Blu e arancione.

Questo riescono a vedere i miei occhi.

Un'immensa distesa d'acqua che si scontra con il cielo al tramonto.

Gli ultimi, timidi, raggi di sole della giornata si riflettono sulla superficie dell'acqua, che si muove placida, raggiungendo la riva con piccole onde scroscianti.

Le impronte che lascio dietro di me vengono cancellate dall'acqua che trascina con sé ogni traccia del mio passaggio.

Come le orme sulla sabbia, molti, prima di me, sono passati per questa spiaggia, ma di loro non rimane nulla, se non il ricordo dei loro cari.

Persa in questi pensieri, faccio scorrere il mio sguardo sull'orizzonte, godendomi i colori irripetibili di questo tramonto.

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Bianco e rosso.

Che strano accostamento di colori.

La neve e il fuoco non possono coesistere. Sono opposti.

Nonostante ciò, un detto dice: “Gli opposti si attraggono”.

Se fosse vero, la vita sarebbe un gioco di autodistruzione. Vince chi non soccombe.

La legge del più forte.

Distolgo lo sguardo dal fuoco che arde nel caminetto e osservo il panorama al di là del vetro freddo della finestra.

Idiozie. La vita non è un gioco.

È la vita; e va vissuta come tale.

Chiudo gli occhi, assonnata, mentre fuori la neve scende copiosa.

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Un'esplosione di colori.

La distesa erbosa su cui mi trovo è ricoperta di fiori dai colori accesi che non seguono una logica.

Il mondo è un posto molto strano.

Sembra caotico, ma se ci si ferma a pensare, è anche molto ordinato.

Tutto ha un senso, uno scopo.

Tutto si completa.

Ogni pianta, fiore, foglia ha un suo perché.

Anche gli uomini.

Sono solo troppo immersi nella loro frenetica quotidianità per accorgersene.

Decido di sdraiarmi sotto un ulivo.

Io non ho fretta.

Perché, caro lettore, io vedo oltre.

Dopotutto, secondo una credenza popolare, ho nove vite, no?

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