Riunione di famiglia di kamy (/viewuser.php?uid=60751)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 Arriva l'invito ***
Capitolo 2: *** Cap.2 In marcia ***
Capitolo 3: *** Cap.3 Viaggio per mare ***
Capitolo 4: *** Cap.4 Il viaggio prosegue ***
Capitolo 5: *** Cap.5 Quasi a destinazione ***
Capitolo 6: *** Cap.6 Le famiglie a Natale devono essere riunite ***
Capitolo 7: *** Cap.7 Raduno di famiglia ***
Capitolo 8: *** Cap.8 La gioia delle feste ***
Capitolo 1 *** Cap.1 Arriva l'invito ***
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Cap.1 Arriva l'invito
“Anna,
Anna!” gridò Elsa. Teneva
tra le mani una candela gialla dentro un vasetto di vetro, decorato
con una serie di fiori a stella. In basso a sinistra c'era scritto:
'Da vostra cugina Rapunzel, con affetto'. La regina di Arendell si
abbassò, guardando la sorella minore coricata su un fianco
nel
letto.
“Anna!”
chiamò più forte. La
rossa gorgogliò, i suoi capelli aggrovigliati le
coprivano la
faccia, teneva le labbra in fuori e il suo viso affondava nel
cuscino.
“Anna,
è arrivata una lettera. La
regina di un regno vicino c'invita a casa sua”
spiegò. Afferrò la
spalla di Anna e la scosse. Quest'ultima mugolò,
aprì un occhio e
alzò la testa.
“Elsa?”
biascicò. Sgranò gli
occhi vedendo la figura della sorella illuminata dalla luce della
candela e si alzò a sedere sentendo il battito cardiaco
irregolare.
“E…
Elsa? Co… come mai qui?
Insomma, di notte...” farfugliò.
“Preparati.
Kristoff verrà a
prenderci con la carrozza. Dobbiamo raggiungere la nave, la sovrana
del regno vicino ci attende” spiegò. Anna si
massaggiò il collo
e deglutì.
“Una sovrana?
Dove? Quando?”
domandò. Si affacciò dal letto e cadde a terra
con un tonfo.
"La regina Ariel" rispose Elsa.
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Capitolo 2 *** Cap.2 In marcia ***
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Cap.2 In marcia
Tarzan si passò
le mani tra i capelli
sporchi e unti, afferrò un rametto e lo gettò a
terra. Jane si
passò la spazzola tra i capelli, osservando il fidanzato
tirare su
il suo perizoma, dov'era infilata per metà una lettera con
su scritto 'Da parte della regina Ariel'.
“Non se ne
parlava proprio di
vestirsi in modo civilizzato?” domandò. Tarzan
negò con il capo,
guardando il suocero a poppa della nave.
“Ho fatto
quell'errore solo una
volta” brontolò. Jane si sporse, si mise sulle
punte e gli baciò
la guancia.
“Non
preoccuparti. Mio nonno non si
sconvolgerà. Da giovane era una vera 'bestia'”
mormorò. Tarzan si
batté la mano sul petto.
“Io re della
giungla, lui re di città
francese” ribatté. Jane si voltò
sentendo suo padre sbuffare e
sorrise.
“Non dire
così. Lo sai che mio padre
ama l'Inghilterra e si sente inglese” ribatté.
Tarzan si voltò,
si abbassò e mise il viso vicino a quello di lei facendo
sfiorare i
loro nasi. Jane guardò gli occhi di lui, arrossì
e ridacchiò.
Dimenò la mano sinistra, muovendo su e giù indice
e medio. Tarzan
le afferrò il mento e la baciò, Jane chiuse gli
occhi e
contraccambiò.
“Ragazzi, mi
raccomando, non fate
così per tutto il viaggio” ribatté il
padre di Jane. Si portò
alle labbra una tazza di cioccolato bollente e socchiuse gli occhi.
Rabbrividì sentendo il barrito dell'elefante accanto a lui e
alzò
la testa, intravedendo la scimmia che teneva sul capo. Diede un altro
paio di sorsate alla cioccolata, alzando il capo.
“Ho lasciato la
mia famiglia perché
era strana e ora ne ho una più strana”
sussurrò. I suoi baffoni
bianchi si erano sporcati di cioccolata e gocciolavano.
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Capitolo 3 *** Cap.3 Viaggio per mare ***
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Prompt:
Cap.3 Viaggio per mare
“Eugene, sei
sicuro che sei capace di
manovrare una nave così grande? Dobbiamo dare un passaggio
alle mie cugine, non tentare di ucciderle”
domandò Rapunzel. Il vento le
scompigliava i corti capelli scuri e le faceva aderire il vestito
rosa alla pelle. Flynn gonfiò il petto e mise il mento in
fuori,
stringendo con più forza il timone.
“Certamente”
rispose. Pascal fece
un verso stridulo e dalla sua spalla lo colpì con la lingua
gelida
al collo.
“Quando fai
così sei peggio di Max”
ringhiò l'ex-ladro, sentendo il cavallo bianco nitrire in
sottofondo.
“Pascal, amico
mio, mio marito saprà
pur quello che fa, forse” mormorò la principessa.
Rider sbuffò
e ticchettò con l'indice su uno dei pali di legno. Rapunzel
si
voltò, guardò un pupazzo di neve saltellare
intorno a Max. Anche
Elsa, da dietro l'oblo della sua cabina, osservava Olaf.
Appoggiò la
guancia sulla mano fredda e socchiuse gli occhi, le sue iridi azzurre
erano liquide. Vide Anna rischiare di cadere fuori dalla cabina, si
alzò in piedi e sospirò risedendosi vedendo
Kristoff che prendeva
la fidanzata al volo. Il biondo prese Anna in braccio e la mise a
cavallo di Sven.
“Cerca di non
cadere a mare prima
della fine del viaggio. Dobbiamo raggiungere la regina Ariel, non
Poseidone” borbottò. Anna si
afferrò alle corna di
Sven e sorrise.
“Sarò
leggiadra come una ballerina,
anzi di più, sarò precisa come un marinaio con
anni di esperienza”
ribatté. Saltò giù dalla renna e si
mise a correre fino alla porta di legno della cabina, bussando
rumorosamente alla porta.
"Elsa, vieni fuori a
giocare?" domandò. Elsa roteò gli occhi, si
alzò dal letto e raggiunse la porta aprendola.
"Anna, non credi che siamo
grand...". Anna la abbracciò mozzandole il respiro e la
trascinò fuori.
"Rapunzel, falle vedere
quello che abbiamo preparato!" gridò. Rapunzel sorrise, il
suo viso s'illuminò, si tolse le scarpe e si mise a correre
a piedi nudi sul ponte in legno della nave. Schivò Olaf
passando in mezzo a dei fiocchi di neve, raggiunse un grande telone e
lo scostò facendo vedere un albero di Natale alto quattro
volte lei, ricoperto di palle di Natale grandi come la sua testa.
"Visto che arriveremo per
Natale, pensavo di fare questo come regalo" spiegò. Anna si
affiancò ad Elsa, continuando a stringerla cingendole i
fianchi e le appoggiò la testa contro la sua.
"Pensavo ci volesse un
tocco più da te" spiegò. Elsa sorrise e fece
apparire un puntale di ghiaccio a forma di sole sulla
sommità dell'albero.
"Pensavi bene" rispose.
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Capitolo 4 *** Cap.4 Il viaggio prosegue ***
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Cap.4 Il viaggio prosegue
“Adam non fare il
musone. Finalmente
rivedremo nostro figlio e per la prima volta conosceremo nostra
nipote” disse Belle. Teneva le mani in grembo, coperte fino
ai
gomiti da dei guanti dorati e stringeva una lettera su cui era scritto
'Da parte della regina Ariel'. Il sovrano guardò fuori dal
vetro della
carrozza guardando la foresta allontanarsi.
“Io non faccio il
musone” brontolò.
Teneva le labbra rosee e carnose in fuori e i capelli gli ricadevano
disordinati davanti al viso. Belle gli aggiustò la rosa che
teneva
all'occhiello della giacca blu e gli tolse un paio di ciocche da
davanti al viso.
“Amore tu fai
sempre il musone”
sussurrò gentilmente. Adam roteò gli occhi dalle
intense iridi azzurre.
“Non è
vero” sbuffò. I capelli di
Belle erano bianchi e quando sorrise ispessì delle rughe ai
lati
degli occhi.
“Signore, io non
vorrei concordare
con la regina, ma...”. S'intromise Lumiere, seduto davanti
alla
coppia.
“Nessuno ha
chiesto il tuo parere”
ruggì il sovrano.
Tockins
ridacchiò e fu raggiunto da un
colpo alla testa dell'altro che gli fece girare la parrucca,
colpì
Lumiere con una gomitata.
“State fermi o
farete rivoltare la
carrozza”. Si sentì gridare il cocchiere. Adam
incrociò le
braccia e ticchettò con il piede per terra.
“E' solo che odio
il Natale e non
sarà di buon auspicio incontrarli in questo periodo
dell'anno”.
Sbuffò rumorosamente.
“Non
sarà forse che avete saputo che
vostra nipote ha un fidanzato?” domandò Lumiere
con forte accento
francese. Adam digrignò i denti e chiuse gli occhi.
“No”
borbottò. Belle si nascose il
viso con la mano scoppiando a ridere e il marito arrossì.
Belle tolse dalla borsetta un rametto di nevischio e lo mise sul capo
dello sposo.
"Per farmi perdonare"
sussurrò. Adam sorrise, le accarezzò la guancia
con l'indice sentendo le rughe della pelle sotto le dita, chiuse gli
occhi e la baciò. Belle ricambiò, mentre i due
servitori si voltavano sorridendo.
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Capitolo 5 *** Cap.5 Quasi a destinazione ***
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Cap.5 Quasi a destinazione
Melody si sedette con
Sebastian tra le
braccia sulle scale di marmo del palazzo. Sporse il labbro inferiore
facendo fremere le piccole guance rosse e sospirò,
appoggiando il
viso sulla mano paffuta.
“Papà
non è ancora tornato”
brontolò. Il granchio le accarezzò il braccio con
le chele chiuse.
“E' andato al
porto a prendere gli
ospiti” spiegò.
“Al porto? Dove
c'è il mare?”
domandò la bambina. Le sue iridi chiare brillarono e
sorrise,
congiungendo le mani. Si alzò in piedi facendo cadere
Sebastian per
terra. Il granchio si rimise dritto, scosse il capo e socchiuse gli
occhi.
“Tu non puoi
andarci” le ricordò.
La piccola mora sbuffò e tornò a sedersi,
riprendendo il granchio
in braccio e stringendolo con forza.
“Piano, non sono
il tuo orsacchiotto”
si lamentò.
“Tornerà
per Natale?” domandò
Melody. Sebastian annuì, sorridendole.
“E
porterà molti ospiti” rispose.
Si sentirono dei passi veloci e il granchio vide la regina
raggiungerli.
“Eccoti qui. Ti
ho cercata ovunque,
ci dobbiamo preparare piccola mia” sussurrò Ariel.
Raggiunse la
figlia e si chinò in avanti, facendo ondeggiare i lunghi
capelli
rossi. La bambina si fece prendere in braccio, tenendo a sé
il
granchio.
“Sì,
mamma” mormorò la piccola.
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Capitolo 6 *** Cap.6 Le famiglie a Natale devono essere riunite ***
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Cap.6 Le famiglie a Natale devono essere riunite
Erik teneva la lanterna davanti a sé, i fiocchi di neve gli
finivano tra i capelli scuri e rabbrividiva di freddo.
Deglutì a vuoto un paio di volte e socchiuse gli occhi,
guardando i profili delle navi che si avvicinavano.
"Speriamo di aver fatto la scelta giusta" sussurrò.
"Ariel, amore mio, mi
spieghi perché hai invitato tutta questa gente?"
domandò Erik, guardando i valletti allontanarsi. Ariel prese
una forchetta d'argento e la mise su un candelabro. Sul tavolo erano
appoggiati un carillon, un cofanetto pieno di tesori e altri candelabri
con conficcate posate.
"Per anni ho considerato
tesori oggetti che non mi appartenevano" spiegò. Erik si
passò la mano tra i capelli scuri.
"Vuoi restituire quelle
cianfrusaglie ai loro proprietari?" domandò. Ariel si
strinse il fiocco candido che le teneva legati i capelli.
"Vedi, ho trovato un
diario di bordo. La nave in cui andavo sempre era dei sovrani di
Arendell. Loro hanno avuto un figlio a bordo e le sue sorelle, rimaste
a casa, non hanno mai avuto modo di conoscerlo. Perciò mi
sono informata più a fondo" spiegò. Erik prese
una sedia, la scostò e vi si sedette.
"Ho viaggiato per anni
per mare e ho scoperto pochissime cose sugli altri regni. Tu come hai
fatto ad avere abbastanza informazioni da radunare un esercito di
gente?" chiese. Ariel sorrise e congiunse le mani.
"Come figlia di
Poseidone ho chiesto un aiuto da mio cugino Ercules, lui conosce Ermes
che ha fatto qualche ricerca per me. Ho scoperto che non solo ha due
sorelle che non conosce, ma anche sua moglie non ha mai conosciuto
tutta la sua famiglia. Voglio riunirle per Natale" spiegò.
Erik
impallidì, boccheggiando.
"Chi avrebbe mai pensato che una giovane ragazza incapace persino di
parlare fosse una divinità" mormorò
sentendo la sua voce coperta dal grido del vento. La sua lanterna
oscillava, il fuoco all'interno era tenue. Starnutì,
guardando i tetti delle case e gli alberi ricoperti dal manto candido
in cui i suoi stivali affondavano.
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Capitolo 7 *** Cap.7 Raduno di famiglia ***
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Cap.7 Raduno di famiglia
Adam guardò
Tarzan negli occhi
digrignando i denti e l'altro incassò il capo tra le spalle.
Entrambi inspirarono rumorosamente, Tarzan annusò l'aria
intorno al
più grande che iniziò a camminargli intorno.
“Perciò
tu vuoi stare con mia
nipote?” ringhiò il sovrano. L'uomo delle scimmie
annuì,
mostrando i denti. Entrambi avevano gli occhi fissi su quelli
dell'altro, tenevano le palpebre sollevate e sentivano gli occhi
pizzicare. Olaf passò accanto al piede di Tarzan correndo,
Melody
gli correva dietro ridendo e allungando le mani. Sebastian, a cavallo
di Pascal, le correva dietro dimenando la chela libera.
“Aspettami!”
chiamò. Il suo gridò
fu coperto dai versi di Terk.
“Ora la festa
può cominciare, la
star è
qui!” gridò nella
lingua delle scimmie. L'elefante dietro di lei stava suonando la
tromba utilizzando la proboscide e saltellava sul posto facendo
tremare tavoli e finestre. Belle corse incontro a suo figlio,
s'inginocchiò davanti a lui e lo abbracciò.
“Bambino
mio, come ti sei fatto grande” gli disse nell'orecchio.
L'altro
fece tremare i baffi e la abbracciò a sua volta.
“Vecchio
vorrai dire!” rispose alzando la voce per coprire il rumore.
Belle
gli baciò la fronte, passandogli la mano tra i capelli
bianchi.
“Sono
contenta tu sia tornato” rispose, continuando a parlargli
vicino
all'orecchio.
Elsa
si avvicinò al tavolo, si guardò intorno,
arrossì e allungò la
mano prendendo una fetta di torta al cioccolato. Ne prese un
pezzettino e se lo mise in bocca, sorridendo. Max inseguito da Sven
le galoppò davanti, il rumore degli zoccoli era coperto dai
barriti
dell'elefante. Erik si guardò intorno massaggiandosi il
collo e
sospirò, scuotendo il capo. Si avvicinò a
Kristoff, sporgendo in
avanti il capo.
“Lei
è un principe?” domandò. Kristoff si
mise in bocca quattro dolci
alla panna e annuì, mentre questa gli trasbordava dalla
bocca.
“Fì,
ma fima vendefo ghiaffo”
farfugliò, facendo volare briciole tutt'intorno.
“Questa
reggia fa sembrare la nostra una stamberga. Figo!”
gridò Flynn in
sottofondo. Rapunzel ridacchiò, gli si appese al braccio e
gli baciò
la guancia.
“E'
più bello adesso che c'è vita, sembra un posto
molto solo. Quella
barriera intorno alla casa sembra voglia distruggere i sogni di chi
vive qui” mormorò al suo orecchio. Rider sorrise e
le accarezzò
il capo.
“Un
sogno non può essere fermato, me lo hai insegnato
tu” rispose lui.
Lumiere si avvicinò a lei e le fece l'occhiolino,
schivò il pugno
di Flynn e si allontanò nascondendosi dietro Tockins che
ricevette
un pugno in un occhio da Flynn. Anna si mise a correre verso Tarzan,
saltò abbracciandolo e lo fece cadere a terra.
“Finalmente
un alleato! Insieme convinceremo sicuramente Elsa a fare i pupazzi di
neve!” strepitò. Tarzan sbatté gli
occhi, la guardò e sorrise.
“Jane,
credo di aver trovato mia sorella!” festeggiò.
Adam li guardò,
schioccò la lingua e scosse il capo.
“Marmocchi”
borbottò.
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Capitolo 8 *** Cap.8 La gioia delle feste ***
Ringrazio
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Cap.8
La gioia delle feste
Ariel uscì dal salone, attraversò la grande
finestra aperta e raggiunse il davanzale. Belle le andò
dietro raggiungendola, tenendo un libro tra le mani, piegò
la schiena in avanti e porse il tomo all'altra sovrana.
"Grazie di avermi permesso d'incontrare finalmente mia nipote e
rivedere mio figlio" disse gentilmente. Ariel prese il libro e se lo
strinse al petto, sorridendo.
"Non so cosa vuol dire perdere un figlio, ma so cosa vuol dire quando
un genitore non può vedere i suoi. Mio padre non
può vedere né me né mia nipote, non
potendo fare a lui questo regalo di Natale, ho voluto permetterlo a
un'altra famiglia" spiegò. Belle annuì,
incrociando le dita tra loro.
"Mi dispiace per l'assalto al castello" mormorò.
"La spiegazione chiarisce perché hai invitato loro, ma non
perché hai invitato me e mia sorella" ribatté
gelida Elsa, raggiungendole. Belle si voltò, la vide
avanzare con la treccia che oscillava a ogni suo passo.
"Anche se io posso vedere raramente le mie tante sorelle, non oso
immaginare una vita in cui non potessi averle accanto"
sussurrò. Elsa teneva tra le mani una tazza da cui si alzava
un filo di fumo.
"Ti ringrazio di averci permesso di incontrare nostro fratello. E scusa
se abbiamo portato anche mia cugina e suo marito, erano curiosi e con
la scusa di accompagnarci con la loro nave, si sono imbucati"
borbottò. Ariel accentuò il sorriso, strinse il
libro al petto con una mano e afferrò una di quelle di Elsa
con l'altra.
"Al contrario, grazie di essere venuti così numerosi. Melody
è sempre sola, sono felice se per Natale mia figlia abbia
qualcuno con cui giocare" la ringraziò.
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