Una danza sul ring

di truppappa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Heilà! 

Se qualcuno si stesse chiedendo cosa ci faccio qua con una nuova storia...beh, non lo so nemmeno io! 
Ho avuto una mezza idea in una notte insonne ed ecco il risultato.
Questo non vuol dire che abbandonerò "Perdonami, Kurt Hummel", anzi, il prossimo aggiornamento arriverà a breve.
Questa storia è completamente diversa da quella, è decisamente meno tragica. Forse avevo bisogno di scrivere qualcosa di più tranquillo anche io XD


Detto questo non mi resta che augurarvi una buona lettura!

Fatemi sapere che ne pensate (potete anche insultarmi dicendo che ho avuto un'idea schifosissima!)


 





Blaine Anderson era stato un pugile di fama mondiale.

Aveva avuto una rapida ascesa nel mondo del pugilato e a soli vent’anni era riuscito a farsi un nome, ottenendo il tanto ambito titolo che tutti i boxeur sognano.

Ed era riuscito a conquistarlo per i successivi cinque anni.

Secondo Wes Montgomery, il migliore amico di Blaine dai tempi delle elementari nonché suo manager, tutto il successo di Anderson era dovuto a lui.

Blaine avrebbe dovuto ringraziarlo a vita perché era stato lui a organizzare il primo Fight Club nel loro liceo. Ed era stato lì che erano venute fuori le doti nascoste di Blaine come pugile.

Blaine Anderson era nato per stare sul ring.


Peccato che il successo di Blaine venne stroncato durante un incontro contro un certo Franky Fracassi, che gli fracassò letteralmente la gamba destra.

La carriera di Blaine fu spazzata via quella sera, in due secondi netti.

Quando lo portarono all’ospedale, il medico che lo visitò gli disse subito che non avrebbe mai più potuto partecipare ad altre competizioni.

Blaine era distrutto. Passò quella stessa notte a piangere come un bambino nel letto dell’ospedale, stringendo per tutto il tempo la mano di Wes.
Wes non lo lasciò mai andare, perché si, era il suo manager e quindi aveva perso la sua gallina dalle uova d’oro, ma era anche il suo migliore amico, e questo valeva molto più che non qualche milione in banca.

Fortunatamente Blaine era un ragazza forte, ancora giovane, ventisei anni appena compiuti, e non si lasciò cadere nel baratro della depressione o dell’alcool o della droga.

No, Blaine Anderson decise di reagire.

Così, con tutti i soldi che si era guadagnato in quegli anni da star sportiva, comprò una palestra e si diede all’insegnamento della box.
 

Adesso, dopo quattro anni dall’incidente, Blaine Anderson possiede una delle palestre più grandi e rinomate di New York. Lui stesso allena giovani destinati a sfondare nel pugilato.

E quando torna a casa zoppicando la sera è soddisfatto di se stesso.

Certo, non è più il boxeur più ambito di New York con quella gamba che sembra di legno e i ragazzi non si avvicinano a lui cercando di portarselo a letto come facevano un tempo, ma Blaine non se ne lamenta.

È passato il tempo delle scappatelle con sconosciuti.
In fondo a trent’anni è ora di mettere su famiglia, no?
 

 
Blaine pensa che nella sua vita niente possa superare il trauma della gamba spezzata, ma si ricrede quando una notte riceve una chiamata dalla polizia in cui gli comunicano che la sua palestra è andata a fuoco.

“Incendio doloso”dicono.

Blaine chiude quella chiamata con una mano tremante e uno sguardo vuoto.
Non sa bene cosa possa fare.

Sembra che il mondo gli sia crollato addosso, di nuovo.

Gli hanno detto che non si è salvato niente nella sua palestra. È ridotto tutto in cenere.

E lui non ha abbastanza liquidi al momento per comprarsi un nuovo spazio da adibire a palestra.
Di certo non un posto grande come quello che ora è solo un mucchio di detriti.
E una palestra per pugili deve essere molto spaziosa.

Blaine scorre i numeri nella sua rubrica e compone un numero che conosce molto bene.

«Wes, sono Blaine. Devi aiutarmi»
 

 
Subito dopo aver spiegato tutto al suo amico, Blaine si reca alla sua palestra. Ex palestra.

C’è un via vai pazzesco di fronte all’edificio. L’incendio non è ancora stato domato del tutto, a quanto pare.
Davanti ci trova polizia, vigili del fuoco e compagnia bella.
Ci sono anche un paio di giornalisti, che appena lo vedono arrivare si fiondano su di lui come degli avvoltoi sulla preda.

«Blaine Anderson! Aspetti! Ci dica qualcosa su questo incendio! È doloso?» chiedono a raffica.

Blaine si limita a mormorare una serie di “No comment” e sgomitare per avvicinarsi ad un vigile del fuoco.

«Mi scusi» gli dice «sono Blaine Anderson, il proprietario della palestra. Mi avete chiamato mezz’ora fa per avvertirmi dell’accaduto. Posso sapere le dinamiche?»
«Mi spiace signore, non siamo ancora in grado di dirle niente di sicuro!» dice con sguardo dispiaciuto il pompiere.

Blaine si allontana sconsolato, attraversa la strada e osserva le fiamme che ancora divampano nel suo edificio.

Blaine Anderson sente una parte di sé morire tra quelle fiamme.
 
 

Due giorni dopo Wes si presenta a casa di Blaine dicendogli che ha trovato la soluzione perfetta al suo problema.

«Un mio ex compagno di scuola ha una palestra qua a New York. Non preoccuparti, è grandissima e spaziosissima, ma soprattutto questo tizio sarebbe disposto a lasciartela completamente libera per due giorni alla settimana e gli altri giorni ti lascerebbe usare la metà dello spazio, che è comunque sufficientemente grande per poter montarci un ring»

Wes parla così velocemente che Blaine viene stordito dalle sue parole e riesce a cogliere solo la prima parte del discorso.

«Aspetta un attimo…anche io venivo a scuola con te. Chi sarebbe questo misterioso tizio così generoso?»
«Bello mio! Non ti ricordi che tu l’ultimo anno di liceo ti sei trasferito da Westerville per venire a sfondare qua a New York?»
«Beh si…ma prima ero lì con te alla Dalton!»
«Ma quando tu te ne sei andato è arrivato un nuovo studente, che sarebbe questo ragazzo tanto generoso che è disposto ad aiutarti» dice Wes con un ghigno degno dello Stregatto di Alice nel paese delle meraviglie.

Blaine lo nota subito ovviamente.
 
«E dimmi un po’, caro amico, quale sarebbe l’inghippo in tutta questa faccenda? Mi troppo strano che tu abbia già trovato una palestra disponibile»

«Beh» dice Wes grattandosi il retro del collo e abbassando lo sguardo «ti piace la danza?»
«Ma cosa accidenti stai dicendo, Wes? Solo perché sono gay questo non fa di me una femminuccia!» sbotta Blaine.
«Uhm…quindi non andresti a vedere un balletto?» chiede intimorito Wes.
«Perché diavolo dovrei andare a vedere un balletto? La danza non mi è mai interessata…e tu lo sai! E poi cosa c’entra adesso il balletto con la palestra?»
«Ma no, niente…Sai ho due biglietti per la prima de Il lago dei cigni e non sapevo con chi andarci…pensavo potesse interessarti»

Blaine lo guarda male e ha il sospetto che il suo amico gli stia nascondendo qualcosa. Qualcosa di molto brutto.

«Senti, lascia perdere la danza, io ti do l’indirizzo della palestra. Tu facci un salto e decidi, okay?» dice velocemente Wes ed esce di casa senza dare il tempo a Blaine di rispondere.
 

 
Il giorno dopo Blaine va veramente a vedere questa palestra e la prima cosa che nota è che è realmente enorme, Wes non stava scherzando, la seconda è l’insegna su cui c’è scritto: “Hummel’s Dance”.
 
“Oh no” pensa Blaine “dimmi che non è una scuola di danza”.

Ma quando entra nell’ingresso, che è vuoto e sente l’inconfondibile e famosissima opera di Tchaikovsky provenire da un’altra sala, tutti i suoi dubbi vengono confermati.

«Maledetto Wes, questa me la paghi! Altro che biglietti per la prima de Il lago dei cigni!» borbotta piano tra sè.
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***




Blaine esce fuori dall’edificio e, con il fumo che gli esce dalle orecchie, compone subito il numero di Wes.

«Hummel’s Dance» sibila a denti stretti non appena sente che il suo amico ha risposto alla chiamata.
«…Blaine, sei tu?» chiede lentamente Wes dall’altro capo del telefono.
«Hummel’s Dance» ripete Blaine.
«Ehm…ti posso spiegare, davvero» mormora intimorito l’altro.
«Si, te ne prego!» dice ironicamente Blaine «Ad esempio…dimmi un po’, mio carissimo amico, quando avevi intenzione di dirmi che la palestra in cui mi hai mandato in realtà è un covo di ballerine in tutù e corpetti?»
«Io non credo che quando facciano una lezione normale le ballerine stiano in tutù…probabilmente hanno dei body, no?»
«Wes?»
«Si?»
«Non divagare e rispondi alla domanda. Altrimenti ti faccio indossare un tutù e poi ti spedisco in giro per le strade di New York» dice Blaine alzando il tono di voce.
«Ehm…io volevo dirtelo, davvero. Infatti, se ben ricordi, l’altro giorno ti ho chiesto se ti piace il balletto e…»
«MA TI SEI BEVUTO IL CERVELLO PER CASO?!» urla Blaine, passandosi una mano tra i suoi ricci già scompigliati.
«Blaine» riprende Wes dopo qualche secondo di silenzio «io ho solo cercato di darti una mano…non pensavo che fosse un grosso problema»
«Me l’hai mozzata la mano! Altro che aiuto e aiuto!» mormora disperato il pugile.
«Ma non essere così tragico, Blaine! E dimmi…hai conosciuto il proprietario della palestra?» chiede Wes con fin troppo entusiasmo per i gusti di Blaine.
«No. E poi la sua non è una palestra…»
«Come no?! Perché non gli hai parlato?! L’hai almeno visto?» urla Wes e Blaine deve staccare il cellulare dal suo orecchio per non perdere un timpano.

Wes sembra disperato e Blaine si chiede che tipo di problema abbia il suo amico. Non è che ha ricominciato a fumare erba insieme a Nick e Jeff?

«No, Wes. Non voglio parlargli, non mi interessa nemmeno sentire cosa ha da offrirmi»
«Ma da quando in qua sei un razzista nei confronti dei ballerini?» chiede esasperato Wes.
«Odio il balletto. Odio la danza. I ballerini sono tutti spocchiosi. Si credono i migliori del mondo. Dio, ma non ti ricordi quando uscivo con Jeremiah? Sai cosa faceva lui nella vita? Indovina un po’…il ballerino! E quanto era cagacazzo, eh? Te lo ricordi? Tu sei stato il primo a dirmi che dovevo lasciarlo perché era un rompicoglioni perfettino del cazzo!»
«Ma per l’amor del cielo! Non puoi fare di tutta l’erba un fascio! Mica tutti i ballerini sono come Jermiah!»
«Sai cosa, Wes? Non me ne importa. Anzi, adesso me ne torno a casa e mi apro quella bella bottiglia di whiskey che mi ha regalato Jeff lo scorso Natale, così affogherò i miei dispiaceri nell’alcool!»

«…Blainey?» lo richiama Wes con una vocina dolce.
«Non mi chiamare così! E cosa diavolo vuoi ancora?»

«Tu odi Il whiskey»

Blaine vorrebbe correre a casa di Wes e strangolarlo con le sue mani.

«E quindi?» chiede con tono esasperato, mentre la sua mente elabora una decina di piani per compiere un omicidio perfetto.
«Quindi dopo il primo sorso butteresti via la bottiglia!» dice Wes.
«Non è mai troppo tardi per cominciare ad apprezzare una buona bottiglia di whiskey»
«Ma dai, Blaine! Non fare il bambino! Prova a parlare con il proprietario della palestra. Non puoi arrenderti così. Tu sei un combattente»
«Una volta lo ero, Wes…guardami adesso come sono ridotto…in mezzo ad una strada» dice sconsolato Blaine.
«Blaine Anderson, smettila immediatamente di dire cazzate. Sei la persona più forte che io abbia mai conosciuto, non solo fisicamente, ma anche moralmente! Quindi adesso muovi quelle belle chiappe sode che ti ritrovi e vai a parlare con quel ragazzo!»

Il tono di Wes non ammette repliche, infatti Blaine non ha nemmeno il tempo di aprire bocca per rispondere che la linea cade. O meglio, Wes gli chiude il telefono in faccia.

 
Blaine, con il cellulare ancora all’orecchio, pensa a quello che gli ha detto il suo amico.
Ha ragione, non può comportarsi come un bambino. Deve reagire.
Quindi rimette il cellulare in tasca, prende un bel respiro e rientra nella “palestra”.
 


Il locale è molto ampio, quindi segue il suono della musica e si ritrova davanti ad una porta aperta che si affaccia ad una grande sala col parquet e degli specchi posizionati su ogni lato.

Ci sono almeno venti ragazzine in body nero al centro della stanza che stanno ballando.

Blaine si appoggia allo stipite della porta guardandole.
Wes allora aveva ragione, le ballerine non ballano con il tutù sempre addosso!

«SPIEEEE!» urla all’improvviso una ragazzina con un naso enorme.

La musica si ferma di colpo. E improvvisamente Blaine si trova tutti gli occhi delle ragazze puntati addosso.

«Ehm…la lezione non è ancora finita. Se vuole aspettare sua figlia può farlo all’ingresso. Non gradiamo spettatori durante le prove» dice una voce cristallina.
E Blaine spalanca gli occhi non appena vede a chi appartiene quella voce così soave.
Ad un angelo, che è posizionato vicino allo stereo- è per quello che Blaine non lo aveva visto prima- e che adesso lo sta fulminando con lo sguardo.
Blaine si schiarisce la voce.
«Io non ho nessuna figlia» mormora poi debolmente.
«Visto? È una spia!» dice di nuovo la ragazza col nasone.
Il ragazzo dalla voce angelica alza lo sguardo al cielo e poi si rivolge di nuovo a Blaine.
«Se è qui per la lezione di danza per adulti è comunque in anticipo» dice squadrando Blaine dalla testa ai piedi.

Blaine si sente leggermente a disagio sotto quegli occhi indagatori. Insomma, non si è vestito molto bene, ha i ricci che sono sparati in tutte le direzioni e ha la sua maledetta gamba che lo fa sentire sempre un rifiuto umano.
Ma quella non può averla notata, no?

«Io…veramente non-» comincia a dire imbarazzato.
«Iniziamo tra un’ora. La lezione si svolgerà nella sala affianco a questa» gli dice il ragazzo.
«Ma-»
«E mi raccomando, indossi qualcosa di più comodo. I jeans non sono molto adatti»
Detto questo l’insegnante di danza preme un pulsante sullo stereo e la musica ricomincia.
Fa un piccolo sorriso a Blaine, che rimane imbambolato, e poi torna a prestare attenzione alle sue allieve.
Blaine rimane fermo sulla soglia della porta a guardarlo. I suoi occhi non riescono a staccarsi da lui.
Sembra molto giovane, almeno cinque anni in meno di Blaine, ha dei capelli castani perfettamente acconciati, degli occhi azzurri, un nasino un po’ all’insù e indossa una tuta che gli fascia alla perfezione tutti i punti giusti.
La gola del povero pugile si secca improvvisamente e decide di distogliere lo sguardo e allontanarsi.
 

 
Blaine rimane per un’ora intera seduto su una poltroncina che è posizionata nell’ingresso del locale.
Pensa a quanto è carino quel ragazzo che ha appena visto e vorrebbe tornare di là a guardarlo solo per poter osservare meglio la sfumatura dei suoi occhi.
Poi però si tira uno schiaffo e affonda le mani nei suoi capelli perché non può mettersi di far film mentali su un ragazzo visto per appena due secondi. Insomma, sa di essere un inguaribile romantico, però…
Però niente. Adesso, appena il ragazzo avrà finito la lezione con le ragazzine, andrà da lui e gli chiederà come contattare il proprietario dell’Hummel’s Dance.

Intanto cominciano ad entrare nella palestra un po’ di persone, alcune di loro si conoscono e chiaccherano amabilmente.
Una signora ad un certo punto si avvicina.
«Mi scusi» chiede «lei è per caso il fidanzato di Kurt? Lui dice sempre di essere single, ma un ragazzo bello come lui deve pur avercelo un innamorato!»
Blaine la guarda come se fosse un’aliena.
«Non sia timido» continua lei «guardi che farò finta di non saperlo!»
Blaine è a dir poco confuso, ma ha una domanda che gli frulla nella testa.
«Chi è Kurt?» chiede semplicemente.
La signora si mette una mano sulla bocca mentre la musica che proveniva dalla sala adiacente si spegne e si cominciano a sentire gli schiamazzi delle ragazzine.
«Oddio, mi scusi» mormora imbarazzata «è che io sono la mamma di Quinn, una ragazza che viene a danza qua, e conosco tutti. Invece lei…non l’avevo mai vista…così…insomma, ho pensato…che…che fosse il fidanzato di Kurt Hummel, che poi sarebbe l’insegnante di danza»

«Hummel come Hummel’s Dance?» chiede Blaine mentre gli ingranaggi nel suo cervello cominciano a girare velocemente.
«Si, certo»

Blaine pensa di essere nella merda, perché insomma non può lavorare a contatto con questo Kurt Hummel.
Potrebbe avere un attacco cardiaco ogni giorno se dividesse con lui la palestra. Non potrebbe sopportare la vista di quell’angelo con quelle braccia toniche e quel sedere che-

«E quindi lei sarebbe…?» la voce della signora lo riporta alla realtà.
Blaine sbatte velocemente le palpebre e apre la bocca per parlare, ma la voce che risponde alla domanda non è la sua.

«Un nuovo allievo!» esclama un eccitato Kurt che spunta da dietro le sue spalle.
Blaine si volta così velocemente per guardarlo che quasi si spezza il collo.
Comincia a balbettare qualcosa, ma niente di sensato.
«Ma non ti sei cambiato?» gli chiede Kurt con un’espressione corrucciata.
«Io…ehm…no?»
«Vabbè, non importa. Per oggi va bene così. Seguimi che mi dai i tuoi dati mentre aspettiamo che arrivino gli altri»
Blaine si alza immediatamente dalla poltroncina e lo segue in una stanza con una scrivania. Probabilmente l’ufficio di Kurt.

L’insegnante di danza fa accomodare Blaine su una sedia.
«Allora…nome?»
«Blaine»
«Cognome?»
«Anderson»

Blaine adesso si aspetta che il ragazzo di fronte a lui lasci cadere la penna per terra, spalanchi gli occhi e urli qualcosa del tipo: “Oddio! Sei tu Blaine Anderson??? Fammi un autografo!! Sei stato il mio pugile preferito!!”, ma poi si rende conto che quello seduto davanti a lui è un ballerino e che molto probabilmente non ha mai visto un incontro di pugilato in tutta la sua vita.

Infatti, come volevasi dimostrare, Kurt continua imperturbabile a chiedergli l’indirizzo e altri dati anagrafici.
Però…Kurt dovrebbe sapere chi è, no? Insomma si è proposto di dividere la palestra con lui…
Eppure Kurt sembra non riconoscere il suo nome.

 “Forse Wes non gliel’ha detto il mio nome” continua a ripetersi Blaine.

«E quindi…Blaine Anderson, perché ti vuoi avvicinare al mondo della danza» chiede Kurt posando la penna e guardandolo fisso negli occhi.
«Io…veramente-»
«Come mai in questa palestra? Abiti lontano da qui, non sei nemmeno comodo per venire a lezione» continua Kurt senza dargli il tempo di rispondere.
«Un mio amico mi ha detto di passare…perché in realtà io dovr-»
Blaine viene interrotto quando un uomo sulla quarantina si affaccia alla porta dicendo a Kurt che sono tutti pronti per iniziare.
«Ne riparleremo, Blaine» dice Kurt, alzandosi.
 


La lezione è un disastro completo per Blaine. Si inciampa su se stesso così tante volte che ha perso il conto.
Nessuno ride di lui, ma tutti lo guardano divertiti. Blaine si sente il buffone di corte, quello storpio che fa ridere i ricconi ai banchetti.

Ad un certo punto Kurt si avvicina a lui da dietro e gli posa entrambe le mani sulle sue spalle.
«Sei molto teso. C’è un fascio di nervi… proprio qui, sulle spalle» gli soffia contro l’orecchio massaggiandogli piano la pelle.
«Hai un buon gioco di gambe, nonostante la tua gamba zoppa, ma non senti per niente il ritmo. Puoi migliorare, Blaine» bisbiglia piano Kurt.
«Io veramente non-»

«BLAINE! MA COSA STAI FACENDO? SEI SORDO PER CASO? O CIECO? NON VEDI CHE TUTTI GLI ALTRI STANNO FACENDO UNA COSA DIFFERENTE DALLA TUA?» urla all’improvviso Kurt staccandosi da lui.
Tutte le persone presenti nella sala si fermano e gli lanciano qualche occhiata dispiaciuta.
 

 
Quando finisce la lezione, Blaine si sente veramente una merda.
Kurt ha continuato ad insultarlo per tutta la lezione. Gli è stato col fiato sul collo per tutto il tempo solo per dirgli che faceva schifo.

Blaine è così demoralizzato che non ha voluto nemmeno riprendere il discorso interrotto prima nell’ufficio dell’insegnante di danza.
Due secondi prima sembrava tanto dolce e tenero e poi…e poi cosa è successo? Kurt è bipolare, forse?

Un ragazzo si avvicina a Blaine negli spogliatoi.
«Non prendertela troppo, amico» gli dice «il maestro Hummel è fatto così. Si diverte ad insultare tutti…sai com’è no? Si crede il migliore di tutti, ma è molto bravo. E comunque conta che questa era la tua prima lezione, è già tanto che non sei scoppiato a piangere! Io l’ho fatto!»
Blaine fa un piccolo sorrisetto.

“Sono tutti uguali ‘sti ballerini” pensa amareggiato Blaine.
 

 
Mentre è sotto alla doccia Blaine decide che non tornerà MAI più a fare una lezione con Kurt Hummel, ma che domani si ripresenterà solo per vedere se Kurt è veramente disposto a cedergli metà della sua palestra.
Sperando che non lo tratti a pesci in faccia come oggi.
 

 
Arrivato a casa Blaine apre veramente la bottiglia di whiskey, si riempie un bicchiere e si stende sul divano.
Chiude un attimo gli occhi e si tappa il naso, proprio come faceva da bambino quando mangiava il minestrone che gli preparava sua nonna, e da un sorso al liquido ambrato.
Ovviamente lo sputa due secondi dopo sul pavimento.

«Maledizione!» urla arrabbiato con se stesso perché non riesce manco a bere.
Mentre si alza per andare a prendere uno straccio per pulire, il suo cellulare comincia a suonare.

«Pronto?» risponde.
«Allora Blainey, hai conosciuto il mio amico?» domanda felicemente Wes.
«Si» risponde semplicemente Blaine.
«E…?»
«Ed è uno stronzo, ecco che cosa è»
«Kurt? Ma scherzi? È la persona più dolce sulla faccia della terra!»
«Con te forse…»
«Oh…beh…» Wes sembra dispiaciuto «e per la storia della palestra come è andata alla fine?»
«Niente»
«Come niente? Aveva detto di si!» esclama Wes.
«No, Wes, niente perché non ne abbiamo parlato…»
«E di cosa avete parlato scusa?»
«Io...diciamo che mi ha scambiato per un suo nuovo alunno e…»
«Blaine Anderson, non dirmi che ti ha fatto ballare!»
«Se lo dici a qualcuno ti spacco la faccia, Wes!» dice allarmato Blaine.
«Okay, okay, calma amico!» ride Wes «Ma almeno glielo hai detto il tuo nome»
«Si certo, ma-»
«Lui non ti ha riconosciuto? Io il tuo nome gliel’ho detto e comunque già sapeva chi tu fossi…»
Blaine non presta attenzione alla seconda parte della frase, pensa solo al fatto che Kurt sapeva il suo nome e quindi, perché ha fatto il finto tonto facendo finta di non conoscerlo?
 

 
Con questo quesito ancora in testa, Blaine il pomeriggio seguente apre la porta dell’Hummel’s Dance.

Kurt è all’ingresso che sta parlando con una sua allieva e non appena sente la porta aprirsi e vede Blaine, fa un largo sorriso nella sua direzione, da una pacca alla ragazza e le dice di andare a cambiarsi. Poi si rivolge a Blaine.

«Blaine Anderson! Ma quale onore! Il grande pugile è tornato!» esclama sorridendo.
«Ma-»
«Si, Wes mi aveva detto il tuo nome e mi aveva anche fornito una descrizione piuttosto dettagliata del tuo aspetto fisico…quindi si, ieri sapevo già chi tu fossi non appena ho posato lo sguardo su di te»
«E allora perché mi hai fatto ballare?» dice quasi schifato Blaine.
«Vedi, Wes mi ha anche detto che odi il ballo perché ti credi un macho. Volevo semplicemente smontarti. È stato facile. Non ho dovuto fare molto, a quanto pare bastano due begli occhioni e tu cadi al tappeto…ops! Scusa, forse non dovrei usare metafore che riguardano il mondo del pugilato. Io non sono un esperto e soprattutto non sono un fusto come te»
Blaine spalanca la bocca.
«Perché non chiudi quella bocca e non parliamo della tua situazione economica?»

E così Blaine Anderson capisce che Kurt Hummel non è uno stronzo, oh no, è un vero e proprio bastardo e che lavorare con lui sarà più impegnativo del previsto.
 
 


Buonasera gente!
Ecco il nuovo capitolo, spero vi sia piaciuto questo primo incontro tra Kurt e Blaine. Fatemi sapere :)


Un grazie a chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite. 
E un super grazie a chi ha recensito il primo capitolo! Grazigraziegrazie! 

A presto!
Truppappa

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***



Buon venerdì a tutti/e! :)

Prima di lasciarvi al capitolo, una precisazione: in questa storia Nick e Jeff hanno un anno in più rispetto a Blaine, Kurt e Wes!

Detto questo non mi resta che augurarvi una buona lettura!

 


«Allora, Blaine, come è andata con Kurt?» domanda Wes a Blaine il giorno dopo.
«Non nominare nemmeno il suo nome» risponde incazzato Blaine.
«Ma perché scusa?»

“Perché?!? Perché è uno stupido ballerino spocchioso, proprio come avevo previsto! Bello e letale allo stesso tempo! Così bello che ogni volta che lo vedo vorrei inginocchiarmi ai suoi piedi e chiedergli di sposarmi, ma è uno stronzo!” vorrebbe urlare Blaine e magari poi chiudere in faccia il telefono ad il suo amico.
Solitamente è Wes l’esperto di uscite di scena stile drama queen tra i due, ma oggi Blaine si sente una donna mestruata.

«Blaine…? Sei morto per caso?» lo riporta alla realtà la voce di Wes.
«Si…cioè no, non sono morto. Ci sono»
«E allora? Come è andata? Eh? È un amore, non è vero? E poi è anche carino, no? Ti piace? Eh?» comincia a domandare a raffica Wes. Ha uno strano tono eccitato che preoccupa non poco Blaine.
«Perché sembri sempre su di giri quando si parla di Kurt? Non è che hai una cotta per lui, vero?» mormora piano Blaine.
«Io? Una cotta per Kurt? Ma cosa stai blaterando, Blaine?» ride Wes dall’altro capo del telefono.
«Mah…non me la conti giusta tu…»
«Vabbè, pensala come vuoi…adesso però mi puoi dire cosa vi siete detti? Voglio tutti i dettagli, anche quelli sconci»

A questo punto Blaine può solo pensare ad una cosa: il suo amico Wes si fa di droga pesante, altro che erba con Nick e Jeff.
 

 
«E quindi, puoi allenare i tuoi ragazzi quattro giorni alla settimana, seriamente? E ti lascia a disposizione metà della sua palestra? È stato gentilissimo, vedi? Te l’avevo detto che era proprio un bravo ragazzo il mio Kurt» dice Wes dopo che Blaine gli ha spiegato come si suddivideranno l’Hummel’s Dance (e avergli detto di smetterla con la droga).
«Il tuo Kurt?»
«Ehm…»
«Non voglio sapere, davvero. Comunque, oltre a questi quattro giorni, mi lascia montare il ring in una sala e potrò organizzare gli incontri di box tra allievi, ma solo durante i weekend quando lui non fa lezione. Sarebbe tutto davvero perfetto, ma-»
«Ma…?»
«Ma quei quattro giorni settimanali, ci sarà anche Kurt nella palestra…»
«Vorrei ben vedere! È suo il locale!»
«Si lo so…è che…cioè…dovrò far boxare i miei ragazzi sulle note di Chopin e sarò circondato da ragazzine in tutù e-»
«Ancora con questa storia dei tutù?» sbuffa Wes.
«Si, ho paura dei tutù, cosa ci posso fare, mh? E comunque il problema più grande sarà Kurt. Kurt che si aggirerà per le sale e mi terrà d’occhio e mi romperà i coglioni»
«Non partire prevenuto, Blaine»
«Vedremo, Wes, vedremo…intanto oggi è venerdì. Riprendo a lavorare da lunedì quindi stasera andiamo a sbronzarci e-»
«Tu non bevi, Blaine»
«La smetti di interrompermi sempre?» mormora infastidito Blaine.
«Okay, okay. Andiamo a bere»
«Ecco, bravo. Andiamo a bere perché dobbiamo festeggiare il fatto che il mio culo non è ancora su una strada e-»
«Non vorrei dire, ma il tuo culo è ancora sano e salvo solo grazie a me…e a Kurt»
«Hai finito?» sbuffa Blaine alzando gli occhi al cielo.
 

 
Il sabato mattina, o meglio alle due del pomeriggio, Blaine viene svegliato dal suono della sua suoneria.
Si ricorda ben poco di ciò che è successo la sera prima.
Non sa nemmeno come è riuscito a tornare a casa sano e salvo.

Ricorda di essere andato in un locale gay con Wes, Jeff e Nick.

Ricorda di aver attaccato subito bottone con un ragazzo decisamente carino.

Ricorda che questo bel fanciullo gli ha detto che amava il balletto ad un certo punto della loro conversazione.

Ricorda che allora ha cominciato a bere come se non ci fosse un domani perché ne aveva abbastanza di sentire parlare di danza.
Non si ricorda che fine abbia fatto il bel ragazzo però.

Ricorda un altro ragazzo che si è avvicinato a lui e gli ha mormorato all’orecchio con tono seducente:” Sei Blaine Anderson, vero? Mi piacerebbe davvero molto farmi mettere al tappeto da te”.

Ricorda di aver vomitato sulle scarpe di questo gentleman.

Ricorda che Wes non voleva assolutamente portarlo in quel gay bar, ma Jeff ha insistito parecchio perché voleva trovarsi un uomo per quella sera.
Purtroppo ricorda anche lo sguardo da cucciolo bastonato che è comparso sul volto di Nick dopo aver sentito le parole di Jeff.
 
L’unica cosa che sa adesso, comunque, è che ha un gran mal di testa e quando il suo cellulare continua a suonare insistentemente vorrebbe solo buttarlo fuori dalla finestra.

Tira fuori un braccio dalle coperte, afferra quel maledetto aggeggio dal comodino e se lo porta all’orecchio, rispondendo senza leggere il mittente della chiamata.

«Wes?» sbadiglia sonoramente «Perché accidenti devi chiamare a quest’ora? Sono ridotto ad uno straccio per colpa tua, perché non mi hai tolto quella maledetta vodka di mano ieri sera?»

«Giusto per sapere…dividerò la mia palestra con un alcolizzato?» risponde una voce cristallina.

E no. Non può essere Kurt Hummel, giusto? Blaine mica gli ha lasciato il suo numero.

“È solo una tua allucinazione, Blaine” continua a ripetersi intanto il povero pugile.

«Se ti stai chiedendo come faccio ad avere il tuo numero…» comincia a dire Kurt intanto «me l’hai dato tu quando ti sei iscritto al mio corso di danza e, a proposito, vuoi continuare con le lezioni?»

Le sinapsi di Blaine si risvegliano al suono di queste parole.

«Vaffanculo, Kurt» biascica in risposta passandosi una mano sui ricci scompigliati.

«Cosa vuoi?» chiede poi quando sente che Kurt se la ride di gusto dall’altra parte del telefono.
Kurt smette di ridere e si schiarisce la voce.
Si diverte il bastardo.
«Volevo chiederti…hai voglia di passare nel mio locale? Potresti montare già il ring oggi, no? Così lunedì inizieresti tranquillamente le lezioni»
«Io…uhm…veramente sarei-»
«No, sono stato un idiota io, hai ragione. Tu sei un vero uomo che passa il venerdì sera a bere e a rimorchiare, quindi immagino che tu adesso sia occupato. Scusa, non volevo distur-»
«Hey no, aspetta! Non ho passato la sera a bere e a rimorchiare?»
Kurt fa un piccolo sbuffo.
«A no?» chiede ironicamente.
«No! Cioè…si…ma no! Ho alzato un po’ il gomito forse, ma era solo per festeggiare il nostro contratto e-»
«Ed ero troppo femminuccia per essere invitato a festeggiare, immagino» mormora così piano Kurt, che Blaine non è sicuro di aver sentito bene.

“Sicuramente un’altra allucinazione” pensa.
Così fa finta di non aver sentito e prosegue nel suo discorso.
«…e comunque, non ho rimorchiato nessuno. Sono solo a casa al momento. E se aspetti tipo uhm…un’ora?...arrivo da te. Chiamo la ditta a cui ho già ordinato il nuovo ring e gli chiedo se possono portarlo già lì. Tu ehm…potresti aiutarmi a montarlo?»
«Non lo so…forse sono troppo femminuccia anche per fare quello» risponde con tono sprezzante Kurt.
Blaine fa finta di non sentire nemmeno questa volta.
«Okay» dice «Allora ci vediamo tra poco!» e stacca il telefono senza nemmeno salutare.
 

 
Blaine, quando torna a casa verso le sei di sera, pensa di non aver mai vissuto un sabato pomeriggio peggiore di quello che ha appena trascorso con Kurt.

Innanzitutto Kurt indossava dei pantaloni da yoga che gli fasciavano il culo in una maniera indecente, così Blaine ha passato tutto il pomeriggio a fissare tutto quel ben di Dio.
Kurt ovviamente l’ha notato, ma stranamente non ha detto niente.
Peccato che abbia avuto da ridire su tutto il resto.

“Blaine, ma quanto pesa quest’affare?”

“Blaine, dato che sei tanto forte, perché non porti tu questo?”

“Blaine, lo sai che dovrai aiutarmi a pulire la palestra tutte le sere all’ora di chiusura, vero?”

“Blaine, il sabato e la domenica devi mantenere in ordine la palestra anche se io non ci sono, okay?”

“Blaine, guarda che se il lunedì trovo anche solo un granello di polvere, io giuro che…”

“Blaine, se anche solo mezza allieva si lamenta di te e dei tuoi ragazzi, io ti caccio immediatamente”

“Blaine, se i tuoi ragazzi allungano le mani sulle mie ragazze…ti spezzo anche l’altra gamba”

“Blaine, ti puzzano le ascelle”

“Blaine, da quanto tempo non vai da un barbiere?”

“Blaine, da quanto non ti fai una doccia?”

“Blaine, ma ti sei lavato prima di venire qua?”

“Il puzzo di sudore attira più uomini?”

“Guarda che a me non piacciono gli uomini puzzoni”

“Questo fa di me una femminuccia?”
 

Blaine, per colpa di tutte le parole di Kurt, adesso ha un mal di testa peggiore di quello del doposbronza. 
 

 
 
Finalmente arriva il lunedì. Blaine non vede l’ora di ricominciare ad allenare i suoi ragazzi.
Ha chiamato ognuno di loro la domenica mattina per avvertirli di tutti i nuovi cambiamenti.

Il suo allievo prediletto, Noah, ha cominciato a sghignazzare appena ha sentito che ci sarebbero state tante belle ballerine nello stesso edificio.
«Se ti avvicini anche solo ad una di loro, Noah, ti eviro. E giuro che non sto scherzando» gli ha detto Blaine con voce dura, memore delle parole di Kurt.
Noah non ha più fiatato e ha solo chiesto a che ora doveva presentarsi per la sua lezione.
Blaine odia essere severo con i suoi ragazzi, ma non vuole rischiare di perdere anche questa sistemazione provvisoria.

Comunque, alle due del pomeriggio Blaine entra nell’Hummel’s Dance con un bel sorriso, che scompare non appena vede Kurt con le braccia incrociate al petto e uno sguardo di puro odio.

«Sono le due, Blaine» gli dice gelido.
«Si? Quindi?»
«Ti avevo detto di arrivare un quarto d’ora prima così ti lasciavo le chiavi. Io dovevo andarmene un quarto d'ora fa»
«Oh…io…si, scusa»
«Pensi che io non abbia nient’altro da fare nella mia vita, eh?» sbotta il ballerino «Pensi che io abbia tempo da sprecare per te? Sono in ritardo e sai cosa volevo fare? Volevo chiudere la palestra e lasciarti fuori, così saresti stato tu quello che avrebbe dovuto aspettare il mio ritorno!»
«Io…davvero, non…scu-»
«Non me ne faccio niente delle tue scuse, Blaine Anderson. Sparisci dalla mia vista e tieniti ‘ste chiavi» dice lanciando addosso a Blaine un mazzo di chiavi.
Blaine sa di essere in torto, ma rimane comunque ferito dalle parole di Kurt.
Resta imbambolato sul posto, con il volto segnato da una smorfia di dolore, mentre Kurt indossa il suo cappotto con gesti nervosi ed esce dalla palestra sbattendosi la porta dietro di sé.

Non si rivolgono la parola per tutto il giorno. Ogni volta che si incrociano, Blaine abbassa lo sguardo perché ha paura di guardare Kurt negli occhi.
Anche la sera, mentre puliscono i locali della palestra, rimangono entrambi in silenzio.
Blaine imbarazzato da morire, Kurt ancora infuriato.
 

 
La situazione non migliora i giorni successivi, anzi, sembra solo peggiorare.
Il pugile era convinto che avrebbe dovuto tenere testa al caratterino di Kurt, ma quest’ultimo si è preoccupato solo dei suoi affari senza badare minimamente a quello che faceva Blaine. Gli ha rivolto la parola solo due volte in quasi due settimane: una volta per dirgli che stava lavando male i vetri, l’altra per chiedergli di far abbassare il tono di voce ai suoi allievi e che stava disturbando la sua lezione. Fine.

Blaine, al contrario, ha passato molto tempo ad osservare il ballerino. Ha scoperto che tutte le sere, prima di chiudere la palestra, Kurt balla sempre la stessa coreografia nella sala piena di specchi e spesso Blaine si è nascosto dietro la porta per poterlo spiare.

Blaine si sente in colpa ogni volta che si ferma a guardarlo, perché gli sembra di mettere il naso in qualcosa di molto intimo. Kurt quando balla è…diverso, ma non in senso negativo, solo…diverso. Sembra quasi un’altra persona. Una persona che Blaine vorrebbe veramente conoscere.
 
 


«Wes, giuro che non ce la faccio più!» sbotta una sera Blaine quando il suo migliore amico va a cena a casa sua.
«Beh Blaine, se devo essere sincero…te la sei cercata»
«Non dovresti prendere le mie parti tu? Sei il mio migliore amico, o sbaglio?» dice Blaine imbronciato.
«Proprio perché sono il tuo migliore amico devo essere sincero con te, Blaine. Sei stato un coglione il primo giorno e sì, Kurt è un po’ permaloso, ma fidati…se lo conoscessi bene-»
«Io davvero vorrei conoscerlo! Mi piacerebbe, Wes, ma lui non vuole proprio farsi conoscere da me!» piagnucola Blaine.

Wes apre la bocca come se stesse per dire qualcosa, ma poi scuote velocemente la testa e si ammutolisce.

«Avanti…sputa il rospo. Cosa volevi dirmi?» gli chiede Blaine sospettoso.
«No, niente. Secondo me dovresti cercare di farti perdonare in qualche modo»
«E secondo te in questi giorni cosa ho fatto, mh? Gli ho lucidato pure i pavimenti ieri sera!»
«Beh, a quanto pare non basta! Ma non ti preoccupare, adesso chiamo Jeff, vedrai che lui potrà aiutarci!»
Sul volto di Wes compare un ghigno poco rassicurante e Blaine è sempre più convinto che il suo amico gli stia nascondendo qualcosa.
 

 
Tre giorni dopo la chiacchierata con Wes le cose cambiano. Ed effettivamente è grazie all’intervento di Jeff.

Sono le nove di sera e Blaine sta allenando Puck, che è il suo ultimo allievo della giornata, quando sente delle voci provenire dall’ingresso dell’Hummel’s Dance.
Kurt ha già finito le lezioni per oggi ed è rinchiuso nel suo studio già da un’ora e mezza.
Così decide di andare a dare un’occhiata, lasciando Puck per un attimo da solo.

Blaine si sarebbe aspettato di tutto, ma non di trovare Jeff e Nick comodamente seduti sulle poltrone nell’ingresso.
«Cosa ci fate voi due qua?» chiede Blaine avvicinandosi a loro.
«Devo assolutamente vedere Kurt. Wes mi ha detto che è proprio un bel bocconcino!» risponde prontamente Jeff.

Nick emette uno strano verso gutturale, ma sembra che solo Blaine lo senta, perché Jeff intanto si alza dalla poltrona e comincia ad urlare come un pazzo.
«Kuuuuuuurt? Kuuuuuurt? Dove seiiii??»
Blaine salta addosso a Jeff tappandogli la bocca con le mani.
«Ma che fai? Sei scemo??» gli ringhia contro.

E mentre Jeff cerca di divincolarsi dalla presa di Blaine e Nick ride come un deficiente, compare Kurt Hummel in tutto il suo splendore sulla soglia della porta.
Non appena Blaine si accorge della sua presenza, molla Jeff e cerca di darsi un contegno.

«Ehm…» si schiarisce la voce Kurt «…e voi sareste?» chiede poi rivolto a Jeff e Nick.
«Sono dei miei amic-» comincia a dire Blaine, ma viene subito interrotto.
«Non l’ho chiesto a te» dice Kurt, senza manco degnarlo di uno sguardo.

«Ouch! Peggio del previsto» bisbiglia Jeff all’orecchio di Nick.

Poi si avvicina lentamente a Kurt, gli poggia una mano sulla spalla.
«Io mi chiamo Jeff» dice ammiccando «e quello là è Nick, un mio amico, solo amico. Quindi meraviglia, posso offrirti un drink?»

«C-come scusa?!» mormorano contemporaneamente Nick e Blaine.

Kurt guarda Jeff e scoppia a ridere.
«Oddio! Ma tu sei Jeff Sterling, vero? Andavi alla Dalton anche tu, ma eri un anno avanti a me, così non ti ho mai visto! Wes mi ha parlato così tanto di te!» esclama Kurt.
«Oh beh…spero che ti abbia detto solo cose belle…» continua con tono seducente Jeff.
Kurt continua a ridere per un po’, ma poi anche lui comincia a flirtare in maniera davvero spudorata con Jeff.

Nick è rosso in faccia e sembra che voglia iniziare a piangere da un momento all’altro. Blaine, al suo fianco, gli passa una mano sulla schiena con fare comprensivo.
Sa che Nick è innamorato perso di Jeff, solo che quest’ultimo è troppo scemo per capirlo e Nick ha paura a rivelargli i suoi sentimenti e rovinare la loro splendida amicizia.

Blaine nel frattempo osserva Kurt, le fossette che gli sono comparse agli angoli della bocca, i suoi occhi che sembrano più limpidi del solito, le sue labbra così soffici… Blaine non può negare che Kurt sia bellissimo, se n’è accorto la prima volta che i suoi occhi si sono posati su di lui. Solo che ora non dovrebbe proprio pensarci.
Kurt Hummel lo odia.
Certo, Blaine odia in generale la categoria del ballerini, ma Kurt è speciale. Ed è bellissimo. Blaine non può proprio odiarlo, non ci riesce.

 E Blaine non è geloso, no figuriamoci. Non può essere geloso, però sente una fitta dolorosa all’altezza dello stomaco quando Kurt passa una mano sulla guancia di Jeff.

Così decide che ha visto fin troppo, si schiarisce la voce e senza guardare in faccia nessuno torna da Puck, che lo stava aspettando da circa mezz’ora ormai.
Mentre incita il suo allievo a velocizzare i movimenti delle sue gambe, continua a sentire la risata di Kurt.
Allora alza la voce per non sentirla più. Perché gli fa male.
 

 
 
Due ore dopo, Blaine sta colpendo con tutta la forza che possiede il sacco da box. Sfoga la sua rabbia su di lui.
Puck ha finito la sua lezione da un’ora e Blaine non sente più nessuna voce provenire dall’ingresso.
È convinto che anche Kurt se ne sia andato, perché è da più di un’ora che non sente nemmeno un rumore provenire dalla palestra. Sente solo il suono del suo respiro affannato e dei suoi pugni che colpiscono il sacco.
È per questo che caccia un urlo quando si accorge che Kurt è poggiato allo stipite della porta e lo sta guardando.
Kurt fa una piccola risata quando sente il grido di Blaine.

«Non sei uscito con Jeff?» chiede Blaine, cercando di usare un tono casuale.
«No» sorride Kurt.
«Pensavo ti piacesse» continua Blaine.
«Non direi»
«Non sembrava» ribatte gelido Blaine.
Kurt fa qualche passo in direzione di Blaine.

«Io…» comincia «…da quanto tempo Nick è innamorato di Jeff?» chiede poi inaspettatamente.

Blaine smette di colpire il sacco.

«Da tutta la vita, credo»

«Oh…è brutto amare qualcuno senza che lui se ne accorga, non trovi?» chiede a voce bassissima Kurt con le guance che si imporporano leggermente.

E Blaine pensa che proprio in questo momento vorrebbe baciare Kurt ed è un pensiero così improvviso, inaspettato e destabilizzante, che per un attimo Blaine non sente più il pavimento sotto i suoi piedi.

«Comunque lava bene il pavimento e apri le finestre appena finisci di massacrare quel sacco da box…c’è puzza di procione morto! Tu e la doccia non andate proprio d’accordo, eh?» dice Kurt con tono ironico dopo qualche secondo, spezzando così quel piccolo incantesimo che si era creato nella testa del riccioluto.
 
“Beh, questi si chiamano progressi” - pensa Blaine- “Kurt è riuscito a parlarmi per più di un minuto!”

Però, non appena sente la porta principale dell’’Hummel’s Dance chiudersi, Blaine si passa una mano sui capelli perché capisce di essere nella merda.
Sommerso dalla merda, per essere precisi.

Blaine voleva baciare Kurt e questo non può essere un bene.
Blaine sa di essere un inguaribile romantico, ma non può prendersi una cotta per Kurt Hummel.
Forse dovrebbe continuare a farsi odiare da Kurt.

 
Con questo pensiero in testa, il giorno dopo Blaine arriva molto presto all’Hummel’s Dance, si intrufola nella sala da ballo di Kurt, si avvicina allo stereo, sostituisce il solito cd di musica classica con uno di Katy Perry e regola la manopola del volume al massimo.

Quando, una ventina di minuti dopo, Kurt entra nella palestra chiedendogli come mai lui sia già a lavoro così presto, Blaine alza le spalle e gli dice che ha dovuto fare un allenamento extra a Noah.

Poi cominciano ad arrivare tutte le allieve di Kurt.

E quando le note di Teenage Dream riempiono tutta la palestra ad un volume spropositato, Blaine comincia a ridere come un pazzo.

«BLAINE ANDERSON!! IO TI UCCIDO!» urla Kurt.

 



Allora, eccomi qua! 
Che ne pensate? 
Visto che Blaine è un falso macho? In realtà ha un cuore tanto tanto grande!

Spero che vi sia piaciuto questo capitolo e intanto ne approfitto per ringraziare tutte le persone che seguono la storia e chi ha lasciato una recensione.
E un grazie particolare va ad AmonAmarth che oggi mi ha fatto impazzire (di gioia) con le sue belle parole. Grazie, sei fantastica! :)

Alla prossima!

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***




Buon pomeriggio a tutti/e!
Mi volete ancora più bene perchè sono riuscita a pubblicare già oggi? *rotolano le balle di fieno*

Idiozia a parte, spero che anche questo capitolo vi piaccia! Fatemi sapere! :)
Grazie a tutti e buona lettura!

 




La vendetta di Kurt non si fa attendere molto.

Il giorno dopo, infatti, Blaine si ritrova con il culo per terra ogni volta che prova a fare un passo nella sala dove allena i suoi ragazzi.
Blaine ridacchia ogni volta che si rialza da terra con il fondoschiena dolorante, perchè immagina che Kurt abbia passato ore chinato su se stesso per imburrare tutto il pavimento. Quindi si, Blaine ride e non se la prende per questo scherzetto, anche se ha dovuto mandare a casa tutti i suoi allievi.

Poi arriva il sabato e Blaine non ride più.
Perchè quando entra nell'Hummel's Dance, che è stranamente già aperto, trova Noah e Quinn, una delle allieve di Kurt, intenti a sbaciucchiarsi.
Dopo essersi coperto gli occhi con una mano, perchè diciamocelo, Blaine è disgustato dalla vista dei due adolescenti che ci danno dentro, si schiarisce la voce.

«Ehm...ragazzi? Cosa diavolo state facendo?»
«Pensavo fosse abbastanza chiaro» risponde con strafottenza Noah, dopo essersi staccato dalla ragazza.
Blaine si toglie la mano dagli occhi e scuote la testa sconsolato.
«Intendevo...cosa diavolo state facendo qui a quest'ora? Come siete entrati? Kurt non c'è oggi, è il suo giorno libero e io sono appena arrivato...quindi...come avete fatto ad entrare?»
«Ti ho fregato le chiavi ieri sera» dice tranquillamente Noah.
Quinn si mette a ridacchiare e Blaine alza gli occhi al cielo.
«Quindi...mi hai rubato le chiavi perchè volevi pomiciare con una ragazzina...?»
«Si?»
«Ma non potevi trovarti un altro posto per stare con lei?!»
«Ma così lo eccitata con il brivido del proibito!»
«Oddio!» esclama esasperato Blaine.
«Ehm...Blaine? Sono stata io a chiedere a Noah di venire qua...» mormora timidamente Quinn.
«Ma allora siete due imbecilli! Dio, adesso Kurt mi sbatterà fuori dalla sua palestra...o mi ucciderà direttamente» comincia a blaterale Blaine in preda al panico.
«Hey amico! 'Sta calmo! Nessuno dirà niente a Kurt e tu potrai continuare a zoppicargli intorno» prova a rassicurarlo Noah.
«Dovrei tirarti un calcio nel culo con la mia gamba zoppa» mugugna infastidito Blaine «...e adesso andatevene. Io qui devo lavorare»

Noah tira una leggera pacca sulla spalla di Blaine dicendogli di stare tranquillo. E Quinn si sporge per lasciargli un piccolo bacio sulla guancia e gli sussurra ad un orecchio «Nessuno dirà nulla a Kurt, non ti preoccupare...e comunque penso che tu gli piaccia, non ti caccerebbe mai. Aveva anche un tuo calendario appeso nel suo ufficio qualche anno fa!»

Poi i due ragazzini si prendono per mano e se ne escono sorridenti dall'Hummel's Dance.

Blaine rimane immobile per cinque minuti buoni. Quello che ha detto Quinn non può essere vero, giusto?

In ogni caso Blaine non racconterà mai e poi mai quello che ha visto a Kurt.
 


La domenica Blaine organizza un incontro tra i suoi allievi. La palestra si riempie di ragazzini urlanti, genitori, familiari e amichetti.

Verso le sette e mezza di sera, Blaine si ritrova seduto da solo sopra il ring ormai vuoto. Si sente esausto.
Tenere a bada tutti quei ragazzini e i loro genitori è sfiancante.
Le madri sono iperprotettive e hanno il terrore che i loro figlioletti si spacchino il naso. I padri invece si trasformano in bestie. Incitano a colpire più forte l'avversario. 
Sembra che non abbiano ancora capito che il pugilato è uno sport, non un massacro!

Comunque adesso Blaine si gode questo attimo di pace. 
Si stende a pancia in su e chiude gli occhi.

«Ancora qui?» chiede all'improvviso una voce.

Kurt.

Blaine spalanca gli occhi, ma rimane immobile.
Sente dei passi avvicinarsi e un secondo dopo Kurt si materializza sul ring.
Blaine lo guarda affascinato mentre si stende al suo fianco.
Si guardano negli occhi per qualche minuto.
Nessuno dei due dice niente.
Blaine pensa che vorrebbe di nuovo baciarlo.
Poi Kurt distoglie lo sguardo da Blaine, gira la testa e si mette a fissare il soffitto.
Blaine tiene la testa girata in direzione di Kurt e continua a guardarlo. Non riesce a staccare gli occhi da lui.

«Come mai sei ancora qui?» chiede nuovamente Kurt.
«Mi piace stare sul ring in questo modo...mi rilassa» mormora in risposta Blaine.
«Effettivamente si sta bene quassù»
«E poi non ho molta voglia di andare a casa» continua Blaine, il suo sguardo ancora fisso sul profilo del ragazzo steso al suo fianco.
«Nessun uomo ti aspetta lì?» chiede piano Kurt. La sua voce traballa leggermente.
«No, direi proprio di no. Non sono molto bravo nelle storie d'amore a quanto pare. O forse non ho ancora trovato quello giusto»

Kurt si volta di nuovo verso Blaine. Ha una strana espressione dipinta sul suo volto e Blaine non riesce proprio a comprenderla.

«Pensavo fossi uno da una botta e via» sussurra poi Kurt dopo qualche istante di silenzio.
Blaine sbuffa una piccola risata.
«Oddio no! Cioè, fino a qualche anno fa sì...sai, il successo, la fama, i soldi...mi sentivo invincibile, non solo sul ring, ma anche con gli uomini...ma adesso...ecco, io adesso vorrei sistemarmi. Ho trent'anni. Vorrei innamorarmi per davvero» e mentre dice queste parole, Blaine si rende conto che lui è già un po' innamorato. Innamorato proprio di Kurt, che adesso lo guarda stringendosi il labbro inferiore tra i denti.
«Beh...allora spero che tu lo trova questo grande amore» risponde poi Kurt fissando di nuovo il soffitto.
«Credo di averlo già trovato» sussurra Blaine, così piano che è sicuro che Kurt non l'abbia sentito.
 


Rimangono stesi su quel ring per un tempo indefinito.
Blaine racconta a Kurt tutti gli aneddoti più divertenti della sua storia.
E Kurt ride. E il suono della sua risata fa svolazzare migliaia di farfalle nello stomaco del pugile.
 


«Ma la domenica non dovresti startene a casa?» chiede dopo un po' Blaine. 
«Nemmeno io ho nessuno ad aspettarmi lì» gli risponde Kurt con un piccolo sorriso.

E poi improvvisamente il cellulare di Blaine comincia a suonare, rovinando così quell'atmosfera intima che si era venuta a creare.
Quando Blaine legge il nome del mittente sul display non può fare altro se non sbuffare seccato.

«Wes?»
«Blaine, dove sei? Io sono sotto casa tua»
«Sono ancora in palestra»
«E allora muovi il culo e torna qua che andiamo a bere fuori con Jeff e Nick!»
«Io non...forse è meglio di no...preferirei stare ancora un po' qui...sto...vorrei...e comunque domani mattina ho delle commissioni da sbrigare e-»
«Balle! Ti vengo a prendere in palestra tra un quarto d'ora»
«Io non-» non fa in tempo a finire la frase che Wes ha già chiuso la chiamata.
Blaine, frustrato e irritato, lascia cadere il cellulare per terra.
«Uhm...problemi?» chiede Kurt.
«Si, uno. Un problema di nome Wes»
 


Blaine non è sicuro di riuscire a spiegare in che modo lui ora si trovi all'interno di una discoteca con Wes, Nick e Jeff. E Kurt. Soprattutto Kurt.
Kurt, che è stato invitato ad andare a bere qualcosa con loro dallo stesso Blaine non appena Wes si è presentato alla palestra.
Blaine non è nemmeno sicuro di riuscire a spiegare perchè l'ha invitato.

Forse perchè stare insieme a Kurt su quel ring gli ha fuso un po' il cervello.

Fatto sta che adesso è appoggiato al bancone del bar, perchè lui odia ballare, ovviamente. 
Beve un sorso del suo drink analcolico, probabilmente è l'unico sobrio lì in mezzo.
Con la coda dell'occhio vede Nick che gli si avvicina barcollando.

«Ti piace Kurt, vero?» gli chiede Nick biascicando leggermente e aggrappandosi ad una sua spalla per mantenersi in equilibrio.

Blaine sa che non c'è bisogno di mentire. Non con Nick comunque.

«Si nota tanto?» gli chiede quindi, abbassando lo sguardo sul liquido dentro il suo bicchiere.
«Direi di si...hai passato tutta la serata a mangiartelo con gli occhi»
«Un po' come hai fatto tu con Jeff, no?»

Nick rimane per qualche secondo con la bocca aperta. E Blaine vorrebbe ridere della sua espressione, ma sarebbe davvero uno stronzo se lo facesse.

«Parli dello stesso Jeff che in questo momento si sta strusciando contro Kurt?» chiede Nick dopo essersi ripreso.
«Cos-»

Nick afferra il volto di Blaine e glielo gira con forza verso la pista da ballo.

Blaine cerca tra la folla per qualche istante e poi li vede.
Osserva orripilato un Jeff decisamente ubriaco che si struscia senza ritegno contro un Kurt ancora più ubriaco.
«Oddio» mormora piano.

E poi, senza pensarci due volte, lascia il bicchiere sul bancone e si dirige a grandi passi verso Kurt e Jeff.

Blaine è geloso marcio, finalmente lo ammette con se stesso e questa volta non farà finta di niente, non volterà lo sguardo e non se ne andrà.

Sgomita tra la folla e riesce finalmente ad arrivare alle spalle di Kurt.
Lo afferra per i fianchi con decisione.

Kurt si volta immediatamente. Ha lo sguardo annebbiato dall'alcool e i capelli tutti arruffati, ma Blaine pensa che sia comunque magnifico.

«Blaine...finalmente mi hai notato» biascica Kurt levandosi Jeff di dosso con uno spintone e voltandosi verso Blaine.
Jeff mormora in protesta, ma poi adocchia Wes poco lontano da loro e comincia a strusciarsi addosso a lui.
Kurt sospira felice quando Blaine lo avvicina a sè. I loro petti sono premuti insieme e Kurt poggia la sua guancia sulla spalla di Blaine, che continua a stringergli i fianchi con le mani.

Non ballano, ma non sono nemmeno immobili. Ondeggiano semplicemente, come se stessero "ballando" un lento.
E anche se sono in una discoteca affollata, con della musica bruttissima di sottofondo, Blaine riesce solo a sentire la presenza di Kurt tra le sue braccia e nient'altro.
Nient'altro gli interessa.
Almeno fino a che non nota un Wes decisamente eccitato che li guarda sorridendo e batte le mani.
Così Blaine si scosta un po' da Kurt, che traballa leggermente.

Blaine si rende conto che Kurt è davvero ubriaco marcio e pensa che probabilmente, ridotto in quelle condizioni, avrebbe ballato e stretto così chiunque e improvvisamente sente un peso sullo stomaco.
Il solito povero illuso Blaine.

«Kurt» dice allontanandosi ancora un po' e lasciando la presa sui suoi fianchi.
«Blaine! Non te ne andare di nuovo!» mormora Kurt.
Il pugile corruga la fronte.
«Di nuovo?» chiede stranito.
«Si...di nuovo! Resta con me, balliamo un altro po'» risponde Kurt mentre si riavvicina a Blaine e gli afferra un lembo della sua maglietta come se volesse veramente trattenerlo.

Blaine non capisce. Non capisce come si è ritrovato in questa situazione, ma soprattutto non capisce Kurt.
Così, per allontanarlo, gli dice la cosa più stupida che gli viene in mente.
«Ieri ho beccato Noah e Quinn pomiciare»
«Secondo te me ne frega qualcosa, Blaine Anderson?» gli mormora Kurt ad un soffio dalle sue labbra.

Più Blaine cerca di allontanarsi, più Kurt si avvicina.

«Io-»
«Sta' zitto» dice Kurt e questa è l'ultima cosa che sente Blaine prima che le labbra di Kurt si poggino dolcemente sulle sue.

E Blaine da una parte vorrebbe uscire da quella discoteca e portarselo a casa sua per stringerlo tutta la notte, ma dall'altra vorrebbe staccarsi.
Solo che non riesce ad allontanarsi dalla bocca di Kurt, che adesso sta passando la sua lingua sul labbro inferiore di Blaine.
E Blaine automaticamente apre la sua bocca, così le loro lingue si incontrano.

Rimangono attaccati in un bacio disordinato e Blaine si stacca solo quando comincia a sentire il bisogno di respirare.
Blaine guarda Kurt, che sta sorridendo con i suoi occhi appannati.

«Kurt...perchè mi hai baciato?» chiede stupidamente.
«Perchè» dice Kurt mentre passa le sue labbra sulla mascella di Blaine «lo volevo fare da taaaanto taaaanto tempo»
Poi Kurt si allontana leggermente, poggia la fronte sul petto di Blaine e scoppia a ridere.

Blaine sospira tristemente.
«Ti riporto a casa, che ne dici Kurt?» gli dice.
«No, Blaine! La notte è giovane!»
«Si e tu invece stai invecchiando e sei ubriaco»

Kurt mette su un broncio adorabile e Blaine si schiaffeggia mentalmente per evitare di sporgersi e baciarlo di nuovo.
 


Il lunedì Kurt non rivolge la parola a Blaine. Non se lo fila nemmeno di striscio.
E Blaine è ferito dal suo comportamento, ma nonostante questo, quando finiscono le lezioni, va a spiare Kurt, come al solito.
Kurt balla e sembra più bello del solito, stretto in una tutina nera che fa bloccare la salivazione a Blaine.

«Blaine, è inutile che te ne stai lì dietro a spiarmi» dice Kurt dopo una decina di minuti. Non spegne la musica e continua a ballare.
Blaine allora, imbarazzato da morire, entra nella sala e si siede sul parquet.
«Kurt...» 
Ma Kurt continua a ballare senza degnarlo di una parola.
«Kurt» continua imperterrito Blaine «ti ricordi cosa è successo ieri sera? O eri troppo ubriaco?»

Kurt non risponde alla sua domanda, continua a muoversi sulla musica.
«Kurt...»

«Non mi piaci» dice gelido Kurt mentre continua a danzare.
«Ma io pensavo...pensavo che...»
«Pensavi male» continua Kurt con lo stesso tono freddo.

«Kurt...» piagnucola Blaine cercando di attirare la sua attenzione.
Vorrebbe almeno che Kurt lo guardasse negli occhi mentre gli dice certe cose.
«Cosa accidenti vuoi?» chiede Kurt con il fiatone.
«Tu...tu mi piaci» ammette piano Blaine.
«Fatti tuoi»
«Ma...»

Cala il silenzio per qualche attimo. Blaine vorrebbe piangere, ma si trattiene e continua a fissare Kurt che continua a ballare come se niente fosse.

«Perchè balli sempre la stessa coreografia sulla stessa musica?» gli chiede perchè non riesce proprio a stare zitto.
«Perchè è l'ultima coreografia che ho ballato davanti ad un pubblico a teatro»
«Eri un ballerino professionista?»
«Già...» e Blaine riesce a notare la sfumatura di dolore che assume il tono di voce di Kurt.
«E perchè hai smesso?» gli chiede.
«L'ambiente non era dei migliori...»

Cala di nuovo il silenzio. Kurt continua a danzare.
«Pax di sciaf!» esclama felicemente Blaine dopo un po'.
«Cosa?» chiede Kurt stranito.
«Pax di sciaf! La mossa che hai appena fatto!»
«Pax de che??»
«Pax di sciaf!» 

Kurt finalmente smette di ballare, si avvicina allo stereo e spegne la musica.
Poi si volta, guarda Blaine e scoppia a ridere.
Ride forte.

Fa qualche passo in direzione di Blaine e si siede al suo fianco.
«Pas de chat, Blaine, pas de chat. Si chiama così, non pax di sciaf!» ridacchia Kurt.
«Ah...uhm...»
«Sei un cretino, Blaine Anderson» dice ancora Kurt tra le risate.

«La tua risata è bellissima» mormora Blaine tornando serio e guardando finalmente Kurt negli occhi.
«Blaine...»
«Non ti piaccio nemmeno un po'? Ieri mi hai baciato, Kurt...so che eri ubriaco, ma pensavo che...»
«Blaine...»
«Non ti piacerei nemmeno se ti facessi ridere tutti i giorni come ho fatto adesso?»
«Blaine... ti prego...non posso»

Kurt si alza velocemente in piedi e altrettanto velocemente esce dalla sala, lasciando Blaine solo e confuso.
 


La sera stessa, solo nel suo appartamento, Blaine prende una decisione: conquisterà Kurt.

Ed è proprio con questo scopo in testa che il giorno seguente chiama Quinn e Noah a rapporto.

«Ragazzi, ho bisogno del vostro aiuto» 
Quinn sorride e saltella sul posto.
«Uuuuh! Ho sempre sognato di fare da cupido!!» esclama felicemente.
«Uhm...veramente avrei solo bisogno di trovare un...uhm...capo d'abbigliamento un po' particolare» dice imbarazzato Blaine.
Quinn inarca le sopracciglia e Noah scoppia a ridere.
 


Quando Kurt entra nella sala degli specchi, pronto a cominciare la sua lezione con le ragazze del livello avanzato, rimane per un attimo congelato sul posto perchè si trova davanti Blaine Anderson circondato dalle sue allieve.

Blaine Anderson in tutù.
Blaine fottuto Anderson in tutù che lo guarda con un sorriso ampio e gli occhi così brillanti che Kurt sente distintamente il battito del suo cuore accellerare. 









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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Blaine Anderson si sente un idiota.

Blaine Anderson si sente un idiota con quel tutù addosso.

Blaine Anderson si sente un idiota con quello stupido tutù addosso, che è pure scomodo da morire.

Blaine Anderson si sente un idiota perchè ha prurito ovunque, ma non può grattarsi adeguatamente con quell'affare addosso.

Blaine Anderson si sente un po' meno idiota solo quando vede Kurt.

Kurt lo fissa e per qualche minuto rimane immobile, le sue labbra leggermente aperte formano una piccola o, ma si riscuote velocemente perchè, senza dire una parola, si incammina verso lo stereo.

«Ragazze e...uhm...Blaine...cosa state aspettando? Alla sbarra!» dice Kurt, un piccolo ghigno compare sul suo volto.

E così Blaine Anderson si sente ancora più idiota quando si posiziona alla sbarra con le altre allieve e comincia a imitare i loro movimenti.


Blaine sa di essere scoordinato, la sua gamba non lo aiuta molto, ma Kurt, ogni volta che gli passa di fianco, gli lascia un piccolo sorriso.

Quindi si, Blaine Anderson si sente un idiota. Ma almeno è un idiota che riesce a far sorridere Kurt.
 


Il primo quarto d'ora passa relativamente in fretta. Kurt, giustamente, guarda di più le sue allieve rispetto a Blaine.

Però poi Kurt lascia perdere le sue ragazze e si posiziona al fianco di Blaine.

«Arabesque, Blaine» gli dice.

«E? Da quando in qua parli in francese?» chiede stupidamente Blaine.

«Copia quello che sta facendo Quinn...»

«Kurt...non riesco a tenere la mia gamba su in quel modo!»

Allora Kurt si china e gli mette una mano sotto il ginocchio della sua gamba zoppa mantenendola in posizione, alzata dal pavimento.

«Io te la tengo su, tu invece tieni l'altra gamba tesa, ben salda sul pavimento. Devi reggerti solo su quella gamba, non preoccuparti dell'altra, ci sono io a tenerla su...e non tenere il ginocchio piegato!»

Il cervello di Blaine va in corto circuito sentendo il calore della mano di Kurt sulla sua gamba.

«Io non...non sono capace, Kurt...»

«Zitto, Blaine»

«L'ultima volta che mi hai detto di stare zitto poi mi hai baciato» 

Le parole sfuggono dalla bocca di Blaine senza che lui possa fermarle.

Kurt diventa rosso in viso, ma mantiene la presa sulla sua gamba.

«Vedi che ce la fai, Blaine?» dice dopo qualche minuto.


«Oddio! Maestro Hummel, siete bellissimi!» cinguetta Quinn e improvvisamente Kurt si rende conto che le sue allieve sono tutte ferme e li stanno guardando con occhi adoranti.

«Ehm» Kurt cerca di schiarirsi la voce e lancia un'occhiata a Blaine, che nel frattempo sta ridacchiando allegramente.

«Ma tu che hai da ridere?» sibila contro Blaine.

«Niente, niente. Solo...che ne dici di uscire insieme stasera?» mormora improvvisamente Blaine.

«Uhm...hai già organizzato qualcosa con Wes e gli altri due?»

«Io...ehm...veramente no...cioè..intendevo...si, insomma...vuoi uscire solo con me stasera?» balbetta imbarazzato il pugile.

Kurt sente dei sospiri provenire dalle sue ragazze, che sono ancora lì intorno a loro.

«Mi stai chiedendo un appuntamento, Blaine Anderson?»

«Si?»

«Mi stai chiedendo veramente un appuntamento adesso? Mentre indossi un tutù? Con tutte le mie allieve che stanno ascoltando?»

«Beh...si, penso sia il momento adatto»

«Io non-»

«Ascolta...voglio dirti una cosa prima che tu mi dica di no, perchè so che vuoi dire di no...quindi ascolta solo un secondo, okay?»

«Okay»

«Credo che chiedertelo qui, davanti alle tue ragazze e in tutù, sia la prova del fatto che non sono un macho come dicesti la prima volta che parlammo...penso che tu abbia ancora qualche pregiudizio nei miei confronti e beh...credo che oggi io li abbia smontati, no?»

«Si...» sospira Kurt «Cioè forse!» si corregge immediatamente.

Blaine inclina leggermente la testa da un lato e fa un piccolo sorriso, come se avesse capito tutto quello che frulla nella testa di Kurt.

Ma Kurt sa che Blaine non può aver capito niente. Certo, lui crede che Kurt abbia dei pregiudizi nei suoi confronti, ma non è assolutamente vero.

La verità è che Kurt ha paura di essere ferito da Blaine, di nuovo.

Perchè Kurt sa chi è Blaine da quando ha diciotto anni.

Ricorda ancora la prima volta che lo vide sullo schermo della tv di casa sua e rimase imbambolato a fissarlo come uno scemo.

Ricorda anche di essere andato a vedere dal vivo alcuni incontri di Blaine, accompagnato dal suo fratellastro Finn che era un appassionato di box.

Ricorda anche la gioia che aveva provato quando, trasferitosi alla Dalton, aveva conosciuto Wes, che era il migliore amico della sua cotta adolescenziale.

Ricorda anche che una sera, anni dopo, quando ballava ancora nei teatri, Wes aveva trascinato il suo migliore amico al balletto. Wes voleva presentare Blaine a Kurt dopo la sua prima de "Il lago dei cigni", ma...Blaine non si era nemmeno accorto di lui quella sera.

Forse il destino non era dalla loro parte allora.

Ma adesso magari si.


E forse ora potrebbe dare una possibilità a Blaine, pensa Kurt.

E così, sorridendo a sua volta gli dice un semplice "Si, stasera usciamo".

E non si stupisce più di tanto delle urla eccitate delle sue allieve, nè del grande sorriso luminoso che compare sul volto di Blaine.

 


Blaine quella sera decide di portare Kurt nel suo ristorante preferito.

Un posto tranquillo e poco conosciuto, dove però si mangia benissimo.

Kurt rimane stupito quando entrano nel locale.

«Pensavo mi volessi portare in uno di quei ristoranti super chic per fare bella figura» dice Kurt con un barlume scintillante negli occhi.

Blaine si passa una mano sul retro del collo ridacchiando leggermente.

«Beh...in realtà volevo portarti in un posto che conosco solo io...insomma, un po' più intimo» mormora imbarazzato Blaine puntando lo sguardo per terra.

Kurt pensa che Blaine sia davvero adorabile in questa situazione.

 


La cena è squisita, l'atmosfera è calda e accogliente e Kurt è sicuro di non aver mai passato una serata tanto bella in tutta la sua vita.

Blaine è perfetto. 

Alterna momenti in cui dice qualche cretinata per far ridere Kurt a momenti in cui racconta qualcosa di più intimo, così abbassa il tono di voce e i suoi occhi assumono una sfumatura calda e dorata.

E quando gli racconta di come Franky Fracassi gli ha spaccato una gamba, Kurt vorrebbe sporgersi sul tavolo e baciare Blaine.

Vorrebbe farlo così tanto che, per trattenersi, si morde a sangue un labbro.

«Hey...tutto bene?» chiede Blaine notando l'improvviso disagio di Kurt.

«Io...uhm si»

«Se ti sto annoiando, io-»

«No, Blaine» lo interrompe dolcemente Kurt «Non mi stai affatto annoiando, anzi, raccontami ancora di come hai battuto quel Johnny Spezzacollo»

E Blaine gli racconta di nuovo la storia di Johnny Spezzacollo, ridendo insieme a Kurt.
 



Intorno a mezzanotte, Blaine si ritrova davanti al portone della casa di Kurt.

«Allora...» comincia a dire Blaine, leggermente imbarazzato.

Si sente come se fosse il protagonista di uno di quei film romantici per ragazzine. 

«Guarda che non bisogna per forza seguire il clichè dei film, Blaine» dice Kurt sorridendo, come se avesse letto nel pensiero di Blaine.

«C-come?» 

«Sai...nei film...il clichè del bacio sulla porta...insomma, non devi farlo...»

«E se volessi farlo?» chiede coraggiosamente Blaine.

Kurt arrossisce leggermente.

«Beh...io non mi sposterei» dice semplicemente.

E allora Blaine si avvicina e, quando sente il respiro di Kurt sulle sue labbra, abbassa le palpebre e chiude la distanza tra le loro bocche.

Il bacio non dura molto, le loro lingue non si incontrano neppure, ma, quando Kurt si stacca con un piccolo schiocco, Blaine è stordito come se un treno fosse passato sopra al suo corpo.

«Buonanotte, Blaine» mormora ad un soffio dalle sue labbra Kurt.

«Buonanotte, Kurt»
 



Dieci minuti dopo Blaine è ancora sotto casa di Kurt con un sorriso ebete stampato in faccia.

Non riesce a muoversi da lì.

Pensa che forse questa volta potrebbe avere trovato quella persona giusta, quella con cui metter su famiglia.

Si immagina già un Kurt intento a preparargli la cena con un bel bambino che scorrazza per la cucina.

Il petto di Blaine si gonfia d'amore.

E Blaine realizza che si, potrebbe già essere innamorato di Kurt.

Forse può sembrare avventato, ma non ha mai conosciuto un ragazzo come Kurt.



Tira fuori il cellulare dalla tasca del giubbotto e scrive un messaggio a Wes.

"Wes, credo di essermi innamorato"

Nello stesso momento, Kurt, in casa sua, sospira felice e digita un messaggio.

"Wes, Blaine si è finalmente accorto di me. Grazie"
 



Le due settimane successive all'appuntamento scorrono velocemente sia per Blaine che per Kurt.

Ogni sera, quando finisce le sue lezioni, Kurt balla la solita coreografia, ma adesso Blaine non sta più nascosto dietro alla porta.
Blaine entra sempre e, seduto sul parquet, lo guarda ammirato.

A volte si alza, spegne la musica e si avvicina a Kurt per dargli un bacio. Ogni volta dice "Scusa, eri troppo bello", poi riaccende la musica. E dopo Kurt, quando ricomincia a ballare, ha le gambe così molli che sembrano gelatina e ha difficoltà a stare in piedi.

Naturalmente escono per altri appuntamenti. Vanno al cinema, mangiano di nuovo fuori, passeggiano a Central Park.

Kurt il weekend assiste addirittura agli incontri degli allievi di Blaine.

Insomma tutto è perfetto, come in tutte le relazioni appena sbocciate, fino a che un giorno...


 





Eilà! Buon pomeriggio a tutti/e!

Vi lascio con quel "fino a che un giorno..." buahahaha! Vi posso solo dire che un nuovo personaggio farà la sua comparsa! :D

So che il capitolo è un po' corto, ma non volevo farvi aspettare ulteriormente dato che il prossimo aggiornamento sarà alla fine della prossima settimana!

Quindi...che dire? Chi pensava che Kurt fosse un fan di Blaine aveva ragione, visto? :)
Nel prossimo capitolo verrà a galla un'altra cosetta, con un piccolo flashback riguardante la prima de "Il lago dei cigni" e la situazione comincerà ad essere molto più chiara.

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.
I numeri di questa storia crescono e mi fanno un po' paura! 
Fatemi sapere che ne pensate!

Vi volevo anche avvertire che probabilmente ci saranno ancora solo più due capitoli + epilogo.

Grazie a tutti per tutto il supporto che mi state dando!

Alla prossima

Truppappa












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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Eilà gente! 
Buon Natale in ritardo!

Come promesso eccovi qua il nuovo capitolo di questa storiella che ho cominciato a scrivere un po' per gioco, ma a cui mi sono affezionata.

Questo è il penultimo capitolo *sigh* quindi il prossimo sarà l'ultimo e poi ci sarà un piccolo epilogo.

Voglio ringraziare tutte le persone che seguono e recensiscono questa storia, grazie di cuore!
E poi voglio fare un ringraziamento speciale ad AmonAmarth che mi sopporta costantemente ormai. GRAZIE!

Come sempre spero che vi piaccia, fatemi sapere! :)

Buona lettura!

 




Insomma tutto è perfetto, come in tutte le relazioni appena sbocciate, fino a che un giorno...


Un giorno entra dall'ingresso principale dell'Hummel's Dance un uomo sulla sessantina con un cappello da baseball calato sulla sua testa pelata.

Blaine è seduto sulla solita poltroncina che c'è nella sala d'attesa perchè Noah, a quanto pare, ha deciso di marinare la sua lezione di box.

Non appena sente il rumore della porta che si apre, alza lo sguardo dal libro che stava leggendo, poi lo chiude e si alza.

«Buongiorno» dice con un sorriso.

«Uhm...buongiorno?» 

L'uomo sembra leggermente spaesato e si guarda intorno confuso.

«Io...è l'Hummel's Dance questo, no?» chiede l'uomo dopo qualche minuto in cui era calato un silenzio a dir poco imbarazzante.

«Si, certo. Sta cercando Kurt per caso?» chiede Blaine.

«Si...direi proprio di si e...lei chi è? Mi sembra di averla già vista da qualche parte...»

«Lavoro con Kurt, o meglio, Kurt mi ospita nella sua palestra perchè la mia è andata a fuoco. Comunque il mio nome è Bla-»

«BLAINE ANDERSON! O cielo! Sei davvero tu?!» esclama l'uomo e Blaine sgrana gli occhi terrorizzato.

«Io...uhm...si?» pigola poi Blaine, abbassando lo sguardo imbarazzato.

«O santo cielo! Avevo sentito al telegiornale che qualcuno aveva dato fuoco alla tua palestra, ma non sapevo che adesso tu stessi qua con Kurt e soprattutto non sapevo che tu lo conoscessi!»

«No, effettivamente non lo conoscevo fino a poco tempo fa. Un amico in comune ci ha presentati, sa come vanno certe cose...»

L'uomo si toglie il cappellino dalla testa e si gratta la nuca.

«Come ha reagito Kurt quando ti ha visto?» chiede poi a bassa voce, avvicinandosi pericolosamente a Blaine.

Blaine indietreggia, comincia a balbettare parole senza senso e continua a chiedersi chi diavolo sia questo uomo.

«Allora? Non vergognarti, parla pure liberamente con me!»

«I-io...non...e-ecco n-non so...n-non saprei...normale...voglio d-dire...K-Kurt e-era normale quando mi ha visto. La prima volta intendo. S-si, tutto normale» Blaine decide di omettere la parte in cui Kurt si era preso beffa di lui la prima volta che si erano incontrati.

Il viso dello sconosciuto si incupisce un po' e si allontana. Poi si gratta il mento con fare pensieroso e squadra dalla testa ai piedi il povero pugile.

«Ma tu sei veramente Blaine Anderson, giusto?» chiede l'uomo continuando a fissare Blaine.

«S-si, certamente signore» risponde Blaine confuso.

«Blaine Anderson il pugile, no?» continua a chiedere l'altro.

«Sì, anche se mi definirei un ex pugile ormai» dice Blaine indicandosi la sua gamba.

«E Kurt non ha fatto o detto niente quando ti ha incontrato?»

«No, signore»

«Sicuro?»

«Si, sicuro»

«Uhm...non ha detto niente perchè è svenuto per caso?»

«Perchè sarebbe dovuto svenire?»

«Perchè...oddio, adesso ti dico una cosa, non prenderla sul personale eh!» comincia a dire l'uomo e Blaine è sempre più spaventato 
«A me la box proprio non piace. Tutti questi ragazzi che si picchiano e si fracassano la faccia a vicenda...insomma, che senso ha?»

«Veramente non ci picchiam-» comincia a ribattere Blaine, ma l'uomo continua a parlare interrompendolo.

«Quindi si, la box non mi piace per niente...preferisco guardare il football o il baseball, quelli si che sono sport. Poi posso guardarli con il mio figliastro Finn e mangiare patatine fritte a sgamo senza che Kurt se ne accorga e-»

L'uomo si ferma poichè nota lo sguardo accigliato di Blaine.

«Si, giusto, non devo divagare, me lo dice sempre anche Carole e-»

«Quindi?» chiede Blaine divertito.

«Già, si...non devo divagare» Blaine non riesce a trattenere un sorriso alle parole dell'uomo. Gli fa tenerezza.

«Allora dicevo...» riprende lo sconosciuto «Non mi piace la box»

«E questo lo avevo capito» dice Blaine, sempre con un sorriso in volto.

«Ah, figliolo, la vecchiaia è una brutta bestia...»

«Non divaghi, signore» ridacchia Blaine.

«Giusto! Quindi, non mi piace la box, infatti so chi sei solamente perchè Kurt mi obbligava sempre a guardar-» 

«Papà?! Che ci fai qui??» urla Kurt, che spunta improvvisamente alle spalle di Blaine.

«Sono venuto a vedere come stavi! Perchè non mi hai chiamato in questi giorni? Mi sono preoccupato!»

Kurt arrossisce e l'uomo passa lo sguardo tra suo figlio e Blaine.

«Aaah...forse eri impegnato?» chiede ammiccando.

Anche Blaine diventa rosso in viso e fa per aprire bocca, ma il padre di Kurt si avvicina e lo stritola in un abbraccio.

«Benvenuto nel clan degli Hummel, Blaine» gli dice e poi sussurra al suo orecchio «Kurt ha una cotta pazzesca per te da quando aveva diciannove anni, aveva la stanza piena di tuoi poster...quindi trattalo bene eh!»

Blaine si irrigidisce tra le braccia dell'uomo e si allontana. Poi rivolge uno sguardo confuso a Kurt e lentamente comincia a mettere insieme qualche tassello del puzzle.

«Blaine?» chiede preoccupato Kurt. Gli prende una mano, ma Blaine la allontana come se scottasse.

«Scusatemi» dice semplicemente e scappa via, andandosi a chiudere nella sala in cui di solito fa lezione.

Sale sul ring e si sdraia a pancia in su.
 


Cosa c'è di male? Kurt magari era un suo fan, e allora?

Ma Blaine ha un tarlo che si è insinuato nella sua mente e non riesce a scacciare.

Perchè tutta la messa in scena di non conoscerlo? Perchè trattarlo male? 

Tanti perchè che si accavallano uno sull'altro.


"Lui non ti ha riconosciuto? Io il tuo nome gliel'ho detto e comunque già sapeva chi tu fossi..."
"Sapevo già chi tu fossi non appena ho posato lo sguardo su di te"
"Aveva anche un tuo calendario appeso nel suo ufficio qualche anno fa!"
"Kurt ha una cotta pazzesca per te da quando aveva diciannove anni"
"Aveva la stanza piena di tuoi poster"
"...è brutto amare qualcuno senza che lui se ne accorga, non trovi?"



E poi Blaine arriva ad una conclusione. Una conclusione che non gli piace affatto.

Tira fuori il cellulare e prova a chiamare Wes, che però non risponde.

Blaine lancia con forza il telefono giù dal ring e non è interessato ad andare a recuperarlo, anche perchè probabilmente l'avrà rotto.
 


Piange, Blaine. Si sente un cretino, come tante volte gli è successo nella sua vita. 

«Blaine...» 

Un sussurro. Blaine ha gli occhi offuscati dalle lacrime, ma riconosce la voce di Kurt.

«Vattene, Kurt» ringhia Blaine.

«Blaine, io non-»

«Ho detto di andartene, Kurt!» urla allora Blaine.

«Ma io-»

«Ti prego, vattene» piagnucola Blaine e si volta su un fianco, dando le spalle a Kurt ovviamente, mettendosi in posizione fetale.

Blaine singhiozza più forte, così si spaventa quando sente Kurt stendersi al suo fianco.

«Non ho nemmeno più la forza di allontanarti...» sussurra Blaine.

«Non devi farlo, Blaine» risponde dolcemente Kurt e lo abbraccia da dietro.

«Ma vorrei, Kurt»

«Blaine...»

«Mi hai preso in giro...»

«Io...»

«Per tutto questo tempo tu mi hai preso in giro» dice Blaine tra i singhiozzi»

«No, Blaine, non è così»

«E allora com'è?» chiede con tono arrabbiato Blaine Si gira tra le braccia di Kurt per trovarsi faccia a faccia con lui.

Kurt deglutisce sonoramente.

«Visto? Era tutto un gioco per te? Volevi fare innamorare di te la tua cotta adolescenziale, mmh?» sputa fuori Blaine.

«Innamorare?» chiede stupidamente Kurt.

«Vaffanculo, Kurt» dice Blaine mentre comincia ad alzarsi dal ring, ma una mano di Kurt si aggrappa al suo braccio e lo ributta per terra.

«Fammi spiegare» mormora Kurt con occhi imploranti.

Allora Blaine si stende nuovamente e lo guarda negli occhi per minuti interminabili, ma Kurt non parla.

«Allora?» chiede spazientito.

«Io...»

«Sei tu quello che ha dato fuoco alla mia palestra, vero?» chiede di getto Blaine, perchè è l'unica cosa a cui riesce a pensare al momento. D'altronde avrebbe senso, no? Un Kurt così fissato con Blaine che decide di dar fuoco alla sua palestra e poi si propone come suo salvatore.

Kurt spalanca gli occhi e scuote la testa.

«No, Blaine, no! Non lo avrei mai fatto, credimi!» esclama Kurt.

«Crederti, eh? Come posso fidarmi di te?» ride amaramente Blaine.

«Perchè ti amo!» urla allora Kurt.

Cala un silenzio strano e Blaine sente tutti i suoi nervi a fior di pelle perchè non sa se credere alle parole di Kurt.

Kurt si alza e si mette ad un angolo del ring, poi comincia a parlare con voce leggermente incrinata. Blaine rimane seduto, seguendolo con lo sguardo.

«Non sono uno psicopatico, Blaine. So che adesso tu pensi che io lo sia, ma davvero, non lo sono. Sono solo uno sciocco innamorato. E si, lo ero anche dieci anni fa, quando ti vidi per la prima volta sullo schermo del televisore di casa mia. Ma ora so che quello non era amore, era solo un'infatuazione per un personaggio famoso...niente di più»

Kurt prende un respiro e si passa una mano sugli occhi.

«Non ho bruciato io la tua palestra. Non sono un tuo fanboy impazzito, solo...sono un romanticone senza speranza...non credevo nemmeno che ti avrei mai più rivisto dal vivo. Mi ero messo il cuore in pace e-»

«Rivisto?» lo interrompe Blaine.

«Si, Blaine, rivisto. Quando mi sono trasferito alla Dalton ho conosciuto Wes, ero in stanza con lui e siamo diventati amici e lui mi parlava spesso di te... Quel deficente mi ha preso in giro per un sacco di mesi perchè avevo un tuo poster attaccato sopra al letto...»

Kurt fa un piccolo sorriso ripendando a quei giorni alla Dalton.

«Questo non spiega quando mi hai visto la prima volta...» dice Blaine.

«Certo che lo spiega! Wes...è lui che ci ha fatto incontrare...o meglio, ci ha provato» mormora tristemente Kurt.

«Ma come? Quando? Mi ricorderei di te!» esclama Blaine stupito.

«Ti ricordi quando e come hai conosciuto Jeremiah?»

«Certo. Wes mi ha trascinato a vedere un balletto di una compagnia di danza dell'Ohio perchè voleva assolutamente farmi conoscere un suo amico e...oddio, tu come conosci Jeremiah?»


«Devo mettermi a pregare in turco per farti uscire da quel bagno?» esclamò un Wes decisamente nervoso.
«Stai tranquillo, Wes! Due minuti e ci sono!» rispose un Blaine ancora più nervoso mentre si sistemava per l'ennesima volta i suoi capelli.
«Due minuti?! Ma cosa diavolo stai combinando lì dentro?»
«Mi faccio bello, Wes...e a proposito...come hai detto che si chiama il tuo amico?»
«Non te l'ho detto, Blaine» rispose spazientito Wes.

Blaine spalancò di colpo la porta, mostrandosi in tutta la sua bellezza.

«Ah però! Se fossi gay ti salterei addosso!» rise Wes mentre tirava una pacca amichevole sul culo del suo amico.
«Mi preparo ad ogni evenienza, Wes. Magari trovo l'amore della mia vita stasera» rispose Blaine sorridendo.
«Speriamo» mormorò tra sè e sè Wes.

Blaine si annoiò da morire quella sera a teatro, l'unica cosa che catturò la sua attenzione fu un ragazzo che si muoveva talmente bene da farlo distrarre da tutto il resto.
Poi, quando calò il sipario, Wes sparì lasciando Blaine da solo per parecchi minuti. Così, stanco di aspettare, Blaine si intrufolò dietro le quinte e fu li che conobbe Jeremiah.
L'attrazione fu evidente sin da subito per entrambi e Blaine cominciò a flirtare spudoratamente con il ballerino appena conosciuto.
E quando, una decina di minuti dopo, Wes si ripresentò da Blaine, quest'ultimo non notò nemmeno che al fianco di Wes ci fosse un altro ragazzo, perchè era troppo preso dal fascino di Jeremiah.



«Ero io l'amico di Wes che ballava quella sera e tu non mi hai nemmeno guardato di striscio. Io...ci sono rimasto così male. Q-quando io e Wes siamo arrivati e tu...tu eri già con Jeremiah e...e...»

Con queste parole Blaine torna alla realtà e osserva Kurt.

Kurt che si sta mordendo il labbro inferiore.
Kurt che trema leggermente.
Kurt con le guance arrossate.
Kurt con un ciuffo che gli cade adorabilmente sulla fronte.
Kurt che continua a torturarsi le mani imbarazzato.
Kurt che ha gli occhi che sembrano due pozze d'acqua.

Kurt che è bellissimo, come al solito.

Allora Blaine si alza e si avvicina a Kurt. Lo chiude all'angolo del ring, così che il ballerino non possa scappare.

«Sono stato un idiota. Sia quel giorno che oggi» dice piano.

Kurt trattiene il respiro e fissa negli occhi Blaine.

«Quel pezzo che balli tutte le sere prima di chiudere la palestra...io...come ho fatto a non ricordarmene» mormora Blaine più a sè stesso che non a Kurt.

Kurt lo guarda accigliato, ma non apre bocca.

«Ti ho notato, Kurt. Quella sera, a teatro, per me c'eri solo tu su quel palco, ma forse...forse il destino non era dalla nostra parte quella volta, no?»

Kurt fa un piccolo sorriso triste.

«E ora, da che parte sta il destino?» chiede coraggiosamente Kurt.

«Spero dalla nostra» dice sorridendo Blaine. Poi si sporge e annulla la distanza tra le loro labbra.
 


«Perchè non mi hai detto subito che mi conoscevi?» chiede Blaine quando un'ora dopo sono stesi di nuovo sul ring, questa volta con qualche vestito in meno.

«Perchè avevo paura»

«Paura?»

«Si...paura che tu non mi notassi di nuovo. Ho preferito fare lo stronzo con te e non so nemmeno io il perchè...è stato un modo per difendermi suppongo e-»

«Ti amo» lo interrompe Blaine.

Kurt si avvicina e gli lascia un dolce bacio sulle labbra.

«Anche io ti amo, Blaine Anderson»

 

Blaine ha la testa poggiata sul petto di Kurt, che nel frattempo passa una mano sui ricci di Blaine.

«Secondo te è il destino che ci ha fatto rincontrare o pensi ancora che sia stato io a dar fuoco alla tua palestra?» chiede Kurt.

Blaine ridacchia.

«Lo so che non sei stato tu, ti credo...e scusa se prima ho dubitato di te, ma non ci stavo capendo più niente»

«Si, diciamo che mio padre poteva anche starsene zitto»

«Un primo incontro di merda con tuo padre, direi. Ho fatto una pessima figura»

«Non credo, Blaine»

«Spero di poterlo rivedere, si insomma, per presentarmi come si deve...cioè...si, solo se tu vuoi...non voglio mica che pensi che...boh, si, no, lascia perdere» balbetta Blaine.

«Vorrei» dice semplicemente Kurt abbassandosi per dare un bacio a Blaine.

«Vorrei stare con te, come una coppia intendo» continua Kurt.

Blaine non può fare altro se non sorridere come un bambino la vigilia di Natale.
 


«Dovremmo dirlo a Wes, sai?» dice Kurt.

«Cosa?»

«Che stiamo insieme» 

E al suono di queste parole scatta qualcosa nella testa di Blaine.

«Kurt?» chiede cautamente.

«Si?»

«Ho paura che non sia il destino ad essere dalla nostra parte, ma Wes»

«Cosa intendi?»

«Che...non ti sembra strano che mi abbia mandato da te non appena la mia palestra ha preso fuoco? Insomma, è pieno di agganci con altri pugili che hanno altre palestre...e invece, una scuola di danza. Non ti sembra strano?»

«Non lo so...non ci avevo mai pensato, insomma ero abbastanza preso da te da non pensare al resto»

Blaine sorride felicemente poi continua.

«Si, ma sto pensando allo strano comportamento di Wes. Ho paura che mi stia nascondendo qualcosa e ho paura che quel qualcosa c'entri con la palestra bruciata»

Kurt accarezza una guancia di Blaine.

«E se fosse stato lui...ti arrabbieresti tanto?» chiede poi.

«Penso che lo ringrazierei perchè ha dato una mano al destino» sorride Blaine «e dopo gli tirerei un pugno in faccia perchè avrebbe potuto organizzare una cena e presentarci come si deve senza bisogno di appiccare un incendio»

«Trovo che sia stato più romantico così...almeno in questo modo potremo raccontare ai nostri figli il nostro primo incontro e scommetto che loro riderebbero tantissimo...sai, per te in tutù, o per Katy Perry...»

«I nostri figli?» chiede con un sorriso Blaine.

Le guance di Kurt si tingono immediatamente di un rosso acceso.

«Uhm...io...non...si...ecco...»

«Sei adorabile, Kurt»

Poi Blaine si alza sul ring, porge una mano a Kurt e lo tira su.

«E adesso» dice «andiamo a trovare il nostro caro e vecchio amico Wes»










 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Eilà!

Eccomi con l'ultimo capitolo. Io vi avviso, è senza senso e ha un alto tasso di idiozia ma...boh, è uscito così! XD

L'epilogo arriverà, se non ci saranno intoppi, il 2 gennaio!

Grazie a tutti come al solito <3

Fatemi sapere che ne pensate!


Buona lettura e...divertitevi a Capodanno!
 




Quando ad aprire alla porta non è Wes, bensì Nick, Blaine solleva un sopracciglio incuriosito.

«Blaine!» lo saluta Nick con un piccolo sorriso «Entra pure, non stare lì sulla soglia come uno stoccafisso! E uhm...ciao anche a te Kurt» dice subito dopo, non appena nota anche Kurt, che era nascosto dietro Blaine.

«KURT???» urla una voce proveniente dalla cucina.

Lo stesso Kurt guarda stranito Blaine.

«Chi diavolo è?» gli bisbiglia all'orecchio.

«Jeff...sempre il solito...» mormora infastidito Blaine ripensando alla serata in discoteca e alla sua gelosia. Kurt nota la sua espressione corrucciata, così si avvicina ancora di più e gli lascia un piccolo bacio sulle labbra per poi strofinare il suo naso su quello del suo ragazzo.

Il romantico idillio viene interrotto da uno squittio imbarazzato. Blaine si stacca di malavoglia da Kurt e guarda Nick, che adesso li osserva con due occhioni a cuoricini.

«Ohhhhhh!» sospira felicemente Nick «Sono così contento per voi! Era ora che Blainuccio trovasse qualcuno di serio!»

Kurt si imbarazza da morire e Blaine lo tiene per la vita, stringendoselo al suo fianco.

«Sono stato fortunato...» dice il pugile dando un bacio sulla guancia del ballerino.

Nick li guarda ancora per qualche istante con aria sognante, finchè non spunta Jeff alle sue spalle.

«Kurt, ciao dolcezza!» urla lanciandosi verso Kurt, ma si blocca quando nota il braccio di Blaine avvolto al fianco di Kurt.

«E no! Blaine! Da quanto state assieme? Perchè non me l'hai detto? E, soprattutto, perchè Kurt preferisce te a me?» dice colpendo il petto di Blaine con qualche pugnetto amichevole.

Blaine alza gli occhi al cielo sbuffando.

«Jeff, siamo venuti qua per dirlo a Wes...» comincia a dire Blaine.

«...e per chiedergli anche un'altra cosettina...» continua Kurt.

«Oddio, Nick, hai visto? Si completano anche le frasi a vicenda!» strilla emozionato Jeff.

«Ehm...noi...mmmh...non...e...» balbetta Kurt.

«Veramente noi...uhm...» dice Blaine mentre si gratta il retro del collo con fare nervoso.

«Ma possiamo entrare in casa?!» sbotta dopo qualche secondo Kurt.

Nick e Jeff li guardano sorridendo e si fanno da parte, facendoli finalmente entrare.

«Dov'è Wes?» chiede Blaine non appena entra nel soggiorno vuoto.

«Si è chiuso in bagno non appena ha sentito la tua voce mentre parlavi con Nick sulla porta...» risponde tranquillamente Jeff.

«WES!» urla allora Kurt con la sua voce acuta.

Jeff si tappa le orecchie.

«Ha una gran bella voce da soprano il tuo fidanzatino, non ti invidio per niente...o forse si, insomma ha un culo da favola!» dice piano a Blaine, ma non troppo piano perchè Kurt lo sente e lo fulmina con lo sguardo.

Nick nel frattempo si è deduto sul divano e fa finta di seguire la partita di football che danno in tv.

Ha un'espressione triste, come sempre nelle ultime settimane, così Blaine, mentre Kurt continua ad urlare il nome di Wes invano e Jeff urla con lui cose senza senso, si siede al suo fianco.

«Hey, Nick...tutto bene?» gli chiede poggiandogli una mano sulla spalla.

«Se devo essere sincero...no, Blaine. Non va tutto bene...» sospira Nick.

«Che succede?» chiede preoccupato il suo amico.

«Non voglio rovinare il tuo momento di gioia con Kurt con le mie stupide storie...»

«Nick...non dire stronzate e sputa il rospo»

«IerihobaciatoJeff» sussurra tutto d'un fiato Nick.

«Cosa hai detto, scusa?» chiede Blaine.

«Che...io...insomma...è...è che...ieri sera noi...cioè, io e Jeff...si, ecco, noi siamo usciti, no?» balbetta Nick.

«Lo stai chiedendo a me?»

«No! Cioè...siamo usciti. Punto. Non era una domanda e...si, insomma...abbiamo alzato un po' il gomito-»

«Per "alzato un po' il gomito" cosa intendi esattamente? Ubriachi fradici o brilli?»

«Io brillo. Jeff ubriaco fradicio, che manco si reggeva in piedi a fine serata»

«Mmmh...okay...e cosa è successo?» 

«Ecco...ho baciato Jeff» sputa fuori Nick passandosi una mano sugli occhi e sospirando piano.

Blaine spalanca gli occhi e la bocca.

«Non fare quella faccia, Blaine, te ne prego» sussurra Nick con uno sguardo triste.

«No, Nick...non ti sto compatendo...solo...Jeff non se lo ricorda, non è vero?» chiede Blaine.

«Direi di no...è tutto come al solito, non ha accennato a niente lui...e io ho preferito non dire nulla»

«Ma perchè no?»

«Perchè ho paura di perderlo...»

«Sai cosa ho imparato in questo ultimo periodo, Nick?»

Nick scuote la testa con fare sconsolato.

«Che bisogna avere le palle e non mollare mai. Mai. In qualsiasi occasione»

«La fai facile tu...ti sei appena trovato il ragazzo perfetto...»

«Ho dovuto ballare con un tutù addosso per conquistarlo» dice sorridendo Blaine.

«Questo non è propriamente vero...» si intromette Kurt, andandosi a sedere sulle gambe di Blaine «diciamo che mi aveva conquistato già parecchio tempo prima!»

«E chi è che riesce a resistere al fascino di Blaine?» sghignazza Jeff posizionandosi di fianco a Nick.

«Io» dice Nick.

«Beh, anche io» ribatte Jeff, grattandosi il mento con fare pensieroso. 

«Anche io» una voce ovattata proviene dal bagno.

«Wes! Esci da quel maledetto bagno! Muoviti!» urla Blaine.

Nemmeno venti secondi dopo, si sente una chiave girare nella toppa della porta del bagno e compare Wes in soggiorno.

«Ragazzi...»

«Lo sai perchè siamo qui, vero Wes?» chiede Kurt con un piccolo ghigno.

«Io...si, direi di si. Prima o poi lo avreste capito, speravo più poi che prima...»

«Giuro che non so se ho voglia di prenderti a pugni in faccia o tirarti un bel calcio sulle palle o-» interviene Blaine, guardando Wes in cagnesco.

«Blaine...io...l'ho fatto solo per il tuo bene, davvero!»

«Ah...ma davvero?» chiede divertito Blaine.

«Ma certo! Sei il mio migliore amico!»

Blaine fa alzare Kurt dal suo grembo e si alza lui stesso dal divano avvicinandosi lentamente a Wes, che indietreggia fino a sbattere la schiena contro il muro.

«No, Blaine, davvero...tu cercavi l'amore...sai, dicevi sempre "Wes, voglio sistemarmi, voglio trovare l'uomo giusto, voglio un sacco di marmocchi, voglio una casa in periferia, voglio, voglio, voglio e bla bla bla" e allora...»

«E allora?» chiede Blaine, che adesso è ad una spanna di distanza da Wes.

«E allora ho pensato a Kurt...cioè...io ho sempre pensato che Kurt fosse il ragazzo giusto per te, ma tu facevi il coglione in giro prima! Così...»

«Così?» Blaine alza le braccia e Wes si spaventa così tanto che serra le palpebre e comincia a tremare.

Riapre gli occhi solo quando sente che Blaine lo sta abbracciando.

«Ma cosa? Non volevi picchiarmi?» chiede stupito.

«Quando ti ho detto che ero indeciso se prenderti a pugni in faccia o tirarti un calcio sulle palle, mi hai interrotto...la terza opzione era abbracciarti»

«Abbracciarmi?»

«Si, perchè mi hai fatto incontrare un uomo meraviglioso come Kurt»

«Oh, Blaine! Sono così contento!»

«Certo che però potevi pure evitare di bruciare la palestra eh!»

«Giuro che era l'unica buona idea che mi fosse venuta in mente per farvi conoscere...»

«Scusate se mi intrometto» dice Jeff alle loro spalle «ma cosa sta succedendo esattamente?»

«Uhm...è successo che-» comincia a rispondere Blaine, ma Wes lo interrompe.

«Ho dato fuoco io alla palestra di Blaine. Ero stufo di vederlo così triste per la sua vita amorosa ed ero stufo anche di vedere Kurt così perso per Blaine, nonostante non lo conoscesse»

«Hey!» urla contrariato Kurt arrossendo.

«Adorabile...» mormora tra sè e sè Blaine.
 


«E quindi tu credevi che fosse stato Kurt a bruciare la tua palestra?» chiede Nick rivolto a Blaine un'oretta dopo, mentre sono tutti seduti sul divano di Wes a bere whiskey, o meglio, non tutti, Blaine continua a sputarlo in giro.

«Io non-» 

«Si! Mi ha accusato ingiustamente!» ridacchia Kurt.

Blaine lo afferra per i fianchi e si sporge per baciarlo.

«Ehm ehm...piccioncini? Ci saremmo anche noi qua, non siete soli» sghignazza Jeff.

«Ma quindi Kurt era davvero un tuo fan?» chiede ancora Nick.

«A quanto pare...» risponde Blaine.

«Direi che ero ossessionato da Blaine. Sono anche andato a vedere qualche suo incontro dal vivo e ovviamente seguivo tutti i suoi match in tv...» dice Kurt.

«Ti ho già detto che ti amo?» gli chiede Blaine accarezzandogli piano una coscia.

Kurt non può fare altro se non baciarlo di nuovo, incurante delle lamentele degli altri amici.
 


«E adesso cosa avete intenzione di fare? Devo ripagarti la palestra, Blaine?» chiede Wes.

«Per quanto mi piacerebbe fartela ripagare...in realtà...io e Kurt avremmo pensato ad un'altra soluzione...» risponde Blaine, stringendo la mano di Kurt.

«Cosa?» domandando contemporaneamente Jeff e Nick.

«Rimanere nella stessa palestra. Di posto ce n'è a sufficenza...solo che abbiamo pensato di cambiare nome...»

«"Il covo di ballerini e pugili gay"?» chiede Wes.

«Hai poco da fare lo spiritoso, Wes» lo rimprovera Kurt.

Wes tace immediatamente e si fa piccolo piccolo sul divano tirando giù una bella sorsata di whiskey.

«Comunque» riprende Blaine «volevamo chiamarla "Klaine's Dance"»

«Klaine?» chiede Jeff corrucciando le sopracciglia.

Le guance di Blaine si tingono leggermente di rosso e stringe più forte la presa sulla mano di Kurt.

«Kurt e Blaine...i nostri nomi messi assieme formano "Klaine"» dice poi con un grande sorriso che gli illumina tutto il volto.

«Oddio, quanto siete sdolcinati!» commenta Wes.

«Zitto, Wes!» urlano contro di lui tutti insieme.
 


«Ma ve lo ricordate Jeremiah?» chiede un Jeff alticcio mentre è abbarbicato al corpo di Nick.

«Io mi ricordo solo le sue mesh» commenta con un broncio Kurt.

«Davvero inguardabili» dice Blaine.

«Hai poco da parlare tu che a quanto pare hai trovato più attraenti le sue mesh a me!» lo rimbecca Kurt.

«Aveva un bel culo però» biascica Wes, che è quello più ubriaco tra tutti.

«Ma siamo sicuri che Wes sia eterosessuale?» chiede Nick prima di scoppiare a ridere e nascondere il volto sul collo di Jeff.

«Si che sono etero, ma Jeremiah aveva un bel culetto!» continua imperterrito Wes tra le risate generali.

«Comunque anche Jeff ha le mesh...» constata Kurt, mentre Blaine gli lascia qualche bacio sul collo.

«Effettivamente...» mugola Blaine con le labbra ancora attaccate al suo collo.

«Ma sono i miei capelli naturali!» esclama indispettito Jeff.

«Non prendete in giro il mio Jeff...» dice intanto Nick «i suoi sono i capelli più belli...e lui è il più bello qua dentro, ah!»

Jeff lo guarda con i suoi occhi lucidi dall'alcol e poco dopo gli butta le braccia al collo e gli da un bacio sulle labbra.

Blaine e Kurt si guardano sorridenti, ma Jeff si stacca immediatamente da Nick.

«Devo andare a vomitare» sussurra mentre si alza dal divano.

 


«Ma lo sapevate che Kurt aveva un poster di Blaine attaccato sopra al suo letto?» chiede un Wes sempre più ubriaco.

La bottiglia di whiskey è finita ed è abbandonata sul tappeto ai piedi del divano, ma Nick ha deciso di aprire una bottiglia di spumante perchè "Jeff mi ha baciato e Blaine sta con Kurt, bisogna festeggiare!".

«Taci, Wes» borbotta Kurt con gli occhi socchiusi. 

«Almeno ero venuto bene in quella foto?» chiede Blaine.

«Era quella foto che ti hanno scattato per quel giornale che si chiamava "Mister muscolo" o "Muscoli e motori"?...non ricordo»

«Ooooh aaaaah» biascica Blaine cercando di sedersi in una posizione un po' più composta, ma il corpo di Kurt adagiato sul suo non glielo permette.

«Hai capito quale foto intendo, vero?» domanda Wes con un ghigno malizioso in volto.

«Taci!» urla allora Kurt diventando tutto rosso.

«Quella dove avevo solo un guantone a coprirmi il mio pacco?» chiede Blaine cominciando a ridere subito dopo.

«Bingo! Proprio quella!»

«Questo è davvero imbarazzante...» pigola Kurt, nascondendo il volto tra le mani.

Blaine lo stringe sui fianchi e gli gira la testa per poterlo baciare comodamente.

«Credo che andrò di nuovo a vomitare» li interrompe Jeff.
 


Tre ore dopo Kurt e Blaine sono stesi sul ring della palestra.

Kurt ha la testa appoggiata sul petto nudo di Blaine e gli accarezza distrattamente i peli.

«Stavo pensando...» comincia a dire Blaine «...secondo te Jeff era troppo ubriaco anche oggi per potersi ricordare del bacio che ha dato a Nick?»

«Ho paura di si...» risponde sinceramente Kurt.

«Tu non sei ubriaco, vero?» continua Blaine.

«Non troppo» sorride Kurt.

«Bene...perchè io sarei pronto per un secondo round» dice Blaine prima di saltare addosso al suo ragazzo.















 

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Capitolo 8
*** Epilogo ***






Sei anni dopo...



«Forza ragazze! Altri cinque minuti e poi siete libere!» urla Kurt rivolto alle sue allieve.


«Ma suo marito ha già smesso di lavorare, maestro» si lamenta una ragazzina bassina sbuffando.

«E questo cosa vorrebbe dire?» chiede Kurt.

«Che ci sta spiando dalla porta, ci distrae!» spiega lei.

Kurt alza gli occhi al cielo e si avvicina alla soglia della porta.

«Blaine?» lo chiama piano.

E così Blaine fa capolino dalla porta con un sorriso timido che gli increspa le labbra.

«Dovresti andare a prendere Emily all'asilo, Blaine» gli dice Kurt prendendolo per mano e facendolo accomodare nella sala da ballo.

«No, oggi Jeff era da quelle parti e mi ha detto che andava lui a prenderla» spiega Blaine mentre si siede sul parquet e lancia un'occhiata alle allieve di Kurt, che ora li stanno guardando immobili.

«Ragazze! Continuate! E Quinn...stendi quella gamba per Dio! Stare con quel debosciato di Noah non ti fa affatto bene!» le rimprovera Kurt.

«Hey! Non parlare così di Noah, è il mio migliore allievo...anzi, sai cosa? Gli ho organizzato un incontro, uno di quelli importanti» sorride Blaine.

«Anche noi dovremmo organizzare un incontro...» sussurra Kurt abbassandosi sulle ginocchia per parlare direttamente contro l'orecchio di Blaine.

«Cos-»

«Uno dei nostri incontri sul ring...» miagola Kurt.

«Oh! S-si...c-certo...dovremmo proprio farlo...magari appena hai finito con le ragazze qui presenti...»

«RAGAZZE! SIETE LIBERE! ANDATE, SU SU!» urla improvvisamente Kurt rimettendosi in piedi e andando a spegnere lo stereo.

 

«Lo sai che amo nostra figlia, vero?» chiede Kurt respirando in affanno e cercando di riprendersi dal suo recente orgasmo.

«E io amo te» ribatte Blaine, passando una mano sui capelli sudati di suo marito.

Kurt sorride e gli da un piccolo bacio sulla mascella.

«Anche io amo te, ma volevo dire che mi era mancato questo ring...sai, con Emily...era da un po' che non stavamo quassù»

«Beh, però recuperiamo spesso il tempo perduto sul letto di casa nostra» mormora Blaine compiaciuto.

Kurt gli tira uno schiaffetto sulla spalla.

«Idiota» dice sorridendo «volevo dire che...questo è il mio posto preferito in assoluto»

E nonostante siano passati anni, Blaine sente distintamente il suono del suo cuore che scalpita furioso nel suo petto come succede tutte le volte in cui Kurt è intorno a lui.

 

«C'è nessuno?» urla una voce dall'ingresso del Klaine's Dance.

Kurt è addormentato al fianco di Blaine e sono entrambi ancora stesi sul ring.

Blaine, sentendo quella voce, si alza di colpo, scende dal ring e cerca velocemente i suoi vestiti, poi si fionda nell'ingresso trovandosi davanti Jeff e sua figlia.

«Amore di papà!» esclama afferrando la piccola bambina, tirandola su in aria e prendendola in braccio.

«Blaine...» dice con un piccolo ghigno Jeff «Hai la maglia al contrario...»

«Io-»

«E Kurt dov'è?» continua Jeff, divertendosi a guardare la faccia imbarazzata che assume Blaine.

«Ehm...lui...si è addormentato»

Jeff scoppia a ridere e gli tira una pacca sulle spalle.

«E bravo il mio amico, che sfianca i suoi avversari sul ring!»

«Oddio...stai zitto, Jeff!» mormora Blaine.

«Si, si. Me ne sto zitto, come al solito»

«Se...proprio come al solito...» commenta ironico Blaine.

«Mah...dimmi te se questo è il ringraziamento! Io mi offro volontario per andare a raccattare la tua bella bimbetta all'asilo e lasciarti del tempo libero per scopar-»

«Hey! C'è mia figlia, modera il linguaggio!» lo rimbecca Blaine.

«Comunque dovresti chiedere a tua figlia cosa vuole fare da grande...»

«Perchè scusa?» chiede stranito il pugile.

«Tu chiediglielo. A me l'ha detto prima in auto...ma, secondo te, io a cinque anni sapevo già cosa volevo fare nella mia vita? Vostra figlia è precoce secondo me! Magari ha già anche un fidanzatino!»
Il pugile alza un sopracciglio, a volte si chiede se Jeff si droga o se è semplicemente un cretino.

«Mmh.Tutti i bambini si immaginano il loro futuro. Io volevo fare il clown, ad esempio...Comunque, dopo glielo chiederò, ora però ci andiamo a prendere un bel gelato al cioccolato come ti piace tanto eh?» chiede Blaine rivolto a sua figlia.

Emily stringe le braccia al collo di Blaine e gli da un bacio sulla guancia.

«Siiiii!» esclama felice.

«Non credo proprio!» li interrompe la voce di Kurt mentre abbraccia Blaine da dietro.

«Uffa! Sei un guastafeste!» borbotta Blaine. Poi passa la bambina in braccio a Kurt.

«Un guastafeste con un bel culettino sodo» si intromette Jeff.

«Oddio, ma non la finisci mai tu?» chiede esasperato Kurt.

«Come fa a sopportarti Nick?» domanda nel frattempo Blaine.

«Nick mi sopporta perchè mi ama, semplice» risponde Jeff con un grande sorriso innamorato.

«Ecco, bravi, dato che anche tu lo ami tanto, perchè non te ne torni da lui adesso?» chiede Kurt cercando di usare un tono acido, con scarsi risultati però, perchè un sorrisetto fa capolino sul suo volto.

«Okay, okay! Ora me ne vado! Ricordatevi stasera alle otto da Wes. Finalmente ci presenta la sua ragazza, anche se io sono convinto che sia gay, ma comunque...siate puntuali mi raccoman-»

Blaine non lo lascia finire di parlare, lo prende per le spalle e lo spinge fuori dalla porta d'ingresso.

«Ciao, Jeff! Grazie per essere andato a prendere Emily!» dice poi chiudendo la porta a chiave.

«Nick è un santo» commenta Kurt non appena Blaine si avvicina alla sua famiglia.

«A dir poco...» dice Blaine lasciando un bacio sui capelli della bimba.

«Allora Em,» dice poi «perchè non dici al tuo papà e al tuo papi cosa vuoi fare da grande?»

«La ballerina!» esclama la piccola Emily battendo le mani compiaciuta per la sua risposta.

Il volto di Kurt si illumina, Blaine invece si mette una mano tra i capelli.

«Aiuto! E io che le avevo già comprato dei guantoni fatti a misura per lei...» mormora disperato.

«E io delle scarpette...Questa volta è andata bene a me, mi spiace!» sorride Kurt, lasciandogli un bacio sulla guancia.

Blaine passa una mano sul fianco di Kurt e lo stringe a sè, con la piccola Emily in mezzo ai loro corpi.

«Ti sbagli, Kurt...è andata bene anche a me, perchè vi ho trovati e vi amo così come siete»

 
Fine.

 




Buongiorno!
Okay. Sono arrivata alla fine anche di questo piccolo viaggio. A me è piaciuto scrivere questa storiella, era semplice e senza pretese, magari banale, non lo so, so solo che quando ho inziato a scriverla avevo bisogno di qualcosa di leggero. Niente angst, niente lacrime e sono abbastanza soddisfatta del risultato finale e adesso ho una lacrimuccia pensando che è finita :')
Spero davvero che anche a voi sia piaciuta, ci terrei a sentire i vostri pareri, ovviamente ;)
Volevo anche informarvi (anche se magari non ve ne frega un fico secco) che sto lavorando ad una nuova long. In questi giorni arriverà il primo capitolo! :)

E adesso non mi resta che ringraziare:
-chi ha letto silenziosamente, spero abbiate apprezzato anche voi!
-chi ha letto, ma non silenziosamente e mi ha lasciato qualche recensione. Mi ha fatto un gran piacere leggere le vostre parole <3
-chi mi ha dato fiducia e ha seguito questa ff dall'inizio alla fine, spero di non aver deluso le vostre aspettative.


E ultima, ma non per importanza, AmonAmarth. A te un GRAZIE (ciccionissimo e addirittura sottolineato!) speciale <3 








 

 

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