Io Ti Appartengo

di DayDreaming_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontri e bagno di sangue ***
Capitolo 2: *** Prime lezioni e inviti ***
Capitolo 3: *** Strategie e inviti inaspettati ***
Capitolo 4: *** Amici e cene ***
Capitolo 5: *** Passati ignoti e curiosità al massimo ***
Capitolo 6: *** Esami e aiuti ***
Capitolo 7: *** Imprevisti e cambi di alloggio ***
Capitolo 8: *** Delusioni e sorprese ***
Capitolo 9: *** Fastidi e tatuaggi ***
Capitolo 10: *** Feste per coppie e indecisioni ***
Capitolo 11: *** Preoccupazioni ed uscite ***
Capitolo 12: *** Balli ed errori ***
Capitolo 13: *** Cattivi incontri e perdoni ***
Capitolo 14: *** Abbracci e scuse ***
Capitolo 15: *** Compleanni e discorsi vaghi ***
Capitolo 16: *** Strani comportamenti e nuovi ammiratori ***
Capitolo 17: *** Informazioni e chiamate improvvise ***
Capitolo 18: *** Scomesse e strani metodi ***
Capitolo 19: *** Vittorie e gioie insolite ***
Capitolo 20: *** Accuse e cambi d'umore ***
Capitolo 21: *** Angosce e false partenze ***
Capitolo 22: *** Sangue freddo e pelle calda ***
Capitolo 23: *** Istinti fraterni e nuovi gusti ***
Capitolo 24: *** Meriti e colpe ***



Capitolo 1
*** Incontri e bagno di sangue ***


Pov Ally:

Grida risuonanti in disapprovazione e urla esaperate pervadono ogni singolo centimetro della stanza oscurata . I versi rimbombano ad ampia voce contro lo spessore delle pareti, citando la frase colonna sonora della mia vita: "Tu non appartieni a questo posto".
La decadenza delle scale portanti al piano superiore è quasi completamente erosa dalla vechiaia, la gente è ammassata in balia del rumore l'una contro la spalla dell'altra, l'aria in presenza pare un fitto misto tra sudore, sangue e ruggine.
Le voci si sfogano in urla profonde, pronunciando in continuazione numeri e nomi, mentre le braccia si agitano in un contraccambio di denaro e nell'intento di creare una scarsa comunicazione tra le genti nei pressi.
Tento di emergere tra la moltitudine in difficoltà, cercando con l'attenzione dell'occhio la figura della mia milgiore amica Trish.

- Tieni i tuoi soldi stretti nel portafoglio.- esorta Trish, con voce stroncata dal rumore. L'amipezza del suo sorriso riesce ancora a brillare, esaltando nelle tenebre della stanza.

- Rimani vicina! Peggiora appena inizia!- grita in seguito Dez, sovvrastando parzialmente il rumore. Trish, presa dal timore, afferra rapidamente la mia mano e in successione quella di Dez.
Il belato acuto del suono di un corno di toro squilla nell'aria fumeggiante. Un uomo occupante una sedia di legno, mantine saldo tra le sue dita un mazzo abbondante di soldi, mentre nell'altra mano sostiene in orgoglio il corno.

-Benvenuti al bagno di sangue! Se stai cercando Econimia 101...sei nel posto sbagliato, amico! Sei stai cercando il circolo, beh questo è.
Il mio nome è Adam, io faccio le regole e dirigo questo incontro di pugilato. la possibilità di scommettere termina appena uno dei due avversari si abbatte a terra. Non è permesso toccare i pugili o aiutarli, non sono possibili cambi di scomesse o entrare nella zona delineata dal quadrato rosso. Se rompete queste regole verrete espulsi dal circolo e perderete il vostro denaro, tutto- escama estasiato l'uomo, ora innalzato sulla sua sedia, in cambio Dez scuote la testa con fare divertito.
Il mio cuore batte all'impazzata contro le durezza del petto palitante. Ho sempre promesso a Trish che sarei stata in grado si affrontare senza timore tutto ciò che si sarebbe interposto nel mio cammino, però in questo momento sento la disperata necessità di afferrarmi alle sue braccia con ambedue i palmi delle mie mani deboli.
Lei non mi avrebbe mai messo in pericolo, però essere in un congelato seminterrato in compagnia di cinquanta o più tra ragazzi e ragazze ubriachi, non ero esattamente certa delle mie possibilità di fuggire dall'edificio.
Dopo che Trish ha conosciuto Dez nella classe di orientamento del primo anno, con frequenza lo accompagnava agli incontri segreti svolti nei misteriosi seminterrati dell'università di Eastern, la quale da domani diventerà ufficialmente il mio nuovo college.
Ogni evento si svolge in un posto sempre differente, e si manteneva in segreto fino ad un'ora prima dell'inocontro.
In realtà sono abituata alla tranquillità della calda corrente del Texas, perciò il mito del mondo sotterreneo di Eastern mi sorprende immensamente; anche se Dez era a conoscienza di ciò ancor prima di consegnare il suo modulo d'iscrizione.
Austin, il compagno di stanza di Dez, da quanto mi è stato narrato per mano della bocca di Trish, ha preso parte al suo primo incontro sette mesi prima di varcare la solia dell'università.
Come matricola, si vocifera che lui è tuttora il pugile più letale che gli occhi di Adam abbiano mai contemplato dai tre anni in cui ha creato il famoso "Circolo".
Adam, con abilità invidiabile, porta alla finezza delle sue labbra il corno, e grida e corpi in agitazione scottano in un ritmo febbrile.

- Questa sera abbiamo la presenza di un nuovo sfidante, il lottatore stella della Eastern University, Marek Young!-
La folle si apre di colpo come il mar Rosso quando Marek esorta nell'interno del ring, accerchiato da sibilii, fischi e urla con fine di derisione nei suoi confronti.
Il giovane pugile saltà incontrollabile per ogni lato del ring, muovando con fare frenetico il collo indietro e avanti, esponendo al pubblico la severità e la concentrazione scolpite nel suo volto.
Le mie mani di piccole dimensione si muovono d'istinto a comprire la mie orecchie, appena la musica comincia a suonare senza contegno per gli enormi autoparlanti posti ai lati superiori della sala.

-Il nostro seguente lottatore non ha bisogno di presentazioni, ciononostante, dato che mi spaventa più del diavolo, lo farò ugualmente. Battete i vostri stivali ragazzi e agitate i vostri fianchi ragazze! Vi presento Austin "Mad Dog" Moon!-
Il volume esplode in un vorace suono appena una testa colma di biondi capelli appare in orgoglio nell'entrata della stanza.
L'imponenza del suo torso palpita con ritmo irregolare priva del tessuto di camicia, i suoi muscoli possenti si estendono sotto lo spessore della sua pelle ornata da numerosi tatuaggi.
Austin si protese pericolosamente contro l'orecchio dell'avversario bisbigliando dell’avversario..qualcosa parente contromettente, notando come Marek senta di permanere severo con l'espressione degli occhi.
I duei lottatori si posizionano con conoscienza esperta sulle loro abituali posizioni di combattimento, pronti all'imminente suono del corno.
I due combattenti, vicinissimi, si guardarono negli occhi: lo sguardo di Marek era truce, mentre Austin sembrava vagamente divertito.Arretrarono di qualche passo e Adam diede il segnale al megafono. 
Marek si mise in guardia e Austin, come spronato, attacca con vigore. 
Mi stendo d'istinto sopra le punte dei miei piccoli piedi appena perdo la visuale sul campo, e appena qualche primo capello della loro cute diviene visibile, mi muovo con scopo di raggiungere il ring. Pian piano, mi feci strada nella calca urlante. 
Tra spallate e gomitate nei fianchi, fui scagliata di qua e di là come la pallina di un flipper, ma scorsi ancora più completamente le teste dei due avversari e continuai. Quando finalemente giungo ai piedi del tanto fantasticato campo sopprannminato "Il quadrato rosso", Marek tente di cogliere tra la potenza delle sue braccia il corpo di Austin, tentando di farlo crollare al suolo.
Alimentato da speranza, Marek si posiziona sopra al biondo con fare sicuro, troppo sicuro, e come poteva essere banalmente previsto, il ginocchio di Austin si muove con velocità contro la testa del suo avversario, per poi avenzare con l'aggiunta del vigore di una serie di pugni a contatto con il volto avvolto nel sangue di Marek. Nel momento in cui si chinò, Austin gli scaglia una ginocchiata sul volto e attacca rapidamente prima che potesse riprendersi, bersagliandogli di pugni il volto insanguinato.
Cinque lunghe dita mi afferrano il braccio brutalemente, tirandomi con direzione interna.

- Che demonio stai facendo, Ally?- domanda con tono colmo di preoccupazione Dez, mantenendo le dita salde sul mio braccio.

-Non potevo vedere da così lontano- contesto parandomi nella difensiva, per poi girami in direzione del campo appena alle mie orecchie giunge il rimbombo di un corpo inerme a contatto con il suolo di camento.
Austin si volta e per un attimo penso che lo avesse abilmente schivato il pugno poderoso di Marek, invece fa una rotazione completa su sé stesso e colpisce in potenza con il gomito il centro esatto del naso dell’avversario. 
Alzo titubante lo sguardo presa dal panico, sentendo come alcune goccie di sangue ornano ora parte del mio viso, per poi notare come il corpo di Marek, delineato da linee implacabili di sangue, viene coperto dallo spessore di una tela rossa di forma quadrata.
La moltitudine si accese in risposta, alzando notavolmante la potenza vocale delle loro urla esaltate, un' esagerata moltitudine di
soldi viaggiano di mano in mano tra la gente in presenza, espressioni che si dividono quasi equamente tra frustarte e vittoriose.
Il movimento rapido e disinvolto delle folla mi spinge improvvisamente nella zone contornata dal quadrato.
Il mio nome viene dicharato dalla voce acuta di Trish, ma io rimangono stordita dall'impatto contro quanche forma dotata di una forza incredibile.
Un paio di pesanti stivali neri stracciano il mio contatto visivo con il suolo macchiato di sangue innocente, I miei occhi viaggiano ricolmi di terrore in alto; pantaloni scruri rigati da svariate tinalità di rosso, un paio di possenti addominali scolpiti,  un torace impastato di sudore provvisto di una moltitudine di muscoli sovvrastati da numerosi tatuaggi e, in conclusione, un paio di candidi occhi color nocciala, brillanti sotto la luce del campo, di sfumatore alternate di miele e verde al suo interno.
Qualcuno mi spinge nuovamete, preso dalla fretta, all'indietro, ma come mosso dall'istinto, Austin mi colgie con il solo uso di una delle sue enormi braccia.

-Hey! Stai lontano da lei!- grugnisce in modo frustrato il biondo, impedendo a chiunque si avvicinarsi. La serietà della sua espressione si converte nella meravilgia di un sorriso quando nota lo stato malconcio del mio volto.

-Mi dispiace molto- emette in un sussurro difficilmante udibile, mentre reprime un po' di angue accarezzando  il mio capo con un asciugamano.

-Andiamo Mad dog! Hai molto soldi che ti aspettano!- esorta Adam, colpendo lievemente la parte inferiore della nuca del ragazzo. 

- è un vero peccato che anche la tua maglietta si sia sporcata, perchè sta d'incanto si di te- aggiunge Austin un secondo prima di sparire sommerso da una folla di fans esitanti, sperando tra l'oscurità nello stesso modo in cui era apparso.

- A che stavi pensando idiota?- grida quasi in sollievo Trish, cogliendomi fortemente per il braccio.

-Beh, sono venuta qui per vedere una lotta, no?-contesto mantenendo un tono logico nella mia voce.

-Tu nemmeno dovresti essere qui, Ally. Tecnicamente non sei ancora parte dell'istituto- ribatte Dez, in balia della furia crescente nei pressi del suo stato d'animo.

- Nemmeno Trish dovrebbe essere qui, hai detto che era troppo pericoloso anche per lei- giustifico, ribadendo al fatto che Trish è già in possesso di tutti i diritti per pernedere parte come spettatore di un inontro.

-Sì, ma lei non è finita all'interno del quadrato rosso!- risponde Dez apertamente, prima di dirigersi verso l'esterno dell'edificio.

-Andiamo. Sei una spina sul fianco, Ally. Dio, è bello averti di nuovo vicina dopo tanto tempo- dichiara con tono risuonante in dolezza, avvolgendo il suo braccio attorno al mio collo, per poi dirigerci verso le ormai poco reggenti scale, in direzione del tanto sperato uscio e in direzione delle tenebre colmanti la mia prima notte ad Eastern...


Pov.Ally:( Il giorno seguente)

Primo giorno di svolta...in una nuovo college, sento la lacerante ansia che mi accompagna dal momento in cui ho lasciato chiudersi dietro di me le porte di casa, per raggiungere la mia nuova vita; finalmente potrò essere affiancata dall'affetto della mia migliore amica, portante il nome di Trish, e non da persone desideranti il mio male, il mio dolore, la distruzione dei residui della mia anima tormentata ormai da anni ...è un nuovo inizio
-Oh Ally, sei gia qui- grida esasperata la figura dai capelli ricci, comparsa improvvisamente davanti alla mia visuale ora nulla.

-Sì', finalmente- dico un secondo prima di affondare, come era solito, nel calore confortante delle sue braccia, braccia che mi hanno sempre aiutato ad alzarmi, braccia sempre state aperte per accogliermi, a scopo di reprimere il mio dolore, le braccia che mi hanno aiutato a colmare e cercare invano di rimuovere i ricordi pervadenti nella mia mente su mio padre

-Dai andiamo dentro che raggiungiamo il mio ragazzo- propone con tono ovviamente orgoglioso, la mia amica Trish, la quale è sempre stata soddisfatta di Dez, nonostante il poo tempo da cui sono entrati in conoscienza l'uno dell'altro...vengo interotta di colpo appena sento la mano di Trish avvolgermi il braccio, al fine di trascinarmi all' interno dell' istituto

-Ah fa male ...credo che tu mi abbia storto un braccio- affermo, accarezzandomi dolcemente il braccio, tentando di alleviare il dolore  persistente sulla pelle


-Che ci posso fare se sei lenta e non ti...oh ciao tesoro-dice prima di stampare le sue labbra freneticamente contro quelle sottostanti ad una testa colma di capelli rossicci.

-Ah, credo che ieri sera non ci siamo presentati con dovere, io sono Dez- esorta con il bagliore di un sorriso, porgendomi con modo garbato la sua mano.

-Io sono Ally- ribatto con simpatia, cogliendo con piacere la sua mano, ricambiando a sua volta il saluto.

-Ally dobbiamo andare in classe...a dopo Dez- dice la riccia, un secondo prima di sentire nuovamente la brezza sui miei candidi capelli e il braccio stretto nella forte morsa di Trish trascinarmi per scortarmi in classe
-Ok ora basta fa male- emetto in un misero urlo soffocato, segno del fastidio provato

-Non farla tragica ok, dimmi tu se vuoi arrivare tardi il tuo primo giorno eh?-contesta con tono in logicaTrish

-Sinceramente preferisco non perdere il mio braccio che arrivare in orario nella classe di biologia-
-Ok ora andiamo- aggiunge, stroncando il nostro breve discorso piantato senza fondamenta per poi, con la forte e persistente stratta cinta al braccio, muoversi in direzione della classe..

...dopo un paio di ore scolastiche io e Trish giungiamo con il completo vuoto allo stomaco alla mensa. Appena entrate noto d'impatto Dez, seduto al tavolo di quella che pare sia la squadra di football della scuola

- Ally loro sono la nostra squadra di football- aggiunge sorridente Dez, indicando i ragazzi contornati da una scia di sudore occupanti il tavolo

-Beh, felice di conoscervi- rispondo, abbassando timidamente lo sguardo al suolo, reprimendo invano il timore persistente nel mio volto.

-Sì sì piacere- dicono all'unisono i giocatori, prima di addentare con le loro ancora unte mani un panino, e divorarlo come se la loro vita dipendesse da quel pezzo di pane

-Sono sempre così dopo un allenamento- dice la mia amica, come per giustificare il loro comportamento similare a quello di un animale.
-Che razza di allenamento avete?- domando leggermente curiosa ma non ottengo alcuna risposta, solo il silenzio di tutti gli studenti presenti, ma esso venne disintegrato da il boato di un paio di porte fare contatto con il muro, aprendosi con il movente di lasciare entrare una chioma di capelli biondi, la stessa che ieri sera ha combattuto in un mare di sudore e sangue, il pugile stimato e temuto, il quale prende il nome di Austin "Mad Dog" Moon. Il biondo esorta all'interno della mensa, accompagnato da un' orda di ragazze che intrecciano con vigore i capelli con le dita e con l' altra mano si appendono alle braccia tatuate e possenti del ragazzo.Solo quando quella specie di dio di siede al nostro tavolo i ragazzi riprendono le conversazioni e il pasto sospesi, il ragazzo passa con il suo penetrante sguardo ogni singola persona del nostro tavolo e successivamente la saluta con qualche stretta sipatica di mano  o un cinque seguito da una lieve pacca sulla spalla...fino a che il suo sguardo incrocia il mio e, di risposta, fingo di concentrarmi sulla sostanza occupante il mio bianco piatto

-Tu devi essere la novellina apparsa nel ring ieri sera, vero?- domanda con senso retorico, mostrando un'insolita curiosità nei mie confronti.

-Non chiamarmi così, io ho un nome- rispondo lievemente alterata, con tono di disgusto verso il modo in cui mi ha esplicitamente nominata
-Beh allora qual è il tuo nome?- aggiunde il biondo con tono arrogante, senza però ottenere una miserarisposta, solo il nulla del silenzio coperto parzialmnete dei deboli mormorii proveniente dei tai tavoli in vicinanza.

-E novellina sia allora, comunque bellezza io sono Austin Moon, anche se già lo sai - continua lui, con sguardo sicuro, solo edesso riesco a visualizzare i lineamenti del uso visro, ora prino da residui d sangue; nonostante le poche cose a mia conoscienza sul suo conto, Trish mi ha infornata prima del mio arrivo perfettamente che fama presiede in questo istituto, è il classico ragazzo che vede le donne come un bambino innocente vede i suoi giochi: prima abbagliato da un gioco, lo definisce come il suo perferito, ma poi, quando questo smette di essere una novità, si accanisce in rapidità su un altro, rimuovendo il ricordo del precedente gioco; solo una cosa mi è totalmente chiara in questo momento: Io non sarò mai uno dei suoi prossimi giochi nella lista.
-Non provarci Austin , tu non sei il suo tipo- si intromette inpavida Trish, con l'intento di stroncare invano gli intenti del biondo.

-Come no di sicuro!- risponde in tono sarcastico Austin, ma appena due ragazze si siedono sulle sue gambe smette di parlare e inarca leggermente le labbra per mostrare un sorriso compiaciuto, mentre io, in risposta, scruto le ragazze con un' espressione un po' disgustata

-Che cosa hai nuova?, rassegnati una come te non si siederà mai qui quindi smetti di fissarci stronza- dice una delle ragazze, ma dopo la sua affermazione, Austin reagisce bruscamente, muovendo di proposito la gamba, lasciando cadere la ragazza dritta contro la durezza del pavimento 

- Non parlare così alla novellina- grida in preda alla furia Austin, e di conseguenza la ragazza, senza emettere alcuna parola, si alza lentamente, trascinando con sè la amica che, di mala voglia, lascia la gamba del biondo. 
-So chi sei- aggiungo con un tono di sufficienza.  Austin inarca il sopracciglio ferito. -Lo sai eh?- domanda in conseguenza il biondo

-Non montarti la testa. E' difficile non notarti quando cinquanta ubriachi urlano il tuo nome.-  Si raddrizza leggermente.- Lo fanno spesso.- Alzodi nuovo gli occhi al cielo e lui ridacchia con aria divertita.

-Hai un tic?- chiede tra un borbotto e l'altro in difficoltà quasi assursa.

-Un che?-

-Un tic. Continui a muovere gli occhi.- Lo guardo in balia della furia e lui esplod in un'altra risata.
-Però gli occhi sono incredibili. Di che colore sono, caramello?- domanda avvicinandosi senza ritegno al mio viso. Fisso piatto, lasciando che i miei lunghi capelli di colore scuro creassero una barriera tra noi. Il modo in cui mi faceva sentire quand'era così vicino mi infastidiva. Non volevo essere come tutte le altre ragazze della Eastern, che arrossivano in sua presenza. Non devo assolutamente lasciarmi condizionare.
-Smettila di tentare con Allly, lei è come una sorella per me quindi per favore lasca perdere- aggiunge Trish in un rimprovero, tentando di domare nuovamente l'insistenza del biondo

-Non dire così tesoro, adesso non smetterà più- la blocca Dez, accarezzandole lievemente la superficie della spalla

-Come ti ripeto tu non sei il suo tipo- continua convinta la riccia, ignorando le parole del fidanzato


-Io sono il tipo di tutte capito?-ribatte in alterazione Austin; ed in risposta, lascio scappare per errore un piccolo sorriso consistente in un  miseroinarcamento superficiale delle labbra

-Oh un sorriso finalmente? Visto, non sono così male dopotutto- continua lui, ammiccando con l'occhio, per poi sussurrare qualcosa all'interno dell'orecchio di Trish 

-é stato un piacere conoscerti novellina- finisce per poi alzarsi e di conseguenza molte ragazze lo seguono, passando irripetutamente la mani sui suoi biondi capelli, tentando di attirare la sua attenzione e lui di risposta apre la braccia per lasciarle più spazio alle ragazze che, gridando esaltate, ritornano ad aggrapparsi alle sue braccia

- Sei in problemi seri Ally- esortaTrish, in tono avvolto nella preoccupazione

-Perché? Che ti ha sussurato prima?- chiedo con uno sguardo misto di curiosità e ansia.

-Vuole che tu la porti a casa nostra vero?- afferma Dez, mentre Trish assente con il capo in segno di approvazione, e lui di rimando scuote la testa con atteggiamento amereggiato

-Sei una ragazza intelligente Ally . Te lo dico adeso, se cadi nei suoi giochi e finirai per arrabbiarti con lui , non mettere in mezzo me e Trish perchè Austin è il mio migliore amico e devo stare dalla sua parte e Trish dalla tua e perciò, di conseguanza, non voglio mettermi contro di te e soprattutto contro di Trish, non voglio che ne vada in mezzo anche il rapporto tra me e la mia ragazza ok?- dichiara parente in disperazione il rosso tentando di colmare la rabbia, io sorrido ironicamente alle sue parole

-Non cadrò nei suoi giochi Dez, per caso ti sembro una di quelle barbie per te?-

-Lei non cadrà nei suoi giochi Dez- lo rassicura la fidanzata, accerezzandogli il braccio dolcemente con il palmo tremante della mano.

- Sai quante volte Austin è uscito con una amica di Trish e dopo aver litigato ,la ragazza ha detto a Trish di non uscire con me perchè era uscire con l'amico del nemico?; Te lo dico Ally non dire mai a Trish che non può uscire con me solo perchè sei caduta innamorata nei giochi di Austin , ti ho avvertito- ribatte Dez, mostrando una vena lampante di malinconia nelle sue parole.

-Credimi non preoccuparti- gli rispondo con un sorriso, ma il pessimismo nel suo volto era veramente percepibile; saluto Dez e Trish che se ne vanno e mi dirigo alla prossima classe, socchiudo leggermente gli occhi guardando il sole brillante per la finestra, mi sistemo un po' le spalline dello zaino e riprendo il mio cammino con sguardo avvolto nella contemplazione. Questo posto è esattamente quello che volevo, dalle piccole aule alle teste degli alunni ancora sconosciuti. E' un nuovo inizio per me; finalmente  potevo camminare per un posto senza gli sguardi e mormorii della gente che sapeva, o credeva di sapere del mio passato. Io adesso sono come qualunque studentessa universitaria del primo anno che cammina rapidamente per raggiungere la propria classe; senza sguardi, senza offese o critiche. Solo l'illusione di quello che io volevo che vedessero .

SPAZIO AUTRICE:

allora questa è la mia prima ff è spero sia almeno leggibile.
so che può sembrare la solita storiella ma non lo sarà, sarà una ff lunghissima basato su uno strano rapporto tra due amici, e di come le loro personalità completamehte opposte in realtà si presenteranno essere praticamente la stessa parsona
un grazie in anticipo a chi leggerà e recensirà
mille bacioni

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Capitolo 2
*** Prime lezioni e inviti ***


Pov. ally

Dopo aver girato a vuoto vari corridoi componenti l'istituto e essere entrata in un paio di classi errate, riesco a localizzare il luogo svolgente la lezione prossima di storia e mi inoltro al suo interno. Mi dirigo sul primo posto libero in cui cade pesantemente il mio sguardo e lascio scivolare lentamente lo zaino sul pavimento.
Mi inclino leggermente per poter prendere il mio portatile, ma quando innalzo lo sguardo mi incontro con le sorpresa invadente negli occhi di Austin, il quale accomodato con disinvoltura a lui ormai solita accanto alla mia figura.
 
- Oh bene un computer. Così potrai prendere appunti per me- dice il biondo ragazzo, mostrando con il suo volto il suo migliore sorriso, e io di risposta gli lancio uno sguardo disgustato.

-Non sapevo frequentassi questa classe- rispondo, mentendo gli occhi fissi sul banco, tentando di evitare ogni possibile contatto con la decisione pervadente nel suo volto

-Invece sì, ma solitamente sono seduto là dietro- risponde indicandomi con la punta del dito posto vuoto dietro alla nostra postazione, circondato da ragazze fissanti in modo schivo la mia permanenza vicino ad Austin.

-Non prenderò appunti per te- rispondo con tono secco prima di dirigere il mio sguardo al portatile, con scopo di accenderlo.
Ma appena sento un alito sulla mia guancia mi volto di scatto, ritrovandomi faccia a faccia con il biondo.
- Oh mi dispiace . Ti ho offeso in qualche modo?- chiede lui fingendo una sorta di preoccupazione; sospiro indignata e scuoto la testa in segno di negazione.

-Allora qual è il tuo problema?- continua lui, senza perdere la sicurezza colmante nelle iridi dei suoi occhi

- Non uscirò con te, o peggio, non andò mai a letto con te, mai. Chiaro?- dico cercando di mantenere invano, con l'aiuto degli occhi, un' espressione più infastidita possibile

-Non ti ho chiesto nè l'uno nè l'altro-risponde dirigendo i suoi occhi al soffitto e socchiudendoli come in stato di concentrazione -Oh sì?...non mi ricordo. Sai oggi ho parlato con molte ragazze- esorta in conclusione il ragazzo, orgoglioso della sua lampante e alta reputazione.

-Non sono una di quelle barbie o un membro di quel gruppetto dietro di noi- dico voltandomi per indicare il gruppo che , con lo sguardo, implorava Austin di sedersi al suo abituale posto.

- Non sono impressionata dai tuoi tatuaggi o dalla tua bellezza o dalla tua forza; d' accordo?- finisco il discorso approfondendo con la durezza delle parole l'ira del mio tono

-Va bene novellina- risponde con un sorriso, uscendo praticamente impassibile dalla mia freddezza -Perché non vieni all'appartamento mio e di Dez con Trish sta sera?"- chiede di colpo, mantenendo la sua sicurezza ormai nota. Rido un po' alla sua affermazione, convinta della presenza di sarcasmo nella sua frase, ma invece lui si avvicina imminente me, aumentando ulteriormente la vicinanza delle nostre figure confondendo di conseguenza la mia troppo avventata ipotesi

- Non ci sto provando con te. Voglio solo passare un po' di tempo assieme- termina Austin, fondendo alla sua sicurezza un lato parente quasi dolce

- Ci penserò- rispondo un secondo prima dell'imminente entrata del professore di storia che , come per recuperare il ritardo creatosi in quei cinque minuti scrasi, inizia subito la sua spiegazione, eludendo agli abituali saluti tra alunni e professore.

-Assicurati di scrivermi degli appunti sulle cose più importanti- afferma il biondo, segnando il mio foglio con la punta del dito

- Shhh- dico mentre mi concentro a scrivere negli appunti ogni parola del professore. Austin, notando la mia azione, sorride soddisfatto, lasciandosi scivolare rilassato sulla sua sedia. 
A metà spiegazione il biondino si appoggia con il suo braccio sul mio per avvicinarsi e controllare il monitor del portatile; costringendomi a fare il più possibile sforzo per ignorarlo ma i muscoli enormi ornanti le sue braccia rendevano l'impresa quasi impossibile....

...la campanella suona fastidiosamente, dando fine alla lezione di storia e di conseguenza anche alla giornata di scuola, tutti i ragazzi si precipitano all' uscita, per raggiungere il cortile; mentre io , con calma, raccolgo tutte le mie cose in modo ordinato,senza rendermi conto della presenza di Austin.

-Allora ci hai pensato- chiede, portando ai suoi occhi un paio di occhiali da sole neri. 
Prima che io possa rispondere, una ragazza mora si metta tre me e lui, fissando Austin con occhi speranzosi

-Ciao Austin- dice la ragazza, muovendo vorticosamente le sue dita tra le ciocche dei capelli, e parlando con un tono di voce dolce anzi quasi infantile. Ho già visto prima quel truccato viso, mentre parlava in cortile con le sue amiche, e avrei giurato che la sua voce pareva molto più matura, mi chiedo di colpo perché lei creda che Austin potesse trovare questo tono insopportabile di voce più attraente. E infatti ricevo conferma della mia affermazione notando come Austin spinge la ragazza fuori dalla classe. Il suo sguardo ritorna a posarsi sul mio speranzoso, convinto di terminare il suo discorso.
-Dove eravano?.....ah sì , ci stavi pensando- domanda lui, tornando nuovamente alla sua idea abozzata prima

-Di che stai parlando?- domando, fingendo dubbio

- Se vieni a casa mia- continua, con lo sguardo ornato da una incredibile convinzione

-Se dico di sì smetterai di seguirmi?- domando, ormai vicina all'arresa

-Certo- esclama orgoglioso, soddisfatto di aver conseguito il suo obiettivo

- Quando devo venire?- chiedo infine, lanciando un lungo sospiro, mostrando segno della mia piena arresa

-Sta sera, vieni sta sera...beh allora a dopo novellina- afferma Austin, prima di dirigersi deciso anche lui all'uscita della classe, abbandonando l'aula ormai occupante solo la mia figura sconvolta.



Spazio Autrice:

ciao ed ecco il secondo capitolo della mia storia.
allora ringrazio enormemente tutti quelli che hanno recensito il primo capitolo, ovvero:

-rauraforever_08
-engildi
-AusllyStory
-Chiara_jj ( che ringrazio moltissimo anche per aver inserito la mia storia tra le preferite....sei un tesoro)
e infine Auslly e raura love che non ringrazio solo per aver recensito ma anche per avermi dato qualche dritta
questo come ho gia detto è il secondo capitolo ( che a me non convince molto) e spero vivamente che vi piaccia
ps: se avete critiche o osservazioni sono felicissima di ascoltarle perchè ho veramente bisogno di migliorare come autrice; oppure se volete sapere qualche anticipazione basta chiedere attraverso un messaggio privato







 

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Capitolo 3
*** Strategie e inviti inaspettati ***


Pov.Ally

Uscita dall' aula giro l'angolo in rapidità per ritrovarmi di fronte a Trish e Finch. Noi tre siamo siamo nello stesso gruppo della classe di orientamento per il primo anno, e sò già che quel ragazzo avrà lo snervante ruolo del terzo incomodo, dato che ci è sempre attaccato per il pretesto che non ha molti amici. 
Finch non è eccessivamente alto, però decisamente superiore al mio misero metro e sessantaquattro centimetri.
I suoi occhi grandi e rotondi ricompensano i suoi lineamenti fini e scarni; i suoi capelli neri generalmente pettinati con cautezza in una riga spostante lievemente la chioma di lato.

- Austin moon? Davvero Ally! Da quando hai iniziato a pescare nella parte profonda?- emette in un vero stridulo Finch, il quale ha notato di comsegunanza occupante la sedia accanto a me nell'ora di storia , con gli occhi colmi di disapprovazione.

-Solo peggiori il rapporto con Austin ignorandolo. Lui non è abituato a questo e stai sicura che non sì arrenderà- dice la mia amica, dopo aver sputato sgarbatamente la sua gomma da masticare tenuta salda tra i bianchi denti.

-Che mi suggerite allora!! Dovrei uscire con lui !- ribatto un po' seccata.
- Beh così risparmieresti tempo- risponde in tono esageratamente scherzoso Finch, accompagnandosi con il suono unico della sue acuta risata

-In reltà gli ho detto che andrò de lui sta ser"- aggiungo intimidita, a quelle parole Finch e Trish si scambiamo rapidamente uno sguardo sorpreso.

-Che?- chiedono in coro loro

- Lui mi ha promesso che smetterà di darmi fastidio se accettavo- dico cercando di giustificare la mia scelta.

- Tu verrai Trish, vero?- domando ormai affondando nel panico

-Certo, ma veramente verrai anche tu?- chiede Trish in speranza di una negazione ,ma io sorrido e annuisco in segno di approvazione mentre esco dal istituto, dibitando se veramente Austin mi lascerà stare e sopratutto spegnerà il suo interesse per me .
Non è difficile comprendere quello che vuole: o lui mi vede come una sfida perchè non cadevo ai suoi piedi , o per lui ero abbastanza attraente per essere una buona "amica", ovviamente non si può dire fidanzate le ragazze con cui di degna di uscire per un giorno o al massimo due, per poi lasciarle con il cuore spezzato. sinceramente non sò quale delle due opzioni mi infastidirebbe di più.

(4 ore più tardi)
Io e trish ci troviamo davanti alla casa di Dez e Austin . Lei , appena mi nota, lascia aprire la bocca verso il basso sorpresa

- Ally! Sembri una vagabonda conciata così- ribatte in un grido sorpreso

- Perfetto- dico sorridendo in soddisfazione. I miei capelli sono raccolti in una coda di cavallo disordinata e mal fatta. il viso privato di ogni singole traccia di trucco e gli occhi lasciati allo scoperto delle lenti a contatto, per fare posto ad un vecchio paio di occhiali con la montatura nera. Sul mio esile corpo si estende una maglietta rovinata e un paio di pantaloni della tuta e infine della ciabatte. L' idea mi ha invaso la mente qualche ora fà, non essere attraente era il piano migliore. Ovviamente Austin vedendomi così fermerà la sua ridicola persistenza. Se lui stava cercando una bella "amica", non penso che gli piacerà essere visto con una come me vicino.

- Wow Ally, perchè non ti spalmavi anche un escremento di un cane sui capelli per completare l'opera- aggiunge la riccia, scherzando senza vergogna sul mio trasandato abbigliamento
- Sto solo cercando di non impressionare- dico, completamente in soddisfazione della mia brillante idea. Saliamo le scale, portanti all'appartamento , e una volta arrivati, Dez ci apre la porta e lascia scappare una risata notandomi.

- Ally, che ti è successo?- riesce a borbottare tra una risata all'altra il rosso.

-Oh tranquillo tesoro. Sta solo cercando di non impressionare- risponde la mia amica in modo sarcastico, prima di seguire Dez nella sua stanza. Chiudono la porta e mi ritrovo da sola. L'appartamento è molto grande, un po' disordinato ma pulito e l'odore di birra non è per niente presente

-Era ora che arrivassi novellina- dice Austin uscendo dalla sua stanza. Io sorrido e sposto i miei occhiali sulla punta del naso per fare notare il mio aspetto malconcio.

-Abbiamo fatto un po' tardi, Trish aveva una tesi da terminare- mi giustifico, scompigliando, con un elastico, ulteriormente la coda legante i miei capelli

-Parlando di tesi, hai iniziato quella di storia- chiede lui, che non ha detto menzionato nulla sui miei occhiali o i capelli veramente disordinati che stavo cercando in tutti i modo di farglieli notare.

-Tu lo hai iniziato?- chiedo, sconcertata dalla sua naturalezza

-L'ho finito oggi pomeriggio- afferma in tono soddisfatto il biondo

-Ma se è da consegnare mercoledì prossimo- affermo veramente sorpresa

-Solo per toglierlo dalla lista. Quando vuoi che sia difficile una tesi di storia?- ribatte, accompagnando alle sue parole la luce del suo sorriso deciso

-Mi sa che sono idietro all'ora. è probabile che lo inizi questo fine settimana- aggiungo, arrendendomi all'imminente sorpresa subita

- Se ti serve aiuto, fammelo sapere- dice il biondo. Aspettavo una sua risata o un segno che lasciasse vedere lo scherzo, ma la sua espressione è totalmente sincera.

- Tu mi aiutarai con la mia tesi? Tu?- dico, provocando in me ulteriori dubbi palpitanti all'interno della mia mente sconcertata

-Ho il massimo dei voto in quella classe- risponde Austin, un po' offeso dalla mia domanda

-Sì, lui ha il massimo dei voto in tutte le classi, è un maledetto genio- dice Dez prima di ritornare in camera mano nella mano con Trish. Io tengo ancora fisso il mio sguardo avvolto nella sorpresa sul suo.

-Che? Non credi che un ragazzo coperto di tatuaggi e che prende pugni in testa per sopravvivere , non può avere dei bei voti?. Lo dico sul serio novellina, se ti serve il mio aiuto solo chiedi- continua lui, senza mostrare vanità nei confronti della sua intelligenza inaspettata

- No non mi serve il tuo aiuto , chiaro- chiedo sconvolta, anche se la sua affermazione darebbe una logica spiegazione al motivo per cui pratica il pugilato a livello agonistico.
- Sì, è così che mi guadagno soldi- risponde con tono quasi infastidito, mentre io lo fisso nuovamente sorpresa.

- Non puoi cercare qualcos'altro per guadagnarti da vivere? Qualcosa di meno difficile?- affermo in tono cadente tra òa preoccupazione

- è una maniera semplice di guadagnare, non prenderei gli stessi soldi lavorando in un centro commerciale- si giustifica i il biondo, sottovalutando i danni del suo mestiere

- Non direi que è facile se tu ricevi colpi in testa!- esclamo portando alto il tono della mia voce

-Che? sei preoccupata per me?- dice il biondo, ammiccando con un rapido movimento dell'occhio e io di risposta gli lancio il mio solito sguardo infastidito .

-Comunque tranquilla perchè non riescono a colpirmi con molta frequenza. Se provano a colpirmi io mi muovo. non è tanto difficile- aggiunge lui, mostrando fierezza nei confronti dei suoi risultati sportivi-

-Ti comporti come se nessuno fosse mai arrivato a questa conclusione- ribatto colma di incredibilità

-Non si tratta solo di tirare un colpo, riceverlo e contrattaccare. Questo non ti fa vincere un incontro- aggiunge, portando alla serietà il suo tono di voce

-Chi sei tu...Karate Kid? Dove hai imparato a combattere-dico mentre vedo come Dez e Trish mi fissano increduli, da uno spiraglio della porta della camera e poi abbassano lo sguardo. Non ci ho metto molto a capire che ho detto qualcosa di male

-Ho avuto un padre con problemi alcolici e tre fratelli maggiori con il gene dell' idiota, dovevo difendermi in qualche modo- ribatte, dirigendo al suolo la serietà del suo volto
-Oh- mi limito a dire mentre affogo nella vergogna.

-Non vergognarti, novellina. Mio padre ha smesso di bere e i miei fratelli sono maturati- dice Austin, tentando di tranquillizzarmi

- Non sono imbarazzata!- rispondo subito in ton freddo. Intanto, per rompere quel silenzio scomodo che si era creato , mi raccoglievo i capelli in modo ancora più disordinato.

-Sai una cosa, mi piace il tuo aspetto naturale. Le ragazze non vengono mai così qui- aggiunge, unendo alle sue parole un espressine compiaciuta

-Sono stata obbligata a venire qui. Non mi hai detto che dovevo anche impressionarti-ribatto mentre lui sorride con il suo sorriso infantile e divertito, che creava in me solo più ira.
Non so come la maggiorparte delle ragazze stia ai suoi piedi, nonostante siano a conoscenza del suo comportamento.
Stò sperimentando un sentimento  disorientato al posto di un sensazione di calda scolara. E poi più lui cercava di farmi ridere, più instabile mi sentivo.

-Oh ma tu mi hai impressionato. Normalmente non devo pregare affinchè una ragazza venga al mio appartamento- ribatte, confermando il fallimento della mia idea, che prima di varcare queste porte mi pareva brillante

- Nè sono sicura- gli dico con espressione di disgusto. Lui è molto ma molto sicuro di se stesso. Non solo è dannatamente cosciente del suo fisico, lui è abituato alle ragazze immediate per questo lui considera il mio atteggiamento freddo come qualcosa di rinfrescante al posto di un insulto. Doveva cambiare la sua strategia. 

-Hey ragazzi ci guardiamo un bel film sta sera- propone Trish, uscendo dalla camera del ragazzo per afferare impaziente il telecomando.

-In realtà prima vorrei mangiare. Hai fame novellina?- chiede con tono gentile il biondo.

-No, ho già mangiato- affermo cercando di essere il più credibile possibile.

-No, tu devi ancora mangiare- dice Trish, un attimo prima di rendersi conto di aver detto tutto ciò che io voglio evitare

-Oh.....giusto. Mi sono dimenticata che hai mangiato una pizza un attimo prima di venire qui- afferma la riccia, cercando di recuperare mentre io la fulmino minacciosa con lo sguardo. Infatti Austin sembra non essre caduto nel miserabile tentativo di Trish.

-Dai andiamo Ally. Devi avere fame- ribatte Austin in tono avvolto nella convinzione

- Dove andiamo?- chiedo, sperando invano che il posto sia la sua cucina

-Dove tu desideri. Che ne dici di io e te in  una pizzeria- propone Austin, mentre io mi soffermo a guardare il modo in cui sono vestita.

-Veramente non sono vestita bene- rispondo insicura; lui mi osserva attentamente, scrutando ogni minimo particolare del mio abbigliamento

- Tranquilla, stai benissimo. Andiamo che sto morendo di fame- aggiunge il biondo, inarcando le labbra in un sorriso estasiato.......



Spazio Autrice:

ecco il mio terzo capitolo!!!
ringrazio infinitamente tutti quelli che hanno recensito il capitolo precedente, siete troppo gentili.
spero che vi piaccia e ancora grazie a tutti
baci
 

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Capitolo 4
*** Amici e cene ***


Pov.Ally:

Mi rizzo sui piedi al fine di dare un rapido saluto a Dez e Trish, per poi scendere le scale in compagnia di Austin. Mi fermo di colpo su un lato della strada isolata, guardando con orrore come il ragazzo saliva con aria decisa su una motocicletta di color nero.

-Uh- riesco con difficoltà a pronunciare con uno sguardo completamente devastato.

-Dai sali. andrò lento- ribatte, accarezzando dolcemente la sella priva di tagli o scuciture

-Cos'è questo- chiedo sconvolta, sperando che quel mostro su due ruote non sarebbe stato il mezzo che ci avrebbe accompagnato questa sera.

-Beh questa è l'amore della mia vita. Perciò stai attenta a non rovinarmi la vernice, sai è delicata- risponde il biondo, fissando con lo sguardo la vernice amalgamata perfettamente sulla superficie del veicolo

-Non posso salire sulla moto perchè ...beh...sto indossando della ciabatte e sarebbe pericoloso- dico colma di speranza, ma Austin in risposta mi fissa come se stessi adottando una lingua straniera.

- Bene e io sto indossando delle scarpe; ora che ci siamo chiariti su quello che indossiamo, puoi salire su questa moto- risponde Austin, coprendosi gli occhi con i suoi soliti occhiali da sole neri. Salgo sulla moto alla disperata ricerca di qualcosa su cui aggrapparmi, ma Austin delicatamente prende i miei magri polsi e li avvolge intorno alla sua vita.

-Non c'è niente altro su cui afferrarsi apparte me novellina. Tieniti forte, ok?- dice spostando la moto all'indietro con un abile movimento dei piedi. Con un lieve piegamento dei polsi esce dalla stradina, percorrendo la strada in modo similare a quello di un razzo. A causa della velocità, le ciocche dei miei capelli si aggrovigliano e colpiscono ripetutamente contro la mia testa. Mi nascondo dientro Austin, sapendo che la frase "andrò piano" era andata a farsi un bel giro. Lui accelera nuovamente e ,appena vede l'entrata della pizzeria, si ferma tutto su un colpo facendomi sobbalzare, se avessi mollato la forte presa sui suoi fianchi, sarei già finita dentro la pizzeria.

- Sei un pazzo- dico ancora un po' incoscente mentre lui ride runorosamente.
 
- Perchè? Ho guidato sotto il limite di velocità- si giustifica in una misera frase il biondo

-Certo, se fossimo stati su una pista di auto da corsa, saresti stato sul limite!- dico scogliendo i miei capelli per sembrare almeno presentabile, e ci dirigiamo all'interno.

-Non permetterei mai che qualcosa di male ti succedesse, novellina- dice Austin, mantenendo la porta aperta per farmi entrare. L'aroma di grasso e condimento soffoca l'aria respirabile. Lui sceglie un tavolo lontano dai gruppi di studio e ordina due birre.
Scruto un po' la sala, guardando i padri che cercavano invano di fare mangiare i figli e dall' altro lato gli sguardi curiosi degli studenti dell' università.

-Ok Austin- dice la cameriera di giovane età scrivendo i nostri ordini. Sposto un po' i miei capelli dietro le orecchie morendo dentro di vergogna a causa del mio ecessivamente disordinato aspetto.

-Vieni qui spesso?- chiedo mentre si inclina lentamente sul tavolo, creando un primo piano delle sue iridi coloranti di nocciola, delineate nei contorni dalla meraviglia di varie sfumature sul tono del verde .

-Allora, qual è la tua storia? Sei una odia-ragazzi in generale o odi solo me?- afferma Austin, mostrando delusione sulle ultime parole immesse

-Credo solo te- rispondo abozzando un piccolo accenno di sorriso .

-Sai non posso comprenderti. Tu sei l'unica ragazza che è disgustata da me prima di, dopo essere venuta a letto con me, essere mollata su due piedi .Insomma tu non sei nervosa quando ti parlo e non cerchi di conquistarti la mia attenzione in modi assurdi- aggiunge con tono misto di sorpresa e interesse

- Sai non è un trucco. Semplicemente non mi piaci- mi limito a rispondere con fredezza

-Non saresti qui se io non ti piacessi- dice lui fissandomi e io ovviamente, come sempre, ricambio con il mio famoso sguardo innorridito e sospiro irritata.

-Non dico che sei una cattiva persona. Solo non mi piace che ti interesso solo per essere una ragazza- affermo lievemente in collera, i suoi occhi si sgranarono completamente in sorpresa , ed io in cambio lascio scappare un piccolo sorriso

-Così mi ferisci. Possiamo essere amici. E non accetto un no come risposta- dice il biondo, fingendo delusione, ma contemporaneamente mostrando sincerità

-So bene qual è il tuo concetto di "amica" sai? Te lo ripeto non uscirò mai con te e tanto meno verrò a letto con te- dico, tentando di sembrare il più convincente possibile

-Tecnicamente in questo istante stai uscendo con me- dice Austin ma prima che possa continuare, brucio il mi sguardo irritato contro il suo.

-Va bene non uscirai e ne verrai a letto con me, credimi lo capisco- dice, io cerco di non sorridere ma fallisco e di risposta i suoi occhi si illuminano.

- Ti do la mia parola, non penserò mai a te come più di una amica.....beh almeno che tu non voglia naturalmente- ribatte Austin, e io mi inclino per ritrovarmi proprio davanti al suo volto.

- E questo non succederà mai, perciò possiamo provare ad essere amici- rispondo convinta, mentre lui si avvicina di più, accompagnato da un soddisfatto sorriso.

-Si vedrà- conclude il biondo, parendo più soddisfatto del suo solito

-E allora qual è la tua storia? Da quanto sei pugile?- domando, portando la conversazione ad un tema differente

- Beh sono Austin "Mad Dog" Moon da molto tempo ormai

- Perchè Mad Dog?- chiedo fingendomi impassibile, occultando completamente la curiosità creatasi dalla stravaganza di quel soprannome

-Sì. Adam, il mio allenatore e manager, ha iniziato a chiamarmi così dal mio primo incontro- ribatte il biondo, le sue risposte corte e fredde stavano iniziando ad alimentare come fuoco il mio fastidio.

-Tutto qui? Non mi dirai altro su di te- rispondo delusa, con la mente colmata da numerose aspettative più complete

- Cosa vuoi sapere- domanda con indifferenza, senza comprendere a pieno l'intento delle mie parole

-Le cose normali. Di dove sei, quello che vuoi diventare....cose così- chiedo, sorridendogli in modo curioso, mostrando il mio interesse in merito alla sua vita

-Allora sono di quì, nato e cresciuto, e mi sto matricolando nella giustizia penale- dice Austin, mentre si passa la mano agitato sui capelli e vedo la sua mandibola tensarsi un po'. Infatti qualche tavolo più in là c'è la squadra di football che rideva e si divertiva senza un accenno di timore, e in conseguenza Austin pareva in uno stato di collera in continua crescita a causa del movente delle loro risate...


Spazio autrice:

allora questa è la prima parte della loro uscita per la pizza.
ringrazio tanto ma tanto tutti quelli che hanno recensito, siete troppo gentili.
mi scuso per non avere pubblicato il capitolo ieri, ma spero tanto che vi piaccia.
ditemi che ve ne pare della storia e ovviamente accetto volentieri anche critiche
grazie ancora e baci


 

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Capitolo 5
*** Passati ignoti e curiosità al massimo ***


Pov.Ally:



-Stai scherzando vero?- chiedo, esponendomi incredula alla frase dichiarata dal biondo.

-No, io sono veramente nato e vissuto qui!- risponde lui completamente distratto dalle risate continue del tavolo nei pressi.

-No, io mi sto riferendo alla tua ambizione. Non sembri affatto il tipo da giustizia penale- affermo, mentre lui inarca leggermente le sue soppracciglia, segno che finalmente presta concentrazione alla conversazione.

-Perchè?- domanda con un aria vagamente perplessa, in risposta libero una piccola risata ripercorrendo con lo sguardo i tatuaggi coprenti lo spessore muscolose braccia.

-Voglio dire che sembri più criminale e meno giustizia- rispondo, senza distogliere lo sguardo della sue vene ingrossate facilmente visibili, coperte dalla sue pelle spessa

-Non mi caccio in problemi...solitamente. Mio padre è molto rigoroso sulle regole- si limita in una risposta rapida il biondo

-E dov'è tua madre?- chiedo presa dalla curiosità, ma appena noto che la luce dei suoi occhi  d'un tratto cessare di brillare, e il suo sguardo riempirsi di nostalgia e spostarsi in basso, capisco che la mia curiosita andava frenata.

- Lei è morta quando ero molto piccolo- risponde il ragazzo ancora con lo sguardo basso, come se volesse nascondere la lampante sofferenza, come se si vergognasse di essere munito di un punto debole.

-Mi... dispiace molto- ribatto facendo pesare tutto il mio dispiacere sul tono vocale, ma lui mantiene il volto rivolto al suolo, rifiutando  il mio sforzo di rimadiare a quello che ormai avevo detto.

-Non mi ricordo di lei, i miei quattro fratelli sì però io avevo solo tre anni quando è morta-

-Quattro fratelli eh? Come si riesce a mentenerli in ordine- dico io in tono scherzoso, cambiando argomento.

-Ci teniamo in ordine per chi colpisce più forte, il quale dipende anche da chi è più grande ovviamente. Thomas, Riker, Rocky e Ryland. Mai, ma mai rimanere solo con Rocky e Riker, ho imaparato da loro la metà delle mosse che uso nel ring. Ryand è il più piccolo ma è molto veloce- risponde mentre io scuoto la testa inorridita all' idea di vivere con cinque Austin.

-Tutti avete tatuaggi?- chiedo in curiosità.

-Più o meno. Tutti tranne Thomas- afferma in tono serio

-E tuo papà?- chiedo, mentre all'interno della mia mente la curiosità si fa sempre più viva

-Beh lui.....- inizia a parlare, ma ,prima che possa terminare la frase si blocca, tensando nuovamente la mascella e sfregando un po' i denti, segno dell' sempre più crescente irritazione verso la squadra di football.

-Di cosa stanno ridendo?- chiedo indicando il tavolo rumoroso.

-Ridono di me perchè solitamente non porto nessuna ragazza a cena, come prima cosa. non è nel mio stile" risponde in un debole sospiro Austin

-Come prima cosa?- dico furiosa e Austin, notandolo, mi guarda con dispiacere.

- E io che ero qui con la paura che stessero ridendo per te perchè eri qui con me vestita in questo modo; invece loro ridono perchè mi hai portato a cenare invece di prima portarmi a letto con te, stiamo scherzando vero? Uno non può avere una semplice amica- ribatto piena di rabbia mentre il biondo appena udisce la parola amica sorride compiaciuto.

-Diciamo che io ho sempre avuto "amiche" in un altro senso; ma aspetta perchè non dovrei essere visto con te?- domanda il biondo, mostrando una lieve felicità nella sua ultima domanda

- Di che stavamo parlando?- dico io con un sorriso accennato, facendo capire a Austin che volevo continuare il discorso sulla nostra vita, invece di perdere tempo per i quattro idioti del tavolo vicino.

- Direi che tocca parlare di te. Che cosa vorresti fare?- chiede Austin, comprendendo stranamente a pieno il mio intento

-Oh eh...educazione generale, per il momento sono indecisa però sono un po' inclinata verso la contabilità- mi limito a rispondere dubitante

- Tu non sei di qui. Da dove vieni novellina?-chiede Austin

-Vengo da Wichita, come Trish-

- E come sei arrivata qui dal Kansas?"- chede lui, mentre io con le mani prendo la etichetta delle bottiglia di birra e inizio a stroppicciarla a causa del mio nervosismo.

- Solo dovevamo scappare-

- Da cosa?- chiede, senza perdere la permanenza della decisione del suo sguardo contro la timidezza del mio

- Dai miei genitori- dico tutto d'un soffio

-Oh, e Trish? anche lei aveva problemi con i suoi genitori- domanda il biondo, ormai troppo interessato nell'argomento

-No, Pam e Michael sono fantastici, loro mi hanno cresciuta. Trish mi ha accompagnata perchè non voleva che venissi sola-

-Ok, ma perchè hai scelto di venire proprio a Eastern?- continua Austin

- Cos'è ora mi fai anche il terzo grado- affermo prima che le sue torturanti domande cadano nel personale e che io possa sentirmi scomoda a parlarne. D'un tratto molte sedie si liberano e la squadra di football si scambia un ultima battuta prima di dirigersi tranquillamente all'uscita, ma appena notano Austin alzarsi, scappano per raggiungere il parcheggio terrorizzati. Dopo che tutti escono, lui su risiede sulla sedia, obbilgandosi a rinchiudere l'ira e la frustrazione.

- Allora mi dici perchè sei venuta a Eastern?-chiede il biondo, con le idee giustamente confuse

- è difficile da spiegare- rispondo stringendomi le minute spalle.

-Credo solo che io volessi scappare, fuggire e ricominciare. Mi sembrava la scelta giusta- dico, tentando si reprimere i forti ricordo sovrastanti

- Sò bene quello che vuoi dire- risponde Austin, regalandomi un bellissimo sorriso carico di comprensione, per poi prendere tra le forti mani il menù.



Spazio autrice:

 ringrazio tutti quelli che hanno recensito tutti gli altri capitoli e il capitolo precedente

grazie siete tutti gentilissimi

spero tanto che il capitolo vi piaccia (perchè a me nn convince molto) perciò fatemi sapare cosa nè pensate,  ovviamente anche critiche e consigli ,con qualche recensione

ps grazie alle 5 persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, grazie di tutto cuore
-Chiara_jj
-rauraforever_08
-raurausllyshippers
-Auslly e raura love
-giadycamy
grazie siete fantastiche
baci
-

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Capitolo 6
*** Esami e aiuti ***


Pov.Ally

(il giorno seguente)

Facce divenute ormai conosciute occupano il nostro tavolo da pranzo preferito. Accanto a me c'è una sorridente Trish e nell' altro posto al mio fianco c'è l'asfissiante Finch, seguito da un Dez avvolto in pensieri. Il resto dei posti sono presi dalla numerosa e fastidiosa squadra di football, che dopo ieri sera, non riesco più nemmeno a guardarla nei loro luridi volti. E pensare che la cena, senza la loro scherzosa presenza, sarebbe potuta essere anche piacevole. Dopo la loro veloce fuga io e Austin abbiamo mangiato con tranquillità, ma senza dire una parola, a quanto pare nemmeno lui voleva più continuare il discorso in sospeso sul mio devastante passato, forse per paura che anche io potessi chiedergli qualcosa di troppo personale sul suo passato.
Ho promesso a Trish che le avrei raccontato ogni minimo particolare sulla nostra serata, ma con il chiasso degli studenti, faccio fatica persino ad ascoltare i miei strani pensieri.
L'aria è colma e soffocata dall'insopportabile odore di fritto e pelle sudata, però per qualche strana ragione riesco a percepirlo solo io, mentre tutti gli altri sembrano completamente indifferenti.

- Oh ciao Brasil- dice il simpatico rosso salutando l'uomo seduto ora davanti alla mia figura. La sua pelle color oliva e i suoi occhi color cioccolato contrastano con il familiare e colorato cappellino della squadra di football di Eastern.

-Non ti ho più visto dalla partita di sabato, Dez- dice il ragazzo di nome Brazil, mettendo in evidenza il suo grande e bianco sorriso.

- Mi dispiace. Ho portato Trish a cena- ribatte posando lievemente ma dolcemente le sue labbra sulle guancia di Trish.

- Sei seduto sulla mia sedia, Brazil- dice in tono secco e arrogante Austin; a quelle parole Brazil si volta di colpo e incastra il suo sguardo sorpreso con quello minaccioso di Austin.

-Oh, è una delle tue ragazze, Austin?- domanda Brazil

- Assolutamente no!- rispondo rapidamente scuotendo la testa. Brazil guarda nuovamente Austin che lo fissa impaziente, e allora alza le spalle in segno di arresa e si incammina per occupare l'unico posto rimasto in fondo al tavolo.
Austin sorride vittorioso e si accomoda tranquillamente nel posto davanti a me. Non posso ignorare tutti gli sguardi puntati esclusuvamente sul mio volto, il comportamento di Austin creava curiosità, troppa. Io, in risposta a quegli sguardi, reprimo un sorriso sforzato, consapevole di essere l'unica ragazza con cui Austin ha insistito per sedersi vicino, mantre solitamente erano le ragazze che si inginocchiavano pregando in speranza di potersi sedere accanto a lui.

- Come va novellina?- chiede, mostrando indifferenza verso il suo rude gesto

- Oh no! l'esame di biologia è oggi- interviene di colpo la mia amica.

- Hai studiato?- chiedo di soprassalto

- No. Ho passato tutta la notte rassicurando Dez dicendogli che tu non andrai mai a letto con Austin- risponde rimproverante la mia amica. Di colpo i giocatori di football, sentendo la affermazione di Trish, smettono di conversare per ascoltere meglio , catturando l'attenzione della maggior parte degli studenti. 

-Ma andiamo Dez, ti preoccupi così tanto- chiede Austin lanciando un pacchetto di Ketchup a Dez. Lui non gli risponde ma semplicemente lo degna di uno sguardo amareggiato.

-Oh Dez starà bene, deve solo prendersi del tempo affinchè finalmente si renderà conto che Ally è completamente immune ai tentativi di seduzione di Austin- risponde Trish, accarezzando dolcemente la spalla del suo ragazzo

-Non ho provato a sedurla!- ribatte leggermente offeso il biondo.

- Lei è mia amica- aggiunge poi lui, mentre Dez lo guarda ancora incredulo.

-Te lo già detto Dez. Non hai niente di cui preoccuparti- rispondo io mentre Dez mi guarda finalmente negli occhi e , notando la mia più profonda sincerità, sorride rassicurato e di colpo anche i suoi occhi si illuminano come la sua espressione.

- E tu hai studiato per l'esame di biologia novellina?- domanda nuovamente, quasi in speranza di una risposta negativa

- Neanche la più grossa quantità di studio mi può aiutare con la biologia. é una cosa che non potrò mai capire- rispondo un po' delusa da me stessa e Austin si alza rapidamente in piedi.

- Sù, andiamo- aggiunge il biondo, una volta retto sui piedi

- E dove?- domando, presa dala più totale confusione

- Andiamo a passare quell'esame. Ti aiuterò a studiare, abbiamo un po' di tempo-

-Austin...-

- Su dai alzati da quella sedia. Tu passerai l'esame - afferma sicuro Austin, avvicinandosi imminente alla mia figura

-Allora ci vediamo in classe dopo Trish- dico un attimo prima di essere allontanata grazie alla mostruosa forza del biondo.

-Ti darò tutto l'aiuto possibile- afferma rassicurante lui notando la mia espressione dubitante, una volta giunti all'entrata di una classe vuota. Mi siedo su uno dei posti in prima fila mentre lui apre il libro e inizia ,accompagnato dalla sua immancabile sicurezza, a spiegare in modo chiaro e dettagliato l'argomento...


(Più tardi)

-...e le cellule somatiche usano la mitosi per riprodursi. Questo avviene quando hanno le fasi....- inizio a spiegare, basandomi abilmente sui concetti resi da lui più semplici

- Quali sono le fasi?- domanda lui, spronandomi con una rassicurante carezza sulla spalla

-Profase, metafase, anafase e telofase- rispondo speranzosa e lui di risposta annuisce soddisfatto. Dopo solo un' ora di studio i concetti che prima  erano confusi erano passati ad essere ovvi, grazie a lui.

- Molto bene. E adesso c'è un esame da passare-

- Beh vedremo se lo passerò-

-Dai ti accompagno in classe così sei più tranquilla- risponde con fare tranquillo, chiudendo la porta della classe e incamminandosi al mio fianco per ragguingere l'aula di biologia.

- Non ti arrabbi se non passo l'esame , vero?- chiedo dubitante

-Sono sicurissimo che lo passerai. Tuttavia dobbiamo iniziare a studiare anche per il prossimo- afferma in orgoglio il biondo, mostrando la sua disponibilità

-Scusami come farai a darmi ripetizioni, studiare per i tuoi esami e allenarti per i tuoi incontri di pugilato?- chiedo un po' stranita ma lui invece scoppia in una sonora risata.

-Che? Io non mi alleno per i miei incontri. Adam mi chiama, mi dice dove è l'incontro e vado. Credi che io abbia bisogno di allenamento?- afferma mentro io scuoto la testa incredula e mi fermo davanti alla classe.

-Ciao Austin- dice un ragazzo che compare all' improvviso davanti a noi. Lo guardo bene e mi trovo di fronte ad un ragazzo alto e magro ,che sorride a Austin in modo non troppo amichevole.

- Ciao Parker- risponde il biondo, con tono veramente freddo, al ragazzo. Gli occhi scuri di Parker si illuminano di colpo appena posa il suo sguardo sulla mia figura.

-Ciao Ally- saluta impacciato Parker.

- Ciao- rispondo sopresa dal fatto che era a conoscenza del mio nome. Lo avevo visto in classe, ma mai ho spiccicato una singola parola con lui. Parker mi regala di nuovo un meraviglioso sorriso incantato, un attimo prima di sparire dietro l'angolo con i suoi amici.

-Chi è lui?- chiedo un po' presa dalla mia inarrestabile curiosità. Austin si stringe le spalle, i lineamenti del suo viso e i muscoli del suo corpo si tensano praticamete subito.

- Lui è Parker Hayes, lascialo perdere- risponde il biondo, sfregandosi agitato il braccio

- Grazie mille per avermi aiutata- affermo io dandogli una lieve pacca sulla spalla, prima di vederlo allontanarsi verso il cortile. Trish giunge finalmente alla classe, ed assieme entriamo per prendere posto nell' aula .

-Allora come è stato?- domanda Trish, prima di accomodarsi nel suo abituale posto.

- è un bravo insegnante......è dopotutto anche un buon amico- ammeto io abbozzando un piccolo sorriso, non potevo negare la lampante realtà. Trish mi fissava sorpresa. Era sempre stato il suo sogno che io e lei uscissimo con amici in comune, e due ragazzi che erano anche migliori amici per lei sarebbe stato il massimo, beh ovviamente questo per lei sarebbe stato il massimo solamente se Dez avesse un altro migliore amico al di fuori di Austin.
Quando Trish decise di venire con me ad Eastern voleva vivere assieme a me e condividere anche stessa abitazione, ma purtroppo ciò non è stato possibile.
Comunque il sano interesse di Austin verso i mei confronti aveva superato di gran lunga le mie aspettative e soprattutto i miei pregiudizi.
Mi tolgo ogni mio pensiero dalla testa e aferro con la mano la sottile penna ed inizio a scrutare il mio foglio d'esame situato sul mio scomodo banco


(Due ore più tardi)

Terminata radidamente la prova mi dirigo verso il cortile e mi siedo sulle scale dell' edificio lasciando scivolare a terra lo zaino. Quando una massa di capelli ricci si lascia cadere stremata al mio fianco.

- é stata una prova orribile- escalama sfrustrata Trish.

- Avresti dovuto studiare con noi. Sai Austin spiega molto bene- ribatto io soddisfatta, al contrario di lei, dal mio esame di biologia. Trish in risposta emette un ringhio, e appoggia delusa la sua testa sulla mia spalla.

- Sai così non mi fai sentire tanto meglio. Non mi stai proprio aiutando. Non puoi provare a tirarmi sù il morale con un abbraccio o sarebbe di aiuto anche solo una carezza sul braccio, sai?- afferma lei. Io sorrido divertita dalle sue parole e mi alzo energicamente dalla fredde scale, aggancio il mio sottile braccio al suo collo,  e assieme ci incamminiamo verso il suo appartamento.


Spazio Autrice:

Ok ecco il mio sesto capitolo.
Lo sò che non è un granchè ( anzì è orribile) ma spero vivamente che vi piaccia, fatemi sapere cosa nè pensate del capitolo ( come sempre accetto volentieri critiche)
Ringrazio moltissimo ma moltissimo quelli che hanno recensito tutti i precedenti capitoli, grazie siete fantastici e gentilissimi
e ringrazio anche molto le 7 persone che hanno aggiunto la mia storia alla preferite
lasciate qualche recensione se volete
baci

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Capitolo 7
*** Imprevisti e cambi di alloggio ***


Pov.Ally

Durante l'esito della snervante settimana di sessione d'esami, Austin mi ha aiutata con la definita da lui "facile" tesi di storia ed ha tenuto per me delle altamente dettagliate ripetizioni sulle biologia. 
Io e Austin blocchiamo di colpo il nostro cammino proprio davanti alla classe di Campbell, a fine di scoprire gli esiti dell' esame di biologia. 
Sgrano gli occhi di colpo come in estasi totale quando noto che il mio nome è tre righe più in basso dalla cima definita da molti irragiungibile.

- Il terzo voto più alto della classe! Ben fatto novellina- afferma Austin esaltato, attirandomi a sè, al punto di farmi cadere tra le sue massiccie braccia. Lui posa il suo sguardo in splendore sul mio, l'iridi bicolore dei suoi occhi luccicano in emozione e orgoglio, creando al mio interno un sentimento differente, quasi strano e di colpo esco dal suo tenero abbraccio.

- Grazie Austin, senza di te non ci sarei riuscita- gli dico posando leggermente la mia mano sulla sua ben formata spalla. 
Austin toglie la mia mano e, prendendomi con afre delicato per i fianchi, mi carica sulle sue spalle e si incammina facendosi spazio tra gli alunni che, con passo tranquillo, raggiungevano la propria classe.

-Largo gente! Fate passare questa donna, che oggi è diventata un genio della biologia- grida il biondo liberando gran parte della profondità della sua voce. Reprimo a stento le risate causate del suo buffo comportamento mentre tutti gli altri ci osservano con aria totalmente insolita, ci mirano sempre così da svariati giorni, mentre io cerco con ossessione ti captare il loro movente...

(Qualche giorno dopo)

é terribile! Più i giorni passano e più io e Austin siamo avvolti in una ragnatela senza fuga di false voci su una relazione tra me e lui. Per fortuna la grande reputazione di Austin sta tenendo a freno le acque. Lui mai è stato con una ragazza più di una notte, così piano piano la gente si renderà conto che la nostra relazione era basata su pura amicizia, almeno spero.
Nonostante le persistenti e continue domande sul nostro rapporto e il mastodontico flusso di attenzione che Austin riceve quotidianemente dei suoi compagni, la nostra relazione non era per niente stravolta o variata.
Lui persevera con quotidianità a sedersi al mio lato nella pesante ora di storia e mangiavamo sempre assieme a pranzo. Solo ora mi sto rendendo conto che forse un po' mi ero sbagliata sul suo conto e a volte addirittura, senza sapere la reale motivazione, mi collocavo nella difensiva contro quelli che criticavano Austin solo perchè in realtà non lo conoscevano come io ho imparato a farlo.
Sono ancora qui seduta in caffetteria e di colpo mi ritrovo un invitante bicchiere di aranciata sotto l'attenzione quasi nulla degli occhi.

- Non dovevi portarmi l'aranciata, mi potevo alzare a andare a prenderla da sola-

-Beh ora non devi più farlo- risponde Austin, usando il suo tipico sorriso con aria di simpatia, risaltante lil bianco lucente dei denti.

-Che ti è successo Moon? Lei ti ha trasformato in un gentiluomo? Che succede dopo, la sventolerai con una foglia di palma?- ribatte divertito Brazil mentre Austin lo inforca con uno sguardo sembrante assassino, similare a quello che ha preceduto il combattimento di pugilato sul quadrato rosso.

-Non trattarlo in questo modo hai capito! Chiudi la tua stupida bocca Brazil- intervengo, mostrando quasi maggiore ferocia del biondo.

-Tranquilla Ally! Stavo scherzando- risponde Brazil, alzando le braccia sorpreso.

- Solo...non parlare così di lui- dico in modo leggermente più contenuto. L'espressione di Austin è un miscuglio di gratitudine e sorpresa, e come biasimarlo, anche io sono completamente stupita dal mio intervento.

-Ora sì che ho visto tutto. Mi mancava solamente essere difeso da una ragazza- dice il biondo, alzandosi e offrendo una sguardo di avvertimento a Brazil, per poi raggiungere un gruppo di fumatori fuori dall' edificio. Cerco invano di non guardarlo, attraverso la finestra, mentre ride e parla. Tutte le ragazze lo stanno circondando, tentando di procurarsi un posto accanto a lui. Ad un tratto sento i miei capelli tirati dalla mano di Trish, che a quanto pare si era resa conto che la mia attenzione era da tutt'altra parte.

-Che guardi Ally?- chiede curiosa Trish

- Niente. Non sto guardando proprio nulla- rispondo mentre Trish scuote le testa in un sorriso mostrante malizia.

-Sei talmente ovvia. Stai guardando la bionda agganciata ad Austin. Sai ho già perso il conto di tutte le volte che si è passata e intrecciata le dita sui capelli nell' ultimo minuto. Mi chiedo se Austin si stanca di tutto questo?- domanda la mia riccia amica. Dez, a quelle parole, guarda Trish per poi assentire con un moviemento della testa.


-Certo tesoro, come se a te non piacerebbe tutta quella attenzione- ribatte Trish prima di stampare un tenero bacio contro la guancia del fidanzato. 
Io mi alzo per dirigermi in classe ma appena Austin mi nota, corre verso di me impaziente.

- Aspetta, novellina. Ti accompagno in classe-

-Non devi accompagnarmi a tutte le classi, Austin. Ormai sò benissimo come arrivarci da sola- dico tentando di convincerlo. Austin si distrae di colpo quando passa davanti alle nostre figure in discussione una ragazza da lunghi e fluenti capelli neri e con le lunghe gambe coperte da una fine encorta gonna, la quale emerge con l'infantilità di un sorriso falsamente abbozzato.

- Va bene mi hai convinto, Ci vediamo dopo- afferma il biondo, spostando la decisione del suo sguardo verso la ragazza.

-Sì- rispondo sospirando e roteando gli occhi mentre vedevo la ragazza tra le braccia del biondo.
Entro in classe e mi siedo al mio solito posto reprimendo invano l'ira, ira nei confronti di Austin, il quale ha deciso di perdersi la lezione per una ragazza che nemmeno è a sua conoscenza.

(Più Tardi)

Il suono assordante della campanella mi porta ad alzarmi dalla mia sedia e dirigermi all'uscita della classe, tenendo ancora lo sguardo amareggiato rivolto verso il banco permanete vuoto di Austin. Guardo l'orologio e, notando l'ora tarda, affretto il passo consapevole di dovermi incontrare fuori con Trish e Finch.

-Ally?- dice una voce alla mie spalle che richiama la mia attenzione. Mi volto e vedo Parker correre per il corridoio fino a giungere al mio fianco.

- Non credo che ci siamo presentati formalmente- dice Parker, intrecciando le sue dita con le mie in una dolce stretta di mano.

- Sono Parker Hayes-

- Ally Dawson- dico strigendo la sua grande mano.

-Sai ero dietro di te quando hai preso il tuo voto di biologia. A proposito, congraturazioni- continua lui, stringendo ulteriormente la mia mano nella sua.

- Grazie. Perfortuna Austin mi ha aiutata, sennò ora sarei in fondo alla lista, credimi-

- Oh voi due siete....- borbotta il ragazzo, portando all' imminente delusione il tono della sua voce

- Amici- lo interrompo prima che possa dire qualcosa di esageratamente spropositato, lui sorride in soddisfazione di risposta, appena udisce la parola "amici".

- Austin ti ha detto che c'è una festa questo fin settimana-

-Sai io e lui solitamente parliamo di biologia e del pranzo- rispondo sorridente, mentre Parker scoppia in una sonora ma breve risata.

- Dai devi venire. Sarà divertente- dice, scrutando attentamente la mia figura con la grandezza dei suoi occhi scuri.

- Nè parlerò con Trish, credo che siamo ambedue libere- ribatto in tono dubitante

-Siete molto unite- intuisce di conseguenza Parker

-Abbiamo fatto un patto quest'estate: nessuna delle sue serebbe andata ad una festa senza l'altra- concludo, tentando inutilmente di treminare il discorso

- Intelligente- esorta nuovamente. Di rimando, sorrido e annuisco come fossi in programmazione come segno di approvazione.

-Beh a dire le verità da quando ha conosciuto Dez nella classe di orientamento, non devo stare sempre con lei. Questa sarà la prima volta che dovrò chiederglielo, ma sono certa che sarà molto felice di venire- dico per poi rendermi conto che mi ero ingannata da sola. Non solo stavo un po' balbettando, ma anche la mia affermazione aveva reso chiaro il fatto che io non ero mai stata invitata ad una festa.

- Perfetto, ci vediamo là- risponde Parker, mostrando il suo sorriso perfetto, con la sua mandibola quandrata e la sua pelle abbronzata, mentre si incamminava verso l'uscita. Lo guardo allontanarsi, è alto con il corpo coperto da una stretta camicia a righe e dei jeans. I suoi capelli mossi e castani si muovono a ritmo quasi sincronizzato con il fruscio rilassante del vento fresco.

-Oh sì Ally, quello è decisamente più il tuo tipo- sussura il simpatico Finch all'obolo del mio orecchio.

- é carino vero- mormoro a tono basso, notando come la figura di Parker sparisce lentamente nella lontananza del cortile

- Certo carinissimo, come no- aggiunge Finch, senza perdere la sua lampante simpatia.

-Finch!- grido colpendogli brutalmente la debole spalla

-Scusa. E è andato l'esame di biologia?-

- In modo maledettaemnte brillante direi- rispondo ancora alimentata da orgoglio

-Direi che ti meriti una bella doccia congelata dopo tutto il lavoro che avete fatto tu ed Austin- aggiunge il ragazzo, mostrando indifferenza nelle ultime parole immesse

-Doccia fredda? Gli appartamenti dell'università non hanno acqua calda?- chiedo sconvolta

-Questo è quello che dicono, beh ora vado ad algebra- risponde portando il suo zaino alla spalle e spontandosi verso l'esatta direzione della sua strada.

-Questo lo vedremo- e detto questo mi incammino verso il mio appartamento con passo svelto, fino a che non entro e lascio cadere rumorosamente a terra il mio zaino.

- Non c'è l'acqua calda- mormora Kara, la mia non troppo simpatica coinquilina, dalla sua disordinata scrivania.

-Ho sentito- dico prima di cogliere con le mani il mio cellulare che vibrava, è Trish; e un secondo dopo la porta d'entrata viene bussata in modo brusco. Apro per incontrarmi con una Trish arrabbiata che, incrociando le braccia, si lancia scivolare sopra il comodo letto.

-Ci puoi credere? Noi paghiamo molto per questi appartamenti e non abbaimo nemmeno la possibiltà di farci una doccia calda, è assurdo- dice Trish infuriata mentre Kara sorpira infastidita del tono della mia amica.

-Smettila di lamentarti. Perchè non vai a casa de tuo ragazzo? Non vai sempre a casa sua in ogni modo?- ribatte Kara, Trish inforca i suoi occhi colmi di rabbia sui suoi.

- Sai che ti dico, che non è una cattiva idea dato che loro hanno l'acqua calda. Sai essere una stronza utile a volte- risponde divertita la riccia, Kara in risposta mentiene lo sguardo fisso sul suo computer, segno che le parole di Trish l'avevano ferita.
Trish tira rapidamente fuotri il suo cellullare e invia in pochi secondi un messaggio di testo. Un minuto dopo il cellulare risuona e Trish legge il messaggio vittoriosa.

-Perfetto, io e te Ally staremo da Austin e Dez fino a che non regolano le caldaie- aggiunge Trish, consapevole di aver dedotto la soluzione al problema

-Che? Io non verrò - grido con tutta la voce che racchiudevo in gola.

-"Oh sì che lo farai. Non hai nessuna ragione per rimanere segregata qui , congelandoti con la doccia quando Austin e Dez hanno un appartamento provvisto di due bagni con l'acqua calda- afferma la mia amica, tanta di disperatamente di ottenere la mia approvazione

-Sì ma io non sono invitata- aggiungo, usufruendo di una pessima svusa

-Ti sto invitando io adesso. Dez ha detto che ve bene. Tu puoi dormire nel divano"-

- E se il divano è scomodo- ribatto, cercando in ogni modo possibile di evitare questa idea di cambio di alloggio.

- Allora dormirai nel letto di Austin- ribatte in tono alterato Trish

-Neanche morta- grido io con ancora più voce di prima. 

- Eh dai non fare così Ally. Voi due siete amici, vero? Se lui non ci ha provato fino ad ora, non credo che lo farà- afferma un po' scocciata Trish. Le sue parole mi hanno praticamente cucito la bocca. Austin era stato al mio fianco in un modo o in un altro tutte le sere durante queste settimane. Ero talmente occupata ad assicurarmi che tutti notassero che quello che lega me e lui è solo amicizia, che non mi ero nemmeno resa conto che Austin era realmente interessato alla nostra amicizia. Non sò perchè ma mi sento un forte senso di rancore nel mio stomaco, mi sento in colpa.
Kara mi fissava in modo sconcertante, sconvolto.

-Austin Moon non ha provato a portarti a letto?- domanda scioccata Kara

- Siamo amici- le rispondo parandomi nella difensiva.

-Lo so ma insomma lui non ha nemmeno.....provato? Lui ci ha provato con tutte- deduce rapidamente Kara

-Ti sbagli con me e Ally no e soprattutto neanche con te- ribatte la riccia indicandola con un dito, in risposta Kara alza le piccole spalle.

- Io non lo nemmeno conosciuto, solo ho sentito voci- sospira in giustificazione la ragazza

- Esattamente, e una come te mai lo conoscerà- aggiunge Trish che , come era solito, si divertiva a offenderla; Kara sposta nuovamente gli occhi al suo monitor, fingendo di non aver udito le ultime frasi massacranti di Trish.

-Quindi credo che dovrò preparare le valigie- dico sospirando arresa.

-Assicurati di prendere tutto il necessario- conclude Trish, godendosi la mia misera arresa....



Spazio Autrice:

Ciao, scusate per averlo postato così tardi ma prima non ne ho avuto l'occasione.
questo è il 7 capitolo, che ve ne pare? spero vivamente che vi piaccia perchè a me come sempre non convince tanto, ma stà a voi a giudicarlo.
Ringrazio moltissimissimo tutte le persone che hanno recensito il precedente capitolo e anche quelle che hanno recensito ogni capitolo, siete fantastici.
grazie anche alle 8 persone che hanno inserito le mia storia tra le preferite
fatemi sapere cosa ne pensate o oppure cosa invece non va, accetto tutto perchè ho bisogno di migliorare
grazie ancora a tutti
bacioni

 

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Capitolo 8
*** Delusioni e sorprese ***


Pov.Ally:



Io e Trish, accompagnate dalle nostre pesanti valigie cinta tra le mani, siamo già davanti alla porta che ci separa dalla casa di Dez e Austin.
Suono il campanello e di colpo si udisce un rumore insolito all'interno e successivamente Dez ci apre la porta, con un'eccessiva privazione di fiato.

-Siete già qui- emette il rosso, cogliendo tra le mani i nostri bagagli mentre Trish mentiene la porta aperta, con l'aiuto della stabilità del piede.

-Dio tesoro, la tua valigia pesa nove chili di più di quella di Ally-aggiunge Dezx, tentando di trasportare quei macigni di valigie. 
Io e Trish ci immobilizziamo di colpo, appena notiamo una ragazza uscire colma di soddisfazione da un stanza appartenente all'appartamento.

-Oh ciao- dice lei, sorpresa. I suoi occhi contornati da eccessivo nero mascara ripercorrono i nostri volti. Appena lei posa il suo sguardo su di me la riconosco, è la ragazza dai lunghi capelli neri con cui Austin si era allontanato, saltando senza rimorso l'ora di storia. Trish guarda con sguardo rimproverante Dez, il quale, come in difesa, alza le mani in segno di incompensavolezza.

-Non guardarmi così Trish, lei stà con Austin- neanche il tempo di difendersi che l'uscita di Austin, dalla medesima stanza della ragazza, spiega ogni dubbio. Austin si avvicina alla sua invitata e le accarezza dolcemente la spalla priva di maniche.

- I miei invitati sono qui, è meglio che tu te ne vada - afferma il biondo accompagnando la ragazza alla porta. Lei sorride e , agganciando le braccia al collo del biondo, fracassa le sue labbra con voracità sulle sue in modo quasi ossessivo.

- Ti lascio il mio numero di telefono?- aggiunge la ragazza sorridendo.

- No...non peroccuparti per questo- risponde il biondo, con completa indifferenza.

-Che cosa?- chiede lei alzando il capo per fissarlo negli occhi, com stupita.

-Un'altra volta. Come fai ad essere sorpresa di questo? Lui è Austin Moon, famoso per essere il tipo da una sola volta, e tu sei stupita?"- si intromette infastidita Trish guardando la ragazza con ritegno. Dez abbraccia da dietro la sua furiosa fidanzata, nell'inutile intento di calmarla. La ragazza strizza gli occhi incredula e, regalando un ultimo sguardo al biondo pirvo di rancore, esce chiudendo la porta dietro di lei in modo rumoroso, segno della sua lampante ira. Austin cammina alla cucina e apre il frigo, come se niente fosse accaduto.
Trish nega con la testa e raggiunge la camera di Dez. Quest' ultimo la segue tentando di bilanciare con il corpo, l'enorme peso dei bagagli che teneva tra le mani.
Mi lascio scivolare lentamente su una sedia, sospirando delusa. Austin , notandomi, incrocia le  braccia sul suo petto e sorride.

-Hey novellina che succede? Giorno duro?- afferma il ragazzo con sorriso compiaciuto.

-No, sono solo tremendamente disgustata- rispondo in collera.

- Da me?- chiede continuando a sorridere. Dovevo sapere che lui stava aspettando questa conversazione. Ma questo gesto mi stà rendendo solo meno disposta a contenermi.

- Sì da te. Come puoi usare qualcuno così e trattarlo in questo modo?-

- E come lo trattata? Lei mi ha offerto il numero e io semplicemente ho rifiutato. Non vedo il problema- ribatte lui, io apro la bocca sorpresa dalla sua mancanza di rimorso.

-Tu esci o vai a letto con lei, ma non accetti il suo numero?- domando in preda alla rabbia. Austin si appoggia sul tavolo sostenuto dai forti gomiti.

- Perchè dovrei prendere il suo numero se non ho intenzione di chiamarla

-Perchè allora vai a letto con lei se non hai intenzione di rivederla?-

- Io non prometto niente a nessuno, novellina. Lei doveva pensare a questo prima di sedersi sul divano con me- risponde in difesa il biondo, io di risposta guardo la porta socchiusa del salotto con ripugnanza.

-E se suo padre lo viene a sapere. Che faresti tu se, in futuro, qualcununo traterrebbe così tua figlia?-chiedo, tentando di fare intendere ad Austin un po' di consapevolezza delle sue azioni

- Mia figlia avrà qualcosa di meglio da fare che andare a letto con un imbecille che non conosce- risponde lui, io mantengo le braccia conserte, arrabbiata dal fatto che ha ragione.

-Così ammetti di essere un imbecille; stai dicendo che perchè lei è venuta a letto con te, si merita di essere trattata come un gatto di strada?-

-Sto dicendo che sono stato onesto con lei. Lei è un' adulta, e questo è stato in accordo per entarmbi...beh per la verità era un po' nervosa. Dai novellina ti comporti come se io avessi comesso un crimine-

- Lei non sembrava avesse capito le tue intenzioni, Austin- urlo, orami al culmine delle sopportazione

- Le ragazze giustificano le loro azioni con quello che le loro teste le dicono. Lei non mi ha detto che voleva una relazione-

- Sei uno stronzo, Austin!- gli rispondo guardandolo veramente delusa, Austin si stringe le spalle.

- Mi hanno chiamato in modo peggiore-ribatte lui in difesa, io guardo nuovamente il salotto. Non ho intenzione di dormire in un posto dove lui ha usato molte povere ragazze.

- Credo che dormirò nella poltrona reclinabile-

- Perchè?- chiede ignaro, io fisso furiosa la sua espressione confusa.

- Non mi va, ok?-

- Credimi è impossibile dormire lì; dormirai sul mio letto- ribatte nuovamente in sicurezza il biondo

- é anche peggio!- grido, priva completamente di auto-controllo

-Non vedo il problema, nessuno è mai stato sul mio letto al di fuori di me e poi io e te siamo amici-br />
-Certo, nessuno a parte te, Austin- rispondo in tono realmente sarcastico

- Sono completamente serio, nessuno può nemmeno entrare nella mia camera-

-E perchè io sì allora?- domando in preda alla mia solità curiosità. Austin, in risposta, mi sorride contento.

- Aspetta, non ci proverai con me vero?- chiedo, dubitante delle sue vecchie promesse a me fatte.

-No! Io e te siamo amici e abbaimo fatto una promessa-

-Sì - rispondo, sospirando, arresa alla sua idea della sistemazione notturna.

-Bene, allora alzati e vai a farti una bella doccia calda e dopo studiamo un po' di biologia- conclude Austin, segnando la mia misera arresa...

Spazio Autrice:

Ecco un' altro capitolo, il numero 8
grazie a che ha recensito il precedente capitolo:

-Chiara_jj
-Auslly e raura love
-Love Auslly Ita
-rauraforever_08

e ovviamente tutti quelli che hanno recnsito i precedenti e quelli che l'hanno inserita tra le preferite
spero che vi piaccia il capitolo perciò fatemelo sapere ( come sempre accetto le critiche)
bacioni

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Capitolo 9
*** Fastidi e tatuaggi ***


Pov.Ally:

Fisso Austin nei suoi intensi occhi per qualche secondo e poi mi preparo per compiere i suoi ordini.
Mi dirigo al bagno e affogo i miei strani pensieri sotto l'acqua della doccia. Massaggio lentamente lo shampoo tra i miei capelli con le mie esili dita, sospiro godendomi la sensazione creata dal miscuglio rilassante dell'acqua e il vapore.
Ma il dolce momento si interrompe appena udisco la porta del bagno aprirsi di colpo.

- Trish, sei tu?- chiedo in preda al panico.

- No, sono Austin- risponde accompagnato da un' udibile risata. Io di colpo mi blocco e affogo, non più nei miei pensieri, ma ben sì in una lacerante vergogna.

- Austin che fai qui? Fuori subito!-grido sprofondando nella esasperazione

- Hey calma, ho visto che hai dimanticato dei vestiti e te li ho portati dentro, assieme ad una strana crema per il viso che ho trovato nella tua borsa-

-Hai cercato tra le mie cose?"- urlo con forza. Lui non risponde, al posto della sua voce si sente il rumore dell' acqua del lavandino e il suono del contatto dello spazzolino con i denti.

- Fuori Austin!-- grido nuovamente, sporgendo leggermente fuori solo la testa ancora bagnata.

-Non posso andare a letto senza lavarmi i denti- ribatte lui fissandomi con le labbra coperte dalla schiuma creata dal dentifricio.

-Se ti avvicini anche solo un metro alla doccia giuro che ti tolgo gli occhi mentre dormi-

-Tranquilla, ora me nè vado- risponde ridacchiando un po'. Lui si risciacqua la bocca e poi si lascia chiudere la porta dietro la sua figura uscendo, finalmente, dal bagno. Io esco in fretta e, velocemente, mi copro con una camicia da notte e dei comodi pantaloncini e completo il tutto,portandomi agli occhi, i miei famosi occhiali e raccogliendo i miei, ora mormidi, capelli in una veloce coda. La crema per il viso , portatami gentilmente da Austin, non può fare a meno di catturare la mia attanzione e farmi inarcare leggermente le labbra in un sorriso, Austin è attento e premuroso quando desidera esserlo.
I miei pensieri vengono interrotti nuovamente dalla porta spalancarsi rumorosamente.

- Dai Ally, sto diventando vecchio, quanto ci metti- ribatte il biondo, io di risposta lancio di colpo il pettine in direzione del suo tatuato corpo. Lui, senza agguingere altro, esce finalmente dalla stanza, ridendo rumorosamente nel suo cammino verso la camera. Mi lavo, in ultima, i denti per poi dirigermi a passi leggeri per il corridoio, passando per la stanza di Dez.

-Buona notte Ally- mi saluta dall' oscurità la mia riccia amica. Dubitai un po' di fronte alla stanza Austin, ma successivamente busso con due soavi colpi alla porta.

- Entra Ally, non serve che bussi- alla sue parole entro un po' più sicura nella camera. Le pareti color nocciola sono completamente prive di poster e quadri, però c'è un piccolo annunciò di odor di birra. Il suo letto è nero con sopra due soffici cuscini grigi e il resto è tutto colorato di bianco neve. Sembrava come se si fosse appena trasferito nella stanza, giudicando dall'imminente ordine.

- Bel pigiama- afferma lui, notando i miei pantaloncini color giallo e azzurro e la mia camicia di Eastern. Austin si siede sul suo letto e , dando dei colpetti sul cuscino, mi invita a sedermi.

- Dai siediti, non mordo mica- afferma in tono apparentemente amichevole.

-Io non ho paura- rispondo , avvicinandomi al letto e lasciandoci cadere sopra al materasso, tenendo tra le mani il libro tanto odiato di biologia"

- Hai una penna?- domando, lui in risposta annuisce con la testa.

- Certo, primo cassetto- risponde, apro il cassetto incontarndomi con un' enorme quantità di penne. Ne colgo una a caso, fissando Austin un po' stranita.

- Che c'è?- chiede, girando attentamente una pagina del libro.

- Per caso hai derubato una cartolibreria?- chiedo con tono avvolto nel sarcasmo.

- No. Perchè?"-

- Hai penne che bastano per tutta l'università- contesto tra lo stupore.

-Mi piace essere previdente, non sai mai quando di serve una penna- risponde in tono logico, io in risposta roteo gli occhi e sospiro arresa, come sempre. Austin riporta nuovamente lo sguardo al libro e inizia, inaspettabilemente, a bombardarmi di domande.

(Un ora dopo)

Dopo un ora di domande e spiegazioni sugli argomenti che prima mi erano quasi ignoti, mi tolgo gli occhaili, portandoli al comodino, e strizzo affaticata gli occhi.

- Sono morta, non posso memorizzare neanche una sillaba in più- affermo, lasciando scivolare il mio esile corpo sotto le calde coperte. Austin, in risposta, sorride soddisfatto.

-Molto bene- ribatte il biondo prima di uscire dalla stanza e avviarsi nel corridoio, riesco a percepire con l'udito dei mormorii incomprensibili tra Dez e Austin, seguiti dalla dolce e acuta armonia creata della acqua che entra in contatto con il suolo della doccia.
Armonia che viene smorzata, dopo dieci minuti, dalla porta serrarsi e il suono dei profondi passi sul pavimento. Austin entra in camera accompagnato da un' ondata di profumo, causato dal bagnoschiuma, e privo della maglia che doveva coprire il suo petto. Il suo torso nudo lascia in vista la moltitudine di tatuaggi che ornano il suo corpo. Il petto è cartterizzato da dei strani disegni scuri da ambedue i lati,  mentre dei simboli ispirati all'arte giapponese decorano le sue sporgenti spalle. Nel suo braccio destro sono presenti linee e incoprensibili segni che si estendono fino al polso; nel braccio sinistro, invece, i tatuaggi sono concentrati attorno il gomito e sono delle varie frasi che però, a causa della mancanza degli occhaili, non riesco a decifrarle. Austin prende a caso una larga maglia da notte e copre tutti i suoi curiosi disegni. Dopo aver spento la luce, si unisce a me sotto le accoglienti coperte.

- Dormirai qui anche tu?- chiedo voltandomi verso di lui, mentre la luce della luna, che penetra della finestra, gli illumina il viso.

-Beh sì, questo mi risulta sia il mio letto-

I- Lo sò, ma..."- blocco un attimo le mie parole, pansando alle mie altre due opzini: il divano o la sedia reclinabile. Austin inforca il suo forte sguardo sul mio e, con un sorriso, nega con la testa.

- Che c'è, non ti fidi di me? Mi comporterò più che bene, lo giuro- risponde lui rassicurandomi e alzando le mani. Non discuto, ma semplicemente mi giro dal lato opposto e appoggio la testa sul soffice cuscino, mentenendo le coperte dietro di me, in modo da creare una sorta di barriera tra il suo muscoloso corpo e il mio.

- Buona notte, novellina- mi sussurra all'orecchio. Posso sentire il suo caldo alito alla menta sulla mia guancia, causandomi la cosidetta pelle d'oca e un veloce brivido ripercorrermi il corpo.
Per fortuna che l'oscurità è abbastanza intensa da nascondere, al biondo,la mia imbarazzante reazzione e il rossore lampante creatosi sulle mie, ora bollenti, guance..........



Spazio Autrice:

allora ciao a tutti ed ecco il mio nono capitolo.
vorrei iniziare ad ringarziare tutti quelli che hanno resensito il precedente capitolo.

-rauraforever_08
-Chiara_jj
-Auslly e raura love
-raurausllyshippers
-Roro12345
-engildi
-Love Auslly Ita

grazie mille davvero, siete super gentili e dolcissimi
allora spero che il capitolo vi piaccia e fatemi sapere cosa nè pensate ( come sempre accettate e comprese critiche e consigli)
bacioni
 

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Capitolo 10
*** Feste per coppie e indecisioni ***


Pov.Ally:

Sembra proprio il momento in cui finalemente i miei dolci occhi decidono di chiudersi, ma appena le palpebre si sfiorano l' assordante sveglia di Austin le allontana di colpo. Allungo la mano per raggiungerla, ma invece del mio comodino, sento sotto il palmo della mano della pelle calda. Cerco di ricordare dove mi ritrovo e appena la risposta imminente giunge alla mia confusa mente, ritiro di scatto la mano portandola al mio ancora caldo petto, spero solo che Austin non pensa che abbia compiuto quel atto di proposito.

- Austin, la sveglia!- dico in un sussuro appena udibile. Lui non mi degna di un movimento.

-Austin!- ripeto alzando di qualche tono la mia assonata voce. Ma lui ancora non si muove, allora decido di agire, mi muovo con il corpo in direzione della sveglia finendo letteramente sopra il forte corpo del biondo che non si decideva di uscire dal suo profondo sonno. Appena le mie agili dita toccano il tasto della sveglia ritorno al mio precedente posto del letto, affondando la testa sul cuscino, di risposta Austin scoppia a ridere rumorosamente.

- Eri sveglio?- chiedo presa da una lampante confusione

-Ti ho promesso che mi sarei comportato bene. Non ho mai detto che però ti avrei permesso di stenderti sopra di me-

-Non mi sono sdraiata su di te di proposito. Non arrivavo a quella maledetta sveglia, credo che abbia il suono più fastidioso che io abbia msi sentito, suona come un animale moribondo!- rispondo protestante.

-Ok, ora che hai finito di lamentarti, vuoi la colazione- chiede gentilmente, io scuoto la testa in negazione.

-Non ho fame-

- Beh io sì, perchè non vieni con me alla caffetteria qui nei dintorni?- propone in speranza il biondo.

-Non credo di sopportare la tua mancata abilità nel guidare così presto- gli rispondo, mentre, scendendo dal comodo letto, infilo i miei piccoli piedi tra la morbidezza delle pantofole, dirigendomi verso la porta.

-Dove vai?- domanda sorpreso.

-A vestirmi e poi diretta in classe. Che c'è ti serve un intinerario finchè sono qua?- contesto infastidita, lui in risposta si avvicina accompagnato da un' espressione un po' divertita.

-Sei sempre così capricciosa o questo finirà quando finalmente ti renderai conto che non ci stò provando con te"- afferma strigendosi le tatuate spalle con le forti mani.

Non sono capricciosa- affermo, lui si avvicina , senza permesso, al mio orecchio con il suo caldo respiro.

- Non voglio portarti a letto, novellina. Ti apprezzo troppo- risponde in un poco perceibile sussurro. Detto questo lui sparisce dietro le porte del bagno mantre io esco dalla stanza e mi blocco immobile nel corridoio. Le parole di Kara continuano a rimbombare ripetutamente nella mia confusa mente: "Austin Moon ci prova con tutte". Non riesco ad evitare di sentirmi un po' stupida al fatto di credere che lui no ha voglia di provarci con me.
La porta a lato del corridoio si apre di colpo, accompagnata dall'uscita da essa di Trish.

-Dai sù sù, alzati e brilla- afferma lei sorridendo e saltellando ancora un po' storna, a causa del troppo presto risveglio.

- Dai sembri tua madre, Trish- rispondo tornando in camera sbuffando, seguita dalla mia amica, cercando la mia pesante valigia.

- Oh... qualcuno non ha dormito bene sta notte- deduce logicamnete la riccia

- Lui non smetteva di respirare contro la mia guancia- le rispondo aspramente; alle mie parole un sorriso illumina il volto ora non più assonato di Trish.

- Oh-

- Oh, cosa?-chiedo in balia della sopportazione

-Niente- risponde in modo vago prima di ritornare alla camera di Dez. Io mi dirigo verso la cucina per incontrarmi con Austin che cucina un paio di uova accompagnato da una melodia che, dalla sua gola, usciva attraverso le sue carnose labbra.

- Sei sicura che non vuoi fare colazione?- domanda in modo cortese il biondo. Trish e Dez escono finalmente dalla camera, Dez si avvicina alla credenza e prende dei bianchi piatti, e li sostiene in modo sicuro mentre Austin serve la porzione di uova. Il rosso appoggia i piatti pronti al consumo sul tavolo e si lascia scivolare su una sedia, accomodandosi a tavola mentre non distoglie il suo agghiacciante sguardo su quello amareggiato della fidanzata.

- Non guardarmi così amore. Mi dispiace, è solo che non posso venire-afferma affranta Trish, con tono pressante sul serio

- Tesoro, il club organizza una festa per coppie solo due volte all'anno; manca ancora un mese, fai a tempo a comprare il vestito o fare tutto ciò che ti serve- afferma Dez, mentre mastica con i denti la colazione, soddisfacendo l'appettito che probabilmente l'altra sera non era riuscito a sfamare.

- Lo farei Dez....è anche molto dolce...ma non conosco nessuno- si giustifica invano lei.

-Molte ragazze che verranno non conoscono molti"- risponde il rosso, avvolto nella sorpresa dell'udire quelle scuse da Trish.

-Quelle raggazze si conoscono tutte tra loro invece....per me sarebbe strano capisci- si sfoga esasperata la riccia

- Ti prego non obbligarmi ad andare solo- mormora con viso dai lineamenti addolciti di proposito.

- Beh.....potrei cercare qualcuno disposto ad invitare Ally?- afferma lei passando i suoi occhi ancora privi di trucco prima su di me e in seguito su di Austin, in risposta il biondo inarca le soppracciglia, segno di confusione mentre Dez lo fissa negando con la testa.

-Austin non va alle feste per coppie. é qualcosa dove tu porti la tua ragazza......e Austin non....beh lo sai tesoro"- ribatte il rosso fidanzato, Trish alza le spalle in segno di indifferenza.

- Beh possiamo trovarne un altro per Ally- afferma lei, io la fisso in modo velenoso socchiudendo gli occhi.

-Sai che ti posso sentire..vero?- chiedo con senso retorico.

-Per favore Ally, ti troveremo un tipo divertente e intelligente, e ti posso assicurare che sarà anche bello e ti prometto che passerai una bellissima serata. E chi lo sà, magari lui potrebbe piacerti"- aggiunge Trish, tentando di convincermi aiutata da un sorriso. Il nostro discorso viene spezzato dal rumore del piatto lanciato bruscamente da Austin all'interno del lavandino, segno che in lui è nata una ira pericolosa e crescente.

- Insomma non mi sebra di aver detto che non la porterò a la festa, chiaro?- si intromette Austin facendo pesare il tono della sua rabbia sulle sue parole appena pronunciate.

-Non mi devi fare alcun favore, Austin- sussurro, abbassando il capo intimorita dalla sue brusche azioni

-Non è quello che volevo dire, novellina. Le feste per coppie sono per ragazzi che sono feliciemente fidanzati, e tutto il mondo sà che io non faccio questo con le ragazze. Però se vado con te non dovrò preoccuparmi che tu dopo voglia un anello di fidanzamento, no?-

- Allora Ally- domanda la riccia, mettendo in vista la speranza che riempie i suoi ochhi scuri

-Non guardarmi così. Insomma Austin non vuole andare, e io non voglio andare...non credo che io e lui potremo divertirci molto- rispondo io. Austin sbuffa stressato e si appoggia con le gambe al frigo, mentendo le muscolose braccia conserte.

-Io no  ho detto che non volglio andare, anzì credo che sarà divertente se andiamo tutti e quattro assieme- ribatte Austin, infastidito dal mal interpretamento delle sue parole. Di colpo mi ritrovo accerchiata dagli ochhi di tutti curiosamente incastonati sui miei ancora dubitanti.

-Ma perchè non passiamo la serata qui in appartamento?- chiedo con uno spicchio di speraenza nel volto, speranza di cambiare i loro , ormai decisi, piani per quella fatidica sera.

- Perchè devo andare Ally. Sono studente del primo anno, devo assicurarmi di fare una buona impressione sugli altri universitari- ribatte Trish in tono logico, Austin abbandona il frigo e giunge al mio lato, cingendomi le spalle con la forza delle sue braccia e portando verso il suo ben formato petto.

- Dai novellina. Vuoi venire alla festa con me?- conclude lui, sostituendo la speranza che copriva i suo occhi con la sua ormai nota sicurezza.

-..Sì- pronuncio in un lungo e affannato sospiro, che dimostra la mia arresa alla loro decisione. Trish, di rimando, mi affoga tra le sue braccia, mostrando la sua gratitudine.

-Grazie mille Ally, giuro che non te ne pentirai- aggiunge Dez, accarezzandomi con aria di gratitudine i contorni formanti la mia magra spalla...


spazio Autrice:

ad ecco il 10 capitolo, wow già dieci!!
grazie mille per le 7 recensioni del precedente capitolo, siete fantastici!!
e ringrazio moltossimo le 9 persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, giuro non pensavo potesse piacere la mia storia.
ovviamente spero vivamente che vi piaccia e ditemi che ve ne pare del capitolo ( aspetti negativi e se c'è nè sono positivi anche se non credo)
grazie mille a tutti
bacioni


 

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Capitolo 11
*** Preoccupazioni ed uscite ***


Pov.Ally:

Mi ritrovo intrappolata alla festa di fine settimana manzionata l'altro giorno da Parker. Finch tiene stretto tra i denti un sigaro. Il fumo che esce ripetutamente dalle sue narici, riempie e soffoca la poca aria presente all'interno del bar. Volto la mia testa dall'altro lato, in speranza di poter respirare un po' mentre Trish mi racconta dettagliatamente il suo precedente fin settimana e dell'incontro con la persistenza del suo nuovo amico.

- Se tu non vuoi che lui ci provi con te, perchè lasci che ti paghi da bere- domando in un tono avvolto nell'ironia, accompagnato da una lieve risata.

-é molto semplice Ally. Sono completamente al verde- risponde Trish, provocando in me una continua risata. Finch mi colpisce amichevolmente le spalla per catturare la mia attenzione, indicandomi con il dito la chioma bionda che si avvicina imminente alle nostre figure.

- Hey, Austin- saluta allegramente Finch, ammicando con l'occhio.

- Finch- risponde lui, limitandosi ad alzare la mano.

-Beh io vado a casa-affermo, alzandomi lentamente dal freddo posto bar.

-Come già? Non vieni a casa mia sta sera?- risponde d'impatto il biondo, il suo volto è una combinazione di sorpresa e profonda delusione.

- Certo che vengo e casa tua, è solo che devo fermarmi al mio dormitorio per prendere delle cose che ho scordato-

- Tipo che cose?-chiede lui, in modo sfacciato

-Beh, per iniziare devo prendere le cose per la ceretta....Ma che ti importa?-

- Sai è ora che ti rasi le gambe, ieri sara facevano il solletico alle mie- ribatte con un sorriso in orgoglio Austin. Alle sue parole, gli occhi di Finch si spalancano stupiti e dopo si incastrano ancora sconvolti sui miei. Lancio un espressione fulminante a Austin, il mio sguardo brucia di rabbia sul suo.

- Direi che è così che iniziano a girare voci su voi due- aggiunge Finch, fissandomi con un sorriso malizioso.
Di rimando, io gli colpisco fortemente il braccio e nego con la testa.

- Sto dormendo sul suo letto, solo dormendo- ammetto rapidamente, facendo pesare un alterazione della voce sull'ultima frase

- Come dici tu- risponde Finch non troppo convinto dalle mie parole. Guardo delusa Austin, prima di ripercorrere la sala ed uscire per la porta, ritrovandomi nella piccola stanza che precede l'uscita. Sono così persa nei miei dispiaceri che non mi sono resa conto della presenza di Austin al mio lato.

-Non arrabbiarti novellina, stavo solo scherzando-si giustifica il biondo, però invano.

- Tutto il mondo pensa che io e te stiamo insieme. Stai solo peggiornado le cose-ribatto, accusandolo dei problemi creati sulla nostra relazione di amicizia.

- E a chi importa quello che loro credono?-chiede lui, con volto mostrante indifferenza.

- A me, Austin. A me!- concludo, prima di prendre la mia borsa ed aprire la porta e lasciarla chiudere violetemente, seguita da Austin che, agilmente, sfila la borsa dalle mie mani, di risposta gli lancio uno sgurdo assassino

- Sai, non è divertente. Vuoi che tutta la scuola creda che io sia una delle tue stupide ed illuse ragazze?" ribatto, tentando invano di mantenere basso il tono della mia voce. Austin inarca la fronte, segno della sua delusione.

- Nessuno pensa questo. E se lo fanno, sarà meglio per loro che io non ricorra ad utilizzare le mie abilità di pugile- risponde provando ad essere rassicurante; mentre mantiene la porta aperta, per invitarmi ad rientrare nel locale. Ma io rimango bloccata di proposito davanti a lui.

-Dai, entra- dice urtandomi all'interno, io non posso opppormi alla forza posseduta dalle sue muscolose braccia.

-Oh dio! Probabilmente pansano che stiamo insieme e tu, con la tua mancanza di vergogna, continui con il tuo...stile di vita. Devo essere patetica- ribatto, rendendomi conto delle mie parole solo dopo averle pronunciate disperatamente.

-Non credo che posso più stare da te. Dobbiamo, semplicemente, rimanere lontani l'uno dall'altro per un po' di tempo- aggiungo riprendendomi tra le mani la mia borsa.

-Nessuno pensa che stiamo assieme. Non devi smettere di parlarmi per fare cessare gli altri di pensare una cosa, di cui sei consapovole, che non è la realtà- ribatte il biondo, mentre la mia borsa era immersa in un continuo tira e molle tra le mie e le sue mani, ma quando riesce ad entrarne in possesso, contorco i miei lineamenti in una smorfia di frustrazione.

- Hai mai avuto una ragazza, che era tua amica, che dormiva a casa tua? Che pranzava con te? Che la accompagnavi sempre in classe? Nessuno sa cosa pensare su di noi, incluso quando noi mettiamo in chiaro le cose- aggiungo presa dalla rabbia, mentre ci dirigiamo con distanza verso il parcheggio.

- Io sistemerò questo, ok? Non voglio che nessuno pensi male di te a causa mia- risponde cadendo in un tono deluso me allo stesso tempo rassicurante.

-Lascia che mi faccia perdonare. Perchè non andiamo al The Dutch sta sera?-aggiunge lui, giunto al limite del dispiacere.

- é un posto per motociclisti- affermo, per poi sbiancarmi di colpo quando noto lui che appoggia la mia borsa sulla moto.

- D'accordo, allora andiamo ad un club. Prima ti porto a cenare e poi andiamo al The Red Door, ti invito-propone in alternativa.

- Com'è che uscire a cenare assieme e poi andare ad un club aggiusti il problema? Quando la gente che ci vedrà uscire lo peggiorerà?- dico tentando di distoglierlo dai suoi piani, ma appena vedo il modo in ciu sale deciso sulla moto,capisco che è solo una perdita di tempo prezioso.

- Pensa. Io ubriaco in un locale pieno di ragazze. Non ci vorrà molto tempo prima che si rendano conto che non siamo una coppia

- E io che devo fare, portare a casa un ragazzo ubriaco per dimostrare la verità- grido, lasciando libera tutta la mia ira, la quale ho tentato per tutta la serata a sforzo di colmare e reprimere

- Non mi riferivo a questo. Non devi arrabbiarti- dice, tentando di convicemi. Arresa, sospiro e roteo gli occhi salendo dietro di lui, per poi incrociare la mie esili braccia intorno alla sua vita.

-Alcune strane ragazze che ci seguiranno ubriache a casa. Così è come hai intenzione di farti perdonare- concludo in compagnia di un rassegnato sorriso frustrato.

-Tanto non sei gelosa, o sì-conclude in soddisfazione il biondo.

-Gelosa di cosa? Di qualche ragazza che domani ti manderà al diavolo- rispondo con un tono misto di fastidio e serietà. Ma Austin, invece, ride rumorosamente senza ritegno, segno di mancata comprensione verso la mia tentata serietà; e poi accende di colpo la moto. Inizia a volare sulle strade sopra il limite di velocità, io presa dal panico chiudo gli occhi, per non vedere la velocità in cui alberi e le case spariscono dietro di noi. Dopo essere scesa, appoggiando le tremanti gambe al suolo, gli colpisco la spalla.

- Per caso ti sei dimanticato che io ero dietro te?-chiedo in un lungo sospiro, con scopo di regolarizzare l'alterazione del mio respiro ancora soffocato

-Sai, è difficile dimenticarsi che sei dietro di me, quando le tue braccia mi stavano soffocando a forza di stringermi i fianchi a morte-

- Anche se, non portei pesare ad una morte migliore che morire stretto dalle tue braccia-aggiunge con voce dolce il biondo ragazzo

-Ah eccovi, vi abbiamo visto andare via e perciò siamo venuti qui a casa in macchina a cercarvi. Io e Dez stavano pensando di uscire, vi unite a noi?-propone Trish, colma ancora di energie.

- Io e la novellina abbiamo pensato di andare a cena prima di dirigersi al Red.- propone Austin, Trish sorride soddisfatta dall'idea dell'amico

-Dez! Usciamo sta sera. Cena e poi al Red"- urla Trish, sbattendo con forti pugni contro la porta del bagno, dove Dez stava tentando di rilassarsi sotto la calda acqua della doccia.

(Mezz'ora dopo)

Io sono stata l'ultima a godermi i piaceri di una calda doccia, così Dez Trish ed Austin mi stanno aspettando impazienti fuori dal bagno. Esco avvolta nella bellezza di un aderente vestito nero e un paio di tacchi rossi.

- Che sexy la mia amica sta sera- afferma Trish, io sorrido lusingata dal suo complimento.

- Belle gambe- commenta Austin, alzando il braccio in segno di difesa. Io mi avvicino rapidamente a loro, e assieme raggiungiamo la macchina di Dez.

(Un' ora dopo)

C'era troppa gente alla cena al ristorante di sushi, così siamo inoltrati nel parcheggio del Red prima del previsto. I miei amici hanno già bevuto un po', e non so il perchè anche io abbai accettato di bere con loro.
Dez sta perdendo tempo per trovare il giusto posto per la sua auto nell'ampio parcheggio.

-Dai amore, è solo per questa notte- mormora Trish, mentre Dez girava in tondo per il parcheggio

- Devo trovare uno spazio molto ampio, non voglio che qualche idiota ubriaco mi rovini la vernice dell' auto- ribatte Dez, giustificando le sue azioni. Appena spegne l'auto sul posto giusto, Austin inclina il sedile per aiutarmi, gentilmente, a scendere dalla piccola auto.

-Ragazze parlando delle vostre carte d' dentità. Se le avete vorrei che non le usaste qui, è pericoloso"-dice in tono allarmante il rosso.

-Sì, le avevamo tempo fà. Era necessario averle in Wichita-spiego con voce stroncata dall'improvviso aumentare dei battiti cardiaci.

-Necessario?-domanda ignaro Austin.

-Sì, è il modo migliore per proteggersi-contesta con serietà Trish.

- Ma di che stai parlando Trish? Proteggersi?-domanda Austin, con la mente annebbiata della potenza della confusione.

-Ally ha alcuni vecchi amici che...-inizia a specificare la mia riccia amica.

-Usiamo identità false. Bisogna conoscere le persone adeguate per stare bene, vero?- interrompo in preda al panico, prima che Trish possa far emergere da questo discorso qualcosa sul mio passato che è meglio che rimanga nascosto. Trish, comprendendomi, sposta nervosamente lo sguardo al cielo, in attesa di una risposta dei due ragazzi.

-Sì, vero- afferma il biondo, porgendomi la grande mano. Intreccio tre delle sue dita tra le mie, consapevole che dalla sua dubitante espressione, Austin non era nè soddisfatto e nè convinto dalla mia improvvisata risposta.

-Ho bisogno di bere ancora un po'- aggiungo cambiando ,ancora in timore, argomento.

- Sì, anche io. Andiamo dentro- ribatte la mia amica, prima di giungere all'interno del locale. Neanche il tempo di guardarmi attorno che Trish mi porta immediatamente al centro della pista da ballo. I suoi cabelli ricci si muovono per tutti in tutte le direzioni possibili. Una volta giunta al termine la canzone, ci dirigamo stremate verso il tavolo bar, per raggiungere i ragazzi. Una esagerata ed eccessiva ragazza bionda-platino è già piazzata speranzosa al lato di Austin. A quella vista, la mia felice espressione viene spezzata e smorzata di colpo, e viene sostituita, invece, da una affogata nella più totale amarezza.



Spazio Autrice:

Ciao e scusa a tutti. Dovevo aggiornare ancora sabato, anzi venerdì solo che ho avuto qualche imprevisto e non sono stata molto bene.
Ma ecco il mio undicesimo capitolo, avevo accennato che i prossimi capitoli sarebbero stati dedicati alla festa per coppie, ma ho cambiato idea ed ho deciso che quella verrà dopo e mi sembrava strano di passare già ad un mese dopo. Perciò ho optato per la festa di fine settiamna menzionata da parker qualche capitolo fà e siccome la festa nn è andata al meglio hanno deciso di organizzare un' altra uscita.
la loro avventura al Red non è finita, infatti mi dedicherò un po' a questa uscita
ringrazio come sempre tutti quelli che hanno recensito il precedente e gli altri capitoli, a proposito del capitolo precedente: 9 recensioni!!!!! ma siete fantastici e in più dieci persone hanno la mia storia tra le preferite; grazie mille davvero!!
Spero che il capitolo vi piaccia e ovviamente accetto le critiche ed osservazioni di ogni genere
al prossimo capitolo
bacioni

 

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Capitolo 12
*** Balli ed errori ***


Pov.Ally:

-Sarà così per tutta la sera, Trish. Solo ignorale- afferma Dez, spostando il suo forte sguardo contro un gruppo di ragazze nei pressi. Continuo, a forte malincuore, a fissare con malinconia la bionda permanente vicina ad Austin, la quale pare in attesa del suo tanto sperato turno.

- Sembra che abbiamo uno stormo di avvoltoi- ribatte l'infastidita riccia, in riferimento al gruppo di universitarie scherzose, menzionato in precedenza da Dez.
Austin accende rapidamente un sigaro, mentre ordina attentamente un paio di birre al banco bar; la bionda al suo fianco morde lievemente il suo labbro inferiore, sorridendo con aria svampita in direzione del biondo. Il cameriere porge gentilmente le bevande alle grandi mani di Austin, la bionda ragazza gli si avvicina in modo seducente per cogliere una delle birre tra le mani, spinta dal credere che la birra fosse stata pagata per lei; ma Austin, con fare congelato, si riprende il bicchiere, spegnendo ogni speranza creatasi nelle quasi nulle mante della ragazza.

-Uh...non è per te bionda- dice lui, mettendo tra le mie mani il fresco bicchiere di birra. Il mio primo ideale è di lasciarla cadere al suolo, ma notando l'invidia imminente della ragazza porto la bevenda alla bocca, senza scrupoli, assaporando ogni suo aroma in mescolanza. Amareggiata, la bionda si dirige alla piccola uscita del locale; io sorrido soddisfatta vedendo come Austin nemmeno ha notato l'imminente uscita della ragazza.

-Come se io comprassi da bere per le ragazze al bar- aggiunge, scuotendo la testa sorpreso. Alzo in modo esagerato il mio bicchiere ed mi indico con la punta del dito, facendogli intendere di essersi contraddetto, dato che aveva appena comprato da bere per la sottoscritta.

- Oh, no. Tu sei diversa- risponde il biondo, colpendo lievemente il suo bicchiere contro i mio ormai mezzo vuoto.

- Sono diversa per essere l'unica ragazza con un ragazzo, il quale non tiene nessuno standar, che non vuole provare a portarla a letto- affermo, sorseggiando un po' di birra.

- Dici sul serio?- chiede curioso, ritirando il bicchiere dalla mia bocca, per potermi fissare deciso negli occhi.

- Prima di tutto....io ho degli standar: non sono mai stato con una brutta ragazza, mai. Secondo, io volevo provarci con te. Ho pensato di baciarti in mille modi differenti, però non l'ho fatto perchè ora non ti vedo più in quel senso. Non è che non mi attrai, semplicemente credo che tu valga di più di questo- aggiunge biondo, avvolgendo il suo tono di pura sincerità. Non posso evitare di sorridere compiacuita alla sue sincere parole.

- Credi che sia troppo bella per te?- ribatto con lampante sarcasmo, creando una piccola risata tra le labbra di Austin.

-Non mi serve nessuna persona che riconosca che sono sufficentemente bello per te, perchè io lo sò"- ribatte, lasciando cogliere tutta la sicurezza che nutre per se stesso.

-Grazie, Austin- dico, posando il mio vuoto bicchiere sul banco bar. Austin, impaziente, mi prende per la esile mano.

- Dai, andiamo- afferma, trascinandomi ,attarverso la moltitudine di gente, al centro della pista da ballo.

-Ho bevuto troppo! Cadrò sicuramente!- affermo. Austin mi prende premurosamente per i polsi, portandomi tra le sue grandi braccia.

- Tieniti e balla- ribatte con aria decisa come gli era solito. Dez e Trish, notandoci, si uniscono compiciuti a noi.
Dez si muove in modo a dir poco assurdo, tentando di imitare invano l'esperta danza della fidanzata. Austin quasi mi terrorizza con il modo in cui si preme con ferocia contro la mia figura. Lui accomoda la forti mani sui mie fianchi, contornando la mia magra vita, e mi rendo conto delle diversità della sua espressione, parente quasi seria. Ripercorro con la mie mani il suo impeccabille petto e i suoi marcati addominali, mentre percepisco come la sua pelle si tensa, sotto la camicia, al mio agile tocco. Mi posiziono dandogli le spalle, per poi sorridere compiaciuta quando la sue braccia si collocano nuovamente sulla mia vita, stringendomi con fermezza al suo corpo.
Assieme al alcool presente nel mio sistema, quando lui tira maggiormente il mio debole corpo contro il suo creando più connessione, i pensieri che arrivano alla mia confusa mente sono tutt'altro che amichevoli, ma qualcosa che va di gran lunga oltre.
La canzone seguente interrompe bruscamente quella che stava ritmando la nostra danza, ma Austin non pare intenzionato ad abbandonare la pista.
Il sudore gocciola per la parte posteriore del mio collo e le luci stroboscopiche multicolore puntate sulla pista mi fanno sentire un po' vertiginosa. Chiudo lentamente la stanchezza occhi e appoggio dolcemente la mia testa contro la ben formata spalla di Austin. Lui, di rimando, prende con fare delicato le mie mani e le porta attorno al suo collo. Le sue mani percorrono la mie braccia, si abbassano successivamente alle mie costole, per poi tornare finalmente ai miei esili fianchi.
Appena sento le sue carnose labbra e in successione la sua caliente lingua esplorare la fine pelle sovrastante al mio collo, lo separo velocemente di colpo, tornando bruscamente alla realtà. Lui, in risposta, sorride con espressione in sorpresa

- Che, novellina?- ribatte in preda alla delusione. Il mio temperamento esplode, causando che le parole che voglio pronunciare rimangono bloccate nella mia gola. Mi volto, dirigandomi al banco bar per ordianarmi un' altra birra. Austin si siede al banco affianco a me, alzando il dito al barista, segnale per fargli intendere di volere la mia stessa ordinazione. Il camiere attentamente posa le bevande sotto i nostri occhi, rapidamente colgo il bicchiere per portarlo alla asciutta bocca, ingurgitando più della metà della birra.

- Credi che questo cambierà l'opinione di qualcuno su di noi, Austin!- affermo, spostando i lunghi capelli su di un lato, per tentare di coprire la zona che lui ha baciato.

-Non mi importa niente di quello che gli altri pensano sul nostro conto"- ribatte lui, lasciando scappare una lieve risata. Arrabbiata, mi giro dal lato opposto, lasciando percepire la mia rabbia.

-Novellina!-dice, accarezzandomi da dietro il braccio con morbidezza, ciononostante lo smuovo bruscamente.

- No. Io mai sarò sufficentemente ubriaca per essere portata a letto- ribatto realmente amareggiata. Il viso di Austin si ritorce infastidito, ma prima che possa dichiarare una parola, una bella ragazza dai capelli scuri e carnose labbra e enormi occhi azzurri, si avvicina imminente a lui.

-Bene. Non è questo il grande Austin Moon?- domanda sorridente la ragazza, fecendo pesare un tono felice sulle sue parole. Lui prende tra le mani la bevanda e poi inforca il suo sguardo ancora pieno di rancore sul mio.

- Ciao, Megan- saluta con indifferenza il biondo.

- Presentami la tua fidanzata- afferma lei, sorridendo. Roteo i miei occhi, a causa della loro patetica trasparenza. Austin inclina all'indietro la testa per finire la sua birra, per poi posarla rumorosamente contro il banco. Tutti i clienti in attesa del loro turno, seguono con gli occhi attentamente ogni minimo particolare della scena.

- Lei non è la mia fidanzata- contesta seccato, per poi stringere dolcemente la mano di Megan, la quale soddisfatta lo conduce con sè alla pista da ballo. Lui solamente accompagna i passi della ragazza sulle note della movimentata canzone. Megan incita, tramite i suoi movimenti di fianchi, di invitare Austin nell'avvicinarsi all'attrattiva del suo corpo. Quando Austin, cedente alle esplicite proposte, si avvicina al volto di Megan, mi giro in rapidità lasciando ai loro occhi solo le mie spalle, incapace di sopportare tale situazione, attraverso l'umidità creatasi nell'amarezza dei miei occhi scuri...


Spazio Autrice:

allora iniziamo dal fatto che sono un completo disastro, non aggiorno da molto e mi dispiace moltissimo.
ma questa settimana scolastica è stata massacrante e piena di verifiche, dato cha è quella che precede la chiusura del primo quadrimestre. ma finalmente ho finito tutte le verifiche e posso aggiornare con più regolatità
ecco il dodicesimo capitolo, spero vivamente che vi piaccia e ditemi i vostri pareri ( positivi e negativi)
mi scuso ancora moltissimo, spero mi capiate.
un grazie immenso per le 9 recensioni del precedente capitolo, siete incredibile e in più 11 persone hanno la mia storia tra le preferite, nn sò come ringraziarvi, davvero siete fantastici
bacioni

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Capitolo 13
*** Cattivi incontri e perdoni ***


Pov.Ally:

-Uh, situazione difficile...il biondo è il tuo fidanzato?- afferma un ragazzo, accomodatosi alla sedia vuota giacente al mio lato, notando d'impatto il mio sguardo nostalgico rivolto alla coppia collocata al centro della pista formata da Austin e Megan, il quale duo catturante di buona parte della attenzione del bar.

-No, lui è solo un amico- mormoro in un debole sospiro appena udibile.

- Oh, bene. Potrebbe essere abbastanza scomodo per te se lui fosse il tuo ragazzo- aggiunge il ragazzo, riportando lo sguardo al centro della pista, scrutando con la vista ogni singolo passo compiuto dalla coppia, per poi scuotere la testa inorridito allo spettacolo creato dai movimenti seducenti di Megan nei confronti di Austin.

-Già- rispondo fingendo disinvoltura, riportando alla bocca il mio freddo bicchiere, sorseggiando l'ultimo goccio di birra presente al suo interno.

- Vuoi un' altra birra?...Oh io sono Ethan- chiede, porgendomi garbatamente la sua grande mano.

- Io sono Ally- dico, stringendo tra le dita la sua mano, ricambiando il suo gentile gesto. Lui alza rapidamente un paio delle sue dita al barista, richiedendo un altro paio di fresche birre.

- Così, tu vivi qui?-chiede Ethan, porgendomi la delicatezza dei suoi lineamento in un sorriso.

-Vivo a Morgan Hall, in Eastern-affermo, soffermandomi nelle particolarità del suo volto.

- Io ho un piccolo appartamento a Hinley- aggiunge l'insolito ragazzo.

- Quindi vai allo State, é come minimo un' ora da qui? Cosa fai da queste parti?"- domando, mantenendo fisso il mio sguardo intimidito sul suo, al contrario, sicuro.

- Mi sono laureato allo State il maggio scorso. Mia sorella va ad Eastern. Questa settimana sono ospite da lei, e in più qui ho qualche richiesta di lavoro- ribatte in tono soddisfatto, sfoggiando un'altro sorriso accattivante.

-Wow- mi limito a rispondere. Prendo dalla mia elegante borsetta il mio acceso lucidalabbra, portandolo cautamente alle mie labbra, utilizzando il piccolo specchio che orna la vuota parete del locale.

- é di un bel colore il tuo lucidalabbra, magari più tardi me lo fai provare- ribatte con un tono seducente, avvicinandosi imminente al mio volto, mentre con la mano accarezza lentamente la mia magra gamba.

- Sei pronta Novellina?- chiede con lampante rabbia nel suo tono Austin, accompagnato da un devastante dolore di Alcool. Ethan ritira la mano di colpo, vedendo come Austin lo uccide con la sola forza presente nel suo sguardo.

- Sto parlando, Austin- rispondo facendolo barcollare con una lieve spinta, per poi tornare ad incastonare i miei occhi su quelli impazienti del ragazzo di proposito, tentando di provocare il biondo.

-Non conosci nemmeno questo ragazzo!-sbotta con sguardo colmante di ira il biondo.

- Sì invece, lui è Ethan- contesto lanciando al ragazzo il mio migliore sorriso compiaciuto. Di rimando, Ethan ricambia strizzando l'occhio in mia direzione, per poi fissare Austin leggermente sorpreso.

- è un piacere conoscerti- dice, stendendo la mano in direzione di Austin, il quale in risposta si limita ad un gelido ed penetrante sguardo.

- Ethan, lui è Austin-dichiaro con tono basso

-Austin Moon- aggiunge Austin, guardando la ritta mano di Ethan come se volesse staccargliela a forti morsi.

- Austin moon? Austin Moon di Eastern?"- chiede sconcertato Ethan, ritirando rapidamente la mano da sotto gli occhi del biondo colmo di ira. Io serro un pugno appoggiandolo contro la mia guancia lievemente, temendo che il poco l'auto-controllo di Austin potesse infrangersi da un momento all'altro.

- E con questo?-domanda il biondo, con la confusione pervadente nei suoi occhi

-Ti ho visto lottare contro Shawn Jenks l'anno scorso. Pensavo che in quell'incontro avrei assistito alla morte del tuo avversario-continua preso dall'entusiasmo Ethan.

- Vuoi rivederlo?"- ribatte in prede all'ira Austin. Ethan scoppia in una legera risata, credendo che lui scherzasse; ma appena lo nota serrare la forti mani in robusti pugni e i muscoli visibili del suo corpo tensarsi, sorride intimidito prima di abbandonare il locale rapidamente.

- Bene, sei pronta ora?"- domanda in modo brusco il biondo ragazzo

-Sei un completo idiota, sai Austin?-dichiaro con voce alterata, rendendo l'esclamazione udibile a tutti

- Mi hanno chiamato in modo peggiore- si giustifica lui, aiutandomi ad alzarmi dalla scomoda sedia affacciata al banco bar.
Assieme ad Dez e Trish, usciamo dal Red dirigendoci verso la piccola auto del rosso. Austin tenta invano di afferrarmi per la mano, ma io più rapida la scanso di colpo brutalmente.

- Dai sei ridicola novellina. Ho baciato il tuo collo, E che?- rsponde alterato, il suo alito è un misto di fumo e quantità ecessiva di alcool.

-Non sono una tua "amica" in quel senso-sbotto con voce ricolma di disperazione.

- Non ho mai detto questo. Stai con me ventiquattro ore al giorno, dormi sul mio letto, però per la metà del tempo assieme ti comporti come se non volessi essere vista con me!-dichiara Austin, con occhi mostranti la profondità del suo lampante dolore.

-Sono venuta qua con te-ribatto in giustificazione.

-Ti ho sempre trattato solo con rispetto-aggiunge il biondo, con la potenza dello strazio saziante nella sua veduta.

-No, tu mi tratti solo come qualcosa di tua proprietà. Non avevi il diritto ti allontanare Ethan così!- ribatto, con tono avvolto nella più profonda rabbia.

- Sai chi è Ethan? Io sì. L'anno scorso è stato arrestato per aggressioni sessuali, però dopo poco hanno ritirato la sua denuncia- urla in sfogo il ragazzo.

- Oh. Così voi due avete qualcosa in comune"- rispondo di colpo, gli occhi di Austin si aprono in risposta, mentre sfiorando i denti, tensa la mandibola sotto la fredda pelle che la ricopre.

- Mi stai chiamando violatore?"- domanda in tono gelido e distaccato, lasciando a comprendre la sua lampante offesa alle parole da me pronunciate.

- No. Sono solo arrabbiata con te-ammetto, controllando a stento la mia ira.

-Allora. Avevo bevuto parecchio, d'accordo? La tua soave pelle era a tre centimetri dalle mie assatanate labbra, sei maledettamente bella e la tua pelle emanava un profumo inconfondibile. Ti ho baciato! Mi dispiace! Superalo!"- ribatte il biondo con peso deciso sulle sue parole. Io, di rimando, inarco lievemente le labbra in un lusingato sorriso.

-Credi che io sia bella?-chiedo abbozzando l'inizio di un sorriso lievemente compiaciuto

- Sei bellissima e lo sai bene. Ma perchè stai sorridendo?- domanda in modo incuriosito Austin. Tento i tutti modi di fingere indifferenza, ma senza risultati.

- Oh niente, andiamo a casa-mi limito a rispondere, spostando il mio sguardo dal lato opposto.

- Mi stai facendo diventare pazzo, lo sai?- ribatte scherzoso lui, prima di passare lemtamente il suo braccio attorno al mio fine collo. E così, accompagnati da qualche piccola risata, ci dirigiamo stremati, a causa del alcool, alla piccola auto di Dez, sotto la abbagliante luce delle stelle che ornano il blu del cielo.....

Spazio Autrice:

ok mi rendo conto che è tardi, ma volevo aggiornare oggi per non creare troppo ritardo...ed ecco il tredicesimo capitolo e mi rendo conto che non è nemmeno un granchè (è orribile) e mi scuso
ringarzio moltissimo tutti quelli che seguono e recensiscono la mia storia di capitolo in capitolo, siete incredibile vi ringrazio moltissimo e in più 13 persone che hanno la mia storia tra le preferite....non pensavo potesse piacere
spero che il capitolo vi piaccia ugualmente e accetto tutte le critiche ed i consigli che volete darmi
bacioni e ancora grazie 

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Capitolo 14
*** Abbracci e scuse ***


Pov.Ally:

Entriamo tutti barcollanti nell'appartamento di Dez e Austin, scontrandoci irripetutamente contro le dure pareti e sorreggendoci a stento l'uno con il corpo dell'altro. Mi dirigo come primo al bagno, con scopo di farmi una calda doccia.
Dopo dieci sollevanti miunti sotto il piacere dell' acqua caliente, esco dalla doccia tentando di non lasciarmi cadere al pavimento. Noto la soffice camicia da notte e i pantaloncini che poggiano sul freddo mobile del lavandino, portati lì gentilmente da Austin. 
Copro lentamente il mio, ancora umido, corpo con il tessuto della camicia e nascondo parte delle gambe sotto i candidi pantaloncini.
Mi muovo, afferandomi per ogni possibile mobile, alla camera di Austin, accompagnata da un sorriso dovuto al ricordo delle parole pronunciate da Austin poco fà al parcheggio del Red.
Giungo per miracolo alla stanza, precipitandomi subito al morbido letto, dove Austin è già seduto sorreggendo la sua testa con la forza rimasta nelle braccia.
Il biondo, notando la mia presenza, alza in qualche modo il deciso sguardo, ornato da un sorriso penetrante e profondo. A quello sguardo, d'impatto sento un pizzico lieve sul petto, accompagnato dall'arrivo di una quasi ansiosa voglia di prendere tra le mani il suo viso e stampare in modo disperato la sue carnose labbra contro le mie; però deciso di lottare per reprimere quella strana voglia causata dalla eccessiva presenza di alcool scorrente nel mio rosso sangue.

- Buona notte, novellina- sussurra Austin, prima di lasciarsi sdraiare stremato contro il cuscino. Anche io mi stendo lentamente sulla mia porzione di letto, per poi muovermi nervosamente sul meterasso in tutte le direzioni possibili: non mi sento pronta per cadere nella notte del sonno.

- Austin?- chiedo timidamente, voltandomi dal lato opposto, in modo da trovarmi faccia faccia con lui.

- Si?-bisbiglia sottovoce.

- Sò bene di essere completamente ubriaca, ma...-

- Non voglio andare a letto con te, non sei coscente di quello che stai dicendo-mi arresta rapidamente Austin

- Che? Oh no, non intendevo quello- rispondo, difendendomi dalle sue troppo affrettate conclusioni.

- Allora, di che hai bisogno?-chiede lui, preso dal dubbio.

- Di questo...- ribatto in un sospiro poco percepibile, appoggiando la mia dolente testa contro il suo ben marcato petto e contornando con le mie deboli braccia i suoi fianchi, strigendomi il più possibile alla sua figura. In risposta, la sua pelle si tensa praticamente subito al contatto tra i due corpi.

- Sei completamente ubriaca-ammette in una lieve risata.

-Lo sò- affermo, troppo incoscente per provare vergogna.
Di rimando, Austin sposta una delle sue mani sulla mia magra spalla e l'altra la immerge tra i miei ancora bagnati capelli, per poi pressionare le sue labbra contro la mia fronte quasi nascosta nel calore del suo petto.

- Sei la ragazza più confusa che abbia mai conosciuto-attesta in tono divertito il biondo.

- Beh, questo è il minimo che puoi fare, dopo aver allontanato l'unico ragazzo che si era avvicinato a me sta sera-

-Oh, ti riferisci a Ethan il violatore? Certo, te ne devo una per questo- risponde, lasciando a percepire il sarcasmo lampante nelle sue parole.

- Non importa- rispondo, credendo di non essere più ben accetta tra sue braccia. Ma Austin, notando come inzio ad allontanarmi imminente da lui, mi tira disperatamente a sè, creando maggiore connessione tra i nostri caldi corpi, lasciando a capire che non vuole rompere il forte contatto creato.

- Comunque sono serio. Devi essere più prevvidente. Se non fossi stato lì...non oso pensare a cosa ti sarebbe potuto accadere. E adesso ti aspetti che mi scusi per questo?-dichiara lui, con la sincerità presente nelle parole.

-Non voglio che ti scusi. Non è nemmeno per quello-ribatto,ormai perdendo tutta la coscienza del corpo e della mente

- E allora, per che cos'è?- domanda, portando la tenerezza dei suoi occhi ai miei. Il suo viso è distanziato da pochi centimetri dal mio, potendo sentire il suo alito soffiare agitato contro il mio volto.

-Sono solo ubriaca. Questa è l'unica scusa che ho- ammetto accigliandomi

- Vuoi che ti abbracci finchè non ti addormenti?- chiede con tono rassicurante, reso candido dall'aroma caldo del suo respiro -Per principio dovrei dirti di no- contesta inarcando lievemente le sopraccigli, - Ma quando mi ricapita un'occasione del genere? - esorta in conclusione, terminando con il leggero spostamento d'aria creatosi dallo sfogo del suo lungo sospiro. Non rispondo, mi limito semplicemente a posare dolcemente la arrossata guancia sull' imponenza del suo petto In risposta le sue braccia mi accolgono in un stretto abbraccio.

-Non ti serve nessuna scusa per questo, novellina. Tutto quello che ti basta è chiederlo-afferma in un bisbiglio contro il mio orecchio, causando un imminente aumento di temperatura all'interno dell'esilità del mio corpo...


Spazio Autrice:

ecco il quattordicesimo capitolo, wow già quattordici.
allora il capitolo non è niente di che , ma spero ugualmente che vi piacia.
ringarzio all'infinito tutti quellli che hanno recendito lo scorso captiolo, e anch equelli che soni semplicemente passati a leggerlo. Ringrazio moltissimo quelle 14 persone che hanno inserito la mia storia tra le preferite, cavolo mi rendete troppo felice. ed infine ringrazio tutte quelle persone che recensiscono ogni singolo capitolo della mia storia, dai siete fantastici, davvero
fatemi sapere se vi è piaciuto e ovviamenete anche non piaciuto ( critiche sono accettate)
garzie ancora, a tutti
bacioni





 

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Capitolo 15
*** Compleanni e discorsi vaghi ***


Pov.Ally

Mi sveglio di colpo, con brillanti raggi di sole penetranti dalla finestra, puntati lievemente contro il pallore esaltante del mio volto. Austin, ancora vittima di un profondo sonno, ha le forti braccia contornanti i miei fianchi, strette saldamente a me, e le sue lunghe gambe intersecate alle mie esili e ancora parzialmente deboli. 
Passo irripetutamente le mie mani sulla mia dolente testa, tentando invano di alleviare il forte dolore dovuto al troppo alcool assimilato la sera precedente.
Giro lentamente la testa con l'aiuto delle mie piccole mani, in modo da trovarmi il volto del biondo distanziato da due miseri centimetri del mio.

- Oh, mio dio"- sussurro debolemente, tentando di trovare una risposta al perchè tra il suo corpo ed i mio non è presente la piccola barriera di coperte che solitamente interpongo tra lui e me. Di rimando, tento disperatamente di liberarmi da quella incomoda posizione assunta, respirando con irregolarità a causa dell'agirazione imminante.

- Stai ferma novellina. Voglio dormire ancora"- balbetta aprendo lievemente le labbra il biondo, prima di riportarmi a sprofondare nel calore del suo imponente petto.
Dopo vari tentativi miseramente falliti, riesco a scivolare agilmente fuori dalla sue stretta presa, per poi sedermi stremata sull'orlo del letto, lanciando un lungo sospiro, segno della fatica compiuta per sfuggire del suo abbraccio.
Il mio campo visivo è leggermente limitato, a causa della mia vista ofuscata dovuta ai residui dell'alcool scorrenti nelle mie vene.

-Che succede novellina?- chiede sottovoce, acarezzando dolcemente la mia mano con il calore della sua.

- Vado a prendermi un bicchiere d'acqua. Tu vuoi qualcosa?- domando mantenendo la mia fredda mano contro il dolore della testa. Austin scuote la testa in segno di negazione e chiude pian piano i suoi stanchi occhi, per poi riportare la guancia contro la morbidezza del cuscino. 
Lentamente mi dirigo a stento al salotto, con scopo di trovare Trish.

- Hey, buongiorno Ally- afferma Dez, seduto nella scomoda poltrona reclinabile.

-Dov'è Trish?- chiedo, scutando la sala a scopo di intravedere la riccia chioma

-Sta ancora dormendo. E tu cosa fai sveglia così presto?- domanda perplesso, guardando attenatemente l'orologio segnante dell'ora attuale.

- Mi sveglio sempre presto, sopratutto se ho questo lacerante male alla testa-

-Già, anche io- ammette in tono assonnato il rosso.

- é meglio che svegli Trish. Abbiamo una lezione tra un ora-affermo, inclinandomi verso il lavandino per assaporare un po' di freaschezza derivante dell'acqua.

-Volevo solo lasciarla dormire un po'- afferma in giustificazione lui.

- Non farlo! Lei si arrabierà moltissimo se non la svegli per tempo- ribatto decisa, per poi voltarmi instabile verso il lato opposto.

- Ascolta Ally?- mi richiama di colpo Dez.

-Sì?- chiedo, ritornando nuovamente di fronte a lui.

- Non sò che sta succedendo tra te e Austin, però sò che lui farà qualcosa di stupido per infastidirti. é una specia di tic che ha. Lui non si affeziona a qualcuno così spesso e per qualche ragione con te lo sta facendo. Però devi cercare di ignorare le sue stupidaggini. è l'unico modo in cui lui lo saprà- aggiunge in tono serio il ragazzo

- Saprà che?- rispondo inarcando lievemente le soppraciglia, confusa dalle sue parole molto vaghe.

- Che anche tu ci tieni a lui. Lui ha bisogno di esserne certo"- risponde semplicemente il rosso, rendendo ancora più vaghe le sue strane affermazioni.

- Ok- ribatto sprofondando nella più totale confusione, ma la mia assente padronanza sul mio cervello, causata dall'immanso dolore, non mi permette di ragionare sulle parole appena pronunciate da Dez.
Di colpo alle mie orecchie giungono il suono di mormorii e ringhi di protesta, seguiti dalla inconfondibile risata di Trish.

-Buon giorno novellina- saluta Austin, entrando barcollante nel salotto coperto solo da un paio di verdi boxer, accompagnato dalla svogliata e ancora addormentata Trish.

- Buon giorno-mi limito a rispondere debolmente, con la mente ancora pervasa dalla confusione creata dalle precedenti affermazioni di Dez

- Ho sentito che si avvicina il tuo compleanno. L'ultimo della tua adolescenza- afferma il biondo avvolto in un solare sorriso, lasciando a notare il bianco dei suoi denti, contranstante con il rosso dei suoi occhi lievemente gonfi.

- Sì...in realtà non sono un tipo da compleanni. Credo che mi limiterò ad andare a cenare con Trish. Puoi venire se vuoi-rispondo in un debole sussurro.

- D'accordo, è questa domenica alle otto?- domanda, versando una piccola porzione di cereali integrali sulla tazza contenete il latte.

-Sì, alle otto. E quand'è il tuo compleanno?- chiedo, mentre la curiosità mi avvolge completamente.

- In dicembre. Il ventinove di dicembre-

- Sul serio?-domando incredula

- Sì, sono serio- ribatte, masticando rumorosamente la sua colazione.

- Il tuo compleanno è quattro giorni dopo natale?-

-Sì. Ma ora vestiti o farai tardi- afferma il biondo, lasciandosi scappare una piccola risata.

- Vado con Trish- dico timidamente. In risposta, lui si strige le marcate spalle nervoso, lasciando ad intendere la sua delusione dovuta al fatto che non sarà lui il mio accompagnatore all'università, come era solito fare.

- Come vuoi- risponde in tono seccato, per poi darmi le spalle per terminare rapidamente la sua colazione....


Spazio Autrice:
credetemi lo sò, sono in ritardo e il capitolo è orrendo, ma spero che il prossimo sia migliore. 
intanto vorrei infinitamente ringraziare tutte quelle persone che hanno recensito il capitolo precedente, e tutti gli altri capitoli precedenti, sul serio siete fantastici, non ho parole, mi rendete felicissimi
questo capitolo accenna brevemente l'imminete arrivo del compleanno di Ally, che è intenzionata a fetseggiarlo in modo semplice, ma nei prossimi capitoli Austin cambierà comletamente i suoi piani.
spero che ugualmente vi piaccia il capitolo, ovvsimente critiche e consigli sono ben accetti
bacioni
 

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Capitolo 16
*** Strani comportamenti e nuovi ammiratori ***


Pov.Ally:

L'ormai familiare odore penetrante di fritto, ricopre e soffoca l'aria respirabile nella mensa dell'università, mentre io cerco invano di ingurgitare un po' dell'immangiabile cibo sovvrastante allo sporco piatto.

- Senza ombra di dubbio, lui ti stà fissando- afferma in un debole sussuro la mia riccia amica, inclinandosi leggermente di lato per accertarsi della sua affarmazione.

- E smettila di guardare, tonta, lui ti vedrà- dico tentando di dissuadere Trish, ma lei, con un movimento della mano, invita il ragazzo ad avvicinarsi al nostro tavolo .

-Oh, mi ha visto. Non smette di fissarti- ribatte lei, incitandomi a voltarmi con lo sguardo. Esito un secondo, ma poi timorosa mi volto lentamente, incastrando il mio sguardo contro quello sorridende di Parker, il quale deciso si avvicina imminente alle nostre figure.

- Hey Ally, questa settimana c'è un'altra festa di fine settimana, tu verrai ovviamente?- domanda Parker con espressione raffigurate la dolcezza.

- Certo, verrò- mi limito a rispondere timidamente, per non dire o compiere qualcosa di ridicolo, come mi è solito fare. Dopo essersi accertato della mia partecipazione alla festa, Parker esce vittorioso dalla mensa, accompagnato dal suo immancabile sorriso stampato sulle fine labbra.
D'un tratto, raggiungono scherzosi al nostro tavolo anche Dez ed Austin, per tentare anche loro di riuscire a sfamarsi con quello che lì veniva definito cibo.

T-Oh, ciao tesoro"- afferma lei, prima di cimentarsi nell'atto di baciare pubblicamente le labbra del suo rosso fidanzato.

- Che succede che sorridi tanto, amore?- chiede in curiosità Dez poggiato ancora sulle labbra della fidanzata

-Oh, un ragazzo è rimasto a fissare Ally fino alla fine del suo pasto. é stato adorabile

- Chi era?- domanda il biondo in tono leggermente alterato. Io, di rimando, regolo nervosamente le spalline dello zaino, ma Austin rapidamente sfila lo zaino attraverso le mie braccia, lasciandolo cadere rumorosamnte contro il pavimento.

-Oh, nessuno. Trish sta immaginando cose- giustifico, tentando di evitare uno sfogo da parte di Austin

- Ally, bugiarda! Era Parker Hayes e si è comportato in modo così ovvio. Dai, praticamente stava balbettando-  aggiunge colpo Trich, affermando tutto ciò che io in realtà volevo evitare. L'aspressione irritata di Austin assume in risposta anche un lato decisamente disgustato.

-Parker Hayes?- afferma il biondo, tentando di non far crollare il poco auto-controllo di cui è munito. Notandolo, Dez afferra nervoso la mano del fidanzata.

- Che ne dite di mangiare?- domanda agitato il rosso, provando a sorvolare la discussione, per poi sedersi nel suo abituale posto. Al contrario di Austin che, invece di sedersi di fronte a me, si siede malinconico in un posto più in là della sua solita postazione.

- Stai bene, Austin?- domando cadendo in preoccupazione

- Io? Bene, Perchè?- chiede, tentando invano di ammorbidire i lineamenti del suo teso volto.

- é che sei così silenzioso- affermo, riportando delusa il mio sguardo sui resti abbondandi del mio pranzo. D'un tratto vari membri componenti della squadra di football si avvicinano al tavolo, accomodandosi negli spazi rimasti ancora vuoti del tavolo. Austin pare un po' infastidito per le loro rumorose risate, mentre gli ignorava muovendo a circolo la forchetta sul suo grande piatto.

-Che succede di nuovo Moon? Ho sentito che ti sei divertito parecchio con Tina Martin alla vostra uscita, e che poi l'hai scaricata nel migliore dei modi. Sai, lei sta urlando il tuo nome accasciata nel fango da tutto il giorno- afferma tra una risata e l'altra Jenks, un membro della squadra.

- E stai zitto, Jenks"- risponde Austin, non staccando un attimo lo sguardo dal suo non ancora assaggiato pasto.
Come d'instinto, mi muovo in avanti con il busto in direzione di Chris Jenks, in modo che potesse sperimentare tutta la forza dei miei riflessi.

-Lascialo stare, Chris- affermo in un sottile urlo, alterando lievemente il tono della mia voce. Gli occhi sconcertati di Austin si incrociano di colpo con i miei sorpresi, sorpresi della posizione difensiva che ho assunto nei confronti del biondo.

- Posso difendermi da solo, Ally-

- Mi dispiace, io...- balbetto in vergogna

- Non volgio che ti dispiaccia. Non volgio che tu faccia niente"- ribatte bruscamente il biondo, dirigendosi furioso all'uscita, lasciano sbattere rumorosamente dietro di sè le grandi porte della mensa. In risposta, Finch sposta il suo confuso sguardo su di me, in cerca di una risposta.

- Whoa! Perchè è successo tutto questo?- chiede ignaro Finch

- Io... non lo sò- rispondo, sprofondando in un tono colmo di delusione.

-. Non è colpa tua, Ally. Non è niente che hai fatto tu- risponde il rosso, accarezzandomi rassicurante con il dorso della mano la mia magra spalla.

- é solo che a lui gli stanno succedendo molte cose in questo periodo- aggiunge in successione Trish.

-Che tipo di cose?- domando in preda alla mia famosa curiosità.

-Dovresti già sapere che essere amico di Austin richiede molta pazienza ed un comportamento indulgente. Lui è il suo proprio universo"- risponde Dez, cercando di evitare che il discorso si spostasse troppo sul personale.

-Sì lo sò. Ma quello che dici tu è l'Austin che tutti vedono...non è l'Austin che conosco io- affermo in tono di convinzione

- Non c'è nessuna differenza- ribatte deciso lui. Alle sue parole scuoto la testa in segno di disaccordo, sicura di essere io l'unica che ha imparato a conoscere il vero Austin...


Spazio Autrice:

Eccomi qui di nuovo, e sono riuscita ad aggiornare oggi.
mi scuso per il precedente capitolo corto e anche questo non è che sia lunghetto, scusatemi è che ci sono parti della storia che non posso mettere nello stesso capitolo.
che dire? il capitolo, come sempre, non mi piace, ma ovviamente siete voi che lo giudicate, perciò spero che vivamente vi piaccia ugualmente.
allora ringrazio tutti quelli che seguono la mia storia, e che la recesiscono di capitolo in capitolo, garzie davvero.
Allora Austin, oltre ad essre geloso ha anche una strano comportamento, di ciu ragione nè sono a conoscenza solo Dez e Trish, ma i due non vogliono dire niente ad Ally...ma in reltà qualcosa Ally lo scorpirà nel prossimo capitolo.
grazie a tutti di nuovo, ovvaimente nelle vostre recensione accetto critiche e consigli come sempre che nè ho bisogno, e se volete qualche anticipazione basta chiedere tramite messaggio privato
bacioni

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Capitolo 17
*** Informazioni e chiamate improvvise ***


Pov.Ally:

Dopo la stressante lezione di storia, io e Trish giungiamo all'appartamento stremate, e noto d'impatto l'assenza della pericolosa moto di Austin. Rapidamente mi dirigo nella sua stanza, per accovacciarmi in cerca di calore in un lato del suo letto completamente vuoto, appoggiando lentamente la testa contro il magro braccio.
Austin stava molto bene questa mattina. La maggior parte del tempo lo avevamo passato assieme, io non posso credere di non aver notato che qualcosa lo stava facendo arrabbiare. Non solo questo, mi preoccupa anche il fatto che Trish sembra essere a conoscenza di quello che sta succedendo e io no.
Finalmente la mia respirazione riprende un andamento regolare e i miei occhi iniziano a sbattere pesanti nel intento di chiudersi definitivamente, per poi cadere nella dolcezza del sonno...

(Più tardi)

...Quando i miei stanchi occhi si aprono nuovamente, il cielo notturno ha già coperto ogni singolo raggio di luce proveniente dalla mia scura finestra. Il suono soffocato di voci filtrate attraverso il corridoio giunge di colpo alla mie orecchie; incluso il profondo e alterato tono di Austin. D'impatto ripercorro silenziosamente il corridoio per nascondermi in un angolo, per poi rimanere come congelata di colpo appenna il mio udito sente pronunciare il mio nome.

- Ally lo capisce, Austin. Non torturarti!- dice la bocca appartenente alla rossa testa di Dez.

-Entrambi andrete a quella festa. Dov'è il problema nel invitarla ad uscire?-chiede Trish, con voce visibilmente colma di ira

- Non voglio uscire con lei; solo voglio stare sempre accanto a lei. Lei è...differente- si giustifica con voce bassa il biondo, portando ad un debole sussurro le ultime parole pronunciate.

-Come differente?- domanda Trish, parendo dal tono lievemente irritata.

- Lei non è patetica come me, lei è rinfrescante. Lo hai detto tu stessa Trish: Io non sono il suo tipo. Semplicemente non è...in quel senso tra noi"

- Sei più vicino all'essere il suo tipo più ti quanto tu creda- ribatte convinta la riccia. Nel modo più silenzioso possibile, percorro il lungo corridoio fino a raggiungere i miei strani coinquilini.

- Oh ciao Ally, come è stato il tuo riposino- risponde lei con un' aperto quasi sorriso, lasciando a notare il suo nervosismo.

- Sono rimasta incoscente per cinque ore. Forse io direi più coma che riposino!- ribatto sarcastica, cercando di non creare sospetti su di me, sospetti riguardo al mio ascolto del loro segreto discorso. Austin incastona il suo sguardo ancora lievemente arritato sul mio innocente, per poi prender tra le sue dita la mia piccola mano e condurmi, assieme a lui, nell'interno della sua camera. Chiude rapidamente la porta dietro di sè, provocando in me l'accelleramento improvviso dei miei battiti cardiaci, battenti contro il petto, preparati a qualche altra sua parola pronta a disintegrarmi l'ego.

- Mi dispiace novellina. Sono stato un imbecille con te- mormora accompagnato da un'espressione sincera. I miei battiti ritornano regolari e mi rilasso un po' notando il rimorso colmante nei suoi occhi.

-Non sapevo che eri arrabbiato con me, Austin- ribatto, mostrando comprensione nei suoi confronti

- Non ero arrabbiato con te. é solo che ho la cattiva abitudine di sfogarmi su quelli che si preoccupano per me. Sò che è una pessima scusa, ma mi dispiace veramente molto- afferma affranto nel dipiacere, portandomi tra il calore delle sue braccia; in risposta poso delicatamente la mia guancia contro i muscoli del suo possente petto.

-Perchè eri arrabbiato?- domando nuovamente, sostituendo l'ansia con la curiosità.

-Non è importante. L'unica cosa che è imporatante per me sei tu- risponde in completa dolcezza, spingendomi e spostare i miei occhi sulla profondità immensa dei suoi.

-Io posso tentare di gestire le tue rabbie- dico, perdendo la coscienza delle mie parole. I suoi occhi analizzano attentamente il mio volto, prima di inarcare le sue labbra in un sorriso misto di sorpresa e apprezzo.

- Non sò perchè tu ci tieni a me, ma non sò che farei se tu non lo facessi- ribatte portando alla profondità il tono della sua voce. Posso sentire la lampante mescolanza di sigaro e menta nel suo respiro soffiante contro il mio volto, guardo attentamente la carnosità delle sue rosee labbra, il mio corpo inizia a reagire di colpo captando l'aumento di temperatuta creatosi dalla vicinanza dei nostri corpi. L'espressione di Austin muta improvvisamente e la sua respirazione si fa esitante appena anche lui percepisce la insolita mancanza di spazio tra me e lui.
Mi iclino lentamente e decisa in direzione del suo esaltato volto, accompagnata dall'alterazione del mio respiro agitato e la ripresa della rapidità dei miei battiti cardiaci palpitanti...ma ci separiamo di colpo appena entrambi udiamo lo squillo ripetuto del telefono di Austin, il quale, in un lungo sospiro, lo fa scivolare all'esterno della sua stretta tasca.

- Pronto....Hoffman? Che!...d'accordo. Sarà grande e facile. A Jefferson...ok saremo lì"- mormora stressato prima di chiudere bruscamente la chiamata. Rapidamente coglie nuovemente la mia mano, accompagandomi al corridoio esterno con lui.

- Era Adam. Brady Hoffman sarà a Jefferson tra novanta minuti"- dice in tranquillità il biondo in direzione della figura ,appena apparsa di fronte a noi, di Dez. Il rosso assente con un movimento della testa e porta le sue dita a premere contro i tasti del suo cellulare, ripetendo le medesime parole di Austin al telefono.

- Eccoci, sarà meglio sbrigarci- afferma in rapidità Trish, sovvrastata dall'impazienza

L'aria che colma l'appartamento è tesa ed ottimista allo stesso tempo. Austin pare il meno agitato,mentre si copre il corpo con una camicia di color bianco e allaccia ai piedi un paio di neri stivali, come se si stesse preparando a compiere un incarico di estrema importanza. Di colpo il mio braccio viene afferrato bruscamente delle abili mani di Trish, la quale mi porta in velocità all'interno della camera del biondo.

- Devi cambiarti. Non puoi venire così all'incontro. Prendi!-ribatte in protesta, lanciandomi tra le braccia degli indumenti non a mio gradimento.

-Non userò questo!- esclamo, con espressione in disapprovazione

- Dai, andiamo- ci richiama la voce di Dez proveniente dal piano sottostante.

- Fai presto"- ribatte affrettata la riccia, prima di uscire dalla camera, con scopo di raggiungere l'impaziente fidanzato. Mi pongo sul petto lo stetto top giallo privo di maniche, seguito da un paio di jeans aderenti sulle mie fine gambe, e in fine porto i miei piedi all'inerno della scomodità di un paio di rossi tacchi. Mi muovo a spento raggiungendo il salotto, Trish esce all'improvvisto da una stanza, avvolta nella belezza di un corto vestito verde, mentre entrambe siamo fissate dagli occhi vigili di Austin e Dez, i quali posti in piedi davanti alla porta di uscita. 

-Oddio no! Stai cercando di uccidermi? Devi cambiarti subito, novellina- afferma Austin, con occhi allarmati

- Che?- domando in preda alla confusione, passando con il mio sguardo ogni singolo dettaglio del mio abbigliamento.

-"è bellissima così, Austin, lasciala in pace!- ribatte in tono seccato la riccia, Austin, elludendo alle sue parole, mi porta nuovamente all'interno della sua stanza.

-Indossa una maglia...e delle scarpre da ginnastica. Qualcosa di comodo- impone con volto serio il biondo.

-Che? Ma perchè?-

- Perchè sarò più preoccupato dai tipi che ti guarderanno che del mio incontro con Hoffman- risponde in un lungo sospiro, appoggiadosi contro la durezza della fredda parete.

- Pensavo che tu avessi detto che non ti importa niente di quello che gli altri pensano?- dico replicante, citando le sue parole simboleggianti il suo solito ideale

-è una situazione differente, novellina- dice abbassando il capo progressivamente, per poi alzarlo lentamente verso il mio sconvolto volto.

-"Non puoi vestirti così durante un incontro, perciò perfavore...solo...per favore solo cambiati- babetta debolmente, per poi uscire dalla camera muto, chiudendosi la grende porta dietro le ben marcate spalle.

- Austin!- dico in un lieve urlo contrariato. Infilo i miei piedi in un paio di comode scarpre da ginnastica, per poi lanciare i tacchi, accompagnati dal top, in un lato qualsiasi della stanza. Faccio passare, attraverso la mia testa, la prima malglietta di cotone presa tra le mani, prima di ripercorrere in una corsa il lungo corridoio che mi divideva dalla mia meta, ovvero il salotto, dove impazianti mi attendono i miei amici.

- Meglio?- dico in modo soffocato, tentando di recuperare un po' del perduto fiato.

- Sì, andiamo- ribette finalmente sollevato, mentre si accerta, tramite il suo sguardo, che ogni mio vestito sia esattamente sotto i suoi criteri menzionati da lui prima. Corriamo tutti in direzione del vuoto percheggio, io salto rapidamente dietro ad Austin nella sua spaventosa moto, mentre lui accende con cura il motore; per poi partire di colpo, volando sopra la strada ed, come è solito, anche sopra il limite di velocità imposto. Stringo con forza la sua vita deliniata dai suoi fanchi, la fretta adottata per uscire dall'appartamento mi ha inviato una carica di adrenalina inpressionante, la quale sta emergendo tramite le mie vene.
Austin frena di colpo appena si affainca ad un marciapiede, parcheggiando la moto tra le ombre appartenenti all'edificio della arti liberali di Jefferson. Sposta i suoi neri occhiali da sole nella cima della sua bionda chioma, per poi affermarmi dolcemente la mano, conducendomi dietro all'edificio ospitante dell'incontro. Il nostro cammino viene interrotto di colpo appena Austin si ferma davanti ad una finestra dell'edificio lasciata sbadatamente aperta.

- Stai sherzando- affermo in tono propendente verso il panico, appena capisco le sue intenzioni troppo avventate. 

- Dai, questa è l'entrata VIP. Dovresti vedere quanto ci mettono tutti gli altri a fare la fila- risponde scherzoso in un ampio sorriso. Scuoto inorridita la testa notando come infila sicuro le gambe all'interno della finestra, per poi sparire tra l'oscurita.

-Austin!- Lo chiamo incoscemente in un forte grido, pensando al peggio.

-Quaggiù, novellina. Solo infila i piedi nella finestra, io ti prenderò-

- Sei completamente pazzo se credi che io salterò nell'oscurità- urlo in disperazione, sentendo l'accrescente panico all'interno della mia figura

-"Io ti prenderò! lo prometto! Adesso lanciati"- risponde il biondo tentando di rassicurarmi invano, mentre io passo irripetutamente la mia mano contro la fronte congelata.

- Questa è una pazzia- affermo in un sospiro agitato. Mi siedo tremante e lentamente mi spingo in avanti, fino a che metà del mio corpo è immerso nel buio totale. Mi giro sullo stomaco e inizio ad estendere la mie gambe, cercando di sentire la durezza del pavimento. Aspetto che i miei piedi toccano gloriosi la forza mastodontica della mani di Austin, però di colpo le mie mani scivolano per errore, perdendo la fondamentale presa, lasciandomi cadere all'indietro con l'accompagnamento del suono delle mie urla di paura. Un paio di braccia mi afferrano agilmente, evitando l'impatto con il suolo, per poi sentire giungere alle mie orecchie il suono della voce di Austin racchiusa nell'oscurità...


Spazio autrice:

eccomi tornata in super ritardo, lo sò ma  credetemi prima non mi era possibile aggiornare ed ho fatto di tutto per cercare di aggiornare prima, ma ecco qui il mio nuovo capitolo, il quale spero vivaemnte vi piaccia
intanto vorrei ringraziare quelle 18 persona che hanno la mia storia tra le referite, davvero garzie di cuore ed a anche le 10 recensioni del precedente capitolo e ovviaimente un garzie infinito a quelli che hanno segiuto e recensito ogni singolo capitolo dal principio, garzie davvero syete fantastici
bacioni






 

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Capitolo 18
*** Scomesse e strani metodi ***


Pov.Ally:

-Cadi come una bambina- afferma in una lieve risata Austin, fuoriuscita da un sospiro sollevato. Delicatamente poggia i miei ancora tremanti piedi al freddo suolo; per poi invitarmi a seguirlo, addentrandomi nell'osurita totale. 
Dopo circa dodici passi al buio, giungono alle mie orecchie le grida esasperate di numerosi uomini, provenienti da uno scorcio lasciante intravedere una sala illuminata , ornata nel centro da un enorme ring.
Una piccola e vacchia lampada collocata su una parete rilascia un debole riflesso di luce, permettendomi di individuare la bionda chioma di Austin.

-Che sta succedendo?- chiedo, con la mente oressa nel panico

-Aspettiamo. Adam deve fare il suo discorso prima che io entri in campo.

-Devo aspettare qui? Dove vado appena inizia l'incontro? Dove sono Dez e Trish?- domando rapidamente, presa da un incontrollabile nervosismo.

-Dez e Trish sono nell'altro lato. Seguimi, non ti lascierò in questa gabbia di matti da sola. Resta assieme ad Adam, lui eviterà che ti schiacciano. Non posso proteggerti e lanciare colpi nello stesso tempo"- ribatte il biondo, senza distogliere la potenza del suo sguardo dalla piccola porta, parendo in attesa dell'urlo che lo avrebbe chiamato in campo.

-Schiacciare?-

-Ci sarà più gente del solito questa sera. Brady Hoffman viene da State. Loro hanno una propria cerchia lì. Ci sarà la nostra gente e la sua gente, perciò questo luogo è pericoloso- dice il ragazzo con tono rilassato, con la voce priva di paura-

-Sei nervoso?- chiedo affogata nella preoccupazione, in risposta lui mi dirige una sguardo incredulo.

-No! In realtà sei tu quella che mi sembra un po' nervosa-

-Forse- ammetto, abassando intimidita lo sguardo verso il basso.

-Se ti fa sentire meglio, non mi lascierò colpire. Non lascerò nemmeno farmi colpire per dare un po' di soddisfazione a Brady- mormora con tono pacifico, tranquillizzandomi con la dolcezza della sua voce.

-Che?- chiedo incredula alla sua affermazione.

-Normalmente lascio che il mio avversario mi dia un colpo, così mi sembra giusto- ribatte strigendosi orgoglioso le marcate spalle.

-Tu...? Lasci che i tuoi avversari ti colpiscano?- ribatto, con la mente invasa di colpo da una tremenda confusione.

-Che divertente sarebbe se solo massacrassi qualcuno con un misero pugno e terminasse l'incontro? Non è un bene per il business, nessuno scommeterebbe contro di me sennò- aggiunge, schiarendo parzialmente i miei dubbi.

-Che cavolata- ribatto incredula, incrociando le esili braccia al petto ancora agitato a causa della brusca caduta nel buio.

-Pensi che io stia scherzando?-

-Mi costa credere che puoi vincere utilizzando solo un colpo quando lasci che ti colpiscano-

- Ti piacerebbe fare una scomessa su questo, novellina?-

-Accetto la tua smomessa. Credo che lui riuscirà a colpirti?- chiedo, tentando l'ottimismo del biondo

-E se non ci riesce? Che ci guadagno?- domanda con sguardo divertito, mentre le forti grida dalla folla urlano estasiate. Adam appare al centro del ring, e accompagnato da un miscrofono inizia a prounuciare le regole da rispettare per evitare una squalifica durante l'incontro.

-Facciamo così. Se io perdo non uscirò e starò con una ragazza per un mese. Però se vinco tu dormirai nella mia camera per un mese intero-

-Che? Ma se rimarrò con te in tutti i modi?- chiedo sorpresa, mentre una nuova confusione mi pervade

- Sì, ma invece di andartene a breve, rimarrai con me per un mese. Queste sono le regole di Morgan oggi- risponde incarnado le rosee labbra in un sorriso compiaciuto, lasciando ad intendere la sua soddisfazione in merito alla scomessa. D'un tratto il nome di Austin viene pronunciato dal microfono sottostante la bocca di Adam, segno che a breve deve raggiungere il ring circondato da una folla ormai troppo esitante.

-Tutto ciò che vuoi. Va bene tutto pur di vederti a breve in astinenza a causa del cambiameto del tuo modo di vivere- ribatto in tono divertito, soffocando per un momento il nervosismo coprente la mia figura.
La mia guancia viene innumidita dalle labbra di Austin in un rapido bacio, per poi seguire con i miei scuri occhi il biondo dirigersi verso la porta alla nostra destra. Lo seguo spaventata e appena raggiungiamo la sala mi sorprendo davanti alla moltitudine di gente occupante l'ansimante platea. Austin mi regala un sorriso di gratitudine, prima di salire acclamato da urla e applausi nel ring.
La mia spalla viene occupata dalla grande mano di Adam, il quale mi accompagna all'interno della platea, prendendo posto accanto a me.

-Scommetto due su Austin- dico, estraendo dalla mia borsa due biglietti da cento, in risposta le fine sopracciglia di Adam si inarcano sorprese.

-Sai, non sei ottimista come credevo- risponde Adam, in tono avvolto nel sarcasmo, stringendo compiaciuto tra le sue dita i soldi appena appoggiati da me nelle sue gelide mani...


Spazio Autrice:

Ok, potete odiarmi, non aggiorno da molto e in più non ho nemmeno recesito i nuovi capitoli ( Che provvederò ad recensire al più presto)
Mi dipiace ma non sono riuscita nemmeno ad stare sul sito, mi scuso davvero con tutti, sto cercando di fare il possibile, prometto che tornerò ad aggiornare con più costanza.
grazie mille delle 122 recesioni e anche per le 18 perone cha hanno la mia storia tra le preferite, davvero non vi ringrazierò mai abbastanza.
come ringrazio tutti quelli che hanno sempre recesito e segiuto la mia storia dal primo capitolo, sul serio siete fantastici
Ovviamente le critiche e consigli sono accettati. mi scuso anche per la lunghezza misera del capitolo, ma volevo evidenziare questa storia della scomessa, perchè è una parte fondaementale della storia.
comunque posso lasciare un anticipazione del prossimo capitolo a chiunque lo desideri tarmite un messaggio privato, basta chiedere.
garzie ancora, anche per la pazienza per il capitolo, giuro cercherò di fermi perdonare
mille bacioni



 

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Capitolo 19
*** Vittorie e gioie insolite ***


Pov.Ally:

Brady è almeno una testa più alto di Austin, deglutisco a fatica la saliva nervosa quando li vedo uno fronte all'altro. Brady è massiccio, il dobbio di Austin e ornato da solidi muscoli presenti in ogni angolo dell'enorme corpo palpitante.
Non riesco a focalizzare precisamente l'espressione di Austin, ma è evidente che a Brady il sangue scorre agitato nelle vene ingrossate e coperte dalla spessa pelle.
Di colpo Adam pressiona lievemente le sue labbra contro il mio orecchio.

- Sai, se vuoi puoi tapparti le orecchie, tesoro- afferma Adam in un debole sussuro difficilemente udibile. In risposta posiziono l'esilità delle mie mani su entrambi i lati della mia testa, riducendo la mia udibilità.
Adam, retto sui piedi, suona la trombetta, dando inizio al devastante massacro.
Al posto di cominciare con un veloce attacco, Austin indietreggia sicuro verso le rosse corde delineanti l'area del ring. 
Brady si bilancia in avanti, preceduto dal suo braccio formante un pericoloso pugno, ma Austin con destrezza lo schiva spontandosi verso l'angolo destro.
Speranzoso, Brady oscilla da un lato all'altro prima di tantare di mettere nuovamente a segno un suo micidiale colpo, però con facilità Austin gli impedisce ciò, collocandosi nell'angolo opposto, evitando di subire la forza dei muscoli del suo sfidante.

- Che? Questo non è un combattimento di boxe, Austin!- si sfoga in un urlo Adam, incidando il biondo a passare finalmente all'attacco.
Di rimando Austin, come spronato, si avvicina imminente a Brady, per poi far coincidere il suo pugno contro il naso del suo sfidante.
Il volume del semminterrato occupato dalla gente sottostante è aumentato di conseguenza, rendendo il suono dell'edificio completamente assordante.
Austin, cogliendo l'instabilità dell'altro pugile, ne approfitta affondando con un gancio sinistro nella mascella di Brady, la quale ancora rigata da qualche rossa goccia di sangue derivante dalla narice ferita.
Le mie mani istintivamente vanno a coprire la mia bocca, appena i miei occhi vedono come Brady con molta agilità tenta di recuperare muovendo freneticamente i suoi pugni, ma invece di colpire la figura abile di Austin, i suoi colpi si scontrano a vuoto solamente con il nulla dell'aria.
Senza concedergli un secondo di tregua, Austin colpisce Brady in testa con la forza del suo gomito, lasciandolo accasciarsi brutalmente al suolo prarticamente incoscente.
Ma quando credo convinta che l'incontro sia giunto ormai al termine, Brady si rialza di colpo con la rabbia stampata contro il suo volto, per poi bilanciarsi nuovamente per un nuovo colpo, ma invano.
Colpo dopo colpo, il suo sfidante pare non potere più mentenersi coscente.
Entrambi i corpi dei pugili sono attraversati de una scia di sudore delineante i contorni dei loro muscoli completamente tesi; il mio respiro irregolare si storza di colpo appena Brady va a vuoto con la potenza del suo gancio, colpendo bruscamente una colonna di cemento dell'edificio.
Dopo il rimbombo del vigore del colpo, la collona di tinge di una serie di crepe, prima di piegarsi pericolosamente in due, rendendo Brady incapace di smuovere la sua mano dal cemento.
Austin con la labbra formanti un glorioso sorriso, si dirige in direzione del rivale, collocandosi dietro alla sua concitata figura, pronto per aggiudicarsi l'incontro.
Implaccabile, il biondo inzia la strage muovendo il suo ginocchio contro la testa di Brady, per poi con perfetta coordinazione alternare numerosi colpi con arti superiori e inferiori, sfigurando ogni singolo componete del corpo dell pugile stremato; fino a che quest'ultimo si precipita privo di forza contro la durezza del centro del ring, peggiorando le imminenti ferite presenti sulla sua figura.
Il volume si alza improvvisamente, reagendo con un lungo boato risuonante per ogni lato, Adam lascia rapidamente il posto accanto a me per raggiungere il campo, ed in sucessione per coprire, con una fina tela rossa, il volto coperto da numerose righe di sangue, colante sul resto del corpo immobile di Brady.
Austin sparisce dal campo dietro alla folla di esitate fan, mentre io premetto la schiena contro il gelido muro, cercando con lo sguardo di intravedere la piccola porta da cui eravamo entrati.
Un sollievo enorme percorre come una piccola scossa la struttura del mio corpo quando raggiungo la stanza illuminata debolemnte dalla vecchia lanterna sovvrastante alla parete.
Il mio sguardo è incentrato sulla maniglia della porta, attenta a qualsiasi segnale o rumore.
Dopo svariati minuti senza alcun segnale di Austin, mi preparo per ripercorrere i miei passi affondando tra l'oscurità, con scopo di raggiunge la finestra d'entrata.
Appena muovo il primo passo alla ceca, alle mie orecchie arriva il suono di uno scricchiolio contro l' irregolarità del pavimento, mi volto intimorita per riscontrarmi con il panico presente nel volto di Austin, il quale disperatamente mi cerca sfuttando quella scarsa luce presente.

-Novellina!- esclama Austin, accompagnato dell'irregolare respiro affannato.

- Sono qui!- lo chiamo in un lungo sospiro, correndo tra le sue braccia, ignorando completamente il timore del buio.

- Quasi muoio dallo spavento! Per poco e dovevo inziare un'altra lotta per arrivare qui da te...finalmente riesco ad arrivare qui e tu volevi andartene da sola!- ribatte lui in un tono misto di rimprovero e sollievo.

- Sono contenta che tu sia qui. Non volevo perdermi tra l'oscurità- rispondo, appoggiando la mia fronte contro la sua, fondendo l'una con l'altra; in risposta la preoccupazione abbandona il volto del biondo, lasciando posto ad un sorriso raggiante.

- Credo che tu abbia perso la scomessa-esorta in una breve risata.

- Austin, dobbiamo parlare- risponde Adam, poggiando la sua mano nella grande spalla del biondo, unendo il suo sguardo furioso con quello sorpreso di Austin.

- Novellina rimani qui. Io ritorno- dice sottovoce in un sussuro il biondo, per poi sparire nel buio assieme al suo manager. Riesco a percepire le urla di Adam di alterazione imminente, senza però riuscire a comprendere le parole pronunciate.
Austin torna nuovamente al mio lato con un sorriso sforzato, infilando nella tesca un paio di bilgietti da cento.

-Ti serviranno più vestiti-sbotta, fingendo indifferenza nel suo tono vocale.

- Sul serio mi farai rimanere a casa tua per un mese?-chiedo, ancora incredula alla sua affrettata decisione.

- Tu non mi avresti permesso di uscire con una ragazza per un mese?- domanda in modo retorico, procando in ma una lieve risata, consapevole che lo avrei fatto realemente.

- Meglio tornare a Morgan- ammette lui, cogliendo la fragilità della mia mano tra la forza della sua.

- Questo sarà interessante- rispondo in un moviemento della testa, segno di approvazione. Adam, passando con gli occhi ricolmi di rabbia, si sofferma a dare una leggere carezza alla mia schiena e lasciandomi sul palmo delle mano i soldi della scomessa, per poi lascirsi chiudere rumorosaemnte la porta dietro si sè.

- Hai scomesso?- chiede con tono sorpreso.

- Ho pensato di ottenere più esperienza in questo campo- ribatto, strigendomi orgogliosa le esili spalle.
Austin mi scorta attentamente tra le tenebre, fino ad giungere alla piccola aperture della finestra coperta da un vetro ancora rimasto aperto.
Dopo essere salito per la parete ed in sucessione essere uscito rapidamente tramite la finestra, Austin mi afferra strettamente per i polsi, portandomi lentamente all'esterno, mentre i miei occhi ignorano invano il timore chiudendosi tra il buio, accompagnati dal cuore palpitante contro il petto lievemente congelato.
Una volta ambedue sgorgati all'esterno dell'edificio, prendo a rilento coscienza della mia mente.
Alle mie fredde orecchie giunge il suono dei grilli, proveniente da qualche cespuglio disperso nelle tenebre della notte, il quale gracidare si placca di colpo al nostro pesante passaggio.
La scura erba, rivestente la durezza del marciapiede, pare intessuta tra il suono della soave brezza notturna; il quale mi rievoca in mente il suono dell'oceano, non troppo in vicinanza, battente con la potenza delle onde scagliate in furore contro il ruvido delle rocce in riva.
Il clima non risulta nè ecessivamente caldo o smisuratamente freddo: è la notte perfetta.

-Per quale ragione vuoi che io rimanga con te in tutti in modi?- sussurro debolmente, ancora profondamente perduta nell'incanto melodico della serata.

-Non sò. Tutto è meglio quando tu sei vicina- contesta il biondo, mentenedo la sicurezza del suo sguardo sprofondata nel vuoto incombe. Il calore piacevole immesso dalle sue parole sbiadisce d'impatto con la visione di numerose macchie rosse coprenti la sua camicia.

-Ew. Sei tutto coperto di sangue- ribatto con sguardo colmo di disgusto; lui ricambia con una misera espressione d'indifferenza, per poi cimentarsi nel aprire la porta del mio appartamento. Immediatamente mi fiondo alll'interno della stanza, riscontrandomi con la figura di Kara studiante tra le coperte del suo ordinato letto, circondata de pile incontabili di libri di testo.

-Le caldaie sono state regolate sta mattina- dice Kara in tono serio, senza innalzare gli occhi dall'attenzione immessa nel libro.

-Sì, ho sentito- affermo, mentra frugo con attenzione tra le cose occupanti il mio piccolo armadio.

-Ciao- sussurra Austin, in direzione della mia studiosa coinquilina. Il volto di Kara si contorce di rimando, mentre analizza da dietro la trasparenza delle sue lenti la figura colmata di sangue e sudore di Austin.

-Austin, questa è la mia compagna d'appartamento, Kara Lin. Kara, Austin Moon- aggiungo brevemente con tono concentrato.

-Felice di conoscierti- saluta Kara, spingendo intimidita gli occhiali sulla punta del naso, per poi posare il suo sguardo sulle valige sottostanti alla mia figura.

-Vai in vacanza?- deduce poi lei

-No. Ho perso una scommessa- ammetto in risposta, mentre Austin, irrotto in una rumorosa risata, coglie tra le potenza delle sue mani le mie valige.

-Pronta?- chiede lui, dirigendosi e spingendomi con ansia all'esterno dell'appartamento.

-Sì. Ma come credi di portare tutto questo al tuo appartamento? Siamo venuti con la tua moto- sbotto con tono di rimprovero nei confronti della sua mancata organizzazione. Ma Austin sorride soddisfatto, portandomi a dubitare della mia affermazione, appena noto come estrae con maestria dalla tasca il suo cellulare. 
Dopo aver premuto con velocità una serie di tasti occupanti la tastiera del suo telefono, Austin posa le valigie sul stratto bordo della strada; e in sucessione di una serie di minuti, il nero Charger classico di Dez si accosta in nostra vicinanza.
La finestra oscurata del lato passeggiero si abbassa di colpo, segiuta dallo spuntare della chioma riccia di Trish dell'inerno dell'auto.

-Ciao, Ally- esclama con sorpresa la riccia.

-Hey, tu. Le caldaie funzionano di nuovo a Morgan. Vuoi ancora stare con Dez?- ribatto accompagnata da un'espressione divertita; in risposta Trish ammicca con l'occhio, in segno di approvazione.

-Sì, pensavo di rimanere anche questa sera. Ho sentito che hai perso una scomessa- aggiunge Trish, stuzzicandomi con la simpatia del suo tono vocale.
Prima che potessi emettere una parola, Austin serra con forza il bagaglio dell'auto, spingendo Dez nel posto giuda, al quale gli scappò un lieve strillo al contatto brusco contro il sedile.
Il biondo mi coglie con dolcezza il fine braccio, per condurmi in direzione della sua moto. Appena con solito timore avvolgo lìesilità delle mie braccia nei suoi fianchi, lui posa con dolceza la sua mano sopra la piccolezza della mia.

-Sono felice che tu eri lì questa sera, Novellina. Non mi sono mai divertito così in una rissa- ribatte lui estasiato, mentre io appoggio lievemente il mio mento contro l'imponenza della sua poderosa spalla.

- Questo perchè stavi tentando di aggiudicarti la scomessa- rispondo in tono scherzoso. Di rimando lui gira il suo collo, ritrovandomi davanti al suo volto.

-Non oso immagnare cosa sarebbe sucesso se avessi perso la scomessa- dice cadendo in profondita con il tono delle sue parole, non c'è segno di divertimento dei suoi occhi: è serio, ed era percepibile dal modo lampante in cui tentava di occultarlo.

- è questa la ragione del tuo mal umore di oggi? Perchè sapevi che avevano regolato le caldaie e di conseguenza sarei dovuta andarmene sta sera?- domando, schiarendomi di colpo i dubbi colmanti la mia mente. Austin non risponde, si limita ad abozzare un sorriso sforzato, mentre si afferrava alla moto con scopo di accenderla.
Il viaggio verso l'appartaemento non è mai stato più lento. Ad ogni semaforo tinto di rosso, Austin incrocia la mie dita sulle sue o accarezza dolcemente il mio esile ginocchio con il palmo della sua fredda mano. 
Le fragili linee stanno sfumando di nuovo e mi domando in modo tormentato come sarà passare un mese con lui senza rovinare tutto. 
Le due opposte estremità della nostra amicizia si stanno impigliando in un modo che non avrei mai immaginato.
Appena giunti al parcheggio ridotto dell'appartamento, noto il Chager di Dez parcheggiato al suo abituale posto, centrato alla perfezione tra le banche linee delineanti i confini del posto parcheggio.

-Odio quanto arriviamo a casa quando già sono giunti Dez e Trish. Mi sembra di interromperli dal loro momento soli- dichiaro con tono malinconino.

-Abituati novellina. Questa sarà la tua casa per le prossime cuattro settimane- ribatte Austin in un sorriso compiaciuto, per poi voltarsi di colpo, mostrandomi l'imponenza delle sua spalle.

-Che?- balbetto con un'espressione avvolta nello stupore.

-Andiamo salì, ti porto in spalla-  afferma divertito lu; lascio scappare una lieve risata per poi salire in bilico sulle marcate spalle, intrecciando le mie dita sul calore del suo petto, mentre lui corre stremato in direzione dell'appartamento.
Udendo logicamente il rumore, Trish apre la porta d'entartata fissandoci con occhi increduli

-Guardatevi voi due. Se non vi conoscessi meglio...-suppone divertita la riccia, iniziando a fantasticare sul nostro rapporto.

-Dimenticalo, Trish- la ferma per tempo Dez accostato in comodità nel divano. Trish sorride sprofondando in vergogna, come se avesse detto troppo, per poi aprire ulteriormente la porta per permetterci di addentrarci all'interno. 
Austin si accascia con peso morto sopra la poltrona, mentre di rimando emetto un grido di conseguenza, quando lui si posiziona sopra la mia figura.

-Sei terribilemente allegro questa sera, Austin. Qual è l'occasione?- esorta con curiosità Trish. Mi chino con il capo per confermare verità nell'affermazione di Trish, infatti non lo avevo mai visto così contento.

-Ho appena guadagnato un'enorme quantità di soldi, Trish. Due volte quello che pensavo di ottenere. Perchè non dovrei essere felice?- contesta il biondo con tono logico.

-No, è qualcos'altro- ribatte Trish in balia di un sorriso compaiciuto, notando come la grande mano di Austin si muove circolarmente in carezze sulla la mia gamba. Lei ha ragione: Austin è differente. C'è un aria colma di pace attorno la sua figura, quasi come se una sorta di nuova gioia si fosse stabilita in profondità della sua anima, squarciando, con la potenza della sua luce, la malinconia sovvrastante in essa...


Spazio Autrice:
 Ok, scusate per il ritrado, ma non ho potuto aggiornare prima, mi dispiace molto davvero.
comunque ecco il capitolo numero 19, spero vi piaccia, anche se non è granchè, ma ovviamnete potete dare critiche e consigli che saranno ben accetti, ho bisogno di migliorare.
diciamo che la difficoltà del capitolo sua stata descrivere la scena iniziale di boxe che infatti ho scritto male, ma spero sia almeno leggibile
ringrazio per le 11 recesnioni del precedente capitolo
-Poffin
-Auslly e raura love
-amiche
-AusllyStory
-rauraforever_08
-Love Auslly Ita
-Roro12345
-Ternu Dragon
-engildi
-raurausllyshippers
-Chiara_jj (la cucciolotta super tenera)
,davvero grazie siete tutti fantastici, mi date sempre la forza di aggiornare, garzie davvero, siete una cosa dolcissima, tutti quanti, mi state dando molta forza , anche solo leggendo la meraviglia delle vostra ff, garzie davvero, non sò cosa farei senza di voi ringrazio anche il mio tesoro  (Breathing_in_snowflakes) per tutto il supporto e la dolcezza che mi dai, grazie amore mio
Ovviamente spero che il capitolo sia di vostro gradiemento, e per chi volesse un anticipazione del prossimo basta che me lo chiede o nella recesnione o per messaggio privato, grazie a tutti davvero
bacioni


 

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Capitolo 20
*** Accuse e cambi d'umore ***


Pov Ally:

-Trish!- la richiama in un trattenuto urlo Dez.

-D'accordo, parlo di qualcos'altro. Non ti ha invitato Parker alla festa di fine settimana, Ally?- domanda con tono avvolto in dolcezza Trish; in risposta il sorriso gioioso illuminante l'anima di Austin scompare di colpo, mentre si gira in confusione verso la mia figura, in attesa esasperata della mia risposta.

-Eh...sì? Ma comunque ci andiamo tutti alla festa- ribatto in difesa con l'aiuto di in sorriso sforzato, tentando di sorvolare l'arogomento ormai in questione.

-Io ci sarò- sì lmita a rispondere il rosso, tentendo la sua concentrazione fissa sulle immagine proiettanti nel vecchio televisore.

-E questo significa che ci sarò anche io- aggiunge in consegnuenza la riccia, portando la potenza del suo sguardo contro la rabbia contenuta a stento negli occhi di Austin. Il biondo mi blocca per qualche secondo con la malinconia del suo volto, per poi portare il palmo enorme della sue mano sulla mia gamba, accarezzandola nuovamente con dolcezza insolita, mescolata però con un' ira colmante nell'interno dei suoi occhi troppo inquieti.

-Parker verrà a prenderti o altro?- chiede in sucessione il biondo, comprimendo l'incontrollabilità dei suoi sentimenti verso il basso piano del pavimento.

-No, solo mi ha informata sulla festa- contesto in speranza di domare il suo irrequieto stato d'animo. La fine bocca di Trish si estende di colpo in un sorriso malizioso, quasi in scopo di incitarmi a completare la mia frase avventata.

-Ed ha anche detto che vi vedrete lì; è stato molto tenero - completa Trish, eludendo i miei inutili sforzi per ocultare l'argomento. Austin di rimando lanciò uno sguardo irritato in direzione della riccia presa da un sorriso incontrollabile, per poi girasi nuovamente in mia direzione.

-Ci andrai, novellina?- chiede in tono somigliante al panico.

-Sì- ribatto senza esitare. La praticamente assente attenzione di Dez si impunta verso la depressione lampante di Austin.

-La settimana scorsa hai detto che non andavi, Ally- aggiunge in dubbio il rosso, senza cedere nel mirare con dispiacere lo stato dell'amico.

-Ho cambiato idea, Dez. Qual è il problema!-

-Niente- mormora in timidezza Dez, ritiandosi a testa chinata nella sua stanza. Trish corruga la fronte incontrollabile verso il tormentato biondo.

-Tu sei qual è il problema, Austin!- urla in esasperazione la riccia, per poi voltandosi verso la mia figura con fare deluso.

-Perchè non smetti ti farlo impazzire e solo la finisci con questo, Ally!- aggiunge in sequenza Trish, per poi unirsi ornata da inspiegabile rabbia nella stanza del fidanzato, mentre il suono della sua voce diminuiva dietro allo spessore della porta.

-Bene, sono felice ora che tutti lo sanno- rispondo innalzando notevolemente il tono vocale, accompagnata da uno spicchio di persistente sarcasmo.

-Vado a farmi una doccia rapida- esorta in coclusione il biondo, alzandosi retto sui piedi.

-Succede qualcosa con loro?- chiedo, incapace di reprimere la mia caraterrizante curiosità frenetica.

-No, sono semplicemente paranoici-

-è per noi, vero- indovino spinta dalla sicurezza. Gli occhi cupi di Austin si colmano d'un tartto di luce, mentre accossentisce con un cenno lieve del capo.

-Che?- chiedo sorpresa, dubitante notando il sospetto del suo volto.

-Hai ragione. è per noi. Non dormire subito, ok? Vorrei parlarti di qualcosa- dichiara con tono inconcepibile, per poi sparire dietro il legno decorante la porta del bagno.
Aggroviglio debolmente una ciocca dei miei capelli tra le finezza della punta dell'indice, roteandolo nervosa nello stesso modo e ritmo in cui il biondo ha enfatizzato la parola "noi" e lo sguardo indecifrabile quando ho parlato. Mi chiedo, tra ansia e dubbi colmanti nella mia testa, se di conseguenza si era sbagliato, e infine se solo io ormai sono l'unica che considera Austin ed io solo amici.
Dez sgorga bruscamente dall'uscio della sua camera, seguito dai tentativi di placaggio della fidanzata.

-Dez, non lo fare-prega invano in un sussuro la riccia, detenedolo per le braccia palpitanti. Lui mira la porta del bagno ed in segiuto il pallore coprente il timore del mio volto. Il volume della sua voce era basso, come trattenuto, ma la sua rabbia è lampante.

-L'hai promesso, Ally. Quando ti ho detto di aver un giudizio. Non me riferivo che voi due si coinvolgessero. Pensavò che solo eravate amici- esorta Dez, tra un lungo respiro e lo sfogo di qualche urlo parzialmente controllato.

-Noi siamo amici- ribatto, spiazzata dal suo attacco a sorpresa.

-No. Non lo siete!- aggiunge il rosso preso dalla furia.

-Tesoro, ti ho detto che andrà tutto bene- dice con tono rassicurante la fidanzata, pressionando il palmo della sua mano con la spalla del rosso, la quale si contrae e si rilassa a ritmo del'irregolarità dei suoi battiti cardiaci.

-Perchè pressioni tutto ciò, Trish. Ti ho detto quello che succederà!- aggiunge il ragazzo, prima di ritrovarsi il viso avvolto tra le mani tremanti di Trish.

-Ed io ti ho detto che non lo farò! Non ti fidi di me?- dichiara titubante la riccia con tono dolce, ed in seguito guardare come Dez si ritira indignato all'interno della stanza, concludendo con la calma di un lungo sospiro rumoroso.
Trish si lascia scivolare, stremata, sulla poltrona reclinabile, collocandosi al mio lato.

-Semplicemente non posso conseguire a mettergli in testa che se tu e Austin fuzionate o no, il nostro rapporto non nè andrà di mezzo. Però lui si ostina a non credermi- aggiunge Trish, sbuffando in segno di insoddisfacenza.

-Di che stai parlando, Trish? Io e Austin non stiamo assieme. Solo siamo amici. Lo hai sentito prima...lui non è interessato a me in quel senso- contesta, pressionando un tono malinconico nelle ultima parole indette.

-Tu hai sentito quello?-

-Beh, sì- confesso, spostando verso il vuoto l'insirurezza caratterizzante il mio sguardo.

-E tu lo credi veramente?- chiede incredula Trish, strigendosi avidamente le spalle.

-Non importa. Mai potrà accadere. Mi ha detto che lui non mi vede così, ha la fobia del compromesso, sarebbe difficile per me incontrare una ragazza, apparte te, con la quale lui non sia uscito, e non poso sopportare i suoi presistenti cambi di umore, Non posso credere che Dez pensi il contrario- esorto con tono ancora scioccato dall'aggressività adottata da Dez in precedenza.

-Perchè Dez non solo conosce Austin...lui ha anche parlato con Austin, Ally- ribadisce lei, abassando notevolemente il suo tono vocale nelle ultima parole, come per dissimularle.

-Che vuoi dire con questo?- sollecito con tono compreso tra confusione e curiosità, le quali in una battaglia di contrasto.

-Trish- emana Dez con voce derivante dalla stanza nei pressi.

-Sei la mia migliore amica Ally. Credo di conoscierti meglio di quanto ti conosca tu a volte. Vi vedo assieme, e l'unica differenza tra Dez e io, e Austin e te, è che io e Dez ci baciamo. Apparte questo? Non c'è nessuna differenza- esorta con espressione di rimprovero la riccia.

-C'è un'enorme differenza. Per caso Dez porta a casa ragazze ogni sera? Sai che non posso entrare in contatto con Austin. Non sò nemmeno perchè stiamo discutendo, Trish- urlo in preda all'ira, la quale stava accrescendo pericolosamente all'interno della confusione colmante la mia mente

-Non mi sto immaginando cose, Ally. Hai passato quasi ogni momento con lui in questo ultimo mese. Ammettilo, tu provi qualcosa per lui-ribatte con tono deciso Trish, mostrando tutta la convinzione che nutre per le sue affermazioni.

-Superalo, Trish- sbotta Austin all'improvviso uscente dal bagno, con il corpo coperto da un bianco asciugamano, avvolto attorno ai suoi fianchi possenti.
Io e Trish sussultiamo appena udiamo il profondo suono della sua voce, e appena il mio sguardo intimorito si incastona sul suo, posso notare come la gioia aveva completamente abbandonato il suo volto. Austin attraversa il salotto, senza emettere alcuna parola, mentre Trish mi fissa in balia della malinconia.

-Credo che tu stia commettendo un errore. Non devi andare alla festa per incontrarti con un altro ragazzo, perchè ne hai già uno qua che è pazzo di te- bisbilgia in conclusione la riccia, prima di lasciarsi chiuedere la pesante porta della stanza dietro la sua figura parmanente delusa.
Mi muovo lievemente, con scopo di collocarmi invano più comodamente nella poltrona, tutto quello che era sucesso nella scorsa settimana  si riproduce chiaramente nella mia torturata mente. Dez è arrabbiato con me, Trish è delusa da me, e Austin...è passato da brillare di un' autenticità di una gioia sconosciuta, a essere tanto oscurato dalla depressione e la malinconia che nemmeno emetteva una parola. Sono troppo nervosa per raggiungerlo nel letto, opto per fissare instancabile l'orologio minuto per minuto.
Era passata un' ora esatta, ne sono certa, e di colpo Austin emerge dalla sua camera, dirigendosi indifferente verso l'uscita dell'appattamento. Quando girò l'angolo per ragguingere il corridoio mi aspettavo che mi richiamasse per raggiungerlo in camera, però lui è vestito pesante e teneva strette fre le dita le chiavi della sua moto. I suoi abituali ochiali da sole nascondono i suoi occhi, e le sue labbra ornate nìda un sigaro pronto per essere acceso.

-Esci? Dove vai?- lo interrogo rapidamente, con voce preoccupata.

-Vado fuori- sbotta, limitando le parole, per poi con l'aiuto delle mani aprire la porta, lasciando sparire la stranezza del suo atto dietro l'uscio.
Torno a posare la mia testa sul bracciolo della poltrona, appesantita in modo esagerato dai mille pensieri, sbuffando impaziente. In qualche modo mi ero convertita nella villana e non avevo alcuna idea di come ero arrivata a ciò...


Spazio Autrice:

ok, vi prego non odiatemi, non aggiorno da una vita, lo sò ho fatto un ritardo assurto, mi dispiace infinitamente, non sò cosa fare per farmi perdonare, questo capitolo poi è una schifo, è davvero orrendo, ma vi giuro che il prossimo sarà migliore o almeno spero, beh intanto ho già l'idea in testa, comunque come sempre sono ben accette anche critiche (meritate) e cosigli, sono sempre utili, e ovviamente anche pareri positiv ( se ci sono), comunque il vostro parere per me è importante.
diciamo che c'è molta tensione in questo capitolo, insomma gli sbalzi d'umore del biondo iniziamo ad essere preoccupanti, e anche l'aggressività di Dez non è piacevole ed in più c'è ally che si sente colpevole, nel prossimo vedrete cosa ricorrere austin per colmare i suoi dispiaceri, vi dico solo che sarà un po' l'austin dei primi capitoli, ma poi paghera una specie di conseguenza, vabbè se volete sapere di più del prossimo basta chiedere un' anticipazione nella recesnione oppure tramite messaggio privato, a proposito di recensioni, grazie delle 14 del precedente capitolo, davvero non sò come ringraziarvi
-Poffin
-Auslly e raura love
-amiche
-AusllyStory
-rauraforever_08
-Love Auslly Ita
-Roro12345
-Ternu Dragon
-engildi
-raurausllyshippers
-Chiara_jj ( la mia dolce cucciolotta)
-RauraLove2
-ILoveCullen
-Giuliarauhlxx
-Breathing_in_snowflakes, la quale ringrazio di tutto , non sò cosa farei senza di te amore mio, sei il mio dolce angelo, garzie davvero, garzie di esistere, sei tutto per me, sei la mia luce
garzie davvero, siete fantastici, spero che il capitolo piaccia lo stesso, e mi scuso nuovamente per il ritardo
mille bacioni

 

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Capitolo 21
*** Angosce e false partenze ***



Pov.Ally:

Quando il vecchiume dell'orologio sovvrastante alla piccola televisione segna con acuta precisione le due del mattino, rinuncio clamorosamente all'attesa del imminente ritorno di Austin e mi dirigo a passi pesanti al letto.
La robusta morbidezza del meterasso è solitaria senza la sua presenza, e l'idea persistente di cogliere tra le mani il celluare e digitare rapidamente il suo numero mi pervade in continuo la mente.

Quasi cado in profodità nella dolcezza del sonno quando, di colpo improvviso, alle mie orecchie giunge il rombo del motore della moto di Austin accostarsi con vigore nel parcheggio.
Due ante contornanti le rispettive fiancate dell'auto sbattono con forza, e in sucessione i passi irregolari ripercorrenti la moltitudine di gradini.
Austin combatte senza ritegno con la piccola fessura della serratura dorata, e in seguito apre con potenza la porta portante all'interno, stracciando la profondità del silenzio colmante nell'edificio.
Si udisce precisamente l'inconfondibilità della risata acuta di Austin, trattenente di innumerevoli bisbilgi incomprensibili raccchiusi tra la saldezza dei suoi denti, e poi il suono raccapricciante di voci femminili, non una, ma due.
La costanza ammirevole delle sue risate incontrollabili vengono bruscamente interrotte dal rumore distintivo prodotto dallo scoccare vorace di baci feroci.
La debolezza colmante il mio cuore affonda tra l'oscurità della disperazione, e d'immediato il mio stato d'animo si muta in rabbia a causa di sentirmi in quel modo insolito.
Le mie iridi sopraffatte all'improvviso da un umido velo tarsparente di amarezza, vengono serrate come d'istinto dallo fino spessore delle palpebre, appena udisco come le tra figure si colossano pesantemente sul divano.
Considero la soluzione di chiedere apertamente a Trish le sue chiavi, però la porta portante alla camera di Dez richiede l'atraversamento del salotto, e la stretta soffocante sul mio stomaco non è suffiecentemente forte per essere testimone della tragica immagine originatasi dall'incontrollabile passione in presenza ecessiva nell'aria.
Sprofondo con forte pressione la testa sotto la morbidezza del candido cuscino, serrando con persistenza l'umido colmante i miei occhi.
Le risate infantili irrefrenabili delle ragazze perseverano con fermezza per il tempo di una mezza ora, e in sucessione solo il nullo assoluto di un inquietante silenzio.
Secondi più tardi gli schiocchi strepitanti prodotti tra voraci morsi tra labbra pervadono la stanza, saziando radicalmente la misera durata della quiete.
Occulto l'esaperazione del mio volto sotto l'aridità delle mie mani, dimenando incontenibile la fragilità della mia testa.
Ovunque erano concluse le linee di divisione tra noi che si erano progressivamente offuscate o scomparse nell'ultima settimana, ora si sono innalzate poderosamente sigillando un'impenetrabile muro di pesante pietra al suo posto.
Tento invano di destituire con tenecia il ridicolo delle mie emozioni, obbligandomi in modo perseverante di rilassarmi.
Austin è Austin, e maggiormente noi siamo, senza alcun dubbio, amici, e solo amici in tutta semplicità.

Il rimbombo di morsi e il fracasso feroce tra labbra si placca in conclusione solo dopo una snervante ora, seguite da i mormori sussurrati dalle ragazze in sucessione della loro clamorosa uscita dall'appartamento.
Udisco l'armonia melodica composta dallo scorrere dolce dell'acqua contro il corpo imponente di Austin, e poi il crollo della sua figura nel lato opposto appartenente al letto, pigiata con pressione contro la mia ancora tremante schiena.
Nonostante il profumo immesso dalla doccia, il biondo calza addosso l'odore paragonabile ad un'assunzione di quantità di whisky capace di sedare brutalmente un cavalllo; mentre un livido di timore ripercorre rapidamente le mie arti all'idea dello stato in cui ha guidato il pericolo della suo moto con il fine di raggiungere casa.

Nonostante dopo la scomparsa a rilento dell'incomodità in cospetto nell'aria, e l'attenuazione graduata dell'ira espresse, non riesco a calare nel cupo sonno della notte incombe.
Appena il difforme ritmo dellle cave respirazioni di Austin crolla in profondità, mi ereggo con avversità sul gelido del pavimento fissando in modo nostalgico l'orologio poggiante nel comodino di dimensioni limitate. La luce poderosa del sole sarebbe emersa in meno di una ristretta ora.
Sradico totalmente il mio corpo dal tepore emanato dalle coperte e ripercorro il compresso corridoio dirigente al salotto.
Lascio calare l'infermità della mia figura sulla incomodità della poltrona reclinabile, serrando con costrizione le pupille stramate dei mie occhi.

Quando ritorno ad aprirle con sforzo, Dez e Trish sono accostati con fare apparentemente comodo nell'estensione misera del divano, mirando in silenzio la televisione.
Il fascio trionfale della luce del sole ha pervaso completamente l'appartamento, rabbrividisco con strazio con il lamentare acuto della mia torturata schiena ad ogni singolo tentativo invano di moto.
L'attenzione colmante il volto di Trish si punta d'impatto sul dolore caratterizzante la mia figura.

- Ally?- domanda con fare trepidante, correndo rapidamente al mio lato. I suoi occhi colmi di esasperata diffidenza. Lei indugiava una reazione comprendente ira, o devastanti lascrime o qualunque altro possibile sfogo emotivo. Dez rassomiglia in modo ignoto a un velo di tristezza.

- Mi dispiace per ieri sera, Ally. Quello è accaduto per colpa mia- dichiara Dez con melodia malinconica.

- Va bene, Dez. Non devi chiedere perdono- controribatto, illudendo l'importanza dei fatti duramente accaduti. Trish e Dez si parteggiano rapidamente una sguardo inquieto, ed in conseguenza lei coglie la mia mano tar il tremolio della sua.

-Austin è andato al negozio. Lui sta...ugh, non importa come sta. Ho impacchettato le tue cose e ti porterò nel tuo dormitorio con Kara prima che lui ritorni, così non dovrai litigare con lui- confessa apertamente Trish.
Fin da quel trepidante istante non mi ha invaso l'istinto traditore di annegare tra lacrime amare, completamente affranta. Combatto duramente al fine di mantenere all'apparenza soave il mio tono vocale.

- Ho tempo di farmi una doccia?- chiedo a strepito, occultando invano i singhiozzi trattenuti con fermezza tra le labbra. In risposta, Trish scuote lievemente la testa, in segno di negazione.

- Solo andiamo, Ally, non voglio che tu lo veda. Lui non si merita che...-
Il rombo ricreatosi dallo sbattere il vigore dello spessore della porta contro la parente spezza la tensione in presenza, lasciando emettere all'interno la chioma di Austin, colma del disordine caratterizzante le ciocche bionde, portante all'estremo delle sue possenti braccia un paio di economiche borse di plastica contenenti svariati prodotti alimentari.
Il biondo cammina con fare frenetico nei pressi della cucina, lottando assurdamente per mantenere in bilico le lattine sul fine davanzale.

- Quando la novellina si sveglia, fatemelo sapere, ok? Ho comprato spaghetti, miscela per pancake e questa terribile avena con pezzi di cioccolato, e a lei piacciono questi cereali. Vero Trish?- esorta con voce unicamente soave il biondo, per poi congelarsi d'impatto una volta voltato in rispetto alla mia veduta. 

- Ciao novellina- saluta con un fine filo debole di voce, successivamente ad una snervante pausa ceduta nel silenzio, ciononostante il suo tono vocale emette una particolare vibrazione sforzemente premuta in dolcezza.

Non potevo rinvenermi in uno stato più confuso nemmeno risvegliata tra le mura di un paese straniero. 
Nulla possedeva più un giusto senso. Nel principio ero in balia nel credere di essere stata buttata fuori e ora giunge sotto lo stupore dei miei occhi Austin possidente tra le mani gli ingredienti formanti il mio pasto preferito.
Austin avanza a stento con passi pesati in direzione del frigo, mantenendo le mani in gelo tra il tepore confortante delle sue tasche.

- Hai fame, novellina? Se vuoi ti preparo dei pancakes. Oh c'è un...c'è dell'avena. E ho conseguito una dose costosa di quella crema rosa che le ragazze usano per depilarsi e anche un' asciuga capelli e...a...un momento, c'è l'ho qui- esaspera incontrollabile Austin, correndo privo di cautela all'interno della sua stanza. 
La porta, con vigore assordante, si apre e si richiude senza un briciolo misero di ritegno. Austin si accascia come stremato alla durezza del pavimento spolverato di recente, il roseo e lucente colore ha abbandonato di colpo l'area occupante del suo viso, mutandosi in un pallore angosciato.

- Le tue cose sono in valigia- deduce di conseguenza giustamente logica il biondo, acquistando un po' di calma prendendo la lunghezza infinita di un respiro profondo, congiungendo le sopracciglia in un' espressione truce.

- Lo so- contesto con tono risuonante in malinconia, acquisendo uno sguardo anonimo stampato sul volto.

- Te ne vai?- domanda Austin, arreso alla tristezza della dura realtà in corso.

- Davvero ti aspettavi che lei rimanesse qui?- domanda in tono avvolto di furia Trish, la quale fissa de la debole figura di Austin con voglia irrefrenabile di colpirlo come sfogo della sua ira.

- Tesoro, calmati- emette in un sussuro Dez, con il fine di domare la rabbia crescente nella fidanzata al suo lato.

- Non provocarmi, Dez. Non azzardarti a difenderlo da me- esplode in un urlo vorace di sfogo Trish.

- Mi dispiace davvero tanto, novellina. Non so nemmeno cosa dire- bisbiglia Austin perdendo a rilento la capacità di emettere una parola, con aria similare alla disperazione totale.

- Andiamo, Ally- aggiunge Trish con completa indifferenza in cospetto delle scuse invano di Austin, cogliendo tra l'agilità delle sue mani il mio braccio fine. Austin mosso da forte coraggio avanza di un lungo passo, ma Trish lo detiene testarda appuntando con il dito.

- Dio aiutami, Austin! Se provi solo a trattenere Ally, ti cospargo di gasolio e prenderai fuoco mentre dormi!- ribatte Trsih, completamente priva di controllo in merito della sua mente.

- Trish!- richiama Dez in suono avvilito. Noto come il rosso di ritova immerso nella dura divisione tra l'ira della ragazza che amava e l'angoscia debole del suo migliore amico.
La situazione in orribile presenza è esattamente quella che lui ha evitato di riscontrare fini dal principio.

- Sto bene!- mi intrometto, affrettanta dalla tensione colmante la sala.

- Che vuoi dire con stare bene?- domanda il rosso, preso dalla luce di speranza creatasi agli estremi dei suoi occhi.

- Austin ha portato a casa delle ragazze dal bar ieri sera, e che?- aggiungo in successione, roteando vorticosamente l'ampiezza degli occhi. Trish brucia la preoccupazione del suo sguardo contro il mio volto.

- Uh, Ally. Stai dicendo che stai bene dopo tutto quello che è successo?-

- Austin può portare a casa chi vuole. È il suo appartamento- dichiaro a suon di gran voce; Trish ribalta la sua espressione in una di mancata compressione, mentre Dez è giunto al dolente punto di sfoggiare un abbozzo di sorriso compiaciuto; mentre Austin compare con volto parente in uno stato quasi peggiore che in precedenza.

- Tu non hai imballato le tue cose?- chiede Austin, pervaso da un' ignota depressione imminente. Declino in rapidità la testa, negando le sue parole sofferte.

- No e adesso devo disfare tutto. Tuttavia devo mangiare, lavarmi e vestirmi...- contesto, fingendo sollievo imminente, dirigendomi con passo rapido nei pressi della piccolezza del bagno. Una volta all'interno accascio adagiamente la mia figura contro il gelido colmante le umide piastrelle. Sono totalmente consapevole di aver procreato numerosa ira a Trish, in modo troppo devastante per chiudere in una soave riconciliazione, ciononostante avevo stretto una solida promessa con Dez, e non possiedo alcuna misera intenzione di scoglierla.

Una soave sequenza ritmica di battiti suonano contro il legno della porta sovrastante la mia figura.

- Novellina?- domanda Austin con tono pigiato tra angoscia.

- Si?- contesto, in dura lotta per mascherare la mia voce sotto un tono parente normale.

- Rimarrai qui?-

- Posso andarmene se vuoi, però una scommessa è una scommessa- 

La porta vibra in continuo, con il movente degli vigorosi scontri avvenuti tra la fronte di Austin sbattuta contro la durezza della parete.

- Non voglio che tu te ne vada, ma non ti incolperei se lo facessi-

- Stai dicendo che sono libera dalla scommessa?- dormendo, avvolta nel mistero in grossa presenza della sua affermazione, e contemporaneamente in uno stato parente ansia per la sua risposta decisiva. Una lunga pausa di silenzio soffoca voracemente i suoni della stanza e dei rispettivi arredi circostanti.

- Se dico di sì? Tu tornerai al tuo dormitorio?- 

- Beh sì. Io non vivo qui, tonto- ribatto, occultando invano il lucente sorriso in formazione tra l'inarco delle mie fine labbra.

- Allora no, la scommessa rimane in piedi- risponde Austin, acquisendo a rilento la sua nota sicurezza andata perduta in precedenza.
Scosto il mio sguardo verso il basso parente quasi infinito, percependo come l'amarezza delle lacrime sofferte scorrono insaziabili rigando il mio volto bruciando come fuoco in vampata internamente alle trasparenza umida coprente le mie iridi. 
Non acquisto un pretesto sensato al mio pianto dolente, ciononostante non sono in grado di detenerlo.

- Posso farmi una doccia ora?-

- Sì...- sospira in lungo tempo Austin, regolarizzando i singhiozzi rimbombanti tra la sua gola. Odo come la pesantezza dei passi di Trish imminente si accosta sul lato di Austin.

- Sei un maledetto egoista!- grugnisce Trish, abbandonando nuovamente la stanza accompagnata dal rumore creatosi dallo sbattere compulsivo della porta in sua uscita.

Isso la mia figura in posizione eretta, ed in sequenza con l'aiuto indispensabile della chiave apro la doccia e privo il mio corpo dai vestiti, traendo le tendina sulla circonferenza della doccia.
Un ulteriore battito soave si immerge contro il legno della porta, Austin schiarisce bruscamente il suono tra a sua gola.

- Novellina? Ti ho portato alcuna cose- esorta Austin, con fare similare alla titubanza.

- Lasciale nel lavandino. Me ne occupo io- rispondo con voce pesata tra dolcezza, Austin si inoltra senza ritegno nei pressi della piccola stanza, serrando con sicurezza la porta.

- Ero arrabbiato. Ti avevo sentito dichiarare a Trish tutto ciò che è male di me, e mi sono infuriato. Volevo solo uscire, prendere un paio di bicchieri e cercare di capire alcuna cose, però prima che me ne rendessi conto la cosa è degenerata, ero ubriaco e quelle ragazze...- si blocca di colpo Austin, udendo come la tensione rivive nei suoi muscoli possenti.
- Mi sono svegliato sta mattina e tu non eri al mio fianco. E quando i miei occhi ti hanno vista poggiata sulla poltrona reclinabile, mi sono sentito come fossi malato-

- Semplicemente potevi domandarmi, invece di spendere tutti quei soldi per comprare tutti i miri cibi preferiti- dichiaro, in stato ancora esageratamente scosso.

- Non mi importa il denaro, novellina. Avevo paura che te ne fossi andata e non mi avresti più rivolto una misera parola- contesta Austin, occultando il dolore in una morsa firmata dalla pressione delle sue braccia cinte alla muscolatura del petto.
Rabbrividisco dinnanzi le sue afflitte spiegazioni. Non avevo immaginato minimamente a come il suo ignoto stato d'animo cupo si fosse ritrovato a udirmi esortare tutto ciò che va male in lui secondo me. 
E ora la situazione in atto è esageratamente negligente e caotica per poterla portare alla luce di salvezza.

- Non volevo ferire i tuoi sentimenti, Austin- ammetto in miseria, smorzando le parole sotto il tepore dell'acqua.

- So che non volevi farlo, novellina. E so che non importa quello che dico ora, perché ho rovinato tutto...come faccio sempre-

-Austin?-

- Sì?- 

- Non condurre più la tua moto quando sei ubriaco, ok?- chiedo tremante, completamente spiazzata dalla cupa immagine del suo rientro a casa guidante una moto in quel tremendo stato. Cala nuovamente il ghiacciante silenzio incombe sull'irregolarità delle sue respirazioni palpitanti, finché non conclude con la sofferenza soffocata da un respiro profondo.

- Sì, va bene- sbotta bruscamente, scomparendo d'innanzi la brutale chiusura della porta, lasciando serrare la sua traspirante angoscia dietro l'ampiezza della stanza...


Spazio Autrice:

Premetto che mi sento davvero ma davvero dispiaciuta.
Non aggiorno da moltissimo tempo, ma i miei mi avevano sequestrato il computer e non ho potuto aggiornare, ho dovuto organizzarmi e sono andata avanti a pezzetti e insomma eccomi qua
Non ho nemmeno recensito, giuro che provvederò al più presto di recensire le storie, credetemi mi dispiace un botto.
Non so più come ringraziarvi, siete davvero fantastici, il capitolo precedente ha preso 15 recensioni, wow, siete dei tesori, non so che dire, grazie di cuore
-Auslly e raura love
-amiche
-AusllyStory
-rauraforever_08
-Love Auslly Ita
-Roro12345
-Pikachu97, la quale ringrazio moltissimo per avermi aiutata, è stata fondamentale, i suoi consigli li porterò nel cuore
-Ternu Dragon
-cercando_me_stessa, la quale ringrazio enormemente per i consigli e per i'utilissimo messaggio
-Laurafically_Rossome
-engildi
-Poffin
-Kat_love
-raurausllyshippers
-Chiara_jj ( la mia dolce cucciolotta)
-RauraLove2
-ILoveCullen
-Giuliarauhlxx
-OneDirection_Miley
-elisa98XD
- FantaDJ_CA
- RossandLaura
-LEDNA2901
-francy whincester 99
- -Breathing_in_snowflakes, la quale ringrazio di tutto , non sò cosa farei senza di te amore mio, sei il mio angelo lucente, il mio sorriso, non so davvero come ringraziarti amore mio, ci sei sempre
Mi scuso nuovamente tantissimo, ovviamente accetto critiche e per chi vuole posso fare un'anticipazione sul prossimo capitolo
Ps: per chi non lo avesse già visto, ho fatto delle modifiche al primo capitolo aggiungendo una parte all'inizio, chi vuole lo passi a vedere
Mille bacioni

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Capitolo 22
*** Sangue freddo e pelle calda ***


-Avanti.- invengo con tono lievemente elevato, udendo come lo spessore della porta chiudente la corconferenza della stanza viene bruscamente vibrata da votraci pugni.
Austin emerge nei pressi, bloccandosi come immobile nel lato sostenente la porta.

-Andiamo.
Inarco inerme le labbra in un sorriso istintivo, mirando per la lunghezza del mio abbigliamento. 
Una corta caratterizzante da un taglio corto, sicuramente esageratamente più audace di tutto i capi mai deliziati sull'esalità del mio corpo.
Il materiale attillato e tinto nell'intensità di un nero oscuro, parente tessuto in apposito sulla mia figura.
Parker sarà tra la felicità della festa, ed io sono in possesso ti più svarieti pretesti per farmi notare nella mia forma più fulgente.

-Sei incredibile, novellina.- dichiara privo di briciole di pudore, mirando acutamente come ponevo in dolcezza la piccolezza dei mie piedi tra le scarpe delicate.
Induco con fare agitato la mano in un gesto mostrante apporvazione in merito alla candida camicia bianca seguita dai jeans occasionalmente privi di squarci, coprenti come posti su un manichino la scultura foramante il suo fisico impeccabile.

-Anche tu stai bene.
​Le fine maniche sono arrottolate con criterio sopra lo spessore inerente ai gomiti, rivelando allo scoperto i tatuaggi intricati nella longitudine ornante gli avambracci. 
Appena emette le sue mani tra il tepore delle tasche dei jeans incoruttibili, noto come il favoritismo che caratterizza il suo barcciale nero è agganciato con cautela negli estremi del suo polso.
Dez e Trish, colmi di intollerenza, ancora sedenti nella poltrona reclinabile della sala, in snervante attesa della nostra preparazione a rilento.

-Parker rimarrà in coma tutta la sera appena ti vedrà.- emerge Trish, accompagnata dalla sua cuta risata, condivisa piacevolmente con quella soffocata del fidanzato, mentre assieme giungiamo alle bianche linee contornanti il posto parcheggio dell'auto preziosa.

Austin, con il volto parzialmente abbagliato dalla luce immessa dal lampione sovrastante, si delizia in una stremata scivolata nella postazione posteriore de Charger di Dez.
Nonostante tutte le innumerevoli occasioni in cui ambedue abbiamo popolato questo posto in disinvoltura, d'un tratto sostare sedente al lato di Austin si è mutato in qualcosa di disagevole, incomodo.
Svariate auto allineate in confusione negli estremi della strada, le rimanenti adirittura posteggiate privi di disagio sopra l'area del curato prato. 
La casa luogo di festa totalmente colma al culmine, e ciononostante le genti universitarie ancora percorrono in agitazione la solida strada provenienti direttamente dai loro freddi dormitori.
Dez con aria avida parcheggia sul prato collocato nella parte posteriore dell'ingente edificio; ed assieme ci inoltriamo negli interni dei già in voga festeggiamenti.
Austin, in premura, colloca con dita delicate un rosso bicchiere in plastico gremito di birra tra le mie mani deboli; ed in sucessione china il capo freneticamente in dirigenza del mio orecchio.

-Non prendere niente da nessuno che non sia io o Dez. Non voglio che nessuno immerga qualcosa nella tua bibita- sussurra con voce roca, in ribatto roteo i miei occhi al soffitto costituito da assi di legno autentico.

-Nessuno metterà qualcosa nella mia bevanda, Austin.

-Solo non accettare niente che non sia da me, d'accordo? Ora non sei più in Kansas, novellina.

-Non avevo mai sentito questo prima.- contesto con fare sarcastico, sorseggiando provocatoriamente dal mio bicchiere tinto.

Un'ora e mezza già marcata dalle fine lancette del moderno orologio sovrastante alla parete, e Parker non è ancora apparso nei pressi del locale.
Dez e Trish, ornati di dolcezza incantata, ballano con fare goffo sulla melodia creatasi dalla note si un lento aromonioso, quando Austin affarra fugace la mia mano amabilmente.

-Vuoi ballare, novellina?

-No grazie.- sbotto, mentre le tenebre di un'espressione cupa investono radicalmnete il volto di Austin.

-Sono stanca, Austin- continuo vezzeggiando la sua spalla, insidiando invano di giustificarmi.
Austin, privo di scrupoli, intreccia a rilento le mie fine dita tra le sue portanti all'interno di freddo sangue, ma in quel istante è come se il contatto provocato dalla fusione delle nostre pelli lo abbia tramutato in liquido quasi caliente.
D'impatto noto come Parker si inoltra nella sala, avvicinandosi imminente alle nostre corporature.
Austin mira nostalgico la trepidanza della mia espressione e si volta con fare brusco dal lato opposto.

-Ciao, Ally. Sei venuta!- sorride ampiamente Parker.

-Sì, siamo qui da un'ora o giù di lì- ribatto in tono amorevole, issando tentennante il mio sguardo su quello colmo di sicurezza di Parker; deliberando la mia mano dalla dolce morsa di Austin.

-Sei uno spettacolo!- grida Parker, tentando di sovrastare al volume ecessivamente elevato della musica rimbombante sulle pareti.

-Grazie- inarco lievemente le labbra in un sorriso aperto, per poi innalzare lo sguardo raggelando quello di Austin. Le sua labbra unificate in un serratura invarcabile, le sue soppracciglia delineanti una linea mostrante un'espressione anonima.

-Vuoi ballare?- emerge Parker, mirante con ansia la pista da ballo in cospetto.

-No, sono un po' stanca.- ribatto, arriccinado il naso in preda al nervoso.

-Pensavo non saresti venuto, Austin.- dichiara Parker, massa portante di eterno rancore.

-Ho cambiato idea, Parker.- ribadisce il biondo, con lampante ira demorsa tra lo strofinare frenetico dei suoi bianchi denti.

-Sì, vedo. Vuoi venire a prendere un po' d'aria fresca, Ally?- replica Parker, per poi in sucessione porgere garbato la mano in mio copetto.

Appago in un assenso con un assentire fugace del capo, per poi ricercorrere in una poderosa salita frenetica la longitudine della scale ornate da ruggine autentica.
Di colpo lui si blocca, desumendo la mia gelida mano tra le sue dita mentre perveniamo nel secondo piano.
Quando approddiamo alla parte superiore, lui applica un'attenta apertura ad un paio di porte francesi affaccianti al balcone.

-Hai freddo?- chiede Parker, mostrante una lieve premura in mio cospetto.

-Solo un po'.- contesto suonando disinvolta; cimento le labbra nell'estensiona di un sorriso si compiacere eccependo come la sua giacca intabarra le mia scarne spalle.
-Grazie.

-Sei qui con Austin?

-Viaggiamo assieme.
Il volto tinto di una caratteristica abbronzatura di Parker si contorce in un sorriso capiente, mirante con sguardo ripercorrente l'area del prato sottostante. Un gruppo fitto di ragazze d'aria giovanile rannicchiato corpo pigiato a corpo compatendo voraci calore in contraccambio, tentando impotenti di vincere l'aria agghiacciante in cospetto.
Fogli perdenti della loro tinta bianca d'origina e lattine di birra prendenti una forma innaturale posti con negligenza sul terriccio umido, affiancati dalla svariata moltitudine di bottiglie di liquore colmate dai resti inutili di vetri frantumati.
Tra l'esagerato disordine, I membri componenti del nominato "circolo" retti a stenti sui piedi in contemplezione in cerchio del loro premiato capolavoro: un'ambigua piramide plasmata da una serie di botti decorate per merito della lucentezza emessa da luci bianche.

-Questo posto serà distrutto per mattina. La squadra di pulizia sarà occupata.- indice Parker con tono risentito, scuotendo irruente la testa.

-Avete una squadra di pulizia?

-Sì. Li chiamiamo matricole, ovvero gli studenti del primo anno.

-Povero Dez.

-Lui non è nella squadra. Lui ha un pass perchè è il migliore amico di Austin e lui non vive nella Casa.

-Tu vivi nella casa?- domando, in preda come abituale alla mia ordinaria curiosità irrefrenabile.

-Negli ultimi due anni. Ho bisogno di trovare un appartamento, in ogni caso. Ho bisogno di un posto tranquillo per studiare.- esorta lui, muovendo segno di consenso con l'annuire del capo alla mia domanda posta tutibante.

-Lasciami indovinare...ti stai matricolando nel Business?

-Biologia, specializzazione in Anatomia. Mi manca solo un anno per prendere il Medical College Adimision Test, e poi spero di frequentare Harvard Med.

-Sai già se sei stato accettato?

-Mio padre ha frequantato Harvard. Voglio dire, non sono sicuro, però lui è un ex alunno generoso se sai a quello che mi riferisco. Ho voti perfetti, ho ottenuto duemiladuecento nel mio SAT. Trentasei al mio American College Testing. Sono in buone condizioni di otenere un posto.

-Tuo padre è medico?- sollecito avvolta in indiscetezza. Parker conferma indubbio con un sorriso affabile.

-Lui è un chirurgo ortopedico.

-Impressionante.

-E tu?- invoca Parker, contaggiato in peculiarità dalla mia curiosità sinistra.

-Non ho ancora deciso.

-La tipica risposta di uno studente del primo anno.

-Suppongo che ho rovinato le possibilità di essere eccezzionale- sbotto, sospirando con aria convulsa.

-Oh, non devi preoccuparti per questo. Hai catturato la mia attenzione fin dal primo giorno di lezione. Stai facendo un calcolo per terzo anno per uno studente del primo anno?- divulda lui, procreando la stampa di un lieve sorriso del mio volto, mentre in contemporanea le mia dita attorcigliano in senso vorticoso le ciocche ribelli dei miei capelli.

-La matematica è facile per me . Ho preso lezioni al liceo e due corsi estivi presso lo stato del Wichita.

-Questo sì è impressionante.-
Indugiamo in posizione eretta d'innanzi al balcone per un'ora, conversando in merito a tutto, da i locali internanti ristoranti a come mi ero volta nei panni di amica così attiente di Austin.

-Io non lo manzionerei, però tu e Austin sembra siate tema di conversazione.

-Geniale.- mormoro in tono stranito, involta di colpo da un velo gravoso.

-Questo è strano da parte di Austin, lui non crea amicizia con le donne. Lui tende ad essere il nemico per la maggior parte del tempo- sbotta Parker trepidante, inarcando lievemente le fine labbra in un sorriso mostrante un' aria apparentemente confusa.

-Oh, io non lo so. Ho visto alcune che hanno la perdita di memoria a breve termine o sono troppo indulgenti quando si relazionano con lui- contesto con tono suonante in battenza ironica, provocante della mutazione imminente del sorriso di Parker in una sonora risata implacabile.

-La gente semplicemente non capisce la vostra relazione. Devi ammettere che è un po' ambigua.

-Mi stai chiedendo se sto assieme a lui, Parker?

-Non saresti qui con lui se non fosse vero. Lo conosco da quando portava l'età di quattordici anni e sono molto cosciente della forma in cui opera. Sono curioso della vostra amicizia, tuttavia.

-Questo è quello che facciamo: usciamo, mangiamo, vediamo la tv, studiamo e discutiamo. Questo è tutto.- concludo, forzando in vigore la mia voce di permanenza seria. Parker reagisce aumentando notevolmente il volume delle sue risate innocenti, scuotendo vorace la testa dirimpetto la mia autentica onestà.

-Ho sentito che sei l'unica persona in grado di mantenere Austin...al suo posto. Questo è un titolo onorifico.

-Come vuoi. Lui non è tanto male come tutti lo fanno essere, voi non lo conoscete!

Il tenore cupo del cielo cala come depresso nei pressi dell'oscurità totale portante la dominanza del colore viola, prima di tingersi d'innumerevoli sfumature tinte rosate agli estremi in cospetto, evidenziate in somma dall'apparizione scaturita del lucente sole sovrastante parzialmente l'orizzonte. Parker mira l'orologio strizzando gli occhi, scrutando appositamente la vista oltre la ringhiera tramite la piccola folla  accostante al prato.

-Sembra che la festa sia terminata.

-Sarà meglio che trovi Dez e Trish.

-Ti dispiacerebbe se ti porto a casa?- propone sfacciato Parker. Istigando in costrizione di mantenere a freno le mie emozioni zampettanti.

-No, in assoluto. Lo faccio sapere a Trish.- cotesto con voce palpitante, inoltandomi nell'interno per valico della porta.
-Sai dove vive Austin?- chiedo, stringendo avidamente le mie spalle quasi nulle.

-Sì, perchè?- confuta con aria intrigata, levantando impercettibilmente le sue folte ciglia.

-È lì dove alloggio.- avvaloro intrepida, apprestandomi alla sua reazione incombe...


Spazio Autrice:

Hey, eccomi con un nuovo capitolo.
Premetto che porto un dispiacere enorme per il ritardo del capitolo e delle recesnioni in merito alle vostre meravigliose storie, mi dispiace molto.
Grazie, non so davvero come ringraziarvi, mi sorprendete sempre più, garzeiper le 19 recesnioni del capitolo precedente, non sò davvero che dire, sono spiazzata, garzei davvero a tutti.
-Auslly e raura love
-amiche
-AusllyStory
-rauraforever_08
-Love Auslly Ita
-Roro12345
-Pikachu97, la quale ringrazio moltissimo per avermi aiutata, è stata fondamentale, i suoi consigli mi hanno migliorata radicalmente
-Ternu Dragon
-cercando_me_stessa, la quale ringrazio nuovamente enormemente per i consigli e per gli utilissimi messaggi
-Laurafically_Rossome
-engildi
-Poffin
-Kat_love
-raurausllyshippers
-Chiara_jj ( la mia dolce cucciolotta)
-RauraLove2
-ILoveCullen
-Giuliarauhlxx
-OneDirection_Miley
-elisa98XD
- FantaDJ_CA
- RossandLaura
-LEDNA2901
-francy whincester 99
-niallsfood_
-debcross
-RauraeAuslly
-R5family
-Just_R5
-Gunial
-GirlFanFictionFF
-StayStrunz
- 5 seconds of winter, la quale ringrazio di tutto, non sò cosa farei senza di te amore mio, sei il mio angelo custode, il mio sorriso, non so davvero come ringraziarti amore mio, ci sei sempre, sempre per me, grazie di esistere
Mi scuso nuovamente tantissimo, ovviamente accetto critiche e per chi vuole posso fare un'anticipazione sul prossimo capitolo
Mille bacioni


 

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Capitolo 23
*** Istinti fraterni e nuovi gusti ***


"If he hurts you, even if only to feel uncomfortable, let me know." -Austin. 


Pov.Ally:

-Stai da Austin?- il podere rimescolato di Parker eccheggia deliberatamente. Per quanto i suoi gelati lineamenti in estremità abbronzata potessero rassomigliare imperturbabili, l'appressione pigiata vorace nelle sue corde vocali era palese.

-In realtà ho perso una scommessa, il che mi costringe a rimanere da lui per un mese.- l'assillo culmina affamato con la giunta funesta della mia risposta.

-Un mese?

-E' una lunga storia.- abbrevio con lampante imbarazzo in cospetto, scrollando nefasta le spalle scarne.

-Ma siete solamente amici?

-Sì.

-Allora ti porto là.- argina Parker, estinguendo con l'ecessivo sfoggio di un bianco sorriso.
Slancio la mia palitante figura nella accorsa delle scale, transitando celere al fianco di Austin.
La penombra incombe sul suo volto, e l'avversione imminente in merito all'aria provocatica portante dalla ragazza pressata alla scritta giapponese del suo possente avambraccio. Mi tallona spiccato nei pressi sgargianti dell'atrio e consegue vincente la mia raggiunta nell'istante consiso in cui sbatacchio l'abito di Trish.

-Voi andate pure, ragazzi. Parker mi ha offerto gentilmente un passaggio.

-Cosa?- induce in corda alta la squillante voce di Trish, emmente di un entusiasmo trabboccante negli occhi.

-Cosa?- domanda con bile lampante Austin.

-E' un problema, Austin?- impetra in successione diretta Trish.
Austin scruta vorace il volto imperturbabile della riccia, per poi abbrancare aitante il mio esile braccio, la sua vigorosa mascella svolazzante di bile in aumento sotto il fine strato di pelle sovrastante.

-Non lo conosci nemmeno, novellina.

-Questo non ti riguarda, Austin.- ribadisco in preda a ira, erigando il mio braccio dalla suo avaro appiglio.

-Dannazione, se non lo è. Non ti lascerò viaggiare a casa con un completo estraneo. E se tenta di approfittare di te?

-Meglio! Lui è carino!
In tempo effimero l'espressione di Austin muta da stupore in sdegno in eccesso imminente.

-Parker Hayes, novellina? Sul serio? Parker Hayes.- ripete in catena sprezzante. -Che razza di nome è, comunque?

-Va bene, Moon. Ti stai comportanto come un idiota.

-Lo uccido se ti tocca.

-Mi piace.- divulgo in modo mirato, sottolineando greve ogni singola parola indetta.

-Va bene. Se finisci sotto di lui nel posteriore della sua auto, poi non venire a piangere da me.

-Ah, non preoccuparti. Non lo farò.- proferisco, estrommettendomi da lui.
Austin, pentito nel profondo, aggancia il podere della sua mano al mio braccio, più prestante di prima.

-Non volevo dire questo, novellina. Se lui ti ferisce, se solo ti fa sentire incomoda, fammelo sapere.

-Sò che non volevi. Ma devi porre fine a questo gran eccesso di protezione da fratello maggiore che hai.

-Non sto giocando le carte da fratello maggiore, novellina. Niente di simile.

Parker emerge di colpo dal rude angolo nei pressi, porgendomi il suo gomito.

-Tutto pronto?
Austin torce assordantemente la mandibola, smossi il mio passo nel lato contrapposto, distogliendo abilmente l'attenzione cute di Parker da Austin.

-Sì, andiamo.- colgo il muscolo bracciale di Parker tra le fine dita, volgendo il mio soddisfatto sguardo come saluto congedale per Austin. Le iridi fuocate del biondo passano dall'aria omicida contro Parker in cospetto, ai miei occhi, e repentinamente i burberi lineamenti assunti dal suo volto si allentarono.

-Abbastanza.- grugnisco tra il bianco dei miei denti di piccola misura, tallonando Parker tra la moltitudine con movente di conseguire l'auto.
Le dita grossolane di Parker prementi il tasto senza fili, un paio di inconfutabili fari baluginano in due rapidi flash.

-Guidi un Porsche?

-Lei non è solo un Porsche. Lei è un Porsche 911 GT3. C'è differenza.

-Lasciami indovinare, è l'amore della tua vita?- attesto fermamente, citanndo con fare esplicito le parole di Austin in merito alla sua nera moto.

-No, è solo una macchina. L'amore della mia vita sarà una donna che porterà il mio cognome.

Consento timida lo sfogo di una lieve risata poco udibile, occultando la grande leggiadria colta dalla sua dichiarazione.
Parker agguanta la mia mano con fine nobile di aiutarmi ad accedere negli interni della sua auto, poggia educatamente la sua testa contro il sedile, voltandosi in mio cospetto con lo sfoggio di un brillante sorriso.

-Che farai sta sera?

-Sta sera?- mendico in sconcerto.

-E' già mattina. E voglio invitarti a cena prima che qualcuno mi preceda.

-Non ho alcun piano.

-Verrò a prenderti per le 6?

-Perfetto.- asserisco, mirante della prassi tenue con cui attorcigliava le mie dita frementi tra le sue.


Spazio Autrice.

Buongiorno/pomeriggio, è la vostra DayDreaming_ che vi scrive.
Già nell'avviso percedentemente postato avevo annunciato le motivazioni della mia "scomparsa".
La verità, appunto, è che non avevo più le forze per scrivere, nulle.
Vivo nel maltrattamento da parte di persone che dovvrebbero amarmi.
E altri problemi, che non sto qui ad elencarvi.
Ma come promesso, eccomi qui, alla fine delle vacanze praticamente.
Sono tortata grazie in tanto, ai miei lettori, nuovi e vecchi, che mi hanno contattata e ascoltata, che nella mia ssenza mi mandavano messaggi, preoccupati, chiedendo un ritorno.
Credevo di avervi delusi tutti, invece mi avete accolta a braccia aperte, vi amo lo giuro, vi amo.
Per certi problemi che ho, ho sofferto l'abbandono delle mie amiche più care.
Non importa, ora non sono più sola, ho loro. Senza loro tre non sarei qui.
E poi, poi ho voi, ed ho tutto grazie, grazie davvero. Mi avere dato una casa, quando avevo bisogno di fuggire.
Voglio ringraziarvi moltissimo lettori cari, vi amo.
Che sarei senza di voi? nulla.
Appena possibile recesirò le storie che seguo, e mi cimenterò a leggere quelle nuove.
Vi amo E in più altra buona notizia, il mio ritorno fa da cornice ad un grandissimo arrivo, l'arrivo degli episodi della terza stagione in italia, quanti emozionati ah.
Bacioni Vi abbraccio ps. Grazie per i 40 preferiti, le 212 recensioni, e sopratutto sono sorpresa di essere entrata nelle storie più popolari aver trovato la mia al primo posto, vi amo ribadisco
DayDreaming_




 

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Capitolo 24
*** Meriti e colpe ***


"I will not spoil things. I don't even know what to do to be worthy of you. I was just trying to understand it." -Austin.


Pov.Ally:

Parker mi allevia con pressatura, diretto, all'alloggio di Austin, detenendo un limite costante di velocità e la mia gaffa mano sulla sua.
Parcheggia in sollecitudine dietro alla Harley, brillante quasi sotto le tenui luci emananti da un cielo caliginoso; e emulando il gesto predecessore, mi apre la scalfita portiera.
Una volta sopraggiunti alla precipua entrata, designata dai nomi sovrastanti 'Moon-Worthy", si curva in obbiettivo di ostentare un lieve bacio contro la mia inbernata guancia.

-Riposa un po'. Ci vediamo sta sera.- storme sottovoce al mio orecchio.

-Ciao.- alleto, attorniando la maniglia appartenente alla vissuta porta. La soglia si apre lesta e capito in avanti. Austin ghermie il mio esile braccio precedentemente all'imminente impatto con il porfido.

-Tranquilla, bellezza.
Mi volgo per raffrontare l'espressione molesta corrente al volto di Parker. Si propende con il fine di scrutare minuziosamente l'appartamento.

-Nessuna ragazza umiliata e a piedi a cui posso dare un passaggio?

-Non cominciare con me.- sbotta bellicoso Austin, Parker arride in sollazzo, ammicando.

-Gli rendo sempre la vita diffcile. Ma non ci riesco più tanto spesso da quando ha capito che è più semplice se vengono con la loro auto.

-Suppongo che questo semplifichi le cose.- confuto, ironizzando disinvolta.

-Non è divertente, novellina.

-Novellina?

-E' uh...così mi chiama Moon. E' solo un soprannome, di cui non capisco il senso dato che ora non sono più una nuova matricola.- esplico invano a Parker. Era la prima volta che mi accorgo disagievole nel raffronto del soprannome che Austin mi affibiò la notte astrusa che ci conoscemmo.

-Se lo scopri, fammelo sapere. Sono curioso.- adempie Parker abbozando un lieve sorriso. -Buona notte, Ally.

-Non volevi dire buongiorno?- ribadisco, ottemperando la sua figura scndente le scale logore.

-Anche quello.- appaga Parker, sorridendo benevole.
Austin serra la porta con vigore in crescita e dovetti differire il capo celermente prima che mi cozzasse con essa. -Che c'è?- mendico, incredula.

Austin sbattacchia la testa e si conviglia alla sua stanza. Lo conseguo ballonzolando su un piede per estirparmi le scarpe.

-Lui è simpatico, Austin.
Rammarica a rilento, avvicinandosi alla mia minore presenza.

-Ti farai del male.- divulga, cingendo i miei fianchi scarni con il potere cocente della sua mano e sperperando le mie scarpe nell'armadio, prima di scostarsi la camicia e appressarsi al letto.  Apro la cerniera prestante alla schiena attillata dell'abito e lo sfrangio, scaraventandolo in un angolo con l'aiuto dei piedi.
Pongo a ridosso del mio fisico una maglietta e mi slacciai il reggiseno, traendolo dalla varca manica. Quando mi racimolai i capelli in un caotico chignon, noto che lui mi stava squadrando puntualmente.

-Sono sicura non sia niente che tu non abbia visto prima.- gli reitero, roteando da vizio odierno gli occhi.  Slitto sotto le coperte smaniosa e addossai la mia testa all'accogliente cuscino. Lui sfibbia la cintura spigliato e si depenna i jeans dal rude corpo, poi indugia immoto per una manciata di secondi, eterni per la sottoscritta. Io permango in attessa, palesendo la mia schiena tremante, così interrogandomi su quello che lui stesse compiendo, reggendosi in piedi bacillante al lato del letto, in perpetuo silenzio. Il materasso si arcua quando infine si appresta spossato in posizione seduta; la sua immane mano sul mio fianco, rettrepido di conseguenza.

-Stasera ho rinunciato ad un incontro.- enuncia in confessione. - Adam mi chiamò. Non ci sono andato.

-Perchè?- indago, voltandomi verso di lui.

-Volevo assicurarmi che tornassi a casa sana e salva.

-Non devi farmi da baby-sitter.
Austin lambisce la lunghezza del mio fine braccio con la punta soave del suo dito, aizzando un'ondata fugace du brividi lungo la mia schiena trepida.

-Lo sò. Forse credo di sentirmi ancora in colpa per l'altra sera.

-Ti ho detto che non importa.
Si poggia in fiducia della forza del suo solo stremato gomito, l'aria lugroba, titubante veste il suo viso.

-Per questo hai dormito sulla poltrona? Perchè non ti importava?

-Non potevo conciliare il sonno dopo che...le tue amiche se sono andate.

-Ma hai dormito benissimo nel soggiorno. Perchè non hai dormito con me?

-Vuoi dire con un ragazzo che puzzava ancora di alcool e delle ragazze che aveva appena spedito a casa? Non sò! Che egoista che sono stata!
Austin sobbalza.
-Ti ho detto che mi dispiace.

-E io ti ho detto che non importa. Buonanotte.- accordo stizzita, voltandomi nuovamente al lato opposto.
Palpiti di silenzio colmarono la stanza. Lui ostenta la sua caliente mano sulla partepredominante del mio cuscino, per in sucessione giungere di deporrla sulla mia. Vezzeggia garbato contro le parti maggiormente delicate della mia pelle, poi pigia le sue prospere labbre sui riccioli lievi dei miei capelli.

-Temevo che non mi avresti più parlato...ma trova la tua idifferenza ancora peggiore.
I miei fiacchi occhi si occludono.

-Che cosa vuoi da me, Austin? Non vuoi che io sia arrabbiata per quello che hai fatto, ma vuoi che mi importi. Hai detto a Trish che non vuoi uscire con me, ma ti incazzi quando io dico lo stesso, poi esci e ti sbronzi da far schifo. Non ha alcun senso, no.

-Per questo hai detto quelle cose a Trish? Perchè le ho detto che non uscirei con te?
Stipulo il bianco dei miei denti. Ha appena incuneato direttamente che io stia commettendo giochetti con lui. Teorizzo acuta la risposta massimamente diretta da concepire.

-No, volevo dire ciò che ho detto. Solo che non era un insulto.
Austin anela corrucciato.

-Io lo ho detto perchè,- reita inquieto, raschiando l'estenzione dei suoi biondi capelli, arruffandoli. -non voglio rovinare le cose, novellina. Non so nemmeno che fare per essere degno di te. Stavo solo cercando di capirlo.

-Come vuoi. Devo dormire un po'. Ho un appuntamento sta sera.

-Con Parker?- interpella, la collera progressiva nelle sue vene ampliate.

-Sì. Posso dormire?

-Certamente.- erompe, ergendosi dalla comodità del letto e delibitando la porta dietro di sè. La poltrona stride sotto il suo peso e le aguzze voci proveniente del televisore affollano il corridoio. Mi vincolo a chiudere a veemenza gli occhi, intentante di calmarmi con scopo di dormire, anche se solo per poche ore.



Spazio Autrice.
*Se vi chiedete perchè è stato cancellato il capitolo, ecco qui le risposte.
Allora, ho riscontarto dei problemi con la ff per la sua somiglianza con il romanzo della mcguire, beh, efettivamente avevo chiarito tutto in messaggi privati con quelli che mi hanno e chiesto, ma non lo ho mai detto nel mio spazio autriuce efettivamente, e mi scuso enormemente davvero. Allora, è vero Austin  e Ally sono stati da me inseriti nella storia di quel romanzo, utilizzando il mio stile personale di scrittura, ma evidentemente, se questo crea problemi posso benissimo cambiare piani, e rendere la ff ancora più personale.
Allora, questo è quanto, ora il destino di Io Ti Appartengo, 'appartiene' a voi ahah, nel senso la mia prima idea era di eliminarla, e così sarà se nessuno mette parola, sennò verrà continuata in contemporanea a The Revenge. 
Quindi, esprimete il vostro parere in una recesione, e mi scuso ancora.
Secondo punto, volevo chiedervi un parere nell'inserire canzoni mie all'interno della narrazione, dato che in 'The Revenge' ad inizio capitolo c'è una strofa di un mio brano, che alla fine della storia verrà messo tutto insieme, farlo diverso anche in Io Ti Appartengo, chiedo a voi, Mi affido completamente.
E questo è tutto.*
Comunque, cosa vi posso dire? tentando anche di non essere ripetitiva? Ma va beh, come sempre vi ringrazio di puro cuore, davvero, per le 230 recensioni, per i 43 prefriti, ma sopratutto, per esserci, per leggere ancora questa ff, e per preoccuparvi della sottoscritta, vi adoro giuro.
Colgo il momento per annunciarvi che a breve, probabilmente sta sera, pubblicherò la trama della mia nuova ff, e probabilmente sarà rossa, perchè il contenuto sarà al quanto forte nelle prime parti, ma spero le leggerete. Si chiamerà 'The rivenge.'
Che dire, ancora grazie di tutto, e complimenti alle nuove ff e ai nuovi scrittori di questa sezione, davvero. Veramente hanno un potenziale madornale alcune ff che ho letto in questi giorni.
ps. Leggete le ff di FantaDJ_CA, che adoro tantissimo, perchè quel ragazzo è talento, ribadisco che è un ragazzo quindi evitate le recensioni 'sei bravissima' aaha, inoltre consilio e la nuova ff in arrivo di rauraforever_08 quel piccolo genietto, che veramente vi consiglio di leggere quando verrà pubblicata
Per domande e chiarimenti vi aspetto sulle recesnioni, o sui messaggi
Buona giornata, ci sentiamo a breve.
Un abbraccio, ps. ringrazio tanto ma tanto rauraforever_08, di tutto, per aiutarmi, sempre. Questo lo dedico a te
Daydreaming_


 

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