Stupid baby.

di inhoransarms_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non è possibile! ***
Capitolo 2: *** Non male come inizio. ***
Capitolo 3: *** Un mistero. ***



Capitolo 1
*** Non è possibile! ***


Quando avevo visto comparire il nome di mia madre sul display di sabato pomeriggio avevo capito che qualcosa stava succedendo. Lei non mi chiamava mai il sabato, non poteva mica rinunciare alla sua lezione di yoga regalatole dal suo amatissimo marito nonché mio patrigno per chiamare la sua stupida figlia, ma va.
'Che succede?' domandai diretta senza neanche chiederle come stava, la sentì trasalire e sbuffare.
‘Deve esser successo per forza qualcosa? Non posso solo aver voglia di sentire la mia bambina?' rispose mia madre facendo la finta irritata.
'Mamma, evita e dimmi cosa c'è.' le dissi seccamente scocciata da quella situazione stupida, la sentii sbuffare nuovamente.
'Tesoro noi avevamo pensato che dato che ora tuo padre deve partire e stare via di casa per svariati mesi.. Bhè abbiamo pensato che invece di stare lì da sola potresti venire qua con noi, tanto ci sono le vacanze estive.' disse allegramente, la mia bocca era spalancata e ci mancava poco che toccasse terra. Dire che ero scioccata era dire poco.
'Scherzi vero?' le chiesi ridendo nervosamente.
'Ma neanche per sogno, tuo padre è già d'accordo. Hai il volo tra due giorni, ciao amore a presto!' urló prima di riattaccare velocemente, ora non ero scioccata ma bensì infuriata. Come si permetteva? Non la vedevo mai e ora pretendeva che andassi a buttare tutta un'intera estate in quello schifoso buco di città dove lei e il suo adorato marito vivevano? Ma se lo poteva scordare.
 
‘Ti ho già detto che ti odio?' dissi all'uomo che mi stava davanti, mi guardó e ridendo leggermente mi scombinó i capelli.
'Almeno una decina di volte Jes'  sbuffai buttandomi all'indietro facendo sbattare la schiena contro lo schienale di quello scomodo sediolino. Odiavo mio padre in quel momento, lo odiavo più di me stessa.
'Devi andare, hai l'imbarco Jessica' mi annunciò mio padre porgendomi il biglietto aereo, mi sorrise e mi alzai facendomi abbracciare. Nonostante tutto mi sarebbe mancato.
'Sappi che me la pagherai' gli dissi una volta staccata, mi diede un buffeto sulla guancia sorridendomi teneramente.
‘Ti divertirai dalla mamma, vedrai.' roteai gli occhi e lo salutai velocemente dato che era la terza volta che chiamavano il mio volo.
Mi divertiró, sicuro.

'Dio, ma è possibile che non ci sia nemmeno un posto per sedersi? E dove diavolo si è cacciata quella donna?!' esclamai esasperata da tutta quella situazione, presi a camminare velocemente in cerca di mia madre.
Con una mano tenevo il telefono, mentre con l'altra la valigia e così non vedevo dove andavo o meglio contro chi andavo. Non capí come successe, so solo che mi ritrovai a terra con il cellulare con lo schermo mezzo spaccato e del frullato alla vaniglia sui mie anfibi nuovi. Una voglia di omicidio mi pervase la mente. 'Dio ma stai attenta, cos'hai al posto degli occhi?!' urló una voce, voltai lo sguardo e vidi un ragazzo che si stava mettendo in piedi, guardava la sua maglietta e i jeans sporchi di frullato. Ecco chi era l'artefice di tutto, il senso di prima salí ancora di più. Lo guardai in faccia e aveva quel non so che di familiare, ma scansai l’idea non appena l’odore di frullato mi pervase le narici.
'Se tu stavi attento vedevi che stavo arrivando io e tutto questo non succedeva!' urlai spazientita alzandomi, lui mi rivolse uno sguardo scioccato e stava per ribattere se un ragazzo non lo fermò mettendogli una mano sulla spalla.
'Niall lascia perdere, gli dispiace anche se non lo dice' disse un ragazzo moro rivolgendosi a me sorridendomi, rimasi a fissarlo ed ero certa che stavo pure sbavando ma qualcosa mi riportó alla realtà, la risposta del mio biondo.
'Ovvio che non mi dispiace Zayn' esclamò ridendo beffardamente beccandosi un'occhiataccia da parte del suo amico e ovviamente anche da parte mia.
'Bhè ora andiamo, ci si vede!' mi liquidó il ragazzo che a quanto potevo aver capito si chiamava Zayn e spinse via con forza il biondino, sicuramente tinto, di cui non sapevo il nome.
Mentre li guardavo andare via sentì il cellulare vibrarmi nella mano, risposi senza neanche guardare chi era. 'Pronto?'
‘Tesoro mio! Allora sei..'
'Mamma dove diavolo sei? Dovevi essere qui più di mezz'ora fa! E non sai cosa mi è appena successo un totale deficiente mi ha buttato addosso il frullato e..' mi fermai quando sentì qualcuno picchiettarmi la spalla da dietro, mi girai e vidi mia madre sorridermi a 26294 denti. Non mi diede neanche il tempo di abbassare il telefono all'orecchio che mi stritoló in un abbraccio.
'Amore mio quanto mi sei mancata! E come sei cresciuta!' urló facendomi mancare l'aria, ricambiai impacciata ma restando in silenzio.
'Ehi ma cos'è quello che hai addosso? Frullato?' mi chiese schifata, scossi la testa esasperata e quando stavo per risponderle una voce di un uomo mi sovrastó. Dietro mia madre c'era suo marito, Robbie Jonny o come si chiamava faceva segno a qualcuno dietro di me. In realtà si stava proprio sbracciando tanto che alcune persone lo fissavano stranite.
'Oh Niall eccoti qui! Si puo' sapere dov'eri finito?' chiese sorridendo.
'Scusa papà, ma una stupida ragazzina mi ha fatto rovesciare tutto il frullato addosso.' esclamò una voce irritata, una voce che conoscevo. Mi girai e lo vidi, di nuovo solo ora un po' più ripulito, avrà fatto sicuramente un salto in bagno. Mi guardó sorpreso e irritato allo stesso tempo.
'Oh Niall caro eccoti qui! Te la ricordi Jessica, vero?' gli chiese mia madre andandogli accanto. Non poteva essere vero. Ma come ho fatto a non riconoscerlo prima? Ecco perché mi sembrava familiare, era il figlio di Robbie/Jonny! Certo, era cambiato dall’ultima volta che lo avevo visto e in meglio devo dire.
'Tu!’esclamai indicandolo ‘Mi hai rotto il telefono!’ urlai più forte andandogli difronte.
‘E tu mi hai rovesciato il frullato stupida ragazzina!’ urlò di rimando, aprì la boccia scioccata. Come si permetteva di chiamarmi in quel modo?
‘Ora ti faccio veder..’ non feci in tempo a finire che mia madre si mise in mezzo tirando me e il biondino per le maniche delle felpe.
'Passeremo un estate bellissima insieme!' urló mia mamma euforica abbracciando me e il tinto insieme.
Uccidetemi prima che sia troppo tardi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
EHI EHI EHII
Questa è la mia nuova storiella sui ragazzi (:
Non riesco nemmeno più a scrivere dato che sono quasi le quattro di notte quindi niente ciao (: ahahhaha

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Capitolo 2
*** Non male come inizio. ***


L’unica cosa bella di tutta quella storia e di quella famiglia era il cane Charlie, un bel San Bernardo di 80 chili che non appena aveva visto il biondino gli era saltato addosso così tanto forte che lo aveva fatto cadere a terra per poi iniziare a leccargli da dosso i residui di frullato. Avevo riso così tanto che dovetti appoggiarmi a mia madre per restare in piedi, amavo di già quel cane.

‘Tesoro tu sistema le tue cose, io sono su che preparo la cena se hai bisogno’ mi disse mia madre lasciandomi un bacio tra i capelli, le sorrisi annuendo. La vidi salire le scale e quando fui certa che non fossi più nel suo campo visivo tirai un mezzo urlo esasperato con tanto di tirata di capelli.

‘Sapevo che eri stupida, ma non anche pazza’ esclamò una voce facendomi questa volta urlare per davvero, ci mancava poco che mi veniva un infarto a soli 17 anni. Mi girai da dove era appena salita mia madre e vidi Niall con un sorriso furbo sul viso.

‘E tu che ci fai qui?’ gli chiesi cercando di far tornare il battito del mio cuore normale, lui scese anche l’ultimo scalino venendomi difronte. Era alto, fin troppo alto per me e la sua altezza mi incuteva una strana soggezione che ovviamente non avrei mai mostrato.

‘Questa è la mia stanza bambolina, quindi dovrei chiedertelo io’ lo guardai più seria che mai e scoccai la lingua facendo un gesto con la mano davanti al suo naso.

‘Impossibile, mia madre mi ha portata qui dicendomi che qui dovevo dormire io’ spiegai incrociando le braccia, lo vidi accigliarsi e per un momento un espressione di pura confusione gli passò sul volto.

‘MAMMA!’ ‘CAROLINE!’ urlammo insieme per poi correre su per le scale, mi diede una spinta facendomi inciampare. E poi ero io la bambina eh?

‘Ehi ragazzi che succede?’ chiese mia mamma sorridendo, ma appena ci vide il sorriso scomparve e sussurrò un piccolo ‘oh..’

‘Caroline perchè mai tua figlia dovrebbe stare nella mia camera?’ chiese scocciato il biondino, suo padre comparve dal soggiorno mettendogli una mano sulla spalla.

‘Figliolo, la tua stanza è l’unica disponibile oltre alla nostra, non vorrai mica farla dormire sul divano?’ chiese scherzosamente il padre, ma il figlio più serio che mai annuì.

‘E perchè no? Il divano è così comodo e se si sentirà sola ci sarà Charlie con lei!’ esclamò, la mia bocca si spalancò dallo stupore.

‘Ma che razza di pezzente!’ esclamai e mia madre si mise subito in mezzo.

‘Tesoro non abbiamo altre camere e quella di Niall è così tanto grande che ci staranno benissimo due letti’ disse accarezzandomi una guancia, la guardai e non potei fare a meno di intenerirmi.

‘D’accordo..’ dissi sorridendole leggermente, lei mi abbracciò felice ma il nostro amorevole momento fu interrotto, ovviamente, dal finto biondo che iniziò a dire frasi senza senso contraddittorie a tutta quella situazione.

‘Ho bisogno di privacy io!’ ‘Ho 20 anni, non posso dividere la stanza con una ragazzina!’ e bla bla bla, non lo ascoltai nemmeno e presi un pezzo di pane ficcandoglielo in bocca.

‘Usa la bocca per mangiare invece di dire minchiate, io vado a farmi una doccia chiamatemi quando è pronto!’ annunciai prima di tornare velocemente in taverna aka la mia nuova camera.

 

Ci voleva proprio una bella doccia per rinfrescarmi e rilassarmi, tutta quella situazione era stressante. Mi mancavano i miei amici, mi mancava la mia camera, la mia casa e perfino mio padre.

Uscì dal bagno con addosso l’accappatoio giallo canarino che mia nonna mi aveva regalato il Natale prima e andai in direzione della mia valigia che era sul mio nuovo letto. Tirai fuori tutto l’intimo che avevo e decisi di metterne uno semplice nero.

‘Secondo me è meglio quello rosso e bianco in pizzo’ esclamò una voce facendomi sussultare, alzai lo sguardo e vidi Niall sorridermi dall’altro lato della stanza. Era sdraiato sul suo letto e mi guardava, sentì il viso in fiamme e velocemente ributtai tutte le cose dentro la valigia.

‘E tu da quanto sei li?!’ chiesi ancora rossa in viso, lui rise e si alzò vendendomi incontro.

‘Sai ora che ci penso forse è un bene che tu sia in camera con me’ disse cercando di ammiccare, ma con scarsi risultati.

‘Oh ma ti prego Niall, mangia e tappati la bocca invece di dire minchiate’ gli risposi sbuffando afferrando l’intimo che avevo lasciato fuori, presi un paio di pantaloncini con assieme una maglietta per poi andare in bagno assicurandomi che la porta fosse chiusa a chiave.

Non si sa mai.

 

‘Mamma mi era proprio mancata la tua cucina’ ammisi gustandomi il pollo arrosto che aveva cucinato, mi sorrise dolcemente per poi alzarsi e togliere i piatti.

‘Ma io non avevo ancora finito!’ brontolò Niall con la bocca piena di pollo, che schifo.

‘Bobby è difficile avere un bambino per casa?’ chiesi al marito di mia madre, finalmente avevo imparato il suo nome. Sospirò trattenendo un sorriso.

‘Molto difficile’ ammise, gli posai una mano sul braccio.

‘Mi dispiace molto’ gli dissi con finto tono dispiaciuto, sentì lo sguardo del biondino trafiggermi la testa così mi girai e gli sorrisi, ovviamente un finto sorriso.

 

‘Mamma io vado a chiamare papà e poi vado a dormire, a domani’ le dissi dandole un bacio sulla guancia, salutai Bobby con un sorriso dato che stava parlando al telefono e andai giù accendendo la luce.

Niall era sul suo letto al computer e parlava con qualcuno, non ci feci nemmeno caso e andai a sdraiarmi sul mio componendo il numero di mio padre.

‘Sei pregata di spegnere la luce!’ disse Niall con tono arrogante, lo guardai in cagnesco.

‘Oh sta zitto un po’!’ esclamai sbuffando e lì mi accorsi che il telefono non stava più squillando.

‘Non rispondo nemmeno e mi dici di stare zitto? Che ho combinato ora?’ chiese mio padre ridendo, risi leggermente felice di sentirlo.

‘Ciao papà’ sentì una serie di sbuffi provenire dall’altra parte della stanza, ma non ci badai più di tanto.

‘Allora tesoro come stai? Com’è la casa e il posto?’

‘Bhè tranne il fatto che divido la stanza con un bambino e che il mio grado di pazienza nei suoi confronti sia pari a zero va tutto alla meraviglia’ dissi non curandomi che il diretto interessato potesse sentire tutto quello che dicevo a mio padre.

‘Non sapevo che la mamma avesse avuto un bambino.. e quanti anni ha?’ mi chiese mio padre cambiando tono di voce.

‘20 a quanto ho capito’

‘20?! E lo definisci bambino? Oh ma aspetta, non sarà mica Niall?’ mi chiese euforico, rivolsi subito uno sguardo al biondo che continuava a guardare il pc, ma senza parlare ora.

‘Perchè questa domanda? Lo conosci?’

‘Ma certo che si! Quel ragazzo è veramente un ragazzo d’oro! Me lo passi?’ continuai a guardare il biondo che evidentemente sentendosi osservato alzò lo sguardo su di me. Mi alzai e gli andai vicino, sedendomi sul suo letto lui strabuzzò gli occhi e stava per ribattere quando gli feci segno di stare zitto.

‘Senti papà sono d’accordo sul fatto che esteticamente non sia un bambino, ma non sono nemmeno tanto sicura che sia un maschio. Comunque tieni, te lo passo ma muoviti che ho pochi minuti.’ non aspettai neanche una risposta da parte sua che porsi il telefono al biondo che lo prese più che sorridente iniziando a parlare.

Ci mancava pure che mio padre e quell’essere andassero d’accordo.

 

‘Sei un fenomeno Darren veramente!’ esclamò Niall ridendo tanto da battere una mano sul materasso, sbuffai per la trecentesima volta stanca di quella telefonata.

‘Saluta’ ordinai a Niall andandogli di fronte, lui mi guardò e come se non avessi parlato si girò su un fianco dandomi le spalle.

‘Scusa Dan, ma tua figlia rompe’ si scusò visibilmente irritato. Dan? E tutta quella confidenza da dove saltava fuori?

‘Niall muoviti, saluta e dammi il telefono!’ esclamai alzando di poco la voce stando attenta a non svegliare mia madre e Bobby, Niall non mi ascoltò.

‘Niall dammi il telefono’ niente.

‘Niall, per favore, ridammi il mio telefono’ ancora niente.

‘Niall, è tardi. Saluta mio padre’ ancora niente e la mia pazienza stava per arrivare a meno zero.

‘Niall, non farmi urlare, dammi il telefono’ ancora nulla.

‘Niall, non voglio sforzarmi, dammi il cellulare!’ nulla di nulla. Sentì la rabbia crescermi sempre di più in corpo, così senza neanche un avviso lo girai con forza e gli presi il telefono dalle mani.

‘Ehi, ridammelo!’ esclamò alzandosi in piedi, lo spinsi leggermente facendolo risedere sul letto.

‘Ciao pà, buonanotte’ disse seccamente chiudendo la chiamata, subito dopo mi arrivò un messaggio:

‘Il suo credito è terminato, si prega di ricaricare.’

 

Io lo faccio fuori.

 

 

Sentì un botto alla gamba del mio letto e qualcuno imprecare, aprì di poco gli occhi e distinsi la figura di un ragazzo massaggiarsi il piede.

‘Fai meno casino’ borbottai girandomi dall’altra parte abbracciando Charlie che durante la notte si era infilato nel mio letto.

‘Se tu magari ti coprissi di più io non andrei a sbattere’ mi accusò sbattendo la porta del bagno, sbuffai irritata.

‘Tieni a freno i tuoi ormoni Horan’ esclamai per poi sbadigliare, mi tirai su con il busto e guardai l’orario; le 8.30 del mattino. Strabuzzai gli occhi, era prestissimo!

‘Lo hai fatto apposta ammettilo’ esclamai una volta visto uscire il biondo dal bagno, lui mi guardò e mi schiacciò l’occhiolino.

‘Mia camera, mie regole e non si discute’ disse lanciandomi un paio di suoi pantaloncini in faccia. Me li tolsi bruscamente e feci per ritirarglieli quando mi fermai a guardarli, erano proprio belli.

‘Senti un po’ piccolo capo, sono sporchi questi pantaloncini?’ gli chiesi mostrandoglieli, lui scosse la testa e tornò a cercare qualcosa nel grosso armadio.

‘Bene, ti ringrazio molto per il regalo’ dissi sorridendo alzandomi in cerca di una maglietta da poterci abbinare, non sentì più il rumore che fino a pochi secondi prima Niall stava facendo. Mi girai ritrovandomelo difronte, mi prese i pantaloncini dalle mani.

‘Sono miei e io non ti ho regalato proprio niente’

‘Cosa ti costa regalarmene un paio?’

‘Mi costa!’ sbuffai girandomi e prendendo una semplice maglietta bianca con una scritta, lo guardai e gli passai di fianco ma con una mano glieli fregai e corsi in bagno.

‘Grazie mille!’ urlai ridendo, bussava alla porta ma non gli avrei mai aperto.

‘Te li presto solo per oggi, ma solo perchè ho fame e non ho più voglia di stare qui giù!’ lo sentì dire, sorrisi soddisfatta e mi preparai.

 

‘Niall sai dove mia madre ha messo tutte le mie.. e voi?’ chiesi guardando i tre ragazzi seduti in salotto che si abbuffavano di biscotti, loro mi guardarono e rimasero zitti per poi iniziare a ridere.

‘Woh Niall non ce l’avevi detto che avevi un ospite!’ urlò ridacchiando quello riccio mentre un altro con i capelli tutti fatti a caso gli batteva il cinque. Non capivo dove volessero arrivare.

‘Niall dai, almeno dicci che non c’erano i tuoi in casa!’ urlò quello che aveva schiacciato il cinque al riccio, l’altro ragazzo con un piccolo crestino rideva e basta senza parlare.

‘Ma chi siete?’ chiesi scocciata da quella situazione, il tipo dai capelli da pazzo mi si avvicinò mettendomi un braccio sulle spalle.

‘Oh tesoro non ti preoccupare, ora non c’è Niall ma ci sono io’ esclamò spostandomi i capelli dietro le spalle. Pazienza Jessica pazienza.. ma al diavolo la pazienza!

‘NIALL!’ urlai tanto forte da far staccare quel depravato da dosso e allontanarsi.

‘Cazzo, non urlare così! Mi hai rotto un timpano!’ si lamentò quest’ultimo, gli riservai un’occhiataccia e stavo anche per risponderglii se non avessi sentito qualcuno entrare in cucina.

‘Ma cosa c’è da urlare così tan.. oh’ si fermò guardandoci, guardava prima me e poi il pazzo accanto a me. Dietro di lui comparve il ragazzo che era con lui l’altra volta in aeroporto e mi fece un mezzo sorriso.

‘Niall potevi avvisarci, per di più le hai pure dato un paio di tuoi pantaloncini’ esclamò nuovamente il riccio, la sua voce iniziava ad irritarmi.

‘Già molto strano, di solito non lo fai mai’ disse il ragazzo dal crestino che fino ad allora non aveva aperto bocca.

‘Deve essere stata davvero brava allora’ ammiccò il depravato, sentì il ragazzo difianco a Niall scoppiare a ridere.

‘Te lo giuro che ti faccio rimpiangere di essere nato’ esclamai contro il depravato di fronte a me, lui mi rise in faccia ma Niall si mise in mezzo prima che potessi fare qualsiasi cosa.

‘Non è come pensate’ esclamò agitato mettendosi dietro di me chiudendomi nelle sue braccia, sentì una stretta allo stomaco a quel contatto così riavvicinato con lui ma la risata del depravato mi portò alla realtà.

‘Ora devi stare calma, ci parlo io ma mi devi giurare che se ti lascio libera non ammazzerai Louis’ mi sussurrò in un orecchio, non capì chi fosse questo Louis ma annuì comunque. Non so come ma era riuscito a farmi calmare.

‘Chissà cosa le avrà detto’ disse ridendo quello dai capelli da pazzo, tutta la calma se ne andò e partì se non fosse stato per Niall che mi tenne di nuovo ferma.

‘Io lo ammazzo’ sussurrai a denti stretti, Niall con uno scatto mi fece girare verso di lui così facendo sembrava proprio mi stesse abbracciando e mi sentivo a disagio.

‘Ovviamente non posso fidarmi, ma posso capirti’ ammise ridendo leggermente sempre parlandomi nell’orecchio.

‘Ragazzi vi presento Jessica, la mia sorellastra.’ esclamò poi a gran voce, le risatine cessarono e avrei tanto voluto vedere la faccia dei suoi amici ma Niall mi teneva ancora contro il suo petto. Sentii solo la risata del moro e il silenzio restante.

Bhè, mica male come inizio.














EHI 
Ciao a tutti eccomi qui di nuovo hahah
Allora che ve ne pare del capitolo? Un po' lunghino?
Perdonate gli eventuali errori, ma è piuttosto tardi e sono stanca :')
Cosa ne pensate di Jessica e di Niall? E del resto dei ragazzi? Louis a me fa morire HAHAHAHA
Bhe, ora vado spero mi facciate sapere che ne pensate e se volete leggo pure qualche vostra storia mi farebbe solo piacere :)
Vi lascio con i nostri Jessica (Chloe Moretz) e Niall con Louis :) 
 

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Capitolo 3
*** Un mistero. ***


Una settimana, sette esatti giorni che ero lì e mi erano già bastati per capire che mai e poi mai io e Niall saremmo andati d’accordo.

 

‘Jessi mi passi il telecomando?’ mi chiese il biondino buttandosi un’altra manciata di popcorn in bocca, lo guardai schifata e gli lanciai il telefono addosso. Beccato, proprio sul naso.

‘Ti odio, lo sai?’ mi chiese retoricamente massaggiandosi il naso con fare sofferente.

‘Sei un rompi cazzo, lo sai?’ chiesi di rimando, lui in tutta risposta sbuffò ridendo leggermente.

Niall prendeva tutto come un gioco, non lo avevo mai visto fare il serio. Ogni cosa che gli facevo o dicevo la prendeva come uno scherzo anche quando ero seria, io invece al contrario di lui quando mi diceva o faceva qualcosa me la prendevo, eccome se me la prendevo.

Non lo capivo, era un mistero per me. Un mistero che non avrei mai voluto scoprire.

 

‘LOUIS!’ urlai in preda a uno scatto d’ira, lui mi guardò ridendo mentre Niall si tratteneva. Era ubriaco fradicio e continuava a fare battute non troppo adeguate.

Louis Tomlinson era l’unico tra tutti gli amici di Niall che ancora non sopportavo, gli altri erano piuttosto simpatici e di buona compagnia ma lui no. Aveva un cervello pari a quello di un roditore e non c’era modo di farlo smettere di infastidirmi.

‘Cosa c’è? Che ho fatto?’ chiese con tono confuso sorridendo sotto i baffi, trattenni un urlo di esasperazione e mi alzai andando direttamente in camera mia. Non sopportavo quando si comportavano così quei due, erano come due bambini dispettosi pronti a fare scherzi ovunque pur di creare caos.

Presi il telefono con ancora le mani che mi tremavano dal nervoso e digitai velocemente il numero di mio padre.

‘Pront..’

‘Papà ti prego vieni a prendermi! Io non ce la faccio più!’ esclamai buttandomi a peso morto sul letto, sentì mio padre ridere dall’altra parte, cosa che mi fece ancora di più innervosire.

‘Che hanno combinato ora?’ chiese ridacchiando, lui e il suo stupido amore nei confronti di Niall.

‘Sono insopportabili, non sanno cosa sia il rispetto. Non posso più vivere qui, fammi tornare in Australia ti prego’ piagnucolai, ma sentì dei rumori segno che qualcuno stava scendendo.

‘Jessica calmati ora, ok? Respira, fai dei respiri profondi che sai come va a finire poi. Parlerò con tua madre affinchè prenda dei provvedimenti seri va bene?’ mi chiese più calmo, feci dei respiri profondi come aveva detto e sentì la rabbia sbollire lentamente fino a scomparire.

‘Ci sentiamo presto, ciao papà’

‘Ciao tesoro’ chiusi la chiamata per poi chiudere gli occhi rilassandomi, ma il momento di rilassamento durò poco dato che il materasso si abbassò sotto il peso di qualcuno.

Aprì di scatto gli occhi e mi ritrovai un Louis che mi sorrideva sbilenco, mi alzai di scatto rischiando di tirargli una testata.

‘E tu cosa ci fai qui?’ gli chiesi incredula, lui si mise le mani sulle orecchie come a far cessare il rumore della mia voce.

‘Non urlare! Ho un mal di testa atroce!’ piagnucolò stendendosi, lo guardai stupefatta non capendo dove volesse arrivare.

‘Louis che cosa stai facendo qui?’ gli chiesi cercando di mantenere  la calma alzandomi, ma mi trattenne per un polso. Per essere ubriaco aveva i riflessi veloci.

‘Perchè mi odi?’ mi chiese come un bambino chiede alla propria madre se esiste Babbo Natale, lo guardai e in quel momento provai solo tenerezza. Era lì, steso sul mio letto con gli occhi azzurri lucidi per via dell’alcol che mi guardava attendendo una mia risposta.

‘Ma io non ti odio Louis, solo non mi piace quando ti comporti da maleducato con me solo per far ridere i tuoi amici’ ammisi e mi venne perfino voglia di accarezzargli i capelli ma mi trattenni. Fece un piccolo sorriso e lasciò la presa dal mio polso.

‘Lo sapevo’ disse ridendo leggermente, lo guardai scioccata. Tutta la tenerezza che provavo nei suoi confronti volò via in un attimo come se non ci fosse mai stata.

‘Stai scherzando vero?’ scosse la testa chiudendo gli occhi.

‘Sapevo che non mi odiavi, ma non capisco perchè con me ti comportavi così mentre con Niall anche se ti faceva meno te la prendevi il doppio.’ non capissi quello che disse, ma non ebbi modo di chiederglielo dato che si addormentò.

 

‘Ci vediamo domani bambolina’ mi salutò Harry abbracciandomi, risi leggermente a quello stupido soprannome che mi aveva affidato e ricambiai l’abbraccio calorosamente. Mi ero subito legata ad Harry, aveva un carattere bellissimo e avevamo veramente tante cose in comune, mi trattava come una sorella minore e adoravo questo suo comportamento.

‘A domani bamboccio’ gli risposi ridacchiando, salutai Liam e Zayn e non appena la porta si chiuse mi girai verso Niall.

‘Fai qualcosa’ gli dissi picchiettandogli il petto con un dito, lui mi guardò confuso. Roteai gli occhi e lo tirai per la maglietta facendogli segno di seguirmi.

‘Oh se volevi fare qualcosa potevi dirmelo subito invece di fare così la sospettosa’ esclamò ridacchiando mentre scendevamo le scale, non gli risposi nemmeno e continuai a scendere.

‘Ecco’ gli indicai Louis che dormiva beatamente nel mio letto, lui mi guardò e poi guardò lui per svariate volte e poi la sua espressione diventò piuttosto seria, sembrava quasi irritata.

‘Cosa ci fa Louis nel tuo letto?’ mi chiese duramente, lo guardai cercando di trovare le parole giuste per spiegargli.

‘Bhè ecco.. Louis prima.. no aspetta, non ti devo nessuna spiegazione. Piuttosto dove dormo io questa notte?’ gli chiesi incrociando le braccia, Charlie mi venne affianco sedendosi vicino a me.

‘Con lui, tanto’ disse girandosi andando verso il suo letto.

‘Tanto cosa? E di sicuro non dormirò con Louis, ho provato a svegliarlo più di una volta perfino Charlie ci ha provato ma non ci è riuscito’ dissi seguendolo e con Charlie al mio seguito.

‘Non si riesce mai a svegliare Louis quando è ubriaco Jessica, dormirai sul divano’ disse indifferente, lo guardai con la bocca mezza aperta per lo stupore. Che galantuomo, veramente.

‘Sul divano non posso, Zayn ci ha rovesciato la birra’ dissi sbuffando, si voltò velocemente nella mia direzione smettendo di fare quello che stava facendo.

‘Zayn ha fatto cosa?’

‘Ha rovescia.. oh ma chissene frega, non posso dormire sul divano e nemmeno nel letto di mia madre e tuo padre’

‘E perchè no?’ chiese rigirandosi dandomi nuovamente le spalle.

‘E’ una questione di principio Niall’ spiegai velocemente sbadigliando, stavo morendo di sonno e non ce la facevo più a stare in piedi.

‘Russi?’ mi chiese girandosi, risi leggermente.

‘Certo che no, perchè?’

‘Dormirai con me’ disse infine freddamente, strabuzzai gli occhi e boccheggiai.

‘Co-cosa?’ gli chiesi cercando di mantenere il rossore sul mio viso, lui mi guardò e notando il mio evidente imbarazzo sorrise.

‘Siamo fratelli no? I fratelli dormono insieme, non ci sono problemi’ disse con tono neutro mantenendo sempre il sorriso che ora era diventato furbo, tramava qualcosa.

‘Accetto, a patto che tra noi dorma Charlie’ dissi infine toccando la testa con fare autoritario la testa del cane che mi stava affianco, lui annuì ridendo leggermente.

 

‘Sto morendo di caldo’ esclamò Niall rigirandosi nel letto facendomi quasi cadere.

‘A chi lo dici’ ammisi facendomi aria con la mano, ma con scarsi risultati.

‘E’ Charlie, emana troppo calore e tra poco cado dal letto’ disse alzandosi con il busto, Charlie lo imitò leccandogli poi una guancia riempiendolo di bava. Ho già detto di amare quel cane?

‘Charlie, giù’ esclamò seriamente indicando il pavimento con un dito, Charlie lo guardò e poi guardò me che lo abbracciai dal dietro.

‘Lui non si muove di qui’ esclamai tirandomi su pure io con il busto guardando Niall che era a petto nudo. E quando se l’era tolta la maglietta? Cercai di non guardarlo, mi metteva troppo a disagio.

‘Decidi o il pavimento con Charlie o il letto con me’ disse cambiando tono all’ultima richiesta, sbuffai accarezzando Charlie.

‘Mi dispiace Charlie, oggi va così ma domani ritorni con me’ il cane mi rivolse un ultimo sguardo prima di scendere con un balzo dal letto andando addosso a Niall, lo aveva sicuramente fatto apposta.

‘Da quando sei arrivata quel cane si comporta come se mi odiasse’ esclamò guardando Charlie, non potei fare a meno di scoppiare a ridere.

 

Ero sul punto di addormentarmi quando la voce di Niall mi fece perdere quel briciolo di sonnolenza che avevo.

‘Perchè Louis è nel tuo letto?’ sussurrò piano, gli davo le spalle e lui pure ma lo sentì girarsi.

‘Ti interessa saperlo?’ chiesi di rimando stuzzicandolo, sentì un lieve tocco sulla spalla scoperta e una marea di brividi mi percorsero tutto il corpo. Niall doveva aver lasciato la finestra aperta, sicuramente.

‘Non si risponde a una domanda con un’altra domanda’ disse tranquillamente, lo sentì muoversi ma non ebbi il coraggio di girarmi per guardarlo.

‘Quante domande ti faccio io e tu non rispondi mai’ dissi cercando una via d’uscita da tutta quella situazione.

‘Ti ha fatto qualcosa?’ chiese infine, non so cosa mi presa ma mi girai ritrovandomi la sua faccia a una manciata di centimetri dalla mia, era serio in viso e i suoi grossi occhi azzurri sembrava mi stessero scrutando perfino l’anima. Trattenni il respiro, non ero abituata a stargli così vicino e soprattutto non in un momento come quello.

‘Abbiamo solo parlato di.. di nulla Niall, perchè lo vuoi sapere?’ gli chiesi cercando di non far trasparire nulla, vidi le sue spalle rilassarsi e mi fece un mezzo sorriso accarezzandomi dolcemente la guancia. Ma cosa stava facendo?

‘Così, tranquilla’ annuì insicura e mi rigirai velocemente dandogli nuovamente le spalle, quella situazione era troppo per me in quel momento.

‘Buonanotte’ dissi velocemente chiudendo gli occhi imponendomi di dormire, ma la velocità del battito del mio cuore me lo impediva soprattutto quando un braccio mi avvolse spingendomi indietro. Niall mi fece appoggiare contro il suo petto con delicatezza. Spalancai gli occhi e cercai di divincolarmi, ma non ci riuscì.

‘Ferma, stai calma..’ mi disse in un orecchio, di punto in bianco mi fermai senza un vero motivo.

‘Brava, buonanotte Jessi’ sussurrò lasciando leggermente la presa, ma tenendomi sempre stretta a sè. Non mi faceva male, non mi teneva stretta a sè come se volesse dopo altro mi teneva stretta a sè come se volesse iniettarmi in sè.

Niall era un mistero irrisolto e io ne stavo iniziando a prendere parte.








EHI
Allora per prima cosa BUON ANNO NUOVOOO! 
Spero abbiate passato un bel Natale e un bel capodanno :)
Tornando alla storia; che ve ne pare del capitolo?
Qui si vede un lato di Niall, ma nel prossimo capitolo vi stupirà ancora di più. 
E di Jess e di Louis che ne pensate?
Liam e Zayn appariranno di più nei prossimi capitoli (:
Scusate gli eventuali errori ma è tardi hahahahah
comunque grazie mille per seguire la mia storia e spero che recensiate per farmi sapere che ne pensate :)
Alla prossima, vi lascio con una foto di Charlie: 

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