Love Like Oxygen di Butterfly16 (/viewuser.php?uid=240839)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 2: *** Il primo incontro ***
Capitolo 3: *** "Macarons" ***
Capitolo 4: *** Vodka alla pesca ***
Capitolo 5: *** Destini incrociati ***
Capitolo 6: *** Discoveries ***
Capitolo 7: *** " Ti va di ballare? " ***
Capitolo 8: *** Mind vs. Heart ***
Capitolo 9: *** Sweet Heart ***
Capitolo 10: *** Chocolate Flavour ***
Capitolo 11: *** Senza parole ***
Capitolo 12: *** Incontri e ruzzoloni ***
Capitolo 13: *** Lezioni Private ***
Capitolo 14: *** Death Note ***
Capitolo 15: *** Photoshoot ***
Capitolo 16: *** Lacrime e Tradimenti ***
Capitolo 17: *** Lacrime e tradimenti pt.2 ***
Capitolo 18: *** Affari di Cuore ***
Capitolo 19: *** A New Life Together ***
Capitolo 20: *** Fase 1 ***
Capitolo 21: *** Fase 2 ***
Capitolo 22: *** Vecchie Amicizie ***
Capitolo 23: *** Same house, same bed ***
Capitolo 1 *** Un nuovo inizio ***
* Ultimo avviso per i passeggeri del volo 812 diretto a Seoul; sono pregati di recarsi al gate 25 *
disse Key abbracciando i suoi genitori.
< Anche noi ti vogliamo bene piccolo... Buona fortuna > disse la madre di Key mentre vedeva la testolina bionda del suo unico figlio allontanarsi sempre di più.
Kim Kibum, per gli amici Key, è nato a New York ma ha origini coreane; sua madre infatti era di Seoul ma si trasferì in America per poter seguire il marito, un imprenditore americano conosciuto durante una vacanze a New York con alcune amiche; fin da piccolo la madre gli insegnò il coreano e così in lui crebbe il desiderio di voler visitare la sua terra d'origine; così poco dopo aver raggiunto la maggire età decise di trasferirsi a Seoul, per poter conoscere meglio la cultura coreana.
< I signori passeggeri sono gentilmente pregat di allacciare le cinture di sicurezza, l'aereo decollerà fra pochi minuti > disse una hostess.
Key fece un gran respiro, chiuse gli occhi e afferrò con tutta la forza che aveva in sè il bracciolo del seggiolino sul quale era seduto; era la prima volta che viaggiava da solo e per lui, la solitudine, era una cosa del tutto nuova; in America, infatti, ogni volta che doveva recarsi da qualche parte trascinava con sè almeno uno dei suoi amici, dicendo che gli serviva un "body guard" e per questo venne soprannominato la DIVA,oltre al fatto di amare il rosa, essere sempre all'ultima moda e curare il proprio aspetto fisico in una maniera quasi maniacale. Key è molto eccentrico, ha un carattere molto forte, non gli importa del giudizio degli altri e dice sempre in faccia tutto quel che pensa, cosa che gli procurò non poche inimicizie; allo stesso tempo, con i suoi amici, era un ragazzo dolce e premuroso.
Dopo più di 10 ore di volo finalmente, sudato, esausto ma allo stesso tempo eccitato, Key arrivò a Seoul. Dopo qualche minuto vide un lontananza un uomo con un cartello in mano con sopra scritto il suo nome: era il proprietario dell'appartamento che Key aveva preso in affito e con il quale si era accordato via mail qualche settimana prima.
< Benvenuto a Seoul signor Kibum. Piacere sono Seung Su. > disse inchinandosi.
< Piacere di conoscerla. La ringrazio per essersi premurato di venirmi di venirmi a prendere all'aereoporto >
< Ma si figuri > disse allargando la bocca in un sorriso < mi segua, il taxi ci sta aspettando qua fuori. >
I due salirono sul taxi e dopo venti minuti arrivarono a destinazione; prima di salutarsi il padrone di casa consegnò le chiavi a Key e gli diede alcune informazioni sull'appartamento:
< Allora, l'appartamento è al settimo piano; la chiave piccola è quella della porta d'ingresso, quella grande è dell'appartamento... Ah, e faccia attenzione al gradino all'entrata > disse strizzandogli l'occhio < in ogni caso, per qualunque problema non esiti a chiamarmi >
< Grazie infinite signor Seung. Arrivederci > disse Key inchinandosi
< Di nulla Key. A presto. >
E il taxi ripartì.
Una volta entrato, Key salì in ascensore e proprio mentre questo stava per chiudersi, due mani spinsero le porte per fare in modo che si aprissero nuovamente. Entrò un ragazzo alto, snello, i capelli biondi e lisci e grandi occhi marroni. I lineamenti del suo viso erano così delicati da farlo sembrare un angelo.
disse con un sorriso beffardo < Che piano? >
< Settimo >rispose Key.
< Un piano sotto di me...comunque...piacere io sono Lee Taemin> disse mostrando un sorriso a trentadue denti < non ti ho mai visto, sei nuovo di qui? >
Key disse: < Piacere di conoscerti Taemin. Mi chiamo Kim Kibum, ma puoi chiamarmi Key. Comunque sì, sono "nuovo", sono appena arrivato da New York >
< New York... Wow! E come mai sei venuto qui a Seoul? > chiese Taemin
< Perchè vorrei conoscere da vicino la mia cultura d'origine > rispose Key.
*Piano settimo* si udì dal microfono.
< Bhe, è stato un piacere conoscerti Taemin.>
< Anche per me Key. Ehi che ne dici se uno dei prossimi giorni andiamo a bere qualcosa in un locale? Così ti faccio conoscere un po' la città. >
< Molto volentieri. Allora, a presto. Ciao. >
< Ci si vede. Ciao > disse Taemin agitando energicamente la mano per salutare il ragazzo mentre l'ascensore si stava chiudendo.
L'appartamento di Key si trovava proprio di fronte all'ascensore; aprì la porta e mentre stava entrando inciampò in quel gradino dal quale era stato messo in guardia poco tempo prima.
" Maledetto gradino" pensò, mentre finiva di portare dentro le valigie e richiudeva la porta dietro di sè. L'appartamento non era molto grande, adatto per massimo due persone. In soggiorno vi era una grande finestra dalla quale entrava la luce che filtrava dagli alberi. Key vi si affacciò per osservare il traffico che scorreva continuamente sulla strada sottostante e sospirò; un po' per la stanchezza e un po' per farsi coraggio nell'iniziare questa nuova vita lontano da casa. Andò in camera da letto, appoggiò le valigie sul letto, le osservò per qualche istante, e poi disse: < Nah, sono troppo stanco per disfare le valigie. Lo farò domani > e così dicendo le ripose in un angolino della stanza.
Si tolse la maglietta e quando la annusò puzzava così tanto che emise un gridolino isterico.
< Bleah! Ho proprio bisogno di una bella doccia > e si avviò verso il bagno.
Mentre aspettava che l'acqua si riscaldasse, iniziò a sistemare ordinatamente tutti i suoi prodotti di cosmetica sul mobile del bagno.
Dopo essere entrato nella doccia chiuse gli occhi e si godette, dopo tante ore, un momento di pace e tranquillità mentre ascoltava lo scroscìo dell'acqua che scivolava sulla sua pelle.
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Capitolo 2 *** Il primo incontro ***
Il mattino seguente Key si svegliò quasi all'ora di pranzo in modo da ricaricare le batterie dopo l'interminabile viaggio del giorno prima. Una volta sveglio andò in bagno si lavò e si vestì per uscire. Decise di fermarsi in una caffetteria non molto lontano da casa per fare colazione, siccome il frigorifero era completamente vuoto e lui non mangiava dal giorno prima. Dopo aver divorato la sua colazione-pranzo incominciò a vagare per la città senza una meta precisa, curiosando le vetrine dei negozi o le locandine dei cinema.
Dopo un paio d'ore andò in un supermercato a comprare qualcosa per la cena.
Andando verso casa passò da un parco giochi e mentre ascoltava le risate di bambini che giocavano respiarava a pieni polmoni la brezza primaverile che lo investiva in viso e che per lui era fonte di energia; infatti la primavera era la sua stagione preferita, in quel determinato periodo dell'anno si sentiva rinascere, amava la sensazione del calore sulla sua pelle e il tripudio di colori che decoravano le strade.
Una volta arrivato a casa si mise subito ai fornelli e incominciò a cucinare. Una volta finita la cena si sdraiò sul divano e incominciò a leggere una rivista; quando la aprì ne uscì un volantino della University of Korea la quale stava pubblicizzando il nuovo corso di arte e musica.
" Mmh... non sarebbe male frequentare questo corso... ma prima dovrò anche trovare un lavoro... " pensò Key. Dopo qualche istante si alzò in piedi strinse in un pugno la mano destra e disse: < Bene! Da domani inizio la mia nuova vita! Mi cercherò un lavoro e inizierò a frequentare l'università. Key, fighting! > e andò in camera a disfare le valigie abbandonate in una angolo della stanza il giorno precedente.
Andò poi in bagno, si lavò i denti e diede inizio al suo rituale di bellezza spalmandosi ogni genere di crema. Quando finì andò in soggiorno, aprì il suo portatile per scrivere una mail ai suoi genitori, e accese la televisione. In quel momento stavano trasmettendo una partita di calcio tra due squadre di Incheon, ma siccome a Key non piaceva il calcio dopo pochi minuti incominciò a sbadigliare, così decise di andare a letto: al suo risveglio lo attendeva un giorno importante, ma Key non sapeva che quel giorno gli avrebbe addirittura cambiato la vita per sempre.
Il giorno dopo Key si mise subito alla ricerca di un lavoro e dopo lungo peregrinare trovò qualcuno interessato ad assumerlo come cameriere. Dopo il colloquio di lavoro si diresse all'università.
Una volta arrivato incominciò a girovagare per il campus alla ricerca di una segreteria per studenti. Dopo interminabili minuti di ricerca finalmente la trovò ed entrò; dietro alla scrivania vi era una donna piuttosto anziana che indossava uno strano cappello con delle piume colorate.
< Buongiorno caro. In cosa posso esserti utile? > domandò l'anziana
< Buongiorno signora. Vorrei iscrivermi al corso di "Arte e Musica" > rispose Key
< Bene... Tieni, questi sono i moduli che devi compilare per poterti iscrivere > gli disse indicandogli un plico di fogli tenuti insieme da una graffetta ; Key iniziò a sfogliarli, quando all'improvviso sentì entrare qualcuno; si voltò e vide entrare il ragazzo più bello che avesse mai visto: fisico atletico, labbra carnose e grandi, profondi occhi marroni; indossava un paio di pantaloni molto aderenti che mettevano in evidenza ogni singolo muscolo delle gambe. Key ne era ipnotizzato; quando il ragazzo si avvicinò, per pochi istanti i loro sguardi si unirono in un "abbraccio travolgente" : pochi istanti che bastarono a Key per sentirsi pervadere da un brivido così forte che lo fece tremare in ogni parte del corpo . Svegliatosi dall'ipnosi sperò ardentemente che l'anziana non si fosse accorta della sua reazione alla vista di quello sconosciuto. Dopo aver terminato di compilare tutti i moduli prese l'orario delle lezioni e tornò a casa. Per tutta la sera non fece altro che pensare a quel ragazzo, a quegli occhi così penetranti, alla forma perfetta di quelle labbra... e ciò gli procurò un'erezione.
Imbarazzato e sconcertato si prese la testa fra le mani e urlò: < Basta! Devo togliermelo dalla testa! > .
Andò in bagno per risciaquarsi il viso in modo da schiarirsi le idee, ma niente da fare, la sua mente continuava a proiettare le immagini di quel viso e quel corpo perfetti.
Ancora frastornato dall'accaduto, Key caricò la sveglia e, esausto, si infilò sotto le coperte.
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Capitolo 3 *** "Macarons" ***
Buona lettura <3
* Beep * * Beep *
Con un colpo energico della mano, Key spense la sveglia appoggiata sul comodino. Mezzo addormentato e con il viso stropicciato si diresse lentamente verso la cucina per fare colazione; incominciò a rovistare nella credenza, ma avendo gli occhi ancora semi chiusi, non riusciva a capire quello che gli capitava tra le mani. Finalmente, riuscì ad afferrare qualcosa di simile ad una scatola di cereali, prese poi il latte e si sedette di fronte alla finestra, osservando il cielo coperto di nuvole.
Finita la frugale colazione, diede inizio alla sua routine mattutina: una bella doccia rigenerante per liberarsi dall'intorpidimento post-sveglia, cospargersi il corpo di crema idratante, e infine la scelta degli abiti da indossare. Questo era il momento più critico per Key; passava, come minimo, venti minuti a scegliere il giusto abbinamento dei colori e degli accessori e a curare ogni minimo dettaglio.
Dopo un'accurata ricerca optò per un paio di jeans abbinati con una maglietta grigia, una giacchetta azzura con maniche maculate di rosa, una bombetta celeste e una grossa borsa nera.
La prima tappa della giornata era la caffetteria dove aveva mangiato qualche giorno prima e che ora era il suo nuovo posto di lavoro.
Nel locale venne accolto da un giovane uomo, che Key immaginò esserne il proprietario:
< Tu devi essere Key, giusto? Benvenuto al Cafè Paris, sono Yong Sun >
< Piacere di conoscerla > disse inchinandosi
< Dammi pure del tu... Forza, seguimi ti mostro un po' il locale >
La caffetteria ricordava i cafè parigini e se ne poteva respirare l'atmosfera; i divanetti in pelle, dipinti di paesaggi appesi alle pareti, le vetrine stracolme di dolcetti colorati e il profumo di croissant appena sfornati. Dietro il bancone una apertura ad arco con un davanzale abbellito da decorazioni floreali, faceva da tramite tra il locale e la cucina.
< Tieni, assaggia > disse Yong Sun, mentre porgeva un dolcetto a Key < si chiama macaron, è il dolce più famoso di tutta la Francia >
Un po' perplesso, Key prese il dolcetto e lo assaggiò.
< Dio mio! Ma...ma... è delizioso! > squittì
< Sapevo che ti sarebbero piaciuti. E' così che conquisto i miei clienti, e non solo... > disse, strizzando l'occhiolino < mio caro Key, fidati: regala un macaron ad una ragazza e lei cadrà ai tuoi piedi > disse ridacchiando; dopo un istante di pausa riprese: < Sai... a vederlo sembra così semplice ma dietro a questo dolcetto si nasconde una preparazione davvero complessa. Ho trascorso tre anni a Parigi solo per imparare a cucinarlo... >
< Davvero hai vissuto a Parigi? Wow! Deve essere stata un'esperienza fantastica >
< Già... semplicemente indimenticabile, ed è per questo che una volta tornato in Corea ho deciso di aprire un locale in stile parigino. Ho voluto portare un pezzettino della Francia anche qui >
Nel frattempo i due giovani erano arrivati davanti agli spogliatoi.
< Allora Key, come puoi ben vedere questi sono gli spogliatoi... e questo è il tuo armadietto > disse dando qualche colpo sullo sportello metallico < dentro troverai la tua divisa. Dunque, ora ti spiego quello che devi fare: il tuo lavoro consiste semplicemente nell'accogliere i clienti, fare l'ordinazione e portare loro ciò che hanno ordinato; quando i piatti saranno pronti per essere portati al tavolo verranno appoggiati sul davanzale dietro al bancone, così non sarà necessario andare in cucina e disturbare i cuochi. Tutto chiaro? >
< Chiaro e limpido >
< Perfetto. Allora cambiati e poi vai nel locale, che stiamo per aprire. Buon lavoro! > disse Yong Sun dandogli una pacca sulla spalla.
Dopo aver indossato la divisa si mise davanti all'entrata pronto ad accogliere i primi clienti della giornata.
Erano le tre del pomeriggio quando Key finì il suo turno di lavoro e andò a cambiarsi. Negli spogliatoi venne raggiunto da Yong che si complimentò con lui:
< Bravo Key. Per essere il tuo primo giorno te la sei cavata bene... >
< Grazie tante Yong > disse inchinandosi
< Ci vediamo domani Key > disse allontanandosi
< Ciao. A domani >
Una volta uscito dal locale andò a prendere la metropolitana; dopo aver studiato con attenzione la cartina delle linee della metro riuscì a trovare il binario giusto. Salito sul treno Key rimase piacevolmente sorpreso dalla calma e dal silenzio che avvolgevano il suo vagone, nulla a che vedere con le chiassose metro di New York. Prese posto a sedere, si infilò gli auricolari dell'I-pod e incominciò a spulciare la playlist. Ad un tratto alzò gli occhi e trovò davanti a sè, appoggiato agli sportelli del lato opposto, il ragazzo del giorno precedente. Key si incendiò; fece di tutto per nascondere il proprio viso nel colletto della felpa, timoroso di essere diventato rosso come un peperone.
" Non guardarlo, Key. Non guardarlo, Key. Non gurdarlo, Key " continuava a ripetere nella sua testa. Ma la tentazione prese il sopravvento e spostò lo sguardo su di lui che in quel momento si stava passando una mano fra i capelli castani.
Key credette di non riuscire più a sopportare quella situazione, ma per fortuna dopo due fermate arrivò a destinazione.
Arrivato all'università si fermò davanti alla bacheca e incominciò a far scorrere l'indice sul foglio appeso, alla ricerca della classe in cui si sarebbe svolta la sua lezione; quando trovò il suo corso nell'elenco, però, il suo dito si scontrò con quello di un altro, e quando si voltò si ritrovò faccia a faccia con il giovane di prima. Un tremolio lo scosse dalla testa ai piedi.
< Scusami... > disse con un piccoli inchino della testa; poi guardando il foglio aggiunse: < Anche tu segui il corso di Arte e Musica? >
Key annuì debolmente.
< Credo che saremo compagni di corso, allora. Piacere il mio nome è Kim Jonghyun > disse porgendogli la mano
< Piacere di conoscerti. Io sono Kim Kibum, ma puoi chiamarmi Key >
I due si sorrisero a vicenda.
< Credo sia meglio andare in classe, la lezione sta per iniziare.. > esordì alla fine Jong.
E così i due giovani si diressero verso l'aula camminando fianco a fianco; una volta arrivati, entrarono e chiusero la porta alle loro spalle.
P.S. Vi invito a mangiare i macarons perchè sono veramente buonissimi :) E vedrete che saranno molto importanti per il continuo della storia.
Al prossimo capitolo :)
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Capitolo 4 *** Vodka alla pesca ***
Buona lettura <3
Key prese posto in prima fila, sperando che la vicinanza alla cattedra avrebbe dissuaso il moro dal sedersi accanto a lui. Key non aveva nessuna intenzione di trascorrere le successive tre ore cercando di nascondere il rossore sul suo viso e il respiro affannato che la vista dell'altro gli procurava.
"Ti prego non vicino a me. Ti prego non vicino a me. Ti prego non vicino a me." continuvava a ripetere nella sua mente.
Ogni preghiera fu inutile. Il moro si sedette di fianco a lui. Girò la testa verso il compagno e nello stesso momento anche Jong si girò verso di lui. I loro occhi si incrociarono, e i due si sorrisero a vicenda.
Key non aveva dubbi. Era la creatura più bella che avesse mai visto.
Ad un tratto la porta si spalancò ed entrò un uomo alto e magro, i capelli raccolti in un codino. Indossava un paio di jeans e una semplice camicia bianca . Era il professore del corso di "Arte e Musica".
" Buongiorno a tutti " disse appogiando la borsa in pelle sulla cattedra
" Buongiorno " risposero i ragazzi in coro
" Sono Hyun Ki e a partire da oggi fino alla fine dell'anno sarò il vostro professore. Vi avverto, anche se può sembrare, questo corso non è un gioco. Voglio impegno e serietà da parte vostra, non ammetto i perdi-tempo. Tutto chiaro? " chiese sorridendo leggermente
" Sì, professore " risposero gli alunni
" Bene " disse, chinando il capo in segno di assenso " Aprite il libro a pagina 13... "
Key iniziò a rovistare nella borsa, ma ad un certo punto si ricordò che non era ancora andato a prenderlo.
" Aish... Devo ancora andare in libreria!" pensò ad alta voce
Jonghyun non aspettò nemmeno che Key finisse la frase, che già aveva posizionato il suo libro tra i due banchi per poterlo dividere con il biondo.
" Grazie... " rispose questi, arrossendo
" Di nulla " rispose l'altro, rivolgendogli un lieve sorriso
Ogni tanto, mentre prendeva appunti, Key non riusciva a fare a meno di alzare la testa per "cibarsi" della bellezza del compagno.
* driiiiiin *
Il suono prolungato della campanella indicò la fine della lezione.
Ad uno ad uno gli studenti uscirono dalla classe salutando il professore con un piccolo cenno del capo.
I due giovani si avviarono insieme verso l'uscita.
" Speriamo non siano tutte così le lezioni. Stare chinato sui libri non è il mio forte " disse il moro sghignazzando
Key, colto alla sprovvista, non sapeva cosa rispondere. Alla fine esordì con un semplice: " Già... Speriamo "
" Ehi, che ne dici di darmi il tuo numero? Nel caso abbia bisogno di qualcosa per l'università... " chiese ad un tratto Jong
" S-sì... certo " rispose l'altro.
Quando ebbero finito di scambiarsi i numeri erano già arrivati all' uscita.
" Bhe allora... A domani. Ciao Key " disse il più grande
" A domani "
Key non vedeva l'ora che arrivasse domani, per poterlo rivedere nuovamente.
Kim Jonghyun, soprannominato Jong, era uno di quei ragazzi molto popolari tra le adolescenti. Lo sguardo accattivante e il fisico atletico gli avevano permesso di diventare modello occasionale per qualche rivista di moda. Quasi ogni sera era invitato ad una festa in discoteca o in un locale al centro a Seoul. Inutile specificare che ovviamente il bel Jong era anche un Don Giovanni; l'ultima fidanazata seria risaliva ai tempi delle medie. Al di sotto della "maschera da bad guy" però, si nascondeva un ragazzo dolce, simpatico e sempre molto apprensivo con i suoi amici.
Rientrando a casa, mentre stava per inserire la chiave nella serratura, Key venne sorpreso dal giovane vicino di casa conosciuto un paio di giorni prima.
< Ciao Key. Finalmente ti ho trovato...! > disse il più piccolo
< Ciao Taemin > disse Key sorridendo < dovevi dirmi qualcosa? > terminò con sguardo interrogativo.
< Sì... Sai, ho saputo di una festa qua nei dintorni... Ti va di venire? >
< Certo. Molto volentieri. >
< Ottimo. Allora alle 21:00 passo da te. A proposito che ne dici di scambiarci i numeri? In caso di emergenza...sai, non si sà mai... Seoul non è molto sicura di notte... >
< Va bene >
" Bel modo di tranquillizzarmi alla mia prima uscita notturna in una città che nemmeno conosco... " pensava Key tra sè e sè.
< A più tardi > trillò il più piccolo
< A dopo >
Dopo una cena frugale, Key incominciò a prepararsi per la serata. Per le nove in punto era già pronto davanti alla porta di casa; del piccolo Taemin, però, non vi era traccia. Dopo una manciata di minuti, finalmente apparve saltellando giù dalle scale.
< Scusa il ritardo... > fece Taemin abbassando lo sguardo grattandosi dietro la testa
< Aah... non fa niente > disse Key di rimando picchiettando delicatamente la testolina bionda del più giovane < piuttosto dimmi... dove mi porti stasera? > aggiunse, mentre prendevano l'ascensore
< Al Rainbow Club. E' uno dei locali più cool di tutta Seoul. Credo che ti piacerà > rispose Taemin mentre osservava il piccolo display luminoso che indicava il numero dei piani
< Staremo a vedere... > terminò Key con fare un po' perplesso
Siccome il locale si trovava nelle vicinanaze, decisero di andare a piedi. Durante il tragitto i due ebbero modo di conoscersi meglio, e Key constatò che la compagnia di Taemin stava diventando sempre più piacevole.
Arrivati davanti all'entrata vennero accolti da una musica assordante che proveniva dall'interno del locale. Un enorme arcobaleno al neon sovrastava la porta d'entrata.
Appena entrati Key incominciò a guardarsi intorno: ragazze in mini-gonna ovunque che si scatenavano in balli provocanti con i ragazzi, gente che continuava ad urtarlo perchè faceva fatica a reggersi in piedi a causa del caldo e forse, del troppo alcool. Key si stupì nel pensare che a Taemin potesse interessare un luogo del genere; nonostante lo conoscesse da poco aveva capito che era un ragazzo tranquillo.
I due biondini andarono al bancone, ed entrambi ordinarono una birra. Key notò che Taemin aveva lo sguardo fisso in una direzione alle sue spalle. Si voltò e vide un gruppo di ragazzine semi-sdraiate su un divanetto intente a fumare e a scambiarsi effusioni con alcuni ragazzi. Finalmente aveva capito perchè il più piccolo avesse voluto trascinarlo lì.
< Quale tra quelle? > fece Key all'improvviso
Taemin dapprima sgranò gli occhi, ma quando comprese che Key aveva già intuito tutto, rispose:
< Quella con il vestito argentato >
< Mmh... sì carina... > sentenziò Key
< Carina?! Guardala... è bellissima. Solo che... >
< Solo che..?! >
< Lei sà quello che provo per lei, ma mi ignora spudoratamente, nonostante siamo nella stessa classe! In più, dei miei amici mi hanno detto che un giorno l'hanno sentita mentre mi prendeva in giro con le sua amiche, dicendo che sembro una ragazza... Ho cercato di togliermela dalla testa, ma è tutto inutile > disse prendendosi la testa fra le mani
Sul volto di Taemin, in un attimo, era svanito il suo dolce e spensierato sorriso.
Ad un tratto, Key gli appoggiò una mano sulla spalla e gli disse, con sguardo rassicurante: < Taemin, fidati, meriti una ragazza mille volte migliore di una come lei. E vedrai che un giorno la troverai >
Taemin alzò la testa, incrociò gli occhi felini di Key e sorrise. In un attimo tutta la tristezza scomparve.
Per Key, rivedere il sorriso di Tae era come vedere il sole ritornare a splendere dopo una giornata di pioggia, più luminoso di prima. Nonostante lo conoscesse da poco sentiva di essersi già affezzionato al piccoletto.
Ad un tratto Taemin si alzò dallo sgabello.
< Vado un attimo in bagno. Torno subito >
< Va bene, ti aspetto qui. > disse Key
Mentre stava andando verso i servizi, il giovane Tae venne letteralmente travolto da un ragazzo. A causa delle luci soffuse l'unica cosà che riuscì a vedere erano i lunghi capelli castani e arruffati. Quest'ultimo stava per cadere, ma Taemin fu così veloce da riuscire ad afferrarlo sotto le ascelle per evitare che si schiantasse sul pavimento.
< Ehi ti senti bene? > domandò il biondo allo sconosciuto
< B-benissssssimoooo... hic! >
Taemin si avvicinò leggermente al suo viso e sentì che puzzava tremendemente di vodka alla pesca.
" Dannazione! Adesso che faccio?! " pensò Taemin
A quel puntò appoggiò il braccio destro dello sconosciuto sulla sua spalla e ritornò versò il bancone dove lo attendeva Key, che appena lo vide tuonò:
< Chi diavolo è ? >
< Non lo so. Mi è saltato addosso mentre stavo andando in bagno; deve essere ubriaco marcio >
< Decisamente > decretò Key agitando la mano per cercare di allontanare (inutilmente) la puzza dell'alcool
< Key, ascoltami, portiamolo da me e cerchiamo di fargli passare la sbornia... >
I due biondi fecero tutto il tragitto di ritorno trascinando il moro che nel frattempo si era messo a cantare a squarciagola.
Appena arrivati a casa Key lo fece sedere sul divano mentre Taemin gli preparava un caffè.
< Tieni > disse al moro, porgendogli la tazza, ma questi la rifiutò
< No! Non so nemmeno chi sei... hic > gli disse con lo sguardo minaccioso ma offuscato dai fiumi dell'alcool.
< Lui è Taemin e io sono Key. Tu come ti chiami? > domandò il più grande.
Il nuovo ragazzo si voltò di scatto verso di lui.
< Mmm... > ma non riuscì a finire la frase che buttò indietro la testa e iniziò a dormire.
I due biondi si guardarono e ridacchiarono.
< Io me ne vado. Buona fortuna con l'ubriacone > fecè Key strizzando l'occhio
< Grazie... Speriamo se ne stia qui buono per tutta la notte >
Quando il più piccolo si ritrovò da solo con il ragazzo dall'identità sconosciuta, si avvicinò e incominciò ad osservarlo.
" Non sei male, sai?! " pensò
Mi scuso tanto per l'enorme ritardo con cui pubblico il quarto capitolo, ma la scuola mi sta facendo letterlamente impazzire. In futuro, spero di essere un po' più veloce nel pubblicare il continuo della storia.
P.S. Un grazie gigantesco a tutte quelle che mi seguono <3
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Capitolo 5 *** Destini incrociati ***
Buona lettura <3
Il mattino seguente dopo essersi alzato da letto, Taemin andò in soggiorno e scostò la tenda per far entrare un po' di luce nella stanza. Un raggio di sole colpì direttamente il volto del ragazzo ancora addormentato sul divano, il quale si mise una mano sopra gli occhi tentando di ripararsi dalla luce.
< Buongiorno... > disse Taemin mentre si dirigeva in cucina
< Oh cavolo! Chi sei? E dove diamine mi trovo? > urlò il moro balzando in piedi
Taemin si avvicinò a lui e rispose:
< Ehi ehi tranquillo... Sono Lee Taemin. Piacere > mentre gli porgeva la mano
< Piacere. Choi Minho. Posso sapere come sono finito qui? >
< Ti abbiamo portato qui io e un mio amico. Ieri sera mi sei venuto addosso mentre eravamo in discoteca, ma eri talmente ubriaco da non riuscire a reggerti in piedi. Così ti ho ospitato qui nell'attessa che ti passasse la sbornia... >
< Ah.... bhe, grazie e scusami per il disturbo che ti ho procurato.. > il moro abbassò lo sguardo
< Nah figurati. Anzi è stato piuttosto divertente sentirti cantare a squarciagola in mezzo alla strada nel bel mezzo della notte > sghignazzò il biondo
< Oh mio dio... che figura di m...a! > disse il moro visbilmente imbrazzato mentre nascondeva il volto fra le mani
< Tranquillo. Non c'era quasi nessuno per strada... la tua reputazione è salva...! Piuttosto dimmi, ti vanno bene caffè-latte e biscotti per colazione? > chiese Tae
< S-sì... Grazie > rispose Minho
I due si sedettero a tavola e iniziarono a chiacchierare.
< Dimmi un po' Minho, cosa fai nella vita? Studi? Lavori? > chiese Taemin dolcemente
Minho non era solito parlare di sè con qualcuno che non conosceva, ma con Taemin fu diverso; i suoi occhi, il suo sorriso gli diedero fiducia e lo spinsero a parlare. Le parole vennero fuori naturalmente, come fossero un fiume in piena.
< Sto studiando architettura per volere dei miei genitori... Mio padre gestisce un'impresa edile e vorrebbe che dopo la sua morte, un giorno ci sia qualcuno della famiglia che continui la sua attività; ma il mio sogno, in realtà, è quello di diventare allenatore di calcio... > concluse Minho, con un'espressione triste sul volto
Taemin gli appoggiò una mano sul braccio e tentò di rassicurarlo:
< Vedrai che un giorno riuscirai a realizzare tutti i tuoi sogni, ne sono certo > disse guardandolo negli occhi
< Pf... non conosci mio padre. E'un osso duro; per anni ho cercato di convincerlo a lasciarmi libero di realizzare i miei sogni, ma è stato tutto inutile. Ogni volta si finiva per litigare e ormai per me quella casa era diventata un inferno, così mi sono arreso e ho accettato la realtà dei fatti. >
Negli occhi di Minho, Taemin non vide altro che rassegnazione.
< Sai ti capisco... anche io ho dovuto lottare con le unghie e con i denti contro la mia famiglia per realizzare i miei desideri... >
Minho sgranò leggermente gli occhi, sorpreso dalle parole del più piccolo.
< Fin da quando ero bambino la mia più grande passione era la danza, ma per i miei genitori il ballo era roba solo per gay o buonannulla > disse Taemin. Poi prese fiato e incominciò a raccontare.
< Quando avevo 13 anni, un giorno chiesi ai miei genitori di poter frequentare una scuola di ballo, ma in cambio ricevetti un categorico NO. Quel giorno scappai di casa e andai a nascondermi nel cortile posteriore di un ristorante cinese. Mi accovacciai contro il muro e iniziai a piangere. Ad un certo punto dal locale venne fuori uno dei cuochi, che doveva portare fuori la spazzatura, si avvicinò a me, mi chiese cosa era successo e io gli raccontai tutto. Non sò perchè parlai ad uno sconosciuto dei miei problemi, ma lo feci e ogni giorno ringrazio il cielo per questo... >
Sorrise e i suoi occhi divennero lucidi.
< Si chiamava Jack. Prima di fare il cuoco era un ballerino professionista e dopo che gli raccontai quello che mi era successo si offrì volontario per farmi da insegnante, così ogni giorno dopo la scuola andavo da lui a prendere lezioni. >
< E poi? > chiese Minho impaziente
Taemin ridacchiò.
< Poi, grazie ai suoi preziosi insegnamenti riuscì a partecipare a qualche competizione e a diventare insegnante di ballo > concluse con aria trionfante
< E i tuoi genitori cosa ne pensano? > domanò il bruno
< Secondo te perchè vivo da solo? >
Minho rimase pietrificato.
< Quando scoprirono che gli avevo disobbedito, mi cacciarono di casa... >
Il più grande non sapeva cosa dire.
< Ma sinceramente poco mi importa, almeno adesso sono libero di fare ciò che amo. Ed è per questo che ti dico, Minho, di non arrenderti e di continuare a lottare per quello che ami di più nella vita. > concluse il più giovane
Le parole di Taemin furono, per Minho, un'iniezione di fiducia. Ora, per la pria volta nella vita, si sentiva pronto a lottare.
< Grazie per l'incoraggiamento Tae... >
Il biondo gli sorrise, e il cuore di Minho si sciolse come la neve a primavera.
Questa piacevole sensazione, però, venne interrotta da una forte fitta dovuta al mal di testa post-sbornia
< Ah la mia testa > si lamentò, massaggiandosi le tempie con i polpastrelli
Senza dire nulla Taemin andò in bagno e dopo qualche istante ritornò in cucina con una scatola di aspirine. Ne prese una dal blister e la fece scioglere in un bicchiere d'acqua che poi diede a Minho.
< Tieni, bevi questo. Ti avverto, é disgustoso, sicuramente la cosa più schifosa che tu abbia mai bevuto in tutta la tua vita, ma fidati, fa sparire il dolore in un attimo >
Minho riusciva già a sentirne la puzza. Ma il dolore era troppo forte, perciò afferrò, disgustato, il bicchiere e in un solo sorso trangugiò il medicinale.
Minho buttò fuori la lingua, ad imitare il rigetto.
< Avevi ragione fa proprio schifo..... Aaah maledetta è tutta colpa sua... >
< Di chi, scusa? >
< Della mia ragazza... Ieri pomeriggio avevamo litigato e così per vendicarsi mi ha seguito fino al Rainbow Club per poi avvinghiarsi con altri ragazzi davanti ai miei occhi... e io da bravo stupido ho affogato la rabbia nell'alcool > e poi quasi a voler convincere sè stesso aggiunse < ah ma stavolta non la passi liscia mia "cara" Jung Krystal! >
Taemin divenne di pietra.
Oh yeah! Eccomi qui con il quinto capitolo interamente dedicato alla 2min! :)
E mi raccomando, continuate a leggere e vedrete che ben presto la storia incomincerà a farsi più interessante ;)
Grazie a tutte quelle che mi seguono <3
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Capitolo 6 *** Discoveries ***
Buona lettura <3
Al piano di sotto, invece, Key iniziò la sua solita routine.
Dopo aver terminato la doccia si mise a testa in giù e si asciugò i capelli con il phon. Quando si rialzò sembrava un barboncino; infatti i suoi capelli di natura erano mossi, ma lui li preferiva lisci: gli davano un aspetto più "ordinato", diceva.
Mentre stava per prendere la piastra per capelli gettò un'occhiata sul cellulare appoggiato sul bancone del lavandino e notò che sul display, in alto a sinistra, lampeggiava una piccola busta, che segnalava la presenza di un messaggio non ancora letto.
Aprì la casella dei messaggi in arrivo e... non potè credere ai suoi occhi. L'icona " Un nuovo messaggio da: Jonghyun " regnava sul display del palmare. Il messaggio era stato inviato la sera prima ma Key non aveva sentito nessuno squillo.
Febbricitante premette sullo schermo per leggere il messaggio.
Il testo diceva:
" Ciao Key. Spero di non distrurbarti ma mi hanno appena avvertito che il prof ha anticipato la lezione alle 8:00 perchè più tardi dovrà partecipare ad un convegno. Spero di vederti domani :) Buonanotte ^^ Jong "
Tremava come una foglia dall'emozione. Tutto contento incominciò a scrivere un messaggio per ringraziarlo dell'avvertimento e scusarsi del ritardo con cui stava rispondendo, quando gli cadde l'occhio sull'ora indicata in alto a destra. Erano le 7:30.
Andò velocemente in camera, aprì l'armadio e indossò i primi vestitti che gli capitavano fra le mani. Prese la borsa per l'università ( che per fortuna aveva preparato la sera prima) e, tra un'imprecazione e l'altra, dopo cinque minuti era già fuori di casa. Corse più velocemente che poteva verso la metropolitana ma appena raggiunse il binario vide ripartire la metro davanti ai suoi occhi. Spazientito incominciò a sbuffare e camminare su e giù per la banchina fino a quando, una manciata di minuti dopo, arrivò il treno successivo. Una volta salito guardò l'orologio:mancavano solo 5 minuti alle otto.
" Aish! Che rottura! Ma perchè non ho guardato il cellulare prima di andare a letto?! Mi sarei risparmiato tutto questo bel ritardo... " pensò
Alzò gli occhi di fronte a sè e vide il suo riflesso sul vetro del finestrino. Aprì la bocca sconvolto e disperato. A causa del ritardo quella mattina non ebbe nemmeno il tempo di piastrarsi i capelli e ora sembrava si fosse appena alzato da letto. Mentre cercava di sistemarseli si accorse che era arrivato alla sua fermata.
Si precipitò fuori dal vagone e incominciò a farsi spazio tra la folla chiedendo scusa a tutti quelli che urtava durante la sua corsa disperata.
Correva, correva, correva... fin quando, finalmente, scorse l'edificio dell'università.
Entrò spalancando la porta e facendo prendere un colpo all'anziana segretaria.
< Buongiorno signora > disse, passando veloce come un fulmine davanti alla segreteria
L'anziana si sporse appena dal bancone e urlò :< Buongiorno anche a lei >
Finalmente era arrivato davanti alla classe. Bussò e attese la risposta dall'interno.
Una voce rispose: < Avanti >
Key entrò in aula e fece un profondo inchino.
< Buongiorno. Mi scusi per il ritardo. >
< Per stavolta non c'è problema, ma che non succeda più > disse il professore con tono da " finto " severo agitando l'indice della mano. < Avanti, vatti a sedere abbiamo appena cominciato... > e gli indicò i banchi vuoti.
Jonghyun osservò ipnotizzato tutta la scena. Il lento scivolare di una goccia di sudore sulla tempia sinistra, le guance rosee, le labbra rosse a forma di cuore, e i capelli arruffati rendevano Key, agli occhi di Jong, la cosa più sexy che avesse mai visto. Nemmeno le ragazze in minigonna che gli gironzolavano intorno ogni volta che andava in discoteca avevano questo effetto su di lui.
Scosse leggermente la testa per risvegliarsi dall'ipnosi.
La sedia di fianco a Jong era occupata dalla sua borsa, così Key progettò di andarsi a sedere in uno dei banchi liberi. Mosse un passo in avanti e prontamente Jong levò la borsa dalla sedia per lasciare spazio all'amico. Gli sorrise e Key si incendiò.
< Bene ragazzi. La lezione è finita... potete andare. A domani > disse il professore concludendo la lezione.
I due giovani si alzarono insieme in una perfetta sincronia che li fece sorridere. Mentre uscivano dall'aula Key ne approfittò per ringraziare Jonghyun.
< Jonghyun... grazie del messaggio > disse appoggiando delicatamente la mano sul bicipite dell'altro.
Era incredibilmente duro, e quel tocco gli piacque non poco.
Allo stesso modo Jonghyun si eccitò incredibilmente al contatto con il biondo.
< P-prego... >
Key tolse la mano.
Arrivati nel cortile di fronte l'ingresso si salutarono. Jong osservò Key allontanarsi e il suo sguardo cadde involontariamente ( o forse no... ) sul fondoschiena del biondo.
Si diede uno schiaffetto sulla guancia.
" Ma che ca..o hai oggi? " si rimproverò.
Dopo l'università Key andò al lavoro e almeno qui non vi furono inconvenienti.
Quando tornò a casa era esausto. Appoggiò stancamente la borsa sul tavolo e si gettò sul divano. Per qualche istante assoporò la calma e il silenzio che avvolgevano la casa... Già, solo per pochi istanti, perchè queste momento di relax venne interrotto dal suono del campanello. Imprecante, andò ad aprire: era Taemin. Sembrava sconvolto.
Il giovane entrò senza chiedere neanche permesso e si sedette sul divano; Key fece lo stesso.
< Tae, è successo qualcosa? > chiese preoccupato Key
< Tranquillo, sto bene. Solo che... > prese fiato < ti ricordi vero del ragazzo che abbiamo portato da me ieri sera?! >
< Ahah certo che me ne ricordo. Che c'è non ha ancora smaltito la sbornia? > disse Key sghignazzando
< No, no. La sbornia l'ha smaltita eccome. Stamattina abbiamo anche chiacchierato un po' insieme e... ho scoperto che ha una ragazza >
< E quale sarebbe il problema? >
< Il problema è che la sua ragazza è la tipa che piace a me... >
Key sgranò gli occhi.
Taemin continuò: < E non è finita. Mi ha invitato a prendere un caffè con lui per sdebitarsi dell'ospitalità e... bhe... > sorrise imbarazzato
< E...?! >
< E io ho accettato >
Dopo qualche secondo di silenzio intervenne Key.
< Taemin... >
< Sì?! >
< Sei sicuro che sia lei a piacerti? E non lui? >
< Non lo so Key... davvero non lo so. >
Et voilà il sesto capitolo. E' stata una faticaccia "partorirlo", della serie:
< sembrava impossibile, ma ce l'abbiamo fatta >.
Ok. Dopo questa mi dileguo.
Grazie a tutte quelle che mi seguono <3
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Capitolo 7 *** " Ti va di ballare? " ***
Ce
l'ho fatta! Ecco a voi il settimo capitolo! :) Era già
pronto ieri, ma
ho avuto dei problemi nel pubblicarlo :( Però, alla fine, ho
vinto io!
MUAHAHAHAH
Buona lettura <3
Giunse il fine settimana. Mentre per Key sarebbe stata un'occasione per
riposarsi un po' dopo l'interminabile settimana di fatica che aveva
appena vissuto, per Taemin, invece, sarebbe arrivata l'ora della
ragione. Ad attenderlo, un pomeriggio da trascorrere con Minho. Per
tutta la settimana non fece altro che ripensare a lui e alla loro
conversazione.
Continuava a chiedersi se aveva accettato di andare all'appuntamento
per avere informazioni su Kristal, oppure perchè voleva
trascorrere del tempo da solo con Minho.
A questa domanda non riuscì a darsi una risposta.
Erano le 14.20 e i due dovevano incontarsi alle 16.30, ma Taemin decise
ugualmente di iniziare a prepararsi con netto anticipo.
Si fece un bel bagno caldo nel tentativo di rigenerarsi dopo una notte
insonne a progettare il pomeriggio con Minho.
Chiuse gli occhi e ricordò il loro primo incontro: gli
sembrò di sentire ancora l'odore di vodka alla pesca.
Piano piano la sua mano scivolò sul basso ventre fino a
toccare la sua intimità; allungò il collo
all'indietro appoggiando la testa sul bordo della vasca e si
lasciò trasportare dalle immagini che gli passavano davanti
come una sequenza fotografica.
Ad un tratto venne risvegliato dallo squillo del telefono di casa.
Afferrò un asciugamano, se lo legò in vita e
andò a rispondere il più velocemente possibile.
Era suo fratello minore Taesun che lo chiamava dall'America, dove stava
studiando recitazione. I due restarono al telefono per mezz'ora
abbondante.
Terminata la conversazione, Taemin riprese i preparativi. Dopo essersi
piastrato i capelli, andò in camera da letto e
incominciò a spulciare nell'armadio alla ricerca di qualcosa
di carino da mettere; cosa alquanto insolita, di solito indossava
sempre le prime cose che gli capitavano fra le mani, e molto spesso
faceva abbinamenti molto poco azzeccati. Ma oggi era diverso. Voleva
essere impeccabile.
Dopo un'accurata ricerca, era pronto per uscire; indossava una
maglietta bianca un po' larga che lasciava leggermente scoperte le
clavicole, una felpa azzurra e un paio di jeans: almeno stavolta i
colori non facevano a pugni tra loro.
Prima di uscire, passò un'ultima volta dal bagno e si
spruzzò abbondantemente del profumo.
Uscito di casa, andò a prendere la metro.
Durante il viaggio si mise gli auricolari e iniziò ad
ascolatare un po' di musica.
Siccome il tragitto era piuttosto lungo, chiuse gli occhi e si
lasciò trasportare dalle note. La prima canzone della
playlist era " Back In Black " degli AC/DC, ma Taemin la
cambiò: preferiva qualcosa di più tranquillo. Il
brano successivo era " Hero " di Enrique Iglesias.
Era in mezzo ad una
strada; una figura femminile, gli dava le spalle. Indossava un vestito
argentato.
" K-kri... "
provò a dire Taemin, ma abbassò gli occhi. Aveva
vergogna
" Taemin..." disse la
ragazza, ancora girata di spalle.
Taemin alzò
lo sguardo.
Poi, iniziò a
voltarsi lentamente per mostrare il proprio volto...
" MINHO! "
urlò Taemin
Riaprì gli occhi, sconvolto dal sogno che aveva appena fatto.
Dopo una manciata di minuti arrivò a destinazione.
Taemin andò davanti ad una ceffetteria di Hongdae: era
lì che aspettò Minho. Mentre attendeva il suo
arrivo osservava il frenetico via vai di persone che passavano per la
strada: donne anziane con la borsa della spesa, manager indaffarati a
rispondere al cellulare, coppie di innamorati vestiti uguali e che si
tenevano per mano senza staccarsi un secondo.
Anche Taemin avrebbe voluto fare così un giorno...
Ad un tratto vide arrivare Minho. Il sole gli illuminava il viso,
facendo risaltare ancora di più la carnagione olivastra.
Indossava un paio di jeans aderenti che accentuavano la soda
muscolatura, una camicia bianca e una giacca nera piuttosto elegante.
Nulla a che vedere con i jeans strappati e la felpa leggermente
sbiadita del più giovane.
Taemin incominciò ad avere le palpitazioni. Nemmeno al suo
primo appuntamento fu così agitato.
< Ciao Taemin. Scusami se ti ho fatto aspettare... >
< Tranquillo. Sono arrivato da poco >
I due si sorrisero, e Minho fece cenno a Taemin di entrare nella
caffetteria. Si sedettero al tavolo ed ordinarono entrambi un
cappuccino.
Iniziarono a chiacchierare del più e del meno, ma Taemin
aveva la testa altrove; nella sua mente continuava a frullargli una
domanda.
Alla fine si fece coraggio e gli chiese:
< Dimmi Minho, e con la tua fidanzata come va? >
< Stiamo ancora insieme... > Taemin ebbe un tuffo al
cuore < ma solo perchè ha saputo giocare bene le sue
carte... > Taemin lo guardò perplesso
< E' stata brava ad ingraziarsi i miei genitori che ora vogliono
che io stia con lei a tutti i costi. Quando hanno intuito che avevo
intenzione di troncare con lei mi hanno severamente proibito di farlo:
" E' una brava ragazza non troverai altre come lei, e poi ricordati che
lavoro fa suo padre; vedrai che un giorno ci sarà utile "
> disse Minho imitando la voce grave del padre
< E... che lavoro fa? > domandò Taemin,
nascondendo la piccola soddisfazione perovata nel sentire quelle parole
< E' il vice-direttore di un'azienda idro-elettrica e mio padre
vorrebbe firmare un contartto di lavoro con lui... >
Taemin abbassò lo sguardo e si morse il labbro inferiore.
< Non è giusto... > disse il giovane con quasi
le lacrime agli occhi
Minho appoggiò delicatamente la mano su quella del biondo.
< Te l'ho già detto Tae, ormai ci sono abituato...
Non preoccuparti >
Vi fu un attimo di silenzio, che venne interrotto dallo squillo del
cellulare di Taemin. Si scusò con Minho e rispose alla
chiamata.
< Pronto? >
< Ciao Taemin. Sono Joon. Scusami se ti disturbo, ma ho un
favore da chiederti... >
< Dimmi pure >
< Oggi io e un mio amico abbiamo fatto un incidente e qui-
>
< Oh mio dio! Ma state bene? > lo interruppe Tae
angosciato
Minho lo osservò preoccupato.
< Sì tranquillo, nulla di grave. Ora siamo al pronto
soccorso per degli accertamenti, perciò potresti sostituirmi
alle lezioni di oggi? >
< Ehm... c-certo > rispose Taemin rammaricato
< Grazie mille. Ti sono debitore a vita >
< Per così poco... Mi raccomando, riguardati >
< Certo Tae... A presto >
< Ciao >
Taemin riattaccò e guardò Minho con aria
abbattuta.
< Tutto bene Tae? >
< Minho, mi dispiace... ma devo andare al lavoro. Devo
sostituire un collega... credimi mi disp- >
< Posso venire con te? > lo interruppe Minho < Mi
piacerebbe guardarti mentre dai lezioni di danza... >
Minho abbassò la testa imbarazzato
< Certo che puoi venire > concluse Tae sorridendo
Si alzarono dal tavolo. Taemin stava per estrarre il portafoglio dalla
tasca posteriore dei pantaloni, ma Minho lo fermò facendo
schioccare la lingua e facendo cenno di no con la testa.
< Grazie > sussurrò Taemin
Usciti dal locale andarono a prendere l'autobus che li avrebbe portati
alla scuola di danza. L'edificio era situato in un quartiere abbastanza
malfamato della periferia di Seoul.
Quando entrarono vennero accolti da un giovane ragazzo, vestito di
pailettes e con modi molto femminili.
< Taemin > stridette < che ci fai qui? Oggi
è il tuo giorno libero...! >
< Lo so Jo Kwon, ma Joon ha fatto un incidente... nulla di
grave, ma per oggi devo sostituirlo... >
< Capisco... > si voltò verso Minho < e
tu sei? > chiese con fare malizioso
< Choi Minho, piacere > rispose inchinando leggermente il
capo
< Oggi seguirà le lezioni... > intervenne
Taemin
< Bhe allora sbrigatevi... sono già tutti dentro
> concluse, e si mise a sfogliare una rivista di moda
I due giovani entarono nella sala da ballo, dove ad attenderli c'era un
gruppo di ragazzini, in un'età compresa fra i 10 e i 14 anni.
< Ciao piccole pesti > salutò Taemin
< Ciao Minnie > risposero in coro
Minho trovò quel soprannome la cosa più tenera
che avesse mai sentito.
< Come vedete, oggi avete un ospite. Lui è Minho un
mio amico > disse indicandolo < perciò fategli
vedere di cosa siete capaci > concluse con soddisfazione.
Iniziò la lezione. La prima parte, consisteva in esercizi di
" riscladamento" per i muscoli, mentre nella seconda parte si passava
alla lezione di danza vera e propria.
Minho osservava intenerito Taemin mentre spiegava pazientemente ai
giovani ballerini l'ordine dei passi da eseguire; ma nonostante tutto,
c'era sempre qualcuno che inciampava sui suoi stessi piedi.
Terminata la lezione dei più piccoli, presero il loro posto
un gruppo di ragazzi, più o meno suoi coetanei.
Prima di incominciare la lezione, Taemin si tolse la felpa e la
gettò con un gesto deciso nell'angolo.
Stavolta non fecero esercizi di riscladamento, ma iniziarono subito a
ripassare il baletto per lo spettacolo di fine corso.
Taemin inserì il CD nello stereo; partì " Move
Somethin" di LL Cool J. *
Diversamente dalla lezione precedente, Minho fece pensieri
completamente diversi osservandolo mentre ballava.
I jeans aderenti evidenziavano la linea mordiba dei fianchi e dei
glutei; i suoi occhi si catalizzarono sui movimenti languidi del
bacino, la tensione nelle mani, i piedi che disegnavano strane figure
sul pavimento di linoleum
Dopo tre ore terminò la lezione e gli allievi uscirono dalla
sala.
Mentre Taemin si avvicinava, con le poche forze che aveva, alla
poltroncina sulla quale era seduto Minho, sollevò un lembo
della maglietta per asciugarsi la fronte madida di sudore, e
lasciò scoperto l'addome piatto.
Minho cercò di distogliere lo sguardo, ma non ci
riuscì.
Poi, il più piccolo lo guardò divertito, gli
porse la mano e gli chiese:
< Ti va di ballare? >
* per avere un'idea del balletto di Tae digitate su You Tube " Sexy
Dancing Taemin " e cliccate sul primo video ;)
Spero
vi sia piaciuto :)
Grazie a tutte
quelle che mi seguono <3
|
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Capitolo 8 *** Mind vs. Heart ***
Buona lettura
<3
Minho strinse la pallida mano del più piccolo; Taemin lo
tirò e lo trascinò al centro della sala.
Il moro emise un verso di stupore che lo fece ridere.
Poi, Taemin si staccò da Minho e andò a cambiare
il CD nello stereo; partì " Beautiful Night " dei Beast.
Mentre ritornava alla posizione iniziale si muoveva a ritmo di musica;
quando furono nuovamente di fronte, offrì entrambe le mani a
Minho.
Si toccarono per la seconda volta, e i loro cuori incominciarono a
battere all'unisono.
Taemin guardò intensamente Minho e gli sorrise.
< Segui i miei passi > lo esortò
Si spostò a destra < destra > , poi a sinistra
< sinistra > .
La canzone era solo di sottofondo, perchè in
realtà i due non si stavano affatto muovendo a tempo.
Ma non gli importava. Erano vicini e sentivano il tocco della loro
pelle: solo questo contava.
Terminata la canzone rimasero a guardarsi e ad ascoltare i loro
respiri, in silenzio. Non c'era bisogno di parlare.
Lessero l'uno negli occhi dell'altro: vi era desiderio, incertezza,
paura, amore...
Ad un tratto, fu Minho ad interrompere il silenzio:
< E' meglio che andiamo o faremo tardi > disse con poca
convinzione senza abbandonare le mani del compagno
Taemin si risvegliò dalla magia di quel momento.
< Hai ragione.. > e, seppur controvoglia,
staccò le sue mani da quelle di Minho.
In teoria a quell'ora la scuola doveva già essere chiusa, ma
Jo Kwon non volle interrompere la loro " lezione privata ",
perciò lasciò le chiavi della scuola sulla sua
scrivania per fare in modo che fossero loro ad occuparsi della chiusura.
Uscirono dalla sala e Taemin notò subito il mazzo di chiavi
appoggiato sul tavolo.
Spense tutte le luci e chiuse il portone principale.
Insieme, ritornarono alla caffetteria dove si erano dati appuntamento.
< Bhe... qui le nostre strade si dividono... > disse
Taemin
< Già... grazie per la splendida giornata. Sono stato
veramente bene... > aggiunse Minho
< Anche io... >
Sorrisero imbarazzati.
< Ci si vede Tae... >
< Ciao... Minho >
Ma bisbigliò il suo nome quando ormai l'altro si era
già allontanato.
A Taemin pianse il cuore a pensare che non avrebbe più
rivisto Minho... O almeno, così credeva...
Per tutto il viaggio di ritorno ripensò ai suoi occhi scuri
in cui avrebbe voluto specchiarsi nuovamente; ai capelli, che avrebbe
voluto coccolare con le sue dita; alla morbida pelle delle sue mani, il
cui contatto gli procurò un brivido lungo tutta la schiena;
alle labbra, che desiderava fare sue.
" Qualcosa " nei pantaloni incominciò a muoversi.
" Ho bisogno di una bella dormita... " pensò
Arrivato a casa, aprì la porta e per poco non gli venne un
colpo nel trovare Key seduto sul suo divano mentre giocava con il
cellulare.
< Woh! > urlò spaventato
< Ehilà playboy? Come va? > domandò
Key con un sorriso sornione
< Bene... prima che mi venisse un infarto. Come diamine hai
fatto ad entrare? >
< Ero salito per chiederti se avevi dello zucchero e ho trovato
la porta aperta... sarà stato mr. ubriacone a
distrarti...> disse facendo l'occhiolino
< Per la cronaca, l'ubriacone ha un nome ed è Minho e
poi... non è vero... > affermò
Taemin poco convinto
< Sì certo... come no... >
Taemin gli lanciò un'occhiata minacciosa.
< Cooomunque... > stridulò Key < dimmi
un po'... come è andato l'appuntamento? >
domandò alzando le sopracciglia.
Taemin fece il vago e rispose con un semplice < Bene >
< Solo bene?! Avanti racconta, voglio sapere tutto...! >
< Non c'è nulla da sapere >
controbattè Taemin mentre si dirigeva in cucina.
Prima ancora che Key ricominciasse a parlare cercò di sviare
sull'argomento.
< Avevi bisogno dello zucchero, giusto? >
Key si alzò dal divano e lo inseguì dicendogli:
< Non ho più bisogno dello zucchero... e non cercare
di cambiare discorso. Avanti, si vede lontano un chilometro che ti
piace! >
Taemin si voltò di scatto.
< Non è vero...! >
< Invece sì...! >
< Invece no...! >
< Invece sì...! >
< Invece no...! >
< Invece sì...! >
< Ok è vero... Hai ragione! >
sbottò Taemin.
< Ah lo sapevo! > urlò Key trionfante
Il piccolo Tae si sedette, appoggiò i gomiti sul tavolo e
fece pressione sulle tempie.
< Io non sono così... Cosa diavolo mi succede?!
>
Key trascinò una sedia a lato di Taemin, si mise di fianco a
lui e gli avvolse le spalle con un braccio.
< Tae, l'amore non esiste solo tra un uomo e una donna.
In amore non contano l'età, il colore della pelle o il
sesso. L'amore è ovunque e in ognuno di noi.
E' il sentimento più puro e intenso che esista e noi
dobbiamo viverlo appieno affrontandone le gioie e le sofferenze.
E tu, non devi vergognarti dei sentimenti che provi... vivili e lascia
che nutriscano la tua anima. >
Dagli occhi di Taemin scesero delle lacrime. Abbracciò Key
con vigore.
< Grazie Key... > gli sussurrò, nascondendo il
volto nell'incavo della spalla.
Key non disse nulla e lo accarezzò teneramente sulla testa.
Quando si sciolsero dall'abbraccio, Key domandò
amorevolmente:
< Hai già cenato? >
Taemin fece cenno di no mentre si asciugava le lacrime con il dorso
della mano.
< Allora che ne dici se andiamo al ristorante giapponese qui
vicino a rimpinzarci di sushi? >
< Sìì! > rispose Taemin,
applaudendo entusiasta.
Key rise alla vista di quel ragazzo di vent'anni che all'idea di
andare a mangiare del sushi, si emozionava come un bambino
davanti ad un sacchetto di caramelle.
Arrivati al ristorante presero posto di fianco ad un paravento dai
colori sgargianti e abbellito da disegni floreali.
Mentre erano solo alla prima portata,Taemin fece cadere per terra le
bacchette; le raccolse e cercò di pulirle con il tovagliolo.
< Forse è meglio che te ne fai portare delle altre...
> lo consigliò Key
< No fa lo stesso... non voglio disturbare i camerieri sono
già fin troppo impegnati >
Taemin usò questa scusa perchè in
realtà, quando stava in mezzo a molte persone era molto,
troppo timido. E questo Key l'aveva capito.
Alzò una mano e chiamò un cameriere che si
trovava lì vicino.
< Cameriere! >
Il ragazzò si avvicinò al loro tavolo e fece un
lieve inchino.
< Mi dica... >
< Potrebbe portarmi un altro paio di bacchette... queste sono
cadute per terra... > e gliele porse
< Certo. Torno immediatamente. >
E in men che non si dica era già di ritorno con in mano le
bacchette avvolte in un involucro di carta.
< Ecco a lei >
Key fu colto di sorpresa.
< Che velocità..! Grazie...>
< Per qualunque problema, non esitate a chiamarmi >
< Senz'altro. Grazie > si avvicinò al
cartellino pinzato sulla divisa < Jinki >
Si sorrisero.
Il cameriere si inchinò nuovamente e si
allontanò, ricominciando a zig-zagare fra un tavolo e
l'altro.
Key porse le bacchette pulite a Tae.
< Grazie Bummie... >
Key gli sorrise.
< Grazie per i tuoi consigli e per esserti preso cura di me...
sei quasi come una mamma > disse Taemin visibilmente arrossito
< Allora da ora e in avanti mi chiamerai omma... ! >
E i due scoppiarono a ridere.
Dall'altro lato della città Jonghyun, invece, era
"impegnato" in una festa in discoteca.
Tutte le ragazze cercavano di attirare la sua attenzione ma lui rimase
seduto su un divanetto tutta la sera, sorseggiando dello champagne e
ripensando al compagno di università: la pelle
così bianca e liscia da sembrare di porcellana, gli occhi
dal taglio felino e quelle invitanti labbra a cuore.
Sentì girare la testa, ma diede la colpa all'alcool.
Tirò fuori il cellulare dalla giacca. Selezionò
l'icona di " crea un nuovo messaggio " e inserì il
destinatario; ma non riuscì a scrivere nulla.
Le sue mani sudavano, tremavano.
" Possibile che tu mi faccia questo effetto?! "
Per tutto il fine settimana al centro dei suoi pensieri ci fu solo lui.
E per la prima volta nella sua vita attese con ansia l'arrivo del
lunedì.
In questo capitolo
ho fatto fare un piccolo cameo a Onew, non potevo lasciarlo in
disparte... <3
Spero che vi sia
piaciuto :)
Grazie a tutte
quelle mi seguono <3
P.S. Siccome non so
se riuscirò a pubblicare il prossimo capitolo prima di
Pasqua vi faccio gli auguri ora <3 [ Al massimo vi
farò gli auguri due volte ;) ]
|
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Capitolo 9 *** Sweet Heart ***
* si mette in
ginocchio* PERDONO!!
Sono veramente
dispiaciuta per non essere riuscita ad aggiornare per più di
un mese, ma questo periodo è stato un inferno: la scuola mi
sta veramente uccidendo e avevo perso l'ispirazione; inoltre ora sta
per iniziare un mese di fuoco e si avvicina sempre di più la
maturità. In ogni caso, in futuro cercherò di
essere un po' più sbrigativa ;)
Buona
lettura <3
*Beep* *Beep* *Beep*
Il suono crescente e ripetitivo della sveglia, staccò Jongh
dal mondo dei sogni.
Si alzò da letto e si avviò verso il bagno
trascinando i piedi.
Si risciacquò il viso e trangugiò del
colluttorio, cercando di eliminare l'alito cattivo causato dall'alcool.
Notò che aveva la maglietta bagnata di sudore: per tutta la
notte, infatti, si era dimenato nel letto: complice l'emicrania causata
dai drink di troppo.
Ma non era solo quello il motivo: ogni volta che cercava di
addormentarsi Key entrava prepotentemente nei suoi sogni facendogli
perdere il nume della ragione.
E i sogni, non erano proprio casti e puri.
Si vestì e uscì di casa per recarsi
all'università. Andò in garage e si mise alla
guida della sua Porsche Carrera GT. Un po' era dispiaciuto del fatto
che la macchina fosse stata aggiustata dal meccanico, perchè
se così non fosse stato avrebbe avuto la
possibilità di rivedere Key sulla metro come qualche giorno
prima... Sì lo aveva notato e lo osservò per
tutta la durata del viaggio, ovviamente facendo attenzione a non farsi
scoprire.
Key non era di certo uno di quelli che passano innoservati, a partire
dal modo di vestire; ma non fu quello a colpire Jong. Ad attirare
l'attenzione del più grande furono gli occhi, definiti da un
taglio felino, e da uno sguardo così dolce ma allo stesso
tempo sensuale. Inutile descrivere l'emozione provata dal moro quando
scoprì che lui e lo "sconosciuto" della metro frequentavano
la stessa università.
Nonostante quello che provava ( e quello che sentiva nei pantaloni )
fossero causati da un ragazzo e non da una ragazza come era stato fino
a poco tempo prima, Jong non ci pensò due volte e
tentò di lanciare segnali a Key facendogli capire quello che
provava, nella speranza, ovviamente, che il biondo ricambiasse il
sentimento.
La strategia aveva funzionato: notava come ogni volta che erano vicini
il più piccolo diventasse rosso come un peperone e quasi
incapace di formulare una frase che andasse aldilà delle 10
parole.
Era quasi fatta; ora doveva solo arrivare l'occasione giusta per fare
un passo avanti.
E quel lunedì mattina arrivò; a quanto pare, la
dea cieca della fortuna aveva preso in simpatia Jong.
Entrò in classe e trovò Key già seduto
al banco di fianco al suo.
< Buongiorno >
< Ciao Key... > . Dal tono della sua voce sembrava
volesse dire : " finalmente ti rivedo " . E in effetti era vero.
Sentì un brivido lungo tutto il corpo.
Jong stava per iniziare a parlare quando entrò in classe il
professore. Al coro degli studenti unì il suo saluto seccato
per aver interrotto il "momento magico" tra lui e Key.
Prima del suono della campanella che indicava la fine della lezione, il
prof annunciò agli allievi i compiti per casa.
Alla parola "compito" nell'aula risuonò un triste NOOO da
parte degli allievi.
< Ragazzi tranquilli non è come pensate... quello che
voglio che facciate per casa è creare qualcosa, qualunque
cosa, con l'ausilio della musica.... e quello che ne verrà
fuorì lo esporrete in classe... >
I ragazzi lo guardarono con sguardo perplesso.
< Lavorerete a coppie... sono proprio curioso di vedere cosa ne
verrà fuori e se sarte capaci di collaborare fra di voi
>
Key e Jong si scambiarono uno sguardo d'intesa.
< Avete tempo una settimana > disse il prof rima di
uscire dalla classe.
< Allora Key, cosa pensi di fare per il compito? > chiese
Jonghyun mentre sistemava i libri nella borsa.
< Non saprei... tu hai qualche idea? >
< Zero... bhe speriamo che arrivi prima o poi... >
< Già... speriamo... Comunque se ti viene in mente
qualcosa non esitare a chiamarmi... > disse Key arrossendo.
Centro.
< Senz'altro Key > gli disse Jong rivolgendogli un
sorriso che celava una certa malizia.
Dopo le lezioini all'università, Key andò al
lavoro.
Durante una pausa, prese dalla vetrina uno degli innumerevoli macarons
esposti.
" Ce ne sono così tanti... uno in meno non farà
la differenza... "
Diede un morso. Cioccolato. Per un attimo aveva dimenticato la
bontà nascosta dietro ai quei dolcetti dall'aspetto
così semplice.
Estrasse il cellulare dalla tasca del grembiulino dell'uniforme.
A: Jonghyun ( <3 )
Testo: Mi è venuta un'idea per il compito! Più
tardi ti chiamo ^^
Pochi istanti dopo sentì una vibrazione. Aprì la
cartella dei messaggi.
Da: Jonghyun ( <3 )
Testo: Dimmi dove lavori, così ti vengo a prendere... e ne
parliamo davanti un bel caffè ^^
Per poco Key non svenne. Un appuntamento? Con Jonghyun?
" Impossibile " si disse
Rilesse il testo. No, era tutto vero.
Inviò il messaggio con l'indirizzo della caffetteria e
l'orario in cui avrebbe staccato da lavoro, e ritornò a
lavorare con un sorriso da ebete stampato sulla faccia.
Prima di andare a togliersi l'uniforme, passò dalla cucina
dove sapeva, avrebbe trovato Yong Sun.
< Ciao Key! >
< Ciao Yong! Posso chiederti un favore? >
< Certo... dimmi pure >
< Potrei portare a casa alcuni dei macarons che non sono stati
venduti oggi? >
< Certamente! Meglio che finiscano nel tuo stomaco piuttosto che
nel cestino >
Key lo ringraziò con un profondo inchino e
ritornò nel salone principale.
Si posizionò dietro al bancone, aprì un cassetto
da cui tirò fuori una scatolina di carta decorata con
immagini di Parigi e su cui spiccava il nome del locale scritto a
caratteri cubitali viola.
Cioccolato, fragola, vaniglia e cocco. Li posizionò secondo
quest'ordine nella scatola che richiuse attentamente e che
portò con sè negli spogliatoi quasi fosse una
reliquia.
Erano le 17.30 spaccate quando Key vide Jonghyun che lo aspettava,
appoggiato di schiena, al bancone.
" Ok Key... Inspira... Espira... Inspira... Espira... Forza ce la puoi
fare... "
Jonghyun sentì il rumore dei passi e iniziò a
voltare lentamente la testa nella direzione da cui provenivano.
Lo sguardo languido; le labbra arrossate perchè
probabilmente stuzzicate da quei denti perfetti durante l'attesa.
" Oh no! Di nuovo! "
Key all'improvviso sentì i pantaloni più stretti
nella zona del basso ventre.
" Non adesso... "
< Ehilà biondo! >
Un battito cardiaco perso.
< Ehi...! > disse Key facendo un risolino
< Allora qual'è l'idea di cui volevi parlarmi?
>
Key aprì la scatola e la mise sotto al naso di Jong.
< Assaggia >
Il moro prese quello al cocco.
Spalancò gli occhi sorpreso.
< Buonissimoooo!! > esclamò
< Sono contento che ti piaccia... se vuoi puoi prendere anche
gli altri.. > disse Key porgendogli ancora i dolcetti.
Lo ringraziò.
Questa volta prese quello al cioccolato.
< Cristo Key, sono deliziosi... ma cosa c'entrano con il
compito? >
< Stavo pensando che potremmo cucinarli ascoltando della
musica... > prese un attimo di pausa e finalmente
riuscì, per un millesimo di secondo, a staccare gli occhi da
Jong < d'altronde il professore ha detto che potevamo realizzare
QUALUNQUE cosa... >
< La trovo un'idea fantastica! >
< Davvero?! > domandò Key incredulo con gli
occhi che luccicavano per l'emozione
< Assolutamente sì! Ora dobbiamo solo stabilire un
giorno per incontrarci e lavorare sul nostro comp- >
< Domani a casa mia, dopo il lavoro andrebbe bene? >
chiese il biondo tutto d'un fiato.
Fermi tutti. Da quando Key era così intraprendente? Fino a
cinque minuti prima stava per svenire solo per aver visto la sua
schiena, e ora gli stava proponendo di andare a casa sua? Lui stesso ne
rimase sorpreso.
Jonghyun impiegò una frazione di secondo per rispondere.
< Perfetto > disse languidamente
Key lo guardò negli occhi.
Quello sguardo profondo ma che allo stesso tempo nascondeva
tanta tenerezza, e che lo fece innamorare perdutamente dopo il primo
incontro. Key, di solito, non credeva al colpo di fulmine, ma
con Jonghyun tutto cambiò.
< Spero non ti sia dimenticato del caffè... >
fece il biondo
< Certo che no... >
Andarono all'uscita; Jonghyun aprì la porta e fece segno a
Key di uscire per primo, il quale lo ringraziò con un
sorriso... quel sorriso imbarazzato che a Jong piaceva tanto.
Jonghyun ormai ne era quasi certo: aveva trovato la sua
"dolce" metà.
Spero vi sia
piaciuto :)
Grazie a tutte/i
quelle/i che mi seguono <3
|
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Capitolo 10 *** Chocolate Flavour ***
Finalmente ecco a
voi IL capitolo.
< Non
vedavate l'ora, vero?! >
*tutti in coro*
< NO! >
Scherzi a parte,
vi chiedo ancora scusa per l'abominevole ritardo con cui pubblico anche
questo capitolo ma tra il ripasso e la stesura della tesina per la
maturità non avevo idee... poi è arrivata
l'illuminazione e mi sono detta: o adesso o mai più. Diciamo
che ne ho approfittato per distarmi un po' in previsione dell'esame ^^
Vi anticipo
già da ora che prima dei primi di luglio (?), non
riuscirò a pubblicare il capitolo 11, ma dopo
sarò finalmente LIBERA e pubblicherò tutti i
capitoli che vorrete! ^^
Buona lettura
<3
Davanti a due tazzine di caffè i due giovani parlarono della
loro vita, del loro amore per l'arte e per la musica; Key
raccontò della sua vita a New York e di quanto gli mancasse
la sua famiglia.
Il tempo sembrava essersi fermato; in quel momento esistevano solo loro
due, travolti da un fiume di parole incapace di arrestarsi.
Ad un tratto una ragazza si avvicinò al loro tavolo.
< Mi spiace interrompervi, ma stiamo per chiudere... >
< C-che ore sono? > chiese Jong quasi frastornato
< Le 21:00 > rispose la giovane
Senza dire nulla entrambi si alzarono, si scusarono e andarono alla
cassa.
< Il caffè lo offro io > disse Jong
rivolgendosi a Key
< Non ti preoc- >
< Insisto... devo sdebitarmi per i dolcetti deliziosi che mi hai
offerto prima. Com'è che si chiamano?! Maccherò?!
>
Key esplose in una risata portandosi una mano davanti alla bocca.
< M-A-C-A-R-O-N-S > scandì, cercando di
imitare al meglio possibile la erre alla francese.
< Ahah il francese non è il mio forte... sono bravo
con altre lingue... > disse Jong guardandolo lascivamente prima
di rivolgersi alla cassiera.
Il biondo deglutì rumorosamente.
Uscirono dal locale e si salutarono, dandosi appuntamento
all'università il giorno dopo.
Tornato a casa, Key aprì il frigorifero e lo trovo quasi
vuoto, così afferrò il volantino trovato nella
cassetta della posta qualche giorno prima e chiamò un
ristorante cinese da asporto.
Mentre aspettava l'arrivo del fattorino, decise di pulire un po' la
casa in vista della visita che attendeva per il giorno seguente.
Finalmente suonò il campanello.
Dopo aver pagato il ragazzo delle consegne si mise a sedere sul divano
e accese la televisione. Dopo un po' di zapping trovò un
canale su cui stavano trasmettendo Titanic, il suo film preferito.
Key passò il resto della serata mangiando e singhiozzando
contemporaneamente.
Il mattino seguente, al risveglio, era emozionato come un bambino il
giorno della gita scolastica. Si guardò allo specchio e
notò il gonfiore degli occhi causato dal pianto.
" Aish... sembra che mi abbiano preso a pugni "
Dopo essersi lavato i denti ed essersi vestito, controllò
che la casa fosse tutta a posto e uscì, diretto
all'università.
Prima di andare a prendere la metro si fermò da uno
Starbucks delle vicinanze e prese un frappuccino.
Giunto nel cortile dell'università, assistette ad una scena
che sarebbe stato meglio evitare per il bene della sua salute mentale:
Jonghyun che scendeva dalla sua cabriolet, i capelli
scompigliati dal vento, occhiali da sole neri e maglietta bianca
aderente con scollo a v. Per un attimo credette di trovarsi in uno di
quei film all'americana in cui arriva il figone di turno pronto a far
svenire tutte le ragazzine presenti, ma si rinsavì quando
Jonghyun si mise di fianco a lui e gli cinse il collo con un braccio.
< Ciao biondo! Tutto bene? >
" Ok Key, NON fare la ragazzina dodicenne in calore. Comportati da uomo
adulto "
Lo abbracciò a sua volta.
< Alla grande! Pronto per un'altra pallosa lezione? >
domandò, cercando di cammuffare l'emozione
Jong sbuffò e si girò verso di lui
< Almeno oggi ci divertiremo... >
Il più giovane gli sorrise mbarazzato..
*~*
Key entrò nel cafè e salutò con voce
squillante i dipendenti presenti; indossò l'uniforme e
iniziò il suo turno di lavoro.
Quel giorno cercò di finire qualche minuto prima, in modo da
riuscire a sistemarsi un po' in vista dell' appuntamento (se
così si può definire...) con Jong.
Il moro arrivò puntualissimo.
< Jong! > trillò il più piccolo
L'altro si voltò di scatto e lo accolse con un sorriso che
andava da un orecchio all'altro.
Ad un tratto Key ebbe un flash; si diede uno schiaffo in fronte con
aria abbattuta.
< Che succede Key?! >
< Jong... ho dimenticato di fare la spesa per oggi >
< E che problema c'è?! Andiamo a farla adesso,
insieme... >
Andarono in un piccolo supermercato a pochi metri di distanza dal
locale.
Jong afferrò uno dei cestini di plastica mentre Key estraeva
dalla tasca dei jeans un foglietto con l'elenco degli ingredienti.
Sembravano una coppietta di fidanzatini, e ogni tanto, qualche
vecchietta li guardava con sguardo perplesso.
Giunti alla casa, Jong si posizionò dietro Key appoggiandosi
lievemente alla sua schiena; il biondo respirò a pieni
polmoni il profumo emanato dall'altro.
Arrivati davanti all'entrata dell'appartamento, Key
incominciò a rovistare dentro alla borsa alla ricerca delle
chiavi di casa.
< Aspetta... ti aiuto io > disse il moro afferrando la
borsa della spesa
Mentre il più piccolo continuava a cercare le chiavi, ad un
tratto Jong si accorse di qualcosa di argentato che spuntava
da sotto la maglietta; la sollevò leggermente ed estrasse
dalla tasca posteriore dei jeans l'oggetto misterioso.
Key si voltò di scatto.
< Cercavi queste? > chiese il più
grande con aria di compiacimento sventolandogli davanti al
naso il mazzo di chiavi
< Erano nella tasca posteriore dei pantaloni... >
aggiunse Jong ancora prima che l'altro aprisse bocca e intuendo lo
stupore nel suo sguardo
Finalmente Key aprì la porta di casa.
Appena mise piede all'interno dell'appartamento nel giro di pochi
secondi si ritrovò per terra con Jong sdraiato sulla sua
schiena.
Il moro scivolò giù dal più piccolo,
si sdraiò di fianco a lui e iniziarono a ridere a crepapelle.
< Scusami Key... non ho visto il gradino > disse Jong fra
una risata e l'altra mentre aiutava il biondo ad alzarsi.
Tornati seri si misero all'opera e disposero tutti gli ingredienti sul
bancone della cucina.
< Che musica preferisci, Jong? > domandò Key
mentre attaccava l'ipod allo stereo.
< Quella che preferisci... >
< Mmh... allora facciamo a caso > e cliccò su
" Riproduzione casuale "
Partì " Not over you " dei NU'EST
Mentre leggeva la ricetta e mescolava gli ingredienti, Key intonava la
canzone.
< Bella voce biondo! > esclamò Jonghyun
dandogli una leggera spintarella con la spalla.
< Grazie Dino! >
< Come mi hai chiamato? > fece Jong con tono da finto
indignato
< D-I-N-O, perchè hai una faccia che sembra quella di
un dinosauro > rispose Key facendogli la linguaccia con aria da
furbetto.
Attimo di silenzio.
< Attento Key... non hai idea del rischio che stai correndo...
> disse con ghigno malefico
In men che non si dica, immerse la mano nel sacchetto di farina e la
lanciò addosso al povero Key che non ebbe nemmeno il tempo
di scansarsi.
< Ma che ca... >
Il biondo lo guardò con aria di sfida; si
avvicinò al lavandino e fece scorrere dell'acqua che
raccolse in una mano gettandola addosso ad un indifeso Jonghyun.
< Vuoi la guerra?! E allora guerra sia! >
decretò il moro
Inzuppò l'indice nel cioccolato ma Key fu più
veloce di lui e continuò a gettargli addosso dell'acqua.
Jong lo sfidò con gli occhi, senza negargli un sorriso
compiaciuto.
Ancora prima che potesse avvicinarsi a lui, Key scappò in
soggiorno; Jonghyun lo inseguì e insieme si misero a correre
intorno al divano.
Finalmente il moro riuscì a braccarlo da dietro e a buttarlo
letteralmente sul divano.
Ora erano sdraiati uno sopra l'altro e a Key non sfuggì
l'evidente felicità del moro che si faceva sentire al di
sotto dei pantaloni.
Si guardarono negli occhi, intensamente: avevano bisogno di capire;
capire se erano pronti ad affrontare quello a cui stavano andando
incontro. Ed entrambi ne ebbero la conferma.
Jonghyun sollevò la mano e posò il dito sporco di
cioccolato sulla punta del naso di Key. Si sorrisero teneramente.
Posò le labbra su quel lembo di pelle, il primo di una serie
che avrebbe voluto marchiare con le sue labbra.
Poi scese sulla bocca: quella perfetta bocca a cuore che da tempo
voleva fare sua.
Fu un bacio casto, morbido.
Jong cercò la mano di Key. La afferrò e
intrecciarono saldamente le loro dita.
Si staccarrono, ma durò solo pochi secondi. Con la mano
libera Key afferrò il collo di Jonghyun e lo costrinse a
baciarlo nuovamente, questa volta con più passione. Fece
scorrere la punta della lingua sul labbro inferiore per fargli capire
che voleva qualcosa di più.
E Jong capì. Schiuse le labbra e le loro lingue si unirono
in una danza dal sapore tutto nuovo.
Si separarono di nuovo, ma solo per riprendere fiato.
Jong accarezzò dolcemente i capelli arruffati del
più piccolo mentre lo guardava con sguardo amorevole, quasi
come quello di una madre che guarda il proprio figlio giacere fra le
proprie braccia.
< Ti prego dimmi che non è un sogno... > lo
implorò il più piccolo
< Non lo è... >
< Dimostramelo... >
Jong lo baciò sul collo facendo scorrere dolcemente la
propria lingua, mentre Key reclinava all'indietro la testa beandosi di
quel tocco paradisiaco; poi ritornò ancora una volta sulla
bocca e gli mordicchiò il labbro inferiore.
< Ti è sufficiente come prova? >
Key non rispose ma sollevò il collo per unire ancora una
volta le sue labbra a quelle del compagno.
Ormai non poteva più farne a meno: Jonghyun era diventato il
suo ossigeno.
Spero vi sia
piaciuto :)
E come sempre
grazie a tutte <3
|
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Capitolo 11 *** Senza parole ***
Credevate che mi
fossi dimenticata di voi? Certo che no <3
E' stato veramente
difficile riuscire a trovare un po' di tranquillità e un po'
di intimità per poter andare avanti con la ff, ma... eccomi
qui :)
Questo capitolo
è ONLY 2Min, ma non preoccupatevi presto ritornaranno anche
gli altri due piccioncini. ;)
Buona lettura
<3
Taemin guardò la propria immagine riflessa
nello specchio. Erano ore che cercava di preparare una coreografia per
il suo assolo allo spettacolo di fine anno. Era stanco, affaticato, i
muscoli facevano male. Si sdraiò sul pavimento e
osservò il soffitto bianco.
Era passato un solo giorno da quando aveva visto Minho per l'ultima
volta e già ne sentiva la mancanza.
Inizialmente si era pentito amaramente di non avergli chiesto il numero
di telefono, ma poi giunse alla conclusione che anche se fosse stato in
suo possesso, non avrebbe mai avuto il coraggio di chiamarlo o
scrivergli un semplice messaggio.
La musica si interruppe e Taemin si alzò di scatto per
guardare l'ora: erano le 20:30.
Prese la borsa e andò nello spogliatoio per farsi la doccia.
Dopo essersi rivestito e senza essersi nemmeno asciugato i capelli,
spense tutte le luci e chiuse la porta d'ingresso.
Prese la metro, che nonostante l'ora era piuttosto affollata; si
guardò a destra e a sinistra alla ricerca di un posto a
sedere, e ad un tratto, vide una figura familiare che usciva
frettolosamente dal treno.
" Ya Taemin, che stai
pensando? Non può essere lui. Cosa ci farebbe uno ricco come
lui in un quartiere del genere?"
Riuscì a trovare un seggiolino libero di fianco
ad una studentessa. Era molto carina, aveva lunghi capelli color
cioccolato e una frangetta che quasi toccava gli occhi; indossava
l'uniforme scolastica e Taemin riusciva ad intravedere un pezzo di
coscia che sbucava da sotto la stoffa della gonna.
Il giovane sbirciò le gambe della giovane ma... non
sentì nulla. Zero. Anzi, pensò che sarebbe stato
mille volte meglio avere Minho al suo fianco in quel momento.
I suoi pensieri vennero interrotti dalla vibrazione del cellulare; lo
estrasse dalla tasca e lesse il messaggio:
Da: Key ^^
Testo: Ho bisogno di te. Adesso.
A: Key ^^
Testo: Sono in metro... arrivo tra dieci minuti.
Una volta arrivato a casa, si precipitò davanti
all'appartamento di Key; bussò e l'inquilino aprì
un millesimo di secondo dopo, come se fosse stato tutto il tempo
davanti alla porta ad aspettare il suo arrivo. Appena lo vide, gli
afferrò un polso e lo trascinò sul divano.
< Key, tutto bene? E' successo qualcosa? >
< Sì... e .. ho bisogno di parlarne con qualcuno
>
Taemin gli appoggiò una mano sulla spalla.
< Dimmi tutto >
Key fece un profondo respiro.
< Oggi... ho dato il mio primo bacio.. ad un ragazzo >
Il più giovane sgranò gli occhi e
spalancò la bocca.
< E... e... come è stato? >
< Bellissimo. Semplicemente bellissimo > rispose Key con
occhi sognanti.
< E allora qual è il problema? >
< Ya Lee Taemin proprio non capisci! > strillò
alzandosi in piedi.
Il più giovane lo guardava sempre più confuso.
< Domani lo rivedrò all'università
e....... non so cosa mettermi! >
Taemin si mise a ridere a crepapelle nel vedere la faccia disperata del
ragazzo di fronte a lui; aveva quasi le lacrime agli occhi.
Key lo guardò minaccioso.
< Scusa... > disse Taemin, lievemente impaurito
dall'espressione dell'altro, mentre cercava di trattenersi
< comunque... credo che qualunque cosa vada bene... >
Prese un attimo di pausa prima di ricominciare a parlare.
< Tranne quei pantaloni... sono veramente orrendi >
sentenziò, indicando i pantaloni indossati da Key.
< M-ma sono cool! >
< Key, dei pantaloni con sopra disegnati mille orsacchiotti rosa
fluo non sono cool... sono trash >
Si guardarono negli occhi e risero.
*~*
"Allora, devo prendere
la linea rossa, scendere alla quinta fermata, prendere quella verde e
scendere alla seconda... "
Minho era fermo davanti alla mappa della metro,
completamente stordito da quel groviglio di linee colorate che
spiccavano sullo sfondo bianco del pannello metallico.
Durante il viaggio, una miriade di pensieri gli frullavano nella testa:
" E che gli dico quando
lo vedo? Che faccio? Che scusa invento? "
In realtà, non c'era nessuna scusa; voleva solo
vederlo; rivedere la sua folta chioma bionda, le labbra rosee e piene,
i suoi occhi da cerbiatto.
Cercò di ricordare la strada da prendere, nonostante questa
volta l'unica fonte di illuminazione fossero dei lampioni sparsi qua e
là che emanavano una luce fioca e tremolante. In lontananza
si udiva il suono della città in costante movimento.
Quando arrivò a destinazione, la scuola di danza era
già chiusa.
Piagnucolò.
Ad un tratto, la suoneria del suo cellulare esplose nel silenzio che
avvolgeva la via.
Rispose alla chiamata.
< Choi Minho si può sapere dove sei finito?!?! Ti
stiamo aspettando da mezz'ora!! > urlò una voce
femminile dall'altra parte della cornetta.
< Mamma... io... ehm... arrivo subito >
E riagganciò iniziando a correre più veloce che
poteva alla ricerca di un taxi.
" Merda, la cena. Come
cavolo ho fatto a dimenticarla?!"
Finalmente riuscì a fermare un taxi e una volta
salito intimò il tassista di guidare il più
velocemente possibile.
Dopo una decina di minuti arrivò a destinazione: un lussuoso
ristorante in pieno centro a Gangnam. Entrò nel locale
sistemandosi la giacca.
Ad attenderlo, la madre, il padre, Kristal e i genitori di lei. Prese
posto di fianco alla ragazza che gli diede un bacio sulla guancia.
< Perchè non ti sei messo la cravatta? Lo sai che mi
piaci quando la indossi... > gli sussurrò maliziosa
in un orecchio
< Perchè non ne avevo voglia > rispose lui
freddamente
< Finalmente possiamo ordinare... cameriere! > disse il
papà di Minho alzando una mano e facendo segno ad un ragazzo
di avvicinarsi al loro tavolo.
Quando arrivarono i primi piatti, la mamma di Minho ruppe il silenzio
che aleggiava intorno ai commensali.
< Minho... > il ragazzo alzò gli occhi in
direzione della madre < abbiamo da darti un annuncio
meraviglioso... >
La donna prese qualche secondo di pausa prima di riprendere il discorso.
< Nei giorni scorsi io e tuo padre, insieme ai genitori di
Kristal siamo giunti alla conclusione che ormai è arrivato
il momento di stabilire una data per il vostro matrimonio... >
< COSA?!?! > tuonò il giovane, con gli occhi
che quasi gli uscivano dalle orbite
< Minho, tesoro calmati. Sapevi che prima o poi sarebbe arrivato
questo momento. Tu e Kristal siete fatti per stare insieme e le nostre
famiglie saranno ben felici di unirsi in un legame di parentela..
>
Incapace di obbiettare, abbassò la testa e a fatica
trattenne le lacrime.
In quel momento sentì il disperato bisogno di parlare con
qualcuno, e quel qualcuno era Taemin.
Trascorse il resto della cena come se fosse in una bolla, dentro la
quale non riusciva a sentire ciò che stava all'esterno.
"Come hanno potuto
arrivare a tanto?! Li odio. Li odio. Li odio."
Quando arrivò il dessert, Minho si
alzò e si scusò con gli ospiti:
< Me ne vado a casa, non mi sento bene. Vogliate scusarmi..
> disse inchinandosi
< In effetti non hai una bella cera... >
constatò il padre di Kristal
< Più tardi mi chiami? > gli
domandò la giovane fidanzata, facendo un po' di aegyo.
"Stupida ragazzina"
La guardò quasi disgustato e le rispose con un
glaciale < Sì > prima di uscire dal locale.
Ora era da solo e l'unica cosa che voleva era potersi sfogare con
qualcuno. Qualcuno che lo capisse.
Mentre passeggiava senza una meta precisa si ritrovò davanti
ad un locale da cui uscì il ragazzo incontrato alla scuola
di danza il giorno prima.
Ad un tratto gli venne un'idea; prese coraggio e si avvicinò
al giovane.
< Jo Kwon > lo chiamò.
L'altro si voltò e rimase piacevolmente stupito nel rivedere
Minho.
< Ehi ciao! Piacere di rivederti > gli disse entusiasta
< Anche per me. Senti... volevo chiederti... >
iniziò a grattarsi dietro la testa < ho bisogno di un
favore... > abbassò lo sguardo < p-potresti
darmi il numero di Taemin? D-devo chied- >
< Certamente > lo interruppe, con un sorrisetto complice
Dopo aver memorizzato il numero sul cellulare, ringraziò Jo
Kwon e riprese la sua passeggiata, questa volta alla ricerca di un
posto tranquillo dove poter fare la sua telefonata.
Finalemente vide in lontananza un parco. Entrò e si sedette
su una panchina, di fronte ad un laghetto semi-nascosto dagli alberi e
dall'erba alta.
Selezionò il numero di Taemin, fece un profondo respiro ad
occhi chiusi e premette il tasto verde.
Uno squillo... due squilli... tre squilli...
Stava per riattaccare, quando il dolce suono della voce di Taemin
risuonò dall'altra parte del telefono.
Il cuore di Minho batteva all'impazzata; rimase a bocca aperta senza
dire una parola, fino a quando il più piccolo, stufo di
continuare a chiedere chi fosse, concluse la telefonata.
Quando ritornò a casa i suoi genitori non erano ancora
tornati così, per quella sera, evitò discussioni.
Si buttò sul letto ancora vestito, sperando di
poter rivedere il giovane con gli occhi da cerbiatto, almeno nei suoi
sogni.
Spero vi sia
piaciuto <3
Grazie a tutte
quelle che seguono e recensiscono la mia storia :)
Un bacio enorme
<3
|
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Capitolo 12 *** Incontri e ruzzoloni ***
Incredibile ma
vero sono già qui con il capitolo 12. YEEEEEEE
*si applaude (?)
da sola*
Forse sto
migliorando, questa volta non vi ho fatto aspettare
un'etrnità XD
Buona lettura
<3
Il mattino seguente, Minho fu svegliato dal rumore di
un'aspirapolvere. Uscì dalla sua camera stropicciandosi gli
occhi.
< Buongiorno. Dormito bene? > gli domandò la
giovane domestica
< Mh?! S-sì grazie... > rispose con voce
ovattata
Andò in cucina, nella speranza di trovare qualcosa
di commestibile per poter fare colazione, ma quando aprì il
frigorifero lo trovò completamente vuoto; a quanto pare
Soo-yeon, la capo-domestica, non era ancora tornata dal supermercato.
Decise di andare a fare colazione fuori e approfittarne per prendere
una boccata d'aria, ma non prima di essersi lavato ed essersi cambiato
i vestiti.
Dopo aver salutato la domestica e averle augurato una buona giornata,
uscì di casa.
Quella mattina un timido sole si nascondeva dietro grosse nuvole grigie.
Passeggiando lungo le vie di Seoul, Minho incrociò decine e
decine di volti, soffermandosi a studiarne i tratti caratteristici: gli
occhi sorridenti di un bambino che andava a giocare al parco; oppure le
rughe di un viso sottoposto all'inesorabile fuga del tempo. Ognuno di
loro nascondeva una storia da raccontare.
Arrivò davanti ad una caffetteria; la porta era aperta e
Minho venne attirato dall'invitante profumo di croissant appena
sfornati.
Entrò e prese posto ad un tavolo al centro della sala. Stava
guardando il menu, quando un gran tonfo, proveniente da dietro il
bancone, richiamò la sua attenzione.
*~*
Quella mattina, Key non venne svegliato dal consueto trillo costante
della sveglia, ma dalla suoneria del cellulare.
Alzò svogliatamente un braccio e tastò il
comodino alla ricerca del telefono; quando riuscì,
finlamente, a trovarlo sbloccò la tastiera e venne colpito
in pieno volto dal bagliore accecante dello schermo.
Mugugnò qualche lamento e aspettò che i suoi
occhi si abituassero alla luce. Dopo una manciata di secondi,
riuscì a leggere il mittente del messaggio.
Si azlò di scatto e con mani tremanti, visualizzò
il messaggio.
Da: Jonghyun <3
Testo: Buongiorno al mio biondino preferito <3
A: Jonghyun <3
Testo: Buongiorno anche a te DinoJong <3 :P
Da: Jonghyun <3
Testo: Questo DinoJong vorrebbe tanto pranzare con te, oggi...
A: Jonghyun <3
Testo: Questo biondino accetta molto volentieri la tua offerta..
Da: Jonghyun <3
Testo: A che ora stacchi?
A: Jonghyun <3
Testo: Alle 12:30
Da: Jonghyun <3
Testo: Sarò lì puntuale, honey
A: Jonghyun <3
Testo: Non vedo l'ora <3
Key ributtò la testa sul cuscino e iniziò a
saltellare come fosse un'anguilla che cerca di scappare dopo essere
stata catturata.
Si alzò furiosamente dal lettò, rimanendo
impigliato nelle lenzuola e andò in cucina a prepararsi la
colazione. Fece scaldare un po' di latte in un pentolino e
posizionò sul tavolo i cereali al miele, i suoi preferiti.
Mentre stava mangiando, sentì un tintinnio provenire dalla
sua stanza: era la sveglia che si era dimenticato di spegnere dopo
essersi alzato da letto. Corse in camera e la colpì
energicamente in modo da farne cessare il fastidioso richiamo.
Dopo aver fatto colazione, si preparò per andare al lavoro,
e portò con sè anche la borsa
dell'università stracolma di libri; quel giorno, infatti,
aveva lezionen dopo pranzo.
Entrò nel locale e si diresse immediatamente nel camerino
per indossare l'uniforme.
Sul suo cammino, incontrò Yong Sun che lo salutò
con un'energica pacca sulla spalla che quasi gli fece perdere
l'equilibrio.
< Ehilà! Buongiorno Key >
< Buongiorno Yong! Tutto bene? >
< Alla grande! Stamattina ti vedo raggiante... chissà
di chi sarà il merito.. eh?! > concluse facendo
l'occhiolino
Key avvampò e sorrise imbarazzato ma comunque lusingato nel
sapere quali effetti positivi portava la presenza di Jonghyun nella sua
vita.
Dopo essersi congedato dal capo, andò nello spogliatoio e si
cambiò; si guardò nello specchio all'interno
dell'armadietto e notò che, effettivamente, quel giorno il
suo sguardo splendeva più del solito.
Si precipitò all'interno del locale e si
posizionò vicino all'entrata, pronto per accogliere i primi
clienti della giornata.
Il locale era aperto ormai da un paio d'ore quando Key fece cambio con
una collega prendendo il suo posto dietro il bancone e iniziando a
caricare la lavastoviglie. Ad un tratto, un signore in giacca e
cravatta, si avvicinò alla vetrina che esponeva i macarons:
< Giovanotto! > esclamò, facendo segno a Key
di avvicinarsi a lui
< Buongiorno. In cosa posso aiutarla? >
< Cosa sono questi? > domandò indicando i
dolci esposti
< Si chiamano macarons, sono i dolci più famosi di
tutta la Francia e anche i più buoni... tenga, ne assaggi
uno >
Ne prese uno al cioccolato e i suoi pensieri si spostarono,
inevitabilmente, sul pomeriggio precedente; ripensò al
bellissimo volto di Jonghyun mentre erano distesi sul divano intenti ad
amarsi, a nutrirsi del sentimento reciproco. Ripensò ai loro
baci, rubati tra un sussurro d'amore e l'altro.
< Mmh... deliziosi. Ne prendo cinque... a lei la scelta dei
gusti > gli disse il distinto cliente
Key estrasse una scatolina dal cassetto e la riempì con
macarons al pistacchio, alla vaniglia, al cocco, alla fragola e ai
frutti di bosco.
L'uomo pagò il conto e uscì, tutto soddisfatto,
dal locale.
Key continuava a ripensare sognante al bel Jonghyun, fin quando
inciampò sulla lavastoviglie che aveva dimenticato di
chiudere prima di servire il cliente, e si ritrovò con la faccia sul
pavimento.
< Aaaaish! > si lamentò
Per fortuna non si era fatto niente, ma imprecò contro
sè stesso per aver lasciato aperto lo sportello
dell'elettrodomestico.
Quando si rialzò, una voce profonda proveniente da un tavolo
al centro della sala,richiamò la sua attenzione.
< Tutto bene? >
< Sì ti ringrazio...... devi ancora ordinare? >
< Emh... a dire il vero.. sì >
< Aspetta, arrivo subito >
Prese il block-notes delle ordinazioni e si precipitò al
tavolo del giovane cliente il cui volto, constatò, non gli
era del tutto sconosciuto.
< Un cappuccino e una brioches con la marmellata >
< Ottimo! Grazie per l'ordinazione >
Mentre preparava il cappuccino, ebbe un'illuminazione; prese il
cellulare dalla tasca del grembiule e facendo attenzione a non essere
visto dai colleghi e dal capo, scrisse un messaggio.
A: Taemin ^^
Testo: Il tuo bel ubriacone è al bar dove lavoro. Si chiama
Cafè Paris e l'indirizzo è Wausan-Ro 29. Nel
frattempo cerco di trattenerlo più che posso :P
"Accidentalmente", quel giorno la macchina del caffè diede
qualche problema.
*~*
Taemin stava ancora dormendo, quando l'arrivo di un sms lo
riportò nel mondo reale. Lesse il messaggio e
balzò in piedi; corse in bagno a lavarsi e
acchiappò i primi indumenti che gli capitarono sotto mano.
Mentre correva come un forsennato per prendere la metro,
inviò un messaggio al giovane amico.
A: Key ^^
Testo: Sono in debito con te <3
Arrivato davanti alla porta d'ingresso si sistemò i capelli,
fece un bel respiro e finalmente, entrò.
I suoi occhi incominciarono a scrutare il locale alla ricerca di Minho;
quest'ultimo alzò lo sguardo per vedere il volto del nuovo
cliente.
Ecco. Si videro, si sorrisero, "firmarono" un patto invisibile: quello
di non abbandonarsi mai più.
E Key, dietro il bancone, osservava compiaciuto la scena.
Spero vi sia
piaciuto <3
E se vi va,
commentate ;)
Un bacio
|
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Capitolo 13 *** Lezioni Private ***
Buona lettura
<3
< Minho... > sussurò Taemin a fior di labbra
Il moro spalancò la bocca in un ampio sorriso che
lasciò intravedere l'immensa gioia che provava nel rivedere
il ragazzo con gli occhi da cerbiatto.
Il più giovane si avvicinò al tavolino,
raccogliendo le forze nelle gambe tremanti che minacciavano di
abbandonarlo da un momento all'altro.
< Ciao Taemin. Che piacere rivederti.. >
< Anche per me.. >
< Siediti.. > il biondo obbedì < hai
già fatto colazione? > gli domandò
premuroso
Il più piccolo non fece in tempo a rispondere, che il suo
stomaco lo fece per lui.
Minho alzò una mano e fece cenno a Key di avvicinarsi al
loro tavolo.
< Taemin! Che sorpresa trovarti qui! > strillò
il giovane cameriere una volta arrivato al loro tavolo,
fingendo di essere estraneo a tutta la faccenda.
Taemin rimase a bocca aperta per qualche secondo prima di reggere il
gioco all'amico:
< K-key... non sapevo lavorassi qui. Ti presento Minho, un mio..
amico >
< Piacere, Key > disse offrendogli la mano
< Choi Minho. Piacere di conoscerti > rispose
stringendogliela < Per caso, ci siamo già incontrati?
>
< No, non credo... > rispose vago < Vuoi ordinare
qualcosa Taeminnie? >
< Un caffè e una brioches alla marmellata.. >
< Arrivano subito! > e lo guardò con sguardo
divertito prima di allontanarsi.
Taemin spostò nuovamente gli occhi sull'affascinante figura
seduta di fronte a sè.
< Anche tu brioches alla marmellata? E' la mia preferita..
> raccontò Minho
< Davvero?! Anche la mia! > ribatte sorridente il
più piccolo
Key fece ritorno in un batter d'occhio.
< Ecco qua. Buona colazione ad entrambi >
augurò, prima di riprendere il suo lavoro.
Dopo aver finito di mangiare, Minho fece una proposta a Taemin:
< Ti andrebbe di fare una passeggiata? >
Il giovane lo guardò allibito; non riusciva a credere a
ciò che stava accadendo. Dopo la loro "lezione di danza" si
era rassegnato all'idea che non lo avrebbe mai più rivisto.
E invece no, il destino aveva altri progetti per lui, e questi progetti
includevano anche Minho.
< C-certo... > rispose sorridente
Andarono alla cassa.
< Oggi offre la casa... > annunciò Key
< Grazie mille... sei un amico >
< Buona giornata ad entrambi >
< Anche a te > risposero in coro i due ragazzi
Quando Minho si era già girato, Key simulò con le
mani la cornetta del telefono per far capire a Taemin che
più tardi gli avrebbe telefonato.
*~*
Arrivò l'ora X. Dopo essersi cambiato ritornò nel
locale dove ad attenderlo trovò Jonghyun.
L'emozione nel rivederlo dopo quello che era successo gli fece quasi
perdere i sensi.
< Ehylà biondino! >
< Ciao Jong.. >
< Sei pronto? >
< Sì.. >
< Bene. Allora, andiamo > concluse Jonghyun cingendogli
le spalle con un braccio.
Andarono in un ristorante italiano poco distante.
< E' la prima volta che vengo in un ristorante italiano...
> affermò timidamente Key mentre si sedevano ad un
tavolo in una zona appartata
< Questo è il migliore della città...
fanno degli spaghetti al bacio > disse, baciando la mano chiusa
per poi riaprila, nel tentativo di imitare la gestualità
italiana
Entrambi ordinarono spaghetti al pomodoro.
< Allora.. cosa ne pensi di ieri... ti è piaciuto? Se
vuoi possiamo fare il bis.. > lo stuzzicò il moro
< Scherzi, vero? Sei un pessimo baciatore mio caro DinoJong
> scherzò
< Allora, che ne diresti di darmi qualche lezione privata..?
> domandò sensualmente avvicinandosi al volto di Key.
I loro nasi si sfioravano.
Key non disse nulla ma nel suo sguardo vi era una malizia tale da
mandare fuori di testa Jonghyun.
Arrivarono i piatti ordinati.
Key si schiarì la voce richiamando l'attenzione di Jonghyun
che stava sbavando sull'invitante piatto di pasta.
< Lezione numero uno. Lo conosci "Lilli e il vagabondo" ?
>
< Sì, perchè? > domandò
confuso il più grande
Key raccolse uno spaghetto con la forchetta; si mise in bocca
un'estremità e porse l'altra a Jonghyun che
accettò l'offerta. Entrambi iniziarono a succhiare iniziando
una specie di tiro alla fune (o meglio, spaghetto) con le loro bocche,
fin quando le loro labbra si incontrarono, abbandonandosi ad un dolce,
ma non casto, bacio al sapor di pomodoro.
< E la prossima lezione? > domandò impaziente
Jonghyun dopo che ebbero finito di baciarsi
< Mm.. vedremo... > rispose Key con tono vago
Dopo pranzo fecero una passeggiata in un parco poco distante, godendosi
l'aria primaverile che rinvigoriva i loro corpi.
< I macarons! > si ricordò ad un tratto
Jonghyun
< Già...è vero... bhe, sono avanzati degli
ingredienti da ieri. Forse riusciamo a combinare qualcosa. Se per te va
bene possiamo tornare a casa mia e lavorarci un po su prima di andare
all'università.. >
< Certo che mi va bene... se si tratta di stare accanto a te va
sempre bene > concluse Jonghyun, prendendo il mento del
più piccolo e obbligandolo a guardarlo negli occhi prima di
baciargli la punta del naso.
Arrivati al palazzo in cui abitava Key, presero l'ascensore. Appena si
chiusero le porte, il più piccolo si appoggiò
allo specchio e afferrò il colletto della giacca del
più grande, trascinandolo a sè e facendo aderire
i loro corpi.
< Lezione numero due > annunciò il biondo
prima di aggredire letteralmente le labbra carnose del più
grande. Attorcigliò la propria lingua a quella del compagno,
lasciandosi sopraffare da un istinto quasi animalesco che reclamava un
bisogno di contatto con Jonghyun.
Un tragitto di pochi secondi, per loro sembrò durare
un'eternità, inebriati dal sapore e dal profumo reciproci.
Si staccarono solo dopo che le porte si aprirono nuovamente.
Entrarono in casa e fortunatamente nessuno dei due inciampò
sull'infame gradino.
Mentre Key sistemava gli ingredienti, Jonghyun armeggiava con lo
stereo.
I due giovani iniziarono a preparare i dolci lasciandosi trasportare
dalle note di " Time of my life ".
Jonghyun iniziò a canticchiare, mostrando una pessima
pronuncia inglese: in compenso la sua voce era magnifica.
< Dio mio Jong, hai una voce stupenda! >
< Grazie... > rispose l'altro arrossendo leggermente
< Però, dovresti lavorare di più sulla
pronuncia... ascolta >
Key, prese in mano un cucchiaio di legno e iniziò a cantare,
utilizzandolo come fosse un microfono e mostrando ancora una volta
un'ottima intonazione e una pronuncia impeccabile.
< Ma non vale.. tu sei mezzo americano! >
Key inizò a muovere i fianchi mostrando un principio di
balletto.
< Sei molto sexy quando parli in inglese... e hai anche un bel
sedere.. > affermò malizioso Jonghyun mentre lo
afferrò per i fianchi e lo trascinò vicino a
sè per cercare di strappargli un bacio; ma al posto delle
labbra dell'amato, incontrò il cucchiaio di legno:
< Prima il dovere e poi, il piacere... > lo
sgridò Key
< M-ma.. >
< Niente ma... entro oggi dobbiamo farne almeno la
metà di quelli che abbiamo stabilito >
ribattè il biondo indicando i dolcetti che, piano piano,
stavano prendendo forma.
< Sei cattivo! > fece Jonghyun imitando il broncio dei
bambini
Key, in risposta, gli fece la linguaccia.
Dopo un paio d'ore, i macarons erano pronti. Li estrassero dal forno e
li appoggiarono sul bancone per farli raffreddare.
Nell'attesa, i due si coricarono sul divano intenti a coccolarsi e
scambiarsi dolci baci. Key era inebriato dal profumo di Jonghyun:
sentiva che non sarebbe più riuscito a farne a meno.
< Jongie... è tardi, dobbiamo andare a lezione..
> mugugnò quello che sembrava più un
lamento che un'affermazione
Jonghyun fece finta di non sentirlo e lasciò un'ultima scia
di baci sul viso e sul collo, prima di rialzarsi a malincuore.
Appena usciti dall'appartamento, videro precipitarsi giù
dalle scale del piano superiore un giovane ragazzo dall'aria sconvolta,
il quale sembrava stesse scappando da qualcosa in preda al panico.
Key lo riconobbe immediatamente: era Minho.
Spero vi sia
piaciuto <3
Grazie a tutte/i! E se volete, commentate ;)
A presto
Un
mega bacio
|
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Capitolo 14 *** Death Note ***
Buona lettura
<3
Jonghyun e Key trascorsero il resto del pomeriggio
all'università.
Durante la lezione, all'improvviso il biondo sentì la mano
del compagno di banco scivolare sulla sua coscia; abbassò lo
sguardo e vide che il più grande aveva lasciato un
bigliettino. Facendo attenzione a non farsi beccare dal professore
aprì il pezzo di carta e ne lesse il contenuto.
Sei molto carino quando
sei concentrato <3
Key gongolò nel leggere il messaggio e decise di rispondere
alle lusinghe del compagno:
Anche tu <3 Ma
faresti meglio a stare attento alla lezione, altrimenti se il prof ti
becca rischi di prenderti una bella strigliata :P
Fece scivolare la mano destra sulla coscia del più grande;
dopo pochi istanti arrivò la controbattuta:
Mi è alquanto
difficile stare attento alla lezione con te di fianco, forse dovresti
cambiare posto :P <3
Jonghyun sentì un pizzicotto sulla coscia che lo fece
saltellare sulla sedia, e che fece guadagnare ad entrambi uno sguardo
interrogativo dal professore.
Terminata la lezione, uscirono dall'edificio e da lì in poi
le loro strade si separarono momentaneamente.
La prima cosa che Key fece, una volta tornato a casa, fu suonare alla
porta di Taemin.
< Chi è? > sentì dall'altra parte
della porta
< Sono Key, aprimi >
Il più giovane obbedì. Il vicino si accorse
immediatamente che qualcosa non andava nella sua espressione.
< Taemin, c'è qualcosa che non va? >
< Tutto a posto > tentò di eluderlo <
Vuoi qualcosa da bere? >
< Sì grazie.. > rispose mentre prendeva posto
sul divano
< Preferisci acqua, the, caffè... >
< Quello che prendi tu... >
Taemin fece ritorno con due bicchieri di the al limone. Bevvero in
silenzio, fino a quando Key, ormai esasperato, esplose:
< Lee Taemin, si può sapere cosa diavolo ti ha
preso?! >
Taemin non rispose nulla e tenendo lo sguardo basso, iniziò
a tracciare il bordo del bicchere con l'indice.
< E' successo qualcosa con quel ragazzo? >
Il più grande intuì che la situazione era
più delicata di quel che pensasse, così si
avvicinò all'amico e gli cinse le spalle con un braccio
scuotendolo leggermente.
< Minnie, lo sai che se c'è qualcosa che ti turba
puoi parlarne con me. Avanti, non temere.. sono qui per aiutarti...
>
Taemin si fece coraggio e finalmente si decise ad aprire bocca.
*inizio flashback*
< Oh mio dio
finalmente è arrivato l'episodio 11 di Death Note! >
esclamò il più grande appiccicato alla vetrina di
una fumetteria
< Anche tu sei un
appassionato? > domandò incredulo Taemin
< Certo che
sì. Purtoppo, però, ho perso alcuni episodi
perchè mio padre mi impedisce di leggere roba del genere...
teme che possano distrarmi dai miei studi... >
< Se vuoi, a casa
ho la collezione intera.. magari riusciamo a trovare gli episodi che ti
mancano >
< S-sul serio?!
>
< Certo. Andiamo!
>
Una volta
arrivati a casa...
< Fai come se
fossi a casa tua, Minho. Vuoi qualcosa da bere? >
< Un bicchiere
d'acqua va benissimo, grazie >
Il giovane
rirornò prontamente con due bicchieri colmi d'acqua. Seduti
sul divano, uno di fianco all'altro, mandarono giù tutto
d'un fiato il contenuto dei bicchieri.
< Vieni con me.
Ti faccio vedere la mia collezione... >
Minho obbedì
e lo segui fino alla camera da letto. Era una stanza non molto grande,
ma resa luminosa dall'ampia finestra da cui entrava la luce
pomeridiana; sopra al letto, appesa alla parete, una lavagnetta
tappezzata da fotografie di Taemin da piccolo e con i suoi amici.
< Benvenuto nella
mia stanza. Scusami per il disordine ma stamattina non ho avuto tempo
di riordinare.. >
< Tranquillo, se
non fosse per la cameriera,la mia camera sembrerebbe sempre il campo di
battaglia della terza guerra mondiale >
Il più
piccolo rise divertito.
< Ta dah!
> urlò il biondo indicando la libreria stracolma di
fumetti
< Oh santo cielo!
M-ma quanti sono? >
< Mmh non saprei,
quasi cinquecento.. forse.. > rispose grattandosi la testa
< sfoglia pure quelli che ti interessano, io nel frattempo cerco
di rendere un po' più decente questa camera.. >
< Ok.. g-grazie
>
Quando
finì di risistemare la stanza...
< Minho, hai mai
letto la "Guida alla lettura" di Death Note? >
< N-no... a dire
il vero non so nemmeno cosa sia.. >
< E' un'edizione
speciale: dentro ci sono tutti i finali alternativi della saga...vieni
ti faccio vedere >
Taemin fece segno a
Minho di sedersi sul suo letto, mentre estraeva da un cassetto una
scatola di alluminio che conteneva il tanto amato fumetto. Lo
aprì e iniziò a sfogliarlo lentamente per
permettere al ragazzo seduto accanto a lui di poter ammirare il suo
"piccolo tesoro".
< Cavolo
è... è bellissimo. Ma quanto l'hai pagato?
> domandò incuriosito il più grande
< L'ho avuto
gratis da un amico che lavora in una fumetteria > rispose
compiaciuto
< E come diamine
hai fatto? >
< Oh... bhe... io
sa fare questo... > aggiunse Taemin prima di abbassare la testa
e cercare la giusta concentrazione.
< Hyung! Me lo
compri per favore? > domandò appoggiando il mento
sulla spalla di Minho e facendo una faccia da cagnolino bastonato
Il più grande
esplose in una fragorosa risata e cercò di allontanare il
compagno facendo finta di essere infastidito dal suo comportamento. Ma
il più piccolo non demorse e continuò ad
allungarsi sul compagno richiamandolo con voce smielata.
< So io come
farti smettere... > affermò il più grande
con un luccichio di malizia negli occhi
Taemin lo
guardò con aria sospetta, ma non riuscì a
schivarlo quando gli saltò addosso e iniziò a
solleticarlo sui fianchi. Si dimenava come un pesce fuor d'acqua e, per
cercare di immobilizzarlo, Minho gli si sdraiò sopra.
Ad un tratto i due si
fermarono, visibilmete imbarazzati per la posizione in cui si
trovavano.
Minho guardò
a lungo Taemin e deglutì rumorosamente prima di strappargli
un bacio.
< Scusami...
scusami... > disse una volta allontanatosi mentre cercava di
rialzarsi, ma il biondo sotto di lui non lo lasciò andar via
e unì ancora una volta le loro labbra.
In pochi istanti
azzerarono ogni esitazione e si lasciarono trasportare da quel
sentimento represso per troppo tempo.
Continuavano a baciarsi
con foga ed urgenza quando il più grande infilò
una mano sotto la maglietta dell'altro e ne accarezzò
delicatamente gli addominali lisci. Il più piccolo, invece,
iniziò a sbottonare la camicia.
Dopo svariati minuti si
separarono ma solo per la necessità di immettere ossigeno
nei propri polmoni. La pausa durò pochi secondi e i due
ripresero da dove avevano interrotto; la mano di Minho
scivolò sui jeans, già gonfiati, del giovane
ragazzo: fu il turno del primo bottone, poi del secondo...
*driiiin* *driiin*
Lo squillo del cellulare
li interruppe nel loro momento di massima eccitazione e colti da un
improvviso imbarazzo si rialzarono dal letto in preda al panico. Il
telefono continuava a squillare.
< D-dovresti
rispondere, Minho... >
<
S-sì... c-ci vediamo, eh. Ciao > e il più
grande si dileguò fuori dall'appartamento
*fine flashback*
< Ora capisco perchè era sconvolto quando l'ho visto
scendere dalle scale... >
Taemin incominciò a singhiozzare.
< Non so che cosa fare, Key... aiutami, ti prego.. >
implorò con la voce rotta dal pianto
< Devi dargli tempo, anzi dovete darvi tempo; quello che state
provando è qualcosa di nuovo, per entrambi. Vedrai che il
tempo sistemerà ogni cosa.. > lo rassicurò
Key
< Vieni qui.. > lo intimò, accogliendolo fra
le sue esili braccia e stringendolo in un abbraccio consolatore
facendolo dondolare lievemente.
< Resti con me stasera? > domandò il
più piccolo alzando la testa e incrociando lo sguardo
dell'amico
< Certo Minnie > rispose accarezzandogli i morbidi
capelli biondi
Key si comportò da vera mamma: preparò la cena,
lavò i piatti e cercò in tutti i modi di
risollevare il morale di Taemin.
Dopo mangiato si sedettero sul divano e guardarono una nuova puntata di
"We Got Married".
< Grazie Key, per tutto quello che stai facendo per me... ti
voglio bene >
Il più grande gli sorrise.
< Anche io ti voglio bene Minnie >
Taemin appoggiò la testa sulla sua spalla e rimasero in
quella posizione tutta la serata, fin quando entrambi caddero in un
sonno profondo.
2Min is finally
back!
Spero vi sia piaciuto... e se volete lasciate un commentino, anche
piccino ;)
Al prossimo capitolo <3
|
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Capitolo 15 *** Photoshoot ***
Buona lettura <3
Taemin si stropicciò gli occhi e si sgranchì le
ossa intorpidite, dopo la nottata trascorsa sul divano. Quando
riaprì gli occhi, realizzò che quello non era il
suo appartamento, bensì quello di Key. Si alzò
guardandosi intorno e andò in cucina, dove notò
un biglietto attaccato al frigorifero.
Buongiorno Minnie ^^
In frigorifero
c'è del latte e nella credenza dei biscotti, puoi fare
colazione con quelli :)
Resta pure quanto vuoi,
ricordati solo di chiudere a chiave quando esci (le chiavi di riserva
sono nel cassetto della cucina)
Ci vediamo stasera ~
p.s. Chiama Minho e
cerca di chiarire la situazione...
Solo nel leggere il suo nome, Taemin si sentì mancare la
forza nelle gambe.
Aprì il frigorifero e iniziò a prepararsi la
colazione, ma di chiamare Minho non ne aveva alcuna intenzione: troppa
paura, troppo imbrarazzo, troppo tutto. Non riusciva a darsi una
spiegazione per quello che era successo il giorno prima: lui non era
così e nemmeno Minho gli aveva dato l'impressione di
esserlo. Ma allora...
" Perchè?! " pensò Taemin
Cosa aveva di così tanto speciale quel ragazzo da
renderlo così confuso sul suo orientamento sessuale? Di
ragazzi belli e palestrati ne aveva incontrati a bizzeffe, e una volta,
dopo le prove, gli era persino capitato di vedere dei suoi compagni di
ballo nudi mentre facevano la doccia. Eppure, non era mai successo
nulla. Ma con Minho era diverso.Anche solo ripensare a quello che era
accaduto tra loro due, lo obbligò a correre in bagno e
buttarsi sotto il getto d'acqua fredda per tentare di far
riaddormentare qualcosa che non si sarebbe dovuto risvegliare.
Dopo aver fatto la doccia e aver sistemato la cucina, lasciò
sul tavolo un biglietto di ringraziamento per Key e uscì di
casa per andare al lavoro, non prima di passare da casa sua,
però, per prendere la borsa. Per fortuna il giorno
precedente l'aveva lasciata in soggiorno così, per il
momento, evitò di rientrare nella "stanza incriminata".
Arrivò alla scuola di danza in netto anticipo e, dopo aver
salutato un Jo Kwon intento a controllare che non ci fossero punti neri
sul mento, entrò nella sala prove e iniziò a fare
riscaldamento.
*~*
Key stava per varcare la soglia dell'università, quando un
paio di forzute braccia lo afferrarono da dietro e lo
sollevarono da terra in quello che voleva essere un abbraccio piuttosto
energico.
Key emise un gridolino di protesta.
< Buongiorno! > urlò la voce alle sue spalle
Una volta rimessi i piedi a terra e leggermente scombussolato, Key fece:
< Buongiorno anche a te... troppi caffè stamattina?
> domandò con tono sarcastico
< Nah.. solo uno > rispose Jonghyun, cingendogli le
spalle con un braccio < voglio proporti qualcosa... >
Key lo guardò con sguardo interrogativo.
< Stamattina ho un servizio fotografico e vorrei che tu venissi
con me... >
Key non rispose, continuò a guardare dritto davanti a
sè e aspettò che fosse Jonghyun a dirgli
qualcosa.
< Se preferisci, non venire... > disse mestamente il moro
< Vanesio! Certo che vengo, sarei scemo se rinunciassi... volevo
solo farti un dispetto >
Il più grande gli diede un bacio sulla testa che lo fece
ridere e Key cercò di allontanarlo dandogli uno spintone che
si rivelò del tutto inutile, data la forte presa sulla sua
spalla.
Fecero dietrofront e si diressero sorridenti al parcheggio
dell'università dove trovarono la lussuosa macchina di
Jonghyun.
< Ti tratti bene, DinoJong.. >
scherzò Key una volta salito sull'auto
Il ragazzo seduto accanto a lui sghignazzò e prese a
sfrecciare fra le strade della capitale coreana.
Per tutto il viaggio, Key non fece che piagnuocolare e inveire contro
Jonghyun intimandolo a rallentare, ottenendo, però, scarsi
risultati.
Arrivati agli studi in cui si sarebbe tenuto il servizio fotografico,
il biondo si precipitò giù dal veicolo
stringendosi lo stomaco.
< Io al ritorno non salgo con te! >
< Lo vedremo... > disse languidamente il più
grande, trascinandolo accanto a sè
Una volta entrati, i due giovani si diressero subito in camerino dove
Jonghyun trovò gli abiti da indossare. Mentre si cambiava
gli indumenti, Key rimase per tutto il tempo con lo sguardo basso,
troppo imbarazzato per poter sostenere la vista di un Jonghyun in
mutande. Dopo qualche minuto entrò una ragzza che
iniziò a truccare il volto del fotomodello; una volta
terminato, Key non poteva credere ai suoi occhi: era bello anche al
naturale, ma truccato era di una bellezza sconvolgente. Anche se non
era usuale, per lui, vederlo con una spessa riga di eye-liner sugli
occhi, sapeva che non sarebbe stato un grosso problema farci
l'abitudine.
Dopo aver completato il trucco e sistemato i capelli, i due ragazzi si
avviarono verso il set fotografico. I tecnici delle luci e il fotografo
erano già pronti, mancava solo il modello, l'oggetto delle
loro attenzioni. Jonghyun salutò educatamente tutto lo staff
e prese posto davanti alla macchina fotografica. Osservando rapito la
scena, Key giunse alla conclusione che Jonghyun era nato per fare il
fotomodello: la sua era una bellezza che, detto in termini "tecnici",
bucava lo schermo; avessero utilizzato una sua foto per pubblicizzare
il latte alla banana, probabilmente l'avrebbe comprato.
E lui odiava il latte alla banana.
Dopo una ventina di minuti, una stilista portò a Jonghyun
un'altra giacca; diversamente dalla precedente che era nera, quella
successiva era in pelle turchese con qualche borchia attaccata al
colletto. La stessa scena si ripetè per altre tre volte,
così Key sospettò che si trattasse di un servizio
fotografico volto a publicizzare una marca di giacche.
Tra uno scatto e l'altro, il moro lanciava sguardi ammicanti al
compagno che, in tutta risposta, gli lanciava sguardi altrettanto
famelici.
Al termine del photoshoot, i sospetti di Key si rivelarono del tutto
errati. Tutti i presenti, lui compreso, si avvicinarono al computer del
fotografo, il quale stava facendo scorrere tutte le fotografie scattate
mentre chiedeva consigli su quale sarebbe stata la foto migliore da
utilizzare per la pubblicità.... di un orologio. Key si
avvicinò allo schermo e notò che, effettivamente,
Jonghyun indossava un orologio e in ogni posa risultava essere sempre
ben in vista; ma questo non l'aveva notato...diciamo che era
stato distratto da qualcos'altro.
Dopo lunghe disquisizioni, finalmente, venne selezionata la foto
prescelta e i due ragazzi poterono ritornare in camerino. Appena
entrati, Jonghyun chiuse la porta a chiave e volse uno sgurado
malizioso ad un confuso Key; con passo felpato si avvicinò
al compagno, fino ad arrivare a pochi centimetri dal suo volto.
< Allora, che ne dici? Sono stato bravo? >
domandò sensualmente a bassa voce
< F-fin troppo... > rispose balbettante Key con il volto
in fiamme
Il moro allungò una mano verso il volto dell' amico e,
afferratolo appena dietro il collo, iniziò ad accarezzargli
la guancia con il pollice per poi unire le loro labbra in un lungo
bacio. Per Key, fu una vera e propria impresa riuscire a non perdere i
sensi. Ad un tratto, sentì due forti mani afferrarlo per i
fianchi facendo aderire il suo esile e minuto corpo a quello muscoloso
e tonico di Jonghyun.
Dopo svariati minuti, i due giovani riuscirono a staccarsi, solo
perchè i loro polmoni richiedevano un impellente bisogno di
ossigeno; ma la pausa durò solo pochi istanti. Ripresero a
baciarsi con più foga e Jonghyun fece scorrere la lingua sul
labbro inferiore di Key che, ovviamente, non se lo fece ripetere due
volte e schiuse la bocca per dare il benvenuto al caldo muscolo
dell'altro. All'improvviso, sentì una mano giocare con il
bottone dei suoi pantaloni, che ormai non riuscivano più a
nascondere l'evidente erezione che stava nascendo al di sotto di essi;
sentì i jeans farsi più larghi e il rumore della
zip che si abbassava, ne seguì subito dopo.
*driiiin* *driiiin* *driiiiin*
Entrambi sussulatrono.
Key imprecò mentalemente ed estrasse il cellulare dalla
tasca posteriore dei pantaloni.
Quando vide chi era il destinatario, venne assalito da un'ondata di
preoccupazione.
< Scusami Jong.. devo rispondere.. >
< Tranquillo, fai con calma.. io, nel frattempo, mi cambio
> lo rassicurò dandogli un ultimo bacio a stampo
Key lo ringraziò con un sorriso.
- Pronto? Taemin?!
- Key, ho bisogno di parlarti...
Sembrava stesse piangendo.
- Minnie, tutto bene? E' successo qualcosa?
- S-sì... e riguarda Minho
*si inginocchia
sui ceci, i fagioli e le lenticchie (?)*
PERDONO!
Vi chiedo scusa, dal profondo del mio cuoricino, per avervi abbandonate
per così tanto tempo, ma sono stata completamente
risucchiata dall'altra mia FF e in più ci si è
messa in mezzo pure l'università.
Ogni giorno cercavo di spremermi le meningi per far venir fuori
qualcosa di carino.. ma niente da fare.
Alla fine, sono riuscita a scrivere qualcosa.. non dico di carino, ma
almeno è qualcosa LOL
Anche se sarebbe vostro lecito diritto abbandonarmi e lasciarmi
perdere, spero continuerete ancora a seguirmi <3
Mi auguro che il capitolo vi sia piaciuto e se vorrete lasciare un
piccolo commento ne sarò più che felice :)
Al prossimo capitolo
un bacione
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Capitolo 16 *** Lacrime e Tradimenti ***
Buona lettura
<3
Durante il viaggio di ritorno, Jonghyun guidò ancora
più velocemente di quanto avesse fatto all'andata ma Key era
così in preda all'ansia per Taemin, che nemmeno ci fece
caso. In un batter d'occhio arrivarono davanti casa e per i due giovani
arrivò il momento dei saluti.
< Andrà tutto bene, vedrai.. > fece Jonghyun
lasciando un leggero bacio sulle labbra di Key, il quale si
limitò ad annuire sbrigativamente prima di precipitarsi
giù dal veicolo.
Con una punta di rammarico, il ragazzo alla guida rimise in moto la
macchina e sfrecciò verso una nuova meta, lasciando solo la
polvere dietro di sè.
Nel frattempo, Key si era precipitato all'interno dell'edificio e dopo
aver fatto otto piani di scale correndo come un forsennato,
arrivò davanti all'appartamento di Taemin e
iniziò a bussare, impaziente. Una manciata di secondi
più tardi, finalmente la porta si aprì e da
dietro, vide spuntare una testolina bionda; senza nemmeno chiedere il
permesso, entrò in casa e trascinò sul divano un
Taemin con gli occhi pieni di lacrime.
< Minnie, cos'è successo? > chiese Key
preoccupato come non mai
< M-minho.. o-oggi è.. è.. >
provò a dire tra un singhiozzo e l'altro
< Calmati. Fai un bel respiro e cerca di riordinare le idee..
> lo esortò Key appoggiandogli le mani sulle spalle
Taemin seguì il suo consiglio e continuò il
racconto.
< O-oggi Minho è venuto qui.. a casa mia.. ero appena
tornato dal lavoro e l'ho trovato qui, davanti al mio appartamento. Gli
ho chiesto che cosa ci faceva qui e-e.. lui.. >
Man mano che continuava a parlare, il tuo della sua voce si faceva
sempre più alto.
< Mi ha detto che quello che era successo per lui non aveva
alcun significato, che era stato uno sbaglio e che non sapeva nemmeno
lui perchè l'aveva fatto e che non voleva che ci rivedessimo
mai più..! > concluse scoppiando a piangere
D'istinto, Key lo abbracciò e cercò di
tranquillizzarlo iniziando ad accarezzargli i capelli.
< Perchè?! Perchè Key?! E io che per un
attimo avevo pensato che provasse i miei stessi sentimenti..! >
continuava a ripetere disperato il più piccolo, scosso da
singhiozzi sempre più forti
< E' uno stronzo. Ecco perchè. > rispose
deciso Key, che in quel momento provò un leggero senso di
colpa nell'aver trovato la serenità con una persona che
ricambiava i suoi stessi sentimenti, mentre il suo amico in quel
momento era lì , disperato, fra le sue braccia.
Rimasero abbracciati l'uno all'altra fin quando il piantò di
Taemin si placò e il giovane fu capace di riprendere il
controllo di sè stesso.
< Ora, forza, vai in bagno e risciacquati il viso.. vedrai che
starai meglio > consigliò il più grande
mentre lo incitava dandogli piccole pacche sul sedere
Taemin era chiuso in bagno, quando Key ricevette un sms da Jonghyun.
Da: Jonghyun (<3)
Che ne dici se
più tardi stiamo un po' da soli noi due? <3
A: Jonghyun (<3)
Scusami DinoJong ma
stasera non posso :(
Da: Jonghyun (<3)
E' successo qualcosa?
A: Jonghyun (<3)
No, tranquillo. E' tutto
a posto.
Ci sentiamo domani. Ciao
< Come ti senti? > domandò il più
grande appena vide il suo amico fare ritorno dal bagno
< Meglio. Grazie Key.. per tutto. Sono davvero fortunato ad aver
trovato un amico come te > disse il più piccolo
abbozzando un sorriso triste
Il più grande si alzò in piedi e lo
abbracciò energicamente.
< Stasera cena a casa mia. Ti preparerò una cenetta
talmente squisita da farti dimenticare persino il tuo nome >
annunciò Key mentre trascinava il più piccolo
fuori dall'appartamento.
Mentre il più grande si destreggiava tra una padella e
l'altra, Taemin cercò di distrarsi con un po' zapping, ma
non essendoci nulla di interessante in tv decise di giocare un po' con
il cellulare. Provò ad accenderlo ma l'apparecchio non diede
alcun segno di vita.
< Cavoli! La batteria... Key! Vado un attimo a prendere il
caricabatteria del telefono.. torno subito! > gridò
quasi sulla soglia di casa
< Va bene! > gridò di rimando l'altro con
metà testa infilata nel frigorifero
Un paio di minuti e Taemin fece ritorno dall'amico; attaccò
il cellulare alla presa accanto alla tv e aspettò che si
accendesse lo schermo. Appena l'oggetto riprese vita, sul display
apparve una notifica di ben sei chiamate perse quello stesso pomeriggio
da un numero non salvato in rubrica.
< Key, vieni qui un attimo.. per caso conosci questo numero?
> domandò appena l'amico lo raggiunse
Key provò a fare mente locale; sapeva con certezza che non
si trattava del numero di Jonghyun ma era anche abbastanza sicuro del
fatto che non aveva mai visto quella combinazione di cifre prima d'ora.
< Prova a sentire di chi si tratta.. chiamalo! > lo
esortò il più grande
< Non posso, non ho abbastanza credito.. possiamo provare con il
tuo, per favore? > chiese il più piccolo con un po'
di aegyo
Key acconsentì e tirò fuori il suo cellulare
dalla tasca posteriore dei jeans; digitò il numero,
inserì il vivavoce e insieme, aspettarono di ricevere una
risposta.
- Pronto?
- P-pronto? Chi parla?
- Sono Choi Minho. Posso sapere con chi sto parlando?
- Ah.. ehm.. mi scusi.. ho sbagliato numero
E riattaccò in tutta fretta per non allungare ulteriormente
l'agonia del piccolo Taemin.
*~*
Jonghyun rimase di stucco nel vedersi liquidato dal proprio ragazzo in
meno di un minuto e, indignato, spense il cellulare senza nemmeno
salutarlo.
< Ehy Jong! Tutto ok? > chiese una voce accanto a lui
Changmin, suo amico dai tempi dell'asilo, si sedette accanto a lui sul
divanetto della discoteca e gli offrì un flute di champagne.
< Sì.. sì.. è tutto ok..
> rispose poco convinto
< Allora che ne dici di quella bionda accanto allo stereo del
Dj? Io e la sua amica abbiamo avuto modo di.. diciamo così..
conoscerci meglio e mi ha detto che le piacerebbe molto fare la tua
conoscenza.. > concluse con uno sguardo più che
eloquente
< No Changmin.. davvero..stas- > iniziò a dire
Jonghyun
< Aish! Piantala di fare storie! Buttati in pista e goditi la
vita..! > e così dicendo si rialzò e
raggiunse una delle ragazze che lo stavano aspettando al centro della
sala
Changmin era sempre stato così: matto come un cavallo. Con i
suoi quasi 190 cm di altezza, un fisico statuario e un viso
così bello da far invidia a chiunque, era stato lui a
trascinare Jonghyun nel malato mondo delle "serate da sballo" e sempre
lui gli aveva dato la possibilità di lavorare come
fotomodello; lavorando già da diversi anni per una nota
agenzia di modelli, per Changmin non fu difficile convincere il suo
capo ad assumere un ragazzo bello come Jonghyun, anche se quest'ultimo
si ostinava a nascondersi dietro un paio di spessi occhiali e tute da
ginnastica
extra-large.
E così, grazie all'aiuto dell'amico, riuscì a
trovare più sicurezza in sè stesso e ad
abbandonare i panni del nerd sfigatello.
Frustrato e arrabbiato, bevve lo champagne tutto d'un sorso e si
buttò nella
mischia.
Si lanciò in una danza provocante con la ragazza indicatagli
da Changmin qualche minuto prima e, nauseato da sè stesso,
decise di buttare giù altri due bicchieri di champagne e
cercare di dimenticare dov' era e, soprattutto, chi fosse.
Il resto della serata furono solo immagini confuse: shots di tequila,
luci soffuse, divanetti umidi e sgualciti, i sedili posteriori di un
taxi, le mani della sua accompagnatrice che vagavano ovunque, le sue
mani che si infilavano sotto il vestito, il letto del suo appartamento,
il sudore, le urla, i gemiti e infine il buio.
No ragazze, NON
è un miraggio.
Sono tornata.
E voi direte: " E
sei tornata per darci una batosta del genere?! "
Vi giuro che
volevo che tra la JongKey filasse tutto liscio ma è stato
più forte di me. Sorry.
Anyway, vi chiedo
un enorme, gigantesco e colossale SCUSA per avervi lasciate per
così tanto tempo. Un po' per impegni universitari, un po'
per piccoli problemi personali e un po' per pigrizia non sono riuscita
a portare avanti entrambe le mie ff... ma vi giuro che vi ho pensate e
oggi ne avete avuto conferma <3
Spero continuerete
a seguire la storia e che vi sia piaciuto questo nuovo capitolo :)
Grazie a tutte voi
che non mi avete abbandonata <3
Alla prossima
Un bacione
|
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Capitolo 17 *** Lacrime e tradimenti pt.2 ***
Buona lettura
<3
Il mattino seguente, Jonghyun venne svegliato dalla suoneria del
cellulare; si buttò giù dal letto e corse a
recuperare i jeans gettati a caso sul pavimento. Prese il telefono
dalla tasca posteriore e senza nemmeno controllare il mittente,
accettò la chiamata.
- Dino Jong! Finalmente hai risposto.. è tutta la mattina
che cerco di chiamarti ma non rispondevi mai..
Nella sua voce non c'era rabbia, ma solo una genuina preoccupazione;
Jonghyun ebbe un tuffo al cuore e il senso di colpa iniziò a
divorargli le interiora. Corse in bagno, facendo attenzione a non
svegliare la ragazza della notte precedente che ancora giaceva nuda sul
suo letto, e chiuse delicatamente la porta alle sue spalle.
- Scusami, avevo lasciato il cellulare nell'altra stanza...
- Fa nulla ma.. Jong, è tutto a posto? Ti sento strano...
- S-sì tranquillo.. ma dimmi, perchè mi hai
telefonato?
- Beh, sei il mio ragazzo... volevo sapere come stavi e chiederti scusa
per ieri sera... un mio caro amico sta passando un periodo di merda e
io voglio stargli vicino... è stata la prima persona con cui
ho legato appena sono arrivato a Seoul, glielo devo. Cerca di capirmi
Jong.. potrai perdonarmi?
La vista di Jonghyun venne annebbiata dalle lacrime pronte a scivolare
via dai suoi occhi, ma le ricacciò indietro e
allontanò il telefono dal suo volto per prendere un respiro
profondo prima di rispondere.
- Ma certo che ti perdono, tesoro mio.. sei la persona più
importante della mia vita
Su questo non mentiva e ne era più che certo. Key era
davvero la persona più importante, colui che amava e con cui
avrebbe voluto trascorrere il resto della vita.
- Anche tu lo sei, DinoJong.. non sai quanto..
I due giovani rimasero in silenzio per un paio di istanti, fino a
quando Key riprese a parlare
- Facciamo qualcosa stasera?
Jonghyun stava per rispondere quando la porta del bagno si
aprì, mostrando la ragazza nuda che attendeva sulla soglia.
< Facciamo la doccia insieme, che ne dici? > propose
lascivamente quest'ultima
< Ya! Vattene via! Fuori da casa mia! > gridò
Jonghyun richiudendo con violenza la porta
- Key ascoltami! Key, ti prego!
Ma le sue parole, finirono nel vuoto.
*~*
Pochi attimi, poche parole e il mondo di Key si sbriciolò in
mille frantumi.
Non poteva credere a ciò che aveva appena sentito e tutto
quello che riuscì a fare fu riattaccare immediatamente.
Taemin era appena uscito dal bagno quando vide il suo migliore amico
seduto sul divano, bianco come un fantasma e con lo sguardo perso nel
vuoto.
< Key, stai bene? Che è successo? >
domandò il più giovane sedendosi accanto a lui
< Key, mi stai facendo preoccupare. Parla, di qualcosa >
lo esortò strattonandogli leggermente le spalle
< E' andato a letto con un altra > rispose freddamente
Taemin rimase a bocca aperta.
< Ne sei sicuro? >
< Sì, l'ho sentita parlare mentre io e lui eravamo al
telefono >
< M-ma magari è sua sorella, o sua mam- >
< Non ha una sorella e se anche fosse, di certo lei non gli
proporrebbe di fare la doccia insieme > rispose a denti stretti
Il più giovane, non sapendo cosa dire, avvolse le braccia
intorno al colpo tremante di Key; lo abbracciò proprio come
aveva fatto lui negli ultimi giorni, voleva fargli capire che gli era
vicino e che davanti a lui non doveva aver paura di mostrare i suoi
sentimenti. Il suo amico, sembrò aver capito ed esplose in
lungo pianto.
Era pomeriggio inoltrato e fuori stava piovendo; erano passate
già diverse ore quando Taemin si svegliò; Key era
ancora addormentato fra le sue braccia e sembrava aver riassunto un
colorito normale. Cercò di alzarsi senza svegliare l'amico,
ma il suo tentativo fallì miseramente.
< Ehi.. come stai? > domandò premuroso
accarezzandogli i capelli appena lo vide aprire gli occhi
< Un pochino meglio... ma sto morendo di fame... > disse
mentre si stropicciava gli occhi
< Vado a preparare qualcosa da mangiare >
annunciò il più piccolo
< Ti do una mano > si offrì l'altro
< No Key, riposati.. posso fare da solo.. >
< Insisto. Così almeno penso a qualcos'altro..
però prima fammi fare una telefonata >
Taemin lo guardò confuso e preoccupato.
< Tranquillo. Sto chiamando il capo per scusarmi con lui, visto
che oggi non mi sono presentato al lavoro.. >
Il biondo annuì e incominciò a tagliare le
verdure.
Appena riaccese il cellulare, trovò almeno trenta chiamate
di Jonghyun e una decina di messaggi in cui lo pregava di credere al
fatto che per lui, quella ragazza non aveva significato nulla.
Cancellò tutti i messaggi e compose il numero del suo capo.
Per fortuna di Key, Yong Sun fu molto comprensivo e appena seppe che
non era stato bene lo rassicurò dicendogli che non c'era
alcun problema ma che la prossima volta avrebbe dovuto avvertire in
tempo.
Erano a metà della preparazione quando sentirono un rumore
di colpi contro un muro o una porta, provenire da uno degli altri piani.
< Forse è qualcuno che ci sta dando dentro.. >
cinguettò malizioso il ballerino, strappando un lieve
sorriso a Key
Ma il sorriso scomparve immediatamente appena sentì gli
stessi colpi di prima seguiti dalla voce di Jonghyun che gridava il
nome del fidanzato (o ex?) dal piano inferiore.
Taemin entrò nel panico, mentre Key, che era il diretto
interessato, si dimostrò freddo e lucido; senza dire una
parola, uscì dall'appartamento e scese al piano di sotto.
Hi pipol <3
Curiose di sapere
come andrà a finire? Spero di sì lol
Siate pazienti e
vedrete che quel momento arriverà ;)
E che ne pensate di questo Key cazzuto che affronta la cosa a muso
duro? Fatemi sapere con un commentino, se vi va ;)
Spero vi sia piaciuto <3
Grazie a tutte/i <3
A presto
Bacio
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Capitolo 18 *** Affari di Cuore ***
Buona lettura
<3
< Che ci fai qui? >
La voce di Key venne attraversata da un lieve tremolio.
< Key, ti prego! Perdonami! N-non volevo.. non ha sign- >
< Vattene >
Sette lettere che investirono Jonghyun. Lo schiacciarono, lo
trafissero, lo demolirono.
< K-key... > provò a dire il più
grande mentre le lacrime incominciarono a scivolare dagli occhi color
nocciola < ti prego... io ci tengo troppo a te.. >
< Ah sì?! E' così che lo dimostri?!
Andando a letto con la prima puttana che trovi?!! Sei solo un
grandissimo stronzo. Mi fai schifo. Non voglio più vederti.
>
Key sputò fuori quelle parole con tutta la forza e la rabbia
che aveva in corpo; era diventato paonazzo, le vene delle tempie si
erano gonfiate spaventosamente e quasi gli mancava il respiro.
< K-key, ti imploro.. dammi un'altra possibilità
>
< Piuttosto, preferirei morire. Addio > e con queste
ultime parole volse le spalle al ragazzo e fece ritorno
nell'appartamento di Taemin, trattenendo a stento le lacrime.
Jonghyun rimase immobile contro la porta e, ormai privo di ogni forza,
si lasciò cadere a terra in preda a violenti singhiozzi.
*~*
< Key..! > gridò sorpreso Taemin quando lo
vide rientrare
Senza aggiungere altre parole, lo strinse forte a sè in una
muta consolazione, aspettando paziente che il pianto dell'amico si
placasse.
Erano passate un paio d'ore quando, finalmente, Key riuscì a
calmarsi.
< Come ti senti? > domandò premuroso il
più piccolo
< Fossi stato tirato sotto da un treno, mi sentirei meglio..
> mugugnò il più grande
Taemin si limitò a sorridere lievemente e ad accompagnarlo
sul divano.
< Gli uomini sono tutti stronzi..! >
piagnucolò il più giovane una volta seduti
< Minnie, a parte che sembri una tredicenne in piena crisi
ormonale ma.. vorrei ricordarti che anche noi siamo uomini >
Taemin si voltò lentamente verso l'amico e i due si
scambiarono un lungo sguardo d'intesa per poi scoppiare a ridere a
crepapelle.
Piegati in due dalle risate, si accasciarono l'uno sulla spalla
dell'altro; all'improvviso, Key appoggiò
delicatamente le sue labbra su quelle del ragazzo seduto accanto a
sè, il quale, inizialmente, sembrò ricambiare il
bacio.
Questione di pochi attimi e Taemin si ritrasse, scioccato e spaventato.
< Key, no! Ti prego, non roviniamo così la nostra
amicizia.. > piagnucolò
< Scusami.. non so nemmeno io perchè l'ho fatto..
> il più grande incominciò a fissarsi le
mani pur di evitare lo sguardo dell'altro ragazzo
< Fare chiodo schiaccia chiodo non ti servirà a
nulla. Tu sai che il tuo cuore vorrebbe perdonare Jonghyun per quello
che ha fatto, ma ti rifiuti di accettarlo perchè sei fin
troppo orgoglioso.. >
Key sorrise amaramente.
< Lo sai Taemin? In poche settimane hai imparato a conoscermi
meglio di quanto abbia fatto io in vent'anni di vita.. >
Il più giovane prese qualche attimo di pausa e
regalò a Key un sorriso radioso.
< Perciò, per una volta, darai ascolto al tuo cuore e
lascerai da parte tutto il resto? > lo interrogò
< Sì. Ma ad una condizione.. >
Il più giovane lo guardò sospettoso.
< Che tu chiami Minho e lo convinci a risolvere la situazione
fra voi due. Accetti? >
Gli angoli della bocca di Taemin si sollevarono appena in un sorriso
compiaciuto.
< Accetto > affermò porgendogli la mano che,
l'amico, strinse vigorosamente subito dopo
Buonasera pipol
♥
Prima di tutto, mi scuso per l'ennesima volta per avervi fatto
aspettare così tanto. Non darò la colpa solo al
fatto che questo periodo, tra esami e problemi di salute, è
stato un vero inferno, ma ammetto che anch'io sono stata un po' pigra e
mi mettevo a scrivere ogni morte di papa.
Però, ripensare a tutte/i voi mi ha fatto trovare la forza
di volontà per continuare a scrivere. Grazie. ♥
Ora, passiamo al capitolo.
KABOOOM.
Lo so. E' un po' uno shock, ma dopo la Jonkey, la TaeKey è
la mia seconda OTP negli SHINee.
Però immagino abbiate intuito come si evolverà la
storia. ;)
Detto questo, spero che (anche se corto) il capitolo vi sia piaciuto.
Grazie a tutte/i. ♥
Alla prossima
Beso
p.s. Sono un po' indecisa se dedicare il prossimo capitolo alla Jonkey
o alla 2Min. Ditemi voi. ^^
|
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Capitolo 19 *** A New Life Together ***
Buona lettura
♥
Mentre Key riprese a tagliare le verdure dal punto in cui le aveva
lasciate Taemin, il più piccolo digitò con mani
tremanti il numero di Minho.
< Metto il vivavoce > annunciò <
così saprai cosa suggerirmi.. >
< Contaci > disse il più grande facendo
l'occhiolino
Fece un profondo respiro e premette il tasto verde sul display.
Uno squillo se ne andò. E poi anche il secondo.
Quasi alla fine del terzo, la voce di Minho fuoriuscì
dall'apparecchio.
-Taemin?
-M-minho.. c-ciao. C-come stai?
Key iniziò a richiamare l'attenzione dell'amico gesticolando
come un pazzo; quando il più giovane se ne accorse,
posò la mano sul microfono del cellulare e lo
allontanò da sè.
< Non fargli capire che gli muori dietro! Fatti vedere sicuro,
deve capire che sei tu il più forte..! >
sussurò Key a voce talmente bassa che persino Taemin fece
fatica a capire ciò che gli aveva appena detto.
Deciso a seguire il suo suggerimento, Taemin abbassò la voce
di quattro ottave e iniziò:
-Ehylà amico! Come ti butta?!
Key si schiaffeggiò la fronte. Un amico più
imbranato non l'avrebbe mai potuto trovare nemmeno a pagamento.
< Che stai facendo? > mimò con le labbra
quando il più giovane si voltò verso di lui per
cercare l'approvazione
Taemin non sapeva cos'altro dire, ma a quello ci pensò Minho.
-Taemin, perdonami. Sono stato uno stronzo di dimensioni colossali.
Subito dopo averti detto quelle cose orribili mi sono sentito un verme
e avrei voluto tornare indietro per rimediare a tutto... credimi, sono
davvero dispiaciuto.
-I-io non.. oh santo cielo... non mi aspettavo che tu... sì
insomma..
Taemin balbettava come se da un momento all'altro avesse perso l'uso
della parola, mentre Key osservava la scena a bocca spalancata.
-Se sono ancora in tempo per farmi perdonare, vorrei incontrarti..
Il più giovane si voltò verso l'altro che
gridò un muto < Vai! >, enfatizzando il tutto
con larghi gesti delle mani e delle braccia come a volerlo spingere.
-Certo che sei ancora in tempo..
Minho non gli diede quasi nemmeno il tempo di finire la frase che
ricominciò a parlare.
-Alla scuola di danza fra tre ore
-Ok. A più tardi.
-A dopo.
Quando riattaccò, Taemin rimase in uno stato catatonico per
alcuni istanti, fino a quando si avvicinò Key e lo
spronò a farsi una doccia e iniziare a sistemarsi.
*~*
Quando fu finalmenete pronto per uscire, Taemin aveva letteralmente il
cuore in gola. Sentiva quasi mancargli il respiro e le gambe sembravano
fatte di gelatina.
< Come sto? > domandò esitante piazzandosi
davanti a Key che, nel frattempo, stava lavando i piatti
L'amico alzò il pollice insaponato e arricciò le
labbra in una smorfia di approvazione.
< Spaccagli il didietro! > gridò quando ormai
l'altro era quasi sulla soglia di casa < metaforicamente
parlando, ovviamente > aggiunse in seguito
Il più giovane sorrise imbarazzato e lasciò la
porta dietro di sè.
Durante il viaggio in metro provò ad ascoltare un po' di
musica, ma la sua testa era altrove; continuava ad immaginare come
sarebbe stato rivedere Minho, cosa gli avrebbe dovuto dire o come si
sarebbe dovuto comportare.
Un altro paio di fermate e finalmente arrivò la sua; dalla
stazione alla scuola di danza ci volevano almeno quindici minuti a
piedi, ma Taemin, complici anche le gambe da fenicottero, li fece
diventare cinque da tanto era impaziente di rivederlo.
Quando arrivò davanti all'edificio, vide una luce soffusa
provenire dal primo piano, in particolare dalla sala più
piccola, quella in cui faceva lezione al gruppo dei più
piccoli.
Aprì il portone d'ingresso e salì le scale;
all'entrata, posizionato sul bancone della segreteria, un gigantesco
mazzo di rose color corallo.
Taemin si avvicinò lentamente e iniziò a
contarle, ma dopo pochi secondi perse il conto; appoggiato accanto ai
fiori, un bigliettino che recitava:
Ogni rosa, una
scusa.
Portò il biglietto all'altezza del cuore e fece un profondo
respiro prima di dirigersi verso la sala dove Minho lo stava
aspettando; aprì lentamente la porta, sperando con tutto
sè stesso di non perdere i sensi; ma quando
entrò, fu una bella sfida riuscire a stare in piedi.
A terra, una scia di candele disposte a formare un cuore al centro del
quale vi era Minho con una rosa rossa in mano.
Quando il più piccolo fu finalmente dentro la sala, gli
porse la mano invitandolo a raggiungerlo.
Il più piccolo la afferrò tremante e, facendo
attenzione alle candele, entrò nel cuore di fuoco.
< Troppo sdolcinato? > domandò il
più grande a pochi centrimetri dal suo volto
Taemin si limitò a scuotere la testa.
Ovvio che era fin troppo sdolcinato, ma aveva sognato talmente tanto
che un giorno una cosa del genere potesse accadere che di certo aveva
pensato a tutto, fuorchè lamentarsi.
< Questa è per te > disse il più
grande porgendogli la rosa < forse è ancora un po'
presto per dire che ti amo, ma so che quello che provo per te non l'ho
mai provato per nessun'altro prima d'ora. So anche che ciò
avrà delle conseguenze: dovrò affrontare Krystal,
i miei genitori, i pregiudizi della gente.. e sarò pronto ad
affrontarli solo se tu sarai al mio fianco >
Si guardarono a lungo negli occhi e Taemin si sentì pronto a dargli
nuovamente fiducia.
< Allora preparati ai blocchi di partenza, perchè da
ora e in avanti non ti libererai facilmente di me >
sghignazzò il più piccolo con aria compiaciuta
< E tu di me >
E suggellarono il loro patto con un lungo e intenso bacio.
Buongiorno pipol
♥
Eccomi qui, con qualche ora di ritardo.. vi avevo promesso che al
massimo l'avrei pubblicato stamattina ma mia madre ha pensato bene di
trascinarmi con sè nei suoi innumerevoli giri.
>:(
Or dunque, capitolo sulla 2Min che ormai avevo lasciato in sospeso per
troppo tempo T_T E sì, quando ho scritto questo capitolo
avevo fatto indigestione di zucchero.
Mentre lo scrivevo mi era persino venuto il diabete. lol ♥
Spero vi sia piaciuto e se volete, fatemi sapere cosa ne pensate ;)
Alla prossima
Bacino
p.s. Ma vogliamo parlare del nuovo video di Taemin?! No anzi, facciamo
che non ne parliamo proprio. Io devo ancora riprendermi. Seriamente.
Sono orgolgiosa quanto una madre con il proprio figlio ♥ (e
io sono più piccola di lui di un anno lol)
|
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Capitolo 20 *** Fase 1 ***
Buona lettura
<3
Innumerevoli minuti più tardi, Taemin e Minho riuscirono a
separare le loro labbra.
Minho osservava Taemin con sguardo amorevole e soddisfatto, mentre il
più giovane non sapeva nemmeno se stava ancora sul pianeta
Terra.
< Mi sei mancato > disse il più grande
accarezzandogli dolcemente i capelli biondi
< Ehy, non è che adesso diventerai uno di quei
fidanzati così smielati da far venire il diabete? >
chiese, fingendo di essere scocciato
< E' proprio quella la mia intenzione > rispose Minho
strofinandogli il naso sulla frangetta
Taemin rise divertito e posò un ultimo bacio a stampo sulle
sue labbra.
< Ti va di fare una passeggiata? > chiese il moro
Il più giovane annuì e insieme, una dopo l'altra,
spensero con un soffio tutte le candele.
Dopo aver spento tutte le luci ed essersi assicurati di aver chiuso
bene il portone d'ingresso, abbracciati l'uno all'altra, si immersero
nell'aria pungente di Seoul.
Camminarono silenziosi per qualche minuto, fin quando intervenne Minho.
< A cosa stai pensando? >
< Al fatto che se sono qui è solo grazie a Key..
>
< E chi sarebbe questo... Key?! >
Taemin percepì una punta di gelosia nelle sue parole, e ne
fu alquanto felice.
< Un mio caro amico. E' stato lui a convicermi a darti una
seconda chance e venire qui stasera.. senza di lui non ne avrei mai
avuto il coraggio >
< Allora ringrazialo anche da parte mia > disse in tono
decisamente più sollevato e stringendolo ancora
più forte a sè
< Lo farò > rispose Taemin sorridente <
anche se vorrei poter fare di più per ringraziarlo,
soprattutto adesso che sta passando un periodaccio >
< Posso sapere cosa gli è successo? > chiese
timidamente il più grande
< Ha litigato con il suo ragazzo. Io so che vorrebbe chiamarlo o
incontrarlo per sistemare le cose, ma è troppo orgoglioso e
cocciuto.. >
Minho rimase in silenzio alcuni secondi con lo sgurado basso, come se
stesse rimuginando su qualcosa.
< Taemin > iniziò < forse ho trovato un
modo per aiutare il tuo amico.. >
Il biondo si voltò verso di lui con sguardo interrogativo.
< Basterà un po' di vino e un buon ristorante
giapponese.. >
*~*
Quando Taemin aprì la porta di casa, Key gli si
scaraventò addosso.
< Allora?! > trillò come una ragazzina su di
giri
< Allora.. direi che adesso siamo... come dir- >
< Fidanzati? >
Le guance del giovane si incendiarono e annuì timidamente.
< Aaaaaaaah!! >
Key incominciò a strillare e battere le mani, ormai in preda
ad un'irrefrenabile e genuina gioia, per poi attirare a sè
l'amico in un vigoroso abbraccio.
< Devi raccontarmi tutto. E sia chiaro, non devi tralasciare il
benchè minimo dettaglio >
Taemin obbedì e iniziò il resoconto, sotto lo
sguardo attento dell'altro.
A racconto concluso, si alzò dal divano e andò in
cucina.
< Che ne dici di festeggiare insieme a me? >
domandò estraendo una bottiglia di vino rosso dalla credenza
< Direi che accetto più che volentieri. Ma da quando
il mio innocente Minnie nasconde bottigli di vino in casa? >
< A dire il vero, ne ho altre due. Me le aveva regalate un mio
amico, ma non ricordo nemmeno per quale occasione.. > rispose
distrattamente mentre cercava di aprire la bottiglia < in ogni
caso, direi che stasera è l'occasione giusta >
< Concordo in pieno >
Dopo che Taemin ebbe finito di versare il vino, Key alzò il
suo bicchiere e propose un brindisi.
< A Minho, al vostro amore e soprattutto a te, amico mio >
I due gioavani si sorrisero e fecero tintinnare i bicchieri gridando:
< Konbae!* >
Trascorsero il resto della serata spaparanzati sul divano a guardare la
televisione, spaziando da programmi comici a film strappalacrime.
Ormai erano già passate un paio d'ore, Key mostrava i primi
segni di una sbronza imminente e Taemin deputò che fosse
arrivato il momento di mettere in atto il suo piano, o per meglio dire,
il piano di Minho.
< Kibummie, mi presti un attimo il cellulare? Devo telefonare a
un collega.. >
Senza troppe storie e con un sorriso inebetito, gli pizzicò
appena il naso e rispose:
< Ma certo Taeminnie..! >
Il giovane prese il cellulare dell'amico, senza aggiungere altro si
rinchiuse nella sua stanza e diede inizio alla fase uno del piano.
Facendo più in fretta che poteva, digitò un
messaggio.
Per fortuna, il numero era ancora salvato in rubrica.
A: Jonghyun <3
Testo: Ho bisogno di
parlarti. Domani a mezzogiorno e mezza al Fuji Restaurant.
Decise di prendersi una decina di minuti per aspettare una risposta da
Jonghyun; se questa non fosse arrivata entro il tempo prestabilito,
avrebbe dovuto scambiare le sim in modo che il messaggio non arrivasse
sul cellulare di Key.
Fortunatamente, neanche cinque minuti più tardi il display
si illuminò.
Da: Jonghyun
Testo: Ok
"Perfetto" pensò Taemin
Prima di raggiungere Key, inviò un messaggio dal suo
cellulare, per poi lasciarlo nella stanza e non essere scoperto
dall'amico.
A: Minho
Testo: Fase uno,
completata. Non ti ringrazierò mai abbsatnza ^^
Buonanotte ♥
Senza perdere ulteriore tempo, cancellò dal cellulare di Key
sia il messaggio ricevuto che quello inviato e ritornò in
soggiorno.
Erano le due di notte e ormai gli occhi di Taemin si chiudevano da
soli, mentre Key stava già sonnecchiando da almeno un'ora;
spense la televisione e rialzandosi lo fece sdraiare, gli tolse le
scarpe e lo avvolse in una coperta non troppo pesante.
Si mosse in punta di piedi, avvolto nell'oscurità della casa
e si chiuse nella propria stanza.
Finalmente solo, prese il cellulare e sentì fremere ogni
cellula del suo corpo ormai in preda all'impazienza.
Da: Minho
Testo: Per te, questo e
altro.
Buonanotte ♥
Il suo cuore accellerò tutto d'un colpo, sentì il
proprio corpo incendiarsi e Taemin pregò che quell'ardore
non si spegnesse, nè allora nè mai.
*cin cin in coreano
Bonjour pipol
♥
Sto morendo di fame indi per cui il mio cervello non è
capace di formulare una frase decente da scrivere prima di salutarvi
(perchè di solito lo fa? lol)
So, spero vi sia piaciuto e se volete, fatemi sapere cosa ne pensate ^^
Grazie a tutte/i ♥
Al prossimo capitolo
Baci
|
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Capitolo 21 *** Fase 2 ***
Buona lettura
<3
Il mattino seguente, Key si sentiva come se avesse centinaia di bombe
nella testa che una dopo l'altra esplodevano senza dargli tregua.
Si strofinò le tempie cercando di attenuare il dolore, ma si
rivelò del utto inutile.
Si alzò faticosamente dal divano e barcollò fino
al frigorifero su cui intravide un post-it arancione incollato allo
sportello.
Nell'armadietto del
bagno sopra il lavandino ci sono le aspirine. Ho già
chiamato il tuo capo e ha detto che domani ha assolutamente bisogno di
te.
Ti aspetto al Fuji
Restaurant per mezzogiorno ^^ (Ho prenotato a nome mio)
Buona giornata~
Key sorrise intenerito e si sentì incredibilmente fortunato
ad aver trovato un amico come Taemin.
A un tratto, le sue narici captarono un odore decisamente sgradevole.
< Santo cielo, puzzo come un caprone! > strillò
A quel punto, decretò che era arrivato il momento di tornare
nel suo appartamento e farsi un bel bagno.
*~*
< Jinki hyung! Come stai? > gridò Minho
allargando le braccia appena entrò nel ristorante
< Minho! > rispose a sua volta il cameriere raggiungendo
l'amico e posando sul tavolo le posate che stava sistemando
I due si abbracciarono a lungo e Taemin si sentì un po' in
disparte.
< Jinki, ti presento Taemin > iniziò a dire il
moro < il mio... ragazzo... >
Il più piccolo percepì il suo imbarazzo, ma fu
estremamente fiero di lui per aver avuto il coraggio di presentarlo
come il suo fidanzato.
< Piacere! > esclamò il più grande
porgendogli la mano sorridente e mostrando un sorriso smagliante che
mise in bella mostra le palette leggermente più grandi che
lo facevano assomigliare a un delizioso coniglietto
Il giovane la strinse e sorrise a sua volta.
< Per caso, ci siamo già visti? > chiese il
giovane cameriere
< Non molto tempo fa sono venuto qui con un mio amico.. >
Calò un silenzio imbarazzante ma l'intervento di Minho non
lo fece durare a lungo.
< Jinki, avrei un favore da chiederti.. >
Il ragazzo annuì, esortandolo a continuare e
così, iniziò a spiegare il suo piano.
< Tutto chiaro? > domandò dopo aver esposto il
suo progetto in ogni minimo dettaglio
< Chiaro e limpido > annuì sorridente
*~*
Era quasi mezzogiorno quando Key uscì di casa.
Siccome era una giornata tiepida e soleggiata, decise di andare a piedi
nonostante ci volessero più di quindici minuti, ma tanto
sapeva che Taemin non sarebbe mai arrivato in perfetto orario.
Appena entrò nel ristorante, venne accolto da un sorridente
Jinki.
< Benvenuto al Fuji Restaurant. Con quale nome ha prenotato?
>
< Lee Taemin >
Il giovane fece scorrere l'indice sul display del tablet su cui erano
registrate le prenotazioni ed esclamò:
< Prego, mi segua >
Lo accompagnò ad un tavolo per due in fondo alla sala e per
metà nascosto da una colonna.
< Nell'attesa, vuole che le porti qualcosa da bere? >
< No grazie, sono a posto così >
affermò sorridendogli gentilmente
Il cameriere si inchinò e ritornò alle proprie
faccende.
Ad un tratto, Key sentì il cellulare vibrare nella tasca dei
jeans.
Da: Taemin ^^
Testo: Sono in
ritardoooo!!! Scusaaaaaa!! Dammi mezz'ora e arrivo. Se vuoi, inizia
pure senza di me
A: Taemin ^^
Testo: Tranquillo, ti
aspetto ^^ Magari ordinerò un piccolo antipasto..
Appoggiò il cellulare sul tavolo e iniziò a
sfogliare il menù.
Dall'altra parte della sala, un nuovo cliente entrò nel
ristorante.
< Buongiorno. Con quale nome ha prenotato? >
< Come scusi? > domandò l'altro
< Ho bisogno di un nominativo per indicarle il tavolo che le
abbiamo assegnato.. per pranzo accettiamo clienti solo su prenotazione
>
< Ah.. ok.. allora.. Kim Kibum, le risulta? >
Jinki fece scorrere il dito sul display e fece finta di aver trovato il
nome richiesto.
< Eccolo qui. Mi segua, prego > lo invitò
Jonghyun si inchinò e lo seguì in mezzo ai tavoli.
< Jong?!?! > esclamò Key con gli occhi che
quasi gli uscivano fuori dalle orbite
< Key..? >
< Mi scusi deve esserci uno sb- >
< Nessuno sbaglio.. va bene così, la ringrazio
> disse il moro rivolgendosi al cameriere che dopo essersi
inchinato un'altra volta, si allontanò per ritornare al
proprio lavoro
< Cos'è questa storia?! > tuonò Key
fulminando con lo sguardo il ragazzo seduto di fianco a lui
< Sei stato tu ad invitarmi.. hai detto che dovevi parlarmi..
> rispose pacatamente il moro
< Che cos- Taemin! > ringhiò
< Chi sarebbe Taemin?! > intervenne Jong teso come una
corda di violino
< Che c'è, sei geloso? >
domandò tagliente il biondo
< Sì cazzo, sono geloso! > gridò,
infischiandosene degli sguardi perplessi degli altri commensali
< e il fatto che tu mi abbia escluso dalla tua vita per stare
accanto a un altro mi ha fatto infuriare.. > continuò
a denti stretti abbassando la voce
< E quando mai l'avrei fatto? > chiese istericamente
< Il giorno in cui sei venuto a vedere il mio servizio
fotografico.. appena il tuo amico ti ha chiamato tu ti sei subito
precipitato da lui e quando ho provato a chiederti spiegazioni mi hai
completamente escluso dalla faccenda.. >
< N-non pensavo che la cosa potesse interessarti... >
< A me interessa tutto ciò che ti riguarda... ho
messo te davanti a tutto >
All'udire quelle parole, gli occhi di Key si gonfiarono di lacrime ma
fece di tutto per ricacciarle al loro posto.
< E allora perchè sei andato a letto con quella?!
>
< Ero ubriaco da far schifo e dovevo sfogarmi, ma ti
giuro su tutto ciò che ho di più caro al mondo,
che se il tempo mi potesse dare una seconda chance, non rifarei
più lo stesso errore... non ti farei soffrire ancora,
perchè la tua sofferenza è anche la mia
sofferenza.. >
All'improvviso, Key gli afferrò con forza il mento e
avvicinò i loro volti in modo che Jonghyun non potesse
vedere altro che i suoi occhi.
< Ti prometto che non ti escluderò mai più
da nulla > sussurrò < ma tu azzardati a farlo
un'altra volta e ti stacco le braccia a morsi >
Jonghyun lo afferrò da dietro il collo e unì le
loro labbra in un bacio salato dalle lacrime reciproche.
< Grazie.. > disse il moro con un filo di voce <
ti amo >
< Ti amo anch'io, fin dal primo giorno e nonostante tutto, non
ho ancora smesso >
< Non farlo mai >
Ehi pipol <3
Guardate chi
è tornata! Mi scuso per il ritardo, ma tra esami e blackout
vari, qualcuno lassù sembrava non voler farmi pubblicare il
capitolo T__T
Allora, siete
contente? Tra Jong e Key, finalmente è pace fatta *lancia
cuoricini* e in mezzo, c'è sempre lo zampino del "piccolo"
(scusate, ma dopo Danger faccio un po' fatica a considerarlo ancora
piccolo) Taemin.
Spero sia stato di
vostro gradimento ♥ E se vorrete farmi sapere cosa
ne pensate, farete di me una personcina tanto felice *^*
Grazie a tutte/i
♥
Alla prossima
Kiss
p.s. Come ho
già scritto nell'altra mia ff *pubblicità occulta
(?)* da ora e in avanti mi do una scadenza di massimo due settimane fra
un capitolo e l'altro. Spero di riuscire a farcela, altrimenti vi do il
permesso di inseguirmi con torce e forconi. ewe
|
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Capitolo 22 *** Vecchie Amicizie ***
Buona lettura
<3
Key e Jonghyun avevano da poco iniziato a mangiare la frutta, quando
Minho e Taemin entrarono nel ristorante.
Jinki stava portando un vassoio stracolmo di piatti a uno dei tavoli
occupati in sala, ma appena li vide gli sorrise e con la mano libera
indicò la direzione in cui si trovava il tavolo dei due
piccioncini.
Minho alzò il pollice e si sorprese che Jinki
riuscì a fare tutto senza finire col naso sul pavimento,
considerando che quando erano insieme al liceo erano di più
le volte che passava lastricato sul pavimento che seduto al banco.
< Key! Che sorpresa..! > trillo il più giovane
Il biondo alzò lo sguardo e sorrise raggiante al giovane
amico. Anche Jonghyun alzò gli occhi verso i due estranei. O
forse, non del tutto.
< Taemin! > gridarono entrambi
Key si voltò di scatto verso il fidanzato guardandolo con
aria perplessa.
Nel frattempo, Taemin si raggelò.
< Voi due vi conoscete?! > domandò
istericamente
Nessuno dei due fiatò, fin quando Jonghyun esordì
con un:
< Facevamo le elementari insieme.. dio mio, quanto tempo!
> esclamò alzandosi e allargando le braccia verso il
biondo
Taemin rispose all'abbraccio e gli diede una pacca sulla spalla.
< Forza, sedetevi con noi! > propose Key felice come una
pasqua
Taemin rispose con un sorriso tirato e si sedette; Minho, che era
rimasto in silenzio per tutto il tempo, fece altrettanto.
Key e Minho si trovarono in sintonia fin da subito e chiacchierarono
per tutto il tempo, mentre Taemin e Jonghyun ricordarono insieme
episodi del passato e scoprirono l'uno il presente dell'altro.
Era ormai metà pomeriggio e i ragazzi decretarono che fosse
arrivato il momento di lasciare il ristorante; Jonghyun insistette per
pagare il pranzo di Key e le bibite dei suoi due amici.
Tutti e quattro uscirono in strada e si diressero verso il parco in
riva al fiume Han non molto distante da lì.
Trovarono uno spiazzo tra gli alberi a pochi metri dall'acqua; stesero
sull'erba le giacche e crearono un tappeto su cui sedersi.
Prima di appoggiare a terra la sua giacca, Jonghyun tirò
fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette e se ne mise in bocca una.
< Volete? > domandò mostrando il pacchetto
< Io sì, grazie >
Key e Minho si guardarono esterrefatti.
< Da quando fumi? > chiese Key incredulo
< Più o meno dal primo anno delle superiori,
perciò.. più o meno cinque anni > rispose
il più giovane con la sigaretta tra le labbra mentre
afferrava l'accendino offertogli da Jonghyun
La accese e aspirò il primo tiro.
< Però non lo faccio spesso, altrimenti quando lavoro
stramazzerei al suolo >
Tutti risero e la tensione si allentò.
< Scusate la domanda indiscreta ma.. voi due state insieme?
> chiese Jonghyun di punto in bianco
Taemin diventò paonazzo ma proprio quando stava per
rispondere, Minho lo precedette e rispose con un freddo:
< Sì >
< Aaah.. per fortuna! Così non dovrò
trattenermi > e così dicendo mise un braccio attorno
al collo del fidanzato e schioccò un sonoro bacio sulla
guancia
Tutti e quattro risero e scherzarono ma Minho aveva il sentore che
sotto sotto i due amici ritrovati nascondessero qualcosa.
Certo è che, vedere Taemin con una sigaretta fra le mani,
gli aveva lasciato ben poco tempo per scervellarsi su altro; di solito
non gli piacevano affatto le persone che fumavano e anzi, quando vedeva
qualcuno con quel bastoncino di tabacco e carta incastrato tra le dita,
dentro di sè sosteneva che era solo un modo per sentirsi
grandi e darsi una certa importanza, ma tra le lunghe e affusolate dita
di Taemin , la sigaretta gli fece tutt' altro effetto, e se non fosse
stato per i pantaloni leggermente larghi, il risultato sarebbe stato
ben visibile a tutti.
Quel nuovo lato del suo ragazzo lo affascinò tremendamente.
I capelli scompigliati dal vento e le labbra morbide e carnose che
creavano una via di fuga per il fumo, gli davano un'aria decisamente
sexy e selvaggia e Minho ne rimase entusiasta.
Il sole stava quasi per scomparire dietro l'orizzonte e i quattro
giovani si rialzarono, con la promessa di rincontrarsi di nuovo tutti
insieme.
Key e Jonghyun si allontanarono l'uno abbracciato all'altro
punzecchiandosi a vicenda con qualche scherzoso spintone, Minho e
Taemin fecero altrettanto e insieme si avviarono verso la scuola di
ballo dove il più giovane avrebbe dovuto tenere una lezione
di danza contemporanea con un nuovo gruppo di allievi.
< Mi piacciono i tuoi amici, sono simpatici.. soprattutto
Jonghyun! Eravate molto amici? >
Se c'era una cosa in cui Minho era bravo, era fare in modo che gli
altri arrivassero a dire esattamente quello che voleva sentirsi dire, e
nemmeno Taemin riuscì a sfuggirgli.
< E' stato il mio migliore amico fin dal primo anno delle
elementari, poi abbiamo scelto scuole diverse e ci siamo persi di
vista.. >
< Fino ad oggi.. >
< Beh.. in realtà.. ci siamo rivisti un paio di anni
fa in una discoteca ma ci siamo solo salutati.. > rispose vago
A Minho non sfuggì una certa indecisione nella sua voce, ma
per il momento preferì togliersi dalla testa certe
preoccupazioni apparentemente infondate.
Dall'altro, Taemin sentì una morsa attanagliargli lo stomaco
ma cercò di autoconvincersi che non aveva fatto nulla di
male; dopotutto, aveva solo mantenuto la promessa fatta un paio di anni
prima nel bagno di una discoteca.
" < Questa cosa deve rimanere fra noi due, hai capito Taemin?
>
< Sì >
< E soprattutto non succederà mai
più >
< Certo. Nemmeno io sono così.. > "
Ma in pochi anni, le cose erano cambiate drasticamente per entrambi.
Hola a todos!
♥
Dio mio
è passato un secolo dall'ultima volta che ho pubblicato e
non avete idea di quanto sia felice di essere riuscita a trovare un po'
di tempo per ricominciare a scrivere.
Vi chiedo
immensamente scusa per avervi abbandonate così a lungo e
spero che, ora che ho risolto qualche problema qui e là,
riuscirò a non farvi aspettare per più di un mese
T__T
Detto questo, me
ne ritorno nel mio angoletto buio.
Spero vi sia
piaciuto e che mi farete sapere cosa ne pensate ^^
Buona serata e
grazie a tutte/i <3
Alla prossima
Kiss
|
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Capitolo 23 *** Same house, same bed ***
Buona lettura
<3
Dopo una lunga camminata abbracciati l'uno all'altra, Minho e Taemin
arrivarono davanti alla scuola di danza.
< Vuoi fermarti a vedere la lezione? >
< Non vorrei disturbarti.. e magari, ai tuoi allievi non fa
piacere essere osservati da un estraneo.. > rispose Minho
sorridendo dolcemente al fidanzato cingendogli la vita con le braccia
< Naah, tranquillo. Vedrai che non faranno storie e poi,
possiamo sempre chiederglielo.. >
Il più grande non riuscì a resistere al suo
sorriso dolce ed innocente, così si fece trascinare dentro
la scuola.
Appena entrarono, Jo Kwon li salutò con un acuto <
Ciao..! > muovendo velocemente le dita in segno di saluto;
quando entrarono in sala, un paio di ragazze si stavano già
riscaldando i muscoli facendo un po' di stretching ed esercizi alla
sbarra.
Appena videro Taemin lo salutarono calorosamente, ma una in particolare
catturò l'attenzione di Minho. Era molto alta e magra con
gambe così lunghe da far invidia a una top model; si
avvicinò a Taemin con la scusa di chiedergli il parere su
una traccia musicale da usare in uno spettacolo per la scuola e Taemin,
ovviamente, si dimostrò disponibile ad ascoltare i dubbi
della sua allieva. Ma a Minho non sfuggì il modo in cui lei
gli sfiorava il braccio, o come se lo stava letteralmente mangiando con
gli occhi sotto lo sguardo divertito delle altre due ragazze sedute al
centro della sala.
Minho squadrò la ragazza da capo a piedi ma lei, quando
incrociò i suoi occhi, le lanciò uno sguardo
famelico.
Quando Taemin ebbe finito di sistemare lo stereo e si cambiò
le scarpe (che teneva in un apposito armadietto) si avvicinò
al divanetto sul quale era seduto Minho.
< Perchè non fai lezione anche tu? > propose
frizzante
< Io? Stai scherzando vero? > rispose l'altro incredulo
< Sono serissimo. Tanto questa è la prima lezione e
nessuno di loro conosce i passi.. potrai confonderti in mezzo agli
altri senza problemi >
Minho boccheggiò esitante e intanto, una decina di ragazzi
entrarono in sala.
Taemin gli picchiettò un ginocchio ed esclamò:
< Su, forza! >
Alla fine, Minho si arrese e si posizionò in ultima fila in
disparte dal resto del gruppo.
Taemin sbattè un paio di volte le mani e annunciò
che fra pochi minuti avrebbero cominciato.
La lezione incominciò con un po' di stretching, prima stando
in piedi e poi da seduti, e infine iniziarono a preparare una
coreografia. Essendo la prima volta per tutti quanti, Taemin fu molto
lento e preciso nel mostrare i giusti passi da eseguire,
tant'è che per Minho non risultò troppo difficile
stare al passo col gruppo; ovviamente, in confronto agli altri si
sentiva un manico di scopa, ma alla fine della lezione ammise a
sé stesso che era stato piuttosto divertente, nonostante la
fronte madida di sudore.
< Allora? Ti sei divertito? > domandò il
più giovane al termine della lezione dopo che tutti gli
allievi uscirono dalla sala
< Assolutamente sì! > esclamò
entusiasta il più grande
< Sei stato davvero bravo, dico davvero. Hai mai fatto danza?
>
< Chi io? In ventitré anni di vita non ho mai
ballato, giuro >
< Ma se ti ho conosciuto in discoteca.. > disse l'altro
divertito
< Era la terza volta che ci andavo.. le altre due sono stato
seduto per tutto il tempo e l'ultima volta... beh, lo sai
com'è andata >
< Me lo ricordo eccome > rise il più giovane
chiudendo l'armadietto
< E sono davvero felice di esserci andato anche quella terza
volta.. > disse Minho guardando dolcemente il giovane Taemin
avvicinarsi a lui per poi lasciargli un bacio a stampo sulle labbra
Uscirono dalla sala e si unirono a Jo Kwon che li stava aspettando
davanti all'uscita con le chiavi in mano.
Una volta usciti, i due giovani lo salutarono e si incamminarono verso
l'appartamento di Taemin.
< Vuoi salire? > propose timidamente il più
piccolo una volta arrivati, memore di quello che era successo l'ultima
volta che Minho era entrato in casa sua
< Sì.. v-va bene.. >
Minho era imbarazzato il doppio e si sentì un po' a disagio
quando entrarono nel piccolo monolocale: gli ritornò alla
mente quello che era successo nella camera da letto e, soprattutto, a
come si era comportato; anche Taemin era visibilmente imbarazzato ma
cercò di non darlo a vedere.
< Ti va se ordiniamo una pizza? Sto morendo di fame.. >
propose il più giovane spezzando l'imbarazzante silenzio che
si era venuto a creare
< Certo! > rispose entusiasta l'altro
Taemin telefonò alla pizzeria più vicina e appena
mezz'ora più tardi entrambi erano seduti a tavola a gustarsi
la loro cena.
Finito di mangiare, il padrone di casa stava sparecchiando la tavola
quando sentì un lamento da parte di Minho.
< Che è successo? > domandò al moro
< Mia madre.. è la decima volta che mi chiama..
>
< Sarà preoccupata per te.. >
< E' possibile.. ma sono quasi sicuro che in realtà
vuole solo continuare a rimproverarmi per aver lasciato Krystal >
< Ah.. quindi non state più insieme? >
< No, e non ho nemmeno intenzione di tornarci insieme.. ma i
miei non l'hanno presa molto bene >
< E sanno anche di noi due? >
< Non ancora.. prima dovranno accettare il fatto che non voglio
stare con Krystal e tanto meno sposarla >
< Sposarla? >
< Esatto.. per i miei genitori non c'era tempo da perdere,
soprattutto per mio papà che non vedeva l'ora di firmare il
contratto con l'azienda del mio quasi ex suocero.. >
< E quindi che cosa farai adesso? Prima o poi dovrai parlarci..
>
< Per il momento spero di riuscire ad evitarli.. >
< Nella stessa casa? >
< Posso entrare dal retro e arrivare nella mia stanza senza
troppi problemi >
Taemin guardò verso il basso pensieroso e alla fine,
avanzò timidamente una proposta.
< Stanotte potresti dormire qui >
Minho trattenne il respiro e pregò che Taemin non sentisse
il suo cuore battere come un tamburo.
< P-potrebbe essere una b-buona idea.. >
farfugliò < sempre che non ti dia fastidio.. >
< Affatto.. d-davero.. puoi restare senza problemi e tutte le
volte che vuoi.. >
< Ti ringrazio Min >
L'altro rispose con un sorriso imbarazzato.
< Se vuoi posso darti un mio vecchio pigiama.. >
< Mmh.. sì.. beh, direi che mi farebbe comodo >
< Vado a prendertelo subito! > e corse nella sua camera
chiudendo la porta dietro di sè
Tirò fuori dal cassetto dell'armadio una maglia smanicata
che un tempo era blu elettrico ma che col tempo e le lavatrici
sbagliate era diventata celeste e un paio di pantaloni della tuta
grigi; prima di ritornare in soggiorno fece un profondo respiro e si
diede dei puffetti sulle guance.
< Questo è per te! Spero ti vada bene.. >
annunciò il più giovane
< Grazie Min >
L'altro annuì e si chiuse in bagno per lavarsi i denti e
dare il tempo a Minho di cambiarsi.
Quando uscì, vide davanti a sè l'ultima cosa che
avrebbe dovuto vedere per evitare di rinchiudersi nel bagno a fare ben
altro.
< La maglia non mi va bene.. spero non ti dia fastidio se
rimango senza >
Minho si sentiva tremendamente in imbarazzo sotto lo sguardo attonito
del più piccolo.
< N-no.. af-fatto.. ehm.. ora, vado a letto.. mmh.. buonanotte
> e farfugliando queste ultime parole, Taemin
sgattaiolò nella sua stanza senza nemmeno dare il tempo a
Minho di rispondere
Erano già passate diverse ore e finalmente Taemin era
riuscito ad addormentarsi, ma solo qualche minuto dopo sentì
un tonfo provenire dall'altra parte della casa; con il cuore che
batteva a mille per lo spavento aprì lentamente la porta
della sua stanza, ma pochi istanti dopo scoppiò in una
fragorosa risata che lo mise in ginocchio.
< Ya! Non ridere! > gridò Minho mentre si
rialzava dal pavimento dopo essere caduto dal divano
Taemin sembrò non sentire le sue parole e
continuò a ridere fino ad avere le lacrime agli occhi.
Quando finalmente riuscì a calmarsi, fece una proposta.
< Vieni a dormire sul mio letto.. se ci facciamo stretti
c'è spazio per entrambi >
Nella sua voce non c'era alcuna malizia e fu grazie a questo che il
più grande non se lo fece ripetere due volte e lo
seguì nella sua stanza; una volta coricati, Minho
allungò un braccio dietro la testa di Taemin e lo
avvicinò al proprio petto caldo e così, l'uno
abbracciato all'altro, non tardarono molto a cadere in un sonno
profondo.
Buonasera donzelle
e donzelli ♥
Qui è Butterfly16 che vi parla e che vi chiede immensamente
scusa per aver aggiornato dopo così tanto T__T
Purtroppo io e e la tecnologia non andiamo molto d'accordo e un paio di
settimane fa, per sbaglio ho cancellato il capitolo!!!
La disperazione.
Poi sono arrivate le feste, i pranzi che non finivano più e
gli esami anticipati che mi hanno bloccato tutto quanto e quindi eccomi
qua!
Spero vi piaccia nonostante l'abnorme ritardo! Fatemi sapere ^^
Grazie a tutte/i ♥
Alla prossima
Baci baci
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