
Lui la incita a continuare.
“E'
distrutto. Amore, come ho potuto lasciarlo solo così a lungo?
E non parlo di questi mesi. È tanto che non gli ero vicina.”
Sente le lacrime riempirle gli occhi.
“Quando
era incosciente l'hai toccato, hai sentito... la sua voce?”
Odino vorrebbe sapere cos'era la voce che ha sentito. Continua a
chiederselo. Non riesce a capire se fosse un altro inganno o meno.
Lei annuisce.
“Era
la sua anima. Non era cosciente di quello che diceva. Erano i suoi
pensieri più profondi.” Non sa se dirgli quello che
Loki le ha detto. Ma Odino diventa ancora più pallido.
“Amore...”
Gli prende il viso tra le mani, preoccupata.
“Non
è possibile... Io... Non posso aver sbagliato così
tanto.” Odino sembra sconvolto. Continua a sentire la voce
disperata di Loki. Non riesce a credere che dietro a quei sorrisi di
scherno, a quell'atteggiamento strafottente, ci fosse quell'anima in
pezzi. Che desiderasse la morte solo per non essere riuscito a
compiacere lui. È impossibile, si dice. Frigga lo abbraccia,
era da tanto tempo che non vedeva suo marito così sconvolto.
Loki deve aver detto qualcosa anche a lui, ma cosa per sconvolgerlo
così tanto?
Bip
Bip Bip
Tony
si gira infastidito nel letto, che cavolo succede? Che cos'è
quel bip incessante? E Jarvis? Perchè non lo spegne o non gli
dice che succede? Pepper accanto a lui gli da una spinta con il
braccio. Si è svegliata anche lei.
Bip
Bip Bip
“Che
cavolo! Devo dormire!” Si alza a sedere infastidito. Si guarda
attorno senza riuscire a dare un senso a ciò che vede. È
tutto buio. Dentro e fuori dalla camera. Le enormi finestre che si
affacciano su New York mostrano una città completamente al
buio.
Bip
Bip Bip
Il
suono arriva dal suo cellulare. La suoneria dello SHILD
“Pronto?
Desidera parlare con il più intelligente supereroe della
terra?” Sorride.
“Abbiamo
un problema.” Fury è sempre di poche parole.
“Forse
l'ho notato, New York è al buio. Devo accendere qualche
lucina?” Nel mentre Tony si alza e si infila i pantaloni.
“Non
New York, tutto il mondo è senza luce. Ma c'è una cosa
strana, le apparecchiature elettroniche funzionano, sono proprio le
luci a non accendersi.” Si guarda il petto, il generatore è
ancora acceso, ma non brilla più. Che succede? Eppure il suo
cuore batte, quindi il generatore sta funzionando.
“Faccio
qualche scansione e ti dico.” Chiude la chiamata mentre entra
nel laboratorio ficcandosi il cellulare in tasca. Prova ad accendere
dei monitor, ma non succede nulla.
“Jarvis
ci sei?” E' stranamente silenzioso.
“Si
Tony. Non riesco a vederti. È tutto buio.” Tony sente
un brivido lungo la schiena. Che succede?
“Scannerizzazione
completa e riavvio dei circuiti di illuminazione. Scannerizazione
completa e riavvio dei controlli di protezione del sistema.”
Tony pensa in fretta, che altro può fargli controllare e
riavviare? La sua armatura funziona ancora? Va a prendere l'elmo e
lo infila. L'interfaccia non si accende, ma sembra che il resto
funzioni.
“Scannerizzazione
e riavvio sistema illuminazione completato. Nessun danno rivelato.”
Tony guarda il buio attorno a se.
“Nessun
danno? Sono al buio!” Sbotta.
“Scannerizzazione
e riavvio protezione completati. Nessuna efrazione e nessun danno
rilevato.” Tony inizia a spazientirsi.
“Jarvis,
chiama gli Avengers. Voglio tutti qui il prima possibile.” La
mente di Tony cerca frenetica una soluzione al problema. Tutto
quello che dovrebbe emettere luce non lo fa, come può usare i
suoi pc senza gli schermi? Si aggira per il laboratorio cercando di
capirci qualcosa. Ordina a Jarvis di controllare tutti i circuiti
che pensa possano creare un malfunzionamento. Ma non è solo
la sua torre in quelle condizioni, tutto il mondo dice lo SHILD. Che
cavolo può essere? Non riesce a capire e si innervosisce.
Steve
arriva dopo un paio di ore, e trova il laboratorio di Tony in
subbuglio. Lo saluta, ma l'altro sembra non degnarlo nemmeno di in
occhiata. Si siede sul divano e lo lascia aggeggiare con dei fili.
Lui certo non ha idea di quello che succede, ma quando Tony è
così indaffarato è meglio lasciarlo stare. Poco dopo
l'ascensore si apre e ne escono Natasha e Bruce.
“Ciao.”
Steve saluta tranquillo, come se dietro di lui non ci siano cavi che
vengono lanciati in aria e un sinistro suono di martello.
“Ciao,
sai che succede?” Natasha gli si siede accanto.
“Ho
salutato, ma non mi ha risposto. Troppo indaffarato.” Steve
ride. Non è ancora riuscito a capire tutta quella tecnologia.
“Jarvis,
ora riesci a vedere?” A Tony non piace avere Jarvis cieco, lo
fa sentire vulnerabile.
“Si
Tony, vi vedo. Buona sera Avengers.” Tony sussulta, non si era
accorto dell'arrivo degli altri.
“Ciao.
Bene. Ci siamo tutti?” Va al bar e si prepara un drink, ne
offre a tutti.
“Manca
il semidio. Arriverà in ritardo. Avrà manie da
primadonna come il fratello. Secondo voi anche il suo fulmine sarà
invisibile?” Si siede sul divano.
“Non
riesco a capire come mai non ci sia luce. Almeno il sole brilla
ancora, o sarebbero guai.” Si ferma solo per bere un sorso.
“Tutti
i monitor sono inutilizzabili. Tutto quello che emana luce è,
in effetti, inutilizzabile. È una cosa alquanto strana. Devo
ammettere che non ho idea di cosa sia successo.” Nessuno
interferisce con il suo monologo.
“Ma
dov'è Clint? L'unico che vede al buio ce lo siamo persi? Non
è che si nasconde nell'ombra?” Solo lui ride alla
battuta.
“E'
in missione, non può rientrare per il momento.” Gli
informa Natasha. Si guardano senza parlare. Tutti si chiedono che
devono fare adesso. Il rumore di un tuono li fa sobbalzare.
“Arriva
il semidio?” Tony è il primo ad alzarsi e ad
avvicinarsi alla vetrata.
Eccoci
al quinto capitolo. È stato difficile scriverlo >.<
Volevo eliminare gli Avengers, ma nulla, non ci sono riuscita.
Sbucano fuori a ogni mio tentativo di cancellarli. Dovrò
farli uccidere tutti da Loki <.< * Loki si stiracchia tra le
braccia di Thor, mi guarda. “Si, li uccido, ma dopo. Ora
sveglio Thor e mi diverto un po'. Poi vi uccido tutti, inutili
formiche.” Ride.* Devo avere paura? Dov'è il dio
coccoloso del mio capitolino? * “Stavo male fisicamente e
mentalmente, dopo mesi, per non dire anni, in cui nessuno mi
calcolava e mi sono lasciato un pochino trasportare... ma mi
riprendo subito, io... Loro non credo che si riprenderanno quando mi
vendicherò” -.- Sveglia Thor e lo bacia.* Noto solo io
la discordanza con quello che ha detto e quello che sta facendo?
Ok... Ritorniamo serie. Spero vi sia piaciuto il capitolo, aspetto
come sempre le vostre recensioni <3. Un grazie infinito a tutti
voi.
Veleno
( e Loki, che è impegnato a... mmm questo nel prossimo
capitolo, forse...)
|
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Capitolo 6 *** Ancora il dio del fuoco. ***
Loki
e Thor dormono, Figga è passata spesso nella camera per
controllare, quasi non ha dormito. E li ha sempre trovati
abbracciati. Sembrano sereni. Ora deve svegliarli, ma non vorrebbe.
Midgar ha richiesto l'aiuto di Thor, ma non riesce a svegliare Loki,
che sembra così rilassato. È da tanto che non vedeva
il suo piccolo Loki così sereno.
“Thor...
Loki...” Li chiama piano. Solo un paio di occhi verdi si
aprono. Loki si mette a sedere nel letto. Sbadiglia. Lei gli sorride
dolcemente.
“Buongiorno
piccolo gattino.” Gli dice con dolcezza. Lui spalanca gli
occhi. Lo chiamava così da bambino.
“Buongiorno”
Le sussurra lui di rimando, ancora stranito per come l'ha chiamato.
“Hai
riposato bene?” Tra loro Thor dorme ancora tranquillo.
“Si
madre.” Lui le regala un piccolo sorriso. Ancora troppo
assonnato per capire realmente cosa fa.
“Avete
dormito per ore. Purtroppo ci è arrivato un messaggio da
Midgar, è richiesta la presenza di Thor.“ Loki si
irrigidisce appena. Thor deve andare via? No, non vuole. Thor è
suo.
“Che
vogliono quelli?” La voce brusca di Loki non sfugge a Figga.
Ha rimesso una maschera? Si domanda. Thor apre gli occhi, e guarda
prima la madre e poi Loki.
“'giorno...”
Biascica assonnato.
“Thor,
dovresti andare su Midgar, ti cercano...” Lui si mette a
sedere e si stiracchia. Sbadiglia assonnato.
“Ok,
andiamo Loki. Ma vedi di non litigare con nessuno.” Thor si
alza trascinando Loki giù del letto. Figga ride a vedere la
faccia interdetta di Loki.
“Io?
Perchè dovrei venire?” Thor lo sta già
trascinando in bagno.
“Che
vuoi fare? Rimanere qui? Non so che vogliono, non posso andare e
tornare. E se ci metto troppo e la tua forza vitale scende? Tu vieni
con me, ovunque io vada.” Thor sorride, per lui la discussione
è chiusa. Loki lo guarda male. Decide senza nemmeno
consultarlo. Lo ucciderà prima o poi. Magari poi, ora gli
serve per non perdere troppa forza vitale. Si lascia trascinare fino
all'enorme piscina che ha per vasca. Thor si spoglia e si immerge
nell'acqua.
“E'
fredda!” Si lamenta. Loki sta fermo a guardarlo.
“Su,
vieni a fare il bagno, che poi dobbiamo andare!” Thor lo
trascina in acqua. Loki si chiede perchè lascia che l'altro
lo tratti in quel modo. Ma non ha la forza di reagire. Dovrebbe
torturarlo per come lo sta trascinando in giro da ieri. Poi Thor gli
lava i capelli con lo sciampo e tutto il resto scompare dalla sua
mente.
Figga
li guarda sorridente mentre Thor la saluta con la mano. Loki invece
sembra tornato un po' quello di un tempo. Non sorride apertamente,
ma sembra sereno mentre segue il fratello verso il bifrost. Deve
ancora considerarli come fratelli? Si chiede.
Thor
e Loki compaiono davanti agli Avengers senza il classico lampo di
luce. Loki si guarda attorno.
“Ciao
ragazzi. Che succede? “ Thor è sempre allegro? Si
chiede Tony mentre gli si avvicina.
“La
luce è sparita.” Dice Natasha tranquilla. Poi tutti si
bloccano alla vista di Loki.
“Che
ci fa lui qui?” Chiede Steve sospettoso.
“Non
potevo lasciarlo ad Asgard... Deve restare con me, spiegare è...
lungo...” Thor sorride e Loki sbuffa.
“Inutile
essere tutto muscoli, il cervello lo hai dimenticato sul comodino?”
Thor ride divertito a sentire come lo chiama Loki. Sa che sta
fingendo, non è arrabbiato.
“Credo
di essere ripetitivo, ma... non dovrebbe essere legato? No?”
Tony guarda male Loki.
“Hem...
sarebbe inutile.” Loki guarda Thor sorpreso. Si è
accorto che le catene sono inutili? Ha pensato?
“Come
inutili?” Natasha è un po' preoccupata della cosa.
“Le
manette non sarebbero abbastanza. Non sono sicuro che nemmeno le
catene complete lo potrebbero fermare se decidesse di toglierle...”
Thor lo pensa mentre lo dice, e crede sia proprio così. Poi
si volta e vede l'espressione sorpresa di Loki.
“Tu
pensi? Ragioni? Fai riflessioni serie?” Loki si accorge di
prenderlo in giro, si diverte a vedere Thor che inizia a ridere.
“Erano
congetture, mi sa che ci ho preso.” Dice Thor tra le risate.
Gli altri non sembrano divertirsi altrettanto.
“Che
facciamo se scappa? Possiamo sparargli?” Tony sorride, ha
giusto potenziato alcune sue armi.
“Sistemiamo
la cosa e torniamo? Ho fame.” Loki si rivolge solo a Thor.
“Ci
siamo anche noi, sai? Siamo qui. Ci vedi?” Tony odia essere
ignorato.
“Purtroppo
si.” Loki sibila velenoso.
“Ok,
ok, basta. Sistemiamo la cosa. Senza spargimenti di sangue. Hai
fame? Com'è che hai fame?” Thor si avvicina a Loki. Di
solito lo si deve costringere a mangiare e ha detto di avere fame.
Anche Loki ne è sorpreso, ma ha, effettivamente, davvero
fame.
“Forse
dalle vostre parti sarà normale, ma qui di solito è
tutto illuminato, e non dalla luna. Non ci sono luci. Da nessuna
parte. Nemmeno la più piccola.” Tony si intromette.
Preferisce sistemare le cose piuttosto che continuare a parlare con
quei due. Loki si guarda attorno, in effetti c'è solo la luce
della luna che gli illumina. Strano. Prova a creare una sfera di
energia, ma la luce verde sparisce appena la crea. Molto strano.
Mentre gli altri parlano tra loro lui si sposta e si poggia contro
la balaustra. Guarda sotto. Gli viene in mente lo scontro tra lui e
Thor su quella stessa torre. Gli sembra passato tanto tempo, invece
sono quasi cinque mesi. In prigione non riusciva a tenere conto del
tempo. I giorni sembravano tutti troppo uguali. Sospira, spera solo
che il problema venga risolto in fretta, vuole tornare nel suo letto
con Thor, e vuole mangiare. Una donna gli si avvicina, lui la guarda
con sospetto.
“Ciao,
sono Pepper, ho sentito che hai fame...” Gli porge un vassoio
con dei triangoli di una cosa che sembra pane. Lui li guarda
dubbioso, la donna gli sorride indecisa. È spaventata da lui,
come tutti. Lui ne prende uno e l'assaggia. Non sono male. Lo
finisce in pochi morsi. Lei poggia il vassoio sul muretto accanto a
loro e Loki ne prende un altro. Natasha si avvicina, non vuole
lasciare Pepper sola con lui.
“Che
fai?” Gli domanda Pepper.
“Cerco
di ignorare tutti voi, risulta difficile però.”
Risponde distratto mentre mangia.
“Potresti
aiutarci invece di ignorarci.” Dice Natasha.
“Qualcosa
ha rubato la luce? A che scopo?” Natasha tenta di accende
l'interesse del semidio. Loki non riesce a trovarne il motivo. Si
volta poggiandosi alla balaustra. Crea una piccola palla di fuoco, e
quella non scompare. Strano. Tutti si voltano a guardare.
“Cos'è?”
Pepper sembra affascinata.
“Fuoco...”
Loki è incerto. La guarda e lei sembra davvero sorpresa
mentre fissa le fiamme. Anche gli altri si avvicinano.
“Il
fuoco non sparisce.” Dice Thor. Loki lo guarda un po' male per
la frase fin troppo ovvia.
“Si
chiama fuoco? È una magia strana.” A Tony piace il
colore di quella cosa.
“Loki?”
Thor è sorpreso.
“Ha
fatto qualcosa lui?” Bruce si rivolge a Thor, ma guarda Loki.
“Ma
com'è possibile che non conosciate...” Loki si blocca a
metà, incredulo. Com'è possibile che questi inetti si
siano dimenticati del fuoco? L'alba spunta alle sue spalle. Si volta
a guardarla e prende un altro triangolino da mangiare. Strana cosa.
Qualcuno deve aver fatto dimenticare il fuoco a questi esseri
mortali. Deve solo capire chi e come.
“Stupidi
umani. Gli fai un favore e quelli se lo dimenticano.” Loki è
infastidito, come possono essersi dimenticati di una cosa simile? Si
ricorda ancora la punizione di Odino per quella sua piccola
debolezza.
“Cosa?
Che dici? Parli anche da solo ora?” Steve si avvicina a Loki e
riceve un occhiataccia.
Come
possono essersi dimenticati del fuoco? È impossibile!”
Thor stringe la mano di Loki, si è accorto che la sua forza
vitale è scesa.
“Com'è
possibile che tutto il mondo si sia dimenticato del fuoco? Non avevi
detto che era irreversibile?” Loki guarda Thor.
“Si,
lo avevo detto, ma non è del tutto vero. Avrei potuto farlo
dimenticare. È che non capisco chi può aver fatto una
cosa simile. Sopratutto, perchè? Che beneficio può
avere ora?” Thor lo guarda stupito.
“Sarebbero
morti e non volevo, va bene? Lo ammetto, gli umani non mi fanno
schifo. Contento?” Loki sbotta contro Thor, che inizia a
ridere. Gli altri iniziano a pensare che anche Thor deve avere
qualche rotellina fuori posto.
“Ti
sei fatto punire per i mortali. Davvero non me lo sarei mai
aspettato.” Thor ormai non riesce a smettere di ridere. Il suo
amato Loki è stupendo. Loki dal canto suo vorrebbe
strozzarlo, lo guarda malissimo.
“Tanto
ormai... mi puniva per essere tornato indietro nel tempo, per aver
parlato a dei mortali, per avergli dato il fuoco, per essere sceso
su Midgar, per essere uscito da palazzo senza permesso... Una cosa
in più o in meno che importava?” Loki sbuffa fingendosi
offeso. Thor lo abbraccia.
“Smettila!”
Loki vorrebbe sembrare furioso, ma con Thor che lo stringe ridendo
in quel modo non gli riesce molto bene.
“Ricapitolando...
questa cosa che chiamate fuoco... Loki l'ha regalata agli umani
tempo fa. Perchè non ce ne ricordiamo? Ma sopratutto...
perchè il pazzo psicopatico dovrebbe voler regalare qualcosa
al genere umano?” Tony sembra aver più o meno capito.
Loki si volta a guardarli e sbuffa. Deve ridarli semplicemente il
fuoco? O può mollarli così? Sa che Thor non si muoverà
da li finchè non sarà tutto a posto. Ridare il fuoco
al genere umano non è poi una gran fatica. Chiude gli occhi,
si concentra , apre le braccia con i palmi in alto. Delle piccole
fiammelle si accendono vicino agli Avengers. Thor sorride. Loki
mormora degli incantesimi per condividere e per bloccarne il
ricordo. Almeno non avranno altre sorprese. Le luci tornano ad
essere visibili. Tutto derivava dal suo fuoco alla fine? Gli
avengers iniziano a parlare tutti insieme. Loki non li sente. Si
lascia scivolare a terra. L'incntesimo è stato più
faticoso del previsto. Thor gli prende la mano e lo sorregge per la
spalla.
“Loki?”
Si preoccupa, l'altro sospira e gli fa un mezzo sorriso. Ma Thor non
riesce a stare tranquillo. Ha paura che Loki gli possa sfuggire
dalle mani. Ha paura che possa andarsene o che possa sgretolarsi
davanti a lui.
“Sta
veramente male.” Thor annuisce alla constatazione di Steve.
“La
sua forza vitale scende, può prenderla da me. Ma non si sa
dove sia il problema. è... complicato.” Tony lo guarda
in modo strano.
“Almeno
ora hanno la luce.” Loki si alza aiutato da Thor.
“Com'è
possibile che un dio stia male? Non dicevi di essere invincibile?”
Tony ridacchia divertito.
“Vuoi
essere congelato o arso vivo?” Loki lo minaccia. Thor si sente
stranamente tranquillo, se volesse ucciderlo non gli chiederebbe una
cosa simile. Stringe Loki per la vita. E gli sembra che quegli
ultimi anni non sano esistiti. Che sia come era un tempo con i
guerrieri. Con Loki sempre pronto a fargli una battuta tagliente.
Che Loki non si sia mai allontanato da lui.
“È
una minaccia? Attento a cosa dici semidio.” Tony non si tira
certo indietro davanti a quel bellimbusto vestito strano.
“Su
su, finitela. Siete dalla stessa parte ora. No?” Steve si
mette in mezzo.
“Io
sto solo dalla Mia, di parte.” Loki vorrebbe andarsene, ma
Thor lo tiene fermo per la vita. Dalla stessa parte? Che
sciocchezza. Sono come tutti, adoreranno Thor e se gli da la
possibilità tradiranno lui.
“Smettila
Loki.” Thor lo sgrida, Loki lo guarda con uno strano sguardo
omicida.
“Sono
degli ingrati. Come tutti. Non vedono il valore delle cose.”
Nessuno l'ha nemmeno ringraziato per avergli ridato il fuoco. Eppure
è una cosa utile, no?
“Scusa,
hai ragione, ti siamo grati per averci ridato il fuoco... Anche la
prima volte ce lo avevi dato tu?” Pepper gli sorride. Sembra
sincera.
“Si.
Sono stato io, ero ancora giovane.” Tutti restano in silenzio
per qualche secondo, poi tutti iniziano a parlare insieme.
“Basta!
Perchè non entriamo dentro? Loki non sembra stare ancora
bene, magari può riposare un po'.” Pepper sembra essere
dalla parte di Loki, non lo guarda più con paura. A Tony
questo non va affatto bene.
Si
siedono sui divani, iniziano a chiacchierare e fare congetture sul
problema della notte. Loki li ascolta a malapena, non gli importa.
Si sente di nuovo stanco. Chiude gli occhi e si sistema meglio
contro il corpo muscoloso di Thor. Si rilassa, dopo nemmeno due
minuti sta già dormendo. Thor se ne accorge solo dopo un po',
lo guarda dormire tranquillo contro la sua spalla. Gli accarezza il
viso e sospira.
“Dev'essere
sfinito. Cosa è successo in questi mesi? Anche tra voi le
cose sono cambiate...” Natasha gli sorride.
“In
questi cinque mesi lui è rimasto chiuso in una cella, nelle
segrete. Io ero in missione per Odino, a sedare delle rivolte. Ieri
padre si è convinto di farlo uscire, ma lui stava male.”
La voce di Thor non è ferma come al solito, questo non sfugge
a Natasha, che ripensa anche al giorno della loro partenza. Quei due
stanno forse insieme?
“Cos'è
la storia del fuoco?” La curiosità di Tony esige delle
risposte.
“Eravamo
solo ragazzi. Loki ha trovato il modo di tornare indietro nel tempo,
non ha mai detto come ha fatto. Almeno non a noi, forse a madre...
Comunque è uscito da Asgard, è sceso su Midgar ed è
tornato indietro nel tempo. Voleva cacciare, ci ha detto poi. Ha
trovato una tribù e si è unito a loro, ma l'inverno
era rigido e una notte i cacciatori vennero bloccati da una
tormenta. Stavano morendo assiderati quando lui creò un
grosso fuoco per scaldarli. E gli donò la possibilità
di accenderne uno ogni qual volta avessero voluto. Per questo è
il dio del fuoco. Venne scoperto dal nonno, che andò su tutte
le furie e lo rispedì nel presente. Padre lo mise in
punizione per mesi.” Thor scrolla la testa. Non ha mai capito
il padre, in fondo Loki aveva regalato qualcosa di molto utile agli
umani.
“Non
mi vedo quello lì che fa qualcosa per gli altri.” Tony
resta diffidente.
“Loki
a volte è imprevedibile, lo so. Ma non è malvagio.
Credetemi!” Thor difenderebbe il suo Loki da chiunque e in
qualsiasi circostanza.
“Ha
ucciso delle persone...” Natasha glielo ricorda, Thor scuote
la testa. Come può spiegarle che lui ha ucciso molto più
di Loki? Che quando si combatte una guerra, gli hanno insegnato fin
da bambini, le morti sono inevitabili? Anche lui all'inizio ne era
rimasto sconvolto, solo poi si era domandato se per Loki quella
fosse una vera guerra, se non considerasse quelle persone come
nemici.
“È
inutile parlarne, non capireste... Ci hanno cresciuti così. È
troppo profondo in noi l'essere dei. L'essere al di sopra degli
altri. Le parole che avete sentito da Loki erano estremizzate. Ma
alla fine è come ci hanno insegnato ad essere.” Thor
parla piano, vorrebbe spiegare agli altri, ma anche a se stesso le
azioni di Loki.
“Tu
non sei come lui. Tu sei uno dei buoni.” Steve gli sorride.
Per lui è tutto chiaro. Loki ha fatto scelte sbagliate e Thor
no. Anche se forse Loki non è poi così cattivo come
gli era sembrato. Anzi, prima sembrava più pazzo che cattivo.
Ora è strano, da come si comporta Thor sembra che sia questo
il vero Loki. Prima scherzava con Thor mentre lo insultava. E poi
quando chiedeva a Tony come voleva morire... Scherzava anche in quel
momento? Thor sembra felice che Loki gli si sia addormentato
addosso.
“Forse
sarebbe meglio seguire l'esempio di Loki e andare a dormire. Ci sono
camere per tutti qui.” Tony guarda ancora male Loki, ma ora
gli sembra molto meno pericoloso. Specie per come sta dormendo
rilassato appoggiato a Thor. Non gli è sfuggito il fatto che
si è addormentato apposta in quella posizione. E, sopratutto,
che non li considera più dei nemici, visto il modo in cui sta
tranquillamente dormendo tra le braccia di Thor.
Ecco il secondo capitolo in cui tornano
gli Avengers, e non solo il megalomane che non ha accettato che
questa è una ff su Loki e non su di lui -.- Ma starà
con noi per pochi capitoli ^,..,^ se no rischio di fargli fare una
brutta fine, molto brutta, mi hai capito Tony? -.- Ok, basta con i
deliri... Un grazie a chi legge e un bacino a chi recensisce.
A presto <3
Veleno
|
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Capitolo 7 *** Imprevisti...prevedibili. ***
Loki
viene svegliato da Thor. Lo guarda ancora assonnato. Thor sorride.
“Perchè
mi hai svegliato?” Chiede cercando di sembrare cattivo.
“Andiamo
a letto, sarai più comodo.” Thor non ha sonno, ma
sembra che Loki abbia ancora voglia di dormire.
“Stavo
comodo...” Loki lo guarda con gli occhi socchiusi.
“Voi
due da quanto state insieme?” Tony li guarda, non riesce più
a stare zitto. Loki lo ignora, Thor non sa cosa dire.
“Ma
state insieme? Si?” Loki guarda male Tony, che gli importa a
quel mortale? Non dice nulla. Thor annuisce. Loki sente una strana
sensazione di felicità a quella conferma. In fondo gli sembra
ancora assurda tutta quella situazione. Ieri era rinchiuso, solo,
disperato. Oggi è con Thor, su Midgar. Gli sembra un sogno.
Gli sembra che tutto possa crollare da un momento all'altro. Thor si
alza e lo tira in piedi. Loki sbuffa, ma Thor non smette di
sorridere. Tony ha una camera per tutti. Thor e Loki insieme.
“Hai
ancora sonno?” Thor si spoglia, ma Loki resta fermo a
guardarlo. Thor se ne accorge solo quando ha finito. Si volta e Loki
è li che lo fissa.
“Tutto
bene?” Loki annuisce, ma ancora non si muove. Thor gli va
accanto. Gli inizia a togliere la giacca.
“Stiamo
insieme?” La voce di Loki è solo un sussurro appena
udibile.
“Si.”
Thor gli sorride. Loki si lascia spogliare senza dire più
nulla. Ha la mente vuota. Leggera. Non sa se è felicità
o incredulità. Dopo tutti quei mesi passati da solo ora è
li. Con Thor. Il cuore gli batte forte. Stanno insieme, Thor è
suo. Completamente suo. Thor finisce di spogliarlo in silenzio, non
sa nemmeno lui cosa dire. Ha paura. Ha ancora la sensazione che Loki
sia sull'orlo di un baratro. Ha paura di farlo cadere. Lo tiene per
la mano e lo porta accanto al letto. Si domanda se basti tenerlo
vicino per salvarlo.
“Thor...”
Un sussurro. Thor si volta. Loki sorride e lo bacia. Un bacio dolce
e lento. Il cuore di Thor impazzisce. Stringe Loki tra le braccia e
sorride nel bacio. Thor non sa nemmeno come ha fatto Loki a
spogliarlo del tutto. Un attimo prima aveva i boxer e un attimo dopo
erano spariti. Quando Loki si muove contro di lui non gli importa
più di nulla. Anche Loki è nudo, e gli sta
accarezzando la pelle delle spalle con piccoli baci. Dovrebbero
fermarsi, pensa Thor, ma quello che Loki sta facendo al suo corpo lo
distrae troppo. È troppo bello per potersi fermare. Thor geme
ad ogni carezza, ad ogni bacio sul suo torace. Cadono sul letto.
Ridono entrambi, colti di sorpresa. Si guardano negli occhi. Tutto
attorno a loro scompare. Loki accarezza l'interno della coscia di
Thor e lui apre le gambe, in un chiaro invito a fargli quello che
vuole. Thor mette le mani tra i capelli di Loki e gli avvicina il
viso al suo. Si baciano con desiderio e passione. Cercandosi sempre
più a fondo. Le mani di Loki sono gentili ed esperte sul
corpo di Thor. E lui non può fare altro che gemere ad ogni
carezza che l'altro fa fuori e dentro al suo corpo. Loki lo prepara
lentamente, perdendosi nel suo bacio. La mente in subbuglio.
Dovrebbe restare freddo e vigile. Invece si sta di nuovo lasciando
coinvolgere da Thor. Ma il suo amore gli sta lasciando fare quello
che vuole. E lui in fondo adora perdersi in quegli occhioni azzurri.
Si amano con passione. I movimenti di Loki sono veloci e forti.
Esige il corpo di Thor. Vuole affermarne il possesso. Ma c'è
anche la disperazione di quei mesi di solitudine a farlo muovere con
forza. Una disperazione profonda che lui cerca di scacciare
possedendo quel corpo caldo sotto di lui. Thor viene invocando il
suo nome, Loki sorride. Vuole godere ancora di quel corpo e continua
a muoversi fuori e dentro con un ritmo incalzante. Si bea di quei
gemiti soffocati che riesce a strappare a ogni affondo. Lo vorrebbe
così per sempre. Con il fiato corto, gli occhi socchiusi, le
mani che stringono le lenzuola. Sente il piacere che arriva e si
lascia andare. Gemendo il nome di Thor. Poi si lascia abbracciare
forte, stretto a lui cerca di riprendere fiato. Il viso poggiato
sulla spalla dell'altro, la sua mano a sentire i battiti furiosi del
cuore di Thor. Così forti, così belli. Sa che sono
solo per lui, per quello che gli ha fatto. Le mani dell'altro che
gli accarezzano la schiena e il fianco, con dolcezza. I respiri si
calmano lentamente, i battiti di Thor tornano lenti e regolare. Loki
si sente bene. Scivola in un sonno senza sogni. Completamente
rilassato e abbandonato tra le braccia del compagno. Thor aspetta
che si sia addormentato e poi pulisce entrambi. Loki gli sembra così
fragile quando dorme. Continua ad accarezzargli la schiena fino a
quando anche lui non si addormenta ascoltando i respiri dell'altro.
Loki
apre gli occhi, la luce filtra dalle tende alle finestre. Si sente
bene. Thor dorme sotto di lui. Sorride, è un ottimo cuscino.
Si mette a sedere sul letto. Ha fame. Si alza e si veste. Thor
continua a dormire. Guarda al suo polso l'indicatore di forza
vitale. Cento per cento. Può tranquillamente andare a cercare
qualcosa da mangiare prima che Thor si svegli. Esce dalla camera, si
guarda attorno. Delle voci arrivano dal fondo del corridoio. Gli
scocciatori sono svegli. Che probabilità ci sono che siano a
fare colazione tutti insieme? Si avvia infastidito verso le voci.
Deve ricordare a se stesso di non uccidere nessuno. Per fortuna sono
le due donne e quel tipino con l'armatura sexy. Li saluta con un
cenno del capo e si siede al tavolo con loro. Non ha bisogno di
chiedere nulla, sul tavolo c'è un bel po' di cibo. Alcune
cose sono strane, le osserva con diffidenza.
“Buongirono,
vuoi dei pancake?” Pepper gli sorride.
“Non
so cosa siano.” Gli risponde senza nemmeno guardarla. Ha preso
in mano una strana cosa tonda e morbida chiusa dentro a una cosa
trasparente.
“Sono
delle frittelle dolci... Quello è un Muffin, alla banana...
Vuoi dolce o salato per colazione?” Lui sposta la sua
attenzione verso di lei.
“Dolce.”
Le dice. Poi ci pensa, meglio essere gentili con chi ti porge da
mangiare, non si sa mai.
“Grazie.”
Le dice tornando a guardare la strana cosa dorata tra le sue mani.
Sarà commestibile davvero?
“P..prego.”
Sussurra Pepper sorpresa. Il dio si è abbassato a
ringraziarla? Anche Natasha e Steve lo guardano sorpresi. Loki
nemmeno se ne accorge, sta pensando se mangiare quella strana cosa o
meno. Non ha nemmeno odore...
“Devi
toglierlo dalla confezione per mangiarlo.” Pepper si è
accorta che lui non ha idea che il muffin sia confezionato in un
sacchetto di plastica. Lui la guarda, non ha capito. Lei si avvicina
e gli prende il muffin dalle mani, per poi toglierlo dalla plastica
e porgerglielo. Lui lo riprende , adesso ha un buon odore. Le
sorride, è affamato. Tutti nella stanza lo fissano. È
la prima volta che vedono Loki sorridere in quel modo, senza malizia
o cattiveria. Lui ritorna a ignorare tutti e si mette a mangiare
quello strano coso. È buono. Morbido e dolce, ma deve esserci
anche del sale e uno strano gusto che lui non conosce. Guarda il
misuratore al suo polso, strano, non è sceso, è ancora
a cento. Sarà guarito o presto avrà altri sintomi? Se
non ha più bisogno di Thor per restare in vita Odino li
dividerà ancora. Fatica ad ingoiare l'ultimo pezzettino di
muffin. Deve costringere Thor a non dirlo a Odino. Thor deve
restargli accanto. È suo. Non può lasciarlo solo.
“Loki.”
Sobbalza a sentire la voce di Thor.
“Non
devi andare in giro senza di me.” Sembra offeso, come un
bambino. Loki saprebbe descrivere la sua espressione anche se non si
è girato a guardarlo. È imbronciato.
“Avevo
fame. Sono qui.” Dice tranquillo. Thor gli si siede accanto
con la grazia di un bufalo. Non riesce a controbattere nulla.
“Thor,
vuoi anche tu dei pancake?” Pepper mette un piatto pieno
davanti a Loki e va hai fornelli.
“Si,
grazie.” Thor sorride e annuisce. Che differenza pensa
distratta. Poi torna accanto a Loki. Se non sapeva nemmeno cosa
erano non saprà nemmeno condirli. Prende alcune bottigliette
e gliele porge.
“Questi
sono dei condimenti per i pancake. Sciroppi. Di acero, cioccolato,
caramello, ciliegia, mirtilli... A me piace con quello d'acero.”
Gli posa in mano solo quella, le altre sul tavolo. Lui la guarda un
po' stupito. Ha un secondo fine? Si domanda. Ma non c'è
malizia o calcolo nei suoi occhi ne nella sua voce.
“Grazie.”
Le sorride, forse può usarla in qualche modo. Lei ricambia il
sorriso. Non le fa minimamente paura questo dio degli inganni. Lo
decide in quel momento. È completamente innocuo, pensa. No,
non dio degli inganni, dio del fuoco. La sua mente le fa in
automatico quella piccola correzione. Ripensa hai filmati che ha
visto dell'invasione. Il suo volto, le sue espressioni. Sembra un
altra persona quella seduta al suo tavolo. È completamente
rapito dai pancake, assaggia quasi con diffidenza quello che lei gli
ha cucinato e messo davanti. È tentata di dirgli che non è
avvelenato, e nemmeno cattivo. Con un alzata di spalle si mette a
prepararne alcuni per Thor. Tanto è inutile pensarci.
Quell'uomo sembra come un gatto randagio improvvisamente catapultato
in una casa accogliente. Si guarda attorno, sente un buon odore, ma
è diffidente. Come se abbia paura. Ma di cosa? Ha rivisto
quei filmati centinaia di volte e lei e Tony hanno sempre convenuto
che c'era qualcosa di strano. Non lo hanno sconfitto, lui è
rimasto in attesa finchè non hanno distrutto gli alieni.
Porta i pancake a Thor e nota che Loki gli passa lo sciroppo. Gli
verrebbe voglia di scompigliargli i capelli solo per vedere
scomparire quell'espressione guardinga. Sembra in attesa di qualcosa
di brutto. Ma almeno sembra gradire quello che gli ha preparato.
“Ne
vuoi ancora?” Lui annuisce. Thor accanto a lui ingoia in
fretta un boccone.
“Anche
io.” Le dice il dio biondo. Lei annuisce e va a cucinare.
Thor
guarda Loki con preoccupazione. Non era mai capitato che lo vedesse
mangiare così tanto. Ha praticamente assaggiato tutto quello
che c'è sul tavolo, che è già molto, e mangiato
tre piatti di pancake. Ha rifiutato il caffè con una smorfia
schifata al solo sentirne l'odore, ma ha accettato una tisana alle
erbe. Ora sembra essere arrivato alla fine della colazione. Ma Thor
continua a guardarlo. Ha la tazza della tisana tra le mani e ogni
tanto allunga la mano per prendere un biscotto. Non riesce a capire,
nemmeno lui mangia così tanto, ha paura che si possa sentire
male. Ma non sa che dirgli. Anche gli altri lo fissano in maniera
strana. Loki dal canto suo ignora tutti. La tisana deve aver dentro
qualcosa di rilassante, o forse è solo piacevole sentirne il
calore mentre scende dentro di lui. Sa che lo sguardo di Thor non lo
lascia un istante. E si da dello stupido per esserne così
felice.
“Riunione
nel laboratorio. Ora.” La voce di Tony sembra preoccupata.
“Che
succede?” Steve è il primo a entrare nel laboratorio.
“C'è
qualcosa di strano. Un picco di energia. Ma non so dire di che tipo
sia.” Alcuni dei suoi display si illuminano ad intermittenza
di rosso.
“Un
portale.” La voce di Loki è calma. Tutti si girano
verso di lui, allarmati.
“Cosa?”
Tony quasi urla. Loki si limita a indicargli uno strano vortice di
fumo sul soffitto, in mezzo alla stanza.
“E'
grave?” Thor impugna il Mjolnir
“Per
voi non credo. Per me di sicuro.” La sua voce tradisce un po'
l'ansia che prova. Uno dei servitori dell'altro usava portali
simili. Che siano venuti a prenderlo? Guada Thor. Vorrebbe dirgli di
salvarlo. Dal vortice di fumo scendono delle gocce nere, che
arrivano a terra e formano una colonna. La colonna diventa
lentamente una persona avvolta in un mantello.
“Loki,
dio degli inganni, sei stato giudicato colpevole di tradimento.”
La voce di una donna. Loki sospira e si rilassa, di tutti è
la meno pericolosa.
“Non
ho tradito chi non ho mai servito.” Lei sussulta alle parole
di Loki. I servi a quelle parole dovrebbero morire da soli.
“Il
sommo Re vuole la tua morte.” Ci riprova. Lui ride.
“Le
tue parole rituali non servono con me. Non sono sotto il giogo del
tuo re. Non più” Lei alza la testa, sconvolta. Come può
quel dio aver vinto la forza del re? Lui guarda nei suoi occhi, ha
trovato il modo per liberarsi di lei, e per un po' anche di lui.
“Vorresti
che ti mostrassi come liberarti?” Loki fa un passo verso di
lei. La vede incerta. Allarga le braccia.
“Posso
anche nominare Tanathos, e non mi succede nulla.” A sentire il
nome del re lei fa un passo indietro.
“Cosa...
cosa vorresti in cambio?” La sua voce è solo un
sussurro, anche solo pensarlo è alto tradimento, se il sommo
re venisse a saperlo sarebbe la morte. Lui sorride compiaciuto. Ha
ottenuto quello che vuole.
“Voglio
che tu mi faccia un favore poi potrai fare quello che vuoi, ma non
dovrai mai più avvicinarti al potere di Tanathos.” Fa
un altro passo verso di lei. Stavolta lei regge il suo sguardo. Il
fatto che dopo il favore può fare ciò che vuole
implica che lei sarà ancora viva. Viva e senza il giogo di
quel re sanguinoso e folle.
“Accetto.
Sai che la parola data da un essere come me è legge.”
Lei non ha mai giurato al re, lei è costretta, come Loki.
“Quale
è la tua costrizione. Dammela.” Le tende la mano. Lei
trema, senza quella il re saprà in poche ore che lei è
fuggita, o morta. In entrambi i casi appena lui saprà la
costrizione si autodistruggerebbe, eliminando con se il potere di
lei. Si toglie il bracciale e glielo porge, macchiandosi di alto
tradimento. Lui lo prende e si volta verso Thor.
“Thor,
devi distruggerlo. Il più in fretta possibile. Vai in un
deserto, lontano da esseri viventi.” L'urgenza nella sua voce
spinge Thor all'azione. In pochi secondi è già
sparito.
“Cosa
volete che faccia per voi? Sempre che quell'essere riesca a
distruggere la costrizione.” Lei ne dubita.
“Non
immagini cosa potrebbe fare lui, se servisse.” Ancora quel
sorriso che sembra di scherno.
“Vai
dal re rosso e digli dove si trova Tanathos, quanto esercito ha e
che vuole attraversare il suo dominio.” Lei resta schioccata.
Vuole mettere il re rosso contro Tanathos? L'uomo che ha davanti è
un pazzo. Sarà una carneficina. Si distruggeranno quei due.
“Così
sarà guerra aperta...” Lui continua a sorridere.
“Finchè
sono impegnati tra di loro non verranno qui.” Sembra
perfettamente cosciente di quello che vuol fare. Thor torna, con in
mano i frammenti del bracciale.
“Come
promesso. Ora a te. E addio.” Lei lo guarda sbalordita.
“Quando
ti sei lasciato costringere sapevi che qui ti avrebbero liberato,
vero? Sei riuscito a raggirare il re...” La sua voce è
carica di sorpresa e di ammirazione. Lui scuote la testa.
“Ero
solo completamente fuori di me... Non sapevo nemmeno più chi
ero.” Lui sorride ancora, ma i sui occhi sono un pozzo di
dolore. Lei si inchina. La sua magia sta tornando libera e vede
chiaramente chi ha davanti.
“Sarà
per me un onore assecondare il vostro volere.” Si inchina.
Appena finito il sui compito deve dire a tutti che lui è
arrivato, e poi tornerà per aiutare.
“E'
stato un onore poter vedere con i miei occhi il sommo re bianco.”
Lui la guarda sorpreso. Che sta dicendo quella ragazza?
“Ave
a voi futuro signore dell'universo.” La magia la sta di nuovo
sciogliendo. Diventa gocce nere che spariscono nel vortice sul
soffitto. Loki fissa il punto in cui lei è scomparsa. È
forse impazzita?
“Che
stava dicendo...” Tony lo guarda male.
“Re
bianco? Signore dell'universo?” Ride anche mentre lo dice.
“Chi
è Tanathos?” Domanda invece Natasha. Vuole iniziare
dall'inizio.
Eccoci con un nuovo capitolino. ^.^
Qui la storia prende una piega un po' strana, lo so... Ma Il
capitolo si è scritto da solo, dando a questa long altri
capitoli dopo quello che volevo considerare la fine u.u
Comunque... che ne dite di come si
mettono le cose? Il nostro dolce Loki dovrà spiegare un po'
di cose nel prossimo capitolo.
Lasciate un segno del vostro
passaggio? Una piccola recensione fa felice me e Loki ^.^ * Loki si
volta, mi guarda male. 'Non mi importa dell'opinione di voi esseri
inferiori. Quando posso annientarvi? * (Devo avere paura?) A me
importano invece -.- Anche a lui, infondo, ma non vuole ammetterlo.
A presto <3
Veleno
|
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Capitolo 8 *** Chiarimenti e re dell'universo. ***
Loki
si irrigidisce.
“Non
pronunciare quel nome, mortale.” La voce di Loki è senza
emozione.
“Allora
spiegaci tutto. Perchè quello che abbiamo visto non è
normale.” Steve si mette davanti a Loki, per attirarne
l'attenzione. Lui lo guarda e annuisce.
Si
siedono sui divani. Loki però resta in silenzio, cercando di
riordinare le idee. Cosa dire e cosa non dire. Thor gli continua a
tenere la mano.
“Quando
le guardie del re antico mi trovarono ero quasi morto. Il re mi
accolse con quella che sembrava gioia. La sua concubina mi curò.
Ogni giorno lui veniva accanto al mio letto per parlarmi. La mia
mente percepiva la sua presenza costantemente. Che mi sedesse accanto
o che fosse lontano. Una presenza che avvelenava la mia mente malata.
Non capivo cosa volesse egli da me. Quando la mia mente iniziò
a chiarirsi mi diedero delle pozioni per farmi tornare instabile.
Lentamente le sue idee sembravano le mie. Io non ero più io.
Avevo incubi, deliri. E ogni volta che riemergevo lui era li,
benevolo.” Loki parla senza emozioni apparenti, l'unica cosa
che indica a Thor la sua tensione è la stretta sulla sua mano.
“Un
giorno iniziai a capire che mi stava usando, anche se ne ignoravo il
motivo. Il mio corpo era guarito. La mia mente però restava
confusa. Lui cambiò modo di insinuarsi nel mio essere. Fece
leva sulla mia rabbia. Sulla mia furia distruttrice. Poi mi offrì
un potere che non avevo mai posseduto. Insinuò nella mia mente
mille piani di vendetta. E poi, quasi senza che io me ne accorgessi
mi diede quella che nella sua parte di universo si chiama
'costrizione'.” A Loki sfugge un sospiro a tradire la sua falsa
indifferenza.
“Lo
scettro. E fui perso, ero completamente in mano sua. È
difficile da spiegare, ero io a pensare, ma lui alimentava la mia
furia. In un lampo di lucidità gli feci una proposta. Sarei
venuto qui, a conquistare la terra, e avrei aperto un portale per le
sue armate. Dovevo fuggire il più lontano possibile da lui.
Qui sembrava abbastanza lontano. Lui vide il Tesseract nella mia
mente. Lo voleva. Io gli dissi che lo avrei preso per lui.”
Loki si ferma alcuni secondi per riprendere fiato. Thor capisce
quanta fatica stia facendo per raccontare quei mesi, che devono
essere stati un agonia molto maggiore di quanto le sue parole lascino
intendere.
“Quando
arrivai qui il legame con lui si fece più sottile. E io potei
nascondergli alcune delle mie mosse. Dovevo distruggere la
costrizione per spezzare il legame con lui. Del resto non mi
importava.” Loki si ferma. Fa alcuni profondi respiri. Gli
costa un immensa fatica mantenere la calma. Quello che sta dicendo è
solo una piccola parte di quello che ha provato sulla sua anima. Quel
re gliel'ha distrutta e l'ha lasciato ad impazzire per mesi. Sulla
terra è di fatto arrivato pazzo. Preda dei suoi istinti.
Voleva solo distruggere. Ma non era il re a costringerlo, lui lo sa
bene. Lui voleva distruggere. Solo le parole di Thor l'avevano
fermato. 'Sistemeremo tutto, insieme.' E lui non era riuscito a
ucciderlo, per fortuna la sua mente l'aveva fermato.
“E'
così facile distruggere il costrittore?” Tony sembra
solo curioso stavolta.
“No.
Un costrittore è creato appositamente in base hai poteri di
chi lo deve portare. E' uno strumento che lega i poteri di chi è
costretto a quelli di Tanathos.” Loki sorride e guarda Tony.
“Per
distruggere il mio è servita tutta la potenza del Tesseract.”
Loki ammette indirettamente la portata dei suoi poteri.
“Mi
vuoi dire che io ho distrutto il costrittore?” Natasha non sa
esserne divertita o lusingata. Loki le fa solo un cenno di assenso.
“Ok,
ora ci dici cos'è la storia del re bianco e del signore
dell'universo.” Tony inizia a stancare, pensa Loki, magari
potesse eliminarlo...
“E'
una favola.” Loki sbuffa divertito. Tutti lo guardano un po'
male.
“Quando
il sommo dio Kronos creò l'universo decise di dare a cinque re
il titolo di 'signori dell'universo conosciuto'. Essi avrebbero
regnato sul loro quinto di universo, portando pace e armonia. Ma
purtroppo il sommo Kronos non aveva idea di cosa fosse lo scorrere
del tempo, e i re non erano nati appena dopo la creazione. Il re
nero, si rivelò essere una bambina, lei è signora delle
tenebre e dei morti. Come Kronos lei 'era, è, e sempre sarà'.
Lei è la regina di tutti noi, la morte. Quindi, anche se nata
dopo la creazione, di fatto lei è sempre esistita. Il re blu
nacque per primo. Si impossessò della sua galassia, e per
lungo tempo regnò in pace. Ma le ere passavano e lui
lentamente impazzì. Costui è Tanathos, il re antico. Il
re giallo nacque quando Tanathos era già impazzito e fu
trucidato a poche ore dalla nascita. Il re rosso ha avuto la fortuna
di nascere nello stesso momento del re giallo, e Tanathos non lo vide
finchè non fu troppo forte per poter essere ucciso. Il re
rosso però è un sanguinario. Non c'è pace nel
suo universo come non c'è in quello di Tanathos. Il re bianco
è nato talmente lontano dal re blu e dal re rosso che questi
non se ne sono accorti, ma vive in segreto.” Loki si è
rilassato. Racconta tranquillo, come se davvero fosse solo una
favola.
“Nelle
favole si racconta che il re bianco ucciderà il re blu. Che il
re rosso tentando di uccidere il re bianco venga ucciso invece dal re
nero, che lo difende. Ci sono molti racconti diversi su queste
guerre, ma alla fine si riassumono tutte così. Il re bianco è
padre del re nero, e quando solo loro saranno in vita l'equilibrio
sarà perfetto. Non potendo uccidersi a vicenda. Il re bianco
sarà la vita, il re nero la morte. Non c'è uno senza
l'altro. Sono storie affascinanti, ma solo storie.” Loki si
guarda intorno, ha sete. Sul tavolino ci sono acqua e bicchieri. Si
alza, ma una fitta allo stomaco gli fa cedere le gambe. Thor si alza
e lo afferra prima che cada a terra.
“Loki.”
La voce di Thor è lontana. Ma è solo qualche secondo.
La fitta scompare e Loki si regge di nuovo da solo.
“Sto
bene...” Loki ansima leggermente.
“Jarvis,
scansiona il corpo di Loki.” Tony accende un monitor sul
tavolo.
“Acqua?”
Pepper porge a Loki un bicchiere pieno. Lui annuisce e beve. Guarda
Tony e Bruce che toccano il sottile schermo di luce.
“Ma
cosa diavolo...” Tony non si sa spiegare il malfunzionamento di
Jarvis. Non riesce a completare la scansione.
“Nemmeno
i guaritori sono riusciti a scansionare il mio corpo. Forse la
malattia sta influendo sulla mia magia. Non era mai successo nulla di
simile.” Loki si risiede sul divano. Tony alza lo sguardo su di
lui. Sembra studiarlo.
“No,
la vivisezione non è un modo per scoprire cos'ha.”
Pepper guarda male Tony, che le sorride fingendosi sbalordito dalla
sua uscita. In realtà secondo lui sarebbe una valida
alternativa.
“Ho
comunque subito di peggio...” Loki sembra più riflettere
con se stesso che parlare con loro. Thor accanto a lui trattiene il
respiro. Cosa ha subito il suo Loki per fargli dire una cosa simile?
Lo abbraccia. Non gli importa di niente e di nessuno, il suo Loki
deve tornare a ridere. Loki non ha quasi la forza mentale per
allontanarlo. Sta fermo e si lascia abbracciare. Ripensare hai mesi
con il re gli ha fatto male. Ha riaperto una ferita che non si
rimarginerà mai del tutto.
“Ora
possiamo tornare a casa?” Azzarda. Vuole solo il suo letto, i
suoi libri. Magari madre che suona l'arpa.
“Non
arriveranno altri?” Thor è preoccupato di lasciare soli
gli altri.
“Lei
era l'unica che potesse arrivare così lontano senza farlo
sapere al re rosso. Che si trova tra noi e Tanathos. E tra un po' si
faranno la guerra. Quindi per ora non abbiamo di che preoccuparci,
per un paio di secoli almeno...” Loki ne sembra sicuro. Thor
annuisce.
“E
se si alleassero?” Tony lo fissa. Loki vorrebbe cavargli occhi
e corde vocali.
“Se
si alleassero non avremmo il tempo di preoccuparcene. Saremmo morti
prima di poter pensare.” Loki gli sorride sarcastico.
“Non
è molto rassicurante...” Steve si stringe le mani.
Loki
inizia a pensare di ucciderli tutti. Sono due ore che parlano e si
salutano. Tra un po' sviene dalla fame. È tentato di chiedere
a Pepper qualcosa da mangiare. Sbuffa. Gli altri sembrano divertirsi.
Lui non li ascolta. Inutile. Si è poggiato alla balaustra e
guarda il panorama.
“Loki...”
Pepper lo chiama prima di avvicinarsi. Mai avvicinarsi alle spalle di
un gatto randagio, si dice divertita. Lui le fa solo un piccolo
cenno.
“Ti
piace?” Dice indicando il panorama, giusto per dirgli qualcosa.
“L'ho
quasi distrutta. Non hai paura di me.” Loki si volta a
guardarla. Lei fa segno di no con la testa.
“Ho
visto i filmati moltissime volte con Tony. Non era quella la tua
intenzione, vero?” Lei sorride.
“Volevo...”
Lui scrolla le spalle, sembra sconfitto.
“Era
un delirio. Ma Thor era qui, e mi ha fermato.” Si morde il
labbro. Ha detto troppo a quell'umana.
“Spero
davvero che tu e Thor possiate essere felici ora.” Pepper gli
accarezza il braccio. Lui la fissa un attimo stupito. Cosa importa a
lei? Si domanda. Lei ritira quasi subito la mano e si volta per
guardare New York. Sorride appena. Sembra... Lui la guarda meglio,
usa un po' della sua magia per controllare e... si. Lei sarà
presto una madre. Forse non se ne è nemmeno accorta.
“Loki,
andiamo.” Thor lo richiama. Finalmente si va. Fa alcuni passi.
Poi si volta. Pepper lo guarda e sorride. Le alleanze vanno
coltivate. Lui torna indietro e le sussurra all'orecchio.
“A
presto, ci vedremo per vedere il tuo bambino tra otto mesi.”
Stavolta è lui ad accarezzarle il braccio. Sorride, ma senza
malizia o sarcasmo. Pepper pensa che ha un bellissimo sorriso. E poi
pensa tra il disperato e il felice, sono incinta! A Tony verrà
un infarto.
“Che
facevi con Pepper?” Tony è sul piede di guerra, non gli
è sfuggita la scena. Il bifrost si attiva.
“Niente
paparino.” Loki ride, ma può solo immaginare la faccia
di Tony. Sono di nuovo a casa.
“Cosa?”
Thor lo guarda stupito.
“Pepper,
aspetta un bambino. Non ho resistito...” Ride ancora. Thor gli
da un leggero colpo sul braccio.
“Non
dovevi. Dovevi dirlo prima, avrei voluto vedere la sua espressione.”
Anche lui ride.
“Immagino
che la vostra missione si sia conclusa bene” La voce di Odino
li fa sobbalzare. Loki stringe istintivamente la mano di Thor.
“Si
padre. Loki ha sistemato il problema.” Il tono di Thor è
allegro. Odino sa già tutto, ha visto cosa hanno fatto. Ha
anche sentito il racconto di Loki. Ma non è pronto per dire
nulla.
“Ottimo
lavoro. Sarà meglio tornare a palazzo ora.” Odino si
volta e si avvia. Loki sospira. Non si era reso conto di essere così
teso finchè il re non gli ha dato le spalle.
“Tutto
bene?” Thor gli sorride.
“Si,
ho di nuovo fame però. Non capisco, ho mangiato tanto. Eppure
ho di nuovo fame.” Loki non sa che pensare. Che razza di
malattia può avere? Prima gli mancava la forza vitale. Ora ha
continuamente fame. E le fitte allo stomaco si stanno facendo più
lunghe. Solo una cosa va bene. Thor è suo. È riuscito a
prendersi almeno lui. Vede come lo tratta, come pende dalle sue
labbra. Come lo sostiene se pensa che stia male. Sorride. Thor
farebbe qualsiasi cosa per lui. Può approfittarne quando
vuole.
Frigga
arriva mentre Loki sta ancora mangiando.
“Come
stai tesoro?” Lei gli sorride e lui ricambia. Si siede davanti
a lui. Loki sembra stare molto meglio. Anche se le basta poco per
ricominciare a preoccuparsi. Loki sta mangiando troppo. Non è
da lui. Di solito mangia a mala pena quanto basta, ora sembra quasi
peggio di Thor.
“Sembri
affamato...” Sussurra guardando lui e Thor.
“Non
so che mi prende. Ho fame. È strano.” Loki evita di dire
che almeno la sua forza vitale non è più scesa. Non
vuole farlo sapere a Odino. Non vuole che Thor vada da nessuna parte
senza di lui. Dopo poco Loki smette di mangiare. Si sente sazio, per
quanto durerà? Sospira. Thor e madre lo guardano, sembrano un
po' preoccupati.
“Vi
va di andare un po' in terrazza? Vorrei stare al sole.” Loki si
accorge che quando sussurra o quando sta un po' male Thor e madre lo
assecondano, mentalmente sorride soddisfatto. Gli basta poco per
fingere di stare male. In fondo non è che debba fingere così
tanto...
Frigga
si siede su una poltrona e Loki e Thor sul divanetto. Loki si sente
un po' stanco. Gli da fastidio. Ha dormito quasi tutto ieri e ora ha
di nuovo sonno.
“Loki...
Perchè non hai detto tutto quello che è successo quando
eri via?” La voce di Thor è triste.
“Ora
sai. Non voglio parlarne più.” Loki stringe la maglia di
Thor senza nemmeno accorgersene. Frigga invece si accorge subito
della tensione nella voce del figlio.
“Dovresti
dirlo a padre...” Thor ha paura della reazione. Ma Loki si
limita a scuotere il capo guardando a terra. Thor vorrebbe poterlo
stringere, vede ritornare la tensione nel corpo di Loki, vorrebbe
poter fare qualcosa.
“Non
ti avrebbe rinchiuso, lui...” Thor non finisce la frase. Loki
ha alzato il viso e lo guarda con un espressione dura.
“Non
gli sarebbe importato nulla. Non mi ascolta più. Non mi vede
nemmeno.” La voce non è ferma come dovrebbe. Si è
incrinata alla fine. Non dovrebbe importarmi, si sgrida Loki. Sa da
tempo di aver deluso Odino, di non meritare più il suo
affetto. No, si dice, non devo pensare a questo. È tutta colpa
di Odino, lui mi ha mentito. Thor lo abbraccia, e lui cerca di
trattenere le lacrime. Non deve essere debole, lui è forte.
Più forte di tutti, si dice. Uno scoppio improvviso di magia
fa spaccare l'enorme fioriera accanto a loro. Sussulta e si volta.
Non riesce nemmeno più a contenere la sua magia? Di male in
peggio.
“Loki,
calmati.” La voce di Frigga è così dolce. Sente
anche le sue mani sulla schiena.
“Scusami.
Non ne parleremo più.” Thor gli sussurra all'orecchio.
Loki annuisce.
“Posso
riposare un po' adesso? Qui al sole.” Loki alza il viso e si
specchia negli occhi limpidi di Thor, che annuisce. Loki si sdraia
sul divano usando le gambe di Thor come cuscino. Sospira e si
addormenta quasi subito.
“Mi
dirai cosa lo ha fatto agitare tanto?” Frigga sussurra per non
disturbare Loki. Thor le racconta quello che Loki ha detto agli
avengers. Frigga non dice nulla, ma alla fine si asciuga una lacrima.
“Deve
aver sofferto tanto... Pepper ha vietato a Tony di vivisezionarlo, e
Loki ha detto semplicemente che ha subito di peggio, con un tono
neutro che mi ha fatto venire i brividi. Non mi sono mai veramente
chiesto cosa avesse fatto lui in quei mesi che era sparito. Mi ha
sconvolto...” In cielo il sole viene coperto da nuvoloni neri.
Thor li guarda. Poi accarezza il viso di Loki e i nuvoloni,
lentamente scompaiono. Thor sta pensando hai baci di Loki per far
tornare il sole. Loki si sposta nel sonno, incrocia le braccia sulla
pancia e sorride.
“Per
ora è meglio non parlarne più. Sta male. Forse anche
più di quello che lui stesso vuole ammettere.” Frigga è
preoccupata. Parlerà a Odino. Anche se non sa come il suo
consorte potrebbe reagire.
Loki
si sveglia poco prima di cena. Con la voce ancora assonnata chiede
dell'acqua. Thor e Frigga ridono, dopo tanto tempo rivedono il Loki
bambino che si addormentava in biblioteca. Lui li guarda un po' male,
ma poi lo abbracciano e non ha più la forza di fare nulla.
Thor e Loki cenano insieme. Thor cerca di farlo ridere, e , a volte,
ci riesce. Si coricano subito dopo. Loki si lascia baciare
dolcemente, mentre Thor lo spoglia. Si abbandona completamente a quei
baci lenti.
“Hai
mangiato troppo...” Thor ride baciando la pancia non più
piatta di Loki, che ride e gli da uno strattone hai capelli.
“Non
ti curare di quello, ma scendi più in basso. Ora!” Un
ordine che Thor esegue, strappando all'altro un piccolo gemito. Loki
perde il controllo tra quelle mani, tra quelle labbra, si lascia
amare con dolcezza. Dopo la giornata passata Thor pensa che Loki
abbia bisogno di dolcezza più che di passione. La passione
domani, pensa sorridendo, in fondo hanno tempo...
Eccomi di nuovo qui ^.^ Parentisi
Avengers conclusa ( per ora, torneranno tra molto, molto, molto...
tempo Non è colpa mia, è che la mia mente va da sola
u.u) Ho provato a spiegare a modo mio cosa sia accaduto a Loki nel
periodo di 'vuoto' tra Thor e Avengers. Come però potete
immaginare non ha detto proprio tutto, povero amore <3 La
'favolina' dei cinque re me la sono inventata, mi sembra carina, se
sia vera o meno non so se lo scopriremo mai XD Kronos è il dio
del tempo, e della creazione. Ricordatevi che quelle che racconta
Loki sono delle leggende, o favole, come dice lui.
Un abbraccio
Veleno
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Capitolo 9 *** Il futuro ha i tuoi occhi... e i miei... ***
-Aiuto!
Padre! Aiuto!!!-
Loki
si sveglia infastidito. Chi lo disturba mentre dorme? Chi chiama con
così tanta insistenza? Thor dorme tranquillo accanto a lui.
Possibile che non si sia svegliato con tutte quelle urla? Si guarda
attorno nella penombra della stanza. Non sembra esserci nessuno.
Tutto tace. Che se lo sia sognato? Si sdraia e chiude gli occhi. Ci
mancano pure gli strani incubi alla lista di malanni. Thor si muove
nel sonno circondandogli il torace con un braccio. Loki sospira. Si
rilassa in quell'abbraccio.
-Non
c'è nessuno? Padre! Aiuto! Padre! Non lasciarmi sola!- La voce
disperata di una bambina lo fa scattare a sedere. L'ha sentita.
“Loki...
che c'è?” Thor si stropiccia gli occhi.
“L'hai
sentita?” Thor lo guarda preoccupato. Gli accarezza il viso
bagnato da lacrime, Loki non si era nemmeno accorto gli fossero
scivolate sulle guance.
“Di
cosa parli? Mi sono svegliato perchè ti sei alzato a sedere.”
Thor lo guarda e cerca di sorride.
“Sarà
stato un sogno...” Loki si rilassa quando Thor lo abbraccia
forte.
“Non
so perchè, mi sento così inquieto...” Ma appena
Loki chiude gli occhi vede una bambina rannicchiata hai piedi del
trono. Sembra singhiozzare.
-Aiuto!
Dove sei Padre!- Lochi spalanca gli occhi. Si alza di scatto. Non sa
nemmeno lui che sta facendo. Deve andare a prendere la bambina. Deve
abbracciarla. Non capisce il motivo di tanta urgenza, ma deve farlo,
subito. Thor lo guarda mentre esce dai suoi appartamenti scalzo e con
solo i pantaloni del pigiama. Si infila una maglia e lo segue.
“Loki,
aspetta” Loki invece di fermarsi si mette a correre, non
capisce questo bisogno di aiutarla. Questa urgenza di andare da
quella bambina. Non capisce come fa a sentirla, ne come fa a sapere
che si trova davvero nella sala del trono.
Davanti
all'enorme porta Loki si ferma. Una morsa gli stringe il cuore. Apre
piano la porta e la sente piangere e singhiozzare disperata. Ora che
la vede non riesce a muoversi. Il suo cuore è in preda alla
disperazione, o è il cuore della bambina? Sembra piccolissima,
rannicchiata alla fine della scalinata che conduce al trono. Thor gli
mette una mano sulla spalla.
“Padre...
Ho paura...” La bambina non urla, implora. Loki le va vicino,
si inginocchia e le poggia una mano sulla spalla. Non riesce a
parlare. Lei si gira. Loki si trova a fissare due splendidi occhi
azzurri. Gli stessi di Thor.
“Padre!”
La bambina gli salta al collo. Lo stringe forte. Singhiozza. Il cuore
di Loki smette di far male. La bimba ora non ha più paura. È
stato lui? Solo con la sua presenza? Un mare di domande si affaccia
alla mente di Loki, ma non riesce a pensare a nessuna risposta.
“Chi
è questa bambina?” Thor da voce alla domanda che più
angustia Loki. Lo ha chiamato padre... Loki Si volta a guardare la
persona che più ama al mondo.
“Padre,
padre, padre...” La bimba continua a sussurrarlo al suo
orecchio. Ora si sta calmando. Sembra felice di poterlo stringere. E
lui sente un calore strano nel cuore. Come può voler bene a
quell'esserino che nemmeno conosce? Ma se è sua figlia vuol
dire che lui e Thor si lasceranno? Chi l'avrà partorita? E
quando?
“Che
succede?” Odino entra nella stanza adirato. Guarda Loki e poi
il fagottino che tiene tra le braccia.
“Cosa
fate qui?” Guarda prima Thor, ma non trovando risposta nel suo
sguardo un po' confuso si volta verso Loki.
“Che
altro ti sei inventato.” Lo guarda un po' male, non sa cosa
fare, allora scivola di nuovo nell'abitudine di incolparlo, ma se ne
pente immediatamente. La bimba tra le braccia di Loki alza la testa e
fissa il suo sguardo su quello del re.
“Non
osare parlare così al re di Asgard! Verrai mandato in
prigione.” La bambina sembra pronta a difendere Loki con tutta
se stessa. Loki la guarda con gli occhi sbarrati, un misto di
sorpresa, dolcezza, paura e amore che gli stravolgono il cuore. La
piccina si è riferita a lui come padre e ora come re, chi è
mai questo esserino che tiene tra le braccia?
“Papà
manda via quell'uomo, è brutto!” La piccola stringe
forte le spalle di Loki, ma non è a lui che si rivolge. Fissa
invece Thor. Il cuore di Loki batte impazzito. Ma come è
possibile? Lui padre e Thor papà... Osserva la bimba. Capelli
lunghi neri, pelle chiara e quegli inconfondibili occhi azzurri.
Anche Thor fissa la bimba, ma non sembra avere un pensiero coerente
in mente, nei suoi occhi la stessa confusione di Loki.
“Ciao
piccolina, come ti chiami?” Frigga si avvicina e Loki si alza
in piedi. La bambina le sorride felice.
“Sono
Fia, nonna, ti sei dimenticata il mio nome?” La bimba ride
divertita.
“Padre,
che succede? Perchè siete strani? Gli uomini cattivi sono
andati via? Perchè sei senza l'armatura? Prima avevi
l'armatura. E dov'è Sya? Non la vedo, ma la sento. Le dici di
apparire?” La bimba fissa Loki con uno sguardo limpido e
innocente. Lui non sa che rispondere.
“Chi
è Sya?” La voce di Odino non è più tanto
arrabbiata. Ha letto chiaramente la sorpresa sul volto di Loki, che
si comporta anche in un modo strano. Fissa quella bimba con uno
sguardo perso e dolce.
“È
mia sorella maggiore, la futura regina... me lo dice ogni volta che
mi trova sul trono.” La bimba fa una faccia arrabbiata. Un
altra mia figlia? Ma mia con chi? Con Thor? E chi l'ha fatta nascere?
Loki è sempre più confuso. E non gli piace. Anche se
una cosa di quella situazione gli piace, stringere a se quella
piccola bimba. Lei gli stringe le mani sulle spalle e lui si sente
contento e confuso da quelle piccole mani, da quel piccolo corpicino
che gli si affida completamente. Lei si fida di lui, si fida
ciecamente di lui. Questa consapevolezza è come un colpo allo
stomaco. Un esserino così innocente si fida di lui. Perchè?
“Ma
non c'è nessuno qui.” La regina si è ormai
avvicinata e accarezza la bimba sulla schiena.
“Si
nonna.” La bimba ride.
“Lo
sai che posso sentire le presenze. Sento le bugie come Sya, anche se
da poco.” La bimba ride mentre la regina le passa le mani sulla
schiena e sul corpo controllando che non abbia armi e, sopratutto,
che stia bene.
“Ora
sento Sya, ma è debole, come se fosse piccina piccina. Come
sento il fratellino che deve arrivare. Come se fosse...” La
bimba fissa Loki poi guarda il suo petto scoperto, gli tocca il petto
con la manina. Apre la bocca sorpresa.
“Credo
di essere nei guai.” Dice guardando Loki negli occhi.
“Grossi,
grossissimi guai.” Ora inizia a sentirsi una leggera nota di
panico nella sua voce. Loki la sente dritta nel cuore.
“No.
Vedrai che si risolve tutto.” Thor sussulta, Loki non aveva
ancora detto nulla, e la sua voce è una strana imitazione di
quella della bambina. Incerta e spaventata. Loki cerca di sorridere a
quella creaturina, che però si agita sempre di più.
“Padre...
quanti anni ho?” Gli chiede mentre la paura avvolge lei e Loki.
Lui non le risponde.
“Ne
ho sette, padre...” La bambina sembra aver capito qualcosa che
sfugge a tutti gli altri. Loki riesce solo a pensare che
quell'esserino che tiene tra le braccia è troppo piccolo per
avere sette anni. Frigga invece spalanca gli occhi. Quella bimba gli
ricorda Loki, era molto più piccolo dei suoi coetanei fino hai
dodici anni, poi era cresciuto. Non aveva mai dimostrato la sua età,
sembrava sempre un cucciolo rispetto a tutti gli altri.
“Io...
non sono ancora nata... E nemmeno Streyal, vero?” Loki ha di
nuovo perso la voce, scuote solo il capo in segno di diniego. Loki
inizia a capire. La bimba è arrivata dal futuro. Non sa come
sia possibile, ma è figlia sua e di Thor. E... Il cuore gli
impazzisce, sembra impossibile. Ma lui l'ha portata in grembo. La
bimba ha detto che 'sente' la sorella come il fratellino che deve
arrivare. Per sentilo ha messo la mano sul suo corpo... Vuol dire che
lui aspetta un bambino? Bambina, lo corregge la sua mente. Streyal.
Sya. La bimba nasconde il viso contro al suo collo. Thor e Loki si
guardano negli occhi. Thor è confuso, non ha capito. Loki è
confuso, ha capito, almeno in parte.
“Padre...
come torno al mio presente?” La bimba si sposta di scatto e lo
fissa disperata.
“Troverò
il modo.” Gli dice, la sua voce sembra troppo sicura persino
alle sue stesse orecchie. La bimba si rilassa, gli sorride. Lei sente
le bugie... Loki non le ha detto una bugia.
“Ma...
che succede.” Thor si avvicina è ancora confuso. Loki lo
guarda e sorride.
“Non
hai capito nulla, ovvio.” La sua voce è tornata normale,
Thor si rilassa. Loki sa quel che si deve fare, o almeno sembra
saperlo.
“Padre,
non prendere in giro papà.” La bimba prende il viso di
Loki tra le mani per costringerlo a guardarla. Ride. Si fida così
tanto. È serena tra le sue braccia. Loki non ha la minima idea
di come fare per rimandarla indietro. Ma lui la rimanderà
indietro. Deve solo trovare la magia giusta. Ma è già
dentro la bambina, quella magia. Deve solo darle il modo di ampliarla
per tornare a casa. Serve qualcosa che amplifichi il potere della
bimba, ma cosa può usare come punto di riferimento per
mandarla esattamente nel suo tempo? La corona o lo scettro di Odino
potrebbero servire allo scopo, ride tra se. Uno degli artefatti
custoditi ad Asgard sarebbe utile. Ma per il tempo e luoghi precisi?
Guarda la bimba. Se lei ha quel potere anche la sorella lo ha? Quanto
è più grande? Potrebbe venire lei a prenderla? O lui
quando nascerà il bambino... un altro, tre figli suoi e di
Thor... E il primo lo porta già in grembo. E' l'essere che
cresce dentro di lui a dargli tutti quei malesseri. La figlia di
Thor, e sua.
“Padre,
perchè tremate?” La bimba lo guarda preoccupata.
“Sono
solo un po' stanco...” Sussurra cercando di sorriderle.
“L'hai
sconvolto!” Una voce tagliente gli arriva da dietro le spalle.
Si volta, ma sa già chi è. In fondo ha pensato lui
stesso di mandare la sorella a prenderla. La bimba tra le sue braccia
si tende. Paura, sollievo, gioia. Tutte insieme.
“Streyal...”
Sussurra Loki, la ragazza davanti a lui gli sorride. Gli fa un
profondo inchino.
“Si,
padre. Voi ordinate e io vengo a riprendermi la piccola peste.”
Loki ride, in effetti lo aveva solo pensato nel presente, nel futuro
glielo deve aver ordinato.
“Combina
solo danni, la si potrebbe evitare?” Le sue parole sono un
sussurro irritato, ma i suoi occhi, identici a quelli di Loki, dicono
ben altro.
“Andiamo
piccola combina guai, ti aspettano secoli di punizione. Senza contare
che il nonno si è svegliato, e lo hai molto irritato.”
Loki la guarda rapito mentre lei parla, è così simile a
lui.
“Nonno?
Come ho fatto a irritarlo se nemmeno l'ho mai visto!” Fia mette
il broncio. Sya alza gli occhi al cielo con fare teatrale. Si
avvicina e tende le braccia alla piccola. Che non sembra voler essere
presa da lei.
“Posso
lasciarla in qualche luogo indefinito per puro sbaglio?” Guarda
Loki sorridendo e annuendo. Lui ride, quella bellissima ragazza è
sua figlia. L'esserino che gli sta crescendo dentro crescerà e
diventerà così. Gli manca quasi il fiato a guardarla.
“Odio
quando non mi spieghi le cose.” La bimba sembra infuriata,
incrocia le braccia al petto. Con un po' di difficoltà, visto
che è ancora in braccio a Loki.
“Perchè
spiegarti le cose è inutile, sei tonta, come papà, non
ci arrivi. Ciao papà.” Sya si volta per sorridere dolce
a Thor, che la guarda sconvolto.
“Voltati,
chi credi vada in giro con corona e scettro oltre al re?” Le
sue parole sono cariche di sarcasmo. La piccola vi volta, guarda
Odino e spalanca gli occhi. C'è arrivata. Odino quasi non
respira. Nonno? Lui sarebbe il nonno di quelle due? Ma... sono figlie
di Thor o di Loki? Ma la piccola chiama uno padre e l'altro papà...
“Papà
non è tonto!” La bimba difende il papà. Sya
sospira. Guarda Thor e poi Loki. Lei e Loki scuotono la testa.
“Non
potevamo tutti uscire come te, in fondo.” Sya prende Fia in
braccio, anche se l'altra non vuole e la guarda male. La mette a
terra. Loki distrattamente pensa quel 'tutti' con uno strano senso di
panico.
“Dobbiamo
andare, o rischiamo di fare troppi casini, fai la brava, abbraccerai
di nuovo padre tra 2 secondi.” Sya mette la bimba un po'
lontana da Loki. Poi si volta e torna da lui, lo abbraccia.
-Ti
amo padre. Sarai stupendo con tutti noi, ci ami tantissimo. E noi
amiamo te. Sei un essere speciale.- Lei lo guarda negli occhi.
-Mi
terrai in braccio tra quattro mesi. Sentimi, ti amo già.- Gli
poggia una mano sul petto e quello diventa blu, ma una strana
sensazione di calore gli invade il cuore. Pochi secondi e lei si
sposta e va a prendere in braccio Fia.
“A
presto...” Sya sorride e sparisce con la sorella.
“Loki,
stai bene?” Thor lo sorregge, a Loki tremano le gambe, fatica a
stare in piedi. Una lacrima gli scivola sulla guancia. Thor gliela
asciuga. È la prima volta che Loki piange di gioia. Loki
guarda Thor e inizia a ridere. Una risata felice, allegra. Thor quasi
non riesce a crederci. Odino guarda Loki ridere. È come
rivederlo dopo tanti anni. Cosa gli avrà detto quella ragazza
per renderlo così felice? La risposta già la sa, ma non
vuole nemmeno pensarla. Guarda Thor che stringe Loki. E chiude gli
occhi. Non è vero, si dice. Non può assolutamente
essere vero, si ripete. Eppure sono li, davanti a lui. Non può
ignorare quello che sa. Spera solo che sia il più tardi
possibile, magari mentre lui dorme. Si siede sui gradini. Frigga gli
siede accanto, lo guarda preoccupata. Lui le sorride tirato. Nonni...
Nemmeno vuole pensare a come... No decisamente non vuole pensarlo.
Loki
nasconde il viso contro il collo di Thor.
“Aspetto
un bambino.” Gli sussurra, vuole dirglielo subito, non riesce
ad aspettare che siano soli.
“Cosa?!”
Thor sembra quasi per svenire, Loki invece continua con quella risata
felice.
“Quattro
mesi Thor, e Streyal, quella bellissima ragazza, sarà un
fagottino tra le tue braccia.” Gli spiega con calma, in un
orecchio. Solo Thor può sentirlo. Poi riprende a ridere, sente
dentro di se una gioia incontenibile. Thor non sa ancora come
reagire. È felice. È spaventato. Sarà padre?
Sarà padre... Sarà padre! Quasi smette di respirare...
Lui e Loki avranno una bambina. Loki porta in grembo loro figlia.
Thor non può fare altro che stingere Loki a se. E iniziare
anche lui a ridere.
Eccoci arrivati al primo capitolo che
avevo scritto per questa storia, era il capitolo di natale, che poi
non avevo postato, perchè mi sembrava troppo sospeso nel
nulla. Che ne dite? Ho fatto bene o male a scriverci intorno una
long? La piccola Fia è arrivata a sconvolgere tutti, l'adoro.
Streyal ha dato il colpo di grazia definitivo, povero Loki e povero
Odino, che non vorrebbe sapere nulla, come prenderà la notizia
dell'arrivo imminente della nipotina? XD Come potete immaginare la
mia mente (malata) ha già pensato a quello che accadrà
tra un migliaio di anni, e che spingerà la piccola Fia a
saltare involontariamente nel tempo... Ma penso proprio che quella
sarà un altra storia, o qui non la finiamo più... Spero
sempre nei vostri commentini >.< E ringrazio enormemente chi
legge la storia <3
A presto
Veleno
|
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Capitolo 10 *** Cosa volete? Poso usarvi per i miei scopi... ***
Loki
si stiracchia lentamente nell'abbraccio di Thor. Si sente bene. Si
sente felice. Chiude gli occhi. Poggia le mani sul suo ventre. Ora
sa cosa erano quelle fitte. Sa cosa lo faceva stare male. Una vita
sta crescendo in lui, e lui non la stava certo aiutando. Aveva
smesso di mangiare. Si sentiva disperato. E quella piccola vita
aveva cercato di svegliarlo per evitare che si distruggesse e
distruggesse lei. Le fitte erano iniziate da subito. Probabilmente
la vita dentro di lui si faceva spazio come poteva. Poi lui aveva
smesso di mangiare e per sopravvivere quella piccola vita aveva
attinto dalla sua energia vitale. Che poteva prendere da lui e da
Thor, suo padre... ancora fatica a crederci, una piccola vita gli
sta crescendo dento. Si sistema meglio nell'abbraccio di Thor, che
ancora dorme. Non gli importa più di nulla che non siano lui
e la piccola Streyal. Tutto il resto è superfluo. La rabbia,
il rancore. Non deve permettere che intacchino la sua piccola bimba.
Anche se dubita di riuscirci. Ha visto la faccia sconvolta di Odino.
Ha paura della sua reazione quando saprà che la bambina è
già in arrivo. Ma la piccola gli ha detto che sarà re.
Quindi qualcosa succederà prima o poi. Odino si abituerà
all'idea di lui e Thor? Sarà re quando si sposeranno? Si
sposeranno? Troppe domande senza risposte, pensa. Sospira. Thor lo
stringe un po' di più e gli da un bacio sulla spalla.
“Come
stai?” Gli sussurra ancora assonnato.
“Strano.”
Gli dice la verità, per una volta. Sorride, ha Thor, e tra un
po' avrà Streyal e poi il trono. Avrà tutto quello che
vuole e anche di più. E gli sembra assurdo che per avere
tutto si sia solo lasciato andare. Che si sia fatto amare e abbia
amato. Thor si sposta e si tira su a sedere, si stiracchia. Poi si
volta a guardarlo.
“Ti
amo davvero tanto Loki. Anche se non capisco come tutto questo sia
possibile, ne sono immensamente felice.” Thor sorride. I suoi
occhi sono così limpidi che Loki sente i suoi riempirsi di
lacrime. Quanto ha desiderato avere Thor. Quante volte Thor gli è
sfuggito. Ed ora è li, per lui. Dice di amarlo. Dice che è
felice per merito suo. Loki vorrebbe afferrarlo, fargli sentire
quanto lui sia forte. Fargli capire che se si azzarda anche solo a
pensare di lasciarlo di nuovo solo gli farà talmente male da
fargli pentire di essere vivo. Mentre lo pensa ha già
afferrato Thor per le spalle e lo ha costretto sotto di lui. Thor lo
guarda sorpreso. Loki lo bacia con forza. Esigendo quelle labbra che
sa di essere sue. Infila le gambe tra quelle di Thor, con
prepotenza, l'altro resta un po' confuso, ma lo lascia fare,
asseconda il suo volere. I baci di Loki sono pieni di possesso e di
qualcosa di molto simile alla disperazione, è confuso, non sa
cosa gli prende. Si sente in bilico, il futuro è instabile,
potrebbe cambiare in un momento. Quello che gli ha detto la bimba
potrebbe non avverarsi mai. Lei stessa potrebbe non nascere. Lui
potrebbe non diventare mai re, potrebbe perdere il suo Thor da un
momento all'altro. Si impossessa del corpo sotto di lui con la forza
dettata dalla disperazione. Deve fargli capire quanto lo vuole. Deve
fargli capire che è solo suo.
“Ahhh
Loki...” Thor geme e gli blocca le mani, gli stava piantando
le unghie sulle braccia. Loki gli sta facendo male, ma è un
misto di dolore e piacere che lo sta facendo impazzire. Non capisce
il motivo di questa foga, ma si lascia possedere con forza. Gli
occhi di Loki sono lucidi, ansima e geme, ma non parla. Si sarà
reso conto di fargli male? Thor ne dubita, sembra perso in chissà
quali pensieri, sembra disperato. Con un colpo di reni inverte le
posizioni. Si poggia le mani accanto al viso di Loki, e si muove
lentamente. Non può lasciare che il suo amore si perda da
solo, lui deve aiutarlo, anche se non sa bene come, ma è
sicuro che la dolcezza sia la giusta via. Si abbassa e lo bacia, può
quasi sentire la disperazione che Loki imprime nel bacio. Si sposta
per guardarlo, si perde in quegli occhi lucidi di lacrime e carichi
di disperazione. Riprende a baciarlo, ma stavolta ci imprime tutta
la dolcezza che sente. Si muove anche lentamente, donandosi
completamente e con amore incondizionato.
“Scusami.”
Un sussurro contro il petto di Thor. Sono abbracciati così
già da un po', dopo l'amplesso Loki non ha detto nulla, si è
solo rannicchiato contro di lui, in silenzio.
“Non
hai nulla di cui scusarti. Ma ti prego, dimmi perchè stai
male, voglio capirti.” Thor lo stringe tra le braccia, ha
paura di perderlo.
“Non
lo so. Sono così confuso...” Trema tra le sue braccia.
Ed è davvero così che si sente, pensa mille cose
insieme, e gli sfuggono tutte. Loki sospira frustrato, non si
capisce nemmeno più.
Fanno
colazione sul letto, idea di Thor, che sembra felice come non mai.
Loki lo osserva, il suo sorriso, i suoi occhi, il modo in cui lo
sfiora quando scherza. Si sente bene, ha anche smesso di pensare che
sia solo un sogno.
“Ti
va di fare un giro per il parco?” Thor lo prende per la mano.
“Odino
ti ha confinato qui. Ma in fondo noi non gli abbiamo mai obbedito a
lungo.” Un sorriso divertito illumina il volto di entrambi.
Mentre
si veste Loki si accorge che i vestiti gli stanno stretti. Si tocca
il ventre, non più piatto. Che diranno a tutti? Questa
domanda lo inquieta più di quanto immaginasse. Da quando ha
ripreso a mangiare la bambina è cresciuta in fretta, sarà
normale? Si domanda preoccupato. Ma cosa di quella gravidanza è
normale? Lui è uno jotun, Thor un aesir, la loro bimba è
un ibrido. Un brivido spiacevole gli scende nella schiena, come
verrà trattata da tutti? Come lui? Loki si sente mancare il
fiato a queste domande.
“Pronto?”
Thor è allegro, felice, e l'inquietudine passa.
Thor
e Loki passeggiano tranquilli, mano nella mano, per il parco
deserto. Non si sono accorti di essere osservati.
“Sembrano
sereni.” La voce dolce di Frigga fa sussultare Odino. Lui
annuisce senza parlare.
“Dovresti
parlare con loro, con Loki.” Lei gli prende la mano, gli
accarezza il viso facendolo voltare.
“Non
restare sordo al suo grido di aiuto. Ascoltalo con il cuore. Loki ha
sofferto abbastanza, non pensi, marito?” Lei gli da un piccolo
bacio. Un rumore improvviso li fa voltare di scatto verso la
terrazza. Thor deve aver urtato uno dei vecchi vasi, e l'ha spaccato
in due. Si guarda attorno preoccupato, lo vedono voltarsi verso Loki
e dirgli qualcosa, in risposta si sente solo la sua risata. Thor
finge di fare l'offeso, ma scoppia anche lui a ridere. Li guardano
parlare e ridere, Odino sente come uno spillo che gli punge il
cuore. Ha sbagliato tutto, ormai non può più negarlo.
Vederli ridere allegri dopo così tanti anni gli da una strana
sensazione. Vorrebbe avvicinarsi, ora che Loki sembra così
sereno, ma ha paura di rovinare l'atmosfera con la sua presenza.
“Lasciamoli
sereni, parleremo più tardi. Sembrano felici...” Non sa
ancora come affrontare quella loro relazione. Avranno dei figli, ma
lui non capisce il perchè. Se per quello non capisce nemmeno
il come, ma non vuole ancora pensarci.
“Loki
non è più prigioniero.” Dice a Frigga prima di
tornare ai suoi doveri di re, lei lo ferma e gli da un bacio, per
poi andare dai suoi magnifici tesori.
“Madre.”
Loki è il primo ad accorgersi della sua presenza, lei gli
sorride.
“Non
sei più prigioniero gattino, sei libero di fare ciò
che vuoi.” Lui la guarda stupito, Thor abbraccia entrambi.
“Ottimo!
Vuol dire che non dovremmo più fuggire dalle tue stanze.”
Ridono insieme. Passeggiano per un po', poi Thor guarda Loki, e gli
fa cenno verso Frigga. Vorrebbe che gli dicesse del bambino.
“Madre.
La ragazza di stanotte, Streyal...” Loki si ferma, incerto,
non sa come continuare.
“Sarà
vostra figlia? Anche quella più piccola, vero? Erano così
belle...” Frigga ha gli occhi che brillano. Thor le prende la
mano e la poggia sul ventre di Loki.
“Sarà
presto con noi...” Finisce lui la frase lasciata in sospeso
dal suo amore.
“E'...
E'... Magnifico!” Frigga li abbraccia, felice. A Odino verrà
un colpo, già si immagina la reazione.
“Ma
come è possibile... Siete due maschi.” Solo curiosità
nei suoi occhi chiari.
“Io...
Non sono un maschio madre. Non sono nemmeno una femmina però.
L'ho letto nei libri, gli jotun hanno entrambi gli apparati
riproduttivi, pur dividendosi esteticamente in maschi e femmine. Nel
libro però c'era scritto che i maschi potevano decidere
spontaneamente quando concepire. Quindi non so cosa sia successo.”
Loki tiene gli occhi a terra, si vergogna.
“E'
successa una cosa semplice. Tu sei Loki. E non c'è mai stata
una volta in cui tu ti sia uniformato alla massa.” Thor ride,
per lui è abbastanza semplice.
“Poi,
se proprio vogliamo infierire sei il dio del caos. E il caos con le
programmazioni non va proprio a braccetto.” Loki lo guarda
male.
“Ti
stai divertendo?” Dice arrabbiato, l'altro non smette di
ridere e annuisce.
Loki
guada la città dal balcone delle sue stanze. È rimasto
solo, Thor è andato a cambiarsi e madre voleva parlare a
Odino, anche se gli ha detto che dovranno essere loro a parlargli
del bambino. Si accarezza distrattamente la pancia. Anche se non
dicesse nulla tra un po' si accorgerebbero tutti che c'è
qualcosa di strano in lui. Come può fare per proteggere la
sua bambina? Sa che non potrà fare nulla, la tratteranno come
reietta, come hanno sempre trattato lui. La sua unica speranza è
che, essendo figlia di Thor, verrà protetta anche da lui.
Sussulta quando bussano alla porta. Resta fermo, qualcuno è
entrato nei suoi appartamenti, si sente vulnerabile e poi si da
dello sciocco, lui è forte. E la pancia non si vede ancora
così tanto.
“Loki,
buongiorno.” Sif e Hogun lo salutano.
“Buongiorno.
Thor non c'è, è nelle sue stanze.” Non li degna
di una seconda occhiata e gli da le spalle fingendo di guardare la
città davanti a lui.
“Lo
sappiamo, volevamo parlare con te.” Hogun sembra gentile. Ma
lo fa solo irritare.
“Si?
Che volete da me?” Si allontana da loro e va a sedersi sul
divano, così la pancia non si vedrà proprio.
“Parlare
di Thor.” La voce di Sif è tesa.
“Thor
non è un argomento di cui mi piacerebbe parlare con voi.
Quindi potete anche andarvene.” Loki stringe leggermente le
mani sul ventre. Vorrebbe poterli buttare giù dalla terrazza,
ma sa che non può.
“Per
favore Loki. Thor è stato mesi a dare di matto, vogliamo solo
capire e aiutarlo.” La voce di Hogun ha un tono tra il
preoccupato e il rassegnato. Loki volta solo la testa per lanciargli
uno sguardo di ghiaccio. Si domanda come potrebbe farlo sembrare un
incidente.
“Non
ti sto accusando di nulla, ma vorrei sapere se è successo
qualcosa a Midgar che lo abbia sconvolto.” Hogun sembra
sincero.
“Chiedetelo
a lui.” Sorride maligno, immagina che Thor si sia rifiutato di
parlargli. Sif sbuffa infastidita.
“Ti
prego Loki, vogliamo solo aiutare.” Hogun si è
avvicinato, con le braccia aperte, in segno di resa. Si fissano
senza parlare, quasi soppesandosi. Potrebbero essergli utili quando
nascerà la bambina, Loki decide di essere gentile. Ma non sa
cosa può dirgli, non della bambina, quello non è
riuscito a dirlo nemmeno a madre. Abbassa lo sguardo, finge
debolezza, gli fa pensare che sta pensando di dirgli tutto. Hogun si
avvicina ancora, ma resta ad alcuni metri da lui.
“Temeva
per me. Avevo chiesto a Odino di uccidermi.” Sussurra con
finta tristezza, in fondo quello lo sanno, le guardie non se ne
saranno state certo zitte. Vede i guerrieri contrarre i muscoli,
forse non immaginavano una sua ammissione di debolezza? Dentro di se
sorride.
“Perchè?”
Hogun sembra sinceramente colpito dalle sue parole, lo guarda
preoccupato, erano secoli che lo guardava solo con astio. Loki
scuote la testa. Si domanda fin dove può spingersi.
“Quando
pensi di aver perso tutto, la morte non ti sembra poi così
brutta.” Mentre lo dice sa che non è una bugia. Sif
stringe i pugni.
“Le
cose sono cambiate ora?” Hogun si siede accanto a lui, l'odio
degli ultimi secoli sembra scomparso, o forse ha ragione Thor a
dirgli che esagera? Comunque ora gli sorride sincero, gli ha
creduto. Annuisce poco convinto, non lo sa nemmeno lui.
“Loki,
ragazzi, tutto bene?” Thor arriva come una furia, con gli
altri due guerrieri alle spalle. Loki gli sorride, ha domandato a
tutti, ma guardava solo lui.
“Si
Thor.” Sif sembra in imbarazzo.
“Si,
mi dicevano che hai dato di matto, che è questa storia?”
Loki gli sorride curioso, facendogli scorrere un brivido lungo la
schiena.
“Tempeste,
fulmini, piogge, per movimentare le serate.” Thor ride
allegro, ma sa che appena saranno soli dovrà dire tutto alla
persona che continua a guardarlo curioso.
“Dici?
Devono essere davvero disperati per venire a chiedere a me. Almeno
non ne hai fulminato nessuno.” Thor fa il giro del divano e
gli si siede accanto.
“Quasi...”
Hogun trema ancora al ricordo. Loki ride, il suo Thor stava così
male per lui, se solo lo avesse saputo mentre era in quella cella.
Sarebbe fuggito per andare a consolarlo. Certo, magari prima e dopo
lo avrebbe anche deriso.
“Scusa,
non era mia intenzione, ero un po' preoccupato. E non sono riuscito
a fer...” A Thor mancano le parole di bocca, Loki gli ha preso
la mano, anche se continua a ridere di lui. Ma quel gesto gli ha
fatto capire quando ne sia rimasto colpito.
“Ci
siamo persi qualcosa?” Sif li guarda confusa. Thor stringe più
forte le mani, vorrebbe dirlo hai suoi amici, ma non sa se Loki è
d'accordo.
“Stiamo
insieme.” Loki dice quelle due parole di getto, quasi non si
rende nemmeno conto, ha solo sentito il bisogno di Thor di farlo
sapere e non è riuscito ad opporsi. I quattro cavalieri lo
fissano stupiti, Hogun e Fandral però sorridono.
“Da
quanto?” Sif sussurra incredula, le sta per venire un colpo,
prima la midgariana, ora Loki. Non crede di potercela fare. Saranno
guai seri, trema all'idea di cosa potrebbe combinare Loki con il
potere di Thor nelle sue mani. Ma si deve stare zitta, almeno per il
momento.
“Quattro
mesi, ventinove giorni e venti ore... Non che li abbia contati.”
Sussurra imbarazzato Thor. Loki si volta a guardarlo con gli occhi
spalancati, poi scoppia a ridere, una risata molto simile a quella
della notte prima, ma lui non se ne accorge nemmeno. Tutti gli altri
invece si accorgono di quella risata piena di felicità.
“A
Odino prenderà un colpo.” Volstagg ridacchia divertito.
“Lo
sa, quasi ci restava secco.” Thor sorride ripensando alla
notte precedente e allo sguardo del padre mentre fissava le loro
bambine, si avvicina a Loki per passargli un braccio sulle spalle.
Rieccoci, sono in modalità
coccole in questo periodo, si nota? ^.^ Comunque Loki non è
ancora tanto coccole time, riuscirà a usare i guerrieri per i
suoi scopi? Domanda alquanto banale, visto con chi abbiamo a che
fare, anche se... Vedrete che gli combino al mio tesoro ^.^
Ringrazio immensamente chi legge e chi
recensisce <3
A presto
Veleno
|
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Capitolo 11 *** Non riesco ad odiarlo. Nemmeno io... ***
Sif
non si fida, guarda Loki e pensa che sia tutta una farsa, come suo
solito. Lo vede fingersi gentile mentre parla con i guerrieri. Ma
stavolta non ci cascherà, non lei, Hogun invece c'è
cascato a pieno. Si domanda se si sia dimenticato degli ultimi mille
anni, come possono scherzare con il dio degni inganni? Li fregherà
come sempre, e si metterà a ridere della loro stupida e
infondata fiducia. Frigga arriva, irradia felicità al solo
guardarla. Loki si alza quando lei si avvicina, ma non riesce a fare
nemmeno un passo, si tiene la pancia e geme, Thor lo sostiene.
“Sei
ancora stanco, sarà meglio che ti sdrai un po'.” Loki
annuisce e si lascia portare sul letto. I guerrieri salutano la
regina e vanno via, lei va dai suoi figli. Li trova seduti sul
letto, sembrano così felici insieme. Li osserva un po' da
lontano, poi li lascia soli.
“Cosa
è successo Quando eri in missione? Che hai fatto?” Loki
Sorride curioso.
“Continuavo
a pensare che tu eri solo, in una cella, senza poter parlare o
vedere nessuno. Mi avevano riferito quello che vi eravate detti tu e
padre, e...” Thor trema al ricordo di quei mesi, una lacrima
gli scivola sulla guancia e l'altro la asciuga con un bacio. Si
guardano negli occhi.
“Volevo
odiare padre per il modo in cui ti aveva trattato, ma non ci
riuscivo, e non ci riuscirò mai... Allora odiavo me, per
averti lasciato solo. Perdonami amore, non dovevo permettere che ci
separassero.” Loki lo abbraccia e lo bacia, non sa cosa dire,
è solo felice che l'altro sia stato così male per lui,
quanto lui.
“Nemmeno
io riesco a odiarlo per quello che mi ha detto. Ma non angustiarti,
non potevi fare nulla per impedire che mi rinchiudesse.” Loki
sussurra questa confessione stretto a Thor, non ha mai ammesso di
volere ancora bene a Odino, non riesce a tenere tutto dentro, fa
troppo male. Piangono abbracciati, fino a quando non si
addormentano.
Loki
bussa piano alla porta dello studio di Odino. Cerca di stare calmo,
non riesce ad impedirsi di tremare. Cosa vorrà da lui? Ha
fatto qualcosa di sbagliato? Impossibile, è rimasto nelle sue
stanze con Thor per tutto il pomeriggio.
“Avanti.”
Entra richiudendosi la porta alle spalle, Odino è davanti
alle finestre e guarda fuori.
“Mi
avete fatto chiamare sire?” Non sa come altro chiamarlo, si
sente troppo stanco per fingere. E comunque è troppo agitato.
“Si,
Loki. Siediti.” Quando Odino si volta e lo vede riesce solo a
pensare a una parola: fragile. Loki è seduto rigido sul bordo
del divano, le mani strette in grembo, sulle spalle il mantello di
Thor, che gli copre quasi tutta la figura. Sembra ancora più
piccolo di quello che è in realtà, si dice, sembra
perso. Ha paura, io gli faccio paura? Si domanda.
“Come
stai? Ti sei fatto visitare di nuovo?” Cerca di sembrare il
più calmo possibile, ma Loki sussulta lo stesso.
“La
mia forza vitale scende solo se uso la magia, mi basta mangiare
abbastanza. Non voglio che mi visitino.” Loki si morde il
labbro, Thor gli ha detto di dire lui, a Odino, della bimba, ma lui
ha paura che possa arrabbiarsi con lei.
“Perchè?”
Odino si siede sulla poltrona davanti a lui.
“So
cosa ho.” Sentire su di se quello sguardo indagatore lo fa
tremare.
“Calmati,
non ti voglio fare nulla, ma dimmi cos'hai.” Odino allunga la
mano, l'altro alza gli occhi, vede solo una profonda paura prima che
un muro di fuoco si crei dal nulla tra di loro. Loki si prende il
viso tra le mani.
“Non
l'ho creato io. Non capisco.” La nota di panico è
chiaramente udibile, ansima, non sa che fare. Si sente soffocare.
Chiude gli occhi e sviene.
“Loki!”
Odino lo afferra mente cade dal divano. Frigga e Thor entrano
nell'ufficio quando lo sentono urlare. Erano rimasti fuori, in
attesa.
“Che
succede?” Thor prende la mano di Loki appena viene disteso sul
divano.
“Non
lo so, mi ha solo detto che sa cosa lo fa stare male, ma tremava.
Poi un muro di fuoco si è frapposto tra noi, sembrava...
spaventato.” Odino si trova a fissare il più piccolo
dei suoi figli con preoccupazione.
“Per
lui non è semplice. Deve avere il corpo e la mente in
subbuglio.” Frigga prende la mano del marito e se la porta al
petto. Lui non capisce, che succede ancora a quel ragazzo? Sembra
che tutto quello che fa si trasformi in problemi. Loki riapre gli
occhi, stringe la mano di Thor, gli sussurra qualcosa, in risposta
viene alzato a sedere e abbracciato. Odino non sa cosa pensare,
vederli così uniti gli fa un po' paura, visto i precedenti.
“Padre,
sedetevi, vi prego. Devo dirvi una cosa. Volevo fosse Loki a darvi
la notizia, ma non credo riesca.” La voce di Thor è
calda e ferma, aspetta che il padre si sieda prima di continuare.
Nota che madre non lascia la mano di Odino.
“Loki
non è malato, aspetta un bambino... Bambina per la
precisione, la ragazza di ieri notte.” Loki accanto a lui
trema, ma la reazione più strana è quella di Odino, è
rimasto impassibile. Fermo, zitto, con lo sguardo perso nel nulla.
Thor è quasi tentato di chiamare dei guaritori per lui. Odino
non riesce a dire nulla, i suoi due figli, maschi, aspettano una
bambina, ora. Non ha avuto abbastanza tempo per metabolizzare la
cosa, si dice, che già avviene. Quando ritrova un attimo di
lucidità guarda Loki, che tiene lo sguardo a terra, trema e
stringe convulsamente le mani di Thor. In un attimo risente la voce
della sua fragile anima disperata, capisce la sua paura, Loki pensa
forse di averlo deluso, ancora. Un bambino non è una
delusione, ma una benedizione. Se solo riuscisse a ritrovare le
parole... Lascia le mani di Frigga e prende le mani di Loki, lo
sente tremare.
“E'
stupendo, è anche scioccante... Ma è magnifico Loki.”
La voce di Odino è un po' incerta, ma vede una luce
accendersi in quegli occhi verdi. Una luce che mancava da moltissimo
tempo quando lo guardava. Dura poco, poi le lacrime iniziano a
scendere dagli occhi di Loki, quando inizia a singhiozzare Odino sa
che dovrà faticare molto per rimediare a tutti i suoi errori.
Sa di aver sbagliato tanto, ha creduto a tutte le parole velenose
che gli rivolgeva, ma non non aveva mai pensato che sotto ci fosse
l'anima spezzata che ha sentito nella stanza della guarigione.
Loki
si rigira nel letto, si sente agitato, non sa il motivo. Continua a
pensare alla voce di Odino che gli dice che è contento per
loro, che un bambino è una benedizione per la loro famiglia.
E continua ad agitarsi senza capire nulla. Thor gli è rimasto
accanto per un po', finchè non lo ha spinto via a forza,
senza parlare, con pugni e calci. Dove sarà ora? Sarà
andato nelle sue stanze? Sarà ad allenarsi con i guerrieri?
Gli viene da piangere e non sa nemmeno lui il motivo. Un singhiozzo
gli scuote il corpo e lui non sa come fare a smettere. Si alza a
sedere di scatto, non vuole farsi travolgere cosi dai sentimenti,
lui non può. Si guarda attorno e vede Thor che lo guarda
preoccupato, seduto su una poltrona accanto al letto. È
rimasto li, accanto a lui. Allarga le braccia e in un attimo si
sente abbracciare e stringere.
“Che
succede amore mio?” La voce di Thor è una calda
carezza.
“Madre
dice che è normale avere sbalzi di umore in gravidanza, ma
questo è troppo...” Loki guarda fisso davanti a se,
alcune lacrime gli rigano le guance.
“Se
mi vuoi sono qui, non ti lascio solo.” Loki lo guarda e in un
momento non sa se abbracciarlo e baciarlo o ucciderlo dopo una lunga
tortura, sembra facile a Thor, è lui però quello che
si sente impazzire.
“Non
puoi immaginare come mi sento..” Sussurra disperato.
“Dimmelo,
se non mi dici cosa ti fa male non posso fare nulla. Non
allontanarmi, non tenermi fuori da tutto questo.” Thor gli
parla gentile, gli accarezza i capelli, sperando che questo riesca a
convincerlo a parlare. La reazione di Loki però lo sorprende,
si abbraccia a lui e inizia a piangere, non smette fino a quando non
si addormenta esausto.
Thor
guarda Loki parlare con loro madre. Più passano i giorni e
più Loki sembra calmarsi. Ora ride, mentre sfoglia un libro,
la madre gli indica cosa leggere. Sembra rilassato, ma Thor sa che è
solo apparenza, solo lui e madre possono stargli vicino. Non vuole
vedere nessuno, vuole che lui stia sempre nella stanza e,
sopratutto, non si deve nemmeno nominare Odino. Al solo sentirne
parlare sono lacrime e singhiozzi, seguiti poi da calci e pugni, se
va bene, quando invece è particolarmente arrabbiato ci sono
esplosioni, fuoco e ghiaccio. Madre va via e Thor gli si siede
accanto, ormai la pancia si vede, ha dovuto farsi fare dei vestiti
nuovi.
“Vorresti
dire della bambina hai tuoi amici?” Solo un sussurro, a cui ha
paura di rispondere.
“Quando
vorrai tu.” Risponde infine, e per fortuna non riceve nessuna
reazione.
“Se
vuoi puoi andare a dirglielo.” Loki nasconde il viso contro al
suo collo.
“Lo
farò quando madre sarà di nuovo qui con te, non voglio
che tu resti solo.” Sa di aver detto la cosa giusta quando
sente le mani di Loki sotto la sua maglia.
“E'
più di una settimana che sei chiuso qui con me, non vuoi
andare via?” E' solo un sussurro, ma a Thor sa di lacrime.
“No,
io voglio stare qui, pensavo l'avessi notato. Anche se mi picchi, mi
fai esplodere le cose in mano, cerchi di incenerirmi o di farmi
diventare un blocchetto di ghiaccio... non ti lascio solo.” Si
guardano negli occhi e si baciano con dolcezza. Thor inizia ad
accarezzarlo e spogliarlo, lentamente, da qualche giorno non gli
viene permesso di guardare quel corpo nudo. Non riesce ad immaginare
cosa possa provare Loki adesso, il suo corpo è cambiato in
poco tempo, e lui ne sembra imbarazzato. Si nasconde, anche al suo
sguardo. Oggi Loki si sente felice, il senso di oppressione che
sentiva negli ultimi tempi sembra essere sparito, si lascia
spogliare ed accarezzare. Si lascia amare, Thor lo fa con dolcezza,
e lui si lascia andare completamente, gli permette di entrare ancora
di più dentro al suo cuore. Ne è spaventato, non si è
mai lasciato andare così completamente e volontariamente. Ma
quelle mani, e quelle labbra sono come un raggio di sole sulla sua
anima, che ha sempre un po' di freddo in fondo. Ogni volta che Thor
lo tratta con immensa dolcezza si stupisce, un corpo così
forte, un essere così esuberante, riesce ad amarlo in un modo
che lui non riuscirebbe a fare. Se ne stupisce ogni volta e per
questo lo ama, ogni volta, un po' di più.
“Thor...”
Loki si sveglia nel suo abbraccio, si stropiccia gli occhi con una
mano.
“Portami
nel letto, ma resta con me, ho freddo...” Mette le braccia
attorno alle spalle dell'altro e si riaddormenta. Thor sorride e gli
da un bacio, si sente felice mentre porta il suo amore nel letto.
Resta ad abbracciarlo e gli accarezza la schiena, finchè non
si addormenta anche lui, con Loki stretto al petto.
Thor
si sveglia, accanto a lui Loki si agita nel sonno, ansima e geme,
sembra spaventato.
“Loki...
Loki, svegliati...” Gli accarezza il viso, un paio di occhi
velati di lacrime si spalancano e lo fissano confusi. Lui sorride,
continuando ad accarezzargli il viso.
“Avevi
un incubo amore. Ora è passato.” Loki gli si stringe
contro, sente il suo ventre pieno contro al suo stomaco, ormai è
di quasi sei mesi, e non l'hanno detto ancora a nessuno. Ma ha paura
a lasciarlo solo, anche se c'è madre con lui. Non ci sono più
stati improvvisi sbalzi di umore, ma Loki lo segue con lo sguardo
ogni volta che lui si muove per la stanza, sta in apprensione anche
solo se sparisce dietro ad una delle colonne o a un muro. Gli legge
una strana paura negli occhi che lo inquieta, ma ogni volta che
chiede spiegazioni non riceve risposta.
“Eri
andato via...” Loki si stringe contro il corpo di Thor,
confessandogli, non solo il sogno, ma anche la sua più grande
paura. Che l'altro lo abbandoni, da solo.
“Non
me ne andrò, niente può separarci amore mio. Ti amo
così tanto.” Un bacio dolcissimo afferma quelle parole.
Loki si rilassa nell'abbraccio e nel calore che l'altro è
sempre pronto a dargli. Improvvisamente si irrigidisce.
“Un
altra fitta?” Thor gli accarezza la schiena, Loki gli prende
la mano e se la poggia sul ventre. Non capisce, sente solo la pelle
sotto la sua mano, come sempre, poi un piccolo movimento, come se
qualcosa all'interno si girasse...
“Si
muove...” Loki sussurra nascondendo il viso, si sente in
imbarazzo, ma è anche estremamente felice. Sente la sua
bambina muoversi, è una gioia talmente forte che le lacrime
iniziano a scivolare silenziose.
“E'...
magnifico...” La voce di Thor è carica di emozione,
sotto la sua mano la loro bambina trova la posizione comoda che
cercava e smette di agitarsi.
Frigga
non riesce a credere ai suoi stessi occhi. Loki, che da quando ha
scoperto di aspettare un bambino si è sempre nascosto sotto
un mantello e strati di vestiti, è in piedi in terrazza con
indosso solo un paio di pantaloni leggeri e una camicia. Lo guarda
stupita mentre lui ride e dice qualcosa a Thor, che sta spostando il
divano in modo da essere completamente al sole. Lei non sa se
palesare la sua presenza o restare a fissarli. Guarda il corpo di
Loki, ormai si vede chiaramente il ventre pieno, non si era resa
conto di quanto fosse ingrossato. Lui si volta, probabilmente si
sentiva osservato, e le fa un sorriso timido.
“Buongiorno
amori miei.” Lei finge di essere appena arrivata e va ad
abbracciare Thor, si volta verso Loki, vorrebbe abbracciarlo. Gli si
avvicina piano, lui si lascia stringre, dopo più di un mese
in cui si scostava appena lei gli si avvicinava.
“Cosa
combinate? Rivoluzioni in corso?” Frigga indica il divano,
tenendo ancora una mano sulla spalla di Loki, che ride divertito.
“Deve
pur fare qualcosa, stare fermo tutto il giorno non gli fa bene.”
A quelle parole il biondo risponde con uno sbuffo e un inchino, a
Frigga sembra un comportamento strano.
“Ah,
si... Thor non può parlare finchè non ha finito. È
in punizione.” Loki ride divertito mentre l'altro finge di
piangere e di asciugarsi le lacrime.
“Che
ha combinato per essere in punizione?” Non riesce a trattenere
un sorriso divertito.
“Mi
ha svegliato, continuava a toccare per farla muovere. È da
stamattina che mi tortura.” Loki si finge arrabbiato. Ma
sbotta una mezza risata quando il 'torturatore' gli si avvicina e si
inginocchia chiedendogli con gli occhi se può farlo ancora.
“Toccare?
Muovere?” La regina non sa se ha capito bene il senso di
quelle frasi. Loki le prende la mano e se la poggia sul ventre, Thor
ride e con un dito fa una carezza accanto alla sua mano. Lei
trattiene un urlo di gioia quando sente la bambina dei suoi figli
spostarsi per seguire la carezza del padre.
“Fa
così da stamattina. Ogni volta che lui passa la mano lei si
sposta per seguirlo. Tuo figlio ha rischiato il linciaggio alla
quinta volta che gli ho intimato di smettere.” Lo sguardo che
Loki lancia a quello che dovrebbe essere il suo amore farebbe
impallidire anche il sole, Frigga ride.
E Rieccomi qui, un nuovo capitolino...
La bimba cresce e Thor evita la morte per mano del suo amore sempre
per un soffio XD Ho deciso di non descrivervi tutti i lunghi mesi
di gestazione, ma solo brevi e significativi momenti. Onde evitare
troppo fluf, che con me è mooolto pericoloso perchè di
solito finisce per generare altrettanto angst u.u. Infatti mentre
scrivo qui cose pucciose e piene di cuoricini sto scrivendo una
cosina strappa lacrime XD che vedrete presto pubblicata... Sempre se
riesco a finirla senza ammazzarne i protagonisti... Ma torniamo alla
nostra storia *^* Loki è un amore, non trovate? Ammette anche
di non odiare Odino, dolcezza pura *^* Per quelle che si auspicano
una dipartita di Odino, mi spiace deludervi, non c'è rimasto
secco nemmeno stavolta XD
Grazie a chi legge a a chi recensisce
<3 Vi voglio bene ;*
A presto
Veleno
|
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Capitolo 12 *** Ci siamo quasi? Se sopravviviamo... ***
“Loki,
prima o poi dovrai uscire da queste stanze comunque. Lo sai, vero?”
Thor sussurra invano. Parla a un ammasso di coperte sul letto.
“Ormai
sei di sette mesi, chiunque entri qui nota che c'è qualcosa
li dentro. E poi padre vuole parlarti, ora.” L'ammasso di
coperte emette un gemito frustrato, forse un no.
“Ha
mandato le guardie, non puoi più rifiutarti, lo sai?”
Un altro gemito. Odino ha pazientato, ma anche la sua pazienza ha
avuto un termine, ha fatto chiamare i suoi figli senza avere
risposta per tante di quelle volte che Thor si è stupito che
non sia arrivato lui stesso a pretendere di vederli.
“Su,
non sarà la fine del mondo. Vedrai che vorrà solo
vedere che stai bene...” Sospira sedendosi sul letto. Le
coperte scivolano di lato mentre Loki si alza a sedere per
stringerlo in un abbraccio.
“E
se volesse dividerci?” Solo un sussurro soffocato.
“Non
può, lo sai che non ti lascerei mai. E poi se avesse voluto
dividerci non ci avrebbe solo chiesto di andare da lui, avrebbe
mandato subito le guardie, non credi?” Thor parla dolcemente,
le emozioni di Loki sono ancora instabili, o, per meglio dire, ora è
più tendente a piangere e a non riuscire a camuffare i suoi
sentimenti. Lo mette lentamente in piedi e inizia a vestirlo.
“Andiamo?”
Thor finisce di appuntargli il mantello sulle spalle, non riceve
nessuna risposta, ma almeno l'altro non è fuggito, non
ancora...
Thor
sorride, è abbastanza soddisfatto di se stesso. Loki gli
cammina accanto, anche se sarebbe meglio dire che lui lo sta
trascinando. Sono davanti alla porta dello studio di Odino e non è
ancora esploso nulla, lui non è diventato una torcia umana e
nemmeno un ghiacciolo. Quando bussa alla porta sente la mano che
stringe nella sua tremare, sospira.
“Avanti.”
Thor deve trascinare il suo amore a forza dentro l'ufficio.
“Finalmente
posso vedervi...” Anche se pensa che il termine giusto sia
vedere i loro mantelli. Dei suoi figli vede solo la testa, il resto
è nascosto, sorride.
“Padre,
scusateci, Loki non stava bene e io non ho voluto lasciarlo solo.”
Thor sorride e dice l'unica scusa che è riuscito ad
inventarsi per giorni.
“Si,
immagino... Vi ho convocati per due motivi. Il primo è che
volevo vedere come stavate, è da due mesi che siete
rinchiusi.” Odino gli si avvicina cauto, non vuole spaventare
Loki. Sa tutto quello che è successo in quella stanza negli
ultimi mesi grazie a sua moglie. Sa dei pianti, delle reazioni
violente e degli scoppi di magia al solo nominarlo.
“Stiamo
bene padre, non vi preoccupate.” Thor sorride, Loki invece ha
un espressione spaventata e fissa a terra.
“Anche
tu stai bene Loki?” Odino prova a rivolgersi direttamente a
lui, ma lo vede solo stringere la mano e il braccio di Thor,
sospira.
“Non
voglio farvi nulla Loki, solo sapere come stai. Non vuoi più
parlare con me?” Loki lo guarda spaventato.
“Sto
bene...” Solo un sussurro, ma Odino sorride.
“Mi
permetterai anche di venire nelle tue stanze a controllare di
persona?” Con un po' di timore Odino allunga una mano e la
mette sulle mani unite dei suoi figli. È due mesi che cerca
di parlare con loro, ha pensato talmente tante cose che ora non sa
più cosa dire.
“Ho
sbagliato tanto, potrai mai concedermi la possibilità di
rimediare?” Si azzarda a mettere l'altra mano sulla spalla di
Loki, che lo guarda incerto, ma almeno ora non trema più.
Frigga entra in ufficio dalla portafinestra, sorride a vederli così
vicini.
“Buon
pomeriggio.” Si avvicina e abbraccia i suoi figli, mettendo la
mano su quella che Odino tiene sulla spalla di Loki.
“Il
secondo motivo è che i servitori iniziano a parlare, hanno
notato che state insieme e che c'è qualcos'altro... Non
volevo dare la notizia ufficialmente senza che voi siate d'accordo.”
Sente Loki riprendere a tremare, e una lacrima gli scende sulla
guancia.
“Di
cosa hai paura?” Invece di una risposta arrivano altre lacrime
e singhiozzi. Thor cerca di calmarlo abbracciandolo, ma ottiene
l'effetto contrario, il pianto si intensifica. Odino lo guarda senza
riuscire a capire.
“Loki
prima o poi dovremo dirlo, aspettare non farà altro che
aumentare le malelingue. Io e vostro padre vi staremo vicino, non
avere paura.” Frigga gli parla dolcemente, gli accarezza la
schiena, lentamente lui si calma e annuisce.
Loki
finge di dormire, non vuole parlare con nessuno, non vuole che
nessuno gli parli. Hanno cercato di rassicurarlo, gli hanno chiesto
cosa c'è che non va, di cosa ha paura. Ma lui si è
chiuso nel mutismo più assoluto. Come può spiegare
proprio a loro le sue paure? Nemmeno lui sa il motivo di tutta la
disperazione che sente. È preoccupato per come verrà
trattata la bambina, ma la sua reazione è stata fin troppo
esagerata. Piangere in quel modo davanti a Odino, che vergogna. Non
è riuscito a trattenersi, non sa nemmeno lui il perchè.
Non ha nemmeno più voglia di pensare, vuole solo rilassarsi
nell'abbraccio di Thor, nelle sue leggere carezze sulla schiena. Non
sa nemmeno da quanto sono così, si è perso nei suoi
pensieri e nella dolcezza che gli trasmette la mano sulla sua
schiena.
“Amore
è tardi, e non hai ancora pranzato. Smetti di fingere di
dormire se prometto di non farti più domande?” Thor
parla dolcemente, non è ancora riuscito a capire di cosa
abbia paura l'uomo tra le sue braccia, ma non vuole arrendersi. Lui
deve lottare per farlo sorridere, per vederlo felice. Gli bacia la
fronte, viene premiato da un paio di occhi verdi che si aprono verso
di lui.
“Fame...”
Un sussurro, una finta disperazione e un sorriso fanno pensare a
Thor che la strada per riuscire a capire cosa gira in quella
testolina è ancora molto lunga. Si chiede se sarà
sufficiente amarlo con tutta la sua anima, è l'unica cosa che
può fare, almeno per ora.
Thor
cammina per la stanza, sa che padre ha annunciato l'arrivo del loro
bambino e ora si sente più agitato di quanto non sia mai
stato finora. Non è riuscito a parlare con i suoi amici, gli
ha potuto solo far recapitare alcune lettere. Ma gli è
bastato mettere piede fuori da quella stanza per pochi secondi, per
notare gli sguardi straniti delle guardie e di chi si trovava nel
corridoio. Come se non bastasse già quello a mandarlo in
crisi, madre gli ha detto che alcuni dei consiglieri si sono
espressi scettici riguardo alle vere intenzioni di Loki. Alcuni
hanno anche messo in dubbio che sia davvero incinto e anche che sia
di Thor. Come l'avranno presa i suoi guerrieri? Non può
parlargli, almeno non finchè è chiuso in quelle
stanze. Ma non può lasciare Loki solo, anche se ne ignora il
motivo, ha capito che ha paura a stare senza di lui. Si avvicina al
letto e sorride a vedere come il suo amore si sia avvolto nel
lenzuolo, la stoffa leggera aderisce perfettamente a quel corpo
stupendo e al ventre pieno. Più lo guarda e più si
stupisce di quel miracolo, gli fa una leggera carezza sul braccio,
se gli tocca la pancia e la bimba si muove lui rischia il
linciaggio, ride piano. Non serve a nulla preoccuparsi, pensa, la
gente cambierà idea quando vedrà Loki con la loro
bambina. Anche adesso, nel sonno, ha le mani sul ventre e un sorriso
dolce che lo fa sembrare un angelo.
Thor
sussulta a sentire delle voci in corridoio, se continuano
sveglieranno Loki, e sarà lui ad essere nei guai.
“Silenzio!”
Sibila aprendo la porta sul corridoio. Fissa arrabbiato le due
guardie, Sif, che era quella che stava urlando, e Hogun che tenta di
trascinare via la guerriera tirandola per un braccio.
“Eccoti,
finalmente!” Sif approfitta dello stupore generale per
l'arrivo di Thor e si infila in camera, seguita da Hogun che tenta
ancora di fermarla.
“Silenzio!
Andate via subito.” Thor cerca di tenere la voce bassa e di
farli andare via.
“Cos'è
sta storia del bambino? Sei impazzito Thor?” La guerriera è
sul piede di guerra.
“Loki
dorme, se lo svegli ti uccido.” Voleva essere autoritario, ma
c'è una leggera nota di panico nella sua voce.
“Sif,
smettila. Non ti intromettere in cose che non ti riguardano.”
Hogun va in soccorso dell'amico.
“Ma
siete ammattiti? Vi siete dimenticati di tutto quello che ha fatto
Loki? Di tutti gli scherzi, di tutte le cattiverie, di tutte le
volte che ci ha ingannato per poi ridere?” Sif è
arrabbiata, ma riesce a trattenersi dall'urlare in faccia hai suoi
amici.
“Non
credo sia questo il punto Sif, ne abbiamo già parlato. Non si
dimenticano certe cose, ma anche noi ci siamo comportati male.”
Hogun guarda verso il letto, vede solo la schiena di Loki sotto le
lenzuola.
“Per
favore, uscite. Loki non sta bene, ha bisogno di calma. Non deve
agitarsi, fa male alla bambina.” Thor vorrebbe potergli
spiegare molto di più, ma deve mandarli via in fretta.
“Starà
solo facendo finta, per costringerti a stare qui.” La
guerriera resta inflessibile.
“Sif,
ora stai esagerando.” Hogun anticipa la risposta dell'amico,
che sembra essersi arrabbiato molto per questa insinuazione.
“Thor
è nostro amico, non sei preoccupato per lui? Loki provoca
solo problemi.” Sif è categorica.
“Anche
Loki dovrebbe essere tuo amico. Sinceramente mi preoccupo più
per come sta lui, vista la situazione.” Hogun sussurra e
osserva preoccupato Thor, la frase di Sif lo ha sconvolto, lei se ne
sarà accorta?
“Thor...”
La voce di Loki sembra calma, ha sentito quello che ha detto la
guerriera. Saranno diffidenti anche con la bambina come lo sono
sempre stati con lui? Si alza a sedere sul letto, facendo attenzione
a dare sempre le spalle agli altri. Cerca di restare calmo, non
vuole perdere il controllo, ma sente l'ansia chiudergli la gola.
Qualcosa nella stanza esplode e lui si arrende, anche stavolta non è
riuscito a trattenere le proprie emozioni.
“Perchè
è esplosa la sedia?” Sif ne fissa stupita i resti.
“Non
riesce a trattenere la magia, se si agita scoppia qualcosa.”
Thor si avvicina lentamente al letto. Hogun spinge Sif verso la
porta, si blocca e si volta quando sente un singhiozzo. Sa che è
stato Loki, ma non può crederci, da quando lo conosce non ha
mai permesso a loro di vederlo piangere. Ora invece lo vede
stringersi a Thor mentre singhiozza, incurante del fatto che loro
siano ancora presenti. Quante disperazione deve avere dentro al
cuore per piangere in quel modo, si domanda. Cosa ha scatenato
quella reazione così forte? Che li stesse ascoltando e sia la
reazione alle parole di Sif? Non ha di certo potuto sentire il suo
commento, l'ha solo sussurrato. Qualcos'altro esplode, stavolta
vicino al letto. Thor si volta verso di loro e gli fa cenno di
andare. Lui spinge fuori la guerriera, prima di chiudere la porta
vede Loki, in piedi, che tira dei pugni al petto di Thor, che
subisce senza cercare di fermarlo. La porta gli si chiude
praticamente in faccia.
“Che
succede? Hai la faccia di chi ha visto un fantasma.” Sif
accanto a lui sembra preoccupata.
“Loki...
Direi che è senza dubbio incinto, e direi anche di molto...
La sua pancia è...” Non sa che aggettivo darle, fa un
gesto davanti alla sua per farlo capire alla guerriera, che lo
guarda sbigottita.
Loki
si rigira nel letto, non sa più che posizione assumere per
stare comodo. Ha cacciato Thor, ancora, e da mezz'ora si rigira
senza posa.
“Amore...”
Sussurra, si mette a sedere a fatica, si arrende. L'altro gli è
subito accanto per abbracciarlo.
“Non
riesco a dormire. Ho caldo...” Al biondo sta per venire un
attacco isterico, prima diceva di avere freddo, ora caldo, ma sa
benissimo che Loki non sente le temperature. Che può farci
lui se la bimba gli da queste strane sensazioni.
“Vuoi
provare a fare una passeggiata fuori? O un bagno fresco?”
Ricaccia indietro la voglia di soffocare l'amore della sua vita con
il cuscino e si sforza a sembrare tranquillo. Ormai sono le cinque
del mattino e lui non ha chiuso occhio. Loki ha passato il termine e
negli ultimi giorni è diventato insopportabile. Lui non
riesce a capire perchè debbano aspettare, i curatori hanno
detto qualcosa sul fatto che prima di fare il cesareo debbano
comunque venirgli le doglie, ma lui non ha mica capito il motivo.
“No,
stammi vicino.” Loki si stringe a Thor, si sente strano, sa
che sta dando di matto, ora più che mai. In poche ore lo ha
cacciato e richiamato una decina di volte. Non sa nemmeno lui che
fare, vorrebbe piangere e, per la prima volta da mesi, non ci
riesce. Si sente inquieto e non sa nemmeno lui il motivo, non si era
mai sentito così in questi mesi, forse dipende dal fatto che
la bambina sta per nascere, si domanda.
“Magari
una passeggiata in giardino...” Sussurra esasperato ed
esasperando Thor. Passeggiano per un po', in silenzio, cercando di
rilassarsi.
“Hai
sonno Thor? Vuoi tornare a letto a dormire?” Loki non alza il
viso per guardarlo, spera che l'altro gli risponda di no,
mentendogli.
“Resto
a farti compagnia, tu non hai sonno?” Thor sorride e gli
stringe un po' di più il braccio intorno al fianco, in
risposta riceve solo un piccolo sospiro.
“Scusa,
in questi giorni deve essere un incubo starmi accanto...” Il
tono sembra leggero, e un sorriso tende le sue labbra, ma dubita di
sembrare credibile. Negli ultimi mesi il dio degli inganni sembra
essere andato via, non riesce a fingere del tutto, non quando sta
male e Thor lo stringe forte mentre lo guarda con quegli occhi pieni
d'amore.
“Io
amo starti accanto.” Si baciano dolcemente, un bacio lungo e
rilassante. Dopo pochi minuti tornano al letto. Loki finalmente si
addormenta, esausto, usando il corpo dell'altro come cuscino.
Il fatto di fargli prima venire le
doglie non me lo sono inventato, è successo a una mia
conoscente, la dottoressa le ha detto che era meglio aspettare la
prima contrazione prima di fare il cesareo, per avere la certezza
che il bambino fosse completamente formato. Non era in italia, e il
'dottore' era di dubbia provenienza, ovviamente ha cambiato stato e
dottore nel giro di poche settimane XD Visto la gravidanza atipica
di Loki ho pensato che ci sarebbe stato bene. Povero Thor...
hihihihi Eccoci arrivati 'quasi' a fine gravidanza ^.^ Thor per ora
è stato congelato e mandato a fuoco... Ma è ancora in
piedi, anche se esasperato. Vedremo se sopravvive al prossimo
capitolo :P
Che ne pensate di Hogun? Il guerriero
sembra dalla parte di Loki ^.^ Vedremo poi...
Vi ringrazio per aver letto anche
questo capitolino <3 Aspetto le vostre opinioni ^.^
A presto
Veleno
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Capitolo 13 *** Finalmente... Lei. ***
Loki
spalanca gli occhi, non riesce a capire cosa lo abbia svegliato.
Forse un sogno, si, e nel sogno si faceva male, aveva sentito come
una fitta... Accarezza il petto di Thor, ama sentire la sua pelle
morbida sotto le dita. Il biondo mugugna qualcosa, gli piace quando
viene svegliato con dolcezza, ma non viene accontentato quasi mai.
La carezza scivola dal petto al ventre piatto, strappando piccoli
gemiti semi addormentati. La mano scivola più in basso, sui
muscoli scolpiti, e due occhioni azzurri si aprono per fissarsi in
quelli verdi. Altre carezze strappano piccoli gemiti a Thor, che
sorride per quelle dolci attenzioni sul suo corpo.
“Ti
amo.” Loki gli sussurra all'orecchio, per poi morderlo piano
sul collo.
“Ti
amo.” L'altro gli risponde subito, voltando la testa per
baciarlo con dolcezza. Quando interrompono il bacio sono entrambi
rilassati e felici, erano giorni che c'era tensione, ma ora sembrano
in un isola di pace. Thor apre gli occhi, quasi non si era accorto
di averli chiusi, e si specchia in un paio di occhi rossi. Per un
attimo pensa che si sia sbagliato, che stia ancora sognando, ma la
mano di Loki lo accarezza dolcemente. Non dice nulla, sorride, la
mano sulla sua coscia diventa fredda, e la pelle del moro si colora
di blu. Thor viene preso dal panico per alcuni secondi, non sa che
fare, ha paura di spaventare Loki con un atteggiamento sbagliato.
Deve farglielo notare? No deve? Lui non è bravo a fare
ragionamenti, in un piccolo lampo di genio riprende a baciarlo, così
che non si accorga di essere diventato blu. Poi la mano sulla coscia
sale più in alto, in una profonda carezza e le cose si fanno
eccitanti. Thor smette definitivamente di pensare e dopo poche
carezze decise inizia a gemere forte dentro la bocca del moro che lo
tortura in maniera così sublime.
Loki
ride quando Thor si lascia andare con un lungo gemito, sporcandogli
la mano.
“Ne
avevi voglia?” Lo prende in giro ancora ridendo, si sente
bene.
“Di
te? Sempre.” Due occhi azzurri si incatenano nei suoi prima
che le loro labbra si riuniscano. Le mani di Thor gli tolgono la
maglia e i pantaloni, ma lui tiene gli occhi chiusi. Si lascia
andare a quelle dolci carezze.
“E
tu? Hai voglia di sentire la mia bocca su di te?” Geme in
risposta a quelle parole e alla lingua che inizia a giocare con lui.
Basta poco perchè anche lui si perda nel piacere.
“Direi
che era un si...” Ridono insieme, mentre Thor si siede sul
letto a guardare lo strano essere in cui si è trasformato il
suo amore.
“Loki...”
Due occhi rossi si aprono e lo fissano, gli sorride.
“Sei
bellissimo. Anche così.” Thor legge confusione in
quegli occhi, poi Loki alza un braccio e si rende conto di essere
diventato uno jotun.
“No
amore, non preoccuparti.” Il cuore di Thor si stringe a vedere
lo sguardo spaventato dell'altro. Gli fa male sentirlo ansimare.
Perchè questa reazione così esagerata? Lo capisce dopo
pochi secondi.
“Sono
un mostro.” Sussurra disperato, Loki ha paura di se stesso,
odia gli jotun, odia essere uno di quei mostri
“No
amore. Non lo sei. Tu sei stupendo. Io ti amo tantissimo. Anche se
il tuo aspetto può cambiare tu resti sempre tu. Sei l'uomo
che amo con tutta l'anima.” Loki inizia a piangere e si lascia
cullare dalle braccia forti di Thor, che inizia a ripetergli 'ti
amo' a ogni respiro. Lentamente il blu scompare lasciando la sua
pelle rosa e calda.
Loki
non sa per quanto tempo si sia lasciato cullare dall'altro. Ma sta
bene, e non ha voglia di muoversi da quell'abbraccio caldo, lo
rilassa stare tra quelle braccia forti, si sente al sicuro. Il
calore e la voce di Thor sembrano cullarlo, ormai sta quasi per
addormentarsi, quando uno spostamento improvviso della bambina lo fa
sussultare e urlare, più per sorpresa che per dolore.
“Loki...”
Thor lo fissa spaventato.
“Nulla,
stavo per addormentarmi, la bambina si è solo girata. Mi ha
sorpreso.” Ride non molto convinto. Non si era mai girata in
quello strano modo, un po' gli ha fatto male.
“Vuoi
che...” Thor non finisce la frase, il corpo di Loki si è
teso e gli è sfuggito un gemito di dolore. In pochi secondi
Thor si infila i pantaloni e ordina a una guardia fuori dalla camera
di chiamare i curatori. Poi torna ad abbracciarlo, in tempo per
sentirlo gemere ancora.
“Sta
per nascere.” Thor cerca di stare tranquillo, di sorridere
davanti a quei profondi occhi spaventati.
In
pochi minuti la stanza diventa un immensa baraonda. I curatori si
preparano al parto cesareo, Loki li guarda un po' spaventato
stringendo la mano di Thor con forza.
“Calmati,
andrà tutto bene. Ci sono io. Vuoi che madre assista?”
In risposta ottiene solo uno sguardo spaventato e un cenno di
diniego con il capo. Thor sorride e lo abbraccia, vedere Loki che
dimostra le sue emozioni in maniera così limpida lo fa
sciogliere.
I
curatori sono pronti e Loki resta a fissarli spaventato, li guarda
aprire il suo ventre e estrarre la bambina con un misto di paura e
esaltazione che nemmeno lui capisce. Poi la bambina inizia a
piangere e gli sembra che il cuore gli stia per esplodere. I
curatori gliela poggiano sul petto e lui sa solo che quell'esserino
è perfetto. Non riesce più a pensare, guarda la bimba
che piange piano e sembra guardarlo a sua volta. Ha gli occhi enormi
e scuri, tipici dei neonati. Thor gli bacia la tempia, mentre
iniziano entrambi a piangere. Quella è la loro bambina, un
piccolo miracolo tra le loro braccia, il simbolo del loro amore.
I
principi non si accorgono di come i curatori li guardino, tutti al
castello dubitavano delle vere intenzioni di Loki, ma vederlo
guardare la bambina in quel modo e piangere stretto al principe Thor
li ha fatti ricredere. Prima di andare via informano i principi che
Loki deve stare a riposo almeno tre giorni, per far guarire
completamente il taglio e per far tornare nella posizione giusta gli
organi interni. Fuori dalle stanze informano il re e la regina che
la bambina è perfetta e che il principe sta bene, poi si
congedano, per andare a dire a tutti che la delfina è nata e
come è stata accolta.
“Come
stai?” Thor guarda il suo amore, seduto tra i cuscini tiene
dolcemente la loro bambina in braccio, ha una strana espressione e
lui non sa che cosa stia pensando. In risposta riceve solo un
piccolo sorriso. Loki lo prende per il braccio e lo fa sedere sul
letto accanto a lui, contro i cuscini, gli poggia la testa sulla
spalla.
Restano
così per un po', finchè qualcuno bussa alla porta.
Thor va a controllare. Padre e madre vogliono vedere la bimba e
Loki, lui acconsente senza chiedere all'interessato, ha paura che si
negherebbe. Lo sguardo del moro quando vede chi è entrato
conferma il suo pensiero.
“Come
stai tesoro?” Frigga è la prima che gli si avvicina,
sorride vedendo come suo figlio stringe a se la bambina.
“Bene.”
Odino fatica a sentirlo, e dubita che sia vero. Quel ragazzo è
sempre più un mistero per lui, ma sembra tenere molto al
fagottino che tiene tra le braccia. Si domanda se gli permetterà
di prenderla. Gli si avvicina cauto, non vuole spaventarlo ancora.
Vede Thor che gli sussurra qualcosa all'orecchio, Loki gli lancia
uno sguardo spaventato e poi gli passa la bambina.
“Padre,
lei è Streyal, vostra nipote.” Thor porge la bambina
appena nata tra le braccia di Odino, che la guarda stupito e felice.
“E'
bellissima.” Dice orgoglioso di sua nipote. Guarda Loki, che
stringe le lenzuola, sembra avere paura, ma di cosa? Frigga gli ha
detto che ha ancora il timore che lui voglia dividerlo da Thor e
dalla bambina. Non ci credeva, ma vederlo ora lo fa ricredere. Ha
davvero sbagliato tutto con quel ragazzo? Si domanda. Doveva
sforzarsi di più. Loki ha sempre avuto ragione, Odino ha
sempre trovato più facile interagire con Thor che con lui. Ma
non per questo gli ha voluto meno bene. Guarda la piccola tra le sue
braccia, è minuscola, proprio come il padre quando l'ha
trovato, solo in quel tempio ghiacciato. Si avvicina al letto e
mette la bambina tra le braccia di Loki, che sospira, aveva davvero
paura che Odino gliela portasse via.
Tony
guarda Pepper che si gira nel letto mentre dorme profondamente, lui
non riesce, è inquieto. Si alza e va in laboratorio, ormai lo
fa tutte le notti da quando ha saputo dell'arrivo del loro bambino.
Non sa ancora se è felice o indispettito per l'arrivo
inatteso. Non riesce a lasciarsi trascinare completamente
dall'allegria della sua compagna per il cosino che le cresce dentro.
Jarvis accende tutte le luci del laboratorio appena lui entra,
l'armatura nuova è quasi completata, mancano solo gli ultimi
test. Tony si immerge nel suo lavoro, smette di pensare a tutto
quello che non sia la sua armatura.
Bip
bip bip
Tony
guarda male il suo cellulare, che vorrà Fury alle quattro del
mattino? Poi nota uno degli schermi che lampeggia di rosso, non va
bene.
“Risoluzione
problemi, come posso esserle d'aiuto?” Sorride mentre
controlla lo schermo che lampeggia.
“Ci
hanno comunicato delle anomalie spaziotemporali nell'aria del New
Messico. Hai qualche altro dato?” Fury gli manda anche una
breve mail con i dettagli.
“Sto
vedendo ora, sono durate trentacinque secondi prima di sparire. Ora
ho dati in arrivo dalla Norvegia. Stessi trentacinque secondi. I
dati sembrano incompleti, non riesco a capire cosa sia.” Tony
inizia a fare calcoli, i dati sono simili a quelli del portale
aperto da Loki e a quello dello strano essere nella sua torre, ma
hanno qualcosa di strano, sembra che qualcuno cerchi di aprire un
passaggio ma che si blocchi, o che venga bloccato.
“Jarvis,
sveglia Bruce, mi serve qui.” Un altro schermo si illumina di
rosso, stavolta in Italia.
Bruce
ci mette venti minuti ad arrivare, guarda male Tony.
“Che
succede stavolta?” In risposta gli compaiono davanti degli
schermi con tutti i dati in arrivo dal mondo. Tutti uguali, a parte
il luogo in cui sono stati rilevati.
“Sembra
che qualcuno stia cercando di aprire un portale. Ma non capisco
perchè si blocca a metà.” Tony è arrivato
a questa semplice conclusione, ma non riesce a capirne il motivo,
spera che Bruce possa aiutarlo.
“Credo
sia il caso di chiamare Thor, non credi Tony?” Steve Lo ripete
ormai da un paio d'ore, da quando Jarvis lo ha buttato giù
dal letto alle sei del mattino per uno strano allarme.
“Ok,
chiamiamo anche lui.” Si arrende il moro, irritato. Non vuole
rivedere Loki, è troppo in confidenza con Pepper e questo lo
irrita più del dovuto. Ormai sono tutti alla torre, mancano
solo i semidei. Jarvis continua a mandargli strani dati, simili a
quelli di un portale dimensionale, ma sono intermittenti, e nei
punti più disparati della terra. Ha riunito tutti, ma ne lui
ne Bruce riescono a capire il significato di quelle strane
interferenze.
Pepper
ha preparato il pranzo a tutti, e ora sono seduti al grande tavolo a
parlare e litigare, sopratutto la seconda. Lei si chiede come
possano quelle persone essere gli eroi della terra, sembrano un
branco di ragazzini, almeno finchè non si volta verso
Natasha, lei sola sembra letale. Ma le donne lo sono sempre, sorride
a Tony, e lui smette immediatamente di litigare con Clint. Si è
stancata delle loro frecciatine.
“Thor
non ha ancora risposto alla chiamata, sarà successo
qualcosa?” Steve guarda Tony, non ha ancora capito come faccia
a contattarlo.
“Arriverà.”
Bruce spera solo Thor, almeno da come Clint tiene le sue armi a
portata di mano.
Il
bifrost si attiva con il suo classico lampo di luce.
“Buongiorno
ragazzi. Che succede?” Thor sembra radiare felicità.
“Abbiamo
ricevuto dei dati preoccupanti, dobbiamo essere pronti a tutto,
sembrano dei portali.” Tony fa scorrere i dati sullo schermo
davanti a lui.
“Dov'è
Loki? Sta bene?” Pepper sorride, ma sembra preoccupata.
“Loki...”
Thor non riesce a dire altro, Jarvis fa partire un allarme e tutti
scattano in piedi.
“Dati
in arrivo. Un portale si sta aprendo sopra la torre. Diametro
circonferenza tre metri. Nessun dato dall'interno del portale.”
In trenta secondi, dopo il panico, sono tutti fuori a fissare
sbalorditi il portale.
“Questo
non è un bene.” Thor ha una brutta sensazione. E senza
Loki accanto si sente perso, ma non poteva permettergli di seguirlo,
non dopo il parto, ha bisogno di riposare.
Ad
Asgard Loki ascolta Heimdall, che descrive il portale, con crescente
apprensione. Quando gli descrive l'essere che ne esce si fa quasi
prendere dal panico. L'Altro è venuto a cercarlo? Si domanda
fissando la bambina che tiene tra le braccia.
“Devo
andare ad aiutarli. Quell'essere è troppo potente per loro.”
Si alza, gli sfugge un piccolo gemito di dolore. Mette Sya tra le
braccia di Frigga.
“Non
puoi, stai ancora male, devi riposare.” Odino gli posa una
mano sulla spalla cercando di trattenerlo.
“L'Altro
è pericoloso, è molto potente, non riusciranno a
fermarlo. Vi prego, lasciatemi andare.” Loki lo guarda
preoccupato, spera che non cerchino di fermarlo.
“Devo
andare da Thor. Io...” Odino è stupito, non si era reso
conto che amasse Thor fino a rischiare la sua stessa vita per lui.
Loki si libera dalla sua mano e fa alcuni passi verso la porta.
“Aspetta.
Prendi questa. Ti aiuterà.” Odino gli da la sua lancia,
se Loki ne sarà degno avrà a disposizione una delle
armi più potenti dei nove regni.
“Grazie.”
Un sussurro e un sorriso sono il ringraziamento migliore che riesce
a dargli. Da un bacino alla bambina e va su Midgar, con la lancia in
mano non ha bisogno nemmeno del bifrost. Odino guarda stupito il
punto in cui suo figlio è scomparso.
“E'
molto più potente di quanto pensassi...” Lo dice più
a se stesso che a sua moglie.
“Loki
è molto più del dio degli inganni. Avrebbe potuto
uccidere facilmente Thor molte volte, ma lo ha sempre amato troppo
per fargli veramente male.” Frigga sorride alla sua nipotina,
è così piccola.
“Sono
stato uno stolto per molto tempo, tu hai sempre avuto ragione su di
lui, riuscirò a farmi perdonare da Loki?” Odino guarda
preoccupato fuori dalle finestre.
“Potresti
iniziare con il prenderti cura di sua figlia...” Frigga gli
mette la bambina tra le braccia e si siede su una delle poltrone,
facendo cenno a Heimdall di raccontargli i fatti che avvengono su
Midgar. Odino fissa il fagottino che gli dorme tra le braccia, non è
riuscito a prendersi cura del padre, farà danni anche con la
figlia? Sarà difficile parlare con lei come lo è stato
con Loki? O lei sarà più limpida, come Thor? La culla
lentamente mentre si pone mille domande, molte delle quali ne teme
la risposta. Odino è consapevole di non essere mai stato un
padre amorevole, e questo ha ferito il più piccolo dei suoi
figli in un modo che non si sarebbe mai immaginato. Cammina per la
stanza, sperando che la bimba non si metta a piangere. Si guarda
distrattamente intorno, sulla scrivania vede un portafoto, lo prende
senza realmente pensarci. Sussulta appena a vedere quella immagine.
Un Loki adolescente gli tira la veste e ride mentre lui lo guarda
con un sorriso. Dopo tutti quegli anni a dire che non gli importava
dell'affetto di Odino, Loki tiene ancora quella foto vicino a se.
Negli ultimi mesi Frigga lo ha quasi costretto a trattarlo bene,
anche se lui restava incerto sui suoi reali propositi. Invece aveva
ragione sua moglie, Loki vuole solo il loro affetto, niente di più.
Sospira, ha davvero sbagliato tutto.
Eccoci qui ^.^ Finalmente la piccina è
nata, e i nostri paparini sono ancora tutti interi.
* E grazie -.- Loki quasi mi faceva
secco, ci è andato vicino un bel po' di volte... Sto cavolo
di sbalzi di umore li possiamo evitare la prossima volta?* Shhh
Thor, fai il bravino e vedrai che sopravvivi anche alle altre
gravidanze. * Altre...Quante?* Sorrido a Thor e lui fugge urlando.
Ok... evitiamo ulteriori scleri
dell'autrice ^^ Per chi aveva dubbi su Odino ecco a voi un po' di
spiegazioni... Dietro a tutto c'era Frigga, e le sue minacce di
mort... Le sue amorevoli parole al marito. Ma ora ha avuto il
definitivo colpo di grazia.
Sono tornati i nostri Avengers, amati
e odiati, ma solo piccole comparse, almeno per ora. Tony continua a
sbucarmi tra i capitoli, è insistente u.u Ha tentato anche
alcuni capitoli fa, ma ero riuscita a evitarlo, ora però non
ho potuto esimermi dal farlo comparire. Colpa anche dell'Altro, che
voleva sterminare tutti e arrivare a Loki...
Un grazie infinito a chi segue e
commenta. Vi voglio bene <3
A presto
Veleno
|
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Capitolo 14 *** Vi serve aiuto? Mi serve aiuto... ***
Loki
compare davanti a Tony e Steve poco prima che vengano colpiti in
pieno da una forte sfera di energia, salvandoli. La magia dell'Altro
non è bloccabile da semplici umani, anche Thor vicino a loro
sembra aver avuto la peggio.
“Loki!”
Thor non sa se è felice o meno di vederlo comparire, li ha
salvati con il suo scudo di energia, ma sa che dovrebbe essere a
riposare. Lo guarda stringere la lancia di Odino con uno sguardo
deciso, pensa che sia bellissimo.
“A
cosa dobbiamo l'onore della tua visita?” Loki parla
direttamente a quell'essere, ma l'unica risposta che riceve è
una risata di scherno.
“Pensavo
che foste impegnati altrove, non vi stavate divertendo?” Loki
tenta di ancora un dialogo, per dare tempo agli altri di
riprendersi.
“Si,
hai fatto un ottimo lavoro, ma sfortunatamente per te io arrivo dal
futuro, per ucciderti prima che possa creare altri danni.”
Loki trattiene il fiato, dal futuro? Quell'essere ha fatto qualcosa
ai suoi figli? La lancia tra le sue mani inizia a brillare e a
vibrare, lanciando piccole scariche di energia. Lui si stupisce, ha
già tenuto in mano quella lancia, ma non ne aveva mai sentito
il potere in maniera così viva.
“Non
riuscirai a sconfiggermi.” La voce di Loki è alta e
sicura, anche se lui ha solo paura. Per se stesso, per Thor, per i
suoi bambini. Ha lasciato Sya con madre, che succederebbe se l'Altro
riuscisse a sconfiggerli? Stringe la lancia, non è un
opzione, si dice risoluto. Lui deve proteggere le persone che ama.
“Sono
certamente in grado di eliminarti, dio.” L'Altro gli sorride,
il colpo di energia che gli lancia però non riesce a
colpirlo. Anche se Loki fa una smorfia di dolore. La ferita gli fa
male anche solo a respirare.
“Ne
sei davvero sicuro? Forse il tuo padrone, ma non tu.” La sua
voce sembra più risoluta di quanto lui sia. Deve finire in
fretta quello scontro, non ha le forze per sconfiggerlo davvero.
“Ma
il mio signore mi ha dato delle armi potenti da usare contro di te,
misero essere.” Loki stringe con forza la lancia, ansima
leggermente, sente le forze abbandonarlo lentamente. L'altro tiene
in mano uno scettro, che inizia a brillare di una strana luce rossa.
Stavolta il colpo è molto più forte del precedente,
infrange il suo scudo e lo fa sbattere con forza contro al muro.
Loki cade a terra con un gemito di dolore, la ferita all'addome gli
toglie il fiato, si è aperta e inizia a sanguinare.
“Se
questo è il tuo massimo, non basta.” Si rimette in
piedi, e sorride all'Altro, ostenta sicurezza. Stringe con forza la
lancia e gli manda contro un onda di energia, cercando di imprimerli
tutta la forza possibile. L'altro cerca di difendersi, ma il colpo è
talmente forte da strappargli parte dell'armatura e da ferirlo,
anche se non gravemente.
“Come
hai osato!” Ringhia contro Loki, che si regge a malapena in
piedi, ansima e trema dal dolore al ventre. Gli serve aiuto, se
quell'essere viene dal futuro forse proprio da li potrebbe
arrivargli aiuto? Vede l'Altro alzare il braccio, prepararsi a
colpirlo, ma è troppo sfinito per riuscire a reagire in
qualche modo. Crea uno scudo, l'ultimo tentativo di difendersi.
Qualcuno gli compare a fianco. Loki si volta a guardare il nuovo
arrivato e gli manca il fiato. Un guerriero, impugna il Mjolnir, ha
un espressione risoluta che assomiglia molto a quella di Thor.
“Credevi
di esserti liberato di noi?” La voce di Streyal gli arriva da
poco più lontano, lei impugna la lancia di Odino.
“Ora
hai contro il doppio della potenza di prima, sei contento?” La
voce del guerriero è calma e profonda. Thor si avvicina a
Loki e lo aiuta a reggersi in piedi circondandogli la vita con il
braccio.
-Padre,
dobbiamo colpirlo insieme.- Sentire la voce di Sya nella sua mente
lo calma.
“Thor,
insieme a loro, massima potenza.” La voce di Loki è
solo un sussurro, Thor si spaventa e annuisce. Spera solo che tutto
finisca presto, c'è troppo sangue. L'Altro alza ancora il
braccio, ma non riesce a scagliare il suo colpo, viene colpito dalla
forza congiunta delle armi più potenti di Asgard. Viene
praticamente polverizzato da quel colpo.
“Ma
che cavolo era!” Tony è il primo a riprendersi.
“Ma
il martellino non era solo uno, e non avevi detto che potevi usarlo
solo tu?” Inizia a parlare a raffica. Loki gli lancia un
occhiata malevola
“Tony,
ti conviene calmarti, o padre ti uccide. Poi come lo spieghiamo a
Pepper?” Sya lo blocca, ma se ne pente, lei non dovrebbe
essere li, ma Tony è sempre Tony, e lei lo adorava da
bambina. Rivederlo dopo così tanti anni è stupendo.
Ride all'espressione stupita dell'altro. Loki si lascia sostenere da
Thor, non si sente più le gambe, sorride alla figlia che gli
si avvicina.
-Posso
curarti padre?- Lo chiede, ma ha già allungato la mano per
bloccare l'emorragia e chiudere la ferita, non può curarlo
del tutto, ma almeno non rischia di morire. Loki sospira di sollievo
e chiude gli occhi, Thor lo prende in braccio per portarlo dentro la
torre, e stenderlo su un divano.
“Chi
saresti tu?” Tony è tornato all'attacco, stavolta
contro il guerriero. Gli si affianca mentre entrano nel salone della
torre.
“Vail
è il mio nome, a quanto posso immaginare voi siete Tony, ho
sentito parlare di voi.” Il guerriero gli sorride gentile,
Thor lo fissa senza parlare.
“Sei
fratello di Thor? Gli somigli.” Steve si intromette, quel
ragazzo ha gli stessi capelli e lo stesso fisico di Thor, anche se
gli occhi sembrano di Loki.
“Figlio.”
A Thor manca il respiro, lo sapeva, ma sentirlo dire è... un
emozione unica. Stringe la mano di Loki, che gli sorride.
“Ma
guarda, il semidio non ci aveva detto di avere un figlio.” Il
miliardario è arrivato al suo bar, e versa da bere, per lui e
per gli altri.
“Infatti
lui non è ancora nato, veniamo dal futuro. Vail, non parlare
troppo, padre ti strozza.” La ragazza da una strana sensazione
a Tony, sembra di vedere Loki al femminile. Lei sorride e prende il
bicchiere che lui le porge.
“Non
me lo vedo Thor a strozzarlo.” Steve guarda i nuovi arrivati
in uno strano modo.
“Lui
no, io potrei...” Loki si è ripreso, anche se si sente
ancora debole per il sangue perso. Guarda suo figlio, sembra così
forte e sereno, gli sorride.
“Tu?”
Steve lo guarda scioccato, sono due uomini... Loki non è un
uomo? Si domanda, ma a guardarlo lo sembra. E su Thor non ha dubbi.
“No,
per favore, non voglio assistere a questa conversazione. Noi
torniamo al nostro tempo, sperando di non fare ulteriori danni.”
Sya da il bicchiere quasi pieno a Steve.
“Io
non...” Si blocca quando lei gli sorride.
“Ma
ti servirà, tra poco. Fidati...” Lui arrossisce, lei
ride, è così facile metterlo in imbarazzo.
“Sembri
conoscerci bene, ti siamo simpatici?” Tony torna a cercare
attenzione.
“Si
Tony, ma Vail non ha conosciuto alcuni di voi, ha un centinaio di
anni meno di me.” Sya cerca di restare sul vago, ma sa bene
quanto Tony esiga le risposte.
“Ora
dobbiamo andare, se diciamo troppo poi veniamo messi in punizione.”
Sya ride, Vail invece sembra preoccupato.
“Ti
abbiamo viziata troppo...” Loki sembra dirlo seriamente, ma
poi sorride alla figlia che lo abbraccia.
-Ti
amo. Sei sempre magnifico. Io e Vail ti adoriamo, sei un padre
stupendo.- A Loki manca il fiato, lei e Vail? Sya gli sembra anche
più giovane di come l'ha vista mesi prima.
“A
presto figli miei.” Sorride, lei non sa che tornerà a
trovarli per riprendere la sorellina, che non è ancora nata
nel suo tempo.
“A
presto Padre, papà.” Sya da un bacio a Thor prima di
prendere Vail per la mano e sparire insieme.
“Non
ho capito, dov'è Fia, perchè non è venuta anche
lei? È ancora troppo piccola?” Thor fissa ancora il
punto in cui sono spariti i suoi figli.
“Non
hai capito? Perchè la cosa non mi sorprende? Nel loro tempo
Fia non è ancora nata.” Loki ride allo sguardo
spaventato che riceve in risposta.
“Ma
come è possibile che siano figli di entrambi? Siete due
maschi!” Steve li guarda un po' male, tiene ancora in mano il
bicchiere pieno di liquore, non sa dove poggiarlo.
“Vuoi
che ti spieghi per bene come si fanno i bambini? Non te lo ha mai
descritto nessuno?” Loki si diverte, Cap è diventato
viola in viso.
“Credo
intendesse come avete fatto, visto che nessuno di voi due ha un
utero.” Tony è curioso.
“Ma
il fatto è che io in realtà lo ho, l'utero. Nella mia
vera forma sono ermafrodito, in questa tengo comunque gli stessi
organi interni. La mia magia poi ci si mette di mezzo...” Loki
guarda divertito Steve che beve dal bicchiere, Sya lo deve conoscere
bene, ma è logico, quell'umano non può morire. Quindi,
molto probabilmente, sono amici.
“Tony,
tutto bene?” Pepper corre ad abbracciarlo, durante l'attacco
lui l'aveva mandata al sicuro.
“Loki,
è bello vederti, come stai?” Lei gli sorride allegra.
“Sono
stanco. Ma credo che dovremmo tornare ad Asgard...” Mentre
parla Loki tenta di alzarsi, ma un capogiro lo blocca, Thor deve
aiutarlo a sedersi ancora.
“Non
credo tu ne sia in grado. Quell'essere ti ha ferito gravemente.”
Natasha sorride, sembra esserne contenta, lei e Clint erano rimasti
in disparte.
“Non
è stato lui a ferirlo, gli ha solo riaperto il taglio...”
Thor non sa se può dire che Loki ha partorito, in realtà
non ha proprio idea di cosa può dire senza irritarlo. Ma
quella spiegazione ha incuriosito tutti, e lui si da dello stupido.
“Che
taglio?” Il primo a partire all'attacco è Tony. Loki
non dice nulla, ha notato che il suo stupido biondino non sa che
cosa dire e che sta lentamente andando in panico. Non gli importa di
dire a quegli umani della bambina, ma si diverte a vederlo in
difficoltà, e continua a stare in silenzio.
“I...io...”
Thor è quasi in panico. Viene salvato dal fascio di luce del
bifrost. Tutti si voltano a guardarlo, e restano sorpresi dal
sentire il pianto di un bambino.
“Ma...
chi...” Tony non crede a quello che vede, una bellissima donna
entra nella sua torre tenendo in braccio un fagottino urlante.
“Non
riesco a farla mangiare, ne a farla smettere di piangere, vuole te.”
Spiega semplicemente, mentre mette la bimba tra le braccia del
padre, constatando che aveva ragione quando lei smette di urlare e
lo guarda. Con la magia scalda il piccolo biberon e lo porge al
figlio, è stupendo guardarlo con la piccola in braccio, ha un
espressione così felice che le fa sciogliere il cuore.
Per
alcuni minuti nessuno riesce a parlare, fissano Loki e quel piccolo
esserino che sembra aver catalizzato la sua attenzione. Lui alza il
viso e li guarda, si sentiva troppo osservato.
“Chi
è quel bambino? E lei?” Tony guarda prima Loki e poi la
bellissima donna in piedi accanto a lui.
“Sono
Frigga, la regina di Asgard. È un piacere conoscervi
Avengers.” Gli sorride dolcemente.
“La
madre di Thor? Ma se è giovanissima...” Tony si ferma
prima di dirgli anche un bellissima, che certamente gli costerebbe
un posto sul divano per le prossime notti.
“Il
fagottino invece è Streyal, ed è una bambina, l'hai
conosciuta prima. Nostra figlia.” Thor sorride a vedere Loki
tranquillo, era tanto tempo che non lo vedeva così davanti ad
altri, ne è immensamente felice.
“Vostra?”
Steve ha gli occhi puntati su Loki, che lo guarda e sorride
divertito.
“L'ho
partorita stamattina, vuoi che ti descriva come?” Si sta
divertendo a prendere in giro quel ragazzo, che lo guarda senza più
riuscire a pensare.
“Ti
sta prendendo in giro, respira, ha partorito con un cesareo, non far
vagare troppo la mente.” Thor ride.
“Potevi
lasciarlo disperare ancora un po', era divertente.” Loki si
lamenta, ma poi ride. Pepper gli si avvicina, si sorridono.
“Era
per questo che stavi male quando ci siamo visti l'ultima volta? Ma
hai capito di me, perchè non di te?” La donna si
abbassa per guardare la bambina, la trova bellissima.
“Lui
è particolarmente perspicace con gli altri, ma mai con se
stesso. È sempre stato così.” Frigga sorride, si
stupisce di come Loki lasci che quell'umana prenda in braccio la
bambina.
“Non
riesco a 'leggere' me stesso, gli altri sono come libri. Parole di
vari colori scritte sulle pagine bianche, il mio libro è solo
bianco.” Cerca di spiegare. Pepper guarda la bimba in
adorazione, così piccola e perfetta... si rende conto che gli
è stata data con tranquillità, come ha fatto lei a far
fidare quell'essere così strano? Natasha le si avvicina e lei
ripassa la bambina al padre, che le tende le mani per riprenderla.
“Quello
strano essere... chi era? È comparso qui e ha iniziato ad
attaccare tutti. Ma sembra che tu lo conosca.” Tony cerca di
scacciare la strana sensazione che ha avuto nel guardare Pepper
tenere quella bambina tra le braccia.
“L'Altro,
era uno dei servi del re Tanathos, forse il più pericoloso.”
Loki guarda la sua bambina e sorride, diventerà bellissima.
“Da
dove arriva?” Tony si siede sul tavolino davanti a Loki, vuole
risposte.
“Dal
futuro, come Sya e Vail. Gli ho mandati ad aiutarci con
quell'essere.” Loki risponde tranquillo, senza dare troppa
attenzione all'umano davanti a lui.
“Gli
hai mandati tu? E non potevi venire direttamente allora?”
Insiste ancora Tony, vuole capire tutto.
“Io
non posso viaggiare nel tempo. Tendo a fare troppi disastri.”
Frigga ride.
“Come
la volta che hai cambiato il corso dell'intera umanità.”
Puntualizza la regina. Loki sospira e annuisce.
“Cosa
vuol dire cambiato il corso dell'umanità?” Tony lo
domanda direttamente alla regina.
“Che
un giorno la terra era piena di esseri non evoluti che dormivano in
caverne e il giorno dopo eravate in piena rivoluzione industriale.
Per come è stata vissuta da me e Haimdall.” Loki
sorride al ricordo del guardiano che ansimava e gli urlava contro.
“Preferisco
la seconda versione, c'entra per caso la storia del fuoco, vero?”
Tony non sa se essere grato a quello strano essere, che gli annuisce
mentre gioca con la piccola che ha tra le braccia. Apre uno schermo
olografico davanti a se e fa fare una scansione del dio a Jarvis.
Vuole capire la storia dell'ermafrodito e del fatto che Loki ha un
altra forma, si domanda se può chiedergli di vedere l'altra
forma. Dopo pochi secondi un quadratino di allarme gli compare
davanti, lo apre.
“Bruce,
hai qualcosa per alzare la pressione e per la mancanza di sangue?”
Tony si alza portando con se lo schermo, e lo mostra a Bruce.
“Jarvis,
può sintetizzare dei medicinali?” Tony annuisce e Bruce
digita gli ingredienti sullo schermo.
“Thor,
prendi Sya.” La voce di Loki è solo un sussurro, il
biondo obbedisce.
“Loki...”
Lo chiama invano, è svenuto. Bruce gli è accanto quasi
subito e gli fa un iniezione.
“Ha
perso troppo sangue, perchè cavolo non ha detto subito di
sentirsi male? Questo lo aiuterà, ma non so se posso dargli
del sangue artificiale, forse della soluzione salina...”
Mentre parla controlla il battito e la pressione su uno schermo.
“Doveva
riposarsi dopo il parto, invece è corso qui. E se ti aspetti
che dica di star male non conosci mio figlio.” Frigga sospira
rassegnata. Quel ragazzo morirebbe piuttosto di ammettere una sua
debolezza.
“Sarà
meglio portarlo su un letto, poi gli facciamo una flebo.”
Bruce sembra tranquillo mentre parla, anche se non è così
certo che Loki sia realmente fuori pericolo. Thor passa la bimba a
Frigga mentre prende in braccio Loki.
Thor
fissa Loki steso sul letto, gli sembra troppo pallido, ma Tony e
Bruce gli hanno assicurato che ha solo bisogno di riposo. La piccola
tra le sue braccia si lamenta, irritata, aveva smesso di cullarla.
“Shhh
Sya, non piangere. Loki deve riposare, non svegliamolo...”
Sussurra alla bimba, cullandola lentamente. Passeggia un po' per la
camera, poi torna al letto e prende la mano di Loki, che sorride nel
sonno.
La
lancia di Odino nella mitologia è paragonata al martello di
Thor, solo lo stesso Odino e suo padre Bor sono riusciti a
sfruttarne il potere, ho pensato di legarla a Loki più o meno
nello stesso modo in cui Thor è legato al Mjolnir, se
meritevole potrà sfruttarne il potere. E lui usa la lancia
per proteggere i suoi cuccioli *^* E' dolcissimo con i suoi bimbi,
un po' meno con gli altri esseri viventi e, forse, pensanti.
Ecco ci arrivati al capitolo
quattordici o.o quando ho iniziato a scrivere questa storia non
immaginavo diventasse così lunga. Ma mi piace scrivere di
questi due tesorini <3 Loki ha salvato la terra, e il suo Thor,
che amore, non trovate? Ora si gode un po' di meritato/forzato
riposo. Vedremo cosa altro succederà al nostro tesorino ^.^
Ringrazio enormemente chi legge e abbraccio chi recensisce <3
A presto
Veleno
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Capitolo 15 *** Vuoi? Voglio! ***
Loki
apre lentamente gli occhi, sente la mano di Thor nella sua e
sorride. Lo guarda cullare Sya con dolcezza. Vederli insieme è
un emozione strana, gli scalda il cuore.
“Thor.”
La voce gli sembra troppo flebile.
“Loki.
Come ti senti?” Thor gli regala un sorrido stupendo, e lui si
dimentica di tutta la stanchezza che si sente addosso.
“Sei
svenuto, Tony e Bruce ti hanno curato. Hai perso troppo sangue.”
Loki annuisce lentamente, gli gira la testa anche a stare sdraiato.
“Devi
riposare, io e madre siamo qui, e Sya sta facendo la brava.”
Thor sorride e si abbassa per dargli un bacio sulle labbra. Loki
chiude gli occhi, e si lascia sprofondare ancora in un sonno
leggero.
“Si
sta riprendendo, per fortuna è un alieno, un umano non
sarebbe sopravvissuto.” Bruce sorride, spegne i monitor e
guarda La bambina tra le braccia del biondo.
“Grazie,
vi dobbiamo molto.” Thor sembra più sereno ora.
“No
Thor, noi vi dobbiamo la vita. Se non foste arrivati quello strano
essere ci avrebbe ucciso facilmente. E'
strano pensare che quell'angioletto sia uscita da lui...”
Bruce scuote la testa, non riesce a capacitarsi di quello che vede.
Anche se quella sembra proprio la prova che si trova proprio davanti
a un alieno.
“Loki
è un essere particolare, e magnifico.” A Thor sembra
semplice.
“Non
è come te e tua madre?” Lo scienziato che è in
lui vorrebbe delle risposte.
“No,
lui è di una razza completamente diversa.” Thor sorride
alla bambina che gli ha affettato il mignolo.
Tony
seduto su uno sgabello al suo bar fissa senza riuscire a parlare le
tre donne sedute sul suo divano. Steve gli è accanto, con un
espressione stupita in volto, molto simile alla sua. Non riesce a
capire il motivo per cui quelle donne stiano parlando così
tranquille. Una regina, un assassina, e... la sua Pepper. Che
sembrano chiacchierare amabilmente di chissà cosa. Come se
non fossero stati appena attaccati da quella strana creatura. Come
se il suo divano non fosse stato pieno di sangue fino a quando
quella stupenda regina non lo aveva pulito con un semplice gesto
della mano. Bruce arriva e si siede insieme a loro.
“Perchè
guardare loro mi inquieta più di quanto mi inquietasse
guardare Loki durante l'attacco alla terra?” Tony lo chiede
sarcastico, con uno strano sorriso sulle labbra.
“Perchè
sono donne, e le donne fanno paura. Si chiama spirito di
sopravvivenza.” Clint si versa un drink. Sorride e fa un gesto
a Natasha che si è girata a guardarli.
“Salvatemi...”
Sussurra appena lei distoglie lo sguardo, scatenando l'ilarità
di Steve e Banner, che ringraziano mentalmente di essere single.
“Mi
sa che Thor ha trovato una soluzione alternativa al problema donne.”
Tony lo dice dando una piccola spinta a Steve, che lo guarda male e
arrossisce.
“Oppure
ha un problema doppio. Visto di chi si tratta...” Clint si
poggia al bancone dando le spalle alle donne sedute sul divano.
“Ma
avete visto il viso di Loki quando teneva in mano quella cosina? Mi
sono chiesto chi fosse davvero quell'essere.” Steve guarda a
terra, pensieroso.
“Thor
ha detto che non è della loro stessa razza. In effetti
interiormente è... strano.” Bruce non riesce ancora a
capacitarsi di quello strano corpo, mostra l'ultima scansione che
gli ha fatto.
“Che...
Come è possibile? Si sono spostati gli organi.” Solo
Tony se ne è accorto.
“Forse
è per il parto. Forse è normale. Con lui non possiamo
dire cosa lo sia e cosa no.” Ride versandosi un drink.
“Thor...”
Loki apre gli occhi, lo cerca.
“Sono
qui amore. Hai bisogno di qualcosa?” Thor gli accarezza il
viso mentre parla.
“Ho
sete. Mi sento così stanco. Non riesco ad alzarmi.” La
sua voce è ridotta ad un sussurro.
“Vado
a prenderti dell'acqua. Resta sdraiato, sei stato molto male amore.
Devi riposare.” La voce di Thor è dolce e Loki riesce
solo ad annuire e a sorridere. Si riaddormenta, non vede lo sguardo
preoccupato di Thor. Loki sembra stare davvero male, gli accarezza
il viso e gli da un bacio sulla tempia prima di alzarsi ed andare a
prendere dell'acqua. Quando arriva nel salone gli esce un sorriso
spontaneo. Sua madre parla tranquillamente con le midgariane mentre
i ragazzi le guardano preoccupati.
“Madre.
Puoi tenere Sya un po'?” Lei gli sorride e prende la bambina.
Poi ritorna a parlare tranquillamente.
“Tony,
puoi darmi una caraffa d'acqua e un bicchiere? Loki aveva sete. Ma
si è riaddormentato.” Tony annuisce, gli da una
bottiglia e il bicchiere.
“Non
preoccuparti, Jarvis monitorizza costantemente le sue condizioni, va
tutto bene.” Il milionario gli sorride.
“Penso
sempre che dovrei essere io a proteggerlo. Ma anche stavolta ho
fallito.” Sospira e scrolla la testa.
“Dev'essere
difficile difendere qualcuno come lui. Non è il tipo che se
ne sta buono a farsi salvare. Piuttosto sembra più quello che
ti prende a calci e ti riporta a casa con un guinzaglio.”
L'uscita di Tony riesce a strappargli un sorriso.
“Basta
calci, negli ultimi mesi ne ho avuti abbastanza.” Thor sospira
di sollievo, quei mesi sono finiti, almeno per un centinaio di anni.
“Ringrazio
che Pepper sia meno violenta. E molto meno forte...” Tony
ride.
“La
forza è nulla, la magia di Loki è stata molto peggio.
Ora scusatemi, torno da Loki. Grazie di tutto amici.” Va via
agitando la mano.
“Secondo
voi di cosa parlano?” Clint si siede a terra, nascondendosi
alla vista di Natascia, lo ha guardato in un modo strano.
“Di
bambini. Se ho capito il vostro rapporto... Fai bene a preoccuparti
Legolas.” Tony ride, e gli passa un altro bicchiere di
liquore. L'altro lo guarda spaventato.
“Thor...”
Loki si sveglia, due braccia lo stringono.
“Sono
qui amore.” Sorride mentre si specchia negli occhi dell'altro.
“Sete...”
Si sente tremendamente stanco. Thor gli versa dell'acqua e lo aiuta
a bere.
“Riposa
amore, Sya è con madre. E io resto qui con te.” Gli si
sdraia accanto. Si abbracciano, Loki poggia il viso sul petto del
suo amore, addormentandosi subito. Thor gli accarezza la schiena,
dolcemente. Lo guarda mentre dorme sereno tra le sue braccia. Si
chiede se ci sarà mai la pace per loro. Ogni volta succede
qualcosa che ferisce Loki. Il suo amato Loki. Quando dorme in quel
modo gli sembra così vulnerabile. Talmente fragile che
potrebbe spezzarsi in un attimo. Ma sbaglia. L'uomo che tiene tra le
braccia è forte, anche più di lui. Ha ragione Tony,
non deve cercare di proteggerlo. Deve stargli accanto e permettere
che sia Loki a proteggerlo. Sorride, in fondo oggi ha protetto tutti
loro. Anche se era debole e provato dal parto. È orgoglioso
del suo Loki. Si è mostrato così forte e sicuro.
Stupendo mentre affrontava da solo quell'essere. Si domanda cosa
sarebbe accaduto se Loki non fosse stato così stanco.
L'avrebbe sconfitto da solo? Il primo colpo che gli aveva tirato
aveva ferito quell'essere. Sospira. Non serve a nulla rimuginarci
sopra. Può solo stare al fianco del suo amore, e cercare di
supportarlo come può. E domandarsi cos'altro arriverà
a turbare la loro pace. Bè, di sicuro sa che entro cento anni
avrà di nuovo a che fare con gli sbalzi di umore, i calci, i
pugni, il ghiaccio e il fuoco. Ma poi potrà stringere tra le
braccia Vali... Assomigliava così tanto a lui, sopporterà
anche nove mesi interi di quella tortura per averlo. Per ora può
godersi un centinaio di anni senza rischiare la vita per mano
dell'uomo che ama. E sperare in un paio di giorni di pace...
Thor
si sveglia in paio di ore dopo. Loki è ancora profondamente
addormentato. Si sposta piano, per non infastidirlo. Thor sorride,
si sente in pace e felice. Chiude gli occhi, godendosi quei momenti.
Loki si sposta nel suo abbraccio, e lui istintivamente lo stringe a
se.
“Non
fuggo amore...” Loki ride a quel gesto possessivo.
“Scusa,
l'ho fatto senza pensarci.” Anche Thor ride. Sentire il moro
così rilassato aumenta la sua felicità.
“Ti
amo, stupido.” Loki si sente meglio. Si alza sui gomiti per
guardare Thor negli occhi, ci legge una felicità e un calore
che gli fanno sentire una strana dolcezza nel cuore.
“Anche
io ti amo angelo mio.” Thor sente talmente tante emozioni che
gli manca la voce. Loki sorride e lo bacia, dolcemente.
“Gradirei
non vedere oltre...” Sussultano entrambi a sentire la voce di
madre, che è seduta su una poltroncina con Sya in braccio. Si
voltano a guardarla. Lei ride, i suoi figli sono felici e sereni,
dopo tanti anni.
“Come
stai gattino?” Si alza e gli va accanto.
“Ancora
un po' stanco, ma sto bene.” Il sorriso che le regala le
riempie il cuore di gioia.
“Torniamo
a casa?” Loki lo dice tranquillamente, ma a sentire quelle
parole dette con serenità a Thor si inumidiscono gli occhi.
“Vado
di là.” Madre sorride ed esce.
“Che
succede Thor?” Loki non capisce.
“Sono
felice amore. Avere te, e Sya. È davvero la cosa migliore che
potessi desiderare.” A Thor scende una piccola lacrima di
gioia. Loki gliela asciuga con un bacio.
“Davvero?”
La voce di Loki suona un po' incerta.
“Si
amore...” Thor lo stringe.
“Mi
vuoi sposare Loki?” Glielo chiede tutto d'un fiato.
Sorprendendo se stesso. Vuole legare Loki a se per sempre.
“Si.”
Loki sente il cuore che gli martella nel petto. Thor è suo, e
vuole esserlo per sempre. Non gli importa di nient'altro al mondo.
Si baciano dolcemente, felici e rilassati, stretti uno tra le
braccia dell'altro.
Loki
si regge in piedi un po' a fatica. Si sente stanco, vuole solo
riposare. Fa un passo verso Odino, gli porge la lancia. Lo vede
sorridere mentre la prende.
“Ora
riposa. Parleremo poi. Thor, aiutalo.” Il re si sente un po'
strano davanti al figlio minore. Non immaginava che potesse davvero
attingere a pieno dal potere della lancia. Invece lo aveva stupito,
ancora. Guarda Thor che lo sorregge e l'aiuta a stendersi. Sospira,
quel ragazzo è molto diverso da come sembrava. Aveva pensato
male di lui, era riuscito a ferirlo profondamente. Ora deve fare il
possibile per rimediare. Stringe la lancia, non gli ha chiesto di
tenerla, non gli ha chiesto nulla. Suo figlio è cambiato. O
forse è lui stesso ad essere cambiato? Negli ultimi anni era
sempre stato lui a urlare per primo, Loki cercava solo di
difendersi? Non si sa rispondere, o forse non vuole farlo.
“Lasciamoli
soli, ne hanno bisogno.” Frigga sorride. Si voltano, ma dopo
qualche passo Odino si blocca. La lancia tra le sue mani vibra in
maniera strana. Lui la guarda. Fa un altro passo e la lancia gli
sparisce tra le mani.
“Ma
cosa...” Frigga lo guarda stupita, ha visto cosa è
successo.
“Io
non ho fatto nulla...” La voce preoccupata di Loki gli fa
voltare, la lancia gli è apparsa accanto. Odino torna
indietro, si avvicina a Loki, che lo guarda preoccupato.
“La
lancia ha scelto. Ti ritiene degno di possederla. Sono orgoglioso di
te piccolo.” Odino sorride e da un bacio sulla fronte al
figlio. Che lo guarda con una strana espressione in viso, ha gli
occhi lucidi. Il re si sente un perfetto idiota mentre esce dalle
stanze di suo figlio con la moglie. Loki è quasi scoppiato in
lacrime, solo per un suo gesto. Come può aver frainteso così
tanto il comportamento di quel ragazzo...
“Loki...
non serve che fingi di dormire, so che stai piangendo.” Thor
lo sussurra dolce, ma l'uomo nel suo abbraccio sussulta.
“Ti
vuole bene. E tu, gliene vuoi?” Sa già la risposta,
prima ancora che Loki annuisca.
“Era
così tanto che non mi baciava... e ha detto di essere
orgoglioso... di me.” La voce insicura di Loki fa sorridere
Thor.
Eccoci qui... *^* Ero in vena di
dolcezza, si nota? In questo capitolino abbiamo detto ciao ciao agli
Avengers, per la gioia di qualcuna ^.^ e siamo ritornati ad Asgard.
Cosa speciale del capitolo è la proposta di matrimonio... *^*
dolcini loro... Vi è piaciuto?
Il prossimo capitolo è ancora
tutto da scrivere o.o Non ho ancora deciso bene cosa fargli fare, ho
buttato giù delle idee, ma sono indecisa. Se volete potete
tentare di farmi scattare qualche lampadina mandandomi suggerimenti
XD
Grazie mille a chi legge e segue la
mia storia <3 E un bacino a chi recensisce.
A presto
Veleno
|
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Capitolo 16 *** Tutto troppo perfetto, sarà vero? ***
Odino
tiene sua nipote tra le braccia e guarda sua moglie sorridere.
Loki è a letto, deve ancora riposare. Può vederlo
attraverso le finestre mentre cammina cullando la bambina.
“Sembrate
pensieroso, marito mio.” Frigga gli va accanto.
“Loki
mi sembra così rilassato ora. Spero resti così per
molto tempo.” Sorride quando la nipote si sveglia e gli si
agita tra le braccia.
“Meglio
portarla da Loki, ha fame e vuole il padre.” Lei gli
sorride e lo precede nella camera.
Thor
si alza dalla poltrona quando li vede entrare dalla porta
finestra. Aiuta Loki a mettersi seduto, mettendogli dei cuscini
dietro la schiena. Il moro è ancora molto stanco, ma si
sta riprendendo in fretta.
“Padre,
è strano vedervi con lei in braccio.” Thor lo
guarda con un sorriso incerto.
“Sa
come fare. Loki quando era piccolo dormiva solo tra le sue
braccia.” Frigga ride allo sguardo stupito dei suoi figli.
“Il
problema era che decideva Loki, quando voleva dormire e gli si
teletrasportava tra le braccia.” Loki resta sorpreso dalle
parole di madre, gli sembra così strano.
“Una
volta mi è arrivato tra le braccia mentre era in corso
una riunione tra dignitari. E un altra quando ero a caccia.
Quasi cadevamo entrambi da cavallo.” Odino posa la nipote
tra le braccia del padre.
“Lo
hai fatto fino a quando hai avuto quattro anni, poi hai smesso.
Da un giorno all'altro, senza motivo. Non ho mai capito cosa
fosse successo.” Sospira al ricordo. Osserva Loki, sembra
strano, teso. Da il latte alla bambina, ma tiene la testa bassa.
“Loki,
tu lo ricordi?” Azzarda la domanda, non gli crede quando
nega. Ma non replica, non vuole rischiare di farlo arrabbiare. E
spezzare quello strano equilibrio di pace.
“Padre,
posso parlarvi un attimo?” Thor sorride un po' incerto, lo
invita ad andare fuori.
“Thor
mi ha chiesto di sposarlo.” Loki lo sussurra, appena lui e
madre rimangono soli.
“Hai
accettato, vero?” Lei sorride quando lui annuisce.
“Sarà
bellissimo vedervi finalmente insieme, uno accanto all'altro.”
Frigga è felice, finalmente i suoi amati figli sono
felici, hanno trovato il loro equilibrio. Spera per sempre.
“Uno
accanto all'altro...” Loki lo sussurra, sembra pensieroso.
La regina si agita, qualcosa turba suo figlio minore. Restano in
silenzio, lei spera che lui si confidi.
“Gattino,
cosa ti turba.” Dopo alcuni minuti è la stessa
Frigga a chiedere, impaziente. Lui la guarda alcuni istanti,
incerto.
“Niente.
Tutto. Non so, mi sembra tutto così strano. La bambina,
Thor, Odino. L'unica che si comporta come penso dovrebbe
comportarsi siete voi, madre.” Loki sbotta, gli sembra una
cosa assurda.
“Questa
bimba è un angelo, non piange... E' perfetta, ma è
mia, quindi come può esserlo?” Lui guarda madre,
spera che capisca cosa intende, in risposta riceve un sorriso
dolce.
“Thor
mi chiede di sposarlo. Ora. Prima mi ignorava e adesso mi ama. È
cambiato tutto così in fretta, se tornasse come prima?
Cosa farei io?” Loki si rende conto della leggera
sfumatura di panico nella sua voce.
“Poi
Odino... I... io, non capisco. Ha detto che voleva uccidermi,
che si è pentito di avermi preso con voi, di avermi
salvato. Io l'ho sempre deluso. Lui mi ha sempre tenuto lontano.
E ora... cosa è cambiato? Perchè mi ha detto di
essere orgoglioso? È una bugia? Ditemelo madre, è
solo un altra bugia?” Loki ansima. Non sa nemmeno lui
perchè si sente così agitato.
“Calmati
cucciolo mio. Tuo padre...” Frigga si ferma qualche
secondo quando Loki scuote la testa, sembra sul punto di
piangere.
“Tuo.
Padre. Si Loki, non guardarmi in quel modo. Lui si considera
tale. Dicevo... Tuo padre ti ama, come ti amo io. E non ha mai
smesso di amarti dal momento in cui ti ha tenuto tra le braccia
la prima volta. Tu e lui siete più simili di quanto
vogliate ammettere. Siete testardi e forti. Avete un cuore
grande, anche se cercate di non darlo a vedere. Non si è
mai pentito di averti raccolto. Ma tu gli urlavi che non era tuo
padre, e lui da stupido quanto è ti urlava contro a sua
volta.” La regina si intenerisce allo sguardo lucido del
figlio.
“Lui
ti ama, non è una bugia. In questi mesi, in cui non te lo
si poteva nemmeno nominare, lui ti guardava di nascosto. Era
preoccupato per te. Sa di aver sbagliato, ha capito i suoi
errori. Vuole rimediare, dicendoti quello che pensa, ma ha anche
timore di come tu possa reagire. Ora le cose tra voi sembrano
essersi calmate, ha paura di sbagliare ancora, come l'hai tu.”
Frigga sorride, con la mano accarezza la guancia del figlio e
gli asciuga una lacrima.
“Ti
ricordi perchè hai smesso di andare a dormire da lui?”
Frigga non riesce a trattenersi dal fare quella domanda.
“No,
non mi ricordavo nemmeno che gli dormissi in braccio. Però...
Quando lo ha detto prima, ho ricordato le sue braccia che
stringevano il mio corpo di bambino. Quanto mi sentivo al
sicuro, protetto da tutto e tutti.” Loki tenta di
sorridere.
“Sei
ancora stanco tesoro mio. Dai a me Sya, ora riposa, Thor sta
tornando, resterà accanto a te. E ricordati che ti ama, è
innamorato di te da anni, aveva solo paura. Pensava che quel suo
amore verso di te fosse sbagliato. Nulla sarà più
come prima tesoro mio. Non sei più solo e non lo sarai
mai più.” Frigga prende la bambina e da un bacio
sulla fronte al figlio. Mentre esce incrocia Thor e Odino.
“Marito,
credo proprio che oggi avrete da badare a vostra nipote...”
Gli dice allegra, mentre il re la guarda stupito, ma poi sorride
e annuisce.
“Tutto
bene amore?” Thor bacia il moro dolcemente. Sono
finalmente soli.
“Puoi
sdraiarti con me?” Loki sembra stranamente incerto.
“Certo,
vuoi usarmi ancora come cuscino? Non mi dispiace affatto, sai?”
Il sorriso dolce sembra rafforzare la sua affermazione, Loki si
rilassa. Stretti in un abbraccio si guardano negli occhi.
“Ho
detto a padre che ci sposeremo. Mi ha chiesto quando. Per me
anche subito. Glielo stavo per dire, ma mi sono fermato, non
sono solo io a decidere. Quando?” Thor sorride incerto.
Loki è stupito, non pensava che chiedesse a lui. È
davvero tutto così strano...
“Una
settimana?” Domanda infine, sistemandosi meglio sul petto
del biondo e sospirando.
“Grazie...”
Thor gli accarezza la schiena. Sembra tutto così
irreale... Ma Loki è anche molto stanco, si lascia
scivolare in un sonno leggero, consapevole della presenza di
Thor sotto di lui.
Thor
si sveglia quando sente bussare alla porta. Loki mugugna e si
sposta, liberandolo dalla sua stretta. Sorride mentre si alza.
Il moro sembra tranquillo, e lui ne è immensamente
felice. Tra pochi giorni si sposeranno, nulla li potrà
più dividere. Si infila una camicia leggera mentre
cammina. Apre la porta ed esce nel corridoio, prima che la
piccola Sya si svegli sentendo parlare.
“Ciao
Thor.” Sif è di nuovo sul piede di guerra, stavolta
però si è portata dietro Fandral.
“Buongiorno.
A cosa devo la vostra visita così di prima mattina?”
Thor parla nervoso, non può fare altro, dormiva così
bene...
“Sono
le nove, di solito ti svegli alle sette.” Sif lo guarda
con malcelato astio.
“Si,
se dormo la notte, invece di svegliarmi ogni due ore e mezza per
far calmare la mia piccola torturatrice.” Il biondo
sorride agli amici.
“Loki
non fa nulla?” La guerriera sorride maligna.
“Non
è che se lei mi piange accanto posso ignorarla e dormire.
Loki la cura, ma preferisco farlo io ogni tanto, per lasciarlo
riposare. La bambina è anche mia.” Thor inizia a
spazientirsi. Dalla camera si sente il pianto della bambina,
dura poco, Loki la deve aver presa in braccio.
“Sei
impazzito completamente. Ora lo sposi pure? Thor, ma che ti ha
fatto?” Sif è convinta di quello che dice, pensa
che Loki sia dannoso per il suo amico.
“Sif,
mettiti l'anima in pace. Amo Loki, ci sposeremo tra pochi
giorni. O inizi a trattarlo meglio o lo ignori. Ma non voglio
sentire più nulla contro di lui. Almeno fino a quando non
ricomincerò a dormire per otto ore a notte. Sono
abbastanza stanco in questo momento. E teso. Ho bisogno
dell'appoggio dei miei amici, non che mi diano contro come il
resto della corte.” La voce di Thor è passata
dall'irritato al triste mentre parlava. È stanco, di
tutto. Non pensava di dover combattere anche contro la sua più
cara amica.
“Thor.
Noi siamo con te. Vedrai che andrà tutto a posto.”
Fandral si intromette, gli spiace vedere l'amico così a
terrà.
“Se
vedeste come Loki tratta me e la piccola quando siamo soli
cambiereste idea.” Il principe sospira, sconfitto.
“Vediamolo.”
Sif apre la porta ed entra nella camera seguita dai due uomini.
Si guarda attorno, ma di Loki non c'è traccia. Fa alcuni
passi verso il letto, poi lo vede dalle finestre.
Loki
indossa solo i pantaloni leggeri che usa per la notte. Tiene la
piccola davanti a se, sembra che le parli. Poi se la poggia sul
petto, sorride dolcemente, la culla. Non ha molto del dio degli
inganni in quel momento. È rilassato e felice. Come ogni
volta che la sua piccola bambina gli si abbandona contro. La
sente respirare contro la pelle, il suo piccolo corpo poggiato
contro al suo petto.
“Ora
capisci cosa intendo? Guarda come sorride, con me è
così.” Thor sussurra, non vuole farsi sentire e
spezzare quel momento. Sif non parla, guarda Loki senza riuscire
a trovare nel moro qualcosa che non vada. Si vede perfettamente
l'amore che prova per quella piccola cosina che tiene tra le
braccia. Thor li lascia li e esce sulla terrazza. Vuole mostrare
agli amici come sia davvero il suo amore. Non viene deluso.
Appena lo vede Loki gli regala uno splendido sorriso.
“Ero
fuori con Sif e Fandral, ti ho svegliato quando mi sono alzato?
Scusa.” Thor gli accarezza il viso mentre parla.
“Tutto
ok con i tuoi amici?” Loki come al solito ha capito subito
che il biondo ha qualche problema.
“Si...
Solo Sif è ancora arrabbiata, ma credo più con me
che con te.” Thor cerca di minimizzare, sorride. Il moro
scuote la testa, poi si volta e vede Sif e Fandral che li
guardano.
“Ah,
si, sono in camera...” Il biondo si sposta di alcuni
passi. Lo sguardo che gli ha lanciato Loki sembra dirgli due
piccole parole: ti uccido. Sif a vederlo sussulta, ha capito
cosa intendeva Thor mentre cercava di spiegarle che Loki con lui
è diverso. Non ci aveva mai creduto. Ora ha visto il
cambio di espressione del moro alla loro vista.
“Ciao
Loki, noi siamo passati solo a salutare, ora andiamo...”
Fandral spera di evitare un litigio.
“Ciao
Fandral, Sif.” La voce fredda di Loki manda un brivido
spiacevole a Thor. Era così bello sentirlo rilassato, è
bastato così poco perchè tornasse tutto come
prima. Si domanda se ci sia qualcosa che può fare, un
modo per far sorridere Loki anche davanti a loro. Bussano alla
porta, Thor spera che sia madre, ma le cose non si mettono bene.
Volstagg e Hogun sorridono ed entrano nelle stanze.
“Ciao
Loki, siamo venuti a salvare Thor dalle ire di Sif. E a vedere
la principessina. I curatori stanno dicendo in tutta Asgard che
non c'è bimba più bella della piccola Steryal.”
Hogun si avvicina cauto, Loki gli sembra arrabbiato, forse sono
arrivati troppo tardi.
“Non
per salvare Thor da me?” Loki si rivolge direttamente alla
guerriera, la sfida a parlare.
“Si,
e poi chi salva noi da Thor? Senza di te è un uomo perso,
dovresti saperlo ormai. Non riuscirebbe nemmeno a indossare
l'armatura se non gli dici dove trovarla.” Fandral si è
ampiamente stufato dell'astio di Sif nei confronti del principe
cadetto. Dovrebbe capire una buona volta che quello con cui sono
cresciuti non è un mostro, ma una persona che loro hanno
profondamente tradito. Alla sua battuta Loki ride e annuisce.
“Hei,
ma per chi mi hai preso?” Thor fa l'offeso, ma sorride
grato all'amico.
“Per
quello che mi ha quasi incenerito con un fulmine...” Hogun
rincara la dose.
“Avete
fatto colazione? Ma potete stare solo se la piantate di
prendermi in giro.” Thor gli fa un cenno verso la
terrazza. Loki indossa una maglia con la magia, la bambina si
agita tra le sue braccia.
“Non
posso sempre andare in giro mezzo nudo...” Le sussurra,
quando la guarda tutti notano il cambio di espressione. È
sempre dolce quando si rivolge alla figlia.
“Colazione?
Avevo giusto fame.” Volstagg si da dei colpi alla pancia,
tutti ridono. Fanno colazione con calma, rilassati, Sif non
parla molto, gli altri invece chiacchierano amabilmente. Sya
inizia ad agitarsi, Loki si alza per andare in camera a prendere
il latte per lei. Hogun lo segue, guarda il moro preparare il
biberon e sedersi sul letto per darlo alla bambina.
“Loki...
posso parlarti un attimo?” Hogun stringe i pugni e gli si
siede accanto. L'altro annuisce, non capisce cosa voglia.
“Volevo
chiederti scusa.” Il guerriero sospira.
“Quando
sono arrivato ad Asgard, per diventare un guerriero, mi sentivo
terribilmente solo e diverso. Ero qui da venti giorni quando ti
incontrai. Eri più piccolo di me, ricordo che pensai che
non saresti arrivato alla fine dell'allenamento. Invece eri così
forte, e usavi la magia.” Sorride al ricordo di quel
giorno.
“Quando
finì l'allenamento rimasi solo, gli altri ragazzi erano
un gruppo compatto. Non sapevo come fare per farmi accettare.
Poi ti voltasti verso di me, sei stato il mio primo amico qui ad
Asgard, mi hai tirato nel gruppo. E io non ti ho certo
restituito il favore.” Hogun si sente uno stupido, ma Loki
lo guarda curioso, e lui sa che sta dicendo le cose giuste. Ed è
così difficile parlare con quell'uomo...
“L'ultima
volta che ci siamo parlati... Hai detto che avevi perso tutto, e
io non capivo. La prima cosa che mi è venuta in mente è
che a te non importava di nulla. Ho riflettuto molto, sul tuo e
sul mio comportamento. Ho sempre seguito gli altri, sbagliando.
Ma se fingevo io che tu non fossi mio amico, forse fingevi anche
tu.” A Hogun quel discorso sembra strano. Ma sa che può
essere vero, l'indifferenza era solo una delle maschere di cui
il suo amico si serviva per proteggersi. E loro ci avevano
creduto, lo avevano tradito, rifiutandolo quando più ne
aveva bisogno. Loki non sa che fare. Dirgli che ha ragione?
Ammettere che da anni si era rassegnato a non avere amici? Ma
Hogun gli ha appena detto che fingeva che lui non fosse suo
amico, vuol dire che pensa ancora di esserlo? Poi un aiuto con
Sif e la corte gli servirebbe proprio... E Hogun è un
guerriero stimato da tutti. Se fingesse di averlo perdonato
magari potrebbe trarne un bel vantaggio.
“Ti
offro la mia amicizia Loki, e il mio appoggio. So che stavolta
devo essere io a dimostrarti le mie reali intenzioni. Ti chiedo
solo un opportunità.” Il guerriero gli tende la
mano. Loki sorride. Un alleato serve, e lui ne ha davvero
bisogno. Stringe quella mano tesa con uno strano senso di
speranza nel cuore.
“E'
davvero strano vederti con quella bambina in braccio. Sembra
così fragile e piccola...” Hogun guarda la neonata.
“Ha
solo sei giorni, crescerà, ma se pensi sia fragile
dovresti sentirla la notte come strilla.” Si alza e mette
la piccola tra le braccia dell'altro, che lo guarda un po'
spaventato.
“Sya,
fai la brava, io devo andare in bagno o la faccio qui...”
Loki ride al guerriero, che guarda lui e la piccola con gli
occhi sbarrati.
“Due
minuti.” Dice, prima di sparire e lasciarlo li. Hogun
guarda Sya, gli sembra così fragile e indifesa. Si muove
appena, sembra che si stia addormentando. Lui non sa che deve
fare, non ha mai tenuto dei bambini. Si muove piano, cullandola,
così ha visto fare, ma ha un po' paura di fare movimenti
troppo bruschi. È teso ad averla tra le braccia, ma
sorride. Loki lo ha perdonato se gli ha lasciato la bambina.
Probabilmente lo considera ancora un amico. Si da ancora
dell'idiota per il suo stupido comportamento. Ha ferito Loki, lo
ha tradito. Ora deve dimostrare che ha capito l'errore e
rimediare.
Eccoci qui ^.^ Sappiate che per
gironi questo capitolo ha avuto solo le prime 224 parole, non
sapevo come far andare avanti le cose. La mia mente è già
molto oltre, ma non sapevo come collegare quello che ho in mente
a questo... poi, in una sola sera... 2500 parole tutte insieme
o.o. Che poi... sera... sono solo le 5:20 del mattino XD dovrei
dire notte fonda. Domani posto, dopo aver riletto il capitolo
almeno dieci volte ^^ Ma passiamo alla storia...
Loki si lascia un po' andare con
Frigga, gli sembra tutto strano. Tesoro, è stato
scacciato per anni e ora sembra che tutto gli vada bene.
Come sappiamo Hogun non è
Asgardiano, e ho pensato che questo piccolo chiarimento servisse
un po', o sarebbe stato strano il comportamento del guerriero...
Loki... bè, è sempre lo stesso, pensa al vantaggio
che può trarne, ma in fondo spera in quell'amicizia
ritrovata. Sif è ancora incerta sulle intenzioni del
futuro marito del suo amico. Thor si è un po' rotto,
stava quasi per mandarcela in quel posto, ma lui è lui e
non ci sarebbe riuscito.
Mi fate sapere i vostri pensieri?
^.^
Un grazie di cuore a chi legge la
storia :* e un mare di cioccolata a chi recensisce <3 ( se
non vi va la cioccolata posso mandare biscottini o torte ^.^)
A presto
Veleno
|
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Capitolo 17 *** Per sempre! ***
Loki
chiude gli occhi, fa dei respiri profondi. Cerca di rilassare i
muscoli. Pensa che deve sembrare calmo, rilassato, non c'è
nulla di cui preoccuparsi in fondo... Deve solo sposare Thor,
davanti a tutta Asgard, in mezzo a gente che lo odia, che lo
vorrebbe morto... O Norne, aiuto! La sua mente ormai è
in iperattività.
“Loki.
Calmati.” Thor lo abbraccia da dietro.
“Sono
calmo.” Forse Loki ha solo un tono di voce un po' più
alto del solito.
“Amore...
Potrei crederti, se i fiori sul tavolo non fossero prima
ghiacciati e poi esplosi... Non faccio parola delle fiamme che
ti escono dalle dita e del ghiaccio sul pavimento...”
Thor gli da un bacio sul collo. Lui cerca di calmarsi. Le
fiamme e il ghiaccio spariscono. Il biondo lo fa voltare e lo
bacia, dolcemente. Loki sospira, e lo abbraccia, stretto.
“Ti
amo Loki. Oh... si, è un sorriso quello?” Thor
cerca di alleggerire la tensione. Loki ride, e lo bacia. Non lo
ammetterebbe mai a voce alta, ma averlo accanto lo fa sentire
bene, al sicuro e tranquillo.
“Dobbiamo
vestirci, se facciamo tardi padre si arrabbia. Anche se vorrei
solo toglierti questi e portarti sul letto.” Ad
avvalorare le sue parole inizia a slacciargli la maglia e a
baciargli il collo.
“Mmm...
Thor... no...” Loki cerca di opporsi debolmente. Ma
quando Thor arriva hai suoi pantaloni inizia a gemere.
“Non
vuoi?” Thor lo chiede mentre lo spinge verso il letto,
gli leva i pantaloni. Sorride a vederlo nudo nel letto, poi si
spoglia in fretta. Loki si volta e allarga le gambe, Thor
smette di pensare. Possedere il corpo sotto di lui è
l'unica cosa che desidera. Amarlo, baciarlo, stringerlo e
sentire che geme il suo nome. È tutto ciò che
vuole. Il loro amplesso è veloce e passionale, e li
lascia sfiniti, sul letto.
“E'
tardi...” Loki ansima ancora, ma non si sposta dalle
braccia di Thor, che riesce solo ad annuire. Stanno bene, nella
loro isola di pace. Nessuno di loro ammetterà mai di
essere preoccupato per la cerimonia.
“Adoro
quando siamo a letto soli. Certo, anche nudi non guasta...”
Thor sorride disegnando piccoli cerci concentrici sul petto
dell'altro.
“Se
fai così non ci alziamo più.” Loki sospira
rilassato, stare li lo fa sentire così bene. Anche se
sembra tutto ancora un po' strano. Thor è suo, lo sarà
per sempre. Nessuno si metterà più tra loro.
“Tesori
siete pronti?” Frigga entra nella loro stanza senza
bussare, visto che sono in ritardo dovrebbero essere già
vestiti. Si blocca appena vede i figli, nudi , sul letto.
“Dovreste
essere già pronti.” Gli sgrida dandogli le spalle.
Non riceve nessuna risposta, i figli sono rimasti bloccati a
guardarla con gli occhi spalancati.
“Vestitevi.
Ora!” Gli intima lei, le viene da ridere. Sorprendere i
propri figli in quegli atteggiamenti intimi le sembra
abbastanza ridicolo. Che ragazzi impertinenti ha tirato su, far
aspettare tutta la corte mentre loro si divertono a letto. Li
sente muoversi nella stanza.
“Pronti...”
Thor sembra incerto, si vergogna da morire. Sua madre lo ha
visto a letto nudo con il suo futuro marito. Frigga si gira e
non riesce a trattenersi, ride davanti ai figli, che la
guardano colpevoli.
“Ora
andiamo, vi siete fatti attendere fin troppo.” La regina
li guarda, non può che esserne orgogliosa. Due uomini
stupendi.
“Siete
bellissimi.” Gli sistema i colletti delle vesti. Thor ha
una veste nera e rossa, sembra ancora più grosso e
possente. Con la spada appesa al fianco sembra un guerriero
pronto a tutto, il bel dio della guerra. Ma il sorriso che gli
aleggia sul viso è dolcissimo come sempre. Loki come
sempre è vestito verde e nero, con quella veste da
cerimonia lunga le sembra un re, così altero e regale,
incuterebbe timore al solo guardarlo. Lei sorride, sa che è
tutta scena, una studiata farsa per sembrare sicuro e
distaccato. Gli da un bacio sulla guancia, e lui le regala un
piccolo sorriso.
“Sya
ha mangiato venti minuti fa, per due ore starà buona.”
La voce di Loki è sempre dolce quando parla con lei
della figlia. Thor le passa la bimba, Frigga la terrà
durante la cerimonia. Loki non sarebbe tranquillo a non averla
accanto, a non saperla tra le braccia di chi si fida.
Frigga
entra nella sala della cerimonia con la bambina in braccio.
Orgogliosa sfila tra la folla di asgardiani e dignitari di
tutti i regni. Sorride, felice. Arriva fino al re, gli fa un
piccolo inchino. Lui ricambia il suo sorriso. Si voltano per
guardare l'arrivo dei loro figli.
“Pronto?”
Thor cerca di sembrare il più tranquillo possibile.
“No,
ma andiamo. Non può essere poi così terribile,
no?” Loki sembra tranquillo, ha un piccolo sorriso sulle
labbra. Sembra emanare forza e sicurezza.
“Sei
stupendo amore. Mi fai quasi paura. Ti amo Loki. Andiamo.
Facciamolo insieme.” Thor si sente meglio. Riesce a
sorridere. Loki prende un profondo respiro. È agitato,
ma Thor gli è accanto. Camminano fieri davanti alla
folla. Tra i reali anche il matrimonio è un affare di
stato. Loki spera che tutto quello finisca presto. Sa che la
cerimonia sarà breve, ma teme il ricevimento che ci sarà
dopo. Tutta quella gente cercherà di farlo sfigurare. Ma
lui ha Thor a proteggerlo. Arrivano davanti a Odino. Si
inchinano.
Loki
non ascolta quasi le parole del re, le sa a memoria. Tra poco
sarà tutto finito. Non riesce a restare calmo. Fortuna
che quella tortura avviene adesso e non quando aspettava la
bambina. O non sarebbe riuscito a trattenere la sua magia.
Anche adesso fa fatica. Si sente così teso ed esposto al
giudizio di tutti. Chiude gli occhi, respira a fondo. Sente la
mano di Thor nella sua. Riapre gli occhi, la stringe. Non è
solo li. E Thor è teso quanto lui. Farsi venire una
crisi isterica solo per quegli stupidi aesir, è
ammattito? Loki si sgrida mentalmente. Ora che è sposato
con Thor può tornare a chiamare Odino padre senza
pensare che sia una bugia. Guarda il re davanti a loro, sembra
sereno. Madre al suo fianco culla piano Sya. Ancora poche
parole e tutto finirà. Loki quasi non ci crede.
Thor
sorride. È sposato. È felice. E' anche ancora un
po' teso, e il fatto che Loki sussulti lievemente a ogni
persona che gli si inchina davanti non lo sta di certo
aiutando. Si domanda quanto sia difficile per Loki tutto
quello. Ora che ci fa caso è vero che i più
guardano il suo amore con sospetto. Lui non se ne era mai
davvero accorto. Pensava fossero solo idee di Loki. Aveva
sbagliato anche quello.
“Posso
far esplodere il salone? Così fuggiamo...” Loki
glielo sussurra mentre uno dei vecchi dignitari si avvicina
lento. Thor ride divertito, ma scuote la testa a malincuore.
Non sono nemmeno a metà di quella tortura che Sya inizia
a piangere.
“Scusa
Loki, probabilmente è infastidita da tutta la gente...”
Frigga si scusa mente gli passa la bimba, che smette subito di
piangere e inizia a bere dal biberon appena Loki glielo poggia
sulle labbra.
“Non
fa nulla.” Lui sorride, senza quasi rendersene conto. Lo
fa sempre quando prende sua figlia tra le braccia.
Thor
si rilassa subito, appena sente la tensione di Loki scivolare
via mentre stringe il loro piccolo angelo.
Anche
la gente che gli fa gli auguri si rende conto che Loki con la
bambina è dolce. Quella piccola bambina lo fa sembrare
una persona diversa da quella che sono abituati a vedere. Il
viso rilassato, un piccolo sorriso sincero, gli occhi che
guardano dolci il viso della bambina. È un cambiamento
straordinario per chi era abituato a vederlo sempre arrabbiato
e teso, sempre pronto ad attaccare e difendersi. Tutta Asgard
vedeva Loki come un uomo pericoloso. Ora vedono una faccia
diversa della sua medaglia, quella del padre. Un padre dolce e
amorevole, attento alle esigenze della figlia. Anche quando la
bimba finisce il latte lui la continua a tenere in braccio, la
culla. Anche gli ultimi gli sfilano davanti e vanno via. Loki
ha ignorato tutti con la scusa della bambina.
“Abbiamo
finito la prima parte, ora il banchetto. Ma almeno siamo seduti
e non ci scoccerà più nessuno.” Thor
sorride, finalmente sereno. Loki gli sorride e annuisce. Con la
piccola in braccio non gli sembra poi così male.
“Mi
basta fingere che Sya assorba completamente il mio interesse e
ignorare il resto del mondo.” Loki alza lo sguardo solo
per fulminare alcuni consiglieri di Odino che lo fissavano.
“Ti
amo.” Thor inizia a ridere, dubita che il moro si renda
conto che tenendo in braccio la bimba da un immagine di se
completamente diversa da quella a cui tutti sono abituati.
Thor
chiacchiera allegro con tutti quelli che si avvicinano a
parlargli. Loki invece ignora tutto e tutti. A malapena mangia
qualche boccone delle pietanze che gli vengono posate davanti.
Gioca con la piccola Sya, che sembra più sveglia del
solito. Non sopporta quasi più quella cena, gli urta hai
nervi essere guardato così intensamente. Alza la testa
solo per guardare Thor le poche volte che cerca di parlargli.
“Amore,
tutto bene? Dai, è quasi finito tutto. Ammetto che dopo
mesi di isolamento questa baraonda è stancante.”
Thor parla allegro.
“Non
vedo l'ora di tornare in camera, noi tre da soli...”
Sussurra all'orecchio del moro, che sbuffa una mezza risata.
“Ohhh...
Era una risata? Non la sentivo da troppo tempo, mi mancava.”
Thor stringe Loki per la vita, attirandolo contro di se.
“Devo
forse farti il solletico per farti ridere?” Mentre parla
gli sfiora il fianco con le dita. Loki scoppia a ridere,
rendendolo immensamente felice.
“Sai
che amo sentirti ridere?” Lo bacia sul collo.
“Anche
se amo di più quando gemi...” Thor sospira e
poggia il viso sulla spalla dell'altro.
“Thor,
siamo davanti a tutta la corte, che pensieri...” Loki lo
sgrida giocoso. Il cuore di Thor impazzisce, lui è
riuscito a farlo rilassare davanti a tutti...
“Potrei
pensare cose molto più sconce. Che prevedono me e te
nudi. Un letto... Magari io inginocchiato e tu dietro che mi
scopi con forza...” Il biondo arrossisce solo a dirlo, ma
sente Loki che sospira al pensiero. È riuscito ad
eccitarlo solo con quelle poche parole. Non gli ha mai parlato
così esplicitamente. Forse dovrebbe iniziare a farlo.
“Che
mi entri dentro finchè non singhiozzo dal piacere...”
Continua, si sta eccitando da solo, è un arma a doppio
taglio.
“Smettila,
o potrei farti piegare sul tavolo dinanzi a noi...” Loki
sussurra lascivo, la voce è carica di desiderio. Thor si
sposta, per guardarlo. Lo vede passarsi la lingua sulle labbra,
tese in un mezzo sorriso. Lo bacia senza nemmeno pensarci. Non
gli importa della corte, ne di nulla. Il suo amore è
stupendo, e lui vuole solo riuscire a dimostrarlo.
“Thor.”
Loki sibila il suo nome, staccandosi dal bacio. Si finge
irritato, ma vede l'altro sorridere.
“Thor!
Loki!” Frigga gli sgrida, è in piedi accanto a
loro. Li guarda, non sa se essere divertita o sconvolta dal
loro comportamento. Baciarsi in quel modo, davanti a tutti. Ve
bene che è il loro matrimonio, ma certe cose si
dovrebbero fare solo in privato.
“Scusate
madre, lo dovrò legare. Come si fa con i cuccioli troppo
impertinenti.” Loki lo dice con un tono neutro, come se
non gli importasse. Thor ride, ha visto lo sguardo divertito
del suo compagno. Non siamo solo compagni è mio
marito... Se lo dice mentre il cuore inizia a battere furioso
nel suo petto, con l'improvvisa consapevolezza di quello che è
successo. Sono sposati, per sempre.
“Thor
tutto bene?” Loki si è subito reso conto dello
strano comportamento dell'altro.
“Si,
marito mio...” Thor lo sussurra, un po' incerto,
arrossisce.
“E'
ammattito.” Loki lo dice con un mezzo sorriso. Possibile
che Thor si sia reso conto solo in quel momento che si sono
sposati? Scuote la testa, meglio tardi che mai...
“Prendo
un po' io Sya? Mi sembri stanco tesoro.” Frigga sorride e
tende le braccia. Vede il figlio pensarci e poi acconsentire,
passandogliela.
Loki
si guarda attorno, da quando è iniziato il banchetto
molta gente è andata e venuta per quei tavoli. Ora la
sala è piena solo per metà, per lo più di
gente ubriaca. Già da un po' nessuno li disturba. Thor
ha iniziato a mangiare, sereno.
“Non
vuoi mangiare nulla? Hai praticamente digiunato oggi. Ora che
siamo finalmente soli puoi mangiare almeno qualche boccone?”
Thor sa che è quasi impossibile convincere il moro a far
qualcosa che non vuole, ma tenta lo stesso.
“Non
ho molta voglia...” Loki sospira, si vede chiaramente la
sua stanchezza. Thor se lo attira contro, facendolo appoggiare
contro di se. Prende un piccolo frutto e lo avvicina alle
labbra dell'altro, che si lascia imboccare senza opporsi. Dopo
un po' di frutta prova a dargli dei pezzetti di torta.
“Mi
faccio potare altra torta? O preferisci frutta?” Sorride,
è riuscito a farlo mangiare. Non tanto, ma sempre meglio
di niente.
“Ti
piace prenderti cura di me, marito?” Loki alza la mano,
sembra guardare la fede che porta al dito.
“Non
puoi immaginare quanto amore mio.” Thor ha il cuore
impazzito. Il moro alza la testa per guardarlo.
“Ti
amo Thor.” Loki lo dice semplicemente, con un sorriso
caldo che gli nasce dal cuore. Tutta quella giornata è
stata strana. E ora si sente così stanco, ma anche
felice. Vede le lacrime in quegli occhi chiari che tanto ama,
ne percepisce tutta la gioia, l'emozione. Gli accarezza il
viso. Thor lo abbraccia con forza, nascondendo il viso contro
al suo collo. Un solo singhiozzo sfugge dalle labbra del
biondo, quando si sente abbracciare a sua volta.
“Oh,
Thor...” Gli sussurra, accarezzandogli la schiena. Thor
sa che Loki ha capito, come sempre. Quei mesi sono stati
tremendamente difficili per lui come lo sono stati per il moro.
La preoccupazione, la tensione, la paura di sbagliare, l'hanno
esasperato e fatto tendere fino allo spasmo. E ora... Sono
sposati, felici. Il sorriso che Loki gli ha regalato ha fatto
crollare addosso tutti i sentimenti che aveva represso. Tutta
la tensione si è frantumata franandogli addosso. E lui
non è più riuscito a trattenersi. Semplicemente
le lacrime hanno deciso di uscire, senza che ci potesse far
nulla.
“Saremo
felici per sempre, come lo siamo ora amore mio.”
Sussurra, con il viso ancora nascosto e le lacrime che bagnano
il colletto della veste di Loki.
“Saremo
insieme per sempre. Questo mi basta.” Loki sussurra,
chiudendo gli occhi. Thor piange, mandando via tutte le
emozioni che si erano accumulate sul suo cuore. Le mani sulla
sua schiena e tra i suoi capelli lo fanno sentire bene.
Eccoci qui... capitolino del
matrimonio ^.^ Thor alla fine si è un po' lasciato
andare... Ma Loki ha fatto il bravo e non lo ha preso per i
fondelli... per ora, poi, da soli... hihihi Anche in questo
capitolo c'è dolcezza assoluta...
Devo riprendermi o possono
succedere solo due cose: 1 Loki muore di diabete... 2 Loki
uccide tutti e se ne sta beato e pacifico sul suo trono con
solo la figlia come spettatrice assoluta, in tutta Asgard... se
va bene, se va male in tutti i nove regni.
Un enorme ringraziamento a chi mi
segue, legge e un abbraccio enorme a chi recensisce <3
Grazie infinite a tutti del sostegno.
A presto <3
Veleno
|
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Capitolo 18 *** Rispondimi! ...convincimi. ***
Loki
sospira. Dopo al matrimonio si è di nuovo rinchiuso
nelle sue stanze. Ma ora ne
deve uscire, Thor gli ha dato il tormento, vuole che la
bambina esca da li. E, in effetti, il biondo non ha tutti i
torti. Solo che lui ha un po' paura. Uscire, incontrare
gente, parlare... Il solo pensiero gli urta i nervi. Guarda
Gungnir,
la lancia di Odino nel suo piedistallo... no, non di Odino,
la sua, si corregge con un sorriso.
Hogun
gli ha mandato un altro messaggio, invitandolo a scendere
nell'arena per allenarsi un po'. Il guerriero si sta
impegnando per cercare di essergli amico, non sa ancora se
fidarsi o meno... In effetti non si è mosso dal divano
per mesi.
Ormai pensa di non ricordarsi più come si maneggi una
spada. Sorride, lui non avrebbe bisogno di una spada, non
più... Chiude il libro e si alza. Potrebbe andare ora,
Thor ha ripreso ad allenarsi. La regina sta giocando con Sya.
La bambina ha già cinque mesi, può lasciarla
con madre e con la balia per qualche ora.
“Madre...”
Si avvicina e da un bacino al suo angioletto.
“Scendo
in arena da Thor. Se continuo a stare qui prima o poi mi lega
e mi trascina fuori.” Sospira, è ancora
indeciso.
“Bene,
tesoro, io sto con Sya.” Frigga sorride, il figlio gli
sembra così teso. Lui prova a sorridere e saluta.
“Loki!”
Thor lo chiama felice appena entra in arena. Facendo voltare
praticamente tutti. Loki lo raggela con un occhiataccia.
“Benvenuto.”
Hogun lo saluta sorridendo, Loki gli fa un gesto con la mano,
fingendo di ricambiare l'allegria del guerriero. Non sa
ancora se sia stata o meno una buona idea.
“Ti
alleni con me? Basta che non mi fai troppo male.” Thor
ride, lo invita.
“Ok,
ma poi non piangere...” Loki indossa magicamente
l'armatura.
“Senza
mjolmir? Vuoi essere picchiato?” Lo prende in giro
mentre lo vede scegliere due spade.
“Sono
masochista...” Thor sta al gioco.
“Me
ne ricorderò... stanotte.” L'ultima parola Loki
gliela sussurra all'orecchio, facendolo preoccupare. Iniziano
a duellare. Un perfetto ed equilibrato scontro. La forza di
Thor contro la velocità di Loki. Flessibilità e
durezza, un connubio perfetto. Sono talmente impegnati a
duellare che non si accorgono che praticamente tutti quelli
che gli sono attorno si sono fermati a guardare. Loki non si
allenava li da tantissimi anni, nessuno immaginava che
potesse tener testa a suo marito. Ma, a parte il respiro un
po' pesante, il giovane principe riesce facilmente a
controbattere i colpi di Thor. Anche Odino guarda i suoi
figli duellare, sorride orgoglioso. Stanno dando una
magnifica prova di forza. Però gli vine voglia di
fermarli, Loki non combatte da più di un anno, non può
esagerare. Scende nell'arena. Batte le mani, i suoi figli si
fermano subito, e si voltano a guardarlo. Lui gli fa segno di
seguirli.
“Diteci
padre, qualcosa non va?” Thor parla appena sono soli.
“No,
ma Loki non si allena da molto, come primo allenamento è
durato fin troppo.” Odino sorride, il figlio minore lo
guarda in un modo strano. A Loki sembra strano che il padre
si sia preoccupato per lui, non dice nulla, si limita a
fissarlo un po' stranito.
“Ora
andate a salutare i vostri amici, a dopo figli miei.”
Il re va via, salutando allegro tutti quelli che incontra.
Thor
trascina il marito di nuovo in arena. È felice che lui
sia li, che abbiano combattuto alla pari. Con Loki è
stato un combattimento perfetto. Non aveva paura di ferirlo o
di umiliarlo, suo marito è troppo forte per farsi
battere da lui.
“Loki,
sono contento di vederti, è mesi che non esci dai
vostri appartamenti.” Hogun è il primo ad
affiancarli.
“Mi
godevo un po' di tranquillità. Ma allenarsi ogni tanto
è divertente.” Loki si sforza di essere gentile,
di mostrarsi tranquillo.
“Bè,
di certo hai mostrato a molti come si combatte seriamente. È
da un centinaio di anni che nessuno riusciva a tenere testa a
Thor. I più giovani ti guardavano come se tu fossi la
cosa più bella in quest'arena, fossi in tuo marito
sarei geloso.” Fandraal ride dando una pacca a Thor,
che si guarda attorno.
“Che
solo provino a toccarlo, quello che non gli fa lui glielo do
io con gli interessi.” Il dio del tuono si rende conto
di essere estremamente geloso, ma suo marito ride, quindi si
dice che non ci sia nulla di male, in fondo.
“Vi
va di bere qualcosa? Visto che Loki è qui si deve
festeggiare.” Hogun non sa cosa pensare, Loki è
sceso per i suoi messaggi o per qualche altro motivo? Ma
finchè è li devono far in modo che ci stia
bene. Ne ha parlato con gli altri, solo Sif è ostile
al principe, ma la cosa è reciproca.
“Volstagg
ci ha già preceduti, strano a dirlo, ma aveva fame.”
Fandraal fa ridere tutti.
Loki
si sente stranamente a suo agio, i guerrieri lo stanno
trattando bene, non ci è abituato. Forse è
merito di Thor e di Hogun, che cercano di farlo ridere,
alleggerendo la conversazione. Di certo il fatto che Sif non
sia con loro rende tutto molto meno pesante. Mentre
chiacchieravano Loki si è avvicinato sempre di più
a Thor, finendo per appoggiarglisi contro. Al biondo non
sembra quasi vero vederlo così rilassato. Gli mette il
braccio sulle spalle e continua a chiacchierare. Loki non
parla molto, come suo solito, ma la cosa più
importante è che ogni tanto rida alle loro battute.
Thor
osserva Loki giocare con Sya. Il moro non si è accorto
che è tornato, ride insieme alla bambina mentre fa
apparire dei piccoli animaletti con la magia. Thor pensa che
sia una cosa stupenda, un momento magnifico. La loro piccola
sta crescendo in fretta, e loro ne sono perdutamente
innamorati. Le sembra così fragile mentre agita le
manine in aria cercando di afferrare quelle piccole illusioni
emettendo strilletti acuti. Vorrebbe poter fermare il tempo
per un po'. Congelarlo in quei preziosi istanti di pace e
felicità. Sono così precari... Lui e Loki hanno
litigato, perchè suo marito è un testardo. Tale
e quale a lui, ma questo non lo ammetterà mai a voce
alta. Ha vietato di portare la bambina fuori da quelle stanze
se non è presente Thor. Ma lui si continua a domandare
il motivo. Loki non gli vuole dire tutto, e finiscono per
litigare. Non capisce perchè suo marito sembra sempre
in apprensione quando escono da quelle stanze. Sospira, forse
parlarne con la loro madre lo potrebbe aiutare a capire.
Mentre va a parlare con la regina Thor fa recapitare un
biglietto a Loki, dicendogli che passa da lei e che farà
un po' tardi.
“Madre.”
Thor sorride mentre le prende le mani.
“Thor,
tesoro, benvenuto.” Frigga sorride di rimando. Anche se
si domanda cosa sia successo per far correre suo figlio
maggiore da lei.
“Madre...
Ho un problema. C'è una cosa che non riesco a
capire...”
Thor
inizia quella conversazione cercando risposte. Purtroppo
quello che riesce a scoprire non lo fa sentire rilassato come
sperava, voleva qualcosa per calmare suo marito. Ha avuto
invece qualcosa che ha fatto preoccupare lui...
“Loki...”
Entra nella camera sorridente. Il moro però gli
rivolge un occhiata assassina.
“Scusa
il ritardo. Ero da madre, hai cenato? Spero di no. Volevo
cenare con te.” Thor sorride, Loki non ha più
cenato senza di lui da quando la loro bambina era in arrivo.
Infatti lo vede negare, incerto.
“Sya
si è addormentata mentre giocavate?” Il biondo
sorride, è riuscito a confondere il marito, che
annuisce, ma continua a stare in silenzio. Non riuscendo a
capire quello strano cambio di umore.
“Ceniamo
a letto?” Thor glielo sussurra all'orecchio,
dolcemente.
“Dove
vuoi arrivare? Perchè sembri così dolce mentre
fino a un paio di ore fa mi urlavi contro?” Loki lo
guarda sospettoso.
“Ho
parlato con madre... perchè non mi vuoi dire tutto del
motivo per cui non vuoi che Sya esca senza di me?” Il
biondo abbraccia il marito. Lo trascina a letto.
“Dimmelo,
dai...” Gli sussurra all'orecchio.
“Posso
convincerti a parlare?” Inizia a baciare e spogliare il
moro.
“Perchè
se tu parli io posso usare la bocca per fare altro.”
Thor si ferma a guardare suo marito, nudo, sul letto.
“Spogliati.”
Loki sorride e si passa la lingua sulle labbra, facendo
venire i brividi al marito, che lo accontenta subito.
“Su
amore... dimmi tutto...” Thor gattona sul letto andando
a baciare Loki che si è seduto con la schiena poggiata
alla testiera.
“Spiegami
una volta per tutte. Ti prego...” Thor scende a
baciargli il collo.
“Mmmm
no...” Loki sorride, il biondo scende a baciargli il
petto.
“Dai,
amore. Se non mi parli io come faccio a capirti.” Thor
scende a leccargli lo stomaco.
“Io
voglio proteggerti... Ma come faccio se non capisco...”
Gli morde piano il fianco.
“E'
difficile parlarne.” Loki sospira.
“Anche
con me? Sai che io voglio solo ascoltarti.” Thor gli fa
divaricare le gambe e inizia a baciargli l'interno della
coscia.
“Fin
da piccolo mi hanno trattato diversamente. Non voglio che lo
facciano anche con lei... Mmm...” Loki inizia a gemere,
Thor ha mantenuto la promessa e sta usando la bocca per fare
qualcosa di completamente diverso dal parlare...
“Se
tu sei con lei tutti la tratteranno bene. Ahhhh... Quando
esce con me la gente ci guarda male... Mmm si... Voglio che
la vedano sempre con te. Devi proteggerla.... Ahhh piano... A
me non osano dar fastidio, ma a lei... Ahhh Thor... Così
non... Ahhh...” Loki non riesce più a parlare,
si lascia andare al piacere che il marito sembra felice di
dargli.
Thor
sorride, guarda Loki che ansima con gli occhi chiusi. Adora
guardarlo in quei momenti, dopo l'orgasmo suo marito sembra
dolce e fragile.
“Farò
come chiedi, Sya non uscirà senza di me, ma solo se
anche tu vieni con noi.” Sa che è una richiesta
azzardata, ma il moro si limita ad annuire. E lui sa di aver
vinto.
“Ti
prego, quando vuoi qualcosa, spiegami. Io voglio davvero
capire. Non riesco a fare qualcosa se non ne so il motivo.”
Thor sospira, non riceve nessuna risposta, ma sa che suo
marito l'ha ascoltato.
“Loki,
è arrivata una richiesta di aiuto da Midgard.”
Thor entra nei loro appartamenti e va direttamente a
indossare la sua armatura. Ma quando non riceve risposta si
gira, e resta a bocca aperta. Loki è sdraiato a terra,
sul tappeto, si deve essere addormentato mentre giocava con
Sya. Lei invece sembra abbastanza sveglia e sta cercando
goffamente di spogliarlo. Thor ride, suo marito deve essere
davvero stanco per dormire in quel modo. Si inginocchia
accanto a lui, gli scosta i capelli dal viso.
“Thor...”
Loki apre piano gli occhi, sorride. Thor si abbassa per
baciarlo. Sya si lamenta, emette piccoli mugugnii
infastiditi.
“Si,
bacino anche al mio piccolo angioletto.” Thor la bacia,
facendola ridere. Ormai ha dieci mesi, e da un fagottino e
diventata più simile a un piccolo ragnetto, tenta di
scalare i mobili e ha una predilezione nello spogliare i suoi
genitori.
“Sei
stanco? Vuoi riposare?” Accarezza i capelli del moro.
“Sono
mezzo nudo, puoi rimediare finendo l'opera di tua figlia?”
Loki gli bacia il collo.
“Vorrei...
ma hanno chiamato da Midgard. Se sei stanco puoi stare qui a
riposare, se c'è bisogno ti chiamo.” Thor
vorrebbe che il marito rispondesse di si, ma già a
metà frase sa che quello che vuole lui non importa
molto...
“Ciao
amici.” Thor sorride agli avengers.
“Ciao.
Abbiamo un problema.” Steve sembra teso.
“E'
sparito Tony.” Loki si è subito accorto della
mancanza del più fastidioso di tutti.
“Si
come fai a saperlo?” Steve lo guarda in modo strano.
“Sembra
ovvio, c'è troppa calma.” Loki si siede al
tavolo, fa apparire degli schermi.
“Ieri
doveva incontrarsi con Pepper, non si è presentato.
Jarvis dice che Tony si trova nel suo laboratorio, ma non
c'è.” Natascha spiega l'accaduto.
“Jarvis,
dov'è Tony?” Tutti si voltano verso Loki quando
fa quella domanda all'Ai.
“Tony
è di sotto, in laboratorio.” La risposta arriva
subito.
“Jarvis
mi mostri una scansione del corpo di Tony? Jarvis cerca Stony
alla torre nelle ultime ventiquattro ore.” Loki
continua quelle strane domande.
“Cosa
gli stai facendo fare? ” Bruce controlla gli shermi.
“Ho
copiato la scansione di Tony e l'ho rinominata, così
da evitare il comando che sta bloccando Jarvis.” Sugli
schermi appaiono le immagini di Tony alla torre, mentre si
prepara per uscire. Poi alcune persone entrano dall'ascensore
e lo sedano.
“L'hanno
rapito...” Steve lo dice più che altro a se
stesso.
“Jarvis,
trova Stony all'esterno della torre.” Loki sorride
mentre l'ai esegue i suoi ordini. Lo troveranno e se ne
torneranno presto a casa.
Rieccomi con un altro
capitolino ^.^ Vi avviso che non ho visto IronMen3, non sono
riuscita a trovare uno streaming decente -.-) Quindi tutto
quello che accade non tiene conto di quello...
Ho saltato un po' di mesi, per
non rendere il tutto noioso e troppo lungo... Se mi mettessi
a scrivere di tutti i giorni diventerebbe una storia fluff e
poi Loki mi killa <.< Non gli piace molto mostrarsi
carino e coccoloso *.* anche se a noi piace.
In questo capitolino è
però riuscito a malmenare Thor e a litigarci hihihi
direi che si sta riprendendo.
Gli avengers sono tornati...
non so ancora per quanto, visto che non ho la più
pallida idea di che fine ho fatto fare a Tony ( povero ç.ç)
Ma almeno Loki pensa di ritrovarlo in fretta e di tronarsene
a casina, invece di ignorarlo... è un bel passo
avanti.
Ringrazio chi legge e segue la
storia. Un bacino a chi recensisce <3
A presto
Veleno
|
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Capitolo 19 *** Una piccola dea del passato e del presente, che viene dal futuro... ***
Loki
fissa lo schermo con un espressione contrariata. Jarvis non è
riuscito a dirgli dove si trovi Tony. Ne ha perso le tracce due ore
dopo il rapimento. Potrebbe fare un incantesimo di localizzazione,
ma cosa potrebbe usare? L'armatura, forse... Ma è inanimata,
sarà difficile e imprecisa.
“Dove
sono Pepper e il bambino?” Con il sangue del bambino farebbe
molto prima.
“Nella
villa di Malibù, al sicuro.” Steve gli risponde,
stupito per l'interessamento.
“Vado,
dovrei tornare con quell'essere fastidioso tra poco.” Loki si
alza in piedi ed esce sulla terrazza. Gli altri lo seguono.
“Sai
dov'è? Come hai fatto?” Bruce ha controllato tutto
quello che il semidio faceva e ha visto che non ha trovato nulla.
“Gungnir”Loki
tende il braccio e la lancia appare nella sua mano. Thor lo guarda
ma non dice nulla, un senso di impotenza gli stringe lo stomaco. Sa
che qualsiasi cosa cosa dirà non impedirà a suo
marito di fare quello che ha già deciso.
“Non
fare quella faccia Thor, torno subito, promesso.” Loki si
gira a sorridergli, poi sparisce.
“Pepper...”
La chiama prima che lei si spaventi nel sentirlo entrare nella
stanza. Le sorride.
“Loki.
Tony è scomparso...” Lei ha le lacrime, stringe il
bambino in braccio.
“Sono
qui per trovarlo. Mi servirà solo una goccia di sangue del
vostro bambino per individuarlo e andare a riprenderlo.” Loki
si avvicina tranquillo, lei cerca di sorridere. Se lui è li
sistemerà le cose, magari lamentandosi, ma tutto andrà
a posto. Gli mette il bambino in braccio, lui sorride.
“Si
chiama Howard. Riporterai Tony a casa?” Pepper gli si
appoggia al braccio. Loki si stupisce ancora di come quell'umana si
fidi di lui.
“Vado
a prenderlo, prima vi porto alla torre.” L'afferra per la
vita e in un battito di ciglia sono sulla terrazza della torre, le
ripassa il bambino e scompare.
Loki
guarda la goccia di sangue sul palmo della sua mano. Si concentra,
lascia che la sua mente scivoli intorno a lui, tra la terra, dentro
l'acqua. La lancia tra le sue mani gli da un potere che gli
permette di usare tutta quella magia senza nessuno sforzo. Sospira
beato per la sensazione di grandezza che gli da il contatto con la
profonda e pura essenza del pianeta. Stringe la mano e si concentra
per trovare Tony.
Lo
trova stranamente vicino, a solo poche centinaia di metri dalla
torre. È legato, ma sembra stare bene. Prima di muoversi
controlla bene che non ci siano magie o niente che potrebbe
ostacolare la loro fuga. Ci sono molte persone, ma nessuna di loro
rappresenta un pericolo. Solo poche sono armate. Loki sorride.
“Essere
fastidioso, ti stanno cercando tutti.” Compare davanti a
Tony, che gli sorride.
“Ciao
bellissima visione, mi scuso per avervi fatto preoccupare, ma
sai... non è dipeso da me.” Il miliardario ha alcuni
lividi, ma nulla di rotto.
“Fermo.
Chi sei?” Un uomo in completo scuro gli urla contro. Attorno
a lui alcuni uomini puntano le loro armi contro Loki.
“Sono
Loki, da Asgard. Sono qui per riprendermi questo fastidioso essere.
È un peccato che voi non gli abbiate tolto la lingua.”
Il semidio sorride. È abbastanza vicino a Tony da poterlo
trasportare in un attimo se le cose si mettessero male. Ma è
curioso di sapere che volevano quelli.
“Alza
le mani e arrenditi.” L'uomo fa un segno alle sue guardie e
quelli si preparano a sparare.
“E
a chi dovrei arrendermi di grazia? Non mi sembrate tanto forti.”
Loki li guarda con malcelato disprezzo.
“Sono
Rice, capo scientifico della gloriosa organizzazione dell'Idra.
Arrendetevi e avrete salva la vita” L'uomo non sa se far
sparare all'intruso o prima farsi dire come ha fatto ad entrare li.
Loki decide di averne abbastanza.
“Inutili
midgariani, vi ordino di non toccare più Tony o un altro
degli Avengers. Mi infastidisce dover venire sul vostro pianeta. E
quando mi infastidisco risulto pericoloso.” Sbuffa. Stringe
la lancia e fa esplodere computer e armi della stanza. Afferra Tony
per il braccio e scompare.
“Tony!”
Pepper è la prima che lo abbraccia. Piange di gioia e di
sollievo.
“Grazie
Loki.” Thor abbraccia suo marito da dietro e gli poggia un
piccolo bacio sul collo. Ora che lo ha di nuovo tra le braccia può
smettere di preoccuparsi. Loki si rilassa, poggiandosi contro il
petto dell'altro.
“Hai
salvato Tony, ancora. Penso che ormai ti si possa considerare un
Avengers a tutti gli effetti.” Steve gli sorride. Loki però
lo guarda sospettoso.
“Quelli
dell'Idra sono diventati davvero troppo forti. Dovremo porvi
rimedio. Nemmeno io sono più al sicuro. Se con me ci fossero
stati anche Pepper e Howy sarebbe stato un disastro...” Tony
stringe i pugni, frustrato. Quegli uomini sono riusciti ad entrare
alla torre. Nel luogo che lui reputava più sicuro.
“Nessuno
di noi dovrebbe più stare solo. O forse dovremmo
direttamente trasferirci tutti a vivere qui.” Natasha arriva
con il bambino di Tony tra le braccia. A Clint manca il respiro per
qualche secondo.
“Almeno
abbiamo il servizio di ritiro Avengers.” Tony ride
avvicinandosi a Loki.
“Grazie,
ti devo la vita piccolo cervo.” Gli dice con un sorriso
sincero. Al quale l'altro risponde con un piccolo cenno del capo.
Rientrano
tutti nella torre, Toni invita tutti a cena. Con sommo disappunto
di Loki, Thor accetta.
“Tony,
un oggetto sta cadendo sul terrazzo.” Appena sentono la voce
di Jarvis si sente un boato. Tutti escono fuori.
“Hela!
Io stavolta ti uccido! Non mi importa cosa sei. Ti uccido!”
Un uomo in armatura urla al nulla. Poi si toglie il casco e guarda
tutti con gli occhi sbarrati, ha due occhioni blu e i capelli
castano chiari.
“Che
cazz...” Il ragazzo si guarda attorno.
“Chi
sei? Quell'armatura è simile alla mia.” Tony gli si
avvicina, studiandolo, sembra un ragazzino, sui tredici, massimo
quindici anni.
“Hela??”
Invece di rispondere lo strano tipo entra in casa cercando
qualcuno.
“Ci
vuoi rispondere? Chi sei e che ci fai in casa mia?!” Tony gli
si para davanti, bloccandolo.
“Io...
Siete Tony Stark? O cavolo. Sembrate proprio lui. E... cavolo
cavolo cavolo” Il tipo si infila l'elmo, sembra che digiti
qualcosa in aria e l'intera armatura si ritira e si integra al
vestito che indossa. I suoi abiti assomigliano molto a quelli di
Thor.
“Si,
sono io, ma vuoi rispondere o no?” Ma quello strano ragazzino
scuote la testa. Riceve una serie di sguardi arrabbiati.
“Io
sono... nei guai. Il nonno a sto giro mi ammazza. Mi sono fatto
fregare da una bambina.” Si guarda attorno e sospira,
sconfitto. Poi guarda Thor, che gli si avvicina, e si lascia
scivolare a terra. Si siede a gambe incrociate.
Una
strana bambina guarda Loki, che è rimasto sulla terrazza,
con Pepper e il piccolo Howard. Lui sembra piuttosto infastidito,
lei sorride. È arrivata proprio nel periodo che voleva. La
sorella le ha raccontato del loro bel padre e lei voleva vederlo
quando era ancora così giovane.
“Ciao,
chi sei?” Pepper si accorge di lei, sorride.
“Io
sono io.” Sussurra lei.
“Io
sono Pepper, mi dici il tuo nome?” Con Loki accanto la donna
non ha paura.
“So
chi sei. Anche lui.” La bimba indica il semidio con il dito.
“Ma
io vorrei sapere il tuo nome.” Pepper si abbassa, per essere
alla sua altezza. Thor arriva, non aveva più Loki accanto ed
è andato a cercarlo.
“Hela...”
La voce di Loki è a metà tra il sorpreso e il
schioccato. La bambina ride.
“Si
padre.” Lei si avvicina a lui, gli prende la mano e se la
passa sulla guancia.
“Sei
così piccola... sei qui da sola?” Thor sembra
preoccupato, ha fatto un piccolo e semplice conto... Sya, Vàil,
Fya, il bambino che doveva arrivare, e ora Hela... Cinque...
Morirà, arso vivo o congelato, gli resta da scoprire solo
quello. Ma se lei... quel ragazzino che è in soggiorno è
un altro dei sui figli?
“Sono
con Tony, credo...” Si guarda attorno, ma sono soli in
terrazza.
“Volevo
vedere anche io padre e papà giovani. Sya e Fya mi
raccontano di voi e volevo vedervi.” La bambina mette il
broncio. A Thor sembra che somigli molto a Loki come comportamento.
Anche se, a guardarla bene è la strana fusione di entrambi.
Gli occhi sono uno azzurro e l'altro verde, e i capelli sono metà
neri e metà biondi.
“Anche
se padre me lo aveva vietato.” Thor guarda Loki, che sembra
ancora sorpreso.
“Il
ragazzo in armatura... che è dentro la torre, chi è?”
Il biondo le sorride.
“Non
l'ho perso, o Fya mi uccideva... sempre se non lo fa lui...”
Hela corre via. Thor e Loki si guardano e la seguono. La trovano al
collo del ragazzino, mentre gli da piccoli bacini sul viso.
“Hela,
stavolta mi hai cacciato in un bel guaio. No, non mi compri con i
bacini!” Il ragazzino sembra arrabbiato, poi si volta verso
Loki e sbianca. Gli fa un piccolo inchino, ma non riesce a dirgli
nulla.
“Il
tuo nome sarebbe Tony, quindi.” Thor lo guarda curioso.
“Si...
Hanatony, in realtà... nonn...” Loki guarda quel
ragazzo, si è fermato a metà parola. Gli viene un
dubbio. Quello era un... nonno?
“Quanti
anni siete avanti?” Guarda la bambina e il ragazzo, con
preoccupazione.
“Tanti...”
Il ragazzo gli sorride, Loki nota che cerca di non guardarsi
attorno. Sorride, già sa di chi è figlio, Steve.
“Se
i nostri figli continuano con questi improvvisi arrivi, parola mia,
mi verrà un infarto.” Thor sospira lasciandosi
scivolare sul divano, Hela gli corre in braccio. Loki si siede
accanto, sbuffando una risata.
“Piccolo
essere distruttivo, possiamo andare nel nostro tempo? Ti prego...”
Le tende la mano, ma lei abbraccia anche il padre senza degnarlo di
uno sguardo.
“Padre
sempre bello.” Hela gli accarezza i capelli e il viso, lo
osserva con attenzione.
“Io
lo preferisco così, sembra molto meno spaventoso.” La
voce del giovane Tony trema appena. Loki guarda il... nipote? Che
si siede per terra a gambe incrociate davanti a lui.
“Hai
paura di me?” Gli sorride divertito.
“Ho,
si...” Sussurra in risposta.
“Ma
quando viene sgridato da suo padre viene sempre da te, ora ha solo
paura perchè non è riuscito a fermarmi.” Hela
ride, e bacia Loki.
“Sarò
in punizione per anni...” Sospira rassegnato.
“Su,
mia piccola mietitrice, fila a casa, così vi metto entrambi
in punizione.” Loki le da un bacio sulla testa.
“Lo
sapevi? Uffa! Io però non ho detto nulla.” Hela ride.
“Non
puoi ingannare me, lo dovresti già sapere.” Alle sue
parole la bimba mette il broncio.
“Ma
qui è bello.” Hela si aggrappa al braccio di Thor.
“Io
brava.” Annuisce convinta della sua stessa affermazione.
“Potrei
dissentire?” Il giovane Tony la guarda serio.
“Quell'armatura,
l'ho creata io?” Il miliardario si avvicina al suo omonimo e
lo guarda curioso.
“No...
Io sono nato molto dopo...” Il ragazzo si ferma incerto.
“Mi
dici la data della mia morte? Sono curioso.” Sembra che Tony
si sia dimenticato di tutto quello che gli è appena
capitato, è solo curioso. Loki ride, si aspettava una cosa
simile.
“Meglio
di no, quelle cose non si possono dire.” Gli risponde il
ragazzo incerto.
“Vieni
qui.” Loki sorride, il ragazzino lo guarda spaventato, ma
obbedisce.
“Ho
tentato di fermarla, ma lei è troppo per tutti, tranne che
per voi e Sya.” Cerca di giustificarsi, il Loki che ha
davanti gli sembra così strano.
“Calmati,
lo guardi in un modo...” Thor gli sorride.
“Il
re è... così diverso.” Risponde il piccolo
Tony.
“Anche
voi siete diverso, siete così simile a Vàli e Magni
ora. I re che conosco io sono più... eterni. Si, credo sia
la parola giusta. Non siete vecchi esteriormente, ma sembrate...
antichi.” Spera di non indisporli con quelle affermazioni. Si
rilassa quando li vede ridere.
“Non
sei nostro figlio?” Thor è curioso, non sa se metterlo
o meno nella lista delle sue possibili cause di morte...
“Lui
è nostro nipote.” Loki lo dice con una mezza risata,
la faccia del marito è stupendamente comica. Dovrebbe
mandare qualcuno dal futuro a riprenderli? In fondo Hela gli sembra
ancora molto piccola, avrà solo pochi anni. Sa che
pensandolo qualcuno nel tempo di Hela e Tony obbedirà al suo
ordine. Chiude gli occhi, sente uno strano formicolio.
“Loki,
che succede.” Thor si preoccupa, suo marito è
impallidito.
“E'
ora di tornare a casa. Vieni qui mia piccola combina guai.”
La voce di Loki fa sussultare tutti, perchè arriva
dall'esterno, e non dal semidio seduto sul divano.
“Ma
che...” Tony non sa che dire, tutti si sono voltati e hanno
visto da chi arriva la voce. Il Loki sulla terrazza ha una lunga
veste verde e nera, stringe la lancia in una mano e tende l'altra
alla figlia. I capelli sono lunghi, fin sotto la vita e lisci,
raccolti per metà in piccole treccine. Sul capo ha una
corona che brilla leggermente. Tutto nel suo portamento urla
regalità. Sorride malizioso al suo se stesso sul divano, che
ricambia.
“Ti
amo.” Hela da un bacio a Loki e a Thor, poi salta giù
dal divano. Quasi cade a faccia a terra, ma per sua fortuna il
giovane Tony l'afferra al volo.
“Quanto?”
Loki lo chiede curioso.
“Milleseicento.”
Si concede la risposta. Prende Hela in braccio e stringe il piccolo
Tony per le spalle, e poi, il Loki del futuro, scompare.
“Loki...”
Thor lo chiama, ancora scosso.
“Parola
mia, sei sempre bellissimo.” Il binodo fissa ancora il punto
dove è sparito il suo splendido uomo venuto dal futuro. Loki
scoppia in una risata divertita.
Rieccomi qui ^.^ Ecco a voi la
piccola Hela e il giovane Tony... Si, lo so, sta storia è un
intricato mix di cose strane... Thor ha fatto i conti giusti, in
ordine gli arriveranno Sya, Vàli, Fia, Magni e... Hela. Come
nipoti, per ora, abbiamo solo Hanatony (nome volutamente simile, ma
non uguale al nostro Tony) Poi chissà, già l'arrivo
di Tony non era previsto...
Hela ha milleseicento anni meno di
Sya, vi informo che non credo di riuscire a scrivere tutti quegli
anni... sarebbe un delirio... In verità sono un po' indecisa
su come far progredire la storia, quello che avevo in mente
all'inizio si è un po' perso. Vedrò di riprendere un
po' i fili della storia e di farmi venire delle buone idee ^^
Un grazie immenso a chi legge la
storia <3 Siete tantissime e vi ringrazio. Se qualcuna di voi
volesse lasciare un segno del vostro pensiero mi farebbe davvero
felice ^.^
Un abbraccio coccoloso a chi
recensisce <3 Vi voglio bene!
A presto
Veleno
|
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Capitolo 20 *** Un matrimonio intravisto nel futuro? No... ***
Loki
stringe i pugni. Tra pochi minuti arriverà la
delegazione di jotun e lui non è pronto ad affrontarli.
Non li vuole vedere. Perchè suo padre doveva
addormentarsi proprio ora e lasciare lui sul trono? Si muove
infastidito.
“Loki,
ti prego, calmati.” Thor gli prende la mano, in piedi
accanto a lui. Non risponde, lo guarda solo male.
“Vedrai
che sarà una cosa veloce, la pace è già
stata sancita, dovete solo firmarla.” La voce del biondo
è calma e rilassata.
“Non
mi importa nulla di quelle stupide firme. È altro che
non voglio fare.” Loki glielo sibila infastidito. Suo
marito lo guarda stranito.
“Sua
altezza la regina Fasia. E i suoi consiglieri.” Una
guardia annuncia l'arrivo della delegazione, mentre si aprono
le enormi porte Loki si irrigidisce. Lei lo guarda, sorride e
si inchina appena, lui ricambia il saluto.
“Io
sono il reggente Loki. Odino è sprofondato nel suo sonno
quando avete concluso il patto. Sereno per la pace raggiunta
con voi.” La voce di Loki è forte e tranquilla,
non appare inquieto e teso come in realtà sente di
essere. È turbato, molto, quegli occhi rossi che lo
guardano sembrano un accusa, anche se il viso di quella strana
regina sembra rilassato. Lui non può credere che lei non
lo odi. Ha ucciso suo padre, lei deve odiarlo...
“Vi
diamo il benvenuto ad Asgard. Con l'augurio che la vostra
permanenza sia serena e piacevole.” Loki riesce anche a
sorridere. Essere il dio degli inganni a volte è un
bene, si dice.
“Vi
ringrazio sire. Sono certa che stare al castello sarà un
esperienza unica.” Fasia lo guarda, bello, regale, degno
figlio di suo padre, pensa. Si trattiene dal chiedergli se
anche lui è un po' pazzo come tutti i membri della loro
strana famiglia. I consiglieri iniziano a parlare, stupidi
convenevoli, lei vorrebbe poter parlare sola con quel suo
strano fratello. Gli sembra sereno, ma c'è qualcosa di
strano nella sua postura, troppo rigido. Deve essere teso.
Perchè? Si domanda. Poi lui la guarda, e lo capisce. Lei
lo mette a disagio.
Sentono
dei rumori provenire dall'esterno del salone. Le porte si
aprono appena, ne entrano, correndo, due bambini.
“Lafy!”
“Sya!”
I
due reali sgridano in contemporanea i loro figli. Un minuscolo
jotun va ad abbracciare la madre, piangendo disperato, mentre
la principessina si inchina. Ha solo sei anni, e l'inchino la
sbilancia un po', facendola quasi cadere.
“Scusa
padre, l'ho trovato, era solo. Non potevo lasciarlo piangere!”
Sya sa che ha fatto una cosa che non si deve fare. Entrare
nella sala del trono senza essere annunciati. Ma quel bambino
era così disperato...
“Grazie
piccola. Lafy è ancora molto piccolo, non è mai
stato senza di me.” Fasia le sorride dolce. Sya le si
avvicina.
“Prego
mia signora.” Le fa un piccolo inchino.
“Come
sei bella, non hai paura di noi piccina?” La regina
immagina che quella sia la figlia di Loki, gli assomiglia così
tanto...
“Ho
sentito le storie sui giganti di ghiaccio, so che sono false ma
non immaginavo che fossero così tanto sbagliate. Mi
immaginavo qualcosa di più... brutto, ecco. Tu invece
sei così bella. Ma forse sto parlando troppo, padre dice
che parlo troppo con chi non dovrei. E tu sei una regina, non
so nemmeno se posso parlar...ti.” Sya si volta verso i
genitori. Thor sta per scoppiare a ridere e Loki... a lui sta
per venire un tremendo mal di testa.
“Va
tutto bene. Ai bambini si perdona tutto. E poi hai salvato il
mio piccolo tesoro.” Fasia le accarezza la testa, si
sorridono.
“E
ci ricordano che a volte, è meglio agire con il cuore,
piuttosto che con la mente.” Thor sorride, prende Loki
per mano e lo fa scendere dal trono.
“I
bambini sanno per istinto di chi fidarsi. Mentre noi adulti
siamo fin troppo diffidenti.” La regina lo dice guardando
Loki. Che abbassa lo sguardo su sua figlia, che sembra felice
di farsi accarezzare da lei.
“Lafy,
vuoi una caramella?” Thor si inginocchia davanti al
piccolo, gli sorride e gli tende la mano con la caramella. Il
bimbo lo guarda e sorride, gli si avvicina e la prende.
“Ca-amella...
Sya, ca-amella.” La tende a lei, felice.
“Grazie
Lafy.” Sya prende la caramella.
“Non
ne ho più...” Thor è rimasto stupito, di
solito i bambini così piccoli sono egoisti, ma quello ha
pensato all'amica.
Loki
ne toglie una dalla tasca, e la porge al bimbo. Che lo guarda
un attimo, per poi sorridere e andare a prenderla. Il moro
sorride addolcito da quel minuscolo jotun. Sembra così
fiducioso verso il mondo, spera che nessuno gli faccia mai del
male. Si stupisce di quel pensiero. Non dovrebbe importargli
più di tanto. Ma gli sembra così piccolo e
indifeso. Anche Sya era così piccola. Quando il bambino
gli tende le braccia lui non può far altro che
prenderlo.
“G-azie...”
Lafy gli da un bacino sulla guancia e si rilassa tra quelle
braccia, mangiando la sua caramella.
“Solo
un bambino può vedere quanto, in realtà, tu sia
dolce.” Thor lo dice sovra pensiero. Se ne pente subito,
lo sguardo che gli rivolge Loki gli dice che
morirà...presto....
“Papà,
anche io ero così piccola?” Sya si fa prendere in
braccio.
“Si,
ma tra qualche anno ti avrà raggiunta. Diventerà
anche più alto di te.” Thor è allegro, con
l'arrivo dei due bambini la tensione sembra essersi allentata.
“Sya
sposerà Lafy. Avremo tanti bambini da coccolare, belli
come lui.” La bimba lo dice convinta. Loki la guarda e
poi guarda il piccolino tra le sue braccia, che gli stringe la
veste con la mano.
“Ne
riparleremo almeno tra mille anni. Magari cambi idea,
crescendo.” Fasia ride allegra.
“No
no. Lui è trooooppo dolce. Non c'è niente più
bello. Voglio figli così. Io non ero così da
piccola.” Sya le risponde seria.
“Ma
crescendo cambierà. Diventerà grande, un
guerriero. Non resterà dolce così per sempre.”
La regina si avvicina a Loki. Suo figlio è così
rilassato tra quelle braccia... Lei aveva paura che suo
fratello la odiasse, invece suo figlio si fida così
tanto che si sta quasi addormentando stretto a lui.
“Crescendo
diventerà un guerriero bello come voi.” Sya si
sporge per accarezzare il viso del bambino, che sorride felice.
“Lei
vede...?” Fasia la guarda stupita.
“Per
ora ha solo piccolissime visioni. Immagini più che
altro. E sensazioni. È possibile che lei e Lafy si
sposino in futuro, come è possibile che quelli che ha
visto siano figli di Lafy, ma non con lei.” Loki le
spiega.
“Credo
di essermi di nuovo perso qualcosa...” Thor li guarda.
“Come
sempre.” Gli risponde semplicemente Loki, sospirando.
“Papà
papà!” Sya corre tra le braccia di Thor, facendolo
sospirare. Da quando la bambina ha incontrato il piccolo jotun
continua a tormentare lui e Loki.
“Papà.
Mi porti da Lafy?” Gli chiede con gli occhioni lucidi. Il
possente dio si sente in trappola. Deglutisce, guardandola.
Varrà ancora la scusa di chiederlo all'altro suo
torturatore?
“Padre
ha detto di chiedere a te...” Sya sorride, ha solo sette
anni, ma sa bene come fregare il suo adorato papà.
Occhioni lucidi e sguardo innocente. Padre sarebbe orgoglioso
di lei. Lo sarebbe, se per dirglielo non dovesse ammettere di
aver detto quella piccola bugia... Lei non ha mica chiesto
prima a lui.
“Ti
prego... Non lo vedo da mesi, poi cresce e diventa diverso.”
Singhiozza. Deve riuscire a fingere abbastanza a lungo. Non è
ancora molto brava, ma impara. Stringe con forza la veste del
papà, non deve ridere o lui se ne accorge e non la porta
dal suo piccolo amore. Lo guarda sospirare e abbassare la
testa.
“Si
piccola, ma staremo poco, mando un messaggio alla regina e
quando arriva la risposta partiremo.” Thor non sa che
altro fare. Perchè mai il suo sposo non ha trovato una
delle sue solite scuse? La bimba sorride felice e l'abbraccia.
Poi si fa rimettere a terra e corre via.
“Ti
ha fregato.” Loki incrocia le braccia al petto, non sa se
essere orgoglioso di sua figlia o se picchiare suo marito. Che
peggiora le cose guardandolo con un espressione colpevole.
“Io...”
Thor lo guarda mentre gli si avvicina, e fa istintivamente un
passo indietro, alzando le mani in segno di resa. Lui gli
sorride cattivo, facendolo sussultare e indietreggiare ancora.
“Thor...
Meriti una bella punizione.” Loki lo sussurra, passandosi
la lingua sulle labbra. Guarda Thor fremere, può leggere
la paura e l'eccitazione in qui limpidi occhi azzurri. Il
biondo è ormai indietreggiato fino al letto.
“Spogliati.”
Il modo lo ordina con un sorriso.
“Si...”
Un sussurro. Thor lo asseconda, subito. Non sa cosa gli verrà
fatto, ma sa che verrà punito, in più modi.
Quando è nudo Loki lo fa voltare e lo mette in
ginocchio, contro al letto. Il petto sul materasso. Gli apre le
gambe con un gesto brusco. Delle corde compaiono ai suoi polsi
e alle sue ginocchia. Imprigionandolo, esposto, al volere del
suo amato torturatore. Chiude gli occhi, e stringe le lenzuola.
La tortura è già iniziata.
Loki
sa benissimo che lui non sopporta quando viene preso da dietro.
Come non sopporta di non poterlo abbracciare e baciare mentre
sono immersi nel piacere.
“Che
bella visione, credo che rimarrai così a lungo.”
Lo canzona. Gli passa le mani sulla schiena e tra le gambe,
facendolo sospirare e tendere. Loki lo prepara poco e in
fretta. Quando affonda in lui lo sente gemere, gli ha fatto
male, ma non troppo. Prende Thor con una lentezza esasperante.
Si bea di quel corpo stretto che sussulta e geme quando una
spinta diventa più intensa. Lo guarda strattonare le
corde, lascia che si ferisca. Non lo libera nemmeno quando il
biondo lo implora. Quella è una punizione, non può
diventare solo piacere. E poi a lui piace vederlo così
sottomesso, sentire mentre lo prega di dargli piacere, di
slegarlo, di baciarlo. Lo soddisfa immensamente sapere di avere
tutto quel potere sul suo uomo. Quando si decide ad
accarezzarlo Thor è ormai al limite e viene quasi subito
nella sua mano. Lui continua ancora, godendo si ogni spinta
lenta che fa tendere il corpo sotto di lui. Alla fine lo
riempie con un lungo gemito. Si siede, guardando il possente
dio ancora legato ed esposto.
“Loki...”
Thor lo supplica ancora. Le corde hanno lasciato profondi tagli
sulla pelle abbronzata. Vederli lo fa sorridere, una piccola
eco di un risentimento che non si è mai assopito del
tutto torna a pungergli il cuore. Dura pochi secondi. Poi Thor
strattona ancora le corde e lui si lascia eccitare ancora dalla
vista di quel corpo esposto e del liquido opaco che cola tra
quelle gambe muscolose.
“Ti
voglio ancora...” Loki lo sussurra lascivo, facendo
combaciare il suo petto contro la schiena del suo amato marito.
“Sono
tuo.” La voce di Thor è un sussurro roco. Le corde
spariscono.
“Sei
mio.” Loki sorride, e si impossessa con forza del corpo
del suo dio, del suo amore, di suo marito.
“Loki...”
Thor lo chiama, facendogli aprire gli occhi. Sono rimasti
abbracciati sul letto, non sa più per quanto.
“E'
quasi ora di cena.” Il biondo lo sussurra dandogli un
bacio leggero e dolce, che ha ancora la capacità di far
impazzire il cuore a entrambi.
“Prima
devi scrivere a Fasia e avvisare Odino che porterai la sua
adorata nipotina dagli jotun...” Loki lo dice con un
sorriso divertito.
“Glielo
dirò a cena. O ti sei dimenticato?” Thor sorride a
vedere Loki sussultare.
“Su.
Andiamo, eri così forte poco fa, e ora hai paura?”
Ride, ricevendo una gomitata.
“Attento,
o potrei punirti ancora per molto, e in modi ben più
terribili di quelli di prima.” Loki lo minaccia dandogli
un lungo brivido di paura ed aspettativa.
Eccomi... scusate il ritardo >.<
sono un po' incasinata ultimamente. Questo capitolo è
andato in una direzione completamente diversa a quella che
avevo preventivato. Mi si sono ammutinati i personaggi ç.ç
Sya ha deciso di intervenire e trascinarsi dietro un nuovo
personaggino... Carino e coccoloso <3 (Per ora... ne
riparliamo tra un paio di capitoli. NdLafy)
I capitoli intermedi sono una
tragedia. u.u Ma non è che posso saltare a piè
pari anni e far apparire personaggini così a caso... Che
poi di 'ino' uno jotun di due metri non abbia molto siano
dettagli è un altro paio di maniche.
Un abbraccio a chi mi segue e
legge ^.^ spero vi piaccia. Lasciando una recensione mi
invogliate a scrivere più in fretta <3
A presto
Veleno
|
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Capitolo 21 *** Festa! A Sya piace il coccolato. ***
Loki
alza lo sguardo dalle carte, che sta cercando di leggerle da parecchi
minuti, per fulminare suo marito. Non bastava Sya, la loro piccola
furia, Thor doveva tornare portandosi dietro anche Lafy... Insieme
quei tre lo stanno facendo ammattire. Sta cercando di lavorare, non
può fuggire ogni volta che i bambini lo trovano.
“Thor...”
Sibila. In risposta il futuro dio cadavere sussulta.
“Sya,
Lafy, andiamo di la, Loki sta facendo una cosa importante, lo
disturbiamo.” Thor afferra i bambini per la vita, facendoli
ridere. Se li porta via come due sacche. Loki sorride appena.
Finalmente c'è silenzio. Vuole anche lui andare a giocare con
quelle piccole pesti, ma sa che non può. Deve finire li.
Sospira. Sfoglia le carte che ha davanti. Sente qualcuno entrare, non
alza il viso, sarà ancora uno dei consiglieri che lo riprende
perchè è in ritardo.
“Quei
bambini sono più forti di Thor. Arriverà a fine
giornata esausto.” La voce di Odino lo fa sussultare. Alza il
viso di scatto.
“Hai
finito in un giorno il lavoro di una settimana, e quelli stupidi dei
miei consiglieri ti danno ancora il tormento...” Il re sorride.
“Vai
ora, rilassati. E salva tuo marito. Sei libero per un paio di giorni.
Porta Thor e i bimbi a fare una gita. So che gli piacerebbe, ma senza
di te non vogliono andare.” Gli prende le carte dalle mani.
L'uomo che ha davanti diverrà un ottimo re.
“Grazie...
padre.” Loki esita a chiamarlo in quel modo. Ormai lui e Thor
sono sposati da sette anni, ma a lui sembra ancora così
strano. Si alza dalla scrivania.
“Magari
Frigga potrebbe venire con voi, e io raggiungervi solo per un pranzo.
Se non ti da fastidio. Sei sempre teso quando ti sono vicino, e me ne
dispiaccio. Non sono riuscito a farmi perdonare per il male che ti ho
fatto.” Il re sospira. È anni che tenta di rimediare, ma
Loki gli sfugge, resta teso ogni volta che sono entrambi nella stessa
stanza.
“Potete
pranzare con noi ogni volta che volete. Scusatemi...” Loki
abbassa lo sguardo, non ci riesce. Tenta di apparire sereno, ma la
verità è che ha ancora tremendamente paura di lasciar
entrare Odino nel suo cuore. Gli ha fatto troppo male.
“Non
chiedere ancora scusa figlio mio. Sono io che ho sbagliato, non tu.”
Il re gli si avvicina, ma lui indietreggia. A volte riesce a farsi
toccare, altre no. Ogni volta che si scosta, istintivamente, si sente
in bilico, debole, e anche tremendamente sbagliato.
“Vai
Loki. Ci vedremo domani.” Odino sorride, lui si limita ad
annuire e a fargli un piccolo inchino prima di uscire.
“Andiamo
da Tony. Andiamo da Howy!” Sya si stringe al collo di Lafy.
Ormai hanno la stessa altezza. Thor sorride all'irruenza della
figlia. Che non sembra affatto infastidire il piccolo jotun, anzi...
“Si,
ma dovete fare i bravi. Lafy, i midgariani non sono forti come noi,
devi stare attento quando giochi con Howy.” Loki gli parla
serio, il bambino annuisce. Ha sei anni, ma è alto quanto sua
figlia che ne ha tre in più. Non sa dire se sia lei ad essere
bassa o lui alto. Comunque sa che gli jotun hanno una crescita
diversa da quella degli aesir. Ma la sua Sya è da considerarsi
jotun o aesir? Prendono i bambini in braccio e attraversano il
bifrost.
“Benvenuti.”
Clint li saluta con un sorriso. Sya salta giù dalle braccia di
Thor e va a farsi coccolare da lui.
“Ciao,
vi aspettavamo. Howy è impaziente.” Pepper arriva
sorridente. Poi si blocca. Guarda lo strano bimbo in piedi accanto a
Loki.
“Lui
è...” La donna è stupita. La piccola Sya ha
sempre parlato del suo amore, Lafy, ma lei si immaginava che lui
fosse... almeno rosa.
“Sono
il principe Lafy. Di Jotunheim.
Piacere mia signora.” Il bambino le fa un piccolo inchino. Un
perfetto principino. Loki sorride, lo è solo quando vuole.
“Piacere
mio.” Lei sorride. Ogni volta che è in presenza di quei
semidei si dimentica che loro non sono umani, perchè il loro
aspetto è così simile al loro. Ma quel bimbo... Si vede
che non è terrestre.
“Pronti
per la festa?” Tony arriva allegro. Sya gli è subito al
collo. Ormai lui è abituato al teletrasporto di quella strana
bimba.
“Lafy,
per la festa puoi diventare rosa?” Loki gli sorride, ne hanno
già parlato. Il bambino annuisce. Gli da la mano e lascia che
suo zio lo aiuti ad incanalare il seidr per trasformarsi. Ne è
orgoglioso, nessun altro bambino della sua età riesce ancora a
farlo, con o senza aiuto.
“Così
sembri un piccolo aesir. Anche così sei bellissimo.” Sya
annuisce. Lo guarda, ha gli occhi blu e i capelli rosso scuro che
avrebbero bisogno di essere accorciati. Anche così lo trova
dolcissimo, con quegli occhioni grandi che le piacciono tanto. Sa che
resterà così. Crescerà, ma resterà puro e
limpido. Lo ha visto, mentre le parlava e rideva, da adulto. Alto,
possente e innamorato. Di lei. La bambina ride e arrossisce. Non deve
dirlo a nessuno, papà è geloso.
“Syaaa”
Howy abbraccia quella che considera una cugina. Lei gli da un bacio
sulla guancia.
“Auguri!
Padre ci ha raccontato cosa festeggiate. È strano. Ma voglio
anche io la cioccolata.” Sya è felice, finalmente può
presentare il suo amore al suo migliore amico.
“Lafy,
lui è Howy. Sono così contenta di avervi entrambi
vicini!” Li abbraccia. E poi li trascina dentro la torre
tenendoli per le mani.
“Dici
che andrà tutto bene? Non combineranno disastri?” Thor
li guarda sparire.
“Lafy
riuscirà a gestire Sya, come sempre.” Loki ride
all'espressione di Thor.
“Loro
sono i miei compagni di scuola. E alcuni dei figli di quelli che
lavorano alla torre, con papà. Ragazzi, loro sono Sya e Lafy.”
Howy li presenta senza tante cerimonie. E poi li trascina a mangiare
cioccolata. Sa che la sua amica ne va matta.
“Ciao,
io sono Anna e lei è Elsa. Howy parla spesso di te, dite che
siete molto amici. Non vivi qui vicino?” Una ragazzina dai
capelli biondi e gli occhi castani le parla sorridendo, alle sua
spella la sua gemella la guarda preoccupata.
“Howy
è il mio migliore amico. Io vivo ad Asgard.” Sya sa già
chi è Elsa, in effetti è molto più carina dal
vivo che in foto.
“Avete
degli strani vestiti.” Anna vorrebbe saperne di più su
quella possibile rivale della sorella.
“Zio
ha detto di vestirci in questo modo, ha detto che i miei vestiti vi
sarebbero sembrati bizzarri.” Lafy guarda le midgariane. Gli
sembrano così simili agli aesir. Non si direbbe che siano così
fragili come gli ha detto lui. Ma in fondo sa che anche Sya è
più fragile di lui.
“Di
solito come vesti?” Anna è interessata, magari così
potrebbe capire da dove arrivano gli amici di Howy.
“Indosso
l'armatura da kainjii. Sono già apprendista. Il più
piccolo da secoli.” Lafy sorride, anche se si rende conto che
quelle bambine non sanno cosa sia un kainjii.
“Un
armatura? Come quelle medioevali? Tutto coperto di acciaio?”
Elsa si azzarda a parlare, le interessa.
“No,
è di un materiale simile all'oro. Ed è molto ridotta,
sono tubicini grossi un dito che gli segnano i muscoli. Lo copre
appena. È davvero bello quando si allena con quella addosso.
Quando viene a palazzo di solito si mette la tunica.” Sya lo
spiega semplicemente, facendo arrossire Lafy, non si era mai accorto
che lei lo guardava.
“Mi
piacerebbe vederla. Mi piacciono le armature.” Elsa lo dice
seria, pensando solo all'oggetto e non a quello che potrebbe esserci
all'interno.
“Meglio
di no, potresti innamorarti del mio Lafy. Lui sarà il mio
sposo.” Sya lo dice divertita. Le gemelle la guardano sorprese.
“Sposo?
Ma se avete solo nove anni.” Anna non sa se ridere. In fondo
non sarebbe carino.
“Io
ne ho sei. Ma Sya ha deciso da quando ne avevo due.” Lafy alza
le spalle, la sua piccola stella ha deciso che lui era suo da quando
lo ha visto. E a lui non dispiace affatto.
“I
vostri genitori cosa dicono?” Anna non sa credergli o meno.
“Padre
annuisce, papà non vuole, è geloso.” Sya ride.
“A
madre importa solo che io sia felice. Dice che ne riparleremo tra un
migliaio di anni. Quando saremo adulti.” Lafy si ricorda che
quella era una delle cose di cui non doveva parlare. Le gemelle non
sanno cosa dire, una ha due padri e l'altro parla di un migliaio di
anni per diventare adulto. Forse le prendono in giro.
“Howy,
guarda, al telegiornale c'è la festa che fanno di sopra.”
Uno degli altri bambini attira la loro attenzione.
“Padre
e Tony stanno facendo di nuovo impazzire Jarvis?” Sya li guarda
mentre parlano tranquilli davanti a un enorme proiezione olografica.
Lei sa che quello è Jarvis, anche se non capisce ancora bene
come faccia ad esserlo.
“Spero
di no, l'ultima volta ci svegliava alle tre di notte per chiederci
cosa volevamo mangiare per cena...” Howy è leggermente
preoccupato.
“Papà
e Steve stanno di nuovo parlando di battaglie. Fortuna padre gli ha
vietato di portarsi dietro il Mjolnir.
“Tuo
padre è Thor?” Anna non sa se esserne gelosa o meno.
Capisce anche perchè il bambino parli di secoli.
“Lafy,
tutto bene?” Sya guarda il piccolo jotun che ansima.
“Sono
solo un po' stanco. Zio Loki può venire qui?” Lafy lo
sussurra. Si sente tremendamente stanco, quasi non si regge in piedi.
Ma vuole sembrare forte.
“Loki
sta scendendo. Ho avvisato io.” Howy gli sorride e lo fa sedere
sul divano. Attorno a loro ci sono ancora dei bambini che giocano,
anche se la festa dovrebbe ormai essere finita.
“Lafy,
sei stanco? Sei ancora troppo piccolo per tenere questo aspetto per
così tanto. Sei stato bravo.” Loki accarezza il viso del
nipote, che gli sorride.
“Mi
diverto tanto. Posso restare ancora?” Lafy vuole ancora giocare
a quegli strani giochi da grandi. Quei bambini lo trattano come loro
pari. Non come il più piccolo della cucciolata, come i
fratelli.
“Se
resti in queste sembianze ti addormenterai tra poco. Meglio se vieni
su e ti riposi un po'. Poi potrai ancora giocare.” Loki
sorride, dolce. Il piccolo jotun gli tende le braccia, esausto. Ha
giocato tutto il pomeriggio, ora non ce la fa più. In fondo è
ancora piccolo. E tenere attiva quella trasformazione gli costa molta
fatica.
“Ti
accompagnamo.” Howy li segue, gli piace quel bambino. È
dolce e simpatico.
“Howy?”
Anna trascina la sorella per il braccio mentre entra nel piano della
torre dove pensa siano andati gli altri.
“Anna
non dovremmo... non sta bene...” Elsa si guarda attorno, non è
riuscita a fermare la sorella. Sentono delle voci.
“Howy,
volevamo...” Anna parte subito, decisa. La porta è
semiaperta, bussa energicamente mentre entra. Ma si blocca. Davanti a
lei un uomo bruno le guarda serio, sta parlando con un essere semi
trasparente.
“S...scusateci.
Io e mia sorella stavamo cercando Howy... Ci dispiace avervi
disturbato.” Elsa cerca di trascinare via la sorella che è
rimasta pietrificata.
“Voi
non siete umano? Siete strano. Di dove siete? Come vi chiamate?”
Anna si avvicina.
“I
bambini sono sempre impertinenti.” Fasia ride divertita.
“I
midgariani sono tutti fastidiosi.” Loki guarda le bambine e
sospira.
“Potete
dirci dove si trova Howy?” Elsa ci ritenta, timida.
“Howy
è nella camera di Sya, la porta alla fine del corridoio.”
Jarvis le risponde. Le bambine spariscono senza chiudere la porta.
“Anna,
non fare più una cosa simile, entrare in una stanza senza
buss...” Elsa cerca di sgridare la sorella, ma si rende conto
troppo in ritardo che sta già aprendo la porta, ovviamente
senza nemmeno bussare.
“Howy!”
Anna lo dice vittoriosa, vedendolo in piedi davanti a lei.
“Visto?
Stavolta non...” Anna voleva rassicurare la sorella che non
aveva fatto casini, ma come si stava girando ha visto un essere
strano seduto sul divano. Resta bloccata a fissarlo.
“Sei
blu...” Non si capacita di quello che vede.
“Si,
quello è il suo vero aspetto.” Sya lo dice tranquilla.
“E'
blu...” Anna lo ripete, incredula.
“Sono
blu. È così strano?” Lafy si guarda le mani,
pensieroso.
“E'
blu. Perchè è blu?” Anna continua a non capire,
più che altro non vuole.
“Sono
nato così.” Lafy non capisce perchè le due
gemelle lo guardino in quel modo.
“Nessun
umano è blu. Rosa, neri, rossi, ma non blu.” Anna non sa
se esserne spaventata o affascinata.
“Io
sono uno jotun.” Il bambino non riesce a capire dove sia il
problema.
“Non
vi piaccio?” Si agita, incerto. Ha fatto qualcosa di sbagliato?
Non lo sa.
“Scusa...”
Gli piacciono quelle bambine, non vuole che lo allontanino. Gli occhi
gli si riempiono di lacrime.
“Cucciolo,
no. Non piangere.” Sya lo abbraccia. Lafy è stanco,
inizia a piangere e singhiozzare.
“No,
scusaci. Anna non voleva dire che non gli piaci, ma è solo
stupita per il tuo colore. Sei un bambino simpatico.” Elsa gli
va accanto e gli accarezza la spalla. Lui smette di singhiozzare e la
guarda.
“Davvero?”
Il bambino le guarda, con gli occhi ancora pieni di lacrime.
“Si,
certo.” Elsa sorride, sicura. Lo vede annuire, e sorridere a
sua volta.
Eccomi ancora qui... con un altro
capitolino di passaggio... Si, lo so, dovevo continuare più
spedita, ma immaginatevi Lafy che mi guarda con quei suoi occhioni
dolci e lucidi. Non potevo non scrivere di lui *^*. E poi Sya che lo
coccola è fluff puro *^* Ok, la smetto... Dal prossimo cap
torno in carreggiata, lo prometto. Qui abbiamo rivisto il rapporto
tra Loki e Odino, che, nonostante i tentativi di padre tutto, è
ancora un po' incerto. Il bel dio degli inganni non è facile
da convincere.
Grazie a chi legge <3 e un abbraccio
a chi scrive <3
A presto
Veleno
PS: ero convinta di aver postato questo
capitolo ç.ç vi chiedo immensamente scusa. Il
successivo è un delirio, l'ho già scritto e cancellato
quattro volte T.T
|
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Capitolo 22 *** Minaccia dal futuro. ***
Le
immense sale del castello sono silenziose. Poche guardie fanno la
ronda per i lunghi corridoi. Ormai è notte fonda, quasi
tutta Asgard è sprofondata in un sonno agitato. La
battaglia è durata solo poche ore, ma ha richiesto un
numero esorbitante di vite. Solo l'intervento decisivo dei due re
ha evitato la fine del regno degli dei.
“Cosa
facciamo? Non si svegliano, hanno usato tutte le loro forze per
respingere il tiranno.” Sya sospira, si siede acanto al
padre, gli accarezza il viso, seria. Lafy guarda i suoceri
scuotendo la testa, non ha parole per consolare la moglie.
“Perchè
Hela ci ha fatto questo? Non capisco, come ha potuto?” Fya
si prende il viso tra le mani e ricomincia a piangere. Steve
l'abbraccia, non può far altro, sa che le parole sono
inutili.
“Era
così contenta mesi fa, quando mi ha detto che aspettavo un
altro bambino, diceva che mi avrebbe aiutata a viziarlo. Perchè
ha fatto tutto questo?” La principessa si mette le mani sul
ventre pieno, è all'ottavo mese, rivuole la sorella, la sua
piccola Hela, che ama profondamente.
“Calmati
Fya. È meglio se vai a dormire.” Sya sembra sicura e
tranquilla. Fa cenno a Steve, che annuisce e porta via la moglie.
“Dobbiamo
preparare un piano di difesa. Torneranno, sicuramente prima che
loro si siano svegliati.” Continua, guarda il marito e i
fratelli. Magni è in piedi, davanti alla finestra, che
guarda fuori, stringe l'elsa della sua spada con forza. Vàli
è seduto su una delle poltrone, si tormenta le mani,
nervoso.
“Dobbiamo
riposare, prima di tutto, non possiamo permetterci di farci
trovare stanchi.” Lafy le mette le mani sulle spalle. Sa che
lei è tesa, spaventata, anche se non lo ammetterebbe mai.
La fa alzare e la porta nelle loro stanze.
“Amore
mio, devi riposare. Lo so che è una brutta situazione, ma
vedrai che tutto si sistemerà per il meglio. Hela capirà
il suo errore e tornerà da noi.” Cerca di essere
gentile, sicuro.
“Lafy...”
Sya è sull'orlo delle lacrime. Lui la stringe e la bacia
dolcemente. Lei si perde in quei profondi occhi blu, pieni
d'amore.
“Ti
amo Lafy. Ho avuto così tanta paura di perderti oggi...”
Gli poggia la testa sulla spalla e si lascia andare in un pianto
disperato.
“Perdonami
amore, so che è stato pericoloso, ma dovevo spostare Hela
da lì. Loki non avrebbe mai usato tutta la sua potenza se
avesse potuto rischiare di ferirla.” Lafy ripensa allo
scontro. Aveva agito per il bene del loro popolo, ma in cuor suo
sapeva che la giovane cognata non lo avrebbe ucciso. O forse la
sua era solo una speranza disperata.
“Non
mi ha ferito gravemente, hai visto? Non è completamente
persa, la nostra piccola dea è ancora lì dentro.
Dobbiamo solo farla tornare.” La bacia, vuole darle un po'
di speranza. Si è accorto che mentre combattevano la
cognata non ha usato a pieno i suoi poteri, come lui d'altronde.
L'aveva attirata con una sfida, lontano dal centro della
battaglia. Si erano fronteggiati. Si era lasciato ferire di
proposito, per mostrarle che credeva ancora in lei. Si domanda se
sia servito a qualcosa.
“Lafy...”
Sya lo sussurra con gli occhi ancora pieni di lacrime, lui sa
perfettamente cosa vuole lei. Dolcezza. Tutta quella che lui
riesce a darle. La spoglia lentamente e si sfila i vestiti. Ha
ancora la fasciatura, non è guarito completamente.
“Ti
amo mia stupenda dea. Mio fiore tra i ghiacci. Mio cristallo di
neve...” Le sussurra facendola sdraiare sul letto. La bacia,
con dolcezza, sulle labbra. Le accarezza il corpo sinuoso. La
trova bellissima, con i seni pieni e i muscoli appena accennati.
La ama da talmente tanto che si stupisce ogni volta di desiderarla
sempre in quel modo, forte e passionale. Entra in lei lentamente,
facendole sospirare piccoli gemiti di piacere. Il loro amplesso è
lungo e calmo, anche se la passione gli infiamma il sangue. Lei ha
bisogno di dolcezza ora, lui vuole dagliene il più
possibile.
Finiscono
insieme, perfettamente in sintonia, corpo e anima. Lui resta
dentro di lei, la bacia, languido. Sa di non pesarle e a lei piace
sentirsi schiacciata sul letto in quel modo. Si addormentano così,
esausti nel fisico e nel cuore.
***
Loki
si sveglia, si guarda attorno, qualcuno lo chiamava. Si alza, va a
controllare la camera di Sya. Il corridoio è illuminato, le
guardie sorridono, lo vedono spesso andare a controllare che la
bambina dorma bene, a volte lo vedono tornare con lei, piangente,
tra le braccia. Il principe che sembra così insensibile in
realtà non lo è. Ormai sono dieci anni che la
piccola è nata e i primi a capire che l'indifferenza del
futuro re era solo una farsa sono state proprio le austere guardie
di palazzo.
Loki
apre piano la porta, non vuole svegliare inutilmente la bambina.
La luce è accesa. Una persona coperta da un lungo mantello
è in piedi davanti a sua figlia.
“Padre,
mia sorellina è venuta a trovarci.” Sya sorride. La
persona davanti a lei si volta.
“Hela...
Sei magnifica.” Loki sorride, la sua figlia più
piccola è strana e bellissima. Si avvicina e l'abbraccia.
“Ne
siete sicuro?” La voce della dea è calma e fredda.
“Si.”
Lui la guarda, qualcosa turba la figlia.
“Non
lo direte più domani.” Hela sparisce davanti ai suoi
occhi. Lui resta incerto e turbato.
“Sya
torna a dormire.” Loki sorride alla bambina, che si lascia
rimettere a letto, ha probabilmente intuito che qualcosa non và.
Esce dalla camera con uno strano senso di apprensione che gli
schiaccia il petto.
Loki
entra in camera e si blocca. Sya è in piedi davanti alla
finestra.
“Ciao
piccola.” Lui cerca di sorridere, lei le sembra preoccupata.
“Padre...”
Gli si avvicina.
“Hela
ha...” Si ferma si ferma e sospira.
“Il
tiranno l'ha convinta ad aiutarlo. Vi hanno affrontati e poi lei
li ha portati qui quando siamo riusciti a bloccarli. Oggi
attaccheranno la terra.” Si stringe le mani, inizia a
piangere. Sua sorella è persa? Non è riuscita a
proteggerla. Lui la guarda preoccupato
“Io
voglio abbracciarla ancora, e capirla. Amo mia sorella, e niente
potrà mai farmela odiare. Ma vi ha attaccato, non riusciamo
più a svegliarvi. ” Sya lo abbraccia, lui le sembra
così giovane... in effetti lo è. Quello che ha
lasciato a palazzo ha quasi tremila anni in più.
“Puoi
portare qui noi e i tuoi fratelli?” Thor si avvicina e li
abbraccia, entrambi sembrano bisognosi di conforto.
“Papà,
voi avete usato tutte le forze per respingere il tiranno. Non
siamo riusciti a svegliarvi. Gli altri sono già su
midgard.” La principessa è disperata, ha paura di
cosa potrà succedere.
“Riusciremo
a sconfiggerli. Quando tornerete a casa ci saremo noi ad
aspettarvi. Andiamo ad avvisare padre che stiamo partendo. Non
preoccuparti per il resto. Ce la faremo.” Thor è
convinto, sicuro che lui e Loki proteggeranno tutti. Ne va della
loro felicità.
“Tony,
un uomo chiede di te, dice di chiamarsi Magni e di arrivare da
Asgard, si assomiglia a Thor al settanta percento.” La voce
di Jarvis distrae Tony dal suo lavoro sull'armatura.
“Arrivo.”
Il miliardario si pulisce le mani mentre va a vedere.
“Buona
sera. Il sono Magni, principe di Asgard.” Un uomo alto e
biondo gli si presenta con un inchino appena accennato.
“Sono
qui per chiedervi di allertare gli Avengers. Una grave minaccia
attaccherà la terra tra poche ore.” Continua lo
sconosciuto.
“Jarvis,
richiama tutti qui.” Tony si versa e gli versa un drink.
“Ti
manda Loki?” Chiede sedendosi al bar.
“No,
mia sorella è andata ad avvisarli. Vengo dal futuro.”
Il dio accetta il bicchiere che gli viene offerto.
“Un
altro? Ma quanti siete?” Il miliardario sorride apreno uno
schermo e impostando l'ordine delle sue armature.
“Sono
cinque: Sya, che è mia moglie, Vàli che conoscete,
Fya che è rimasta nel futuro, Magni e infine la piccola
Hela. Che è tutta suo padre, dovrei dire purtroppo, in
alcuni casi.” Lafy entra nella sala dal terrazzo.
“E...
tu? Chi saresti?” Tony versa un drink anche per lui, gli
sembra familiare.
“Sono
Lafy. È strano vedervi così giovane. In questo tempo
quanto ho? Sette anni? Otto?” Si siede accanto al cognato e
accetta il bicchiere che gli viene offerto.
“Sette...
Non dovrei offrirti da bere.” Tony ride.
“Ho
trovato il posto dove arriveranno. Vàli e Tony sono lì,
ad aspettare.” Lafy fissa il bicchiere nelle sue mani.
“Qualcosa
vi turba, cognato?” Magni guarda il cognato, non è da
lui essere così cupo.
“Non
riesco a capire. Io... Forse sono solo stanco. Posso riposare
nella camera di Loki? Ho bisogno di stare solo.” Lafy
sospira, aspetta un cenno da parte del padrone di casa e poi si
avvia lungo il corridoio. Non riesce a darsi pace. La piccola
Hela, come può avergli fatto questo? Sospira e si siede sul
letto. Una piccola fitta al fianco gli ricorda la ferita che gli è
stata inflitta.
“Hela...”
La chiama piano. Non sa nemmeno se vorrebbe davvero vederla
apparire lì o meno.
“Hela,
ti prego.” La chiama ancora. Una piccola lacrima gli scivola
lungo la guancia.
“Non
dovresti chiamarmi in questo modo. Io vi ho tradito.” La dea
della morte gli appare difronte, lo guarda dall'alto in basso.
“Nulla
potrà mai distruggere l'amore che provo per te, piccola.”
Lui la guarda negli occhi.
“Nemmeno
il tradimento? Nemmeno la ferita che non si rimargina?” Hela
lo sfida con gli occhi.
“Forse
non ti ricordi di quando Sya perse il nostro bambino... Eri
piccola allora, avevi appena quattro anni. Lei stava male, dormiva
nel letto. Tu entrasti dalla porta, piano piano. Mi chiedesti cosa
era successo, perchè piangevo. Ti dissi che Sya aveva perso
il nostro bambino, che lui non c'era più.” Lafy
sospira, ricordare quei momenti è ancora difficile.
“Mi
dicesti che c'eri tu. Che mi avresti amato anche per lui, di
smettere di piangere. Che il mio bambino era andato a giocare con
gli altri piccoli mai nati e si stava preoccupando che io stavo
male.”
“Vedete,
già allora ero la dea della morte, deve averti fatto male
sentire quelle parole.” Lei lo blocca mentre parla, ma Lafy
scuote la testa.
“Mi
avevi detto che lui stava bene, non mi faceva male quello, ma il
non averlo mai potuto stringere tra le braccia. L'ultima volta che
abbiamo parlato ti ho detto che rivolevo la mia Hela. Tu sei
sempre stata la dea della morte, non è quello che intendevo
dirti. Ma rivoglio la piccola bimba che dimostrava il suo amore
per noi.” Lui le prende la mano.
“Noi
ti amiamo piccola. Qualsiasi cosa ti faccia male puoi parlarne con
me. Io ti aiuterò, sempre.” Lui si alza in piedi,
cerca di abbracciarla, ma lei si sposta.
“Ormai
è tutto perso. È troppo tardi. Loro saranno qui. Non
ci sarà altro che la morte, per tutti.” La voce di
Hela si incrina alla fine, non riuscendo a restare perfettamente
impassibile.
“No.
Noi vinceremo. E ti riporteremo a casa. Se non lo facessimo Loki e
Thor non ce lo perdonerebbero mai.”
“Sono
morti.” Lei si volta di scatto, guardandolo con gli occhi
pieni di lacrime.
“No.
Dormono, in attesa del tuo ritorno.” Lui fa un passo verso
di lei, che indietreggia, quasi incerta.
“Tu
non capisci... io...” Hela si lascia sfuggire un piccolo
singhiozzo.
“Sono
orribile.” Sussurra incrociando le braccia sul suo ventre.
Lafy sussulta.
“Hela,
tu...” Non può finire la frase, lei è sparita.
E poi succede che...
Mi è impazzito un personaggio
O.O Per le Norne... Hela ha dato di matto... e, no, non mi
riferisco al suo aiuto al folle tiranno. (Quello era in previsione
fin dai primi capitolini.) Ma a ben altro Hihihihi. Se avete
capito o vi si è accesa una lucina in testa vi sfido a
capire in cosa ha dato di matto... Lafy ha capito. Ma in realtà
lui ha capito tutto da prima di arrivare alla torre. Voi?
Mandatemi un messaggio con le vostre teorie...
Questo capitolino è rimasto
bloccato per troppo. Doveva essere completamente diverso u.u Avevo
un idea in mente che, però, non riuscivo a scrivere. Oggi,
d'improvviso, l'illuminazione. E poi Hela mi da di matto in quel
modo... Facendo uscire fuori una serie di altri mille
interrogativi su come fare a scrivere tutto...
Comunque, parlando del capitolo...
Si vede il futuro. Vi avevi detto (quasi) che lo strano ragazzino
in armatura era di Steve, ma non con chi. Avete capito ora che
Anatony non è figlio di Sya? XD Non lo è mai stato.
È di Fya. Molte mi avevano chiesto spiegazioni all'arrivo
di Lafy nella vita di Sya, pensando che ci fosse ci fosse
qualcosa tra lei e Steve, dimenticandosi che di principessina ce
ne era un altra ^^
A presto <3
Veleno
Ps: Fatevi sentire, che entro in
crisi se nessuno recensisce ç.ç Mi vengono mille
dubbi sul fatto che la storia vi piaccia o se iniziate ad
odiarla...
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