ALONE

di aurania
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Alone ***
Capitolo 2: *** Un giorno come altri ***
Capitolo 3: *** Presentimenti ***
Capitolo 4: *** Verde, il mare al tramonto ***



Capitolo 1
*** Alone ***


 

Per essere un nuovo inizio, non credo di essermi sveglia col piede giusto.

Sarebbe un sogno poter svegliarsi la mattina, e fare finta di niente, come se non fosse successo nulla.Un sogno irrealizzabile.

Come se, con uno schiocco di dita si potesse tornare indietro nel tempo.

Non credo nelle superstizioni,nei miracoli e sopratutto nelle coincidenze.

Dicono che io sia strana, troppo strana per essere compresa.Dicono che io sia cattiva ma buona, acida ma dolce ,ma io mi definisco semplicemente "me stessa".

Penso che la stupidaggine più grande che abbia fatto fu quello di credere. Si,credere. Vi prego, non crediate alle parole, non crediate alle persone ma soprattutto non crediate all'amore.

L'amore pur essendo una sola parola puó renderti felice un istante e rovinarti il momento dopo.Credo che l'amore esista solo per mostrarci nuovi sentimenti devastanti,buoni e cattivi, ma anche per farci aprire gli occhi e vedere quante persone di merda possono esserci in questo mondo.

Donare il cuore per poi ritrovarselo rotto come dei pezzi di vetro che se li prendi ti tagli. É così che divenne il mio cuore, tagliente ,privo di sentimenti ,ma pieno di odio verso coloro che riescono a distruggerlo e pieno di paura e voglia di proteggere gli altrui da coloro che non posseggono un cuore. Ma pure quei altrui se ne andarono, lasciandomi sola in preda al dolore e alla disperazione.

Non so per quanto tempo rimasi in quel modo, ma di sicuro sarei dovuta cambiare, ancora, ma quasta volta non per altri, ma per me. Solo per me. Per non soffrire avrei dovuto far del male, attaccare prima che attaccassero, distruggere prima di essere distrutta. É cosi che feci, divenni un mostro fatta persona, rinunciando al mio carattere dolce e valorizzando il mio lato acido ,dovetti diventare più cattiva per non sembrare brava, facendo si che rimasi totalmente sola.

 

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Capitolo 2
*** Un giorno come altri ***


Maledetto chi ha inventato la sveglia?! Non serve a niente se non riesce a svegliarmi. 'Ora il re irrompe in camera tra 5,4,3,2,1 e SBAMM' vidi la porta spalancarsi facendo vedere papà -se cosi lo si poteva chiamare- venirmi incontro arrabbiato. 'Ti do 3 secondi per uscire di casa e andare a scuola oppure...' sembrava ubriaco ma d'altronde lo é sempre da quel giorno e comunque non é colpa sua. ' oppure cosa? mi picchi?, no aspetta lo hai già fatto più di una volta, adesso esci e non rompere!' Gli chiusi la porta in faccia, non aveva risposto a quel gesto. Di solito mi avrebbe già pigliato a schiaffi, ma sinceramente, non mi interessava. Mi vestii veloce e presi il mio zaino. Uscii di casa senza fare colazione, avrei preso qualcosa dal distributore a scuola. Misi gli auricolari e iniziai a camminare verso scuola. Ero in ritardo di mezzora, avevo letteratura. Dormirò. Entrai in classe e senza degnare uno sguardo alla prof buttai, a terra lo zaino e mi sedetti al mio posto. 'Signorina Black, si suppone che lei sia in ritardo di quaranta minuti e in più é entrata in maniera maleducata. Che giustificazione hai oggi?? non avevi voglia o lo stai facendo apposta per innervosirmi?' ' No, ero impegnata a dormire e mi lasci in pace, non le sembra di rompere un po troppo?' ' In presidenza,ORA!!' urlo facendomi male ai timpani. ' Tappati quella fogna'dissi per poi uscire per andare dal preside. Camminai più lento possibile da poter saltare dei minuti di lezione. D'un tratto finii col culo a terra, mi ero sbattuta contro qualcuno. Era alto,moro riccio con occhi verde smeraldo, erano magnifici, portava dei jeans aderenti neri e una maglietta bianca che lasciava vedere il suo fisico e dei tatuaggi. Non l' avevo mai visto a scuola. 'Oh cazzo! Scusa, non lo fatto a posta' disse porgendomi una mano per aiutarmi ma io mi scansai alzandomi. ' Comunque, ciao sono Harry'le sue labbra formarono un sorriso meraviglioso mostrando delle fossette ai lati. 'ciao e addio' il mio tono era freddo, come sempre. Sentii i suoi occhi seguirmi ma non ci feci caso e continuai per la mia strada. Dopo la ramanzina del direttore durata mezzora uscii dalla presidenza. 'vedo che ci ricontriamo' una voce non proprio famigliare e roca mi parla e alzo il viso. Ancora lui... ' Cazzo fai?mi segui? domando sgarbata. 'Nono, é solo una coincidenza' dice con un sorriso strafottente, meglio se mi trattengo senno lo piglio a schiaffi, lui e la sua coincidenza. ' Non esistono le coincidenze, Stalker' 'Come fai a saperlo?' 'Senti Stalker, mi hai rotto il cazzo tu e le tuo sorriso da ebete. Vatti a fare un giro!' Detto questo continuai per la mia strada e lo lasciai li spiazzato dalla mia risposta -anche se non avevo risposto, vabbé. le ore passarono e la campanella suono. Presi le mie cose e mi dirigessi verso il mio solito muretto per passare l'intervallo.mi sedetti e misi i miei auricolari e ascoltai la musica. L'unica cosa che non mi avesse lasciato e mai mi lascerà. Ormai mi sono abituata alla solitudine, prima che tutto successe io non ero cosi. Ero più...si come dire,solare. Harry's pov Era il mio primo giorno di scuola a Londra e mi sono gia trovato degli amici, si chiamano Louis, Zayn, Liam e Niall. Sono molto simpatici e divertenti. E poi c'era quella ragazza. La campanella suonò e io e i ragazzi uscimmo in cortile. Io, Zayn e Liam ci sedemmo nella panchina, io al centro, Niall rimase in piedi e Louis si mise a gambe incrociate per terra. Mi stupisce sto lato del suo carattere bambinesco. Incrociai gli occhi con quelli della ragazza giusto per un secondo per poi vederla mettersi le cuffiette alle orecchie. Rimasi a fissarla, era bellissima. Scommetterei tutto l'oro del mondo che la sua freddezza e indifferenza sono solo una corazza per difenderla. Ma da cosa? 'Oh no amico, quella é off limit' disse Louis accorgendosi che la stavo guardando. ' Una volta un ragazzo ci ha provato con lei e sai cosa é successo dopo? c'aveva una manata sulla guancia il giorno dopo' aggiunse Niall. 'se tieni alla tua incolumità, dimenticatela.' 'Tanto non volevo provarci con lei.' risposi sicuro. si come no! Ovvio che no

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Capitolo 3
*** Presentimenti ***


Amelia's pov

Un altro giorno era passato. 

Ancora non riuscivo a crederci. Non riuscivo a credere al fatto che dopo tutto questo tempo ero ancora li. Viva. Distesa ancora su quel vecchio letto e dentro alle mie quettro mura grigie. Grige come i miei giorni, grige come la mia vita.

Avevo cercato più e più volte di porre fine a questa vita, mettere la parola FINE a questa storia troppo noiosa da raccontare, ma ogni volta che ci riprovavo mi risvegliavo sempre e ancora in questo triste e grigio mondo. Forse, era sola una mia impressione ma sembrava che tutti cercavano di nascondersi da se stessi per piacere agli altri. Io non ero affatto cosi,bhe forse in parte lo ero ma non per piacere, anzi tuttaltro, volevo che la gente stesse lontano due metri da me.

Ero in camera, e ancora pensavo alla mia vita inutile. Mi stavo annoiando e allora decisi di uscire a farmi una passeggiata.

'Cazzo...Sono in punizione'

Ieri avevo risposto alla prof, e il preside al posto di darmi una punizione chiamò mio padre, sono quasi sicura che l'abbia fatto apposta. Lui sa cosa mio padre riuscirebbe a fare.

Mi coricai nel mio letto, imprecai e maledissi il mondo e me stessa fino a quando mi addormentai incoscente.
Sentii dei passi allora mi girai ma tutto quello che vidi era il bianco della parete. Ero in una stanza senza porta. 
"Amelia"sentii qualcuno sussurare il mio nome, allore mi voltai ma non c'era nessuno.
"chi sei? cosa vuoi da me?"
"davvero non ti ricordi di me, Lilis?"
Nessuno mi chiamava piu col mio secondo nome, o almeno da quando...
"M-mamma" balbettai"sei davvero tu?"

"si,Lilis" una figura apparve dall'altro lato della stanza.Ed eccola lì, in tutta la sua bellezza mi rivolse un sorriso. Mi era mancata moltissimi in questi anni e  non poterla vedere ogni mattina in cucina a prepararmi la colazione mi faceva sentire inutile, spezzata...triste.
Corsi piu veloce del vento(?) e le saltai addosso, mi erano mancati i suoi abbracci .
"Mamma...mamma, perche te ne sei andata? Non sai quanto male mi hai provocato"ormai ero in un pozzo di lacrime ancora tra le sue braccia.
"Perdonami"
"N-non devi chiedere perdono,io t-ti voglio bene"
"anchio te ne voglio, il tempo é scaduto Lilis"
La stanza cominció a girare, e tutto d'un tratto Mia madre e il pavimento si ruppero come se fossero vetro.Era un illusione e i9 non me ne ero accorta. Caddi verso il nero pece e sentii un vuoto in mezzo al petto.Se ne era andata...di nuovo.
Mi svegliai tirando un urlo, erano le tre di pomeriggio, avevo dormito quattro ore ed é come se fossero passati dieci minuti. Decisi di fare un bagno visto che sudavo, cercando di regolare il mio respiro.

Mi svestii davanti allo specchio.Deglutii alla vista di quel povero corpo che più non reggeva.Lividi, tagli e cicatrici ancora evidenti.

"Non é colpa tua, Amelia"

Continuavo a ripetere quelle parole, sembravo pazza. Cercavo in tutti i modi di alleviare i miei senzi di colpa,ma non ci riuscivo.
Lei é morta a causa tua, lei ti voleva bene e tu l'hai uccisa.Vergognati, meriti di morire

Lacrime e ancora lacrime.Vidi la mia migliore amica e la presi. Lei mi capiva, mi faceva stare bene. Senza pensarci, la avvicinai al mio polso ormai cicatrizzato e tagliai la mia pelle in profondità.Un altro e un altro ancora, continuai fino a che non mi sentii meglio, poi posai la lametta. Entrai nella vasca. Il sangue non tardo a uscire e mischiarsi con l'acqua diventando rossa. Il mio corpo si appesantì e chiusi gli occhi aspettando il momento atteso.
Harry's pov

"a cosa pensi?" Zayn mi svegliò dal mio stato di trance.

"A niente... ho solo un brutto presentimento"
"perché?" questa volta fu Liam a parlare.
"Non so, so solo che sta succedendo qualcosa"
Avevo veramente questo forte presentimento che mi tormentava.Stava succedendo qualcosa e io lo volevo scoprire. Curioso? Si, ma a volte la curiosità fa male
.

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Capitolo 4
*** Verde, il mare al tramonto ***


Amelia's pov

La sfortuna mi segue sempre. Negli ultimi tempi, quando cerco di morire, il giorno dopo mi ritrovo sul mio letto con le ferite medicate. Non credo sia stato mio padre, ma scommetto che gli piacerebbe tagliarmi lui. << Magara sono io che ho la memoria corta e sono uscita dal bagno e medicata da sola.>>pensai. 

Guardai l'ora ed erano le 7:15 e quindi mi alzai dal letto.Ero già in ritardo, non che mi importasse ma i prof mi avevano avvertita sulla bocciatura. Fare assenze e ritardi ormai era la mia specialità. Andai in bagno  per lavarmi. Mi svestii e mi guardaii allo specchio.<< Sembro un mostro>> . Feci una doccia e mi disinfettai le ferite prima di vestirmi. Mi infilai dei i miei jeans grigi e una maglione nero per coprire le mie braccia e misi le mie Vans anch'esse nere . Presi il telefono e lo zaino e uscii di casa senza fare colazione.Misi le cuffiette alle orecchie e comincia ad ascoltare Skscraper di Demi Lovato. Lei é stata forte , é riuscita a farsi una vita ed essere felice , mentre io sono quì a camminare per  le grigie strade di Londra diretta verso scuola. La invidio molto.

Una mano grande e calda si posò sulla mia spalla e di scatto mi girai e fece cadere le mie cuffie.

"Hervin?"chiesi dimenticandomi il suo nome

"ehmm nah.come fai a dimenticare il mio nome? io sono indimenticabile"rispose rideno. Ma io questo lo uccido.

"Cazzo ti ridi?" sbottai irritata.

"Vuoi un passaggio?"domanda gentilmente.

"Perché?"chiesi fredda e indifferente.

"Dai andiamo?"

'Dove?"

"Dove devi andare?"

"a scuola?"chiesi roteando gli occhi."

"Lo sai che un dialogo é formato da domante e risposte?"chiese incitandomi a rispondere.

"Si Dove credi che vada alle... 8.00 DI MATTINA??? CAZZO SONO IN RITARDO" ringhiai alzando il voce. Mi prese il polso e trattenni le mie urla di dolore per i tagli. Mi trascinò davanti ad una Range Rover nera. La sua macchina, credo.

"Dove andiamo?"chiesi ormai stanca di controbattere.

"A fare un giro, ti va?"annuii e fece un sorriso a 32 denti mostrando le fossette. le am...odio, si le odio. 

Entrai in auto e entrò dentro anche lui e mise in moto.Dopo diecii minuti di disagio mi addormentai.

Harry's pov

Era un po che "nonsocomesichiama" non sospirava dalla noia quindi mi voltai verso di lei e la vidi dormire. Cavolo se sembrava un angioletto, si solo quando ha la bocca chiusa. È del tutto strana sta ragazza, potrebbe essere  circondata da miglioni d'amiche ed in più tutti i ragazzi della scuola  l'hanno soprannominata 'la ragazza più bella e impossibile d'avere dell'anno'. In molti avevano provato con lei, ma ne uscivano tutti con un occhio viola ,o le palle inutilizzabili per una settimana. Io volevo provarci, magari se ci sarei riuscito avrei potuto aumentare la mia fama. Si, anche se sono solo due giorni che sono qui ho 4 amici magnifici e mi conoscono ormai tutti e dovrei dire anche tutte. Continuai a guardarla e pensai 'Come può una ragazza così, non avere nessuno e odiare tutti'. Mi chiedevo il perché, ma risposta non c'era. Lei non era bella, lei era..." Meravigliosa"

"Di cosa parli?" sentii la ragazza dire stiracchiandosi.<>

"ehm, ehm" avrei vooluto dirle di te, ma mi sembrava tanto da maniaco, dopo tutto non so ancora il suo nome, nemmeno i ragazzi hanno voluto dirmi il suo nome.

"Dove siamo? perché ti eri fermeto?" chiese guardando la strada.

"siamo arrivati, ho scoperto questo posto ieri" si guardò intorno e nel guardarla inciampare goffamente su un sasso mi fece scoppiare  dal ridere.

"non ridere pezzente, poteva succedere a tutti" si voltò cercando di non far notare il suo imbarazzo ma io lo vidi, le sue guance rosse e accaldate.

"Perche mi ci hai portato?"

"Non so, mi faceva pensare a te" ed era vero, avevo pensato a lei seduta nella spiagga a guardare il mare. 

"Non serve pensare a me e poi non somiglio mica a questo posto, ma guardami non sono nemmeno un decimo dellla bellezza di questo posto" guardai la profonda acqua del mare e poi mi voltai verso di lei e vidi il mare nel tramono nei suoi occhi, quel verde meraviglioso con sfumature gialle che se ti ci tuffi affoghi senza accorgertene e li, in quel momento affogai e non mi resi conto delle parole che susseguirono: 

"no, in effetti non siete uguali, tu sei un qualcosa di più bello, di più meraviglioso. Quando ti guardo affogo nei tuoi occhi, quel verde quasi simile al mio che pero é diverso, i tuoi ora sono... tristi, malinconici, non sono gli stessi occhi che vidi nella ricreazione in cortile, mentre ascoltavi la musica sembravi felice almeno in parte,erano quel verde che ti illuminano il cammino,un faro in mezzo all'oceano che di colpo si spense senza lasciare traccie" Mi maledissi mentalmente e vidi la ragazza fissarmi negli occhi, confusa, triste, impaurita. Impaurita? 

"Riportami a casa." mi chiese togliendo il contatto dalle mie iridi spostando le sue vers il mare. Prese un lungo respiro e si diresse verso la mia auto e io la seguii.

Ma perché era impaurita? di solito alle ragazze piacciono i complimenti, ma allora perché se ne era uscita con un 'riportami a casa ' indifferente? 

Mi fermai davanti casa  sua e la vidi armeggiare con la cintura di sicurezza. Allontanai le sue mani dal marchingenio e sentii un brivido percorrermi dalle dita fino a sentirlo in tutto il corpo. Le tolsi la cintura di sicurezza e lei fece per andarsene aprendo lo spertello della macchina ma la bloccai per un polso.

"Che vuoi ancora Stalker ?" chiese sbuffando.

"Il tuo nome. Volevo sapere il tuo nome" affermai guardandola negli occhi.

"Amelia...solo Amelia" disse a tono basso per poi andarsene camminando verso casa. 

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