I don't let you go away

di Obsidian_Butterfly
(/viewuser.php?uid=20504)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Killing me softly ***
Capitolo 2: *** Stand by me ***



Capitolo 1
*** Killing me softly ***


Salve a tutti miei lettori ^^ Io e il mio correttore di bozza mentre continuavamo la stesura di “In a night of rain” abbiamo iniziare a vagare con la fantasia, tanto che ne è uscita una nuova storia U_U Noi abbiamo scritto il primo capitolo, avremmo piacere di sapere i vostri commenti, e se vi piace ditelo che scriviamo il continuo XD Non preoccupatevi dell’altra che andrà in parallelo con questa non abbiamo intenzione di abbandonarla U_U
Vi lascio alla lettura di questa nuova storia sperando che vi piaccia; mi raccomando commentate in tanti!!! Baci da Siana e dal mitico correttore ^^
                            

                                                                                                                                           

 

 

 

 

 
 "I don't understand...
                                                                                               
  
... I am surrounded by people but I feel alone...
                                                                                                                                       ...I don't see anybody...
                                                                                                                                ... I see shade that is yours...
                                                                                                                                       ...You come me against...
                                                                                    ... I look you and the heart becomes populated me..."

 

 

 

                                  Killing me softly

 

Mi alzo per scostare le tende blu notte dalla finestra e permetto alla luce del sole di entrare in camera mia...
Do una veloce occhiata fuori, distrattamente e torno a sedermi dietro alla scrivania perfettamente in ordine e non per volere mio, riprendendo la lettura del romanzo... Mi perdo a fissare il vuoto... Quanto odio studiare noiosissime cose e leggere libri di cui non mi interessa niente...
Sposto lo sguardo lentamente su un pettirosso agile, che saltella da un rametto all'altro, forse in cerca di qualcosa da mangiare...
Lo osservo ancora, mentre si allontana...
Sento l'aria tiepida e fresca, a dispetto di questa stanza, calda anche per le troppe sigarette fumate, respiro a piedi polmoni e mi appoggio sulla scrivania di legno e guardo fuori della finestra...
Guardo i miei dipendenti nel campo, con il vecchio aratro... Mi soffermo un attimo, mi sembra di rivivere la mia infanzia, sentendo il profumo delle stoppie che bruciano...
Sposto lo sguardo verso la montagna. Istintivamente alzo lo sguardo verso il cielo illuminato dai raggi del sole...
Completamente assorto nei miei pensieri mi risveglio da questo momento incantato, solo perchè una brezza gentile mi porta il profumo della campagna in fiore...
Chiudo velocemente il libro pesante come un mattone e lo ripongo nella libreria apposta, decidendo di andare a farmi un giro per la prateria... Con una giornata così stupenda non posso di certo perdermi a studiare...
Non sono tipo da stare a leggere romanzi per mio piacere, colpa del mondo in cui vivo... Ricco fino all'ultimo capello... Schifosamente ricco... Quasi sempre a casa da solo a studiare, studiare e... Studiare.
Prendo le ultime cose e scendo le scale velocemente... Non vivo in una villa... Sembra più una specie di castello con tecnologia avanzata.
Mi ci perdo anche io in questa casa... Più di 4 piani di cui io ne conosco solo la metà... Non me ne frega molto più del dovuto.
Scendo nel garage sotterraneo, dopo aver passato le guardie davanti al portone che ormai mi salutano di malavoglia dato che mi vedono da quando sono nato.
Ed ecco di fronte a me il motivo delle guardie davanti al garage... La mia piccola aston martin vanquish...
L'eleganza fatta a macchina... Forme e particolari degli interni contribuiscono a rendere questa automobile unica... Un piccolo regalo da mamma e papà per scusarsi per non esserci mai...
Dai caratteri aggressivi quanto classici... Il suo motore è in assoluto la vera anima di questa piccola creatura coupè... Da 520 cavalli... Raggiunge da solo i 320 km/h ed è capace di scattare da 0 a 100 km/ in 4 secondi...
Il mio piccolo fenomeno a cui non rinuncerò mai...
Salgo in macchina e accendo il motore che manda un profondo ringhio spaventoso, un sorriso sghembo mi balena sul viso; Premo il pulsante e il garage si apre e davanti a me la libera strada.
Accelero e guardo l'ambiente al di fuori dei finestrini schizzare via quasi impossibile da osservare... I prati sono colorati come gli arcobaleni di mezz'autunno, disturbati da un dolce capriolo in cerca della sua mamma. Un odore di fiori si addentra nell'aria. Il vento leggero mi scompiglia i capelli e li smuove... Alzo gli occhi, scendendo dalla macchina una volta arrivato a destinazione e il sole me li fa chiudere delicatamente mentre cerco di guardare l'infinità del cielo... La pace che regna in quel piccolo bosco e la scuderia che mi si para di fronte immersa nel nulla...
Sento dolcemente il calore del sole che mi si accosta sulla pelle lattea, non esco molto spesso e per me è tutto nuovo questo silenzio... Solo il gradevole suono che fa ruscello poco distante si sente nell'aria.
Mi avvicino silenziosamente alla porta d’ingresso della scuderia e due border collie mi corrono incontro facendomi le feste... I miei cani di scuderia dato che essa è di mia proprietà, dove ci lavora la persona più importante della mia vita.
Percorro il lungo corridoio immerso nei cavalli che escono con la testa dal loro box, curiosi di vedere chi gli fa visita.
 
- Ehi Isabel, sempre a spalare fiande – Mi appoggio alla porta del boxe semichiusa, dove all’interno si trova una piccola ragazza... Non troppo alta né troppo piccola... Magrolina più del dovuto, quasi a rischio d’ anoressia dato che le si contano le costole, dai capelli  neri e mossi lunghi fino a metà schiena legati in due codini.
 
- Guarda un po’ chi si vede, come mai mattiniero piccolo principe? La balia ti ha buttato giù dal letto?- Mi domanda sarcastica guardandomi con quegli occhi verde smeraldo in cui mi ci perdo sempre... Anche se ci conosciamo da sempre ama stuzzicarmi sul fatto che io sia ricco sfondato mentre lei lavora per la scuderia dei miei genitori per mantenersi... Si occupa di lei della scuderia, i cavalli sono la sua grande passione, come la mia d’altronde.
 
- Gentile come sempre, a volte mi chiedo chi t’insegna le buone maniere – Rispondo guardandola lavorare... Il suo lavoro viene svolto sempre perfettamente, quasi tutti i giorni vengo a farle visita, stiamo insieme ormai da quasi tre anni e siamo sempre andati d’amore e d’accordo, con tutte le promesse che ci siamo fatti di stare insieme per sempre... L’unico nostro grande ostacolo è che io sono ricco mentre lei... Si può definire una di quelle ragazze normali, che lavorano per campare.
 
- Ehi, non tutti possono permettersi un educatore- Esce dal box e sbatte le scarpe da tennis contro il muro per far cadere il truciolo attaccato ad esse... Si volta verso di me sorridendo e rinfacciandomi allo stesso tempo di essere stato educato alla vecchia maniera... Se non ci fossero stati i miei genitori avrei preferito crescere in mezzo alla strada invece che andare in un collegio privato.
 
- Come se avessi potuto scegliere, lo sai – Rispondo fortemente scazzato sul fatto che deve sempre rompere che io ho avuto più educazione di lei... Ancora mi chiedo come facciamo a stare insieme... Io odio l’educazione, odio essere ricco e odio questa vita scontata... Niente brividi la notte, niente emozioni... Solo libri, libri e ancora libri... Mi domando se sarà così per tutta la vita.
 
-Ti va di fare un giro a cavallo? E’ una bella giornata e in giro non c’è nessuno – Dice avvicinandosi a uno dei cavalli... Il suo cavallo, che le ho regalato io e che mantengo con i soldi dei miei genitori, almeno servono a qualcosa ogni tanto... Si avvicina al suo lusitano color roano, il profilo della testa un po’ converso e gli occhi distanti, grandi ed espressivi e le sue orecchie sono piccole con le punte rivolte all’infuori.
Ha il collo di giuste proporzioni arcuato e ben attaccato, la groppa arrotondata e la coda è attaccata bassa e fluente.
Mentre la guardo sellare il suo cavallo mi avvicino al mio arabo purosangue... Un cavallo nobile e bello, dai movimenti armonici e corretti. Di colore morello, e pelle sottile ed elastica, ricoperta da peli corti e lucenti... Il suo zoccolo è piccolissimo e durissimo... Nevrile, sobrio e poco esigente... Veloce e leale, mio compagno di gioco da quando sono in questa villa.
 
- Fra poco è il tuo compleanno – Mi dice voltandosi verso di me una volta finito di aver messo l’imboccatura al cavallo, mentre io sono chinato per terra a mettere le fasce blu al mio cavallo... Maledetta che mi deve ricordare che tra poco è il mio compleanno... L’unica cosa positiva di tutto ciò è che ho ricevuto una macchina niente male.
 
- Ti prego non ricordarmelo – Mi alzo lentamente tirandomi su leggermente i pantaloni dato che per poco li perdo e mi avvicino a lei prendendola per i fianchi e mettendola contro il muro del box alle sue spalle... Mi guarda sorridendo, un sorriso pieno di divertimento e molto velocemente si sposta sotto il mio braccio e torna dalla sua cavalla.
 
- Cos’è? Paura di invecchiare? Guarda, hai già il bastone della vecchiaia – Scappa dalla sua cavalla sorridendo cristallinamente, come tanti campanelli che tintinnano... Con velocità e agilità sale sul cavallo prendendo le redini alla mano e infilandosi i guanti senza dita, aspettando che anche io compio la stessa azione.
 
- Tu hai già le rughe nonnina – Mi avvicino a Jamyr, il mio piccolo cavallo dal cuore d’oro... Ho conosciuto tante persone, tante ragazze, ma continuo ad amare i cavalli... I miei amici... I miei campioni... Il mio primo amore... Non credo loro siano felici così come sono... E se tutti imparassero a dagli quello che si meritano? Amore? Affetto? Fedeltà? Amicizia? Libertà? Loro non ci fanno mancare niente... E se anche loro avessero dei sogni?
 
- Ehi come ti permetti! Non ho le rughe – Sbotta facendo la finta offesa Isabel avvicinando il suo cavallo al mio, mentre io con agilità monto sul mio e nello stesso tempo osa anche darmi una frustata sul fondoschiena... Ah si? Vuole la guerra, e guerra sia, questa sarà solo una delle tante cose che succederanno in passeggiata.
 
- Sto scherzando, mamma mia come siamo permalose – Mi volto verso di lei e mi fa la linguaccia con la faccia da bambina offesa... Tipico suo, è troppo adorabile quando si comporta così... Non riesco a farne a meno di lei, è come se ormai fossimo una cosa sola, l’unica cosa è che i miei genitori non sanno che me la faccio con una dipendente.
 
- Senti chi parla, da piccolo appena ti dicevano qualcosa piangevi come un frignone – Dice sarcastica in una risata che odio appena udita... Non è affatto vero che mi mettevo a piangere, il massimo che facevo era gridare... Siamo sempre stati amici fin da quando suo padre lavorava per la mia famiglia in scuderia... Un grande uomo da cui Isabel ha ereditato il suo forte carattere.
 
- Ma se eri tu quella che si lamentava sempre – Rispondo partendo per la passeggiata in mezzo ai boschi e ai campi... Siamo uno di fianco all’altro e anche se il suo cavallo è nettamente più alto del mio riesco a guardarla lo stesso negli occhi e la vedo sorridere come una bambina... Quanto vorrei che questi momenti non finissero mai.
 
- Ma chi io? Ti stai sbagliando – Mi guarda alzando le spalle e allungandosi verso di me lentamente, appoggia le labbra sulle mie e i nostri cavalli si toccano i fianchi uno con l’altro, un bacio veloce e leggero fatto di sfuggita mentre sorride beffardamente.
 
- Bah non ho voglia di ribattere – Rispondo con un sorriso sghembo stampato in faccia... La guardo spostare un ramo con delicatezza senza prenderlo in faccia... Più la guardo e più capisco che è lei la ragazza con cui voglio stare per sempre... La amo più di ogni altra cosa al mondo e forse anche per l’educazione che ho ricevuto non riuscirei a tradirla.
 
- Caga sotto… Allora che farai per il tuo compleanno? – Mi domanda ricordandomi per l’ennesima volta che è il mio compleanno... 19 anni passati a studiare in un collegio privato, ad imparare l’educazione in una villa fatta di maggiordomi e cameriere... Senza dimenticare l’educatore e la mia tata personale.
 
- Solita Mega festa noiosa con ricconi che organizzano i miei – Rispondo scazzato all’idea della festa noiosissima di gente stra ricca... Gente tutta per bene, con i vestiti tirati a lucido, giacche e cravatte e sopratutto ragazzi della mia età che vengono solo per infinocchiare la mia famiglia con tutta la loro eleganza... Sicuramente non sono cose per me.
 
- Un funerale quindi – Ride sotto i baffi delle mie disgrazie... Non gliel’hanno insegnato che non si ride delle disgrazie altrui? Almeno un minimo d’educazione ci vorrebbe! La guardo continuare a sorridere... E’ sempre stata così... Una persona dal cuore grande.. E’ sempre stata una ragazza molto paziente e buona con tutti... Siamo sempre stati migliori amici anche se a volte non mi sopporta e mi grida dietro... E’ molto socievole e non si fa condizionare dagli altri, preferisce fare di testa propria... E’ una sognatrice nata e anche dopo la morte di suo padre non è cambiata sotto nessun aspetto.
 
- Ma il divertimento viene dopo, sempre se sei libera – Dico guardandola e ridendo, proponendo di venire a casa mia dopo la festa… Non voglio escluderla, tutti i miei compleanni gli ho passati con lei, dopo tutte le feste noiose che mi organizzano, con metà degli invitati dalle facce sconosciute con cui devo conversare per farmi conoscere, scappo sempre da lei… Facciamo le ore piccole e festeggiamo davvero il giorno in cui sono nato…
 
- Mah, dovrei pensarci, non è nel mio stile passare il tempo con i vecchietti - Fa pensando Isabel buttandomi l’ennesima frecciatina… E’ il suo sport preferito prendermi in giro, perché sa che non mi permetto mai di insultarla…Mi viene in mente la prima volta che l’ho baciata… Era estate di qualche anno fa e dopo che ero fuggito dai miei impegni, andai come sempre da Isabel… Peccato che la trovai addormentata dentro un box vuoto… Da tempo ormai provavo qualcosa per lei; non potevo fare a meno della sua presenza, del suo profumo, della sua anima…
Mi avvicinai a lei cercando di non svegliarla e rimasi rapito dalla sua presenza… Senza rendermene conto appoggiai le labbra su quelle di Isabel e sentii che poco dopo anche lei destatasi dal sonno stava ricambiando il bacio…
Da li venni a sapere che anche lei provava qualcosa di speciale per me e diventammo ancora più inseparabili…
Mentre mi sono perso a pensare mi ritrovo a qualche passo dalla scuderia, dopo due ore di passeggiata. Come passa veloce il tempo in compagnia della persona che ami, uno schiocco di dita e tutto è finito…
Invece quando ti ritrovi con compiti noiosi sembra che il tempo non passi mai, lento come lo scorrere della sabbia in una clessidra, granello dopo granello…
 
- Ho messo nel suo box Jamyr - Dico tornado da Isabel che striglia il suo cavallo, mentre canticchia tra se un motivetto a me sconosciuto… Com’è bella anche quando lavora…. I lunghi capelli color pece ordinatamente in due codini, per non esserle d’intralcio, il leggero trucco che le risalta gli occhi verde come il prato…
Mi appoggio allo stipite del box, mentre mi perdo a guardarla lavorare.
 
- Grazie mi eviti del lavoro - Mi dice dopo un po’ sentendo la mia presenza… Quando è assorta nel suo lavoro, perde la concezione dello spazio e del tempo e se si accorge di te è un vero e proprio miracolo… Non mi da affatto fastidio, anzi è motivo per me di poterla guardare da ragazzo innamorato… Lei è la mia vita, il mio mondo… Farei di tutto per Isabel… Persino morire.
 
- Hai impegni ora? - Chiedo avvicinandomi, mettendomi dietro di lei, abbracciandola da dietro, cingendo con le mie braccia i suoi fianchi, mentre lei continua a spazzolare il cavallo…Le bacio il collo, succhiando la sua pelle delicata, mentre mugugna qualcosa… Lascia cadere a terra la spazzola girandosi verso di me, porta le sue braccia esili dietro al mio collo, iniziando a baciarmi, giocando con la lingua sulle mie labbra, per poi introdurla nella bocca.
 
- Mhh non credo perché? - Mi risponde dopo qualche minuto, quando si stacca da me per prendere fiato… Ogni volta che mi bacia, che mi sfiora, che mi tocca vado completamente nel pallone, e il mio povero cervello va a farsi un giro chiudendo per pausa pranzo… Dio come la amo… Peccato che il nostro amore è tenuto nascosto alla luce del sole…
Fosse per me lo griderei al mondo intero.
 
- Avrei in mente qualcosa - Le rispondo, mentre nella mia mente mi balena un’idea… E’ un po’ di tempo che non sento il suo corpo fuso con il mio… Ho voglia di possederla, ho voglia di sentirla gridare… Ci guardiamo negli occhi e capisco dal sorrisino della mia ragazza che ha inteso benissimo quello a cui sto pensando in questo preciso momento.
 
Blocco Isabel al muro portando le mie braccia sopra la sua testa… Mi guarda negli occhi accennando ad un sorriso malizioso… Mi prende per la maglia tirandomi verso di se, catturando le mie labbra… Spingo la lingua all’interno della sua; La sento morbida, calda, mentre s’intreccia, va sempre più a fondo roteandola con la mia e le sue mani scendono sul petto intrufolandosi sotto la mia maglia entrando a contatto con i miei pettorali…
La prendo in braccio, e lei intreccia le gambe alla mia vita, e mentre la porto all’interno del box vuoto, poggiandola sul fieno… Le sfilo la maglia rivelando il suo petto nudo… Da quando la conosco non portava mai reggi seni, li aveva sempre odiati, dice che le impedivano i movimenti…
La guardo, sento le sue mani sfilarmi la maglia e lanciarla da qualche parte… La sento ridacchiare so a cosa vuole parare….
Mi abbasso sui suoi seni e inizio a baciarli con foga, mordendo i suoi capezzoli, mentre con le mani scendo sui suoi pantaloni slacciandoli e con un unico sforzo sfilare sia i jeans che il perizoma nero che ha…
Ora è completamente nuda sotto di me… Dio come amo questo corpo… L’ho vista praticamente crescere sotto i miei occhi… Intanto sento che sotto ai piani bassi il mio fratellino vuole essere liberato… Non ancora, troppo presto, aspetto che Isabel inizia a fare qualche giochetto che a me eccita tanto…
Però prima meglio accontentare la piccola combina guai, se no altro che piacere per me…
Scendo con la testa sulla sua femminilità, stuzzicandola con la lingua, cosa che le piace tanto e ogni volta inizia a gridare in preda al piacere. Mentre gioco di lingua, introduco due dita all’interno di essa, entrando ed uscendo con velocità, mentre lei muove il bacino a ritmo per provare ancora più piacere…
Dopo un po’ mi alzo da lei e la sento che scivola lentamente sotto di me armeggiando con i miei jeans… Sbottona prima il bottone e poi fa scendere lentamente la cerniera…
Con i suoi movimenti sensuali, cala lentamente sulle mie gambe muscolose i pantaloni e i boxer…
Dio il fratellino si è già indurito senza far niente… Mi stendo sul fieno in modo che Isabel può svolgere il suo lavoretto; Prende tra le mani il mio membro portandolo alla bocca rosea, la lingua che stuzzica la punta mi fa andare nel pallone più totale…
Quando mi ritengo più che soddisfatto, la prendo per i fianchi portandola sotto di me, penetrandola con forza entrando dentro di lei…
Una spinta, due, tre sempre più con velocità, mentre i nostri sospiri e le nostre mani vagano per i nostri corpi accaldati…
Sento il paradiso avvicinarsi sempre di più, l’apice del piacere e anche Isabel, da suoi sospiri e dal suo continuo ripetere il mio nome, sta per venire anche lei…
Pochi minuti, spingo ancora più forte fino a quando lei non grida con tutta la voce che ha, e io non sento il caldo liquido riempire la sua femminilità…
 
- Non vorrai rimanere tutto il giorno lì nuda – La guardo sdraiata sul fieno comodamente nuda, mi fissa con sguardo divertito e le sue labbra si curvano in un sorriso malizioso... Forse è troppo magra ma a me non interessa il suo aspetto fisico anche se non ha molto seno quant’altro... La amo per quello che è e nessuno potrà mai cambiarlo.
 
- Non saprei, se mi fai compagnia – Risponde maliziosa mentre io mi metto a trafficare con i miei jeans per rimettermeli, cosa alquanto difficile dato che inizio a saltellare per il boxe in preda al bottone bastardo che non si vuole allacciare... Lei comodamente sdraiata si guarda la scena ridendo, ancora nuda, cosa che se entra qualcuno pensa che stiamo girando un film porno.
 
- Sempre pronto per te, perché non vieni a dormire da me stanotte? – Le propongo allungandomi verso il pavimento e raccogliendo la camicia bianca che poco prima Isabel ha lanciato nella foga del momento... Inizio ad abbottonarla bottone dopo bottone mentre penso ai vari giochi che si possono fare prima di dormire dato che abbiamo la villa tutta nostra, come sempre.
 
- Dormire o intrattenerti con altre attività? – Centra il punto al volo lei, è troppo simile a me per pensare cose sconce senza che se n’accorga... E’ praticamente impossibile... Alzo lo sguardo su di lei e raccolgo i suoi jeans per terra lanciandoglieli nella speranza che si rivesta il più in fretta possibile.
 
- Se conosci altri modi per farmi divertire sono lieto di conoscerli – Rispondo con un sorriso sghembo aiutandola ad allacciarsi la maglia a fiocco dietro la schiena mentre lei si raccoglie i capelli in una coda alta velocemente per poi scappare da sotto le mie mani correndo a prendere gli stivali color beige.
 
- Ne conosco molti… Sicuro che posso venire? – Mi domanda per una volta seria, chinata per allacciarsi le stringhe degli stivali... Me lo domanda sempre se le è permesso entrare nella mia residenza... Sempre sorvegliata da guardie e cani e sopratutto antifurti che al passare di una foglia si mettono a suonare.
 
- Si, non c’è nessuno almeno ci facciamo compagnia – Mi allaccio anche io le All Stars nere ed esco dal boxe seguito da lei... La blocco contro il muro portando le mani all’altezza del suo viso e mi guarda sorridendo alzandosi leggermente sulle punte dei piedi come una ballerina, lasciandomi un leggero bacio sulle labbra.
 
- Grazie... Sai, da quando è morto mio padre mi sento un po’ sola – Risponde con voce triste appoggiandosi al mio petto con la testa, mentre io la stringo in un abbraccio dolce per una volta... Lei non fa proprio parte di una famiglia benestante, suo padre è morto prima che compiesse 18 anni così abbiamo deciso, anzi ho deciso di assumere lei, anche per il fatto che è la mia ragazza.
 
- Lo so… Dai ora vado, gli impegni familiari mi aspettano – Mi stacco dall’abbraccio e la guardo intensamente negli occhi... Al solo pensiero che devo tornare a studiare e compilare carte su carte dividendo tutto in scaffali mi viene l’angoscia e la paranoia... Un normale 19 enne non dovrebbe essere costretto a tale vita.
 
- Ma non ti annoi? Sempre dietro a fogli di carta e impegni… Molto meglio i cavalli – Risponde riprendendo il suo dolce sorriso... Anche a me sarebbe piaciuto stare dietro ai cavalli, come amici e come compagni e non come di professione dato che i miei mi mandano di forza ad imparare il dressage nell’alta scuola in Spagna.
 
- Credimi l’avrei fatto anche io… Ci vediamo più tardi – Le do un ultimo bacio a fior di labbra avviandomi verso la mia macchina a passo spedito... Non ho proprio voglia di tornare in quelle quattro mura, da solo come un cane... I miei non si sono mai preoccupati di starmi accanto, prendevano una tata e mi affidavano a lei, quello che sono diventato è solo grazie ad altri non a loro che si fanno vivi ogni morte di Papa.
 
- A dopo principino – La sento ridere dietro di me mentre torna al suo beneamato lavoro... Almeno lei ama per quel poco che le da il suo lavoro... Avrei preferito anche io passare il tempo immerso nella natura, imparare dagli animali non dalle persone chiuso dentro ad una stanza... Sono dell’idea che loro insegnano di più.
 
- Antipatica – Rispondo salendo in macchina e accendendo il motore e guardando la mia ragazza rincominciare a pulire la scuderia da brava lavoratrice... Non se ne approfitta mai del fatto che io sia il suo ragazzo, il suo lavoro lo svolge con cura e perfezione, non c’è da lamentarsi su questo punto di vista.
 
Torno a gran velocità alla villa, come sempre silenziosa è immersa nel verde… Tutti i domestici sono a svolgere il proprio lavoro, chi alle cucine, chi si occupa della lavanderia, chi di pulire tutte le camere…
Tanta gente e nessun amico per me… Mi manca già Isabel e la sua compagnia…
 
- Buon giorno signorino, Passato una buona mattinata? - Mi saluta il  mio maggiordomo; Lo conosco da fin quando sono nato, organizza tutti i miei impegni; studio, sport, feste… Tutto quello che gira intorno alla mia noiosa vita. Vestito sempre impeccabilmente con il tipico smoking nero, sembra uno di quei pinguini del polo nord; Ma a differenza sua i pinguini almeno sono simpatici e carini.
 
- Molto piacevole - Rispondo educatamente, andando verso le cucine per prendere qualcosa da mettere sotto lo stomaco… Quando vado a cavallo dopo ho una fame da lupi… Albert non apprezza che vada nelle cucine personalmente, quando c’è qualcuno che può portarmi il cibo direttamente in camera, ma ho sempre odiato farmi servire e grazie al cielo Dio mi ha dato gambe e piedi da utilizzare.
 
- Sono contento per lei, dov’è stato? - Mi chiede mentre mi segue come un segugio attento ad ogni mia azione, ad ogni mio comportamento che poi riferisce come sempre ai miei genitori… Ormai sono abituato alla sua fastidiosa presenza che per me appare come un fastidioso ronzio di una mosca.
 
- A cavalcare - Rispondo chiaro e conciso… Apro la porta della cucina; Oddio cucina, si potrebbe definire un vero e proprio studio di cucina, dove lavelli, ripiani e utensili da cucina regnano sovrano… I cuochi sono all’opera per preparare il pranzo del giorno, mentre io mi fiondo nel frigo alla ricerca di qualcosa di fresco; Prendo la birra, la stappo e inizio a bere direttamente dalla bottiglia, sotto lo sguardo scrupoloso di Albert.
 
- Ah signorino è arrivata una lettera dei suoi genitori per lei - Comunica il pinguino porgendomi l’agenda con i miei impegni della giornata… La apro scorrendo la pagina del giorno, neppure un ora libera tutta per me… Ma chi ha mai chiesto tutti questi impegni? Sbuffo sonoramente, ricordandomi della misteriosa lettera dei miei genitori.
 
- Ogni tanto si fanno vivi… Che vogliono? - Chiedo annoiato più che mai… Non si fanno mai sentire, neppure per chiedermi se sono vivo o morto, sanno solo ricoprimi di regali per farsi perdonare delle loro ripetute assenze… Invidio Isabel che ha avuto una famiglia che le ha sempre voluto bene, e che non gli ha mai fatto mancare quello che ogni ragazzo desidera; L’affetto di una famiglia.
 
- Non saprei non ho l’abitudine di aprire la sua posta… Trova la lettera in camera sua - Mi risponde lasciandomi solo all’inizio dell’enorme scalinata; Salgo le scale dirigendomi verso la mia camera, rifugio da tutti, il mio luogo segreto.
 
- Grazie, a dopo Albert - Ringrazio il mio maggiordomo, per salire velocemente in camera e leggere questa benedetta lettera dei miei… Entro dentro la camera, chiudendola a chiave per non far entrare nessuno, e vedo la lettera svettare sulla mia scrivania… Mi avvicino ad essa prendendola tra le mani, aprendo la busta di filigrana e inizio a leggere il suo contenuto…
 

 

“Caro Kai,
Spero che tu stia bene e che i tuoi studi procedano per il meglio… Tra poco ci saranno gli esami d’ammissione per l’università e speriamo di ricevere notizie rassicuranti per il tuo futuro.
Conoscendoti hai sempre portato buoni risultati a casa rendendoci sempre orgogliosi di te…
A parte queste piccole raccomandazione da padre verso figlio, spero vivamente che il regalo di compleanno mio e di tua madre sia arrivato…
Abbiamo impiegato molto tempo per scegliere qualcosa che ti piace e al tempo stesso soddisfi le tue esigenze…
Abbiamo optato per un’Aston Martin Vanquish, ultimo modello uscito sul mercato che non tutti possono permettersi…
Fanne buon uso e mi raccomando sempre di rispettare il codice stradale…
Ti chiederai il motivo di questa lettera; pochi giorni fa durante il nostro viaggio io e tua madre abbiamo incontrato nostri amici di vecchia data,i
McKanzie; ti ricorderai anche tu di loro e della loro adorabile figlia…
Tu forse non lo sai, ma fin da piccolo, Aisha, è stata promessa in sposa a te per far si che le nostre due società potessero fondersi in un’unica…
Spero che tu ora capisca quanto per noi sia importante quest’unione, e che assolverai pienamente questo impegno come un degno Hiwatari.
Torneremo al più presto con Aisha in modo che possiate passare un po’ di tempo insieme per conoscervi meglio.

 

Un saluto, mamma e papà”

 

La mia condanna all’infelicità per l’eternità… Che ne sarà della mia dolce Isabel?

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Stand by me ***


Padme86: ciao mamma pad!! Sono molto contenta che la nostra nuova storia ti piaccia^^ Ovvio i cavalli non mancano mai visto che piacciono molto al nostro vampirello zizi Isabel è la sua anima gemella, se no non potrebbero stare insieme non credi?? ^__^ In questo capitolo vedrai due nuovi personaggi entrare in scena, io li definisco “i cattivoni” (che vadano a morte *_*) Ecco a te il nuovo capitolo spero ti piaccia, tanti baci da me e dal vampirello che si è perso zizi
 
Nika_night: ciao bella ^^ visto ti ho stupita con questa nuova storia venuta fuori dal nulla ^^ Spero che continuerai a seguirla anche se ti manca il tempo, ma visto che ti è piaciuto così tanto il nuovo capitolo sono certa che continuerai a commentare zizi E poi visto che ti mancano i tuoi cavallini ti rifarai con questa storia visto che sono presenti hihi
Ti lascio alla lettura del capitolo, tanti baci da me e dal correttore di bozza ^__^
 
Jessy16: pervertitaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!! Ti sei ripresa dopo che ti abbiamo messo un Aston Martin dentro la storia?? Però non è possibile, prima sbavi, poi ridi, poi cadi dalla sedia… Ma deciditi una buona volta =) Con Aisha i problemi aumenteranno zizi  e il povero Kai ne subirà le conseguenze ç_ç Spero ti piaccia e non cadere dalla sedia, tanti baci da me e dal pervertito =D
 
scrlettheart: ma ciauuuuuuuuuuuuuuuuu!!! La vita sui libri è sempre noiosa, chi non preferirebbe un giro a cavallo invece che studiare XD Ovvio poi che in questa storia non capirai niente perché è piena di colpi di scena che rimarrai ad occhi sgranati =) Una storia senza casini complicati che storia è? Per quanto riguarda Kai, ne subirà di cotte e di crude, e non se ne è ancora andato via di casa per quello che lo lega ad Isabel….
Ecco a te  il nuovo capitolo, sfornato dopo vari problemi, un bacio da me e dal correttore zizi
 
medea90: da quanto tempoooooooo *_* sono davvero felice che hai iniziato a leggere la nostra storia e non ti preoccupare quando hai tempo recupera i capitoli dell’altra, i commenti sono ben accetti anche quelli negativi ^^ Grazie dei complimenti fanno sempre piacere, ti mando un saluto da me e dal correttore
 
 
  Ps: a tutti quelli che seguono "A night of rain (l'inizio)" la storia verrà aggiornata a tempo debito a causa di alcuni problemi che sono nati... Ci scusiamo per l'attesa sperando che continuerete a leggere quando la storia riprenderà... Grazie dell'attenzione

 
                                                                                       ...I have looked at the sea...
                                                                                                  ...the sand...
                                                                                                ...the waves...
                                                                                    ...thinking of you...
                                                                                                                              ...and I have been afraid of as the things
                 ...more beautiful and natural can change to the sudden one...
                                                                               ...with a puff of wind...
 
 
 
 
               _STAND BY ME_
 
 
Un fulmine squarcia il cielo nero notte che aleggia sopra di noi, illuminando la pianura dove mi trovo con la ragazza che amo, poi un tuono tanto forte che mi fa sobbalzare... I tipici acquazzoni di inizio primavera.... Continua a piovere e io e Isabel siamo chiusi in macchina dopo che gliel'ho fatta provare dato che ci tiene tanto.
Un altro tuono inspiegabilmente non preceduto da un lampo e Isabel sorride divertita dallo scenario... Intanto io non riesco a vedere altro che buio, forse colpa del mio umore per quello che ho scoperto poche ore prima... Tanti pensieri mi aleggiano nella testa, tanta confusione e tanta paura... Quella non manca mai purtroppo.
La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro... Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare... Io non ho proprio voglia di svegliarmi dal mio sogno... Sarebbe come morire.
Non smetto di pensare alla scelta che dovrò affrontare... Non voglio sposarmi con un altra... Ma ci sono momenti nella vita in cui bisogna prendere decisioni drastiche che non sono sempre giuste, purtroppo vivere nel mondo dell'indifferenza è piuttosto difficile... Le conseguenze a volte di queste decisioni prese sono irrimediabilmente irreversibili, per cui conducono attraverso strade buie e tortuose.... Ciò che io per ora riesco solo a vedere...
 
- Davvero spettacolare la tua macchina – Mi distrae dai miei pensieri Isabel, richiamando l’attenzione su se stessa tutta felice dopo aver provato la mia macchina... Maledetti ai suoi occhi che mi commuovono come un tramonto su Capri... Se fosse stata un altra la mia macchina non l’avrebbe nemmeno sfiorata.
 
- Contenta? Ora mettiti l’anima in pace che non la tocchi più – Rispondo con un sorriso voltandomi verso di lei che è seduta al posto di guida... Si volta verso di me sorridendo a trentadue denti come mai prima d’ora... Mi piace vederla sorriderla, mi fa sentire in pace con me stesso... Se lei è felice, lo sono anch’io.
 
- Nah vedremo, ho mille modi per corromperti – Si sporge verso di me e posa le labbra sopra le mie sorridendo ancora... Sento la pioggia sul vetro della macchina, picchiettare su di esso quasi vogliosa di entrare nell’abitacolo... Pioggia che scende su di noi, che ridona la forza quando l’anima è rotta... Oggi il cielo sta piangendo, una goccia una lacrima, che purifica il pensiero e rende libera l’anima...
Intanto le nostre lingue non so come hanno iniziato a cercarsi freneticamente... Le nostre bocche leggermente socchiuse sospirano leggere in un bacio pieno di passione e eccitazione, niente a che vedere con romanticismo o affetto... I nostri nasi si toccano, sfiorandosi,  seguendo il ritmo della passione che ci avvolge... Sposto la mia sul suo collo, appoggio le labbra sulla sua pelle e succhio profondamente lasciandole una piccola macchia rossa su di essa... Le mani di Isabel hanno preso a vagare per il mio petto, sotto la maglia, accarezzando delicatamente la pelle fredda, senza tirar fuori gli artigli... Un gesto fine che sfiora la mia pelle provocandomi una sensazione di solletico, come quella che si prova quando una farfalla sbatte le sue ali sulla pelle...
Un momento magico, come tutti quelli provati fino ad ora con Isabel... In lontananza inizio a sentire la voce di una ragazza che mi chiama... Inizio ad avere le allucinazioni, non ci posso credere... Mi stacco di colpo da Isabel e cerco di mettere a fuoco la voce della ragazza... Non sto sognando, non sto immaginando e non sono diventato pazzo, la ragazza c’è davvero ed è fuori dalla mia macchina che ci viene incontro da dietro.
 
- Kai sei tornato quanto  tempo! – Urla la ragazza a qualche metro di distanza dalla mia macchina... Non corre ne si affretta a venire verso di me... Anzi con passo leggero, signorile e dal portamento regale, passo dopo passo si avvicina con un ombrello sopra la testa verso di noi.
 
- E quella chi è? – Mi domanda Isabel alzando un sopracciglio, squadrando la ragazza che si avvicina a noi... Non riesco a riconoscerla ma anche al buio noto che è una borghesotta come tutti quelli che girano in questi posti... Solo Isabel è una ragazza che non fa parte della borghesia e gira per questi quartieri.
 
- Non lo so, mai vista – Rispondo scendendo dalla macchina seguito da Isabel che si sta innervosendo sempre di più... Non sopporta le ragazze che se la tirano in modo esagerato e che si credono migliori di altre solo perchè sono ricche... Il denaro fa l’uomo ricco, ma l’onestà e la gentilezza lo fanno signore.
 
- Non ti ricordi di me? Sono Aisha – Sorride una volta che ci ha raggiunti, mentre Isabel apre il suo ombrello color notte ridotto in qualche maniera e tutto rovinato... Non perchè ha tanti anni o perchè non ha soldi per comprarne un altro... Le dispiace buttar via le cose e se le tiene tutte perchè le dispiace... Chi la capisce è davvero bravo.
 
- Ah merda… - Sussurro capendo chi ho di fronte... Al buio non vedo niente, ma sento solo che i miei muscoli si paralizzano all’istante e non capisco più niente... Non doveva succedere così in fretta... L’acqua sulle nostre teste continua a scendere e io non sono riparato da niente, sento i capelli appesantirsi sempre di più.
 
-Che succede Kai? – Mi domanda Isabel notando che mi sono completamente paralizzato... Un lampo squarcia il nero della notte... Non so se ho preso a tremare per il freddo o per la paura di quello che succederà ora... Ora che tutte le mie paure si sono materializzate in una persona sola.
 
- Niente tranquilla… Ti aspettavo con i miei genitori – Mi incammino verso la mia villa, ovviamente circondata da guardie che ormai mi conoscono e mi lasciano passare... A passo spedito arrivo al portico, seguito da Isabel che non capisce cosa succede e Aisha che sorride maliziosamente.
 
- Ho deciso di raggiungerti prima; La ragazza che è con te è tua parente? – Mi domanda Aisha... Sotto le luci del portico riesco a vederla bene... Di bassa statura e dai tratti tipicamente orientali... Pelle alabastrina, liscia e vellutata... Capelli rossi naturali e leggermente mossi sciolti.
 
- No, sono dipendente qui, lavoro giù alle scuderie – Si intromette Isabel presa da diretta interessata... Si guardano già in cagnesco, tipico di Isabel vedere tutti gli esseri femminili come delle minacce da tenere lontani da me, dato che è perennemente gelosa.
 
- Ah una serva quindi, Kai ti riduci ad uscire con una sguattera? – Mi domanda come una serpe velenosa, sibilando le parole dalle labbra carnose donandole un’aura particolarmente intrigante... Mi incanto a guardarla, è una gatta seduttrice con quegli occhi così scuri e profondi.
 
- Sono una persona e non una serva e il mio nome è Isabel – Risponde educatamente Isabel allungando la mano verso Aisha che si allontana schifata, nemmeno fosse un vampiro o che altro da scappare da lei... Se solo sapesse che è la mia ragazza lo direbbe ai miei genitori che licenzierebbero Isabel all’istante.
 
- Non mi interessa chi sei – Sorride ironicamente scacciando la mano di Isabel con uno schiaffo sul polso e avvicinandosi a me...  Sposto lo sguardo sulla mia ragazza e la vedo arrabbiarsi, e non poco... La conosco e non è una ragazza dalle buone maniere, saprebbe far rissa con la viziata da un momento all’altro.
 
- Isabel ti prego torna a casa – Prendo la mia ragazza per un braccio e la trascino giù dalla gradinata del portico, lasciando da sola Aisha che se la ride... Isabel fa oppressione perchè la sto trascinando ma niente che non riesco a fermare.
 
- Voglio sapere chi è – Mi spintona cercando di tornare da Aisha ma riesco a trattenerla e farla calmare... Mi guarda arrabbiata e percepisce che le sto nascondendo qualcosa che non devo, e come darle torto... Ora spiegarle tutto sarà un bel casino.
 
- Ti spiego appena posso – Le prendo il viso tra due dita delicatamente e abbasso leggermente la testa verso di lei dato che è più piccola di me di qualche centimetro... La fisso negli occhi e le faccio capire solo con lo sguardo che non c’è niente che non va e a quanto pare riesce a tranquillizzarsi.
 
- Kai ti sbrighi? Non è carino far attendere una ragazza – Si intromette la rossa entrando nel portone della mia villa... Ci da le spalle e poi sparisce dopo la soglia, mentre Isabel scaccia la mia mano con un gesto brusco, segno evidente che è arrabbiata mica male.
 
- Ci sentiamo… - Dico in un sussurro, facendole intendere che sono dispiaciuto come mai prima d’ora... Le do un piccolo bacio a tradimento e mi allontano lentamente da lei facendo qualche passo indietro e vedendola fissarmi negli occhi per poi girarmi le spalle e tornarsene da sola a casa sua mentre io rientro in casa.
 
- Bene ora che siamo rimasti solo noi due, possiamo dedicarci a qualcosa di più interessante – Fa maliziosa Aisha una volta che l’ho raggiunta in sala... E’ seduta compostamente sul divano e mi guarda in attesa di fare la mia conoscenza... Più che mia conoscenza, muore dalla voglia di venire a letto con me.
 
- Come sei arrivata fino qui? – Le domando fissando al di fuori della finestra enorme in sala... Tutto buio, solo qualche luce dei lampioni del giardino illuminano i sentieri all’interno di esso... La sento ridacchiare e mi volto di lei di scatto.
 
- Mi ci ha portato tuo fratello, avevo tanta voglia di vederti – Ride sotto i bassi alzandosi in piedi e sfoggiando tutte le sue leggere curve... Niente di eccessivo e niente di speciale... Una ragazza come tante sui 19 anni... Non una modella e nemmeno un cesso... Ma i suoi atteggiamenti sono invidiabili da chiunque.
 
- Ma ciao fratellino quanto tempo… - Mi riporta sul pianeta terra la voce odiosa di mio fratello...  Entra dalla porta in legno pregiato, a testa alta fin troppo orgoglioso... E’ più grande di me di età dato che ha 22 anni, ma non di fisico.
 
- Chi non muore si rivede – Rispondo acidamente fissandolo... Indossa un maglione color panna e dei jeans chiari... Borghesotto anche lui, come tutti gli altri qui dentro... Ha i capelli color bronzo e gli occhi uguali ai miei, color ametista ma c’è molta differenza tra il mio sguardo e il suo... Il mio vero e sincero, il suo falso ed ipocrita, come il mondo in cui è stato coinvolto.
 
- Ho visto che eri con una nostra dipendente prima – Dice facendo intuire altro... Cazzo gliene frega a lui con chi sto... Mi fanno sentire una merda solo perchè esco con gente che non fa parte del nostro mondo... il LORO mondo nemmeno il mio... L’ho sempre rifiutato e non intendo farne parte ora.
 
- Era qui per lavoro – Rispondo vagamente mentendo a tutti... Non voglio che si sappia che io e lei stiamo insieme o finisce davvero male per entrambi... Minimo la licenziano e a me rinchiudono in casa come un carcerato dato che l’alta borghesia pretende che io sia educato, come se avessi altre scelte.
 
- Voglio che sparisca, non voglio sguattere di bassa lega qui dentro… Quando saremo sposati cambieranno un po’ di cose qui dentro – Dice con voce arrogante e imponente la ragazza dai capelli color fuoco... Ma non l’ha ancora capito che io non la sposerò ne ora ne mai? Non è così difficile da capire, è un concetto semplicissimo.
 
- Chi ti dice che ti voglio sposare? – Provoco la ragazza spostando lo sguardo su di lei e fissandola qualche secondo negli occhi... Aggancio lo sguardo visivo e cerco di mantenerlo il più a lungo possibile facendole capire che con me non c’è verso di farmi fare una cosa che io non voglia fare.
 
- I nostri genitori te lo impongono Kai – Si intromette mio fratello con il tipico atteggiamento di chi è superiore agli altri... Non siamo mai andati d’accordo, lui è sempre stato il figlio prodigo dei miei genitori, ha sempre studiato per alta scuola, sempre educato e di buone maniere... Tutta ipocrisia, è un bastardo nato dal carattere peggiore del diavolo in persona.
 
- Mi rifiuto altamente – Mi giro verso di lui sfilandomi la felpa inzuppata da dosso e lanciandola sulla sedia ricoperta di velluto vicina al tavolo in vetro... Mi dirigo verso la porta a scrigno della sala e mi appoggio al muro per sentire se quei due si dicono ancora qualcosa.
 
- Credo che abbiamo un piccolo problema – Sento la voce di quell’arpia arrivare dalla sala... Quei due complottano qualcosa verso di me e se ne accorgerebbe anche un ebete... Ci mancava solo che i due ricchi viziati si mettessero d’accordo per rovinarmi la vita.
 
- Tranquilla Aisha cambierà presto idea – Ride bastardamente mio fratello, mi sporgo verso la porta per vedere cosa stanno facendo dato che è calato silenzio e noto che Damian  prende con poca delicatezza il viso di Aisha alzandolo verso il suo e introducendo la lingua con foga nella sua bocca... Maledetti bastardi... Venuti al mondo solo per sentirsi migliori degli altri per dei fottutissimi soldi!
Accelero il passo verso il portone d’entrata e mi dirigo verso il bosco sotto la pioggia che continua a scendere furiosa... Una notte scura, silenziosa, in un momento di riflessione... Con la fine della giornata il corpo e la mente si spengono... Allora tutto rallenta... Tutto è più chiaro, meno confuso... Il silenzio accompagna e nutre il silenzio che ho dentro... I tuoni e i lampi sono gli unici sovrani di questa notte, dove porto dentro di me lacrime... E mi sento quello che sono realmente... Solo...
Attraverso uno dei quartieri più malfamati del paese... Il quartiere dove vive ed è cresciuta Isabel... Donne purtroppo costrette a prostituirsi che mi guardano con fare assetato di soldi, e clienti insani che le vanno a cercare... Barboni accucciati tra i muri e i negozi chiusi, ragazzi che nell’ombra spacciano e altrettanti che li vanno a cercare per una dose... Luci ovunque di locali notturni che dall’esterno possono sembrare allegri, ma all’intero cosa accade?
Continuo a guardare avanti, incurante di tutti quelli che mi stanno fissando per il mio portamento non proprio da barbone e ragazzo di strada.
I capelli continuano a gocciolare e inizio ad avere freddo... In lontananza vedo la piccola casa di Isabel... Mi avvicino ad essa salendo i due gradini di entrata e inizio a bussare ripetutamente, sperando in Dio che qualcuno mi apra.
 
- Isabel apri! – Urlo con tutto il fiato che ho nei polmoni sbattendo a pugno chiuso sulla porta di casa e per poco non la sfondo... Sento i catenacci e le catene aprirsi all’interno, segno che la mia ragazza è in casa grazie a Dio o sarei stato perso senza qualcuno che mi ascoltava.
 
- Che succede Kai? Perché sei così agitato? – Mi domanda sconvolta Isabel mentre io entro come una furia in casa sua... Mi ritrovo in un piccolo studio come entrata, un piccolo divano ricoperto in pelle nera, niente di costoso, un tappeto rosso, un tavolino al centro e un piccolo televisore di fronte... Questa è la sua grande sala.
 
- La mia vita è un inferno! – Urlo ancora una volta voltandomi verso di lei dirigendomi verso il bagno del suo piccolo appartamento... Ormai lo conosco a memoria e ha solo 3 stanze... Entro nel piccolo bagno, chiaro e luminoso e qualche pianta qua e la.
 
- Spiegati per favore – Mi raggiunge appoggiandosi allo stipite della porta e guardandomi sfilare la i vestiti fradici... Sono di casa e ho i miei vestiti anche a casa sua quindi posso cambiarmi tranquillamente dato che grondo d’acqua ovunque.
 
- I miei…  Vogliono farmi sposare una che non conosco – Le spiego in parole sintetiche finendo di passarmi l’asciugamano nei capelli fradici... Mi guardo allo specchio e non mi riconosco nemmeno più dato gli occhi lucidi e rossi... Tutta quell’acqua non mi ha fatto del tutto bene.
 
- Cosa? Ma... – Sussurra sconvolta Isabel, incredula di ciò che le ho appena detto... Mi avvicino a lei finendo di abbottonarmi i jeans e la guardo negli occhi... Ha paura e glielo si legge in faccia, ma il suo carattere forte e tenace le impedisce di non reagire alla notizia, mentre dentro sta scoppiando di lacrime.
 
- Non la sposerò io voglio stare con te – La prendo per un polso e la trascino al mio petto abbracciandola teneramente... In questo momento ho solo bisogno del suo aiuto... Della sua presenza... E della forza che solo lei riesce a darmi... La guerra è appena iniziata.
 
- Kai calmati… Vieni, andiamo un po’ sul letto – Mi prende per mano e mi porta fino in camera sua...  Niente a che vedere con la mia che è enorme... Regnano sovrani cuscini e pupazzi messi in ordine quasi casuale ma che in realtà hanno un ordine ben curato.
Un piccolo letto da una piazza sulla destra, il colore azzurro delle pareti mi da l’idea del cielo infinito e del mare limpido... Il letto è lo scrigno dei miei sogni e dei miei desideri... Quando mi ci butto, tutto scompare, li i miei sogni, almeno per una notte diventano realtà distante dalla mia vita.
Ci sdraiamo sul letto e inizia la complicità con gli sguardi, con le carezze e i baci dolci seguiti dai ti amo sussurrati piano... I nostri cuori battono uno vicino all’altro, pelle su pelle mentre lentamente ci spogliamo a vicenda... L’adrenalina sale, chiudo gli occhi e sento un odore diverso intorno a me... Come un ebbrezza che mi trasporta leggera e sento solo il cuore che sussurra tenere parole... Ti amo... Solo quelle... Ti amo... In questo momento esistiamo solo noi due e non me ne frega niente del resto...
Ci sfioriamo delicatamente dandoci piacere a vicenda, giocando con i nostri sogni... Con i nostri desideri... Con i nostri piaceri... Mi posiziono sopra di lei ed entro piano, niente a che vedere con le solite volte... Questa volta è magica, come la prima volta che l’abbiamo fatto... Le chiedo se le faccio male, cosa che se fossero stati altri sarebbero andati avanti e se ne fregherebbero... Non voglio fare sesso con lei... Solo amore...
Vedo i suoi occhi che brillano come se mi sta urlando “ti amo” e si stringe a me, come se non mi volesse mai lasciare andare... Il momento si rende sempre più dolce e romantico... Oltre che unico e indimenticabile...
Insieme ci avviciniamo all’apice del piacere, con il respiro affannato e i nostri sospiri che si alternano... Mi guarda sorridendo e mi sussurra all’orecchio che è stato stupendo... Ricambio il sorriso e mi metto di fianco a lei, esausto ma appagato come mai prima d’ora...
Appoggia la testa sul mio petto accaldato e che fa su e giù per il respiro irregolare, e insieme, ci avviciniamo al mondo dei sogni...
 
 
Silenzio assoluto in strada, non si sente il minimo rumore, se non lo scrosciare della pioggia che accompagna questo silenzio… Isabel dorme beatamente tra le mie braccia, il respiro regolare e la bocca rosea dischiusa… Quanto è bella anche quando dorme…. Le sposto una ciocca di capelli davanti al volto, accarezzandole poi la guancia dalla pelle vellutata… Voglio imprimermi questo momento, non voglio dimenticarlo… E’ stata una notte speciale, mi sono sentito in paradiso e amato: mi sono sentito un'unica cosa con lei…
I miei pensieri vengono interrotti da uno strano rumore proveniente da fuori… Chi sarà mai a quest’ora? Magari è il vicino che rientra, ma è molto strano perché il vicino di Isabel è un vecchietto molto gentile che non crea problemi a nessuno, ne esce di notte…..
 
- Aprite! Ordini dalla casa principale! - Una voce autoritaria, sbatte i pugni più volte alla porta quasi volesse sfondarla… Sono le guardie che fanno la ronda a casa mia… Cazzo ci mancavano solo loro! Mio fratello bastardo com’è ha mandato loro a cercarmi, ma cosa vuole dalla mia vita?
 
- Kai sveglia, le guardie - Sento la voce di Isabel impastata di sonno, che si è svegliata di soprassalto, prende da terra i suoi indumenti infilandoli velocemente, scendendo dal letto sbirciando da fuori alla finestra.
 
- Ho sentito - Rispondo vestendomi velocemente anch’io… Devo fare qualcosa in fretta se mi beccano con Isabel qui è finita, e posso metterla davvero nei casini… Devo trovare una soluzione e andarmene senza farmi vedere.
 
- Aprite o sfondiamo la porta - Ordina un uomo che dalla voce ha una trentina d’anni… Tutte le guardie che lavorano per la mia famiglia, sono scelte dalle migliori accademie militari…. I rumori alla porta diventano più forti, tempo due minuti e come minimo la sfondano.
 
- Ti cercano… - Mi dice Isabel con un velo di preoccupazione nella voce… Se sono qui ovvio che cercano me… Raccolgo le scarpe da terra e tutto quello è mio infilandole nelle tasche e mi allaccio velocemente le stringhe delle scarpe… Isabel fa lo stesso ma la fermo in tempo… Non voglio che venga con me, sarebbe come darla in pasto ai lupi.
 
- Non posso farmi trovare qui andrai nei casini tu - Le dico dando un leggero bacio sulle labbra della mia ragazza, mentre alla porta continuano a bussare incessantemente… Mi serve un’idea e in fretta, ma non riesco a ragionare con tutta questa tensione.
 
- Esci dalla porta sul retro, io ti copro - Dice Isabel capendo che sto disperatamente cercando qualcosa per non farmi prendere…. La porta sul retro da sul piccolo giardino e ha un vialetto che conduce alla strada… Se esco da li senza farmi vedere ho possibilità di tornare a casa sano e salvo.
 
- Grazie sei un angelo - La ringrazio abbracciandola forte, la porta intanto subisce varie percussioni, da fuori hanno iniziato a buttarla giù… Mi stacco da Isabel correndo verso la porta sul retro, la apro piano per non insospettire nessuno e la richiudo dolcemente; ora sono da solo, io e le prime luci del mattino.
Mi avvicino silenziosamente alla finestra del salone per spiare cosa succede dentro casa, assicurandomi che alla mia ragazza non succeda niente.
Vedo Isabel aprire la porta e almeno cinque guardie appostate fuori, armate fino al collo; Neppure fossi un prigioniero di guerra.
 
- Cerchiamo Kai Hiwatari - Sento la voce del capo delle guardie chiedere di me; Mi sporgo quanto basta per guardare dentro e Isabel ha una mano appoggiata alla porta come segno che non vuole fare entrare nessuno… Quel tipo mi ha fatto sempre paura: corporatura muscolosa, alto tipo quasi due metri, un vero armadio insomma fatto di cemento armato a posto della pelle.
 
- Non credo che possa trovarlo qui, non le pare? - Risponde Isabel in tono di sfida; Speriamo non aizzi nessuno con quel suo caratterino.. Mi fido ciecamente di lei e non farebbe nulla che possa metterci ancora di più nei casini…. Spero sloggino alla svelta, tutta questa attesa mi sta mettendo ansia.
 
- Abbiamo avuto istruzioni di perquisire tutto all’interno della proprietà - Continua estraendo un foglio da dentro una tasca, manco fosse un pubblico ufficiale… Ma da anni so che la mia famiglia può far perquisire le case dei propri dipendenti a proprio piacimento; Speriamo non trovino niente di compromettente.
 
- Fate pure non ho niente da nascondere - Da il consenso Isabel, aprendo la porta, facendo entrare tutte le guardie all’interno che iniziano a perquisirle la sua piccola casa… Ottima mossa, se si sarebbe rifiutata li avrebbe insospettiti di sicuro.
Dopo aver ascoltato tutto ben accucciato sotto la finestra mi dirigo verso la mia villa più arrabbiato che mai... Non è possibile che ora sono anche seguito dalle guardie... Mi renderanno davvero la vita un inferno.
Passo dopo passo mi ritrovo al cancello della villa, dopo aver salutato le guardie che mi permettono di entrare vado verso le vetrate che danno sul giardino d’entrata, oddio giardino, un panorama mozzafiato... Cammino nel gazebo chiuso dai vetri che fa come accesso diretto a una delle tante entrate, che danno la possibilità di stare fuori casa anche con il brutto tempo, più che parte della casa sembra una vera e propria giungla dato che c’è vegetazione di ogni genere, un giardino fiorito anche d’inverno.... Un piccolo ruscello attraversa la vegetazione sulla destra con il tipico suono della cascata; Niente che ogni schifoso ricco non si possa permettere.
Entro di soppiatto nell’enorme cucina, moderna, elegante e raffinata color lilla, e lucida... Meno male che nessuno è presente a quest’ora del mattino se non qualche cuoco che riesco ad evitare.
Sono fin troppo concentrato a schivare gli sguardi dei cuochi che non noto che una presenza mi sta squadrando da quando sono entrato.
 
- Buongiorno fratellino, sei riuscito ad evadere le guardie – Dice con voce ironica mio fratello seduto su un bancone della cucina intento a mangiare della cioccolata... Non mi guarda nemmeno in faccia, si limita a sorridere bastardamente.
 
- Cosa fai mi bracchi? Non sono un prigioniero – Mi avvicino velocemente alla porta in acciaio scorrevole della cucina con l’intento di andarmene da li al più preso possibile dato che non voglio che la discussione va oltre il dovuto.
 
- Ti stai ribellando al volere dei nostri genitori – Continua mio fratello prendendo dall’enorme frigo in acciaio una bottiglia di vino, stappandola, versa due dita dentro un bicchiere di cristallo, portando il liquido rosso alla bocca, mentre continua a guardarmi con quel suo sguardo bastardo... Quanto lo odio, mai considerato mio fratello, sempre stato lecchino con i miei genitori, che lo idolatrano come un Dio.
 
- Non sono un burattino! – Urlo per la frase di mio fratello... Nessuno può decidere sulla mia vita, è una cosa che non riesco a tollerare a 19 anni... Non mi è mai stato dietro nessuno quando sono cresciuto, solo tanti dipendenti, ma nessuno della famiglia, non vedo perchè ora debbano decidere per me.
 
- Suvvia… Aisha non è poi così male – Sorride malignamente mentre sorseggia ancora dal bicchiere il suo adorato vino... Per dire così allora anche lui l’ha provata, come del resto le sue altre povere vittime, ovviamente non di “bassa lega” come le definisce lui, ma sempre tutte viziate e ricche.
 
- Non la conosco neppure, come posso sposare una che non conosco? – Domando con fare ironico prendendo a giocare nervosamente con il bordo della manica della camicia... Sono nervoso e non riesco a non darlo a vedere perchè so che si usa da sempre far sposare due ragazzi che nemmeno si conoscono.
 
- L’amore non è per un Hiwatari, ficcatelo in testa – Posa il bicchiere sul ripiano della cucina e appoggiandosi ad esso con la schiena incrociando le braccia al petto guardandomi negli occhi... Lui, come me, è stato dato come marito per una ragazza che nemmeno conosce, e a breve si devono sposare.
 
- Obbligatemi – Lo provoco guardandolo negli occhi, prendendo dalla tasca posteriore dei jeans un pacchetto di Lucky Strike e ne estraggo una, insieme all’accendino nero posto nel pacchetto di sigarette.
 
- Bene… Mhh se non fai quello che ti dico, dirò a tutti del tuo piccolo segreto con Isabel… Non vorrai farle del male spero – Maledetto bastardo, lo sapevo che andava a parare a Isabel... Non sa nemmeno cos’è l’amore e pretende di distruggere quello che unisce gli altri esseri mortali, non come lui che si crede Dio in persona sulla terra.
 
- Brutto infame bastardo, questa me la paghi – Arrabbiato come mai prima d’ora, esco dalla cucina intento a tornarmene in camera a studiare come sempre cose noiosissimamente pallose per ogni essere comune...Non capisco cosa mi serve studiare così tante cose confronto agli altri miei coetanei “normali”.
 
- Sei davvero diabolico – Mentre cammino sento la voce sensuale di Aisha sbucare dal nulla in cucina... Si da il caso che proprio quest’ultima si è ascoltata la conversazione programmata da mio fratello fatta con me poco prima... Sapevano che sarei tornato se le guardie mi sarebbero venute a cercare.
 
- Guarda che i patti sono patti Aisha – Dice mio fratello ghignando come un vero bastardo saprebbe fare... Quale fratello avrebbe le palle di trattare così uno della propria famiglia? Solo lui ne è capace perchè per quanto io posso odiarlo, non riuscirei a fagli del male... Forse perchè sono più umano di lui.
 
- Li rispetto… Farò di tutto per avere Kai – Non voglio udire altro della loro schifosa conversazione... Trattato come un oggetto... Sono una persona, ho dei sentimenti... Perchè nessuno sembra capirlo?
Salgo la lunga scalinata in marmo diretto verso la sala dove studio... Mi siedo alla scrivania in legno e prendo un libro iniziando a leggere... O meglio... Inizio a guardare fuori e inizio a sognare su quello che sto per perdere....
 





elouai's doll maker 3 elouai's doll maker 3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=296607