Amore a primo scontro

di Jimma Douglas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Era una sera d'autunno e io lavoravo, come sempre, svogliatamente nel ristorante che odiavo di più di tutti, ma da quando avevo lasciato la mia famiglia, in qualche modo dovevo pur sopravvivere e quindi mi arrangiavo.

Stavo servendo un tavolo con una famiglia unita e la mia mente si riempì di pensieri sulla mia, di quanto era bello prima che i miei si separassero, e mia sorella... Poi sento la voce del mio capo che mi distoglie da tutta quella nostalgia chiamarmi con quella voce stridula e arrogante, sospiro e mi dirigo verso il suo ufficio per sapere cosa vuole questa volta.

 

“Harry, sai che non sopporto che tu ti ferma per più di qualche secondo! Ti scalerò 10 euro dallo stipendio!” urla.

 

Io guardo l'orologio, finalmente era finito il mio turno e potevo tornare a casa, giro i tacchi e lascio il mio capo Richard ad urlare da solo, è incredibile quanto possa essere bastardo quell'uomo, dovrei cambiare lavoro, ma non saprei dove cercare, forse potrei mandare il mio curriculum ad altri ristoranti, se i miei stessero ancora insieme avremmo ancora il ristorante di famiglia, ma no, loro sono stati testardi e sciocchi e hanno mandato all'aria una famiglia bellissima!

 

Mentre camminavo per i marciapiedi di Doncaster con nonchalance per tornare a casa, e prendo in considerazione anche l'idea di farmi la patente, alzo la vista al cielo per guardare le stelle, non mi piace camminare in piena notte da solo. Ad un tratto mi ritrovo per terra e imprecando contro chi mi era venuto addosso e mi levo la polvere di dosso senza dare importanza al ragazzo che stava imprecando contro di me, alzo lo sguardo e lo scruto con occhio interrogativo aspettando delle scuse, lo guardo ed era più basso di me con un taglio che sembrava da emo, il naso alla francese ed era vestito da punkettone, poi feci l'errore, lo guardai negli occhi, aveva degli occhi azzurri bellissimi, spalancai la bocca poi vidi lui che fece lo stesso e allora cambiai subito espressione e parlai:

 

“Beh, potresti anche scusarti!” dico imbarazzato.

 

“Sei stato tu a sbattermi contro, non ti devo proprio nulla!” ribatte quello.

 

Continuiamo così per un po' finché non faccio per andarmene.

 

 

 

 

Louis' POV

 

“Ma che cazzo fai? Non vedi dove metti i piedi?” stavo imprecando mentre cercavo di rialzarmi, lui imprecava contro di me e io non capivo cosa diceva perché ero troppo preso a guardargli i ricci, cazzo era bellissimo, forse l'uomo più bello che abbia mai visto, mi sto pentendo di avergli urlato contro ma non posso farmi vedere debole e chiedere scusa, la voglio ancora la mia dignità.

Ha degli occhi verdi luminosi, sono bellissimi anche quelli e con quel viso sembra angelico ma a sentiro non si direbbe.

Mi perdo ad osservarlo e senza accorgermene apro leggermente la bocca per lo stupore quando lui la spalanca, me ne accorgo solo quando lui cambia espressione e cerca di andarsene, sorrido e mi faccio avanti, non posso perdermelo!

 

“Hey.. emh che ne dici se per farmi perdonare ti offro qualcosa da bere?”

 

Lui si blocca sul posto e sembra irrigidirsi, sorrido soddisfatto.

 

 

Harry's POV

 

 

Sentii tutti i muscoli irrigidirsi e mi bloccai a quelle parole, me lo aveva davvero chiesto? Mi aveva chiesto di uscire, quel ragazzo bellissimo.

Mi girai lentamente verso di lui e guardai il suo sorriso, era qualcosa di straordinariamente bello, mi piaceva da morire e allora cercai di essere meno imbarazzato possibile e risposi.

 

“Si, ok, cioè, per me va bene, non mi andava di tornare a casa... Ok. Dove andiamo?” risposi, e mi resi conto di aver parlato in modo agitato e allora arrangiai un sorriso, lo guardai cambiare espressione, ne stampò una meravigliata in faccia quando sorrisi, penso gli piacciano le mie fossette.

 

“Beh, andiamo all'hard rock cafè, è qui dietro, ti va?” mi chiede.

 

Annuisco lievemente e cammino verso di lui con insicurezza, che sparisce quando mi si piazza al fianco. Mentre camminiamo mi lancia occhiate intense, non riesco a capire cosa pensa è un ragazzo strano, ma sono attratto da morire da lui, chissà se anche lui è gay o no, e se fosse omofobo, lo guardo e penso che una persona bella come lui non potrebbe mai avere difetti così brutti, continuo a pensare a lui ai suoi movimenti e le sue espressioni quando la sua voce mi distrae.

 

“Comunque mi chiamo Louis Tomlinson, piacere.”

 

“Io mi chiamo Harry Styles”

 

“Oh mi è sempre piaciuto il nome Harreh*

 

Rabbrividisco quando pronuncia il mio nome, è buffo ma mi fa un effetto strano, non ci capisco più nulla e nella mia mente rimbomba solamente il mio nome pronunciato da lui, evidentemente lui si accorge di ciò perché mi sorride e ovviamente non posso non fare una brutta figura, arrossisco e lui lo nota, spero che non dica nulla ma mi sbaglio, mi chiede perché sono arrossito, e adesso? Cosa rispondo? Magari potrei cambiare argomento, ma no, mi prenderebbe per stupido, perché sono così agitato, cos'ha lui che mi fa stare così?

Dopo vari minuti di attesa in cui lui mi guarda e io rifletto rispondo con la prima cosa che mi viene in mente: “Perché ho freddo.” Che razza di scusa banale ho usato? Dio, quanto sono sciocco, non ci crederà sicuro!

Pensai di essere nei guai, finché lui non mi passa un braccio sul fianco e mi abbraccia per riscaldarmi. In quell'abbraccio mi sentivo bene, non pensavo ad altro che a Lou, a come è stare nelle sue braccia, e se prima avevo 'freddo' in quel momento stavo avvampando e stavo per sudare, sentivo le farfalle nello stomaco e mi sentivo come se c'eravamo solo io e lui, per un momento scordai anche dove eravamo e perché, sentivo i rumori lontani e non avevo interessi oltre a quello di riuscire a conquistare quel ragazzo.

 

Louis mi lasciò e mi disse di entrare nel Hard Rock e acconsentii, mentre sorseggiavamo la birra discutevamo sul più e sul meno ma in realtà non seguivo molto i discorsi, ero più impegnato a quale scusa usare per farlo salire in casa mia e quindi provai con una scusa pensata all'ultimo ma che trovavo potesse funzionare.

 

“Sai, alla fine sono contento di averti conosciuto, odio stare solo in strada la notte, ho paura.” dico.

 

Lui sembra aver capito le mie intenzioni perché alle 2:00 a.m. Usciendo dall'Hard Rock mi accompagna gentilmente a casa e finalmente riesco a concentrarmi sui discorsi che fa e riesco a comprendere un minimo della sua mentalità, è un tipo a posto, è molto aperto e gentile.

Arrivati davanti casa mia gli chiedo se vuol salire e lui accetta subito, gli mostro la casa, entrando nella camera, nota subito la mia maglia dello United e comincia a saltellare in modo buffo dicendo ripetutamente “Anche io tifo lo United!” e poi dandomi il cinque.

Io ero un grande appassionato di calcio e vederlo esaltarsi per una maglia dello United mi faceva morire, così finiamo a parlare di calcio, gli racconto che faccio parte di un gruppo Ultras e lui sembra affascinato dal mio racconto così mi viene la brillante idea di chiedergli se volesse venire ad una partita, lui accetta subito e allora ci diamo appuntamento per il giorno della partita contro il Chelsea, ci scambiamo anche i numeri, e quel giorno dormii benissimo.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Era il giorno della partita, Louis doveva passarmi a prendere con la macchina sotto casa, ero in ansia, e mi ero spruzzato addosso tre quintali di profumo, volevo far colpo e tutto doveva andare nel modo giusto, il citofono suona, indosso la mia sciarpa e il mio cappello del Man Utd e scendo le scale fiero e composto, lo saluto e senza pensarci gli stampo un bacio in guancia, entrambi ci ritiriamo dall'imbarazzo e per mezz'ora c'è stato il silenzio più imbarazzante della mia vita, finché non decido di romperlo. “Sei in ansia per la partita?” chiedo “Un po', tu?” “Io non sono mai in ansia, ma sono sempre emozionato nell'andare a vedere la mia squadra, tanto se perde o vince rimane comunque la più forte per me!” esclamo come fossi un bimbo Lui mi sorride e mette la musica, cantiamo per tutto il viaggio e noto con grande felicità che ha una voce magnifica, non troppo acuta non troppo bassa, è semplicemente perfetta e mi incanto nell'ascoltarlo. “Glory glory Man united, As the reds go marching on on on!”   La sua voce è magnifica mi piace ogni secondo di più, e quando muove quelle labbra sottili, quanto vorrei baciarlo.. “United, Man united, We're the boys in red and we're on our way to Wembley!” Continuo ad ascoltarlo a bocca aperta, sono arrivato al punto di non riuscire a respirare, sono così affascinato da lui che vorrei fosse mio, vorrei prenderlo per mano e baciarlo quando voglio, vorrei fosse il mio ragazzo, mi sto innamorando, CAZZO. Frena, c'è il traffico pre-partita, si gira verso di me e capisco di avere una espressione sciocca quando vedo Lou fare un espressione divertita guardandomi, mi faccio subito serio e cerco di fare un complimento. “Hai una voce be-bellissima..” Dico balbettando, lui mi ringrazia e per non arrossire, immagino, cambia argomento. “Com'è stare dentro allo stadio?” “Oh è magnifico, soprattutto quando sei l'ultimo ad arrivare e trovi tutte le coreografie, gli striscioni e le bandiere già pronte, tutto colorato, tutti che cantano per la propria squadra ed è una senzazione magica, io ogni volta ho la pelle d'oca per 90 minuti più tempi supplementari, soprattutto quando si prende un goal e la tifoseria non smette di cantare, urla sempre di più, i cori sempre più a voce alta ed è bellissimo perché in quel momento si è una grande famiglia, non importa se si perde o si vince, abbiamo lottato tutti insieme. Succede anche che quando si fa goal salti e ti abbracci con gli sconosciuti, è bellissimo, siamo tutti più uniti. Siamo solo noi e la nostra squadra in quel momento.” Louis si girò verso di me e non so per quale strano motivo si getto su di me e mi abbracciò quando si staccò mi vide confuso e allora parlò. “L'ho fatto perché hai detto delle parole stupende, sei un ragazzo profondo e sei anche la cosa migliore che mi sia capitata in questo momento. Ti ringrazio Harreh.” Rabbrividisco. Sempre la stessa reazione nel sentire pronunciare da quel nano bellissimo. Arriviamo allo stadio e finalmente prendiamo posto accanto ad alcuni miei amici che presento a Louis. “Louis, loro sono Luke, Niall, Liam e Zayn.” Loro si presentano e nel frattempo prendiamo posti, Zayn che è accanto a me mi fa fare la più imbarazzante figura con Louis. “Hey Haz, hai fatto proprio una bella scelta a fidanzarti con lui!” “COS.. ZAYN NOI NON STIAMO INSIEME SIAMO SOLO AMICI.” Sento Louis ridere, mi giro, la sua risata è magnifica e non riesco a non sorridere. Inizia la partita e poco dopo il Chelsea ci segna, e come io avevo raccontato a Louis, la tifoseria urla ancora più forte per incoraggiare la propria squadra, dopo un po' ne arriva uno nostro e tutti ci alziamo a saltare ed urlare di gioia, io mi giro verso Louis e lo abbraccio saltando felice, neanche ci faccio caso di averlo fatto e continuo ad essere felice e senza pensieri. Finisce il primo tempo, Louis mi chiede di accompagnarlo al bagno e io lo accompagno con evidente imbarazzo ancora per colpa del mio amico pakistano. Louis esce dal gabinetto e si lava le mani. “E così sei gay, giusto?” chiede continuando a lavarsi le mani. “Io.. beh.. si!” prendo coraggio e lo confesso. “Anche io lo sono, non avere paura.” mi sorride asciugandosi. Torniamo ai posti e io sono ancora più felice di prima, anche Lou è gay, quindi ho una minima possibilità di farlo mio, penso. Nel secondo tempo facciamo altri due goal e usciamo dallo stadio felici e soddisfatti, salutiamo i miei amici e ci diamo appuntamento per dopo cena al pub per festeggiare la vittoria. Noi due saliamo in macchina e per tutto il viaggio restiamo in silenzio con della musica di sottofondo e i sorrisi stampati in faccia, ci guardiamo a vicenda ogni tanto e sorridiamo sempre di più. Arrivati a casa mia, apro la porta faccio entrare Louis e la richiudo, mi giro e mi ritrovo schiacciato piacevolmente tra quest'ultima e il ragazzo dagli occhi azzurri, rimango sorpreso e allo stesso tempo felice. “è da quando che ci siamo scontrati che cerco di capirti, mi hai attratto fin dal primo momento e scoprire che sei gay mi spinge a fare tutto questo, non so se tu provi le stesse cose per me Harreh, ma tu mi piaci, mi piaci da morire. Con i tuoi ricci, i tuoi occhi verdi e soprattutto le tue fossette, sei l'uomo più bello che io abbia mai visto.” Non riuscii a rispondere, ero rimasto a bocca aperta e l'unica cosa che riuscii a fare fu stampargli un bacio a fior di labbra, un bacio leggero, genuino e sincero, la mia risposta. Si, provavo le stesse identiche cose. Mi passo un brivido lungo la schiena quando Louis mi cinse con le sue braccia e mi baciò con passione. Non riuscivo a capire se quello fosse un sogno o fosse la realtà sapevo solo che volevo godermela fino all'ultimo, fino all'ultimo piccolo attimo, sentivo il suo respiro sulla mia pelle e sentivo il mio cuore che batteva sempre di più, sempre più felice di ricevere quell'amore, l'unico amore che volevo. Quello era il momento perfetto, fino a quando non squillò il telefono, era Niall che mi avvertiva che loro erano già lì, comunicai a Louis che dovevamo staccarci e cambiarci e andare e lui non sembrava veramente felice di quello, sorrisi e come fosse naturale lo baciai nuovamente andando in camera per cambiare vestiti, lui andò in bagno a cambiarsi, e si mise il cambio che aveva portato. Arrivammo al pub e al tavolo c'era una sola sedia, dissi a Lou di prenderla e io ne avrei cercata un'altra ma mi prese e mi fece sedere su di lui facendomi imbarazzare davanti a tutti, mi abbracciò e passammo così tutta la serata. Zayn ovviamente fece il finto offeso e se ne uscì “menomale che non eravate fidanzati voi due!” E Louis rispose tutto tranquillo “Oh, perché non gliel'ho ancora chiesto.. Harreh vuoi essere il mio ragazzo?” Ovviamente risposi di si e per tutta la sera restai con un sorriso ebete e orgoglioso in viso, Louis dormì da me per la prima volta e non ci fu nulla di tanto agitato quella sera, solo di tanto bello e tanto dolce, semplicemente dormimmo abbracciati e ci risvegliammo nella stessa posizione. Finalmente, tutto stava andando bene.

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