Pezzi di memoria

di bessielizzie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** inizio incubo ***
Capitolo 3: *** la peggiore vigilia di Edward ***
Capitolo 4: *** ritorna da me piccola ***
Capitolo 5: *** risveglio ***
Capitolo 6: *** Ricominciare ***
Capitolo 7: *** avviso di ritorno ***
Capitolo 8: *** Sorprese? No,grazie! ***
Capitolo 9: *** epilogo provvisorio ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Pezzi di memoria

PEZZI DI MEMORIA.

 

Prologo

BELLA


Mi trovavo in un luogo che conoscevo, ma percepivo un senso di benessere, di soddisfazione e anche di molta confusione.

Ero soddisfatta perché finalmente sembrava che avevo un lavoro, ero una semplice cameriera di uno degli hotel più prestigiosi di Venezia. Era da molto che cercavo un   lavoro, era da un bel po’ di tempo che inviavo CV da tutte le parti, avrei fatto carte false per rimanere in Italia. Sembrava che una parte dei miei desideri si stavano realizzando.

All’improvviso mi ritrovai in una suite a chiacchierare con uomo affascinante, dal viso conosciuto ma che non riuscivo a collegare a nessuno dei miei conoscenti. Avevo la sensazione di sentirmi a casa con un estraneo, di aver trovato quello che da una vita cercavo in un uomo, di potermi fidare di lui, di potere dire tutto quello che mi passava per la testa e anche lui sembrava sentirsi finalmente se stesso.

All’improvviso mi ritrovai a fare l’amore con quel tizio e ciò che più mi sconvolgeva era il mio comportamento perché io non mi ero mai comportata in quel modo, non avrei fatto l’amore con uno sconosciuto e per di più non c’avrei messo passione e amore come se lo conoscessi da una vita e non da poche ore, quella non ero io e anche se quello che stavo provando bellissime sensazione però era talmente strana la situazione che sembrava irreale. Poi come conferma dei miei dubbi, dei miei timori la scena cambiò e al posto di una scena romantica e passionale mi ritrovavo in un caos perché avevo scoperto perché quello sconosciuto mi ricordava un volto famigliare, lui era un attore e la stampa c’aveva scoperto, i miei datori di lavoro c’avevano scoperto e a lui non pareva fregarsene di tutto quel trambusto.

Quella non era la realtà, non potevo essere così stupida nel perdere ciò che da anni avevo sempre desiderato, non potevo essere caduta nella trappola di un uomo affascinante, dovevo svegliarmi da quel bellissimo incubo e ritornare ad una realtà più tranquilla ma più amara e fu così che mi svegliai.

Finalmente ero in un posto che riconoscevo, in una stanza famigliare, nelle mie dolci e soffici coperte nel mio lettone ma appena mi voltai lui era lì e fu allora che urlai.

Angolo tutto mio: Questa storia è iniziata con un mio sogno e spero che vi piacerà.

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Capitolo 2
*** inizio incubo ***


inizio incubo

L’inizio dell’incubo

Alcuni mesi prima.

Bella

La mia vita era cambiata da quando conobbi Edward, non pensavo che un uomo così brillante, così talentuoso e purtroppo così famoso si innamorasse di una come me.

Mentre lo sto stavo aspettando in macchina mentre lui stava finendo una telefonata con il un suo amico regista per un suo progetto mi ritrovo a ripensare alla nostra vita insieme.

Io mi sono sempre paragonata a Brigette Jones , la paffutella e impacciata impiegata del film omonimo .Di certo non ero perfetta come una modella, non ero affascinante come un’attrice ero semplicemente una giovane donna che aveva la tendenza a sottovalutarsi.

Quando lo incontrai avevo da poco e finalmente realizzato uno dei miei sogni più grandi e trovare anche l’uomo della mia vita proprio non mi interessava.

Ero sempre stata una ragazza timida, chiusa, schiva e credevo che a causa di questo mio lato di carattere non avrei mai incontrato nessuno e ormai ero rassegnata a non ottenere ciò che volevo, ma la mia vita mi aveva sempre insegnato che mi sbagliavo a perdere le speranze.

L’inizio fu il classico colpo di fulmine anche se io non avevo la vaga idea di chi fosse lui, anche se avevo visto alcuni film in cui compariva, e i primi giorni furono fantastici lui era allegro e spensierato e molto sarcastico e avevo trovato una persona con cui aprirmi. All’inizio della nostra frequentazione uscivamo negli orari più improbabili come alla mattina molto presto o alla sera sul tardi come fossimo dei vampiri, la nostra conoscenza ebbe un brusco arresto quando ci beccarono a sbaciucchiarci nella zona riservata al personale e così per un semisconosciuto famoso che mi sembrava di conoscere da un’eternità rischiai il posto di lavoro mentre lui preso dallo shock mi lasciò in pasto ai media.

Ovviamente io ne rimasi delusa da quel comportamento poco cavalleresco, dal fatto che non lo avevo riconosciuto e sfogai la mia frustrazione avventandomi contro quei fastidiosi flash.

I giorni seguenti furono i peggiori della mia vita perché ero stata licenziata da un lavoro che avevo trovato dopo un lungo periodo, mi sentivo umiliata per il modo in cui lui mi aveva trattata ed ero profondamente delusa da me stessa per essere stata così superficiale nel cedere al fascino di Edward.

“Ormai il danno è stato fatto, può succedere a tutti di fare degli errori non avercela troppo con te stessa. Ti riprenderai da questa batosta, Isabella” continuava a ripetermi la mia migliore amica.

Ero proprio con Jessica, la mia migliore amica, e con la mia amata nonnina quando lui ritorno alla carica. Non ricordo da quanti giorni avevo spento il cellulare e quanti ne erano trascorsi da quel fattaccio ma Edward era ritornato per farsi perdonare quando me lo ritrovai appena dentro l’uscio di casa a discutere con la mia amata nonnina, per poco non dimenticai tutta la rabbia che provavo per lui. Era troppo divertente vedere un’inglese che cercava di comunicare con una signora che parlava esclusivamente il dialetto veneto.

“Che cosa te ghe fe tu qui?”

“ Goodmornig, I’m Edward and I’m looking for Bella”

“Ma non te  ghe capio che non te voemo qui!”

“Mrs Cigno, I don’t understand you!”

Era troppo divertente vedere quei due che cercavano di comunicare in due lingue totalmente diverse, volevo lasciarlo in pasto alla leonessa della mia nonnina ma poi decisi che era da codardi lasciare vendicare il mio onore perduto da altri. Però Edward dovette sudare sette camice per farsi perdonare.

Ci furono altri momenti indimenticabili come la marcia canina a cui partecipavo ogni singolo anno , ma adesso avevo timore di uscire di casa perché avevo la sensazione di essere inseguita da qualche paparazzo, da persone curiose e non ero abituata a tutta quell’attenzione. Ero abituata a vivere nell’ombra e non sotto i riflettori e al centro dell’attenzione e fu proprio Edward a convincermi di uscire.

“Bella dovremmo andarci a quella marcia, non dovremmo rinunciare a vivere solo perché adesso c’hanno scoperti e poi con questo barbone non mi riconoscerà nessuno e anche se mi riconoscessero non stiamo facendo niente di male”

“Sicuro che non ti scopriranno? In effetti, mi ricordi qualcuno. Comunque hai ragione perché dobbiamo rinunciare alla nostra vita per loro”

“A chi assomiglio?”

“A Robert Pattinson!”

“hahahha, dovrei essere geloso?”

“No”

Sorridevo ogni qualvolta che pensavo alla gelosia di mio marito quando si parlava di attori preferiti, insomma la nostra relazione era fatta anche di grande risate e battutine e alla fine alla marcia c’andammo ed Edward fu riconosciuto anche con la barba e con gli occhiali enormi, ma non successe il fin di mondo.

“Dicevi che non ti avrebbero riconosciuto?”

“ Uffa, credevo di essere bravo a mimetizzarmi”

“O sono solo io a non averti riconosciuto”

“hahhahaha”

I ricordi continuano a scorrere e non mi accorgo che Edward mi ha raggiunto e che stiamo per partire per una cenetta romantica nel luogo dov’è iniziato tutto.

“Perché stai sorridendo?” mi chiede mio marito vedendomi sorridere da sola.

“Stavo pensando alla nostra storia e a quando hai conosciuto mia nonna che voleva dartele di santa ragione per aver defraudato l’onore della sua nipote preferita!”

“Per fortuna che sei arrivata tu, ma entrambe siete una forza della natura, anche se non la capivo avevo intuito che a breve sarebbe rincorsa alle mani! Aveva tutte le ragioni per avercela con me, qualche giorno prima non mi ero comportato da vero gentiluomo quale inglese sono” mi rispose nella mia lingua madre che ormai conosceva quasi quanto la sua.

“Però dopo ti sei fatto perdonare, sei stato romanticissimo! Non ho mai conosciuto un uomo così romantico quanto te, non lo dimenticherò mai!”

“Grazie”

“Non stavo pensando solo al primo incontro con mia nonna ma anche ad alcuni momenti della nostra relazione, ma dimmi com’è andata la telefonata?” chiesi

Mentre stavamo conversando di queste cose ci eravamo inviati verso la nostra destinazione ma non ebbi l’occasione di sentire la risposta di Edward che all’improvviso una macchina piombò addosso e prima di precipitare in un buco scuro vidi tutta la mia vita passarmi davanti come uno dei tanti film di mio marito.

 



Angolino tutto mio: Siccome sono veneta ho scritto in dialetto, ecco la traduzione.
"Cosa ci fai tu qui?"
"Buongiorno. Sono Edward e sto cercando Bella"
"Non hai capito che non ti vogliamo qui"
"Signora Cigno, non vi capisco"

Spero che vi piacerà, se ci sono degli errori quando avrò più tempo li correggerò

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Capitolo 3
*** la peggiore vigilia di Edward ***


la peggiore vigilia di Edward

La peggiore vigilia di natale di Edward.

 Edward.

Da quando conobbi Isabella nulla fu come prima e io grazie a lei divenni un uomo migliore. Ero follemente innamorato di mia moglie che mi aveva fatto perdere la testa dal primo momento che la vidi vestita da cameriera preso l’Hilton di Venezia.

Ero in una delle città più splendide d’Italia per promuovere uno dei miei ultimi film insieme alla mia collega Lilly Collins.

Lilly è sempre stata una bellissima donna e una bravissima collega, ma quando conobbi Bella fu come un colpo di fulmine quasi come un sub che prende una boccata d’aria dopo la sua immersione, lei è sempre stata magnifica e da quel giorno anche la modella più bella del mondo mi era indifferente.

Da quel giorno successero molte cose e non sempre erano perfette, ma nonostante noi fossimo diversi come il giorno e la notte riuscimmo a trovare un nostro equilibrio.

Quella sera avevo progettato di portarla al ristorante dell’hotel dove tutto era iniziato e avevo fatto riservare una sala tutto per noi ed ero riuscito ad avere i go go dools che avrebbero dedicato a Bella la nostra canzone con la quale aveva varcato la navata della chiesa dove c’eravamo sposati.

Solo che quell’anniversario eravamo destinati a non festeggiarlo perché un pazzoide ci piombò addosso e i miei ricordi di quei momenti si fanno confusi.

Mi svegliai all’ospedale ed ero tutto indolenzito ma mi sentivo tutto sommato bene e me stesso. Guardai chi c’era in quella stanza di ospedale, ma la persona che cercavo dov’era?

C’erano le mie sorelle Rosalie e Alice e anche Angela la sorella di Bella in lacrime. Vedendola in quello stato quasi quanto Alice mi agitai quando iniziai a ricordare: l’incidente, Bella che volava fuori dalla macchina.

Dov’è Bella?”

“Edward, come stai?” mi chiese mia sorella Alice

Un po’ indolenzito, ma perché non mi rispondi? Perché Angela continua a piangere e non mi date una risposta? Non sarà mica che Bella è…”mi agitati pensando di aver perso la persona più importante e preziosa della mia vita che nemmeno mi accorsi che arrivò l’infermiera seguita dal medico.

“Signor Cullen, si calmi e andrà tutto bene.” Disse l’infermiera

“Come faccio a calmarmi se non so come sta mia moglie” dissi cercando di respirare e mi sembrava di soffocare non sapendo cosa fosse successo a mia moglie.

“Si calmi signor Cullen. Sua moglie è viva!” mi disse il medico e ritornai a respirare quando senti la frase del medico, Bella è viva e mi sembrava di essere come un sub appena riemerso da un’immersione.

“Sono calmo. Mia moglie come sta?”

“Prima vorrei informarla sul suo stato di salute”

“Non me ne fotte un cazzo della mia salute”

“Edward!” disse Rosalie.

“Vedo che ha recuperato tutte le forze, ma a breve credo che potrà firmare le sue dimissioni. La signora Cullen è viva ma purtroppo nell’incidente le ha provocato un trauma cranico e alcune contusioni. L’abbiamo indotto il coma farmacologico in modo che si possa ristabilire “

Ricevere quelle notizie per me fu come un pugno allo stomaco, ma vedere la mia dolce Bella in quelle situazioni fu peggio di ricevere una pugnalata al cuore.

Appena mi fu possibile andai da mia moglie, in terapia intensiva.

“ Mi avevi promesso che saremmo stati una coppia per sempre e avremmo lottato contro il mondo, quindi apri quegli occhi piccola e ritorna da me perché non posso vivere in un mondo in cui tu non esisti. Io non sono niente senza di te, non lasciarmi!”  dissi a mia moglie.

Non appena pronunciai quelle parole sentì gli allarmi delle macchine che tenevano in vita la mia amata moglie e pochi istanti dopo vidi arrivare l’infermiera e il medico di turno correre di corsa.

“Signor Cullen, esca da questa stanza” mi disse un infermiere ma per me poteva essere anche il medico, ma ero raggelato dal panico di perdere Isabella.

Non so come ma mi ritrovai in sala d’attesa con Mike , mio cognato.

“Edward, cosa succede?” mi chiese preoccupato mio cognato nella sua lingua che ormai conoscevo quasi quanto la mia.

“Bella è … si è aggravata! Non mi hanno lasciato rimanere con lei!”

Dopo non so quanto tempo ci raggiunse il medico.

“Lei è il signor Cullen e lui è il signor Swan. Mi dispiace ma la signora Cullen è…”

Angolo tutto mio: Buon pomeriggio. Spero che vi piacerà quello che vi posterò ,ma tranquilli non è successo l'ireparabile. Il prossimo capitolo sarà ancora dal punto di vista di Edward. Angela e Mike sono i fratelli di Bella mentre Alice e Rosalie sono le sorelle di Edward. La viglia di natale è anche il loro anniversario di matrimonio.

Alla prossima settimana, credo...

Questo è il link del testo e della traduzione della canzone

http://testitradotti.wikitesti.com/2011/06/04/iris-testo-traduzione-e-video-del-singolo-dei-goo-goo-dolls/  

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Capitolo 4
*** ritorna da me piccola ***


Ritorna da me piccola

 

Ritorna da me piccola.

Non so quanto tempo trascorse da quando il medico ci venne avvisare delle condizioni di salute di mia moglie, ma da quando Bella era entrata in coma profondo nulla aveva importanza per me. Da quel giorno poteva esserci stata l’apocalisse e non essermene accorto ciò che mi importava era che Isabella si svegliasse e che tutto tornasse come prima.

Trascorrevo ogni singolo giorno con la mia dolce metà leggendo i suoi romanzi preferiti e anche alcuni passi di qualche suo successo.

Da quando c’eravamo innamorati erano successe molte cose e tra cui anche la realizzazione del suo più grande sogno: diventare una scrittrice.

Mi rallegra il cuore nel ricordare quando lei riuscì a coronare il suo sogno, mi rese orgoglioso la sua tenacia nel cercar di far carriera nonostante avesse degli appoggi, lei voleva farcela con tutta se stessa.

Bella è sempre stata una combattente e non so cosa farei se avesse perso la battaglia più importante, quella con la vita.

Erano giorni che mia moglie era in quel stato e da lì io non mi sono mosso, non mi interessava se a breve avessi dovuto tornare sul set anzi il lavoro non era tra le mie priorità se Bella non si svegliava. Per quanto ambizioso fosse stato il progetto a cui avrei dovuto partecipare avevo deciso di contattare la mia agente per annullare il contratto che avevo firmato la sera dell’incidente. Non mi interessava se avessi dovuto pagare una penale ma avrei rinunciato a tutto pur di avere Bella. Non mi ero mosso molto dal capezzale di Bella da quando fui dimesso e io volevo rimanere sempre li.

Edward hai bisogno di riposare, poi ci siamo io , Mike e Angela a darti una mano” mi chiese mia sorella parlando anche del fratello di Bella.

Non voglio allontanarmi da lei!”

“Questo lo sappiamo, ma sarà solo per qualche istante e ti aggiornerò immediatamente se la situazione cambia”

Grazie ad Alice e ai fratelli di Bella fingevo una normalità non mia senza far preoccupare i miei famigliari. Fu difficile a non informare nei minimi dettagli la nonna di Bella che l’aveva cresciuta insieme ai suoi fratelli, ma per fortuna c’era Angela ad occuparsi della nonna Marie. Bella e i suoi fratelli erano cresciuti con la nonna dopo l’incidente dei genitori.

La persona che invece non aveva rispetto per la situazione era la mia simpaticissima sorellina Rosalie. Lei e Isabella non erano mai andate d’accordo e spesso l’invidia di Rosalie sconfinava nella cattiveria. Ero da poco stato dimesso dall’ospedale che la bella Rosalie era tornata all’attacco.

“Edward, come stai?”

“Un po’ acciaccato ma sto bene e vorrei che fosse lo stesso per Isbella.”

“Vedrai starà meglio, ma adesso devi pensare a te stesso e a riprenderti dall’incidente e forse dovresti consultare un chirurgo estetico per quella piccola cicatrice sul sopracciglio. Sai le imperfezioni possono compromettere la tua carriera artistica!”

“Non me ne fotte niente della mia carriera se al mio fianco non ci sarà Bella.”

“Ti avevo avvertito che tua moglie ti avrebbe rovinato la carrirera!”

“Non me ne fotte un cazzo della mia carriera se non ho Bella al mio fianco. Ho sempre notato la tua felicità quando Bella non voleva presenziare ad eventi pubblici o quanto ti vantavi di essere mia sorella. Quindi se sei venuta qui a spargere il tuo veleno te ne puoi andare da dove sei venuta!”

Quello fu l’ultima volta che vidi mia sorella Rosalie la top model della famiglia che non approvava la mia unione con una cameriera, ma per fortuna non tutti i parenti sono dei serpenti.

“Edward, dovresti mangiare. Lo sai che Bella non vorrebbe vederti soffrire e poi credo che percepisca il tuo umore e la tua sofferenza” disse Alice.

“Lo so, ma vederla in quello stato mi brucia l’anima. Vorrei poterla aiutare, ma lei è così inerme.”

“Potresti leggerle un libro o potresti comporre una canzone. Lei ha sempre amato sentirti cantare”

“Solo che io non ho la forza di scrivere canzoni, non con lei in queste condizioni”.

“Allora leggerle un romanzo”

Non sapevo se seguire il consiglio di mia sorella, ma più trascorrevano i giorni più mi deprimevo vederla in quello stato nonostante i miei cognati continuavano a ripetere che Bella sarebbe ritornata da noi e che era una combattente nata, in fondo avevano ragione mia moglie aveva sempre combattuto per ottenere ciò che voleva e lei aveva sempre odiato le vie facili. Lei si era sempre paragonata a Jane Eyre e fu con quel libro che decisi di seguire il consiglio di Alice.

“Amore, vederti così mi strazia il cuore e mi corrode l’anima. Vorrei che tu fossi sveglia, ma dicono che il recupero sarà lento. Alice mi ha consigliato di leggerti dei romanzi e Angela mi ha prestato la tua copia, ma ho portato anche quello che ti ho regalato. Ricordo ancora la tua reazione quando vidi la prima edizione del tuo romanzo preferito. Eri furiosa e immensamente felice quando ti consegnai quel regalo che ti portò quasi alle lacrime… Ora siamo nella condizione opposta e le mie lacrime non sono di gioia per un regalo, ma ogni giorno che passa mi sembra che tu mi stai scivolando via. Dovrei essere forte, ma senza di te non sono la roccia che tu credi. Se potresti parlare forse mi sgrideresti, ma bando alle chiacchere adesso mi darò alla facile lettura dell’italiano, dovresti farmi i complimenti!”

Iniziai a leggerle quel romanzo sperando in una sua reazione, ma niente e poi arrivai in un punto che era proprio quello che stavo pensando e ironia della sorte anche il protagonista aveva il mio stesso nome. In effetti mia mamma e la mia amata moglie amavano la letteratura inglese e tra queste le sorelle Bronte, Jane Austen, William Shakespare  e fu così che mia mamma decise di chiamarmi come il suo protagonista maschile preferito come Edward Ronchester .

“"Non vuoi venire da me? Non vuoi essere il mio conforto, la mia salvezza? Il mio amore profondo, il mio dolore straziante, la mia ardente preghiera non sono dunque nulla per te? Vedi anche il mio omonimo prova i miei stessi sentimenti" le dissi ma sembrava che non avesse alcun effetto e ne rimasi deluso.

Arrivò Angela che mi dava il cambio e pensai che sarei andato a prendermi un caffè al bar dell’ospedale e così mi chinai a baciarle la fronte.

“Tesoro, ritorno fra poco. Non farmi brutti scherzi! Lo sai che non posso vivere senza colei che mi ha stregato l’anima, lo sai che ti amo, ti amo, ti amo!”

E in quel momento sentì un lieve movimento delle sue dita.

“Bella sono qui, apri gli occhi!”

Nel frattempo Angela aveva chiamato il medico, ma Bella non aveva ancora aperto gli occhi. Il medico la visito, ma quello che mi disse fu un’altra stilettata al cuore perché supponeva che fosse solo un semplice riflesso.

Nonostante le cattive notizie quel giorno non mi arresi, anzi  quel piccolo movimento mi diede la speranza che Bella fosse prossima al suo risveglio.

Nei giorni successivi le sussurrai la nostra canzone, ma anche Bonfire Heart di James Blunt.

I giorni passarono lenti come un goccia d’acqua che cade dal rubinetto e per Bella lessi anche nella mia lingua madre e sempre uno dei suoi autori preferiti: William Shakespare.

"O, here Will I set up my everlasting rest, And shake the yoke of inauspicious stars From this world-wearied flesh. Eyes, look your last! Arms, take your last embrace! and, lips, O you The doors of breath, seal with a righteous kiss A dateless bargain to engrossing death!"

Ero stanco, ma non mi sarei arreso e chiusi il libro. Quando senti che la mano che tenevo stretta a quella di mia moglie stringeva la mia e alzai gli occhi e mi ritrovai ad annegare in un paio di occhi color cioccolato che mi guardavano confusi.


Angolo tutto mio: Salve, sono ritornata. Scusate il ritardo. Volevo ringraziare chi mi ha consigliato i testi che Edward ha letto alla moglie in coma. Alla fine ho scelto per il mio romanzo preferito che è Jane Eyre. Ho deciso di far svegliare Bella con una citazione in inglese di William Shakespare.

oh! qui io fisserò il mio sempiterno riposo, e scoterò, da questa carne stanca del mondo, il giogo delle avverse stelle. 

Occhi, guardatela per l'ultima volta! Braccia, prendete il vostro ultimo abbraccio! e voi, labbra, voi che siete la porta del respiro, suggellate, con un leale bacio un contratto indefinito con la morte che tutto rapisce!  (traduzione grazie a yahoo ).



Your mouth is a revolver firing bullets in the sky

Your love is like a soldier, loyal till you die

And I've been looking at the stars for a long, long time

I've been putting out fires all my life

Everybody wants a flame, but they don't wanna get burnt

And today is our turn

 

Days like these lead to

Nights like this lead to

Love like ours

You light the spark in my bonfire heart

People like us, we don't need that much

Just someone that starts,

Starts the spark in our bonfire hearts

 

This world is getting colder, strangers passing by

No one offers you a shoulder, no one looks you in the eye

But I've been looking at you for a long, long time

Just trying to break through, trying to make you mine

Everybody wants a flame, but they don't wanna get burnt

Well today is our turn

 

Days like these lead to

Nights like this lead to

Love like ours

You light the spark in my bonfire heart

People like us, we don't need that much

Just someone that starts,

Starts the spark in our bonfire hearts

(Our bonfire hearts

Our bonfire hearts

Oh, our bonfire hearts

You light the spark)

 

People like us, we don't need that much

Just someone that starts,

Starts the spark in our bonfire hearts

 

Days like these lead to

Nights like this lead to

Love like ours

You light the spark in my bonfire heart

People like us, we don't need that much

Just someone that starts,

Starts the spark in our bonfire hearts

(Our bonfire hearts)

 

Days like these lead to

Nights like this lead to

Love like ours

You light the spark in my bonfire heart

People like us, we don't need that much

Just someone that starts,

Starts the spark in our bonfire hearts

La tua bocca è un revolver che spara proiettili contro il cielo

Il tuo amore è come un soldato, fedele fino alla morte

E io sono rimasto a guardare le stelle per molto, molto tempo

Ho arso per tuta la mia vita

Tutti vogliono una fiamma, ma non vogliono rimaner bruciati

Ed oggi tocca a noi

 

Giorni come questi portano a

Notti come questa portano a

Un amore come il nostro

Tu incendi il mio cuore

La gente come noi non ha bisogno di tanto

Basta uno che dia il segnale di inizio

Che dia il via all'incendio dei nostri cuori

 

Questo mondo sta diventando più freddo, gente estranea va e viene

Nessuno che ti offra una spalla, nessuno che ti guardi negli occhi

E io ti ho certato per molto, molto tempo

Cercando di andare avanti, cercando di farti mia

Tutti vogliono una fiamma, ma non vogliono rimaner bruciati

Ed oggi tocca a noi

 

Giorni come questi portano a

Notti come questa portano a

Un amore come il nostro

Tu incendi il mio cuore

La gente come noi non ha bisogno di tanto

Basta uno che dia il segnale di inizio

Che dia il via all'incendio dei nostri cuori

(I nostri cuori - roghi

I nostri cuori - roghi

Oh, i nostri cuori- roghi

Tu dai il via all'incendio)

 

La gente come noi non ha bisogno di tanto

Basta uno che dia il segnale di inizio

Che dia il via all'incendio dei nostri cuori

 

Giorni come questi portano a

Notti come questa portano a

Un amore come il nostro

Tu incendi il mio cuore

La gente come noi non ha bisogno di tanto 

Basta uno che dia il segnale di inizio

Che dia il via all'incendio dei nostri cuori

(I nostri cuori - roghi)

 

Giorni come questi portano a

Notti come questa portano a

Un amore come il nostro

Tu incendi il mio cuore

La gente come noi non ha bisogno di tanto

Basta uno che dia il segnale di inizio

Che dia il via all'incendio dei nostri cuori








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Capitolo 5
*** risveglio ***


risveglio

 

Risveglio.

Bella.

Era da un po’ che non avevo la sensazione di dove mi trovassi e il perché mi trovavo in quel luogo. Mi sembrava di non avere forma e di non ricordarmi chi ero, da dove venivo, chi ero, cosa facevo, quindi forse ero morta e quello era il paradiso?

Ma in quel posto mi sentivo ancora legata a qualcuno che non ricordavo. Non avevo percezione del tempo, ma ad un tratto iniziai a provare dei bagliori di coscienza e sentire delle voci ma anche un forte mal di testa, quindi probabilmente non ero deceduta perché se lo fossi non avrei sentito ancora tutto questo dolore. Forse sono all’inferno, ma nemmeno di questo ne sono certa perché i demoni non hanno voci così soavi e così terribilmente sexy.

Non so quanto tempo passò, ma le voci che sentivo si facevano più nitide e dal brusio iniziale che sentivo ad ogni secondo diventavano sempre più forti.

C’era una voce che continuava ad accompagnarmi in tutti questi giorni e volevo raggiungerla ma lo stato d’incoscienza in cui mi trovavo ma non ci riuscivo.

Isabella, svegliati! Ho bisogno della mia sorella maggiore. Tutti sono a pezzi e il peggio è Edward solo che cerca di nasconderlo. Perfino nonna sembra più forte di lui” disse Angela, ma come era possibile che la sentivo e non riuscivo a risponderle e chi era questo Edward? Forse il proprietario di quella voce soave e tremendamente sexy.

 

It is a truth universally acknowledged, that a single man in possession of a good fortune, must be in want of a wife. However little known the feelings or views of such a man may be on his first entering a neighbourhood, this truth is so well fixed in the minds of the surrounding families, that he is considered the rightful property of some one or other of their daughters.”

 

Era dunque Edward colui che spesso mi leggeva in inglese e che quella bellissima lingua più rimanevo in quello stato più mi sembrava sconosciuta. Dovevo riuscire a trovare la forza per uscire da quello stato o avrei perso me stessa. Quindi non ero ancora morta e non avevo intenzione di perdere la battaglia più importante, quella con la vita.

Non so ancora quanto tempo trascorse, ma le voci si facevano più forti e la consapevolezza del mio corpo si rafforzava e tutto ciò che mi circondava e quella voce ricomparve di nuovo e questa volta e stava leggendo in inglese ma non riuscivo a capire quello che stava dicendo, il mal di testa era forte ma non tanto opprimente e io riuscii a trovare la strada per riaprire gli occhi e vidi il mio angelo custode, ma non riuscivo a dare un nome a quel volto.

Mi sentivo totalmente confusa, indolenzita ma felice di essere sveglia, ma chi era quel meraviglioso uomo che mi guardava con tanto amore?

My darling, I miss you” l’angelo mi parò in una lingua strana, che poteva essere inglese.

“ Mi scusi, non la capisco. Chi è lei?” chiesi quando trovai la forza di parlargli e con mio grande dispiacere vidi che gli stavo spegnendo la luce negli occhi e intuì che lui capiva la mia lingua.

“Bella, non mi riconosci? Sono Edward, tuo marito. Ci siamo sposati un paio di anni fa. Ti ricordi?”

“Edward? Io ,non conosco nessun Edoardo, Edmundo… Da quando sono sposata? Sul serio lei mi ha sposata? Una come me?” chiesi a quel magnifico uomo che mi teneva la mano ed ero molto dispiaciuta di non riuscire a ricordarlo e in più non riuscivo a capire come diavolo ero riuscita a sposarmi.

Ci siamo sposati il 3 luglio 2012 nella piccola chiesetta nel paesino in cui sei cresciuta, quel giorno eri bellissima e il tuo abito era da sogno e tu eri radiosa. Anche Lizzie e Bear hanno partecipato al nostro matrimonio, ti ricordi di loro?”

“Lizzie , la mia cagnolina. Ma Bear è il nostro bambino? Non mi ricordo chi sia Bear, per favore non dirmi che abbiamo un figlio e mi sono dimenticata di lui.” Chiesi a colui che affermava di essere mio marito e allo stesso tempo ero agitata. Prima che mi rispondesse pensai: “Ma se quel Bear era mio figlio, quell’uomo era davvero tanto innamorato da lasciarmi dare un nome così stupido ad un bambino?”

“No, Bear è un altro nostro cane lo abbiamo adottato tempo fa!”

Ma prima che il nostro dialogo continuasse arrivò il medico che mi visitò e constatò che il coma mi aveva provocato un amnesia che aveva cancellato una parte della mia memoria e  non si sapeva se avrei recuperato la memoria.

Quella diagnosi mi aveva mortificata perché era come se per salvarmi mi avessero tagliato una parte importante di me. Mi ero svegliata credendo di avere quasi 25 anni e di essere in procinto di laurearmi, ma poi scopro che di anni ne ho 30 e che sono sposata da un po’ di tempo.

Mi sentivo sconvolta perché non riuscivo a ricordare nessun volto che avevo visto in quei pochi momenti in cui avevo rivisto la luce, ma almeno riuscivo a riconoscere l’ospedale come se ci fossi entrata altre volte. Però gli ospedali non dovrebbero essere tutti uguali? Ero mortificata perché riuscivo a percepire un ospedale molto più familiare dell’uomo che si diceva mio marito.

Mentre stavo riflettendo sulle mie condizioni di salute,  vidi entrare due persone e finalmente riuscivo a riconoscere solo una : Michele, mio fratello che da sempre chiamavo Mike.

Bella, quanto mi sei mancata. Io, Angela e nonna Marie siamo stati molto preoccupati per te anche se a nonna non abbiamo raccontato tutto per non agitarla troppo. Il medico ci ha avvisato della tua amnesia, ti ricordi di noi?” disse con tono preoccupato.

Certo che ricordo della mia famiglia!” dissi ma con mio grande dispiacere vidi di aver ferito ulteriormente il mio presunto marito e  disperata sussurai  un mi dispiace a quell'estraneo che sentivo di appartenere.

Angolo tutto mio: Volevo scusarmi per l'eccessivo ritardo nell'aggiornare questa mia fan fiction. Volevo spiegarvi il perchè della foto, Sam Calflin è l'attore che avevo sognato e che si basa questa storia solo che ho preferito usare Edward Cullen- Robert Pattinson perchè è il mio attore preferito e anche perchè so molte più cose su di lui. Nella protagonista c'è moltissimo di me.

Ho menzionato uno dei romanzi che preferisco Orgoglio e pregiudizio di J. Austen, io adoro la letteratura inglese e ovviamente gli attori inglesi, il tea....insomma I love british....

Ora vado , ma ritornerò a breve però non fra una settimana

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Capitolo 6
*** Ricominciare ***


Ricominciare

 

Ricominciare.         

 

Edward,

 

La mia dolce moglie si era svegliata dal coma dopo una settimana e purtroppo l’incidente aveva riportato dei danni neurologici. Bella aveva perso la memoria, ma non tutta. Per uno strano scherzo del destino sembrava che quello che non si ricordava era la nostra relazione.

Quando la mia Bella si risvegliò dal coma mi sembrò di toccare il cielo ,ma sprofondai nella tristezza quando mi accorsi che non mi riconosceva. Ero tanto emozionato che le avevo parlato nella mia lingua madre e così, non essendo un medico, intuì che i danni riportati erano peggiori di quello che pensavo ma almeno lei era ritornata da me.

Non ero spaventato dall’amnesia di mia moglie ma avrei lottato con le unghie e con i denti per riportarla da me.

Dopo aver parlato con il medico curante che ci rassicurò che il peggio per Bella era passato io e mio cognato entrammo nella stanza in cui era ricoverata la mia amata compagna.

Quando notai che Bella riconosceva suo fratello, mi rattristai. Non riuscivo a capacitarmi che un’incidente avesse cancellato il nostro amore. Mi sentivo colpevole perché quel giorno eravamo in ritardo per una mia lunga conversazione telefonica con un mio amico regista. Se non fossimo stati in ritardo quella macchina o quel furgoncino non ci sarebbe venuto addosso, avrei preferito morire in quell’incidente invece di provocare tutto quel dolore a mia moglie. Mi sentivo colpevole nonostante non fossi stato io a provocare quel sinistro stradale.

Ero immerso nei miei sensi di colpa, nei miei pensieri che quasi non mi accorsi che Bella stava leggendo la mia preoccupazione quindi si rattristò anche lei, ma notai che il coma non l’aveva cambiata perché era mia moglie aveva un carattere molto sensibile e si preoccupava sempre di non offendere le persone.

“Tranquilla sto bene, non preoccuparti!” le dissi quando mi lanciò quello sguardo

“Come hai fatto capire quello che pensavo?” mi chiese

“Sorellina, tu ed Edward avete un modo particolare per comunicare piuttosto singolare e all’inizio della vostra relazione ero un po’ geloso dell’uomo che ti aveva rubato il cuore. Per essere precisi all’inizio volevo strozzarlo per quello che ti aveva fatto, ma poi si è fatto perdonare!” intervenne mio cognato

“Ma cosa ha combinato per farti arrabbiare in quel modo? Tu non sei mai stato un uomo violento.”

“Questa è acqua passata, ma ora è fondamentale che tu guarisca. Tu ed Edward avete avuto un inizio turbolento poi si è fatto perdonare e nonostante lui abbia fatto dei film particolari tu non sei mai stata gelosa!” disse Mike e avrei pensato di dirgliene quattro, mi voleva provocare ancora con quella vecchia storia con la sorella appena uscita dal coma.

“Aspetta Mike, hai appena detto film? Non sarà mica un regista, un attore?” chiese mia moglie al fratello, ma la domanda era rivolta più a me e supponevo dove volesse andare a parare.

“Si, sono un attore ma adesso non è importante la mia professione ma la tua salute e poi non sono un attore come Rocco Sinfredi!”

“Un attore? Ho sposato un attore, sul serio? Non ci posso credere!”

“So cosa stai pensando, ma tu sei speciale anche se tutt’ora spesso non vedi i tuoi pregi” risposi alla mia adorata mogliettina.

“Non sai quanto mi dispiaccia aver dimenticato tutto e vederti soffrire a causa dell’amnesia. Ma hai una prova che siamo sposati?” mi chiese ingenuamente mia moglie però la sua mancanza di fiducia per me era troppo che decisi di lasciare per qualche istante quella stanza. Non avrei mai lasciato mia moglie da sola, ma sapevo che con il fratello era al sicuro e poi era in un ospedale ben attrezzato.

Avevo bisogno di allontanarmi per me era un duro colpo vedere che Bella non si ricordava del nostro matrimonio anche se sembrava che l’incidente non aveva cancellato i sentimenti.

Una cosa era certa: l’incidente aveva rischiato di portarmela via per sempre, ma avrei impedito che l’amnesia avesse compiuto l’opera.

Avevamo affrontato diverse difficoltà all’inizio della nostra relazione ma le avevamo superate a testa alta e la nostra relazione si rafforzò quindi avrei lottato con denti e le unghie per lei.

Stavo riflettendo sul da farsi quando Bella mi raggiunse nella sala d’attesa del reparto accompagnata da Mike.

“Come hai potuto farla alzare, lei si è da poco svegliata dal coma” dissi a mio cognato,

“Edward , lo sai com’è fatta! Appena ti ha visto uscire voleva raggiungere perché temeva di averti ferito”

“Ehi, voi due non parlate come se non ci fossi!” disse Bella

“Scusa Isabella!” disse il fratello

“Perdonami, ma sono preoccupato per te! Non dovresti muoverti dopo quello che hai vissuto” le dissi

“Anch’io ti devo porgere le mie scuse per quello che ho detto. Non dovevo dubitare delle tue parole e solo che quando mi sono svegliata credevo che oggi fosse il giorno più importante della mia vita e invece mi ritrovo in un ospedale con te e non ti conosco, poi scopro che sei mio marito e che oggi non è il 21 settembre 2009. Che mio marito è un attore e poi ho visto la fede e tutto questo è surreale, ma io non voglio ferirti quindi per favore perdonami.”

“Non ti preoccupare per me, capisco che tutte queste informazioni ti abbiano sconvolta ma l’importante è che tu guarisca. Sai vederti sana per me è come vincere il miglior riconoscimento per la mia carriera.  Adesso non parliamo del mio lavoro, ma che ne dici di ricominciare. Ti aiuterò a ritrovati raccontandoti gli anni che l’incidente ha cancellato.”

Angolo tutto mio: Salve sono ritornata, ho visto che nel capitolo precedente le recensioni si sono azzerate e mi dispiace. Volevo chiedervi se quel capitolo faceva proprio schifo? Spero di ricevere un vostro parere anche critico se volete, anche per capire cosa c'è che non va. Buon sabato e buona giornata

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Capitolo 7
*** avviso di ritorno ***


pezzi di memoria Salve a tutti. Questo non è un capitolo ma è un avviso per dirvi che ritornerò ad aggiornare questa storia. Non voglio lasciarla incompleta, ma ultimamente ho avuto da fare e poi mi sono concentrata su una precedente long che ormai è giunta a termine. Quando avrò finito quella ff riprenderò anche questa storia che era iniziata con un mio sogno.
Sperò che quando ritornerò mi seguirete ancora.
Non sparirò.

A presto, spero


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Capitolo 8
*** Sorprese? No,grazie! ***


Sorprese? No, grazie                                                                  



Salve, sono ritornata dopo tanti mesi quindi mi dovrei nascondere ma a mia difesa potrei dire che quest’estate non è stata pessima. Sono felice di aver ripreso questa mia ff. Nel corso di questo periodo ho pensato di cancellarla, di trasformala in originale, di non arrendermi.

Questa storia era nata grazie ad un mio sogno, ma siccome sono una fan della saga di twilight ho deciso di dare ai protagonisti i nomi di Edward e Bella.

Dove eravamo rimasti….

Bella ed Edward dovevano festeggiare il loro anniversario di matrimonio quando hanno un brutto incidente. Da quel sinistro stradale Edward esce illeso mentre la moglie entra in coma. Al risveglio Isabella non si ricorda degli ultimi 5 anni quindi non riconosce suo marito e tutti coloro che ha incontrato in quegli anni.

Bella non sa nemmeno che il marito è un attore famoso e di essere riuscita a realizzare il sogno della sua vita ovvero diventare una famosa scrittrice.

La scrittrice smemorata riuscirà a recuperare la memoria?

 

Sorprese? No, grazie!

 

Bella.

 

Erano trascorsi un paio di settimane dal mio risveglio e lentamente stavo guarendo, ma sfortunatamente la memoria tardava a ritornare.

I medici non sapevano se mi sarebbe ritornata e io avevo il timore di non recuperarla mai. Temevo di non ritornare la Bella di prima di quel tragico evento.

Perdere un pezzo importante della mia memoria per me significava di andare in panico tutte le volte che mi specchiavo non riuscendo a riconoscere la donna che vedevo, di non riconoscere i luoghi a me familiari ma per fortuna c’era Edward, mio marito, ad aiutarmi.

Di quello che avevo dimenticato c’era anche lui quindi non sapevo di essermi sposata, di essermi innamorata di lui e tutto ciò mi provocava un’enorme tristezza. Lui era talmente dolce, carino e soprattutto molto paziente. Avrei voluto che almeno uno spiraglio di ricordo ritornasse, ma niente.

Edward mi aveva raccontato molte cose di come ci eravamo conosciuti, di come avevamo affrontato le prime difficoltà, di come fossimo sempre vicini anche quando lui era in giro per il suo lavoro.

Il lavoro di mio marito mi sconvolse perché ritenevo letteralmente impossibile che un attore così famoso si fosse innamorato di una comune mortale come me. La vocina della mia coscienza mi ripeteva che anche i vip erano persone normali.

In quel periodo per me tutto era nuovo. Non riuscivo a capacitarmi dell’essermi sposata nonostante mio marito mi aveva mostrato il video del matrimonio. Quando guardammo il video della cerimonia mi commossi perché la mia mente aveva cancellato il momento più bello della mia vita con la persona più straordinaria che avessi conosciuto.

L’ironia della situazione era che ricordavo benissimo gli episodi dei miei primi 25 anni di vita ogni minimo dettaglio quindi riconoscevo la mia famiglia, i miei fratelli, mia nonna, le mie amiche, i miei hobby, la mia passione per la letteratura inglese che grazie ad essa avevo imparato la lingua del mio marito.

 Finalmente arrivò il giorno delle mie dimissioni e io ero quasi insicura se andare a casa di mio marito o nell’abitazione dei mie fratelli e di mia nonna. All’ultimo decisi di dare fiducia all’uomo che avevo sposato.

Avevo dimenticato che Edward fosse esageramene propenso alle sorprese…ma me ne accorsi il giorno delle mie dimissioni e quindi dal mio ritorno a casa.

Giunti nella modesta dimora, una casa situata vicino ad un sentiero di montagna che permetteva di vedere tutta la zona limitrofa, piena di confort e un piccolo cortile ebbi il sentore di essere attesa. Infatti appena entrati a casa ci furono diverse persone ad accogliermi.

Era una festa con alcuni nostri colleghi ,alcune miei vecchie amiche ,i miei fratelli, e la mia amata nonnina. Per fortuna c’era qualche volto familiare che capì immediatamente come mi sentivo, ma questo non impedì a Lily Collins di venirmi abbracciare come fossimo amiche di amiche di lunga data.  C’era anche Robert Pattinson che aveva lavorato con mio marito. Fu proprio il collega di mio marito a farmi andare in iperventilazione nonostante mi ricordassi quello che mi aveva raccontato Edward degli inizi del suo lavoro…

Mi aveva raccontato della sua occupazione e come suo primo ingaggio era stato preso come controfigura del mio idolo e trovai la situazione divertente tanto che alla fine ridemmo ed ero felice di aver ritrovato una parte di me, il sarcasmo.

“Eri la contro figura di Robert Pattinson, quindi sei abituato a fare scene movimentate e fare il morto?” chiesi sorridendo.

“No, Robert è un attore fantastico ma è timidissimo quindi le scene di nudo le ho girate io!”

“Quindi sul tuo primo contratto c’era scritto: Edward Cullen ingaggiato per fare il culo a Robert Pattinson!”

La risposta di Edward fu una grassa grossa risata e poi mi disse:” Lo sai che me lo avevi detto anche la prima volta che ti avevo raccontato questo episodio, sono fiducioso che la memoria ti ritornerà a breve.”

Alla festa c’era anche scrittori come Susana Tamaro e il mio editore questo significava che la conoscevo e probabilmente avevo realizzato il sogno della mia vita.

Edward capì al volo il mio stato di panico e mentre si scusava con i suoi amici vip, Mike mi portava nella dépendance dove si erano ritirate mia sorella Angela con nonna.

“Glielo avevo detto a quell’imbecille che non era pronta!” sentivo mia nonna brontolare già prima che giungessimo alla porta della dependance…

“Hai ragione, ma devi capirlo Edward tende ad esagerare!” rispose mia sorella con voce un po’ più bassa.

Dopo pochi minuti io e Mike raggiugemmo le nostre congiunte.

“Edward ha esagerato. Mi sono sentita un fenomeno da barraccone!” dissi sconsolata

“Non era quello che voleva, mio cognato tende a fare l’esagerato!” mi rispose mio fratello e Angela annuì.

Dopo un po’ ci raggiunse anche Edward dicendo che aveva congedato i nostri amici e che aveva bisogno di rimanere da solo con me per un chiarimento. Solo dopo aver assicurato la mia famiglia di origine mi lasciarono da sola con il mio coniuge.

Appena rimanemmo da soli iniziò la discussione.

“Mi dispiace tantissimo. Speravo che grazie ai nostri amici riuscissi a ricordare qualcosa!” si scusò Edward.

“Mi sono sentita un fenomeno da barraccone!”

“ No, non lo sei stata!”

“Non mi piace stare al centro dell’attenzione e poi a più di qualche tuo collega avrò fatto gli occhi dolci come se fossi una ragazzina e un cerbiatto indifeso. Ti ho messo in imbarazzo davanti ai tuoi colleghi!”

“No, tranquilla. Non mi hai messo in imbarazzo e poi loro sono gli amici più intimi era come una festa di famiglia”.

Lo guardai alzando un sopracciglio.

“Ok, ho esagerato. Anche per me questa situazione è difficile, ma farò di tutto per farti stare bene e per ritrovarci!” mi rispose lui.

“Grazie” e poi ci abbracciamo e lentamente iniziai nel sentirmi a casa.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** epilogo provvisorio ***


fine sospesa Salve, qualcuno penserà che mi sono persa ma non è così. Mi vergogno per non aver portato a termine questa fan fiction ma ho perso l'ispirazione anche se so come si conclude. Per farla breve Bella lentamente recupera la memoria e si ricorda di Edwad e del loro amore, il punto di svolta sta nel prologo dove lei sogna i primi momenti della loro conoscenza.
Non credo che cancellerò questa fan fiction ma probabilmente la trasformerò in originale perchè infondo si basava su un mio sogno anche se il protagonista non è Robert Pattinson ma Sam Calflin nel periodo del film "Scrivimi ancora".

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