.: SGUATTERA PER AMORE :. di oOokikkaoOo (/viewuser.php?uid=56248)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. l'inizio ***
Capitolo 2: *** 2. l'incontro ***
Capitolo 3: *** 3. il mercato ***
Capitolo 4: *** 4. il matrimonio ***
Capitolo 5: *** avviso ***
Capitolo 1 *** 1. l'inizio ***
.:
SGUATTERA PER AMORE :.
Avevo
solo quindici anni quando provai i
brividi del primo e vero grande amore…
La prima e l’ultima, non scorderò mai
l’uomo che con i suoi dolci occhi mi ha fatto perdere la
testa, l’onore e la
ragione…
Era
una giornata abbastanza calda per
essere primavera nella Vienna del 1600, dalla finestra della mia camera
filtrava uno spiraglio di luce che illuminava e riscaldava il mio viso,
ero
seduta innanzi alla mia specchiera intenta ad intrecciarmi i capelli
con dei
nastri color rosa pallido quando bussarono alla porta
-“ Avanti”- dissi gentilmente
-“ Buona giornata principessa sono venuta
a portarle la colazione in camera”- disse Margareth, la mia
cameriera
personale, la guardai era nascosta dall’enorme vassoio che
portava con se, le
feci cenno di posare tutto sul tavolo che si trovava nella stanza, la
osservai
attentamente: era una ragazza minuta forse troppo per le fatiche che
comportava
lavorare a servizio in un castello, indossava gli abiti da lavoro,
ovvero un
vestito marrone, con le maniche arrotolate che facevano intravedere le
numerose
bruciature del ferro per stirare,
e un
grembiule perfettamente pulito e sbiancato dalla luce del sole a cui
era stato
esposto il giorno precedente, i capelli ricci erano crespi per colpa
delle ore
passate sui catini di acqua bollente che serviva per fare il bucato ed
erano
raccolti con cura sotto una cuffia bianca che copriva parte del viso.
Era a
nostro servizio dalla mia nascita poiché sono sempre stata
cresciuta e curata
da lei, aveva all’incirca venticinque anni, era sposata e
aveva una famiglia
che andava a trovare solo la domenica e quando la domenica mattina
doveva
partire verso casa i suoi occhi da stanchi e affaticati divenivano
vispi e
brillanti.
Margareth si congedò e uscì dalla mia
camera lasciandomi nuovamente sola, non toccai cibo e tornai davanti
allo
specchio, slegai i capelli e i miei morbidi riccioli biondi ricadettero
dietro
le spalle accarezzandomi la schiena, indossavo una camicia da notte
rosa
fermata sotto il seno con un nastro dorato, una lunga vestaglia dello
stesso
rosa con le maniche lunghe lasciata aperta mi copriva fino ai piedi, la
mia
pelle diafana e liscia faceva risaltare i colori dei miei vestiti,
fissai i
miei occhi color nocciola ma non vi era alcuna lucentezza erano spenti,
pareva
fossero morti.
Pensai cosa potesse avere una sguattera
più di me, io possedevo pellicce, scarpe e gioielli favolosi
in più avevo chi
mi serviva, chi mi pettinava e acconciava i capelli, chi cuciva abiti
per me,
chi mi preparava i pranzi, andavo alle feste nei palazzi, in poche
parole avevo
tutto ciò che una persona può desiderare,ma mi
sentivo incompleta, non pensavo
che la cosa che mi mancasse di più fosse l’amore,
non sapevo neanche cosa si
intendeva per amore, anche se avevo letto molti racconti su
quest’argomento.
Adoravo leggere, spesso mi rinchiudevo
nella biblioteca di palazzo per ore e ore cercando di scoprire cosa ci
fosse al
di fuori delle mura del mio palazzo, ero molto intelligente e sapevo
molte
cose, sapevo cos’era un mercato nonostante non ne avessi mai
visto uno, sapevo
di che colore fosse il mare e sapevo che le sue acque erano salate ma
non vi
avevo mai nuotato dentro, conoscevo il latino, l’arte, la
musica e la filosofia
sapevo molte cose ma in realtà era come se non sapessi nulla.
Fui interrotta nuovamente dalle mie tre
sorelline che entrarono nella mia stanza come furie, la più
grande era davanti
a tutte e teneva per mano le due gemelle,
-“ Eva ci acconci i capelli?”- chiese Lilian
indicando lei e le sorelle, io annuì e le feci sedere sul
mio letto, inizia con
Lilian mentre Elianor e Elisabeth spizzicavano il pane della mia
colazione,
incominciai ad intrecciate i capelli scuri e lisci di mia sorella
mentre scelsi
un nastro viola in tinta con il suo vestito per legarli, poi fu il
turno delle
due gemelle, i loro capelli erano biondi e lisci come quelli di nostra
madre,
per loro scelsi dei toni azzurri come i loro occhi.
Appena mi lasciarono nuovamente sola mi
distesi sul mio letto a baldacchino, respirai il profumo delle coperte
e
guardai verso il balconcino della mia finestra, in lontananza oltre le
mura si
vedevano le montagne, avrei voluto vederle e farci delle passeggiate mi
bastava
anche solo respirare l’aria che si poteva annusare da
quell’altezza, tirai un
sospiro e voltai la testa verso la porta della mia camera rimasta
aperta dopo l’uscita
delle mie sorelle, Mia madre era in piedi sulla porta e mi guardava
sorridendo
le assomigliavo moltissimo ma i suoi occhi, al contrario dei miei,
erano azzurro
cielo,si spostò con grazia facendo spazio a un cameriere il
quale spingeva una
statua, o quello che sembrava avesse la forma di una statua
poiché era coperta
da un panno di seta porpora
-“ Un regalo per voi vostra altezza!”- disse
il servo
-“ Da parte di chi?”- chiesi alzandomi e
avvicinandomi al mio regalo
-“ Il principe di Inghilterra”- disse
l’uomo
levando il telo con un gesto, non era una statua come pensavo ma una
gabbia con
dentro delle bellissime colombe bianche, mia madre fece cenno al servo
di
portare gabbia e colombe nel balconcino
-“ Chi mai oserebbe rinchiudere delle
colombe in una gabbia?un pazzo forse! Non un principe!”-
dissi stizzita, mia
madre mi abbracciò e dolcemente mi premette contro il suo
petto, fece cenno al servo
di uscire e mi fece sedere sullo sgabello davanti alla specchiera,
affondò le
mani nei miei capelli poi agilmente li intrecciò con vari
nastri, fece un
sospiro e disse
-“ Figlia cara siete in età da marito,
non potete assolutamente ripudiare un regalo da un così buon
partito come il
principe d’Inghilterra!”-disse lei ammonendomi, la
guardai e sbuffai tra me e
me
-“ Avete ragione ma io non posso sposarmi
con una persona che non amo!”- replicai
-“ E chi amereste voi?”- chiese
-“ Nessuno!”-
-“ Avete preferenze su qualcuno?”- chiese
-“ No per nessuno”- risposi
-“ Allora non vi cambia nulla se tanto
non amate nessuno, tra un mese daremo un ballo per farvi conoscere i
pretendenti siate carina e gentile con tutti io ho un potere speciale su vostro padre ditemi chi
avrete scelto dopo
la festa e ve lo farò maritare!”- detto questo mi
lasciò seduta da sola nella
mia stanza, andai verso il balconcino, mi avvicinai alla gabbia delle
colombe,
le osservai qualche minuto, le loro piume bianche splendevano di luce,
alcune
erano arruffate al tre tutte lisce, svolazzavano in qua e in
là ma una stava
sul fondo della gabbia, apri lo sportello della gabbia per potervi
introdurre le
mani, afferrai dolcemente la piccola colomba la guardai attentamente:
le sue
piume brillavano più delle altre ma i suoi occhi cupi
contrastavano con la
lucentezza del piumaggio.
Senza pensarci due volte aprì le mani
lasciandola libera, la colomba spiccò il volo e
volò n alto sopra le nuvole, la
guarda presa da una strana voglia di mettere le ali e seguirla, mi
voltai verso
la gabbia e liberai tutte le colombe che vi erano
all’interno, mi persi a
guardare come volteggiavano dolci nell’aria danzando prima
unite e poi sciolte
per poi perdersi nell’infinito
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Capitolo 2 *** 2. l'incontro ***
Grazie a tutte per le recensioni
scusate se non faccio nome
per nome anche se siete solo due ma vi ho parlato su msn e poi sono un
po’
stanca sono molto felice che vi piaccia e spero vivamente che tutti
quelli che
hanno letto fino ad adesso continuino
Mi cambiai d’abito e scesi nel mio giardino
personale, lì
con l’aiuto di Margaret ero riuscita a creare delle aiuole
concentriche di violette, ce
n’erano ben quattro: una a ogni lato della
fontana che si trovava al centro di una piazzetta, ognuna di queste
aiuole
aveva un colore stabilito: una azzurra, una gialla, una rosa e una
viola.
Arrivata mi sedetti sul bordo di una di queste, ne tastai
dolcemente il terreno con la punta delle dita, era una sensazione
piacevolissima, e nonostante fosse un po’ secco potei sentire
il morbido
terriccio accarezzarmi le mani, mi alzai e presi una brocca poi andai
alla
fontana per riempirla d’acqua e innaffiai le varie aiuole.
Stanca del lavoro mi asciugai le piccole gocce di sudore con
la mano lasciandomi un po’ di terra sul viso, mi sedetti al
bordo della fontana
e presi un po’ d’acqua tra le mani per sciacquarmi
la faccia; poi mi specchiai
nelle acque trasparenti ma vidi accanto alla mia immagine riflessa un
volto
maschile: aveva i capelli castani, gli occhi azzurri e mi stava
sorridendo, mi
voltai di scatto e sbattei la testa contro quella di lui, il quale
scoppiò in
una risata
-“ Non si fa male agli ospiti!”- disse il ragazzo
-“ Non si spaventano le ragazze!”- ribattei
strofinandomi la
testa
-“ Vi siete fatta male?”- chiese il ragazzo
venendomi
incontro
-“ No e poi non accetto aiuto da sconosciuti!”-
dissi decisa
-“ Io sono Edward, il principe ereditario di
Inghilterra!”-
disse fiero
-“ Così siete stato voi a rinchiudere quelle
colombe in una
gabbia solo per me?”- chiesi
-“ Si le ho fatte catturare solo per voi!”- disse
con tono
compiaciuto
-“ Siete un pazzo! Come si possono rinchiudere degli innocui
animali?”- dissi aspettando una risposta ma i nostri
rispettivi genitori ci
interruppero
-“ Allora vi siete già conosciuti?”-
disse mio padre
-“ Si per mia sfortuna!”- aggiunsi mentalmente
-“ Io e il mio caro amico Derek abbiamo deciso di unire i
nostri regni con il vostro matrimonio!”- disse William, il re
Inglese, a questa
frase il cuore mi si fermò
-“ E il ballo per conoscere i vari pretendenti?”-
chiesi
allibita guardando mia madre negli occhi
-“ Non si farà figlia mia, abbiamo deciso che voi
sposerete
il giovane Edward!”- disse mio padre, e mia madre
annuì con il capo, guardai
Edward e corsi subito verso camera mia.
Arrivata chiusi la porta alle mie spalle e mi buttai sopra
il letto, le lacrime scesero veloci sul viso, non poteva essere vero,
non
potevo sposare quell’arrogante e presuntuoso principe, rimasi
singhiozzante sul
letto con le guance rigate dalle lacrime per un po’ di tempo
fino a che mia
madre non entrò in camera mia
-“ Non è stato piacevole il vostro comportamento
di poco
fa!”- mi disse in tono di rimprovero
-“ Perché il vostro? Venirmi a dire che devo
sposare
quell’arrogante?”- pensai rimanendo in silenzio,
lei mi strinse a sé e mi baciò
la fronte
-“ Figlia mia anche io quando mi dovetti sposare non amavo
vostro padre ma poi pian piano mi sono abituata e ho scoperto che
è una
bellissima persona! Fatemi questo favore parlate con Edward ve lo mando
in
camera affinché vi possiate conoscere!”- detto
ciò mi lasciò sola seduta sul
letto, dopo qualche istante Edward entrò in camera mia si
sedette sul mio letto
e mi prese la mano, cercò di asciugarmi una lacrima con un
dito ma voltai il
viso dall’altra parte, lo guardai nuovamente e mi porse un
fazzoletto di
stoffa, lo presi cautamente e mi asciugai le guance
-“ Grazie”- dissi ridandoglielo, lo prese e lo
rimise in
tasca poi mi guardò notai che anche i suoi occhi erano
spenti privi di ogni
lucentezza, mi sorrise e io cercai di contraccambiare, in quel momento
i suoi
occhi si illuminarono come avessero ricevuto un abbaglio e divennero
molto
simili al ciondolo di acquamarina che avevo in una collana
-“ La vostra bellezza non è paragonabile a nulla
di
esistente sulla terra!”- mi disse e io arrossii, non ero
molto abituata ai
complimenti, mi accarezzò una guancia e si
avvicinò pericolosamente alle mie
labbra, mi scostai leggermente non volevo baciarlo anche
perché con avevo mai
baciato in vita mia e quello non mi sembrava né il luogo
né il momento adatto
per farlo.
Mi alzai dal letto lasciandogli la mano e mi diressi verso
il balconcino, lui mi seguì e appena fummo lì
notò che le colombe che mi aveva
regalato erano state liberate, sorrise probabilmente perché
ripensò a quello che
gli avevo detto prima in giardino, guardai le montagne e tirai un
sospiro
-“ Vi sentite prigioniera?”- chiese e io
annuì
-“ Vorrei vedere le montagne, vorrei conoscere le persone
vedere come vivono i contadini, vorrei vivere la mia vita!”-
dissi
-“ Vi capisco!”- disse lui
-“ Mi capite? Come potete capirmi? Vi viaggiate, vedete il
mondo avete fatto un lungo cammino in carrozza per venire qui avete
visto la
gente le montagne!”- dissi furiosa
-“ Ciò che dite è vero calmatevi, ma io
stesso oggi vi farò
un favore!”-
-“ E quale? Mi condurrete al vostro castello per sposarmi
oggi stesso e rovinarmi così la vita per sempre?”-
dissi sfacciatamente, ma
notai solo dopo che quelle parole lo avevano ferito
–“ Mi dispiace”- aggiunsi
-“ Non vi preoccupate so che non sono l’uomo che
desiderate
ma noi siamo come delle pedine su una scacchiera in mano a grandi
giocatori!”-
disse lui-“ Comunque pensavo di portarvi fuori da queste mura
per farvi vedere
il mondo, ma se non gradite la mia compagnia andrò da
solo”-
-“ Beh potrei venire con voi d'altronde diventerete mio
marito dovrò abituarmi ad avervi intorno!”- cercai
di farmelo amico poiché mi
interessava la sua proposta
-“ Bene allora adesso andrò a parlare con i vostri
genitori
e domani mattina andremo a visitare la città vi do la mia
parola!”- disse, lo
ringraziai e gli diedi un bacio sulla guancia, rimanemmo entrambi
sconcertati
dal mio gesto io arrossì violentemente e lui mi
bciò la mano e uscì dalla
stanza
A presto baci *kikka*
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Capitolo 3 *** 3. il mercato ***
ANNA96: sono felicissima che
ti piaccia questa storia speriamo continui a piacerti, comunque grazie
di
sopportarmi su msn… ihihi Magari faccio un mischione fra le
storie e faccio
Mettere Eva con Ale :P ciao alla prossima kiss
GIULLS: ihih ti ho dato
buca
anche oggi xò almeno ti ho avvisata quindi sii felice!!!! =)
nuuu nn è colpa
mia se ti ammali… spero che Pachu si faccia sentire presto x
sta sera ciauuu a
dopo Giu kiss
La mattina seguente stavo
dormendo beatamente nel mio letto coperta fino al collo dalle coperte
poiché faceva
ancora freddo, ma fui svegliata dal repentino gesto di una mano che
dolcemente
mi accarezzava i lunghi capelli che fuoriuscivano dalle lenzuola,
lentamente
aprì gli occhi e mi girai per vedere chi mi stava
coccolando, sorrisi poi aprì
gli occhi e mi trovai a faccia a faccia con il principe che stava steso
sul mio
letto, mi alzai di scatto
-“ Cosa ci fate voi qui?”-
dissi stizzita dal suo comportamento, come si permetteva di entrare in
camera
mia e sedersi sul mio letto
-“ Scusate se vi ho
spaventato ma vi avevo promesso di portarvi al mercato e voi stavate
ancora
dormendo così sono
venuto a svegliarvi”- disse con voce calda e dolce
-“ Bene ora che sono sveglia
uscite, mi devo lavare e vestire poi uscirò con
voi”- dissi con un tono più
dolce
-“ Va bene ma non mettete
abiti troppo vistosi non voglio che nessuno sappia che la principessa e
il
principe sono scesi tra il popolo”- disse Edward poi si alzò dal
mio letto e uscì dalla stanza
lasciandomi sola, andai nel bagno e mi lavai nel catino facendo
più in fretta
che potevo, mi pettinai i lunghi capelli bagnati e li raccolsi in due
trecce, mi
misi addosso un abito scuro che non dava molto nell’occhio e
mi coprì con una
mantella nera con il cappuccio che lasciai comodamente sulle spalle.
Uscì dalla mia camera e
percorsi il corridoio, vidi Lilian in salotto intenta a imparare a
cucire con
Elena la sua governante, oltrepassai l’ingresso e vidi
Elianor ed Elisabeth che
giocavano con un gatto il quale non era molto contento delle attenzioni
a lui
dedicate, arrivai nel giardino interno e trovai Edward intento ad
annusare le
mie violette
-“ Vi piacciono?- chiesi
-“ Molto, ma voi siete il
fiore più bello di questo giardino”- disse lui
facendomi arrossire
-“ Vi ringrazio per questo
complimento, ma se non vi dispiace sarei pronta per la nostra
passeggiata”-
dissi, Edward mi venne incontro e mi prese sotto braccio, poi ci
dirigemmo
verso il cancello del castello, le guardie ci aprirono e finalmente
fummo
fuori, rimasi incantata vedendo le strade piene di casette e persone
che
entravano e uscivano da queste, alcune si salutavano, altre erano
sorridenti,
altre ancora fissavano il suolo su cui camminavano.
Continuammo a passeggiare
fino a che non arrivammo a una piazza, al centro di essa dei bambini
giocavano
con una palla fatta di stracci, mentre delle bambine portavano in
braccio delle
bambole di stoffa ben diverse da quelle di porcellana che avevo io, passammo accanto al
mercato e vidi tutte le
persone con i loro cesti di vimini che andavano a comprare le provviste
necessarie
per la settimana, c’era un gran chiasso e presto, con mia
grande tristezza, ci
allontanammo
-“ Edward voi sapete cosa c’è
in quella porta?”- chiesi
-“ Certamente mia cara Eva lì si
trova lo speziale, colui che si occupa
della preparazione delle medicine, dei profumi e delle essenze, dei
colori
usati in pittura e dai tintori, della cera e delle candele, della carta
e
dell'inchiostro e spesso prepara anche dolci speziati”- disse
-“ Edward voi mi lasciate a
bocca aperta sapete ogni cosa”- dissi, lui abbozzò
un sorriso
-“ E quella cosa sarebbe?”-
chiesi indicando un’altra porta
-“ Quella è la bottega di un
fabbro!”- disse lui
-“ E se ricordo bene il
fabbro è colui che fa pentole, ferri di cavalli, spade,
pugnali e ogni utensile
in metallo”-
-“ Ricordate perfettamente
mia dolce Eva”- disse e mi strinsi al suo braccio
-“ E là cosa sta accadendo?”-
dissi
-“ Credo ci sia una festa
popolare!”-
-“ Oh vi prego ci
avviciniamo? Voglio vederli danzare!”- dissi sfoderando gli
occhi più dolci che
potevo fare
-“ Va bene ma promettetemi
che non direte a nessuno di questo”-
-“ Ve lo prometto”- giurai
Ci avvicinammo e vedemmo due
ragazzi della nostra età che suonavano la fisarmonica e
l’armonica tutti i
popolani danzavano allegramente, c’era anche chi bevevo birra
mischiata ad
acqua poiché era un lusso; Ci misi circa mezz’ora
per convincere Edward a
portarmi a ballare ma quando ci riuscì non si
fermò più eravamo felici e
danzavamo con tutti girando e cambiando compagno di ballo, ero sicura
che in
quel momento i miei occhi erano brillanti come quelli di Margareth;
dopo
qualche giro dovemmo tornare a casa e non volevo lasciare quello
stupendo posto
allora Edward mi fece una promessa, che se lo avessi sposato mi avrebbe
lasciato un ora ogni giorno per girare la città a patto che
non rivelassi la
mia identità, io acconsentì e immediatamente
provò a baciarmi ma io mi irrigidì
e lo scostai dal mio viso, lui, sconsolato, mi prese a braccetto e
andammo verso
il fiume dove ci sedemmo sulla riva e rimanemmo a guardare i bambini
che
facevano il bagno spruzzandosi, mi
abbracciò
dolcemente e io mi accoccolai sulla sua spalla non provavo quasi
più odio per
lui ma non mi attirava molto, mi sciolse i capelli e li
annusò delicatamente,
poi me li accarezzò come aveva fatto quella stessa mattina
-“ Eva cara ormai è ora di
ritornare a casa”- disse con voce calda e lentamente tornammo
al castello.
Baci
la vostra *kikka*
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Capitolo 4 *** 4. il matrimonio ***
ANNA96: grazie annina tu si che sei una vera fan
sfegatata!!!! =) poi il vestito te lo regalo davvero ;) ti vi
ti ti bi kiss
GIULLS: mmm è proprio tnt che nn posto nn mi ricordo cs
è la festa popolare... mmm frs la notte d'oro!!!!! dimmi se
ci ho azzeccato???? cmq viva Eddy!!!!! ( nn robert Pattinson)ti adoro
kissone ( i believe i can die!!! O_O)
YUMISAN: sono contenta ti piaccia la storia!!! kissone
SOGNATRICECULLEN_182: sono felice che ti piaccia la storia grazie per i
consigli!!!! spero continuerà a piacerti!!!!
Due giorni dopo fui svegliata presto da Margareth, la quale mi aveva
già preparato l'acqua per il bagno,
-" Eva dovete fare in fretta vi dovete preparare tutti vi stanno
aspettando!"- disse Margareth
-" Arrivo!"- dissi uscendo lentamente dalla vasca e asciugandomi,
tornai in camera e la vidi accanto al letto, mi avvicinai e notai un
bellissimo abito bianco da sposa, spalancai gli occhi e lei
cercò di rassicurarmi con un sorriso
-" Margareth che sta succedendo?!"- chiesi terrorizzata
-" Edward non vi ha detto niente?"- chiese lei stupita
-" No, mi aveva fatto una proposta, ma non mi aveva mai detto che tutto
sarebbe accaduto così... velocemente!"- la mia voce si
incrinò
-" Beh il matrimonio è previsto per oggi e sapete di non
poter rifiutare!"- disse Margareth, io sospirai repressi la rabbia e
indossai il vestito, la mia cameriera mi aiutò ad
allacciarlo e poi mi guardai allo specchio.
Ero bellissima, il vestito era bianco con la gonna a sbuffo di tulle
mentre il corpetto era fatto di fili bianchi e dorati intrecciati,
rimasi a fissarmi per un po' dovevo essere felicissima ma ero stata
presa in contropiede, non ero preparata al matrimonio, a diventare
principessa d'Inghilterra, non potevo lasciare la mia famiglia; ma la
cosa che mi preoccupava di più era la prima notte di nozze,
non volevo passarla con lui lo conoscevo così poco!
Margareth mi riportò alla realtà e mi fece sedere
alla specchiera per acconciarmi i capelli.
Dopo quasi mezz'ora ero pronta, mi guardai un'ultima volta allo
specchio poi scesi le scale e mi diressi verso la carrozza che mi
aspettava, i miei genitori e le mie sorelle erano già alla
chiesa e mancavamo solo io e Margareth.
Arrivate alla chiesa scesi dalla carrozza, mio padre mi prese
sottobraccio e mi portò davanti alla porta della chiesa, le
mie sorelline, nonchè damigelle entrarono prima di me
spargendo petali di rose sul tappeto bianco, poi arrivò il
mio turno, percorsi tutta la navata sorretta da mio padre, il quale era
molto commosso, arrivai accanto all'altrare e Edward mi guardo poi,
appena mio padre prese posto tra gli invitati, mi si avvicinò
-" Siete bellissima!"- mi sussurrò dolcemente facendomi
arrossire.
La messa durò due ore circa e uscimmo quasi correndo per
evitare il riso e i petali di rose che gli invitati ci lanciavano,
salimmo in fretta sulla carozza e ci dirigemmo verso casa mia, ma
quando vi fummo vicini la carrozza continuò ad andare
avanti, rimasi zitta per tutto il viaggio e guardai fuori dal
finestrino.
Arrivammo in un bellissimo castello Edward scese e mi porse la mano per
aiutarmi, lo guardai negli occhi, mi sorrise e io gli risposi con un
sorriso forzato. Entrammo nel castello e lui me ne fece visitare ogni
angolo, mi presentò la servitù e mi disse che
fino alla sua incoronazione noi saremmo rimasti a vivere in quel posto
in modo che potessi restare accanto alla mia famiglia, lo ringraziai e
mi diressi subito in camera.
La mia camera, anzi la nostra camera, era bellissima c'era un enorme
vetrata che portava a un balconcino, il letto a baldacchino era in
ferro battuto e le lenzuola erano bianche con dei ricami dorati
così come le tende, mi affacciai al balcone e guardai il
giardino sottostante e notai che Edward aveva ricreato il giardino che
curavo a casa, decisi di farmi un bagno per rilassarmi, l'acqua era
già pronta e calda, mi liberai di quello scomodo vestito e
sciolsi i capelli, mi immersi nella vasca e rimasi a pensare, non
sapevo ciò che provavo per Edward non era amore, diciamo una
profonda gratitudine per fare sempre ciò che mi faceva
sentire meglio.
Presto arrivò sera, la fatidica sera, la mia prima notte di
nozze, ero alquanto agitata e ci misi un ora per decidere cosa
indossare, Edward entrò in camera, mi guardò
dolcemente e si sedette sul letto, io feci lo stesso, ero sicura che le
mie guance fossero un fuoco perchè mi sentivo molto
imbarazzata, lui si avvicinò, mi sciolse i capelli e li
annusò, era un gesto che faceva spesso al quale
però non mi ero abituata, infatti, mi raggelai e diventai
fredda con lui
-" Eva non voglio fare niente che voi non volete fare.."- disse
rassicurandomi
-" Scusate non dovrei essere così sgarbata nei vostri
confronti, daltronde siete mio marito quindi prendete ciò
che vi spetta"- cercai di scusarmi
-" Eva diamoci del tu vi prego"- disse dolcemente accarezzandomi i
capelli, io annuii
-" So che è stato tutto inaspettato per te, non sei stata
avvisata, e forse non volevi neanche unirti a me in matrimonio, quindi
preferirei parlare con te, vorrei conoscerti e farmi conoscere prima di
arrivare a qualcosa di più intimo"- disse, io
acconsentì e incominciammo a parlare del più e
del meno, lo ringraziai di tutto ciò che faceva per me e lui
mi disse che la mia felicità era la cosa più
importante per lui.
Continuammo a parlare per quasi tutta la notte, la sua compagnia non
era così sgradevole, poi ci addormentammo l'uno accanto
all'altra.
kiss * Kikka*
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Capitolo 5 *** avviso ***
SCUSATE MA PER MANCANZA DI IDEE PER UN PO' QUESTA STORIA NON VERRA'
CONTINUATA...
MI DISPIACE MA CERCHERO' DI RIMEDIARE AL PIù PRESTO!!!!
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