.: SGUATTERA PER AMORE :.

di oOokikkaoOo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. l'inizio ***
Capitolo 2: *** 2. l'incontro ***
Capitolo 3: *** 3. il mercato ***
Capitolo 4: *** 4. il matrimonio ***
Capitolo 5: *** avviso ***



Capitolo 1
*** 1. l'inizio ***


.: SGUATTERA PER AMORE :.

 

 

Avevo solo quindici anni quando provai i brividi del primo e vero grande amore…
La prima e l’ultima, non scorderò mai l’uomo che con i suoi dolci occhi mi ha fatto perdere la testa, l’onore e la ragione…

 

Era una giornata abbastanza calda per essere primavera nella Vienna del 1600, dalla finestra della mia camera filtrava uno spiraglio di luce che illuminava e riscaldava il mio viso, ero seduta innanzi alla mia specchiera intenta ad intrecciarmi i capelli con dei nastri color rosa pallido quando bussarono alla porta
-“ Avanti”- dissi gentilmente
-“ Buona giornata principessa sono venuta a portarle la colazione in camera”- disse Margareth, la mia cameriera personale, la guardai era nascosta dall’enorme vassoio che portava con se, le feci cenno di posare tutto sul tavolo che si trovava nella stanza, la osservai attentamente: era una ragazza minuta forse troppo per le fatiche che comportava lavorare a servizio in un castello, indossava gli abiti da lavoro, ovvero un vestito marrone, con le maniche arrotolate che facevano intravedere le numerose bruciature del ferro per stirare,  e un grembiule perfettamente pulito e sbiancato dalla luce del sole a cui era stato esposto il giorno precedente, i capelli ricci erano crespi per colpa delle ore passate sui catini di acqua bollente che serviva per fare il bucato ed erano raccolti con cura sotto una cuffia bianca che copriva parte del viso. Era a nostro servizio dalla mia nascita poiché sono sempre stata cresciuta e curata da lei, aveva all’incirca venticinque anni, era sposata e aveva una famiglia che andava a trovare solo la domenica e quando la domenica mattina doveva partire verso casa i suoi occhi da stanchi e affaticati divenivano vispi e brillanti.
Margareth si congedò e uscì dalla mia camera lasciandomi nuovamente sola, non toccai cibo e tornai davanti allo specchio, slegai i capelli e i miei morbidi riccioli biondi ricadettero dietro le spalle accarezzandomi la schiena, indossavo una camicia da notte rosa fermata sotto il seno con un nastro dorato, una lunga vestaglia dello stesso rosa con le maniche lunghe lasciata aperta mi copriva fino ai piedi, la mia pelle diafana e liscia faceva risaltare i colori dei miei vestiti, fissai i miei occhi color nocciola ma non vi era alcuna lucentezza erano spenti, pareva fossero morti.
Pensai cosa potesse avere una sguattera più di me, io possedevo pellicce, scarpe e gioielli favolosi in più avevo chi mi serviva, chi mi pettinava e acconciava i capelli, chi cuciva abiti per me, chi mi preparava i pranzi, andavo alle feste nei palazzi, in poche parole avevo tutto ciò che una persona può desiderare,ma mi sentivo incompleta, non pensavo che la cosa che mi mancasse di più fosse l’amore, non sapevo neanche cosa si intendeva per amore, anche se avevo letto molti racconti su quest’argomento.
Adoravo leggere, spesso mi rinchiudevo nella biblioteca di palazzo per ore e ore cercando di scoprire cosa ci fosse al di fuori delle mura del mio palazzo, ero molto intelligente e sapevo molte cose, sapevo cos’era un mercato nonostante non ne avessi mai visto uno, sapevo di che colore fosse il mare e sapevo che le sue acque erano salate ma non vi avevo mai nuotato dentro, conoscevo il latino, l’arte, la musica e la filosofia sapevo molte cose ma in realtà era come se non sapessi nulla.
Fui interrotta nuovamente dalle mie tre sorelline che entrarono nella mia stanza come furie, la più grande era davanti a tutte e teneva per mano le due gemelle,
-“ Eva ci acconci i capelli?”- chiese Lilian indicando lei e le sorelle, io annuì e le feci sedere sul mio letto, inizia con Lilian mentre Elianor e Elisabeth spizzicavano il pane della mia colazione, incominciai ad intrecciate i capelli scuri e lisci di mia sorella mentre scelsi un nastro viola in tinta con il suo vestito per legarli, poi fu il turno delle due gemelle, i loro capelli erano biondi e lisci come quelli di nostra madre, per loro scelsi dei toni azzurri come i loro occhi.
Appena mi lasciarono nuovamente sola mi distesi sul mio letto a baldacchino, respirai il profumo delle coperte e guardai verso il balconcino della mia finestra, in lontananza oltre le mura si vedevano le montagne, avrei voluto vederle e farci delle passeggiate mi bastava anche solo respirare l’aria che si poteva annusare da quell’altezza, tirai un sospiro e voltai la testa verso la porta della mia camera rimasta aperta dopo l’uscita delle mie sorelle, Mia madre era in piedi sulla porta e mi guardava sorridendo le assomigliavo moltissimo ma i suoi occhi, al contrario dei miei, erano azzurro cielo,si spostò con grazia facendo spazio a un cameriere il quale spingeva una statua, o quello che sembrava avesse la forma di una statua poiché era coperta da un panno di seta porpora
-“ Un regalo per voi vostra altezza!”- disse il servo
-“ Da parte di chi?”- chiesi alzandomi e avvicinandomi al mio regalo
-“ Il principe di Inghilterra”- disse l’uomo levando il telo con un gesto, non era una statua come pensavo ma una gabbia con dentro delle bellissime colombe bianche, mia madre fece cenno al servo di portare gabbia e colombe nel balconcino
-“ Chi mai oserebbe rinchiudere delle colombe in una gabbia?un pazzo forse! Non un principe!”- dissi stizzita, mia madre mi abbracciò e dolcemente mi premette contro il suo petto, fece cenno al servo di uscire e mi fece sedere sullo sgabello davanti alla specchiera, affondò le mani nei miei capelli poi agilmente li intrecciò con vari nastri, fece un sospiro e disse
-“ Figlia cara siete in età da marito, non potete assolutamente ripudiare un regalo da un così buon partito come il principe d’Inghilterra!”-disse lei ammonendomi, la guardai e sbuffai tra me e me
-“ Avete ragione ma io non posso sposarmi con una persona che non amo!”- replicai
-“ E chi amereste voi?”- chiese
-“ Nessuno!”-
-“ Avete preferenze su qualcuno?”- chiese
-“ No per nessuno”- risposi
-“ Allora non vi cambia nulla se tanto non amate nessuno, tra un mese daremo un ballo per farvi conoscere i pretendenti siate carina e gentile con tutti io ho un potere speciale  su vostro padre ditemi chi avrete scelto dopo la festa e ve lo farò maritare!”- detto questo mi lasciò seduta da sola nella mia stanza, andai verso il balconcino, mi avvicinai alla gabbia delle colombe, le osservai qualche minuto, le loro piume bianche splendevano di luce, alcune erano arruffate al tre tutte lisce, svolazzavano in qua e in là ma una stava sul fondo della gabbia, apri lo sportello della gabbia per potervi introdurre le mani, afferrai dolcemente la piccola colomba la guardai attentamente: le sue piume brillavano più delle altre ma i suoi occhi cupi contrastavano con la lucentezza del piumaggio.
Senza pensarci due volte aprì le mani lasciandola libera, la colomba spiccò il volo e volò n alto sopra le nuvole, la guarda presa da una strana voglia di mettere le ali e seguirla, mi voltai verso la gabbia e liberai tutte le colombe che vi erano all’interno, mi persi a guardare come volteggiavano dolci nell’aria danzando prima unite e poi sciolte per poi perdersi nell’infinito

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Capitolo 2
*** 2. l'incontro ***


Grazie a tutte per le recensioni scusate se non faccio nome per nome anche se siete solo due ma vi ho parlato su msn e poi sono un po’ stanca sono molto felice che vi piaccia e spero vivamente che tutti quelli che hanno letto fino ad adesso continuino



Mi cambiai d’abito e scesi nel mio giardino personale, lì con l’aiuto di Margaret ero riuscita a creare delle aiuole concentriche di violette,  ce n’erano ben quattro: una a ogni lato della fontana che si trovava al centro di una piazzetta, ognuna di queste aiuole aveva un colore stabilito: una azzurra, una gialla, una rosa e una viola.
Arrivata mi sedetti sul bordo di una di queste, ne tastai dolcemente il terreno con la punta delle dita, era una sensazione piacevolissima, e nonostante fosse un po’ secco potei sentire il morbido terriccio accarezzarmi le mani, mi alzai e presi una brocca poi andai alla fontana per riempirla d’acqua e innaffiai le varie aiuole.
Stanca del lavoro mi asciugai le piccole gocce di sudore con la mano lasciandomi un po’ di terra sul viso, mi sedetti al bordo della fontana e presi un po’ d’acqua tra le mani per sciacquarmi la faccia; poi mi specchiai nelle acque trasparenti ma vidi accanto alla mia immagine riflessa un volto maschile: aveva i capelli castani, gli occhi azzurri e mi stava sorridendo, mi voltai di scatto e sbattei la testa contro quella di lui, il quale scoppiò in una risata
-“ Non si fa male agli ospiti!”- disse il ragazzo
-“ Non si spaventano le ragazze!”- ribattei strofinandomi la testa
-“ Vi siete fatta male?”- chiese il ragazzo venendomi incontro
-“ No e poi non accetto aiuto da sconosciuti!”- dissi decisa
-“ Io sono Edward, il principe ereditario di Inghilterra!”- disse fiero
-“ Così siete stato voi a rinchiudere quelle colombe in una gabbia solo per me?”- chiesi
-“ Si le ho fatte catturare solo per voi!”- disse con tono compiaciuto
-“ Siete un pazzo! Come si possono rinchiudere degli innocui animali?”- dissi aspettando una risposta ma i nostri rispettivi genitori ci interruppero
-“ Allora vi siete già conosciuti?”- disse mio padre
-“ Si per mia sfortuna!”- aggiunsi mentalmente
-“ Io e il mio caro amico Derek abbiamo deciso di unire i nostri regni con il vostro matrimonio!”- disse William, il re Inglese, a questa frase il cuore mi si fermò
-“ E il ballo per conoscere i vari pretendenti?”- chiesi allibita guardando mia madre negli occhi
-“ Non si farà figlia mia, abbiamo deciso che voi sposerete il giovane Edward!”- disse mio padre, e mia madre annuì con il capo, guardai Edward e corsi subito verso camera mia.
Arrivata chiusi la porta alle mie spalle e mi buttai sopra il letto, le lacrime scesero veloci sul viso, non poteva essere vero, non potevo sposare quell’arrogante e presuntuoso principe, rimasi singhiozzante sul letto con le guance rigate dalle lacrime per un po’ di tempo fino a che mia madre non entrò in camera mia
-“ Non è stato piacevole il vostro comportamento di poco fa!”- mi disse in tono di rimprovero
-“ Perché il vostro? Venirmi a dire che devo sposare quell’arrogante?”- pensai rimanendo in silenzio, lei mi strinse a sé e mi baciò la fronte
-“ Figlia mia anche io quando mi dovetti sposare non amavo vostro padre ma poi pian piano mi sono abituata e ho scoperto che è una bellissima persona! Fatemi questo favore parlate con Edward ve lo mando in camera affinché vi possiate conoscere!”- detto ciò mi lasciò sola seduta sul letto, dopo qualche istante Edward entrò in camera mia si sedette sul mio letto e mi prese la mano, cercò di asciugarmi una lacrima con un dito ma voltai il viso dall’altra parte, lo guardai nuovamente e mi porse un fazzoletto di stoffa, lo presi cautamente e mi asciugai le guance
-“ Grazie”- dissi ridandoglielo, lo prese e lo rimise in tasca poi mi guardò notai che anche i suoi occhi erano spenti privi di ogni lucentezza, mi sorrise e io cercai di contraccambiare, in quel momento i suoi occhi si illuminarono come avessero ricevuto un abbaglio e divennero molto simili al ciondolo di acquamarina che avevo in una collana
-“ La vostra bellezza non è paragonabile a nulla di esistente sulla terra!”- mi disse e io arrossii, non ero molto abituata ai complimenti, mi accarezzò una guancia e si avvicinò pericolosamente alle mie labbra, mi scostai leggermente non volevo baciarlo anche perché con avevo mai baciato in vita mia e quello non mi sembrava né il luogo né il momento adatto per farlo.
Mi alzai dal letto lasciandogli la mano e mi diressi verso il balconcino, lui mi seguì e appena fummo lì notò che le colombe che mi aveva regalato erano state liberate, sorrise probabilmente perché ripensò a quello che gli avevo detto prima in giardino, guardai le montagne e tirai un sospiro
-“ Vi sentite prigioniera?”- chiese e io annuì
-“ Vorrei vedere le montagne, vorrei conoscere le persone vedere come vivono i contadini, vorrei vivere la mia vita!”- dissi
-“ Vi capisco!”- disse lui
-“ Mi capite? Come potete capirmi? Vi viaggiate, vedete il mondo avete fatto un lungo cammino in carrozza per venire qui avete visto la gente le montagne!”- dissi furiosa
-“ Ciò che dite è vero calmatevi, ma io stesso oggi vi farò un favore!”-
-“ E quale? Mi condurrete al vostro castello per sposarmi oggi stesso e rovinarmi così la vita per sempre?”- dissi sfacciatamente, ma notai solo dopo che quelle parole lo avevano ferito –“ Mi dispiace”- aggiunsi
-“ Non vi preoccupate so che non sono l’uomo che desiderate ma noi siamo come delle pedine su una scacchiera in mano a grandi giocatori!”- disse lui-“ Comunque pensavo di portarvi fuori da queste mura per farvi vedere il mondo, ma se non gradite la mia compagnia andrò da solo”-
-“ Beh potrei venire con voi d'altronde diventerete mio marito dovrò abituarmi ad avervi intorno!”- cercai di farmelo amico poiché mi interessava la sua proposta
-“ Bene allora adesso andrò a parlare con i vostri genitori e domani mattina andremo a visitare la città vi do la mia parola!”- disse, lo ringraziai e gli diedi un bacio sulla guancia, rimanemmo entrambi sconcertati dal mio gesto io arrossì violentemente e lui mi bciò la mano e uscì dalla stanza


A presto baci *kikka*

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Capitolo 3
*** 3. il mercato ***


ANNA96: sono felicissima che ti piaccia questa storia speriamo continui a piacerti, comunque grazie di sopportarmi su msn… ihihi Magari faccio un mischione fra le storie e faccio Mettere Eva con Ale :P ciao alla prossima kiss

 
GIULLS: ihih ti ho dato buca anche oggi xò almeno ti ho avvisata quindi sii felice!!!! =) nuuu nn è colpa mia se ti ammali… spero che Pachu si faccia sentire presto x sta sera ciauuu a dopo Giu kiss 
 

 
La mattina seguente stavo dormendo beatamente nel mio letto coperta fino al collo dalle coperte poiché faceva ancora freddo, ma fui svegliata dal repentino gesto di una mano che dolcemente mi accarezzava i lunghi capelli che fuoriuscivano dalle lenzuola, lentamente aprì gli occhi e mi girai per vedere chi mi stava coccolando, sorrisi poi aprì gli occhi e mi trovai a faccia a faccia con il principe che stava steso sul mio letto, mi alzai di scatto
-“ Cosa ci fate voi qui?”- dissi stizzita dal suo comportamento, come si permetteva di entrare in camera mia e sedersi sul mio letto
-“ Scusate se vi ho spaventato ma vi avevo promesso di portarvi al mercato e voi stavate ancora dormendo così sono
venuto a svegliarvi”- disse con voce calda e dolce
-“ Bene ora che sono sveglia uscite, mi devo lavare e vestire poi uscirò con voi”- dissi con un tono più dolce
-“ Va bene ma non mettete abiti troppo vistosi non voglio che nessuno sappia che la principessa e il principe sono scesi tra il popolo”- disse Edward  poi si alzò dal mio letto e uscì dalla stanza lasciandomi sola, andai nel bagno e mi lavai nel catino facendo più in fretta che potevo, mi pettinai i lunghi capelli bagnati e li raccolsi in due trecce, mi misi addosso un abito scuro che non dava molto nell’occhio e mi coprì con una mantella nera con il cappuccio che lasciai comodamente sulle spalle.
Uscì dalla mia camera e percorsi il corridoio, vidi Lilian in salotto intenta a imparare a cucire con Elena la sua governante, oltrepassai l’ingresso e vidi Elianor ed Elisabeth che giocavano con un gatto il quale non era molto contento delle attenzioni a lui dedicate, arrivai nel giardino interno e trovai Edward intento ad annusare le mie violette
-“ Vi piacciono?- chiesi
-“ Molto, ma voi siete il fiore più bello di questo giardino”- disse lui facendomi arrossire
-“ Vi ringrazio per questo complimento, ma se non vi dispiace sarei pronta per la nostra passeggiata”- dissi, Edward mi venne incontro e mi prese sotto braccio, poi ci dirigemmo verso il cancello del castello, le guardie ci aprirono e finalmente fummo fuori, rimasi incantata vedendo le strade piene di casette e persone che entravano e uscivano da queste, alcune si salutavano, altre erano sorridenti, altre ancora fissavano il suolo su cui camminavano.
Continuammo a passeggiare fino a che non arrivammo a una piazza, al centro di essa dei bambini giocavano con una palla fatta di stracci, mentre delle bambine portavano in braccio delle bambole di stoffa ben diverse da quelle di porcellana che avevo io,  passammo accanto al mercato e vidi tutte le persone con i loro cesti di vimini che andavano a comprare le provviste necessarie per la settimana, c’era un gran chiasso e presto, con mia grande tristezza, ci allontanammo
-“ Edward voi sapete cosa c’è in quella porta?”- chiesi
-“ Certamente mia cara Eva lì si trova lo speziale, colui
che si occupa della preparazione delle medicine, dei profumi e delle essenze, dei colori usati in pittura e dai tintori, della cera e delle candele, della carta e dell'inchiostro e spesso prepara anche dolci speziati”- disse
-“ Edward voi mi lasciate a bocca aperta sapete ogni cosa”- dissi, lui abbozzò un sorriso
-“ E quella cosa sarebbe?”- chiesi indicando un’altra porta
-“ Quella è la bottega di un fabbro!”- disse lui
-“ E se ricordo bene il fabbro è colui che fa pentole, ferri di cavalli, spade, pugnali e ogni utensile in metallo”-
-“ Ricordate perfettamente mia dolce Eva”- disse e mi strinsi al suo braccio
-“ E là cosa sta accadendo?”- dissi
-“ Credo ci sia una festa popolare!”-
-“ Oh vi prego ci avviciniamo? Voglio vederli danzare!”- dissi sfoderando gli occhi più dolci che potevo fare
-“ Va bene ma promettetemi che non direte a nessuno di questo”-
-“ Ve lo prometto”- giurai
Ci avvicinammo e vedemmo due ragazzi della nostra età che suonavano la fisarmonica e l’armonica tutti i popolani danzavano allegramente, c’era anche chi bevevo birra mischiata ad acqua poiché era un lusso; Ci misi circa mezz’ora per convincere Edward a portarmi a ballare ma quando ci riuscì non si fermò più eravamo felici e danzavamo con tutti girando e cambiando compagno di ballo, ero sicura che in quel momento i miei occhi erano brillanti come quelli di Margareth; dopo qualche giro dovemmo tornare a casa e non volevo lasciare quello stupendo posto allora Edward mi fece una promessa, che se lo avessi sposato mi avrebbe lasciato un ora ogni giorno per girare la città a patto che non rivelassi la mia identità, io acconsentì e immediatamente provò a baciarmi ma io mi irrigidì e lo scostai dal mio viso, lui, sconsolato, mi prese a braccetto e andammo verso il fiume dove ci sedemmo sulla riva e rimanemmo a guardare i bambini che facevano il bagno spruzzandosi,  mi abbracciò dolcemente e io mi accoccolai sulla sua spalla non provavo quasi più odio per lui ma non mi attirava molto, mi sciolse i capelli e li annusò delicatamente, poi me li accarezzò come aveva fatto quella stessa mattina
-“ Eva cara ormai è ora di ritornare a casa”- disse con voce calda e lentamente tornammo al castello.

 

Baci la vostra *kikka*

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Capitolo 4
*** 4. il matrimonio ***


ANNA96:  grazie annina tu si che sei una vera fan sfegatata!!!! =) poi il vestito te lo regalo davvero  ;) ti vi ti ti bi kiss

GIULLS: mmm è proprio tnt che nn posto nn mi ricordo cs è la festa popolare... mmm frs la notte d'oro!!!!! dimmi se ci ho azzeccato???? cmq viva Eddy!!!!! ( nn robert Pattinson)ti adoro kissone ( i believe i can die!!! O_O)

YUMISAN: sono contenta ti piaccia la storia!!! kissone

SOGNATRICECULLEN_182: sono felice che ti piaccia la storia grazie per i consigli!!!! spero continuerà a piacerti!!!!




Due giorni dopo fui svegliata presto da Margareth, la quale mi aveva già preparato l'acqua per il bagno,
-" Eva dovete fare in fretta vi dovete preparare tutti vi stanno aspettando!"- disse Margareth
-" Arrivo!"- dissi uscendo lentamente dalla vasca e asciugandomi, tornai in camera e la vidi accanto al letto, mi avvicinai e notai un bellissimo abito bianco da sposa, spalancai gli occhi e lei cercò di rassicurarmi con un sorriso
-" Margareth che sta succedendo?!"- chiesi terrorizzata
-" Edward non vi ha detto niente?"- chiese lei stupita
-" No, mi aveva fatto una proposta, ma non mi aveva mai detto che tutto sarebbe accaduto così... velocemente!"- la mia voce si incrinò
-" Beh il matrimonio è previsto per oggi e sapete di non poter rifiutare!"- disse Margareth, io sospirai repressi la rabbia e indossai il vestito, la mia cameriera mi aiutò ad allacciarlo e poi mi guardai allo specchio.
Ero bellissima, il vestito era bianco con la gonna a sbuffo di tulle mentre il corpetto era fatto di fili bianchi e dorati intrecciati, rimasi a fissarmi per un po' dovevo essere felicissima ma ero stata presa in contropiede, non ero preparata al matrimonio, a diventare principessa d'Inghilterra, non potevo lasciare la mia famiglia; ma la cosa che mi preoccupava di più era la prima notte di nozze, non volevo passarla con lui lo conoscevo così poco! Margareth mi riportò alla realtà e mi fece sedere alla specchiera per acconciarmi i capelli.
Dopo quasi mezz'ora ero pronta, mi guardai un'ultima volta allo specchio poi scesi le scale e mi diressi verso la carrozza che mi aspettava, i miei genitori e le mie sorelle erano già alla chiesa e mancavamo solo io e Margareth.
Arrivate alla chiesa scesi dalla carrozza, mio padre mi prese sottobraccio e mi portò davanti alla porta della chiesa, le mie sorelline, nonchè damigelle entrarono prima di me spargendo petali di rose sul tappeto bianco, poi arrivò il mio turno, percorsi tutta la navata sorretta da mio padre, il quale era molto commosso, arrivai accanto all'altrare e Edward mi guardo poi, appena mio padre prese posto tra gli invitati, mi si avvicinò
-" Siete bellissima!"- mi sussurrò dolcemente facendomi arrossire.
La messa durò due ore circa e uscimmo quasi correndo per evitare il riso e i petali di rose che gli invitati ci lanciavano, salimmo in fretta sulla carozza e ci dirigemmo verso casa mia, ma quando vi fummo vicini la carrozza continuò ad andare avanti, rimasi zitta per tutto il viaggio e guardai fuori dal finestrino.  
Arrivammo in un bellissimo castello Edward scese e mi porse la mano per aiutarmi, lo guardai negli occhi, mi sorrise e io gli risposi con un sorriso forzato. Entrammo nel castello e lui me ne fece visitare ogni angolo, mi presentò la servitù e mi disse che fino alla sua incoronazione noi saremmo rimasti a vivere in quel posto in modo che potessi restare accanto alla mia famiglia, lo ringraziai e mi diressi subito in camera.
La mia camera, anzi la nostra camera, era bellissima c'era un enorme vetrata che portava a un balconcino, il letto a baldacchino era in ferro battuto e le lenzuola erano bianche con dei ricami dorati così come le tende, mi affacciai al balcone e guardai il giardino sottostante e notai che Edward aveva ricreato il giardino che curavo a casa, decisi di farmi un bagno per rilassarmi, l'acqua era già pronta e calda, mi liberai di quello scomodo vestito e sciolsi i capelli, mi immersi nella vasca e rimasi a pensare, non sapevo ciò che provavo per Edward non era amore, diciamo una profonda gratitudine per fare sempre ciò che mi faceva sentire meglio.
Presto arrivò sera, la fatidica sera, la mia prima notte di nozze, ero alquanto agitata e ci misi un ora per decidere cosa indossare, Edward entrò in camera, mi guardò dolcemente e si sedette sul letto, io feci lo stesso, ero sicura che le mie guance fossero un fuoco perchè mi sentivo molto imbarazzata, lui si avvicinò, mi sciolse i capelli e li annusò, era un gesto che faceva spesso al quale però non mi ero abituata, infatti, mi raggelai e diventai fredda con lui
-" Eva non voglio fare niente che voi non volete fare.."- disse rassicurandomi
-" Scusate non dovrei essere così sgarbata nei vostri confronti, daltronde siete mio marito quindi prendete ciò che vi spetta"- cercai di scusarmi
-" Eva diamoci del tu vi prego"- disse dolcemente accarezzandomi i capelli, io annuii
-" So che è stato tutto inaspettato per te, non sei stata avvisata, e forse non volevi neanche unirti a me in matrimonio, quindi preferirei parlare con te, vorrei conoscerti e farmi conoscere prima di arrivare a qualcosa di più intimo"- disse, io acconsentì e incominciammo a parlare del più e del meno, lo ringraziai di tutto ciò che faceva per me e lui mi disse che la mia felicità era la cosa più importante per lui.
Continuammo a parlare per quasi tutta la notte, la sua compagnia non era così sgradevole, poi ci addormentammo l'uno accanto all'altra.

kiss * Kikka*

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Capitolo 5
*** avviso ***


SCUSATE MA PER MANCANZA DI IDEE PER UN PO' QUESTA STORIA NON VERRA' CONTINUATA...
MI DISPIACE MA CERCHERO' DI RIMEDIARE AL PIù PRESTO!!!!

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