Thor: The story of Fay Evans

di MorwenRivendell
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Vortex ***
Capitolo 2: *** Mysterious eyes ***
Capitolo 3: *** Red rage and blue sky ***
Capitolo 4: *** The fourth girl ***
Capitolo 5: *** Revelation ***



Capitolo 1
*** The Vortex ***


Capitolo 1

The vortex







Colori,troppi colori. Non ne avevo mai visti così tanti. Giravano veloci intorno a me,così accesi da far male. Sembrava un enorme vortice e venivo trasportata da esso.
Ricordo solo questo del mio strano sogno. Cerco di elaborare ancora ma non ci riesco,fermata da un forte mal di testa così richiudo gli occhi e mi rigiro su un fianco,portando le coperte fin sopra la testa,nascondendomi del tutto dal buio della notte.
"Fay è ora di alzarsi. Fay è ora di alzarsi."  
Apro gli occhi di colpo e allungo la mano sul mio comodino per spegnere la buffa sveglia del mio telefono,prima che ricominci a parlare.(Buffa quanto odiosa ma dopo averla messa non sono più riuscita a toglierla,fosse per me l'avrei già cambiata da tempo).
Sguscio via dalle coperte e mi alzo dal letto,con lentezza massima. 
"ultimo giorno di scuola" mi ripeto per la millesima volta. Per tutti quello era un giorno fantastico,un giorno e sarebe iniziata la libertà! Non per me.
Sempre con lentamente mi incammino verso la mia piccola cucinetta. Apro uno sportello di legno in alto e tiro fuori una brioche confezionata al cioccolato. Mi siedo sull'unica seggiola vicino al tavolino e mi metto a guardare attorno. Dovrei pulire casa. Il pavimento di legno scuro è ricoperto,come sempre,da polvere e briciole,come il piccolo fornetto nero all'angolo della stanza gelida. 
Finita la brioche mi alzo dalla sedia e guardando l'orologio mi accorgo di essere già in ritardo,come sempre d'altronde. 
Il mio problema è che la sera non riesco a impostare quello che sarebbe un giusto orario in cui svegliarsi,perché sono troppo stanca e mi viene angoscia a pensare di dovermi alzare alle sette,quidni la metto sempre alle sette e trentacinque,finisco di mangiare più o meno alle sette e quarantacinque e poi sono pronta ai cinquantanove. Il problema è che la prima lezione inizia alle otto. Ma questo non me lo metterò mai in testa.
Mi lavo di fretta e decido sul momento di mettermi una maglietta verde con maniche a tre quarti e dei pantaloncini bianchi. Mi infilo le Vans,anche loro verdi,e prima di usire lancio un'ultima occhiata all'orologio. Sette e quarantacinque.Maledizione. Prendo la mia tracolla grigia ed esco di casa sbattendo la porta,correndo. Se quello che faccio io si può chiamare effettivamente correre,più che una persona che corre sembro uno scoiattolo volante in preda aggli spasmi e no,non è normale. 
Sento male allo stomaco da quanto corro e mi viene una sensazione di nausea. Mi fermo per prendere fiato e la testa inizia a girare come mai prima di quel momento. Penso di star per vomitare,poi mi accorgo di una cosa strana: non mi gira la testa. E' quello che c'è intorno a me che gira.   Guardo in basso per riprendere coscienza di me e vedo delle incisioni sul pavimento,tante piccole buche che creano un cerchio e il "tornado" è la,se si può definire tale,circonferenza del cerchio.
Inizio a perdere equilibrio,penso di essere impazzita. Cerco di muovermi ma prima di fare anche solo un passo un vento fortissimo si crea inorno a me,proprio come se fossi in un vortice. L'unica parola che mi risuona in testa è "Intrappolata". Io non vengo intrappolata da nessuno. Muovo un passo con fatica,poi un altro e un altro ancora,fino a simulare una corsa quasi a rallentatore,con tutta la forza che ho nel corpo. Un ultimo passo e mi ritrovo fuori da quello strano tornado. Lo guardo per due secondi e poi mi metto a correre,lontana da quell'inferno.
Le gambe iniziano a fare male ma non importa. Il mio unico scopo è allontanarmi il più possinile da...quella cosa. Non me la sono immaginata,c'era. Non era un caso,nella normalità non succedono queste cose! 
Sento dentro di me la sensazione di pericolo e corro ancora più veloce senza neanche pensare a dove andare.
Mi accorgo di aver sorpassato la mia scuola e mi ritrovo davanti al cancello di un enorme giardino dove da piccola giocavo sempre. Entro dentro senza pensarci due volte. Nel giardino regna un silenzio quasi inquietante. Mi siedo su una delle tante panchine verdi per riprendere fiato e mi metto a fissare la non troppo grande fontana al centro del parco con sopra una vecchia statua a forma d'angelo,coperta di muffa. Non me la ricordavo così e ci sono stata parecchie volte. Continuo a guardarmi intorno e noto che dall'entrata di un vecchio labirinto c'è un asse di una delle panchine. Da quando in qua c'è un labirinto nel parco?  Mi alzo di scatto. Possibile non aver notato subito quel particolare? Non sono mai stata la prima della classe,certo,ma come si può non notare una cosa così ovvia? 
Vengo distratta dalle mie domande per una goccia che mi cade sulla guancia destra,quasi sull'occhio. Mi guardo intorno sull'attenti. Un'altra goccia,questa volta sulla mano sinistra.Scatto indietro,guardando in alto. Un'altra,sulla Vans verde e poi un'altra e un'altra ancora. Pioggia,stà solo piovendo. Resto immobile comunque,diffidente.
E se la cosa di prima fosse stato solo vento,proseguito poi,appunto,dalla pioggia? 
Se avessi solo sbagliato parco?
E se il fatto che piova solo intorno a me fosse normale?
Piove solo intorno a me. Nessuna goccia sulle foglie dei cespugli,nessun tipo di vento a muovere gli alberi. Sono di nuovo intrappolata. Non ci penso due volte prima di correre ma la pioggia mi segue e in un attimo mi accorgo di essere fradicia. Corro verso il labirinto e inizio a prendere strade a caso scappando ancora. Poi mi fermo e mi metto a ridere,pensando che stò scappando dalla pioggia. La mia risata viene interrotta da uno strano formicolio alle mani e ai piedi,fino a salire alle gambe e alle braccia e infine vedo un milione di colori,poi solo il nero.







 

Un mal di testa tremendo mi accompagna al mio risveglio. Apro piano gli occhi,cercando di capire la situazione. La prima cosa che vedo è il soffitto e mi
accorgo di essere sdraiata su un grande letto. Il soffitto sopra di me è decorato da strane pitture. Starei a fissarlo per ore. Ci sono raffigurati uomini e donne vestiti con colori sgargianti;sugli alberi e tra i cespugli,al posto dei fiori e dei frutti,ci sono disegnate delle pietre preziose: diamanti,rubini,zaffiri,colori accesi ovunque. Ma quello che mi fa rimanere incantata è quello che ad occhio e croce potrebbe sembrare un piccolo faggio,messo in fondo,con le foglie nere e con appesi all'estremità di ogni ramo degli smeraldi.
"Buon risveglio" 
Mi alzo di scatto sentendo il suono di una voce maschile accorgenodmi di non essere sola nella stanza. Osservo l'uomo seduto qualche metro davanti a me. Ha un occhio coperto da una rigida benda d'oro,quello visibile,si capisce chiaramente,è azzurro cielo e il viso è ricoperto da una folta barba bianca.
"Perché sono qui?" Mi trovo a chiedere.
"Saprai tutto,a tempo debito. Ora come ora,devi solo pensare a riposarti."  
Il viso dell'uomo è severo e in un certo senso superiore,ma decido di non rimanere in silenzio.
"Non ci penso minimamente. Dove sono? Cos'è successo?Chi sei tu?Per quale diamine di ragione sono qui?!"

Lui mi guarda come se fossi la cosa più rivoltante mai vista in vita sua ma io non distolgo il contatto visivo,in attesa di una risposta. Ho il diritto di averla.
"Mi avevano parlato di te Fay,ero speranzoso del fatto che si sbagliassero sul tuo conto".
Stò per rispondergli ma lui mi interrompe prima ancora di pensare  a cosa ribattere,aggiungendo:"Ora se vuoi scusarmi,ho delle altre questioni da risolvere"
"Non mi può lasciare qui! Non sò neanche dove sono!"
Rispondo dandogli del lei sta volta. Ho l'impressione che non sia un cittadino comune.
"Non sarà sola,comunque si trova nel regno di Asgard,non abbandoni le sue stanze prima dell'ora di cena,è un ordine. Buona permanenza," Dice prima di uscire dalla stanza chiudendo la porta dietro di sè. 
Mi guardo intorno,non avendo nient'altro da fare. Mi trovo su un letto matrimoniale grande e tondeggiante con le lenzuola rosse. La camera è a forma quadrata e sulle pareti ci sono parecchi quadri,alcuni senza un significato preciso. E' sicuramente più grande della mia piccola e impolverata cameretta.
Quando tornnerò a casa?
Mi trovo a pensare.
Quanto sono lontana da casa?
Quell'uomo aveva fatto un nome...che quasi sicuramente inizia con la A.

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Capitolo 2
*** Mysterious eyes ***


A...a...
Inutile,dimenticato.
Aveva parlato di un regno?
Inizio a riflettere. 
Mi trovo nel passato? 
Riporto gli occhi al soffitto. Nel passato non disegnavano queste cose,ne sono certa. C'è un unico modo per scoprire di più...cercare informazioni per il palazzo.
Mi alzo dal letto,e il mal di testa mi attacca di nuovo,ma continuo ad andare avanti.
Apro la porta piano ed esco.
Mi guardo intorno e mi rendo conto che non c'è nessuno,cosa strana ma assolutamente perfetta.
Richiudo la porta stando attenta a non far rumore.
Il corridoio è lungo e stretto,i muri sono dipinti d'oro e il pavimento è attraversato da un tappeto rosso.
Cammino velocemente sopra esso,non sapendo dove andare. 
Vedo un bivio e decido di girare a destra,e mi ritrovo su un enorme terrazzo con la vista sulla città.
Se quella che vedo può essere chiamata città:Gigantesche statue d'oro da ogni parte,da lontano immense distese d'erba e case maestose con colori accesi. 
Guardo il cielo azzurro più che mai è noto una cosa strana: Non si vede solo la luna o il sole,a fargli compagnia ci
sono altri cinque pianeti che non riconosco. Rimango affascinata dalle meravigliose nuvole rosa che nascondono alcuni di essi e dagli strani uccelli mai visti che volano roteando su se stessi.
“Stai cercando qualcosa in particolare tra le nuvole?”
Sussulto e mi giro di scatto,cercando di non sembrare troppo spaventata e stupida.
Mi ritrovo davanti un ragazzo con i capelli corvini tirati indietro,gli occhi verdi pieni di mistero e superiorità,la pelle
pallida e con degli strani vestiti neri,quasi antichi, con qualche striscia verde.
“Dove mi trovo?” Riprovo a chiedere,sperando in una risposta precisa.
“Su un terrazzo,non è ovvio?” Dice lui,sempre con quella superiorità che c'è nei suoi occhi.
Faccio un profondo respiro,prima di rispondere bruscamente allo strano ragazzo.
“Senti,sono entrata in un tornado,mi è piovuto in testa solo a me venendo poi catapultata nel mondo fatato di checazzonesò, trovandomi davanti un vecchio che non ho la piú pallida idea di chi sia che si mette a insultarmi,mi
lascia sola e appena mi affaccio da un balcone vedo dei pianeti a me sconosciuti,vuoi sapere come ci si sente?! E
ancora pensate di avere il diritto di non dirmi dove diamine sono finita?!”
Finisco il discorso non avendo più fiato e mi accorgo di avere l'indice puntato contro il suo petto. Lo tolgo di scatto e incrocio le braccia aspettando le risposte alle mie domande ma ottengo solo un :“Mi piaci tu,sono Loki”.


                            ∞

Era una giornata del tutto normale,il sole splendeva,gli uccellini cinguettavano,ero con il mio skateboard a provare le nuove rampe,i miei soliti leggins consumati,la mia solita maglietta larga azzurra,tutto normale. Se non fosse che mi sono ritrovata su un ponte colorato con vista sull'universo con davanti un uomo di colore con uno strano elmo d'orato.
“Benvenuta Alyce Gray,la stavamo aspettando” dice lui.
Ho ancora il mio skateboard in mano,così lo metto a terra e ci salto sopra prendendo la rincorsa e partendo,scappando via dall'uomo che mi guarda confuso.
Attraverso il lungo ponte senza guardarmi intorno fino ad arrivare a qualche metro davanti a un grande cancello. 
Prendo la rincorsa con il piede destro e poi arrivata a un metro dal mio ostacolo mi dò la spinta e salto con lo skate,scavalcando il grande cancello.
Continuo ad andare fino a ritrovarmi davanti a un palazzo dello stesso colore dell'elmo dell'uomo scuro.
Quando arrivo davanti all'enorme portone mi fermo,prima di bussare energicamente alla porta.
                      

                           ∞


“Ora se non ti dispiace,umana,qualcuno stà cercando di entrare a palazzo” dice quello che dovrebbe chiamarsi Loki.
Che razza di nome è Loki? E come mi ha chiamata?
“Umana? Perché tu cosa sei,un alieno?” Chiedo io con fare ironico.
“Dio,preferisco.” Risponde. Rimango a fissarlo. 
“Come ho già detto,c'è qualcuno che bussa” continua lui,uscendo dal balcone e percorrendo il corridoio.
Resto ferma a guardarlo prima di seguirlo dicendo:“Frena frena frena,dio? Ti sei completamente bevuto il cervello?! Ne ho sentito parlare di dei e tu di certo non sei uno di questi quindi Che diamine significa?!”
Lo prendo da una spalla e lo giro,ritrovandomi poi con le spalle al muro,un dolore lancinante alla schiena e il ragazzo a due centimetri davanti a me con uno sguardo furente.
“Sciocca villana,se provi solo anche un'altra volta a rivolgerti in questo modo a me,Dio degli inganni,tutto il dolore che hai provato adesso nella tua misera vita ti sembrerà nulla pari a quello che ti farò provare io quindi...” Non lo lascio finire perché lo prendo per il collo e lo sbatto per terra con violenza.
“Ora dimmi dove mi trovo.” 









  • • • • • • • Scusate per alcuni errori che ci saranno di sicuro,spero che la storia inizi a piacervi,sappiate che devono succedere ancora tante cose! La seconda ragazza è arrivata e nei prossimo capitoli vedrete anche le altre quindi...al prossimo capitolo!! Se avete voglia recensite,che a me fa piacere :3

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Capitolo 3
*** Red rage and blue sky ***



                                                               Capitolo 3


"Stò aspettando una risposta." Dico io con voce più decisa possibile.
Lui si alza e poi fa un lungo passo e me lo ritrovo a pochi centimetri,di nuovo.
Sto per rompere il silenzio ma lui mi afferra un braccio e inizia a trascinarmi per il corridoio con forza.
"Si può sapere dove diamine mi stai portando?!"
"Nelle tue stanze,dove dovresti stare." Risponde lui.
Maledetto.
Agisco di impulso,afferro il polso della mano con cui mi tiene e lo spingo via facendolo barcollare. Gli vado incontro e faccio per spingerlo di nuovo ma lui si abbassa e mi afferra per i fianchi prendendomi poi di peso e cominciando a camminare verso la mia camera.
Mi trovo con la pancia contro la sua spalla destra bloccata dal suo braccio che mi tiene la vita. Inizio a prendergli a pugni la schiena,con scarsi risultati. Decido quindi di smettere e di trovare altre opzioni. 
Penso in fretta prima di mettere le gambe in verticale e assestargli un calcio in pieno viso. Cado per terra mentre lui cerca di riprendersi e prima che lo faccia mi metto a correre,purtroppo subito seguita da lui. Probabilmente sta parlando,ma io non sento più niente. Continuo semplicemente a correre,iniziando a vedere tutto rosso.
Mi ritrovo davanti di nuovo il ragazzo e sento l'ira salirmi nel sangue,senza un motivo preciso. Sento le mie labbra muoversi per dire qualcosa ma non riesco a sentire le mie stesse parole. Ci metto un pò' a capire di aver dato un pugno a Loki e di aver davanti un'altra ragazza.
Non riesco a vedere il viso ma vedo con chiarezza che è più bassa di me e che ha i capelli lunghi e lisci. E che la stò strozzando.
                       
                      #   #   #

Apro gli occhi e tutti gli ultimi vaghi ricordi mi piombano addosso come cemento.
La ragazza come stà? E Loki?
Che cosa è successo?
Continuo a farmi domande su domande fino a quando una voce interrompe i miei pensieri.
"Bentornata tra noi" mi giro verso la persona che parla e solo in quel momento mi accorgo di non essere nella mia stanza. Non conosco l'uomo che mi siede accanto,sarà sulla ventina d'anni e sembra più normale degli altri da come è vestito. Porta dei jeans e una t-shirt grigia con una strana cosa azzurra fosforescente al centro.
"Possibile che qui si incontri una persona diversa ogni volta che si chiude gli occhi?" Dico io.
"Possibile,ma io sono molto meglio dei tipi del tempo sbagliato che si trovano di là" dice lui con vanità.
"Bene,se sei diverso dagli altri allora tu potrai dirmi dove sono e cosa mi è successo."
"Bè...no. Babbo Natale bendato ha proibito a tutti noi di rivelare a voi quattro quello che succede ma posso confermarti che hai dei seri problemi di rabbia ragazzina." 
Ragiono sulle sue parole. Voi quattro? Chi c'è qui?
Non faccio in tempo a chiederglielo che entra "babbo natale bendato".
"Tony,puoi uscire." Dice lui.
"Sissignore." Risponde e io rimango da sola distesa su uno strano aggeggio elettronico in quella che dovrebbe essere un'infermeria.
Passano pochi minuti prima che i miei occhi si richiudano cadendo in un sonno senza sogni.
                     
                    #   #   #

"Fay?" Mi sento chiamare.
"Fay,apri gli occhi" continua,è la voce di Loki.
"Non rompere." Dico,tirandomi su le coperte fin sopra la testa. In quel momento mi accorgo di non essere più in infermeria. E che ho di nuovo un mal di testa tremendo.
"Evans,alzati subito da quel letto e seguimi." Dice usando il mio cognome.
"Alzarmi e poi camminare? Non se ne parla neanche" ribatto,sentendomi sempre più stanca. 
Sento tirare le coperte ma io oppongo resistenza trattenendole con le mani. 
"Evans!" Urla lui. Sento un forte strappo e poi vengo invasa dal freddo. 
Mi metto a sedere e vedo la coperta rossa strappata in due. 
"Mi dici che diamine vuoi?" Dico spostando lo sguardo verso di lui,in piedi vicino a me. 
"L'ho appena detto. Alzati e seguimi,adesso" 
Faccio roteare gli occhi al cielo  e in quel momento ho la conferma che mi trovo nella mia camera. Decido di alzarmi.
"E dov'è che andiamo?"
"Nella sala del trono." Risponde uscendo dalla porta.
"Per fare...?" 
"Non puoi semplicemente aspettare e scoprirlo?" 
Lo seguo percorrendo uno dei tanti corridoi del castello.
"Non puoi semplicemente dirmelo?!" 
Si ferma e si gira a guardarmi.
"Ma tu non stai mai zitta?" Chiede.
"No. Cos'è che sta succedendo qui?" Continuo io incrociando le braccia.
Lui si rigira e si rimetta a camminare,subito seguito da me.
Arriviamo davanti a una grande porta dorata con due guardie vestite in modo strano ai lati. Loki guarda una di loro e questa apre la porta.
 lui rallenta e mi si mette di fianco.
Rallento anche io quando mi ritrovo dentro all'enorme stanza decorata. Il soffitto potrebbe essere alto anche più di dieci metri,il pavimento è attraversato dal solito tappeto rosso che sale per delle piccole scale in fondo alla stanza fino ad arrivare a un maestoso trono,con sopra l'uomo con la benda dorata.
Mi accorgo di essermi fermata quando Loki mi mette una mano dietro la schiena per farmi camminare. La sua mano resta lì fino a quando ci troviamo davanti al vecchio.

"Loki,vedo che stai meglio" dice lui.
"Si,padre. Dove sono gli altri?" Risponde Loki.
"Tony Stark dovrebbe essere qui tra poco con la seconda ragazza. Delle altre due non sappiamo ancora nulla."

                    
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"Brooke non tornare a casa troppo tardi" dice mia madre prima di stamparmi un bacio sulla guancia destra. 
"Si mamma tranquilla,compro il regalo e torno subito"
"Certo tesoro,dici sempre così e poi incontri qualche tua amica e ti fermi per ore!" Continua lei.
Io le sorrido e mi chiudo dietro la porta di casa,incamminandomi verso la mia bici azzurra.
Ci salgo sopra e senza pensieri inizio a pedalare. È una bella giornata di sole e si respira aria buona,fresca. 
Sorrido rendendomi conto che non ho pensieri che mi affollano la mente. Solo una bella giornata di shopping da sola.
Prendo una scorciatoia per un lungo vicolo e continuo a pedalare fin quando non vedo un uomo davanti a me correre verso la mia direzione.
Corre veloce,molto veloce,non nella norma.In un attimo me lo ritrovo davanti e mi fermo. Indossa una specie di uniforme blu aderente.
"Brooke Skay?" Dice lui.
Ha i capelli biondi miele,gli occhi chiari ed è sicuramente più alto di me. 
"Si e tu saresti?" Chiedo scendendo dalla bici e avendo la conferma della sua altezza.
"Oh,io sono Steve Rogers" dice allungando la mano verso di me e facendo un grande sorriso.
Io la stringo sorridendo a mia volta.
"Devi seguirmi Brooke" continua lui.
Io lo guardo confusa.
"Ti spiegherò tutto,promesso ma ora ti devi solo fidare di me." 
"Non posso fidarmi di te,Ti ho appena incontrato in un vicolo" rispondo io.
Lui guarda il cielo con aria preoccupata e poi riporta lo sguardo a me.
"Abbiamo poco tempo Brooke,ti prego seguimi"
Lo guardo negli occhi e mi accorgo che sono azzurro cielo.
 Lui continua ad osservarmi aspettando una risposta. 
È una cosa urgente,lo leggo dal suo sguardo
Ma Non dovrei fidarmi. 
Non devo fidarmi.
Mi porge una mano. 
Brooke no. È uno sconosciuto pazzo. Fermati.
Il mio sguardo si sposta dai suoi occhi alla sua mano tesa.
La afferro e ci mettiamo a correre,per non sò dove. 
Arrivati ad un punto lui mi afferra per i fianchi e dice "aggrappati a me" prima di urlare "Heimdall,apri il portale!" 
Gli metto le braccia al collo e quando mi sento travolgere dal vento nascondo la faccia nell'incavo del suo collo e tengo chiusi gli occhi.

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Capitolo 4
*** The fourth girl ***


"Signorina Fleury,il pranzo è pronto." Dice il maggiordomo entrando dalla porta della mia camera.
Io mi giro verso di lui e gli rivolgo un sorriso prima di dire "arrivo subito".
Poi riporto lo sguardo verso lo specchio davanti a me e finisco di mettermi il mascara.
Quando il maggiordomo richiude la porta mi guardo allo specchio. 
I capelli color grano sono raccolti in un muccetto alto e il lucidalabbra è rosa chiaro,colore che richiama i fiorellini sulla camicetta bianca senza maniche. I pantaloni sono semplici,jeans chiari. Look perfetto per un'altra giornata in cui non avrei fatto assolutamente nulla,come al solito. 
Mi incammino verso l'uscita della stanza ma mi blocco quando sento squillare il mio cellulare dalla tasca dei pantaloni.
Lo prendo e leggo un messaggio da una delle mie tante amiche.  Dice "Ciao Is. Sono Cathrine,oggi vengo da te ok? Così stiamo un pò' in piscina! Arriverò per le tre" 
Guardo l'ora. Le due e trenta.
Poso il telefono sul mio comodino ed esco dalla camera andando a pranzare.
Quando finisco sono le tre e di Cathrine non c'è nessuna ombra.
Decido di tornare in camera mia e di leggere qualche libro ma vengo interrotta dal campanello che suona.
"Vado io!" Dico al maggiordomo,andando verso la porta. La apro e faccio per dire "Ciao Cat!" Ma le parole mi muoiono in gola quando vedo che al suo posto,in piedi all'uscita di casa c'è un ragazzo sulla ventina d'anni, I capelli biondi che gli arrivano sulle spalle legati indietro,gli occhi azzurri fissati su di me,un'armatura grigia addosso e un mantello rosso fiammeggiante sulle spalle. 
"Oh ma tu non sei Cathrin" dico io quasi sussurrando.
"Ti prego di scusarmi,sono Thor di Asgard" dice prima di prendermi la mano destra e baciarmela. Io lo fisso con occhi sbarrati prima di abbassare lo sguardo per terra,probabilmente rossa d'imbarazzo.
"Eh,ehm..io sono Isabelle" dico cercando di fare uscire le parole una dopo l'altra.
Lui fa un enorme sorriso e dice "Sei tu! Ne ero sicuro! Prego seguimi,siamo in ritardo" 
Mi prende per mano e mi trascina fuori di casa quasi correndo. Io lo seguo non riuscendo a fermarlo e arriviamo a un punto non preciso della strada proprio di fronte a casa mia.
"Scusa,potrei sapere cosa succede?" Dico io ma le mie parole non vengono minimamente ascoltate perché l'uomo urla 
"Ci siamo,apri il portale!" 
E vengo travolta da un forte vento e dall'universo.
 
                      🍕🍕🍕
 
La mano di Loki si riposa inspiegabilmente sul mio fianco come se percepisse la mia agitazione. È davvero così palese?
La porta si apre improvvisamente ed entra dritta e spedita come un fulmine una ragazza sopra uno skateboard. Prende sempre di più la rincorsa e sembra proprio l'immagine della libertà e della spensieratezza. Continua a venire verso di noi ridendo e mi accordo del perché quando vedo entrare correndo dietro di lei l'uomo che avevo trovato in infermeria,Tony Stark,urlando "Ragazzina! Fermati subito!"
La ragazza si ferma quando si trova di fronte a me. 
"Ehi,tu sei la strangolatrice! Piacere,Alyce" dice aprendo un enorme sorriso e tendendomi la mano.
Così è lei che ho strangolato. Mi fermo a fissarla. Ha i capelli sul biondo,gli occhi marroni e le labbra sottili leggermente cuoriformi. Sul viso non ha ombra di trucco e indossa una larga maglietta azzurra con dei leggins. Sembra molto più piccola di me e Ha l'aria di una ragazza vera. Il senso di colpa mi avvolge quando ricordo di averle fatto del male.
"Stai bene ora?" Le chiedo dopo averle stretto la mano.
"Bè considerando il fatto che mi hanno quasi soffocata direi che ora stò a meraviglia,insomma,dovrei stare molto peggio! Bè certo,non sono molto fortunata,a me è capitato il vecchio snob presuntuoso! Se solo penso che ci dovrò passare praticamente tutte le mie prossime giornate...Oh Dio!" Conclude lei.
Io mi fermo a pensare alle sue ultime parole. Perché deve passare il resto delle sue giornate con Tony Stark?
"Padre!" 
I miei ragionamenti vengono bruscamente interrotti dall'entrata di un uomo. È piuttosto alto,direi molto alto,porta i capelli biondi legati e indossa una strana armatura con un mantello. Per mano a lui c'è una ragazza minuta, un po' bassina con grandi occhi azzurri e i capelli biondi legati. Sembra il ritratto dell'innocenza. Cammina a piccoli passi e sembra che cerchi di nascondere la sua preoccupazione.
"Thor! Vi stavamo aspettando!" Dice Il vecchio.
"Non servite a nulla se non ci sono anche gli altri due. Dove sono finiti?" Interviene Loki con acidità,ancora al mio fianco.
"Non lo sò fratello,non li ho visti arrivare".
Io cerco di trattenere una risata a sentirlo chiamare "fratello" mentre Alyce scoppia a ridere di gusto.
"E nessuno ha pensato alla "folle idea" di andarli a cercare?" Continua Loki.
"Arriveranno!" Risponde Thor.
 
                      🍕🍕🍕
 
"Steve? Sei sicuro di saper dove stai andando?" Chiedo per la terza volta.
"Ma certo" risponde,girando almeno per la seconda volta dalla stessa parte.
"Davvero?" Riprovo.
"No,ci siamo persi"
"Lo sapevo" dico con semplicità 
"Tu non hai idea di dove andare,vero?" Chiede lui abozzando un sorriso.
Io mi metto a ridere.
"Secondo te? Non sò neanche dove siamo!" 
E anche se sono con uno sconosciuto,probabilmente in un altro mondo,in un castello e mi sono persa,stranamente...provo felicità!
Lui ridacchia con me e si ferma.
"Allora ragioniamo. Abbia fatto questa strada più o meno quante volte?" Chiede
"Dieci direi. Sì,dieci." Rispondo
"Bene,quale strada abbiamo fatto meno volte?"
Io mi rimetto a ridere "Questa è una domanda difficile!"
"Io direi quella infondo a sinistra" dice continuando a sorridermi.
"Va bene capitano,ti seguo!" Rispondo,e ci rimettiamo a camminare,seguendo le uniche strade ancora non percorse.
Camminiamo per ancora dieci minuti prima di arrivare davanti a l'unica  ed enorme porta aperta. Ci affacciamo e vediamo dentro sette persone.
C'è un signore anziano con una benda seduto su quello che deve sicuramente essere un trono,al suo fianco in piedi ci sono un ragazzo magro e abbastanza alto con i capelli neri e l'aria quasi maligna,vicino a lui c'è una ragazza della sua statura,con i capelli castani che gli scendono a boccoli e dei grandi occhi marroni. Indossa una maglietta dello stesso verde del vestito del ragazzo vicino a lei. Dal mondo in cui lui la stinge capisco che sono una coppia.
Un po' più avanti ci sono un ragazzo biondo,alto e con i capelli lunghi e una ragazza magrolina che potrebbe sembrare una bambola di porcellana. 
Non faccio in tempo a guardare la terza ragazza nella stanza che me la ritrovo davanti con un enorme sorriso stampato in faccia.
"Ehi quarta! Sono Alyce,benvenuta!" 
Io le sorrido a mia volta 
"Sono Brooke,piacere"
 

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Capitolo 5
*** Revelation ***


A quanto pare è arrivata la quarta ragazza,l'ultima. Rimango ad osservare Brooke. Porta dei jeans blu a vita alta,una camicetta corta bianca  e delle clark dello stesso colore dei pantaloni.
I capelli castani sono raccolti in un muccetto da cui cadono sul viso pallido due ciuffi.Gli occhi azzurri girano veloci lungo le pareti come se ne volesse memorizzare ogni minimo dettaglio. Lei è felice di essere qui,si legge dal suo sguardo.
“Brooke Skay,Isabelle Fleury,Alyce Gray e Fay Evans,non mi sono presentato a voi.” Dice l'uomo seduto sul trono. Lo Raggiungo per prima subito seguita dalle altre “Sono Odino,padre di tutti gli dei.” 
Continua lui,Io e le tre ragazze ci scambiamo degli sguardi confusi prima di ascoltare nuovamente l'uomo “Vi starete chiedendo perché siete in queste circostanze”
“Ma cosa va a pensare! Io tutti i giorni vengo risucchiata da vortici che mi portano in altri mondi!” Lo interrompe Alyce facendo innervosire il Re che continua ugualmente a parlare
“Ognuna di voi è stata affidata a un protettore,raggiunte le vostre stanze vi spiegheranno ciò che dovete sapere. Alyce,sei protetta da Tony Stark o Ironman .” Tony raggiunge la ragazza e la guida fuori dalla stanza.
“Isabelle,il tuo protettore è mio figlio,il Dio del tuono,Thor” Il ragazzo biondo si avvicina a lei e si dirigono anche loro all'uscita.
“Brooke,sarai protetta e aiutata da Steve Rogers,Captain America” Brooke si gira verso il ragazzo con aria stupita prima di uscire.
“Infine,Fay,il tuo protettore è Loki il Dio dell'Inganno,mio figlio adottivo” Mi giro verso il ragazzo corvino e lui mi rivolge un sorriso amaro. È stato adottato...
Mi ricordo del suo braccio intorno alla mia vita quando comincia a camminare verso la porta,seguito poi da me.
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Solo Quando arriviamo dentro a quella che dovrebbe essere la sua camera si decide a parlare.
“Accomodati” Dice indicando con lo sguardo una poltroncina verde all'angolo della stanza. 
Io faccio un lungo respiro rimanendo in piedi. 
“No,ora devi dirmi cosa devi spiegarmi! Perché sono qui insieme a delle altre ragazze? È sequestro di persona! Non potete portare delle minorenni in un palazzo e rinchiuderle a vita.” Dico io avvicinandomi sempre di più a lui,puntandogli l'indice contro.
“Evans,se solo tu fossi un tantino meno isterica potrei...” Prova a dire Loki ma io lo interrompo 
“Se non mi spieghi subito quello che volete fare io...” Resto in silenzio ragionando su quello che potrei far prima di dire “io...Chiamo la polizia!”
Mi accorgo di aver detto una cosa stupida quando la risata di Loki echeggia nella stanza. Da quando sono arrivata non lo avevo mai sentito ridere. Rimango a guardare i suoi perfetti denti bianchi e mi accorgo di non pentirmi di aver sparato una cavolata. 
“Evans,senti,non so come chiamerai la polizia da un altro mondo ma non sono sicuro che non ti servirebbe” dice lui ancora sogghignando.
“Be potrei sempre strangolarti. Ti piace di più questa opzione?” Rispondo io sedendomi sul letto verde smeraldo al centro della stanza.
“Temo non te lo lascerei fare” Ribatte lui mettendosi in piedi di fronte a me.
“Scommettiamo?” Dico io assottigliando gli occhi.
“Se riesci a battermi? Con piacere!”
Dice lui con il suo solito sorriso cattivo.
“Bene. Se vinco io risponderai ad ogni mia singola domanda ogni volta che te ne porrò una.” Dico io incrociando le gambe.
“Non puoi battere un dio Evans” Fa lui alzando gli occhi al cielo.
“Paura?” Lo stuzzico con un tono di sfida,alzandomi dal letto.
“Di un umana? No di certo. Se vinco io devi fare tutto ciò che ti dirò. Cominciando dallo stare zitta quando te lo dico.” 
“Ci sto.”
“Quindi non ti spiegherò nulla fino alla sfida,bene mi hai facilitato le cose.” Dice lui girandosi e dirigendosi verso la porta.
Io mi accorgo della stupidata che ho fatto e una volta rimasta sola riecheggia nella stanza il mio “Diamine!”
 
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“Quindi uhm...Ora potresti spiegarmi perché mi hai portata qui?” Chiedo io gentilmente all'uomo biondo.
Sono seduta su una poltrona di quelle antiche di colore rosso scuro e mi trovo nella camera da letto di Thor. Non si può dire che mi senta a mio agio.
Lui è seduto sul suo letto a baldacchino di fronte a me e mi guarda con i suoi occhi di un azzurro così bello da far incantare.
Prima di rispondermi si alza e appoggia il suo martello al muro,un metro più distante da me. 
“Certamente,ne hai il diritto” Dice mentre inizia a camminare per la stanza“Quale domanda ti preme di più?”
Io ci rifletto...Forse sono curiosa di sapere che cos'era quel vortice...di cosa era fatto? Da dove è arrivato?  solo noi lo abbiamo visto?Avrei voluto vedere la faccia del maggiordomo! Pensare quando lo racconterà a mia madre... 
“Oh cielo,mia madre!” Dico alzandomi dalla sedia di scatto. Cerco di correre verso la porta ma inciampo sul martello di Thor, che con uno scatto non umano mi afferra per non farmi cadere. Mi ritrovo tra le sue braccia e da questa distanza posso vedere le pagliuzze dorate che si vedono nelle sue iridi. 
“Stai bene?” dice lui con aria veramente preoccupata,tenendomi ancora.
Mi sento avvampare.
“Io? S-si certo,mai stata meglio. F-forse dovrei e-ecco devo andare a...si a incipriarmi il naso.” Dico balbettando mentre mi rialzo e scappo via da quella camera,che era diventata improvvisamente troppo piccola.
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“Siediti se vuoi” Mi dice gentilmente Steve appena entrati in una lussuosa camera blu assegnata a lui.
Io mi guardo intorno prima di decidere di rimanere in piedi,vedendo solo antiche poltrone scomode è un letto matrimoniale.
“Grazie,sto bene così.” Dico un po' tesa. 
“Brooke,quello che ti sto per dire potrebbe sconvolgerti” Continua lui.
“Questo si che mi rende più tranquilla” Scherzo io con mezzo sorriso. Lui si siede su una poltrona,con la schiena dritta e inizia a ragionare prima di dire
“Tu sei qui con altre tre ragazze,come ti sarai accorta. Alyce,Isabelle e Fay. Bè...non siete persone comuni.” 
“Cosa significa?” Lo interrompo io.
“Diciotto anni fa è nata Fay, e tutto è cominciato da lei. È stata la prima di voi a sviluppare il potere.”
“Spiegati meglio” Dico prima di sedermi sul letto.
“Alyce è nata con la forza del vento. Riesce già ad essere leggera e veloce  ma riuscendo a manovrare il suo potere,può creare una forza maggiore di quella di un dio. 
Isabelle non se ne è ancora accorta,ma dentro le sue vene scorre una forza mistica che può riuscire a manipolare le cose e le persone a suo piacere.
Hanno analizzato per molti anni Fay,ed essendo la prima il suo potere si manifesta di più. Non sanno ancora per certo cosa sia ma raggiunge la forza di un dio anche senza addestramento ma non sappiamo cosa succeda se perde davvero il controllo...” Il ragazzo biondo si ferma e mi guarda negli occhi,per vedere la mia reazione. Io ricambio lo sguardo è appena incontro il suo mi calmo improvvisamente.
“E io? Cosa sono io?” Chiedo quasi in un sussurro.
Lui si alza dalla poltrona e si avvicina a me.
“Tu sei sempre tu,Brooke. Non devi aver paura.” Dice accarezzandomi il braccio.
“Avrò paura finché non me lo dirai” Continuo io.
“Hai davvero dei begli occhi" Mi dice avvicinandosi.
Io non rispondo nulla sentendo che se l'avessi fatto la mia voce non sarebbe uscita nel suo tono normale.
Così lui dice
"Non servono solo per guardare. Una volta che riuscirai a manovrare il tuo potere quelle Iridi si trasformeranno e avranno una grande forza."
Io deglutisco prima di dire a bassa voce "cioè?"
"Riusciresti ad uccidere."















Sono tornataaaaaaa! Ringrazio tutti quelli che seguono questa e spero che non mi odieranno perché non ho aggiornato per un po'...comunque ho cercato di farmi perdonare con questo capitolo che rivela le prime cose!
finalmente ci sono tutte e quattro le ragazze (e i ragazzi) mi piacerebbe sapere quali sono i vostri preferiti quindi...ehi,tu che leggi! Recensisci! Mi farebbe molto piacere❤️ Detto questo...al prossimo capitolo! Ciaooooooo

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