La ragazza ribelle

di Rebbi_smile
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rebecca, vivi la tua vita! ***
Capitolo 2: *** Ma in che razza di pasticcio mi sono ficcata?! ***
Capitolo 3: *** Ribelle sì, ma anche indifesa ***
Capitolo 4: *** Serata diversa.... ***



Capitolo 1
*** Rebecca, vivi la tua vita! ***


Mi chiusi la porta alle spalle il più forte possibile, e avevo deciso che non mi sarei mai più voltata a guardare quella casa degli orrori. Avevo una rabbia così forte che tirai un calcio alla cassetta delle lettere e dopodiché mi piegai dal dolore. Però sarei voluta tornare indietro da quel vecchio (mio padre) a tirargli un calcio nelle palle così forte da fargliele cadere ma mi contenni... Quella volta aveva esagerato! Presentarmi quella prostituta in casa nostra era stato un errore che non gli avrei perdonato. Volevo tornare a riprendermi Camilla (la mia sorellina di 12 anni) ma non potevo... Lei soffriva molto: trovarsi tutti i giorni, quando tornava da scuola, una casa piena di donne ubriache e Poco vestite sdraiate su mio padre era uno squallore. Ma veniamo a ME: la ragazza ribelle, l'ultima ruota del carro, la pecora nera della casa e "quella" che aveva fatto morire sua madre. Io cercavo di essere una figlia buona ma quando lo vedevo in certe situazioni lo avrei voluto uccidere e poi suicidarmi. I litigi tra me e mio padre erano all' ordine del giorno. È solo quando lui mi mollava certe sberle così forti da farmi arrossire la guancia mi rinchiudevo in camera a strimpellare la mia unica e amata chitarra...
"Cazzo!" Inizia a piovere... Le gocce cadono dai miei lunghi capelli Rossi tutti scompigliati e fradici. Più avanti trovai un vicolo asciutto e decisi che la notte l'avrei passata lì, a piangermi addosso. Apro la mia valigia nera tutta rovinata e che perde pezzi. Dentro c'è di tutto: calze, slip, jeans, vari plettri sparsi ecc. Ma una cosa che richiama la mia attenzione è una busta Gialla di cui non ricordo l'esistenza. La apro e all' interno ci sono ben 500 sterline è una lettera scritta con una calligrafia minuscola e leggera. "Cara Rebbi, inizio col dirti che sei stata la sorella migliore del mondo (almeno per me) vorrei essere li con te in questo momento ma quando crescerò seguirò il tuo esempio e scapperò da questa casa di merda... Ho rubato questi soldi a papà e quando se ne accorgerà mi farà diventare la faccia blu dalle botte ma non mi importa, scappa il più lontano da qui e ti auguro di vivere la tua vita al meglio. Con affetto, Cami" mi commossi quando lessi quella lettera. Le lacrime mi scendevano come un fiume in tempesta. In questo momento Camilla starà subendo tutte le maledizioni di papà! Ma come mi ha detto Camilla devo scappare il più lontano possibile e lasciarmi alle spalle tutto. Quei soldi mi servivano e decisi che sarei partita per andare in America a coronare il mio sogno: diventare una chitarrista famosa nel mondo. Quella sera ero esausta e invece di piangermi addosso mi appisolai tra i miei vestiti.
 
 
~Angolo dell' Autrice~
Ciao :) allora inizio col dirvi che questa è il primo capitolo di questa "fan fiction" (se si può chiamare così!). A prima impatto vi è piaciuta? Posso continuarla o preferite che la elimini? Ditemi voi! Un bacio, Rebbi_smile. 
P.s. Ho 12 anni 

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Capitolo 2
*** Ma in che razza di pasticcio mi sono ficcata?! ***


Un raggio di luce mi diede il buongiorno e borbottando mi alzai da quella maledetta valigia, così scomoda che dovetti fare 10 minuti di stretching per riprendermi. Mi ricordai dei soldi che avevo, è così richiusi la valigia rimettendola in ordine e ripiegando tutto e mi infilai i soldi nella tasca destra dei jeans. Mi ricordai anche che un conoscevo un certo Matt a cui potevo chiedere qualsiasi cosa in cambio di... Una nottata movimentata. Decisi di andare da lui, infondo potevo realizzare il mio sogno in cambio di una semplice è innocua nottata di sesso. Quando arrivai nel centro di Londra presi una piccola via sudicia che portava avanti ad una grossa porta di legno che metteva paura a chiunque. Ma nella mia vita sapevo bene cosa voleva dire "avere paura" e quindi bussai senza farmi alcun problema. Mi aprii un uomo alto con dei jeans e una t-shirt blu chiaro. Lui mi riconobbe subito ed esclamò "Rebecca! Che piacere vederti!! Che ci fai qui? Hai bisogno di me?" Io non ero una tipa di molte chiacchiere con nessuno e quindi gli risposi semplicemente "ho bisogno di un volo per Los Angeles, in cambio farò tutto quel che vuoi" lui mi guardò pensieroso e mi disse "si, un volo te lo trovo sicuramente ma costa un po'... Se hai 350 sterline tu per me sei già a Los Angeles, ma voglio qual cos'altro... La camera da letto è in fondo a destra" io lo guardai e annuii tirando fuori 350 sterline e gliele porsi. Mi avviai a testa bassa verso quella camera in fondo a destra. Passammo una notte diversa dal solito, sesso e droga mi completarono la mia giornata, ero carica per partire. Mi alzai presi una maglia di Matt che c'era lì a terra e me la infilai. Era una maglia bella, pensai. Mi arrivava al ginocchio ed aveva il logo dei Rolling Stone. Avrei indossato quella per partire. Andai in bagno mi truccai un pochino mi feci una doccia veloce e mi vestii. Quando uscii dal bagno c'era la mia valigia lì pronta con sopra un biglietto aereo. Matt mi accompagnò fino alla porta e mi disse "buon viaggio, baby" io lo salutai semplicemente schioccandogli un bacio sulla guancia destra. Quando salii su quel aereo crollai. Ero stanchissima e dormii per tutto il viaggio. Quando atterrammo ero pronta a vivere con grinta e a prendere in mano la mia vita è il mio futuro, dopotutto ero a Los Angeles! Era tardi, erano le 10 ed vidi un piccolo pub che si chiamava "Roxy". Decisi di entrarci senza fare tante storie e ordinai una birra ghiacciata, dopotutto Ci voleva dopo un viaggio del genere, in quel momento notai un tipo, alto 2 metri con dei lunghi capelli biondi cotonati. Notai anche che aveva una bella compagnia: un tipo basso, peloso e biondo, un ragazzo muscoloso con dei capelli lisci e rossi, un ragazzo con dei capelli così ricci che gli ricoprivano gli occhi ed infine c'era un tipo con i capelli lunghi e neri di un color corvino molto scuro. Il ragazzo alto 2 metri ebbe la splendida idea di venirmi in contro e chiedermi chi ero, da dove venivo, perché ero nuova e non mi aveva mai visto e altre cazzate simili. Poi mi prese per un braccio e mi trascinò dai suoi amichetti. Io mi presentai: "io sono Rebecca, Rebecca Ansim. E vengo da Londra" il tipo riccioluto mi chiese: "E che ci fai a Los Angeles, honey?" Io risposi un po' impacciata: "io sono...ehm... Una...una chitarrista". Il ragazzo mi sorrise. In quel momento essi si scambiarono delle occhiate ed uno ad uno mi si presentarono: il tipo con i capelli rossi si chiamava Axl, la pertica alta 2 metri Duff, il ragazzo riccioluto Slash, il nano peloso si chiamava Steven e il ragazzo dai capelli corvini si chiamava Izzy... Nella mia mente pensai "ma in che pasticcio mi sono ficcata?!" ~angolo dell'autrice~ Ciao :) come state? Io benone! Allora come pensate se la caverà la nostra Rebecca a Los Angeles? Dal primo impatto i ragazzi non le sono molto piaciuti ma cambierà idea... Un abbraccio, Rebbi_smile :)!

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Capitolo 3
*** Ribelle sì, ma anche indifesa ***


Però non si può dire che quei ragazzi non erano simpatici. Quello con i capelli rossi (non ricordo più il nome... Forse Axl...boh!) mi chiese dove andavo a dormire quella sera e io lì per lì scoppiai: "cazzo! Non ci avevo pensato!" Quei 5 ragazzi mi tranquillizzarono dicendomi che quella sera staserai potuta stare da loro, a casa loro. Io avevo un sonno che dormivo in piedi e loro se ne accorsero e decidemmo di avviarci verso casa. Quando entrammo il sonno è come se mi sparì e feci un giro della casa assieme a Steven. Quel ragazzo era simpatico: rideva, scherzava e sorrideva sempre con e a tutti. Ci sedemmo in salotto e loro mi raccontarono di essere una band, i Guns N' Roses. Io restavo sempre e comunque appiccicata alla mia chitarra. Non ci saremmo separate non ora è sopratutto, non lì. Loro mi incitava a fargli sentire qualcosa ma io mi vergognavo da matti... E se sbagliavo qualche accordo? E se partivo con la nota sbagliata? Loro se ne sarebbero accorti dopotutto sono una band con ben due chitarristi. Dopo un po' essi si arresero. Senza accorgermene mi appoggia alla spalla destra di Axl... Mi venne una cosa spontanea, lui disse soltanto "ed ecco che crolla..." Loro mi lasciarono sul divano a dormire. Non c'erano altri letti in casa. Quella notte mi svegliai più volte a bere ma ogni volta che mi alzavo ero tentata di suonare la mia chitarra ma avevo paura di svegliare qualcuno... E se mi stuprano?!?! Non ci avevo pensato... Uscì su un piccolo balcone a fumarmi una sigaretta e li notai che c'era Izzy. Lui è era un ragazzo diverso, misterioso. Ma ammetto che mi piaceva anche se non era figo come quel' Axl Rose. Avevo indosso solo una canotta ed esso notò il mio tatuaggio sulla spalla destra. Lo commentò dicendo "bello quel tatuaggio... Axl lo ha identico!" Io arrosii di colpo... Era una semplice rosa nera che mi ero fatta tatuare l'anno scorso... Mi vennero subito in mente anche le botte che mi aveva dato mio padre per colpa di quel stramaledetto ma bellissimo tatuaggio. Io però ringraziai Izzy del complimento. Poi lui mi chiede "ma perché tu sei scappata da casa tua?" "Ehm.... Cioè... Sai com' è..." "A me puoi dirlo" Ed io inizia a spiegare la mia triste e patetica storia: "quando ero piccola (avevo all' incirca 8 anni) feci bruciare una candela. La candela era appoggiata su una scarpiera in legno, ed essa prese fuoco. Mia madre entrò nella stanza e corse verso di me cercando di salvarmi. Lei entrò nelle fiamme e mi buttò qualche metro più avanti ordinandomi di correre fuori dalla casa. Lei rimase lì... Le fiamme ardevano sempre di più e lei rimase intrappolata... La trovarono morta la sera stessa e da quell' episodio diventai lo zimbello di tutti ma sopratutto di mio padre. Iniziò a bere molto e spesso tornava a casa ubriaco... Andava a puttane sempre... Fece anche una bambina con una prostituta che non aveva preso precauzioni. Badavo io a Camilla, la ritenevo mia sorella su tutti i punti di vista anche se non era così.... Mio padre mi picchiava spesso ed è per questo che sono scappata... Non riuscivo più a vivere in quella casa..." Izzy mi guardò sconvolto e disse: "mi dispiace molto... Tu sappi solo che finché non trovi alloggio potrai stare qui." Io lo ringrazia dicendo "spero di trovarlo presto, non voglio approfittare di voi. Siete già troppi qui dentro e io sono solo di intralcio..." Lui disse solo "stai tranquilla, a noi fa piacere averti qui. È il minimo che possiamo darti dopo la vita di merda che hai passato" io sorrisi malinconicamente e tornai nell'appartamento. Ad un tratto senti qualcosa poggiarsi sui miei fianchi e fare uno scatto. Io saltai in aria emettendo un urletto acutissimo. Steven iniziò a ridere come un pazzo ed io lo fulminai con lo sguardo. Lui mi disse "soffri il solletico??" "Evidentemente si" rispose Duff. Si guardarono maliziosi e poi si voltarono a fissare me. Io li guardai e dissi "no per favore no!" Steven urlò "all assalto!!!" E mi ritrovai a ridere come una scema con due imbecilli che mi facevano il solletico dappertutto: fianchi, pancia, ginocchia ecc. Risi fino alle lacrime ma poi cedemmo o tutti e tre: Steven si appoggiò sulle mie gambe e Duff sulla mia spalla. Eravamo sfiniti. Io mi alzai di colpo e scappai dietro al corpo muscoloso di Axl e dissi "quei due volevano uccidermi!" Lui rise e disse "sono solo due imbecilli un po' in calore!" Io Risi.

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Capitolo 4
*** Serata diversa.... ***


Era il mio terzo giorno a casa Guns... Era bello vivere lì! Mi divertivo un mondo!!! Oggi era sabato e stasera saremmo usciti. Da quello che mi raccontavano i ragazzi il sabato sera ci si divertiva un mondo. Ci alzammo tutti verso le 10 Del mattino e fecimo colazione: non c'era granché ma apprezzavo che loro anche se non avevano molto cercavano di darmi tutto. Steven e Duff si divertivano a farmi prendere certi spaventi... Si mettevano dietro alla porta mentre uscivo dal bagno e urlavano come dei pazzi che c'erano ragni, cavallette ecc. E io prendevo di quegli spaventi che nemmeno immaginate: saltavo talmente in alto che potevo arrivare a toccare il soffitto.... E magari qualche giorno a sfondarlo pure... Invece io, Slash e Izzy parlavamo sopratutto di musica, cioè discutevamo sulle affluenze del rock, dei migliori chitarristi, delle nostre band preferite ecc. Invece io e Axl non parlavamo granché; preferivamo sentire uno la presenza del altro ma senza dirci nulla. Ci piaceva essere vicino ma senza avere troppo contatto. In un lampo arrivarono le 5 del pomeriggio e i ragazzi ed io iniziammo a prepararci: scegliemmo i vestiti per la serata. Siccome andavamo in un pub non c'era bisogno di andar vestita elegantemente ma nemmeno da squadrina. Allora decisi di mettermi la maglia dei Rolling stones, che avevo rubato a Matt prima di partire, degli shorts abbastanza corti un po' sfilacciati qui e là, e le mie solite converse rosse che si abbinavano perfettamente al logo della t-shirt. Il tempo passava velocemente e le 9 di sera si fecero presto sentire. Salimmo su quel pic-up un po' scassato e partimmo alla volta di quel pub di cui parlavano spesso i ragazzi. Io cercavo di non darlo a vedere ma ero elettrizzata all idea di passare una serata con loro! Durante il tragitto Steven non stava zitto un secondo, Axl guidava come un pazzo scalmanato, Slash era sul punto di strozzare Steven, Duff rideva nel vedere Slash così incazzato ed Izzy tratteneva qualche sorrisetto ogni tanto. Io ero seduta dietro con Steven, Izzy e Duff. Ad un tratto Slash non riusciva più a sentire il baccano che faceva Steven e si girò di scatto e con un balzo era seduto sulle gambe di Steven che gli metteva le mani tra i capelli e glieli tirava urlando "Stai zitto! Non ti sopporto più! Adesso ti strappo la lingua!!!" Duff rideva come un dannato e Slash tuonò "e tu cosa ridi eh!?!?! Siete due caproni! Ecco cosa siete!" Axl rideva e molte volte rischiammo dì schiantarci contro qualche casa. Izzy si asciugava le lacrime dal ridere e quando Slash si fu calmato chiesi "Manca molto?" Axl mi rispose "circa 20 minuti ancora". Io ammetto che avevo già un po' sonno e quindi presi la mano di Steven che era da parte alla mia, gliela strinsi e mi appoggiai al suo petto. Lui mi sorrise e mi baciò la fronte. Parcheggiammo con tanto di sgommata. Quando entrammo nel pub mi sentivo spaesata. Erano diversi dai pub di Londra... Donne mezze nude che sembravano appena uscite da un letto e cameriere che si lasciavano cadere qualcosa solo per mettere in mostra il di dietro. Izzy si fece serio in quel momento e chiamò Axl: "Axl... Guarda chi c'è la... I nostri amici del cuore... Hanno già adocchiato Rebecca... Ho paura che se ci distraiamo la tocchino..." Axl gli rispose "Rebecca si sa difendere da sola. Non ha molto bisogno di noi." "Sarà, ma io mi preoccupo" disse Izzy. In quel momento una band che avevo visto anche ad un pub di Londra suonò anche li, passarono una delle mie canzoni preferite di quel "gruppo". Era una canzone grintosa e quando la sentii mi venne spontaneo guardare Steven e lui guardò me e mi chiese "sai... Questa è una delle mie canzoni preferite! Balliamo?!" Io gli risposi di si e lui mi prese la mano e ci immischiammo nella folla. Ballammo fino allo sfinimento e ogni tanto ci voltavamo a guardare gli altri e io arrossivo di colpo perché Axl e Izzy mi guardavano, sorridevano e si parlavano nel orecchio. Parlavano di me... Ma cosa dicevano??? Io ero stanchissima e dissi a Steven "ho sete! Voglio una birra!" Lui sorrise e urlò "concordo!!" Andammo a prenderla e tornammo al tavolo dove c'erano i ragazzi con whisky e vodka. Duff ci chiese: "finito di ballare? È un ora che siete là!" Io e Steven arrossimmo. Eravamo così compatibili (come amici ovvio)... Sentii qualcosa che mi prendeva per i capelli e mi tirava. Io mi attaccai alla canottiera di Steven ma lui non se ne accorse. "aiutooo! Axl! Aiutoooo!" Axl si voltò di scatto seguito da tutti. Un tipo alto e robusto mi stava tirando dai capelli! Mi venne un flashback: vidi mio padre quando mi tirava dai capelli e mi rinchiudeva in cantina per potermi picchiare. Mi scrollai più forte che potei e riuscii a liberarmi. Corsi incontro ad Axl con le lacrime agli occhi. Lo abbracciai e lui ricambiò. Piangevo a dirotto. Slash e Izzy guardarono Axl che chiamò Duff e Steven e gli disse : "tenete Voi Rebecca, io vado a ridurre in poltiglia quella balena!" Io lo guardai negli occhi mentre mi passava al petto di Steven... Steven mi toccò forse un po' troppo quella sera e sentivo che lo desideravo, tantissimo. In quel momento dissi "Ehy... Mi accompagni un attimo in bagno?" Steven annuii e Duff disse che ci aspettava li. Arrivati in bagno sentii qualcosa prendermi per i fianchi e stringermi come non mai, lanciarmi verso il muro e cadermi addosso a peso morto. Sorrisi e lo baciai mentre le nostre lingue si intrecciavano e si stringevano. Quando ci staccammo per perdere fiato dissi "meglio che continuiamo a casa... Sai qui non mi sento molto a mio agio..". Mi lasciò con quel grande desiderio dentro... Lo volevo e contavo i minuti che mancavano per tornare a casa...

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