Unbreakable

di Anthea12
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sweet Child O' Mine ***
Capitolo 2: *** Invisible ***
Capitolo 3: *** Show me ***



Capitolo 1
*** Sweet Child O' Mine ***


 "She's got a smile that it seems to me 
Reminds me of childhood memories 
Where everything 
Was as fresh as the bright blue sky "
Sweet Child o'mine

Taylor Wilkinson cammina stretta alla sua borsa Chanel, affiancata dalla sua migliore amica Megan Riley , in direzione di quell’edificio detestato dall’’80% dei ragazzi
L’inizio della scuola dopo tre mesi di pacchia non è mai piaciuto a nessuno, tantomeno a lei.
Quando arrivano, gli occhi di metà degli studenti del Norwest College sono puntati su di loro.
Tutti in quella scuola sanno chi è Taylor Wilkinson, figlia di Ian Wilkinson. Suo padre è uno dei più famosi inventori e CEO dell’Australia, nonché tra gli uomini più ricchi di Sydney.
La ragazza si ferma a salutare alcuni dei compagni, sempre con quel sorriso gentile e disponibile. Perché anche se da una parte potrebbe sembrare la ragazza più viziata del mondo, Taylor non perde mai quel lato dolce che la caratterizza tanto.
-Taylor, guarda chi c’è!-
I suoi occhi verdi militari seguono lo sguardo di Megan, e un sorriso spontaneo si dipinge sul suo volto quando vede Davis avvicinarsi a lei. Si butta letteralmente tra le sue braccia e non gli da neanche il tempo di salutarla come si deve che preme le sue labbra sulle sue.
Davis ricambia senza esitare, perché diavolo se quella ragazza sa baciare!
 

 
Luke Hemmings sa di essere bello. È il tipico ragazzo australiano: biondo, occhi azzurri, carnagione forse troppo chiara e non solo, ha quell’aria da stronzo che alle ragazze piace tanto.
Lui, Michael, Ashton e Calum  non sono di certo dei ragazzi che passano inosservato quando percorrono i corridoi della scuola, ma per il loro carattere un po’ particolare non sono visti di buon occhio.  Ma a nessuno dei quattro importa veramente.
Quando esce di casa sono le 8.55 e sa che pur andando con la moto sarebbe arrivato in ritardo. Tipico.
Dopo aver parcheggiato nell’aria riservata agli studenti, Luke inizia a correre verso l’ingresso fin quando una scena a dir poco pietosa si presenta davanti ai suoi occhi.
Un ragazzo e una ragazza spalmati l’uno sull’altra sulla parete a pochi centimetri dalla porta.
La sua espressione passa da disgustata a confusa  in pochi secondi quando riconosce il ragazzo. Davis Walker.
Ed è più che sicuro che quella insieme a lui non è Taylor Wilkinson.
Chiunque al posto suo avrebbe fatto una foto e l’avrebbe mandata a tutti, a Luke però non  è mai piaciuto ficcare il naso negli affari degli altri, perciò come se non avesse visto niente spinge la porta e si assicura di richiuderla il più rumorosamente possibile.
-Hemmings, il primo giorno e già in ritardo!- lo rimprovera la professoressa Martin e Luke alza gli occhi al cielo perché sa cosa vuol dire: detenzione.
 
 
Il biondo esce dalla classe di matematica non appena la campanella suona e raggiunge i suoi amici in cortile. I tre sono troppo impegnati a parlare tra di loro per accorgersi della sua presenza.
-State parlando della mia indiscutibile bellezza?- esordisce il ragazzo posando una mano sulla spalla di Calum.
–Ma smettila-  risponde quest’ultimo colpendolo giocosamente sul braccio.  Perché Luke con quella spiccata ironia riesce sempre a strappare un sorriso e a rendere le giornate un po’ meno pallose.
-Allora, di cosa stavate parlando?- domanda appoggiandosi alla panchina affianco a Michael. La sua attenzione viene catturata da una figura minuta appena uscita in cortile. L’unica ragazza al mondo che indossa decolleté  anche per venire a scuola.
Viziata del cazzo. Pensa scuotendo la testa. Certo, è una bellissima ragazza, , però le tipe come la Wilkinson proprio non le può sopportare.
Luke nota le mani della ragazza intrecciate a quelle di qualcun altro, quello che dovrebbe essere il suo fidanzatino.  Lui di certo non è un santarellino, ma di una cosa è più che sicuro, Luke non tradirebbe mai la sua donna mentre lei lo sta amando con tutta se stessa.
-Terra chiama Luke-  la voce di Ashton lo fa ritornare alla realtà. Solo allora si rende conto di non aver sentito niente di quello che stavano dicendo.
-Scusatemi, mi ero incantato-
-Ma cosa stavi guardando?- gli domanda Calum. E a Luke non va di nasconderlo pure a loro, perciò indica con il mento la coppia “felice”.
-A quanto pare Miss perfettina è una cornuta, stamattina ho visto Walker con un’altra-   e forse sa che è da egoisti stronzi, ma non può fare a meno di ghignare.  Michael scuote la testa – Coglione di Walker, se si era stancato poteva pure dirmelo cazzo!-
E tutti e tre non possono fare a meno di ridere.

 
Elizabeth “Lizzie”  Parker   chiude l’anta del suo armadietto portandosi una mano vicino la bocca per nascondere uno sbadiglio. O meglio, il ventottesimo della giornata.
Non sa perché, ma ultimamente si sente come se non avesse dormito abbastanza, riesce difficilmente a trattenere gli occhi aperti e più di una volta le  è capitato di addormentarsi durante una spiegazione.
Eppure Lizzie è sempre stata una delle ragazze più partecipative e attente dell’istituto, cosa le sta succedendo?
Entra nell’aula di letteratura e si siede al suo posto di sempre, penultima fila vicino alla finestra.
Il professor Smith arriva cinque minuti dopo annunciando che avrebbe spiegato William Blake e passa per i banchi a distribuire dei libri. Nel momento in cui ritorna alla cattedra, la porta della classe si apre e Calum Hood fa il suo ingresso .
-Mi scusi professore, ho avuto un problema –
- Almeno ci hai degnato delle tua presenza Hood, a cosa lo dobbiamo?-
In effetti Calum non è quasi mai presente alla sua lezione. Il ragazzo risponde con una scrollata di spalle per poi raggiungere l’unico banco libero.
Lizzie, che ha la testa appoggiata al palmo della mano e gli occhi socchiusi, sente la sedia accanto alla sua spostarsi rumorosamente e per poco non sobbalza dallo spavento.
Calum poggia con la grazia di un elefante lo zaino sul banco e si siede con tanto di gambe aperte.
Il moro la guarda confuso, sicuramente si sta sforzando di ricordarsi il suo nome, così lei va in suo aiuto.
-Lizzie Parker-
E non può far a meno di arrossire perché in quattro anni di liceo è la prima volta che uno dei ragazzi più belli della scuola le rivolge la parola. Non che fosse brutta , anzi, ma non è mai stata brava con le persone.
-Giusto! Me lo ricordavo eh, io sono Calum Hood-
-Lo so-
Sul volto del ragazzo tutto d’un tratto appare un sorriso malizioso. –Hai fatto le ore piccole ieri sera, biondina? –
I suoi occhi blu si aprono sconvolti. –Cosa?!-
Calum ride per l’espressione buffa di quella ragazza. –Non c’è niente di male eh, solo che sembra che stai quasi per addormentarti-
Lizzie sente le guance infuocarsi. Proprio quel giorno Calum Hood si doveva sedere vicino a lei?
Poi, come se fosse tutto normale il ragazzo si infila due cuffie dentro le orecchie.
-Che c’è?- domanda lui notando il suo sguardo.
Lei scuote la testa arrossendo di nuovo. –Niente-
-Vuoi ascoltare anche tu?-
Lizzie guarda velocemente il professore e nota che è troppo impegnato nella lettura per prestarle attenzione.
-Senza offesa, ma sembri comunque troppo distrutta per prestagli attenzione-
Calum si sfila una delle cuffie e gliela porge sorridendole.
Lizzie sa che ha ragione, perciò prende la cuffia e si sistema sul banco.
E con Sweet Child O’Mine  dei Gun N’Roses nelle orecchie  pian piano si addormenta.
 
 
 
-Lizzie- 
La ragazza apre gli occhi di scatto quando qualcosa scuote bruscamente il suo braccio. Alza di poco la testa e si guarda in giro disorientata.
Appena incrocia gli occhi a mandorla di Calum Hood tutto le è più chiaro. È capitato di nuovo. Si è addormentata in classe!
Quello che però non ha notato è lo sguardo sconvolto del ragazzo.
-Lizzie- la richiama con lo stesso tono preoccupato. -Perchè ti esce sangue dal naso?-



Autrice: Ciao a tutti! E buonasera vista l'ora.. haah questo è il mio primo capitolo della storia spero che vi sia piaciuto!
Vi lascio con una foto di Taylor : 


 

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Capitolo 2
*** Invisible ***


I tried everything to make them see me, but all they see is someone thats not me.” 
Invisible- Skylar Grey.
-Questa merda dovrebbe essere illegale, non ne posso più!- Michael appoggia rabbiosamente il vassoio  sul tavolo facendo alzare lo sguardo dei suoi migliori amici.
-Anche quel verde dovrebbe essere illegale, Mikey- lo sfotte Luke  riferendosi alla sua nuova tinta. Michael fa finta di non aver sentito, prende la forchetta e con aria disgustata inizia a mangiare un pezzetto di carne.
-Dov’è Calum?- domanda a bocca piena e piuttosto sorpreso. Tra tutti è sempre Calum quello che arriva prima a mensa, quel ragazzo non rinuncerebbe per niente al mondo al cibo.
-Non lo so. Ci ha mandato un messaggio dicendo che ci raggiunge  più tardi-  risponde Ashton. – Probabilmente ne avrà combinata una delle sue- aggiunge ridendo. 
Micheal annuì d’accordo. ‘Che Calum non è un tipo molto tranquillo in classe lo sanno tutti, ma chi in quel gruppo lo è?
-Ah, io mi sono beccato la detenzione-
Ecco, appunto..
Michael scuote la testa divertito. –Luke almeno quest’anno controllati!-
  
 
 
          
 

 

-Wilkinson alla lavagna!—  la dolcissima professoressa per risolvere una banalissima – a detta sua-  equazione  ha deciso di chiamare proprio lei. Taylor con la matematica non è mai stata molto brava, anzi, diciamo che il suo livello è piuttosto elementare.
La mora rimane con il gessetto a mezz’aria quando l’ansia prende il sopravvento e sente delle risatine provenire dalla classe. Il passaggio è piuttosto semplice, ma ogni volta che si sforza, quelle risatine la distraggono.
-Wilkinson ci riesci a finire quell’operazione prima che io vada in pensione?-  la richiama la professoressa stufa della sua lentezza. Quella volta l’intera classe scoppiò a ridere e ciò fece solo accrescere la sua ansia.
-Wilkinson!-
Presa da una vera e propria crisi di panico, fece quello che non avrebbe mai dovuto fare: si girò verso la classe in cerca di suggerimenti e il suo sguardo si fermò sull’ultima persona a cui avrebbe voluto chiedere aiuto. Seduto scompostamente sulla sedia, mani in tasca e espressione strafottente sul volto. Signori e signore, Luke Hemmings. Non appena  intercettò il suo sguardo, il biondino senza abbandonare il sorrisetto fastidioso, le mimò qualcosa con le labbra…. Taylor non capisce cosa sta cercando di dirle.. poi tutto torna quando con le dita fa dei gesti.. quattro ottavi?
-Wilkinson?-
Taylor di scatto ritorna con lo sguardo sulla frazione e velocemente scrive quel risultato suggerito dal biondino.
La prof per poco non si strappa tutti i capelli quando guarda la lavagna. – quattro ottavi? Wilkinson ti rendi conto che sei dodicesimi per tre mezzi non può fare assolutamente quattro ottavi ?!-
La ragazza solo allora si rende conto che effettivamente il risultato non c’entra proprio niente..
Dalla classe si solleva una fragorosa risata e il primo  a sbellicarsi dal ridere guardo caso è.. Luke Hemmings.
Taylor diventa rossa dalla vergogna, mai nella sua vita è stata umiliata in quel modo.
-Wilkinson  un po’ di ripasso non ti farà male- dice la professoressa che almeno si è trattenuta dal non riderle in faccia. –Ma qualcuno dovrà seguirti..-
-Bè mi faccio prestare gli  appunti da Reed..-  la nerd sentendo il suo nome diventa tutta rossa e timidamente scuote la testa. – Ho le gare di matematica, non posso-
E Taylor sa benissimo che se non sarà lei ad aiutarla allora sarà..
-Hemmings, aiuterai tu Wilkinson nella mia materia- annuncia la prof annuendo convinta. – Hai il massimo dei voti con me, non avrai alcuna difficoltà-
Quel certino ha il massimo dei voti?! Quel bastardo l’ha suggerita apposta la risposta sbagliata ,stronzo !
-E io che ci guadagno?- chiede il biondo per nulla contento di quella notizia.
-Una bella visita dal preside se non lo farai-  risponde quella chiudendo il suo registro. 

Tornata a posto, cercò di seguire le altre lezione senza badare alle occhiatine divertite con cui i compagni non smettevano di guardarla. Ma non hanno niente da fare?!
Nell’intervallo, prima di raggiungere Megan, qualcuno le sbatté non poco delicatamente dei libri sul petto.
-Questi sono tutti gli appunti e esercizi che ti serviranno, divertiti-             
Taylor alzò lo sguardo e si ritrovò Mr simpatia accompagnato dal suo ghigno inseparabile.
Lo guardò con gli occhi socchiusi – Hemmings, non così in fretta. Tu devi aiutarmi!-
Quello manco l’ascoltò. La sorpassò come se fosse una piccola formica, invisibile lasciandola a bocca aperta.
-No, no , no fermo!-  lo raggiunse alla velocità della luce afferrandolo per un braccio. 
-Che vuoi?- soffiò sprezzante, infastidito dalla sua presenta; ma può stare tranquillo, la cosa è reciproca!
-Hemmings il nostro odio è stato per tanto tempo al centro di pettegoli, non possiamo stare cinque secondi vicini che ci sbraniamo avvicenda .. ma adesso ti chiedo una piccola tregua o ti giuro che non mi costerà niente ad andare dalla Thompson per cambiare “tutor” e hai sentito anche tu quali saranno le conseguenze..-   A quanto pare le ha sentite eccome, se gli sguardi potessero uccidere Taylor Wilkinson sarebbe già morta.
Incrociò le braccia e sbuffò – Da lunedì a venerdì pomeriggio ho gli allenamenti, non posso-
Taylor lo guardò torva – Embè quando saresti libero allora?!-
-Sabato prima di pranzo, a casa tua -  
Oh ma che carino.. si invita da solo! Ma è già tanto se sono riusciti ad accordarsi, perciò non obbiettò.
-Va bene, sai già dove abito no?-
Lui annuì e non tollerando più la sua presenza se ne andò.
 
 
 
 
 
 
Michael quella sera chiamò tutti per provare. Da quando era riuscito a pulire il garage  è diventato il loro posto.
E Ashton è felice perché finalmente può suonare la batteria senza ricevere multe dai vicini.
-Calum, che fine hai fatto oggi?-  domanda il biondo ricordandosi della sua assenza in mensa.
Calum non si aspettò quella domanda e lo guardò preso alla sprovvista.
-Ho aiutato una ragazza  che si è sentita poco bene – rispose infine. Che poi è la verità.
-Fammi indovinare.. Elizabeth Parker?-  fece Luke strimpellando la sua chitarra.
Calum sgranò gli occhi. – Come fai a saperlo? –
Questa volta fu Ashton a rispondere. – è da giorni che si parla di quella ragazza sviene nei corridoi, si addormenta in classe,  sangue dal naso.. giusto?-
Annuì.
-Bè diciamo che in giro si dice che le piace..- si tappò con un dito una narice facendo il chiaro segno di..
-No- dice Calum scuotendo la testa. –Non è possibile- 
-Calum i sintomi ci sono tutti.. –
L’aria diventò pesante e Michael si sentì in dovere di mettere fine a quell’argomento.
-Dai ragazzi, dobbiamo provare Too Late-
 
 
Autrice: Secondo capitoloo! L'episodio di Taylor con la matematica bè.. mi è successo davvero .. penso che quella figura di merda me la ricorderò a vita ahaah.. ritorniamo a Taylor.. secondo voi cosa sarà successo tra lei e Luke? Perchè si odiano tanto?                                  Al prossimoo !
 

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Capitolo 3
*** Show me ***


« love the way that you laugh, love the way that you smile. » - Bruno mars, Show Me.
Quel giorno Lizzie Parker non venne a scuola. Calum è seduto al solito banco e non si spiega per quale cazzo  di motivo ha deciso di entrare in quella classe.                                                  
-Qualcuno ha studiato Willam Blake? – domandò il professore speranzoso di trovare volontari.
Nessuno alzò la mano, di solito è la Parker quella che interviene e para il culo a tutti, ma lei non c’è ed è un po’ una merda.
-Bene, vorrà dire che sceglierò io-
Calum  sudò freddo. Lui il libro di letteratura neanche l’ha comprato, ha preso giusto qualche appunto ma comunque non sa un cazzo.
-Reynolds vieni tu-
E il moro sospira, anche quella volta se l’è scampata.
Quando la campanella suona  non si aspettò di certo Clara Evans aspettarlo fuori dalla classe.
È da un po’ che i due hanno chiuso ogni rapporto, se così si può definire una storia basata solo sul sesso, e da allora non si sono più rivolti parola.
-Ciao Cal- lo saluta avvicinandosi con sguardo sicuro.  Clara è molto bella, lunghi capelli biondi e occhi nocciola, però è altrettanto insopportabile.
-Che ci fai qui?- le domanda senza preoccuparsi di essere scorbutico.
-Indovina?-
Calum, in realtà, già lo sapeva cosa vuole. Si avvicina a lei e la guarda malizioso.
Ok è insopportabile, ma è la migliore a letto e lui è pur sempre un ragazzo che non riesce  a dire di no a certe richieste.
-A casa mia, stasera –
 
 
 
 
Ashton si accende una sigarette e anche se dovrebbe essere in classe a seguire la lezione, non gliene può fregar di meno.
A lui piace la musica, a lui piace stringere quelle bacchette che suo padre gli ha regalato a dodici anni e di cui non si è mai separato.
La batteria è tutto quello che vuole e che desidera. Vuole sfondare, Ashton.
-Hai d’accendere?-
Ashton si volta verso la ragazza che ha appena parlato, e tra tutte, l’ultima che si aspettò di vedere è Megan Riley.
-Tra le snob non dovrebbe essere assolutamente inconcepibile il fumo?-  la prese in giro, scoppiando poi a ridere.
La mora lo guardò seria e incrociò le braccia al petto.
-Irwin non ti facevo così idiota-
Il ragazzo frugò nella tasca dei suoi super skinny jeans l’accendino e glielo passò.
Senza farsi vedere, osservò i movimenti della ragazza e il suo profilo. Dal naso all’insù, la pelle chiara e le sopracciglia leggermente più scure.
-Grazie- gli restituisce l’accendino e con sua sorpresa, rimane appoggiata al muro affianco a lui.
-Sai che non ti ho mai sopportato?- se ne esce, dopo alcuni minuti di silenzio.  Ashton ride, per niente offeso, perché quelli come lui e quelli come lei come potrebbero sopportarsi?
-Però hai proprio una bella risata e fai delle feste da paura-
Ashton butta la sigaretta ormai finita lontano da loro e caccia l’ultima boccata di fumo.
-Non capisco se mi stai facendo la corte o meno-
La ragazza gli tira una gomitata sullo stomaco. – Ti piacerebbe –
E Ashton ride di nuovo, perché trova quella ragazza troppo divertente e deve ammetterlo, ci  sta prendendo gusto a stuzzicarla.
-Anche io non ti ho mai sopportato-
Megan si porta una mano al cuore. – Mi hai ferita, stronzo!-
Il ragazzo infila le mani nelle tasche dei jeans e prima di andarsene, le rivolge l’ennesimo sorriso.
-Però hai proprio dei begli occhi e un culo da paura-
 
 
 
Michael stringe il cellulare tra le mani e sente pian piano la rabbia salire.
Perché cazzo non squilla?!
È seduto a terra dall’altra parte del cortile con le gambe lunghe distese.
Non una chiamata, non un messaggio , un cazzo di niente.
Si sente ridicolo a stare così per una ragazza, ma lui ci credeva in lei e invece è solo uguale alle altre.
Sono anni che stanno insieme lui e Amelia, e sono anni che si lasciano, litigano e poi tornano insieme.
Lui non ha il coraggio di troncare con l’amore della sua vita e Amelia è troppo testarda per rendersi conto che le cose non vanno.
-Michael!-
Di scatto gira la testa e vede Luke corrergli incontro.
-Cazzo ma sei scemo, sei scomparso!-
Luke nota lo stato dell’amico e non ha bisogno che gli dica niente, sa già tutto. Si siede affianco a lui e vorrebbe dire qualcosa, ma ripeterebbe solo le solite parole.
Ma odia quel silenzio, perciò, le dice lo stesso.
-Devi lasciarla-
E Michael annuisce, poi appoggia la testa sulla sua spalla e una lacrima scivola lungo la sua guancia.
-Lo farò questa volta, giuro che lo farò-
Luke sospira, anche quelle sono parole già dette.
 
 
 
Calum le baciò il collo e lentamente le sbottonò la camicetta. Clara affondò le dita tra i capelli, travolta dal piacere che sta provando.
Le dita del ragazzo scendono fino al jeans che sbottona con una lentezza insopportabile.
-Ho sempre odiato i tuoi giochetti- mormora.
Calum sorride sulla sua pelle e alla fine, anche lui non ce la fa più ad aspettare.
È una fortuna che hanno trovato la casa completamente libera, entrambi sono in astinenza da fin troppo tempo e quella sera sono pronti per colmarla.
Clare abbassò le mani e prese i lembi della maglietta del ragazzo pronta per essere getta via.
Non aspetta neanche un minuto, Calum si fionda sulle sue labbra con un po’ troppa aggressività ma che a Clara non dispiacque affatto.
-Calum-
Nel mentre il moro  si sfilò i boxer, il suo cellulare vibra sul comodino interrompendo i loro movimenti.
-Ignoralo-
Il ragazzo trona a guardare Clara sotto di lui e annuisce, che è troppo impaziente.
 
Chiamata persa,
Lizzie Parker.
 

 
 Autrice: Sono tornata!!!!!!!! Fatemi sapere cosa ne pensate di questo terzo capitolo e se i personaggi vi stanno piacendo. 
Megan:


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