Cornici di vita

di Necrosis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un biscotto per me, un biscotto per te, un biscotto per tutti e tre ***
Capitolo 2: *** Every Man Wants To Be A Macho Man ***
Capitolo 3: *** Il Battesimo dell'Allocco ***
Capitolo 4: *** L'Innocenza Perduta ***



Capitolo 1
*** Un biscotto per me, un biscotto per te, un biscotto per tutti e tre ***


Ebbene, sono tornata (forse) con una nuova storia ancora più stupida delle precedenti (ci ho messo impegno ma prometto che farò anche di peggio).
Ho deciso di raccogliere tutte le one shot qui, così da rendere il tutto più ordinato e con un filo logico più delineato.
Tutte le one shot saranno collegati alle precedenti 3 che ho scritto:
- Il Tè della Discordia 
- L'Arcadia e il Galateo Inesistente
- Il Livido della Seduzione

Per chi non le avesse lette potrebbe risultare difficile seguire alcuni passaggi, quindi vi invito a buttarci un occhio.
Come sempre spero che vi piaccia e che soprattutto vi diverta!
Bye bye!





 

Un biscotto per me, un biscotto per te, un biscotto per tutti e tre











“Tu non capisci, qui c'è qualcosa sotto!”
Yama alzò gli occhi al cielo, sospirando, mentre con fare meccanico passava il lucida pavimenti su uno dei ponti dell'Arcadia.
“Come vorrei che questo trabiccolo infernale facesse più rumore! Così eviterei di ascoltarti.”
“Spegni quell'affare e ascoltami, pivello!”
Yama guardò di traverso il rumoroso e decisamente poco attraente Yattaran.
Sembrava davvero agitato e strano, o almeno più del solito, e non aveva certo l'aria di uno che avrebbe desistito.
Storse le labbra e spense l'attrezzo. “Avanti, che vuoi? Fai svelto che se non lucido il ponte Kei inizierà a strillare come suo solito e non voglio dover sopportare anche una sua sfuriata oggi”
“E' proprio di Kei che si tratta!”
Yama inarcò un sopracciglio. “Che intendi dire?”
Yattaran strusciava le mani l'una contro l'altra con fare estremamente nervoso.
“Credo sia successo qualcosa, qualcosa di orribile!”
Ok, adesso era decisamente curioso. Perché mai Yattaran era così preoccupato?
“Dannazione, adesso parla! Non tenermi sulle spine!”
Il primo ufficiale dell'Arcadia si guardò intorno, controllando che nessuno fosse nei paraggi, prima di pronunciare le fatidiche parole: “Temo che Kei e il Capitano abbiano una relazione clandestina!”
Seguì un silenzio di tomba.
Lo sguardo serio di Yattaran dietro gli spessi occhiali contro i castani e perplessi occhi di Yama.
Poi, il delirio.
“AHAHAHAH! YATTARAN SEI TROPPO DIVERTENTE!”
“Ssssssssssh ma sei matto?!”
“Oddio sto soffocando!”
Rideva di gusto il giovane, curvando la schiena e battendo il palmo della mano su una coscia. “Ma come ti viene in mente che- AHAHAHAH!”
“Pensaci bene, bamboccio!” continuò a bisbigliare Yattaran cercando di non dare in escandescenza per la poca serietà del suo interlocutore.
“Kei è una bellissima giovane donna, prova un'ammirazione sconfinata per il Capitano, se non di più. Lui è pur sempre un uomo e si preoccupa sempre per lei. Chi ti dice che non possa accadere?”
“AHAH-” la risata di Yama venne strozzata a metà, mentre il giovane impallidiva ponderando le parole del compagno. “MALEDIZIONE! Hai ragione!”
“Visto?!”
“Si spiegherebbe il suo strano nervosismo degli scorsi mesi e le sue nottate passate fuori dalla sua cabina!”
“KEI USCIVA LA NOTTE E IO NON NE SAPEVO NULLA?!”
Una mano lesta zittì il primo ufficiale prima che iniziasse a dare di matto.
“Sssshh!Vuoi farlo sapere ad ogni forma di vita nell'Universo?!”
“Scusa.” borbottò Yattaran contro la mano del giovane ancora posata sulla sua bocca.
Rimasero in silenzio a lungo, appoggiati alla balaustra.
Ponderando, riflettendo, rimuginando, valutando.
“Se glielo chiedessimo non ci risponderebbero mai.” esordì Yama.
“Sei proprio un genio tu, eh? Ovvio che no!” esclamò stizzito l'altro “Oltre al non ricevere una risposta finiremmo anche sventrati all'istante! E sinceramente in questo caso in particolare non so di chi avrei più paura fra i due.”
Altro lungo silenzio.
Per tenersi impegnati durante l'accurata valutazione ognuno dei due tornò alle proprie mansioni: Yattaran a saldare dei bulloni e Yama a lucidare il pavimento.
“Piazziamo delle microspie?” azzardò il più giovane.
“Nah, ci beccherebbero subito” fu la risposta ovattata da dietro la maschera da saldatore.
“Cimici?”
“No”
“Mandiamo Meeme in avanscoperta?”
“No”
“Li facciamo drogare dal dottor Zero!”
“... Sarebbe interessante il Capitano sotto effetto di stupefacenti, ma comunque no.”
“Ci nascondiamo sotto il letto nella cabina del Capitano!”
Calò un silenzio imbarazzante.
Yattaran si bloccò e fissò il ragazzo. “Sì certo. Così se magari li becchiamo in flagrante durante i fuochi d'artificio giustifichiamo la nostra presenza sul posto dicendo che volevamo dare una mano a calibrare il telescopio del Capitano?”
Scosse la testa, sconsolato. “Ho finalmente capito perché volevi fare il botanico”
“Ah sì?”
“Sì, perché sei uno stramaledetto citrullo col cervello impoverito di fertilizzante! Altrimenti ti vergogneresti di dire certe stupidaggini!”
Yama alzò le mani “Almeno io propongo qualcosa, tu che vorresti fare forse, spiarli?”
Se Yattaran avesse avuto una lampadina conficcata nel cranio, in quel momento, si sarebbe sicuramente accesa.
“MA CERTO! Finalmente hai avuto un'idea decente ragazzo! Spiamoli!”
“Cos- stai scherzando spero! Non possiamo metterci a pedinarli per l'Arcadia come due stalker!”
“Sempre meglio delle tue idee strampalate da quattro soldoni! Forza, posa quell'arnese! Andiamo a vedere cosa stanno combinando quei due! Che l'operazione Scopri Piccioncini abbia inizio!”

 

“Il Capitano non è nella sua cabina!” disse Yama raggiungendo Yattaran in uno dei numerosi corridoi dell'Arcadia dopo essersi separati per vedere dove i due fossero.
“E Kei non è nella sua” rispose Yattaran.
“Forse lei si sta allenando e lui è nella zona del cervello elettronico?”
“Non ne ho idea”
Stavano ancora parlottando quando sentirono la voce di Harlock e Kei provenire dalla cucina.
“Eccoli! Sono insieme!”
“Ah ah, lo sapevo!”
I due si appostarono alla porta, silenziosi e vigili, iniziando ad origliare la conversazione.
“Sì Capitano, bravo... proprio così” la voce di Yuki arrivò chiara alle loro orecchie.
Yama guardò Yattaran a bocca aperta. “Lo stanno facendo in cucina?!”
“Zitto, fammi sentire”
La voce di Harlock seguì poco dopo “Sei certa che vada fatto così? Non sono sicuro che il posto sia giusto”
“Ma sì che lo è! Capitano, vi fate troppi problemi!”
“Lo sai che sono un tipo preciso”
“Lo so bene, non mancate mai un colpo infatti!”
Yattaran si appostò meglio. “Hai capito,Yama? Il Capitano ha un cannone al plasma che ci teneva nascosto!”
“E io che pensavo fosse asessuato”
Una serie di gemiti arrivò alle loro orecchie, zittendoli.
“Così, sul tavolo...”
Yama si voltò verso Yattaran. “Che schifo noi su quel tavolo ci mangiamo!” bisbigliò.
“Taci!” balbettò l'altro cercando di apparire meno sconvolto di quanto in realtà non fosse.
“Sei davvero bravo con le mani, Harlock”
I due pettegoli si sentirono soffocare.
“Quella era la voce di Meeme?!” bisbigliò nuovamente Yama
“Li guarda fare le zozzerie! Hai capito tu la Nibelunga...”
Yattaran scosse la testa.
“E' bravo davvero” ancora la voce di Yuki.
Yama arricciò le labbra. “Avrei preferito non sapere che quei due lo fanno sul tavolo di cucina con Meeme che li guarda.”
Yattaran invece si alzò e guardò la porta con fare truce. “Io entro”
“Cosa vuoi fare tu?!”
“Entro! Non ho intenzione di essere preso in giro da quei tre che fanno porcate sul tavolo dove la povera signora Masu cucina!”
“La verità è che ti fa schifo l'idea di due corpi nudi e sudaticci sul tavolo dove mangi, non fare il Paladino della signora Masu che tanto so che non te ne frega niente”
“Ooooh ma stai zitto! Io entro!”
Prima che Yama potesse fermarlo Yattaran fece irruzione in cucina e la scena che si trovarono davanti li lasciò assolutamente sconvolti.
Meeme seduta su una sedia a bere come suo solito mentre Harlock e Yuki erano in piedi davanti al tavolo senza guanti,con le maniche degli abiti arrotolate fino ai gomiti, sporchi di farina e intenti a impastare qualcosa.
“Ma siete scemi?! Vi sembra il modo di entrare in una stanza?!” li sgridò Kei.
Yama era a bocca aperta come un pesce appena pescato, così fu Yattaran ad esprimersi per entrambi.
“Cos- COSA STA ACCADENDO QUI DENTRO?!”
Harlock lo guardò confuso, inarcando un sopracciglio.
“La signora Masu era stanca così ci siamo offerti di aiutarla. Darmi da fare al di fuori della guerra contro la Gaia Sanction è un evento più unico che raro dopotutto. Fare qualcosa di diverso mi fa bene.”
Yama continuava a stare con la bocca aperta, così Meeme per chiudergliela gli ficcò un biscotto in bocca.
“Cosa?! B-biscotti?! Voi siete in cucina a fare BISCOTTI?!”
“Non mi pare tu te ne lamenti quando vieni qui a razziare ogni cosa” ribattè Yuki, posandosi le mani sui fianchi e guardandolo truce.
“E tutte quelle cose ambigue le dicevate per fare dei biscotti?!”
“Quali cose ambigue?” replicò Harlock, sinceramente stupito.
“AAARGH basta, me ne vado! E io che credevo ci fosse qualche segreto inciucio da smascherare e invece voi siete qui a fare biscotti!Andiamo Yama, stavolta ci è andata magra”
Yattaran uscì a passo di carica dalla cucina e dopo pochi passi si accorse di non essere seguito dal giovane.
“Yama?” chiamò affacciandosi in cucina.
Ed eccolo lì, il deficiente si stava facendo ingozzare di biscotti da Meeme.
“Vieni via, cretino” abbaiò prendendolo per l'orecchio e trascinandolo via di peso.
“AHIAHIAHIAHIIII ma io volevo altri biscotti!”
“Chiudi quella boccaccia o te la sigillo col saldatore!”

 

“Quei due pettegoli, son peggio di due suocere!”
Rise Kei, strusciando la guancia contro il petto nudo del suo uomo.
“Credevano davvero che facessimo certe cose in cucina? Per chi mi hanno preso?! Io sono un uomo serio!”
“Mh” fu il lapidario commento della giovane che desiderava che il suo uomo smettesse di blaterare e le desse finalmente le attenzioni che desiderava.
“Non mi stai neanche ascoltando, non è vero?”
“Già”
Harlock emise un mezzo ringhio e ribaltò la situazione, portandola sotto di sé.
“Adesso dovrò punirti perché non hai ascoltato il Capitano” sussurrò suadente.
“Ma davvero?” mormorò la bionda giocherellando con alcune ciocche ribelli dei capelli di Harlock.
“Davvero davvero...”
Si avvicinò di più, sempre di più fino a sfiorare con le labbra quelle rosee e invitanti della sua compagna.
“Bene! Vado a farmi una doccia!” esclamò alzandosi il Capitano prima di terminare l'opera e dirigendosi verso il bagno.
“.... EH?!MA IO VOLEVO IL BISCOTTO!”

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Capitolo 2
*** Every Man Wants To Be A Macho Man ***



Eeeee ci siamo. 
Sto svalvolando sempre più, credo ormai sia lampante.
Grazie come sempre a tutti coloro che mi seguono.
See ya!

 

 

 

Every Man Wants To Be A Macho Man












Le lenzuola erano ancora calde e perfettamente accoglienti quando Yuki si svegliò.
Guardò il posto accanto a sé, ovviamente vuoto, e sbuffò.
Quel tipo era incredibile.
Passavano la notte insieme e poi appena lei si addormentava spariva lasciandola lì da sola.
Ma poi per fare cosa?
Per farsi una doccia, mandando in barba ogni fantasia di Kei di poter insaponare quella bella massa di muscoli torniti che quel fusto si portava appresso.
Oppure per rimanere completamente e perfettamente nudo davanti all'immensa finestra della sua camera a bere vino contemplando lo spazio al di fuori, quasi come se le stelle avrebbero applaudito di quello spettacolo così gentilmente offerto loro.
Scosse appena la testa per ravviarsi i capelli biondi scompigliati dalla nottata di fuoco e si alzò, acchiappando la vestaglia che teneva sempre a portata di mano.
“Voglio proprio vedere dove si è cacciato” mormorò tra sé e sé.
Con cautela uscì dalla camera da letto e si guardò intorno.
Non era nudo alla finestra, ma sentiva l'acqua della doccia aperta.
“E ti pareva... adesso ti sistemo io”
Con cautela entrò nel bagno, ben attenta a non farsi sentire.
Harlock era sotto il getto e le stava dando le spalle.
Ottimo.
“Ehi tu, Macho Man!” lo chiamò Kei
Non appena il suo uomo si voltò lei lasciò cadere la vestaglia.
Harlock fischiò. “Buongiorno anche a te cara!”

 

“Mi annoio”
“A chi lo dici, qui non si abborda una nave da una vita”
Yattaran e Yama erano sdraiati in plancia, con lo sguardo rivolto verso al soffitto e un'espressione cupa in volto.
“Non ci sono più neanche i biscotti”
“Smettila con quei biscotti, abbiamo fatto una figuraccia”
“Ma erano buoni”
Yattaran si mise seduto e si guardò attorno.
Era tutto troppo calmo, troppo tranquillo.
“Tu credi che Meeme sappia qualcosa che noi non sappiamo?”
“Che intendi?” chiese Yama ancora sdraiato a terra sul pavimento appena lucidato.
“Tu credi davvero che fra il Capitano e Kei non ci sia niente?”
“Ancora con questa storia? Non siamo riusciti a scoprire niente, forse non sono fatti nostri”
Yattaran sbuffò e si ributtò a terra. “Il tuo entusiasmo è morto”
“Già”
“La mancanza di donne si fa sentire” mormorò Yama.
“Sei nel tuo periodo di fiamma, pivello?”
“Tu no?”
Silenzio.
“Io sempre, cosa credi! Io sono un diavolo d'amatore!”
“Sì, quando trovi una donna.”
“Parla per te”
Il loro battibecco fu interrotto dall'entrata di Meeme in plancia.
Li osservò mentre erano ancora spalmati sul pavimento.
“Qualcosa non va?”
“Abbiamo bisogno di svagarci, dobbiamo fare qualcosa!”
La Nibelunga li osservò con fare incuriosito.
“Chiedete al Capitano di fermarsi in qualche zona non battuta dalla Gaia e prendetevi un po' di svago”
I due si illuminarono.
“OTTIMA IDEA! Andiamo subito a chiederglielo!”
“Magari dopo, adesso il Capitano sta facendo qualcosa di molto importante”
Yama e Yattaran si guardarono confusi.
Cosa mai poteva star facendo il Capitano di così importante?

 

“Vai così bel maschione!” fischiò Kei ridendo.
Non avrebbe mai pensato di vivere abbastanza per assistere ad una scena simile.
Harlock si tolse il mantello con fare sensuale, seguendo il ritmo di una canzone nota solo a lui, roteandolo poi sopra la testa prima di lanciarlo sul pavimento.
Yuki continuò a fischiare mentre il Capitano dell'Arcadia iniziava a giocare con fare provocante con la cerniera della propria giacca.
L'espressione convinta di Harlock durante lo spogliarello che le stava regalando era godibilissima e Kei credette davvero di morire dal ridere.
Lo osservò abbassarsi la cerniera e spogliarsi lentamente della giacca, passandosi poi le dita sui pettorali con fare sensuale.
“Tu stai diventando matto!” commentò Kei asciugandosi gli occhi lucidi dalle risate.
“Dopo voglio la mancia” replicò Harlock ghignando e facendo lo stesso giochetto coi pantaloni.
Si sedette tranquillamente sul tavolo, completamente nudo e bevendo dal calice.
“Ti spogli da sola o devo provvedere da solo?”
Kei lo guardò con aria di sfida. “Mi sembri abbastanza esperto coi vestiti, credo possa occupartene tu”
In risposta le arrivarono i suoi pantaloni in testa.
“Non quanto te, piegameli!”
“EH?!”

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Capitolo 3
*** Il Battesimo dell'Allocco ***


I'm back!
Ci sto seriamente prendendo gusto.
Come sempre grazie a tutti coloro che recensiscono le mie svarionate, coloro che leggono e seguono.
Alla prossima!

See ya!


 

 




Il Battesimo dell'Allocco





 

 

Il buon Capitan Harlock aveva concesso finalmente di poter sbarcare per un po'.
Aveva notato il crescente nervosismo dei suoi uomini e, nel timore che decidessero di ficcare troppo il naso in cose che non li riguardavano, aveva scelto di fare rotta verso un pianeta non controllato dalla Gaia Sanction.
Era un pianeta minuscolo, dal nome impronunciabile il cui solo pensarci procurava il mal di testa, dove i ricercati potevano rifugiarsi in attesa di far calmare le acque.
Un luogo che Harlock evitava come la peste ma che la sua ciurma amava molto.
Per questo motivo si ripromise di non poggiare un piede fuori dall'Arcadia durante l'intera durata del soggiorno.
“Capitano! Possiamo congedarci?” chiese Yattaran una volta che la nave fu messa al riparo da occhi indiscreti.
“Andate pure, fate attenzione là fuori”
“Agli ordini! Avanti, mezze calzette! Tutti fuori!” vociò il primo ufficiale mentre l'equipaggio al completo si preparava a sbarcare.
“Tu non vieni Kei?” chiese Yama perplesso vedendo che la bionda non accennava a muoversi.
“Non sono interessata ai bordelli, inoltre qualcuno deve rimanere sull'Arcadia”
“Ma sei sicura? Posso tenerti compagnia se v- AHIAHIAHIAHIIII!”
La blanda proposta del giovane venne stroncata dall'eccitato Yattaran che lo acchiappò per l'orecchio e iniziò a trascinarlo verso il portellone dell'hangar.
“Andiamo moccioso, preparati! Stiamo per vedere alcune delle più belle donne dello spazio!”
Yama lo osservò di sottecchi, massaggiandosi l'orecchio dolorante. “Ad esempio?”
“Ballerine, attricette! Saremo baciati da donne bellissime!” gli occhi di Yattaran brillavano dietro gli spessi occhiali.
“Specialmente tu Yattaran, col tuo aspetto dovrai sicuramente allontanarle a bastonate!”
“Zitto novellino o dirò a Kei di prepararti il suo MERAVIGLIOSO tè col sale”
“Nooooooooo il tè salato noooooooo” ululò Yama sbiancando.

 

Harlock e Kei rimasero soli in plancia.
Rimasero in silenzio per un po'.
“Sei sicura di non voler scendere?” domandò Harlock dal suo trono, osservandola.
Lei alzò le spalle. “Tutto quello che desidero è già qui, non ho bisogno di altro” fu la sua risposta.
Gli si avvicinò e si inginocchiò in mezzo alle gambe aperte di Harlock, prendendogli il viso fra le mani e accarezzando dolcemente coi pollici le sue guance.
“Abbiamo tutta l'Arcadia per noi, anche Meeme è scesa per farsi un giretto”
Harlock fece un sorrisetto. “Dovremmo approfittare di questa libertà allora” sussurrò suadente mentre con le braccia cingeva la vita sottile di Yuki e con le dita disegnava linee immaginarie sulla sua schiena.



Nel frattempo la ciurma dell'Arcadia si era dispersa per ogni dove mentre Yattaran e Yama si erano avventurati in una taverna.
Era un posto vecchio stile, con gli interni in legno, forse per dare al luogo un senso di intimità che la tecnologia, solitamente, non dava.
Si sedettero ad un tavolino dall'aria sbilenca e ordinarono.
"Venite spesso qui?"
"Ogni volta che il Capitano si stanca di sentirci rumoreggiare. Di solito scende anche Kei e va con la signora Masu al mercato"
"Ci sono molti locali?"
"Un paio, ma gli altri sicuramente si sono già messi all'opera... capiscimi"
"Oh." disse Yama, colpito dall'appetito carnale dei suoi compagni di ciurma.
Un vecchio cameriere portò loro quello che avevano ordinato e Yattaran si fiondò sul cibo.
"Il Capitano non scende mai, invece?"
"E' sceso una volta sola, ma tutte le donne del posto lo assaltarono e da quel momento non scende più" rispose Yattaran, afferrando poi il tovagliolo e imitando così lo svolazzare del mantello di un irritato Harlock davanti ad un'orda di donne fameliche.
Yama soffocò una risata e iniziò a mangiare a sua volta.
“Bene, pivello, sappi che qui non ti farò da badante! Ognun per sé e belle figliole per tutti!” esclamò Yattaran una volta finito il pasto e battendo i palmi sullo stomaco con aria soddisfatta, emettendo un suono simile ad un tamburello.
“Ma non era proprio così il detto...”
“Non contraddirmi ogni volta! Guarda laggiù piuttosto!”
Su un palco improvvisato si muovevano delle giovani donne decisamente promiscue.
“Aaaah in questo universo pieno di schifezze, queste giovani sono un miracolo per gli occhi!” disse un vecchio ai due pirati dell'Arcadia.
Yattaran fischiò. “AVANTI RAGAZZE!”
Yama si coprì il viso con la mano.
Yattaran era estremamente imbarazzante.
E la cosa più stupefacente era che il suo essere così imbarazzante sembrava attirare le donne; difatti dopo pochi minuti tutte le ragazze che erano sul palco erano riunite intorno al primo ufficiale dell'Arcadia.
“Finalmente un vero uomo!”
“Guarda qui che muscoli!”
“Muscoli?” bisbigliò incerto Yama alternando con fare scettico lo sguardo dal compagno alla tipa che aveva fatto tale apprezzamento.
“Piano, piano ragazze! Ci sono per tutte! Il ragazzo qui con me è Yama, fatelo sentire coccolato!”
“YAMAAAA” fu il gridolino in coro delle giovani che subito presero sottobraccio il poveretto e iniziarono a palpeggiarlo un po' ovunque.
“Oh ragazze, piano! AH no lì no soffro il solletico! Ahia quelli sono i miei capelli!”
Yattaran rise di gusto e guardò l'uomo anziano che aveva parlato prima con loro.
“Il mio lavoro è un lavoro duro, ma mi piace perché l'ho scelto io” disse con soddisfazione mentre sorseggiava un liquore amaro.
“Ehi, quella non è una pistola!”

 

Harlock guardò con soddisfazione la donna al suo fianco.
“Hai una mente diabolica, Kei” disse con un sorrisetto. “Farlo nella cabina di Yattaran, sei perfida”
“Io?” esclamò Yuki, spalancando gli occhi. “Parla quello che ha voluto farlo nella cabina di Yama”
“Tu lo hai voluto fare anche sul trono in plancia!”
“E tu in cucina giusto perché 'Così imparano a ficcare il naso quei due' ” ribattè Kei imitando il suo Capitano.
Iniziarono a battibeccare scherzosamente, scambiandosi dei baci ogni tanto, quando sentirono qualcuno correre in corridoio.
“Son già tornati a bordo?” si lamentò Harlock, sollevando il busto dal letto e ascoltando attentamente.
“Sembra uno solo” commentò Kei, mettendosi a sua volta in ascolto. “Sembra Yama, sento dei lamenti”
“Mh” borbottò l'altro, scostando il ciuffo dal viso con un movimento del capo. “Si può sapere che cavolo ci fa qui così presto? Speravo di liberarmi di lui per un po' di più!” si lamentò.
Yuki fece per rispondere, finché non udirono un urlo straziante.


“MI SENTO VIOLENTATO!”

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Capitolo 4
*** L'Innocenza Perduta ***


 

Non aggiornavo da una vita.
Mi vergogno di ciò.

Sybillya



 

 

 



L'Innocenza Perduta












Yuki e Harlock erano nel piccolo letto della cabina di lei.
Ogni tanto cambiare nido d'amore era piacevole.
Avevano appena finito un round, quando Kei guardò il suo uomo.
“Harlock?” lo chiamò.
“Mh?” fece lui, allungando una mano verso la bottiglia di vino che, tatticamente, si era portato dalla sua stanza e versandosene una dose generosa in un bicchiere.
“Credo sia giunto il momento di informare la ciurma della nostra relazione”
“COUGH”
Yuki inarcò un sopracciglio, confusa, vedendo il Capitano dell'Arcadia soffocare e rischiando di disperdere vino per ogni dove.
“Ma-ma cara! Non credi sia troppo prematuro?” disse non appena il pericolo di trasformarsi in uno sputacchiante anziano fu scampato.
“E tu non credi che ce la siamo presi un po' troppo comoda? Sono passati mesi e più andremo avanti più rischieremo di essere scoperti. Non credi sarebbe peggio a quel punto?”
Harlock sospirò, appoggiando il bicchiere ed evitando di bere per non rischiare un altro soffocamento.
“Quindi tu vorresti dirglielo”
“Sì”
“E di grazia, con che metodo?”
“Speravo tu avessi un'idea!”
“E io speravo l'avessi tu!”
Calò in silenzio.
Fuori solo la pallida luce delle stelle.
“Forse... semplicemente essendo sinceri?” azzardò la giovane, osservando Harlock da sotto la lunga frangia bionda.
L'uomo alzò gli occhi al cielo, sbuffando rumorosamente.
“Ah, sì?” rispose lui, inarcando poi un sopracciglio e fissandola. “Ragazzi, vorrei darvi una notizia: io e Kei facciamo ginnastica spaziale da svariati mesi sotto il vostro naso e nessuno di voi se n'è accorto! Ah, e per la cronaca quei biscotti non sono serviti a voi per avere un dessert ma anche a noi per i nostri gioc-”
“OK OK OK ho afferrato il concetto!” lo interruppe Yuki. “Ma non ho altre idee! E poi non dovremmo mentirgli, lo abbiamo fatto fin troppo”
Harlock sospirò e lesto la tirò a sé cingendole con un braccio le spalle e baciandole la fronte.
“Va bene, sono d'accordo. Appena si presenterà l'occasione glielo diremo” cedette. “Penserò io a come intavolare il discorso”
Kei sorrise e nascose il viso contro il collo del suo uomo. “Sono contenta che tu l'abbia presa così bene! Ero preoccupata!”

 

Ma Harlock non l'aveva presa così bene.
Camminava su e giù per la sua cabina, borbottando a mezza voce.
“E io come dovrei dare questo annuncio a quel branco di barbari ficcanaso?”
Roteò l'occhio verso il soffitto, sospirando pesantemente.
“Quella donna mi farà diventare matto, matto!” sbottò rilasciando le braccia lungo i fianchi.
Si grattò il mento con due dita e si sedette sulla poltrona.
“Devo darvi un annuncio: io e Kei abbiamo una relazione. Abbiamo voluto informarvi di ciò ai fini di non avere insulsi segreti all'interno dell'equipaggio e per una migliore convivenza” provò. “No, troppo scarno”
Si schiarì la voce. “Io e Yuki ci frequentiamo da mesi e abbiamo finalmente deciso di rendervi partecipi di questo lieto avvenimento.”
Sbuffò, massaggiandosi il ponte del naso. “Anche no. Rischiamo che ci spiino durante i nostri momenti intimi”
Si scolò rapidamente del vino. “Come devo fare ora?” si lamentò
“Il primo discorso andava bene.”
Harlock sussultò, rischiando di far volare il bicchiere che teneva in mano. “Meeme! Ti sembra il caso di arrivarmi così alle spalle?!”
L'aliena lo osservò, inclinando appena la testa di lato con fare etereo. “Sei nervoso?”
“Tu che dici?” borbottò passandosi una mano sul volto. “Kei vuole far sapere a tutti della nostra relazione e io non ho la più vaga idea di come dare tale annuncio alla ciurma”
“Basterà che tu sia sincero e loro capiranno, sono meno stupidi di quanto sembrino”
Harlock la osservò inarcando il sopracciglio “Stare con la signora Masu e il Dottor Zero a lungo andare sta avendo un'influenza strana su di te”
Meeme emise un lieve movimento, simile ad un'alzata di spalle e se ne andò tranquillamente.
Una volta che fu nuovamente solo Harlock fissò le stelle fuori dal vetro. “Essere sinceri, eh?”

 

“Yama, esci da lì!”
“NO!”
“Smetti di comportarti come un moccioso inutile e fai l'uomo! Esci da quella maledetta cabina prima che entri e ti prenda a calci nelle gengive!”
Yattaran urlava come un ossesso, picchiando forte col palmo sulla porta dell'alloggio di Yama.
“E' tutta colpa tua! Quelle tipe mi hanno VIOLATO in ogni anfratto ed è tutta colpa tua! Cosa direbbe la mia povera mamma?!”
“Nel caso sarebbe felice di vedere che sei finalmente un uomo e non un ragazzino piagnucolone!”
“Volevo perdere la mia innocenza con una donna d'onore, non con una ballerina seminuda su un pianeta dal nome impronunciabile e che ricorda vagamente un disinfettante per sanitari!”
“Smettila di frignare e porta il tuo culo fuori da lì se non vuoi che sia la mia chiave inglese a violarti la prossima volta!”
“VOI DUE!”
Un urlo fece trasalire Yattaran.
“Kei, finalmente! Dì a questo bimbetto di uscire da qui che deve aiutarmi in plancia!”
“Si può sapere cosa è successo là fuori? Perché è tornato urlando?”
“A quanto pare il nostro Yama non riesce a confrontarsi con l'altro sesso”
“TACI” urlò il giovane dall'interno della cabina. “Ti odio!”
“Yama! Esci subito o chiamo il Capitano!” sbottò Kei, mettendosi a braccia conserte davanti alla porta.
A quella minaccia il ragazzo uscì a testa bassa.
“Nessuna donna mi sposerà mai!”
“Non che prima tu avessi qualche chance”
“ZITTO TU”
Prima che potessero ricominciare a strillare Yuki li prese per le orecchie, costringendoli a zittirsi.
“Smettetela subito e andate in plancia, ADESSO.” ordinò.
I due corsero via e lei sospirò.
“Quei due idioti, cresceranno mai?”
“Vana speranza”
La voce di Harlock le giunse alle orecchie, seguita dal rumore dei suoi passi in avvicinamento.
“Già, temo anch'io” convenne Kei, scuotendo lievemente il capo.
“Ho trovato il modo... andiamo a dare la notizia in Plancia”
La ragazza lo guardò.
“Ho cambiato idea, voglio godermi la tranquillità ancora un po'.”
Harlock era visibilmente confuso. “Ma come? Sembravi così convinta!”
“Beh... Yama è ancora sconvolto. Non è il momento”
Sospirò, lui, scrollando appena il capo. “Come vuoi”
Le baciò lievemente la fronte, scendendo poi lungo il ponte del naso e posandole un lieve bacio sulle labbra dischiuse.

 

Ma i due amanti, ignari, non sapevano che due paia di occhi li stavano osservando.
“Lo sapevo! Lo sapevo!” bisbigliò Yattaran, afferrando Yama per il colletto della giacca e scrollandolo con violenza.
Yama vedendo la scena si liberò della presa del primo ufficiale dell'Arcadia e iniziò a correre via.
“SONO STATO VIOLENTATO PER COLPA DI DUE PICCIONCINI!”

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