Sister's

di Mercury_3_2_93_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sister's capitolo I ***
Capitolo 2: *** Sister's capitolo II ***
Capitolo 3: *** Sister's capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII ***
Capitolo 8: *** Capitolo ottavo ***
Capitolo 9: *** Capitolo nono ***
Capitolo 10: *** Capitolo X ***



Capitolo 1
*** Sister's capitolo I ***


                                 Sister's Capitolo I

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Azzurra leggeva distrattamente un giornale di gossip, lo sfogliava senza una vera voglia di guardare quelle pagine, strofinandosi gli occhi girò lo sguardo verso il letto vuoto di Rosa.
 

‘’ Era stata l’ennesima lite tra le due ragazze << Gatta morta >>.
<< Odiosa ! >>.
Aveva ribadito la più piccola stringendo i pugni mentre Suor Angela le guardava entrambe con rammarico, possibile che quelle due dovevano sempre comportarsi così ? Erano sorelle, e forse anche per questo non andavano d’accordo, aveva paura di rivelare loro la verità si sarebbero odiate a morte, voleva che imparassero a volersi bene, ma a quando pare non accadrà mai.
<< Ah mi hai stufata >>.
<< Ma si, vattene >>
Disse Azzurra andando a sedersi mentre si beccava un occhiataccia da suor Angela.
<< Smettetela tutte e due.. Ve ne pentirete un giorno >>.
Era quasi sul punto di dire la verità, non ce la faceva più, ma un urlo straziante seguito da una frenata di auto fuori dal convento seminò il panico in tutti i presenti, Suor Angela corse fuori a controllare la situazione, non sapeva cosa avrebbe trovato, ma non avrebbe mai immaginato di vedere Rosa sotto l’auto in una pozza di sangue che le usciva dalla fronte, sembrava svenuta.
<< Azzurra chiama l’ambulanza >>.
Urlò lei in preda al panico, la ragazza sembrò pietrificata, aveva gli occhi colmi di terrore e lacrime, si sentiva in colpa, Se solo Rosa non se ne fosse andata arrabbiata con lei, se solo Rosa quella mattina non avesse risposto alle sue provocazioni.
<< Azzurra ! >>.
Urlò ancora la suora notando però gli occhi spenti e pieni di terrore nella ragazza, per fortuna Guido e Alice erano anche loro corsi fuori quando erano stati colti dal trambusto, Guido chiamò l’ambulanza che arrivò quasi subito dopo mentre Azzurra sembrava ancora in stato si shock  ‘’.

 

Scuotendo la testa Azzurra tornò alla realtà, non riusciva ancora a crederci di ciò che era successo alla nemica/amica, avvolte si la considerava amica ma solo quelle poche volte che erano complici, cioè quasi mai.
Ma quando parlavano entrambe di Guido erano quasi una sola cosa, avevano persino scoperto di avere molto in comune, ma le liti non mancavano mai tra di loro, alcune volte Azzurra si era persino dispiaciuta di aver trattato Rosa in quella maniera, escludendola.
Senza neanche capire il motivo del suo umore che da quando aveva visto Rosa in quello stato sembrava essere diventata una donna depressa, Azzurra si alzò dal suo letto per andare a sedersi su quello della ragazza che ora era in ospedale, ancora non era riuscita ad andare a vedere come stava.
***
Suor Angela camminava avanti e indietro nel corridoio dell’ospedale, Guido teneva in braccio il piccolo Davide dormiente, Margherita cullava la piccola Anna con un espressione triste sul volto, non era solo per Rosa ma il pensiero di Emilio le era riaffiorato appena messo piede in ospedale.
Alice se ne stava seduta accanto a Nina che in lei aveva trovato quasi una mamma che mai aveva avuto, era strano il loro rapporto ma col tempo si era consolidato.
<< Ragazzi andate a casa, Suor Costanza vorrà sapere cos’è successo e siete tutti stanchi >>.
<< C’è Azzurra con lei >>
<< Si, ma ha chiamato dicendo che ancora non ha parlato per niente >>.
Rispose Suor Angela sospirando.
<< E’ molto sconvolta, mi domando cosa stia pensando >>.
Si lasciò sfuggire Nina, sapeva dell’odio amore che c’era tra le due ragazze, ma non avrebbe mai pensato di vederla così distrutta dopo quel tragico incedente.
<< Si sentirà in colpa.. Visto che avevano litigato poco prima che Rosa.. >>
Tutti rimasero in silenzio, solo Suor Angela sapeva in cuor suo la risposta.
<< Io credo di sapere perché lei si senta così.. >>.
Tutte le attenzioni vennero rivolte a quella donna che con mani tremanti iniziò a raccontare loro del legame di parentela tra le due ragazze, forse Azzurra pur non sapendo che Rosa è sua sorella  dentro di se ha provato il dolore che l’altra ragazza aveva avvertito durante l’incidente.
<< Si chiama sincronicità >>.
Disse Margherita in un sussurro.
Suor Angela stava per ribattere e dire qualcosa, ma venne bloccata dalla voce del medico che stava per dare loro notizie sulla salute di Rosa.
<< Voi siete i parenti di Rosa ? >>
<< Si >>.
Disse Suor Angela avvicinandosi con occhi in preda al panico più totale.
<< Stiamo facendo l’impossibile per lei.. Ha un piccolo trauma cranico, e ha perso molto sangue servirebbe una trasfusione di sangue, possibilmente compatibile con il suo.. Nessuno di voi ne è compatibile ? >>.
Tutti scossero il capo, poi suor Angela si lasciò sfuggire un nome << Azzurra >>.
***
In convento era tutto troppo silenzioso, Azzurra ciondolava di qua e di la senza una meta e con espressione stanca, non voleva andare a dormire voleva sapere prima delle condizioni di Rosa, non capiva il perché ma anche se loro passavano tutto il tempo a litigare, era pur sempre una persona e il pensiero che potesse morire forse a causa sua la stava uccidendo di dolore.
Non solo, quando aveva capito e avvertito che Rosa era finita sotto quella macchina, aveva sentito come una strana sensazione di dolore, qualcosa di molto forte.
Nel silenzio e nel buio che vi avvolgeva il convento Azzurra giurò di aver sentito un rumore di una portiera che sbatteva con forza, poi dei passi ed infine Suor Angela che la chiamava a voce alta.
<< Azzurra ! Meno male che ti ho trovata subito.. Devi venire con me in ospedale, si tratta di Rosa >>.
<< Come ? Perché ? >>
Non era una fifona, ma non aveva comunque il coraggio di andare in ospedale a vedere come stava Rosa, non voleva vederla su quel lettino bianco con il viso pallido quasi in riconoscibile, com’era accaduto con Emilio, forse gli ospedali le facevano semplicemente paura.
<< Rosa sta rischiando molto e tu puoi salvarle la vita.. Ti prego è importante >>.
<< Perché io ? >>.
Domandò confusa sentendo la presa della suora stringesi sul suo polso.
< Suor Angela ? >
La donna abbassò lo sguardo e decise che doveva dirle la verità.
<< Perché Rosa è tua sorella >>.
Azzurra sgranò gli occhi rimanendo senza parole.
<< M-mia sorella ? >>.
Balbettò insicura di aver sentito bene.
<< Si, e tu potresti avere lo stesso gruppo sanguigno.. Serve una trasfusione di sangue, puoi salvarle la vita >>.
Spiegò la donna pi grande, senza chiedere altro e capirne il motivo Azzurra iniziò a correre fuori dal convento per poi salire sul pulmino di Suor Angela e sfrecciare verso l’ospedale.
Ad altro avrebbe pensato dopo.

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Capitolo 2
*** Sister's capitolo II ***


Sister's Capitolo II

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Azzurra arrivata in ospedale venne condotta in una stanza dove il medico le fece velocemente tutti i controlli necessari, e varie domande, la più imbarazzante fu ‘’ Per caso hai il ciclo ? ‘’.
<< Come mai hai il sangue compatibile a quello della paziente ? Che rapporto di parentela avete ? >>
<< Noi.. Siamo.. Siamo sorelle >>.
Disse Azzurra facendo tremare la voce, il dottore la guardò da sotto gli occhiali.
<< Capisco, bene ora vieni con me >>.
L’uomo trascinò Azzurra in una seconda stanza dove le fece una flebo e le diede una pallina in mano.
<< Quando senti qualcosa puoi stringerla ok ? Stai calma >>.
Le disse l’uomo guardandola, sembrava in predo al panico.
<< Come sta lei ? >>.
Tuttavia Azzurra non riusciva a non pensare a sua sorella e alle sue condizioni.
<< L’abbiamo operata, il trauma cranico non sembra preoccuparci quindi non è grave.. Se non fosse stato per te ora poteva morire durante la notte, ma il tuo sangue la salverà.. Stia tranquilla per le condizioni di sua sorella >>.
L’assicurò l’uomo professionalmente.
Azzurra parve calmarsi un po’, poi fece un’altra domanda.
<< Posso vederla ? >>
<< Si, ma quando te lo diremo noi >>.
Concluse il dottore che dopo aver preso il sangue necessario lo portò nella stanza dove giaceva Rosa, Azzurra nel frattempo venne raggiunta da Suor Angela e Guido.
<< Sei stata brava >>
<< Come ti senti ? >>.
Le chiesero contemporaneamente Guido e la suora.
<< Meglio di Rosa è sicuro >>.
Sussurrò ritrovando quasi il sorriso, era ancora preoccupata.
<< Da quando sapete di me e Rosa ? >>.
Chiese rivolta a Suor Angela.
<< Dal primo giorno che è arrivata al convento. Non vi ho detto niente ad entrambe perché vi ho viste litigare da subito, ho pensato che le cose tra voi sarebbero peggiorate e pensavo che con il tempo vi sarete volute bene non si può dire all’improvviso a qualcuno ‘’ Sai lei è tua sorella ‘’, non sarebbe stato facile e di certo non vi sarete amate.. Così ho pensato di prendere del tempo, ma non sono mai riuscita a trovare il momento giusto per dirvi la verità, voi vi fate sempre la guerra ed è difficile amare qualcuno senza imparare a viverci insieme, quindi sapevo che non vi sarete amate dal momento che avrei detto la verità e poi c’è tuo padre.. Avere una sorella è un dono, e mi spiace vedervi fare lite >>.
<< Anche questa mattina >>.
Ricordò Azzurra cercando di non piangere.
<< Ascolta, ora che sai la verità e ora che sei così preoccupata per lei.. Ti basta parlarle e dirle tutto, quando si riprenderà sarà più facile per te >>
<< Avete commesso un grave errore in passato. Ma come hai detto Suor Angela, non è facile dire a qualcuno una cosa del genere,lo avete fatto pensando al nostro bene.. Ma a pensarci bene, se avessimo saputo che eravamo sorelle all’inizio l’avrei odiata e avrei odiato mio padre.. Tuttavia non sapendo e scoprendolo solo ora non come sentirmi, verso di lei che è mia sorella e ancora non  mi parlo senza far scatenare una guerra e verso mio padre che ora non so più cosa pensare di lui. Quindi vi prego di non dirle niente nessuno di voi.. Sarò io a parlare con Rosa quando saprò che sarà il momento giusto però, voglio avvicinarmi a lei >>.
Disse Azzurra sapendo che il loro rapporto non era dei migliori, allora si sarebbe fatta voler bene da sua sorella e poi le avrebbe detto la verità.
<< Voglio prendermi cura di lei e farle capire che possiamo essere amiche.. Ho iniziato io una guerra stupida ancora prima di conoscerla >>.
Disse sincera Azzurra.
<< Questo ti fa onore Azzurra.. Sono fiera di te >>.
Le disse Suor Angela baciandole la fronte.
Azzurra cercò di sorridere ma le era difficile in quel momento, con il supporto di Guido si alzò in piedi e camminò fino alla sala d’aspetto dove vi erano anche tutti gli altri.
<< Che giornata >>.
Sussurrò Nina mentre Azzurra le sedeva accanto, questa appoggiò la testa contro il muro e chiuse gli occhi.
Chissà perché sorrise quando le venne in mente che Rosa era sua sorella, s’immaginò immediatamente di lei e Rosa da bambine, avevano vissuto una vita differente, e poi pensò a quando sarebbe stato bello crescere insieme, lei magari sarebbe stata una sorella protettiva, e magari Rosa avrebbe riempito il vuoto che c’era in casa ogni giorno.
Suo padre era stata la causa di tanto male, Rosa aveva sofferto a causa sua e lei anche, stava cercando di ricostruire un rapporto con lui, ma ora cercava da quell’uomo solo delle risposte.
<< La sorella di Rosa ? >>.
Azzurra alzò la testa e rivolse la sua attenzione a quel dottore, ora doveva pensare solo a sua sorella.
<< Si è appena svegliata, puoi andare da lei.. Ma cerca di non stancarla troppo >>.
Disse l’uomo gentilmente e guidando Azzurra verso la stanza di Rosa, quando la ragazza vi entrò anche se un po’ titubante, il dottore si girò di scatto e si spaventò nel trovarsi avanti tutti gli amici di Rosa e Azzurra.
<< Dovrete aspettare per vederla.. >>
<< non dobbiamo vederla, dobbiamo spiarle >>
Precisò Nina.
L’uomo annuì cercando di sembrare calmo.
<< Siamo in un ospedale.. Siate composti >>.
Suor Angela fu la prima ad annuire e tornare a sedersi al suo posto, poi venne seguita dagli altri, il dottore scosse la testa e se ne tornò a lavoro, ma quando entrò in un'altra stanza, Suor Angela e tutti gli altri scattarono in piedi per spiare cosa stava succedendo tra Azzurra e Rosa.
<< Peccato.. Vorrei essere una mosca per sentire cosa si dicono >>.
Disse Alice mettendo il broncio.
***
Azzurra si andò a sedere su una sedia accanto al letto di sua sorella, la vide che aveva ancora gli occhi chiusi e respirava attaccata al macchinetta dell’ossigeno, le si strinse il cuore vederla così.
<< Rosa ? >>
La più piccola aprì gli occhi e notò subito l’altra ragazza che la guardava, sembrava preoccupata.
<< Che risveglio eh ? >>.
Chiese Azzurra cercando di sorridere.
<< B-Brutto >>.
Sussurrò Rosa con difficoltà.
<< Mi spiace di non essere Guido.. Ma io ti ho salvato la vita >>.
Si difese Azzurra maledicendosi di averle detto di essere stata lei a darle la possibilità di non morire quella notte.
<< Come ? >>
<< Beh.. Abbiamo scoperto per caso che abbiamo lo stesso gruppo sanguigno.. Fortuna no ? >>.
Disse Azzurra ridendo.
<< Grazie >>.
Sussurrò semplicemente Rosa, infondo le aveva salvato la vite, per quel giorno potevano sotterrare lascia di guerra.
<< Allora, vuoi qualcosa ? magari stai scomoda e vuoi che ti alzi il cuscino ? Oppure le tende >>.
Disse Azzurra alzandosi dalla sua sedia, Rosa riuscì a sussurrare con un flebile ‘’ Acqua ‘’.
Azzurra allora prese un bicchiere e aiutò Rosa a bere, anche se questa si bagnò sulla gola.
<< Vuoi altro ? >>.
La più piccola scosse la testa, così Azzurra tornò a sedersi e le mise bene le coperte per poi rimanere in silenzio.
<< Aspetto che torni a dormire >>.
Spiegò la ragazza più grande facendo sorridere Rosa.
<< Lo faceva anche mia mamma.. Mi metteva le coperte poi.. Poi aspettava che andavo a dormire e.. E io facevo di tutto per rimanere sveglia a lungo >>.
Disse un po’ tristemente Rosa.
<< Era una cosa bella >>.
Sussurrò l’altra sorridendo, era felice che da un lato aveva avuto una bella vita.
Rosa però si addormentò quasi subito mentre sul volto di Azzurra colavano delle lacrime che non riuscì neanche lei a capire se erano di felicità o tristezza.

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Capitolo 3
*** Sister's capitolo III ***


Sister’s Capitolo III

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Era ormai passata quasi più di una settimana, e il medico aveva dato il permesso a Rosa di poter tornare a casa, ma Azzurra non aveva preso bene la cosa.
<< Ma sei sicuro ? E se è troppo presto per lei ? Magari ha ancora bisogno di cure e riposo >>.
L’uomo sospirò infastidito.
<< Ti ho già detto che le cure e il riposo di cui ha bisogno Rosa si possono effettuare a casa, dovrà fare dei controlli si.. Ma a casa può tornarci >>.
Disse con decisione il dottore.
<< Ma guarda questo >>.
Sussurrò Azzurra facendosi sentire dal dottore.
<< So quello che faccio è il mio lavoro quindi prendi tua sore… >>
Azzurra sgranò gli occhi sentendo il dottore che stava per dire sorella, lo bloccò immediatamente poiché Rosa stava per avvicinarsi con la sedia a rotelle spinta da Suor Angela.
<< Dottore ? Per quando tempo devo restare su questa sedia >>.
L’uomo si liberò dalla stretta dell’altra ragazza e guardò Rosa.
<< Fin a quando non ti levo il gesso, te l’avevo già detto >>.
Rispose esasperato l’uomo.
<< Uff.. Sarà un vizio di famiglia scocciare il prossimo >>.
Concluse lui andandosene innervosito, Rosa guardò Azzurra  e Suor Angela.
<< Che voleva dire ? >>
<< Che troppo lavoro gli fa male.. Andiamo tesoro, torniamo a casa >>.
Disse Suor Angela spingendo la carrozzino e guardando Azzurra, questa sospirò pesantemente  camminò dietro alle due donne.
Azzurra poi prese il posto della suora così da poter spingere lei sua sorella.
***
Una volta rientrate in convento vennero accolte da Nina e Margherita.
<< Ciao Rosa, come ti senti ? >>
<< Meglio >>.
Rispose un po’ con voce stanca.
<< Gli antidolorifici ti fanno l’effetto sonnifero vero ? >>
Chiese poi Margherita osservandola bene.
<< Già.. Però li devo prendere per il dolore, e il gesso non so ancora quando lo leveranno.. Spero subito voglio tornare a camminare >>.
<< Già.. Ora vi lascio, vado a lavoro.. Buona giornata a tutte >>.
<< Ciao >>.
Dissero all’unisono le altre, Nina guardò Azzurra e sorrise.
<< Com’è il ruolo da sorellastra maggiore ? >>.
Chiese divertita.
<< Come ? >>
<< Nina bere alcol di prima mattina non ti fa bene >>.
Rispose Azzurra cercano di non metterla sotto con la sedia a rotelle della sorella.
<< Che voleva dire ? >>
<< Lasciala perdere. Sai che Nina è matta ahaha.. Forse si riferisce al fatto che dopo che ti ho donato tutto quel sangue ora siamo come sorelle perché ne hai molto del mio adesso >>.
Provò a dire Azzurra rimediando alla cosa che aveva detto l’amica, Suor Angela decise di spiegare alla ragazza che per il momento Rosa non sapeva niente.
<< Vieni con me >>.
L’aferrò per un braccio e la portò in disparte.
<< Beh, per fortuna non lo siamo.. Sorelle intendo >>.
Rispose Rosa cercando di portare lei la sua sedia, le piaceva rimanere indipendente, ma era un po’ difficile.
<< Aspetta, ti aiuto >>.
Provò a dire Azzurra avvicinandosi alla sorella e provando a spingerla lei, ma Rosa l’allontanò indignata.
<< Voglio fare da sola, non sono una malata terminale che non può fare nulla, non mi piace avere l’aiuto di nessuno.. Grazie comunque >>.
Le disse indignata facendo rattristire Azzurra.
<< Volevo solo darti una mano, io credo che di questo passo rimarrai qui a vita. Almeno che un miracolo non ti sposti da qui.. Non sai portarla >>
<< Perché tu ci riusciresti ? >>.
Chiese Rosa ironicamente, la sua vita era camminare non spingere una carrozzella.
<< No, probabilmente no. Per questo sarei felice di avere una mano da chiunque >>.
Anche dal tuo peggior nemico, avrebbe aggiunto Rosa.
<< Va bene, Azzurra aiutami per favore >>.
Non sapeva quando le costava dire quelle parole, ma doveva ammettere che un aiuto le serviva a tutti i costi.
Finalmente Azzurra sorrise e accompagnò Rosa nella loro camera, l’aiutò anche a stendersi sul letto.
<< Se desideri qualcosa chiamami pure >>.
<< Desidero.. Un servo migliore >>.
Sussurrò Rosa sbuffando infastidita.
<< Se vuoi rimanere per tutta la vita qui a letto a me non interessa >>.
Azzurra cercava di mantenersi composta, ma davvero le era difficile non volerla picchiare, del resto però questa situazione difficile nel loro rapporto l’aveva voluto anche lei.
<< Va bene.. Ti faccio Sapere >>.
Rispose alla fine Rosa convincendosi che un aiuto le serviva, almeno fino a quando non sarebbe tornata a camminare sulle sue gambe.
Azzurra annuì fiera di se e se ne andò dopo aver scritto il suo numero nel cellulare di Rosa.
Rimasta sola la più piccola iniziò a guardarsi attorno, in quella posizione senza far niente si annoiava a morte, avrebbe letto volentieri qualcosa ma non aveva con se nessun libro.
<< Per messo ? >>.
All’improvviso la voce insicura e calma di Alice fece capolino all’interno della stanza di Azzurra e Rosa.
<< Ciao >>.
Disse Rosa sorridendo e cercando di mettersi più in posizione seduta, l’altra entrò in camere e le si sedette accanto portava con se alcuni giornalini.
<< Ecco.. Ho pensato che ti saresti annoiata e quindi volevo darti alcuni fumetti di Osaka, è il mio preferito.. >>
<< Grazie, non dovevi disturbarti >>.
Rispose Rosa sorpresa dal gesto.
<< Non è un disturbo.. Vuoi che rimango un po’ con te ? Ho finito i compiti quindi non ho altro da fare >>.
Rosa sorrise annuendo, passare del tempo assieme a qualcuno le avrebbe fatto bene.
<< Sai Azzurra sembrava distrutta il giorno che hai fatto l’incidente, credo si sentisse in colpa >>.
Disse poi Alice dopo un breve momento di silenzio che era caduto tra le due, Rosa la guardò sopresa.
<< Sul serio ? >>
< Si, perché stavate litigando un attimo prima e poi tu.. Insomma immagino che anche io avrei pensato che fosse stata colpa mia in quel momento al posto di Azzurra >.
Rispose Alice.
<< E poi lei è preoccupata anche perché siete… Amiche ? >>.
Stava per farsi sfuggire che erano sorelle, si morse la lingua prima di fare una cavolata perché Azzurra per il momento non voleva dire niente a Rosa e tutti avevano scelto di rispettare la cosa.
<< Amiche ? noi ? Diciamo più.. Nemiche/Amiche, forse è meglio come concetto >>.
Disse poi Rosa sorridendo appena.
Alice annuì tirando un sospiro di sollievo, doveva stare ben attenta a quello che diceva e imparare a parlare di meno.
Ripiombò il silenzio nella stanza che venne poi subito interrotto dall’arrivo del piccolo Davide.
<< Rosa ciao come stai ? >>
Chiese subito il bambino salendo sul letto.
<< Molto meglio >>.
Rispose sorridendo la ragazza e spazzolando i capelli del bambino.
<< Hanno detto i grandi che ti sarai fatta molto male ? >>
<< Si, ho sentito molto dolore, ma ora sto bene. E non vedo l’ora di tornare a camminare sulle mie gambe, è noioso essere aiutati da tutti senza poter fare da solo.. Però è anche vero che è bello essere un po’ coccolati e viziati >>.
Disse Rosa sorridendo e poi guardando la sedia.
<< Dovrò imparare a spingerla da sola.. Chissà forse Achille potrà darmi una lezione privata >>.
Alice e Davide si misero a ridere, poi decisero di lasciare   Rosa che una volta rimasta sola iniziò a leggere alcune pagine di uno dei fumetti portatagli da Alice, erano belli davvero.
Quando si sentì stanca si mise a dormire.
***
Azzurra stava preparando uno spuntino per Davide quando venne raggiunta da quest’ultimo e da Alice.
<< Rosa sembra stare meglio >>.
Disse Alice sorprendendo Azzurra.
<< Si.. Davide ecco la merenda, vai a mangiare di la >>.
Disse lei porgendo il tramezzino e il succo di frutto al bambino, Davide obbedì.
<< Per caso hai detto qualcosa ? >>.
Chiese Azzurra in un sussurro, il bambino non sapeva niente che lei e Rosa erano sorelle, anche perché sicuramente nella sua innocenza poteva dire o farsi scappare qualcosa avanti a Rosa e quindi sarebbe scoppiato il putiferio.
<< No, sono stata attenta.. ma perché non le dici la verità ? >>
<< Beh.. Voglio aspettare un po’ >>.
Rispose Azzurra.
<< Non è facile >>.
Aggiunse grattandosi la tempia, Alice annuì mentre vide Guido avvicinarsi al piccolo Davide.
<< C’è Guido >>.
Disse andandosene e lasciando Azzurra da sola, lei sorrise vedendolo parlare con il figlio.
<< Ehi >>
<< Ehi.. Sono stato da Rosa, ma dormiva >>.
Disse Guido fissando la sua ex, questa annuì avvicinandosi all’uomo.
<< Suor Angela dice che per quella cosa non devi metterci tanto come ha fatto lei >>.
Disse Guido riferendosi alla cosa che erano sorelle.
<< Voglio aspettare.. >>
<< Quando tempo ? >>.
Azzurra non seppe dare una risposta, lo fece Guido per lei.
<< Facciamo così.. Quando leverà il gesso le dirai tutta la verità >>.
Azzurra sorrise.
<< Sai sempre trovare una soluzione ai miei problemi. Grazie >>.
Anche Guido le sorrise mentre Azzurra si allontanava da lui, avvolte si chiedeva ancora come aveva fatto a farsi scappare il suo amore, si chiedeva perché era stata così tanto sciocca.
In silenzio aprì la porta della sua stanza e vide Rosa dormire con le mani congiunte in grembo mentre stringeva un fumetto, roteò gli occhi pensando che sembrava un cadavere in quella pozione e fece il segno della corna a terra, poi le tolse con calma il giornalino facendo attenzione a non svegliarla.
Poi si mise nel suo letto, osservandola bene le assomigliava molto, e pensandoci con più lucidità avevano molto in comune.
<< Sarò una sorella maggiore migliore.. Te lo prometto, anche se stai dormendo e non mi senti ora >>.
Disse Azzurra sentendo dentro di se crescere un senso di protezione nei confronti della ragazza, era sua sorella e le sarebbe stata accanto sempre.
Da quel momento in poi non c’era più solo lei nel mondo, c’era anche Rosa sua sorella.
Azzurra afferrò la sua borsa e iniziò a cercare qualcosa, trovò una lettera tutta strappata e stropicciata che era stata risistemata alla peggio con del nastro adesivo.
La lettera era quella che Rosa le aveva lasciato il giorno del suo compleanno con scritto ‘’ Ti voglio bene ‘’, quando lei stupidamente per un piccolo errore le aveva detto cose che Azzurra non voleva neanche ricordare, il giorno dopo era andata da Rosa per ridare indietro quella lettera fatta con affetto per lei, non aspettandosi di certo che la più piccola la strappasse avanti ai suoi occhi dicendole che ormai non valeva più a nulla.
Poco dopo non capendo neanche lei il motivo la riprese e cercò di ricomporre la lettera, era stato il primo regalo più bello di sua sorella, anche se all’epoca non sapeva la verità.
Era stato tenero da parte di Rosa fare una cosa del genere per lei sapendo che il giorno prima aveva detto a Rosa che l’unica cosa che avrebbe voluto per i suoi compleanni sarebbe stato proprio una lettera con un regalo ovviamente.
Azzurra sentendo un fruscio al letto accanto al suo rimise la lettera in borsa, di certo non voleva dire a Rosa che l’aveva conservata.
<< Mh ? Azzurra >>
<< Ehi ti sei svegliata, hai bisogno di qualcosa ? >>
Rosa si guardò confusa attorno a se, poi vide la sedia a rotelle.
<< Vorrei fare una passeggiata.. Mi.. Mi aiuteresti ? >>
Le chiese titubante, non avrebbe voluto ma sapere che Azzurra si era tanto preoccupata per lei e che comunque poteva fare poco, avrebbe approfittato solo per un po’ della gentilezza strana di Azzurra.
<< Certo >>.
Disse subito la più grande andando a prendere la sedia e avvicinandola al letto, nel frattempo Rosa si era messa seduta e appoggiando a terra il piede che non le faceva male e stando attenta alla gamba sinistra che era rotta, Rosa riuscì a sedersi da sola su quell’affare.
<< Non è complicato >>.
<< Certo, imparerò anche a spingerla.. Non vorrei chiederti mai di accompagnarmi anche in bagno >>.
Azzurra rise scuotendo la testa e uscendo con Rosa dalla stanza.
<< Suor Angela e Suor Costanza >>.
<< Ragazze ciao.. Rosa come ti senti ? >>.
Chiesero le due donne avvicinandosi la piccolo quadretto famigliare, era bello vederle insieme finalmente.
<< Bene, stavo per fare una passeggiata >>.
Rispose lei sorridendo, Azzurra annuì dicendo che sarebbe andata con lei.
<< E’ bello vedervi finalmente andare d’accordo >>.
Azzardò a dire Suor Costanza.
<< Bene, noi andremo >>.
Disse ad alta voce Suor Lucia, non aveva ancora riferito alla madre superiora che Rosa non sapeva ancora della parentela con Azzurra.
<< Guido non è qui ? >>.
Chiese poi Rosa guardando l’altra ragazza.
<< Prima è venuto a trovarti ma tu dormivi >>.
<< Oh cavolo.. Perché non mi ha svegliata ? >>
Chiese delusa Rosa.
<< Forse è scappato via perché russavi >>.
Scherzò azzurra beccandosi un occhiataccia dalla sorella.
<< Ah-Ah che simpatica ! Io non russo >>.
Disse indignata la più piccola ed incrociando le braccia al petto.
<< Vuoi sederti a terra ? >>
Chiese Azzurra indicandole un grande albero che vi era fuori nel giardinetto del convento, l’erbetta fresca sotto di  loro aveva alcune gocce di rugiada sulle foglie.
<< Si, sai che da piccola mi piaceva sedermi sull’erba ? >>.
Disse Rosa lasciandosi sfuggire qualche confidenza, avvolte si chiedeva perché non andavano quasi mai d’accordo, quando erano insieme riusciva a dirle tante cose.
<< Anche a me, da piccola mi sedevo sempre fuori sull’erba.. Era come poter essere libera e io ero sempre chiusa in casa da sola.. il giardino per fortuna era enorme e quindi sembrava di poter essere lontana dalle mura domestiche >>.
Disse Azzurra aiutando Rosa e notando Guido che le stava raggiungendo.
<< Vado dentro.. Tanto non sei sola >>.
Rosa guardò prima Azzurra e poi Guido sorridendogli.
Rimasti soli Rosa lo baciò sulla guancia.
<< Mi hai fatto prendere un colpo sai ? >>
<< mi Spiace, quella macchina non l’avevo vista e..  >>.
<< Devo parlarti >>.
Disse Guido interrompendo la sua ragazza, lei annuì confusa e curiosa di sapere cosa avesse da dirle Guido.
***
Azzurra aveva appena finito di bere quando vide Guido rientrare dentro al convento con il viso affranto dal dolore.
<< Ehi e Rosa ? >>
<< E’ voluta rimanere fuori >>.
Rispose lui.
<< Vado da lei allora >>.
Disse Azzurra guardandolo confusa, sembrava triste e non capiva il perché, se parlare con sua sorella l’aveva rattristito era successo qualcosa.
Dal canto suo quando Azzurra vide Rosa in preda alle lacrime si dimenticò quasi del tutto di Guido e s’inginocchiò di fronte a lei.
<< Rosa che hai ? Perché stai piangendo, senti dolore.. Vuo.. >>
<< Guido mi ha lasciata >>.
Disse la più piccola frenando il vagone di domande che l’altra le stava facendo.
Azzurra rimase senza parole.
<< Perché ? >>
Le chiese con calma.
<< Perché ? Vuoi sapere perché ? Beh lui dice che non vuole mentirmi più che se prova qualcosa per me è affetto ma non è amore, non è lo stesso amore che provo io per lui.. Dice che voleva lasciarmi poi c’è stato l’incidente e non l’ha fatto più.. Lui ama te, per questo non vuole più mentirmi >>.
Concluse Rosa guardando Azzurra che era già scattata in piedi.
<< Dove vai ? >>
<< Vado. Lo ammazzo. E torno >>.
Rispose con rabbia lasciando Rosa li da sola e ancora in preda alle lacrime.
Trovare Guido non era stato difficile, perché era rimasto dove lo aveva lasciato prima in cucina mente beveva dell’acqua.
<< Guido >>.
Sentendo l’urlo l’uomo si girò di scatto e vide Azzurra piena di rabbia avvicinarsi a lui.
<< Perché hai fatto piangere Rosa ? Perché l’hai lasciata proprio ora ? >>
<< Perché ho capito che ti amo e che non amerò mai lei, per quando ci ho provato.. Lei era diversa da te ma i tuoi difetti i tuoi mille difetti io li amo uno ad uno.. E non riesco più a far finta di nulla >>.
Rispose afferrandole le mani, Azzurra si allontanò.
<< Ascoltami, devo sapere cosa provi per me >>
<< Io sto con Dario >>.
Disse con calma lei.
<< Non è questo che volevo sapere.. Mi ami ? >>.
Azzurra rimase in silenzio ora era più calma, cosa provava lei per lui ? Era davvero arrivato quel giorno che doveva fare i conti con il suo cuore ? Beh avrebbe detto quello che pensava davvero.
<< Mi spiace.. Ora devo pensare a recuperare il rapporto con Rosa e non voglio che tu ostacoli tutto >>.
<< Ma.. >>
<< Se io e te torniamo insieme lei mi odierebbe per sempre e neanche sapere che siamo sorelle aggiusterebbe la cosa.. Io sono sicura che prima o poi avrai la risposta che desideri, mentirei se ti dicessi di no.. Che non ti amo, ma se saprai aspettare un giorno ne potremmo parlare.. Ora no, ti prego non rovinare le cose.. Lasciamole così come sono per il momento.. Mi spiace Guido >>.
<< Quindi ora per te è importante di più il rapporto che hai con Rosa >>.
Concluse lui, la vide annuire e cercare di nascondere le sue lacrime, Azzurra se le asciugò con rabbia e si voltò mordendosi le labbra.
<< Devo andare da lei. Ci vediamo in giro >>.
Guido si sentì solo per la prima volta in tutta la sua vita dopo la morte di sua moglie, così tanto che neanche la voce di suo figlio che lo stava tirando per la mano riuscì a farlo distrarre dal dolore che provava in quel momento.

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


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Rosa quella sera non era scesa per la cena, non aveva neanche più voglia di provare a cavarsela da sola.
Azzurra aveva spiegato brevemente a Suor Angela cos’era successo, e la donna aveva minacciato Guido che se sarebbe sceso per la cena gliel’avrebbe fatta pagare cara questa volta.
Ovviamente l’uomo non aveva preso in considerazione la minaccia ed era sceso a tavola beccandosi la ramanzina da tutte le ragazze e l’indifferenza di Azzurra.
<< Comunque ora vado da Rosa, le porto la cena >>.
Disse Suor Angela alzandosi e portandosi con se un piatto.
Arrivata avanti alla porta della camera, bussò delicatamente alla porta e non sentendo niente decise di entrare in punta di piedi trovando Rosa a fissare il soffitto.
<< Rosa ? Ti ho portato la cena, mangia per favore che non ti fa bene.. Devi anche prendere la medicina >>.
Rosa non rispose rimase con le braccia incrociate al petto e lo sguardo perso nel vuoto.
<< Lo so, ti fa male e probabilmente non ti passerà mai.. Ma vedi, ogni dolore della vita è un aiuto per crescere.. Guido probabilmente l’odierai ma un giorno ti passerà >>.
<< Mi fa male che mi abbia mentito per tanto tempo >>.
Riuscì a dire Rosa.
<< Ed è normale. La rabbia, la gioia il dolore sono tutti sentimenti che purtroppo non si possono evitare.. Guido ha sbagliato tanto con te ma tu devi andare avanti, per chi ti vuole bene e per te stessa >>.
Rosa parve annuire decisa e tirò un sorriso debole.
<< Chi mi vuole bene ? >>.
Chiese poi diretta a Suor Angela.
<< Beh.. Io, Suor Costanza ad esempio e poi.. C’è Azzurra >>.
Aggiunse la donna fissando la reazione della ragazza, sembrava un po’ dubbiosa al riguardo.
***
Quando Suor Angela uscì dalla stanza incontrò subito Azzurra e le sorrise.
<< Non è bello origliare >>
<< Da che pulpito viene la predica >>.
Scherzò Azzurra entrando in camera sua.
<< Come stai ? >>
Le chiese subito la più grande.
<< Sono stata meglio.. E non parlo del dolore fisico >>.
<< Mi spiace tanto >>.
Disse sinceramente Azzurra.
<< Non è colpa tua infondo.. E non è colpa tua neanche dell’incidente >>.
La rassicurò Rosa ricordando improvvisamente le parole di Alice.
<< Forse non era destino >>.
<< Capisco. Beh.. Guido è uno scemo >>
Tentò di dirle Azzurra sperando di farla sorridere, ma non ci riuscì.
<< Ascolta io.. >>
<< .. Io non ne voglio parlare >>.
Disse Rosa sospirando, l’altra annuì e si sedette sul suo letto.
<< Se ti va io sono qui >>.
Disse poi guardando la più piccola, tutto quello che voleva era parlare con sua sorella della cosa di Guido, da piccola aveva sempre sognato di poter parlare con una sorella di amori e altre cose.
<< Ti ringrazio.. Ma va bene così, senti Azzurra domani vorresti accompagnarmi in ospedale ? Devo fare dei controlli.. Volevo andare sola, ma non ne ho poi così tanta voglia >>.
Azzurra s’illuminò e sorrise.
<< Ma certo, ti accompagno io >>.
Le disse, anche perché sarebbe stato più sicuro e se non glielo avrebbe chiesto lei l’avrebbe accompagnata comunque.
***
Suor Angela e Suor Costanza erano appena uscite dalla loro cappella dopo aver pregato a Dio, erano intende a tornare nelle loro stanze quando sentirono Rosa e Azzurra parlare tra di loro.
<< Cosa fai ? >>
Le chiese Costanza notando che Lucia stava per andare a spiare.
<< Non si fa così >>
<< Lo so, ma è per una buona causa >>.
Disse Suor Lucia aprendo piano la porta, vide le due sorelle insieme nello stesso letto parlare del più e del meno, entrambe sorridevano felice.
<< Poi cos’è successo ? >>.
<< Poi Suor Costanza ha quasi fatto Zac >>.
Entrambe risero.
<< Ma vedi queste due.. >>
<< Suor Costanza si calmi, torniamo indietro.. Non si origlia >>.
***
Al mattino Rosa e Azzurra scesero per fare una colazione veloce e poi andare dal medico della più piccola.
<< Spero che mi levino il gesso e che posso tornare a camminare da sola >>.
Confessò Rosa sospirando infastidita.
<< Odio la puzza degli ospedali >>.
Continuò guardandosi attorno e trovando subito dopo il suo dottore che si avvicinava con le lastre, Azzurra che era pensierosa, sapeva che se Rosa si sarebbe tolta il gesso doveva dirle la verità ma ancora non conosceva le parole adatte, si alzò dalla sedia.
<< Allora dottore ? >>
<< Va tutto bene, vi avevo detto che sarebbe stato per poco.. Quindi procediamo alla rimozione del gesso così potrai tornare a camminare, ma sempre senza esagerare >>.
Precisò l’uomo mentre Rosa si faceva aiutare da Azzurra con la carrozzina.
Qualche ora dopo finalmente la più piccola poteva camminare sulle sue stesse gambe.
<< Finalmente ora non avrai più nessuna scocciatura >>.
Disse Rosa avvicinandosi ad Azzurra con un gran sorriso stampato sul viso.
<< A me piaceva aiutarti >>.
Rispose Azzurra.
<< Si, ma ora si ritorna alla normalità e.. Azzurra ? Grazie >>
Per la prima volta Rosa le aveva regalato un sorriso sincero, uno di quei sorrisi che non si dimenticano mai.
<< Ti devo dire una cosa Rosa >>.
La minore si girò incuriosita mentre Azzurra la guardava ancora incapace di dirle tutto, forse doveva ancora aspettare.
<< No niente.. E’ meglio che torniamo in convento ora >>.
Rosa annuì confusa ma si avvicinò al dottore per salutarlo e ringraziarlo.
****
Una volta tornate in convento Suor Angela fu felice di notare che Azzurra non doveva più spingere quella carrozzina e che Rosa riusciva a camminare da sola.
<< Sono felice ce stai bene >>
<< Si, ora devo riprendere la mia vita in mano e.. Tornare a lavorare è tutto quello che mi rimane >>.
Rispose Rosa non sapendo che quella frase aveva causato mille emozioni contrastanti tra di loro in Azzurra, se solo sapesse che era sua sorella.
<< Vado allora, ciao >>.
Rimaste sole Suor Angela fissò la ragazza che era rimasta in silenzi << Azzurra ? >>
<< Non dica niente.. Solo mi dia altra fiducia, ce la farò >>.
<< Probabilmente non è oggi neanche domani, ma sono sicura che poi le dirai la verità, l’amore che lega due sorelle è molto forte sai ? >>.
Azzurra annuì con un sorriso dolce sulle labbra, lei non aveva mai avuto sua sorella accanto ma da quando aveva scoperto la verità era come se per tutto quel tempo non fossero mai state così lontane.

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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


Capitolo V

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Rosa ormai aveva iniziato a stare meglio da quando Guido l’aveva lasciata.
Ormai passava la maggior parte del tempo tra lavoro e uscite con Azzurra, in lei aveva trovato un’amica ma anche una sorella.
Sarebbe stato bello aver con lei questo rapporto fin dall’inizio, ma la relazione con Guido non glielo permetteva.
Senza pensare più a tutto ciò Rosa si sedette alla sua scrivania con in mano alcuni documenti che aveva ricevuto quella mattina, li aprì con mani tremanti ed iniziò a leggere.
***
Azzurra camminava decisa verso lo studio di Guido e Rosa, questa volta era decisa a dire a sua sorella tutta la verità, certo non era facile ma questa volta sentiva di poterglielo dire.
Quando aprì la porta della stanza si ritrovò avanti una Rosa in lacrime.
<< Rosa che è successo ? >>.
Chiese Azzurra preoccupata.
<< Dimmi che non è vero.. Che non lo sapevi  >>.
<< Cosa ? >>.
Azzurra si avvicinò alla sorella e notò una foto che Rosa teneva stretta tra le mani, ritraeva suo padre con una donna che Azzurra aveva già visto in foto, era la mamma di Rosa.
<< Quest’uomo è tuo padre.. Anche il mio >>.
Sussurrò la più piccola cercando di ricomporsi, ed ecco che il gioco era fatto, era stato tutto molto semplice ma non era stata lei a dire a sua sorella la verità.
<< Il mio investigatore segreto mi ha mandato questi stamattina e io.. Non ci posso ancora credere >>.
<< E’ vero Rosa, noi siamo sorelle >>.
<< Quindi lo sapevi ? >>.
Domandò la più piccola asciugandosi con rabbia quelle lacrime.
<< Si, per questo ti ho slavato la vita quel giorno perché sapevo che avevamo lo stesso sangue >>.
<< Lo sapevi e non hai detto niente.. Perché ? >>.
Chiese Rosa ancora più sconvolta.
<< Volevo solo.. Io volevo.. Stavo per dirtelo >>
<< Azzurra me lo hai tenuto nascosto ! Sapevi quando ci tenevo a sapere chi fosse mio padre per scoprire la verità e tu non hai detto niente.. Vattene Via, va via >>.
Urlò in preda alle lacrime.
<< Rosa ascoltami ti prego.. >>
<< No, non voglio sapere niente capito ? Niente >>.
Azzurra notando la sorella così distrutta decise di andare via e uscire dal suo ufficio mentre sentiva Rosa piangere disperata, forse era solo sconvolta in quel momento poi le cose si sarebbero aggiustate.
Le faceva male sentire la sorella piangere in quel modo e le faceva ancor più male sapere che non voleva essere consolata da lei.
<< Suor Angela ? >>.
Mentre Azzurra camminava senza sapere neanche lei dove andare, Angela la suora del convento le passò affianco notando subito le sue lacrime.
<< Cosa c’è ? Cos’è successo ? >>
<< Rosa ha scoperto la verità e non da me.. Volevo dirglielo ma non ci sono riuscita >>.
Azzurra si fermò per asciugarsi le lacrime, quando riprese a parlare si rese conto di come la sua voce tremasse.
<< Lei mi od-Odia e io non posso fare niente per cambiare questo, ho rinunciato a Guido per lei, le sono stata vicina e ora lei non vuole neanche sentirmi parlare >>.
Suor Angela scosse la testa e le asciugò le lacrime.
<< Ora è solo arrabbiata, non ti può odiare siete sorelle >>.
Azzurra annuì un po’ più fiduciosa grazie alle parole d’affetto e di conforto di Suor Angela.
<< Parliamo d’altro ti va ? Ho scoperto dove abita l’uomo che ha investito Rosa, e ha una famiglia con due figli e la moglie malata.. Ho parlato con lui e mi ha detto che non può fare niente, se va alla polizia poi passerà dei guai e non può abbandonare la moglie in quelle condizione, né dare un risarcimento a Rosa perché per lui è più importante la salute della moglie >>.
Spiegò la donna mentre Azzurra si sedeva accanto.
<< Quindi lo lasciamo così ? Non gliela facciamo pagare per quello che ha fatto, ha quasi ammazzato mia sorella >>.
Disse con rabbia ma dentro di se capendo il dolore dell’uomo.
<< Per questo era scappato >>.
Sussurrò giocando con le sue mani, Suor Angela annuì silenziosamente mentre pensava al da farsi, anche lei avrebbe voluto fargliela pagare a quella persona ma non poteva rovinare una famiglia per questo.
Cosa avrebbe dovuto fare ?
<< Non so cosa fare questa volta >>.
Sussurrò Angela mettendo una mano sulla spalla di Azzurra << E io non so come comportarmi con Rosa >>.
Rimaste in silenzio le due donne vennero subito distratte dall’arrivo di alcuni passi.
<< Suor Angela ? >>
Era Rosa, che sembrava irritata e arrabbiata con lei, con tutto il mondo.
<< Quindi lei sapeva la verità ? Su me e Azzurra >>.
Chiese avvicinandosi alle due mentre la più grande scattava in piedi e Suor Angela si chiedeva da quando tempo era li ad origliare.
<< Rosa io.. >>
<< Non parlare.. Io non capisco perché mi avete mentito tutti ? >>.
<< Rosa era per proteggerti, e per proteggere Azzurra, voi litigavate e vi odiavate non sapevo come comportarmi, ho fatto passare troppo tempo e ho commesso un errore imperdonabile >>.
Spiegò la donna.
<< Quindi anche voi suore sbagliate ? >>.
Azzurra rise ma notando lo sguardo orgoglioso e ancora irritato della sorella rimase in silenzio.
<< Tutti sbagliamo, chi di più e chi meno.. Come quell’uomo che ti ha investito, ma ha chiesto una seconda possibilità che noi dovremmo dargli.. Come tu dovresti dare ad Azzurra >>.
Concluse Suor Angela sorridendo.
<< Io non lo so.. Ecco noi ci siamo odiate per così tanto tempo.. >>.
Sussurrò Rosa stavolta guardando la sorella, Azzurra le sorrise.
<< E ci odieremo ancora.. Ho fatto un calcolo con la calcolatrice e in media le sorelle litigano una volta al giorno. Per venticinque anni, ci restano ancora circa 9000 liti da recuperare >>.
Rosa le sorrise, questa volta senza alcun rancore senza alcun odio a dividerle dall’abbraccio che seguì dopo.
Suor Angela decise di lasciarle da sole, dopo avrebbero pensato ad altro.

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Capitolo 6
*** Capitolo VI ***


Capitolo VI

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Rosa e Azzurra ora che si sentivano sorelle a tutti gli effetti potevano solo imparare a stare insieme.

Mancava solo una cosa da fare per Rosa al fine di raggiungere la felicità interiore, conoscere suo padre l’uomo che le aveva rovinato la vita.
<< Sei proprio sicura di voler andare oggi ? >>
<< Sii Suor Angela, devo andare oggi o l’offerta di quel vestito così trendy finisce.. Sta bene solo a me, quindi dev’essere mio >>.
Rispose Azzurra bevendo un po’ del suo caffè, era già pronta ad uscire mentre Nina ciondolava per tutto il convento.
<< Uffa oggi che non c’è scuola non so cosa fare >>.
Si lamentava da quella mattina e Alice aveva iniziato a non sopportarla più, a tal punto da mettersi la cuffia nelle orecchie per non ascoltarla.
<< Alice neanche mi stai a sentire.. Davide almeno tu ascoltami un attimo, Gregorio non c’è e io mi sento sola >>.
Diceva cercando di trattenersi senza alcun successo, Davide chiuse il fumetto che stava leggendo e a passo deciso si avvicinò ad Alice, la tirò per la manica della mano.
<< Cosa c’è ? >>.
Domandò gentilmente la più grande abbassandosi all’altezza del piccolo Davide.
<< Scusa ma per caso hai una cuffia anche per me.. Nina mi sta proprio stancando >>.
Alice rise scompigliandogli i capelli e offrendo una cuffietta al bambino che l’accettò di buon grado, anche se non capiva niente di quella musica.
<< Allora io vado a lavoro, la bambina ora dorme se qualcosa, per le colichette o sepiange .. Qualsiasi cosa insomma avete il mio numero >>.
Margherita entrò di fretta dalla porta del conventino con la sua borsa ancora aperta mentre cercava di sistemare le sue cose, prese il caffè di mano alla prima persona che gli era capitata a tiro e lo bevve.
<< Scusami sono di fretta >>.
Disse rivolta a Guido mentre Suor Costanza faceva alcuni calcoli con la calcolatrice.
<< Eh si però il caffè era mio.. >>
<< Poverino,  è il caso del caffè rubato .. Credi che dobbiamo far arrestare Margherita ? >>.
Domandò Suor Angela divertita beccandosi un occhiataccia scherzosa da Guido.
<< Azzurra >>.
All’improvviso l’allegria che si era instaurata nella sala venne interrotta da Rosa che correndo verso la sorella aveva uno sguardo serio e fermo, che volesse dirle qualcosa d’importante ?
<< Dimmi ? Sei pronta ad uscire >>.
<< Si, però mi chiedevo.. Se.. Lascia perdere Azzurra, non posso venire con te questa mattina >>.
<< Ma dovevamo andare a comprare dei vestiti e..  >>
<< Lo so, mi spiace.. Ma ho una cosa importante da fare >>.
Rispose Rosa notando la delusione sul volto della sorella, guardò Guido con sufficienza e poi s’incamminò verso l’uscita osservata da tutti.
<< Che avrà ? >>.
Domandò Nina avvicinandosi ad Azzurra che sembrava preoccupata.
<< Non saprei, ieri sera non vedeva l’ora di andare a fare un po’ di Shopping con me >>.
Disse Azzurra.
<< Beh ci verrò io >>.
Rispose poi Nina sorridendo, Azzurra si morse il labbro << Forse so dove sta andando >>.
Urlò uscendo anche lei dal convento e deludendo così Nina che si sentiva di nuovo sola, triste ed abbandonata.
<< Nessuno che vuole passare del tempo con me >>.
Sussurrò mentre Guido guardava l’orologio da polso che aveva e scappava anche lui verso lo studio per iniziare a lavorare.
<< Ci sono io con te >>
<< Ed io >>.
Dissero insieme Suor Angela e Suor Costanza che sembrava felice di aver concluso il calvario delle bollette, mentre Suor Angela in cuor suo sapeva dove stava andando Rosa.
                                                        ***       ***
Rosa era ferma avanti ad un cancello con alcuni cartelli di avvertenza sopra, poteva leggere benissimo la scritta su uno di questi ‘’ Prigione di Fabriano ‘’.
<< Sapevo che saresti venuta qui >>.
Sussurrò una voce alle sue spalle, Rosa non si girò ma si poteva notare la tensione e l’ansia che l’avvolgeva.
<< Perché non mi hai detto che volevi venire ? Ti avrei accompagnata >>.
Continuò Azzurra mettendo un braccio attorno alla spalla della sorella e guardando anche lei l’entrata della prigione.
<< Beh ci ho provato.. Ma ieri sera ho visto quando ci tenevi a voler comprare quel vestito >>.
Sussurrò Rosa ricordando la sera prima..

Azzurra sedeva sul suo letto con in mano una rivista, la sfogliava con interesse e un gran sorriso sulle labbra.
<< Azzurra devo chiederti una cosa >>
<< Dopo.. Guarda qui Rosa, questo vestito l’unico che è rimasto nella vetrina che abbiamo visto ieri è usato anche da molte attrici famose, io lo devo avere è un casino bello >>.
Disse Azzurra mostrando il vestito alla sorella.
<< S-si credo che ti donerà.. Domani io.. ><
<< .. Si Rosa, domani andremo insieme a comprarlo, magari troviamo qualcosa di bello anche per te, hai ragione tu dobbiamo correre al negozio prima che finisca ! Ma volevi dirmi qualcosa ? >>.
Rosa osservò attentamente il viso sorridente e felice della sorella, non riuscendo a dirle la verità e l’intenzione di voler andare a trovare suo padre in carcere l’indomani mattina.
<< Io.. Sono contenta di poter venire con te, non vedo l’ora >>.
Mentì spudoratamente, ma suo padre poteva attendere il vestito invece no.
Peccato che durante la notte non era riuscita a togliersi dalla testa l’immagine di suo padre e del loro primo ed unico incontro..


<< Mi spiace Rosa, ah sono una pessima sorella maggiore >>.
Si lamentò Azzurra dandosi un finto pugno sulla testa.
<< No invece, anzi senti.. Perché non lasciamo perdere qui ? Il tuo vestito non può attendere >>.
Rosa fece per fare marcia indietro, ma venne bloccata dalla sorella che l’aveva afferrata per il polso cercando di trascinarla verso la prigione.
<< Eh no Rosa, ora non te ne vai così >>
<< Ma il tuo vestito ? >>
Provò a dire cercando di convincere Azzurra con scarso successo.
<< E’ più importante far conoscere mio padre a mia sorella in questo momento >>.
Disse Azzurra con voce che non ammetteva altre repliche, così insieme entrarono in quel posto, compilarono alcuni moduli, e Rosa fu costretta a dire che era la figlia di quell’uomo, anche se figlia non si sentiva.
Mentre erano in attesa Azzurra fece una domanda spontanea alla sorella.
<< Quando lo vedrai cosa gli dirai ? >>.
Rosa ci pensò un attimo, poi guardò la sorella tristemente e grattandosi la guancia a disaggio.
<< Beh ho sempre sognato questo giorno, mi chiedevo cosa dirgli se gli avrei semplicemente urlato in faccia che lo odio o parlato come se nulla fosse.. Ma ora che mi trovo qui, sento che non avrò neanche il coraggio di dirgli ‘’ Ciao, sono tua figlia papà ‘’ >>.
Azzurra annuì con il capo, sapeva benissimo com’era suo padre, ed era un uomo si buono ma anche molto falso << Ci sono io con te, non ti preoccupare >>.
Riuscì solo a dire, sperando che suo padre non si sarebbe comportato male con Rosa.
< Azzurra >.
All’improvviso la voce di un uomo s’intromise tra le due ragazze che si girarono insieme per incontrare gli occhi azzurri di loro padre, la più grande spinse leggermente Rosa in avanti per farla sedere di fronte a lui mentre lei decideva di restare dietro alla sorella in disparte ed osservare il breve colloquio che sarebbe iniziato da li a poco.
<< Rosa.. Quindi ora sai tutto >>
<< Si.. Io. So tutto, chi sei, chi sono e chi sarò.. Io penso che sarò diversa da te, voglio diventare una persona migliore. Ma come si sa la mela non cade molto lontana dall’albero e in passato mi sono resa conto che sfortunatamente avevo preso molto da te.. Ma ora sto cercando di cambiare perché non voglio avere nulla a che fare con te >>.
Disse Rosa tutto d’un fiato.
<< Ora Suor Costanza farebbe Zac >>.
Sussurrò Azzurra tenendo fissando i due che si erano girati a guardarla mentre lei sussurrava un << No niente non fate caso a me >>.
Il padre di Azzurra guardò Rosa ed annuì << Non m’interessa, ne che mi odi  e ne che sei venuta qui per dirmi queste cose. Anzi io non volevo neanche mai parlarti >>.
Azzurra strinse i pugni sentendo che da li a poco sarebbe scoppiata.
 << Io volevo solo conoscerti.. Tutto qui >>
<< Già, voleva sapere  chi era il bastardo che le aveva rovinato la vita >>.
<< Azzurra ? >>
L’uomo notò gli occhi carichi d’odio e rancore nella sua primogenita, tornò a fissare Rosa.
<< Per me potevi anche essere morta, anzi avevo chiesto a tua madre di abortire dandole dei soldi.. Ma non l’ha fatto vedo, e quindi ora siamo arrivati a questo >>.
<< Papà mi fai schifo >>.
Scattò Azzurra per prendere la difesa della sorella, Rosa vide la sorella mettere entrambe le mani sul banco che li divideva.
<< Azzurra ascoltami io.. >>
<< No, non abbiamo più nulla da dirci io e te.. E se Rosa ha finito possiamo anche andarcene >>.
Rosa guardò la sorella ed annuì, ormai aveva detto tutto quello che aveva da dire a suo padre, era ora di tornare a casa.
Il papà delle due ragazze poté solo vedere le figlie scomparire dalla sua vista e forse dalla sua vita per sempre.
Azzurra aveva ancora il fiatone per la rabbia accumulata e poi lasciata esplodere la dentro, ma sua sorella aveva sofferto per causa sua, doveva pagarla.
<< Azzurra ? >>.
Rosa che doveva essere quella più sconvolta sembrava aver raggiunto la serenità, forse perché parlare con lui era l’ultimo passo per stare bene.
Azzurra si girò a guardare la sorella e l’abbracciò forte stringendola e piangendo come non aveva mai fatto e come non avrebbe mai pensato di fare.
***
Durante il ritorno non si scambiarono neanche una parola, poi Rosa venne distratta dall’urlo di un bambino che giocava allegramente con la madre e con il padre, sorrise appoggiando la testa contro il finestrino del Taxi.
<< Ecco a voi >>.
Rosa pagò il conto e insieme ad Azzurra si avviò verso il convento, ma si fermò prima di entrare.
<< Ehi ? >>
<< Dimmi Rosa ? >>.
Azzurra voleva sembrare forte, ma era anche una persona debole in quel momento.
<< Io ho capito un’altra cosa stando con te e con tutti voi.. Che l’amore non si può comprare e io non comprerò mai quello di Guido >>.
Azzurra strinse gli occhi a due fessure non capendo cosa stava per dirle la sorella.
<< Cosa vuoi dire ? >>
<< Che ho notato come lui ti guarda e come tu cerchi di sfuggire dal suo sguardo, voi vi amate >>.
<< Rosa io.. Anche se lo amo rinuncerò a lui per te.. non mi sembra giusto >>.
Rosa rise bloccando le parole della sorella << A me non sembra giusto che io ti abbia rubato il fidanzato >>.
<< Veramente è anche per colpa mia se ci siamo lasciati >>.
<< Lo so.. Lo so, ma ora ti chiedo una cosa sola >>
Azzurra guardò incuriosita la sorella << Cosa ? Qualunque, cosa dimmi >>.
<< Va’ da lui e sii felice anche per me, tu puoi e io non voglio essere la causa della tua sofferenza, se devi soffrire per far star bene me vedi che è inutile, perché Guido amerà sempre e solo te.. Allora invece di soffrire insieme, voglio che almeno una di noi sia felice.. Io un giorno m’innamorerò di nuovo >>.
Azzurra non riusciva a credere le parole della sorella, davvero lei avrebbe rinunciato alla sua felicità per lei ?
Avere una sorella era davvero un dono come diceva Suo Angela, e l’aveva capito troppo tardi ma aveva tutto il tempo per recuperare, ora doveva recuperare il tempo con Guido.
Rosa spinse Azzurra verso l’ufficio di Guido e le sorrise chiedendole di raccontarle tutto quella sera.

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Capitolo 7
*** Capitolo VII ***


Capitolo VII

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Rosa aspettava il rientro di Azzurra seduta sul suo letto mentre leggeva un libro con interesse, certo non riusciva a concentrarsi molto poiché sapeva che da li a poco Guido sarebbe tornato con sua sorella.
Ma andava bene anche così, anche se non sprizzava gioia da tutte le parti avrebbe fatto finta di essere felice per sua sorella.
Così quando Azzurra varcò la porta della stanza con gli occhi lucidi e un sorriso stupido stampato in faccia Rosa non riuscì a non prenderla in giro.
<< Mh dal sorriso ebete direi che è andata benissimo >>.
Azzurra si lasciò cadere sul letto di Rosa  e guardò il soffitto come se questo stesse per caderle sulla testa da li a poco.
 

Azzurra era giunta da Guido con il cuore in gola, dirgli che lo amava era difficile ma le era stato ancora più difficile tenergli tutto dentro, nascondere che in parte anche lei voleva riprendere da dove avevano lasciato.
Ma c’era Rosa sua sorella in quel momento aveva bisogno di non essere tradita da lei, per fortuna che proprio lei stessa le aveva detto che potevano tornare insieme e che non avrebbe sofferto.
<< Azzurra ? >> Guido stava rientrando nel suo ufficio quando aveva trovato l’unica donna che amava ad attenderlo.
<< Ehi ciao.. Senti ti devo parlare >>.
Sembrava troppo seria, una serietà che Azzurra non aveva quasi mai.
<< Certo.. Dimmi pure >>. Rispose Guido un po’ preoccupato.
<< Prima parlando con Rosa ho capito che.. Non aspetta, non è stata lei a farmelo capire perché già lo sapevo, ma lei mi ha dato il permesso.. Anche se non ho bisogno del permesso di mia sorella per stare insieme a te è solo che.. >>
<< Si >> Disse Guido senza lasciar finire ad Azzurra di parlare, anche perché lei si era un po’ complicata la vita << Se stai dicendo che vuoi tornare con me.. Si Azzurra >>.
<< Abbiamo ancora una possibilità ? >>
<< Non l’abbiamo mai persa >>. Rispose Guido avvicinandosi per catturare finalmente quelle labbra che tanto gli erano mancate, Azzurra però mise una mano avanti alla bocca del compagno per bloccare le sue intenzioni sul nascere.
<< Aspetta, prima devo chiederti una cosa.. Non baciamoci avanti a mia sorella, so che è stata lei a spingermi a tornare con te, ma so anche che dentro di se ti ama ancora.. Non sarebbe corretto >>.
Sussurrò mentre Guido annuiva e levava quelle mani davanti alla sua bocca << Tutto quello che vuoi amore mio.. Ti amo >>.
Sussurrò prima di baciarla, Azzurra non ricordava quando fosse dolce e bello il calore delle sue labbra al contatto con quelle di Guido.
 << Ti amo anch'io >>.


<< Insomma ? Non mi dici com’è andata ? >>.
La voce di Rosa riportò Azzurra alla realtà, sorridendole si sedette composta sul letto e raccontò del dialogo avvenuto con Guido omettendo il bacio e tutto il resto.
<< Patetico.. un dialogo come quello è patetico.. Ma alla fine siete tornati insieme >>.
Disse Rosa guardando a terra.
<< Mi fa davvero piacere >>.
Mentì per l’ennesima volta quel giorno ed Azzurra lo capì ma decise di non dirglielo, guardò la foto scattata con la sorella qualche giorno prima e sorrise.
<< Sono felice di averti come sorella.. Sai non l’avrei mai detto qualche mese fa, ma sono felice davvero >>.
Disse Azzurra afferrando la mano di Rosa che sorridendo la strinse con gioia.
***
Il mattino dopo naturalmente la storia di Guido e Azzurra venne subito a galla grazie allo zampino di Davide che per puro caso il giorno prima aveva visto i due baciarsi.
<< Ora torneremo ad essere una famiglia ? >>
Domandò speranzoso ricevendo un sorriso dal padre e un si con la testa da Azzurra.
<< Finalmente >>.
Disse solo abbracciandoli entrambi.
<< Tu sarai la mia zia preferita allora >>.
Fece Davide correndo ad abbracciare Rosa che rimase senza parole e con le braccia alzate dalla sorpresa, Davide si era stretto a lei in un caldo abbraccio, così avvolse le braccia attorno al piccolo stringendolo a se.
<< Tutto questo amore e queste smancerie mi faranno salire il diabete.. Ma non posso farci niente se mi piace lo zucchero >>.
Pensò Rosa scuotendo la testa e osservando gli altri che si complimentavano ancora con la coppia ritrovata, poi notò con la coda nell’occhio un’anziana signora con la nipotina e subito le venne in mente la nonna.
<< Cavola Nonna >>.
Urlò all’improvviso facendo girare verso di te tutti i presenti, Rosa si mise una mano fra i capelli.
<< Cosa c’è ? >>.
Domandarono Suor Angela e Azzurra.
<< Mia nonna.. Nonna Checca.. Lei verrà qui tra due giorni e io me ne ero dimenticata >>.
Suor Costanza le sorrise mettendole subito una mano sulla spalla.
<< Non ti preoccupare, tutto sarà pronto appena verrà qui >>
<<  No non è per quello.. Io avevo detto che ero fidanzata con Guido >>.
Urlò disperata << Non posso darle una delusione, dirle ‘’ Ah sai nonna Azzurra è mia sorella e io mi sono lasciata con Guido per far si che loro si rimettano insieme. Sai avevo rubato il ragazzo a mia sorella ‘’ Non voglio causarle un altro dolore cavolo >>.
Rosa si morse le labbra e iniziò a pensare una scusa da inventare con la nonna.
<< Beh basta far finta che state insieme >>.
S’intromise Azzurra mentre gli altri si chiedevano tutti se stesse bene, Guido compreso, ma d’altronde era grazie a lei se ora stavano insieme di nuovo, un sacrificio poteva farlo per la sorella di Azzurra.
<< No Grazie >>.
Rosa scosse immediatamente la testa.
<< Ma perché ? >>.
Domandò Azzurra.
<< E’ ovvio che io con mia nonna non so mentire e poi.. Mi sentirei a disaggio >>.
Rispose Rosa mentre Nina rideva divertita facendo attirare l’attenzione su di se.
<< Tu non sai mentire ? ma per favore >>.
Azzurra assottigliò gli occhi infastidita dal commento acido e poco carino di Nina.
<< Perché cosa vorresti dire scusa ? >>.
Domandò avvicinandosi a lei, Suor Angela s’intromise tra le due.
<< Che è ora che la smettiate e Nina deve uscire a comprare il pane.. Si il pane >>.
Disse cercando di placare la lite che stava per nascere tra le due donne, Azzurra sospirò ancora indignata prima di dire che sarebbe andata lei a prendere il pane.
<< Andrò io.. Rosa cercheremo una soluzione non ti preoccupare >>.
Disse Azzurra guardando Nina in cagnesco un ultima volta prima di uscire dal convento con mille pensieri in testa, Rosa ci teneva a sua nonna e non voleva mentirle, era contenta  della relazione con Guido e per questo motivo Rosa non le aveva ancora detto della loro rottura e tutto il resto, ma ora che sarebbe arrivata la nonna c’era anche un altro problema.. Lei, per la prima volta avrebbe conosciuto la donna che aveva cresciuto con affetto sua sorella, le era grata e per questo doveva ringraziarla.
Azzurra presa dai suoi continui pensieri andò a sbattere contro una persona cadendo a terra.
<< Ahio >>
<< Ah stà più attenta >>.
Disse una seconda voce con un accento Francese, Azzurra alzò gli occhi per notare un ragazzo con gli occhiali e i capelli lunghi ma non troppo, un po’ come Guido solo un po’ più corti.
Aveva due occhi verdi che sembravano due smeraldi.
<< S-scusa >>.
Balbettò Azzurra notando poi il ragazzo alzarsi prima di lei per aiutarla.
<< Guarda avanti la prossima volta ok ? potevi farti male >>.
Disse educatamente quello, non sembrava arrabbiato.
Poi Azzurra lo guardò ancora negli occhi e le venne l’illuminazione.
<< Vieni con me >>.
Disse tirandolo per un braccio.
<< Ehi aspetta un attimo ! >>.
Urlò mentre veniva trascinato in convento.
***
<< Azzurra ? Chi è lui >>
Domandò Suor Angela guardando il ragazzo che veniva trascinato da Azzurra, Rosa e Guido rimasero in silenzio avanti alla scena esilarante.
<< Rosa ti presento Guido >>.
Disse Azzurra facendole l’occhiolino.
<< Veramente il mio nome è Noë l Walter Garcia >>.
<< Beh da ora ti chiamerai Guido va bene ? >>.
Tutti guardarono confusi Azzurra che aveva messo entrambe le mani puntate sui fianchi e sembrava decisa in quello che diceva.
<< Tu vuoi che lui faccia finta di essere Guido ? >>.
Domandarono Suor Angela e Rosa confuse ancora più di prima, il sorriso di Azzurra valeva più di mille si.
<< Ma sei uscita completamente fuori di testa ? >>.
La rimproverò Suor Angela mentre Rosa rimaneva in silenzio a fissare quel ragazzo, aveva pure i capelli rossi a lei non piacevano quelli con i capelli rossi.
 Però l’idea non era per niente male.
<< Oh avanti Suor Angela lei avrebbe fatto lo stesso per me.. Ricorda il giorno che mi ha scambiato con Rosa perché non voleva fare brutta figura avanti al professore e con Guido ?Ora basterà che lui finga di essere il fidanzato di Rosa >>.
<< Si ma quel giorno era tutto molto diverso.. Ora possiamo trovare una soluzione a questo macello no ? Vero Rosa ? >>.
Tutti gli occhi vennero rivolti verso la diretta interessata che sembrava pensierosa ma al tempo stesso sembrava che l’idea di usare quel ragazzo come Guido le andasse bene.
<< Ah si vede proprio che siete sorelle ! >>.
Si lasciò sfuggire Guido.
 << Buon sangue non mente eh >> Rispose Azzurra fiera di se.
<< Scusatemi ? Ma io ancora non ho voce in capitolo >>.
Si lamentò invece Noël sentendosi a disaggio, insomma era stato rapito da una pazza e ora si era ritrovato con una fidanzata senza neanche capire come.
  

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Capitolo 8
*** Capitolo ottavo ***


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Noel guardava ancora quelle ragazze confuso più di prima, se aveva capito bene doveva fingersi il fidanzato della più piccola.
<< Allora ricapitoliamo, da ora ti chiamerai Guido mentre Guido si chiamerà Waltewr o Noel come vuole lui >>.
Disse Azzurra indicando prima uno e poi l’altro, Guido lanciò uno sguardo di solidarietà verso il povero mal capitato.
<< Sarai un avvocato, e fidanzato con Rosa da Sei anni.. Devi sapere quasi tutto su di lei >>.
Continuò Azzurra.
<< Scusatemi ? Ma perché io ? >>
Chiese Noel ancora più confuso che mai.
<< Sta per venire mia nonna, e le ho detto che sono fidanzata con Guido, ma ci siamo lasciati e ora è fidanzato con Azzurra mia sorella.. Non voglio darle questo piccolo dispiacere era così felice di potermi vedere felice con qualcuno, e non ho avuto il coraggio di dirle la verità.. Non sa neanche che Azzurra è mia sorella >>.
<< Come non lo sa ? >>.
Chiese Azzurra urlando.
<< Ecco.. Non ho avuto modo di dirglielo >>.
Rispose l’altra.
<< Pensavo che glielo avevi detto.. Comunque, sei dei nostri oppure no ? >>.
Domandò Azzurra guardando Noel che seduto accanto  Guido cercava di capire qualcosa su quelle due ragazze, ma l’unica cosa che gli veniva in mente era che quelle due non stavano bene con la testa.
Poi guardò Rosa, intensamente, così tanto intensamente da far distogliere lo sguardo alla ragazza perché non voleva arrossire.
<< E va bene >>.
'' Rispose alla fine annuendo, tanto non aveva un posto dove andare ''.
<< Posso rimanere qui per la notte ? >>
<< Ma certamente.. >>
<< .. No >>.
Ad intervenire fu Suor Costanza.
<< Ragazze non è un Hotel questo, non possiamo ospitare chiunque >>
<< Ma Suor Costanza, Noel è senza un tetto sotto la testa, non possiamo lasciarlo solo a questo poverino.. Lo guardi bene >>.
Provò a dire Azzurra mentre Guido si chiedeva ancora come poteva la sua fidanzata dire certe cose.
<< Beh.. Mi spiace, ma NO >>
<< Per favore, pagherò il disturbo se è un problema >>.
Disse poi Noel.
<< Non era un poveraccio ? >>
Chiese Costanza fissando Azzurra e poi Rosa che faceva finta di niente evitando lo sguardo.
<< E’ per Rosa, vede.. Loro sono fidanzati >>
<< Ah si ? E da quando >>.
Domandò Suor Costanza ora incuriosita più che mai.
<< Da.. Ora, però si stanno conoscendo, vero ? >>.
Chiese Azzurra alla sorella che si ritrovò ad annuire.
<< E va bene.. Non e bastava una svampita ? Ora Rosa assomiglia sempre di più a sua sorella, prima o poi farò Zac >>.
Disse Suor Costanza andandosene << Che Dio ci aiuti >>.
Sussurrò invece Suor Angela seguendo la sua superiora e andando a pregare perché Dio gliela mandasse buona.
<< Bene ora vi lasciamo.. Così potete conoscervi meglio >>.
Disse Azzurra afferrando Guido e trascinandoselo via, Rosa rimase sola con Noel e lo fissò a disaggio.
<< Mi spiace, mia sorella è un po’.. Un tantino impulsiva >>
<< Però vedo che anche tu sei stata d’accordo con lei >>.
Ripose lui con il suo accento francese, quell’accento che lo rendeva irresistibile.
<< Beh si.. E mi dispiace, se non vorrai fare questa cosa lo capirò >>.
Rispose Rosa dispiaciuta in parte per tanto disturbo.
<< Non importa, anch’io ho una sorella sai ? Anche lei è matta come Azzurra, almeno lo era un tempo.. >>.
Rispose Noel guardando Rosa quasi malinconicamente.
<< Non lo è più ? >>
<< Beh, prima vivevamo insieme in Francia ma per seguire qui in Italia l’uomo che amava mi lasciò agli zii.. Però sono venuto a trovarlo >>.
Rispose lui che senza capirne il motivo stava raccontando della sua vita a una sconosciuta.
<< Capisco, e i tuoi genitori ? >>.
Chiese Rosa guardandolo profondamente.
<< Beh.. Loro sono spariti quando avevo sei anni e mia sorella dieci, insomma se ne andarono in viaggio per il mondo lasciandoci soli e facendosi sentire solo alle feste >>.
Continuò lui un po’ tristemente << Non ho mai smesso di aspettarli, fino ai sedici anni quando ho perso le speranze >>.
Rosa annuì << La tua storia si avvicina un po’ alla mia, mia madre mi ha cresciuta da sola.. Poi è morta quando ero piccola, mia nonna quindi ha preso il suo posto.. E ora dopo tantissimo tempo a cercare ho trovato la figlia di mio padre, all’inizio ci siamo odiate, ma ora credo di essere felice di essere partita alla ricerca di mio padre.. Non ho trovato lui ma mia sorella e va bene così >>.
<< Quindi non siete sorelle di sangue.. Avete mezzo sangue >>
<< Si, ma per me è come se fossimo nate e cresciute insieme, non importa se ad unirci è solo nostro padre.. Noi siamo sorelle >>.
Rispose Rosa guardando l’uomo.
<< Sono felice per te.. Mia sorella invece non sta molto bene, per questo sono venuto qui a trovarla, ha avuto il cancro ma ho saputo che lo ha combattuto e ora si deve solo rimettere, è stanca e il marito anche per questo mi ha chiesto di venire qui. Per aiutarlo con i figli, ho accettato subito >>.
Concluse Noel.
<< Mi fa molto piacere che stia bene ora >>.
I due si sorrisero, non sapevano che qualcuno li stesse spiando.
<< Azzurra possiamo andarcene ora o devi ancora spiare Rosa e quel ragazzo ? >>.
Chiese Guido annoiato.
<< Volevo solo essere sicura di potermi fidare di quel Noel >>.
<< Ma come l’hai portato tu da tua sorella >>.
Azzurra sospirò decidendo di chiudere li l’argomento.
***
Nonna Checca si presentò nel pomeriggio verso le 5:30, appena giunta al convento Rosa corse ad abbracciarla.
<< Nonna sono così felice di vederti >>.
Disse abbracciandola e fissandola nei suoi occhi neri, occhi che per molte notti avevano aspettato svegli che lei si addormentasse.
<< Sono anch’io contenta di poter vedere che stai bene, ma dovresti mangiare un po’ di più cara >>.
Rispose la donna mettendole una mano sulla guancia.
<< Nonna mangio bene e anche abbastanza.. Vieni voglio presentarti qualcuno >>.
Disse Rosa prendendole la mano e accompagnandola dagli altri amici del convento.
<< Lei è Suor Angela, Mi ha accolta al mio arrivo e lei Suor Costanza >>.
<< Vi ringrazio molto, vi state prendendo cura della mia nipotina e sembra felice >>.
Le due donne sorrisero dicendo che non c’era bisogno di ringraziare.
Poi Rosa passò a presentare gli altri e lasciò per ultima sua sorella Azzurra, era decisa a dire alla nonna la verità anche se non sapeva ancora come.
<< Lei è Azzurra.. E lui Guido >>.
Disse presentando Noel con il nome di Guido.
<< Salve, sono Guido il fidanzato di sua nipote, è un piacere conoscerla >>.
Disse lui educatamente e prendendole la mano per baciarla in segno di saluto.
<< Oh che giovane educato >>.
Disse la donna osservando poi il vero Guido.
<< Io mi chiamo Gu.. Guglielmo >>.
Disse lui correggendosi prima di sbagliare a dire il nome.
<< Guglielmo.. Bene, Rosa sono felice che hai scelto di stare con Guido.. Mi piace di più >>.
Disse nonna Checca senza troppi giri di parole e lasciando a bocca aperta Guido mentre Azzurra e Noel ridevano contagiati dalla risata sarcastica di Rosa.
<< Mia nonna sente a pelle quando una persona le piace oppure no, lo capisce subito.. Mi spiace Guglielmo >>.
Sussurrò Rosa in imbarazzo.
 Alla fine tutti decisero di accompagnare nonna Checca in camera di Rosa e Azzurra dove avrebbe alloggiato per la notte mentre Azzurra sarebbe rimasta con Margherita.
<< Tu sei amica di Rosa ? >>
Domandò poi la donna rivolta ad Azzurra.
<< Oh.. Certo >>.
Rispose Azzurra imbarazzata, erano sorelle non semplici amiche.
<< Spero che tu le voglia bene, sai lei è sempre stata sola da piccola >>
<< Certo, le voglio molto bene >>.
Rispose Azzurra osservando la sorella che camminava avanti a loro, sorrise notandola parlare con Noel tranquillamente.
<< Insomma che cosa fai in realtà ? >>.
Sussurrò Rosa cercando di non farsi ascoltare dalla nonna.
<< Psicologia, e poi spero anche di diventare un violinista >>.
Rispose Noel mostrandole il violino che stringeva tra le mani, Rosa osservò la custodia in velluto dello strumento.
<< E’ affascinante >>
<< Se vuoi posso suonarti qualcosa >>.
Rispose lui sorridendole.
<< Mi piacerebbe >>.
Entrambi continuarono a camminare senza rendersi conto di aver oltrepassato la porta della camera di Rosa.
<< Ehi voi due piccioncini ? Per di qua >>.
Disse scherzosamente Azzurra notando poi i due che continuavano a fissarsi con una strana luce negli occhi.
***
La nonna di Rosa aveva fatto sistemare la sua valigia sul letto, iniziò a guardarsi attorno per poi notare una foto sul comodino delle due ragazze, vi erano Rosa e Azzurra sorridenti e abbracciate, sembravano due sorelle.
<< Allora Nonna, cosa vuoi fare oggi ? >>
<< Starmene un po’ con mia nipote, e parlare >>.
Rosa sorrise andando a sedersi accanto alla donna, parlarono del più e del meno.
Aveva un po’ di tempo prima di dirle che Azzurra era la sorella, ora voleva solo godersi sua nonna.

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Capitolo 9
*** Capitolo nono ***


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Rosa entrò in cucina assieme alla nonna dopo una lunga passeggiata, la donna si sedette stanca su una sedia alzando il cuscino di rose che vi era posto sopra.
<< Ho sempre odiato i cuscini sulle sedie, mi danno fastidio >>.
Disse la donna ridendo e osservando la nipote che affiancava il giovane Noël.
<< Come vi siete conosciuti ? >>
Domandò guardando la coppia, ancora non aveva chiesto loro molti particolari eppure voleva sapere tutto dalla sua nipotina.
<< Beh.. E’ stato grazie ad Azzurra e.. >>
<< Uno strano/incontro scontro del destino >>.
Risposero i due che non sapevano neanche cosa inventarsi, per fortuna che la nonna aveva annuito sorridendo ai due ragazzi.
<< Quando si fanno incontri causati dal destino allora vuol dire qualcosa.. Qualcosa d’importante, credo proprio che il vostro sia vero amore >>.
Rispose la donna facendo arrossire entrambi i ragazzi, Noël tossì dall’imbarazzo prima di cercare con lo sguardo qualcos’altro da guardare per sfuggire agli occhi di Rosa e i presenti.
<< No.. Guidol c’è una visita per te >>.
Disse Davide entrando con Suor Costanza.
<< Ah, sarà mia sorella.. Le avevo detto che mi trovavo qui >>.
Rispose subito dopo il ragazzo grato per l’arrivo della sorella la quale entrò in convento con due bambine e un neonato in braccio.
La donna aveva il volto stanco e segnato dalla lunga malattia che l’aveva vista combattere per più di sei mesi, solo nelle ultime settimane però lei poteva dire di aver vinto.
<< Come mai sei sola ? >>
<< Sai com’è mio marito, non ama entrare nelle chiese.. Credo che l’ultima volta che ci sia entrato sia stato al nostro matrimonio >>.
Noël guardò le due gemelle che si stringevano le mani nascoste dietro alla loro mamma, una delle due stringeva la gonna della donna, il ragazzo le trovò dolci e divertenti, il piccolo di quasi un anno invece dormiva comodamente con la testa sul seno della donna.
<< Sono felice di rivederti fratellino.. Ma dimmi, come mai sei qui ? >>.
Chiese la donna ignorando i presenti e abbracciando Noël.
<< E’ una lunga storia.. Ma vorrei presentarti le persone che mi stanno dando ausilio >>.
Fece lui indicando i presenti.
<< Scusatemi è da tanto che non  vedevo il mio piccolo fratellino.. Sono così felice di rivederlo che neanche mi sono resa conto di tutti voi >>.
<< Oh non si preoccupi >>.
Intervenne Suor Angela sorridendo e osservando i tre bambini.
<< Mia sorella è una roccia, ha appena sconfitto il cancro e già ha ripreso in mano la sua vita come se avesse sconfitto il raffreddore >>.
<< Davvero ? Sono molto felice per te >>.
Disse Suor Angela sorridendo, era una gioia sapere che qualcuno nel mondo era talmente tanto forte.
<< che ne diresti di tenermi per un po’ i bambini ? So che sei tanto bravo con loro e io devo fare alcuni servizi importanti >>.
Il ragazzo ci pensò un po’ prima di annuire << Terrò io le piccole pesti >>.
Detto ciò la donna lasciò il più piccolo in braccio a Noël e salutò le due gemelle che guardavano lo zio incuriosite da lui.
<< Che facciamo ? >>
Domandarono all’unisono le due lasciando Noël senza parole.
<< Cosa c’è ? non sai cosa fare con loro scommetto >>.
Disse Rosa affiancando il ragazzo e osservando i te bambini.
<< Che carini.. Proprio come te >>.
Si lasciò sfuggire Rosa che immediatamente si tappò con le mani la bocca, ma ormai Noël aveva sentito le parole della ragazza e aveva sorriso.
<< Penso che un giorno anche tu farai dei bambini bellissimi.. Ovviamente se prenderanno da te >>.
Le sussurrò facendole l’occhiolino.
***
Intanto Azzurra e Guido camminavano uno affianco all’altra in silenzio, stavano giungendo al piccolo bar del convento quando udirono un urlo divertito che era di Davide.
<< Cosa succede ? >>.
Domandò Guido entrando di corsa con Azzurra curioso di capire da cosa proveniva e cosa provocava la risata del figlio.
<< Papà Guido è fichissimo >>.
Urlò Davide scendendo dalle spalle del ragazzo che con entrambe le braccia teneva stretto a se le due gemelle che ridevano.
<< Ci ha presi tutti e tre in braccio, poi è molto forte e non ci ha fatti cadere per niente >>.
Guido rimase in silenzio osservando poi Rosa con in braccio un neonato.
<< Vedi ? Lasci tua sorella da sola per cinque minuti e se ne torna con tre bambini piccoli >>.
Scherzò Guido mentre Azzurra si avvicinava alla sorella che si era seduta accanto a nonna Checca.
<< Ciao Azzurra, non trovi che mia nipote sia una bella mamma ? >>
<< Si, e penso che un giorno lo sarà davvero >>.
Rispose Azzurra sorridendo e facendo arrossire Rosa che involontariamente lanciò un occhiata a Noël, lui stava ridendo con le due bambine mentre tentavano di scappargli lontano e lui provava ad acchiapparle sotto le proteste di Suor Costanza che urlava che quello era un convento e non una ludoteca per bambini.
<< Come si chiama questo bel bambino ? >>
Domandò Azzurra toccando la manina del piccolo.
<< Lui si chiama Marco mentre le due bambine si chiamano Dominique e Alix >>.
Rispose Rosa, le due bambine avevano un nome Francese la prima quello della nonna materna e mentre il piccolo Marco aveva il nome del nonno, Rosa non riusciva a capire come mai avesse scelto quei nomi nonostante la cattiveria dei genitori, insomma era stata abbandonata da piccola con un bambino ancora più piccolo da crescere e lei che faceva ? pensava ai genitori e metteva ai suoi figli i nomi appartenenti a loro.
<< Non capisco come abbiano potuto perdonare la loro famiglia >>.
Disse Rosa guardando Azzurra, le aveva raccontato due sere prima ciò che Noël aveva detto della sua famiglia, e lei non si capacitava anzi non capiva.
<< Te lo detto Rosa.. Il perdono pur essendo complicato da capire avvolte serve per  riuscire ad andare avanti nella vita con indifferenza.. Poi tutti abbiamo bisogno di una seconda possibilità.. Ma solo chi se la merita >>.
Aggiunse Azzurra riprendendo al padre e al modo come aveva trattato Rosa.
<< Questo bambino è proprio carino >>.
S’intromise la nonna di Rosa << E non piange mai, sai Rosa ? Da piccola piangevi sempre, cercavi sempre me o la mamma >>.
Disse l’anziana ricordando la nipote da bambina, sorrise guardando Azzurra e Rosa come se fossero entrambi le sue nipoti.
<< Le vuoi bene a mia nipote vero ? >>.
Azzurra si ritrovò ad annuire in imbarazzo.
<< Sono felice, Rosa non ha mai avuto amici, sono sicura che tu l’aiuterai a crescere.. Siete entrambi giovani e avete ancora molta strada avanti, io invece ormai sono vecchia e ho una certa età però capisco quando due persone si amano o si vogliono bene realmente e sono sicura Rosa che tu hai trovato il vero amore.. Tienilo stretto a te >>.
Rosa guardò di nuovo Noël, lui non era il suo amore come poteva tenerselo stretto ?
<< Nonna io.. Devo dirti una cosa >>.
Azzurra guardò la sorella seriamente, sentiva di sapere cosa volesse dirle ma Nonna Checca precedette la nipote lasciandola senza parole.
<< Voi siete sorelle vero ? >>
<< C-Come fai a saperlo ? >>.
La donna sorrise guardandole entrambe negli occhi << Non sono ancora rimbambita.. E poi ho ricordato che tua madre mi disse tanto tempo fa il motivo per la quale ti aveva chiamata Rosa.. Perché tuo padre aveva una figlia con un nome di un colore, e le sembrava bello poterti dare un nome che le assomigliasse al suo, sperava un giorno di vedervi crescere insieme ma non è mai successo. Per quando lei ci provasse chiedendo a tuo padre di conoscerti almeno vederti da lontano, lui si rifiutava sempre.. Ma fu un giorno che tu avevi sei anni e Azzurra quasi otto, che voi due v’incontraste al parco, tua mamma e tuo padre si erano riconosciuti e avevano iniziato a litigare allora tu non sapendo della vostra parentela avevi deciso di allontanarti per andare a giocare da sola >>.
La nonna di Rosa si fermò un attimo fissando i volti increduli delle due sorelle.
<< Tua madre non si accorse che tu ti eri allontanata, e fu allora che incontrasti Azzurra.. Io mi resi conto che tu non c’eri e poi vi vidi parlare e giocare insieme sulle altalene, quella fu l’unica volta che vi vidi insieme poi tua madre decise di andare via da quella città dove viveva tuo padre per cambiare vita, peccato che non c’è l’ha mai fatta >>.
Sussurrò la donna che cercava di trattenere le lacrime, era sempre così quando ricordava di sua figlia la sua unica figlia, un genitore non dovrebbe mai sopravvivere a un figlio.

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Capitolo 10
*** Capitolo X ***


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Davide ridendo corse dal padre abbracciandolo forte.
<< Papà devo dirti una cosa Pazzesca >>
<< Spara figliolo >>.
Domandò Guido fissando il piccolo che rideva ancora per tutti i giochi che Noël gli stava facendo fare.
<< Voglio un fratello >>.
Urlò Davide facendosi sentire da tutti compresa Suor Costanza che stava passando verso di loro ma sentendo quelle parole indietreggiò cambiando direzione.
<< Un fratello ? N-non è una cosa che si chiede così.. Insomma .. >>
<< Dai per favore, ne voglio uno mitico come lui >>.
Disse Davide puntando il dito verso Noel, tutti si voltarono a fissare il ragazzo che giocava ancora con le due nipotine.
Nel frattempo Azzurra era diventata rossissima, forse Davide non sapeva che la cosa implicava anche lei e poi ci doveva essere prima un matrimonio << Ne riparleremo >>.
Promise avvicinandosi al bambino, questo s’illuminò.
<< Nonna.. Quindi sei felice di sapere che io e Azzurra siamo sorella ? >>.
Chiese Rosa cambiando discorso e fissando nonna Checca, questa le sorrise << Tu sei felice ? >>
<< Si >>.
<< Anch’io, se tu lo sei >>.
Concluse accarezzando la testa della nipote, entrambe fissarono Noel.
<< Spero di vedervi sposati un giorno >>.
Rosa non riuscì a trattenere una risata, per fortuna che i rossi non le piacevano, Noel non l’avrebbe mai sposato.
***
Dopo che Nonna Checca fu ripartita, Rosa e Noel si ritrovarono da soli a parlare di tutto ciò che era successo in quei giorni così caotici.
<< Cavolo che avventura ! >>
<< Qui in convento succedono sempre cose del genere.. Noel ti ringrazio per tutto quello che hai fatto >>.
Il ragazzo fissò la luna e poi Rosa, le sorrise semplicemente e le baciò la mano.
<< Di niente, mi sono divertito e poi.. Ho avuto per finta una splendida ragazza di fianco a me >>.
Rosa arrossì sospirando e gli baciò la guancia << Ci vediamo, buonanotte >>.
Rosa gli diede le spalle iniziando a camminare verso la sua stanza, ricordando della sera prima.
Inizio Flashback :
<< Rosa sei cambiata in questi giorno >>.
Aveva detto Azzurra fissando la sorella che guardava da ore il soffitto senza fiatare.
<< Come ? Cambiata e perché ? >>.
Azzurra le sorrise << Sembri innamorata.. Dai dimmi chi è il fortunato ? >>.
Rosa si mise seduta sul letto di scatto, poi urlò.
<< Non sono innamorata.. A me i ragazzi con i capelli rossi non piacciono >>.
Aveva detto lasciando Azzurra confusa.
<< Non ho mica detto che ti piace qualcuno con i capelli rossi >>.
Rosa arrossì violentemente mettendosi la mano avanti alla bocca, che cavolo aveva urlato?          
 
Fine Flashback :
Rosa si fermò improvvisamente e si voltò a guardare le spalle perfette di Noel, i ragazzi con i capelli rossi non le piacevano << O forse si >>.
Sussurrò a se stessa, improvvisamente i piedi iniziarono a camminare da soli, verso quel ragazzo che aveva iniziato a far parte della sua vita così velocemente da non farle capire più nulla, da farle perdere la ragione.
<< Noel ? >>.
Rosa mise una mano sulla spalla del Francese e questo si voltò sorridendole, le loro labbra s’incontrarono senza chiedere il permesso.
***
<< Azzurra smettiamola di fissare tua sorella e Noel >>
<< Ssh voglio assicurarmi che quello non le faccia del male >>.
Guido fissò la sua ragazza come se fosse una matta, che le era saltato in testa di seguire la sorella fin a fuori al piccolo giardino del convento e spiarla mentre era con Noel ? E poi a lui cos’era saltato in mente di acconsentire a lei ?
<< Prima porti un estraneo a tua sorella perché faccia finta di essere il fidanzato.. Poi controlli se è uno apposto e che non faccia soffrire Rosa, non ti capisco >>.
Azzurra aveva sorriso dolcemente << Si baciano >>.
<< Ecco.. Ora che si stanno baciando, possiamo andare via ? >>
Azzurra socchiuse gli occhi felice per sua sorella, si girò verso Guido e lo baciò sul naso.
<< Si, andiamo e poi.. Dovremmo iniziare a parlare seriamente di quel fratellino che voleva Davide >>.
Sussurrò Azzurra arrossendo, non credeva mai che l’avrebbe detto ma l’amore era così imprevedibile.
Come per Rosa che era sicura che i ragazzi con i capelli rossi non le piacessero, ma l’amore era imprevedibile e l’aveva fatta innamorare di Noel.

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