Sai Tenere un Segreto? di Izanami (/viewuser.php?uid=56939)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incarico ***
Capitolo 2: *** Dall'aereoporto all'aereo... Panico!!! ***
Capitolo 3: *** Segreti? Eccoli ci sono proprio tutti!! ***
Capitolo 4: *** Ma questa giornata non finisce mai? ***
Capitolo 5: *** Non ne avevo idea! ***
Capitolo 6: *** Dal suo punto di vista... ***
Capitolo 7: *** Sono sempre l'ultima a sapere le cose! ***
Capitolo 8: *** Dammi... un uomo dopo mezzanotte!! ***
Capitolo 9: *** Sa tutto di me... ***
Capitolo 10: *** Vegeta S.? La S. sta per... ***
Capitolo 11: *** Forse mi servono dei buoni consigli... ***
Capitolo 12: *** Non è poi così str..za!! ***
Capitolo 13: *** La scatola dei ricordi? In beneficenza! ***
Capitolo 14: *** Però mi piace... ***
Capitolo 1 *** L'incarico ***
Liberamente ispirato al
romanzo di Sophie Kinsella “Sai Tenere Un Segreto”
La LoGiStiCa dei nostri
impian. . .ti iii!
BOH!!
Bulma
Do Re
Brief
Mi
Fa Sol
BULMA
La La La Laaaaaa
BRIEF
- Ehm…
Signorina Brief, signorina… mi sta ascoltando?-
Sento una voce
piatta e grave chiamarmi.
Merda!!
La LoGiStiCa
dei nostri impian. .
.ti iii!
BOH!!
Bulma
Do Re
Brief
Mi Fa Sol
BULMA
La La La
Laaaaaa
BRIEF
- si si,
ehm… si, la sto ascoltando…- fingo!
- bene, allora
posso continuare-
“come
dicevo la logistica dei nostri impianti non ci permette
macchinari…”
L’uomo
occhialuto davanti a me deve essersi reso conto che non lo stavo
minimamente ascoltando e che invece di prendere appunti scribacchiavo
il mio nome.
Okay. Non
allarmiamoci. Di cosa sta parlando.
Oh Bulma, dai
sforzati.
Cerco un indizio da
qualche parte con lo sguardo ma, ovunque lo posi vedo persone
in panciolle che ascoltano in modo apprensivo ciò che
l’uomo nerboruto gli sta dicendo…
E se poi mi
chiedono qualcosa di quello che stanno dicendo? No! È fuori
luogo non stiamo a scuola, e poi si da il caso che io sia qui insieme a
pezzi grossi della tecnologia e che diano per scontato che sappia cose
tipo “la logistica”.
Se devo dirla tutta
l’economia non è mai stata il mio forte, datemi un
progetto di un macchinario e sono perdutamente vostra.
Ricomincio a
scarabocchiare sul foglio pinzato sulla lucida cartellina color verde
mela proprio come i rivestimenti delle sedie, faccio ancora finta di
essere assorta nel discorso annuendo con intensità a tutto
ciò che l’uomo dall’altro capo sta
dicendo.
L’importante
è mantenere un atteggiamento sicuro e professionale, questa
è la nostra occasione e non posso lasciarmela sfuggire.
Ora ricordo. Mi
trovo alla città del Nord per assistere alla presentazione
dei nuovi macchinari prodotti dalla S&Y Corporation che
dovrebbero entrare a far parte della grande famiglia della
C.Corporation!
Ebbene si, sto in
veste ufficiale, mandata dalla C.C. per verificare che tutto proceda
bene. Ho avuto un ruolo di grande responsabilità. Sono
orgogliosa di me! Beh dopotutto sono la socia maggioritaria.
Il flusso dei miei
pensieri viene interrotto di nuovo da quel omaccione:
- Allora signorina
Brief lei è d’accordo su quanto detto fino
adesso?- mi chiede risoluto.
- Ehm…
ssi…-
Oh Bulma sii
più decisa. Forza. Forza.
- SI SONO
PERFETTAMENTE D’ACCORDO CON LEI.-
Ecco ora ho colpito
nel segno! Voce alta e decisa. Vedo le facce interdette intorno a me.
Beh forse un
po’ troppo alta.
- ne è
sicura Mrs Brief- mi ripete mister “uomo delle
nevi”.
- ma certo!-
rispondo, ma questa volta con il tono di voce un po’
più basso.
-ok allora lei
sarà a capo del progetto per l’acquisizione della
sezione tecnologia della S&Y alla C.C.! Complimenti!-
Tutti scoppiano in
un fragoroso applauso e si complimentano con me per
l’incarico appena ricevuto.
Merda. Merda.
Merda.
Vorrei piangere, io
non so un fico secco del progetto, e poi non conosco nessuno alla
S&Y corporation.
Mi alzo ed esco di
corsa, dicendo di dover andare alla toilette.
Mentre percorro con
passo veloce il corridoio centrale per poi giungere alla porta di legno
massiccio con appesa la targhetta “Lady” mi
pizzicano gli occhi, mi sono cacciata in un bel guaio, come faccio
adesso a raccontare tutto a quelli li dentro. Oh mio Diooo.
All’improvviso
sento la mia pochette Burberry vibrare, è il mio cellulare
ed è Chichi. No. No. No.
Ma
perché ha un tempismo perfetto, non mi resta che rispondere.
- pronto ciao
Chichi, lo sai…- mi interrompe.
- non dire niente.
Voglio indovinare…. Ti hanno proposto la direzione del
progetto!-
Oddio ma chi
è David Copperfield! Allontano il telefono
dall’orecchio e lo guardo un po’ scioccata. Poi
riprendo
- si ma
come…-
- sesto senso!- mi
interrompe di nuovo. Rimango ancora un po’ basita, ma poi mi
desto e riprendo
- no Chichi, tu non
capisci, io non posso gestire l’intero progetto, ma ti rendi
conto, io ero venuta semplicemente per fare presenza, no di certo per
ottenere un incarico.
Non so niente di
niente di quello che hanno detto in quella stramaledetta aula magna! -
riprendo fiato e ansimando ascolto quello che Chichi mi sta sputando
dall’altro capo della linea.
- Tu non ti rendi
conto dell’occasione che hai avuto. Sciocca. E poi puoi
sempre fingere che tu sia padrona della cosa, dai non mi dire che non
lo sai fare.
Poi ripasserai il
progetto al tuo ritorno a casa! Fila no!-
- Ssi…
forse…-
- ok allora
è andata. Ci vediamo al tuo ritorno, ti farò
trovare il più buon riso al curry che tu abbia mai mangiato.
Auguri tesoro! – click. Aveva staccato la linea.
Ora sto a fissare
imbambolata il display che mi rimanda una foto mia e del mio ragazzo
guancia a guancia. Chiudo il cellulare. Penso. Penso.
Beh decisamente
filava, ma ero in grado di gestire un così grande incarico?
Mah forse l’avrei scoperto presto.
Mi dirigo verso le
fontane, mi rinfresco un po’ il viso, mi stiro la mia gonna
longuette spiegazzata con la mano, riprendo la pochette dal lavabo e
esco sicura di me dal bagno. Andrà tutto bene.
Andrà tutto bene. Andrà tutto bene!
Tiro un bel respiro
e rientro nell’aula magna.
Tutti mi fissano
inebetiti. Cosa c’è? Beh sono tornata no?? Allora,
che fine hanno fatto le facce felici e congratulanti di prima.
- Mrs
Brief…- comincia uno dietro di me, io mi giro di scatto.
- io capisco che
magari l’incarico sia un po’ gravoso ma…-
- Ah, ah, ah- lo
interrompo con la mia risata più sonora…
più sicura.
- Non si preoccupi,
sarà uno scherzo da ragazzi! Ahahah!- il mio interlocutore
mi guarda un po’ perplesso e scambia un’ occhiata
con i presenti.
Ma non capisco ho
forse qualcosa fuori posto, forse il mascara sciolto o il rossetto
sbavato!
- okay,
d’accordo, venga con me per la firma del contratto.- mi
indica una porta al lato destro della stanza.
Ma che strano la
noto appena adesso, possibile che non l’abbia vista prima,
beh non importa.
Entro dopo di lui,
dopo di me tutti mi seguono impazienti ed entrano nella piccola stanza
spargendosi vicino le pareti. Ma perché mi fissano? Mi sento
un po’ a disagio. Devo assolutamente mostrarmi
all’altezza della situazione, quindi a testa alta fronteggio
il tizio che mi porge il piccolo contratto di delega. Lo firmo senza
nemmeno vederlo. Si sono sicurissima che sarà la mia grande
occasione.
Già mi
vedo tra due mesi, alla conclusione dell’accordo con un flute
di champagne nella mano destra e una tartina all’arancia
nell’altra, nel locale più esclusivo della
città dell’ovest, con il mio Armani nuovo comprato
per l’occasione. a raccontare di come è stato per
me un giochetto portare avanti l’incarico più
importante della la Capsule Corp.
- bene! Ora
possiamo festeggiare!- il grassone mi riporta alla realtà.
Oh questo tizio
proprio non lo sopporto!
grazie per aver letto il mio primo capitolo... se avete il coraggio
leggete anche il secondo.
thank you
|
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Capitolo 2 *** Dall'aereoporto all'aereo... Panico!!! ***
Ecco
questo è il secondo chappy, spero arriviate a
leggerne la fine. ^^
All’aeroporto
cerco di riordinare le idee, vado al bar e mi prendo un bel
caffè, compro il giornale.
Ora
che ho avuto un incarico importante devo darmi un tono no?
Poi
torno indietro e compro anche un giornale di moda, beh sono in affari
non in Africa!
Mi
siedo su una poltroncina rossa nella sala d’attesa,
“dio come sono comode” penso mentre ci affondo
completamente dentro pregustando di sfogliare il mio giornale
nuovo… ovviamente quello di moda.
Mentre
lo sfoglio tranquilla l’occhio mi cade su un articolo:
“Cose da fare prima di arrivare ai trenta” lo
leggo, ci penso un po’ su poi richiudo il giornale.
Ripenso
alle vicende della mattina, cerco di non pensare al viaggio in aereo di
andata perché altrimenti posso anche vomitare, ripenso alla
faccia dei colleghi, del grassone con gli occhiali, al
progetto… e soprattutto ripenso le balle che ho detto.
Ma
che importa, anche se ho mentito nessuno se ne accorgerà,
sarà il mio piccolo segreto!
Beh
non mi dite che voi non avete segreti.
Con
questi non intendo “chi ha attentato alla vita del
presidente” o se sapete chi “ha incastrato roger
rabbit”, ma parlo di segreti piccoli tipo:
1.
non porto la taglia quaranta come pensa Yamcha (il mio ragazzo) ma la
quarantadue;
2.
e di conseguenza non peso neanche cinquantaquattro chili ma
cinquantotto!
3.
penso che la mia migliore amica Chichi, nonché mia
coinquilina, abbia una voce talmente stridula che a volte la vorrei
strozzare.
4.
e poi è così…
così… pesante.
5.
ho pensato di fare sesso sfrenato con il ragazzo di Chichi, che
è anche il mio miglior amico: Goku.
6.
a volte, invece, mentre faccio sesso con Yamcha mi viene un forte
attacco di risa e riesco a trattenermi a stento.
7.
credo che mio padre sia stato un po’ sciocco ad affidare
l’azienda a un gruppo di soci smidollati.
8.
e a me che sono la persona meno affidabile del mondo.
9.
il cucciolo che ho regalato a mia madre per il suo compleanno non ha il
pedigree,
10.
ho usato la “colla di pesce” per attaccare il vaso
preferito di Chichi che avevo mandato in frantumi, non sapendo che
fosse solo gelatina,
11.
ho poi nascosto i cocci e li ho gettati alla prima occasione.
12.
non ricordo nulla di cosa hanno detto prima dell’incarico,
non ricordo neppure il nome dell’ “uomo delle
nevi”
13.
e poi credo che il tizio con il quale dovrò concludere
l’accordo sia davvero uno stolto, un vecchiaccio senza denti,
come Genio, e potrò far affidamento al mio charme e
conquistarlo prima ancora di parlargli del progetto. AH!!
Guardo
l’orologio e mi rendo conto di dover andare a fare il check
in per l’imbarco. Okay. Niente panico. Andrà tutto
bene.
Farò
l’imbarco, salirò su
“quell’aereo” e con
tranquillità mi godrò il mio viaggio di ritorno,
sempre con molta calma… E poi non tutti gli aerei cadono!
Ecco
sono sull’aereo, meno male non c’è
nessun rompiscatole vicino a me, anche se avrei voluto qualcuno per un
po’ di conforto.
Bene
tra poco l’aereo si metterà in posizione per
decollare. Ma… cosa… perché hanno
aperto il portellone… Oh mio dio…. Una bomba, un
attentato!
Cerco
di slacciarmi la cintura di sicurezza. La signora dietro di me mi dice
di calmarmi. Riesco a togliermi la cintura e mi alzo. Impreco
mentalmente con l’anta del piccolo portabagagli sopra di me
che non accenna ad aprirsi quando all’improvviso…
sento il dlin-dlon del comandante, mi blocco e ascolto.
-
ci scusiamo per il piccolo inconveniente, ma un passeggero ha fatto un
po’ di ritardo, vi preghiamo di restare calmi tra circa
cinque minuti potremo partire.-
-
Un po’ di ritardo? Un po’ di ritardo? È
arrivato mezz’ora dopo l’imbarco
quest’imbecille, come possono farlo salire!! … -
le parole mi escono dalla bocca senza controllo, cala il silenzio
intorno e mi accorgo di essere stata l’unica ad essermi
allarmata, tutti mi fissano come fossi un’aliena,
così con il volto in fiamme tolgo le mani dal piccolo
portabagagli e mi risiedo.
Tiro
un lungo sospiro e…
E’
lui il ritardatario, sta entrando, non riesco a vederlo bene
perché mi sono rimessa la cintura e non posso alzarmi
più di dieci centimetri dalla poltroncina…
ma
cosa fa l’hostess… oh no…
no… NO!.
Non
qui, non lo voglio vicino.
Invece
lo sta conducendo da me!
Oddio
che rabbia, mi giro stizzita dall’altro lato del posto e
faccio finta di dormire.
Mentre
ripenso che vorrei starmene da sola a pensare che ho una paura fottuta
che l’aereo possa cadere il comandante ci annuncia che tra
cinque minuti si potrà ripartire, sento l’uomo
accanto a me che sbuffa quasi a voler significare che non
può attendere oltre…
Avrei
voglia di spaccargli la faccia, anche se ancora non ho avuto il piacere
di vederlo in viso poiché sto ancora facendo finta di
dormire.
Senza
girarmi afferro le cuffie datemi in dotazione dall’hostess e
ascolto una musica country barbosissima.
Ma…
ad un certo punto… guardo fuori dal finestrino alla mia
destra e mi rendo conto che ci stiamo muovendo, il velivolo sta
camminando… vorrei tanto saper pregare in tibetano
così se non sarà Dio a salvarmi dalla catastrofe
potrà farlo Buddha.
“Oh
Buddha ti prego, anche se non conosci la mia lingua, fa che io possa
salvarmi…”
Ostentando
una calma che non provo affatto, tolgo le cuffie dalle orecchie e
prendo il cartoncino laminato dalla tasca del sedile di fronte al mio
con le istruzioni in caso di incendi e le scorro. Uscite di sicurezza.
Posizione d’impatto. Se è necessario indossare i
giubbotti di salvataggio, assistere prima anziane bambini.
Oh
Dio…
Ma
perché leggo queste cose? Come può aiutarmi
osservare queste figurine stilizzate che si gettano in mare mentre
l’aereo esplode dietro di loro.
Poso
il cartoncino e guardo di nuovo fuori dal finestrino, chiudo
leggermente gli occhi e…
Oh!
Cos’e stato? Mi sento strana… forse
l’aereo e caduto e io sto in paradiso?
Naaa,
forse devo essermi addormentata o forse sono svenuta… oddio
se sono svenuta e ho perso i sensi magari il mio compagno di viaggio,
di cui non ho avuto ancora il piacere di vederne il volto, mi ha vista
boccheggiare e magari anche sbavare… sbianco al solo
pensiero.
Poi
d’un tratto decido che è il momento di vedere in
viso il mio fantomatico salvatore e inclino leggermente la testa verso
sinistra, mi giro di scatto e……
Lui
non c’è, la poltroncina e vuota. Bah forse
starà al bagno.
Poco
importa, ciò che conta e che sto volando verso casa senza
nessun attacco di panico o d’ansia… le ultime
parole famose…
L’aereo
sta cominciando ad ondeggiare, senza accorgermene ho un piccolo attacco
di panico.
E
assurdo! E assolutamente assurdo! Starmene qui in questa gigantesca e
pesante scatola di ferro a migliaia di metri d’altezza senza
via di fuga… ho bisogno di parlare con qualcuno,
il mio vicino non c’è…
Ma
certo. Yamcha. Estraggo il cellulare dalla tasca quando
l’hostess si china su di me e mi avverte che non si possono
usare i cellulari a bordo.
Ma
certo! che stupida che sono è ovvio. E comunque non importa
sto bene. Mi sforzo di restare calma, comincio a contare.
Uno, due, tre… cinquantuno, cinquantadue…
cinquant… oh…
Oh
cazzo! Che cos’era quello scossone? Siamo stati colpiti?
Okay.
Niente panico. Sono sicura che va tutto bene, probabilmente avremo
colpito un piccione!
Dove
ero rimasta? Ah si cinquantatre, cinquantaquattro…
Oh!
Ecco!
Sobbalzo!
L’aereo sale e scende come uno yoyo… poi mi rendo
conto di aver di nuovo urlato e mi tappo la mia dannata boccaccia.
Sono
sgomenta, l’aereo continua a muoversi e traballare. Sembra di
stare su una giostra, mi viene da vomitare. Penso che
vomiterò.
Mi
viene anche un po’ da piangere, chiudo gli occhi, sbatto le
palpebre… non voglio che il mio bellissimo make up
accuratamente scelto per l’incontro si sciolga.
Quando
riapro gli occhi scorgo che il mio vicino finalmente si è
seduto, finalmente posso vederlo.
Con
la coda dell’occhio vedo una strana capigliatura.
Dlin
dlon. Alzo la testa.
-
è il comandante che vi parla, vi preghiamo di mantenere la
calma, stiamo attraversando una zona con un po’ di
turbolenze, vi invitiamo, quindi ad allacciare le cinture si sicurezza
e non alzarvi dal vostro posto. Grazie -
MANTENERE
LA CALMA. E cosa dovremo fare, starcene qui tranquilli mentre
l’aereo galoppa come un cavallo imbizzarrito?
Poi
mi rendo per l’ennesima volta conto che siamo bloccati dentro
questo ammasso di ferraglia e quindi seguendo alla lettera le parole
del comandante allaccio la cintura.
Decisa,
mi volto verso il passeggero vicino a me e mio rendo conto che non
è lo stesso che è salito in ritardo, questo ha
una strana capigliatura molto folta e anche da seduto si vede che
è molto più alto dell’altro.
Lo
guardo, mi guarda. Ma che diavolo ha da guardare, sembra un troglodita
in giacca e cravatta.
Un
vuoto d’aria… - aaaah! – urlo e salto.
Dal
lato della poltroncina cade la rivista di moda e mi ricordo
dell’articolo , d’impulso afferro il braccio del malcapitato.
-
oddio, non posso morire, ho appena venticinque anni - dico senza
rendermene conto.
-
non morirà, sono solo turbolenze, e poi perché
non se ne sta un po’ tranquilla il mio collega ha dovuto fare
cambio con me perché lei non stava un minuto ferma. Anche
mentre dormiva. -
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Capitolo 3 *** Segreti? Eccoli ci sono proprio tutti!! ***
Dove
eravamo rimasti…
- non
morirà, sono solo turbolenze, e poi perché non se
ne sta un po’ tranquilla il mio collega ha dovuto fare cambio
con me perché lei non stava un minuto ferma. Anche mentre
dormiva. -
Mentre mi
parlava, avevo interrotto momentaneamente il mio piccolo
attacco di panico, mi ero bloccata.
Come fare cambio?
Vuol dire che il tizio che era seduto li prima di lui ha preferito
andarsene lontano da me. Sono proprio una frana.
- mi dispiace per
il suo collega ma…-
Un altro vuoto
d’aria.
- No! Non mi
dispiace affatto per lui, ha voluto cambiare poltroncina? Ben venga,
qui stiamo per morire ed io non posso e non voglio assolutamente andare
all’altro mondo, ho tante cose da fare prima di arrivare ai
trenta o essere messa a trenta piedi sotto terra…
Per esempio non ho
mai scalato una montagna, non mi sono mai fatta fare un tatuaggio, ne
tantomeno un piercing, non so dov’è il punto G,
non so neppure se ce l’ho il punto G…-
Le parole mi escono
dalla bocca senza che io possa rendermene conto.
Cosa diavolo sto
facendo…
Altra turbolenza.
-
sono appena andata ad una riunione alla città del Nord e non
ho minimamente ascoltato quello che dicevano,
Non
so cosa vuol dire Logistica, quando mi hanno proposto la direzione del
progetto volevo soltanto strare nella grande vasca di casa mia a
rilassarmi,
Penso
che mio padre non doveva fare socia maggioritaria
dell’azienda una pazza come me,
Ammetto
che preferisco ingegnare un macchinario piuttosto che speculare in
azienda,
e
poi non ho ancora dei figli, non mi sono mai neanche
innamorata… -
Oddio!
Questo non
è vero. Devo essere impazzita.
Io amo
Yamcha… è il panico che mi fa parlare
così.
Mi rendo conto di
ciò che ho detto, sto zitta e mi giro in avanti.
- mi scusi, so che
queste cose non le interessano… - dico voltandomi
leggermente e con la testa un po’ china.
- beh, faccia come
le pare – risponde un po’ schivo, poi aggiunge
- meno male che qui
ci sono io… se ci rimaneva il mio capo stia certa che non le
usciva una parola di bocca…-
- Ah beh, allora
meno male che c’è lei – mi rincuoro
pensando che almeno il tizio che ora mi è vicino
è tranquillo.
Anche se le sue
parole mi inquietano un po’. “Capo”? Non
le usciva una parola di bocca?
Ma in che posto
sono finita!!! Non posso crederci che stia capitando a me…
Okay ora basta, mi
calmo. Sto zitta! Tiro un bel respiro…
Scossone.
Ora non ho
più freni…
-
I miei genitori, sono sempre stati orgogliosi di me…-
-
… a volte sono un po’ svampita e mi riesce
difficile concentrarmi…-
-
… ottimi voti in tutti gli anni di scuola, anche
all’università…-
-
… lui sa che io porto la 40 ma in realtà porto la
42, ma tanto credo di mettermi a dieta…-
-
… adoro fare shopping e ho un senso sfrenato per la
moda… -
-
… le melanzane fritte, le ha mai mangiate? Beh è
il mio piatto preferito, le adoro…-
-
…a volte quando sono nervosa prima di fare qualcosa o andare
a qualche appuntamento bevo un bel caffè… a volte
lo correggo con il Bayles…-
-
… l’appuntamento ideale dovrebbe cominciare con un
flute di champagne… -
Cosa diavolo mi
succede, di solito c’è un filtro che tiene a bada
la lingua, ma adesso è come se si fosse rotto e le parole mi
escono dalla bocca come un fiume senza diga.
-
… trovo che il perizoma sia scomodissimo, anche se
è ottimo perché non si vede sotto gli
abiti… -
-
… me ne regalò uno Yamcha, ma era una 40 e non ho
mai potuto indossarlo…-
-
… Yamcha è un ragazzo dolcissimo, a volte mi
chiedo come faccia a stare con me…-
-
… a volte ho degli attacchi di risa mentre faccio sesso con
lui…-
-
… quando finisce chiede sempre come è stato? Ti
è piaciuto? E io faccio finta che sia stato idilliaco e
stupendo…-
Sono inconsapevole
di ciò che sta accadendo, non ho la minima idea del
perché stia raccontando tutto questo ad uno sconosciuto, so
solo che sto rivelando tutti i miei segreti più intimi.
Tutto ciò però mi fa sentire bene.
-
… è con lui che ho perso la verginità,
è stato a casa dei miei, eravamo ancora
all’università…-
-
… è sempre stato un campione di baseball, fin
dalla scuola e tutte le ragazze lo adoravano… io no!-
-
… mi chiese di metterci insieme e accettai, non avrei mai
trovato una persona dolce e carina allo stesso tempo… -
-…
Chichi è la mia migliore amica e coinquilina, fa dei gustosi
manicaretti…-
-
… ha una vocina troppo stridula per i miei gusti…-
-
…è una maestra nel fare le ramanzine… -
-
…a volte ho sognato di fare sesso sfrenato con il suo
ragazzo, che è anche uno dei miei migliori amici…-
-
… hanno un bel rapporto …-
-
… credo che un giorno non molto lontano la mia vita privata
subisca una svolta… -
-
… non dico il principe azzurro delle favole che è
poco realistico, ma in cuor mio sento che avrei
bisogno di una passione travolgente… come un terremoto che
mi sconvolga i sensi e l’anima, mi faccia girar… -
- Signorina? -
- siamo atterrati!
– è l’hostess che mi riporta alla
realtà.
Sto realizzando che
ci siamo fermati e non balliamo più.
- non balliamo
più – dico e mi sento felice come una Pasqua!
- No. Non balliamo
più, tra poco dovremo scendere. – dice il
capellone, poi si sporge in avanti e si rivolge ad un altro seduto
davanti a noi.
- Capo
stiamo per scendere –
Oddio! Il
“Capo” è seduto davanti? Non mi ero resa
conto che ci fosse qualcuno, sembravano posti vuoti… forse
stava steso… beh poco importa tanto non li
rivedrò MAI più…
Scendo
dall’aereo con le gambe che hanno ancora un leggero
tremoliccio, vedo delle sedioline nere, ne approfitto per sedermi, dopo
quel trambusto ho diritto no ad un po’ di riposo?
Dopo cinque minuti
buoni, mi alzo vado alla toilette, mi rinfresco un po’ il
viso e mi ritocco il make up, poi finalmente, esco dal gate…
- Bulma!-
Sbaglio o ho
sentito il mio nome?
- Bulma! Bulma!
Sono qui -
No, non mi
sbagliavo…
ma…
è Yamcha, che sta sbracciando da
lontano… ma che diavolo ci fa qui!
Mi viene incontro
ansimando.
- non ti vedevo
uscire, mi sono preoccupato, tutti uscivano e non vedevo te! -
Che carino, si
preoccupa per me. Ciò mi lascia del tutto indifferente.
- grazie tesoro
– rispondo e gli do un piccolo bacio sulle labbra, dopotutto
io sono innamorata di lui, tutto ciò che ho detto
sull’aereo è solo frutto della paura e della
tensione.
- stavo riposando
un po’, il viaggio è stato un
po’… travagliato.-
Ecco adesso mi
vendono le lacrime aglio occhi, sento che sto per piangere.
No. No. NO!!! E
invece … si!
- oh, Yamcha, ho
avuto tanta tanta paura – mi riscopro a dire gettandomi tra
le sue braccia, in lacrime.
Forse sono i sensi
di colpa.
- Ora è
finita, piccola. – mi dice mentre mi accarezza la testa e io
ho un piccolo vuoto allo stomaco.
Mi scosto
leggermente dal suo petto, mi asciugo le lacrime e lui mi guarda.
Distolgo lo
sguardo, mi allontano, ma lui continua a guardarmi.
Oddio, dai non fare
così. Non fare così!
Mi sta
imbarazzando. Molto!
Sembra voglia dirmi
qualcosa, beh ora non ho tempo di aspettare che parli, devo subito
andare a casa e farmi un bel bagno rilassante. Devo assolutamente usare
quei sali da bagno che ho comprato a quel nuovo negozio in centro. Non
vedo l’ora!
Prendo la mia
ventiquattrore, la pochette e mi avvio fuori… mi sta ancora
fissando. Che sia andato in tranche? Che gli stia venendo un ictus?
Poi abbassa lo
sguardo e mi segue. Io tiro un bel respiro di sollievo.
In macchina, mi
chiede come è andata la riunione.
- beh, mi hanno
dato la direzione del progetto, mi hanno affidato l’intera
faccenda! - rispondo risoluta.
- iuuu, Bulma
è stupendo, scommetto che metterai sotto i piedi
quell’arrogante di Vegeta S.! –
Chi? Vegeta
S.? questo nome mi è del tutto nuovo, e poi S. sta
per cosa?
Cos’è uno slang? Si crede di essere una star?
- Yamcha, hai detto
Vegeta S. vero? Beh la S. cosa rappresenta? -
Questo fatto mi incuriosisce.
- Credimi nessuno
sa cosa significhi, forse sarà il cognome, sta di fatto che
nessuno lo ha mai saputo, nemmeno i giornalisti. –
I giornalisti?
Questo vuol dire che questa persona è famosa e io non
l’ho mai vista?
Beh continuo a
pensare che sia un vecchiaccio scorbutico e arrogante che abbia fatto
soldi dal nulla e se li stia godendo a suon di vacanze e viagra!
Appena giungiamo
sotto casa, scendo dall’auto e Yamcha mi accompagna al
portoncino, mi giro.
Di nuovo quello
sguardo. Okay come sempre devo fare tutto io.
- Yamcha devi dirmi
qualcosa? – gli dico senza troppi preamboli.
- Bulma, stiamo da
un bel po’ insieme che ne dici se… -
Oddio, mi sta
chiedendo di sposarlo. Sotto il portone di casa mia, che squallore!
No. No. NO! Io non
sono pronta a questo evento, non posso, io non…
-
…andassimo a vivere insieme. - dice infine.
Fiuuu! Era solo
questo… COSA! andare a vivere insieme? Ma è
assurdo!
-
d’accordo. Penso che si possa fare! – dico.
Forse devo essere davvero uscita fuori di senno!
Ringraziamenti:
nightwish4ever: Grazie davvero ^^ grazie
per aver recensito 2 volte per mia volontà, grazie per
averla letta in anticipo e che ti sia piaciuta tanto. Spero che
continuerai a seguirla e che tutto ciò che ho detto o fatto
sia tutto perdonato! P.S. leggi le mail e vienimi a
trovare! un bacione!!
Dea Nemesis: Ciao, sono davvero
contenta che ti sia piaciuta, spero che anche questo capitolo sia di
tuo gradimento. Grazie per la rece.
vivvina: Ciao,
ti ringrazio tantissimo per la fiducia datami appena ho pubblicato la
storia. Non ti sbagliavi sulla frase di Bulma, devo dirti che
“Il Diavolo Veste Prada” è il mio film
preferito, quindi era doveroso dedicare almeno una
“battuta” al mitico Nigel! Grazie ancora e spero
che anche questo capitolo ti sia piaciuto, al prossimo?
Nanatsu: Tesoro
mio, sei stata la prima a recensire, la prima a leggere la storia e a
spronarmi a pubblicarla, ti ringrazio tantissimo e ti voglio un casino
di bene. Grazie. Grazie. GRAZIE! Continua a seguirmi… tadb
|
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Capitolo 4 *** Ma questa giornata non finisce mai? ***
Dove
eravamo rimasti…
-
d’accordo. Penso che si possa fare! – dico.
Forse
devo essere davvero uscita fuori di senno!
Sto
nell’ascensore. Penso. Penso.
Tra
meno di una settimana non abiterò più qui, mi
rincresce un po’ lasciare questa casa così grande
e Chichi da sola, lasciare quei gustosi piattini ….mmmm
… non vedo l’ora di mangiare il suo riso al curry!
Entro
in casa e sento già nell’aria quel profumino
invitante.
-
Chichi, ci sei? Sono io? Sono tornata? – dico esplorando i
primi tre metri di casa, poso a terra la ventiquattrore e appoggio la
pochette sul tavolino di vetro quasi vicino all’entrata
dell’enorme salone.
Non
mi ha sentito. – Chichi! – ripeto
-
sto entrando in camera tua… -
Spalanco
la porta della sua cameretta e….
O
no. No. No. No. No. No. NOOOOOOOOOOOOOOOO! Orrore
La
richiudo... sono sconvolta …stanno…
s-s-stanno…. O mio Dio! L’immagine di loro due
avvinghiati sul letto non vuole abbandonarmi.
Basta,
Bulma, basta. Non ci devi pensare.
Mi
ritorna in mente… Certo che Goku ha un fondoschiena niente
male!
Che
pensieri ameni! Oh, Bulma, sei davvero una pessima amica!
Mi
avvio tremolante verso il divano in salone, mi siedo e penso che questa
giornata è decisamente da cancellare dagli annali
della storia della mia vita!
Sento
in lontananza, gemiti e sospiri…
Non
riesco a concentrarmi su altro…
Calmati.
Inspira… espira… inspira…
espira… inspira… espira…!
Prendi
il giornale, accendi la tv… Fa qualcosa!
Faccio
quanto più rumore possibile, dovranno accorgersi di me!
Prendo
il telecomando e accendo la tv su un canale di musica, nel frattempo
prendo un giornale di moda dal porta giornali e comincio a
leggerlo…
Mmm…
carino questo golfino grigio, starebbe benissimo sulla gonna viola che
ho comprato un mesetto fa e che non ho mai messo, devo ricordarmi di
metterla.
Continuo
a sfogliare il giornale… bene mi sono distratta non sento
più nulla.
Tendo
l’orecchio per sentire se stanno ancora….
-
Hey, ciao Bulma, che ci fai qui? Gia di ritorno! – faccio un
salto dal divano di almeno trenta centimetri, mi volto di
scatto… è Goku con un’ asciugamano
avvolta intorno alla vita…
Che
se ne sia accorto che tendevo l’orecchio?
Naaa
non credo che sia così perspicace, gli uomini sono
così bambini, non si rendono conto di nulla e non ascoltano
MAI quello che dicono le donne!
-
tesoruccio, con chi parli? – una voce cristallina dalla
camera del disfatto.
-
con Bulma amorino, e qui davanti a me. –
Certe
volte il loro modo di parlare mi da un po’ il voltastomaco,
è tutto un cicci, amorino, tesorino.
Goku
si allontana verso la cucina dandomi le spalle, che belle…
Yamcha
è muscoloso ma non ha delle spalle possenti…
quanto vorrei un uomo vigoroso e virile.
Mi
viene di nuovo in mente quello che c’è sotto
l’asciugamano… arrossisco! Poi sento una marea di
rumori provenienti dalla camera di Chichi, passetti veloci e rumore di
ganci per i vestiti, addirittura un rumore di vetro infranto…
-
tutto bene Chichi li dentro? – non mi risponde ma si fionda
fuori dalla camera, grazie al cielo è tutta vestita e non
c’è nessuna traccia di ciò che stava
facendo prima.
-
tesoro mioooooo - mi viene incontro e mi abbraccia quasi a
farmi strozzare…
-
al telegiornale avevano detto che c’erano delle turbolenze ed
io ero tantissimo preoccupata per te!!-
Si…
talmente preoccupata che ha dovuto “distrarsi” in
altro modo vero?
Si
scosta, mi guarda ancora con le lacrime agli occhi e poi mi
riabbraccia… ancora più forte. Mi manca
l’aria… non arriva ossigeno al
cervello… non riesco a pensa…
Mi
lascia e il flusso del sangue nel mio corpo ritorna regolare.
Cammina
verso la cucina e parla.
-
allora, racconta un po’ come è andata la riunione,
mi hai soltanto accennato per telefono. – poi si blocca, si
volta, mi guarda… ho quasi paura che ritorni qui ad
abbracciarmi… ma poi sbotta: - da quanto tempo sei tornata??
-
Cosa?
e adesso? Non si è resa conto che ho spalancato la porta
prima?
-
beh quando Goku è uscito io avevo appena acceso la tv, ero
appena rientrata! – dico con naturalezza.
-
Ah, bene! - mi risponde.
Fiuuu,
l’ho scampata!
Finalmente,
stiamo seduti a mangiare… mmmm, quanto mi piace questo riso.
-
che… bbuono… qu-questo…
riso…amore! - dice Goku.
Ha
la bocca ancora piena di cibo mentre cerca di ingurgitare la quarta
porzione.
-
tesoro, ingoia prima di parlare, non si parla con la bocca piena!
– ecco che ritorna in superficie la signora delle
ramanzine…
Poi
attacca con me: - hey, Bulma, vuoi deciderti a raccontare cosa
è successo alla citta del Nord? –
Io
comincio il mio discorso… quando finisco tiro le conclusioni:
-
credo che domani appena sveglia andrò in azienda e
affiderò tutto a Ceighteen* ne sarà davvero
contenta. –
-
Non permetterti assolutamente di affidare il tuo incarico
più importante a quella stronza dagli occhi di ghiaccio, tu
sei la socia maggioritaria, hai diritto, anzi in quanto tale hai il
sacrosanto do-ve-re di concludere quest’accordo!!! -
Oh!
Stava così indispettita che temevo potesse scoppiare da un
momento all’altro, perfino Goku aveva smesso di trangugiare e
aveva alzato gli occhi per vedere la compagna.
-
Cristo Bulma! Prendi il toro per le palle e vai avanti! -
“Prendere
il toro per le palle”? “prendere il toro per le
palle”?
Ah
aah! che strana affermazione… mi vengo in mente vestita di
tutto punto da torero e sto li in mezzo a uomini baffuti a sostenere la
mia tesi di come è stato facile prendere il toro per le
“palle” e loro mi guardano con vivo
interesse…
Mi
viene da ridere. Mi viene da ridere.
Bulma
trattieniti, qui finisce male.
Mi
viene da ridere! Okay, ora basta! Smettila Bulma!
-
Hai perfettamente ragione, la stronza dagli occhi di ghiaccio aspetta
solo una mia mossa falsa… bene! Tra poco vado a telefonare a
quel Vegeta S. e prendo un bell’appuntamento per incontrarci
alla C.Corp. domani stesso! -
Mi
alzo di scatto dalla sedia con una nuova linfa vitale... giusto, non
devo lasciarmi gongolare nella consapevolezza di essere la socia numero
uno e quindi intoccabile, ma devo, come dice Chichi,
prendere… ihih… il toro per le palle,
guardare in faccia al nemico e fargli firmare l’accordo.
Così
mi avvio verso il bagno… è giunto il momento del
bagno con i nuovi sali!
Mi
preparo il bagno, e sento Goku che si sta avviando per andare via e mi
lancia un saluto sommesso.
-
ciaooooo a dopo! – gli rispondo di rimando.
Mentre
sono nella vasca mi rilasso tantissimo.
Dio
quanto mi piace starmene qui a fissare il soffitto mentre sto a
macerare senza pensare a nulla.
Poi
d’un tratto mi vengono in mente gli episodi della
giornata e vengo colta dal panico quando penso
all’aereo, ho i brividi quando ripenso al tizio a
cui ho raccontato tutti i miei segreti più intimi, nemmeno
ricordo quali.
E
mi imbarazzo così tanto quando ripenso a Goku e
Chichi…
Okay
è meglio non pensarci, è meglio se esco dalla
vasca e vado a fissare l’appuntamento con il Sign. Vegeta S.!
Esco,
finalmente, sono rinvigorita!
Mi
preparo mentalmente alla telefonata, penso e ripenso i modi in cui devo
esordire. Giungo alla conclusione che è meglio se sono
professionale e mi presento come la socia che segue l’intera
faccenda.
Fasciata
da una dozzinale tuta da palestra prendo il telefono e il bigliettino
da visita della S&Y Corporation… mi batte forte il
cuore, è il mio primo vero incarico, tiro un bel respiro e
compongo il numero…
Uno
squillo…
Due
squilli…
Tre…
Quattro…
Cinque…
Mah!
Non risponde, bene già mi sento un po’
sollevata…
-
Si? Chi è? – una voce calda e un po’
roca…
Mi
manca il respiro!
-
allora? Chi è? Hai intenzione di rispondere? O no? -
-
ehm… -
mi
schiarisco la voce
-
buonasera, probabilmente parlo con Vegeta S., sono Bulma Brief della
Capsule Corporation! –
aspetto
che faccia un cenno di assenso… Niente!
-
okay – dico sottovoce. Poi continuo
-
la volevo informare che sono la socia maggioritaria della C.C. e di
conseguenza l’incaricata per l’accordo riguardo
l’acquisizione dei macchinari prodotti dalla sua
azien…-
-
si! E allora? – mi interrompe.
È
come se mi fosse caduto un catino di acqua fredda in testa. Mi ha
completamente spenta! Che persona arrogante e impertinente!
-
Beh, volevo fissare un’ appuntamento per domani in
azienda… nella mia azienda, per discutere
dell’accordo! – dico infine moooolto indispettita!
-
mmm, si, allora a domani alle 11.00! – click! Mi risponde
concludendo la telefonata!
Guardo
il cellulare e mi gonfio di rabbia…
Non
ho mai, dico mai conosciuto una persona così…
così… così…
-
toc, toc… posso? –
È
Chichi, che cerca di entrare in camera.
-
ohi, vieni, ho appena parlato con quel vecchiaccio scorbutico di
Vegeta… - le dico appena entra.
-
e allora? Hai fissato l’appuntamento? Per domani? –
-
seee, l’ha fissato lui per me! Alle 11.00 alla C. C.!
–
-
bene, Bulma, fagli vedere di che pasta sei fatta!! Ora ci facciamo una
bella tazza di te bollente e ripassiamo il plico con le notizie sui
macchinari e l’acquisizione. D’accordo? –
Oh
mio Diooo, quando vuole lei è proprio un angelo,
ed io come faccio a dirle che tra una settimana non abiterò
più qui? Mi viene un magone…
Mi
fissa, poi si alza e mentre si incammina per preparare il te mi dice:
-
Ma tu ne sei proprio sicura che questo signor Vegeta S. sia un brutto
vecchio arrogante? –
*Ceighteen: C-diciotto. (E' la
traduzione in inglese e per esteso di C18, sembra un nome vero
così? ^^)
Voglio
ringraziare tutti coloro che leggono... recensite, non abbiate paura,
non mangio!!! ^^
Voglio ringraziare soprattutto coloro che recensiscono…
vogliate continuare a farlo, poiché mi date la forza per
continuare a scrivere!
In
particolare:
Nanatsu: Cicci anzi carissima!!!
Ecco il nuovo capitolo, purtroppo hai potuto leggerne in anticipo solo
la metà… leggilo tutto e recensisci! Tadb un
bacione forte forte z - izanami^^
nightwish4ever: Ohi Mary, spero che anche
questo capitolo ti piaccia e che continui a seguirmi, se poi hai
qualche consiglio da darmi allora… ben vengano! Un baciooooo
^^
Dea Nemesis: Ciao Dea, sono contenta di
sapere che stavi aspettando il continuo, spero che anche questo
capitolo ti piaccia, e che aspetterai anche il prossimo! Un Kiss
vivvina: Ola lalli, lieta che il
capitolo ti sia piaciuto, finalmente è scesa
dall’aereo, ora lo scontro avverrà in terra!! Un
bazino
Jexaveggy: Zau Jex, mi fa davvero
piacere che ti sia piaciuta la fanfic
come storia e per come è scritta, mi auguro che anche il
capitolo appena letto ti sia piaciuto… un besito!
|
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Capitolo 5 *** Non ne avevo idea! ***
Dove eravamo
rimasti…
- Ma tu ne sei
proprio sicura che questo signor Vegeta S. sia un brutto vecchio
arrogante? –
…
mmm… cos’è questo suono così
penetrante… è stridulo, vorrei che la smettesse,
ma non ho neanche la forza di reagire.
Non mi sento mai
così male come al momento della sveglia. Mai.
Cerco la
radiosveglia tastoni sul comodino posizionato a meno di 10 cm dal
letto… non la trovo uff… tic!
Ecco l’ho
spenta!
Beata
semincoscienza… sto perdendo di nuo v o
i s e n s…
Sento la maniglia
della porta aprirsi - Svegliaaa Pigronaaa! –
Ma che
cazz… Poi sento il tonfo della mia porta che si richiude.
Ecco ora sono
completamente sveglia e incazzata!
Apro un occhio, mi
stiro, apro anche l’altro occhio e vengo letteralmente
linciata da un fortuito raggio di sole.
Ma che ora
è? Vedo la sveglia e sono… sono…
ah..aaaaaaaaaaaaah
Sono le 7.16!!
Oh mio Dio!
È assurdo! Io ero sicura di aver messo la sveglia per le
9.00.
So di chi
può essere stata la colpa… sono ancora
più incazzata!
Scosto
violentemente la coperta dal letto, mi alzo di scatto…
ricado di nuovo… quando mi sveglio così di
soprassalto, mi fa un nervoso che mi gira sempre un po’ la
testa e comincio a iperventilare… respira… con
calma… respira…respira… ecco
così va meglio!
Finalmente posso
alzarmi, mi chiudo nel bagno in camera, faccio una doccia, mi lavo e mi
asciugo i miei bellissimi capelli… turchesi!
Beh che ci volete
fare, c’è chi ha i capelli castani, chi neri,
rossi, biondi… e io ce l’ho Cerulei!
Alle 8.00 esco
dalla mia stanza ed incrocio Chichi che mi passa davanti indaffarata a
fare chi sa cosa, ecco adesso è il momento per poterla
uccidere.
- Chichiiiii
– urlò quasi affannando.
Lei si gira di
scatto e mi guarda sorpresa.
- dimmi Bulma
è successo qualcosa? – mi guarda con degli occhi
di sfida e un leggero sorrisino.
- si può
sapere cosa diavolo ti è saltato in mente stamattina di
svegliarmi così presto? Io avevo piazzato la sveglia per le
9.00 in modo da non essere disturbata e svegliarmi con la massima
calma, vista l’intensa giornata di ieri… tu invece
me l’hai spostata di ben 2 ORE PRIMAAA! - continuo urlando.
Si gira con
nonchalant e sussurra – Cretina, svampita! –
Cosa? Cosa?
Cosaaaa?
Non riesco a
credere che l’abbia davvero detto! Ho il cervello in tilt, in
questo momento vorrei soltanto conficcarle il bocca
quell’arnese che ha sempre in mano per cucinare!
Poi aggiunge:
- Hai un
appuntamento oggi, mi hai espressamente chiesto di svegliarti alle 7.30
perché dovevi scegliere la mise adatta per il fatidico
incontro di oggi alle 11.00… cos’è hai
dimenticato pure quello? -
Sono completamente
spiazzata, me ne ero completamente dimenticata… che stupida
che sono!
- oh! –
mugugno, la mia mente smette di farneticare pensieri omicidi su Chichi
e si concentra su qualcosa di più grosso:
L’incontro con Vegeta S.!!!
Okay. Niente
panico. Niente panico. Andrà
tutto bene!
Vado in camera
dinanzi al mio sproporzionato armadio, lo apro e… file e
file intere di abiti, tailleur, camicie… tutto rigorosamente
Gucci, Prada, Chanel… ma anche Costume National, qualcosa
Banana Republic e qualche misero pezzo H&M.
Sono fiera del mio
guardaroba, pezzi più unici che rari… ma adesso
sono in crisi, mi sembra tutto così ordinario, mediocre e
scontato!
Poi opto per uno
stupendo tailleur Chanel viola prugna, camicia Dior color tortora e un
meraviglioso paio di Jimmy Choo, borsa Marc Jacobs, il tutto
contornato da un paio di finti occhiali con la montatura rettangolare
tartarugata e un grazioso chignon.
Mi guardo allo
specchio… wow sono uno schianto… quel brutto
vecchiaccio arrogante e presuntuoso cadrà ai miei
piedi… Ah!
- ehi, Bulma, sei
davvero in incanto – mi dice Chichi sbigottita entrando nella
camera, poi allontanandosi aggiunge: - Oggi una certa persona
rimarrà di stucco! -
“rimarrà
di stucco?” beh di certo non sarò io,
sarà sicuramente lui a doversi pentire di avermi trattato
così per telefono.
Dopo un ultima
“stiratina” alla gonna, prendo un bel
caffè corretto… Oddio come sono in
ansia…
Okay. Un bel
respiro!
Esco
dall’enorme palazzo e chiamo un taxi…
- alla Capsule
Corporation. – dico con professionalità.
Sono dinanzi
all’enorme palazzo della C. C…. la mia
società, come sono orgogliosa di me… mi tremano
leggermente le ginocchia, ma non lo darò mai a
vedere… devo sembrare sempre tranquilla e sicura
di me!
Entro
nell’atrio già brulicante di gente, sono le 11.03,
sono passati 3 minuti all’appuntamento… beh farsi
attendere è da manager!
Arrivo al
24° piano dell’altissimo grattacielo, si aprono le
porte dell’ascensore e… vedo la mia segretaria
Marion che mi viene incontro con un plico di fogli e mi urla contro che
ha cercato di fermare non so chi e non ci è
riuscita… ma io sto così in tensione che non
l’ho neanche ascoltata…
Mi è
talmente antipatica, ha sempre cercato di copiarmi, si è
perfino tinta i capelli per essere uguale a me… ma con uno
scarso risultato… Ovviamente!!
Prendo i fogli dal
suo braccio, sta continuando a farneticare su un uomo scorbutico che
non ha voluto ascoltarla mentre varco la soglia del mio
ufficio…
Ma… mi
blocco! C’è una figura ritta davanti
all’enorme vetrata che sta proprio dietro la mia enorme
scrivania! Un uomo con una strana capigliatura a fiamma, sembra
familiare…
Ecco cosa intendeva
Marion… e adesso chi è questo Stronzo!
Io ora ho un
appuntamento importante.
A proposito, Vegeta
S. non si è ancora fatto vivo... mmm… beh ora ho
un’altra gatta da pelare.
Sicuramente questo
troglodita sarà qualcuno del reparto assemblaggio che
verrà qui a chiedere un aumento… beh poteva anche
risparmiarsi di vestirsi di tutto punto!
Sembra proprio uno
scimpanzé!
Sbatto
letteralmente a terra la ventiquattrore e il plico di fogli sulla
scrivania sperando che l’uomo nerboruto si giri e mi illumini
sulla sua sgradita presenza qui.
Ma non si degna
nemmeno di fare un cenno di assenso.
Okay. Bulma sta
calma. S-t-a c-a-l-m-a.
- eehmm –
faccio finta di tossire.
Poi dico
– Buongiormo, posso esserti d’aiuto? –
- Non sapevo che le
donne manager fossero diventate delle maleducate ritardatarie! -
Cosa?
cos’ha detto?
-
allora… da premettere che dai della maleducata a me, mentre
tu per chiedere un aumento di stipendio entri senza farti annunciare
nel mio ufficio… vuoto! -
Ecco. Ben fatto
Bulma ora caccialo dall’ufficio che dovrebbe arrivare Vegeta
a momenti.
- ah ah ah
ah… l’aumento, lei sta farneticando! - mi dice
dopo una sonora risata molto selvaggia.
In tutto
ciò, non si è ancora girato. Oddio quanto mi sta
stizzendo.
- senti, mi
dispiace, ma in questo momento ho un appuntamento molto importante, se
per favore puoi accomodarti fuori dal mio ufficio e fissare un
appuntamento con me attraverso la mia segretaria. Grazie! -
mi ritrovo a dire facendo un enorme sforzo.
- bene! –
mi dice poi si gira…
Ne vedo prima il
lato della mascella, poi la guancia perfettamente rasa, sembra tutto a
rallentatore, poi si volta definitivamente e…
È come
se avessi ricevuto un pugno nel petto! Un colpo ritto nello stomaco!
Io…
io… io… non ho mai visto nulla del genere!
È
semplicemente perfetto!
Ha i capelli neri
come le piume di un corvo, gli occhi dello stesso colore, sembrano
fatti d’onice, dentro di essi brilla una luce schietta e
birichina… da canaglia.
La bocca
è… è…
è… invitante, carnosa e leggermente
bagnata…
Poi scendendo e ne
posso ammirare lo stupendo fisico scultoreo e statuario, ha due spalle
sconfinate, potrei perdermi dentro…
Mi si avvicina con
fare minaccioso ma sensuale, io rimango bloccata e inebetita
mi sfiora e mi
sussurra vicino la testa: - okay, chiederò un appuntamento
formale…- poi con la voce un po’ più
alta continua
-… visto
che per lei è difficile concentrarsi sulle cose
più importanti – poi esce dall’ufficio.
Non ho neanche la
forza di reagire, ha un profumo così sexy e
afrodisiaco… non riesco a pensare ad altro… un
momento! Cosa? cose più importanti?
Quella
voce… io già l’ho sentita…
mi rimbomba nelle orecchie, per telefono ieri…
Oddio. No. No. No.
No. Fa che non sia lui. Fa che non sia Lui. Fa che non sia lui.
Esco di corsa dalla
stanza, l’atrio è vuoto, c’è
solo Marion che sta prendendo nota di qualcosa…
Non ho il coraggio
di chiederglielo…
- Marion,
l’uomo che è appena uscito, ha preso un
appuntamento? – le dico
- Si, Bulma,
l’ha preso per mercoledì, alle 15.00 nel suo
ufficio presso la S&Y Corporation, ha detto di chiamarsi Vegeta
S.! -
Come
sempre voglio ringraziare tutti coloro che leggono, ma soprattutto
coloro che recensiscono… In particolare:
Nanatsu: Carissima!!! GRAZIE GRAZIA
GRAZIADEIII! A parte gli scherzi, grazie mille per avermi
supportato anche in questo capitolo, tadb davverooooo! UN
BACIONE z – izanami
nightwish4ever: Mariii, anzi Carissima!
Grazie per il consiglio, mi ha dato uno sprono per continuare. Che ne
pensi del capitolo? Un bacino ^ ^
vivvina:
Ciao lalli, piaciuto
il capitolo? Finalmente si sono incontrati…
chissà nel prossimo capitolo!
Cmq il mio contatto
msn è Dea.izanami@live.it, se vuoi puoi contattarmi. ^^
|
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Capitolo 6 *** Dal suo punto di vista... ***
Capitolo 6 - Dal suo punto di vista...
Voglio
dedicare questo capitolo (spin-off) a Nanatsu che mi ha chiesto di
farne uno che raccontasse i pensieri di Vegeta.
Infatti
questo è un riassunto dei primi cinque capitoli vissuti
attraverso i suoi occhi.
Spero
vi piaccia! Fatemi sapere!
Non riesco ancora a rendermi conto di cosa stia
ripetutamente
martellandomi il cervello, poi dopo circa trenta squilli capisco che
è il mio odioso cellulare, ancora non ho afferrato il motivo
per
il quale l’ho comprato… a si me l’ hanno
regalato!
Si in promozione, per un accordo circa un certo prodotto
venduto… nemmeno ricordo quale.
-
mmm…Si… chi sei?-
-
Capo, sono io, devi alzarti, noi ti stiamo aspettando già in
Limusine. – la voce tonante mi riporta in superficie dagli
abissi
della sonnolenza.
Quanto
mi irrita dovermi svegliare così si soprassalto, per lavoro
poi…
-
Radish, non sarò pronto prima di un’ora. - gli
rispondo.
-
fa come ti pare noi andiamo a prenderci un caffè –
Click!
Chiudo la telefonata.
Mi
rigiro nel letto di uno degli alberghi più lussuosi della
Città del Nord…
“Che
rottura” penso passandomi entrambe le mani sul viso, tra le
dita
finalmente riesco a vedere l’orario…
Cazzo!!
Sono appena le 7.30, dopo la notte appena passata in compagnia di una
bottiglia di whiskey e due squinzie, non posso alzarmi, mi duole anche
un po’ la testa… ricado di nuovo nel sonno
più
profondo…
Non
ricordo dopo quanto tempo ha ricominciato di nuovo quel rumore
infernale, di nuovo a percuotere la mia mente, così decido
che
è il momento di alzarsi.
Scaravento
l’artefice della mia irritazione vicino alla parete, va in
mille
e un pezzo… bene! Nessuno avrebbe più rotto!
Scendo
da quel letto così invitante, appena metto i boxer
sento
un garrito… è il telefono
dell’albergo…
quello si che non si può distruggere!
-
Ehi, Vegeta, ma che cazzo fai, noi qui ad aspettarti e tu ritardi da
fare schifo… -
-
Non rompere Napa, se non ti sta bene puoi alzare quel culo flaccido
dalla bellissima poltroncina della reception e andartene a fanculo!
scendo tra dieci minuti! -
Faccio
colazione, tanto caffè bollente e una cialda croccante.
Una
doccia rigenerante e indosso il completo già sulla
poltroncina
al lato del letto, uno stupendo capolavoro sartoriale. È
logico,
l’ho pagato una fortuna.
Esco
dalla camera, senza nessun impegno, i miei fidati hanno già
predisposto che le mie cose fossero trasportate all’aeroporto
in
tempo per il volo.
Chiudo
la porta della suite alle mie spalle, e mi avvio verso
l’ascensore del piano.
-
piano signore? – mi dice l’essere tracagnotto
nell’ascensore.
-
terra! – rispondo senza nemmeno guardarlo.
Dlin
Dlon, appena le porte si aprono esco dal quella scatola infernale, ma
quando si richiudono alle mie spalle posso solo sentire la voce
dell’inetto che dice:
-
No, Signore questo non è il piano terra, stiamo al piano
incontri e meeting… -
Beh
poco male scenderò una rampa di scale a piedi.
Mentre
mi avvio verso l’uscita dal pianerottolo sento da una sala
uno
scrosciare di applausi, poi scorgo che la porta si apre e ne esce una
figura esile…
Cammina
verso di me, è una donna, magrissima, fasciata da un paio di
pantaloni e una giacca bianchi… con due seni enormi.
Ha
i capelli color del cielo… è stupefacente!
Ha
il viso rossissimo, poi ad un tratto alza lo sguardo, incrocia il
mio… ha gli occhi color del mare, due
lapislazzuli… ha i
lati degli occhi leggermente chiusi come se stesse per piangere,
rimango a fissarla mentre mi passa davanti, vengo completamente
travolto da un profumo di vaniglia e pesca…
-
tsk. – mi appresto a borbottare, destandomi.
Mentre
scendo le scale riesco a sentire da lontano le risate sguaiate dei miei
colleghi che impazienti aspettano che esca dall’ascensore per
tirarmi qualche fottuto scherzo cretino.
-
ehi, stronzi, stavate aspettando me? – gli urlo alle spalle.
Radish
si gira di scatto, un po’ spaesato, non ha potuto mettere in
pratica lo scherzo idiota… ah!
–
beh.. si capo, andiamo? -
-
certo! Cosa stiamo aspettando! – rispondo di rimando
Napa
mi guarda dall’alto della sua abnorme stazza e poi dice:
-
Vegeta, è quasi conclusa la riunione per la
presentazione dei nuovi macchinari… -
Comincio
a camminare, loro mi stanno dietro e continuano a parlare:
-
Bardack è stato molto esauriente, credo che in questo
momento
l’azienda che ha ottenuto l’incarico stia firmando
il
contratto di delega. - continua Napa.
-
Radish, elencami in ordine le aziende presenti, e i loro rappresentanti
legali, e infine dimmi chi ha ottenuto l’incarico.
– dico
al capellone entrando nella lussuosa limusine.
-
allora, Capo, sono: la Cybor Corp. rappresentata da C-17, la
Capsule Corporation rappresentata da Bulma Brief, la MajinSPA
rappresentata da un certo Buu e altre di scarsa importanza, ma
è
ovvio che l’incarico l’hanno affidato alla C.C. e
alla
Signorina Bulma Brief. – finisce il discorso.
-
ditemi, non era presente la Icecorp? – chiedo ai
due seduti dinanzi a me.
-
No, Vegeta, Freezer non c’era! – mi risponde Napa.
-
Bene! – poi aggiungo
-
voglio sapere tutto su questa Bulma Brief, vita, morte e miracoli! La
mia azienda deve trattare con carte conosciute, non deve cogliermi
impreparato. -
Seguire
l’intera faccenda da vicino non è da me, ma quando
sono i
miei “colleghi” a farlo per me… mi torna
sempre
utile!
OoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOo
Stiamo
all’aeroporto solo io e Radish, Napa a preferito rimanere
ancora
un po’ alla Città del Nord… fatti suoi!
Le donne
che sono dietro
le postazioni per il check in mi guardano tutte con vivo
interesse… cos’è? Non avete mai visto
un uomo?
- Abbiamo
due posti
prenotati per il volo AZ9187 per la Città
dell’Ovest
– dico alla bassa e grassa donna di fronte a me, mostrandole
i
biglietti.
Lei li
guarda poi mi
dice: - Sign Vegeta… vede, tutti i passeggeri hanno
già
fatto il check in, mancavate solo voi due e così si sono
tutti
già imbarcati, mi dispiace ma non posso farla salire, le
posso
offrire due posti in prima classe nel prossimo volo –
Cosa? Cosa?
- io non
voglio dei
biglietti omaggio per il volo successivo, se volevo viaggiare dopo me
li compravo io, non era certo lei a propormeli… e
poi
senti stupida oca con panciotto e cappellino, noi stiamo in perfetto
orario, non me ne fotte un cazzo se manchiamo soltanto noi, tu adesso
apri quella cazzo di porta e ci fai imbarcare! -
Dopo solo 5
minuti stavamo salendo sull’aereo.
Ecco siamo
sull’aereo, dietro di me c’è Radish,
abbiamo due posti separati, meglio!
Mentre
passo tra le
poltroncine seguendo l’hostess che mi sta facendo strada
prego
che non ci sia nessun rompicoglioni accanto a me.
Quando
arrivo al mio
posto… quasi non mi viene un colpo scorgo una figura con una
capigliatura cerulea voltata dall’altro lato e un tailleur
bianco… è lei! La donna dell’albergo,
quella che
sapeva di vaniglia e pesca…
Ma che
diavolo ci fa qui?
Mi siedo e
sbuffo.
Ora voglio
solo tornare
a casa, la seratina di ieri e il brusco risveglio mi hanno lasciato un
po’ spossato e nervoso… dovrei scaricare la
tensione…
La tizia
vicino a me ha
dei fremiti ogni volta che questo stramaledetto aereo si muove, che
strano ancora non si è girata dalla mia parte…
poi
all’improvviso cade in un sonno profondo. La guardo
sottocchio…
Le lunghe
gambe
affusolate strette in quei sottilissimi pantaloni bianchi, i suoi seni
prominenti che si intravedono dalla camicia rossa e poi quel
profumo…
Sento
qualcosa fremere nelle parti basse…
Si
è girata dal
mio lato, posso vederne il viso nella sua pienezza, la sua pelle
è liscia chiarissima quasi nivea, poi ogni volta che muove
la
testa lascia nell’aria una piccola scia di quel
sapore…
Okay, ho capito che avrei voglia di scoparmela qui sulla poltroncina
dell’aereo!
Okay,
è meglio se mi do una calmata!
Mi sporgo
in avanti e
chiedo a Radish di cambiare il mio posto col suo, spiegandogli che la
donna vicino a me è cosi smaniosa che mi sta facendo
letteralmente i-m-p-a-z-z-i-r-e!
Quando
passo avanti mi
accorgo che accanto a quel capellone cavernicolo non
c’è nessuno, quel paraculaccio voleva godere di
due
posti vuoti solo per lui… beh adesso sono miei e quando
saremo a
terra gliela faro pagare cara…
Bene con
due posti vuoti vicini, posso stendermi …
Mi si
avvicina l’hostess e mi dice: - Mi dispiace ma non
può stendersi…-
La prendo
per la collottola della camicia immacolata e le sussurro tra i denti a
due centimetri dal viso:
- se
l’aereo
è già in movimento posso perfino alzarmi e
camminare
giusto?– beh allora lasciami in pace! – lei
ammutolita
annuisce e passa dietro dicendo alla donna turchina che non
può
usare il cellulare in volo…
Poi mentre
sto
crogiolando nella quasi incoscienza sento una voce che comincia a
parlare con veemenza dietro di me, parla con Radish, capisco che
è lei, dice però un paio di cose che mi
incuriosiscono
come: “Città dell’ Ovest”,
“Logistica”, “incarico” e
“socia
maggioritaria”…
Ho capito!
Lei la donna
che ha ricevuto l’incarico di gestire con me
l’accordo con
la mia azienda, lei ha rappresentato la C.C. stamattina in albergo, lei
è Bulma Brief!
Ora ascolto
con
attenzione quello che dice, com’è ridicola, sta
raccontando delle cose assurde, tutti i suoi segreti più
intimi… eheh… sarà un piacere fare
affari con
lei!
OoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOo
Finalmente
sono a casa, nella mia sproporzionata casa…
Appena
entro vado di
corsa in camera, durante il tragitto comincio a spogliarmi, rimango in
boxer, varco la soglia della stanza, prendo il pantalone della tuta
posato sull’appendi abiti al lato del letto e lo indosso.
Poi salgo
al secondo piano..
Beh si!
Possiedo due
piani confinanti in uno dei grattacieli più importanti della
città dell’ovest, è tipico di uno come
me
possederne!
Entro nella
palestra da me rigorosamente attrezzata e comincio ad allenarmi per
scaricare la tensione…
Quando
scendo di nuovo,
sono tutto sudato, ho l’asciugamano di spugna intorno al
collo,
vado a farmi una doccia rigenerante.
Quando esco
sento il
cellulare squillare, non è possibile stamattina
l’ho
distrutto in centomila pezzettini… oh no! Questo
è quello
aziendale, questo purtroppo non posso distruggerlo.
- Si? Chi
è? – dico.
Nessuna
risposta… sto cominciando a irritarmi.
-
allora? Chi è? Hai intenzione di rispondere? O no?
– dico molto spazientito.
Sento un
piccolo gemito dall’altro capo, come fosse un piccolo colpo
di tosse, poi finalmente parla.
-
buonasera, probabilmente parlo con Vegeta S., sono Bulma Brief della
Capsule Corporation! – Oh cazzo. È lei!
Smetto di
passare
l’asciugamano in testa e l’ascolto, lei annuisce
con un
“okay” per darsi la carica e comincia a sputare con
una
vocina assurda che lei e la socia… bla bla bla.
- si! E
allora? – la interrompo.
Sta
zitta… forse deve essersi molto irritata…bene!
- Beh,
volevo fissare
un’ appuntamento per domani in azienda… nella mia
azienda,
per discutere dell’accordo! – dice infine.
- mmm
– ci penso un po’ su
-
si, allora a
domani alle 11.00! – le dico e stacco il telefono. Non riesco
a
stare troppo tempo a parlare, mi urta!
Bene ora
è il momento di mangiare.
Alzo il
telefono di casa, compongo il numero del bistrot:
- Portami
il menù del giorno, ho davvero tanta fame! - dico infine.
OoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOo
Mi
sveglio e mi rigiro nel mio letto più grande del
normale,
fatto fare solo per me, ma non a due piazze…mai!
Scosto le
coperte e
rimango seduto sul letto in contemplazione, ammirando infatti la mia
stupenda casa: un attico di tre stanze, bagno con Jacuzzi, cucina da
ristorante e un terrazzo da paura…con vista sul parco
più
grande della città dell’ovest!
Senza
parlare del secondo piano che ospita da solo la mia attrezzatissima
palestra!
Penso che
forse è
troppo per me tutto ciò, ma subito scaccio questo ameno
pensiero, forse “tutto ciò” per un
semplice single
è troppo ma… per me che sono considerato il
“principe” beh è forse
troppo… poco!
Mi faccio
una doccia, mi vesto e scendo dal grattacielo…
Sono le
10.55 quando entro nell’atri della C.C.
Cristo
santo quanta gente ci lavora qui!
Passo
davanti alla
reception senza farmi annunciare e prendo uno di quei cartellini dal
banco con su scritto “visitatori”, mi giro e chiedo
ad un
tizio basso e magro dov’è l’ufficio
della
Brief…
Salgo al
24° piano,
sono le 10.58, vedo una troietta che ha lo stesso colore dei capelli
della sua capa, sembra fatta con lo stampino. Mi avvio spedito verso
l’ufficio della presidentessa, la ciabatta mi si para
davanti, mi
intima di fermarmi…
Mi blocco,
la guardo, mi
guarda, ma cos’ha da guardare questa piccola e impertinente
sgualdrina dai capelli scambiati, spostandola con il braccio le dico: -
ho un appuntamento con la presidentessa, fammi passare…-
Entro
nell’esorbitante ufficio, rimango allibito, è
davvero lussuoso…
Mi paro
dinanzi alla vetrata…
Sono in
anticipo, ma sono sicuro che lei non sarà puntuale.
Sono le
11.03. È in ritardo,
Sento un
gran trambusto fuori dall’ufficio, sento la porta che si
apre…
Rumore di
tacchi, una ventiquattrore scaraventata a terra, un ammasso di fogli
buttato sulla scrivania…
Poi sento
ancora una volta quel profumo…
- eehmm
– fa di nuovo finta di tossire
Poi dice
– Buongiormo, posso esserti d’aiuto? –
Non solo
è in ritardo! Addirittura mi da del tu!
- Non
sapevo che le donne manager fossero diventate delle maleducate
ritardatarie! -
Le dico con
un pizzico di ironia.
-
allora… da
premettere che dai della maleducata a me, mentre tu per chiedere un
aumento di stipendio entri senza farti annunciare nel mio
ufficio… vuoto! -
Cosa? un
aumento di stipendio? Ma per chi mi ha preso per uno dei suoi sciocchi
dipendenti?
Mi viene da
ridere…infatti
- ah ah ah
ah… l’aumento, lei sta farneticando! –
dico, ancora voltato di spalle.
Sento che
si sta irritando.
- senti, mi
dispiace, ma
in questo momento ho un appuntamento molto importante, se per favore
puoi accomodarti fuori dal mio ufficio e fissare un appuntamento con me
attraverso la mia segretaria. Grazie! -
Non ha
capito che sono
io il suo appuntamento della giornata… questo vuol dire che
non
mi conosce… non conosce il mio volto, non sa chi sono!
Questo
potrebbe giocare a mio favore!
- bene!
– le dico poi mi giro
La guardo,
rimango ancora una volta colpito dalla sua bellezza.
Le vado
incontro, ha le labbra leggermente dischiuse…
così invitanti…
Poi mi
avvicino, lei mi fissa immobile, gli occhi sono incatenati ai miei.
Provo una
strana sensazione di desiderio…
Mi avvicino
lentamente alla sua testa, aspiro quel profumo sempre più
intenso e le dico sussurrando:
-
okay, chiederò un appuntamento formale…- poi mi
desto dall’incanto e continuo con aria di sfida:
-…
visto che per
lei è difficile concentrarsi sulle cose più
importanti
– poi esco dall’ufficio.
- ehi, tu,
fissami un
appuntamento per mercoledì alle 15.00 – dico alla
copia
seduta mentre mi incammino verso la porta a vetri.
Poi mentre
esco le urlo: - il mio nome è Vegeta S.!! -
Com’è
il capitolo? Non so se ho creato un Vegeta troppo OOC…
Cmq
ditemi se è il caso di continuare a dedicare qualche
capitolo anche dal punto di vista suo o no!
|
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Capitolo 7 *** Sono sempre l'ultima a sapere le cose! ***
Dove eravamo
rimasti…
-
Si, Bulma, l’ha preso per mercoledì, alle 15.00
nel suo ufficio presso la S&Y Corporation, ha detto di
chiamarsi Vegeta S.! -
Sconfortato,
depresso, avvilito… non so
più come devo definire il mio stato d’animo. Leggo
e rileggo quelle due righe scritte con una grafia pulita e
ordinata, non riesco a staccare gli occhi dalla mia filofax,
è inevitabile, non ci riesco.
Sbuffo
e lancio l’oggetto delle mie maledizioni sulla
scrivania di legno massiccio, faccio cadere vari oggetti tra cui la
piccola cornicetta d’argento con la foto mia e di Yamcha.
Lancio
un altro sbuffo, ora devo rimediare alla mia mancanza di
attenzione.
Ho
il viso tra le mani, i gomiti sulla scrivania, mi viene in mente
Vegeta.
Quant’è
irritante, quello scellerato…
tuttavia sembrava davvero qualche tipaccio del reparto assemblaggio con
quel fisico…
Dio
mio, non ho mai visto nulla di simile… quelle spalle
così imponenti, quella mascella serrata, le labbra
così attraenti… un dio greco sceso
dall’Olimpo… per rendermi la vita un inferno!
Con
uno scatto mi alzo, riprendo la mia filofax, raccolgo i fogli
sparsi per la scrivania,
è
meglio mettere un po’
d’ordine… poi vedo il plico che mi ha consegnato
Marion prima del fattaccio.
C’è
scritto su: ICECORP… questo nome
non mi è nuovo…
Lo
sfoglio, è un promemoria, ci sono delle presentazioni e
dei progetti di macchinari, sembrano abbastanza innovativi…
Alzo
il telefono:
-
Marion, mi chiameresti Crilin per favore, dovrebbe stare al reparto
meccanica -
-
okay, Bulma, ora lo chiamo, ciao –
“Ciao”,
mi ha detto
“ciao”… ma se nel giro di 30
minuti ci sentiremo altre sette volte, come può dirmi ogni
volta “ciao”, a volte è proprio una
cretina!
Sento
un beep, prendo la borsa… ora devo disseppellire il
mio cellulare dalle infinità di cose che ho
dentro… poi finalmente lo estraggo…
è un messaggino, è Chichi:
“Non
voglio scuse, serata io, te e due cocktail ok? Appena torno a casa
penserò dove andare! Un bacione, Chichi”
Bene,
mi ci vuole, una serata da sola con Chichi, devo sfogarmi delle
mie malefat… un brivido mi percorre la schiena…
devo dirle del trasloco… beh glielo dirò stasera
dopo i cocktail…
A
proposito, non sento Yamcha da ieri, scommetto che mi sta preparando
una sorpresina nella sua casetta, in attesa del mio arrivo.
Sento
in lontananza rumore di tacchi… non è
Marion, non è di certo Crilin… è lei!
La
stronza dagli occhi di ghiaccio!
Sento
dall’esterno della porta che dice:
-
vado dalla tua capa, non ti scomodare, non c’è
bisogno di annunciarmi…-
Apre
la porta - Bulma, ciao… -
Ha
tagliato i capelli e li ha resi ancora più
albini… un giorno te li strapperò ad uno ad uno!
-
ciao Ceighteen. - le dico…posando il cellulare e andando al
lato della scrivania.
-
ho saputo dell’incarico, complimenti…
è un bell’impegno. –
Si
fa avanti, mi guarda poi aggiunge: - non sarà troppo
pesante? Ho visto scendere Vegeta S. è proprio uno stupendo
esemplare di maschio…-
La
guardo con occhi scettici, la vedo avvicinarsi in modo dinoccolato,
sempre di più.
-
è il tipico uomo che è una bomba a letto, lo si
vede da come cammina! -
Ma
cosa sta dicendo, cosa crede, che faccia la troia come lei per
concludere l’affare?
-
beh vedi Ceighteen, non c’è bisogno di scoparseli
i clienti per poter accordarsi, a volte negli affari si usa anche
l’ingegno e la bravura, forse per te è cosa nuova!
-
Le
parlo mente mi avvio alla porta, quando incontro il suo sguardo vedo
che ha sbarrato gli occhi e fa una faccia stupita, poi come per
giustificarsi dice:
-
Oooooh no, con questo non volevo dire che non sei un affarista,
altroché… beh ora è il caso che vada.
-
-
Certo Ceighteen, nemmeno io volevo dire che fossi una donna
superficiale, altroché… -
Le
apro la porta, e la vedo che mi passa davanti, sempre con aria
altezzosa… le scaglio la porta alle spalle. Cammino verso la
scrivania, mi urta tantissimo quella donna, e io che volevo pure
cederle l’incarico…
Dio
come mi irrita.
Se
penso a ciò che ha detto, mi sento ribollire il sangue
nelle vene! È proprio una…
-
Stronza! - urlo
-
Bene! Sei davvero di ottimo umore stamattina vero, Bulma?
–
Mi
giro di scatto, oh finalmente un volto familiare e sorridente.
-
Crilin, ciao. – corro ad abbracciarlo, il fatto
è di per se strano, ma stamattina mi sento carente di
affetto.
-
Ehi, Bulma, sei sicura di sentirti bene? E poi a che ora sei
arrivata, hai ritardato di nuovo, ti ho cercato tutta la mattina ma
quell’oca di Marion continuava a ripetermi che non capiva
dove fossi – mi guarda tra lo stupito e il perplesso.
Ha
ragione, stamattina ho fatto tardi, era per via di
quell’appuntamento… meglio non pensarci, adesso
è il caso di concentrarsi su qualcosa di più
importante.
-
si, hai ragione, ma adesso siediti che devo mostrarti qualcosa.
– lo sbrigo con una mano e lo invito a sedersi.
Mi
avvio, verso la scrivania, Crilin è un socio fidato,
credo che potrò parlargli liberamente, senza troppe
prolusioni.
-
allora… Vedi Crilin, mi è arrivato un plico
stamattina, vorrei tu gli dessi un’occhiata.- glielo mostro,
lui lo sfoglia poi ad un tratto s’incupisce, mi guarda
-
è una presentazione, molto fornita dei macchinari ICECORP.
– dice.
Beh
questo l’avevo capito.
Poi
aggiunge: - Non è un caso che sia finita sulla
tua scrivania, il giorno dopo aver ricevuto un importante incarico con
la S&Y corp. –
Questo
fatto mi puzza, e credo che Crilin sappia qualcosa.
-
Crilin, tu adesso mi spieghi cosa c’entra la
S&Y con la ICECORP. -
Mi
sembra alquanto interdetto, è frustrato tra il dirmelo o
meno, poi attacca:
-
vedi, la ICECORP grazie alla presenza nei suoi vertici di
personalità di spicco come Freezer e grazie alla
presenza di menti astute come Vegeta S., purtroppo socio
minoritario, è diventata in poco tempo
un’ azienda in campo mondiale nella produzione di prodotti di
alta tecnologia.-
Sono
esterrefatta, Vegeta nella ICECORP, sembra molto strano
-
Ma adesso Vegeta è a capo di un’altra azienda! -
mi riscopro a dire
-
è questo il punto – mi interrompe Crilin
-
Vegeta è uno scalatore sociale, non ha mai voluto essere
secondo a nessuno, ne tantomeno ad un essere che si dice abbia fatto
“sparire i suoi genitori” per poter diventare il
suo padrino. Così ha tentato di prendere il posto di Freezer
a capo della società, ma purtroppo il suo padrino
è un uomo molto influente e ha messo Vegeta con le spalle al
muro: o stava sotto di lui o contro di lui. –
-
lui, preso dal suo impareggiabile orgoglio ha deciso di andare
controcorrente e formare la sua società, che si è
sviluppata in modo considerevole, ha stipulato numerosi
accordi… e questo con la C.C. è il più
importante, per questo si è fatto avanti Freezer con i suoi
macchinari ancora più innovativi, per schiacciare una volta
e per sempre Vegeta! –
Sono
senza parole, il che risulta difficile, ma davvero non ho nulla da
dire, sono sconvolta… no un momento, se loro hanno deciso di
farsi la guerra, non vedo cosa possa entrarci io e la mia
società.
-
ascolta Crilin, io non voglio entrarci in questa storia,
già sto abbastanza incasinata, non è proprio il
caso di mettermi di mezzo. -
È
vero io sono una donna per bene e non nessuna intenzione
di farmi trascinare da sue insensibili balordi che se le danno di santa
ragione a suon di minacce e ultimatum.
Poi
Crilin mi porta alla ragione: - Bulma, calmati, stai ansimando, non
c’e nulla di cui allarmarsi, allora, hai un incarico da
portare a termina con la S&Y corp. giusto? – mi chiede
-
Giusto! - rispondo
-
Bene allora, non c’è nulla di cui preoccuparsi,
Freezer ieri alla presentazione non si è presentato, quindi
ufficialmente non ha nessun diritto di parteciparvi!
Adesso
cambiamo discorso, hai già incontrato Vegeta S.? ho
saputo che c’era anche lui alla Città del Nord.
Dovè?
Alla Città del Nord?
-
No Crilin, non l’ho incontrato alla Città del
Nord, ma Stamattina, prima che venissi tu e l’ho scambiato
per un tizio del reparto assemblaggio… --- faccio un bel
respiro e poi gli dico la verità. -… e
l’ho cacciato! -
Vedo
la sua faccia contorcersi per non ridere, non riesce a
trattenersi…
-
buaaaaahh, oddio Bulma è proprio tipico che combini guai,
non riesci a non cacciarti in situazioni anguste! -
Ride
e si mantiene lo stomaco, poi si asciuga le piccole lacrime di
ilarità ai lati degli occhi e mi dice: - adesso,
è meglio che vada, mi raccomando, non lasciarti influenzare
da niente e nessuno, va per la tua strada ok? –
-
ok!! – annuisco anche con la testa.
Esce
dall’ufficio, parlare con lui mi ha risollevata, ma
anche stupita, non sapevo che quel Vegeta fosse un tipo così
combattivo!
Quando
esco dall’ufficio è già
l’imbrunire, sento l’aria farsi più
fredda, mi pizzica leggermente il viso, si vede che stiamo ad ottobre,
penso, comincia il fresco… così decido di non
tornare in taxi, prenderò la metro, mi piace vedere il
paesaggio cambiare, e sentire l’ultimo calore del
tramonto…
-
ehi presidentessa… - sento chiamarmi mi giro e…
-
cammini tutta sola? Se vuoi posso darti un passaggio? –
è lui, è Vegeta S. sta fiancheggiando il
marciapiede e prosegue lentamente
Sento
il dovere di scusarmi per stamattina, mi avvicino e camminando
subito attacco a parlare:
-
Mi dispiace davvero tantissimo per stamattina, ma vede io non la
conoscevo, se lei si annunciava, io non la cacciav… -
-
okay, come non detto, a mercoledì! - mi
interrompe e fa un cenno al taxi di procedere.
Mi
ha lasciata da sola, di stucco, non riesco a formulare pensieri
sensati, ho il cervello che è in tilt e il mio stomaco in
tumulto… quell’uomo è tanto irritante
quanto intrigante… forse avrei dovuto accettare il passaggio
senza fiatare!
Riprendo
a camminare e guardo le vetrine leggermente illuminate dalle
luci fioche delle insegne, tra tre mesi sarà Natale,
chissà come lo passera Vegeta… beh meglio non
pensare a cose troppo lontane e poi a me cosa importa?, meglio
concentrarsi su cose tipo cosa indossare stasera.
Appena
torno a casa vedo Chichi al telefono che parla animatamente,
gesticola e poi quando mi vede entrare mi indica la sua camera, entro e
trovo una piccola busta lucida del centro commerciale sul letto, ci
guardo dentro intravedo la più bella stoffa che abbia mai
visto, è morbidissima, ma non riesco ad immaginare
cos’è, ho timore a cacciarne il contenuto.
-
tirale fuori, sono due - mi dice entrando in camera
Caccio
la prima, poi anche la seconda… sono due bellissime
sciarpe, leggerissime.. sono stupende, una è viola e
l’altra è l’altra è blu.
-
scegline una, l’altra è per me. Le indosseremo
stasera- mi dice, quant’è carina.
Sono
indecisa… poi opto per quella viola, sta benissimo sul
tubino nero che ho deciso di indossare.
Quando
finalmente siamo pronte per scendere la mia stanza è
un campo di battaglia, quella di Chichi è in perfetto
ordine, come si vede che siamo completamente diverse!
Arriviamo
al locale più esclusivo della Città
dell’Ovest… ma come ha fatto Chichi ha ottenerne
il lasciapassare? Poi ad un tratto mi ricordo della
telefonata… è una cosa eccezionale, infatti
appena arriviamo li fuori si fa annunciare e ci fanno entrare senza
fiatare: nessuno osa contraddire Chichi!
Quando
siamo dentro, vengo travolta da una musica assordante e una
sfilza di luci colorate… io credevo che stessimo in
tranquillità a berci i nostri cocktail, invece mi sbagliavo!
Come
sempre
ringrazio che legge, chi mette la storia tra i preferiti e direttamente
chi recensisce:
nightwish4ever:
Cara, ti ringrazio
per aver continuato a seguirmi, grazie! Spero che questo capitolo ti
piaccia! A proposito, passata la febbre? Cmq un bacione e al
prossimo.
Nanatsu:
carissima, ecco il
nuovo capitolo, non hai potuto leggerlo in anticipo ma spero che ti
piaccia lo stesso! Un bacio tadb ps Grazia Graziadei
Vivvina:
Cara, mi auguro che
anche questo ti piaccia come gli altri, cmq ti ringrazio per la rece
per la fashfic! Mi sostieni sempre… grazie tvb un kiss
Cicciottina:
ehi, ciao, mi ha
fatto davvero piacere ricevere la tua recensione, cmq sono contenta che
anche il capitolo su Vegeta ti sia piaciuto, credo che
intervallerò 3-4 capitoli di Bulma con uno di Vegeta, penso
che vada bene così no? fammi sapere e grazie ancora, un bacio
|
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Capitolo 8 *** Dammi... un uomo dopo mezzanotte!! ***
Ciao
a tuttiiii^^ questo è l’ottavo
capitolo… spero vi piaccia!
Cmq
per chi non l’avesse ancora capito Ceighteen e il nome in
inglese
di Cdiciotto… ho voluto renderla più
“umana”
con un nome che a mio avviso sembra un po’ più
normale. =D
Dove eravamo
rimasti…
Quando
siamo dentro, vengo travolta da una musica assordante e una sfilza di
luci colorate… io credevo che stessimo in
tranquillità a
berci i nostri cocktail, invece mi sbagliavo!
La
musica è rimbombante, vedo gente che balla, gente al bar che
beve, tanta tantissima gente… wow, che bello, questo posto
mi
piace!
Chichi mi
trascina per
un braccio, e si avvia verso il lato destro del bar… ci sono
degli scomparti con dei tavolini bassi e dei divanetti…
questo
posto mi piace sempre di più!
- possiamo
appoggiare le borse qui – mi dice a voce alta… e
la sua voce alta sfiora l’ultrasuono!
- okay
– le rispondo massaggiandomi l’orecchio.
Poggio la
mia pochette
sul divanetto bianco di fianco al tavolino di vetro nero, lo stesso fa
anche Chichi, poi ondeggiando sui nostri tacchi altissimi ci avviamo al
bancone del bar.
- cosa
prendi? – mi dice sempre urlando, io mi scosto da
lei… non vorrei che mi si spaccasse il timpano destro.
- un
Martini con ghiaccio! – urlo al barista dall’altro
lato del bancone.
- allora
sono due! – gli dice anche Chichi.
Prendiamo i
nostri cocktail e una ciotolina di noccioline assortite, ci
avviamo alla nostra beata postazione.
Da qui la
musica arriva un po’ di meno, possiamo parlare senza urlarci
contro.
- Allora
Chichi. Come va il lavoro? – le dico guardandola.
Chichi
è il capo
chef di uno dei ristoranti più chic della Città,
con i
suoi modi maniacali e impositivi ha messo sotto perfino il suo ex
capo… guai a quei poveri cuochi se non seguono le sue
ricette
alla perfezione, … quanto non vorrei stare al loro posto.
- oh, bene,
oggi è arrivato in Città uno, che dicevano fosse
il cuoco
più in gamba del pianeta… beh hanno dovuto
ricredersi… -
Ho come il
sentore che abbia fatto qualcosa che non doveva…
- come
“ricredersi”, Chichi, cosa hai combinato stavolta?
- dico con tono rimproveratorio.
Mi guarda
con aria di
sufficienza e poi esplode: - io gli ho soltanto fatto vedere come si
cucina il vero Sushi! Ecco! Era un tale imbranato! –
Oh,
già me la sto
immaginando, con il mestolo in mano che indica il piano di marmo e dice
“ma lei è un incapace, si sposti, le faccio vedere
io come
si cucina!” eheheh!
Poi
aggiunge ancora
avvinta – una volta cucinato, mi ha fatto i suoi
complimenti… sai ho usato la mia formula segreta,
quella…
bla bla bla –
Avevo
chiuso
l’audio, quando Chichi comincia ad elencare le sue
“formule
segrete” è un vero flagello, in più il
cocktail che
sto sorseggiando si sta impossessando a mano a mano della
lucidità con cui sono arrivata…
Riesco a
pensare poco, è molto dolce questo drink…
mmmmm… me ne prenderò un altro…
-
…poi la fata disse a Pinocchio: raccontami tante bugie! -
conclude Chichi
Un momento:
“fata” “bugie”? Ma
cos… sarà l’alcol o l’ha
detto davvero?
Mi giro
verso di lei e mi guarda con profonda indignazione: - BULMA NON MI STAI
MINIMAMENTE ASCOLTANDO!!! –
Oh cazzo,
se ne accorta!
- scusa, mi
dispiace, ma… -
- stavi
pensando a come devi dirmi che tra meno di sei giorni ti trasferirai?
– mi interrompe.
Per poco
non mi va il contenuto del bicchiere di traverso, come fa a saperlo?
Io lo dico
che in fondo in fondo è una strega con poteri magici!
- ma come
fai a… -
- me lo ha
detto Yamcha stamattina, ha telefonato a casa… per questo ho
voluto che uscissimo da sole stasera! –
Quello
stupido imbranato, come ha potuto dirglielo e adesso che faccio.
- Vedi
Chichi, il motivo
per cui non te ne avevo accennato è perché non so
nemmeno
io se ho voglia di andarci. – mi riscopro a dire molto
tristemente.
- ma non
dire
sciocchezze, provaci, non ti costa nulla, e poi hai sempre sognato di
andare a vivere insieme a lui no? Poi nel caso ti sentirai alle
strette, puoi sempre tornare a vivere con me, sai che il posto tuo non
lo sostituirà nessuno! –
Mi viene un
nodo alla
gola, poi annuisco senza fiatare, forse ha ragione lei provare non
costa nulla, poi Yamcha è così dolce, non posso
deluderlo.
-
Su adesso andiamo a prenderci un altro bel drink e scateniamoci in
pista! – si alza e mi tira con se.
Sbronza, si
questa è la parola giusta: sbronza!
Sono completamente alticcia, dopo quattro cocktail la
lucidità
mi ha completamente abbandonato… io e la mia migliore amica
abbiamo ballato e bevuto e ora stiamo spalmate entrambe su questi
adorabili divanetti bianchi…. Ovvero io ci sto completamente
stesa, Chichi invece beve il suo drink ritta su se stessa ondeggiando a
ritmo di musica.
Mi guardo
intorno,
sbatto le palpebre un paio di volte con gli occhi appannati, mi sembra
di vedere attraverso una cascata di champagne, le luci sono offuscate,
vedo le persone in tridimensionale, la musica è diventata
quasi
un sibilo… un ronzare molesto e fastidioso! Dio quanto sono
sbronza!
No non
può
essere. Cerco di alzarmi sulle mie malferme ginocchia che continuano a
oscillare nonostante il mio tentativo di tenerle ferme con le
mani… ecco mi sono alzata! Mi giro, prendo la pochette dal
divano..
- ora
è giunto il
momento di andare via, Chichina. – dico con la voce
più
stridula che abbia mai fatto, è due toni sopra la
normalità, mi sto facendo paura da sola… in cuor
mio
spero che quando passerà tutto la mia voce almeno torni
normale!
- okay,
andiamo – si alza e mentre stiamo camminando
soggiunge
- si
è meglio,
non è che stai tanto lucida – mi volto leggermente
e
continuando a camminare parlo sempre con il mio tono di voce
penetrante: - questo non è affatto vero e poi…
pfht!!
– ma cosa è stato.
Oddio devo
aver preso la colonna di marmo al centro del locale… che
figuraccia…
- hei
presidentessa, sta più attenta. – alzo gli occhi e
vedo che… è lui! Vegeta!
Ma cosa ci
fa qui? Perché devo sempre incontrarlo!
Oddio sono
tra le sue
forti e possenti braccia, mi sento avvampare… ma
perché
mi fa quest’effetto, non dovrebbe, è solo un
“collega”, uno scorbutico e arrogante
“collega”.
- non
sapevo che le
maleducate manager in affari frequentassero questi locali. –
mi
guarda, mio malgrado mi stacco di scatto da lui indispettita, non so
cosa mi stia prendendo, mi impettisco e dico: - prima di
essere
una manager sono una Donna, è normale divertirmi!
–
-
bene…
DONNA… - poi si avvicina pericolosamente di nuovo al mio
orecchio e dice: - sai che è molto inadatto per
una Donna
essere così sbronza! – sento il calore sul
collo…
inspiro quel suo profumo sensuale, non riesco a muovere un muscolo,
quando apro la bocca per controbattere sento il freddo vicino a
me… è andato via!
Lo cerco
con lo sguardo ma incontro soltanto quello di Chichi che mi urla: -
allora hai finito il tuo tete a tete? –
- Si
possiamo fuggire di qui! – le rispondo seccata.
Così
usciamo, finalmente, fuori dal locale.
Di nuovo il
momento della sveglia…
Avverto una
fitta di
dolore…. un fuoco d’artificio di dolore quando
cerco di
muovere la testa, quando tento di aprire gli occhi, quando cerco le
risposte a domande quali: Chi sono? Che giorno è? Non dovrei
essere da qualche altra parte?
Per qualche
istante
resto immobile, respiro affannosamente solo per lo sforzo di essere
viva, ma in realtà ho il viso paonazzo, cerco di calmarmi e
respirare regolarmente… inspira…
espira… sono
certa che ricorderò tutto…
Bulma,
Bulma Brief… ieri sera, i cocktail, la sbronza,
Vegeta. Oddio Vegeta! Il mio stomaco fa un balzo!
Okay,
è sabato
mattina… la mia stanza… un campo di battaglia!
Oddio la
devo riordinare… un colpo al petto!
Devo anche
pensare al trasloco. Un altro stiletto nel cuore!
Credo che
un giorno mi colpirà un piccolo infarto!
Lentamente
mi sforzo di
mettermi seduta e tendo le orecchie per vedere se Chichi è
in
casa, sento dei rumori sommessi, forse stara sperimentando nuove
invenzioni culinarie da portare oggi pomeriggio al ristorante e per
poter strapazzare i cuochi stasera a cena… ma come fa? I
drink
non le hanno fatto nessun effetto?
Mi pulsa la
testa, mi sento tremare tutta, ma devo assolutamente mettermi in moto.
In qualche
modo riesco a
tirarmi giù dal letto, barcollo fino all’armadio e
mi
guardo allo specchio… Orrore!!
Quello che
vedo non mi
piace: colorito spento, la bocca asciutta, i capelli attaccati alla
testa, delle profonde occhiaie… devo cercare di non
ubriacarmi
più!
Vado al
bagno per una doccia rigenerante… l’acqua mi fa
sempre un certo effetto rinvigorente!
Quando
esco, fresca e asciutta.. mi è passato tutto il torpore, ora
posso essere di nuovo attiva!
Mi guardo
intorno: pile
e pile di abitini sparsi per la stanza, un paio di stivaletti a me
sconosciuti stanno al lato dell’armadio, poi intravedo una
cosa
orribile: il tabacco delle mie sigarette è caduto tutto
sulla
tastiera del mio portatile… che schifo!!
Okay,
meglio pensare ad una sana e calorica colazione!
- Giorno!
– dico tutta allegra.
-
buongiornoooo – è la risposta raggiante di Chichi.
Sbuca da
dietro l’isola col piano cottura al centro della cucina.
-
Chichi… - comincio a parlare mentre prendo il latte, il
caffè e mi rubo un muffin appena sfornato.
- a che ora
ti sei alzata? – concludo
- presto,
avevo un mal di testa assurdo! - eccola lì, allora
non sei WonderWoman!
Poi
continua – ho preso un’aspirina e ho cominciato a
lavorare per oggi pomeriggio! –
- bene!
Anche io sono
stata male al risveglio, poi una bella scrosciata d’acqua ed
è passato tutto!!- dico trionfante.
Quando
finisco la
colazione, vado in camera a riordinare i vestiti e i miei
pensieri… mi sento molto strana da quando ho preso
quell’aereo, anzi no, da quando provo attrazione fisica per
una
persona che non è Yamcha!
È
meglio che mi concentro sul riordinare le cose perché se
tento di farlo con i pensieri posso anche impazzire!
Mentre vado
su e
giù per la camera sento in lontananza una musica familiare,
poi
vedo Chichi che entra dalla porta con un cucchiaio in mano a
mo’
di microfono, canta e balla…
-
* Gimme!
Gimme! Gimme!
A
man after midnight
take
me through the darkness
to
the break of the day -
Dio mi sto
divertendo un mondo… attacco a cantare anche io:
-
Movie stars
find
the end of the rainbow
with
a fortune to win
it's
so different from
the
world I'm living in
tired
of TV
I
open the window
and
I gaze into the night
but
there's nothing there to see
no
one in sight
there's
not a soul out there
no
one to hear my prayeeeeeeeeer -
Balliamo e
cantiamo insieme come due pazze… si, due matte fuori di
testa:
-
Gimme! Gimme! Gimme!
A
man after midnight
won't
somebody help me
chase
the shadows away
Gimme!
Gimme! Gimme!
A
man after midnight
take
me through the darkness
to
the break of the day
Gimme!
Gimme! Gimme!
A
man after midniiiiiiight
Gimme!
Gimme! Gimme!
A
man after midniiiiiight!!!!!! - *
Alla fine
della canzone
ridiamo come due cretine… è questo quello che mi
piace di
questa casa e di chi ci abita… non c’è
mai
monotonia… quanto mi dispiace lasciarla!
Gimme,
gimme,
gimme… a man after midnight: dammi, dammi, dammi un uomo
dopo
mezzanotte… quant’è vera
quest’affermazione!
Penso mentre sono sola in casa di sabato pomeriggio sul divano dopo
aver ricevuto una telefonata di Yamcha per invitami a cena la
sera… stanotte dormirò a casa sua…
bene,
così potrò ambientarmi alla mia nuova dimora.
La mattina
seguente mi sveglio con la luce del sole che mi sfiora le palpebre e un
delizioso profumo di caffè.
-
Buongiorno. – dice la voce di Yamcha sopra di me.
-
Buongiorno. – sussurro senza aprire gli occhi.
- Vuoi un
po’ di caffè? – dice
- si,
grazie
– mi giro e nascondo la testa sotto il cuscino,
cercando di
ripiombare nel sonno, cosa che normalmente mi riesce benissimo. Ma oggi
c’è qualcosa che mi infastidisce. Che mi sia
dimenticata
di qualcosa?
Mi passa
per la mente la
cena romantica di ieri sera, il rientro e la notte appena
passata… mi sembra tutto così lontano, non ci ho
messo
neanche tanta passione stanotte…
Mi metto a
sedere e proprio in quel momento entra con una tazza di
caffè bollente e me la porge.
- Ecco il
caffè alla mia futura convivente… -
Oh Cazzo!
Sto
realizzando come una serie di flashback il mio rapporto con
Yamcha… conosciuti al liceo: fidanzati,
università:
fidanzati, ho cominciato a lavorare: fidanzati, sono diventata socia
maggioritaria: fidanzati…
Lo guardo,
lui si gira
prende un pacco di cartone, lo apre e ne tira fuori una teiera di
vetro, la fisso con espressione vuota…
- le foglie
di te non si
disperdono nell’acqua, l’ho comprata proprio per te
che non
sopporti le foglioline nella tazza. -
- Yamcha
– mi sento dire, - non posso farlo. –
- Ma
è facilissimo, basta sollevare il… -
- NO.
– chiudo gli
occhi, cercando di trovare il coraggio, poi li riapro. – Non
posso fare questo. Non posso venire a vivere con te mi dispiace.
–
- Cosa?
– mi fissa allibito - È successo qualcosa?
–
- Si. No
-
deglutisco - È da un po’ di tempo che ho qualche
dubbio su
di noi… e recentemente questi dubbi si sono confermati. Se
andassimo avanti sarei un ipocrita. Non sarebbe giusto né
per te
né per me. –
-
Ma… - si sfrega il viso – stai dicendo che
vuoi… -
- Che
voglio rompere – taglio corto fissando il pavimento.
- non
può essere, stai scherzando? – mi dice
- No, non
sto affatto scherzando-
-
Ma… è
assurdo! Assurdo! – prende a camminare su e giù
per la
stanza come un leone in gabbia. Poi di colpo si ferma e mi guarda.
-
È stato quel viaggio in aereo. – dice
Sussulto
come fossi stata bruciata: che c’entra adesso il viaggio in
aereo!
- Cosa? non
è vero! -
- Si
invece, sei tesa, nervosa, forse stai soffrendo si stress post
– traumatico, ti ci vorrebbe lo psicologo. –
- Io non ho
bisogno di uno psicologo! –
Vorrei
dirgli:
“non hai capito niente, non è stato il viaggio in
aereo,
ma quello che è accaduto dopo…
è che mi
sento attratta da un altro uomo… magari mi
passerà
quest’attrazione, ma così mi sono resa finalmente
conto di
non amarti più”
Ma non
posso dirglielo, lo ferirei troppo!
- ma le
cose andavano così bene! Facevamo un sacco di
sesso… - è incredulo.
- lo so.
– dico
-
C’è un altro? –
- No!
– rispondo decisa. - Certo che no!. –
faccio scorrere le dita su e giù sul cuscino del letto.
- Non
è possibile! Adesso ti preparo un bel bagno caldo con
qualche candela profum… -
- Yamcha ti
prego basta! Tu devi ascoltarmi e devi credermi… Voglio
rompere! –
Mi guarda
scioccato, poi si gira e mormora: - capisco… -
Credo che
alla fine abbia capito, almeno lo spero.
- beh io
allora, mi
rivesto e vado via, le mie cose, o vengo a riprendermele o
manderò qualcuno a prenderle… mi
dispiace… -
Lui esce
dalla stanza, io mi lavo, mi vesto e esco…
- allora
ciao. –
mi dice avvicinandosi a me… ma allora è stupido?
Mi
ritraggo dal bacio e gli dico in modo freddo e distaccato: - ciao! -
Poi apro la
porta di casa, esco, mi richiudo la porta alle spalle…
*la
canzone che cantano è: Gimme! Gimme! Gimme! (A man after
midnight) degli ABBA… ascoltatela è troppo
carina!!
=P
Ora bando
alle ciance si passa ai ringraziamenti:
Come
sempre voglio ringraziare tutti coloro che leggono.
Coloro
che hanno
messo la storia tra i preferiti (se volete lasciare un commentino mi
fareste davvero mooolto moooolto felice! Sempre a vostra discrezione =D)
E sempre
da “vicino” chi recensisce:
Cicciottina:
Ciao, felicissima che il capitolo precedente ti sia piaciuto. Cmq hai
ragione, anche in questa fic Yamcha l’ha preso “in
quel
posto”… ihihih… Spero che anche questo
cappi ti
piaccia! Un bacione =D
nightwish4ever: Carissima,
Zau, è bello ricevere le tue rece spiritose e tantooo
simpatiche!! È bello anche perché così
mi fai
capire che la storia sta proseguendo bene!! Nu vasill a’
pezzechill’ (un bacino a pizzicotto!) =D
trullitrulli: Ciao…
me commossa per tutti i complimenti… grazie, grazie, grazie.
Sono contenta che la storia ti piaccia, e spero davvero che anche
questo capitolo non sia da meno degli altri! Un bacio =D ps.
Finalmente si sono lasciati. =P
Dea Nemesis: Ciao,
sono contenta che sei riuscita a leggere e mi fa sempre piacere quando
commenti… davvero! Sai ricevere commenti da una brava
scrittrice
è sempre bello no? Cmq mi auguro che anche questo
capitolo
sia alla stregua degli altri. Un bacione =D
Nanatsu: Tesoro
mio…. Hai visto sto sfornando capitoli a non
finire… come
i biscotti… o i mars… o i twix!!
Hahah….mmmm
allora ti è gustato il capitolo? Beh spero davvero
di si!
Bella la tua One shot, l’ho messa tra i preferiti!
TADB un bacio iza =D P.S. si vede che nn hai NVU =P
vivvina: Cara,
come sempre mi fa immenso piacere ricevere la tua rece, nn importa del
ritardo… che ne pensi di quest’altro cappi? Cmq
si, Vegeta
continua a fare il misterioso lo so, ma presto si scopriranno le carte
in tavola… ihihih!! Un bacione fortissimo =D
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Capitolo 9 *** Sa tutto di me... ***
Come
promesso, ho deciso di alternare 3 capitoli di Bulma con uno di Vegeta,
questo che vi appresterete a leggere è il 3°
raccontato
dagli occhi della protagonista, mentre il prossimo sarà il
riassunto di questi ultimi 3 visti con gli occhi
dell’altro.
Spero vi piaccia, buona lettura.
Dove eravamo
rimasti…
Lui
esce dalla stanza, io mi lavo, mi vesto e esco…
-
allora ciao. – mi dice avvicinandosi a me… ma
allora
è stupido? Mi ritraggo dal bacio e gli dico in modo freddo e
distaccato: - ciao! -
Poi
apro la porta di casa, esco, mi richiudo la porta alle
spalle…
Ecco
adesso sono sola, davvero sola.
Cammino
per strada, è una splendida domenica mattina e non
c’è neanche una nuvola in cielo, le auto mi
sfrecciano
accanto, i negozi si susseguono in fila con le loro invitanti vetrine
colorate ma… ho lo sguardo perso nel vuoto,
cammino…
cammino… non riesco a vedere nulla intorno a me sento
soltanto
un senso di vuoto allo stomaco… beh in fin dei conti non ho
fatto colazione stamattina e ho anche un certo
languore…
alzo gli occhi per vedere dove mi hanno portato le gambe e mi
rendo conto di essere arrivata al West Garden: il parco più
grande della Città.
Vago
con lo sguardo in cerca di un bar, intravedo un Bistrot
all’angolo della spaziosa strada, meglio di niente,
sicuramente
avranno del caffè e qualche muffin!
Le
strade in questa zona della città sono sempre una seccatura,
ci
sono semafori ad ogni angolo, mi tocca aspettare
un’infinità di tempo prima di poter finalmente
attraversare…
Mentre
cammino sulle strisce bianche, mi passa una figura vicino, mi volto a
guardarlo e scopro che l’ha fatto anche lui… ci
guardiamo… mi rigiro di scatto!
Oddio
lui è l’uomo che stava seduto vicino a me
nell’aereo… possibile che debba incontrare sempre
tutti?
com’è piccolo il mondo!
Una
scossa pervade il mio corpo, mi rendo conto che lui sa tutto di
me… meglio camminare e allontanarmi da lui, non vorrei che
spiattellasse che non ho un tatuaggio o che non ho ancora trovato il
punto G…
Sottecchi
vedo se è ancora li a fissarmi, no è sparito,
tuttavia
sento che qualcuno mi sta osservando, è una stranissima
sensazione di compagnia, ma forse è solo qualche mia
taratura
mentale!
Quando
entro nel Bistrot sento un profumino invitante, i camerieri
vanno
su e giù per il locale, mi avvicino al bancone e attiro
l’attenzione del signore panciuto che indossa uno strambo
cappello con due corna d’avorio, sembra un vichingo nordico.
Ordino
il mio caffelatte e il mio muffin, mi siedo su uno di quei sgabelli
girevoli vicino al bancone e comincio a fare colazione….
Mmmm… mi ci voleva proprio, ora sto cominciando a
ragionare.
Driiiin….
Driiin… driiin… È il telefono del
Bistrot, tutti
si girano a guardare ma nessuno alza la cornetta, sento solo un
mormorio di fondo, poi ognuno torma al loro compito, è
davvero
molto strano… vorrei urlare “Hey sta suonando il
telefono
nessuno vuole rispondere?” poi vedo l’ uomo che
afferra il
ricevitore da dietro e finalmente risponde.
-
Pronto… buongiorno… come? Ma lei sta
scherz… Beh
vedrò di accontentarla… si, si certo…
a dopo!
– lancia la cornetta e sbuffa sonoramente poi dice:
-
quello stronzetto arrogante e presuntuoso, come può un uomo
grande come me abbassarsi sempre a servire un pivellino come
lui… - cammina e va nelle cucine.
Mah
non riesco a capire… beh poco importa ora sono qui con la
mia
gustosa tazza di caffelatte, il muffin, ma soprattutto senza Yamcha e
la sua teiera!
Il
tizio esce dalle cucine, mi guarda e mentre passa uno straccio sul
ripiano di legno attacca a parlare: - Ciao, bella ragazza, tu non sei
di qua vero? –
-
No. Abito dall’altra parte della Città…
-
-
Brava, questa zona, pur essendo residenziale è sempre un
po’ fuori dalla portata di tutti…. Beh come ci sei
finita
in questo angolo…? - quest’ uomo è un
bonaccione mi
è davvero simpatico…
Gli
racconto del mio lavoro, della mia coinquilina, di Yamcha, sia ben
chiaro, non sono una che rivela sempre i miei segreti, ho soltanto
raccontato un po’ della mia vita.
Quando
concludiamo il nostro incontro e mentre sto per pagare mi dice:
-
mi faresti un favore bella ragazza? -
Quest’uomo
è troppo affabile e piacevole così ascolto la sua
richiesta.
-
porteresti questo pacchetto al 18° piano
dell’edificio sopra
il Bistrot? Te ne sarei infinitamente grato, sai i miei ragazzi stanno
tutti impegnati a servire e lo scapestrato che dovrebbe fare le
consegne è in ritardo… ti prego! -
Mi
guarda con degli occhioni dolcissimi, io non posso resistergli: - okay
– dico
-
tanto non mi costa nulla… - poi aggiungo
– Comunque il mio nome è Bulma! -
-
Io mi chiamo Juman, è stato un vero piacere fare due
chiacchiere
con te e grazie ancora… – mi dice, poi ci
salutiamo e esco
avviandomi verso il grattacielo.
Non
so cosa stia facendo, sto aiutando un perfetto sconosciuto a consegnare
un pacco ad una persona che non ho mai visto… allora,
secondo le
spiegazioni del “vichingo buono” devo andare al
18°
piano e bussare l’ultima porta a sinistra, quella grande,
lucida
e nera… ihih… ma cos’è la
porta
dell’inferno?
Okay,
basterà consegnare il pacco e andare via… sul mio
curriculum portò scrivere di aver fatto anche la garzona di
un
Bistrot!!
Busso
leggermente alla porta… è davvero
lucida… e non
c’è scritto nessun nome… spero sia
questa.
Si
sta aprendo, alzo lo sguardo… NO. NO. Non è
affatto
possibile… spalanco gli occhi, sono pervasa da un senso di
rabbia immane, non riesco a pensare ad altro che alla mia
ira…
Sto
collegando la telefonata al mia sensazione di essere
osservata… ma che Stronzo!!!
Gli
lancio il pacchetto addosso ma lui lo blocca al volo e fa un
sorrisino…
-
Brutto stronzo arrogante e troglodita, ma come ti sei
permesso…
sei proprio la persona più gretta cha abbia mai
incontrato… ma vaffanculo… - mi giro per andare
via, ma
sento il mio braccio tirare, mi attira a se e mi dice a due centimetri
dal viso
-
Non osare rivolgerti più così a me. Donna!
– sibila fra i denti.
Cosa?
Cosa? Ma che… non rispondo più di me, gli urlo
contro:
-
Beh, la Donna qui presente, può sempre decidere di non
stipulare
più l’accordo con te Vegeta…
– mi
divincolo dalla stretta e continuo, - Sai mi è venuto a
cercare
Freezer e di certo ha macchinari più potenti dei tuoi!
–
ecco l’ho detto!
Forse
ho un po’ esagerato perché mi guarda esterrefatto,
poi si desta e dice:
-
Potresti pentirtene amaramente… sai stai scherzando proprio
con
il fuoco! – ringhia, la sua voce rimbomba
nell’intero
pianerottolo…
Lo
guardo, indossa un paio di jeans slavati, una maglia nera e ha appeso
al collo un ciondolo, tipo quelle targhette militari con su scritto
nome e cognome… quant’è
sexy… ma è
anche il tipo più antipatico e cinico che abbia mai
incontrato,
mi fa un nervoso…
-
Non mi interessa!!! Te la farò pagare per le varie stoccate,
ma
soprattutto per questo! – indico il pacchetto, la mia voce
supera
l’ultrasuono, urlo ancora più forte.
Prendo
la maniglia della porta e cerco di richiuderla
-
Non sarò io a pagare Donna. – blocca con una mano
la
porta, io la tiro ancora più forte, ma lui non stacca la
mano.
-
Vedremo, Vegeta, Vedremo! – dico con tono sadico gli do un
pizzicotto e lui lascia la presa e così finalmente richiudo
la
porta… gli do un calcio dentro, poi la guardo nella pienezza
della sua lucidità… prendo le chiavi di
casa….
Quando
arrivo davanti la mia porta di casa ho ancora le chiavi in mano,
c’è ancora un po’ di vernice nera sopra,
le pulisco
un po’ con le dita, le giro nella serratura ed entro, sento
il
rumore della tv che riecheggia nel salone, entro piano, e tendo
l’orecchio, non vorrei trovare un’altra sgradevole
sorpresina da parte della mia coinquilina.
Trovo,
invece, Goku sul divano appisolato, ha le braccia spalancate e la testa
china verso destra… conosco Goku da una vita e non
è mai
cambiato di una virgola, sempre il solito tenero!
Quando
poso la borsa in camera mia e ritorno in cucina, Goku è
già sveglio, stira le grosse braccia e mi saluta:
-
Ciao, Bulmaaaaa – mi dice sbadigliando.
-
Ciao Goku! – gli dico, ma sono molto stizzita –
dov’è Chichi? – continuo.
-
È andata a prendere una certa cosa a lavoro… ma
cos’hai? – mi risponde.
-
niente, sono solo stanca… -
-
non mentire con me, sai che non sono poi così tonto!
– si
avvicina al frigo prende una bottiglina di succo e si siede al tavolo.
-
Stamattina ho lasciato Yamcha… -
Fa
un’espressione sbigottita -No. Non può
essere –
-
invece si, e non c’è solo questo… mi
sto letteralmente incasinando la vita… -
Mi
sento addolorata e avvilita, prendo il viso tra le mani e mi appoggio
al tavolo, Goku mi guarda, sospira e dice: - Io non so cosa
stia
davvero accadendo ma sappi che qualsiasi cosa dovesse succedere puoi
sempre… sempre contare su di me… anche se devo
gonfiare
di botte qualcuno! Ahah!! –
Scoppia
in una risata cristallina, io alzo lo sguardo e lo
ringrazio… è davvero il mio miglior amico!
Poi
smette di ridere e commenta: - Ma quando torna la mia Chichina che ho
fame! –
Proprio
in quel momento sentiamo un gran fracasso fuori la porta di casa e le
chiavi girare nella toppa… entra Chichi con una miriadi di
buste
e pacchettini…
-
Finalmente ho tutto l’occorrente per lavorare qui! Tesorino!
– alza il viso e mi guarda, resta inebetita.
-
E tu, cosa ci fai qui? Non dovresti essere da Yamcha?
Cos’è successo? –
Mi
sta letteralmente tempestando di domande… calma, calma.
-
Abbiamo rotto… cioè io l’ho lasciato! -
-
No, dimmi che non è vero! – il respiro di Chichi
si fa sempre più veloce.
-
Si, è vero, perché avrei dovuto
mentire… -
-
Oh Dio. Oh mio Dio… è vero? Oh, mio
Dio… - Cavolo.
Sta iperventilando. Afferro una bustina di zucchero dalla ciotolina sul
ripiano della cucina, Chichi le ruba sempre al ristorante, gliela
svuoto in bocca.
-
calmati – le ordino smarrita – respira…
dentro, fuori… -
Non
capisco dovrei essere io quella sconvolta non lei.
-
Stavate insieme da anni… - poi si blocca mi guarda e
improvvisamente si calma, continua a guardarmi e mi abbraccia.
-
Se questa è la tua scelta, è ciò ti fa
stare
meglio, allora è quella giusta! – mi
dice…
Poi
ad un tratto stringe la presa… no ti prego non farlo mi
blocchi l’afflusso di sangue ai polmoni…
-
Chichina, io avrei un po’ fame… - grazie al cielo
Goku mi ha liberato dalla morsa infernale.
-
Subito Tesorino! – si gira verso la cucina e comincia
trafficare con gli arnesi appena portati in casa.
Io
vado nella mia camera e mi faccio una doccia.
OoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOo
Cammino
per l’ufficio da quando sono arrivata stamattina…
non
riesco a calmarmi, ho imparato a puntino tutti gli elementi dei
macchinari della S&Y Corp., so tutta la storia di Vegeta e il
suo
rapporto con Freezer a memoria, so come minacciarlo… ora non
mi
resta che avviarmi sono le 14.15.
Mi
alzo dalla sedia, prendo il ricevitore e dico a Marion di portarmi un
bel caffè corretto al Bayles, poi raccolgo il cellulare, la
filofax, e la cartellina lucida con i documenti per l’accordo
e
li metto in borsa… la mia incantevole borsa Balenciaga!
Quando
ho finito di riporre tutti gli oggetti sento che bussano alla porta.
-
avanti! -
Oh.
È il mio caffè corretto.
-
Grazie Marion. – dico guardandola di straforo per vedere la
sua espressione.
-
Prego Bulma.- mi guarda e poi aggiunge - Stai divinamente!
–
-
Grazie – le rispondo pomposa, beh oggi ho dato il meglio di
me nel vestirmi:
Un
abitino longuette blu Vuitton “per incontri
professionali”… così l’aveva
definito il
commesso prima di vendermelo, sopra un trench grigio Fay, un bellissimo
paio di stivali Hermes e i capelli sciolti sulla nuca…
rimango
con lo sguardo fisso per aria… sono le
15.15…
Beh ora è davvero il momento di andare!
Esco
dall’ufficio con lo stomaco che gorgoglia… a
pranzo non ho
mangiato niente, scendo in strada e prendo un taxi, mentre sono in auto
do un ultimo sguardo al mio viso… bene nessun
imperfezione! Quando il taxi si ferma, ho un sussulto, deglutisco e
scendo… alzo gli occhi e realizzo che finalmente sono
dinanzi al
Sayan Center!
Sono
le 15.20 quando entro nell’atrio, è spazioso ma
più
piccolo del mio, mi avvicino alla reception e dico alla signorina
dietro che ho un appuntamento con il Sign. Vegeta S., mente telefona al
piano la guardo e… oh mio Dio, ha i capelli più
gonfi che
abbia mai visto, ha proprio una testa enorme… mi viene da
ridere.
Okay Bulma basta ascolta quello che sta dicendo.
-
25° piano, ultima porta a sinistra! -
Cristo
ma è fissato sulle “ultime porte a
sinistra”…
spero di non doverci sfregiare anche quella…ihih…
Cammino
dinoccolata e malsicura verso le ascensori, sono così in
ansia
che mi si è addirittura chiuso lo stomaco… quando
si
aprono le porte ci entro e pigio il piano 25, mentre sto salendo
l’ascensore si ferma al 15° piano, entrano due
persone che
parlano animatamente tra loro, poi si ferma al 22° piano e
entra un
uomo dalla folta capigliat… di nuovo il tizio
dell’aereo.
Oh
mio Dio! Okay! Niente panico! Niente panico!
Sono
sicura che quest’uomo sia qui solo per sbrigare delle
scartoffie,
sicuramente non conoscerà nemmeno Vegeta…
Per
tutto il tragitto fino al 25° piano ripenso a tutto
ciò che
ho detto su quell’aereo e ne ricordo ben poco, spero solo che
lui
non conosca nessuno qui dentro, ma soprattutto che non
l’abbia
detto a nessuno.
Arriviamo
al 25° piano, appena si aprono le porte mi fiondo fuori senza
voltarmi, quando le porte si richiudono tiro un sospiro di sollievo.
-
Salve, lei è la tizia che ha viaggiato con me in aereo al
ritorno dalla Città del Nord vero? -
Faccio
un balzo e lancio un piccolo urlo, mi giro con gli occhi sbarrati
è dietro di me.
-
Forse… - rispondo - io non ricordo sempre tutte le
persone che incontro, lei lavora qui? -
Dio
ti prego fa che lui non lavori qui. Ti prego. Ti prego.
-
Certo! Curo tutto ciò che riguarda il presidente Vegeta, lei
è suo appuntamento di oggi? La signorina Bulma Brief? -
-
S – si… - dico sottovoce.
Lui
prende un cordless dalla tasca fa un numero e parla:
-
Capo, la signorina Bulma Brief è qui! -
Sono
atterrita, lui è il famoso “capo” che
stava seduto
davanti in aereo.. steso… quindi ha ascoltato
tutto… mi
gira la testa, sento che le gambe stanno cedendo…
No
un momento, è risaputo che gli uomini non ascoltano mai
quello
che le donne dicono, quindi può darsi che lui stava dormendo
o
che abbia fatto poca attenzione. Si, probabilmente sarà
stato
così.
Alzo
gli occhi e lo vedo camminare da lontano verso di me e dice sorridendo:
-
Bene, donna! Benvenuta, ha già preso il suo caffè
corretto al Bayles? –
Come
non detto! Mi cade un macigno in testa, sono fottuta! Vegeta sa tutto
di me…
È
finito anche quest’altro capitolo, sono stata combattuta nel
pubblicarlo così com’è, volevo cambiare
alcune
scene, poi quando ho chiesto consiglio mi è stato detto che
andava bene, ma non ne sono tuttora convinta… lascio a tutti
voi
l’ardua sentenza!
I ringraziamenti vanno
sempre a coloro che hanno letto e che continuano a farlo...
poi per chi recensisce:
vivvina: Ciao
Lally… AUGURIIII!!! Cmq grazie per il tuo sostegno in ogni
capitolo, sono contenta che Chichi almeno in questa fic ti risulti
simpatica!! Fammi sapere di questo cappi… un bacioneeee!!
Cicciottina: Ciao…
sei stata davvero la prima a recensire e mi ha fatto immensamente
piacere… non mi sono affatto offesa per ciò che
hai detto
anzi mi ha fatto piacere che hai notato qualche differenza. Questo
capitolo è alla stregua degli ultimi? Altrimenti ti chiedo
consiglio… un kiss forte.
Saku_chan: Ciao!
Felicissima che i capitoli ti siano piaciuti, Chichi è un
personaggio un po’ difficile da descrivere… sono
contenta
che ti piaccia come l’ho ricreata! Aspetto consiglio anche su
questo capitolo che mi convince poco. Un bacione.
nightwish4ever: Mariiii,
ma quando vieni? Io ti aspetto sempre… ihih…
Auguri per
l’onomastico ormai passato… allora
com’è
questo capitolo? Linciami se vuoi! Un kissone forte.
trullitrulli: Ciao
trulli sei stata l’unica a considerare il precedente cappi
song-fic… sono commossa… Cmq si, sto
cercando di
rendere Vegeta desiderabile si è capito?, spero di non aver
deluso le tue aspettative facendo un altro capitolo da parte di Bulma,
ma vedi per fare quello dalla parte di Vegeta mi serve il continuo
della storia… quindi più scrivo dalla parte di
lei e
più verrà lungo quello di lui…
prometto che il
prossimo sarà come lo vuoi tu! Te lo dedicherò!
Cmq mi
auguro che questo che ho appena scritto non sia da buttare…
fammi sapere un bacio forte forte.
Nanatsu: tesoro,
come sempre mi sostieni anche leggendo i capitoli in
anteprima…
ma sei sicura che questo va bene? Sii spietata… devi
dirmeloooo!
Hai capito? Come sempre TADB un baciotto… grazie Grazia!
|
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Capitolo 10 *** Vegeta S.? La S. sta per... ***
Ecchime,
sono tornata a rompere con sta fic... questo che leggerete è
il
secondo capitolo dal punto di vista di Vegeta... che dedico a
trullitrulli come promesso!
Ora Vi lascio alla
lettura! Per i ringraziamenti ci becchiamo alla fine della pagina! =D
Dove eravamo rimasti…
-
ehi, tu, fissami un appuntamento per mercoledì alle 15.00
– dico alla copia seduta mentre mi incammino verso la porta a
vetri.
Poi
mentre esco le urlo: - il mio nome è Vegeta S.!! -
Esco
dalla porta a vetri e vado all’ascensore… quando
si aprono
le porte vedo uscire una donna bionda, mi guarda in modo molto intenso
dalla testa ai piedi e dice: - Ciao, tu devi essere Vegeta S., piacere
io sono… -
Ma
che cazzo m’interessa? Mi chiedo
-
si, si… - la interrompo e mi volto, pur di non ascoltare
inutili fandonie preferisco scendere a piedi.
Mentre
scendo ripenso proprio alla donna bionda e mi sembra di averla
già vista… ecco! Lei un anno fa era
un’assistente
alla Cybor Corp… adesso cosa ci fa qui?
Beh
non sono fatti che mi interessano, ciò che mi preme ora
è
sapere tutta la vita di questa Bulma Brief, ne conosco solo i
segreti…
Prendo
il cellulare e compongo il numero di Napa
-
Dimmi Vegeta – mi dice appena risponde.
-
Allora, trovami tutto il materiale su Bulma Brief… tutto!
– poi aggiungo
-
Mandami a prendere alla C.C. – e stacco!
Arrivo
di nuovo in quell’atrio spazioso e luminoso, le persone che
c’erano sono quasi sparite del tutto… bene, il
silenzio!
Ripasso
di nuovo dinanzi alla reception, getto il badge sotto il vetro
separatore e m’incammino fuori con un incedere scadenzato e
impettito.
Spingo
la porta girevole e mi ritrovo fuori, la limousine è
già
lì ad aspettarmi… sono davvero efficienti quando
vogliono!
Ci
salgo sopra e quello che vedo non mi piace… non è
la mia auto.
-
Salve Principino…- una voce muliebre e melliflua
mi parla dal sediolino davanti, senza voltarsi.
-
Cosa vuoi? – chiedo, questo fatto mi sta urtando tantissimo.
-
Freezer vuole parlarti…- mi dice ancora voltato.
-
Non ho niente da dirgli! – lo interrompo incrociando le
braccia.
Lui
si volta e mi guarda con fare suadente ma arrogante, sorride
leggermente e soggiunge: - Non dovrai essere tu a parlare. –
Poi
da un colpetto dietro al sediolino guidatore intimando il tizio a
incamminarsi.
Guardo
fuori dal finestrino e vedo un susseguirsi di palazzoni e grattacieli,
tutti ospitanti grandi compagnie e aziende a livello
mondiale…
la mia è e sarà la migliore di tutte!
Quando
ci fermiamo, scendo dalla limousine e alzo gli occhi… una
sensazione di rabbia mi pervade trovandomi dinanzi al luogo che odio di
più al mondo, la base di Frezeer: la ICECORP.
Entro
in quel luogo a me familiare ma sgradevole, quando sono
nell’atrio sento come sempre il solito puzzo di
metallo… è proprio fissato col ferro e simili
stronzate!
Noto
che ha rifatto le porte… ora sono tutte a scorrimento
automatico, sembra una navicella spaziale… che fissato di
Star
Trek!
Scuoto
la testa… devo essere pazzo ad avventurarmi nella tana del
nemico!
Quando
entriamo nell’ascensore quella sottospecie di uomo mi fa: -
Ma
che peccato che ieri non siamo potuti esserci alla
presentazione… -
-
Cazzi vostri! – rispondo senza dargli troppe soddisfazioni.
All’uscita
dall’ascensore vedo un uomo di spalle, grosso e con un
vestito color argento... quanto è volgare!
Si
gira e parla rivolgendosi al mingherlino accanto a me : - Zarbon,
finalmente, Freezer stava cominciando a perdere la pazienza!
–
L’altro
risponde: - Fottiti Dodoria, e poi chiuditi i bottoni della giacca
perché quelli della camicia ti stanno per saltare!
–
Poi
il grassone si rivolge a me: - Uuuuu… principino…
ti
trovo in gran forma, Freezer sarà
“contento” di
vederti – rimarca quell’aggettivo con il movimento
delle
dita a mo’ di virgolette.
Io
non me lo filo neanche di striscio e cammino verso la porta di rovere
con su scritto “director”, i due tirapiedi mi si
parano ai
lati: Zarbon a destra e Dodoria a sinistra… che seccatura,
cosa
credono che scappi? Illusi.
Apro
le porte e mi ritrovo in un ufficio completamente diverso da come lo
ricordavo: le pareti sono di un grigio spento, i rivestimenti delle
sedie e del divano sono viola e lui come sempre vestito di
bianco… che stronzo!
Sta
seduto sulla sedia dietro la scrivania… si alza…
Dio
quant’ è piccolo in confronto al resto della
stanza… ma che strano me lo ricordavo più alto,
tuttavia
il suo ego lo fa sembrare più imponente.
Entro
sicuro fino al centro dell’ufficio, lui , invece, supera il
tavolo e si para davanti a me.
-
Vegeta! – la sua voce è untuosa e
insinuante…
quanto lo odio! Poi continua: - Ti vedo bene, sei cresciuto! -
-
Cosa diavolo mi hai fatto venire a fare qui… non di certo
per
dirmi quanto sono diventato alto! – gli dico con tono
impertinente.
Lui
fa un gesto della mano come per dire “ma
va’”, si
scosta dalla scrivania quale era appoggiato e cammina verso il
tavolinetto dei liquori.
-
vedo che non sei cambiato poi così tanto… - alza
il tappo
di una bottiglia di vetro molato e se ne versa il contenuto in un
bicchiere massiccio, poi continua: - sei sempre il solito ragazzino
burbero e viziato, forse ti ho“coccolato” troppo. -
-
Fanculo i convenevoli Freezer, vieni al sodo! – adesso basta
mi ha già rotto le palle questa discussione!
Si
gira verso di me con degli occhi carichi di rabbia e poi esplode: - Sta
attento, principino, sappi che non stai parlando con uno dei tuoi
tirapiedi. –
Poi
sorseggiando il liquido arancio nel bicchiere, con quella sua bocca
fine come la buca delle lettere, continua a parlare:
-
Vedi… - comincia - A me e
dispiaciuto
tantissimo non aver assistito alla presentazione dei tuoi macchinari,
so’ che sono molto innovativi… ma che peccato che
ti sei
messo contro di me, insieme avremo potuto essere l’azienda
numero
uno dell’intero pianeta… ma tu hai
deciso di
pisciare controvento e fare di testa tua… -
Io
lo interrompo: - e allora, cosa cazzo vuoi, ti vuoi sbrigare a venire
al dunque? –
Lui
appoggia con violenza il bicchiere sul tavolo, mi si avvicina
minaccioso e mi dice: - Senti brutto stronzetto, qui siamo nel mio
territorio e sai di non poter vincere… se mi sfidi
un’altra volta ti faccio mangime per i miei pesci!
– detto
questo si allontana, prende di nuovo il bicchiere e continua a parlare
-
Stamattina, la bella Bulma Brief ha ricevuto un bel plico con le
descrizioni accurate dei miei macchinari più
innovativi…
sai a me piace ottenere le cose sempre con esclusività, per
me
era troppo banale presentarmi ieri con come uno squallido
presidentuccio qualunque, non c’è bisogno di
dimostrare la
mia superiorità… -
Poggia
un’altra volta il bicchiere sulla scrivania alza gli occhi e
incrocia di nuovo il mio sguardo e conclude: - Vegeta, ho intenzione di
avere io l’accordo con la Capsule Corporation, ti ho fatto
venire
qui per parlarti chiaro, mettiti di nuovo contro di me e non so se
sarò così magnanimo come in passato! -
Mi
viene un forte impulso di prenderlo a pugni, ma so che non posso, se
muovo solo un muscolo posso dire addio alla vita… sono
livido di
rabbia, sento che mi sta affluendo troppo sangue al cervello.
Poi
all’improvviso mi viene in mente la Brief e non posso far a
meno
di rilassarmi… non potrà mai, mai, disdire
l’accordo con me e farlo con Freezer, io ho un arma a mio
favore,
ho il coltello dalla parte del manico… i segreti…
Con
un piccolo e breve sospiro gli dico: - Fai come ti pare, io me ne
frego! – alzo le spalle e mi volto per andarmene, nel girarmi
riesco a vedere il viso del mio viscido padrino contorcersi
dall’ira… per lui è un affronto questo
mio
comportamento rilassato!
-
Sta attento Vegeta, te la soffio da sotto il naso e poi giuro che ti
ammazzo!! -
Mi
guardo la punta dei piedi, alzo la testa e dico: - Ti
ripeto…
fai come ti pare! – e mi avvio all’uscita
dell’ufficio.
Ho
un piccolo tremore nel passare dinanzi alle due figure ai lati della
porta quando esco fuori, timore che mi possano tirare un colpo al petto
e farmi stramazzare al suolo… invece prendo
l’ascensore e scendo.
Una
volta fuori ho un senso di ripugnanza, avrei voluto spaccargli quella
faccia di cera a quello sporco opportunista, tuttavia mi sento
inspiegabilmente calmo, pensare che la Brief farà
l’accordo solo con me mi tranquillizza…
che strana
sensazione di calore… mi tolgo la giacca…
comincia a fare
caldo, questo sole è fortissimo nonostante stiamo ad ottobre.
Prendo
il taxi che mi riporta dinanzi alla C.C., la limousine credo stia
ancora lì ad aspettarmi… infatti, sta ferma di
fronte al
palazzo e c’è l’autista che fuma in modo
nervoso, mi
avvicino
-
Ehi tu, portami in ufficio. -
Quando
esco dal mio ufficio, sta facendo notte e invece di prendere la
limousine decido di tornare a casa in taxi… non prenderei
mai la
metropolitana è troppo plebea!
Come
al solito il taxi sta percorrendo la strada più lunga per
potermi spillare più denaro… glielo vorrei
urlare, ma mi
blocco nel parlare perché una cosa attrae la mia attenzione
la
di fuori del finestrino…
Una
figura snella e longilinea cammina sui suoi tacchi altissimi, ha un
sedere davvero bello, ha ancora lo chignon e quegli stupidi occhiali da
vista finti… intimo al tassista di rallentare e accostarsi
al
marciapiede e proseguire lentamente, abbasso il finestrino
-
ehi presidentessa… - dico.
-
cammini tutta sola? Se vuoi posso darti un passaggio? – lei
si
volta… con la luce del tramonto è ancora
più
stupefacente il modo in cui dio si è divertito nel creare
quella
donna, ha il viso leggermente arrossato dalla frescura della sera, mi
guarda… gli occhi sono luminescenti, poi
all’improvviso
comincia a camminare verso di me e parla
-
Mi dispiace davvero tantissimo per stamattina, ma vede io non la
conoscevo, se lei si annunciava, io non la cacciav… -
-
okay, come non detto, a mercoledì! - la interrompo
e
faccio un cenno al tassista di procedere… non ce la faccio a
stare ad ascoltare per troppo tempo la voce di una donna, se magari
fosse stata zitta gliel’avrei dato un passaggio.
L’ho
lasciata lì da sola, ma che cattivo uomo che
sono… tsk!
Arrivato
a casa, noto un pacco scarno sul tavolo della mia inutilizzata
cucina… dentro c’è un cellulare con un
biglietto,
è di Napa: “questo è
l’ennesimo telefonino
che la Majin SPA ti invia… vedi di non distruggere pure
questo!”
Gli
do un’occhiata, ed è un modello abbastanza moderno
e senza
troppi fronzoli… non credo che lo
distruggerò…
tanto se lo farò me ne manderanno altri, è sempre
una
ruota che gira.
Appena
lo accendo comincia a suonare… cazzo non conosco neanche il
mio numero e già mi chiamano?
-
si, chi è? - rispondo
-
Vegeta, sono Napa, stasera ho prenotato il tavolo per te al locale
più esclusivo della Città… alle 23.00
viene a
prenderti la limousine. –
-
si! – e stacco. Stasera mi ci vuole qualche troietta a
tirarmi su di morale…
Sono
le 20.00 decido di andare a sudare in palestra, mi spoglio, mi metto il
pantalone della tuta e vado al piano superiore… ahhh, mi ci
vuole proprio uno sfogo.
Stasera
ho deciso di essere puntuale… sono le 23.00 e già
sono
pronto, anche la limousine è puntuale, alle 23.30 stiamo
dinanzi
al locale.
Scendo
dall’auto, mi sento sicuro di me questa sera, i
ragazzocci
della security vorrebbero fermarmi per sapere chi sono, ma mi basta un
gesto della mano per passare sul tappeto rosso diretto ai
privè.
Una
volta entrato vengo completamente turbato da una musica tonante e
insopportabile… e poi… quante cazzo di luci
lampeggianti
ci sono in questo stramaledetto posto, mi stanno saltando le pupille.
Meglio
avvicinarsi al privè e aspettare che si faccia viva qualche
squinzia.
Mi
siedo sulla poltroncina centrale dietro il tavolino, quella bianca e
grossa, dico a Radish di ordinare tre bottiglie di Champagne e
farle
portarle al tavolo… stasera voglio solo il meglio!
Quando
il barista ci porta le bottiglie e le stappa, già vedo che
di
fronte a me delle battone stanno ballando cercando di attirare la mia
attenzione, una è carina, le altre due possono anche andare
a
farsi benedire… le lascerò ai miei
fidati… AHAH!
Beviamo
e poi faccio un cenno con il capo alla tizia carina, lei mi sorride e
ammicca, poi si avvicina alla cordicina che separa il nostro
privè con il resto della sala.
Le
faccio un gesto della mano, come per dire “prego”,
lei
scavalca e finalmente è dentro, si avvicina a me e balla in
modo
sensuale… stasera ho trovato il mio passatempo.
Mi
alzo… devo andare al bagno… quando esco mi sento
meglio… cammino e quando alzo leggermente lo sguardo vedo
che
una cretina mi sta letteralmente venendo addosso, non riesco a
distinguere bene il suo viso perché queste cazzo di luci
sono
basse ma… quando mi urta vengo invaso da un profumo
familiare…
pesca e vaniglia… sento una fitta
all’addome.
La prendo tra le braccia… ma che diavolo sto
facendo? Ma riprendo e le dico:
- hei presidentessa, sta più
attenta. – lei si rende conto che ha urtato un essere umano e
non
una cosa inanimata.
Mi guarda, ha gli occhi velati, io poi aggiungo
sarcastico
- Non sapevo che le maleducate manager in affari
frequentassero questi locali. – lei si stacca da
me…
bene!
Si
drizza su se stessa, si rimpettisce e dice con tono
rimarcatorio:
- prima di essere una manager sono una Donna, è normale
divertirmi! –
Ah-ah!
È una donna! È una donna completamente sbronza!
È una donna completamente sbronza e sexy!
Mi
avvicino a lei ripetendo quello che ha detto -
bene…
DONNA… - mi accosto al suo orecchio e quasi come un sospiro
sul
collo le dico:
- sai che è molto inadatto per una Donna
essere così sbronza! –
Sento ancora quel profumo…
cazzo mi sto eccitando!
Meglio che vada… così, prima di
ascoltare cos’ha da dirmi, vado via lasciandola a bocca
aperta.
Ritorno
ai divanetti, vedo la tizia di prima stesa sulla mia poltroncina, vengo
colto da un’improvvisa voglia di prenderla a
schiaffi…
meglio che vada via di qui, non posso sopportare oltre questo luogo!
Tiro
Napa per il suo robusto braccio e gli dico di scollarsi dal cesso di
donna con il quale sta parlando e andare via, lui chiama a raccolta
anche Radish e usciamo tutti e tra dal locale.
Mentre
siamo seduti nell’auto, mi guardano con la faccia stupita,
forse
si staranno chiedendo come mai ho deciso di lasciare la topa al locale
invece di portarmela a casa… beh saranno pure cazzi miei no?
All’improvviso
ripenso all’incontro con Freezer di oggi e dico:
-
Voi due domani pomeriggio dovete venire alla S&Y per una
riunione
straordinaria, ditelo a Bardack e agli altri direttori di
reparto… chiaro? -
Dalle
loro facce si capisce che vorrebbero strozzarmi, ma poi annuiscono
senza fiatare!
Arrivato
a casa finalmente posso far riposare le mie membra, appena appoggio la
testa sul cuscino cado in un sonno profondo…
OoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOo
Mmmmm…
che rompicoglioni…. Ma davvero che rottura di palle!!
Prendo
il telefono e ci ringhio dentro: -chi cazzo seiiiiii??-
-
Dio Vegeta, sta calmo, sono Napa, volevo dirti solo che ho concluso le
ricerche su Bulma Brief, Radish adesso te le porta, okay? E poi alzati
che sono le 11.00 di domenica mattina! -
-
Vaffa… - dico e getto il cellulare sul letto.
Alzo
la schiena e mi mantengo la testa fra le mani, subito mi viene in mente
la giornata di ieri e la riunione con tutti i membri della S&Y
Corp.
Gli
ho raccontato di Freezer, li ho rassicurati… non hanno di
che preoccuparsi!
Mamma
mia… ieri sera non dovevo far rintracciare a Radish la donna
del
locale di venerdì, quella zoccola non ha voluto far niente e
mi
ha lasciato a bocca asciutta…
È
meglio che mi alzi, scosto le coperte e metto i piedi caldi sul marmo
freddo del pavimento, mi sento già un po’ meglio!
Mi
alzo definitivamente e vado al bagno… mi serve una doccia
rigenerante.
Quando
esco sento il campanello suonare insistentemente, sta a vedere che
Radish è già qui?
Infatti…
apro la porta ed è lui, ha una tuta…
eheh…
probabilmente deve andare a fare jogging, ma forse non sa di essere un
rammollito… eheh!!!
Mi
porge il fascicolo e va via, mi dice solo – ciao - e fa un
cenno della mano…
Meglio
non sono in vena di parlare.
Getto
il fascicolo sul tavolo e vado a vestirmi, jeans e maglietta
nera… mi si impiglia la targhetta nella maglietta
così
decido di cacciarla fuori…
Esco
dalla stanza e prendo la cartella con la ricerca e mi avvicino alla
finestra, alzo lo sguardo e… No, non è possibile,
è un incubo! Quella donna è un incubo! Me la
ritrovo
dappertutto! Devo darle una bella lezione, non deve nemmeno casualmente
stare nei miei dintorni.
Vedo
che entra nel bistrot… bene!
Getto
di nuovo il fascicolo, ma stavolta sul divano. Prendo il telefono e
chiamo il bistrot:
-
Juman… - dico, lui mi saluta.
-
se, se, ciao, senti fammi portare la solita colazione, però
dalla donna dai capelli azzurri che adesso sta nel tuo locale senza
dirle il mio nome. –
Mi
chiede se stia scherzando, forse non vuole farmi il favore.
Poi
lo convinco con altre maniere: - senti Vecchio con le corna,
tu
adesso fai come ti dico altrimenti sai che per chiudere quel tuo locale
di merda ci metto cinque minuti, visto che è il mio!
–
Lui
rimane in silenzio poi accetta… bene!
Passano
dieci minuti, sento un debole tocco alla porta, mi avvicino e la
apro…
Stupore,
rabbia, irritazione, stizza… questo vedo sul volto di Bulma
Brief…
L’ho
umiliata facendomi portare la colazione. Mi lancia il pacchetto con le
cialde croccanti e lo prendo al volo e le sorrido.
-
Brutto stronzo arrogante e troglodita, ma come ti sei
permesso…
sei proprio la persona più gretta cha abbia mai
incontrato… ma vaffanculo… - si gira per andare
via… no non può… d’istinto
le prendo il
polso, non so cosa mi stia prendendo, avrei voglia di morderle le
labbra ma le dico tra i denti
-
Non osare rivolgerti più così a me. Donna!
–
È
stralunata, io le guardo le labbra, mi invogliano… - Beh, la
Donna qui presente, può sempre decidere di non stipulare
più l’accordo con te Vegeta… - urla e
poi si
divincola dalla stretta e continua: - Sai mi è
venuto a
cercare Freezer e di certo ha macchinari più potenti dei
tuoi!
–
Cosa?
cos’ha detto questa stronza, sono un a palla di rabbia e con
tutto il fiato che ho in corpo urlo
-
Potresti pentirtene amaramente… sai stai scherzando proprio
con
il fuoco! – la mia voce rimbomba nell’intero
pianerottolo…
Mi
guarda, io ansimo, poi mi risponde:
-
Non mi interessa!!! Te la farò pagare per le varie stoccate,
ma
soprattutto per questo! – indica il pacchetto, la sua voce e
talmente stridula che mi preoccupo per i miei timpani.
All’improvviso prende la maniglia della mia porta e cerca di
richiuderla
-
Non sarò io a pagare Donna. – le dico ora che mi
sono un
po’ placato, blocco con una mano la porta, lei la tira ancora
più forte, ma io non demordo.
Poi
lei aggiunge con tono canzonatorio - Vedremo,
Vegeta,
Vedremo! – mi da un pizzicotto sulle
dita…
ahia… ma che str… lascio la presa e lei
richiude la
porta…
Sento
che gli da un calcio dentro.
Okay,
basta pensare a queste femmine devo fare colazione.
VEGETA S.?
LA S. STA PER STRONZO!
Non
riesco a staccare gli occhi di dosso a quella scritta scanalata nel
legno laccato lucido della mia porta di casa.
Non
so come definire quella donna, non basterebbero tutte le parolacce del
mondo per identificarla…giuro che gliela farò
pagare cara
e amara!
Do
due pugni nella porta, l’ammacco definitivamente, poi chiamo
Napa:
-
Fai fare al falegname una porta uguale a quella di casa mia e
portatemela che la devo sostituire. – dico freddo.
-
okay, Vegeta! A tra poco… -
“VEGETA
S.? LA TA PER ST
ZO!” leggono Napa
e Radish quando arrivano con la porta nuova, i due pugni hanno
cancellato l’umiliazione scritta… ma non quella
morale!
Giuro
che faro di tutto per umiliarla!
OoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOo
Finalmente
è mercoledì pomeriggio, ho disposto che Radish si
faccia
vedere nell’ascensore e che si presenti a lei, deve sentirsi
persa, deve sapere che conosco tutto di lei…. TUTTO!!!
AHAHAH!!!
Sono
le 15.00 sento il rumore del’ascensore, dei tacchi la sento
parlare con Radish… bene!!
Esco
dal mio ufficio, la guardo da lontano… è bella da
togliere il fiato, ma anche stronza fino all’osso, lei crede
di
averla vinta ma non sa…
Le
vado incontro, lei alza lo sguardo, dapprima è sconvolto,
poi
sicuro… ma quando sente me che le dico sorridendo e
mascherando
la rabbia:
-
Bene, donna! Benvenuta, ha già preso il suo caffè
corretto al Bayles? –
Fa
la faccia della paura…
Sto
ottenendo ciò che voglio!!!
Ecco questo
è il secondo
capitolo dalla parte di Vegeta… che ne pensate??
Ho
bisogno di sapere per continuare!
Ditemi se devo
cambiare qualcosa, se è brutto, poco
coinvolgente… ditemelo!! =(
Voglio ringraziare:
Quelli che leggono:
grazie, siete numerosi, mi fa piacere… bye
Vivvina: Cara, non preoccuparti se
hai recensito in ritardo, sappi che la tua rece mi fa sempre uh casino
di piacere!!! Allora che ne pensi di questi altri pensieri di Veg? Un
bacio tvb iza
Nanatsu: tesoro
mio, spero che
leggerai questo capitolo al più presto e che mi farai sapere
se
ti è piaciuto! Tadb iza
trullitrulli: felicissima che i
capitoli su bulma ti facciano sbellicare dalle risate, ma questo su
Vegeta che è un po’ più serio
com’è? Spero non sia una sola!! Un bacio
Iza
cicciottina: Cara, la tua fan ha
aggiornato! Mi auguro davvero che questo capitolo sia stato almeno
carino! Aspetto di sapere il tuo verdetto, un bacio Iza
nightwish4ever: Mariiii, ciaooooo,
allora come va febbre a parte? Ma ti vuoi decidere e guarire? Un
bacione forte… ps piaciuto il cappi?
p.s. voglio
ringraziare
thebest90, iulo71, Angelo Azzurro, vivvina e nanatsu per la recensione
sulla One - shot "Una sfera per Un desiderio" Grazie mille...
|
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Capitolo 11 *** Forse mi servono dei buoni consigli... ***
Dove eravamo
rimasti…
Alzo
gli occhi e lo vedo camminare da lontano verso di me e dice sorridendo:
- Bene, donna!
Benvenuta, ha già preso il suo caffè corretto al
Bayles? –
Come
non detto! Mi cade un macigno in testa, sono fottuta! Vegeta sa tutto
di me…
Realizzo
che in questo momento vorrei scappare, fuggire via a gambe levate,
lontano da questo posto e da Vegeta S….
Proprio
non sopporto di dovermi umiliare di fronte ad un arrogante e
presuntuoso uomo dalle fattezze di uno scimpanzé, non posso,
non devo!
Per
questo è meglio farmi forza e camminare a testa alta,
dopotutto, l’ho già ribadito in passato, che gli
uomini sono dei bambini e non ricordano sempre tutto ciò che
dicono le donne…
Probabilmente
avrà captato qualche segretuccio di scarsa importanza e me
lo vorrà propinare come antitesi a quelli più
grossi, pur non conoscendoli.
- Non ho tempo di
pensare a simili sciocchezze come uno stupido
caffè… vogliamo andare? –
dico ostentando una tranquillità che non provo affatto.
Lui
mi guarda con un espressione scettica… poi si volta e
comincia a camminare.
Io
da dietro lo seguo… caspita! Che spalle! Ogni volta che lo
vedo così da vicino mi prende sempre un colpo!
Noto
che non è molto slanciato, è strano
perché al locale sembrava più
alto… forse saranno stai i drink a farmelo apparire
così!
Quando
siamo quasi dinanzi alla porta non posso far a meno di ricordarmi di
quella di casa sua… sento un fremito nello
stomaco… che si sia infuriato? Che si volesse vendicare?
Mentre
apre la porta del suo ufficio riesco a vedere l’attaccatura
dei capelli dalla camicia e il collo vigoroso…
quest’uomo emana un profumo intenso e virile…
chiudo leggermente gli occhi per aspirare…
-
Ehi,
Donna… sveglia! Il caffè non ha sortito i suoi
effetti? -
lo sento urlare
Apro
di colpo gli occhi… oddio mi ha visto!
Arrossisco…
ed entro nella stanza evitando il suo sguardo sempre più
intenso su di me!
Quando
alzo gli occhi, fino ad allora costantemente fissi sul pavimento,
rimango stupita… questo studio è vuoto, ci sono
soltanto delle sedie con dei rivestimenti blu, un divano blu, una
scrivania e una libreria, non ci sono foto, ne tantomeno
quadri… non c’è colore in questo
posto, rende tristezza e malinconia… probabilmente
quest’uomo non ha avuto una vita serena!
Prendo
una delle sedie e mi accomodo, sempre con una calma non consona alla
mia personalità prendo la ventiquattrore, caccio la cartella
con i documenti sull’accordo e riposo la valigetta al lato
della sedia.
-
Allora,
Donna… cos’hai da dirmi… -
E
No. Adesso basta!!!
-
Smettila
di chiamarmi Donna… il mio nome è
Brief… Bulma Brief!
– scaglio letteralmente il fascicolo sul tavolo e alzo la
voce.
Lui
simula un sorriso e poi continua: - Io invece mi chiamo
Vegeta Stronzo vero?
–
Ho
un sussulto come una scossa elettrica, lo guardo spaventata e forse un
po’ in colpa…
-
Io…
non… non…
- balbetto, ma poi mi riprendo
-
Beh
siamo pari… uno a uno… palla al centro! –
dico soddisfatta.
Lui,
però, ancora più stronzo aggiunge: - Non sei ne la
prima, ne l’ultima a chiamarmi così… la
porta l’ho sostituita, ma l’appellativo No! –
Dio
come urta…
-
Beh
adesso vogliamo cominciare?
– mi chiede come fossi una scolaretta appena arrivata dinanzi
alla maestra il primo giorno di scuola… grrr…
Comincio
a sfogliare il fascicolo…
Mi
passano davanti fogli e fogli di progetti, conti, disegni, vedo righe e
righe di scritti a computer, ma in tutto ciò non riesco a
concentrarmi, sento il suo sguardo su di me…
I
suoi occhi neri e imperscrutabili continuano a fissarmi in attesa di
chissà che cosa…
Mi
sforzo di concentrarmi e mi rendo conto che ci sto riuscendo,
così comincio a parlare in modo del tutto professionale:
-
Allora…
-
prendo un progetto di un macchinario
-
come
lei ben sa i prodotti della S&Y Corp, sono diventati
indispensabili per la creazione e lo sviluppo di quelli della C.C.,
tuttavia, la logistica dei vostri impianti è un
po’ scadente e automaticamente insufficiente a
contenerli…-
Mi
guarda sempre con il solito cipiglio, ma capisco che è
tutt’altro che attento a ciò che gli sto dicendo.
Perciò,
non curandomi di destare la sua attenzione, continuo:
-
… Il punto
dell’accordo è: Lei mette i macchinari…
Io gli impianti!
-
-
Cos’è
ora mi dai del Lei!!
– mi dice in modo del tutto incoerente con il discorso.
Lo
guardo stranita, ma cosa dice?
Scuoto
leggermente la testa e con noncuranza prendo l’intero
fascicolo, comincio a sfogliarlo e prendo il punto in cui si
specificano le metrature e l’organizzazione per inserire i
macchinari nei nostri depositi.
-
L’unico
problema è il calcolo della quota di impianti da dedicare ai
macchinari S&Y e la restante per quelli C.C….-
Parlo…
parlo… parlo… sembro un paroliere, mi escono
parole di bocca e non mi fermo, sono precisa ed
esemplificativa… a mano a mano che parlo mi gonfio sempre di
più d’orgoglio… non sono poi
così superficiale
-
… e così
ritorniamo sempre al punto di partenza: manca
l’organizzazione e lo spazio, insomma la logist…
-
-
Non
avevi detto che non sapevi cosa fosse la logistica? –
mi interrompe lui!
Mi
blocco. Ho lo sguardo fisso sui fogli sparsi e focalizzo su quanto ha
appena affermato…
Mi
stupisco, ancora una volta, del fatto che l’abbia detto
davvero.
Mi
sgonfio come fossi un palloncino forato, mi sento interdetta, spaesata
e confusa…
Io
qui a parlare ed esporre tutto l’accordo nei minimi
particolari, a sforzarmi di essere chiara e precisa, a cercare di
attirare la sua attenzione e lui cosa fa?
Cosa
fa?
Insinua
che io non sappia cose banali per via di una stupida affermazione detta
in preda al panico!!
Io
questo lo uccido, ma come si permette…
Cosa
crede che non sia all’altezza della situazione?
Alzo
lo sguardo e mi affluisce tutto il sangue al cervello, mi gonfio di
rabbia, mi alzo di scatto dalla sedia, inveisco contro di lui:
-
Tu…
tu… TU!
– lo indico mentre anche lui si alza dalla poltrona.
-
Come ti permetti di insinuare che io non sappia cosa sia la
logistica…
È
probabile che, su quell’aereo, abbia detto che non ricordavo
cosa fosse, ma non che ne ignoravo il significato! –
sto urlando, lui sta camminando verso di me…lo vedo
avvicinarsi sempre di più.
-
Non
tollero che mi si dica che non sono all’altezza della
situazione, io sono Bulma Brief, la socia maggioritaria di una delle
aziende più ricche e produttive del mondo!
–
Mentre
parlo continua a fissarmi…
Ma
perché mi fa quest’effetto strano? Come se
ricevessi un cazzotto nello stomaco.
Io
imperterrita continuo a blaterare:
-
Non
permetterti mai più di …
-
Apre
la bocca per parlare, ma non gli esce parola, si avvicina a me sempre
di più, mentre parlo mi mette una mano al lato del viso
e…
Oh
Mio DIO! Oh Mio DIO! Oh Mio DIOOOO!
Sento
la sua bocca umida avvolgere la mia, ho gli occhi aperti e vedo i suoi
neri come il carbone, luccicano…
Sento
un tumulto nella mia testa, tanti pesci che guizzano nello stomaco, i
battiti del mio cuore aumentano a dismisura, il mio respiro si
velocizza…
Mentre
gioca con le mie labbra mi riscopro ad aprire anch’io la
bocca…
Ma
cosa sto facendo? Sono forse impazzita? Bacio un tizio che non sopporto
e che…
Dio
come bacia bene!!
Chiudo
gli occhi e mi lascio andare, continuo ad accarezzargli la lingua con
la bocca…
Poi
all’improvviso si stacca da me e io riapro gli occhi, vedo
che mi da le spalle… mi sento le labbra gonfie e le gambe
molli!
Mi
rendo conto all’improvviso di ciò che ho fatto e
mi sento un inutile donnetta superficiale… avrei dovuto
rifiutare il bacio e mollargli un sonoro ceffone!
Mi
pizzicano gli occhi, sento il naso che comincia a colarmi, tiro un bel
respiro e raccolgo tutte le scartoffie sparpagliate sulla scrivania.
Mentre
traffico con le mie cose, Vegeta si è avvicinato al
finestrone senza mai voltarsi verso di me…
Una
volta presa la Balenciaga e la ventiquattrore dico all’uomo:
-
Fisserò
un appuntamento con il tuo tirapiedi…
-
Ed
esco fuori.
Uscendo
dal palazzone, mi sento tutta sottosopra, come una di quelle palle di
vetro con la neve finta dentro… Ero un paesino tranquillo,
stavo così bene prima nella mia disordinata monotonia,
quando è arrivato quel Vegeta a darmi una scrollata e adesso
ci sono fiocchi di neve che turbinano ovunque senza sapere dove posarsi.
Prendo
un taxi. Non ho intenzione di camminare a piedi e di rovinare i miei
Hermes!
Appena
arrivo a casa mi stendo sul divano, mi guardo intorno e il mio occhio
cade su qualcosa che attira la mia attenzione…
Qualcosa
di patinato e colorato… il giornale che ho comprato
all’aeroporto circa una settimana fa, quello dove
c’è l’articolo “cose da fare
prima di arrivare ai trenta”… ripenso in fretta
alle cose accadute negli ultimi quattro giorni: i segreti
sull’aereo, la rottura con Yamcha, il bacio con
Vegeta… questo giornale mi ha cambiato la vita!!
Non
riesco a trattenere le lacrime che copiose solcano il mio viso ormai
coperto soltanto da un filo di trucco.
Sono
una stupida… una stupida… stupida!
Batto
i pugni sul cuscino del divano come una bambina cui è stato
tolto il gioco preferito, scrollo la testa e le ciocche di capelli si
attaccano sul volto bagnato dalle lacrime…
Mi
passo le mani sul viso e intravedo tra le dita una figura familiare...
Stacco
le mani dalle guance arrossate e le vado incontro
abbracciandola… soltanto lei mi conosce meglio di chiunque
altro, solo con lei posso sfogare le mie frustrazioni e sono sicura che
lei mi darà giusti consigli.
-
Oh
Chichi!
– riesco solo a dire tra i singhiozzi.
Ringraziamenti:
ringrazio che
legge, che ha messo la storia tra i preferiti e chi recensisce:
cicciottina:
Ciaooooo Cicci, ma
non sai quanto mi fa piacere ricevere le tue recensioni, non hai idea!
Sono contentissima dei complimenti che mi fai, davvero!
Mi ha fatto
piacere che lo scorso capitolo, quello da parte di Vegeta, ti sia
piaciuto.
Spero che
l’evolversi della storia sia intrigante e che ti piaccia. Un
bacio forte
trullitrulli:
Ciaoooo, hai un
po’ ragione sul fatto di star creando un Vegeta troppo
viziato nei capitoli dedicati a lui… prometto che
cercherò di renderlo meno principino altezzoso! Cmq sono
stata contenta che il capitolo ti sia piaciuto.
Un kiss
Nanatsu:
Teso mi mancava la
tua rece su quella gran culo di cenerentola! Hai davvero ribaltato
tutto quello che mi sta davanti!! Questo cappi ti piace? Un bacione
Tadb Iza
|
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Capitolo 12 *** Non è poi così str..za!! ***
Questo
capitolo è di transizione, sto preparando il terreno per i
prossimi.
Dove
eravamo rimasti…
Stacco
le mani dalle guance arrossate e le vado incontro
abbracciandola… soltanto lei mi conosce meglio di chiunque
altro, solo con lei posso sfogare le mie frustrazioni e sono sicura che
lei mi darà giusti consigli.
- Oh
Chichi! –
riesco solo a dire tra i singhiozzi.
Non
riesco a fermare le lacrime, è inevitabile non ce la
faccio…
Le
sento uscire dagli occhi, solcarmi le guance e cadermi sulle
labbra… sono salate e calde… che schifo!
Nonostante
le trovi disgustose non riesco a smettere di piangere.
Mi
ritrovo a singhiozzare tra le braccia della mia migliore amica e lei
continua a stringermi e accarezzarmi le spalle.
- Sfogati,
piangi finchè vuoi, poi, quando vorrai smettere mi
spiegherai –
mi sussurra nell’orecchio.
Alzo
la testa dalla sua spalla, tiro su col naso e mi stacco da lei.
-
Io… io…
- non so neanche io da dove cominciare, non so nemmeno
perché sto piangendo.
- Sono una
stupida! –
i miei occhi si muovono in cerca di una scatola di fazzolettini di
carta, ma non la vedo. Me ne porge uno Chichi.
- Allora
spiegami: perché sei una stupida?
– mi chiede sedendosi sul divano e portandomi vicino a se.
-
Quest’ultima
settimana è stata un incubo
- comincio
- davvero?
– dice
- No,
cancella tutto. È stata un VERO incubo. –
- ma cosa
è successo vuoi spiegarti? –
- Okay –
respiro profondamente, mi pulisco il mascara sciolto sotto gli occhi,
mi liscio i capelli all’indietro, chiedendomi da che parte
iniziare.
- Okay,
Okay, ricordi quel volo orribile che ho fatto tornando dalla
Città del Nord la settimana scorsa? –
- Si, e
Yamcha ti è venuto a prendere all’aereoporto e poi
ti ha chiesto di venire a vivere con te, ma tu hai preferito non solo
declinare l’invito ma rompere definitivamente…
mmm… si ricordo! –
- Si,
beh… - mi
schiarisco la gola.
-
Prima
di questo. C’era… c’era un uomo
sull’aereo. Gli stavo seduta vicino. L’aereo ha
cominciato a ballare.
– mi mordo il labbro inferiore - Il fatto
è che io ho pensato onestamente che saremmo morti tutti
quanti e che lui sarebbe stata l’ultima persona che avrei
visto da viva e… e… -
-
Oh
Mio Dio! –
si porta entrambe le mani alla bocca - Non avrai fatto
sesso con lui?-
- Peggio.
Gli ho raccontato tutti i miei segreti. –
Mi
aspetto che Chichi agghiacci o comunque commenti con qualche parola
tipo “Oh no!” ma lei si limita a fissarmi con
espressione vuota.
- Quali
segreti? -
- I miei
segreti, sai… -
Mi
studia come se le avessi confessato che ho un occhio di vetro.
- Tu hai
dei segreti? -
- Ma certo
che ho dei segreti!
– ribatto - Tutti ne abbiamo.
–
- Io no!
– replica pronta con aria offesa. – Io non
ne ho! –
- Invece si
– dico
- Tipo?
–
-
Tipo… tipo…
- comincio a contare sulle dita. – Uno, non hai ma
detto a tuo padre che hai lavorato una settimana nel Pub alla 13a Av.
- Ma
è successo un secolo fa!
– ribatte, sdegnata.
- Due, non
hai mai detto a Goku che speri che lui ti chieda di
sposarlo… -
- Non
è vero! –
esclama arrossendo - beh, d’accordo,
forse è vero. –
- Tre,
quando quella volta al provino per l’agenzia di catering
sostituisti la paprika con il peperoncino pur di non far superare la
prova all’altro cuoco. –
-
Quattro… -
- Smettila!
–
mi ordina tutta agitata.
- Hai visto
anche tu hai dei segreti. Tutti ne abbiamo.
– gli dico soddisfatta.
-
D’accordo, d’accordo, hai dimostrato la tua tesi,
ma non capisco dove sta il punto di tanta disperazione. Hai detto i
tuoi segreti ad un tizio che hai conosciuto in aereo.-
Conclude
infine allargando le braccia a voler dire “e allora
?”
- Questo
tizio, non era solo sull’aereo, ma davanti c’era il
suo pseudo-capo! -
- ahhh,
quindi hai spifferato tutto non a una, ma a due persone? –
- Si ma
questo “capo” si è rivelato
molto vicino a me! –
- Dici sul
serio -
la mia amica spalanca gli occhi - E chi è?
–
- Vegeta
S.! –
- Accidenti
–
lei aggrotta la fronte, riflettendo per qualche istante poi
dice
-
In
fin dei conti a te cosa importa se sa alcune cose su di te? –
- Chichi
non si tratta di alcune cose.
– mi sento arrossire leggermente. – Si tratta di TUTTO.
–
-
gli
ho confessato che… -
a mano a mano che li elenco la mi voce si affievolisce, vedo che Chichi
mi fissa inorridita… meno male che ho omesso quelli su Goku!
- Bulma. –
mormora
alla fine
- Hai mai
sentito parlare del concetto di riservatezza? –
- Ma io non
avevo intenzione di raccontargli tutte queste cose. –
ribatto sulla difensiva. – E che mi sono
uscite così, l’aereo si muoveva tantissimo, e tu
sai quanta paura ho delle turbolenze.-
- Comunque
questo è solo l’inizio di questa orribile
settimana… -
continuo di nuovo con la voce rotta e le lacrime che se ne stanno li in
attesa di uscire.
- Beh
allora continua e non piangere altrimenti non riesco a capire
–
- Ho
incontrato Vegeta quella sera al locale… ricordi?
–
Lei
annuisce con la testa.
- Beh anche
il giorno in cui ho lasciato Yamcha lui è apparso
magicamente nella mia vita.
– incrocio le braccia e mi lascio andare sul divano.
- e di
grazia, mi spiegheresti come? –
- Avevo
fatto colazione ad un Bistrot e il proprietario mi ha chiesto, come
favore, di portare la colazione ad un tizio, visto che i suoi ragazzi
erano impegnati… io presa dal mio “buon
cuore” ho accettato, ma mai immaginavo che il tizio era
Vegeta e che era stato lui a volermi. –
- E tu? Non
hai fatto una grinza? Scommetto che gliel’hai fatta pagare?
–
-
beh… diciamo di si! gli ho lasciato sulla sua porta di casa
un piccolo ricordino! –
- Poi,
però ho dovuto rincontrarlo oggi per l’accordo e
lui… -
- Ti ha
minacciato? –
-
No… -
- Ti ha
ricattato? –
-
No… -
- Ti ha
violentato?-
-
Beh… -
- Dio Bulma
ti ha violentato e tu me lo dici così, dobbiamo denunciarlo.
– si alza di scatto, cerca di afferrare il telefono, ma
prontamente la blocco
- Chichi,
non mi ha violentato, mi ha soltanto baciato. –
- oh.-
dice e si risiede posa il telefono e mi guarda di nuovo con
quell’aria vaga e indifferente.
- Ti ha
baciata e ti disperi così? AHAH! Bulma quello è
lo scapolo d’oro dell’intero pianeta, lo chiamano
il principe, e tu? Cosa fai? Piangi perché un bel pezzo di
manzo ti ha baciato! Prendila come un gioco, si è divertito
e ti sei divertita… -
ci pensa un po’ su - bacia bene?
–
- Da
Dio…-
- Credo che
mi sia anche un po’ piaciuto! –
concludo infine.
Chichi
non dice una parola, mi fissa con la testa appoggiata alla mano destra
e con la sinistra si mantiene il gomito, ha uno sguardo indagatore,
cerca di carpire qualcos’altro, infatti…
-
Si,
si, adesso ho capito: a te piace! Ti piace questo tizio, ti piace anche
il suo comportamento un po’ scorbutico e schivo.
– ammette convinta annuendo anche con la testa.
Si
alza, va verso la cucina e continua -
quest’uomo ti intriga, ma hai paura che sia solo una tua
fantasia, per questo piangi e ti penti del bacio che hai ricambiato! -
La
seguo con lo sguardo, sta prendendo caffettiera e caffè dal
mobile centrale…
-
Non
è vero! -
sbotto. Chichi si volta e mi scruta. – okay, l’ho
ammetto un po’!
- posa la caffettiera sul tavolo si avvicina e continua a
scrutarmi. – D’accordo,
mi piace, è così sexy!
- ammetto infine!
- Lo
sapevo! Lo sapevo! –
simula uno strano balletto sulle punte e io scoppio in una
sonora risata… lei è unica, mi ha
ridato il buon umore!
La
mattina seguente ho un unico obiettivo: evitare Vegeta!
Trasferirò
tutta la procedura per l’acquisizione nelle mani di Crilin di
cui mi fido ciecamente e poi tornerò alla mia vita normale.
Appena
salgo le scale che portano alle ascensori della C.C. sento una strana
sensazione come se… Oddio è Yamcha proprio li
vicino, di spalle. Che ci fa qui? È proprio
l’ultima persona che voglio incontrare!
Molto
lentamente arretro di qualche passo cercando di non fare rumore con i
tacchi e di non compiere qualche movimento brusco che possa attirare la
sua attenzione, mi passano diversi dipendenti mentre scendo in
retromarcia le scale, mi lanciano occhiate strane. Devo andare via da
qui.
Appena
mi ritrovo lontano dalla sua visuale mi sento un po’ meglio,
prenderò le scale. Proprio non ho intenzione di sorbirmi
scuse e ripensamenti, voglio proprio evitare scenate isteriche e
piagnistei…
Proprio
mentre sto arrivando all’enorme scalinata laterale mi
blocco… sento la sua voce, sta parlando con Crilin e la
sento sempre più vicina.
Merda.
Non c’è nessun posto in cui possa nascondermi.
Senza
pensarci due volte corro nell’atrio e verso le porte a vetri
dell’entrata, le spalanco e mi fiondo fuori, faccio i gradini
di corsa, mi allontano di almeno una decina di metri e li mi fermo,
ansimando
Resto
li sul marciapiede sotto il sole del mattino chiedendomi per quanto
tempo abbia intenzione di rimanere nell’atrio.
La
cosa è davvero ridicola. Non posso passare
l’intera giornata qui.
E
invece si!
Forse
è meglio evitare di andare a lavoro stamattina,
probabilmente la presenza di Yamcha è stata un segno del
destino!
C’è
proprio dall’altro lato della strada la caffetteria, forse
è il caso di prendere un bel caffè lungo, magari
sorseggiarlo camminando per le vie brulicanti di donne in tailleur e
uomini in cravatta, crogiolandomi nella consapevolezza che da oggi
sarà tutto finito sia con Vegeta che con la S&Y Corp.
Mentre
sono ferma al semaforo in attesa, sento una leggera pressione sulle
spalle, la prima cosa che mi viene in mente è un pensiero
omicida su Yamcha, ma voltandomi carpisco un profumo di donna molto
forte e intenso, quasi da voltastomaco.
Oh
No!
- Ciao
Bulmaaaa, come va? –
quella sua vocina stridula… grrr…
- Ciao
Ceighteen, va tutto bene a te? –
dico a denti stretti e con un sorriso da un lato a l’altro
dell’orecchio.
- Si, certo
benissimo. Senti Bulma… ti va di prendere un
caffè insieme? –
Cosa?
ho sentito bene? Vorrebbe trascorrere un po’ di tempo con me?
Probabilmente
avrà in mente di mettermi nel caffè qualche
veleno particolare per topi!
Beh
in fin dei conti se tengo sempre d’occhio il mio
caffè e non mi allontano dal tavolo posso farlo.
- Okay
Ceighteen, è verde andiamo? -
Nella
caffetteria aleggia un invitante profumo di caffè tostato e
brioche, il cameriere ci fa strada verso uno dei tavolini in fondo
vicino la vetrina.
Mi
siedo e vedo che anche la stronza si sta accomodando.
Prendiamo
i nostri menu e ordiniamo due caffè schiumati a testa, una
caraffa di premuta d’arancia e due bei muffin con le gocce di
cioccolato!
Ho
scoperto che anche a Ceighteen piacciono in maniera considerevole i
muffin e la premuta d’arancia.
Dopo
che il cameriere, prese le ordinazioni, va via, Ceighteen inizia
- Bulma,
senti… devo farti le mie scuse più sincere!
È da un anno che lavoro nella tua azienda ed è un
anno che sgomito pur di arrivare ai vertici, mettendo sotto i piedi
anche persone influenti e i miei stessi superiori.
Mi dispiace
di averti creato problemi. -
Giocherella
con un lembo del tovagliolo di carta, la vedo imbarazzata mentre
confessa queste cose.
Io
sono attenta ma poco consapevole di ciò che mi sta dicendo.
-
Nell’ultimo anno, ho sempre cercato di toglierti clienti e
accordi, ho voluto metterti in difficoltà! -
Fa
una piccola pausa, tira un respiro e va avanti
- Ma non
sono stata attenta nel capire che tu sei il capo e nonostante io ti
rubassi scena eri comunque tu ad essere in prima linea, in poche parole
mi sono accollata lavori che non mi hanno portato a nessun tipo di
gratificazione personale, ho combattuto contro i mulini a vento! -
Infine
dice con un filo di voce: - Puoi perdonarmi
Bulma? -
Oh
– oh, la stronza dagli occhi di ghiaccio si è
rivelata poi non tanto stronza e mi sta addirittura pregando di
perdonarla… mmm… sto avendo la mia piccola
vittoria personale.
Mi
sto gonfiando d’orgoglio, mi riempio di gioia, sono
traboccante di felicità, vorrei alzarmi e fare quello stesso
balletto che fa di solito Chichi per farmi ridere.
Ho
un irrefrenabile voglia di urlare: “AH BRUTTA STRONZA TI SEI
RESA CONTO DI ESSERE PROPRIO… PROPRIO…
PROPRIO… UNA STRONZA!”
Poi
il mio livello di adrenalina improvvisamente cala e mi rendo conto che
devo darmi un contegno.
-
beh… - comincio
ma lei mi interrompe
- Non ti
chiedo di farlo subito, so che devo conquistarmi la tua fiducia, per
questo ti ho chiesto di prenderci questo caffè insieme.
Voglio metterti in guardia su qualcosa d’importante.
–
- Okay,
dici. – la
fisso
- Come sai, prima di
approdare alla C.C. lavoravo al servizio della Cybor Corp., un posto
con un elevato livello di testosterone dove le donne devono
guerreggiare per poter fare strada. Li, ho potuto vedere quanto fosse
gretto e squallido il mondo degli affari.
Conobbi,
durante una riunione per un accordo, Freezer e i suoi soci minoritari
tra cui un certo Vegeta S. –
Ho
un piccolo sussulto allo stomaco nel sentir pronunciare il suo nome.
- Li mi
resi conto che qualcosa non andava tra i due... -
- Due
caffè schiumati, aranciata e muffin per due splendide
ragazze. –
esordisce un altro cameriere porgendoci il contenuto del vassoio e
interrompendo l’interessantissimo discorso della
“stronza”.
Eehh
si, nonostante si sia scusata e mi stia rivelando cose abbastanza serie
non riesco a fare a meno di chiamarla con la sua famosa etichetta!
Finito
di riempirci il tavolo di tazze, bicchieri e piattini, il cameriere si
allontana e Ceighteen continua a parlare
- come ti
dicevo, tra loro non scorreva buon sangue, ogni cosa che uno diceva
l’altro si opponeva, scambiandosi una serie di frecciatine e
tanti sguardi carichi d’ odio.
- Dopo poco
tempo, prima della conclusione dell’accordo girò
voce che Vegeta avesse lasciato la ICECORP e tutti raccontavano
quest’evento come fosse lo sbarco sulla luna! Questo fatto
m’incuriosiva così decisi di fare una ricerca
approfondita su questa situazione molto strana, infatti non mi
sbagliavo c’è qualcosa sotto che tu non hai idea.
–
Mi
blocco mentre sorseggio il mio caffè e guardo la bionda un
po’ perplessa, nella mia testa continua a girare una domanda:
perché me lo sta dicendo? Qual è il suo scopo?
- Adesso ti
starei chiedendo perché ti dico tutto questo…
Ecco,
appunto!
-
Beh… venendo nel tuo ufficio la settimana scorsa non ho
potuto fare a meno di notare sulla tua scrivania un plico con su
scritto ICECORP e subito l’ho collegato all’accordo
con Vegeta… Bulma sta molto attenta, Freezer è
capace di tutto pur di ottenere ciò che vuole. –
Mi
sta davvero facendo paura, smetto di sbocconcellare il mio muffin
- Vedi
Ceighteen, ho parlato con Crilin e lui mi ha assicurato che non corro
nessun pericolo. -
Noto
che arrossisce leggermente e abbassa un po’ lo sguardo
- So che
hai parlato con Crilin, me l’ ha detto, tu però fa
attenzione.
In ufficio
ho ancora la cartellina con tutte le ricerche su di loro, se vuoi darci
un ‘occhiata possiamo andare. -
Credo
di averle rivolto un occhiata atterrita poiché subito ha
aggiunto con un leggero sorrisino agitando le mani:
- Ah! Credo
che Yamcha sia andato via, ho convinto Crilin ad attirare la sua
attenzione e dirgli che tu non venivi al lavoro oggi, bene no? -
Mi
fa un occhiolino…
Forse
non è poi tanto stronza, credo che la perdonerò!
Sono
seduta alla mia scrivania, davanti a me ci sono tanti documenti su
Vegeta e su Freezer, comincio con il primo:
Vegeta
è uomo bianco di circa 25 anni…
25
anni? Faccio un veloce calcolo dalla data del fascicolo e scopro che
Vegeta ha 28 anni.
Bene!
Continuo:
Nato
nell’omonima città è stato chiamato
così per tradizione paterna anch’egli con lo
stesso nome.
Per
quanto riguarda il cognome è tuttora un mistero.
Alla
tenera età di quattro anni…
Sento
bussare alla mia porta, chiudo il fascicolo, lo metto nel primo
cassetto della scrivania.
E
adesso chi sarà?
Mi
avvicino alla porta e la apro e…
Ho
potuto evitarlo stamattina, ma adesso no!
- Ciao
Bulma. -
- Ciao
Yamcha -
Continua...
Lo studio pre
– esame è più intenso e stressante, ho
la testa tra lo studio, lavoro, le fic… Aaaaa….
Spero che questo capitolo non sia stato poi così
cattivo… fatemi sapere… snif-snif!
Ringrazio
come sempre tutti quelli che leggono, quelli che hanno messo la storia
tra i preferiti e chi recensisce:
nightwish4ever: Eeeee,
quanto sei drastica! Non potrei mai picchiarti, ne tantomeno toglierti
internet, per una recensione poi… sarebbe troppo!
(Okay, se non recensisci
questo capitolo manderò qualcuno a sopprimerti! Oddio sto
scherzando!!)
Un bacione forte.
Cicciottina: Ciao Cicci,
spero che questo capitolo lo leggerai anche se non hai il
computer… sigh… me triste! Cmq mi auguro che
potrai presto farlo e che sia di tuo gradimento! Un bacione di conforto!
Nanatsu: ciao Tesoro,
letto? Piaciuto? Ma perché nn ci becchiamo mai?
Beh… fammi avere al più presto tue notizie. Tadb
Iza
trullitrulli: Ciaooo,
hai visto anche Chichi ritiene che Vegeta sia un gran pezzo di manzo!
Eheh… cmq spero davvero che il capitolo ti piaccia un
po’! un Bacione
|
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Capitolo 13 *** La scatola dei ricordi? In beneficenza! ***
Dove
eravamo rimasti...
Mi
avvicino alla porta e la apro e…
Ho
potuto evitarlo stamattina, ma adesso no!
-
Ciao
Bulma. -
-
Ciao
Yamcha -...
Un solo pensiero mi
balena in mente: devo assolutamente liquidarlo!
Ancora
sulla soglia
della porta, con le gambe incrociate, non ho nessuna intenzione di
smuovermi, ma è inevitabile che debba farlo.
È
lontano da me almeno cinquanta centimetri, intreccia le dita delle
mani… patetico!
- Vorrei parlare con
te, sono venuto stamattina ma Crilin mi aveva detto che non
c’eri. –
- eheh…
invece…eheh… eccomi qui! – mi
sorprendo a dire fra i denti soffocando una risatina isterica.
Mi sta
venendo una sorta di prurito su per le braccia, forse sto diventando
allergica alla vicinanza di Yamcha…
- Beh, adesso sono
qui! Devi dirmi qualcosa d’importante? -
Dai
muoviti, fa presto… devo leggere la vita di…
mmm… Vegeta!
- Oh, niente di
importante, solo parlare un po’ -
Si avvicina
e vengo
inondata da un intenso profumo di dopobarba, ha un odore sgradevole,
sembra quello usato dagli ultrasettantenni! Oh mio Dio! Ma quanto se ne
è messo? È nauseante!
Mi
allontano di scatto da lui: il dopobarba mi sta invadendo i
polmoni… credo che potrei morire soffocata!
“Presidentessa
della Capsule Corporation morta asfissiata nel suo ufficio: trovate
tracce di dopobarba per vecchi negli alveoli polmonari”
Potrebbe
essere il titolo dell’articolo di copertina del giornale
nazionale di domani.
Bene! Forse
è
meglio se usciamo dall’ufficio, stare all’aria
aperta
diminuirà le possibilità di morire.
- Oh, capisco, bene,
che ne dici di uscire e camminare un po’? -
- Certo, proprio
quello che volevo! Entrare nel tuo ufficio mi avrebbe
rattristato… -
Ah-ah…
allarme afflizione…
- Okay,
d’accordo, allora prendo la borsa e usciamo - meglio
sdrammatizzare.
Faccio una
breve corsa,
per quanto i miei decolté Loboutin me lo permettano, prendo
la
Luis Vuitton e mi avvio verso la porta, ma a metà strada mi
viene in mente il prezioso plico su vegeta, così torno
indietro,
lo prendo dal cassetto e lo infilo nella mia stratosferica borsa.
Ora
è meglio se
esco subito prima che questo orrendo odore si salvia misto a pino
silvestre invada il mio immacolato studio.
Nei
corridoi, nell’ascensore e perfino nell’atrio
Yamcha non dice una parola… non doveva parlarmi?
Attraversate
le porte a
vetri sento l’aria frizzantina che mi sferza sul viso, lui
continua camminare senza fiatare… mi sta dando sui nervi
questo
suo mutismo.
Mi chiedo
se è il
caso che debba dire qualcosa, ma scaccio subito questo pensiero,
aspetterò che lui parli e mi limiterò a
rispondere
annuendo o rifiutando. Stasera mi sento al quanto pigra di
parole… strano vero?
Camminando
nel silenzio
più assoluto la mia mente continua a vagheggiare: carini
questi
stivali di quella ragazza alla fermata dell’autobus, devo
andare
in un centro benessere per un bel manicure, una ceretta… ad
un tratto arrossisco perché penso a
Vegeta…mmm…
Scuoto la
testa, oh Bulma non pensare a certe cose.
All'improvviso mi
viene in mente come un ricordo sfocato che sto
camminando per strada e non sono sola, c’è Yamcha
vicino a
me, lo guardò sottecchi, sta camminando con aria torva, come
se
stesse preoccupato per qualcosa…
- Allora, come stai?
– gli dico avvolgendomi meglio nel mio trench e stringendo le
braccia. Mi giro e gli rivolgo uno dei miei sguardi più
eloquenti.
Si tocca la
fronte e
farfuglia qualcosa… non riesco a capire, ho paura che
cominci a
sudare freddo e gli venga un attacco convulsivo.
- Sto bene, anzi
benissimo… ho alcune cose da darti! -
È
soltanto questo? Deve darmi delle cose?
Devo
ammettere di essere
rimasta un po’ delusa, mi aspettavo una scena tipo quei film
strappalacrime in cui il personaggio scaricato torna pentito dalla sua
ex e la supplica di tornare insieme e lei riscopre di averlo sempre
amato e dice di si… ma questa è
un’altra storia!
Credo che
potrei anche strozzarlo se si permettesse di fare una cosa del genere!
Ma non lo
fa, fiuu!
Con molta
tranquillità comincia a raccontarmi di essere stato
scritturato
da una squadra di baseball come allenatore, mi sta riempiendo la testa
di parole tipo: Dug-out, bulpen, inning… che palle!
Mi conduce
alla sua
auto, sono davvero stupita, non fa cenno della nostra storia, non dice
una parola su di noi… possibile abbia preso così
bene la
rottura?
Apre la
macchina e ci si infila dentro.
- Sono delle
sciocchezze che Goku non ha preso con il resto della tua roba -
La voce
è sommessa perché continua a frugare nella
macchina.
- ecco fatto!
– adesso mi sta porgendo uno scatolone vecchio e un
po’
strappato, con sopra stampato ancora il vecchio logo Capsule Corp., lo
guardo esterrefatta: cosa sarà?
Mi affaccio
dentro e…
Non riesco
a credere ai
miei occhi, li dentro ci sono cose che appartengono ad un passato ormai
troppo remoto per essere ricordato. Alzo gli occhi e incrocio quelli
del mio ex.
- Ma dove hai preso
questa roba? - lui mi
guarda e fa un leggero sorriso.
- Ognuna
di queste cose è legata ad un episodio particolare, due anni
fa
volevi darle via, le mettesti in questo scatolone e mi chiedesti di
buttarle, ma io non ne ho avuto mai il coraggio! –
Eh si,
sempre il solito rammollito codardo!
E adesso
cosa me ne faccio di queste cianfrusaglie?
Oh! Mi
è venuta
un idea, appena se ne sarà andato il perdente rammollito
andrò alla bancarella di beneficenza nel piccolo parco qui
vicino e devolverò tutto ai poveri… Ho davvero un
buon
cuore!
- Oh
grazie, grazie davvero Yamcha, sono… senza parole! Davvero,
grazie per avermi riportato il mio… il mio…
scatolo! - Gli regalo un
sorriso radioso e uno sguardo amichevole, ma lui mi fissa.
- Sei sicura di aver
apprezzato il mio gesto? –
- Oh si, si, certo.
Ho apprezzato tantissimo, talmente tanto che non vedo l’ora
di frugarci dentro per tuffarmi nei ricordi! –
Si
altroché, non vedo proprio l’ora di buttare via
tutte queste stronzate!
Lui sembra
l’abbia bevuta, infatti ricambia il sorrido e mi saluta.
Quando vedo
l’auto
allontanarsi dal marciapiede e dalla mia visuale, mi viene un impulso
irrefrenabile di lanciare questo stupido scatolo lontano e pregare che
qualche tir ci passi sopra frantumandolo in mille pezzi.
Poi ripenso
ai bambini poveri e mi avvio verso il parco…
Mentre
cammino arranco, questo coso è davvero pesante, cosa mai ci
sarà dentro?
Vedo sul
lato del
piccolo sentiero a ciottoli delle graziose panchine in ferro battuto,
decido di riposarmi un po’, appoggio il contenitore a terra e
mi
siedo…
Tiro un bel
respiro e mi
lascio cadere sullo schienale della panca, alzo gli occhi e vedo il
cielo arancione… caspita è già il
tramonto.
Mi giro
verso lo scatolo a terra e senza pensarci due volte, comincio a
frugarci dentro...
Ci
sono cose
assurde, bicchieri da cocktail, maglie scolorite, addirittura degli
inviti in discoteca, oddio cos’è questo? Morta
dalla
curiosità alzo quello che sembra una pesante maglia nera, ma
in
realtà è: un vestitino di Halloween da
coniglietta!!
È
soltanto un body, con un papillon sul collo e una piccola coda a
batuffolo proprio sul fondoschiena. OH MIO DIO!!
Questo
l’ho indossato per la festa di Halloween l’ultimo
anno di college. Dio mio quant’è volgare!
- Carino! Molto Sexy! -
Ma
chi…
Mi cade
l’indumento a terra, vedo che una mano si abbassa per
raccoglierlo, alzo lo sguardo e non riesco a credere ai miei occhi, il
mio cuore fa un battito in più: Vegeta!
Ho la mente
confusa, non
so cosa fare, ho caldo e freddo contemporaneamente. Resto interdetta,
lo fisso con la bocca semi - aperta… ha di nuovo
quella
maglia nera e la targhetta militare che gli si appoggia sui pettorali
scolpiti
- Allora lo rivuoi
questo? – mi
porge il vestitino. Mi alzo di scatto.
Lo prendo e
lo fiondo di nuovo nella scatola.
- Scommetto che con
quel costumino è molto semplice trovare il punto G! –
Mi sento
avvampare, sono stupita, non credevo che ricordasse anche questo.
Mi
affiorano alla mente i ricordi del bacio che mi ha dato nel suo
ufficio, ho un brivido lungo la gambe.
Mi immagino
la scena,
noi due soli, stavolta nel mio ufficio, con un braccio butta a terra
tutto il disordina che c’è sulla scrivania, poi mi
prende
per i fianchi e comincia di nuovo a baciarmi…
Okay,
basta! Devo riprendere il controllo della situazione.
- Allora, cosa ci fai
da queste parti Vegeta? – dico
non curandomi della sua affermazione.
- Non sono cose che
ti interessano! –
risponde guardandomi negli occhi.
Mi sento
tutta un fuoco
di rabbia, se potessi esternare la mia energia credo che potrei
bruciare tutto ciò che mi è intorno.
Sto per
controbattere, apro la bocca per replicare, mi gonfio, ma…
non gli dico niente!
Credo di
aver capito
come prenderlo, massima calma, tanto con le maniere forti non ottengo
nulla. Dovrò addolcirlo con il mio savoir affair, sono o non
sono considerata dai tabloid la donna più sexy della
città dell’ovest?
- Beh, allora che ne
dici di prendere un caffè? Te lo offro io. - dico con tono
accomodante.
- No! –
risponde secco – Meglio stasera a
cena al Four Season, alle 21.00 –
conclude con l’indice alzato.
Noto solo
in questo
momento una fasciatura al polso sinistro, con una piccola macchia
rossa, che strano l’altro ieri non ce
l’aveva…
- Ehi, Vegeta,
cos’hai fatto al polso? - cero di toccarlo
ma lui si ritrae.
- Non sono affari che
ti riguardano, non toccarmi! – mi
risponde brusco.
Si gira e
sussurra. – A stasera, porta i
documenti per l’accordo! –
comincia a correre e si allontana.
Sento un
senso di freddo
e di inadeguatezza, un nodo mi stringe la gola, cerco di deglutire e
metabolizzare ciò che ha detto: stasera Four Season, ore
21.00,
portare i documenti per l’accordo e… non toccarmi!
Sento una
sensazione di gelo, per quale motivo non ha voluto che lo toccassi?
Come un
automa riprendo
lo scatolone da terra, lo richiudo e mi avvio alla strada, le
porterò a casa queste cose poi, domani, le darò
in
beneficenza!
Appoggio lo
scatolone a
terra e infilo la chiave nella serratura ma non faccio in tempo a
girare la chiave che la porta si apre da dentro ed esce Chichi che mi
salta letteralmente addosso abbracciandomi stretta.
- Oh Dio Bulmaaaaa!!! - mi
urla nell’orecchio. – Sono stata
promossaaaa!!! -
Smette di
abbracciarmi, e mi guarda: - Beh
non proprio promossa, visto che già sono capo chef
ma… mi
hanno proposto la direzione di un grosso progetto di catering! –
Dice mentre
mi prende lo scatolo da terra e lo porta dentro.
- Mamma mia, Bulma
cosa c’è dentro questo coso pesantissimo. –
esplode quando mette finalmente quell’orrore sul tavolo della
cucina.
- Poi ti spiego con
calma… ma dimmi come hai fatto? Con chi lavorerai? Da quando? – sputo
a raffica una serie di domande.
- Me l’ha
proposto una nota azienda di catering, lavorerò con tanta
gente famosa e dalla settimana prossima! –
- Aaaaaaaaaaa! Ma
è stupendo! – faccio
dei piccoli saltelli di gioia.
- Davvero
fantastico!!! Ma adesso dimmi di quel cataplasma che ti sei portata
dietro, cos’è? –
- È
uno scatolo pieno di cianfrusaglie che mi ha portato Yamcha
oggi
a lavoro, sono ricordi… beh domani li porterò
sulle
bancarelle per i poveri. –
Un sorriso
birichino nasce sul volto della mia amica.
–
wow voglio vedere -
comincia a scavare nello scatolone e comincia a ridere a crepapelle.
Nel
frattempo mi prendo dei biscotti salati e comincio a sgranocchiarli sul
divano.
- E questo
cos’è? Il costume di Halloween di una porno
– star? – caccia
il vestitino da coniglietta e continua a ridere quasi piangendo.
- No! Veramente era
il mio costume all’ultimo anno di college! – dico
un po’ stizzita
- Comunque ho un
appuntamento –
aggiungo
Chichi
smette di ridere all’improvviso e mi fissa stupita
- beh, non proprio un
appuntamento, è una cena di lavoro, al Four
Season… -
- Dici sul serio? -
- Si – Si! –
- Con chi
è questo appuntamento di lavoro? – mi
guarda dritto negli occhi.
- Vegeta S.! -
rispondo cercando di sembrare distaccata.
- Vegeta eh? – ripete
Chichi, perplessa – oh no Bulma, non
dirmi che… -
- Oh no! È
solo un incontro di lavoro -
ribatto - due persone che
parlano di affari. Nient’altro - detto
questo mi accascio sul divano… purtroppo solo affari!
- Hmmm... bene,
allora andiamo a scegliere la mise giusta per questo tipo di occasione! – mi
prende per la mano e mi conduce un camera mia.
Sono le
18.30 ce la farò per le 21.00?
Salve eccomi
di nuovo... altro capitolo...
Ringrazio come
seeempreeee coloro che: leggono
coloro che: mettono la
storia tra i preferiti
coloro che recensiscono:
cri92:
Ciao,
sono davvero contenta che la storia ti piaccia, beh... come
può
Chichi non notare che Vegeta è un bel maschione? Piaciuto
quest'altro cappi? ^^ un bacio
trullitrulli:
Ciao,
non sono poi così modesta!!^^ Cmq Grazie!! Chichi in questa
storia è più libera da pensieri ossessivi verso
il
figlio, più sciolta.... meglio no? Di C-18 non so ancora se
fidarmi o meno...mmm... devo decidere! Allora aspetto un tuo ulteriore
consiglio su quest'altro capitolo... un bacio^^
nightwish4ever:
Ciaaa
Mariii, guarda la tua recensione mi riempe sempre di gioia davvero...
mi mancherebbe se non la facessi!! un bacione - one^^
Nanatsu:
TU...TU...
Brutta St***a...come ti permetti di dire che mi faccio le P***e
mentali? Non è che perchè sei tu io ti risparmio
eh!
Vengo da te e ti spacc la facc'... VIULENZ!!! Come sempre mi fa immenso
piacere ricevere le tue recensioni e le tue stupidate... ti voglio un
casino di bene ammor mi!! un bacio^^
|
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Capitolo 14 *** Però mi piace... ***
Dove eravamo rimasti?
-
Hmmm... bene, allora andiamo a scegliere la mise giusta per questo tipo
di occasione! – mi prende per la mano e mi conduce un camera
mia.
Sono
le 18.30 ce la farò per le 21.00?
Un
appuntamento di lavoro… mmm …. sono al quanto
frastornata, cosa devo aspettarmi stasera? Chichi continua a
trascinarmi per un braccio, riesco appena ad afferrare al mia borsa e
portarmela dietro… come al solito ha una presa
ferrea e quasi mi ferma l’afflusso del sangue alla mano.
Entriamo
in camera mia e mi lascia…Ahhh, sollievo!
Si
volta verso di me e con uno sguardo furbetto mi spinge verso il letto,
mi siedo e quasi non perdo l’equilibrio.
Certo
che è forte!
- Lo so che qui
l’esperta di vestiti sei tu ma stasera lascia fare a me!
- mi dice guardandosi intorno e cominciando ad aprire le ante degli
armadi.
Ho
come uno strano presentimento, non mi suona l’idea che Chichi
decida cosa debba mettere per il mio “appuntamento”
con Vegeta, non vorrei che mi facesse indossare una qualche casacca
colorata con qualche gonna abbinata… brrr!
-
Chichi,
Ma cos…
- cerco di dire
-
Sta
calma, metterò tutto a posto io…-
mi rassicura con un gesto della mano.
- Vediamo
un po’ un appuntamento di lavoro… -
fa un’espressione concentrata poi all’improvviso
scatta e comincia frugare come una forsennata, mi sta facendo quasi
paura!
Oh
mio Dio!
Sta
cacciando di tutto: Abiti, scarpe, tailleur, pantaloni,
camicie…
Li
riversa tutti sul letto… dopo la costringerò con
la forza a rimettere tutto in ordine!
Cosa
c’è? Non mi guardate con quella faccia, lo so che
ho la forza di un’allodola e che sono la persona
più disordinata di questo mondo ma… quando si
tratta di vestiti e scarpe deve essere tutto preciso e perfetto
altrimenti divento una belva!
La
guardo assorta mentre scava nelle mie cose, voglio vedere dove vuole
arrivare…
Rovista,
sposta, butta addirittura a terra… tra poco mi
avventerò su di lei e la strozzerò!
-
Tailleur
crema? Hmm… troppo matrimonio! Ah questo verde? -
mi mostra un anticaglia verde mela.
Lo
guardo bene… è una giacca con le spalline
incorporate e una gonna a plissè lunga alla caviglia, ma il
pezzo forte è il tessuto: in tartan! Si, proprio quello che
usano i suonatori di cornamuse scozzesi!
-
Oddio
NO!
– sono indignata, come ho potuto tenere
quell’orrore nel mio armadio per così tanto tempo?
Quando l’ho comprato dovevo essere proprio impazzita.
-
okay,
allora il tartan no! –
dice riponendolo sul letto.
Abbasso
lo sguardo in quella fiumana di stoffa pizzi e denim sparpagliata sul
mio morbido giaciglio, istintivamente ci affondo le mani e…
che sensazione di benessere… devo andare a fare un
po’ di shopping!
-
Gessato?
– Me ne mostra un altro.
-
Forse
è troppo serio! –
dico alzando la testa poi mi concentro di nuovo a scavare e cerco
qualcosa ma non riesco a trovarlo, è davvero molto strano,
era qui un second… eccolo!
È
un abitino nero Comme De Garçon a tubino lungo alle
ginocchia con un bel taglio trasversale, delle particolari applicazioni
sulla stoffa, una grossa cinta in vita e un “casto”
scollo quadrato…
Ho
deciso che indossare! Stasera devo essere elegante ma sexy e questo
tubino è l’ideale!
Cerco
di tirarlo fuori ma è incastrato tra l’orrendo
tailleur in tartan e la borsa Vuitton che avevo oggi in
ufficio…lo strattono così forte che la borsa si
capovolge e cade dall’altro lato del letto.
-
Cazzo!-
esclamo.
-
Ehi,
non dire parolacce, sai è cattiva educazione! –
mi rimprovera Chichi voltandosi con una faccia indignata, ma riceve
dalla sottoscritta un’occhiataccia fulminea e minacciosa,
così alza le mani e abbassa la testa in cerca di altri abiti.
Scavalco
dall’altro lato del letto, meglio controllare il danno, noto
che la borsa si è completamente rigirata e ne è
uscito tutto il contenuto: penne, il cellulare, la mia filofax, il mio
adorato portafog… una cartellina?!
Che
ci fa una cartellina gialla e lucida nella mia bor… Oh Dio!
Il plico della “Str..” ehmm di Ceighteen!
Me
ne sono completamente dimenticata: dovevo leggere la relazione su
Vegeta!
Rimango
a fissarla inebetita, che devo fare? La leggo o no?
-
Ehi
Bulma mi ascolti? Che ne dici di questo abitino?
-
Chichi
interrompe il flusso dei miei pensieri, mostrandomi proprio
l’abitino Comme De Garçon.
Con
una repentina inversione di marcia mando al diavolo la relazione.
Non
ho intenzione di angosciarmi, voglio soltanto concentrarmi
sull’appuntamento di lavoro!
-
Si,
Chichi, credo che questo vada bene! -
-
Ahhh!!!
– Urla all’improvviso facendomi sussultare, alza le
braccia in alto e mi abbraccia.
-
Lo
sapevo che riuscivo a trovarti l’abito giusto!!! –
Che
carina! È felice per me!
Un
momento? Ha trovato l’abito giusto? Ah, ho capito, lei crede
di avermi consigliato quando in realtà avevo già
deciso! Bene!
Mentre
mi stringe tra le braccia e prego di non morire strozzata come al
solito, decido di non rivelarle la verità!
Sarà
il mio piccolo segreto!
Le
farò credere che sia stata lei a darmi il consiglio giusto!
Non ho intenzione di litigare!
Mi
stacco da lei e le regalo uno dei miei sorrisi più
smaglianti!
Okay
prepariamoci!
Alle
20.30 sono quasi pronta, devo solo finire di mettermi il mascara,
lasciare asciugare lo smalto sulle unghia dei piedi, ripassare la crema
per il corpo agli estratti della seta, lisciarmi quella ciocca
maledetta di capelli che è rimasta crespa, e scegliere le
scarpe.
In
più devo anche chiamare un taxi e devo essere lì
per le 21.00… oddio… sto cominciando ad agitarmi,
non mi sto rendendo conto ma corro su e giù per la
casa… prendo il soprabito…
Poi
provo delle scarpe…
Poi
vado al bagno e cerco di ammaccare quella ciocca malefica…
Poi
zoppicando con una scarpa cerco di scovare l’altra in tutte
le stanze…
Sto
impazzendo!
Chichi
mi ha abbandonato già due atti di isterismo fa: quando ho
smagliato una calza e quando ho fatto una brutta riga nera
sull’occhio con l’eye – liner, adesso mi
segue con lo sguardo comodamente seduta sul divano e con la testa
appoggiata sui palmi delle mani.
Ad
un certo punto…
Mi
blocco! Il mio cuore fa un guizzo, mi si forma un groppo alla gola e
non riesco più a respirare… hanno bussato al
citofono!
Chi
sarà mai?
La
mia mente parte da sola e formula le ipotesi più assurde:
dal taxi che non ho ancora chiamato a Yamcha, da mia madre a Ceighteen,
addirittura penso che possa essere Vegeta!
-
Chichi,
rispondi!
- le urlo e rimango impietrita a fissare tutti i suoi gesti.
Quando
si alza dal divano e si avvicina al citofono sembra che lo faccia con
la lentezza di un bradipo, vorrei darle una spinta.
Quando
prende la cornetta e risponde la mia mente gioca brutti scherzi: sento
il suo “Chi è?” alterato e distorto,
come fosse una cantilena… sono di marmo non riesco a muovere
un muscolo!
-
Certo
amorino sali!
-
Amorino?
Amorino? AMORINO? È.. è…
è… Goku!
L’adrenalina
accumulata scende giù per le gambe, le sento molli, i piedi
scivolano e mi ritrovo a sbuffare accasciata a terra, sconsolata.
Non
so per quanto tempo rimango in quello stato, infatti sento Goku che
esclama perplesso:
-
Hai
perso qualcosa Bulma, vuoi che ti dia una mano?
-
Sto
fissando una piccola macchia sul bracciolo del divano, ricordo di
averla fatta con la salsa tartara circa un mesetto fa e tentai in tutti
i modi di toglierla ma con scarsi risultati… Chichi non deve
assolutamente accorgersene… altrimenti sono guai!
Mi
desto e sposto lo sguardo su un Goku che mi fissa inebetito,
all’improvviso si ravviva nella mente e nel petto di nuovo un
senso di nausea e agitazione… Oh Dio
L’appuntamento… Che ore sono!
-
AHHHHHH!!!
– urlo proprio in faccia a Goku.
-
Che
ore sono? devo sbrigarmi.
– mi alzo di scatto notando che ho ancora una sola scarpa.
-
AHHHHHH!!!
– do un altro strillo… sto davvero dando di matto!
Trascinandomi
il piede scalzo per arrivare alla mia stanza, sento che Chichi sta
spiegando a Goku circa il mio appuntamento di lavoro e cose varie!
Okay,
adesso basta
impazzire devo prendere le redini della situazione:
-
Goku!
Chichi! – dico con fare minaccioso.
– Voi adesso mi date
una mano!
-
Avanzo
di nuovo nel salotto puntandoli entrambi, tutti e due annuiscono con la
testa e io continuo:
-
Goku,
chiamami un Taxi! Deve arrivare entro 10 minuti! Tu Chichi, cercami
l’altra scarpa di questa che io devo preparare la borsa!
-
Mi
guardano per due interminabili secondi tanto da farmi credere di aver
esagerato, ma…
-
Okay,
Subito!
– dicono in coro e scattano in due direzioni diverse!
Bene,
sono compiaciuta… so essere autorevole e decisa
quando voglio!
Grazie
all’aiuto dei miei amorevoli compagni sono pronta alle 20.47,
il taxi è già sotto casa ad aspettarmi e devo
solo indossare il mio soprabito Moncler, mi do un ultimo sguardo allo
specchio e devo dire che questo abitino e proprio adatto
all’occasione ma… manca qualcosa… come
se...
-
Aspetta,
aspetta!
– mi giro e vedo Chichi che corre e mi porge una
ventiquattrore nera… carina!
-
Tieni
questo, è il mio portatile!
–
-
Tu
hai un portatile?
– sono sorpresa, non sapevo che Chichi sapesse di tecnologia.
-
Beh…
-
si morde il labbro
–
me
l’ ha dato l’azienda di catering, ci sono caricate
ricette e ingredienti… ma tanto a te non servono, questo
darà solo un tocco ancora più professionale, non
lo userai, ti gioverà solo nell’aspetto
esterno… almeno non rischierai di essere fraintesa!
–
Giusto!
-
Grazie
mille Chichi, io allora vado Ciao!
– le dico, poi mi sporgo e urlo
-
Ciao
Gokuuu!
–
-
…mph…sciao…mm…
-
Ha
la bocca piena… sempre il solito!
Nel
taxi sono agitatissima, mi tengo le mani e intreccio le dita, mi sento
come una bambina che sta per andare al negozio di giocattoli.
Oh
cazzo c’è traffico e sono le 20.55…
-
senta…
- dico al tassista affacciandomi dal sediolino.
-
Non
potrebbe trovare una strada alternativa? La pregoooo! Ho un
importante cena di lavoro, se faccio tardi mi licenziano, suuu!
– sono cosi implorante che il tizio sbuffa e svolta alla
prima traversa sulla destra. Quasi non vengo scaraventata
dell’altro lato del taxi tanta è la violenza con
la quale svolta!
-
Oh!
– mi ritrovo ad esclamare.
- Tu voluto strada
più veloce io accontentata! Non fare "OH"! Tu ringraziare me!
–
Sobbalzo,
questa non me la aspettavo!
Il
tassista si altera e volta leggermente la testa all’indietro,
noto che è di colore ed è molto panciuto, ha una
faccia tonda e paffuta! Che tenero!
-
Mi
scusi! Grazie! -
Gli darò la mancia, se lo merita.
Infatti
alle 20.59 stiamo davanti al Four Season, è stato davvero
bravo Mr Popo.. ahah…!
Gli
do una ricca mancia e scendo dall’auto. Lui sfreccia e come
un lampo va via, io invece tiro un profondo sospiro ed entro
nell’edificio.
Mi
accolgono delle luci abbaglianti. Un calore, proveniente
dall’enorme camino sulla sinistra, mi imporpora le
guancie… mi sento davvero bene!
Mi
avvicino ad un piccolo piedistallo dove è posizionato un
tipo con dei minuscoli baffetti e un paio di occhiali da
aviatore… che tipo strano!
Ha
davanti un leggio dorato, presumo con le prenotazioni.
-
ehmm
mi scusi io avrei un appuntamento! -
-
Beh
qui tutti hanno un appuntamento… mi dica il suo nome!
– dice in modo cantilenante.
-
Brief,
Bulma Brief… ma è probabile che il tavolo sia
stato prenotato a nome di Vegeta S.
–
Lo
vedo volgermi uno sguardo schifato e scorre la lista davanti a se!
Il
mio cuore comincia a battere all’impazzata… ho
paura di aver fatto un buco nell’acqua anche stavolta.
Vegeta
non è uno stinco di santo e mi auguro mentalmente che non mi
abbia tirato uno scherzo di cattivo gusto!
Trattengo
il respiro e lo rilascio quando lo sento dire:
-
Si
è il tavolo vicino al camino! È ancora vuoto,
buona serata! -
mi fa un occhiata di scherno.
-
Grazie
– gli dico impettita… sono le 21.03.
Mi
avvicino un po’ titubante al tavolo, wow è davvero
bello: è proprio dinanzi al camino, è enorme e ci
sono dei fiori sopra… Oh mio Dio! Mi sento avvampare!
Mi
accomodo, appoggio la borsetta con il portatile al lato del tavolo e,
proprio mentre sto per togliermi il soprabito, vedo un ombra oscurare
il mio lato del tavolo.
Che
sia lui? Ho un magone all’altezza dello stomaco!
Alzo
lo sguardo e mi spompo… è solo il cameriere!
-
Buona
sera, nell’attesa, il signore che ha prenotato ha detto di
farvi arrivare questo!
-
Sono
esterrefatta, rimango con la bocca spalancata.
La
richiudo di botto quando il cameriere mi fissa.
Mi
sta porgendo una bottiglia di “Roederer
Cristal”… Oddio! È champagne!
Improvvisamente
mi viene in mente quando dissi sull’aereo…
“…
l’appuntamento ideale dovrebbe cominciare con un flute di
champagne…”
Ma
io intendevo due flute di champagne, uno per me e uno per il mio
fantomatico accompagnatore!
Il
cameriere stappa la bottiglia e il rumore sordo attira
l’attenzione di alcune persone comodamente sedute ai tavoli
vicini… arrossisco violentemente… gli
sorrido… sicuramente staranno pensando che sia proprio
patetica a servirmi da sola un Cristal da 200 zeni!
Ma
dov’è Vegeta??
Sono
le 21.40, sto al sesto flute di champagne e vedo leggermente ombrato ho
la mente un po’ confusa, i vicini di tavolo adesso stanno
sorridendo, sicuramente staranno ridendo di me, il cameriere passa
almeno ogni cinque minuti chiedendomi se va tutto bene, credo che abbia
fatto una scommessa con i colleghi su quanto tempo ancora
resisterò e quando deciderò di andare via!
In
tutto questo di Vegeta neanche l’ombra.
Sento
gli occhi bruciarmi, mi si stanno gonfiando… adesso basta!
Sono davvero patetica!
Mi
alzo di scatto prendo il soprabito, la ventiquattrore e la borsetta,
faccio un cenno al cameriere che subito si avvicina.
-
Senta
io vado, credo che lei abbia perso la scommessa…
- mi guarda sorpreso e un po’ dispiaciuto.
Gli
do una pacca sulla spalla e lo supero andando via. Quando sto per
uscire vedo con la coda dell’occhio altri due camerieri, uno
bassino e cicciottello e l’altro magro con i capelli lunghi
darsi il cinque in modo amichevole… avevano davvero
scommesso…
Quando
scosto l’enorme porta broccata, il vento mi smuove i capelli
e ho un brivido, cammino fino alla fine delle scale, arrivo al
marciapiede e cerco con la testa un taxi…
Mi
sento davvero svuotata, come ho potuto farmi imbrogliare
così, come? Sono davvero una stupida sciocca credulona!
Allungo
il braccio per chiamare il taxi in arrivo.
-
Ce
ne hai messo di tempo per uscire da quel posto infernale!
-
Sento
la sua voce provenire dal lato sinistro, mi giro e scorgo lui avvolto
in un giaccone molto pesante.
Sono
senza parole che ci fa qui fuori?
-
Perché
non eri dentro? Mi hai fatto fare la figura dell’idiota!
-
Non
mi risponde, nel frattempo il taxi si è fermato proprio di
fronte a noi, gli do un ultimo sguardo e gli dico:
-
beh
cia…
-
Non
faccio in tempo a finire la frase che mi prende per un braccio e mi
trascina nel taxi.
-
vieni
con me! –
dice soltanto.
-
al
Sayan Center! –
dice al tassista!
Continuo
a non capire il suo comportamento… però mi piace!
Scusaaaaate il
ritardo!!! sono molto dispiaciuta! Sorry
Allora
Piaciuto? Non era da Vegeta andare a cena chiuso in un ristorante dallo
stile barocco!
Fatemi sapere...
Cercherò
di aggiornare il prossimo capitolo più velocemente, okay?
Adesso
passo ai ringraziamenti:
trullitrulli:
Ehi, la prima a recensire... mi dispiace se aspettavi la cenetta
romantica tra i due ma... proprio non riuscivo a mettere Vegeta alle
strette! Spero non ti abbia deluso. Cmq per quanto riguarda la loro
vita notturna ho deciso di non cambiare nulla, continueranno ad essere
degli ottimi amanti... aspetta e vedrai! un bacio. Iza
emogirl_007:
Ciao, sono contenta che tutta la storia ti piaccia e mi dispiace ma
come vedi non si è comportato meglio a "cena", cmq le cose
cambieranno... Un bacione Iza
Nanatsu
: eheh, anche tu aspettavi la cena eh? Ma te lo immaginavi uno come
Vegeta in quel tipo di ristorante per di più davanti ad un
camino? noooo era assurdo! Cmq ti è piaciuto? fammi saper
TVsempreTTTTTbene! zia Iza
nightwish4ever
: Ciao Mari... mamma mia, non aggiorno dal mio lontano compleanno, che
cattiva scrittrice che sono... cmq grazie per gli auguri e aspetto
sempre la tua rece! Un bacione fortissimo tvb Iza
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