I don't let you go away di Obsidian_Butterfly (/viewuser.php?uid=20504)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Killing me softly ***
Capitolo 2: *** Stand by me ***
Capitolo 1 *** Killing me softly ***
Salve a tutti miei lettori ^^ Io e
il mio correttore di bozza mentre
continuavamo la stesura di “In a night of rain”
abbiamo iniziare a vagare con
la fantasia, tanto che ne è uscita una nuova storia U_U Noi
abbiamo scritto il
primo capitolo, avremmo piacere di sapere i vostri commenti, e se vi
piace
ditelo che scriviamo il continuo XD Non preoccupatevi
dell’altra che andrà in
parallelo con questa non abbiamo intenzione di abbandonarla U_U
Vi lascio alla lettura di questa nuova storia sperando che vi piaccia;
mi raccomando commentate in tanti!!! Baci da Siana e dal mitico
correttore ^^
"I don't
understand...
... I am surrounded by people but I feel alone...
...I
don't see anybody...
...
I see shade that is yours...
...You
come me against...
...
I look you and the heart becomes populated me..."
Killing me softly
Mi
alzo per scostare le tende blu
notte dalla finestra e permetto alla luce del sole di entrare in camera
mia...
Do
una veloce occhiata fuori,
distrattamente e torno a sedermi dietro alla scrivania perfettamente in
ordine
e non per volere mio, riprendendo la lettura del romanzo... Mi perdo a
fissare
il vuoto... Quanto odio studiare noiosissime cose e leggere libri di
cui non mi
interessa niente...
Sposto
lo sguardo lentamente su un
pettirosso agile, che saltella da un rametto all'altro, forse in cerca
di
qualcosa da mangiare...
Lo
osservo ancora, mentre si
allontana...
Sento
l'aria tiepida e fresca, a
dispetto di questa stanza, calda anche per le troppe sigarette fumate,
respiro
a piedi polmoni e mi appoggio sulla scrivania di legno e guardo fuori
della
finestra...
Guardo
i miei dipendenti nel campo,
con il vecchio aratro... Mi soffermo un attimo, mi sembra di rivivere
la mia
infanzia, sentendo il profumo delle stoppie che bruciano...
Sposto
lo sguardo verso la montagna.
Istintivamente alzo lo sguardo verso il cielo illuminato dai raggi del
sole...
Completamente
assorto nei miei
pensieri mi risveglio da questo momento incantato, solo
perchè una brezza
gentile mi porta il profumo della campagna in fiore...
Chiudo
velocemente il libro pesante
come un mattone e lo ripongo nella libreria apposta, decidendo di
andare a
farmi un giro per la prateria... Con una giornata così
stupenda non posso di
certo perdermi a studiare...
Non
sono tipo da stare a leggere
romanzi per mio piacere, colpa del mondo in cui vivo... Ricco fino
all'ultimo
capello... Schifosamente ricco... Quasi sempre a casa da solo a
studiare,
studiare e... Studiare.
Prendo
le ultime cose e scendo le
scale velocemente... Non vivo in una villa... Sembra più una
specie di castello
con tecnologia avanzata.
Mi
ci perdo anche io in questa
casa... Più di 4 piani di cui io ne conosco solo la
metà... Non me ne frega
molto più del dovuto.
Scendo
nel garage sotterraneo, dopo
aver passato le guardie davanti al portone che ormai mi salutano di
malavoglia
dato che mi vedono da quando sono nato.
Ed
ecco di fronte a me il motivo
delle guardie davanti al garage... La mia piccola aston martin
vanquish...
L'eleganza
fatta a macchina... Forme
e particolari degli interni contribuiscono a rendere questa automobile
unica...
Un piccolo regalo da mamma e papà per scusarsi per non
esserci mai...
Dai
caratteri aggressivi quanto
classici... Il suo motore è in assoluto la vera anima di
questa piccola
creatura coupè... Da 520 cavalli... Raggiunge da solo i 320 km/h
ed è capace di
scattare da 0
a
100 km/ in 4 secondi...
Il
mio piccolo fenomeno a cui non
rinuncerò mai...
Salgo
in macchina e accendo il motore
che manda un profondo ringhio spaventoso, un sorriso sghembo mi balena
sul
viso; Premo il pulsante e il garage si apre e davanti a me la libera
strada.
Accelero
e guardo l'ambiente al di
fuori dei finestrini schizzare via quasi impossibile da osservare... I
prati
sono colorati come gli arcobaleni di mezz'autunno, disturbati da un
dolce
capriolo in cerca della sua mamma. Un odore di fiori si addentra
nell'aria. Il
vento leggero mi scompiglia i capelli e li smuove... Alzo gli occhi,
scendendo
dalla macchina una volta arrivato a destinazione e il sole me li fa
chiudere
delicatamente mentre cerco di guardare l'infinità del
cielo... La pace che
regna in quel piccolo bosco e la scuderia che mi si para di fronte
immersa nel
nulla...
Sento
dolcemente il calore del sole
che mi si accosta sulla pelle lattea, non esco molto spesso e per me
è tutto
nuovo questo silenzio... Solo il gradevole suono che fa ruscello poco
distante
si sente nell'aria.
Mi
avvicino silenziosamente alla
porta d’ingresso della scuderia e due border collie mi
corrono incontro
facendomi le feste... I miei cani di scuderia dato che essa
è di mia proprietà,
dove ci lavora la persona più importante della mia vita.
Percorro
il lungo corridoio immerso
nei cavalli che escono con la testa dal loro box, curiosi di vedere chi
gli fa
visita.
-
Ehi Isabel, sempre a spalare fiande
– Mi appoggio alla porta del boxe semichiusa, dove
all’interno si trova una
piccola ragazza... Non troppo alta né troppo piccola...
Magrolina più del
dovuto, quasi a rischio d’ anoressia dato che le si contano
le costole, dai
capelli neri e
mossi lunghi fino a metà
schiena legati in due codini.
-
Guarda un po’ chi si vede, come mai
mattiniero piccolo principe? La balia ti ha buttato giù dal
letto?- Mi domanda
sarcastica guardandomi con quegli occhi verde smeraldo in cui mi ci
perdo
sempre... Anche se ci conosciamo da sempre ama stuzzicarmi sul fatto
che io sia
ricco sfondato mentre lei lavora per la scuderia dei miei genitori per
mantenersi... Si occupa di lei della scuderia, i cavalli sono la sua
grande
passione, come la mia d’altronde.
-
Gentile come sempre, a volte mi
chiedo chi t’insegna le buone maniere – Rispondo
guardandola lavorare... Il suo
lavoro viene svolto sempre perfettamente, quasi tutti i giorni vengo a
farle
visita, stiamo insieme ormai da quasi tre anni e siamo sempre andati
d’amore e
d’accordo, con tutte le promesse che ci siamo fatti di stare
insieme per
sempre... L’unico nostro grande ostacolo è che io
sono ricco mentre lei... Si
può definire una di quelle ragazze normali, che lavorano per
campare.
-
Ehi, non tutti possono permettersi
un educatore- Esce dal box e sbatte le scarpe da tennis contro il muro
per far
cadere il truciolo attaccato ad esse... Si volta verso di me sorridendo
e
rinfacciandomi allo stesso tempo di essere stato educato alla vecchia
maniera... Se non ci fossero stati i miei genitori avrei preferito
crescere in
mezzo alla strada invece che andare in un collegio privato.
-
Come se avessi potuto scegliere, lo
sai – Rispondo fortemente scazzato sul fatto che deve sempre
rompere che io ho
avuto più educazione di lei... Ancora mi chiedo come
facciamo a stare
insieme... Io odio l’educazione, odio essere ricco e odio
questa vita
scontata... Niente brividi la notte, niente emozioni... Solo libri,
libri e
ancora libri... Mi domando se sarà così per tutta
la vita.
-Ti
va di fare un giro a cavallo? E’
una bella giornata e in giro non c’è nessuno
– Dice avvicinandosi a uno dei
cavalli... Il suo cavallo, che le ho regalato io e che mantengo con i
soldi dei
miei genitori, almeno servono a qualcosa ogni tanto... Si avvicina al
suo
lusitano color roano, il profilo della testa un po’ converso
e gli occhi
distanti, grandi ed espressivi e le sue orecchie sono piccole con le
punte
rivolte all’infuori.
Ha
il collo di giuste proporzioni
arcuato e ben attaccato, la groppa arrotondata e la coda è
attaccata bassa e
fluente.
Mentre
la guardo sellare il suo
cavallo mi avvicino al mio arabo purosangue... Un cavallo nobile e
bello, dai
movimenti armonici e corretti. Di colore morello, e pelle sottile ed
elastica,
ricoperta da peli corti e lucenti... Il suo zoccolo è
piccolissimo e
durissimo... Nevrile, sobrio e poco esigente... Veloce e leale, mio
compagno di
gioco da quando sono in questa villa.
-
Fra poco è il tuo compleanno – Mi
dice voltandosi verso di me una volta finito di aver messo
l’imboccatura al
cavallo, mentre io sono chinato per terra a mettere le fasce blu al mio
cavallo... Maledetta che mi deve ricordare che tra poco è il
mio compleanno...
L’unica cosa positiva di tutto ciò è
che ho ricevuto una macchina niente male.
-
Ti prego non ricordarmelo – Mi alzo
lentamente tirandomi su leggermente i pantaloni dato che per poco li
perdo e mi
avvicino a lei prendendola per i fianchi e mettendola contro il muro
del box
alle sue spalle... Mi guarda sorridendo, un sorriso pieno di
divertimento e
molto velocemente si sposta sotto il mio braccio e torna dalla sua
cavalla.
-
Cos’è? Paura di invecchiare? Guarda,
hai già il bastone della vecchiaia – Scappa dalla
sua cavalla sorridendo
cristallinamente, come tanti campanelli che tintinnano... Con
velocità e
agilità sale sul cavallo prendendo le redini alla mano e
infilandosi i guanti
senza dita, aspettando che anche io compio la stessa azione.
-
Tu hai già le rughe nonnina – Mi
avvicino a Jamyr, il mio piccolo cavallo dal cuore d’oro...
Ho conosciuto tante
persone, tante ragazze, ma continuo ad amare i cavalli... I miei
amici... I
miei campioni... Il mio primo amore... Non credo loro siano felici
così come
sono... E se tutti imparassero a dagli quello che si meritano? Amore?
Affetto?
Fedeltà? Amicizia? Libertà? Loro non ci fanno
mancare niente... E se anche loro
avessero dei sogni?
- Ehi
come ti permetti! Non
ho le rughe – Sbotta facendo la finta offesa Isabel
avvicinando il suo cavallo
al mio, mentre io con agilità monto sul mio e nello stesso
tempo osa anche
darmi una frustata sul fondoschiena... Ah si? Vuole la guerra, e guerra
sia,
questa sarà solo una delle tante cose che succederanno in
passeggiata.
- Sto
scherzando, mamma mia
come siamo permalose – Mi volto verso di lei e mi fa la
linguaccia con la
faccia da bambina offesa... Tipico suo, è troppo adorabile
quando si comporta
così... Non riesco a farne a meno di lei, è come
se ormai fossimo una cosa
sola, l’unica cosa è che i miei genitori non sanno
che me la faccio con una
dipendente.
-
Senti chi parla, da piccolo
appena ti dicevano qualcosa piangevi come un frignone – Dice
sarcastica in una
risata che odio appena udita... Non è affatto vero che mi
mettevo a piangere,
il massimo che facevo era gridare... Siamo sempre stati amici fin da
quando suo
padre lavorava per la mia famiglia in scuderia... Un grande uomo da cui
Isabel
ha ereditato il suo forte carattere.
- Ma
se eri tu quella che si
lamentava sempre – Rispondo partendo per la passeggiata in
mezzo ai boschi e ai
campi... Siamo uno di fianco all’altro e anche se il suo
cavallo è nettamente
più alto del mio riesco a guardarla lo stesso negli occhi e
la vedo sorridere
come una bambina... Quanto vorrei che questi momenti non finissero mai.
- Ma
chi io? Ti stai
sbagliando – Mi guarda alzando le spalle e allungandosi verso
di me lentamente,
appoggia le labbra sulle mie e i nostri cavalli si toccano i fianchi
uno con
l’altro, un bacio veloce e leggero fatto di sfuggita mentre
sorride
beffardamente.
- Bah
non ho voglia di
ribattere – Rispondo con un sorriso sghembo stampato in
faccia... La guardo
spostare un ramo con delicatezza senza prenderlo in faccia...
Più la guardo e
più capisco che è lei la ragazza con cui voglio
stare per sempre... La amo più di
ogni altra cosa al mondo e forse anche per l’educazione che
ho ricevuto non
riuscirei a tradirla.
-
Caga sotto… Allora che
farai per il tuo compleanno? – Mi domanda ricordandomi per
l’ennesima volta che
è il mio compleanno... 19 anni passati a studiare in un
collegio privato, ad
imparare l’educazione in una villa fatta di maggiordomi e
cameriere... Senza
dimenticare l’educatore e la mia tata personale.
-
Solita Mega festa noiosa
con ricconi che organizzano i miei – Rispondo scazzato
all’idea della festa noiosissima
di gente stra ricca... Gente tutta per bene, con i vestiti tirati a
lucido, giacche
e cravatte e sopratutto ragazzi della mia età che vengono
solo per
infinocchiare la mia famiglia con tutta la loro eleganza... Sicuramente
non
sono cose per me.
- Un
funerale quindi – Ride
sotto i baffi delle mie disgrazie... Non gliel’hanno
insegnato che non si ride
delle disgrazie altrui? Almeno un minimo d’educazione ci
vorrebbe! La guardo
continuare a sorridere... E’ sempre stata così...
Una persona dal cuore grande..
E’ sempre stata una ragazza molto paziente e buona con
tutti... Siamo sempre
stati migliori amici anche se a volte non mi sopporta e mi grida
dietro... E’
molto socievole e non si fa condizionare dagli altri, preferisce fare
di testa
propria... E’ una sognatrice nata e anche dopo la morte di
suo padre non è
cambiata sotto nessun aspetto.
- Ma
il divertimento viene
dopo, sempre se sei libera – Dico guardandola e ridendo,
proponendo di venire a
casa mia dopo la festa… Non voglio escluderla, tutti i miei
compleanni gli ho
passati con lei, dopo tutte le feste noiose che mi organizzano, con
metà degli
invitati dalle facce sconosciute con cui devo conversare per farmi
conoscere,
scappo sempre da lei… Facciamo le ore piccole e festeggiamo
davvero il giorno
in cui sono nato…
-
Mah, dovrei pensarci, non è
nel mio stile passare il tempo con i vecchietti - Fa pensando Isabel
buttandomi
l’ennesima frecciatina… E’ il suo sport
preferito prendermi in giro, perché sa
che non mi permetto mai di insultarla…Mi viene in mente la
prima volta che l’ho
baciata… Era estate di qualche anno fa e dopo che ero
fuggito dai miei impegni,
andai come sempre da Isabel… Peccato che la trovai
addormentata dentro un box
vuoto… Da tempo ormai provavo qualcosa per lei; non potevo
fare a meno della
sua presenza, del suo profumo, della sua anima…
Mi
avvicinai a lei cercando
di non svegliarla e rimasi rapito dalla sua presenza… Senza
rendermene conto
appoggiai le labbra su quelle di Isabel e sentii che poco dopo anche
lei
destatasi dal sonno stava ricambiando il bacio…
Da li
venni a sapere che
anche lei provava qualcosa di speciale per me e diventammo ancora
più
inseparabili…
Mentre
mi sono perso a
pensare mi ritrovo a qualche passo dalla scuderia, dopo due ore di
passeggiata.
Come passa veloce il tempo in compagnia della persona che ami, uno
schiocco di
dita e tutto è finito…
Invece
quando ti ritrovi con
compiti noiosi sembra che il tempo non passi mai, lento come lo
scorrere della
sabbia in una clessidra, granello dopo granello…
- Ho
messo nel suo box Jamyr -
Dico tornado da Isabel che striglia il suo cavallo, mentre canticchia
tra se un
motivetto a me sconosciuto… Com’è bella
anche quando lavora…. I lunghi capelli
color pece ordinatamente in due codini, per non esserle
d’intralcio, il leggero
trucco che le risalta gli occhi verde come il prato…
Mi
appoggio allo stipite del
box, mentre mi perdo a guardarla lavorare.
-
Grazie mi eviti del lavoro -
Mi dice dopo un po’ sentendo la mia presenza…
Quando è assorta nel suo lavoro,
perde la concezione dello spazio e del tempo e se si accorge di te
è un vero e
proprio miracolo… Non mi da affatto fastidio, anzi
è motivo per me di poterla
guardare da ragazzo innamorato… Lei è la mia
vita, il mio mondo… Farei di tutto
per Isabel… Persino morire.
- Hai
impegni ora? - Chiedo
avvicinandomi, mettendomi dietro di lei, abbracciandola da dietro,
cingendo con
le mie braccia i suoi fianchi, mentre lei continua a spazzolare il
cavallo…Le
bacio il collo, succhiando la sua pelle delicata, mentre mugugna
qualcosa…
Lascia cadere a terra la spazzola girandosi verso di me, porta le sue
braccia
esili dietro al mio collo, iniziando a baciarmi, giocando con la lingua
sulle
mie labbra, per poi introdurla nella bocca.
- Mhh
non credo perché? - Mi
risponde dopo qualche minuto, quando si stacca da me per prendere
fiato… Ogni
volta che mi bacia, che mi sfiora, che mi tocca vado completamente nel
pallone,
e il mio povero cervello va a farsi un giro chiudendo per pausa
pranzo… Dio
come la amo… Peccato che il nostro amore è tenuto
nascosto alla luce del sole…
Fosse
per me lo griderei al
mondo intero.
-
Avrei in mente qualcosa -
Le rispondo, mentre nella mia mente mi balena
un’idea… E’ un po’ di tempo
che
non sento il suo corpo fuso con il mio… Ho voglia di
possederla, ho voglia di
sentirla gridare… Ci guardiamo negli occhi e capisco dal
sorrisino della mia
ragazza che ha inteso benissimo quello a cui sto pensando in questo
preciso
momento.
Blocco
Isabel al muro
portando le mie braccia sopra la sua testa… Mi guarda negli
occhi accennando ad
un sorriso malizioso… Mi prende per la maglia tirandomi
verso di se, catturando
le mie labbra… Spingo la lingua all’interno della
sua; La sento morbida, calda,
mentre s’intreccia, va sempre più a fondo
roteandola con la mia e le sue mani
scendono sul petto intrufolandosi sotto la mia maglia entrando a
contatto con i
miei pettorali…
La
prendo in braccio, e lei
intreccia le gambe alla mia vita, e mentre la porto
all’interno del box vuoto,
poggiandola sul fieno… Le sfilo la maglia rivelando il suo
petto nudo… Da
quando la conosco non portava mai reggi seni, li aveva sempre odiati,
dice
che le impedivano i movimenti…
La
guardo, sento le sue mani
sfilarmi la maglia e lanciarla da qualche parte… La sento
ridacchiare so a cosa
vuole parare….
Mi
abbasso sui suoi seni e
inizio a baciarli con foga, mordendo i suoi capezzoli, mentre con le
mani
scendo sui suoi pantaloni slacciandoli e con un unico sforzo sfilare
sia i
jeans che il perizoma nero che ha…
Ora
è completamente nuda
sotto di me… Dio come amo questo corpo…
L’ho vista praticamente crescere sotto
i miei occhi… Intanto sento che sotto ai piani bassi il mio
fratellino vuole
essere liberato… Non ancora, troppo presto, aspetto che
Isabel inizia a fare qualche
giochetto che a me eccita tanto…
Però
prima meglio
accontentare la piccola combina guai, se no altro che piacere per
me…
Scendo
con la testa sulla sua
femminilità, stuzzicandola con la lingua, cosa che le piace
tanto e ogni volta
inizia a gridare in preda al piacere. Mentre gioco di lingua, introduco
due
dita all’interno di essa, entrando ed uscendo con
velocità, mentre lei muove il
bacino a ritmo per provare ancora più piacere…
Dopo
un po’ mi alzo da lei e
la sento che scivola lentamente sotto di me armeggiando con i miei
jeans…
Sbottona prima il bottone e poi fa scendere lentamente la
cerniera…
Con i
suoi movimenti
sensuali, cala lentamente sulle mie gambe muscolose i pantaloni e i
boxer…
Dio
il fratellino si è già
indurito senza far niente… Mi stendo sul fieno in modo che
Isabel può svolgere
il suo lavoretto; Prende tra le mani il mio membro portandolo alla
bocca rosea,
la lingua che stuzzica la punta mi fa andare nel pallone più
totale…
Quando
mi ritengo più che
soddisfatto, la prendo per i fianchi portandola sotto di me,
penetrandola con
forza entrando dentro di lei…
Una
spinta, due, tre sempre
più con velocità, mentre i nostri sospiri e le
nostre mani vagano per i nostri
corpi accaldati…
Sento
il paradiso avvicinarsi
sempre di più, l’apice del piacere e anche Isabel,
da suoi sospiri e dal suo
continuo ripetere il mio nome, sta per venire anche lei…
Pochi
minuti, spingo ancora
più forte fino a quando lei non grida con tutta la voce che
ha, e io non sento
il caldo liquido riempire la sua femminilità…
- Non
vorrai rimanere tutto
il giorno lì nuda – La guardo sdraiata sul fieno
comodamente nuda, mi fissa con
sguardo divertito e le sue labbra si curvano in un sorriso malizioso...
Forse è
troppo magra ma a me non interessa il suo aspetto fisico anche se non
ha molto
seno quant’altro... La amo per quello che è e
nessuno potrà mai cambiarlo.
- Non
saprei, se mi fai
compagnia – Risponde maliziosa mentre io mi metto a
trafficare con i miei jeans
per rimettermeli, cosa alquanto difficile dato che inizio a saltellare
per il
boxe in preda al bottone bastardo che non si vuole allacciare... Lei
comodamente sdraiata si guarda la scena ridendo, ancora nuda, cosa che
se entra
qualcuno pensa che stiamo girando un film porno.
-
Sempre pronto per te,
perché non vieni a dormire da me stanotte? – Le
propongo allungandomi verso il
pavimento e raccogliendo la camicia bianca che poco prima Isabel ha
lanciato
nella foga del momento... Inizio ad abbottonarla bottone dopo bottone
mentre
penso ai vari giochi che si possono fare prima di dormire dato che
abbiamo la
villa tutta nostra, come sempre.
-
Dormire o intrattenerti con
altre attività? – Centra il punto al volo lei,
è troppo simile a me per pensare
cose sconce senza che se n’accorga... E’
praticamente impossibile... Alzo lo
sguardo su di lei e raccolgo i suoi jeans per terra lanciandoglieli
nella
speranza che si rivesta il più in fretta possibile.
- Se
conosci altri modi per
farmi divertire sono lieto di conoscerli – Rispondo con un
sorriso sghembo
aiutandola ad allacciarsi la maglia a fiocco dietro la schiena mentre
lei si
raccoglie i capelli in una coda alta velocemente per poi scappare da
sotto le
mie mani correndo a prendere gli stivali color beige.
- Ne
conosco molti… Sicuro
che posso venire? – Mi domanda per una volta seria, chinata
per allacciarsi le
stringhe degli stivali... Me lo domanda sempre se le è
permesso entrare nella
mia residenza... Sempre sorvegliata da guardie e cani e sopratutto
antifurti
che al passare di una foglia si mettono a suonare.
- Si,
non c’è nessuno almeno
ci facciamo compagnia – Mi allaccio anche io le All Stars
nere ed esco dal boxe
seguito da lei... La blocco contro il muro portando le mani
all’altezza del suo
viso e mi guarda sorridendo alzandosi leggermente sulle punte dei piedi
come
una ballerina, lasciandomi un leggero bacio sulle labbra.
-
Grazie... Sai, da quando è
morto mio padre mi sento un po’ sola – Risponde con
voce triste appoggiandosi
al mio petto con la testa, mentre io la stringo in un abbraccio dolce
per una
volta... Lei non fa proprio parte di una famiglia benestante, suo padre
è morto
prima che compiesse 18 anni così abbiamo deciso, anzi ho
deciso di assumere
lei, anche per il fatto che è la mia ragazza.
- Lo
so… Dai ora vado, gli
impegni familiari mi aspettano – Mi stacco
dall’abbraccio e la guardo
intensamente negli occhi... Al solo pensiero che devo tornare a
studiare e
compilare carte su carte dividendo tutto in scaffali mi viene
l’angoscia e la
paranoia... Un normale 19 enne non dovrebbe essere costretto a tale
vita.
- Ma
non ti annoi? Sempre
dietro a fogli di carta e impegni… Molto meglio i cavalli
– Risponde
riprendendo il suo dolce sorriso... Anche a me sarebbe piaciuto stare
dietro ai
cavalli, come amici e come compagni e non come di professione dato che
i miei
mi mandano di forza ad imparare il dressage nell’alta scuola
in Spagna.
-
Credimi l’avrei fatto anche
io… Ci vediamo più tardi – Le do un
ultimo bacio a fior di labbra avviandomi
verso la mia macchina a passo spedito... Non ho proprio voglia di
tornare in
quelle quattro mura, da solo come un cane... I miei non si sono mai
preoccupati
di starmi accanto, prendevano una tata e mi affidavano a lei, quello
che sono
diventato è solo grazie ad altri non a loro che si fanno
vivi ogni morte di
Papa.
- A
dopo principino – La
sento ridere dietro di me mentre torna al suo beneamato lavoro...
Almeno lei
ama per quel poco che le da il suo lavoro... Avrei preferito anche io
passare
il tempo immerso nella natura, imparare dagli animali non dalle persone
chiuso
dentro ad una stanza... Sono dell’idea che loro insegnano di
più.
-
Antipatica – Rispondo
salendo in macchina e accendendo il motore e guardando la mia ragazza
rincominciare a pulire la scuderia da brava lavoratrice... Non se ne
approfitta
mai del fatto che io sia il suo ragazzo, il suo lavoro lo svolge con
cura e
perfezione, non c’è da lamentarsi su questo punto
di vista.
Torno
a gran velocità alla
villa, come sempre silenziosa è immersa nel
verde… Tutti i domestici sono a
svolgere il proprio lavoro, chi alle cucine, chi si occupa della
lavanderia,
chi di pulire tutte le camere…
Tanta
gente e nessun amico
per me… Mi manca già Isabel e la sua
compagnia…
-
Buon giorno signorino,
Passato una buona mattinata? - Mi saluta il
mio maggiordomo; Lo conosco da fin quando sono nato,
organizza tutti i
miei impegni; studio, sport, feste… Tutto quello che gira
intorno alla mia
noiosa vita. Vestito sempre impeccabilmente con il tipico smoking nero,
sembra
uno di quei pinguini del polo nord; Ma a differenza sua i pinguini
almeno sono
simpatici e carini.
-
Molto piacevole - Rispondo
educatamente, andando verso le cucine per prendere qualcosa da mettere
sotto lo
stomaco… Quando vado a cavallo dopo ho una fame da
lupi… Albert non apprezza
che vada nelle cucine personalmente, quando c’è
qualcuno che può portarmi il
cibo direttamente in camera, ma ho sempre odiato farmi servire e grazie
al
cielo Dio mi ha dato gambe e piedi da utilizzare.
-
Sono contento per lei,
dov’è stato? - Mi chiede mentre mi segue come un
segugio attento ad ogni mia
azione, ad ogni mio comportamento che poi riferisce come sempre ai miei
genitori… Ormai sono abituato alla sua fastidiosa presenza
che per me appare
come un fastidioso ronzio di una mosca.
- A
cavalcare - Rispondo
chiaro e conciso… Apro la porta della cucina; Oddio cucina,
si potrebbe
definire un vero e proprio studio di cucina, dove lavelli, ripiani e
utensili
da cucina regnano sovrano… I cuochi sono all’opera
per preparare il pranzo del
giorno, mentre io mi fiondo nel frigo alla ricerca di qualcosa di
fresco;
Prendo la birra, la stappo e inizio a bere direttamente dalla
bottiglia, sotto
lo sguardo scrupoloso di Albert.
- Ah
signorino è arrivata una
lettera dei suoi genitori per lei - Comunica il pinguino porgendomi
l’agenda
con i miei impegni della giornata… La apro scorrendo la
pagina del giorno,
neppure un ora libera tutta per me… Ma chi ha mai chiesto
tutti questi impegni?
Sbuffo sonoramente, ricordandomi della misteriosa lettera dei miei
genitori.
-
Ogni tanto si fanno vivi… Che
vogliono? - Chiedo annoiato più che mai… Non si
fanno mai sentire, neppure per
chiedermi se sono vivo o morto, sanno solo ricoprimi di regali per
farsi
perdonare delle loro ripetute assenze… Invidio Isabel che ha
avuto una famiglia
che le ha sempre voluto bene, e che non gli ha mai fatto mancare quello
che
ogni ragazzo desidera; L’affetto di una famiglia.
- Non
saprei non ho l’abitudine
di aprire la sua posta… Trova la lettera in camera sua - Mi
risponde
lasciandomi solo all’inizio dell’enorme scalinata;
Salgo le scale dirigendomi
verso la mia camera, rifugio da tutti, il mio luogo segreto.
-
Grazie, a dopo Albert -
Ringrazio il mio maggiordomo, per salire velocemente in camera e
leggere questa
benedetta lettera dei miei… Entro dentro la camera,
chiudendola a chiave per
non far entrare nessuno, e vedo la lettera svettare sulla mia
scrivania… Mi
avvicino ad essa prendendola tra le mani, aprendo la busta di filigrana
e
inizio a leggere il suo contenuto…
“Caro
Kai,
Spero
che tu stia bene e che i tuoi studi procedano per il meglio…
Tra poco ci
saranno gli esami d’ammissione per
l’università e speriamo di ricevere notizie
rassicuranti per il tuo futuro.
Conoscendoti
hai sempre portato buoni risultati a casa rendendoci sempre orgogliosi
di te…
A parte
queste piccole raccomandazione da padre verso figlio, spero vivamente
che il
regalo di compleanno mio e di tua madre sia arrivato…
Abbiamo
impiegato molto tempo per scegliere qualcosa che ti piace e al tempo
stesso
soddisfi le tue esigenze…
Abbiamo
optato per un’Aston Martin Vanquish, ultimo modello uscito
sul mercato che non
tutti possono permettersi…
Fanne
buon uso e mi raccomando sempre di rispettare il codice
stradale…
Ti
chiederai il motivo di questa lettera; pochi giorni fa durante il
nostro
viaggio io e tua madre abbiamo incontrato nostri amici di vecchia
data,i
McKanzie;
ti ricorderai anche tu di loro e della loro adorabile figlia…
Tu
forse non lo sai, ma fin da piccolo, Aisha, è stata promessa
in sposa a te per
far si che le nostre due società potessero fondersi in
un’unica…
Spero
che tu ora capisca quanto per noi sia importante
quest’unione, e che assolverai
pienamente questo impegno come un degno Hiwatari.
Torneremo
al più presto con Aisha in modo che possiate passare un
po’ di tempo insieme
per conoscervi meglio.
Un
saluto, mamma e papà”
La mia condanna
all’infelicità per
l’eternità… Che ne sarà
della mia
dolce Isabel?
|
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Capitolo 2 *** Stand by me ***
Padme86:
ciao mamma pad!! Sono molto contenta
che la nostra nuova storia ti piaccia^^ Ovvio i cavalli non mancano mai
visto
che piacciono molto al nostro vampirello zizi Isabel è la
sua anima gemella, se
no non potrebbero stare insieme non credi?? ^__^ In questo capitolo
vedrai due
nuovi personaggi entrare in scena, io li definisco “i
cattivoni” (che vadano a
morte *_*) Ecco a te il nuovo capitolo spero ti piaccia, tanti baci da
me e dal
vampirello che si è perso zizi
Nika_night:
ciao bella ^^ visto
ti ho stupita con questa nuova storia venuta fuori dal nulla ^^ Spero
che
continuerai a seguirla anche se ti manca il tempo, ma visto che ti
è piaciuto
così tanto il nuovo capitolo sono certa che continuerai a
commentare zizi E poi
visto che ti mancano i tuoi cavallini ti rifarai con questa storia
visto che
sono presenti hihi
Ti
lascio alla lettura del capitolo, tanti baci da me e dal correttore di
bozza
^__^
Jessy16: pervertitaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!
Ti sei ripresa dopo che ti abbiamo messo un Aston Martin dentro la
storia??
Però non è possibile, prima sbavi, poi ridi, poi
cadi dalla sedia… Ma deciditi
una buona volta =) Con Aisha i problemi aumenteranno zizi e il povero Kai ne
subirà le conseguenze ç_ç
Spero ti piaccia e non cadere dalla sedia, tanti baci da me e dal
pervertito =D
scrlettheart:
ma
ciauuuuuuuuuuuuuuuuu!!! La vita sui libri è sempre noiosa,
chi non preferirebbe
un giro a cavallo invece che studiare XD Ovvio poi che in questa storia
non
capirai niente perché è piena di colpi di scena
che rimarrai ad occhi sgranati
=) Una storia senza casini complicati che storia è? Per
quanto riguarda Kai, ne
subirà di cotte e di crude, e non se ne è ancora
andato via di casa per quello
che lo lega ad Isabel….
Ecco
a te il nuovo
capitolo, sfornato dopo vari
problemi, un bacio da me e dal correttore zizi
medea90: da
quanto tempoooooooo *_* sono davvero
felice che hai iniziato a leggere la nostra storia e non ti preoccupare
quando
hai tempo recupera i capitoli dell’altra, i commenti sono ben
accetti anche quelli
negativi ^^ Grazie dei complimenti fanno sempre piacere, ti mando un
saluto da
me e dal correttore
Ps: a tutti quelli che seguono "A night of rain (l'inizio)" la storia
verrà aggiornata a tempo debito a causa di alcuni problemi
che sono nati... Ci scusiamo per l'attesa sperando che continuerete a
leggere quando la storia riprenderà... Grazie dell'attenzione
...I
have looked at the sea...
...the sand...
...the
waves...
...thinking of you...
...and I have
been afraid of as the things
...more beautiful and natural can change to the sudden
one...
...with a puff of wind...
_STAND
BY
ME_
Un
fulmine squarcia il
cielo nero notte che aleggia sopra di noi, illuminando la pianura dove
mi trovo
con la ragazza che amo, poi un tuono tanto forte che mi fa
sobbalzare... I
tipici acquazzoni di inizio primavera.... Continua a piovere e io e
Isabel
siamo chiusi in macchina dopo che gliel'ho fatta provare dato che ci
tiene
tanto.
Un altro tuono
inspiegabilmente non preceduto da un lampo e Isabel sorride divertita
dallo
scenario... Intanto io non riesco a vedere altro che buio, forse colpa
del mio
umore per quello che ho scoperto poche ore prima... Tanti pensieri mi
aleggiano
nella testa, tanta confusione e tanta paura... Quella non manca mai
purtroppo.
La vita e i sogni sono
fogli di uno stesso libro... Leggerli in ordine è vivere,
sfogliarli a caso è
sognare... Io non ho proprio voglia di svegliarmi dal mio sogno...
Sarebbe come
morire.
Non smetto di pensare
alla scelta che dovrò affrontare... Non voglio sposarmi con
un altra... Ma ci sono
momenti nella vita in cui bisogna prendere decisioni drastiche che non
sono
sempre giuste, purtroppo vivere nel mondo dell'indifferenza
è piuttosto
difficile... Le conseguenze a volte di queste decisioni prese sono
irrimediabilmente irreversibili, per cui conducono attraverso strade
buie e
tortuose.... Ciò che io per ora riesco solo a vedere...
- Davvero spettacolare
la tua macchina – Mi distrae dai miei pensieri Isabel,
richiamando l’attenzione
su se stessa tutta felice dopo aver provato la mia macchina...
Maledetti ai
suoi occhi che mi commuovono come un tramonto su Capri... Se fosse
stata un
altra la mia macchina non l’avrebbe nemmeno sfiorata.
- Contenta? Ora
mettiti l’anima in pace che non la tocchi più
– Rispondo con un sorriso
voltandomi verso di lei che è seduta al posto di guida... Si
volta verso di me
sorridendo a trentadue denti come mai prima d’ora... Mi piace
vederla
sorriderla, mi fa sentire in pace con me stesso... Se lei è
felice, lo sono
anch’io.
- Nah vedremo, ho
mille modi per corromperti – Si sporge verso di me e posa le
labbra sopra le
mie sorridendo ancora... Sento la pioggia sul vetro della macchina,
picchiettare su di esso quasi vogliosa di entrare
nell’abitacolo... Pioggia che
scende su di noi, che ridona la forza quando l’anima
è rotta... Oggi il cielo
sta piangendo, una goccia una lacrima, che purifica il pensiero e rende
libera
l’anima...
Intanto le nostre
lingue non so come hanno iniziato a cercarsi freneticamente... Le
nostre bocche
leggermente socchiuse sospirano leggere in un bacio pieno di passione e
eccitazione, niente a che vedere con romanticismo o affetto... I nostri
nasi si
toccano, sfiorandosi, seguendo
il ritmo
della passione che ci avvolge... Sposto la mia sul suo collo, appoggio
le
labbra sulla sua pelle e succhio profondamente lasciandole una piccola
macchia
rossa su di essa... Le mani di Isabel hanno preso a vagare per il mio
petto,
sotto la maglia, accarezzando delicatamente la pelle fredda, senza
tirar fuori
gli artigli... Un gesto fine che sfiora la mia pelle provocandomi una
sensazione di solletico, come quella che si prova quando una farfalla
sbatte le
sue ali sulla pelle...
Un momento magico,
come tutti quelli provati fino ad ora con Isabel... In lontananza
inizio a
sentire la voce di una ragazza che mi chiama... Inizio ad avere le
allucinazioni, non ci posso credere... Mi stacco di colpo da Isabel e
cerco di
mettere a fuoco la voce della ragazza... Non sto sognando, non sto
immaginando
e non sono diventato pazzo, la ragazza c’è davvero
ed è fuori dalla mia macchina
che ci viene incontro da dietro.
- Kai sei tornato
quanto tempo!
– Urla la ragazza a
qualche metro di distanza dalla mia macchina... Non corre ne si
affretta a
venire verso di me... Anzi con passo leggero, signorile e dal
portamento
regale, passo dopo passo si avvicina con un ombrello sopra la testa
verso di
noi.
- E quella chi è? – Mi
domanda Isabel alzando un sopracciglio, squadrando la ragazza che si
avvicina a
noi... Non riesco a riconoscerla ma anche al buio noto che è
una borghesotta
come tutti quelli che girano in questi posti... Solo Isabel
è una ragazza che
non fa parte della borghesia e gira per questi quartieri.
- Non lo so, mai vista
– Rispondo scendendo dalla macchina seguito da Isabel che si
sta innervosendo
sempre di più... Non sopporta le ragazze che se la tirano in
modo esagerato e
che si credono migliori di altre solo perchè sono ricche...
Il denaro fa l’uomo
ricco, ma l’onestà e la gentilezza lo fanno
signore.
- Non ti ricordi di
me? Sono Aisha – Sorride una volta che ci ha raggiunti,
mentre Isabel apre il
suo ombrello color notte ridotto in qualche maniera e tutto rovinato...
Non
perchè ha tanti anni o perchè non ha soldi per
comprarne un altro... Le
dispiace buttar via le cose e se le tiene tutte perchè le
dispiace... Chi la capisce
è davvero bravo.
- Ah merda… - Sussurro
capendo chi ho di fronte... Al buio non vedo niente, ma sento solo che
i miei
muscoli si paralizzano all’istante e non capisco
più niente... Non doveva
succedere così in fretta... L’acqua sulle nostre
teste continua a scendere e io
non sono riparato da niente, sento i capelli appesantirsi sempre di
più.
-Che succede Kai? – Mi
domanda Isabel notando che mi sono completamente paralizzato... Un
lampo
squarcia il nero della notte... Non so se ho preso a tremare per il
freddo o
per la paura di quello che succederà ora... Ora che tutte le
mie paure si sono
materializzate in una persona sola.
- Niente tranquilla…
Ti aspettavo con i miei genitori – Mi incammino verso la mia
villa, ovviamente
circondata da guardie che ormai mi conoscono e mi lasciano passare... A
passo
spedito arrivo al portico, seguito da Isabel che non capisce cosa
succede e
Aisha che sorride maliziosamente.
- Ho deciso di
raggiungerti prima; La ragazza che è con te è tua
parente? – Mi domanda Aisha...
Sotto le luci del portico riesco a vederla bene... Di bassa statura e
dai
tratti tipicamente orientali... Pelle alabastrina, liscia e
vellutata...
Capelli rossi naturali e leggermente mossi sciolti.
- No, sono dipendente
qui, lavoro giù alle scuderie – Si intromette
Isabel presa da diretta
interessata... Si guardano già in cagnesco, tipico di Isabel
vedere tutti gli
esseri femminili come delle minacce da tenere lontani da me, dato che
è
perennemente gelosa.
- Ah una serva quindi,
Kai ti riduci ad uscire con una sguattera? – Mi domanda come
una serpe
velenosa, sibilando le parole dalle labbra carnose donandole
un’aura
particolarmente intrigante... Mi incanto a guardarla, è una
gatta seduttrice
con quegli occhi così scuri e profondi.
- Sono una persona e
non una serva e il mio nome è Isabel – Risponde
educatamente Isabel allungando
la mano verso Aisha che si allontana schifata, nemmeno fosse un vampiro
o che
altro da scappare da lei... Se solo sapesse che è la mia
ragazza lo direbbe ai
miei genitori che licenzierebbero Isabel all’istante.
- Non mi interessa chi
sei – Sorride ironicamente scacciando la mano di Isabel con
uno schiaffo sul
polso e avvicinandosi a me... Sposto
lo
sguardo sulla mia ragazza e la vedo arrabbiarsi, e non poco... La
conosco e non
è una ragazza dalle buone maniere, saprebbe far rissa con la
viziata da un
momento all’altro.
- Isabel ti prego
torna a casa – Prendo la mia ragazza per un braccio e la
trascino giù dalla
gradinata del portico, lasciando da sola Aisha che se la ride... Isabel
fa
oppressione perchè la sto trascinando ma niente che non
riesco a fermare.
- Voglio sapere chi è
– Mi spintona cercando di tornare da Aisha ma riesco a
trattenerla e farla
calmare... Mi guarda arrabbiata e percepisce che le sto nascondendo
qualcosa
che non devo, e come darle torto... Ora spiegarle tutto sarà
un bel casino.
- Ti spiego appena
posso – Le prendo il viso tra due dita delicatamente e
abbasso leggermente la
testa verso di lei dato che è più piccola di me
di qualche centimetro... La fisso
negli occhi e le faccio capire solo con lo sguardo che non
c’è niente che non
va e a quanto pare riesce a tranquillizzarsi.
- Kai ti sbrighi? Non
è carino far attendere una ragazza – Si intromette
la rossa entrando nel
portone della mia villa... Ci da le spalle e poi sparisce dopo la
soglia,
mentre Isabel scaccia la mia mano con un gesto brusco, segno evidente
che è
arrabbiata mica male.
- Ci sentiamo… - Dico
in un sussurro, facendole intendere che sono dispiaciuto come mai prima
d’ora... Le do un piccolo bacio a tradimento e mi allontano
lentamente da lei
facendo qualche passo indietro e vedendola fissarmi negli occhi per poi
girarmi
le spalle e tornarsene da sola a casa sua mentre io rientro in casa.
- Bene ora che siamo
rimasti solo noi due, possiamo dedicarci a qualcosa di più
interessante – Fa
maliziosa Aisha una volta che l’ho raggiunta in sala...
E’ seduta compostamente
sul divano e mi guarda in attesa di fare la mia conoscenza...
Più che mia
conoscenza, muore dalla voglia di venire a letto con me.
- Come sei arrivata
fino qui? – Le domando fissando al di fuori della finestra
enorme in sala...
Tutto buio, solo qualche luce dei lampioni del giardino illuminano i
sentieri
all’interno di esso... La sento ridacchiare e mi volto di lei
di scatto.
- Mi ci ha portato tuo
fratello, avevo tanta voglia di vederti – Ride sotto i bassi
alzandosi in piedi
e sfoggiando tutte le sue leggere curve... Niente di eccessivo e niente
di
speciale... Una ragazza come tante sui 19 anni... Non una modella e
nemmeno un
cesso... Ma i suoi atteggiamenti sono invidiabili da chiunque.
- Ma ciao fratellino
quanto tempo… - Mi riporta sul pianeta terra la voce odiosa
di mio
fratello... Entra
dalla porta in legno
pregiato, a testa alta fin troppo orgoglioso... E’
più grande di me di età dato
che ha 22 anni, ma non di fisico.
- Chi non muore si
rivede – Rispondo acidamente fissandolo... Indossa un
maglione color panna e
dei jeans chiari... Borghesotto anche lui, come tutti gli altri qui
dentro...
Ha i capelli color bronzo e gli occhi uguali ai miei, color ametista ma
c’è
molta differenza tra il mio sguardo e il suo... Il mio vero e sincero,
il suo
falso ed ipocrita, come il mondo in cui è stato coinvolto.
- Ho visto che eri con
una nostra dipendente prima – Dice facendo intuire altro...
Cazzo gliene frega
a lui con chi sto... Mi fanno sentire una merda solo perchè
esco con gente che
non fa parte del nostro mondo... il LORO mondo nemmeno il mio...
L’ho sempre
rifiutato e non intendo farne parte ora.
- Era qui per lavoro –
Rispondo vagamente mentendo a tutti... Non voglio che si sappia che io
e lei
stiamo insieme o finisce davvero male per entrambi... Minimo la
licenziano e a
me rinchiudono in casa come un carcerato dato che l’alta
borghesia pretende che
io sia educato, come se avessi altre scelte.
- Voglio che sparisca,
non voglio sguattere di bassa lega qui dentro… Quando saremo
sposati
cambieranno un po’ di cose qui dentro – Dice con
voce arrogante e imponente la
ragazza dai capelli color fuoco... Ma non l’ha ancora capito
che io non la
sposerò ne ora ne mai? Non è così
difficile da capire, è un concetto
semplicissimo.
- Chi ti dice che ti
voglio sposare? – Provoco la ragazza spostando lo sguardo su
di lei e
fissandola qualche secondo negli occhi... Aggancio lo sguardo visivo e
cerco di
mantenerlo il più a lungo possibile facendole capire che con
me non c’è verso
di farmi fare una cosa che io non voglia fare.
- I nostri genitori te
lo impongono Kai – Si intromette mio fratello con il tipico
atteggiamento di
chi è superiore agli altri... Non siamo mai andati
d’accordo, lui è sempre
stato il figlio prodigo dei miei genitori, ha sempre studiato per alta
scuola,
sempre educato e di buone maniere... Tutta ipocrisia, è un
bastardo nato dal
carattere peggiore del diavolo in persona.
- Mi rifiuto altamente
– Mi giro verso di lui sfilandomi la felpa inzuppata da dosso
e lanciandola
sulla sedia ricoperta di velluto vicina al tavolo in vetro... Mi dirigo
verso
la porta a scrigno della sala e mi appoggio al muro per sentire se quei
due si dicono
ancora qualcosa.
- Credo che abbiamo un
piccolo problema – Sento la voce di quell’arpia
arrivare dalla sala... Quei due
complottano qualcosa verso di me e se ne accorgerebbe anche un ebete...
Ci
mancava solo che i due ricchi viziati si mettessero d’accordo
per rovinarmi la
vita.
- Tranquilla Aisha cambierà presto idea – Ride
bastardamente mio
fratello, mi sporgo verso la porta per vedere cosa stanno facendo dato
che è
calato silenzio e noto che Damian
prende
con poca delicatezza il viso di Aisha alzandolo verso il suo e
introducendo la
lingua con foga nella sua bocca... Maledetti bastardi... Venuti al
mondo solo
per sentirsi migliori degli altri per dei fottutissimi soldi!
Accelero il passo verso il portone d’entrata e mi dirigo
verso il
bosco sotto la pioggia che continua a scendere furiosa... Una notte
scura,
silenziosa, in un momento di riflessione... Con la fine della giornata
il corpo
e la mente si spengono... Allora tutto rallenta... Tutto è
più chiaro, meno
confuso... Il silenzio accompagna e nutre il silenzio che ho dentro...
I tuoni
e i lampi sono gli unici sovrani di questa notte, dove porto dentro di
me
lacrime... E mi sento quello che sono realmente... Solo...
Attraverso uno dei quartieri più malfamati del paese... Il
quartiere
dove vive ed è cresciuta Isabel... Donne purtroppo costrette
a prostituirsi che
mi guardano con fare assetato di soldi, e clienti insani che le vanno a
cercare... Barboni accucciati tra i muri e i negozi chiusi, ragazzi che
nell’ombra spacciano e altrettanti che li vanno a cercare per
una dose... Luci
ovunque di locali notturni che dall’esterno possono sembrare
allegri, ma
all’intero cosa accade?
Continuo a guardare avanti, incurante di tutti quelli che mi stanno
fissando per il mio portamento non proprio da barbone e ragazzo di
strada.
I capelli continuano a gocciolare e inizio ad avere freddo... In
lontananza vedo la piccola casa di Isabel... Mi avvicino ad essa
salendo i due
gradini di entrata e inizio a bussare ripetutamente, sperando in Dio
che
qualcuno mi apra.
- Isabel apri! – Urlo con tutto il fiato che ho nei polmoni
sbattendo
a pugno chiuso sulla porta di casa e per poco non la sfondo... Sento i
catenacci e le catene aprirsi all’interno, segno che la mia
ragazza è in casa
grazie a Dio o sarei stato perso senza qualcuno che mi ascoltava.
- Che succede Kai? Perché sei così agitato?
– Mi domanda sconvolta
Isabel mentre io entro come una furia in casa sua... Mi ritrovo in un
piccolo
studio come entrata, un piccolo divano ricoperto in pelle nera, niente
di
costoso, un tappeto rosso, un tavolino al centro e un piccolo
televisore di
fronte... Questa è la sua grande sala.
- La mia vita è un inferno! – Urlo ancora una
volta voltandomi verso
di lei dirigendomi verso il bagno del suo piccolo appartamento... Ormai
lo conosco
a memoria e ha solo 3 stanze... Entro nel piccolo bagno, chiaro e
luminoso e
qualche pianta qua e la.
- Spiegati per favore – Mi raggiunge appoggiandosi allo
stipite della
porta e guardandomi sfilare la i vestiti fradici... Sono di casa e ho i
miei vestiti
anche a casa sua quindi posso cambiarmi tranquillamente dato che grondo
d’acqua
ovunque.
- I miei… Vogliono
farmi
sposare una che non conosco – Le spiego in parole sintetiche
finendo di
passarmi l’asciugamano nei capelli fradici... Mi guardo allo
specchio e non mi
riconosco nemmeno più dato gli occhi lucidi e rossi... Tutta
quell’acqua non mi
ha fatto del tutto bene.
- Cosa? Ma... – Sussurra sconvolta Isabel, incredula di
ciò che le ho
appena detto... Mi avvicino a lei finendo di abbottonarmi i jeans e la
guardo
negli occhi... Ha paura e glielo si legge in faccia, ma il suo
carattere forte
e tenace le impedisce di non reagire alla notizia, mentre dentro sta
scoppiando
di lacrime.
- Non la sposerò io voglio stare con te – La
prendo per un polso e la
trascino al mio petto abbracciandola teneramente... In questo momento
ho solo
bisogno del suo aiuto... Della sua presenza... E della forza che solo
lei
riesce a darmi... La guerra è appena iniziata.
- Kai calmati… Vieni, andiamo un po’ sul letto
– Mi prende per mano e
mi porta fino in camera sua... Niente
a
che vedere con la mia che è enorme... Regnano sovrani
cuscini e pupazzi messi
in ordine quasi casuale ma che in realtà hanno un ordine ben
curato.
Un piccolo letto da una piazza sulla destra, il colore azzurro delle
pareti mi da l’idea del cielo infinito e del mare limpido...
Il letto è lo
scrigno dei miei sogni e dei miei desideri... Quando mi ci butto, tutto
scompare, li i miei sogni, almeno per una notte diventano
realtà distante dalla
mia vita.
Ci sdraiamo sul letto e inizia la complicità con gli
sguardi, con le
carezze e i baci dolci seguiti dai ti amo sussurrati piano... I nostri
cuori
battono uno vicino all’altro, pelle su pelle mentre
lentamente ci spogliamo a
vicenda... L’adrenalina sale, chiudo gli occhi e sento un
odore diverso intorno
a me... Come un ebbrezza che mi trasporta leggera e sento solo il cuore
che
sussurra tenere parole... Ti amo... Solo quelle... Ti amo... In questo
momento
esistiamo solo noi due e non me ne frega niente del resto...
Ci sfioriamo delicatamente dandoci piacere a vicenda, giocando con i
nostri sogni... Con i nostri desideri... Con i nostri piaceri... Mi
posiziono
sopra di lei ed entro piano, niente a che vedere con le solite volte...
Questa
volta è magica, come la prima volta che l’abbiamo
fatto... Le chiedo se le
faccio male, cosa che se fossero stati altri sarebbero andati avanti e
se ne
fregherebbero... Non voglio fare sesso con lei... Solo amore...
Vedo i suoi occhi che brillano come se mi sta urlando “ti
amo” e si
stringe a me, come se non mi volesse mai lasciare andare... Il momento
si rende
sempre più dolce e romantico... Oltre che unico e
indimenticabile...
Insieme ci avviciniamo all’apice del piacere, con il respiro
affannato
e i nostri sospiri che si alternano... Mi guarda sorridendo e mi
sussurra
all’orecchio che è stato stupendo... Ricambio il
sorriso e mi metto di fianco a
lei, esausto ma appagato come mai prima d’ora...
Appoggia la testa sul mio petto accaldato e che fa su e giù
per il
respiro irregolare, e insieme, ci avviciniamo al mondo dei sogni...
Silenzio assoluto in strada, non si sente il minimo rumore, se non lo
scrosciare della pioggia che accompagna questo silenzio…
Isabel dorme
beatamente tra le mie braccia, il respiro regolare e la bocca rosea
dischiusa…
Quanto è bella anche quando dorme…. Le sposto una
ciocca di capelli davanti al
volto, accarezzandole poi la guancia dalla pelle vellutata…
Voglio imprimermi
questo momento, non voglio dimenticarlo… E’ stata
una notte speciale, mi sono
sentito in paradiso e amato: mi sono sentito un'unica cosa con
lei…
I miei pensieri vengono interrotti da uno strano rumore proveniente da
fuori… Chi sarà mai a quest’ora? Magari
è il vicino che rientra, ma è molto
strano perché il vicino di Isabel è un vecchietto
molto gentile che non crea
problemi a nessuno, ne esce di notte…..
- Aprite! Ordini dalla casa principale! - Una voce autoritaria, sbatte
i pugni più volte alla porta quasi volesse
sfondarla… Sono le guardie che fanno
la ronda a casa mia… Cazzo ci mancavano solo loro! Mio
fratello bastardo com’è
ha mandato loro a cercarmi, ma cosa vuole dalla mia vita?
- Kai sveglia, le guardie - Sento la voce di Isabel impastata di
sonno, che si è svegliata di soprassalto, prende da terra i
suoi indumenti
infilandoli velocemente, scendendo dal letto sbirciando da fuori alla
finestra.
- Ho sentito - Rispondo vestendomi velocemente
anch’io… Devo fare
qualcosa in fretta se mi beccano con Isabel qui è finita, e
posso metterla
davvero nei casini… Devo trovare una soluzione e andarmene
senza farmi vedere.
- Aprite o sfondiamo la porta - Ordina un uomo che dalla voce ha una
trentina d’anni… Tutte le guardie che lavorano per
la mia famiglia, sono scelte
dalle migliori accademie militari…. I rumori alla porta
diventano più forti,
tempo due minuti e come minimo la sfondano.
- Ti cercano… - Mi dice Isabel con un velo di preoccupazione
nella
voce… Se sono qui ovvio che cercano me… Raccolgo
le scarpe da terra e tutto
quello è mio infilandole nelle tasche e mi allaccio
velocemente le stringhe
delle scarpe… Isabel fa lo stesso ma la fermo in
tempo… Non voglio che venga
con me, sarebbe come darla in pasto ai lupi.
- Non posso farmi trovare qui andrai nei casini tu - Le dico dando un
leggero bacio sulle labbra della mia ragazza, mentre alla porta
continuano a
bussare incessantemente… Mi serve un’idea e in
fretta, ma non riesco a
ragionare con tutta questa tensione.
- Esci dalla porta sul retro, io ti copro - Dice Isabel capendo che
sto disperatamente cercando qualcosa per non farmi
prendere…. La porta sul
retro da sul piccolo giardino e ha un vialetto che conduce alla
strada… Se esco
da li senza farmi vedere ho possibilità di tornare a casa
sano e salvo.
- Grazie sei un angelo - La ringrazio abbracciandola forte, la porta
intanto subisce varie percussioni, da fuori hanno iniziato a buttarla
giù… Mi
stacco da Isabel correndo verso la porta sul retro, la apro piano per
non
insospettire nessuno e la richiudo dolcemente; ora sono da solo, io e
le prime
luci del mattino.
Mi avvicino silenziosamente alla finestra del salone per spiare cosa
succede dentro casa, assicurandomi che alla mia ragazza non succeda
niente.
Vedo Isabel aprire la porta e almeno cinque guardie appostate fuori,
armate fino al collo; Neppure fossi un prigioniero di guerra.
- Cerchiamo Kai Hiwatari - Sento la voce del capo delle guardie
chiedere di me; Mi sporgo quanto basta per guardare dentro e Isabel ha
una mano
appoggiata alla porta come segno che non vuole fare entrare
nessuno… Quel tipo
mi ha fatto sempre paura: corporatura muscolosa, alto tipo quasi due
metri, un
vero armadio insomma fatto di cemento armato a posto della pelle.
- Non credo che possa trovarlo qui, non le pare? - Risponde Isabel in
tono di sfida; Speriamo non aizzi nessuno con quel suo caratterino.. Mi
fido
ciecamente di lei e non farebbe nulla che possa metterci ancora di
più nei
casini…. Spero sloggino alla svelta, tutta questa attesa mi
sta mettendo ansia.
- Abbiamo avuto istruzioni di perquisire tutto all’interno
della
proprietà - Continua estraendo un foglio da dentro una
tasca, manco fosse un
pubblico ufficiale… Ma da anni so che la mia famiglia
può far perquisire le
case dei propri dipendenti a proprio piacimento; Speriamo non trovino
niente di
compromettente.
- Fate pure non ho niente da nascondere - Da il consenso Isabel,
aprendo la porta, facendo entrare tutte le guardie
all’interno che iniziano a
perquisirle la sua piccola casa… Ottima mossa, se si sarebbe
rifiutata li
avrebbe insospettiti di sicuro.
Dopo aver ascoltato tutto ben accucciato sotto la finestra mi dirigo
verso la mia villa più arrabbiato che mai... Non
è possibile che ora sono anche
seguito dalle guardie... Mi renderanno davvero la vita un inferno.
Passo dopo passo mi ritrovo al cancello della villa, dopo aver
salutato le guardie che mi permettono di entrare vado verso le vetrate
che
danno sul giardino d’entrata, oddio giardino, un panorama
mozzafiato... Cammino
nel gazebo chiuso dai vetri che fa come accesso diretto a una delle
tante
entrate, che danno la possibilità di stare fuori casa anche
con il brutto
tempo, più che parte della casa sembra una vera e propria
giungla dato che c’è
vegetazione di ogni genere, un giardino fiorito anche
d’inverno.... Un piccolo
ruscello attraversa la vegetazione sulla destra con il tipico suono
della
cascata; Niente che ogni schifoso ricco non si possa permettere.
Entro di soppiatto nell’enorme cucina, moderna, elegante e
raffinata
color lilla, e lucida... Meno male che nessuno è presente a
quest’ora del
mattino se non qualche cuoco che riesco ad evitare.
Sono fin troppo concentrato a schivare gli sguardi dei cuochi che non
noto che una presenza mi sta squadrando da quando sono entrato.
- Buongiorno fratellino, sei riuscito ad evadere le guardie –
Dice con
voce ironica mio fratello seduto su un bancone della cucina intento a
mangiare
della cioccolata... Non mi guarda nemmeno in faccia, si limita a
sorridere
bastardamente.
- Cosa fai mi bracchi? Non sono un prigioniero – Mi avvicino
velocemente alla porta in acciaio scorrevole della cucina con
l’intento di
andarmene da li al più preso possibile dato che non voglio
che la discussione
va oltre il dovuto.
- Ti stai ribellando al volere dei nostri genitori – Continua
mio
fratello prendendo dall’enorme frigo in acciaio una bottiglia
di vino,
stappandola, versa due dita dentro un bicchiere di cristallo, portando
il
liquido rosso alla bocca, mentre continua a guardarmi con quel suo
sguardo
bastardo... Quanto lo odio, mai considerato mio fratello, sempre stato
lecchino
con i miei genitori, che lo idolatrano come un Dio.
- Non sono un burattino! – Urlo per la frase di mio
fratello...
Nessuno può decidere sulla mia vita, è una cosa
che non riesco a tollerare a 19
anni... Non mi è mai stato dietro nessuno quando sono
cresciuto, solo tanti
dipendenti, ma nessuno della famiglia, non vedo perchè ora
debbano decidere per
me.
- Suvvia… Aisha non è poi così male
– Sorride malignamente mentre
sorseggia ancora dal bicchiere il suo adorato vino... Per dire
così allora
anche lui l’ha provata, come del resto le sue altre povere
vittime, ovviamente
non di “bassa lega” come le definisce lui, ma
sempre tutte viziate e ricche.
- Non la conosco neppure, come posso sposare una che non conosco?
–
Domando con fare ironico prendendo a giocare nervosamente con il bordo
della
manica della camicia... Sono nervoso e non riesco a non darlo a vedere
perchè
so che si usa da sempre far sposare due ragazzi che nemmeno si
conoscono.
- L’amore non è per un Hiwatari, ficcatelo in
testa – Posa il
bicchiere sul ripiano della cucina e appoggiandosi ad esso con la
schiena
incrociando le braccia al petto guardandomi negli occhi... Lui, come
me, è
stato dato come marito per una ragazza che nemmeno conosce, e a breve
si devono
sposare.
- Obbligatemi – Lo provoco guardandolo negli occhi, prendendo
dalla
tasca posteriore dei jeans un pacchetto di Lucky Strike e ne estraggo
una,
insieme all’accendino nero posto nel pacchetto di sigarette.
- Bene… Mhh se non fai quello che ti dico, dirò a
tutti del tuo
piccolo segreto con Isabel… Non vorrai farle del male spero
– Maledetto
bastardo, lo sapevo che andava a parare a Isabel... Non sa nemmeno
cos’è
l’amore e pretende di distruggere quello che unisce gli altri
esseri mortali,
non come lui che si crede Dio in persona sulla terra.
- Brutto infame bastardo, questa me la paghi – Arrabbiato
come mai
prima d’ora, esco dalla cucina intento a tornarmene in camera
a studiare come
sempre cose noiosissimamente pallose per ogni essere comune...Non
capisco cosa
mi serve studiare così tante cose confronto agli altri miei
coetanei “normali”.
- Sei davvero diabolico – Mentre cammino sento la voce
sensuale di
Aisha sbucare dal nulla in cucina... Si da il caso che proprio
quest’ultima si
è ascoltata la conversazione programmata da mio fratello
fatta con me poco
prima... Sapevano che sarei tornato se le guardie mi sarebbero venute a
cercare.
- Guarda che i patti sono patti Aisha – Dice mio fratello
ghignando
come un vero bastardo saprebbe fare... Quale fratello avrebbe le palle
di
trattare così uno della propria famiglia? Solo lui ne
è capace perchè per
quanto io posso odiarlo, non riuscirei a fagli del male... Forse
perchè sono
più umano di lui.
- Li rispetto… Farò di tutto per avere Kai
– Non voglio udire altro
della loro schifosa conversazione... Trattato come un oggetto... Sono
una
persona, ho dei sentimenti... Perchè nessuno sembra capirlo?
Salgo la lunga scalinata in marmo diretto verso la sala dove studio...
Mi siedo alla scrivania in legno e prendo un libro iniziando a
leggere... O
meglio... Inizio a guardare fuori e inizio a sognare su quello che sto
per
perdere....
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