Brevi frammenti di follia

di _Lalli
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gagnsamr e il grande viaggio ***
Capitolo 2: *** Storia di un albero in mutande ***
Capitolo 3: *** La triste vita di Pallino ***
Capitolo 4: *** Schrek ***
Capitolo 5: *** Corni e Macchie ***



Capitolo 1
*** Gagnsamr e il grande viaggio ***


Gagnsamr e il grande viaggio



C’era una volta un bambino di nome Gagnsamr che picchiava sua sorella. Un giorno decise di partire per Mordor ma gli venne l’influenza.
Nonostante rischiasse di morire, decise di stare a casa, ma trovò un clarinetto che lo condusse sulla stalla dei maiali. Lì incontrò un turista arrabbiato che pretese di avere il suo piccione viaggiatore rosa, che avevano mangiato la sera precedente. Dopo le dovute spiegazioni, Gagnsamr affrontò il maiale ma venne sconfitto.
Gagnsamr si decise infine a correre ma inciampò, morendo. Per sua fortuna i cinghiali magici della foresta lo mangiarono e vomitarono. Era risaputo che la bava poteva resuscitare i corpi, ma rinacque sott’acqua e fece amicizia con un pesce-torrone di Natale che era decorato con lucine colorate e brillantini.
I due si avviarono verso l’Olimpo ma Percy Jackson gli sbarrò il fiume e dovettero volare, ma Eolo li respinse con furia. Dovettero proseguire a mani sotto lo Stige. Dopo tante fatiche incontrarono Saphira squamesenzaluce, che fece loro la predica perché non si erano lavati e lei ricordava bene quando era senza squama ed era tanto triste da non lavarsi affatto.
Andarono sulle mani ma si stancarono presto, quindi noleggiarono una scopa volante ma costava troppo quindi rimasero senza soldi. Chiesero soldi a Tremotino che diede loro un tacchino e gli propose un accordo: se gli avessero portato un torrone al fragolnocciolato avrebbe dato loro quello che non volevano, quindi offrirono una big-bubble al Signore Oscuro sperando che desse loro il torrone. Ma Tremo era allergico al torrone e all’onestà quindi li cacciò senza pandoro al gusto fragolbicoccato e senza il denaro.
Presa la loro scopa, spazzò il salotto sporco lamentandosi del lavoro di folletto malvagio, che lo stava lasciando senza tempo libero.
Gangsamr e il suo amico Sylphs se ne andarono e incontrarono una cabina blu vuota. Con essa partirono verso Mordor, finalmente.
Ma purtroppo l’ autostrada era piena di Mangiamorte che li costrinsero a tatuarsi un unicorno sul braccio. Per poter proseguire loro dovettero tifare Voldemort a quiddich perché aveva una squadra recentemente costruita. Finita la partita arrivarono alla casa sulla collina dove viveva la Fata Turchina, che li uccise.
Fine.

p.s. E vissero per sempre morti, felici e contenti.. “Vissero” è una parola.


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Ehhhm credo di non dovere e/o potere spiegare il perché di questa storia :'D
Diciamo che fa tutto parte di un gioco, inventato con i miei fratelli in un pomeriggio noioso. Consiste nello scrivere una storia, passandosi un foglio e scrivendo non più di quattro parole a testa per volta. Ne escono delle robe altamente improbabili, ma possono fare davvero sorridere!
Non sapevo in che categoria buttare questo macello, quindi ho optato per il nonsense, anche se non è totalmente una storia originale. Insomma ci sono ovviamente personaggi di libri e film che non mi appartengono! Quindi li cito qui sotto, con relativi autori:
-Mordor (che non è una persona ma va be') appartiene al mondo del “Signore degli Anelli” di J.R.R.Tolkien.
-Percy Jackson è il protagonista della serie di “Percy Jackson” di Rick Riordan.
-Saphira (originariamente squamediluce) è la dragonessa protagonista di “Eragon” di Christopher Paolini.
-Tremotino (oltre ad essere il cattivo delle fiabe) è anche un personaggio della serie tv “Once upon a time”, “C'era una volta” in italia, dove è interpretato da Robert Carlyle.
-La cabina blu è ovviamente il TARDIS del dottore nella serie tv “Doctor who”.
-Sylphs è il nome utente di una ragazza qui su efp, che ho scritto in un momento di vuoto mentale (spero che tu non abbia letto 'sta schifezza Sylphs, ma nel caso perdonami xD)
-Mangiamorte, Voldemort e quiddich sono del mondo di “Harry Potter” di J.K.Rowling.

 

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Capitolo 2
*** Storia di un albero in mutande ***


Storia di un albero in mutande


Ci sarà presto un albero blu che deciderà di mettersi le mutande; saranno rosso fuoco, con una stellina luminosa e tante chitarre.
Era una bella giornata di sole e un fagiano si stava lavando le piume caudali quando all'improvviso vide un riccio che si tingeva le ciglia. Il fagiano decise di cambiare look, ma sbagliò parrucchiere e si ritrovò rasato a zero sotto un albero.
Per consolarsi decise di fare amicizia con un koala che viveva sull'albero. L'albero era geloso, perse le foglie e cambiò colore, rubando la tinta al supermercato. Il koala si dispiacque della situazione e pianse a lungo, poi andò sull'albero insieme al fagiano e gli regalò le famigerate mutande, che lo fecero sembrare più bello e magro.
L'albero andò in discoteca a mostrare le mutande, ma lo cacciarono. Allora vagò a destra e a manca, poi si perse. Fu ritrovato là dove muoiono tutti i vegetali, svenuto e senza amici che lo consolassero. Fece l'autostop ad un giardiniere, che lo portò sulla sua collina e lo piantò.
Vissero tutti felici, contenti e piantati.

Fine

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Capitolo 3
*** La triste vita di Pallino ***


La triste vita di Pallino

In un torrente trovai un serpente che mi disse: «Che cosa fai?»
E io risposi: «Niente di ché».
«D
evi andare via, è un luogo molto pericoloso e non voglio stranieri».
«A
iuto un russo!»
Il serpente mi azzannò, strillando disperato, e se ne andò.
Mi tuffai nel torrente e rischiai di morire: l’acqua era gelida. Poi bevvi un tè, mi riscaldai e mi addormentai guardando la luna nascosta dalle nuvole.
Mi chiamavo Pallino, ma adesso ho cambiato nome e ho deciso di chiamarmi Putini!
Mi svegliai la mattina dopo, sotto il letto, dove conobbi un ragno che si chiamava Arnolfo. Diventò il mio migliore amico. Era un ragno blu e in realtà mi faceva schifo, ribrezzo a dire la verità, ma era comunque mio amico, finché un giorno uscì da sotto il letto e lo schiacciai. Ai funerali piansi moltissimo, poi mi misi a ridere ricordando i bei momenti.
Al cimitero incontrai una mia vecchia amica: la signora cavalletta. Mi aiutò a superare il “brutto” momento. Le offrii mezza tazzina di caffè ma lei preferì una camomilla e si scottò la lingua. Le diedi del ghiaccio, uccidendola per ipotermia.
Insomma la mia vita era uno schifo. Fino a quando non incontrai il mio amico riccio: aveva un carattere pungente, e mi punse un polpaccio. Dovetti andare a farmi dare dei punti e riconobbi per strada la mia amica borsa puzzona, che girava tutta triste piena di cianfrusaglie.
Le dissi:
«Alleggerisciti un po’. Dammi una clavetta».
E lei mi rispose:
«Preferirei darti un nastro!»
«T
i piace lo sport!»
«S
olo la ginnastica ritmica. E specifico RITMICA. E parlo russo».
«E chi se ne frega».
«M
ai offendere i russi. Questo è un paese anti-extra-comunitario».
La borsa venne travolta da una macchina e io mi andai a casa.
Mi andò in cancrena il polpaccio e andai all’ospedale dove mi amputarono la gamba.
Per il dolore mi uccisi con l’arsenico, prendendo esempio da madame Bovary, che era una gran pirlona.

FINE.

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Capitolo 4
*** Schrek ***


Schrek

C’era una volta una piccola bambina spocchiosa, che mangiava vermi crudi per stimolare la flora intestinale e alla quale piaceva giocare con Shrek nel fango. Mentre stava giocando, sbagliò a pronunciare il nome di Ciuchino e così si addormentò, dopo aver cercato l’illuminazione. Sfortunatamente la bambina russava così forte che Shrek si prese un colpo e sbavò.
Quindi, per vendicarsi, Shrek cambiò il suo nome in Schrek e chiamò lei Beartaich.
La bambina fu catapultata contro il muro e, spappolatasi, venne mangiata.
Tremotino, con una pozione, si cariò i denti e con le sue carie andò a cena, facendo in modo, con le sue carie magiche, di recuperare Beartaich dal mondo dei morti.
Dopo essere risorta, divenne dentista e sposò un fiore chiamato Arnolf. Il fiore morì nel giardino di Luise, per colpa della pipì di un cane chiamato Bravoh il Magnifico, e Luise uccise il cane, sotterrandolo a trivella.
Beartaich pianificò una vendetta contro Luise perché le aveva ucciso l’amante Geronimo. Luise però continuò a sotterrare chiunque, trovando sempre modi diversi.
Il fantasma di Geronimo, però, odiava Schrek perché da piccoli avevano un orologio gigante che parlava loro dicendo: “Redimetevi teste di cavolo!” e non imparava mai le buone maniere.
Un giorno Beartaich decise che era ora di rubare l’orologio e sbavarci sopra. Così fece e imparò che tutti possono sbavare felici e lo sputo non è acido.
Beartaich ora vive la sua vita con una flora intestinale perfetta perché mangia Activia. Ma poi morirà e Schrek rimarrà solo.


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Queste storielle sembrano degenerare con il tempo, ma va bene così :'D
-Shrek e Ciuchino appartengono alla Dreamworks e sono i protagonisti di " Shrek ".
-Tremotino, oltre ad essere il famoso protagonista della fiaba, è anche un personaggio della serie tv dell'ABC " Once Upon a Time ", dov'è interpretato da Robert Carlyle.
-Gli altri nomi sono di invenzione e qualsiasi riferimento a fatti e persone reali sono puramente casuali.

Grazie a L, M, S e G per aver scritto questa storia con me ^^

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Capitolo 5
*** Corni e Macchie ***


Corni e Macchie

Una coccinella saltellante solcava i prati e cantava allegramente questa canzone: c’era una volta una cicala birichina che mangiava coccinelle. La canzone finì quando la coccinella smise di cantare e spuntò un unicorno viola che sbavò sulla coccinella. La poverina decise di vendicarsi così: salì sulla groppa del corno arcobaleno con in mano un bastone appuntito di nome Arnolf (nome di m***a) e glielo piantò nell’enorme naso un po’ peloso. L’unicorno cominciò a piangere e la coccinella cercò di ridere senza cadere, con scarsi risultati.
L’unicorno si arrabbiò e cercò di calpestare Arnolf, che così si spezzò. Arnolf era morto. La coccinella pianse, ma l’unicorno gioì.
La coccinella Gelsomina e l’unicorno Gianciotto si sposarono ed ebbero tre figli. Il come, non si sa.
I
figli erano belli ma parecchio deformi, uno senza occhi, uno senza zampe e uno senza bocca, che disgrazia! Gianduiotto, Pepsi e Kartoffeln morirono giovani, ma poi risorsero grazie all’aria buona della distilleria locale e dell’alcool che beveva il padre per la depressione a causa della moglie rompiscatole che non preparava mai la lasagna.
Un
brutto giorno Gianciotto inciampò su Arnolf e si ruppe tutte le zampe. Grazie al dolore Gianciotto capì che desiderava morire immediatamente, anche perché Gelsominaera già morta di vecchiaia il minuto ptima. I figliuoli piansero tanto per tanti giorni ma poi alla fine diedero una festicciuola celebrativa e addio e arriceverdi, ciao a tutti!

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Scritta con la gentile collaborazione di L e S, questa storia è l'ennesimo delirio di una serata noiosa. Ciascun partecipante ha scritto tre parole a testa e questa volta ho pensato di metterle in grassetto e sottolinearle per distinguere gli interventi di ciascuno, magari così è più divertente da leggere xD
In attesa di tornare un bel giorno a scrivere un'altra fanfiction, vi saluto e vi ringrazio ^^
Baci,
Lalli

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