A strange event in Seoul

di NekoP209
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una mattina come tutte le altre ***
Capitolo 2: *** Prigioniera ***
Capitolo 3: *** Un nuovo arrivato ***
Capitolo 4: *** Tutti sapevano, tutti tranne lei. ***
Capitolo 5: *** Il risveglio ***
Capitolo 6: *** Addio ***
Capitolo 7: *** L'inizio di un sogno ***



Capitolo 1
*** Una mattina come tutte le altre ***


Era una normalissima mattina di metà novembre e la sedicenne Kim EunHa stava andando alla fermata dell'autobus come tutte le mattine per arrivare a scuola. Non c'era nulla di diverso da qualunque altro giorno, stessa divisa con la giacca blu e la gonna rossa a quadretti, stesse scarpe da ginnastica bianche, stesso zaino di tela nera, e stesse cuffiette nelle orecchie che le facevano compagnia durante il tragitto esattamente come ogni altra mattina della settimana. Ad un certo punto, però, mentre passava di fianco a un vicoletto che i commercianti della via utilizzavano come deposito dei rifiuti, sentì alle sue spalle una presenza che giudicò abbastanza inquietante. Cercò allora di accelerare per raggiungere la via principale che era affollata essendo l'ora di punta senza però voltarsi mai. Lo scatto che fece non fu abbastanza; EunHa si sentì cadere sotto il peso di un'altra persona, probabilmente un uomo abbastanza massiccio, e dopo essere stata messa a terra non vide più niente se non l'interno del cappuccio nero che le era stato messo. Il suo aggressore la stringeva talmente forte e le premeva così tanto sulla bocca per non farla urlare che la ragazza non riuscì più a respirare e svenne fra le braccia di uno sconosciuto che la caricò su un furgoncino scuro e la portò via,passando inosservato nel traffico di Seoul.

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Capitolo 2
*** Prigioniera ***


Quando EunHa si risvegliò era legata e imbavagliata all'interno di quella che sembrava una cassa di legno con delle fessure abbastanza larghe fra un'asse e l'altra che le permettevano di vedere all'esterno. Si trovava in un angusto scantinato dove tutto era buio, l'unica fonte di luce era una minuscola finestrella sul soffitto quando ad un certo punto si accese una lampada appoggiata su un grande tavolo da lavoro che si trovava di fronte alla cassa in cui EunHa era rinchiusa. Qualche istante dopo vide una figura nera avvicinarsi che in poco tempo fu di fronte alla cassa e si chinò per guardare la ragazza e parlarle. EunHa istintivamente si ritrasse ma aveva talmente poco spazio a disposizione che lo spostamento fu quasi nullo. A quel punto si accorse che l'uomo aveva in mano il suo cellulare e che stava scorrendo l'elenco delle canzoni. Dopo un attento esame dei titoli disse: «le cose qui sono molto semplici, se non vuoi che ti faccia del male per ora basterà che tu canti le canzoni che ti dico quando voglio io». Detto questo schiacciò il pulsante della riproduzione casuale sul telefono e partì una canzone che la ragazza amava poiché era del suo cantante preferito in assoluto: close my eyes di Nan WooHyun., EunHa non iniziò a cantare ache se era una delle cose che preferiva fare e subito il rapitore iniziò a urlarle di cantare e la colpì con un pugno su una guancia. EunHa non disse niente, subì in silenzio e decise che non avrebbe cantato, che non si sarebbe sottomessa al volere di quello sconosciuto; sperava che arrivasse presto la sera in modo che la sua famiglia si accorgesse dell'accaduto e sperava che l'uomo l'avesse portata in un luogo non troppo isolato dove potesse essere ritrovata dalla polizia. L'uomo punì EunHa per questa azione legandola ancora più stretta e dicendole che per un po' non avrebbe più visto né luce né cibo, le avrebbe solamente portato un bicchiere d'acqua al giorno. La sera finalmente arrivò e la madre di EunHa, accorgendosi che la figlia era molto in ritardo senza avere avvisato, e poiché EunMi, la sorellina della ragazza aveva già chiesto parecchie volte dove si trivasse la sorella, decise di telefonare e quando non sentì la voce di EunHa ma la registrazione che le diceva che il numero era irraggiungibile si sentì come se le fosse caduto addosso un pesantissimo macigno; appena mise giù il telefono sentì la vocina della piccola EunMi «eomma! Dov'è Eonni?» e per non spaventarla le rispose «oggi Eonni non torna a casa, rimane a dormire da YooRae, me l'ero dimenticato, adesso tesoro vai a dormire che è tardi» «sì eomma». Appena la piccola fu a letto la signora Kim si recò alla stazione di polizia per denunciare la scomparsa. Durante il tragitto avvisò dell'accaduto il marito che si trovava ad Hong Kong per una questione di lavoro il quale decise di tornare a Seoul il giorno seguente. La polizia, appena avvisata, iniziò subito a ricercare nella zona e a chiede alla gente ma con risultati poco soddisfacenti.

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Capitolo 3
*** Un nuovo arrivato ***


Passavano i giorni è il rapitore manteneva la propria promessa; EunHa ormai non vedeva cibo da quasi una settimana quando in un giorno piovoso il misterioso ajusshi piombò nello scantinato «perché è qui?» si chiese EunHa terrorizzata «l'acqua per oggi l'ha già portata, non sembra la persona da dimenticarsene » Poi se ne accorse, l'uomo stava trascinando un'altra persona, legata e imbavagliata e la rinchiuse in un altra cassa esattamente come aveva fatto con EunHa e disse le stesse parole che aveva detto a lei ma anche l'altro ostaggio si rifiutò nello stesso modo in cui aveva fatto la ragazza.

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Capitolo 4
*** Tutti sapevano, tutti tranne lei. ***


La notizia subito si sparse in tutta la Corea ma non solo, ogni singola inspirit del mondo lo sapeva, tutti sapevano, tutti tranne EunHa. Tutti avevano saputo della misteriosa scomparsa di Nam WooHyun, svanito nel nulla in una fredda e piovosa giornata mentre tornava al dorm dopo essere andato a prendere un caffè. Tutti erano tristi e piangevano per l'accaduto, si chiedevano dove fosse il loro amato Woohyunah e chiedevano continuamente alla polizia come mai non l'avessero ancora ritrovato, nello stesso momento la signora è il signor Kim si facevano la stessa domanda per quanto riguardava la figlia mentre cercavano di inventare mille scuse per non dire alla piccola EunMi la verità. Erano ormai passati quasi due mesi dal rapimento di WooHyun ma i due ragazzi non si erano mai parlati né visti nonostante fossero a poche decine di centimetri di distanza. Probabilmente se EunHa avesse saputo chi si trovava così vicino a lei, le sarebbe anche potuta piacere quella situazione ma non sospettava nemmeno lontanamente la realtà. Vivevano così, vicini, ma senza saperlo, ciascuno viveva la propria triste vita in solitudine mangiando un pezzo di pane ogni 2 o 3 giorni se andava bene e senza vedere la luce del sole. Tutto però cambiò in una notte; quando il rapitore arrivò a portare l'acqua la mattina seguente scoprì che una delle due casse era vuota. Nam WooHyun era riuscito a scappare. Era fuggito senza lasciare traccia; l'uomo andò su tutte le furie e scatenò tuta la sua rabbia su EunHa picchiandola con una violenza inaudita. La ragazza cadde svenuta, probabilmente sarebbe morta per i gravi traumi subiti ma fortunatamente nel giro di poco tempo arrivò la polizia. L'ajusshi fu messo immediatamente in prigione e EunHa fu trasportata d'urgenza in ospedale dove venne ricoverato anche WooHyun per degli accertamenti. WooHyun aveva portato gli agenti sul luogo, WooHyun aveva salvato la ragazza, un idol aveva salvato una sua grandissima fan, EunHa era stata salvata dal suo bias ma lei non lo sapeva.

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Capitolo 5
*** Il risveglio ***


Quando EunHa si risvegliò era in una stanza di ospedale ma era ancora parecchio intontita per pensare a cosa fosse successo e la luce le dava talmente fastidio che richiuse subito gli occhi. Sentiva che una mano stava tenendo la sua e pensando che fosse quella della madre la strinse forte e mormorò "mamma, è tutto finito, non sto sognando vero?" ma non ebbe risposta, sentì solo una guancia calda e liscia appoggiarsi alla sua mano. Decise allora di aprire gli occhi per vedere cosa stesse succedendo nonostante la luce fosse quasi insopportabile visto il lungo periodo di tempo che aveva trascorso al buio.
Appena si rese conto di chi era in realtà la persona che le stava stringendo la mano per poco non svenne di nuovo. Non avrebbe mai pensato che di tutte le persone del mondo proprio Nam WooHyun fosse lì accanto a lei e che le stesse stringendo la mano. EunHa subito tolse la mano, nemmeno lei sapeva bene il perché di quel gesto, ma agì quasi istintivamente e rimasero così, muti, fissandosi l'un l'altra.
Quell'attimo pieno di imbarazzo fu interrotto dalla mamma di EunHa che entrò nella stanza in lacrime e corse incontro alla figlia; quando si accorse che anche WooHyun era lì iniziò a ringraziarlo e ad inchinarsi verso di lui, senza però rendersi conto che quel ragazzo era quello che occupava ogni singola parete della camera di EunHa. WooHyun decise di tornare nella propria stanza per non essere di disturbo durante le conversazioni fra madre e figlia.
Dopo qualche ora la signora Kim decise di tornare a casa per badare a EunMi promettendo alla figlia maggiore che sarebbe tornata il giorno seguente. EunHa rimase così sola a pensare a tutto ciò che era successo "quindi il misterioso ragazzo era WooHyun?" pensò "il mio bias mi ha salvato la vita?".
Era talmente assorta in questi pensieri che le sembravano così irreali che quasi non si accorse che avevano bussato alla porta e che WooHyun era entrato nella stanza.

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Capitolo 6
*** Addio ***



"Ehi, come stai?" chiese il ragazzo "b-b-bene, g-grazie" rispose la ragazza imbarazzatissima. Durante questo brevissimo discorso WooHyun si era avvicinato e si era seduto sul letto di EunHa, proprio di fianco a lei. Dopo l'esitazione dei primi momenti i due si misero a parlare e sembrava si conoscessero da una vita, andarono avanti a chiacchierare per molto tempo, tanto che ad un certo punto arrivò l'infermiera a "sgridarli" chiedendo se si fossero resi conto di che ora fosse. Si salutarono e prima di separarsi WooHyun promise che la mattina seguente sarebbe tornato appena sveglio.
Il ragazzo mantenne la promessa, infatti, appena EunHa aprì gli occhi la mattina seguente lo vide proprio lì accanto a lei e dopo poco ricominciarono a parlare come la sera precedente.
Verso mezzogiorno arrivarono la signora Kim e quasi contemporaneamente anche un'infermiera che portò una bella notizia ad EunHa: sarebbe stata dimessa il giorno seguente.
La ragazza era felicissima, dopo qualche ora da quel momento la sua vita sarebbe tornata normale, anche se quell'avvenimento le sarebbe comunque rimasto impresso per sempre nella memoria. 
Poco dopo però si rattristò un po' poiché la stessa notizia non era arrivata per WooHyun e la ragazza quasi teneva di più alla salute del suo bias che alla sua. Il ragazzo si accorse di questo e consolò EunHa dicendole che appena fosse uscito sarebbero andati insieme a fare un giro al fiume Han. EunHa sorrise ma rimase in silenzio senza sapere più se era contenta o meno di poter tornare alla normalità perché, in fondo, stare così vicino al suo bias le piaceva.
In un baleno arrivò la sera e altrettanto velocemente arrivo la mattina. 
EunHa e la signora Kim si stavano avviando verso l'uscita del reparto dopo aver raccolto tutti gli oggetti e firmato i documenti necessari quando la ragazza fermò la madre dicendole: "aspettami un attimo, penso di avere lasciato una cosa appesa nella stanza" e così dicendo torno sui suoi passi. In realtà sapeva benissimo di non aver lasciato nulla, infatti si diresse verso la stanza si WooHyun che al momento era assente visto che era l'ora della terapia. 
EunHa entrò prese un pezzo di carta e una penna e iniziò a scrivere:

"2012-02-16
Caro WooHyun,
Penso che averti incontrato sia stata la cosa più bella che mi possa accadere nella vita. Io ti ammiro da quel memorabile 9 giugno 2010, giorni in cui debuttasti insieme agli altri ragazzi formando gli Infinite; penso però che i nostri incontri debbano finire qui, alla fine chi sono io? Sono solamente una inspirit come tante... Niente di più.
Addio, piacere di averti conosciuto.
-Kim EunHa
"

Mentre scriveva queste parole scoppiò a piangere e le lacrime caddero anche sul foglio sbavando l'inchiostro in alcuni punti.
Si asciugò gli occhi e raggiunse la madre che la stava aspettando nell'atrio.
Dopo qualche minuto WooHyun tornò nella stanza è appena trovò il biglietto lo lesse; si sentì subito prendere dallo sconforto "non può essere, non può finire così" e le lacrime iniziarono a cadere anche dai suoi occhi.

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Capitolo 7
*** L'inizio di un sogno ***


Passarono all'incirca due anni, EunHa  ormai aveva diciotto anni e gli infinite erano diventati un gruppo conosciuto in quasi tutto il mondo. 
EunHa dopo aver incontrato WooHyun aveva ricominciato a prendere lezioni di canto, era tornata a credere nel sogno che aveva da bambina: poter un giorno diventare come uno dei tanti idol del suo Paese, stava solo aspettando l'occasione giusta.
L'occasione arrivò all'incirca a metà agosto, EunHa lesse sul giornale che la SM fra settembre e ottobre avrebbe tenuto delle audizioni.
La ragazza decise allora di provare e di dare il meglio di se; si allenava nel canto tutti i giorni e prese parte ad alcune lezioni di danza.
Si preparò nel miglior modo possibile fino a che il giorno dell'audizione non arrivò.
Come brano aveva deciso di portare "I'll be ok" di Ailee anche se sapeva che era una canzone abbastanza complicata.
Alla fine dell'audizione Lee SooMan annunciò che avrebbe chiamato di persona coloro che erano passati alle selezioni successive.
 
Passò un po' di tempo da quel giorno quando l'attesissima chiamata arrivò, ora era un passo più vicina al suo sogno, era ufficialmente una una trainee della SM.
 
Il giorno seguente andò alla compagnia per iniziare il proprio lavoro, arrivò là insieme ad altre 4 ragazze. Le accolse SooMan in persona spiegando loro che le quattro ragazze che si erano esibite insieme all'audizione sarebbero diventate un gruppo mentre EunHa avrebbe avuto la possibilità di debuttare come solista. La ragazza era felicissima ed era intenzionata a dare il meglio per arrivare alla fine. 
Raggiunse subito la sala prove che le era stata indicata chiedendosi chi fosse la persona che Lee SooMan le aveva detto che ci sarebbe stata ad aspettarla.
Appena girato l'angolo del corridoio vide la grandissima sala chiusa da una porta di vetro; di conseguenza vide anche chi vi stava dentro. Lì in piedi c'era Ryeowook che gironzolava per passare il tempo, evidentemente non vedeva l'ora di conoscere la trainee che gli era stata affidata; appena si accorse di EunHa si mosse nella sua direzione velocemente per arrivare alla porta di vetro prima di lei e aprirgliela.
Non appena furono faccia a faccia Ryeowook salutò con un grandissimo sorriso: "ciao, io sono Ryeowook; ma puoi chiamarmi con il soprannome che ti pare, nessun problema" e la ragazza imbarazzatissima cercò di comporre una frase il più sensato possibile; quello che uscì all'incirca fu: "Ehi! Ciao, piacere di conoscerti, io sono EunHa, spero di poter lavorare con te a lungo per diventare una cantante brava come te" anche se non voleva la ragazza diventò rossa a metà della frase e il ragazzo che le stava di fronte accorgendosi di questo le sorrise in un modo ancora più dolce.

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