Il colpo di Niky

di Niky_94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** C'è un nuovo bandito, in città ***
Capitolo 2: *** Dietro le sbarre ***



Capitolo 1
*** C'è un nuovo bandito, in città ***



Storia ispirata da un Roleplay con il mitico William Dalton (Fb) !!! :D grazie mille, William! <3




<< Oh, andiamo, perché non lasciate venire anche me? >> domandò Niky, prendendo Joe per un braccio e scrollandolo leggermente.
<< Perché non sei ancora pronta! >> rispose lui, spazientito. << Non sei ancora molto brava ad andare a cavallo e non sai maneggiare una pistola. Sarebbe troppo pericoloso >>
<< Dai, ragazzi, vi prego! >> insistette la ragazza << Datemi almeno una possibilità, per favore! >>
<< Ho detto di no, falla finita, adesso! >> sbraitò Joe.
La ragazza si arrese. Sapeva che non le conveniva insistere, a meno di non voler finire nei guai. << E va bene… >> borbottò, e si sedette sui gradini del portico.
Jack le passò accanto e le batté una mano sulla spalla, incoraggiante << Su, non essere triste. Non appena sarai pronta, ti porteremo sempre con noi! >>
<< Potrai accompagnarci tutte le volte che lo vorrai >> aggiunse William con un sorriso, mentre finiva di sellare il cavallo.
<< E ci divertiremo un mondo! >> esclamò Averell, saltando in groppa al suo.
Niky sorrise, ed annuì << Avete ragione >>
Joe montò a cavallo a sua volta, e scosse la testa << Bene, ora che siamo tutti d’accordo, muoviamoci! >> Si voltò verso la sorellina << E tu cerca di non combinare guai, intesi? >>
La ragazza si alzò in piedi ed imitò scherzosamente un saluto militare << Signorsì, signore! >> esclamò con una risatina.
Lui alzò gli occhi al cielo, e si avviò verso la città al gran galoppo, seguito dai fratelli.
Niky rimase sola, a guardarli mentre si allontanavano. Gli zoccoli dei cavalli battevano forte sulla strada sterrata, sollevando una gran nuvola di polvere al passaggio dei quattro banditi.
“ Ed ecco che vanno a divertirsi… Senza di me…” pensò la ragazza. Si alzò in piedi << Non è giusto! Sono stufa di restare qui ad annoiarmi mentre loro se la spassano in città! >> esclamò.
Corse verso la stalla sul retro della casa, e frugò tra i vecchi arnesi del padre.
<< Ci deve pur essere qualcosa che faccia al caso mio… >> mormorò, mentre spostava gli oggetti con cautela. Suo padre era morto in un’esplosione quando lei non era ancora nata; sua madre conservava gelosamente gli oggetti del marito, ma aveva nascosto quelli più pericolosi nella stalla.
<< Ah, ecco! >> esclamò Niky ad un tratto, estraendo una pistola piena di polvere dal fondo del baule. << Farò vedere a tutti di che cosa sono capace >> disse, alzandosi in piedi e levando alta la pistola sopra la testa << Vedranno tutti di che pasta è fatta Niky Dalton! >>
 
***   ***   ***   ***
 
Scesa la notte, Niky si alzò piano a sedere, e si guardò intorno, strizzando gli occhi nel tentativo di vedere nell’oscurità. Tese le orecchie, pronta a captare qualunque suono. Silenzio. Muovendosi nel buio, tastò il comodino, cercando di trovare la maniglia del cassetto. Una volta trovatala, la strinse forte nella mano e tirò, facendo attenzione a non fare rumore. Infilò un mano nel cassetto e ne sfilò una piccola scatola di fiammiferi. Prese un cerino lo accese e lo usò per dare fuoco allo stoppino della candela sul comodino. Tenendo la candela in alto, la ragazza scivolò silenziosamente fuori dalla stanza, e corse in giardino. Si avviò verso la stalla, e vi entrò.
Dopo essersi accertata che nessuno l’avesse seguita, aprì un baule nascosto in un angolo e ne estrasse dei pantaloni, una camicia, un cappello, un fazzoletto, degli stivali ed un cinturone. Si spogliò della camicia da notte ed indossò gli indumenti prima contenuti nel baule.
Infilò sei pallottole nel caricatore della pistola del padre e mise la sicura. Aveva passato l’intero pomeriggio ad esercitarsi a sparare; dopo molti tentativi, era riuscita a centrare il barattolo una sola volta. Tuttavia, aveva deciso di non rinunciare.
“Se sarò convincente, non ci sarà bisogno di usare la pistola. I ragazzi riescono sempre a rapinare tutte le banche che assaltano, e sparano molto di rado… Dev’essere tutta questione di atteggiamento…” decise “Se mi mostrerò decisa, il cassiere capirà che sto facendo sul serio e non opporrà resistenza!”
Dopo queste risoluzioni, montò in sella a Stracciatella, il suo cavallo, e galoppò verso la città.
 
***   ***   ***   ***
 
Una volta arrivata nei pressi della banca, Niky si legò un fazzoletto attorno al viso per non farsi riconoscere, impugnò saldamente la pistola, e aprì la porta della con un calcio. Si guardò attorno, per accertarsi che nessuno avesse sentito il rumore della porta che veniva sfondata, ed entrò, decisa a ripulire la cassaforte.
“Attenzione, gente,” pensò, soddisfatta “c’è un nuovo bandito in città!”
 
***   ***   ***   ***
 
“Mmm… che sete…”
Joe si svegliò nel cuore della notte, assetato. Si alzò e si diresse in cucina, per andare a prendere un bicchiere d’acqua. Percorse il corridoio buio, e, passando davanti alla camera della sorellina, rabbrividì: una folata di vento passava attraverso la porta semiaperta della stanza. Joe la aprì, e sbirciò nella stanza: la finestra era spalancata, ed il vento freddo della notte aveva invaso la camera.
<< Ehi, Niky, che ti salta in mente? >> borbottò Joe, correndo a chiudere la finestra << Vuoi congelare? >>
Si voltò verso il letto, e si stupì del fatto che la sorellina non si fosse svegliata.
<< Niky? >> la chiamò. Non ricevendo risposta, si sedette sul letto e la scosse con delicatezza, chiamandola ancora.
La ragazza non rispose.
<< Niky, stai bene? >> domandò Joe, iniziando a preoccuparsi. Accese la piccola lampada sul comodino, e afferrò le coperte, pronto a scostarle. Quando guardò la sorella, sobbalzò: dove avrebbe dovuto esserci Niky, c’erano invece due cuscini, disposti in modo da avere la forma e la lunghezza del corpo della ragazza. Joe non ci mise molto a capire cosa fosse successo.
<< Quella… piccola peste… >> disse  a denti stretti, e corse a cercarla.
 
***   ***   ***   ***
 
“Bhe, poteva andare peggio…” pensò Niky. Il colpo non era andato esattamente come lei aveva previsto: era riuscita ad entrare in banca e ad aprire la cassaforte, quando, improvvisamente, si era accesa la luce. Lo sceriffo della città, che stava pattugliando le strade per una ronda, aveva notato che la porta della banca era aperta, e aveva deciso di investigare. Notando che si trattava di una ragazzina, era rimasto stupito, e questo aveva dato occasione a Niky di riuscire a scappare, per nascondersi poi dietro una delle case avvolte nell’oscurità della notte.
“Bene,” si disse, scrutando la strada dal suo nascondiglio “nessuna traccia dello sceriffo!” Ciò nonostante, estrasse la pistola dal fodero, e tolse la sicura. “In ogni caso, meglio tenere pronta questa…”
<< EHI! >> gridò una voce dietro di lei.
Niky, che teneva ancora l’arma puntata verso il basso, sobbalzò per lo spavento e… premette il grilletto.

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Capitolo 2
*** Dietro le sbarre ***


<< Niky? >> Joe stava cercando la sorellina per tutta la casa. Corse di sopra, a chiamare i suoi fratelli.
<< Ehi, che succede, Joe? >> domandò William, stropicciandosi gli occhi.
<< Niky è sparita! >> esclamò Joe, scuotendo i fratelli per svegliarli.
<< Che cosa?! >> esclamarono Jack, William e Averell in coro.
<< Mi sono alzato per andare a prendere un bicchiere d’acqua, >> spiegò Joe << quando mi sono accorto che la finestra della camera di Niky era aperta >>
<< Ma… Forse aveva soltanto caldo… >> disse Jack, alzando le spalle.
<< Jack ha ragione, Joe… >> approvò William << Come fai a dire che - >>
<< Ha messo dei cuscini sotto le coperte perché non ci accorgessimo che non c’era! >> esclamò Joe, interrompendolo << L’ho cercata per tutta la casa, non la trovo da nessuna parte! >>
<< E’ scappata di casa? >> domandò Averell in tono triste << Ma… Perché? >>
<< Non ne ho più idea, ma dobbiamo trovarla! >> rispose Joe, vestendosi in fretta, imitato dai suoi fratelli.
<< Ma è notte fonda! >> esclamò William, disperato << E la nostra sorellina è là fuori da sola! Dobbiamo andare a cerarla! >> Detto questo, si precipitò fuori dalla porta.
Joe, Jack e Averell lo seguirono, preoccupati. Non importava quanto tempo ci sarebbe voluto, o quanta strada avrebbero dovuto fare; avrebbero riportato Niky a casa, al sicuro.
 
***   ***   ***   ***
 
Niky si sedette sulla branda di legno inchiodata al muro, tremando. Lo sceriffo l’aveva rinchiusa nella piccola cella che occupava una parte del suo ufficio.
La ragazza si rannicchiò su sé stessa, e strinse i denti per il dolore. Il proiettile che aveva accidentalmente sparato le aveva colpito un piede. Fortunatamente, si trattava solo di una ferita superficiale. Dopo averla arrestata, lo sceriffo aveva mandato a chiamare il dottore, che l’aveva medicata.
Niky si asciugò una lacrima, e lanciò un’occhiata allo sceriffo, che ora le dava le spalle, intento a lucidare la pistola, seduto alla scrivania. L’uomo si voltò verso di lei, si lisciò i lunghi baffi ingrigiti e le rivolse un’occhiata severa.
<< Devo uscire per una mezz’oretta… >> disse << Cerca di non combinare guai >>
Si infilò le chiavi della cella in tasca, ed uscì.
La ragazza rimase sola, e si guardò attorno. Pensò che forse avrebbe potuto cercare di forzare la serratura ma, appena si alzò, si rese conto che il piede le faceva troppo male. Non sarebbe mai riuscita a correre via. Si abbracciò le ginocchia con le lacrime agli occhi, piena di paura.
“Come vorrei che Joe fosse qui…”
<< Niky! >> bisbigliò una voce fuori in strada.
<< Ma… questa voce… >> mormorò la ragazza. Si alzò in piedi sulla brandina di legno, cercando di non posare a terra il piede ferito, e si affacciò alla finestra. << Joe, Joe, sono qui! >> lo chiamò, agitando le braccia attraverso le sbarre della finestra.
<< Niky! >> esclamò Joe, e si avvicinò. << Che ci fai lì dentro? >>
<< Lo sceriffo mi ha catturata, Joe! >> piagnucolò la ragazza.
<< Questo lo vedo… >> rispose lui << Che ci fai in giro a quest’ora? Che ti è saltato in mente? >>
<< Ti spiegherò tutto, promesso, >> assicurò Niky << però ti prego, non lasciarmi qui… >>
Joe incrociò le braccia sul petto << Perché no? E’ quello che ti meriti per averci fatto stare così in pensiero! >>
La ragazza lo guardò, con gli occhi lucidi << Ti prego, fratellone! >> implorò << Mi dispiace! >>
Lui sospirò << Aspetta qui, vado a chiamare gli altri… >> E corse via.
Niky si sedette di nuovo sulla brandina, ed aspettò. Dopo quella che le parve un’eternità, la porta dell’ufficio dello sceriffo venne forzata, e Joe, William, Jack e Averell si precipitarono dentro.
<< Ragazzi! >> esclamò la ragazza, felice, e si avvicinò alla porta della cella.
<< Niky! >> esclamarono Jack, William e Averell, e si precipitarono da lei.
<< Stai bene, piccola? >> domandò Jack, prendendole le mani, mentre William cercava di scassinare la serratura.
<< Si, sto bene >> lo rassicurò Niky, con un sorriso << Però sbrigatevi, vi prego! >>
<< Ecco fatto! >> sorrise William, ed aprì la porta della cella. Prese la sorellina per mano, la aiutò ad uscire e la strinse forte tra le braccia.
<< Grazie per essere venuti a prendermi… >> disse lei, grata, abbracciando anche Jack e Averell.
<< Non dirlo nemmeno, Niky! >> rispose jack con un sorriso << Sai che puoi sempre contare su di noi! >>
<< Già, ma… che ci fai qui? >> domandò Averell, grattandosi la testa con aria confusa.
La ragazza arrossì << Ecco, io… >>
<< Presto, non c’è tempo da perdere! >> la interruppe Joe, che era rimasto sulla porta << Lo sceriffo tornerà da un momento all’altro! >>
<< Corriamo! >> esclamò William, e prese Niky per un braccio.
<< Aspettate, io… non posso! >> disse la ragazza, liberandosi dalla stretta del fratello.
<< Che significa che non puoi? >> domandò Joe.
<< Mi sono fatta male… >> rispose lei, sollevando il piede ferito.
<< Ma… che ti è successo? >> domandò Jack, preoccupato.
Niky esitò << Ecco… è una lunga storia… >>
<< Avrai tutto il tempo di raccontarcela, una volta a casa, non dubitarne… >> disse Joe, lanciandole un’occhiataccia. << Forza, filiamocela! >>
William prese Niky sulle spalle, e i quattro fratelli corsero fuori. Recuperati i cavalli, vi montarono e partirono al galoppo verso casa mentre, all’orizzonte, il sole stava ormai per sorgere.
 
***   ***   ***   ***
 
Joe entrò in casa e tenne aperta la porta, mentre Jack e William aiutavano Niky a entrare, e a sedersi sul divano.
<< Grazie… >> mormorò lei, e abbassò lo sguardo. Sapeva che, ora che era al sicuro, la aspettava una bella lavata di  capo.
Joe si mise in piedi di fronte a lei, Jack e William presero posto accanto a lei sul divano, e Averell si sedette sulla poltroncina lì vicino.
<< Non hai niente da dirci, sorellina? >> domandò Joe in tono sarcastico, incrociando le braccia sul petto.
<< Ehm… >>
Jack e William emisero un borbottio spazientito << Allora? >> dissero all’unisono.
Averell e mise una mano sulla spalla << Coraggio… >> la incoraggiò.
La ragazza annuì. Inspirò profondamente, ed iniziò a raccontare: << Mi ero stancata di restare sempre qui mentre voi andate a svaligiare banche e a divertirvi in giro… >> disse << Così… ho preso una vecchia pistola di papà e sono andata in città… >>
Joe diventò paonazzo << Tu hai fatto cosa?! >> gridò.
<< Ti rendi conto di quello che sarebbe potuto succederti? >> le domandò Jack, arrabbiato.
<< Avrebbero potuto spararti! >> esclamò William con lo stesso tono.
<< Oh, bhe… A quello ci ho pensato da sola… >> cercò di ironizzare la ragazza, indicando la ferita con un cenno del capo. I suoi fratelli sussultarono. Averell svenne, e finì a gambe all’aria sul tappeto.
<< Cos-… Ti sei sparata ad un piede?! >> domandò Joe, sbalordito.
<< Bhe, non proprio… >> rispose Niky, scuotendo la testa << Lo sceriffo mi stava inseguendo, così ho tolto la sicura della pistola… Avevo il dito pronto sul grilletto, e… bhe, lo sceriffo mi ha presa alle spalle, mi sono spaventata e ecco… è partito un colpo… >>
Joe, Jack e William impallidirono.
<< Ti sei fatta molto male? >> domandò William in tono apprensivo << Fammi vedere… >>
La ragazza lo fermò << Non è niente, non preoccuparti. Mi sono ferita solo di striscio, e il dottore mi ha già medicata >> lo rassicurò.
Jack, William e Joe tirarono un profondo sospiro di sollievo. Averell aprì piano gli occhi << Che è successo? Niky sta bene? >>
<< Certo, fratellone >> sorrise lei, mentre William lo aiutava a rialzarsi.
Joe scosse la testa << Il fatto che tu ti sia fatta male peggiora solo la tua situazione, signorina! >> disse in tono severo.
<< Ha ragione! >> approvò Jack << Se Joe non si fosse accorto che non c’eri, ti avrebbero portato al penitenziario! >>
<< E noi non avremmo potuto fare niente per aiutarti! >> aggiunse William.
Niky chiuse gli occhi e si fece piccola piccola << L-lo so… Mi dispiace… >>
<< Che diavolo ti è saltato in mente? >> le domandò Joe, avvicinandosi.
Lei si ritrasse, spaventata << Mi dispiace! Volevo dimostrarvi che posso essere alla vostra altezza… >> confessò, gli occhi che le si riempivano di lacrime.
Jack e William la fissarono a bocca aperta, increduli, mentre Joe e Averell si scambiarono un’occhiata perplessa.
<< Ma… che dici, tesoro? >> domandò Jack, posandole una mano sulla spalla << Non devi dimostrarci proprio nulla! >>
<< Noi siamo fieri di te, Niky >> disse William dolcemente, prendendo le mani della sorellina nelle sue << Esattamente per ciò che sei… >>
<< Ma… io pensavo… >> mormorò lei, arrossendo << pensavo che non mi credeste capace di fare quello che fate voi… >>
<< Non è certo questo il motivo per cui ti impediamo di venire con noi! >> esclamò Joe.
Niky si guardò attorno << Ah no? >>
Jack alzò le spalle << Certo che no! >>
William la guardò negli occhi << Se non ti lasciamo venire è solo perché abbiamo paura che possa accaderti qualcosa! >>
<< Già, >> approvò Averell << Non vogliamo che tu ti faccia male! >>
<< Ma… Io pensavo… pensavo che… >> balbettò la ragazza, arrossendo. Scoppiò a piangere, e si nascose il viso tra le mani.
William la rese tra le braccia e le carezzò i capelli, cercando di tranquillizzarla.
<< M-mi dispiace… >> singhiozzò la ragazza, abbracciando forte il fratello << Sono stata una stupida… >>
<< Puoi dirlo forte >> borbottò Joe, avvicinandosi.
<< Assolutamente si! >> disse Jack.
<< Eccome! >> esclamò Averell << Ma siamo tanto felici che tu stia bene… >>
Niky si asciugò gli occhi con la manica della camicia e si guardò attorno: Jack, William e Averell le stavano sorridendo, e perfino Joe non aveva più un’espressione tanto imbronciata.
<< Vi chiedo scusa… >> mormorò la ragazza, rossa in viso << Non succederà più… >>
<< La cosa importante è che tu stia bene… >> disse Joe dolcemente, prendendole la mano << Ma non azzardarti più a fare una cosa del genere, siamo intesi? >> aggiunse poi, guardandola severamente.
Niky rabbrividì, ed annuì << Si, Joe… Lo prometto >> Si mordicchiò il labbro inferiore, e spostò rapidamente lo sguardo sui suoi fratelli << Ehm… Sono in punizione, vero? >>
<< Puoi dirlo forte… >> borbottò Joe.
<< Assolutamente si! >> disse Jack.
<< Eccome! >> esclamò Averell.
William annuì, e diede un bacio sulla fronte alla sorellina << Non farci più spaventare in questo modo, capito? >> le domandò, guardandola negli occhi.
<< Si… > rispose lei con voce flebile, abbassando lo sguardo.
I quattro fratelli sorrisero, felici che la loro piccola fosse al sicuro.
<< Coraggio, >> disse Joe, stiracchiandosi << torniamocene tutti a dormire >>
Gli altri annuirono, e si avviarono su per le scale. Averell aiutò Niky a salire al piano di sopra, e la accompagnò nella sua camera.
<< Buona notte, sorellina >> le disse sorridendo e, dopo averla abbracciata, uscì dalla stanza.
Niky aveva appena finito di mettere il pigiama, che qualcuno bussò alla porta.
<< Avanti >> disse la ragazza, e si sedette sul letto.
Joe si entrò nella stanza e le si avvicinò, sorridendo << Come stai? Ti fa molto male? >> domandò, indicando il piede della sorellina con un cenno del capo.
<< Solo se lo muovo >> rispose lei, stringendosi nelle spalle. Si voltò verso il fratello e lo guardò, imbarazzata << Scusa, Joe… Mi dispiace di avervi fatto stare in pensiero… >>
Joe scosse la testa << Devi fare più attenzione, piccola… >> le disse, mettendole una mano dietro la schiena << Sei stata davvero molto fortunata… >>
Lei abbassò il capo << Lo so, Joe… >> deglutì e si strinse nelle spalle << Ho… ho avuto paura… Ho creduto davvero che mi avrebbe portata… in prigione… >>
Joe le si avvicinò e l’abbracciò forte << Shhh… Stai tranquilla… >> disse dolcemente, carezzandole i capelli << E’ tutto a posto, ora… >>
Niky si strinse a lui << Grazie per avermi salvata… >> mormorò.
<< Per la nostra piccola, questo ed altro >> sorrise lui.
La ragazza ricambiò il sorriso, e si sedette composta sul letto.
<< Forza, a nanna ora… >> disse Joe.
Niky si mise a letto obbediente, e lui le rimboccò le coperte.
<< Buona notte, fratellone >> disse lei con un sorriso.
Joe le diede un bacio sulla fronte, e sorrise << Buona notte, mia piccola fuorilegge… >>

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