Anomalie

di Johanna_Reprise
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incubo ***
Capitolo 2: *** San Valentino ***



Capitolo 1
*** Incubo ***


Incubo

 
Jim dorme sonni senza sogni. Pensa che sognare renda la realtà ancora più noiosa, con l'illusione di un divertimento finto, vuoto come un palloncino - e a Jim piacciono i palloncini, finché non scoppiano.
Stamattina, però, alle 7:47 secondo l’orologio digitale sulla scrivania, Jim si sveglia all’improvviso: non si tira su, non sussulta, non emette alcun suono, ma, immobile, sgrana gli occhi nella luce chiara del giorno mentre sente il battito fastidioso del proprio cuore salirgli in gola, dandogli la sensazione di soffocare.
Stanotte, Jim ha sognato: una mano gigantesca, le dita lunghe e scure come le zampe di un ragno, lo sollevava dal letto e lo trascinava nell’oscurità, mentre una voce proveniente da un luogo indefinito chiamava il suo nome.
In verità, per Jim la cosa più raccapricciante è stata riconoscere quella voce, un’eco familiare insinuatasi nella sua testa senza chiedere il permesso.

Il suo cuore ha già smesso di protestare quando, sbuffando, allunga la mano a prendere il cellulare sul comodino e digita piano poche parole, schiudendo la bocca e sussurrandole tra sé e sé:
 
Non farlo mai più, Sherlock. JM


Nota:
 
Buonsalve! Il tutto era nato come una drabble, ma ho deciso di provare a cimentarmi in una raccolta dove intrappolare(?) qualche idea che nei momenti meno aspettati mi sfarfalla in un angolo buio e disagiato del cervello. Sperando di non partorire spazzatura, in ogni caso vi auguro buona lettura e spero che vogliate farmi sapere in un commento cosa ne pensate, critiche, complimenti, qualunque cosa :3 
A presto,
Giovanna

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Capitolo 2
*** San Valentino ***


San Valentino

«Sherlock?»
«Mh?»
«E… quelle?» John è appena rientrato, quando le vede: sette rose gialle sul davanzale.
«Nulla», l’altro non muove un muscolo, non apre neppure gli occhi, steso com’è sul divano con le mani intrecciate sul ventre.

«Oh caro, erano davanti alla porta», aveva cinguettato la signora Hudson qualche ora prima, indicando con fare allusivo il calendario. Sherlock non aveva detto nulla: semplicemente, trascinandosi fino al tavolo della cucina, si era avvicinato al mazzo, corrugando lievemente la fronte, ad elaborare i dati a sua disposizione.
Assunto: John non indossa profumo, si guarda allo specchio solo per radersi  la barba, non esce la sera.
Conclusione numero uno: John al momento non frequenta nessuno.
Tesi rafforzativa: Se pure fosse, qualche stupida etichetta sancisce che sia l’uomo a dover regalare fiori alla donna.
Conclusione numero due: I fiori non sono per John.

«Sono… rose?», John cerca il suo sguardo incredulo, chiedendosi per quale assurdo motivo Sherlock non le abbia scaraventate giù dalla finestra o perché debba anche solo sopportare dei fiori in casa sua senza lamentarsi del profumo o del colore o dell’inutilità di suppellettili di quel tipo.
«A-ah».

Sherlock aveva frugato con le mani nel mazzo perfettamente ordinato scompaginando i petali esterni dei fiori turgidi, in cerca di una spiegazione quantomeno plausibile. Da qualche parte aveva letto, e suo malgrado non aveva rimosso, che le rose gialle simboleggiano gelosia ed ossessione, il che rendeva remota la possibilità che lo sfrontato regalo potesse essere destinato alla signora Hudson. 
Poi, lo aveva trovato.
Un minuscolo bigliettino color ocra arrotolato a mo’ di pergamena attorno allo stelo della rosa centrale. - 
Maledizione - aveva pensato Sherlock, mentre raccoglieva tutta la (poca) pazienza di cui era dotato per estrarre il delicato pezzo di carta senza strapparlo.

«Okay. Va bene», sospira John rassegnato, sprofondando nella poltrona ed aprendosi il giornale sulle ginocchia, pur continuando a guardare l’altro di sottecchi.
«Un errore di consegna, John», dichiara infine Sherlock, rannicchiandosi su un fianco e dandogli le spalle dal divano, mentre un sorriso compiaciuto gli increspa appena le labbra.

Non appena il bigliettino gli si era srotolato tra le mani, aveva identificato la calligrafia sfacciata e svolazzante ancor prima di leggere. Due parole soltanto.

 Mio.
Jim
 

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