Come rubare il cuore al Re degli Spettri (INTERATTIVA)

di Mezzosangue_Tributo_Mago
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo+Regolamento ***
Capitolo 2: *** Round 1 ***
Capitolo 3: *** Round 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo+Regolamento ***



PROLOGO

Nico di Angelo stava camminando per il lago, tranquillo.
Si stava annoiando: Percy era nella sua cabina con Annabeth (c'era solo da immaginarsi cosa stessero facendo!), Jason stava dando lezioni di scherma a Piper, dall'arena, e sua sorella era insieme a Frank e a Leo, che litigavano (sai che novità!) per un aggeggio del figlio di Efesto che aveva triturato i jeans del romano.
Insomma in quel momento Nico era terribilmente solo.
Prese un sasso e lo scagliò sull'acqua, formando tanti piccoli cerchi sulla superficie cristallina.
Sospirò, lasciandosi cadere sul terreno. Aveva i capelli scuri che gli ricadevano sul volto pallido, fornendo un contrasto evidente, gli occhi color ossidiana si guardavano intorno, spenti.
Aveva solo una canottiera (rigorosamente nera), in modo di cercare di abbronzare un po' le braccia muscolose, dei jeans scuri, strappati in più punti. I piedi erano scalzi, a contatto con la sabbia calda.
Eppure, anche lì, in riva all'acqua, con il sole che li accarezzava la pelle, e con tutta la pace e la tranquillità che un tempo avrebbe amato, Nico non si sentiva felice, ma solo. 
Dalla sconfitta di Gea, quando i due campi avevano dato libero accesso l'uno all'altro, sembrava che tutti avessero trovato ciò che cercavano: Percy aveva Annabeth, Jason (quando non era al campo Giove) aveva Piper, Hazel aveva Frank, e addirittura Leo da tre settimane si sentiva con Calipso.
Tutti avevano qualcuno, tranne lui, Nico di Angelo.
Non sapeva che, in quel momento,
c'erano 6 persone che avrebbero fatto di tutto pur di consolarlo...




Angolo Autrice:

PROLOGO DA SCHIFO!Yeeeee!!!
Ok l'idea a mi è venuta così, stavo leggendo delle interattive ho pensato: perché non fare una storia interattiva dove i personaggi cercano di conquistare Nico (che poi è lo scopo di molte FanGirl, compresa me)?! Ed eccoci qui...
Vi dico subito che accetto solo 6 personaggi, che possono essere anche maschi (ma vi avverto negli slash faccio schifo), voi prenotatemi il personaggio nei commenti e io vi do l'ok per la scheda.
Possono arrivarmi tutti i personaggi che volete, io li leggerò tutti e ne sceglierò 6, che contatterò in privato.
Per non complicarmi la vita per genitori divini accetto solo i maggiori, più Ecate, Nix e Nemesi.
Aggiornerò il 26, intanto cercate di partecipare in molti!


Regolamento:

1) accetto solo 6 personaggi, sia maschi che femmine
2) accetto tutte le schede fino al 26 quando aggiornerò scegliendo i 6
3)a ogni capitolo, oltre al POV di Nico ci saranno quelli dei 6, alla fine del capitolo voterete il personaggio che vi è piaciuto di più
4) quello che ha ricevuto più voti vince un punto, quello che ne ha ricevuti di meno ne perde uno
5) quando un personaggio vince un punto, durante il capitolo dopo verrà avvantaggiato con Nico, nel caso contrario, verrà svantaggiato (poi metterò anche una classifica a fine capitolo)
6) ogni personaggio all'inizio ha 3 punti, quando li perde tutti esce dalla competizione (innamorandosi di qualcun altro, o Nico lo odia, o muore)
7) l'ultimo giocatore che rimane vince l'amore Nico 
8) aggiornerò in media ogni settimana


Scheda:

Nome:
Secondo nome (se c'è):
Cognome:
Soprannome (se c'è):
Età:
Quando è arrivato al campo:
Come si accorge che gli piace Nico:
Da quanto conosce Nico:
Carattere:
Aspetto fisico (o link foto):
Difetti (fisici e caratteriali): 
Genitore divino:
Genitore normale e rapporto:
Storia:
Ama:
Odia:
È bravo in/a:
Non è bravo in/a:
Orientamento sessuale:
Altro:



SE AVETE BISOGNO DI CHIARIMENTI SCRIVETEMELO!

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Capitolo 2
*** Round 1 ***


Round 1

Callum Austin Caduto , seduto sul letto, diede uno sguardo esasperato alla sua cabina:
Per terra era pieno di cartacce, cartoni di pizza mangiucchiata, e carte di Mitomagia; dall'armadio semiaperto usciva una valanga di vestiti sporchi o meno, tra cui i suoi numerosi cappellini. Sul muro erano appesi malamente dei poster dei suoi fantasy preferiti, oppure c'erano dei residui di scotch dei manifesti precedenti; sulla scrivania, li vicino, era impilata una torre di libri che minacciava, pericolosamente, di cadere.
Il ragazzo, neanche con gli occhiali, riusciva a scorgere un solo centimetro quadro di stanza pulita, tanto era disordinata e confusionaria: era uno dei tanti svantaggi nell'abitare in una cabina da solo, essendo l'unico figlio di Febe, la titanide dell'intelletto e della profezia, Callum non aveva nessuno che potesse controllare il suo caos.
Sospirò, stiracchiandosi, col petto nudo che metteva in evidenza il fisico secco ma muscoloso. Aveva la schiena tutta indolenzita, e capì il perché quando, tra le coperte, trovò il suo album "200 pagine+1" su Nico di Angelo.
Arrossì violentemente quando si accorse che si era addormentato sfogliando le foto del suo figlio di Ade preferito, sorridendo come un ebete. Nico gli faceva sempre quell'effetto, lo faceva sentire bene, ed era forse per l'album, e anche per il peluche che ritraeva il ragazzo (con il quale dormiva sempre), che Callum quella notte non aveva avuto incubi.
Scese dal letto, nascondendo i suoi gadget di Nico sotto il materasso, cercando di convincersi che "Si, avere una raccolta di foto e un pupazzo di un ragazzo è del tutto normale, e non un'ossessione", ma si faceva ridere da solo.
Più si diceva così, più capiva che aveva raggiunto una fase di negazione nei confronti dei suoi sentimenti: perché non poteva fare altro che accettarlo, era palesemente omosessuale e si era preso una cotta colossale per Nico di Angelo.
Il figlio di Febe afferrò una maglia grigia con scollo a V e dei jeans, completando il tutto con una giacchetta di tessuto a quadri bianchi e blu, con i bottoni, e un immancabile cappello, quel giorno azzurro, come il cielo.
Si diede una lavata rapida, soffermandosi un attimo davanti allo specchio, a guardarsi nei caldi occhi castani, attraverso gli spessi occhiali. Aveva il naso all'insù e le labbra carnose, e i suoi lineamenti erano troppo morbidi e infantili per un quindicenne, secondo lui.
Si scompigliò i capelli castani, riportando il ciuffo che gli attraversava la fronte al suo posto.
Dopo essersi vestito e messo al collo l'inseparabile medaglione, Callum decise che era ora di andare a fare colazione, siccome il suo stomaco ruggiva.
Uscì dalla cabina e si diresse verso la mensa, per poi sedersi vicino ad alcuni amici.
Si ritrovò a spiare di nascosto un certo figlio di Ade, mente tormentava il suo muffin al melograno.
Stranamente Nico non stava in disparte, come al solito, ma se la rideva con i 7. Callum sentì un una fitta al cuore nei vedere Percy e Leo che lanciavano al ragazzo dei chicchi d'uva, che lui cercava di ingoiare al volo, ridendo. Non capiva però se quella fitta era provocata dal fatto Nico che si divertiva con qualcun altro, o dal vedere il sorriso così raro di lui. I denti bianchi che si mostravano, sfavillando, incorniciati dai capelli morbidi, con gli occhi neri come dei pozzi profondi che scintillavano sereni, era uno spettacolo che pareva come una specie in via destinazione: da proteggere.

-Hey, Call, cosa guardi?- il sorriso spontaneo di Lacy, sorella di Piper, lo riportò alla realtà

-Uh!? Niente...- rispose girandosi

-Amico, oggi devi stare sveglio... se no come lo battiamo Di Angelo a Mitomagia!?- gli domandò Malcolm, figlio di Atena e suo migliore amico

-Come scusa?!- esclamò Callum

-Insomma, non ti ricordi? Nico ci aveva promesso una sfida due contro uno a Mitomagia, con la sua nuova espansione "Mutande tigrate di Dionisio"- spiegò l'amico, trattandosi la nuca bionda

-Ah, scusa, me ne ero dimenticato...- disse il ragazzo alzando le braccia, in segno di arresa

Lo disse come se fosse qualcosa di poco conto, ma in realtà, dentro fremeva. Da quanto era che Nico non faceva con loro una sana partita? Troppo tempo... e dire che era così che si erano conosciuti, giocando a Mitomagia, e poi il figlio di Ade lo aveva salvato durante la battaglia a Manhattan e Callum non era più riuscito a resistere.
Adorava Mitomagia, era come combattere nella realtà, con strategie e scontri, ma decisamente meno impossibile. Callum era negato in qualunque tipo di scontro, faceva fatica a non trafiggersi impugnando un coltello da burro, e per questo ammirava ancora di più Nico: un eccellente mente in Mitomagia e un guerriero formidabile nella realtà.
Decise di andare a preparare il mazzo per l'incontro, alzandosi dal tavolo, seguito da Malcolm.
Chiacchieravano del più e del meno, quando passarono vicino all'arena.
"Dis Immortales, perché a me!"pensò nel vedere la figura di Nico che si allevava tra la folla. Aveva una i soliti jeans e canotta nera, mezza sfilacciata, che lasciavano intravedere i pettorali, e i muscoli tesi delle braccia, che impugnavano la spada di Ferro dello Stige. La pelle chiara era imperlata di sudore, e luccicava sotto il sole alto. Sul volto aveva espressione concentrata e divertita, con il sopracciglio destro lievemente abbassato, in modo da creare una fossetta sulla fronte, che Callum trovava adorabile. Guardandolo sconfiggere avversario su avversario, senza il minimo sforzo, con i capelli color pece che svolazzavano nell'aria e la sabbia che creava una sorta di area dorata, il ragazzo aveva sempre di più la certezza di ritrovarsi di fronte ad un essere divino.
Callum era così preso dal Re degli Spettri, che non si accorse del ragazzo che si trovava sul suo percorso, anch'esso distratto, e fu inevitabile che i due si scontrassero:
SBAM! E Callum cadde a terra...

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Harry Michael Blake stava tranquillamente sorseggiando un po' d'acqua, durante la pausa del suo allenamento, all'arena.
Si passò una mano tra le ciocche biondo cenere, "Devo comprare dell'altro gel, i capelli mi si stanno afflosciando" si appuntò mentalmente.
Le labbra sottili si piegarono in un sorriso, mentre i suoi occhi blu cielo schizzavano per tutto il campo di combattimento. Quel era in forma, decise stiracchiandosi, stendendo le braccia abbronzate da surfista.
Il figlio di Apollo si sentiva forte, invincibile, niente lo avrebbe potuto far cadere e... SBAM!
Harry era steso sulla sabbia dell'area, con sopra il ragazzo che lo aveva steso.

-S-scusa! Non ti avevo visto...- balbettò il tipo, aiutandolo a tirarsi su

Harry lo identificò come Callum Caduto, il figlio di Febe. Vedendolo, tutto mortificato e dispiaciuto, mentre si toglieva di dosso la polvere, pensò di divertirsi un po' con lui.

-Strano che tu non mi abbia visto, con quei fondi di bottiglia!- ghignò, indicandogli occhiali, e attirando molte risate di chi era rimasto a guardare la caduta

-Ok, ti ho già chiesto scusa, non c'è bisogno di sfottermi- ribatté l'altro, calmo

-Hai ragione ci pensi già tu da solo...- altre risate

-Ha-ha-ha, che ridere.
Comunque questi sono un regalo di mio papà... ci tengo molto- rispose Callum, accennando un sorriso nostalgico

-Già perché è bello avere il papino che ti compra gli occhiali firmati?- sputò Harry, con una punta di disprezzo nella voce

Odiava le persone che non capivano quanto era bello poter avere un famigliare accanto. Sapevano solo lamentarsi delle cose materiali che non possedevano, senza rendersi conto di quello che avevano... E Harry lo sapeva bene quanto fossero fortunati coloro che avevano tutti i parenti vivi, lui, che aveva perso sua madre Belle, per un cancro, e la sua gemella, uccisa da un ciclope. Anche se aveva avuto accanto degli zii fantastici come Regan Blake e Judith Hood, non aveva mai accettato i loro decessi.

-A dir la verità mio padre è morto quando io avevo 9 anni-confessò Callum -E io a quanto pare sono riuscito ad andare avanti lo stesso, e credo che lui sarebbe fiero di me- concluse sorridendo nostalgico

Quell'affermazione fece sentire Harry peggio del dovuto: a parte per la gaffe appena fatta, si sentiva in colpa perché lui non era stato abbastanza forte, lui non ce l'aveva fatta a realizzare la dura realtà, nonostante i numerosi anni passati dagli episodi. Improvvisamente, Callum Austin Caduto, non gli sembrava più un ragazzo tanto debole e spaurito. Anzi, era uno che era riuscito ad affrontare, e superare, una delle cose più dolorose e spaventose: la Morte.

-Hey, ragazzi che succede?- un tocco sulla spalla lo fece sussultare

Si girò e per poco non gli venne un colpo, di fronte a lui c'era Nico di Angelo, in tutta la sua maestosità. "Ok, Harry calmati, è solo un (FOTTUTAMENTE FIGO!) figlio di Ade. È qui per controllare che tutto vada bene, visto che è uno degli eroi del Campo, insieme ai 7" si disse mentalmente. Eppure il suo cuore non sembrava pensarla così, perché rischiava di scoppiargli fuori dal petto, tanto martellava insistentemente.

-Oh, niente, il tizio qui è più cieco di una talpa e mi ha travolto... gli sto solo facendo gentilmente notare che non è stato educato- rispose grattandosi la nuca, e sentendo tintinnare il suo braccialetto portafortuna

-Non è andata proprio così!- intervenne Callum, improvvisamente paonazzo

-Che ne vuoi sapere tu?! Non hai neanche visto...SEI UNA TALPA- Harry mise quanto più potere possibile nelle sue parole, schiacciando le dita

Un raggio di Sole illuminò Callum, che incominciò a crescere il pelo, e la faccia si allungò. Gli arti su accorciarono, mentre dalle mani crescevano delle lunghe unghie.
Poco dopo davanti a loro c'era una piccola talpa bruna che squittiva contro Harry.

-Ma che diamine hai fatto?- esclamò Nico

-Oh, niente... se la Luna fa trasformare i lupi mannari, il Sole ha le TALPE MANNARI!- sorrise l'altro

-Ok, ma adesso riportalo com'era prima!- ordinò Nico, incrociando le braccia, ma ridacchiando

Harry schioccò le dita, sbuffando, ma pur sempre contento di aver strappato una risata al ragazzo, e Callum tornò umano.
Tutti incominciarono a ridere, e il figlio di Febe assunse un color peperone, cercando di scomparire.

-BLAKE! Ma sei scemo o cosa?!- gli strillò, quasi squittendo come prima

-Dai bello calmati, eri così carino...- sorrise Nico, tentando di calmarlo

Le guance di Callum si tinsero, se possibile, ancor più di rosso, sciogliendosi di fronte al figlio di Ade.
Harry capì che quel ragazzo lo aveva battuto ancora una volta: vedendo la sua reazione per Nico di Angelo, il figlio di Apollo capì che Callum aveva anche già accettato il suo amore per quel ragazzo, cosa che a lui risultava ancora impossibile. Non riusciva a dirsi che era gay e che li piaceva Nico, ma piuttosto si convinceva che solamente avesse una passione per il suo sorriso.
Grazie ad un moto di antipatia, Harry decise che non avrebbe mai lasciato che Caduto mettesse le mani su Nico (e il suo sorriso) e che quindi avrebbe fatto di tutto pur di conquistarlo lui. O almeno questa era la spiegazione più logica all'ondata di gelosia che lo travolse, nel vedere Nico e Callum insieme.

-Hey, dovresti ringraziarmi, ti ho solo aiutato a liberare il tuo potenziale... - sogghignò, accarezzandosi il naso dritto

-Adesso basta!- Callum furibondo lo attaccò

Ma Nico fu più veloce e si frappose tra i due litiganti. Aveva la spada contro la gola Callum, e la mano che tirava il bavero del figlio di Apollo.
Harry lo guardò grato, ma il figlio di Ade sembrava tutt'altro che contento, era come una rosa, bella ma letale:

-Adesso andiamo da Chirone. Subito!- sussurrò, guardandoli male entrambi

Un'allegra scampagnata con un il suo nuovo rivale e la sua cotta segreta, Harry non vedeva l'ora, era quello che pensava, mentre sorrideva sarcastico.

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Britney Follett stava distesa in riva al lago, mente osservava le nuvole mutare forma.
Aveva i piedi immersi nell'acqua, e, nonostante la preferisse allo stato di ghiaccio(quando poteva pattinarci sopra), in quel momento non le dispiaceva. I pantaloni chiari erano tirati su per non bagnarli, e la maglia arancione del Campo era troppo larga, cosicché si intravedeva, da sotto la stoffa, il fisico formoso della figlia di Afrodite.
Probabilmente qualunque maschio non si sarebbe soffermato sulla sua cicatrice che aveva sul fianco, ma per sua fortuna, con lei c'era solo Piper McLean.
La sorella era stesa accanto a lei e giocava con una ciocca dei suoi lunghi capelli castani e mossi, mentre guardava il cielo.

-Cosa sembra?- chiese la più piccola, indicando una nube

-Una saetta- rispose l'altra

-E quella?- continuò

-Un'aquila- Piper sorrise

-Non ti sembra che ci siano troppi riferimenti al tuo fidanzato?- borbottò Britney, guardandola con gli occhi castani, screziati d'argento

-Hai ragione...adesso mi concentro-

-Brava... allora, quella cos'è?-

-Jason-

-Sei un caso irrecuperabile Pip- rise cristallina, Britney

-Quando avrei un ragazzo capirai, Brit- la sorella gli tirò un pugno amichevole sul braccio

-Questo era un colpo basso, visto che conosci la mia situazione sentimentale...- la ragazza mise su un finto broncio, girandosi di pancia

Piper era l'unica a cui aveva confessato il ragazzo che le piaceva: Nico di Angelo.
Era stato abbastanza difficile, perché la sorella era una amica della persona in questione, e all'inizio ci era rimasta di pietra, per poi decretare che gli avrebbe assolutamente fatti mettere insieme.
Ma confidarsi con Piper era di sicuro più facile che farlo con qualunque altra figlia di Afrodite, con le quali non condivideva la passione per il trucco (si metteva solo del mascara e un rossetto rosso fuoco), lo shopping e il vedere storie d'amore tra qualunque cosa si muovesse (e non).

-Dai non va così male, no? Avete partecipato anche a una missione insieme, dove lui ti a salvato...- cercò di consolarla Piper

-È come in quei film romantici: la ragazza insicura si innamora del ragazzo figo e misterioso. Mi sento una cavolo di ragazzina con crisi ormonale, non una quindicenne!- Britney sospirò, affondando la faccia nell'erba

La sorella stava cercando di dire che non era vero, e che comunque alle fine, in quei film, i due si fidanzano, quando qualcuno li interruppe:
era Nico di Angelo, che si trascinava dietro due ragazzi, che riconobbe come Harry Michael Blake e Callum Austin Caduto, circondati da una scorta di scheletri.

-Pip, ho bisogno di te. Questi due stavano per attaccare rissa, e li sto portando da Chirone, mi farebbe comodo la tua lingua ammaliatrice- il ragazzo la guardò, speranzoso, con occhi da cucciolo

Britney si sentì scogliere nel vederlo così dolce, e si sentì scaldare ancora di più quando sentì la risposta di Piper:

-Ho un appuntamento con Jason, se viene Britney è uguale, no? Sa usare anche lei la lingua ammaliatrice...- consigliò la ragazza

-Beh,ecco, io...- la più piccola cercò di protestare, imbarazzata

-Per me va bene- disse noncurante Nico

-Allora è deciso! Brit VAI- Piper pronunciò l'ultima parola con potere

La lingua ammaliatrice della sorella era molto più potente della sua, così Britney si trovò a seguire Nico di Angelo e il suo strano seguito.
Ogni tanto Call e Harry si scambiavano qualche insulto, ma venivano prontamente puniti dagli scheletri.
Nico camminava silenzioso, con le mani ficcate nelle tasche, la spada appesa alla cintura, e uno strano sorridono divertito in volto.
Britney avrebbe tanto voluto vedere da più vicino quelle labbra incurvate, e magari appoggiarle contro le sue... NO, decisamente stava correndo troppo!
Finalmente raggiunsero la casa grande, ma quando bussarono alla porta trovarono un Chirone tutto agitato, con gli occhiali da sole e una maglia dei "Party Pony", e che correva da una parte e dall'altra gettando cose a caso nella valigia.

-Ehm... Chirone, qui ci sarebbero due semidei che si stavano per picchiare da punire- provò a dire Nico

-Non ho tempo: sono in ritardo per la riunione a Ibiza dei Party Pony! Decidi tu la punizione, mi fido!- e detto questo sbatté loro la porta in faccia

Dopo l'iniziale stupore, sul volto di Nico si fece strada un sorriso sadico, che spaventò, oltre ai due peccatori, anche Britney.

-Cos'hai intenzione di fare?- chiese titubante

-Oh, solo un un Legame d'Ombra, Brit- rispose, per poi tirarla per un braccio, incamminandosi verso le cabine

Il suo soprannome detto da lui, e la sensazione delle sue mani sulla sua pelle, la fecero sentire come se avesse raggiunto i campi elisi, o come quando pattinava, felice e libera delle preoccupazioni.

-Aspettate un attimo io non vado da nessuna parte!- esclamò Harry, impuntandosi, nonostante gli scheletri

-Questa volta sono d'accordo-approvò Callum

-Britney usa la lingua ammaliatrice- ordinò Nico

La ragazza si sentì sprofondare, odiava costringere le persone a fare qualcosa, e poi,lei, riusciva a utilizzarla solo cantando, cosa abbastanza imbarazzante.
Ma Nico contava su di lei, e un aveva po' di curiosità su cosa fosse misteriosa punizione... Così si fece forza e intonò:

~Figlio Di Febe
E Figlio di Apollo,
Marciate,
Seguite Il Re Degli Spettri,
Fino Alla Punizione
Che Vi Spetta~

I due ragazzi si irrigidirono, e come marionette iniziarono a camminare dietro a Nico di Angelo.

-Grazie. Sei stata bravissima- le disse ammirato il figlio di Ade

Britney pensò che di sarebbe sciolta come un pezzo di ghiaccio, in una pozza d'acqua fredda, per il complimento. Ma siccome ciò non avvenne, proseguì il suo cammino per scoprire che cos'era il Legame d'Ombra.

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Lewis Walter Sybill camminava per le strade di Manhattan impugnando una spada di bronzo celeste. Intorno a lui vi era il caos: semidei che combattevano mostri, mostri che cercavano di sbranare i semidei, e titani che calpestavano tutto.
Al figlio di Ecate però non importava, stava cercando qualcos'altro, o meglio qualcun altro.
D'un tratto tutto si fece silenzioso, la città destra. Lewis si girò, vedendo che davanti a lui c'era una ragazza: Amy Farah, la sua vecchia amica che aveva abbandonato il Campo, risentita per non era stata riconosciuta.
La ragazza lo guardava disperata, con la paura negli occhi, chiedendo pietà.
Ma Amy gli aveva traditi, e lui non poteva perdonarla, se l'era ripromesso, e Lewis non infrangeva mai una promessa.
Protese il braccio davanti a se, spalancando la mano. La nebbia verde avvolse Amy, che iniziò a tossire. Si portò le mani alla gola, con un grido disumano, la faccia che si contraeva, diventando paonazza.
Vedendo la ragazza contorcersi a terra, strillando, Lewis non provò alcun rimorso, davanti a se non aveva più Amy Farah, ma un nemico, come gli altri, da distruggere.
Sorrise sadico, mentre la ragazza crollava a terra, immobile, con la pelle pallida e fredda.
Si svegliò di colpo, ansimante. Era seduto sull'erba, appoggiato ad un albero, al Campo Mezzosangue.
"Era solo un incubo" si disse, rilassandosi. A quanto pareva, si era addormentato mentre disegnava.
Aveva l'album da disegno li vicino, con le matite sparse sull'erba, lo aprì scoprendo, come spesso accadeva, che aveva disegnato nel sonno. Sulla carta era rappresentato un macabro schizzo di una ragazza scossa da convulsioni. Amy era stata la prima (e unica) amica che si era fatto al Campo, nella cabina di Ermes. Purtroppo la ragazza non era mai stata riconosciuta, a differenza sua (l'incidente delle vettovaglie, era abbastanza famoso), e perciò si era schierata con Crono. Lewis l'aveva uccisa con le sue mani, e la cosa ancora più inquietante era che provava un senso di soddisfazione e piacere, nel pensarci.
Sfogliò le altre pagine, trovando qualche disegno di zia Tessa, che costituiva la sua vera famiglia, e pochi del padre, Walter Sybill. Sapeva poco del genitore, perché non aveva mai vissuto con lui, perché faceva parte di una comunità wicca, e non riusciva a vederlo perché gli ricordava troppo Ecate. Solo di recente, dopo una vita vissuta con la zia, Lewis aveva avuto qualche incontro con il padre.
Sempre nell'album, trovò un suo autoritratto, fatto in un momento di orgoglio: aveva il viso incavato e affilato, con gli occhi verdi scuro, tendente al marrone, che spiccavano, incorniciati dalle brune ciocche mosse. Nel ritratto si vedeva la sua figura allampanata e esile, fin troppo magra.
Lewis sapeva di non essere considerato un canone di bellezza, visti i lineamenti rozzi, e il viso pallido, e non era neanche il semidio più popolare del Campo, essendo introverso e inquietante, ed era a conoscenza del fatto che tutti lo chiamassero Lewis L'Oscuro, ma faceva finta di niente.
Come se ciò non bastasse, era sordo dall'orecchio sinistro, in seguito ad un incidente, e aveva l'indice e il medio destri paralizzati (anche se ciò non gli impediva di disegnare).
Ma Lewis considerava tutto ciò come un pregio, anziché uno svantaggio: lui era diverso, si distingueva dalla massa, il suo gusto per il macabro lo rendeva speciale e (per lui) superiore agli altri.
Alla fine però, c'era qualcuno che gli assomigliava, qualcuno solitario e schivo, spesso ritenuto inquietante...
E chi altro poteva essere se non il figlio del dio degli inferi?
Lewis adorava questa somiglianza, e ciò era dimostrato dai numerosi disegni raffiguranti Nico di Angelo, posti tra gli schizzo di morti macabre.
Lewis lo aveva conosciuto tra la folla della casa di Ermes, quando ancora era un ragazzino ingenuo e spaurito, ma aveva maturato il suo interesse per di lui quando il ragazzo era diventato più grande, e lo aveva visto combattere con una ferocia e una maestosità, degna solo del Re degli Spettri. Avevano avuto modo di conoscersi durante la costruzione delle nuove cabine, dopo la battaglia di Crono, e così Lewis aveva fatto i primi passi per la conquista di Nico.
Lewis aveva 17 anni e l'altro un anno in meno, ma aveva lo stesso una sorta di timore nel vederlo, il fisico asciutto e muscoloso, il viso spettrale ma regale, in netto contrasto con i capelli sempre scompigliati e l'abbigliamento nero. Ma Nico era anche dolce, quando sorrideva o metteva il broncio, peccato che non fossero mai rivolti a lui, avrebbe tanto voluto scaldarlo in un abbraccio...
Lewis si maledisse, non erano da lui quei pensieri zuccherosi. Si alzò raccogliendo le sue cose, deciso a tornare nella cabina di Ecate.
Ma, dopo qualche passo, decise di cambiare i suoi piani; improvvisamente aveva voglia di seguire (o stolkerare) un curioso gruppetto di persone, composto da:
una ragazza castana, evidentemente figlia di Afrodite dalla bellezza che irradiava, un tipo impacciato con gli occhiali, e uno con il fisico da surfista. Completare il tutto c'era Nico di Angelo, in tenuta di allenamento, che comandava a degli scheletri che scortavano i due ragazzi.
Lewis pensò di fare la cosa che gli riusciva meglio: passare inosservato, aiutato da un po' di Foschia della madre.
Iniziò a pedinare i ragazzi, che si stavano dirigendo verso le capanne.
Quando vide davanti a quale cabina si stessero per fermare, Lewis ebbe un fremito: un figlio della Morte, che si portava dietro due vittime, insieme a una bella ragazza, diretti nella dimora dei figli di Nyx, la dea della Notte... sembrava l'inizio di un rito satanico!

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Lilith Nightingale stava litigando con la sua gemella, Amberly. "Sai che novità" pensò, sarcastica.
Se ne stava beatamente seduta alla scrivania, sorseggiando la sua cioccolata calda, e cercando qualcosa col computer, quando la sorella le era inciampata contro, rovesciandole addosso la bevanda.
Lilith non era una persona molto
paziente e gentile, quindi si mise a sbraitare:

-Ammy! Era la mia maglia preferita!- il grido risuonò per tutta la capanna di Nyx

-Ehm... Ops?! Sai ero di fretta...- disse la sorella, con un sorrisino imbarazzato

-OPS?! Ma mi stai prendendo in giro? Sono tutta sporca e appiccicosa...- si lamentò indicandosi

-Eddai Lils, non è il caso di farne una tragedia- provò a dire Amberly

-Si ma mi vedi?! Sono un disastro!- si abbandonò contro lo schienale della sedia, esasperata

-Non c'è mica Nico di Angelo che ti deve vedere...- la stuzzicò l'altra

Grosso errore, quello di Amberly.
Per Lilith nessuno poteva parlare del SUO Nico, soprattutto sua gemella, anch'essa innamorata del suddetto ragazzo.
Se prima avevano un rapporto abbastanza instabile, la scoperta di essere entrambe innamorare del figlio di Ade, aveva fatto cedere ogni resistenza.
Soprattutto ora, perché Lilith era convita che la sorella avesse molte più possibilità di lei di conquistare Nico.
D'altronde, Amberly (a detta sua) era sempre stata la più fortunata:
Lilith, essendo nata per prima, aveva ereditato un potere maggiore rispetto alla minore, ma non lo considerava un vantaggio, anzi, ciò la aveva resa scontrosa e cinica, abituata com'era alla gente che la guardava spaventata. Amberly non irradiava la sua stessa aura oscura, e quindi spesso non veniva neanche associata a lei, essendo gemelle eterozigote.
Almeno di questo era contenta, non erano uguali. Avrebbe odiato convivere con una se stessa perfetta.
Avevano in comune il fisico esile e i capelli castani, ma se i suoi erano lisci, quelli di Amberly erano mossi e lunghi fino alla schiena. Gli occhi della gemella erano da cerbiatta, di un color acquamarina, mentre i suoi castani, gelidi e magnetici. Amberly aveva,poi, la pelle pallida, spruzzata di lentiggini, e i tratti del viso eleganti, con gli zigomi alti e delle labbra sottili. In compenso, lei aveva delle labbra rosee sempre incurvate in un sorriso gelido.
-Lil, NO! Ti prego!- strillò la gemella, coprendosi il volto con le mani

-Che c'è ?!- chiese allarmata

-Gli occhi... ti stavano diventando neri- spiegò Amberly, terrorizzata

-Ecco, se non te ne vai subito, lo faccio davvero!- ne approfittò Lilith, spingendo la ragazza verso la porta

-Aspetta, io...!- non fece in tempo a finire la frase che era già fuori dalla capanna

"Ah, finalmente un po' di pace" pensò, avendo la cabina tutta per se.
Decise di farsi una doccia per togliersi l'appiccicume della cioccolata calda di dosso, così iniziò a far scendere l'acqua.
Entrata nella doccia, si lasciò andare, mettendo a nudo tutte le sue preoccupazioni. Innanzitutto faceva sempre più fatica a controllare il suo potere, e ciò la spaventava; addirittura stava per usarlo sulla sorella, alla quale, anche se spesso era seccante, alla fine voleva bene, essendo la sua unica famiglia, insieme al padre Harvey Nightingale, che però abitava ancora in Virginia.
Forse si limitava di meno, pensò mentre le goccioline gli solleticavano la pelle, perché alla fine li piaceva vedere il volto spaventato delle sue vittime, quando sussurrava loro "Efialtis" (in greco incubo), una semplice parola, che faceva crollare anche i più grandi eroi.
Cercò di scacciare il pensiero, spegnendo il getto getto d'acqua, per mettersi un accappatoio nero.
Quando andò entrò nella stanza principale, per prendere i vestiti, sentì un insistente bussare alla porta.
Seccata, lo ignorò, convinta che la gemella meritasse una punizione, ma siccome diventava sempre più irritante si avvicinò all'entrata:

-Ammy, smettila!- esclamò spalancando la porta

Davanti a lei non c'era solo Amberly, ma anche Nico di Angelo, palesemente imbarazzato, e altri tre semidei che non conosceva.
E lei era solo in accappatoio.

-Ehm... avremmo bisogno del tuo aiuto- disse Nico

-Certo, entrate- rispose, morendo per l'imbarazzo

Amberly ridacchiava, così ricevette una gomitata nel fianco.
Lilith guardò i nuovi arrivati, Britney Follet, figlia di Afrodite, Callum Austin Caduto, figlio di Febe, e Harry Michael Blake, figlio di Apollo. Gli ultimi due erano circondati da degli scheletri, che si sgretolarono appena entrati in casa.

-Allora, in breve, questi due- Nico indicò i due ragazzi, rossi per la vergogna - si stavano per picchiare, e Chirone mi ha dato carta bianca per la punizione. Io avevo pensato al Legame D'ombra- con un sorriso furbo, il ragazzo si passò la mano tra i capelli

-Un Legame D'Ombra?! Sei sicuro?- esclamò Amberly

-La volete smettere?! Che diamine è questa cosa?- intervenne Harry

-Ti basta sapere che è una cosa molto potente... e pericolosa- disse Lilith

-Allora tutto come al solito, no? Siamo semidei, anche giocare a biliardo è pericoloso, e credetemi, io lo so per esperienza...- disse ridacchiando

Lilith lo prese subito in antipatia. Già di per se non sopportava i figli di Apollo, poi uno che non prendeva niente sul serio la faceva infuriare.

-È molto peggio di quanto tu creda...
Se sciogli un Legame D'Ombra, è come infrangere un giuramento sullo Stige- spiegò Amberly

-Cosa?!- Callum deglutì, spaventato

-Si, ma perché siamo venuti proprio qui? Non potevi fare tu l'incantesimo Nico?- chiese Britney

-No, perché servono dei gemelli- rispose il ragazzo, mentre accarezzava il filo della spada

-Beh allora, andavi dai fratelli Stoll e il gioco è fatto!- si lamentò Lilith, ansiosa di uscire da quella situazione imbarazzante

-I due gemelli devono avere poteri oscuri, e nonostante gli Stoll siano indubbiamente loschi, non sono figli di Nyx, o Ade. E poi non mi affiderei mai a loro...- ribatté Nico

Lilith non sapeva se scaldarsi nel sapere che il figlio di Ade si fidasse di lei, o preoccupassi per dover scagliare una pericolosa maledizione.
Guardò le due vittime: le dispiaceva per Callum Caduto, sembrava così imbarazzato, mentre per il figlio di Apollo non provava nessuna pietà.
Continuava a sorridere, facendo qualche battutina, per scaldare l'ambiente.

-No sai cos'è la paura figlio di Apollo?- disse guardandolo negli occhi azzurri

-Non più di quanto Demetra conosca qualche cibo all'infuori dei cereali- sorrise furbo

-Va bene accetto, facciamo l'incantesimo-sibilò

-------------------------------------

Amberly Nightingale non poteva credere in che situazione era finita.
Era nella stessa stanza con il ragazzo che le piaceva, e sua sorella gemella, in accappatoio, anch'essa innamorata di Nico. E dovevano decidere se scagliare una maledizione su due ragazzi, per punizione.
A Amberly dispiaceva, anche se i nuovi arrivati le avevano fatto tutti cattiva impressione, e lei difficilmente cambiava idea.
Sua sorella gemella aveva appena accettato, probabilmente per la sua antipatia cronica per i figli di Apollo.
Dove decidere in fretta, anche perchè aveva gli occhi di tutti addosso, e di solito gli risultava facile, perché era una persona estremamente istintiva, ma il padre le aveva insegnato che nella storia, la materia che insegnava, i più grandi errori erano dati da scelte azzardate.
Cercò di concentrarsi, difficile per una semidea iperattiva, in compagnia della sua cotta, e di quattro altre persone che potevano rubargli Nico.
Quel pensiero le fece accendere una lampadina: Caduto, Blake, e la Follett guardavano il figlio di Ade in maniera strana, di contino, ma di nascosto. Harry, per vedere se rideva alle sue battute, Britney guardava la scollatura della canotta che lasciava vedere i pettorali, e Callum semplicemente lo osservava sorridendo, con le guance rosse.
Amberly riconobbe quegli sguardi come gli stessi che rivolgevano lei è Lilith al semidio. La cosa era chiara in quella stanza, su 6 persone, una sola non era innamorata di Nico, ed era lui stesso.
La gelosia e l'istinto presero il sopravvento:

-Anch'io ci sto- esclamò

-Perfetto- sorrise sardonico Nico

Britney e il ragazzo si allontanarono, mentre le due gemelle e le vittime di misero al centro della stanza.

Amberly continuava a dirsi che era sbagliato, che non era colpa loro se li piaceva Nico (cosa del tutto condivisibile), e che lei lo stava facendo solo per gelosia.
Era vero e non poteva farci niente, si sentiva svantaggiata rispetto ai due ragazzi che lo conoscevano da più tempo, e visti suoi precedenti gay.
Lei invece ci aveva parlato sul serio solo due mesi prima, durante una caccia alla bandiera. Da quel momento però non era più riuscito a scollarselo di testa, nonostante si sentisse in colpa verso sua sorella Lilith, che si era innamorata molto tempo prima.
Nico in quel momento aveva uno sguardo incuriosito, appoggiato contro il muro con le braccia incrociate, in modo che i bicipiti fossero messi in evidenza. Solo a gel pensiero si sentì felice, ma molto sciocca, come poteva un figlio di Ade come lui a innamorata i di una figlia di Nyx come lei, quando avrebbe potuto avere una figlia dell'Amore, o ancora dei ragazzi carini come il surfista figlio di Apollo e il tenero discendente di Febe?
La voce della gemella che iniziava l'incantesimo la sveglio:

-Prendetevi per mano- ordinò Lilith

-Cosa?! No!- esclamò Callum

-Mi dispiace per te Caduto, ma funziona così- la ragazza lo fulminò con lo sguardo, e i due ubbidirono

Amberly e Lilith incorniciarono a girarli intorno, con le spade sguainate canticchiando in greco, la seconda cercando di non inciampare nell'accappatoio.
Le ombre nella stanza cominciarono a muoversi, come impazzite.
Callum e Harry di guardavano spaventati, sempre tenendosi per mano.
Nel punto di massimo potere, le due gemelle si fermarono, sbattendo le spade a terra:

-SPIRITI DELLE TENEBRE
E DEE INQUIETE,
COME GEMELLE QUESTE OMBRE RENDETE- strillarono all'unisono

Per un attimo Amberly non vide niente, solo buio, poi tutto tornò come prima.
Al centro della stanza Harry e Callum proiettavano un ombra unica, anche quando provarono ad allontanarsi, tra di loro restava sempre un filo di tenebre.

-Io non mi sento diverso...- disse il figlio di Apollo

-Scoprirete più avanti le conseguenze- Nico di Angelo aveva un sorriso da lupo stampato in volto

-------------------------------------

Nico di Angelo pensava che quella era stata indubbiamente una giornata insolita.
Così, quando la sorellastra Hazel, quella sera nella cabina di Ade, gli chiese:

-Cos'hai fatto oggi Nico?- la ragazza in canottiera e pantaloncini lo guardò, sorridendo

-Oh, niente. Ho solo separato due che stavano per fare rissa. E poi gli portati a prendere una maledizione, per punirli- disse con noncuranza

La sorella rise, raggiungendolo nel letto.
Nico la strinse in un abbraccio, e si mise ad accarezzarle i capelli ricci, finché lei non si addormentò, sempre tra le sue braccia.
Nico era solo in boxer, e avere il corpo caldo della sorella contro la sua pelle lo fece sentire bene, solo gli dei sapevano quanto le volesse bene.
Si mise a pensare agli strani semidei che aveva incontrato quel giorno, e un po' si sentì in colpa per Harry e Callum, i due ragazzi che avevano subito la maledizione, ma la cosa lo fece anche un po' ridere, come anche il pensiero della faccia di Lilith quando lo aveva visto fuori dalla porta. Gli dispiaceva anche di aver disturbato Britney e le figlie di Nyx per quel capriccio, ma gli dava troppo fastidio vedere quei due litigare (per chissà cosa poi), e grazie al Legame D'Ombra le cose sarebbero migliorate.
La cosa forse più strana era stato quel ragazzo, Lewis gli sembrava di chiamasse, che gli aveva seguiti ovunque, pensando che Nico non vedesse attraverso la foschia. Gli era sembrato tenero e anche un po' buffo.
Nico sorrise pensando a quegli 6 strani semidei che quel giorno lo avevano stupito e divertito, per poi appoggiare il viso nell'incavo del collo di Hazel, che respirava dolcemente.









Angolo Autrice:
C'è l'ho fatta ad aggiornare!
Spero che i personaggi siano venuti bene;)
Come avrete notato non ho potuti metterli tutti (anche se mi piacevano!), e ne ho scelti 6:

Callum Austin Caduto
Figlio di Febe-15 anni

Harry Michael Blake
Figlio di Apollo-15 anni

Britney Follett
Figlia di Afrodite-15 anni

Lewis Walter Sybill
Figlio di Ecate-17 anni

Lilith Nightingale
Figlia di Nyx-15 anni

Amberly Nightingale
Figlia di Nyx-15 anni


Ora tocca a voi! Votate il vostro personaggio preferito (potete darlo tutti) in modo che guadagni un punto e non ne perda uno!
Ci vediamo tra una settimana,
Mezzosangue_Tributo_Mago

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Capitolo 3
*** Round 2 ***


Round 2


Britney odiava stare nella cabina di Afrodite, ma quel giorno era stata costretta a farlo.
Non aveva attività da fare, Piper era fuori con (indovina chi?) Jason, e non poteva stalkerare ancora Nico, così aveva deciso di riordinare le sue poche cose.
Brutto errore, siccome anche Drew e le sue compari avevano deciso di sostare nella capanna, per spettegolare e parlare di moda, mica per fare qualcosa di utile tipo tacere e risparmiare ossigeno.
Sospirò ancora una volta, sentendo i risolini delle sue sorelle. Come si poteva essere così sciocche era un enigma che neanche il divino Apollo (o Annabeth vestita da Sherlock Holmes) avrebbe potuto risolvere.
Era ovvio che la gente si facesse certe idee sui discendenti di Afrodite se la generazione attuale avesse come massima aspirazione quella di baciarsi un divo del cinema...
Britney odiava essere accomunata a quel branco di galline senza cervello, soprattutto perché assomigliavano ai bulli che le avevano reso la scuola un inferno.

-Hey Follett, vieni qui, non fare l'asociale!- la chiamò Drew, ridacchiando

-Scusa, ma ho da fare- cacciò con forza i calzini in un cassetto, alzando gli occhi al cielo

-Si parla di ragazzi... e anche di Nico di Angelo- insistette l'altra, maligna

Britney a sentire quelle parole andò nel pallone: come aveva fatto Drew a scoprirla?! Ok era una figlia di Afrodite e se ne intendeva di queste cose, ma aveva uno spirito d'osservazione pari a quello di uno scaldabagno rotto. 
L'unica che era al corrente della sua cotta per Nico era Piper... che l'avesse tradita? Oppure Britney parlava nel sonno? Magari russando i suoi segreti in codice morse...

-Cosa ne sai tu?!- strillò, spuntando da dietro al letto

-Me lo hai appena confermato tu: ti piace Nico di Angelo!- disse la sorellastra schioccando le dita, tutta contenta 

Non si era mai sentita così in imbarazzo, mentre dal gruppetto salivano i primi "Ooooh",  "Chi l'avrebbe mai detto?!" e anche una versione stonata de "Tra rose e fior, e tulipan, Britney e Nico si vanno a sposar...".
La ragazza li fulminò tutti con lo sguardo, mentre si sentiva andare il corpo a fuoco e il sangue fluire alle guance, tinte di rosso.
Strinse le i pugni e si morse il labbro, provando l'impulso di farli buttare tutti nel lago, grazie alla lingua ammaliatrice.

-Su, su ragazzi, non c'è bisogno... si è già complicata la vita da sola, innamorandosi di Nico- intervenì Drew, sorridendo crudelmente 

-Che intendi dire?- chiese Britney, sollevando il sopracciglio 

-Che il tuo caro figlio di Ade, oltre a essere un caratteraccio e parecchio ambito, è palesemente gay- esclamò la mora, divaricando le braccia, come se fosse la cosa più ovvia del mondo 

La faccia di Britney, probabilmente, per un decimo di secondo fu qualcosa spettacolare. Si contrasse in una smorfia a mezza via tra la sorpresa e 
la delusione. Ma poi si ricompose subito.
Ne aveva già sentito parlare, no? Che Nico aveva amato per anni Percy Jackson, era cosa risaputa, ma ormai era tutto passato e che il ragazzo ora fosse etero era sicuro al 100% .

-Ti correggo: era gay, non lo è più- disse tra i denti

-Certo, dicono tutti così! Se a Nico piacessero le ragazze non avrebbe certo rifiutato una bomba così- insistette Drew, indicandosi

-Di Angelo ti ha respinto?!- intervenne ridacchiando qualcuno 

-Si, dopo qualche bacio e qualcos'altro- annui la figlia di Afrodite, guardandola maliziosamente negli occhi castani screziati d'argento 

Britney ignorò le ultime parole, che probabilmente erano state inventate, e si concentrò sulle affermazioni precedenti. Il figlio di Ade non aveva ceduto ai corteggiamenti di sua sorella, la cosa poteva farla sospirare per il sollievo o gemere per il terrore.
Da un lato Nico dimostrava di non essere una persona superficiale e legata solo alle apparenze, ma dall'altro, rifiutare Drew, che nonostante il carattere del tutto discutibile era immancabilmente un gran pezzo di ragazza, era come rifiutare l'intero genere femminile, e la cosa era davvero preoccupante.

-Non mi importa di quello che dite. Anzi, sapere una cosa? Gliele farò piacere io le ragazze- disse, furente, ma con un sorriso astuto stampato in faccia 

-Che intendi fare? Dimostrargli che sei il vero amore delle favole e tanti baci e cose dolci?- la prese in giro una sorellastra, mimando qualche bacino e provocando le risate di tutti

-Già Follett, se vuoi avere qualche speranza hai bisogno di noi- spiegò Drew, sorridendo falsamente 

-Certo Drew e io sono Topo Gigio- rispose sarcastica 

-Davvero Britney noi vogliamo aiutarti. Che figli di Afrodite saremmo, se non cercassimo di fare mettere insieme due persone a caso?- continuò la più grande -Seguimi, ci pensiamo noi a...  "aggiustarti"- la guardò disgustata da capo a piedi storcendo il naso

Britney cercò di protestare, ma inutilmente, probabilmente Drew aveva usato la lingua ammaliatrice mentre parlava.
 Non pensava di avere niente di sbagliato, era semplicemente se stessa, ma per gli standar della casa della dea della bellezza, a quanto pare, non era sufficiente.
La fecero sedere sul letto, davanti a uno dei tanti specchi, poi iniziarono a sistemarla.
Britney sentiva mani che la toccavano dappertutto, pettinandole i capelli, smaltandole unghie, e riempiendola di trucco.

-Allora, un po' di matita lì, poi via quel orrenda maglietta... tesoro sei uno schianto, preferisci questo vestito turchese o questo violetto?- Drew continuava a parlare, dirigendo dall'alto le operazioni 

Britney era terrorizzata: non aveva il coraggio di guardarsi allo specchio convinta che la stessero trasformando in una di quelle bamboline che odiava tanto... Ma se era per Nico, avrebbe fatto questo e altro.

-------------------------------------

Callum stava andando ad allenarsi, cosa piuttosto insolita per lui.
"Puoi dirlo forte" la voce sarcastica di Harry gli risuonò nella mente, cosa ormai normale dalla sera prima.
Purtroppo avevano scoperto in cosa consistesse il legame d'ombra, e non era accaduto in maniera piacevole:
il ragazzo stava andando a letto, quando aveva avuto una visione, non proprio piacevole, del figlio di Apollo che cantava sotto la doccia, e quando aveva pensato che la sua vista era andata a farsi un bel giretto nell'Ade , Harry lo aveva sentito, trasformando l'acuto di Wreaking Ball in un urlo ancora meno mascolino. 
Così avevano capito che i loro cervelli erano collegati, non solo le loro ombre, e quindi erano condannati a sentire i pensieri o vedere e provare le sensazioni dell'altro.
All'inizio non era stato molto bello, perché Harry continuava a provare se "c'era l'eco", strillando mentalmente nella sua testa, ma alla fine la conversazione si era spostata su un argomento gradito ad entrambi: Nico di Angelo.
Si, perché Blake aveva capito subito della sua cotta colossale per il figlio di Ade, ma anche lui aveva confessato che andava spesso all'arena nella speranza di vederlo. Per questo il figlio di Febe aveva deciso di migliorare le sue abilità combattive quel giorno, per magari intravedere Nico, che passava molto tempo ad allenarsi, ma questo Harry non lo doveva scoprire. 
"Puoi smetterla di entrare nella mia testa" pensò, scocciato "Hey amico è fastidioso anche per me sentire le tue fantasie (poco caste) su Nico" fu la risposta.
"Che cosa?!" Callum si fermò, arrossendo "Senti non ci vuole molto a capire che stai andando all'arena per vederlo... in 6 anni che sei qui non ti ho mai visto allenare" scherzò Harry. "Ecco, mi sono accorto che sono una schiappa nel combattimento, altrimenti ieri te le avrei dato dopo che mi hai trasformato in una talpa" cercò di spiegare "Ti ho già chiesto scusa per quello, ok? Comunque, per farmi perdonare, oggi sono di turno in infermeria, quindi Nico è tutto tuo" Callum ebbe una visone del biondino che gli strizzava l'occhio, mentre fasciava una ferita "Uhm, ok grazie..." pensò, forse alla fine Harry non era così male... "Ti ho sentito: ti sto simpatico!" la voce del diretto interessato gli squillò in testa.
Callum lo ignorò, ormai aveva raggiunto l'arena.
Il problema adesso era trovarsi un arma, visto che lui non ne aveva una personale come molti semidei.
Si diresse al capanno degli attrezzi, restando impressionato da tutte le armi che vi erano: spade, lance, coltelli, e tanto altro ancora, di tutte le forme e le dimensioni, di bronzo celeste, e alcune di oro imperiale, portate dai romani.
Callum non sapeva proprio cosa scegliere, sembravano tutte così pesanti e pericolose...
Non guardò nemmeno gli archi perché era sicuro che neanche con gli occhiali avrebbe avuto una buona mira, le asce e le falci sembravano troppo letali (si sarebbe affettato un braccio senza accorgersene), quindi puntò su qualcosa di più semplice. 
Dopo qualche tentativo (fallito) di sollevare una spada, passò ai coltelli, che erano piccoli e veloci, come lui. Ne prese uno di bronzo celeste, non troppo elaborato, e tornò all'arena.
Si concentrò su qualche manichino, cercando di migliorare la sua tecnica.
Capì subito che che non era facile come pensava, riusciva a malapena a scalfire la paglia, e continuava a scivolare sulla sabbia, creando un polverone che non faceva altro che fargli pizzicare gli occhi.
Si era vestito leggero e comodo, con una tuta grigia, una t-shirt bianca, un po' scollata, e un cappello da baseball, con la visiera all'indietro per non coprire la vista. Nonostante ciò, poco dopo l'inizio, si ritrovò già con la pelle imperlata di sudore e il fiatone, che lo costrinse a sedersi sugli spalti per prendersi una pausa.
Mentre si riposava e beveva un po' di nettare, Callum perlustrò l'arena con lo sguardo, alla ricerca di un certo figlio di Ade.
C'era un bel sole, che aveva attirato molti semidei. La pista era costellata da tante armature, greche e romane, che si scontravano, sollevando una nuvola di sabbia, mentre nell'aria tintinnavano le armi.

-Già stanco?- gli disse una voce

Callum sbuffò, convinto che fosse Harry, nella sua testa, a parlare. Ma una visone del figlio di Apollo che era impegnato imboccare una ragazza di nettare lo costrinse a voltarsi.
Nico di Angelo, la spada in mano, un'espressione divertita in volto, lo fissava.

-Scusa! Pensavo fosse Blake... sai il legame d'ombra...-si affrettò a spiegare, gesticolando 

-Tranquillo, è proprio per questo che sono venuto qui: mi sento un po' in colpa per la maledizione, e mi è sembrato che tu avessi bisogno per qualche lezione di scherma. Allora...- disse Nico, e gli sembrò di vederlo arrossire a sua volta

-Certo! Faccio abbastanza schifo e avrei bisogno di un buon maestro- accettò sorridendo

-Beh, di certo scegliere un coltello come arma non ti ha aiutato molto. È un'ottima lama, ma difficile da padroneggiare. Intanto seguimi!- il ragazzo fece cenno con la spada 

Si diressero verso il centro dall'arena, dove Nico iniziò a mostrare le posizioni e le mosse base.
Callum faceva del suo meglio per stare attento, anche se era difficile concentrarsi, stando così vicino al semidio più sexy del mondo. Era così carino quanto spiegava, la faccia concentrata e seria, i muscoli tesi a mostrare gli attacchi, e continuava a passarsi le mani tra i capelli, quei capelli scuri come la notte che gli ricadevano scomposti sulla fronte. 
"Dei, quanto è perfetto" pensò, cercando di non farsi sentire da Harry.
Dopo aver ascoltato le indicazioni di Nico, provò qualche affondo sui manichini, mentre il ragazzo lo osservava annuendo. Era così strano che fosse l'altro a guardarlo, visto che di solito era lui che lo spiava di nascosto.

-Guarda, devi fare così- la mano di Nico gli prese il braccio, guidandolo 

Il figlio di Ade era dietro di lui, cingendogli la vita con un braccio, e aiutandolo con l'altro. Avevano i corpi attaccati, e il sentire il tocco delicato e protettivo dell'altro sulla pelle fece fremere Callum. Il ragazzo sperò che il figlio di Ade non sentisse il suo cuore battere convulsamente e non vedesse le guance sue rosse, sarebbe stato abbastanza imbarazzante. 

-G-grazie...- balbettò, sorridendo debolmente

Non si era mai sentito così bene come in quel momento, a contatto con il corpo di Nico, come se si completassero l'un l'altro, era tutto così... perfetto.

-------------------------------------

Lilith aveva convinto sua sorella a venire a combattere con lei, ma già se ne pentiva.
Appena aveva visto Nico di Angelo che insegnava sorridendo (sorridendo... ripeto SORRIDENDO!?) a combattere a Callum Caduto, aveva sentito una morsa allo stomaco e poi aveva capito che Amberly non sarebbe stata così controllata.
Infatti la gemella era subito schizzata in direzione dei due, anche perchè in quel momento Nico abbracciava da dietro il figlio di Febe e lo guidava nel colpire un manichino.

-Ammy! Dove vai?!- aveva provato a dire 

-A fermare questo scempio- fu la risposta tra i denti dell'altra

Lilith la seguì, mentre camminava impettita nell'arena, quando la sorella si metteva in testa qualcosa era difficile smuoverla, questo lo sapeva bene, come sapeva che sarebbero andate incontro ad una figuraccia.
Anche a lei la situazione non andava molto a genio, ma preferiva agire da lontano, covando vendetta, e magari lasciandosi sfuggire una freccia nella testa di Callum... no, ok questo era troppo...
Lilith andò a sbattere contro un giovane figlio di Ermes, che per poco non la fece cadere. Non era di buon umore, quindi, quando il ragazzino le imprecò contro, si lasciò sfuggire un "Efialtis". Subito vide il suo viso impallidire, poi il ragazzo indietreggiò, quasi cadendo, per poi girarsi e scappare, terrorizzato. La figlia di Nyx sorrise, soddisfatta, chiedendosi cosa avesse visto il ragazzo durante i secondi in cui era un suo potere, magari una sua fobia, o la morte di qualche caro...

-Ciao, avete bisogno di qualcuno con cui duellare?- chiese Amberly, che intanto aveva interrotto i due semidei 

-Hey, sorelle Nightingale... è da ieri che non ci vediamo- sorrise furbo Nico 

-Si, a proposito come va con la maledizione?- Lilith provò un moto di repulsione, pensando a Harry

-Beh, ecco...meglio non dirlo perché mi sente- rispose Callum, picchiettandosi la tempia con un dito 

- Tsk, io non mi farei tanti problemi per un figlio di Apollo- sbuffò Lilith - Comunque, si fa questo combattimento?- chiese passandosi la mano tra i capelli castani 

-Non aspettavo altro- gli occhi di Nico luccicarono pericolosamente 

-Ehm, ecco io non sono così bravo, si a malapena tenere in mano il coltello del burro. Mi stavo appunto facendo dare lezioni da Nico- spiegò Callum, agitandosi

-Oh, tranquillo, combatto io con te. Farò piano- ma Amberly suonava tutt'altro che pacifica

-Allora bimbi iniziamo noi, vi facciamo vedere io Nico come si fa, vero?- sorrise sardonica la maggiore 

Tracciarono un cerchio sulla sabbia, al centro dell'arena, che sarebbe stata il loro campo da combattimento.
Appena iniziarono a duellare Lilith si rese conto di essere un netto svantaggio. Lei impugnava raramente una spada, preferendo di gran lunga l'arco, mentre Nico teneva alto il titolo di Re degli Spettri, sgretolando le sue difese con la sua lama di Ferro dello Stige.
Aveva un ritmo incalzante e non le lasciava tempo per avanzare, riusciva solo a difendersi. Se solo avesse avuto il suo arco... anche se nel corpo a corpo non sarebbe stato molto utile.
Lilith schivò un affondo e rotolò a destra, poi si rialzò, mirando al fianco di Nico.
Prima che potesse colpirlo però, il ragazzo di smaterializzò, viaggiando nell'ombra.
La figlia di Nyx si guardò intorno alla ricerca del suo avversario.
Prima che potesse accorgersene però, lui ricomparve dietro di lei, spingendola al suolo. I due ragazzi rotolarono per terra finché Nico non fu sopra di lei, immobilizzandola, con un braccio, nell'altra mano teneva la sua spada, pericolosamente vicina al collo della ragazza.
Lilith era in trappola, anche se non era così brutto esserlo stando appiccicata al corpo di Nico, che la guardava con i suoi occhi scuri, soddisfatto.
Da un lato era frustata perché era stata sconfitta, dell'altro era sollevata perché non aveva fatto del male al suo sfidante.
Però, cavolo, lei odiava perdere, e non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di averla battuta.
Appena Nico si tirò su e le porse la mano, capì di avere l'occasione giusta per il riscatto.
Solo perché era il ragazzo che li piaceva non gliela avrebbe fatta passare liscia, giusto? Era un ragionamento che avrebbe potuto fare qualunque persona equilibrata e per nulla disturbata, no?
Così invece che usare il braccio di Nico per alzarsi, quando o afferrò, diede uno strattone, facendo cadere il figlio di Ade, ancora una volta, su di lei.

-Mai abbassare la guardia, di Angelo- sorrise, cercando di ignorare il battito accelerato dovuto al contatto con il ragazzo 

Per tutta risposta il ragazzo rise di gusto, una risata roca, ma che a Lilith sembrava il suono più bello che avesse mai ascoltato.
La strategia "Non essere carina e coccolosa con chi che ti piace, ma dimostragli che sei più forte, picchiandolo" funzionava, decise.

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Amberly quel giorno non aveva molta voglia di combattere, si era lasciata convincere dagli occhi dolci di Lilith e, ancora una volta, capì, avrebbe fatto meglio a fidarsi del suo istinto.
Quando aveva visto Callum e Nico attaccati, aveva avuto l'impulso di distruggere il figlio di Febe, e purtroppo ne aveva avuto l'occasione.
Dopo la soddisfazione di vedere la sorella venire umiliata dalla cotta di entrambe, le era stata servita su un piatto d'argento la possibilità di eliminare uno dei tanti spasimanti Nico. Poteva anche sembrare una cosa positiva, se non si vuole essere incriminati per "semideicidio".
Era finita a duellare con Callum, che oltretutto era uno spadaccino alle prime armi.
Aveva una faccia terrorizzata, povero ragazzo, ma Amberly non provava pietà, riusciva solo a pensare a Nico che prima lo teneva tra le sue braccia, guidandolo. Avrebbe dovuto esserci lei al suo posto!
"Sta calma, sta calma! Non puoi ucciderlo, qui, davanti a tutti" si disse, doveva perdere quel brutto vizio di provare rancore così a lungo, ah, anche quel fastidioso istinto killer verso chiunque si avvicinasse al figlio di Ade.
Provò qualche fendente che Callum parò goffamente, ma la cosa gli diede più sicurezza e lo spinse addirittura a tentare un affondo.
LUI che attaccava LEI?! Come osava, dopo tutto quello che aveva fatto... Cercò di calmarsi ancora, per non farlo sprofondare nell'oscurità semplicemente guardandolo con gli occhi azzurri. In fondo che aveva fatto? Si era SOLO fatto insegnare a combattere dallo spadaccino più bello del campo... Non era niente di speciale, SOLO Nico con Callum, da soli, che gli spiegava come non farsi uccidere, no?
Eppure, più ci pensava, più i sui colpi divenivano più forti, e il ragazzo indietreggiava.
Lilith aveva una faccia da "qui finisce male", e guardava l'incontro attraverso le fessure delle dita della mano che si era messa sul viso, quasi per non vedere il delitto che si stava per compiere, mentre Nico pareva sempre più preoccupato, per Callum, però, non per lei.
Amberly piano piano abbandonò i colpi di piatto della spada, per sostituirli con fendenti che aprivano tagli sulla pelle dell'avversario.
Callum cadde all'indietro, alzando la spada come ultima difesa. 

-Ok, Amberly, adesso basta. Hai vinto, non mi sembra il caso di infierire su uno alle prime armi- intervenì il figlio di Ade, avanzando verso i due

La figlia di Nyx non pensò  neanche quello a che stava per fare. Gli era bastato vedere che Nico aveva difeso quello stupido figlio di Febe, e la cosa gli aveva stretto il cuore in una morsa. 
Ci teneva così tanto a lui? Voleva vedere se avrebbe voluto ancora uno che si lasciava umiliare così...
Se solo avesse riflettuto di più, magari avrebbe capito che Nico poteva averlo fatto più per giustizia nel combattimento, piuttosto che per interesse verso Callum. Ma Amberly era una persona avventata, che si fidava dell'istinto e delle prime impressione, e che non cambiava idea facilmente.
Così il colpo partì, la mano che si mosse da sola, seguita dalla spada che si andò a conficcare nella spalla di Callum.
Il ragazzo si lasciò sfuggire un grido di dolore, crollando di lato, mentre dal braccio iniziava a colargli il sangue.

-Ma che diavolo fai?!- fu il grido di rabbia del figlio di Ade, che si precipitò ad aiutare Callum

Amberly rimase immobile, gli occhi azzurri vacui, i capelli castani mossi che gli ricadevano sul volto. Si guardò le mani tremanti, incredula: non poteva credere di aver colpito quel ragazzo, che alla fine non aveva fatto niente, solo per gelosia di Nico, il quale adesso la odiava.

-Io... Mi dispiace, non so che mi è preso- sussurrò 

-Il taglio è abbastanza profondo, ti porto in infermeria Call-la ignorò Nico 

-In infermeria?!- chiese confuso Callum, reggendosi il braccio 

-Lo porti col viaggio d'ombra per fare prima?- chiese Lilith, scura in volto 

-Esatto. Voi restare qui!-concluse il figlio di Ade rabbioso, fulminando Amberly con lo sguardo 

Sollevò il ferito cingendosi con il suo braccio il collo, poi sparirono entrambi, in un lampo nero.

-Complimenti sorellina- Lilith la osservò accusatoria, con i suoi occhi castani

-Smettila, io non volevo che succedesse questo!- strillò di rimando, per poi girarsi e scappare verso il bosco 

Amberly aveva bisogno di stare da sola, in quel momento. Continuava a vedere quegli occhi color ossidiana guardarla, carichi di rancore. Nico la odiava. Aveva ferito uno più debole di lei, a terra e disarmato, per giunta. Si faceva schifo da sola.
Non si preoccupò di starsi  avventurando nella foresta da sola, perfino i mostri temevano una figlia di Nyx, soprattutto armata e in quello stato d'animo.
Quando fu abbastanza lontana si lasciò cadere sull'erba, non preoccupandosi di sporcare i jeans e la maglia del Campo.
Aveva bisogno di stare da sola, ad ascoltare i suoi pensieri, per una volta. 

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Lewis aveva deciso di dedicare quel pomeriggio alla cura delle sua collezione di piante grasse.
Stava innaffiando i vasi posizionati sulla sua mensola  uno per uno, chiamando ogni pianta per nome ("Hey Jessie ti vedo in forma oggi!" o "Che sete che hai Ronnie, bevi piano l'acquetta!"). 
Un rumore improvviso, però, lo fece girare di scatto, sbattendo la mano contro i cactus. Un suo fratello aveva azionato per sbaglio il suo carillon della famiglia Addams:

-Ehm... OPS, scusa Lewis!- provò a giustificarsi il ragazzo

- Mi hai fatto prendere un colpo, idiota! E mi sono anche punto con o cactus...- gli strillò contro, mostrando il braccio pieno di aghi

-Oddio, povere piante!- intervenne figlia di Ecate 

-Grazie per la solidarietà eh...- Lewis assunse una faccia offesa ( tipo questa -_- )

- Uao, sembri un puntaspilli...- commentò un'altro

-Ragazzi smettetela, dobbiamo portarlo in infermeria: sta sporcando di sangue il tappeto di unicorno!- intervenne la capocabina, Lou Ellen 

-Che cosa?! Per questi graffietti?! Posso curarmi in due secondi con la magia...- protestò Lewis

Ma non ci fu niente da fare, lo presero e lo trascinarono in infermeria, mentre lui scalciava e gridava epiteti tutt'altro che amichevoli.

-Hey Will, ti abbiamo portato un nuovo paziente- disse Lou, mentre scaricavano Lewis su un letto, per poi andarsene insieme agli altri figli di Ecate

-Uhm vediamo cosa abbiamo qui...- disse il ragazzo pensieroso, esaminando la ferita 

-Ma che problemi hai, sei cieco per caso?! Mi sono punto con un cactus... Anche una scimmia zoppa sarebbe un medico migliore di te!- sbraitò Lewis

-Harry, porta il sedativo, hai i sintomi di una crisi epilettica!- Will Solace chiamò un altro ragazzo, che lo raggiunse con una siringa di 30 cm

-Allora dove devo iniettare?- chiese Harry, tutto contento

-Ma in due non riuscite a fare mezzo cervello?! Dovete solo togliermi gli aghi di cactus... Io me ne vado via da questa gabbia di matti!- Lewis tentò la fuga ma venne fermato 

-Qui potrebbe essere di tutto, dall'avvelenamento all'emorragia interna- continuò Will con fare pensieroso, ma guardando furbo il fratello

-Uhm... secondo me il braccio sta andando in cancrena: dovremmo amputarglielo!- esclamò Harry, strizzando l'occhio all'altro 

-Che cosa?!- Lewis emise un grido stridulo

-Esatto, infezione da "Cactaceae" va operato d'urgenza- per enfatizzare la cosa, il figlio di Apollo strappò un ago dalla pelle del ferito

Lewis era parecchio terrorizzato, quando lo caricarono su un lettino d'ospedale e lo iniziarono a tirare in giro per la stanza, mentre Harry mimava la sirena dell'ambulanza.
Ci mancò poco che non investissero qualche altro paziente, ma raggiunsero le scale che portavano allo scantinato.
Era tutto buio e cupo, e la cosa non faceva che aumentare il timore di Lewis, che, per quanto ne sapeva, stava per subire l'amputazione di un arto da due schizzati figli di Apollo vestiti da infermieri.
Fermarono il lettino al centro della stanza, e accesero una piccola lucina, proprio ora che si era abituato all'oscurità.
Will iniziò a tirare fuori degli strumenti dall'aria non proprio amichevole, come un bisturi, e una motosega.
Lewis cercò ancora una volta di scappare, ma l'aveva i legato con delle cinghie al letto. Sapeva che probabilmente era tutta una farsa, ma non si sarebbe neanche fatto schiacciare un brufolo da quei due.

-Ok, dottor Solace, iniziamo l'operazione- disse Harry, infilandosi i guanti 

-Hey, aspettate un attimo!- il figlio di Ecate venne fatto tacere tappandogli  la bocca con lo scotch

-Perfetto. Passami il disinfettante- iniziò Will

-Disinfettante! - fu la risposta di Blake, intanto che glielo porgeva 

-Pinza?-

-Pinza!-

Dopo avergli disinfettato il braccio, Will incominciò ad estrarre gli aghi con la pinza, intanto che Lewis strillava senza ritegno.

-Succo di frutta?-

-Perchè?- lo guardò interrogativo il fratello

-A metà dell'operazione mi viene sempre fame- si giustificò Will
 
-Ok, succo di frutta!-

- Bene abbiamo finito. Il paziente è salvo!- concluse il figlio di Apollo

Liberarono Lewis, che continuava a lamentarsi, e a massaggiarsi il braccio dolorante.

-E siccome sei stato così bravo, abbiamo una sorpresa per te: un bel cerotto colorato e un dolcetto!- esclamò Harry, tutto contento 

Prima che potesse accorgersene, Lewis aveva attaccato al braccio un cerotto con raffigurati sopra tanti sole con, appunto, degli occhiali da sole e la scritta "Apollo mi ha guarito!", e nella mano stringeva un lecca lecca multicolore.

-Ma mi avete preso per fatina turchina? Non lo metterò questo...coso!- strillò arrabbiato

-Allora non vuoi neanche il lecca lecca? Così ci offendi- il biondo mise il broncio

-No questo lo tengo- disse, dando una leccata al dolce 

-Bene, allora ti riportiamo di sopra. Rimani ancora un po' in infermeria che ti dobbiamo monitorare- disse Will iniziando a portare  tutte le cose su per le scale

Restare ancora del tempo con quei due problematici? Lewis avrebbe preferito buttarsi giù nel Tartaro, ma almeno gli davano il nettare e l'ambrosia e, non lo aveva ancora scoperto, ma in infermeria si facevano degli incontri interessanti.

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Nico non pensava che quello fosse il giorno degli incontri: prima Callum, Lilith e Amberly all'arena, poi adesso Harry e Lewis in infermeria.
Aveva deciso di sfruttare almeno un incontro. Voleva sapere perché il giorno prima il figlio di Ecate l'aveva seguito.

-Hey, come va?- chiese avvicinandosi 

Il ragazzo per un secondo lo guardò come se avesse visto un fantasma e poi si riprese:

-Che ci fai qui- disse il bruno schietto 

-Calma, volevo solo fare un po' di conversazione...- provò a dire -Ok no te la bevi. In breve, perché ieri ci seguivi?- aggiunse dopo aver visto lo sguardo indagatore dell'altro 

-Ecco io...- ma non finì mai la frase 

Harry li interruppe, trascinando via Nico.
Al figlio di Ade quel dubbio sarebbe rimasto per un bel po', come quello del perchè Amberly avesse colpito Callum.

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Harry era rimasto abbastanza sorpreso nel vedere comparire Nico di Angelo insieme a un ferito Callum Caduto. Almeno spiegava il perchè qualche minuto prima aveva sentito uno strano dolore e il collegamento con il figlio di Febe si era interrotto, inoltre così aveva potuto smettere di occuparsi di Lewis Sybill, il quale non aveva fatto altro che lamentarsi da quando era arrivato.

-Ma guarda chi c'è! Cos'è successo?- chiese avvicinandosi 

-Un combattimento finito male- spiegò Nico, appoggiando Callum su un letto

-Sopravviverò dottore?- disse il ferito in tono tragico

-Mi dispiace: le analisi hanno avuto un esito negativo- rispose il biondo, stando al gioco 

-Vedo che il Legame D'Ombra funziona... Quando avete finito di giocare al dottore e il paziente ditemelo- intervenne il figlio di Ade, allontanandosi 

Il figlio di Apollo fasciò il braccio del paziente e poi gli diede dell'ambrosia, ma Harry aveva deciso che era arrivato il suo turno con Nico, Callum lo aveva visto per tutta la mattinata e adesso toccava a lui.
Sentendo i suoi pensieri, il figlio di Febe cercò di fermarlo:

-Hey, dove vai?- chiese, vedendolo allontanare 

-Siamo nel mio regno, bello, adesso vado da Nico- gli sorrise furbo

-Ok, ma solo perchè ho un braccio fasciato, altrimenti...- Callum lo guardò severo 

Harry raggiunse il figlio di Ade, che stava parlando in Lewis, e lo portò via.

-Non credi di aver bisogno di una visita approfondita?- disse mentre lo trascinava 

-Che intendi?- chiese il moro

-Non hai di certo un bel colorito, e poi stai sempre ad aiutare agli altri, è una grande fonte di stress- spiegò Harry, tirando fuori un termometro dal camice 

-Si ma io mi sento benissimo...- protestò il figlio di Ade

-Uhhh, 40 di febbre, molto male!- esclamò, estraendo l'attrezzo 

-Ma se l'ho provata neanche 2 secondi!- Nico alzò le mani in segno di protesta

-Chi è il dottore qui?!- Harry lo guardò severamente, incrociando le braccia

-Ok, mi arrendo...- il ragazzo si sedette sul letto, alzando gli occhi al cielo 

-Bravo, togliti la maglia che ti ausculto: parlare con i morti e non sorridere mai sono sintomi dei senza cuore- sorrise il ricciolino, prendendo lo stetoscopio 

Vedere il busto del figlio di Ade, fece alzare così tanto la temperatura corporea di Harry, tanto che pensò di essere lui quello con la febbre.
Nico aveva un fisico accentuato e asciutto, con i pettorali e gli addominali scolpiti ma non troppo possenti, in modo che il ragazzo avesse un corpo muscoloso ma proporzionato.
Harry appoggiò l'estremità dello stetoscopio sul petto di Nico e infilò le cuffie.
Dopo pochi secondi era sicuro di non aver mai sentito un suono tanto bello come il "TUM-TUM" del cuore del figlio di Ade, ed era anche certo che andasse allo stessi ritmo del suo. E lui di queste cose se ne intendeva, suo padre era il dio della musica...

-Allora... questo cuore... ce l'ho?-chiese Nico, guardandolo con i suoi occhi color pece

-Fammi sentire meglio- sussurrò, per poi apoggiare la mano sul suo petto 

-Harry... che fai?!- il ragazzo lo guardò stranito

"Ti vedo Blake! Smettila subito!" la voce di Callum gli risuonò nella mente, e quando si girò, lo trovò a guardarlo storto, con le braccia conserte.
"Eddai" pensò, ma lo sguardo del figlio di Febe non ammetteva repliche.

-Il tuo muscoli cardiaco funziona alla perfezione. Ciao, devo andare!- Harry si dileguò, lasciando un Nico di Angelo ancora più stranito

Ma lui era una persona ottimista, "Oggi questo, domani magari un bacio..." pensò sorridendo, cercando di non farsi sentire da Callum
Non si era mai arreso (a parte con le api, ma quello era un caso a parte) e non avrebbe incominciato a farlo proprio ora.





Ok, il capitolo è più corto ma viste le feste è già un miracolo che sia riuscita ad aggiornare...
Per chi interessasse tra pochi giorni pubblicherò anche il prossimo capitolo della mia altra serie.

Come avete letto Callum è passato in vantaggio, mentre Amberly in ultima posizione, tutti gli altri sono pari.


Classifica:

Callum= 4 (+1 con 6 voti)
Britney= 3 (con 5 voti)
Lilith= 3 (con 5 voti)
Lewis= 3 (con 4 voti)
Harry= 3 (con 4 voti)
Amberly= 2 (-2 con 2 voti)


Ricordatevi di votare!
I fan di Amberly si diano una mossa che ha già perso un punto, e quelli di Callum forza che sta vincendo, per tutti gli altri non vi accontenterete mica che siano rimasti con gli stessi punti... VOTATE!

Alla prossima settimana, Mezzosangue_Tributo_Mago
 

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