La perfezione non esiste

di GeaRose Malfoy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Gli ossigenati sono idioti,i mori belli e Rose Weasley falsa. ***
Capitolo 3: *** Damon ***
Capitolo 4: *** IL PPP ***
Capitolo 5: *** "Oh,Merda!" ***
Capitolo 6: *** Confessioni ***
Capitolo 7: *** Un corvo con tendenze serpeverdi e una grifona con tendenze serpeverdi. ***
Capitolo 8: *** Era e sarà sempre la felicità ad andarsi a far fottere. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Esiste un velo. Il velo della perfezione, mai raggiunto da nessuno. Un velo così sottile, così leggero quasi inesistente. Una cosa tanto insignificante quanto perfetta. Grazia, raffinatezza e delicatezza unite, leggere, che fluttuano nell'aria.

Il velo della perfezione, mai nessuno era riuscito a raggiungerlo, ad avvolgersi, venir cullati dalla seta morbida. Raggomitolati e intrappolati nella perfezione.

Tuttavia, Rose Weasley quel velo lo stava sfiorando.

O perlomeno, così poteva sembrare.

 

§ § §

 

Si alzò come al solito, assonnata e con la chioma riccia che le gravava pesantemente sulla nuca.

Poggiò i piedi sul pavimento freddo,imprecando, e tastando il pavimento per cercare le pantofole.

Fece uno sbadiglio enorme, privo di grazia, prima di trascinarsi verso il bagno mentre le compagne dormivano ancora.

Passando davanti allo specchio l'immagine che l'oggetto le restituì fu di una sedicenne con delle enormi occhiaie, dei capelli orrendi e che indossava una camicia da notte sformata e affatto femminile.

Andò in bagno e si fiondò subito sotto la doccia che la rinvigorì.

Dopo essersi strofinata per bene la pelle con la spugna ed essersi insaponata i capelli ed averli risciacquati uscì, bella fresca.

Asciugò i capelli e il corpo con un tocco di bacchetta e cominciò a mettersi la crema idratante sul viso.

Si passò un olio magico dal profumo di limone sui capelli che poco dopo presero piano piano la forma di grandi boccoli ordinati.

Mise la camicia bianca aderente e la gonna che arrivava poco sopra il ginocchio.

Legò in modo perfetto la cravatta rosso – oro, per poi cominciare a truccarsi.

Fece una riga sottile con l matita nera nella palpebra superiore che metteva in risalto gli occhi azzurri e completò con il mascara.

Tornò davanti allo specchio di prima, dove sorrise guardandosi mettendo in mostra il sorriso perfetto.

Compiaciuta, prese la borsa piena di libri e si diresse verso la sala grande, dopo aver dato una bacio sulla fronte alle sue cugine nonché compagne di stanza.

Perfino la sua camminata prima goffa, ora era talmente elegante ed aggraziata che sembrava scivolasse con maestria per i corridoi.

 

********

 

Tutto era cominciato dieci anni prima.

Quando era una semplice bambina di sei anni dai grandi occhi azzurri e dai rossi capelli crespi.

Era sempre stata appagata dai complimenti, da chi l'ammirava, affascinata dalla perfezione.

E Rose Weasley, voleva essere perfetta.

Era da 10 anni che lavorava alla sua immagine, fin dalla tenera età per le piccolezze come i disegni all'asilo, i giochi, la musica ad ora, giovane adolescente.

Aveva il massimo dei voti in tutte le materie, maestra sulla scopa anche se non faceva parte della squadra di quidditch, bellissima, aggraziata, raffinata,delicata,discreta,popolare, piena di amici ed ammiratori.

Provava una soddisfazione unica nell'essere così.

Le piaceva quando per i corridoi tutti si giravano a guardarla tra sussurri di ammirazione.

Non aveva mai litigato con nessuno, troppo - fintamente – buona e gentile con tutti.

Ma la verità era un'altra.

Ovviamente lei trovava davvero tutti simpatici, non era così falsa, ma riguardo alle materie, alla camminata, alla bellezza, alla scopa per volare era tutta un'altra storia.

Solo la sua famiglia sapeva che in realtà lei era ben diversa. Passava ore a studiare, fino a notte tarda, si era allenata fino a sputare sangue prima di camminare in quel modo, prima di muoversi con tanta eleganza, prima di essere così brava sulla scopa si era allenata tantissimo, pomeriggi interi.

Non era vero che tutto le riusciva naturale, che per lei tutto era facile.

Non era vero che cantava in modo tanto perfetto naturalmente, aveva dovuto prendere lezioni.

In lei poche cose davvero erano quello che sembravano.

Solo con la sua famiglia – che includeva la grande cerchia di cugini- si lasciava andare.

Era incredibile come cambiasse da una volta all'altra.

E dopotutto quel tempo, perfino i cugini ne rimanevano sbalorditi alle volte.

 

******************

Camminava per i corridoi sotto gli occhi ammirati di tutti, facendo finta di non notarli.

E mentre i ragazzi commentavano le lunghe gambe aggraziate, e la camminata perfetta, le ragazze notavano come al solito il trucco perfetto e i capelli stupendi.

Mentre ancora concentrata camminava , un Fred urlante la chiamava a gran voce cercando di raggiungerla.

“Rose! Volevo solo dirti che.. ah, ciao! Dicevo...si si, dovevo dirti che riguardo a quella cosa stiamo organizzando tutto! Ah, a proposito - continuò prima che la ragazza potesse dire “a”- sei davvero bella stamattina, come al solito. “

La ragazza che fino a quel momento era stata zitta, con un sopracciglio inarcato scoppiò a ridere divertita in faccia al cugino.

Lui non capendo la situazione, mise su un finto muso.

“Che hai da ridere?!” chiese mentre la ragazza rideva , sempre in modo abbastanza contenuto perchè davanti a tutti, e non aveva intenzione di smettere.

“Fred...tu....- cercò di sillabare in mezzo alle risate- tu hai un chicco di uvetta in una narice.” Disse scoppiando nuovamente a ridere.

Lui spaesato si toccò il naso, appurando che la cugina aveva ragione, e ricordandosi in quel momento della battaglia con James nella loro camera. Imprecò per poi notare che sul viso della ragazza era rimasto solo un sorriso.

“Comunque ciao, Fred! Per quella cosa, benissimo, verrò dopo a controllare e grazie per il complimento.”

Si incamminarono verso la sala grande insieme, mentre chiaccheravano di quidditch.

Ad un tratto, Rose venne fermata da un ragazzo di corvonero, dai capelli neri e gli occhi verde acqua.

“Ciao Rose – disse imbarazzato – mi chiedevo se...ecco, se ti va di studiare con me oggi pomeriggio....sai, mi farebbe piacere...e...”

Venne fermato dalla ragazza che con un sorriso aveva alzato la mano per fermare il fiume di parole.

“Ciao Jack, Certo, mi farebbe piacere se ci trovassimo in biblioteca...” disse con la voce più dolce che aveva in repertorio, tanto che Fred si stupì del cambio repentino d'intonazione.

Il ragazzo si aprì in un sorriso enorme.

“Perfetto, allora, ti vengo a prendere dopo pranzo, che ne dici?”

Lei annuì tranquilla e lo congedò con un “a dopo”.

Fred prese la cugina per un braccio e con un “ Muoviamoci che sto morendo di fame” la trascinò in sala grande, dove cominciò ad abbuffarsi di tutto e di più, sotto lo sguardo famelico di Rose.

Anche lei avrebbe voluto strafogarsi di cibo, come a casa dove faceva gara con i cugini maschi a chi mangiava più salsicce, o come quando li umiliava nelle gare di rutti.

Eppure non poteva, lei aveva un'immagine.

Fred la guardò comprensivo, prima di porgerle un piatto pieno di roba che lei rifiutò gentilmente con un cenno del capo.

Sospirò, sarebbe stata una lunga giornata.

 

 

 

Angolo autrice:

Ciao!

Eccomi tornata nel mondo di EFP, dopo circa due mesi si assenza.

So di avere un'altra Rose/Scorpius in corso, e per chi la legge avverto che prestò aggiornerò.

Questa è un idea che mi frullava in mente da un bel po', ispirata all'anime “le situazioni di lui e di lei”. Non ho potuto non scriverla.

Spero che il prologo vi abbia incuriosito, la nostra Rose col tempo verrà delineata meglio, perchè nella realtà lei e la parole perfezione fanno a cazzotti.

Vi chiedo, se avete voglia, di lasciarmi un commento. Anche le critiche costruttive sono ben accette.

Ricordatevi che le recensioni sono il pane degli scrittori. (ammettetelo che vi sto convincendo, eh?! xD)

Un bacione,

al prossimo aggiornamento,

Gea <3

 

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Capitolo 2
*** Gli ossigenati sono idioti,i mori belli e Rose Weasley falsa. ***


Armata del solito passo felpato e della solita eleganza mi dirigo in aula di pozioni.

Come al solito tutti gli sguardi sono su su di me, neanche fossi una Veela.

Rivolgo a tutti il mio sorriso luminoso e con la mano saluto. Incontro Rox e Lorcan per mano, poi Lily e Hugo che stanno confabulando qualcosa e neppure si accorgono di me e infine saluto delle ragazze di corvonero che vedo spesso in biblioteca.

Sono quasi arrivata nell'aula di pozioni, quando incontro lui.

Ovviamente circondato dalle ragazzine.

Scorpius Malfoy non mi è mai piaciuto. penso mentre storco il naso

Tutto, in effetti, è cominciato al primo anno.

Avevamo fatto la prima verifica di storia della magia, e mentre io avevo solo solo Oltre Ogni Previsione, lui aveva ricevuto Eccezionale. Si era subito guadagnato le lodi dei professori, i vari complimenti, le attenzioni. Mentre io ero rimasta nell'ombra. Col tempo, però, tutto è cambiato. Sono cresciuta, sono diventata più bella, ho affinato il mio portamento e i professori si sono accorti finalmente di me.

Lo vedo che mi passa affianco, mi sfiora con lo sguardo.

Indossa la divisa di quidditch ed è sudato, alcune goccioline gli scivolano dai ciuffi ribelli di capelli.

Stupido biondino ossigenato!

Quei capelli sono troppo chiari! Si tinge, ovvio!

Lo sorpasso senza degnarlo di uno sguardo e so che i suoi occhi sono piantati sulla mia schiena. Ghigno.

Ah, le pecche della perfezione.

Raggiungo l'aula e con mia sorpresa, un ragazzo dai capelli mori mi apre la porta con galanteria.

Faccio finta di arrossire  e lo ringrazio con la voce più armoniosa che mi esce.

Probabilmente ho azzeccato l'intonazione, perchè vedo i suoi occhi sgranarsi e il suo sguardo si fa come incantato.

"C-ciao..Rose.."  ma ci consociamo??

"Ehm...si..ciao....??"

"Loganah, santo Merlino! Tutto chiaro!

"Logan! Si si, certo! Mi ricordavo di te!" Ma che cavolo vuole, 'sto scocciatore?!

Ehm...si. Mi chiedevo...sai dopo l'ultimo incontro ...dato che mi hai detto che ti piace cosi' tanto l'arte babbana, se sabato ti va di venire ad Hogsmeade con me a vedere una mostra creata da alcuni magonò...."

Certo, perchè io amo l'arte babbana....

"Davvero, Logan, mi farebbe davvero molto molto piacere ma...lunedì ho un esame importante e...sai, devo studiare.."

" Oh..si, capisco...beh, allora...ciao"

Ciao! Ma sei ancora qui?!

"Davvero, mi dispiace! Sarà per un'altra volta!"  contaci

Finalmente suona la campanella, sia lodato Merlino, ed entra in classe il professor Lumacorno, ormai vecchio e decrepito ma con la stessa pazza allegria di sempre.

"Buongiorno ragazzi miei!"  Trilla allegro, mentre l'aula si riempe completamente

"Allora, oggi prepareremo una pozioncina davvero interessante....ma prima sa di dirmi come..Si, signorina Weasley?"

"Felix Felicis, signore! Più comunemente conosciuta come fortuna liquida"

"Molto bene e sa dirmi quanto dura....si, Signor Malfoy?"

"12 ore esatte dall'assunzione!"

Stupido coglione ossigenato! Hai alzato la mano prima che potessi farlo io!

"Perfetto! 5 punti a Grifondoro e serpeverde! Ora, queste due fialette - disse mentre estraeva due ampolle di fortuna liquida- verranno assegnate alla coppia che riuscirà a fabbricare un accettabile distillato di morte vivente. Ma vi avverto, solo due studenti sono riusciti a fabbricare questa pozione."

Poggiò le due fialette in una porta ampolle, per poi continuare

"Ho già fatto le coppie, troverete ingredienti e preparazione a pagina 10 del vostro libro.

Allora:

Devis John con Alice Paciock

Melinda Lee con Albus Potter

Dominique Weasley con Jack Finnigan

Christopher Zabini con William  Nott

Ester Seamus con Tatiana Wilkes

Tania Brown e  Lysander Scamandro

e infine Scorpius Malfoy e Rose Weasley

Bene, cominciate!>> Trillò divertito

Stupido, schifoso, imbecille Lumacorno! Perché?! Adesso vado da quel biondino ossigenato da strapazzo e dopo averlo tagliato a cubetti lo metto a bollire e ci aggiungo le spezie e poi......

"Ciao Rose" Ah, è cosi, eh?! Mi sorridi??? Schifoso, viscido e falso serpeverde dei miei stivali!

Ciao Scorpius" Dico tirando fuori un sorriso smagliante e una voce melodiosa

" Pare dovremo lavorare insieme...."

"Già, vieni, andiamo a prendere gli ingredienti.." Dio, se sono brava  a fingere...

Mentre prendo l'infuso di artemisia, la radice di valeriana e i fagioli sopoforosi e Scorpius prende le zanne di serpente e le radici di asfodelo il professore ci osserva curioso.

Probabilmente si starà chiedendo quanta cavolo di tinta di si mette 'sto qua.

Ci dirigiamo ad una delle postazioni e ci posizioniamo davanti al calderone.

Sto per tagliare il fagiolo quando la voce terribilmente soave e gentile dell'individuo mi ferma.

"Non tagliarlo! Schiaccialo!"

"Qui c'è scritto chiaramente di tagliarlo" Ma cosa pensa? Che non so leggere?!

Senza che possa dire altro, si mette dietro di me e mi prende le mani, la sua presa è decisa ma non mi fa male.

Mi guida e con il coltello mi fa spremere il fagiolo.

Versa il succo di calderone, dove prima aveva messo l'acqua col sale di becher africano.

Mentre lui versa col contagocce 10 gocce di essenza di assenzio, io taglio in perfetti quadratini 3 radici di radici di valeriana. Li metto in un bicchiere di acqua a riposare e la pozione è del color perfetto ribes.

Aggiungo 7 gocce dell'acqua delle radici e giro con un mestolo 10 volte in senso antiorario, vedendo assumere il tipico color lilla.

Aggiungo anche 7 pezzi di radice di valeriana, per poi girare di nuovo 10 volte in senso antiorario.

Scorpius aggiunge la polvere di radice di asfodelo, poi gira delicatamente 10 volte in senso antiorario e 8 in senso orario.

poi la lasciamo riposare esattamente 2 minuti e mezzo.

Mentre ci sediamo sulle sedie per farla riposare le nostre dita si sfiorano, le sue mani sono fredde.

Patetico. oltre ad essere un albino ossigenato, sarà pure un vampiro come quella serie babbana sui vampiri...

Pensando alle nostre mani prima mi viene in mente una canzone babbana che mi cantava mamma da piccola..

 

 

                                                                                                                                         Potrei stare a guardare, bramarti per

                                                                                                                                   ore, baciarti tanto da non respirare e

                                                                                                                                    perdermi in ogni minimo particolare di te

                                                                                                                                dentro ad ogni brivido, c'è la magia di un

                                                                                                                              timido, l'incontro di due mani che si sfiorano

                                                                                                                              semplicemente un'alchimia..che già ti fa

                                                                                                                               sentire mia...

Vengo interrotta dalla voce dell'ossigenato

Hai una voce bellissima, Rose"

Non mi ero accorta di star cantando...ovvio che sono brava, anni di lezione...

"Sei troppo gentile, Scorpius. Ma non credo di essere nulla di chè..."dico ridacchiando, e fingendo di arrossire

Patetico credulone

La pozione nel frattempo è diventata completamente trasparente.

Perfetta.

Alzo la mano di scatto per annunciare che abbiamo finito e così il professore viene a controllare.

La esamina per bene e ci butta dentro una fogliolina che come dovrebbe essere scompare, come se si fosse sciolta.

Lumacorno sorride entusiasta prima di annunciare alla classe che siamo i vincitori.

L'individuo  sorrise radioso, ed io lo stesso, dopotutto sono felice di ricevere punti e una fialetta di fortuna.

La campanella suona in quel momento, ed io me ne vado facendo finta di non accorgermi del saluto dell'ossigenato.

Consapevole di aver tutti gli sguardi della classe sulle mie gambe perfette, sulla camminata da angelo e la grazia di una farfalla.

Nessuno, però, vede il mio ghigno e con un gesto casuale faccio svolazzare per aria i miei lunghi capelli rossi.

Questa sì che è, decisamente, un'uscita di scena.

 

 

*******

Seguo con attenzione la lezione di storia della magia e di Erbologia, dove mi cimento particolarmente e ricevo parecchi punti dallo zio Neville.

Beh, non proprio zio, ma l'abbiamo sempre chiamato così.

Quando la campanella suona e annuncia l'ora di pranzo, me ne vado, non prima di aver sorriso al mio professore preferito.

I corridoi di Hogwarts mi sono sempre piaciuti, così ampi e spaziosi, l'unica pecca è che sono un po' bui.

Constato.

Nel corridoio, incontro Lily, ed insieme ci dirigiamo in sala Grande.

".....e dicevo, per quella cosa, James vuole che dopo vai a controllare! Dice che stanno ancora organizzando tutto, ma sono a buon passo..ma come ogni anno servi tu!" finisce Lily

" Avevo già detto a Fred che dopo sarei andata a controllare. Deve essere tutto perfetto come ogni anno. Verrò verso le 18, va bene?"

" Ma Rose! Devi venire prima!"

"Mi spiace, Lil, ma prima non posso. Devo andare a studiare in Biblioteca con Jack.."

"......Jack....quale Jack?!"

"Quello di corvonero....si, aspetta....ehm...ah, si! Greengrass! Quello che fece scandalo perchè doveva finire a serpeverde..."

"Rose, sai bene che è stato con Domi!"

"E quindi?" Inarco un sopracciglio, Dobbiamo solo studiare!

"Beh, sai com'è fatta..." dice gesticolando furiosamente

"Tranquilla Lil, dobbiamo solo studiare.."

Dico mentre raccolgo le ultime foglie di insalata con un pezzo di pane

Lily osserva il mio piatto disgustata, notando le mie carote al vapore, la mia insalata e le due fette di arrosto senza salsa.

" Se continui così diventerai anoressica" osserva, per poi ributtarsi sul suo piatto stracolmo di salsicce e patate

"Sai benissimo che non succederà..." alludo, ricordando la gara di hot dog in sala grande tra me, Hugo e James

Senza contare che in camera sono piena di cioccorane e api frizzole

Lily sembra pensarci su per poi annuire, sa bene che ho ragione. Con ancora la bocca piena si strafoga ancora mentre io la guardo, rivedendo me, mentre mangio e le punte dei capelli mi scivolano nel piatto sporcandosi.

Maledetti geni Weasley.

Non ho praticamente nulla dei geni Granger, non studio perchè mi piace, lo faccio per essere la migliore.

Mentre sto finendo le mie carotine  al vapore, cercando di non vomitarle, Il bel corvonero dagli occhi di un azzurro acquoso  mi saluta

" Ehi Rose! Sei pronta?"

Colgo la palla al balzo e annuisco sorridendo

Insieme ci incamminiamo in biblioteca.

Jack è un ragazzo  posto, lo so.

Un gran studioso, con dei voti piuttosto alti, battitore di corvonero e gentile con tutti.

Non era la prima volta che studiavamo insieme, ma l'ultima volta era successo al quarto anno, prima di essere interrotti da Albus che aveva avuto una grande crisi isterica perchè gli elfi quel giorno non avevano fatto la cheesecake.

Quel pomeriggio fu davvero piacevole, tra le sue teorie sulle stelle per astronomia, le mie sulle piante e i nostri discorsi contorti sull'aritmanzia e babbanologia...tutto fu fluido e piacevole.

Guardai l'orologio al mio polso sinistro, che dichiarava che erano le 17 in punto ed erano 3 ore che studiavamo.

Mi stiracchiai con eleganza e sbagliai leggermente mettendomi una mano davanti alla bocca.

Con la mano destra mi sposto un ciuffo dietro l'orecchio, conscia del fatto di aver lo sguardo di Jack sulla mia mano perfetta.

Una parte del corpo che mi piaceva particolarmente infatti sono proprio quelle.

Sono bianche, con le dita affusolate e magre, le unghie non troppo lunghe perfettamente smaltate con lo smalto trasparente.

Quando il suo sguardo, da prima ammirato e piacevole, ora si sta facendo insistente, mi alzo

" Jack, ho un po' di fame. Che ne diresti di andare nelle cucine a prendere un thè?"

" Molto volentieri!" e dopo aver preso anche la mia borsa, ci incamminiamo sotto il solito sguardo di tutti, puntato sulla perfetta Rose Weasley, ed il bel corvonero, Jack Greengrass.

Senza sapere che due occhi color ghiaccio screziati di azzurro ci osservano curiosi.

 

 

****************

 

Cammino veloce verso il solito posto.

Mi giro spesso per essere sicura di non essere vista da nessuno, ed infine, quando giungo a destinazione dico la parola d'ordine e la porta si apre, richiudendosi alle mie spalle.

Sono l'ultima ad entrare, perchè vedo che sono già tutti lì.

Entrando nella stanza delle necessità mi sembra di respirare aria di casa, di famiglia.

Sono tutti lì.

Fred è un ragazzo che fa il settimo anno, dalla pelle color caramello,  gli occhi verde acqua e i capelli rossi marchio Weasley.

James davanti a lui sta giocando a scacchi magici, e lo guarda con sfida. I capelli e gli occhi scuri fanno contrasto con la pelle chiarissima ed anche lui frequenta il settimo anno.

Loro due, insieme ad Hugo e Louis sono i nuovi malandrini.

Seduti a gambe incrociate sul tappeto stanno Lucy e Albus.

Lucy è una ragazzina che frequenta il quarto anno, con due occhi vispi castani e due lunghe trecce rosse. Il suo viso sembra cosi' innocente, eppure senza di lei i nuovi malandrini non andrebbero avanti.

In tutte le feste è lei che procura gli alcolici, ma non ha mai voluto svelare da dove li prende e chi è il fornitore.

Albus è un cugino molto speciale per me, siamo cresciuti insieme e frequenta il mio stesso anno. Ha dei capelli neri leggermente mossi e due grandi occhi verdi.

Sarebbe il mio cugino preferito, se non fosse che è il migliore amico dell'ossigenato.

Poi ci sono Molly e Dominique, sedute su un divanetto che chiaccherano tranquillamente di qualcosa.

Sono le uniche due ragazze Del settimo anno della nostra famiglia, dato che Victoire ha finito due anni prima.

Molly ha le lentiggini sul viso, tanti capelli neri e ricci che glielo incorniciano e due grandi occhi color ambra, in cui potresti scioglierti da tanto sono calorosi.

Dominique invece ha lunghi capelli argentei ricci e due occhi azzurri che ammaliano ed un fiscio mozzafiato.

In un angolo che confabulano ci sono HugoLily e Louis.

Tutti e tre fanno il quinto anno.

Hugo, il mio fratellino, ha capelli ricci rossissimi e gli occhi color ambra identici a quelli di Molly.

Louis ha i capelli Rossi, ma ha gli occhi di un blu scuro splendidi, ed il suo fascino di un ottavo Veela si vede.

Lily ha gli occhi più strani della famiglia. Sono verdi, ma di un verde acceso e attorno alla pupilla è come se ci fosse un fiore.

La pupilla è il centro, e intorno ci sono tanti petali castani che partono da lì. Come un fiore in un occhio.

Ha i capelli a caschetto rossi, con alcune meches blu che le donano in particolare.

Sono tutti riuniti lì ed appena entro si voltano per poi salutarmi.

Mi sorridono con calore e pazienti aspettano il solito rituale.

In un attimo raccolgo i capelli in una coda alta e disordinata, tolgo le lenti a contatto ed indosso gli occhiali. I ragazzi si girano, mentre tolgo la gonna ed infilo il pantalone di una tuta sgualcito e una maglia troppo corta bianca.

Lascio i miei vestiti a terra e mi butto su un divano goffamente, dopo aver camminato come un bradipo.

Metto i piedi avvolti nei calzini grigi sulle cosce di Molly e mi appoggio al bracciolo.

La vera me, è uscita.

James e Fred mi lanciano delle cioccorane che mi metto a ingurgitare senza ritegno, sotto lo sguardo disgustato  di Dominique che alza gli occhi al cielo in un gesto affettuoso e gli sbuffi di tutti.

Ah, che bello essere me.

Con ancora la bocca piena e le labbra sporche di cioccolato, borbotto

<< Allora gente! Anche quest'anno ci sarà la festa di Halloween Weasley. E deve essere perfetta, come tutti gli anni. Hogwarts conta su di noi!>> dico ridendo, mentre gli alti si alzano in piedi, per cominciare a preparare la festa più attesa dell'anno.

 

 

 

 

*angolo autrice*

Ave ragazze! Come va?

Allora, spero che il capitolo vi sia piaciuto,

Il nostro Scorp e jack sono entrati in scena!

Lo so, lo so, non mi uccidete ma sono innamorata di Jack!

Lo vedo troppo...volglio dire..è dolce e bello!

Comuuunque, la canzone è di Marco Carta "Dentro ad ogni brivido"!

Grazie tantissimo a tutta la gente che ha messo la storia tra le seguite (12), alle perferite (7), alle ricordate (4) e grazie alle 8 splendide ragazze che mi hanno recensito!

Forza, non mangio! Fatemi sapere, anche con delle critiche costruttive!

E grazie anche a chi legge silenziosamente!

Un bacione,

Alla prossima,

Gea <3

 

 

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Capitolo 3
*** Damon ***


Capitolo 3: Damon 



Rose si portò una mano a coprirsi la bocca,mentre un leggero sbadiglio le deformava il viso latteo cosparso dalle lentiggini.

 

Fissò di nuovo il suo sguardo sul libro di testo di pozioni, ripassando per l'ultima volta la teoria sul sangue di drago e i suoi mille usi.

Si stiracchiò e poggiò più comodamente la schiena sul tronco dell'albero sotto cui stava.

 

Osservò il lago nero, mentre un leggero vento si alzava e le scompigliava lievemente i grandi boccoli rossi.

 

Sorrise, stringendosi nel mantello, le era sempre piaciuto studiare sulla riva del lago nero al freddo.

 

Il gelo le aveva sempre dato una sensazione di pace, come se tutto in torno a lei fosse fermo. Il silenzio prevaleva su tutto, il silenzio cela, nasconde e dice cose che non si possono dire con la voce.

 

Sbadigliò di nuovo, sentendo i piedi infreddoliti dentro le scarpe,così decise di alzarsi e dirigersi verso il castello per l'ora di cena.

 

E mentre si alzava e con le lunghe gambe camminava verso l'immenso castello e i capelli si muovevano al ritmo delle note del vento non si accorse di uno studente poggiato ad un albero dalla parte opposta del parco, i capelli biondi al vento, il mantello ben allacciato, le mani che cercavano calore nelle tasche e lo sguardo metallico puntato su di lei che piano piano si allontanava, diventando sempre più piccola.

 

 

***

 

 

“....e così lui mi ha baciata! Capisci?! Mi ha baciata per la prima volta!” ululò Lily finendo di raccontare del suo primo appuntamento ad Hogsmeade con Lysander.

 

 

“Ehm...sono contenta per te?” chiese un'esitante Roxanne.

 

 

“Ma non lo capisci?! Adesso possiamo organizzare uscite a quattro! Tu stai con Lorcan ed io con Lysander! Non è fantastico?”

 

 

Roxanne allo sguardo felice di Lily non seppe non sorridere.

 

 

“Certo Lily, certo” acconsentì sospirando davanti ai saltelli della cugina.

 

 

A Roxanne non erano mai interessanti appuntamenti romantici, smancerie,dolcezze, o cose di questo genere.

 

Era un maschiaccio che pensava solo al quidditch e al cibo e Lorcan l'aveva conquistata solo perché avevano gli stessi interessi.

 

Le aveva chiesto di mettersi insieme nell'estate del loro terzo anno, mentre erano in vacanza alla tana e lui per un giramento di testa era caduto dalla scopa.

 

Lei si era lanciata a prenderlo e ci era riuscita per un pelo.

 

Lui dopo le aveva chiesto di essere la sua ragazza e le aveva confessato che gli piaceva sin da quando erano piccoli.

 

Lei gli aveva riso in faccia e lo aveva rifiutato.

 

Lui non si era arreso e lei, alla fine di quell'estate,aveva accettato di stare con lui.

Sospirò di nuovo, ricordando quell'estate afosa e allegra.

 

 

Lily con un movimento della mano davanti al viso della cugina la riscosse dai suoi pensieri.

 

 

“Ei,Rox,ci sei?? Mi stai ascoltando??”

 

 

“Eh? Oh, si, certo! Stavi dicendo che..”

 

 

“...esatto! Che vorrei andare ai tre manici di scopa la prossima volta insieme! Allora mi stavi ascoltando!”

 

 

Roxanne sospirò per la terza volta, sorridendo tra se e sé alzando gli occhi al cielo.

Lily non sarebbe mai cambiata.

 

 

Fissò di nuovo lo sguardo sul fuoco scoppiettante della sala comune con la voce di Lily in sottofondo che continuava a parlare a macchinetta.

 

 

Ad un tratto il rumore del quadro della sala che si apriva e lasciava passare Dominique e Monica la distrasse.

 

 

Sarebbe stato un lungo pomeriggio.

 

 

 

***

 

 

Pov. Rose

 

 

Un libro buttato sulla scrivania, un quaderno aperto, una piuma e una boccetta d'inchiostro posato nell'angolo del tavolo. Il mio posto di lavoro.


 

Seduta davanti alla scrivania color mogano, una benda bianca legata sulla fronte, una ridicola tuta azzurra sgualcita e troppo corta ed infine due occhialetti rettangolari sulla punta del naso, studio.


 

Ad un tratto entra Dominique, seguita da Monica  che come un tornado attacca parlantina.


 

"Rose, Rose Non ci crederai mai!! Ho saputo da una mia amica, che un amico del cugino del suo fidanzato avrebbe sentito che quest'anno avremo un nuovo insegnante di difesa contro le arti oscure!

Dicono che sarà un gran figo!" esclama sprizzando vita da tutti i pori.


 

"Ma ci pensi?? Magari sarà bello, gentile,cordiale..." continua sognante, lanciandosi sul letto e lasciando che la sua cascata di ricci scuri si sparga sul copriletto rosso e oro.


 

"O magari sarà un vecchio burbero severissimo.." commento mentre correggo un appunto del mio tema di pozioni.


 

"Cavoli Rose! Certo che sei davvero brava a stroncare i sogni altrui!" ribatte Monica, mentre Dominique ride deliziata, dopo essersi tolta le scarpe della scuola.


 

"Cosa stai facendo?" si intromette in quel momento la bionda


 

"Studio.." dico semplicemente, mentre addento una cioccorana e metto l'ennesima figurina di mia madre nella mia scatola da collezione.


 

"Cosa?" chiede, mentre spulcia una barretta senza grassi.


 

Monica nel frattempo si è messa a sedere a gambe incrociate e cerca con la lingua di toccarsi la punta del naso.


 

"Nulla di interessante...sto dando un'occhiata agli appunti di Jack Greengrass, secondo lui se alla pozion.."


 

"Jack Greengrass?!" sbotta Dominique.


 

"Si...?"


 

"Il corvonero??" continua con gli occhi azzurri spalancati.


 

"Ehm..so a cosa stai pensando ma...abbiamo solo e solamente studiat.."


 

"Ma Rose! La nostra regola!" dice, incrociando le braccia al seno e alzando il naso per aria, vagamente offesa.


 

Monica che ha finalmente abbandonato l'impresa di riuscire a toccarsi il naso con la lingua pensa bene di schierarsi con me.


 

Sia benedetta quella ragazza che è così comprensiva e altruista e dolc..


 

"Eddai Dom! La nostra Rose voleva solo divertirsi un po'...vero, Rose?" dice dando una gomitata a Dominque.


 

Un corno! Peggiora solo la situazione!


 

“N-No! Io, davvero..no! Mi ha solo chiesto di studiare!”


 

“Ma Rose, la regola è la regola! Non si può uscire con gli ex delle cugine o sorelle! Lo sanno tutte in famiglia!”


 


 

 “Ma io e lui non siamo usciti!”


 

“Sicura sicura sicura??” si intromette Monica, la migliore amica di Dominique che condivide il dormitorio con noi.


 

A me Monica sta molto simpatica,mi sembra solo ieri che impaurite, io, lei e Domi ci siamo strette la mano mentre dovevamo essere smistate.


 

Monica è bella. Di quella bellezza un po' esotica.


 

Lei è una purosangue, fiera grifondoro e amica eccezionale.


 

Non l'ho mai vista senza il suo sorriso sul viso.


 

Porta dei lunghi ricci castani sempre sciolti, ha due occhi verdi e la pelle cioccolato.


 

É altissima, più di Dominique, e ha qualche chiletto in più, cosa che le sta procurando un seno molto prosperoso.


 

Dominique sbuffa, mentre alza gli occhi al cielo e comincia a limarsi le unghie.


 

Mi alzo e le saluto con un cenno della mano.


 

“Ciao! Vado da Damon!” esclamo mentre loro mi sorridono.


 

Esco dalla sala comune e mi avvio verso il parco di Hogwarts, a quell'ora Damon è sempre lì a studiare.


 

Esco e mi stringo il mantello al corpo, mentre il vento mi sferza il viso e i capelli svolazzano da tutte le parti.


 

Lo vedo sotto l'albero, il nostro albero, con un libro in mano, i capelli biondi scompigliati e gli occhi verdi puntati sul tomo.


 

Con quei capelli così simili ai suoi, ma più scuri. Segno che lui non si tinge come l'altro.

“Damon” lo saluto mentre mi siedo al suo fianco.


 

Lui non alza lo sguardo dal libro, ma con un semplice “Rosie” mi accoglie.


 

Gli occhialetti quadrati gli scivolano sul profilo dalla linea dolce.


 

“Cosa leggi?” dico, mentre strappo un ciuffetto d'erba.


 

“Di come i gorgosprizzi intasino il cervello.” dice, ironicamente, mentre finalmente alza lo sguardo e mi abbaglia col suo sguardo.


 

Gli tiro uno scherzoso pugno sul braccio.


 

“Ahia! Stai diventando violenta!” ride lui, massaggiandosi la parte colpita.


 

“Tuo fratello è nei paraggi?” mi informo,assottigliando gli occhi.


 

“No, signora, l'individuo è ad allenamento.” mi prende in giro lui.


 

Damon è il mio migliore amico e ha un anno in meno di me.


 

Siamo diventati amici quando l'ho difeso dal suo stesso fratello che lo prendeva in giro.


 

Damon ha 15 anni, capelli biondo cenere, occhi verdi e due occhialetti perché è miope come una talpa.


 

Damon è dolce, carino, ironico, divertente...Damon è un Malfoy.


 

Che, poi, come hanno fatto a sfornare una persona del genere i Malfoy proprio non me lo spiego.


 

Considerando il fatto che il fratello maggiore è uscito come...beh, come uno scimmione vanitoso.


 

Anche se ,da quello che so, Damon assomiglia moltissimo a sua madre. Dicono che sono praticamente identici.


 

Ravana in una tasca e ne tira fuori un paio di cioccorane. Me ne porge una e accetto con un sorriso.


 

La scarto velocemente e mentre Severus Piton mi guarda addento la cioccorana.


 

Damon sa del mio cambio di “personalità”, una volta mi ha beccata che andavo nella stanza delle necessità e ha giurato di non dirlo mai a nessuno. Dopo che gli ho puntato la bacchetta al collo.


 

“Ti va di fare un salto nelle cucine?” chiedo, mentre guardo il tramonto.


 

Lui sta ancora leggendo assorto, così appoggio la testa sulla sua spalla e chiudo gli occhi, godendomi il tepore che emana la sua pelle avvolta dal mantello.


 

Ad un tratto sento che gioca con una mia ciocca di capelli rossastri.


 

Mi godo le sue dita che attorcigliano una mia ciocca, finchè con un gesto fulmineo mi scompiglia completamente i capelli.


 

Si alza veloce e corre verso il castello, senza darmi il tempo di acciuffarlo.


 

“Maledetto! - sbraito agitando un pugno – Guarda come mi hai ridotta! Giuro che se ti prendo!!” grido, visto che nei paraggi non c'è nessuno.


 

Prendo a rincorrerlo e lo prendo facilmente, dato che non è molto sportivo.

Lui è più un tipo da biblioteca.


 

“Forza,andiamo! Ho una gran fame!” esclama, mentre mi prende a braccetto e mi trascina verso il castello.


 

Lo seguo docile, quando Damon comanda, si ubbidisce.


 

É strano come sia magro dopo tutto quello che mangia, la sua giornata è composta da cibi, libri e schemi di quidditch.


 

Non fa proprio parte della squadra di quidditch, solo che è così intelligente che il Malfoy venuto male lo sfrutta per farsi fare schemi strategici, dal momento che è così stupido che non sa costruire una strategia efficace.


 

Ed è solo grazie a Damon che serpeverde ha vinto l'anno scorso.


 

Passiamo un'ora nelle cucine, ad abbuffarci di cheesecake e latte e poi ci salutiamo con un bacio a fior di labbra e un cenno.


 

É una specie di rito, ci baciamo sulle labbra, ma è un contatto casto e innocente, senza secondi fini.


 

Lo faccio solo con lui e ritengo sia una cosa davvero molto speciale.


 

Lui è un po' il mio fratellino.


 

****

“Lily, dove cazzo sono le prenotazioni?!” urla James, isterico, con un tic pericoloso all'occhio sinistro.


 

“Lo chiedi a me?! Louis l'ultima volta ha appoggiato il foglio su quel tavolo!”urla lei, mentre si fa una coda.


 

“Giuro che se dobbiamo riscrivere tutto l'ordine vi strozzo!”


 

Dominique li fissa,mentre con uno specchietto e una matita si rifà il trucco.

“Ma se ti dico che non le ho io!” urla lei, mentre incrocia le braccia al seno.

James la guarda furioso.


 

“Chi cazzo ha quella cazzo di lista?!” ulula, mentre batte un pugno su un tavolo.


 

Sono nella stanza delle necessità e stanno cominciando ad ordinare le cose necessarie per la festa di Halloween-Weasley.


 

Dominique finisce di spalmarsi l'ombretto argento prima di infilare una mano nella sua borsa con nonchalance e tirarne fuori un foglio piegato in quattro.


 

“Dicevi questo?” chiede tranquilla.


 

James glielo strappa di mano e lo apre rischiando di strapparlo.


 

“Per Merlino,Dominique! Ma darmelo prima?!”sbotta.


 

“Mi ero scordata che Louis me l'ha passato prima, dicendomi di dartelo” dice, mentre si alza e con una leggera pacca sulla spalla a James, che è imbambolato, se ne va tranquilla canticchiando.


 

James si riprende e sbatte le palpebre più volte.


 

“Lucyyyyyyy! Luuucy! Dove Merlino sei?” grida.


 

La ragazza spunta da dietro una pila di scatoloni e lo guarda interrogativa.


 

“Hai già portato gli ordini?” chiede il ragazzo, mentre lei lo guarda.


 

“Come potrei? Non mi hai ancora dato la lista!” dice lei, pacata.


 

“Allora – parla James a voce alta per fare sentire a tutti – 1000 bottiglie di burrobirra” dice , mentre gli altri annuiscono affermativi ,per poi continuare “ 15 casse di firewhiskey, 20 casse di acquaviola, vari succhi e alcolici babbani per i cockatail e 30 litri di punch fruttato. Va bene?”


 

“Perfetto!” strilla Hugo, mentre finisce di spostare un divanetto rosso.


 

“Okay” accorda Fred.


 

“Aggiungi birra babbana!” suggerisce Molly.


 

“Lucy – comincia Roxanne - perché quest'anno non ci fai avere uno sconto maggiore? Dopotutto ordiniamo in grandissime quantità e tu sai trattare bene..”


 

Lucy la guarda perplessa e arriccia il naso riflettendo.


 

“Provo a chiedere..” sospira infine.


 

“Ma chi è questo famoso fornitore???” dice malizioso Albus, ghignando.


 

“N-nessuno” sussurra la piccola di 15 anni, mentre gioca con una treccia, un po' nervosa.


 

“Prima o poi dovrai dirci chi è!” ride Fred, mentre appende un festone al soffitto.


 

Tutti ridono, mentre Lucy dopo aver agguantato la lista esce, per andare a fare l'ordine.


 

La ragazza cammina, guardandosi intorno.


 

Gira più volte la testa per vedere se qualcuno la segue.


 

Va nel bagno di Mirtilla Malcontenta, dove scioglie le trecce e i lunghi capelli si liberano, mossi e li ravviva.


 

Si passa della matita nera sugli occhi e un rossetto rosso fuoco sulle labbra.


 

Accorcia la gonna, apre i primi tre bottoni della camicia facendo un gioco di “vedo-non vedo” .


 

Si incammina e prima di poter arrivare alla sala comune dei serpeverde, qualcuno la agguanta per le spalle e la sbatte contro il muro con violenza, prima di baciarla con foga.


 

“Sei arrivata,finalmente. Aspettavo questo ordine da giorni.” sente, da una voce sensuale e roca, prima di essere baciata di nuovo con irruenza e sentendo le mani di lui che le palpano il seno.


 

Angolo autrice ritardataria:

Ehm..ciao.

* Prende uno scudo per ripararsi dai vostri pomodori e proiettili *

Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace!

Vi devo una montagna di scuse!

La scuola mi sta portando via una marea di tempo e dovrò affrontare l'esame di terza media, quindi vi prego di essere clementi.

Sono in ritardo e sono uscita pure con un capitolo normale, senza nulla di chè.

Mi dispiace se ho deluso aspettative e quant'altro, ma accetto volentieri suggerimenti e consigli.

Vorrei davvero ringraziare infinitamente le ragazze che hanno recensito con tanto calore! <3

E chi ha messo la storia nelle seguite:

1- Asusa 


2 - Babyramone 


3 - bitty [Contatta]


4 - CalanthyaMalfoy 


5 - chibidaphne87 


6 - Dany_skywalker 


7 - defechira 


8 - devilpixie 


9 - Eli_99 


10 - giugiu8 


11 - giuliateramista 


12 - Hermione_Tris_Everdeen 


13 - kikketta4ever 


14 - kyruG 


15 - LadyAlaska_ 


16 - Lux_Potterhead 


17 - milan94 


18 - Potterina1993 


19 - Sili98 


20 - Vanilla_Rose 


 

Chi l'ha inserita nelle preferite:

1 - AlecLightwood980 


2 - AlexisVictorie 


3 - cla_malfoy_jackson 


4 - Clove_San 


5 - devilpixie 


6 - Evelyn Weasley 


7 - FioreJDobrev 


8 - Hermione_Tris_Everdeen 


9 - SalmaSparrowMalfoy 


10 - Vavvi96 


 

Chi l'ha messa nella ricordate:

1 - Babyramone 


2 - devilpixie 


3 - Felie 


4 - NanoDiBurro_ 


5 - rebi_26_dominique 

un bacione,

Gea<3

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Capitolo 4
*** IL PPP ***


 Capitolo 4: IL PPP



Rose Weasley era allegra quel sabato pomeriggio.
Si sentiva di buon umore, come se tutto andasse bene. Il sole splendeva, gli uccellini cinguettavano e lei aveva finito i compiti fino al mercoledì successivo. 
La brezza di fine settembre era piacevole e rinfrescante, mentre il sole li riscaldava leggiadro.
Si stava dirigendo al dormitorio serpeverde per scambiare qualche chiacchera con il suo migliore amico e appena entrata nella sua stanza da prefetto l'aveva salutato con un caloroso  bacio sulla guancia. Finché non aveva visto cosa stava facendo. Damon era chinato sulla scrivania, gli occhialetti rettangolari scivolavano sul naso e i capelli biondi gli ricadevano ribelli sulla fronte. Scriveva sua una pergamena e ormai sembrava quasi alla fine.
Rose lesse il titolo del testo e in due secondi capì.
“Sangue di Drago: i suoi mille usi” lesse piano, in un sussurro. Il suo pensiero corse al pomeriggio di due giorni prima, quando Jack Greengrass e lei l'avevano scritto. A quanto ci avevano impiegato in biblioteca, alla fatica. Un testo per i ragazzi del sesto anno. Damon era al quinto.
“Damon Ain* Malfoy!” urlò Rose, fissandolo furibonda. Il ragazzo alzò lo sguardo smeraldo sulla rossa che gli tirò uno schiaffo sulla nuca. 
“Ahia!” disse mettendo il broncio mentre si massaggiava la parte colpita da Rose “Te l'ho detto che stai diventando violenta! Me che ti ho fatto?!” ululò guardandola con gli occhi sgranati.
“Tu! Non ti azzardare mai più a farlo!” urlò di nuovo, rossa in viso, mentre gli strappava la pergamena dalle mani.
“Ma che ho fat..” si fermò sconvolto, mentre Rose strappava in piccoli pezzi il lavoro di due ore.
“Tu-sei-un-codardo-schifoso!” sillabò lei lentamente, mentre le orecchie assumevano lo stesso colore dei capelli.
 “C-cosa....h-hai fatto?” sussurrò piano lui, mentre quasi gli venivano le lacrime agli occhi.
Rose lo guardò negli occhi con aria di sfida e non distogliendo lo sguardo da quello del ragazzo fece cadere a terra i brandelli di carta, cominciando  calpestarli con le scarpe sporche.
“Non devi cedere ai suoi ricatti, idiota!” 
Damon non l'ascoltava, si era inginocchiato a terra mentre con le mani tremanti cercava convulsamente di riattaccare i pezzi.
“Hai idea di quanto ci avevo messo?!” gridò con una vocina stridula e quasi spezzata “Se non glielo consegno entro lunedì mattina quello mi ammazza!”
“Stai tranquillo, adesso vado a parlare con quel coglione di tuo fratello!”
“No, Rose, no!” cercò di fermarla lui, afferrandole il mantello.
“No un corno, Damon! Deve smetterla di farti fare i suoi compiti! Sono stanca della sua stronzaggine. Ora vado lì e lo rimetto al suo posto.”
Uscì dalla stanza a passo di marcia, sistemandosi i capelli e riprendendo il solito portamento elegante.
Arrivata nella sala comune dei serpeverde sorrise in direzione di tutti.
Dalle finestre filtrava una debole luce verde, i divanetti neri e verdi erano disposti nei vari angoli delle sale e alcune poltrone erano state messe dagli studenti recentemente.
Dalla sua posizione vedeva le poltrone girate di schiena.
Mentre usciva dal passaggio le sembrò di scorgere una testa rossa spuntare dalla poltrona e un ragazzo dai capelli corvini che si avventava su quel viso.
Le sembrò di esserselo immaginata,dal momento che a serpeverde non c'erano ragazzi dai capelli rossi.
Attraversò in modo veloce e sofisticato i corridoi, mentre i lunghi capelli svolazzavano incorniciandole il volto latteo.
Stupido,stupido,stupido platinato stronzo.
Una mano le afferrò saldamente una spalla, trattenendola, mentre il ghigno sulle sue labbra si dissolveva.
“Rose! No, così continuerà a torturarmi!” esclamò Damon, mentre il suo sguardo smeraldino sembrava implorarla.
E furono quelle parole a farle scattare le mille rotelline nella sua testa.
Si sentì il rumore del suo cervello che lavorava, mille scintille esplosero, mentre sul suo viso si distendeva l'ennesimo ghigno crudele.
Fissò intensamente il suo migliore amico, mentre con una mano gli stringeva una spalla in un gesto amichevole.
“Hai ragione” disse, sorridendo crudele “ Lo faremo smettere definitivamente, questa volta.”


                                             ***


“..e quindi questo è il piano.” annunciò Rose, mentre finiva di fare l'ultimo disegnino sulla lavagna.
Aveva radunato il clan Weasley-Potter tranne Albus e aveva cominciato a spiegare il piano.
Lily giocherellava con i capelli di Roxanne, mentre James si controllava il ciuffo in uno specchio. 
Fred e Hugo giocava a “sasso, carta e forbici” e si erano appena uniti anche Louis, Dominique.
Molly osservava attenta Rose che spiegava e Lucy  stava seduta su una sedia osservando la lavagna perplessa.
“Fammi capire.. - cominciò James – noi che cosa ci guadagneremmo?”
Rose sbuffò alzando gli occhi al cielo. Andò dietro la lavagna e ne tirò fuori due grossi scatoloni.
“Siccome è una cosa importante...ho deciso di regalarvi la mia scorta di dolci e tiri Weasley di quest'anno. E ci sono pure le  gomme bolle bollenti che erano finite quando siete andati a comprare.” aggiunse guardandoli.
James,Fred,Hufo,Roxanne,Lily,Louis e Lucy si tuffarono a prendere più cose possibili, mentre Dominique e Molly sorridevano vedendo quello che Rose gli stava porgendo.
A Molly un libro babbano, Orgoglio e Pregiudizio, mentre per Dominque la sciarpa che avevano regalato a Rose ma che a lei non era piaciuta.
Dominique l'aveva adorata.
“Io ci sto!” esclamò Hugo con la bocca piena di cioccorane e le labbra sporche di cioccolato.
“Anche noi!” sorrisero trionfanti Molly e Dominique, mentre Lily saltellava per la stanza insieme a Roxanne e Lucy.
James e Fred si lanciarono un breve sguardo e annuirono.
“Allora andiamo!” esclamò Rose trionfante.


 ***

Era lunedì mattina e avevano passato la domenica a perfezionare il piano. Tutto sarebbe andato alla perfezione. 
Damon era pronto con la pergamena in mano, rimessa a posto con un incantesimo di Molly.
Si fermò davanti al portone della sala grande, mentre vedeva il fratello che si avvicinava guardandosi intorno.
“C'è tutto?” chiese in un sussurro Scorpius
“Si!” annuì Damon mentre gli consegnava il testo arrotolato accuratamente e fermato con un  nastro.
Scorpius aprì la pergamena controllando e annuì dopo aver appurato che il fratello minore avesse fatto un buon lavoro.
Gli diede una piccola fialetta con un liquido dorato dentro che Damon afferrò e ficcò nella tasca della divisa,nascondendola.
Si lasciarono con una pacca sulla spalla.
Damon alzò un braccio,segno che era tutto andato bene.
James e Fred erano pronti all'entrata dell'aula di pozioni ed erano nascosti sotto il mantello dell'invisibilità.
Dominique,Molly,Lucy e Lily entrarono in azione.
Molly e Lily andarono a raggiungere James e Fred, mentre Lucy andava ad avvertire Rose e Dominique si avvicinava  a Scorpius che si dirigeva a lezione.
Lo raggiunse con passo felpato mentre con  un tocco legger gli toccava la spalla per farlo girare.

“Ciao Scorpius” sorrise radiosa,mentre con gesto noncurante si ravvivava i capelli dorati.
“Ciao” disse lui, sorridendo ancora di più mentre il suo spirito di Dongiovanni prendeva il sopravvento.
“Come va?” Chiese la Veela sbattendo le lunghe ciglia piene di mascara.
“Tutto okay. E tu?” disse Scorpius, mentre con un braccio cingeva le spalle di Dominique
“Tutto benissimo....oh, ma cosa tieni in mano?” chiese lei alludendo alla pergamena.
“Oh...questo..è solo il testo per pozioni..quello per Lumacorno...” parlò leggermente balbettante.
“Fa vedere! Fa vedere! Voglio vedere se l'hai fatto simile al mio!” Ribatté Dominique, prendendoglielo dalla mano e continuando a camminare a fianco del ragazzo che continuava a stringerla in una presa maliziosa.
Scorpius osservò il nasino della ragazza arricciarsi perplesso e i capelli ricci biondi caderle sulla fronte, mentre gli occhioni azzurri guizzavano sulla scrittura piccola e ordinata di Damon Malfoy.
“Qui c'è uno sbaglio.” disse indicando con il dito una definizione.
“Dove?” chiese lui allungando lo sguardo sulla pergamena.
“Oh..mi sono sbagliata.” disse lei, ma mentre lo guardava fece finta di inciampare aggrappandosi a lui,facendo si che la borsa si aprisse e si sparpagliassero in giro tutti i suoi libri.
Si piegarono a raccoglierli velocemente e lui passò varie pergamene a Dominique, che le infilò nella borsa.
Mentre Scorpius girato di schiena raccoglieva delle piume per scrivere Dominique fulminea scambiò con una pergamena uguale il testo di Scorpius.
Gliela porse fingendosi imbarazzata.

“Oh..ehm...si, Scorpius..devo proprio andare. A presto e grazie per la chiaccherata!”
disse mentre correva, scuotendo i lunghi ricci biondissimi.
Scorpius la seguì con lo sguardo agitando lentamente una mano, con lo sguardo imbambolato.
Rose da dietro una colonna li fissava e ghignò di nuovo.
Che pesce lesso. Due gocce di profumo, un po' di mascara e un paio di tette..puff, i maschi sono proprio idioti.

 ***


Nel frattempo Hugo,Fred e James consultavano gli ultimi passaggi per procedere.
“Ragazzi,ragazzi! Sta arrivando!” esclamò Hugo, avvisando James e Fred che ripassarono le mosse da eseguire.
“Quindi è: movimento del polso antiorario, chiudi gli occhi, punti la bacchetta, dici l'incantesimo e pensi intensamente a cosa vuoi far apparire sulla pergamena?” chiese James.
“Esattamente. Mio padre ha detto che ha creato queste pergamene poco tempo fa e aveva proprio bisogno di qualcuno che le testass-...”
Non riuscì a completare la frase che Scorpius stava passando, Hugo si catapultò fuori dall'angolo in cui stava e cercò di attirare la sua attenzione.
“Ciao Malfoy!” esclamò sorridendo cortese.
Scorpius lo guardò perplesso.
“Ehm..Weasley” sillabò con un sopracciglio biondo sollevato.
“Allora cosa mi racconti?” esclamò Hugo con una voce troppo allega e troppo amichevole.
“Che cosa stai tramando??” chiese Scorpius, modulando il tono della voce.
“Io? Perchè mai io dovrei tramare qualcosa? Non abbiamo mica organizzato un piano contro di te per metterti in ridicolo! Voglio dire: è assurdo!” disse, muovendo la mano come per scacciare una mosca.
“Mi stai parlando e questo è già abbastanza strano e inoltre..”
“Perché mai dovrebbe essere strano?! - urlò Hugo con una voce stridula – siamo colleghi e rivali! Giochiamo entrambi nella squadra di Quidditch! Mi sembra una cosa normalissima scambiarsi pareri e confrontarsi! Per esempio...cosa ne pensi dei Cannoni??”
Scorpius guardò ancora peggio Hugo quando quest'ultimo gli mise un braccio intorno alle spalle.
Il ragazzo biondo si irrigidì subito, lasciando che la su mano ondeggiasse lentamente sul suo fianco.
La pergamena stretta nella mano destra.
James e Fred decisero che era quello il momento giusto e così con uno scatto si affiancarono a loro per fare l'incantesimo.
Nascosti sotto il mantello dell'invisibilità fecero i movimenti prestabiliti e dissero la formula.
Finirono nel momento in cui Hugo, finiti gli argomenti, chiedeva a Scorpius se preferisse l'apple Cake oppure la cheesecake.
“Oh...beh, ciao! É stato un vero piacere!”urlò Hugo mentre Scorpius entrava in classe.
I tre ragazzi si batterono il cinque, mentre alzavano il braccio. 
Rose ghignò ancora.
Sarebbe andato tutto alla perfezione.
Mentre si dirigeva in classe, Albus la fermò sorridendole.
“Ciao Rosie!” esclamò
“Ciao,Al” disse lei, quasi canticchiando per quello che sarebbe successo da lì a poco.
“Hai un'ora libera oggi?” chiese lui, guardandola speranzoso
“Ho due ore buche dopo pranzo.” disse lei istintivamente senza quasi ascoltarlo.
“Magnifico! Vieni nella mia sala comune! Tra una settimana organizziamo un festino serpeverde e volevo chiederti se potevi aiutarci. Senza contare che ci sarà anche lui.” disse
Rose sentendo quel lui degnò il cugino della sua preziosa attenzione.
Sembrò rifletterci un po' su, per non sembrare una disperata ragazzina innamorata.
“Ehm...va bene. Ci sarò. “ sorrise entrando in classe.
Si sedette di fianco a Dominique.
“É fatta!” disse battendo il cinque alla cugina.
Lumacorno entrò in quel momento, mentre la campanella suonava e l'aula finiva di riempirsi.
“Buongiorno Ragazzi! - trillò - oggi prepareremo l'amortentia!”
Le ragazze sospirarono mentre i ragazzi sorrisero maliziosi.
“Allora – continuò il professore, mentre Rose scorgeva Malfoy poggiare una mano sulla coscia della sua compagna di banco – chi sa dirmi di cosa si tratta?”
La mano di Rose scattò in automatico verso l'alto.
“Si signorina Weasley?”
“É il filtro d'amore più potente che esista, signore. Tuttavia non provoca amore ver-..” 
“Vero. Ma una potente infatuazione. L'amore vero non può essere creato.” continuò Scorpius senza lasciarla finire.
Stupido. Arrogante. Pesce lesso. Dei. Miei. Stivali!
Rose per poco non batté il pugno sul banco, ma si trattenne per mantenere la sua immagine.
Strinse i denti e assottigliò gli occhi, trattenendosi.
Dominique le posò una mano sulla spalla e con lo sguardo le intimò di calmarsi.
“Benissimo, come sempre! Cinque punti a grifondoro e cinque a serpeverde!”
“Ora... consegnatemi i temi che avevo assegnato. Mentre li controllerò voi preparerete la pozione! Dividetevi a coppie, trovate ingredienti e preparazione a pag. 37 del vostro libro! Forza, avete due ore!”
I testi volarono verso la cattedra e Rose si diresse con Dominique verso l'armadio degli ingredienti.
Cominciarono a preparare la pozione e verso la fine si sentì un grande urlo.
“Signor Malfoy!” strillò il professore,rosso in viso.
Tutti alzarono lo sguardo e per poco una ragazza non rovesciò l'intero calderone per lo spavento.
Lumacorno mostrava una pergamena, con un disegno della sua faccia stilizzata e scritto in alto “ IL PPP: Patatone Peloso Pelato”. 
Dalla su bocca usciva una vignetta con all'interno scritto: “ Sangue di drago qua, sangue di dragò là e bla bla bla.”

“Mi spieghi subito cosa significa!” strillò ancora di più il professore.
Malfoy fissava sbalordito il foglio che il professore mostrava, mentre la classe esplodeva in boato e cominciava ridere.
“P-professore..posso spiegare! I-io....non sono stato io  fare quel testo! Ma mio fratello! Glielo giuro! Non avrei mai fatto una cosa del genere....i-io..” si fermò bloccato da quello scoppio.
“Lei....lei ha costretto suo fratello a farle il testo?!” esclamò Lumacorno.
“No! Cioè..si.. m-..”
“Lei è in punizione!” strillò Lumacorno per l'ennesima volta, facendo acuti mai raggiunti “Cinquanta punti in meno a Serpeverd, per un mese dovrà aiutare Hagrid con gli schiopodi e non giocherà nella prossima partita di Quidditch!”
“Cosa?! Non può farlo! Va bene tutto! Ma non mi tolga il quidditch!” ululò inginocchiandosi ai piedi del professore, con le lacrime agli occhi.
“Signor Malfoy, ormai ho deciso. É già tanto che non avvertirò la preside, ma sia l'ultima volta che succeda!” disse, mentre la campanella suonava.
Scorpius raccolse le sua cose sconsolato, mentre un paio di ragazze gli si avvicinavano per consolarlo con cure amorevoli.
Lui neppure le guardò e uscì dall'aula.
Colpito. Ridicolizzato. Punito. Punti in meno.
Fu ciò che il cervello di Rose registrò di tutto quello, prima di ghignare crudele per l'ennesima volta.
Corse fuori dall'aula.
Mancava l'ultima fase per completare il piano.
“Scorpiusssssssss!” cercò di raggiungerlo , mentre il ragazzo a passo di marcia usciva arrabbiato.
Lui si girò e la guardò male.
“Weasley, che c'è?!” chiese di cattivo umore per essere cortese.
“Mi dispiace per quello che è successo prima...ma che hai combinato!?” chiese lei, afferrandogli una spalla e facendolo fermare.
Scorse con la coda dell'occhio Lucy, Lily e Roxanne avvicinarsi per completare il piano.
Tenevano in mano ognuna un piccolo barattolo , Lily verde, Roxanne blu e Lucy rosso.
George Weasley aveva creato quegli scherzi per colorare i capelli.
Bastava metterne una pizzico sui capelli, era una polverina sottilissima e bisognava massaggiare due secondi perché i colori si assorbissero.
Scorpius stava per girarsi e andarsene, quando Rose lo fermò.
“No! Io volevo dirti che..che..insomma..”
“Veloce,Weasley,devo andare a lezione..” 
Le ragazze stavano per spargere la polvere sui capelli.
“Beh che..” si fermò non sapendo cosa inventarsi.
Scorpius stava per andarsene quando Rose gli afferrò una spalla,lo girò verso di lei e..lo baciò.
In mezzo a quel corridoio. Davanti a tutti. Lo fece nel momento in cui le ragazze versarono la polvere e per far assorbire il colore afferrò la nuca di Scorpius, massaggiando i capelli.
Si staccò velocemente, mentre Roxanne, Lily,Lucy e tutti gli studenti li fissavano.
“Cazzo...” riuscì a sussurrare.








*: Il secondo nome che ho scelto per Damon.

Angolo autrice:

Ciao carissime!
Eccomi con il quarto capitolo!
Purtroppo non è lunghissimo, ma spero abbastanza pieno. :)
Come vedete sono abbastanza puntuale e spero che avrete apprezzato. 
Continuo a ringraziare infinitamente tutte voi per il sostegno.
Grazie mille a chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate. 
Un grazie davvero molto molto speciale va alla mia cara amica Salma (che spero che non si offenda se non l'ho chiamata col nome completo), a Clove_San, a Mizuki_075, a Trislot, a devilpixie e a Saerling che hanno recensito lo scorso capitolo.
E infine dedico questo capitolo a quella dolcissima ragazza che, oltre ad avermi recensita, mi ha inserita tra le sue autrici preferite: JustAHeartBeat. 
Spero davvero che apprezzerai, cara.
Vi chiedo a tutte, se avete voglia, di lasciarmi un commentino, anche solo per correggermi.
Ricordatevi che le recensioni sono il pane degli scrittori!
Un bacione e spero a presto!
Gea <3




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Capitolo 5
*** "Oh,Merda!" ***


Capitolo 5: "Oh, merda!"



“Oh,merda!” sussurrò Lucy facendo cadere il suo barattolo di polverina colorata.

Già, in effetti era l'unica cosa che riuscivo a pensare in quel momento, mentre una mano scattava a sfiorarmi le labbra.

Oh, cazzo, cazzo,cazzo! Che cosa ho fatto?!

Scorpius dal canto suo mi fissava con gli occhi strabuzzati, mentre con una mano si spettinava il ciuffo biondo.

C'era un silenzio imbarazzante, tutti ci fissavano e nessuno osava fiatare.

“Weasley – disse Scorpius sorridendo maliziosamente, dopo aver fato un paio di occhiolini ad alcune ragazza che erano svenute – lo sapevo che prima o poi anche tu saresti caduta ai miei piedi.”

“M-ma c-che stai dicendo,Malfoy!”

“Cavoli! Signori, venite, sto facendo traballare la grande e sicura Rose Weasley!” aveva riso sentendomi balbettare.

A quelle parole la rabbia mi era salita e le orecchie si erano imporporate.

“Senti Malfoy, l'unica ragione per cui ti ho baciato è che...”

“..che?” aveva detto alzando un sopracciglio.

Pensa Rose, pensa! Non puoi farti mettere i piedi in testa da questo biondo platinato!

“Una scommessa.”

“U-una scommessa?”

“Sì, una scommessa con Damon. Stiamo insieme e lui ha detto che non avrei mai avuto il coraggio di baciare un ragazzo arrogante e antipatico. Che non fosse lui.”

Scorpius boccheggiò arrossendo, dopo di ché gonfiò il petto e assottigliò gli occhi.

“...e io sarei un ragazzo arrogante e antipatico?”

“Da sempre,Malfoy!” sussurrai in modo che solo lui sentisse.

“E da quando stai con Damon?”

“Uhm...n-non sono affari tuoi!” dissi, mentre Roxanne e Lily cercavano di rianimare Lucy.

Lanciai un'occhiata preoccupata a mia cugina e agli alunni che ci osservavano.

In quel momento la campanella suonò segnando l'inizio dell'ora successiva.

“Beh, ci vediamo,Malfoy!” gridai caricandomi Lucy in spalla correndo via insieme a Roxanne e Lily.

Lo lasciammo lì, imbambolato e furente.

Mi girai due secondi per scorgere i pugni delle sue mani stringersi e la mascella indurirsi.

 

 

 

***

 

“Ma che cosa ti è saltato in mente?!” ululò Lily sventolando i capelli corti.

“I- io non lo so! Era l'unico modo per farlo stare zitto!”

“Rose! Ma ti rendi conto di ciò che hai fatto?! Gli hai detto che stai con Damon, capisci?!”

E solo in quel momento realizzai.

Stiamo insieme....

Stiamo insieme....

Stiamo insieme...

Evidentemente quello era il giorno degli “Oh,merda!”

“E adesso che cosa facciamo,Lils?! Damon mi ucciderà!”

“Che cosa facciamo?” chiese alzando un sopracciglio e entrando in infermeria, dove mi aiutò a buttare Lucy sul letto, mentre Roxanne andava a chiamare Madama Chips.

“Vorrai dire che cosa farai tu!” continuò, sistemando i piedi di Lucy e ansimando per la fatica.

“M-ma voi mi dovete aiutare! Dopotutto è stata anche colpa vostra!”

“Colpa nostra?! No, Rose, questa volta non puoi scaricare la colpa su noi!”

“Se voi vi foste date una mossa io non avrei dovuto baciarlo e di conseguenza non avrei detto quelle cose assurde e senza senso!”

“Eh, no, signorina! Non rigirare la frittata! Mica è colpa nostra se non sai inventare scuse decenti!”

“Non avrei avuto bisogno di inventare scuse se voi foste arrivate prima!” urlai rossa in viso.

“Ma come ti permett-..”

“Oh, insomma signorine! Siamo in infermeria!Fuori di qui!” ululò isterica e furiosa madama Chips.

Uscimmo scoraggiate e dopo essermi scusata con Lils e Rox per averle accusate ingiustamente ci dirigemmo verso la sala comune per cambiare i libri e andare a lezione.

Maledetta me! Perché dovevo essere così dannatamente sbadata e poco credibile?

Sospirai stringendo i pugni.

“Cazzo! Questa situazione è così..”

“Rose!”

Mi voltai di scatto sentendomi chiamare.

Fa che non sia Damon.

Fa che non sia Damon.

Fa che non sia..

“Jack! “ esclamai sollevata, scorgendo il suo caschetto corvino.

“Come va?” chiese avvicinandosi, mentre Roxanne e Lily cambiavano direzione per andare nell'aula di erbologia.

Cambiai subito tono di voce e stampandomi un gran sorriso sul viso ricominciai a camminare in modo elegante e sinuoso.

“Molto bene, grazie. E tu?” chiesi stringendomi i libri al petto. La verità era che mi sentivo uno schifo, avrei perso il mio migliore amico

Arrivati al quadro della signora grassa, entrai a recuperare i libri mentre Jack mi aspettava fuori, per poi andare a lezione insieme.

“Bene, grazie. Allora! Cosa mi racconti?” chiese passandosi una mano fra i capelli neri.

“Beh, nulla di ché. E tu? So che il professor Lumacorno ti ha chiesto di aiutare gli studenti del terzo anno..”

“Già, alcuni sono davvero negati. Ma sono sicuro che ce la faranno nell'arco dell'anno a migliorare.”

“Io mi devo occupare degli studenti del nostro anno. Molti ragazzi non hanno studiato molto bene pozioni lo scorso anno e ora sono in difficoltà. Spero che ce la faranno a superare i G.U.F.O!”

“Ce la faranno se sarai tu ad insegnargli..” disse guardandomi serio.

Jack era una persona tanto discreta e gentile da farti sentire a tuo agio.

Era un ragazzo sempre con una buona parola su tutti,era alla mano, simpatico e sempre pronto ad aiutare.

Aveva il potere di scaldarti il cuore con un sorriso ed ero certa che se avesse visto qualche ragazza piangere non si sarebbe tirato indietro, anzi, avrebbe offerto volentieri una spalla.

“Senti, Jack, ti va di saltare l'ora di storia della magia?”

“Ma oggi spiegherà un argomento importante e..”

Si fermò e subito non capii il perché, fino a quando non realizzai di avere le guance bagnate.

Maledizione,Rose! Mai mostrarsi deboli davanti li altri.

“Perché piangi?” mi chiese asciugandomi le lacrime con i pollici.

Chiusi gli occhi sentendo quel leggero tocco sulla mia pelle. Aveva mani calde e morbide.

In realtà neanche io sapevo perché piangevo.

Mi ero messa nei casini da sola.

Avrei perso il mio migliore amico dopo la bugia che avevo detto, a scuola tutti mi avrebbero derisa, avevo quasi litigato con Lils e Rox e aveva praticamente ucciso mia cugina Lucy.

Chissà perché, poi.

E tutta la tensione, dover sempre fingere. Fingere sempre e continuamente.

Jack non mi chiese altro, mi abbracciò leggermente, lasciando che il mio viso combaciasse con l'incavo della sua spalla.

“Hei, Rose. Non devi piangere.” mi aveva sussurrato dolcemente, strofinandomi le mani sulla schiena.

E mi sentii ancora più male in quel momento. Una persona spregevole e falsa come me non meritava un persona come Jack.

E sapere di piacergli veramente, perché ormai ne ero sicura, faceva ancora più male.

Come aveva potuto Dominique lasciare un ragazzo del genere?

Così dolce e...

Oh, se solo ad abbracciarmi non ci fosse stato Jack ma lui.

Lo avrei stretto con tutte le mie forze.

Non mi accorsi nemmeno dove mi aveva portata, fino a quando non notai le sfere della professoressa Cooman. L'aula di divinazione.

Mi aveva detto di sedermi e dopo esserci accovacciato di fianco a me, mi aveva passato un braccio in torno alle spalle con fare rassicurante.

“Che succede, Rose?” mi aveva detto, con un tono che non ammetteva il mio silenzio.

“V-va tutto, Jack. Grazie.” dissi asciugandomi gli occhi e accennando un sorriso forzato.

“No,che non va tutto bene. Ti prometto che non lo dirò a nessuno.”

“Sul serio, va tutto bene. Ho solo avuto un piccolo crollo emotivo.”

“Rose,te lo ripeto. Che sta succedendo?”

“N-non posso dirtelo..” sussurrai abbassando gli occhi.

Ci fu solo silenzio da quel momento, non ricevetti risposta e per dieci minuti andò a vanti così.

Alzai la testa quando sentii il calore di fianco al mio corpo sparire, segno che si alzato.

Recuperò la sua borsa e fece per andarsene.

“Quando ne avrai voglia potrai dirmelo.” disse freddo, senza guardarmi.

Quelle parole avrebbero dovuto rassicurarmi, perché anche se le aveva dette in modo così tagliente significavano che per me lui ci sarebbe stato.

Eppure mi fecero male.

Non volevo stare sola, ma le mie labbra erano come intorpidite.

“As-spetta..” sussurrai pianissimo.

Mi guardò alzando un sopracciglio speranzoso, aspettò che gli parlassi, ma dalle mie labbra non uscì nulla.

Abbassai lo sguardo, prima di sentire la porta dell'aula chiudersi e il freddo avvolgermi.

Quanto avrei voluto dirlo a qualcuno. Una persona soltanto.

Certo, lo sapevano la mia famiglia e Damon..ma...Damon mi avrebbe odiata dopo quello che avevo detto.

Se solo Elisabeth avesse udito quelle voci probabilmente lui non avrebbe mai avuto una possibilità con lei.

Era una ragazza del suo anno dai capelli chiarissimi e gli occhi neri, aveva un corpo esile ma proporzionato, un nasino alla francese cosparso di lentiggini e due grandi occhiali scuri.

Era brava a scuola e la si vedeva sempre a leggere nel parco di Hogwarts, in compagnia della sua gatta.

Era il prefetto di grifondoro ed era un po' diffidente e timida, ma sempre cordiale.

Damon era pazzo di lei dal loro secondo anno e probabilmente anche lei ricambiava, dopo tutte le volte che l'avevo beccata a spiarlo di nascosto.

E adesso...adesso per colpa mia e della mia stupidità...

Mi presi il viso fra le mani e continuai a singhiozzare con le ginocchia strette al petto.

Ad un tratto risuonò un urlo belluino per la scuola.

Beh, se non altro – pensai tirando su il naso – Scorpius Malfoy si è guardato allo specchio.

 

 

***

 

“Sai di tramonti e felicità, Lily.”

“Oh, fai il romanticone!” sghignazzò la suddetta, dando un bacio veloce al fidanzato.

“Non sto facendo il romantico! Dico solo la verità!” Esclamò Lysander.

“Beh sai..stiamo guardando un tramonto e siamo felici. Che coincidenze della vita.”

“Decisamente.”

Stettero in silenzio per qualche minuto stringendosi l'uno all'altra.

“Sono preoccupata,Lys.” disse la rossa, sospirando.

“Per cosa?”

“Ma boh, oggi è successo un casino con Rose..e..vabbè, troppo lungo da spiegare.”

“Ho tutto il tempo che vuoi.”

“Mia cugina non sa raccontare scuse. Oggi ha detto della cavolate e ora è nei guai.”

“Capisco..Lorcan ha fatto la stessa cosa. Ma poi ha risolto.”

“Quando?”

“Mh, tipo due anni fa. Ricordi quando scoppiò il piatto della Mcgranitt sulla sua faccia e poi lui diede la colpa alla sua ragazza e..oh, ma che stupido! Non puoi ricordatelo!” esclamò spalmandosi una mano sulla fronte, mentre con l'altra continuava a stringere le spalle di Lily.

“Perché non dovrei? - aveva chiesto la ragazza alzando un sopracciglio – comunque è vero. Non me lo ricordo..”

“Segreto.” aveva sussurrato dandole un bacio sui capelli rossi e blu.

“No, no! Adesso tu me lo dici!”

“Mi dispiace, Lily. Non posso dirti perché. Posso dirti solo che aveva rischiato l'espulsione ed era stato lasciato dalla ragazza e per risistemare tutto aveva...” si era fermato di botto, tappandosi la bocca.

“Aveva..??”

“Ho detto che non posso dirtelo!”

“Lysander Scamandro. Ora. Tu. Mi. Dici. Cosa. Ha. Fatto. Subito!”

Lysander a quel punto decise che era meglio confessarlo alla fidanzata, visto che l'aveva chiamato col nome completo.

Che ragazza tutto pepe.

“..”

“Avanti. Veloce. A meno che tu non vuoi che io ti tolga..” lasciò la frase in sospeso.

“No! No, assolutamente, no, mia adoratissima e bellissima e splendida..”

“Si, si, smettila di fare il ruffiano e parla.”

Il ragazzo sbuffò.

“Sai che cosa sono le giratempo, Lily?”

“Oh, merda!”

Eh già, l'avevano detto che quello era il giorno degli “Oh,merda!”

Lily si staccò di scatto da Lysander e dopo avergli dato un velocissimo bacio sulla guancia era corsa via.

“Non c'è di che!” le urlò dietro il fidanzato, prima di sdraiarsi sull'erba fresca e chiedere gli occhi.

Lily si diresse di corsa verso la sua camera e dopo aver inforcato piuma e pergamena cominciò a scrivere velocemente.

 

Cara zia Hermione,

 

Come stai? Spero che vada tutto bene. E lo zio Ron? Come va al lavoro?

Sei riuscita a concludere quel progetto sui..sui..oh, miseriaccia, non ricordo come si chiamano.

Comunque...

Ti scrivo per chiederti un enorme favore.

Ricordo che una volta ci hai raccontato che usavi una giratempo per seguire tutti i corsi e mi chiedevo se potessi prestarmela.

Il fatto è che adoro babbanologia e erbologia tantissimo, ma purtroppo sono nelle stesse ore.

Ti scongiuro, prestami la tua giratempo. So che tu mi capirai, amare due materie intensamente come me e non poterle seguire entrambe è orrendo, sono troppo indecisa e in ogni caso no potrei rinunciare a nessuna di esse. Ti supplico di spedirmela, ne ho davvero tanto bisogno.

E inoltre perfino Rose fa una fatica assurda con lo studio e come saprai ora deve pure dare ripetizioni.

Ci aiuteresti immensamente.

Ti mando un grande abbraccio,

salutami tanto zio Ron e digli che quando tornerò gli farò i pasticcini babbani che adora.

Tua speranzosa nipote,

Lily.

 

Arrotolò la sua pergamena soddisfatta e chiamò Nora, la civetta che condivideva con Albus.

“A Hermione Granger, grazie!” disse sorridendo e legandole alla zampetta la lettera.

Zia Hermione non è stupida...speriamo che ci creda..

Dopo aver inviato la prima lettera scribacchiò una seconda pergamena e poco dopo,

Roxanne Weasley ricevette un piccole pezzo di pergamena.

 

Ho la soluzione per il problema di Rose.

Vieni subito.

Lils <3

 

 

 

***

 

“Oh, merda!”

Già, era proprio il giorno degli “Oh,merda!”

“E adesso come facciamo, Will?”

“Non lo so..ma è un casino. Se lo venisse a sapere sai cosa succederebbe?”

“Merlino, è mia cugina, non voglio spezzarle il cuore.”

“Lucy, sei sicura di ciò che stai dicendo?”

“Sì, me l'ha detto Albus. Rose è innamorata di te.”

“E io sono innamorato di te. Che casino.”

“Già, ma andrà tutto bene, William.”

“E come fai a saperlo?”

“Ottimismo, Zabini, ottimismo.”

“Siamo tornati ai cognomi, Weasley?”

“Taci, idiota, sta arrivando qualcuno!”

Si nascosero dietro una colonna della torre di astronomia, sentendo qualcuno entrare.

 

 

 

Angolo autrice:

 

Ciao ragazze/i! ( non so se ci sono dei lui)

Comunqueeee, come state?!

Alloraaaa, sono riuscita ad aggiornare e non è passato troppo tempo, no?

Nel frattempo ho fatto una verifica di matematica dove sono sicura di aver preso almeno 6. Grande traguardo per una che in quella materia riesce a sfornare massimo quattro e mezzo.

Facciamo un gioco? Ho fatto i conti e credo di potercela fare.

Se in questo capitolo arriviamo a 10 recensioni (l'ultimo 8 e io odio il numero 8) aggiornerò entro una settimana. E saprete come finirà. Curiosi? XD

Non mi voglio dilungare troppo, ma vi ringrazio immensamente a tutti!

State crescendo! ^^

So che non è lunghissimo come capitolo, ma mi sembra...intenso. (?)

Spero nelle 10 recensioni.

Un bacione,

Gea <3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Confessioni ***


Capitolo 6: Confessioni


Con i libri stretti al petto e il passo svelto si stava dirigendo verso l'aula di trasfigurazione, dove, come promesso al professore, avrebbe riordinato i tomi vecchi che gli studenti tendevano a spargere ovunque.

Damon Malfoy era sempre stato uno studente diligente, al contrario del fratello, e se quest'ultimo aveva una media così alta era grazie a lui che non solo gli faceva i compiti, ma si occupava di fargli degli schemi concettuali per studiare in modo semplice e coinciso, nonostante avesse un anno in meno.

Il fratello aveva una mente geniale solo quando si parlava di quidditch e anche qui Damon contribuiva, fornendo alla sua squadra schemi di quidditch teorici.

Si scompigliò con una mano i capelli liscissimi e biondi, mentre con un gesto secco sistemava gli occhiali rettangolari.

Attraversò un corridoio più affollato e man mano che passava ogni studente si fermava a bisbigliare osservandolo.

Un ragazzone dai capelli scuri gli batté una pacca sulla spalla esile e con un “Bel colpo amico!” si dileguò.

Damon corrugò le sopracciglia non capendo.

Perché tutti lo guardavano?

Camminò più veloce sentendo gli occhi di tutti puntati sulla schiena e gli sembrò di scorgere la chioma chiara di Elisabeth deviare direzione per cambiare corridoio.

“Elisabeth!” gridò rincorrendola.

Sembrò non averlo sentito e quando riuscì finalmente ad afferrarle un'esile spalla e guardarla in faccia scorse i suoi occhi scuri lucidi di lacrime.

Sussultò leggermente con il fiatone.

“C-che succede?”

“Nulla.” rispose con il tono più freddo che potesse utilizzare.

Gli occhi scuri sembravano pozzi senza fondo, terribilmente vuoti ed infiniti.

Come due buchi neri che risucchiavano al primo sguardo.

“Perché piangi?”

“Non sto piangendo.” rispose pacata lei, per poi girarsi e andarsene e mentre percorreva i lunghi e scuri corridoi sentì un leggero crack: segno che il suo cuore si era appena spezzato e aveva cominciato a sanguinare copiosamente.

La vide correre via, con i capelli chiari come luce di stelle raccolti in quella coda morbida e la gonna fino alle ginocchia svolazzare ad ogni suo passo.

Stava succedendo qualcosa e benché volesse capire cosa stesse succedendo non aveva la minima idea di che cosa potesse essere accaduto.

Quei bisbigli, quei sussurri che alludevano a qualcosa che lui non poteva comprendere, qualcosa di cui non avesse pensiero o idea.

Gli tremarono le ginocchia e un brivido di freddo e preoccupazione gli percorse la schiena, mentre un rivolo di sudore freddo gli colava lungo la tempia pallida.

Nella sua mente risuonarono le parole di Rose.

Gliela faremo pagare, Damon, oh, eccome se ci vendicheremo.

All'improvviso le lacrime di Elisabeth avevano un senso, i bisbigli quando passava e gli sguardi curiosi.

Rose aveva combinato un guaio.

Cambiò direzione e dimenticò del tutto il compito del professore che gli era stato assegnato e si diresse verso i corsi dei ragazzi del sesto anno.

Rose Weasley, se solo hai osato combinare un casino sei morta!

Ringhiò piano, irritato.

Possibile che non potesse mai farsi gli affari suoi?

Ad un tratto un pianto sommesso attirò la sua attenzione, era fievole e lontano, ne percepiva a malapena i singhiozzi sommessi.

Una voce dal timbro femminile.

Si fermò, cessando quasi di respirare per ascoltare meglio da dove provenisse il pianto e quando capì che proveniva dalle scale cominciò a percorrerle rapidamente.

Svoltò per qualche corridoio, tendendo più volte le orecchie.

Alla fine si ritrovò davanti alla porta della torre di astronomia e il pianto ora era perfettamente udibile e definito.

Spinse piano il portone in legno, che cigolò e vide in un angolo una ragazzina rannicchiata.

“Posso entrare?” aveva sussurrato cauto.

La ragazzina pareva non averlo sentito, così era entrato in punta di piedi.

Sembrava esile e aveva il viso incastrato fra le ginocchia, che teneva strette al petto.

Si poteva scorgere solo la cravatta verde/argento e la chioma crespa e scura.

Continuava a singhiozzare e di fianco a lei stava un paio di occhiali grossi e rettangolari.

Damon si accomodò lentamente di fianco a lei, prendendo quegli occhiali così simili ai suoi in mano e cominciò a pulirli con la sua camicia.

La ragazza non sussultò, probabilmente l'aveva sentito, semplicemente voleva ignorarlo.

“S-stai bene?” domandò a quel punto il ragazzo.

La ragazza non rispose e effettivamente la risposta era più che ovvia.

“No, ovvio che non stai bene. Come ti chiami?” aveva continuato, sentendola cessare si singhiozzare.

La ragazza non alzò il viso.

“T-trecy Greengrass”

“Sei la sorella del corvonero!” aveva esclamato.

“Sì, e sono una serperverde. Quindi puoi anche andartene.”

“Solo perché sei di un'altra casata?”

“I corvonero sono dei secchioncelli e topi da biblioteca, quindi che ne dici di filare a fare come loro?”

“Solo perché sei arrabbiata non puoi permetterti di insultare le altre case!”

“Pensa ciò che vuoi.” aveva grugnito scontrosa.

Non aveva ancora alzato il viso e se ne stava rannicchiata su se stessa.

“Che cosa ti è successo?”

“Non sono affari tuoi.”

“Se ti può consolare sono appena stato preso a pesci in faccia dalla ragazza di cui sono pazzo da tipo due anni e mezzo. Anche tu problemi di cuore?” aveva ridacchiato, per sdrammatizzare e tirarla su di morale.

Solo perché non voglio che provi ciò che sto vivendo io.

“D-davvero? Sono triste per un motivo complicato..”

“Ho tutto il tempo che vuoi. Ho un paio d'ore buche.”

“Non so quanto sia prudente raccontarlo ad un perfetto sconosciuto. Ma sempre meglio ad una persona che non mi conosce e quindi non mi importa il suo giudizio, piuttosto che essere criticata dalle persone a cui tengo.” aveva sospirato amareggiata.

Damon gli aveva posato una mano sulla spalla gentilmente, come per trasmetterle un po' di conforto.

“Mi piace una persona. Un grifondoro.”

“E quindi?”

“Il problema non sono io...lui è così..così pieno di pregiudizi. Io sono una serpeverde, una Greengrass, una traditrice, quindi.”

“Io sono un Malfoy, che devo dire allora?” aveva scherzato lui per alleggerire l'atmosfera.

“Quello figo che gioca a quidditch o lo sfigato corvonero?”

Damon sbuffò e ringhiò a quell'appellativo. Ci era abbastanza abituato a fare la parte dello sfigato ma quella ragazzina aveva la lingua decisamente troppo tagliente.

“Non ha importanza, i voti o i risultati nello sport non caratterizzano una persona.” aveva detto,scegliendo attentamente le parole.

“Deduco che tu sia lo sfigato, allora” aveva ghignato alzando finalmente la testa.

Serpeverde si nasce, serpeverde si resta.

Damon poté scorgere i suoi occhi gonfi e arrossati.

“Mi passeresti gli occhiali? Senza non vedo niente.”

“La parolina magica?” l'aveva derisa lui.

“Scordatelo!” aveva risposto, strappandoglieli di mano e infilandoseli violentemente.

Prese dalla borsa scura un fermaglio e con un gesto secco raccolse i numerosi e gonfi capelli scuri.

Damon osservò i suoi lineamenti scoperti, il taglio dell'occhio ricordava quello del fratello, ma al contrario di lui che li aveva azzurri, quelli della ragazza erano scuri, striati leggermente di verde.

Aveva zigomi alti e un naso dritto e ricoperto da lentiggini.

Gli occhiali le donavano particolarmente, grazie alla forma simmetrica. La carnagione era lattea come quella del fratello e la sua divisa odorava di sapone e freschezza.

Era minuta, con qualche chiletto di troppo che comunque le donava un aspetto sano e pieno.

Le labbra erano rosse e piene e le ciglia lunghe le contornavano gli occhi scuri.

“Avresti un fazzoletto” gli chiese, tirando su il muco.

“Oh..ehm,si! Dovrei..” aveva balbettato frugando nella sua borsa.

Gliene porse uno e mentre lei si soffiava il naso, lui si appoggiò meglio contro la fredda parete.

“Mi stavi raccontando?” le aveva chiesto poi.

“Oh..si...il fatto è che come saprai portare un cognome del genere è difficile. Ma lui mi piace davvero. Amo come si strafoga alla mattina, come si scompiglia quel fottuto ciuffo rosso e adoro i suoi occhi verdi. Adoro vederlo sfrecciare sulla sua scopa, come le sue mani impugnano saldamente la mazza da battitore e adoro tutte quelle lentiggini che gli cospargono il viso.

E detesto tutti i pregiudizi che ha sui serperverde. Non siamo cattivi, la caratteristica principale della nostra casa è l'astuzia, non la crudeltà. Poi ci sono anche gli stronzi, ma quelli ci sono anche tra i tassorosso!” aveva sbottato infervorandosi, mentre le sue orecchie assumevano un'adorabile sfumatura pesca.

“E perché non glielo dici?”

“Ma lui mi tratta malissimo ed è ovvio che devo fingere di odiarlo e controbattere alle sue battutine crudeli. Qui lo stronzo è lui,mica io!”

“E perché non lo ignori semplicemente?”

“Mai sentito parlare di orgoglio personale?”

“Mai sentito parlare di peli sulla lingua?”

“No, non a caso sono una serpe.” aveva ghignato.

“Una serpe crudele. Non era l'astuzia la caratteristica principale?”

“Ho detto che ci sono anche gli stronzi e non ho mai negato di farne parte.”

“Di chi sei innamorata?”

La ragazza tornò seria, osservando il profilo dai lineamenti dolci di Damon.

“MipiaceFredWeasley!”aveva detto tutto d'un fiato, arrossendo.

“Chi?!”

“Ho detto: Mi piace FledWesey..” aveva borbottato, mangiandosi le parole.

Trecy sospirò amareggiata.

“Ho detto che mi piace Fred Weasley!”

Damon per poco non si soffocò.

“Fred Weasley?!”

“...si”

“Ma...è all'ultimo anno!”

“E quindi?” aveva chiesto alzando un sopracciglio scuro.

“Scusa, quanti anni hai?”

“....tredici..ma tra tre mesi ne compirà quattordici!”

“N-non..credi che sia un po' grande?” aveva osservato, grattandosi la testa perplesso.

“Non sono affari tuoi. Piuttosto..chi ti ha tratto a pesci in faccia?”

Damon arrossì violentemente e cominciò a giocare con il bordo della sua maglietta.

Si..beh...

“E-elisabeth...Elisabeth Baston...”

“La stronza?!” aveva strabuzzato gli occhi Trecy.

“Ehi! Non ti permettere! Elisabeth è estremamente dolce e bella e sensibile e generosa e bella e...ho già detto bella?” aveva detto con lo sguardo da pesce lesso.

“Si...il concetto è chiaro. Ma...beh, sto zitta.” aveva sbuffato, alzando gli occhi al cielo.

Damon neppure le rispose, con la testa fra le nuvole.

La ragazza si guardò il polso e realizzando che mancavano meno di dieci minuti prima dell'inizio della prossima lezione scattò in piedi e cominciò a lisciarsi le pieghe della gonna.

“Oh, accipicchia! Merlino, è davvero tardissimo! Ci si vede!”

Ed era corsa via.

Perché Damon l'aveva trovata adorabile, mentre affannata correva via.

E nonostante fosse una serpeverde era davvero discreta e..

“Ah, a proposito! - aveva detto tornando indietro – congratulazioni! Rose è un bocconcino da non farsi scappare! Sono rimasta stranita dal vostro fidanzamento, ma comunque spero che sarete felici!”

.aspetta....COSA?!

 

 

****

 Hugo si portò una mano sulla fronte sudata e sbadigliò stanco.

“Non ce la faccio più. Dimmi che era l'ultimo!” esclamò rivolto a James che appoggiò l'ultimo scatolone sul pavimento.

“Credo di si..” ansimò quest'ultimo.

“Molly!”

“Eh?”

“La lista!”

“Ah,si! Allora: scatolone dei bicchieri?”

“C'è” rispose Hugo leggendo la scritta “Bicchieri sullo scatolone scuro.

“Piatti e tovaglioli?”

“Ci sono!”

“I divanetti che cambiano colore a seconda di chi ci si sede?”

“Arrivano domani.”

Molly appuntò sul suo taccuino l'informazione e si portò una ciocca di capelli scuri sfuggiti dalla sua crocchia dietro l'orecchio.

“Mh..avete pensato ai buttafuori?”

“Abbiamo già chiesto a Mark Lewis e Mary Stuarth..”

“Quella Stuarth?”

“L'armadio dai capelli biondi?”

“Esattamente.” annuì Lily entrando nella stanza delle necessità.

Molly sembrò rifletterci un po' , poi annuì convinta.

“Perfetta!” sorrise immaginandosi la ragazza e il suo vocione possente cacciare via qualche ragazzo non desiderato.

“Avete spedito tutti gli inviti? Quelli che si possono leggere solo per i primi cinque minuti e poi le scritte scompaiono?”

“Si! Ma a Amber Smith abbiamo dovuto inviarlo normale, le pergamene speciali di zio George erano finite..”

“Amber Smith? Non sarà una pettegola?!”

“No, è la fidanzata di Louis..”

“Ahh, lei è okay!”Approvò Molly sorridente.

“I cartelloni con le scommesse sono state preparati? Chi starà al bancone a riscuotere i soldi e segnare le scommesse?”

“Quest'anno tocca a Dominique, dice di voler guadagnare qualche soldo in più e che con il suo fascino molti ragazzi saranno attratti dal bancone e solo per parlare con lei punteranno qualche scommessa..” disse Lily alzando le spalle e addentando una cioccorana.

“A proposito di ragazzi, Lily! Come va con Lysand-..”

“Ahhhhhhhh! Amami amore mioooooo! Non ti scordareeeee di meeeeee!!” cominciò a cantare a squarciagola la suddetta, mentre James e Albus strabuzzavano gli occhi.

“Lysander?! Stai con lui?!” ululò Hugo sorpreso.

“No, assolutamente no!” cercò di riparare la situazione la piccola Potter, arrossendo come una Weasley doc.

“Lysander Scamandro è morto!” sbottarono insieme i due Potter, uscendo dalla stanza delle necessità, subito rincorsi dalla sorella.

Nessuno si preoccupò più di tanto, ormai abituati a quelle scene.

“Ehi! Ci siamo ricordati delle casse babbane?” domandò Molly, tranquillamente.

***

“Basta! Basta, ti prego! Non ce la faccio più!” strillò lei, con le lacrime agli occhi.

“Non posso continuare ad avvelenarti.”

“Fa male! Ti prego!”

“Ho detto di no. Controllalo.”

“T-ti prego..” sussurrò la ragazza,supina sul pavimento, mentre si stringeva il cuore con una mano e respirava affannosamente.

“L-louis...s-sei mio fratello...aiutami..”

“Domi, è ora di smetterla. Guarda come ti stai riducendo.”

“Ti prego, un'ultima volta. S-sto male...f-fa troppo male..” disse strozzandosi col proprio vomito,che poco dopo rigettò sul pavimento della camera insonorizzata.

“Devi imparare a controllarlo, o morirai. Lo capisci?”

“Non ci riesco. M- mi sento bruciare e..” non finì la frase, che un conato di vomito le prese di nuovo la gola, facendola piegare su stessa.

“Ho detto che devi padroneggiarlo. Se continui a prendere la pozione ti avvelenerai.”

La ragazza urlò tirandosi i capelli e i suoi occhi azzurri furono attraversati da una disperazione tale da non essere a livelli umani.

Sentiva il corpo bruciarle e la pelle come trafitta da mille aghi.

I reni si contraevano e il cuore batteva impazzito.

Delle fitte le attraversavano il cranio e la facevano urlare di dolore.

“Basta, Louis, basta! Dammi quella stramaledetta pozione!” strillò con gli occhi infuocati.

“Merlino, è veleno! Respira e calmati, cerca di non pensare al dolore.”

“Non ce la faccio..mi sta...uccidendo. S-sento come..come se un macigno mi stesse spappolando e..” Non riuscì di nuovo a completare la frase, perché sentì come una coltellata al cuore.

Copiose lacrime le rigavano il viso e la testa era come attraversata da mille fulmini.

“Ti scongiuro Louis, a-aiutami..” sussurrò sfinita, tanto che muovere le labbra le costava uno sforzo immenso.

Il fratello prese una boccetta e stanco di vedere la sorella in quello stato, gliene fece ingoiare tre gocce.

Dominique fu colta da spasmi e cominciò a gridare, i capelli dorati le divennero rosso fuoco e gli occhi gialli, ma poi,come era venuto, il dolore se n'era andato.

“G-grazie..” sussurrò dopo aver rimesso l'ennesima volta.

“Devi imparare a controllarlo. Oramai sono sette mesi che hai questo problema, io ce ne ho messi nove per padroneggiarlo. Non manca molto.”

“Spero solo di riuscirci presto. Gli attacchi mi distruggono ogni volta.”

Il fratello le prose un bicchiere di succo di zucca, che lei afferrò grata.

E poco dopo le loro strade si divisero, lei diretta verso il suo dormitorio per farsi una doccia, lui per chiudersi nella camera sotterranea.

Di lì a poco sarebbe stato il suo turno.


 

Angolo autrice:

Ciaoooooooooooo!

Allora, allora, allora!

Eh, furbette, non ci siamo mica arrivate alle 10 recensioni! Ne ho ricevuto anche meno del solito!

Ma io sto postando e ta-dannnn, regalino,regalino. Come vedete è un capitolo un po' di passaggio, ma serviva per continuare la storia.

Ora mi dovete dare un consiglio.

Preferite la Elisabeth/Damon o la Trecy/Damon? Io sono ancora molto indecisa! Consigliatemi please! La nostra Rose e il nostro Scorp non appaiono ma...il prossimo capitolo sarà...shhhh! Non dico niente!

Ma questa volta ce la facciamo ad arrivare a 10 recensioni??

Ovviamente vale come per l'altra volta, pubblicherò entro il prossimo giovedì se ci arriviamo.

Vi ringrazio da morire tutte quante, sia lettrici silenziose, sia che lascia sempre un commentino.

Questo capitolo lo dedico a Clove_San. <3

Un bacione,

Gea <3


 


 


 


 


 


 


 


 


 



 

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Capitolo 7
*** Un corvo con tendenze serpeverdi e una grifona con tendenze serpeverdi. ***



Capitolo 7 : Un corvo con tendenze serpeverdi e una grifona con tendenze serpeverdi.




Mi stai dicendo che...che lei...”

Sì, mi ha baciato.”

E..com'è stato? Voglio dire: è Rose Weasley!”

Beh, è stato...bello. Aveva le labbra morbide e un buon profumo.”

Hai toccato altro, a parte le labbra? Ha le tette migliori di Hogwarts e io lo so bene!”

Sei un maiale, comunque no, non ho toccato altro...anche se...” ghignò malizioso in direzione dell'amico.

Ragazzi! Potreste smetterla! Merlino, è mia cugina!” esclamò Albus indignato

Avanti Al! Non fare il cugino protettivo!”

Non sono protettivo, è solo che mi da fastidio sentir parlare del seno di Rose.” disse, arrossendo come solo chi ha geni Weasley potrebbe fare.

Come va con tuo fratello, Scorp, piuttosto?” cambiò discorso dopo.

Come al solito.” sbuffò il biondo, rabbuiandosi.

Ah, perfetto, ma devi smetterla di trattarlo da schifo solo per quella cosa.”

No, non lo farò, se lo merita! E oggi mi ha fatto pure mettere in punizione! Invece che farmi il tema di pozioni ha disegnato Lumacorno in modo ridicolo, con scritto Il PPP.”

Il PPP?”

Patatone Peloso Pelato.”

Albus e William strabuzzarono gli occhi per poi scoppiare a ridere di fronte alla buffa espressione corrucciata dell'amico.

Se solo quel vecchio andasse in pensione! E invece arriverà un nuovo insegnate di trasfigurazione, ma non di pozioni! Ma dico io, la Mcgranitt che si fuma?!”

Anche il professore di trasfigurazione è vecchio.”

Non mi interessa,Will.” ringhiò Scorpius in direzione del cugino.

Cambiarono corridoio e mentre Albus andava a salutare Monica e Dominique, William e Scorpius si diressero verso i dormitori dei Serpeverde.

Lucy sta facendo progressi.” commentò Scorpius.

William si irrigidì all'istante.

Bene.” sputò quasi acido, infatti.

No, davvero, quest'anno le è pure cresciuto il seno! E bacia molto meglio.”

Meglio.” fu la risposta atona che ricevette.

E poi ora è molto più sexy!”

Mh.”

Che hai, Will?”

Nulla” Ringhiò l'interpellato, accelerando il passo.

Scorpius forniva alcolici a Lucy da ormai due anni, era nata come una cosa segreta, lui le forniva ciò che le serviva a basso prezzo e in cambio lei era disposta a farlo distrarre un po'. Non andavano a letto, questo no, ma si erano baciati varie e varie volte, qualche pompino e qualche palpata.

Lucy non era quel tipo di ragazza, ma una volta era stata sedotta da Malfoy che le aveva proposto quel patto e senza pensarci lei aveva accettato.

Lui la faceva sentire bella, mentre le accarezzava i capelli e le sussurrava che era meravigliosa tra un bacio e l'altro.

Era un po' come una ricarica d'autostima. E lei ne aveva davvero bisogno.

Scorpius ne aveva parlato solo con William, perché se Albus fosse venuto a saperlo l'avrebbe ammazzato.

E più il biondo raccontava a William di quanto fosse fantastica Lucy, di quanto fosse perfetta, ma non riuscisse ad innamorarsene e più Will osservava Lucy mentre faceva colazione o correva a lezione, o inciampava per le scale.

E William l'aveva capito, aveva compreso perché Scorpius non riuscisse ad innamorarsi di quelle labbra rosse, di quei capelli setosi e di quegli occhi scuri.

Semplicemente perché Lucy mostrava a Scorpius la parte migliore di sé, quella gentile e disponibile e troppo perfetta.

E la perfezione dopo un po' annoia.

Ma William aveva visto lei che si strafogava, lei con le occhiaie, lei con i capelli spettinati, lei che rispondeva male, lei che diventata isterica,lei che era tutt'altro che perfetta.

E se n'era innamorato, piano piano, silenziosamente. Lucy aveva solcato un sentiero nel suo cuore e nei suoi pensieri, fino a stordirlo.

Certo,l'aveva rivelato a Lucy ma lei non ne voleva sapere di avere storie serie. Era diventati amici, a tal punto da incontrarsi di tanto in tanto per chiaccherare sulla torre di astronomia, ma non erano mai andati oltre.

E a William rodeva che Scorpius potesse assaporare quelle dolci labbra speziate alla cannella, o accarezzare quel corpo armonioso e morbido.

Sei sicuro?” chiese di nuovo Scorpius, interrompendo i pensieri del ragazzo.

Sicurissimo. Perché non andiamo a farci due tiri nel campo di quidditch?”

Come vuoi.” aveva alzato le spalle il biondo, per poi essere preso a braccetto dal cugino ed essere trascinato verso l'uscita dal castello.

 

 

 

***

 

Sai perché lo amo?”

Dominique scosse la testa, mentre Rose con gli occhi lucidi tirava su con il naso.

Rose prese un gran respiro, pronta per quello sfogo che avrebbe prodotto la sua voce.

Perché nessuno è come lui, di persone così dure,forti e stronze ce ne sono poche. Avevo bisogno di qualcuno a cui tener testa, qualcuno in grado di resistermi, qualcuno che mi mettesse in riga. Qualcuno che mi costruisse una corazza dopo avermi distrutta. Qualcuno con la voce da riconoscere tra mille e dal profumo inconfondibile, avevo bisogno di lui e basta. E ora che lo vedo che è innamorato di un'altra lo amo ancora di più, perché non riesco a dimenticarlo, perché si vede che di me non gliene frega nulla. E questo mi piace. Non so perché, non lo capisco, ma adoro il fatto che non cada ai miei piedi come tutti gli altri, che non guardi solo il mio aspetto. Come si fa a dimenticare persone come lui? O forse non lo voglio dimenticare, dopo ciò che è successo. Sembra quasi un vizio e io non so smettere. Lo aspetto, anche se non torna, io non cambio idea. O con lui, o con nessuno.

Siamo stati insieme due anni, mi ha portato via la mia verginità, ho vissuto i momenti più belli della mia vita con lui. N-non può trattarmi così.” singhiozzò lei, asciugandosi ancora gli occhi.

Rose sono passati almeno otto mesi. E da quel giorno non fai altro che trattare da schifo i ragazzi.”

Perché sono degli stronzi! E tu allora? Come hai fatto a mollare un ragazzo tanto perfetto come Jack? Voglio dire: è gentile, dolce, disponibile, buono,sincero...”

Jack?” chiese la bionda alzando un sopracciglio scettica.

Sì, Jack Greengrass.”

Sai Rose..- cominciò Dominique – per la verità è lui che ha mollato me, anche se tutti conoscono un'altra versione.” rispose mordendosi il labbro.

Sul serio?”

Sì. Mi ha beccata mentre lo tradivo con..” Si bloccò e un guizzò le attraversò gli occhi chiari.

..con?”

N-non posso dirtelo..”

Rose arricciò il naso e corrugò le sopracciglia incredula. Dominique che non poteva confidarle un segreto?

C-come vuoi. Se un giorno ti sentirai pronta..”

Certo. Comunque mi ha beccata che lo tradivo e..beh, mi ha mollata. Ma Jack è troppo buono e innocente per andare a spettegolare in giro e in un certo senso ha voluto proteggermi, senza far sapere a tutti come mi ero comportata.”

Prese un gran respiro, prima di continuare.

Il fatto è che lui è semplicemente il ragazzo perfetto, come hai detto. Certo, per un po' di tempo ne sono anche stata innamorata, però...”

Però?” chiese Rose, alzando un sopracciglio rosso.

Però lui non mi ha mai fatto provare emozioni forti. Sembrava tutto così costruito, così finto..tutto così perfetto. Non c'è mai stato un litigio, quel qualcosa che ci accendesse. Con..con lui è diverso.

Con questo ragazzo potremmo urlarci contro tutta la notte, insultarci, tirarci i capelli e graffiarci, ma poi alla fine finiamo sempre distesi su quel letto o poggiati su quel muro a fare l'amore. E ti assicuro,Rose, che è lì che mi accendo. Divento una belva, ci graffiamo come animali e veniamo consumati da una passione unica, siamo infuocati. Ma con Jack...Jack non era capace di farmi provare simili emozioni. Con lui era tutto troppo dolce, troppo lento..troppo premeditato.”

Quindi mi stai dicendo che hai mollato un ragazzo che ti baciava con dolcezza, ti sfiorava lentamente e dopo averlo fatto rimaneva nel letto con te, a riscaldarti..per uno che ti prende in due secondi con tanto di lividi e ferite?”

Esattamente.” confermò Dominique, con un sorriso perso.

Tu sei strana” dichiarò Rose, sprofondando nel cuscino.

Sarò strana, Rose. Ma tu non lo puoi capire. Sei andata a letto con un ragazzo solo.”

Già, quindi non posso paragonarlo a nessuno. Ma William faceva tutto con lentezza, una lentezza esasperante che mi tormentava. Però sembrava così dolce.”

Strano, avrei detto il contrario..”

Lo so, è un tipo particolare. Ti assicuro che a letto potrebbe diventare come Jack, ma al di fuori, nella vita quotidiana è una serpe velenosa.”

Dominique non rispose, chiuse gli occhi e si afflosciò di fianco alla cugina.

La sai l'ultima?” chiese poi, cambiando discorso.

Cioè?”

Ho...ho scoperto chi piace a Monica.”

Chi?”

Dominique si rigirò sulla pancia e fece leva sui gomiti.

Rose, prometti di non dirlo a nessuno?” domandò insicura.

Lo prometto, Dom.” rispose Rose, congiungendo le mani sul grembo.

P-però non ti scandalizzare. Dopotutto anche io ne sono rimasta stranita, solo ch - che..ho cercato di capire..

Come sai Monica è bellissima, con quei lunghi ricci scuri, gli occhi verde pallido, la pelle cioccolato..quel sorriso così.. Beh, si hai capito! Potrebbe avere una marea di ragazzi ai suoi piedi!”

Rose guardò la cugina stranita,senza capire.

Per poi scoppiare a ridere come una sciocca, davanti all'espressione buffa della cugina.

Merlino, Domi! - rise ancora- la stai facendo talmente lunga che sembra tu voglia dirmi che Monica è lesbica!” Disse scoppiando ancora a ridere.

La cugina in tutta risposta cominciò a ridacchiare in modo inquietante.

S-sai Rose..forse..forse lo è davvero..” ridacchiò ancora, per smorzare l'imbarazzo.

La rossa la fissò per qualche secondo per poi scoppiare in una grassa risata in faccia alla cugina.

Oh, andiamo! Ma se l'ho vista limonare con quel serpeverde appena...appena..” si bloccò di colpo, sbarrando gli occhi.

Quell' “appena” si riferiva a fine giugno, prima dell'estate appena passata.

Dominique la fissò seriamente, annuendo.

No-ci-posso-credere! Merlino, è davvero lesbica?!”

la bionda annuì nuovamente,mordendosi il labbro inferiore.

E-e di chi sarebbe innamorata?” chiese a quel punto Rose.

Elisabeth...”

Rose chiuse gli occhi.

E-elisabeth Mclaggen? La tassorosso? Oh, beh insomma in effetti è carina ma..”

No.” tagliò corto Dominique.

Oh! Ma allora deve essere Elisabeth Buldstrode. Lei non è esattamente il tipo di ragazza di Monica ma..”

No.” ripeté la cugina.

Rose cominciò a sudare freddo, mentre il panico le scuoteva le viscere.

Non può essere..

Non può essere...

Non può essere quell' Elisabeth..

Elisabeth Smith, di corvonero?” riprovò speranzosa.

Elisabeth Baston.” Annunciò Dominique, dissipando tutti i dubbi di Rose.

Oh, cazzo!”

 

...Damon sarebbe morto.

 

 

 

***

 

Amber Smith era una ragazza particolare.

Di quelle veramente particolari.

Era la ragazza di Louis da poco più di un anno, ma le sembrava di starci da una vita.

Neppure si capacitava di come fosse successo, dal momento che mai avrebbe immaginato che uno come lui si sarebbe potuto mettere con una come lei.

Aveva lunghissimi capelli castani, che arrivavano al sedere, erano mossi e li teneva sempre in une codini alti.

Aveva semplici occhi castani e pelle chiara, labbra rosee e il nasino all'insù era cosparso di lentiggini.

Era esile e le unghie delle mani erano sempre smaltate di colori sgargianti.

Amava la letteratura babbana, i giochi di ruolo e non si curava del giudizio degli altri.

Amber era intelligente,giudiziosa, per niente impulsiva.

Ma non era sciocca o ingenua,anzi.

Lousi le nascondeva qualcosa, qualcosa di grande e pericoloso.

E lei avrebbe scoperto cosa.

Lo giurò a sé stessa.

 

 

***

 

Albus correva avanti e indietro per la sala comune dei serpeverde.

Ragazzi, direi che abbiamo finito!” ululò poi, notando che Trecy Greengrass appendeva l'ultimo festone.

Sei sicuro?” chiese una biondina, segnando qualcosa su un taccuino.

Secondo me si. Abbiamo bibite, stuzzichini, la musica è stata sistemata con le casse babbane, i ragazzi stanno facendo gli incantesimi per insonorizzare la stanza e i divanetti sono stati lucidati.

All'ingresso sono stati messi i secchi per le sbornie, là c'è il bancone per i cocktail, la pista è stata asciugata in modo che non si possa scivolare,le decorazioni sono state appese e lo spaccio abbiamo deciso che quest'anno si terrà nel bagno di Mirtilla Malcontenta.”

Gli inviti?” chiese Trecy sistemandosi gli occhiali spessi.

Abbiamo deciso di invitare le persone a voce, così non si rischierà di perdere qualche invito e che possa finire nelle mani sbagliate.”

Ma se avessero sparso troppo la voce? Ci staremo tutti?”

Basterà un incantesimo d'estensione.”

E se ci fossero i secchioni? O peggio, i prefetti e i caposcuola facessero le spie?”

Sono stati invitati dal sottoscritto e hanno giurato di non dire nulla e comunque in ogni caso, i ragazzi del settimo anno faranno incantesimi d'illusione, qualsiasi persona che non sia uno studente vedrà la sala comune vuota e silenziosa.”

Ma se passasse fra di noi ci sentirebbe! Secondo me è un incantesimo poco efficace! Non permette di vedere, non di non toccare o percepire!”

Tranquilla, comunque se vedranno la sala comune vuota se ne andranno senza setacciarla. E anche se lo facessero basterà accorgersi di chi sta controllando e non toccarlo. Sposteremo tutti gli alunni in un angolo.”

E se..?”

Fu subito zittita da Albus con un'occhiata omicida e dopo aver sbuffato si sedette su un divanetto per finire il tema di pozioni.

Era un sabato pomeriggio, il festino dei serpeverde si sarebbe tenuto quella sera e tutti erano emozionati.

Potevano partecipare gli studenti dal quinto anno in su e i ragazzi più piccoli sbuffavano scocciati.

Le ragazze provavano vestiti su vestiti e si incontravano con le amiche per truccarsi a vicenda.

 

 

 

***

 

Damon Malfoy stava seduto su uno dei divanetti della festa, erano le 23 e la sala cominciava riempirsi.

Dall'altra parte della pista da ballo le ragazze lo guardavano adoranti.

Indossava un camicia a maniche corte nera, con i primi due bottoni slacciati, jeans chiari a vita bassa e degli anfibi neri.

I capelli biondo cenere gli ricadevano leggermente sudati sulla fronte e gli occhiali gli incorniciavano il viso dai lineamenti dolci.

In quel momento passò Trecy Greengrass, che con un cenno del capo si dileguò.

Damon non l'aveva mai notato, ma in quel momento gli sembrò di trovarla famigliare.

Come una foto sbiadita di una bimba dai tratti simili.

Scacciò quel pensiero con un gesto di noncuranza con il capo e scrollò le spalle.

Aspettava solo Rose, sarebbe sicuramente venuta al festino d'inizio anno dei seprverde. Non poteva mancare, non lei.

Aspettò circa mezz'oretta, il tempo che la sala fosse brulica di gente ovunque e dopo aver bevuto una burrobirra si risedette sui divanetti scuri.

Vagò con gli occhi nelle luci dei neon e l'oscurità.

Vide Roxanne e Lorcan pomiciare su un tavolo, Hugo Weasley afferrare un paio di galeoni che gli porgeva un corvonero biondo, Lily Potter che ballava in modo provocante davanti al fidanzato, Lysander.

Chiuse gli occhi e ispirò un po' d'aria, come se volesse cercare le ultime molecole d'ossigeno nn inquinate dal fumo delle canne e delle sigarette babbane.

Dominique Weasley se ne stava al bancone degli alcolici con le gambe accavallate a sorseggiare un cocktail, James Potter e Fred Weaskley che ballano ubriachi insieme.

Sospirò di nuovo, tenendo in bilico un bicchiere di vodka babbana che gli era appena stata offerta.

La porta si spalancò ed un gruppo di tassorosso molto carine entrò seguite da una figura slanciata e snella.

Eccola.

Rose Weasley era splendida come sempre, con quell'alone di grazia ad avvolgerla e cullarla, la camminata provocante e ondeggiante.

Indossava un vestito che aderiva al suo corpo come una seconda pelle, arrivava a metà coscia.

Aveva le spalline uno scollo a barca e una scollatura leggera sulla schiena.

Era nero e ricoperto di disegni a forma di foglia di marijuana, una sostanza stupefacente babbana.

Portava dei tacchi altissimi e neri, dalla punta arrotondata e le gambe erano nude e snelle.

Il seno e i glutei erano modellati dal tessuto e messi in evidenza, la vita snella era fasciata perfettamente e lo scollo a barca non lasciava intravedere nulla del seno, cosa che rendeva il tutto sobrio e provocante.

Perché si sa, agli uomini piacciono le donne che si fanno desiderare.

I capelli raccolti in una crocchia morbida, gli occhi blu scuro truccati con la matita nera e le ciglia lunghe piene di mascara.

Le labbra sobrie, perché il colore delle labbra di Rose era perfetto con il suo incarnato.

Era una delle poche ragazze che riusciva a stare su dei tacchi vertiginosi senza traballare, camminando sicura, ma solo perché passava ora e ore davanti allo specchio a sfilare.

Ogni essere di sesso maschile fischiava mentre lei passava,tranquilla,sorridente.

Sorridente.

Di quel sorriso falso riservato a tutti, ormai Damon lo conosceva, quel sorriso perfetto mostrava i denti bianchi e dritti, le labbra si tendevano in incurvatura elegante e sofisticata.

Eppure non era sincero, reale. I suoi occhi parlavano soli, si sentiva costretta ad essere lì, solo per mantenere la sua immagine.

Le luci le illuminavano i capelli ramati, gli zigomi alti e le sopracciglia decise che non intaccavano i lineamenti delicati di quel viso.

Damon però non riuscì a trovarla perfetta, nonostante per tutti lo fosse.

Non riuscì a correrle incontro con un sorriso, perché lei aveva combinato un casino, pensando solo a sé stessa.

Forse l'aveva fatto in buona fede, eppure il casino era fatto e ora quello che ci rimetteva era lui.

La vide girata di schiena, così snella e slanciata, così provocante con quella crocchia un po' sfatta.

Vide le sue labbra poggiarsi sul bordo in un bicchiere che conteneva un liquido verde al profumo di menta.

La raggiunse spintonando i ragazzi che ballavano numerosi.

La sua mente era come appannata, la musica alta lo intontiva e i drink che aveva bevuto l'avevano reso allegro.

Rose.” soffiò sul suo collo, poggiandole una mano sulla spalla.

La ragazza si gelò a quel contatto, a quel sibilo nell'orecchio.

Irrigidì la schiena e spalancò gli occhi scuri.

Damon.” soffiò a sua volta dopo essersi girata.

Il suo cuore perse un battito, mentre il ragazzo induriva la mascella e costruiva un muro nei suoi limpidi occhi.

Vieni con me.” sussurrò strascicato, prendendola per un polso.

Spintonarono le persone, Rose quasi rischiò di cadere tanta era la foga con cui Damon la trascinava.

Dove credete di andare?” chiese ad un tratto una voce, che aveva osservato tutta la scena in silenzio.

Dove non c'è gente demente come te.” sputò Damon, osservando torvo il fratello maggiore.

Siamo acidi, stasera - commentò Scorpius con un ghigno – avete voglia di divertirvi, ragazzi?”

Abbiamo voglia di stare soli.” ghignò a sua volta Damon, lasciando che il suo lato serpeverde uscisse, nonostante fosse un corvonero. Ma il sangue non mente.

Era incavolato.

Oh ma davvero? Ed io che speravo di poter fare qualcosina a tre..peccato.” ridacchiò.

Rose strinse i pugni, osservando la scena tra i due fratelli.

Spaccagli la faccia, Rose, ricoprilo di insulti.

Hai un'immagine, Rose. Scegli bene le parole.

Si avvicinò lentamente, camminando ondeggiante, dopo aver lasciato la mano di Damon.

I suoi passi risultavano lenti e strazianti, i capelli sfuggiti alla crocchia le incorniciavano il volto.

Mise una mano sule petto del ragazzo e si avvicinò lentamente al suo orecchio.

Posò delicatamente un veloce bacio sulla mascella di Scorpius, che a quel contatto chiuse gli occhi sospirando e stringendo i pugni per non saltarle addosso.

Rose se ne accorse e sorrise maliziosa.

Damon,a qualche metro più in là fissava la scena divertito, sapeva che Rose quando voleva sapeva essere una vera serpe.

Vide la ragazza strusciarsi leggermente contro il linguine del fratello, per poi in un gesto lento sciogliersi la crocchia e lasciare che i lunghi capelli le coprissero schiena e seno.

Posò le sue labbra morbide sull'orecchio del ragazzo e con un sussurro lasciò il ragazzo impietrito.

Sparisci. Ora.” sibilò con una freddezza tale che sembrò quasi disumana.

Si staccò velocemente da quel corpo, il viso del ragazzo ancora inebriato dal profumo della ragazza, mentre lei ghignava.

Vedi di non darci più fastidio,Malfoy.” concluse infine, prendendo Damon per mano e trascinandoselo dietro.

E per l'ennesima volta lasciò uno Scorpius da solo, intontito a stringe le mani in pugni saldi.

I due ragazzi uscirono dalla sala, inoltrandosi nel silenzio della notte.

Non parlarono, non fiatarono, si tennero solo per mano e andarono automaticamente sulla torre di astronomia, senza accordarsi.

Rose si sporse leggermente per osservare il cielo e ispirare aria pulita.

La musica ancora le rimbombava nella testa, facendogliela quasi scoppiare.

Aveva sedotto Malfoy, quasi ipnotizzandolo.

Era questo l'effetto che faceva a quasi tutti i ragazzi.

Sentì un sospiro dietro di lei e dopo aver notato che Damon si era appena accovacciato sulla pavimento freddo di pietra, si sedette anche lei accanto a lui.

Non parlarono, per qualche minuto il silenziò colmò le loro menti, le gole secche di entrambi, il senso di colpa negli occhi di Rose bastava per non farla parlare, un peso le opprimeva la gola, come un magone.

Mai mostrarsi deboli, Rose. Si ripeté come un mantra. Non aveva mai avuto problemi a mostrare il proprio dolore a Damon, perché lui era..beh, lui era il suo migliore amico.

Era il suo “fratellino” più piccolo, quello a cui aveva aggiustato gli occhiali quando il fratello glieli aveva rotti, quello a cui aveva medicato le ferite quando cadeva dalla scopa perché si vergognava di andare in infermeria.

Era Damon, quel Malfoy tanto buono se lasciato stare quanto stronzo se minacciato. Aveva imparato a difendersi con il tempo, prima era solo un ragazzino secchione, timido e impacciato che subiva le angherie del fratello.

Rose sentì un brivido per tutto il corpo, il tonfo di una lacrime caduta risuonò nella sua mente.

Non poteva piangere. Non doveva piangere. Non poteva perdere Damon. Non doveva perdere Damon.

Non l'avrebbe permesso. Non questa volta.

Alzò lo sguardo e si accorse che il suo migliore amico la guardava, in un modo strano,indefinito, come non aveva mai fatto.

Non c'era rabbia, voglia i sfogarsi, voglia di vedetta, nei suoi limpidi occhi verdi si leggeva solo un leggero strato di amarezza e delusione. Come quando vedi un cioccolatino che ti sembra buonissimo, poi lo metti in bocca e scopri che è amaro, magari ripieno di liquore.

Damon sembrava un bambino con quell'espressione sul viso, un po' stranita e curiosa, vogliosa di comprendere.

La gola le sembrò d'improvviso secca, asciutta, a corto di parole da cucire e tessere.

Si fece coraggio,lentamente, dopotutto era una grifondoro.

Damon – scandì bene, mai avrebbe permesso ad un tono insicuro di uscire dalle sue labbra – lo sai vero cosa è successo?” chiese.

Il ragazzo annuì piano.

ma non so che cosa hai combinato. So solo che girano voci di me e di te.”

Il fatto è che...sono stata egoista, ancora una volta. L'ennesima. E mi dispiace da morire,davvero.” disse,sospirando e stringendosi le ginocchia al petto.

Tolse i tacchi fastidiosi e cercò di tirare più giù il vestito corto.

Cosa è successo? Voglio tutta la verità.”

Il fatto è che ho nascosto la vendetta che volevo per me dietro a quella che volevo per te, nonostante tu non volessi.

Mi sono nascosta dietro alla scusa che era qualcosa che facevo per te, mentre principalmente lo facevo per me.” sussurrò piano,sentendosi male,ammettendo che era egoista e meschina.

Non volevo fare niente di male, lo giuro, non avrei immaginato che le cose avrebbero preso questa piega. Speravo solo di renderlo ridicolo e non farlo giocare nella prossima partita, ma sul serio, non volevo creare questi problemi.

Solo che poi c'è stato il bacio, non sapevo cosa dire e ho inventato la scusa di noi due e poi..”

Damon la fermò, con un'occhiataccia, odiava quando Rose cominciava a parlare a macchinetta.

Che bacio? Perché dovevi inventarti una scusa?! Rose, non ci sto capendo nulla.”

La ragazza prese un gran respiro, cominciando a torturarsi le mani.

L'ho baciato..per..permettere alle ragazze di spargere la polvere colorante sui suoi capelli. E poi quando lui mi ha chiesto perché l'avevo fatto gli ho risposto la prima cosa che mi è venuta in mente.”

Cioè?”

Che stavamo insieme e che tu mi avevi lanciato una scommessa. Solo che eravamo in mezzo al corridoio e..tutti hanno sentito..Mi dispiace tanto Damon, davvero tantissimo. Se avessi saputo che sarebbe successo tutto questo non l'avrei mai fatto. Ma ero così accecata dall'odio che non pensato alle conseguenze e e..”

Rose. Ti ho detto di stare calma.” le ripeté il ragazzo, pulendosi gli occhi sulla camicia, per poi massaggiarsi le tempie.

E quindi hai fatto tutto questo casino..per..questo?!” chiese poi.

..si”

...”

Sul serio,Damon, non hai idea di quanto io sia dispiaciuta. E Elisabeth che ora avrà sicuramente sentito le voci e..adesso poi c'è pure questo problema complicato e..”

Che problema?”

Damon,devi giurarmi di non dirlo a nessuno.” sussurrò piano.

Rose, era da chiarire?” domandò allargando le braccia in un gesto ovvio.

Precauzioni,Damon. Comunque..hai presente..Monica Flint?”

Damon corrugò le sopracciglia cercando di ricordare il nome, quando poi si rese conto che era una cacciatrice di grifondoro annuì.

..ecco ...lei..”

Lei?” la incitò, un po' spazientito.

A lei piace..”

Piace?

ElisabethBaston” disse senza fermarsi.

Chi?! Rose scandisci bene le parole!”

Elisabeth... - cominciò cauta,notando l'espressione del suo migliore amico -..Baston.”

Merlino!” esclamò il ragazzo “Ma che cazz..?!”

Lo so, sembra assurdo..ma..è così. - prese un gran respiro - Ciò che mi importa veramente sapere è ..siamo ancora amici? Non voglio essere odiata da te, ci tengo troppo.” sussurrò arrossendo.

La risposta si fece attendere, un silenzio calò e si amalgamò all'atmosfera tesa.

Sei una grande testa di cazzo,Rose Weasley.” cominciò e mentre Rose stava per temere il peggio, chiudendo gli occhi e conficcandosi le unghie nei palmi delle mani, il ragazzo continuò.

Ma sei perdonata,se riesci a rimettere tutto com'era prima.”

Il viso di Rose si stese in un radioso e sincero sorriso, prima di saltare addosso al suo migliore amico e addormentarsi fra le sue braccia.

 

 

 

 

 

 

 

Vestito di Rose.

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice:

 

Non cruciatemi, vi prego.

So di essere in ritardo e chiedo venia.

(ma comunque non siamo arrivate alle 10 recensioni quindi.......No, avete ragione, non sono giustificata.)

Mi scuso davvero tantissimo, ma ho avuto un mondo di cose da fare.

Lo so, è un capitolo confusionario, ma avendolo scritto a spezzoni è uscito così, mi impegnerò di più nel prossimo.

Che dite? Facciamo lo stesso patto delle 10 recensioni? Se le raggiungiamo ho in serbo una bella sorpresina. Muahahahahaha.

Vi ringrazio tutte, siete meravigliose, sia chi recensisce e chi legge silenziosamente.

Ringrazio tanto tanto le 55 ragazze che seguono la mia storia, le 14 che la ricordano e le 27 che la preferiscono. Vi sono davvero grata!

Questo capitolo è per Trislot (santa ragazza! <3) e fred_mione98. Grazie mille ragazze! <3

un bacione,

Gea <3

p.s. Ho da poco pubblicato una breve one shot su Rose e Scorpius, che si intitola "Favola” se vi va leggetela xD

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Era e sarà sempre la felicità ad andarsi a far fottere. ***


Capitolo 8 : Era e sarà sempre la felicità ad andarsi a far fottere.



Il respiro le si mozzò in gola, mentre l'ossigeno le veniva a mancare.

Le mani strette sul suo collo si strinsero maggiormente, per poi farla riemergere.

Tossì violentemente, cercando di prendere aria,mentre i capelli fradici di acqua le bagnavano il viso.

Cercò di correre a sciacquarsi la bocca dopo aver bevuto quell'acqua sporca, ma le fu impedito e fu fatta immergere di nuovo nel gabinetto. Si divincolò violentemente per quanto il suo corpo esile le permettesse, per poi tirare una gomitata alle ragazze che le costringevano il capo nel water e riuscì a riprendere aria.

“Andate a fanculo.” sibilò scostandosi i capelli bagnati dal viso. Sputò della saliva che le fece venire i conati di vomito.

Le ragazze sghignazzarono.

“Sfigata” disse una mora, tirandole uno spintone.

Trecy finì contro il muro, tossendo ancora e tenendosi la gola.

“Andate al diavolo.” sibilò nuovamente, mentre una le tirava un ceffone e i capelli mori volavano a sinistra.

Trecy tirò a quest'ultima un calcio nello stinco che, dopo aver saltellato e essersi lamentata, le tirò uno schiaffo più forte del primo.

Trecy mugugnò tenendosi la guancia e dopo aver tirato i capelli ad una ricciolina mora, le aveva sorpassate correndo.

Le stavano alle calcagna e lei lo sapeva, aumentò la corsa facendosi venire il mal di milza. Si arrestò e prese un gran respiro appoggiandosi con le mani alle ginocchia.

Le ragazze nel frattempo la raggiunsero e dopo averle tirato i capelli la sbatterono contro il muro violentemente.

“Puttana.” le disse una, tirandole un calcio nella gamba sinistra.

“Cagna.” disse un'altra, mentre le prendeva il mento con due dita e le sputava in fronte.

Trecy si divincolò più che poté, prima di accasciarsi in ginocchio dopo un pugno sul naso.

“Sei una sfigata, Greengrass.” mormorò una bionda tinta, per poi agguantarle la gonna con le unghie e lacerargliela.

Trecy si morse il labbro per non piangere, non davanti a loro.

Si guardò in torno e visto che tutti erano a cena i corridoi erano vuoti.

Cercò di scappare ma una ragazza le afferrò la camicia e con l'altra mano le afferrò la cravatta, per poi stringerla.

Sentì la testa girarle,mentre la vista le si appannava.

Con le poche forse che le rimenavano graffiò la riccia bionda, che subito mollò la presa facendola respirare.

Tossicchiò portandosi le mani alla gola.

Non fece in tempo a rimettersi in piedi che la quinta ragazza del gruppo la spinse per terra e le tirò un calcio nel fianco.

Gemette mordendosi le labbra e la lingua per non gridare e non fare la spia.

Una ragazza mora e dagli occhi chiari le si avvicinò e con il dito le percorse il profilo.

“Greengrass” sussurrò così piano che fece fatica sentire “Non meriti questa cravatta.” sibilò strappandole il pezzo di stoffa verde-argento dal collo,lasciandole il segno.

I capelli ancora umidi le si posarono sulla fronte e alcune goccioline le scesero per le gote.

Si sentì disgustata da quell'acqua sudicia e sputò sulla scarpa della ragazza, che con lo stesso piede le tirò un calcio nello stomaco.

“Ecco,ora è pulita.” disse, poi, guardandosi la scarpa appena fatta sfregare contro la camicetta di Trecy.

“Anche se – disse sogghignando, dovrei disinfettarla, anzi, le butterò proprio. Che schifo.” disse, per poi lasciarla lì sul pavimento e andandosene con il suo gruppetto al seguito che sghignazzava.

“Luride oche.” sibilò Trecy, quando le sembrarono abbastanza lontane da non poterla sentire.

Nonostante avesse previsto che se ne sarebbero andate, la ragazza mora dagli occhi chiari si girò, dopo averla udita.

Ghignò strafottente, portandosi capelli sulla spalla e cominciando a raggiungerla a grandi falcate, seguita dalle altre.

Trecy si alzò immediatamente in piedi, nonostante il fianco le dolesse e i capelli le sgocciolassero sulle spalle e sulle gote.

Maledette puttane.

Arrancò più velocemente che poté raggiungendo un'aula aperta ma prima che potesse spingere la maniglia e rinchiudersi dentro al sicuro fu agguantata per il colletto della camicia bagnata e sbattuta contro il muro.

“Come ci hai chiamate, sporca puttana indegna?!” Chiese la riccia bionda, prendendole un braccio e graffiandolo con le unghie lunghe e rosse.

Una delle tre more tre le prese una ciocca di capelli e sfilò dalla borsa la bacchetta.

“Diffindo.” disse, ed immediatamente la ciocca finì sul pavimento.

Trecy si divincolò più che poté, urlando.

“I miei capelli! Brutto pezzo di merda!” Urlò, saltando addosso alla ragazza che le aveva tagliato la grossa ciocca di capelli scuri.

La ragazza cadde, schiacciata dal peso di Trecy che cominciò a tirarle i capelli e a graffiarle il viso.

Il gruppo di serpeverdi le si avventò addosso, cercando di liberare l'amica che starnazzava.

“Tu! Sudicia e sporca cacca di troll! Toglimi le mani di dosso!”

“Vaffanculo, Smith!”

“Tanto i tuoi capelli fanno così schifo che non ho fatto la differenza a tagliarli!”

Trecy le tirò un grande schiaffo, incurante del fatto che le altre oche di serpeverde le stessero tirando i capelli,graffiando la schiena e lacerando la sottile camicia bianca.

“Diffindo.” lo udì ancora, e noto che un'altra grossa e gonfia ciocca scivolò velocemente sul pavimento.

Un piccolo crac risuonò nel suo petto ed in un attimo si rivide bambina, mentre il rumore di alcune forbici le faceva venire il mal di testa.

 

 

Sei una bambina brutta Trecy, ora tagliamo i tuoi orribili e crespi capelli.”

No, mamma! Ti prego! Farò la brava, li curerò! Ci metterò la pozione, lo prometto!” gridò una bimba di nove anni, aggrappandosi alla gonna della madre.

Sono brutti comunque, guardali: - disse prendendole una ciocca e posizionando la bambina davanti allo specchio – sono ricci, secchi,scuri,crespi.” asserì, facendo passare le dita per tutta la lunghezza della ciocca.

Alla bambina vennero le lacrime agli occhi a vedere i biondi capelli della madre, lisci e setosi.

Ma mamma..sono i miei capelli..”

Tanto saresti brutta comunque, tesoro.” disse una Daphne Greengrass donna.

S-sono così brutta, mamma?” sussurrò la bambina,mordendosi le labbra e trattenendo il magone che le bloccava la gola.

In risposta sua madre la posizionò davanti allo specchio più grande.

Si mise dietro la bimba e le tirò via il vestito, dopo di ché le sfilò la canottiera.

Guardati: hai cosce grasse, seno piatto e pancia. Braccia cicciotte, guance paffute, polpacci carnosi, un accenno di doppio mento e i tuoi capelli sembrano un pagliaio scuro. Cosa vedi di bello amore?” le sussurrò all'orecchio, dopo averle toccato i vari punti del corpo latteo.

Niente, mamma.” Disse la bimba, abbassandolo sguardo.

Brava la mia bambina.” Disse Daphne, scoccandole un leggero bacio sulla fronte.

Daphne cominciò a tagliare cortissimi i capelli della figlia, mentre i vari ricci scuri caddero sul pavimento di marmo lucido.

Trecy vide il suo viso più scoperto, senza ricci indomabili coprirle gli occhi scuri, il viso paffuto roseo bagnati di residui di lacrime, gli occhi rossi e vuoti.

Ora sei bellissima.” disse sua madre, Trecy annuì, alzandosi dalla sedia e toccandosi capelli non più gonfi.

Suo fratello entrò nella stanza, gli occhi azzurro cielo grandi, i capelli castano chiaro e lisci ricadergli ai lati del viso perfettamente, la schiena dritta, le mani congiunte in grembo e la bocca sottile e rosea, dirigersi verso di loro.

Jack, amore mio, guarda Trecy che carina.”

jack la osservò qualche secondo, voltando di lato il capo e corrugando la fronte.

Ma è brutta, mamma!” disse il bambino, andandosi a sedere sulle ginocchia della madre.

Daphne ridacchiò piano, accarezzando il capo del figlio maggiore, per poi avvicinare le labbra rosse al piccolo e latteo orecchio del bambino.

Questo lei non deve saperlo, tesoro mio.” disse, facendo ridere persino Jack.

Quella notte Trecy pianse, piano piano, singhiozzando con il viso stretto al cuscino. Il leggero sonno che la prese fra le braccia all'alba le fece fare un incubo su sua madre e bagnò il letto.

Le lacrime le bruciavano sul viso, inumidendo le lentiggini e facendo colare il muco.

Si chiese perché sua madre dovesse essere così bella, perché adorasse così tanto Jack e ritenesse così brutta lei.

Jack è da poco entrato ad Hogwarts, Jack è un figlio diligente e studioso, Jack è gentile e cordiale, Jack è appena entrato nella squadra di quidditch ed ha 11 anni, Jack ha fatto vincere la coppa delle case alla sua casa, Corvonero, Jack sa a memoria ogni commedia magica e babbana, Jack ha Eccezionale in ogni materia, Jack è diventato il capitano della squadra di Quidditch, Jack è bellissimo e ammirato dalle ragazze...Jack è perfetto.

Trecy è bruttina e inutile,poco studiosa,ribelle, poco femminile,sgraziata e soprattutto sfigata.

Sentii il cuore stringerle il petto, facendolo bruciare e rimpicciolire.

Perché?

Perchè anche lei non poteva essere bella,studiosa e aggraziata?

Perché doveva avere i capelli scuri e gli occhi castani di suo padre? La costituzione di suo nonno?

Si soffiò il naso piano, per non farsi sentire.

Vide il viso di sua madre:affilato e senza imperfezioni, gli occhi verde smeraldo, i lunghi e morbidi capelli biondi, il corpo armonioso e sinuoso, la camminata lenta e delicata, il portamento raffinato, il sorriso splendente, la voce cordiale.

 

 

 

Il rumore dei capelli che leggeri si appoggiarono sul pavimento, il rumore dei capelli tagliati e la nuca più leggera le fecero venire la gola secca e la riportarono alla realtà.

“Come avete potuto?!” Urlò, tenendosi la testa e raggomitolandosi in un angolo, mentre finalmente il nodo che aveva in gola si sciolse in lunghi e disperati singhiozzi, le lacrime le bruciarono il viso.

Non vedeva neppure bene, gli occhiali rotti rimasti in bagno.

Si guardò la divisa stracciata, un po' di pancia in vista, le cosce poco più carnose del normale, il viso allungato dalla crescita e la scarsa seconda di seno.

Le ragazze si serpeverde se ne andarono insultandola, ma lei non le sentì.

Sfilò dalla calza un piccola lametta e cominciò ad incidersi i polsi piangendo, il sangue le colò sulla pelle,sporcandola. I tagli più profondi del solito le bruciarono fortemente,facendole chiudere gli occhi.

Tanto sono brutta,anche se mi faccio del male a chi importerà?

Fece altri tagli, fino ad arrivare al gomito, dove si fermò, vedendo il sangue scorrerle per tutte le braccia e sporcarle i vestiti e il pavimento.

Tirò sul con il naso, mentre chiuse gli occhi beandosi del dolore.

Il concentrarsi sul dolore e il bruciore non le faceva pensare ad altro, le donava sollievo.

Si rese conto di aver fatto troppi tagli e di star perdendo troppo sangue, perché cominciò a girarle la testa e sentì un conato di vomito invaderle la gola, che poco dopo liberò al suo fianco.

Si tirò i capelli urlando, nonostante l'acido del vomito le incendiasse la gola. Sentì come tante schegge di acciaio trafiggerle lo stomaco, la gola bruciare infuocata, la cute dolorante e gli occhi caldi di lacrime e tristi.

Singhiozzando e con le mani tremanti tirò fuori la bacchetta e con un gratta e netta ripulì il sangue e il vomito, ma non il suo dolore.

Si toccò piano la ciocca di capelli tagliata, la tastò piano, quasi non credesse fossero più corti.

Stronze di merda.

Si ripromise di far patire loro tutta la sofferenza che le stavano infliggendo.

Si alzò con le gambe tremanti, il cuore impazzito e lacerato, i capelli lunghi da un solo lato del viso ondeggiarono e con un ultimo sussulto cominciò a camminare verso la sua camera per medicare i tagli e tagliarsi i capelli da sola, per l'ennesima volta.

In realtà proprio non riusciva a capire cosa le provocasse quella sofferenza, non erano certo quelle bulle a farla stare male.

Dopotutto era una serpeverde, non sarebbero state delle oche giulive a farla piegare, a farla spezzare a tal punto, fino a farla piangere, fino a farle desiderare di essere espulsa da Hogwarts – la sua seconda casa- e non rimetterci mai più piede.

Una testa rossa, un paio di occhi verdi spensierati e un bel sorriso allegro le comparirono nella testa, facendole venire il mal di testa.

Maledetto grifondoro.

Fred Weasley era carino, carino in modo soggettivo e non in modo oggettivo.

Certo, a modo suo era affascinante, con i capelli arruffati e ramati, gli occhi color giada e le lentiggini sul viso da adolescente. Passava le sue giornate con Potter, con James Potter, a fare scherzi ad ogni persona nel castello, a strafogarsi nella sala grande e a pensare al quidditch.

Ripensò alle sue mani un po' callose per gli allenamenti, alla forza con cui impugnava la mazza da battitore, al bolide che planava preciso colpendo un avversario, il suo sorriso soddisfatto, lo sguardo fiero, la piccola ruga che spuntava quando era concentrato, la divisa che gli calzava a pennello, la fossetta sul sopracciglio rosso scuro, alle goccioline cristalline di sudore che gli scorrevano lungo le tempie lattee...

Il suo cuore perse un battito, sussultò scoraggiata.

Tanto lei era brutta, uno come lui non l'avrebbe mai potuta guardare,

Trecy con la folta e lunga – ormai non più, grazie a quelle stupide – capigliatura riccia e scura, con i suoi banalissimi occhi nocciola, con le lentiggini ovunque sul naso, con i grandi occhiali neri, con le labbra sottili e rosee, con i suoi chiletti di troppo, con la sua imbranata voglia di saper volare, con la pigrizia per lo studio, lei con il sorriso caldo e dolce, ma nascosto la maggior parte delle volte e bagnato da lacrime bollenti e salate come il mare.

Cazzo.

Forse era colpa di Fred, o forse era colpa sua, che non era abbastanza bella, abbastanza studiosa, abbastanza brava nel quidditch...Trecy Greengrass non era abbastanza.

Sei proprio inutile e idiota, come quel coglione di tuo padre che ci ha lasciati qui a marcire per una sporca sgualdrina.

Le parole della madre le rimbombarono nella mente.

Sei troppo distratta e pasticciona.

Asseriva severo suo fratello, sistemandole la complicata acconciatura, con un gesto leggero e quasi...affettuoso.

Effettivamente Jack non era stato un cattivo fratello, tutt'altro.

Con le sue mani gentili che le rimboccavano le coperte, che le leggeva le storie quando lei non sapeva farlo, con la sua mania di legarle sempre i capelli, con il suo modo di farle il solletico, con il vizio di tagliarle i bordi dei toast.

Certo, Jack era buono, buono davvero, come poche persone lo erano ma era anche infinitamente...presuntuoso.

Probabilmente non lo faceva apposta, ma era competitivo e nonostante le volesse bene, un bene contenuto, ovviamente, cercava sempre di sembrare il migliore, di essere il migliore.

Lui voleva essere il figlio apprezzato, lo studente diligente e amato dai professori, il migliore della squadra di quidditch, voleva farla apparire inferiore e meno...meno..quasi non trovava le parole.

Meno giusta. Ecco, meno giusta. Più ribelle, poco diligente e studiosa, poco ubbidiente, più strana.

Come suo padre. Cercava di farla apparire come lui, proprio Jack, quello che non voleva assolutamente diventare come esso.

Forse lei era davvero meno giusta e più sbagliata, lo dimostrava la grande somiglianza verso il padre, gli occhi e i capelli come i suoi, lo stesso modo di atteggiarsi, forse meno arrogante, ma pur sempre simile.

E Jack, con i suoi occhi azzurri presi dalla nonna materna, con i capelli castano chiaro del nonno paterno, senza lentiggini, alto, bello e tanto perfetto era un qualcosa che lei non avrebbe mai potuto raggiungere.

Lo vedeva, anche lui aveva punti deboli, un tallone d'Achille.

E beh, il suo tallone d'Achille non era altri che Rose Weasley.

L'aveva vista in giro, per i corridoi, come prefetto di grifondoro, d'altronde non si poteva non conoscerla.

Non perché fosse una Weasley, anzi.

La cosa che più apprezzava di quella pazza famiglia era che, nonostante il cognome, erano conosciuti per le loro caratteristiche, non per i loro cognomi e per quello che avevano fatto i loro genitori.

Avevano lottato con le unghie, per non farsi conoscere come Weasley o Potter, loro erano loro, senza cognomi, senza barriere, senza pregiudizi.

Erano Lily, Louis, Roxanne,Fred,James,Albus,Dominique,Rose,Victoire, Molly,Lucy e Hugo. Non c'erano Weasley, non c'erano Potter.

Erano solo loro, loro con i loro sorrisi e i loro gesti.

Erano semplicemente loro, senza il cognome dei loro genitori a pesargli.

Trecy. Trecy Greengrass.

Trecy Grengrass, serpeverde. Poteva esistere nome peggiore?

Spalancò la camera della sua stanza, le sue compagne erano ancora a cena, così si fiondò immediatamente in bagno e si spogliò velocemente.

Non si guardò allo specchio, altrimenti le sarebbe salito un altro conato di vomito e dopo essersi fiondata sotto l'acqua gelida, uscì, strizzando forte i capelli da una parte più lunghi.

Cercò la sua bacchetta, la testa pulsava fortemente e l'acqua le colava per il corpo.

Si asciugò con un incantesimo ,si sistemò davanti allo specchio ed inforcò un paio di forbici.

Era sempre la felicità ad andarsi a far fottere.

 

 

****

 

“Merlino, mi fai incazzare da morire!” sbottò Dominique, stringendo gli occhi a due fessure.

“Io?! Ma ti senti? Sei semplicemente ridicola.”

“Vaffanculo, tu non meriti un cazzo.” Parlò lei, con una voce tagliente e decisa.

“Io non merito un cazzo? E tu? Tu cosa fai per meritarti ciò che hai?”

Dominique sembrò rifletterci un po', per poi portarsi le braccia al seno.

“Io...io non cerco di mentire a tutti. Io voglio stare con te alla luce del sole.”

“Ma non lo capisci?! Non possiamo!”

“Perché no? Ti vergogni di me? Hai paura?” chiese facendosi avanti e gesticolando furiosamente.

“Vedi? Sei una bambina che spara minchiate. Non ho mai insinuato una cosa del genere!”

“Ah, giusto, poverino, lui è sempre il santo della situazione! Dopotutto è sempre Dominique ad essere ridicola e stupida.”

“Sei ridicola perché fai queste risposte da bamboccia! Non lo vuoi capire?”

“E tu?! Ma ti senti? Non fai altro che insultarmi!”

“Merlino! Sei una seccatura!”

“Sai che ti dico James Potter? Vaffanculo, trovatene un'altra, abbiamo chiuso.” urlò lei, furibonda.

Si girò e stizzita ondeggiò verso la porta, gli occhi le si fecero lucidi.

Perché nessuna mano le avrebbe afferrato la spalla per fermarla, nessuna supplica, niente di niente.

“Rendi le cose complicate. Tu non capisci.”

 

 

E anche l'estate ha le sue nuvole

e tu sei l'uragano dentro me

strappando i sogni ai giorni miei

te ne sei andato di fretta.

Perché?

 

No, in effetti Dominique non poteva capire.

Per James era uno strazio quella situazione, non tanto per il problema di non poter uscire allo scoperto, semplicemente perché tutto ciò gli sembrava tremendamente sbagliato.

Sangue del proprio sangue, era sua cugina.

Quella che non aveva mai potuto sopportare per la sua aria schizzinosa, quella con cui non faceva altro che litigare e poi, da un giorno all'altro, ritrovarsela nuda nel letto.

Tutto sembrava confuso e girava, girava sfocato, senza un filo logico.

A scatti vedeva due occhi azzurri, capelli biondi, pelle vellutata, seni sodi, mani piccole ad accarezzarlo, un profumo indefinito e a volte troppo dolce, quasi nauseante, altre vedeva buio, oscurità, mani che tiravano i capelli, urla, schiaffi, lacrime a volte e persino incantesimi.

Era parte di una sola noce, certo, ma con due lati diversi che tuttavia combaciavano quasi perfettamente.

Non sapeva come né perché, ma una calda e afosa sera di agosto avevano parlato, parlato come due amici e non come i cugini che non facevano altro che insultarsi , parlato di tutto.

E poi senza che nessuno dei due l'avesse voluto, premeditato, si erano baciati.

Ma non un bacio a fior di labbra, no, uno di quei baci rumorosi e irruenti, di quelli in cui i denti cozzavano, le lingue sembravano lottare più che accarezzarsi, assaporarsi, si erano solo conosciuti.

E per una volta non c'erano stati silenzi imbarazzanti, automaticamente si erano spogliati, strappati, dagli abiti e in quella casa a Villa Conchiglia vuota, con solo loro due, si era consumata la loro ardente passione.

Avevano gridato, si erano graffiati, morsi, baciati, presi, marchiati.

Il fuoco si era acceso dentro di loro, un fuoco che forse avevano già provato, ma questo era forte, forte come non era mai stato.

Il profumo di magnolie di Dominique, della sabbia, della salsedine, mischiato al dopobarba di James era aleggiato per la stanza tutto il tempo.

Mentre gocce di sudore colavano dalle loro tempie, mentre a tratti si accarezzavano le spalle e ad altri si graffiavano, morsi e baci alternati, grida, mani che stringevano irruentemente dei capelli castani, e poi era stato tutto deciso e allo stesso tempo confuso.

L'aveva penetrata, l'aveva sentita già pronta, calda e bagnata ad attenderlo, non era stato delicato anzi, ma lei non l'aveva fermato.

Si erano amati in un modo contorto quella notte, in un modo davvero strano.

Non c'erano state parole imbarazzate, momenti di pentimento, tutto era stato naturale, istintivo.

E poi boh, James quasi non ricordava altro.

Si era alzato quella mattina, l'aveva vista nuda di fianco a sé, bella nonostante fosse sudata, i capelli biondi e riccissimi sparsi ovunque e annodati, le labbra rosse schiuse, il trucco colato perché la sera prima non aveva fatto in tempo a struccarsi, le ciglia nere e lunghe che potevano essere paragonate ad un cancello che dava su un lago, perché gli occhi di Dominique ricordavano un lago e non il mare. Il mare nell'insieme era blu, mentre un lago rimaneva cristallino, limpido e chiaro come quegli occhi cerulei.

E poi lei si era svegliata, aveva schiuso gli occhi, l'aveva fissato negli occhi ambra e ,semplicemente, si era alzata ed era andata in bagno.

Non c'era imbarazzo nel suo sguardo, neanche pentimento, né affetto.

C'era quasi indifferenza, come se non fosse successo nulla.

Solo lui aveva sentito quello strano calore nello stomaco la notte prima? Solo lui aveva pensato che loro erano solo due ragazzi: James e Dominique. Senza Weasley, senza Potter, solo loro due.

Aveva accantonato il loro stato di sangue, per quella notte l'aveva chiuso in un cassetto.

E non riusciva a concepire che lei non avesse provato nulla, che lei non avesse sentito lo stesso fulmine scagliarsi nel petto e dargli una scarica fortissima.

Solo lui?

Solo lui l'aveva vista sotto un'altra luce quella notte?

“James! Porco Salazar, mi stai ascoltando?!”

Si riscosse da quei pensieri, solo quando un pugnetto si scagliò contro il suo petto.

“Ehi!”

“Che dovevo fare?! Quando ti parlo non mi presti mai attenzione!”

James sospirò, stringendo gli occhi a due fessure.

“Allora, potresti, gentilmente, ripetermi ciò che la tua voce deliziosamente melodiosa ha appena detto?” Sibilò, stringendo un pugno e modulando il tono di voce leggermente roco.

“Sai bene che io non amo ripetermi – James fece per dirle che Per lui l'avrebbe fatto,altrimenti poteva benissimo alzare i tacchi e andarsi a far fottere ma lei lo precedette – tuttavia, per te farò un eccezione. Ti ho chiesto perché dovrebbe essere complicato. Certo, molti potrebbero guardarci male ma, per quanto ne so, i fidanzamenti tra esseri dello stesso sangue sono più che legali, caro mio.”

James ringhiò, stringendo la mascella.

“So bene che sono legali, non è certo per questo che non voglio uscire allo scoperto, cara mia.

“E allora, di grazia, potresti dire perché?” Domandò cinguettando Dominique, sarcastica.

“Perché è complicato.”

“James, o parli seriamente, o chiudiamola qui.”

Stette in silenzio, non disse altro, semplicemente perché non sapeva come spiegarsi.

Le parole non riuscivano ad uscirgli, neppure lui capiva le sue reazioni, perché?

 

 

 

Non c'è il profumo della tua pelle.

Non c'è il respiro di te sul viso.

Non c'è la tua bocca di fragola.

Non c'è il dolce miele dei tuoi capelli.

Non c'è che il veleno di te sul cuore.

Non c'è via d'uscita per questo amore.

Non c'è, non c'è vita per me.

Più non c'è altra ragione che mi liberi l'anima.

Incatenata a notti di follia.

 

Dominique voltò piano le spalle, leggermente tremanti e James lo sapeva, l'aveva imparato, stava per piangere.

Ma anche questo non riuscì a fermarla, Perché i suoi piedi stavano fermi? Perché non la fermava?

Perché non uscivano parole da quella sua stupida gola?

Perché tutto d'un tratto ogni cosa sembrava sbagliata?

“Perché?!” Gridò Dominique girandosi appena e rigirandosi subito per non fargli scorgere gli occhi chiari come laghi ricolmi di lacrime salate.

Si sbattè la porta alle spalle e James sentì piano piano i suoi passi farsi più fievoli.

“Perché ho paura di innamorarmi davvero.” Ma fu un solo sussurro, e Dominique non lo sentì mai.

Era sempre la felicità ad andarsi a far fottere.

 

 

***

 

“Buon pomeriggio ragazzi!” Trillò allegro come al solito Lumacorno.

“Allora, d'ora in poi, ogni martedì ed ogni venerdì ci saranno la signorina Weasley ed il signor Malfoy a spiegarvi gli argomenti che non avete capito, che magari non avete studiato bene in passato o che volete approfondire. Quest'anno avete i G.U.F.O e quindi da qui fino ad Aprile tutte le settimane avrete a disposizione questi due studenti modello a cui chiedere aiuto. I qui presenti ragazzi hanno superato i G.U.F.O. con tutte E e se non capirete qualcosa, rivolgetevi tranquillamente a loro. Oggi vi faranno fare un test per vedere che argomenti ricordate meglio e quali peggio, in modo da potervi seguire meglio durante l'anno. Bene, ora vi lascio.” Sentenziò salutandoli con un largo sorriso.

Rose e Scorpius si fecero avanti decisi, cominciando a distribuire tranquillamente le pergamene con su scritte le domande.

Dopo di ché si sedettero alla cattedra, impostando il timer di due ore.

“Allora Malfoy - iniziò Rose, scribacchiando qualcosa vicino al nome di uno studente – finito di farti fare i temi da tuo fratello?”

Scorpius contrasse la mascella ed ispirò bruscamente.

“Weasley, com'è che sei uno zuccherino con tutti, tranne che con il sottoscritto?”

“Mh, scommetto che se non sei idiota come penso, conosci già la risposta.” Sorrise innocentemente sbattendo le ciglia.

“Senti, non passo la mia vita facendomi fare i temi da mio fratello. Certo, mi ha spesso aiutato, ma se ora sono qui insieme a te, in carica come studente modello, un motivo ci deve pur essere, non credi?”

“Certamente, facile farsi fare i temi e studiare quando si sa che ci sono le interrogazioni. E tu – sentenziò severa – ti ricordo che sei qui per fare un test dimostrativo, non avrai voti quindi vedi di non copiare dal tuo compagno. E dal momento che anche lui è qui, vuol dire che come te ha qualche problemino in questa materia, io se fossi in te non copierei.”

Scorpius soffocò una risata in un violento colpo di tosse, divertito dalla piccola ramanzina della rossa, che tuttavia aveva utilizzato una voce soave e pacata, tanto da non sembrare nemmeno un avvertimento, più una ninna nanna.

Lo studente abbassò gli occhi scuri sul foglio, arrossendo e annuendo.

“Mi chiedo perché ti comporti così.”

Rose continuò a scrivere senza ascoltarlo, una piccola rughetta apparve sulla sua fronte,segno di concentramento.

“Voglio dire – continuò Scorpius – certo, all'inizio sono rimasto ammaliato da te, ma sai Weasley, ti ho osservata.” Le sussurrò ormai a pochi millimetri dall'orecchio della ragazza, mentre il profumo di Limone dei suoi capelli gli inebriava le narici.

“E sono giunto alla conclusione che tu non sei affatto come sei.” Sibilò, lasciando che l'ultima parole gli scivolasse carezzevole sulla punta della lingua.

Tu non sei affatto come sei.

Tu non...

..sei...

..affatto...

come...come...

...sei.

Rose alzò lo sguardo e fulminò il biondo con lo sguardo.

“Senti tu,chi ti credi di essere? Neppure mi conosci, avrò passato qualche giorno a casa tua per stare con tuo fratello, ma non puoi dire di conoscermi.”

“Non ho mai detto di conoscerti, ho semplicemente detto che so che non sei così.”

“Così come, scusami?” Chiese Rose, alzando un sopracciglio rosso e con tono arrogante.

“Perfetta.”

Rose a sentire quella parola scivolare lungo la lingua di Scorpius ebbe un lieve sobbalzo, un qualcosa di tiepido e caldo le si allargò nel cuore.

Orgoglio.

Perfetta.

Certo, sapeva che tutti la credevano perfetta, ma sentirselo dire era ancora meglio.

Eppure, eppure Scorpius le aveva detto che lei poteva sembrare perfetta, ma non lo era.

Ma solo il fatto che potesse sembrarlo, che lei per tutti fosse perfetta, non poteva che renderla altamente soddisfatta.

“ Io non sono perfetta.” Disse poi, sistemandosi i capelli dietro la schiena.

“No, sei tutt'altro. Per chi non ti conosce lo sei.”

“Ti sei risposto da solo : Io per te non sono perfetta.”

“Io non ti conosco Weasley, ma so che tu non sei così.”

Rose strinse un pugno sotto la scrivania, mentre con l'altra mano si portava dietro un ciuffo di capelli sfuggito alle forcine.

“Ma cosa ne vuoi sapere? Appunto perché non mi conosci, come osi venire qui a dirmi che io non sono così?!”

“Dico solo ciò che penso. E non credere che non sappia altro. Le ho viste le foto, di come ti conci quando non sei in mezzo alla gente, di come parli, di come ti comporti.”

Rose prese un gran respiro.

Come cazzo si permetteva quel biondo platinato di dirle cose simili?

“Senti Malfoy, non mi interessa cosa pensi. Voglio sapere cosa sai di me.” Dichiarò avvicinando pericolosamente il viso a quello del serpeverde, assottigliando gli occhi turchesi.

Scorpius si avvicinò a sua volta lentamente, leccandosi le labbra.

Continuò ad avvicinarsi al viso della rossa, mentre il suo profumo riempiva l'aria.

Bucce di agrumi lasciate al sole, pino selvatico, menta e mela verde.

Rose aspirò violentemente quel profumo, mentre i suoi ormoni facevano le capriole. Si impose di stare calma. Calma.

Scorpius fu quasi sul punto di sfiorarle le labbra, sentì il suo respiro caldo e ripensò a quel bacio imbarazzante.

Le labbra del serpeverde erano morbide, morbide e fredde. Fredde. Fresche ma piacevoli, un contatto delicato ed una danza di intrecci eseguita con maestria, perché Rose poteva trovare mille difetti in Scorpius, ma doveva ammettere che era un baciatore provetto.

Ma dopotutto se è così bravo un motivo ci sarà, giusto?

Fece quasi per avvicinarsi, quando le labbra del ragazzo deviarono e si posarono quasi sul suo lobo.

“Tutto.”

Fu un sussurro carezzevole, leggero e caldo, che le riempì le orecchie.

Tutto. Tutto?

“Tutto? Tutto di cosa?” Fu un sussurro, mentre il cuore le batteva fortissimo e restava immobile.

Scorpius in risposta ghignò e le spostò leggermente una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

“Di te.”

Tutto si congelò in torno a loro e a Rose mancò il respiro per un attimo.

Tutto. Lui sapeva tutto. Ma come...? Quando? Perché?

“Tu..come..c-come..”

“Scusami, è possibile consegnare prima del tempo? Avrei finito.” Chiese timidamente una ragazza altissima e dai lunghi capelli neri.

Rose boccheggiò per poi alzare lo sguardo e fissarlo sul timer.

“Mancano quasi 40 minuti, sei sicura di voler consegnare?” domandò riprendendo subito il suo cipiglio severo ma gentile.

“L'ho ricontrollata, mancano alcune risposte ma proprio non riesco a ricordarle e molti argomenti non li avevo capiti.” Rispose quella, arrossendo appena.

“Capisco : va bene, se vuoi puoi recarti in biblioteca e cercare già gli argomenti che hai visto che non ricordavi.”

“Tieni, te li segno su questo pezzetto di pergamena.” Disse Scorpius sorridendole affabile.

La ragazza afferrò il foglietto con mano tremante, per poi correre via imbarazzata e facendo svolazzare i lunghi capelli scuri.

“Shaily Burke.” Constatò Scorpius cercando nella lista la foto della ragazza con affianco il nome.

“Purosangue,eh? Mh, devo proprio tenerla a mente.” Sibilò poi, scompigliandosi i capelli.

Rose lo fissò stizzita.

“Perché, scusami? Solo perché è una purosangue?”

“Beh no, ma è un fattore che favorisce il tutto.

“Il tutto? Il tutto di cosa?”

“Ma l'hai guardata, Weasley?” Sbottò Scorpius a voce un po' troppo alta, facendo alzare i capi di alcuni studenti dal proprio test.

Rose lo fissò interdetta alzando un sopracciglio infastidita.

Ma chi gliel'aveva fatto fare di diventare studentessa modello e partecipare alle lezioni di recupero?

“Scusami Malfoy, ma non sono lesbica.” La sua voce era acida e allo stesso tempo modulata.

“Sei per caso omofoba?” Chiese lui, ghignando.

“Non ho mai insinuato una cosa del genere, anzi sostengo e rispetto gli omosessuali, ho semplicemente detto di non farne parte.”

“Oh, peccato, l'idea di vederti nuda a far sesso con un'altra ragazza mi eccita un casino. Che ne direste di provare un menage a trois?

“ Oh, ma certo, non vedo l'ora! - trillò lei sarcastica – Peccato che non saprei dove procurarmela una ragazza disposta a fare cose a tre con te.” Disse disgustata e portandosi i lunghi capelli dietro le spalle.

“Oh, ma come siamo carine oggi. Eppure ci scommetterei le mutande che ogni ragazza al di sopra dei 12 anni voglia fare qualsiasi cosa con me.” Disse indicandosi con un pollice e sorridendo.

“Ovviamente, ed in cambio scommetterei le mutande che dopo averle coccolate chiedi loro di farti alcuni favori scolastici.” Sentenziò sfidandolo con gli occhi turchesi e felini.

“Ovviamente no.” Rise lui. “Quello lo chiedo solo alle ragazze della nostra età, non lascerei mai la mia media in mano a delle bambocce.”

“Oh, ma quelle della nostra età sono o belle o intelligenti. Non c'è un compromesso, ovviamente tranne qualcuna e me.”

“Ricorda, Weasley : non ho mai insinuato di andare solo con quelle belle.” Ghignò ancora.

Rose fissò l'orologio. 18: 47. 13 minuti. Ancora solo 13 minuti da sopportare.

“Questo vuol dire che sei andato a letto perfino con la MacMillan?” Chiese ghignando.

“Forse.” Rispose lui, guardandosi le unghie e sorridendo appena.

“Questo si che è uno scoop, Malfoy che va a letto con la MacMillan. Una notizia davvero Bomba!” Lo prese in giro lei, gesticolando.

8 minuti.

Alcuni studenti cominciarono a consegnare.

“Weasley, sicura che per quel menage a trois non se ne fa niente?”

“Malfoy, toglimi una curiosità: ma nella vostra educazione da purosangue non vi insegnano a stare zitti nei momenti opportuni?”

“Weasley, sai vero che ora potrei ricattarti? Ti conviene essere carina e gentile con me.”

Rose sistemò in un fila perfetta gli ultimi testi.

“Ma non lo farai.” Sentenziò derisoria lei.

“E cosa te lo fa pensare?”

“Forse il fatto che sono a conoscenza dei tuoi favori scolastici e ho testimoni. E Scorpius Malfoy non ci tiene ad essere espulso, vero?”

Il ragazzo strinse forte i pugni, mentre il timer suonava e ritiravano l'ultimo test.

Dopo aver risistemato i test in ordine alfabetico ed averli inseriti in una cartellina Rose raccolse le sue cose.

“Beh, ci si vede Malfoy.” Disse, solo per essere educata.

“Oh, eccome, Weasley.” Sussurrò lui, divertito del fatto che la ragazza fosse ignara e che quella sera l'aspettasse una spiacevole sorpresina.

Perché tanto alla fine si sa che è la felicità ad andarsi a far fottere.

 

Angolo Autrice

 

 

Ciao a tutti!

Allora: come prima cosa mi scuso sinceramente per la mia lunga assenza.

Questo capitolo per me è stato un parto, non è molto lungo, è nella norma, ma ogni scena mi ha

dato non pochi problemi.

Nella prima ho cercato di far percepire un po' del dolore che ha provato e prova Trecy.

Vi giuro che sto cercando di scrivere questo capitolo dal 21 maggio, ma per quanto ci abbia provato e riprovato non veniva fuori.

Anche adesso non sono soddisfatta, mi sembra incompleto, ma sono comunque 11 pagine di OpenOffice, quindi credo che il resto sarà nel prossimo capitolo, in cui Rose e Scorpius (FINALMENTE) saranno protagonisti, con qualche scenetta tra Louis e Amber (piano piano comincerete a conoscerli, io già li amo xD)

Comunque, sarà il caldo, l'estate, il blocco ma questo capitolo arriva stanotte.

Inutile dire che lo dedico a tutte voi che mi recensite con calore e affetto, che mi avete dato la forza di continuare a riprovare a scriverlo più volte. Finalmente si è scoperto chi è il misterioso ragazzo di Dominique e si svela anche un frammento della loro storia.

E la scena finale tra Rose e Scorpius? Che ve ne pare? Ho provato a riscriverla, ma meglio non mi veniva, mi dispiace tanto.

E che cosa attende Rose?

Spero che almeno qualcuno di voi mi recensisca, ci tengo per sapere le vostre opinioni su come si sta svolgendo questa storia.

Un baciottone a tutte!

Gea <3

 

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