C' erano una volta Miss Weasley e il suo rivale Malfoy...

di Sarapia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** missione ***
Capitolo 2: *** convivenza ***
Capitolo 3: *** pulizie ***
Capitolo 4: *** duello ***
Capitolo 5: *** Fiamma Scacciatempo Coreana ***
Capitolo 6: *** situazione impossibile ***
Capitolo 7: *** deduzioni ***
Capitolo 8: *** consapevolezza ***
Capitolo 9: *** incertezza ***
Capitolo 10: *** gelosia ***
Capitolo 11: *** impossibile ***
Capitolo 12: *** confessione ***
Capitolo 13: *** il significato dell' amore ***
Capitolo 14: *** passione ***
Capitolo 15: *** battaglia ***
Capitolo 16: *** indecisione ***
Capitolo 17: *** Due Case maledette ***
Capitolo 18: *** innocenza zero ***
Capitolo 19: *** Svolta ***
Capitolo 20: *** Calderone, Zellino e Fantasma! ***
Capitolo 21: *** certo ***
Capitolo 22: *** Ordine di Merlino, seconda classe ***
Capitolo 23: *** ti odio, tanto tanto ***
Capitolo 24: *** e vissero sempre felici e contenti ***



Capitolo 1
*** missione ***


CAPITOLO 1: missione

 

Guardai i raggi del sole crepitare nel fiacco tentativo di levarsi, quindi diedi un ultima occhiata alle cose da portare e sospirai.

Mia madre mi aveva insegnato un ottimo incantesimo e grazie a lei ora godevo di tutto il necessario in una comoda borsetta a tracolla. Mi chiesi se ce l' avremmo fatta davvero, stavolta.

Scesi le scale del dormitorio femminile e senza troppi complimenti svegliai Lily, come sempre ancora addormentata e con la bava alla bocca.

Quanto era bella Lily, mi ritrovai a pensare, con quei lunghi capelli lisci e il volto senza lentiggini!

-Mmmh.- grugnì la ragazza assonnata.

-Svegliati Lily, oggi siamo in missione.- e anche Lily si fece un po' più vigile. -Dieci minuti e ti voglio sotto.-.

Naturalmente non avevamo idea di chi fosse stato convocato, tuttavia avevo un solo pensiero fisso: non Scorpius Malfoy.

A detta mia Scoprius era il ragazzo più arrogante e presuntuoso che si potesse avere la sfortuna di incontrare. Tuttavia non era la prima volta che in una missione venisse convocato Scorpius.

La McGranitt naturalmente selezionava con due giorni di anticipo solo i migliori studenti della scuola e non era un caso che io e Scorpius avessimo affrontato più missioni di chiunque altro.

In pratica le missioni consistevano nel rintracciare i maghi Oscuri più malvagi del mondo magico e cacciarli, per poi lasciare il compito finale agli Auror. Certo, con molte probabilità era un lavoro che avrebbero potuto svolgere gli Auror stessi, ma in quei tempi c' era un gran da fare al Ministero vista l' organizzazione del Torneo di Quidditch.

E così reclutavano noi, i migliori della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

In pratica: bello schifo.

Scesi le scale con il volto impietrito nella mia migliore espressione di sfida, ovvero la mia solita faccia.

Di sabato a colazione come sempre non c' era molta gente, giusto qualcuno che aveva in mente di fare qualcosa di particolare o di seguire gli allenamenti di Quidditch.

A quel pensiero mi si contrasse lo stomaco. Era da un po' di tempo che saltavo gli allenamenti con questa storia delle missioni, ma cosa potevo farci? Il rendimento era ancora costante dunque continuavo a partecipare alle partite, ma per il resto...

-Ehi, Rose!- esclamò Lysa, la mia migliore amica. Lysa Finnigan è una Corvonero piuttosto sveglia con grandi occhi castani, con una zazzera di capelli color ebano e con una terribile cotta per mio cugino Al.

-Lys! Ci sei anche tu oggi?- domandai fingendomi sorpresa.

-A quanto pare oggi sono dei vostri.- mi fece l' occhiolino e attese che mi sedetti prima di spiare se sul tavolo dei Serpeverde fosse comparso Albus. -Non c' è.- mugolò triste.

Albus non era tra gli studenti più in gamba della scuola, ma non se la cavava certo male, e due o tre volte era stato anche convocato. Certo non era come James, ma di James si può solo dire che ormai il suo nome era leggenda qui a Hogwarts.

-Forse è in ritardo.- tentai di consolarla, e lei cominciò a imburrarsi una fetta di pane tostato. -Chi altri c' è?-.

-Lily, Gabriel...-

-Oh, ma dai! Zabini non lo reggo proprio.- imprecai contrariata. Non era un vero e proprio genio a scuola ma era decisamente portato per le pozioni. Ciononostante lo detestavo, e questo solo perchè faceva tanto comunella con...

-... e Scorpius Malfoy- concluse Lysa studiando cautamente la mia espressione.

-No!- esclamai furibonda. Che iella, con tanta gente proprio Scorpius dovevano convocare! Mi voltai di scatto verso la panca dei Serpeverde, ma essa era ancora vuota. -Ha forse intenzione di arrivare ancora in ritardo?!- feci piccata.

-Rilassati Rose, pensa piuttosto alla missione.- disse Lysa offrendomi della marmellata.

Già, la missione. Che razza di missione era se convocavano me e Scorpius insieme? Sicuramente era qualcosa di difficilissimo, altrimenti sarebbe bastato l' uno o l' altra.

Scorpius era come me il migliore studente della scuola: lui rappresentava la parte maschile e io quella femminile. Le nostre famiglie si odiavano e noi non eravamo certo da meno.

Disgustata mi alzai e presi la mia borsetta. -Mi è passata la fame.- dissi a una Lysa più scettica che mai, ma lei si limitò a prendere le sue cose, un' ultima fetta di pane imburrato e mi seguì verso lo studio della preside. Incrociammo di sfuggita una Lily paonazza come al solito per il ritardo mentre andava ad arraffare qualcosa da mangiare per strada e infine raggiungemmo il gargoyle di pietra.

Dei ragazzi nessuna traccia.

Fu solo quando entrammo nello studio della McGranitt che li trovammo lì, tutti e tre, ad attenderci insieme alla preside.

-Buongiorno ragazze. Signorina Weasley, signorina Potter, signorina Finnigan.- salutò la McGranitt con fare piuttosto serio. -Sedete, prego.- e con un colpo di bacchetta fece comparire tre morbide sedie dinnanzi alla scrivania. Zabini e Al erano entrambi seduti, quindi Lysa e Lily li imitarono. Io preferii rimanere in piedi mentre Scorpius mi guardava a braccie incrociate poggiato al muro. Una cosa che detestavo era essere squadrata dall' alto verso il basso da Malfoy; non lo avrei mai accettato.

-Bene, oggi vi ho convocato per una missione decisamente seria, più del solito, sicuro.- mise in chiaro la McGranitt da dietro la scrivania. -Voi siete i migliori studenti che questa scuola ha da offrire, tuttavia devo chiedere a ognuno di voi se se la sente, questa volta.-.

Che razza di domande! Se eravamo lì era abbastanza sicuro che avremmo partecipato alla missione, no?! Eppure il cipiglio della McGranitt era così strano, così insolito... diverso.

-Bene, ho ricevuto proprio l' altro giorno la terribile notizia che a quanto pare Lord Voldermort e Bellatrix Lestrange avessero una relazione.- la preside chinò lo sguardo qualche istante, come per trovare le parole giuste, dopo di chè si schiarì la voce e continuò: -Da questa malsana relazione pare sia nato e cresciuto un figlio, di all' incirca trent' anni- rivelò secca, senza giri di inutili parole.

Sbigottita aprii la bocca senza tuttavia proferir parola. Lily portò una mano alle labbra e anche Scorpius sembrava decisamente colpito.

Voldemort aveva un figlio?

-La vostra missione sta nel seguirlo giorno per giorno e scoprire se egli sia malvagio per davvero, infine potrete contattare gli Auror e riferire i vostri pareri. Dirò subito che se aveste intenzione di ritirarvi non ve ne farei una colpa. Le vostre famiglie si sono pronunciate decisamente preoccupate, ed è per questo motivo che la casa sarà sorvegliata ventiquattro ore su ventiquattro da telecamere babbane, al fine di tutelare la vostra sicurezza. Le uniche aree più... private... sono i bagni.- precisò.

Nello studio non volava una sola mosca.

Io per prima avevo preso parte a molte missioni, ma questo...

-E la scuola?- chiesi immediatamente. Solitamente le missioni non durano più di un pomeriggio.

-Le lezioni per voi saranno sospese ma avrete un encomio elogiativo al termine della missione.- aggiunse la preside. Questa stava a significare solo che la missione era davvero grave.

-Io ci sto.- Al fu il primo a rispondere, e anche Zabini lo seguì a ruota.

-Conti su di me.- si offrì Lysa, e Lily annuì con decisione al suo fianco.

Rimanemmo in due.

Senza distogliere il mio sguardo dal suo color ghiaccio decretai: -Andata.-, e Scorpius ovviamente rispose all' appello: -Ci sto.-.

La McGranitt non nascose la sua preoccupazione ci abbracciò uno per uno prima di farci avvicinare alla passaporta.

-Ah, come si chiama?- domandò Zabini prima di avvicinarsi all' orribile lattina babbana usata.

-Ozelon Riddle.- rispose la McGranitt prima di incitarci a toccare la lattina, e infatti un vortice deciso ci strattonò con forza dal suolo, ma non prima di togliermi dalla visuale la lacrima silenziosa sul volto della preside.

 

Ammetto che all' inizio l' idea che Voldemort avesse un figlio mi faceva schifo, così come il fatto che gli Auror lasciassero un lavoro del genere a dei ragazzi, ma ve lo dico francamente: mi serviva un pretesto. Inoltre devo anche ammettere che col passare del tempo l' idea che Bellatrix e Voldemort abbiano avuto una relazione comincia anche a piacermi.

Spero che la fanfiction sia di vostro gradimento,

sempre vostra, Sarapia.

 

P.S. Questa ff esisteva già solo che ho fatto un pasticcio nella gestione ed è stata eliminata.

 

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Capitolo 2
*** convivenza ***


CAPITOLO 2: convivenza

 

Guardai l' insegna storta che ci accoglieva al villaggio.

Peelmade.

-Ci sono anche i babbani qui, vero?- domandò Al guardando le case tutte uguali.

-Sì, dovremo gestirci le spese.- sottolineai con ovvietà e Zabini dichiarò di non distinguere i soldi babbani. Naturalmente ci avremmo pensato io e Al; non che Lily non distinguesse le banconote babbane, ma era una vera spendacciona e non mi fidavo più di tanto.

-Qual è la nostra?- chiese Scorpius ammiccando alle case identiche tra loro.

-Numero 394,- lessi il biglietto che mi aveva lasciato la McGranitt -temo che avremo un po' da camminare.-.

E infatti l' abitazione a noi destinata era la più nascosta tra i viottoli, la più oscura e a detta mia la più piccola. Aveva due piani, certo, ma non era larga come quella di fronte a noi! Sperai in un ultimo miracolo quando feci scattare la serratura, ma nulla, nessun incantesimo estensivo a ingrandire la metratura della casa.

-Che razza di buco ci hanno riservato!- si lagnò Zabini guardandosi attorno quando Lysa chiuse la porta alle nostre spalle.

Già mi aspettavo di sentire Scorpius lamentarsi insieme a lui, ma egli stranamente tacque.

-Sistemate le vostre cose,- disse invece il ragazzo -un quarto d' ora al massimo e vi voglio tutti sotto, intesi?-.

-Ehi, piano con gli ordini.- lo frenai; non mi piaceva essere comandata a bacchetta a quel modo, ancor meno poi da Scorpius Malfoy!

-Hai un' idea migliore, Weasley?- inarcò un sopracciglio freddamente e io incrociai le braccia mentre tutti mi guardavano in attesa di una risposta.

-Un quarto d' ora e vi voglio sotto.- mi arresi stringendo la borsa con più forza e salendo le scale a passi pesanti.

Scorpius e Zabini intanto se la ridevano soddisfatti.

Idioti.

-Ti ha chiusa stavolta, eh, Rose?- fece Lysa mentre studiavamo le camere per accaparrarci le migliori.

-Taci.- ringhiai mentre dalle telecamere i miei genitori probabilmente stavano guardando il mio volto imporporarsi.

Stupide telecamere babbane!
-Oh, merda!- esclamò Lily dietro di noi osservando la prima stanza del lungo corridoio.

-Che c' è?- chiesi io scrontrosa.

-Rose, proprio tu non te ne sei accorta?!- fece Lily scioccata.

Ma di che diavolo stava parlando?

-Oh.- capì Lysa -Rose, conta le camere.-.

-Uno, due, tre. Che problema c' è?- ero davvero così stupida?

-Rose hai mica contato quanti letti ci sono per ciascuna camera?- insistette Lily sghignazzando del fatto che avessi la mente da tutt' altra parte in quel momento per capire di cosa stessero parlando.

-Oh, merda.- e capii anch' io. Come avevo fatto a non accorgermene prima? Forse ero troppo incazzata con me stessa, ma adesso capivo anch' io.

In quel momento salirono i ragazzi.

-C' è un problema.- annunciò subito Lily ammiccando alle camere.

-Ovvero?-

-Una ragazza deve dormire... con un ragazzo.-

-Che?!- sbottò Al controllando le stanze per assicurarsi che non fosse uno scherzo. -Hanno ragione, dannazione! Ma che razza di storia è questa?!-.

-Io con Lysa!- esclamò Lily per prima.

-Io con Gab!- fece a ruota Al.

Inizialmente nessuno dei due capì, come se la lampadina dovesse ancora accendersi. Poi...

-NO!- scattammo all' unisono.

-Non se ne parla proprio, rossa.- puntò i piedi.

-Lo stai dicendo alla persona sbagliata, biondo tinto!- ringhiai.

Quindi ci voltammo verso la telecamera in corridoio e a una sola voce urlammo: -Io non ci dormo con 'sto qua!-.

Peccato che Lily e Al fecero la corsa con i rispettivi compagni e chiusero la porta, lasciandoci soli in corridoio a digrignare i denti.

-Se ti sento russare ti soffoco nel sonno.- lo minacciai aprendo la porta a calci.

-E se sento puzza di smalto ti appendo al soffitto.-.

-Qui l' unico che usa lo smalto sei tu, Malfoy.- rincarai la dose lanciando la borsa sul letto.

-E l' unica ancora vergine sei tu, Weasley.- ribattè lanciando anche il suo borsello sul letto.

-E questo cosa c' entra?!- sbottai avvicinandomi. Da dove diavolo lo tirava fuori questo discorso? E soprattutto, come faceva saperlo?!

-Che nessuno ti vuole, rossa.- inarcò le sopracciglia.

-Ero fidanzata fino a una settimana fa.- gli ricordai dimenticandomi che mio padre probabilmente in quello stesso momento stava guardando e ascoltando la scena.

-E guarda che fine ha fatto: Tresh Corner lascia Rose Weasley e il pomeriggio stesso si ritrova in infermeria con un biglietto prenotato per il San Mungo.- mi rinfaccia.

-Almeno io ho un po' di dignità mentre tu sembra che accetti nel tuo letto la prima sgualdrina che capita a tiro.- incriociai le braccia al petto.

-Di chi stai parlando?- digrignò i denti.

-Forse di una certa Margareth Zabini. Dimmi, il tuo migliore amico lo sa questo?- sibilai sprezzante.

-Margareth Zabini? Una gatta morta vale più di lei.- sorrise divertito.

-E ti sembra carino dire una cosa del genere delle ragazze che porti a letto?-.

-Almeno qualcuno ci entra nel mio letto.-

-Meglio soli che male accompagnati.-

-Un detto babbano, Weasley? Li conosci bene a quanto mi hanno detto.-

-Bisogna prima vedere chi te lo ha detto. Se è stato tuo padre puoi stare tranquillo che la metà delle sue parole è una menzogna.- ruggii.

-Non mettere in mezzo mio padre.- si adirò.

-Perchè, se no glielo dici?- mi finsi scandalizzata.

Scorpius mi guardò per qualche istante con aria ferita e boccheggiò come per rispondere, infine sbattè un piede e se ne andò, ma non senza prima prendere a calci la cassettiera vicino al muro.

Pareggio caro Malfoy, ma la partita è ancora lunga, pensai soddisfatta, infine scesi di sotto a elaborare un piano.

 

***

 

-Allora? Qual è il piano?- chiese Lysa appena tutti fummo seduti intorno al tavolo di mogano.

-A coppie controlleremo i movimenti della casa, i turni naturalmente saranno a rotazione.- spiegai con calma.

-Gli ultimi ad aver fatto il turno andranno a riposarsi, la coppia libera potrà preparare qualcosa in cucina o evitare che la casa diventi un porcile nel giro di due giorni.- aggiuse Scorpius guardandomi attentamente, -Qualcosa da ribattere, Weasley?-.

-Nulla, Malfoy. I turni saranno di quattro ore e comprenderanno ovviamente anche tutta la durata della notte.-.

-Chi comincia?- fece Scorpius alla cucina silenziosa. Io per prima non avevo molta voglia di fare il primo turno, e sentii Lily sospirare in segno di resa.

-Comincio io.- disse Lily guardando la finestra. -Vieni tu con me, Al?-.

-Sì, ti seguo.- si arrese il fratello scostando la sedia per seguire la sorella.

E così cominciò la missione, anche se la vera missione di questo caso probabilmente sarebbe stata la convinvenza, pensai tra me e me.

 

Buoooondì! Se vi state chiedendo da dove diavolo Scorpius ha tirato fuori il discorso sul fatto che Rose fosse vergine... beh, vi posso solo dire che non è a caso e che lo scoprirete nei prossimi capitoli! Se vi piace la ff lasciate una recensione, altrimenti mi scuso con voi e cercherò di cambiare qualcosa ;)

 

vostra Sarapia

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Capitolo 3
*** pulizie ***


Avevo impiegato il pomeriggio a dare una ripulita alla casa mentre Lily e Al scrutavano concentrati le finestre dell' abitazione di fronte, dove Ozelon Riddle ancora non aveva rincasato.

-E così dormirai con Scorpius Malfoy, eh?- mi disse Lysa maliziosa.

-Taci, è anche colpa tua ti ricordo.- ringhiai spolverando una statuetta in salotto raffigurante un orribile elefante di latta.

-Metà della scuola in questo momento pagherebbe Dio solo sa cosa per essere al posto tuo!- esclamò la mia migliore amica.

-Ma da che parte stai?- sbottai lasciando cadere lo strofinaccio.

-Ehi, rilassati Rose! Dalla tua ovviamente.- alzò le mani in segno di resa.

-Non sembra.- mi limitai a dire, e Lysa sghignazzò senza ribattere.

-Ricordami piuttosto perchè a scuola non ci insegnano a utilizzare il gratta e netta!- si lamentò invece.

-Pff,- si intromise una voce maschile, -non ditemi che la secchiona della scuola, Rose Weasley non è in grado di utilizzare un incantesimo banale come il gratta e netta!- rise Scorpius divertito.

-Posso farlo in qualsiasi momento,- ribattè Rose, -tu piuttosto non hai mai toccato uno strofinaccio in vita tua!-.

-E questo chi te lo dice?- alzò un sopracciglio.

-Perchè sei solo un ragazzino viziato, ecco perchè.- gli rinfacciai, e lui mi mostrò un sorriso che stava quasi per un segno di sfida accettata.

-Io posso pulire questa stanza alla babbana in cinque minuti se voglio.- mi disse, e scoppiai a ridere di gusto. Io e Lysa eravamo lì da più di un' ora, come sperava di ripulire quel porcile in cinque minuti?

-Andata. Dammi la bacchetta.- allungai la mano e lui sfoderò la sua per consegnarmela senza dire una parola.

Quindi mi sedetti e lui scattò.

A bocca aperta lo vidi sfrecciare al bagno, riempire un secchio d' acqua e aggiungere il detersivo, per metterlo da parte. Afferrò invece la scopa, spazzò il pavimento, raccolse la spazzatura, e strizzò lo strofinaccio gettandolo a terra. In uno scatolone mise tutte le cianfrusaglie che io e Lysa stavamo pulendo da un' ora, lo pose da parte e cominciò a lavare il pavimento opaco sino a farlo diventare lucido. Aprì le finestre e nel lasso di tempo impiegato ad asciugare il pavimento, Scorpius diede una pulita agli oggetti nello scatolone. Le sue dita diafane erano rapidissime.

Persi il sorriso lentamente e la mia espressione lo sostituì con stupore allo stato puro.

Infine Scorpius rimise le cianfrusaglie lucidissime al loro posto e si prostrò in un inchino beffatore.

Giuro, ci aveva messo meno di cinque minuti.

-E allora, Weasley?- mi prese in giro, un sopracciglio inarcato.

-Io... dove diavolo hai imparato?- mi alzai all' istante. Lysa era ancora seduta a guardarsi attorno.

-Questo non è affar tuo. Adesso piuttosto, vediamo se tu sai davvero ripulire la stanza con la magia.- mi sfidò. -Ah, la bacchetta.- allungò una mano, e io gliela restituii.

-E cosa dovrei pulire?-.

-Prova a pulire la camera.- ah, la nostra camera. Nostra.

-Va bene.- dissi spavaldamente e presi a salire le scale.

Il punto invece era un altro: io non avevo mai utilizzato quell' incantesimo.

Avevo visto tante volte mia madre ripulire le camere dicendo semplicemente "gratta e netta", ma concretamente non avevo mai fatto nulla.

Entrai in camera con passo malfermo. Sì, la camera faceva davvero schifo.

Le pareti di un verde scuro erano davvero inguardabili, color vomito. Al centro stavano due letti uniti in uno unico; la prima cosa che feci fu separarli.

-Allora, rossa?- incalzò Scorpius impaziente, le braccia incrociate.

Dai, Rose, pensai disperata, non può essere difficile, persino Hugo ne è capace!

Mi schiarii la voce e mi concentrai con tutta me stessa.

-Gratta e netta!- ordinai agitando la bacchetta.

Per un istante temetti in un fallimento, ma lentamente le bomboniere cadute a terra dallo scaffale si alzarono tremolanti per poi scattare al loro posto; l' enorme trapunta, troppo grande per un letto singolo, sfilò via in bagno mentre i cassettoni si aprirono per lasciare posto a due piumoni più piccoli. Le finestre dai vetri sporchi tornarono lucide nel giro di qualche secondo e, con un ultimo tocco di classe, decisi di cambiare il colore della camera in un piacvole blu notte.

Quando anche il letto fu fatto e la camera apparve in perfetto ordine dovetti trattenermi dal schiudere le labbra per la sorpresa, mi voltai invece verso Scorpius, per niente stupito, e misi le mani ai fianchi.

Non seppi mai cosa stesse per dire poichè da sotto udimmo a una sola voce Lily e Al urlare: -E' tornato!-.

Ci scambiammo uno sguardo fugace per poi scattare di sotto.

Lysa intanto guardava la scena con un sorriso che non mi piaceva.

 

***

 

-Allora?- chiese Scorpius distaccato appena fu sotto.

-E' appena tornato.- ripetè Al andandosi a sedere in cucina.

-Siete sicuri che fosse lui?- chiese Zabini precedendomi.

-Sì, sì, è lui, la descrizione combacia con quella della McGranitt. Carnagione chiarissima, capelli scuri...- cominciò Al, ma Lily ovviamente lo interruppe.

-...ed è un gran figo!- concluse.

-Lily!- la rimproverai.

-Dici così perchè non l' hai visto, Rose. Fidati se ti dico che sembra un modello che ha appena posato per la pubblicità della Firebolt 97!-.

-Ha trent' anni.- le ricordò Zabini scettico.

-Ma tu cosa ne vuoi sapere?- si infiammò, così lasciammo cadere il discorso e pensammo a chi dovesse fare il secondo turno.

-Prima però ho bisogno di mettere qualcosa sotto i denti.- concordai con lo stomaco di Scorpius che aveva appena brontolato.

-Ci ho già pensato io!- esclamò quindi Lily radiosa. -Ho chiamato una pizzeria cinese qui vicino.-.

Ecco perchè non mi fidavo a lasciare i soldi in mano a Lily.

E il campanello suonò puntuale.

 

Saaalve! Non so voi mai io mi sto innamorando di Scorpius più di Rose probabilmente :') riguardo Lily... beh, scoprirete più avanti che non è svampita come invece fa sembrare, ma per il momento se la storia vi piace non resta che seguirla ;)

Baci baci,

vostra Sarapia <3

 

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Capitolo 4
*** duello ***


CAPITOLO 4 duello

-Io non ce la faccio a fare il turno adesso, ragazzi, perdonatemi.- dichiarò Lysa dopo essersi strafogata anche l' ultimo pezzo di pizza.

-Io e Lily abbiamo fatto il turno di prima, quindi sappiate che noi ce ne laviamo le mani.- disse in fretta Al prima che lo sguardo potesse posarsi su di loro.

Rimanevamo solo io, Scorpius e Zabini, che praticamente stava con la testa nel piatto.

-E va bene, io e Malfoy faremo il prossimo turno, ma sappiate che tra quattro ore verremo a svegliarvi.- concessi guardando attentamente Lysa e Gabriel.

-Mi bastano due ore.- supplicò Lysa riconoscente, quindi li spedii di sopra a dormire e buttai tutta quella spazzatura con un colpo di bacchetta.

Nel giro di mezz' ora quasi tutti erano sprofondati in un sonno profondo.

La casa era silenziosa quando mi avvicinai alla finestra del salotto per scrutare i movimenti di Riddle. Quasi non sentii Scorpius sedersi a un metro da me.

Per qualche strana ragione saperlo lì vicino a me impediva ogni movimento. A disagio muovevo una gamba per la posizione divenuta scomoda e già me ne pentivo.

-Nervosa, Weasley?- chiese Scorpius voltandosi verso di me. Lui invece pareva sempre a suo agio, con la sua posa rilassata e l' espressione disinvolta. Come dice sempre Lysa, io invece sono un libro aperto.

-Non per causa tua.- replicai in fretta.

-Io veramente mi riferivo al caso di Riddle. Coda di paglia?- si accigliò divertito.

-Ti piacerebbe.- borbottai senza distogliere lo sguardo dalla finestra.

Nessun movimento proveniva dall' abitazione di fronte a noi; nessuna luce era mai stata accesa dall' ingresso di Riddle in casa, nessun rumore era minimamente giunto. Come se la casa fosse...

-Perchè sei sempre così scontrosa?- riprese Scorpius interrompendo il filo dei miei pensieri.

-Cosa?-

-Se chiedessi a una persona qualsiasi della scuola come sei, quella persona mi risponderebbe che sei la persona più altruista, buona e intelligente che conosca. Io invece posso concordare solo su una delle tre affermazioni.- disse, e questa volta fu lui a distogliere lo sguardo.

-Ma ti senti?- feci incredula.

-Certo, e ancora non capisco perchè mi odi tanto.- ammise fingendosi incredibilmente interessato alla finestra del piano superiore di casa Riddle.

-Vuoi forse dire che tu non mi odi?-.

Cercai il suo sguardo chiaro, di un azzurro troppo intenso e alla quale era difficile resistere....per tutte le altre ragazze della scuola, ovviamente.

-Non ho detto questo! Io ti odio con tutto me stesso, perchè sei così... così... hai sempre quell' aria di superiorità e...-

-Senti chi parla.- lo interruppi.

-Ecco, lo vedi? Quando parlo io hai sempre la parola pronta per replicare.- fece un gesto infastidito. -Avrei proprio voglia di metterti al tappeto con una bella maledizione in questo momento.- suggerì.

-A chi lo dici! Per me vale la stessa cosa, diciamo però che mi succede ogni volta che ronzi attorno.- ammisi tenendo pronta la mano dalle parti della bacchetta.

-Sai che ti dico, rossa?-.

-Spara.-

-Un duello, io e te. Adesso. Tanto in quella casa di merda non succede nulla.- mi sfidò.

-Non sarò certo io a tirarmi indietro.- mi levai in un istante, ma lui in qualche modo era già in piedi di fronte a me.

Con un incantesimo scostò ogni mobile e gingillo ai lati della stanza per lasciare lo spazio ideale per un duello.

Le telecamere godevano di una visuale perfetta. E che vedessero! A scuola io e lui eravamo i migliori duellanti, ma raramente gli insegnanti ci lasciavano sfidare. Le uniche volte che avevamo duellato avevamo quasi distrutto mezzo salone. Per non parlare dei danni che ci costringevano in infermeria per, come minimo, una settimana ciascuno. Questa volta però ci saremmo andati più cautamente visto che non avevamo un' infermeria a disposizione.

Ci posizionammo al centro del salotto e sfoderammo le bacchette, per poi protenderci in un inchino poco profondo da ambe le parti.

Nel medesimo istante ci voltammo e contammo i passi, quindi insieme ci ritrovammo faccia a faccia, le bacchette sfoderate e Scorpius attaccò per primo.

-Stupeficium!- disse, e io schivai di pochissimo il colpo, per poter rispondere con un agile Expelliarmus.

-Locomotor Mortis!- replicò lui evitando il mio attacco e devo ammettere che ci mancò davvero poco! L' incantesimo delle pastoie mi avrebbe messo fuori gioco per il tempo necessario a disarmarmi e mettere fino al duello.

-Mimble Wimble!- tentai invece, e questa volta, con un abile movimento del polso, non mancai il bersaglio. Mentre dalle scale scendevano Zabini, Lysa e Al a gran velocità, Scorpius tentava di prendere tempo per puntare la baccheta su di se e pronunciare il "finite" che lo avrebbe liberato dalla maledizione.

Mi pare scontato dire che non gliene lasciai il tempo.

-Stupeficium!- gridai avanzando al fine di metterlo alle strette. Lo schivò di un millimetro, se non meno. -Stupeficium. Stupeficium. Stupeficium!- non gli avrei dato l' occasione nemmeno di respirare. Ed era così liberatorio!

Con la coda dell' occhio vidi Zabini estrarre la sua di bacchetta per intervenire, e mi voltai appena in tempo per parare la sua maledizione.

-Feemo, Gabie!- ordinò Scorpius, la voce impastata dalla maledizione mollelingua.

-Ma Scorpius ti sta...-

-Sitto! 'Ei è mia!- si impuntò minaccioso

-Ti si addice quella voce.- lo presi in giro.

-Anhe a 'e si aiiiscelà la 'ua 'uova fascia!- biascicò pronunciando il suo incantesimo nella mente.

Mi accorsi che mi stava lanciando uno stupeficium con un attimo di ritardo e per un pelo evitai che mi colpisse in piena faccia. Il mio braccio scattò in protezione ma volai lo stesso contro il muro.

-Ragazzi basta!- gridò Lysa mentre mi tiravo su e ignoravo il quadro che avevo appena fatto cadere. Il quadro in questione ritraeva un enorme porcellino d' india che mi guardava storto. Ma che diamine aveva da guardare?!

Fingendo di non averla sentita scattai su con un Expelliarmus già pronto e questa volta lo parò con un incantesimo che non riconobbi all' istante ma che sospettai fosse un semplice incantesimo delle pastoie. Al contatto della magia delle nostre due bacchette il salotto si illuminò di una luce incandescente, tanto che Al fu costretto a proteggersi gli occhi verde acqua con le braccia per vederci ancora qualcosa che non fosse la semplice luce chiarissima.

-Aiienditi 'iossa!- urlò Scorpius, concentrato a mantenere il contatto.

-Aspetto solo te, Malfoy.- ringhiai senza mollare.

Solo quando udii Lysa, figlia di un mago e di una babbana, rispondere al cellulare della madre, la guardai di sottecchi, tuttavia ancora concentrata.

-Rose, ti vuole tua madre.-mi riferì seria.

-Dille che sono impegnata, dannazione!- le dissi allora scontrosa.

-Dice che è urgente.- insistette, quindi con uno sguardo di intesa con Scorpius entrambi rinunciammo al nostro duello. Stranamente mi ero immaginata che lui attaccasse all' ultimo, quando ormai avevo abbassato la guardia; non lo fece.

-Pronto 'ma?- feci prendendo il cellulare al volo.

-ROSE! Ma che ti salta per la mente? No, Ron, sto parlando io, Ron! EHI!- sentii mia madre lottare per mantenere il possesso del cellulare a cofanetto che i nonni le avevano regalato l' anno scorso. Fu evidente che non ci riuscì quando mio padre rispose arzillo dall' altra parte del telefono.

-Ehi Rose, ma che combini?- domandò serio.

-Io non volevo fare il duello... mi sono lasciata andare e...-

-Macchè, non intendevo quello! Intendevo dire: perchè non lo hai steso subito?-

-RONALD!-

-Avresti dovuto metterlo giù al primo incantesimo!-.

-Non è facile, papà!- protestai sentendo la delusione nella sua voce. -Insieme a me è il migliore studente della scuola!-.

-Ron non la incitare! Sono in missione, non devono duellare quei due!- udii mia madre poco distante dal ricevitore. -Passamela! Accio telefono.- la immaginai agitare la bacchetta.

-Tesoro, mi hai sentita? Non dare ascolto a tuo padre, è un incosciente e DOPO FACCIAMO I CONTI!- lo minacciò.

-Passami mia figlia.-

-No che non te la passo, voglio salutarla, e tu le metti in testa strane idee!-.

-Può stenderlo in qualsiasi momento.-

-Non mi importa, si deve attenere alle regole.-

-Tu e le tue regole! Sei proprio tu che per prima hai dato un pugno a Malfoy!-.

-Io...-

Tu. tu. tu. tu. tu.

-Pronto?- feci ancora intontita. -Pronto?-.

-Tua madre ha steso mio padre?-.

Ma prima che potessi anche solo aprire la porta udii un familiare odore di bruciato.

All' istante corsi alla finestra.

 

Buonasera popolo di EFP! Spero che non vi abbia dato fastidio il ritmo veloce e incalzante, ma volevo rendere un rapido susseguirsi di battute, quindi questo è quanto.

Vi sta piacendo la fanfic fino ad adesso? Se sì, lasciate una recensione, altrimenti MAAGNEMA (ogni riferimento a Daniele Doesn' t Matter è puramente casuale xD)

vostra e sclerata Sarapia <3

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Capitolo 5
*** Fiamma Scacciatempo Coreana ***


La finestra della stanza da letto al piano superiore di casa Riddle fumava di un colore familiare e un odore ancor di più.

-Rose! Questo non è...?-

-Sì, Lysa, è opera di mio zio George. Deve averla messa in commercio durante il trimestre perchè quest' estate ancora non era in vendita.

-Di cosa state parlando?- fece Zabini senza capire.

-Fiamma Scacciatempo Coreana.- rivelammo io e Al all' unisono.

-E cosa sarebbe?- chiese Scorpius senza staccare gli occhi dalla sottile fumata lilla che andava perdendosi nell' aria fredda.

-Ti fa viaggiare nel tempo, tipo una giratempo, con la differenza che puoi impostare il tempo che intendi trascorrere nel passato, farti una chiacchierata con qualche mago del tempo, e poi tornare puntuale da dove sei partito.- spiegò Al coinciso.

-E un altro vantaggio è che il luogo è anche quello impostabile, quindi se per esempio io decidessi di tornare nella Londra degli anni '20 non avrei alcuna difficoltà.- aggiunsi preoccupata.

La domanda era nell' aria e mi chiesi perchè nessuno la formulava. Naturalmente fu quell' impiccione di Zabini a porla.

-Ma se è così perchè nessuno torna indietro nel tempo per modificare... non so... le conseguenze della seconda guerra magica, per dire!-.

Il punto era che zio George aveva costruito la Fiamma Schiacciatempo Coreana con uno scopo ben preciso: rivedere lo zio Fred un' ultima volta, avvertirlo.

Dello zio Fred nessuno di noi sa molto perchè in famiglia ogni volta che viene menzionato il suo nome cala il silenzio. I miei genitori me ne hanno parlato alquanto brevemente, ma la maggior parte delle cose l' ho scoperta dagli aneddoti che ogni tanto gli insegnanti si ritrovavano a raccontare nostalgici.

"E vi ho già detto di quella volta in cui Fred e George crearono una palude nel bel mezzo del corridoio e la Umbridge non fu in grado di rimuoverla! Devo ammettere però che io per primo feci molta fatica" sospirava Vitious, che tutti sospettavamo ormai stesse andando a fare la fine del noioso professor Ruf.

"E avreste dovuto vedere come giocavano a Quidditch! Se i bolidi sono difficili da controllare fidatevi se vi dico che loro erano peggio." continuava la McGranitt quando si parlava dei tempi in cui Grifondoro aveva vinto per tanti anni di fila.

-Non è possibile modificare il passato.- risposi allora; -indipendentemente dagli avvertimenti che puoi dare ai personaggi nel passato, loro compiranno comunque le stesse azioni a cui sono destinati.- risposi storcendo la bocca.

-Diciamo che se tu andassi nel passato ad avvertire il tuo bisnonno che sta per morire inciapando su una buccia di banana non faresti altro che aumentare la sua angoscia, perchè tanto nonostante egli sappia che morirà scivolando proprio sulla dannata buccia di banana che ha di fronte e sulla quale sta andando incontro.- spiegò Lysa con un esempio concreto.

Scorpius e Zabini ascoltavano un po' perplessi le nostre parole.

-E quindi cosa dovremmo fare adesso?- domandò Scorpius a disagio per la sensazione di impotenza che provavo anch' io.

-Avvisiamo la McGranitt.- dissi di getto, e Lysa, così come Zabini e Al, annuì al mio fianco. Scorpius invece sembrava più restio a darmi ragione ma non disse nulla e io mi misi davanti alle telecamere per esporre la situazione.

Okay, lo ammetto, mi sentivo un' idiota a parlare con quel pezzo di ferro, ma che alternative avevo?

Grazie al cielo prima che potessi aggiungere altro, udii un pop familiare e mi voltai verso la McGranitt.

-Weasley, cosa è successo?- chiese senza nemmeno salutare tanto era agitata.

Le dissi tutto, senza tralasciare nulla (a parte qualche dettaglio a proposito del duello con Scorpius), e le rivelai anche i miei sospetti a proposito della Fiamma Schiacciatempo Coreana.

-Io lo sapevo che a quei due dovevamo dare più G.U.F.O....- brontolò lei tra sè e sè prima di schiarirsi la voce e tornare a guardarci. -Comunque sia da oggi vi vieto in maniera ASSOLUTA di duellare tra voi e di indagare da vicino sul caso Riddle. Limitatevi a fare i turni per osservare i movimenti di Riddle e comunicatemeli quotidianamente.- le narici le fremevano, infatti aggiunse: -Sono molto delusa dal vostro comportamento Signor Malfoy e Signorina Weasley. Molto, molto delusa.-.

Chinai lo sguardo per pudore e mi aspettai che Scorpius facesse lo stesso, al contrario si mise ancor più ritto e guardò negli occhi la McGranitt quasi con sfida.

-Se io e Rose vogliamo duellare, preside, duelliamo. Se vogliamo prenderci a botte alla babbana, facciamo rissa, e se vogliamo fare qualsiasi cosa ci venga in mente, pur nel perimetro della casa e non fuori come lei ha stabilito, noi lo facciamo.- si impose.

Stranamente la parte che più mi colpì del discorso fu il fatto che mi aveva chiamato per nome davanti a tutti.

La McGranitt accusò il colpo come se venisse investita da una fattura molto potente, infine strinse le labbra sino a farle divenire sottili come lame taglienti, e sibilò a voce alta: -Cinquanta punti in meno a Serpeverde!-.

-Ma preside, noi siamo qui chiusi tutto il giorno e un duello...- wow, non credevo che l' avrei mai fatto: stavo davvero difendendo Scorpius Malfoy.

Anche la McGranitt parve colpita, e stavolta la sua espressione faceva più pensare a un tradimento che a un' ingiustizia. Stizzita respirò a fondo e annunciò: -Cinquanta punti in meno anche a Grifondoro.-.

Così dicendo si spostò un poco, pronta a smaterializzarsi, ma all' ultimo ci scrutò uno per uno e corrugò la fronte. -Dov' è la signorina Potter?-.

-Dorme, preside.- le riferì diligentemente Al.

-Ah. Bene. Almeno... ah, lasciamo stare.- e si smaterializzò persa nei suoi pensieri.

Quando alla fine mi voltai per salire di sopra mi accorsi di uno sguardo che mi lasciò perplessa.

Scorpius Malfoy mi stava studiando e mi chiesi se stesse pensando quello che pensavo anch' io: tra qualche minuto avremmo dormito nella stanza, da soli. Io e lui.

 

Buonaseeeera. Premessa: in questo capitolo ho proposto una bozza di ideologia filosofica di quella che secondo me è la vita (naturalmente non l' ho messa per intero, però il discorso che ciò che è avvenuto non può essere cambiato perchè è frutto di un destino già scritto è un mio punto di vista). È un discorso piuttosto ampio e complesso, e tradurlo sotto forma di battute tra personaggi della saga di Harry Potter ha richiesto un giorno in più del solito. Potreste non essere d' accordo col mio pensiero, ma vi chiedo di non mettermi la bandierina critica per il fatto che la storia per voi è troppo surreale. Se poi non vi è piaciuto il capitolo... beh, quello è un altro discorso xD La storia procede lentamente, e il cambiamento tra Rose e Scorpius avviene attraverso gesti molto semplici (lui che pronuncia il suo nome, lei che assume le sue difese, sguardi più curiosi...) e mi auguro che non vi stiate annoiando troppo riguardo lo sviluppo della loro storia d' amore.

Detto questo vi saluto e vi aspetto al prossimo capitolo,

vostra Sarapia <3

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Capitolo 6
*** situazione impossibile ***


Il temporale squassava le deboli finestre e un freddo invernale investiva il mio sottile pigiama.

Abituata ai caldi dormitori di Hogwarts non mi ero preoccupata di procurarmi un pigiama più pesante per la notte.

Scorpius Malfoy invece si presentò in camera con un sottile pantalone del pigiama azzurro e il petto completamente nudo.

-Copriti!- esclamai indignata voltandomi dall' altra parte, ma ciò che stavo pensando era tutt' altro: poteva un ragazzo avere addominali tanto scolpiti e un fisico così asciutto, perfetto e...?

ROSE WEASLEY! Mi rimrpoverai sedendomi sul letto privo di piumone.

Che in inverno mancasse il piumone poi era alquanto scandaloso e nemmeno potevo crearlo dal nulla!
-Io sono abituato a dormire così, Weasley, quindi fatti gli affari tuoi.- replicò lui tornando l' arrogante di sempre.

Ognuno si sdraiò nel proprio letto ghiacciato e si rimboccò col sottile strato di coperta (che avevo erroneamente scambiato per piumone nel pomeriggio) che la casa offriva.

Spensi la luce con un colpo di bacchetta e rimase solo la luna a illuminare le nostre sagome; fu solo dopo cinque minuti che cominciai a battere i denti per il freddo.

-Rose, stai bene?- domandò Scorpius preoccupato e, alla debole luce della luna, vidi i suoi occhi di un azzurro irreale brillare nella mia direzione.

-Sì-s-s-sss-ssì.- balbettai cercando di manenere un po' di ritegno. Non avevo certo bisogno della compassione di Scorpius Malfoy!

Dopo un altro minuto udii Scorpius sospirare e alzarsi scuotendo il capo come se non avesse altra scelta.

-Spostati rossa.- mi ordinò ammiccando al mio letto.

-C-c-cc-che?- sbattei i denti incontrollabilmente e con più forza

-Hai sentito, e non credere che mi stia divertendo.- grugnì aprendosi le coperte a forza e infilandosi quasi senza peso, per poi richiudere la coperta su entrambi.

-Avvicinati.- disse allora allargando un braccio. Scherzava, vero? Cioè, voleva davvero che io mi accucciassi al suo petto come una delle sue fedeli puttanelle dopo una botta e via?

-N-n-n-nno!- esclamai, quindi lui mi strinse con forza a sè e mi costrinse a tremare sul suo petto caldo. Dio che situazione, e la cosa peggiore era che io mi sentivo bene come non lo ero mai stata. Cullata dal suo respiro irregolare e da quelle calde e forti braccia piano piano il tremore cessò così come era venuto. Il profumo di muschio e narciso che avevo sentito solo in una lezione di pozioni mi inebriò i sensi impedendomi di ricordare quale lezione fosse.

-Non tremo più.- gli dissi allora invitandolo a uscire dal mio letto.

-Non ho voglia di fare troppe volte su e giù, intesi?- fece brusco, e io non dissi nulla, anche se una parola ero praticamente costretta a dirgliela.

-Grazie.- mormorai infatti, pur non avendone minimamente voglia.

-Non lo faccio mica per te.- reagì lui ni fretta e mi parve di sentire il ritmo del suo cuore accelerare. -Lo faccio perchè non riesco ad addormentarmi se ti sento battere i denti a quel modo, mi dai fastidio, ecco, è così.- ripetè, anche se suonava più come un mantra a se stesso che ad altri. -Non farti strane idee, Weasley.- aggiunse dunque con la voce più severa che gli riuscì.

-Pff, parli con la persona sbagliata, Malfoy!- esclamai indignata. Ma non mi allontanai, nè mi scostai di un millimetro. Al contrario cominciai a ridere.

-E adesso perchè ridi?-

-Guarda in che situazione siamo ridotti!- gli feci notare scuotendo il capo, al che anche lui non riuscì a fare a meno di ridere.

-Se a scuola ci vedessero non smetterebbero di parlare.- commentò aspramente.

-Fortuna che non lo saprà mai nessuno. A parte le nostre famiglie, ovvio.- aggiunsi senza riflettere.

Fu a quel punto che ci scostammo l' uno dall' altra per guardarci negli occhi sgranati.

-LE NOSTRE FAMIGLIE!-.

 

Ehilà!!! sì, è un capitolo piuttosto breve, ma a mio parere dolcissimo :* spero che fino a ora la storia vi stia piacendo e se sì lasciate una recensione, altrimenti MAGNEMAAA xD

A prestissimo,

vostra Sarapia <3

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Capitolo 7
*** deduzioni ***


Scorpius e io ci scostammo per un istante così da riuscire a guardarci negli occhi. La prima cosa che vidi nei suoi fu lo stupore.

-Senti, rossa, qui dobbiamo mettere delle cose in chiaro.- fece lui per primo scendendo dal letto con un movimento fluido e leggiandro. Quando mi alzai anch' io Scorpius aveva già preso a fare su e giù nervosamente

-Io non credo che ci sia nulla da...-

-Oh, ma smettila di fare l' ipocrita una buona volta!-

-Come scusa? Tu stai dando a me dell' ipocrita? Tu che prima mi offri il tuo aiuto, poi torni a essere scortese e che per paura del giudizio dei tuoi genitori mi trascini in un cesso? No Malfoy, non azzardarti a parlare a me di ipocrisia.- incrociai le braccia indignata. E sì, anche perchè stavo tremando di freddo e non volevo darlo a vedere.

-Sei ipocrita invece, ma non lo fai nemmeno apposta.- si fermò a squadrarmi dall' alto verso il basso.

-Non capisco di cosa tu stia parlando.- dissi senza troppa convinzione, perchè in realtà avevo un' idea riguardo a cosa si stesse riferendo. E non mi piaceva per niente.

-Non hai mai saputo mentire, Rose.- chinò lo sguardo e scosse la testa con un sorriso amaro. -Ricordo ancora la prima volta in cui non facesti i compiti per pozioni. Giuro, era palese che non li avessi fatti, e questo anche il mese scorso, quando hai detto di amare Corner. Era palese che stessi mentendo. E non a lui.-.

-E a chi, a te forse?- sbottai sdegnata con poca convinzione.

-A te stessa.- rivelò Scorpius con un voce bassissima allontanandosi da me. Solo allora infatti mi accorsi di quanto ci fossimo avvicinati senza rendercene conto.

Meditai più a lungo di quanto avrei voluto su quelle parole e capii che in tutto quel tempo ero fuggita da una realtà dalla quale ancora tentavo la fuga.

Scorpius era lì, seduto sul letto, i gomiti sulle ginocchia, le mani sul volto in un gesto di disperazione.

No, ancora non ero pronta ad affrontare quella verità.

-Dai, andiamo a dormire.- fece lui riscuotendosi per primo, ma ancora indeciso sul da farsi. -Hai detto che non hai più freddo, Weasley, no? E allora non ti azzardare a svegliarmi.- ringhiò, nuovamente scontroso spegnendo la luce e mettendosi sotto la coperta pulita.

-E poi dà a me dell' ipocrita...- borbottò Rose andando nella camera affianco per prendere le coperte di Lysa, di turno al piano di sotto.

 

***

 

Hermione aveva visto tutta la scena al fianco del marito pietrificato (letteralmente). Siccome nel momento in cui Scorpius si era alzato Ron era balzato su con una decina di imprecazioni irriportabili, Hermione si era vista costretta a intervenire con la magia.

In alcuni momenti lei per prima era stata sul punto di materializzarsi nella casa dove stava sua figlia, ma poi le aveva voluto dare un' occasione.

Non era successo assolutamente nulla, e questo naturalmente avrebbe raccontato a suo marito, ma Hermione aveva visto qualcosa che nemmeno Rose stessa aveva visto.

Quando finalmente Hermione si accertò che Rose stesse dormendo agitò la bacchetta in direzione di Ron, che tornò a muoversi come un proiettile impazzito per la stanza.

-Insieme, nello stesso letto! Ma ti rendi, conto, Herm? Un Malfoy!- stava già grugnendo.

-Finiscila, Ron, hai visto anche tu che non è successo nulla!- tagliò corto Hermione facendo cenno al marito di tornare a dormire.

-Sì ma...-

-Niente "ma", ora Rose dorme e voglio che tu la lasci in pace.- fu irremobile la strega.

Ancora controvoglia Ron si arrese e si accucciò tra le calde coperte.

Al più presto Hermione avrebbe dovuto fare una chiacchierata con sua figlia. Prima che fosse troppo tardi.

 

***

Draco Malfoy si era limitato a inarcare le bionde sopracciglia e a schiudere le labbra incredulo. Oltre ciò però non aveva fatto altro mentre la moglie dormiva. Aveva assistito allo scontro del figlio con la piccola Weasley, e per la prima volta Draco fu costretto ad ammettere che Rose non era più tanto "piccola".

Prima di allora, nonostante gli elogi degli insegnanti, Draco non aveva mai saputo che suo figlio fosse tanto bravo a duellare, eppure quella ragazza era praticamente una iena, forse addirittura più brava della madre.

Il fatto poi che Scorpius si fosse infilato nel letto della Weasley aveva lasciato Draco ancora più esterrefatto, quasi più dei commenti della ragazza quando si parlava delle "puttanelle occasionali di Scorpius".

Quello però lo aveva senza dubbio ereditato da lui e non c' era alcun bisogno che sua moglie ne venisse a sapere troppo di quella storia.

Sospirando Draco si chiese come avrebbe dovuto agire, perchè se c' era una cosa che avrebbe dovuto fare al più presto era una bella chiacchierata con suo figlio.

Quello che aveva visto non era nè odio, nè pietà nei confronti della Weasley.

Stanco, anche Draco alla fine si coricò.

 

***

Quando mi svegliai, il letto di Scorpius era già perfettamente fatto; mi chiesi che ore fossero, ma il sole stava a malapena sorgendo fuori dalle finestre.

Un giorno. Era passato solo un giorno! Me ne sembravano molti di più.

Da sotto proveniva un incredibile odore di briosche calde, quindi mi vestii rapidamente e scesi con le più comode delle mie scarpe da ginnastica.

Lily, (e chi se no?) era già seduta in tavola a smistare la colazione

-Crema, chi vuole crema?- stava chiedendo.

-Io cioccolato.- fece Zabini tenendo ancora sotto controllo la casa di fronte.

-Tu, Scorpius?- chiese lei paziente dopo aver consegnato la briosche a Zabini.

-E' indifferente.- le sorrise cortese.

-Oh, Rose, buongiorno!- esclamò Lily illuminandosi. -Potevate anche svegliarmi la notte scorsa: mi stanno raccontando del duello da un' ora!-.

-Nulla di che.- minimizzai, e vidi Scorpius abbassare lo sguardo e addentare la briosche senza aggiungere altro. -Ma sono l' ultima a essermi svegliata?-.

-No, Albus ancora dorme.- ovviamente la prima a notarlo fu Lysa.

Mi sedetti ascoltando Lily che parlava di un negozio qui vicino, e mi offrii prontamente di fare la spesa. -Andrò con Al quando sarà sveglio.-.

-Guarda che tra poco tocca a noi a fare il turno.- insistette Lily, sperando di essere scelta.

-Sono sicura che sarà qui a momenti.- misi fine alla discussione, e Lily finse di non essere imbronciata attaccando a parlare degli sconti a Hogsmade sugli abiti da cerimonia.

Come avevo previsto Albus scese dopo pochi minuti già vestito; gli dissi della rapida commissione da svolgere, quindi afferrò il giubbotto babbano e una briosche a caso tra quelle sul piatto sporco di marmellata.

L' aria fresca mi investì piacevolmente in pieno viso, e respirai a fondo quella sensazione di libertà.

C' era però un' altra ragione se avevo insistito tanto per uscire con Al: Lysa. Era la mia migliore amica, glielo dovevo.

-Al, devo chiederti...-

-Sì, dopo parliamo, però prima devo farti una domanda io.- mi interruppe agitato. Era strano vedere Al agitato e, a essere sincera, non avevo mai sentito Al interrompere qualcuno.

Annuii grave.

-Ecco, da dove cominciare?- sospirò a disagio passandosi una mano tra i capelli color ebano. -Lysa, sì, sai mica se potrebbe darmi una mano in pozioni se glielo chidessi?-.

Okay, probabilmente stava per nevicare felix felicis da un momento all' altro.

Albus Severus Potter, esperto imbattibile di pozioni, voleva chiedermi di Lysa e voleva avere proprio da lei un consiglio in materia? Certo, Lysa era molto portata per le pozioni, ma non c' era cosa che Lysa conoscesse e di cui Al fosse all' oscuro.

Senza farlo apposta scoppiai a ridere.

-Che c' è?- sbottò lui paonazzo.

-Perchè non le chiedi semplicemente di uscire?- proposi invece facendo spallucce.

Dire che Al divenne rosso quanto un pomodoro è riduttivo.

-Cosa?! No, cioè, no! Lei non uscirebbe mai con uno come me!- esclamò in fretta poi, appena resosi conto di ciò che aveva detto, sgranò gli occhi nella mia direzione e aggiunse all' istante: -Non che ne avessi intenzione, io non lo farei. E poi lei non mi interessa e... oh, Rose, mi fai un favore?-.

-Dimmi.- mi costrinsi a non ridere.

-Non le dire nulla. Per favore.- implorò.

Ah, quei due, se solo avessero saputo!

-Tranquillo, sarò muta. Comunque conosco Lysa e ti posso assicurare che ti darebbe una mano in pozioni se le proponessi qualcosa di davvero difficile.- gli consigliai.

-E per i turni?- domandò ancora.

-Temo che dovrai fare un doppio turno e fare cambio con Zabini.- trovai la soluzione.

-Tu invece non ti toglieresti mai dal tuo adesso, vero Rose?- cambiò allora discorso con un' espressione maliziosa sul volto.

-Che intendi dire!?- scattai all' istante, gli occhi inconsapevolmente sgranati.

-Stesso turno, stessa camera... vieni qui cara cuginetta, credo che sia ora di fare una bella chiacchierata.-

 

Ciaooo!! allora, vi piace come sta proseguendo la storia? Spero di sì ;) niente cose troppo affrettate a parte il ritmo incalzante, giusto una deduzione alla volta per il momento! Fatemi sapere cosa ne pensate,

vostra Sarapia <3

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Capitolo 8
*** consapevolezza ***


-Parla.- ringhiai fermandomi in mezzo alla strada e incrociando le braccia.

-Ma dai, Rose, non fare la bambina!- sbuffò Al alzando gli occhi al cielo uggioso.

-Ho detto: parla.-.

-Rose, sei così ingenua a volte. Nemmeno te ne accorgi.-.

-Questa frase l' ho già sentita.- borbottai aspettando una risposta.

-Niente Rose, è il complesso! Un gesto, uno sguardo... non sono stupido, sai?-.

-Ma se non facciamo che litigare e duellare!- esclamai avanzando ad ampie falcate verso il negozio di alimentari più vicino. -Lo odio!-.

-No Rose, tu vorresti odiarlo.- mi corresse Al raggiungendomi senza fretta.

-E dove sta la differenza?- ruggii scoccandogli un' occhiataccia.

-Ce n' è moltissima di differenza. Tu vorresti odiarlo perchè così ci è stato inculcato da quando siamo bambini. Apri gli occhi, Rose! Se tuo padre sentisse quello che ti sto dicendo probabilmente verrebbe qui a prendermi a bastonate davanti a tutti! È un Malfoy, è palese che tu vorresti odiarlo!-.

-Io...-.

-No Rose, tu non ti chiami Hermione Granger, nè Ronald Weasley. Così come non ti chiami Arthur Weasley! Sei Rose, semplicemente Rose.- disse Al infervorato.

-Lui è un Malfoy.-.

-E' qui che sbagli. Voi non siete Weasley e Malfoy. Siete solo Rose e Scorpius. E basta.- concluse fermandosi per guardarmi attentamente.

Rimasi a fissarlo per qualche istante, soprattutto perchè non capivo la natura di quel discorso. Non ero stata io la prima a voler metterlo al tappeto? E non era forse stato lui a proporre il duello?

-Guarda che l' odio è reciproco, Al.- gli feci notare, le mani ai fianchi.

Al si limitò a storcere le labbra e a sospirare, infine si voltò verso il negozio e disse: -Vai a casa Rose, faccio io la spesa.-.

-Ma...-

-E' inutile, parlare con te e parlare con quel muro è praticamente la stessa cosa.- e si avviò verso il negozio con le mani tra le tasche e il volto scuro.

Era davvero così? Mio cugino Al era tanto più maturo di me? Ma poi era lui a sbagliarsi! Io non avevo mai fatto nulla. Non avevo certo fatto esploere il calderone di Margareth Zabini dopo aver saputo che era stata a letto con Scorpius!

Okay sì, forse lo avevo fatto, ma era stato solo per dimostrare che una ragazza che andava a letto con Scorpius era davvero troppo, ma troppo stupida per potersi accorgere di un semplice incantesimo Ribollente.

Ovviamente era quella la ragione, e basta. Al avrebbe potuto dire quello che gli pareva, ma appena arrivata a casa sarei andata io per prima da Scorpius a mettere le cose in chiaro.

Che cosa c' era poi da mettere in chiaro? Non avevamo fatto assolutamente nulla, a parte perdere cinquanta punti a testa per difenderci a vicenda, ma questo era un altro fatto, no?

Merlino, stavo impazzendo!

Troppo in fretta giunsi dinnanzi allo zerbino della casa.

Sospirai ed entrai.

La casa era stata lucidata e messa a nuovo da un potente gratta e netta, cento volte meglio del mio patetico tentativo in camera. Mi chiesi chi ne fosse il responsabile, ma sentii qualcosa stringersi dalle parti dello stomaco e ne sospettai il responsabile.

Tolsi il giubbotto rosso cremisi e lo appesi con calma all' appendiabiti, tentando in qualche modo di guadagnare il più tempo possibile. Il perchè poi rimaneva un mistero.

Salii le scale contando tre secondi tra un passo e l' altro e sperai di sentire uno scalino cigolare per poter avere la scusa di metterlo apposto con la magia.

Niente.

Infine giunsi alla cima delle scale, dove udii due voci familiari.

-Glielo devi dire, dannazione!- stava dicendo Zabini.

-Con quale coraggio parli tu?- gli rinfacciò Scorpius minaccioso.

-Guarda che quella ragazza per me non significa nulla.- ribattè Zabini scontroso.

-E allora perchè Rose dovrebbe significare qualcosa per me?-.

Mi avvicinai cautamente alla porta senza fare alcun rumore.

-Perchè sono il tuo migliore amico. Lo vedo come la guardi, sai?- sibilò Zabini. -Ogni volta che lei è nella tua stessa stanza non puoi fare a meno di sorridere. Se lei è di cattivo umore guai a chi ti si avvicina. E non dimentichiamo per carità il giorno in cui lei si è messa con Tresh Corner!- si sfogò il ragazzo dalla carnagione scura.

-Io...-.

Non seppi mai cosa Scorpius stesse per rivelare, perchè in quel momento mia cugina Lily entrò in corridoio e salutò a gran voce: -Ciao Rose!-.

Scorpius corse ad aprire la porta.

 

***

-Che fai rossa, spii adesso?- ringhiò scontroso.

-Pff, sono appena tornata e stavo per entrare in camera. Se permetti è anche la mia di camera.- mi ripresi alla svelta entrando nella stanza ordinata per poi togliere le scarpe e sostituirle a comode pantofole.

-Te l' ho già detto che non sai mentire.- sorrise Scorpius sprezzante.

-E io non ti ho forse detto che sei odioso?- replicai a mia volta.

-No, credo che te lo sia dimenticato.-.

-Beh, allora te lo dico adesso: sei arrogante, presuntuoso e insopportabile.-.

-Ma non hai detto che sono odioso.- mi fece notare a braccia conserte.

-Sei odioso.- dissi allora, le sopracciglia inarcate.

-Te la sei cercata.- ghignò Zabini prima di uscire insieme a Lily.

Fissai Scorpius incerta mentre quest' ultimo chiudeva la porta alle sue spalle.

-Cosa sei venuta a fare di preciso? A parte infetidire la camera con l' aroma delle tue calze, ovvio.-.

-Io... devo parlarti.- ammisi seriamente.

Scorpius mi studiò per qualche istante, infine annuì.

-Non qui però.- stabilì. -Non voglio... pubblico.- ammiccò alle telecamere.

-Ma sono ovunque.- gli feci notare, al che Scorpius ricambiò con uno dei suoi sguardi furbi.

-Non ovunque.-.

E lo seguii in bagno, dove forse avremmo potuto godere di un po' di privacy.

Scorpius aprì la porta color panna facendomi cenno di entrare per prima, infine lui chiuse la porta alle nostre spalle.

-Di cosa vorresti parlare?- domandò Scorpius poggiandosi come sempre disinvolto alla porta.

-Ho parlato con Al.- rivelai.

-E allora?-.

-E ho sentito Zabini. Prima.- confessai imbarazzata guardandomi la punta delle pantofole color ocra.

-Non ti seguo.- spostò il peso del corpo sull' altra gamba.

-Ecco... il punto è che sono confusa. Non capisco. E speravo che tu potessi darmi una mano a... capire.- farfugliai, e in quel momento mi chiesi io per prima quali risposte avrei voluto ottenere se non sapevo nemmeno formulare una domanda nella mia testa.

-In base... in base a cosa?- replicò lui fingendo di non comprendere.

-A questa situazione.- provai.

Silenzio.

Fu Scorpius il primo a scoppiare a ridere.

-Che cosa ridi?!- tornai in me più agguerrita di prima.

-Fa sempre impressione vedere Rose Weasley in imbarazzo.- rivelò lui.

-Non fa ridere.- ringhiai, e anche lui dopo qualche istante torno serio.

-Hai detto di volere delle risposte.-

-Sì.

-E dici di odiarmi.

-Anche tu...

-Esatto. Adesso però voglio metterti alla prova. Una sorta di prova del nove per entrambi. Ci stai?-.

Pensava davvero che mi sarei tirata indietro? Qualsiasi cosa fosse stata non avrei mai dato cenno di codardia, io.

-Sì.-.

-Bene.- fece spallucce, e si avvicinò a me con molta tranquillità.

Mi aspettavo che si fermasse da un momento all' altro, invece fui io ad arretrare sino al muro, fino a quando i nostri nasi non si sfiorarono.

-Che.-che-che cosa hai intenzione di fare?- domandai quando anche lui si fermò.

-Stai ferma.- mi ordinò, a metà tra il serio e il divertito.

L' unica che non si divertiva ero io probabilmente.

Alla fine sentii le sue dita accarezzare senza fretta i lembi della maglietta. Ero già sul punto di allontanarlo, ma mi fu letteralmente impossibile quando avvertii le sue dita sfiorare il ventre nudo con delicatezza. Involontariamente il mio corpo si avvicinò al suo e i nostri sguardi per qualche istante si intrecciarono. Avvertii uno strano formicolio dalle parti basse, ma non mi dispiacque.

Infine i suoi occhi e i miei si spalancarono e la consapevolezza vi passò per un istante.

Arretrò, e lo stesso feci anch' io.

Cosa avevamo fatto? Nulla, assolutamente nulla. Mi aveva accarezzata, tutto qui. Mi aveva semplicemente sfiorato e... mi era piaciuto.

Rimanemmo lì a fissarci senza dire nulla per almeno un minuto. Ero ormai in procinto di parlare...

-E' TORNATO!- urlò Lily da sotto. -RIDDLE E' TORNATO!-.

Grazie al cielo avevamo una missione.

 

Ehilaaa! Si fanno progressi, eh! Un po' alla volta, giusto la consapevolezza. È evidente che entrambi hanno sempre cercato di odiarsi, ma ormai la consapevolezza comincia a farsi strada in ognuno dei due ;) spero che il capitolo vi sia piaciuto e non vi sia sembrato un po' affrettato, solo che se continuiamo a gesti finiamo la ff tra dieci anni xD

Ovviamente vostra, Sarapia

 

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Capitolo 9
*** incertezza ***


Scesi sotto col fiato corto e ancora un po' rossa in volto, ma fortuatamente tutti credettero che fosse per la corsa.

Effettivamente dalla finestra si potevano scorgere dei movimenti nella casa di fronte a noi, quindi decisi di prendere le Lenti MagiBuio di zio George e misi a fuoco cosa stava succedendo in casa Riddle.

Un uomo sulla trentina di bell' aspetto passeggiava pensieroso per il salotto disordinato. Fin da quella distanza potei notare una miriade di cianfusaglie sparse ovunque sul pavimento e ammucchiate in malo modo sugli scaffali colmi di oggetti mai visti prima. Ozelon Riddle passeggiava preoccupato facendo avanti e indietro con aria stanca. Aveva occhi scuri e cerchiati, le goti un po' scavate e i capelli spettinati.

Ciononostante dovetti ammettere che Lily aveva ragione e che era proprio un bell' uomo.

-Avevo o non avevo ragione, eh, Rose?- mi pungolò infatti mia cugina.

-Beh, in effetti non è un brutto uomo... ma cosa c' entra?- ammisi guardandola. Se c' è una cosa che so di Lily è che non è per niente stupida come ha sempre fatto credere.

-Oh, niente. Niente.- si riscosse Lily all' istante tornando a sfoggiare quelle fossette tanto amabili.

-Dai, cosa hai scoperto?- insistette Al conoscendo la sorella.

-Beh, se Riddle ha l' influenza seduttiva ereditata dal padre può voler dire che nel passato sta cercando delle risposte.E se volesse in realtà scoprire l' esatta collocazione di alcuni materiali considerati oggi pericolosissimi? Nota l' espressione, Rose. È indecisa, come se stesse valutando il da farsi, quasi avesse dei sensi di colpa. Le rughe sulla fronte sono ancora più marcate di ieri e le leggere sfumature sotto gli occhi stanno a significare che Riddle vive con sofferenza questa situazione; è probabile che egli stia portando a termine un pensiero non suo e che senta gravare su di sè delle responsabilità. Queste responsabilità possono essergli state tramandate solo da chi un tempo era strettamente collegato a lui, ovvero i Mangiamorte. E chi vorrebbe riavvicinarsi al discendente di Voldemort per riacquistare prestigio se non qualcuno che ha fallito dinnanzi a tutti gli altri Mangiamorte? A mio parere Ozelon Riddle è in stretto contatto con Lucius Malfoy-.

 

***

 

Il silenzio che calò nella stanza fu palpabile. Io per prima dovetti fare un profondo respiro per calmarmi, perchè se c' era una cosa su cui potevo contare erano le statistiche: Lily non ha mai errato una sola deduzione in vita sua.

Zabini aveva le labbra piene socchiuse per lo stupore, così come Lysa. Nemmeno a lei avevo mai raccontato dell' intelligenza di Lily.

Il primo a riprendersi naturalmente fu Al: -Dove potrebbero avvenire questi incontri?- chiese riprendendo tra le mani le Lenti MagiBuio.

-E' una follia!- inveì Scorpius. -Mio nonno non farebbe mai una cosa del genere. O almeno non più!-.

-Tu e tuo padre non siete tuo nonno.- dissi io con un po' di freddezza.

-Lo conosco e...-

-Quanto lo conosci di preciso?- insistetti.

-Abbastanza da sapere che non cercherebbe mai di ritornare ai tempi di Lord Voldemort.- ribattè Scorpius, ma nel suo sguardo vidi balenare l' incertezza.

-Ne avete mai parlato?-.

-No, ma...-

-Ha mai detto esplicitamente che non vorrebbe mai più rivivere i tempi della Guerra Magica?-.

-No...-

-E allora fidati che Lily non sbaglia in certe cose.- conclusi senza lasciargli il tempo di improvvisare sciocchezze. Fu in quel momento che dovetti ricordare a me stessa chi era: Al si sbagliava perchè Scorpius Malfoy non era solo figlio di Draco, ma di tutta l' antica discendenza Serpeverde dei Malfoy. D' ora in avanti avrei dovuto tenerlo bene a mente.

Zabini guardava Lily come incantanto e la cosa non mi piaceva per niente, però non dissi nulla e finsi di non notarlo.

-Quindi cosa facciamo?- venne al dunque Lysa, ancora stupefatta dalla deduzione di Lily.

-Io penso che dovremmo agire concretamente questa volta.- proposi io.

-E cosa avresti intenzione di fare, piombare in casa di mio nonno e costringerlo a parlare?- mi prese in giro Scorpius, divertito.

Invece il mio sguardo si illuminò a quelle sue parole, e contemporaneamente Scorpius sgranò i suoi occhi preoccupato.

-Ci sei quasi.- dissi infatti andando di sopra in camera per recuperare la borsetta con dentro tutta la mia roba.

-Che diamine vuoi fare?!- mi inseguì rapidamente su per le scale, questa volta preoccupato.

Lo ignorai volutamente mentre tiravo fuori (non senza una certa fatica) una fialetta che grazie al cielo non era trasparente.

-Dannazione, Rose, vuoi dirmi cosa vorresti fare?- si spazientì venendo al mio fianco e costringendomi a voltarmi per guardarlo.

Dio se era bello, questo purtroppo dovevo ammetterlo. Quegli occhi di un azzurro troppo intenso per una persona, i capelli biondi ancora spettinati dalla notte precedente, e poi c' era quel fisico possente e tuttavia delicato e...

-Lo vedrai!- mi riscossi mostrandomi infuriata, perchè in effetti lo ero. Con me stessa, certo, ma sempre rabbia rimane!

Lui però non mi avrebbe mai lasciata andare così facilmente: mi bloccò i polsi senza impiegare troppa forza e non potei fuggire dal suo sguardo.

-Dimmelo, Rose.- insistette in un sussurro.

-No...-.

Le sue labbra marmoree erano così vicine... mi chiesi come sarebbe stato sfiorarle. Chissà se erano dure come sembravano o se in realtà erano morbide. Anche Scorpius mi osservava sorpreso, le nostre labbra ormai vicinissime, il mio seno che già accarezzava il suo petto asciutto.

A quel punto la sua espressione si fece triste, frustrata, e lentamente lasciò andare i miei polsi.

-Non importa. Se non vuoi dirlo lascia stare.- abbassò le braccia rinunciando, e con lo sguardo basso si allontanò da me.

-Aspetta!- lo richiamai, senza sapere con esattezza perchè stessi facendo una cosa del genere. Scorpius si voltò in attesa, e io spiegai il mio piano, ignorando ciò che per poco non era successo.

Quando finii il mio discorso, Scorpius non potè fare a meno di sorridere incredulo.

-Perchè ridi?- ecco, di nuovo la stessa storia.

-Fammi capire bene,- riepilogò, -Tu vorresti andare a casa di mio nonno, prendergli un capello, tornare qui, ingerire la pozione Polisucco e andare a far visita al figlio di Lord Voldemort per scoprire cosa sta tramando?-.

-Esatto.- annuii senza scompormi.

Scorpius mi fissò incredulo per qualche istante, alla fine esibì uno dei suoi sorrisi sghembi che avrebbero fatto impazzire più di mezza Hogwarts, e infine mise le mani nelle tasche con disinvoltura.

-Conta pure su di me, rossa.-.

 

Ciao a tutti! Mmm, ancora non sono pronti al primo bacio secondo me, anche se ci sono andati davvero vicini! Curiosi di sapere come continuerà? ;) e allora lasciate una recensione e aspettate il prossimo capitolo, facile, no? XD

p.s. Lo avevo detto che Lily non è stupida come sembra ;)

 

 

Vostra, Sarapia.

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Capitolo 10
*** gelosia ***


Senza attendere oltre preparai la borsetta con dentro tutto il necessario, scendemmo le scale già pronti e, ignorando le domande degli altri, uscimmo di casa.

I nostri genitori in quel momento erano a lavoro così come la McGranitt, ma non ci avrebbero messo molto a tornare e a trovare la casa vuota. Inoltre non avevamo il tempo di spiegare il piano agli altri, anche perchè meno eravamo e meglio era.

-Qual è il piano?- mi chiese accelerando il passo fuori da Peelmade.

-Non c' è un piano.- ammisi con un' alzata di spalle, al che Scorpius inchiodò per voltarsi.

-E come pensi di arrivare a casa di mio nonno?-.

-Mmm... Nottetempo?- buttai lì senza nemmeno pensarci; lui mi studiò qualche istante cercando la pecca nel piano, infine annuì e si rivelò d' accordo.

Presi la bacchetta dalla tasca del cappotto beige e la puntai contro la strada. Non dovemmo attendere molto.

Il Nottetempo frenò bruscamente al centro della strada e al volo un ragazzo butterato si sporse sorridendomi un po' troppo sfacciatamente.

-Benvenuta sul Nottetempo signorina...-

-...veramente ci sarei anch' io.- borbottò Scorpius irritato.

-...sono Mike Picchetto, al tuo servizio naturalmente.- e si guardò intorno per vedere se avessi bagagli.

-Due biglietti.- fece Scorpius tirando fuori dalla tasca il portafoglio e contando le falci.

Senza staccarmi gli occhi di dosso Mike Picchetto prese il denaro senza nemmeno dare il resto.

-Scusa, possiamo passare?- insistette Scorpius vedendo che il controllore non sembrava intenzionato a muoversi di sua iniziativa.

-Oh, certo- si riscosse porgendomi la mano. -Madamoiselle.- mi aiutò a salire.

-Ma che bravo, parla pure il francese.- grugnì Scorpius mentre saliva dietro di Mike.

-Dove vorreste andare?- chiese quindi il controllore.

-Villa Malfoy,- rispose Scorpius con orgoglio -Non credo che ci sia bisogno di dire l' indirizzo, immagino.-.

Mike Picchetto lo osservò per la prima volta e la sua espressione si indurì, quasi spaventata.

-Villa Malfoy, Earl, e muoviti perchè qui qualcuno non ha mangiato la sua zuppa di piselli.- e così dicendo Mike si aggrappò poco saldamente alla maniglia laterale dell' autobus.

-Come mai, se posso intromettermi, una ragazza tanto carina viaggia con un Malfoy?-.

-Hai detto bene, non devi intr...-

-Questioni di Hogwarts.- interruppi Malfoy con una risposta più cortese.

-Uh, tu allora sei una dei famosi studenti più intelligenti della scuola.- inarcò le sorpacciglia color carota, sorpreso. -Oltre che bella anche intelligente.- commentò.

-Senti, puoi chiudere quella bocca per favore? Ho mal di testa.- ringhiò Scorpius.

-Non puoi andare a sederti?- gli rispose Mike Picchetto parecchio scocciato nel rivolgersi a lui, e Scorpius parve sul punto di incenerirlo con lo sguardo. Davvero, se avesse lanciato fulmini e saette non sarei stata affatto stupita.

-Rose, vieni?- chiese quindi Scorpius, senza però distogliere lo sguardo dal giovane controllore.

Mike Picchetto avrà avuto all' incirca vent' anni, con corti capelli color carota, occhi scuri e il suo misero metro e sessanta. Okay, lo ammetto, non reggeva il confronto con Scorpius, ma mi dispiaceva davvero per quel ragazzo!

-Vai pure, rimango a fare due chiacchiere con Mike.- dissi allora portando una ciocca di capelli dietro l' orecchio.

Scorpius parve come colpito da uno schiaffo in pieno viso, ma non disse nulla e andò a sedersi fingendo di scrutare il finestrino e tenendosi a portata d' orecchio.

-E' il tuo ragazzo?- chiese allora Mike, e Scorpius scoppiò a ridere scuotendo la testa.

-Decisamente no!- esclamai incrociando le braccia al petto.

-Un tuo parente o...?-.

-No, diciamo che è il mio peggior nemico.- risposi invece tenendomi sul vago, ma le mie parole furono per Mike come una sorta di rivelazione.

-Tu sei una figlia dei Weasley! Rose o Lily...?-

-Rose.- dissi, colpita dalla sua deduzione.

-Ho sentito molto parlare di voi, e anche mio padre mi diceva sempre che i tuoi genitori erano in gamba. Beh, ma tua madre è il Ministro della Magia, no?- ricordò con ammirazione.

-Sì, è proprio lei.- sorrisi un po' in imbarazzo, ma lui parve illuminarsi ancor di più.

-Ti stanno venendo le guance rosse.- notò ammiccando al mio volto. -Dimmi Rose, segui il Quidditch?-.

-Oh sì, puoi dirlo forte. Sono la Cercatrice della mia squadra, a Hogwarts.- spiegai, e mi sentii un po' in colpa per il povero Mike, perchè allo sguardo ammirato (quasi devoto) del controllore, Scorpius mi fu affianco con aria truce.

-Non sei un po' troppo grande per lei?- domandò a denti stretti.

-Ma di cosa ti impicci?!- fece Mike, le orecchie che stavano assumendo una sfumatura purpurea. -Tu non sei nessuno per lei, vero Rose?- chiese conferma.

-Vero.- ammisi a braccia conserte.

-Io sono...- strinse le labbra. -...sono...-.

-Sì?- incalzai io, -Cosa sei?-.

-Sono quello che ti dice che dobbiamo scendere dato che questa è la nostra fermata.- rispose voltandosi, e un attimo dopo infatti il Nottetempo inchiodò poco distante da un' enorme villa. Scorpius ovviamente fu il primo a scendere e Mike lo seguì per aiutarmi a saltare i gradini benchè non ce ne fosse alcun bisogno. Fui certa di sentire un "ridicolo..." proveniente dalle parti di Scorpius, ma lo ignorai.

-Beh, Rose, magari un giorno potremmo uscire... voglio dire, anche solo come amici. Poi se tu vuoi fare qualcosa...-

-Andiamo.- grugnì Scorpius prendendomi per un braccio e allontanandomi via di lì, lasciandomi solo il tempo di salutare celermente Mike prima che risalisse sul Nottetempo.

Solo quando il Nottetempo scomparve all' orizzonte mi riscossi dalla sua presa e ci guardammo entrambi in cagnesco.

-Potresti evitare di flirtare mentre siamo in missione?- ruggì Scorpius.

-E tu potresti farti gli affaracci tuoi una buona volta?- ribattei a tono.

-E' troppo grande per te, ed è... dai, Rose, è un idiota!- esclamò esasperato.

-Ma che problema c' è, scusa? Non sarai mica gel...-

-Ti piacerebbe, rossa. Io geloso? Pff, te lo sogni.- rispose in fretta riprendendo a camminare verso l' inferriata.

-Coda di paglia?- inarcai un sopracciglio dato che non avevo nemmeno finito di parlare.

Scorpiu si voltò a guardarmi con la mascella contratta e lo sguardo serio. Dannazione, non potevo avere un nemico più bruttino?

-Meglio la coda di paglia che uno spazzolino al posto dei capelli.- concluse facendo riferimento a Mike.

Detto ciò repressi una risata con un po' di fatica e frugai un istante nella borsa trovando quello che cercavo.

-Io non entrerò, lo sai.- gli ricordai facendo cenno a qualche cespuglio piuttosto nascosto dalla quale avrei goduto di un' ottima visuale della casa. -Tieni, metti questa.-.

-Cos' è?- chiese prendendo dalla mia mano un piccolo pezzo di plastica grande quanto una mollica.

-Cimice Oblunga, l' invenzione perfezionata delle Orecchie Oblunghe dei miei zii. Sono comode, niente fili, e io avrò la sua gemella.- spiegai mostrando la mia Cimice Oblunga. -Anche da questa distanza potrò sentire tutto ciò che tuo nonno ti dirà; chissà che non si faccia sfuggire qualcosa.-.

Scorpius annuì d' accordo, e infilò la Cimice Oblunga nella tasca superiore del giubbotto.

-Vai, io ti aspetto.- lo incoraggiai, e con un ultimo breve cenno di saluto, Scorpius si voltò e andò a trovare suo nonno. Ciò che non sapevamo era che Lucius non era l' unico Malfoy in casa in quel momento.

 

***

 

Attesi pazientemente che Scorpius raggiungesse le imponenti porte della villa e nel frattempo pensai a ciò che era appena successo. Scorpius aveva ragione: non era davvero geloso, no? Ma poi geloso per chi, per me? E io che stupida che ero stata a flirtare con un ragazzo appena conosciuto! Anche se in realtà io potrei fare ciò che mi va: mica io vado a ficcare il naso nelle questioni private di Scorpius! A parte due o tre volte in cui ho mandato all' aria i progetti scolastici di qualcuna delle sue sgualdrine; ma in quei casi l' ho fatto perchè... perchè ero nervosa, sì, ma mica perchè erano andate a letto con Scorpius! No, infatti, no. E io sono una grande bugiarda, vero? Si si, proprio vero. E volendo mio fratello potrebbe creare il cibo dal nulla, esatto, proprio così.

Grazie al cielo interruppi il filo senza senso dei miei pensieri e sentii Scorpius chiedere a voce bassa: -Io entro, Rose.- e in effetti un attimo dopo udii il suono ovattato di un campanello.

Immaginai la porta aprirsi, ma la voce che venne alla porta era troppo familiare.

-Scorpius! Ma cosa ci fai qui?- chiese Draco Malfoy.

-Io... ecco... vorrei chiedere una cosa al nonno. Mi serve per la missione.- improvvisò.

-Ah. Sì certo, entra pure. Papà!- chiamò l' uomo mentre la porta si chiudeva dietro Scorpius.

-Si?-.

-C' è Scorpius, vuole chiederti una cosa.-.

-Ma sicuro, fallo venire! Scorpius, vieni!- esclamò una roca voce anziana, e il ragazzo si recò nel salotto che mi era stato descritto una volta da mia madre. Da come ho capito però non doveva essere stata una bella esperienza.

-Vieni, ragazzo, siediti pure.- lo invitò -Come va a scuola, tutto bene?-.

-Alla grande nonno.- rispose Scorpius con sincerità.

-Spero che tu stia continuando a importunare Weasley e Potter!- continuò il vecchio, e cercai di ricordare se nonno Arthur ci avesse mai detto qualcosa di simile. In effetti, dovetti ammetere a me stessa, anche la mia famiglia non era stata da meno nello schierarmi contro i Malfoy.

"Ricorda Rose, se vedi un Malfoy le cose da fare sono due: o affronti uno scontro, ma mi raccomando, devi essere davvero in gamba, o se no ti allontani e chiedi rinforzi a qualcuno" mi diceva sempre nonno Arthur.

"E se non volesse farmi nulla di male?" avevo chiesto una volta da bambina.

"No Rose, i Malfoy non hanno mai nulla di buono in serbo per gli altri" e a quelle parole mio padre annuiva sempre solennemente.

-Certamente.- disse Scorpius, anche se la sua voce mi apparve un po' incrinata.

-Proprio l' altra notte Scorpius ha duellato con la figlia del ragazzo Weasley.- si intromise Draco, ma il suo tono era assolutamente neutro.

-La figlia della Granger?-.

-Proprio lei.-

-E dimmi Scorpius, quanto le hai fatto male? Hai scoperto se il suo sangue è sporco o...?-.

-Hanno concluso in parità.- lo interruppe Draco.

-In parità?! Con una Weasley! Ah no, così non va, Scorpius.- lo immaginai storcere un labbro sottile e avvizzito.

-Puoi star certo che ho seguito il duello personalmente e che la ragazza non è niente male.- affermò Draco.

-Ma è una Weasley!-.

-Nonno fidati che quella duella come tre uomini armati di bacchetta di Sambuco.- mi difese Scorpius a voce alta.

-Non c' entra, Scorpius! Tu piuttosto affatturala prima che cominci lo scontro! È bruttina, vero? Se è come la madre....-

-La Granger non è affatto brutta, papà!- questo era Draco, e devo dire che se non lo avessi sentito con le mie orecchie non ci avrei mai creduto. Nel salotto cadde un silenzio che si protrasse per un po', sino a quando udii qualcuno schiarirsi la voce.

-Mah. Comunque sia, Scorpius, cosa sei venuto a fare?-.

E qui mi sentii davvero male.

Già, Scorpius, cosa eri andato a fare?! Non avevamo preparato un minimo di piano nè una scusa. E ora tutto rischiava di finire a monte...

-Mi servono dei Pungiglioni di celestino essiccati.- rispose invece Scorpius con tranquillità.

Un genio.

-E a cosa ti servono?- indagò giustamente Draco Malfoy.

-Io e Zabini stiamo organizzando uno scherzo contro la piccola Potter, così magari riusciamo a levarcela dai piedi. E se se ne va pure la cugina ben venga.-.

Un dannato genio del male.

-Ahh, ora sì che riconosco mio nipote! Certo, ma certo! Vai pure di sotto nella dispensa, dovrei averne un po'. Draco accompagnalo per cortesia.- fece al figlio. -Che soddisfazione questo ragazzo.- continuava a ripetere Lucius. -Che soddisfazione.-.

Per qualche minuto non udii altro che i passi di Scorpius e suo padre mentre scendevano delle scale, probabilmente in marmo o pietra.

-Dimmi una cosa, Scorpius, in realtà non ti servono i Pungiglioni di celestino, vero? Che cosa sei venuto a fare qui?- domandò Draco con voce calma .

-Ma certo che mi servono, te l' ho detto, no?- si infervorò Scorpius, e sentii la breve risata di Draco.

-Vorresti davvero mentire a tuo padre?- si limitò a dire Draco, quindi Scorpius tacque. -Se non vuoi dirmelo non insisterò, però devi rispondere sinceramente a un' altra domanda.-.

-Dimmi.- .

-Da quanto?-.

-Da quanto cosa?-.

-Da quanto ti piace Rose Weasley?-.

E Scorpius si fermò.

 

Buon pomeriggio a tutti! Scorpius geloso, lei che si diverte un po' a tenerlo sulla graticola... e ora questa bella domandina ;) chissà come risponderà il caro Scorpius o se... non risponderà xD nel prossimo capitolo vi assicuro qualche pezzo un po' più... hot diciamo <3 per il momento però temo che dovrete accontentarvi:')

vostra, Sarapia ^^

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Capitolo 11
*** impossibile ***


Rimasi col fiato sospeso mentre sentivo Scorpius cercare la Cimice Oblunga e frantumarla prima di rispondere.

All' istante balzai su e imprecai in maniera alquanto volgare, decisamente da non trascrivere.

Ma perchè diavolo l' aveva fatto? Tanto avrebbe risposto: "no, non mi piace Rose, è una saccente, odiosa e... " sicuramente avrebbe detto così. Però l' ipotesi che avesse dato una risposta diversa mi fece contorcere le budella. Ma che risposta avrebbe dovuto dare? Però... mi venne in mente la prova in bagno. Cosa voleva significare?

Tutte quelle domande rischiavano di farmi esplodere.. Quello che aveva fatto lui in bagno non dimostrava un bel niente! Cosa era successo? Mi aveva toccata, ma anche Hugo e Al ogni tanto mi fanno degli scherzi e mi toccano, non è forse la stessa cosa?

Però quel tocco così delicato e allo stesso tempo forte e virile...

Fortunatamente fui sola perchè d' un tratto mi sentii avvampare.

Giusto per fare qualcosa e distrarmi diedi un' occhiata all' orologio: erano ormai le dieci.

Quanto ci stava mettendo Scorpius?

Dopo quella che parve un' eternità (ovvero dieci minuti), vidi la porta enorme di casa Malfoy aprirsi e Scorpius salutare; tra le mani un piccolo vaso ben chiuso.

Sotto il sole che poco scaldava vidi Scorpius uscire con tranquillità dall' inferriata e raggiungermi. Probabilmente si spaventò della mia visione incazzata: Rose Weasley, sguardo tagliente e mani ai fianchi. E ora facciamo i conti!

-Perchè hai interrotto la comunicazione?- ruggii andandogli incontro.

Scorpius non sembrò affatto sorpreso e, senza scomporsi, rispose limpidamente: -Perchè non sono affari che ti riguardano.-.

-Stavate parlando di me!- gli feci notare.

-Forse non desideravo che tu sentissi dirti quanto sei insopportabile, ma se proprio ci tieni la prossima volta sentirai ogni parola, una a una.- incrociò le braccia, e io non potei far altro che serrare le labbra e valutare la sua risposta.

Non seppi il perchè ma per qualche ragione le sue parole non mi convincevano.

-Andiamo a casa adesso.- suggerì senza aggiungere altro. -E stavolta niente Mike Picchetto per favore.-.

 

***

Un po' agitata osservavo la luna ormai alta nel cielo e cercai di distrarmi ripensando a ciò che era avvenuto nel pomeriggio.

Al nostro ritorno Al, Lysa, Lily e Zabini non avevano fatto altro che aggredirci ricordandoci che la missione era di tutti. Avevamo saltato un turno per l' idea che, tutti lo avevano ammesso, era davvero geniale, tuttavia ora toccava rimediare. Otto ore senza sosta sino alle sette del mattino; la cosa peggiore era che avevo meditato quasi tutto il pomeriggio a come attuare il piano per entrare in casa Riddle. Il resto del pomeriggio invece... scossi la testa per non pensarci e sospirai un' ultima volta cercando di pensare ad altro.

Da quanto avevo saputo Al alla fine aveva fatto il doppio turno per essere in coppia con Lysa, ma la mia migliore amica non mi aveva spiegato molto di più, e io non avevo fatto domande.

Ancora indecisa mi rigirai i pollici pensierosa e udii dal piano di sotto Zabini che ci urlava di venire a dare il cambio.

Scorpius era già lì, con lo sguardo fisso alla finestra e l' aria assorta.

-Bene, noi andiamo a riposarci qualche ora, per qualsiasi cosa chiamateci.- disse Al sottolineando l' ultima parola, quindi i quattro ragazzi salirono al piano di sopra quasi strisciando i piedi per la stanchezza.

Solo quando fui certa che nessuno era a portata d' orecchio mi schiarii la voce e ottenni l' attenzione di Scorpius.

-Ecco...- lo stavo davvero dicendo? -ti ricordi ieri? Sai, la prova...?-.

-Non mi interessa.- si voltò a guardare la finestra ostentando indifferenza. -Ho già tratto le mie conclusioni.-.

Lo fissai decisamente delusa e anche lui parve accorgersene perchè mi guardò di sottecchi e sospirò rassegnato.

-Non si può, Rose.-.

-Ma di cosa stai parlando?- alzai il volume della voce nervosamente.

-Sei così ingenua a volte. Io le mie conclusioni le ho tratte perchè ho preso in considerazione tutte le ipotesi. Tu invece...-.

-Mi stai dando della stupida?-.

-Magari potessi. E invece sei così intelligente, così... ah, lasciamo perdere.- scosse il capo rifiutandosi ancora di guardarmi.

-Perchè fai così?- mormorai senza capire.

-Perchè non si può.

-Cosa non si può?-.

Fu allora che Scorpius si voltò per scrutarmi attentamente. Eravamo agli antipodi della finestra, ma solo in quel momento mi resi conto che la finestra non era poi così grande.

Scorpius allungò piano il braccio e, senza dire nulla, mi accarezzò il volto.

-Se io volessi accarezzarti il viso non potrei. Se io volessi sentire il profumo del tuo collo sotto le mie dita...- e scese giù con le dita delicate -non potrei.-. Si avvicinò un poco e avvertii di nuovo quel profumo sconosciuto eppure così familiare che inebriava ogni mio senso. Non era affatto distante come avrei creduto, anzi, da lì potevo osservare con calma che lui indossava una semplice camicetta, cosa a cui prima non avevo minimamente fatto caso; quanto ci avrei messo a sfilargliela?

ROSE!

Non potei fare a meno di mordermi un labbro mentre lottavo con me stessa, e probabilmente Scorpius notò l' indecisione nei miei occhi perchè con la mano che stava sublimamente abbassando un po' la spallina la afferrò saldamente e la rimise al suo posto, lasciando nei suoi occhi solo un' immensa malinconia.

-Lo vedi? E questo lo sai anche tu.- tornò a guardare la finestra.

-Ma io ti odio.- tentai ancora senza convinzione. Perchè era quello che avrei voluto davvero! Odiarlo sarebbe stato così semplice. Scorpius Malfoy era odioso, saccente, arrogante, superbo, eppure era proprio quella sicurezza di sè che tanto mi affascinava. Sarebbe stato tanto bello poter odiare un Malfoy, così come aveva fatto la mia famiglia nel corso di tutte le generazioni. Hugo per esempio lo detestava, così come James. Al ci convive in quanto Serpeverde, e Lily... beh, per Llily ogni persona è uguale a un' altra. Lei dice sempre che ogni individuo è tale perchè ha una sua storia alle spalle, e l' ho sempre ammirata per queste parole. Vorrei che anche gli altri vedessero come Lily vede il mondo. La mia cuginetta che finge di essere svampita. La mia cuginetta che è l' unica ad aver capito qualcosa di questo mondo. Siamo tutti uguali, senza distinzione di sesso, razza o colore. Ognuno ha una sua storia e un suo nome, non esiste il discorso di "famiglia".

Vidi Scorpius voltarsi lentamente, nello sguardo la compassione. -Tu non mi odi, Rose. Sarebbe come dire che io ti odio. Un' enorme bugia.-.

-E come lo sai?- mi chiesi come fece a sentirmi dato che mossi a malapena le labbra secche.

-Perchè se io facessi così,- disse avvicinandosi a circa tre millimetri dal mio viso, -tu non ti muoveresti.-.

Ed era assolutamente vero, ero paralizzata.

-C-c-come lo sai?- ripetei senza trovare altre parole.

-Perchè lo sarei anch' io se non fossi a conoscenza dell' impossibilità dei miei sentimenti.- sussurrò impercettibilmente, le labbra al mio orecchio.

Ricordai che le telecamere erano sempre attive ma, ammesso che i miei stessero guardando a quell' ora, non avrebbero comunque sentito nulla di tutto ciò che ci stavamo dicendo. Se non forse le prime battute.

-E cosa provi?- chiesi mentre con le labbra nascoste alle telecamere dai miei capelli tracciava dei piccoli cerchi intorno all' orecchio con la lingua. In quel momento scoprii che l' orecchio era una zona erogena, ma fosse stata la mia sola scoperta!

Trattenni per pochissimo un genito, al che udii la sua risata bassa e lo vidi scostarsi soddisfatto.

-Capisci adesso, rossa?- fece a voce più alta.

-Sì, capisco.-.

-Mi raccomando,- recitò per le telecamere -non dirlo a nessuno altrimenti Zabini mi ammazza.-.

-Tranquillo.- risposi, cercando di riprendermi dallo shock.

Avevo appena scoperto dove avevo sentito l' odore che inebriava i miei sensi ogn volta che Scorpius mi era vicino.

Prima lezione del sesto anno: "Amortentia, E' il filtro d'amore più potente del mondo. Assume un odore differente a seconda della persona che ne entra in contatto e di ciò che la attrae maggiormente." ma questa volta nessuno mi avrebbe regalato dei punti; il massimo a cui potevo ambire era qualche buona fattura da parte di mio padre.

-Qual è il tuo colore preferito?- mi distrasse Scorpius fingendosi disinteressato ma in realtà molto attento.

Rimasi un po' colpita da quella domanda e dovetti riflettere qualche istante prima di rispondere.

-Il marrone.- dissi allora, e questa volta Scorpius mi guardò come se fosse convinto di aver sentito male.

-Scusa?-.

-Il marrone! Lo vedi? Tutti odiano il marrone, invece è un colore così bello.- risposi con un' alzata di spalle.

-Cosa ci sarebbe di bello nel marrone?- insistette senza capire.

-Beh, devi andare oltre ciò che vedi intorno a te. Pensa alla terra, alla natura: tutti dicono che è verde, ma non è vero! In inverno pochissimi alberi sono ancora verdi; invece la terra è sempre lì, i rami seppur spogli rimangono lì pazienti ad attendere che i loro frutti nascano, ma non muoiono mai. Crescono, sono centenari, e qualche albero ha addirittura mille anni, eppure nessuno li considera tanto sono abituati a vederli. Guardati intorno però: tu vedi alberi qui nelle vicinanze?- gli feci notare.

-Siamo in un paese.-

-Ecco, siamo in un paese, dove ci sono gli uomini. Agli uomini non importa se intorno a loro ci sono gli alberi, a loro basta disegnarli da bambini e poi da grande ricavarne mobili e carta. I mobili li dipingono dei colori più innaturali e appariscenti, e la carta diventa di un bianco così triste... ed ecco qui che il marrone è perduto. - ammisi triste. -A volte mi sento proprio come quel marrone: perduta, sola.-.

Scorpius mi fissò, la bocca schiusa. Sì, probabilmente avevo solo sparato una grande cazzata, ma era quello che pensavo. Invece Scorpius abbozzò un sorriso e disse: -Sai, in fondo non è così brutto il marrone.- e non potemmo fare a meno di scoppiare a ridere.

-No, sul serio!- esclamò tra le lacrime, e dovetti sbracciarmi per non farlo ululare dalle risate benchè fossi la prima a rotolarsi per terra.

-Dovresti scrivere un libro sul marrone.- rise.

-Già, le grandi, stupide teorie sul marrone.- proposi a fatica dai crampi.

-Senti questa: la teoria del marrone: colore più bello o occhi che necessitano di una visita al San Mungo?, di Rose Weasley. Suona bene- fece sdraiandosi al mio fianco, le braccia a cingere gli addominali.

-E' troppo lungo!- lo rimproverai.

-Giusto, cosa ne diresti di: Marrone. Punto. Secco ed efficace.-.

-E stupido come te.-.

-Ma grazie eh! Io ti faccio un complimento e tu ricambi così.- finse di essere corrucciato, nonostante avesse ancora gli occhi lucidi.

-Mi hai dato della scrittrice inutile!-.

-Non sei nemmeno una scrittrice.- mi fece notare.

-Lo diventerò.- ribattei allora con una finta autorità.

-E di cosa scriverai?-.

-Scriverò di te che demolivi le mie teorie sul marrone.-.

-Provaci!-.

-Lo farò!

Dopo cinque minuti buoni avevamo entrambi la mandibola dolorante e il capo a terra in due direzioni differenti, fianco a fianco. Faticavamo ancora a tornare seri, per quello ci vollero altri due minuti.

-Scorpius, qual è invece il tuo colore preferito?- chiesi allora dopo un profondo respiro per non ridere più.

-Il rosso.- rispose con decisione.

Mi voltai verso di lui, le mie labbra che quasi sfioravano la pelle liscia della sua guancia diafana.

-Tipo rosso sangue?- domandai disgustata, e lui abbozzò un sorriso voltandosi verso di me e tirandosi sul gomito per guardarmi meglio.

-No, niente del genere.- scosse il capo divertito dalla mia allusione. -E' più il rosso della passione. Ho sempre sognato un amore che violasse ogni legge, un amore di quelli mai provati, mai narrati, indescrivibile.- mi rivolse un' occhiata triste.

-Un amore impossibile.- lo anticipai, e lui annuì serrando le labbra impotente.

-E allora perchè tutte quelle... sì insomma, tutte le sgualdrine che hai portato a letto in questi anni?- non riuscii a trattenermi.

-Se tu sapessi in quanti modi ho cercato di dimenticare la ragazza che assedia i miei sogni! Ho provato di tutto.- rivelò mettendosi a sedere, le mani tra i capelli.

-E ha funzionato?- domandai, immaginando la risposta.

-Ogni volta era ancora peggio di prima. Mormoro il suo nome tra le lenzuola quando sono con altre ragazze, ma a queste non importa nulla. A loro basta solo andare a letto con Scorpius Malfoy. Quanto poco romanticismo.- commentò aspramente. -Se solo avessero la fortuna, e allo stesso tempo la maledizione di provare ciò che provo io ogni istante che la guardo...- fece Scorpius fissandomi intensamente.

-Cos' ha lei di diverso?- domandai sinceramente curiosa.

-Ah, dovresti vederla per credermi, e anche il quel caso non capiresti. Non credo nemmeno che lei stessa si renda conto di quanto sia perfetta!-.

-Provaci.- incalzai.

-Beh, lei è di una bellezza straordinaria e tutti i giorni devo lottare contro i ragazzi che le sbavano dietro per Hogwarts. Sono così villani! Ovunque va ha la coda di ragazzi ai suoi piedi.- si interruppe infastidito. -E poi è così intelligente: non ho mai conosciuto una ragazza tanto geniale! Sentissi le sue idee, al confronto tutti i grandi maghi scompaiono.-.

-Ma dai, così intelligente?- dissi scettica.

-Tu non l' hai vista! Per non parlare poi di quanto è atleticamente perfetta.-.

-Gioca anche a quidditch?- finsi di essere colpita.

-Non immagini come: è una iena! Fidati che anch' io sono un cercatore e ogni volta non posso fare altro che seguire la sua chioma.-.

-Che strano, lei dice sempre che la lasci vincere.- gli ricordai.

-Cos' altro posso fare? Mettimi nei miei panni: a malapena sa che esisto. E non ti ho ancora detto quanto è brava a duellare. Ho sempre vinto ogni duello in vita mia, ma solo una volta con lei.-.

-Come è finita quella volta?-.

-Siamo finiti entrambi in infermeria con le ossa rotte.- sorrise scuotendo il capo. -Le altre volte ha vinto lei, ma anche allora siamo finiti in infermeria o in situazioni di parità.-.

Lo fissai con sofferenza desiderando poter semplicemente avvicinare il mio volto al suo.

-E perchè non glielo dici?- chiesi con disperazione.

-Perchè lei dice di odiarmi.- scosse il capo contrariato.

-Ma ti odia davvero?-.

-No, eppure ancora non lo sa.-.

-E se te lo dicesse?- proposi accarezzandogli il viso per consolarlo.

-Sarebbe ancora peggio perchè altre forze ancor più potenti interverrebbero sul nostro amore.-.

-E' quello che volevi tu.- ammisi malinconica mentre lui afferrava stanco la mia mano per lasciarla sulla sua guancia.

-Sì, un amore impossibile.-.

 

Ehilà! Sì, perdonatemi umilmente: vi avevo promesso qualcosa di hot ed eccovi un capitolo fluff. Il punto è che mica li posso far fare *** da un momento all' altro e senza motivo! Ecco invece la verità: lui ama lei da tantissimo e lei anche come dimostra l' amortentia, ma solo adesso assume la piena consapevolezza ;)

Sì, peggio di Romeo e Giulietta xD

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se sì lasciate una recensione, altrimenti MAGNEMAAA :')

Vostra, Sarapia.

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Capitolo 12
*** confessione ***


Nonostante fosse evidente che Scorpius e Rose immaginassero di essere soli, non era certamente così.

Draco e Hermione si erano incontrati di nascosto per decidere sul da farsi; Hermione sapeva che coinvolgere il marito in quella storia sarebbe stare come consegnare sua figlia a una metalupa incazzata e d' altra parte anche Draco non era sicuro di cosa avrebbe pensato sua moglie di tutta quella faccenda. Aveva deciso che le avrebbe parlato in separata sede al più presto.

-Io...- cominciò Hermione, le mani tra i capelli, -Io non so come gestire questa situazione.- ammise drammaticamente.

-Ho parlato con Scorpius nel pomeriggio.- le rivelò senza distogliere lo sguardo dallo schermo, e Hermione scattò nella sua direzione cercando di mettere insieme i pezzi.

-Riguardo la missione?- indovinò.

-Sì, Scorpius è venuto a casa di mio padre, e lì ho deciso di fare due chiacchiere con lui in privato.-.

-E...?-.

-Non posso nemmeno dire che è cotto di lei da cinque anni: è praticamente innamorato!- esclamò, quasi disgustato. -Conosco bene Scorpius e so che non è capace a mentire. Se fai caso quanto mente ha sempre uno strano tic al mignolo della mano sinistra.- fece notare. -Temo piuttosto per i suoi sentimenti!-.

-Pff, Rose parla di Scorpius da quando fa il terzo anno a Hogwarts. "Scorpius di qua", "Scorpius di là", e se le dici qualcosa o la guardi male ti risponde: "Lo odio!". Fatto sta che ne parla sempre.-.

Draco e Hermione rimasero in silenzio ancora per un po' a osservare i propri figli rivelarsi ciò che fino ad allora era rimasto nei menadri dei loro cuori.

-Cosa facciamo?- chiese Draco cercando il consiglio della donna.

-Domattina, prima di andare a lavoro, parlerò con Rose. Poi se non ti spiace vorrei fare due chiacchiere anche con Scorpius; finora è stato un vero gentiluomo quindi non credo che avrò grosse difficoltà, però vorrei sentir parlare di mia figlia da lui in persona.- si spiegò Hermione ancora un po' confusa.

-Io invece ne parlerò con Astoria. Ormai è giusto che lo sappia.- affermò Draco con decisione, e Hermione annuì a mo' di congedo.

Pertanto i due si salutarono un po' imbarazzati e Hermione si smaterializzò in un istante, per poi provare un tuffo al cuore alla vista del marito ancora all' oscuro di tutto o quasi.

"Beh figlia mia, ti sei messa in questo pasticcio e ora sarai tu a uscirne" pensò mostrando un sorriso decisamente preoccupato.

 

***

-Shht! Piano Lily! Hai la delicatezza di un' ippopotamo in calore.- soffiò Lysa mentre giravano attorno ai corpi addormentati di Rose e Scorpius, l' una tra le braccia dell' altro.

-Wow.- mormorò Zabini incredulo. -Scorpius Malfoy e Rose Weasley. Ancora stento a crederci.- commentò andando in cucina.

-Dovremmo dirgli qualcosa del fatto che si sono addormentati durante i turni?- chiese Al guardando la cugina di sottecchi.

-Ma dai, Al! Hanno fatto otto ore di fila!- protestò Lily.

-Sette e mezzo.- la corresse Al.

-Secondo me quei due non hanno guardato quella casa per sette ore e mezza, ditemi quello che volete.- insinuò Zabini malizioso.

-Ci sono le telecamere.- gli ricordò Al seccato. -E non dimenticare che quella è mia cugina!-.

-Tua cugina, sì, ma ho visto Scorpius far godere le ragazze con una sola mano, quindi...- lasciò in sospeso la frase.

-E dimmi, tu guardi tutte le volte?- lo prese in giro Lily.

-Ho imparato un paio di cosette.- fece spallucce.

-Aha, certo, come no.- lo stuzzicò la ragazza divertita.

-Non mettermi alla prova.-.

-Ti piacerebbe.- scherzò Lily, e la ragazza colse al volo uno sguardo che non aveva mai colto sul viso di Gabriel.

 

***

 

Sentii le risate provenienti dalla cucina e sbattei piano le palpebre.

-Non sapevo che sbavassi la notte.- commentò Scorpius, e solo allora mi accorsi che quello che abbracciavo non era il mio cuscino, bensì il suo solido torace.

-Oddio, ho sbavato addosso...?- scattai a sedere, ma lui scoppiò a ridere.

-No, però sarebbe stato un bello spettacolo.- fece spallucce con aria innocente.

-Idiota.- borbottai stiracchiandomi.

-Quasi-bavosa.- ricambiò lui tirandosi su e offrendomi una mano.

Quando ci videro entrare in cucina tutti ammutolirono e ci guardarono stranamente sospettosi, addirittura maliziosi.

-Che c' è?- chiesi, la voce ancora impastata mentre afferravo una fetta biscottata sul tavolo.

Al studiava i nostri movimenti, in particolar modo quelli di Scorpius.

-Qualcuno vorrebbe darci delle spiegazioni?- insistette Scorpius al mio fianco attendendo in particolare la risposta di Albus, ma quest' ultimo preferì prendere una briosche e lasciare la cucina.

Ci mancava solo questa, pensai infastidita, ma poi sentii i suoi passi arrestarsi in salotto. Immaginai che stesse per tornare a dire qualcosa, invece si schiarì la voce e salutò educatamente: -'Giorno zia. Sì, Rose è di là.- e infine udii mia madre entrare in cucina.

 

***

 

Il Ministro della Magia Hermione Granger era completamente fuori posto nella squallida cucina di un gruppetto di ragazzi in missione per conto della scuola. Mia madre aveva lunghi capelli castani che cadevano in morbidi boccoli sulla schiena, decisamente il contrario dei miei ricci e rossi capelli indomabili. Lei diceva sempre che un tempo anche i suoi erano come i miei, ma che poi aveva applicato uno speciale unguento la cui ricetta era tra gli scaffali di Hogwarts.

Inutile dire che ho cercato quel libro ogni giorno a Hogwarts perchè lei insinuava che avrebbero potuto danneggiare il capello.

Gli occhi castani scrutavano attentamente ognuno dei presenti: a Lysa sorrise a mo' di sincero saluto, così come a Lily, mentre dinnanzi a Zabini mantenne sguardo più freddo, e infine giunse a Scorpius e me.

Quello che stavamo reggendo era uno dei suoi sguardi calcolatori che utilizza quando presiede il Wizengamot.

-Piacere, Scorpius Malfoy.- si presentò Scorpius benchè non ce ne fosse il minimo bisogno.

-So chi sei.- si limitò a dire mia madre soppensando la stretta di Scorpius, ma dalla sua espressione intuii che la forza ponderata per quel semplice gesto doveva averla piacevolmente colpita.

Naturalmente non lo diede a vedere a lui.

-Rose,- si voltò verso di me con pacatezza, -potrei parlarti? In privato.- aggiunse, come se non fosse sottinteso.

-Certo.- mi affrettai a seguirla fuori di lì, e incriociai quasi per caso il volto pensieroso di Lily.

Seguii mia madre in strada, lontano dalle telecamere e da tutto ciò che avrebbe potuto origliare, infine la vidi sospirare e cercare le parole giuste; decisamente questo non era da lei.

-Rose, io...- cominciò, ma poi si interruppe e tornò a guardare la strada, ignorandomi. -Rose cosa provi per quel ragazzo?-.

Ecco la domanda che tanto avrei voluto evitare.

Cosa provavo per Scorpius Malfoy? Non credo che sarei stata in grado di descriverlo.

Negli ultimi anni ogni volta che Scorpius era nei paraggi sentivo lo stomaco contrarsi, quasi dolorosamente se era in compagnia di qualche altra ragazza.

Era una cazzata quella delle farfalle nello stomaco, perchè io nel mio avevo un Ungaro Spinato e un Petardo Cinese che lottavano da mattina a sera!

Se entro la giornata non lo vedevo mi sentivo stranamente male, e quando duellavo con lui era la sensazione migliore del mondo, come se non esistessero altri che me e lui.

Ricordo ancora alla perfezione la prima partita di Quidditch insieme: Merlino, uno più sleale dell' altra! La maggior parte delle volte dimenticavamo persino il boccino, e questo solo per poterci divertire un po' di più; non c' era ragazzo o ragazza in tutta la scuola che correva sulle scope come facevamo noi, e ogni volta che c' era il derby tra le due Case era un' occasione imperdibile per poter sentire l' adrenalina scorrere nelle vene.

Avevo affatturato diverse volte le ragazze che erano andate a letto con lui, e negli ultimi giorni Dio solo sa quante volte ho immaginato di potergli sfilare quegli ingombranti indumenti!

Avrei voluto poter dire a mia madre che dentro quei suoi occhi di un azzurro irreale mi ci perdevo, ma ero abbasanza sicura che lei non avrebbe capito, così dissi ciò che non avrei mai immaginato avrei detto.

-Lo amo. Io amo Scorpius Malfoy.- confessai senza tremori.

Era così liberatorio poterlo ammettere!

Mia madre sosprirò ancora una volta e si voltò per poter individuare bugie o indecisione nel mio sguardo, ma non ce n' erano.

-Rose io... io non ti riconosco più a essere sincera. Tu sei sempre stata quella razionale! Come puoi pensare anche solo per un istante che questa storia possa funzionare?- fece esasperata.

Mi avvicinai triste e l' abbracciai forte.

-Mamma, tu hai visto tutto in questi giorni.- le ricordai.

-Sì, ma...-.

-Cosa? Cos' è che non ti convince?- domandai cercando di trattenere la disperazione, quindi lei si arrese.

-E' questo il punto, non c' è nulla che non mi convince.- confessò rassegnata.

Ci scostammo per qualche istante e mia madre sorrise malinconica. -Stasera verrò a parlare con Scorpius.- dichiarò fermamente. -Farò in modo che per tutta la giornata Ron non veda nulla, ma sappi che dopo la chiacchierata di stasera qualcosa dovrò dirgli.- stabilì, e mi chiesi quanto dura fosse essere Ministro della Magia se in quel momento una donna era in grado di prendere decisioni così in maniera tanto lucida.

Annuii d' accordo e riconoscente per la concessione, dunque mia madre mi prese il capo tra le salde mani e mi baciò la fronte. -Ti voglio bene, Rose.- disse sofferente.

-Anch' io mamma, anch' io.-.

Se solo avessi saputo quel che sarebbe successo di lì a poche ore certo non sarei stata tanto convincente!

 

'Giorno fans! Scusate per la mancanza di contenuti di questo capitolo, ma diciamo che fa giusto da premessa in qualche modo ;) dal prossimo capitolo mi concentrerò un po' di più sulla coppia Lysa-Albus con la narrazione in prima persona di Albus e, successivamente, sulla terza coppia (un po' più passionale, ve lo assicuro :* ).

Lo faccio perchè ci sarà un momento in cui scoppierà un caos allucinante, e tutte le coppie ci andranno di mezzo!

Pronti allora??? ;D

Magicamente vostra, Sarapia <3

 

p.s.. sì, la metalupa incazzusa ci stava u.u ahahahahah

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Capitolo 13
*** il significato dell' amore ***


Lasciai mia cugina Rose a sbrigarsela con la zia, e per qualche strana ragione sperai che non la passasse liscia. Nè lei nè Scorpius.

Era così profondamente ingiusto! Avevo subìto per anni il via vai di puttane nel dormitorio che condividevo con Scorpius e Gabriel, e ora voleva forse farmi credere che aveva amato sempre e solo Rose?! Ma con chi diavolo credeva di parlare?

A essere sincero nemmeno mi capacitavo di come avesse fatto Rose a bersela.

Insomma, è impossibile innamorarsi di una persona da un giorno all' altro, pensai contrariato.

Ah già, ricordai, lui aveva recitato la parte di quello innamorato da sempre. Sì, recitato, perchè io non ci credevo nemmeno un po' a quella storia.

Furioso raggiunsi il pianerottolo al piano di sopra e mi affrettai verso camera mia, ma fui costretto a fermarmi.

Avevo giusto intenzione di girarmi scontroso contro la figura che mi stava seguendo, quando mi imbattei in Lysa.

Sì, Lysa.

Lysa e i suoi bellissimi bellissimi capelli corvini, con quegli astuti occhi castani e un' intelligenza spiccata che le aveva permesso di diventare una Corvonero a tutti gli effetti.

Da quando eravamo in quella casa mi sentivo stranamente arrabbiato, quasi frustrato, e solo quando c' era Lysa nelle vicinanze mi sentivo più tranquillo.

Anche ora, con le labbra schiuse nel tentativo di cercare una scusa per avermi seguito, sentivo già tutta la rabbia accumulata scemere così come era venuta.

-Scusa, io volevo solo sapere come stai.- disse infatti chinando lo sguardo imbarazzata.

Lysa sembrava sempre così gracile e indifesa. Era la migliore amica di Rose dal primo anno, eppure se aveva mai avuto qualche problema con una persona qualsiasi era sempre stata Rose a mostrare gli artigli e a sporcarsi le mani per lei. Lysa avrebbe sempre perdonato e lasciato correre, non sarebbe mai arrivata come Rose o Scorpius a duellare con il primo che passa solo per potergli rinfacciare chi comanda. No, Lysa era in qualche modo pura e cortese.

-Bene.- risposi, sincero.

-Perchè devi mentire a questo modo?- disse invece lei poco convinta. -Ti ho visto come te ne sei andato prima. Che problema c' è se quei due stanno insieme?-.

Ecco qual era la cosa più bella di Lysa: con lei non c' era bisogno di parlare o di dare lunghe spiegazioni. Forse erano tutti gli anni di allenamento con il carattere incomprensibile di Rose, fatto stava che Lysa capiva al volo ogni mia preoccupazione.

-Vuoi parlarne?- chiese quindi lei, e io annuii sedendomi con lei sul gradino più alto della scala.

In tutti quegli anni non mi ero mai fermato a parlare con Lysa, se non per questioni scolastiche o puramente necessarie. Come ogni volta che Scorpius e Rose decidevano di duellare e noi eravamo costretti a raccattare ciò che ne rimaneva per trascinare il tutto in infermeria. C' erano i soliti: "che idioti" e "due cretini" di circostanza, ma nulla di più.

In quei pochi gioni che eravamo stati costretti all' isolamento avevo invece scoperto che Lysa era dotata di una mente incredibilmente acuta che avevo nel tempo sottovalutato e che ora quasi stentavo a scoprire tanto era affascinante.

-Non so,- ammisi corrucciato, -non mi convincono quei due.-.

Lysa guardò la spoglia parete beige, ma come se non lo vedesse. Il suo sguardo sembrava invece perso in qualcosa che andava ben al di là di ciò che noi esseri umani avremmo mai potuto vedere.

-Io invece credo che sia normale.- rivelò con noncuranza. -Voglio dire, certo, è una coppia davvero assurda e, nonostante io per prima abbia stuzzicato più volte Rose, non avrei mai creduto che questo giorno potesse arrivare.- mi fece notare.

-Ma cos' hanno in comune?- domandai esasperato, e finalmente Lysa si voltò a guardarmi, le scure sopracciglia inarcate.

-A parte tutto?- buttò lì.

-Quidditch e duelli secondo me non bastano.- decretai fermo nella mia posizione.

-Ma chi l' ha detto che due per amarsi debbano essere uguali?- disse invece. -Che gusto ci sarebbe a stare con una persona identica a se stessa!-.

La fissai come se mi aspettassi di vederla scoppiare a ridere, invece Lysa sembrava seria.

-Non ci ho mai pensato.- ammisi.

-E comunque sia non credo che dovremmo essere noi a giudicare.- si strinse nelle esili spalle. -Voglio dire, siamo due loro coetanei. Cosa accidenti ne sappiamo noi due dell' amore, Al?- esclamò scuotendo il capo.

Già, cosa ne potevo sapere io dell' amore?

Io, che mi incantavo nel seguire il movimento della chioma scura come l' ebano di Lysa, che immaginavo di poterle stringere la mano e trarla a me. Cosa ne sapevo io dell' amore?

-Dai, - mi riscosse lei dai miei pensieri, -andiamo di sotto.-.

-A fare cosa?-.

-Hai dimenticato che siamo in missione?-.

 

***

 

Presi il libro con tutti gli incantesimi di medicina e scorsi le pagine alla svelta.

-Dannazione, Al, muoviti!- sentii gridare dal salotto.

Alla fine trovai la pagina che cercavo e corsi di là, dove la missione si era appena conclusa.

 

***

 

Fissai la camera dalla porta bianca per almeno dieci minuti.

Ogni volta mi prendevo coraggio, pronto a bussare, ma poi tornavo indietro di almeno cinque passi. Fu in quel momento che capii a fondo perchè non ero un Grifondoro. James non si sarebbe mai posto tutti questi problemi: lui avrebbe bussato, la ragazza avrebbe aperto, e con molte probabilità sarebbe persino riuscito a portarla a letto.

Ma io non ero James, e non lo sarei mai stato.

Sospirai, ancora una volta indeciso.

Sentii delle risate provenienti dalla camera di Rose e Scorpius e all' improvviso sentii le loro voci spegnersi quasi del tutto.

Ecco appunto, non del tutto.

Fu allora che presi coraggio e feci un bel respiro, infine alzai il braccio con decisione e bussai per tre volte alla porta color vaniglia.

Fui davvero sul punto di darmela a gambe, giuro, ma la porta si aprì e non potei che rimanere paralizzato dal sorriso a trentadue denti di Lysa nel vedermi.

-Al!- esclamò sorpresa, e subito diedi una fugace occhiata alla sua stanza per assicurarmi che non ci fosse mia sorella. -No,- mi anticipò lei, -Lily è di turno.-.

-Ecco, io... sì, ti andrebbe di fare una passeggiata?- chiesi, e per poco non me la diedi a gambe levate prima che potesse rispondere.

Invece Lysa sorrise ancor di più se possibile e accettò l' invito andando a prendere la giacca poggiata alla sedia della scrivania.

Quando infine fummo sul punto di scendere le scale le nostre mani in qualche modo si intrecciarono e fu la cosa più bella che io abbia mai provato.

Il suo era un tocco caldo, delicato, rassicurante, ma al tempo stesso mi sentivo in qualche modo responsabile di lei. Non c' era Rose (e chissà dove era finita) a proteggerla, nè nessun altro. Lysa era adesso sotto la mia protezione e io avrei difeso quel piccolo scricciolo indifeso da ogni creatura che le si fosse avvicinata troppo. Sarei stato anch' io un Grifondoro per lei, fosse solo per qualche ora.

Fu in quel momento che però scoppiò il caos, e le nostre mani si allontanarono inesorabilmente.

Stavolta avrei piacevolmente ammazzato qualcuno di mia conoscenza.

 

Hola! Sì, è piuttosto breve il capitolo, ma nè così tenero! Vi assicuro però che l' amore della terza coppia non sarà proprio... tenero xD sarà più un amore passionale, decisamente più carnale :')

curiosi eh? Sì, sono stata reticente di proposito su molte cosette, non vi resta che recensire e attenere ;)

Sarapia <3

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Capitolo 14
*** passione ***


Zabini mi guardava a braccia conserte, un ghigno beffardo sul volto, mentre preparavo il mio buon toast. Senza distogliere lo sguardo da lui vidi con la coda dell' occhio Scorpius alzarsi, le mani tra i capelli, e andare in bagno.

-Che vuoi?- dissi allora incrociando le braccia.

-Sei senza reggiseno.- mi fece notare. Ma che sfacciato! Certo che ero senza reggiseno, mica ci dormo insieme!

-E come mai te ne sei accorto?- domandai, in realtà meno offesa di quanto sicuramente avrei dovuto essere.

-Non so se te ne sei accorta ma sei una ragazza, sei in pantaloncini e canottiera rosa, porti una quarta senza reggiseno e io sono un maschio.- si strinse nelle forti spalle.

-E come sai che ho...?!-.

-Esperienza.- ghighò lui ancora più maliziosamente.

Prima che il toast bruciasse mi voltai a tirarlo guori dal tostapane e intanto cercai di raccogliere alla mente tutto ciò che mi veniva in mente pensando a Gabriel Zabini.

Non potei fare a meno di notare che indossava dei semplici boxer con sopra una lunga canottiera beige, praticamente un abbigliamento analogo al mio. I forti muscoli delle spalle e gli addominali scolpiti mi ricordarono che Gabriel era un ballerino. Danza di strada la chiamava lui. L' avevo visto solo una volta e quasi non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso.

Sotto la pioggia, a Hogwarts, aveva sfidato un nato babbano che diceva di non conoscere il quidditch perchè si era allenato a essere imbattibile nell' hip hop..

Zabini gli aveva detto: -Perchè non mi sfidi allora?- e il ragazzo lo aveva guardato come se non credesse alle sue orecchie.

-Sei anche tu un nato babbano?- gli aveva chiesto il novellino, e Zabini era scoppiato a ridere fragorosamente. -Va bene, ora!- aveva accettato la sfida.

Pochi a Hogwarts sapevano cosa fosse la danza di strada, e da allora spesso si vedevano degli studenti in corridoio che provavano a imitarli, senza successo.

Aveva cominciato il ragazzo. La musica era partita ed era uno stile molto forte, ma allo stesso tempo sensuale, in qualche modo. Mai visto nulla del genere. Il tassorosso si era posizionato al centro del cortile con il capo chino in attesa che la musica cominciasse, e senza sbagliare un solo passo aveva praticamente incantato tutta la folla incredula. I suoi movimenti sembravano... magici.

E poi era toccato a Zabini. Senza che la musica cambiasse gli aveva in qualche modo dato il cambio e non c' era stata storia. L' hip hop (così l' aveva chiamato) ce l' aveva nel sangue. Breackdance, dicevano tutti i nati babbani intorno a me, so solo che certe acrobazie in aria sembravano venire da un altro mondo. Si era avvicinato a qualche ragazza e con movimenti fluidi le aveva sensualmente tratte a sè e, mentre la musica si concludeva, aveva preso al volo la prima che le era capitata sotto mano e l' aveva fatta roteare in aria mentre a sua volta esibiva un passo molto complicato e riprendeva al volo la grifondoro.

Non seppi mai che passo fosse perchè ero troppo impegnata a cercare di non cadere per terra.

Mentre ancora fantasticavo sulla vittoria schiacciante di Zabini contro il novellino di cui non sentii più parlare, vidi Gabriel farsi avanti con decisione e togliermi il toast tra le mani come se nulla fosse.

-Ehi!- protestai, invece lui mi trasse a sè con passione e mi baciò. Così, senza motivo.

Le nostre lingue si incontrarono senza delicatezza e senza preamboli, lo sentii mentre mi prendeva in baccio e mi faceva sedere sul tavolo senza che le nostre labbra interrompessero il contatto.

Gli sfilai la maglietta in maniera rapidissima per poi gettarla via.

Dovetti però allontanarmi da lui alla svelta dato che la maglietta era caduta tra le braccia di Scorpius.

-Ah, che impiccione!- lo rimproverò Zabini alzando gli occhi al cielo. -Non vedi che ho da fare?-.

Scorpius ancora stava valutando la mia espressione senza però dire una parola.

Mi piaceva molto interpretare i volti delle persone, ma mi riusciva particolarmente difficile con Al e Scorpius, anche se non sapevo ben spiegarmi il motivo di ciò.

-Abbiamo una missione da portare a termine.- ci ricordò Scorpius rigettando la canottiera sulla schiena di Zabini.

-Cinque minuti?- chiesi implorante sentendo le dita di Gabriel giocherellare con i lembi della mia canottiera.

Evidentemente Scorpius se ne era accorto, perchè disse: -Mezzo, giusto il tempo di rivestirci.-.

-O il contrario.- propose Gabriel malizioso.

-Mezzo minuto, altrimenti vi rivesto io con gli abiti del professor Paciock.- ci minacciò, e non ci restò altro che obbedire.

Non sarebbe certo finita lì.

 

***

 

Sangue. Odiavo la vista del sangue, e ancor di più il suo odore.

Ce l' avevo nelle narici, e penetrava attraverso tutti i miei sensi in me.

-Dannazione, Al, muoviti!- urlai esasperata, perchè probabilmente non ce l' avrei fatta a rimanere lì ancora per molto, nonostante la presa alla mia mano si faceva sempre meno salda.

Alla fine colsi un' espressione indecifrabile tra i volti.

 

***

 

-Ehi,- fece Gabriel sedendosi di fianco a me nell' osservare la finestra di casa Riddle.

-Dov' è Albus?- domandai sinceramente incuriosita. Era così strano in quei giorni!

-Credo che ci stia provando con Lysa.- rivelò, e in effetti dovetti ammettere di aver colto qualcosa sul suo volto in quei giorni, nonostante sia sempre stato per me un enigma.

-Sarebbe davvero bello per lei, dato che gli sbava dietro da non so quanto.- dissi pensando a tutti i discorsi che Rose era costretta a sorbirsi ogni giorno su mio fratello. Una noia mortale.

-Sì, ma lo sarebbe anche per me poter riprendere da dove abbiamo interrotto.- inarcò un sopracciglio con aria complice.

-Te l' ha mai detto nessuno che sei proprio sfacciato?- chiesi ammirata dal suo coraggio.

-Mmm, forse.- sorrise compiaciuto, e senza altre esitazioni prese il mio volto tra le sue calde mani mulatte e mi trasse a sè.

Le sue labbra piene erano ciò che di più seducente una ragazza potesse desiderare, e la sua lingua si muoveva con grazia indovinando alla perfezione i movimenti giusti. Fossero tutti così i ragazzi!

Questa volta mi prese in braccio con entrambe le forti braccia e, mentre gli scompigliavo i corti capelli scuri, lui saliva le scale togliendomi la maglietta di flanella rosa e lanciandola in corridoio assieme al reggiseno sfilati con una sola mano. Se non è quello un talento!

Ero un po' preoccupata che Al potesse accorgersi di noi, ma lui sembrava completamente perso nei suoi pensieri, quindi Zabini chiuse la porta bianca alle nostre spalle con un piede e mi stese sul letto dalle morbide lenzuola chiare.

-E' il tuo letto?- chiesi mentre gli sfilavo la cintura con abili movimenti delle dita.

-A dire il vero è quello di tuo fratello.- rise malignamente, e io con lui mentre gli toglievp la maglia scura rivelando una tartaruga scolpita in maniera impeccabile.

-In un batter di ciglia ci ritrovammo completamente nudi, ma ero piuttosto certa che la cosa non si sarebbe sbrigata tanto in fretta: non con Gabriel Zabini!

Infatti mi fermò i polsi al cuscini e con la lingua scese a fare piccoli cerchi sul mio corpo in estasi.

Quando infine giunse giù mi parve una vera tortura. La sua lingua sapeva con precisione quali posti accarezzare e dove insistere di più, tanto che per la prima volta venni in un tempo record.

-Ti prego.- lo supplicai, ma lui sembrava divertito.

Voleva giocare? E giochiamo allora!
Mi liberai sensualmente dalla sua presa e ribaltai i ruoli mentre lui mi osservava ammirato.

Mi mossi lentamente sul suo ventre scolpito e scesi giù a dimostrargli che non era l' unico a saperci fare con la lingua. Lo sentii trattenere un gemito di piacere e, con virilità, tornò ancora una volta su di me a tracciare piccoli cerchi intorno ai miei seni.

Lo vidi dal suo sguardo, e capii tutto con un solo istante di anticipo.

E lo sentii entrare in me.

Mai avevo sentito una forza del genere nè un membro tanto grande. Gli graffiai la schiena mentre con forza sempre maggiore mi costringeva a gemere. Non mi era mai capitato prima di non riuscire a trattenermi, ma ciò che riusciva a fare Gabriel era senza paragoni.

Il letto quasi minacciò di sfondarsi quando finalmente entrambi venimmo senza forze.

-Complimenti Rossa,- esalò senza fiato. -davvero niente male.-.

-Grazie,- avevo il fiato corto! -nemmeno tu te la cavi male.- commentai, sicura che l' indomani non avrei avuto nemmeno le forze necessarie ad alzarmi. -Ma dove diavolo hai imparato?-.

-Fidati che tua cugina avrà un po' di roba da raccontarti.- sghignazzò.

-Scorpius è più...?-

-E' decisamente dotato, e purtroppo non sto esagerando.-.

-Ma Rose è ancora vergine!- ribattei. -E poi già tu sei...- non conclusi la frase e Gabriel si girò per guardarmi meglio.

-Sono..?-.

-Beh, mi sei sembrato piuttosto dotato!- esclamai e davvero non immagino cosa significhi essere più dotato di Gabriel.

-Grazie, lusingato.- sorrise divertito.

All' improvviso tuttavia sentimmo quella voce e sgranai gli occhi insieme a lui.

Avrei dovuto rimettermi in piedi prima di quanto avessi creduto.

 

Hola! Beh, ve l' avevo detto che sarebbe stata una cosa completamente diversa da Al e Lysa! Lui è un puttaniere, certo, e a lei potreste benissimo dare della troia, ma scoprirete più avanti che non è proprio così che stanno le cose ;) almeno in parte xD

E ora che abbiamo visto tutte le altre coppie non resta che concentrarci sulla principale ;P prontiii????

 

Vostra, Sarapia <3

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Capitolo 15
*** battaglia ***


Mia madre si smaterializzò senza neppure entrare in casa, quindi vidi giusto in tempo Scorpius dichiarare una minaccia a malapena udibile a qualcuno all' interno della cucina per poi venirmi incontro pensieroso.

-Allora? Come è andata?- chiese, un po' preoccupato.

-Benissimo, davvero.- una mezza verità. -Ma chi c' è là dentro?- domandai ammiccando alla cucina.

-Hmm... nessuno diciamo.- rimase sul vago, quindi vidi uscire Lily e Zabini con aria complice.

-No! Ma....?- soffiai a Scorpius, e lui annuì.

-Li ho beccati a pomiciare in cucina.- rivelò, -Ma sappi che se vuoi che intervenga parlerò con Zabini e...-.

-Pff, ti consiglio di lasciarli stare.- gli consigliai. -Non so se conosci Lily, ma se tu le vieti qualcosa è sicuro che lo farà.-.

-Uguale a Zabini allora.- sorrise divertito.

-Due gocce d' acqua.- confermai, e in quel momento vidi scendere Lysa e Albus.

Albus sembrava alquanto impacciato e continuava a rigirarsi le mani visibilmente sudate, mentre Lysa con pudore voltava lo sguardo e sorrideva teneramente. Erano una coppia davvero dolce.

Fu proprio Albus però a riprendersi per primo e ritrovare subito quella sua espressione fredda e razionale, dunque si guardò attorno insospettito: -Dov' è Lily?- fece cercando ancora qualcun altro. -E Zabini?-.

No, non era decisamente cosa saggia dirgli quel che stava succedendo. Già se la prendeva per la storia di me e Scorpius, figuriamoci di quella tra Lily e Zabini! Che poi chissà se era davveo una storia, mi ritrovai a pensare scettica.

-Loro sono andati a vestirsi.- mentì Scorpius alla svelta.

O a svestirsi, dipende da come la si vuol vedere, pensai divertita. Ma no, conoscevo mia cugina abbastanza da sapere che non sarebbe andata col primo a caso.

Albus era già sul punto di aggiungere qualcosa ma dalla cima delle scale scesero rapidissimi Lily e Zabini, enrtambi con un' espressione che avrebbero dovuto celare al più presto se non volevano trovarsi Al in versione investigatore tra i piedi.

Come a leggermi nel pensiero Lysa gli strinse la mano e lo sguardo di Al parve perdersi in un altro mondo.

-Bene,- esordii -è tutto pronto. Scorpius ha un capello di suo nonno, Lucius Malfoy. Io piazzerò su di lui una cimice oblunga.- mi voltai un istante per guardarlo. -E' guai a te se ti azzardi a interrompere la comunicazione.-.

-Ma l' altra volta era...-

-Non mi interessa, tu azzardati a rifarlo ora e giuro che entro dentro a prendere a calci il tuo bel culetto roseo.- ringhiai.

-E cosa ne sai che è roseo?- intervenne Lily.

-Chiudi il becco.- ruggii tutt' un tratto nervosa.

Presi il capello con cautela e lo misi nella pozione, infine la offrii a Scorpius.

I muscoli perfetti rimpicciolirono e avvizzirono sotto il pullover bianco. Anche il suo metro e ottanta si abbassò sino ad arrivare a malapena a me, quindi con gli occhi praticamente bianchi e le labbra secche sorrise. -Come sto?- chiese divertito.

-Un vecchietto.- commentai, e non potei fare a meno di scoppiare a ridere quando lo vidi fare una capriola in aria. -Per essere un ottantenne comunque non te la cavi male.-.

-Grazie.- fece lui avvicinandosi e prendendo il cappotto scuro che gli offriva Zabini.

-Da dove esce quel coso?- chiese Lily corrugando la fronte.

-E' di mio padre.- le rispose Scorpius. -Gli ho chiesto di portarmelo e lui me l' ha fatto trovare sul letto questa mattina.-.

Nessuno disse nulla mentre riepilogavamo ancora una volta il piano.

-Bene,- fece lui -credo che sia ora di andare.- e infatti sorrise a mo' di saluto e uscì in strada assicurandosi che non ci fosse nessuno a guardare.

Io e gli altri stavamo dietro la finestra a osservare Scorpius-Lucius suonare una sola volta al campanello di casa Ridlle. Non dovette attendere a lungo.

L' uomo che per giorni avevamo spiato stava con gli occhi sgranati e spaventati alla vista dell' uomo che gli stava davanti.

-Lucius!- esclamò con un cenno di reverenza, e Scorpius interpretò alla perfezione il ruolo del nonno ringhiando: -Non qui! Entra. Entra!- e così dicendo infatti entrò a forza nell' abitazione disordinata mentre Riddle guardava con circospezione i ciottoli della strada deserta prima di chiudere definitivamente la porta.

Albus, al mio fianco, aveva l' espressione assorta quanto Lily mentre Scorpius spariva dalla nostra visuale.

-Allora, cosa hai scoperto?- chiese freddamente Scorpius rimanendo sul vago.

-Io... Sono andato nel 1913, come mi avevi chiesto.- rivelò Ozelon Riddle.

1913? In quell' anno Voldemort non era ancora nato!

-E parla, dimmi cosa hai scoperto.- incalzò Scorpius.

-Grindelwald aveva già accurato diverse ricerche in materia e stava per trovare la soluzione. Dovrei tornare da lui ancora stasera, questa volta nel 1920.-.

Grindelwald.

Avevamo sbagliato tutto. Ozelon non voleva seguire solo le orme del padre, bensì voleva fondere le terribili ideologie di Lord Voldemort con quelle di Gellert Grindelwald!

Anche Scorpius dall' altra parte stava lentamente assimilando la notizia, e per qualche istante non udimmo nulla.

-Andiamo, Scorpius, rispondi maledizione.- mormorava Zabini.

Gli istanti sembravano protrarsi all' infinito, ma poi udimmo grazie a Merlino che Scorpius si schiariva la voca rauca.

-Silente è coinvolto?- domandò con astuzia, e lo immaginai fare mente locale sulle nozioni di Storia della Magia.

-Albus? Più di quanto credi. Certe idee eranodavvero assurde eppure geniali!- esclamò l' uomo a metà tra l' ammirazione e la paura.

-Che tipo di idee?- insistette Scorpius, e questa volta fu Ozelon Riddle a non rispondere. -Beh, perchè mi guardi così?-.

-Niente...- scandì Riddle lentamente. -Comunque sia le ideologie di Silente erano proprio quelle che tu ipotizzavi.-.

Silenzio, fu allora che capii e mi voltai verso gli altri con gli occhi sgranati. Come avevo farlo a non intuirlo prima?-E' una trappola.-.

-Che?- fece Lysa senza capire.

-E' una trappola, Riddle sa già tutto. Sa che qualcuno sarebbe venuto a trovarlo e sa anche che questo qualcuno è un impostore. All' inizio forse non gli era chiaro, ma adesso nè è praticamente certo.- dissi d' un fiato alzandomi in fretta.

-Credi che stia chiamando rinforzi?- chiese Albus mentre la mente di Lily lavorava febbrilmente.

-E' molto probabile.-.

-Che facciamo?- si alzò Zabini.

-Nulla.- affermò Lily con un tono che non ammetteva repliche.

-Non possiamo semplicemente rimanere a guardare mentre i Mangiamorte vengono ad assassinare Scorpius.- ruggì Zabini minaccioso.

-E allora che facciamo?- insistette Lysa con gli occhi sgranati.

Pensai a come agire, ma persino io in quel momento non avevo idea di come fare.

Intanto dalla cimice oblunga udimmo chiaramente: -Chi sei?-.

E finalmente trovai la soluzione.

-Aspettatemi qui.- dissi in fretta e, senza attendere oltre, uscii di casa.

-Rose! ROSE!- udii dall' interno, ma ormai avevo già deciso.

C' era una sola soluzione: diversivo.

 

***

 

Senza esitare raccolsi una pietra affilata dalla stretta e sporca strada di Peelmade e la scagliai contro la scura finestra del salotto, dove le persiane erano calate e Scorpius rischiava la vita.

Inizialmente nessuno fece nulla, ma io tenni alta la bacchetta, pronta ad attaccare mentre celermente ordinai un "colloportus" non verbale per assicurarmi che la nostra copertura non andasse del tutto all' aria.

Fu allora che alle mie spalle si materializzò dal nulla una figura incappucciata.

La sua Maledizione mi sfiorò l' orecchio sinistro ma abilmente la schivai contrattaccando con un potente Stupeficium che non riuscì a evitare. L' uomo cadde a terra e la maschera scivolò via rivelando il volto del padre di una ragazza che conoscevo a Hogwarts e che non avevo mai sopportato, Martine Flint: cacciatrice della Casa di Serpeverde da quasi tre anni.

Alzai ancora la bacchetta, in guardia, ma la strada era nuovamente deserta. Dalla finestra Ozelon Riddle teneva la mandibola serrata mentre osservava la scena al fianco di Scorpius ancora camuffato.

-Cos' è questa storia?- domandò l' uomo freddamente. -Chi siete!- sibilò aspramente. Riddle sfoderò la bacchetta e la puntò contro Scorpius, ma quest' ultimo fu più veloce e lo disarmò prima che potesse anche solo pensare a un incantesimo.

Ero quasi convinta ormai che avremmo potuto farcela, ma dimenticavo ingenuamente che Riddle aveva già dato l' allarme, quindi rimasi scioccata nel vedersi materializzare intorno a noi due dozzine di Mangiamorte incappucciati.

Scorpius saltò abilmente la finestra per posizionarsi al mio fianco nelle sembianze di Lucius Malfoy, mentre tra le file dei Mangiamorte si levavano dei mormorii.

-E' un impostore!- spiegò loro Ozelon Riddle con voce profonda.

Tuttavia sentii di fianco a me un gorgoglio maledettamente familiare e sgranai gli occhi. La pozione non era sufficiene a coprire un lasso di tempo pari un' ora, ma era passata giusto... mezz' ora.

Tra gli sguardi attenti dei Mangiamorte celati dalle maschere, vidi Scorpius riprendere le fattezze a cui ero abituata. I muscoli si allungarono, i capelli tornarono del biondo grano baciato dal sole, e gli occhi divennero di quell' azzurro irresistibile che aveva fatto desistere perfino me. Anche lui parve un po' sorpreso, ma senza dire nulla tornò sull' attenti, la bacchetta sguainata.

I mormorii si fecero ancora più frenetici, e anche Riddle sembrava non capire.

-Un Malfoy...- bisbigliava qualcuno incredulo, ma alla fine il discendente di Voldemort li convinse che era lì con me, una "semplice" Weasley, solo per ostacolarmi.

I Mangiamorte parvero d' accordo e, all' unisono, sfoderarono le loro bacchette; le maledizioni cominciarono a volare da tutte le parti.

Questi non erano i mediocri avversari con la quale eravamo soliti scontrarci a scuola e fui grata a me stessa di aver sigillato per bene gli altri dentro casa.

-Attenta!- mi mise in guardia Scorpius mentre un uomo particolarmente alto e snello quasi mi cruciava.

-Come ce la sbrighiamo?- chiesi di spalle a lui.

-Dodici a testa?- propose divertito

-Andata.- annuii con un ghigno entusiasta.

I miei dodici avversari sembravano agguerriti, tanto che il mio polso minacciava un crampo per la velocità alla quale lo sforzavo. Facevo a malapena in tempo a schiantarne uno che un altro tentava addirittura l' Avada Kedavra!

-Quanti ne hai fatti fuori?- chiesi a Scorpius mentre ne schiantavo un altro con il muso un po' schiacciato.

-Sette.- dichiarò orgoglioso.

-Ah, io otto!- esclamai divertita.

-Stupeficium!- fece allora Scorpius, e udii l' inconfondibile schianto provocato dal dato incantesimo.

-Siamo pari, rossa.- mi stuzzicò mentre dovetti quasi chinarmi a terra per evitare la peggiore delle Maledizioni senza Perdono.

-Ehi, questi fanno sul serio!- esclamai contrariata mentre immobilizzavo un Mangiamorte con le mani ai fianchi grassi.

-Mah, a meno cominciano ad annoiare a dire il vero.- fece spallucce.

E in quel momento lo vidi.

Ozelon Riddle, che fino ad allora era rimasto alla finestra del salotto, aveva ora in mano un libro dalla copertina scura e consunta. Lo vidi con la coda dell' occhio leggere febbrilmente mentre applicavo l' incantesimo delle Pastoie al più in gamba dei miei avversari.

Riddle annuì malignamente e infine alzò il capo, la bacchetta un po' tremante tra le pallide dita lunghe.

Lo vidi puntare su Scorpius e borbottare una maledizione inudibile da quella distanza.

Ero già pronta a coprirgli le spalle, quando mi resi conto di non riconoscere la scia di energia violetta.

-SCORPIUS!- urlai, troppo tardi.

L' avrebbe colpito in pieno petto e nemmeno conoscevo l' entità dei danni. Che razza di maledizione era se a scuola non ci insegnavano come proteggersi?

Magia nera. Ovvio.

Scorpius vide il lampo di luce farsi sempre più vicino mentre disarmava anche l' ultimo dei suoi avversari. Lo scostai con forza, e un dolore lancinante mi colpì il braccio annebbiandomi la vista.

-ROSE!- gridò Scorpius, e questa volta vidi la sua figura accanirsi contro gli ultimi dei tre miei avversari e spazzarli via tutti con un solo incantesimo per poi chinarsi su di me.

-Rose! Rose dì qualcosa!- esclamò sorreggendomi, perchè non sarei riusciuta a rimanere sveglia ancora per molto. -Vigliacco!- urlò sprezzante a Riddle, che si smaterializzava via temporaneamente.

Subito Scorpius mi prese tra le forti braccia e mi condusse alla porta chiusa da me precedentemente. Ci mise a malapena cinque secondi a sciogliere il mio incantesimo e subito mi fece stendere sul divano della casa in movimento.

-Come facevano a sapere che saresti arrivato?- domandò Al facendo su e giù, -E che razza di maledizione era quella che l' ha colpita?-.

-Vai a prendere qualcosa!- gli ordinò Lily venendomi a tenere la mano, e io gliela strinsi forte per sopportare il dolore straziante alla spalla.

Il sangue colava a fiotti, caldo e denso, mentre Lily urlava: -Dannazione, Al, muoviti!-.

Mi sentivo scivolare via, faticavo davvero a rimanre sveglia, e il dolore minacciava di sopraffarmi.

Non ero del tutto sicura che sarei riuscita a riaprire gli occhi se mi fossi addormentata.

-Levati Lily.- ringhiò allora una voce familiare mentre oramai stavo decisamente perdendo coscienza.

-Albus sta arrivando e...-.

-Ho detti di levarti.- il tono di voce di Scorpius era decisamente minaccioso e sentii la mia mano stringere dapprima il nulla e poi la sua forte mano. -Stai ferma, Rose.-.

Ubbidii, anche perchè non potevo fare altro.

Chiusi gli occhi impotente mentre ormai tutti i miei sensi non rispondevano.

Infine chiusi gli occhi e io mio cuore cessò di battere.

 

***

 

Vidi me stessa dall' alto, pallida, i ricci capelli rossi che si mescolavano al sangue senza distinguersi.

La spalla putrefatta era caratterizzata da un solco profondo fino agli organi del petto, e il sangue aveva pratiamente lasciato una scia per casa.

Lysa aveva gli occhi sgranati, incredula, mentre mormorava in una litania: -Scusa, scusa, scusa...-.

Scusa di che, poi?

Ancora non potevo saperlo.

Al era una statua. Pallido quasi quanto il mio cadavere osservava i miei occhi chiusi senza dire nulla.

Lily era andata via. Non la vedevo da nessuna parte, tuttavia sentivo i suoi bassi singhiozzi.

Anche Zabini sembrava triste, ma l' immagine che ancora non riesco a dimenticare è quella di Scorpius mentre, una lacrima che gli accarezza il viso, mormorava una specie di mantra, la bacchetta puntata al mio cuore immobile.

Non voglio morire, pensai disgustata, non voglio, non voglio!

Scorpius ripetè il mantra con maggiore insistenza mentre la mia anima levitava leggera e inesorabilmente, poi d' un tratto, mentre ormai quasi toccavo il soffitto pronta a giungere in un nuovo posto, una forza sconosciuta prese ad attrarmi al suolo quasi quanto la gravità.

Ero ormai a pochissimo dal mio corpo, ce la stavo per fare, ma era evidente che Scorpius non era altrettanto fiducioso e che stava per mollare da un momento all' altro.

 

***

Feci un' enorme boccata d' aria e mi misi a sedere, gli occhi sbarrati, la spalla al suo posto come se nulla fosse accaduto.

-CHE DIAVOLO E' SUCCESSO?!- urlai con tutta me stessa mentre ciascuno dei presenti sgranava gli occhi verso di me.

-Dimenticato che mio padre è un guaritore?.- si limitò a dire Scorpius sfinito.

Ero morta.

Ero tornata.

Ero innamorata.

Ero viva.

 

 

ciauuu! Dunque dunque, sono stata abbastanza rapida e generale in questa descrizione perchè tanto tutti ormai sapevate che non poteva morire, altrimenti mica i cuginetti si sarebbero dati tanto da fare ;P il ritmo è velocissimo e vi chiedo umilmente perdono, ma sappiate che nel prossimo capitolo saprò come farmi perdonare ;))))

Scusate ancora se il capitolo non vi è piaciuto (a me per esempio non piace),

vostra Sarapia.

 

p.s. Non sottovalutate l' ultima battuta di Lysa ^^

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Capitolo 16
*** indecisione ***


Incredula mi tastai il braccio, la spalla e il petto constatando che non avevo neppure un graffio.

Lily si era catapultata in salotto al suono della mia voce e Lysa aveva la sua stessa espressione incredula.

-Rose, sei viva!- esclamò Zabini, che tra tutti era forse il meno sorpreso.

Scorpius era pallido e stremato, ma nonostante ciò il volto era trasfigurato dall' essenza della felicità, tanto che senza curarsi degli sguardi altrui mi fermò il volto tra le mani e mi baciò. Così, dvanti a tutti.

Le nostre lingue si incontrarono quasi con disperazione dopo tutto ciò che era successo, e alla fine Al si schiarì la voce vagamente infastidito.

-Senti coso, ho appena salvato la vita alla tua cara cuginetta, ora puoi pure levarti dai piedi.- gli fece bruscamente tornando a baciarmi, e non potei fare a meno di scoppiare a ridere quando Al replicò: -Per interessi! Altro che per la cara cuginetta!-.

Anche Lily non potè non sorridere di fronte all' accanimento che il fratello dimostrava verso Scorpius persino dopo avermi resuscitata.

-Ma come hai fatto?- gli chiese curiosa non trovando una spiegazione razionale. -In nessun libro c' è un' incantesimo del genere.-.

-E' vero.- ammisi scettica, -E' da un po' che giro per la biblioteca e non ho mai letto di una cosa simile.-.

Scorpius chinò lo sguardo indeciso se parlare, alla fine però capii da sola insieme ad Al. Fu proprio quest' ultimo a sgranare gli occhi per primo e a soffiare: -Magia nera!-.

Ecco qual era la verità: ero tornata in vita grazie alla Magia nera.

-Sì,- confessò Scorpius con tranquillità, -mentre mio padre studiava per diventare guaritore, trovò per casa molti libri di Magia Nera e decise di fare... degli esperimenti.- si fermò per soppesare le parole giuste.

-Continua.- incalzò Lysa particolarmente interessata.

-Ha unito l' essenza della medicina magica con qualche formula poco conosciuta e decisamente pericolosa della Magia Nera.-.

-E tuo padre ti ha insegnato delle cose del genere?- chiese Lily colpita.

-Certo che no! Ha sempre sigillato i suoi studi in una stanza a parte, ma è abbastanza ovvio che io sia riuscito a farne una copia!- esclamò con naturalezza. -Tuttavia non avevo mai applicato una delle sue formule.- ammise.

-Fammi capire bene,- disse allora Albus con un cipiglio alquanto scontroso, -tu non hai mai applicato certe formule che per di più sono infestate di Magia Nera e hai deciso di fare l' esperimento su mia cugina?!-.

-Ah, ma andiamo!- sospirai esasperata, -Ero già morta! Morta, Albus! La mia anima stava già ascendendo!-.

Solo alle mie parole Al parve un po' più tranquillo.

-Beh, io però una domanda ce l' avrei.- annunciò Lily anzandosi in piedi e assumendo una posa concentrata. -Chi ha fame oltre me?-.

E questa, cari lettori, è mia cugina Lily Luna Potter.

 

***

 

Devo riconoscere che avevo davvero fame nonostante prima di addentare una bella forchettata di spaghetti non me ne fossi resa conto, e così gli altri.

Gli animi si stabilizzarono, seppur lentamente, e con grande armonia riorganizzammo i turni, concendendo a me e a Scorpius un sano riposo pomeridiano.

Salii le scale strisciando i piedi dopo l' avventura appena passata e il pranzo preparato da Scorpius, e appena toccammo il mio letto non potei fare altro che appisolarmi sul petto di Scorpius.

Sperando di non sbavare.

 

***

 

Quando riaprii gli occhi mi resi conto che la stanza era buia e che solo la luna illuminava a malapena il mio letto vuoto. Scorpius stranamente non c' era.

Strabuzzai gli occhi vedendo che erano già le dieci sera, ma probabilmente era un effetto dell' essere sopravvissuta a un attacco come quello del pomeriggio.

Mi stiracchiai con un ultimo sbadiglio, quindi scesi di sotto.

La casa era deserta, apparentemente nessuno nei paraggi; poi vidi Albus ripetersi un discorso in un angolo, ma decidetti di non disturbarlo. Stesso discorso per Lily e Zabini, che di turno alla finestra si stavano scambiando degli sguardi un po' troppo complici per i miei gusti.

E infine giunsi in cucina.

Scorpius stava seduto e guardava il tavolo come se in lui in quel momento ci fosse una lotta interiore dalle dimensioni inenarrabili. Dovetti accarezzargli una spalla per fargli notare la mia presenza, ma d' un tratto parve attento e vigile come sempre.

Si alzò sovrastandomi di almeno una spanna abbondante, e mi prese la mano nella sua.

Io gliela strinsi e, sulle punte, mi alzai per baciarlo, ma lui sembrava stranamente indeciso.

-Cosa c' è?- chiesi preoccupata.

Forse non gli piacevo, magari si era reso conto che era solo una cotta, o che era impossibile e che quindi era meglio lasciar perdere subito, ma la sua risposta mi spiazzò più di quanto avessi immaginato.

-Rose, tu sei vergine.-.

-E allora?!- sbottai senza trattenermi. Dove diavolo voleva arrivare?

-Dannazione, Rose, tu non sai come è difficile starti vicino!- lo aveva detto davvero.

-Pff!- sbuffai scostandomi disgustata, -E pensare che io ti ho anche creduto! Potevi anche dirmelo che mi disgusti e avremmo evitato molte scene.- ringhiai.

Perchè era quella la verità, no? Lui non mi aveva mai amato, era stata solo una recita per dimostrare che Scorpius Malfoy era in grado di sedurre chiunque se voleva. E io ci ero anche cascata!

-Ma che cosa diamine stai dicendo?- aggrottò la fronte.

-Ammettilo che tu non mi hai mai amato! Era solo una... non so che razza di prova, ecco, per potermi...- prima che però potessi finire la mia frase alquanto sconnessa, Scorpius mi trasse a sè e mi baciò.

Avrei voluto ribellarmi o opporre resistenza, invece il suo semplice tocco bastava a farmi sciogliere.

-Non hai capito assolutamente nulla.- sussurrò a due centimentri dal mio volto. -Non lo senti?-.

-Che...?- dapprima non capii, poi però lui si avvicinò ancor di più a me e non potei fare a meno di strabuzzare gli occhi nel sentire la sua erezione contro la mia gamba. -Quello è...?-.

-Beh, poco fine certo, ma è la verità. Non riesco a starti vicino perchè già solo vederti mi fa impazzire, e tu sei vergine quindi rischierei di farti male, e....-.

-Finiscila.- scoppiai a ridere per la sua paranoia.

-Guarda che oggi sono quasi morto al posto tuo sentendo il tuo polso fermo.- mi ricordò, -E comunque è vero, ho dovuto imparare particolarmente bene l' Occlumanzia per evitare che qualcuno ti leggesse nella mia mente in ogni momento.- confessò, -E in ogni posa soprattutto.-.

Quasi a volerlo mettere alla prova gli alzai un po la maglietta e lentamente percorsi il suo torso scolpito scendendo lentamente giù.

-Non stuzzicarmi, rossa.- fece malizioso fermando la mia mano. -Magari non qui.- ghignò e, come a leggerci nel pensiero, entrambi sfrecciammo su per le scale sorpassando Albus e chiudendo la porta alle nostre spalle.

Poggiata contro la porta Scorpius mi sfilò la maglietta lasciandomi in reggiseno mentre io, un po' impacciata, gli sbottonavo la cintura e abbassavo la zip dei suoi jeans.

Scorpius tracciò dei piccoli cerchi con la lingua intorno all' orecchio e scense giù alla clavicola e al seno, quindi fece volar via anche il reggiseno arancione.

Spostandomi con movimenti esperti sino al letto riuscì a sfilarmi i pantaloni quasi senza che me ne rendessi conto, lasciandomi letteralmente in mutande mentre toglievo la sua maglia.

Quando anche lui fu senza mutande rimasi, giuro, a bocca aperta.

Avevo studiato anatomia umana a Hogwarts, ma in nessun libro e in nessuna illustrazione avevo mai visto nulla del genere.

Capii cosa intendeva dicendo che avrebbe potuto farmi male.

-Sì, Rose, davvero, se non te la senti io...-.

-Hai mica paura?- inarcai un sopracciglio, e lui ghignò vagamente offeso, quindi con un solo movimento mi sfilò via le mutande.

Con due dita mi accarezzò il clitoride e strinsi le labbra per non dargli alcuna soddisfazione, quindi mi avvicinai per baciargli le labbra e la sua espressione si incupì.

-Se ti faccio male giuro che smetto.- disse una volta che fu sopra di me.

-Va bene.- acconsentii, e lo sentii entrare in me per la prima volta.

Era vero, era doloroso, ma resistetti per non darglielo a vedere anche se fui piuttosto sicura che l' aveva capito da solo.

E poi all' improvviso il dolore cessò e mi concessi un piccolo sospiro. Anche Scorpius si rilassò e finalmente sorrise.

-Beh Rose, credo che ora tu sia pronta.- disse fermandosi e uscendo un istante.

Quando rientrò fu tutta un' altra cosa.

Allargai le gambe per farlo entrare ancora più in me benchè non ce ne fosse alcun bisogno dato che il suo membro era già particolarmente dotato.

Gemetti e invocai il suo nome mentre aumentava la velocità; gli graffiai persino la schiena per quanto stavo godendo.

Giuro, venni una volta, due, tre, alla quarta stavo praticamente implorando di fermarsi dato che rischiavo di svenire.

E poi, quando ero ormai sicura di essere in procinto di perdere conoscenza, io e Scorpius venimmo insieme un' ultima volta, il suo seme che scivolava caldo tra le mie gambe.

-Tu non sei umano.- dissi senza forze quando fu di fianco a me.

-Giuro, mai provato nulla del genere.- rispose lui mentre mi accocolavo sui suoi addominali.

 

*

E ora ditemi se era così impossibile dimenticarsi che mia madre aveva dichiarato di voler parlare con Scorpius quella sera!

La porta bussò con insistenza e che il caos abbia inizio.

 

Buondì popolo di EFP! Volendo avrei potuto aggiungere qualche dettaglio sul momento hot tra Rose e Scorpius, ma poi saremmo davvero arrivati al raiting rosso e non era quello il mio obiettivo xD se pensate che dietro quella porta ci sia solo la cara Hermione posso assicurarvi che VI SBAGLIATE di grosso!! naturalmente nel prossimo capitolo capirete, e preparatevi perchè il ritmo sarà davvero velocissimo :')

Sempre vostra, Sarapia <3

 

p.s.: la cosa tra Lily e Zabini era forse un po' più accurata, ma perchè per Rose era comunque la prima volta!

Baci baci <3

 

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Capitolo 17
*** Due Case maledette ***


Quando Ron vide lo schermo a casa di Harry dovette ammettere che quello della moglie era stato un "confundus" davvero bene eseguito.

Quella mattina per qualche strana ragione ogni volta che si avvicinava agli schermi installati in salotto deviava direzione e finiva col fare altro e dimenticarsene. Anche tornato da lavoro il primo pensiero era andato ai monitor posizionati in salotto, ma ancora una volta aveva finito col rimpinzarsi di pollo fritto. A sera era infine andato da Harry e Ginny, dove finalmente la sorella borbottò: "Finite".

I monitor mostravano in contemporanea tutta la casa abitata e, mentre Harry osservava incredulo Lily e Zabini sul letto della buia stanza dove da qualche giorno dormiva il secondogenito, Ron vide invece sua figlia, l' adorabile e innocente Rose, mentre veniva spogliata, denudata da un corpo atletico e possente.

Scorpius Malfoy.

Malfoy.

Senza dover attendere molto Ron, in un improvviso raptus, le orecchie più viola che rosse, sganciò un poderoso pugno serrato ai monitor, i quali inerti si spensero all' istante.

-Appena acchiappo quella puttanella mi sente.- ringhiò Ginny sfoderando la bacchetta, la mascella contratta.

James, che era appena tornato dal suo viaggio all' estero e aveva visto tutta la scena, era immobile davanti agli schermi scuri, le labbra schiuse.

-Però, hai capito la sorellina...-

-TACI!- ringhiarono Harry e Ginny all' unisono, quindi insieme a Ron ruotarono per tre quarti su se stessi e si smaterializzarono con furia, per poi riapparire dinnanzi a un Albus dagli occhi sgranati.

-Dove. È. Tua. Sorella.- digrignò i denti Harry mentre Albus corrugava la fronte.

-Lily? Lily è di sotto di turno...-.

In quel momento si udì un gemito liberatorio proveniente dalla stanza sulla destra e Ginny si precipitò a passo pesante dinnanzi alla porta bianca del corridoio.

-Ma Lily...?- chiese Albus mentre faceva due più due. -Figlio di puttana!-.

E così dicendo la porta fu praticamente abbattuta dalla forza dei pugni di Harry Potter.

 

***

 

Hermione guardò tesa l' orologio e pensò a cosa avrebbe detto a Scorpius Malfoy una volta arrivata.

Si ripetè mentalmente il piccolo discorso preparato riguardo al fatto che prima di uscire ufficialmente con sua figlia avrebbe dovuto chiedere il permesso ufficiale ai genitori, Ronald compreso, e che per il momento sarebbero stati entrambi sotto la loro stretta sorveglianza.

Sì, si disse Hermione, poteva andare bene come primo discorso: semplice ed efficace.

Inoltre Scorpius le era sembrato un bravo ragazzo, di quelli astuti e intelligenti ma, Hermione dovette riconoscerlo, anche incredibilmente bello. Non si stupì minimamente del fatto che sua figlia Rose si fosse innamorata di un tipo del genere; lei per prima arrossì nel pensare ai suoi anni a Hogwarts e a...

Si riscosse da quei pensieri proibiti e si schiarì la voce, quindi si smaterializzò per comparire nel corridoio della casa che aveva immaginato deserta e silenziosa.

Maledizioni che volavano da una parte all' altra, la nipote per metà nuda coperta solo dal lenzuolo mentre cercava di fornire spiegazioni a Harry e Ginny non era ciò che si era immaginata.

Hermione deglutì rumorosamente nel vedere suo marito precipitarsi contro la porta chiusa dall' interno e tempestarla di pugni.

-Uscite, RAZZA DI VIGLIACCHI!- stava gridando, le vene del collo incredibilmente evidenti. -E tu, Hermione, mi hai molto deluso!- ruggì imprecando.

-Ma che diavolo è successo?!- sbottò, ma poi vide la porta chiusa dall' interno e diede l' addio al suo bel discorsetto.

 

***

 

Draco aveva appena parlato con Astoria.

Inizialmente era rimasta in silenzio e si era limitata a dire: -Una Weasley?!-, ma poi aveva lasciato parlare il marito senza fiatare.

-Tu mi stai dicendo,- riepilogò alla fine del discorso, -che il mio bambino si è preso una cotta per una ragazza? Si è fidanzato e rischia di perdere la sua innocenza?-.

Draco si trattenne a stento dallo sbuffare, ma ancor di più dallo scoppiare a ridere.

Scorpius Malfoy innocente? Questa sì che era bella, pensò divertito.

-E' una brava ragazza, te lo posso assicurare.- la tranquillizzò Draco prendendole la mano. -Li ho visti in questi giorni e ho parlato con lui. La ama, davvero!-, quindi per dimostrarlo la condusse dinnanzi ai monitor in camera da letto, dove Scorpius Malfoy stava entrando in Rose con decisione facendola venire con gesti esperti più di una volta.

Astoria parve sul punto di svenire.

-Razza di sconsiderato! Ma proprio da tuo padre dovevi prendere?!- borbottò irato, quindi sorreggendo la moglie si smaterializzò lì dove era praticamente ormai l' inferno.

 

***

La professoressa McGranitt era appena tornata da un incontro con i professori Vitious, Sprite e Lumacorno riguardo le direttive per la preparazione ai G.U.F.O. dei ragazzi del quinto anno.

Appena rientrata nel suo studio lindo e immacolato si concedette qualche istante seduta alla poltrona dietro la scrivania della preside.

Quel giorno aveva osservato attentamente lo scontro con Ozelon Riddle tenuto magnificamente da Rose Weasley e Scorpius Malfoy.

Minerva fu costretta ad ammettere a se stessa che quei due erano addirittura più bravi dei genitori, e quasi ci era rimasta secca vedendo il polso della piccola Rose fermarsi.

Naturalmente aveva sorvolato l' utilizzo di Magia Nera da parte di Malfoy e mentalmente lo aveva persino ringraziato.

-Dimmi Minerva,- fece il quadro del defunto professor Silente guardando pensieroso gli schermi della casa dove aveva silenziato il volume; -Ritieni che sia stata una scelta saggia quella di rinchiudere quei sei ragazzi in una sola casa?-.

Minerva alzò lentamente il capo e osservò il quadro senza davvero comprendere.

-Beh, sì, può far bene anche a loro dato che non si sopportano.- fece spallucce l' anziana donna.

-Ah. Non si sopportano.- ripetè il ritratto dagli occhiali a mezzaluna.

-Pff, quella Potter è uguale al padre.- grugnì il quadro di Piton; -E a suo nonno soprattutto!-.

-Che diavolo c' entra Lily!- sbottò Minerva corrugando l' ampia fronte.

-E dimmi ancora una cosa Minerva.- continuò Silente interrompendo la preside, -hai mica dato un' occhiata agli schermi ultimamente?-.

Quindi, quasi balbettando, la professoressa McGranitt sgranò gli occhi avvicinandosi ai monitor grazie al cielo silenziati.

Scoccò un' occhiata ai quadri pensierosi e infine si smaterializzò cercando di pensare a quanti punti togliere a quelle due Case maledette.

 

Sciaoo!! come avete visto ho ripreso le reazioni degli esterni, e nel prossimo capitolo vedremo come Lily affronterà la situazione in prima persona ;) Rose e Scorpius alla fine ovviamente, per farvi stare sulla graticola xD

Spero che il capitolo vi sia piaciuto nonostante sia solo di preparazione,

Vostra, Sarapia.

 

P.S. Manca ancora un personaggio esterno, ma quello lo vedrete tra qualche capitolo perchè sarà il punto cruciale di tutta la storia ;P

 

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Capitolo 18
*** innocenza zero ***


Dunque, ricapitolando, mi chiamo Lily Luna Potter, frequentavo il penultimo anno a Hogwarts ed ero tra le studentesse più carine a Hogwarts insieme a mia cugina Rose. Lo ammetto, non avevo la fama di una santarellina e posso confessare senza problemi di essere stata con molti ragazzi di cui i miei decisamente non erano a conoscenza.

Cos' altro posso dire? Ah sì, quella notte avevo conosciuto un ragazzo in grado di farmi godere davvero, come nessun altro era mai riuscito. Un serpeverde, inoltre!

Ero stata con molti Serpeverde ma la maggior parte di loro non faceva che vantarsi per qualcosa che in realtà non possedeva. Sapevano illudere i Serpeverde, ecco. Poi in realtà facevano abbastanza pena a letto. Ricordo vagamente un certo Nott (lasciamo perdere) e ancor meno Owen Blatchey.

Ma non Gabriel Zabini. Questo non potrei mai e poi mai dirlo.

Devo aggiungere qualcosa? Ah, sì, avevamo limonato un po' ed eravamo andati a letto insieme sotto lo sguardo dei miei genitori.

Qualcos' altro? Mmh, ah certo, c' era una cosa sola a cui pensavo in quel momento, ed era: "SCAPPAREE!".

Guardai mio padre duellare lanciare maledizioni a manetta mentre passavo i vestiti a Gabriel, decisamente un po' impegnato. Mia madre intanto urlava come una matta.

Cose del tipo: "Lily Potter! Ma ti rendi conto di quel che hai fatto?!" oppure, "ci hai deluso, sappilo!"

Andò avanti per un bel po', sino a quando Gabriel, decisamente stufo di quelle urla stridule, sbottò dicendo: -Ma che tragedia! Stiamo parlando di Lily Potter, voglio dire!-.

Ecco, poteva risparmiarsela a mio parere.

-Che intendi dire?- soffiò mio padre fermandosi un istante per socchiudere gli occhi verdi, inferocito, quindi dinnanzi a lui si materializzò anche mio fratello James.

-Pff, Lily ma sei proprio una bastarda!- mi accusò Zabini divertito, -In tutti questi anni ti hanno davvero creduto la verginella santa che fingi di essere?-. Era persino ammirato.

-Beh, so recitare bene la mia parte al contrario di qualcun altro.- lo rimbeccai.

-E quale sarebbe la mia parte?-.

-Mmm, fammici pensare... quella di un puttaniere, forse?- ipotizzai mentre mia madre aveva ripreso a urlare.

-No,- mi corresse James sovrappensiero, -quella è la mia parte. Che poi non è nemmeno una parte.-.

-Ma che razza di linguaggio volgare è mai questo!- strillò quindi nostra madre furiosa.

-Vuoi forse dire che non ti è piaciuto?- fece Zabini ignorando mio padre che ormai stava ringhiando.

-Sinceramente non ho ancora capito bene l' allusione a Rose.- confessai, e Zabini sbuffò annoiato.

-Te l' ho detto: Scorpius è un po' più... dotato, ecco.- fece spallucce.

-Hai capito la cuginetta.- commentò James. -E comunque anche tu, Lily, mi hai sorpreso.-.

-DELUSO, direi!- lo corresse mio padre livido in volto, quindi mia madre fece dei profondi respiri per tentare di calmarsi.

-Dimmi, cara,- respirò a fondo, -con quanti ragazzi saresti stata?-.

-Mmm, dipende.- mi morsi il labbro.

-Da cosa dipende?- tentò di rimanere calma, gli occhi chiusi per non vedermi nuda e avvolta semplicemente da un lenzuolo chiaro.

-Beh, se conti i ragazzi che ho solo tenuto per mano o quelli con cui...-.

-Il secondo gruppo.- si sforzò per non perdere le staffe.

-Ehmmm- sì, era decisamente imbarazzante, ma non il numero. Piuttosto il fatto che nemmeno ricordavo un numero preciso!

-Pff, non lo sa nemmeno lei.- alzò gli occhi al cielo Gabriel.

-Perchè tu ricordi le tue trenta e passa sgualdrinelle?-

-Comunque se li contiamo dal terzo anno dovrebbero essere ventisette i tuoi.-.

-E tu che ne sai?- chiese James al mio posto, ma Zabini non rispose e lo ignorò.

-Il sesso orale conta?- mi informai.

-Nah, non mi dire che ci sei stata pure con Finnigan!- esclamò Zabini incredulo. -Pensavo fosse solo una voce di corridoio.-.

-Beh, ma era carino, dai! E poi non ci passava più il tempo quella volta.- cercai di difendermi mentre mio padre impallidiva. -Comunque in quel caso sono ventinove.- lo corressi.

-E chi sarebbe l' altro?- domandò sinceramente incuriosito.

-Tu hai tenuto conto dal terzo anno, ma la mia prima volta è stata alla fine del secondo con Corner.- annuii con decisione.

-Ma se avete rotto dopo una settimana!- ricordò.

-Ufficialmente, ma l' ultimo giorno abbiamo fatto la prova.- mi strinsi nelle spalle.

Okay, forse mia madre avrebbe fatto meglio a non rivolgermela quella domanda.

Ora mio padre era davvero senza parole: apriva la bocca e la richiudeva, quindi boccheggiava come un pesce fuori dal Lago Nero.

-E ti ho davvero sorpresa prima?- si meravigliò Zabini. In effetti io per prima ero stupita.

-Forse non te ne sei accorto, ma là sotto avrai almeno quindici centimetri di...-

-ADESSO BASTA!- esclamò mia madre riprendendosi, rossa in volto, gli occhi sgranati. -Fatemi capire, mia figlia ha perso la veriginità a tredici anni, è stata con una trentina di ragazzi in questi anni e...-.

-Vabbè,- la interruppe James, -non è che la madre sia stata da meno.-.

-Che?- scattò lei, l' espressione sgomenta.

-Beh, sai com' è, dopo averle tromb...-.

-IL LINGUAGGIO!-

-Sì, dopo essermele scopate ci parlo anche con queste ragazze. E alcune, figlie di ragazzi che venivano a scuola insieme a te, non ti hanno proprio descritto come la santa che dici di essere.-.

E lì fui io a guardare mia madre con le labbra schiuse.

-C' erano Dean Thomas e Michael Corner, e basta!- disse, però notai che la sua convinzione si era un po' inclinata.

-E Justin Finch-Fletcher, Rolf Scamander, Marcus Flint, Zacharia Smith, Ernie MacMillan, Blaise Zabini, Lee Jordan, Colin Canon, Miles Blatchey e... devo andare avanti, mamma?- James incarcò le sopracciglia a braccia conserte.

Mio padre non sembrava molto sorpreso, anzi, però chiese (più a titolo informantivo): -Anche Lee?-.

-Lee Jordan soprattutto!- si lasciò sfuggire, ma poi si rese conto della sua esclamazione e si schiarì la voce imbarazzata. -Ma questo cosa c' entra? Non arrivano certo a ventinove!-.

-Devo aggiungere i ragazzi di Durmstrang?- insistette James mentre io guardavo basita mia madre.

-E tu che diavolo ne sai!- borbottò allora lei nel vano tentativo di averla ancora vinta.

-Ho preso da papà, no?-.

-Ma che bella famiglia.- commentai in realtà divertita. Almeno non ero l' unica.

-Com' era mio padre?- chiese Gabriel al mio fianco.

-Uhm...- ci pensò su, -Ah sì, Blaise!- ricordò. -Dotato, sì, ma fidati che non arrivava a Harry.-.

-Ehm... potrei rivestirmi?- chiesi un po' in imbarazzo ammiccando al mio lenzuolo.

No, non potevo ovviamente, perchè il muro crollò e Scorpius continuò a duellare in camera nostra contro mio zio come se nulla fosse.

Mai un po' di pace, dannazione!

 

 

Buonsalvee! Sì, io ve l' avevo detto che era abbastanza troia lei, ma diciamo che è in buona compagnia xD ho un po' stravolto i personaggi qua e là e a mio parere James è un figo della madonna, ma chiudiamo parentesi :')

Più o meno, a grandi linee, questa è la storia di Lily. Non potevo certo farla dandare troppo per le lunghe perchè non è lei la protagonista! Quanto è Scorpius e Rose... eheh, buon divertimento! XD

Alla prossima, vostra Sarapia ;)

 

p.s. Scusate se il ritmo è rapido, ma ripeto che non è Lily la protagonista!! :)

 

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Capitolo 19
*** Svolta ***


Mi rannicchiai contro il petto rilassato di Scorpius mentre la porta veniva abbattuta con forza e mio padre si precipitava con furia nella stanza. 
-Dio, Rose!- esclamò mia madre seguendolo -Ti avevo detto che sarei passata in serata!-.
-Ho avuto un po' di cose a cui pensare, come per esempio sopravvivere!- le ricordai prendendo in fretta e furia le prime cose che mi capitavano a tiro, tra cui i boxer di Scorpius; glieli lanciai e lui si alzò come se nulla fosse mostrando il suo membro in tutta la sua... grandezza, ecco. 
Anche la McGranitt inarcò le sopracciglia insieme a mia madre, mentre mio padre era ancora più incazzato. 
-COME HAI OSATO, VISCIDO VERME...!-.
-Beh, sarà anche un verme ma quella roba là sotto...- si lasciò sfuggire la preside e, io per prima, scattai a guardarla in tempo perchè si interrompesse, paonazza. 
-Minerva!- fece Draco Malfoy esasperato. 
-E tu!- lo accusò subito mio padre, -E' colpa di quel degenerato di tuo figlio se è successo tutto questo!-.
-Mio figlio è innocente!- strepitò Astoria riprendendosi un po' dallo shock. 
-Sì, certo, e io sono Babbo Natale.- alzò gli occhi al cielo la preside McGranitt. 
-Ehm, preside,- fece Scorpius rivestendosi lentamente, -Non credo che sia di grande aiuto in questo momento.-.
-Ma certo che no! Vi rendete conto della gravità della situazione voi due?! Innanzitutto, cinquanta punti in meno a entrambe le Case!- esclamò con uno sguardo tagliente quanto le sue labbra. 
-Per cosa?!- feci subito io con aria innocente. Credo che fossero i miei capelli scompigliati a tradirmi. 
-Per cosa? Ma è impazzita, signorina Weasley?-. 
-Stai tranquilla Minerva,- ci difese mio padre con un sorriso sereno sul volto deformato, -tanto adesso uccido il ragazzo così non ci saranno più problemi in futuro. 
-Ah grazie.. cioè, volevo dire, DANNAZIONE, NO!- si riscosse subito la preside mentre mio padre sfoderava la bacchetta. 
Scorpius guardò la preside e poi mio padre quindi, ancora a petto nudo e con i jeans appena assicurati con la cintura, prese con calma la bacchetta e si posizionò. 
-Scorpius, non ci provare nemmeno!- ringhiai afferrando la sua maglietta e infilandomela alla svelta per coprirmi tutta.
-Taci, puttana!- mi apostrofò allora la madre di Scorpius, al che mi voltai, le sopracciglia inarcate e la bocca schiusa in un' espressione disgustata, e presi a mia volta la mia di bacchetta. 
-Ma che diavolo state facendo?!- esclamò la McGranitt, gli occhi increduli. 
-Duelliamo.- disse Scorpius con nonchalance. 
-Esatto.- confermai squadrando l' espressione livida di rabbia della mia avversaria. 
-Ron, Astoria, fermatevi per l' orgoglio di Merlino!- protestò Draco Malfoy mentre io e Scorpius attendavamo lo scontro. 
Da parte mia avevo ancora un po' di adrenalina che scorreva tra le vene, quindi strinsi piano la mano di Scorpius e all' istante lo scontro cominciò.
Mio padre prese a lanciare un reducto abbastanza potente contro Scorpius, che giocò di anticipo e lo parò contrattaccando mentre sua madre mi lanciava un poco allenato Stupeficium che schivai senza problemi. 
-Ron, non sei alla sua altezza!- supplicò mia madre. -E anche tu, Astoria!- insistette Draco.
-Chiudi il becco!- ruggirono invece mio padre e la donna dallo sguardo severo. 
Con la coda dell' occhio vidi mia madre delusa, come Draco, e per un istante mi parve addirittura di vederli soddisfatti. 
-Bene,- esordì infatti mia madre, -Allora fatevi distruggere per bene mentre noi cerchiamo una soluzione!-.
Per tutta risposta Scorpius fu costretto a schivare un bombarda per non essere investito in pieno; quindi il muro dietro di noi si ruppe e i due continuarono il loro scontro nella camera affianco. 
Scorpius si stava cominciando ad annoiare; come me, del resto. 
La donna mi spingeva indietro quasi con disperazione e io non facevo altro che parare le sue prevedibili mosse mentre raggiungevo Scorpius. 
Notai che Lily era nel letto con solo le lenzuola a coprirla, mentre Zabini ci osservava annoiato. 
-Ah, ma andiamo ragazzi! Finitela di illuderli.- ci apostrofò infatti, quindi io e Scorpius ci scambiammo uno sguardo d' intesa. 
-Illuderci!? Semmai siamo noi che ci stiamo solo scaldando!- esclamò mio padre con pesanti gocce di sudore a imperlargli il viso e il fiato corto. 
-Mamma, non voglio che tu ti faccia male.- disse Scorpius continuando a bloccare le maledizioni di mio padre. 
-Quella stronza non potrebbe mai battermi, nemmeno se avesse per migliore amica una discendente di Lord Voldermort!- rispose lei con voce stridula. -MAI!- sottolineò infatti con decisione scagliandomi la Maledizione Cruciatus in maniera davvero troppo prevedibile per i miei gusti. 
-Rose, io mi sto annoiando.- ammise Scorpius con un sospiro senza nemmeno più guardare mio padre e io, dal canto mio, cominciavo a essere davvero stufa di quella situazione. 
-Come osi...!- ruggì mio padre, e sospettai che non avesse finito la frase per mancanza di fiato. 
Anche Astoria sembrava faticasse a reggersi in piedi, quindi strinsi le labbra e scambiai uno sguardo complice con Scorpius. 
All' unisono invertimmo le posizioni per disorientare l' avversario benchè non ce ne fosse alcun bisogno e, a una sola voce, esclamammo: -Expelliarmus!-, quindi afferrammo le bacchette dei rispettivi genitori. 
Mio padre e Astoria respiravano in malo modo, le goti arrossate mentre, con gli occhi sgranati, ancora continuavano a borbottare imprecazione intrascrivibili. 
-Diamine, ho salvato la vita di tua figlia!- fece Scorpius mentre restituiva a mio padre la bacchetta. Per un istante mi parve seriamente intenzionato a colpirlo alle spalle. 
-Non mi risulta.- soffiò lui in tutta risposta. 
A questo punto furono Lily e Zabini a confermare la sua versione, ma mio padre finse di non sentirli. 
-E ho diciassette anni, papà!- portai le mani ai fianchi mentre Astoria Greengrass cercava qualcosa di tagliente per insultarmi.
-Già,- commentò zio Harry, -diciassette anni, non tredici.-.
-Chi...?- abbozzò mio padre, ma poi vide che Lily sorrideva con la mano dal letto e rinunciò.
-Beh, ma Rose non è certo Lily!-.
-E' comunque figlia di Hermione se non erro.- borbottò Draco, ma all' istante sgranò gli occhi insieme a mia madre. 
-Che diavolo...?-.
Già stavo immaginando il putiferio in procinto di abbattersi, quando un urlo straziante interruppe i miei pensieri e mi fiondai fuori di lì, giù per le scale. 
Ancora una volta Scorpius mi aveva anticipato. 
La scena che mi si presentò davanti era senza senso. 
Ozelon Riddle era riuscito a penetrare in casa e strattonava Lysa per i capelli facendola urlare e piangere ai suoi piedi. 
-Scusa, scusa!- esclamò la mia migliore amica, e io fui davvero convinta che si stesse riferendo a me. O ad Albus, ora al mio fianco spaventato.. 
Invece Lysa gridò qualcosa che apparentemente non aveva alcun senso. 
-Scusa papà!-.
Papà.
Qualcuno deve averlo avvertito che poteva essere una trappola. Evidentemente sapeva che sarebbe venuto qualcuno e che in realtà questo qualcuno era un impostore. qualcuno deve averlo avvertito...
..qualcuno...
Io ero quasi morta quel pomeriggio, perchè qualcuno aveva avvertito in tempo Ozelon Riddle del nostro piano. 
E quel qualcuno era la mia migliore amica, Lysa. 
Lysa che mi aveva mentito per tutti quegli anni. 
Lysa che mi aveva manipolato. 
Lysa era la discendente di Lord Voldemort.

Ciaoo!!! vi avevo avvertito riguardo a Lysa e, se non vi spiegate cose come il fatto che non sia stata smistata nei Serpeverde o roba del genere... al prossimo capitolo! ;D
vostra Sarapia <3

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Capitolo 20
*** Calderone, Zellino e Fantasma! ***






Confundus. 
La mia vita era stata costruita intorno a un' illusione, intorno a un' abile incantesimo, niente di più.
Guardai a bocca aperta Lysa, in ginocchio, i capelli strattonati da Ozelon Riddle, suo padre.
-Come hai fatto?- chiesi senza riuscire a esalare altro. 
Lysa mi guardò con occhi grandi quanto due galeoni, colmi di lacrime alla quale ero insensibile. 
-Ragazzina, dimentichi chi sono.- mi schernì Riddle tirando più forte i capelli della figlia che mimava senza emettere alcun suono: “Perdonami”.
-Non ha senso.- fece mia madre proprio dietro di me. -Non ha alcun senso. Dovrebbe avere avuto accesso e controllo a tutti gli archivi, alla gestione di... tutto!-.
-Cara Ministro, continua a dimenticare chi io sia. Figlio illegittimo di Bellatrix Lestrange e Lord Orvoloson Voldemort.- fece con orgoglio. 
-Ma allora Lysa...-
-Mi sono sbattuto la Finnigan, la sorella minore di Seamus e questo mostriciattolo ne è il risultato.- sputò tra i capelli della ragazza. Sinceramente non sapevo che Seamus avesse una sorella.
-Non parlarle in questo modo!- si adirò Albus stringendo i pugni, e l' uomo inarcò le sopracciglia scure. 
-Sbaglio o ti ha sempre tradito, ha sempre mentito, e ha sempre e solo ingannato?-.
Albus parve vacillare e a quel punto Lysa urlò con tutta se stessa, un urlò che trapassò le spesse mura della casa e non solo. 
-Noo!- urlò la ragazza. -NO! Io non sono come te, mostro!- si ribellò in lacrime mentre urlava con tutta se stessa. Mi chiesi per quale dolore stesse urlando dato che ora Olezon le stava percuotendo le costole a calci. 
-Tu sei solo una puttana, come tua madre!- ringhiò l' uomo continuando a prenderla a calci. -Io ti ho permesso di studiare e  ti ho dato una casa, tua madre dov' era, eh?-.
-L' hai uccisa, bastardo! L' hai uccisa e hai rimosso i suoi ricordi dalle menti di tutte le persone che la conoscevano, bastardo. Bastardo!- urlò Lysa tra le lacrime.
-Zitta! Tu non sai nulla! Io mi sono preso cura di te in tutti questi anni, ho fatto in modo che non entrassi tra i Serpeverde per non destare sospetti, e ancora io ti ho fatto conoscere la tua cara amichetta. Anche se credo che dopo questa sera tu abbia perso tutto, e chi ti rimane? Solo tuo padre, razza di cretina!- ruggì l' uomo con voce rabbiosa tirandola ancora una volta per i capelli e lasciandola sbattere contro il muro freddo del salotto. -E cosa fanno ora i tuoi amici? Ti guardano soffrire!-. 
Io ero semplicemente impietrita dallo shock, non riuscivo a muovere un solo muscolo, come gli altri del resto. 
-Io le sono ancora vicino, testa di troll.- fece allora Albus nel silenzio totale, al che tutti ci voltammo, compreso Riddle. 
-Ma guarda un po', l' unico della famiglia che non ha avuto il coraggio necessario per entrare tra i Grifondoro è adesso l' unico con le palle.- commentò Riddle acidamente. -L' ho sempre detto io che i Grifondoro non sono che delle mezze seghe.-.
-Bada a come parli!- farfugliò Lysa dall' angolo mentre del sangue sgorgava dalla bocca.
Draco stava esalando ciò a cui anch' io purtroppo stavo pensando. Organi interni lesionati. Rimaneva da chiedersi solo quali.
-TI HO DETTO DI STARE ZITTA!- le ordinò ancora l' uomo scagliandola un altro calcio tra i denti.
-Basta, deve andare subito al San Mungo!- si interpose Scorpius avanzando per prendere Lysa di peso tra le forti braccia. 
-Non ti azzardare a toccarla! È mia figlia!-.
-E tu sei uno stronzo, quindi levati dai piedi.-.
-Ah, è così? Bene.- farfugliò l' uomo rovistando tra le tasche per estrarre la sua bacchetta con mano tremante. 
Capii immediatamente che nessuno in quella stanza a parte me e Scorpius avrebbe potuto fronteggiare Ozelon Riddle. Anche Scorpius parve capirlo, perchè strinse le labbra e si avvicinò ad Albus lasciandogli il corpo senza fiato di Lysa.
Quando incontrò il mio sguardo non potei non provare pietà per quella ragazza che per tante volte mi aveva coperto e aveva mantenuto i miei segreti, nonostante lei per prima mi stesse nascondendo il segreto più grande. Le sorrisi appena, come avevo fatto il primo giorno che l' avevo conosciuta, e lei ricambiò un sorriso prima di giacere immobile tra le braccia di Albus, pallida, un vago sorriso sul volto dalle labbra semichiuse. 
-Dannazione Albus!- esclamò Draco Malfoy avvicinandosi a mio cugino e smaterializzandosi senza aggiungere una sola altra parola. 
I miei genitori lo seguirono insieme a Lily, Gabriel e zia Ginny, mentre lo zio Harry, Astoria e la McGranitt sembravano ancora intenzionati a combattere Riddle. 
-Vattene, zio!- lo supplicai mentre egli sfoderava la bacchetta. 
-E dovrei lasciare il lavoro a una ragazzina? Senza offesa Rose, ma io sono un Auror e voi due dei ragazzi anche se, lo ammetto, piuttosto abili. Ora però lasciate fare ai grandi.- e si avvicinò spavaldo. 
Sinceramente non avevo idea di come convincerlo, ma poi incontrai lo sguardo di Astoria Greengrass. Mi stava studiando attentamente, gli occhi socchiusi, infine strinse le labbra e aprì la bocca per dire: -Potter, andiamocene.-.
Faticai a credere alle mie orecchie e anche Scorpius scattò verso sua madre, incredulo. 
-Ma cosa dici..!-.
-Giuro, ho duellato poco fa con la mocciosa e ho visto come Ronald combatteva mio figlio, ciononostante quei due duellavano senza impegno mettendoci alle strette.- ammise. 
-Ha ragione, Potter.- annuì la McGranitt, -Il mondo magico al momento dipende solo da loro.-.
-Ma quali sono le conseguenze?!- chiese mio zio esasperato; la verità era che nemmeno io avrei saputo rispondere. 
-Una Guerra Magica, con armi che nemmeno puoi immaginare purtroppo- rispose quindi la McGranitt. -Diciamo che Riddle non è un buon Occlumante come i suoi genitori.-.
Astoria e mio zio boccheggiarono spaventati.
-E mia nipote, a diciassette anni, dovrebbe essere in grado di affrontare il figlio di Voldemort? Perchè non James!-
-Tu lo vedi?-
-No, ma...
-Devi essere orgoglioso di tuo figlio: è un ragazzo coraggioso, responsabile, ma anche cosciente. Sa quando è giusto combattere e quando bisogna battere in ritirata. Dovresti prendere esempio da lui in questo momento: questa non è una battaglia che tu puoi combattere. E nemmeno James.- rispose risoluta la McGranitt. 
Quanto le fui grata in quel momento.
Zio Harry mi osservò con i suoi occhi di un verde intenso, come quelli di Lily. 
-Rose, conto su di te.-.
-Figlio mio, sei la nostra unica speranza. E anche tu, Weasley, non farmi pentire di ciò che ho detto.- rincarò Astoria, ma il suo sguardo era meno sprezzante di quanto lei stessa avrebbe voluto, quindi annuii decisa mentre i tre si smaterializzarono all' istante dinnanzi ai nostri occhi. 
Io e Scorpius ci guardammo mentre immaginavamo gli sguardi di tutti su di noi attraverso qualche incantesimo. 
-Allora, chi va per primo?- chiese lui fronteggiandomi. 
-Io ovviamente!- esclamai come se fosse ovvio.
-Non se ne parla nemmeno, vado io.-.
-E dovrei lasciarti il merito di aver salvato il mondo magico da solo? Levati di mezzo.- inarcai un sopracciglio prendendo la mia bacchetta. 
-Rossa sì, sei bravina, ma vuoi mettere in confronto a me?-.
-Cento volte, Malfoy!- esclamai con ovvietà mentre Ozelon Riddle balbettava incredulo. 
-Bim Bum Bam?- proposi allora. 
-Cos' è? Una medicina babbana?- domandò Scorpius. 
-Carta Forbici e Sasso?- ritentai, ma dalla sua espressione capii che ne sapeva quanto prima. 
-Uh, proviamo Calderone, Zellino e Fantasma!- ribattè Scorpius.
-Andata.- accettai. 
-Pronta?-
-Quando vuoi.-.


-MA SIETE MATTI?!-


-Ah, ho vinto io!-.

Ciaooo! Sì, vi ho fatto aspettare un po', ma questo capitolo dovrebbe rispondere alla maggior parte della vostre domande, se ne avete altre scrivetemele tra le recensioni e risponderò nel prossimo capitolo ;) 
Un bacione graaande grande, 
Vostra Sarapia <3

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Capitolo 21
*** certo ***


-Sono impazziti- decretò Ronald Weasley guardando quei due sconsiderati tirare a sorte per decidere chi dovesse andare a combattere. 
Anche sua moglie era con le labbra schiuse, incredula nel vedere la razionale Rose fare una cosa del genere. 
-Ma.. ma stanno scherzando, vero?- balbettò Ginny alzandosi dalle sedie della lunga corsia del San Mungo, dove attendevano pazientemente che Draco Malfoy facesse il suo lavoro di Guaritore. 
Dopo aver visto ciò che era accaduto a Lysa erano comunque tutti piuttosto restii a credere che ce l' avrebbe fatta. 
Tutti tranne Albus, ovviamente; egli non ne aveva voluto sapere di rimanere fuori ad aspettare ed era entrato per assistere all' operazione nonostante fosse piuttosto debole di stomaco.
Harry Potter non avrebbe potuto rimanere più scioccato in una sola notte. 
-Sono due disgraziati!- inveì allora la McGranitt stringendo i pugni con forza mentre il vincitore del battibecco avanzava senza timori, un sorriso beffardo sul volto.
-E non li avete visti a scuola!- commentò Zabini a braccia incrociate, al che Lily sorrise con un' espressione complice. 
-Guai se Rose Weasley o Scorpius Malfoy si mettono in testa un' idea. E chi li ferma?- alzò le spalle la cugina con indifferenza. 
-Se decidono di duellare a costo di distruggere mezza scuola lo fanno senza scrupoli.- aggiunse infatti James ricordando gli anni precedenti a Hogwarts. -Pensavo fossero cambiati.-.
-Cambiati?- esalò la preside -Al massimo sono peggiorati dato che il mese scorso hanno pietrificato i quadri e i fantasmi di tutta la scuola! E questo solo per uno scherzo reciproco.-.
Hermione ascoltò la donna con occhi sgranati. 
-Il mio Scorpius avrebbe fatto questo?- fece Astoria incredula, e la McGranitt alzò gli occhi al cielo. 
-Ah Astoria, guarda, te lo dico con tutto il cuore, quella ragazza è al tempo stesso il maggiore e il minore dei mali. Sarà anche una testa calda ma è l' unica che riesce a tenergli testa. E poi è anche la migliore che a mio parere si sia portato a letto.- ammise con noncuranza. 
-MINERVA!-
-Uh, scusate. È l' età, sì.- si giustificò tornando a contemplare lo scontro. 
“Io sono il tuo secondo!” stava dicendo una delle due figure, risentita. 
-Incoscienti.- bofonchiò Harry scuotendo il capo. -Si faranno ammazzare entrambi.-.
-Rilassati papà, tu non li hai mai visti duellare, vero?- ghignò James. 
-Io...
-Ecco, io ho duellato con entrambi, sappi solo che ho dato forfait dopo il primo colpo.-.
-James!-.
-Tu avresti fatto ancora peggio, mamma!-.
-Non ci credo...
-E allora guarda.- la incitò, e quando i due avversari si chinarono leggermente, tutti tacquero nella corsia deserta e desolata del San Mungo.

 ***

-Nah, non vale!-.
-Taci rossa, ho vinto io!-.
-Pff, sappi che esigo un cambio.- incrociai le braccia corrucciata mentre mi mettevo da parte. 
-Non se ne parla nemmeno, io vinco e io duello. E naturalmente io vinco di nuovo.- ghignò Scorpius. 
-Sappi che non seppellirò il tuo cadavere.- commentai acida, ma non potei nascondere un sorriso divertito.
-Stessa cosa se un incantesimo ti rimbalza addosso. Sai una cosa? Non dovresti proprio essere qui.- replicò lui.
-E dovrei lasciarti un' intera pagina di giornale solo per te? Non ci penso nemmeno! Si racconterà di come Rose Weasley, addolorata per la perdita del ragazzo, impugnò la bacchetta e lo vendicò con un solo incantesimo. Ci sta, dai!- aggiunsi quando mi accorsi che a fatica tratteneva le risate.
-Mi vendicheresti davvero?- chiese inarcando un sopracciglio biondo. 
-Certo che no, lo farei solo per il merito, biondino da strapazzo. Ora però vai lì e fagli il culo dato che ho sonno.- minimizzai, ma in cuor mio non ero tanto tranquilla. 
Avrei dovuto esserci io lì al suo posto! Se fossi morta... beh, nella mia famiglia eravamo in tanti, uno in più uno in meno non faceva tanta differenza. Ma Scorpius? Lui era unico e inimitabile, non avrei mai permesso che ci lasciasse le penne per uno psicopatico. 
Ovviamente avevo già un piano, ma la cosa peggiore era che nel suo sguardo avevo letto a mia volta qualcosa di indecifrabile che diceva: “Non ci pensare nemmeno.”.
Era questo a spaventarmi di più: la consapevolezza che Scorpius avesse predetto la mia mossa successiva e che non avrei potuto fare nulla per davvero. 
-Io sono il tuo secondo!- dissi corrucciata mettendomi da parte e lo vidi fare un inchino poco profondo. 
Ozelon Riddle era teso, la fronte già imperlata di sudore, la mano pallida dalle lunghe dita tremante come al solito nell' impugnare la scura bacchetta. Sospettai fosse di ebano.
Con le labbra serrate, bianche anch' esse, si voltò di scatto e fece lunghi passi.
Al contrario quello sbruffone di Scorpius pareva stesse attraversando i corridoi dopo aver vinto a Quidditch contro Corvonero. Eppure nel suo sguardo ancora una volta decifrai qualcosa di inquietante e inaccessibile che mi preoccupò, se possibile, ancor di più.
Non mi avrebbe mai permesso di interferire nello scontro: era una questione di orgoglio e io per prima condividevo quest' idea. Ma se le cose si fossero messe male avrei messo da parte l' orgoglio e avrei fatto fuori una volta per tutte quell' assassino. 
In posizione i due si squadrarono per pochi istanti, infine Ozelon Riddle attaccò. 
Come avevo purtroppo previsto molti degli incantesimi usati da Riddle erano di Magia Nera, a noi sconosciuta, ma era evidente che Scorpius l' avesse messo in porto. 
Con uno Stupeficium non verbale attaccò Riddle, e mi chiesi perchè lo avesse fatto dato che il figlio di Voldemort se lo aspettava, ma con un istante di ritardo capii e sorrisi colpita dalla sua mossa. 
L' aveva fatto anche con me una volta: lo Stupeficium non è utile solo come schiantesimo, perchè qualora fosse troppo prevedibile, mi aveva detto qualche giorno prima, lo si può sempre utilizzare per confondere.
Infatti nel nanosecondo da Riddle impiegato nel parare l' incantesimo di Scorpius, quest' ultimo rapidamente mormorò: “Confundus”, e Riddle non potè far altro che concedere qualche istante di vantaggio all' avversario. Troppo lento nei movimenti, Ozelon non potè far nulla contro lo schiantesimo di Scorpius, e il suo corpo rovinò duramente contro il muro alle sue spalle. 
-Pietrificus Totalus!- esclamò ancora  Scorpis chiudendo la partita, e gli occhi di Riddle si sbarrarono per l' amara consapevolezza della sconfitta. 
Scorpius si voltò ghignante e soddisfatto, quindi avanzai per andargli incontro e venni respinta all' indietro. 
-Ma sei un bastardo!- esclamai divertita mentre Scorpius toglieva la barriera da lui creata per proteggermi. -E quando lo avresti eretto questo muro invisibile?- domandai curiosa. Nemmeno io me ne ero accorta!
-Mentre schivavo il primo colpo.- fece spallucce. -Te l' avevo detto rossa che avrei vinto, in tutti i sensi.- ghignò mentre andavo ad abbracciarlo. 
E, con la testa al fianco della sua spalla, lo vidi. 
Era in piedi, un' espressione folle sul volto. Le iridi nerissime negli occhi completamente bianchi mentre con un sorriso inquietante stava nell' ombra dell' abitazione. E mi fissava come si fissa una preda già spacciata. Si era sbarazzato senza problemi dell' ultimo incantesimo di Scorpius.
Non esitai a spingere da parte Scorpius e a parare il primo attacco di Riddle.
-Rose!- esclamò Scorpius mentre schivavo un altro attacco. 
-Stanne fuori.- ringhiai e incalzai i colpi cercando di metterlo all' angolo. 
Sembrava impossibile. Il suo modo di duellare era completamente diverso da quello prima utilizzato per combattere Scorpius. 
Una maledizione mi schivò l' orecchio e cercai di non dargli ulteriori occasioni di cogliermi di sorpresa. 
Malgrado ciò cominciai a indietreggiare, per la prima volta davvero spaventata. 
Finalmente la mia maledizione gli colpì un fianco, ma Riddle parve addirittura più forte.
-Chi cazzo sei!- ruggii allora parando la sua ennesima maledizione. 
-Sono il tuo peggior nemico, carina. E sarò anche l' ultima persona che vedrai.- sibilò. Anche la sua voce ora appariva diversa: meno spaventata e più sicura di sé, quasi fosse... certo.
Sgranai gli occhi, consapevole. 
Sto lavorando a una nuova macchina per permettere di viaggiare anche nel futuro! aveva detto zio George una volta. Naturalmente non ci sono ancora riuscito e non credo che ce la farò mai per davvero. Ci vorrebbero delle conoscenze troppo antiche che non possiedo.
E Riddle aveva viaggiato nel tempo. Per conoscere, per sapere. Non per sapere il futuro, ma per sapere il passato, per acquisire delle conoscenze antiche...
Avevamo sottovalutato il nostro avversario ed era troppo tardi.


Buonsaaalve! Sì, sono due cretini, lo ripeto. Avrebbero potuto attaccare sin da subito insieme, ma quelli non sarebbero stati i loro comportamenti: entrambi orgogliosi e fieri non credo proprio che avrebbero collaborato per sconfiggere un solo nemico. Detto ciò adesso sono un po' nella merda, eh? Non so se ci sono riuscita, ma nei capitoli precedenti ho cercato di fornire un' immagine quasi “spaventata” di Riddle, ma ora ne esce fuori che era solo una messa in scena dato che sapeva di essere spiato. E ora.....non vi resta che leggere ;)

Ovviamente vostra, Sarapia <3

p.s. Non il prossimo capitolo, ma quella dopo, sarà dedicato a una specie di Oneshot decisamente da raiting semi-rosso per la Dramione :))

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Capitolo 22
*** Ordine di Merlino, seconda classe ***


Tentai un affondo, ancora un altro, ma Riddle era estremamente veloce. Anticipava ogni mia mossa e capii senza problemi che era molto bravo a scandagliare i miei pensieri in anticipo. Non che non conoscessi l' Occlumanzia, ma non la sapevo praticare bene come invece in quel caso sarebbe servito!
Parai il suo colpo per pochissimo e intanto cominciavo a rendermi conto che non avrei resistito ancora a lungo. Serviva un bravo Occlumante, il migliore. Quanto detestai ammetterlo!
-Scorpius io non posso farcela.- dissi senza perdere la calma e deviando a fatica la sua maledizione verde.
-Lo so.- si limitò a dire Scorpius con ovvietà, -Ma interverrò solo se tu lo vorrai.-.
-Beh mi serve un abile Occlumante in questo momento quindi vieni qui e cerca di darmi un margine di vantaggio sufficiente affinchè io possa fargli implorare la mammina.- ringhiai cercando un punto debole in Riddle; la cosa più frustrante era non trovarne.
-Sarà fatto.- si strinse nelle spalle il ragazzo facendo un passo avanti.
-Pronto?- gli chiesi quando fu al mio fianco.
-Tzè, Rossa, io sono nato pronto.- alzò gli occhi al cielo, quindi lasciai la presa e mi feci da parte mentre Scorpius riprendeva a duellare con Riddle.
Già erano visibili le differenze: rispetto a me Scorpius aveva un notevole vantaggio e parava i colpi con largo anticipo. Anche Riddle parve accorgersene, e la sua espressione si fece indecifrabile.
Se lo avessi attaccato in quel momento avrebbe sicuramente parato il mio colpo senza pretese. No, avrei dovuto compiere un gesto d' eccezione.
Qualcosa in grado di distrarlo, di catturare davvero la sua attenzione. Ma cosa poteva distrarre Ozelon Riddle? Cosa era convinto di possedere? Non aveva dei beni davvero preziosi in quel momento lì con sé, né tantomeno una famiglia.
Una famiglia.
Il mio sguardo scivolò per terra, verso la ciocca di capelli ancora compatta intorno al grumo di sangue di Lysa.
Era terribilmente folle e riuscirci sarebbe stato quasi impossibile, ma Riddle e Scorpius erano esattamente alla pari, senza nessuno a prevalere sull' altro per più di un secondo.
Rapidissima mi chinai e afferrai i capelli senza che Riddle se ne accorgesse, quindi schizzai dietro il muro di gesso mentre Scorpius e Ozelon mi seguivano con la coda dell' occhio senza capire.
In realtà Riddle non avrebbe dovuto cascarci, avrebbe solo dovuto distrarsi un istante, il tempo di mettere a fuoco cosa stava succedendo, comprendere l' inganno. Sarebbe bastato questo.
Trassi dalla tasca l' ultimo goccio di Pozione Polisucco che rimaneva, tanto non doveva servire per un lasso di tempo lungo, solo pochi istanti...
Immersi un capello di Lysa con attenzione e attesi mezzo minuto, quindi gettai uno sguardo preoccupato al salotto e invocai una muta preghiera a Merlino prima di ingerire le poche gocce.
Sentii il mio corpo mutare rapidamente, le ossa rimpicciolirsi un poco, i capelli scurirsi, le lentiggini scomparire e mi abbassai notevolmente rispetto alla mia solita altezza.
Eppure, conclusa la trasformazione, le mie dita già tremavano per lo scadere degli effetti della pozione: era una quantità troppo ridotta per fornire l' effetto a lungo, ma a me bastava così.
Uscii allo scoperto con rapidità, in modo da farmi notare da Riddle.
Come avevo previsto l' uomo sgranò gli occhi dimenticando il duello per un secondo, mi puntò contro la bacchetta, e stavolta Scorpius lo disarmò mormorando: -Incarceramus!-.
E io tornai Rose Weasley.
Scorpius mi guardò col fiato corto mentre si assicurava ancora una volta che le funi stringessero a dovere il corpo pallido di Riddle.
Sembrava un verme pallido e minuto com' era, impegnato a dimenarsi sullo sporco pavimento pieno di macerie.
-E ora stai a cuccia figlio di puttana.- bofonchiò Scorpius mettendo a tacere i ringhi cupi dell' uomo con un calcio ben assestato.
-Dobbiamo chiamare il Ministero e farlo rinchiudere prima che si liberi.- dissi in fretta osservando lo sguardo iniettato di sangue di Riddle.
-Mi smaterializzo un istante al San Mungo e faccio il possibile con tua madre. Tienilo d' oc...- manco a dirlo che Riddle scoppiò in una risata cupa e folle, come folli erano i suoi occhi che ora roteavano senza criteri umani.
No, quell' uomo non era più umano, già da tempo.
Per la prima volta vidi la pelle quasi squamosa del collo, le lunghe dita troppo sottili e la posizione in cui si contorceva era disumana.
-Scorpius...- mormorai cercando di mettere a fuoco la situazione, ma era come osservare la scatola vuota di un puzzle a cui mancava un pezzo. Un senso di vuoto si stava facendo largo nei miei pensieri.
-Sciocchi.- sibilò Riddle, e anche la sua voce era diversa, era davvero un sibilo. Si insidiò nella mia mente, rimbombò in un eco senza misura e quella sola parola rischiò di farmi impazzire, tanto che mi chinai con il capo tra le mani. Il sibilo acuto continuava a perforarmi le orecchie, a stringermi il cuore in una morsa troppo stretta, ad avvinghiare i miei polmoni come se stringesse una catena spessa e solida. Soffocai un gemito di dolore e gli occhi mi bruciarono tanto da costringermi per terra senza fiato. Ogni senso sembrava alterato, non avvertivo il pavimento sotto di me e scivolavo in un oblio senza fine. Voci indistinte si insediarono prepotenti e odori sgradevoli mi avrebbero costretto urlare se ne avessi avuta la voce, ma essa va e viene: a volte urlo con tutta me stessa, ma altre volte non posso fare a meno di boccheggiare senza forze né volontà. D' un tratto la mia caduta nel vuoto si arresta con lo schianto inevitabile su tutto il pavimento e sento le mie ossa rompersi senza ritegno, gli organi disintegrarsi e il sangue sgorgare copioso da ogni singolo poro, tanto che semicosciente sto annegando nel mio stesso sangue denso e caldo...

E all' improvviso tutto finì. 

La stretta preoccupata di Scorpius mi costrinse ad aprire gli occhi di scatto mentre il dolore svaniva lentamente.
-Rose! Rose! È un illusione, non sta succedendo nulla, Rose!- mi scosse mentre io rimanevo immobile, i muscoli che ancora non rispondevano ai miei comandi.
Mi portò lentamente la testa in grembo mentre ricominciavo a respirare regolarmente e mi asciugò il sudore dalla fronte con delicatezza.
-Dov' è?- chiesi per assicurarmi di avere ancora il possesso delle corde vocali.
-E' scomparso, è riuscito a chiamare a sé la bacchetta con uno sforzo di magia e si è smaterializzato. Stavo avvertendo gli Auror, ma poi ti ho vista lì a terra e... cosa diamine è successo?- parlava rapidamente, quasi temesse che potessi scivolare ancora in quel doloroso oblio.
-Ogni mio senso mi ha tradita e il mio corpo è morto, ma ero ancora cosciente mentre soffocavo e soffrivo e...- balbettavo senza ritegno, ma Scorpius continuò ad accarezzarmi il viso.
Quando i miei genitori mi raggiunsero io mi rifiutai di lasciare la mano di Scorpius per tutto il tempo e, nonostante mio padre all' inizio storse la bocca, non disse nulla.
-Siete stati davvero bravi, davvero!- esclamò mia madre orgogliosa e anche Astoria venne a stringermi la mano riconoscente dicendo però che ero troppo pallida.
-Sì, lo penso anch' io, penso che tu debba mangiare qualcosa e andare a riposare.- disse Scorpius baciandomi la fronte e portandomi in cucina.
-Come sta Lysa? E dove sono gli altri?- insistetti appena seduta, e mia madre scoccò uno sguardo preoccupato con mio padre.
-Vedi, Riddle si è smaterializzato in corridoio e prima che lo potessimo fermare è entrato nella stanza di Lysa e... mi dispiace Rose, non immagini quanto.- mia madre guardò il pavimento con insistenza.
-E'...?-
-No, non è ancora morta ma stiamo valutando se staccare la spina.- rivelò con voce grave, -Appena è entrato in camera Riddle ha tentato di uccidere Lysa ma Albus ha cercato di frapporsi quindi il colpo è giunto più debole di quanto era stato premeditato. Vedendoci entrare Riddle è fuggito ma Lysa è entrata in un coma ancor più profondo e i guaritori pensano che non ce la farà a risvegliarsi.-.
No, doveva esserci una soluzione, doveva!
-Uh, so io come fare.- annuì Scorpius al mio fianco acceso da un' improvvisa idea.
-Voi state qua, io torno subito! Non capisco come papà non ci abbia pensato...- e si smaterializzò senza dire una parola.
Astoria aveva la fronte aggrottata cercando un nesso logico alle parole del figlio, ma né io né mia madre comprendemmo.
Avrei tanto voluto attendere il ritorno di Scorpius per chiedergli l' esito della sua idea, ma nonostante mi sforzai con tutta me stessa di di rimanere sveglia, fu mia madre a tradirmi con una potente Pozione della Pace.
E scivolai in un piacevole oblio senza sogni.

 ***

-E' stato davvero grandioso, questa scoperta potrebbe mutare radicalmente la scienza magica mondiale!- sentii la voce ovattata di Draco Malfoy mentre tutti si spellavano le mani in un applauso frenetico.
Il mio nome è Rose Weasley, pensai, ho appena combattuto contro il figlio del mago più potente al mondo, che si è rivelato essere il padre della mia migliore amica.
La mia migliore amica...
Lysa!
Scattai a sedere e gettai da parte le coperte che mi tenevano prigioniera, quindi spalancai la porta e mi scagliai di sotto per conoscere l' esito del piano di Scorpius.
Sgranai gli occhi quando prima di tutti vidi la mia migliore amica, Lysa Finnigan... ehm, vabbè, lasciamo solo Lysa... correre ad abbracciarmi.
-Oh, Rose, non sai quanto mi dispiace per ciò che è accaduto! È tutta colpa mia, solo mia, mi chiedo se mai riuscirai a perdonarmi!- mi strinse più forte tra le lacrime.
Tecnicamente avrei dovuto essere incazzata, ma non ci ero mai riuscita con lei. Aveva quel viso dolce e quegli grandi occhioni sinceri che ti facevano scordare tutto in pochi istanti; Merlino solo sa cosa ho provato alla notizia del coma, e ora l' avevo lì, tra le mie braccia...
-Aspetta.- la frenai. -Come hai fatto?-.
Lei si scostò e si asciugò una lacrima dal volto latteo, quindi mi sorrise ancora più radiosa.
-Io non ho fatto nulla! Il merito è tutto del tuo modello laggiù.- sorrise riconoscente ammiccando a Scorpius che discuteva col padre. -Mi ha fatto ingerire un' intera fiala di Felix Felicis, sai quella che ha vinto quella volta che ti ha battuta a pozioni? Ecco, appena ha iniziato a fare effetto mi sono per metà risvegliata, ma Draco ha detto che sarei rimasta paralizzata per tutta la vita.- rabbrividì.
Eppure era in piedi in quel momento!
-E' stato Scorpius a fare l' ennesimo miracolo... ricordi il discorso sulla Magia Nera? Ecco, ha fatto un altro esperimento e ha prosciugato quasi tutte le sue forze, tanto che dopo è svenuto, però... Dio Rose, sono qui, viva, in piedi! Vi devo la vita.- si commosse ancora una volta mente le parole le uscivano a raffica senza che potesse trattenerle.
-E tuo padre?- domandai ancora, e qui Lysa si incupì.
-E' fuggito, ma ha gli Auror alle costole e tutti sono ormai certi di riuscirlo a catturare entro due giorni al massimo.- fissò il muro con la pelle d' oca, ma poi tornò a sorridermi: -Ah, e non sai cosa ha detto la McGranitt prima che ti riprendessi!-.
-Cosa?-.
-Tu e Scorpius avrete un encomio speciale e l' Ordine di Merlino seconda classe! Per le calze di Dippet, siete i maghi più giovani in tutta la storia magica a ricevere l' Ordine di Merlino!- mi abbracciò forte quasi impedendomi di respirare.
Tutte quelle notizie mi annebbiarono la mente ed essa si dissolse solo quando incontrai lo sguardo di Scorpius nel caos generale. Lysa se ne accorse, perchè maliziosa aggiunse: -Beh, non ti trattengo oltre dato che devi andare dal tuo principe.- alzò gli occhi al cielo ma sorrise entusiasta.
Non me lo feci ripetere due volte e mi avvicinai un po' titubante a Scorpius, che aveva smesso di seguire i discorsi del padre e aveva occhi solo per me.
-Oh, beh... capito, vi lascio soli.- si arrese, ma prima di andarsene mi strinse le mani soddisfatto del nostro lavoro.
Per qualche istante io e Scorpius ci fissammo senza dire nulla, ma alla fine scoppiammo a ridere senza ritegno.
-Ti rendi conto? Ora siamo degli eroi.- sghignazzò scuotendo il capo.
-Beh tu di certo! Ho sentito di come hai salvato Lysa e per la prima volta ti sono grata di avermi battuto a pozioni.- annuisco, -Anche se naturalmente hai vinto solo quella volta.- aggiungo in fretta.
-Ah sì? Solo quella volta? E che mi dici di quando al primo anno ho dato la corretta definizione di Bezoar al tuo posto?- mi sbeffeggia.
-Solo perchè Lumacorno ha dato la parola prima ai Serpeverde!- misi in chiaro.
-Aha, però solo io sono riuscito a fare una cosa.- annuisce grave.
-Mah, sono proprio curiosa di sentire cosa.- incrociai le braccia fingendomi scettica.
-Sono l' unico che è stato in grado di far innamorare Rose Weasley.- si avvicina alle mie labbra.
-Questo te lo concedo.- sorrido prima di chiudere gli occhi e concedermi un lungo bacio tanto atteso da togliermi il respiro.
Tutte la gente e le chiacchiere intorno a noi scompaiono lasciandoci soli e...
...no, un momento, veramente nessuno parla!
Ci scostiamo giusto un secondo e ci guardiamo intorno mentre tutti gli occhi sono puntati su di noi, alla fine Scorpius alza le spalle e dice: -Pazienza, che vedano.- e torna a baciami.
-Scorpius!- protesto divertita, ma in realtà non posso fare a meno di rispondere a quel bacio irresistibile; e le sue labbra piene sono così perfette, la sua lingua è tanto sapiente da...
… da far schiarire la voce a mio padre, ovviamente.
-Avrete anche sconfitto il Mago Oscuro peggiore della vostra generazione, ma non avete ancora sconfitto me.- bofonchia a voce alta generando l' ilarità generale. Anche Scorpius scoppia a ridere, ma mio padre torna serio e dice ancora a voce alta: -E c' è ancora una cosa che non mi è chiara e che desidero sapere.-.
-Cosa?- chiede Hermione ancora tra le risate.
In quel momento mio padre scostò lo sguardo prima da Hermione e poi a Draco con insistenza.
Mia madre smise di ridere. 

Ciao a tutti!!! mi scuso per il ritmo veloce ma dovete sapere che no un virus nel computer e che le ff le devo scrivere tutte in una volta perchè non mi salva il lavoro, quindi quello che avete letto è il frutto di un lavoro scritto in un quarto d' ora... spero comunque che vi sia piaciuto ;)
come avevo promesso il prossimo capitolo sarà dedicato alla storiella tra Draco e Hermione, sarà decisamente hot e sarà narrato in prima persona da Hermione ;D
quindi al prossimo capitolo e se questo vi è piaciuto lasciate una recensione :*

Vostra, Sarapia <3

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Capitolo 23
*** ti odio, tanto tanto ***


POV Hermione, RAITING ROSSO!!!!!

Tutti presero a fissarci e in particolar modo lo sguardo su di me era incredibilmente ossessivo.
Draco deglutì poco distante da me, il pomo d' Adamo teso mentre tentava di dissimulare la sua preoccupazione.
-E' ridicolo!- fece infatti Draco scoppiando a ridere e io sminuii annuendo insieme a lui.
-A dire il vero non abbiamo detto nulla.- Astoria strinse gli occhi, le braccia incrociate.
-Ecco, perchè non c' è assolutamente nulla da dire.- concluse Draco con tono fermo, ma io involontariamente mi morsi un labbro ricordando quelle parole, così familiari, così lontane...
E con la mente tornai a molti anni fa, al nostro sesto anno a Hogwarts. 

Avevo appena scagliato uccellini di carta contro Ron per invitarlo ad andarsene, ed ero a pezzi.
Harry era venuto a darmi il suo appoggio, ma era servito a poco dato che pensava a tutt' altro in quel momento. Passarono le ore e stavo sempre peggio, quindi decisi di andare a fare due passi e dimenticare quei due.
Non saprei nemmeno dire per quanto camminai, so solo che d' un tratto voltai l' angolo sovrappensiero e mi imbattei in lui.
-Che diavolo... Granger! Dannazione, guarda dove vai.- ringhiò Draco, quasi disgustato.
-Io... scusa.- balbettai a testa bassa, e me ne sarei andata senza nemmeno pensarci se Draco non avesse aggiunto: -Ho sentito bene? Hermione Granger si sta scusando?- e per la prima volta alzai lo sguardo su qualcuno che non fosse Ron dopo tanto tempo.
Dovetti costringermi a non schiudere la bocca.
Draco Malfoy in quegli anni era diventato alto, il fisico era asciutto e i capelli biondi spettinati attiravano la mia attenzione sui suoi occhi azzurri. Come avevo fatto a non accorgermi di quello sguardo così magnetico in tutto quel tempo? Forse era perchè solitamente ero impegnata a trovare qualcosa di acido da rispondere, ma in quel momento la sua espressione era innocua, sorpresa, rilassata e incredibilmente perfetta. Naturalmente durò solo pochi istanti, perchè subito mi riscossi e replicai: -E tu non ti stai pulendo dopo aver toccato una sporca mezzosangue?-.
Invece però di assumere la sua solita espressione disgustata, Draco si era stretto nelle spalle e aveva guardato qualcosa oltre la mia spalla, sovrappensiero.
-E chi lo sa ormai cosa è davvero sporco, Granger?-.
Rimasi colpita da quelle parole perchè erano così profonde da farmi domandare se conoscessi davvero Draco Malfoy. Subito dopo però un' altra atroce domanda fece capolino tra i miei pensieri: Ron avrebbe mai formulato una frase del genere?
-Non mi sembra che tu ti sia posto molto questa domanda negli ultimi anni, Malfoy.- lo misi alle strette, e il suo sguardo tornò a fissarsi nei miei occhi.
-Hai ragione. Non me la sono posta, ma il punto è che sento che le cose stanno per cambiare.- si strinse nelle labbra piene.
-Dipende da noi e dalle nostre scelte se qualcosa deve cambiare.-.
Draco mi studiò immobile per qualche attimo, la mascella tesa, e d' un tratto l' ombra di un sorriso parve affiorare sul suo viso stanco.
-Non penso che Pansy mi avrebbe risposto così- ammise, e io quasi non scoppiai a ridergli in faccia.
-Quella ragazza è già tanto se ha imparato la strada fino alla Torre di Astronomia in sei anni, non puoi richiederle un tale sforzo intellettivo!- esclamai acida tra le risate e, non so, mi aspettavo che difendesse quella che pareva la sua ragazza invece di ridere insieme a me!
-E tu perchè sei qui, Granger?- ammiccò verso di me tornando lentamente serio, ma senza la tensione di prima. Anch' io ero più sciolta quando feci spallucce e mentii dicendo: -Insonnia.-.
-Certo, a chi vuoi darla a bere, a Weasley?- mi provocò.
Aveva capito tutto, senza che io aprissi bocca.
Forse avrei dovuto difenderlo, è vero, ma in quel momento quelle parole mi fecero sorridere per la verità che racchiudevano.
-Bingo, eh?- intuì lui e notai che non l' avevo mai visto tanto rilassato e divertito. O almeno non insieme a me.
Soprattutto negli ultimi tempi tutti a Hogwarts sapevano che Malfoy stava passando uno strano periodo di alienazione e, nei bagni, avevo più volte sentito dire da Pansy che “non riconosceva più il suo Draco”. A essere sincera non penso che Pansy l' abbia mai davvero conosciuto, ma prima di allora non avevo dedicato che uno sguardo al cielo all' argomento.
-Bingo.- risposi con un sospiro.
-Senti, facciamo così: e se ti offrissi da bere?-.
Cos' era? Un invito?
Questa volta sì che scoppiai a ridere di gusto!
-E dove diavolo penseresti di trovare qualcosa da bere?!- esclamai tra le risate, al che lui mi sorrise.
-E' un “sì” allora?- insistette.
Mi morsi un labbro pensando alla situazione. Innanzitutto avremmo dovuto essere già da un pezzo ognuno nei rispettivi dormitori, e seconda cosa, Dio, stavo parlando di Draco Malfoy!
Per questo risposi: -Ci sto, adesso sono proprio curiosa di vedere dove.- e a braccia conserte lo seguii mentre con un sorriso entusiasta mi guidava su, per una strada che conoscevo fin troppo bene.
-Ma stiamo...?-
-Potter non è l' unico a conoscere certe cose, sai?- disse, e non seppi mai se c' era un doppio senso in quella frase.
-Come l' hai scoperta?- domandai colpita mentre andavamo per tre volte contro il muro.
-Troppe domande, Granger.- mi guardò di sottecchi, ma non sembrava arrabbiato.
-Hai invitato una secchiona a bere, ora sono fatti tuoi.- risposi a tono, quindi ridemmo insieme mentre avevamo accesso alla Stanza delle Necessità.
Non l' avevo mai vista arredata così.
Sembrava una specie di piccola taverna, decisamente molto accogliente con le luci soffuse alle pareti della Stanza. I tavoli rotondi e di moderate dimensioni erano in legno con due sedie ciascuno; solo un tavolo ne possedeva una sola.
-Che posto è?- esalai mentre la porta si chiudeva alle nostre spalle.
-E' un posticino che tengo per me nelle lunghe e noiose serate.- si strinse nelle spalle. -Non so nemmeno perchè ti ci ho portato: sei la prima.- rivelò, e Draco stesso parve stupito di quelle sue parole. Compresi perchè in un tavolo ci fosse una sola sedia.
-Siediti.- mi condusse verso un tavolo a destra e mi sedetti senza complimenti, incredibilmente a mio agio anche se non avrei dovuto esserlo.
Malfoy andò verso un piccolo bancone in mogano e trasse alcune bottiglie insieme a due bicchieri.
-Cosa ti offro, Granger?- domandò versando qualcosa in entrambi i bicchieri. Grande scelta.
-Mmmh, Burrobirra?- proposi, quindi Malfoy alzò lo sguardo su di me, scettico.
-Sei seria?- quasi non scoppiò a ridere nel trattenere un ghigno divertito.
-Beh, tu cosa proporresti?- mi raddrizzai la gonna nera sotto il tavolo.
-Scotch?- si strinse nelle spalle prendendo i due bicchieri e portandoli al tavolo.
-Vuoi farmi ubriacare, Malfoy?- domandai divertita.
-Hermione Granger ubriaca? Perchè no?- e si sedette di fronte a me.
-Mmh, va bene, a cosa brindiamo?- accettai. Tanto ormai cosa avevo ancora da perdere?
-A questo incontro?- propose lui alzando il bicchiere di vetro.
-A questo incontro.- brindai, e bevvi un sorso. L' alcool subito penetrò nelle mie vene e una scarica di calda adrenalina mi investì.
-Allora?- chiesi, -Come mai sei qui?-.
-Volevo fare due passi e stare un po' lontano da quelle quattro oche.- rispose con ovvietà, -Invece cosa fa Weasley di bello?-.
-A parte limonare come un morto di figa con Lavanda Brown?- feci amareggiata. Una cosa che Draco (e nemmeno io a dire il vero) non sapeva, era che stranamente reggo molto bene l' alcool.
-Uhh, brutto colpo per te, eh Granger?- commentò come se stessimo parlando di un punto non eseguito durante una partita di Quidditch. E la cosa mi piacque, perchè mi distolse da quel pensiero che fino a pochi minuti di fa era stato tanto opprimente da impedirmi di ragionare lucidamente.
-Già.- mi limitai a dire.
-Comunque penso che Weasley sia abbastanza idiota. Cioè, a essere sincero l' ho sempre pensato, ed è per questo che non capisco come tu possa essere la loro migliore amica.- affermò bevendo un generoso sorso di Scotch.
-In che senso?-.
-Beh dai, ammettilo per favore, se non ci fossi tu quei due con molte probabilità non avrebbero nemmeno superato il terzo anno! Forse Potter sì, non è proprio del tutto scemo, ma Weasley!- scosse il capo sommessamente, -Non ti merita.-.
-E chi mi merita, sentiamo.- sorrisi finendo di bere il mio bicchiere.
-Io.- rispose Draco con noncuranza, come se fosse qualcosa di ovvio.
-Che?- e questa volta scoppiai sul serio a ridere.
-E' vero, se non ci fossero così tante grane di mezzo tu potresti davvero piacermi. Se.- sottolineò chiamando a sé la bottiglia di alcool, del tutto sobrio. -Piuttosto, come mai non sei ubriaca fradicia?- aggrottò le sopracciglia bionde.
-Non cambiare argomento! Cosa intendevi dire prima?- chiesi, quindi Draco inarcò un sopracciglio e sospirò: -Non farti illusioni Granger, dico solo che sei molto intelligente e che non sei venuta su male in questi anni, tutto qui. E inoltre hai dei pessimi gusti. Krum... bah.- versò a entrambi un altro giro di Scotch che sospettai avesse alterato in qualcosa di più pesante.
-Cos' hai contro Viktor?- feci irritata. Era stato così carino Viktor con me!
-Ancora vi scrivete?- indagò.
-Sì, ma...-
-E lui è ancora cotto di te?- sorrise malizioso.
-Può darsi, ma...-.
-Perchè hai sempre tutti questi “ma”? Dannazione, goditi 'sta cazzo di vita, Granger!- esclamò. -Sei l' unica che abbia mai tenuto una conversazione con me e che nel frattempo non abbia tentato di sedurmi, e sei l' unica ragazza con un po' di cervello da riuscire a sostenere dei discorsi logici. In sostanza,- si avvicinò, i gomiti piantati sul tavolo, -Chi diavolo sei, Hermione Granger?-.
Lo fissai in quegli occhi troppo azzurri e tentatori. Già, chi diavolo ero?
-E' stato un errore venire qui, questa sera.- mi alzai cercando di non fissare quelle labbra piene con troppa insistenza.
-Ho sempre saputo che i Grifondoro non sono altro che dei vigliacchi.- mi derise a voce bassa ma appena udibile. Scattai verso di lui e lo studiai un istante.
Vigliacca?
-Non scherzare col fuoco, Malfoy, rischi di scottarti.- mi diressi verso la porta.
-Amo bruciarmi.- mormorò quasi impercettibilmente, -E comunque sei proprio una cagasotto, lasciatelo dire.-.
-Tu vorresti usare la psicologia inversa contro di me, Malfoy?- feci a un metro dalla porta.
-Vedila come vuoi.-.
Arrestai i miei passi e lentamente mi voltai verso di lui.
-Allora, cosa hai intenzione di fare, Granger?-.
Non ci pensai ancora un secondo di più e irrazionalmente mi avvicinai a grandi falcate a Malfoy.
-Mi prendi a pugni?- non si scompose.
No, avrei fatto qualcosa di più doloroso di un pugno: lo avrei torturato.
Scostai la sua sedia verso di me e mi misi cavalcioni sulle sue gambe.
-Pagherai a caro prezzo la tua insolenza, Malfoy.- lo avvertii.
-Lo vedremo.- dio, che voce sensuale!
Gli sbottonai lentamente la camicia e accarezzai il suo collo con voluta lentezza. Draco tentò di baciarmi, ma non gli avrei dato questa soddisfazione, quindi mi alzai e, lentamente, mi tolsi la gonna scura e le scarpe con annesse calze, rimanendo in mutande.
Draco fischiò sommessamente alla visione delle mie gambe nude, perciò sfilai anche il maglione, la camicia e la canottiera, rimanendo solo in reggiseno nero. A questo punto tornai a gambe aperte su quelle di Draco, strusciandomi lentamente su di lui e buttando via una volta per tutte anche la sua camicia bianca. E qui commisi il primo passo falso. Quel fisico era irresistibile, perfetto, gli addominali delineati in maniera impeccabile sul liscio torace.
Draco slacciò il reggiseno e immerse il viso tra i miei seni mentre gli abbassavo la zip dei pantaloni. La sua erezione premeva forte contro di me e mi alzai sfilandogli pantaloni e boxer senza fatica.
Rimasi per qualche istante disorientata notando quanto fosse grande il suo membro; in confronto quello di Viktor quasi scompariva.
Ritornai al mio intento meno determinata di prima e, sensualmente, mi abbassai anche le mutandine rimanendo completamente nuda.
Draco fece per alzarsi verso di me, ma con un piede al suo petto lo rimisi al suo posto.
-Ne avresti davvero il coraggio?- intuì ciò stavo per fare e, senza dire una parola, mi inginocchiai davanti a lui.
Dapprima lo accarezzai lentamente con la lingua, poi lo presi del tutto in bocca; la sua mano mi spingeva con forza verso di sé, ma proprio quando era a pochi istanti dal culmine mi allontanai, lasciando la sua erezione ancora insoddisfatta. Tornai a gambe aperte su di lui mentre sfioravo solo il suo membro con grande lentezza.
-Così però mi uccidi, Granger.- esalò in preda alla tortura. Tentò di baciarmi, ma  anche lì mi scostai e con la lingua tracciai piccoli cerchi intorno al suo orecchio.
-Sto impazzendo maledizione, non puoi farmi questo.-.
-Così impari a giocare col fuoco, Malfoy.- risposi vendicativa.
-E' così che la metti, Granger?- cercò di rimanere lucido.
-Precisamente.-.
-Bene, allora voglio cambiare gioco.- e senza dare un preavviso mi bloccò i polsi e si alzò per poi posarmi delicatamente sul pavimento, sotto di lui. Con la lingua scese giù sino all' inguine, dove trattenni il respiro per non farmi sfuggire nemmeno un gemito; cercai di trattenermi anche quando mi penetrò con due dita facendomi bagnare tutta. Difficile fu quando sostituì la lingua alle dita, ma con disumana forza di volontà strinsi i pugni per non dargli la soddisfazione di sentirmi gemere.
Impossibile mi fu quando lo sentii entrare in me.
Dapprima entrò lentamente, poi però fu su di me con spinte rapide che mi costrinsero a invocare il suo nome.
-Avanti Hermione, pronuncia il mio nome. Avanti.- mi invitò, e quasi non lo urlai dal piacere che provavo mentre con le unghie graffiavo la sua schiena e venivo.
Draco mi fece mettere carponi e lì si issò su di me, dove finalmente sentii il suo seme caldo scivolare tra le mie gambe.
Stremati, col fiato corto, ci accasciammo e guardammo il soffitto scuro sopra di noi.
-Okay,- esalò Malfoy per primo, -Hai vinto, sei abbastanza coraggiosa per i miei gusti.-.
-E tu non sei niente male.- ammisi sincera.
Si sentiva solo il forte battito dei nostri cuori che cercavano di riprendersi da una corsa incredibilmente lunga.
-Ora che si fa?- domandò  seguendomi con lo sguardo mentre mi mettevo a sedere.
-Niente, tu tornerai da Pansy o da chi ti pare e io continuerò a sbavare dietro Ron. È giusto così, no?- risposi cercando i miei vestiti sparsi ovunque.
-Suppongo di sì.- commentò Draco aspramente. -Non c' è proprio nulla da dire.- disse, ma parve triste lui per primo a quelle dolorose parole.
-Bene.- lo guardai rivestirsi affianco a me e quasi fui tentata di dire qualcosa. Ma cosa avrei potuto dire? Ero entrata nella sua collezione di ragazze da una botta e via, probabilmente avrei fatto meglio a stare in silenzio.
Quando entrambi fummo vestiti lasciammo la Stanza delle Necessità che era ormai quasi giorno e, giunti al bivio che ci avrebbe separati ci salutammo goffamente. Cosa si dice in certe occasioni?
Mi ero già incamminata verso la torre dei Grifondoro quando la sua voce mi richiamò ancora una volta.
-Ah, Hermione!- mi voltai di scatto mentre correva verso di me.
-Cosa...?- non terminai mai la frase perchè Draco mi trasse a sé senza mezzi termini e mi baciò, a lungo, con una passione che quasi sapeva di disperazione. Era il nostro primo e ultimo bacio, e ne eravamo entrambi consapevoli. Risposi a quel bacio con desiderio, le nostre lingue che riconoscenti l' un l' altra ancora lottavano orgogliose e, quando ci scostammo di qualche centimetro, Draco sorrise: -Ti odio, Granger.- finse di essere sprezzante.
-Anch' io ti odio, tanto tanto.- e con un ultimo sorriso ci voltammo entrambi senza dirci una parola di più. 

Mi ridestai in fretta mentre tutti mi fissavano, in attesa che dicessi qualcosa.
-Vero Hermione? Non c' è nulla da dire, no?- incalzò Draco al mio fianco e io mi schiarii la voce.
-Oh beh, certo, nulla da dire. Assolutamente nulla.- mentii rapidamente.
Ron parve più rilassato, Astoria leggermente convinta e così molti degli invitati.
Erano invece gravi e attenti gli sguardi di Albus, James, Scorpius ma soprattutto di Rose.
Vizio di famiglia credo, pensai guardando ancora una volta Scorpius Malfoy. Se possibile era ancora meglio del padre. Se possibile, appunto.
-Sai una cosa Granger?- d' un tratto Draco si voltò verso di me con la fronte aggrottata. -Ti odio.- disse suscitando l' ilarità generale.
-Anch' io ti odio, tanto tanto.-.

Ciaoooo!! avevo avvisato che era raiting rosso e spero che vi sia piaciuto ;) personalmente adoro la Dramione, ma non a tutti piace!
Fatemi sapere cosa ne pensate,
vostra Sarapia <3

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Capitolo 24
*** e vissero sempre felici e contenti ***


Attendemmo con ansia che molti degli Auror venuti ad aggiornarci sull' avvenuta cattura di Ozelon Riddle lasciassero l' abitazione, per poter finalmente concentrarci su ciò che sarebbe accaduto di lì a poco.
Avevo scoperto di amare Scorpius Malfoy decidendo così di andare contro ogni tradizione di famiglia, ma soprattutto ero altrettanto certa che avrei continuato ad andare contro queste dannate tradizioni per poter restare al suo fianco. Ormai mia madre, Draco e Astoria sembravano aver accettato la situazione. Persino alla McGranitt sembrava far piacere! Ma restava ancora una persona.
Mio padre, che in quel momento stava squadrando Scorpius dalla testa ai piedi come fosse una medicina cattiva. Mia madre mi aveva detto che un po' del risentimento di mio padre verso Scorpius era dovuto al fatto che era atleticamente perfetto, con un volto da modello e delle abilità del duellare che Ron non aveva mai posseduto. Mi aveva anche riferito di averlo sentito borbottare: “non poteva avere l' acne o portare gli occhiali o roba del genere?!”.
Personalmente penso che con gli occhiali non sarebbe dispiaciuto affatto, anzi! Gli avrebbe donato quell' aria da intellettuale di cui non necessitava ma che comunque mi avrebbe fatto impazzire.
-Beh, io direi che la missione è giunta al termine ragazzi.- fece la McGranitt dopo essersi schiarita la voce; -Vi ringrazio davvero di cuore per il vostro contributo, ma ringrazio soprattutto voi, signorina Weasley e signor Malfoy! Avete davvero dato prova di grande coraggio poco fa. Complimenti.- sorrise orgogliosa.
-Grazie preside.- sorrisi mentre io e Scorpius ci stringevamo in segreto le mani dietro la schiena.
-Spero che sarete nuovamente disponibili per le prossime missioni.- proseguì compunta.
-Certo, certo, ma avrei una richiesta.- propose Scorpius a testa alta, il sorriso sghembo che mi faceva sciogliere come una pozione della Pace.
-Sì?- la preside inarcò un sopracciglio, ma prima che potesse rispondere Lily si scostò da Zabini e corse al bagno più vicino con le mani alla bocca.
-Ahh, Lily!- sbottò James dal salotto, -Te l' ho sempre detto che devi finirla di rimpinzarti di pollo fritto a cena!-.
Stranamente Lily non rispose, quindi Gabriel prese l' iniziativa e corse in bagno da mia cugina.
Scorpius si schiarì nuovamente la voce: -Stavo dicendo che preferiremmo andare in missione insieme dalle prossime volte.-.
La McGranitt si morse il sottile labbro inferiore e ci guardò a intermittenza.
-No no, Minerva!- ecco mio padre, -Non se ne parla nemmeno! Mia figlia...!-.
-Ron, calmati.- la preside lo mise subito a tacere. -A dire il vero non penso che sia una cattiva idea dato che in questo modo potrebbero svolgere prima le loro missioni e farmi stare meno in ansia.-.
-Sì ma...-
-Niente “ma”, ho deciso. Permesso accordato.- annuì, e nel dirlo parve tutta fiera di poter dire quella frase che faceva tanto film babbano.
-Ti avverto!- mio padre mise in guardia Scorpius con un dito minaccioso, -Se ti azzardi a toccarla io...-.
-Ah, ma per piacere!- Scorpius alzò gli occhi al cielo, -Rose non è una bambina e se volessi anche solo baciarla qui, davanti a tutti, lo farei.-.
Eh beh, il carattere non gli è mai mancato a quel ragazzo.
-Provaci e io...-.
Non attesi nemmeno che Scorpius sfidasse mio padre e, con un sopracciglio inarcato, mi voltai verso Scorpius e gli gettai delicatamente le braccia al collo per poterlo baciare con passione.
Dio, già avevo dimenticato come baciava Scorpius e il modo in cui era in grado di trascinarmi in un oblio dove non esistevano genitori né stupide faide tra famiglie.
Quando Scorpius si allontanò di un poco mi sussurrò all' orecchio: -Torna a respirare.- e io quasi non scoppiai a ridere a quella verità.
-Vedi!?- sbraitò mio padre mentre Draco ci scoccava uno sguardo che diceva: “era proprio necessario?”.
-Ronald è inutile che io non assegni loro delle missioni insieme dato che tanto sono nella stessa scuola ventiquattro ore su ventiquattro. E no,- lo anticipò, -non li posso sorvegliare! Quindi mettiti l' anima in pace e vivi sereno!- gli ordinò la preside McGranitt.
Mio padre ancora non sembrava convinto, ma strinse le braccia corrucciato e non disse nulla.
Solo quando Lily tornò, un po' pallida in volto, mio padre scoppiò a ridere.
-Solo una cosa!- esclamò allora.
Entrambi corrugammo le fronte con sospetto: -Cosa?-.
E anche Draco, indovinato ciò che stava pensando mio padre, annuì con decisione.
-Lo dite voi ai vostri nonni.- stabilì.
Merda.
Qualcos' altro, magari?
-Ehm, una cosa veloce e poi me ne vado.- disse Lily mentre tutti ci voltavamo a guardare.
-Cosa c' è ancora?- sospirò zio Harry stancamente.
E mi accorsi della presa sicura di Blaise al fianco di Lily. Lily che vomitava. Oh no, oh no.
-Ehmmmm come dire...- farfugliò la ragazza, poi scoppiò a ridere a ridere anche lei e io mi fermerei qui. 

Come stanno oggi le cose?
Io sono sposata con Scorpius da ormai dieci anni, i nostri figli sono davvero bellissimi (merito del padre): la femmina con lunghi capelli rosso fuoco e due occhi color ghiaccio, e il maschietto che in questo momento è al primo anno a Hogwarts, ha dei stupendi capelli biondi e i miei occhi color nocciola che creano un bellissimo contrasto con la pelle che sembra alabastro. Va tutto incredibilmente bene, anche le altre coppie vivono felici e contente e...
Sì sì, ho capito, volete sapere cosa ha detto Lily quella sera? Ma porco Paciock, immaginate, no?
E va bene, mi arrendo! Riavvolgiamo il nastro...

-Lily, stai male?- chiese zia Ginny tastandole la fronte e, prima che le venisse un nuovo conato, Lily si sforzò di smettere di ridere a crepapelle mentre Gabriel si accarezzava la nuca.
-Uhm.. come dire? Ah sì, sono incinta!-.

Fine!!
okay, adesso potete anche dire “i tempi non combaciano se l' hanno fatto appena quella sera!”, ma voi dimenticate che siamo nel mondo magico e che esistono tanti di quegli espedienti per conoscere in tempo reale il proprio futuro che nemmeno immaginate ;)
in sintesi, Ron è stato fermato da semplici ovvietà come il fatto che Rose e Scorpius frequentano la stessa scuola! Astoria, se avete notato, non ha detto praticamente nulla, e questo non è a caso, ma non sarò io a dirvi il perchè quindi scervellatevi e trovate una soluzione che possa permettervi di dormire la notte muhuahahah
detto questo ho cercato di inserire un piccolo trafiletto sulla loro vita DOPO così da mostrarvi che la storia ha un lieto fine, compresa quella tra Lily e Gabriel e la silenziosa coppietta Albus-Lysa, ancora una volta non a caso non-citata!!
il motivo di tutte queste reticenze nelle mie storie l' ho spiegato a Flicka_Chan, che ringrazio per aver seguito passo passo i capitoli: non mi piace imporre al lettore un finale e tutte le ovvietà che comporta; mi piace sempre lasciare uno spunto su cui riflettere e tornare dopo la lettura.
Sì, lo so, sono proprio una rompiballe! E no, rispondo a chi me lo ha chiesto per messaggio, non sono un' insegnante dato che ho appena diciassette anni!
Ringrazio ancora Lordy Voldy_girl che mi fa salire le lacrime agli occhi dopo ogni recensione :')
E.. basta. Grazie mille per aver letto tutti i capitoli, spero che la storia vi sia piaciuta e, per qualsiasi ulteriore informazione sulla fanfic, non esitate a chiedere!
Ah già, quasi dimenticavo: siccome ho cominciato con “c' erano una volta”, adesso so come concludere la fanfiction!

Un bacione (anzi, anche tre bacioni!)
sempre vostra,
Sarapia <3

...E vissero sempre felici e contenti.

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