PoKèMoN Battle World New Revolution

di ReVeNgE NiNeTAlEs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio della fine. ***
Capitolo 2: *** Oh No,cos è successo? ***
Capitolo 3: *** Ti racconto qualcosa di noi! ***
Capitolo 4: *** La nostra vera identità ***
Capitolo 5: *** Quella sera ***
Capitolo 6: *** Arriva il Team Plasma! ***
Capitolo 7: *** Riflesso rosso e bianco... ***
Capitolo 8: *** Bianca,Tony e Nate ***
Capitolo 9: *** Le cose che mai ti aspetteresti! ***
Capitolo 10: *** Operazione Cupido ***
Capitolo 11: *** Niny...INNAMORATA!?! ***
Capitolo 12: *** Il Libro della Verità ***
Capitolo 13: *** I due gemellini e le loro conseguenze! ***
Capitolo 14: *** Il Tempio del Sangue ***
Capitolo 15: *** Chi sei tu? ***
Capitolo 16: *** A casa si va! ***
Capitolo 17: *** A Story in the Past ***
Capitolo 18: *** Il Matrimonio ***
Capitolo 19: *** Ko Gitsune Maru ***
Capitolo 20: *** Ko Gitsune Maru pt 2: Chi va la? ***
Capitolo 21: *** Innocence, Everything Goes Black ***
Capitolo 22: *** Dove sono? E...e tu chi sei? ***
Capitolo 23: *** Il Piccolo Principe e la Dimensione Distorta ***



Capitolo 1
*** L'inizio della fine. ***


CAPITOLO 1

"Nonna, nonna, ci puoi raccontare una storia? "
 "Certo piccolini, e prestate attenzione, perchè la storia che sto per raccontare,io l'ho vissuta..."

********                             ********                               
"Beatriz aveva sei anni ora. Aveva iniziato il suo viaggio con la sua Vulpix dopo un avvenimento doloroso, cioè dopo che morì sua madre, Antonella, e per fuggire dalla casa di sua nonna, una donna meschina e disonesta.
Con lei c’erano anche i suoi due amici Florence,rinominata Flor, e Armonio, che puntualmente la evitava, perché la bambina aveva la mente di una psicolabile e non esitava mai a fare degli scherzi al povero ragazzo. Flor possedeva un Meganium e Armonio un Azzumarill ed un Feraligatr.
I tre amici erano in cerca di un posto dove passare la notte, perché al momento si trovavano nella foresta, posto che, tra l’altro, a Bea piaceva tanto, ma purtroppo era affidata alle cure dei due amici.
Anche se dava più retta alla sua Vulpix, in realtà.
–Eccoci! Quello è un Centro PoKèMoN!- esclamò il ragazzo additando la struttura dal tetto rosso. –Evviva!!! E’ servito a qualcosa il nostro sforzo, allora!- disse felice Flor.
–Il vostro sforzo?!?- esordì Vulpix, che per amore di Beatriz, aveva imparato a parlare. –Ma se tutti gli zaini ce li abbiamo in spalla io e Bea!-.
  Entrarono nella casa di cura per PoKèMoN ,dove trovarono l’infermiera Joy ed il suo Chansey intenti a parlare con uno strano signore dalla grossa pancia,al bancone.                                                
-Sì, il nostro sforzo. Il nostro sforzo di sopportare VOI DUE!- si incavolò il ragazzo dai capelli corvini.
  –Chi va a prenotare? – chiese la ragazza, sistemandosi la doppia coda di cavallo ed allontanando Beatriz da Armonio, che stavano iniziando a minacciarsi l'un l'altro.
–Evitiamo il “Si cercano volontari” tanto tocca sempre a me! Quindi vado io!- ululò la bambina dai capelli castano scuro e gli occhi color nocciola.
–Hei, mi scusi signorina!- disse rivolgendosi all’infermiera – Ha un secondo? Vorrei chiederle se io e i due fifoni laggiù e i nostri PoKèMoN possiamo passare la notte qui…- e intanto le brontolò la pancia – E magari anche a mangiare qualcosina! Eh eh eh!!!- .
La donna le rivolse uno sguardo tenero e le rispose in modo molto gentile:
- Certo piccolina! C’è un bouffet proprio laggiù, dietro a quei tavoli. Servitevi pure, anche i tuoi amici e i loro PoKèMoN. Non fate complimenti!-.
– Uh uh! NON ME LO FACCIO RIPETERE! Sentito Vulpix? Evvivaaaa! Pancia mia fatti capanna!!!- eruttò, correndo e buttandosi sul bouffet.
–Credo che abbia finito.- disse Armonio,coprendosi la faccia con la mano.
 Flor sorrise teneramente e annuì : - Sì, lo credo anch’io!-.
                                *****     ****** Passano 3 Ore *****      *****  
-Ah…che abbuffata!- esclamò Beatriz, portandosi una mano sulla pancia e digerendo, facendo ridere leggermente la sua Vulpix.
–Come si vede che li facevi sempre a casa tua!- commentò disgustato Armonio.
All’improvviso entrò nella sala l’infermiera Joy, che aveva in mano un pacchetto ricoperto di carta rossa, gialla, arancione e anche bianca, che, senza saperlo, erano i colori preferiti di Bea.
–Se è per la maleducazione della piccola bestiolina qui presente…- cominciò a dire lui, ma l’infermiera lo fermò appena in tempo: - Sono qui per la piccola, sì, ma perché devo dirle delle cose. Puoi venire un attimo di là?-.
La bambina si alzò in piedi e, con un po di fatica, (dato il melone che si ritrovava al posto della pancia) raggiunse la giovane donna dal camice bianco.
–Cosa voleva dirmi, signorina?- le chiese la piccola.
– Per favore, dammi del tu e chiamami pure Joy. Volevo darti questa.- e le porse il pacchettino con la carta colorata.
–Grazie…che cos è?- le chiese,alzando leggermente la carta.
–E’ una Pietrafocaia, cioè la pietra che serve per far evolvere il tuo Vulpix in un bellissimo nuovo PokéMoN, Ninetales. Perché Vulpix è il tuo PoKèMoN, giusto?- le rispose Joy.
–S…sì, ma perché me l’hai data?- le chiese attonita la bambina, mentre ispezionava l'oggetto.
–Perché mi stai simpatica! Sai, anch’io da piccola ero come te. Però mi sento in dovere di avvertirti. Se il tuo PoKèMoN si evolve, il suo aspetto cambierà radicalmente, e l’evoluzione è irreversibile… bene, ho finito, ti ho detto tutto. Buona notte e buon riposo.- e si congedò da Beatriz.
 La bambina rimase per un po in corridoio a fissare la Pietrafocaia, a studiarla.
Dopo un po di minuti si decise finalmente a ritornare nella sala da pranzo.
–Che cosa ti ha detto l’infermiera, Bea?- chiese Flor, che aggiunse : - Come mai ci avete messo tanto?-.
–Eh…ah…uhuuuh…perché? Quanto tempo è passato?- si giustificò lei.
–Mezz’ora! – intervenne Armonio scocciato.
–Qualcuno a parlato con te, per caso?- ribadì secca Beatriz, stringendo i suoi piccoli pugni e ringhiando aggressiva.
–Comunque mi ha dato una pietra evolutiva per Vulpix.- rispose finalmente.
La volpacchiotta si sentì chiamata in causa e raddrizzò le orecchie.
–Caspita! Una pietra evolutiva non è facile da trovare! Sei fortunata!- esclamò la ragazza coi capelli bruni.

                               *******              Il Giorno Dopo...                *****
- Andiamo.-
 –Sì! Si Vaaaaaaa!- esclamò tutta felice Beatriz, cercano di tirargli un calcio sulla gamba, però prontamente fermata da un attacco "Morso" di Vulpix.
Andarono abbastanza lontano, quasi a Olivinopoli.
– Allora Bea,hai deciso cosa vuoi fare con la pietra evolutiva di Vulpix?- chiese Flor.
-Ehm…non ancora…ma credo che,prima o poi,la userò…- ma mentre pronunciava le ultime parole,abbassava la testa e guardava il terreno.
–Non sei molto convinta,eh?- disse Vulpix,strusciandosi sulla gamba della bimba.
Nemmeno attese la sua risposta, e le disse subito: - Qualunque cosa succeda, qualunque decisione tu prenda, ricordati che io sarò sempre al tuo fianco e ti appoggerò sempre!-
Ma quelle parole furono interrotte da un rumore di terremoto…  Dal nulla apparve….

 

---Commenti dell’autrice---   

Hei,ciao,io sono White Dark Ninetales,ma chiamatemi pure Niny se per voi è più comodo! J Questo è solo il primo capitolo della storia che ho in mente,come avrete capito.
Cosa sarà comparso all’improvviso? Non Preoccupatevi, aggiornerò al più presto!!! Fox Fox White Dark Ninetales.

P.S. Questa storia la dedico a: una mia amica,che non è registrata(per il momento),a Chimera_Lupo 99 e a Stefy x3_e a Juls,che ha recensito la mia 1'ma storia.

**** Riscrittura dell' autrice ***** (Ehm... è una parola che esiste?)
Salve gente, mi conoscete già, ma per chi non mi conosce ancora SALVE! Sono Revenge Ninetales ( Ex. White Dark Ninetales) e sono l'autrice di questa Long-fic un po' merdosa che ha semplicemente cambiato nick! ;)
Scusate se vado di fretta, per me la punteggiatura non esiste LOL (No scherzo!=) ) ma ho una cosa urgentissima da dire a tutti colore che seguono la mia Fanfiction.
Da questo capitolo in poi corregggerò un po i capitoli più TRASH e senza l'HTML, quindi non allarmatevi se non vado avanti.
Ora scusatemi ma passo al secondo capitolo. Se notate qualcosa che non ho sistemato, vi prego di dirmelo, e spero che queste "migliorie" invoglino qualcun' altro a seguire la storia!
A presto,
ReVvY

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Capitolo 2
*** Oh No,cos è successo? ***


Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Buon Natale a Tutti!

Dal nulla uscì fuori un enorme robot dalla forma umanoide, con una gabbia attaccata sotto.
 I tre, chiaramente, dovevano agire e difendersi.
Da chi? Dal Team Rocket e dai loro malefici ed orrendi PoKéMoN.
- Noi siamo le tenebre che porta la luce, cambieremo il mondo della devastazione, e uniremo i popoli nella nostra nazione…- e mentre Jess e Bessie intonavano il loro grido di battaglia, Bea asserì in modo sarcastico: -Sì, eh eh! Poveri popoli! Forza Vulpix! Usa Lanciafiamme!- la incitò, entusiasta del fatto che finalmente potesse lottare contro qualcuno.
 - Meganium, Solarraggio!- decise al momento Flor.
- Azumarill, usa Bolla raggio! Ora!- spronò il suo PoKèMoN Armonio.
- Se fossi un PokèMoN non mi lascerei catturare da te nemmeno se mi pagassero!- disse la giovane addestratrice di Volpi al ragazzo, che aveva una faccia intenta a dire “Ma che cosa ti viene in mente di dire in certi momenti? Solo questo?”. Lei decise di attaccare ancora con un’altra potente mossa.
- Vai al contrattacco, Vulpix! Usa Canto!- e la volpacchiotta cominciò a cantare così bene che i PoKèMoN nemici non solo si addormentarono, ma subirono anche dei gravi danni quando caddero a terra.
-Ah ah! Più grossi sono e più fanno rumore quando cadono!- esultò lei, dimenandosi come una pazza.
- Grrrr! Brutta mocciosa! Come ti permetti di far del male ai nostri piccoli?!?- urlò contro i tre Bessie, infuriata.
 All’improvviso Jess premette un pulsante presente sulla macchina-robot e da essa ne uscì un lungo braccio robotico metallico, con all’interno una piccola gabbia e un arnese che nessuno conosceva, probabilmente era una rete nascosta.
- Forza braccio robotico, cattura i loro PokèMoN, così ce la pagheranno per quello che ci hanno fatto!- urlarono in contemporanea.
 L’automa cominciò a muoversi ondeggiando da destra a sinistra, e alla fine si attivò per catturare Meganium, ma Vulpix si buttò su di lei e la ribaltò, in modo che cadesse a terra senza essere catturata.
 Ma, a costo di riuscire a salvare l’amica, Vulpix venne catturata dal robot, che la avvolse in un sacco di tentacoli elettronici e la costrinse a dimenarsi a causa del dolore.
- No! Vulpiiiiix! Lasciatela andre subito! - gridò più furibonda che mai la bambina castana.
- Eh no! Te lo puoi anche scordare! Vulpix pagherà le conseguenze delle tue azioni!- le risposero i due ladri.
 Beatriz non poteva fare altro se non mordersi la lingua e stringersi i pugni, guardando il robot che portava il suo amatissimo PoKèMoN nella gabbia di ferro, nella quale lei non avrebbe resistito nemmeno due settimane…o due giorni, a scelta del povero cuoricino della volpacchiotta, che, in quel momento, martellava nel suo petto bianco cromatico.
 Come se si fosse svegliata da un coma, la ragazzina mise una mano nella borsa a tracolla e ne tirò fuori la pietra evolutiva che Joy le aveva regalato il giorno prima.
-Giusto, bell’idea Bea!  Brava!- esultò Florence felice per l’amica.
 Bell’idea? Macchè!  Non aveva la minima idea di cosa farci con quell’affare…e anche se l’avesse avuta, non avrebbe saputo cosa fare lo stesso, perché fare qualcosa senza il consenso di Vulpix era come voler partecipare alla maratona con gli occhi bendati e sulla carrozzina…
- Oh Vulpix…se la uso, ti perdo per sempre…ma se non la uso, ti perderò lo stesso…- mormorò fissando la pietra che emanava i suoi soliti bagliori rosso fuoco e giallo luce.
 Poi, come se avesse raggiunto la chimera che inseguiva da notti intere, esclamò convinta più che mai : -Vulpix, Evolviti!- e le lanciò la pietra in bocca, facendola passare attraverso le sbarre.
-Ottima mira, Bea!- esclamò Flor, dandole una pacca sulla spalla.
 La luce ed il fuoco che ogni notte vedeva nella pietra, nei suoi bagliori, si sprigionarono dal muso della piccola volpe, e distrusse tutte le sbarre della gabbia di ferro, mentre il suo corpo cambiava radicalmente.
 Le code da sei diventavano nove, la pelliccia da bianca diventava color panna o crema piuttosto chiaro, il corpo diventava più longilineo e flessuoso, e, al posto dei riccioli che aveva Vulpix sulla testa, comparve una lunga e scintillantissima criniera, molto folta, con delle punte arancioni verso la fine.
 Quando arrivò agli ultimi bagliori dell’evoluzione, si riuscì a vedere completamente la sua nuova forma corporea, cioè quella di un maestoso Ninetales.
 La nuova Volpe si girò verso il robot, lo fissò con i suoi occhi infuocati, come se volesse perforare l’anima ai due che l’avevano ingabbiata, e usò una delle mosse più potenti che esistessero, Iper Raggio.
 Il Team Rocket fece un volo in aria con il robot che li seguì a ruota e che li fece volare ancora tra le stelle.
- Un’altra sconfitta schiacciante!- urlarono , e Bessie aggiunse -Peggio di perdere contro Jessieeeeee!!!- e scomparvero.
 I tre amici raggiunsero Ninetales, che li fissò in modo diffidente e con i muscoli in tensione, come se si stesse preparando per attaccare.
 L’espressione che c’era sul muso della Volpe…era come se volesse dire:
“E voi chi siete? Cosa volete da me?”
- Ninetales…oh Ninetales, come stai?- disse Bea, inginocchiandosi e abbracciandola, ma il PoKèMoN fece come per ritirarsi e indietreggiò bruscamente.
 - E voi chi siete? Cosa volete da me? Andatevene via!- disse digrignando le zanne e girando intorno ai tre.
- Oh no,non dirmi che tu…hai…

***   ***

----Commenti dell’autrice----
Allora,io non mi ricordavo come era il motto del team Rocket e quindiho scritto solo quello che mi ricordavo. Recensite al più presto,perché non aggiornerò prima di aver raggiunto almeno le tre recensioni!  E se volete che vi dica cos è successo alla mia Ninetales,recensite!   Perfavore! Please! Porfavor!
Ora sapete anche il perché del mio nome e più avanti capirete anche il Dark e il White…     
Besos, White Dark Ninetales

- Nuova nota-
Salve, come detto in precedenza, sto "mettendo a posto" un po' tutti i capitoli.
In questo però ho solo risistemato le virgole e aggiunto qualche battuta.
Scusate, ma ora scappo, ho un leggero languorino! 
*Il suo stomaco* GROAAAAAARGGGG!!!
Ahi, ora vado prima che un demone mi perfori la pancia!
Baci,
ReVvY (precedente White Dark Ninetales)

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Capitolo 3
*** Ti racconto qualcosa di noi! ***







- Oh no,Ninetales! Non dirmi che tu hai…perso la memoria?!-
disse la ragazzina in preda al panico.
I…io sono N…Ninetales,la volpe più
forte del Mondo dei PokèMoN! LO so benissimo chi sono! Voi
chi siete piuttosto!- rispose stupita la Volpe bianca,se
così si può definire il colore della pelliccia.
-Ha perso la memoria!- concluse il ragazzo corvino.
- Mi hai preso per una stupida? Guarda che la smemorosi celebrale
l’ho diagnosticata per prima io!- gli rispose indietro la
bambina.
Intanto che i due “amici” litigavano e Flor cercava
di calmarli, Ninetales li guardava e li studiava molto attentamente,per
capire che razza di esseri strampalati avesse davanti,ma dopo qualche
sua acuta constatazione arrivò alla conclusione che non
erano altro che umani.
Ma di quel bizzarro gruppetto la colpì una cosa.
L’atteggiamento di quella che a lei pareva una bambina con
problemi di iperattività.
Le piaceva il modo in cui “combatteva” contro quel
ragazzo che, a occhio e croce, a lei sembrò di circa dieci
anni più grande.
- Se la cava bene,per essere una nanerottola!- mormorò tra
se e se.
- Bastaaaaa!- udì ad un certo punto.
Era Flor,che in un disperato tentativo di calmarli,tra
l’altro senza successo,aveva alzato un po troppo il volume
della voce.
Con la faccia praticamente rossa di vergogna, la quindicenne si
scusò circa cento volte.
- Be,non mi sembrano così tanto pericolosi!
Ascolterò quello che hanno da dirmi.- decretò
infilandosi tra i tre compagni di viaggio.
- Ditemi quello che dovete e poi smammate!- esclamò
pretenziosa.
- Ehi piano! Bea,ora ti assomiglia come una goccia d’acqua!
Ha il tuo stesso
carattere…purtoppo…-esordì Armonio con
la testa bassa.
-E quindi,se ho capito bene,tu saresti la mia allenatrice?- chiese con
il muso rivolto verso Beatriz.
-Sì,non ti ricordi proprio niente?- le disse lei.
-Non ti ricordi della nostra prima lotta? Del primo PoKèMoN
che ho catturato usando te? Del motivo per cui siamo in viaggio?- le
chiese ancora più insistente.
-No,te l’ho detto. Ma se dici che io sono il tuo
PoKéMoN,provamelo. Fammi ritornare nella sfera
Poké. – le disse Ninetales,sospettosa.
-Va bene!- e tirò fuori la sua Poké
ball,dopodichè la puntò verso la volpe e la fece
ritornare.
- Ninetales,vieni fuori!- esclamò subito dopo,lanciandola in
aria.
Dalla sfera fuoriuscì un fascio di luce color cremisi molto
scuro,troppo forse,ma adeguato al carattere del suo nuovo
PoKèMoN.
-Hai avuto la tua prova! Mi credi adesso?-.
- Adesso che l’ho visto,sì. Andiamo,dobbiamo
continuare il viaggio.-.
Beatriz urlò Evviva! Circa un duecentomila volte.
Continuarono tutti insieme il loro viaggio.
Tutti e tre,felici…per ora.
********************* Dopo due anni…************************
Ora Beatriz ha otto anni,ha conquistato diciotto medaglie di diverse
palestre,e il suo legame con Ninetales è aumentato sempre di
più col tempo.
Ora stanno viaggiando nella regione di Unima,conquistano
l’amicizi di tutte le persone che incontravano.
La bambina cantava molto bene,proprio come il suo modo di combattere.
Durante una sfida nella palestra di Austropoli,la città
dell’arte di Unima,la lotta si fece incandescente.
- Ninetales,usa Pirolancio!- disse coinvolta la ragazzina.
Il Levanny di Artemisio fece un balzo indietro,senza riscontrare troppe
ferite,e corse all’attacco con la mossa Fendifoglia.
Ninetales la schivò con abilità e
assestò un potente Doppiocalcio,che mise K.O. il
PoKèMoN nemico.
-Caspita,sei proprio forte!- esclamò il capopalestra.
-Sono davvero impressionato! Eccoti la mia medaglia!- e le
consegnò la medaglia insetto.
-Caspita,grazie! Guarda Niny!- disse contenta la ragazzina di otto
anni,porgendo l’emblema alla Volpe a nove code.
-Bella! E’ semplice,ma al tempo stesso molto complessa. Mi
piace!- disse dopo aver esaminato la medaglia.
La sera,quando,per tornare alla loro capanna,attravesrando un pezzo di
bosco, si ritrovarono davanti una creatura molto simile a Ninetales.
- E tu chi sei?- Chiese perplessa la Volpe alla creatura.
-Siete voi Beatriz e Ninetales?- disse l’essere.
-S…sì.- esclamò un po perplessa la
bimba.
- Venite con me!-.
E le condusse in una caverna…dove…
*****************************************************************************************************************************************************************
---Commenti dell’autrice---
Okey,lo ammetto,capitolo noiosissimo…ma vi prometto che il
prossimo sarà il più sorprendente di tutti,per
adesso.
Però avrò bisogno di un vostro
parere,però non vorrei anticipare niente…ma si
dai! Nel prossimo capitolo ci saranno delle Kitsune,giudicate voi se
è un cross-over o meno…secondo me no.
Be,a presto.
White D.N.


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Capitolo 4
*** La nostra vera identità ***


La volpe le condusse in una caverna,dalla quale usciva un vento gelido e un odore molto pungente,quasi quello di un morto,solo non così forte.
-Dove stiamo andando?-chiese Ninetales,sospettosa.
- L’importante non è il luogo in cui stiamo. L’importante è che voi due sappiate qual è la verità.- rispose la creatura simile a Ninetales,senza girarsi verso le sue interlocutrici e continuando a fare da guida nella caverna tetra e buia.
- Ma la verità su cosa?- esclamò imperterrita la ragazzina.
-Sul vostro passato,sul presente e sul futuro. Un futuro molto prossimo. E soprattutto  sul mondo da cui provenite.-.
-Sul mondo? Noi veniamo dalla Terra.- mormorò Beatriz insicura.
- Non esserne così sicura. E’ evidente che quando tu hai perso la memoria,l’hai persa proprio tutta!- sentenziò sicura la creatura,finalmente girata verso le due,più a Ninetales che a Beatriz.
La Volpe era più perplessa della sua padrona.
-Come fa a sapere che io ho perso la memoria? Vuoi vedere che…-
-Niny,va tutto bene? Sembri preoccupata.- le disse la bimba.
-No,sto bene Bea. Sono solo curiosa di sapere come fa questa tipa che mi assomiglia così tanto a sapere chi siamo noi.- le rispose la Volpe,ignara di quello che stava per accadere a lei e alla padrona.
La seguirono fino alla fine della caverna,che,a dir la verità,sembrava più un tunnel che una caverna vera e propria.
-Okay,stiamo camminando per interi quarti d’ora,non per essere sgarbata!- esclamò ad un certo punto scocciata la bambina.
-Bea!- la ammonì la sua PokéMoN.
-Scusa,ma è così! Non si può negare l’evidenza!-.
L’essere che le stava guidando non parlava più,ma continuava a camminare imperterrita.
-Eh che c’è ora? Il cane ti ha mangiato la lingua?-.
-Siamo arrivate!- disse la creatura ad un certo punto.
-Arrivate dove?!-  urlò la ragazzina.
La domanda non ricevette risposta,se non un ordine abbastanza brusco.
-Forza,infilatevi qui dentro.- disse la simil-Ninetales blu e violetto,indicando con il muso una fessura abbastanza stretta nella parete,già crepata molto.
-Eh sì…secondo te noi ci passiamo da lì?- disse ironica la bambina.
Nonostante la frase appena pronunciata,con anche un filo di superiorità nel tono di voce,prese sotto braccio Ninetales e si infilò furtivamente nella crepa,che si aprì nonappena le due oltrepassarono il “portale”.
La sorpresa che ebbero quando si ritrovarono davanti circa una decina di Ninetales tutte uguali fu enorme.
- Ehm…Niny,forse avremmo fatto meglio a continuare il viaggio con i due tontoloni…- sussurrò a bassa voce Beatriz.
- Perché?- le chiese stranita Ninetales.
- Perché se queste vogliono mordicchiare qualcuno,sai com è…è sempre meglio avere dietro una persona inutile!-.
La volpe le lanciò un’occhiataccia maligna,come per dire: - Ma questa è la cosa più intelligente che ti viene in un momento simile?-.
Intanto che le due si guardavano intorno, la creatura che le aveva accompagnate giù fino a quella che pareva una casa degli uomini preistorici stava raggiungendo una sua probabile compagna di squadra e le stava dicendo qualcosa.
- Benvenute,Ninetales e Beatriz.- disse infine la Volpe che era per prima in fila.
 -Io mi chiamo Cerere.-.
Dopo aver pronunciato le ultime parole, lasciò il suo posto ad un’ altra Volpe.
- Il mio nome è Cassiopèa.- disse questi.
Seguirono tutte le altre,con i loro rispettivi nomi,cioè; Cassandra,Circe,Sibilla,Calipso,Celeste,Calliope,Consuelo ed infine Cortès.
-Squadra al femminile,eh?- mormorò la bambina –Mi piacciono queste tipe!-.
- Non siamo qui per dirvi come ci chiamiamo,ma chi siamo,e soprattutto,chi siete voi e da dove provenite…- sentenziò la creatura di nome Sibilla.
-Chi siamo noi?- Bea.
- E…da dove proveniamo? Ma questo è…-.
- E’ reale. E’ tutto assolutamente reale.- la interruppe subito Cerere.
-Wow,ma era proprio quello che stavo pensando…no,perché io pensavo all’esatto contrario e quindi…bhe,lasciamo perdere!- la ragazzina.
-Come vi stavo dicendo,voi non venite da questo pianeta. Voi siete come noi.- continuò imperterrita Sibilla.
- Aspetta…Voi? Cioè io e lei? Noi due?- irruppe subito dopo Niny.
-Sì,voi due. Voi due siete proprio come noi. Ma per provarvelo,devo fare una cosa che tu,Ninetales,non mi perdonerai mai.- disse Cassiopèa,che poi si avventò sulla bambina e la morse su un fianco,facendo uscire fiotti di samgue scuro come la notte.
-Tu! Come hai osato?!?- urlò feroce la Volpe color avorio.
- Prova ad avvicinarti a lei. E poi fissa intensamente la ferita e tutto il sangue per terra. La guarirai,e avrai la prova che tu sei come noi.-.
Lei seguì alla lettera le istruzioni di Sibilla e,come previsto,guarì la ferita di Beatriz.
La volpe si guardò intorno,attonita.
- Ma…com’è possibile? Sono stata veramente io?- .
Le creature si avvicinarono alle due.
- Bea,tutto bene?- le chiese Ninetales,per niente preoccupata della Volpi che si stringevano attorno a loro sempre di più.
-Sì,un po doloroso,ma non sto morendo. E questo grazie a te!- le rispose la ragazzina stringendola in un abbraccio fortissimo.
-Voi due siete delle Kitsune,e provenite da Monster,il vero mondo dei Pokèmon.- esclamò tranquilla Calipso,accoccolandosi sulle sue code vaporose.
-Perché dici voi due? Anche Bea lo è?-.
-Sì,anche lei,ma non puoi ancora trasformarsi in Kitsune versione Ninetales perché è ancora troppo piccola e debole. E qui si passa al tuo compito. Tu hai il grande onore di allenare a diventare una Kitsune colei che salverà i nostri mondi,quello Umano e quello dei Pokèmon.- continuò Cassiopèa.
- Ma…ma come. Io?!- si stupì più di tutte la ragazzina mora.
-Ora tornate a casa,domani vi spiegheremo tutto più chiaramente. Okay?- disse la Kitsune Nera,cioè Circe.
-No! Io voglio chiarire qui tutto questo e adesso!- urlò spaventata Beatriz.
-Com’è che io sono quella che deve salvare due mondi interi da sola?!-…


---Commenti dell’autrice---
Okay,anche questa è una parte molto discorsiva e anche scorrevole,ma è fondamentale per capire a fondo tutta la storia.
Per il mio personaggio Beatriz iniziano i Veri guai,poveretta,e anche per Ninetales,che nei prossimi capitoli…
No! Sorpresa! Terrò tutti col fiato sospeso fino al capitolo in cui scopro tutto.
Bye Bau,
White D.N.

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Capitolo 5
*** Quella sera ***


-Tornando a noi…non mi avete ancora risposto! Io ESIGO di sapere!- esclamò Beatriz.
Le Kitsune rimasero in silenzio,un silenzio tombale.
Alcune di loro si guardavano in giro,altre si sussurravano qualcosa l’un l’altra, Sibilla e Cerere fissavano senza tregua la ragazzina mora.
-Allora?-.
-Come si vede che sei una di noi,sei proprio cocciuta come una Volpe!- disse a bassa voce Cortès.
La bambina la guardò storta,con quel suo sguardo capace di smascherare anche il più abile dei bugiardi.
- Ok,ti spiegheremo tutto…a partire dall’inizio.- mormorò Cassiopèa.
Le due amiche amanti dei PoKèmon si sedettero su una specie di roccia azzurra che fluttuava a due centimetri come minimo dal pavimento.
-Cominciamo…il nostro mondo,che è anche il vostro mondo,è in grave pericolo. Tu sei la creatura più potente che sia mai stata creata dalla nostra Dea,Inari,e ti è stato affidato il delicatissimo compito di salvare sia Monster sia la Terra,che è collegata ad esso trammite un portale che si trova in un posto del nostro pianeta che è molto nascosto,è una cosa che ti spiegheremo quando saremo tornati a casa nostra. Non c’è nient’altro da spiegare…credo…- spiegò Cassiopèa,la Kitsune Rossa.
La bambina addittò il suo petto ed esclamò stupita:
-Io?!?- seguita a ruota da Ninetales,che aveva i suoi bellissimi occhi rossi spalancati e puntati sulla “piccola” combriccola di creature strane.
-Che c’è,siete stupite? E’ comprensibile,siete appena arrivate…- disse Consuelo.
Ninetales allargò al massimo possibile e immaginabile le orecchie.
- E’ tutto così assurdo…- mormorò Beatriz.
-Ninetales,tu ti ricordi quando Bea ha dovuto andare d’urgenza all’ospedale a causa dell’orecchino incarnato e ha avuto il suddetto “incubo”di vedere tante ombre attorno a sé e tu che la difendevi? Te l’ha raccontato subito,vero?- le chiese ancora Consuelo,avvicinandosi alla cosidetta Ninetales,la quale rispose con un cenno affermativo della testa.
-Sì,ma questo cosa centra? – aggiunse un po stordita la bambina,poi ebbe un’illuminazione –Non ditemi che!?-.
-Sì,esatto,eravamo noi!-.
Alle due amiche venne un colpo.
-Ah! Quindi ci volevamo sbranare la Bea,eh?- irruppe Ninetales.
-Sì,e ora che abbiamo chiarito tutta la faccenda ,tornate a casa. Vi aiuteremo ad allenarvi e se necessario a far ritornare la memoria a Ninetales.-.
Le due “neo-kitsune”allora seguirono il consiglio delle Volpi e decisero di tornare alla loro capanna…o qualunque cosa fosse.
La notte era una delle più belle che le amiche avessero mai visto.
Il cielo blu nerastro era puntellato da milioni di stelle di un colore giallo biancastro, in perfetto contrasto con la tinta oscura della notte.
La luna era piena quella sera ed aveva le sue solite sfumature candide,diciamo quasi come il latte o la neve appena caduta.
Non c’era una nuvola e quindi la Via Lattea si poteva osservare senza problemi, ma c’era un punto in cui si sarebbe vista ancora meglio,in cima ad una specie di collinetta che solo Ninetales e Beatriz conoscevano.
Quella postazione era la preferita dalle due Kitsune,che ogni tanto si fermavano lì per osservare meglio le costellazioni senza alcuna anima viva che potesse infastidirle, e,dato i caratteri molto irascibili e nervosi delle amiche,era un enorme vantaggio.
I pini invisibili al chiaro di luna si stagliavano solo a metà sulla sfera bianca, senza coprirla completamente.
Guardando lo spettacolo dell’immensa natura che si espandeva davanti ai loro occhi, Beatriz e Ninetales cominciarono a riflettere,senza aprire bocca e senza dire una parola.
Ma loro si capivano,anche senza le parole,quei suoni futili e fastidiosi che avrebbero sicuramente rovinato la splendida atmosfera notturna.
Passarono molto tempo a osservare il cielo,ovviamente senza parlare mai.
Ma sicuramente qualcosa doveva scaturire dall’incontro straordinario di quella serata così bizzarra.
La prima parola a Bea,che recitò questa poesia:
“Se mi amate,cari,venite avedermi.
Mi troverete laggiù,
Nel grande bosco di Shinoda della provincia di Izumi,
Dove le foglie di kudzu frusciano sempre d’umor pensoso.”
Ninetales,stupita che per la prima volta in tutta la sua esistenza la bambina dai capelli mori fosse riuscita a recitare una poesia senza nessun intoppo, le rivolse uno sguardo impietrito e dolce al tempo stesso,contrasti tipici del carattere della Volpe dalle Nove splendide code.
-Che bella poesia! Quando l’hai imparata Bea?- le chiese,questa volta con fare dolce.
La ragazzina sembrò essersi svegliata da uno stato di ipnosi apparente e,con fare sorpreso ,chiese all’amica:
-Quale poesia? Ma di che stai parlando Niny?-.
La volpe alzò di colpo il muso e le rispose nervosamente.
-Come quale poesia?! Quella che hai appena recitato,no!?!- .
-Io non ho recitato niente! Hai sognato!- annunciò.
La volpe ancora sgranò gli occhi,insistentemente.
Quella sera le due amiche scoprirono la loro vera identità.
Quella sera scoprirono il loro destino.
Quella sera determinerà il resto della loro vita.
Quella sera segnerà il destino di due Mondi interi.
   -----------------------------------------------*************-------- Commenti dell’autrice -------***************----------------------------------------------
Salve a tutti! Scusate,ci ho messo troppo per aggiornare,ma se otterrò più recensioni mi motiverò di più e aggiornerò più velocemente! Parlando del capitolo…bhe,è una parte molto discorsiva e c’è un ampia descrizione del paesaggio notturno. La poesia non è stata inventata da me,modestamente. E’ la poesia di Kuzunoha,una Kitsune appunto. Nel prossimo capitolo ci saranno un paio di personaggi di Pokèmon che tutti conoscono bene…almeno spero!
Alla prossima, White Dark Ninetales.
Recensite,mi raccomando!

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Capitolo 6
*** Arriva il Team Plasma! ***


Nome: Beatriz    
Cognome: De la Fuente
Età: Nove anni
Sesso: Femmina
Lavoro: Allenatrice di Pokèmon,Coordinatrice
Squadra: Ninetales,Serperior,Umbreon,Lugia,Shaymin,Victini
Dopo aver aggiunto i dati della scheda allenatore di Bea al computer della lega Pokèmon,l’infermiera Joy restituì il prezioso documento rosso fuoco alla ragazzina,che aveva appena compiuto gli anni. Poi le chiese di darle il suo portamedaglie,per poter verificare che le avesse tutte.
-1,2,3,4,5,6,7,8…perfetto,ci sono tutte e otto!- disse ad alta voce,porgendo l’ oggetto dalla forma rettangolare alla piccola Kitsune,che come al solito,era seguita dalla sua inseparabile Ninetales.
Bea aveva messo in pratica tutti i suggerimenti proposti dalle Kitsune che,col tempo, impararono a essere compagne,e si era allenata con Ninetales per diventare più forte possibile,e,a quanto pare,tutte queste cose avevano dato i loro frutti.
-Che carine che siete nella foto sulla scheda! Sembrate proprio due Volpi!- esclamò convinta la donna dietro il bancone.
-Bhe,grazie! Stavo meglio con i capelli lunghi,lo ammetto!- aggiunse scherzosa Beatriz,mentre Ninetales la guardava in modo sinistro,ma visto che lo faceva ogni santo giorno,lei ci aveva fatto l’abitudine.
-Staresti meglio anche con la lingua corta,ma purtoppo quella ce l’hai mooooolto lunga!- ammise il canide,facendo roteare gli occhi rosso cremisi all’indietro.
L’infermiera Joy e Beatriz ridacchiarono piano,per non scatenare la furia distruttrice della creatura che avevano davanti.
-Eppure è strano…io ho l’impressione che vi somigliate molto più di quanto si assomiglino due amiche comuni…- disse Joy,un po perplessa.
A quel punto le due Kitsune si spaventarono.
Non potevano permettere che qualcune le scoprisse,e se fosse accaduto…
-No,dev’essere una mia impressione! Andate pure!- concluse,indicando il cancellone dorato che conduceva nella Lega Pokèmon.
Dopo averla attraversata,fu uno scherzo superare tutti gli ostacoli per loro due e la loro squadra,senza escludere il fatto che all’interno c’erano tre leggendari.
Il povero Lugia le prendeva sempre,direttamente o non,ma in qualche modo gli arrivava o un pugno o un calcio o una sberla,oppure,perché no,una bella testata!
Ma,bando alle ciance!
Dovettero salire centocinquantatremila scalini di pietra,tra l’altro molto rovinati perché consumati dal tempo e dalla pioggia,dalla neve e dai terremoti,ammesso che ce ne fossero mai stati nella ragione di Unima.
Comunque anche i colonnati erano messi molte “bene”,proprio come le scale.
L’unica cosa decente che si poteva ammirare in tutta la sua imponenza era l’entrata della stanza in cui loro e la squadra malandata avrebbe dovuto scontrarsi con il campione,Nardo.
Prima di entrare nella stanza Beatriz si guardò bene dal rimettere in sesto tutto il suo team.
Inutile dire che il più malandato era Lugia,che oltre ad aver combattuto contro sei o sette Pokèmon dei super quattro,aveva ricevuto tre o quattro pugni involontari da Bea sotto il mento perché,guarda caso,ogni sacrosanta volta che la bambina esultava,lui doveva mettersi proprio dietro alle sue spalle e quando gridava “EVVIVA!” agitando le braccia in alto lui riceveva i suoi pugni di turno.
Entrarono nella sala e lo stupore salì alle stelle quando videro il loro amico-nemico N che parlava con Nardo,quest’ultimo piegato sulle ginocchia e pieno di lividi,e tutt’intorno a loro solo macerie e desolazione.
-Ma che cosa…- mormorò Ninetales,spazzando con le code un po di polvere che era arrivata a posarsi davanti a loro.
-Cos’è successo secondo voi?-chiese anche Beatriz,un po più perplessa del solito.
Non ebbero nemmeno il tempo di raggiungere Nardo che dal terreno si levò una scossa di terremoto fortissima(Neanche a farlo apposta!).
Questo si aprì letteralmente sotto i cancelli dorati della Lega Pokèmon e dal nulla uscì un enorme castello,più grande della Lega stessa, e in un attimo furono circondati da una serie di scale di pietra nera,che frantumarono anche quel poco di costruzioni intatte che erano rimaste.
-Nardo! Nardo,cosa ti è successo?- urlò Beatriz,che era accorsa per aiutare l’ex campione.
-Bea,è ferito,non sordo!- la raggiunse Ninetales.
-E’…è stato N…-riuscì a mormorare l’uomo-V..vuole combattere c…con te…- aggiunse ancora debolmente.
-D’accordo! Vado subito a sfidarlo! Ti vendicheremo,vero Niny?- esclamò rabbiosa e convinta al tempo stesso lei.
-Sì…ma ci vorrebbe un Pokèmon di tipo drago più forte di Zekrom…- sussurrò la Volpe color crema.
Nardo fece come per tirare fuori dalla manica del suo kimono arancio qualcosa.
Qualcosa di bianco,dalla forma sferica.
La Chiarolite.
Lo strumento necessario a risvegliare la potentissima Reshiram,la guardiana della Verità,il drago bianco dalle ali d’angelo.
-Tieni. Fanne buon uso. Sono sicuro che saprai risvegliare la Guardiana della Verità…- disse Nardo,prima di svenire e di cadere con un tonfo sordo sul pavimento freddo ( e distrutto, ma lasciamo perdere i dettagli perché proprio non è il caso di raccontare com è ridotto! ).
Beatriz la raccolse e,dopo aver raccolto la pietra,scambiò una rapida occhiata a Ninetales e si avviò verso la scala che conduceva in alto,verso il buco dentro il castello.

******************************************------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Commenti dell’ Autrice -------------------------------------------------------------------------------------------------------------******************************************
Ok,forse chi ha giocato o a Pokèmon Nero\Bianco o Nero 2\Bianco 2 avrà riconosciuto Natural Harmonia Gropius (N) e Nardo,campione della Lega Pokèmon.
La storia non è proprio quella,anche perché il personaggio riceve la Chiaro\Scurolite in un altro punto del gioco.
Avete visto quante ne prende il povero Lugia?!
E nel corso della storia ne prenderà sempre di più,poveretto!
E forse,sempre per chi ha Nero o Bianco 1 o 2,avrà intuito che cosa accadrà nel prossimo capitolo!
Shhhh! Sorpresa!
White Dark Ninetales

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Capitolo 7
*** Riflesso rosso e bianco... ***


Appena entrarono nel palazzo, si ritrovarono davanti niente di meno che i sette saggi,con i rispettivi Pokèmon,ovviamente.

-Oh no! Che scocciatura,sempre voi tra le zapette!- esclamò scontenta la ragazzina, scuotendo la testa da destra a sinistra,con fare refrattario.

-No,no,no. Non va bene!- li prese in giro Ninetales,con una specie di ghigno malefico sotto i baffi neri e lunghi.

-Voi da qui non passerete!- disse deciso Ross,uno dei sette.

-Sì,sì,contaci!- gli rispose subito Beatriz,più provocatoria della Volpe Oro.

-Come sarebbe a dire “sì Contaci”?! Chi ti credi di essere,Mocciosa?!?- .

-Come chi ti credi di essere? Io sono io,no?- ancora più ironica.

A quel punto le due si aspettavano di vedersi arrivare addosso una scarica di Pokèmon e di mosse,ma non fu così.

All’improvviso si sentì una voce femminile.

-Non è da sola,non preoccupatevi di vincere!- disse Giada,l’amica d’infanzia di Bea che era venuta alla Lega per fare il tifo,che era seguita da una imponente schiera di allenatori e di capopalestra,tra cui Artemisio,rimasto colpito dalle abilità artistiche della kitsune.

C’erano anche le infermiere Joy e i Super Quattro.

-Giusto,se volete battervi con lei dovrete passare prima sui nostri Pokèmon!- esclamò Aristide,battendo un pugno contro la gamba.

E mentre la conversazione prendeva la sua piega più “civile”,la Chiarolite di Beatriz cominciò a luccicare e a muoversi nella borsa.

La volpe se ne accorse e le diede una musata per farla stare ferma,e la pietra smise di dimenarsi.

“Sembra quasi che abbia vita propria…inquietante!” pensò Ninetales,fissando il punto della borsa che non smetteva di brillare.

-Bea,Niny,coraggio andate! A tenerli a bada ci pensiamo noi!- le mormorò Antemia.

-Ah…d’accordo! Grazie di cuore ragazzi!- si illuminò la ragazzina mora.

Si sedette sul dorso di Ninetales,evitando coe sempre di farle gridare :

-MA VOLPACCHIOTTE! Sta’un po più attenta,tonta!-.

In realtà la bimba dispettosa di tre anni fa era ancora chiusa nel cuore di Beatriz e aveva ancora tante energie per far disperare la povera Volpe,la quale non se la prendeva più di tanto.

Coinciò a correre il più veloce possibile,anche se con i dolcissimi quarantatrè kili della ragazzina non rendevano certo le cose più facili,anzi…

-Dai lumaca,dai!- ululava la passeggera,anche se la Volpe l’avrebbe volentieri definita “zavorra”.

-Bea,anche se mi sto sforzando di non farti volare contro un pilastro di questo orribile castello,ti assicuro che sto andando il più veloce possibile!- le rispose, aumentando di un pochetto la velocità dei suoi balzi fulminei.

La bambina,no anzi,la ragazzina (è giusto essere precisi!) si guardava attorno, curiosa.

-Ma questo palazzo è un labirinto! Non finisce più!- esclamò ad un certo punto.

Poi,aguzzando la vista, si accorse che più avanti si trovava una stanza ampia, e davanti ad essa erano piazzate due donne dall’aspetto malinconico.

-Hei! E voi chi siete?- urlò alle figure,spaccando il tipano della povera Ninetales.

Arrivate davanti,le ragazze si presentarono.

-Io sono Anthea,la musa dell’Amore.- disse la ragazza con i capelli rosa chiaro raccolto in una specie di coda.

-Oh,accidenti! Dura la vita,eh?-ridacchiò Bea.

L’altra ragazza, la bionda,si chiamava Concordia e si offrì di curare i suoi Pokèmon prima dello scontro con N.

-Entrate in quella stanza. E’ la Sala del Trono. Natural vi attendeva con ansia.- dissero le due Muse indicando il portone.

Le amiche alzarono le spalle e si decisero a varcare la soglia.

Uno spazio infinito, piastrelle blu e avorio da tutte le parti, una specie di base di cemento con una distesa d’acqua immensa,il trono e…

-N…- sussurrò digrignando i denti Beatriz.

-Benvenute nel mio palazzo,care amiche. Era da tanto tempo che volevo scontrarmi con voi…ma,che succede? Reshiram non è apparsa?- disse il ragazzo con i capelli colore del thè.

-Che delusione! E io che ero convinto che sarebbe comparsa! Peccato,vorrà dire che dovrai sconfiggere il mio Zekrom con i tuoi Pokèmon…Fatti vedere,Drago Nero Ideale!- esclamò,puntando il dito contro la parete alle sue spalle,la quale dopo due secondi si disintegrò letteralmente, facendo comparire al suo posto un enorme creatura nera.

Zekrom.

“ Siamo spacciati…”cominciò a pensare la ragazzina,ma ad un certo punto la sua borsa le diede degli scossoni così tremendi che lei fu costretta a gettarla a terra.

In effetti la Chiarolite stava reagendo alla forza di Bea.

Riflessi rossi e bianchi uscirono dalla pietra,per poi trasformarsi in due enormi ali bianche perlate ed una imponente coda infuocata.

Reshiram.

Non ci volle molto perché la lotta cominciasse.

Un Incrotuono di Zekrom aprì il combattimento,subito schivato da Reshiram e contrattaccato con un potentissimo Dragospiro.

L’aria calda era quasi insopportabile,infestava tutta la stanza.

-Reshiram,usa Incrofiamma!- decise Bea,dando il colpo definitivo al già stanchissimo Zekrom.

-No,Zekrom…mi dispiace amico…i dispiace…- mormorò a bassa voce N.

-NOOOOOOO!- urlò Ghecis,che aveva assistito alla lotta da un angolino remoto della stanza.

-Imbecille! Non sei capace di fare niente! Sarebbe stato meglio se ti avessi lasciato in mezzo ai Pokèmon quando eri piccolo! Non avrei dovuto adottarti! Non mi assomigli per niente,non sei come me! Sei un incapace…-ma fu interrotto da Bea e Ninetales.

-Forse non te ne sei accorto,ma sto registrando tutto!-e mostrò il cellulare in modalità “VIDEO”.

-E per fortuna che non ti assomiglia,altrimenti saremmo fregati!- continuò la volpe.

-Ah sì eh? Ti sfido! Vediamo se sei in grado di battere i miei fortissimi Pokèmon!- proposr malefico l’uomo con l’occhio disegnato sul mantello.

-Tsk,sì,vediamo quanto saranno fortissimi i suoi Pokèmon!-.

Come previsto in precedenza, lo scontro era quasi stato vinto da Bea.

-Vai,Hyderigon!- Ghecis mandò in campo il drago a tre teste.

-Usa Dragopulsar!-.

-Ninetales,schiva e usa Vampata! FORZA!-.

Ovviaente la mossa andò a segno e fece ruzzolare il drago a terra,non ancora sconfitto,ma parecchio malridotto.

-E ora,finiscilo con Fossa!- ordinò.

Ma la mossa non andò a segno grazie all’abilità di Hyderigon,Levitazione.

-Hyderigon,usa Oscurotuffo!- disse l’uomo,indicano i piedi della Volpe.

La  mossa purtroppo riuscì a colpirla,ma ci voule ben altro per sconfiggere una Ninetales con quella prestanza fisica.

-Niny,usa Solarraggio!- e questa voltà centrò il bersaglio,eliminandolo definitivamente.

Ghecis cadde sulle ginocchia mentre le due amiche si abbracciavano e saltavano felici.

-N…non è possibile…ho perso…-.

 Nella sala entrarono Giada e il suo fedele Absol.

-Cos’è successo qui? Sembra che sia passato un uragano!- esclamò la bruna.

-No,è passata Bea!- le  rispose N,alzandosi in piedi,felice di aver perso.

Nonostante tutto,aveva perso con i suoi ideali,ed era quello che contava.

Arrivò la polizia e…

 

******************** Comenti dell’Autrice *************************

Bello lunghino il capitolo,eh?

Se qualcuno si ricorda di che cos’è Musa Concordia me lo potrebbe scrivere,così sistemo la storia?

Poi,nel prossimo capitolo,metto un altro personaggio,ma inventato da me.

Per un po io,N e Giada e anche qualcun altro viaggeremo insieme! J J J

Ciao ciao,

White Dark Ninetales

 

 

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Capitolo 8
*** Bianca,Tony e Nate ***


La polizia portò via alcuni dei stte Saggi, quelli che non erano riusciti a fuggire.

Bellocchio si diresse verso le due ragazzine e chiese loro un aiuto per riuscire a catturare anche coloro che erano scappati, Ghecis tra questi.

-Sì certo…e perché questo dopo tre anni?- rispose ironica Beatriz,sotto gli sguardi indagatori di Giada,Absol e ovviamente la sua amata Ninetales.

-Perché ci abbiamo messo molto a sbrigare delle faccende riguardanti i Cinque Saggi ritrovati…-.

Giada si fissò le mani pallide.

Erano passati due anni da quando N era scomparso.

Erano passati in fretta,volati,ma comunque erano passati.

-Senza contare che mancano solo due saggi,Ross e Ghecis,e anche Natural dev’essere arrestato.-  aggiunse  Bellocchio.

A quel punto fu come se Giada uscisse da un coma.

-Anche lui? Perché? Non era già stata chiarita la faccenda? E’ stato ingannato da Ghecis,no? E allora che bisogno c’è di arrestarlo,MELO SPIEGA !?- irruppe lei.

-Bhe…non ne siamo certi del mandato di arresto ,ma comunque dobbiamo catturarlo…-.

**************************** Dopo un altro anno…****************************

Le due ragazze,e i relativi Pokèmon,ovviamente,si misero in viaggio e riuscirono a scovare facilmente Ross, ma Ghecis e sopprattutto N non si trovavano da nessuna parte,spariti nel nulla.

Fu un bel giorno di Giugno che si ritrovarono in una città a loro ancora sconosciuta,Alisopoli.

E fu proprio in questa città che gli “ormoni”di Beatriz andarono in tilt per la prima volta.

Belle,una loro vecchia amica,quel giorno aveva un impegno e dovette chiedere un favore proprio alla nostra Bea.

-C…COSA?! Vuoi che io vada a consegnare dei pokèmon a due fratelli di Alisopoli?! Ma cos’è che non ti funziona più in quella testaccia piena solo di capelli?!- strillò sconvolta lei.

Eppure le biondina la conosceva fin troppo bene.

-Ma non sarà così grave! La ragazza la conosce la professoressa Aralia,è simpatica! E suo fratello Nate…bhè non l’ho mai incontrato…ma dev’essere simpatico anche lui!- cercò di rifilarle l’incarico ad ogni costo, e alla fine ci riuscì.

Beatriz,scocciata,prese in custodia le PokèBalls contenenti i tre starter e raggiunse il promontorio di Alisopoli,sbuffando…

        ******************* In una Casa di Alisopoli… ***********************

Una ragazza dai lunghissimi capelli castani si stava pettinando con entusiasmo,dopodichè se li raccolse in due code molto lunghe e si vestì,con molta cura dello stile.

Quando ebbe finito di sistemarsi,entrò nella camera del fratello,scoprendo con sua enorme sorpresa  che il ragazzo moro stava ancora ronfando sonoramente nel suo letto.

Furibonda,si avvicinò di soppiatto al letto e strillò a gran voce:

-NATEEEEEEEEE! SVEGLIATIIIIIIII,DOBBIAMO ANDRAREEEEEE!!!-.

Il povero ragazzo si alzò di soprassalto,sbattendo con la fronte contro ad un armadietto.

-AHHH! Bianca!- esclamò dolorante,con i timpani sfondati.

-Ma che ore sono?- chiese lui.

-Le otto e mezza! Sbrigati e vai a vestirti,imbranato!- gridò ancora.

Nate,tenendosi un dito nell’orecchio destro,corse a prepararsi alla rinfusa in bagno.

Chiaro che ci mise molto meno di Bianca.

Uscirono di casa senza neanche fare colazione,salutando in fretta la madre.

-Aspetta!- disse al fratello la ragazza quindicenne –Ci deve raggiungere anche Tony!-.

-Tony? E perché?-si affrettò a risponderle.

-Perché…perché sì!-.

-Sì,sì,come se io non avessi capito che ti sei innamorata di lui!- disse tra se e se.

Bianca ricevette una video-telefonata da Belle proprio nel momento in cu stava per prendere a botte il fratello per quello che aveva sentito.

-Ciao Bianca,sono Belle. Ascolta,io non posso consegnarvi i Pokèmon,al mio posto troverete sul belvedere di Alisopoli una ragazza su quattordici anni appena compiuti,lunghi capelli castani con sfumature bionde e due grosse e vistose orecchie da volpe. Il suo nome è Beatriz e possiede un Ninetales speciale,grandi ali piumate e occhi molto scuri,espressivi. Non potete sbagliarvi. A presto e spero di incontrarvi. Ciao!-.

I due fratelli si guardarono in faccia con un’espressione stupita,perplessa.

-Sembra proprio una bella ragazza!- esclamò Nate,coprendosi il viso per non farsi scoprire dalla sorella, anche se fu inutile.

-Nate!- lo rimproverò severamente.

Anche se era parecchio vivace come carattere,era anche gentile verso le altre ragazze e non sopportava che il caro Nate facesse il dongiovanni con esse.

Anche se non era il ragazzo più bello dell’universo,un certo fascino lo aveva.

-Dai,andiamo!- gli disse,prima di rifilargli un bel ceffone sulla nuca.

-A-aspetta! E Tony?-cercò di bloccarla lui.

-Mi chiamavi Nate?- disse il bruno,che li aveva raggiunti di corsa.

-Oh…come non detto! Andiamo!-.

               **************Sul Belvedere… **************

-Ma guarda tu se Belle doveva rifilarmi due tonti principianti.- continuava a lamentarsi Beatriz, sottovoce.

Ninetales guardava il cielo caldo e sospirava, guardava per terra e sospirava,sospirava,e sospirava ancora.

-Ma quanto ci mettono?- mormorò alzando il muso per annusare le fronde degli alberi in fiore.

-Eccociii!- si udì un urlo dalle scale,poi qualcuno che correva veloce,e poi la visione di una ragazza e di due ragazzi che annaspavano sfiniti sull’ultimo scalino.

-Bianca,solo tu riesci a correre per un quarto d’ora senza una pausa!- esclamò il ragazzo castano.

-Uffa,quante storie!-ribattè lei.

La ragazza si avvicinò a Bea e Niny e si presentò.

-Ciao! Come avrete capito,io sono Bianca,e lui è mio fratello Nate. – disse indicando il ragazzo semisvenuto,che respirava a malapena.

Poi aggiunse,additando Tony:

-E lui è Tony,un amico di vecchia data.-.

-Bene,è un piacere conoscervi,ragazzi.- rispose Bea,abbastanza entusiasta degli allenatori che aveva davanti.

-Almeno conoscete le strategie base della lotta Pokèmon?-chiese Ninetales,scodinzolando.

Bianca annuì vivacemente.

-Io più o meno…- fu la risposta del fratello,ormai morto vivente,che era riuscito a malapena ad alzarsi.

Bea appoggiò la guancia sulla spalla.

Un altro allenatore alle prime armi da addestrare.

Lo sapeva che tanto la Volpe color crema gliel’avrebbe affidato,o,per meglio dire, rifilato.

“Bhè…almeno è carino!” pensò tra se e se la kitsune dai capelli bicolore,rivolgendo un sorriso lieve al ragzzo che annaspava ancora.

-Stai bene?- gli chiese dopo qualche minuto di conversazione.

-Chi…io? Sì,sì,io sto bene!- le rispose un po confuso,con una mano sul torace.

-Allora,Bea,tu e Giada dovrete viaggiare con un compagno in più!- sentenziò Ninetales,dopo che i due ebbero scelto i loro starter.

-Lo sapevo.- annuì lei,scuotendo il capo.

 

               ****************Dopo qualche giorno…*****************
-Allora tu sei Giada. La mia amica Bea mi ha parlato tanto di te! Piacere.- Nate.

La brunetta quattordicenne arrossì quando il giovane le baciò la mano con il solito fare cavalleresco.

-Sì,sono io,piacere di conoscerti Nate.- fu la sua risposta.

Quando partirono per iniziare il viaggio in compagnia,lei si rivolse all’amica:

-Carino il ragazzo che ti ha rifilato la tua Niny,eh?-.

Chissà come mai,ma anche a Beatriz pareva così.

Carino…

 

********************* Commenti dell’autrice e di Shiny Shaymin********************

Shaymin: Lungo il capitolo,EH?

W: Stai ZITTO! Dunque…cosa volevo dire?

Shaymin: Che ami Nate?

W: QUESTA TE LA SEI PROPRIO CERCATA SHAYMIN! Vieni Qui!!!

Ninetales: A causa di una zuffa in studio,qui chiudo io.

Nel prossimo capitolo raggiungeremo finalmente il tanto agoniato N…e forse Bea deciderà una cosa importante per il suo futuro e anche per quello di Nate…

A presto,

….NinyJ

P.S.

W: Ho vinto iooooooo! NINJAAAAAAAA! J J J

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Capitolo 9
*** Le cose che mai ti aspetteresti! ***


I tre compagni di squadra e i loro pokèmon erano in viaggio da parecchie settimane,ma ancora nessuna traccia di Ghecis,o ancora più importante,di Natural.

E da qualche tempo nella squadra si era inserita anche Bianca,la sorella di Nate,che ogni volta che il ragazzo si avvicinava a una delle amiche,lo picchiava.

A Giada davano abbastanza fastidio le avance indesiderate del ragazzo,al contrario Bea non sembrava molto dispiaciuta,ma sapeva anche che,essendo un umano,non poteva avere una cotta per lui…anche se…

Senza contare che all’amica bruna piaceva N,quindi avrebbe avuto la strada spianata…se non fosse stato per Ninetales,che si opponeva ferocemente ai tentativi del giovane di “attaccare bottone”con la SUA migliore amica.

Giada non era una brutta ragazza,anzi era molto carina.

Aveva un anno in più di lei,lunghi capelli neri che le arrivavano fino a metà della schiena,solitamente raccolti in una coda,gli occhi marroni chiari,che a volte variavano dal colore più scuro alla tonalità più chiara del verde.

Viaggiava con il suo Absol,una coppia perfetta,niente da ridire.

I suoi colori preferiti erano il turchese ed il viola,e infatti aveva sempre indosso indumenti e accessori di quelle tinte.

Una ragazza dolce e simpaticissima,non avrebbe faticato molto per trovare un fidanzato.

La sua rivale,Nikole,era tutto il contrario di lei.

Era brutta,cattiva e scorbutica,e andava sempre a spasso con le sue “servette”Alba e Serah,che erano come delle cagnoline e facevano tutto quello che diceva loro la ragazzaccia.

Inutile dire che le due erano sempre in competizione,e anche Beatriz faceva la sua bella parte,cozzando sempre con Nikole quando si presentava l’occasione.

Giada era assorta nei suoi pensieri,quando vide nel cielo una cosa che la fece risollevare e chiamare all’appello il suo Togekiss,un Pokèmon di tipo Volo,per raggiungere l’oggetto volante.

-N!- esclamò,fermandosi accanto al ragazzo dai lunghi capelli verdi.

-Giada,da quanto tempo! Che piacere rivederti,amica mia!- le rispose il giovane,probabilmente ancora ignaro dei sentimenti che la ragazza provava nei suoi confronti.

-Allora,come vanno le cose qui a Unima?-.

-Male! Ghecis è tornato,ma non abbiamo la più pallida idea di dove si trovi in questo momento. Bea e Nate lo stanno cercando dappertutto.- gli rispose,un po offesa.

-Oh no! E come fate a sapere che è tornato?- chiese ancora.

-Abbiamo sentito mentre parlava della “liberazione dei Pokèmon per mezzo di una creatura che vuole risvegliare lui stesso”sulla piazza dove aveva tenuto lo stesso discorso dell’altra volta.-.

Il verde,intuendo le intenzioni dell’uomo che fino a qualche anno fa aveva considerato suo pedre, prese la mano di Giada e la fece salire sul suo enorme dragone nero,Zekrom,dicendole:

-Presto,dobbiamo andare alla fossa Gigante! -.

La ragazza,rossa più di Ninetales quando è il principale bersaglio degli scherzi di Bea, rispose:

-Ma Bea e Nate sono andati proprio laggiù….-.

-Oh no! Allora dobbiamo sbrigarci! Sono in grave pericolo!- aggiunse N.

           *************** Alla Fossa Gigante… *******************

Le code di Beatriz coprivano le spalle tremanti di Nate,infreddolito.

Che la giovane fosse una Kitsune,e che lo fosse anche Ninetales,era una cosa ormai troppo scontata,e lo sapevano tutti,ma quando lo venne a saprere anche la madre dei due amici delle Volpi non ne fu proprio entusiasta,anzi diciamo che impose a Bianca e Nate di tornare subito a casa da lei.

Bianca,spaventata dall’aspetto e dalle voci che giravano sul conto delle Kitsune, decise di obbedire,ma Nate fece tutto il contrario.

Da poco tempo si era accorto che le “civettate”nei confronti della ragazza dai capelli bicolore era diventata attrazione pura,e non aveva di certo voglia di tornare indietro proprio ora che stava imparando ad innamorarsi.

Dalle code vaporose della Ragazza\Volpe si spandeva un calore molto piacevole.

-Ora va meglio?-gli chiese la ragazza,dolcemente.

-Sì,sono abbastanza caldo.- rispose con entusiasmo lui,solo dopo si accorse dell’enorme,terribile  doppiosenso delle sue parole,per precisare quando lei si mise a ridacchiare sotto i baffi.

-Oh cavolo,scusami….- si affrettò a dire.

-Non preoccuparti! Anche a me capita di dire dei doppisensi,qualche volta.- gli rispose la Kitsune, in tono insolitamente caloroso e dolce,in contrasto con il caratteraccio di lei.

Si fermarono solo quando si accorsero di essere arrivati all’ingresso della grotta,all’interno della quale, secondo la professoressa Aralia e Aristide,si trovava Ghecis con il cuneo DNA,rubato in precedenza dai suoi scagnozzi.

Dapprima si scambiarono un’occhiata,annuendosi a vicenda, poi entrarono.

Le supposizioni dei due erano sensate.

In fondo alla caverna vi era Ghecis,coperto dalla testa ai piedi  da un lungo mantello,accanto ad un enorme drago grigio con le ali ghiacciate e gli occhi giallastri.

Kyurem.

-Oh no…- mormorò Nate,mettendosi tra Beatriz e il Pokèmon.

-Sta’indietro! Ti proteggo io Bea!- disse convinto lui, afferando un braccio della ragazza e spingendola indietro.

-Benvenuti,mocciosi! Vi presento il mio Pokèmon,Kyurem! Ah ah ah!- esclamò ridendo rumorosamente Ghecis.

La creatura mostruosa alzò il muso in aria ed emise un ruggito,come per rispondere al richiamo del nuovo, malvagio padrone.

Dalla fenditura che pareva essere la bocca del drago uscì un vento gelido,che successivamente creò delle enormi calotte polari tutt’intorno ai due amici.

Il ragazzo strinse a sé la Kitsune in forma umana per proteggerla dal freddo,causando l’arrossire violento di quest’ ultima.

-Ma che stai facendo?!?- chiese lei,trattenendo a stento l’imbarazzo.

-Ti proteggo dal ghiaccio,non l’hai capito? Eppure tu sei una ragazza così tanto intelligente!- le rispose lui, imbarazzato forse di più di lei.

Negli occhi del ragazzo si poteva vedere chiaramente l’affetto sincero che provava per Beatriz De la Fuente.

Il ghiaccio era tutto intorno e andava via via restringendosi,quando…

-Zekrom,Incrotuono!- si udì da lontano.

Ninetales,insospettita dai rumori che provenivano dalla grotta,corse dentro e vide la scena.

Bea e Nate abbracciati,Zekrom,N e Giada con il suo Togekiss che scoglievano con la mossa Incrotuono degli enormi ghiaccioli tutt’attorno ai due e Ghecis ed un drago.

“Probabilmente è Kyurem.” Disse nella mente lei, attaccandolo con un potente Lavasbuffo,seguito dalla mossa Vampata e poi da Lanciafiamme.

Mise così alle strette il Pokèmon,che fu finito da un Dragospiro di Zekrom e da Dragopulsar di Reshiram, il drago bianco appartenente alla sua padroncina.

Il nuovo piano di conquista di Ghecis sventato dal suo figlio adottivo e da un branco di mocciosi in meno di mezz’ora!

-NOOOOOOOOOOOOOOO!- fu l’unico commento dell’uomo quando fu sconfitto.

Chiamata la polizia,i ragazzi si riunirono e decisero di proseguire il viaggio assieme ad N, scagionato dalle accuse di Bellocchio.

Inutile dire che la più felice del gruppo di questo cambiamento fu Giada.

         ************** Quella sera… ****************

Bea e Nate erano seduti fuori dalla porta d’ingresso della casa presa in affitto da N, appena ritornato da un bel viaggetto a Sinnoh.

-Allora…-cercò di attaccare Beatriz – E’stato bello?-.

-Cosa?- le chiese il ragazzo moro,sempre spettinato.

-Sconfiggere un cattivo,vedere un paio di Leggendari in azione…-.

-Abbracciarti.- aggiunse lui,prendendole la mano  e tirandola verso di sé.

-Ma sai cosa mi piacerebbe ancora di più?- e lei:

-Cosa?-.

-Darti un bacio.- e infatti le diede un bacio sulle labbra.

Sulle prime la Ragazza\Volpe non capiva cosa stava accadendo dentro e fuori di lei,ma sentiva il cuore pesante e velocissimo,gli occhi si chiusero senza il consenso del cervello e la bocca diede libera entrata alla lingua del ragazzo che la stava facendo impazzire.

Quando si staccarono,il giovane era rosso in viso e continuava a fissare “l’amica”che aveva appena baciato con enfasi.

-Ti…ti chiedo scusa…non so che cosa mi…-ma Beatriz lo fece zittire,coprendogli la bocca con due dita.

-E’ stato bello!- le rispose lei,dolce.

-Dovremmo rifarlo. Sempre….-aggiunse poi,levando le dita.

-C-cosa?-chiese ancora più stupito Nate.

-Ci fidanziamo?- Bea.

Il ragazzo all’inizio sembrava un po riluttante,ma dopo qualche minuto di riflessione la baciò ancora e annuì convintissimo.

-Ti amo.- disse lui.

                                   *****Comenti dell’autrice,Shiny Shaymin e Ninetales(Ahimè!)******

Shaymin: SEI UNO SCEMO N! Ma non capisci proprio niente delle donne?!?

W: Zitto,comunque questa è  una delle poche volte in cui ti do ragione! SEI UNO SCEMO NNNNNNN!!!

Niny: ANCHE TU SEI UNA SCEMA! COME HAI POTUTO FAR LIMONARE IL TUO PERSONAGGIO CON NATE!? :(

W: Ah,giusto…lei è Ninetales…che mi ha costretta a inserirla nei commenti…mi dispiace tanto….

Niny:Ah,certo che ti dispiace! Dare un dispiacere simile alla tua Volpe! Come hai potuto baciarlo!?

BACIARLO!!!

W: Era solo un bacetto… J

Shaymin: No,erano due! E aggiungo anche che erano BELLI LUNGHI! :p :p :p

W: Zittooooooo!!!

Niny: Ma quale zitto e zitto! Ha ragione!

W: Sì,va bene,ho baciato Nate! E allora?! Comunque,nel prossimo capitolo la nostra amica Giada e N… non posso dirlo,ma lo potete immaginare! Non ho inserito la storia di N per due motivi:

1.       Perché altrimenti la storia veniva troppo lunga (a mio parere)

2.       Perché penso che più o meno tutti la conosciate

Ma comunque,se qualcuno non la sa e la vuole sapere me lo può scrivere nelle recensioni e sarà successivamente mia premura scrivere un’intera One Shot dedicata alla storia di N piccolo.

Baci…

Niny:NON VOGLIO PIU’ SENTIRE QUELLA PAROLA! L L L

W: A presto,J

White Dark Ninetales

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Capitolo 10
*** Operazione Cupido ***


Ninetales aveva visto.

Aveva visto i due baciarsi quella sera fuori dalla porta di casa.

Ma non aveva sentito quello che Beatriz aveva proposto al giovane.

Se l’avesse sentito, forse avrebbe avuto un infarto,a voler essere buoni.

Si sentiva un po tradita dalla sua migliore amica.

Dopotutto,aveva imparato a parlare per amor suo,no?

Aveva le ali grazie all’affetto sincero che provava per la sua padroncina,non era forse così?

Qualcuno poteva negarlo?

E allora perché Beatriz aveva baciato Nate,proprio lì,davanti alla porta,pur conoscendo i rischi?

Era anche vero che però la sua Bea aveva già quattordici anni e ormai era arrivata l’ora di interessarsi ai ragazzi in quel senso…ma lei era lo stesso gelosa.

E perché?

Era la domanda che la assillava continuamente,in quegli ultimi giorni,quando li vedeva così vicini,attaccati e dolci l’uno con l’altra.

Lei non poteva essere gelosa di un ragazzo.

Ma di un fidanzato?

Ma tutti questi dubbi sparirono quando vide una cosa che la fece innamorare…

                      *********** Intanto…*************

N e Giada erano inseparabili.

Parlavano spesso e volentieri, si scambiavano numerose e non sempre validissime battute, lottavano…

Insomma…erano diventati molto amici.

Ma N continuava ad ignorare i sentimenti della giovane ragazza.

-N…- disse piano Giada.

-Sì,cosa c’è?- le rispose il verde,un po preoccupato per il tono dell’amica.

-Bhè…ecco…non ti sei accorto di una cosa?-.

Lui era decisamente perplesso.

-Cosa?-.

La giovane sospirò,rassegnandosi.

-Niente,lascia stare…- in effetti quel giorno lei aveva indosso una maglia bianca con la stampa di un enorme cuore rosso con delle alette,un girocollo con un ciondolo a forma di foglia di thè ed un paio di pantaloni con lo stesso colore dei capelli del ragazzo.

Niente,non capiva proprio niente.

Sospirò per l’ennesima volta.

Beatriz e Nate,lontano dagli sguardi degli altri,si stavano baciando ancora.

La ragazza aveva notato la faccia affranta dell’amica e,curiosa,chiese al suo fidanzato:

-Nate,come hai capito di essere innamorato di me?-.

Il ragazzo sussultò all’improvviso.

-Io…bhè,a dire il  vero non lo so!- rispose.

-So solo che il mio cervello ha dato gli impulsi al mio cuore e alla mia bocca che ti ha baciata e ha detto “Ti amo”…-.

-Ma sei sicuro che questa sensazione è partita dal tuo cervello e non dal tuo cuore?- fu la risposta di Beatriz.

Il ragazzo riflettè.

-AHHHH! Senti,non lo so! So solo che tu mi piaci! Adesso smettila di parlare di queste cose e dammi un altro bacio,sbrigati!- disse afferrando il braccio della ragazza e tirandola a sé.

-Sei sempre il solito.- decretò lei,tirandosi indietro dopo che Nate l’ebbe baciata.

-EH-EHM!- tossì feroce Ninetales.

-Bea,ho bisogno di parlarti.- disse poi tirandola da una parte col muso,lontana da Nate.

La giovane ragazza\volpe era un po intimorita,ma non al punto di avere una paura folle della sua stessa migliore amica.

-Dimmi Niny.-.

La dorata sospirò per l’ennesima volta.

-Non credi che Giada sia cotta di N?- le chiese.

-Ma sul serio io ero l’unica che l’aveva capito?- esclamò stupita la ragazza.

In realtà anche Ninetales l’aveva capito ,e subito,e non era questo l’argomento che  voleva trattare con la sua Beatriz,ma non aveva il coraggio di parlarle della sua storia con Nate,e visto che questo era l’unico argomento valido in quel momento…

-Dobbiamo aiutarla! Se non le diamo una mano non credo che quell’imbranato di N si accorgerà che lei ne è innamorata. Era questo che volevi chiedermi,neh vero?- decretò ancora la kitsune.

-Sì,esatto.- rispose frettolosa la volpe oro.

-Solo…perché non chiediamo anche a Nate di aiutarci? E’ un ragazzo in gamba e credo che anche lui se ne sia accorto. E’ un ragazzo molto sveglio.- propose la ragazza.

-Sì…a proposito di Nate…vi ho visti mentre…vi baciavate.-.

Pietrificata.

Beatriz rimase come pietrificata.

-Bhè,non l’hai presa male.- disse piano per paura che l’amica l’attaccasse.

-Il fatto è che…per me è stato come una specie di tradimento…vedervi così…così.- le rispose Ninetales.

La ragazza si strinse nelle spalle e abbracciò la sua volpe,tenera.

-Ma tu sei la mia migliore amica,Niny! E lui è il mio ragazzo,c’è una bella differenza!- ma si interruppe quando vide che al fianco di Nate c’era un bellissimo Pokèmon nero con dei cerchi gialli.

-Bea,chi è lui?- le chiese rintontita.

-E’ Umbreon,un pokèmon di Nate. Perché?-.

-Credo di avere un problema! Mi batte veloce il cuore!-.

-OoooooooKeyyy…Comunque,per quell’affare di Giada…-.

-Fai quel cavolo che ti pare col tuo…BLEAH! Fidanzato,ma aiuta Giada!-.

La ragazza\volpe strinse un pugno e lo agitò in aria.

-Via all’”Operazione Cupido!”-.

         **************** Quella sera…. **************

Le teste di Nate,Beatriz e Emboar sbucarono da dietro un muro.

-Sei pronto?- chiese lei al ragazzo.

-Come no!-.

Il loro piano era semplice:

Dovevano solamente far capire a N che la ragazza bruna aveva una cotta per lui…ma forse non era così facile…

Erano davanti ad una gelateria di Austropoli per acquistare il famosissimo “Cono Austropoli”,o almeno così Giada e N credevano.

All’improvviso i tre che erano nascosti dietro il murales sbucarono davanti alla gelateria per ascoltare di nascosto la conversazione.

N e Giada stavano parlando dei loro animali perferiti.

Per entrambi era il gatto,poi c’erano anche il cavallo e il cane.

Il colore preferito,Viola per entrambi.

Il cibo preferito,pasta e bistecche tutt’e due.

In effetti avevano molte cose in comune.

-Sta andando malissimo!- mormorò Beatriz a Nate.

-Perché? A me sembra che vadano d’accordo.- le rispose il ragazzo.

-Ma che dici?!? Nemmeno si annusano!-.

Evidentemente lei si era scordata di nuovo che l’amica non era una kitsune e che,di conseguenza, non si comportava come una volpe.

-Bea…-.

-E’?-.

-Giada non è una Volpe!-.

Silenzio tombale.

-Ah Già! Me l’ero dimenticato!-.

-Sei la solita smemorata!- la ammonì lui,grattandole un’orecchia che sbucava chiaramente dai capelli.

-Piantala deficiente!- cercò di scansarsi la ragazza.

Stavano insieme da così poco eppure lui conosceva tutti i suoi punti deboli.

I due erano assorti nella loro molto civile conversazione da non accorgersi dello sguardo storto di Emboar né dei due loro amici seduti al tavolino,a gustarsi un bel gelato.

N e Giada erano a loro volta assorti nella loro,di conversazione,e finalmente il verde si accorse di quanto fosse gentile,dolce,carina e simpatica la miglior amica di Beatriz.

-Senti Giada…- cominciò il ragazzo.

-Sì N?-.

-Ti va se proviamo e dico PROVIAMO a stare insieme?- e alla ragazza si illumiarono gli occhi.

Intanto i tre origliatori avevano smesso di discutere e osservavano la scena dei due neo-fidanzati che si baciavano.

-Senti,visto che tu sei un umano e che ne sai TAAAAAANTO su queste cose,come è andata?- chiese la mezza mora mezza bionda.

-Secondo me ora sono fidanzati. Emboar?- rispose lui.

-Sì,anche per me.SHHHH! Stanno arrivando!-.

-TUTTI VIA DA Quìììì!- ululò Beatriz,fuggendo e trascinandosi dietro anche il ragzzo castano.

                                             ************ All’albergo… *************

-Alloooooora,com’è andata alla gelateria?- chiese Beatriz,che era rientrata a casa poco prima dell’amica, fingendo di non aver visto nulla.

-Già,allora?- aggiunse nate,che era appena uscito dalla doccia,o almeno così fingeva,con l’asciugamano attorno ai fianchi e la cannottiera (l’autrice è svenuta!) bagnata.

-Oh,bhè…io e N ci siamo fidanzati.- rispose la ragazza bruna.

-Oh era ora!- esclamò Ninetales,grattandosi un orecchio con una zampa posteriore.

-Sì,finalmente se né accorto!- aggiunse Giada,felice come una pasqua.

Quando fu salita al piano di sopra, i quattro si scambiarono l’occhiolino.

-Oh,devo far respirare un po Umbreon.- disse fra sé e sé il castano.

Lanciò una PokèBall in aria,da cui fuoriuscì una volpe nera a cerchi gialli.

Umbreon.

A Ninetales cominciò a palpitare il cuore…

 

***************Commenti dell’autrice,Shiny Shaymin,Ninetales e Nate******************

 W: Salve gente. Sono nascosta con Nate nell’armadio perché non voglio finire i miei giorni a quattordici anni e perché non voglio vedere Nate dilaniato dalla mia Volpe! Come avete potuto leggere,Giada e N si sono fidanzati. La cosa sarà duratura o sarà solo una cosa da adolescenti?

E che dire di Ninetales? Si dichiarerà al suo Umbreon?

Ni: VI HO TROVATI!

Shaymin: Oh no! L Si mette male per i nostri due conduttori! Se muoiono la storia la continuo io!

Ni: TU! Ragazza\Volpe velenosa doppiafaccia dalla lingua biforcuta!

Shaymin: Oh ci da dentro,eh? J

W: Oh oh ehi,vacci piano!

Ni: Vaffa!

W: Ehi! Fai quello che vuoi a me,ma non osare toccare nemmeno con un dito il mio Nate!

Na: Lo stesso vale per me,non pensare che io non difenderò la mia…amica!

Ni: Oh,ma che cavaliere! Vedremo se farai ancora lo sbruffone dopo che ti avrò battuto a Pokèmon! Combatti!

Shaymin: Eh…a causa a me ignota i conduttori della serie si sono messi a combattere…arrivederci e alla prossima,

Shiny Shaymin! J J J il vostro neo conduttore.

P.S. L’ultima volontà della ex-conduttrice mi impone di chiedere a tutti voi seguitori se sapete come si fa a mettere un avatar nella pagina.

Grazie. J

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Capitolo 11
*** Niny...INNAMORATA!?! ***


Image and video hosting by TinyPic Ninetales

Nate,Beatriz e Ninetales si godevano i loro tre mesi di vacanza nella regione di Jhoto.

Era un giorno di luglio,particolarmente soleggiato e con un arietta piacevole che faceva scivolare dolcemente i petali dei fiori di ciliegio tutt’attorno ad Amarantopoli.

L’erba cresceva rigogliosa e verde nelle aiuole e nei prati sottostanti la collina sulla quale erano seduti a godersi la giornata i tre “amici”.

Il ragazzo si stiracchiò,portando un braccio attorno al collo di Beatriz.

-Non fare il monello.- lo ammonì la mezza mora mezza bionda,facendo un cenno con la testo in direzione di Ninetales,la quale stava bofonchiando qualcosa contro le coppiette dei ragazzini che si sbaciucchiavano in pubblico e che facevano gli scemi davanti a tutta la gente.

-Secondo me fa così perché non ha mai conosciuto il primo amore!- esclamò il ragazzo a bassa voce,per non farsi sentire.

-Nah! Ha 30.000 anni,una volpe maschio deve averla conosciuta di sicuro! Forse l’ha fatta soffrire…- e al solo pensiero rabbrividì –Tu non mi farai mai soffrire per te,vero?- chiese poi un po incerta al fidanzato, cha la teneva abbracciata.

-Certo che no,ma cosa vai a pensare!?!- le rispose.

-Comunque,se ho il tuo permesso,vorrei presentare alla Niny un Pokèmon maschio che forse potrebbe piacerle…-.

-E chi sarebbe lo sfortunato?-.

-Umbreon.-.

Beatriz si fermò un po a riflettere.

- E’ il Pokèmon nero con i cerchi oro dell’altro giorno?-.

-Sì,proprio lui. Ma tu come fai a saperlo?- le chiese sorpreso.

-Beh…è stata Ninetales a vederlo,io non ci avevo neppure fatto caso. Credo che le piaccia…- rispose la ragazza volpe.

-Bene!- esclamò soddisfatto il moro – Siamo già a metà strada se le piace già da ora!-.

-Sì,così ci lascerà in pace e noi potremo stare tranquilli e fare quello che vogliamo… nei limiti della ragione,chiaro.- aggiunse lei,grattandosi un orecchio con fare canino.

Il ragazzo tirò fuori la sua sfera Pokè e la lanciò in aria,facendole fare un rumore acuto che svegliò Ninetales, che si era stesa sull’erba per schiacciare un pisolino…sempre borbottando nel sonno:

-Ma che cavolo avranno adesso da fare tanto baccano? Che rompiscatole ‘sti due! Nemmeno un attimo di pace in questo schifo di posto! No,no,no,no. Andrò alla corte Marziale a fare delle lamentele! Non si può fare così,non si può,NON SI Può! Se pensano che io non abbia lo sbatti di denunciare dei ragazzini si sbagliano di grosso,ECCOME!- e qualcosa d’altro contro i due.

Però era incuriosita dal Pokèmon che sarebbe uscito dalla sfera,quindi si voltò e si ritrovò davanti due occhi rossi che le inchiodavano la lingua al palato e la fecero zittire.

-Ciao,io sono Umbreon.- la salutò cordialmente il volpone nero.

-C…ciao,i-io sono…Nineta…les,piacere di conoscerti!- rispose a sua volta la volpe gialla,imbarazzata.

-Il piacere è tutto mio,madmoiselle!-.

I due ragazzi li guardavano e Beatriz tirò una gomitata al suo fidanzato.

-Funziona,funziona!- e lui : -Lo vedo!-.

Intanto,i due avevano assunto la forma umana.

Tutti i pokèmon volpe avevano la forma umana,dimostrazione chiara Beatriz,che aveva vissuto otto anni nei panni di una bimba terrestre.

-Sai,sei una bella donna.- le disse lui,prendendo tra le dita una ciocca di capelli biondi della kitsune e facendola arrossire.

-Gr-grazie…anche tu…uomo,chiaramente.-.

-Mh,grazie. Ehi,ti va di fare una corsetta in forma Pokèmon solo tu e io?- le chiese.

-Ah…sì,ma prima dovrei chiedere alla mia padroncina se…-.

-VAI PURE! NON C’è PROBLEMA!- urlò la ragazza volpe a Ninetales.

-NON FARE STRONZATE MENTRE NON CI SONO,INTESI!?!- ululò ancora più forte di lei la volpe d’oro.

-SI SI,VAI!- si accordò di dirle la padrona.

Visto che non c’erano problemi,i due ripresero le loro forme volpine e cominciarono a correre come dei matti.

Corsero giù dalla collina,in città ad Amarantopoli,facendo cadere parecchie persone e facendo paura coi loro occhi rosso sangue ai ragazzi che li vedevano avvicinarsi nel buio.

Si fermarono in una pianura in riva a un lago,sovrastato da un salice piangente verde come l’estate,e ripresero ancora una volta le loro HF (Human Forms).

Col fiatone,si stesero sull’erba,l’uno accanto all’altra.

-Ti conosco solo da un giorno e mi piaci già!- mormorò Umbreon alla donna volpe,perché parlare di ragazza volpe sarebbe sbagliato.

-Beh…grazie,anche tu mi piaci…- e quella fu la prima volta.

             ********************** Qualche mese dopo… *********************

Erano passati mesi interi,forse quattro,e Umbreon e Ninetales erano inseparabili.

Successe un giorno d’inizio autunno.

I due erano in riva al lago,allo stesso lago che avevano raggiunto correndo per la prima volta,ma ora c’era qualcosa di più,in quei riflessi…in quegli occhi…

In quelli della donna kitsune c’era in più l’amore,e in quelli della volpe\lui c’era una strana voglia.

La voglia che verrebbe a tutti gli uomini volpe vedendosi Ninetales HF davanti per quattro mesi interi, se non di più.

-Ah… com’è stata fortunata Bea a farsi assegnare questa regione da proteggere!- esclamò lei,massaggiandosi il collo.

-Già…-aggiunse un po sconsolato lui.

-Umbry? Umbry,ma che ti prende?- gli chiese,avvicinandosi col viso all’uomo\volpe.

Lui la strinse tra le braccia e le diede un bacio appassionato.

-Ma…umpf…ma che cosa stai…?- riuscì solo a dire la bionda,quando si accorse che lui le stava facendo scivolare giù il coprispalle.

-Ti amo…ti amo tanto. Ti prego,dimmi che anche tu provi lo stesso per me! Ti prego!- rispose soltanto lui.

Beh,c’è da dire che non era un brutto uomo,e questo lo pensava anche Ninettales,e poi era dolce,sensibile, amichevole e ragionevole.

-Umbreon…mi prendi un po alla sprovvista. Io non so cosa dirti…ma ti prego di non farmi del male…- rispose la donna volpe,vedendo che lui le stava tirando giù anche le spalline del vestito.

-Del male? Non vuoi avere dei cuccioli con me?- chiese la volpe-lui stupito.

-CUCCIOLI!?VACCI PIANO,PRIMA CI FIDANZIAMO,POI PENSIAMO AI CUCCIOLI!- ululò lei,divincolandosi.

-Allora ci fidanziamo?-.

-Sì,a me va bene tonto.- disse lei,scivolando sull’erba assieme all’altro.

L’erba fresca le accarezzava il viso,assieme al dito di Umbreon,che la faceva rabbrividire.

                      ******************* Un altro mese dopo… **********************

-Alla fine la scappatella c’è stata,eh?- chiese Beatriz,avvicinandosi all’amica col pancione.

Lei si accarezzò il ventre gonfio,sospirando.

-Sì,ma non è andata male,sebbene fosse la prima volta.- disse poi la bionda in HF.

-E per di più noi due siamo fortunate! Alle volpi la gravidanza dura solo due mesi!- trillò isterica la ragazza\volpe mezza mora mezza bionda.

La porta si aprì all’ improvviso e dalla soglia apparve la volpe-lui.

-Allora,come sta la mia volpacchiotta preferita?- chiese avvicinandosi alla gravida.

-Bene,ciao amore!- rispose lei,dandogli un bacio alla francese.

-Sono appena tornato con l’ecografia.-.

-E?...- ululò alle loro spalle quella rompiscatole di Beatriz.

-Due gemelli,maschio e femmina,Eevee e Vulpix.-.

La donna cominciò a piangere di gioia.

-Sììììììì! Sarò nonna!- urlò come una matta la ragazza.

        ***********Commenti di Ninetales***********

Ni: Ora sono io che scrivo qui,intesi?

W: Ma dai Niny,ho scritto solo la verità! Il pubblico ha diritto di sapere!

Na: Già,White ha ragione!

Ni: STRONZI!

W: Taci,o non ti faccio più scrivere nella rubrica!

Ni: Gnè gnè gnè!

Shaymin: Sì,bu,VATTENE VIA! Oh,…oh no,cavoli! AIUTOOOOOOOO!!!

Ni: Mi basta uno sguardo.

W: Bene…non so cosa dirvi,anche perché temo che lei mi ammazzerebbe se commentasi questo capitolo. L’unica cosa che posso dire è:

Arrivederci e a presto,continuate a leggere!

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Capitolo 12
*** Il Libro della Verità ***


Un giorno di Dicembre,Beatriz e Ninetales decisero di fare una passeggiata che costò loro la libertà.

Beatriz scostò dall’orecchio una parte di cuffia per ascoltare quello che aveva da dire Ninetales, che camminava al suo seguito,passandosi di tanto in tanto le code davanti al naso.

-Allora?- chiese la ragazza\volpe,accarezzando la sua amica dalla pelliccia oro.

-Allora cosa?- le rispose la kitsune.

-Come allora cosa?! I cuccioli! Quando nascono. Non volevi dirmi questo?-.

Chinando la testa per osservarsi la pancia,la Volpe scosse il capo.

-Non lo so,Bea.- esclamò,levando di colpo il muso.-Che ascolti?- disse poi,indicando col naso gli auricolari bianchi sporchi della sua padrona.

-Gli Skillet,Not Gonna Die. La vuoi sentire anche tu?- mormorò la bicolore,porgendo uno degli auricolari alla sua Volpe. –E’un gruppo rock.-.

-Meh.- la creatura a nove code storse le labbra. –Non mi piace il rock. Però tentar non nuoce!- e detto questo s’infilò nel padiglione auricolare la cuffietta e subito venne investita dalla canzone dal ritmo forte che stava ascoltando la padrona.

-Allora?- chiese ancora la bicolore. –Ti piace?-.

-Non c’è male,ma a me piace un altro genere di musica…- rispose la Kitsune d’oro.

-Capisco…- sussurrò la ragazza.

Camminando camminando,si ritrovarono a dover passeggiare presso le fiancate della Lega Pokèmon di Jhoto,sotto ad una finestra dalla quale uscì qualcosa,che prese velocità nella caduta e piombò sulla testa di Beatriz,facendola schiantare a terra priva di sensi.

Quando riprese i sensi,la ragazza\volpe cominciò a urlare come una pazza.

-CHI CACCHIO HA FATTO CADERE DA QUELLA CACCHIO DI FINESTRA QUESTO CACCHIO DI LIBRO PESANTE DUEMILA  CHILI DEL CACCHIO?!? MA LO SAPETE CHE QUESTO è IL MODO GIUSTO PER UCCIDERE UNA PERSONA!?!-.

-Uhu,Bea,sei raffinata come lo è un elefante in una cristalleria!- esclamò divertita la Volpe dorata.

-GUARDA CHE SI DICE “DELICATA COME UN ELEFANTE IN UNA CRISTALLERIA”,NINETALES!- continuò a sbraitare la povera giovane a voce alta. –E LA MINACCIA E’ ANCORA VALIDA!-.

Iniziando a massaggiarsi la zona in cui era spuntato un bel bernoccolo,la bicromatica prese in mano il librone e cominciò a sfogliarlo con curiosità.

Sulla copertina polverosa c’era scritto “Il Libro delle Kitsune”.

-Bea,-cominciò a mormorare Ninetales.- Forse quel libro non l’ha fatto cadere qualcuno per sbaglio,ma forse lo ha fatto qualcuno che sa di te…e di me.- disse indicando il titolo del volume,nel quale erano contenuti dipinti agghiaccianti di volpi a due,cinque,sei,sette e più code con delle vistose ferite su tutto il corpo,anche se stilizzati comunque impressione la facevano.

Le parole erano talmente sbiadite che pareva volessero uscire dal libro per scappare via e non poter più vedere i contenuti terribili di quel libro.

Ma non potevano farlo.

Un dipinto in particolare incuriosì le due Kitsune.

Nella figura,stranamente l’unica poco stilizzata,erano raffigurati degli spiriti volpe che volavano tutt’intorno alla figura minuta di una ragazza che teneva in mano una sfera pokè,o così pareva,e con l’altra accarezzava una volpe dalle fattezze un po più compatte,dalla splendida pelliccia dorata,semicoperta da un’armatura fatta anch’essa d’oro e di pietre preziose,con nove code e gli occhi rossi e splendenti da demone maligno,il sorriso uguale a quello della ragazza,terrificante,i denti aguzzi come lame di spade.

Le iscrizioni,come in tutte le pagine,erano rovinate,ma comunque leggibili.

“La leggenda vuole che la popolazione si ribelli alla famiglia Reale per uccidere la sua Regina e i membri della casata. Soltanto la Regina delle Anime potrà salvare gli innocenti,tra cui la Prima donna. Ella chiamerà al suo cospetto il Kami del Male e la Divinità dei Caduti in Guerra,sacrificando la sua vita per salvare la loro,sconfiggere i malefici rivoluzionari e preservare la prosperità del Nostro Mondo e di quello degli Umani.”

Scese un silenzio agghiacciante sulle teste delle due amiche,che avevano cominciato a ricordarsi di quello che dissero le altre Kitsune la sera che si conobbero.

-Secondo te è vero? Cioè,dico la Leggenda della tizia lì,la Regina delle Anime…- disse tremante Beatriz.

-Secondo me,sono tutte balle.- concluse poi la sua volpe,fissando la Kitsune del ritratto e impersonandosi nei lineamenti così simili ai suoi da sembrare lei.

Ma,in fondo in fondo,ci credeva anche lei.

************************** A CASA… ******************************

-CIAO SIAMO A CASAAA!!!-esclamò la bicolore,chiudendo la porta alle sue spalle con vigore.

-Mi raccomando,non dirlo a nessuno.- le sussurrò all’orecchio Ninetales.

-Nemmeno a Nate?-.

-Nemmeno a lui…lo metteresti in pericolo,e sono sicura che le altre Kitsune sono sulle nostre tracce…-.

Poco prima di arrivare a casa,lei ebbe il presentimento che qualcuno di potente le stesse seguendo, e che fosse anche abbastanza vicino.

-Ciao Bea!- disse felice Nate,correndo ad abbracciare la sua fidanzata.

Era già da un po che vivevano da soli,solo lui,Beatriz e i loro Pokèmon,ma Ninetales aveva minacciatio il ragazzo,dicendogli che se li avesse sorpresi anche solo a baciarsi con troppa passione,lo avrebbe appeso per i piedi e lo avrebbe morso fino a fargli un buco nello stomaco.

Anche se la minaccia era ironica.

- Allora,come stai?- chiese Umbreon in forma umana,avvicinandosi alla sua fidanzata che tornò anch’essa in HF.

-Oh,sì,sto bene.- disse accarezzandosi la pancia grossina.

-Devono essere belli come te,non c’è dubbio.- esclamò l’uomo\volpe,prendendola tra le braccia e cominciando a baciarla e coccolarla.

-Oh,piano con le smancerie!- disse Beatriz,coprendosi le labbra con una mano.

-Ho preparato la cena,andiamo a mangiare,vi va?- Umbreon.

-Ma sono domande da fare secondo te?- ululò la ragazza dai capelli bicolore,agitando le braccia in aria.

-CERTO CHE CI VA!!!-.

  ***************Dopo cena,a letto… *****************

“ Se vuoi continuare a vederlo vivo devi trasformarlo in uno di noi…” diceva una voce nel sogno di Beatriz,che presto si sarebbe tramutato in un incubo…

La ragazza cominciava ad agitarsi nel sonno,a scalciare e a tirare pugni all’aria.

La voce spettrale continuava a tormentarla con delle frasi che non avevano nessun senso,del tipo:

“La tua vita è nelle mani di una creatura superiore,arrenditi,non resistere più!” oppure “Sai benissimo chi sei,non puoi negare l’evidenza,sei una Kitsune.” E su questo avevano ragione.

-Basta,vi prego…smettetela…BASTAAAA!!!- urlò ad un certo punto,svegliandosi di soprassalto.

-BEA,TUTTO BENE?-  chiese Nate gridando ed entrando nella camera della ragazza,tra l’altro la fece tranquillizzare subito,anzi,si può dire che la fece “scogliere”.

Beh,d’altronde,chi non sarebbe svenuto tra le braccia di un ragazzo come lui?

-Calmati,Bea,calmati…sh…zitta,è tutto okay…- la accarezzava Nate,cercando di farla smettere di tremare.

-BEA,TI HO SENTITA GRIDARE! TUTTO BEN….E….- disse Ninetales,che si fermò sulla soglia della porta quando vide che il ragazzo la teneva tra le braccia,con i capelli scompigliati e senza la camicia del pigiama(lui).

-CHECAZZO HAI FATTO ALLA MIA MIGLIORE AMICA BASTARDO?!?!- urlò infuriata,fraintendendo la situazione.

-Niny,non è come sembra alla prima vista…- cercò di spiegare alla volpe la bicromatica.

-Lei…lei ha avuto un in…cubo,io sono corso subito perché….-  si scusò a sua volta il moro.

La donna\volpe era un po dubbiosa.

-Sul serio?- chiese rivolta a Bea.

-Sul serio.-.

-Dimmi tutto.-.

 

**********Commenti di…tutti,visto che non sono più padrona della MIA storia!**********

Ni:Oh,povera Bea,ha gli incubi. IH IH IH!

W: Sì,e se non la smettete faccio  venire anche a voi gli incubi nel prossimo capitolo!

Shaymin: Che palle!

Na: A…anche a me?

W: No,bellissimo,a te no!

Na: FIUUUUU!

Victini: Ciao,sono tornata!!!

W: Ciao Biku,ora però non è il tuo momento,nel prossimo capitolo inserisco te…

Victini: Oh…d’accordo,allora io torno in bagno!

Ni: Ecco,brava…che schifo!

W: Passiamo al commento,che è meglio,và!

Dunque…il libro che è stato buttato giù da una finestra della Lega di Jhoto contiene un segreto che tarperà le ali alle nostre due protagoniste,e,tra parentesi,la parte in cui Beatriz sviene è stata TUTTA opera di Ni.,chiaro,io non centro niente.

La canzone degli Skillet sarà fondamentale verso la fine della storia,quindi non aspettatevi di rileggere presto il titolo,comunque ve la consiglio com canzone!

Gli incubi che tormentano la nostra “eroina maledetta” saranno di FONDAMENTALE importanza per i capitoli a venire,perché la aiuteranno a capiere chi è veramente.

Alla fine Beatriz trasformerà il cosidetto “LUI”in una di “LORO”?

Scopritelo,e recensite.

W.D.N.

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Capitolo 13
*** I due gemellini e le loro conseguenze! ***


Beatriz raccontò la sera stessa alla Volpe Dorata dell’incubo che l’aveva tormentata.

La Volpe riflettè,appoggiandosi alle code con il muso stanco.

- Mh…- cominciò a dire dubbiosa -ma che strano sogno,molto surreale…-.

La ragazza la interruppe –Perché,la nostra esistenza ti sembra più reale del mio sogno?-.

Ninetales,accovacciata così com’era,la fulminò con un’occhiata malefica.

-Forse è meglio che torniamo a dormire…domani mattina ci sarà tutto più chiaro.- concluse, alzandosi e cominciando a lasciare la stanza.

-Niny aspetta!- e la kitsune si fermò di scatto,voltandosi verso il letto dov’era stesa la sua padroncina spaventata.

-Nate può dormire qui con me?- chiese a bassa voce.

Ninetales passò in rassegna i volti dei due fidanzatini e disse:

-Promettete di non fare stupidate?-.

-Sì,io non la toccherò nemmeno con un dito,te lo posso giurare!- s’insinuò nella discussione il ragazzo.

Dopo qualche minuto di esitazione,la testa di Ninetales accennò ad un sì lieve lieve, appena percettibile.

Dopodichè uscì dalla stanza,sbattendo la porta rabbiosamente,com’era di suo consueto, perché se non la sbatteva non aveva sogni tranquilli!

I due si guardarono e subito dopo scoppiarono a ridere.

-Niny fa sempre così! AH AH AH AH!!!- esclamò la mezza mora mezza bionda,battendo una mano chiusa a guisa di pugno contro il lettone.

-Davvero? Ma come fa ad andare in bagno di notte senza svegliare tutti?- chiese ironico il moro,sedendosi accanto a Beatriz.

-No,con quella non c’è problema! E’ una porta scorrevole!- ironizzò lei.

Risero ancora per un po,ma poi sentirono un urlo provenire dalla direzione dalla quale era uscita Ninetales.

-Ci avrà sentito?- chiese lui.

*********************+++ Intanto…+++************************

 Mentre stava camminando, a Ninetales vennero le voglie e subito dopo si ruppero le acque,e ciò la fece gridare di dolore.

-AAAAAAAAAAHH!!!- AIUTO UMBREON! BEA! Qualcuno…mi sente…- me,dopo aver pronunciato queste parole,svenne sul pavimento freddo come il ghiaccio.

Dalla camera di Umbreon si levò un vociare del tipo:

-Ma che cos’è questa confusione? Insomma,sono le due di notte!- ma ritirò subito le parole dopo aver visto che la sua fidanzata era distesa a pancia in su sul pavimento coperto di acqua,o almeno così sembrava.

-Niny! Niny,come stai? Dimmi qualcosa,ti prego!- disse il nero,scuotendo la sua donna\volpe,che per il dolore era tornata HF come lui.

-Ah…- mugolava soltanto –a…aiuto…credo di…stare per…parto…AAAHHH!!!- un’altra convulsione la fece stare zitta.

I suoi occhi color cremisi erano spalancati più che potevano,e le lacrime brillavano di dolore alla luce del lampadario.

Lei aveva paura di quello che le stava per accadere,ma sapeva che non poteva evitarlo, perché la responsabilità era sua,sua e solo sua.

Era stata lei a dare la possibilità al pokèmon Buio di poter “giocare”con lei,e quindi ora ne pagava giustamente le conseguenze.

Nel suo corpo da ventiseienne erano cresciute due creaturine senza colpa,che non potevano essere abbandonate a loro stesse.

E tutto questo,Ninetales lo sapeva.

Ed era pronta a tutto pur di non lasciare che i suoi figli morissero nella sua pancia.

-Andiamo all’ospedale!- decretò Nate,dopo aver capito che cosa stava accadendo.

-IDIOTA! Lei è una volpe,non un umana! Dobbiamo andare dal veterinario!- disse subito dopo Beatriz.

-Ma ora è in forma umana….- cercò di replicare lui,invano,chiaramente.

-CHISSENEFREGA! Sono io la padrona,e decido io! Andiamo…-.

-Dal DOTTORE!- intervenne subito Umbreon,che teneva tra le sue braccia la volpe che respirava a malapena con gli occhi spalancati e terrorizzati.

-E’ in cattive condizioni,dobbiamo andare! SUBITO!- continuò.

************************* Dal Dottore… *******************************

-Stai tranquilla.- cercava di rassicurarla il dottore,che l’aveva fatta sdraiare su un letto comodo e vaporoso,coperta bene per evitare che sentisse freddo.

-Stanno per nascere.- disse poi l’uomo sulla sessantina,con la barbona folta e ispida, ad Umbreon,che era accompagnato da Beatriz,la quale aveva insistito per restare a vedere i suoi “nipotini” nascere.

-AAAAAAAAAAAH!- continuava a gridare Ninetales.

-Scusi per il disturbo,a quest’ora avremmo già dovuto dormire…e che la mia coinquilina ha avuto un incubo….- cercava a sua volta di scusarsi il nero,accarezzando la testa di Ninetales per calmarla un po.

-Non si preoccupi,non è un disturbo. Tanto ero sveglia…SVEGLIO! Volevo dire sveglio!- lo rassicurò l’uomo dalla folta barba.

-AAAAAAAAAH!-.

-Forza Niny spingi!- gridava Nate da fuori della stanza,perché non era voluto entrare.

Non andavano molto d’accordo lui e il sangue.

La donna\volpe strillava sempre più forte.

Sembrava che le stessero strappando di dosso la carne a morsi.

-Ti prego,cerca di calmarti…- diceva Umbreon,sempre accarezzandola sulla pancia e sulla fronte.

-Calmarmi?! CALMARMI!? SEI TU QUELLO CHE STA PARTORENDO?!? NO? E ALLORA STA ZITTO!!!- urlò isterica la bionda.

-Ma Niny…-.

-Non si preoccupi.- esclamò il dottore,dandogli una pacca sulla spalla – è assolutamente normale che sua moglie si comporti così,sono i dolori della gravidanza.-.

Umbreon chinò il capo.

-Non è mia moglie,è la mia fidanzata.-.

A quell’esclamazione il sessantenne sfoderò il suo sguardo più accusatorio –Come sarebbe a dire che è la sua fidanzata? E lei l’ha messa incinta!-.

E fu qui che intervenne Beatriz.

-Cos’è? Ognuno fa quello che vuole a casa sua,signore!-.

-AAAAAAAAAAAAAAAAH!-un urlo più forte di tutti gli altri si levò nella stanza.

Dalla pancia di Ninetales stava uscendo qualcosa,che le stava facendo un male assurdo e le aveva allargato i fianchi,in modo da far passare le due creaturine che dovevano venire alla luce.

-Spingi! Più forte! Dai che ce la fai!-.

-AAAAAAAAAAAAAAAAHAAAAAAAAAAAAAHH!- e dopo quest’ultimo urlo,si acquattò tranquilla sul cuscino,stremata.

Erano nati,tutti e due.

Un maschietto e una femminuccia.

Un Eevee e una Vulpix.

Strillavano come indemoniati anche loro.

La donna alzò il capo per una frazione di secondo,quel tanto che bastò per vedere come erano i suoi figli,e si addormentò,dicendo:

- Sono diventata mamma.-.

E Beatriz esclamò,con una certa foga e con l’accento russo:

-Oh accidenti! Ho diventata zia!-.

Umbreon si mise accanto al viso della sua fidanzata e le sussurrò:

-E noi siamo diventati genitori.-.

************************* Dopo un paio di settimane…************************

Ninetales aveva ancora un po di residuo di vomito e anche un po di panciotta, ma per il resto andava tutto bene.

I due cuccioli di volpe dormivano di giorno,ma di notte urlavano come matti,o come la loro mamma quando le dicevano che era cicciotta.

Gli amici di Bea e Ninetales erano andati a farle visita durante la convalescenza,portando come dono delle splendide gracidee e anche delle rose rosse e bianche, del latte terapeutico(per i cuccioli,ovvio)e del cibo da neonati.

La donna\volpe era ancora nervosa,ma non fino al punto di comportarsi come quando Umbreon le aveva detto che era ancora abbastanza cicciottella e lei gli aveva tirato dietro l’abajure e gli aveva strillato furiosa:

-NON SONO GRASSAAAAAA!!!-.

Quella sera il povero uomo\volpe aveva imparato due cose;

1mo,alle donne non si deve dire MAI “Sei ancora grassotterella!” dopo la gravidanza

2do,a Ninetales non si deve dire MAI “Sei ancora grassotterella!” dopo la gravidanza

E aveva rispettato le regole.

Quella sera dovevano cenare tutti e sei insieme,anche i bambini.

-Allora?- le chiese Umbreon,che era andato a prenderla nella loro camera da letto per aiutarla ad andare giù dalle scale.

Lei era ancora deboluccia,oltre che cicciotta,ma il suo bel viso e i capelli che le incorniciavano il viso inibivano la deformazione che si era creata sul suo addome durante la gravidanza.

-Allora cosa? Oh,se vuoi cominciare a dirmi che devo stare attenta alla linea…- cominciò ad arrabbiarsi la volpe dorata in HF.

-No no,ma volevo chiederti…siccome ora abbiamo due figli,beh,ecco…pensavo che… è ora di andare!- disse lui indicando l’orologio alle spalle della sua donna.

La prese in braccio e si diresse verso la scalinata,raggiungendo la sala da pranzo dove li aspettavano già seduti Beatriz e Nate,che si era ufficialmente stabilito da loro, opponendosi alle proteste di sua madre,che non voleva che gli accadesse nulla di brutto, ma le sue scuse erano invane.

C’era un sottofondo musicale molto “tranquillo”,la musica degli Skillet e Breaking Benjamin.

Inutile dire che la playlist l’aveva preparata Beatriz assieme a Victini,un nuovo compagno  di avventure fissato con la musica rock.

-Gliel’hai chiesto?- intervenne il moro\umano,alzandosi e mettendosi accanto all’uomo dai capelli neri.

-Ora,volevo farlo davanti a tutti,bimbi compresi.- e poi s’inginocchiò davanti alla bionda dai lunghi capelli e gli occhi cremisi,estraendo dalla tasca un piccolo contenitore quadrato.

-Quello che ti volevo dire è…vuoi sposarmi,Ninetales Blanie?-.

La donna\volpe si mise le mani davanti alla bocca,sorpresa,e subito dopo si buttò al collo del suo amato Umbreon,baciandolo.

-Oddea! Sì,sì,certo che lo voglio!- gli rispose felicissima.

Mentre la nuova coppia festeggiava,la musica si fece più lenta,più dolce,e le note di “Rise” sparirono definitivamente,lasciando posto alla canzone preferita di Ninetales.

My heart will go on di Cèline Dion versione karaoke.

La voce di Beatriz si levò alta nella sala,accompagnando le note dolci della melodia di Titanic.

-AUGURI SPOSINI!- apparirono dalla porta del retro Victini,con un bouquet di gracidee e rose tra le zampette, e gli altri Pokèmon della squadra di Bea,compreso Lugia,che si era guardato bene di non ricevere più nemmeno un pugno dalla piccola neo-kitsune iperattiva,e per questo,al posto del bouquet che doveva portare,aveva un cuscino gonfiato ad acqua.

La serata trascorse in modo tranquillo,tranne quando il povero dragone di tipo Acqua, ignaro di tutto,disse serio:

-Sai Ninetales,hai ancora un po di panciotta!-.

Inutile raccontare la scena,sappiate solo che Niny tirò  giù il lampadario di cristallo azzurro e lo scaraventò addosso al malcapitato,che,nonostante la sua promessa di non ricevere sganassoni almeno per quella sera,si addossò la responsabilità delle sue parole.

Ma fuori dalla villa qualcuno tramava nell’ombra…

-I momenti belli stanno per finire,care kitsune. AH AH AH AH!!!-.

********* Tutti insieme! ( questo non ha più niente della mia storia!)*********

Shaymin: Ah ah ah! My heart will go on! Ah ha ah! Roba del 1900! Ah ah ah!

Ni: Il prossimo capitolo avrà una bella sorpresa per lui,vero White?

W: Sì,certo. Deve solo aspettare!

Shaymin: GULP!

W: Allora,la nostra volpe dorata ha partorito due cuccioli e il nostro Umbry le ha fatto finalmente la proposta di matrimonio,ma qualcuno trama contro i protagonisti.                            Chi sarà questo qualcuno?

Vic: Uno str***o e una str***a di nome Nik…

W: ZITTA BIKU! Prima di andare,alcune note riguardo al capitolo che avete appena letto.

1mo;Blanie è il vero nome di Ninetales.

2do;(per chi non se lo ricordasse)HF è Human Form,cioè forma umana dei PKMN.

3rzo;Il dottore avrà davvero sbagliato a dire “Sveglia”al posto di “Sveglio”?

4rto;gli Skillet,Breaking Benjamin e Celine Dion sono ASSOLUTAMENTE da stimare!

Ringrazio particolarmente la mia seguitrice N’1, Absol Night Star,e le consiglio di continuare a leggere perché nei prossimi capitoli le dedicherò un paio di canzoni! J

Ora vi devo lasciare.

Bye Bau! J J J

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Capitolo 14
*** Il Tempio del Sangue ***


Beatriz e i due gemellini passavano la maggior parte del tempo assieme.

Il piccolo Eevee era quello che preferiva,era un cosino sì dolce e tenero.

Invece Vulpix le ricordava lei da piccola.

Tremenda,vendicatrice e dispettosa.

Quel giorno aveva le tinte dolci del mattino anche di pomeriggio.

Un cielo azzurro come gli occhi di Umbreon e il manto verde dell’erba che tagliava il paesaggio.

Nate li aveva accompagnati durante tutto il tempo,come se fosse stato l’angelo custode dei tre amici,e in un certo senso lo era.

Per un capriccio di Beatriz si erano ritrovati davanti ad una grotta dal tetto sporgente,dentro alla quale non si riusciva a scorgere nemmeno la minima mossa delle pietre che,rotolando,cadevano giù dal soffitto.

-Vogliamo entrare?- chiese piena di speranza la giovane kitsune bianca,tirando la manica al suo fidanzatino,che tremava al solo pensiero di quel che avrebbero potuto incontrare nell’oscura caverna che si apriva davanti ai loro occhi.

-Eh…ma i tuoi protetti?- cercò di salvarsi il moro,che continuava a sbattere i denti.

-Mizze,come sei pauroso! Allora io entrerò da sola,ciao!- e gli voltò le spalle.

Nate non aveva altra scelta.

Non riusciva a capire come facesse,ma la sua adorata fidanzata riusciva sempre a convincerlo a seguirla in ogni attività spaventosa o pericolosa che le passava per la mente.

-Ah…- sospirò rassegnato –aspettami,vendo anch’io….- e s’incamminò dietro a Beatriz,fiacco fiacco come un cane bastonato, tenendo per mano i due piccoli gemellini,che gemevano a loro volta con le loro “dolci vocine”.

***

-Allora,abbiamo visitato tutta la grotta…torniamo a casa adesso?!?- chiese Nate,dopo essersi aggrappato al braccio di lei con tutta la sua forza…se di forza si può parlare.

-Sì,aspetta un attimo…- gli rispose la ragazza,avanzando a passo svelto verso una parete che sembrava una porta scorrevole.

-Hei! Ma questa è una porta segreta!- esclamò contenta,facendo sbucare fuori la coda da volpe e facendola ondeggiare a destra e a sinistra –e dà sul bosco!-.

Lui si alzò da una pietra su cui si era seduto per riposare,sempre tenendo le manine dei due.

-N…non vorrai entrare,…spero.- le mormorò all’orecchio,con i denti che tremavano ancora.

Lei fece un gesto di disprezzo,per finta.

-E perchè no? Chi sei tu,una Ghotorita? Uh…ragazzi,nonn fate questo,ragazzi non baciatevi quì davanti,uh non fate se…- ma lui la bloccò sull’ultima parola.

-Non davanti ai piccoli!-.

-Ecco! Vedi cosa intendevo?-.

-EEEEEEEEEEEEVVVVVEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!- cominciò a strilare Eevee.

La giovane si diresse in direzione del buco,poi cambiò idea all’improvviso e prese tra le braccia il piccolo, che stava ancora strillando vivacemente.

                                                                              ***  NEL BOSCO ***

 

La vegetazione era fitta e densa e non si scorgevano altro che alberi altissimi dalle folte chiome smeraldine.

Ogni tanto qualche rara apparizione di un paio di Pokèmon faceva sobbalzare i quattro visitatori.

Camminando camminando,si ritrovarono in una specie di spiazzo erboso, nel quale stava raccogliendo dei funghi un omiciattolo dalle dimensioni minute,anziano,piuttosto malandato.

Nonappena sentì i passi dei nostri “eroi”,si levò con la schiena storta e le mani doloranti, e andò loro incontro.

-Cosa ci fanno dei giovani come voi in un bosco orribile e maledetto come questo?- chiese con la sua vocetta da rana, ammiccando con gli occhi vitrei,senza vita.

-Noi…ci siamo trovati qui per sbaglio…- cercò di giustificare la loro presenza Nate.

-Ma è stata lei a voler entrare da quella porta!- disse ancora,indicando la fidanzata, che lo stava fulminando.

-Grazie amore,tu sì che hai un cuore grande!- esclamò lei a denti stretti, per poi passare in una frazione di secondo nemmeno a fissare i suoi occhi color del tramonto sul volto cadaverico dello spaventoso vecchietto.

-E poi,non credo che questo bosco sia di proprietà privata,mio caro signore!-.

L’uomo fece uno strano verso,come se gli fosse andato qualcosa di traverso,poi tornò a ridere,non calcolando nemmeno minimamente le reazioni dei due piccoli gemellini che li stavano seguendo, impauriti.

-Questo bosco…ah…è maledetto. E’ protetto da una creatura crudele a dir poco,un mostro orribile che vive in un tempio situato nel…ah…nel centro della foresta…ah…- diceva il vecchio pazzo,respirando faticosamente di tanto in tanto.

-Tant’è vero che…ah…lo chiamano…ah…IL SANTUARIO DEL SANGUE…AHHH! Andate via! Andate via! Andate via! Via da qui, Via da qui! E non tornate più,mai più…- fece eco,andandosene.

-Ah…credo che dovremmo tornare indietro,Bea… ti prego!- la supplicò il fidanzato,in ginocchio,con le manine dei cuccioli tre le sue.

-Ok,se vuoi tu puoi portare i cuccioli a casa e restare con loro,io voglio vedere questo mostro.- gli rispose la giovane kitsune dai capelli bicolore.

L’aveva rifatto.

Ci era riuscita ancora una volta.

L’aveva convinto a restarle accanto anche senza guardarlo.

Il ragazzo aveva l’impressione che,se lei gli avesse chiesto di scavare una buca a mani nude,lui l’avrebbe fatto senza fiatare.

Avanzarono nella radura,inoltrandosi ancora di più nel fitto, e alla fine lo videro.

-Guardate. Questo dev’essere il il santuario del sangue. Nate andiamo avanti,voglio vedere!- lo esortò la giovane.

-No ti prego…-.

-Dai piccolo,non ti ho mica chiesto di toglerti i pantaloni!- ironizzò.

All’improvviso si udì un rumore di combattimento,come delle persone che si picchiavano.

Dal nulla sbucarono dei Pokèmon dall’aria sinistra, che però non si accorsero della presenza dei quattro,perché erano impegnati in una lotta a dir poco feroce.

Erano uno Shiftry e un Ambipom,ai quali si unirono presto dei Trubbish,qualche Cacturne e anche degli altri Pokèmon che si trovavano nelle vicinanze e avevano voglia di lottare.

-A…aiuto Bea!- cominciava a sussurrare Nate,stringendo il braccio della ragazza con tutte le sue forze.

-Sh! Zitto! Cosa vuoi che faccia io?- lo ammonì la ragazza.

Proprio nel mentre della discussion, un ruggito si levò alto nel cielo,squarciando l’aria.

Un ruggito potente.

Un ruggito rabbioso.

Un ruggito degno di un mostro…

E del mostro si trattava.

-RRRRRRRRRRRRROOOOOOOOAAAAAAAAAAAARRRRRR!!!- ululò ancora,lanciandosi contro i due contendenti con tutta la furia possibile e immaginabile.

Con un potentissimo Lavasbuffo li mise K.O. senza tanta esitazione,facendo fuggire anche gli altri che avevano stretto un cerchio attorno ai Pokèmon che ora giacevano a terra,là,morti.

-Che razza di creatura è questa…?- si chiese il moro,portandosi una mano alla bocca.

Poi,quando fu possibile distinguere più chiaramente i tratti fisici del mostro…

Lunga pelliccia color panna,occhi rossi e crudeli,capelli biondi e infine…

Nove code.

Era un Ninetales.

-Ah!- esclamò la ragazza,avanzando verso il Pokèmon.

-Bea,non andare!- la supplicò Nate,implorante.

Beatriz non gli diede retta e la seguì fino a dietro al piccolo tempio.

-Th th th,su vieni qui…ma dov’è?- si chiese lei,dopo aver constatato che la volpe non era più lì….o almeno,lei non la vedeva…quando…

-MHHHHHMM!!!- qualcuno le tappò la bocca con una mano.

-Sono qui. E non avresti mai dovuto seguirmi. Tu non avresti mai dovuto nascere,DISGRAZIATA!- le mormorò all’orecchi una voce femminile,bloccandole anche le mani dietro la schiena,dando particolare rilevanza alla parola “disgraziata”.

-Mh,mh….mh…?! Mh…mhn…mh…mh…mh!?- con questo intendeva dire “Chi sei? Che cosa vuoi da me?”,agitandosi.

-Io sono colei che porrà fine alla vita del tuo caro Nate,e se non vuoi vederlo morire qui davanti ai tuoi occhi,devi seguirmi senza tante storie.-.

Aveva altra scelta?

No.

Perciò la seguì all’interno del piccolo tempio,rabbrividendo quando vide che aveva davanti…

Sé stessa.

La creatura che era lei,o che le assomigliava in maniera mostruosa,le strinse le mani in una morsa micidiale con delle corde e le tappò la bocca con un pezzo di stoffa,lasciandola stesa lì per terra.

-E ora…-.

 

 

*** COMMENTI DELL’AUTRICE ***

Salve,come avrete notato questo capitolo tocca molto il tema soprannaturale\horror (o almeno io ci ho provato…) ed è un po una specie di collegamento per quello che dovrò scrivere successivamente.

Il prossimo passo è pieno di “sangue”,quindi se non ve la sentite di leggere saltate delle righe,mi raccomando! ;)

P.S.: Ho cambiato la trama in prima pagina e le caratteristiche della storia e ho aggiunto “soprannaturale” perché mi sembrava adatto. Ricordatevi di votare per  Ninetales e di recensire,alla prossima!

White D.N.

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Capitolo 15
*** Chi sei tu? ***


Da un po di tempo Nate e i due piccoli volpacchiotti la stavano cercando per tutto il bosco.

Il ragazzo si era sgolato nel chiamarla.

Ma nessuno dei suoi inviti a raggiungerli e a tornare indietro,a casa con loro,sembrò fare effetto.

-Dai,Bea! Ti prego,vieni qui! Non farmi stare così in pensiero,ti prego….- la supplicava.

No,per meglio dire,supplicava il vento,che quel grido di paura e angoscia arrivasse al cuore della giovane Kitsune bianca e la facesse ritornare a lui.

Poco tempo dopo,decise che doveva andare lui stesso a cercarla,senza i due gemellini.

Ma se fosse accaduto qualcosa ai figli della kitsune dorata?

Nate inghiottì un grumo di saliva grosso come il suo pugno e si decise a muovere qualche passo verso il folto della foresta,stringendo la mano minuscola di Eevee e Vulpix.

               *** Nel Santuario ***

Beatriz guardava fisso gli occhi aranciognoli del Ninetales che l’aveva portata lì.

-Almeno mi dici il tuo nome?- le chiese.

-Io sono Lock. Sono un’inviata di Inari.- si presentò la Volpe.

-Inari?- balbettò di nuovo sottovoce la ragazza,senza staccare gli occhi dai suoi.

-Sì…sto cercando una ragazza dai lunghi capelli marroni,ondulati,un caratteraccio e degli occhi azzurri come il mare. Tu corrispondi perfettamente alla descrizione. Non mi ha detto il suo nome,ma ho capito subito che si trattava di te,BEATRIZ,umana da strapazzo!-.

No,aspetta…umana?

E da quando lei era un essere umano?

E poi,da quando aveva anche gli occhi azzurri come il mare?

C’era qualcosa sotto qualcosa che non andava…

                *** Nate e gli altri ***

-UUUUUUUUUUUHEEEEEEEEEEEE!!!- cominciarono a lamentarsi dopo un po i due gemellini.

-Oh,no,poveri piccoli!- disse con poca convinzione Nate,che non era abituato a stare tutto il tempo con dei bambini piccoli. –Avete i piedini doloranti?-.

Vulpix arrossì quando il ragazzo la prese in braccio e la strinse al suo petto,assieme al fratellino.

Pur essendo ancora piccola,non era stupida e si accorse subito che il fidanzato della migliore amica della mamma era un bel ragazzo.

Smise subito di strillare,diventando una piccola pallina di carne e ossicini tra le sue braccia.

-Così,buona…come vorrei che facesse questo effetto anche alla mia Beatriz…- mormorò accarezzandole la fronte,ricoperta dai fili rossastri che erano i suoi capelli.

Ricominciò a camminare,coi due in groppa,sperando di ritrovare la fidanzata in fretta.

Udì ad un certo punto un rumore strano,quasi un singhiozzo,provenire da una curva a loro vicina.

S’incamminò sempre più velocemente.

Voltò l’angolo e vide una ragazza raggomitolata proprio come Vulpix,a terra,di spalle,lunghi capelli marroni,raccolti in una coda di cavallo,shorts di jeans,un berretto bianco e rosa sul capo,una camicetta smanicata nera.

La raggiunse.

Sentì chiaramente che il singhiozzìo proveniva da lei.

La ragazza non si era ancora accorta di lui,evidentemente.

-Ehi,ciao.- cercò di attaccare bottone Nate. –Stai bene? O anche tu ti sei persa nel bosco?-.

Finalmente sembrò che la castana si fosse accorta di loro.

Si girò per vedere chi le stava parlando,aprendo gli occhi,arrossati dal pianto.

Quello sguardo fulminò Nate su due piedi.

I suoi occhi avevano lo stesso colore del mare Smaeraldo (latino dell’autrice per “smeraldo”J), un verde acqua straordinario.

-S..sì…io mi chiamo…Touko.- disse cercando di trattenere le lacrime. –Sono inseguita. Ti prego,aiutami!-.

Il moro le si sedette accanto,sempre stringendo i due pokèmon HF.

Touko sfiorò con le dita il viso di Eevee.

-Sono i tuoi fratellini?- chiese poi,dopo aver accarezzato anche la testolina di Vulpix.

-Ehm…no. Noi abbiamo perso una persona che…che ti somiglia molto.- fu la risposta immediata del ragazzo.

-Ah…quindi sono i suoi fratellini?-.

-No,sono i figli della sua migliore amica.-.

-Oh. Bhe,non c’ero nemmeno vicina!- ironizzò lei,sforzando un sorriso che fece commuovere il giovane allenatore.

-Chi ti insegue?-.

-Sono inseguita da un Ninetales…- riprese subito dopo la ragazza.

-Ma è lo stesso che abbiamo visto io e Bea prima!- esclamò stupefatto lui.

Poi un guizzo d’insolita intelligenza percorse il cervello di Nate.

-Aspetta…se stava inseguendo te…e tu assomigli a Bea…vuol dire che potrebbe aver scambiato lei per te!-.

Touko emise un sospiro spaventato.

-Vuoi forse dire che…potrebbe aver preso la tua amica?-.

-Sì. Dobbiamo trovarla,presto!-.

                                 *** Nel santuario ***

-Ma io non sono umana!- continuava a ripetere Beatriz alla creatura dalle nove code.

-Quante cavolo di volte lo dovrò ancora ripetere?!-.

La Volpe le lanciò un’occhiataccia fulminante.

-Tante volte,perché io non ti credo!-.

La ragazza capì solo al momento che,se voleva andarsene da quel posto,doveva dimostrare la sua Volposità (?),facendo apparire le code e le orecchie appuntite.

-Ma allora…tu sei come me…- dichiarò sconcertata Lock.

-Ohlè!- esclamò lei,trionfante.

 -Non sei tu la figlia della traditrice,allora…-.

-NO!-.

Dal di fuori del piccolissimo santuario nel bosco si udì un rumore di calci.

-Ehi! Ehi Bea,sei lì dentro?!?- era la voce di Nate.

-Vieni fuori,brutto mostro!- urlava una voce femminile,dando anche lei dei vigorosi calci alla porta. -Sappi che non ho più paura di te!-.

-Eccola,la traditrice!- ululò la Volpe,spalancando con il corpo vigoroso la porticina di legno.

Nate si precipitò nella casetta di legno per liberare la ragazza.

-Grazie amore…- gli disse,aggrappandosi a lui con le braccia attorno al suo collo.

Touko e Lock avevano ingaggiato una lotta per la resistenza…e la vita.

-Maledetta!- gridava la Volpe a nove code,inferocita,mostrando le zanne accuminate.

-Non ho più paura di te!- diceva a sua volta la castana,sbattendo coi pugni serrati contro il uso del demone.

Ad un certo punto Touko inciampò in una radice e cadde all’indietro,lasciando così che la volpe potesse mettere una delle sue potenti zampe sulla sua pancia,per farla restare a terra.

-ADESSO BASTA!- era la voce di Beatriz,che si era precipitata sul demone per spostarlo dalla ragazza.

Con un incantesimo la fece assopire,cadendo sulla terra bruciata dal Lanciafiamme scagliato prima, e producendo il rumore sordo di un tonfo vuoto.

-Ecco. Per un po starà buona.- concluse Beatriz.

Touko respirava affannosamente.

-Forse è meglio che vieni con noi a acsa nostra,starai più tranquilla.-.

 

*******Commenti dell’Autrice ********

Ok,sono molto in ritardo sulla pubblicazione del nuovo capitolo,e mi dispiace tanto, ma ho avuto problemi con la connessione.

Mi scuso ancora.

Come vedete,questo capitolo presenta un nuovo personaggio: Touko!

Avendo il capitolo già pronto da tempo,oggi l’ho pubblicato e completato, a discapito di mia nonna e di mio papà! J

Un caloroso abbraccio dalla vostra Whitey!

J J J

 

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Capitolo 16
*** A casa si va! ***


A casa si va

Dedico il capitolo alla mia cagnolina,Bella,che oggi compie la bellezza di quattro anni!

 

Beatriz si grattò la testa,perplessa.

-Sì…ma dov’è l’uscita?-.

Nate,che teneva ancora tra le braccia i due piccoli gemellini,le mise una mano sulla spalla.

-Io potrei aiutarvi…se promettete di non dire niente a nessuno.- propose sbrigativa Touko.

I due fidanzatini si guardarono l’uno negli occhi dell’altra.

-Beh,non credo che abbiamo altra scelta…- disse Beatriz.

Il giovane annuì.

Touko li fece avvicinare tutti a sé,meno la volpe demone che era ancora stesa a terra,priva di sensi.

Con un gesto che pareva uno schioccare di dita,li trasportò tutti e quattro,anzi tutti e cinque, inclusa lei, fuori dalla fitta foresta,dove la luce del sole imperversava prepotente e si sfogava sui visi assonnati dei nostri eroi.

Intanto,nel bosco,il demone si era svegliato.

-Aspetta che ti prenda traditrice e…-.

 

***A casa…***

Ninetales fu la prima ad accoglierli,e molto calorosamente,visto che erano usciti di casa alle otto del mattino e l’ora che segnavano adesso le lancette era l’una di notte.

-I miei figli!- sibilò appena entrarono dalla porta. –E non pensate che vi faccia fare ancora da Babysitter! Piuttosto li trasformo io stessa in dei ragazzini di dieci anni! Uh…e lei?- chiese indicando Touko.

-Niny,ti presento…ehm….- cominciò a dire Beatriz,ma non si ricordava già più del nome della ragazza che le stava accanto.

-Touko. Il mio nome è Touko.- finì la frase la mora.

La mezza bionda mezza castana annuì.

-Sì sì,era così che si chiamava!-.

-EEEEEEVEEEEEEEEEE!!!- cominciò a strillare Eevee,seguito a ruota da Vulpix.

–VVVVVVVVVVVVVUUUUUUUUULLLLLLPPPPP!!! PPPIIIX!-

-AH! Stai zitta,piccola demonietta rossa!- la pazienza di Nate era tanta,ma anche quell’angelo,tra Beatriz, Umbreon e Ninetales,e se ora ci si aggiungevano pure Eevee e Vulpix,aveva un limite ben preciso.

Ovvio che quel limite non fu gradito a Ninetales,che prese tra le braccia i due piccoli gemellini e cominciò a tirarsi su la maglietta,facendo arrossire “l’angelo”,che cominciava ad avere delle idee pervertite.

-Ma…ma che stai…facendo?- chiese il ragazzo con un fil di voce,tutto rosso per l’imbarazzo della domanda.

-Devo allattarli. Sicuramente avranno fame,i  miei piccini!- rispose torcendo il naso.

-Ehm…ma qui lo devi fare?- questa volta parlò Beatriz,che si vergognava per la scena che si stava svolgendo davanti agli occhi di Touko.

Ninetales,che accolse lo sguardo indagatore della nuova arrivata,si diresse in camera sua con in braccio i due che strillavano ancora.

-Ecco,brava,vai a farti aiutare da Umbreon! Eh eh!- la schernì la ragazza\volpe.

Prima di aprire la porta della stanza,Ninetales fulminò Beatriz con uno sguardo di fuoco.

-Eh…sono sempre così…cane e volpe,capisci?- si scusò il moro,inchinandosi gentilmente.

-Ah,sì,capisco. Dev’essere terribile!- concordò lei.

Nate accennò ad un “sì” silenzioso,per non far incavolare ancora di più la sua “dolce” amata.

-Ad ogni modo…- chiese di nuovo lui,curioso –Come mai quel Ninetales ti diceva “traditrice”? Sei anche tu una Volpe,per caso?-.

Scosse il capo.

-No.-.

-E allora come mai?-.

Intanto,la nostra Beatriz si stava accomodando sul divano morbidoso che dava sul giardino.

-Ehi,venite a sedervi!- li incitò dopo,con un cordiale batti batti di mani.

Naturalmente i due,che erano anche abbastanza stanchi,non si fecero ripetere l’invito più d’una volta.

Si sedettero accanto alla giovane Kitsune,sprofondando nei cuscini gonfiati ad acqua.

Alla nuova arrivata piaque molto quell’arredamento.

C’erano il divano sulla quale si erano seduti,molti quadri raffiguranti delle Volpi e dei Pokèmon, dei ninnoli sparsi qua e là sulla parete di colore ambrato.

La luce del sole,in quella villa,non si faceva affatto desiderare.

Era come se tutto quello che si trovava al suo interno fosse protetto da tutto il resto.

Una villa magica,pensò Touko.

-Mi chiamava così,Lock,perché io effettivamente sono una traditrice!- rispose lei,stropicciandosi gli shorts, o quello che pendeva da essi.

-Ma di che? Ah,a proposito,io sono Beatriz e sono anche una Volpe apprendista.- si presentò la ragazza.

-Lo so. Sono qui per te.- sussurrò la mora con la coda di cavallo,in un mormorìo appena percettibile.

Beatriz sobbalzò tenacemente.

-Qui Per ME!? Perché? Cos’ho combinato?- chiese disperata.

-Niente… sono qui per chiederti aiuto.-.

-A…aiuto…- balbettò l’altra,risedendosi accanto alla nuova.

-Sì,aiuto. Il nostro mondo è in grave pericolo…ed è anche il tuo mondo…il mondo dei Pokèmon. Lei voleva impedirmi di arrivare qui.-.

Nate seguiva a tratti la conversazione tra le due,anche se non ci stava capendo moltissimo.

-Ah…quindi tu sei un’umana che è arrivata sul nostro mondo e ha deciso di restarci…- Beatriz,che faceva di tutto per riuscire a capire quello che stava dicendo la mora, rispondeva prontamente ad ogni domanda.

-Potrei aprire un Metaportale,ma ci vorrebbe anche l’energia di Blanie…- mormorò,indicando la porta della stanza di Ninetales. –Da sole noi due non ce la faremmo mai.-.

Nate saltò su dal divano.

-Uho! Aspetta un attimo! E chi ci dice che stai dicendo la verità?- ululò lui,agitando il dito.

-Io le sto dicendo la verità,mi devi credere! E tu non puoi venire,Nate.- lo fermò brusca Touko. –Non stavo nemmeno rivolgendomi a te!-.

Il povero ragazzo rimase di stucco.

E l’aveva anche salvata!

E ora,come ringraziamento,riceveva degli insulti gratuiti e dei riconoscimenti razziali.

“Grazie mille,Touko!” pensò tra sé e sé.

-Blanie?- ripetè Beatriz,che non aveva voglia di stare al gioco di Nate.

-Sì. Il vero nome di Ninetales è Blanie. Non lo sapevi?-.

-No…Niny ha perso la memoria degli anni passati quando si è evoluta.- spiegò.

Ninetales,che si era incuriosita dalle vocine dei tre,dopo aver allattato i piccoli,si diresse nella sala dove si erano radunati.

-Beh,non ti dispiacerà sapere delle cose molto importanti. Niny,come la chiami tu,ha 30.000 anni,ed è immortale,come te! E sai perché tu sei immortale?- continuò Touko,risistemandosi la lunga coda di cavallo.

La giovane Kitsune scosse la testa a mo’ di “no”.

-Perché tu sei la creatura perfetta,colei che è stata generata dalla dea Inari per salvare il nostro mondo.-.

-E se tu sei venuta qui per chiedermi aiuto,come sostieni tu,ed anche quella Lock che ti inseguiva per impedirtelo? Anche lei viene da Monster.-.

Touko non poteva più continuare.

Era stanchissima ed aveva la gola secca.

Voleva tanto fermarsi.

Ma Ninetales,che aveva sntito,glielo impedì.

-No! Va’ avanti! Sai qualcosa su di me? Sul mio passato? Avanti parla!- la esortò a continuare lei,scrollandole la spalla.

La mora socchiuse debolmente gli occhi.

-Sono giorni che non mangio e non bevo dall’altro ieri… potrei avere dell’acqua?- sussurrò con un lievissimo fil di voce.

Ninetales si diresse in cucina,e dopo due minuti neanche tornò nel salotto con una bella tazza di cioccolata calda e fumante tra le mani,e la porse alla nuova arrivata.

-Se vuoi qualcos’altro devi solo chiedere,cara.- aggiunse,sedendosi sul divano accanto a Touko.

Si era costretta a calmarsi.

Non poteva obbligare quella ragazzina che,a quanto pare,aveva avuto un periodo difficile a parlare se non ne aveva né tempo né voglia.

Ma l’avrebbe interrogata,più avanti,su qualcosa che sapeva.

Perché lei sapeva,ma non voleva intendere.

-Dunque…- cominciò Touko,quando finì la tazza di cioccolata.

 

*** Commenti di Bella,Dianah e dell’autrice ***

Innanzitutto,voglio fare gli auguri di buon compleanno alla mia Bellina,che ho inserito nelle note di fine capitolo assieme a Dianah e a me,anche se non possono parlare perché sono cani! XD XD XD… J

Dunque,passiamo al capitolo,finalmente caricato…

E’ un evidente OOC,mi sembra chiaro! (Touko)

Mi dispiace che sia un po troppo lungo,quello sì,e prometto che aggiornerò il più presto possibile!

In più,se leggerete le note dell’autore,mi dispiace che si sia prolungato ancora di più…

Ma vi devo chiedere un prestito…

Non un prestito di denaro,no!

Un voto nella sezione (si dice così?) “Aggiungi personaggi” e cliccate su Ninetales.

Vi ringrazio di cuore,alla prossima!

Whitey

Tanti Auguri Bella Quattro Anni Vecchiona Mia!

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Capitolo 17
*** A Story in the Past ***


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Touko sorseggiò di nuovo dalla tazza il cioccolato caldo,le mani tremolanti.

-Scusami tanto,cara. Mi dispiace,ma potresti dirmi quello che sai su di me? Anche solo il minimo accenno… a me andrebbe bene.- la pregò Ninetales,fazzoletto tra i polpastrelli,ansiosa come non mai.

-Dai Niny,lasciala stare!- intervenne Beatriz,cingendo le braccia attorno alle spalle di Touko.

Come risposta,la mora scrollò le spalle. –E invece è giusto che sappia.-

-Sì,ma mettiti comoda,cara.- le disse Ninetales,accomodante.

-No,sono comoda già ora,grazie, Sua Altezza.- fu la sua risposta.

Le due coinquiline si fissarono reciprocamente,con sgomento.

-S-sua altezza?- balbettò la castana dalla meche bionda,piuttosto confusa.

-Sì,esatto. Vi racconterò tutta la storia…dunque,tu,Ninetales,sei la figlia di un Re molto egoista e crudele e di una Regina comprensiva.

So solo il nome di tua madre,si chiamava Yvonne.              

Era una donna molto dolce.

Assomigliava moltissimo a te,Ninetales,solo che tu sei una specie di mutazione genetica.

Gli occhi di Yvonne erano verdi e quelli del marito azzurri,e tu li hai rossi,ma sei bella comunque.- fece una pausa,stanca,col fiatone.

-Non puoi essere più chiara?- le intimò Ninetales.

Tutta questa faccenda della figlia del Re e della Regina le sapeva tanto di balla,ma d’altronde non poteva saper la verità,quindi era costretta ad annuire ripetutamente con aria distratta.

All’improvviso s’udì il rumore di una porta che si apriva.

Umbreon entrò nel salone tramite essa.

Si avvicinò a Ninetales silenziosamente,la prese tra le braccia ed iniziò a stropicciarle la maglietta attillata.

-Ciao splendore.- la salutò con il suo slito tono seducente,mordendole l’orecchio.

-Ah…Umbry,è meglio che…ahi!...è meglio che queste cose le facciamo in camera nostra. Tra qualche giorno potrai farmi quello che vuoi.-  sospirò appena la bionda,toccando il braccio dell’uomo che le stava bloccando il collo,dolcemente.

Beatriz la schernì,ma subito dopo si rese conto che le ultime parole non le aveva capite.

-Come mai tra qualche giorno? Non ti aveva già sfondata pochi mesi fa,Niny?-.

-Bene…lo diciamo?- chiese il bruno alla donna,che lo stava coccolando.

-Sì. Bene ragazzi…noi due tra una settimana ci sposiamo!- esclamò lei,avvicinandosi ancora di più al futuro marito.

-YEEEE!!! Scoperanno ancora!!!- esultò la acstana,irritando la bionda.

-Io potrei continuare a raccontare,se volete.- mormorò Touko,appena ebbero calmato i bollenti spiriti di Umbreon.

-Sì,sì,va’ avanti.-.

-Bene,dovete sapere che la famiglia Reale dei Ninetales era una delle più prestigiose ed importanti casate del tempo.

In quell’epoca le figlie di caste importanti si sposavano con persone che non conoscevano neanche,se il padre voleva.

Tu dovevi sposarti con un uomo che non conoscevi…-.

La donna\volpe la fissava senza perdersi nemmeno un singolo apostrofo delle cose che raccontava.

-Ma con te c’era un Absol,con tutta la sua famiglia,che difendeva te e tua madre.

A tuo padre non davano tanta importanza,visto che era crudele sia con loro che con te e tua madre.-.

Un rombo di tuono si propagò per tutta la stanza.

La porta fu costretta a piegarsi sotto il pesante corpo del vento che soffiava gelido.

Poi,il buio.

-Ragazzi! Ragazzi dove siete?- domandava a vanvera  Beatriz.

-Io sono qui,sto bene.- disse la bionda,fermandosi i capelli dietro la testa con una mano e reggendosi a quello che le pareva il divano con l’altra.

Tutti gli altri non risposero.

Sembravano spariti.

-Grazie Touko,ma finisco io!- una voce maschile s’insinuò nelle loro orecchie,con insistenza particolare in quelle di Ninetales.

E un sibilo,seguito da un rumore di graffi sul pavimento.

-…e tu vieni con me!-.

 

***  ***  ***  ***  ***  ***  ***

 

Ninetales non seppe né come né perché,ma si ritrovò tra le braccia di un uomo dai capelli corti,argentei, una parte blu che ricordava il corno di un Absol,occhi azzurri,molto espressivi,stretta gentile ma compatta.

Aveva letteralmente le mani legate.

Riuscì solo a mormorare,Ninetales,il solito quesito.

-Chi sei?-.

La figura maschile le sorrise,dolcemente,adagiandola su quello che a lei semrava un letto.

Le mise una mano sulla fronte e cominciò a parlare.

-Io sono Obscurum Absol,ma tu chiamami Absy,come ai vecchi tempi,Blanie.- l’uomo sospirò.

Ninetales lo seguì.

-Il mio nome è Ninetales.- ribattè.

-Ora. Ma prima ti chiamavi Blanie.-.

La donna serrò gli occhi quando la mano di Obscurum si spostò dalla sua fronte alla sua trachea,per poi scivolare sempre più in basso e posarsi definitivamente sulla pancia,che si alzava e si abbassava ritmicamente.

-Vuoi che ti racconti tutta la storia,la tua storia…la nostra storia?- le domandò.

Sempre più misterioso,quell’uomo.

Non le restava altra opzione che annuire ed ascoltarlo.

-Dunque,è una storia lunga. Cominciamo dall’inizio. La famiglia Obscurity,cioè la mia famiglia,era al servizio della tua da moltissimi secoli. Mio padre si era innamorato di tua madre,Blanie,non fu un caso se tuo padre lo uccise…ma sto andando troppo avanti nel tempo. Eravamo grandissimi amici,tu ed io,sempre insieme.

Con noi c’era anche mia sorella Novae (si pronuncia Nova),la tua migliore amica.

Un giorno tuo padre decise di darti in sposa ,dal momento che eri ancora vergine ed anche una bellissima ragazza di cento diciannove anni,ad uno dei potenti del luogo,riesci a seguirmi?-.

Annuì di nuovo.

Anche se riusciva a capire ben poco di quelle persone che lui nominò.

-Tu ,essendo una mia amica fidata,mi hai raccontato che quando venne a palazzo per conoscerti si rivelò un uomo orribile,rude,che si interessava solo di soldi e si…beh,quello che avete fatto tu e Umbreon…quanto mi fa male dirlo…ma avrei tanto voluto io toglierti la verginità…

Io non potevo stare lì a guardare mentre lui ti faceva del male,e così una notte venni a palazzo deciso a rivelarti i miei sentimenti…e trovai te accasciata a terra,inerme,e accanto a te quell’essere disgustoso, intento a farti soffrire,nel tentativo di toglierti la verginità prima di me.

Presi la mia spada e,con un solo colpo,gli tagliai la gola e,non ancora contento,gli trafissi la spalla in continuazione. Poi mi accorsi che il tuo viso era terrificato e smisi di fare ciò che di atroce stavo facendo.

Ti presi tra le mie braccia e ti portai in un portale che collegava,e collega tutt’ora,la Terra con Monster.

Lo feci per paura di quello che tuo padre potesse fare sia a me che a te,dato che poco tempo prima uccise mio padre per gelosia.

Lui non era innamorato di tua madre,lo faceva solo per il regno,per governare su tutto e su tutti.

Mi segui?-.

Ninetales sospirò.

Aveva capito  ben poco,se non addirittura nulla,di ciò che Absol le aveva spiegato.

Ma nonostante ciò annuì,tristemente.

                           

                                ***  ***  +++  +++  ***  ***  +++  +++  ***  ***  +++  +++  ***  ***

 

Nel salone della casa di Beatriz c’era uno scompiglio tale da far spaventare anche un morto.

Touko si massaggiava le tempie,Nate faceva la stessa cosa sul suo sedere e Bea cercava di far stare in piedi due quadri che nell’impeto di proteggere aveva fatto cadere.

Umbreon invece si affannava a cercare Ninetales.

-Dove sei amore?- gridava come un disperato.

Le ultime urla furono talmente forti da svegliare i piccoli Eevee e Vulpix,che stavano riposando beatamente in camera da letto.

Nessuno di loro

poteva prevedere

quello che sarebbe accaduto

da quel momento

in poi…

 

                             *** Commenti dell’autrice ***

Hei,salve.

Lo so,lo so,è da tantissimo tempo che non aggiorno,ma ho avuto le mie buone ragioni,credetemi!

Dunque dunque,per chi avesse domande,critiche o consigli,la pagina delle recensioni è sempre a perta!

Un saluto speciale a AbsolNightStar e a Cyber Witch per aver recensito i capitoli precedenti.

Il capitolo lo dedico al mio nonno Mario che ora è in Cielo.

Ciao Nonno!

Le richieste sono sempre le stesse:

1-  1-   Recensite!!!

2-    2-“Aggiungi personaggi”,voto per Ninetales.

Alla prossima,e spero di aggiornare il più infretta possibile!

Whitey

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Capitolo 18
*** Il Matrimonio ***


A grande richiesta,il Matrimonio!

Un’ ombra si muoveva lentamente verso la casa di Beatriz.
Galleggiava nell’aria come se fosse stato un lenzuolo portato dal vento.
Era nero.
Era crudele.
Era Darkrai.
 
***  ***  ***   ***

All’interno della palazzetta,invece,tutti i presenti si davano un gran daffare a cercar di trovare Ninetales…
Tutti a parte Nate,che si divertiva a guardare la sua fidanzata mentre faceva dei movimenti assurdi e, a suo avviso, seducenti.
-Niny!!! Niny,dove sei?!- gridava la ragazza,mentre Touko si limitava a cercarla senza parlare.
-AAAAAHI!- esclamò ad un certo punto la castana. –Ma che cazzo fai,sei scemo?!-.
In effetti il ragazzo le aveva toccato una parte del corpo non tanto per la quale.
…e stava continuando a farlo,nonostante le proteste da perte di Beatriz.

***   ***   ***   ***   +++

Mentre i nostri …ehm…(diciamo) eroi erano impegnati a crecarla in casa,Ninetales si trovava a casa di Obscurum Absol,a letto,ancora spaventata.
-Dunque,hai capito?- le domandò lui,dolcemente.
La donna si limitava ad annuire,ancora.
-Parla…parla un po. Fammi sentire la tua voce che amavo tanto.-.
La bionda tremò leggermente,ma poi fece per dire qualcosa.
-Posso tornare dai miei figli,…a casa mia?-.
L’argenteo chinò la testa,con un sorrisetto ironico sul viso.
-Sapevo che me l’avresti chiesto. E va bene.- le rispose,riprendendola tra le braccia.
Ninetales si ripromise di non addormentarsi più,ma fu più forte di lei.
Chiuse lentamente gli occhi.
Il sonno la rapì e la portò con sé.

***   ***   ***   ***   ***

Buio,vento.
Nemmeno una traccia di Ninetales,nemmeno una!
Avevano deciso di andare a cercarla fuori,dato che in casa non si era vista.
Beatriz e Nate dovevano pattugliare il giardino…ed eccola.
Un’altra.
Una folata di vento improvvisa,talmente forte da far volare via alcuni alberi,ma non abbastanza per far desistere la ragazza\volpe e il suo adorabile e SICURAMENTE molto casto fidanzato.
Il vento forte fece arretrare Bea,che finì col fondoschiena contro il lato A di Nate,strusciandoglielo contro,facendolo mugulare.
-Ah…ah… no…ah…il falco….AH!- faceva versi del genere.
-Ma tu non sei capace di tenere buono quel cazzo di falco che hai nei pantaloni?!- sbraitò la ragazza, giustamente.
-Ma il falco è un predatore! Ah! Merda…AH!- ribattè lui,in preda ad una crisi.
-Nate,tu di ancora una SOLA volta “AH!” e giuro che te lo faccio dire per una buona ragione!-.
Lui esibì un sorrisetto dolce e maligno,mentre pronunciava chiaramente:

-AH!-.

Lo fulminò.
-Stanotte ti faccio dire “AH” talmente forte che anche Arceus lo sentirà!-.
-Non vedo l’ora! Ah…AAAAAH!- continuava a schernirla.
Il vento cessò,lasciando libero movimento a Beatriz,che si staccò dal corpo di Nate,nonostante lui la tenesse per evitarlo.
Dal folto della vegetazione fuoriuscì un Absol,un Pokèmon Catastrofe,con in groppa…
-NINY!!!- esultò Beatriz,avvicinandosi al canide.
-Oh,ma che carino! Sei venuto qui per riportarmi la mia Ninetales?- gli domandò la ragazza,accarezzandolo sul collo.
-Ah,figa. Il mio falco è sull’attenti.- scherzò Nate,guadagnandosi un’occhiataccia della fidanzata.
-FATTI_UNA_SEGA!- gli rispose lei.
-Perché non me la fai tu?-.
-MA CHE CAZZO SEI? UN BAMBINO?!- sbraitò.
Poi,rivolta ad Absol,disse a bassa voce:
-Scusalo,è un po stupido.- storse il naso leggermente.
-Hei,ma come mai tu non parli?-.
Il quadrupede mise a terra la Volpe Dorata,svenuta,lanciò un’occhiataccia a Nate e successivamente il suo sguardo si posò per ultimo su Beatriz.
Scomparve nella macchia verde quale era la vegetazione.

Silenzio per un po.

-Allora,me la fai ‘sta sega o no?- chiese Nate dopo un po.
Non ci fu nemmeno bisogno di dirlo due volte.

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH!!!-.
-Visto?- ironia di Beatriz,che si leccava le vibrisse bagnate.
 

***   ***   ***   ***   ***   ***

-Tra rose e fior,nasce l’amor. Umbreon e Ninetales si vanno a sposar!- risuonava questa canzoncina ridente per tutta la villa.
Era passata una settimana buona da quando Ninetales era tornata.
Ed ora il matrimonio.
La donna volpe era splendida a dire poco,molto poco.
Aveva un meraviglioso kimono bianco e oro da sposa,i capelli erano raccolti in una specie di coda,fatta tutta di boccoli color del sole,dei fiori molto eleganti tra le crine.
Umbreon era arrivato in chiesa prima di lei,eppure era così nervoso…
-Me lo sento,me lo sento…- che cosa si sentisse poi,non lo speva nessuno!
In quell’esatto momento,la porta si spalancò.
Entrarono Ninetales e Beatriz.
Quest’ultima aveva un vestito molto… attillato,ma l’aveva indossato solo per fare un piacere a Ninetales.
Passando accanto al cumolo d’invitati,tra i quali Giada ed N,Alyce ed un ragazzo coi capelli verde scuro di cui si ignorava il nome ,Stephanje e il suo Willy,un Charmander in HF,la ragazza e la sposa arrivarono accanto ai due che le aspettavano sull’altare.
Nate era il testimone di Umbreon. Bea quella di Ninetales.
Lei lo prese e lo trascinò in un posto appartato,dato che la cerimonia non era ancora iniziata.

Il moro,temendo di poter essere messo sotto da lei,legato al guinzaglio(una corda) per l’ennesima volta, si girò e le prese un polso.
-Non qui. In chiesa no. -.
-ZITTO COGLIONE!- fu la risposta brusca della giovane,che arrossì di colpo subito dopo.
-I..io ti de..devo dire una c…cosa…- mormorò con la sua voce più dolce,nonostante fosse una ragazza con un carattere abbastanza intrattabile.
-Mh?-.

L’organo suonò altezzoso,inaugurando la cerimonia.
Chissà come mai,le intenzioni caste di Nate sparirono subito dopo la fine della preghiera d’inizio.
-Calma i bollenti spiriti,tu e la tua fenice. – lo rimproverò Bea,toccandolo in modo che la smettesse di fissarle il sedere.
Poi gli sussurrò all’orecchio:
-E se osi dire “AH” una sola volta,non ti metto solo una corda al collo,ma ti lego anche i polsi e poi aprofitto della tua posa da cucciolo indifeso in modo MOLTO VIOLENTO,siamo intesi? Ricorda che hai già fatto un errore…-.
-Io non lo definirei “errore”,è pur sempre…- cominciò lui,ma fu interrotto dal prete che aveva appena annunciato:
-Ora può baciare la sposa.- e Umbreon e Ninetales si scambiarono un lungo bacio.

Lanciarono il riso ancora prima che i due fossero usciti dalla chiesa.
Lugia purtroppo era dovuto uscire in barella,visto che grazie ad un suo commento troppo libertino Alyce gli aveva distrutto un pezzo di marmo in testa,rovinando così un monumento d’importanza nazionale.
-Ha cominciato lui!- disse ciocca nera (Alyce).
-Eh ehm. Signore e sigori,devo annunciare una cosa stupenda ideata da me per questa occasione così speciale…- cominciò Beatriz,con fare maligno. –Niny ha detto che stassera farà un po di strip-tease per tutti i presenti…maggiorenni!-.
E lo sapevamo,era uno scherzo che le sarebbe costato la fertilità…ma,a proposito…

-Ma prima che la sposa mi leghi ad un palo e costringa me a fare lo strip-tease davanti a tutti…con il mio Nate suppongo…che lo vedo già che si sta preparando,eh eh,…- disse,poi si bloccò.
-E’ una cosa molto importante…io…sono…-.

 

**** Commenti dell’autrice che è in vena di fare stronzate! ****

Ciao a tutti.
Come promesso,ho aggiornato il prima possibile,visto?
A grande richiesta di due mie amiche,il matrimonio!
Contente?
J
Bene,come avrete visto ci sono molti elementi…tipo seghe e cose varie.
Ditemi voi se vi sembra più un rating arancione o giallo…
Spero di non essermi spinta troppo nel dettaglio.
Sì,lo so,sono una persona crudele a lasciarvi sulle spine,ma che ci volete fare?!
Forse qualcuno ha già intuito,ma non faccio SPOILER!
Alla prossima,

W

P.S.: Forse cambierò nick name.

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Capitolo 19
*** Ko Gitsune Maru ***


-Come vi stavo dicendo…- Beatriz era in preda al panico.

Nate se ne accorse e salì sul palco, affiancandola.

-Sei sicura di quello che fai?- le domandò sotto  voce.

-Ma…ma tu mi avevi detto che ti andava bene!- si lamentò la ragazza\volpe, incrociando le braccia al petto ed agrottando le ciglia.

-Ma certo che a me va bene, ma forse…ehm…è una cosa un po privata. Faresti meglio a dirla solo a Ninetales.- le disse.

La volpe si grattò tra le orecchie.

-Tu dici?-.

-Sì…come vuoi.-.

 

 

-COSAAAAA?!?- urlò Ninetales ad un certo punto, facendo rimbombare la casa intera.

-TU SEI INCINTA?!?-.

Beatriz annuì a testa bassa, fissando le sue scarpe mentre giocava con le piastrelle.

-CHI è STATO IL CANE BASTARDO?- cercò di sibilare, senza grandi risultati.

-Mah! In.do.vi.na!- la schernì lei, alzando il capo.

Vide che gli occhi della donna volpe erano diventati strani.

Due fessure color carminio avevano preso il posto dei grandi pozzi rossastri che erano gli specchi della kitsune.

-Nate…e ora!?! Come lo diciamo a tua nonna!?- domandoò con la solita tipica irritazione.

Gli occhi di Beatriz si illuminarono di una luce maligna, mentre sulle sue labbra si increspava sulle sue labbra ferite.

-Io un’idea ce l’avrei…-.

 

 

Il funerale era stato concordato per le due e mezza di pomeriggio.

La nonna di Beatriz, l’unica sua familiare , seppur malvagia, rimasta in vita.

Ora piangeva sulla tomba della ragazzina di quattordici anni dagli occhi di onice.

Un conoscente le si avvicinò.

-Com’è successo?-.

La donna, che stava fingendo si singhiozzare per la perdita della nipote, si asciugò le finte lacrime che facevano colare il mascara dagli occhi della vecchia.

-Abbiamo trovato un’enorme pozza di sangue davanti casa sua, e poco più avanti c’erano i suoi vestiti.-.

La settantacinquenne sapeva bene quanto Beatriz aveva orgoglio del suo corpo, e non sarebbe MAI, per nessun motivo nell’Universo, andata in giro senza i suoi vestiti.

-Abbiamo fatto analizzare comunque il sangue…ed era suo!-.

 

       *** Intanto, nel Bosco Curardore… ***

 

Un rumore, un fruscìo di foglie secche sotto i piedi nudi della ragazza.

Era fuggita da casa sua in forma volpina, ed ora aveva ripreso la sua forma umana.

Non sapeva da dove le fosse uscita l’idea di fingersi morta, forse il fatto di essere una creatura immortale con dei poteri magici oltre ogni immaginazione che poteva ferirsi in profondità con una lama e poi rigenerare il suo sangue era stata la sua ispirazione…

Ma…quella non era la sua esatta descrizione?!

Ora, però, il suo bellissimo piano aveva solo una pecca: era nuda.

-Beh, so come rimediare!- esclamò Beatriz.

Estrasse il suo Pokè Gear da una delle code di Ninetales.

E già!

Le code del Pokèmon Volpe erano un ottimo sostituto di una borsa normale!

Tutta intenta nel comporre un numero, con le dita fulminee di un’ottima disegnatrice quale era, perlottò tra sé e sé “Chiamerò un mio vecchio amico d’infanzia!”.

Ninetales, che aveva letto nel pensiero ciò che la ragazza aveva detto, si grattò un orecchio con la zampa posteriore, mentre diceva:

- E cioè chi?-.

-Ash Ketchum. Non te lo ricordi più?- le rispose la padroncina.

La volpe girò gli occhi dall’altra parte.

-A sì, il tonto.- bofonchiò dopo.

Chiamata avviata.

Ecco, squilla.

-Pronto?- qualcuno risponde dall’altro capo.

-Ciao Ash, sono Bea. Mi dovresti fare un favore. Portami dei vestiti che non siano i miei. Sono nel Bosco Curardore. Non mi chiedere il perché.- gli disse lei, giocherellando con un filo d’erba che aveva colto lì vicino.

-Perché?-.

-CHE NON TI HO DETTO DI NON CHIDERMI IL PERCHE’?- urlò al cellulare la ragazza. –Perché sono nuda.-.

-E perché sei nuda?-.

-Perché sono scappata di casa in forma Volpina.-.

-E perché sei scappata di casa?-.

- Perché fai tutte queste DOMANDE IDIOTE?!?- ormai stava per perdere il senno.

-Io non sapevo che tu avevi la forma Volpina!- cambiò discorso lui.

-Ash, fanculo! A me servono dei vestiti!-.

-E se io non volessi portarteli?-.

Ninetales s’intromise nel discorso.

-PORTALE QUEI MALEDETTI VESTITI , IDIOTA CHE NON SEI ALTRO!!!-.

-… o…k.-.

- Ha messo giù!- esclamò Beatriz, riponendo il Pokè Gear nella coda della sua compagna di viaggio.

-Umpf, che idiota!- concordò la Volpe.

Gli occhi di Ninetales si spensero subito dopo che si ricordò dell’infanzia della ragazzina, specialmente il ricordo dolente nella memeoria della morte di Antonella, la madre di Bea.

 

*** Inizio Flashback***

La bimba giocava con la corona di fiori bianchi che la zia aveva portato per consolare il marito di Antonella, vale a dire il suo papà.
La madre della piccola era in coma, e i dottori avevano detto che non c’era più niente da fare, sarebbe morta.
Beatriz aveva origliato le conversazioni dei suoi familiari da dietro la porta.
Aveva un undito molto fine, sebbene fosse solo una bambina di sei anni.
Sua zia battibeccava con la nonna, odiosa come sempre.

Il padre stava accanto alla donna, sdraiata sul letto metrimoniale di casa.

Quella sera, a Beatriz non fu permesso di entrare nella camera della madre, e come al solito fu costretta a dormire a casa della nonna odiosa che purtroppo si ritrovava.
Soltanto a Ninetales era stato accordato l’accesso, seppur contro la volontà della nonna, che si era opposta fermamente, dicendo “Un cane pulcioso non dovrebbe entrare nella camera di mia figlia!"
Non capisco perché quella piccola stupida di mia nipote adori tanto questa brutta bestiaccia quando potrebbe dedicarsi alla cura dei gattini e dei suoi vestiti!”.
La Volpe, purtroppo, quella sera non potè mordere la donna malvagia.
Ma la degnò del suo odio, quello sì.
Si posizionò ai piedi del letto, alla parte anteriore, dove riposava Antonella.

Quando, dopo un po, tutti i presenti (che non erano poi molti) se ne andarono oppure semplicemente furono costretti a lasciare la stanzetta, come lo fu la nonna di Beatriz da quel buon uomo di suo padre, che ne aveva sopportate di ingiustizie della vecchia, Ninetales rimase lì sola, accanto alla donna.

Quando… all’improvviso…la mano muoversi… posarsi sulla testa della Volpe, e una voce spezzata dal tempo di morte…
Antonella si era semi svegliata, ma era abbastanza lucida quando pronunciò le sue ultime volontà riguardo a sua figlia.
-Ninetales, di errori ne ho fatti molti, ed ora ne pago le conseguenze. Ma non voglio ripetere gli stessi errori con la mia piccola Bea. Te la affido. Prenditene cura, perché lei è destinata a salvare i Mondi… anf…- la Morte stava calando sul viso della donna, lenta, prendendo il possesso degli occhi.
Indicò alla Volpe l’ultimo cassetto del comodino di legno di prugna che era di fianco alle due.
-Prendi quello che… che c’è lì…dentro… dallo a Beatriz…solo quando tu… tu… anf… quando tu deciderai che sia in  grado di usarla.- stava chiudendo definitivamente gli occhi .
-Io ho fiducia…in te, Ninetales… salvala, fin quando ti sarà possibile, perché ci sarà un momento nella sua vita in cui tu non potrai salvarla…addio. Vi ho voluto bene.-.

Niente più battiti.
Niente polso.
Fredda come il cadavere che era diventata.
Morta.

La volpe fece come le era stato detto.
Aprì il cassetto, prese una scatola decorata da strani ideogrammi e la nscose nelle code, poi si mise ad ululare con le lacrime agli occhi, uscendo di corsa dalla camera.
“Addio, non ti dimenticheremo, mai!” si ritrovò a pensare.

Forse non avrebbe dovuto farlo, mai.
Ma lo fece.
Si fermò davanti alla porta di quella che un tempo fu la casa della donna ed aprì la scatola, in preda alla curiosità.
Era una scatola rettangolare, di piccole dimensioni.
Al suo interno c’era qualcosa di tagliente, coperto da un telo di seta, sul quale vi erano dei segni kanji, che Ninetales lesse a fatica.
-Ko…Gitsune…Maru…Ko-Gitsune-Maru. Che significa?- riflettè la Volpe, scoprendo un pugnale dalle finiture oro e argento.
“Che sia il nome di quest’affare?” si domandò.
Sotto c’era scritto, e questa volta in una lingua per lo meno capibile, questo:

La spada che cresce assieme alla sua padrona

-Quindi devo dare quest’affare a Bea? A una bambina? Ma cosa hanno dato alla mamma di Beatriz, della coca? E’ diventata matta! Questa è un’arma!-.
Poi si fermò un attimo a riflettere sulle istruzioni della donna.
-Gliela darò quando sarà… pronta… chissà che significa.-.

*** Fine flashback *** 

Lo sguardo cupo della Volpe si posò sul viso della ragazza.
-Bea…c’è una cosa che ti devo dare…-.

 

Image and video hosting by TinyPic style="font-size: 18pt; line-height: 115%; color: aqua;">+++*** Commenti dell’autrice***+++

style="font-size: 14pt; line-height: 115%; color: rgb(75, 172, 198);">Hei, salve gentaglia! J
Come va la vita?
Capitolo un po lunghetto, eh?
Sì,sì, lo so, sono una maniaca, ma mi piaceva l'idea di quella sbruffoncella di Beatriz incinta! :)
Beh, che volete, d’ora in poi i miei standard saranno come minimo 1500 parole, anche se questo capitolo ne ha solo 1324 esatte…credo.
Dunque, analizziamo insieme! ;)

Per prima cosa, Beatriz ha scopato con il suo Nate più di quanto avrebbe dovuto.
Seconda cosa, Beatriz non ha più nessuno se non la nonna, che è odiosa.
Che cosa dovrà dare a Bea la nostra volpe preferita?
Di che sesso sarà il bambino che aspetta Bea?
Sarà un mezzo demone volpe?
Scoprirete tutto questo nel prossimo capitolo!
J
Alla prossima,
W!
J

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Capitolo 20
*** Ko Gitsune Maru pt 2: Chi va la? ***


Capitolo 20 BWNR

 

Nate era distrutto. Piangeva. Gridava. Nella sua stanza. Ma nessuno lo ascoltava.

Non sapeva come, né il perché, neanche quando e dove, ma la sua Beatriz era morta.

Morta. C’era la sua lapide. L’incisione col suo nome su un pezzo di marmo.

Delle stupide, stupidissime parole, che però attestavano che la sua fidanzata era morta.
O almeno… questo era quello che lui pensava…

 

 

Intanto, nel Bosco, Beatriz e Ninetales stavano parlando molto seriamente.
-Come ti dicevo… ho una cosa importante da darti.- disse la volpe Dorata, mettendosi a frugare nella borsa.
-Hei! Quando hai infilato qualcosa di cui IO non sapevo niente nella mia borsa?!- si agitò la ragazza castana, quando vide che la sua compagna tirò fuori dalla sua borsa\zaino una scatola di forma rettangolare, abbastanza lunga , di un rosso cremisi con delle decorazioni d’oro.
-Che roba è?-.
-Questo…- cominciò la bionda in PF (Pokèmon Form)- Me l’ha dato tua madre, prima di morire. Mi ha detto che avrei dovuto dartelo quando saresti stata abbastanza pronta.-.

Detto questo, aprì la scatola con qualche difficoltà.
Al suo interno vi era una specie di pugnale, troppo lungo per essere SOLO un pugnale, con sotto una targhetta con inciso sopra:   Ko Gitsune Maru
La ragazza tremò, sia dal freddo(ricordiamoci che nel capitolo precedente era scappata di casa in PF e, di conseguenza, senza vestiti) sia dalla paura.
-Che…che significa?- domandò, stringendosi tra le code ancora calde.
-E’ una spada.- le rispose Ninetales.
-Una spada? A me sembra un pugnale…- ribattè la ragazza, sospirando.
Poi un’idea le guizzò nella mente.

-NON VORRAI CHE IO COLPISCA IL MIO BAMBINO CON QUELL’AFFARE, VERO?!?- .

La donna\volpe si limitò solamente a scuotere la testa da destra a sinistra.
-No.- aggiunse solo dopo. -Come ho già detto, è una spada. Il suo nome è Ko Gitsune Maru, ed è una creazione degna del soprannome che porta, la “Distruttrice di Malvagi”.-.
Beatriz si grattò la testa, confusa.
-D.. Distruttrice di Malvagi?- ripetè ad alta voce, cosicchè la Volpe potesse sentirla.
-Mhmh, come ti ho già detto, per l’ennesima volta, è una spada, e mi è stato ordinato di consegnartela nonappena tu ne saresti stata pronta.-.
Inutile dire che la ragazza\volpe si continuava a grattare la testa, non capendoci un accidente.
Ninetales sospirò.
-Non hai capito niente, vero?-.

-No…-.
Un gocciolone in stile manga scese lentamente dal fianco sinistro della testa della povera Kitsune D’Oro.

-Bea?-.

-Chè?-.

Niny non rispondeva.
-CHE?!?-.
-SEI UNA PICCOLA IDIOTA!- strillò lei nuovamente, distruggendo uno dei suoi propri timpani assieme a quelli della compagna…dalle sembianze umane.
-Umpf..bene, devo ricominciare da capo, di nuovo! Come ti dicevo,la spada mi è stata data da tua madre al suo capezzale, in punto di morte. Mi disse che questa creazione è stata forgiata dal fuoco della Dea Inari in persona e spirito, e perciò non si può spezzare. Mi segui? Ci riesci?- accennò la Volpe, socchiudendo appena uno dei suoi occhi sbarrati.
-C…credo di si…- rispose approssimativamente la ragazza\volpe. –Va avanti.- esclamò poi, diventata oramai imperterrita.
-Eh… eh… niente, mi ha detto solo, nel suo ultimo anelito di vita, che è una spada speciale, che cambia la sua forma a seconda di come cresce e cambia il proprietario, in questo caso tu.- concluse, mettendosi a leccare una delle nove morbidissime code.
Beatriz si mise ad analizzare la spada.
Carina, pensava, ma non era un po troppo gracile per essere la spada forgiata dal fuoco della signora dei demoni Volpe?
Si prese il mento tra il pollice e l’indice, dubbiosa, per poi chiedere alla compagna di viaggio:
-Cosa vuol dire che cambia la sua forma a seconda di come cambia il proprietario?-.
Ninetales la fulminò, ma non direttamente.
I suoi occhi di fuoco si posarono prima su Ko Gitsune Maru, per poi passare allo sguardo vispo ma non troppo sveglio e molto poco intelligente della sua interlocutrice.
Scosse la testa.
-Non lo so. Prendila. Poi si vedrà.- le suggerì.
Seppur con qualche esitazione, la ragazzina\volpe acconsentì e raccolse la spada.
L’impugnatura era quasi nuova, abbastanza maneggevole, leggera.
Non successe nulla.
-Bah, non vale nemmeno una cicca!- esclamò lei, riponendola di nuovo nella sua custodia e chiudendola ermeticamente a chiave con il lucchetto annesso alla scatola.
-A proposito…- si ricordò in quel momento di una cosa molto importante.
-DOVE è FINITO ASH CON I MIEI VESTITI?!?-.

 

 

Nate stava passeggiando nella stradina accanto al cimitero, per stare accanto alla donna amata.
Aveva con sé i vestiti della sua “dolce metà”, lo facevano sentire meglio, quei colori così forti e sgargianti.
C’è da dire che con lui era veramente dolce, altrimenti non sarebbe riuscito ad avere dei rapporti così stretti… tanto stretti da avere un figlio.
In quel momento si udì un grido terribilmente acuto, e lui lo riconobbe immediatamente.
Era lo strillo isterico della sua amata Beatriz.
Senza pensarci su due volte, s’addentrò nel bosco alla ricerca di chi aveva emesso l’urlo.
 

*** PASSANO LE ORE… ***

Scende la notte, di Ash nessuna traccia.
Dei suoi vestiti
nessuna traccia.
-Ahrg, sto cominciando a pensare che gli umanucoli come quell’idiota di Ash siano completamente INUITILI!-  ringhiò Beatriz, scuotendo una coda e coprendosi le parti intime con le mani.
Aveva assunto la sua forma ibrida, ma nonostante ciò aveva ancora freddo.
Ninetales aveva deciso di andare a dormire da un’altra parte, e quindi anche la possibilità di potersi accoccolare alle sue code ben più calorose era scartata.
-Uffa!- esclamò, raccattando un sassolino e lanciandolo contro un alberello striminzito lì vicino, per poi mettersi a strapazzare i suoi poveri capelli castani e increspati dall’umidità.
-Ah! Se solo Natey fosse qui, mi potrei scaldare abbracciata a lui…- cominciò a riflettere a voce un po troppo alta lei, aprendo i suoi grandi occhi d’onice splendenti.

La luna era piena. Una serata fin troppo calma. Una serata da incubi, pensò lei.
Le cose romantiche non le piacevano…eppure…
-Natey… sigh…- sussurrò lei, mentre una lacrima di zaffiro le trascinava giù quel poco di coraggio che le era rimasto, verso il basso, verso il terreno.
Non si era accorta di chi le stava alle spalle.
-Mi chiamavi, Bea?- mormorò quella persona appena nominata da lei, prendendola per le spalle e trascinandola lontano da Ninetales.
Ora la ragazza tremava.
Cosa avrebbe fatto adesso che sapeva che lei era viva?
Lo avrebbe raccontato o lo avrebbe tenuto per sé stesso?
-Cosa vuoi fare?- gli domandò imbarazzata.
-Ma come? Non avevi detto che volevi dormire abbracciata a me? Ebbene? Adesso dormiremo abbracciati, come volevi tu!- la liquidò lui, gettandola per terra.
Ovviamente, lontano da Ninetales.
Non voleva che lei sentisse i gemiti di piacere della sua compagna, oppure i suoi, che sarebbero stati forti.
-Ehm…non so cosa tu abbia capito, ma io non lo voglio il tuo…hai capito! Io volevo solo abbracciarti, mi dispiaceva per te! – si scusò in maniera sempre più imbarazzata la povera Kitsune, che ormai era diventata color magenta.
“Oh,nemmeno nei miei sogni più sconci Natey era così pervertito!” si ritrovò a pensare.
-Ah, ma visto che ora sono qui… e poi ho una cosa per te!- le disse, passandole un braccio attorno al collo.
Poi si mise a frugare nel suo zaino.
-Avevo intenzione di lasciare questo villaggio, non essendoci più tu non mi tratteneva più nulla.- le spiegò, mentre estraeva dei vestiti dai colori caldi, del tipo arancione e alcuni di un rosso molto acceso, dai ghirigori intricati sul retro e sul davanti.
-I…i miei vestiti?- si stupì Beatriz, inarcando le sopracciglia dubbiose.
-Sì, me li ha dati tua nonna. A quanto pare, avevi ragione tu, non ci teneva poi così tanto a te.-.
-Perché li hai voluti?- gli domandò nuovamente, in preda al panico.
Perché era in preda al panico, poi, nessuno lo sapeva.
-Eh.. volevo almeno un ricordo di te, capisci?- e questa volta fu lui ad arrossire, ma violentemente.
-Mi sentivo solo, abbandonato… poi pensavo anche che tu eri incinta…e cioè lo sei ancora, ma…-.
Lei gli posò l’indice sulle labbra, per farlo stare zitto.
-No, non sono morta. Non morirò, finchè qualcuno crede in me, nella mia esistenza. E Umbreon? Dov’è?-.
Lui non la ascoltò neppure.
Le afferrò i polsi e la scaraventò di nuovo a terra, coprendole il viso con i suoi corti capelli castani, fissandola coi suoi occhi ambra.
-Oh, non avere paura di me. Non ti farò male…non tanto.-  le mormorò all’orecchio Nate, mordendolo dolcemente.
-T…ti prego, N…Nate…ahi!- lo supplicò la giovane. –Sì che mi fai male!-.
-Vaffa’ cucciola! Perché non ti stai un po calma?-.
Lui si agitò troppo, fece per aggredire la ragazza\volpe ma sbagliò la mira e cadde a terra, rotolando rovinosamente.
-Ma sei pazzo?!?- lo sgridò Beatriz.
-Eh eh eh, cosa c’è di male? Dopotutto siamo ufficialmente genitori!- si giustificò, mettendosi una mano sul petto.
Ma, proprio in quel momento, una sfera d’energia oscura li colpì entrambi , facendoli ruzzolare insieme, avvinghiati.
Un sussurro lontano, il verso di un minaccioso nuovo Pokèmon malvagio che si avvicinava sempre di più.
-Non ti lascerò tornare nel tuo mondo, non adesso!-…

 

 

 

*** Commenti dell’autrice che è in ritardo! ***
Sì, lo so, vorreste scorticarmi viva.
Ma ho avuto da fare, Mea Culpa, lo ammetto.
Ma ecco qui il tanto agoniato ventesimo capitolo! XD
A breve sarà aggiornata anche “Illusion”, ma ho una brutta notizia da darvi.
Ebbene sì, “Illusion” non durerà ancora per molto… il prossimo sarà il penultimo capitolo.
Ma ora passiamo al capitolo 20.
Come avrete visto, è un capitolo un po lunghino, ma sarà meglio che vi ci abituiate, perché d’ora in poi saranno sempre così.
Un pochino forte, dite?
In effetti sì, ci sono temi un po delicati, provvederò a modificare la presentazione.
1 Nate è un porco.
2 Beatriz è una malata mentale.
3 Ninetales…boh!
4 Nonna di Beatriz, gran stronza…
Bene, io devo andare.

ReVeNgE

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Capitolo 21
*** Innocence, Everything Goes Black ***


Cap. 21 BWNR

 
Ninetales si risvegliò con un gran mal di testa.
Aprì gli occhi, sbattè ripetutamente le palpebre, ancora assonnata.
Credette di trovarsi nel bosco nel quale si erano rifugiate lei e Beatriz, e invece…
E poi, dov’era Beatriz?
Solo dopo essersi assicurata di aver gli occhi aperti ed essere ben sveglia, fece come per alzarsi, ma qualcosa la bloccava sulla schiena.
Sicuramente non si trovava più nel bosco, o in un bosco qualsiasi, bensì in un salotto.
Un salotto di una casa che conosceva fin troppo bene.
Ad un certo punto, scorse un piccolo piede che faceva avanti e indietro, proprio come un pendolo, dalla sua schiena.
Una scarpetta di colore rosso con delle strisce bianche, una gambina tozza e non molto sviluppata.
Non c’erano più dubbi, quella era la gamba della piccola Beatriz, di quando aveva quattro anni, forse cinque.
Poi, di nuovo, una sensazione strana, come se il suo corpo si stesse dividendo a metà.
La Volpe spalancò gli occhi, e non potè trattenere il grido di dolore, che in quel momento le stava attanagliando la gola, rendendola muta.
Ma nessuno sembrò ascoltarla, né vederla, né curarsi di lei, sdraiata a terra, ansimante, mentre gettava un’occhiata velenosissima all’altra parte di sé, Vulpix, quel piccolo ammasso di pelo e malvagità, che ricambiava il suo sguardo con uno altrettanto velenoso, solo c’era una punta di cattiveria, in quello sguardo rosso.
Rosso come il sangue. E l’odio.
Non sapeva percvhè stava pensando quelle cose, in fondo quella era stata lei molto prima, molti anni fa…
Sopra Vulpix, una bimba con un maglione rosso, fiocchi bianchi su entrambe le maniche, sguardo curioso.
Grandi occhi color dell’ onice, capelli castani, corti, oppure non abbastanza lunghi per essere definiti tali, un naso all’insù e le orecchie, almeno così parve a Ninetales, erano leggermente appuntite.
Il suo sguardo era perso, come se non la vedesse per davvero.
-B..Bea, sono io. Sono qui, non mi vedi? Apri gli occhi!- gridò la Volpe Dorata, senza però ricevere risposta alcuna.

Si avvicinò, barcollando, alla sua forma base e alla bambina…

-Vulpix, vieni qui!- ordinò una voce femminile alle loro spalle.
Sebbene Ninetales non la riconobbe subito, giurò di conoscere quella voce tanto familiare, tanto più femminile di quella della sua piccola padrona…eppure così tanto rassomigliante.
I quadri tutt’attrono erano quelli che tutt’ora troneggiavano nella sala di ristoro della villa, che un tempo era la sua, la loro casa.
Solo che le pareti avevano un colore più chiaro di quello della loro casa, di quella che lo fu.
Sembrava quasi un colore… come dire… assente.
“I ricordi sbiadiscono nella memoria…” si sentì dire da una voce lontana, né maschile né femminile.
-BEA! BEA! Sono qui!- continuò a gridare la Volpe, invano.
La voce era strana. Come faceva, una qualsiasi creatura, a non avere un timbro di voce specifico?!
Improvvisamente, la Volpe Rossa, quella che fu lei un tempo, prese a camminare verso Antonella, la voce femminile, la madre di Beatriz.
Così uguale…eppure così diversa…
“…se la si lascia da sola, rischia di perdere la sua innocenza, quella a cui TU tieni così tanto!” parlò una seconda volta la Voce Senza Voce.
In quelle parole, Ninetales colse un tono di sfida, seppur incolore. Qualcosa di maligno si stava avvicinando. Qualcosa di orribile. Qualcosa di nero. Qualcosa di pericoloso.
E, a suo parere, quel QUALCOSA andava assolutamente distrutto, qualunque cosa fosse.
-Chi sei?!- sbraitò con forza, rizzando il pelo sulla schiena e aprendo “a ventaglio” le code.
Ad un tratto, in seguito a un lampo nero e a una risata malefica, tutto si fece scuro.
Tutto si sciolse, si storse. Si disintegrò, si avvinghiò a dell’altra pece. Tutto divenne nero.
I quadri non avevano più né forma né colore, i mobili appassirono come fiori marci, cadendo a pezzi, come anche l’immagine distorta della Volpe Rossa e della bambina.
-No, Bea…non lasciarmi…NOOOO!- si affannò a gridare, a bucare il silenzio, Niny.
Allungando impaurita il braccio, una volta assunta la sua forma Umana, vedendo tutto diventare nero.
“Sai bene che cos’hai visto, Kitsune. Lo sai bene.” Continuò lui\lei.
-Fatti vedere, verme.- sibilò la donna\volpe, gli occhi scintillanti, rossi come la lava. –Osa soltanto dire che lei…che lei…-.
In un angolo non ben definito, una massa scura si contorse su sé stessa, e prese forma.
Alla prima impressione , a lei parve una specie di fantasma.
Non fece in tempo ad avvicinarsi a quella massa di pece informe che un braccio lunghissimo, con delle unghie affilate come spade, la afferrò per la gola, bloccandole il respiro.
-Cacchio…- mormorò lei, e quella fu l’ultima cosa che fece prima di venir trafitta brutalmente dall’altro braccio oscuro, e svenire.

***

 Nonappena la donna\volpe si svegliò, la prima cosa che udì furono dei gemiti lontani, ovattati.
Solo in un secondo momento si accorse di aver la pancia squarciata, e il dolore l’assalì all’improvviso.
Giaceva in un’enorme pozzanghera di sangue, ma non se ne curò più di tanto.
L’unica cosa che attirava l’attenzione della donna erano quei gridolini tanto distanti, in quel mare nero che si era trovata a dover affrontare.
Aprendo ulteriormente gli occhi, si accorse che il suo corpo era tenuto a terra da tante piccole liane, che più esse stringevano, più si faceva sentire il dolore, più colava sangue.
Ma lei era forte, non aveva bisogno di urlare. Con uno strattone dato grande potenza, riuscì a liberarsi, pagando la sua spavalderia a caro prezzo. Con altro sangue.  Tanto.
-Ma dove sono?- si chiese, asciugando il braccio. Non dolevano più, le ferite. Anzi, grazie alla sua forza rigenerante, stava già cominciando a far cicatrizzare le ferite. Aspettò un paio di minuti, le ferite erano completamente rigenerate.
-Finalmente! E ora, usciamo di qui!- esclamò, seppur sottovoce, alzandosi in piedi e stupendosi del fatto che le sue gambe non sprofondassero nella pece dell’oscurità.
E la Voce Senza Voce? Che fine aveva fatto?
Era scomparsa? Forse era morta? Perché si preccupava così?
In quel momento, la sua unica preoccupazione era questa: Uscire da qui!
Iniziando a correre su quella spece di trampoli che erano le sue scarpe, verso cosa poi non si sa, agitando il braccio in aria, disse ad alta voce:
-Ciao, chiunque tu sia. Me ne torno nella foresta!-.
Detto questo, riprese la forma Pokèmon e squarciò, in qualche modo, lo spazio oscuro.
E ne uscì. Viva.

 

 
I gemiti divennero più forti, quasi delle urla. E provenivano dalla bocca di Beatriz.
Ninetales se ne accorse quando riuscì a riprendere i sensi.
Allora era tutto un sogno? O meglio, era tutto un incubo?
Beh, ora però doveva salvare la sua padroncina, ovunque si trovasse.
La Volpe cominciò a curiosare tra un albero e l’altro, annusando ogni punto che potrebbe contener traccia del passaggio di lei, come un vero segugio.
-AAAAH! NO, BASTA!- un urlo più forte degli altri squarciò l’aria, facendo sussultare Niny.
Poi, le venne in mente una delle poche frasi pronunciate dalla Voce Senza Voce. 

“…se la si lascia da sola, rischia di perdere la sua innocenza, quella a cui TU tieni così tanto!”.
 
Poi, ripensò alla condizione dell’amica. Incinta. Quindici anni. Fidanzata. Lei e il suo fidanzato trom…scopavano abbastanza spesso.
Forse era questo il concetto di innocenza cui accennava la Voce Senza Voce.
-Sei capace di stare ferma?!- sbraitò una voce maschile, piuttosto adirata. Quella voce era di…Nate!
Ninetales lo aveva riconosciuto. Ma come aveva fatto Nate a scoprire il nascondiglio?
Vabbè che non era poi un nascondiglio così segreto, però…
Scansando un paio di rami abbastanza ampi, vide finalmente perché Beatriz urlava e gemeva così tanto spesso. Lei era stesa sotto e Nate era sopra di lei, che la baciava. O almeno, ci provava.
-CHE CAZZO FATE!?!- urlò lei, con le guance tinte di porpora dalla rabbia.-N…Niny! C…come ci hai trovati?- mormorò Nate, imbarazzatissimo. Con una mano afferrò i pantaloni e la camicia, crecando di coprire il copribile.
-NON CHIAMARMI
NINY! NON SONO TUA SORELLA! ARG!- era sempre più imbuffalantita.*
-Scusa, ma non potevo fingere con lui. Non ti pare?- disse Beatriz, imbarazzata anche lei. Diversamente da Nate, non cercò di coprirsi. In fondo, che ragioni aveva per farlo?
“Ecco cosa intendeva con “innocenza” quella Voce strana…” si tormentò interiormente Ninetales, il viso ancora sui toni del rosso più acceso.
-E io che ho rischiato un infarto! Bastardina!- continuò a dire, un pochetto più calma.
Con una mano sul viso, si avvicinò all’albero più vicino per sbatterci la testa contro.
Il ragazzo riuscì a vestirsi abbastanza velocemente, al contrario di Beatriz, che se la prese molto comoda, seppur sotto gli occhi scandalizzati di Ninetales.
Uno scroscìo li distrasse dal loro imbarazzo.
Una siepe lì vicino si muoveva, scrosciante, come la pioggia, solo meno fastidiosa.
O almeno, così la pensava Beatriz.
Dalla siepe uscì Cortes, una delle Kitsune Rivelatrici del Segreto di Bea e Ninetales (vedi cap…ehm…indietro insomma!XD), scrollandosi di dosso quelle foglie smeraldine che si erano appiccicate alla
sua pelliccia.
-Accidenti! Quanto è fastidioso!- fu un suo aspro commento.
-Chi? Che cosa?- domandarono in coro i tre.
-Che qui ci sia uno scomodo umano! Levati subito o te la farò pagare!- esclamò, puntando feroce il dito verso il ragazzo.
-No, io non lascerò mai sola la mia fidanzata!- esplose, agitando il pugno.
Cortes spalancò gli occhi, stupita.
-N…Ninetales. Sei caduta così in basso?- chiese, ribrottita.
-IO!?! MA CHE COSA TI PASSA PER LA TESTA!?!?- urlò talmente forte che riuscirono a sentirla persino i morti del cimitero. –E’  CON  BEA  CHE  STA!-.
La Volpe passò lo sguardo da lei alla ragazza\volpe, ancora non decente.
-Ah…- sibilò a fior di labbra. –E così… tu staresti con un essere Umano?-.
Beatriz annuì convinta, seppur fosse arrossita di nuovo.
Proprio come Eva*, anche lei si vergognò di essere nuda…o almeno, mezza nuda.
-Non va bene, non va affatto bene. Umani e Kitsune non possono mischiarsi tra loro.- sentenziò, accomodandosi, sedendosi come fanno i cani, sorriso da ebete in faccia.
-BEH! Allora ti farà molto piacere sapere che sono incinta di un mezzo umano!- disse con fare altezzoso la ragazza\volpe, che aveva cominciato a vestirsi.
La Volpe Argento spalancò ancora di più gli occhi rubino.
-C..che cosa?-.

 

*** Hello, I’m Mz. Hyde! ***

Ringrazio il poco tempo che ho avuto per scrivere, e anche chi recensirà la storia.
Il titolo del capitolo è una stupida trovata mia, una canzone degli Halestorm, “Innocence”, e una degli Skillet, “Everything goes black”.
E ora spigo gli asterischi gialli nel capitolo.

IMBUFFALANTITA: siccome in Italiano si dice IMBUFALITA|O riferendosi all’animale, il bufalo, io mi sono riferita al PoKéMoN, Buffalant.

EVA: una specie di immagine “Biblica”, Eva infatti si vergognò di essere nuda, ma solo dopo aver mangiato la Mela.
Inoltre, il titolo della rubrica, “Hello, I’m Mz.Hyde” è un’latra canzone degli Halestorm, che una mia amica mi ha consigliato tempo fa e che mi è piaciuta, e poi  capirete perché l’ho scelta per la “rubrica”.
Alla fine il mio Nick non ha completato la “presentazione”, se avete letto il 1’ capitolo capirete il perché.
Allora lo spiego io ora.

WHITE: Mi piace il bianco.
DARK:Ninetales (Beatriz nella storia) ha un lato oscuro (più avanti).
NINETALES: (mi sembra logico ma lo scrivo comunque) Amo i Ninetales.
Alla prossima.
ReVengE
P.S.: Domani ho l’ultima prova. Auguratemi buona fortuna.

 

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Capitolo 22
*** Dove sono? E...e tu chi sei? ***


Capitolo 22 BWNR


 
-Co-come sa…sarebbe a dire?! Ninetales, non dirmi che ti sei rammollita! Eppure eri così crudele, quando insieme distruggevamo gli umani!- esclamò avvicinandosi sempre di più Cortès, con la lingua che sfiorava le possenti zanne, pronte a scattare nel caso di un attacco da parte dell’ “Umano”.-Ma…ma insomma, tu che cosa vuoi?! Chi sei?!- domandò, saltandoindietro Nate, coprendo Beatriz con la sua felpa blu e nera. – Tu non la toccherai, né lei né il mio bambino!-.
-Cortès, ma che cosa stai dicendo? Io ti ho conosciuta un paio di anni fa, ed ero con Beatriz. Ricordi? Siete state voi Kitsune a raccontarci la verità su di lei…e su di me… insomma su di NOI! Non ricordi?!?- disse Ninetales, scodinzolando sospettosa.
Nate intanto abbracciava affettuosamente Beatriz, accarezzandola e dicendole: -Va tutto bene, stai tranquilla. Tu sei la cosa più bella che ho e non permetterò a una stupida Kitsune di portarti via da me!-.
In quella stretta così calda e affettuosa, Beatriz si sentì al sicuro come mai in tutta la sua vita.
Decise di chiudere gli occhi e lasciarsi coccolare dalle mani del ragazzo, così calde, così dolci, così…
-No, Ninetales, ti sbagli. Noi non ti abbiamo detto TUTTA la verità…-. 

+-+-+

La ragazza\volpe riaprì gli occhi e si stiracchiò intorpidita dal sonno.
Ma aveva davvero dormito? Era riuscita ad addormentarsi tra le braccia di Nate? Oppure… era solo un sogno?
Riuscì, seppur lentamente, a riprendere il controllo della vista.
Davanti a lei c’era una distesa sconfinata di alberi e di erba, edera velenosa, fiori selvatici e moltissime pietre arrotondate dall’azione erosiva delle piogge.
Cercò di scorgere il cielo. Non c’era. C’era solo un enorme telone verde, che permetteva di entrare sì e no a due o tre raggi di sole, deboli come la luce di un fiammifero in preda all’ umidità.
Somigliava al bosco dove si era accoccolata, però non era quello. E, come se non bastasse, si ritrovava vestita con una tunica bianca e leggera.
-Ma dove sono?- si domandò.
Mentre Beatriz cercava di capire dove si trovava, sentì alle sue spalle come un ululato, un grido…ed il pianto di una bambina o di un bambino.
Lei si alzò di scatto, facendo svolazzare quella strana tunica bianca. -C’è qualcuno in pericolo! Devo andare ad…- .
Mentre faceva il suo noioso solito monologo, * qualcosa o qualcuno le saltò appena sopra alla testa, facendo undeggiare i capelli della giovane Volpe in avanti, superandola solo dopo qualche secondo
e correndo avanti proprio davanti ai suoi occhi, senza nemmeno averla notata.
Beatriz sbattè due volte gli occhi, se li strofinò accuratamente, e solo dopo un minuto realizzò che quella che l’aveva appena “sorvolata” era UNA Demone Volpe a una coda.
-C…COSA!?!? Un’altra!?!- si stupì, balzando ancora più in alto.
-Ho deciso. La seguo! Forse se la convinco mi porterà a casa…o comunque mi aiuterà!- continò il monologo a pugni stretti, non pensando nemmeno che una delle possibili spiegazioni per quel luog
assurdo fosse: STO SOGNANDO E TUTTO QUESTO è UNA FINZIONE!
Era più eccitante pensare che tutto quello fosse vero… o almeno era quello che pensava Bea.
-Uff!  Va come un treno! Certo che è veramente veloce, sembra quasi me…anf anf…- pensava ad alta voce, mentre correva a perdifiato dietro a quella creatura, che in un certo senso le assomigliava.
I colori erano gli stessi della “versione primaverile-estiva” di Beatriz: marrone su tutto il corpo, giallo ocra e bianco sotto al petto e sulla punta delle code… in quel caso dellla coda.
Gli occhi della ragazza erano puntati sulla creatura che correva come un cervo davanti a lei, schivando pietre, arbusti e qualche piccola coppia di Pokèmon del bosco che intralciavano il cammino.
Ad un certo punto, la corsa della Volpe Marrone finì, e con lei finì quella di Beatriz. La Volpe sbucò davanti ad un castello enorme, lasciandosi alle spalle la distesa di alberi che oscuravano il sole.
La struttura aveva una magnifica copertura che pareva fatta interamente d’oro, che diventava pericolosa quando la si guardava a lungo, perché rifletteva i raggi del sole che si abbattevano potenti su
vetri e sulle rifiniture, accecando chiunque li stesse osservando.
Il portone era sigillato da delle imposte di legno ricoperto di bronzo, e quindi da lì non si poteva passare, sempre che passare fosse l’intenzione della Volpe.
Poi, come se si fosse appena svegliata, la giovane Kitsune si accorse che la creatura non l’aveva ancora notata…

                                                                                                                   +-+-+

Contrariamente alle più probabili previsioni, la Volpe riuscì a passare proprio dal portone principale.Cavalcando enormi falcate, la creatura color castagna giunse, sempre seguita a ruota da una Beatriz sempre più stranita (aveva passato anche lei il portone, ma come un fantasma), ad una porta
semi-aperta, dalla quale usciva un mormorio lieve e lugubre, quasi un lamento di dolore.
Con uno sguardo visibilmente preoccupato, la Volpe entrò nella stanza, e lo stesso fece Bea, sempre attraversando la parete.
“Ora ho capito, sto sognando!” esclamò nella mente la ragazza, vedendo che la sua “Doppia” non si accorgeva della sua presenza al suo fianco.
Quello che vide le fece fare uno scatto in preda allo spavento.
Un N giovane, piccolo, giaceva ai piedi di una specie di giaciglio a forma di letto,singhiozzando,  circondato da un trenino mezzo distrutto e da dei libri con la rilegatura rovinata, affiancato da un pallone da basket logoro con sopra inciso “Harmonia”.
Un carillon suonava un motivetto macabro.
Un canestro semi-distrutto giaceva in un angolo buio della stanza.
E N, meglio Natural, piangeva. Si sentivano chiaramente i singhiozzi. E in uno dei singhiozzi si riuscivano a sentire chiaramente le seguenti parole:

I Pokèmon stanno soffrendo.

 

+-+-+

Ninetales aveva intenzione di arrivare al nocciolo della questione in fretta, senza coinvolgere un innocente, cioè Nate.
- Come sarebbe che non ci avete detto tutta la verità? Spiegati meglio, oppure con un artiglio ti taglio via la lingua!- la minacciò, mostrando le zampe artigliate.
Intanto il giovane, che continuava ad accarezzare la fidanzata, ascoltava con interesse.
Non si era ancora accorto che la ragazza tra le sue braccia si era addormentata.
Cortès si era accomodata du una roccia, tra l’altro piuttosto aguzza , che si trovava accanto alla Volpe Dorata, e lui si domandò ridacchiando se non si stesse solo mettendo in mostra o se in realtà si
stesse distruggendo il sedere apposta.
-E tu che hai da ridere, umano?- lo rimproverò bruscamente la volpe Argentata.
-N..nulla!-.
-Meglio per te! E ora, ti spiego quello che vuoi TANTO sapere…-.
Ninetales fremeva. Si stava trattenendo, ma fremeva. E tanto.
 

+-+-+

 La Volpe marrone si chinò sul corpicino lungo disteso del bambino che, in preda alle convulsioni, cercò di alzarsi e di afferrare la pelliccia castana di lei.
La magliettina color arancione si allargava attorno al corpo troppo minuto per un bambino di quell’età, e i pantaloni facevano fatica a restargli aggrappati alla vita.
Debolissime le braccia e le gambe, il piccolo N faceva fatica a restare in piedi.
La Volpe gli diede un buffetto amorevole sulla fronte con il suo naso umido, poi lo lanciò piano in aria e lo fece atterrare sulla sua groppa, dove lui si aggrappò debolmente.
-Ti ha fatto saltare il pasto un’ altra volta, eh?- gli domandò la creatura, stupendo sempre di più la ragazza\volpe. La voce era proprio uguale alla sua!
Lei seguiva attentamente la scena, impersonandosi sempre di più nella Volpe a una Coda.
-Sì…- mormorò il bambino, debolmente come prima.
-Che razza di bastardo!- ringhiò, sbattendo gli artigli sul pavimento, producendo un suono simile a quello delle unghie su una lavagna. –Ma come può fare una cosa del genere a un bambino come te?! Cosa ti voleva obbligare a fare?-.
-Voleva che io convincessi il Pokèmon Leggendario Zekrom a passare dalla parte del team Plasma, ma non ci sono riuscito…eek…- tossì il piccolo, accasciandosi sul dorso della Kistune.
-Beh, intanto mangia.- gli disse, porgendogli una Baccapesca bella matura, uscita dalla pelliccia della coda.*
N cominciò ad ingoiare in malo modo i pezzi poco masticati della bacca, facendo delle smorfie con la faccia. La scena intenerì Beatriz.
Quei due parevano proprio mamma e figlio! E ora che ci rifletteva su…

 

*** Hello I’m Mz. Hyde! ***
Saaaaalve gente, ecco il nuovo capitolo! Spero che non vi siate incaXXati troppo con me per il ritardo, ma ho avuto poco tempo! XD ;)
Beh, temo di dover passare subitissimo alle spiegazioni di fine capitolo!

1mo:- Il noioso monologo: il monologo sarà anche noioso, ma è sempre meno noioso di quello del Team Rocket! È un monologo perché Beatriz parla spesso da sola.
2do:- la pelliccia della coda: la pelliccia è una specie di sacca per l’immagazzinamento di bacche (ho immaginato! LOL). La bacca NON è uscita dal buco del c**o!
Penso che sia tutto riguardo alle note, e comunque per ogni evenienza ci sono le recensioni.
A presto,  ReVvY!!!XD

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Capitolo 23
*** Il Piccolo Principe e la Dimensione Distorta ***


BWNR Capitolo 23 - Il Piccolo Principe e la Dimensione Distorta
 

-Come il cervo era una creatura di straordinaria bellezza, fiero delle proprie corna ramificate. Come il cervo, sarebbe morto per colpa della sua più grande bellezza, per colpa della sua arroganza.- Ghecis chiusa il libro e mise una mano sulla testa del piccolo N.
Si guardò un po attorno e disse brusco: -Ma quella volpaccia non si è più fatta vedere?-.
In effetti quella creatura si era allontanata da loro un attimo prima che il tiranno entrasse nella stanza.
-No, padre.- asserì il verde, tradendo una smorfia di divertimento.
-E adesso perchè ridi? Ci trovi forse qualcosa di divertente?!- sbraitò l'uomo, sbattendo il pugno chiuso sul tavolino da lettura.
-No, padre. Soltanto che... avevo voglia di farlo.- si scusò lui a testa bassa.
Ghecis si allontanò dalla stanza, sbattendo la porta dietro di sè, lasciando il piccolo principe da solo. Di nuovo.
-Allora avevo ragione io, è una Kitsune.- mormorò Beatriz. -Il problema è...come fa ad essere così uguale a me?!-.

***
La compagnia, guidata dalla Kitsune celurea, era arrivata in un campo sconfinato, nero, dove il tempo pareva essersi bloccato. C'erano delle rocce calcaree che sostavano a mezz'aria, una torre pendente da un lato, bloccata nel perenne atto della caduta. I fili d'erba non avevano nulla di rassicurante*,erano statici, non vi era nessuna traccia di rugiada. Era tutto nero. Tutto.
-Dove siamo?- domandò Nate, stringendo sempre più a sè la sua ragazza.
-Siamo nella Dimensione Distorta.- rispose Cortés, girandosi di scatto e facendolo sobbalzare. -Ovvero...- aggiunse ad occhi sottili -la dimensione di Darkrai.-.
NInetales e gli altri si guardarono in faccia, perplessi.
-Chi è Darkrai?- domandò la bionda, strofinandosi gli occhi assonnati con il dorso della mano. Si sedette su un pezzo incolore di cemento, che probabilmente, un tempo, faceva da sostegno ad una casa ben intonacata e dalle ridenti finestre. Si massaggiò la tempia con due dita. -Qui il tempo sembra essersi fermato.- sospirò tristemente, aprendo e chiudendo velocemente gli occhi.
Cortés le si avvicinò _non troppo da poter sentire i suoi sospiri leggeri, ma abbastanza per poterla fissare negli occhi cremisi_ e le disse: -Perchè è così. Non ricordi nulla? Eppure sei nata esattamente per questo motivo.-
Umbreon si unì alle due, stringendo tra le braccia i bambini con fare amorevole. Si accomodò su un masso buttato a terra accanto a quello di Ninetales e cominciò a discutere animatamente con Cortés.
Perchè la Volpe, ovviamente, ebbe da controbattere anche sul fatto che Umbreon e Ninetales avessero prolificato prima del matrimonio.
Intanto Nate era rimasto là, sull'erba _se di erba si poteva parlare_ con Beatriz accasciata tra le sue braccia, che però cominciava a muoversi, ad aggrottare le sopracciglia, a mugulare qualcosa.
-N...Ninetales?!- esclamò tra lo stupito e lo spaventato il ragazzo. -Ninetales! Che cosa succede!?!-.
La pancia della castana si stava gonfiando sempre di più, fino a raggiungere un punto abbastanza buono per far intuire i nove mesi di gravidanza.
-Non so, non capisco. Che cosa!?- la bionda si alzò di scatto, raggiunse a grandi falcate il ragazzo e si mise ad osservare la scena.
Anche Umbreon e Cortés osservavano, da lontano. Anche Eevee e Vulpix, ma la loro mente era ancora troppo infantile per capire certe cose.
Il bruno e la Kitsune si scambiarono uno sguardo più che perplesso, quando lui si accorse che anche i corpi dei bambini _dei suoi bambini_ crescevano a  vista d'occhio.
E lo stesso stava accadendo a Cortés. E a Beatriz, al suo corpo.
-Ninetales!!! I...I CUCCIOLIIII!!!- esclamò terrorizzato l'uomo\Volpe, troppo impegnato nell'osservare i due Pokèmon in forma Umana. Troppo impeganto per accorgersi che a Ninetales stava accadeno la stessa cosa.
Un urlo di dolore tagliò la monotonia dell'aria.

***

-Eccomi, N!- la misteriosa Volpe marrone sgattaiolò dall'armadio nella quale si era nascosta sino ai piedi del piccolo principino dai capelli verdi.
-Bi!- esclamò estasiato, saltando al collo della Kitsune. -Non vedevo l'ora che la fiaba finisse per poterti rivedere!-. Si massaggiò la pancia.
 -Ohi piccolo, credo che tu debba usare la toilet.- disse a bassa voce lei, facendolo salire sulla sua groppa.
Beatriz stentò a crederci, eppure le parole che pronunciò quella creatura furono le stesse che si ripetè lei nella sua mente in quell'istante esatto.
-E quale toilet migliore della natura?!- e con un balzo i due furono già fuori dalle inferriate _che "Bi" aveva sciolto con Lanciafiamme (strano che Ghecis non se ne fosse accorto)_ squagliate della finesrta della cameretta di N.
Beatriz li seguì da vicino, spiccando un balzo degno di un atleta Olimpionico e correndo a perdifiato dietro alla loro scia.
Il vantaggio di essere "invisibile" era anche quello di poter pedinare le persone senza che loro se ne accorgessero. Però si bloccò di colpo.
-Ma davvero stai rincorrendo quei due solo per vedere un bambino cagare?- di domandò da sola, appoggiandosi con la schiena contro un albero. Alzò gli occhi al cielo. Era di un arancione-giallastro. Era pomeriggio inoltrato. Con tutti i meccanismi complicati che il suo cervello dovette seguire in quegli istanti di "prigionia"in quella specie di visione, i suoi occhi non si erano posati su null'altro che non fossero N e la Volpe. Ora aveva la possibilità di ammirare uno straccio di cielo senza gli occhi pesanti, senza quel cuore che oramai era divenuto di pietra marmorea quale l'alabastro, nel suo petto dolorante.
Sì, il dolore era l'unico sentimento che Beatriz poteva dire di conoscere bene. Dalla morte della madre e dal "suicidio"del padre, la sua psiche si era fatta sempre meno sana. La sottile linea che divide la pazzia dalla ragione in lei s'era assottigliata molto. Troppo.
Affidata alle cure di una nonna crudele e menefreghista, la mente della bambina andava via via peggiorando. Fino ad aver bisogno di amore. E quale modo migliore di provare quel sentimento se non quello di fare l'amore? Sfortunatamente, Beatriz imparò a nove anni _a spese molto care_ a non fidarsi delle persone come colui che la violò per la prima volta (Non fu Nate a prendersi la sua verginità). Questo le costò la sanità mentale.* Poi però fuggì temporaneamente con la sua Ninetales. Incontrò Alyce, Stephanje, Giuly, Ash, Tracey, Jade, Brock... e Nate.
Ma ora stava guardando il cielo. Finalmente libera, seppur per pochi momenti. Potesse rimanere così per sempre! Una leggera brezza primaverile le mosse leggermente i capelli e una ciocca finì sul suo occhio sinistro, tingendo il cielo di marrone. Si scostò quel fastidio con un dito. Sorrise. Una lacrima le rigò il viso. Per la prima volta dopo anni e anni poteva piangere, mostrarsi debole al suo amico cielo. Si mise di nuovo sulla via dei due, camminando questa volta, con calma.
Quando l'ultima lacrima finì di percorrere il tragitto guancia-mento, Beatriz raggiunse i due.
-Perchè!? Dimmi perchè!!- N stava piangendo, disperato. Il muco che colava dal naso e gli occhioni rossi dalla disperazione. -Perchè devi andartene!?!- urlò infine.
La Volpe gli mise una zampa sul capo, per farlo calmare. Sospirò rumorosamente e rivolse al piccolo uno sguardo pieno di compassione. -Non devo andarmene. Devo passare a miglior vita. Quando una Kitsune raggiunge i cento anni di età, deve trovare un corpo nel quale poter passare il resto dell'eternità  e conquistare tutte le restanti code.-.
Il bambino si calmò_ poco_e asciugò le lacrime con il dorso della mano. -Ma...ma torni?-.
Bi mormorò tristemente la risposta. -No. Questo è l'ultimo giorno che ci vediamo...-.
"Oh no!" pensò Beatriz. "Mi dispiace. Povera Bi...".
-Ci tenevo a dirti addio...- aggiunse lei, voltandosi dall'altra parte -Addio...piccolo N...sei una brava persona.- e s'incamminò verso un punto non meglio precisato nella foresta fitta, lasciando N alle sue spalle. Le si rigarono le guance.
-Addio, piccolo N...chissà se un giorno ci rivedremo...-.
Beatriz si commosse leggermente, quando un lieve torpore s'impadronì del suo corpo e la fece svenire.

***

-Ninetales! Aiutami!- Beatriz spalancò gli occhi e si ritrovò distesa in una landa nera. Solo che questa volta non c'era nulla accanto al nero.
Né massi, né erba, né rovine di case o di vecchie torri. Il buio. Il buio più totale.
"Dove sono?" si doamdò la ragazza Volpe, stropicciandosi gli occhi con entrambe le mani. "E' come se avessi dormito...solo che...non è così."
-Ti piace questo posto?-.
Una voce femminile e decisamente maliziosa alle sue spalle la costrinse a voltarsi di scatto.
Quello che vide fu uno shock....

**** COMMENTI DELL'AUTRICE IN RITARDO CON I PROGRAMMI!****
Lo so, lo so, vi chiedo scusa con tutto il mio cuore! Perdonatemi *fa un inchino alla giapponese,e un altro, e un altro...* ma il liceo mi ruba la maggior parte del tempo libero!
Niny: No, non è vero. Sei TU che sei pigra! -.-
Ehm...già "Nonappena finisco inglese ti uccido BASTARDA!",sono io ad essere pigra! Bene, ora devo spiegare delle noticine del capitolo (Gli asterischi in alto sulle parole).
1-  I fili d'erba non avevano nulla di rassicurante*,erano statici: volevo dire che i fili d'erba non si muovevano, erano immobili.
2- Questo le costò la sanità mentale.: Aspettate ancora un capitoletto, suvvia! ;)
3 ed ultimo che non centra con gli asterischi: Se il capitolo vi è parso più da rating arancione, scrivete tutto nelle recensioni.
Da me è tutto, ci leggiamo alla prossima e buona settimana!
ReVvY

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