Combattimenti

di ZivaDDavid
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sempre lavoro ***
Capitolo 2: *** Chiarimenti ***
Capitolo 3: *** Rome part 1 ***
Capitolo 4: *** Rome part 2 ***
Capitolo 5: *** Rome part 3 ***
Capitolo 6: *** Rome part 4 ***
Capitolo 7: *** Moscow ***



Capitolo 1
*** Sempre lavoro ***


E’ venerdì mattina e sono tutti nell’ufficio. Tony prende in giro McGee, Ziva completa dei rapporti arretrati e Gibbs legge alcuni fascicoli. Tutto normale. E i ragazzi speravano proprio che continuasse così fino alla mattina successiva per potersi godere almeno quel breve fine settimana senza casi. Erano piuttosto rare giornate come quelle e volevano goderne appieno. Tony si alzò per prendere i caffè, quando la Shepard uscì dal suo ufficio e chiamò tutta la squadra da lei.
-Ecco fine settimana bruciato ! – sbuffarono tutti e tre.
 
-Ho un lavoro importante per voi. – disse per attirare appieno la loro attenzione. Prese il telecomando e accese lo schermo davanti a sé, iniziando a spiegare : - Quello è un noto trafficante di tutto ciò che può essere venduto, dalle armi, alle droghe, alle donne, bambini, piani strategici militari. John Powell. Non era più entrato in America dopo l’11 settembre dato che anche lui fu accusato di essere complice per aver passato importanti piani strategici della Difesa. Ieri sera invece è stato avvistato a Las Vegas con altri suoi “colleghi” della mala vita, in quella che si potrebbe definire una riunione di affari. Lui partirà domenica per Roma dove incontrerà lo sceicco turco Sahin, un importante clan mafioso italiano e alcune cellule terroristiche. Tutte le agenzie internazionali sono state invitate a cooperare, tra le quali anche noi. Non dobbiamo eseguire né arresti, ne indagini. Dobbiamo pedinare, osservare e riferire. Vi dividerò in due squadre : Gibbs e McGee partirete tra un’ora per Las Vegas dove seguirete Powell per tutta la sua permanenza qua in America… Vi voglio alle sue costole 24h su 24h. Avete una camera prenotata nel suo stesso hotel per passare come semplici turisti. Voglio un aggiornamento ogni due ore. DiNozzo e David voi partirete domani pomeriggio per Roma per essere lì entro domenica mattina, in modo da avere almeno 12 ore di tempo per perlustrare il luogo. Non sappiamo ancora dove alloggerà Powell a Roma anche se pensiamo all’Excelsior, quindi avrete una stanza là. Qualsiasi cambiamento vi verrà comunicato. Anche voi dovrete solo osservare e riferire. Ziva voglio che ti comporti come quando siamo state noi in missione in Italia… ricordi? Attiri, seduci e controlli. Bene Gibbs e McGee andate a casa preparate una valigia leggera, da vacanzieri ovviamente, e ci rivediamo qua tra 45 minuti, per partire con un aereo militare. Voi invece tornate alle vostre scrivanie e trovate dettagli che possano aiutare Gibbs e McGee ad avvicinare Powell senza dare nell’occhio.-  concluse Jenny sotto gli occhi esterrefatti di tutti e quattro gli agenti. 
 
 
Tornarono alle loro scrivanie, e mentre Tony e Ziva iniziavano le ricerche, Gibbs e McGee presero i loro zaini e si diressero verso l’ascensore. Gibbs si girò e disse : - Mi raccomando voi due, attenti. –
-Anche voi, ci sentiamo quando atterrate.- disse Ziva.
 
Mentre erano alle loro scrivanie, Tony si tirò con la sedia verso quella di Ziva e le disse :
-Pronta ad andare in Italia con me? Sono certo che là uscirà tutto il mio fascino, il fascino dei DiNozzo italiano!! Non ti eccita la cosa? –
-Oh Tony ma certo che….. No ! Ora forza torna a cercare novità su Powell.-
Ma ovviamente era una bugia quella di Ziva. Era molto più che eccitata, era al settimo cielo. Poi dopo quello che le aveva ricordato Jenny…  Attiri, seduci e controlli. Bhè poteva provare su Tony e poi sul sospettato. Rise tra sé. E Tony vide quel sorrisino e continuò a fantastica ancora di più sul viaggio a Roma.
Arrivò la sera e dopo aver sentito Gibbs e McGee che stavano bene e avevano tutto sotto controllo ed averli aggiornati sulle chiamate di Powell, la Shepard li congedò, consigliandogli caldamente di iniziare a preparare la valigia già da stasera.
 
-Ziva, che ne dici se prima di andare a casa prendiamo una pizza? Non ho voglia di cucinare e così iniziamo ad abituarci all’Italia. Se no poi quando torno a casa non sarò dello spirito giusto per preparare la valigia.- con aria maliziosa.
-Va bene. Ma non possiamo stare molto. Arrivata a casa devo fare mille cose, tra le quali una bella doccia, fare la valigia e dormire! Ci sarà un enorme cambio di orario. E sono certa che tu ne risentirai molto.- concluse Ziva guardando fisso Tony.
-Uh che esagerata! Avremo tanto di quel tempo sull’aereo…
 
Arrivarono in pizzeria e ordinarono una “quattro stagioni” Tony e una semplice margherita e funghi Ziva.
-Non sarà troppo pesante quella pizza? – chiese Ziva che alla vista di Tony che mangiava la pizza non poteva che ridere.
-Nono. Anzi è una delle mie pizze preferite più leggere… E invece lei signorina David è a dieta per caso?-
-Bhè – confessò Ziva- in effetti si… ho messo su un pò di chili, perché abbiamo avuto troppi casi e io poco tempo per allenarmi o anche solo correre. Tutte le sere arrivo a casa sfinita e mi butto a letto. Ma la cosa peggiore è che mi avete abituata a mangiare, mangiare sempre.
-Ziva David mi auguro che tu stia scherzando… dove li vedresti questi chili in più? Sei per fino più magra di quando sei arrivata. –
-Vuoi essere solo gentile Tony, ma credimi quei chili ci sono e io li vedo tutte le mattine… Speriamo che i vestiti mi stiano bene.
-Ziva non c’è niente, nessun vestito che possa starti male… quindi finisci queste lamentele e prenditi un’altra pizza… sei perfetta così.-
-Sisi certo. Perfetta per te… - sospirò Ziva che era sia felicissima per quello che le aveva detto Tony che triste perché realmente si sentita appesantita in quegli ultimi mesi.
-E se no per chi dovresti essere perfetta?? Gli altri non ti devono neanche guardare…- disse Tony sorridendole, ma che sentiva davvero dentro di pensare questa cosa.
Arrivarono alle macchine e Ziva che ancora voleva stare un po’ con lui gli propose :
-Non finiamo una serata come questa con un bel cocktail?
-Mmm va bene. Vada per il cocktail. Ma andiamo con una sola macchina. Sali. Poi ti riporto qua…
E andarono. Al bar non parlarono molto. Più che altro si guardavano e si sorridevano, a volte erano interrotti da gente decisamente ubriaca sulla quale Tony faceva sempre qualche battuta cattiva, con il risultato di vedere Ziva ridere di gusto. Risaliti in macchina Tony senza farci caso accompagnò Ziva sotto casa sua, e neanche lei si era ricordata che dovevano riprendere la macchina dove l’avevano lasciata.
- Tony e ora come faccio domani mattina? Con la metro? Non c’è neanche Tim che passa da qua.. dato che è dall’altro lato del paese.
- Perché ti preoccupi? Ti passo a prendere io! E’ stata mia la svista e io rimedio. Ora preparati per domani che sarà un lungo e bellissimo viaggio- e le fece l’occhiolino.

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Spero che anche questo capitolo molto più sdolcinato vi piaccia!! fatemi sapere! a presto ;)
Vostra ZivaDDavid

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Capitolo 2
*** Chiarimenti ***


La mattina dopo Tony si presentò alle 8.30 a casa di Ziva che ancora era in pigiama ( chiamiamolo pigiama, una maglietta e delle culotte) e non si aspettava proprio che Tony arrivasse così presto. Lo fece entrare e si scusò per la confusione. Tony non riusciva a levarle gli occhi di dosso e inevitabilmente fece una battuta sulle sue bellissime culotte di pizzo nero.
-Le stavi provando per stasera? – chiese senza ritegno. Ma Ziva gli fece un occhiolino e non gli rispose. 
Tony le aveva portato la colazione, cornetto alla crema e un cappuccino, spolverato col cioccolato come piace a lei, e per lui brioche e caffè. Si sedettero in cucina e mangiarono.  Ziva finito il cappuccino corse in camera a cambiarsi e prese chiuse la valigia.
-Me la porto già da ora così non devo tornare a casa.
-Va bene Mossad, ora andiamo che è già tardi!
 
Arrivati a lavoro Jenny li chiamò nel suo ufficio.
-Gibbs mi ha aggiornato sul fatto che lì ci saranno anche agenti israeliani che aiutano nel monitoraggio della situazione. Spero che per te non sia un problema Ziva
-Assolutamente no. – rispose Ziva che dopo aver lasciato tutti i colleghi al Mossad senza alcuna spiegazione sapeva che erano rimasti piuttosto delusi. Ma lei lì ora stava bene.
-Per il resto non credo ci siano aggiornamenti se non il fatto che Powell ha confermato la prenotazione all’excelsior. Alle 17 avete il volo. Spero che abbiate già le valigie pronte perché prima di congedarci dovete scendere da Abby e controllare se ha trovato riscontri per le foto che Gibbs e McGee gli hanno mandato e poi avvisate Gibbs. A dopo
 
Scesero da Abby. Abby e Ziva non erano certo amiche ma si sopportavano. Abby ancora pensava sempre a Kate e sentiva Ziva come se le avesse preso il posto. Però in fin dei conti aveva ucciso Ari, nonostante fosse suo fratello, mentre poteva uccidere un'altra delle persone a lei più care. Ancora doveva conoscere Ziva, non si fidava molto di lei. Ma l’ammirava per la sua incredibile forza. 
-Allora Roma… mmm bella città… romantica… - disse indiscreta Abby – ricordate la regola #12 di Gibbs : Mai avere rapporti fra colleghi. –
-Tranquilla Abby, non ti tradirò mai- disse Tony che le diede un bacio sulla guancia, sotto lo sguardo assassino e geloso di Ziva. Infatti Abby lo notò e sorrise compiaciuta. – piuttosto ci sono novità sulle foto?-
-No nessuna . Se ne dovessi avere vi chiamo. –
-Va bene. Noi finiamo le scartoffie. –
Ziva restò li ferma a guardare Abby, mentre Tony la chiamava : - Vai avanti Tony. Ora ti raggiungo.- e Tony però si pietrificò là davanti la porta con la paura di poter assistere ad una terza guerra mondiale. – vai Tony, non succederà niente- gli ripetè Ziva.
 
Quando si accertarono che lui se ne fosse andato Ziva schiettamente disse ad Abby :
-Quale è il tuo problema con me? Che ti ho fatto?-
-Niente perché? – Chiese innocente Abby
-Perché non c’era bisogno del teatrino di prima davanti a Tony. E comunque sempre mi tratti male, come se ti avessi fatto qualcosa.
-Sei qua… già è qualcosa. Doveva esserci Kate e non tu.- Ed Abby non trattenne le lacrime. Ziva però capito il vero problema le mise una mano sulla spalla :
-Io non voglio prendere il suo posto. Non ho mai voluto. Mi dispiace molto per Kate. Però vorrei che ogni volta tu non mi guardassi come fossi io la killer che l’ha uccisa.-
-Scusami. –
-Scuse accettate. – e se ne andò.
Fu stranamente felice di aver chiarito quel problemino con Abby che da un mese la tormentava. Lei era una ragazza molto solare, socievole, abbracciava tutti e voleva subito bene a tutti. Si, tutti tranne lei. E questa cosa era l’unica nota storta dell’NCIS da quando era arrivata lì come agente.

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Spero che ancje questo capitolo vi piaccia!! scusate se è più breveee! mi farò perdonare promesso!!!!
Vostra, Zivadavi

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Capitolo 3
*** Rome part 1 ***


Si fecero le 17 e si trovarono sull’aereo diretto per Roma. Ziva iniziò leggendo un libro mentre Tony vedeva un film, 007 James Bond, giusto per entrare nel ruolo, dal piccolo schermo davanti a lui.  Finito il film si accorse che Ziva non stava leggendo ma guardava fuori dal finestrino. Le luci già le avevano abbassate da un paio di minuti, e Tony non riusciva a vedere bene l’espressione di Ziva.
-Ziva tutto bene?
-Sisi, Tony tutto bene. Solo pensieri.
-Me ne vuoi parlare?
-Nono grazie.- disse e sbadigliò.
-Forse invece dei pensieri è il sonno! Se vuoi appoggiati e dormi un po’, io mi devo vedere l’altro film di James Bond!
-Grazie ma penso che non ce ne sarà bisogno.
E invece dopo un’oretta Ziva si era addormentata senza accorgersene sulla spalla di Tony e si era pure stretta al suo braccio, con enorme soddisfazione di Tony che ogni tanto le accarezzava i capelli spostandoglieli per guardarle tutto il viso. Dopo poche ore passate a guardarla anche Tony si addormentò e la sua testa si appoggiò su quella di Ziva. Le hostess che passavano per i controlli, guardavano con tenerezza la coppia.
Ziva si svegliò e notò una hostess che la guardava con occhi sognanti. Non capiva perché fino a quando non si vide letteralmente abbracciata al braccio di Tony. Si scostò facendo svegliare Tony che però troppo stanco si riaddormentò subito. Ora era lei a guardare lui con occhi sognanti. E la addolcì molto ripensare alla hostess che guardava loro due.
Quanto ti sei rammollita, Ziva. Non fai più allenamento, ti lasci andare a questi momento sdolcinati da far venire il diabete. L’America l’aveva cambiata già in così poco tempo. Ma quella parte “americana “ di lei veniva sempre sopraffatta dalla Ziva killer del Mossad a cui suo padre fin dalla tenera età aveva addestrato.
 
Atterrati a Roma, Ziva chiamò un taxi. Era davvero stanca, e inoltre era appena mezzanotte lì a Roma, a causa del fuso orario. Aveva veramente voglia di distendersi e dormire un po’, ma prima doveva arrivare il prima possibile all’hotel e controllarlo da cima a fondo. Faceva così per tutte le missioni. Tony invece salito disse al taxista : Signore, al Colosseo!-
-Subito! – rispose il tassista, che sorriso per lo sforzo dello straniero nel parlare l’italiano
-Ma che vuoi fare Tony? Dobbiamo andare subito all’hotel. Siamo in missione, non in vacanza.
-Magari fossimo qua in vacanza…non ricordarmelo. Comunque dobbiamo anche conoscere la città per ogni evenienza! Su un piccolo giro di perlustrazione male non può farci! Giuro che tra poche ore saremo in hotel.
-Ma è tardi! Io ho sonno!
-Eh dai piccola Mossad… un giro per le strade Italiane di sera è molto romantico.
-Tony se entro le 2 non siamo in hotel ti uccido con la mia graffetta. Ricorda che la porto sempre con me!
-Promesso piccola ninja!!
 
Arrivati davanti al Colosseo, entrambi non poterono non restare affascinati. Quanta storia aveva attraversato quel magnifico luogo. Così continuarono a girare per la città. Si presero un gelato e arrivarono fino alla fontana di Trevi.
-Com’è bella Roma di notte- disse Tony
-Si è vero. Devo ammettere che non è stata male come idea… mi sto rilassando molto. Ma Tony… sono già le 2 passate. Mi avevi fatto una promessa.
-Ok… allora finiamo i gelati e chiamiamo un taxi. Va bene?
-Perfetto.
I due però continuarono a guardarsi, anche senza parlare. Forse erano quelle luci, il rumore dell’acqua della fontana, l’aria italiana. Non si capiva bene cosa, ma loro erano ancora più attratti l’uno all’altro, più del solito.
Finito il gelato si diressero verso un taxi.
-Ziva? Ziva David? Che ci fai qua?- chiese l’uomo. Ziva sembrò cadere in uno stato di confusione. Una delle persone che non avrebbe mai più voluto vedere in vita sua era là di fronte a sé. 













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eccomi di nuovo con il seguito di questa fic... spero davvero che vi piaccia anche questa!!!!!!!! 
baci Zivadavi

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Capitolo 4
*** Rome part 2 ***


-Michael? Che ci fai qua? – Ziva rispose con un enorme groppo alla gola. Tony invece guardò preoccupato la scena. Ci mancava solo che la missione saltasse e poteva dire addio a quei giorni a Roma con Ziva.
-Io bene… tu piuttosto? Sei scappata da noi… tuo padre dice che starai qui per poco…io credo che invece tu ci voglia restare… e capisco anche perché… - e spostò lo sguardo su Tony. Ovviamente quest’ultimo non si fece scappare l’occasione di presentarsi.
-Piacere Anthony DiNozzo
-Piacere Michael Rivkin, ex collega di Ziva
-Attuale collega di Ziva- rispose Tony in segno di sfida.
-Ah… dunque siete in missione. Mmm interessante. Anche io… magari ci incroceremo. Buona serata- e scoccò un bacio sulle guance a Ziva
 
Il taxi per i due agenti arrivò proprio in quel momento. Salirono in silenzio e andarono all’hotel.
-Buona sera benvenuti all’Excelsior
-Buonasera dovremmo avere una stanza prenotata a nome DiNardo.
-Certo signori. La stanza è la 207. Vi auguriamo buon soggiorno.
-Grazie. Andiamo occhioni belli.
 
Saliti in camera l’unico pensiero era riposarsi un paio di ore. Poche ore dopo avrebbero dovuto perlustrare bene tutto l’hotel, dato che l’arrivo di Powell era preventivato per il pomeriggio.
-buonanotte Ziva.
-Ma dove ti stai mettendo Tony?
-Sul divano ovvio!
-Ma smettila…siamo adulti e vaccinati, vieni a letto. Ricorda solo che dormo con la pistola e la graffetta! Chiara?
-Chiarissima…anzi cristallina!
-Perfetto… mettiti a letto che ora arrivo.
Lei andò in bagno, si sistemò e tornò in camera con un pigiama, se così si può chiamare, che fece mettere Tony seduto sul letto :
-Ziva non avrai intenzione di dormire con quello no?
-Che ha che non va?
-Bhè niente… questo è il problema… sei…sei.. nuda in pratica! Oltre al fatto che quello è un completino piuttosto sexy… vuoi giocare col fuoco?
-Ti bruceresti tu Tony… ora smettila e dormi.
-Cattiva… - e si rimise a letto, girandosi però dall’altro lato.
 
Ziva si mise a letto ma nonostante la stanchezza non riusciva a dormire. Aveva incontrato l’ultima persona al mondo che voleva vedere, Michael, giusto là a Roma. Durante una missione. Era un pessimo segno, se lo sentiva Ziva. Sapeva che Tony volesse sapere chi fosse Michael ma non gliel’aveva voluto dire. Tony era molto protettivo nei suoi confronti, d’altronde sempre partner erano, e lei ne aveva compreso il pieno significato stando in squadra là all’NCIS!
Si girò un paio di volte nel letto, poi sentì Tony ronfare beatamente e si appoggiò a lui. Sentì subito il suo calore. Sembrò quasi un sonnifero, perché lei chiuse gli occhi e si rilassò.
La mattina dopo il risveglio su veramente piacevole per entrambi. Erano abbracciati! Ziva con la testa sulla spalla di Tony e lui che la abbracciava.
La prima a svegliarsi fu Ziva. Una parte di lei si sarebbe spostata subito, ma era troppo comoda, troppo al sicuro. Si sentiva bene dopo tanto tempo. Eppure non era successo assolutamente nulla!
-Occhoini belli buongiorno!
-Giorno Tony
-Stai comoda?
-Molto! – e si strinse ancora di più a Tony
-Per me potremo restare così per tutta la giornata ma credo che abbiamo da fare…
-Vero… - e Ziva fece per alzarsi ma Tony la fermò. Lei si girò a guardarlo curiosa
-Non dimentichi niente piccola ninja?
-Oh certo..scusa! ahah – e gli diede un bacio sulla guancia!
-Ora ci siamo!
 
Dopo 40 minuti erano già in giro per l’hotel, dopo aver fatto una veloce colazione. Perlustrarono tutti i piani, inserendo delle microtelecamere davanti gli ascensori e uscite d’emergenza. Per fortuna aveva solo 32 piani quell’hotel… e fu così che buona parte della mattinata passò… Ziva fece i piani dal primo al 18esimo, mentre Tony i restanti. Si rincontrarono alle 12 alla hall e decisero di girare un po’ il resto dell’hotel, che includeva anche una spa.
Per non destare sospetti dovettero fare un percorso di coppia… questo fu ampiamente gradito da Tony, un po’ meno da Ziva… La sauna fu sicuramente la parte migliore.
-Tony!!!! Sistemati quell’asciugamano!!! – l’asciugamano di Tony era casualmente caduto più in giù, lasciando intravedere il basso (molto basso) ventre dell’uomo. Ziva, che cercava con tutte le sue forze di resistere alla tentazione di saltare addosso al suo sexy collega, non potè resistere dallo sgridarlo. Era troppo. Non si sarebbe certo trattenuta a lungo così… già il solo averlo vicino gli provocava un continuo formicolio allo stomaco ma così sentiva il sangue bollire nelle vene per le voglie…
-Dai Zee… come se la cosa ti dispiacesse…
-Tony potrei anche evirarti e tu non avresti il tempo per accorgertene. Smettila…siamo in missione… hai messo la microcamera già?
-Si occhioni belli, già fatto. E in ogni caso non puoi evirarmi!
-E perchè mai, Signor DiNardo?
-Perché la signora DiNardo sono certa che ci resterebbe molto male…- e con un sorriso la guardò negli occhi avvicinandosi piano piano al suo viso, fino a scoccarle un bacio sulla guancia…meno male che erano in una sauna, così che la piccola ninja potè nascondere il rosso e calore che sentì in quel momento…
-Mmm che caldo qui dentro… quando finiamo…
-Ah ah piccola ninja…
-Che ridi Tony?!
-Niente… niente…- Ziva pregò che Tony non si accorgesse di niente, ma Tony, nonostante non avesse visto il rossore sul viso di Ziva, notò un cambiamento nella sua voce…come di… nervosismo?! Quindi questo andava nettamente a favore dell’uomo : la sua vicinanza, troppa vicinanza, provocava nervosismo a Ziva. Decise di sfruttare la cosa a suo favore. Era il momento di giocare un po’. Voleva proprio vedere fino a quanto la piccola ninja del Mossad avrebbe resistito…
 
Il resto della giornata procedette come previsto… Si limitarono semplicemente a controllare e pedinare Powell quando arrivò e tutte le microtelecamere gli semplificarono decisamente il lavoro. La Shepard era più che felice dell’egregio lavoro dei suoi agenti, oltre al fatto che era solo perlustrazione e controllo e il lavoro pericoloso l’avrebbe fatto la CIA. Questo la tranquillizzava decisamente. Non voleva mettere in pericoloso i suoi uomini.
Ma una chiamata di Trent Kort, suo collegamento con la CIA, la destabilizzò… qualcuno non l’aveva avvertita di una missione.
-Direttore, sono Kort, abbiamo un problema!








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Ciao a Tutti!!!!!! Scusate le mie lunghe assenze in sui spesso non posso postare nulla...tutta colpa dell'università. Mi sta lentamente logorando! Non riesco neanche a leggere tutte le nuove storie che scrivete qua... :( 
Spero che però con questo nuovo capitolo io venga perdonata!!!! Fatemi sapere se il continuo vi sta piacendo!!! Recensite!!!!!!
Baci, ZivaDavi

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Capitolo 5
*** Rome part 3 ***


-Trent dimmi tutto..
-Ci sono agenti del Mossad che seguono il nostro stesso obiettivo. E’ decisamente un problema dato che gli agenti del Mossad sono là a Roma e in più uno di quegli agenti è Michael Rivkin, ex partner di Ziva David. Io fossi in lei farei una bella chiamata ad Eli David…
-Già sapevo che ci fossero agenti del Mossad là a Roma... Non sapevo per lo stesso obiettivo. Ma non vedo in effetti il vero problema…
-Direttore, il problema vero è Rivkin… non ha letto il fascicolo di Ziva prima del suo arrivo come agente di collegamento?!
-No. Non ne avevo bisogno. Mi fido ciecamente di Ziva. E’ successo qualcosa con Rivkin?
-Si… Rivkin è sempre stato amico d’infanzia di Ziva, essendo i suoi genitori anch’essi agenti del Mossad e gi allora lavoravano per il Direttore David. Poi crescendo sono stati anche più che amici…in particolare da quando divennero partner… sia sul lavoro che nel privato. Sono stati insieme ufficialmente 4 anni, fino a quando senza comunicargli nulla ha seguito Ari qui in America, come missione. La morte di Ari l’ha scossa parecchio e ha deciso di restare qua. Ma Rivkin ho saputo non ne era stato informato. L’ha saputo solo da Eli David.
-C’è altro di molto più rilevante, a parte la relazione fra i due, di cui devo essere messa al corrente?
-In effetti si… una missione. Anzi, la missione. La missione prima di Ari. Ziva e Rivkin erano stati mandati a Mosca a seguire e uccidere due cellule terroristiche di Hamas. Ma la missione non è andata come ci si aspettava. Infatti furono scoperti, per una soffiata, a quanto dicono le indiscrezioni, e la missione saltò. Ma prima furono rapiti… si dice che Rivkin fu liberato subito poiché era lui la fonte delle informazioni, e Ziva invece si liberò dopo 8 giorni di prigionia. Rivkin tornò a Tel Aviv con Ziva dicendo che si nascose per chiamare il Mossad. Chiamata che mai arrivò. Alla fine Eli decise di lasciar cadere tutte le accuse e di far passare la cosa… un insabbiamento in pratica. Ma tra Ziva e Rivkin successe altro…lo sanno tutti. Ziva non gli parlò più. Non come prima di certo. Infatti la missione con Ari la compì da sola.
-Grazie mille per le informazioni Trent.
-Dovere.


Jenny non perse tempo e si diresse all’MTAC e chiamò Eli.
-Shalom Direttore. Come mai quest’urgenza nel volermi parlare?
-Shalom… perché non mi hai comunicato che ci sono tuoi agenti che seguono  il mio obiettivo a Roma?!?! Ho degli agenti là che rischiano parecchio! Questa tua mancanza rischiava e rischia tutt’ora di far saltare la copertura ai miei agenti.
-Direttore Shepard non vedo come la mia missione possa intaccare la sua. Sono stato informato dai miei agenti che lei ha i suoi là a Roma, tra i quali mia figlia… ne deduco che diventa un’indagine congiunta… in ogni caso l’ordine ai miei uomini e di non far saltare la copertura di agenti di paesi alleati, dunque problema risolto.
-Eli David, pensa davvero ce con questo giro di parole possa avermi imbrogliato? Richiami i suoi uomini, soprattutto Rivkin. Non è autorizzato ad interferire con una missione top secret americana.
-Non mi pare che io stia interferendo, e in ogni caso non facciamone un problema di autorità o sarò costretto a delle conseguenze…
-E’ una minaccia per caso?
-Non la metterei in questi termini…
-E in che termini?
-Diciamo che potrei richiamare un’agente qui in Israele…se è chiaro a chi io mi stia rifer…
-Chiaro. Ma se vengo a sapere che uno dei tuoi agenti fa saltare coperture o manda a monte la mia indagine, Eli David, Israele avrà problemi con l’America a causa tua… Dopo Mosca non avresti dovuto mandare Rivkin in missione all’estero. spero di essere stata chiara. Shalom. .- e chiuse la chiamata senza aspettare alcuna risposta dall’interlocutore.


Dopo che Gibbs e McGee tornarono da Las Vegas, domenica sera Jenny li chiamò nel suo ufficio. Erano già le 22.30…
-Scusate se appena atterrati vi ho convocati…c’è stato un problema, spero risolto, di cui vorrei mettervi al corrente.- e raccontò della chiamata di Kort e del Direttore del Mossad.
-Jenny c’è il pericolo che Ziva e Tony possano essere scoperti? O peggio che a Ziva succeda qualcosa?
-Non lo so onestamente Jethro… ora li chiamiamo insieme e vediamo se ci sono novità…
 

La sera a Roma Tony e Ziva seguirono Powell in una discoteca… a quanto pare si doveva incontrare là col clan mafioso, nel privè.
Tony e Ziva ballarono, e si divertirono, restando sempre vigili e controllando i movimenti dell’uomo. A un certo punto pure Powell scese in pista con la figlia, così dedussero gli agenti dell’NCIS, del boss Santagiorgia e fece mettere un lento. A quanto pare voleva quagliare la cosa per rendere il suo accordo pure più solido.
Tony e Ziva si misero accanto a loro e iniziarono a ballare. Powell però notò che quei due ragazzi erano spesso attorno a lui e iniziò ad osservarli. Ziva notò subito il cambiamento dell’uomo e avvicinò la sua bocca all’orecchio di Tony :
-Tony, si è accorto di noi… dobbiamo fare finta di nulla…



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Buongiorno a tutti!!!!!! scusate se il capitolo è breve...spero davvero che la storia vi stia piacendo! A breve aggionerò anche le altre storie! 
Un grazie particolare a : 1 - Edward4ever96
2 - Fla_via 
3 - gaia1986 
4 - Ricciolina99    che seguono questa storia e 
1 - London221188
2 - Lovatic_Tiva  che l'hanno messa fra i preferiti!!! Thanks!! 

un'altra piccola cosa..fatemi sapere che ne pensate : Cote De Pablo sappiamo tutti ha lasciato NCIS (anche se onestamente non ho ancora capito bene perchè...) ma pensavo l'avesse fatto per stare con la sua famiglia, perchè voleva sposarsi...o altro... e poi ieri leggo che reciterà accanto ad Antonio Banderas in 33, film che parla di minatori cileni! Ora...sono felice che lei interpreti qualcuno del suo paese...ma perchè lasciare NCIS? Per andare avanti nella sua carriera? E non poteva prima fare un'altra puntata e sistemare per bene la storia tra Tony e Ziva.... Adoro Cote, sono una sua fan...ma onestamente sono un pò delusa :(
Baci, la vostra Zivadavi


 

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Capitolo 6
*** Rome part 4 ***


Eccomi di nuovo con un altro capitolo di questa ff...
spero di cuore che vi stia piacendo e scusate le mie prolungate assenze, dovute agli imminenti esami... ( Si SALVI CHI PUòòòòòòòòòòòò)
Vi ripropongo una bellissima canzone con un video di Tony e Ziva che mi ha fatto non solo ridere ma anche ricordate tanti bei momenti [ http://www.youtube.com/watch?v=n4jCVmBPCWo  ] 


Ecco per voi il continuo della storiaaaaa : 


-Ziva vuoi insegnare a me come fare?! Balliamo e basta. Come se ci fossimo noi soli qua. – e così dicendo tirò il corpo di Ziva più vicino al suo con un braccio attorno ai fianchi. Iniziarono a guardarsi negli occhi e a volteggiare nella pista. Fu un ballo di sguardi, si parole non detto ed emozioni sotto la pelle.  Tony prese l’iniziativa e iniziò leggermente a disegnare i lineamenti del collo di Ziva con le sue labbra. Ziva non potè restare inerme a quel calore e profumo che emanava Tony. Un brivido la percosse e socchiuse gli occhi.                       Powell che stava osservando tutta la scena da quando li aveva notati, si rilassò. Era sicuro che fosse una coppietta appena sposata in viaggio di nozze…si ripromise, se li avesse rincontrati, di parlargli. Erano proprio una bella coppia dovette ammettere, una donna come quella era una vera meraviglia. Quell’uomo era fortunato. A lui toccava ballare con la cozza italiana per portare a compimento i suoi piani. Era abituato ai compromessi, ma se gli fosse capitata una bella donna non gli sarebbe dispiaciuto.                                                              Tony continuò a scendere lungo le scapole e man mano si avvicinò alla scollatura del vestito di Ziva. La sentiva emettere piccoli gemiti di piacere per il solo suo tocco… chissà cosa sarebbe successo… ma non voleva fermarsi. Tutta quella adrenalina e passione  l’aveva rapito. Lei non l’aveva respinto, perché mai lui doveva allontanarsi?!                                   Ziva lentamente riaprì gli occhi quando Tony passò le sue labbra si nuovo sul so collo…vide Powell che portava la ragazza di nuovo nel privè. Sicuramente stavano concludendo l’affare e loro dovevano avviarsi in hotel… ma non voleva fermare Tony…
-To…-sospirò- Tony
-Dimmi Zee- e alzò leggermente il viso, mentre Ziva riuscì a recuperare un po’ di autocontrollo
-Penso stia per tornare in albergo… ci avviamo prima noi o andiamo dopo di lui?!
-A questo punto opterei per dopo di lui!
-Va bene… - e Tony riprese da dove aveva finito. Ma stavolta ciò che lo mandò completamente su di giri fu sentire Ziva che si stringeva alle sue spalle. Questo gli dava un forte senso di possesso e protezione verso Ziva. Lei allora decise di ricambiare il favore, e portò lei le sue labbra sul collo dell’uomo. Tony però non appena Ziva poggiò le sue labbra iniziò a vibrare, come fosse uno strumento. Stava perdendo il controllo e non poteva, purtroppo, permetterselo.
-Zee, hei occhioni belli, non puoi fare così finirà che Gibbs mi riempirà di scappellotti per aver infranto la regola #12 !!!
-Siamo in missione Tony, tutto è permesso… -disse con voce ancora scossa Ziva, sembrava quasi che la donna avesse bevuto. Ma la realtà era che lei era totalmente inebriata delle sensazioni che solo Tony riusciva a trasmetterle.
-Piccola ninja…così io non posso resistere… - ma non ebbe il tempo di rispondere che Ziva lo baciò. Fu un bacio senza precedenti. Uno dei migliori che Tony avesse mai dato. Vero, caldo, passionale.
Quando si staccarono Tony aveva gli occhi stupiti e Ziva invece si guardava attorno…
-Che c’è occhioni belli?! Hai paura che ti abbia vista qualcuno baciarmi? Vedi che Gibbs no…- ma Ziva gli tappò la bocca di nuovo con un bacio.
-Vuoi stare un po’ zitto? E’ appena passato Powell di qua…ora è uscito… ci mancava poco che dopo tanta fatica mandavi a monte tutto per le tue solite discussioni…- Tony notò che Ziva era davvero accaldata, e nonostante stesse recuperando un po’ di tranquillità era anche lei scossa come lui…
-Ah…giusto…bacio di copertura…
-Perché te ne aspettavi di altri tipi?! – disse Ziva senza pensarci.
Sisi…devi dire si… pensava Ziva.                      
Ero convinto che fosse altro veramente, pensava Tony.
-No… ora prendiamo qualcosa al bar aspettiamo 5 minuti e poi torniamo in hotel. Va bene piccola ninja?
-Perfetto Tony- e così dicendo si presero per mano e si diressero al bar.
Dopo circa altri 15 minuti si diressero a piedi verso l’hotel che era solo a due isolati dal locale… per apparire come una coppietta sposata erano davvero bravi. Entrambi ringraziarono quel venticello fresco che c’era a Roma… Calmò ad entrambi almeno un po’ i bollenti spiriti.      Tornati in hotel, filarono in camera e videro che Powell era nella sua stanza. Così si rilassarono anche loro. Quella serata li aveva stranamente stancati.
-Tony io faccio una doccia e vado a dormire, speriamo che non abbia incontri d’affari notturni il nostro amico… tu stai attento se succede qualcosa.
-Tranquilla ninja…qua ci penso io…tu rilassati un po’.
Tornata in camera Ziva era con un solo asciugamano attorno al corpo e i capelli quasi asciutti. Immaginava già la reazione di Tony quando l’avesse vista, ma con sorpresa uscendo dalla stanza trovò Tony sul letto, ancora vestito con la camicia e i pantaloni, profondamente addormentato e col computer davanti che mostrava la stanza di Powell. Ziva osservò prima il pc, e vide Powell dormire. Così chiuse il computer e si avvicinò a Tony salendo sul letto, nel punto dove avrebbe dovuto dormire lei. Rimase per un po’ in silenzio a guardarlo, e si diede della stupida quando involontariamente si accorse che stava sorridendo. Quell’enorme bambinone era l’unico uomo sulla terra che le desse un senso di protezione. Chissà perché proprio lui… Si sporse verso la sua guancia e gli diede un bacio, e poi si avvicinò al suo orecchio :
-Tony,Tony… dai, cambiati e mettiti a dormire un po’…
-Mmm…- Fu l’unica cosa che uscì dalla bocca di Tony
-Tony… daiiii non farmi uscire l graffetta!
-Nono…che c’è?- e lentamente si mise a sedere su letto, con tutta la forma delle lenzuola sul viso e gli occhi socchiusi…
-Ahah… ti ho detto di cambiarti e dormire…
-Mmm ok… - e senza perdere tempo eseguì quello che gli aveva detto la ragazza e iniziò a spogliarsi. Ziva non si aspettava che l’avrebbe fatto là davanti a lei! Ma lei invece di girarsi, cambiare stanza o qualsiasi altra cosa, restò lì imbambolata, ad ammirare Tony a schiena nuda che si slacciava la cintura… l’uomo in boxer senza perdere tempo si rimise a letto. Dopo pochi secondi sentendo il letto freddo iniziò a girarsi e aprì gli occhi… c’era ancora Ziva imbambolata che lo guardava con aria tenera. Solo allora lui si accorse che la donna era con il solo accappatoio ma non se ne preoccupò.
-Occhioni belli perché non ti stendi anche tu un’oretta?
-Buona idea…- e senza pensarci due volte Ziva si mise sotto le coperte con l’asciugamano ancora attorno al corpo e Tony aprì le braccia come per accoglierla, e lei, che era ancora in un stato confusionale per tutte quelle sensazioni, non si fece pregare e così abbracciati si addormentarono.
Verso le  4 di notte il computer di Tony iniziò a suonare per l’avviso di chiamata. 
-Tony… Tony… - Ziva che sentì il rumore lo chiamava.
-Che c’è ora?
-Tony penso che Gibbs ci stia chiamando da pc… vedi…- così Tony in boxer si alzò e andò al pc…lo aprì e si ritrovò davanti Gibbs con un caffè il mano e lo sguardo severo, e dietro di lui il Direttore Shepard e McGee…
-Buon Giorno DiNozzo…
-Capo…qua sarebbero la 4 di notte…
-DiNozzo fammi capire…se dovesse succedere qualcosa tu saresti pronto ad agire con dei…boxer?! …Dov’è Ziva?
-Capo ma stavo dormendo! Lei come dorme!?!? In giacca e cravatta?! Non siamo tutti come McTonto col pigiamino…
-Ehi!!!!! – urlò McGee – si chiama essere normali Tony!
-No…si chiama essere poco maschili, mio caro McNonavròmaiunaragazza…
-Basta!- urlò Gibbs -DiNozzo quando torni ci saranno diverse serie di scappellotti solo per te! Allora dov’è Ziva?- Ziva nel frattempo si era spostata ed era andata in bagno…non poteva farsi vedere a letto con Tony, con solo un accappatoio addosso…Anche se non avevano infranto alcuna regola, chissà cosa avrebbero potuto pensare.
-Sono qua Gibbs! Scusa stavo facendo una doccia…- Gibbs vide Ziva con l’accappatoio venire verso il pc. Ma notò alcune pieghe sul suo viso…
-Per caso ti sei addormentata nella vasca?!
-Cosa?!
-Vabbè…di questo ne parleremo quando tornerete…abbiamo altro da dirvi…  Primo come sta procedendo con Powell?!
-Tutto bene… l’abbiamo seguito in una discoteca dove ha parlato con il clan mafioso Santagiorgia. L’unica cosa che però abbiamo sentito è che avranno un altro incontro con lo sceicco Sahin in territorio “neutro” fra 2 settimane. Così hanno detto…al momento non sappiamo di più.
-Buon lavoro! Al resto per ora ci penserà la CIA, voi avete fatto il vostro dovere- si intromise Jenny- ma abbiamo anche altro da dirvi…
-Powell, ci ha appena comunicato la CIA, incontrerà domani sera ( col vostro orario a Roma!) qualcuno che passa informazioni a tutti i terroristi mondiali. Quindi seguitelo… - iniziò Gibbs, che poi guardò Jenny…
-E in più…ci sono agenti del Mossad lì a Roma con voi…già ve l’aveva detto Gibbs. Ma non ci aspettavamo che Eli David mandasse un certo Michael Rivin…- prese fiato e continuò -Ziva non voglio che ci siano complicazioni per te..so di Mosca e …
-Jenny… grazie dell’interesse. Abbiamo incontrato Rivkin la sera che siamo arrivati… Regola #39 : Non esistono coincidenze.- e guardò Gibbs-  Ma non vi preoccupate abbiamo tutto sotto controllo.
-Non esitate a contattarci …siete in missione, ma ciò non significa che dovete necessariamente essere in pericolo… Ziva- e stavolta fu lui a guardarla- Regola #35… ci aggiorniamo più tardi!
-Ciao Gibbs… Ciao Capo. – e chiusero. 



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Ci vediamo al prossimo capitolooooooooooo! :*   Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo più lungo! 
Baci, Zivadavi

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Capitolo 7
*** Moscow ***


Eccomi qua con un nuovo capitolo di questa storia!!!!!
*awwww*
Scusate! Sono contenta di aver ripreso a scrivere un pò!
Ed ora..... Buona Letturaaa!!!!










Ziva fece per andare in bagno ma Tony si voltò e la bloccò per un braccio…
-Forse dovresti dirmi un paio di cose…
-Del tipo?
-Del tipo…Mosca? E cosa c’entra la regola #35?
-Tony non abbiamo tempo per parlare. Vattene a dormire che stasera abbiamo di nuovo un’altra missione.- e così facendo si divincolò con un colpo secco da Tony e tornò in bagno.
Tony non lasciò cadere il discorso, si ripromise di riprenderlo non appena fosse tornata dal bagno. Non era molto che i due lavorassero insieme, poco più di 6 mesi, ma erano partners molto affiatati. Una coppia affiatata come loro era rara da trovare !
Ziva andò in bagno e si chiuse la porta dietro… Si guardò allo specchio e per la prima volta in vita sua si sentì insicura, fragile… Mosca era stato un duro colpo per lei…
Solo lei sapeva realmente come fosse andata là. Gli altri potevano solo immaginare, fare congetture o ipotesi.
Non era ancora pronta a riportare tutto a galla ma la cosa sembrava imminente. Pregò perché Tony si fosse riaddormentato. Così si diede una sciacquata al viso e uscì dal bagno.
Quell’uomo la sorprendeva sempre. Era ancora lì fermo, come l’aveva lasciato.
-Ziva
-No Tony… - e si diresse verso la sua valigia per prendere gli indumenti.
-Occhioni belli… non voglio che tu mi dica cosa è successo a Mosca… Bhè anche se muoio dalla curiosità di saperlo. Voglio solo sapere se ci sono risch…
-NO TONY! !NON CI SONO RISCHI…NON CORRERAI ALCUN RISCHIO. STAI TRANQUILLO.- ora Ziva era girata verso Tony, col viso leggermente arrossato per il nervosismo…
-Non intendevo rischi per me… intendevo rischi per te. – Tony mantenne il suo tono calmo, si alzò e le fece una carezza sul viso. Ziva allora si rilassò man mano che il palmo di Tony sfiorava ogni centimetro della sua guancia con una delicatezza tale da scioglierla.
-Non rischio niente Tony…Dopo tutto sono un agente del Mossad ben addestrato. Ora andiamo a letto – Tony si rimise a letto, e Ziva lo seguì, dopo essersi messa culotte e top in bagno. Quando furono entrambi a letto, Tony iniziò ad accarezzarle i capelli… Ziva allora si girò e lo guardò minacciosa :
-Tony… non toccarmi i capelli!!!!!! Così non dormo… - sbuffò alla fine, con mezzo sorriso sulle labbra.
-Va bene piccola ninja… ma almeno vieni qua…dormivo così bene prima. – e Ziva si accoccolò sulle braccia di Tony e si riaddormentarono tranquillamente.
 
Verso le 7 del mattino si svegliarono ancora abbracciati. Ma ovviamente fecero come se nulla fosse successo…Si prepararono e fecero colazione, e lì incontrarono Powell che li guardava con un pizzico di gelosia.
Anche Tony e Ziva si accorsero che Powell li aveva notati e che spesso li guardava.
Non era proprio un buon segno. Ma Ziva preferì risolvere un problema alla volta…c’erano troppe cose che non andavano in quella  missione… Michael…Powell che li aveva visti…il suo rapporto con Tony…
Tony…Tony…Tony…
Lui, l’unico uomo a cui aveva permesso di toccarla dopo tutta la storia di Mosca,di Rivkin e di Ari…
Tony per lei era diventato un elemento essenziale : era molto protettivo nei suoi confronti e per la prima volta in vita sua non si seccò di quel comportamento. Non l’aveva mai permesso neanche a suo padre… eppure con Tony le veniva tutto naturale; come quando gli aveva raccontato di sua sorella Tali nonostante non lo conoscesse affatto. Ma i suoi occhi gli trasmettevano onestà e tranquillità… e ora più che mai…
Cercò di risvegliarsi dai suoi pensieri e vide Powell allontanarsi dalla sala delle colazioni.
I due lo seguirono per tutta la mattinata tra vari negozi (sicuramente per sbrigare anche altri “affari”) e in uno di queste fermate riuscirono a mettergli addosso una cimice.
Andarono poi a pranzo lontano da lui in modo che non si insospettisse, tanto grazie alla cimice sapevano sempre dove era.
Il pranzo, così come la mattinata fu piuttosto silenziosa… Tony continuava a guardare Ziva con un pizzico di apprensione ma non le disse niente per non agitarla ancora di più…anche perché si sarebbe ritrovato lui con qualche arto in meno!
A salvarli da quel pranzo così silenzioso fu Gibbs con il Direttore Shepard
  • Ciao Capo! Direttore…
  • DiNozzo…David… bene dobbiamo aggiornarvi su questa sera
  • Ci sono novità?!
  • Si la CIA ce l’ha appena comunicate…  
  • A quanto pare all’incontro di stasera si è aggiunto un nuovo compratore alla sua cerchia. Pare che Powell voglia vendere informazioni, ancora una volta… L’incontro si terrà al galà organizzato dal premier italiano per la raccolta fondi sullo sviluppo del patrimonio artistico italiano, dove ovviamente sono invitati anche lo sceicco, Powell e gli altri compratori. Vi abbiamo inserito nella lista degli invitati. Vestitevi eleganti, seguiteli e informateci. Probabilmente stasera stessa ci sarà l’arresto che compirà la CIA! Mi raccomando…non rischiate più del dovuto…solo informazioni…
  • NON ENTRATE IN AZIONE! MAI… intesi David?! – chiese Gibbs a Ziva, dato che conosceva la sua irruenza…
  • Chiaro Gibbs…
  • Bene adesso compratevi qualcosa di elegante... DiNozzo è tutto a spese dell’agenzia e capisco che siate in Italia, quindi alta moda ma non esagerare!
  • Ma Direttore…perché lo dice a me?! Io prenderò un completo semplice….la donne qua è Ziva!
  • DiNozzo forse ti conosciamo fin troppo bene!- E Ziva accanto a lui si mise a ridere - Ci aggiorniamo in tempo reale stasera… mettetevi gli auricolari. Ricordate possiamo sentirvi ma non vedervi. Buon lavoro.
 
Conclusa la chiamata e il pranzo si diressero verso un negozio di abbigliamento elegante. Tony comprò un completo nero classico Dolce e Gabbana con rifiniture rosse, camicia bianca e cravatta rossa abbinata al completo.
Ziva invece prese un vestito blu a sirena, aderente con un grande scollo sulla schiena, impreziosito con pietre Swarovski. Non lo fece vedere a Tony… preferiva l’effetto sorpresa. Era davvero curiosa di vedere la sua faccia quanto avesse indossato il vestito.
Dopo aver fatto le compere, continuarono a girare un po’ per la città ma Ziva sentiva ancora quel insopportabile senso di pericolo fin da quando avevano incontrato Michael… stava iniziando a pensare che fosse tutto collegato… Regola #6 : non esistono le coincidenze. E quella era una pessima coincidenza.
Michael a Mosca si era rivelato per quello che era realmente : un traditore. Passò informazioni ad Hamas sul Mossad, informazioni che compromisero la missione e così furono catturati. Lui se ne uscì pulito perché non c’erano prove, ma lei sapeva…era l’unica che sapesse come andarono realmente le cose.
Dopo che li catturarono, per mantenere la copertura di Rivkin, lui fece un altro accordo per liberare Ziva…ma neanche lei seppe cosa diede in cambio.
In aereo per il viaggio di ritorno lui le giurò che lo fece per salvarli ma lei da quel momento non volle più parlargli.
Il suo fidanzato che passava informazioni alla cellula terroristica che aveva ucciso sua sorella e sua madre… era inconcepibile, inaccettabile. E la cosa che le faceva più ribollire il sangue era che suo padre aveva ignorato bellamente i suoi avvertimenti, giustificando Rivkin e riammettendolo nel Mossad.
Tony fissava Ziva preoccupato…aveva l’aria persa nei suoi pensieri e questo non era un bene in una missione. Ma la cosa che lo preoccupava di più era tutta la situazione, l’incontro con quell’agente ex partner di Ziva. Più il suo rapporto con Ziva si faceva intimo, più qualcuno o qualcosa li allontanava… era frustrante per Tony.
 
Dopo aver passeggiato per più di due ore, decisero di tornare in hotel per prepararsi per la serata.
Mentre erano sulla strada del ritorno, Ziva ebbe la sensazione di essere seguita. Non era la prima volta che le succedeva. Pensò di essere solo paranoia.
Ma purtroppo la conferma della fondatezza delle sue supposizioni arrivò quando incontrò nella hall dell’hotel Michael Rivkin!










...!Quindi quindi.... Com'è il nuovo capitolo???? Cosa succederà nel prossimo? Che farà secondo voi Rivkin "il Malvagio" (come lo chiamo io...)?
Spero tanto tanto che vi sia piaciuto anche questo capitolo! Recensite e fatemi sapere...sia pro che contro di questa storia!
Un besooooooo
ZivaDDavid

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