Sai Tenere un Segreto?

di Izanami
(/viewuser.php?uid=56939)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incarico ***
Capitolo 2: *** Dall'aereoporto all'aereo... Panico!!! ***
Capitolo 3: *** Segreti? Eccoli ci sono proprio tutti!! ***
Capitolo 4: *** Ma questa giornata non finisce mai? ***
Capitolo 5: *** Non ne avevo idea! ***
Capitolo 6: *** Dal suo punto di vista... ***
Capitolo 7: *** Sono sempre l'ultima a sapere le cose! ***
Capitolo 8: *** Dammi... un uomo dopo mezzanotte!! ***
Capitolo 9: *** Sa tutto di me... ***
Capitolo 10: *** Vegeta S.? La S. sta per... ***
Capitolo 11: *** Forse mi servono dei buoni consigli... ***
Capitolo 12: *** Non è poi così str..za!! ***
Capitolo 13: *** La scatola dei ricordi? In beneficenza! ***
Capitolo 14: *** Però mi piace... ***



Capitolo 1
*** L'incarico ***


Liberamente ispirato al romanzo di Sophie Kinsella “Sai Tenere Un Segreto”


La LoGiStiCa dei nostri impian.  .  .ti  iii!
                                     BOH!!
          Bulma                                     Do    Re
                 Brief                               Mi  Fa   Sol
  BULMA                                    La La La Laaaaaa
                BRIEF


- Ehm… Signorina Brief, signorina… mi sta ascoltando?-
Sento una voce piatta e grave chiamarmi.
Merda!!

La LoGiStiCa dei nostri impian.  .  .ti  iii!
                                     BOH!!
          Bulma                                     Do    Re
                 Brief                              Mi  Fa   Sol
  BULMA                                La La La Laaaaaa
                BRIEF



- si si, ehm… si, la sto ascoltando…- fingo!
- bene, allora posso continuare-
“come dicevo la logistica dei nostri impianti non ci permette macchinari…”
L’uomo occhialuto davanti a me deve essersi reso conto che non lo stavo minimamente ascoltando e che invece di prendere appunti scribacchiavo il mio nome.
Okay. Non allarmiamoci. Di cosa sta parlando.
Oh Bulma, dai sforzati.
Cerco un indizio da qualche parte con lo sguardo ma, ovunque lo posi vedo persone in panciolle che ascoltano in modo apprensivo ciò che l’uomo nerboruto gli sta dicendo…
E se poi mi chiedono qualcosa di quello che stanno dicendo? No! È fuori luogo non stiamo a scuola, e poi si da il caso che io sia qui insieme a pezzi grossi della tecnologia e che diano per scontato che sappia cose tipo “la logistica”.
Se devo dirla tutta l’economia non è mai stata il mio forte, datemi un progetto di un macchinario e sono perdutamente vostra.
Ricomincio a scarabocchiare sul foglio pinzato sulla lucida cartellina color verde mela proprio come i rivestimenti delle sedie, faccio ancora finta di essere assorta nel discorso annuendo con intensità a tutto ciò che l’uomo dall’altro capo sta dicendo.
L’importante è mantenere un atteggiamento sicuro e professionale, questa è la nostra occasione e non posso lasciarmela sfuggire.
Ora ricordo. Mi trovo alla città del Nord per assistere alla presentazione dei nuovi macchinari prodotti dalla S&Y Corporation che dovrebbero entrare a far parte della grande famiglia della C.Corporation!
Ebbene si, sto in veste ufficiale, mandata dalla C.C. per verificare che tutto proceda bene. Ho avuto un ruolo di grande responsabilità. Sono orgogliosa di me! Beh dopotutto sono la socia maggioritaria.
Il flusso dei miei pensieri viene interrotto di nuovo da quel omaccione:
- Allora signorina Brief lei è d’accordo su quanto detto fino adesso?- mi chiede risoluto.
- Ehm… ssi…-
Oh Bulma sii più decisa. Forza. Forza.
- SI SONO PERFETTAMENTE D’ACCORDO CON LEI.-
Ecco ora ho colpito nel segno! Voce alta e decisa. Vedo le facce interdette intorno a me.
Beh forse un po’ troppo alta.
- ne è sicura Mrs Brief- mi ripete mister “uomo delle nevi”.
- ma certo!- rispondo, ma questa volta con il tono di voce un po’ più basso.
-ok allora lei sarà a capo del progetto per l’acquisizione della sezione tecnologia della S&Y alla C.C.! Complimenti!-
Tutti scoppiano in un fragoroso applauso e si complimentano con me per l’incarico appena ricevuto.
Merda. Merda. Merda.
Vorrei piangere, io non so un fico secco del progetto, e poi non conosco nessuno alla S&Y corporation.
Mi alzo ed esco di corsa, dicendo di dover andare alla toilette.
Mentre percorro con passo veloce il corridoio centrale per poi giungere alla porta di legno massiccio con appesa la targhetta “Lady” mi pizzicano gli occhi, mi sono cacciata in un bel guaio, come faccio adesso a raccontare tutto a quelli li dentro. Oh mio Diooo.
All’improvviso sento la mia pochette Burberry vibrare, è il mio cellulare ed è Chichi. No. No. No.
Ma perché ha un tempismo perfetto, non mi resta che rispondere.
- pronto ciao Chichi, lo sai…- mi interrompe.
- non dire niente. Voglio indovinare…. Ti hanno proposto la direzione del progetto!-
Oddio ma chi è David Copperfield! Allontano il telefono dall’orecchio e lo guardo un po’ scioccata. Poi riprendo
- si ma come…-
- sesto senso!- mi interrompe di nuovo. Rimango ancora un po’ basita, ma poi mi desto e riprendo
- no Chichi, tu non capisci, io non posso gestire l’intero progetto, ma ti rendi conto, io ero venuta semplicemente per fare presenza, no di certo per ottenere un incarico.
Non so niente di niente di quello che hanno detto in quella stramaledetta aula magna! - riprendo fiato e ansimando ascolto quello che Chichi mi sta sputando dall’altro capo della linea.
- Tu non ti rendi conto dell’occasione che hai avuto. Sciocca. E poi puoi sempre fingere che tu sia padrona della cosa, dai non mi dire che non lo sai fare.
Poi ripasserai il progetto al tuo ritorno a casa! Fila no!-
- Ssi… forse…-
- ok allora è andata. Ci vediamo al tuo ritorno, ti farò trovare il più buon riso al curry che tu abbia mai mangiato. Auguri tesoro! – click. Aveva staccato la linea.
Ora sto a fissare imbambolata il display che mi rimanda una foto mia e del mio ragazzo guancia a guancia. Chiudo il cellulare. Penso. Penso.
Beh decisamente filava, ma ero in grado di gestire un così grande incarico? Mah forse l’avrei scoperto presto.
Mi dirigo verso le fontane, mi rinfresco un po’ il viso, mi stiro la mia gonna longuette spiegazzata con la mano, riprendo la pochette dal lavabo e esco sicura di me dal bagno. Andrà tutto bene. Andrà tutto bene. Andrà tutto bene!
Tiro un bel respiro e rientro nell’aula magna.
Tutti mi fissano inebetiti. Cosa c’è? Beh sono tornata no?? Allora, che fine hanno fatto le facce felici e congratulanti di prima.
- Mrs Brief…- comincia uno dietro di me, io mi giro di scatto.
- io capisco che magari l’incarico sia un po’ gravoso ma…-
- Ah, ah, ah- lo interrompo con la mia risata più sonora… più sicura.
- Non si preoccupi, sarà uno scherzo da ragazzi! Ahahah!- il mio interlocutore mi guarda un po’ perplesso e scambia un’ occhiata con i presenti.
Ma non capisco ho forse qualcosa fuori posto, forse il mascara sciolto o il rossetto sbavato!
- okay, d’accordo, venga con me per la firma del contratto.- mi indica una porta al lato destro della stanza.
Ma che strano la noto appena adesso, possibile che non l’abbia vista prima, beh non importa.
Entro dopo di lui, dopo di me tutti mi seguono impazienti ed entrano nella piccola stanza spargendosi vicino le pareti. Ma perché mi fissano? Mi sento un po’ a disagio. Devo assolutamente mostrarmi all’altezza della situazione, quindi a testa alta fronteggio il tizio che mi porge il piccolo contratto di delega. Lo firmo senza nemmeno vederlo. Si sono sicurissima che sarà la mia grande occasione.
Già mi vedo tra due mesi, alla conclusione dell’accordo con un flute di champagne nella mano destra e una tartina all’arancia nell’altra, nel locale più esclusivo della città dell’ovest, con il mio Armani nuovo comprato per l’occasione. a raccontare di come è stato per me un giochetto portare avanti l’incarico più importante della la Capsule Corp.
- bene! Ora possiamo festeggiare!- il grassone mi riporta alla realtà.
Oh questo tizio proprio non lo sopporto!

grazie per aver letto il mio primo capitolo... se avete il coraggio leggete anche il secondo.
thank you

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Dall'aereoporto all'aereo... Panico!!! ***


Ecco  questo è il secondo chappy, spero arriviate a leggerne la fine. ^^

All’aeroporto cerco di riordinare le idee, vado al bar e mi prendo un bel caffè, compro il giornale.
Ora che ho avuto un incarico importante devo darmi un tono no?
Poi torno indietro e compro anche un giornale di moda, beh sono in affari non in Africa!
Mi siedo su una poltroncina rossa nella sala d’attesa, “dio come sono comode” penso mentre ci affondo completamente dentro pregustando di sfogliare il mio giornale nuovo… ovviamente  quello di moda.
Mentre lo sfoglio tranquilla l’occhio mi cade su un articolo: “Cose da fare prima di arrivare ai trenta” lo leggo, ci penso un po’ su poi richiudo il giornale.
Ripenso alle vicende della mattina, cerco di non pensare al viaggio in aereo di andata perché altrimenti posso anche vomitare, ripenso alla faccia dei colleghi, del grassone con gli occhiali, al progetto… e soprattutto ripenso le balle che ho detto.
Ma che importa, anche se ho mentito nessuno se ne accorgerà, sarà il mio piccolo segreto!
Beh non mi dite che voi non avete segreti.
Con questi non intendo “chi ha attentato alla vita del presidente” o se sapete chi “ha incastrato roger rabbit”, ma parlo di segreti piccoli tipo:
1.    non porto la taglia quaranta come pensa Yamcha (il mio ragazzo) ma la quarantadue;
2.    e di conseguenza non peso neanche cinquantaquattro chili ma cinquantotto!
3.    penso che la mia migliore amica Chichi, nonché mia coinquilina, abbia una voce talmente stridula che a volte la vorrei strozzare.
4.     e poi è così… così… pesante.
5.    ho pensato di fare sesso sfrenato con il ragazzo di Chichi, che è anche il mio miglior amico: Goku.
6.    a volte, invece, mentre faccio sesso con Yamcha mi viene un forte attacco di risa e riesco a trattenermi a stento.
7.    credo che mio padre sia stato un po’ sciocco ad affidare l’azienda a un gruppo di soci smidollati.
8.    e a me che sono la persona meno affidabile del mondo.
9.    il cucciolo che ho regalato a mia madre per il suo compleanno non ha il pedigree,
10.    ho usato la “colla di pesce” per attaccare il vaso preferito di Chichi che avevo mandato in frantumi, non sapendo che fosse solo gelatina,
11.     ho poi nascosto i cocci e li ho gettati alla prima occasione.
12.    non ricordo nulla di cosa hanno detto prima dell’incarico, non ricordo neppure il nome dell’ “uomo delle nevi”
13.    e poi credo che il tizio con il quale dovrò concludere l’accordo sia davvero uno stolto, un vecchiaccio senza denti, come Genio, e potrò far affidamento al mio charme e conquistarlo prima ancora di parlargli del progetto. AH!!
Guardo l’orologio e mi rendo conto di dover andare a fare il check in per l’imbarco. Okay. Niente panico. Andrà tutto bene.
Farò l’imbarco, salirò su “quell’aereo” e con tranquillità mi godrò il mio viaggio di ritorno, sempre con molta calma… E poi non tutti gli aerei cadono!

Ecco sono sull’aereo, meno male non c’è nessun rompiscatole vicino a me, anche se avrei voluto qualcuno per un po’ di conforto.
Bene tra poco l’aereo si metterà in posizione per decollare. Ma… cosa… perché hanno aperto il portellone… Oh mio dio…. Una bomba, un attentato!
Cerco di slacciarmi la cintura di sicurezza. La signora dietro di me mi dice di calmarmi. Riesco a togliermi la cintura e mi alzo. Impreco mentalmente con l’anta del piccolo portabagagli sopra di me che non accenna ad aprirsi quando all’improvviso… sento il dlin-dlon del comandante, mi blocco e ascolto.
- ci scusiamo per il piccolo inconveniente, ma un passeggero ha fatto un po’ di ritardo, vi preghiamo di restare calmi tra circa cinque minuti potremo partire.-
- Un po’ di ritardo? Un po’ di ritardo? È arrivato mezz’ora dopo l’imbarco  quest’imbecille, come possono farlo salire!! … - le parole mi escono dalla bocca senza controllo, cala il silenzio intorno e mi accorgo di essere stata l’unica ad essermi allarmata, tutti mi fissano come fossi un’aliena, così con il volto in fiamme tolgo le mani dal piccolo portabagagli e mi risiedo.
Tiro un lungo sospiro e… 
E’ lui il ritardatario, sta entrando, non riesco a vederlo bene perché mi sono rimessa la cintura e non posso alzarmi più di dieci centimetri dalla poltroncina…
ma cosa fa l’hostess… oh no… no… NO!.
Non qui, non lo voglio vicino.
Invece lo sta conducendo da me!
Oddio che rabbia, mi giro stizzita dall’altro lato del posto e faccio finta di dormire.
Mentre ripenso che vorrei starmene da sola a pensare che ho una paura fottuta che l’aereo possa cadere il comandante ci annuncia che tra cinque minuti si potrà ripartire, sento l’uomo accanto a me che sbuffa quasi a voler significare che non può attendere oltre…
Avrei voglia di spaccargli la faccia, anche se ancora non ho avuto il piacere di vederlo in viso poiché sto ancora facendo finta di dormire.
Senza girarmi afferro le cuffie datemi in dotazione dall’hostess e ascolto una musica country barbosissima.
Ma… ad un certo punto… guardo fuori dal finestrino alla mia destra e mi rendo conto che ci stiamo muovendo, il velivolo sta camminando… vorrei tanto saper pregare in tibetano così se non sarà Dio a salvarmi dalla catastrofe potrà farlo Buddha.
“Oh Buddha ti prego, anche se non conosci la mia lingua, fa che io possa salvarmi…”
Ostentando una calma che non provo affatto, tolgo le cuffie dalle orecchie e prendo il cartoncino laminato dalla tasca del sedile di fronte al mio con le istruzioni in caso di incendi e le scorro. Uscite di sicurezza. Posizione d’impatto. Se è necessario indossare i giubbotti di salvataggio, assistere prima anziane bambini.
Oh Dio…
Ma perché leggo queste cose? Come può aiutarmi osservare queste figurine stilizzate che si gettano in mare mentre l’aereo esplode dietro di loro.
Poso il cartoncino e guardo di nuovo fuori dal finestrino, chiudo leggermente gli occhi e…

Oh! Cos’e stato? Mi sento strana… forse l’aereo e caduto e io sto in paradiso?
Naaa, forse devo essermi addormentata o forse sono svenuta… oddio se sono svenuta e ho perso i sensi magari il mio compagno di viaggio, di cui non ho avuto ancora il piacere di vederne il volto, mi ha vista boccheggiare e magari anche sbavare… sbianco al solo pensiero.
Poi d’un tratto decido che è il momento di vedere in viso il mio fantomatico salvatore e inclino leggermente la testa verso sinistra, mi giro di scatto e……
Lui non c’è, la poltroncina e vuota. Bah forse starà al bagno.
Poco importa, ciò che conta e che sto volando verso casa senza nessun attacco di panico o d’ansia… le ultime parole famose…
L’aereo sta cominciando ad ondeggiare, senza accorgermene ho un piccolo attacco di panico.
E assurdo! E assolutamente assurdo! Starmene qui in questa gigantesca e pesante scatola di ferro a migliaia di metri d’altezza senza via di fuga…  ho bisogno di parlare con qualcuno, il mio vicino non c’è…
Ma certo. Yamcha. Estraggo il cellulare dalla tasca quando l’hostess si china su di me e mi avverte che non si possono usare i cellulari a bordo.
Ma certo! che stupida che sono è ovvio. E comunque non importa sto bene. Mi sforzo di  restare calma, comincio a contare. Uno, due, tre… cinquantuno, cinquantadue… cinquant… oh…
Oh cazzo! Che cos’era quello scossone? Siamo stati colpiti?
Okay. Niente panico. Sono sicura che va tutto bene, probabilmente avremo colpito un piccione!
Dove ero rimasta? Ah si cinquantatre, cinquantaquattro…
Oh!
Ecco!
Sobbalzo! L’aereo sale e scende come uno yoyo… poi mi rendo conto di aver di nuovo urlato e mi tappo la mia dannata boccaccia.
Sono sgomenta, l’aereo continua a muoversi e traballare. Sembra di stare su una giostra, mi viene da vomitare. Penso che vomiterò.
Mi viene anche un po’ da piangere, chiudo gli occhi, sbatto le palpebre… non voglio che il mio bellissimo make up accuratamente scelto per l’incontro si sciolga.
Quando riapro gli occhi scorgo che il mio vicino finalmente si è seduto, finalmente posso vederlo.
Con la coda dell’occhio vedo una strana capigliatura.
Dlin dlon. Alzo la testa.
- è il comandante che vi parla, vi preghiamo di mantenere la calma, stiamo attraversando una zona con un po’ di turbolenze, vi invitiamo, quindi ad allacciare le cinture si sicurezza e non alzarvi dal vostro posto. Grazie -
MANTENERE LA CALMA. E cosa dovremo fare, starcene qui tranquilli mentre l’aereo galoppa come un cavallo imbizzarrito?
Poi mi rendo per l’ennesima volta conto che siamo bloccati dentro questo ammasso di ferraglia e quindi seguendo alla lettera le parole del comandante allaccio la cintura.
Decisa, mi volto verso il passeggero vicino a me e mio rendo conto che non è lo stesso che è salito in ritardo, questo ha una strana capigliatura molto folta e anche da seduto si vede che è molto più alto dell’altro.
Lo guardo, mi guarda. Ma che diavolo ha da guardare, sembra un troglodita in giacca e cravatta.
Un vuoto d’aria… - aaaah! – urlo e salto.
Dal lato della poltroncina cade la rivista di moda e mi ricordo dell’articolo , d’impulso afferro il braccio del malcapitato.
- oddio, non posso morire, ho appena venticinque anni - dico senza rendermene conto.
- non morirà, sono solo turbolenze, e poi perché non se ne sta un po’ tranquilla il mio collega ha dovuto fare cambio con me perché lei non stava un minuto ferma. Anche mentre dormiva. - 


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Segreti? Eccoli ci sono proprio tutti!! ***


Dove eravamo rimasti…
- non morirà, sono solo turbolenze, e poi perché non se ne sta un po’ tranquilla il mio collega ha dovuto fare cambio con me perché lei non stava un minuto ferma. Anche mentre dormiva. -  



Mentre mi parlava,  avevo interrotto momentaneamente il mio piccolo attacco di panico, mi ero bloccata.
Come fare cambio? Vuol dire che il tizio che era seduto li prima di lui ha preferito andarsene lontano da me. Sono proprio una frana.
- mi dispiace per il suo collega ma…-
Un altro vuoto d’aria.
- No! Non mi dispiace affatto per lui, ha voluto cambiare poltroncina? Ben venga, qui stiamo per morire ed io non posso e non voglio assolutamente andare all’altro mondo, ho tante cose da fare prima di arrivare ai trenta o essere messa a trenta piedi sotto terra…
Per esempio non ho mai scalato una montagna, non mi sono mai fatta fare un tatuaggio, ne tantomeno un piercing, non so dov’è il punto G, non so neppure se ce l’ho il punto G…-
Le parole mi escono dalla bocca senza che io possa rendermene conto.
Cosa diavolo sto facendo…
Altra turbolenza.
- sono appena andata ad una riunione alla città del Nord e non ho minimamente ascoltato quello che dicevano,
Non so cosa vuol dire Logistica, quando mi hanno proposto la direzione del progetto volevo soltanto strare nella grande vasca di casa mia a rilassarmi,
Penso che mio padre non doveva fare socia maggioritaria dell’azienda una pazza come me,  
Ammetto che preferisco ingegnare un macchinario piuttosto che speculare in azienda,
e poi non ho ancora dei figli, non mi sono mai neanche innamorata… -
Oddio!
Questo non è vero. Devo essere impazzita.
Io amo Yamcha… è il panico che mi fa parlare così.
Mi rendo conto di ciò che ho detto, sto zitta e mi giro in avanti.
- mi scusi, so che queste cose non le interessano… - dico voltandomi leggermente e con la testa un po’ china.
- beh, faccia come le pare – risponde un po’ schivo, poi aggiunge
- meno male che qui ci sono io… se ci rimaneva il mio capo stia certa che non le usciva una parola di bocca…-
- Ah beh, allora meno male che c’è lei – mi rincuoro pensando che almeno il tizio che ora mi è vicino è tranquillo.
Anche se le sue parole mi inquietano un po’. “Capo”? Non le usciva una parola di bocca?
Ma in che posto sono finita!!! Non posso crederci che stia capitando a me…
Okay ora basta, mi calmo. Sto zitta! Tiro un bel respiro…
Scossone.
Ora non ho più freni…
- I miei genitori, sono sempre stati orgogliosi di me…-
- … a volte sono un po’ svampita e mi riesce difficile concentrarmi…-
- … ottimi voti in tutti gli anni di scuola, anche all’università…-
- … lui sa che io porto la 40 ma in realtà porto la 42, ma tanto credo di mettermi a dieta…-
- … adoro fare shopping e ho un senso sfrenato per la moda… -
- … le melanzane fritte, le ha mai mangiate? Beh è il mio piatto preferito, le adoro…-
- …a volte quando sono nervosa prima di fare qualcosa o andare a qualche appuntamento bevo un bel caffè… a volte lo correggo con il Bayles…-
- … l’appuntamento ideale dovrebbe cominciare con un flute di champagne… -

Cosa diavolo mi succede, di solito c’è un filtro che tiene a bada la lingua, ma adesso è come se si fosse rotto e le parole mi escono dalla bocca come un fiume senza diga.

- … trovo che il perizoma sia scomodissimo, anche se è ottimo perché non si vede sotto gli abiti… -
- … me ne regalò uno Yamcha, ma era una 40 e non ho mai potuto indossarlo…-
- … Yamcha è un ragazzo dolcissimo, a volte mi chiedo come faccia a stare con me…-
- … a volte ho degli attacchi di risa mentre faccio sesso con lui…-
- … quando finisce chiede sempre come è stato? Ti è piaciuto? E io faccio finta che sia stato idilliaco e stupendo…-

Sono inconsapevole di ciò che sta accadendo, non ho la minima idea del perché stia raccontando tutto questo ad uno sconosciuto, so solo che sto rivelando tutti i miei segreti più intimi. Tutto ciò però mi fa sentire bene.

- … è con lui che ho perso la verginità, è stato a casa dei miei, eravamo ancora all’università…-
- … è sempre stato un campione di baseball, fin dalla scuola e tutte le ragazze lo adoravano… io no!-
- … mi chiese di metterci insieme e accettai, non avrei mai trovato una persona dolce e carina allo stesso tempo… -
-… Chichi è la mia migliore amica e coinquilina, fa dei gustosi manicaretti…-
- … ha una vocina troppo stridula per i miei gusti…-
- …è una maestra nel fare le ramanzine… -
- …a volte ho sognato di fare sesso sfrenato con il suo ragazzo, che è anche uno dei miei migliori amici…-
- … hanno un bel rapporto …-
- … credo che un giorno non molto lontano la mia vita privata subisca una svolta… -
- … non dico il principe azzurro delle favole che è poco realistico,  ma in cuor mio sento che  avrei bisogno di una passione travolgente… come un terremoto che mi sconvolga i sensi e l’anima, mi faccia girar… -

- Signorina? -
- siamo atterrati! – è l’hostess che mi riporta alla realtà.
Sto realizzando che ci siamo fermati e non balliamo più.
- non balliamo più – dico e mi sento felice come una Pasqua!
- No. Non balliamo più, tra poco dovremo scendere. – dice il capellone, poi si sporge in avanti e si rivolge ad un altro seduto davanti a noi.
-  Capo stiamo per scendere –
Oddio! Il “Capo” è seduto davanti? Non mi ero resa conto che ci fosse qualcuno, sembravano posti vuoti… forse stava steso… beh poco importa tanto non li rivedrò MAI più…

Scendo dall’aereo con le gambe che hanno ancora un leggero tremoliccio, vedo delle sedioline nere, ne approfitto per sedermi, dopo quel trambusto ho diritto no ad un po’ di riposo?
Dopo cinque minuti buoni, mi alzo vado alla toilette, mi rinfresco un po’ il viso e mi ritocco il make up, poi finalmente, esco dal gate…
- Bulma!-
Sbaglio o ho sentito il mio nome?
- Bulma! Bulma! Sono qui -
No, non mi sbagliavo…
ma… è  Yamcha, che sta sbracciando da lontano… ma che diavolo ci fa qui!
Mi viene incontro ansimando.
- non ti vedevo uscire, mi sono preoccupato, tutti uscivano e non vedevo te! -
Che carino, si preoccupa per me. Ciò mi lascia del tutto indifferente.
- grazie tesoro – rispondo e gli do un piccolo bacio sulle labbra, dopotutto io sono innamorata di lui, tutto ciò che ho detto sull’aereo è solo frutto della paura e della tensione.
- stavo riposando un po’, il viaggio è stato un po’… travagliato.-
Ecco adesso mi vendono le lacrime aglio occhi, sento che sto per piangere.
No. No. NO!!! E invece … si!
- oh, Yamcha, ho avuto tanta tanta paura – mi riscopro a dire gettandomi tra le sue braccia, in lacrime.
Forse sono i sensi di colpa.
- Ora è finita, piccola. – mi dice mentre mi accarezza la testa e io ho un piccolo vuoto allo stomaco.
Mi scosto leggermente dal suo petto, mi asciugo le lacrime e lui mi guarda.
Distolgo lo sguardo, mi allontano, ma lui continua a guardarmi.
Oddio, dai non fare così. Non fare così!
Mi sta imbarazzando. Molto!
Sembra voglia dirmi qualcosa, beh ora non ho tempo di aspettare che parli, devo subito andare a casa e farmi un bel bagno rilassante. Devo assolutamente usare quei sali da bagno che ho comprato a quel nuovo negozio in centro. Non vedo l’ora!
Prendo la mia ventiquattrore, la pochette e mi avvio fuori… mi sta ancora fissando. Che sia andato in tranche? Che gli stia venendo un ictus?
Poi abbassa lo sguardo e mi segue. Io tiro un bel respiro di sollievo.
In macchina, mi chiede come è andata la riunione.
- beh, mi hanno dato la direzione del progetto, mi hanno affidato l’intera faccenda! - rispondo risoluta.
- iuuu, Bulma è stupendo, scommetto che metterai sotto i piedi quell’arrogante di Vegeta S.! –
Chi? Vegeta S.?  questo nome mi è del tutto nuovo, e poi S. sta per cosa?
Cos’è uno slang? Si crede di essere una star?

- Yamcha, hai detto Vegeta S. vero? Beh la S. cosa rappresenta? -
Questo fatto mi incuriosisce.

- Credimi nessuno sa cosa significhi, forse sarà il cognome, sta di fatto che nessuno lo ha mai saputo, nemmeno i giornalisti. –
I giornalisti? Questo vuol dire che questa persona è famosa e io non l’ho mai vista?
Beh continuo a pensare che sia un vecchiaccio scorbutico e arrogante che abbia fatto soldi dal nulla e se li stia godendo a suon di vacanze e viagra!

Appena giungiamo sotto casa, scendo dall’auto e Yamcha mi accompagna al portoncino, mi giro.
Di nuovo quello sguardo. Okay come sempre devo fare tutto io.
- Yamcha devi dirmi qualcosa? – gli dico senza troppi preamboli.
- Bulma, stiamo da un bel po’ insieme che ne dici se… -
Oddio, mi sta chiedendo di sposarlo. Sotto il portone di casa mia, che squallore!
No. No. NO! Io non sono pronta a questo evento, non posso, io non…
- …andassimo a vivere insieme. - dice infine.
Fiuuu! Era solo questo… COSA! andare a vivere insieme? Ma è assurdo!
- d’accordo. Penso che si possa fare! – dico.
Forse devo essere davvero uscita fuori di senno!



Ringraziamenti:

nightwish4ever: Grazie davvero ^^ grazie per aver recensito 2 volte per mia volontà, grazie per averla letta in anticipo e che ti sia piaciuta tanto. Spero che continuerai a seguirla e che tutto ciò che ho detto o fatto sia tutto perdonato! P.S. leggi le mail e vienimi a trovare! un bacione!!

Dea Nemesis: Ciao, sono davvero contenta che ti sia piaciuta, spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento. Grazie per la rece.

vivvina: Ciao, ti ringrazio tantissimo per la fiducia datami appena ho pubblicato la storia. Non ti sbagliavi sulla frase di Bulma, devo dirti che “Il Diavolo Veste Prada” è il mio film preferito, quindi era doveroso dedicare almeno una “battuta” al mitico Nigel! Grazie ancora e spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, al prossimo?

Nanatsu: Tesoro mio, sei stata la prima a recensire, la prima a leggere la storia e a spronarmi a pubblicarla, ti ringrazio tantissimo e ti voglio un casino di bene. Grazie. Grazie. GRAZIE! Continua a seguirmi… tadb

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Ma questa giornata non finisce mai? ***


Dove eravamo rimasti…

- d’accordo. Penso che si possa fare! – dico.
Forse devo essere davvero uscita fuori di senno!


Sto nell’ascensore. Penso. Penso.
Tra meno di una settimana non abiterò più qui, mi rincresce un po’ lasciare questa casa così grande e Chichi da sola, lasciare quei gustosi piattini ….mmmm … non vedo l’ora di mangiare il suo riso al curry!
Entro in casa e sento già nell’aria quel profumino invitante.
- Chichi, ci sei? Sono io? Sono tornata? – dico esplorando i primi tre metri di casa, poso a terra la ventiquattrore e appoggio la pochette sul tavolino di vetro quasi vicino all’entrata dell’enorme salone.
Non mi ha sentito. – Chichi! – ripeto
- sto entrando in camera tua… -
Spalanco la porta della sua cameretta e….
O no. No. No. No. No. No. NOOOOOOOOOOOOOOOO! Orrore
La richiudo... sono sconvolta …stanno… s-s-stanno…. O mio Dio! L’immagine di loro due avvinghiati sul letto non vuole abbandonarmi.
Basta, Bulma, basta. Non ci devi pensare.
Mi ritorna in mente… Certo che Goku ha un fondoschiena niente male!
Che pensieri ameni! Oh, Bulma, sei davvero una pessima amica!
Mi avvio tremolante verso il divano in salone, mi siedo e penso che questa giornata  è decisamente da cancellare dagli annali della storia della mia vita!
Sento in lontananza, gemiti e sospiri…
Non riesco a concentrarmi su altro…
Calmati. Inspira… espira… inspira… espira… inspira… espira…!
Prendi il giornale, accendi la tv… Fa qualcosa!
Faccio quanto più rumore possibile, dovranno accorgersi di me!
Prendo il telecomando e accendo la tv su un canale di musica, nel frattempo prendo un giornale di moda dal porta giornali e comincio a leggerlo…
Mmm… carino questo golfino grigio, starebbe benissimo sulla gonna viola che ho comprato un mesetto fa e che non ho mai messo, devo ricordarmi di metterla.
Continuo a sfogliare il giornale… bene mi sono distratta non sento più nulla.
Tendo l’orecchio per sentire se stanno ancora….
- Hey, ciao Bulma, che ci fai qui? Gia di ritorno! – faccio un salto dal divano di almeno  trenta centimetri, mi volto di scatto… è Goku con un’ asciugamano avvolta intorno alla vita…
Che se ne sia accorto che tendevo l’orecchio?
Naaa non credo che sia così perspicace, gli uomini sono così bambini, non si rendono conto di nulla e non ascoltano MAI quello che dicono le donne!
- tesoruccio, con chi parli? – una voce cristallina dalla camera del disfatto.
- con Bulma amorino, e qui davanti a me. –
Certe volte il loro modo di parlare mi da un po’ il voltastomaco, è tutto un cicci, amorino, tesorino.
Goku si allontana verso la cucina dandomi le spalle, che belle…
Yamcha è muscoloso ma non ha delle spalle possenti… quanto vorrei un uomo vigoroso e virile.
Mi viene di nuovo in mente quello che c’è sotto l’asciugamano… arrossisco! Poi sento una marea di rumori provenienti dalla camera di Chichi, passetti veloci e rumore di ganci per i vestiti, addirittura un rumore di vetro infranto…
- tutto bene Chichi li dentro? – non mi risponde ma si fionda fuori dalla camera, grazie al cielo è tutta vestita e non c’è nessuna traccia di ciò che stava facendo prima.
- tesoro mioooooo -  mi viene incontro e mi abbraccia quasi a farmi strozzare…
- al telegiornale avevano detto che c’erano delle turbolenze ed io ero tantissimo preoccupata per te!!-
Si… talmente preoccupata che ha dovuto “distrarsi” in altro modo vero?
Si scosta, mi guarda ancora con le lacrime agli occhi e poi mi riabbraccia… ancora più forte. Mi manca l’aria… non arriva ossigeno al cervello… non riesco a pensa…
Mi lascia e il flusso del sangue nel mio corpo ritorna regolare.
Cammina verso la cucina e parla.
- allora, racconta un po’ come è andata la riunione, mi hai soltanto accennato per telefono. – poi si blocca, si volta, mi guarda… ho quasi paura che ritorni qui ad abbracciarmi… ma poi sbotta: - da quanto tempo sei tornata?? -
Cosa? e adesso? Non si è resa conto che ho spalancato la porta prima?
- beh quando Goku è uscito io avevo appena acceso la tv, ero appena rientrata! – dico con naturalezza.
- Ah, bene! -  mi risponde.
Fiuuu, l’ho scampata!

Finalmente, stiamo seduti a mangiare… mmmm, quanto mi piace questo riso.
- che… bbuono… qu-questo… riso…amore! -  dice Goku.
Ha la bocca ancora piena di cibo mentre cerca di ingurgitare la quarta porzione.
- tesoro, ingoia prima di parlare, non si parla con la bocca piena! – ecco che ritorna in superficie la signora delle ramanzine…
Poi attacca con me: - hey, Bulma, vuoi deciderti a raccontare cosa è successo alla citta del Nord? –
Io comincio il mio discorso… quando finisco tiro le conclusioni:
- credo che domani appena sveglia andrò in azienda e affiderò tutto a Ceighteen* ne sarà davvero contenta. –
-  Non permetterti assolutamente di affidare il tuo incarico più importante a quella stronza dagli occhi di ghiaccio, tu sei la socia maggioritaria, hai diritto, anzi in quanto tale hai il sacrosanto do-ve-re di concludere quest’accordo!!!  -
Oh! Stava così indispettita che temevo potesse scoppiare da un momento all’altro, perfino Goku aveva smesso di trangugiare e aveva alzato gli occhi per vedere la compagna.
- Cristo Bulma! Prendi il toro per le palle e vai avanti! -
“Prendere il toro per le palle”? “prendere il toro per le palle”?
Ah aah! che strana affermazione… mi vengo in mente vestita di tutto punto da torero e sto li in mezzo a uomini baffuti a sostenere la mia tesi di come è stato facile prendere il toro per le “palle” e loro mi guardano con vivo interesse…
Mi viene da ridere. Mi viene da ridere.
Bulma trattieniti, qui finisce male.
Mi viene da ridere! Okay, ora basta! Smettila Bulma!
- Hai perfettamente ragione, la stronza dagli occhi di ghiaccio aspetta solo una mia mossa falsa… bene! Tra poco vado a telefonare a quel Vegeta S. e prendo un bell’appuntamento per incontrarci alla C.Corp. domani stesso! -
Mi alzo di scatto dalla sedia con una nuova linfa vitale... giusto, non devo lasciarmi gongolare nella consapevolezza di essere la socia numero uno e quindi intoccabile, ma devo, come dice Chichi, prendere… ihih…  il toro per le palle, guardare in faccia al nemico e fargli firmare l’accordo.
Così mi avvio verso il bagno… è giunto il momento del bagno con i nuovi sali!
Mi preparo il bagno, e sento Goku che si sta avviando per andare via e mi lancia un saluto sommesso.
- ciaooooo a dopo! – gli rispondo di rimando.
 
Mentre sono nella vasca mi rilasso tantissimo.
Dio quanto mi piace starmene qui a fissare il soffitto mentre sto a macerare senza pensare a nulla.
Poi d’un tratto mi vengono in mente gli episodi della giornata  e vengo colta dal panico quando penso all’aereo,  ho i brividi quando ripenso al tizio a cui ho raccontato tutti i miei segreti più intimi, nemmeno ricordo quali.
E mi imbarazzo così tanto quando ripenso a Goku e Chichi…
Okay è meglio non pensarci, è meglio se esco dalla vasca e vado a fissare l’appuntamento con il Sign. Vegeta S.!
Esco, finalmente, sono rinvigorita!
Mi preparo mentalmente alla telefonata, penso e ripenso i modi in cui devo esordire. Giungo alla conclusione che è meglio se sono professionale e mi presento come la socia che segue l’intera faccenda.
Fasciata da una dozzinale tuta da palestra prendo il telefono e il bigliettino da visita della S&Y Corporation… mi batte forte il cuore, è il mio primo vero incarico, tiro un bel respiro e compongo il numero…
Uno squillo…
Due squilli…
Tre…
Quattro…
Cinque…
Mah! Non risponde, bene già mi sento un po’ sollevata…
- Si? Chi è? – una voce calda e un po’ roca…
Mi manca il respiro!
- allora? Chi è? Hai intenzione di rispondere? O no? -
- ehm… -  
mi schiarisco la voce   
- buonasera, probabilmente parlo con Vegeta S., sono Bulma Brief della Capsule Corporation! –
aspetto che faccia un cenno di assenso… Niente!
- okay – dico sottovoce. Poi continuo
- la volevo informare che sono la socia maggioritaria della C.C. e di conseguenza l’incaricata per l’accordo riguardo l’acquisizione dei macchinari prodotti dalla sua azien…-
- si! E allora? – mi interrompe.
È come se mi fosse caduto un catino di acqua fredda in testa. Mi ha completamente spenta! Che persona arrogante e impertinente!
- Beh, volevo fissare un’ appuntamento per domani in azienda… nella mia azienda, per discutere dell’accordo! – dico infine moooolto indispettita!
- mmm, si, allora a domani alle 11.00! – click! Mi risponde concludendo la telefonata!
Guardo il cellulare e mi gonfio di rabbia…
Non ho mai, dico mai conosciuto una persona così… così… così…
- toc, toc… posso? –
È Chichi, che cerca di entrare in camera.
- ohi, vieni, ho appena parlato con quel vecchiaccio scorbutico di Vegeta… - le dico appena entra.
- e allora? Hai fissato l’appuntamento? Per domani? –
- seee, l’ha fissato lui per me! Alle 11.00 alla C. C.! –
- bene, Bulma, fagli vedere di che pasta sei fatta!! Ora ci facciamo una bella tazza di te bollente e ripassiamo il plico con le notizie sui macchinari e l’acquisizione. D’accordo? –
Oh mio Diooo, quando vuole lei è proprio un angelo,  ed io come faccio a dirle che tra una settimana non abiterò più qui? Mi viene un magone…
Mi fissa, poi si alza e mentre si incammina per preparare il te mi dice:
- Ma tu ne sei proprio sicura che questo signor Vegeta S. sia un brutto vecchio arrogante? –

*Ceighteen: C-diciotto.  (E' la traduzione in inglese e per esteso di C18, sembra un nome vero così? ^^)


Voglio ringraziare tutti coloro che leggono... recensite, non abbiate paura, non mangio!!! ^^
Voglio ringraziare soprattutto coloro che recensiscono… vogliate continuare a farlo, poiché mi date la forza per continuare a scrivere!

In particolare:


Nanatsu: Cicci anzi carissima!!! Ecco il nuovo capitolo, purtroppo hai potuto leggerne in anticipo solo la metà… leggilo tutto e recensisci! Tadb un bacione forte forte z - izanami^^

nightwish4ever: Ohi Mary, spero che anche questo capitolo ti piaccia e che continui a seguirmi, se poi hai qualche consiglio da darmi allora… ben vengano! Un baciooooo ^^

Dea Nemesis: Ciao Dea, sono contenta di sapere che stavi aspettando il continuo, spero che anche questo capitolo ti piaccia, e che aspetterai anche il prossimo! Un Kiss

vivvina: Ola lalli, lieta che il capitolo ti sia piaciuto, finalmente è scesa dall’aereo, ora lo scontro avverrà in terra!! Un bazino

Jexaveggy: Zau Jex, mi fa davvero piacere che ti sia piaciuta la fanfic  come storia e per come è scritta, mi auguro che anche il capitolo appena letto  ti sia piaciuto… un besito!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Non ne avevo idea! ***


Dove eravamo rimasti…

- Ma tu ne sei proprio sicura che questo signor Vegeta S. sia un brutto vecchio arrogante? –


… mmm… cos’è questo suono così penetrante… è stridulo, vorrei che la smettesse, ma non ho neanche la forza di reagire.
Non mi sento mai così male come al momento della sveglia. Mai.
Cerco la radiosveglia tastoni sul comodino posizionato a meno di 10 cm dal letto… non la trovo uff… tic!
Ecco l’ho spenta!
Beata semincoscienza… sto perdendo di nuo v o  i  s e n s…
Sento la maniglia della porta aprirsi - Svegliaaa Pigronaaa! –
Ma che cazz… Poi sento il tonfo della mia porta che si richiude.
Ecco ora sono completamente sveglia e incazzata!
Apro un occhio, mi stiro, apro anche l’altro occhio e vengo letteralmente linciata da un fortuito raggio di sole.
Ma che ora è? Vedo la sveglia e sono… sono… ah..aaaaaaaaaaaaah
Sono le 7.16!!
Oh mio Dio! È assurdo! Io ero sicura di aver messo la sveglia per le 9.00.
So di chi può essere stata la colpa… sono ancora più incazzata!
Scosto violentemente la coperta dal letto, mi alzo di scatto… ricado di nuovo… quando mi sveglio così di soprassalto, mi fa un nervoso che mi gira sempre un po’ la testa e comincio a iperventilare… respira… con calma… respira…respira… ecco così va meglio!
Finalmente posso alzarmi, mi chiudo nel bagno in camera, faccio una doccia, mi lavo e mi asciugo i miei bellissimi capelli… turchesi!
Beh che ci volete fare, c’è chi ha i capelli castani, chi neri, rossi, biondi… e io ce l’ho Cerulei!
Alle 8.00 esco dalla mia stanza ed incrocio Chichi che mi passa davanti indaffarata a fare chi sa cosa, ecco adesso è il momento per poterla uccidere.
- Chichiiiii – urlò quasi affannando.
Lei si gira di scatto e mi guarda sorpresa.
- dimmi Bulma è successo qualcosa? – mi guarda con degli occhi di sfida e un leggero sorrisino.
- si può sapere cosa diavolo ti è saltato in mente stamattina di svegliarmi così presto? Io avevo piazzato la sveglia per le 9.00 in modo da non essere disturbata e svegliarmi con la massima calma, vista l’intensa giornata di ieri… tu invece me l’hai spostata di ben 2 ORE PRIMAAA! - continuo urlando.
Si gira con nonchalant e sussurra – Cretina, svampita! –
Cosa? Cosa? Cosaaaa?
Non riesco a credere che l’abbia davvero detto! Ho il cervello in tilt, in questo momento vorrei soltanto conficcarle il bocca quell’arnese che ha sempre in mano per cucinare!
Poi aggiunge:
- Hai un appuntamento oggi, mi hai espressamente chiesto di svegliarti alle 7.30 perché dovevi scegliere la mise adatta per il fatidico incontro di oggi alle 11.00… cos’è hai dimenticato pure quello? -
Sono completamente spiazzata, me ne ero completamente dimenticata… che stupida che sono!
- oh! – mugugno, la mia mente smette di farneticare pensieri omicidi su Chichi e si concentra su qualcosa di più grosso: L’incontro con Vegeta S.!!!
Okay. Niente panico. Niente panico. Andrà tutto bene!
Vado in camera dinanzi al mio sproporzionato armadio, lo apro e… file e file intere di abiti, tailleur, camicie… tutto rigorosamente Gucci, Prada, Chanel… ma anche Costume National, qualcosa Banana Republic e qualche misero pezzo H&M.
Sono fiera del mio guardaroba, pezzi più unici che rari… ma adesso sono in crisi, mi sembra tutto così ordinario, mediocre e scontato!
Poi opto per uno stupendo tailleur Chanel viola prugna, camicia Dior color tortora e un meraviglioso paio di Jimmy Choo, borsa Marc Jacobs,  il tutto contornato da un paio di finti occhiali con la montatura rettangolare tartarugata e un grazioso chignon.
Mi guardo allo specchio… wow sono uno schianto… quel brutto vecchiaccio arrogante e presuntuoso cadrà ai miei piedi… Ah!
- ehi, Bulma, sei davvero in incanto – mi dice Chichi sbigottita entrando nella camera, poi allontanandosi aggiunge: - Oggi una certa persona rimarrà di stucco! -
“rimarrà di stucco?” beh di certo non sarò io, sarà sicuramente lui a doversi pentire di avermi trattato così per telefono.
Dopo un ultima “stiratina” alla gonna,  prendo un bel caffè corretto… Oddio come sono in ansia…
Okay. Un bel respiro!
Esco dall’enorme palazzo e chiamo un taxi…
- alla Capsule Corporation. – dico con professionalità.


Sono dinanzi all’enorme palazzo della C. C…. la mia società, come sono orgogliosa di me… mi tremano leggermente le ginocchia, ma non lo darò mai a vedere…  devo sembrare sempre tranquilla e sicura di me!
Entro nell’atrio già brulicante di gente, sono le 11.03, sono passati 3 minuti all’appuntamento… beh farsi attendere è da manager!
Arrivo al 24° piano dell’altissimo grattacielo, si aprono le porte dell’ascensore e… vedo la mia segretaria Marion che mi viene incontro con un plico di fogli e mi urla contro che ha cercato di fermare non so chi e non ci è riuscita… ma io sto così in tensione che non l’ho neanche ascoltata…
Mi è talmente antipatica, ha sempre cercato di copiarmi, si è perfino tinta i capelli per essere uguale a me… ma con uno scarso risultato… Ovviamente!!
Prendo i fogli dal suo braccio, sta continuando a farneticare su un uomo scorbutico che non ha voluto ascoltarla mentre varco la soglia del mio ufficio…
Ma… mi blocco! C’è una figura ritta davanti all’enorme vetrata che sta proprio dietro la mia enorme scrivania! Un uomo con una strana capigliatura a fiamma, sembra familiare…
Ecco cosa intendeva Marion… e adesso chi è questo Stronzo!
Io ora ho un appuntamento importante.
A proposito, Vegeta S. non si è ancora fatto vivo... mmm… beh ora ho un’altra gatta da pelare.
Sicuramente questo troglodita sarà qualcuno del reparto assemblaggio che verrà qui a chiedere un aumento… beh poteva anche risparmiarsi di vestirsi di tutto punto!
Sembra proprio uno scimpanzé!
Sbatto letteralmente a terra la ventiquattrore e il plico di fogli sulla scrivania sperando che l’uomo nerboruto si giri e mi illumini sulla sua sgradita presenza qui.
Ma non si degna nemmeno di fare un cenno di assenso.
Okay. Bulma sta calma. S-t-a c-a-l-m-a.
- eehmm – faccio finta di tossire.
Poi dico – Buongiormo, posso esserti d’aiuto? –
- Non sapevo che le donne manager fossero diventate delle maleducate ritardatarie! -
Cosa? cos’ha detto?
- allora… da premettere che dai della maleducata a me, mentre tu per chiedere un aumento di stipendio entri senza farti annunciare nel mio ufficio… vuoto! -
Ecco. Ben fatto Bulma ora caccialo dall’ufficio che dovrebbe arrivare Vegeta a momenti.
- ah ah ah ah… l’aumento, lei sta farneticando! - mi dice dopo una sonora risata molto selvaggia.
In tutto ciò, non si è ancora girato. Oddio quanto mi sta stizzendo.
- senti, mi dispiace, ma in questo momento ho un appuntamento molto importante, se per favore puoi accomodarti fuori dal mio ufficio e fissare un appuntamento con me attraverso la mia segretaria. Grazie! -  mi ritrovo  a dire facendo un enorme sforzo.
- bene! – mi dice poi si gira…
Ne vedo prima il lato della mascella, poi la guancia perfettamente rasa, sembra tutto a rallentatore, poi si volta definitivamente e…
È come se avessi ricevuto un pugno nel petto! Un colpo ritto nello stomaco!
Io… io… io… non ho mai visto nulla del genere!
È semplicemente perfetto!
Ha i capelli neri come le piume di un corvo, gli occhi dello stesso colore, sembrano fatti d’onice, dentro di essi brilla una luce schietta e birichina… da canaglia.
La bocca è… è… è… invitante, carnosa e leggermente bagnata…
Poi scendendo e ne posso ammirare lo stupendo fisico scultoreo e statuario, ha due spalle sconfinate, potrei perdermi dentro…
Mi si avvicina con fare minaccioso ma sensuale, io rimango bloccata e inebetita
mi sfiora e mi sussurra vicino la testa: - okay, chiederò un appuntamento formale…- poi con la voce un po’ più alta continua
-… visto che per lei è difficile concentrarsi sulle cose più importanti – poi esce dall’ufficio.
Non ho neanche la forza di reagire, ha un profumo così sexy e afrodisiaco… non riesco a pensare ad altro… un momento! Cosa? cose più importanti?
Quella voce… io già l’ho sentita… mi rimbomba nelle orecchie, per telefono ieri…
Oddio. No. No. No. No. Fa che non sia lui. Fa che non sia Lui. Fa che non sia lui.
Esco di corsa dalla stanza, l’atrio è vuoto, c’è solo Marion che sta prendendo nota di qualcosa…
Non ho il coraggio di chiederglielo…
- Marion, l’uomo che è appena uscito, ha preso un appuntamento? – le dico
- Si, Bulma, l’ha preso per mercoledì, alle 15.00 nel suo ufficio presso la S&Y Corporation, ha detto di chiamarsi Vegeta S.! -




Come sempre voglio ringraziare tutti coloro che leggono, ma soprattutto coloro che recensiscono… In particolare:

Nanatsu: Carissima!!! GRAZIE GRAZIA GRAZIADEIII!  A parte gli scherzi, grazie mille per avermi supportato anche in questo capitolo, tadb davverooooo!  UN BACIONE z – izanami
nightwish4ever: Mariii, anzi Carissima! Grazie per il consiglio, mi ha dato uno sprono per continuare. Che ne pensi del capitolo? Un bacino ^ ^
vivvina: Ciao lalli, piaciuto il capitolo? Finalmente si sono incontrati… chissà nel prossimo capitolo!
Cmq il mio contatto msn è Dea.izanami@live.it, se vuoi puoi contattarmi. ^^



Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Dal suo punto di vista... ***


Capitolo 6 - Dal suo punto di vista... Voglio dedicare questo capitolo (spin-off) a Nanatsu che mi ha chiesto di farne uno che raccontasse i pensieri di Vegeta.
Infatti questo è un riassunto dei primi cinque capitoli vissuti attraverso i suoi occhi.
Spero vi piaccia! Fatemi sapere!


Non riesco ancora a rendermi conto di cosa stia ripetutamente martellandomi il cervello, poi dopo circa trenta squilli capisco che è il mio odioso cellulare, ancora non ho afferrato il motivo per il quale l’ho comprato… a si me l’ hanno regalato! Si in promozione, per un accordo circa un certo prodotto venduto… nemmeno ricordo quale.

- mmm…Si… chi sei?-
- Capo, sono io, devi alzarti, noi ti stiamo aspettando già in Limusine. – la voce tonante mi riporta in superficie dagli abissi della sonnolenza.
Quanto mi irrita dovermi svegliare così si soprassalto, per lavoro poi…
- Radish, non sarò pronto prima di un’ora. - gli rispondo.
- fa come ti pare noi andiamo a prenderci un caffè –
Click! Chiudo la telefonata.
Mi rigiro nel letto di uno degli alberghi più lussuosi della Città del Nord…
“Che rottura” penso passandomi entrambe le mani sul viso, tra le dita finalmente riesco a vedere l’orario…
Cazzo!! Sono appena le 7.30, dopo la notte appena passata in compagnia di una bottiglia di whiskey e due squinzie, non posso alzarmi, mi duole anche un po’ la testa… ricado di nuovo nel sonno più profondo…
Non ricordo dopo quanto tempo ha ricominciato di nuovo quel rumore infernale, di nuovo a percuotere la mia mente, così decido che è il momento di alzarsi.
Scaravento l’artefice della mia irritazione vicino alla parete, va in mille e un pezzo… bene! Nessuno avrebbe più rotto!
Scendo da quel letto così invitante, appena metto i boxer  sento un garrito… è il telefono dell’albergo… quello si che non si può distruggere!
- Ehi, Vegeta, ma che cazzo fai, noi qui ad aspettarti e tu ritardi da fare schifo… -
- Non rompere Napa, se non ti sta bene puoi alzare quel culo flaccido dalla bellissima poltroncina della reception e andartene a fanculo! scendo tra dieci minuti!  -
Faccio colazione, tanto caffè bollente e una cialda croccante.
Una doccia rigenerante e indosso il completo già sulla poltroncina al lato del letto, uno stupendo capolavoro sartoriale. È logico, l’ho pagato una fortuna.
Esco dalla camera, senza nessun impegno, i miei fidati hanno già predisposto che le mie cose fossero trasportate all’aeroporto in tempo per il volo.
Chiudo la porta della suite alle mie spalle, e mi avvio verso l’ascensore del piano.
- piano signore? – mi dice l’essere tracagnotto nell’ascensore.
- terra! – rispondo senza nemmeno guardarlo.
Dlin Dlon, appena le porte si aprono esco dal quella scatola infernale, ma quando si richiudono alle mie spalle posso solo sentire la voce dell’inetto che dice:
- No, Signore questo non è il piano terra, stiamo al piano incontri e meeting… -
Beh poco male scenderò una rampa di scale a piedi.
Mentre mi avvio verso l’uscita dal pianerottolo sento da una sala uno scrosciare di applausi, poi scorgo che la porta si apre e ne esce una figura esile…
Cammina verso di me, è una donna, magrissima, fasciata da un paio di pantaloni e una giacca bianchi… con due seni enormi.
Ha i capelli color del cielo… è stupefacente!
Ha il viso rossissimo, poi ad un tratto alza lo sguardo, incrocia il mio… ha gli occhi color del mare, due lapislazzuli… ha i lati degli occhi leggermente chiusi come se stesse per piangere, rimango a fissarla mentre mi passa davanti, vengo completamente travolto da un profumo di vaniglia e pesca…
- tsk. – mi appresto a borbottare, destandomi.
Mentre scendo le scale riesco a sentire da lontano le risate sguaiate dei miei colleghi che impazienti aspettano che esca dall’ascensore per tirarmi qualche fottuto scherzo cretino.
- ehi, stronzi, stavate aspettando me? – gli urlo alle spalle.
Radish si gira di scatto, un po’ spaesato, non ha potuto mettere in pratica lo scherzo idiota… ah!
– beh.. si capo, andiamo? -
- certo! Cosa stiamo aspettando! – rispondo di rimando
Napa mi guarda dall’alto della sua abnorme stazza e poi dice:
- Vegeta,  è quasi conclusa la riunione per la presentazione dei nuovi macchinari… -
Comincio a camminare, loro mi stanno dietro e continuano a parlare:
- Bardack è stato molto esauriente, credo che in questo momento l’azienda che ha ottenuto l’incarico stia firmando il contratto di delega. - continua Napa.
- Radish, elencami in ordine le aziende presenti, e i loro rappresentanti legali, e infine dimmi chi ha ottenuto l’incarico. – dico al capellone entrando nella lussuosa limusine.
- allora, Capo, sono:  la Cybor Corp. rappresentata da C-17, la Capsule Corporation rappresentata da Bulma Brief, la MajinSPA rappresentata da un certo Buu e altre di scarsa importanza, ma è ovvio che l’incarico l’hanno affidato alla C.C. e alla Signorina Bulma Brief. – finisce il discorso.
- ditemi, non era presente la Icecorp? –  chiedo ai due seduti dinanzi a me.
- No, Vegeta, Freezer non c’era! – mi risponde Napa.
- Bene! – poi aggiungo
- voglio sapere tutto su questa Bulma Brief, vita, morte e miracoli! La mia azienda deve trattare con carte conosciute, non deve cogliermi impreparato. -
Seguire l’intera faccenda da vicino non è da me, ma quando sono i miei “colleghi” a farlo per me… mi torna sempre utile!



OoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOo


Stiamo all’aeroporto solo io e Radish, Napa a preferito rimanere ancora un po’ alla Città del Nord… fatti suoi!
Le donne che sono dietro le postazioni per il check in mi guardano tutte con vivo interesse… cos’è? Non avete mai visto un uomo?
- Abbiamo due posti prenotati per il volo AZ9187 per la Città dell’Ovest – dico alla bassa e grassa donna di fronte a me, mostrandole i biglietti.
Lei li guarda poi mi dice: - Sign Vegeta… vede, tutti i passeggeri hanno già fatto il check in, mancavate solo voi due e così si sono tutti già imbarcati, mi dispiace ma non posso farla salire, le posso offrire due posti in prima classe nel prossimo volo –
Cosa? Cosa?
- io non voglio dei biglietti omaggio per il volo successivo, se volevo viaggiare dopo me li compravo io, non era certo lei a propormeli… e poi  senti stupida oca con panciotto e cappellino, noi stiamo in perfetto orario, non me ne fotte un cazzo se manchiamo soltanto noi, tu adesso apri quella cazzo di porta e ci fai imbarcare! - 
Dopo solo 5 minuti stavamo salendo sull’aereo.
Ecco siamo sull’aereo, dietro di me c’è Radish, abbiamo due posti separati, meglio!
Mentre passo tra le poltroncine seguendo l’hostess che mi sta facendo strada prego che non ci sia nessun rompicoglioni accanto a me.
Quando arrivo al mio posto… quasi non mi viene un colpo scorgo una figura con una capigliatura cerulea voltata dall’altro lato e un tailleur bianco… è lei! La donna dell’albergo, quella che sapeva di vaniglia e pesca…
Ma che diavolo ci fa qui?
Mi siedo e sbuffo.
Ora voglio solo tornare a casa, la seratina di ieri e il brusco risveglio mi hanno lasciato un po’ spossato e nervoso… dovrei scaricare la tensione…
La tizia vicino a me ha dei fremiti ogni volta che questo stramaledetto aereo si muove, che strano ancora non si è girata dalla mia parte… poi all’improvviso cade in un sonno profondo. La guardo sottocchio…
Le lunghe gambe affusolate strette in quei sottilissimi pantaloni bianchi, i suoi seni prominenti che si intravedono dalla camicia rossa e poi quel profumo…
Sento qualcosa fremere nelle parti basse…
Si è girata dal mio lato, posso vederne il viso nella sua pienezza, la sua pelle è liscia chiarissima quasi nivea, poi ogni volta che muove la testa lascia nell’aria una piccola scia di quel sapore… Okay, ho capito che avrei voglia di scoparmela qui sulla poltroncina dell’aereo!
Okay, è meglio se mi do una calmata!
Mi sporgo in avanti e chiedo a Radish di cambiare il mio posto col suo, spiegandogli che la donna vicino a me è cosi smaniosa che mi sta facendo letteralmente i-m-p-a-z-z-i-r-e!
Quando passo avanti mi accorgo che accanto a quel capellone cavernicolo  non c’è nessuno, quel paraculaccio voleva godere di due  posti vuoti solo per lui… beh adesso sono miei e quando saremo a terra gliela faro pagare cara…
Bene con due posti vuoti vicini, posso stendermi …
Mi si avvicina l’hostess e mi dice: - Mi dispiace ma non può stendersi…-
La prendo per la collottola della camicia immacolata e le sussurro tra i denti a due centimetri dal viso:
- se l’aereo è già in movimento posso perfino alzarmi e camminare giusto?– beh allora lasciami in pace! – lei ammutolita annuisce e passa dietro dicendo alla donna turchina che non può usare il cellulare in volo…
Poi mentre sto crogiolando nella quasi incoscienza sento una voce che comincia a parlare con veemenza dietro di me, parla con Radish, capisco che è lei, dice però un paio di cose che mi incuriosiscono come: “Città dell’ Ovest”, “Logistica”, “incarico” e “socia maggioritaria”…
Ho capito! Lei la donna che ha ricevuto l’incarico di gestire con me l’accordo con la mia azienda, lei ha rappresentato la C.C. stamattina in albergo, lei è Bulma Brief!
Ora ascolto con attenzione quello che dice, com’è ridicola, sta raccontando delle cose assurde, tutti i suoi segreti più intimi… eheh… sarà un piacere fare affari con lei! 

OoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOo

Finalmente sono a casa, nella mia sproporzionata casa…
Appena entro vado di corsa in camera, durante il tragitto comincio a spogliarmi, rimango in boxer, varco la soglia della stanza, prendo il pantalone della tuta posato sull’appendi abiti al lato del letto e lo indosso.
Poi salgo al secondo piano..
Beh si! Possiedo due piani confinanti in uno dei grattacieli più importanti della città dell’ovest, è tipico di uno come me possederne!
Entro nella palestra da me rigorosamente attrezzata e comincio ad allenarmi per scaricare la tensione…
Quando scendo di nuovo, sono tutto sudato, ho l’asciugamano di spugna intorno al collo, vado a farmi una doccia rigenerante.
Quando esco sento il cellulare squillare, non è possibile stamattina l’ho distrutto in centomila pezzettini… oh no! Questo è quello aziendale, questo purtroppo non posso distruggerlo.
- Si? Chi è? – dico.
Nessuna risposta… sto cominciando a irritarmi.
 - allora? Chi è? Hai intenzione di rispondere? O no? – dico molto spazientito.
Sento un piccolo gemito dall’altro capo, come fosse un piccolo colpo di tosse, poi finalmente parla.
- buonasera, probabilmente parlo con Vegeta S., sono Bulma Brief della Capsule Corporation! – Oh cazzo. È lei!
Smetto di passare l’asciugamano in testa e l’ascolto, lei annuisce con un “okay” per darsi la carica e comincia a sputare con una vocina assurda che lei e la socia… bla bla bla.
- si! E allora? – la interrompo.
Sta zitta… forse deve essersi molto irritata…bene!
- Beh, volevo fissare un’ appuntamento per domani in azienda… nella mia azienda, per discutere dell’accordo! – dice infine.
- mmm – ci penso un po’ su
-  si, allora a domani alle 11.00! – le dico e stacco il telefono. Non riesco a stare troppo tempo a parlare, mi urta!
Bene ora è il momento di mangiare.
Alzo il telefono di casa, compongo il numero del bistrot:
- Portami il menù del giorno, ho davvero tanta fame! - dico infine.
 
OoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOo

Mi sveglio  e mi rigiro nel mio letto più grande del normale, fatto fare solo per me, ma non a due piazze…mai!
Scosto le coperte e rimango seduto sul letto in contemplazione, ammirando infatti la mia stupenda casa: un attico di tre stanze, bagno con Jacuzzi, cucina da ristorante e un terrazzo da paura…con vista sul parco più grande della città dell’ovest!
Senza parlare del secondo piano che ospita da solo la mia attrezzatissima palestra!
Penso che forse è troppo per me tutto ciò, ma subito scaccio questo ameno pensiero, forse “tutto ciò” per un semplice single è troppo ma… per me che sono considerato il “principe” beh è forse troppo… poco!
Mi faccio una doccia, mi vesto e scendo dal grattacielo…
Sono le 10.55 quando entro nell’atri della C.C.
Cristo santo quanta gente ci lavora qui!
Passo davanti alla reception senza farmi annunciare e prendo uno di quei cartellini dal banco con su scritto “visitatori”, mi giro e chiedo ad un tizio basso e magro dov’è l’ufficio della Brief…
Salgo al 24° piano, sono le 10.58, vedo una troietta che ha lo stesso colore dei capelli della sua capa, sembra fatta con lo stampino. Mi avvio spedito verso l’ufficio della presidentessa, la ciabatta mi si para davanti, mi intima di fermarmi…
Mi blocco, la guardo, mi guarda, ma cos’ha da guardare questa piccola e impertinente sgualdrina dai capelli scambiati, spostandola con il braccio le dico: - ho un appuntamento con la presidentessa, fammi passare…-
Entro nell’esorbitante ufficio, rimango allibito, è davvero lussuoso…
Mi paro dinanzi alla vetrata…
Sono in anticipo, ma sono sicuro che lei non sarà puntuale.
Sono le 11.03. È in ritardo,
Sento un gran trambusto fuori dall’ufficio, sento la porta che si apre…
Rumore di tacchi, una ventiquattrore scaraventata a terra, un ammasso di fogli buttato sulla scrivania…
Poi sento ancora una volta quel profumo…
- eehmm – fa di nuovo finta di tossire
Poi dice – Buongiormo, posso esserti d’aiuto? –
Non solo è in ritardo! Addirittura mi da del tu!
- Non sapevo che le donne manager fossero diventate delle maleducate ritardatarie! -
Le dico con un pizzico di ironia.
- allora… da premettere che dai della maleducata a me, mentre tu per chiedere un aumento di stipendio entri senza farti annunciare nel mio ufficio… vuoto! -
Cosa? un aumento di stipendio? Ma per chi mi ha preso per uno dei suoi sciocchi dipendenti?
Mi viene da ridere…infatti
- ah ah ah ah… l’aumento, lei sta farneticando! – dico, ancora voltato di spalle.
Sento che si sta irritando.
- senti, mi dispiace, ma in questo momento ho un appuntamento molto importante, se per favore puoi accomodarti fuori dal mio ufficio e fissare un appuntamento con me attraverso la mia segretaria. Grazie! -  
Non ha capito che sono io il suo appuntamento della giornata… questo vuol dire che non mi conosce… non conosce il mio volto, non sa chi sono! Questo potrebbe giocare a mio favore!
- bene! – le dico poi mi giro
La guardo, rimango ancora una volta colpito dalla sua bellezza.
Le vado incontro, ha le labbra leggermente dischiuse… così invitanti…
Poi mi avvicino, lei mi fissa immobile, gli occhi sono incatenati ai miei.
Provo una strana sensazione di desiderio…
Mi avvicino lentamente alla sua testa, aspiro quel profumo sempre più intenso e le dico sussurrando:
-  okay, chiederò un appuntamento formale…- poi mi desto dall’incanto e continuo con aria di sfida:
-… visto che per lei è difficile concentrarsi sulle cose più importanti – poi esco dall’ufficio.
- ehi, tu, fissami un appuntamento per mercoledì alle 15.00 – dico alla copia seduta mentre mi incammino verso la porta a vetri.
Poi mentre esco le urlo: - il mio nome è Vegeta S.!! -


Com’è il capitolo? Non so se ho creato un Vegeta troppo OOC…
Cmq ditemi se è il caso di continuare a dedicare qualche capitolo anche dal punto di vista suo o no!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Sono sempre l'ultima a sapere le cose! ***


Dove eravamo rimasti…

- Si, Bulma, l’ha preso per mercoledì, alle 15.00 nel suo ufficio presso la S&Y Corporation, ha detto di chiamarsi Vegeta S.! -


Sconfortato, depresso, avvilito… non so più come devo definire il mio stato d’animo. Leggo e rileggo quelle due righe scritte con una grafia  pulita e ordinata, non riesco a staccare gli occhi dalla mia filofax, è inevitabile, non ci riesco.
Sbuffo e lancio l’oggetto delle mie maledizioni sulla scrivania di legno massiccio, faccio cadere vari oggetti tra cui la piccola cornicetta d’argento con la foto mia e di Yamcha.
Lancio un altro sbuffo, ora devo rimediare alla mia mancanza di attenzione.
Ho il viso tra le mani, i gomiti sulla scrivania, mi viene in mente Vegeta.
Quant’è irritante, quello scellerato… tuttavia sembrava davvero qualche tipaccio del reparto assemblaggio con quel fisico…
Dio mio, non ho mai visto nulla di simile… quelle spalle così imponenti, quella mascella serrata, le labbra così attraenti… un dio greco sceso dall’Olimpo… per rendermi la vita un inferno!
Con uno scatto mi alzo, riprendo la mia filofax, raccolgo i fogli sparsi per la scrivania,
è meglio mettere un po’ d’ordine… poi vedo il plico che mi ha consegnato Marion prima del fattaccio.
C’è scritto su: ICECORP… questo nome non mi è nuovo…
Lo sfoglio, è un promemoria, ci sono delle presentazioni e dei progetti di macchinari, sembrano abbastanza innovativi…
Alzo il telefono:
- Marion, mi chiameresti Crilin per favore, dovrebbe stare al reparto meccanica -
- okay, Bulma, ora lo chiamo, ciao –
“Ciao”, mi ha detto “ciao”… ma se nel giro di  30 minuti ci sentiremo altre sette volte, come può dirmi ogni volta “ciao”, a volte è proprio una cretina!
Sento un beep, prendo la borsa… ora devo disseppellire il mio cellulare dalle infinità di cose che ho dentro… poi finalmente  lo estraggo… è un messaggino, è Chichi:
“Non voglio scuse, serata io, te e due cocktail ok? Appena torno a casa penserò  dove andare! Un bacione, Chichi”  
Bene, mi ci vuole, una serata da sola con Chichi, devo sfogarmi delle mie malefat… un brivido mi percorre la schiena… devo dirle del trasloco… beh glielo dirò stasera dopo i cocktail…
A proposito, non sento Yamcha da ieri, scommetto che mi sta preparando una sorpresina nella sua casetta, in attesa del mio arrivo.
Sento in lontananza rumore di tacchi… non è Marion, non è di certo Crilin… è lei!
La stronza dagli occhi di ghiaccio!
Sento dall’esterno della porta che dice:
- vado dalla tua capa, non ti scomodare, non c’è bisogno di annunciarmi…-
Apre la porta  - Bulma, ciao… -
Ha tagliato i capelli e li ha resi ancora più albini… un giorno te li strapperò ad uno ad uno!
- ciao Ceighteen. - le dico…posando il cellulare e andando al lato della scrivania.
- ho saputo dell’incarico, complimenti… è un bell’impegno. –
Si fa avanti, mi guarda poi aggiunge: - non sarà troppo pesante? Ho visto scendere Vegeta S. è proprio uno stupendo esemplare di maschio…-
La guardo con occhi scettici, la vedo avvicinarsi in modo dinoccolato, sempre di più.
- è il tipico uomo che è una bomba a letto, lo si vede da come cammina! -
Ma cosa sta dicendo, cosa crede, che faccia la troia come lei per concludere l’affare?
- beh vedi Ceighteen, non c’è bisogno di scoparseli i clienti per poter accordarsi, a volte negli affari si usa anche l’ingegno e la bravura, forse per te è cosa nuova! -
Le parlo mente mi avvio alla porta, quando incontro il suo sguardo vedo che ha sbarrato gli occhi e fa una faccia stupita, poi come per giustificarsi dice:
- Oooooh no, con questo non volevo dire che non sei un affarista, altroché… beh ora è il caso che vada. -
- Certo Ceighteen, nemmeno io volevo dire che fossi una donna superficiale, altroché… -
Le apro la porta, e la vedo che mi passa davanti, sempre con aria altezzosa… le scaglio la porta alle spalle. Cammino verso la scrivania, mi urta tantissimo quella donna, e io che volevo pure cederle l’incarico…
Dio come mi irrita.
Se penso a ciò che ha detto, mi sento ribollire il sangue nelle vene! È proprio una…
- Stronza! -  urlo
- Bene!  Sei davvero di ottimo umore stamattina vero, Bulma? –
Mi giro di scatto, oh finalmente un volto familiare e sorridente.
- Crilin, ciao. – corro ad abbracciarlo, il fatto è di per se strano, ma stamattina mi sento carente di affetto.
- Ehi, Bulma, sei sicura di sentirti bene? E poi a che ora sei arrivata, hai ritardato di nuovo, ti ho cercato tutta la mattina ma quell’oca di Marion continuava a ripetermi che non capiva dove fossi – mi guarda tra lo stupito e il perplesso.
Ha ragione, stamattina ho fatto tardi,  era per via di quell’appuntamento… meglio non pensarci, adesso è il caso di concentrarsi su qualcosa di più importante.
- si, hai ragione, ma adesso siediti che devo mostrarti qualcosa. – lo sbrigo con una mano e lo invito a sedersi.
Mi avvio, verso la scrivania, Crilin è un socio fidato, credo che potrò parlargli liberamente, senza troppe prolusioni.
- allora… Vedi Crilin, mi è arrivato un plico stamattina, vorrei tu gli dessi un’occhiata.- glielo mostro, lui lo sfoglia poi ad un tratto s’incupisce, mi guarda
- è una presentazione, molto fornita dei macchinari ICECORP. – dice.
Beh questo l’avevo capito.
 Poi aggiunge: - Non è un caso che sia finita sulla tua scrivania, il giorno dopo aver ricevuto un importante incarico con la S&Y corp. –
Questo fatto mi puzza, e credo che Crilin sappia qualcosa.
- Crilin, tu adesso mi spieghi cosa c’entra la S&Y  con la ICECORP. -
Mi sembra alquanto interdetto, è frustrato tra il dirmelo o meno, poi attacca:
- vedi, la ICECORP grazie alla presenza nei suoi vertici di personalità di spicco come Freezer e  grazie alla presenza di menti astute come Vegeta S., purtroppo socio minoritario,  è diventata in poco tempo un’ azienda in campo mondiale nella produzione di prodotti di alta tecnologia.-
Sono esterrefatta, Vegeta nella ICECORP, sembra molto strano
- Ma adesso Vegeta è a capo di un’altra azienda! - mi riscopro a dire
- è questo il punto – mi interrompe Crilin
- Vegeta è uno scalatore sociale, non ha mai voluto essere secondo a nessuno, ne tantomeno ad un essere che si dice abbia fatto “sparire i suoi genitori” per poter diventare il suo padrino. Così ha tentato di prendere il posto di Freezer a capo della società, ma purtroppo il suo padrino è un uomo molto influente e ha messo Vegeta con le spalle al muro: o stava sotto di lui o contro di lui. –
- lui, preso dal suo impareggiabile orgoglio ha deciso di andare controcorrente e formare la sua società, che si è sviluppata in modo considerevole, ha stipulato numerosi accordi… e questo con la C.C. è il più importante, per questo si è fatto avanti Freezer con i suoi macchinari ancora più innovativi, per schiacciare una volta e per sempre Vegeta! –
Sono senza parole, il che risulta difficile, ma davvero non ho nulla da dire, sono sconvolta… no un momento, se loro hanno deciso di farsi la guerra, non vedo cosa possa entrarci io e la mia società.
- ascolta Crilin, io non voglio entrarci in questa storia, già sto abbastanza incasinata, non è proprio il caso di mettermi di mezzo. -
È vero io sono una donna per bene e non nessuna intenzione di farmi trascinare da sue insensibili balordi che se le danno di santa ragione a suon di minacce e ultimatum.
Poi Crilin mi porta alla ragione: - Bulma, calmati, stai ansimando, non c’e nulla di cui allarmarsi, allora, hai un incarico da portare a termina con la S&Y corp. giusto? – mi chiede
- Giusto! - rispondo
- Bene allora, non c’è nulla di cui preoccuparsi, Freezer ieri alla presentazione non si è presentato, quindi ufficialmente non ha nessun diritto di parteciparvi!
Adesso cambiamo discorso, hai già incontrato Vegeta S.? ho saputo che c’era anche lui alla Città del Nord.
Dovè? Alla Città del Nord?
- No Crilin, non l’ho incontrato alla Città del Nord, ma Stamattina, prima che venissi tu e l’ho scambiato per un tizio del reparto assemblaggio… --- faccio un bel respiro e poi gli dico la verità. -… e l’ho cacciato! -
Vedo la sua faccia contorcersi per non ridere, non riesce a trattenersi…
- buaaaaahh, oddio Bulma è proprio tipico che combini guai, non riesci a non cacciarti in situazioni anguste! -
Ride e si mantiene lo stomaco, poi si asciuga le piccole lacrime di ilarità ai lati degli occhi e mi dice: - adesso, è meglio che vada, mi raccomando, non lasciarti influenzare da niente e nessuno, va per la tua strada ok? –
- ok!! – annuisco anche con la testa.
Esce dall’ufficio, parlare con lui mi ha risollevata, ma anche stupita, non sapevo che quel Vegeta fosse un tipo così combattivo!

Quando esco dall’ufficio è già l’imbrunire, sento l’aria farsi più fredda, mi pizzica leggermente il viso, si vede che stiamo ad ottobre, penso, comincia il fresco… così decido di non tornare in taxi, prenderò la metro, mi piace vedere il paesaggio cambiare, e sentire l’ultimo calore del tramonto…
- ehi presidentessa… - sento chiamarmi mi giro e…
- cammini tutta sola? Se vuoi posso darti un passaggio? – è lui, è Vegeta S. sta fiancheggiando il marciapiede e prosegue lentamente
Sento il dovere di scusarmi per stamattina, mi avvicino e camminando subito attacco a parlare:
- Mi dispiace davvero tantissimo per stamattina, ma vede io non la conoscevo, se lei si annunciava, io non la cacciav… -
- okay, come non detto, a mercoledì! -  mi interrompe e fa un cenno al taxi di procedere.
Mi ha lasciata da sola, di stucco, non riesco a formulare pensieri sensati, ho il cervello che è in tilt e il mio stomaco in tumulto… quell’uomo è tanto irritante quanto intrigante… forse avrei dovuto accettare il passaggio senza fiatare!
Riprendo a camminare e guardo le vetrine leggermente illuminate dalle luci fioche delle insegne, tra tre mesi sarà Natale, chissà come lo passera Vegeta… beh meglio non pensare a cose troppo lontane e poi a me cosa importa?, meglio concentrarsi su cose tipo cosa indossare stasera.
Appena torno a casa vedo Chichi al telefono che parla animatamente, gesticola e poi quando mi vede entrare mi indica la sua camera, entro e trovo una piccola busta lucida del centro commerciale sul letto, ci guardo dentro intravedo la più bella stoffa che abbia mai visto, è morbidissima, ma non riesco ad immaginare cos’è, ho timore a cacciarne il contenuto.
- tirale fuori, sono due - mi dice entrando in camera
Caccio la prima, poi anche la seconda… sono due bellissime sciarpe, leggerissime.. sono stupende, una è viola e l’altra è l’altra è blu.
- scegline una, l’altra è per me. Le indosseremo stasera- mi dice, quant’è carina.
Sono indecisa… poi opto per quella viola, sta benissimo sul tubino nero che ho deciso di indossare.
Quando finalmente siamo pronte per scendere la mia stanza è un campo di battaglia, quella di Chichi è in perfetto ordine, come si vede che siamo completamente diverse!
Arriviamo al locale più esclusivo della Città dell’Ovest… ma come ha fatto Chichi ha ottenerne il lasciapassare? Poi ad un tratto mi ricordo della telefonata… è una cosa eccezionale, infatti appena arriviamo li fuori si fa annunciare e ci fanno entrare senza fiatare: nessuno osa contraddire Chichi!
Quando siamo dentro, vengo travolta da una musica assordante e una sfilza di luci colorate… io credevo che stessimo in tranquillità a berci i nostri cocktail, invece mi sbagliavo!


Come sempre ringrazio che legge, chi mette la storia tra i preferiti e direttamente chi recensisce:

nightwish4ever: Cara, ti ringrazio per aver continuato a seguirmi, grazie! Spero che questo capitolo ti piaccia! A proposito, passata la febbre?  Cmq un bacione e al prossimo.
Nanatsu: carissima, ecco il nuovo capitolo, non hai potuto leggerlo in anticipo ma spero che ti piaccia lo stesso! Un bacio tadb ps Grazia Graziadei
Vivvina: Cara, mi auguro che anche questo ti piaccia come gli altri, cmq ti ringrazio per la rece per la fashfic! Mi sostieni sempre… grazie tvb un kiss
Cicciottina: ehi, ciao, mi ha fatto davvero piacere ricevere la tua recensione, cmq sono contenta che anche il capitolo su Vegeta ti sia piaciuto, credo che intervallerò 3-4 capitoli di Bulma con uno di Vegeta, penso che vada bene così no? fammi sapere e grazie ancora, un bacio

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Dammi... un uomo dopo mezzanotte!! ***


Ciao a tuttiiii^^ questo è l’ottavo capitolo…  spero vi piaccia!
Cmq per chi non l’avesse ancora capito Ceighteen e il nome in inglese di Cdiciotto… ho voluto renderla più “umana” con un nome che a mio avviso sembra un po’ più normale. =D


Dove eravamo rimasti…


Quando siamo dentro, vengo travolta da una musica assordante e una sfilza di luci colorate… io credevo che stessimo in tranquillità a berci i nostri cocktail, invece mi sbagliavo!


La musica è rimbombante, vedo gente che balla, gente al bar che beve, tanta tantissima gente… wow, che bello, questo posto mi piace!
Chichi mi trascina per un braccio, e si avvia verso il lato destro del bar… ci sono degli scomparti con dei tavolini bassi e dei divanetti… questo posto mi piace sempre di più!
- possiamo appoggiare le borse qui – mi dice a voce alta… e la sua voce alta sfiora l’ultrasuono!
- okay – le rispondo massaggiandomi l’orecchio.
Poggio la mia pochette sul divanetto bianco di fianco al tavolino di vetro nero, lo stesso fa anche Chichi, poi ondeggiando sui nostri tacchi altissimi ci avviamo al bancone del bar.
- cosa prendi? – mi dice sempre urlando, io mi scosto da lei… non vorrei che mi si spaccasse il timpano destro.
- un Martini con ghiaccio! – urlo al barista dall’altro lato del bancone.
- allora sono due! – gli dice anche Chichi.
Prendiamo i nostri cocktail e una ciotolina di noccioline assortite,  ci avviamo alla nostra beata postazione.
Da qui la musica arriva un po’ di meno, possiamo parlare senza urlarci contro.
- Allora Chichi. Come va il lavoro? – le dico guardandola.
Chichi è il capo chef di uno dei ristoranti più chic della Città, con i suoi modi maniacali e impositivi ha messo sotto perfino il suo ex capo… guai a quei poveri cuochi se non seguono le sue ricette alla perfezione, … quanto non vorrei stare al loro posto.
- oh, bene, oggi è arrivato in Città uno, che dicevano fosse
il cuoco più in gamba del pianeta… beh hanno dovuto ricredersi… -
Ho come il sentore che abbia fatto qualcosa che non doveva…
- come “ricredersi”, Chichi, cosa hai combinato stavolta? -  dico con tono rimproveratorio.
Mi guarda con aria di sufficienza e poi esplode: - io gli ho soltanto fatto vedere come si cucina il vero Sushi! Ecco! Era un tale imbranato! –
Oh, già me la sto immaginando, con il mestolo in mano che indica il piano di marmo e dice “ma lei è un incapace, si sposti, le faccio vedere io come si cucina!” eheheh!
Poi aggiunge ancora avvinta – una volta cucinato, mi ha fatto i suoi complimenti… sai ho usato la mia formula segreta, quella… bla bla bla –
Avevo chiuso l’audio, quando Chichi comincia ad elencare le sue “formule segrete” è un vero flagello, in più il cocktail che sto sorseggiando si sta impossessando a mano a mano della lucidità con cui sono arrivata…
Riesco a pensare poco, è molto dolce questo drink… mmmmm… me ne prenderò un altro…
- …poi la fata disse a Pinocchio: raccontami tante bugie! - conclude Chichi
Un momento: “fata” “bugie”? Ma cos… sarà l’alcol o l’ha detto davvero?
Mi giro verso di lei e mi guarda con profonda indignazione: - BULMA NON MI STAI MINIMAMENTE ASCOLTANDO!!! –
Oh cazzo, se ne accorta!
- scusa, mi dispiace, ma… -
- stavi pensando a come devi dirmi che tra meno di sei giorni ti trasferirai? – mi interrompe.   
Per poco non mi va il contenuto del bicchiere di traverso, come fa a saperlo?
Io lo dico che in fondo in fondo è una strega con poteri magici!
- ma come fai a… -
- me lo ha detto Yamcha stamattina, ha telefonato a casa… per questo ho voluto che uscissimo da sole stasera! –
Quello stupido imbranato, come ha potuto dirglielo e adesso che faccio.
- Vedi Chichi, il motivo per cui non te ne avevo accennato è perché non so nemmeno io se ho voglia di andarci. – mi riscopro a dire molto tristemente.
- ma non dire sciocchezze, provaci, non ti costa nulla, e poi hai sempre sognato di andare a vivere insieme a lui no? Poi nel caso ti sentirai alle strette, puoi sempre tornare a vivere con me, sai che il posto tuo non lo sostituirà nessuno! –
Mi viene un nodo alla gola, poi annuisco senza fiatare, forse ha ragione lei provare non costa nulla, poi Yamcha è così dolce, non posso deluderlo.
-  Su adesso andiamo a prenderci un altro bel drink e scateniamoci in pista! – si alza  e mi tira con se.

Sbronza, si questa è la parola giusta: sbronza! Sono completamente alticcia, dopo quattro cocktail la lucidità mi ha completamente abbandonato… io e la mia migliore amica abbiamo ballato e bevuto e ora stiamo spalmate entrambe su questi adorabili divanetti bianchi…. Ovvero io ci sto completamente stesa, Chichi invece beve il suo drink ritta su se stessa ondeggiando a ritmo di musica.
Mi guardo intorno, sbatto le palpebre un paio di volte con gli occhi appannati, mi sembra di vedere attraverso una cascata di champagne, le luci sono offuscate, vedo le persone in tridimensionale, la musica è diventata quasi un sibilo… un ronzare molesto e fastidioso! Dio quanto sono sbronza!
No non può essere. Cerco di alzarmi sulle mie malferme ginocchia che continuano a oscillare nonostante il mio tentativo di tenerle ferme con le mani… ecco mi sono alzata! Mi giro, prendo la pochette dal divano..
- ora è giunto il momento di andare via, Chichina. – dico con la voce più stridula che abbia mai fatto, è due toni sopra la normalità, mi sto facendo paura da sola… in cuor mio spero che quando passerà tutto la mia voce almeno torni normale!
- okay, andiamo – si alza e mentre stiamo camminando  soggiunge
- si è meglio, non è che stai tanto lucida – mi volto leggermente e continuando a camminare parlo sempre con il mio tono di voce penetrante: - questo non è affatto vero e poi… pfht!! – ma cosa è stato.
Oddio devo aver preso la colonna di marmo al centro del locale… che figuraccia…
- hei presidentessa, sta più attenta. – alzo gli occhi e vedo che… è lui! Vegeta!
Ma cosa ci fa qui? Perché devo sempre incontrarlo!
Oddio sono tra le sue forti e possenti braccia, mi sento avvampare… ma perché mi fa quest’effetto, non dovrebbe, è solo un “collega”, uno scorbutico e arrogante “collega”.
- non sapevo che le maleducate manager in affari frequentassero questi locali. – mi guarda, mio malgrado mi stacco di scatto da lui indispettita, non so cosa mi stia prendendo, mi  impettisco e dico: - prima di essere una manager sono una Donna, è normale divertirmi! –
- bene… DONNA… - poi si avvicina pericolosamente di nuovo al mio orecchio e dice:  - sai che è molto inadatto per una Donna essere così sbronza! – sento il calore sul collo… inspiro quel suo profumo sensuale, non riesco a muovere un muscolo, quando apro la bocca per controbattere sento il freddo vicino a me… è andato via!
Lo cerco con lo sguardo ma incontro soltanto quello di Chichi che mi urla: - allora hai finito il tuo tete a tete? –
- Si possiamo fuggire di qui! – le rispondo seccata.
Così usciamo, finalmente, fuori dal locale.


Di nuovo il momento della sveglia…
Avverto una fitta di dolore…. un fuoco d’artificio di dolore quando cerco di muovere la testa, quando tento di aprire gli occhi, quando cerco le risposte a domande quali: Chi sono? Che giorno è? Non dovrei essere da qualche altra parte?
Per qualche istante resto immobile, respiro affannosamente solo per lo sforzo di essere viva, ma in realtà ho il viso paonazzo, cerco di calmarmi e respirare regolarmente… inspira… espira… sono certa che ricorderò tutto…
Bulma,  Bulma Brief…  ieri sera, i cocktail, la sbronza, Vegeta. Oddio Vegeta! Il mio stomaco fa un balzo!
Okay, è sabato mattina… la mia stanza… un campo di battaglia! Oddio la devo riordinare… un colpo al petto!
Devo anche pensare al trasloco. Un altro stiletto nel cuore!
Credo che un giorno mi colpirà un piccolo infarto!
Lentamente mi sforzo di mettermi seduta e tendo le orecchie per vedere se Chichi è in casa, sento dei rumori sommessi, forse stara sperimentando nuove invenzioni culinarie da portare oggi pomeriggio al ristorante e per poter strapazzare i cuochi stasera a cena… ma come fa? I drink non le hanno fatto nessun effetto?
Mi pulsa la testa, mi sento tremare tutta, ma devo assolutamente mettermi in moto.
In qualche modo riesco a tirarmi giù dal letto, barcollo fino all’armadio e mi guardo allo specchio… Orrore!!
Quello che vedo non mi piace: colorito spento, la bocca asciutta, i capelli attaccati alla testa, delle profonde occhiaie… devo cercare di non ubriacarmi più!
Vado al bagno per una doccia rigenerante… l’acqua mi fa sempre un certo effetto rinvigorente!
Quando esco, fresca e asciutta.. mi è passato tutto il torpore, ora posso essere di nuovo attiva!
Mi guardo intorno: pile e pile di abitini sparsi per la stanza, un paio di stivaletti a me sconosciuti stanno al lato dell’armadio, poi intravedo una cosa orribile: il tabacco delle mie sigarette è caduto tutto sulla tastiera del mio portatile… che schifo!!
Okay, meglio pensare ad una sana e calorica colazione!
- Giorno! – dico tutta allegra.
- buongiornoooo – è la risposta raggiante di Chichi.
Sbuca da dietro l’isola col piano cottura al centro della cucina.
- Chichi… - comincio a parlare mentre prendo il latte, il caffè e mi rubo un muffin appena sfornato.
- a che ora ti sei alzata? – concludo
- presto, avevo un mal di testa assurdo! -  eccola lì, allora non sei WonderWoman!
Poi continua – ho preso un’aspirina e ho cominciato a lavorare per oggi pomeriggio! –
- bene! Anche io sono stata male al risveglio, poi una bella scrosciata d’acqua ed è passato tutto!!-   dico trionfante.
Quando finisco la colazione, vado in camera a riordinare i vestiti e i miei pensieri… mi sento molto strana da quando ho preso quell’aereo, anzi no, da quando provo attrazione fisica per una persona che non è Yamcha!
È meglio che mi concentro sul riordinare le cose perché se tento di farlo con i pensieri posso anche impazzire!
Mentre vado su e giù per la camera sento in lontananza una musica familiare, poi vedo Chichi che entra dalla porta con un cucchiaio in mano a mo’ di microfono, canta e balla…

* Gimme! Gimme! Gimme!
A man after midnight
take me through the darkness
to the break of the day -
Dio mi sto divertendo un mondo… attacco a cantare anche io:
- Movie stars
find the end of the rainbow
with a fortune to win 

it's so different from
the world I'm living in
tired of TV
I open the window
and I gaze into the night
but there's nothing there to see
no one in sight
there's not a soul out there
no one to hear my prayeeeeeeeeer -
Balliamo e cantiamo insieme come due pazze… si, due matte fuori di testa:
-  Gimme! Gimme! Gimme!
A man after midnight
won't somebody help me
chase the shadows away
Gimme! Gimme! Gimme!
A man after midnight
take me through the darkness
to the break of the day
Gimme! Gimme! Gimme!
A man after midniiiiiiight
Gimme! Gimme! Gimme!
A man after midniiiiiight!!!!!! - *     
Alla fine della canzone ridiamo come due cretine… è questo quello che mi piace di questa casa e di chi ci abita… non c’è mai monotonia… quanto mi dispiace lasciarla!

Gimme, gimme, gimme… a man after midnight: dammi, dammi, dammi un uomo dopo mezzanotte… quant’è vera quest’affermazione! Penso mentre sono sola in casa di sabato pomeriggio sul divano dopo aver ricevuto una telefonata di Yamcha per invitami a cena la sera… stanotte dormirò a casa sua… bene, così potrò ambientarmi alla mia nuova dimora.


La mattina seguente mi sveglio con la luce del sole che mi sfiora le palpebre e un delizioso profumo di caffè.
- Buongiorno. – dice la voce di Yamcha sopra di me.
- Buongiorno. – sussurro senza aprire gli occhi.
- Vuoi un po’ di caffè? – dice
- si, grazie –  mi giro e nascondo la testa sotto il cuscino, cercando di ripiombare nel sonno, cosa che normalmente mi riesce benissimo. Ma oggi c’è qualcosa che mi infastidisce. Che mi sia dimenticata di qualcosa?
Mi passa per la mente la cena romantica di ieri sera, il rientro e la notte appena passata… mi sembra tutto così lontano, non ci ho messo neanche tanta passione stanotte…
Mi metto a sedere e proprio in quel momento entra con una tazza di caffè bollente e me la porge.
- Ecco il caffè alla mia futura convivente… -
Oh Cazzo! Sto realizzando come una serie di flashback il mio rapporto con Yamcha… conosciuti al liceo: fidanzati, università: fidanzati, ho cominciato a lavorare: fidanzati, sono diventata socia maggioritaria: fidanzati…
Lo guardo, lui si gira prende un pacco di cartone, lo apre e ne tira fuori una teiera di vetro, la fisso con espressione vuota…
- le foglie di te non si disperdono nell’acqua, l’ho comprata proprio per te che non sopporti le foglioline nella tazza. -
- Yamcha – mi sento dire, - non posso farlo. –
- Ma è facilissimo, basta sollevare il… -
- NO. – chiudo gli occhi, cercando di trovare il coraggio, poi li riapro. – Non posso fare questo. Non posso venire a vivere con te mi dispiace. –
- Cosa? – mi fissa allibito - È successo qualcosa? –
- Si. No -  deglutisco - È da un po’ di tempo che ho qualche dubbio su di noi… e recentemente questi dubbi si sono confermati. Se andassimo avanti sarei un ipocrita. Non sarebbe giusto né per te né per me. –
- Ma… - si sfrega il viso – stai dicendo che vuoi… -
- Che voglio rompere – taglio corto fissando il pavimento.
- non può essere, stai scherzando? – mi dice
- No, non sto affatto scherzando-
- Ma… è assurdo! Assurdo! – prende a camminare su e giù per la stanza come un leone in gabbia. Poi di colpo si ferma e mi guarda.
- È stato quel viaggio in aereo. – dice
Sussulto come fossi stata bruciata: che c’entra adesso il viaggio in aereo!
- Cosa? non è vero! -
- Si invece, sei tesa, nervosa, forse stai soffrendo si stress post – traumatico, ti ci vorrebbe lo psicologo. –
- Io non ho bisogno di uno psicologo! –
Vorrei dirgli: “non hai capito niente, non è stato il viaggio in aereo, ma quello che è accaduto dopo… è  che mi sento attratta da un altro uomo… magari mi passerà quest’attrazione, ma così mi sono resa finalmente conto di non amarti più”
Ma non posso dirglielo, lo ferirei troppo!
- ma le cose andavano così bene! Facevamo un sacco di sesso… - è incredulo.
- lo so. – dico
- C’è un altro? –
- No! – rispondo decisa.  - Certo che no!. – faccio scorrere le dita su e giù sul cuscino del letto.
- Non è possibile! Adesso ti preparo un bel bagno caldo con qualche candela profum… -
- Yamcha ti prego basta! Tu devi ascoltarmi e devi credermi… Voglio rompere! –
Mi guarda scioccato, poi si gira e mormora: - capisco… -
Credo che alla fine abbia capito, almeno lo spero.
- beh io allora, mi rivesto e vado via, le mie cose, o vengo a riprendermele o manderò qualcuno a prenderle… mi dispiace… -
Lui esce dalla stanza, io mi lavo, mi vesto e esco…
- allora ciao. – mi dice avvicinandosi a me… ma allora è stupido? Mi ritraggo dal bacio e gli dico in modo freddo e distaccato: - ciao! -
Poi apro la porta di casa, esco, mi richiudo la porta alle spalle…

   


*la canzone che cantano è: Gimme! Gimme! Gimme! (A man after midnight) degli ABBA… ascoltatela è troppo carina!!  =P


Ora bando alle ciance si passa ai ringraziamenti:
Come sempre voglio ringraziare tutti coloro che leggono.
Coloro che hanno messo la storia tra i preferiti (se volete lasciare un commentino mi fareste davvero mooolto moooolto felice! Sempre a vostra discrezione =D)
E sempre da “vicino” chi recensisce:


Cicciottina: Ciao, felicissima che il capitolo precedente ti sia piaciuto. Cmq hai ragione, anche in questa fic Yamcha l’ha preso “in quel posto”… ihihih… Spero che anche questo cappi ti piaccia! Un bacione =D
nightwish4ever: Carissima, Zau, è bello ricevere le tue rece spiritose e tantooo simpatiche!! È bello anche perché così mi fai capire che la storia sta proseguendo bene!! Nu vasill a’ pezzechill’ (un bacino a pizzicotto!) =D
trullitrulli: Ciao… me commossa per tutti i complimenti… grazie, grazie, grazie. Sono contenta che la storia ti piaccia, e spero davvero che anche questo capitolo non sia da meno degli altri! Un bacio =D  ps. Finalmente si sono lasciati. =P
Dea Nemesis: Ciao, sono contenta che sei riuscita a leggere e mi fa sempre piacere quando commenti… davvero! Sai ricevere commenti da una brava scrittrice è sempre bello no?  Cmq mi auguro che anche questo capitolo sia alla stregua degli altri. Un bacione =D
Nanatsu: Tesoro mio…. Hai visto sto sfornando capitoli a non finire… come i biscotti… o i mars… o i twix!! Hahah….mmmm allora ti è gustato il capitolo?  Beh spero davvero di si! Bella la tua One shot, l’ho messa tra i preferiti!  TADB  un bacio iza =D  P.S. si vede che nn hai NVU =P
vivvina: Cara, come sempre mi fa immenso piacere ricevere la tua rece, nn importa del ritardo… che ne pensi di quest’altro cappi? Cmq si, Vegeta continua a fare il misterioso lo so, ma presto si scopriranno le carte in tavola… ihihih!!  Un bacione fortissimo =D

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Sa tutto di me... ***


Come promesso, ho deciso di alternare 3 capitoli di Bulma con uno di Vegeta, questo che vi appresterete a leggere è il 3° raccontato dagli occhi della protagonista, mentre il prossimo sarà il riassunto di questi ultimi 3  visti con gli occhi dell’altro.
Spero vi piaccia, buona lettura.

Dove eravamo rimasti…

Lui esce dalla stanza, io mi lavo, mi vesto e esco…
- allora ciao. – mi dice avvicinandosi a me… ma allora è stupido? Mi ritraggo dal bacio e gli dico in modo freddo e distaccato: - ciao! -
Poi apro la porta di casa, esco, mi richiudo la porta alle spalle…



Ecco adesso sono sola, davvero sola.
Cammino per strada, è una splendida domenica mattina e non c’è neanche una nuvola in cielo, le auto mi sfrecciano accanto, i negozi si susseguono in fila con le loro invitanti vetrine colorate ma… ho lo sguardo perso nel vuoto, cammino… cammino… non riesco a vedere nulla intorno a me sento soltanto un senso di vuoto allo stomaco… beh in fin dei conti non ho fatto colazione stamattina e ho anche un certo  languore… alzo gli occhi per vedere dove mi hanno portato le gambe e mi  rendo conto di essere arrivata al West Garden: il parco più grande della Città.
Vago con lo sguardo in cerca di un bar, intravedo un Bistrot all’angolo della spaziosa strada, meglio di niente, sicuramente avranno del caffè e qualche muffin!
Le strade in questa zona della città sono sempre una seccatura, ci sono semafori ad ogni angolo, mi tocca aspettare un’infinità di tempo prima di poter finalmente attraversare…
Mentre cammino sulle strisce bianche, mi passa una figura vicino, mi volto a guardarlo e scopro che l’ha fatto anche lui… ci guardiamo… mi rigiro di scatto!
Oddio lui è l’uomo che stava seduto vicino a me nell’aereo… possibile che debba incontrare sempre tutti? com’è piccolo il mondo!
Una scossa pervade il mio corpo, mi rendo conto che lui sa tutto di me… meglio camminare e allontanarmi da lui, non vorrei che spiattellasse che non ho un tatuaggio o che non ho ancora trovato il punto G…
Sottecchi vedo se è ancora li a fissarmi, no è sparito, tuttavia sento che qualcuno mi sta osservando, è una stranissima sensazione di compagnia, ma forse è solo qualche mia taratura mentale!
Quando entro nel Bistrot sento un profumino invitante,  i camerieri vanno su e giù per il locale, mi avvicino al bancone e attiro l’attenzione del signore panciuto che indossa uno strambo cappello con due corna d’avorio, sembra un vichingo nordico.
Ordino il mio caffelatte e il mio muffin, mi siedo su uno di quei sgabelli girevoli vicino al bancone e comincio a fare colazione…. Mmmm… mi ci voleva proprio, ora sto cominciando a  ragionare.
Driiiin…. Driiin… driiin… È il telefono del Bistrot, tutti si girano a guardare ma nessuno alza la cornetta, sento solo un mormorio di fondo, poi ognuno torma al loro compito, è davvero molto strano… vorrei urlare “Hey sta suonando il telefono nessuno vuole rispondere?” poi vedo l’ uomo che afferra il ricevitore da dietro e finalmente risponde.
- Pronto… buongiorno… come? Ma lei sta scherz… Beh vedrò di accontentarla… si, si certo… a dopo! – lancia la cornetta e sbuffa sonoramente poi dice:
- quello stronzetto arrogante e presuntuoso, come può un uomo grande come me abbassarsi sempre a servire un pivellino come lui… - cammina e va nelle cucine.
Mah non riesco a capire… beh poco importa ora sono qui con la mia gustosa tazza di caffelatte, il muffin, ma soprattutto senza Yamcha e la sua teiera!
Il tizio esce dalle cucine, mi guarda e mentre passa uno straccio sul ripiano di legno attacca a parlare: - Ciao, bella ragazza, tu non sei di qua vero? –
- No. Abito dall’altra parte della Città… -
- Brava, questa zona, pur essendo residenziale è sempre un po’ fuori dalla portata di tutti…. Beh come ci sei finita in questo angolo…? - quest’ uomo è un bonaccione mi è davvero simpatico…
Gli racconto del mio lavoro, della mia coinquilina, di Yamcha, sia ben chiaro, non sono una che rivela sempre i miei segreti, ho soltanto raccontato un po’ della mia vita.
Quando concludiamo il nostro incontro e mentre sto per pagare mi dice:
- mi faresti un favore bella ragazza? -
Quest’uomo è troppo affabile e piacevole così ascolto la sua richiesta.
- porteresti questo pacchetto al 18° piano dell’edificio sopra il Bistrot? Te ne sarei infinitamente grato, sai i miei ragazzi stanno tutti impegnati a servire e lo scapestrato che dovrebbe fare le consegne è in ritardo… ti prego! -
Mi guarda con degli occhioni dolcissimi, io non posso resistergli: - okay – dico
- tanto non mi costa nulla… -  poi aggiungo – Comunque il mio nome è Bulma! -
- Io mi chiamo Juman, è stato un vero piacere fare due chiacchiere con te e grazie ancora… – mi dice, poi ci salutiamo e esco avviandomi verso il grattacielo.
Non so cosa stia facendo, sto aiutando un perfetto sconosciuto a consegnare un pacco ad una persona che non ho mai visto… allora, secondo le spiegazioni del “vichingo buono” devo andare al 18° piano e bussare l’ultima porta a sinistra, quella grande, lucida e nera… ihih… ma cos’è la porta dell’inferno?
Okay, basterà consegnare il pacco e andare via… sul mio curriculum portò scrivere di aver fatto anche la garzona di un Bistrot!!
Busso leggermente alla porta… è davvero lucida… e non c’è scritto nessun nome… spero sia questa.
Si sta aprendo, alzo lo sguardo… NO. NO. Non è affatto possibile… spalanco gli occhi, sono pervasa da un senso di rabbia immane, non riesco a pensare ad altro che alla mia ira…
Sto collegando la telefonata al mia sensazione di essere osservata… ma che Stronzo!!!
Gli lancio il pacchetto addosso ma lui lo blocca al volo e fa un sorrisino…
- Brutto stronzo arrogante e troglodita, ma come ti sei permesso… sei proprio la persona più gretta cha abbia mai incontrato… ma vaffanculo… - mi giro per andare via, ma sento il mio braccio tirare, mi attira a se e mi dice a due centimetri dal viso
- Non osare rivolgerti più così a me. Donna! – sibila fra i denti.
Cosa? Cosa? Ma che… non rispondo più di me, gli urlo contro:
- Beh, la Donna qui presente, può sempre decidere di non stipulare più l’accordo con te Vegeta…  – mi divincolo dalla stretta e continuo, - Sai mi è venuto a cercare Freezer e di certo ha macchinari più potenti dei tuoi! – ecco l’ho detto!
Forse ho un po’ esagerato perché mi guarda esterrefatto, poi si desta e dice:
- Potresti pentirtene amaramente… sai stai scherzando proprio con il fuoco! – ringhia, la sua voce rimbomba nell’intero pianerottolo…
Lo guardo, indossa un paio di jeans slavati, una maglia nera e ha appeso al collo un ciondolo, tipo quelle targhette militari con su scritto nome e cognome… quant’è sexy… ma è anche il tipo più antipatico e cinico che abbia mai incontrato, mi fa un nervoso…
- Non mi interessa!!! Te la farò pagare per le varie stoccate, ma soprattutto per questo! – indico il pacchetto, la mia voce supera l’ultrasuono, urlo ancora più forte.
Prendo la maniglia della porta e cerco di richiuderla
- Non sarò io a pagare Donna. – blocca con una mano la porta, io la tiro ancora più forte, ma lui non stacca la mano.
- Vedremo, Vegeta, Vedremo! – dico con tono sadico gli do un pizzicotto e lui lascia la presa e così finalmente richiudo la porta… gli do un calcio dentro, poi la guardo nella pienezza della sua lucidità… prendo le chiavi di casa….

Quando arrivo davanti la mia porta di casa ho ancora le chiavi in mano, c’è ancora un po’ di vernice nera sopra, le pulisco un po’ con le dita, le giro nella serratura ed entro, sento il rumore della tv che riecheggia nel salone, entro piano, e tendo l’orecchio, non vorrei trovare un’altra sgradevole sorpresina da parte della mia coinquilina.
Trovo, invece, Goku sul divano appisolato, ha le braccia spalancate e la testa china verso destra… conosco Goku da una vita e non è mai cambiato di una virgola, sempre il solito tenero!
Quando poso la borsa in camera mia e ritorno in cucina, Goku è già sveglio, stira le grosse braccia e mi saluta:
- Ciao, Bulmaaaaa – mi dice sbadigliando.
- Ciao Goku! – gli dico, ma sono molto stizzita – dov’è Chichi? – continuo.
- È andata a prendere una certa cosa a lavoro… ma cos’hai? – mi risponde.
- niente, sono solo stanca… -
- non mentire con me, sai che non sono poi così tonto! – si avvicina al frigo prende una bottiglina di succo e si siede al tavolo.
- Stamattina ho lasciato Yamcha… -
Fa un’espressione sbigottita  -No. Non può essere –
- invece si, e non c’è solo questo… mi sto letteralmente incasinando la vita… -
Mi sento addolorata e avvilita, prendo il viso tra le mani e mi appoggio al tavolo, Goku mi guarda, sospira e dice:  - Io non so cosa stia davvero accadendo ma sappi che qualsiasi cosa dovesse succedere puoi sempre… sempre contare su di me… anche se devo gonfiare di botte qualcuno! Ahah!! –
Scoppia in una risata cristallina, io alzo lo sguardo e lo ringrazio… è davvero il mio miglior amico!
Poi smette di ridere e commenta: - Ma quando torna la mia Chichina che ho fame! –
Proprio in quel momento sentiamo un gran fracasso fuori la porta di casa e le chiavi girare nella toppa… entra Chichi con una miriadi di buste e pacchettini…
- Finalmente ho tutto l’occorrente per lavorare qui! Tesorino! – alza il viso e mi guarda, resta inebetita.
- E tu, cosa ci fai qui? Non dovresti essere da Yamcha? Cos’è successo? –
Mi sta letteralmente tempestando di domande… calma, calma.
- Abbiamo rotto… cioè io l’ho lasciato! -
- No, dimmi che non è vero! – il respiro di Chichi si fa sempre più veloce.
- Si, è vero, perché avrei dovuto mentire… -
- Oh Dio. Oh mio Dio… è vero? Oh, mio Dio… - Cavolo. Sta iperventilando. Afferro una bustina di zucchero dalla ciotolina sul ripiano della cucina, Chichi le ruba sempre al ristorante, gliela svuoto in bocca.
- calmati – le ordino smarrita – respira… dentro, fuori… -
Non capisco dovrei essere io quella sconvolta non lei.
- Stavate insieme da anni… - poi si blocca mi guarda e improvvisamente si calma, continua a guardarmi e mi abbraccia.
- Se questa è la tua scelta, è ciò ti fa stare meglio, allora è quella giusta! – mi dice…
Poi ad un tratto stringe la presa… no ti prego non farlo mi blocchi l’afflusso di sangue ai polmoni…
- Chichina, io avrei un po’ fame… - grazie al cielo Goku mi ha liberato dalla morsa infernale.
- Subito Tesorino! – si gira verso la cucina e comincia trafficare con gli arnesi appena portati in casa.
Io vado nella mia camera e mi faccio una doccia.

OoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOo


Cammino per l’ufficio da quando sono arrivata stamattina… non riesco a calmarmi, ho imparato a puntino tutti gli elementi dei macchinari della S&Y Corp., so tutta la storia di Vegeta e il suo rapporto con Freezer a memoria, so come minacciarlo… ora non mi resta che avviarmi sono le 14.15.
Mi alzo dalla sedia, prendo il ricevitore e dico a Marion di portarmi un bel caffè corretto al Bayles, poi raccolgo il cellulare, la filofax, e la cartellina lucida con i documenti per l’accordo e li metto in borsa… la mia incantevole borsa Balenciaga!
Quando ho finito di riporre tutti gli oggetti sento che bussano alla porta.
- avanti! -
Oh. È il mio caffè corretto.
- Grazie Marion. – dico guardandola di straforo per vedere la sua espressione.
- Prego Bulma.- mi guarda e poi aggiunge  - Stai divinamente! –
- Grazie – le rispondo pomposa, beh oggi ho dato il meglio di me nel vestirmi:
Un abitino longuette blu Vuitton “per incontri professionali”… così l’aveva definito il commesso prima di vendermelo, sopra un trench grigio Fay, un bellissimo paio di stivali Hermes e i capelli sciolti sulla nuca… rimango con lo sguardo fisso per aria…   sono le 15.15… Beh ora è davvero il momento di andare!
Esco dall’ufficio con lo stomaco che gorgoglia… a pranzo non ho mangiato niente, scendo in strada e prendo un taxi, mentre sono in auto do un ultimo sguardo al mio viso… bene  nessun imperfezione! Quando il taxi si ferma, ho un sussulto, deglutisco e scendo… alzo gli occhi e realizzo che finalmente sono dinanzi al Sayan Center!
Sono le 15.20 quando entro nell’atrio, è spazioso ma più piccolo del mio, mi avvicino alla reception e dico alla signorina dietro che ho un appuntamento con il Sign. Vegeta S., mente telefona al piano la guardo e… oh mio Dio, ha i capelli più gonfi che abbia mai visto, ha proprio una testa enorme… mi viene da ridere.
Okay Bulma  basta ascolta quello che sta dicendo.

- 25° piano, ultima porta a sinistra! -
Cristo ma è fissato sulle “ultime porte a sinistra”… spero di non doverci sfregiare anche quella…ihih…
Cammino dinoccolata e malsicura verso le ascensori, sono così in ansia che mi si è addirittura chiuso lo stomaco… quando si aprono le porte ci entro e pigio il piano 25, mentre sto salendo l’ascensore si ferma al 15° piano, entrano due persone che parlano animatamente tra loro, poi si ferma al 22° piano e entra un uomo dalla folta capigliat… di nuovo il tizio dell’aereo.
Oh mio Dio! Okay! Niente panico! Niente panico!
Sono sicura che quest’uomo sia qui solo per sbrigare delle scartoffie, sicuramente non conoscerà nemmeno Vegeta…
Per tutto il tragitto fino al 25° piano ripenso a tutto ciò che ho detto su quell’aereo e ne ricordo ben poco, spero solo che lui non conosca nessuno qui dentro, ma soprattutto che non l’abbia detto a nessuno.
Arriviamo al 25° piano, appena si aprono le porte mi fiondo fuori senza voltarmi, quando le porte si richiudono tiro un sospiro di sollievo.
- Salve, lei è la tizia che ha viaggiato con me in aereo al ritorno dalla Città del Nord vero? -
Faccio un balzo e lancio un piccolo urlo, mi giro con gli occhi sbarrati è dietro di me.
- Forse… - rispondo  - io non ricordo sempre tutte le persone che incontro, lei lavora qui? -
Dio ti prego fa che lui non lavori qui. Ti prego. Ti prego.
- Certo! Curo tutto ciò che riguarda il presidente Vegeta, lei è suo appuntamento di oggi? La signorina Bulma Brief? -
- S – si… -  dico sottovoce.
Lui prende un cordless dalla tasca fa un numero e parla:
- Capo, la signorina Bulma Brief è qui! -
Sono atterrita, lui è il famoso “capo” che stava seduto davanti in aereo.. steso… quindi ha ascoltato tutto… mi gira la testa, sento che le gambe stanno cedendo…
No un momento, è risaputo che gli uomini non ascoltano mai quello che le donne dicono, quindi può darsi che lui stava dormendo o che abbia fatto poca attenzione. Si, probabilmente sarà stato così.
Alzo gli occhi e lo vedo camminare da lontano verso di me e dice sorridendo:
- Bene, donna! Benvenuta, ha già preso il suo caffè corretto al Bayles? –
Come non detto! Mi cade un macigno in testa, sono fottuta! Vegeta sa tutto di me…


 

È finito anche quest’altro capitolo, sono stata combattuta nel pubblicarlo così com’è, volevo cambiare alcune scene, poi quando ho chiesto consiglio mi è stato detto che andava bene, ma non ne sono tuttora convinta… lascio a tutti voi l’ardua sentenza!


I ringraziamenti vanno sempre a coloro che hanno letto e che continuano a farlo...
poi per chi recensisce:
vivvina: Ciao Lally… AUGURIIII!!! Cmq grazie per il tuo sostegno in ogni capitolo, sono contenta che Chichi almeno in questa fic ti risulti simpatica!! Fammi sapere di questo cappi… un bacioneeee!!
Cicciottina: Ciao… sei stata davvero la prima a recensire e mi ha fatto immensamente piacere… non mi sono affatto offesa per ciò che hai detto anzi mi ha fatto piacere che hai notato qualche differenza. Questo capitolo è alla stregua degli ultimi? Altrimenti ti chiedo consiglio… un kiss forte.
Saku_chan: Ciao!  Felicissima che i capitoli ti siano piaciuti, Chichi è un personaggio un po’ difficile da descrivere… sono contenta che ti piaccia come l’ho ricreata! Aspetto consiglio anche su questo capitolo che mi convince poco. Un bacione.
nightwish4ever: Mariiii, ma quando vieni? Io ti aspetto sempre… ihih… Auguri per l’onomastico ormai passato… allora com’è questo capitolo? Linciami se vuoi! Un kissone forte.
trullitrulli: Ciao trulli sei stata l’unica a considerare il precedente cappi song-fic… sono commossa…  Cmq si, sto cercando di rendere Vegeta desiderabile si è capito?, spero di non aver deluso le tue aspettative facendo un altro capitolo da parte di Bulma, ma vedi per fare quello dalla parte di Vegeta mi serve il continuo della storia… quindi più scrivo dalla parte di lei e più verrà lungo quello di lui… prometto che il prossimo sarà come lo vuoi tu! Te lo dedicherò! Cmq mi auguro che questo che ho appena scritto non sia da buttare… fammi sapere un bacio forte forte.
Nanatsu: tesoro, come sempre mi sostieni anche leggendo i capitoli in anteprima… ma sei sicura che questo va bene? Sii spietata… devi dirmeloooo! Hai capito? Come sempre TADB un baciotto… grazie Grazia!  

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Vegeta S.? La S. sta per... ***


Ecchime, sono tornata a rompere con sta fic... questo che leggerete è il secondo capitolo dal punto di vista di Vegeta... che dedico a trullitrulli come promesso!
Ora Vi lascio alla lettura! Per i ringraziamenti ci becchiamo alla fine della pagina! =D


Dove eravamo rimasti…


- ehi, tu, fissami un appuntamento per mercoledì alle 15.00 – dico alla copia seduta mentre mi incammino verso la porta a vetri.
Poi mentre esco le urlo: - il mio nome è Vegeta S.!! -


Esco dalla porta a vetri e vado all’ascensore… quando si aprono le porte vedo uscire una donna bionda, mi guarda in modo molto intenso dalla testa ai piedi e dice: - Ciao, tu devi essere Vegeta S., piacere io sono… -
Ma che cazzo m’interessa? Mi chiedo
- si, si… - la interrompo e mi volto, pur di non ascoltare inutili fandonie preferisco scendere a piedi.
Mentre scendo ripenso proprio alla donna bionda e mi sembra di averla già vista… ecco! Lei un anno fa era un’assistente alla Cybor Corp… adesso cosa ci fa qui?
Beh non sono fatti che mi interessano, ciò che mi preme ora è sapere tutta la vita di questa Bulma Brief, ne conosco solo i segreti…
Prendo il cellulare e compongo il numero di Napa
- Dimmi Vegeta – mi dice appena risponde.
- Allora, trovami tutto il materiale su Bulma Brief… tutto! – poi aggiungo
- Mandami a prendere alla C.C. – e stacco!  
Arrivo di nuovo in quell’atrio spazioso e luminoso, le persone che c’erano sono quasi sparite del tutto… bene, il silenzio!
Ripasso di nuovo dinanzi alla reception, getto il badge sotto il vetro separatore e m’incammino fuori con un incedere scadenzato e impettito.
Spingo la porta girevole e mi ritrovo fuori, la limousine è già lì ad aspettarmi… sono davvero efficienti quando vogliono!
Ci salgo sopra e quello che vedo non mi piace… non è la mia auto.
 - Salve Principino…-  una voce muliebre e melliflua mi parla dal sediolino davanti, senza voltarsi.
- Cosa vuoi? – chiedo, questo fatto mi sta urtando tantissimo.
- Freezer vuole parlarti…- mi dice ancora voltato.
- Non ho niente da dirgli! – lo interrompo incrociando le braccia.
Lui si volta e mi guarda con fare suadente ma arrogante, sorride leggermente e soggiunge: - Non dovrai essere tu a parlare. –
Poi da un colpetto dietro al sediolino guidatore intimando il tizio a incamminarsi.
Guardo fuori dal finestrino e vedo un susseguirsi di palazzoni e grattacieli, tutti ospitanti grandi compagnie e aziende a livello mondiale… la mia è e sarà la migliore di tutte!
Quando ci fermiamo, scendo dalla limousine e alzo gli occhi… una sensazione di rabbia mi pervade trovandomi dinanzi al luogo che odio di più al mondo, la base di Frezeer: la ICECORP.
Entro in quel luogo a me familiare ma sgradevole, quando sono nell’atrio sento come  sempre il solito puzzo di metallo… è proprio fissato col ferro e simili stronzate!
Noto che ha rifatto le porte… ora sono tutte a scorrimento automatico, sembra una navicella spaziale… che fissato di Star Trek!
Scuoto la testa… devo essere pazzo ad avventurarmi nella tana del nemico!
Quando entriamo nell’ascensore quella sottospecie di uomo mi fa: - Ma che peccato che ieri non siamo potuti esserci alla presentazione… -
- Cazzi vostri! – rispondo senza dargli troppe soddisfazioni.
All’uscita dall’ascensore vedo un uomo di spalle, grosso e con un vestito color argento... quanto è volgare!
Si gira e parla rivolgendosi al mingherlino accanto a me : - Zarbon, finalmente, Freezer stava cominciando a perdere la pazienza! –
L’altro risponde: - Fottiti Dodoria, e poi chiuditi i bottoni della giacca perché quelli della camicia ti stanno per saltare! –
Poi il grassone si rivolge a me: - Uuuuu… principino… ti trovo in gran forma, Freezer sarà “contento” di vederti – rimarca quell’aggettivo con il movimento delle dita  a mo’ di virgolette.
Io non me lo filo neanche di striscio e cammino verso la porta di rovere con su scritto “director”, i due tirapiedi mi si parano ai lati: Zarbon a destra e Dodoria a sinistra… che seccatura, cosa credono che scappi? Illusi.
Apro le porte e mi ritrovo in un ufficio completamente diverso da come lo ricordavo: le pareti sono di un grigio spento, i rivestimenti delle sedie e del divano sono viola e lui come sempre vestito di bianco… che stronzo!
Sta seduto sulla sedia dietro la scrivania… si alza… Dio quant’ è piccolo in confronto al resto della stanza… ma che strano me lo ricordavo più alto, tuttavia il suo ego lo fa sembrare più imponente.
Entro sicuro fino al centro dell’ufficio, lui , invece, supera il tavolo e si para davanti a me.
- Vegeta! – la sua voce è untuosa e insinuante… quanto lo odio! Poi continua: - Ti vedo bene, sei cresciuto! -
- Cosa diavolo mi hai fatto venire a fare qui… non di certo per dirmi quanto sono diventato alto! – gli dico con tono impertinente.
Lui fa un gesto della mano come per dire “ma va’”, si scosta dalla scrivania quale era appoggiato e cammina verso il tavolinetto dei liquori.
- vedo che non sei cambiato poi così tanto… - alza il tappo di una bottiglia di vetro molato e se ne versa il contenuto in un bicchiere massiccio, poi continua: - sei sempre il solito ragazzino burbero e viziato, forse ti ho“coccolato” troppo. -
- Fanculo i convenevoli Freezer, vieni al sodo! – adesso basta mi ha già rotto le palle questa discussione!
Si gira verso di me con degli occhi carichi di rabbia e poi esplode: - Sta attento, principino, sappi che non stai parlando con uno dei tuoi tirapiedi. –
Poi sorseggiando il liquido arancio nel bicchiere, con quella sua bocca fine come la buca delle lettere, continua a parlare:
- Vedi… -  comincia   - A me e dispiaciuto tantissimo non aver assistito alla presentazione dei tuoi macchinari, so’ che sono molto innovativi… ma che peccato che ti sei messo contro di me, insieme avremo potuto essere l’azienda numero uno dell’intero pianeta…  ma tu hai deciso di pisciare controvento e fare di testa tua… -
Io lo interrompo: - e allora, cosa cazzo vuoi, ti vuoi sbrigare a venire al dunque? –
Lui appoggia con violenza il bicchiere sul tavolo, mi si avvicina minaccioso e mi dice: - Senti brutto stronzetto, qui siamo nel mio territorio e sai di non poter vincere… se mi sfidi un’altra volta ti faccio mangime per i miei pesci! – detto questo si allontana, prende di nuovo il bicchiere e continua a parlare
- Stamattina, la bella Bulma Brief ha ricevuto un bel plico con le descrizioni accurate dei miei macchinari più innovativi… sai a me piace ottenere le cose sempre con esclusività, per me era troppo banale presentarmi ieri con come uno squallido presidentuccio qualunque, non c’è bisogno di dimostrare la mia superiorità… -
Poggia un’altra volta il bicchiere sulla scrivania alza gli occhi e incrocia di nuovo il mio sguardo e conclude: - Vegeta, ho intenzione di avere io l’accordo con la Capsule Corporation, ti ho fatto venire qui per parlarti chiaro, mettiti di nuovo contro di me e non so se sarò così magnanimo come in passato! -
Mi viene un forte impulso di prenderlo a pugni, ma so che non posso, se muovo solo un muscolo posso dire addio alla vita… sono livido di rabbia,  sento che mi sta affluendo troppo sangue al cervello.
Poi all’improvviso mi viene in mente la Brief e non posso far a meno di rilassarmi… non potrà mai, mai, disdire l’accordo con me e farlo con Freezer, io ho un arma a mio favore, ho il coltello dalla parte del manico… i segreti…
Con un piccolo e breve sospiro gli dico: - Fai come ti pare, io me ne frego! – alzo le spalle e mi volto per andarmene, nel girarmi riesco a vedere il viso del mio viscido padrino contorcersi dall’ira… per lui è un affronto questo mio comportamento rilassato!
- Sta attento Vegeta, te la soffio da sotto il naso e poi giuro che ti ammazzo!! -
Mi guardo la punta dei piedi, alzo la testa e dico: - Ti ripeto… fai come ti pare! – e mi avvio all’uscita dell’ufficio.
Ho un piccolo tremore nel passare dinanzi alle due figure ai lati della porta quando esco fuori, timore che mi possano tirare un colpo al petto e farmi stramazzare al suolo…  invece prendo l’ascensore e scendo.
Una volta fuori ho un senso di ripugnanza, avrei voluto spaccargli quella faccia di cera a quello sporco opportunista, tuttavia mi sento inspiegabilmente calmo, pensare che la Brief farà l’accordo solo con me mi tranquillizza… che  strana sensazione di calore… mi tolgo la giacca… comincia a fare caldo, questo sole è fortissimo nonostante stiamo ad ottobre.
Prendo il taxi che mi riporta dinanzi alla C.C., la limousine credo stia ancora lì ad aspettarmi… infatti, sta ferma di fronte al palazzo e c’è l’autista che fuma in modo nervoso, mi avvicino  
- Ehi tu, portami in ufficio. -

Quando esco dal mio ufficio, sta facendo notte e invece di prendere la limousine decido di tornare a casa in taxi… non prenderei mai la metropolitana è troppo plebea!
Come al solito il taxi sta percorrendo la strada più lunga per potermi spillare più denaro… glielo vorrei urlare, ma mi blocco nel parlare perché una cosa attrae la mia attenzione la di fuori del finestrino…
Una figura snella e longilinea cammina sui suoi tacchi altissimi, ha un sedere davvero bello, ha ancora lo chignon e quegli stupidi occhiali da vista finti… intimo al tassista di rallentare e accostarsi al marciapiede e proseguire lentamente, abbasso il finestrino
- ehi presidentessa… -  dico.
- cammini tutta sola? Se vuoi posso darti un passaggio? – lei si volta… con la luce del tramonto è ancora più stupefacente il modo in cui dio si è divertito nel creare quella donna, ha il viso leggermente arrossato dalla frescura della sera, mi guarda… gli occhi sono luminescenti, poi all’improvviso comincia a camminare verso di me e parla
 - Mi dispiace davvero tantissimo per stamattina, ma vede io non la conoscevo, se lei si annunciava, io non la cacciav… -
- okay, come non detto, a mercoledì! -  la interrompo e faccio un cenno al tassista di procedere… non ce la faccio a stare ad ascoltare per troppo tempo la voce di una donna, se magari fosse stata zitta gliel’avrei dato un passaggio.
L’ho lasciata lì da sola, ma che cattivo uomo che sono… tsk!
Arrivato a casa, noto un pacco scarno sul tavolo della mia inutilizzata cucina… dentro c’è un cellulare con un biglietto, è di Napa: “questo è l’ennesimo telefonino che la Majin SPA ti invia… vedi di non distruggere pure questo!”
Gli do un’occhiata, ed è un modello abbastanza moderno e senza troppi fronzoli… non credo che lo distruggerò… tanto se lo farò me ne manderanno altri, è sempre una ruota che gira.
Appena lo accendo comincia a suonare… cazzo non conosco neanche il mio numero e già mi chiamano?
- si, chi è? - rispondo
- Vegeta, sono Napa, stasera ho prenotato il tavolo per te al locale più esclusivo della Città… alle 23.00 viene a prenderti la limousine. –
- si! – e stacco. Stasera mi ci vuole qualche troietta a tirarmi su di morale…
Sono le 20.00 decido di andare a sudare in palestra, mi spoglio, mi metto il pantalone della tuta e vado al piano superiore… ahhh, mi ci vuole proprio uno sfogo.

Stasera ho deciso di essere puntuale… sono le 23.00 e già sono pronto, anche la limousine è puntuale, alle 23.30 stiamo dinanzi al locale.
Scendo dall’auto, mi sento sicuro di me questa sera, i ragazzocci  della security vorrebbero fermarmi per sapere chi sono, ma mi basta un gesto della mano per passare sul tappeto rosso diretto ai privè.
Una volta entrato vengo completamente turbato da una musica tonante e insopportabile… e poi… quante cazzo di luci lampeggianti ci sono in questo stramaledetto posto, mi stanno saltando le pupille.
Meglio avvicinarsi al privè e aspettare che si faccia viva qualche squinzia.
Mi siedo sulla poltroncina centrale dietro il tavolino, quella bianca e grossa, dico a Radish di ordinare tre bottiglie di Champagne e farle portarle al tavolo… stasera voglio solo il meglio!
Quando il barista ci porta le bottiglie e le stappa, già vedo che di fronte a me delle battone stanno ballando cercando di attirare la mia attenzione, una è carina, le altre due possono anche andare a farsi benedire… le lascerò ai miei fidati… AHAH!
Beviamo e poi faccio un cenno con il capo alla tizia carina, lei mi sorride e ammicca, poi si avvicina alla cordicina che separa il nostro privè con il resto della sala.
Le faccio un gesto della mano, come per dire “prego”, lei scavalca e finalmente è dentro, si avvicina a me e balla in modo sensuale… stasera ho trovato il mio passatempo.
Mi alzo… devo andare al bagno… quando esco mi sento meglio… cammino e quando alzo leggermente lo sguardo vedo che una cretina mi sta letteralmente venendo addosso, non riesco a distinguere bene il suo viso perché queste cazzo di luci sono basse ma… quando mi urta vengo invaso da un profumo familiare…
pesca e vaniglia… sento una fitta all’addome.
La prendo tra le braccia… ma che diavolo sto facendo? Ma riprendo e le dico:
- hei presidentessa, sta più attenta. – lei si rende conto che ha urtato un essere umano e non una cosa inanimata.  
Mi guarda, ha gli occhi velati, io poi aggiungo sarcastico 
- Non sapevo che le maleducate manager in affari frequentassero questi locali. –  lei si stacca da me… bene!

Si drizza su se stessa, si rimpettisce e dice con tono rimarcatorio:  - prima di essere una manager sono una Donna, è normale divertirmi! –
Ah-ah! È una donna! È una donna completamente sbronza! È una donna completamente sbronza e sexy!
Mi avvicino a lei ripetendo quello che ha detto  - bene… DONNA… - mi accosto al suo orecchio e quasi come un sospiro sul collo le dico: 
- sai che è molto inadatto per una Donna essere così sbronza! –
Sento ancora quel profumo… cazzo mi sto eccitando!
Meglio che vada… così, prima di ascoltare cos’ha da dirmi, vado via lasciandola a bocca aperta.

Ritorno ai divanetti, vedo la tizia di prima stesa sulla mia poltroncina, vengo colto da un’improvvisa voglia di prenderla a schiaffi… meglio che vada via di qui, non posso sopportare oltre questo luogo!
Tiro Napa per il suo robusto braccio e gli dico di scollarsi dal cesso di donna con il quale sta parlando e andare via, lui chiama a raccolta anche Radish e usciamo tutti e tra dal locale.
Mentre siamo seduti nell’auto, mi guardano con la faccia stupita, forse si staranno chiedendo come mai ho deciso di lasciare la topa al locale invece di portarmela a casa… beh saranno pure cazzi miei no?
All’improvviso ripenso all’incontro con Freezer di oggi e dico:
- Voi due domani pomeriggio dovete venire alla S&Y per una riunione straordinaria, ditelo a Bardack e agli altri direttori di reparto… chiaro? -
Dalle loro facce si capisce che vorrebbero strozzarmi, ma poi annuiscono senza fiatare!
Arrivato a casa finalmente posso far riposare le mie membra, appena appoggio la testa sul cuscino cado in un sonno profondo…


OoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOo


Mmmmm… che rompicoglioni…. Ma davvero che rottura di palle!!
Prendo il telefono e ci ringhio dentro: -chi cazzo seiiiiii??-
- Dio Vegeta, sta calmo, sono Napa, volevo dirti solo che ho concluso le ricerche su Bulma Brief, Radish adesso te le porta, okay? E poi alzati che sono le 11.00 di domenica mattina! -
- Vaffa… - dico e getto il cellulare sul letto.
Alzo la schiena e mi mantengo la testa fra le mani, subito mi viene in mente la giornata di ieri e la riunione con tutti i membri della S&Y Corp.
Gli ho raccontato di Freezer, li ho rassicurati… non hanno di che preoccuparsi!
Mamma mia… ieri sera non dovevo far rintracciare a Radish la donna del locale di venerdì, quella zoccola non ha voluto far niente e mi ha lasciato a bocca asciutta…
È meglio che mi alzi, scosto le coperte e metto i piedi caldi sul marmo freddo del pavimento, mi sento già un po’ meglio!
Mi alzo definitivamente e vado al bagno… mi serve una doccia rigenerante.
Quando esco sento il campanello suonare insistentemente, sta a vedere che Radish è già qui?
Infatti… apro la porta ed è lui, ha una tuta… eheh… probabilmente deve andare a fare jogging, ma forse non sa di essere un rammollito… eheh!!!
Mi porge il fascicolo e va via, mi dice solo – ciao - e fa un cenno della mano…
Meglio non sono in vena di parlare.
Getto il fascicolo sul tavolo e vado a vestirmi, jeans e maglietta nera… mi si impiglia la targhetta nella maglietta così decido di cacciarla fuori…
Esco dalla stanza e prendo la cartella con la ricerca e mi avvicino alla finestra, alzo lo sguardo e… No, non è possibile, è un incubo! Quella donna è un incubo! Me la ritrovo dappertutto! Devo darle una bella lezione, non deve nemmeno casualmente stare nei miei dintorni.
Vedo che entra nel bistrot… bene!
Getto di nuovo il fascicolo, ma stavolta sul divano. Prendo il telefono e chiamo il bistrot:
-  Juman… - dico, lui mi saluta.
- se, se, ciao, senti fammi portare la solita colazione, però dalla donna dai capelli azzurri che adesso sta nel tuo locale senza dirle il mio nome. –
Mi chiede se stia scherzando, forse non vuole farmi il favore.
Poi lo convinco con altre maniere: - senti  Vecchio con le corna, tu adesso fai come ti dico altrimenti sai che per chiudere quel tuo locale di merda ci metto cinque minuti, visto che è il mio! –
Lui rimane in silenzio poi accetta… bene!
Passano dieci minuti, sento un debole tocco alla porta, mi avvicino e la apro…
Stupore, rabbia, irritazione, stizza… questo vedo sul volto di Bulma Brief…
L’ho umiliata facendomi portare la colazione. Mi lancia il pacchetto con le cialde croccanti e lo prendo al volo e le sorrido.
- Brutto stronzo arrogante e troglodita, ma come ti sei permesso… sei proprio la persona più gretta cha abbia mai incontrato… ma vaffanculo… - si gira per andare via… no non può… d’istinto le prendo il polso, non so cosa mi stia prendendo, avrei voglia di morderle le labbra ma le dico tra i denti
- Non osare rivolgerti più così a me. Donna! –
È stralunata, io le guardo le labbra, mi invogliano… - Beh, la Donna qui presente, può sempre decidere di non stipulare più l’accordo con te Vegeta… - urla e poi si divincola dalla stretta e continua:  - Sai mi è venuto a cercare Freezer e di certo ha macchinari più potenti dei tuoi! –
Cosa? cos’ha detto questa stronza, sono un a palla di rabbia e con tutto il fiato che ho in corpo urlo
- Potresti pentirtene amaramente… sai stai scherzando proprio con il fuoco! – la mia voce rimbomba nell’intero pianerottolo…
Mi guarda, io ansimo, poi mi risponde:
- Non mi interessa!!! Te la farò pagare per le varie stoccate, ma soprattutto per questo! – indica il pacchetto, la sua voce e talmente stridula che mi preoccupo per i miei timpani. All’improvviso prende la maniglia della mia porta e cerca di richiuderla
- Non sarò io a pagare Donna. – le dico ora che mi sono un po’ placato, blocco con una mano la porta, lei la tira ancora più forte, ma io non demordo.
Poi lei aggiunge con tono canzonatorio   - Vedremo, Vegeta, Vedremo! –  mi da un pizzicotto sulle dita… ahia… ma che str…  lascio la presa e lei richiude la porta…
Sento che gli da un calcio dentro.
Okay, basta pensare a queste femmine devo fare colazione.

VEGETA S.?
LA S. STA PER STRONZO!

Non riesco a staccare gli occhi di dosso a quella scritta scanalata nel legno laccato lucido della mia porta di casa.
Non so come definire quella donna, non basterebbero tutte le parolacce del mondo per identificarla…giuro che gliela farò pagare cara e amara!
Do due pugni nella porta, l’ammacco definitivamente, poi chiamo Napa:
- Fai fare al falegname una porta uguale a quella di casa mia e portatemela che la devo sostituire. – dico freddo.
- okay, Vegeta! A tra poco… -
“VEGETA  S.? LA    TA PER ST   ZO!” leggono Napa e Radish quando arrivano con la porta nuova, i due pugni hanno cancellato l’umiliazione scritta… ma non quella morale!
Giuro che faro di tutto per umiliarla!


OoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOoOo

Finalmente è mercoledì pomeriggio, ho disposto che Radish si faccia vedere nell’ascensore e che si presenti a lei, deve sentirsi persa, deve sapere che conosco tutto di lei…. TUTTO!!! AHAHAH!!!
Sono le 15.00 sento il rumore del’ascensore, dei tacchi la sento parlare con Radish… bene!!
Esco dal mio ufficio, la guardo da lontano… è bella da togliere il fiato, ma anche stronza fino all’osso, lei crede di averla vinta ma non sa…
Le vado incontro, lei alza lo sguardo, dapprima è sconvolto, poi sicuro… ma quando sente me che le dico sorridendo e mascherando la rabbia:
- Bene, donna! Benvenuta, ha già preso il suo caffè corretto al Bayles? –
Fa la faccia della paura…
Sto ottenendo ciò che voglio!!!


Ecco questo è il secondo capitolo dalla parte di Vegeta… che ne pensate??  Ho bisogno di sapere per continuare!
Ditemi se devo cambiare qualcosa, se è brutto, poco coinvolgente… ditemelo!! =(



Voglio ringraziare:

Quelli che leggono: grazie, siete numerosi, mi fa piacere… bye
Vivvina: Cara, non preoccuparti se hai recensito in ritardo, sappi che la tua rece mi fa sempre uh casino di piacere!!! Allora che ne pensi di questi altri pensieri di Veg? Un bacio tvb iza
Nanatsu: tesoro mio, spero che leggerai questo capitolo al più presto e che mi farai sapere se ti è piaciuto! Tadb iza
trullitrulli: felicissima che i capitoli su bulma ti facciano sbellicare dalle risate, ma questo su Vegeta che è un po’ più serio com’è?  Spero non sia una sola!! Un bacio Iza
cicciottina: Cara, la tua fan ha aggiornato! Mi auguro davvero che questo capitolo sia stato almeno carino! Aspetto di sapere il tuo verdetto, un bacio Iza
nightwish4ever: Mariiii, ciaooooo, allora come va febbre a parte? Ma ti vuoi decidere e guarire? Un bacione forte… ps piaciuto il cappi?


p.s. voglio ringraziare thebest90, iulo71, Angelo Azzurro, vivvina e nanatsu per la recensione sulla One - shot "Una sfera per Un desiderio" Grazie mille...

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Forse mi servono dei buoni consigli... ***


 Dove eravamo rimasti…


 Alzo gli occhi e lo vedo camminare da lontano verso di me e dice sorridendo:
- Bene, donna! Benvenuta, ha già preso il suo caffè corretto al Bayles?
Come non detto! Mi cade un macigno in testa, sono fottuta! Vegeta sa tutto di me…


Realizzo che in questo momento vorrei scappare, fuggire via a gambe levate, lontano da questo posto e da Vegeta S….
Proprio non sopporto di dovermi umiliare di fronte ad un arrogante e presuntuoso uomo dalle fattezze di uno scimpanzé, non posso, non devo!
Per questo è meglio farmi forza e camminare a testa alta, dopotutto, l’ho già ribadito in passato, che gli uomini sono dei bambini e non ricordano sempre tutto ciò che dicono le donne…
Probabilmente avrà captato qualche segretuccio di scarsa importanza e me lo vorrà propinare come antitesi a quelli più grossi, pur non conoscendoli.
- Non ho tempo di pensare a simili sciocchezze come uno stupido caffè… vogliamo andare? – dico ostentando una tranquillità che non provo affatto.
Lui mi guarda con un espressione scettica… poi si volta e comincia a camminare.
Io da dietro lo seguo… caspita! Che spalle! Ogni volta che lo vedo così da vicino mi prende sempre un colpo!
Noto che non è molto slanciato, è strano perché  al locale sembrava più alto… forse saranno stai i drink a farmelo apparire così!
Quando siamo quasi dinanzi alla porta non posso far a meno di ricordarmi di quella di casa sua… sento un fremito nello stomaco… che si sia infuriato? Che si volesse vendicare?
Mentre apre la porta del suo ufficio riesco a vedere l’attaccatura dei capelli dalla camicia e il collo vigoroso… quest’uomo emana un profumo intenso e virile… chiudo leggermente gli occhi per aspirare…
- Ehi, Donna… sveglia! Il caffè non ha sortito i suoi effetti? - lo sento urlare
Apro di colpo gli occhi… oddio mi ha visto!
Arrossisco… ed entro nella stanza evitando il suo sguardo sempre più intenso su di me!
Quando alzo gli occhi, fino ad allora costantemente fissi sul pavimento, rimango stupita… questo studio è vuoto, ci sono soltanto delle sedie con dei rivestimenti blu, un divano blu, una scrivania e una libreria, non ci sono foto, ne tantomeno quadri… non c’è colore in questo posto,  rende tristezza e malinconia… probabilmente quest’uomo non ha avuto una vita serena!
Prendo una delle sedie e mi accomodo, sempre con una calma non consona alla mia personalità prendo la ventiquattrore, caccio la cartella con i documenti sull’accordo e riposo la valigetta al lato della sedia.
- Allora, Donna… cos’hai da dirmi… -  
E No. Adesso basta!!!
Smettila di chiamarmi Donna… il mio nome è Brief… Bulma Brief! – scaglio letteralmente il fascicolo sul tavolo e alzo la voce.
Lui simula un sorriso e poi continua: - Io invece mi chiamo Vegeta Stronzo vero?
Ho un sussulto come una scossa elettrica, lo guardo spaventata e forse un po’ in colpa…
- Io… non… non… - balbetto, ma poi mi riprendo
- Beh siamo pari… uno a uno… palla al centro! – dico soddisfatta.
Lui, però, ancora più stronzo aggiunge: - Non sei ne la prima, ne l’ultima a chiamarmi così… la porta l’ho sostituita, ma l’appellativo No!
Dio come urta…
- Beh adesso vogliamo cominciare? – mi chiede come fossi una scolaretta appena arrivata dinanzi alla maestra il primo giorno di scuola… grrr…
Comincio a sfogliare il fascicolo…
Mi passano davanti fogli e fogli di progetti, conti, disegni, vedo righe e righe di scritti a computer, ma in tutto ciò non riesco a concentrarmi, sento il suo sguardo su di me…
I suoi occhi neri e imperscrutabili continuano a fissarmi in attesa di chissà che cosa…  
Mi sforzo di concentrarmi e mi rendo conto che ci sto riuscendo, così comincio a parlare in modo del tutto professionale:
- Allora… - prendo un progetto di un macchinario
- come lei ben sa i prodotti della S&Y Corp, sono diventati indispensabili per la creazione e lo sviluppo di quelli della C.C., tuttavia, la logistica dei vostri impianti è un po’ scadente e automaticamente insufficiente a contenerli…-
Mi guarda sempre con il solito cipiglio, ma capisco che è tutt’altro che attento a ciò che gli sto dicendo.
Perciò, non curandomi di destare la sua attenzione, continuo:
- …  Il punto dell’accordo è: Lei mette i macchinari… Io gli impianti! -
- Cos’è ora mi dai del Lei!! – mi dice in modo del tutto incoerente con il discorso.
Lo guardo stranita, ma cosa dice?
Scuoto leggermente la testa e con noncuranza prendo l’intero fascicolo, comincio a sfogliarlo e prendo il punto in cui si specificano le metrature e l’organizzazione per inserire i macchinari nei nostri depositi.
- L’unico problema è il calcolo della quota di impianti da dedicare ai macchinari S&Y e la restante per quelli C.C….-
Parlo… parlo… parlo… sembro un paroliere, mi escono parole di bocca e non mi fermo, sono precisa ed esemplificativa… a mano a mano che parlo mi gonfio sempre di più d’orgoglio… non sono poi così superficiale
- … e così ritorniamo sempre al punto di partenza: manca l’organizzazione e lo spazio, insomma la logist… -
- Non avevi detto che non sapevi cosa fosse la logistica? – mi interrompe lui!
Mi blocco. Ho lo sguardo fisso sui fogli sparsi e focalizzo su quanto ha appena affermato…
Mi stupisco, ancora una volta, del fatto che l’abbia detto davvero.
Mi sgonfio come fossi un palloncino forato, mi sento interdetta, spaesata e confusa…
Io qui a parlare ed esporre tutto l’accordo nei minimi particolari, a sforzarmi di essere chiara e precisa, a cercare di attirare la sua attenzione e lui cosa fa?
Cosa fa?
Insinua che io non sappia cose banali per via di una stupida affermazione detta in preda al panico!!
Io questo lo uccido, ma come si permette…
Cosa crede che non sia all’altezza della situazione?
Alzo lo sguardo e mi affluisce tutto il sangue al cervello, mi gonfio di rabbia, mi alzo di scatto dalla sedia, inveisco contro di lui:
- Tu… tu… TU! – lo indico mentre anche lui si alza dalla poltrona.
- Come ti permetti di insinuare che io non sappia cosa sia la logistica…
È probabile che, su quell’aereo, abbia detto che non ricordavo cosa fosse, ma non che ne ignoravo il significato! – sto urlando, lui sta camminando verso di me…lo vedo avvicinarsi sempre di più.
- Non tollero che mi si dica che non sono all’altezza della situazione, io sono Bulma Brief, la socia maggioritaria di una delle aziende più ricche e produttive del mondo!
Mentre parlo continua a fissarmi…
Ma perché mi fa quest’effetto strano? Come se ricevessi un cazzotto nello stomaco.
Io imperterrita continuo a blaterare:
- Non permetterti mai più di … -
Apre la bocca per parlare, ma non gli esce parola, si avvicina a me sempre di più, mentre parlo mi mette una mano al lato del viso e…
Oh Mio DIO! Oh Mio DIO! Oh Mio DIOOOO!
Sento la sua bocca umida avvolgere la mia, ho gli occhi aperti e vedo i suoi neri come il carbone, luccicano…
Sento un tumulto nella mia testa, tanti pesci che guizzano nello stomaco, i battiti del mio cuore aumentano a dismisura, il mio respiro si velocizza…
Mentre gioca con le mie labbra mi riscopro ad aprire anch’io la bocca…
Ma cosa sto facendo? Sono forse impazzita? Bacio un tizio che non sopporto e che…
Dio come bacia bene!!
Chiudo gli occhi e mi lascio andare, continuo ad accarezzargli la lingua con la bocca…
Poi all’improvviso si stacca da me e io riapro gli occhi, vedo che mi da le spalle… mi sento le labbra gonfie e le gambe molli!
Mi rendo conto all’improvviso di ciò che ho fatto e mi sento un inutile donnetta superficiale… avrei dovuto rifiutare il bacio e mollargli un sonoro ceffone!
Mi pizzicano gli occhi, sento il naso che comincia a colarmi, tiro un bel respiro e raccolgo tutte le scartoffie sparpagliate sulla scrivania.
Mentre traffico con le mie cose, Vegeta si è avvicinato al finestrone senza mai voltarsi verso di me…
Una volta presa la Balenciaga e la ventiquattrore dico all’uomo:
- Fisserò un appuntamento con il tuo tirapiedi… -
Ed esco fuori.
Uscendo dal palazzone, mi sento tutta sottosopra, come una di quelle palle di vetro con la neve finta dentro… Ero un paesino tranquillo, stavo così bene prima nella mia disordinata monotonia, quando è arrivato quel Vegeta a darmi una scrollata e adesso ci sono fiocchi di neve che turbinano ovunque senza sapere dove posarsi.
Prendo un taxi. Non ho intenzione di camminare a piedi e di rovinare i miei Hermes!
Appena arrivo a casa mi stendo sul divano, mi guardo intorno e il mio occhio cade su qualcosa che attira la mia attenzione…
Qualcosa di patinato e colorato… il giornale che ho comprato all’aeroporto circa una settimana fa, quello dove c’è l’articolo “cose da fare prima di arrivare ai trenta”… ripenso in fretta alle cose accadute negli ultimi quattro giorni: i segreti sull’aereo, la rottura con Yamcha, il bacio con Vegeta… questo giornale mi ha cambiato la vita!!
Non riesco a trattenere le lacrime che copiose solcano il mio viso ormai coperto soltanto da un filo di trucco.
Sono una stupida… una stupida… stupida!
Batto i pugni sul cuscino del divano come una bambina cui è stato tolto il gioco preferito, scrollo la testa e le ciocche di capelli si attaccano sul volto bagnato dalle lacrime…
Mi passo le mani sul viso e intravedo tra le dita una figura familiare...
Stacco le mani dalle guance arrossate e le vado incontro abbracciandola… soltanto lei mi conosce meglio di chiunque altro, solo con lei posso sfogare le mie frustrazioni e sono sicura che lei mi darà giusti consigli.
- Oh Chichi! – riesco solo a dire tra i singhiozzi.



Ringraziamenti:
ringrazio che legge, che ha messo la storia tra i preferiti e chi recensisce:
cicciottina: Ciaooooo Cicci, ma non sai quanto mi fa piacere ricevere le tue recensioni, non hai idea! Sono contentissima dei complimenti che mi fai, davvero!
Mi ha fatto piacere che lo scorso capitolo, quello da parte di Vegeta, ti sia piaciuto.
Spero che l’evolversi della storia sia intrigante e che ti piaccia. Un bacio forte
trullitrulli: Ciaoooo, hai un po’ ragione sul fatto di star creando un Vegeta troppo viziato nei capitoli dedicati a lui… prometto che cercherò di renderlo meno principino altezzoso! Cmq sono stata contenta che il capitolo ti sia piaciuto.
Un kiss
Nanatsu: Teso mi mancava la tua rece su quella gran culo di cenerentola! Hai davvero ribaltato tutto quello che mi sta davanti!! Questo cappi ti piace? Un bacione Tadb Iza

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Non è poi così str..za!! ***


Questo capitolo è di transizione, sto preparando il terreno per i prossimi.

 Dove eravamo rimasti…

Stacco le mani dalle guance arrossate e le vado incontro abbracciandola… soltanto lei mi conosce meglio di chiunque altro, solo con lei posso sfogare le mie frustrazioni e sono sicura che lei mi darà giusti consigli.
- Oh Chichi! – riesco solo a dire tra i singhiozzi.




 Non riesco a fermare le lacrime, è inevitabile non ce la faccio…
Le sento uscire dagli occhi, solcarmi le guance e cadermi sulle labbra… sono salate e calde… che schifo!
Nonostante le trovi disgustose non riesco a smettere di piangere.
Mi ritrovo a singhiozzare tra le braccia della mia migliore amica e lei continua a stringermi e accarezzarmi le spalle.
- Sfogati, piangi finchè vuoi, poi, quando vorrai smettere mi spiegherai – mi sussurra nell’orecchio.
Alzo la testa dalla sua spalla, tiro su col naso e mi stacco da lei.
- Io… io… -  non so neanche io da dove cominciare, non so nemmeno perché sto piangendo.
- Sono una stupida! – i miei occhi si muovono in cerca di una scatola di fazzolettini di carta, ma non la vedo. Me ne porge uno Chichi.
- Allora spiegami: perché sei una stupida? – mi chiede sedendosi sul divano e portandomi vicino a se.
- Quest’ultima settimana è stata un incubo - comincio
- davvero? – dice
- No, cancella tutto. È stata un VERO incubo. –
- ma cosa è successo vuoi spiegarti? –
- Okay – respiro profondamente, mi pulisco il mascara sciolto sotto gli occhi, mi liscio i capelli all’indietro, chiedendomi da che parte iniziare.
- Okay, Okay, ricordi quel volo orribile che ho fatto tornando dalla Città del Nord la settimana scorsa? –
- Si, e Yamcha ti è venuto a prendere all’aereoporto e poi ti ha chiesto di venire a vivere con te, ma tu hai preferito non solo declinare l’invito ma rompere definitivamente… mmm… si ricordo! –
- Si, beh… - mi schiarisco la gola.
- Prima di questo. C’era… c’era un uomo sull’aereo. Gli stavo seduta vicino. L’aereo ha cominciato a ballare. – mi mordo il labbro inferiore -  Il fatto è che io ho pensato onestamente che saremmo morti tutti quanti e che lui sarebbe stata l’ultima persona che avrei visto da viva e… e… -
- Oh Mio Dio! – si porta entrambe le mani alla bocca  - Non avrai fatto sesso con lui?-
- Peggio. Gli ho raccontato tutti i miei segreti. –
Mi aspetto che Chichi agghiacci o comunque commenti con qualche parola tipo “Oh no!” ma lei si limita a fissarmi con espressione vuota.
- Quali segreti? -
- I miei segreti, sai… -
Mi studia come se le avessi confessato che ho un occhio di vetro.
- Tu hai dei segreti? -
- Ma certo che ho dei segreti! – ribatto - Tutti ne abbiamo. –
- Io no! – replica pronta con aria offesa. – Io non ne ho! –
- Invece si – dico
- Tipo? –
- Tipo… tipo… - comincio a contare sulle dita.  – Uno, non hai ma detto a tuo padre che hai lavorato una settimana nel Pub alla 13a Av.
- Ma è successo un secolo fa! – ribatte, sdegnata.
- Due, non hai mai detto a Goku che speri che lui ti chieda di sposarlo… -
- Non è vero! – esclama arrossendo  - beh, d’accordo, forse è vero.
- Tre, quando quella volta al provino per l’agenzia di catering sostituisti la paprika con il peperoncino pur di non far superare la prova all’altro cuoco. –
- Quattro… -
- Smettila! – mi ordina tutta agitata.
- Hai visto anche tu hai dei segreti. Tutti ne abbiamo. – gli dico soddisfatta.
- D’accordo, d’accordo, hai dimostrato la tua tesi, ma non capisco dove sta il punto di tanta disperazione. Hai detto i tuoi segreti ad un tizio che hai conosciuto in aereo.-
Conclude infine allargando le braccia a voler dire “e allora ?”
- Questo tizio, non era solo sull’aereo, ma davanti c’era il suo pseudo-capo! -
- ahhh, quindi hai spifferato tutto non a una, ma a due persone? –
- Si ma questo “capo”  si è rivelato molto vicino a me! –
- Dici sul serio -  la mia amica spalanca gli occhi  - E chi è? –
- Vegeta S.! –
- Accidenti – lei aggrotta la fronte, riflettendo per qualche istante  poi dice
- In fin dei conti a te cosa importa se sa alcune cose su di te? –
- Chichi non si tratta di alcune cose. – mi sento arrossire leggermente. – Si tratta di TUTTO.
- gli ho confessato che… - a mano a mano che li elenco la mi voce si affievolisce, vedo che Chichi mi fissa inorridita… meno male che ho omesso quelli su Goku!
- Bulma. – mormora alla fine
- Hai mai sentito parlare del concetto di riservatezza? –
- Ma io non avevo intenzione di raccontargli tutte queste cose. – ribatto sulla difensiva.  – E che mi sono uscite così, l’aereo si muoveva tantissimo, e tu sai quanta paura ho delle turbolenze.-
- Comunque questo è solo l’inizio di questa orribile settimana… - continuo di nuovo con la voce rotta e le lacrime che se ne stanno li in attesa di uscire.
- Beh allora continua e non piangere altrimenti non riesco a capire –
- Ho incontrato Vegeta quella sera al locale… ricordi? –
Lei annuisce con la testa.
- Beh anche il giorno in cui ho lasciato Yamcha lui è apparso magicamente nella mia vita. – incrocio le braccia e mi lascio andare sul divano.
- e di grazia, mi spiegheresti come? –
- Avevo fatto colazione ad un Bistrot e il proprietario mi ha chiesto, come favore, di portare la colazione ad un tizio, visto che i suoi ragazzi erano impegnati… io presa dal mio “buon cuore” ho accettato, ma mai immaginavo che il tizio era Vegeta e che era stato lui a volermi. –
- E tu? Non hai fatto una grinza? Scommetto che gliel’hai fatta pagare? –
- beh… diciamo di si! gli ho lasciato sulla sua porta di casa un piccolo ricordino! –
- Poi, però ho dovuto rincontrarlo oggi per l’accordo e lui… -
- Ti ha minacciato? –
- No… -
- Ti ha ricattato? –
- No… -
- Ti ha violentato?-
- Beh… -
- Dio Bulma ti ha violentato e tu me lo dici così, dobbiamo denunciarlo. – si alza di scatto, cerca di afferrare il telefono, ma prontamente la blocco
- Chichi, non mi ha violentato, mi ha soltanto baciato. –
- oh.- dice e si risiede posa il telefono e mi guarda di nuovo con quell’aria vaga e indifferente.
- Ti ha baciata e ti disperi così? AHAH! Bulma quello è lo scapolo d’oro dell’intero pianeta, lo chiamano il principe, e tu? Cosa fai? Piangi perché un bel pezzo di manzo ti ha baciato! Prendila come un gioco, si è divertito e ti sei divertita… - ci pensa un po’ su   - bacia bene? –
- Da Dio…-
- Credo che mi sia anche un po’ piaciuto! – concludo infine.
Chichi non dice una parola, mi fissa con la testa appoggiata alla mano destra e con la sinistra si mantiene il gomito, ha uno sguardo indagatore, cerca di carpire qualcos’altro, infatti…
- Si, si, adesso ho capito: a te piace! Ti piace questo tizio, ti piace anche il suo comportamento un po’ scorbutico e schivo. – ammette convinta annuendo anche con la testa.
Si alza, va verso la cucina e continua  - quest’uomo ti intriga, ma hai paura che sia solo una tua fantasia, per questo piangi e ti penti del bacio che hai ricambiato! -
La seguo con lo sguardo, sta prendendo caffettiera e caffè dal mobile centrale…
- Non è vero! - sbotto. Chichi si volta e mi scruta.  – okay, l’ho ammetto un po’! -  posa la caffettiera sul tavolo si avvicina e continua a scrutarmi.  – D’accordo, mi piace, è così sexy! -  ammetto infine!
- Lo sapevo! Lo sapevo! – simula uno strano balletto sulle punte e io scoppio in una sonora  risata… lei è unica, mi ha ridato il buon umore!


La mattina seguente ho un unico obiettivo: evitare Vegeta!
Trasferirò tutta la procedura per l’acquisizione nelle mani di Crilin di cui mi fido ciecamente e poi tornerò alla mia vita normale.
Appena salgo le scale che portano alle ascensori della C.C. sento una strana sensazione come se… Oddio è Yamcha proprio li vicino, di spalle. Che ci fa qui? È proprio l’ultima persona che voglio incontrare!
Molto lentamente arretro di qualche passo cercando di non fare rumore con i tacchi e di non compiere qualche movimento brusco che possa attirare la sua attenzione, mi passano diversi dipendenti mentre scendo in retromarcia le scale, mi lanciano occhiate strane. Devo andare via da qui.
Appena mi ritrovo lontano dalla sua visuale mi sento un po’ meglio, prenderò le scale. Proprio non ho intenzione di sorbirmi scuse e ripensamenti, voglio proprio evitare scenate isteriche e piagnistei…
Proprio mentre sto arrivando all’enorme scalinata laterale mi blocco… sento la sua voce, sta parlando con Crilin e la sento sempre più vicina.
Merda. Non c’è nessun posto in cui possa nascondermi.
Senza pensarci due volte corro nell’atrio e verso le porte a vetri dell’entrata, le spalanco e mi fiondo fuori, faccio i gradini di corsa, mi allontano di almeno una decina di metri e li mi fermo, ansimando
Resto li sul marciapiede sotto il sole del mattino chiedendomi per quanto tempo abbia intenzione di rimanere nell’atrio.
La cosa è davvero ridicola. Non posso passare l’intera giornata qui.
E invece si!
Forse è meglio evitare di andare a lavoro stamattina, probabilmente la presenza di Yamcha è stata un segno del destino!
C’è proprio dall’altro lato della strada la caffetteria, forse è il caso di prendere un bel caffè lungo, magari sorseggiarlo camminando per le vie brulicanti di donne in tailleur e uomini in cravatta, crogiolandomi nella consapevolezza che da oggi sarà tutto finito sia con Vegeta che con la S&Y Corp.
Mentre sono ferma al semaforo in attesa, sento una leggera pressione sulle spalle, la prima cosa che mi viene in mente è un pensiero omicida su Yamcha, ma voltandomi carpisco un profumo di donna molto forte e intenso, quasi da voltastomaco.
Oh No!
- Ciao Bulmaaaa, come va? – quella sua vocina stridula… grrr…
- Ciao Ceighteen, va tutto bene a te? – dico a denti stretti e con un sorriso da un lato a l’altro dell’orecchio.
- Si, certo benissimo. Senti Bulma… ti va di prendere un caffè insieme? –
Cosa? ho sentito bene? Vorrebbe trascorrere un po’ di tempo con me?
Probabilmente avrà in mente di mettermi nel caffè qualche veleno particolare per topi!
Beh in fin dei conti se tengo sempre d’occhio il mio caffè e non mi allontano dal tavolo posso farlo.
- Okay Ceighteen, è verde andiamo? -
Nella caffetteria aleggia un invitante profumo di caffè tostato e brioche, il cameriere ci fa strada verso uno dei tavolini in fondo vicino la vetrina.
Mi siedo e vedo che anche la stronza si sta accomodando.
Prendiamo i nostri menu e ordiniamo due caffè schiumati a testa, una caraffa di premuta d’arancia e due bei muffin con le gocce di cioccolato!
Ho scoperto che anche a Ceighteen piacciono in maniera considerevole i muffin e la  premuta d’arancia.
Dopo che il cameriere, prese le ordinazioni, va via, Ceighteen inizia
- Bulma, senti… devo farti le mie scuse più sincere! È da un anno che lavoro nella tua azienda ed è un anno che sgomito pur di arrivare ai vertici, mettendo sotto i piedi anche persone influenti e i miei stessi superiori.
Mi dispiace di averti creato problemi. -
Giocherella con un lembo del tovagliolo di carta, la vedo imbarazzata mentre confessa queste cose.
Io sono attenta ma poco consapevole di ciò che mi sta dicendo.
- Nell’ultimo anno, ho sempre cercato di toglierti clienti e accordi, ho voluto metterti in difficoltà! -
Fa una piccola pausa, tira un respiro e va avanti
- Ma non sono stata attenta nel capire che tu sei il capo e nonostante io ti rubassi scena eri comunque tu ad essere in prima linea, in poche parole mi sono accollata lavori che non mi hanno portato a nessun tipo di gratificazione personale, ho combattuto contro i mulini a vento! -
Infine dice con un filo di voce:  - Puoi perdonarmi Bulma? -
Oh – oh, la stronza dagli occhi di ghiaccio si è rivelata poi non tanto stronza e mi sta addirittura pregando di perdonarla… mmm… sto avendo la mia piccola vittoria personale.
Mi sto gonfiando d’orgoglio, mi riempio di gioia, sono traboccante di felicità, vorrei alzarmi e fare quello stesso balletto che fa di solito Chichi per farmi ridere.
Ho un irrefrenabile voglia di urlare: “AH BRUTTA STRONZA TI SEI RESA CONTO DI ESSERE PROPRIO… PROPRIO… PROPRIO… UNA STRONZA!”
Poi il mio livello di adrenalina improvvisamente cala e mi rendo conto che devo darmi un contegno.
- beh… - comincio ma lei mi interrompe
- Non ti chiedo di farlo subito, so che devo conquistarmi la tua fiducia, per questo ti ho chiesto di prenderci questo caffè insieme. Voglio metterti in guardia su qualcosa d’importante. –
- Okay, dici. – la fisso
- Come sai, prima di approdare alla C.C. lavoravo al servizio della Cybor Corp., un posto con un elevato livello di testosterone dove le donne devono guerreggiare per poter fare strada. Li, ho potuto vedere quanto fosse gretto e squallido il mondo degli affari.
Conobbi, durante una riunione per un accordo, Freezer e i suoi soci minoritari tra cui un certo Vegeta S. –
Ho un piccolo sussulto allo stomaco nel sentir pronunciare il suo nome.
- Li mi resi conto che qualcosa non andava tra i due... -
- Due caffè schiumati, aranciata e muffin per due splendide ragazze. –  esordisce un altro cameriere porgendoci il contenuto del vassoio e interrompendo l’interessantissimo discorso della “stronza”.
Eehh si, nonostante si sia scusata e mi stia rivelando cose abbastanza serie non riesco a fare a meno di chiamarla con la sua famosa etichetta!
Finito di riempirci il tavolo di tazze, bicchieri e piattini, il cameriere si allontana e Ceighteen continua a parlare
- come ti dicevo, tra loro non scorreva buon sangue, ogni cosa che uno diceva l’altro si opponeva, scambiandosi una serie di frecciatine e tanti sguardi carichi d’ odio.
- Dopo poco tempo, prima della conclusione dell’accordo girò voce che Vegeta avesse lasciato la ICECORP e tutti raccontavano quest’evento come fosse lo sbarco sulla luna! Questo fatto m’incuriosiva così decisi di fare una ricerca approfondita su questa situazione molto strana, infatti non mi sbagliavo c’è qualcosa sotto che tu non hai idea. –
Mi blocco mentre sorseggio il mio caffè e guardo la bionda un po’ perplessa, nella mia testa continua a girare una domanda: perché me lo sta dicendo? Qual è il suo scopo?
- Adesso ti starei chiedendo perché ti dico tutto questo…
Ecco, appunto!
- Beh… venendo nel tuo ufficio la settimana scorsa non ho potuto fare a meno di notare sulla tua scrivania un plico con su scritto ICECORP e subito l’ho collegato all’accordo con Vegeta… Bulma sta molto attenta, Freezer è capace di tutto pur di ottenere ciò che vuole. –
Mi sta davvero facendo paura, smetto di sbocconcellare il mio muffin
- Vedi Ceighteen, ho parlato con Crilin e lui mi ha assicurato che non corro nessun pericolo. -
Noto che arrossisce leggermente e abbassa un po’ lo sguardo
- So che hai parlato con Crilin, me l’ ha detto, tu però fa attenzione.
In ufficio ho ancora la cartellina con tutte le ricerche su di loro, se vuoi darci un ‘occhiata possiamo andare. -
Credo di averle rivolto un occhiata atterrita poiché subito ha aggiunto con un leggero sorrisino agitando le mani:
- Ah! Credo che Yamcha sia andato via, ho convinto Crilin ad attirare la sua attenzione e dirgli che tu non venivi al lavoro oggi, bene no? -
Mi fa un occhiolino…
Forse non è poi tanto stronza, credo che la perdonerò!


Sono seduta alla mia scrivania, davanti a me ci sono tanti documenti su Vegeta e su Freezer,  comincio con il primo:

Vegeta è uomo bianco di circa 25 anni…

25 anni? Faccio un veloce calcolo dalla data del fascicolo e scopro che Vegeta ha 28 anni.
Bene!
Continuo:

Nato nell’omonima città è stato chiamato così per tradizione paterna anch’egli con lo stesso nome.
Per quanto riguarda il cognome è tuttora un mistero.
Alla tenera età di quattro anni…

Sento bussare alla mia porta, chiudo il fascicolo, lo metto nel primo cassetto della scrivania.
E adesso chi sarà?
Mi avvicino alla porta e la apro e…
Ho potuto evitarlo stamattina, ma adesso no!
- Ciao Bulma. -
- Ciao Yamcha -


Continua...


Lo studio pre – esame è più intenso e stressante, ho la testa tra lo studio, lavoro, le fic… Aaaaa….
Spero che questo capitolo non sia stato poi così cattivo… fatemi sapere… snif-snif!

Ringrazio come sempre tutti quelli che leggono, quelli che hanno messo la storia tra i preferiti e chi recensisce:

nightwish4ever: Eeeee, quanto sei drastica! Non potrei mai picchiarti, ne tantomeno toglierti internet, per una recensione poi… sarebbe troppo!
(Okay, se non recensisci questo capitolo manderò qualcuno a sopprimerti! Oddio sto scherzando!!)
Un bacione forte.
Cicciottina: Ciao Cicci, spero che questo capitolo lo leggerai anche se non hai il computer… sigh… me triste! Cmq mi auguro che potrai presto farlo e che sia di tuo gradimento! Un bacione di conforto!
Nanatsu: ciao Tesoro, letto? Piaciuto? Ma perché nn ci becchiamo mai? Beh… fammi avere al più presto tue notizie. Tadb Iza
trullitrulli: Ciaooo, hai visto anche Chichi ritiene che Vegeta sia un gran pezzo di manzo! Eheh… cmq spero davvero che il capitolo ti piaccia un po’! un Bacione

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** La scatola dei ricordi? In beneficenza! ***


Dove eravamo rimasti...
Mi avvicino alla porta e la apro e…
Ho potuto evitarlo stamattina, ma adesso no!
- Ciao Bulma. -
- Ciao Yamcha -...



Un solo pensiero mi balena in mente: devo assolutamente liquidarlo!
Ancora sulla soglia della porta, con le gambe incrociate, non ho nessuna intenzione di smuovermi, ma è inevitabile che debba farlo.
È lontano da me almeno cinquanta centimetri, intreccia le dita delle mani… patetico!
- Vorrei parlare con te, sono venuto stamattina ma Crilin mi aveva detto che non c’eri.
- eheh… invece…eheh… eccomi qui! – mi sorprendo a dire fra i denti soffocando una risatina isterica.
Mi sta venendo una sorta di prurito su per le braccia, forse sto diventando allergica alla vicinanza di Yamcha…
- Beh, adesso sono qui! Devi dirmi qualcosa d’importante? -
Dai muoviti, fa presto… devo leggere la vita di… mmm… Vegeta!
- Oh, niente di importante, solo parlare un po’ -
Si avvicina e vengo inondata da un intenso profumo di dopobarba, ha un odore sgradevole, sembra quello usato dagli ultrasettantenni! Oh mio Dio! Ma quanto se ne è messo? È nauseante!
Mi allontano di scatto da lui: il dopobarba mi sta invadendo i polmoni… credo che potrei morire soffocata!
Presidentessa della Capsule Corporation morta asfissiata nel suo ufficio: trovate tracce di dopobarba per vecchi negli alveoli polmonari”
Potrebbe essere il titolo dell’articolo di copertina del giornale nazionale di domani.
Bene! Forse è meglio se usciamo dall’ufficio, stare all’aria aperta diminuirà le possibilità di morire.
- Oh, capisco, bene, che ne dici di uscire e camminare un po’? -
- Certo, proprio quello che volevo! Entrare nel tuo ufficio mi avrebbe rattristato… -
Ah-ah… allarme afflizione…
- Okay, d’accordo, allora prendo la borsa e usciamo - meglio sdrammatizzare.
Faccio una breve corsa, per quanto i miei decolté Loboutin me lo permettano, prendo la Luis Vuitton e mi avvio verso la porta, ma a metà strada mi viene in mente il prezioso plico su vegeta, così torno indietro, lo prendo dal cassetto e lo infilo nella mia stratosferica borsa.
Ora è meglio se esco subito prima che questo orrendo odore si salvia misto a pino silvestre invada il mio immacolato studio.
Nei corridoi, nell’ascensore e perfino nell’atrio Yamcha non dice una parola… non doveva parlarmi?
Attraversate le porte a vetri sento l’aria frizzantina che mi sferza sul viso, lui continua camminare senza fiatare… mi sta dando sui nervi questo suo mutismo.
Mi chiedo se è il caso che debba dire qualcosa, ma scaccio subito questo pensiero, aspetterò che lui parli e mi limiterò a rispondere annuendo o rifiutando. Stasera mi sento al quanto pigra di parole… strano vero?
Camminando nel silenzio più assoluto la mia mente continua a vagheggiare: carini questi stivali di quella ragazza alla fermata dell’autobus, devo andare in un centro benessere per un bel manicure, una ceretta… ad un tratto arrossisco perché penso a Vegeta…mmm…
Scuoto la testa, oh Bulma non pensare a certe cose.
All'improvviso mi viene in mente come un ricordo sfocato che sto camminando per strada e non sono sola, c’è Yamcha vicino a me, lo guardò sottecchi, sta camminando con aria torva, come se stesse preoccupato per qualcosa…  
- Allora, come stai? – gli dico avvolgendomi meglio nel mio trench e stringendo le braccia. Mi giro e gli rivolgo uno dei miei sguardi più eloquenti.
Si tocca la fronte e farfuglia qualcosa… non riesco a capire, ho paura che cominci a sudare freddo e gli venga un attacco convulsivo.
- Sto bene, anzi benissimo… ho alcune cose da darti! -
È soltanto questo? Deve darmi delle cose?
Devo ammettere di essere rimasta un po’ delusa, mi aspettavo una scena tipo quei film strappalacrime in cui il personaggio scaricato torna pentito dalla sua ex e la supplica di tornare insieme e lei riscopre di averlo sempre amato e dice di si… ma questa è un’altra storia!
Credo che potrei anche strozzarlo se si permettesse di fare una cosa del genere!
Ma non lo fa, fiuu!
Con molta tranquillità comincia a raccontarmi di essere stato scritturato da una squadra di baseball come allenatore, mi sta riempiendo la testa di parole tipo: Dug-out, bulpen, inning… che palle!
Mi conduce alla sua auto, sono davvero stupita, non fa cenno della nostra storia, non dice una parola su di noi… possibile abbia preso così bene la rottura?
Apre la macchina e ci si infila dentro.
- Sono delle sciocchezze che Goku non ha preso con il resto della tua roba -
La voce è sommessa perché continua a frugare nella macchina.
- ecco fatto! – adesso mi sta porgendo uno scatolone vecchio e un po’ strappato, con sopra stampato ancora il vecchio logo Capsule Corp., lo guardo esterrefatta: cosa sarà?
Mi affaccio dentro e…
Non riesco a credere ai miei occhi, li dentro ci sono cose che appartengono ad un passato ormai troppo remoto per essere ricordato. Alzo gli occhi e incrocio quelli del mio ex.
- Ma dove hai preso questa roba? -  lui mi guarda e fa un leggero sorriso.
- Ognuna di queste cose è legata ad un episodio particolare, due anni fa volevi darle via, le mettesti in questo scatolone e mi chiedesti di buttarle, ma io non ne ho avuto mai il coraggio!
Eh si, sempre il solito rammollito codardo!
E adesso cosa me ne faccio di queste cianfrusaglie?
Oh! Mi è venuta un idea, appena se ne sarà andato il perdente rammollito andrò alla bancarella di beneficenza nel piccolo parco qui vicino e devolverò tutto ai poveri… Ho davvero un buon cuore!
- Oh grazie, grazie davvero Yamcha, sono… senza parole! Davvero, grazie per avermi riportato il mio… il mio… scatolo! - Gli regalo un sorriso radioso e uno sguardo amichevole, ma lui mi fissa.
Sei sicura di aver apprezzato il mio gesto?
- Oh si, si, certo. Ho apprezzato tantissimo, talmente tanto che non vedo l’ora di frugarci dentro per tuffarmi nei ricordi!
Si altroché, non vedo proprio l’ora di buttare via tutte queste stronzate!
Lui sembra l’abbia bevuta, infatti ricambia il sorrido e mi saluta.

Quando vedo l’auto allontanarsi dal marciapiede e dalla mia visuale, mi viene un impulso irrefrenabile di lanciare questo stupido scatolo lontano e pregare che qualche tir ci passi sopra frantumandolo in mille pezzi.
Poi ripenso ai bambini poveri e mi avvio verso il parco…
Mentre cammino arranco, questo coso è davvero pesante, cosa mai ci sarà dentro?
Vedo sul lato del piccolo sentiero a ciottoli delle graziose panchine in ferro battuto, decido di riposarmi un po’, appoggio il contenitore a terra e mi siedo…
Tiro un bel respiro e mi lascio cadere sullo schienale della panca, alzo gli occhi e vedo il cielo arancione… caspita è già il tramonto.
Mi giro verso lo scatolo a terra e senza pensarci due volte, comincio a frugarci dentro...
 Ci sono cose assurde, bicchieri da cocktail, maglie scolorite, addirittura degli inviti in discoteca, oddio cos’è questo? Morta dalla curiosità alzo quello che sembra una pesante maglia nera, ma in realtà è: un vestitino di Halloween da coniglietta!!
È soltanto un body, con un papillon sul collo e una piccola coda a batuffolo proprio sul fondoschiena. OH MIO DIO!!
Questo l’ho indossato per la festa di Halloween l’ultimo anno di college. Dio mio quant’è volgare!
- Carino! Molto Sexy! -
Ma chi…
Mi cade l’indumento a terra, vedo che una mano si abbassa per raccoglierlo, alzo lo sguardo e non riesco a credere ai miei occhi, il mio cuore fa un battito in più: Vegeta!
Ho la mente confusa, non so cosa fare, ho caldo e freddo contemporaneamente. Resto interdetta, lo fisso con la bocca  semi - aperta… ha di nuovo quella maglia nera e la targhetta militare che gli si appoggia sui pettorali scolpiti
- Allora lo rivuoi questo? – mi porge il vestitino. Mi alzo di scatto.
Lo prendo e lo fiondo di nuovo nella scatola.
- Scommetto che con quel costumino è molto semplice trovare il punto G!
Mi sento avvampare, sono stupita, non credevo che ricordasse anche questo.
Mi affiorano alla mente i ricordi del bacio che mi ha dato nel suo ufficio, ho un brivido lungo la gambe.
Mi immagino la scena, noi due soli, stavolta nel mio ufficio, con un braccio butta a terra tutto il disordina che c’è sulla scrivania, poi mi prende per i fianchi e comincia di nuovo a baciarmi…
Okay, basta! Devo riprendere il controllo della situazione.
- Allora, cosa ci fai da queste parti Vegeta? – dico non curandomi della sua affermazione.
- Non sono cose che ti interessano! – risponde guardandomi negli occhi.
Mi sento tutta un fuoco di rabbia, se potessi esternare la mia energia credo che potrei bruciare tutto ciò che mi è intorno.
Sto per controbattere, apro la bocca per replicare, mi gonfio, ma… non gli dico niente!
Credo di aver capito come prenderlo, massima calma, tanto con le maniere forti non ottengo nulla. Dovrò addolcirlo con il mio savoir affair, sono o non sono considerata dai tabloid la donna più sexy della città dell’ovest?
- Beh, allora che ne dici di prendere un caffè? Te lo offro io. - dico con tono accomodante.
- No! – risponde secco – Meglio stasera a cena al Four Season, alle 21.00 – conclude con l’indice alzato.
Noto solo in questo momento una fasciatura al polso sinistro, con una piccola macchia rossa, che strano l’altro ieri non ce l’aveva…
- Ehi, Vegeta, cos’hai fatto al polso? - cero di toccarlo ma lui si ritrae.
- Non sono affari che ti riguardano, non toccarmi! – mi risponde brusco.
Si gira e sussurra. – A stasera, porta i documenti per l’accordo! – comincia a correre e si allontana.
Sento un senso di freddo e di inadeguatezza, un nodo mi stringe la gola, cerco di deglutire e metabolizzare ciò che ha detto: stasera Four Season, ore 21.00, portare i documenti per l’accordo e… non toccarmi!
Sento una sensazione di gelo, per quale motivo non ha voluto che lo toccassi?
Come un automa riprendo lo scatolone da terra, lo richiudo e mi avvio alla strada, le porterò a casa queste cose poi, domani, le darò in beneficenza!

Appoggio lo scatolone a terra e infilo la chiave nella serratura ma non faccio in tempo a girare la chiave che la porta si apre da dentro ed esce Chichi che mi salta letteralmente addosso abbracciandomi stretta.
- Oh Dio Bulmaaaaa!!! -  mi urla nell’orecchio.  – Sono stata promossaaaa!!! -
Smette di abbracciarmi, e mi guarda: - Beh non proprio promossa, visto che già sono capo chef ma… mi hanno proposto la direzione di un grosso progetto di catering!
Dice mentre mi prende lo scatolo da terra e lo porta dentro.
- Mamma mia, Bulma cosa c’è dentro questo coso pesantissimo. – esplode quando mette finalmente quell’orrore sul tavolo della cucina.
- Poi ti spiego con calma… ma dimmi come hai fatto? Con chi lavorerai? Da quando? – sputo a raffica una serie di domande.
- Me l’ha proposto una nota azienda di catering, lavorerò con tanta gente famosa e dalla settimana prossima!
- Aaaaaaaaaaa! Ma è stupendo! – faccio dei piccoli saltelli di gioia.
- Davvero fantastico!!! Ma adesso dimmi di quel cataplasma che ti sei portata dietro, cos’è?
- È uno scatolo pieno di cianfrusaglie che  mi ha portato Yamcha oggi a lavoro, sono ricordi… beh domani li porterò sulle bancarelle per i poveri.
Un sorriso birichino nasce sul volto della mia amica.
wow voglio vedere -  comincia a scavare nello scatolone e comincia a ridere a crepapelle.
Nel frattempo mi prendo dei biscotti salati e comincio a sgranocchiarli sul divano.
- E questo cos’è? Il costume di Halloween di una porno – star? – caccia il vestitino da coniglietta e continua a ridere quasi piangendo.
- No! Veramente era il mio costume all’ultimo anno di college! – dico un po’ stizzita
- Comunque ho un appuntamento – aggiungo
Chichi smette di ridere all’improvviso e mi fissa stupita
- beh, non proprio un appuntamento, è una cena di lavoro, al Four Season… -
- Dici sul serio? -
- Si – Si!
- Con chi è questo appuntamento di lavoro? – mi guarda dritto negli occhi.
- Vegeta S.! -  rispondo cercando di sembrare distaccata.
- Vegeta eh? – ripete Chichi, perplessa  – oh no Bulma, non dirmi che… -
- Oh no! È solo un incontro di lavoro -  ribatto  - due persone che parlano di affari. Nient’altro -  detto questo mi accascio sul divano… purtroppo solo affari!
- Hmmm... bene, allora andiamo a scegliere la mise giusta per questo tipo di occasione! – mi prende per la mano e mi conduce un camera mia.
Sono le 18.30 ce la farò per le 21.00?





Salve eccomi di nuovo... altro capitolo...
Ringrazio come seeempreeee coloro che: leggono
coloro che: mettono la storia tra i preferiti
coloro che recensiscono:
cri92: Ciao, sono davvero contenta che la storia ti piaccia, beh... come può Chichi non notare che Vegeta è un bel maschione? Piaciuto quest'altro cappi? ^^ un bacio
trullitrulli:  Ciao, non sono poi così modesta!!^^ Cmq Grazie!! Chichi in questa storia è più libera da pensieri ossessivi verso il figlio, più sciolta.... meglio no? Di C-18 non so ancora se fidarmi o meno...mmm... devo decidere! Allora aspetto un tuo ulteriore consiglio su quest'altro capitolo... un bacio^^
nightwish4ever: Ciaaa Mariii, guarda la tua recensione mi riempe sempre di gioia davvero... mi mancherebbe se non la facessi!! un bacione - one^^
Nanatsu: TU...TU... Brutta St***a...come ti permetti di dire che mi faccio le P***e mentali? Non è che perchè sei tu io ti risparmio eh! Vengo da te e ti spacc la facc'... VIULENZ!!! Come sempre mi fa immenso piacere ricevere le tue recensioni e le tue stupidate... ti voglio un casino di bene ammor mi!! un bacio^^

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Però mi piace... ***


Dove eravamo rimasti?

- Hmmm... bene, allora andiamo a scegliere la mise giusta per questo tipo di occasione! – mi prende per la mano e mi conduce un camera mia.
Sono le 18.30 ce la farò per le 21.00?

Un appuntamento di lavoro… mmm …. sono al quanto frastornata, cosa devo aspettarmi stasera? Chichi continua  a trascinarmi per un braccio, riesco appena ad afferrare al mia borsa e portarmela dietro…  come al solito ha una presa ferrea e quasi mi ferma l’afflusso del sangue alla mano.
Entriamo in camera mia e mi lascia…Ahhh, sollievo!
Si volta verso di me e con uno sguardo furbetto mi spinge verso il letto, mi siedo e quasi non perdo l’equilibrio.
Certo che è forte!
- Lo so che qui l’esperta di vestiti sei tu ma stasera lascia fare a me! - mi dice guardandosi intorno e cominciando ad aprire le ante degli armadi.
Ho come uno strano presentimento, non mi suona l’idea che Chichi decida cosa debba mettere per il mio “appuntamento” con Vegeta, non vorrei che mi facesse indossare una qualche casacca colorata con qualche gonna abbinata… brrr!
- Chichi, Ma cos… - cerco di dire
- Sta calma, metterò tutto a posto io…- mi rassicura con un gesto della mano. 
-
Vediamo un po’ un appuntamento di lavoro… - fa un’espressione concentrata poi all’improvviso scatta e comincia frugare come una forsennata, mi sta facendo quasi paura!

Oh mio Dio!
Sta cacciando di tutto: Abiti, scarpe, tailleur, pantaloni, camicie…
Li riversa tutti sul letto… dopo la costringerò con la forza a rimettere tutto in ordine!
Cosa c’è? Non mi guardate con quella faccia, lo so che ho la forza di un’allodola e che sono la persona più disordinata di questo mondo ma… quando si tratta di vestiti e scarpe deve essere tutto preciso e perfetto altrimenti divento una belva!
La guardo assorta mentre scava nelle mie cose, voglio vedere dove vuole arrivare…
Rovista, sposta, butta addirittura a terra… tra poco mi avventerò su di lei e la strozzerò!
- Tailleur crema? Hmm… troppo matrimonio! Ah questo verde? - mi mostra un anticaglia verde mela.
Lo guardo bene… è una giacca con le spalline incorporate e una gonna a plissè lunga alla caviglia, ma il pezzo forte è il tessuto: in tartan! Si, proprio quello che usano i suonatori di cornamuse scozzesi!
- Oddio NO! – sono indignata, come ho potuto tenere quell’orrore nel mio armadio per così tanto tempo? Quando l’ho comprato dovevo essere proprio impazzita.
- okay, allora il tartan no! – dice riponendolo sul letto.
Abbasso lo sguardo in quella fiumana di stoffa pizzi e denim sparpagliata sul mio morbido giaciglio, istintivamente ci affondo le mani e… che sensazione di benessere… devo andare a fare un po’ di shopping!
- Gessato? – Me ne mostra un altro.
- Forse è troppo serio! – dico alzando la testa poi mi concentro di nuovo a scavare e cerco qualcosa ma non riesco a trovarlo, è davvero molto strano, era qui un second… eccolo!
È un abitino nero Comme De Garçon a tubino lungo alle ginocchia con un bel taglio trasversale, delle particolari applicazioni sulla stoffa, una grossa cinta in vita e un “casto” scollo quadrato…
Ho deciso che indossare! Stasera devo essere elegante ma sexy e questo tubino è l’ideale!
Cerco di tirarlo fuori ma è incastrato tra l’orrendo tailleur in tartan e la borsa Vuitton che avevo oggi in ufficio…lo strattono così forte che la borsa si capovolge e cade dall’altro lato del letto.
- Cazzo!- esclamo.
- Ehi, non dire parolacce, sai è cattiva educazione! – mi rimprovera Chichi voltandosi con una faccia indignata, ma riceve dalla sottoscritta un’occhiataccia fulminea e minacciosa, così alza le mani e abbassa la testa in cerca di altri abiti.
Scavalco dall’altro lato del letto, meglio controllare il danno, noto che la borsa si è completamente rigirata e ne è uscito tutto il contenuto: penne, il cellulare, la mia filofax, il mio adorato portafog… una cartellina?!
Che ci fa una cartellina gialla e lucida nella mia bor… Oh Dio! Il plico della “Str..” ehmm di Ceighteen!
Me ne sono completamente dimenticata: dovevo leggere la relazione su Vegeta!
Rimango a fissarla inebetita, che devo fare? La leggo o no?
- Ehi Bulma mi ascolti? Che ne dici di questo abitino? -
Chichi interrompe il flusso dei miei pensieri, mostrandomi proprio l’abitino Comme De Garçon.
Con una repentina inversione di marcia mando al diavolo la relazione.
Non ho intenzione di angosciarmi, voglio soltanto concentrarmi sull’appuntamento di lavoro!
- Si, Chichi, credo che questo vada bene! -
- Ahhh!!! – Urla all’improvviso facendomi sussultare, alza le braccia in alto e mi abbraccia.
- Lo sapevo che riuscivo a trovarti l’abito giusto!!!
Che carina! È felice per me!
Un momento? Ha trovato l’abito giusto? Ah, ho capito, lei crede di avermi consigliato quando in realtà avevo già deciso! Bene!
Mentre mi stringe tra le braccia e prego di non morire strozzata come al solito, decido di non rivelarle la verità!
Sarà il mio piccolo segreto!
Le farò credere che sia stata lei a darmi il consiglio giusto! Non ho intenzione di litigare!
Mi stacco da lei e le regalo uno dei miei sorrisi più smaglianti!
Okay prepariamoci!

Alle 20.30 sono quasi pronta, devo solo finire di mettermi il mascara, lasciare asciugare lo smalto sulle unghia dei piedi, ripassare la crema per il corpo agli estratti della seta, lisciarmi quella ciocca maledetta di capelli che è rimasta crespa, e scegliere le scarpe.
In più devo anche chiamare un taxi e devo essere lì per le 21.00… oddio… sto cominciando ad agitarmi, non mi sto rendendo conto ma corro su e giù per la casa… prendo il soprabito…
Poi provo delle scarpe…
Poi vado al bagno e cerco di ammaccare quella ciocca malefica…
Poi zoppicando con una scarpa cerco di scovare l’altra in tutte le stanze…
Sto impazzendo!
Chichi mi ha abbandonato già due atti di isterismo fa: quando ho smagliato una calza e quando ho fatto una brutta riga nera sull’occhio con l’eye – liner, adesso mi segue con lo sguardo comodamente seduta sul divano e con la testa appoggiata sui palmi delle mani.
Ad un certo punto…
Mi blocco! Il mio cuore fa un guizzo, mi si forma un groppo alla gola e non riesco più a respirare… hanno bussato al citofono!
Chi sarà mai?
La mia mente parte da sola e formula le ipotesi più assurde: dal taxi che non ho ancora chiamato a Yamcha, da mia madre a Ceighteen, addirittura penso che possa essere Vegeta!
- Chichi, rispondi! - le urlo e rimango impietrita a fissare tutti i suoi gesti.
Quando si alza dal divano e si avvicina al citofono sembra che lo faccia con la lentezza di un bradipo, vorrei darle una spinta.
Quando prende la cornetta e risponde la mia mente gioca brutti scherzi: sento il suo “Chi è?” alterato e distorto, come fosse una cantilena… sono di marmo non riesco a muovere un muscolo!
- Certo amorino sali! -
Amorino? Amorino? AMORINO? È.. è… è… Goku!
L’adrenalina accumulata scende giù per le gambe, le sento molli, i piedi scivolano e mi ritrovo a sbuffare accasciata a terra, sconsolata.
Non so per quanto tempo rimango in quello stato, infatti sento Goku che esclama perplesso:
- Hai perso qualcosa Bulma, vuoi che ti dia una mano? -
Sto fissando una piccola macchia sul bracciolo del divano, ricordo di averla fatta con la salsa tartara circa un mesetto fa e tentai in tutti i modi di toglierla ma con scarsi risultati… Chichi non deve assolutamente accorgersene… altrimenti sono guai!
Mi desto e sposto lo sguardo su un Goku che mi fissa inebetito, all’improvviso si ravviva nella mente e nel petto di nuovo un senso di nausea e agitazione… Oh Dio L’appuntamento… Che ore sono!
- AHHHHHH!!! – urlo proprio in faccia a Goku.
- Che ore sono? devo sbrigarmi. – mi alzo di scatto notando che ho ancora una sola scarpa.
- AHHHHHH!!! – do un altro strillo… sto davvero dando di matto!
 Trascinandomi il piede scalzo per arrivare alla mia stanza, sento che Chichi sta spiegando a Goku circa il mio appuntamento di lavoro e cose varie!
Okay, adesso basta impazzire devo prendere le redini della situazione:
- Goku! Chichi! – dico con fare minaccioso.   – Voi adesso mi date una mano! -
Avanzo di nuovo nel salotto puntandoli entrambi, tutti e due annuiscono con la testa e io continuo:
- Goku, chiamami un Taxi! Deve arrivare entro 10 minuti! Tu Chichi, cercami l’altra scarpa di questa che io devo preparare la borsa! -
Mi guardano per due interminabili secondi tanto da farmi credere di aver esagerato, ma…
- Okay, Subito! – dicono in coro e scattano in due direzioni diverse!
Bene, sono compiaciuta… so essere autorevole  e decisa quando voglio!


Grazie all’aiuto dei miei amorevoli compagni sono pronta alle 20.47, il taxi è già sotto casa ad aspettarmi e devo solo indossare il mio soprabito Moncler, mi do un ultimo sguardo allo specchio e devo dire che questo abitino e proprio adatto all’occasione ma… manca qualcosa… come se...
- Aspetta, aspetta! – mi giro e vedo Chichi che corre e mi porge una ventiquattrore nera… carina!
- Tieni questo, è il mio portatile!
- Tu hai un portatile? – sono sorpresa, non sapevo che Chichi sapesse di tecnologia.
- Beh… - si morde il labbro
–  me l’ ha dato l’azienda di catering, ci sono caricate ricette e ingredienti… ma tanto a te non servono, questo darà solo un tocco ancora più professionale, non lo userai, ti gioverà solo nell’aspetto esterno… almeno non rischierai di essere fraintesa!
Giusto!
- Grazie mille Chichi, io allora vado Ciao! – le dico, poi mi sporgo e urlo
- Ciao Gokuuu!
- …mph…sciao…mm… -
Ha la bocca piena… sempre il solito!  


Nel taxi sono agitatissima, mi tengo le mani e intreccio le dita, mi sento come una bambina che sta per andare al negozio di giocattoli.
Oh cazzo c’è traffico e sono le 20.55…
- senta… - dico al tassista affacciandomi dal sediolino.
- Non potrebbe trovare una strada alternativa?  La pregoooo! Ho un importante cena di lavoro, se faccio tardi mi licenziano, suuu! – sono cosi implorante che il tizio sbuffa e svolta alla prima traversa sulla destra. Quasi non vengo scaraventata dell’altro lato del taxi tanta è la violenza con la quale svolta!
- Oh! – mi ritrovo ad esclamare.
- Tu voluto strada più veloce io accontentata! Non fare "OH"! Tu ringraziare me!
Sobbalzo, questa non me la aspettavo!
Il tassista si altera e volta leggermente la testa all’indietro, noto che è di colore ed è molto panciuto, ha una faccia tonda e paffuta! Che tenero!
- Mi scusi! Grazie! -   Gli darò la mancia, se lo merita.
Infatti alle 20.59 stiamo davanti al Four Season, è stato davvero bravo Mr Popo.. ahah…!
Gli do una ricca mancia e scendo dall’auto. Lui sfreccia e come un lampo va via, io invece tiro un profondo sospiro ed entro nell’edificio.
Mi accolgono delle luci abbaglianti. Un calore, proveniente dall’enorme camino sulla sinistra, mi imporpora le guancie… mi sento davvero bene!
Mi avvicino ad un piccolo piedistallo dove è posizionato un tipo con dei minuscoli baffetti e un paio di occhiali da aviatore… che tipo strano!
Ha davanti un leggio dorato, presumo con le prenotazioni.
- ehmm mi scusi io avrei un appuntamento! -
- Beh qui tutti hanno un appuntamento… mi dica il suo nome! – dice in modo cantilenante.
- Brief, Bulma Brief… ma è probabile che il tavolo sia stato prenotato a nome di Vegeta S.
Lo vedo volgermi uno sguardo schifato e scorre la lista davanti a se!
Il mio cuore comincia a battere all’impazzata… ho paura di aver fatto un buco nell’acqua anche stavolta.
Vegeta non è uno stinco di santo e mi auguro mentalmente che non mi abbia tirato uno scherzo di cattivo gusto!
Trattengo il respiro e lo rilascio quando lo sento dire:
- Si è il tavolo vicino al camino! È ancora vuoto, buona serata! - mi fa un occhiata di scherno.
- Grazie – gli dico impettita… sono le 21.03.
Mi avvicino un po’ titubante al tavolo, wow è davvero bello: è proprio dinanzi al camino, è enorme e ci sono dei fiori sopra… Oh mio Dio! Mi sento avvampare!
Mi accomodo, appoggio la borsetta con il portatile al lato del tavolo e, proprio mentre sto per togliermi il soprabito, vedo un ombra oscurare il mio lato del tavolo.
Che sia lui? Ho un magone all’altezza dello stomaco!
Alzo lo sguardo e mi spompo… è solo il cameriere!
- Buona sera, nell’attesa, il signore che ha prenotato ha detto di farvi arrivare questo! -
Sono esterrefatta, rimango con la bocca spalancata.
La richiudo di botto quando il cameriere mi fissa.
Mi sta porgendo una bottiglia di “Roederer Cristal”… Oddio! È champagne!
Improvvisamente mi viene in mente quando dissi sull’aereo…
… l’appuntamento ideale dovrebbe cominciare con un flute di champagne…
Ma io intendevo due flute di champagne, uno per me e uno per il mio fantomatico accompagnatore!
Il cameriere stappa la bottiglia e il rumore sordo attira l’attenzione di alcune persone comodamente sedute ai tavoli vicini… arrossisco violentemente… gli sorrido… sicuramente staranno pensando che sia proprio patetica a servirmi da sola un Cristal da 200 zeni!
Ma dov’è Vegeta??

Sono le 21.40, sto al sesto flute di champagne e vedo leggermente ombrato ho la mente un po’ confusa, i vicini di tavolo adesso stanno sorridendo, sicuramente staranno ridendo di me, il cameriere passa almeno ogni cinque minuti chiedendomi se va tutto bene, credo che abbia fatto una scommessa con i colleghi su quanto tempo ancora resisterò e quando deciderò di andare via!
In tutto questo di Vegeta neanche l’ombra.
Sento gli occhi bruciarmi, mi si stanno gonfiando… adesso basta! Sono davvero patetica!
Mi alzo di scatto prendo il soprabito, la ventiquattrore e la borsetta, faccio un cenno al cameriere che subito si avvicina.
- Senta io vado, credo che lei abbia perso la scommessa… - mi guarda sorpreso e un po’ dispiaciuto.
Gli do una pacca sulla spalla e lo supero andando via. Quando sto per uscire vedo con la coda dell’occhio altri due camerieri, uno bassino e cicciottello e l’altro magro con i capelli lunghi darsi il cinque in modo amichevole… avevano davvero scommesso…
Quando scosto l’enorme porta broccata, il vento mi smuove i capelli e ho un brivido, cammino fino alla fine delle scale, arrivo al marciapiede e cerco con la testa un taxi…
Mi sento davvero svuotata, come ho potuto farmi imbrogliare così, come? Sono davvero una stupida sciocca credulona!
Allungo il braccio per chiamare il taxi in arrivo.
- Ce ne hai messo di tempo per uscire da quel posto infernale! -
Sento la sua voce provenire dal lato sinistro, mi giro e scorgo lui avvolto in un giaccone molto pesante.
Sono senza parole che ci fa qui fuori?
- Perché non eri dentro? Mi hai fatto fare la figura dell’idiota! -
Non mi risponde, nel frattempo il taxi si è fermato proprio di fronte a noi, gli do un ultimo sguardo e gli dico:
- beh cia… -
Non faccio in tempo a finire la frase che mi prende per un braccio e mi trascina nel taxi.
- vieni con me! – dice soltanto.
- al Sayan Center! – dice al tassista!
Continuo a non capire il suo comportamento… però mi piace!





Scusaaaaate il ritardo!!! sono molto dispiaciuta! Sorry
Allora Piaciuto? Non era da Vegeta andare a cena chiuso in un ristorante dallo stile barocco!
Fatemi sapere...
Cercherò di aggiornare il prossimo capitolo più velocemente, okay?

Adesso passo ai ringraziamenti:

trullitrulli: Ehi, la prima a recensire... mi dispiace se aspettavi la cenetta romantica tra i due ma... proprio non riuscivo a mettere Vegeta alle strette! Spero non ti abbia deluso. Cmq per quanto riguarda la loro vita notturna ho deciso di non cambiare nulla, continueranno ad essere degli ottimi amanti... aspetta  e vedrai! un bacio. Iza
emogirl_007: Ciao, sono contenta che tutta la storia ti piaccia e mi dispiace ma come vedi non si è comportato meglio a "cena", cmq le cose cambieranno... Un bacione Iza
Nanatsu : eheh, anche tu aspettavi la cena eh? Ma te lo immaginavi uno come Vegeta in quel tipo di ristorante per di più davanti ad un camino? noooo era assurdo! Cmq ti è piaciuto? fammi saper TVsempreTTTTTbene! zia Iza
nightwish4ever : Ciao Mari... mamma mia, non aggiorno dal mio lontano compleanno, che cattiva scrittrice che sono... cmq grazie per gli auguri e aspetto sempre la tua rece! Un bacione fortissimo tvb Iza


Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=278192