Che cosa sono?

di graziiia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Perché sempre io. ***
Capitolo 3: *** Spirito ***
Capitolo 4: *** Tutto uno stupido ......... ***
Capitolo 5: *** La regina perduta ***
Capitolo 6: *** La seconda madre ***
Capitolo 7: *** Spero di non sbagliarmi ***
Capitolo 8: *** Sei mia ***
Capitolo 9: *** L'arrivo ***
Capitolo 10: *** Angelo ***
Capitolo 11: *** Tornerò sempre da te. ***
Capitolo 12: *** Insieme ***
Capitolo 13: *** Patto ***
Capitolo 14: *** Ricordi dal passato ***
Capitolo 15: *** Il resto e nulla ***
Capitolo 16: *** 16 capitolo ***
Capitolo 17: *** AVVISO ***
Capitolo 18: *** Per quanto? ***
Capitolo 19: *** La cosa giusta ***
Capitolo 20: *** Non tutto è perso ***
Capitolo 21: *** Ritorno all'origine ***
Capitolo 22: *** AVVISO IMPORTANTISSIMO ***
Capitolo 23: *** CAPITOLO 21 ***
Capitolo 24: *** 22 capitolo ***
Capitolo 25: *** lei.... ***
Capitolo 26: *** IL GRANDE FINALE ***
Capitolo 27: *** La nuova storia ***
Capitolo 28: *** Seguito ***
Capitolo 29: *** Wattpad ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


WHAT ARE?- CHE COSA SONO?
 
Prologo
 
< MALEDETTA STREGA, IO TI AVEVO SOLO CHIESTO DI ANNULLARE IL MIO GENE DI LUPO, TU INVECE HAI FATTO QUESTO>
Sento urlare Tyler in direzione di Isabella, la strega che immagino mi stia guardando distesa per terra. Non ho la forze di aprire gli occhi e dimostrare che sono sveglia e che posso sentire tutto quello che dicono, così resto ferma, immobile, ad ascoltare.
< Mi hai chiesto di annullare la tua maledizione ed è quello che ho fatto, ora sei solo un umano, non devi più avere paura di trasformarti ad ogni luna piena>
Sento rispondere la strega con molta calma, mentre posso sentire i suoi occhi su di me, che mi osservano.
< Non ti avevo chiesto di trasferirlo in lei, e renderla un ibrido>
Io, un ibrido, no, non può essere, io un ibrido, come lui.

La sua voce è calma, come quella di una madre amorevole.
< Dovevi dirmelo, dovevi dirmi che qualcuno avrebbe dovuto diventare  lupo mannaro al mio posto>
< Ed è esattamente quello che ho fatto, ti ho detto che non sarebbe stato facile, che non si scappa cosi facilmente da una maledizione nata migliaia di secoli fa.>

Non mi sono ancora decisa ad aprire gli occhi, ma posso sentire l’agitazione nella voce di Tyler, posso sentire quanto sia furioso, per un nano secondo ha avuto quello che ha sempre  desiderato, una vita senza paura di trasformarsi in  lupo, ad ogni luna piena.
< Non è cosi che funziona ragazzo, ho bisogno di attingere potere dalla luna piena è questa, ormai è passata>
Risponde la strega prima che mi decida ad aprire gli occhi e guardare il celo, dove ormai la luna e scomparsa lasciando spazio alle stelle che illuminano il manto azzurro su di me.
< Caroline come ti senti?>
Mi chiede Tyler, prima di  inginocchiarsi d’avanti a me, visibilmente dispiaciuto.
< Sto bene, tranquillo>
Cerco di rassicurarlo, ma non è vero, sono un ibrido, a causa sua e del suo desiderio di essere un semplice umano.
< Mi dispiace tanto Caroline io non sapevo, che…>

Cerco di rassicurarlo, mentre provo a tirarmi su, ma senza risultato.
< Mi dispiace ragazza, ma non posso annullare il gene che ora ti scorre nelle vene ,e non so se potrò mai farlo>
La voce della strega diventa sempre più roca e lontana finche non la rivedo atterra ad un passo da me con gli occhi aperti e il suo cuore che ormai ha smesso di battere. Tyler cerca di avvicinarsi a lei per ravvivarla, facendogli un massaggio cardiaco, ma senza successo, ed improvvisamente noto un fascio di luce abbandonare il suo corpo e dirigersi verso di me, come se fosse una calamita, ed io un pezzo di ferro, ho già visto qualcosa del genere qualche tempo fa, quando Bonnie cercò di trasferire i suoi ……
< NO>
Urlo con tutto il fiato che ho in corpo, io non posso diventare,……..
Cerco di spostarmi ma il mio corpo è diventato pesante come un macigno, finche il fascio di luce inizia ad attraversare il mio corpo facendolo  in luminare come una torcia, ed è inutile il tentativo di Tyler, di avvicinarsi a me per spostarmi, perché ormai il mio corpo ha assorbito quel fascio di luce come se fosse una spugna.
< O mio dio>
Le mie parole prima di svenire tra le braccia del mio ex ,e pensare che io non posso essere un ibrido, io non posso essere una strega, no, non posso.
Angolo Autrice.
Inizio con augurarvi buona Epifania. E la mia prima long, quindi siate clementi, so perfettamente di non essere perfetta ma imparerò ve  lo assicuro. La storia verrà aggiornata ogni martedì, iniziando però dal 20 gennaio, in modo che tutti possano avere abbastanza tempo per leggerla e lasciarmi una recensione. Spero che vi piaccia un bacio.
graziiia

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Capitolo 2
*** Perché sempre io. ***



Ringrazio Sara Forbes e la sua pagina Klaroline - The unfinished business per il banner.
 
 
< Sono felice per te Tyler, finalmente avrai quello che desideri.>
Sono molto più che felice per lui, finalmente potrà avere una vita normale senza la costante paura di uccidere qualcuno e risvegliare la sua maledizione. Potrà essere l’unico fra noi che potrà vivere una vita normale.
< Ti ringrazio Caroline di essere qui, non sai quanto significhi per me avere un’amica al mio fianco>
Non lo mai visto cosi felice è sereno da quando ha scoperto di me e Klaus. Klaus chissà che starà facendo adesso, forse starà torturando qualcuno, no lui non è uno che tortura, sicuramente avrà appena ucciso qualcuno.
< Siamo arrivati Caroline>
Mi risveglia dai miei pensieri Tyler, facendomi notare l’altare di pietra d’avanti a noi, con in mezzo una strega che mi guarda in un modo strano.
< Possiamo iniziare?>
Chiede la strega prima di avere un cenno di testa e iniziare l’incantesimo.
 
La natura vuole il suo equilibro eppure io sono qui, ancora in vita cinque mesi dopo quella notte, dopo quella maledetta notte. Ho chiesto aiuto a cosi tante strega da averne ormai perso il conto, ottenendo da tutte sempre la stessa risposta, “ Mi dispiace ragazza ma non c’è nulla che possa fare, se anche solo decidessi di provare a fare il contra incantesimo, perderei la vita, e io tengo alla mia vita”.
Come posso io chiedere a delle persone di sacrificare la propria vita, perché il mio ex desiderava cosi tanto essere normale da mettere me in mezzo? Ed è questo che penso mentre cammino nella foresta in cerca di tranquillità, da quando sono diventata un ibrido sento tutto con più precisione, il vento che muove le foglie degli alberi, gli uccelli che volano, riesco a cogliere ogni particolare in un modo che quando ero solo una normalissima vampira non potevo fare, è il fatto di essere anche strega mi rende imprevedibile.
Dal nulla sento dei passi venire in mia direzione sono lenti, calcolati come se sapessero di dover stare alla larga da me.
< Va via Stefan, non voglio parlare con nessuno>
La mia voce e fredda esattamente come il terreno su cui ora sono seduta.
< Voglio aiutarti Caroline, come tu hai fatto tantissime volte con me.>
< Non c’è nulla che tu possa fare, hai sentito che ha detto la strega, non c’è modo di rompere questo sortilegio, non c’è modo di farmi tornare quello che ero, mi ha dato solo questo stupido anello che dovrebbe controllare il flusso dei miei poteri>
Rispondo ripensando alla conversazione appena avuta con la strega, prima di darmi questo
stupido anello. Ha una montatura in oro con in mezzo un enorme diamante bianco che viene
messa in risalto da delle pietre blu, come in celo sulla mia testa, che indisturbato mi osserva.
 
< Ehi, guardami, troverò qualcuno che possa aiutarci, che possa farti tornare com’eri, a costo di girare il mondo, ti aiuterò>
E’ in ginocchio difronte a me, con i suoi splendidi occhi verdi fissi nei miei, e con le mie esili mani strette tra le sue.
< Mi dispiace Stefan non credo più a questa possibilità sono pronta ad accettare tutto questo, imparerò ad essere un ibrido esattamente come Klaus>
Klaus, potrei chiedere aiuto a lui, potrei chiedergli di darmi una mano. Ma che dici Caroline lui ha altro a cui pensare non ti aiuterà mai. Già non mi aiuterà mai. Mi alzo in piedi sicura di me, mentre Stefan mi guarda preoccupato, so a cosa sta pensando.
< Non spegnerò le mie emozioni Stefan, affronterò tutto questo esattamente come ho fatto quando sono diventata un vampiro, ci riuscirò, io posso farcela>
Improvvisamente tutto intorno a me si blocca, il cinguettio degli uccelli, il vento che scuoteva gli alberi, gli animali che camminavano tranquillamente intorno a me, è Stefan che ora si trova immobile difronte a me, come se fosse una statua.
< Tranquilla, tornerà tutto alla normalità non appena avrò finito di parlare con te>
Attira la mia attenzione una figura alle mie spalle, Esther, non posso credere ai miei occhi.
< Che cosa fai tu qui?>
Chiedo con la voce che mi trema, lei non può essere qui, lei è morta, lei deve essere morta.
< Sono venuta per darti una mano, io sono l’unica che può liberarti dalla tua maledizione, devi solo farmi un favore>
E come diceva mia nonna nessuna fa niente per niente.
< Cosa dovrei fare>
< Farti rapire>
Risponde una seconda voce dietro di me, Mikael.
< Tu! Dovresti essere morto, come lei>
Non posso credere che loro siano qui, davanti ai mie occhi, no, loro non possono essere qui.
< La magia fa cose fantastiche >
Mi risponde Mikael mentre si avvicina sempre di più, è di istinto indietreggio.
< Klaus lui...... >
Dovrei pensare a me, alla mia vita, e invece mi ritrovo a pensare a lui, se sta bene, se sa che i sui genitori sono tornato  in vita, mi preoccupo per lui nonostante gli avessi chiesto di andare via, nonostante ogni fibra del mio corpo, quel giorno aveva tentato di impedirlo.
< Sta bene, per ora. >
Risponde Esther che come il marito cerca di  avvicinarsi sempre di più a me.
< Cosa volete. >
< Solo il tuo aiuto per uccidere quel mostro. >
Mi risponde Mikael mentre arriva a velocità vampiresca ad un passo dal mio volto.
< Se lui muore io e i miei amici….. >
< Non morirete con lui, io posso dare dei corpi nuovi a tutti voi, puoi tornare umana ed avere una famiglia, non dovrai essere un ibrido potrai avere quello che vuoi.>
Sarebbe una proposta veramente allettante se io fossi Elena, ma per sua sfortuna non lo sono.
< Quello che io voglio Esther è tornare ad essere una semplice vampira e non meta lupo mannaro è meta strega. >
Le mie parole sono dure, non ho paura di lei, esattamente come di suo marito.
< Portaci rispetto ragazza noi possiamo darti quello che vuoi. >
Interviene Mikael con uno sguardo di fuoco, mi domando come possa difendere sua moglie, dopo che quest’ultima lo ha tradito.
< Io voglio tornare ad essere un vampiro non un’ inutile umana. >
< Ora capisco perché Klaus si è innamorato di te, devo dire che quel abominio ha buon gusto. >
Mi risponde guardandomi dalla testa ai piedi e non posso non provare orrore, per le sue parole.
< Klaus non è un abominio >
Non so perché lo difendo, non so da dove esce questo pensiero di lui, non dovrei pensare a lui, almeno non ora.
< Si invece e lo sei anche tu. >
Risponde velenosa Esther.
< Entrambi avete squilibrato la natura, entrambi dovete morire>
<  Ma guarda un po’, parla la donna che ha tradito il proprio marito, e che ha dato vita a tutto questo. >
E cosi veloce da non averlo neanche sentito, mi arriva addosso come una freccia e mi sbatte sull'albero alle mie spalle facendomi mancare il respiro.
< Mi domando perché loro abbiano scelto te per questo compito. >
Mi sento chiedere da Mikael, mentre mi guarda scivolare per terra con la schiena che mi fa male e non mi permette di muovermi.
< Di cosa parti? >
Cerco di chiedere con il poco fiato che ho ancora in corpo.
< Come non lo sai? >
Mi chiede Michael mentre si avvicina al mio viso.
< Sono stati gli antenati a trasferire il gene dell’ lupo su di te, sono stati gli antenati ad uccidere Isabella e a trasferire i suoi poteri a te. >
Gli antenati, coloro che odiano i vampiri, coloro che hanno sempre voluto Klaus morto, perché squilibrava le loro stupide regole, avevano permesso questo? Perché.
 
Angolo Autrice
Il primo capitolo di questa mia nuovissima storia. So perfettamente che è pieno di errori ma vi assicuro che sto provando in tutti i modi di migliorare. Spero che vi sia piaciuta e che lascerete un recensione per dirmi cosa ne pensate. Per tutti coloro che decideranno di seguire la mia storia avverto di stare molto attenti ai primi tre capitoli, perché sono, e allo stesso tempo non sono, il vero inizio della storia, non posso dirti altro vi toglierei tutto il bello di questa fan fiction. Mi e stato fatto notare che la mia storia va un po’ contro a The Originals e The Vampire Diaries, ma non è del tutto così, perché e vero che non puoi essere vampiro e strega, ma questo in una trasformazione normale come ad esempio quella della mamma di Bonnie, ma non vi siete mai chiesti come andrebbero le cose se fossero gli antenati stessi a fare tutto? Come potete ben notare io si, e per questo ho scritto questa FF , so che il tutto va contro le regole della natura ma forse, non tutto, e cosi sbagliato lo capirete molto presto, ve lo assicuro.
 Un bacio
Graziiia

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Capitolo 3
*** Spirito ***



Ringrazio Sara Forbes e la sua pagina Klaroline - The unfinished business per il banner.

< Cosa vuoi dire con, sono stati gli antenati a farmi questo. >
Chiedo stupita dalle loro parole mentre il dolore inizia a scemare e mi rialzo in piedi per poter stare alla loro altezza.
< Forse non sei cosi intelligente come Klaus pensa. Credevi veramente che fosse accaduto tutto cosi, improvvisamente, senza una logica? >
Mi chiede Esther.
< La notte in cui Isabella fece quel maledetto incantesimo, io ero con Tyler,  e sicuramente avrà pensato che mi trovato lì per prendere il gene al suo posto, per quanto riguarda la magia, quanto è morta io mi trovavo ad un passo da lei. >
Cerco di spiegargli, e impossibile che gli antenati mi abbiano fatto questo, andrebbe contro ad ogni loro ideale.
< Quando una strega muore i suoi poteri vengono richiamati dalla terra e in vece sono arrivati a te, questo non ti dice nulla? >
Mi chiede prima di fissare il mio nuovo anello.
< Io, non ci ho pensato. >
Ed e cosi, da quella maledetta sera tutto quello a cui riesco a pensare, è perché mi trovavo li, perché non sono rimasta a casa a guardare la tv.
< Perché mi hanno fatto questo. >
Perché gli antenati coloro che chiamano Klaus mostro avrebbero dato vita ad un altro, perché hanno dato vita a me!
< Perché? Non lo sappiamo neanche noi, ci hanno solo chiesto di portarti con noi a New Orleans. >
La risposta di Mikael, prima di prendermi per un polso e trascinarmi verso un furgone nero.
< IO NON VOGLIO VENIRE CON VOI, LASCIAMI SUBITO. >
Urlo come non ho mai fatto prima, loro non possono portarmi via dalla mia casa è dai miei amici.
< Mikael lasciala andare >.
Ordina Esther stupendo più me di suo marito.
< Sappi che verrai a New Orleans ad ogni costo, puoi venire per mano nostra o per mano degli spiriti. >
< Mi dispiace mia cavea Esther ma non ho la minima intensione di venire con te. >
Dal nulla si in alza un forte vento che scuote gli alberi cosi forte da staccarne alcuni con le radici, e tutto così come comparso scompare, lasciandomi da sola  con Stefan che corre in mia direzione, per abbracciarmi per tenermi stretta a se.
< Fammi capire ,Esther e Mikael, sono tornati in vita? >
Ed è la terza volta che Damon mi fa la stessa domanda da quando Stefan mi ha convinto ad andare a casa sua e di avvisare tutti.
< E mi stai anche dicendo che sono stati gli spiriti ha farti diventare ……… cosi. >
Continua a farmi domande indicandomi. Non riesco a capire perché dopo cinque mesi non riescano ancora a chiamarmi, ibrido, alla fine e quello che sono, metà vampira, metà lupo mannaro e metà strega.
< Si, ma hanno anche detto che non sanno perché lo hanno fatto >
< Digli la parte più divertente? >
Mi chiede Stefan mentre mi offre un bicchiere di whisky.
< Vogliono che mi faccia rapire da loro e che vada a New Orleans >
 E furono queste parole a far calare il silenzio più tombale in tutta la casa.
< Quando partiamo? >
Rompe il silenzio Enzo mentre entra nella stanza con un bicchiere colmo di sangue.
< Non ho la più pallida intenzione di partire e andare a New Orlans, ne ora, ne mai >
La mia risposta mentre mi alzo in piedi per fare la mia uscita ad effetto, non sarei mai rimasta in quella casa con i miei amici che mi spingono ad andare nella città di colui che ha scombinato le nostre vite, anche se in questo istante il mio corpo, la mia mente, ma soprattutto il mio cuore mi stanno pregando di fare le valige e di dirigermi in quella città, da lui.
< Sono d’accordo con Caroline, lei non deve andare li, se non vuole. >
Attira la mia attenzione più totale Elena mentre si alza dalle ginocchia del suo ragazzo per dirigersi verso di me per abbracciarmi.
< Allora che facciamo? Aspettiamo che delle streghe morte vengano a prendersela? >
Chiede Enzo alterato, so quanto anche lui mi voglia bene, quanto tenga a me.
< Hai qualche idea? >
Chiede Tyler, che durante tutta la conversazione e rimasto a guardarmi, chissà forse si sentirà meglio  pensando che non è colpa sua, se io ora sono diventata una delle creature più ripugnanti della terra.
< Avvisiamo Klaus, diciamogli che i suoi genitori sono vivi e che hanno intensione di rapire Caroline per usarla contro di lui .>
< Non se ne parla >
Strillo avventandomi su Enzo.
< Lui non deve sapere quello che mi è successo, lui non deve sapere quello che sono >
Mi trovo su di lui con i miei occhi diventati gialli e i miei nuovi e lunghissimi canini allungati.
< Caroline calmati stai facendo tremare la casa >
Mi riporta alla realtà Bonnie che si avvicina a me per tranquillizzarmi, e per aiutarmi a rialzarmi da terra. E solo ora mi rendo conto del lampadario su di noi che continua a muoversi.
< Mi dispiace Enzo io….. >
< Non importa, posso immaginare cosa stai passando >
Mi risponde prima di abbracciarmi forte. Come potrei mai abbandonare i miei amici ed andare via, affrontando tutto questo da sola, non ci riuscirei, lo so.
< Allora che facciamo? >         
Sento chiedere da Matt che si avvicina a me per darmi una sacca di sangue, ogni volta che volontariamente o involontariamente uso i miei poteri mi indebolisco tanto da arrivare quasi all’essiccamento.
< Io…… >
Tutto intorno a me ruota, come una trottola, tutto gira al punto da farmi sentire persa, sbagliata, come se questo non fosse il mio posto nel mondo, sento delle urla sicuramente Bonnie e dei pianti, più che sicura Elena, sento bestemmie, più che certa Enzo e delle forti braccia che mi stringono a se in modo amichevole, Stefan. Pian piano i rumori diventare più lontani, persi fino a non sentire nulla, fino a sentire solo freddo sotto di me.
< Non ti abbiamo stordita cosi tanto da farti perdere i sensi >
Sento proferire da una voce su di me, cerco di rialzarmi un po’ alla volta per poter guardare il mio interlocutore in faccia, e capire chi è.
< Esther! >
Esclamo incredula, pensavo di essere stata chiara con lei, non ho intensione di andare da nessuna parte con lei a costo di restare cosi per tutta la vita. Non appena recupero abbastanza forse per rialzarmi, Esther scompare nel nulla comparendo in piedi su una enorme scala.
< Ti ho già detto Esther che non ho intensione di andare a New Orlans, da Klaus, e non ho intensione di farmi usare da te e tuo marito contro di lui >
< Io non sono Esther, certo ho il suo aspetto ma non sono lei >
Mi risponde mentre si sporge dalla scala per osservarmi meglio.
< Come scusa? >
< Io sono uno spirito, uno di quelli che ha approvato la tua trasformazione in Ibrito / strega >
< Tu sei una di quelle che ha permesso questo? >
Chiedo indicandomi, no, non ci credo è un incubo.
< Si, tu sei la più adatta, sei l’unica che  può convincerlo a fare quello che gli chiederemo >
Mi risponde mentre scende elegantemente le scale avvicinandosi ad un enorme pianoforte nero, rifinito in oro.
< Si più chiara >
< Noi vogliamo che Klaus ci dia la bambina per crescerla insegnandogli le nostre regole per poter usare il male a fine del bene >
Continua a rispondermi confondendomi le idee, ma che dice quale bambina, quale male.
< Non so se sono io che ho sbattuto forte la testa, o tu che non sai spiegarti, che cosa vuoi dirmi in parole povere >
Mi sorride, prima di  avvicinarsi al pianoforte dove prende una foto che mi pone. Una foto in cui ci sono Elijah, Rebekah, Hayleye, Klaus e una bambina.
< Cosa ci fa Hayleye  con Klaus? >
Chiedo senza rialzare il viso.
< Hayleye e la madre della bambina, Hope, il suo nome è Hope Mikaelson figlia di Klaus>
E fu cosi che il mondo mi crollo addosso, di nuovo.

Angolo Autrice.
Secondo capitolo ancora errori lo so, ma qualcosa giusta devo pur averla scritta. NO? E vabbè spero che almeno le idee piacciano. Spero che in questo capitolo le idee siano più chiare. Ricapitoliamo, Caroline diventa Ibrido/Strega non per errore ma perché è stato deciso dagli antenati perché la ritengono l’unica e sola a convincere Klaus a dargli la bambina. Finalmente Caroline scopre che Klaus e padre, che cosa accadrà ora? Io lo so voi dovrete aspettare il prossimo capitolo.
Ps. Vi ricordo di portare ancora attenzione, i primi tre capitoli non sono quello che sembrano(come già detto).
Un bacio
graziiia
 

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Capitolo 4
*** Tutto uno stupido ......... ***




< Tu menti, Klaus è un ibrido lui non può........... >
Un ibrido ,metà lupo, meta vampiro, lui e nato come lupo quindi, lui…..
< Sei veramente intelligente ,hai già capito non e vero, il fatto che Klaus sia nato come lupo permette al suo corpo di procreare. >
< Con Hayleye >.
Lui è andato a letto con lei, lui ha una figlia con lei, ma come è potuto succedere.
< Quel mostro non ti ama, e pensare che tu saresti perfetta per un Mikaelson chissà per Elijah sareste perfetti insieme. >
Cattura la mia attenzione un’ altra voce che deriva dalle mie scale, Mikael.
< Mikael? >
< Tranquilla sono io, non un altro spirito con le mie sembianze, loro pensano che io possa aiutarti, vedrò cosa posso fare. >
Mi rivela mentre la figura davanti a me con cui stavo parlando evaporata nel nulla.
< Stai diventando nonno a quanto pare. >
Mi rivolgo a lui come se ci conoscessimo da una vita, come se lui non fosse uno dei vampiri originali.
< Klaus non e mio figlio, e un mostro, un abominio. >
Anche se non ho ancora accettato i miei sentimenti per Klaus, questo non vuole mica dire che permetterò alla gente di parlare male di lui, anche se questo qualcuno è suo padre.
< Lo hai cresciuto tu, anche se non ha il tuo stesso sangue ti assomiglia più di quanto tu possa immaginare. >
Mi arriva addosso senza preavviso, so benissimo che lui non è Klaus, che non posso tenergli testa come faccio con lui, ma da quando sono diventata un ibrido non riesco più a controllarmi, mi sento costantemente strana come se mi mancasse qualcosa, come se da sola non potessi vivere.
< Non azzardarti mai più a rispondermi cosi, non ci metto nulla a ucciderti >
< Peccato che tu non lo possa fare. >
Gli rispondo fiera, sicura, senza terrore, come faccio? Non lo so neanche io.
< Sai mi sbagliavo di grosso su di te, tu non sei fatta per Klaus o per Elijah, no tu hai bisogno di un vero uomo, un uomo come me >
Disgusto, non ho mai provato più disgusto per qualcuno o qualcosa, in vita mia come adesso.
< Mi dispiace ma ambisco più in alto >
< Credimi allora Caroline se ti dico che più in alto di me non c’è nessuno. >
Mi risponde guardandomi dalla testa ai piedi come l’ultima volta che ci eravamo incontrati.
< Dimmi cosa vuoi Mikael e poi fammi ritornare alla mia vita >
< Te lo già detto bellezza voglio rapirti, usarti contro Klaus, voglio indebolirlo e poi ucciderlo >
< Lui non mi ama più, state solo perdendo tempo con me. >
< Io non penso sai, guardando la sua nuova fiamma posso notare quanto il tuo ricordo sia impiantato nella sua testa, tanto quanto è impiantato nel suo cuore >
Mi risponde mentre mi pone una foto in cui posso vedere raffigurata una ragazza molto simile a me, con i lunghi capelli biondi e occhi chiari.
< Il suo nome e Camille, e come te e l’unica che riesce a far fare a Klaus quello che desidera, anche se non sempre ci riesce, chissà forse non ti assomiglia abbastanza >
Mi risponde in modo calmo, cosa molto strana, visto che Mikael non è mai calmo, mai.
< Tu non sei Mikael non è cosi? >
Gli chiedo mentre butto per terra la fotografia che ha scombussolato il mio corpo, facendomi sentire presa in giro, come sempre, e pensare che mi aveva detto che mi avrebbe aspettare per sempre.
< Sei intelligente, sei la nostra scelta migliore >
< Scelta di cosa, spiegatemi >
< lo capirai presto >
Sento rispondere alle mie spalle, ed ecco un altro Mikael che mi guarda furente.
< COSA SUCCEDE, DIMMELO>
Urlo con le lacrime agli occhi, non ci sto capendo niente, perché io? Perché stanno facendo tutto questo a me?
< Perché tu, nonostante lo neghi con tutta te stessa lo ami, e chi ama quel mostro deve soffrire >
Si avvicina a me lentamente, incidendo ogni sua parola con odio.
< Allora perché tu non soffri? >
E più forte di me, se devo morire, lo farò ma dicendogli tutto quello che penso di lui
< Si più chiara, ragazza >
< Tu odi Klaus perché è il tradimento vivente di tua moglie >
I suoi occhi diventano di fuoco, rabbiosi pronti ad attaccarmi in qualunque momento, cosa che io desidero incessantemente, da quando mi sono risvegliata cinque mesi fa e ho iniziato a studiamo magia con Bonnie ho scoperto che l’unico modo che ho per far finire tutto questo è morire.
< Tu non vuoi odiare te stesso. Per non esserti reso conto che tua moglie ti ha tradito, e non vuoi odiare lei perché nonostante tutto l’ami ancora, cosi resta Klaus, colui che secondo la tua mente ha rovinato tutto e lui quello che si deve odiare, distruggere, uccidere. >
< SMETTILA >
< Di la verità, quanto fa male guardarlo negli occhi, e rispecchiarti in lui, per poi ricordarsi che di tuo lui non ha nulla e odiarlo con tutto te stesso. >
Mi guarda furente esattamente come io guardo lui, con odio.
< Se volevi morire dovevi dirlo >
Mi risponde arrivandomi addosso a velocità vampiresca ancorandomi al muro con nella mano destra un pezzo di legno appuntito.
< Io voglio che tu mi lasci vivere la mia vita da sola, senza ricordarmi costantemente di Klaus >
< Mia cara non mi è possibile, tu sei il suo tallone d’Achille esattamente come sua figlia >
< Allora non ti dispiace se mi uccido >
Gli rispondo mentre prendo il paletto che ha tra le mani e me lo conficco nel cuore senza esitazione, mentre lui cerca di impedirmelo, ma ormai è troppo tardi.
Tutto intorno a me gira vorticosamente per poi farmi cadere per terra ad occhi aperti mentre Mikael scompare per far apparire ai miei occhi Klaus che mi guarda sorpreso.
< Caroline. >
Mi richiama in modo dolce.
< BASTA LASCIATEMI STARE, COSA VOLETE DA ME? >
Urlo con tutto il fiato che ho in gola, prima di veder comparire sulla soglia della porta Stefan ed Enzo con in mano il mio corpo che si dissolve nel nulla non appena mi vedono, e io non posso non perdere i sensi prima di sentirmi prendere per la schiena da due forti e possenti braccia.
Mi risveglio con un forte batti cuore, ancora quel sogno, cosi reale che mi costringe a chiedermi cos’è vero e cos’è falso.

Angolo Autrice.
Tutto uno stupido sogno, dovrebbe essere per l’esattezza il titolo di questo nuovo capitolo, ma poiché vi avrebbe fatto capire prima di leggere, quello che è successo in questi primi capitoli, ho deciso di non scrivere “sogno “. Ebbene si questi primi capitoli non erano altro che sogni, per questo più volte vi ho ripetuto di stare attenti. Per un nano secondo vi ho dato una scena Klaroline, Caroline che sviene tra le possenti braccia di Klaus, per poi dovervela portare via rivelandovi che era tutto un sogno. Non disperate il Klaroline arriverà, molto più presto di quanto possiate immaginare. Spero che vi piaccia e mi raccomando lasciatemi una recensione, un bacio.
Graziiia 

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Capitolo 5
*** La regina perduta ***





Faccio lo stesso sogno da sei mesi ormai. Ho cercato risposte nel grimorio di Bonnie ma non ho trovato nulla che mi spiegasse perché faccio lo stesso sogno ogni volta, e di conseguenza non ho trovato neanche un incantesimo che mi può far tornare ad essere quello che sono.
< Caroline >
Mi sento chiamare da Stefan, mentre entra nella stanza con in mano un vassoio. Da quando i miei sogni sono iniziati mi sono trasferita in una delle stanze degli ospiti della pensione Salvatore, in cui Stefan mi sta accanto da vero amico.
< Ei >
Lo saluto mentre mi tiro su per poterlo guardare meglio, mentre mi pone un vassoio con del caffe fumante e dei muffen.
< Come ti senti? >
< Come se fossi svenuta per la 12 volta in questi sei mesi >
< Veramente e la ventesima volta >
Mi risponde facendomi ridere, forte, ora non ricordo più quante volte svengo.
< Ti va se usciamo ? e da troppo tempo che sei chiusa in questa stanza >
< E un pensiero carino, ma non mi va Stefan, voglio restare qui, non sono pronta ad uscire >
< E peggio se ti chiudi qui dentro Caroline, sverrai per la 21 volta e rifarai quel sogno senza senso >
Mi risponde con fare paterno mentre apre la finestra per far entrare un po’ di luce.
< Non sono cosi sicura che siano sogni senza senso, altrimenti perché li rifaccio sempre? >
Odio quando devo pensare a quei sogni più del dovuto, odio, quando devo pensare a lui più del dovuto. Più volte ho cercato di prendere in mano il telefono per chiamarlo e chiedergli aiuto, ma il fatto che lui abbia una figlia, che poi mi è stato confermato da Tyler, e che i suoi genitori siano veramente tornati in vita, confermatomi da una telefonata a Rebeckah, mi rende molto agitata e allo stesso tempo amareggiata.
< Sai che ti dico, non mi importa se hanno un senso oppure no, voglio che finiscano, rivoglio la mia migliore amica >
C’è amarezza nella sua voce, nostalgia, posso capire che rivoglia la sua amica, ma non penso che tornerò mai ad essere la vecchia Caroline. Se solo lui sapesse che questi sogni sono la cosa più vera che provo da quando tutta questa storia è iniziata , se sapesse che per me vale la pena svenire anche mille volte al giorno pure di risentirmi stretta tra le sue braccia.
< Se non ti va di uscire allora perché non mi aiuti con questi scatoloni? >
Mi sento chiedere da Elena che entra, nella ormai, mia camera con in mano tre scatoloni.
< Cosa c’è dentro? >
Chiedo fintamente curiosa per non farli preoccupare più di quanto già non siano.
< Li ho presi dalla tua cantina, mi avevi detto che volevi vedere che cosa ci fosse dentro, visto che tua madre e….. >
Gli si strozzano le parole in gola, lo posso ben capire dallo sguardo colpevole che si scambia con Stefan.
< Visto che mia madre e morta >
Completo la frase al suo posto, ed ecco un altro motivo per cui mi sono trasferita da Stefan.
< Caroline mi dispiace >
< Non importa Elena hai fatto bene a portare qui quei scatoloni. >
Gli rispondo mentre mi avvicino al primo scatolone che apro per ritrovare al suo interno l’abito da sposa di mia madre.
< Vi lascio sole >
Ci informa Stefan prima di uscire dalla stanza.
< E molto bello dovresti indossarlo >
Attira la mia attenzione Elena mentre mi rispecchio con l’abito appoggiato addosso.
< Si dovrei >
Gli rispondo sorridendogli  mentre inizio a sentire delle voci provenire dal salone.
< Ma che succede? >
Chiedo curiosa.
< Non lo so, tu inossa l’abito io trono subito >
Mi risponde prima di sparire al piano inferiore a velocità vampiresca, mentre inizio ad indossare questo fantastico abito.
E un po’ difficile indossarlo a causa della sua ampia gonna e della lunga coda, ma ben o male ci riesco, unico problema la cerniera.
< Vuoi una mano? >
Mi sento chiedere da Enzo che si trova sulla soglia della porta mentre con un sorriso beffardo mi vede in tenta ad alzare la zip.
< Si grazie >
Gli rispondo prima di  avvicinarsi.
< Cos’era tutto quel chiasso prima? >
Chiedo, e passato un ora da quando Elena è scesa senza fare più ritorno.
< Non hai origliato? >
Mi chiede guardandomi con il suo solito modo beffardo.
< No, ero molto più impegnata a indossare questo abito e a pensare a mia madre >
< Vieni a vedere con i tuoi occhi, allora >
Mi incita prima di indicarmi le scale e pian piano che mi avvicino al salone posso sentire la discussione in atto.
< LEI NON STA BENE, NON PUO VENIRE CON TE, COME TE LO DOBBIAMO DIRE >
Sento urlare Elena
< Sta calma Elena, ora che verrà lei, lo metterà in riga .>
Sento rispondere Damon questa volta prima di sentire qualcuno ridere, per poi un ringhio che riconoscerei tra mille.
< E bene che lei venga via con me, se non vuole che vi uccida tutti >
La sua voce, cristallina, rabbiosa e alterata di sempre, ma anche infinitamente sexy.
< Lei non viene da nessuna parte con te.>
Sento intervenire Enzo che mi ha lasciato nascosta tra il muro e il salone in modo che lui non mi possa vedere. Un ringhio che riconosco, non e uno di quelli che ha un presagio di sfida ma presagio di morte, in rompo nel salone a velocita vampiresca per poi frappormi tra Enzo e Klaus . Il suo sguardo da furioso diventa dolce nel momento in cui incrocia i miei occhi per poi diventare curiosi nel momento in cui osserva il mio abito.
Tutto intorno a noi smette di avere un senso , finalmente posso averlo davanti a me in carne ed ossa.
< Caroline Forbes >
Mi sento chiamare dalle spalle da un uomo di carnagione scura che mi guarda meravigliato.
< Marcel Gerard? >
Lo richiamo a mia volta come può essere che sia qui?
< Vi conoscete?>
Sento chiedete da Klaus che guarda in modo rabbioso Marcel.
< Certo lei è la prima e unica regina di New Orleans>
Risponde risvegliando in me ricordi che avevo soppresso anni prima.
 
Angolo Autrice.
Nuovo capitolo, ebbene si nella mia mente Caroline conosce Marcel, come? Perché? Quando? Lo scoprirete nei prossimi capitoli. Spero che anche questo capitolo vi piaccia, aspetto le vostre recensioni.
Un bacio
Graziiia.

 

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Capitolo 6
*** La seconda madre ***




< Che significa che è la regina di New Orleans >
Sento chiedere senza parole da Stefan.
< Significa che dieci anni fa quando mio padre era vivo mi portò insieme a lui a New Orleans, dove conobbi Marcel. Se non sbaglio devo aver dato qualche nome a delle vie e fatto un patto con le streghe per la pace nel quartiere. >
< Io ricordo anche che avevi conquistato il cuore del re. >
Mi risponde beffardo, prima di avvicinarsi per abbracciarmi.
< Già, mi avevi detto che mi avresti sposata >
Gli rispondo prima di sentire un bicchiere frantumarsi in mille pezzi tra le mani di Klaus.
< A quanto pare l’attuale re non sarebbe tanto d’accordo . >
Risponde guardando la ferita nella mano di Klaus rimarginarsi.
< Cosa vuoi Klaus >
La mia attenzione e totalmente sua, e di nessun altro.
< Devi venire via con me, ho bisogno di te Caroline >
Mi risponde guardandomi fissa negli occhi.
< Per  cosa ? >
Gli chiedo con voce dura, non sopporto più essere usata come una bambola da spostare a proprio piacimento.
< Vorrei parlarti in privato. >
Mi chiede con voce stanca, sa che non può sottomettermi come fa con tutti coloro che lo circondano.
< Mi dispiace ma non la lascerò sola con te. >
Interviene Enzo che si pone alla mia destra.
< Sta calmo Enzo, lui non mi farà mai del male >.
Gli rispondo con voce calma, so come comportarmi con lui, lo sempre saputo.
< Lasciatemi sola con lui. >
< Caroline >
Mi sento richiamare da Stefan.
< Tranquillo Stefan, so quello che faccio >
Gli rispondo prima di vederli dirigersi tutti fuori dal salone, compreso Marcel, che mi guarda incuriosito.
< Tu Enzo, non esci? >
Sento chiedere Klaus con il suo accento sexy e, in questo momento ,letale.
< Non la lascio sola con te. >
Ripete con più autorità.
< Enzo. >
Richiamo la sua attenzione.
< Lasciami sola con lui, non accadrà nulla. >
Lo rassicuro, guardandolo negli occhi e indicandogli la porta, da cui poco prima sono usciti i miei amici.
< Ti basterà chiamami e sarò qui in un fulmine. >
< Lo so. >
Gli rispondo prima di dargli un tenero bacio sulla guancia, prima di vederlo andare via, non del tutto convinto.
< A quanto pare, ti sei data da fare, nonostante tutto. >
Riconcentro la mia attenzione su di lui.
< Dimmi perché dovrei venire via con te, cosi ti dirò di no ,e potrò tornare alla mia vita. >
Gli rispondo mentre lo vedo preparare due calici di whisky
< Il fatto che tu sia diventata ibrido grazie alla magia, ti rende unica, è il fatto che tu sia anche una strega ti rende invincibile. >
< Va al dunque, contro chi vorresti usarmi? >
< Contro i miei genitori li voglio morti, come te immagino. >
Mi risponde mentre mi offre il bicchiere colmo che rifiuto, fiera.
< Tu come............ >
< So tutto quello che ti e successo in questi ultimi sei mesi. >
< Cos’è che sai? >
< So che sei svenuta venti volte e che fai sempre lo stesso sogno, diviso per parti come se accadesse giorno per giorno, so esattamente il modo in cui sei diventata un ibrido/ strega, ma soprattutto so che sei potente. >
< Come fai ? >
< Cosa ad essere a conoscenza di tutto, io lo vivo insieme a te. >
Mi risponde mentre si avvicina me, per osservarmi  meglio, studiarmi come se fossi un animaletto mai visto.
< So che tu sai di loro >.
< Chi ? Hope, ed Hayley? >
Gli chiedo allontanandomi da lui, non posso stargli vicino, per niente.
< Non ho nessun obbligo a farti partecipe di quello che faccio oppure no. >
La sua voce e dura, tesa.
< Io non ti ho chiesto nulla. >
Non gli ho chiesto perché e andato a letto con una tra le donne che odio con tutta me stessa, non ho intensione di chiedergli come ha potuto farmi questo, dopo avermi promesso che mi avrebbe aspettata per sempre.
< Ma i tuoi occhi si. >
Maledetteti occhi. Non posso parlare di questo con lui, non mi sento ancora pronta.
< Come hai appena detto tu, rivivi i miei stessi sogni, quindi sai dirmi perché gli spiriti avrebbero fatto questo proprio a me? >
< Non lo so. >
Mi risponde sconfitto.
< Sai almeno dirmi perché vogliono a tutti i costi che venga a New Orleans ? >
Gli chiedo spazientita, come può Niklaus Mikaelson non sapere, impossibile mi nasconde qualcosa.
< A questa domanda posso rispondergli io. >
Sento intervenire una voce alle mie spalle Marcel.
< Marcel ti avevo detto di starne fuori da questa storia. >
< Si prima di scoprire che la ragazza di cui parli sempre, non è altro che colei che è riuscita a portare la pace a New Orleans per tre anni. Prima che io decidessi di dare vita a un nuovo patto, che fallì prima dell’arrivo di Davina >
Gli risponde sicuro prima di mettersi al suo fianco e guardarlo senza paura, come solo poche persone, tra cui io, siamo in grado di fare.
< Marcel ti converrà restare zitto se non vuoi provare di nuovo un mio morso >
Lo sento minacciare. Non può permettersi di venire nella mia città e minacciare i miei amici per poi perdersi in chiacchiere solo perché Marcel ha il coraggio di dirmi qualcosa che lui vorrebbe sorvolarci sopra.
< BASTA, parlate >
Urlo, furente mentre il lampadario inizia ad oscillare per il mio flusso di poteri.
< Quando eri  umana sei riuscita a portare la pace tra le tre specie più potenti al mondo, i vampiri, i lupi mannari e in fine le streghe, gli spiriti ti rivolgono per ridare vita a quell’equilibrio. >
Prende la parola per primo Marcel.
< Perché allora rendermi un ibrido/strega. >
< Per indebolire me. >
Mi risponde Klaus, fissandomi.
 < Non capisco. >
So che molte volte mi sono fatta usare per distrarlo e indebolirlo ma, ora ha una figlia, lei è più importante.
< Hope è mia figlia ed è un ibrido di nascita. >
< Lo so. >
Dove vuole andare a parare?
< Sai anche che ha sangue di strega nelle vene ? >
No questo non lo sapevo.
< Cosa centro io! >
Esclamo in spazientita, cosa centro io con sua figlia?.
< Gli spiriti hanno voluto farla restare in vita non ostante i miei genitori cerchino ancora di ucciderla. Ma per farla restare in vita  hanno voluto bilanciare le cose dandogli due madri una che la potesse aiutare con il suo lato di lupo, Hayley e una che non solo potesse aiutarla con la fame di essere un vampira ma anche con le arti magiche. >
< No tu non stai dicendo quello che penso io! >
Esclamo, come può, io non posso................
< Sei la seconda madre di Hope ,Caroline. >

Angolo Autrice.
Lo so, lo so, non si e mai sentito parlare in nessuno dei due telefilm dell’avere due madri, ma la mia storia e completamente inventata, tiene conto di TO e TVD, ma non del tutto.
Spero che questo capitolo vi piaccia e che in confronto al precedente decidiate di lasciare una recensione, anche una piccola giusto per capire se e giusto continuarla oppure no.
Un bacio
graziiia
 

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Capitolo 7
*** Spero di non sbagliarmi ***




Madre di una creatura piccola e indifesa, madre di una bambina che non ho partorito io, madre per uno strano scherzo del destino.
< Tu menti. >
Non ci posso ancora credere, come può essere?
< Non ti senti come se ti mancasse qualcosa? Non ti senti costantemente sfinita? >
Mi chiede mentre cerca di avvicinarsi a me, ma barcollando, per la forza che mi manca per ave usato i miei poteri, indietreggio.
< Hai bisogno del sangue di Hope per sopravvivere, e lei ha bisogno del tuo, siete collegate, l’una ha bisogno dell'altra. >
Mi risponde guardandomi fisso negli occhi.
< E perché mai gli antenati lo avrebbero fatto? Solo per poter equilibrare le cose? In che modo? Due madri sul serio. >
Rispondo incredula no, non può essere, non può e impossibile.
< Nel sogno gli antenati dicono che ti hanno scelta perché sei quella giusta, ed e cosi. >
Mi risponde Marcel, mentre mi volto verso di lui.
< Sei l'unica che sa tenermi testa. >
Interviene Klaus obbligandomi a rivolgermi a lui.
< Sei colei che e riuscita a portare la pace a New Orleans per tre anni. >
Si alterna Marcel.
< Sei la vampira più umana che io conosca. >
Si avvicina a me Klaus, dio inizia a girarmi la testa.
< Lei non va da nessuna parte >
Irrompe Enzo nella stanza.
< Ti conviene farti da parte ragazzo se non vuoi che finisca male, per te. >
Si intromette Klaus guardando Enzo con odio, a quanto pare non gli piace molto.
< Sto bene Enzo torna dagli altri. >
< STAI BENE QUESTI DUE VOGLIONO PORTARTI LONTANO DA NOI E TU DICI CHE VA TUTTO BENE. >
Mi urla.              
< Sta calmo Enzo io non vado da nessuna parte. >
< Se tu non vieni via con noi, Hope morirà, tu morirà e credimi non ho la minima intensione di prendervi entrambe. >
Attira nuovamente  la mia attenzione.
< Troverai un altea soluzione, lo hai sempre fatto >
Gli rispondo  non voglio andare da nessuna parte con lui. Senza preavviso Klaus si scaglia su Enzo e lo scaraventa dall’altra parte della stanza con tutta la sua forze, ma Enzo non è da meno, velocemente rompe la gamba di un tavolino e glielo conficca nel petto. Cerco di intervenire per fermarli, ma Marcel, si frappone fra me e loro.
< Marcel, lasciami, si stanno uccidendo >
Cerco di intenerirlo, ma e inutile. Nel frattempo posso vede Klaus con gli occhi gialli e i canini allungati che morde con fervore il collo di Enzo, non per nutrirsi, ma per ucciderlo.
< NOOOOOOOOO >
Urlo scaraventandomi su Klaus per allontanarlo da Enzo che colto alla sprovvista non ha avuto il tempo di reagire.
< COSA HAI FATTO >
Urlo diretta a Klaus che si trova ancora con i canini allungati.
< Tu verrai via con me e su ciò non si discute. >
Mi risponde mentre i suoi occhi tornano normali.
< E se io non voglio. >
< Il tuo amico morirà. >
Mi risponde fiero, mentre in modo distratto si pulisce il sangue di Enzo che ha ancora sulle labbra. Maledetto anche ora lo trovo infinitamente sexy
< Non farlo Caroline >
Mi sento incitare da Enzo.
< Non ti lascerò morire. >
Gli rispondo prima di alzarmi e dirigermi verso Klaus.
< Dagli il tuo sangue, verro con te. Ma a una sola condizione. >
< Quale >
< Enzo verrà con me. >
So che uno dei miei migliori amici potrebbe morire, se non gli da il suo sangue, ma non posso smettere di essere fiera.
< E se dico di no? >
Mi risponde, arrivando ad un palmo dal mio naso. Posso sentire il suo caldo respiro, addosso, come quel giorno, il giorno in cui mi sono sentita più viva che mai.
< Mi ucciderò, io motori, tua figlia morirà e anche Enzo. >
< Non lo farai. >
< Perché no? Mia madre e morta, mio padre e morto sono un ibrido/strega, non ho nulla da perdere. >
Gli rispondo a tono come ho sempre fatto da quando lo conosco.
< Ok. >
Mi risponde prima di mordersi il polso e di  versare del sangue in un bicchiere per poi consegnarlo a Enzo.
< Cambiati partiamo tra un’ora. >
Mi informa prima di andarsi a sedere sulla enorme divano nero, difronte a me.
Con delicatezza, metto un braccio di Enzo dietro la mia spalla per aiutarlo ad alzarsi, anche se non c’è bisogno visto che in mio aiuto arriva Marcel che aiuta Enzo ancora sfinito ad alzarsi e a sedersi sul divano nero, nel frattempo non posso non scambiarmi uno sguardo di odio con Klaus prima di dirigermi alla stanza al piano superiore per cambiarmi e preparare le valigie. Mentre preparo la mia valigia non posso non tenere un orecchio fisso al piano inferiore per paura che Klaus non abbia uno dei suoi sbalzi d’umore e decida di attaccare Enzo senza motivo.
 
< Hai bisogno di una mano? >
Mi sento chiedere dal nulla da Marcel che si trova sulla soglia della porta.
< No grazie ho quasi finito, e poi non dovresti stare qui, dovresti tenere d’occhio Klaus nel caso in cui decida di riattaccare Enzo. >
Gli rispondo sorridendogli, mentre metto nella valigia le ultime magliette.
< C’è Stefan che li tiene d’occhio in nostra assenza .>
Mi comunica mentre prendo i mie trucchi per metterli in valiggia.
< Mi dispiace di esserci rincontrati in questa circostanza, non avrei mai pensato che tu fossi diventata un …….. >
< Vampiro? già il destino fa cose strane. >
< Anche gli spiriti in questo caso. >
Mi risponde guardandomi sorridendomi, mentre si accomoda su quello che per sei mesi e stato il mio letto.
< Già, un ibrido/ strega. >
Gli rispondo prima di sedermi accanto a lui sul morbido letto, che sto per abbandonare per andare a salvare la vita a una bambina che dovrebbe essere mia figlia.
< Tuo padre e…… >
< Morto? Si da tre anni ormai. >
< Come? >
< Non ha voluto diventare un vampiro. >
Gli rispondo soltanto, e inutile dire che cosa e successo ormai non ne vale più la pena.
< Mi dispiace Caroline, avrei voluto starti accanto come meritavi in questi anni, ma da quando sei andata via da New Orleans, i licantropi hanno iniziato a fare a loro piacimento, cosi anche le streghe che chiedevano il tuo trasferimento permanente in città, ma tuo padre era contrario a coinvolgerti nella vita soprannaturale. >
Mi risponde prima di  abbracciarmi.
< Non fa niente Marcel, tu mi avevi cancellato la memoria di tutto quello che avevo fatto in quella città, se non fossi diventata un vampiro ora non mi ricorderei neanche di te. >
Gli rispondo prima di abbracciarlo forte, che sa di amici ritrovati, e ricordi di una vita passata riconquistati.
< Si parte, andiamo. >
Sento esclamare da una figura forte e potente difronte a noi che mi guarda con disapprovazione, Klaus.
< Stiamo per scendere, un attimo. >
Risponde tranquillamente Marcel mentre si alza dal letto e io lo imito.
< Vi voglio giù subito, il tuo amico Enzo e già pronto. >
Risponde rabbioso. Prima di uscire e dirigersi al piano di sotto.
< Prometto che ti proteggerò da lui. >
Mi comunica dandomi un tenero bacio sulla guancia.
< Grazie Marcel, mi sei mancato nonostante la prima volta che ti ho incontrato avevo solo otto anni. >
< Anche voi maestà. >
Risponde prima di prendere la mia valigia e scendere al piano di sotto. Mentre lo segue, per richiudere la mia ormai vecchia stanza, spero con tutto il cuore di non aver sbagliato nella mai decisione.  

Angolo Autrice
Ed ecco un nuovo capitolo. Sono contenta di notare che la mia storia piace, anche se mi piacerebbe sapere che fine hanno fatto coloro che mi lasciavano una piccola recensione, potete dirmi di tutto se la storia vi piace oppure no, se vorreste che aggiunga qualcosa, se avete domande da farmi, io sono qui. Spero di sentire un pò di "chiasso" invece di tutto questo silenzio.
Avete visto da Caroline senza emozioni ? non è fantastica ?
un bacio
graziiia
 

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Capitolo 8
*** Sei mia ***


Klaus si trova al posto del guidatore e io con sua enorme insistenza sono obbligata a stare al suo fianco, mentre Enzo e Marcel stanno dietro.
< Sei veramente un tipo divertente Enzo, mi chiedo perché non ti abbia incontrato in questi anni. >
Sento rompere il silenzio inquietante da Marcel, dietro di me.
< Forse perché per settant’anni sono rimasto rinchiuso in una cella, come cavia vampiresca per le  sperimentazioni scientifiche di un pazzo. >
Risponde Enzo con il suo solito fare beffardo.
< Scusami amico non……. >
Cerca di riporre rimedio Marcel.
< Non preoccuparti mio caro, da un lato sono contento, se il mio amico Damon non mi avrebbe liberato io non avrei mai conosciuto lo schianto che si trova seduto d’avanti a me. >
Risponde riferendosi a me, guardandomi con aria di sfida, anche se la mia attenzione e totalmente concentrata su Klaus che stringe il volante cosi forte da volerlo rompere, o molto probabilmente starà immaginando che sia il collo di Enzo, non posso non sorridere all'idea.
< Perché ridi ? >
Mi sento chiedere da Marcel .
< Nulla. >
Gli rispondo distogliendo lo sguardo dalle grandi mani di Klaus, che non possono non ricordarmi momenti focosi.
< Sicuramente starà ricordando la nostra prima missione insieme. >
Interviene Enzo con il suo solito fare beffardo, che molto spesso non può fare almeno che ricordarmi l’uomo al mio fianco.
< Te la ricordi, vero ? >
Mi chiede mentre sono ancora concentrata a guardare Klaus guidare.
< Certo, stavo cercando un modo per guarire Damon e Elena dal virus, e d'un tratto sei comparso tu con le risposte a tutte le mie domande. >
< Già sono sempre pronto a dare una mano a una bella donna. >
Ed ecco un rumore sordo di una mascella che si rompe, e so esattamente di chi è.
< Enzo smettila! >
Esclamo con convinzione, non so perché questo argomento inizia a darmi fastidio, forse perché non voglio che Klaus sappia che cosa ho fatto durante la sua assenza, o solo perché, non è il momento di pensare al passato, perché già il presente mi da troppi problemi.
< Che c'è non è bella ? >
Chiede rivolto a Marcel.
< Dovevi vederla quando aveva otto anni, era già bellissima e non solo nonostante l'età era una splendida regina, sono più che sicuro che lo sarai ancora. >
Mi risponde toccandomi amichevolmente la spalla.
< Ti ringrazio Marcel, ma non penso che al re in carica farà piacere. >
Gli rispondo stringendogli la mano, immaginando, non proprio, la furia passare per gli occhi di Klaus.
< Se  seguirai  le mie leggi potrai fare quello che desideri love. >
Love, e io che pensavo  non avrei mai più sentito quel nomignolo.
< Seguire le tue leggi? Quando mai ho fatto quello che mi ordinavi. >
Gli rispondo fiera mentre ho la mano di Marcel stretta tra le mie.
< Mai. Ma dovrai farlo se vuoi state nella mia città. >
< Ma guarda un po’, io non voglio venire a New Orleans , sei tu e gli spiriti che mi state costringendo. >
< Solo perché voglio tenere mia figlia in vita. >
Mi risponde ferendomi come se mi avessero appena impalata con un paletto di legno. Prima dice che vuole Hope e me in vita, ora solo sua figlia, non è cambiato continua ad avere i suoi sbalzi d’umore.
< Io voglio tenere in vita la mia bionda, quindi tutti ci guadagnano qualcosa, e ora mettete un pò di musica e abbassate gli artigli, ibridi.>
Interviene Enzo per portare la tranquillità nel abitacolo soprattutto dopo aver visto come ho combinato la mano di Marcel per la rabbia, e mentre allontana la sua mano in via di guarigione a causa delle mie unghie conficcate nella sua carne, non posso non sussurrargli delle scuse che vengono ricambiato da un suo sorriso.
 E pensare che da piccola ero innamorata del suo sorriso.
< E ora di fermarci per mangiare. >
Ci informa Klaus, mentre parcheggia l’auto davanti ad un autogrill, quasi disabitato.
< Sul serio Klaus? Vorresti nutrienti qui? >
 < Perché no, love? Loro sono umani, io sono un ibrido e ho fame quindi mi nutro. >
Mi risponde prima di scendere dall’ auto per dirigersi verso l'entrata, cerco di arrivargli sopra per fermarlo ma vengo fermata da Enzo.
< Ho portato delle sacche di sangue per te, si trovano nel porta bagagli. >
Mi informa, tenendomi per un polso.
< Enzo lui cercherà di uccidere delle persone, non posso permetterlo. >
Lo informò cercando di liberarmi dalla sua presa.
< Penserò io a lui, non gli farò uccidere nessuno. >
< Enzo. >
Lo richiamo.
< Fidati di me, non uccideremo nessuno, prendi una sacca di sangue e nutriti, noi torniamo presto. >
E prima di accettare la sua offerta non posso non guardare per l'ultima volta Klaus e notare il suo sguardo furente su di me, prima di continuare la sua marcia verso l'autogrill.
Il tempo passa ma di quei tre vampiri scapestrati niente, finché ad un tratto non sento un urlo provenire da dietro il ristorante, un urlo femminile dato con tutto il fiato che si può avere in corpo. Mi dirigevo sul posto come una freccia, e non posso non restare impietrita per ciò che ho davanti, Klaus che sta dissanguando una giovane ragazza bionda.
< KLAUS, FERMATI >
Gli urlo con tutto il fiato che posseggo, lanciandomi su di lui e separandolo dal corpo della ragazza che cade atterra morto.
< PERCHE LO HAI FATTO, AVEVI DETTO CHE NON AVRESTI UCCISO >
Gli urlo furente a un palmo dal suo naso.
< Io non ti ho promesso nulla love, e stato il tuo ragazzo a dirti che non avrebbe ucciso. >
< Il mio ragazzo? Enzo non e il mio ragazzo >
Gli rispondo ancora furente.
< Comunque non cera bisogno di fare tutto questo, di uccidere quella povera ragazza, perché lo hai fatto? per farmi un dispetto? >
< Non lo sopporto >
 La sua risposta scoordinata alla mia domanda.
< Cosa >
Gli rispondo arrendendomi ai suoi sbalzi d’umore.
< Che loro ti tocchino, ti parlino che ridano con te, non lo sopporto. >
E mentre da sfogo ai suoi pensieri, mi sbatte con delicatezza al muro alle mie spalle.
< Che stai dicendo Klaus? >
Non riesco a comprendere quello che mi vuole dire.
< Tu sei mia Caroline, e di nessuno altro. Credimi se ti dico che più volte ho voluto tornare a Mystic Falls, andare contro la mia promessa e portarti via con me. Ma non ci sono mai riuscito. Per i miei genitori che sono tornati in vita, per la nascita di mia figli, per la conquista della città, ma soprattutto per la paura di non essere accettato da te, che nonostante tutto mi avresti respinto ancora, e questo mi ha sempre fermato dal mio intento. >
La sua confessione non può non lasciarmi senza parole, e pensare che credevo che si fosse scordato di me.
< Anche io inizialmente volevo venire da te, accettare la tua proposta, ma tutto me lo impediva, il mio stupido orgoglio, la morte di mia madre e in fine quel maledetto incantesimo, anche allora volevo venire da te per chiederti aiuto, ma pensavo che ti eri dimenticato di me, quei sogni mi convincevano ogni giorno di più che sarei stata un peso per te. >
Un bacio pieno di  passionale, desiderio, nostalgia, un bacio che dovrebbe sapere di inizio di un qualcosa che mi dovrebbe avvolgere come una coperta calda nel periodo freddo eppure sa di fine.
< Klaus, non trovo Carol............ >
E la voce di Enzo che mi costringe a separarci anche se controvoglia da uno splendido sogno che finalmente era diventato realtà.


Angolo Autrice
Ed ecco un nuovo capitolo, e si sono puntuale, non salto un martedì, o almeno ci provo. Mi e stato fatto notare il fatto che non è molto chiaro come Caroline diventa regina di New Orleans, dire la verità non lo ancora spiegato per bene, per ora sappiamo solo che all’età di otto anni si trovava a New Orleans con suo padre, che nonostante la giovane età e riuscita a fare un patto con le streghe per la pace nel quartiere e ha dato dei nomi a delle vie. Più avanti si capirà meglio il fatto che Caroline e regina di New Orleans, precisamente quando entrerà in scena che penso, vi stupirà.
Un bacio
graziiia

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Capitolo 9
*** L'arrivo ***





< New Orlans? >
Chiedo ancora spaesata.
< Ci siamo fermati al confine senza che me ne rendessi conto, ero cosi preso dalla furia…… >
Mi confida Klaus, guardandomi fissa negli occhi.
< Sono contento di vedere che stai bene signorina Forbes. >
Si rivolge a me Elijah prima di avvicinarsi e farmi un bacia mano, sempre uomini di altri tempi, lui.
< Sono felice di vedere che stai bene anche tu, Elijah. >
Mi rivolgo a lui, sorridendogli, mentre con la coda dell’occhio posso vedere Klaus, indurire la mascella, ma che cavolo, anche di suoi fratello e geloso? Meglio per me.
< Sarete affamata, forse e meglio se riprendete il viaggio, ci ritroveremo alla villa. >
Consiglia Elijah prima di ottenere un cenno d’ accordo dal fratello.
E dopo questa conversazione, non possiamo non ritornare indietro e riprendere il viaggio, inutile dire che Enzo non fa altro che guardarmi con il suo viso beffardo, finché Klaus non ci avvisa di essere arrivati.
< Siamo arrivati. >
Sento richiamare la mia attenzione da Klaus che parcheggia d’avanti ad un immenso portone. Non è per niente una casa, ma una vera e propria regga, entrando nell’atrio si  possono vedere dei tavolini di ferro e delle sedie su cui ci sono seduti alcuni vampiri che al nostro arrivo si alzano come segno di rispetto.
< State comodi miei cari. >
Interviene Klaus, la rabbia e la frustrazione di prima e scomparsa lasciando il posto al leder, al re.
< KLAUS, MASCIAL >.
Sento urlare di felicità dalla scala difronte a noi, da cui scende una ragazza dai capelli biondi, che a  tutta velocità si butta tra le braccia di Klaus. E quella donna, com’e che aveva detto che si chiamava Mikael, a si giusto Camille. Non posso non provare invidia per il modo in cui si trovano cosi vicini, ma io non sono nulla per Klaus, nonostante i nostri baci o il nostro passato, non devo più provare più nulla per lui.
< Camille. >
Sento rispondere felicemente Klaus, come se li fosse mancata veramente.
< Caroline? >
Sento chiamare, dall’alto dove mi ritrovo Diego e Thierry, che mi guardano, a bocca aperta prima di saltare la balaustra di ferro e avventarsi su di me per abbracciarmi.
< O mio dio, voi siete…… >
Non posso credere che loro siano d’avanti a me, senza essere cambiati per niente da quando li conobbi la prima volta che arrivai in questa città.
< Anche tu. >
Mi risponde Diego, prima di riabbracciarmi forte, sotto gli occhi di tutti che guardano inteneriti dalla scena, tranne Klaus, che guarda i due vampiri accanto a me, con odio e disprezzo.
< Come sei diventata un vampiro? >
Mi chiede Thierry mentre mi abbraccia, dopo che Diego si e allontanato, il giusto indispensabile.
< E una lunga storia. >
Gli rispondo stringendolo più forte, se Klaus vuole farmi ingelosire con la bionda ossigenata, ha provato pane per i suoi denti.
< Scusate l’interruzione, ma forse e ora che Caroline riposi dopo il lungo viaggio. >
Sento imporre con voce dura Klaus.
< E poi voi due avete il compito di informarmi sulle novità. >
< Lo farò io fratello, naturalmente dopo che i nostri ospiti avranno mangiato. >
Interviene dal nulla Elijah, catturando gli sguardi di tutti su di se.
< Ho una fame. >
Sento intervenire Enzo che non fa altro che scatenare la risata di tutti i presenti.
< Marcel potresti mostrarmi la mia stanza vorrei lasciare i bagagli. >
 Lo sguardo della bionda ossigenata e puntato su di me, come se mi volesse studiare.
< Certo, prima ti presento Camille. >
Mi tende la mano per stringergliela, cosa che faccio fintamente tranquilla, cerco di non stringergliela troppo per romperla, sento chiaramente che è umana, mi chiedo cosa ci faccia un umana in una città piena di vampiri.
< Piacere di conoscerti, Caroline. >
< Piacere mio. Che strano Klaus non ha mai parlato di te. >
Mi risponde guardandomi dalla testa ai piedi.
< Sono una semplice conoscente, non sono cosi importante. >
Gli rispondo prima di essere interrotta da Diego che decide di indicarmi la stanza, visto che Marcel viene richiamato da Klaus.
< Sei cresciuta cosi tanto, pensavo che stessi vivendo una vita normale. >
Interviene Diego mentre mi fa strada su per le scale fino ad arrivare difronte a una porta di ciliegio. La stanza e enorme con una finestra che fa entrare tantissima luce, i mobili sono bianchi con delle rifiniture in oro e il letto e enorme perfetto per due persone.
< Sono successe tante cose dall’ultima volta che ci siamo visti. >
Gli rispondo sorridendogli.
< Mi piacerebbe mettermi alla pari con la tua vita. >
< Lo so amico mio, ma ora vorrei sistemare le mie cose. >
< Ma certo capisco, porto le tue ultime cose tra un pò. >
Mi risponde prima di chiudere la porta della stanza, lasciandomi sola con i miei pensieri. Dalla finestra posso ben vedere la gente che cammina indisturbata, le luci della città che illuminano tutto. Lentamente sento la porta aprirsi, ma non ho voglia di voltarmi.
< Lascia la borsa vicino la porta Diego, la sistemerò dopo. >
Senza preavviso la porta dietro di me si richiude, ma sento comunque la presenza di Diego alle mie spalle.
< Diego, sto ben….. >
Mi volto e non è Diego quello che ha riportato la mia  borsa della stanza.
< Elijah. >
< Non volevo disturbarti, ho voluto portarti di persona la tua borsa. >
< Grazie. >
Gli rispondo sorridendogli. Non ricordo di aver mai avuto un rapporto anche solo di conoscenti con Elijah, ma qualcosa mi dice che potrebbe aver bisogno di un mio aiuto.
< Vorresti fare un giro in città. >
Mi chiede in modo calmo.
< Vorrei bere una sacca di sangue prima, non voglio attaccare qualcuno per la fame. >
Gli rispondo, mentre mi dirigo alla borsa che Enzo aveva preparato appositamente per me.
< Ti aspetto di sotto. >
< Ok. >
Gli rispondo prima di bere una sacca di sangue, per poi cambiarmi indossando un leggero abito colore panna con delle ballerine bianche. Mi dirigo nell’atrio dove vedo Elijah elegante, come sempre, che mi attende.
< Siete veramente molto bella Caroline. >
Mi sento accogliere dal maggiore dei Mikaelson, prima di vedere Klaus difronte a noi.
< Andiamo? >
Gli chiedo, non voglio soffermarmi troppo a guardarlo, prima mi bacia e gli da fastidio che altri uomini mi parlino, poi mi regala quella bella scenetta con la bionda ossigenata, ma alla fine cos’è che vuole da me. Si si so che vuole il mio sangue per sua figlia, che se io dovessi morire Hope morirà con me, ma non può comportarsi così, non con me.
< Dove pensate di andare? >
Ci sbarra la strada, fissando con puro odio suo fratello.
< Porto Caroline a fare un giro della città. >
Gli risponde prima di porgermi l’avambraccio, per scortarmi fuori.
< Non penso che sia saggio fratello, e appena arrivata e poi i nostri genitori la cercano. >
Cerca di impedirci di uscire. Non posso non domandarmi se è veramente preoccupato per me o se è solo geloso che il fratello mi abbia chiesto di vedere la città, cosa che lui non ha fatto.
< So difendermi e  te lo dimostrato nel bosco. >
Gli rispondo prima di superarlo e uscire dall’immensa reggia con Elijah al mio fianco.
La città e molto più grande di come me la ricordavo, anche se sono passati dieci anni e non ricordo perfettamente i luoghi i negozi, riconosco alcuni vampiri che passeggiano come se fossero persone normali, anche se sfiorando il mio sguardo non possono non abbassare il capo in senso di rispetto.
< Ho costruito questa città con mio fratello, l’abbiamo fatta diventare quello che è oggi eppure non siamo mai stati rispettati come tu, ora. >
Si rivolge a me notando gli sguardi dei vampiri circostanti.
< La prima e ultima volta che sono stata in questa città, avevo otto anni, nonostante non distinguessi la differenza tra vampiri, streghe e lupi mannari riuscii a creare un patto equo per tutti, da allora iniziarono a chiamarmi regina. Non chiedermi come ho fatto, io stessa non me lo ricordo, so solo che mio padre mi portò in questa città per una gita, in cui io avrei conosciuto ragazzi della mia età e lui avrebbe dato la caccia hai vampiri, ma finì tutto in un altro modo. La cosa che mi dispiace di più e che quando dovetti andare via Marcel mi rimosse i ricordi, avrei tanto voluto che non lo avesse mai fatto, sicuramente sarei ritornata in questa città già da un pezzo >
Gli rispondo raccontandogli sintetizzamene la storia che ha come protagonisti me e questa splendida città.
< Sono certo che sei stata una perfetta regina. >
< Solo per un anno. >
Gli rispondo fermandomi in mezzo alla strada.
< Ora potresti essere una regina per l’eternità. >
Sento rispondere alle mie spalle, da una donna dai lunghi capelli rossi e un viso conosciuto.
< Genevieve? >
< Bentornata maestà >
Mi risponde accompagnando il tutto da un piccolo inchino, prima di perdere i sensi e sentirmi prendere da due forti braccia, non le stesse che sono abituata a sentire sulla mia pelle.
 
Angolo Autrice
Come già anticipato all’inizio di questa storia alcuni dei personaggi che sono morti, nella mia storia sono vivi esempio Genevieve, Diego, Therry. 
So che molti di voi hanno le idee confuse, vi chiedete: come fa Caroline ad essere regina di New Orleans?, in questo capitolo ve lo spiego almeno un po’. Arriva a New Orleans grazie al padre, grazie alla sua mania di controllo ( e si già da piccola e una maniaca) da vita a un patto che porti la pace in città. Ma soprattutto come avete capito ha il rispetto di tutti, tutti sanno di lei. Spero di essere stata al meno un po’ chiara, non vi preoccupate nel prossimo capitolo ne parlerò ancora. Se avete domande sono qui.
Un bacio
Graziiia.  

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Capitolo 10
*** Angelo ***





< Ei principessa, dove vai tutta sola? >
Si avvicina a me con molta calma guardandomi, con ammirazione.
< Non sono sola. >
Rispondo alla donna dai lunghi capelli rossi, facendogli notare, mio padre alle mie spalle.
< Sei veramente bella lo sai. >
E gentile, come tutte le persone che ho incontrato da quando sono venuta a vivere in questa grande città, si inginocchia d’avanti a me per mettersi alla mia stessa altezza.
< Grazie, signora anche lei e molto bella. >
< Ma non sono te, nessuno avrà mai il potere che sei destinata ad avere tu. >
Mi  prende la mano per guardarla come se fosse una lettrice di mani.
< Tu, mia cara sei destinata a fare la regina, sei destinata a portare la pace. >
< Dove. >
Chiedo in modo infantile, guardando la donna difronte a me come se fosse colei che mi avrebbe svelato il futuro.
< Di questa città, tu sei destinata ad essere una giusta regina. >
< Caroline, andiamo? >
Mi richiama mio padre alle mie spalle.
< ARRIVO. >
Rispondo prima di ridare la mia totale attenzione alla donna dai lunghi capelli rossi.
< Come si chiama signora? >
< Genevieve. >
< Sono contenta di averla conosciuta Genevieve, ma ora devo andare. >
< Va pure maestà, ci rincontreremo un giorno, ma fino ad allora nessuno deve sapere di questa conversazione. >
< Perché ? >
< Perché io sono morta. >
E con queste ultime parole si dissolve nel nulla, come se non fosse mai comparsa.
 
Le due forte braccia tra cui sono svenuta mi tengono stretta come se fossi la cosa più importante di questo mondo, e la velocità a cui sento il vento sul mio corpo e disumano.
< KLAUS. >
Sento urlare Elijah, che mi tiene stretto a se, anche quando una figura, non so cogliere di chi, si presenta difronte a noi.
< Cose e successo? >
< Non lo so, Genevieve la toccata e lei e svenuta, poi abbiamo lottato perché voleva portarla via con se. >
Gli risponde agitato mentre mi deposita tra altre due forti braccia, braccia che conosco molto bene e di cui non mi separerei mai, se solo potessi.
Senza neanche proferire parole mi porta al piano di sopra, apre la porta di una qualunque stanza, quale non so, visto che i miei occhi non si decidono ad aprirsi.
Mi deposita su un comodo letto, mentre lo sento tornare indietro e chiudere la porta, non è andato via posso sentire molto bene una sedia messa alla mia destra difronte a me.
< Apri gli occhi, so che sei sveglia. >
Si riferisce a me con voce , tenera dolce senza fretta, non e un ordine e una muta richiesta.
Apro gli occhi molto lentamente e me lo rivedo d’avanti bello più che mai.
< Tu la conoscevi già, come? >
Mi sento chiedere dolcemente.
< Non so di cosa parli. >
Gli rispondo sistemandomi meglio sul letto per poterlo guardare-
< Genevieve. >
Mi risponde lasciandomi basita.
< Come la conosci >
Gli chiedo esponendomi su di lui.
< Lo chiesto prima io. >
Mi risponde, so che ama il controllo ma si da il caso che anche io ami avere tutto sotto controllo.
< Se tu non parli non parlo neanche io. >
Gli rispondo sicura prima di vedere il suo viso indurirsi, non mi piegherà cosi facilmente e lo sa.
< Erano gli anni venti, lei era amica di Rebekah, tu? >
< Fu la prima volta che venni a New Orleans. >
Gli rispondo tirandomi su le coperte, improvvisamente sento un freddo tremendo. Il suo viso e sereno,  come se non volesse farmi altre domande, cosa molto strana visto che……
< Tu hai visto tutto non è cosi? >
Gli chiedo mi allontano da lui come se scottata. Non mi risponde, un muto consenso.
< Come? >
< Te lo già detto, siamo collegati, noi siamo…. >
< Non dirlo. Ok. Ancora non credo di essere madre di una figlia che non ho messo al mondo io. >
Gli rispondo mentre cerco di rialzarmi dal letto.
< Caroline, dove pensi di andare? >
Mi chiede mentre mi sbarra la strada.
< Ho bisogno di uscire, di prendere aria. >
Gli rispondo mentre sento un muto freddo entrarmi nelle vene, la testa mi gira, vorticosamente come poche volte e successo.
< Cos’hai non ti sei nutrita >
Mi chiede mentre mi viene incontro per stringermi a se.
< Si lo fatto, ma una sacca non mi basta più, almeno no, quando uso i miei poteri. >
Gli rispondo mentre mi rimette seduta sul letto.
< Il bosco. >
Mi risponde come se avesse avuto un illuminazione.
< Già, ogni volta che uso i miei poteri mi indebolisco tanto da arrivare all’ essicamento. >
Gli rispondo mentre sta difronte a me, prima di vederlo dirigersi verso un enorme scrivania dove estrae una boccetta piena di sangue, lo posso capire dal mio olfatto.
< Bevi. >
Mi ordina, non ho più le forze per oppormi al suo ordine cosi apro la boccetta e la bevo tutto ad un sorso.
Ha un sapore conosciuto, unico nel sue essere, e dolce come solo…..
< E il tuo sangue? >
Gli chiedo, prima avevo l’onore di assaggiare il suo sangue direttamente dalle sue vene ora invece mi devo accontentare di una stupida boccetta, non posso non sentirmi offesa.  Senza rispondermi mi pone la mano che anche se ferita da suo comportamento prendo. Posso notare la mia pelle ritornata ad essere del suo colore normale e la mia forza ritornare.
Mi porta nella stanza adiacente, e più piccola della precedete con in mezzo una culla di legno con dentro una piccolissima bambina che dorme indisturbata della nostra presenza.
< E suo il sangue che hai appena bevuto. >
Mi rivela guardando la piccola in un modo che solo poche volta ho avuto l’onore di  vederlo fare, quando sta con me.
< Lei e Hope Mikaelson, la figlia di Hayley, mia e tua. >
Mi risponde mentre la piccola si risveglia e mi guarda, come se avesse appena visto una angelo.
 
Angolo Autrice
Ed ecco un nuovo capitolo. Spero che ora la situazione sia un po’ più chiara. Caroline e considerata una regina dagli abbitanti soprannaturali di N.O. perché da piccola con la sua forza e riuscita mettere la pace tra creature che si odiano intensamente. Gnevieve. Vi sareste aspettati questo salto nel tempo? Il loro primissimo incontro?
Se avete domande sono qui. Voglio ringraziare tutti coloro che continuano a mettere la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate. Vorrei anche ringraziare chi mi lascia delle recensioni, ma non posso farlo perché nessuno mi scrive, ma comunque ringrazio chi legge.
Un bacio graziiia.
 

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Capitolo 11
*** Tornerò sempre da te. ***






11 Capitolo

Ogni fibra del mio corpo mi dice che è mia figlia, che nonostante non sia stata io a partorirla, lei fa parte di me. E mentre la guardo nei suoi enormi occhi azzurri ereditati dal padre finalmente sento di aver trovato quel qualcosa che mi faceva sentire vuota, come se mi mancasse qualcosa, è ora ho capito cos’è che mi mancava era lei, lei e soltanto lei.
< Cosa ti fa pensare che gli antenati non ci abbiano mentito dicendoci che lei è anche mia figlia>.
Mi rivolgo a Klaus continuando a guardare la bambina difronte a me, che mi guarda come se mi volesse parlare, con il potere degli occhi.
< Questo>
Mi risponde prima di prendere la bambina in braccio, sollevandogli la maglietta per  mostrarmi la schiena, dove posso ben vedere una voglia a forma di mezzaluna, e poco più basso una seconda voglia a forma di aquila, la stessa che ho ereditato da mia madre.
< Ricordo di averla vista nel bosco, quel giorno.>
Mi risponde soffermandosi su quel giorno.
< Tutto questo e molto stano, e…….>
< Surreale!>
Sento esclamare alle mie spalle, Haylye.
< E surreale il pensiero che io abbia messo al mondo una bambina, che debba avere due madri, a causa di forse esterne>
Entra nella stanza con il suo fare da grande donna prima di strappare dalle mani di Klaus, Hope.
< Si e surreale ma io non centro nulla con tutto questo >
Gli rispondo mentre inizio a sentire la bambina mettersi a piangere.
< Lo so, so che se tu muori mia figlia muore con te>
Ed eccola mettere più enfasi  su mia,  lo so che e tua figlia, ma mica ho chiesto io tutta questa situazione.
La bambina continua a piangere a squarcia gola, mentre Haylye seca di cullarla per farla smettere.
< Posso provarci io? >
Gli chiedo guardando la bambina come se fosse la cosa più bella che io abbia mai visto, e a dire al verità e cosi. Riluttante me la passa, avendo anche un incoraggiamento da Klaus.
Appena la prendo in braccio, la sento calmarsi sotto il mio tocco, e mentre mi guarda fissa negli occhi posso sentirla dentro, come se lei fosse in me.
Improvvisamente mi passa d’avanti gli occhi una strana immagine, di Genevieve che cerca di ucciderla mentre difronte a lei c’è  Elijah , Hayley e Klaus. So cosa significa questo.
< Tieni>
Mi rivolgo a Hayley, che si trova difronte a me, senza farselo ripetere due volte prende Hope in braccio.
< Che succede Caroline?>
Mi sento chiedere da Klaus che si avvicina a me.
< Lui>
Gli rispondo prima di svenire tra le sue braccia.
Tutto intorno a me e nero, i miei polsi sono incatenati a delle enormi catene in una freddaz cella. A passi lenti vedo Mikael avvicinarsi a me, sorridendomi.
< Vista la tua bambina?>
< Cosa vuoi da me, fammi ritornare alla realtà>
< Tranquilla tornerai presto da quel mostro, ma prima dobbiamo parlare>
Mi risponde mentre si inginocchia per stare alla mia stessa altezza.
< Di cosa?>
< Di quello che devi fare, uccidere la bambina, indebolire Klaus>
< Non farò nulla di tutto c’io>
< Io penso di si>
Mi risponde mentre mi pone difronte un pugnale.
< Pensavo che tu avessi capito che se muoio in questi tipi di sogno, non muoio veramente.>
Mi rivolgo a lui, tenendo comunque fisso il mio sguardo sul pugnale che si trova tra le sue mani.
< Ma questo non è un pugnale qualunque, e molto speciale.>
Mi risponde mentre si avvicina a me sempre di più.
< Se io te lo conficco nel cuore tu morirai, sia qui che nella realtà>
Mi rivela prima di lanciare il pugnale in un angolo della stanza per poi arrivarmi ancora più vicino, tanto da sentire il suo alito su di me.
< Ma noi non vogliamo che tu muoia.>
Mi risponde  accarezzandomi la guancia.
< Non ucciderò nessuno, ne ora, ne mai>
Gli rispondo con disprezzo, cercando di essere il più chiara possibile.
< Allora io ti perseguiterò>
< Non mi importa>
Non ho una risposta, ma solo le sue labbra disgustose sulle mie, per poi vederlo allontanarsi da me con un sorriso fiero in viso..
< Sapevo che eri una vera donna, su fa come ti ho detto, indebolisci Klaus e ti porterò via con me>
Dio chi schifo sento ancora il suo sapore sulle mie labbra.
< Va all’inferno, preferisco uccidermi da sola purché tradire Klaus ed essere toccata dinuovo da te.>
Gli rispondo prima di utilizzare i miei poteri per rompere le catene e fargli venire un aneurisma, ma non riesco a prendere un qualcosa per uccidermi e farmi ritornare alla realtà che difronte mi ritrovo Genevieve.
< Tu?>
Chiedo confusa.
< Ciao maestà>
Mi risponde mentre mi viene in contro, non è mutata di una sola virgola, da quando la conobbi la prima volta dieci anni odierni.
< Tu, hai cercato di uccidere la mia bambina>
< non l’ai partorita tu>
< Ma nelle sue vene scorre anche il mio di sangue>
L’avviso mentre posso ben immaginare Mikael dietro di me che si è ripreso.
< Mi occupo io di lei, tu va>
Lo informa prima di vederlo uscire dalla cella, non prima di avermi guardato in modo lussurioso.
< Non farò nulla di quello che tu, e i quei idioti di spiriti ,mi chiederete di fare>
Mi rivolgo a lei mentre la vedo entrare nella cella per poi chiuderla subito dopo .
< Nonostante il passare degli anni, i tuoi occhi sono rimasti identici a quelli di quando eri piccola, pieni di luce e intensi d’amore, come se non avessero mai visto il male, la morte, la distruzione>.
Mi parla lentamente per incidere sempre di più.
< Dove vuoi andare a parare>
< Sai ero invidiosa di te, lo sono tutt’ora. Sei diventata una regina a solo otto anni, per poi barattare una vita piena di avventure con una tranquilla, naturalmente non per tua scelta. Poi sei cresciuta sei diventata un vampiro, e pure sembri cosi umana, perché non cedi alla fame ma la combatti, non stante tu abbia perso tutti tua madre, tuo padre molto probabilmente anche qualche tuo valore. Poi incontro lui, Klaus. Sai che avevo paura per te dall’altro lato? Pensavo che il tuo carattere, le tue manie di controllo non avrebbero fatto altro che portarti alla morte, ma invece mi stupisci ancora, perché lo fai innamorare di te come nessun’altra donna in mille anni e mai riuscita a fare.>
< Non hai ancora risposto alla mia domanda>
Perché mi dice questo, cos’è che vuole da me.
< Io voglio, quello che immagino vorrai tu, Klaus felice, Hope in vita, e tu che ritorni a vivere qui stabilmente. Rivoglio il trattato a cui avevi dato vita anni fa, prima che Marcel lo distruggesse per avere il potere tutto nelle sue mani>
< Cosa ne guadagni tu e gli spiriti>
Lo imparato a mie spese, nessuno vuole niente per niente, mai.
< Noi vogliamo la pace, che otterremo dal trattato a cui ridarai vita, noi vogliamo l’estinzione dei vampiri, ma stai tranquilla non ti farò morire, daremo dei corpi a tutti i tuoi amici, a tutti coloro che si pentiranno di quello che sono. Tu dimmi di si e  ti prometto che tutto si sistemerà.>
< Non è quello che mi aveva detto Ester. Secondo quello che mi ha detto lei, gli antenati vogliono Hope, per utilizzare il male per il bene, quindi chi tra le due mi dice la verità e chi invece mente.>
La gente mente tutti i giorni, usa le parole per i suoi scopi, ma non possono farlo quando c’è di mezzo la vita di una bambina, la mia bambina. E non ho bisogno di riflettere sull’idea di
avere dei nuovi corpi perché io so che noi non siamo fatti per questo.
Mi guardo intorno per trovare qualcosa che possa rendere chiara quale è, e sarà sempre la mia risposta.
< Mi dispiace Genevieve, ma io amo il mio corpo, e combatterò te e i tuoi amati antenati, per proteggere chi amo>
Gli rispondo ad un palmo dal suo naso, prima di far fluttuare tra le mie mani un pezzo di legno e conficcarmelo nel cuore.
Mi risveglio in un caldo letto, con accanto a me l’uomo che mi ha dato e tolto tanto.
< Caroline>
Mi richiama, spaventato mentre mi tiene stretta la mano.
< Klaus>
Lo richiamo mentre lo vedo avvicinarsi ancora di più a me.
< Sei tornata da me>
< Tornerò sempre da te >

Angolo Autrice
chiedo perdono per il ritardo ma internet non mi ha funzionato. Spero che mi lascerete una recensione. 
un bacio graziiia

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Capitolo 12
*** Insieme ***


< Come ti senti ? >
Mi chiede preoccupato mentre tiene stretto la mia mano tra le sue.
< Ora sto bene. >
Mi ammiro nei suoi occhi, limpidi. Prima di vederlo alzarsi per prendere una sacca di sangue.
< Bevi, ti sentirai meglio. >
< Tu hai visto tutto vero? >
Gli chiedo prima di riperdermi nei suoi occhi che mi guardano persi, nulli, come se io non fossi io.
< Nutriti prima, ne parliamo dopo >
Cerca di impormi, porgendomi il bicchiere di sangue. Non mi sono mai fatta sottomettere dalla mia fame, non inizierò ora. E mentre i suoi occhi mi pregano, la mia mano destra prende il bicchiere colmo di sangue per poi buttarla atterra.
< Rispondimi. >
Gli impongo, prima di vederlo guardare il bicchiere di sangue per terra.
< Ho visto tutto, e se solo mio padre si permetterà di metterti nuovamente le sue mani addosso a te, io giuro che……… >
< Tu cosa? Perché dovresti voler uccidere tuo padre per avermi baciato? Non hai la tua donna  a cui pensare? >
Non sono riuscita a trattenermi, come può dirmi che mi proteggerà quando qualche minuto fa era al settimo cielo nel avere tra le braccia un’altra donna che ero io.
< Stai parlando di Camille? >
Nel suo sguardo posso notare stupore e furia per il mio modo di rivolgermi a lui. Non gli rispondo, non c’è bisogno che io mi umili ancora di più con lui, non ne vale la pena, per questo mi alzo dal letto e cerco di dirigermi all’uscita per allontanarmi sempre di più.
< Dove pensi di andare >
< Voglio andare nella mai stanza >
Gli rispondo mentre, barcollando per la mancanza di forse, cerco di dirigermi all’uscita che mi viene sbarrata  da lui.
< Ti accompagno >
< Non ho bisogno del tuo aiuto, vallo a dare alla tua biondina. >
Gli rispondo prima di sentirmi prendere per le spalle e scontrare con il suo petto.
< Smettila di fare la bambina. >
< Cos’è una bionda non ti basta? >
Gli chiedo mentre fisso le sue labbra, dio quanto vorrei sentire ancora una volta le sue splendide labbra su di me.
< C’è solo una bionda che voglio nella mia vita e si trova qui difronte a me. >
< Ma…………… >
< Oggi lo abbracciata e gli ho sorriso? Volevo farti ingelosire come tu hai fatto con Enzo e Marcel, ma a quanto pare il mio intento none andato in porto visto l’arrivo di Therry e Diego.
E lentamente mi deposita sul letto.
< I tuoi genitori mi hanno detto che tra voi… >
< C’è qualcosa? E vero sento qualcosa per lei, gratitudine, amicizia, ma non sento quello che provo per te, non riesco a sentirmi preso da lei come lo sono da te. Anche quando pensavo di averti dimenticata, ogni cosa mi ha sempre riportato te alla mente, ogni cosa mi ricorda te, anche quando mi impongo di pensare ad altro, sempre. >
Si avvicina a me sempre di più.
< Cosa faremo ora? >
Lo fisso negli occhi, non voglio mettere in pericolo la vita di Hope, la sua e quella di tutte le persone a cui voglio bene.
< Di cosa parli? >
< Genevieve mi ha detto la stessa cosa che mi ha detto Ester e cioè….. >
< Darci dei nuovi corpi, e vivere da umani. >
Completa la frase per me, fissandomi ancora negli occhi.
< So, che ne tu e neanche io vogliamo dei corpi nuovi. Entrambi vogliamo che Hope stia bene e che cresca al sicuro in questa città. >
Mi rivolgo a lui stringendo la mia mano tra le sue.
< Dobbiamo uccidere i tuoi genitori, e realizzare un patto di pace >
< Tutto ciò che desiderate maestà >
Mi risponde mentre si avvicina al mio viso per iniziarmi a baciare il collo in modo sensuale.
< Klaus! >
Lo chiamo. Ogni fibra del mio corpo sta andando in estasi, e pronta ad esplodere non appena inizierà a togliermi i vestiti per sentire la sua pelle in contatto con la mia
< Si >
Mi risponde mentre è impegnato a baciarmi la giugulare.
< Non voglio che sia come l’ultima volta. >
Il suo viso e corrucciato e i suoi occhi scuriti per la paura di perdermi, ancora.
< Non voglio, svegliarmi domani mattina in questa splendida stanza, da sola, per poi fingere con te che non sia successo nulla, non lo sopporterei >
Il suo viso si rilassa diventando dolce e sereno, come se avesse d’avanti una cosa che ha rincorso per tutta la vita per poi riuscire finalmente a prendersela.
< Non accadrà, mai. E vero la prima volta, non ci siamo rivolti  parola ci siamo rivestiti e siamo andati via, senza dirci nulla, ma ti giuro che non era, e non sarà, la mia intenzione. >
Si avvicina sempre di più al mio viso, mi accarezza la guancia e prima di congiungere le sue labbra alle mie, non posso non sentire fuori uscire un basso ringhio dalla sua bocca.
< Ho visto tutto quello che ti ha fatto e detto Mikael, e lo ucciderò solo per il fatto di aver osato  mettere le sue orribili mani e i suoi occhi su di te, tu sei mia Caroline, su questo non si discute. Voglio che sia chiaro, per Enzo, Marcel, Diego e tutti coloro che ti conoscono e che immaginano anche solo di essere guardati da te, nello stesso modo in cui guardi me. >
Mi risponde lasciandomi basita senza parole.
< Voglio che sia chiaro che anche tu sei solo mio, ne di Camille o di altre donne che durante la mia assenza hanno anche avuto l’onore di essere osservate da te, tu sei mio e su ciò non si discute. >
Come se fosse la cosa più normale del mondo mi sedio sulle sue ginocchia, per poi sentire le sue forti braccia che mi stringono a se, per sentirmi più vicina.
< C’è la faremo, Caroline lo prometto, sconfiggeremo i nostri nemici e regneremo su questa citta con nostra figlia. >
Mi rivela, prima di baciarmi, in un modo cosi focoso e desideroso da farmi sentire in balia dei miei stessi sentimenti.
< Non ti sei ancora nutrita, fallo da me, prendei il mio sangue ancora una volta. >
Mi sento imporre da lui, e mentre allungo i miei canini per gustare il suo sangue dolce e sentirmi viva, nel frattempo in una velocità che solo lui ha in tutto il pianeta mi priva dei miei vestiti e mi stringe a se, facendomi sentire al sicuro anche se fra le braccia del pericolo in persona.
Le sue mani mi infuocano i suoi occhi mi entrano nell’anima come per leggerla, studiarla, la sua bocca marchia ogni centimetro del mio corpo come per lasciare  un segno che e suo è suo soltanto.
Non ricordo neanche come, lo privato dei suoi vestiti, lasciandolo nudo esattamente come lui ha fatto con me. Ora si sta divertendo a farmi impazzire, gustando ogni centimetro del mio corpo, come se fosse la cosa più gustosa di tutto il mondo.
< Klaus >
Cerco di richiamarlo, ha la capacità di farmi perdere la ragione come solo lui ha la capacità di fare, ma non gli ho mai permesso di sotto mettermi a lui, e non penso che glielo lascerò fare anche in camera da letto.
A velocità da ibrido lo stendo con la schiena sul letto per torturarlo a mia volta, bacio ogni centimetro del suo petto, seguendo il contorno del suo tatuaggio, per scendere sempre più giù.
< Caroline >
Mi chiama in balia di sensazioni che ne sono certa solo io riesco a suscitargli. E forse è per questo che non sopporta stare sotto, e ribalta la situazione mettendosi su di me.
< Non mi piace stare giù >
< Neanche a me.>
Ho i suoi occhi fissi nei miei, che mi guardano fieri di quello che vedono. Senza preavviso lo sento entrare dento di me, in una sola mossa, calmo, calcolando il tutto per non darmi dolore ma solo una sensazione di sicurezza e amore.
< Ti ho desiderata dal primo momento in cui ho posato il mio sguardo su di te.>
La sua voce e roca per la passione che i nostri corpi danno vita stando in contatto, unendosi in una sola anima.
< Lo so >
Gli rispondo mentre ribalto ancora una volta la situazione, ma dura per poco visto che mi ributta sul materasso facendomi ridere come se fosse la mia prima volta.
< Sei incredibile >
< Lo so >
Lo bacio, come non ho mai baciato nessuno, mi bacia come nessuno mi ha mai baciato.
E la cosa più bella di tutto questo e che nonostante le difficoltà stiamo qui insieme, la cosa più bella e  essermi decisa ad amarlo per quello che è senza avere paura delle conseguenze.
Le luce del mattino illuminano il suo viso mettendo in risalto la sua barba incolta le sue sopracciglia folte e le sue splendide labbra che mi fanno impazzire come nulla al mondo.
< Mi stai fissando >
< Mi piace guardarti,  per caso un reato qui a New Orleans? >
< No, se a farlo sei tu >
Nonostante la notte appena passata insieme, non sembra stanco, mi prende per i fianchi e mette su di me  fissandomi, come per memorizzare ogni parte di me, per paura di scordarmi.
< Mi sembra tutto un sogno. >
Gli accarezzo la guancia, con una calma e con un amore che non sapevo di poter provare per qualcuno.
< Non lo è >
Gli rispondo baciandolo per assicurargli che è tutto vero.
< Dovremmo alzarci. >
Gli comunico mentre ricomincia a baciare il mio corpo come se non ne avesse mai abbastanza, come se ne volesse sempre di più.
< Perché, stiamo tanto bene qui. >
Non posso non essere totalmente d’accordo con lui su questo, ma un tocco secco sulla porta della stanza, ci costringe a desistere nel rivivere la notte scorsa.
< CHI E’ >
Urla furioso per essere stato interrotto nel tentativo di farmi impazzire, ancora.
< Sono Marcel dovreste scendere ,abbiamo visite. >
< E’ importante? >
Gli chiede ancora intendo a toccare il mio corpo per farlo fremere sotto il suo tocco, preciso.
< Si tratta di Mikael >
Lo sguardo di Klaus muta cosi velocemente d’aver paura di una sua reazione troppo avventata.
< Stiamo scendendo >
Rispondo al posto di Klaus che mi guarda con la furia negli occhi.
< Qualunque cosa sia l’affronteremo insieme. >
Lo bacio facendo calmare i suoi lineamenti, prima di scendere dal letto per cambiarci, per poi  uscire dalla stanza e affacciarci dalla feriata che si sporge sull’atrio dove possiamo ben vedere dei vampiri circondare Mikael.
Gli occhi di Klaus diventando di un giallo intenso pronto ad attaccare l’uomo che lo ha cresciuto che lo ha trasformato e che lo ha rinnegato, solo perché non hanno lo stesso sangue.
< Cosa ci fai nella mia casa? >
Gli chiede furioso pronto all’azione.
< Siamo venuti a fare un patto con te. >
Sentiamo rispondere da una seconda voce che entra nell’enorme giardino dall’entrata. Esther, accompagnata da Genevieve, che mi rivolge il  suo sguardo sereno come se fosse mia amica.
< Che patto >
Chiede Elijah che sta al mio fianco, per guardare i suoi genitori, con disprezzo.
< Noi, e gli spiriti smetteremo di dare la caccia a Hope, in cambio di una cosa >
< Cosa? >
Chiede Hayley che ha tra le braccia Hope.
< In cambio di Caroline. >
Risponde Mikael guardandomi con un viso fiero e deciso.
E calato il silenzio, ciò che si può udire e solo un sonoro ringhio di Klaus in direzione del padre, che non smette di fissarmi.
< NON SE NE PARLA >
Urla Klaus con il desiderio di saltare dalla balaustra per mordere Mikael.
< Allora inizieremo a torturare le persone a cui vuoi bene, iniziando da……. >
Proferisce Genevieve puntando Elijah con lo sguardo e senza preavviso lo vedo svenire al mio fianco.
< CHE COSA GLI HAI FATTO LURIDA BASTARDA>
Urla con furia Klaus mentre cerchiamo di rimettere in piedi Elijah con l’aiuto di Marcel.
< Gli apriremo gli occhi, su quello che è>
< Spiegati! >
Esclamo guardando i tre mostri davanti ai miei occhi con disprezzo.
< Scoprirà chi in realtà ha ucciso lui, Tatiana. >
Mi risponde Ester prima che tutte e tre scompaiano nel nulla.
E mentre Diego e Terry portano il corpo di Elijah nella sua stanza per aspettare il suo risveglio, non posso non pensare che se io non fossi cosi importante per Klaus ora Elijah starebbe bene, devo fare qualcosa.

Angolo Autrice
Ed ecco un nuovo capitolo, molto più lungo dei precedenti perchè non so se riuscirò ad aggiornare la prossima settimana quindi. Buona Pasqua a tutti. Spero che questo aggiornamento sia di vostro gradimento.
un bacio Graziiia

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Capitolo 13
*** Patto ***






Siamo tutti in ansia mentre attendiamo il risveglio di Elijah. Dall’angolo della stanza in cui mi trovo ho tutti sotto controllo, posso vedere Klaus che si trova accanto a lui con al suo fianco Camille, dire che ora la gelosia mi sta mangiando viva e dir poco, ma non posso fare scenate, non in un momento come questo.
< Se appoggio le mie mani sul vostra madre, giuro che la uccido. >
Sento proferire da Hayley che si trova alla sinistra del letto.
< Non prima di me >
Ringhia Klaus mentre  tentando più volte di entrare nella  mente del fratello.
< Starà soffrendo? >
Sento intromettersi Camille che tocca il braccio di Klaus, come se volesse essere protetta da una minaccia, al momento, inesistente.
< Non lo so, non mi permette di entrare nella sua mente >
Dal nulla posso sentire una strana attrazione per Elijah, un qualcosa che mi attira a lui, che mi costringe ad avvicinarmi.
< Cosa pensi di fare che Klaus non abbia fatto? >
Mi sento chiedere dall’umana ( se solo potessi staccargli la testa)
Senza dargli retta accarezzo la guancia di Elijah, i vampiri non hanno temperatura ma lui e freddo come il giaccio, improvvisamente sento la sua mano stringere il mio polso cosi forte da farmi male mentre i suoi occhi si aprono e mi trapassano da parte a parte.
< Lo uccisa io >
E tutto ciò che proferisce prima di svenire di nuovo.
L’aria nella stanza è diventata pesante, e posso sentire gli occhi di Klaus che mi trapassano da parte a parte  mentre appoggio la mia mano destra sulla sua tempia.   
Un lungo corridoio si trova difronte a me, con alla fine una solida porta rossa, che lo sento racchiude dolore, un dolore che solo poche persone possono nascondere senza sentirsi morire.
Appoggio tremando la mia mano sulla maniglia, prima di sentire qualcuno alle mei spalle.
< Posso risvegliarlo >
< Chi mi dice che non perderò, te. >
Mi volto e posso vedere il suo sguardo, sofferente per la scelta che deve fare, permettermi di risvegliare il fratello o portarmi indietro per paura di perdermi, di nuovo.
< Non mi perderai, toneremo, insieme >
Gli rispondo sorridendogli, come solo con lui so fare.
< Tornate, da me. >
< Contaci. >
Gli rispondo prima di baciarlo, per poi voltarmi ed aprire la porta.
Fa freddo, gli alberi che mi circondano sono tutti morti, il cielo e cosi scuro da sembrare nero, come lo sguardo dell’uomo difronte a me.
< Elijah >
Gli corro incontro per poi abbracciarlo, come se fosse la cosa più normale di sempre.
< Cosa ci fai qui Caroline, devi tornare indietro. >
< Lo so, e tu verrai con me. >
Gli rispondo prendendolo per mano e portandolo verso la porta.
< Non posso, il mio porto e qui. >
mi risponde indicandomi il nulla.
< No, il tuo posto e a casa con Klaus, Hope e… >
< Lo uccisa Caroline, ho ucciso Tatiana la donna che io e Klaus abbiamo amato da giovani. >
< Ti perdonerà, lui lo farà. >
Gli rispondo guardandolo fisso negli occhi.
< Andiamo? >
Gli chiedo ottenendo un cenno di testa prima di correre verso la porta rossa.
< Sapevamo che eri forte, ma non cosi forte. >
Sento proferire dalle mei spalle.
< Genevieve. >
< Maestà! >
Mi risponde, so cosa vuole da me, posso leggere i suoi occhi.
< Elijah, attraversa la porta. >
< Non torno indietro senza di te. >
Mi risponde mettendosi alla mia destra.
Klaus non po’ perdere sia me che suo fratello, per questo agisco d’istinto.
< Perdonami Elijah >
< Cosa vuoi fare ? >
Mi chiede guardandomi in modo interrogativo, prima di allungare la mia mano destra verso la porta ed aprirla, mentre con la sinistra lo faccio fluttuare e uscire, prima che la porta si chiuda scatenando un forte vento.
< Dimmi cosa vuoi >
Mi rivolgo alla donna che mi conosce da quando sono una bambina ma di cui non sapevo esistenza fino a tre giorni fa.
< Accetta la nostra offerta e nessuno altro si farà male. >
< A cosa vi servo. >
Non ho detto si, ma neanche no, sono pronta a fare di tutto pur di salvare la vita di Hope.
< Gli spiriti vogliono l’equilibrio, vogliono che ogni cosa torni al suo posto. >
< Che strano sono stati proprio gli spiriti a rendermi quello che sono. >
< Lo hanno fatto esclusivamente per convincere Klaus a darci Hope, ma hanno cambiato idea, ora vogliono te. >
< Perché? >
Perché gli spiriti non la smettono di fare gli scemi e mi danno delle risposte concrete.
< Volevano tutelare la bambina, come ti hanno già detto volevano usare il male per il bene, e cercare di rimettere a posto le cose senza uccidere nessuno, a parte…. >
< Me. >
Il tutto e nato, con Hope, tutto dovrebbe finire con la morte di quella povera creatura, no, non lo permetterò, anche se per solo diciotto anni, io ho vissuto, non troppo ma neanche troppo poco. >
< Una di voi due deve morire. >
< Ok. >
Sono disposta a morire pur di salvare quella bambina che anche se non ho partorito io., e mia figlia, mia.
< Ma solo dopo che avrò sistemato delle cose. >
< Fa tutto quello che vuoi l’importante e che tu o la bambina moriate. >
Mi risponde prima di indicarmi la porta rossa, che attraverso senza farmelo ripetere due volte.
Il sole illumina il mio viso risvegliandomi da un sogno che avrei preferito non fare mai, se solo fosse stato uno stupido sogno.
< Caroline >
Mi sento richiamare, da una voce calda, sensuale ma anche piena di speranza, che sia veramente io e non la sua mente che gli fa scherzi di cattivo gusto.
< Klaus >
Pronuncio il suo nome con un po’ di difficoltà visto che mi ritrovo le sue morbide labbra sulle mie.
< Sei tornata da me. >
< Quanto sono stata svenuta. >
< Tutta la notte. >
Mi risponde Elijah che si trova vicino la porta con il suo abito di alta sartoria.
< Stai bene? >
Gli chiedo, guardandolo.
< Lui sta bene, ma tu no. >
Risponde al suo posto, Klaus. Lo fisso non capendo a cosa si sta riferendo, ma deve essere qualcosa di grave se Elijah abbandona la stanza senza salutare.
< Che patto hai fatto con Genevieve. >
Mi chiede. Ma certo noi siamo collegati come con Hope, lui deve aver visto e sentito tutto.
< Un patto giusto. >
Gli rispondo prima di vederlo alzarsi dal letto, scaraventare atterra un mobile antico che si trovava difronte a me.
< Un patto giusto? UN PATTO GIUSTO?, HAI ACCETTATO DI FARTI UCCIDERE E QUESTO E UN PATTO GIUSTO? >
Mi urla perforando la mia anima con i suoi occhi gialli.
< Sto salvando la vita di nostra figlia Klaus, fra la vita di Hope e la mia ho scelto quella di nostra figlia. >
E strano dire nostra figlia, non lo partorita io, ma comunque sento un unione fra me e lei.
< Trovero un modo per tenervi in vita entrambe, nessuno vi porterà via da me. >
I suoi occhi, dio quanto mi mancheranno i suoi occhi pieni d’amore di passione di vita, perché e vero che ha ucciso, torturato, massacrato, distrutto, ma lui e la mia vita lui e tutto per me, lo scoperto tardi ma  meglio tardi che mai.
< E vero tu sei l’ibrido originale ma non può sconfiggere gli spiriti. >
Gli rispondo, prima di sentire bussare alla porta e distogliere il mio sguardo dal quello dell’uomo che odio ma che amo più della mia stessa vita.
< Cosa c’è fratello? >
Sento chiedere da Klaus in direzione di Kol, cercando di sopprimere la collera che poco prima stava sfogando a pieni polmoni.
< Abbiamo visite. >
Gli risponde con una voce seria.
< Possono aspettare >
< Non sono per te, ma per lei. >
Risponde prima di farci segno di seguirlo.
D’avanti a me non posso non ritrovarmi difronte Genevieve e Ester.
< Ti avevo detto che avevo bisogno di tempo. >
Mi rivolgo alla strega rossa, fulminandola con gli occhi, non sa quanto rischia stando a un metro da Klaus.
< Gli spiriti sono pronti a fare un nuovo patto con te. >
< Quale sarebbe. >
Sento rispondere da Elijah.
< Non lo sappiamo vogliono parlare direttamente con lei. >

Angolo autrice
ed eccomi tornata dopo un po di tempo, vi confesso che scrivere i capitoli sta diventando sempre un pò più difficile, perchè non so cosa ne pensate, cosa vi piace e cosa no, cosa vorreste leggere e come sperate che si svilupperà la storia. aspetto le vostre recensioni 
un bacio 
graziiia

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Capitolo 14
*** Ricordi dal passato ***





Non posso sottrarmi a questa loro richiesta, anzi non voglio, è giunta l’ora che si decidano a lasciare in pace me è la mia famiglia.
Guardo Ester e Genevieve  preparare il tutto, e mentre le fisso non posso non chiedermi come sono arrivata a questo punto.
< Non puoi portarmela via, è mia figlia >
Urla mia madre verso Bill, che mi tiene per mano stringendola cosi forte da farmi male.
< E’ anche figlia mia ed è giusto che passi un po’ di tempo anche con me >
Gli risponde duro mentre mi stringe ancora più forte la mano come se avesse paura che da un momento all’altro qualcuno mi avrebbe portato via.
< La vuoi portare un una città non adatta a una ragazzina di dieci anni >
Gli risponde mentre cerca di prendermi l’altro braccio per tirarmi via. Mi sembra quasi di giocare al tiro alla fune, peccato che la corda sia io.
< La proteggerò! >
Gli risponde tirandomi verso di se, ma mia madre non molla, mi stringe il polso facendomi anche lei male.
< Non se ne parla, lei non verrà con te >
Non sopporto i loro battibecchi, non sopporto sentirli urlare per ogni minima cosa ,cosi con tutta la forza che ho allontano le loro mani dai miei polsi e mi allontano da loro il giusto indispensabile per guardarli entrambi.
< SMETTETELA >
Urlo.
< Io voglio andare con papà >
Rispondo guardando mia madre negli occhi ,che un po’ alla volta gli si riempiono di lacrime.
< Caroline, sei troppo piccola, la città in cui vuole portarti tuo padre è pericolosa >
Mi risponde avvicinandosi a me ,inginocchiandosi per guardami negli occhi
< So badare a me stessa mamma, tu mi hai insegnato come fare >
Lo vedo c’è  orgoglio nei suoi occhi.
< Caroline ! >
Esclama tenendomi stretta tra le sue braccia, prima di acconsentire a mio padre a portarmi via.
 
Il ritorno alla realtà è dura, avevo dimenticato quanto intenso fosse il legame con mia madre, avevo dimenticato quanto lei tenesse a me, è ora mi pento per tutti gli anni in cui avevo rotto quel legame, allontanandola dalla mia vita, allontanandola da me.
Le streghe sembrando troppo indaffarate a creare dei cerchi di sale nell’atrio , sotto lo sguardo attento dei vampiri  di Klaus, cosi decido di andare in camera per riposarmi un po’.
E mentre attraverso il corridoio altri frammenti della mia vita mi attraversano la mente.
 
< Ora che entriamo stai sempre al mio fianco, ok! >
Si premura a precisare mio padre mentre entriamo nell’atrio di un enorme casa. Tutto fa comprendere che la casa deve essere veramente antica, le mura i mobili il soffitto, ma soprattutto un’enorme M impossibile da non notare.
Mentre superiamo l’entrata noto una serie di uomini che ci circondano, come se volessero attaccarci.
< A che cosa devo l’onore Bill >
La voce di un uomo dalla pelle scura mi arriva forte è chiara, mentre alzo la testa per ritrovarmi un affascinante uomo che fissa mio padre un sorriso smagliante.
< Lo sai perché  sono qui, Marcel  >
< No mio caro non lo so. >
Gli risponde l’uomo dalla pelle scura mentre scende le scale di legno in un modo molto affascinante.
< Sono qui perché è giunta l’ora di fare un patto o di morire >
Non posso credere che la parola morte sia potuto uscire dalle labbra di mio padre, lui che non ucciderebbe neanche una mosca.
< E lo faresti difronte a questa graziosa bambina ? >
Sento chiedergli mentre gli occhi di tutti si posano su di me  facendomi sentire esposta.
< Sono state le streghe a volerla qui >
< E tu metteresti la vita di tua figlia nelle mani delle streghe? >
< Sempre meglio che delle vostre  >
Gli rispose con disprezzo, prima di sentirmi prendere in braccio ad una velocità non umana e portare dall’altra parte dell’atrio, esattamente nel posto esatto dove prima c’era quell’uomo dalla pelle scura, com’è che lo aveva chiamato papa? Marcel.
Improvvisamente lo sguardo di tutti non era posato su di me ma su qualcuno alle mie spalle, cosi riluttante mi voltai vedendo due uomini che mi fissano come se io fossi la preda e loro i cacciatori.
< Non azzardatevi a…….. >
< Altrimenti cosa ci farai Bill ? >
Sento rispondere uno dei due vampiri. Solo ora mi sono concentrata a guardarli solo entrami molto belli, uno ha la belle nera e l’altro bianca, come la mia, ma con due occhi cosi profondi da farmi sentire più piccola di quanto in realtà già non sia.
Senza preavviso l’uomo dagli intensi occhi mi prende in braccio con l’intento di mettermi sulla balaustra e buttarmi giù. Non piango, non sento paura, perché non provo paura? Dovrei essere terrorizzata ho solo dieci anni e sto per morire. E prima di vedere le mani dell’uomo prendermi per le spalle vedo il suo volto mutare in quello di un mostro, ma non urlo, ancora non ho paura, anzi il mio istinto mi dice di toccarlo e cosi feci.
C’era stupore sull’volto dell’uomo straformato mentre mi avvicinavo al suo orecchio per sussurrargli una frase che mia madre mi ripeteva sempre quando qualcuno era cattivo con me.
< Tu non sei cattivo, la vita di ha fatto diventare cosi >
E mi lasciai  cadere, misi una mano sulla sua schiena e mi diedi la forza per tirarmi indietro e cadere dalla balaustra, ma non toccai mai terra, perché quell’uomo ora tornato con i suoi occhi intensi e profondi mi teneva tra le braccia, e avvicinando le sue labbra al mio orecchio mi rispose,
< Lo so >
< Thierry ma che fai >
Viene richiamata l’attenzione da Marcel, e mentre l’uomo mi fa toccare piedi atterra, risponde.
< Mi faccio cambiare dalla vita >
 
Come ho fatto a scordarlo? Come ho scordato il primo incontro con Thiery , Diego e Marcel? Inutile ricordare il modo intenso con cui mi unii con Diego, quando mi salvò dall’attacco di un lupo mannaro. Ed è inutile ricordami di come Marcel mi osservava come se fossi qualcosa di raro e prezioso. L’unico ricordo che mi obbligo a non far tornare alla mia mente è quando incontrai le streghe per la prima volta, soprattutto Bastiana. Ricordo che il primo giorno in cui la vidi cercavo in tutti i modi di non guardarla negli occhi mentre lei invece mi guardava come un gioiello raro.
Ma c’io che con piacere ricorderò sempre è la storia che mi raccontava sempre padre K prima di andare a dormire.
 
< Padre K mi racconti ancora quella storia, quella che le streghe continuano a raccontare a mio padre dicendo che riguarda me >
Era una strana storia che le streghe raccontavano a mio padre aggiungendoci sempre qualcosa di nuovo e insistendo che parlasse di me.
< Ok, ma poi dormirai? >
< Cero >
Gli rispondo sorridendogli mentre mi metto a sedere per ascoltarlo parlare.
< Un giorno molti secoli fa, una strega trasformo i suoi figli in vampiri, squilibrando la natura, c’io che fece arrabbiare gli spiriti non fu tanto la trasformazione di quei ragazzi in vampiri ma fu il fatto che uno di loro divenne un abominio metà vampiro è meta lupo. Pensavano che l’uomo sarebbe riuscito a trattenere la fame e la furia come i fratelli, ma non fu cosi, la sua parte da lupo era troppo forte cosi la strega la soppresse. >
< Ed ecco che ora entro in gioco io >
Intervenni felice di far parte di una storia antica e tramandata.
< Gli antenati volevano agire a modo loro, cosi sconvolsero nuovamente la natura, per fare del bene questa volta, fecero in modo che sulla terra a mille anni di distanza dalla creazione dei vampiri nascesse una bambina dai lunghi capelli biondi, una ragazza che avrebbe placato la sete del mostro e che lo avrebbe reso buono, portandolo dalla loro parte, in modo da utilizzare il potere dell’ibrido per portare la tranquillità nel mondo dell’paranormale .>
< Ma non fecero solo questo, vero? >
< Certo che no! Convocarono le streghe di New Orleans le  avvisarono che la pace nella città sarebbe arrivata il giorno esatto in cui una bambina con un carattere duro e autoritario si sarebbe presentata difronte a loro. >
 
Quella storia, fu in realtà l’inizio di tutto, non fu la mia trasformazione in ibrido o il mio arrivo a New Orleans, fu quella storia tramandata da generazione in generazione a mettermi nei guai e farmi arrivare a questo punto, penso stendendomi sull’enorme letto.
E mentre cerco di chiudere gli occhi per riposare un po’, cerco di ricordare uno dei giorni più emozionanti della mia vita, il giorno in cui Marcel mi incoronò regina, il giorno in cui tutti coloro che mi conoscevano iniziarono a chiamarmi Maestà.
 
< Sai perché voglio incoronarti regina oggi, Caroline? >
Mi chiede Marcel tenendo in mano una corono tutta impreziosita di diamanti.
Guardai la folla intorno a me, cercando la risposta alla sua domanda nei loro sguardi.
< Per la storia che tramandano le streghe? >
Chiesi, prima di sentire la folla che ci circondava mettersi a ridere.
< No, Caroline oggi noi ti incoroniamo regina di New Orleans, perché tu sei riuscita a fare quello che noi in cento anni non siamo riusciti a fare, portare la pace tra le nostre specie >
 
Non dimenticherà mai l’emozione che aveva Marcel negli occhi mentre pronunciava quelle parole.
Ed ecco altri ricordi che non ricordavo di avere.
 
< Che cosai fai Marcel? >
Chiedo entrando nell’enorme salone dove vedo Marcel seduto a capo tavola e una strega e un lupo mannaro seduti una alla sua destra e l’altro alla sua sinistra.
< Mi sto occupando di una cosa importante, ti dispiace se ci vediamo dopo Caroline. >
Mi risponde alzandosi e accompagnandomi alla porta con gentilezza. Ricordo di essere rimasta molto delusa dal suo comportamento perché io volevo parlare delle nostre nozze.
 
Sorrido ricordando che aveva intensione di portarmi all’altare appena sarei diventata abbastanza grande, e naturalmente io da brava maniaca stavo già organizzando tutto.
 
< Perché non la fai restare? Chissà potrebbe illuminarci, alla fine si parla di lei dalla notte dei tempi >
Interviene un uomo sulla cinquantina che mi fissa ammirato.
< E una ragazzina non voglio metterla in mezzo >
Risponde Marcel verso l’uomo che ora si avvicina a me e mi prende per mano  portarmi vicino al tavolo dove noto un’enorme cartina scarabocchiata con segni neri.
< Vedi piccola Caroline, noi stiamo cercando di metterci d’accordo per portare la pace a New Orleans, ma non riusciamo ad accordarci. >
Fisso la cartina prima di concentrare la mia attenzione sulla donna difronte a me, sorpresa dallo sguardo da adulta che gli riservo.
< Voi streghe cosa desiderate? >
Chiedo esattamente come si farebbe per un accordo.
< Noi vorremmo praticare la magia liberamente e naturalmente una parte della città >
Mi risponde tranquillamente
< E voi lupi mannari? >
< Esattamente quello che voglio le streghe essere libere >
< Non e difficile trovare un accordo, siate liberi. >
Mi sembrava cosi facile, nessuno doveva essere oppresso era giusto che ognuno avesse la sua libertà.
< No, se Marcel non è d’accordo >
Guardai Marcel amareggia, perché non voleva la libertà di quelle creature? Perché opprimerle.
< Non è che non voglio concedergli la libertà e solo che devo pensare alla mia specie >
Guardai la cartina e poi riguardai loro.
< Io ho un idea >
Dichiarai
< Esponila >
Mi sento rispondere da una donna dai lunghi capelli neri
< Non sei stata invitata Sabine >
sento intervenire Marcel verso la donna
< Sono solo curiosa di sapere come pensa di risolvere la situazione una bambina di dieci anni. >
Mi rispose come per sfidarmi.
< Semplice >
Rispondo prendendo un pennarello nero e avvicinandomi alla cartina.
< Prima cosa io incoronerei un re o regina per ogni razza, in modo da fare da portavoce della propria razza nel caso ci fossero dei problemi, successivamente donerei i cimiteri alle streghe, padre K mi ha detto che ci sono i vostri antenati e che avete bisogno di loro per praticare la magia, mentre darei il bayou ai lupi mannari. A entrambe le razze concederei la possibilità di vivere in città, mentre ai vampiri concederei di prendere le terre oltre il fiume. >
Finisco di esporre dopo aver marchiato i tre punti.
Mi fissano come se fossi un nuovo essere mai visto, tutti a bocca aperta soprattutto la donna di nome Sabine.
< Hai appena concepito un patto di pace, congratulazioni. >
 
Non avevo fatto nient’altro che modificare un piccolo particolare, all’epoca Marcel non voleva che le streghe e i lupi girassero per la città, ma grazie al mio patto riuscii a convincerlo che non avrebbero fatto nulla ai vampiri se gli si dava la possibilità di restare legati alla loro origi e allo stesso tempo dargli la possibilità di vivere in città.
Non riesco a riposare e inutile cosi decido di dirigermi nella stanza di Hope, la vedo addormentata, assomiglia veramente tanto a Klaus, soprattutto i suoi occhi.
Gli antenati sono sempre stati molto vagli sul perché Hope sia anche mia figlia, si sono soffermati solo a dire che la bambina da grande avrebbe avuto bisogno di qualcuno e che Hayley anche se peta vampira non avrebbe mai potuto insegnare a Hope come trattenere la fame e poi c’era la parte di strega, quei poteri che mi erano stati imposti, avrei dovuto insegnargli come usargli al meglio, peccato che io non fossi una strega di nascita, ma sono pronta a imparare pur di tenere al sicuro Hope, perché è vero che non e stata partorita da me ma nelle sue vene scorre anche il mio sangue.
Chissà appena incontro gli antenati dovrei chiedere spiegazione per questa storia, no forse era meglio di no voglio amare quella bambina come se fosse mia anche se non lo era del tutto.
TOC-TOC-TOC
Improvvisamente mi volto e lo vedo l’uomo della mia vita che mi fissa con amore e devozione.
< Sono pronte >
< Arrivo >
E mi dirigo verso di lui pronta a scoprire cosa vogliono ancora gli antenati da noi.
 
Angolo Autrice
 
Scusate il ritardo ma scrivere questo capitolo non è stato tanto semplice, ma meglio tardi che mai.
A quanto pare molte cose non vi sono chiare per questo ho realizzato questo capitolo, per spiegarvi un po’ di cose.
Se vi chiedete come Caroline arriva a New Orleans, la risposta e semplice e stato Bill a portarcela, su richiesta delle streghe.
Perché le streghe vogliono Caroline? Perché gli e stata tramandata una storia in cui si dice che lei porterà la pace tra le specie.
Perché Caroline viene incoronata regina? Perché riesce a realizzare un patto di pace tra le tre specie, può sembrare un patto insignificante a cui tutti sarebbero potuti arrivare, ma il fatto che fosse lei a dargli vita lo rende un patto giusto, privo di sotterfugi.
Perché Caroline parla di nozze? Come già menzionato nei primissimi capitoli Marcel promise che l’avrebbe sposata ( tranquilli non accadrà realmente ).
Come può Caroline essere la madre di Hope senza averla partorita? Tutta parte dagli antenati che hanno inalterato la natura per far scorrere nelle vene della bambina non solo il sangue di Kluas e Hayley ma anche quello di Caroline, in modo che possano usare la piccola per il bene, e non per diventare un’arma di distruzione come Klaus.
Vi chiederete perché Michael ha un interesse per Caroline, a questo mi dispiace non posso rispondere dovrete aspettare i prossimi capitoli.
Spero di aver risposto a tutte le vostre domande se ne avete altre non vi basta che chiedere cercherò di rispondervi non solo attraverso i capitoli ( se necessario ) che qui nell’aria autrice.
Ringrazio savemecjasten. E dichiaro che per gli errori ci sto provando ragazzi/e a non farne troppi a limitarli ma mi ci vuole tempo, molto tempo a quanto pare, per quanto riguarda la lunghezza, proverò a scriverli più lunghi ma non vi prometto nulla perché un po’ alla volta questa storia sta giungendo al termine.
Un bacio
graziiia

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Capitolo 15
*** Il resto e nulla ***



Mi trovo al centro del cortile circondata dai vampiri fedeli a Klaus che mi guardano come per scrutare in me ogni sensazione paura, terrore, rabbia un qualcosa che mi faccia vacillare, ma non è cosi non ho paura degli spiriti, non più almeno. Genevieve mi  gira in tondo realizzato intorno a me un cerchio di sale, per poi mettergli fuoco, con la fiamma delle tre candele che intorno a me danno vita ad un triangolo.
< Saranno gli spiriti a fare tutto il resto. >
Mi informa Ester, che si tiene a debita distanza da Klaus, mentre quest’ultimo mi guarda.
< Sta tranquillo tornerò da te. >
Mi rivolgo a lui con un sorriso sincero, avrei fatto di tutto pur di tornare da lui, sempre.
 
Le fiamme intorno a me si alzano realizzando una gabbia intorno al mio corpo.
< Caroline Forbes? >
< Chi va la! >
Chiedo guardandomi intorno, senza vedere nessuno.
< Tuo padre. >
Mi sento rispondere, ritrovandomi d’avanti l’uomo che mi ha cresciuta, ma anche lo stesso uomo che odia infinitamente quello che sono al punto di torturarmi.
< Papà? >
Chiedo stupita nel ritrovarmelo d’avanti, come può lui essere un membro degli antenati.
< O figlia mia quanto mi sei mancata. >
Cerca di venirmi incontro per abbracciarmi, ma indietreggio, non mi fido di lui, non più.
< Non sono qui per una riunione di famiglia. >
La mia voce e fredda e calcolata.
< E vero, sei qui per parlare dell’alternativa. >
Mi risponde, fissandomi intensamente.
< Cos’e che vogliono glia antenati da me, cosa vogliono per lasciare stare Hope e la famiglia di Klaus. >
< Vogliono te. >
< Si lo so, vogliono me, morta. >
Gli rispondo senza riluttanza.
< Ma possono cambiare idea se tu…… >
< Se io cosa. >
Gli chiedo, una speranza ,e questo che mi stanno dando gli antenati e di solito non e nulla di buono.
< Vogliono che tu divida New Orleans in parti uguali tra i vampiri, le streghe e i lupi, vogliono che Hope sia addestrata da una strega prescelta da loro, e in fine vogliono che tu….. >
< Cosa papà >
< Vogliono che tu non veda mai più Niklaus, che lo dimentichi e che non lo riveda più. >
Mi risponde spiazzandomi dandomi una pugnalata al cuore, distruggendomi dall’interno.
Tutto intorno a me crolla, tutto perde senso, perché per me smettere di amare Klaus significa perdere tutto, e sono stanca di perdere chi amo, voglio lottare, lottare per tenerlo con me al mio fianco.
< Non voglio lasciarlo andare papà, voglio tenerlo al mio fianco, voglio anzi no, pretendo che i tuoi amici spiriti, antenati, come diamine si chiamano si facciano da parte e mi lascino vivere la mia vita, nella mai citta e se si permetteranno di toccare il mio uomo e la mia bambina io ucciderò tutti i loro discendenti uno alla volta. >
Non posso credere a quello che esce dalle mie labbra, ma e quello che penso, non permetterò che mi venga tolto altre persone a me care.
< Finalmente ti sei decisa! >
Sento esclamare da una figura alle spalle di mio padre, Celeste.
< Celeste? >
< Ciao maestà! >
Inizio a stancarmi ad essere chiamata cosi.
< Cosa significa tutto questo? >
Domando notando che al suo fianco c’è Genevieve.
< Era un test, per capire se sei ancora la Caroline combattiva che abbiamo conosciuto tanti anni fa. Ma torniamo alle cose importanti, l’ultima offerta che ti facciamo oggi e quella che può renderci tutti felici e contenti >
< Sono tutta orecchie >
< Tu regina di New Orleans, con chi non ci importa, l’importante che tua dia vita ad un patto in cui tutte le parti, vampiri, streghe e lupi, abbiano c’io che desiderano, in cambio noi non cercheremo di uccidere nessuno di tutti voi, e Hope potrà vivere la sua vita normalmente come sta facendo ora. >
< Dove sta la fregatura? >
E impossibile che loro mi stiano concedendo tutto questo volendo solo un patto.
< Potremo uccidere Esther ma non possiamo riportare tra le nostre parti Mikael.
Ed ecco la fregatura.
< Perché no! >
< Lui desidera ottenere una cosa prima di morire di nuovo.
< Si uccidere Klaus. >
Gli rispondo con fretta, di finire tutta questa storia.
< No, lui vuole te. >
< Come? >
No grazie,  ho già il mio persona psicopatico a cui badare e mi basta e avanza.
< Non possiamo impedirglielo, lui ha fatto fare un incantesimo che non ci permette di intervenire. >
 < Che tipo di incantesimo >
< Ha unito le vostre vite. >
Ok, questo e veramente troppo come può avermi potuto fare questo
< Non è possibile, già la mia mente e unita a quella di Klaus e Hope, come può Mikael mettersi in mezzo e dare vita a una nuova…… >
Ed ecco che la lampadina del mio cervello si accende facendomi arrivare alla soluzione.
< Lui ha fatto in modo di rompere il mio legame con Klaus e la bambina non è cosi? >
Celeste mi guarda dispiaciuta, e c’io vale più di mille risposte.
< Non ci potete separare ? >
< Non possiamo farlo mi dispiace. >
Mi risponde prima di iniziare a vedere tutto sfocato, per poi cadere in un intenso sonno.
 
 
La superfice sotto di me e morbida, e calda, l’atmosfera intorno  sembra serena, fin troppo serena.
< Si sta svegliando. >
Sento una voce attirare l’attenzione di più persone che si avvicinano.
< Caroline >
Mi richiama Klaus, con urgenza.
< Si sono, qui >
Gli rispondo aprendo gli occhi e guardarlo come se fosse la mia fonte d’aria fresca.
< Che è successo? >
Mi chiede Enzo, che si trova seduto alla mia destra, mentre si accerta che io stia bene.
< Ho parlato con gli spiriti >
< Cosa vogliono? >
Sento la voce di Klaus farsi dura, severa.
< Vogliono che io diventi regina di New Orleans, vogliono che faccia in modo che crei un patto tra le tre specie per vivere tutti in pace e tranquilli. >
Rispondo mentre Rebekah mi passa una sacca di sangue per farmi riprendere le forze mentre distante da noi posso vedere Camille guardarmi con un odio ceco cercando di coprirlo con dei sorrisetti di circostanza.
< E troppo semplice e tranquillo come patto, c’è qualcosa che non va. >
Interviene Klaus andando avanti e indietro.
< Troppo tranquillo? Vogliono che tu permetta a Caroline di diventare regina, che prenda le redini della tua città. >
Interviene Camille, che a mio parere si da troppe arie per essere una tranquilla umana.
< Io non permetterò a Caroline di diventare regina! >
 
E improvvisamente il mio cuore diventa più freddo di quanto già non è, mentre guardo il viso di Klaus da duro addolcirsi.
< Lei e già la regina di questa città >
E improvvisamente ciò che desidero al momento e baciarlo, baciarlo con la mente e il corpo e tenerlo stretto a me e non lasciarlo mai più andare via.
< Comunque non mi fido. Ok gli spiriti ci guadagnano una città tranquilla in pace con le tre specie, ma niente e semplice c’è sicuramente una fregatura. >
Ed ecco quella splendida atmosfera rotta dai pensieri di Enzo.
< Infatti la fregatura c’è >
Intervengo attirando l’attenzione di tutti su di me.
< Gli antenati hanno detto che avrebbero riportato nel mondo dei morti Esther ma hanno anche detto che non potevano uccidere di nuovo Mikael. >
Lo sguardo di tutti e in villico fissandomi senza parole, senza proferire una parole.
 
< Dovreste essere felici che resterò in vita, potremmo diventare una grande famiglia felice >
Sento proferire da una voce dura e meschina dalla soglia della porta che mi fissa desideroso di un qualcosa che da me non avrà mai.
< Mikael >
Sento Klaus nominare il suo nome prima di scaraventarsi a velocità vampiresca su di lui scaraventandolo sul muro adiacente alla stanza.
< KLAUS LASCIALO. >
Urlo con tutto il fiato che ho in corpo, dopo essere scesa velocemente dal letto per raggiungerli in tempo.
< Dai retta alla tua ragazza, lasciami andare se noi vuoi che dimostri davanti a tutti quanto tu sia debole. >
Interviene Mikael prima di riconcentrare il suo sguardo su di me.
< Perché dovrei lasciarlo andare? >
Mi chiede Klaus continuando a fissare il padre.
< Perché siamo collegati, se lui muore muoio anche io. >
< Che cosa? >
Domanda sorpreso Enzo al mio fianco per sorreggermi dopo la mia fuga, a quanto pare una sola sacca di sangue non mi basta a riprendere le forse.
< Lo ha voluto lui, ha rotto tutti miei legami con Hope e Klaus e mi ha vincolata a lui . >
Gli rispondo guardando l’uomo più vecchio che cammina sulla terra con odio e disprezzo.
< Perché >
Sento domandargli Klaus con voce ferma calcolato ma pronto a scattare in avanti e scaraventarsi su di lui.
< E’ difficile credere che mi piace la tua donna? >
Risponde fissandomi  con uno sguardo rude e possessivo.
< Tu non ti avvicinerai a lei, non ti permetterò di toccarla con un solo dito. >
< Mi dispiace mio caro ma siamo collegati, quello che accade  a me……. >
E con un unghia molto affilata si ferisce il palmo, facendo comparire la stessa ferita sul mio palmo.
< Accade anche a lei. >
Conclude sorridendomi.
< Quindi figliolo non pensare di potermi uccidere, naturalmente se non desideri anche perdere la tua amata. >
< Esci da casa mia! >
Intervengo mettendomi difronte a questo mostro senza cuore.
< Non pensare di darmi ordini, donna, mi piaci ma posso cambiare i miei gusti molto velocemente. >
 < Non me ne frega niente di te, ti voglio solo fuori dalla mia proprietà. >
Gli rispondo avvicinandomi a lui sempre di più tanto che Klaus mi deve prendere per un polso per tirarmi indietro.
< Ok, ci vediamo domani allora. >
Mi risponde facendomi l’occhiolino per poi sparire nello stesso modo in cui e comparso.
Ci guardiamo gli uni gli altri alla ricerca di risposte, risposte che non so dare.
< Klaus! >
Cerco di chiamarlo per parlargli , spiegargli per quel poco che posso, ma lui non me lo permette, mi guarda come se fossi la cosa peggiore di questo mondo e poi sparisce.
< Lascialo andare ha solo bisogno di stare solo. >
Mi risponde Enzo mentre vedo Camille seguire Klaus.
< Lei perché allora può………. >
La gelosia e tanta, e dovrei esserci io al posto di Camille dovrei parlargli io spiegarmi e invece, mi trovo nel corridoio mentre lo vedo andare via da me.
< Forse lei può calmarlo. >
Mi risponde Enzo, sorridendomi prima di avere un altro capogiro e riaccompagnarmi in camera.
< Devi nutrirti. >
< Lo so. >
Gli rispondo, prendendo la sacca di sangue e bevendola tutta in una volta.
< Io devo un attimo andare da Marcel, tu fai la brava. >
Mi avvisa Enzo come se fossi una bambina piccola di cui i genitori devono prendersi cura.
< Ok. >
Gli rispondo , sorridendogli come farebbe una bambina prima di fare il contrario di quello che gli viene ordinato.
Scendo dal letto, metto le scarpe di ginnastica per non far rumore e mi dirigo alla stanza di Klaus, e mentre sono difronte alla sua porta e sto per abbassare la maniglia per entrare sento delle voci.
“ Non dovresti soffrire in questo modo, non lo meriti “
E la voce di Camille.
“ Soffro da quando sono nato su questa terra Camille, un po’ di dolore in più non mi cambia niente”
E Klaus, con una voce dolorante sofferente, triste
“ Io non ti farei mai soffrire, farei di tutto per vederti sorridere. “
Ho voglia di entrare si staccare la testa a quella finta bionda di darla in pasto ai lupi, ma devo restare qui immobile voglio ascoltare i suoi pensieri, voglio sapere che cosa si sente dentro.
“ Non e colpa di Caroline se Mikael prova un contorto interesse per lei. “
“ Chi ti dice che non sia ricambiato? Hai visto come anche lei guarda lui. “
Questo e troppo, cerco di aprire la porta ma le parole di lui mi bloccano.
“ Lei non prova nulla per lui, lei mi ama esattamente come io amo lei.”
Le sue parole mi riempiono il cuore, mi fanno sentire bene ma soprattutto mi fa sentire sicura che una qualunque non po’ portarmelo via.
“ Come puoi essere innamorato di lei, lei è… “
< Lei e qui>
Rispondo irrompendo nella stanza.
Il suo sguardo e sorpreso, mentre quello di Klaus e beffardo.
< Ti dispiace uscire Camille, dovrei parlare con Klaus. >
< Io non esco se non è Klaus a chiedermelo >
Mi risponde incrociando le braccio e guardandomi, che qualcuno mi dia il permesso di staccargli la testa vi prego.
< Camille potresti per favore lasciarci soli. >
Chiede Klaus gustandosi la scena di due in combutta per lui.
< Se hai bisogno di me ti basta chiamarmi. >
Gli risponde prima di dirigersi verso l’uscita scontrandosi volontariamente con me.
Guardo per qualche minuto l’uscita prima di rivolgere la mia più totale attenzione a Klaus che mi guarda con uno dei suoi sorrisi.
< Non guardarmi in quel modo se la tua amica ossigenata non fosse uscita l’avrei uccisa >
Gli rispondo accomodandomi al divano accanto a lui.
< Mi sarebbe piaciuto vedere uno scontro. >
Mi sfida come ormai e abituato a fare.
< Sai che non sarebbe stata ad armi pari >
Gli rispondo mentre mi serve un bicchiere del miglior liquore che possa esistere in questo mondo.
< Di cosa vuoi parlarmi? >
Cambia discorso come se fosse un vicolo senza uscita.
< Lo sai >
< No non lo so Caroline. Di cosa vuoi parlarmi di come ora tu e mio padre siate uniti? Di come le streghe, gli antenati giochino a loro piacimento con le vite di tutti noi? >
< Voglio parlarti di noi, di me e te. >
< Parla >
La sua voce e fredda, ha paura lo vedo riflesso nei suoi occhi, ha paura che possa dirgli che andrò via che  ………. Che non so.
< Anche se sono collegata a tuo padre, i miei sentimenti per te non cambiano. >
Mi avvicino a lui ho bisogno di toccarlo si sentire la sua barba incolta sotto le mia mani.
< Lo so. >
Risponde voltandosi guardando fuori la finestra
< Allora perché prima sei andato via senza permettermi di parlarti di…… >
< Che ti hanno detto gli antenati. >
Mi stoppa bruscamente.
< Niente di preoccupate, mi permetteranno di stare qui di tenere al sicuro Hope. >
Gli rispondo avvicinandomi a lui.
< E di noi? >
La sua domanda e triste
< Mi permettono di governare New Orleans con chi voglio, e io voglio farlo con te. >
Gli rispondo abbracciandolo da dietro.
< E Mikael? >
< Troveremo una soluzione, non lo facciamo sempre? >
Gli rispondo voltandolo verso di me.
< Ti chiedo solo una cosa Klaus. >
< Cosa >
< Baciami, ho bisogno di te, dopo tutto questo ho bisogno di essere baciata, abbracciata dall’uomo che amo. >
Gli rispondo con le lacrime agli occhi, ho bisogno di lui, più che mai. Senza farmelo ripetere una seconda volta mi bacia cosi intensamente da togliermi il respiro, senza preavviso mi solleva da terra e mi fa roteare come se fossi una bambina.
< Mi ami? >
Mi chiede come se sentirselo dire è la cosa più strana del mondo.
< Si ti amo >
Gli rispondo prima di baciarmi di nuovo per poi finire entrambi sull’enorme letto.
< Ripetimi che mi ami >
Mi chiede mentre mi bacia e mi sbottona la camicetta porpora che indosso.
< Ti amo >
Lo assecondo mentre gli tolgo la maglietta con molta facilità
< Ancora >
< Ti amo >
Gli rispondo mentre inizio a giocare con la sua cinta
< Dillo tu a me ora >
Gli impongo mentre mi fermo per fissarlo negli occhi, le nostre posizioni sono invertire io sopra lui sotto, impotente, come non gli piace essere mai.
< Dubiti che io ti ami ? >
Mi risponde mentre si avvicina a me sempre di più.
< No, ma voglio sentirmelo dire >
Lo fisso negli occhi voglio cogliere ogni suo tentennamento.
< Ti amo Caroline Forbes, e  ti amerò per l’eternità. >
Come posso non baciarlo, desiderarlo dentro di me. Come posso non voler dire si a tutto, a noi due a questa città a crescere Hope insieme, certo c’è il problema Mikael ma tutto si risolverà ne sono più che certa.
L’importante che siamo io e lui, il resto e nulla.

Angolo Autrice
Lo so , lo so e da veramente tanto tempo che non pubblico e vi chiedo scusa ma ho avuto veramente tanto da fare, e per farmi perdonare ho reso il capitolo più lungo del solito. So già che ci saranno molti errori ma non ho avuto il tempo di rileggere. Non so quando potro pubblicare gli altri capitoli ma vi assicuro che non lascerò la storia a metà non è nel mio stile.
un bacione grande 
graziiia

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Capitolo 16
*** 16 capitolo ***


TOC- TOC- TOC
Fallo smettere ti supplico, non lo sopporto più. Cerco di rannicchiarmi sempre di più tra le braccia di Klaus sperando che chiunque stia bussando capisca che non vogliamo essere disturbati e che deve andare via.
Nel frattempo Klaus si sveglia guardandomi assonato,  per niente toccato dal continuo bussare.
< Fallo smettere ti prego >
Gli chiedo assonata, mentre tutto quello a cui riesco a pensare e quanto e bello stare tra le sue braccia.
< Con molta piacere. SMETTETELA ALTRIMENTI VI AMMAZZO >
Urla diretto alla porta, prima che chiunque bussasse decidesse di lasciar stare e scappare.
< Non dovevi minacciare però >
< Almeno e andato via >
Mi risponde riabbracciandomi ancora più forte, e mentre il suo calore mi culla per riaddormentarmi qualcuno urla ferocemente dietro la porta sbattendo i pugni con più ferocia.
< VOLETE ALZARVI, QUI  E’ IN ATTO UNA GUERRA >
Sentiamo urlare a squarcia gola Marcel
E solo ora udiamo il fracasso provenire da dietro la porta della stanza di Klaus, lo guardo senza parole  prima di scendere dal letto e  a grande velocità  vestirci.
Usciamo dalla stanza velocemente continuando a sentire urla, oggetti che si rompono e lotta tanta lotta.
< Finalmente vi siete decisi di onorarci della vostra presenza >
Sento proferire da Marcel che stacca la testa a un vampiro.
< Che succede qui ? >
Chiede Klaus senza curarsi delle parole del suo fidato braccio destro.
< E successo tutto improvvisamente, sono arrivati le streghe e questi vampiri e hanno iniziato ad attaccarci. >
Gli risponde prima di intercettare un vampiro alle mie spalle con il tentativo  di pugnalarmi, ma Klaus  più veloce di lui, gli arriva addosso spingendomi per terra prima di prendere la mano del mal capitato e staccargliela dal corpo con molta ferocia e determinazione.
Notando la nostra presenza gli altri vampiri cercano di attaccarci senza pietà.
< Dove sono le streghe >
Chiedo non appena mi rialzo, per mettermi in posizione d’attacco.
E come se richiamate compare Genevieve e Ester  mi fissando con puro disprezzo prima di allungare entrambe le loro mani verso di me, con il tentativo di scaricare la loro potenza su di me. D’istinto chiudo gli occhi, e aspetto che un dolore lancinante pieghi il mio corpo in due, ma c’io non accade.
Apro gli occhi è quello che mi ritrovo davanti mi lascia senza parole. La battaglia intorno a me si e fermata e tutti i vampiri non fanno altro che fisarmi a bocca aperta, comprese le due streghe.
< E più forte di quanto ci aspettavamo >
Sento dire da uno dei vampiri che avevano cervato di colpire Diego, con una sbarra di ferro staccata dalla balaustra.
Il mio sguardo e concentrato sulle due streghe con cui poco peno di 24 ore fa avevo fatto un patto, un patto che mi aspettavo che loro mantenessero per il bene di tutti.
< Avevamo un patto e voi non lo avete onorato. >
Mi rivolgo a Genevieve e Ester guardandole con odio, mentre vedo Klaus al mio fianco fissare la madre come se fosse un estranea.
< TU CI PARLI DI ONORARE UN PATTO? >
Mi urla con tutta la voce che ha in corpo Genevieve prima di allungare la sua mano destra verso di me con il tentativo di colpirmi con la sua magia, ma io sono più veloce, intercetto il suo flusso di poteri e con il solo potere degli occhi lo rimando alla sua proprietaria che entrando in contatto con il flusso di magia, raddoppiato per dieci volte, la fa finire oltre la balaustra facendola cadere sul tavolo di marmo.
I vampiri mi guardando con terrore mentre alternano il loro sguardo da me a Genevieve che si ritrova stessa sul tavolo in fin di vita.
< TU! COME. HAI. OSATO >
Mi sento urlare da Ester mentre cerca di avvicinarsi a me, ma viene interrotta da Klaus che si frappone fra noi due.
< Tu non toccherai la mia donna >
Rivela Klaus guardando la madre con puro odio e disprezzo.
< La tua donna non ha onorato la sua parte del patto, e ora gli antenati desiderano che lei muoia e a dire la verità lo desidero anche io >
Gli risponde Ester alternando il suo sguardo da suo figlio a me.
< Cosa vi fa credere che io non abbia onorato la mia parte? >
Chiedo spostandomi da dietro le spalle di Klaus, che mi fulmina con gli occhi.
< come vedete sono ancora qui, non sono andata via, e come d'accordo sto cercando di dar vita ad un patto di pace. >
Continuo a parlare accorgendomi che tutti intorno a noi ci osservano.
< E il bambino? >
Chiede Ester.
< Faceva parte del patto, che ha Hope non sarebbe stato torto un capello >
Gli rispondo con ferocia, non gli permetterò mai di toccare mia figlia.
< Non e di Hope che parliamo >
Sento proferire da una voce solare e sicura di se Celeste.
La vedo entrare dall’ingresso come se fosse proprietaria del mondo, e prima di rivolgersi di nuovo a noi ordina a tre dei suoi vampiri di prendere Genevieve ancora stesa sul tavolo e di portarla via.
< E di quale altro bambino state parlando se non della mia primogenite ? >
Chiede Klaus fissando la donna con disprezzo, mentre io posso vedere meraviglia nello sguardo di Elia , mentre guarda la sua ex.
< Al bambino che la donna al tuo fianco porta in grembo. >
Risponde Ester, fissandomi intensamente negli occhi prima di scendere con lo sguardo sumio ventre, e nello stesso istante non posso non accarezzarlo con la mano sinistra.
< No non può essere >
Lo dico cosi piano da non sentirmi neanche da sola.
< Tu mia cara regina sei incinta, e questo non era nei piani, gli antenati credono che questo bambino possa essere più potente di Hope di conseguenza una minaccia maggiore, e non vogliono correre rischi. >
Risponde Celeste salendo le scale per mettersi al fianco di Ester.
< Non mi frega un cazzo di cos’anno paura i vostri stupidi spiriti ma voi non toccherete la mia donna e il mio bambino >
Proferisce molto lentamente Klaus guardando con odio le donne difronte a se, e da come stringe un pezzo di legno nella mano destra comprendo quanto in questo istante desideri ucciderle.
< Mi dispiace figliolo ma devono morire, e per il bene di tutti >
Preferisce Ester prima di fissarmi il ventre e allo stesso modo fa Celeste iniziando a proferire una ninna nanna, nel frattempo il resto dei vampiri che si erano fermati si rimettono in azione colpendo e uccidendo i mie vampiri più fidati.
Klaus cerca di fermarle ma sono circondate da un cerchio invisibile che gli impedisce di attaccarle. Un pò alla volta inizio a sentire un dolore lancinante al ventre, non voglio perdere il mio bambino, non voglio che il frutto nato dal mio amore per Klaus muoia in questo modo non voglio che venga spazzato via.
Come se una ventata di energia mi si fosse scaraventata nel petto, mi rialzo dalla posizione piegata in cui stavo iniziando a mettermi e fisso le due streghe con un odio che non ho mai provato, e urlo, urlo in un modo in cui non ho mai fatto e con il potere che mi sento nelle vene allungo le mie mani in loro direzione e continuando a urlare scaravento tutto il mio potere sulla loro cella invisibile distruggendola e colpendole in pieno petto facendola vorticare e finire oltre la balaustra come successo prima con Genevieve.
E le vedo distese per terra circondate dai vampiri che mi guardano doloranti.
< Ora voi mi ascoltate per bene >
Mi rivolgo a loro prima di saltare dalla balaustra e avvicinarmi , a grande velocità arriva anche Klaus che si mette davanti a me, mentre il mio caro cognato con la sua classe si posiziona alla mia destra.
< Ora tutti noi ci riuniremo in una stanza e mettiamo in atto un patto ,in modo di chiudere questa storia…... >
Proferisco avvicinandomi ai loro corpi ,doloranti stesi ancora per terra, ignorando la presenza di Klaus, poi mi inginocchio per stare alla stessa altezza di Ester.
< E la prima di voi luride streghe che cercherà di nuovo di fare del male a me o alla mia famiglia o peggio ancora a mio figlio, la ucciderò facendogli provare le pene dell’inferno. >
E ora che comprendano chi comanda qui, e ora che a ognuno sia data una parte da rispettare.
Ognuno ha la sua parte
Con l’aiuto di Diego e degli altri vampiri riesco a far riunire Ester, Celeste e i loro vampiri in un enorme sala.
< Sedetevi >
Gli ordino mentre la sala inizia a riempirsi con l’entrata di tutte le streghe del quartiere e tutti i licantropi che si trovano in piedi, mentre il loro porta voce si siedono al fianco delle due streghe che mi guardando non capendo il mio intento.
< Siamo tutti ? >
Chiedo guardando i presenti.
< Manca la parte degli umani >
Sento proferire da Ester che si massaggia il braccio rotto a causa dello scontro di  poco fa.
< La parte umana e qui >
Sento proferire da Camille mentre si fa spazio tra i vampiri per sedersi intorno al tavolo prima di guardarmi con disprezzo.
< Tu parli in nome degli umani ? >
Chiedo incredula, no vi supplico l’ossigenata stronza, no.
< Mio zio e morto e io ho preso il suo posto >
Mi risponde fissandomi prima di guardare Klaus alle mie spalle e sorridergli come una gatta morta.
Non posso non voltarmi verso Klaus e vedere il suo viso impassibile al sorriso di quella stronza, ma in contrario a lei, i suoi occhi si illuminano non appena mi guarda e allungo la mia mano per stringere la sua, ed e stupenda la sensazione che provo mentre vedo che si avvicina a me per stringermi la mano e tenermi stretta tra le sue braccia.
< possiamo iniziare? >
Attira la mia attenzione la finta bionda costringendomi a lasciare la mano del mio uomo per concentrarmi sulle persone d’avanti a me.

ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti, come potete vedere non sono sparita sono solo andata in vacanza.
Vi confesso che questo capitolo lo tenevo scritto già da un bel pò e mi sono decisa solo adesso a pubblicarlo perchè non so quanto ci vorra prima che mi venga qualche idea per scrivere gli altri.
Mi manca troppo il Klaroline e questa mancanza mi porta ha non sapere come continuare la storia.
Quindi per ora la storia si ferma qui, finche qualcosà non farà scattare in me quell'inventiva che ha portato molte di voi a leggere la mia storia ( nonostante i miei bruttissimi errori).
Ma tranquille non sono una che lascia le storie incomplete, primo o poi troverò un degna fine.
Nel frattempo vi confesso che sto scrivendo un libro ispirato a The Vampire Diaries, si intitola La Doppelganger ( e già colei che non è per niente brava a scrivere si e messa in testa di scvrivere un libro) ma che ci posso fare da quando ho scoperto la passione per la scrittura, ho deciso di non mollare ( e tranquille non mollerà neanche questa storia).
Un grande bacio Graziiia.

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Capitolo 17
*** AVVISO ***


AVVISO

Vi capita mai di scrivere il vostro nome su google e divertirvi a vedere che cosa trovate? Be è esattamente quello che ho fatto io due giorni fa, mi sono divertita a scrivere il mio nickname
( Graziiia) su google, e non potete immaginare che cosa ho trovato.
A quanto pare su Facebook esiste una pagina, una certa giustiziera delle fanfiction che si diverte a leggere le storie e commentarle sulla sua pagina e credetemi se vi dico che non commenta solo gli errori grammaticali.
Ora non voglio dire che tutto quello che ha scritto sulla mia storia non sia vero, perché ho sempre detto di non essere brava, ho sempre chiesto clemenza, e ho sempre chiesto scusa se a causa degli errori la storia non è molto fluida, ma da qui ha dire che “ Leggere gli altri capitoli sarebbe masochismo” ne passa di acqua sotto i ponti.
Perché secondo me una storia può anche avere tutte le virgole e tutti gli accenti al punto giusto ma se la storia non è avvincente almeno un pò e tutto inutile.
Penso, e spero di non essere l’unica, che certe persone che hanno il dono della grammatica perfetta  dovrebbe aiutare le autrici come me, che scrivono non solo per farsi conoscere, o per condividere le proprie storie con il mondo ma lo fanno  anche per migliorare, quindi per me è sbagliato deriderle perché vi assicuro che non sono l’unica, mi domando quante di quelle autrici sanno che le loro storie vengono commentate da persone che ridono di quello che scrivono ( ammetto che a me è andato meglio visto che nessuno ha commentato ma lo stesso non posso dire per le altre storie, mi dispiace solo di essermene accorta troppo tardi visto che questo “articolo “ è uscito a marzo )
Se admin di questa pagina fosse una  persona più corretta avrebbe fatto come savemecjasten che riferisce a me i mie errori e i suoi pareri sulla storia ( la ringrazierò sempre questo, ringrazierò sempre coloro che mi lasciano delle recinsioni ) invece di fare il tutto alle mie spalle o alle spalle delle altre autrici.
Ultima nota prima di chiudere questo mio sfogo voglio dire che avevo intensione di cambiare il titolo ma visto che la nostra cara giustiziera e stata attratta proprio dal titolo penso che lo lascerò così com’è ancora per un po’.
Ultimissima nota prima di chiudere, vi comunico che la storia e più che ferma adesso, dopo aver letto tutto quello che la La Grammarnazi ha scritto non ho neanche un’idea, e non so se riuscirò più a trovare un finale.

CIAO GRAZIIIA

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Capitolo 18
*** Per quanto? ***


Quello che tutti in quella stanza volevano era New Orleans. Volevano la pace, l’indipendenza, la libertà. C'era chi voleva praticare la magia senza avere nessun vincolo, c'era chi voleva trasformarsi in lupo senza nessuna minaccia, c'era chi voleva nutrirsi senza paura di essere uccisi e c'era voleva che gli esseri umani della città non fossero minacciati. Volevano tutto questo nella città più soprannaturale in cui ero mai stata, dopo Mystic Falls sia chiaro.

Dopo essere riusciti a contattare l’alfa che rappresentava i lupi mannari, Jackson, siamo finalmente riusciti a stare tutti in una stanza pronti a mettere la parola Fine ad una guerra che durava da già troppo tempo.

< Allora da dove pensi di cominciare regina? >

La voce di Klaus è sicura ma con un pizzico di scetticismo. Lo conosco abbastanza bene da sapere che non crede in questa riunione e sono certa che lui crede che questo non porti a nulla di buono. Non solo perché non è lui a comandare ma anche perché è rimasto al, ormai passato, medioevo dove per mettere pace in due paesi si doveva passare per una sanguinosa guerra, obbligatoriamente.

< Cominciamo dal dividerci il territorio >

Propongo mentre sull’ tavolo stendo la mappa della città, e consegno un pennarello a ciascun membro: il viola per i vampiri, il giallo per i lupi, il celeste per le streghe, il nero per gli umani ed il rosso per il re, ossia colui o colei che avrebbero fatto di tutto purché il patto, che quest’oggi avrebbe preso vita, venisse rispettato da tutti.

< Ognuno di voi ha un colore, parlate, dite quello che volete e mettiamoci d’accordo per ottenerlo >

La prima a prendere parola è Esther, la strega originale.

< Noi vogliamo la possibilità di praticare la magia, senza che i vampiri si intromettano e non vogliamo essere minacciate.>

So bene a cosa si riferisce Esther o meglio a chi, all’uomo alle mie spalle che più di una volta ha minacciato streghe o intere famiglie per fare quello che desiderava, ma conosco Klaus abbastanza bene da sapere che è una cosa che non accetterà.

< Facciamo in questo modo, vi concedo la libertà di praticare la magia in tutta New Orleans, purché non rechi danno ai vampiri, lupi mannari e agli esseri umani, vi concedo di utilizzare il cimitero, ad una sola condizione se uno dei presenti in questa stanza chiederà a voi o un membro della vostra congrega di fare un incantesimo, voi avrete il compito di eseguirlo, purché non rechi danni a voi e alle vostre famiglie, sia chiaro. >

Genevieve mi guarda come se d’avanti avesse veramente la regina di un grande città come quella in cui risediamo.

< Ci stiamo >

E con il suo pennarello Ester inizia a cerchiare la parte di New Orleans che aspetta a lei e alla sua congrega.

Lo sguardo di tutti ora si sposta dalla parte dei lupi in cui Jackson mi guarda come se tutto questa fosse una farsa.

< Cosa vogliono i lupi invece? >

Guarda la cartina, poi il pennarello tra le sue mani e poi me.

< Vogliamo il bayou, vogliamo poter vivere in città, senza che i vampiri ci facciano la guerra per cacciarci ma soprattutto vogliamo vivere senza la paura che il tuo uomo possa uccidere uno dei membri del nostro branco>

E mentre pronuncia le sue ultime parole il suo sguardo si sposta da me a Klaus.

< Avrete quello che volete, il bayou è tutto vostro, potrete vivere in città come le streghe, ma anche voi avrete delle condizioni >

Mi guarda curioso.

< Quando vi trasformerete dovrete farlo lontano dalla città, se ci saranno scontri tra voi per la nomina di alfa o quant’altro dovrà avvenire fuori dalla città, e in fine se vi sarà richiesto di darci una mano per sconfiggere un nuovo nemico o per proteggere Hope voi dovrete darci una mano, non solo perché ve lo sto chiedendo io ma anche perché Hope fa parte dei mezza luna >

Il suo sguardo, come quello di tutti difronte a me, si è addolcito.

< Ed anche per il figlio che porti in grembo Caroline?>

Chiede a gran voce, in modo da essere sentito da tutti in quella stanza, Klaus attirando la mia attenzione.

< Non posso chiedergli di proteggere anche lui, non fa parte della mezza luna sarei un'ipocrita a chiederglielo >

Il volto di Klaus si indurisce, non accetta che io sia giusta ed equa.

< Noi lo proteggeremo comunque >

Attira la nostra attenzione Jackson.

< Se resterai al fianco di Klaus e prenderai le decisioni giuste con lui, allora noi proteggeremo anche il figlio che porti in grembo >

Sono grata a Jackson ma, a quanto pare, Klaus non molto.

< Grazie >

Come fatto precedentemente dalle streghe anche i lupi mannari segnano sulla cartina le parti di New Orleans che aspettano anche a loro, ora è turno dei vampiri.

< Cosa aspetta a noi ora regina ?>

Una voce fiera e sicura di sè arriva dall’entrata dove un Marcel arrabbiato mi guarda senza staccarmi gli occhi di dosso, forse è stato uno sbaglio chiamare Diego per rappresentare i vampiri.

< Voi cosa volete?>

< Tutto >

È fiero e sicuro, è l'esatta fotocopia di Klaus. Mentre i miei occhi sono fissi nei suoi intorno al tavolo si alza un gran vociferare, così prima di parlare faccio segno a Diego di lasciare il posto a Marcel che lo accetta senza ripensamenti.

< Non posso darti tutta New Orleans, ma posso concedere a te e alla tua gente di vivere in mezzo ai lupi e alle streghe e soprattutto potrete avere l’altro lato del fiume >

< Mentre Klaus avrà tutto? Il bayou, l'altro lato del fiume e i cimiteri ?>

E' dura lo capisco e non è facile accettare che qualcun altro gli porti via la citta che per anni è stata sua.

< Ti sbagli Marcel, noi ci occuperemo di mantenere la pace tra tutti voi e non metteremo piede nè dall’altro lato del fiume, nè nel bayou e sicuramente non nei cimiteri, se non per questioni di vita o di morte o in caso di scontro >

Sembra rilassarsi un pò, e senza un si o un no, delinea sulla cartina la parte di New Orleans che aspetta anche alla sua gente.

Ora veniva il pezzo forte, gli umani, vorrei tanto staccargli la testa e cercare qualcun altro che rappresenti la sua frazione.

< A voi umani noi siamo disposti ad assicurare che nessuno diventerà la cena di nessun vampiro perché si nutriranno solo dei turisti. >

La mia frase finisce quando il mio sguardo si posa su Marcel che annuisce in mio favore.

Nessuna parola nè si nè no, solo il suo braccio che si allunga per cerchiare tutta la parte centrale di New Orleans.

E l’ultima come è giusto che sia sono io che con il mio pennarello rosso contorno tutta New Orleans escluso il bayou la terra oltre il fiume e il cimitero, come promesso.

Dalle mie spalle Klaus porge sul tavolo il patto scritto dove mancano le firme di tutti i membri che si trovano seduti intorno a quel tavolo. Non so se questo patto verrà rispettato nè per quanto ma spero che duri, perché la morte non porta altro che sangue e distruzione reciproca.

< Lei non firma maestà? >

Attira la mia attenzione Genevieve, mentre mi allunga la penna per firmare.

Fisso il foglio tra le mie mani, ammirando la grafia di ogni firma prima di alzarmi dal mio posto e far segno a Klaus di sedersi nel posto che è suo di diritto.

< Cosa significa questo ? >

Chiede rabbioso Jackson con l’intento di alzarsi e iniziare già da ora a mettere fine a questa tregua.

< Questo è il posto che aspetta di diritto a Klaus, é stato lui a dare vita a New Orleans, è stato lui a ricostruirla quando era stata distrutta ed è giusto che sia lui a essere il re. >

< Nessuno si fida di lui >

Rigna Diego.

< Io si >

Gli sorride con quel fare ammiccante la stupida umana ossigenata, giuro che se lo tocchi ti stacco la testa.

< Fidatevi di me, sarà un regno equo >

Mi guardano tutti come se io fossi pazza ma non è cosi, io so che di lui mi posso fidare, so che non farebbe mai nulla per distruggere la città che ha cercato di riconquistare con tanta fatica.

E senza alcuna interruzione anche Klaus firma senza proferire parola, cosa molto strana a mio parere.

Dopo che tutti avevano lasciato la villa compreso l’umana ossigenata, ci dirigiamo nella nostra stanza, dove mi appresto a fissarmi allo specchio. Da quando ho scoperto che una vita cresce dentro di me, non mi sono fermata a pensare, io incinta, mi sembra ancora impossibile, eppure non dovrebbe essere visto che sono diventata un ibrido anche io.

Compare dal nulla alle mie spalle, fissandomi attraverso lo specchio.

< Quanto pensi che durerà questo patto ? un giorno, un mese o un secolo? >

Mi chiede stringendomi tra le sue braccia.

< Vuoi la verità Klaus ? >

Gli chiedo prima di voltarmi tra le sue braccia e trovando i suoi occhi fissi nei miei.

< Il patto durerà finchè non nascerà questo bambino ed allora ci sarà una guerra senza pari perché tutti vorranno più potere e tremeranno all'idea che una creatura come Hope e o anche più potente possa vivere fra loro, perchè loro saranno più forti di qualsiasi vampiro, più veloci di qualsiasi lupo ma soprattutto più potenti di qualsiasi strega, e il fatto che entrambi abbiano noi come genitori, ció li spaventa ancora di più >

Mi guarda ammaliato dalle mie parole.

< Stiamo per avere un figlio >

Sono le sue uniche parole mentre appoggia le sue mani sul mio ventre.

< Già un figlio tutto nostro >

Gli sorrido, ma il mio sorriso muore sulle mie labbra quando s' inginocchia davanti a me con in mano una piccola scatolina rossa con al suo interno un bellissimo anello.

< Sposami Caroline Forbes, e governiamo insieme questa città >

Angolo Autrice
Come avete notato sono tornata ho deciso di non dare il potere a "quella persona " di sopprimere la mia storia, visto e considerato che è amata da molti lettori che mi hanno chiesto di non mettergli fine, e ho deciso di non deluderle, spero che vi piaccia e che mi lascerete una recensione.
Ultima cosa, ma non meno importante, ringrazio la mia beta takeingood, che ringrazio e ringrazierò sempre.
un bacio graziiia

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Capitolo 19
*** La cosa giusta ***


 

Mi sarei aspettata di tutto ma mai di ritrovarmi Klaus in ginocchio, a farmi una proposta in piena regola.
< Klaus se lo stai facendo perché sono incinta non devi >
Ho la sensazione che si stia per arrabbiare, ma cosi non è, si alza in piedi e mi porge la scatolina con al suo interno l’anello più bello che io abbia mai visto.
< Non lo faccio per questo, lo faccio perché ti amo, perché ti voglio nella mia vita, perché voglio governare insieme a te >
Fisso l’anello e poi lui.
< Si >
Una semplice parola che rende gli occhi dell’uomo più forte e potente del mondo lucidi di felicità, mi prende in braccio e inizia a farmi girare come se fossi una bambola.
< Ti amo Klaus >
< Mai quanto ti ami io signora Mikaelson. >
Tutto potrebbe andare per il meglio, potremmo avere una città in pace con al potere quattro creature non solo forti e giuste che possono prendere le decisioni in modo equi. Mi domando se è quello che vuole anche Klaus, perché conoscendolo non penso che gli vada bene, visto e considerato che lui vuole New Orleans tutta per sè, ma è giusto che tutti abbiano pari diritti, ma è inutile rimuginare su tutto, perché so bene che quando questo bambino sarà nato tutto cambierà.
Dopo avermi messo giù, Klaus si allontana da me diretto al piano di sotto per prendere una bottiglia di champagne per festeggiare, nel frattempo io mi ammiro nello specchio e quasi involontariamente accarezzo il mio ventre, non posso ancora credere che nel mio ventre cresca una piccola creatura, un figlio mio e di Klaus, un figlio che avrà i suoi occhi e i suoi capelli, mentre da me avrà quel carattere forte che ha fatto tanto innamorare suo padre.
< Quindi stai per diventare madre >
Una voce che speravo di non ascoltare più per molto tempo mi arriva alle spalle, mi volto e lo vedo, Mikael.
Senza neanche pensarci due volte prendo il contenitore dei pennelli e glielo  scaravento addosso, mossa sbagliata visto che si rompe in mille pezzi e lo ferisce, di conseguenza ferisce anche me, maledizione avevo dimenticato che eravamo legati.
Cerco di scappare ma intorno a me è tutto chiuso, potrei buttarmi dalla finestra, ma ho troppo paura per la creatura che si trova nel mio ventre.
< Pensi veramente di potermi scappare? >
Mi chiede con un sorriso divertito sulla faccia.
< Che cosa ci fai qui ? >
Mi guardo intorno alla ricerca di qualcosa. Mi domando che fine abbia fatto Klaus, spero solo che non gli sia successo nulla di grave.
< Sono venuto a prenderti e portarti via con me, ma a quanto pare arrivo tardi >
Continua ad avanzare verso di me a passi felpati.
< Appena ho scoperto della vita che porti in grembo volevo ucciderla e uccidere te non mi importava che ció ci portasse alla morte ma ora che ti ho vista accarezzarti il ventre con amore, ho cambiato idea. >
< Annullerai l’incantesimo che ci unisce e andrai via ?>
Gli chiedo ingenuamente sperando che l’uomo difronte a me non sia veramente un mostro senza cuore.
< No. Ti porto via con me e crescerò il bambino che si trova nella tuo ventre come se fosse mio >
Mi sbagliavo non c’è nulla di buono in lui solo male , oscurità ed orrore.
Mi trovo alle spalle al muro mentre lui avanza ma il suo avanzare viene interrotto da Klaus che lo colpisce con la bottiglia di champagne in testa e lo scaraventa al muro.
Ogni calcio ogni pugno che Klaus da a Mikael si ripete su di me, e devo dire che il dolore e allucinante, tanto che non ho le forse per rimanere in piedi, cosi cado in ginocchio.
< CAROLINE SCAPPA >
Mi urla, mentre e ancora impegnato a combattere con suo padre, ma non riesco a fare neanche un passo.
< Klaus, siamo uniti >
Queste semplici parole fanno ricordare a Klaus che io e suo padre siamo uniti e che quindi quello che viene fatto a lui di conseguenza si ripercuote anche su di me.
Nonostante il dolore lo vedo che Klaus cerca di non fargli male, per non indebolirmi ancora di più ma ciò non va in suo favore.
Appoggio il braccio sul comò che si trova alla mia destra e cerco di mettermi in piedi, dopo tre tentativi ci riesco e zoppicando mi dirigo allo scaffale sul quale ho chiesto a Klaus di mettere il grimorio di sua madre, lo sfoglio cercando l’incantesimo che possa separarmi da Mikael ma è tutto inutile, sono troppo debole per trovare quello che cerco, sono troppo spaventata dalla possibilità che Mikael possa fare del male a Klaus per pensare ad altro.
Lo scontro è duro, non si fermano neanche per riprendere fiato, non fanno altro che colpirsi a vicenda sempre più forte e questo porta il mio povero corpo allo sfinimento. Vedo il tentativo di Klaus di non ferire troppo suo padre per la mia incolumità ma a quanto pare e tutto inutile. Mente padre e figlio lottano, in modo distratto volto lo sguardo verso il  grimorio di Esther per notare al suo fianco il pugnale, uno di quei famosi pugnali che mettono a dormire un originale. Con molto difficolta riesco ad allungare il braccio per prenderlo, ho la soluzione fra le mani. Se mi pugnalo e cado in un sonno profondo lo stesso dovrebbe accadere a Mikael, no! E vero c’è la parte in cui il pugnale può far addormentare solo un originale, ma se teniamo conto che nel mio ventre c’è il figlio di Klaus questo non dovrebbe più essere un problema perché nelle sue vene scorre lo stesso sangue del padre e si da il caso che sia un originale. Ti stai scordando che sugli ibridi non funziona, Caroline? Maledizione è vero ma se teniamo conto che sono legata ad un vampiro e che prima di diventare un miscuglio di razze anche io ero un semplice vampiro la cosa dovrebbe tornare.
Caroline ti stai scordando che se un vampiro usa il pugnale muore?
Non è possibile che l’unico modo per salvare l’uomo che amo dal suo stesso padre possa portarmi alla morte, alla fine sono per metà strega e di conseguenza umana, ora basta! Devo fare qualcosa.
Non guardo come sta andando lo scontro mi basta udire tutti i mobili che stanno distruggendo per capire che non sta andando molto bene, e che durerà per molto ancora.
Impugno il  pugnale e lo conficco nel mio cuore, facendolo entrare nella carne un po’ alla volta finche non è entrato tutto.
Un po’ alla volta sento il mio corpo diventare freddo e cadere atterra morto mentre in lontananza posso sentire Klaus che mi chiama.
L’aria intorno a me e fredda, mi fa sentire vuota, sbagliata, in continuo pericolo da qualcosa che potrebbe uscire fuori dal nulla.
 < Sei stata molto coraggiosa. >
La voce di Mikael mi arriva forte e chiara, pensavo che così facendo mi sarei liberata di lui ma a quanto pare non è cosi.
< Sta alla larga da me. >
< Tranquilla tesoro non voglio farti del male. >
Non so perché non gli credo e per questo indietreggio.
 < Cosa vuoi? >
< La verità? Non voglio più nulla. >
Non riesco a capire il significato delle sue parole, più nulla, cosa vorrebbe dire?
< Volevo te, volevo una donna forte al mio fianco, volevo la donna di Klaus, per  vendetta, ma ora che ti sei pugnalata da sola senza sapere se mai ti risveglierai ho capito una cosa. >
< Cosa? >
< Che siete giusti l’una per l’altro, che regnerete per molto tempo su questa città, ma sono sicuro che queste sono cose  già le sai, ma c’è una cosa che invece sospetti ma che non ti soffermi a riflettere perché hai paura di aver ragione. >
< E quale sarebbe? >
< Che qualunque cosa accada, Klaus sceglierà sempre Hope, se mai il tuo bambino e Hope si dovrebbero trovare in pericolo, lui salverà sempre per prima la sua amata Hope e non solo perché è la sua primogenita ma anche perché è la più forte, e non solo, Esther farà di tutto per prendersi tuo figlio quando sarà nato per sacrificarlo, tu lo sai meglio di me. >
Le sue parole mi fanno sentire, persa senza una risposta con cui ribattere.
< Non andrà cosi, Klaus amerà i suoi figli in uguale misura. >
< E perché allora il tuo sguardo afferma di credere alla mie parole? >
Si avvicina ma io non indietreggio, questo posto è troppo scuro non potrei mai andare troppo lontano senza la paura di perdermi.
Ad un tratto il suo corpo prende fuoco davanti ai miei occhi, ma lui non sembra amareggiato da ció anzi è come se lo aspettasse.
< Ricorda le mie parole Caroline il tuo bambino non sarà mai al sicuro qui ma puoi fare in modo che lo sia se indossi questo. >
Mentre le sue mani stanno prendendo fuoco lancia vicino hai miei piedi un bracciale di cuoio.
< Indossalo e tuo figlio sarà al sicuro. >
E dopo le sue ultime parole il suo corpo diventa cenere. Con molta fatica i miei occhi si aprono e la prima figura che mi ritrovo davanti e Klaus che mi sorride anche se il suo sguardo è arrabbiato.
< Ciao >
Mi saluta. Prima di concentrare il mio sguardo sul suo, guardo il bracciale al mio polso destro, non posso credere che l'ho fatto, il mio udito non sente alcun battito cardiaco nella stanza e questo mi porta a piangere, non vorrei farlo, proprio no, non vorrei mettere in pericolo la mia storia con Klaus a causa di quello che mi ha detto Mikael io mi fido di lui.
< Klaus ho perso il bambino. >

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Capitolo 20
*** Non tutto è perso ***


Il suo volto è spento. Quel piccolo sorriso che si era presentato sul suo volto qualche istante fa è scomparso.
< Come? >
Si allontana dal letto come se avesse paura di starmi accanto.
< Io e Mikel abbiamo avuto uno scontro mentre ero addormentata, e mi ha colpito più volte il ventre, tanto da aver aperto un varco nel mio ventre e ha.. >
< Non voglio sentire. >
Mi blocco, non avendo la possibilità di continuare.
Ha lo sguardo fisso fuori la finestra, lentamente mi alzo dal letto, mi avvicino a lui, lo abbraccio da dietro ma non ha nessuna reazione.
< Mi dispiace Klaus. >
Si distacca dal mio braccio e si allontana da me senza voltarsi neanche una volta, finché non arriva vicino la porta per poi voltarsi e concentrare i suoi occhi nei miei.
< Riposati, tornerò più tardi. >
La sua voce è così fredda da farmi venir voglia di correre da lui e dirgli che ho mentito che nostro figlio è vivo e che il braccialetto, che porto al polso, ha  mascherato il suo battito, ma non lo faccio devo proteggere questo bambino e so che per farlo dovrò mantenere il segreto con Klaus.
Ma nonostante cerchi di farmi forza con queste parole non riesco ad impedire alle lacrime di uscire. Devo trovare una soluzione, devo fare qualcosa che mi assicuri che i miei figli restino in vita. Stesa sul letto cerco di trovare una soluzione al mio problema, una città che nonostante i patti che si faranno nel corso degli anni resterà sempre in guerra, creature che non si rendono conto di quanto gioverebbe a ciascuno darsi una mano a vicenda invece di essere in continua guerra.
Un forte battito cardiaco che proviene dal entrata della mia stanza cattura la mia attenzione, è Camille. Meglio di cosi proprio non può andare.
< Cosa vuoi Camille? >
< Sono venuta a chiederti come stai. Klaus mi ha detto che hai perso il bambino. >
Da quant’è uscito dalla mia stanza, tre secondi? Ed è già andato a confidarsi con la sua psicologa?
< Che cosa ti ha raccontato Klaus? >
Non posso credere che invece di parlarne con me, sia andato a confidarsi con la donna che vuole portarmelo via. Non posso credere che invece di affrontare tutto questo insieme (anche se è una bugia) si sia allontanato da me, questo mi fa capire molto sul nostro rapporto, su di lui.
< Siamo amici è normale che lui si confida con me. >
Si giustifica avvicinandosi al quadro appeso sul muro. Questo raffigura il fiocco di natale che Klaus dipinse per l’asta di natale a Mystic Falls.
< Non mi interessa nulla che voi siate amici, tu devi stargli alla larga. Magari ti ha anche detto che mi ha proposto di sposarlo, beh mia cara, è cosi e tu devi stare fuori dalle nostre vite. >
Mi guarda per niente sorpresa anzi si avvicina a me con vigore e sicurezza.
< Pensi veramente che Klaus ti ha chiesto di sposarlo solo per amore? Lui lo ha fatto per il bambino non per te. >
Vuole ferirmi.
< Cara ti sbagli, glielo chiesto e mi ha confermato che lo fa perché mi ama e perché vuole governare questa città con me, quindi Camille sta alla larga dalla mia famiglia. >
Mi sorride come se avesse un asso nella manica che non sto considerando.
< Tu lo fai soffrire. I tuoi amici hanno ucciso due dei suoi fratelli con il tuo aiuto, ti ha chiesto di scappare con lui, ma tu ha sempre rifiutato, lui ha dimostrato gentilezza con te, ma tu hai festeggiato alla sua morte quando pensavate di averlo fatto fuori. >
Come ho detto prima? Che voleva ferirmi? Beh ci è appena riuscita.
< Non so che cosa Klaus ti abbia raccontato, ma se proprio vuoi saperlo ci siamo feriti a vicenda, ma nonostante tutto quello che lui ha fatto a me io sono qui. >
< Solo perché costretta. >
E dopo queste ultime parole mi da le spalle, lasciandomi da sola nei miei pensieri.
Il mio cellulare squilla incessantemente sul mio comodino mentre sono concentrata a fissare il soffitto.
< Pronto? >
< Caroline? >
La voce di Stefan mi riporta alla realtà.
< Stefan? >
È una vita che non sento i miei amici.
< Ciao Caroline, come va da quelle parti? >
Quanto vorrei che andasse tutto bene, ma non è cosi.
< Diciamo che non va né molto bene né molto male. >
< Noi qui abbiamo un problema e abbiamo bisogno di te. >
Dannazione! I miei amici, ovvero coloro che consideravo tali, mi chiamano solo per essere aiutati! È impossibile che la mia vita sia piena di pericoli e problemi. Perché non posso vivere tranquillamente come le persone normali? Dimentichi di essere un ibrido/strega Caroline, mi suggerisce il mio inconscio.
< Che succede? >
< Tre streghe sono arrivate in città per catturare Elena e la sola magia di Bonnie non basta. >
Elena. Come sempre tutto ruota intorno ad Elena Gilbert, la persona che non riesce nemmeno ad accettare il suo essere vampiro!
< Non so se posso venire Stefan.. qui c’è una guerra e non so… >
< Caroline abbiamo bisogno di te. >
Mi spezza il cuore sentire la voce di Stefan così disperata.
Sto per rispondergli quando un rumore assordante arriva dalla camera accanto la mia, lo studio di Klaus.
< Ora devo andare Stefan, ti richiamo io. >
Metto il cellulare in tasca e mi dirigo alla stanza accanto dove vedo Klaus distruggere i suoi quadri uno dopo l’altro.
< Klaus. >
Lo chiamo, ma non mi ascolta continua a distruggere i quadri come se fosse posseduto.
< Klaus. >
Lo richiamo avvicinandomi a lui e porgendomi al suo fianco.
I suoi occhi sono iniettati di sangue, i canini pronti a mordere qualcuno e la sua rabbia mi fa perdere il respiro.
< Esci da qui Caroline. >
< No. Affrontiamola insieme. >
Mi avvicino a lui gli accarezzo la guancia cercando di tranquillizzarlo ma è tutto inutile, mi prende la mano e la allontana da sè.
< Io volevo questo bambino Caroline, volevo questa vita, simbolo del nostro amore, questo bambino che sarebbe stato solo nostro. >
< Klaus anch'io ho perso un bambino se non te ne fossi reso conto, dunque cerca di ragionare e comportati da persona adulta, quale dovresti essere! >
Urlo con tutta la rabbia che posso, odio questa situazione. So che la mia è una bugia, so che nostro figlio è ancora qui, ma devo riuscire a mantenere il segreto e quindi con molta più calma tento di avvicinarmi a lui dicendogli:
< Abbiamo Hope, Klaus. Anche se non l'ho partorita io, ha ugualmente il mio sangue>
Cerco di avvicinarmi ma si allontana continuando a distruggere i dipinti che tanto lo rappresentano.
< Non è la stessa cosa, io amo Hope che sia chiaro, ma questo bambino sarebbe stato nostro, senza una terza persona che ne faccia parte, ma a causa di mio padre questo non è possibile. >
E questo ricordo scatena in Klaus ancora più furia, più rabbia.
< Per favore lasciami solo Caroline, per favore. >
Accolgo la sua supplica allontanandomi dallo studio, estraggo il cellulare e invio la mia risposta a Stefan.
Finalmente ho capito, non sto nascondendo questo bambino a Klaus perché ho paura che non lo ami, lo sto nascondendo a Esther, perché lei saprebbe pronta a fare di tutto per farsi perdonare dai suoi stupidi Spiriti.
Non so se devo portarmi via tutto o solo il necessario visto che molti dei miei vestiti stanno ancora a casa, meglio portare il necessario.
< Dove stai andando? >
Cattura la mia attenzione Klaus alle mie spalle.
< Mi ha chiamata Stefan chiedendo il mio aiuto devo tornare a casa per qualche mese. >
Non ho il coraggio di guardarlo negli occhi.
< Quando pensavi di dirmelo? >
La sua voce è dura.
< Te lo avrei detto non appena avrei finito di preparare i bagagli e poi non è per sempre, giusto il tempo di andare e venire.  >
< Non possono cavarsela da soli? >
< Se mi hanno chiamata penso proprio di no. >
Gli rispondo voltandomi dopo aver appoggiato la valigia per terra.
< Non voglio che tu vada. >
< Ho aiutato New Orleans, è giusto che aiuti anche Mystic Falls. >
Mi avvicino a lui con alla mia destra la valigia orami pronta. Abbasso il volto sul mio anulare e mi tolgo l’anello a malincuore.
< Penso che questo debba tenerlo tu. >
< Vuoi lasciarmi. >
I suoi occhi sono lucidi.
< No, ti sto dando la possibilità di scegliere se quando tornerò mi vorrai ancora, portai ridarmelo. Oppure donalo alla donna che pensi che sia più adatta a te. >
Non posso restare ancora nella  stessa stanza insieme a lui senza sentirmi morire al pensiero di stargli nascondendo una cosa molto importante.
< Torna da me >
Sono le sue parole mentre tiene strinto il mio polso per fermare la mia uscita.
< Se mi vorrai, tornerò sempre da te. >
Non potevo immaginare che fosse così doloroso, ma lo devo fare.
Se ami qualcuno lascialo andare, se è vero amore tornerà.

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Capitolo 21
*** Ritorno all'origine ***


Il volo da New Orleans a Mystic Falls è stato lungo e faticoso, ma la cosa che è stata più dura erano i pensieri che mi affollavano la testa, soprattutto le immagini di Camille che durante la mia assenza avrà intenzione di provarci con Klaus e io non potró fare nulla, devo solo sperare che lui mi ami tanto quanto lo amo io.
La voce metallica che mi avvisa dell'arrivo come una madre amorevole quando il figlio torna a casa, dopo un lungo tempo che è stato via.
Faccio parcheggiare il taxi vicino la villa Salvatore che è rimasta immutata dopo la mia partenza.
Dopo aver pagato il taxista mi avvicino alla porta e dopo aver bussato due volte ad aprirmi arriva Damon, bello come me lo ricordavo, che mi guarda sorridendomi prima di abbracciarmi lasciandomi abbastanza sorpresa.
< Come mai tutto questo calore? >
Gli chiedo dopo essermi allontanata il giusto indispensabile per prendere la mia valigia e portarla in casa.
< Non posso essere felice di vederti? >
Lo guardo sprigionando tutto il mio scetticismo.
< Ok lo ammetto sono solo contento che tu sia tornata perché non è possibile che ti diverti con gli originali mentre noi qui dobbiamo vedercela con delle stupide streghe. >
Mi risponde mentre mi serve del bourbon.
< Parlami di queste streghe. >
Neanche il tempo di avere una risposta che dalla soglia compare Stefan con Elena e Bonnie. Sono felice di essere tornata, di poter rivedere le mie due migliori amiche che mi arrivano addosso a tutta velocità con le lacrime agli occhi.
<  Non posso credere che tu sia qui. >
Interviene Elena mentre mi stringe molto forte a se.
< Sono qui >
Le stringo forte a me con la consapevolezza di rendere sacri i momenti che passeremo insieme perché presto dovrò tornare a casa. A casa, è strano come ormai non consideri più questa città casa mia, come io mi senta fuori posto.
Già questa non è più casa mia ma resterà comunque costantemente nel mio cuore, sempre.
< Allora quale nemico dobbiamo affrontare questa volta? >
Chiedo ai miei cari amici che ora sono seduti difronte a me, con alla mia destra Elena e alla mia sinistra Bonnie.
<  Non lo sappiamo precisamente, quello che sappiamo è che vogliono distruggere questa cittadina e visto che, nonostante ti sia trasferita a New Orleans, questa è comunque casa tua e abbiamo deciso di chiamarti. >
Prende parola Damon
< Stefan puoi dirmi per favore perché sono qui? E la verità grazie. >
Mi dispiace Damon ma ti conosco abbastanza bene da sapere quando menti.
< Le streghe che sono venute a farci guerra hanno chiesto di te. Hanno detto che non avrebbero fatto del male a nessuno se tu saresti venuta qui e le avresti incontrate. >
Non posso credere che i miei amici mi abbiano appena buttata nella tana del lupo, non posso credere che mi stiano facendo questo.
< Voi mi avete attirata qui con l’inganno? >
Mi alzo dal mio posto per allontanarmi da quelle persone che fino a dieci secondi fa ritenevo miei amici.
< No, noi ti avremmo protetto ed è più facile se tu stai qui con noi.  >
Cerca di avvicinarsi a me Stefan ma i miei canini si allungano incitandolo a stare lontano da me.
< Dove sono ora? >
Lo sguardo di tutti e puntato su di me.
< Hanno detto di chiamarle quando saresti arrivata. >
Interviene Bonnie.
<  Allora chiamale e digli di sbrigarsi perché devo tornare a New Orleans il prima possibile. >
Nessuno osa proferire parola, ognuno si trova nel più totale silenzio.
<  Quando pensavi di dirci di  essere incinta. >
Dice Damon con quell'aria accusatrice.
Se prima ognuno era nel più totale silenzio, ora lo sguardo di tutti si posa su me e la mia pancia ancora piatta.
<  Quando avrei sconfitto le streghe. >
La mia risposta è fredda mentre allungo il mio braccio per portare il bicchiere pieno di liquido ambrato alla bocca, cosa che mi viene impedita da Elena che con la sua velocità da vampiro mi arriva affianco e mi toglie il bicchiere dalle mani.
<  Le donne incinte non possono bere. >
Si giustifica mentre butta giù in gola il contenuto del mio bicchiere.
< Klaus ti ha permesso di venire qui nonostante la gravidanza? >
Chiede corrucciato Matt.
< Lui non lo sa o meglio crede che il bambino sia morto. >
Gli rispondo mentre mi alzo in piedi per camminare nella stanza, ma quanto ci mettono queste streghe ad arrivare?
< Come scusa? Lo sai che ti fa se lo viene a scoprire? >
Mi chiede Bonnie
< Nulla Bonnie tu non sai come sono le cose a New Orleans, io sto proteggendo questo bambino dai nostri nemici, resterò qui fino al momento che non sarà nato il bambino e avrò trovato un modo per fare fuori…. >
< Me. >
Finisce la mia frase una voce alle mie spalle, mi volto e la vedo una donna con la carnagione scura che mi fissa ammaliata con due streghe al suo fianco.
< Esther, Celeste, Genevieve >
Nomino i nomi di tutte e tre le streghe senza paura o preoccupazione ma meraviglia anche se mi sarei dovuta aspettare che le uniche che mi avrebbero voluta il più lontano possibile da Klaus fossero loro.
< Cosa ci fate qui? >
< Siamo venute, per indebolirti, ed ucciderti. >
Mi risponde Ester mentre allunga la sua mano per farmi sollevare ma invano.
< Tu e la creatura che porti in grembo dovete morire.  >
Urla in mia direzione Celeste mentre si avvicina a me con uno strano pugnale. Ma il suo percorso verso di me viene interrotto da Bonni che con la sua magia gli impone di inginocchiarsi per poi concedere l’onore a Stefan di tagliarli la testa.
Nel frattempo Elena e Damon si occupavano di Genevieve che li indebolisce facendogli venire dei forti aneurismi.
< Basta Genevieve così li uccidi. >
Urlo con il fiato che ho in gola.
< Pensa alla tua vita, regina. >
Un momento io sono una strega e credo di aver imparato degli incantesimi da Bonnie, dunque ne pronuncio uno potente quando basta per far inginocchiare davanti a me Esther.
< Basta! Lascia vivere il bambino, uccidimi dopo che sarà nato. >
Non posso perdere i miei amici e il mio bambino.
< Mi dispiace. >
Il colpo non mi arriva ma sento solo un grande rumore, apro gli occhi è steso immobile sul pavimento un corpo, urlo.
Alzo lentamente il volto e mi ritrovo d’avanti l’ultima persona che mi sarei mai aspettata di vedere.
< Tyler! >

Angolo autrice.
Cosa ne pensate di quest colpo si scena? lasciatemi un commento, per dirmi se la mia storia vi piace ancora o se sta perdendo il suo fascino.
 

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Capitolo 22
*** AVVISO IMPORTANTISSIMO ***


Questo messaggio è rivolto per tutte le Klaroline.

Io e il gruppo di cui faccio parte su FB abbiamo deciso di far impazzire la Plec, leggete.

"Ragazze facciamoci sentire! Emoticon wink È in corso un'iniziativa partita da Ludovica, una fan Klaroline italiana, praticamente ogni giorno da qui al 12 Gennaio per coloro che hanno twitter ci sarà una frase da twittare taggando e chi altro volete!Questa è la frase di oggi:
"Caroline saw the good in Klaus, despite all that the had done to her friends!"
La frase sarà diversa giorno per giorno quindi contattatemi via email, istagram o su fb oppure potete inviami dei messaggi qui ( non posso mettere avvisi nella storia per ogni frase).
Vi prego di farlo girare, Twitter, Istagram, Facebook ovunque voliate, e giunta l'ora di farci sentire, ma ricordate dobbiamo essere educate, sempre.

Ve lo posto anche in inglese cosi sarà più facile farlo girare.

Girls, listen up!Ludovica, an Italian Klaroline fan, has started an initiative: practically every day, from today to January 12th, for those who have Twitter, there will be a phrase to tweet, tagging @julieplec and whoever else of you that might want to be tagged! This is today's phrase: "Caroline saw the good in Klaus, despite all that he had done to her friends!"

Please share the news

Per altre notizie mi farò sentire io.

Facebook = Codazzo Grazia Celeste
Istagram= Codazzograzia celeste
Email = graziaceleste97@hotmail.it

Vi ringrazio. Graziiia

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Capitolo 23
*** CAPITOLO 21 ***


Lo fisso come se fosse un fantasma non posso credere che lui stia qui di fronte a me, che mi abbia salvato la vita, che abbia salvato la vita del mio bambino, ma nonostante il mio sollievo di essere viva non posso dinenticare che lui mi ha abbandonata dopo che ho assorbito il suo gene di lupo.
- Ciao Caroline.
Ci fissiamo negli occhi per cercare le parole giuste per questo momento, ma non ce ne sono.
- Grazie anche a te Enzo, sono contenta di vederti.
Un accento inglese arriva dalle mie spalle.
Può sembrare strano ma sono contenta che Enzo abbia richiamato la mia attenzione perché mancava veramente poco che gli tirassi un ceffone.
- Cosa ci fai qui Enzo?
Pensavo che fosse rimasto a Nola, e invece è qui, siamo tutti qui.
- Klaus mi ha mandato per tenerti d’occhio.
Già il mio Klaus. Mi piacerebbe veramente tanto sapere che cosa sta facendo in questo istante se è da solo nel suo ufficio a dipingere o se quella ossigenata di Camille sta approfittando della mia assenza. No, non voglio proprio pensarci.
- Ok, ora che abbiamo finito di fare le presentazioni possiamo ricevere delle risposte?
Interviene Damon. Delle risposte? Da dove dovrei cominciare?
- Come già sapete sono stati gli spiriti a rendermi cosi.
Non importa dei corpi morti intorno a me, mi siedo.
- Gli spiriti?
Chiede sorpreso Tyler. Virrei davvero urlargli tutta la mia ira, ma cerco di calmarmi.
- Si gli spiriti e tu lo avresti saputo se fossi rimasto qui invece di scappare via.
Lo rimprovero e con mia felicità ottengo quello che desidero: il suo mutamento.
- Lo hanno fatto perché volevano che tornassi a New Orleans a governare la città e mettere la pace tra i vampiri i lupi mannari e le streghe. E ci sono riuscita. Infatti. qualche giorno fa abbiamo stipulato un patto tra le diverse specie e ora c’è la pace.
Sono fiera del mio lavoro, sono contenta di essere riuscita nel mio intento o meglio in quello dei spiriti.
- Se sei riuscita ha portare la pace perché quelle streghe ti volevano morta?
Ed ecco la parte difficile della storia.
- Klaus ed Hayley hanno  una figlia, si chiama Hope.
L’aria della stanza diventa più pensante.
- E anche io sono la madre di Hope.
Sui loro visi c’è confusione.
- Gli antenati ritengono che Hope sia troppo forte, poiché e l’unione tra un vampiro e un lupo di nascita, per questo hanno deciso di unire anche il mio sangue. Questo  gli permette di avere una madre che l’aiuterà con la sua parte da lupo, Hayley, ed anche una madre che l’aiuterà con la sua parte da vampiro e da strega, me.
Nessuno parla e questo è veramente frustante.
- Se sono stati gli spiriti a renderti così, perché le streghe ti volevano morta?
E subito interviene Tyler.
- Perché aspetto un figlio da Klaus.
Gli occhi di tutti sono puntati su di me, tanto da farmi sentire nuda.
- Che cosa hai detto?
La voce di Tyler mi giunge scettica, incredula.
- Hai capito bene.
Gli rispondo senza tentennamenti. Lui è l'unica persona di questo mon che non può dirmi nulla al riguardo e, a quanto pare, lo capisce abbassa il capo e ammira il pavimento.
- E Klaus ti avrebbe lasciata andare cosi? Senza ripensamenti? Lasciandoti solo Enzo come guardia del corpo?
Mi chiede Elena mentre si avvicina al mio fianco e mi accarezza la schiena in modo amichevole e la stessa cosa fa poco dopo Bonnie.
- Lui pensa che il bambino sia morto.
Lo guardo di Elena mi arriva fin dentro l’anima.
- Ho dovuto mentirgli, Mikael mi aveva messa in guardia su Esther e sul fatto che se sapesse del bambino lo avrebbe ucciso, l'ho fatto solo per tutelarlo da Esther.
- Ma ora che lei è morta lui può sapere del bambino.
Interviene Bonnie mentre lo sguardo di tutti si abbassa fino al cadavere di Esther.
- Già, posso dire a Klaus che ho mentito, e sperare che mi perdoni.
Sorrido, tutto tornerà al suo posto, lo sento.
- Sei sicura di essere incinta? Io non sento nessun battito cardiaco.
Interviene Stefan. Tolgo il bracciale che ho al polso così permettendo ai vampiri nella stanza di ascoltare il battito di mio figlio.
- E si fratello mio è veramente incinta.
Interviene Damon. Tutti sembrano veramente felici per me, tutti tranne Tyler.

KLAUS.
E andata via da sole poche ore e già sento la sua mancanza, sento la mancanza della sua presenza, del suo profumo, della sua voce. Mi sembra essere tornato al periodo in cui mi aggrappavo solo alla speranza di poterla rivedere, magari sulla soglia della mia porta per dirmi che era pronta a dare una possibilità alla nostra storia.
Mi sono abituato così tanto ad averla intorno che la sua assenza mi fa uscire fuori di testa.
Poi sento dei passi avvicinarsi alla porta del mio ufficio e una chioma bionda comparire sulla soglia, Camille.
- Posso?
Mi chiede, la guardo assomiglia cosi tanto alla mia Caroline, ma non è lei, non riesco a non pensare a questo, può essere bella e intelligente ma non è Caroline.
- Certo ti serve qualcosa?
Vorrei che se ne andasse. Vorrei  iniziare a dipingere un dipinto da donare a Caroline quando tornerà da me.
- No, volevo vedere come stai.
È cosi gentile, ma so cosa vuole e mi dispiace per lei ma non lo avrà.
- Sto bene.
E starò meglio se vai via.
- Lo vedo che non è vero, lei ti manca?
- Certo che mi manca. Caroline è tutto per me.
Gli rispondo non capendo da dove arrivi la sua domanda.
- E se lei non tornasse più, se decide di restare con i suoi amici e ti lasciasse? Klaus io non penso che lei sia la donna fatta per te.
Non capisco dove voglia andare a parare.
- Certo è bellissima e intelligente, ma non è fatta per stare con te.
Si avvicina a me, non gli rispondo non mi muovo resto immobile per vedere quali sono le sue intenzioni.
- Ma io lo sono, sono la donna che fa per te Klaus noi insieme possiamo governare New Orleans e se mi trasformi potremmo stare insieme per sempre.
Si avvicina a me sempre di più con il solo tentativo di unire le sue labbra alle mie.

CAROLINE
Sono andati tutti a portare i corpi delle streghe nel bosco per seppellirle e a rinchiudere da qualche parte il corpo di Esther.
Nella grande casa Salvatore restiamo solo io, Tyler e il silenzio.
- Come stai?
Si avvicina a me.
- Bene.
Sono fredda o, se è possibile, anche di più.
- Mi dispiace Caroline io…
Cerca di mettere rimedio a quello che ha fatto, cerca il mio perdono ma io non posso o meglio non voglio lui, sarebbe dovuto stare al mio fianco è invece e scappato.
- Non voglio le tue stupide scuse. Tyler io non voglio nulla da te, mi hai abbandonata, mi hai costretta ad affrontare tutto da sola quando tutto è successo a causa tua, dovevi starmi accanto ed aiutare una tua amica e invece nulla, sei scappato come fai sempre.
Non replica non nega le mie parole, non fa nulla se non annuire.
Mi alzo per andare a preparare le valige per tornare dal mio uomo quando lui si alza e si pone di fronte a me.
- È vero, tutto quello che hai detto è vero. Sono un codardo, sono scappato quando sarei dovuto restare ed aiutarti e invece sono andato via, ma ora sono qui e anche tu, dammi una possibilità Caroline permettimi di recuperare e di aiutarti, con questo bambino.
Termina la frase accarezzandomi il ventre ancora piatto.
- Dammi una possibilità resta qui con me, sono pronto a crescere questo bambino come se fosse mio e Klaus non saprà mai nulla, ricominciamo.
La sua proposta mi lascia senza parole, sconvolta. crescere il mio bambino con Tyler, saprebbe cosi facile una vita con lui, il perdono arriverebbe prima o poi.
Si avvicina sempre di più alle mie labbra  tanto da sentire il suo respiro sul mio viso, e pronto a colmare lo spazio che c’è tra noi. e già con lui sarebbe tutto molto più semplice.

Angolo autrice
Ed ecco il mio regalo di natale. ma ho in serbo per voi un'altro capitolo dedicato a Natale, basta passare dalla mia storia auguri.
Buon natale a tutti.
un bacio graziiia

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Capitolo 24
*** 22 capitolo ***


KLAUS
- Ma io lo sono, sono la donna che fa per te Klaus noi insieme possiamo governare New Orleans e se mi trasformi potremmo stare insieme per sempre.  
Si avvicina a me sempre di più con il solo tentativo di unire le sue labbra alle mie. Mi allontano da lei, non posso baciarla o meglio non voglio.
- Sei veramente molto bella Camille e con te sto bene ma amo Caroline e so che, qualunque cosa accada, anche lei mi ama e che insieme riusciremo ad affrontare qualunque cosa.
Sembra sconcertata dalla mia risposta e senza dire nulla esce dalla stanza sbattendo la porta, le donne ti fanno diventar matto ma senza non si può vivere.

CAROLINE
- Dammi una possibilità resta qui con me, sono pronto ha crescere questo bambino come se fosse mio, e Klaus non saprà mai nulla lo giuro ricominciamo.
La sua proposta mi lascia senza parole, sconvolta, crescere il mio bambino con Tyler, saprebbe cosi facile una vita con lui, il perdono arriverebbe prima o poi. Si avvicina sempre di più alle mie labbra tanto da sentire il suo respiro sul mio viso, e pronto a colmare lo spazio che c’è tra noi, e già, con lui sarebbe tutto molto più semplice. Per quanto possa essere semplice non sarebbe vero e intenso come quello che provo per Klaus per questo mi allontano prima di commettere l’errore più grande della mia vita. Mi guarda senza parole, prima di annuire e uscire per la seconda volta dalla mia vita. Il mattino è arrivato troppo in fretta, costringendomi a preparare le valige e a portarle vicino l’auto dove tutti mi aspettano per darmi l’ultimo saluto.
- Sta attenta alla via, e non correre non c’è in rischio solo la tua vita.
Si premura sulla mia salute Bonni, gli sorrido e l’abbraccio forte.
- Tranquilla starò attenta.
- Non scordarti di chiamare quando arrivi.
Ci interrompe Stefan strappandomi dalle braccia della mia amica per stringermi a se.
 - Tranquillo vi invierò un messaggio.
Mi allontano da lui e lo guardo fisso negli occhi, non potrò mai smettere di ringraziarlo, se non fosse stato per lui non sarei mai diventata una vampira con un forte autocontrollo se non fosse stato per lui starei ancora lottando contro il mio essere un ibrido, odiandomi ogni giorno un po’ di più.
- Mi raccomando vogliamo ricevere l’invito del battesimo.
Interviene Elena, strappandomi un sorriso, e già non gli ho detto che forse ci sarà un matrimonio, ho preferito cosi, potrebbe aver annullato tutto durante a mia attesa. Mi avvicino allo sportello dove trovo Enzo e Damon. Sorrido ad entrambi.
- Ho deciso di restare qui se per te va bene. Mi abbraccia forte Enzo.
- Certo sei libero di fare quello che più preferisci. E poi arriva il turo di Damon che tiene il mio sportello aperto.
- Quindi sei incinta dell’ibrido originale. Sorrido alla sua battuta.
- Già.
- Lo ami?
E una domanda molto strana fattami da lui.
- Certo che lo amo, perché?
- Perché ti ricordo da umana. E non ti ho mai chiesto scusa per quello che ti ho fatto, quindi spero che tu abbia trovato l’amore e che sia finalmente felice.
Gli sorrido e lo abbraccio, avvicinandomi al suo orecchio.
- Ti perdono Damon, ti perdono per tutto.
E dopo queste ultime parole entro in auto saluto tutti con la mano e parto diretta verso casa, la mia vera casa New Orleans.

KLAUS.

Mi ha inviato un messaggio in cui dice che sarebbe tornata oggi, non so dire come mi sento se agitato, ansioso, confuso, arrabbiato, sto provando cosi tante sensazioni da non sapere quale di questa prevale sulle altre. Ammiro l’anello che mi ha restituito chiedendomi se potrò mai essergli fedele per l’eternità, sono Klaus Mikaelson alla fine, un ibrido millenario che ha avuto cosi tane amanti da averne perso il conto, mi chiedo se potrò renderla felice se non la faro mai soffrire, mi chiedo se voglio veramente lei come mia regina. Mi volto e la vedo, bella sorridente raffigurata nel dipinto che ho finito ieri notte, la guardo e mi basta questo gesto per sapere che è la cosa giusta che Klaus Mikaelson con Caroline Forbes e l’ibrido originale, e che Klaus Mikelson senza Caroline Forbes e un mostro senza umanità, quindi si lei e la mia scelta lo sarà sempre nel bene e nel male, finche morte non ci separi, anche se nella nostra situazione l’ultima parte e obsoleta.

CAROLINE
Il viaggio e stato lungo, troppo lungo considerando che mi sono dovuta fermare circa tre volte per rimettere il sangue che avevo bevuto, pensavo che in gravidanza un vampiro non avrebbe avuto le nausee, mi sbagliavo di grosso. Sono stata via sono due giorni eppure New Orleans mi e mancata veramente tanto, la gente la musica, l’arte, Klaus. Parcheggio difronte la nostra casa e lo ammiro affacciato al balcone ad ammirare la gente che passa, prima di concentrare i suoi occhi su di me. Mi sorride e io entro nel cortile per raggiungerlo. A velocità vampiresca lui arriva nel cortile ad un passo quasi da me, e sono intenta ad avvicinarmi a lui se dal nulla le streghe non ci circondassero. Klaus e in allerta non capendo quello che è appena accaduto.
- Con la morte di Ester e le sue alleate pensavo che tutto questo sarebbe finito.
Mi volgo in direzione di Davina.
- Infatti e cosi. Stiamo qui solo per un motivo.
Le streghe si avvicinano sempre di più a me, e Klaus si avvicina usando la velocità da vampiro per farmi scudo con il suo corpo. Ma e tutto inutile perché le streghe si inginocchiano difronte a me e abbassano la testa.
- Ti promettiamo fedeltà e rispetto come regina di questa città in cambio vogliamo solo che il patto stipulato pochi giorni prima venga rispettato. La voce di Davina mi riporta alla realtà, costringendo il mio sguardo ha concentrarsi su di lei. Il mio sguardo si incrocia con quello di Klaus che mi sorride orgoglioso di me.
- Il patto non verrà sciolto.
Solo le uniche parole di Klaus prima di prendermi in braccio e portarmi lontana da loro. Questa città avrà la pace, lo so, e sento che accadrà molto presto.

Angolo Autrice

chiedo perdono per il ritardo spero che il capitolo vi piaccia.

graziiia

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Capitolo 25
*** lei.... ***


CAPITOLO23
Mi stringe a se come se avesse paura che io possa scomparire nel nulla, mi bacia come un‘affamato, mi guarda come se fossi  la cosa più bella che abbia mai visto nei suoi mille anni di vita.
-              Klaus.
Il suo nome che esce dalle mie labbra è come un sussurro.
-              Sei qui!
Sono le sue sole parole, mentre continua a baciare e tastare ogni parte del mio corpo, fino ad arrivare al mio ventre e sentire un piccolo rigonfiamento, si ferma fissa la sua mano sulla mia pancia e poi incrocia i suoi occhi con i miei.
-              Dobbiamo parlare.
Sono le mie sole parole mentre cerco di allontanarmi da lui, impeditomi dalla sua mano che mi prende il polso e mi riavvicina a lui in modo brusco.
-              Non allontanarti da me, non lo sopporterei, siamo stati lontani un solo giorno e mi è sembrata un’eternità.
Vedo la mia mancanza nei suoi occhi, e questo mi fa sorridere.
-              Non andrò più via, lo prometto.
Io stessa non sopporterei di stargli lontano.
-              Dobbiamo parlare di una cosa.
Prendo il controllo della conversazione, mentre i suoi occhi vagano dai miei al mio ventre.
-              Non ho mai perso il bambino.
Non capisco perché, ma il suo volto non è sconvolto come me lo sono immaginato mentre viaggiavo per tornare a New Orleans.
-              Lo so.
-              Come ?
La sconvolta sono io ora.
Mi sorride, si avvicina a me e mi abbraccia lasciandomi senza parole.
-              Sono un ibrido da molto più tempo di te, e il mio udito è molto più finee del tuo, il braccialetto che dovrebbe sopprimere il battito di nostro figlio funziona solo quando tu sei concentrata, ma la presenza delle streghe poco fa ti ha distratto abbastanza da avermi fatto sentire un battito forte e chiaro che proviene dal tuo ventre.
Lo guardo basita negli occhi, incredula.
-              Non sei arrabbiato?
-              Si, certo che lo sono, ma posso immaginare perché lo hai fatto, avevi paura che io avessi potuto amare questo bambino meno di quando io ami Hope ma non è cosi, io li amerò entrambi allo stesso modo, li amerò più della mia stessa vita, te lo prometto.
I suoi occhi lucidi sono fissi nei miei.
-              Mi fido di te.
Lo guardo, mi guarda e ci baciamo annullando dalla nostra memoria i mostri litigi.
E mentre sono impegnata a dedicarmi a lui e solo a lui, sento la sua mano allontanarsi dal mio ventre e appoggiarsi sul braccialetto che prende in mano e che rompe, non ho bisogno di chiedergli perché lo ha fatto, so già cosa significa, il mondo deve sapere che un altro Mikaelson camminerà per le vie di New Orleans molto presto.
-              Devo dirti una cosa.
Interrompo questo momento sacro, per rivelargli le novità che ho dovuto affrontare a Mystic Falls.
-              Ho ucciso tua madre.
Si allontano da me il giusto indispensabile per fissarci.
-              Mi ha tratta in inganno a Mystic Falls per uccidere me e il bambino. E insieme a lei c’erano Celeste e Genevieve.
C’è rabbia nei suoi occhi.
-              L’avrei dovuto immaginare.
-              Ma ora è  tutto finito, Tyler mi ha salvata.
Forse non avrei dovuto fare il suo nome, lo posso comprendere  dal modo in cui mi guarda.
-              Hai visto Tyler.
-              Si. Ma puoi stare più che certo che non è successo niente.
Cerco di tranquillizzarlo.
-              La cosa che mi fa arrabbiare non è il fatto che tu lo abbia incontrato, ma che lui ci sia stato quando a salvarti ci sarei dovuto essere io, invece mi trovavo qui a governare una città che avrebbe potuto stare senza di me per un giorno, invece mi trovavo qui a tenere testa alle avances di Camille.
Le sue parole mi colpiscono come uno schiaffo in pieno volto, lo sapevo che Camille ci avrebbe provato e mi fa piacere di averlo saputo da lui, ma amore mio un pò di tatto per una donna incinta?
-              Ma puoi stare certa che non è successo nulla, l'ho allontanata, perché ho capito di provare qualcosa solo per te, che senza di te non so cosa fare, mi sento come un pesce fuor d’acqua.
Sento la veracità delle sue parole come se mi scorressero nelle vene.
-              Certo che è stana la vita, entrambi siamo stati messi alla prova, per provare la forza del nostro amore, ed entrambi abbiamo superato la prova, perché ci troviamo qui insieme, innamorati come mai.
Mi abbraccia tanto da togliermi il fiato.
-              Da quello che mi dici posso ben capire che quel cane bagnato di Tyler ci ha provato con te.
Perché dobbiamo parlare di lui?
-              Si e vero, ma sono qui. Non è questo l’importante?
Gli chiedo fissandolo intensamente negli occhi.
-              Certo, ma questo non toglie che se me lo ritrovo davanti lo ucciderò.
Non posso fare altro che sorridere in direzione dell’uomo che amo. Ma ad un tratto uno strano calore in me si fa spazio, costringendomi a staccarmi da lui.
Klaus mi guarda perso, mentre ripete più volte il mio nome, inizialmente in modo dolce per poi iniziare ad urlarlo con disperazione.
Tutto intorno a me ruota, facendomi svenire tra le braccia del mio uomo, e nel frattempo sento la mia pelle da bollente diventare fredda come il ghiaccio, fino a che di fronte non compare l’ultima persona che avrei mai pensato di vedere, la donna Più importante della mia vita, e che amerò sempre.
-              Mamma?


Angolo Autrice.
Preparatevi il gran finale sta per arrivare.

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Capitolo 26
*** IL GRANDE FINALE ***


Non parla, si sofferma ha sorridermi in modo  amorevole, come sempre. Vorrei tanto avvicinarmi a lei è abbracciarla forte e non lasciarla mai più andare via.
  • Mamma.
La chiamo e lei mi sorride e ha piccoli passi si avvicina a me.
  • Piccola mia.
Allarga le braccia un chiaro segno di abbracciarla invito che non mi faccio ripetere una seconda volta, mi butto tra le sue braccia amorevoli, sicure, dove il male del mondo non può scalfirmi.
  • Piccola mia abbiamo poco tempo prima che tu ti risvegli.
Mi allontano quel poco per guardarla in viso.
  • Cosa succede mamma, perché sei qui.
  • Sono qui, perché gli antenati vogliono ringraziarti per quello che hai fatto, hai riportato la pace a New Orleans, e per questo vogliono farti un dono.
Gli antenati, coloro che hanno reso la mia vita un inferno ora vogliono farmi un dono? Puzza tanto di trappola.
  • Che dono?
  • Vogliono depurare il tuo corpo dalla magia e dalla licantropia che ti avevano imposto, per farti tornare ad essere un semplice vampiro, come tu hai sempre voluto.
Tornare ad essere la Caroline vampira di prima, senza la magia che mi consuma ogni volta che la uso e senza la licantropia.
  • Ma il bambino che porto in grembo? Se ritorno ad essere un vampiro lui morirà.
  • No. Lui vivrà gli antenati non hanno paura ne della creatura che custodisci nel tuo ventre ne di Hope, perché sono sicuri che con te loro saranno le creature più forti del mondo ma anche le più sagge.
Mi sorride di un sorriso puro e io credo alle sue parole credo che potrò tornare ad essere quello che sono e che mio figlio, o figlia saranno ben accette.
  • Grazie mamma.
  • No grazie a te piccola mia.
Sono le ultime parole della mia adorata madre prima che una luce intensa la porti via da me e che mi faccia risvegliare nel mio letto.
  • Caroline
Mi richiama Klaus preoccupato.
  • Sto bene.
Lo rassicuro.
Mi guardo le mani, provo a sentire il mio battito cardiaco, e sento che nulla è cambiato.
  • Cosa c’è?
Mi chiede Klaus guardandomi in modo strano.
  • Mia madre mi ha detto che sarei tornata ad essere una semplice vampira, ma in me sento ancora scorrere la magia e la licantropia.
  • Perché vogliono farti tornare ad essere un vampiro?
  • Doveva essere un dono da parte degli antenati.
  • Non mi importa se sei un vampiro, un ibrido o una strega l’importante che tu sia qui con me.
Mi abbraccia, appoggiando la sua mano destra sul mio ventre e ascoltando insieme a me il forte battito del nostro bambino.
  • Lui sta bene?
Mi chiede, quasi preoccupato.
  • Sta molto bene.
Gli rispondo, prima di baciarlo, con tutto l’amore che provo per lui.
  • Devo ridarti una cosa.
Mi informa mentre si allontana quel poco che gli serve per arrivare al cassetto del mobile e prendere dal suo interno una scatolina, quella scatolina.
  • Questo è tuo.
La apre e ne tira fuori l’anello di fidanzamento che pochi giorni prima mi aveva donato.
  • Vuoi ancora sposarmi signorina Forbes?
Mi chiede fissandomi negli occhi.
  • Certo
Lo bacio, lo stringo a me e indosso quell’anello che mi aspetta di diritto.
Può sembrare stano che io ami uno come Klaus, ma non lo è perché io conosco il vero Klaus e non e solo colui che progetta guerre, uccide persone, tortura ma e colui che proteggerebbe la sua famiglia a cosato della sua stessa vita.
 
2MESI DOPO.
 
E tutto bianco, le sedie, i fiori, gli addobbi, tutto bianco e nulla lasciato al caso, alla fine è il giorno più importante della mia vita, niente deve andare storto.
  • Voglio più fiori sulla scala, e togliete quei orribili veli color panna ho detto che deve essere tutto bianco.
Rimprovero i vampiri che dovrebbero darmi una mano ha organizzare il mio matrimonio, non un circo.
  • Dovresti calmarti futura signora Mikaelson, ti ricordo che sei incinta.
La voce di Damon mi arriva forte e chiara alle mie spalle. Gli sorrido prima di buttarmi tra le sue braccia, lo odio? Si, ma ha fatto molto per me, ed è mio amico, quando non ho voglia di ucciderlo naturalmente.
  • Come faccio ha stare calma quando qui sono circondata da incompetenti?
Gli chiedo senza preoccuparmi dell’udito super  dei vampiri che mi fulminano con gli occhi.
  • Semplice lascia che siamo noi ad occuparci di tutto e tu vai su ha prepararti.
Arriva in mio soccorso  Rebekah  .
  • Lascia che siamo io  , Rebekah,  e i due fratelli salvatore ad occuparci degli addobbi tu pensa ha farti bella per mio fratello.
Compare dal nulla Elia.
Mi guardo intorno, devo dire che  i Mikaelson sanno come organizzare una festa, mi posso fidare di loro.
  • Ok, ma se nulla e perfetto non sposerò tuo fratello e poi vi ritroverete in una bara.
Gli informo, ottenendo i cambio un cenno.
Salgo le scale due alla volta per poi dirigermi come un freccia nella mia camera dove trovo ad aspettarmi le mie due migliori amiche.
  • Elena? Bonni?
Gli corro in contro abbracciandole come se fossero la mia ancora di salvezza.
  • Auguri Caroline.
Piango, non posso credere che loro siano qui.
  • No, non piangere dobbiamo prepararti, altrimenti si fa tardi.
Mi asciuga le lacrime Elena prima di farmi sedere sulla sedia difronte l’enorme specchio e iniziare ha prepararmi.
Dopo avermi fatta bella con il trucco e arrivato il momento di indossare il vestito.
E un bellissimo abito bianco, lungo circa un metro con un bellissimo velo impreziosito da alcuni ricami, il corpetto è a cuore pieno di swaroski.
  • Sei bellissima Caroline.
La voce delle mie migliori amiche mi fa sorridere.
  • Lo sto facendo veramente?
Gli chiedo attraverso lo specchio.
  • Si lo stai facendo veramente, stai sposando l’uomo che ami.
 
TOC- TOC- TOC
 
Bussano alla porta e prontamente Elena va ad aprire per ritrovarsi dall’altro lato Elia, che mi attende per condurmi all’altare.
  • Mio fratello è veramente fortunato.
Scendiamo le scale molto lentamente a causa dei miei tacchi vertiginosi.
  • Anche io sono molto fortunata, ad averlo nella mai vita.
Lo inforno ottenendo in cambio un cenno del capo.
  • Anche noi siamo fortunati ad averti qui.
E sono le sue ultime parole prima di sentire la marcia nuziale, e ritrovarmi ha pochi passi dall’uomo che amo.
 
KLAUS
 
E bellissima, sembra un angelo sceso dal celo, una dea, un essere ultra terreno che oggi mi renderà l’uomo più felice di questa terra. I miei occhi sono solo su di lei, che con al suo fianco mio fratello viene verso di me. Ma la mia attenzione non è solo su di loro ma anche sulla piccolo rigonfiamento che posso ben notare al suo ventre, oggi diventeremo una famiglia.
 
CAROLINE.
 
Sono al suo fianco mi sorride è io sorrido a lui prima che Davina chieda hai presenti di mettersi comoda, e inizi la cerimonia.
Come reggente delle 9 congreghe ci unirà in matrimonio con il consenso degli spiriti,
unisce il nostro sangue in una coppa, con al suo interno diverse erbe, e poi a turno ce lo fa bere, questo ci unisce, non solo come coppia ma anche come spiriti, le nostre vite sono collegate, e nulla e nessuno può districarle mai più.
  • Scambiatevi le fedi, e ripetete il rituale.
Klaus prende la fede che Elia gli pone e me la mette al dito.
  • Io Niklaus Mikaelson oggi ti sposo, e ti sarò fedele per l’eternità.
  • Io Caroline Forbez oggi ti sposo, e ti sarò fedele per l’eternità.
Ripeto a mia volte mentre gli metto al dito la fede che Elena alle mei spalle mi ha passato.
  • Vi dichiaro marito e moglie, puoi baciare la sposa.
Ci congeda Davina, e prima di vedere Klaus avvicinarsi a me, lo sento proferire.
  • Era ora.
Prima di mettermi a ridere e ritrovarmi le sue labbra sulle mie.
  • Ti amo signora Mikaelson.
  • Anche io ti amo signor Mikaleson.
Questo sarà uno di quei giorni che non scorderò mai , ho appena sposato l’uomo che amo più nella mia vita, e da oggi in poi daremo vita ha una famiglia tutta nostra e cresceremo i nostri figli con amore e devozione cosa che non abbiamo avuto dai nostri padri che ci hanno ripudiati a causa della nostra natura, noi saremo dei genitori migliori ne sono convinta.
Mentre siamo intenti a ballare, ridere e scherzare, veniamo interrotti dal tintinnio di un bicchiere, Rebekah   .
La musica cessa, chi inizialmente stava parlando si ammutolisce e chi come noi stava ballando si ferma.
  • Salve sono  Rebekah   la sorella di Klaus, non vi porterò via troppo tempo, voglio solo fare i miei auguri alla fantastica coppia che oggi ha fatto il grande passo.
Sorridiamo in sua direzione.
  • Tutti voi conoscete Klaus, sapete che è un manipolatore, uno spietato serial killer, che uccide chiunque si metta sulla sua strada, ma è anche la persona a cui voglio più bene, nonostante tutte le volte in cui mi hai chiusa in una bara, hai sempre fatto tanto per la nostra famiglia, ci hai protetti ha costo della tua stessa vita e sono sicura che con Caroline farai la stessa cosa, perché lei e l’unica che è riuscita ha far aprire gli occhi a tutti noi e ci ha dimostrato che tu, fratello mio, sei molto di più di quello che vuoi far credere di essere.
Le sue parole mi portano ha stringermi ancora di più tra le braccia di mio marito, mio marito che parola strana. Successivamente il bicchiere passa ad Elia.
  • Ho cercato la redenzione di Klaus per mille anni, ogni volta che vedevo uno spiraglio di luce, pensavo di essere vicino, ma non era cosi, perché dovevano passare mille anni, doveva arrivare la nascita di questa bellissima donna per fare in modo che quello spiraglio che intravedevo diventasse qualcosa di concreto e vero.
Auguri ad un’eternità piena d’amore.
Grazie mimo in direzione di mio cognato che mi sorride, finché l’attenzione non viene richiamata da Damon.
  • Be visto che tutti stanno facendo delle confessioni, mi aggrego anche io.
  • Per chi non mi conosce sono Damon, amico di Caroline e colui che la trasformata, in realtà io gli ho dato il mio sangue solo per guarire non per farla diventare un vampiro, ma vabbè.
L’inizio del suo discorso fa diventare teso Klaus come se lo volesse attaccare, ma stando al suo fianco riesco a farlo ragionare.
  • Ma non ho intensione di prolungarmi troppo su questi futili particolare. Voglio solo fare un brindisi a te Caroline, ti avevo giudicata male pensavo che fossi soltanto una ragazza futile, ma non è cosi, sei una donna piena di luce, bellissima leale e sicura di te, e sei perfetta per Klaus vi completate a vicenda, perché tu hai bisogno di un po’ di oscurità per conoscere il mondo e lui ha bisogno della tua luce per non ucciderci tutti.
Rido alle sue ultime parole.
  • Quindi auguri.
Ora il turno e di Elena.
  • Sono sincera, non avrei mai voluto vederti tra le sue braccia,  ne ha fatte passare tante, ti ha ferita più di una volta, ha cercati di ucciderci ma nonostante tu gli sei stata accanto. E non lo capivo, finché io stessa non ho ripensato al mio amore per  Damon e allora ho capito, tu hai visto oltre il sangue e le lotte, hai visto la bontà che si celava dietro, e questo ti rende una bella persona Caroline Mikaelson   .
Rido per come mi ha chiamato, e ora che me ne abitui.
  • Quindi ad un matrimonio eterno.
La ringrazio e mi stringo ancora di più tra le braccia dell’uomo che amo mentre la musica ricomincia a suonare. Si questo è il giorno più bello della mia vita, in cui tutte le persone che amo sono riunite per festeggiare la più bella decisione della mia vita, quella di diventare una Mikaelson
 
7 MESI DOPO
 
Le doglie, non smettono di passare, diventano sempre più dolorose, più intense tanto da farmi desiderare di tagliarmi una vena invece di continuare ha provare questa agonia.
  • Fa dei lunghi respiri Caroline, ben presto si romperanno le acque e dovrai spingere.
Mi informa Rebekah al mio fianco. Lo ripete come se non avessi capito. Nella stanza con me c’è Bonni, Elena,  Rebekah e Davina, a quanto pare avrò bisogno della magia per poter far nascere il mio bambino. Nel frattempo gli uomini si trovano in salotto e nonostante i dolori delle contrazioni posso sentire Klaus andare avanti è indietro nella stanza e questo non fa altro che farmi agitare ancora di più. Ad un tratto mentre Davina e Bonni stanno consultando i loro libri di magia, sento un liquido appiccicoso sulla mia pelle.
  • Si sono rotte le acque ragazze, cosa dobbiamo fare ora?
Chiede Rebekah agitata, sembra quasi che stia per partorire lei al posto mio.
  • Caroline ascoltami.
Cattura tutta la mia attenzione Elena mentre mi accarezza i capelli sudati.
  • Ora devi spingere con tutte le tue forze, spingi Caroline dai su.
Mi incita la mia migliore amica mentre spingo, spingo con tutta la forza che ho, ma sono sfinita, mi sento debole.
  • Dai Caroline ancora una spinta vedo di già la testa.
Mi incita Rebeka mentre si sta preparando per prendere in braccio il nuovo membro della famiglia Mikaelson. Nel frattempo Davina e Bonni si trovano una a destra e l’altra a sinistra e tengono le loro mani sul mio ventre mentre ripetono parole strane, sembra latino ma sono più concentrata ha far nascere mio figlio, che alle loro parole strabiche.
  • Ancora una Caroline, ancora una.
Mi incitano in coro mentre posso iniziare a sentire un pianto debole che mi riempie le orecchie.
  • Eccolo è un maschio.
Rebeka e felice come una pasqua mentre lava il piccolo ometto e me lo mette tra le braccia. Mi sento indolenzita, affaticata e infinitamente stanca ma ne è valsa la pena, e valsa la pena soffrire tanto per avere tra le braccia il bambino più bello del mondo. I suoi occhi sono uguali a quelli del padre, mentre le labbra e il naso sono miei, e bellissimo.
  • Allora che succede, non sentiamo più nulla.
Irrompe agitato Klaus, prima di posare il suo sguardo su di me e il piccolo ometto tra le mie braccia. Si avvicina  lentamente come se stesse tastando il terreno, per paura di essere inghiottito. Si siete sul letto e guarda il piccolo ometto tra le mie braccia.
  • Nostro figlio.
  • Vuoi prenderlo in braccio?
Gli chiedo mentre gli pongo il piccolino che non appena viene preso dalle tremanti mani di Klaus si accoccola, facendo un piccolo sbadiglio che fa nascere un sorriso sul volto di tutti i presenti.
  • Come volete chiamarlo?
Mi chiede Damon mentre guarda la scena intenerito con al suo fianco Elena.
  • Ansel Mikael Mikalson.
Rispondo sicura di me, nella stanza cala il silenzio e lo sguardo di Klaus corre su di me.
  • Come scusa?
Mi chiede non capendo, sorridendogli debolmente gli accarezzo delicatamente la guancia, guardo nostro figlio e poi lui.
  • Ansel è il tuo padre biologico Klaus, non è colpa sua se tua madre gli ha impedito di crescerti, Mikael ti ha amato a modo suo, e solo che ha odiato per cosi tanto tempo che alla fine non sapeva fare altro.
Sono troppo stanca, ma riesco comunque a notare il volto di Klaus diventare più calmo mentre alterna il suo sguardo da me a suo figlio.
  • Benvenuto in famiglia Ansel Mikael Mikalson.
Mi si riempie il cuore di gioia nel sentire le parole di mio marito, mi si riempie il cuore di vita nel vedere il modo in cui lo guarda, sarà un padre perfetto sia per Ansel che per Hope.
Ad un tratto mentre Klaus si alza per consegnare il nostro piccolo ometto tra le braccia dello zio Elia, sento il mio corpo riempirsi di calore come se la temperatura si fosse alzata tutta ad un tratto, mi sento come se mi stessero cucinando in un forno, la pelle mi diventa rossa e brucia come se la stessero cuocendo a fuoco.
  • Caroline.
Mi chiama Klaus spaventato, e strano ma nei suoi occhi leggo il terrore, e lo posso ben capire dalla mia pelle che brucia, come se non indossassi il mio anello solare e la mia pelle fosse in contatto con il sole. Davina e Bonni si avvicinano a me, appoggiando leggermente le loro mani sul mio corpo, ogni parte del mio corpo brucia prima di sentirmi trascinare giù, sempre più giù da un buio che mi spaventa.
 
  • Hai una forza che non mi sarei mai aspettata di percepire in una ragazza come te.
Mi volto e rivedo una delle donne che ho incontrato solo una volta nella mia vita, ma non scorderò mai il suo volto.
  • Isabella?
La strega che aveva passato il gene del lupo mannaro da Tyler a me si trova d’avanti a me, sorridente e serena.
  • Dove sono?
Gli chiedo mentre mi guardo intorno, tutto e buio e come se fosse il nulla.
  • E solo un sogno, che le tue amiche streghe stanno cercando di combattere, per questo abbiamo poco tempo.
Concentro la mia attenzione su di lei.
  • Allora dimmi.
La incito.
  • Ti ho contata per dirti delle cose, primo da ora in più non sei più una strega.
Sgrano gli occhi non capendo.
  • Gli antenati hanno ritenuto che era meglio donare i tuoi poteri alla creatura che e nata, in modo da non farlo sentire diverso agli occhi di Hope, e secondo perché ritengono che avere solo due esseri unici nel loro genere fosse meglio per tutti.
Non sono più una strega, be questo non mi sconvolge molto, ho usato raramente i miei poteri, e poi meglio per me cosi non avrò paura di uccidere qualcuno a causa di tutta l’energia che dovevo utilizzare per usarli.
  • E per la mia parte di lupo mannaro?
Mi sorride e si avvicina.
  • Non possiamo togliertela riteniamo che sia meglio cosi, capendo cosa significa essere un ibrido sarà più semplice per te crescere i tuoi figli.
Lo ammetto non è male essere un ibrido, sono più forte, veloce, e il fatto che anche mio marito sia un ibrido mi fa stare bene.
  • Sei venuta solo per questo?
  • Si e anche per chiederti un favore.
  • Quale?
Si trova difronte a me e mi accarezza la guancia amorevolmente.
  • Sta attenta, essere la madre e la moglie delle creature più forti del pianeta non è facile.
  • Lo so, ma saprò cavarmela.
Gli sorrido, dovrei odiarla ma non è cosi.
  • Lo so.
E l’ultima cosa che sento prima di battere le ciglia e risvegliarmi nel mio letto con al fianco Klaus, che mi sorride non appena le mie palpebre si aprono.
  • Caroline..
  • Klaus..
Mi bacia come un assetato, e io gli sorrido.
  • Stai bene?
Mi chiede toccando ogni parte del mio corpo per vedere se la mia pelle era ritornata candida come prima.
  • Si, sto bene.
Lo bacio prima di essere interrotti dall’arrivo di Rebeka.
  • Penso che il tuo piccolino abbia fame.
Mi sollevo a sedere prima di prendere il mio piccolo Alsen, mentre noto il volto di Klaus rabbuiarsi un po’.
  • Che succede?
Gli chiedo allerta.
  • Nulla e solo che percepisco qualcosa di strano.
  • E il bambino.
Gli rispondo tranquillamente mentre mia cognata e mio marito mi guardando non capendo.
  • Quando sono svenuta prima ho parlato con Isabella la strega che era morta sotto il mio sguardo e che mi ha fatta diventare una strega, mi ha detto che gli spiriti per non far sentire Alsen diverso agli occhi di Hope, gli hanno trasferito i miei poteri.
Rispondo mentre guardo gli immensi occhi del mio piccolo, e si li ha proprio ereditati dal suo papà.
  • Quindi tu non sei più una strega?
 Mi chiede Klaus.
  • No, ma resto comunque un ibrido.
Sorrido per le loro faccia buffe, e già queste cose possono accadere solo a New Orleans.
  • E ti va bene cosi?
Mi chiede, accarezzandomi i capelli.
  • Molto bene.
Gli rispondo prima di essere interrotti da Elia che invitava il fratello e la sorella di riunirsi in salotto per festeggiare.
Klaus e Rebeka sono un po’ riluttanti ma li spingo ad andare di sotto mentre io allatto il mio piccolo.
Dopo aver allattato il mio piccolo mi faccio una lunga doccia, per poi mettermi una vestaglia e guardare i miei due piccoli pulcini dormire uno accanto all’altra. Hope e Alsen chi avrebbe mai detto che avrei avuto due bambini cosi belli.
Avvicino la sedia a dondolo alle loro culle e li guardo per ora prima di notare gli occhi di Alsen aprirsi, e sul punto di piangere ma lo prendo in braccio e lo cullo per farlo riaddormentare.
  • Ti racconto una storia, la storia di una ragazza dai lunghi capelli dorati che per lungo tempo si è sempre posta una sola domanda. Che cosa sono? Ha lottato per trovare la risposta a questa domanda, e finalmente ci è riuscita, ora sa che cos’è. E una donna realizzata, la madre di due splendide creature, la moglie dell’uomo più cocciuto che abbia mai conosciuto, e l’ibrido meno probabile mai esistito. Ma soprattutto ora sono una regina. Quindi, quando si guarda allo specchio e si domanda Che cosa sono? Lei risponde, sono tutto ciò che voglio essere.
Guardo il mio piccolo Alsen sbadigliare di nuovo mentre lo rimetto nella sua culla, per poi voltarmi e guardare l’uomo della mia vita sorridermi.
  • Quindi io sarei cocciuto è?
  • Non solo quello.
Gli rispondo prima di baciarlo e stringermi tra le sue braccia, nonostante poche ore fa abbia partorito il bambino che ora dorme beatamente, non posso fare almeno che sentirmi piena di passione e lussuria quando lui mi tocca, cosi corriamo in stanza per poi chiudere la porta a chiave.
Sarà veramente qualcosa di pazzesco vivere al fianco di Klaus per l’eternità, ma non potrei non sentirmi più amata.
 
 
 
Nel frattempo poco lontano dalla mastodontica villa  Mikaelson   due uomini e una donna guardano le luci spegnersi.
  • Dovremmo avvisarli del pericolo che si sta avvicinando.
La voce sicura dell’uomo in giacca e cravatta arriva forte e chiara alle orecchie della sorella.
  • Sono d’accordo con te Tristan, dovremmo andare ora.
La donna dai lunghi capelli rossi viene fermata dal fratello che la guarda turgido.
  • Aurora, non fare cosi, hai intensione di andare da lui non per avvisarlo ma per allontanarlo da sua moglie.
Aurora lo guarda in cagnesco mentre strattona il suo braccio.
  • Quella troietta me lo ha portato via, lui è mio.
Risponde con possesso.
  • Non è più tuo, ora e sposato è ha due bellissimi bambini.
Risponde il terzo uomo che nel frattempo era rimasto in silenzio a guardare la finestra della stanza di Klaus e Caroline.
  • Tu non dovresti rispondere cosi Lucien.
Gli risponde autoritaria Aurora, mentre nota il fratello allontanarsi da loro e ritornare alla sua limousine.
  • Cosa vuoi che ti dica? Klaus e sposato e ha dei figli, vuoi veramente separarli?
  • Io lo rivoglio, come tu vuoi lei.
Le parole di Aurora lo sconvolgono tanto da concentrare la sua totale attenzione su di lui.
  • So che sei innamorato di Caroline da quando aveva sedici anni e che non fai altro che spiarla da quella volta. Pensaci Lucien io posso avere Klaus tutto per me e tu Caroline ci guadagneremo tutti e due.
La sua proposta è cosi accattivante da fargli venir voglia quasi di dire di si.
  • Hanno dei figli.
  • Saresti un perfetto patrigno.
E dopo le sue ultime parole si dirige verso la sua limousine, mentre Lucien continua a guardare la villa difronte a lui.
  • Ti amo Caroline, e anche se tu non ti ricordi di me, io so tutto di te. Per questo ti proteggerò a costo della mia stessa vita.
ANGOLO AUTRICE
Lo so non pubblico da una vita dovete scusarmi ma la mia maturità si avvicina e il mio tempo diminuisce. Per prima cosa chiedo scusa se al posto del trattino sono usciti i puntini ma non sto riuscendo a toglierli. Seconda cosa il capitolo non è stato corretto dalla mia beta, quindi se trovate errori chiedo scusa.
Sfortunatamente la mia amatissima beta non può più correggermi gli errori per questo cercherò di fare il mio meglio, naturalmente la ringrazio per tutto il alvoro che ha fatto per me e spero che il capitolo gli piaccia. Come vedete ho pubblicato lo stesso giorno in cui è uscita l'ultima puntata di TVD, puntata che io ho già visto e che mi ha lasciato senza parole. Come potete notare il finale, ( Perchè si siamo arrivati alla fine di questa storia) è aperto questo perchè lascerò a voi la scelta se volete continuare a leggere e lasciare commenti, perchè sinceramente sono rimasta un pò delusa dalle rare lecensioni che ricevo. Quindi se questa storia avra una seconda parte sarà solo se abbastanze persone la vorranno.
Spero che vi sia piaciuto. un bacio e una buona estate a tutti.
Dimenticavo. Ho in serbo una nuova storia del tutto diversa da questa. Più o meno diversa. 
spero che la seguirete.
un bacio 
graziiia

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Capitolo 27
*** La nuova storia ***


Come vi ho già comunicato potrei decidere di continuare questa storia. Come avete notato ho lasciato un finale aperto prorpio per questo. Ora tutto si strova nelle vostre mani mie amate lettrici. Ho bisogno di sapere da voi se volete che questa sotria continui o che finisca. Ho bisogno di vostri commenti. non uno, non due, non tre. ma di più. perchè questa storia e stata un pò scarsa di recensioni e a me servono le recensioni. Ho bisogno di sapere da voi se vi piace oppure no. Se devo cambiare qualcosa o lasciare tutto come sta. Se riceverò abbastanza recensioni. Iniziaro a pubblicare ( Chi sono) ( il titolo della continuazione) ad ottobre. La nuova storia avrà il bollino rosso. Quindi per poterla leggere dovrete essere iscritti su fanfiction.
Spero di ricevere tante vostre recensioni. Vi voglio bene.
Graziiia

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Capitolo 28
*** Seguito ***


Il seguito è Che cosa sono? Si intitola Chi sono! Potete trovare il seguito su wattpad il mio profilo mi chiamo graziaceleste.

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Capitolo 29
*** Wattpad ***


Potete trovare questa storia anche su wattpad modificata e con il seguito intitolato Chi sono! Ho appena pubblicato il mio primo libro ispirato a The vampire Daris dal titolo La Doppelganger lo specchio dell'anima potete trovarlo su Amazon. Il mio nome è Codazzo Grazia Celeste.

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