You are always here, for me

di _Yozora_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1: Goodbye! ***
Capitolo 2: *** Cap.2 : Dream and feelings ***
Capitolo 3: *** Cap. 3: Wake up ***
Capitolo 4: *** Cap. 4: Revealing the truth ***



Capitolo 1
*** Cap. 1: Goodbye! ***


Era stato un attimo.

In un movimento fluido e non premeditato, come se il suo corpo si muovesse da solo, si era voltato e aveva bloccato la mano di River a mezz'aria puntando i suoi occhi in quelli di lei.

La donna spalancò gli occhi fissando l'uomo sbalordita.

Aprì e chiuse la bocca prima di riuscire a trovare le parole che voleva dire.

Quando le trovò uscirono in un sussurro.

- Come sei riuscito a farlo? Non sono veramente qui -

L'uomo la fissava serio, come se avesse appena detto qualcosa di inconcepibile.

Teneva lo sguardo fisso in quello di lei come a volerla guardare dentro, a voler studiare la sua anima e, forse per i tanti anni di conoscenza, certe volte ci riusciva maledettamente bene.

Quando parlò la sua voce era profonda come poche volte lo era stata.

- Tu sei sempre qui, per me. Ti ascolto sempre e posso sempre vederti -

Lo disse con una serietà nella voce ed una sincerità disarmante nello sguardo che River sentì il suo cuore mancare qualche battito.

- Allora perchè non mi hai parlato? - disse con un filo di voce.

Odiava sentirsi così debole e disarmata, proprio lei che era sempre stata così sicura e fiera, ma davanti a quell'uomo, a suo marito, poteva anche permetterselo.

Nessun altro oltre lui l'aveva mai vista cedere, e nessun altro l'avrebbe mai fatto.

Lo sguardo del moro si addolcì e rattristò al tempo stesso, ma non si sciolse dal suo.

- Perchè ho pensato che avrebbe fatto troppo male -

L'archeologa abbozzò un sorrisetto amaro.

- Penso che avrei potuto sopportarlo -

- No – la interruppe lui

- Ho pensato che avrebbe fatto male a me. E avevo ragione -

Ancora una volta la donna rimase senza parole, ancora una volta il suo cuore sembrò impazzire, guardava gli occhi dell'uomo che aveva davanti e amava, che finalmente, dopo tanto tempo, erano gli occhi dell'uomo che aveva sposato.

Si erano incontrati così tante volte e sempre nell'ordine sbagliato.

Più River lo conosceva, meno lui sapeva chi lei fosse e più lui cominciava a conoscerla, meno cose lei sapeva di lui.

Il loro era un destino crudele.

Far incontrare due persone, facendole conoscere nell'ordine sbagliato, farle innamorare e poi strapparle l'uno all'altra come era successo a loro.

Se esisteva davvero un Dio con loro non era stato per niente clemente.

Tranne in quel momento.

In quel momento erano solo un uomo e una donna nel tempo e nel momento giusto.

In un certo senso.

In quel momento l'uomo che River aveva davanti era esattamente quello che doveva esserci.

Era così e basta.

Non riuscì a dire una parola perchè il Dottore le prese il volto tra le mani e la baciò.

Lei chiuse gli occhi piacevolmente sorpresa e si beò ancora una volta di quel contatto.

Contatto che in realtà era solo nell'immaginazione di entrambi perchè lei non si trovava realmente in quel posto.

Non fisicamente comunque, ma a loro quello non interessava.

Avevano bisogno di sentirsi l'un l'altro ancora una volta e lo fecero, andando contro ogni legge della fisica, perchè era quello che il Dottore aveva sempre fatto.

Sconfiggere ogni singola legge della natura.

Così si assaporarono davvero.

Il Dottore si staccò aprendo lentamente gli occhi che River, dal canto suo, tenne ancora chiusi, ma non allontanò troppo il viso dal suo.

Appoggiando la fronte a quella della donna sussurrò

- Visto che sono l'unico in questa stanza che può vederti, Dio solo sa cosa può essere sembrato -

Si voltò verso gli altri tre presenti e, proprio come si aspettava, lo stavano guardando come se avesse improvvisamente perso la testa.

Sia a lui che alla riccia scappò un sorrisetto.

Il Dottore tornò a guardarla senza togliere le mani dal suo viso.

- Tu...sei un eco, River – lo sussurrò ed era la cosa più difficile da dire per lui in quel momento

- Lo so, è colpa mia, ma saresti già dovuta sparire -

La donna sorrise e c'era così tanto amore e tenerezza nel suo sguardo che l'uomo credette di non riuscire a lasciarla andare un'altra volta.

- è dura andarsene quando non hai mai detto addio -

- Allora dimmi, perchè io non lo so, come faccio a dirlo? – rispose lui.

Lo sguardo della donna si fece serio, come se quello che stava per dire né valesse della sua stessa vita.

- C'è solo un modo in cui potrei accettarlo – fece un pausa, prese un respiro e continuò

- Se mi hai mai amata, dillo come se stessi per tornare -

L'uomo si allontanò da lei di un paio di passi senza però smettere di guardarla.

Nei suoi occhi albergava una tristezza infinita eppure sorrise ed annuì avvicinandosi al suo flusso temporale continuando a guardare River, come se lei fosse il suo unico punto fisso nell'universo.

Forse lo era davvero.

Forse lo era sempre stata e lui se ne accorgeva solo in quel momento.

- Ci vediamo in giro, professoressa River Song -

La donna sorrise di nuovo e rispose.

- Alla prossima, Dottore -

- Non aspettarmi alzata -

- Oh, c'è ancora una cosa – lo bloccò lei.

Lui rise appena.

Sapeva sempre come sorprenderlo.

- Non c'è sempre? -

- Ero mentalmente collegata a Clara – cominciò

- Se è davvero morta, come faccio ad essere ancora qui? -

Negli occhi del Dottore si accese una scintilla, aprì le braccia come a volerla abbracciare ed il suo sorriso si allargò

- Ok...come? - chiese

River ridacchiò

- Spoiler – sussurrò sensualmente.

Poi il suo sorriso si spense

- Addio, dolcezza -

River svanì davanti agli occhi del Dottore.

Il suo volto si rabbuiò, il suo sguardo si fece di una tristezza infinita, ma le persone alle sue spalle non potevano vederlo.

Come previsto, faceva male.

Un male cane.

Prese un respiro profondo e si voltò per poi gettarsi nel suo stesso flusso temporale, con la certezza adesso che sarebbe tornato indietro.

Con Clara.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


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Spazio autrice: Salve sono _Yozora_. Qualcuno probabilmente mi segue già e se così fosse colgo l'occasione per scusarmi per il folle ritardo nell'aggiornare le mie altre storie una delle quali proprio in questa categoria XD La verità è che sono a corto di idee per andare avanti con le storie iniziate, ma me ne vengono per scriverne di nuove...sono strana lo so...SCUSATEMI!!! Comunque spero che questo capitolo vi piaccia e so che potrebbe sembrare come se la storia non avesse senso di andare avanti, ma pazientate ne vedrete delle belle =)
Buona lettura, al prossimo capitolo. Baci baci
_Yozora_

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Capitolo 2
*** Cap.2 : Dream and feelings ***


 

Si svegliò di soprassalto.

Per qualche minuto si guardò intorno spaesato prima di mettere a fuoco la stanza e ricordarsi che si trovava nel salotto di casa di Clara sdraiato sul divano.

Si mise semi-seduto e si passò una mano sul volto.

Lo aveva sognato di nuovo.

Ormai erano passate due settimane dal loro ritorno da Trenzelor, due settimane da quando aveva visto svanire River davanti ai suoi occhi, due settimane da quando aveva detto addio a sua moglie.

E lui continuava a sognare quel momento.

 

- Se mi hai mai amata...-

 

Quelle parole continuavano a martellargli nella testa ed erano pungenti come schegge di vetro che si conficcavano in entrambi i suoi cuori.

Era quello che gli aveva fatto ancora più male che vedere sua moglie svanire nel nulla.

La consapevolezza che lei pensava che lui non l'amasse, che non l'avesse mai amata.

I sensi di colpa lo assalirono ancora.

Capiva benissimo perchè River lo credesse.

Lui non aveva mai fatto niente per dimostrarle il contrario.

Non le aveva mai detto di amarla, neanche una volta.

Tutto ciò che era riuscito a fare era stato ferirla ogni volta che si incontravano ed ogni volta di più.

Sapeva benissimo il dolore che ogni volta l'archeologa provava quando si incontravano.

Ogni volta che lo guardava negli occhi e vedeva che lui sapeva un po' meno della volta precedente.

La conosceva meno.

La uccideva.

Fino alla Biblioteca, quando, guardandolo negli occhi ancora una volta, aveva capito che non la riconosceva affatto.

Quel giorno lui lo ricordava come se fosse impresso a fuoco nella sua memoria.

Lo aveva guardato e, con una sofferenza indicibile nello sguardo, gli aveva delicatamente appoggiato una mano sulla guancia dicendogli che era incredibilmente giovane, specificando, quando lui aveva ribattuto, che erano i suoi occhi ad essere giovani.

Lui si era scansato senza capire.

River era morta in quel momento.

L'aveva uccisa.

Ormai conosceva anche lui quel dolore.

L'aveva sperimentato sulla sua pelle quando ancora Amy e Rory erano al suo fianco.

Aveva guardato River negli occhi, la prima volta che aveva assunto l'aspetto che conosceva bene, e aveva visto nel suo sguardo che lei non aveva la benchè minima idea di chi lui fosse.

Aveva creduto di morire.

Aveva sentito i suoi cuori stringersi talmente tanto che aveva pensato si stessero sbriciolando da soli.

Se quello era anche solo la metà del dolore che sua moglie aveva dovuto sopportare, non riusciva a capire come era riuscita a farcela.

Come, fino all'ultimo, aveva continuato a guardarlo negli occhi.

La verità era che lui non l'aveva mai amata abbastanza.

River aveva ragione.

L'amava, il Dottore sapeva di amarla, e l'amava talmente tanto che credeva di impazzire, ma il suo amore non raggiungeva nemmeno lontanamente quello che la donna provava per lui.

Non sapeva se fosse perchè nella sua lunga vita aveva visto talmente tante persone dire di amarsi incondizionatamente e poi mettere fine alla propria relazione come se niente fosse, tradire, mentire ed ingannare.

O perchè in lui viveva ancora il ricordo di Rose, il dolore per la separazione che il precedente sé stesso aveva provato era sempre stato lì, intoccato, indimenticato.

Oppure a bloccarlo era la paura di perderla come aveva perso Amy.

Non lo sapeva.

Sapeva solo che l'aveva amata tanto, senza mai dimostrarglielo, senza mai dirglielo e lei adesso non c'era più.

Sentì l'aria venire meno nei polmoni.

Alla fine l'aveva persa, esattamente come aveva perso chiunque altro, senza riuscire a farle capire quello che realmente provava per lei.

Il dolore, stavolta, era milioni di volte più devastante.

La storia della sua vita.

 
 

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Angolino pensieri: Ciao cari lettori =) Ecco il secondo capitolo!!!!! Purtroppo non riesco ad aggiornare spesso come vorrei, mi dispiace, potete perdonarmi T.T Comunque spero che questo capitolo vi piaccia....quanta sofferenza povero Eleven T.T
luna29: grazie per la recensione!!!!! Sono contenta di essere riuscita ad incuriosito e abbiamo li stessi gusti in fatto delle coppie =) la mia graduatoria è come la tua ^^ spero continuerai a leggermi e recensirmi
Al prossimo capitolo
_Yozora_

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Capitolo 3
*** Cap. 3: Wake up ***


River si svegliò.

Sbattè le palpebre qualche secondo.

Non capiva.

L'ultima cosa che ricordava era di essere stata con il Dottore.

 

Trenzelor

 

All'improvviso ricordò.

Aveva finalmente detto addio al Dottore e gli aveva svelato che Clara non era morta, che poteva ancora essere salvata e poi era svanita.

Già era svanita.

Sorrise al ricordo di quello che era successo.

La frase che gli aveva detto prima di svanire non solo serviva per fargli capire che poteva salvare Clara, significava molto di più e sperava che lui lo capisse il prima possibile.

Lo conosceva bene, sapeva che probabilmente in quel momento non aveva ancora compreso, ma sapeva anche che sarebbe bastata una scintilla per fargli pensare a ciò che aveva detto e a quel punto sarebbe stato solo questione di istanti.

Il sorriso sul volto della riccia si allargò ancora.

Bastava soltanto trovare il modo di far scoccare quella scintilla.

 

Stavolta tocca a te...Clara.

 

 

 

- Stai bene? -

Una voce alle sue spalle lo fece voltare e si ritrovò davanti lo sguardo preoccupato di lei.

La sua ragazza impossibile.

Sorrise appena, si alzò e l'abbracciò respirando a pieni polmoni.

La tenne stretta a sé per evitare che si allontanasse e lo guardasse in volto.

Non poteva permetterle di vedere come era ridotto, non in quel momento, non mentre pensava a River.

Voleva che quel dolore fosse suo e suo soltanto.

Le doveva almeno quello.

Le doveva almeno il privilegio di avere uno spazio riservato a lei nei suoi cuori.

Uno spazio dove nessun altro, a parte lei, sarebbe potuto entrare.

Sapeva che non avrebbe più amato nessuno come aveva amato sua moglie, non finchè avesse avuto quella faccia comunque.

Lo sapeva perchè ricordava perfettamente com'era stato per la sua rigenerazione precedente.

Dopo Rose, la sua decima rigenerazione non aveva provato più niente di simile per nessun'altra, le era rimasto fedele.

Nonostante non fosse mai riuscito a dirle quello che provava, nonostante si fosse sempre impedito di farlo, non aveva mai tradito l'amore che aveva provato per lei.

Neanche una volta.

Si era affezionato a Martha e Donna, erano state importanti per lui, molto importanti, ma nessuno aveva potuto sostituire Rose.

Mai.

Per questo, in quel momento, mentre stringeva Clara fra le sue braccia, l'undicesima versione del Dottore sapeva che nessuno avrebbe preso il posto di River.

Per quanto importante fosse diventato nella sua vita, nessuno sarebbe stato lei.

Nemmeno Clara.

La sua ragazza impossibile.

- Dottore? - sussurrò la ragazza dopo qualche minuto.

Lui la lasciò andare e le sorrise.

- Sto bene. Oggi è un nuovo giorno – disse con la solita eccitazione nella voce.

La castana si fece sfuggire un sorriso e, mentre lo guardava darle le spalle ed andare in cucina, seppe che le aveva mentito.

Lo raggiunse e preparò due tazze di thè.

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Capitolo 4
*** Cap. 4: Revealing the truth ***


Due persone, in una cucina, di una casa di Londra, bevevano ognuno la propria tazza di thè in religioso silenzio.

Un silenzio che nascondeva milioni di parole.

Milioni di domande.

Il Dottore posò la tazza sul tavolo e fissò un punto non ben definito di quella superficie.

Clara alzò lo sguardo su di lui, incerta se rimanere in silenzio ed aspettare che lui dicesse qualcosa oppure fare la domanda che gli ronzava in mente fin da quando era tornati da Trenzelor.

- Fu colpa mia- disse il moro all'improvviso.

La ragazza lo guardò confusa e lui continuò.

- La morte di...- esitò

- River. Fu colpa mia -

La castana appoggiò la tazza sul tavolo

- Mi hai detto che morì per salvarti. Come può essere colpa tua? - ribattè.

Lui la guardò e sorrise dolcemente.

Era un sorriso triste come mai ne aveva visti.

Come mai aveva pensato di poterne vedere su quel volto.

Le si strinse il cuore.

- è così. Lei mi ha salvato ed io ho letteralmente salvato lei su un hard disc. Nonostante fu un atto di egoismo svolto da una versione molto più giovane di quanto io sia adesso, lo rifarei ogni volta. Non è quello che mi rimprovero. -

Clara era sempre più confusa.

- Allora cosa? - chiese.

- River non temeva la morte, né la mia, nè tanto meno, la sua. Sapeva che prima o poi sarebbe dovuto succedere. No, non fu la morte ad ucciderla. -

Si interruppe di nuovo per qualche secondo e Clara non riusciva a capire cosa gli passasse per la mente, né dove volesse andare a parare.

- Io non la conoscevo. - sussurrò.

La voce gli tremava quando tornò a parlare.

- Il giorno che è morta, io non l'avevo mai incontrata. Fu la mia prima e la sua ultima volta in cui ci vedevamo. È stato in quel momento che l'ho uccisa. Nel momento in cui mi ha guardato negli occhi e ha capito che non avevo idea di chi fosse, è morta. Lei sapeva. Nell'esatto momento in cui ha capito, sapeva che sarebbe stata l'ultima volta che mi avrebbe visto, ma neanche quello aveva importanza per lei, per quanto le facesse male, perchè era già morta dentro. Fu colpa mia. -

La voce gli si ruppe e non riuscì più ad andare avanti.

Clara lo abbracciò.

Sapeva che niente di quello che avrebbe potuto dire sarebbe servito, ma voleva almeno provare a lenire un po' quel dolore.

Perciò si limitò ad abbracciarlo.

All'improvviso le tornò in mente una cosa.

Si staccò da lui e lo guardò negli occhi.

- Dottore, tu hai detto che quando mi sono lanciata nel tuo flusso temporale hai continuato a vederla, giusto? -

L'uomo annuì.

Fu il suo turno di essere confuso dalla reazione di Clara.

- Ma io sono stata scagliata lungo tutta la tua linea temporale, non sarebbe stato possibile che il collegamento mentale tra me e lei fosse ancora aperto -

Il Dottore aggrottò la fronte, ancora non capiva dove volesse arrivare.

- Teoricamente hai ragione, ma con te tutto l'impossibile diventa possibile. - le sorrise con affetto.

- Potrebbe essere che....- si interruppe all'improvviso spalancando gli occhi.

Le tornarono a mente le parole che River gli aveva rivolto.

 

- Se è davvero morta, come faccio ad essere ancora qui? -

 

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Note autrice: Eccomi ancora!!!! Questo capitolo è estremamente corto lo so, ma non preoccupatevi è tutto studiato =) Finalmente il Dottore ha ragionato sulla frase che River gli ha rivolto prima del salvataggio di Clara. Non so ancora esattamente tra quanto River comparirà davanti a lui, potrebbe essere il prossimo capitolo oppure no...ancora è un mistero anche per me =) Grazie a tutti quelli che mi seguono ed un ringraziamento va a
Crystal25396: Grazie per la recensione sono contenta ti piaccia =) Spero continuerai a farmi sapere cosa ne pensi
Al prossimo capitolo
_Yozora_

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