The power of love

di Eenie Meenie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E-mail ***
Capitolo 2: *** Nirvana. ***
Capitolo 3: *** La mia Haley. ***
Capitolo 4: *** Maledetta me. ***
Capitolo 5: *** Data. ***
Capitolo 6: *** Felice. ***
Capitolo 7: *** Justin. ***
Capitolo 8: *** Surprise. ***
Capitolo 9: *** Les Fleurs. ***
Capitolo 10: *** Rose. ***
Capitolo 11: *** Ti amo. ***



Capitolo 1
*** E-mail ***


"Clear vieni a mangiare"-urlò mia madre dal primo piano. Era arrivata davvero l'ora di andare a mangiare? Sembrava che fossero passati soltanto 10 minuti e invece stavo parlando con Justin da circa tre ore. Come vola il tempo. Prima di scendere decido di inviare un'altra e-mail a Justin con la speranza che lo egga.

Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 12 Luglio 2014 20:30
Oggetto: Mamma mi reclama!

Quella rompiscatole di mia madre mi ha chiamato per la cena, ci sentiamo dopo.
xx C.

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Metto la modalità stand-by al computer e poi esco dalla mia stanza. In sala da pranzo ci trovo mia madre che sistema i piatti in tavola e mio padre che è sdraiato comodamente sul divano. Se non era pronto a tavola perché mi hanno chiamata prima? Ash, questi genitori non li capirò mai. 
"Dammi una mano su, invece di stare lì impalata"-ordinò mia madre passandomi le posate che ordinai in modo impeccabile. Quando mi ci metto non mi batte nessuno. 
"Chiama tuo padre dai"-disse nuovamente mia madre. Mio padre era concentrato a guardare la televisione tanto che non si è nemmeno accorto della mia presenza. Vado vicino a lui e finalmente mi degna del suo sguardo, sembra stanco poverino.
"Che c'è?"-chiede come se avesse combinato qualche guaio, sorrido per fargli capire che va tutto bene.
"Vieni a tavola che è pronto"-lui pigia il tasto 'chiusura' sul telecomando e poi si alza avviandosi a tavola. Ci sediamo tutti e iniziamo a mangiare, mamma avevo fatto la bistecca e patatine fritte, questo mandava decisamente al diavolo i miei progetti di dieta.
"Oggi che hai fatto Clear?"-chiede mio padre. Allora ricapitolando la mia giornata posso dire di non aver fatto niente se non chattare con Justin, ma a loro non potevo dirlo, mi avrebbero tolto il pc e il telefono in 10 secondi e addio Justin.
"Mmmh mi sono svegliata, mi sono fatta una doccia, ho sistemato la mia stanza e poi ho letto un libro. Tutto molto noioso."-cercai di stroncare il discorso ma a quanto pare mio padre non era della mia stessa idea.
"Che libro hai letto?"-chiede sorseggiando un goccio di vino rosso. Guardo mamma e poi fisso il mio piatto...
"Ehm Oliver Twist"-il primo titolo che mi è venuto in mente. Lo ricordavo solo perchè due giorni fa ho visto il film a casa di Haley, la mia migliore amica.
"Interessante scelta, brava! Sai dovresti leggere anche qualche libro dei miei, ti potrebbero servire molto"-parlò mio padre.
"Un giorno magari"-risposi io tornando alla mia bistecca. La cena era proseguita nel migliore dei modi, mamma e papà avevano parlato di un possibile viaggio estivo e avevano anche chiesto il mio parere, scontato o meno avevo proposto Los Angeles. Viviamo a San Diego e Los Angeles è una delle città più vicina a noi, è bellissima e inoltre Justin vive lì, quindi tre piccioni con una fava. Volevo assolutamente vedere se Justin mi aveva risposto, di solito risponde alla svelta ma oggi non era così veloce come gli altri giorni. Che gli sia successo qualcosa? Spero proprio di no e poi non saprei nemmeno come aiutarlo dato che siamo distanti, odio questa maledetta distanza. 
"Scusate, salgo in camera mia"-dissi alzandomi dalla sedia. Riposi nel lavello il mio piatto e le posate e poi salì sopra. La prima cosa che feci fu subito quella di accendere il pc e mentre si accendeva andai in bagno a lavarmi le mani. Tornata nella mia stanza sullo schermo del computer alleggia il quadratino con su scritto "1 nuovo messaggio", ci cliccai sopra ed era Justin, grazie a Dio.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 12 Luglio 2014 20:43 
Oggetto: Povera mamma!

Un giorno mi devi far conoscere tua madre, sono sicuro che non è così rompiscatole come la descrivi. Buona cena e MANGIA!
A dopo
xx J.

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Il suo messaggio mi fa sorridere, è molto fissato con il fatto che io debba mangiare, non gli piace l'idea di sapermi come uno stecchino. Ho conosciuto Justin all'interno di un gruppo su facebook. Un gruppo sulla nostra saga preferita 'Shadowhunters', praticamente due fissati. Abbiamo iniziato a chattare e da allora ci scambiamo e-mail da circa due anni. Non abbiamo mai avuto modo di incontrarci, diciamo più che altro che io avevo vergogna. All'inizio abbiamo parlato della saga, poi siamo finiti per essere amici, buoni amici direi, e poi sono finita con l'innamorarmi di lui. Lui sa praticamente tutto di me e io di lui ed io amo, per quanto banale sia, questo nostro tipo di amicizia. Che importa quanti km ci dividono? Ho soltanto paura di non essere all'altezza delle sue aspettative. Gli rispondo con un sorriso da ebete sul viso.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 12 Luglio 2014 21:15
Oggetto: Ho finito.

Ho finito e si, ho mangiato. Mamma ha fatto la bistecca e le patatine fritte. E' legale dire di no alle patatine fritte? O.o questo ha mandato decisamente a puttane la mia dieta, stavo andando così bene D: queste sono le tue secce accompagnate da quelle di Haley.
Vi odio!
x.x C.

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Avevo deciso di mettermi a dieta, nonostante la mia formazione fisica abbastanza equilibrata, perché volevo raggiungere l'obiettivo di indossare jeans di taglia '36 e  avere una pancia piatta come quella di tante mie compagne e come quella delle modelle di Vogue. Mi son chiesta: perché loro si e io no? E così ho deciso di mettermi a dieta nonostante portassi, abbastanza fiera, la mia amata taglia '38. Voglio spingere i miei limiti e vedere cosa sono capace di raggiungere e voglio un fisico da urlo. Mi alzo dalla sedia e vado davanti al mio armadio, prendo i pantaloncini di tuta e la maglia del pigiama di Bambi, tolgo i vestiti del giorno e mi cambio pronta a ritornare alla mia postazione. Justin mi aveva risposto.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 12 Luglio 2014 21:30
Oggetto: Legale e non?

Da quando le patatine fritte sono una questione legale?
E comunque sul serio, devi mangiare e smetterla con le cazzate come la dieta. Sei perfetta così come sei.
Salutami Haley ahahah.
Io invece ti voglio bene
xx J.

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'
Sei perfetta così come sei' awww. Doveva ancora vedermi dal vivo e poi non avrebbe pensato più la stessa cosa. 
'Io invece ti voglio bene' che sfiga, io ti amo invece, come la mettiamo piccolo Bieber? Non avrò mai il coraggio di dirglielo, credo che mi porterò il segreto anche nella tomba. Ho troppo paura di perderlo.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 12 Luglio 2014 21:35
Oggetto: Grrr!

Da quando sono nata io éwè muhauaha.
Contento di avere un'amica così speciale come la sottoscritta? Ammettilo, sono unica.
Si te la saluto domani, quando la vedo lol
Awww me too :*
xoxo C.

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Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 12 Luglio 2014 21:37
Oggetto: Grrr?

Si, lo ammetto sono contentissimo e poi doppiamente si, sei unica.
A proposito come sta? Ancora giù di morale per Benjamin?
Vedi che sei dolce?
Ti dai al Gossip Girl adesso?
Xoxo J.

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Si ricordava proprio tutto eh! A proposito di Haley, doveva chiamarmi stasera, me lo sono completamente dimenticata. Lascio perdere per un attimo il pc e prendo il telefono. 2 chiamate perse e un messaggio. Apro il messaggio:
Da: Haley <3
Che fine hai fatto? Richiamami (:
Controllo le telefonate e ovviamente sono le sue. Mi lancio a razzo sul letto e la chiamo. Uno squillo. Due squilli. Al terzo squillo risponde:
-Pronto?-  
-Hales?-
-Clear finalmente, sei viva a quanto sento-ridacchia da dietro la cornetta.
-Si, sono viva per tua sfortuna.-rido anche io.
-Lasciando stare la fortuna e sfortuna devo raccontaaaaarti un sacco di cose. Hai tempo?- in realtà Justin attendeva mia risposa ma vabbe, sono sicura che Haley avrebbe fatto alla svelta.
-Sisi dai racconta-la incitai a parlare. 
-Bene. Allora Jake è tornato da New York e...-non sentivo più il sangue fluirmi all'interno del mio braccio. Haley continuava a parlare e a parlare senza fermarsi mai. Avrebbe dovuto mettere uno scalo di marcia qualche volta tra una frase e l'altra. Come previsto mi stava raccontando pettegolezzi della nostra cerchia di amici di cui io conoscevo si e no 4 persone, inclusa Haley. Con gli altri non ci dialogavo molto e loro non dialogavano con me. Patti chiari e amicizia lunga, come si suol dire!
-...e così Jake e Nathan si sono presi a cazzotti fuori il club. Ti rendi conto? Quella piccola suora di Sophia contesa tra due ragazzi, tra l'altro carini. Beata lei, a me non mi caga manco Benjamin, che figura-sospira dall'altra parte della cornetta. Sospiro anche io fingendomi almeno un po' interessata a questo intreccio Hollywoodiano che coinvolge in modo così appassionato la mia amica.
-Clear ma mi ascolti?-mi riprende lui.
-Si si ho capito. Jake e Nathan che combattono per l'amore di Sophia. E lei cosa ha fatto?-chiedo tanto per.
-Niente, se ne è andata subito dopo che Bob ha divisio i ragazzi-che cosa interessante. Però che figo, una ragazza contesa da due ragazzi. Chissà cosa si prova! A me non mi considera manco il gatto del mio vicino, credo che ce l'abbia con me. 
-Capisco-rispondo cercando di farle capire che non sono interessata a nient'altro. Devo rispondere a Justin e credo che sia passata un'ora buona. Alla faccia della velocità di Haley nel spiegare le cose, questa volta ci ha messo più del previsto.
-A te come va?-bhè almeno si è ricordata di chiedermelo dai, alla fine ma alla fine lo ha fatto. 
-Bene dai-dico senza far trapelare nessuna emozione dal mio tono di voce.
-Oggi hai parlato con Justin?-
-Sisi, a proposito ti manda i suoi saluti e chiede come stai dopo la storia con Benjamin-
-Che carino, ricambia! Digli pure che vado avanti e che aspetto un miracolo da parte di Dio, dato che sto sacrificando ogni domenica mattina per andare in Chiesa. Chissà se i miei sforzi verranno apprezzati-sospira. Questa ragazza ha qualche rotella fuori posto, d'altronde come me. Per questo ci vogliamo bene e andiamo super iper mega d'accordo.
-Verranno apprezzati dai su. Benjamin non è di certo l'unico ragazzo carino rimasto sulla terra. Possiamo sempre contemplare i poster in camera mia di Orlando Bloom o di Jamie o di Robert Sheehan-mentre parlo guardo, appunto, i miei poster. Dio quanto sono belli, sono i miei attori preferiti. 'Jamie Jamie perchè mi guardi così?' dico nella mia mente guardando il poster di Jamie aka Jace.
-Hai ragione. Domani che facciamo? Sai c'è il mercatino e vorrei andarci, devo trovare la maglia con la stampa dei Nirvana-anche io volevo quella maglia.
-Ok andiamo, devo prendere anche io quella maglia. Hai scoperto poi in quale bancarella l'ha presa Rosalinda?-
-No macchè, quella gallina non mi ha voluto svelare il posto misterioso, dobbiamo cercare noi-sentì un velo di tristezza nella sua voce.
-Stronza!-rispondo riferendomi a Rosalinda. 
-Eh si. La faremo schiattare quando avremo anche noi quella maglia-disse con aria di sfida, ridacchiai.
-Giusto!-risposi. Dovevo assolutamente sapere che ore si erano fatte.
-Vabbe dai, ci sentiamo domani. Notte e grazie della chiacchierata. Ti voglio bene-
-Notte e anche io ti voglio bene-staccai la chiamata e finalmente il sangue iniziò a circolare all'interno del mio arte. Che ore erano? Guardai il telefono e la mia mascella sembrò toccare il fondo del letto. Le 23:05, caspita! Pensavo che fossero tipo le 22:30. Mi alzai subito dal letto e andai vicino al pc.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 12 Luglio 2014 23:08
Oggetto: Scusa, scusa, scusa scusa x100!

Scusa per la mia tarda risposta ma ho dovuto chiamare Haley e quando inizia a parlare non la ferma più nessuno.
Scusami ancora
xx C.

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Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 12 Luglio 2014 23:12
Oggetto: HAHAHAHAAH!

Non preoccuparti! Sono stato anche io occupato, ho dovuto giocare con Jaxon alle macchinine. 
xx J.

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Che carino aww. Ha giocato con il fratellino, avrei voluto tanto conoscerlo. Justin mi ha mandato spesso foto di suo fratello e di sua sorella e sono tenerissimi.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 12 Luglio 2014 23:17
Oggetto: Fratellone!

Che carino che sei **
Comunque Haley ti manda i saluti e dice anche che sta aspettando un aiuto divino in quanto sta sprecando le mattine domenicali per andare in chiesa. 

P.s per quanto riguarda Gossip Girl, ehi non prendermi in giro. Amo quel telefilm u.u
Xoxo Gossip Clear Girl!

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Staccai la batteria dal pc portatile e lo portai con me sul letto, mi stavo squadrando il sedere su quella sedia. Presi le cuffie e le allegai al computer, poi andai su YouTube e scrissi 'Paradise-Coldplay', amo questa canzone.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 12 Luglio 2014 23:25
Oggetto: Gossip Clear Girl?

Non pensavo che Haley fosse una ragazza da chiesa O.o mi sorprende ogni giorno quella ragazza. 
Quanto a te invece, pensavo fosse One Tree Hill il tuo telefilm preferito. E Gossip Clear Girl? Mi prendi in giro?
P.P J.

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Si ricordava proprio tutto. Lo amo troppo hahaha.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 12 Luglio 2014 23:30
Oggetto: No, non ti prendo in giro Bieber!

Si, anche a me sorprende.
Sono entrambi i miei telefilm preferiti solo che One Tree Hill è quello che amo di più.
xoxo C.

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Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 12 Luglio 2014 23:40
Oggetto: Si, mi prendi in giro Brooks!

Non pensavo ti piacesse Gossip Girl o.o
Quale personaggio ti intriga di più?
xx J.

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'Intriga'? Justin Bieber che usa la parola 'intriga'? Sono davvero sconvolta.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 12 Luglio 2014 23:45
Oggetto: Intriga?

Da quando usi parole come 'intriga'? Non ti facevo così colto da usare questi termini così seri.
Comunque il mio personaggio preferito è chiaramente Blair. Dio è bellissima, ha una cabina armadio grande quanto la mia camera e poi alla fine si sposa con Chuck. Ceh rendiamoci conto che si sposa con quel figo.
xoxo C.

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Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 12 Luglio 2014 23:57
Oggetto: :O

Ti piacciono i tipi come Chuck Bass? 
Comunque io ti avrei vista meglio nei panni di Vanessa.
Xoxo J.

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Come conosce Vanessa se non ha mai visto Gossip Girl?
Questo ragazzo mi sorprende sempre, giuro.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 13 Luglio 2014 00:05
Oggetto: Sorpresa!

Non pensavo che conoscessi gli attori di Gossip Girl!
Vanessa? Mi vedi così mendicante come lei? Oh no che schifo, io la odio quella tizia.
Grrr! C.

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Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 13 Luglio 2014 00:09
Oggetto: Ragazzo dai mille doni!

Ahimè lo vede mia cugina e quando vado da lei sono costretto a guardarlo. Dai è carina Vanessa, a quel che mi ha raccontato la mia amata cuginetta è stata anche la reale fidanzata di Ed.
Roar J.

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Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 13 Luglio 2014 00:15
Oggetto: -.-"

Si lo so ed è per questo che la odio. Quella specie di Cenerentola dei bassifondi ha recitato con la mia sosia ed è stata con Ed! Odio la mia vita!
Roar C.

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Decido di spegnere il pc, avrei continuato a parlare con Justin attraverso il cellulare. Se mi avessero sgamato con il pc acceso non avrei avuto nemmeno il tempo di dire 'a' che mi sarei ritrovata isolata come un appestata.
Mi infilo sotto le lenzuola e prendo il telefono ed arriva la notifica di una nuova e-mail di Justin.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 13 Luglio 2014 00:20
Oggetto: -.-"

Sei seria? Cosa c'è che non va nella tua vita? A parte l'assenza di Ed ovviamente lol
Non copiarmi il roar.
ROAR J.

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Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 13 Luglio 00:30
Oggetto: R.O.A.R.

Sono seria! Lo sai come la penso su di me e non devo certo ripetertelo. Ed o non Ed, la mia vita fa sempre schifo lol
Scusami lol
xx C.

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Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 13 Luglio 2014 00:34
Oggetto: ...

Smettila di pensare di essere una delusione per tutti, non lo sei. Sono sicuro che i tuoi genitori sono orgogliosi di te e poi sei un'amica davvero incredibile. Vorrei tanto essere lì con te adesso e confortarti. Odio questa maledetta distanza.
Love J.

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Peccato che lui non sia qui. Se sapesse quante volte ho sognato di abbracciarlo oppure di poterci parlare senza queste
e-mail. E' diventato il mio sogno e non lo sa nessuno. Nemmeno Haley. Chissà che profumo usa, sarei così pazza da comprarlo e usarlo su me stessa solo per avere l'idea che lui sia affianco a me. Ci siamo scritti un sacco di volte che verrà un giorno in cui ci incontreremo ma dopo due anni, sto perdendo un po' la speranza.

Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 13 Luglio 2014 oo:45
Oggetto: Sonno.

Ti ringrazio per le deliziose parole.
Ora scusami ma sto morendo di sonno, domani mattina esco con Haley! Andiamo alla ricerca dalla maglia con la stampa dei Nirvana! 
Notte piccolo Bieber! 
Xoxo Gossip Clear Girl hahaah
Ti voglio bene C.

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Aspettai la sua risposta.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 13 Luglio 2014 00:48
Oggetto: Sonno.

Non prendermi in giro, dico sul serio.
Ow poi se la trovi voglio assolutamente una foto.
Notte rockstar!
Anche io xx 
J.

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Posso andare a dormire felice. Allego il telefono all'alimentatore e sprofondo tra le braccia di Morfeo.
Non vedo l'ora di comprare la maglia. 
Nirvana? Sto arrivando!

To be continued..

 
Salve!
Comincio con il dire che questa storia l'ho scritta con tutto il cuore e sopratutto con piacere.
E' una storia un po' autobiografica, molte cose che leggerete della protagonista
combaciano con la mia vita reale, che siano date, libri preferiti o anche i pensieri.
Probabilmente dovrei anche dirvi che di sicuro non descriverò Justin come
un bastardo, violento e killer, ma sarà un ragazzo normale con sentimenti normali.
Questa storia tratterà di un tema che forse accumana la maggior
parte delle ragazze, compresa me, cioè parla di un amore a distanza.
Mi sono ispirata ad alcuni libri che io amo e niente, spero che vi piaccia.
Mi farebbe piacere se mi faceste sapere cosa ne pensate, ci tengo tanto.
Ok, mi dileguo.
Alla prossima.
C.

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Capitolo 2
*** Nirvana. ***


La mattina è una vera tragedia. Come faccio ad abbandonare il mio delizioso, amato e morbido letto? Per non parlare dell'inverno, è praticamente impossibile poterci dividere a meno che non vi presentiate con due donuts alla vaniglia e una tazza di cioccolata calda.
"Clear alzati"-urla mia madre dietro la porta. Prova ad entrare ma eheh ho chiuso la porta a chiave. Non mi fido a dormire con la porta aperta da quando circa tre settimane fa si sono infiltrati i ladri a casa. Non hanno rubato granchè, mio padre si è svegliato in tempo e sentendo i passi se la sono svignata come conigli in calore. Ben fatto papi, yuppi!
Mi alzo dal letto riluttante e a passo di zombie vado in bagno a lavarmi. Mi guardo allo specchio e quasi non salto sul posto, sembro un mostro. Ho la faccia rigata per via del cuscino, le labbra gonfie come un cannotto, gli occhi socchiusi a mo' di cinesina e ho la bocca tutta impastata, faccio schifo. Dopo essermi svestita finisco sotto il getto d'acqua. Rilassante e appagante. Meglio di così non si può. Una volta finita la doccia torno in camera mia a prepararmi. Scelgo di indossare un pantaloncino jeans a vita alta e una maglia bianca che applico in modo sblusato. Ai piedi indosso vans nere e poi torno alla toilette ad asciugarmi i capelli. Bene, peggio di così si muore. Sembro uno scimmione, odio il caldo. Alla fine faccio una treccia laterale, meglio di niente.
"Clear è arrivata Haley"-puntuale come un orologio svizzero. Aveva detto alle 11:00 e ora sono le 11:00, questa ragazza mi fa paura. Prendo la tracolla e sgattaiolo fuori da questo buco. 
"Buongiorno Haley"-la vedo spettegolare con mia madre sulla soglia di casa. Le due donzelle si girano verso di me e mi guardano come se fossi un mostro a tre teste 'ehi sono umana anche io'.
"Buongiorno tesoro"-vedete, mia madre in privato è tipo da 'svegliati oppure ti confisco telefono, computer, carta di credito e macchina'. In pubblico è tipo 'buongiorno tesoro della mamma, divertiti e spendi quanto vuoi', non so quale delle due debba temere di più.
"Ciao mamma"-rispondo strisciando vicino a Haley.
"Torni a pranzo o mangiate fuori?"-chiede con un sorriso a 32 denti. Volgo uno sguardo a Haley che risponde al posto mio.
"Mangiamo fuori"-sono sollevata. Mamma fa un dolce sorriso a Haley e abbraccia me prima di vederci sparire dietro la porta. Non la sopporto quando fa così.
"Tua madre è adorabile"-ecco, riesce sempre a farsi adulare da tutti.
"Lasciamo perdere dai, andiamo al mercatino"-ci scambiammo altre due o tre battute e poi ci incamminammo al mercatino.
Come sempre c'è un casino di gente e poi c'è lui, il sole, che mi fa sudare e stancare. Dovrei esserci abituata dato che vivo in California ma che cavolo, non lo sopporto questo sole. Mi rendo conto solo adesso che non ho controllato le e-mail e non ho scritto a Justin stamattina. E' un comportamento da bambina se mi aspetto che per una volta sia lui a cercarmi? Insomma il più delle volte sono io a scrivergli e vorrei che a volte lo facesse lui.
"Che c'è? E' successo qualcosa?"-mi chiede Haley. Avrò di sicuro una scritta al neon sulla fronte che dice 'disperata'.
"Niente tranquilla! Andiamo alla ricerca della maglia"-cerco di sviare il discorso, ma lei mi conosce meglio di chiunque altro e anche se ha annuito so che dopo aver comprato la maglia mi farà l'interrogatorio.
Giriamo per diverse bancarelle e anche se non abbiamo trovato la maglietta Haley non si è lasciata perdere il disco in vinile di Lana Del Rey, è praticamente fissata con lei. Anche io la amo, molti dei suoi testi mi rappresentano, ad esempio Dark Paradise, Dio quella canzone è come se fosse stata scritta o cucita addosso a me. 
"Clear guarda"-mi indica una ragazza vicino all'ultima bancarella.
"Cosa c'è di strano?"-le chiedo non capendo questo comportamento.
"Ha appena preso la maglia dei Nirvana"-accidenti è vero. Non mi da il tempo di rispondere che mi trascina per il braccio fino a lì e finalmente troviamo le magliette.
Ne prendiamo una entrambe e ce ne andiamo felici pimpanti.
"Ti va un frullato?"-propone Haley e di certo non me lo faccio ripetere due volte, adoro i frullati. Ci andiamo a sedere su una panchina e iniziamo a sorseggiare i frullati, io l'ho preso alla fragola mentre Haley all'amarena, scelta interessante. Penso di dover prendere il telefono e controllare, un piccolo, piccolissimo controllo.
"Mi dici cosa c'è che non va si o no?"-ecco l'interrogatorio Haley. Cosa dovrei dirle? Non è successo nulla ed è questo il motivo.
"Niente, giuro"-non che io non abbia voglia di parlarne con lei, anzi,è la mia migliore amica ma non credo che riuscirebbe a capire la mia situazione. Nessuno può capire.
"Per caso c'entra un ragazzo che vive a Los Angeles e che guarda caso si chiama Justin?"-bingo.
"E' che sto male. Mi manca e non l'ho nemmeno mai incontrato. Vorrei un suo abbraccio ma vive a km da me. E poi ho quella maledetta sensazione che scrivendogli sempre io lui mi risponda solo perché deve e non perché vuole. Non voglio dargli quella sensazione di oppressione quindi cerco di aspettare che faccia lui un passo verso di me. Perché è così complicato? Non potevo innamorarmi di uno che vive qui?"-confessai. Inaspettatamente Haley mi abbracciò, ricambiai stringendola a me.
"Nulla è impossibile Clear, se vuoi una cosa vai e prendila! Certo è complicato tra te e lui ma d'altronde tu sei proprio la madrina delle cose impossibili. E dimentichi che lui è un ragazzo, non si fa mai i problemi che ci facciamo noi ragazze come 'lo annoio' o 'non lo annoio', quindi se vuoi scrivergli fallo e se non vuoi, con la speranza che lo faccia lui, meglio."-strofina la mano dietro la mia schiena.
"Vedrò che fare, grazie"-lei abbozza un sorriso e poi ci rialziamo e ci dirigiamo al ristorante, alla faccia del pranzo.
"Pensavo ci prendessimo una pizza e una coca cola"-dico sorpresa all'idea di mangiare in un ristorante.
"Sono affamata e la pizza non mi sazzia."-bella risposta, aggrotto la fronte e faccio una smorfia con le labbra.
"Affamata quanto?"-le punto il dito guardandola con uno sguardo minaccioso, ma se mi vedessi scoppierei a ridere. Non faccio paura nemmeno al gatto del mio vicino.
"Così affamata che potrei mangiare anche te"-ritraggo il dito e faccio un passo indietro.
"Cannibale"-mi fa una smorfia e poi mi prende per il braccio entrando nel ristorante. Tipico posticino per ricchi figli di papà affacciato sul mare. 
"Buongiorno"-dice un signore più vecchio di mio padre con indosso uno smoking davvero carino, potrei metterlo al pupazzo di neve che monterò con David a Natale.
"Salve"-dice Haley cordialmente. Io sono occupata a guardarmi intorno. Il flusso di gente era equilibrato, la cucina si trovava al lato del salone dove stavamo e camerieri uscivano da lì come trottole. Non riuscirei mai a lavorare come cameriera, non saprei destreggiarmi tra i tavoli e dimenticherei l'ordinazione dopo due minuti inoltre non ho mai imparato i numeri dei tavoli. Non fa per me.
"Clear vieni?"-mi riporta sulla terra Haley che è intenta a seguire il signore aka pupazzo di neve verso il terrazzo. 
"Ecco a voi signorine"-dice il gentile signore. Più lo guardo e sono fermamente convinta che il suo smoking sia perfetto per il pupazzo di neve.
"Grazie"-stavolta sono io a parlare. Il signore ci lascia i menù e si ritira alla sua postazione mentre io e Haley esaminiamo il tutto. Sempre le stesse cose, qui non cambia mai niente. Vado già al dolce mmm: budino, cheesecake, biscotti al cioccolato, coppa ai frutti di bosco, torta al cioccolato...una vasta gamma. Mi butterò sulla cheesecake, al diavolo la dieta.
"Hai deciso?"-mi chiede Haley, annuisco e anche lei ripone il menù sul tavolo. Minuti dopo arriva un cameriere che prende le ordinazioni! Mi guardo in giro e mi convinco sempre di più che posti come questi nascondo veli di tristezza e solitudine. Preferisco una pizzeria o un locale al pontile dove posso riempirmi di frullati e ciambelle.
"Che hai? Pensavo ti piacesse venire qui"-proprio questo il punto. Non me l'ha nemmeno chiesto e ora fa finta che io le abbia dato il permesso. Ho per caso detto 'evviva andiamo'? No.
"In realtà avrei preferito una pizza ma se tu vuoi esagerare per me non fa una piega"-faccio spallucce e guardo difronte a me, l'oceano.
"Perché fai finta che questo posto non ti riguardi?"-agrotto la fronte e la guardo sorpresa.
"Oh andiamo Clear di certo non sei una poveraccia. Tuo padre è un famoso ingegnere, tua madre un chirurgo plastico e vivi in una villa che sembra quella di Seth e Ryan in O.C. Tuo fratello studia a Yale a New York e l'unica che sembra uscita da Lady Oscar sei tu"-come spiegare la mia vita in, circa, 4 frasi. Non capisco la citazione di Lady Oscar. E' vero, in teoria sono anche io una figlia di papà, in pratica mi comporto come se non lo fossi. Non voglio che le persone siano miei amici perchè sono la figlia del grandissimo James Brooks. Vorranno più bene a me, per come sono, o al fatto che ho un modesto patrimonio? Essere o non essere, questo è il dilemma.
"Forse non hai mai capito che a me questa di questa vita fatta di ricchezze, feste, ritocchi plastici e altre stronzate, non mi frega niente! E poi cosa diavolo c'entra Lady Oscar?"-sbotto sbigottita, spero di non aver fatto girare nessuna testa verso di noi.
"Non ti frega nulla ma intanto ci vivi quindi dovresti adeguarti un po', se vuoi fare la finta barbona allora vai a dormire sotto il pontile"-sbatto gli occhi qualche volta non capendo questa sua aggressività. Da dove viene? Da dove è uscita questa ragazza? Spero non dall'uovo di Pasqua, regali così amari non dovrebbero uscire da cosi così cioccolatosi e dolci. Decido di alzarmi, mossa azzardata, ma sono davvero stanca di sentire sempre le stesse cose. Dalla serie 'vivi nel mondo dei ricchi e devi comportarti da ricca' e chi lo ha deciso? Faccio quel che mi pare e se voglio dormire sotto al pontile ci vado a dormire.
"Dove vai adesso?"-chiede Haley girandosi a 3/4 guardandomi con sgomento.
"A dormire sotto il pontile"-prendo la tracolla dalla sedia e vado dentro al ristorante per poi passare davanti al pupazzo di neve e uscire fuori. Haley a volte sapeva veramente come alterarmi, non doveva decidere lei per me, nessuno doveva. Certo, mi piace il nostro modo di vivere ma a volte mi sento come se fossi in una bolla di sapone. Vorrei solo esser voluta bene per quella che sono.
Continuo a camminare lungo il pontile come una deficiente e alla fine mi ritrovo sulla spiaggia, mi siedo e ammiro l'oceano. E' così limpido, liscio e tranquillo, raramente si ammirano certi panorami. Mi manca parlare con Justin. Chissà se si è svegliato, sta facendo qualcosa? Probabilmente pranzare dato che sono le 13:40, decido lo stesso di controllare le e-mail. Prendo il telefono dalla borsa, lo sblocco e vado sulla cartella 'e-mail', ce ne sono tre nuove: wow. Due sono le promozioni di Sephora e una è sua 'OMMIODIO OMMIODIO OMMIODIO MI HA SCRITTOOOOOOOOO' dentro di me i dinosauri più altre specie animali stanno ballando la conga e io vorrei urlare ma non faccio altro che battere i piedi sulla sabbia e sclerare dentro di me. La apro all'istante:
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 13 Luglio 2014 12:30
Oggetto: Buongiorno!

Buongiorno Blair! Come stai? Come sta andando il giro con Haley? Bhe scrivimi appena puoi. 
xx J.

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'Appena puoi' o Justin io per te sarei capace anche di non dormire due giorni di fila con il solo scopo di poter messaggiare 24 h su 24 h con te. Lo rispondo subito:
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 13 Luglio 2014 13:45
Oggetto: Buongiorno!

Buongiorno piccolo Bieber. 
Sto bene grazie e il giro con Haley non è andato nel modo che speravo, in compenso ho trovato la maglietta con la stampa dei Nirvana, una cosa favolosa **
Tu? Come sta andando la giornata? Già mangiato?
xx C.

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Non tarda a rispondere, forse non avevo interrotto il pranzo.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 13 Luglio 2014 13:50
Oggetto: Why?

Mi piace quando mi chiami piccolo Bieber.
Comunque perchè non è andata come speravi? Ricordati di mandarmi la foto!
xx J.

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In due anni che ci conosciamo non abbiamo mai parlato di che tipo di lavoro facessero i nostri genitori, il nostro tempo lo usavamo a parlare di cazzate, di noi ma non della nostra famiglia, e di Shadowhunters.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 13 Luglio 2014 14:05
Oggetto: ...

Anche a me piace quando ti chiamo così.
Comunque niente di importante, cose da ragazze ;)
Si appena arrivo a casa te la mando! 
xx C.

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Ero seduta ancora sulla sabbia e guardavo i gabbiani su in cielo, i bambini giocare a palla e i ragazzi correre per tenersi in forma. Chissà com'è il fisico di Justin, pensai. Non che mi importi più di tanto ma a volte me lo immagino oppure mi immagino io e lui mentre siamo soli intimamente, dato che lo amo per me è una cosa troppo emozionante e se dovesse succedere davvero credo che morirei, già immagino la notizia sui giornali 'Ragazza muore per l'eccitazione durante il rapporto con l'amore della sua vita conosciuto circa 20 minuti fa' mio padre e mia madre sarebbero orgogliosi di me e mio fratello verrebbe da New York con l'unica intenzione di ammazzare Justin. Controllo il telefono e mi ha risposto;
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 13 Luglio 2014 14:20
Oggetto: Yeah!

Spero si risolva presto allora (:
Brava signorina Brooks <3
Che fai adesso?
J. x

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Lo speravo anche io. Di solito combinavo sempre io casini con lei ma stavolta non credo di aver fatto qualcosa di sbagliato! Lei è la ragazza che cerca sempre di ragionare sulle cose, che non da mai aria alla sua bocca tanto per parlare, lei è pacata, tranquilla, una tranquillità che a volte mi fa paura devo dire la verità. Io invece sono il suo opposto, sono molto impulsiva, faccio e dico la prima cosa che mi passa per la testa, sono un tornado, una ragazza dal carattere complicato, una persona che non sa cosa vuole a parte Justin, sono una delusione per i miei genitori e un minuto mi sento 'potente' e il minuto dopo mi ritrovo sotto terra con il cuore schiacciato. Insomma sono una persona molto complicata. Stavo pensando a una risposta da dare a Justin quando vedo un'ombra vicino a me, alzo la testa e vedo Haley che mi sorride e si siede accanto a me. Deglutisco e fisso l'oceano.
"Sono andata sotto al pontile ma non ti ho trovato così ho seguito i ragazzi belli che correvano ed eccoti qui"-dice facendomi ridere.
"Tra poco torno a casa a prendere un lenzuolo, la sabbia bagnata non è abbastanza comoda"-rispondo giocando con la sabbia.
"Scusa per prima, non volevo"-fa quasi 'strano' sentire le sue scuse.
"Grazie"-le dico semplicemente.
"Facciamo pace?"-dice dolcemente prendendomi la mano, mi giro e le sorrido, come faccio a non far pace con l'unica persona che mi sopporta? L'abbraccio e la stritolo facendoci dondolare.
"Che stavi facendo fino a poco fa?"-nota che tenevo il telefono tra le mani ma sorride poco dopo capendo ciò che in realtà stavo facendo.
"Parlavi con lui?"-Bingo. Come era riuscita a capirlo? 
"Come hai fatto?"-le chiedo sorpresa continuando a sbattere le palpebre non capendo.
"Perchè hai un sorriso che nessuno riesce a toglierti e poi hai quel sorriso da quando parli con lui. Sono due anni ormai che lo hai acquisito"-dice ridendo e sorrido anche io abbassando la testa perchè ero diventata rossa come il pomodoro.
"Non sapevo di essere così idiota"-le dico ridendo. Non sono mai stata il tipo da ragazza che sorride per queste cose oppure si attacca in modo così intenso a una persona, a un ragazzo ma Justin non so, sin dall'inizio siamo andati d'accordo, ci siam capiti, abbiamo subito iniziato a scherzare diventando amici e il tempo mi ha fatto innamorare di lui, completamente. Tanto che il desiderio di incontrarlo è diventato l'unica cosa che conta nella mia dannatissima vita.
"Non sei idiota sei solo innamorata"-sottolineò l'ovvio Haley. Sono innamorata, non lo avrei mai detto. Due anni. Sono due anni che ho perso la testa per Justin e solo adesso mi rendo conto di quanto tempo sia passato, ricordo come ieri la prima volta che mi scrisse in chat.

*Flashback*
Stavo girando nella home in cerca di qualcosa di interessante da fare. Haley come sempre è crollata prima dell'1:00 mentre io vagavo su internet come un vampiro.
Qualcosa sulla barra di facebook catturrò la mia attenzione 'Justin Bieber ti ha inviato un messaggio' e chi è questo tizio? Non mi ricordavo di averlo tra gli amici. Aprì la sua chat:
"Scusa il disturbo ma puoi mettere mi piace qui? E' un concorso" e c'era il link, lo aprì e mi trovai davanti una foto modificata di Clary e Simon di Shadowhunters. Ecco spiegato il perchè mi ha tra gli amici, entrambi facciamo parte del gruppo 'Shadowhunters' qui su facebook.
Clicco mi piace e decido di rispondergli:
"Fatto **"-chiudo la chat. La curiosità però è donna quindi scrivo il suo nome sulla ricerca e mi appare la sua bacheca, immagine di profilo interessante e come copertina ha una foto di Magnus e Alec, che sia gay? Peccato è così un bel ragazzo. La chat si riapre e rimango sorpresa:
"Grazie mille. 
Piacere Justin (:"-non sapevo se stavo sognando o no ma era strano. Perchè un figo del genere vorrebbe parlare con una come me? Decido alla svelta di rispondergli.
"Prego duemila haha
Piacere Clear :3"-la mia simpatia mi precede eheheh éwè
Aspetto con ansia una risposta, ma che cavolo mi sta succedendo? Nemmeno lo conosco. Mi risponde:
"HAHAHAAH :') 
Comunque mi piace molto la tua immagine di copertina"-rimango nuovamente sorpresa, non ricordo che foto avevo messo e quindi rivado sul mio profilo. Ow ecco, avevo messo una foto di Clary e Jace mentre parlano davanti la stanza di lei e di punto in bianco esce Simon sorpreso. Bellissima scena devo dire HAHAHAH.
"Grazie (: Anche la tua non è male. Sei un Malec shipper?"-gli chiedo. Vorrei capire se è gay o no,  sarebbe sul serio uno spreco.
"Mi piacciono soltanto i personaggi hahaha"-quindi non era gay? Oh menomale. Mi è simpatico solo perchè è un fan di Shadowhunters!
*Fine flashback*

Pensavo sul serio fosse gay, che cosa ridicola da parte mia. Anche se in questi due anni non mi ha mai detto di essersi fidanzato o di aver avuto una breve relazione con qualcuna, forse aspettava l'anima gemella o l'amore della sua vita.
"A che pensi?"-mi riportò sulla terra Haley che stava sventolando una mano davanti i miei occhi.
"Alla prima volta che abbiamo parlato"-dissi dolcemente stringendomi le ginocchia al petto circondandole con le braccia.
"Ah quando pensavi fosse gay?"-scoppiammo a ridere. La mattina dopo le raccontai tutto e lei mi rispose 'magari è bisessuale', non avevo mai riso così tanto in vita mia fino ad allora, io e lei eravamo proprio due dementi nate. Non a caso ci troviamo bene insieme.
Mi ricordai di doverlo ancora rispondere, presi il telefono e gli scrissi.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 13 Luglio 2014 14:55
Oggetto: Pace fatta.

Scusa se non ho risposto subito ma ho parlato con Haley e abbiamo risolto.
Comunque adesso siamo in spiaggia ad ammirare ragazzi carini che corrono senza maglia *sbavsbav*
Tu?

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Lo ammetto, cercavo di farlo ingelosire e spesso si lasciava scoprire quando era annoiato o quando qualcosa gli dava fastidio.
"Non hai mangiato alla fine?"-le chiesi ricordando l'episodio di circa un'ora fa.
"No, dopo che te ne sei andata ho liquidato il cameriere con delle scuse e poi sono venuta a cercarti"-sarà stato piuttosto imbarazzante credo. 
"Bhe allora andiamo. Ho voglia di frullato e patatine fritte"-dico massaggiandomi la pancia che iniziava a brontolare dalla fame.
"Anche io sai? Andiamo"-mi diede la mano come quando eravamo bambine e andammo verso la strada.
Lei era 4 mesi più grande di me e mi trattava sempre come se fossi un piccolo peluche da proteggere, cercava sempre di difendermi e quando sbagliavo mi sgridava, era peggio di mia madre.
Ci rintanammo in un locale sul pontile e ordinammo.
Controllai il telefono e notai una nuova e-mail, era Justin.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 13 Luglio 2014 15:05
Oggetto: Son felice.

Sono contento che abbiate risolto.
Sono sicuro che nessuno di loro possa battere i ragazzi di Los Angeles u.u
Io sto sul divano con Jaxon che cerca di farmi giocare con lui alle macchinine
Xx J.

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I ragazzi o lui? Mi spuntò un sorriso demente sulle labbra e lo risposi immediatamente mentre anche Haley smanettava il suo iPhone tra le mani.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 13 Luglio 2014 15:15
Oggetto: Gelosia?

Sei geloso per caso Bieber?
Povero Jaxon, muovi il culo e gioca con lui u.u
Xoxo C.

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La cameriera portò le ordinazioni e iniziai a sorseggiare il frullato mentre Haley mangiava le sue patatine.
"Per il tuo compleanno cosa vuoi fare?"-chiese Haley. Il mio compleanno, ow me ne ero completamente dimenticata. Era giovedì 17 e non avevo la minima idea di cosa volessi fare, di solito i miei genitori ed io con David andavamo a mangiare in un ristorante in cima alla collina ma quest'anno non credo di voler qualcosa del genere, vorrei solo stare a casa per conto mio e non vedere nessuno. Detto così sembra brutto ma davvero, io sto meglio quando sono sola, nessuno può regalarmi ciò che voglio e ciò che voglio non si trova nel negozio Chanel o alla Feltrinelli ma si trova a km da me.
"Mmm niente, non pensavo a nulla"-Haley sospirò bevendo un sorso di frullato e poi riportò lo sguardo su di me.
"Potremmo uscire tutto il giorno, che ne dici? Magari andiamo al centro commerciale e poi al cinema."-annuì non dicendo una parola dato che avevo la cannuccia tra le labbra. Sarei stata da sola dopo almeno, sul serio, non volevo fare niente. Non capisco tutte quelle ragazze che iniziano a fare il countdown '-7 o -1 il mio compleanno' cioè ma parliamoci chiaro, agl'altri cosa importa? Poi organizzano feste da capogiro, scelgono il vestito perfetto, invitano cani e porci e alla fine le cose migliori di tutto questo casino sono: la torta e gli alcolici. Infondo facevo 18 anni mica 21? Solo a 21'anni avrei potuto iniziare a sentirmi figa, potevo bere liberamente nei locali. 
"O vuoi fare qualcos'altro?"-mi richiese la mia amica notando la mia poco convinzione.
"No no mi fa sempre piacere stare con te, ma pensavo che quest'anno mi sarei chiusa a casa e non avrei sentito nessuno, tutto qui"-non era proprio tutto 'Lì'. Cioè mi sentivo strana. Volevo passarlo con lei che è la mia migliore amica, ma in realtà vorrei passarlo con lui e so che non potendolo avere mi sento uno schifo, preferisco piangermi addosso che far finta di star bene.
"E io non ti permetterò di startene a casa a costo di trascinarti dal letto"-ecco, come non detto.
"Va bene grazie"-chiusi il discorso. Parlare con Haley di queste cose era veramente difficile, peggio che farsi 30 vasche in piscina senza mai fermarsi e fidatevi, so cosa si prova.
Finì la mia porzione di patatine e terminai anche il frullato e controllai di nuovo il telefono ma non c'era niente di nuovo, forse era impegnato.
"Vuoi tornare a casa?"-mi chiese Haley prendendo i soldi dal portafoglio, aveva insistito per pagare lei e alla fine la lasciai fare. Controllai l'orario sul telefono ed erano le 16:20, non mi andava ancora di tornare a casa.
"Tu hai qualcosa da fare? Perchè se non non devi fare niente allora potevamo farci qualche giro in centro"-le dissi.
"Ti sei dimenticata che stasera dobbiamo andare a casa di Nathan?"-si mi ero dimenticata ma quando mi avrà invitata? Non mi ricordavo più niente.
"Eheheh si"-cercai di farla sembrare una cosa divertente ma Haley non ci rise sopra come speravo.
"A che ora dobbiamo andare? E che dobbiamo fare? Non ricordo proprio niente"-sospirai poggiando i gomiti sul tavolo e il mento sui palmi.
"Il motivo preciso non lo so. So solo che organizza una festa nella casa al mare ed è per le 20:00"-bene se Haley non sapeva il motivo potevo dire di essere in buone mani.
"Ah tu che ti metti allora?"
"Mmmh non so forse una gonna, tu?"-eh bella domanda.
"Non ne ho idea, poi vedo"-finimmo di parlare e poi dopo aver pagato uscimmo dal locale e ci dirigemmo verso la macchina di Haley.
"Stasera puoi passare tu? Serve la macchina ad Alyssa"-era la sorella maggiore, una tipa davvero figa e strana. Ha cambiato colore dei capelli un sacco di volte ed ha dei tatuaggi davvero favolosi.
"Si certo"-entrammo in macchina e la prima cosa che feci fu accendere la radio.
"Ci facciamo un giro e poi ti accompagno va bene?"-annuì e poi allacciai la cintura di sicurezza. Haley fece un giro nel centro di San Diego e poi un altro vicino alla costa e infine mi riaccompagnò a casa.
"Ci vediamo dopo, ti dico a che ora passo a prenderti"-le dissi mentre slacciavo la cintura, anche se in quel momento mi ci stavo litigando visto che non si rimetteva a posto.
"Ok e fatti foto di cosa ti metti, voglio vederti in anteprima"-si mise a ridere e così anche io. Uscì dalla macchina e la salutai mentre se ne andava.
In casa c'era soltanto mia madre, sicuramente papà era uscito con i suoi amici per andare al campo da golf, uno sport che io definisco 'lo sport dei vecchietti' ahahah.
"Clearr"-mi richiama mamma avvertendo la mia presenza. Vado da lei e la trovo vicino ai fornelli con il grembiulino e il mestolo in mano.
"Ciao mamma"-mi andai a sedere sullo sgabello che dava sul piano cucina.
"Com'è andata la giornata con Haley?"
"Bene grazie. Papà?"-presi un biscotto e lo mordicchiai.
"E' uscito, tornerà per cena"-rispose semplicemente. Annuì e poi mi ricordai di dirle della festa.
"Io stasera non ci sono"-incarnò un sopraciglio con un espressione sorpresa-"vado ad una festa con Haley e altri amici"-spiegai e lei annuì raccomandandomi sempre di fare la brava, di non bere, di non fumare e di non fare sesso con sconosciuti. Mia madre è un tipa figa alle volte, quando non recita il ruolo della mamma autoritaria può sembrare addirittura una ventenne, poi quando riprende le redini in mano è finita.
"Mamma lo sai vero che fare sesso con sconosciuti qui a San Diego viene vista come una cosa altamente figa? Diciamocelo qui in California è una cosa normale. Dovrei provarlo anche io"-le dissi facendole sbarrare gli occhi dalla sorpresa. Non se lo sarebbe mai aspettato che la sua deliziosa, graziosa e timida figlia abbia davvero pronunciato quelle parole.
"Fila in camera tua e ringraziami che non dico niente a tuo padre"-mi colpisce sul sedere con una pezza bagnata e io ridacchio salendo di corsa le scale per poi rintanarmi in camera mia. La prima cosa che faccio è provarmi la nuova maglia, mi va davvero bene e poi scopre anche un po' di pancia e con un bel paio di pantaloncini e magari le Dr. Martens ai piedi sarei sembrata davvero tosta. Mi posiziono d'avanti lo specchio e scatto delle foto che avrei dovuto mandare a Justin, poi ne faccio qualcuna dall'alto e dopodichè mi tolgo la maglia e vado a farmi una doccia.
L'acqua tiepida scorre lungo tutto il mio corpo, i capelli lunghi e bagnati mi solleticano la schiena e ridacchio come una bambina. Vi siete mai innamorate di qualcuno che vive lontano da voi? (Tralasciando attori, cantanti aka idoli.) E avete mai immaginato pezzi della vostra giornata o vita quotidiana con lui? Io si, ogni volta e sembra così reale che delle volte mi chiedo 'ma è successo davvero o l'ho sognato?' Ho così tanto bisogno di Justin nella mia vita che ormai non mi accontento più nemmeno delle e-mail che ci mandiamo. Ho provato così tanto volte a prendere il pullman o il treno o l'aereo ma tutte le volte mi tiravo indietro come una pisciasotto pensando che l'avrei deluso soltanto. Finisco di insaponarmi e sciacquarmi. Mi metto l'accapatoio e mi strofino cercando di asciugarmi, poi prendo un asciugamano medio e inizio a sfregare i capelli per poi avvolgerlo intorno ad essi e fare un turbante.
Vado in camera mia e cerco qualcosa di comodo da indossare, alla fine decido per un paio di shorts di tuta grigia e la maglia di basket dei Lakers, la mia squadra del cuore e poi questa maglia mi è stata regalata direttamente da uno dei giocatori quando papà portò me e David alla partita contro i Chicago Bulls, me lo ricordo come fosse ieri e ricordo anche David incazzato perché a lui non regalarono nulla HAHAHAH.
Guardo il telefono e non c'era niente. Che faccio? Gli scrivo o no? Forse potrei usare la foto come una scusa e far finta di niente. Patetica ma decido lo stesso di farlo.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 13 Luglio 2014 16:55
Oggetto: Nirvana.

<>
Ecco la maglia! 
*-* C.
_________________________________________
La inviai e poi buttai il telefono sul letto andando nella cabina armadio cercando cosa mettere stasera.
Optai la scelta tra due vestitini e tra due paia di scarpe.
Uno era rosso e l'altro color pesca, invece le scarpe era un paio di sandali col tacco invece le altre erano delle Jeffrey Campbell bianche con un po' di tacco doppio. Feci la conta della balena filomena e alla fine la scelta ricadde sul vestitino pesca e le Jeffrey. Scelta azzeccata e alla fine avrei abbintato una pochette bianca che andava a pennello con le scarpe. Tornai sul letto e presi il telefono notando sullo schermo l'icona della bustina postale, l'aprì ed era Justin;
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 13 Luglio 2014 17:05
Oggetto: Figa

Mi piace la maglia (:
Ma è successo qualcosa?
Xx J.

_________________________________________
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 13 Luglio 2014 17:20
Oggetto: Tipo?

No, non mi è successo nulla. Perché?

_________________________________________
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 13 Luglio 2014 17:25
Oggetto: Sicura?

Sembri strana e poi non metti il saluto finale. Sicura che vada tutto bene?
Xx J.

_________________________________________
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 13 Luglio 2014 17:30
Oggetto: No.

Se va tutto bene? No che non va bene.
Ti vorrei qui vicino a me ogni maledetta giornata, ogni ora, ogni minuto e invece non ci sei. Non te ne faccio di certo una colpa ma è tutto così fottutamente difficile.
Mi trovo a scrivertelo ma è l'unico modo che ho quindi bhe meglio sputare subito il rospo: mi sono innamorata di te. Io ti amo, ti amo ed è così difficile da credere o dire. Ti amo perché sei la prima persona di sesso maschile di cui mi sia mai fidata. Ti amo perché sei in grado di rendermi felice anche quando mi scrivi un semplice 'ciao'. Ti amo perché da quando sei entrato a far parte del mio mondo la mia vita è cambiata. Ti amo perché nonostante la distanza ti sento vicino e perchè ci sono tanti motivi ma non sto qui a scriverteli.


_________________________________________
Premere o non premere invio?! Pigiai il dito su un tasto e quel tasto era il Canc. Non ero pronta a condividere i miei sentimenti con lui, non ancora.
Gli scrissi un'altra e-mail:
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 13 Luglio 2014 17:40
Oggetto: Si.

Va tutto bene e scusa ma non ho testa oggi.
Xx C.

_________________________________________
Non ho mai la testa per pensare a cose intelligenti tanto meno oggi. Sono così, un minuto sto bene l'altro mi viene voglia di spaccare il mondo. Che sia bipolare? Nah impossibile, non posso esserlo.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 13 Luglio 2014 17:50
Oggetto: Va bene

Se lo dici tu...
Stasera che fai? 
Xx J.

_________________________________________
Lascia cadere il discorso perchè sa che se anche avesse insistito fino alla morte non gli avrei detto nulla.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 13 Luglio 2014 18:00
Oggetto: Esco!

Vado ad una festa a casa di un mio amico! 
Tu?
Xx C.

_________________________________________
Mentre aspetto la sua risposta prendo il telecomando e accendo la televisione, forse guardare qualche soap opera allevierà il dolore che provo dentro di me. Qualcosa vibrò sotto il mio sedere e quando mi spostai notai il telefono, lo presi e controllai l'e-mail ed era Justin.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 13 Luglio 2014 18:15
Oggetto: Serata alternativa.

Ow bene, divertiti!
Io vado con Chris e Ryan al campetto, una serata tra maschi insomma HAHAHA
Xx J.

_________________________________________
Un'altra cosa che mi piaceva di lui? Era che amava il basket, quando gli mandai la foto della maglia dei Lakers aveva detto che quando ci saremo incontrati me l'avrebbe rubata ma eheheh io non me la faccio rubare da nessuno u.u neanche dall'amore della mia vita.
Lo rispondo.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data 13 Luglio 2014 18:25
Oggetto: Cool.

Lo spero! (:
Beato te, mandami qualche selfie HAHAHAHAH
Xx C.

_________________________________________
Guardando l'ora torno in bagno e sciolgo il turbante guardando i miei capelli indomabili, inizio a pettinarli lentamente fino a farli diventare degli spaghetti e poi inizio ad asciugarli e stranamente vengono bene, poi non dandoci tanto peso per il momento tornai in camera. Controllai il telefono e nessuna risposta, lo bloccai e mi buttai a peso morto sul materasso pensando a come sarebbe andare ad una festa dei miei amici con Justin. Sicuramente le mie amiche sarebbero sorprese, chi immagina di vedere Clear Brooks con un figo come Justin? Lo porterei in giro come un trofeo, come a dire 'eheh beccatevi questa stronze' e poi passarei il tempo a scambiarmi dolcinerie con lui appartati su un divano lontano da occhi indescriti, avrei fatto quello che fanno gli altri con noi poveri single ma pensandoci non sono così cattiva come loro, terrei per me/noi la nostra privacy, nessuno doveva sapere cosa facevamo nel nostro privato.


To be continued..
 
Salve!
Mi piace sempre di più l'idea di pubblicare questa storia **
Mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate, che sia negativa o positiva la cosa.
Ho finito, ora vado a leggere!
A demain <3
C.

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Capitolo 3
*** La mia Haley. ***


Erano le 19:30 e mi stavo allacciando il laccio delle scarpe intorno la caviglia, ero quasi pronta. Mi ero già occupata del trucco e ora dovevo occuparmi dei capelli, stavo pensando di tenerli sciolti ma poi guardando il mio outfit pensai di farmi una coda alta approfittando del fatto che erano lisci. Andai in bagno, con molta pazienza e grazie all'utilizzo del pettine riuscì a tirarmi su tutti i capelli senza far uscire nessun capello fuori posto, li legai con un codino semplice nero. Ero pronta, ricalcai il rossetto rosso, spruzzai Miss Dior sul collo e sul polso sinistro e poi presi al volo la pochette scendendo.
Mia madre e mio padre erano a tavola e andai vicino loro...
"Sei bellissima tesoro"-mamma si complimenta con me ed io la ringrazio sorridendole. Lei e papà stavano mangiando quello che dovrebbe essere del manzo e sorseggiavano del vino.
"Mi raccomando non tornare troppo tardi e fai attenzione"-parla mio padre. Lui si preoccupava sempre troppo ma doveva capire che fra 4 giorni avrei compiuto 18 anni e non ero più una bambina, doveva lasciarmi libera, come un uccellino, risi.
"Siii come sempre. Prendo la macchina quindi esco da qui"-indico la porta vicino la cucina, raccomandazioni doppie a gogo. Prendo le chiavi della mia macchina dal mobile dove teniamo tutte le chiavi ed entro nel garage. I miei genitori quando mi patentai mi regalarono una bella Audi TT nera, era il mio piccolo gioiellino personale e anche se aveva solo due posti era molto confortevole e io l'adoravo. Aprì la portiera ed entrai, poi con il telecomando automatico aprì la porta gigante del garage, misi in moto e mentre aspettai che la porta si aprisse del tutto mandai un messaggio a Haley dicendole che stavo uscendo proprio ora da casa e che tra poco sarei arrivata da lei. Stando attenta a non graffiare le macchine dei miei uscì sana e salva, aspettai che si chiudesse la porta e poi mi avviai lentamente a casa di Haley. 
Una volta arrivata l'aspettai qualche minuto, spostai la pochette dall'altro sediolino e lo misi sul cruscotto, vidi uscire Haley e dietro di lei spuntava Alyssa che mi salutava con il segno della mano e io ricambiai sorridendole, sperando mi vedesse attraverso i vetri e poi di sera. Haley era bellissima, indossava una gonna corta nera di pelle stretta e aveva messo una camicia bianca che entrava nella gonna in modo sblusato, poi aveva messo dei sandali col tacco neri e aveva lisciato i capelli.
Entra in macchina;
"Ciao bellezza"- dice non appena sale e mi vede.
"Ciao a te"-le dico porgendole la guancia per farmi dare un bacio. Parto verso la casa al mare di Nathan non superando i limiti di velocità e parlo con Haley che mi fa una testa enorme con mille domande senza risposta, sembra una macchinetta, peggio di me. 
"Tranquilla, se vedi Benjamin fai finta di niente, fagli capire che senza di lui stai bene!"-le diedi qualche consiglio su come affrontare il caso Benjamin. Non ero molto esperta in quanto a queste cose ma cercavo sempre di essere utile, mi piaceva fare qualcosa per i miei amici anche se questo significa mettere la mia felicità al secondo posto.

Venti minuti dopo arriviamo alla casa sulla spiaggia di Nathan, un villa tipo e i genitori di Nate di sicuro non si preoccupavano a lasciarla in mano al figlio. Parcheggio la macchina vicino alle scale che portano alla porta e scendiamo. La musica si sente da qui fuori, c'era tanta gente e per la millesima volta mi sarei sentita fuori posto e non calcolata. Avrei passato la serata con il telefono in mano sperando di vedere illuminato sul display il simbolo della bustina della posta. 

All'entrata troviamo Nathan che ci accoglie già al 60% ubriaco, puzza di birra e vino e a quanto ne so non bisogna mai mischiare gli alcolici. Passerà una gran bella serata. 
"Divertitevi e fate come se foste a casa vostra"-quindi posso usare il computer e mettermi a letto non disturbando nessuno come un fantasma? No, non credo di poterlo fare. Mi manca Justin, mi manca parlare con lui e dopo l'e-mail di prima non mi ha più risposta. Sembrerei stupida se dicessi che a volte immagino lui che entra dalla porta e mi porta via? La distanza cambia molto le persone, un momento sono in un modo e nell'altro momento si trasformano in persone completamente diverse, forse dovrei iniziare qualche seduta di psicanalisi.
"A che pensi?"-parlò Haley accanto a me e io scossi la testa facendole intendere di non star pensando a qualcosa.
"Ti va una birra? Ho sete e ho voglia di birra"-non bevevo spesso ma anche io avevo una strana voglia di birra, qualcosa di congelato scorrermi per la gola e la birra sembrava l'unica cosa degna della mia sete.
"Si certo"- rispondo ad Hales che subito batte le mani e ci dirigiamo in cucina dove c'è un sacco di gente, ci salutano e poi apriamo il frigo che è stra pieno di birre e bottiglie di vodka e altri liquori, il mio stomaco ha voglia di vodka alla fragola ma per ora inizio con la birra.
"Tu le sai stappare?"-chiedo a Haley che studia il tappo delle birre e mi fa un sorriso da 'eheh no e tu?' ma le rivolgo anche io quel tipo di sorriso e poi vicino a noi c'è Jake che parla con un tipo mai visto così faccio segno a Haley di chiedere a loro di aprircele, lei mi fa segno di chiedere io e così sbuffando mi avvicino a Jake.
"Jake?!"-lo chiamo e lui si gira con un sorriso a 32 denti stampato sulla bocca.
"Ehi Brooks"-mi passa un braccio sulle spalle e mi attira a sè, comportamento insolito dato che lui è per Sophia e a me non mi ha mai calcolata.
"Senti ci puoi aprire queste?"-gli indico le due birre sul bancone dietro di lui. Jake mi guarda e poi fissa Haley, prende l'accendino e con una sola mossa stappa quelle due cose e così io e Haley ce ne andiamo ringraziandolo. 
"Jake è sembrato affettuoso con te"-si, lo avevo notato anche io e la cosa non mi infastidiva, di più. So che non ero fidanzata ma in un certo senso io mi sentivo di Justin, è come se tra me e lui ci fosse un filo invisibile, se facessi la smorfiosetta con un altro mi sento una traditrice e inoltre mi sentirei sporca, non so spiegarlo bene ma in poche parole: io sono di Justin e lui è mio.
"Magari era ubriaco o si sarà fatto più di quattro canne"-le dico portandomi la bottiglia alle labbra facendo scorrere il liquido fresco giù per la gola rinfrescandomi tutta. 
"Dove hai imparato a berla così?"-chiede Haley mentre lei se la versa in un bicchiere di plastica rosso.
"Talento naturale"-poco dopo scoppio a ridere e Hales insieme a me. La casa era abbastanza grande ed era arredata con un tono classico, sicuramente la madre di Nathan sarà una tradizionalista e mi piacevano anche i quadri che aveva scelto, il pezzo forte era la Gioconda sopra al camino, le dava un'aria imponente. 

La serata stava trascorrendo limpidamente, nessuno mi aveva importunato e nessuno si era preso a botte, fortunatamente. Dalla prima birra io ero passata alla seconda, alla terza, alla quarta e poi mi ero presa furtivamente la bottiglia di vodka e me l'ero scolata nascosta in terrazza, mi sentivo maledettamente bene. La testa non mi girava come tutti dicevano, la sentivo solamente pesante e inoltre le mie gambe riuscivano a tenere su il mio peso, non erano ancora cedute.
Era circa mezzanotte e avevo voglia di dolci, di torta al cioccolato precisamente. Reggendomi con le mani vicino al muro arrivai in cucina cercando tra le dispense ma niente, nessuna presenza di dolci.
"Clers che fai?"-una voce dietro di me mi fece bloccare la ricerca, mi girai come se fossi un ladro beccato in fallo e infine era stata solo Haley a parlare.
"Oh ciao Hales"-la saluto con il gesto della mano e torno alle mie ricerche. Dov'è la mia torta?
"Ma cosa cerchi?"-quasi urla.
"Dolci, ho voglia di cioccolato"-le rispondo continuando a svaliggiare la dispensa. 
"Non troverai niente lì, i ragazzi hanno preso solo alcolici e patatine, se le vuoi"-oh maledizione, quale figlio di buona madre non compra dolci a una festa? E' come il nostro corpo senza sangue. 
"Oh merda"-mi appoggio al piano cucina e cerco di calmarmi. 
"Ma ti sei ubriacata?"-chiede la mia amica venendo verso di me, sorrido come un'idiota e poi inizio a ridere, una di quelle risate pazze, quelle risate catartiche, una risata fragorosa.
"IDIOTA"-sentiamo urlare all'improvviso e subito ci voltiamo verso il salone. Corriamo fino ad arrivare nella stanza, Jake era sopra Nathan e lo stava picchiando mentre Nate cercava di dimenarsi, parolacce volavano a destra e a manca e tutto questo solo per Sophia, beata lei.
"Hales"-la chiamo scuotendole il braccio ma lei non mi da retta, provo a chiamarla per la seconda volta ma non mi ascolta e così ecco fatto, vomito sul tappeto.
"Ommiodio che schifo"-urla Haley e così i due ragazzi si staccano, io mi tengo sulle gambe e cerco di respirare regolarmente.
"Clers stai bene?"-Nathan mi viene vicino, gli ho rovinato il tappeto e lui si preoccupa per me.
"Ho rovinato il tappeto"-bofonchio guardando il capolavoro sentendomi tutti gli sguardi puntati addosso, ora sì che ero al centro dell'attenzione e questo non era da me.
"Chi se ne frega del tappeto, dai vieni"-mi prende per il braccio tenendomi stretta a lui, Haley ci segue e andiamo sopra in quella che dovrebbe essere la camera di Nate. 
"Dai siediti"-mi fa adagiare sul letto e poi scompare dietro la porta.
"Sono un disastro"-mormoro ripensando a quello che ho combinato. Mi sono ubriacata e ho rimesso sul tappeto di una casa che non è mia.
"Non preoccuparti a tutti capita di ubriacarsi, tu però sei stata fantastica"-parla Haley cercando di farmi ridere ma più mi muovevo e più mi veniva voglia di vomitare. 
Dalla porta entra Nathan con un secchio blu
"Questa ti serve nel caso ti venisse ancora voglia di vomitare. Dovresti lavarti un po' la faccia con l'acqua fredda e Sophia ora ti sta preparando un caffè."-tutti premurosi con me, pensavo di non contare un cavolo e invece ora ognuno di loro fa qualcosa di carino per me. 
"La porto io in bagno"-dice Haley e poco dopo mi alzo e ci dirigiamo in bagno. Mi fisso allo specchio e ho gli occhi rossi come se avessi pianto, mi sento accaldata. Haley apre il rubinetto, poi mi afferra la coda e lascia che mi sciacqui, quando finisco ovviamente il trucco è scomparso lasciando scie di nero sulle guance, Haley mi passa l'asciugamano e lo strofino sulla mia faccia cercando di ripulirmi.
"Ragazze"-qualcuno ci chiama dalla stanza di Nathan, Haley si affaccia e poi si gira verso di me dicendo che era arrivata Sophia con il caffè.

Il caffè era amaro, niente zucchero e sembrava bevessi solo acqua nera.
"Che ore sono?"-chiedo a Haley che è seduta accanto a me.
"L'una"-cazzo, dovevo tornare a casa. 
"Devo tornare a casa"-entro in panico. Di solito quando mi accompagna Haley o anche qualche altro amico ho il permesso di tornare anche alle due o tre ma quando esco con la mia macchina non mi era permesso fare tardi, iniziavano a preoccuparsi e le cose non finivano mai bene dopo.
"Non puoi guidare in questo stato"-parla Sophia. Si, ineffetti aveva ragione, non potevo guidare così ma in qualche modo dovevo tornare a casa.
"Sono perfettamente in forma"-mi alzo ma mi risiedo subito sentendomi la testa sbattere, volevo dar prova che ero in ottime condizioni ma il mio corpo reagiva in modo diverso.
Perché avevo deciso di ubriacarmi proprio stasera? Voglio Justin adesso qui con me, ne sento il disperato bisogno.
"Guido io"-dice Haley e io annuisco, almeno lei non ha bevuto. Dalla porta entra Nathan con in mano un bicchiere d'acqua, si mette in ginocchio davanti a me e mi passa anche una pillola, di cosa si trattava?
"Ti servirà per calmare il mal di testa e quel senso di vomito"-risponde alla mia domanda inespressa. Ingoio la pillola e la butto giù bevendo tutto il bicchiere d'acqua.
"Grazie ragazzi"-mormoro e loro annuiscono dolcemente, questa sarebbe stata l'ultima volta che mi ubriacavo.
"Forse è meglio che andiamo, dove hai le chiavi della macchina?"-chiede Haley e io le indico la borsa. Ci alziamo e con l'aiuto di Nathan scendiamo le scale e usciamo fuori casa, mi accompagna fino alla macchina, Haley entra al lato del guidatore e dopo aver salutato e ringraziato per la millesima volta Nathan e Sophia partiamo per andare a casa.

Il tragitto in macchina è di un assoluto silenzio, non riesco a formulare frasi di senso compiuto e inoltre se apro la bocca ho come quella sensazione di star per rimettere di nuovo. Haley guida lentamente, per fortuna sulla strada per casa c'erano si e no tre o quattro macchine. 

Arriviamo a casa mia, prendendo il telecomando dalla borsa apro il garage e Haley entra mettendo la macchina al solito posto. Mi aiuta a scendere e a tenermi in piedi e poi mi ricordo che lei deve tornare a casa sua.
"Ma come farai ora a a tornare a casa?"-le chiedo mentre ci troviamo ancora in garage.
"Andrò a piedi, cosa vuoi che sia!"-si certo e se qualcuno la stuprasse? Sarebbe tutta colpa mia.
"No"-dalla faccia di Haley capisco di aver alzato un po' troppo la voce-"rimani a dormire da me"-sussurro poi.
"Sei pazza?"
"No sono seria, dai rimani tanto lo sai che sei sempre la benvenuta"-la vedo un po' titubante e poi alla fine annuisce così alzo le mani in aria completamente felice e prima che possa gioire mi mette una mano sulla bocca e ripete in silenzio 'devi fare silenzio altrimenti ci scoprono' e di risposta annuisco. Entriamo di soppiatto dalla porta della cucina, per far zero rumori ci togliamo le scarpe e camminiamo in punta di piedi, saliamo le scale e ci intrufoliamo in camera mia e quando siamo sane e salve tiriamo un sospiro di sollievo.
"Che serata"-mormora Haley e io le do ragione. Le passo un pigiama che orma non uso più, io invece mi tolgo il vestito e restando in intimo mi metto solo la maglia dei Lakers che mi arriva più sotto del sedere. Io e la mia migliore amica ci intrufoliamo nel letto stringendoci e poi iniziamo a parlare facendo il massimo del silenzio.
"Mi manca"-mormoro guardando il soffitto.
"Dovresti dirglielo, dovresti dirgli tutto"
"Rovinerei quello che abbiamo e anche se non è molto è l'unica cosa a cui posso aggrapparmi"-mi stupisco del fatto che da ubriaca riesco a parlare seriamente, forse la pillola che mi ha dato Nathan ha fatto effetto.
"Perché rovinarlo? Sono sicura che anche lui tenga a te e non solo"-aveva la folle idea che lui fosse innamorato di me, ma è impossibile. Parliamo di me.
"Non dirmi queste cose, potrei davvero crederci"
"Voi due non siete amici, non vi comportate da tali Clers. Lui è geloso di te e tu di lui, lui è premuoroso e dolce con te. Non siete neanche una coppia ma questo solo perché c'è una distanza di mezzo, sono altrettanto sicura che se lui fosse di San Diego o tu di Los Angeles voi due sareste insieme"-nella prima parte aveva ragione ma nella seconda non so, non credevo tanto all'idea di un possibile Justin innamorato della sottoscritta.
"Non so. So solo che lo amo e che non vorrei mai  perderlo"-Haley passa un braccio dietro le mie spalle ed io mi giro circondando il suo corpo con il mio e infine ci abbracciamo, lei è la sorella che non ho mai avuto. Mi sento a casa con lei. La mia Haley.

To be continued..


 
Salve!
Eccomi con il terzo e spero vi piaccia tanto o anche solo un po'.
Grazie per la recensione al precedente capitolo e grazie a chi ha inserito
 questa storia tra le preferite e le ricordate.
Alla prossima
C.

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Capitolo 4
*** Maledetta me. ***


Svegliarmi con i postumi della sbornia? Tremendo. La testa mi girava come se fossi su una girandola e mi sentivo stanca, come se non riuscissi neanche a tenermi in piedi. Mai più. 
Haley era tornata a casa sua alle 9:00 dopo aver fatto colazione con noi, avevo rifilato ai miei genitori che io e Haley ci eravamo già organizzate e avevo dimenticato di avvisarli, l'hanno presa bene.
Non avevo controllato per niente il telefono, anzi non sapevo nemmeno dove fosse, forse era finito sotto al letto stanotte mentre io e Haley cercavamo di entrare nel mio letto ad una piazza e mezzo, per tutta la notte avevo dormito spiaccicata al muro come un salame mentre la mia migliore amica invece si era gustata il suo lato allargando le gambe come se fosse l'unica.
Il computer si era acceso e subito mi metto comoda aprendo facebook, vediamo un po' cosa dice la gente di facebook, sicuramente ci saranno i soliti fighetti che pubblicano frasi fatte e copiate e le solite ragazzine che commentano 'aww quanto sei dolce', 'sei bellissimo', 'sei il mio idolo'..non so se siano peggio loro o quelle persone che scrivono ancora abbreviato. Controllo le notifiche, ne avevo qualcuna e vedo che mi avevano taggato in alcune foto della festa di Nathan, oddio. 
Panico. Mi catapultai a vedere quelle foto, cazzo ci sono 20 foto in cui c'ero anche io, ma chi è l'idiota che perde tempo a fotografarci tutti? Brutto stalker. C'erano alcune foto dove ero con Haley e altri amici, altre foto dove ci vedevamo io, Nathan e Matt bere le birre, non ricordavo neanche di aver fatto una foto con loro, poi c'era una mia foto singola seduta a terra sul balcone con in mano la bottiglia di vodka e un sorriso idiota sulla faccia, e questa quando l'avevano scattata? Devo uccidere Jane che ha messo queste foto. Guardo i commenti e sono tutti quegli stupidi di Matt e Jake che dicono 'ah che serata, da rifare' sisi certo come no. Una nuova notifica 'Jake Greyson ha commentato un post in cui sei taggata', ci clicco sopra e leggo 'Il pezzo forte è stata sicuramente Clear HAHAHA Da rivedere ubriaca, Clers ti vogliamo bene :*'. Io no idioti, non volevo che si dicessero queste cose primo perché le leggeva mio fratello e secondo perché lo avrebbe potuto leggere Justin e non volevo che si sapesse che mi ero ubriacata, mi dava fastidio. Alcuni si vantano di ubriacarsi, di fumare io invece me ne vergogno, sarebbe come mostrare una mia debolezza.

Dopo pranzo ero salita in camera mia e mi ero messa a letto ignorando di cercare il telefono. Mi sentivo stanca, non avevo fatto granchè oggi ma più volte a pranzo mi si sono chiusi gli occhi ed era come se dormissi in piedi così adesso mi sarei riposata un po'. 
Mi sveglio un po' frastornata cercando di capire se mi trovavo in un sogno o nella squallida realtà ma quando notai che Justin non c'era vicino a me capì che era la seconda opzione. Avevo sognato Justin, di nuovo. Getto la testa indietro sul cuscino e sento una strana vibrazione, rialzo la testa e alzo il cuscino e trovo il mio telefono che si illumina con il nome di Haley sul display, la rispondo.
-Hales?!- rispondo con la voce impastata dal sonno, faccio una smorfia strana cercando di regolarizzare la voce.
-Ehi ma che fine hai fatto?- dal suo tono di voce potrei azzardare che fosse preoccupata.
-Ero stanca e ho dormito nel pomeriggio- le spiego.
-Ah ecco. Senti tra mezz'ora ci vediamo tutti al parco, i ragazzi giocano a basket. Vieni?- allontano l'apparecchio dall'orecchio e guardo l'ora, sono le 19:00. 
-Si ok vengo- sarei andata giusto per non deprimermi a casa e inoltre non avevo nulla da fare, mi sarei concentrata su qualcosa che non riguarda solo Justin, Justin, Justin e ancora Justin.
-Okay bene, allora ci vediamo lì tra mezz'ora-
-Okay, a dopo- riattaccai e poi mi risdraiai guardando il soffitto cercando di raccogliere le forze. 
Feci una doccia veloce e poi misi un pantaloncino jeans, la maglia nuova con la stampa dei Nirvana, le vans nere ai piedi, presi anche una felpa bordeaux e uno zainetto nero dove ci misi dentro la Nikon, le chiavi di casa e la mia usuale bottiglina d'acqua. Misi lo zainetto in spalla e poi scesi giù..
"Dove vai?"-chiede mia madre venendo verso la porta.
"Mi vedo con i ragazzi al campo di basket, non farò molto tardi"-le do un bacio sulla guancia e poi esco di casa senza sentire la risposta di mia madre.
Il vento serale di San Diego mi colpisce le gambe scoperte e i capelli sciolti, mi stringo nella felpa e inizio ad incamminarmi verso il parco.
Mi ritrovai a pensare a Justin, che faccio? Dovrei scrivergli? E' stato lui a non rispondermi ieri sera, perché dovrei? 'Forse perché ti manca da morire?' parla la mia vocina interiore e scuoto la testa cercando di non pensarci. Non volevo fare come una bambina ma il più delle volte gli scrivo io e mi sento come se lo disturbassi e odio sentirmi in quel modo quindi non lo avrei fatto.

Arrivo al parco e ci sono già Haley, Jane, Sophia, Sarah, Jake, Matt, Nathan, Adam, appena mi vedono fanno un alzata di mano salutandomi.
Nathan mi viene incontro correndo felice di vedermi!
"Ehi come stai?"- mi sorride e sicuramente si riferiva a ieri sera, quando ho praticamente rimesso sul tappeto della madre.
"Meglio grazie. Come sta il tappeto?"-domando. Non volevo che per colpa mia la madre se la prendesse con lui, sembrava molto costoso quel tappeto e io lo avevo rovinato.
"Mia madre ti ringrazia, odiava quel tappeto e lo teneva in quella casa solo per non dar dispiacere a mio padre"-Ah, wow felice di aver aiutato la madre di Nate.
"Ow bene"-scoppio a ridere e poi andiamo verso gli altri. Anche Sophia mi chiede come sto e le rispondo che sto meglio e che la ringrazio di nuovo per l'aiuto rivoltomi ieri.
"Che ne dite di una partita femmine contro maschi?"-propone Adam facendo girare il pallone sul dito.
"Genio siamo otto, cinque ragazze e tre ragazzi, come vorresti giocare?"-gli rispondo io e poi sentiamo un fischio alle nostre spalle, ci giriamo e vediamo Josh che arriva con un sorriso idiota stampato sulle labbra.
"Ehi banda"-ci saluta lui e uno alla volta lo salutiamo.
"Bhe ora siamo nove, qualcuno che vuole rimanere fuori?"-non ho tempo di rispondere che Haley alza la mano prima di me e tutte le altre, ah che disdetta.
"Ok Haley è fuori. Ora siamo quattro ragazzi e quattro ragazze, va bene?"-annuisco ma poi parla Jane.
"Bhe dato che noi siamo in svantaggio che ne dite di fare uno scambio? Una di noi gioca con voi e uno di voi gioca con noi"-già mi stavo annoiando, quante polemiche per una partita tra amici, tanto si sa che vincono loro e non noi.
"Ok, ci stiamo. Noi prendiamo Clear e voi vi prendete Josh, okay?"-perché volevano me? Io sapevo giocare ma non bene, sapevo fare qualche tiro ma niente di speciale. Accettiamo e poi mi andai a togliere la felpa dandola a Haley, presi anche la Nikon e gliela diedi in modo da farci fotografare, volevo i ricordi di questa sera. 
"Devo cliccare qui?"-mostrò il tasto on/off e io le feci 'no' con la testa mostrandole quale tasto doveva premere e poi andai verso il centro del campo mettendomi dal lato dei ragazzi.
"Pronti?"-domandò Adam e tutti annuimmo così lanciò la palla in aria e non so come riuscì a prenderla passandola a Jake che poi la passò a Nathan facendo un tiro facendoci guadagnare il primo punto.
La partita fu un continuo divertimento, ridevamo come matti e io ero riuscita a fare tre tiri, figo. Avevamo finito 10 a 7 per noi e i ragazzi mi presero in braccio facendomi saltare in aria, mi riprendevano e mi lanciavano di nuovo e ridevo come una matta divertendomi come non succedeva da tempo. 

Eravamo tutti seduti sugli spalti, avevo preso la bottiglina d'acqua e ora stavamo parlando del più e del meno.
"Clers non sapevo sapessi giocare a basket"- parla Josh.
"E' un talento naturale, cosa posso farci?"-mi atteggio e gli altri ridono.
Stavo trascorrendo una bella serata in compagnia dei miei amici, con alcuni non ho un gran rapporto ma alla fine non sono male, mi stavo divertendo ed era una cosa che non facevo da tempo.
Con la Nikon feci delle foto, ai miei compagni, a me e a loro, erano dei ricordi che non volevo perdere e sopratutto volevo ricordare questa serata.
"Dovremmo farlo più spesso"-mormorò Matt e tutti annuimmo. A settembre qualcuno se ne andrà al college e anche io avevo intenzione di andarmene, avevo spedito la domanda all'Accademia di Fotografia a Los Angeles, anche se avrei dovuto 'lottare' con i miei genitori lo avrebbero dovuto accettare, era una mia scelta come David aveva scelto di andare a Yale dall'altra parte della costa.
"Si è fatta ora di andare"-guardammo l'orologio ed erano le 22:00, non ci eravamo accorti di nulla, ci faceva piacere stare con la compagnia reciproca, avevamo riso, scherzato e il tempo era volato e per la prima volta realizzai che volevo che il tempo si fermasse. Ci salutammo con gli altri, Haley corse verso casa sua, io indossai la felpa, sistemai la fotocamera nella borsa e andai a salutare Nathan che stava seduto a guardare il telefono.
"Ehi ma non torni a casa?"- domandai e lui fece scattare la testa verso di me guardandomi con un sorriso, non me ne ero mai resa conto ma Nathan era bello. Aveva una corporatura niente male, muscoli, addominali scolpiti ma più che altro aveva degli occhi verdi che facevano morire e i capelli neri, era una bellezza rara qui da queste parti.
"Stavo per andare, controllavo solo facebook"-annuì formando una linea dura con le labbra. Ero lì impalata, aspettando chissà cosa ma in realtà non sapevo neanche perché mi trovavo lì, stavo per tornarmene a casa e invece adesso sono vicina a Nathan che mi guarda sorridendo e io timidamente abbassai il capo, di sicuro avevo preso il colore del pomodoro in faccia.
"Ti accompagno, si è fatto tardi"-propose lui e io cercai di dirgli che non c'era bisogno ma lo fece lo stesso, cominciammo ad incamminarci verso casa mia.
Non sapevo cosa dire, io e Nathan non eravamo mai stati proprio amici, parlavamo di tanto in tanto ma parlavamo di più quando c'erano gli altri e ora gli altri non c'erano.
"Tra un po' è il tuo compleanno eh"-eheh pensai, il compleanno più brutto della mia vita.
"Già, Haley mi porta in giro"-rispondo. Mentre camminavo mi guardavo le scarpe e la luce dei lampioni di quel viale illuminavano sia me che Nathan che teneva le mani nella tasca della felpa e guardava dritto.
"Potremmo vederci poi in serata, intendo tutti quanti"-nella sua voce avevo colto una cosa che non riuscivo a fuocalizzare bene, era come se non volesse stare da solo con me e aveva butto la scusa di vederci tutti quanti, avrei voluto rispondergli che non c'era nessun problema e che a me di questo compleanno non me ne può fregar di meno.
"Vedremo"-rispondo secca e grazie a Dio intravidi casa mia, così cercai di aumentare il passo.
"Clers?"-mi chiamò lui e mi girai verso la sua direzione.
"Dimmi"-risposi fissandolo.
Mii guardò per qualche minuto e poi scosse la testa mormorando un 'niente'. Cosa voleva dirmi? Cosa lo aveva fatto cambiare idea? Forse avevo risposto male prima oppure lui aveva capito che io avevo capito cosa voleva dire con quella frase. Ok i miei pensieri erano anormali, IO sono anormale.
Arrivammo davanti casa e io controllai le luci che erano accese, mamma e papà erano ancora svegli.
"Grazie per avermi accompagnato"-mormoro guardandomi le mani, ero timidissima quando mi trovavo con un ragazzo, per lo più da sola e Nathan era un bel ragazzo.
"Di niente, mi ha fatto piacere"-si certo, ci eravamo scambiati si e no sei o sette frasi in quasi dieci minuti di passeggiata, avrà trovato tutto molto interessante, penserà che sono una noia come la maggior parte delle persone.
"Ok, bene. A domani se ci organizziamo di nuovo"-cerco di dire qualcosa di senso compiuto ma dalla mia bocca uscivano solo frasi spezzate e maledetta me che balbetto quando sono nervosa.
"Forse si, vedo di organizzarmi con i ragazzi e ti faccio sapere"-annui e poi lo salutai con il segno della mano non sapendo se fosse il caso di abbracciarlo o meno, ma non c'era bisogno di pensare perché lo fece lui, mi prese la mano tirandomi facendomi cadere sul suo petto stringendomi ed emanandomi calore, calore umano e non il calore di una coperta.
Sarei cattiva nel dire che in questo momento speravo che Justin fosse al posto di Nathan? Immaginai che fossero le braccia di Justin a circondarmi il corpo, pensai fosse il petto di Justin quello dove tenevo poggiata la testa e pensavo che stessi annusando il profumo di Justin e non quello di Nate ma pensavo solamente, la realtà era un'altra, un altro ragazzo mi stava abbracciando e io lo stavo ricambiando, ma non perché facevo finta che fosse Justin ma perché lo volevo, avevo un disperato di un abbraccio maschile, di un abbraccio amico e di un abbraccio così, perfettamente adorabile.
Non dicemmo nulla, lui tentava di cullarmi facendomi ridere e alla fine ci staccammo ridendo, lo risalutai di nuovo e poi entrai in casa.
Mamma e papà non mi chiesero niente, ero quasi sicura che avessero spiato, annuirono solamente quando annunciai di andarmene in camera dandogli la buonanotte. 

Una volta entrata in camera mi tolsi la felpa mettendola nell'armadio, mi cambiai mettendo un pantaloncino di tuta e una maglia bianca con lo scollo a V. Dopo tutto il giorno che non avevo controllato il telefono ora lo prendo e guardo che c'era un e-mail, di Justin.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 14 Luglio 2014 20:30
Oggetto: ?

Ma che fine hai fatto?
J.

_________________________________________
Io che fine avevo fatto? Io? Era serio? Lui non mi aveva risposto dopo ieri e per una volta che non sono la prima a scrivere mi viene a dire che fine ho fatto. Strano.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 14 Luglio 2014 23:15
Oggetto: Io? 

Io? Non ho fatto nessuna fine, forse tu. Dopo che ti ho scritto ieri sera non mi hai più risposto e oggi non ho avuto tempo e detto francamente neanche voglia.
C.

_________________________________________
Lo avevo davvero scritto? Non è che non avevo voglia, caspita se ce l'avevo la voglia di sentirlo ma volevo vedere lui cosa avrebbe fatto e invece ora mi sento in colpa, maledettamente in colpa per averlo risposto in quel modo. Avevo cominciato a ballare e ora dovevo completare la danza.
Justin non ci mise molto a rispondere.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 14 Luglio 2014 23:20
Oggetto: Interessante.

Mi dispiace essermi dimenticato di risponderti.
Non avevi voglia? Wow sono sbalordito. 
Ho visto che ti sei ubriacata ieri sera, forse la vodka alla fragola ti ha dato alla testa.
J.

_________________________________________
Deglutisco nel leggere quella e-mail ma non riuscivo a staccare gli occhi dallo schermo. Come previsto aveva visto le foto e i commenti e ora faceva battutine infelici sull'accaduto.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 14 Luglio 2014 23:32
Oggetto: ...

Ti perdono.
Noto con piacere che vai a controllare il mio profilo e passi la giornata a leggere i commenti. Si, mi sono ubriacata e mi sono sentita fottutamente bene, ti dispiace? Magari volevi assaggiare anche tu un po' di vodka alla fragola.
Clear.

_________________________________________
Stavo facendo la stronza? Un po'. Non lo avevo mai risposto così, mi sentivo audace e bene con me stessa, forse tra poco me ne sarei pentita per avergli parlato in questo modo ma adesso come adesso non volevo preoccuparmene. Doveva star male come io stavo male per lui tutti i maledettisimi giorni.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 14 Luglio 2014 23:40
Oggetto: Cosa?

Non volevo essere perdonato.
A me non cambia nulla se ti ubriachi o meno e non era quello il punto. Non capisco perché stai facendo la stronza con me quando io non ho fatto nulla di male.
Curati.
J.

_________________________________________
Non ha fatto nulla era quello il punto, non fa mai nulla. 'Curati', io dovrei curarmi? Incazzata lo rispondo.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 14 Luglio 2014 23:50
Oggetto: Stronzo.

E allora mettitelo in quel posto.
E qual è il punto? No spiegamelo ti prego. Non sto facendo la stronza con te, rispondo solo a quello che mi scrivi tu.
E curati tu, pazzo.
C.

_________________________________________
Il 'curati pazzo' mi ha fatto ridere e speravo facesse lo stesso effetto su di lui ma conoscendolo lo prenderà sicuro come un'offesa.
Stavamo litigando? Si, probabilmente. Non avevamo mai litigato, alcune volte si ma più che altro era per gioco o scherzo, questa volta non sembrava essere ne per l'uno ne per l'altro.
Non volevo perderlo perché mi stavo comportando male ma non potevo tirarmi indietro. In questi anni gli avevo sempre dimostrato di essere una ragazza con le decisioni ferme, una che non cambia quasi mai idea e se adesso avessi iniziato a scusarmi sarebbe stato falso da parte mia e in primis non avevo neanche tanta voglia di chiedergli scusa.
Rispose.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 15 Luglio 2014 00:01
Oggetto: PazzA.

Io sarei pazzo? Ma che cazzo ti prende oggi? Cosa ci hanno messo nella vodka? Eroina? 
Vedi di calmarti un po'.
J.

_________________________________________
Non attendo oltre e lo rispondo.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 15 Luglio 2014 00:07
Oggetto: CalmiSSima.

Io sono molto calma Justin, sei tu invece quello che ha dei problemi. Si può sapere perché mi hai scritto? Volevi litigare?
C.

_________________________________________
Iniziavo ad avere freddo così mi misi a letto collegando il caricabatterie al telefono posandolo sul comodino. Aspettavo con ansia la sua risposta, sembravano passare ore e ore e invece erano passati solo tre minuti, questa attesa mi stava facendo perdere battiti.
Quando cercai di chiudere gli occhi il telefono vibrò e così lo presi staccandolo dall'alimentatore portandomelo davanti al naso.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 15 Luglio 2014 00:20
Oggetto: Preoccupato.

Vuoi sapere perché ti ho scritto? Oggi sono stato su facebook e ho visto le foto in cui c'eri tu e ho letto i commenti e quando ho letto che ti eri ubriacata e quei deficienti volevano rivedere lo spettacolo mi sono preoccupato per te, perché sai è questo quello che fa un amico ed è quello che io faccio per te, mi preoccupo. Non ti ho cercato tutto il giorno perché sono stato occupato ad aiutare mia madre con dei lavori in casa e ti ho scritto appena ho potuto. Ecco e ora ti comporti da tale stronza che sincermente non mi sembra neanche un ruolo adatto a te. Non sei arrabbiata con me perché non ti ho risposto ieri, c'è qualcos altro e dato che so che non me lo dirai me ne vado a dormire. Tolgo il disturbo, buonanotte.
Justin.

_________________________________________
E' ufficiale, sono una stronza.
Rileggevo quella e-mail più volte e mi sentivo sbagliata e sopratutto mi pentivo per avergli parlato in quel modo. Se ne era andato ed era arrabbiato con me, per colpa mia. Volevo rispondergli chiedendogli scusa ma ormai era andato e scriverglielo adesso non sarebbe servito a nulla, sarà furioso.
Dio perché sono così sbagliata? Cosa ho fatto di male per avere questo carattere? Inizio a piangere. Piango per rabbia, per tristezza e perché ora lui è arrabbiato con me e non sapevo come farmi perdonare. Ma non potevo starmi zitta? Mi rannicchio e lascio che le lacrime bagnino il cuscino e singhiozzo in silenzio. Maledetta me.

To be continued.. 

 
Aye!
Sono contenta che ad alcune di voi piaccia la mia storia e spero
continuate a supportarmi (?)
Spero non vi abbia deluso oggi, so che i tipi hanno
 litigato ma non preoccupatevi.
Ora vi saluto, a domani.
Xx C.

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Capitolo 5
*** Data. ***


Avevo pianto tutta la notte, avevo dormito si e no due ore scarse e adesso mi scoppiava la testa.
Avevo combinato un bel casino.
Justin era arrabbiato con me, forse deluso che a pensarci è ancor peggio di arrabbiato.
Durante la notte mi ero girata e rigirata nel letto e avevo pensato che magari potrei scrivergli delle scuse o magari spiegarli perché mi ero comportata così ma la vera spiegazione qual è?
Il fatto che mi manchi ogni giorno? O il fatto che mi sento come un'intrusa ogni volta che mi faccio sentire? Oppure ancor meglio il fatto che lo ami e non riesco a star ferma sia con la mano che con i pensieri? Qual è la risposta giusta? Forse Haley ha ragione, forse è venuta l'ora di raccontargli tutto, l'ora della verità è arrivata ma posso aspettare tre giorni fino a dopo il mio compleanno, almeno ai 18 anni devo arrivarci viva. Fino a quel momento devo trovare un modo per parlare e far pace con Justin.

Era l'ora di pranzo e così dopo l'ennesima chiamata di mia madre scendo a mangiare.
"La prossima volta ti vengo a prelevare, cosa ti tiene così impegnata?"-bofonchia mia madre mentre mi mette 50g di pasta nel piatto.
"Mmm niente, controllavo nuote notizie su Shadowhunters"-mormoro non dando molto peso alle parole. 
"Cos'è Shadowhunters?"-o mio dio, sono fissata con Shadowhunters da due anni e mia madre non sa neanche cosa sia? E' pazzesco.
"Tesoro è la saga che sta leggendo Clear, quella sui cacciatori di demoni, giusto?"-le risponde mio padre rivolgendosi a me cercando conferma ed io annuisco, bhe almeno mio padre mi ascolta quando parlo.
"Ah sisi giusto, scusami tesoro mi ero dimenticata"-come se fosse la prima volta.
"Ow non fa niente"-addentai la pasta al pomodoro e poi mi immersi nei miei pensieri. Chissà Justin cosa starà mangiando, forse mi starà maledicendo per stanotte, è opportuno che faccia delle corna in segno di scongiuro.
Dopo pranzo mi decido a scrivergli.
"Mamma c'è altro da mangiare?"-chiedo sperando in un 'no' come risposta, volevo solo correre in camera mia.
"No"-evviva, li saluto e poi corro subito nella mia stanza.
Il computer era acceso e la home di facebook si ricaricava da sola dando nuove notizie, aw che bello Haley ha messo una nuova foto con Sophia, metto mi piace fiera di me. C'è anche una nuova foto messa da Justin ma non riesce a caricarsi così ci clicco dentro e aspetto qualche secondo. Avrei fatto meglio a non farlo, c'è Justin che abbraccia una ragazza bionda ed è sera, come descrizione ha messo un cuore rosso. E' di ieri sera la foto? A che ora mi ha scritto quell'e-mail? Alle 20:30? Non voglio piangere, non devo piangere, ho voglia soltanto di gridare e rompere qualcosa, magari la faccia di quella specie di Barbie oppure potrei tirare un pugno a Justin. Presa dalla rabbia mi alzo dalla sedia e lancio a terra il bicchiere di vetro che stamattina avevo usato per berci il latte, il vetro si frantuma a terra lasciando schegge ovunque, il rumore mi ha fatto sentire bene, sono riuscita a tirar fuori la minor parte della rabbia. Come non detto, 3,2,1 ecco che mia madre piomba in camera mia con la bocca spalancata.
"Ma cos'è successo?"-uhm mamma non lo vedi? Un bicchiera è a terra rotto.
"Mmm mi è caduto il bicchiere dalle mani, scusami"-cerco di dissimulare e lei fa qualche passo avanti nella mia stanza.
"Dato il rumore è sembrato quasi che lo avessi lanciato"-scacco matto.
"Mamma ti pare che vado a lanciare bicchieri? Per quale assurdo motivo dovrei farlo?"
"Già, perché dovresti?!"-mi pone una domanda retorica. Perché dovrei? Bhe perché il ragazzo che amo è avvinghiato a una specie di Barbie e poi ha le palle di accusarmi e di dirmi che poverino è preoccupato per me, meno balle.
"Ora vado a prendere scopa e paletta e pulisco"-con questo esco dalla stanza e mi dirigo nello stanzino degli attrezzi.

Nel pomeriggio avevo chiamato Haley, dovevo sfogarmi e non potevo lanciare altri bicchieri. La soluzione di Haley è che Justin era realmente preoccupato per me, forse si era visto con gli amici e avevo fatto la foto con questa e l'ha caricata in mattinata per darmi fastidio. A me fastidio? Pff, con chi crede di avere a che fare?
Cosa avrei dovuto fare? Scrivergli? Per dirgli cosa? Non avevo neanche più voglia di scusarmi. Se gli avessi scritto adesso lo avrei soltanto attaccato e le cose sarebbero peggiorate più di quanto non facciano già schifo. 
Il telefono vibra sulla scrivania, lo prendo e vedo che è Nathan 
_Ti va di uscire?_
Gli rispondo di si e tra mezz'ora sarebbe passato di qui. Vado subito a prepararmi, metto un jeans stracciato, una camicia a quadretti rossi e neri e le converse bianche ai piedi, penso di esser pronta.
"Clers c'è Nathan alla porta"-urla mia madre e così prendo al volo il telefono e scendo.
"Non tornare tardi"-mormora mio padre e io faccio di 'no' con la testa.
"Ehiii"-saluto Nathan una volta uscita di casa.
"Ciao"-risponde dandomi un abbraccio e un bacio sulla guancia, mm ha un buon odore.
"Allora? Dove ci vediamo con gli altri?"-domando, non mi aveva ancora detto dove ci sarebbe stato l'incontro con gli altri della comitiva.
"In verità saremo solo io e te, pensavo di andare a farci un giro e poi ti riaccompagno a casa"-apro la bocca sorpresa da questa improvvisa decisione-"seeempre se a te va"-conclude la frase.
"M-ma certo che mi va, perché non dovrebbe?"-rido e prendo Nathan sotto braccio iniziando a camminare.
La passeggiata con Nathan andava alla grande, ho scoperto che anche a lui piace Shadowhunters, non è un patito come me e la capra alias Justin, ma almeno conosce i personaggi principali. Abbiamo parlato di Shadowhunters, del college, della fotografia, di un mucchio di cose interessanti.
"Ti va di sederci?"-indica un panchina e così annuisco e andiamo a sederci lì.
"Allora, come vanno le cose? Ragazzi in vista?"-inizia a parlare Nathan, mi aveva chiesto davvero di un ragazzo? In vista non c'era nessuno ma sento la sua presenza fin dentro le ossa. Wow, ripeto wow.
"Mmm diciamo bene. A te come va con Sophia? Sai intendo Jake e tutto il resto"-non volevo parlare di me così avevo sviato il discorso parlando del loro triangolo, una cosa che interessava tutti nella nostra comitiva.
"Jake è l'amore della sua vita, io sono stato un sostituto. Appena lui è tornato lei non ci ha messo un attimo a scaricarmi e ora Jake cerca di provocarmi in continuazione"-Sophia ha spezzato il cuore di questo docile ragazzo. Avevo sentito del grande amore tra lei e Jake, poi lui è dovuto partire per New York e adesso che è tornato gli è stato regalato con onore il suo vecchio passato, molto facile per uno come lui. Se vi state chiedendo se mi è simpatico Jake rispondo no, non mi sta affatto simpatico.
"Deve essere dura per te, mi dispiace Nate"-cerco di confortarlo! Ma come si conforta un ragazzo che è stato mollato per uno come Jake? La brutta copia di Ken. Oggi sono in fissa con Barbie.
"Non preoccuparti, sto cercando di passarlo"-annuisco. Stasera qui a San Diego tira aria fredda, forse nell'animo stasera siamo un po' tutti freddi.
"Fossi stata al posto di Sophia avrei scelto sicuramente te"-sorrido e lui fa lo stesso. Non c'erano paragoni tra lui e Jake. Jake era solo un montato mentre Nathan è dolce, divertente e un buon amico. 
"Grazie, sei una buona amica"-già, una buona amica. 
"Che ne dici di immortalare il momento? Potremmo farci un selfie"-rido e lui accetta così prendo l'iPhone e mi metto vicino a lui e scatto, una mentre gli do un bacio sulla guancia, una dove sorridiamo, una dove facciamo le linguacce e un'altra dove è lui che mi da un bacio, avrei fatto un collage e lo avrei pubblicato su facebook, alla faccia della capra, anzi lo avrei messo ora in diretta nazionale, rido.
"Lo pubblico adesso eh?"-lui annuisce, faccio il collage con le quattro foto e lo pubblico scrivendo 'Nate ed io vi mandiamo un bacio <3', beccati questa Justin Drew Bieber, Nathan è sicuramente un soggetto migliore di quella tua Barbie.
"Ti riaccompagno?"-annuisco e così ci avviamo verso casa mia. Stasera sono stata bene, ho parlato con Nathan e lui si è aperto in un certo senso, mi fa piacere fare da psicologa ai miei amici, a volte però preferirei essere anche il paziente.
"Grazie per la serata, sono stata bene"-lo ringrazio mentre ci avviciniamo alla mia modesta casa.
"Grazie a te"-ecco che si ripresenta la scena di ieri sera, io e lui davanti casa, io che mi guardo le mani, lui con un sorriso da ebete in faccia e quella domanda stupida inespressa che dice 'lo abbraccio o no?', dato che ieri si è esposto lui forse oggi tocca a me, forse dovrei prendere l'iniziativa e abbracciarlo io. Mi avvicino lentamente e porto le mie braccia dietro il suo collo mentre lui circonda la mia schiena, non era stato poi così difficile.
"Potrei abituarmi ai tuoi abbracci"-scherza lui ed io rido stringendo la presa intorno al suo collo.
"Bhe è un onore allora"-ci dividiamo e poi gli faccio un cenno con la mano ed entro in casa.
Il telefono mi avvisa con uno squillo che mi è arrivata una notifica, lo caccio dalla tasca posteriore del jeans e fisso il display 'Justin Bieber ha messo mi piace alla tua foto', scommetto il mio patrimonio che è la foto con Nathan e infatti ho vinto io, aveva messo mi piace a quel collage. Perché lo aveva fatto? Voleva infastidirmi? Voleva forse dimostrare che non gli frega niente di me? O accidenti non lo capirò mai questo ragazzo, in generale i ragazzi sono stupidi. Dovrei conttatarlo? Quel 'mi piace' forse significa che non è incazzato con me, forse vuol dire 'tregua'.
Vado in camera mia e porto con me il pacco di Pan di stelle, quando dovevo pensare intensamente mi veniva sempre fame.
Inizio a camminare avanti e dietro per la stanza quando sento un click dal telefono, lo prendo al volo e noto una nuova e-mail, fa che sia Justin, fa che sia Justin inizio a pregare. La apro:
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 15 Luglio 2014 21:00
Oggetto: Passata?

Ti è passata la rabbia?
J.

_________________________________________
Si la rabbia mi era passata, non dovevo comportarmi da stronza, ora eravamo pari e non potevo perderlo 'quasi' di nuovo.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 15 Luglio 2014 21:10
Oggetto: Si

Si, mi è passata. A proposito di questo devo farti le mie scuse, non sono stata me stessa nelle e-mail di di ieri.
C.

_________________________________________
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 15 Luglio 2014 21:15
Oggetto: Perdono.

Finalmente, non mi piaceva per niente la Clear di ieri sera. Scusata, non fa niente.
J.

_________________________________________
Se per questo io non ti piaccio in generale, inutile mentire. Haley per certi versi aveva ragione, lui ed io non ci comportavamo come semplici amici, non c'era lo stesso rapporto che ad esempio avevo con Nathan e per me non era neanche un fratello e penso neanche io sia una specie di sorellina minore per lui. Ma da qua a dire che gli piaccio mi sembra troppo, in questi mesi non ha mai fatto trasparire niente, certo aveva detto che ero una bella ragazza ecc, ma sono sicura che lo abbia detto per gentilezza. Io poi non credo mai a niente.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 15 Luglio 2014 21:18
Oggetto: Felice.

Good! 
Andata bene la giornata? C:
Xx C.

_________________________________________
Mentre aspetto la sua risposta mi cambio mettendo la tuta e poi mi metto sul letto con il telefono in mano.
Da Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 15 Luglio 2014 21:30
Oggetto: Impegnato.

Sono stato impegnato con una cosa C: 
A te? 
Xoxo J.

_________________________________________
Forse era impegnato con quella ragazza della foto e lo capirei, lei è migliore di me. Io sono una sempliciotta, ho solo una chioma di capelli lunghi fino al sedere color castano, gli occhi marroni e niente di speciale. Quella invece era un'altra cosa. Fermo il treno dei miei pensieri e gli rispondo. 
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 15 Luglio 21:45
Oggetto: Contenta.

Una cosa importante?
Bene, stasera sono uscita con un amico e mi sono divertita. L'aria di casa inizia a darmi fastidio.
Oo C.

_________________________________________
Ma lui sicuramente sa dell'uscita dato che ha messo mi piace alla foto, ma se non glielo avessi detto avrebbe pensato qualcosa di male e ora che abbiamo fatto pace non mi andava di litigare o creare disguidi di nuovo.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 15 Luglio 2014 21:55
Oggetto: Si

Si, molto importante. Spero riesca nel mio intento **
Bene, sono felice per te. 
Nathan giusto?
xx J.

_________________________________________
Quindi se mi ha detto così voleva dire che non ha avuto niente a che fare con la Barbie.
Sono sollevata di questo, almeno mi ha tolto 100 Kg dallo stomaco.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 15 Luglio 2014 22:02
Oggetto: Speriamo.

Lo spero anche io allora per te.
Si, Nathan. Un amico della comitiva.
Xx C.

_________________________________________
Oggi non tarda molto a rispondere, forse mi aveva scritto in un momento in cui era libero oltre al fatto che erano le dieci di sera. Probabilmente stasera non era uscito con gli amici come fa di solito. Ormai lo conoscevo bene e conoscevo quali erano le sue abitudini, ero diventata una stalker con i fiocchi.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 15 Luglio 2014 22:08
Oggetto: Capisco.

Grazie (:
Capisco, sarebbe quello che litigava con quell'altro tizio per quella tua amica? 
J.

_________________________________________
Un'altra cosa incredibile di questo 'incredibile' ragazzo era che ricordava qualsiasi cosa gli dicessi. Tipo un anno fa, quando ci conoscemmo e un mese dopo fu il mio compleanno gli dissi che la mia torta preferita era la Kinder e qualche settimana fa mentre parlavamo di torte fu lui a dirmi che la Kinder era quella che preferivo in assoluto. E' una cosa stupida lo so ma diamine se si ricordava le cose stupide come queste figuriamoci le cose un po' più importanti. Non perdo tempo a pensare e gli rispondo.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 15 Luglio 2014 22:14
Oggetto: Computer.

Prego!
Si, è lui. Ma ti ricordi proprio tutto eh? Come un computer umano.
Xx C.

_________________________________________
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 15 Luglio 2014 22:18
Oggetto: Computer.

Si, mi ricordo tutto.
Xx J.

_________________________________________
Non riesco a capire cosa c'è che non va, insomma abbiamo fatto pace e allora perché ho la sensazione che sia freddo in queste e-mail? Non pretendo che mi scrive sprizzando gioia da tutti i porti ma lui difficilmente scrive in questo modo. Aveva sicuramente qualcosa e anche se non riuscivo ad ammetterlo a me stessa sapevo che c'entravo qualcosa io e la lite di ieri sera. Per esserne sicura glielo chiedo senza troppi giri di parole.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 15 Luglio 2014 22:20
Oggetto: Stranezze.

Justin c'è qualcosa che non va? Ti sento 'freddo' e ho l'impressione che non sia passato niente.
C.

_________________________________________
Aspetto con ansia la sua risposta.
Quando arriva non ho neanche il coraggio di guardare il telefono. Cerco di perdere tempo fissando il soffitto oppure i poster, mi giro e rigiro nel letto sperando che non ce l'abbia ancora con me per ieri, avevo paura di leggere cosa mi aveva scritto. Iniziai ad avere crampi alla pancia e così aprì l'e-mail.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 15 Luglio 2014 22:30
Oggetto: ...

Vuoi la verità? 
Non sono arrabbiato se questo può consolarti ma penso che ieri tu non ti sia comportata in quel modo perché hai avuto un momento di pura stronzaggine, credo ci sia sotto qualcosa che dura e se ti sei sfogata su di me allora vuol dire che riguarda me o anche me, vorrei che me ne parlassi se è così.
J.

_________________________________________
Come non detto, aveva qualcosa che non andava. Cosa potevo dirgli? La verità? Nono neanche morta, avrei potuto raggirare la verità e dirgli solo il 30%.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 15 Luglio 2014 22:40
Oggetto: ...

Ho la sensazione che quando ti scrivo possa disturbarti. Sei l'unico con cui riesco a parlare e con cui sto bene e fosse per me ti parlerei tutto il giorno ma capisco che entrambi abbiamo una vita e di certo non possiamo stare con il telefono in mano 24h su 24h. Per questo non ti ho cercato ieri, non perché non avessi voglia e non so neanche perchè te l'abbia detto, me ne sono pentita due secondi dopo aver premuto Invio.
Ecco.
Clear.

_________________________________________
Detto fatto, gli ho detto una mezza verità ed era anche la vera motivazione per cui mi sono comportata così. La risposta a questo messaggio mi preoccupava, gli avevo praticamente ammesso che ho continuamente bisogno di lui e lui sicuramente non prova lo stesso verso di me.
Questo mi distruggeva.
Il telefono vibra e apro.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 15 Luglio 2014 22:50
Oggetto: ...

Davvero credi di darmi fastidio? No, non mi dai affatto fastidio anzi sono felice quando mi scrivi, forse è la cosa migliore che possa succedermi in giornata e anche io sto bene quando parlo con te.
Non devi mai pensare di darmi fastidio o qualsiasi altra cosa il tuo cervello possa partorire.
Xx J.

_________________________________________
Mi emoziono leggendo l'e-mail, manco mi avesse detto 'Ti amo'. Ha detto che gli fa piacere, che sono la miglior cosa che possa accadergli in giornata e che non devo pensare a cose cattive.
Potevo farcela.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 15 Luglio 2014 23:05
Oggetto: Sicuro?

Sei sicuro? Potrei cercare di diminuire la mia frequenza nel scriverti o raccontarti qualsiasi cosa della mia giornata. 
C.

_________________________________________
Da quando abbiamo cominciato a scambiarci le e-mail avevo preso l'abitudine di raccontargli ogni singola cosa della mia giornata, a volte mi rispondeva, altre no e quando non lo faceva inutile dire che ci stavo male, iniziavo a credere che non gli importasse niente di me e quando lo faceva invece mi sentivo la ragazza più felice del mondo.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 15 Luglio 2014 23:10
Oggetto: NO.

Si, sono sicuro e NO, non devi diminuire niente, per me puoi scrivermi sempre perché lo sai che quando hai bisogno io ci sono e ci sarò sempre.
Xx J,

_________________________________________
'Io ci sono e ci sarò sempre', il mio povero cuore.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 15 Luglio 2014 23:17
Oggetto: Okay

La felicità di sapere che almeno c'è qualcuno per me aww. Grazie e se proprio allora non ti scocci sono pronta a romperti sempre, sei un ottimo amico.
Xx C.

_________________________________________
Non facevo la vittima con lui dicendo che non avevo qualcuno vicino, si ce l'avevo ma mi sentivo lo stesso sola e Justin per quanto sia distante mi capiva e c'era per me nel momento in cui ne avevo bisogno, fisicamente mancava ma questo non gli ha impedito di confortarmi anche attravero un computer. Lo apprezzavo e forse è l'unico che non mi ha mai giudicata per quello che reco a me stessa. 
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 15 Luglio 2014 23:26
Oggetto: Lol

Sono sicuro che non sia l'unico (:
Faccio quel che posso HAHAHAHA
Xx J.

_________________________________________
Faceva tanto invece, faceva più di quello che anche Haley riusciva a fare. Un giorno lo avrei ringraziato di tutto.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 15 Luglio 2014 23:30
Oggetto: Mmm!

Può darsi!
Sai ieri sera mi sono vista con quelli del gruppo e abbiamo giocato a basket, ho vinto HAHAHAHA sono riuscita a completare tre punti. Mi sento figa u.u
Xx C.

_________________________________________
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 15 Luglio 2014 23:41
Oggetto: Impressionante!

Anche io ho vinto l'altro ieri yuppiii SBAAAM!
Comunque brava, non sapevo sapessi giocare Lol
Xx 

_________________________________________
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 15 Luglio 2014 23:50
Oggetto: Grazie Grazie.

Grazie, si qualche volte c'ho provato, prima ci giocavo con David poi quando se ne è andato a Yale ho lasciato perdere!
E ieri sera che hai fatto?
X C.

_________________________________________
Attraverso questa domanda volevo sapere chi fosse quella Barbie nella foto con lui. Morivo dalla voglia di saperlo. Mi stavo consumando dalla curiosità.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 15 Luglio 2014 23:58
Oggetto: Ieri sera.

Ti manca tuo fratello?
Ieri mattina sono arrivate a casa mia zia e mia cugina da Burbank, se ne sono andate oggi all'ora di pranzo. Sono stato con lei e le ho fatto fare qualche giro a LA!
Xx J.

_________________________________________
Ops! Era sua cugina e io pensavo fosse una sua amica troietta. 'Scusami cugina di Justin se ti ho definita Barbie e troia'. Se un giorno la dovessi incontrare per qualche strano motivo sarei sicuramente scoppiata a ridere ripensando a questo momento, mi prenderà di sicuro per malata.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 16 Luglio 00:04
Oggetto: Si!

Si, mi manca!
Ohw capisco, sono felice che sia stato con tua cugina, ti avrà fatto bene l'aria di famiglia.
Xx C.

_________________________________________
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 16 Luglio 00:10
Oggetto: Data.

Si, sono stato bene! :D
Hai notato la data? 
Xx J.

_________________________________________
Guardo la data ed è il 16 Luglio, cosa succede oggi? 
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 16 Luglio 2014 oo:15
Oggetto: Data.

E' il 16 Luglio, cosa succede oggi? Il pleninlunio?
Xx C.

_________________________________________
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 16 Luglio 2014 00:17
Oggetto: Data - Idiota.

A meno che io abbia sbagliato, cosa impossibile domani è il TUO compleanno!
Non posso crederci che te lo sia dimenticato D:
Xx J.

_________________________________________
Non mi sono dimenticata il mio compleanno ma non pensavo fosse una cosa importante e sopratutto sono sorpresa che lui sia così interessato. Rido guardando l'oggetto.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 16 Luglio 2014 00:23
Oggetto: Data Pt.2

Non ti sei sbagliato ma non pensavo fosse una cosa così interessante da fare il countdown. Per me sarà un giorno come un altro D:
Andrò a rompermi le scatole con Haley al centro commerciale e poi in serata forse mi vedo con quelli della comitiva. Fine.
Xx C.

_________________________________________
Ed era così, per me sarebbe stato un giorno come un altro. Non sarebbe cambiato nulla, avrei avuto lo stesso peso sul cuore e lo stesso freddo dentro le ossa.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 16 Luglio 2014 00:25
Oggetto: Compleanno!

Un compleanno è pur sempre un compleanno. Farai 18 anni non sei contenta? Sono sicuro che non sarà una giornata così noiosa come pensi tu.
Xx J.

_________________________________________
Sarebbe stata una giornata bellissima, perfetta solo se ci fosse stato lui con me ma non sarebbe successo, domani avrei passato un giorno a mascherare la mia infelicità dietro un sorriso e avrei pensato costantemente a cosa avrei potuto fare se Justin fosse stato lì con me, in quel giorno.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 16 Luglio 2014 oo:30
Oggetto: Compleanno!

Mmm si al 40% sono contenta. 
Avrei preferito restarmene a casa, magari al pc, magari a guardarmi un film e magari su tumblr.it
Xx C.

_________________________________________
Adoravo Tumblr, avevo un blog e ci scrivevo pure quando capitava o quando ne sentivo davvero il bisogno, era un modo per sfogarmi e avevo il bisogno che qualcuno leggesse, qualcuno che non conoscevo, uno sconosciuto. Passavo il tempo anche a cercare cose riguardanti la distanza e rebloggavo un sacco di cose come citazioni o foto, mi deprimevo ma lo facevo lo stesso, era una cosa buona per passare il tempo.

Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 16 Luglio 2014 00:41
Oggetto: Compleanno Pt.2

Sei l'unica ragazza che non è contenta di festeggiare il suo compleanno .-.
Xx J.

_________________________________________
Probabilmente aveva ragione, sono l'unica a cui non interessa.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 16 Luglio 2014 00:49
Oggetto: Compleanno Pt.3

Non ci tengo particolarmente, non c'è nulla da festeggiare lol
C.

_________________________________________
Mio fratello a New York.
Lui a Los Angeles.
Io a San Diego.
Bellissimo proprio.
Mentre aspettai la risposta di Justin mi coprì con la coperta nonostante facesse caldo e mi girai al lato del muro, ammiravo il poster di Jamie. Lui non sarebbe stato male come regalo di compleanno, forse Haley poteva metterlo in una gigantesca scatola con un fiocco rosso e recapitarlo qui.
Justin rispose.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 16 Luglio 01:00
Oggetto: Pff.

Allora faremo una webcam e festeggeremo insieme okay? Non vorrei mai che passassi il giorno del tuo diciottesimo compleanno a deprimerti su Tumblr.
Xx J.

_________________________________________
Il mio amore aww! Lo vorrei qui ma il fatto che volesse non farmi deprimere il giorno del mio compleanno era una cosa dolcissima. 
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 16 Luglio 2014 01:10
Oggetto: Okay

AHAHAHA va bene ** meglio di niente!
Juss sto morendo di sonno, ci sentiamo domani :*
Notte <3
xoxo C.

_________________________________________
Crollo definitivamente senza neanche aspettare di leggere la sua risposta, ero troppo stanca e Morfeo continuava a chiamare il mio nome, non potevo continuare a rimandare.

To be continued..
 

 
Aye!
Mi scuso per non aver aggiornato prima ma non ho proprio acceso il pc
e ho avuto delle cose da fare.
Cose estremamente pallose ve lo assicuro.
Come sempre spero che vi piaccia e se vi va fatemelo sapere.
P.s. Ho davvero un blog su tumblr, se ce l'avete anche 
voi magari ditemelo che così ci seguiamo!
Mi dileguououououououououo HHAHAHAHAHAHA
Xx C.

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Capitolo 6
*** Felice. ***


Forse la notte dovrei dormire con la finestra chiusa, mi sveglio sempre con un dolore al collo. La prima cosa che faccio appena sveglia è guardare il telefono ohw c'è un e-mail di Justin.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 16 Luglio 2014 01:14
Oggetto: Buonanotte.

Ok notte, a domani <3
Xx J.

_________________________________________
Potrei mandargli il buongiorno e così faccio.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 16 Luglio 09:30
Oggetto: Buondì

Buongiorno Justin :*
Xx C.

_________________________________________
Stamattina mi sono svegliata di buon umore, sprizzo gioia e sono semplicemente felice, almeno per un giorno.
Inutile dire che sono così felice per aver parlato con Justin e ho finalmente chiarito con lui.
Mi alzo scattante dal letto e vado in bagno, mi guardo allo specchio e sarebbe stato meglio se non lo avessi fatto. Sono un disastro: i capelli a pazza, le occhiaie, le labbra a canotto e la faccia rigata, devo cambiare cuscino.
Mi svesto buttando il pigiama nella cesta di vimini e poi apro il getto d'acqua immergendomi in quell'acqua calda e pacificatoria. Mi verso un po' di shampoo sulla mano e inizio a frizionare i capelli, li massaggio e poi li risciacquo. Faccio un secondo shampoo e poi passo a insaponarmi il corpo con un bagnoschiuma alla lavanda, mi godo quei momenti mentre l'acqua mi scorre addosso bagnando ogni mio punto più nascosto e penso a cosa succederebbe se un giorno dovessi farmi la doccia con Justin, sarebbe meraviglioso.
Mi do un'ultima ripulita e poi riluttante esco dal box della doccia, mi avvolgo al morbido accapatoio e prendo un asciugamano medio che mi servirà per i capelli e intanto con quello piccolo passo ad asciugarmi parte a parte prima di poter spalmare la mia crema al cioccolato. Indosso l'intimo e poi vado verso la mia camera, metto un pantaloncino nero e una maglia bordeaux con la scollatura a V, poi sciolgo i capelli e vado in bagno a pettinarli e poi li asciugo, per fortuna vengono lisci e non devo passarci la piastra più di tanto. Mi metto sul letto e controllo il telefono. Oh un e-mail, Justin.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 16 Luglio 2014 10:00
Oggetto: Buondì

Buongiorno <3
Xx J.

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Sorrido come una cretina difronte al display. Avete presente la citazione che dice: "Se sorridi a uno suo messaggio, quando lo guardi negl'occhi che fai?". Bhe se dovessi guardarlo negl'occhi rimarrei a fissarli per minuti interminabili e poi tipo cadrei in un sonno profondo senza via d'uscita. Credo di averlo già detto ma non sono quel tipo di ragazza che si affeziona subito a una persona, sopratutto se è un ragazzo. Da quando David se ne è andato le cose sono un po' cambiate, sia in casa tra i miei genitori, sia io come persona. David è il mio punto di riferimento, abbiamo un legame molto forte e diciamo che nel momento in cui ha scelto di vivere dall'altra parte della costa mi sono sentita persa, sul punto di cadere nel fondo di un baratro. Poi ho conosciuto Justin ed è stato difficile all'inizio, non riuscivo a fidarmi perché prima di tutto io non mi fido neanche di me stessa, ma man mano ho cominciato a fidarmi, a raccontargli un po' più di me e lui di se e alla fine eccoci qui, a distanza di due anni siamo ancora 'amici'.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 16 Luglio 2014 10:30
Oggetto: Buondì

Tutto bene? Oggi a San Diego c'è il sole...che disdetta x.x
Xx C.

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Mi giro di schiena sul letto e aspetto con un sorriso sulle labbra la sua risposta. Squilla il telefono e vedo che è Haley, le rispondo..
-Buongiorno Haley-
-Buondì Clers, felice oggi?-
-Sì, ho fatto pace con Justin- sono sicura di avere un sorriso da ebete sulle labbra.
-Evviva- rido ancor di più. 
-Come mai mi hai chiamata?- le chiedo, deve avermi chiamato per un motivo e ancora non me l'aveva detto.
-Ah sisi, me ne stavo per dimenticare. I ragazzi ci chiedono se vogliamo andare a cena stasera tutti insieme al Royal, ti va di andarci?- Il Royal era un ristorante molto carino e specialmente costoso di San Diego, ci sarei andata con piacere.
-Si per me va bene, a che ora ci vediamo?- domando. 
-Per le 21:00 massimo 21:30, non so poi ti dico meglio- 
-Ma come mai questa cosa?- 
-Una cosa per stare insieme, poi non lo facevamo da tempo- si inefetti aveva ragione, era da tempo che non organizzavamo una cena o un pranzo tutti insieme. 
-Aw okay-
-Vestiti figa- ride -al Royal non ci si va sempre- aveva ragione anche se io c'ero stata già una volta con la mia famiglia, al diciottesimo compleanno di David.
-Vedrò di darmi da fare- rido e poi mi viene la domanda 'che cavolo mi metto?' ma ci avrei pensato più tardi.
-Brava- ridiamo e poi parliamo del più e del meno, le racconto di come io e Justin abbiamo fatto pace e lei mi racconta che ieri sera ha incontrato Benjamin al parco, deve essere davvero presa per star ancora dietro a un tipo come Benjamin. Io non sono nessuno per giudicare una persona, sopratutto in campo estetico dato che nemmeno io sono Megan Fox per dire. Ma Benjamin non era di buona compagnia, faceva a botte con tutti, sta sempre nei locali a bere e fumare e passa le notte nei bordelli. Haley merita di meglio.
-Vabbe ora chiudiamo, mamma mi sta chiamando- dice lei ed io sono d'accordo, interrompiamo la telefonata.
C'è un e-mail ed è Justin.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 16 Luglio 2014 10:39
Oggetto: Benissimo

Benissimo, tu?
Anche qui a LA c'è il sole, solo tu puoi vivere in California e non amare il sole. 
HAHAHAHAHAHHA
Love u J.

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In realtà è vero. Credo di essere l'unica californiana a cui non piace il sole. Sono molto più attratta dalla pioggia, la neve e il freddo, ma quel freddo che ti entra fin dentro le ossa e non il freddo della california, quello non ti fa niente.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 16 Luglio 11:10
Oggetto: U N I C A .

Bene anche io, sono felice! 
Si lo so per questo sono unica AHAHAHAHAHA
Love u too C.

_________________________________________
Stavo pensando a cosa potrei fare oggi a parte parlare con Justin, Haley aveva da fare con la madre, Nathan non si era fatto sentire e a questo punto devo organizzarmi da sola. Potrei uscire in bici, andare al pontile oppure potrei andare al parco. Lo avrei fatto. Mi alzo dal letto e vado nella cabina armadio, prendo un vestito a fiori sulla gonna e la parte sopra interamente blu, metto le converse bianche e poi vado a sistemarmi i capelli facendo una treccia a spiga di grano, mi trucco a malapena e poi torno in camera e prendo il telefono, sono pronta e mi sono preparata in meno di mezz'ora. Figo.
Scendo al primo piano e trovo mia madre al telefono, appena mi vede riattacca e mi sorride.
"Dove vai?"-domanda guardandomi da testa a piedi.
"Faccio un giro in bici, è una bella giornata"-lei annuisce e così la saluto e vado in garage dove salgo in sella alla bici e poi esco. Il vestito svolazza e il vento mi batte dritto in faccia, una piacevole sensazione. Uscendo dalla zona dove vivo io incontro qualche conoscente che mi saluta sorridendo e io alzo la mano di rimando. 
Oggi a San Diego c'era molto movimento, potrei passare in ufficio da mio padre tanto per cambiare e così stando attenta quando attraverso la strada mi avvio verso il palazzo dove lavora papà.

Arrivata al palazzo dove lavora mio padre parcheggio la bicicletta nell'apposito posto, ci metto la catena e poi mi avvio all'entrata. Appena entro vengo accolta dalla receptionist, una bella donna bionda con un sorriso smagliante sulle labbra.
"Buongiorno signorina Brooks"- ammazza è che saluto.
"Salve, mio padre c'è?"- domando e lei annuisce, la saluto e poi entro nell'ascensore. Accidenti papà perchè lavori al 20esimo piano? Non ti accontentavi del secondo piano? Ho paura dell'altezza.
L'ascensore si ferma circa quattro volte in vari piani e poi arrivo al ventesimo che sarebbe il piano di mio padre e del suo team, fare l'ingegnere ha i suoi lati positivi, niente da ridire. Tutti mi salutano gentilmente e la segretaria di mio padre mi scorta nel suo ufficio. Papà è in piedi vicino la vetrata e parla al telefono
-Si si ci vediamo domani pomeriggio- appena mi vide fa un sorriso e riprende per un attimo a parlare -è arrivata mia figlia, sisi, ci sentiamo dopo- appena mette giù il telefono viene verso di me allargando le braccia.
"Ow piccola mia, come mai da queste parti?"
"Non posso far visita a mio padre?"- lui sorride e poi ci sediamo sul divano a L in pelle rossa.
"Ti ha mandato mamma?"- per quale assurdo motivo dovrebbe mandarmi mamma? Lasciamo perdere.
"No, sono uscita da sola e dato che non sapevo cosa fare sono venuta a salutarti"-spiego e lui annuisce, all'improvviso piomba la sua segretaria in ufficio, Lara.
"Signore vuole che vi porti qualcosa?"- domanda e lui si gira verso di me.
"Mmm una ciambella"- lei annuisce e mio padre invece si fa portare un cappuccino. Lara esce dall'ufficio e poi torno a parlare con papà.
"Domani è il gran giorno eh"- si porta una gamba sull'altra e mi fissa.
"Così pare"-inscendo un sorriso falso. Io e mio padre tempo fa avevamo un bellissimo rapporto, anche con mia madre, poi quando David è andato a Yale sono cambiate un po' le cose. Diciamo che la sua partenza ha rovinato l'equilibrio in casa e io mi sono sempre più allontanata da loro.
"Uscirai con i tuoi amici?"- annuisco e gli rispondo che vado con Haley al centro commerciale.
Lara ci porta quello che avevamo ordinato e inizio a mordicchiare la ciambella facendo cadere lo zucchero sul vestito.
"Ora che farai?"-chiede papà posando la tazzina sul piattino tornando con lo sguardo su di me.
"Mmm faccio un giro per il corso, vado al pontile e poi torno a casa. Tu vieni a pranzo?"-lui annuisce.
Finisco di mangiare, saluto il mio paparino e poi me ne vado.

Il pontile oggi era affollatissimo, il mercatino rallenta il traffico di persone e io scendo dalla bici portandola con le mani. Passeggiare da sola aiuta ad ossigenare il cervello, così avevo letto.
Mi ero quasi dimenticata del telefono, lo afferro e controllo le novità. C'è un e-mail, di Juss.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 16 Luglio 2014 11:20
Oggetto: U N I C A ?

Unica? HAHAHA può essere.
Come mai felice?
<3 J.

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Lo rispondo, anche se con un'ora di ritardo.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 16 Luglio 2014 12:30
Oggetto: Happy

Si si è così u.u
Non so, sono felice! Mi sono svegliata di buon umore lol
Xx C.

_________________________________________
Salgo di nuovo in bici e me ne ritorno a casa.
Anche se per poco mi ci voleva del tempo per restare da sola, fuori casa. Dovrei farlo più spesso. 
Torno a casa per le 13:00, mamma aveva già saputo che ero andata a salutare mio padre e non avevo detto niente, non che dovesse dire per forza qualcosa.
"Tra poco si mangia"-urla mentre io sono in bagno a lavarmi le mani. Prima di mettermi a tavolo controllo le e-mail, una di Justin era arrivata.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 16 Luglio 2014 12:50
Oggetto: Happy

Sono contento anche io! (: 
Che hai fatto questa mattina?
Xx J.

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Senza farlo aspettare troppo lo rispondo subito.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 16 Luglio 2014 13:10
Oggetto: Uscita.

:D
Sono uscita per conto mio, sono passata in ufficio da mio padre, un giro al pontile in biciletta e ora sono a casa.
Tu?
Xx C.

_________________________________________
"Clers vieniii"-urla la donna che è mia madre. Infilo il telefono in tasca e vado a tavola.
Dopo aver finito la pasta inizio a mangiare la bistecca.
"Stasera ceni con noi?"-chiede mia madre mentre sorseggia l'acqua nel suo bicchiere.
"No, vado a cena con i miei amici"-le rispondo finendo di masticare il pezzo di carne in bocca.
"Ah dove andrete?"-questa volta a chiedere è mio padre.
"Al Royal"-tutti e due fanno un verso di apprezzamento, è il loro ristorante preferito.
"Ottima scelta, hai bisogno della mia carta di credito?"-continua a parlare mio padre. 
"Si, non so quanti soldi ci sono nella mia"-continuo a mangiare la bistecca.
"Vai con la tua macchina?"-chiede mamma ed io faccio spallucce, non sapevo ancora come ci sarei arrivata al Royal, dopo avrei domandato ad Haley.
"Finito! Vado sopra"-metto il piatto nel lavello e vado in camera. Controllo il telefono e Justin mi aveva risposto.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 16 Luglio 2014 13:15
Oggetto: Casa

Sono stato a casa, molto noioso.
Xx J.

_________________________________________
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 16 Luglio 2014 13:50
Oggetto: Povero.

Mi dispiace, ora ci sono HAHAHAAH
Xx C.

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Mentre gli scrivo penso a cosa mettermi stasera, mi alzo dal letto e vado nella cabina armadio. Rovisto tra tutti i miei vestiti, alcuni sono troppo eleganti, altri troppo succinti, altri invece erano piccoli ma ne trovo uno nero bellissimo e la gonna non era neanche molto corta. Avrei messo questo e ora passo alle scarpe, decido per un paio di sandali del medesimo colore del vestito e ci avrei abbinato una borsetta nera lucida, credo di poter andare bene.
Mi rimetto a letto e rispondo alla nuova e-mail di Justin.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 16 Luglio 2014 13:55
Oggetto: Menomale!

Finalmente huahauhauahaua
Avrei proprio bisogno di parlare con te
Xx J.

_________________________________________
Mi sentivo realizzata nel momento in cui aveva detto che aveva bisogno di parlare con me e non con qualcuno, ma con ME, cioè con Clear Brooks e non un qualcuno a caso. Quello che ho sempre desiderato è che lui abbia bisogno di me, gli ho sempre detto di esserci, che in qualsiasi momento io ci sarei stata e conoscendolo so quant'è orgolioso quindi il fatto che abbia ammesso di avere bisogno di parlare con me mi fa immensamente piacere.
Lo rispondo subito.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 16 Luglio 2014 14:20
Oggetto: I'm here.

Awww, dimmi tutto. 
Xx C.

_________________________________________
Mi sdraio a letto, tolgo le converse e attendo di parlare con lui, non ci mette molto a rispondere.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 16 Luglio 14:30
Oggetto: Lol

No, niente di grave. Ho solo avuto una discussione con mio padre perché non riesce a capire quanto sia importante per me il canto. Nessuno capisce come mi sento.
J.

_________________________________________
Io invece lo capivo benissimo. I miei genitori non accettano che io voglia studiare fotografia, pensano sia stupido ma gli stupidi sono loro. Ovviamente David era il preferito di casa perché studia ingegneria io invece sono la pecora nera della famiglia.
Rispondo a Justin.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 16 Luglio 14:40
Oggetto: Ti capisco.

Io ti posso capire. E' la stessa cosa ma con la fotografia, non capisco quanto siano importanti per noi. Forse questo è uno dei motivi per cui voglio andarmene da qui.
C.

_________________________________________
L'idea di andarmene da qui mi mette sollievo oltre al fatto che sarei al settimo cielo se dovessero accettarmi, vivrei a Los Angeles, capito? Potrò avere Justin vicino, potrò parlarci a voce, potrei abbracciarlo e toccarlo quando voglio e insomma, farei tutte le cose che non ho potuto fare in questi due anni. La sensazione di amare qualcuno che non hai mai incontrato è una cosa che non si può descrivere a parole. E' come se tutto il resto del mondo non esistesse, cerchi i suoi occhi tra la folla, guardi un ragazzo a lungo e cerchi qualcosa che possa essere simile a lui, improvvisamente tutti diventano sosia di quella medesima persona. Ti senti proprio il freddo dentro, a volte ti senti morta, spenta, come se il tuo ruolo su questa terra non valesse niente e l'unica cosa che tiene viva è l'idea che un giorno magari lo incontrerai. Fa male tutto questo.
Justin stavolta ci metto tempo a rispondere e dato che stavo avendo sul serio freddo mi sistemo meglio a letto con un plaid addosso ascoltando un po' di musica. Parte 'Never let me go' di Florence & The Machine e mi lascio cullare da quella dolce melodia. Dio, ho sonno, mi sento terribilmente stanca e gli occhi mi si chiudono da soli.

Apro gli occhi cercando di capire qualcosa. Che ore sono? Quanto ho dormito? Qualcuno sa che sono qui? Sposto la coperta di dosso e faccio fare un volo bellissimo al mio telefono, mi alzo di scatto prendendolo da terra e guardo l'orario. Porca mi seria sono quasi le 20:20, non ho mai dormito così tanto di pomeriggio. Mi sarò addormentata si e no verso le 15:00, a volte il sonno fa brutti scherzi. Mi alzo a passo di lumaca e accendo la luce. Fuori il buio sta calando e per un momento ricordo che stasera devo andare a cena con i miei amici e poi Justin doveva rispondermi. Mi catapulto verso il telefono e guardo nella casella postale, Justin mi aveva risposto.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 16 Luglio 2014 15:00
Oggetto: Dammi il 5!

Siamo due poveri non capiti questa è la verità.
Spero che ti prenda l'accademia, ho bisogno di te qui.
Xx J.

_________________________________________
Rileggo l'e-mail circa cinque volte soffermandomi all'ultima parte, precisamente alle ultime cinque parole che Justin aveva scritto. 'Ho bisogno di te qui'. Non c'era niente da dire, non riuscivo nemmeno a pensare lucidamente, stavo sorridendo come una cretina da minuti e non riuscivo a smettere. Poverino però, avrà pensato male quando non gli ho risposto così lo faccio adesso.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 16 Luglio 2014 20:30
Oggetto: Venia.

Chiedo umilmente venia per non aver risposto ma sono crollata a dormire e mi sono svegliata solo poco fa. Comunque lo spero anche io che mi accettino <3
Xoxo C.

_________________________________________
Mentre poso il telefono vado in bagno a darmi una ripulita alla faccia, dovrei iniziare a prepararmi. 
Torno in camera mia e inizio a svestirmi, piano piano mi metto il vestito e mi guardo allo specchio facendo delle giravolte per confermare la mia scelta. Si, mi piaceva.
Torno in bagno e penso a qualche idea su come farmi i capelli, ma magari sciolti andavano semplicemente bene quindi li lasciai perdere così. Passai al trucco, niente di pesante tipo come quelle del circo. Misi solo il fondotinta, phard rosa sulle gote, applicai il mascara e poi infine mi misi il rossetto rosso, oggi c'andava bene per come sono vestita. Tornai in camera mia e guardai il telefono che si era appena spento, lo sblocco e noto un messaggio di Haley.
_Tra poco vengo_
Figo e non ho ancora messo le scarpe, profumo e le cianfrusaglie nella borsa e il messaggio me lo aveva inviato cinque minuti fa.
In fretta e furia indosso i sandali stando attenta a camminare dato che era un tacco a spillo, io poi sono l'intelligenza in persona.
Metto nella borsa le chiavi, il portafogli e le gomme, mi improfumo e poi quando sento un claxon fuori casa scendo.
"E' arrivata Haley"-urla mio padre dalla porta.
"Eccomi"-scendo l'ultimo gradino e arrivo vicino a lui.
"Sembri una piccola princepessa"-mi dice lui sporgendosi al fine di darmi un bacio sulla guancia. 
"Tieni"-mi passa la sua carta di credito che infilo nella borsa e dopo averli salutati esco fuori.
Non era venuta Haley, ma Nathan insieme alla mia migliore amica e a Matt. Erano scesi e mi aspettavamo appoggiati alla portiera, sentendomi osservata scendo a testa bassa le scale e percorro il viale fino ad arrivare a loro.
"Quando ti ho detto di vestirti bene non intendevo così bene, sei bellissima"-si complimenta Haley abbracciandomi. 
"Sei stupenda Brooks"-mi dice Matt e così lo saluto abbracciandolo.
"Concordo"-si accoda Nathan e infine abbraccio anche lui.

Dopo esser saliti in macchina controllo la posta elettronica e trovo un e-mail di Justin.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 16 Luglio 20:40
Oggetto: HAHAHA

AHAHAH ma di che ti scusi? HAHAHAH 
Quanto sei scema <3
Xoxo J.

_________________________________________
Fisso il telefono sorridendo mentre i ragazzi parlavano, tendevo solo ad annuire o a dire 'sisi avete ragione' quando poi in realtà non ero proprio concentrata alla conversazione.
Rispondo a Justin.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 16 Luglio 21:30
Oggetto: Gnaaaaw

Di solito non mi piace far aspettare le persone e quindi tendo sempre a chiedere scusa quando ritardo in qualcosa.
Lol C.

_________________________________________
Metto il telefono in borsa una volta arrivati. 
Fuori al Royal c'erano già gli altri, tutti perfettamente tirati a tiro e quando scendiamo non ci risparmiano saluti e complimenti. 
"Entriamo?"-chiede Jake e quando tutti annuiamo entriamo uno alla volta, io ero affiancata da Nathan che faceva battutine in continuazione e non riuscivo a smettere di ridere.
Ci accomodammo tutti in un tavolo lungo giusto per 10 persone quanti ne eravamo noi, io mi misi al centro e avevo al lato destro Nathan mentre a sinistra Haley.

Mentre parlavamo tutti insieme la voce che spiccava di più era quella di Matt che quando parlava aveva un timbro di voce che sembrava quasi stesse urlando quindi dovevamo dirgli sempre di abbassare i toni dato che non eravamo i soli lì dentro. 
Il cameriere arrivò e prese le nostre ordinazioni, i ragazzi poi invece di prendere il vino si buttarono sulla birra mentre io invece nell'attesa di mangiare avevo ordinato un drink analcolico alla menta.
Questa serata si prospettava abbastanza simpatica, avevo già iniziato a ridere quando Matt e Nathan iniziarono a battibecarsi su chi fosse il migliore a basket oppure chi fosse il più sexy, a momento si scommettevano anche le mutande. Di tanto in tanto buttavo l'occhio su Sophia e Jake che erano vicini e si davano qualche bacio, giravo lo sguardo verso Nathan che faceva finta di non guardarli ma invece sapevo che lo faceva e stava male. Da un lato invidiavo Sophia: stava con il ragazzo che ama e intanto ha due ragazzi che la amano, chi sta meglio di lei? Probabilmente ci credo che le dispiace per Nathan ma alla fine capisco anche che non è colpa sua, al cuore non si comonda.
Mentre aspettavamo le ordinazioni controllai il telefono e mi era arrivata una nuova e-mail di Justin.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 16 Luglio 2014 21:35
Oggetto: Lol

Con me non devi farti questi problemi!
Che fai?
xx J.

_________________________________________
"E' Justin?"- domanda Haley girandosi verso di me con un sorriso stampato sulle labbra.
"Si"-sorrido come un ebete e gli rispondo.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 16 Luglio 2014 22:10
Oggetto: Cena

Gnawww **
Sono a cena con alcuni amici
Tu?
Xx C.

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Mentre rispondo il cameriere comincia a portare i piatti in tavola, Matt stava già affondando la forchetta nel suo piatto, era un ingordo proprio, risi.
"Rischi di morire così"-lo avvisa Nathan ed io rido alla battuta mentre Matt gli fa il gesto del 'Fuck'.
"Vado un attimo al bagno"-dice Haley e mi giro verso di lei chiedendole se volesse che l'accompagnassi ma fece di 'no' con la testa ed io annuì girandomi verso gli altri.
Mentre aspettavo Haley cominciai a chiacchierare con Jane e Sophia, stasera erano davvero belle e non mi fermai dal fare loro complimenti e viceversa.
"Che ci racconti di bello?"-domandò Jane mentre sorseggiava l'acqua.
"Niente di speciale"-risi abbassando il capo quando mi ricordai di Justin. Loro non sapevano di lui, o meglio si sapevano che parlavo con questo ragazzo che vive a LA, è il resto che non sanno. Non capirebbero e preferisco non dire nulla. "Voi?"-chiesi per sviare l'argomento.
"Jane ha una cotta per Matt"-sussurra Sophia ridendo mentre Jane le fa segno di fare silenzio dato che Matt era a due posti di distanza da noi. Non riuscì a trattenere una risata. Matt non era un brutto ragazzo, non ci avevo mai fatto caso ma non era affatto brutto.
"E che aspetti a dirglielo?"-domandai interessata. 
"Non ricambia, per lui siamo solo amici"-annuì non sapendo cosa rispondere. Matt era uno svitato, simpatico e casinista ma non so, li vedo bene insieme, forse perché sono quel tipo di amici che sono sempre insieme.
"Ma questo non puoi saperlo se non glielo dici"-aggiunse Sophia ed io le diedi ragione. Arrivò Haley e io mi spostai di nuovo al mio posto.
"C'era gente al bagno?"-le chiese dato il ritardo e il ristorante non era neanche tanto pieno.
"Eh?"-rispose Haley ed io la guardai sorpresa ma lasciai perdere. Controllai il telefono e Justin mi aveva risposto.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 16 Luglio 2014 22:20
Oggetto: Yeah

Figo!
Io sono uscito con Chris
Xx J.

_________________________________________
Sorrisi sapendo che era uscito con uno dei suoi migliori amici. Posai il telefono in tasca perché finalmente si mangiava.

Stavo trascorrendo una bellissima serata con i miei amici, Nathan mi parlava sempre e Matt cercava di farmi ridere mentre Haley spesso se ne andava in bagno oppure le squillava il telefono in continuazione, cosa le prende proprio non lo so. Erano circa le 23:40, avevo mandato un e-mail a Justin scrivendogli che ero contenta che fosse uscito e ora attendevo risposta. Il telefono vibrò sul tavolo e lo presi subito controllando e infatti era lui.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 16 Luglio 2014 23:41
Oggetto: Stanco.

HAHAHA si, ora sono tornato a casa. Sono stanco morto, scusa Clers ci sentiamo domani.
Buonanotte <3
Love u. J.

_________________________________________
Non era decisamente da Justin andare a dormire presto, anzi di solito io dormivo prima di lui e questo succedeva tipo alle 2 del mattino e ora è a malapena mezzanotte.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 16 Luglio 2014 23:45
Oggetto: Notte.

Ok, non preoccuparti!
Buonanotte <3
Love u too.
C.

_________________________________________
Rimisi il telefono nella borsa e mi concentrai sui miei compagni che erano intenti a parlare tra di loro non dandomi retta. Ma cosa succede stasera? 
"Io esisto eh"-dissi alzando la mano per farmi notare ma lo stesso non mi calcolarono.
Bene.
Passavano i minuti e io giocherallavo con il bicchiere con lo sguardo annoiato.
Quasi saltai sul posto quando un cameriere gentile e carino portò un piatto abbastanza grande con una torta gigante sopra, la mia kinder.
Mi alzai dalla sedia e guardai la torta e sopra c'era scritto 'Buon compleanno Clers', ero stupita come mai lo ero stata e guardavo i miei compagni che sorridevano.
"Auguri piccola"-disse Haley abbracciandomi da dietro ed io non riuscivo a dire niente se non 'grazie'.
"Graaaaaazie"-dissi sorridendo come un ebete.
"Auguri Clers"-disse Nathan accanto a me e mi girai per abbracciarlo. Questa cena tra compagni era solo una scusa per farmi questa bellissima sorpresa, una cosa che non credevo di poter ricevere. Mano a mano tutti mi diedero i loro auguri e io non finisco di ringraziarli, forse per come sono lo farò sempre ricordandomi di questa serata.
"Di chi è stata l'idea?"-chiedo a Haley che fa segno a lei e Nathan, erano due amori.
"Dai spegni le candeline"-diciotto candeline erano poste sopra la torta in cerchio ed io ero pronta a spegnerle quando Haley disse 'esprimi un desiderio' e non ci mi volle molto per formulare l'unico desiderio che volevo si avverasse ma sapevo quasi impossibile. Spensi le candeline e poi abbracciai tutti, ci facemmo alcune foto e poi dividemmo la torta. Inutile dire che era buonissima ed io mangiai tre fette, per stasera la dieta può andare a puttane.
Mi limitai a fissare i miei amici seduti in cerchio attorno a me, Nathan e Haley parlavano, Matt strafogava la torta come se non ci fosse un domani sotto lo sguardo innamorato di Jane, Sophia e Jake invece si scambiavano piccoli bacetti a stampo, volevo essere come lei ma al contrario avrei voluto Justin qui per festeggiare con me questo giorno. Ero lo stesso felice adesso, avevo ricevuto una bellissima sorpresa e non sarei stata triste, non oggi.

To be continued..

Salve!
Lo so che ho fatto ritardo ma ora vi spiego. Praticamente io la storia
già l'ho completata ma questo capitolo lo avevo lasciato a metà
perché non mi veniva l'ispirazione giusta. Lo so che fa abbastanza
schifo e l'ultima parte l'ho scritto proprio con noia, infatti ho saltato delle parti.
Grazie per le recensioni ma se mi fate felice con più di una prometto
su Jamie e Orlando che pubblico stasera il prossimo capitolo
che tra l'altro è uno dei miei preferiti.
Scusate per il ritardo e per lo schifo del capitolo, per eventuali
errori di punteggiatura.
Qui vi metto gli outifits di Clear in questa giornata.
Mattina http://www.polyvore.com/senza_titolo_94/set?id=140913192

Cena http://www.polyvore.com/senza_titolo_95/set?id=141033659

 

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Capitolo 7
*** Justin. ***


Mi giro e rigiro nel letto, una volta a destra, una volta a sinistra, un'altra mi metto a pancia sotto e l'altra mi adagio con la schiena sul materasso e distendo completamente le gambe cercando un po' di freschezza in qualche parte remota del lenzuolo. Apro gli occhi e me li strofino con l'indice, poi apro la bocca come a mimare uno sbadiglio e guardo dritto davanti a me, il poster di Bloom mi sta abilmente sorridendo "ammettilo che mi ami amore mio" dico e di certo non mentalmente.
La prima cosa che faccio è prendere il telefono e guardare se ho qualche nuova notifica e poi butto l'occhio sulla data 17.07.2014, oggi è il mio compleanno, yeah! Ieri sera Justin mi era sembrato strano, insomma lui è il primo che dorme alle 3 del mattino e invece ieri non ha aspettato nemmeno la 00:00 per darmi gli auguri, ci sono rimasta un po' male devo ammetterlo. Il ricordo della serata trascorsa con i miei compagni mi fa sorridere e ridere, erano stati fantastici e avevano fatto tutto quello solo per aspettare la mezzanotte con me, li amavo. Dovevo ancora superare la bolla della famiglia, sicuramente oggi chiameranno gli zii da New York, da Boston e dall'Italia e dovrò dire a tutti le stesse cose dalla serie 'si tutto bene e a voi?...si grazie...ok te li saluto e salutami anche tu tutti...certo ci sentiamo al più presto, ciao mi ha fatto piacere sentirti' un ciclone che non finisce più giuro.
Mi stiracchio per l'ultima volta e poi decido di alzarmi. La prima cosa da fare è una bella doccia, poi mi sarei preparata e sarei uscita con Haley che ha detto sarebbe passata per le 9:30. Prendo l'intimo e mi dirigo in bagno, apro il rubinetto e lascio riempire la vasca mentre mi svesto gettando il pigiama nella cesta di vimini.
Inizio col passarmi lo shampoo sui capelli e poi passo a lavarmi il corpicino con il bagnoschiuma al cioccolato e penso a oggi. Cavolo, ho 18 anni. Pensavo non mi emozionassi affatto ma mi sbagliavo, mi sento gasata e potente e per la prima volta sorrido non grazie a Justin. Faccio passi avanti oppure è così solo perché oggi è il mio compleanno? Finisco la doccia e prendo l'accapatoio dietro la porta coprendomi, prendo dall'armadietto anche due asciugamani medi e con uno asciugo i capelli avvolgendoli in un turbante, con l'altro passo ad asciugarmi varie parti del corpo, poi passo a spalmarmi la crema idratante, indosso mutandine e reggiseno e così esco dal bagno tornando in camera mia. La domanda è: che cavolo mi metto? Vado nella cabina armadio e penso a tutto quello che vorrei mettere e alla fine decido per un paio di jeans strappati sulle ginocchia che arrivano alla caviglia con il risvolto e non sono aderenti, poi indosso una camicetta blu velata e poi vans nere. Dopo essermi vestita vado in bagno ad asciugarmi i capelli e poi passo al trucco. Non ho mai amato queste cose chimiche ma oggi che so, voglio essere carina quindi metto l'eyelinear, il mascara, il phard rosa e un po' di rossetto giusto per dare più colore alle mie labbra già rosee di proprio. Torno in camera e guardo l'orario 09:05, è l'ora di scendere a affrontare mia madre e mio padre, prendo la borsetta a tracolla nera, gli occhiali da sole, il telefono e poi scendo. Arrivo in salone e trovo mio padre bere un bicchiere di succo e mamma che prepara la colazione.
"Buongioooooorno"-faccio la mia entrata in scena. Mio padre balza dalla sedia e mi guarda e mia madre subito lascia andare ciò che sta facendo e mi viene incontro abbracciandomi...
"Auguri piccola mia"-dice dandomi dei buffetti sulla schiena.
"Posso abbracciare anche io nostra figlia?"-chiede mio padre sarcastico. Mia madre mi lascia libera e papà può finalmente abbracciarmi e darmi gli auguri. Vado a sedermi accanto a mio padre e mamma mi passa i pancakes con lo sciroppo d'acero e un bicchiere di succo. 
"Quando viene Haley?"-chiede mamma lavando i piatti.
"Nove e mezza ma non so quando torno"-Haley non era stata molto chiara sulla nostra giornata e di conseguenza non sapevo cosa dire a mia madre.
"Devo chiederti un favore, sempre se Haley è d'accordo"-dice mamma, aggrotto le sopraciglia e la invito a continuare.
"Alle 10:15 arriva David all'aeroporto, potete passare voi a prenderlo? Io e papà abbiamo da fare"-annuì, sicuramente a Haley non sarebbe dispiaciuto, le era piuttosto simpatico mio fratello. Finì di fare colazione, mi lavai i denti e poi arrivò Haley.
"Auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii"-mi saltò praticamente in braccio facendomi barcollare un po', le cinsi la schiena con le braccia e lei ricambiò stringendomi. Me li aveva fatti stanotte alla cena e ora di nuovo, la mia scema.
"Ma me li hai fatti anche stanotte"-le dico ridendo con la faccia nascosta tra i suoi capelli, mm profumano di lampone.
"E continuerò a farteli per tutta la giornata"-Mmm buono a sapersi.
"Senti devo chiederti un favore"
"Tutto quello che vuoi, oggi sono a tua disposizione"-oh uno schiavetto personale, I like it!
"Possiamo passare a prendere David all'aeroporto?"
"Si certo! Andiamo allora"-dice andando verso la porta, salutiamo i miei genitori e entriamo in macchina.
Il tragitto in macchina è rilassante, Haley mi ha detto che i suoi genitori e Alyssa mi mandano i loro auguri, poi ha detto anche che Benjamin si è fatto sentire e hanno parlato per circa un'ora poi lui è scomparso di nuovo.
Da quando siamo uscite di casa ho controllato il telefono circa 10 volte e di Justin ancora nessuna traccia. Non era obbligato a farmi gli auguri se non voleva però che cavolo ci tenevo e non poco, Haley per fortuna non mi ha chiesto niente in proposito.
"Siamo arrivate, ora parcheggio e andiamo a prendere tuo fratello"-dice parlando tutta strana. Rido e mi preparo prendendo la borsa con il telefono dentro e poi appena Haley trova un posto ci infiliamo e il gioco è fatto. Scendiamo e appena il sole mi batte sugl'occhi indosso gli occhiali e subito mi trovo Haley vicino che è stranamente gasata a 1000, adirittura più di me, che abbia una cotta segreta per David? Dovrei essere io più felice dato che è mio fratello e non lo vedo da mesi e invece è tutto il contrario.
"Haley devi dirmi qualcosa?"-la stuzzicai cercando di carpire qualche informazione.
"Tipo?"-fa la finta tonta ma non le riesce bene.
"Mmmh niente"-non volevo sembrare paranoica ma avrei avuto la prova quando si sarebbe incontrata con David.
"Di qua"-mi dice Haley dirigendosi verso l'entrata degli arrivi e non delle partenze anche se un'occhiata l'ho lanciata verso l'altra parte, avrei comprato un biglietto per LA e addio mondo.
Entriamo dentro e c'è un via vai di persone incredibile, alcuni erano con dei cartelli in mano con il nome della persona che aspettavano, forse avrei dovuto prendere il rossetto o il pennerello e scrivere sulla fronte di Haley 'David Brooks' HAHAHAHA. Non mi ero resa conto che stavo ridendo rumorosamente e Haley mi stava fissando con uno sguardo strano.
"A che pensavi?"-scossi la testa e continuai a guardarmi intorno. Le persone arrivavano da diversi corridoi, dovevo controllare gli arrivi da New York e guardavo qualsiasi persona passasse.
"Scusami vado un attimo al bagno"-ew, la saluto con un gesto della mano e continuo a fissare davanti a me.
Guardo il tabellone elettronico e controllo gli arrivi e trovo 'New York 10:15', guardo l'orologio e sono le 10:20, forse avrà avuto qualche ritardo l'aereo ma di solito non capita mai è più probabile che arrivi in anticipo.
"Scusi"-mi da una spallata un signore correndo verso uno dei corridoi, rivolgo un sorriso e poi mi guardo indietro e poi guardo dove ci sono i ristoranti, i bar e i servizi igienici. Ma Haley ci mette mezz'ora per urinare? Io ci metto due minuti al massimo tre se conto anche la parte in cui mi lavo le mani. Da quando sono qui non faccio altro che girarmi e rigirarmi, mi prenderanno per una psicopatica tutte queste persone, decido di muovermi e vado verso l'entrata, poi scorgo una ragazza che somiglia a Haley e dopo 10 secondi mi rendo conto che è lei, sta parlando con qualcuno, forse mio fratello, mi avvicino di più facendomi spazio tra le persone e quando mi avvicino verso di loro noto che quel ragazzo non è David ma Haley sembra averci confidenza, come se lo conoscesse e quando lei si gira e mi guarda sorpresa anche lui si gira e sento il mio corpo sprofondare 100 m sotto terra, lanciata in un'orbita e scaraventata poi su Marte. Non posso crederci, no no è impossibile, devo essermi sognata tutto. Sbatto le palpebre e mi do un pizzicotto sul braccio ma lui è ancora lì che mi guarda con gioia oserei dire. Justin, il mio Justin è a 1 m da me e tutto quello che faccio e ripetermi in testa che non è vero, che non può essere, che è solo frutto della mia immaginazione e che lui adesso si trova a Los Angeles con sua madre e i suoi fratelli. Haley fa qualche passo verso di me ma è come se non la inquadrassi, tutte le persone attorno a me sono sparite lasciandoci da soli. Vorrei muovermi ma non ci riesco, i miei piedi sono incollati al pavimento e le lacrime iniziano a scendere dai miei occhi, non posso crederci lui è qui. L'amore della mia vita che sogno di incontrare da due anni è qui e io sono ferma come una cretina senza far niente. Non riesco a pensare, non riesco a parlare, è come se fossi privata di tutto. Lui è qui, lui mi sta guardando e il suo sguardo mi trapassa da parte a parte ed io sono ancora ferma a guardarlo, ad ammirarlo come se fosse una qualche creatura strana.
"Clear è lui, vai"-mi dice Haley capendo le mie pippe mentali. Muovo qualche passo e poi arrivata a metà strada inizio a camminare più velocemente ritrovandomi quasi a correre e poi mi ritrovo addosso a lui con le braccia dietro il suo collo, le sue mani dietro la mia schiena e la sua testa poggiata sulla mia spalla. E' un sogno. Posso finalmente toccarlo, parlarci, sentire il suo profumo e guardarlo negl'occhi senza quel dannato schermo. Oddio quant'è perfetto dal vivo. Le lacrime continuano a scendere dai miei occhi e lui mi stringe ancora, lo sento respirare ed è come se fosse la mia droga preferita.
"Non posso credere che tu sia qui"-riesco a dire tra le lacrime attaccandomi a lui ancora di più. Justin allenta la presa e capisco che vuole sciogliere il nostro abbraccio, mi guarda negl'occhi ed è la cosa più bella del mondo, lui è la cosa più bella del mondo. In questo momento sono la ragazza più felice del mondo. Se è un sogno, per favore non svegliatemi, sembra tutto così reale. 
Ow i suoi occhi, la loro forma e il loro colore.
"Sei stupenda"-mi dice prima di riprendermi tra le sue braccia. Ho sognato ogni notte questo momento e me lo immaginavo anche a occhi aperti ma la realtà è migliore. Ho lui e mi basta, non potevo sperare in un regalo migliore. Sono intrappolata tra le sue braccia e non vorrei essere in nessun altro posto se non questo, annuso il suo profumo ed è il più buono che abbia mai sentito. Sento tossire da dietro e mi ricordo di Haley, a malincuore mi sposto da Justin che mi tiene un braccio dietro la schiena...
"Sono così contenta per voi aww"-dice come se io e Justin ci fossimo appena sposati e viene ad abbracciarmi. Mi riprendo un attimo dal mio shock e cerco di raccogliere le idee. Justin è qui e Haley lo sapeva, mi ha portata qui con la scusa di mio fratello ma pensandoci bene è stata mia madre a dirmi di andarlo a prendere all'aeroporto quindi questo vuol dire che anche loro lo sapevano e avevano organizzato tutto.
"Non c'è nessun David vero?"-chiedo chiudendo gli occhi fino a delle fessure.
"Ehm no ci dispiace, ma venite, andiamo a prenderci qualcosa al bar"-ci dice con un sorriso a 32 denti. Guardo Justin e non mi sembra ancora vero che sia qui, prende il suo piccolo trolley e andiamo con Haley. Ci sediamo a un tavolino di un bar vicino l'uscita dell'aeroporto, io prendo una pepsi, Justin uguale e Haley si prende un thè al limone.
"Allora, mi raccontate"-chiedo a entrambi e mi fa così strano rivolgermi al plurale. Justin ha un sorriso bellissimo e a mia volta sorrido anche io sembrando una maniaca.
"Parla tu Hales"-dice Justin. E da quando la chiama Hales?
"Grazie mille eh"-dice di rimando a Justin. Scoppio a ridere e appoggio la testa sul tavolo completamente stordita da tutta questa storia.
"Tutto è iniziato quando Justin mi ha scritto su facebook che voleva farti una sorpresa per il tuo compleanno, quando gli ho chiesto cosa volesse fare ha detto che aveva l'idea di venire a San Diego e così ci siamo messi d'accordo. In tutto questo ho chiesto aiuto ai tuoi genitori che sono stati felici di aiutarci e ora eccoci qui"-ow quindi tutto questo alle mie spalle eh?! Erano stati piuttosto bravi a nascondermi tutto. Sorrisi tutto il tempo ed ero ancora sicura di avere le allucinazioni. Justin aveva i capelli color grano e il ciuffo abbassato lo rendeva un cucciolo, aveva una maglia bianca a maniche corte, un paio di jeans chiari che gli ricadevano morbidamente sui fianchi e poi ai piedi aveva delle vans nere anche lui. Era assolutamente la perfezione, non potevo crederci che lo avevo qui davvero.
"Quanto tempo rimarrai?"-gli chiesi con tono triste, non volevo pensare già al momento in cui se ne andrà ma volevo sapere il tempo a disposizione che avevo con lui.
"Riparto sabato a pranzo"-ow diciamo due giorni scarsi. Bhe meglio di niente.
"Lo so che è poco ma ora mi hai qui, puoi farmi fare quel che vuoi"-rise e risi anche io. Quello che voglio eh?! Bhe lo porterei in giro, poi starei sempre ad abbracciarlo, a baciarlo se potessi e poi lo porterei a bere uno dei miei frullati preferiti al pontile, lo porterei dove fanno la pizza più buona e infine lo porterei in spiaggia che è il posto che preferisco più di tutti.
"La giornata insieme oggi era solo una scusa. Adesso puoi stare con lui"-ow quindi avrei passato l'intera giornata con Justin? Che bellooo!
"Aw ti prometto che nei prossimi giorni passaremo un'intera giornata insieme"-le dico sorridendole in modo dolce.
"Meglio per te guarda"-mi minaccia puntandomi un dito contro. Dopo aver preso le nostre ordinazioni andiamo verso la macchina, carichiamo il trolley di Justin e poi ci avviamo verso la città.
"Ti piace San Diego da quello che stai guardando Justin?"-chiede Haley mentre cammina per le vie della città.
"Ow è bellissima, per certi versi è molto simile a Los Angeles"-dice lui ammirando la città.
"Clear dice che San Diego fa schifo"-punta il dito contro di me. Non ho detto che fa schifo, ho detto che le persone che ci vivono, ovviamente quelle che conosco, non mi piacciono e vorrei andarmene un giorno.
"Sono sicuro che non si riferisca alla città"-sorrido constatando che Justin mi conosce e mi capisce.
"Ecco!"-sottolineo l'ovvio. Passiamo prima all'albergo di Justin dove ha posato le sue cose e poi andiamo verso casa mia. Avrebbe potuto dormire a casa mia e usare la stanza di David ma invece aveva deciso di non disturbare i miei contando il fatto che mio padre lo aveva aiutato a trovare una camera essendo il periodo di alta stagione.
Arriviamo difronte casa mia e aspetto che si apre il cancello, poi Haley entra e si ferma davanti l'entrata..
"Buona giornata e divertitevi"-ci dice quando usciamo dalla macchina.
"Ciao Hales"-la saluta Justin.
"Ciao amiga"-sottolineo la 'g' e Justin mi guarda perplesso ma poi ride. Haley esce da casa mia e io mi avvicino alla porta con Justin vicino.
"Pronto ad affrontare una madre strapallosa e un padre ipercretino?"-dico seria.
"Non vedo l'ora"-ridacchia e poi entriamo. 
"Mammaaa"-urlo ma non viene nessuno e mi ricordo dell'appuntamento, ma pensavo fosse una balla per coprire la storia del falso arrivo di David.
"Non ci sono che bello"-scoppio a ridere. Guardo Justin che sorride e viene verso di me abbracciandomi da dietro stringendo le braccia al di sotto del seno.
"Grazie per la sorpresa, non sai quanto vuol dire per me che tu sia qui oggi"-riesco a dirgli senza avere paura. Averlo adesso qui rendeva le cose più semplici è come se parlassi a cuore aperto, forse non troppo aperto per confessargli che lo amo ma almeno riesco a dirgli qualcosa di concreto.
"Volevo esserci oggi per te e a proposito"-mi fa voltare verso di lui-"Auguri principessa"-mi da un bacio sulla guancia e poi mi tira per abbracciarmi. E se mi svegliassi e non ricordassi niente? No no non poteva succedere, non volevo.
"Ti va di vedere la mia stanza? Il mio rifugio personale"-lui annuisce così lo prendo per mano e lo porto su per le scale fino ad arrivare in camera mia e per fortuna che mamma ha pensato di rifarmi il letto visto che io non lo avevo fatto. 
"Figa la stanzetta"-dice con ironia notando la grandezza della mia camera. Inizia a camminare mentre io lo ammiro mentre si muove qui dentro. Ora non riesco ad immaginarmi lui che fa qualcosa con me, riesco solo a sentire il cuore che mi batte fortissimo e poi le lacrime iniziano di nuovo a mandarmi segnali che tra poco sarebbero uscite e non volevo, non volevo fargli vedere quanto sia debole quando in due anni gli ho fatto capire di essere una persona senza sentimenti e non debole.
"Questa sei tu?"-mi chiede indicando una foto, eravamo io e mio padre, lui mi teneva sulle spalle ed avevo un lecca lecca multicolor tra le mani.
"Si sono io"-risposi ripensando al lecca lecca multicolr, era davvero buono!
"Non sei cambiata molto"-dice guardando prima me e poi la foto.
"Si avoglia, in peggio ovviamente"-mi allontano e vado a sedermi sul letto seguita da lui. So già cosa avrebbe detto 'oh no tu sei bellissima etc', ma c'avrebbe creduto davvero o l'avrebbe detto solo per rendermi felice?
"Questo lo dici tu, prova a sentire quello che pensano gli altri e vedrai che non è come dici tu"-il letto si abbassò sotto il suo peso e lui prese la mia mano stringendola nella sua. Delicata e fresca, le dita un po' storte ma anche le imperfezioni lo rendevano bellissimo. Dalle foto sapevo che era bello, a volte mi mandava foto sceme ma erano sempre e solo foto invece dal vivo era tutt'altra cosa, era un sogno, un qualcosa di meraviglioso.
"Se lo dici tu! Ma ora dai vieni ti porto a spasso"-chiudo il discorso e gli prendo la mano tirandolo facendolo alzare e uscimmo dalla mia stanza per scendere giù in salone.
"Vuoi qualcosa?"-gli chiedo per gentilezza. Justin si guardava intorno, di solito non era così taciturno come adesso, forse anche lui si sentiva timido a stare qui con me ma ehi devo ancora mettere a fuoco la cosa e sono ancora alla prima fase del 'nooo non ci credo'.
"No grazie".
"Ok allora andiamo, voglio portarti in un sacco di posti"-gli vado vicino e gli prendo la mano senza distogliere lo sguardo dal suo. Occhi caramello con qualche schizzo di verde mischiati ai miei color caffè, combinazione niente male.
"Basta che non mi fai morire"-disse ridendo e dio la sua risata è troppo contagiosa per non far ridere anche me e poi è così dolce e meravigliosa che non so quali altre parole possano descrivere ciò. Sul punto di uscire mi dimentico di prendere una cosa così corro su in camera mia e dopo aver preso quel che mi serviva scendo di nuovo e con Justin andiamo nel garage per prendere la macchina.
"Cosa avevi dimenticato?"-chiede Justin aspettando me che aprissi la macchina.
"La Nikon, questa giornata la voglio ricordare"-aprì la macchina e lui entrò così come feci anche io. Avevo la borsa tra le mani e dovevo mettermi la cintura.
"Me la tieni un attimo?"-gli chiesi indicandogli la borsa, lui la prese e se la portò sulle gambe ed io riuscì ad allacciarmi la cintura di sicurezza, regolai il sediolino e poi misi in moto mentre la porta del garage si apriva davanti a noi.
"Dove mi porti?"-mi chiese una volta che uscì dal cancello di casa mia imboccando una via che portava in centro.
"Surprise"-dissi sogghignando.
"Come si apre questo coso?"-domandò ed io non capì a cosa si stava riferendo, non gli prestavo attenzione mentre ero alla guida, gettai un occhio e vidi che aveva la Nikon in mano.
"Dove sta il bottone On/Off intelligentone"-lo schernì facendo la linguaccia. 
"Ah ah grazie"-rispose offeso. Ho sempre sognato di voler scherzare con Justin in momenti stupidi come questi ed era già bello nei miei sogni ma adesso era anche meglio. Mentre guidavo sentivo degli scatti e perplessa mi girai verso Justin e lo vidi mentre mi scattava delle foto.
"Justin che stai facendo?"-gli chiesi stranita. Odiavo farmi fotografare quando non lo sapevo, agl'altri mi piaceva farlo ma a me stessa no, non ero molto fotogenica.
"Ti immortalo così poi posso portarmi le foto a casa"-disse continuando a scattare muovendo l'obiettivo come un fotogravo provetto.
"Dai sono orrenda"-gli misi la mano davanti abbassando la fotocamera.
"La smetti? Non ho fatto un' ora di volo vicino a un vecchio che ogni tanto si metteva le dita nel naso e poi mi chiedeva il perché del mio viaggio solo per sentire le tue cazzate! Sei bellissima e lasciati immortalare"-disse facendomi ridere e così lo lasciai fare tanto mancava ancora poco e saremo arrivati vicino al pontile.
"Che schifo"-dissi storcendo le labbra e poi pensai a una frase detta prima 'mi chiedeva il perchè del mio viaggio' cosa gli avrà risposto? Ero curiosa di saperlo ma non volevo sembrare impicciona ora come ora, magari dopo con tranquillità gliel'avrei chiesto.
"Non dirlo a me"-scoppiammo a ridere entrambi e poi una volta arrivati parcheggiai al solito posto.
"Figo, mi hai portato sulla costa"-disse non capendo il perchè lo abbia portato qui. Scendemmo dalla macchina, presi la borsa e mi portai Justin sotto braccio iniziando a camminare. Lo avevo portato qui per fargli vedere il mio posto e poi doveva assolutamente provare il miglior frullato della costa.
"Ti porto in un posto"-gli dissi facendogli da guida. Camminando parlammo del più e del meno, mi aveva detto che aveva anche parlato al telefono con mio padre e gli sembrava un uomo abbastanza simpatico e gentile. Gentile si simpatico un po' meno, le sue battute non facevano ridere nessuno e se qualcuno lo faceva era solo per non farlo rimanere male. Mi aveva anche detto che mia madre gli aveva offerto di stare da noi ma lui aveva detto di no per non approfittare della loro gentilezza. Cretino, in questo modo sarei potuta sgattaiolare in camera sua di notte e avremmo allestito un pigiama party con tanto di biscotti al cioccolato e delle tazze di latte e cacao. Saliamo sugli scogli facendo attenzione a non farci male e infine ci sediamo uno vicino all'altro.
"Come mai qui?"
"Questo è il mio posto! Ci vengo sempre quando sono triste o mi sento sola, è un posto un po' magico per me e inoltre non ci viene mai nessuno quindi l'ho nominato 'mio posto'."-gli spiego. Ci vengo qui da quando David è partito per Yale, quando era a casa mi sentivo meno sola nonostante le liti e dopo che se ne è andato mi sono sentita sola fin quando non ho conosciuto Justin! Dopodichè qui ci venivo solo perchè ero triste sapendo di non poterlo mai incontrare fino a oggi. 
"Non ho mai portato nessuno qui, nemmeno Haley. Lei non capisce, nessuno riesce a farlo"-continuo a parlare. 
"Pensano che solo perchè abbia una bella famigliola, una bella casa e tutto ciò che altri non possono avere io mi senta felice e spensierata, provassero loro a vivere come vivo io."-dissi fissando l'acqua in basso.
"E come ti senti?"-mi chiede con voce pacata e rassicurante.
"Mi sento soffocare, vorrei urlare, spaccare tutto e invece non riesco a farlo. E' come se stessi annegando e nessuno tende la mano in mio aiuto. Le persone starebbe meglio senza di me, sono solo un peso."-confesso.
"Non dire così"-dice lui subito dopo.
"No Justin tu non sai. Mia madre e mio padre hanno sempre preferito David a me, lui è il principino di casa io invece sono sola la figlia testarda e casinista. Quando andiamo a qualche festa loro parlano sempre bene di David parlano dei suoi voti a Yale e quando si tratta di me non hanno mai belle parole, è bruttissimo. Con la mia gang di amici bhe a parte Haley e qualcun altro riesco a parlare ma di solito quando ci ritroviamo tutti insieme io mi isolo e non perchè voglio fare la vittima ma perchè non mi sento parte di loro."-spiego. Per una volta posso sentirmi davvero libera, finalmente avevo detto metà delle cose che volevo urlare al mondo intero.
"Mi dispiace che tu ti senta così ma adesso, per quanto possa contare, ci sono io con te"-sfoggiò un bellissimo sorriso, il più bello di tutti. 
"Conta invece e anche tanto"-gli sorrisi e poi lui circondò le mie spalle e mi attirò a se facendomi accoccolare sul suo petto, aw lasciatemi qui per sempre. Rimanemmo a fissare l'oceano mentre il tempo volava, avevamo fatto qualche foto e avevo scattato delle foto divertenti a Justin mentre cercava di non cadere sulla scogliera.
"Dai Juss mettiti in posa"-gli urlai stando sulla parte della scogliera più alta mentre Justin era sceso un po' più in basso.
"Va bene così?"-si era messo tipo in ginocchio con lo sguardo rivolto all'oceano, voleva che gli scattassi una foto artistica e così mi portai la fotocamera vicino e lo fissai per poi regolare l'obiettivo e scattare un paio di foto.
"Dai torna su così torniamo indietro"-gli dissi e mi misi di nuovo a ridere mentre risaliva.
"Cosa ridi? Vorrei vedere te"-disse col broncio.
"Scusami ma sei davvero buffo"-lui mi fissò truce e poi ce ne tornammo verso il pontile. Scherzavamo come fossimo amici da anni e ogni tanto lo prendevo in giro mentre lui faceva finta di essersela presa. Arrivammo al locale ed entrammo andandoci a sedere sui divanetti.
"Salve ragazzi eccovi il menu"-disse Kat dandoci i menu, la salutai e poi se ne andò guardando Justin. Non mi dava fastidio anzi, volevo solo andare da quella e sbatterla la testa sul bancone.
"Hai deciso?"-gli chiesi, io già sapevo cosa prendere.
"Si, prenderò un frappè al cioccolato"-disse richiudendo il libretto.
"Avete deciso?"-tornò Kat.
"Si allora un frullato alla fragola, una donuts alla vaniglia e un frappè al cioccolato. Grazie prego e ciao"-la congedai con un sorriso falso in faccia, lei stranita si riprende i menu e se ne va così torno a Justin.
"L'hai trattata malissimo poverina"-nota Justin.
"Macchè sono stata più che gentile"-mi dava leggermente fastidio. Ero molto gelosa delle cose che erano mie o ritenevo fossero mie e avevo aspettato Justin per due anni che non avrei permesso a una qualunque di prendermelo così.
"Sii certo gentilissima"-scoppiò a ridere e io nascosi la faccia rossa con le mani.
"Dai lasciamo perdere, che ci frega". Ci portarono le ordinazioni e iniziammo a mangiare e bere, divisi anche la mia donuts con lui e ne fui contenta, volevo condividere qualsiasi cosa mi fosse possibile con lui. Finimmo di mangiare e come se non bastesse pagò lui, avrei dovuto farlo io dato che era il mio compleanno e lo avevo portato io qui ma invece aveva insistito e quasi mi lanciava i soldi in faccia quando volevo darli al cameriere.
Uscimmo dal locale e ora lo avrei portato in spiaggia così gli presi il braccio e iniziammo a camminare...
"Tua madre cosa ha detto sul fatto che sei venuto qui a San Diego?"-gli chiesi interessata. Non mi aveva ancora detto come gli era venuta in mente l'idea e cosa avesse detto la madre, ok che aveva 20 anni ma comunque un minimo di spiegazione doveva pur darla alla madre.
"Sapeva quando fosse importante per me ed era felice, anzi ti manda gli auguri"-'importante' ero importante per lui? Aww non posso crederci, ho il cuore che pompa al massimo nel petto e uno zoo in festa nello stomaco.
"Importante? Sul serio? Grazie comunque"-volevo delle conferme e volevo sentirle da lui.
"Si ovvio che sei importante per me altrimenti non saremo qui oggi"-le mie gote si colorarono di rosso e il respiro iniziò a mancare.
"Aww cucciolo"-gli dissi prendendo le sue guanciotte strizzandole.
"Te lo permetto solo perchè sei tu eh"-parlò con la boccuccia schiacciata e mi fece morire dal ridere facendomi buttare la testa indietro, era così cucciolo e dolce volevo solo mangiarlo di baci. In quel preciso momento è come se ci fosse stata una scarica elettrica tra me e lui, i suoi occhi impiantati nei miei, le mie mani sul suo viso e le sue mani sui miei fianchi, è come se stessimo pensando la stessa cosa ma qualcosa ci bloccava, amaramente mi staccai da lui ma lui non tolse le mani dal posto di prima facendomi chiedere 'mi vuole baciare?', imbarazzata abbassai lo sguardo, lui era troppo per me, io non ero alla sua altezza, meritava molto di meglio ammesso e non concesso che lui volesse me. Mi tolsi dalla sua presa e lo feci rimanere un po' sorpreso ma poi cacciai altri discorsi in mezzo e accantonai l'episodio per un secondo momento. Arrivammo in spiaggia e ci togliemmo le scarpe lasciandole sulla sabbia vicino alla mia borsa, qui non c'erano pericoli che qualcuno venisse a rubare, eravamo tutti molto tranquilli e non c'erano nemmeno molte persone a parte i ragazzi che correvano o giocavano a palla, davvero molto sexy e rimasi lì a fissarli.
"Clers?"-Justin mi sventolò la mano davanti gli occhi e riportai lo sguardo su di lui.
"Mmmh?"-gli chiesi non capendo più niente.
"Stavi guardando quei tizi come se fossero una fetta di pizza e continuavi a morderti il labbro"-era più di una fetta di pizza hahaah.
"Non vedi come sono sexy?"-gli chiesi cercando di farlo ingelosire, lui sbuffò annoiato.
"Vedessi me"-disse lui a bassa voce cercando di non farmi sentire ma io sentì lo stesso e sorrisi ripetendomi in mente 'aw quanto lo vorrei', era proprio una fissa ma noi ragazze siamo così, un po' dolci, oltre che un cinema vivente, e un po' pervertite e penso che sia normale poi con un figo come Justin c'è poco da pensare.
"Se hai il coraggio va da uno di loro"-mi dice Justin guardandomi con aria di sfida ma non capivo se diceva sul serio o voleva scherzare ma non l'avrei fatto, non sono il tipo di ragazza che fa questo genere di cose. Lo guardo e colgo nei suoi occhi un guizzo di divertimento. Lo sa. Sa benissimo che non lo farei ma chi dice che non possa cambiare idea? Lo farò, andrò da uno di loro.
"Aspettami qui"-gli dico e per un momento Justin mi guarda divertito, cammino verso il gruppo di ragazzi e ogni tanto mi giro per guardare Justin e lui a poco poco mi inizia a guardare con serietà. Eh eh non se lo aspettava. Arrivo vicino ai ragazzi e uno di loro mi nota e quindi vieni da me, non sapevo cosa dire o fare, pensandoci sarei voluto tornare indietro ma non potevo darla vinta a Justin e inoltre questi ragazzi penseranno che sia uscita pazza.
"Ehi ciao"-mi saluta il biondino dagl'occhi azzurri e il fisico mozza fiato.
"Ehm ciao"-non sapevo cosa dire e così dall'imbarazzo rido.
"Piacere Josh"-si presenta e lo stesso faccio anche io.
"Piacere Clear"-gli stringo la mano e mi sento strana. Ho sempre pensato che i ragazzi così fossero un po', come dire, senza cervello come tipo le ragazze che si acchittano solo per farsi vedere ma lui mi da la sensazione di essere diverso, è come se sentissi su pelle che lui è intelligente, dolce ed educato.
"Serve qualcosa?"-mi chiede e io faccio 'no' con la testa e lui sorride.
"Quello è il tuo ragazzo?"-indica con il dito dietro di me e capisco che si sta riferendo a Justin. Magari.
"No no è un amico"-dico abbassando la testa e mi guardo i piedi.
"Dovresti dirglielo, mi sta trucidando con gli occhi eh"-non capisco la sua risposta e così mi giro verso Justin che aspetta a braccia conserte e lo sguardo da duro rivolto a Josh.
"Una storia complicata ma non ti preoccupare"-gli dico e lui forma una linea dura con le labbra.
"Ora devo andare ma è stato un piacere Josh"-gli dissi e lui fece un passo verso di me e mi abbracciò cosa assolutamente assurda ma ricambiai lo stesso, bei muscoli comunque.
"La rabbia è salita alle stelle, dovrei cominciare a scappare"-ride e ora capisco il motivo per cui lo ha fatto. Gli rivolgo un sorriso per l'ultima volta e poi con un sorriso da ebete torno da Justin che sembra una statua di cera.
"Fatto conquiste?"-torna con le braccia ai lati del corpo e io giro la testa per vedere che i ragazzi se ne vanno e Josh mi saluta con la mano.
"No mi sono fatta un nuovo amico, si chiama Josh"-gli rispondo e Justin per la seconda volta sbuffa, mio piccolo Bieber.
"Bieber sei geloso?"-lo stuzzico e inizio a ridere senza fermarmi.
"Vuoi vedere quanto sono geloso?"-dice e inizia a venire verso di me ma io mi tiro indietro un passo alla volta. Prima che potessi accorgermene Justin mi aveva praticamente presa come un sacco di patate in spalla e avevo praticamente la faccia sul suo fondo schiena ed era bello ahaha.
"Justin lasciami"-mossi la gambe ma le bloccò con il braccio che mi teneva attorno alla schiena.
"No, mi hai sfidato e ora pagherai"-ci trovammo praticamente vicino l'acqua e Justin non si fermò ma avanzò e io continuai a urlare.
"Ti prego scusami"-dico cercando di liberarmi ma Justin mi teneva stretta e non avevo modo di dimenarmi.
"Dici: Justin sei il migliore di tutti e ti lascio andare"
"Justin sei il migliore di tutti"-dissi e sperai che mi lasciasse ma invece mi buttò in acqua. Risalì sopra e lo guardai con rabbia, avevo tutti i vestiti appiccicati addosso, il jeans iniziava a stringermi e la camicia ormai era diventata trasparente.
"Me la pagherai"-Mi buttai addosso a lui prendendolo per le spalle e finimmo di nuovo sott'acqua con lui sotto di me e ora finalmente eravamo pari.
"Ok ora siamo pari"-disse passandosi una mano tra i capelli e notai che ormai la sua maglia bianca si era attaccata al petto e io mi sentì fremere.
"Sei un'idiota, ora come ce ne andiamo in giro così?"-gli chiedo facendogli notare che eravamo interamente bagnati.
"Ops. Dai però è divertente"-fa il labbruccio e io scoppio a ridere, si lo era.
"Dai vieni qui"-mi dice allargando le braccia come per accogliermi in un abbraccio caloroso e io destreggiandomi bene con i vestiti addosso e bagnati vado da lui e mi abbraccia forte poggiando la testa sulla mia, ero decisamente più bassina di lui ma questo mi piaceva.
"Quindi aspetta"-mi allontano da lui di poco-"eri geloso eh?"-gli do un colpetto sul petto e lui si gira verso la spiaggia e poi mi fissa di nuovo.
"Secondo te?"-una domanda come risposta a una domanda? Cosa dovevo pensare? Josh aveva detto che Justin lo guardava quasi come a volerlo sotto terra e poi dalla rabbia mi aveva buttato in acqua, quindi era un si ma se così non fosse stato? Che figura ci avrei fatto? 
"Non lo so, dimmelo tu"-cerco insomma di contrattare, volevo che fosse lui a dirmi qualcosa. Ero ancora vicino al suo corpo, dopo il nostro abbraccio mi ero staccata di poco e lui con la sua figura incombeva sulla mia. Justin mi prese la faccia con le mani accarezzandomi le guance e poi mi fece alzare il volto verso di lui, sembrava una scena da film solo che questa volta la protagonista ero io e non una super modella bona bionda ossigenata. Durante questi due anni mi ero sempre immaginata il nostro primo bacio, a volte sentivo davvero come se le sue labbra toccassero le mie e invece una volta sveglia il mondo mi crollava addosso e ora stava per accadere davvero. Justin si avvicinò con le sue labbra alle mie e le sfiorò in un tocco delicato come avesse paura a farlo ma ehi, io non sono di porcellana. Lo guardai negl'occhi mordendomi il labbro e stavolta mi avventai io su di lui facendo incontrare davvero le nostre labbra, le sue mani ferme ai lati della mia testa e le mie dietro la sua schiena. In questo momento la mia testa era come se si trovasse durante l'Oktober fest e nel mio stomaco c'erano specie animali che facevano un banchetto brindando alla mia felicità.
Ci staccammo e sorridemmo entrambi...
"Basta come risposta?"-disse lui ed io annuì trovandomi sulle nuvole. Justin ed io c'eravamo baciati. Ancora non potevo crederci. Rimanemmo in acqua un altro po' facendo gli scemi e ci scambiavamo baci come se fossimo una coppia normale e invece c'eravamo incontrati da nemmeno un giorno ma l'importante era che nonostante tutto lui conosceva me e io lui, quindi credo sia normale la situazione.
"Torniamo a riva?"-chiede lui e io annuisco sorridendo dopo esser tornata a galla.
"Sali su"-dice porgendomi la schiena e io non me lo faccio ripetere due volte che subito mi trovo attaccata alla sua schiena come un dolce koala e do dei dolci baci a Justin sul collo mentre lui tiene le mani sotto le mie cosce.
"Sai mi piace stare qui dietro"-gli dico vicino l'orecchio e lui sorride, aw quanto amo il suo sorriso.
"A me piace fare questo"-gira la testa verso di me e mi da un bacio sulle labbra. Tornammo sulla sabbia e mi mise giù. Cercavo di asciugarmi staccando con le dita i vestiti da dosso, avrei potuto spogliarmi ma non ero pronta a farmi vedere in intimo da Justin anche se a lui sarebbe piaciuto, aveva già iniziato a darmi buffetti sul sedere e io mi ero allontanata gridando come una bimba. 
"Ah questa maglia"-prende i lembi con le mani e se la tira sopra lasciando scoperto il suo petto/torace e basso ventre. Deglutì un paio di volte facendo uno strano rumore e iniziai a torturare il mio labbro cercando di non sembrare una bambinetta alle prime armi anche se era la verità. Non prendetemi per una bambina se confesso di non aver mai avuto rapporti sessuali a 18 anni. Fino ai 16 anni avevo avuto due ragazzi ma non ci avevo concluso niente anche per rispetto a me stessa e poi conobbi Justin quindi ho sempre pensato che nonostante la distanza lui sarebbe stato il primo per me. Continuavo a fissarlo, i suoi addominali perfettamente scolpiti, per non parlare della V e poi tiene i jeans bassi quindi gli si intravedono anche i boxer neri che porta, permettetemi di dire che è molto sexy. 
"Fai una foto e dura di più"-dice lui notando me passione paparazzo. Io divento paonazza in volto e cerco di sviare il discorso.
"No macchè, non guardavo te"-'bella scusa idiota' dico a me stessa una volta realizzata la cosa più banale mai detta in 18 anni di vita.
Justin mi guarda come a dire 'si ci credo' e mi si avvicina, che voleva farmi adesso?!
"Ammettilo sono altamente sexy"-sorrise mentre parlava ed era vero ma volevo giocare un po'.
"Ho visto di meglio Bieber"-gesticolo con le mani non sapendo nemmeno io cosa stavo cercando di dire o fare, stavo solo cercando di giocare ma avevo la strana sensazione che alla fine lui avrebbe ottenuto quello che desiderava.
"Impossibile. E chi? Dimmi"
"Josh"-il nome mi esce dalle labbra senza nemmeno accorgermene. 
"Ti prego dimmi che scherzi"-quasi soffoca una risata ma in realtà si, scherzavo. Per me non esisteva ragazzo più bello di Justin, da quando ho iniziato a parlare con lui allontanavo tutti quelli che provavano a conversare con me o ci provavano spudoratamente. Nessun paio di occhi erano comparabili a quelli di Justin, non credo esistesse qualcuno che superava la perfezione di questo ragazzo. Per perfezione non intendo solo l'aspetto esteriore, si era un bellissimo ragazzo ma Justin è Justin.
"Vorrei dirti di no ma invece si, scherzo"-ammetto, stavo trovando inutile questo specie di giochetto e io non sono in grado di portarlo avanti.
"Aw piccola"-dice assumendo una voce da bambino, si avvicina attirandomi a sè facendo combaciare le nostre labbra di nuovo come poco fa, la sua mano era dietro la mia schiena e la mia sui suoi capelli massaggiandogli dolcemente la nuca cercando di assaporare ogni singolo momento. Ci separiamo e cerco di pensare a un modo per potercene tornare in città meno bagnati di adesso. Prendo il telefono e controllo l'ora, sono le 16:30, caspita pensavo fossero le due. 
"Che ore sono?"-chiede stritolando la maglia facendo gocciolare l'acqua. Mi viene un lampo di genio, ricordo che in macchina ho degli asciugamani, io e Haley li portiamo sempre in caso ci venisse l'idea di farci un bagno improvviso e dato il momento mi sembrava una buona idea.
"Le quattro e mezza"-gli rispondo prendendo da sabbia la borsa e le vans tenendole tra le mani.
"Aw sta passando velocemente la giornata"-dice e in un baleno divento triste. Già, sta passando velocemente questa giornata e dovevo fare così tante cose con Justin, dovevo dirgli tante di quelle cose che ci sarebbero voluti più di due giorni, dovevo dirgli che lo amavo e che lo avrei fatto sempre specialmente dopo averlo conosciuto di persona. Avevamo ancora un giorno ma sembrava arrivare così velocemente, vorrei tanto fermare il tempo ma non ho questo tipo di poteri. Quando ero nei miei periodi buii pensavo sempre a due cose. La prima era che sarei stata felice e iper emozionata incontrandolo, potendo abbracciarlo, parlarci etc. La seconda era che forse sarebbe stato meglio non incontrarci, non avrei sofferto doppiamente sapendolo lontano da me. Ora come ora posso dire solo di essere felice, più che felice e che il dopo, si, mi spaventa ma lo avrei superato come ho sempre fatto.
"Che hai piccola?"-chiede notando che c'era qualcosa che non andava. Scossi la testa e sorrisi dicendogli la notizia degli asciugamani, prese anche lui le vans e ce ne andammo dalla spiaggia avviandoci verso la macchina. Inutile dire che tutti ci guardavano ma non ci importava, io ero felice e penso anche Justin e sinceramente la gente poteva pensare ciò che voleva, eravamo solo due ragazzi che si erano fatti un bagno vestiti.
Arrivammo vicino l'auto, aprì il bagaglio e presi i teli, uno lo passai a Justin e l'altro lo usai io. Justin si asciugava il petto, le braccia e la schiena per quel poco che poteva fare. Io invece passai ad asciugarmi il collo, le braccia poi mi strofinai l'asciugamano anche sopra i vestiti cercando di far assorbire l'acqua.
"Non ti asciugherai così"-dice Justin vedendomi in difficoltà, gli sorrisi dandogli la colpa della situazione.
"Non far finta che non ti sia piaciuto"-ribatte e questa volta gli do ragione. Mi avvolgo il telo intorno al corpo iniziando ad avere i brividi, Justin si porta il telo dietro la schiena a mo' di mantello e poi si avvicina stringendomi in un abbraccio avvolti dai teli, mi sentivo al caldo e poi Justin profumava di dopo barba e di Justin.
"Hai freddo?"-chiede e io annuisco cercando di non battere i denti come un castoro. Io ero un tipo molto freddoloso, avevo freddo anche con 30°. 
"Piccola mia"-Justin mi stringe di più e mentalmente prego Dio di fermare questo meraviglioso momento.
"Cosa vuoi fare stasera?"-gli chiedo, al momento non avevo idee ma se lui voleva vedere qualcosa di San Diego sarei stata felice di accompagnarlo.
"A dire il vero c'è in programma qualcosa per te"-dice con un pizzico di simpatia nella sua voce, lo guardo ritraendo la testa dalla sua spalla.
"E sarebbe?"-chiedo curiosa e per la decima volta in un giorno mi perdo profondamente nei suoi occhi, è come se fossero il mio posto preferito.
"E' una sorpresa"-mmmh a me non piacciono tanto le sorprese, non sapevo mai cosa aspettarmi e questo mi faceva paura, volevo sempre sapere tutto. Oggi è stata una sorpresa piacevole e so che lo sarà anche stasera ma non adoravo tutto questo mistero.
"Capisco"-rispondo stringendo in una linea dura le labbra, volevo assolutamente sapere cosa aveva in mente ma non volevo litigarci il che sarebbe successo se avessi iniziato a stressarlo. Io stresso tutti.
"Te lo assicuro, ti piacerà"-mi diede un bacio sulla fronte e io abbozzai un sorriso. 

Dopo esserci asciugati almeno un po' entriamo in macchina e porto Justin a fare un giro per San Diego consumando metà serbatoio dato che non potevo scendere bagnati. Verso le 17:20 accompagno Justin al suo albergo...
"Ci vediamo dopo"-dice lui sorridendo.
"Non vedo l'ora"-ammetto timida, non mi aveva ancora lasciato e già non vedevo l'ora di stargli di nuovo accanto.
"Preparati per le 20:00"-ecco il problema, cosa dovevo mettere? Dove saremmo andati? Dovevo vestirmi sportiva o elegante? Andavamo in montagna? A quel punto avrei dovuto evitare tacchi e avrei dovuto mettere scarpe basse.
"Dimmi almeno una cosa"-lui annuì-"Come devo vestirmi? Lo sai che io sono complicata ma almeno dimmi se devo essere sportiva, elegante o che altro"-lo imploro con gli occhi e lui sospira.
"Sii te stessa"-che razza di risposta è?
"Me stessa? Fosse per me verrei in pigiama, dai dimmi"
"No dai pigiama no, okkey non devi essere sportiva ne tanto tanto elegante, normale dai"-lo stesso non sapevo cosa mettermi.
"Non sei molto bravo eh"-gli dico mettendo il muso e lui mi da un bacio veloce sorridendo.
"Sarai perfetta con tutto"-detto questo uscì dalla macchina entrando in albergo, misi in moto di nuovo la macchina e andai a casa. 

To be continued...

 
Aye!
Inanzitutto mi scuso per il ritardo di quasi un mese ma è stato davvero un mese difficile per me. Ho passato un Natale e un Capodanno da schifo ecc ma non sto qui a parlarne lol
Felice anno nuovo anche se in ritardo HAHAHA
Se ci sono errori, e quasi sicuramente SI, è perché non ho proprio riletto il capitolo, così come l'ho scritto settimane e settimane fa così sono qui a pubblicarlo.
Spero vi piaccia e che dire, alla prossima.
Baci C.

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Capitolo 8
*** Surprise. ***


Torno a casa, parcheggio la macchina in garage e poi dall'entrata in cucina entro trovando mia madre con un bicchiere di vino in mano mentre guarda un programma in tv di cui non ricordo il nome.
"Ciao mà"-le dico lanciando le chiavi sul tavolo, lei gira la testa verso di me e mi guarda come a dire 'e tu che ci fai qui?', in caso contrario io qui ci vivo.
"Già di ritorno? E come mai sei bagnata?"-nota il mio stato pessimo
"Si, stasera mi rivedo con Justin e poi è una lunga storia"-fa così strano dirlo, lei mi guarda sorridendo e poi mi fa segno di sedermi sullo sgabello accanto al suo.
"Allora raccontami come è andata la giornata? Sei felice?"
"Sono strafelice mamma non puoi capire, aspettavo questo momento da due anni e quando l'ho visto non potevo crederci, è stato piuttosto imbarazzante sai"-risi abbassando il capo mentre mia madre mi ascoltava.
"E poi cosa avete fatto?"-chiese curiosa. Le avrei dovuto dire che ci siamo baciati? Infondo è mia madre credo che possa fidarmi di lei.
"Siamo andati al pontile, gli ho fatto vedere un po' il mio posto preferito, poi l'ho portato a prendere un frullato e infine siamo andati in spiaggia"-mi fermai ricordando quel momento, ricordo ancora il cuore come mi martellava nel petto e i brividi una volta che Justin sfiorò le sue labbra con le mie, mille sensazioni ed emozioni che non avrei mai potuto dimenticare.
"Vi siete baciati?"-chiede mamma sussurrando, la guardo sorpresa e annuisco timidamente.
"Aww piccola mia"-dice lei prendendo la mia mano tra le sue, per la prima volta sento che mia madre sta facendo la mamma, per una volta mi sta ascoltando e mi capisce.
"Sono troppo felice"-dico mordendomi il labbro e lei mi da delle carezze sulla schiena. Dopo aver parlato con mia madre salgo in camera mia dove accendo il pc e vado su YouTube mettendo 'I see you-Mika', poi mi svesto e metto tutto nel cestino del bagno, torno in camera mia e mi viene in mente che magari potrei chiamare Haley per farmi consigliare su cosa mettere. Prendo il cellulare dalla borsa e compongo il numero di Hales...
*Al telefono*
-Pronto?-risponde lei.
-Hales-
-Oiiii come va signorinella?-
-Benissimo grazie. Mi serve un aiuto a lampo di genio, pleaseeeeee-la prego.
-Dimmi tutto baby-
-Stasera Justin mi porta non so dove, ha detto che è una sorpresa ma non so che mettermi. Ha detto niente sportivo ma non troppo elegante, quindi cazzo metto?-
-Pantalone e camicia?-
-Naaaah è troppo...normale, devo essere sexy ma elegante, capisci?-
-A che ora ti devi vedere con Justin?-
-Alle otto perché?-
-Vengo ad aiutarti a casa dal telefono non ci capiamo-bella ideaa!
-Ok allora tra mezz'ora, ora vado a farmi una doccia. Muoviti culona!-
-Ok stronza, a dopo-riattacco la chiamata e poi vado in bagno pronta a lavarmi. Apro il rubinetto e il tempo di togliere reggiseno e mutandine che mi ritrovo sotto la cascata d'acqua. Fresca, bagnata, idratante e sento i capelli solleticarmi la schiena e per un momento vengo catapultata nel momento in cui Justin mi ha spinta in acqua e io sono risalita tossendo come una deficiente, i suoi occhi mi scutavano e io mi sentivo piena di gioia nonostante il momento. Stavamo scherzando, giocando, ci stavamo divertendo ed era tutto quello che avevo sperato dal 25 giugno 2012, quel 25 giugno che ha cambiato la mia intera vita. Mi insapono le braccia, le gambe, la pancia, il petto e inizio a canticchiare 'Paradise dei Coldplay'. Ripulì il sapone dal corpo e poi passai un'ultima sciacquata ai capelli dopodichè uscì dalla doccia e misi l'accapatoio prendendo i soliti asciugamani, uno per il corpo e l'altro per i capelli. Entro in camera continuando a canticchiare quando vedo sdraiata sul mio letto Haley, e lei quando è venuta?
"Finalmente sei uscita, ti sto aspettando da 10 minuti"-sbuffa alzandosi con i gomiti.
"No ma fai come se fossi a casa tua"-le dico guardando come si è completamente impossessata del mio letto, toglie i piedi dal cuscino e si siede composta.
"Scusa"-dice e io annuisco accettando le scuse. Mi faccio il turbante stritolando i capelli, poi da dentro l'accapatoio asciugno le gambe, la pancia e la schiena. Mi passo la crema e poi sempre in accapatoio vado verso la cabina armadio...
"Che ore sono?"-chiedo a Haley che 24h su 24h armeggia con il suo iPhone.
"Le 18:15, tranquilla hai tempo"-no non ce l'avevo il tempo, dovevo ancora decidere cosa mettere, dovevo asciugare i capelli e truccarmi, volevo essere perfetta almeno una volta in vita mia.
"Ragazze vi ho portato dei biscotti"-entra mia madre in camera con in mano un vassoio pieno di biscotti al cioccolato. Non avevo fame, avevo lo stomaco chiuso e l'unica cosa che volevo era trovare un vestito per stasera.
"Mamma grazie ma non è il momento"-le rispondo ma invece Haley si era già catapultata sui biscotti e ne aveva presi due nelle mani, questa ragazza è davvero ingorda.
"Cosa fate?"-guardò la cabina armadio aperta e si sedette comodamente anche lei sul letto.
"Ti aiuto anche io dai"-sembrava una giovincella e in verità lo era, aveva 38 anni.
"Okkey ma dovete essere concentrate"-annuiscono e si adagiano sul letto a gambe incrociate. Inizio a prendere diversi vestitini, uno nero a tubino ma a detta loro sembravo una suora ed era troppo classico quindi lo posai. Presi un altro stretto sotto al seno e scendeva a palloncino giallo e mi hanno detto che sembravo un canarino. Passai a uno rosso stretto fin sotto al sedere e mi hanno preso per prostituta, non ce la facevo più e si erano fatta anche le 18:45, dovevo muovermi. Haley si alzò dal letto e venne personalmente a fare una visitina al mio armadio...
"Wooooooooooooooooow metti questo"-disse all'improvviso prendendo dalla stampellina un vestito magenta stretto, senza gingilli, fin sopra le ginocchia e senza scollatura sul petto, sembrava sobrio ed elegante, lo presi e lo andai a provare. Mi guardai una volta allo specchio da sola e si, ero davvero bella con questo e poi uscì fuori per sapere il verdetto delle due donne.
"Ma sei stupenda con questo"-disse mia madre rimanendo a bocca aperta, avrei voluto fare lo stesso effetto su Justin.
"Assolutamente questo devi metterti"-ordinò Haley sorridendo a 32 denti. Avrei messo questo e ora mi mancava da decidere le scarpe e la borsa, mamma già stava svuotando la cabina fin quando non tornò da me con un paio di sandali aperti e con il laccetto alla caviglia di un colore rosa chiarissimo tendente quasi al bianco. Erano perfetti da mettere sotto questo vestito.
"Vieni su che ti asciugo i capelli e gli diamo una sistemata"-dice Haley facendomi sedere davanti lo specchio del mio bagno mentre mamma è andata non so dove.
"Vedrai che sarai perfetta e Justin cadrà ai tuoi piedi"-lo speravo, per la prima volta volevo sembrare carina e non mi ero vestita come ero solita fare ma ho cercato di rendermi presentabile.
"Se lo dici tu"-le rispondo e lei inizia a pettinarmi i capelli, poi prende il phon e inizia la sua magia. Mi guardo allo specchio e non faccio altro che sorridere, lui mi rende felice come nessuno mai.
"Cosa avete fatto oggi?"-vedo il labiale di Hales sullo specchio ma non capisco cosa dice.
"Cosa?"-urlo.
"Cosa avete fatto oggi?"-ora finalmente l'avevo sentita.
"Ci siamo baciati"-le dico continuando a sorridere come un'idiota.
"OMMIODIO Clers ma è bellissimo"-mi abbraccia portando il phon davanti, un altro gesto e me lo avrebbe dato in fronte.
"Si bellissimo"-ho quasi paura che i miei occhi prendano davvero forma di cuoricini. Ah l'amore. Haley finisce di asciugare i capelli, mi passa la piastra in modo eccellente e poi cambio il verso della frangia. Passiamo al trucco, ombretto sugl'occhi con le sfumature, phard rosa sulle guance, rossetto e mascara voluminoso, non mi piaceva tanto trucco ma Haley continuava a dire 'sei bellissima sei bellissima' e alla fine ha convinto anche me.
Torniamo in camera e mi metto le scarpe, ormai si erano fatte quasi le otto. 
"Ti ho portato due cose amore"-dice mamma entrando all'improvviso in camera, la guardo sorpresa e poi lei si avvicina mostrandomi le due cose portate per me. Una era una borsa color rosa pelle chiarissimo, chanel e l'altra cosa era una collana che accompagnava gli stessi colori del vestito, delle scarpe e della borsa. Erano fantastici.
"Ow mamma grazie"-la abbraccio forte.
Metto in borsa il telefono, le chiavi di casa, quelle della macchina, il portafoglio e delle mentine, non si sa mai. Rimango sola con Hales, mi guardo allo specchio e non riesco a capacitarmi di vedermi in questo modo, mi sentivo stranamente bene e non vedevo l'ora che arrivasse Justin. Continuavo a stirarmi il vestito con le mani e camminavo avanti e dietro facendo rumore col tacco.
"Calmati. Se continui così finisce che ti viene un infarto"-scherza Haley ma non c'era nulla di cui scherzare. Ero andata in panico, erano le 20:00 e Justin non mi aveva detto ancora niente, non sapevo cosa fare e non volevo nemmeno assilarlo, cercavo solo di essere calma.
"Dico sul serio Clers, calmati. Non farai in tempo ad arrivare viva in camera da letto"-dice seria e pochi secondi dopo scoppia a ridere. Cosa aveva da ridere non sapevo. Ora come ora il letto è l'ultima mia preoccupazione, volevo solo sapere cosa mi aspettava, mi fidavo di Justin ma morivo dalla curiosità. 
"Dove mi porterà?"-chiedevo ad Haley come se lei potesse sapere la risposta, povera lei cosa deve sopportare con me.
"Fossi in lui, guardandoti quanto sei perfetta stasera ti porterei subito in camera"-continuava a ridere e io sospiravo pregando Dio di farla tacere o di farle dire cose intelligenti almeno una volta nella vita.
"La smetti? Mi metti l'ansia così"-la fulmino con lo sguardo continuando a camminare nervosa per la mia stanza.
"Scusami ma stai facendo diventare ansiosa anche a me camminando come una pazza, tranquillizzati Clers, sul serio"-disse stranamente seria e così mi fermai e mi sedetti sulla sedia e aspettai. Controllai il telefono e non mi aveva mandato nessun messaggio. Stavo letteralmente in ansia, questo è come se fossi il mio primo appuntamento, forse il primo, il più importante anzi non forse ma lo è. L'idea che Justin mi porti fuori per il mio compleanno è una cosa che neanche nei miei sogni avevo immaginato. All'improvviso sento bussare alla porta, Haley si alza e va ad aprire mentre io aspetto di vedere chi è. E' mamma.
"Piccola Justin è arrivato"-bastarono quelle quattro parole per farmi scattare in piedi, afferrare la borsa dal letto e iniziare ad uscire dalla stanza. Justin è qui, io sto quasi per morire ed è venuto per portarmi in ospedale ahahah.
"Dica a Justin che ora scende"-mi precede Haley e così mamma riscende. 
"Allora vieni qui"-mi dice la mia amica e così faccio, vado da lei e mi appoggia le mani sulle spalle tipo come succede nei film.
"Devi stare calma Clers e non devi agitarti. E' Justin capisci? Lo hai aspettato per così tanto che non ci vorrebbe proprio che adesso tu muoia"-ridiamo insieme-"Sei bellissima stasera, più di quanto tu già non sia e te l'ho detto, fossi in Justin sul serio ti porterei subito in camera"-stavolta rido ancora di più, aww adoro la mia migliore amica.
"Grazie Hales"-l'abbraccio e poi insieme usciamo dalla mia stanza e iniziamo a scendere le scale, le stringo la mano mentre cerco di non cadere con i sandali, poi avendo un vestito aderente difficilmente posso cercare di camminare come faccio di solito. Infondo le scale vedo i miei genitori conversare allegramente con Justin che invece mi da le spalle, guardo Haley come a cercare conforto e lei sorride e ripenso alle parole dette prima, aveva ragione, dovevo stare calma altrimenti non mi sarei goduta la serata. 
"Finalmente"-dice mio padre guardandomi scendere le scale, volevo fare uno scherzo a Justin ma mio padre ovviamente doveva rovinare tutto. Justin si girò e non appena mi vide rimase stupito facendomi sorridere come un ebete, sembrava volesse dire qualcosa ma lingua gli si bloccava in gola e non riusciva a spiccicare A. Lui era perfetto, aveva delle scarpe interamente bianche, sembravano il nuovo modello vans, poi un pantalone scuro, una maglia bianca e una giacca di pelle arancione o marrone non so, ma era bellissimo, stupendamente bellissimo e io ne ero innamorata. Scesi e arrivai vicino lui, lo salutai con un bacio sulla guancia e lui mi sussurrò 'sei bellissima', le gabbie erano ufficialmente aperte nel mio stomaco.
"Ciao Justin"-disse Haley che era dietro di me, lui la salutò con un abbraccio e poi tornammo ai miei genitori.
"Bhe buona serata e state attenti"-dice mia madre e io la ringraziai con lo sguardo mentre mio padre sembrava un po' più serio.
"Andate piano e non tornate troppo tardi"-grazie papà. Ho 18 anni e sta ancora a dirmi a che ora devo tornare, bella figura ci faccio.
"Non si preoccupi"-gli rispose Justin e lo vidi così sicuro difronte a mio padre, una sicurezza che io non avevo nemmeno in 18 anni di vita nonostante fossi sua figlia. Non aveva timore di lui e mi piaceva, quasi tutti gli altri volevano solo compiacerlo invece lui no, era diverso dagl'altri ragazzi che conoscevo.
"Bene allora andate su"-disse papà per poi scoppiare a ridere, ci aprì la porta e davanti a me c'era la macchina di mio padre, la sua bambolina, quella che io non potevo nemmeno sfiorare. La Ferrari 458 Italia. 
"Papà ma ci lasci prendere il tuo amore?"-dissi quasi sconvolta. Quella macchina non potevamo prenderla ne io e nemmeno mia madre, l'aveva comprata perché è un appassionato di macchine e la usava solo in occasioni speciali, oppure quando usciva solo per i fatti suoi.
"Si ma la guiderà Justin non tu"-bhe questo mi sembra ovvio, io non sapevo dove saremmo andati e poi avrei paura a guidare quel bolide invece Justin sarebbe stato più che contento. E' proprio il caso di dirlo, i maschi e i loro gioccatoli.
"Grazie babbo"-lo abbracciai e poi tornai da Justin. Salendo in macchina feci attenzione a non inciampare, questa macchina poi è bassissima quindi mi sento come se mi sedessi a terra. Justin salì al posto del guidatore e mi guardò.
"Ti ho già detto che sei bellissima?"-domandò sorridendo.
"Che io ricordi no"-scherzai e lui si avvicinò mettendomi una mano dietro il collo attirandomi a lui dolcemente facendo combiaciare le sue labbra alle mie, mi sentivo alle stelle.
"Sei bellissima"-me lo ridisse e io sorrisi come un ebete.
"Anche tu sei bello"-confessai timidamente sentendo il mio corpo andare a fuoco. Justin sorrise e poi mise in moto la macchina, il ruggito che fece essa mi fece tornare al pianeta terra. Non capivo come gli uomini potessero essere attratti da macchine del genere, si erano belle ma spendere migliaia di dollari? Lo trovavo un esagerazione. Partimmo e Justin sfrecciò sull'asfalto allontanandoci dal quartiere dove vivevo. 
"Me lo dirai adesso dove mi porti?".
"No, fidati ti piacerà"-a fidarmi mi fidavo ma come si dice? La curiosità è donna ed io essendo tale in questo momento sto morendo di curiosità.
"Come ti trovi in albergo? E' abbastanza confortevole?"-non sapevo di che parlare, volevo fargli un sacco di domande su noi, nel caso esistesse un noi, volevo sapere cosa pensava e volevo saperlo alla svelta.
"Abbastanza, grazie"-risponde cambiando marcia e spingendo sull'acceleratore, mi sistemai sul sediolino e portai le mani sulle gambe giocando con l'orlo del vestito.
"Ti saresti trovato meglio a casa mia"-mormoro fissando la strada davanti a me. 
"Lo sai che non volevo dare fastidio ai tuoi, tuo padre è stato già così gentile da aiutarmi con l'albergo"-non proferisco parola ma con le labbra formo una linea dritta e rimango muta per l'intero tragitto. Per circa tre minuti sono rimasta a fissare Justin guidare. Era sicuro, deciso, gli occhi puntati sulla strada, la mano sinistra serrata sul volante, quella destra sul cambio di marcia e il suo corpo era completamente rilassato, io al suo contrario tremavo e continuavo a stropicciare il vestito, mi servirebbero delle pillole calmanti o i fiori di Bach altrimenti non sarei arrivata neanche a destinazione.
"Siamo quasi arrivati"-mi guardo intorno e noto che siamo più o meno nel centro di San Diego, come ci era arrivato da solo proprio non so ma avrei chiesto più tardi. Prendo la borsa e me la porto sul grembo, sono pronta o almeno credo, nono caspito non sono pronta affatto. Dove mi porterà? Agh questa curiosità mischiata all'ansia mi farà svenire, sento la mano di Justin posarsi sulla mia gamba e stringe, quando lo guardo lui sorride e capisco che l'ha fatto per farmi calmare, sicuramente avrà notato i miei comportamenti psicopatici.
Entriamo in un parcheggio privato, Justin si ferma in un posto libero in seconda fila, spegne e poi si rivolge a me.
"Curiosa?"- nooooooooo neanche un po'. Sorrido disperata e stringo i manici della borsa tra le dita.
"Aspetta"-dice e poi scende dall'auto, fa il giro e viene ad aprirmi la portiera da vero cavaliere.
"Mi permette?"-chiede porgendo la mano come un cavaliere cortese, io rido e gli do la mia mano che lui stringe nella sua, scendo e poi chiude dietro di me la portiera. 
"Grazie signorina"-mormora e mi viene da sorridere ancora una volta, lui fa uno di quei suoi sorrisi che ti smorza il cuore, ti catapulta su un'altro pianeta e poi ti ricatapulta sulla terra. Oh dannazione.
"Mi hai fatta sorridere più tu in cinque minuti che gli altri in diciotto anni"- confesso e lui si ferma davanti a me.
"Questo è solo l'inizio Clers"-si avvicina rallentando i battiti del mio cuore, porta una mano sul mio fianco attirandomi a lui e ritrovando la concentrazione mi avvicino fino a far incontrare le nostre labbra dando inizio a un gioco che tutti conoscevano. Ci stavamo baciando in modo poco appropriato in un parcheggio sotteraneo, figo. Ci separiamo contemporaneamente e lui si passa la lingua sulle labbra, o perché deve farlo? E' una distrazione e un invito a saltargli addosso.
"Sei una gran baciatrice Clear Brooks"-si complimenta e io rimango letteralmente sorpresa, nessuno mi aveva detto una cosa del genere e quindi vengo presa in contropiede.
"Omg! Grazie, suppongo"-dico timidamente, lui mi prende la mano e usciamo da quel parcheggio. 
Mano nella mano, proprio come i miei sogni.

To be continued...
Aye!
Volevo dirvi che mi hanno fatto un piacere inspiegabile quelle 6 recensioni al precedente capitolo, davvero, non credevo quindi grazie grazie e grazie! Scusatemi per eventuali errori in questo e spero che vi piaccia tanto come l'altro, se mi fate trovare altrettante recensioni potreste trovarmi morta HAHAHAHAHAH 
Va bene, mi dileguo.
Alla prossima bellezze.
C. 

Non so se si vedrà ma questo è il vestito di Clear: 

http://www.polyvore.com/senza_titolo_78/set?id=132210588

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Capitolo 9
*** Les Fleurs. ***


Le luci dei palazzi, dei ristoranti, dei bar e dei locali illuminavano il centro di San Diego. Io ero mano nella mano con Justin che camminava verso la destinazione sorpresa. 
"Dovrai spiegarmi come ci sei arrivato fin qui senza il mio aiuto e senza il navigatore"-mormoro e lui si gira verso di me sorridendo.
"Sono un ragazzo dalle mille sorprese"-si lo era, la sorpresa che mi ha fatto oggi gli era riuscita alla grande. Il fatto di vederlo lì all'aeroporto è stato come vedere un angelo cadere dal cielo, un sogno che credevo irrealizzabile e invece era lì, che mi scrutava con i suoi dolcissimi occhi caramellati. L'abbraccio che ci siamo dati è stato il migliore della mia vita, il fatto di poterlo toccare, di stringerlo, di sentire il suo profumo era come se mi trovassi in paradiso e per giunta il suo ed il mio cuore battevano all'impazzata, lo desideravamo così tanto, così a lungo che ci siamo lasciati andare alle nostre emozioni.
Sapevo che nel momento in cui lui sarebbe risalito su quell'aereo il mio cuore si sarebbe distrutto in mille pezzi, sarei ritornata alla mia solita vita e lui alla sua, avremmo riusato quelle e-mail e avremmo continuato a sperare in un secondo incontro. Sarebbe bellissimo se l'accademia di fotografia a Los Angeles mi accettasse, potrei vivere nella sua stessa città, potremmo vederci tutti i giorni, stare insieme sempre e tutti i pianti, le lacrime e le speranze non saranno stati vani. 
"Entriamo"-Justin mi riportò sulla terra e quando alzai il capo lessi l'insegna del ristorante 'Les Fleurs', accidenti un ristorante francese. Era uno dei migliori qui a San Diego ed ancora non avevo capito il significato del nome, I Fiori, bho.
"Non lo avrai fatto davvero?"-gli chiesi e lui invece allungò il braccio per farmi entrare prima. Non ero mai stata in questo ristorante ma ne parlavano benissimo. Dentro era tutto molto bello, classico e in perfetto stile francese. 
"Buonasera"-disse un uomo sulla 50ina alla nostra desta, aveva uno smoking nero con tanto di papillon, ci sorrise e lo salutammo a nostra volta. 
"Bieber"-mormorò Justin mentre io continuavo a guardarmi intorno. Il ristorante non era affollatissimo ma c'era comunque una bellissima atmosfera.
"Si, seguitemi"-Justin afferrò la mia mano e sorridendo seguimmo il signore che ci portò su per le scale, arrivammo al secondo piano, lo attraversammo e uscimmo sulla terrazza che aveva la ringhiera nera adornata con tanto di fiori. Al centro c'era un tavolo con una tovaglia bianca, le sedie color oro, le candele bianche accese e come centro tavola c'era una stupenda e deliziosa composizione di peonie, i miei fiori preferiti.
"Prego"-il cameriere era dietro di me che mi teneva la sedia, lo ringraziai e poi mi accomodai e lo stesso fece Justin. Era stato di una dolcezza infinita, aveva prenotato una cena al ristorante più costoso di San Diego, tutto questo per me.
"Ti piace?"-la speranza di non avermi delusa si leggeva sulle sue labbra perfettamente scolpite, mi veniva quasi da piangere per quanto ero felice in quel momento.
"E' perfetto"-gli presi la mano nella mia e gli sorrisi.
"Come te"-ecco, come non detto. Sapeva sempre come farmi sciogliere, il cuore mi batteva fortissimo e tremavo, come succedeva spesso.
"Non avresti dovuto però"-lo ammonì. Era tutto perfetto ma non c'era bisogno di questo, mi bastava avere lui che non era poco.
"Volevo, ti meriti questo ed altro"-sorrise e gli risposi anche io con un sorriso. Il cameriere ci portò il menù, passò il menù dei vini a Justin che scelse un vino rosso di cui il nome non mi era famoso, sapevo solo che era del 2008 ed era francese.
Mentre leggevo il menù mi fermai a guardarlo, a delineare i suoi movimenti, il suo sguardo era puntato sulla carta ed era bellissimo guardarlo, uno spettacolo unico. Ero nel ristorante, forse più bello di San Diego, con il ragazzo che amo per il mio compleanno e lui forse non sa ancora quanto conti per me, quanto gli sia grata per tutto quello che ha fatto e fa per me. Questa sorpresa aggiunta a quella di stamattina mi hanno fatto capire l'importanza di avere Justin nella mia vita. Era meraviglioso.
"Cosa prendete?"-a farmi tornare sulla terra era stato un giovane cameriere che portava un blocchetto in mano ed una penna nera tra le dita. Ordinò per primo Justin ed io presi la pasta a basa di frutti di mare, era il mio piatto preferito, amavo le cose a base di mare.
"Me lo dirai come hai fatto ad arrivare qui senza il mio prezioso aiuto?"-gli chiesi di nuovo e lui sorrise arrendendosi, tutti si arrendono a me, risi.
"Nel pomeriggio mi sono visto con tuo padre che mi ha fatto vedere la strada da casa tua al ristorante, contenta?"-ecco, ora si spiegava tutto e ora si spiega anche la telefonata di ieri quando lo andai a trovare in ufficio, stava parlando con lui e quindi Justin sapeva che ero andata da lui, mi avevano mentito.
"Sapevi che ero stata da mio padre vero? Intendo prima che fossi io a dirtelo"-lui annuì.
"Avete messo su proprio una sceneggiata, non ho avuto il minimo sospetto"-sul serio non avrei mai creduto a una cosa del genere, il comportamento di Justin mi aveva lasciata sorpresa ma non pensavo che si sarebbe presentato qui e riguardo i miei genitori bho, sono sempre stati strani.
"Era quello lo scopo, sorprenderti"-mi fissò attraverso la luce delle candele, il fuoco era riflesso nelle sue pupille e potevo guardarlo meglio, non era bellissimo, di più.
"Ci siete riusciti"-presi il bicchiere e sorseggiai il vino, avevo bisogno di bagnarmi le labbra.
"Ecco a voi"-il cameriere di prima portò le nostre ordinazioni. 
Iniziammo a mangiare parlando del più e del meno, commentavamo il cibo e scherzavamo come due semplici amici. Possibile che mi incantavo solo a guardarlo mangiare o bere? Sono così fuori di testa?
Finì di mangiare la mia pasta e Justin le sue lasagne, poi il cameriere ci consigliò di ordinare le ostriche perché si abbinavano perfettamente al tipo di vino che avevamo scelto.
"E' una splendida serata, non credi?"-gli domandai guardandomi intorno, c'erano i soliti palazzi alti di San Diego e si sentivano i rumori e gli schiamazzi provenienti dalla strada, probabilmente ma anche stranamente era anche questo che rendeva l'atmosfera adorabile.
"Si, lo è"-mi alzai dalla sedia e mi avvicinai alla ringhiera, non eravamo troppo in alto, diciamo che eravamo a una giusta altezza. Justin mi cinse la schiena con le sue braccia, portò le mani sulla ringhiera davanti a me, poggiò il suo petto contro la mia schiena e la testa vicino la mia toccandomi quasi la spalla, era caldo e aveva un profumo buonissimo.
"Che profumo è?"-gli chiesi girando di poco la testa verso la sua.
"Terre D'Hermes"-era davvero buono, forse a Natale con la scusa di comprarlo a mio padre potevo usarlo io come a ricordarmi di lui, questo sempre se l'accademia non mi accettasse, se lo facesse non avrei bisogno della scusa ma avrei lui.
"E' buono, mi piace"-bofonchio mentre guardo davanti a me.
Justin mi diede un bacio sul collo, poi un altro e un altro ancora.
"Anche tu hai un buon profumo"-mormorò tra un bacio e l'altro, Dio perché sono così debole? In queste ultime ore mi ero proprio lasciata travolgere dalle emozioni, avrei potuto fare qualsiasi cosa se me lo avesse chiesto, ma lo avrei fatto con tutto il cuore, con tutta l'anima.
"Miss Dior"-mormoro muovendo la testa facendo muovere il collo porgendogli più pelle da baciare. I suoi baci erano caldi, labbra morbide che toccavano la mia calda, quasi infuocata pelle, era il mio nettare. Portò le dita sotto il mio mento e mi fece voltare il capo, praticamente mi girai completamente trovandomi tra il suo corpo e la ringhiera della terrazza, i suoi occhi viaggiarono dall'alto al basso, io invece rimasi ferma sul suo viso. Portai una mano sul suo collo e lo avvicinai facendo combaciare le nostre labbra. Ci baciavamo appassionatamente, Justin fece scivolare la lingua dentro la mia bocca cominciando a giocare con la mia, portò le mani dietro la mia schiena stringendomi a lui mentre io avevo le braccia dietro il suo collo e muovevo la testa dandogli più spazio per approfondire quel delizioso momento.
Le mie labbra rincorrevano le sue, ci scambiavamo effusioni fin quando non sentimmo tossire qualcuno dietro di noi, Justin lasciò le mie labbra ma prima di lasciarglielo fare mordicchiai il suo labbro inferiore e questo lo fece sorridere. Guardammo il cameriere e io abbassai la testa timidamente pensando a come ci aveva trovati il ragazzo, Justin lo ringraziò e poi tornò con lo sguardo su di me. Respiro pesante entrambi, occhi su occhi e labbra socchiuse, sembrava una scena da film.
Justin mi stampò un bacio sulle labbra e poi tornammo al tavolo dove iniziammo a mangiare quelle deliziose ostriche che scendevano perfettamente attraverso la gola.
Vidi Justin deglutire qualche volta mentre guardava come mi portavo l'ostrica alla bocca, l'idea di essere anche solo il 10% seducente per lui era una cosa wow ma andiamo, chi potrebbe trovarmi mai seducente? Neanche un gatto.
"Smettila di mangiare così"-mi ammonì lui e deglutendo lo guardai sorpresa.
"Come sto mangiando?"-domandai non capendo la sua frase.
"Forse non hai idea di che potere hai su di me ma stai mangiando in un modo sexy, forse fin troppo, quindi smettila"-io potere su di lui? Sexy? Quasi mi venne un colpo e smisi di mangiare, non volevo che gli venisse qualcosa.
"Scusa"-mormorai sentendomi quasi in colpa. Quando mai un ragazzo mi aveva detto una cosa del genere? Un ragazzo come Justin per giunta. Non pensavo che qualcuno potesse trovarmi attraente, si, mi definivano una bella ragazza ma chi ci aveva mai creduto? Non a caso rispondevo 'si come no, bella battuta', ma ora detto da Justin aveva avuto tutt'altro significato.
"Non scusarti, non è mica colpa tua se sei così bella"-non potetti trattenermi e scoppiai in una risata catartica, mi tenevo la pancia con le mani e buttai indietro la testa guardando con le lacrime agl'occhi il cielo stellato.
"Che cosa ho detto per suscitare questa reazione?"-mi guardava sorridendo. Gnaw il mio amore.
"In tre minuti hai detto che sono bella e hai ammesso che sono sexy, sai una ragazza come me non è abituata a questo"-spiegai giocherallando con la forchetta.
"Perché una come te com'è? Non dirmi che sei brutta o cose così altrimenti ti butto da questa terrazza"-ok, addio mamma, papà, David, Haley, Nathan e tutto il resto del mondo.
"Bhe come me, insomma guardami. Sai come la penso, quindi chiudiamola qui."-finì la frase smettendo di giocare con le posate.
"Non mi credi? Credimi se ti dico che sei bellissima, mi fai rimanere male se non lo fai"-ad essere convincente lo era, avrei potuto davvero credergli, infondo per quale assurdo motivo avrebbe dovuto e voluto baciarmi oggi? 
"Ti credo"-aggiunsi infine con un sorriso. 
Finimmo di mangiare le ostriche e per ultimo il cameriere ci portò una macedonia di frutta e come accompagnamento sul piattino aveva messo due macarons, aww adoravo questi dolcetti.
Finimmo di cenare, Justin era uscito un attimo e avevo così preso il momento per poter controllare il mio telefono, trovai un messaggio di Haley "Come sta andando la cena romantica?" ovviamente lei sapeva della cena, probabilmente lo avrà anche aiutato come il resto della mia famiglia.
La rispondo "Alla grande Hales, penso che tra poco ce ne andiamo", premetti invio e aspettai la risposta che ben presto arrivò, "Beeene, non sai dove ti porterà?" penso a casa o che ne so, sapevo benissimo dove andava a parare Haley, pensava mi portasse nella sua camera d'albergo, il 99,9% di me lo sperava ma non credo, per quel poco che lo conosco non credo che mi porti subito a letto.
La rispondo "Non so ahaha". Justin ritorna con un sorrisono sulla faccia, mi porge la mano facendomi alzare.
"Andiamo"-continua a sorridere. E se davvero mi portasse al suo albergo? Sarei pronta? Nono è una cosa impossibile.
Prendo la borsa e poi usciamo dal ristorante, torniamo al parcheggio sotteraneo e entriamo in macchina, nessun graffio per fortuna, chi lo avrebbe sentito poi quel vecchio urlare per la sua piccola. 
Justin mette in moto, fa retromarcia e poi usciamo da lì imboccandoci nel traffico di San Diego.
"Dove mi porti?"-chiesi ma lui rise, sono così buffa?
"Ancora non hai imparato? Non te lo dirò"-stavo iniziando ad odiarlo. Sbuffai e continuai a farlo fin quando dopo 20 minuti buoni ci fermammo. Mi aveva portato al mare? Di sera? Voleva uccidermi e darmi in pasto ai pesci?
"Come mai al mare?"-domandai mentre mi slacciavo la cintura.
"E' diventato un posto magico per noi, no?"-e capì che si riferiva al bacio di stamattina, si era diventato sul serio magico.
"Si"-uscimmo dall'auto, lasciai la borsa dentro e mi incamminai con Justin verso la sabbia. Tolsi i sandali prendendoli tra le dita, Justin tolse le sue di scarpe e poi camminammo sulla sabbia fresca di quella notte del 17 Luglio. Mano nella mano ci avvicinavamo all'acqua, questa volta non mi sarei fatta buttare rovinandomi così il vestito.
"Ci vorrebbe proprio un bagno eh?"-nono neanche morta.
"Non ci pensare proprio, questa volta non mi farò buttare come stamattina"-gli feci con il dito 'no' ridendo e intanto indietreggiavo lentamente.
"Perché scappi?"-lui camminava verso di me mentre io mi allontanavo.
"Perché so cosa vuoi fare Justin"-lui sorrise beffardo e si passò la lingua sulle labbra. Dannazione non distrarmi.
"Dovresti correre piccola"-non me lo feci ripetere due volte che lasciai cadere i sandali e iniziai a correre per la spiaggia ridendo e urlando mentre Justin era dietro di me, feci il giro ritornando al posto di prima e intanto cercavo di alzarmi di più la gonna, il tubino non era proprio adatto alla corsa. Continuavo a correre e a urlare come una bambina mentre il fiato cominciava a mancarmi.
"Justin smettila"-urlai continuando a correre ma lui non sentiva ragioni fin quando stessa io non rallentai e lui mi venne da dietro prendendomi in braccio a mò di principessa facendomi lanciare un urlo di sorpresa.
"Dovresti stare buona"-stringeva la presa attorno al bacino.
"Nessuno mi ha mai tenuto a bada Bieber"-gli feccio la linguaccia e rido.
"Vedremo Brooks e ritira la lingua"-subito mi feci seria e poi notai che ero ancora in braccio a lui.
"Mi metti giù?"-chiesi dolcemente e così mi mise a terra, ne approfittai per spingerlo e farlo cadere sulla sabbia.
"Ora siamo pari"-dissi ridendo mentre lo vedevo disteso a terra cercando di ripulirsi le mani che grondavano di sabbia.
"Ok siamo pari ora dammi la mano ed aiutami ad alzarmi"-gli porsi la mano ma come una fessa c'ero cascata, accidenti. Mi ritrovai sopra di lui, praticamente gambe in mezzo alle sue, bacini contro bacini, petto contro petto e il fiato corto.
"Stronzo"-gli dissi a un millimetro dalla bocca.
Lui non disse nulla in compenso mi guardava e portò una mano dietro la mia schiena. Presi l'iniziativa e lo baciai, mi avventai praticamente sulle sue labbra come se mi trovassi sul deserto e lui fosse l'unica fonte d'acqua, o meglio le sue labbra fossero l'unica fonte d'acqua.
Gli toccai le guance, lo accarezzai mentre baciavo le sue labbra, mi staccavo di volta in volta e poi con la punta delle dita gli toccavo dolcemente le labbra che dopo il bacio erano leggermente un po' più gonfie e rosee. Mi lasciava fare, forse gli piaceva il fatto che prendessi io l'iniziativa e così ripresi a baciarlo, dischiusi le labbra facendo incontrare le lingue dando vita a una danza tradizionale che tutti gli uomini e le donne conoscevano. Justin portò la mano libera nei miei capelli, comondava i movimenti della mia testa e poi si girò facendo capovolgere le posizioni, ora era lui sopra di me.
Non ci staccammo mai, la mia mano dietro il suo collo tenendogli il capo fermo e la sua che si trovava sul mio fianco mentre mi lasciava baci ingenui sulla guancia e sul collo poi ritornava a guardarmi dritto negl'occhi. Eravamo in quella situazione in cui pensi 'cavolo sta per succedere' ma Justin non sembrava volersi spingere oltre, sarà per il fatto che forse ci siamo incontrati ore fa o forse perché eravamo su una spiaggia, schiacciati contro la sabbia. Qualsiasi motivo abbia lo ringraziai mentalmente, non sapevo ancora se ero pronta a perdere la mia virtù stasera.
Justin si alzò da me e poi mi tese la mano per farmi alzare. 
"Sono l'una e mezza"-disse guardando l'ora sul suo orologio da polso, forse è meglio tornare a casa.
"Sarà meglio andare"-mormorai andando a prendere i sandali che si trovavano a qualche metro di distanza da noi, Justin afferrò le sue scarpe e poi tornammo alla macchina. Ci mettemmo entrambi le scarpe e poi Justin partì lasciando la strada della spiaggia guidando sulla via di casa. Il tragitto in macchina fu in completo silenzio, forse la situazione in cui ci siamo ritrovati prima aveva zittito i nostri pensieri ma infondo non avevamo fatto niente di male, ci siamo solo baciati. 
Arrivammo davanti casa, aprì il garage e Justin entrò lasciando in modo perfetto la Ferrari di papà, uscimmo dal garage e ci trovammo davanti la porta di casa.
"E tu ora come torni in albergo?"-chiesi.
"Andrò a piedi, non è molto lontano da qui. Dieci minuti a piedi e sono arrivato, avrò tempo per pensare"-pensare a cosa? Ugh dannata curiosità.
"Puoi dormire anche qui"-ritornai di nuovo sull'argomento, lui sorrise.
"E rischiare di essere stuprato da te?"-ridemmo.
"Forse saresti tu a stuprare me"-lui abbozzò un sorriso e storse le labbra.
"Può essere"-gli diedi una pacca sulla spalla. Prima che se ne andasse ci scambiammo un ultimo bacio e poi io entrai a casa.
Mi appoggiai alla porta ancora incredula su quanto accaduto, tutta la serata era stata una sorpresa e non potevo desiderare compleanno migliore di questo.
Salì fino in camera mia, tolsi i sandali, mi cambiai mettendomi il pigiama, mi struccai e poi legai i capelli in una coda. Mi misi a letto e decisi di mandare un e-mail a Justin.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 18 Luglio 2014 02:20
Oggetto: Salvo?

Sei arrivato? Io ora sono a letto, sento un tantino freddo x.x
Xx C.

_________________________________________
Chiusi la casella della posta e notai un messaggio di Haley...
"Non fate cose sconce ahahah", la risposi "Ahaha l'occasione si era creata ma ci siamo tirati indietro". Non mancò molto alla sua risposta "In che senso tirati indietro? E dove? Quando? E perché?". Risposi: "Dopo il ristorante siamo andati sulla spiaggia, giocando l'ho buttato a terra e lui di conseguenza mi ha fatto cadere addosso a lui. Abbiamo cominciato a baciarci ma è come se lui si fosse tirato indietro, insomma io non ne capisco tanto ma riesco a capire più o meno se qualcuno si vuole spingere un po' oltre e questo Justin non ha provato a farlo. Bho". Il telefono vibra e non era Haley ma Justin con una e-mail.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 18 Luglio 2014 02:30
Oggetto: Vecchie maniere.

Sono arrivato sano e salvo, io ora mi sono messo a letto. Siamo ritornati alle vecchie maniere eh? AHAHAHAHA
Xx J.

_________________________________________
Lo risposi subito.
Da: Clear Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 18 Luglio 2014 02:35
Oggetto: Vecchie maniere Pt. 2

Si hauhauahuaahua
Ora dormo, notte e a domani :*
Love u C.

_________________________________________
Non sapevo cosa avremmo fatto domani o se ci saremmo incontrati ma lo avevo dato per scontato dato che era l'ultimo giorno in cui saremo potuti stare insieme prima della sua partenza.
Mi rispose alla svelta.
Da: Justin Drew Bieber
A: Clear Brooks
Data: 18 Luglio 2014 02:38
Oggetto: 'Notte!

Buonanotte piccola :*
A demain <3
Love u too J.

_________________________________________
Rimasi con un sorriso da idiota stampato sulle labbra fin quando Haley non mi rispose: "Mmm strano, forse è davvero gay", risi, no potevo affermare per certo che non era omosessuale.
Le risposi: "Non è gay, te lo posso confermare hahaha! Notte scema <3", non aspettai oltre la sua risposta e crollai nei sogni più profondi.

To be continued...

 
Holaaaaaaaaaaaaa
Buonasera, stavolta non tardo con l'aggiornamento eheheh amatemi!
Grazie per le recensioni al precedente capitolo e spero vi piaccia anche questo, fatemelo sapere se vi va, un beso! Perdonatemi sempre per eventuali errori.
Alla prossima, C.

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Capitolo 10
*** Rose. ***


E se fosse stato tutto un sogno? E se mi fossi immaginata tutto? La prima cosa che feci una volta aperti gli occhi è stato controllare il telefono, no, non era stato un sogno. Justin era qui e avevamo passato il mio compleanno insieme. Erano quasi le otto e mi ero svegliata stranamente presto, forse le farfalle nel mio stomaco si erano svegliate di prima mattina e ora non vedevano l'ora di vedere Justin, e anche io. Dopo la serata trascorsa volevo rivederlo, volevo poter passare ogni minuto con lui, godermi ogni singolo momento e non lasciarlo mai andare. Stanotte quando eravamo sulla spiaggia e c'è stato quel momento stranamente imbarazzante ma intenso mi è sembrato quasi che Justin stesse cercando di allontanarsi, come se non mi volesse ma sono ridicola vero? Un'ora prima mi aveva definita bella e attraente e poi mi evita? Perché mai dovrebbe farlo? Già, perché? Nella mia testa si accende una lampadina, magari potrei fargli una sorpresa e presentarmi da lui. Spero che lo apprezzi tanto quanto io sono contenta di farlo. Mi alzo dal letto e vado in bagno a farmi una doccia, fredda per poter placare i miei bollenti spiriti e rilassante per cercare di calmare il trambusto nel mio stomaco. Dopo circa dieci minuti esco dalla doccia e inizio ad asciugarmi, uso la crema al cocco e poi indosso l'intimo, un completino bianco di pizzo La Perla, uno dei pochi completi intimi che ho comprato lì, costano un occhio della testa le cose. Esco dal bagno e mi dirigo verso la cabina armadio, decido di indossare una gonna con un fumetto disegnato sopra, una camicia bianca legata con un nodo sopra l'ombellico e le converse bianche ai piedi, ero sobria e poi oggi credo che farà caldo qui a San Diego, un caldo quasi afoso. Lego i capelli in una coda alta, mi trucco appena appena, poi metto nella borsetta rossa il telefono, le chiavi di casa e poi esco dalla mia stanza.
In cucina ci trovo solo mia madre che si prepara una tazza di caffé
"Buongiorno"-mormora appena mi vede e io la saluto con la mano cercando le chiavi della macchina.
"Dove vai a quest'ora?"-chiede.
"Vado da Justin"-le rispondo andando vicino a lei. 
"Ow e quando torni?"-domanda mentre sorseggia il suo caffé.
"Bho, stasera o anche domani"-rido e lei mi lancia un'occhiata sbalordita, ma andiamo davvero credeva che avrei potuto passare la notte fuori casa? Per giunta con Justin? Capisco che i genitori pensino che i figli siano belli ma loro esagerano con me, rido.
"Fai la brava mi raccomando"-le faccio il segno dell'ok e poi esco dalla porta della cucina per andare in garage. 
Esco con la macchina e mi metto in strada sulla via per l'albergo di Justin. Spero non sia ancora uscito, sono le nove, forse vorrà venirmi a prendere o che so, sarà uscito per una corsa o una passeggiata, insomma speravo tanto di trovarlo in camera.
Oggi sarebbe stato l'ultimo giorno intero che avremmo passato insieme, volevo fargli vedere un po' la mia città, il parco dove ho passato gran parte della mia infanzia e poi volevo portarlo in un posto che per me è un po' speciale, spero che ciò possa aiutarlo a capire come sono anche se credo che lui già lo sappia ma una conferma non guasta mai.
Arrivo verso le nove e venti davanti al suo albergo, parcheggio l'auto e poi mi avvio dentro. Non era di certo un albergo a cinque stelle ma la sua bella figura la faceva lo stesso, appena entro il signore della reception inizia a sorridere.
"Buongiorno, come posso aiutarla?"-era un uomo con i capelli brizzolati, lo smoking perfettamente curato e poi emanava un buon profumo.
"Ehm si, vorrei sapere il numero della camera del signor Bieber"-mentre parlo quasi mi sudano le mani, sono un po' nervosa all'idea di fargli una sorpresa, non che sia proprio una sorpresa però spero gli faccia piacere vedermi di prima mattina.
"Si, camera 117 nono piano"-deglutisco quando dice 'nono piano', perché non ha preso una camera al primo piano? O al secondo.
Ringrazio il gentile signore e vado a prendere l'ascensore, premo il pulsante 9 e aspetto di salire. Quando arrivo l'ascensore fa un rumore di avvertenza, mi guardo in giro e una volta trovata la camera di Justin inizio a respirare pesantemente. Busso alla porta, aspetto qualche secondo e sento mormorare un 'chi è' da Justin, spero rimango sorpreso nel vedermi.
Quella che rimane sorpresa e certamente non in negativo ero io. Mi apre la porta un Justin a torso nudo con i jeans e cavolo se si intravede quella V perfettamente disegnata. Mi veniva da piangere per la disperazione di avere davanti ai miei occhi questo dio greco scolpito da Michelangelo.
"C-che ci fai qui?"-domanda Justin e io rimango ancora ferma a guardarlo e deglutisco un paio di volte, dannazione.
"Sorpreeeesa"-dico un po' versione clown sentendomi le lettere morire dentro la gola. Accidenti, copriti Bieber.
"Ora sono seria. Volevo farti una sorpresa e così sono venuta per poterti in giro ma se vuoi posso andare via, oppure posso lanciarmi da questo nono piano ma contando il fatto che soffro l'altezza si potrebbe assistere a una scena pietosa e questo si aggiungerebbe alla lista '100 motivo per morire'. In sostanz-"- praticamente non finì di parlare che vengono fermata con un bacio, come in un film. Justin si era tirato avanti e mi aveva dato un bacio, un bacio niente male per essere un bacio del buongiorno.
"In sostanza parli troppo"-concluse la mia frase quando si staccò lentamente da me.
"Si, lo penso anche io"-bofonchio sentendomi andare a fuoco. Mi prende una mano e mi tira all'interno della sua camera. Era una camera arredata in modo classico, era un albergo conosciuto per la sua tradizione, sembrava tanto di trovarsi in quelle camere principesche. Mi guardai un po' intorno e notai il trolley di Justin, i vestiti di ieri piegati sulla poltrona e ora lui si stava mettendo una maglia nera a giromaniche.
"Aspettami, vado ad asciugare i capelli"-disse lui facendomi segno con la mano ma io invece avevo già parlato, forse ha ragione, parlo troppo.
"Te li posso asciugare io"-non gli avevo rivolto una domanda, desideravo davvero tanto asciugargli i capelli. Lo so, è una cosa ridicola ma in situazioni come questa ti piace approfittare di ogni singolo momento e inoltre i capelli di Justin erano belli da toccare.
Justin si mise a ridere e mi sentii una cretina, quale ragazza sana di mente gli va a chiedere una cosa del genere? Solo io.
"Per me va bene"-mi spuntò un sorriso così lo seguì in bagno. Quel bagno era una camera di vapore, non si vedeva niente e lo specchio era appanato così con un asciugamano lo pulì cercando di risolvere almeno un po' le cose.
"Solo tu puoi lavarti con l'acqua calda e creare questo casino"-gli dico mentre mi passa l'asciuga capelli.
"Tu con cosa ti lavi? Acqua fredda?"-aveva fatto quella domanda come se stesse dicendo la cosa più brutta del mondo ma in realtà è così, mi lavo con l'acqua fredda. Non gelida ma neanche calda, una via di mezzo diciamo. Ovviamente solo in estate, in inverno quasi mi lesionavo con l'acqua calda.
"Si"-mormoro attacando la presa e feci sedere Justin dato che sono più bassa di lui. Ora lo avevo difronte allo specchio e io dietro che prendevo in mano le redini della situazione.
"Tu sei pazza, ti va in tilt il cervello. Ora capisco perché sei così"-rise guardandomi attraverso lo specchio e risi anche io. Accesi l'asciuga capelli e iniziai il lavoro. Toccavo i capelli di Justin, li frizionavo e massaggiavo la sua testa mentre l'aria calda sgorgava dall'apparecchio.
Era una cosa divina poter toccare i suoi capelli e vedere quell'espressione dolce sul suo viso. Una volta finito ne venne fuori che gli avevo fatto i capelli a pazzo, risi.
"Sembro uscito fuori di testa"-se li toccava e provava ad aggiustare ma con scarsi risultati, io intanto ridevo come una matta vicino la porta.
"Ma tu sei pazzo"-mormorai beccandomi un'occhiata da lui.
"Dai, sembri uno che ha appena finito di fare sesso"-non credevo sul serio di averlo detto ma invece lo avevo fatto. Non sapevo nemmeno come fossero i capelli dopo aver fatto sesso, ne avevo solo sentito parlare e letto in qualche libro ma me li ero immaginati sempre come li teneva adesso lui. Justin mi guardò con uno sguardo come ad invitarmi a provare ma io arrossì e abbassai il capo.
"Credimi, i miei capelli non sono così dopo aver fatto sesso"-eh bhè lui certamente lo sapeva, tante di quelle volte in cui l'ha fatto. Mi sentivo un'idiota solo al parlarne, lui aveva le sue esperienze io invece non potevo vantarmi di niente, non che il sesso fosse una cosa di cui vantarsene ma a volte mi sentivo una bambina vicino alle mie compagne che invece si dilettavano a raccontare i loro amplessi amorosi. Avevo comunque diciotto anni e non avevo mai avuto l'occasione di trovarmi con un ragazzo sotto le lenzuola, le ragazze di adesso a 15 anni la danno come se la vendessero, non mi sorprendo più di niente. Io sono stata sempre felice di essere come sono e non me ne vergogno, lo farò solo quando troverò il ragazzo giusto e sono sicura di amarlo. Forse Justin, era quello giusto.
"Non mi interessa di come sono realmente"-mormorai acida e lui lo notò ma lo stesso non disse niente, si limitò solo ad annuire.

Dopo che Justin si era infilato le scarpe, aveva preso le sue cose eravamo usciti dall'albergo e ora eravamo in macchina.
"Dovresti farla urlare questa macchina"-mormorò Justin mentre guardava fuori dal finestrino.
"Guido come di regola, non andrò fuori i limiti solo per tastare la sua potenza"-continuai a guidare stando calma e tranquilla. 
"Dicevo soltanto, ma che hai?"-disse lui girandosi verso di me, girai la testa solo per un secondo e vidi un espressione corrucciata.
"Nulla, cosa dovrei avere?"-tenevo lo sguardo dritto sulla strada. Non ero così perché avevamo parlato di quel 'fatto' ma stavo così perché diminuiva il tempo, diminuivano le ore e i minuti e sono un tipo di persona che quando guarda la fine delle cose invece di godermele tendo ad allontanarle solo per non schiantarmi contro il muro, ma contro quel muro alla fine mi ci sarei schiantata lo stesso. Che lo volessi o meno. 

Io e Justin avevamo fatto dei giri per San Diego, lo avevo portato al museo più grande della città, poi eravamo andati a prendere un gelato e gli avevo fatto fare qualche altro giro e all'ora di pranzo ci eravamo ingozzati di caramelle gommose e patatine, il pranzo dei bambini. 
"Dove mi porti adesso?"-domandò lui sorseggiando la coca-cola dalla sua lattina.
Adesso lo avrei portato al parco.
"Vieni, è vicinissimo"-lo presi per mano e lo trascinai con me verso il cancello argenteo del parco. Entrammo all'interno del parco, non era uno di quei tipici parchi aperti, era recintato, aveva delle giostre, un sacco di panchine e alberi e poi c'era un chioschetto proprio al centro dove quando ero piccola papà mi comprava lo zucchero filato. Venivo sempre qui da bambina, papà dopo il lavoro veniva a prendermi dall'asilo e mi ci portava sempre. A volte venivo con mamma, altre invece mi accompagnava David, poi quando nessuno ha avuto più il tempo ci sono venuta da sola diventando la mia fortezza, ho dato il mio nome anche ad un albero, la mia mente svitata.
"Un parco, si vede che sei proprio una bambina"-scherzò ma io non ci diedi peso, lo sapevo che scherzava mentre altre persone invece lo usavano per offendermi, ma a chi importa se ho 18 anni e invece ne dimostro 6? Non a caso la mia canzone preferita è Forever Young.
"Dai viiieni, ti faccio vedere una cosa"-lo presi per il braccio e camminammo fino ad arrivare vicino a un grosso albero con i rami molto lunghi, aveva una piccola sporgenza in basso e le sue foglie coprivano gran parte del prato, era un rifugio quando il sole scottava e poi vederlo in inverno era bellissimo, aveva tutto un suo fascino. 
"Justin lui è il mio albero, Clear"-lo presento, se gli alberi potessero parlare sono sicura che il mio albero gli direbbe un bel po' di cose.
"Noooo hai dato il tuo nome a un albero"-come non detto iniziò a ridere e io invece lo guardavo male, nessuno può offendere il mio albero.
"Ok scusa scusa ma davvero, è ridicolo"-non è più ridicolo dei ragazzi che danno dei nomi al loro sesso maschile, quello sì che è ridicolo.
"Scommetto che sei uno di quei tipi che danno un nome al loro sesso e poi dicono a me ridicola per aver dato il mio nome a un albero. Ci sono cresciuta qui e se guardi qui- gli indico un punto- ci sono una CR e una DT, le iniziali del mio nome e di quello di mio fratello"- Justin a quel punto si zittisce e mi guarda da cane bastonato, forse l'ho colpito e affondato.
"Mi spiace, non pensavo fosse importante"-e invece lo era. Forse non sono la ragazza più normale sulla terra ma andiamo a chi è che piace la normalità? La normalità è noia, a volte bisogna uscire un po' dagli schemi per scoprire davvero chi si è realmente, forse non l'ho capito dando un nome ad un albero, ma l'esperienze mi hanno fatto capire chi sono e anche se al 0.5%, mi piaccio, almeno non sono come tutte le altre. 
"Fa niente, dai siediti"-gli indico un posto accanto a me, lui si siede e poi prende un piccolo ramo e inizia a giocarci.
"Perché CR?"-una cosa che non gli avevo mai detto era il mio secondo nome, non perché non ne andassi fiera ma perché non me la sentivo di dirglielo e poi uno poi alla fine ci si abitua, me ne ero completamente dimenticata.
"Rose"-mormorai guardando l'erba. 
"Il tuo secondo nome è Rose?"-annui.
"Come mai nell'e-mail non appariva?"-chiese, mm bella domanda.
"Ho messo l'opzione di mettere solo Clear Brooks"-spiegai. Justin per un momento rimase in silenzio.
"Perché non me l'hai mai detto? Ti vergognavi?"
"No, non mi vergognavo ma che ne so, tu non me l'hai mai chiesto e io non ho sentito il bisogno di parlartene e poi col tempo non ci ho dato più peso"-deglutì un paio di volte e portai lo sguardo altrove.
"Te lo chiedo adesso, parlamene"-aveva trovato proprio un bel momento per parlarne, ma lo avrei fatto.
"Penserai che sia il nome di una mia povera nonna defunta ma in verità mia madre dopo aver avuto David è rimasta incinta, dicevano che era una femmina ma poi verso il quinto mese di gravidanza ci fu qualche complicazione che non so ma così fu, la bambina non c'era più. I medici avevano detto ai miei che c'erano 99% di possibilità di non poter avere più nessun altro figlio dopo David, poi qualche anno dopo sono nata io e così come secondo nome mi diedero il nome che avevano scelto per quella bambina che non è mai nata. Ecco"-Non mi ero mai arrabbiata con i miei genitori per avermi dato quel nome, ma a volte mi viene da pensare che forse sarei dovuta morire io e non lei, pazzesco vero? Loro dicono che io sono una specie di 'miracolo', forse lo ero davvero, ma non quel tipo di miracolo che loro speravano. Magari Rose sarebbe stata la loro figlia prediletta, la loro figlia perfetta.
"Smettila di pensarlo"-parlò Justin vicino a me, lo guardai come se fosse un mostro a tre teste e sei occhi.
"Cosa?"-domandai girandomi verso di lui che aveva un sorriso dolce sulle labbra.
"So cosa stai pensando. Pensi che magari lei sarebbe stata migliore di te e che dovresti essere tu al suo posto ma forse è stato destino, il fato o chi può dirlo. Ma tu esisti, sei qui e anche se hai dato il tuo nome ad un albero sei perfetta, lo sei per i tuoi genitori, per i tuoi amici e lo sei per me. Magari Rose sarebbe stata un killer o chissà che altro, nessuno può saperlo ma sul serio, smettila di pensare di non meritarti di vivere, di non meritare l'amore di nessuno perché non è così, meriti l'amore di chiunque sia in grado di dartelo, meriti di essere amata in tutte le tue sfumature e in particolar modo meriti di essere felice"-ero a bocca aperta. Non sapevo cosa dire e per altro mi aveva capita senza dirgli assolutamente niente, ormai forse mi conosce bene, fin troppo secondo me. 'Sei perfetta per me', 'meriti l'amore di chiunque sia in grado di dartelo', 'meriti di essere amata', 'meriti di essere felice'...sul serio non riuscivo a trovare le parole per potermi esprimere, era come se si fosse creato all'interno del mio cuore. Io sono perfetta per lui, cosa voleva dire? Si, la frase è esplicita ed è come se mi avesse fatto una dichiarazione d'amore ma avevo bisogno di chiarezza, non potevo vivere con parole campate in aria.
"Justin?"-lo chiamai e lui si girò dalla mia parte.
"Cosa hai risposto? Al vecchio vicino a te sull'aereo"-mi riferivo a quando il signore gli ha chiesto il motivo del suo viaggio qui a San Diego. Justin abbassò la testa e per un momento ho pensato che forse avevo azzardato troppo, che  non dovevo chiedergli spiegazioni di niente. 
"Gli ho risposto che andavo ad incontrare per la prima volta la ragazza di cui mi sono innamorato, gli ho anche raccontato tutta la sorpresa e lui infine mi ha risposto: vai e prenditela."- 'Innamorato di me' continuavo a ripetermi queste parole in testa e non ci potevo credere, quasi scoppiavo a piangere ma lui l'aveva detto, aveva ammesso che lui era innamorato di me, mi amava.
"C-cosa?"-riuscì solo a dire, non riuscivo a parlare, a fare un discorso serio. Avete presente quando siete in aereo e man mano che salite iniziano a tapparsi le orecchie, deglutisci e si stappano e poi si riattappano, e io mi sentivo così. Un momento riuscivo a dire qualcosa, ripensavo alle sue parole e un secondo dopo non riuscivo più a dire niente. Ero praticamente fregata. Ma a volte le parole non servono e i gesti invece si, quindi gli presi il viso con le mani e lo baciai, forse come non avevo mai fatto, volevo fargli capire che anche io ero innamorata di lui, dannatamente innamorata e lo amavo più di qualsiasi altra cosa. Justin rispose al bacio e ora mi aveva fatta sedere sulle sue gambe. 

Trascorremmo un'altra ora nel parco, poi verso le sei avevo portato Justin in ospedale. No, non era successo nulla di grave, lo stavo portando lì per fargli vedere cosa mi piaceva fare nel tempo libero.
"Qui ci faccio volontariato, vengo a trovare i malati e do una mano in caso ci sia bisogno"-gli spiegai mentre salivamo al secondo piano.
"Dai vieni"-Justin si guardava intorno sorpreso, non lo aveva mai saputo, era un'altra delle tante cose che tenevo per me. Entrai in una delle stanze, qui ci dormiva il signor Miller, un signore che ormai non ricordava nemmeno più chi fosse, non ricordava niente a parte le cose recenti. Appena entrai lo salutai con la mano, lui sorrise e fece capolineo appena mi vide.
"Signorina Brooks"-mi accolse, gli andai vicino e mi sporsi per dargli un bacio sulla guancia. Mi girai indietro per vedere se Justin era ancora con me, era lì che guardava la scena sorpreso.
"Chi è quel ragazzotto con te?"-sussurrò il signor Bruce quando mi ero tirata in piedi.
"Sono Justin"-disse lui venendo vicino a me porgendo la mano al Signor Miller.
"Aaaah lui è il famoso Justin"-ecco, bene a quanto vedo si ricorda di Justin, gliene parlavo sempre.
"Quanto famoso?"-domanda Justin sorridendo. Mi stava scoppiando il cuore di gioia, in due giorni gli avevo detto più cose rispetto che in due anni di continue e-mail.
"Non lo dire a Rose ma parla in continuazione di te"-ahimè avevo sentito e questo fece sorridere Justin. Un'altra cosa era che Bruce mi chiamava Rose, mi disse che non gli piaceva il nome Clear, Rose sembrava più un nome importante e che sicuramente le persone un giorno mi avrebbero ricordata. Lui di sicuro no.
"Ok promesso"-lo rispose Justin. Uscì dalla camera per prendere un bicchiere d'acqua, quando ritornai in stanza Justin si era seduto sulla sedia e Bruce guardava il soffitto, era un'ottima distrazione.
"Signorina Brooks"-lo salutai con un sorriso, ora stava riavendo quel momento in cui ricapitava la cosa dall'inizio, non si ricordava neanche più di Justin e quando lui mi salutò in quel modo Justin si voltò verso di me.
"Chi è il ragazzo?"-gli dissi che era Justin e lui ripetè la stessa frase di prima. Salutammo Bruce e poi ce ne uscimmo dall'ospedale.
"E' davvero dura per lui"-disse Justin riferendosi al signor Miller.
"E' dura per i familiari, non ricorda dei suoi figli e nipoti. Io non so come mi sentirei se succedesse una cosa del genere a qualcuno della mia famiglia, sarebbe tremendo"-gli risposi aggiustandomi la tracolla sulla spalla.
"Ow piccola"-mi abbracciò e mi sentì rassicurata.
Si erano fatte più o meno le otto. Avevamo fatto così poco ed il tempo già stava volando.
Stavo per piangere, ecco, lo sapevo che sarebbe arrivato questo maledetto momento. Non potevo piangere, non potevo mostrargli così le mie debolezze ma invece le lacrime iniziarono a uscire dai miei occhi e Justin non se lo fece sfuggire.
"Sediamoci"- Ci sedemmo sulla panchina fuori l'ospedale, Justin mi fece sedere sulle sue gambe e mi alzò il viso, asciugandomi le lacrime con il pollice.
"Piangi per Bruce?"-domandò ma sapeva benissimo che non piangevo per il signor Miller, sorrisi tra le lacrime e portai un braccio dietro il suo collo.
"Non piangere dai su, non parto mica per la guerra"-lo guardai e poi poggiai la testa sulla sua spalla.
"Peggio. Chissà quando ci incontreremo di nuovo e poi se l'accademia non mi accettasse sarei fregata"
"Non devi dirlo, verrai presa e verrai a stare a Los Angeles con me"-la sua speranza mi confortava ma ero più portata al pessimismo e in questo momento il mio pessimismo era arrivato al 98%.
"Sei troppo ottimista Bieber"-gli dissi sorridendo e così gli diedi un bacio sul collo.
"L'ottimismo mi ha portato ad essere qui con te, il pessimismo cosa ti ha portato?"-aveva ragione, come sempre d'altronde.
"Sai cosa dico sempre? Chi non è pessimista non proverà mai il gusto di essersi sbagliato e questo 'gusto' mi piace molto, ha un sapore molto simile alla felicità"-sorrido e mi passo un dito sotto l'occhio togliendo i residui delle lacrime.
Justin mi stava guardando come se fosse la prima volta, mi sentivo quasi imbarazzata, come se avessi fatto qualcosa o avessi qualcosa in faccia. 
"Juss"-lo strattonai con il braccio che avevo intorno al suo collo ma lui continuava a restare in silenzio. Avevo forse detto qualcosa di male? O peggio, fatto?
"Clers"-iniziò a parlare ed io lo stetti ad ascoltare per bene, sembrava serio-"sarei troppo frettoloso o di sicuro mi prenderai per un pazzo maniaco ma ti va di passare la notte con me? Domani mattina me ne vado e vorrei svegliarmi con te vicino"-deglutisco rumorosamente e lo guardo soprafatta da questo ragazzo bellissimo che mi chiede una cosa del genere. 
Non sapevo cosa rispondergli.

To be continued...


 
Hi!
Devo dire che questo è uno dei capitoli che mi
piace di più, si scopre qualcosa in più di Clear e infine la richiesta di Justin. Cosa dirà lei?
Vi devo avvisare di una cosa, ad alcune forse dispiacerà a
altre forse no, non so ma il prossimo capitolo è il FINALE
Non so se ci sarà un seguito, ci sto lavorando ma non so cosa
ne verrà fuori, a voi farebbe piacere se decidessi di farlo?
Bhe fatemi sapere e sopratutto fatemi sapere se vi piace il capitolo.
Scusate sempre per gli errori.
Vi mando un bacio, a prestissimo con il finale.
C
.

Vestito di Clear: http://www.polyvore.com/senza_titolo_75/set?id=125766237

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Capitolo 11
*** Ti amo. ***


Un consiglio, questo capitolo l'ho scritto ascoltando questa canzone: http://www.youtube.com/watch?v=qkP6Tf79UrM quindi se volete leggete mentre l'ascoltate (;
Ti amo.
Eravamo ancora su quella panchina dinanzi all'ospedale, io ero ancora sulle gambe di Justin ed ero ancora soprafatta da quella proposta, forse lui adesso si starà pentendo di avermelo chiesto data la mia reazione ma sul serio, non sapevo cosa dire o come reagire.
Se passassi la notte con lui di sicuro non ci metteremo a giocare a carte o al gioco dell'oca, ma sarebbe la notte in cui Clear Brooks avrebbe perso la sua verginità. In questi anni me lo sono sempre immaginata con Justin, io ero sempre all'altezza dei miei sogni ma ora, nella realtà sarei lo stesso all'altezza delle sue aspettative? Mancava l'ingrediente principale poi, Justin non sapeva che per me fosse la prima volta.
Ma la domanda più importante è: io sono pronta? 
Ho sempre pensato e detto, quando parlavo con Haley, che se si fosse davvero creata la situazione avrei detto 'si, di corsa' ma ora non so, stavo avendo un po' paura. Ma ho anche sempre detto che lo avrei fatto nel momento in cui avrei trovato il ragazzo giusto, il ragazzo che amo e il ragazzo che ama me e adesso ho tutte e tre le cose. Se sono pronta? Si che lo sono, passerò la notte più bella della mia vita, farò l'amore con l'amore della mia vita e so che sarà speciale, se è con Justin allora lo sarà di sicuro.
"Si"-gli rispondo mordendomi il labbro aspettando di vedere una sua reazione. Non mi deluse, sul suo volto si dipinse un sorriso a 32 denti, ma avrei dovuto dirgli la verità adesso o quando saremo arrivati in albergo? Penso che prima mi tolgo il peso e meglio è.
"Ehm Justin"-bel modo di iniziare un discorso con un 'ehm'.
"Dimmi piccola"-non sapevo come dirglielo. Era meglio un 'sono vergine' o un 'è la prima volta per me'? Non potevo sganciare la bomba così.
"Justin per me sai è la prima volta che"-non continuai la frase, stavo per vomitare, mi vergognavo troppo ma penso che abbia capito il seguito della mia frase perché non disse nulla. Ecco, lo sapevo ora non mi vorrà più.
"Non vergognartene, sono felice"-alzai la testa sorpresa.
"Felice? Davvero?"-lui annuì.
"Si. Ma tu devi farlo perché ti senti pronta non per me, io non intendevo per forza che dobbiamo fare qualcosa, possiamo anche solo dormire vicini, mi basta averti accanto tutta la notte"-mi venne voglia di baciarlo, questo confermava la mia decisione di voler passare la notte con lui, lo amavo troppo.
"Io sono sicura, voglio farlo"-mi morsi le labbra e a lui spuntò un sorriso. Mi baciò e poi mi strinse la mano. Ci alzammo dalla panchina e andammo alla macchina, stavamo per tornare al suo albergo. Justin si propose di guidare la mia macchina e io troppo presa dall'ansia lo lasciai fare, dovevo organizzare le cose.
Mandai un messaggio a Haley dicendole che doveva coprirmi con i miei genitori per stanotte, avrei detto che dormivo da lei così chiamai mia madre.
-Clear ma dove sei? Che fine hai fatto?-oh diamine era preoccupata per me. La capisco, non l'ho proprio sentita da quando sono uscita di casa stamattina.
-Mamma sto bene, sono a cena da Haley-prima bugia, speriamo se la beva.
-Va benissimo e quando torni?-ora veniva la parte difficile, Justin mi guardò sorridendo e lo stesso feci anche io, dovevo ancora dire milioni di palle ai miei genitori per dormire fuori casa.
-Mamma rimango a dormire da Haley, ci guardiamo un film e poi andiamo a dormire-stavo pregando mentalmente che mi credesse, che non mi facesse altre domande a cui non sapevo rispondere, non ero molto brava a raccontare bugie ma attraverso un apparecchio sembrava facile.
-Va bene, comportati bene e non fate troppo tardi- nella mia testa c'erano un sacco di pinguini che cantavano l'Halleluja e io sorrisi sentendomi alla grande per aver fatto credere a mia madre che dormivo da Haley, la mia mamma non è molto facile da convincere.
-Ok mamma, ora vado il film sta per iniziare. Buonanotte-il tempo che mi rispose 'notte' terminai la chiamata.
"Ben fatto piccola"-gli sorrisi mentre il telefono si illuminò, mi stava chiamando Haley e già iniziavo a ridere. Sapevo per cosa mi stesse chiamando. Non ero psicologicamente pronta ad affrontare il tornado Haley James.
-Pronto?- feci finta di niente.
-Si certo pronto, ora mi spieghi perché dovrei tenerti il gioco e dire che dormi da me. Dove dormi?-non potevo risponderle in modo più esplicito con Justin a dieci cm di distanza, avrebbe sentito e credo che stia già sentendo, cercai di abbassare il volume della chiamata.
-Secondo te?-chiesi cercando di non farmi prendere dall'ansia.
-O porca vacca, tu dormi da Justin o meglio CON Justin-quasi strillò dall'altra parte del telefono ed enfatizzò il 'CON'. io sorrisi come un'idiota, lo stesso fece Justin che ovviamente aveva sentito l'urlo di Haley.
-Potresti abbassare la voce? Mi hai sfondato un timpano-le dico con calma.
-Scusa ma cavolo sono troppo in ansia per te. OMG la mia piccola migliore amica sta per farlo. Senti so che in queste situazioni tu cominci ad aggitarti ma cerca di stare calma, sarà bellissimo e te lo ricorderai per tutta la vita-Grazie Haley per avermi dato delle dritte ma l'agitata ero io o lei?
-Mi sembra che lo sia tu, io sto bene-risposi cercando di non dare troppo nell'occhio a Justin che era impegnato alla guida.
-Aww non posso crederci, sei felice?-
-Si lo sono-notai davanti a me l'insegna con il nome dell'albergo dove alloggiava Justin, stava parcheggiando.
-Haley devo andare, più tardi ti scrivo-se fossi stata ancora viva.
-Ok, auguri-sorrisi e chiusi la chiamata.
"Preoccupata per te Hales?"-chiese Justin mentre si slacciava la cintura.
"Felice direi"-storsi le labbra e lui non si lasciò sfuggire l'occasione di baciarmi. Uscimmo dall'auto e ci dirigemmo all'interno del Hotel, il receptionist di stamattina ci salutò con un amabile sorriso e poi io e Justin entrammo nell'ascensore.
"Potevi prendere una camera al secondo piano, il nono è un beffeggiamento alle mie paure"-dissi mentre l'ansia mi consumava. Avevo i brividi e lo stomaco mi si stava contorcendo. 'Non devo avere paura' erano questre le quattro paroline che continuavo a ripetermi mentre l'ascensore saliva di piano in piano.
"Ci sono io con te"-già, c'era lui accanto a me. L'ascensore suonò quando arrivammo al piano di Justin, ci avviammo verso la sua camera e prima di entrare mi strinse la mano, ero convinta al 100%. 
Entrammo. La stanza era illuminata dalle luci dei palazzi difronte la finestra della stanza, il letto era stato rifatto dalle cameriere e nell'aria aleggiava profumo di lavanda, qualche prodotto per la casa sicuramente. Justin si muoveva liberamente in quella che era la sua camera ma io mi sentivo un'intrusa.
"Vuoi un po' d'acqua?"-annuì mentre mi avvicinavo alla finestra, da qui si poteva intravedere San Diego, i palazzi alti e le luci fluttuanti, dopo tutto questa era la mia città.
Justin mi porse il bicchiere contenente l'acqua e io bevvi mentre mi sedevo comodamente sulla poltrona lì vicino. Mentre Justin si sedeva sull'altra poltrona notai che si era tolto gli sneakers e i calzini, forse dovrei togliermi anche io le scarpe, giusto per aggevolare le cose. Oddio sto andando in panico, cosa dovevo fare? Posai il bicchiere sul tavolo e iniziai a slacciare i lacci, poi tolsi le converse e le misi vicino la poltrona, con un gesto da conduttore piuttosto mal messo mi sfilo i calzini e li metto dentro le scarpe, quando alzo la testa Justin mi guarda meravigliato e sorride.
"Che c'è?"-gli chiedo guardandolo credendo di aver fatto qualcosa di male.
"Sei bellissima"-arrossì di colpo e mi guardai le mani. 
"Sei bellissima persino quando ti sfili le scarpe. Sei bellissima quando sorridi in quella maniera dolce e così bambina che mi viene voglia di stringerti. Sei bellissima quando ridi e hai quella risata che Dio è unica, ridi come se avessi quattro anni. Sei bellissima quando mangi i dolci e poi alzi lo sguardo e sorridi soddisfatta di te. Sei bellissima anche quando pensi troppo, ti guardi le dita e poi alzi la testa e guardi come se avessi fatto qualcosa di male quando invece non è così. Sei bellissima quando vai trovare quel povero signor Miller. Sei bellissima in tutte le cose che fai"-mentre parlava il cuore mi si riempiva di gioia, erano cose che nessuno mi aveva mai detto, passavo il tempo ad odiarmi e a farmi del male credendo di non meritare di trovarmi qui ma in queste poche ore con Justin lui mi ha fatta sentire speciale, come se avessi un buon motivo per rimanere viva e se oggi sono qui è solo grazie a lui.
Risi nascondendo la faccia nelle mani, non riuscivo a tenere il suo sguardo dopo tutte le cose che mi ha appena detto.
Lo sentì alzarsi dalla sedia, prese le mie mani e le abbassò.
"Qui"-toccò il punto centrale tra le sopraciglia-"ti si forma una piccola ruga quando ridi, è bella"-si era proprio fermato a studiare tutto di me e questo mi faceva sempre più piacere. Mi faceva sentire amata, una cosa che non avevo mai provato.
"Permettimi di farlo"-aggrottai la fronte non capendo a cosa si riferisse-"permettimi di amarti"-non stavo più respirando regolarmente e il cuore orms.ai stava per esplodere, quasi mi mettevo di nuovo a piangere di felicità. Justin era qui, stavo per fare la cosa più importante della mia vita e lui non chiedeva altro che amarmi. Certo che poteva farlo, doveva farlo perché come lo avrebbe fatto lui anche io gli avrei fatto capire quanto lo ami, mi sarei data a lui, anima e corpo e questa era una cosa che non avevo mai concesso a nessuno.
Dato che era tipo in ginocchio davanti a me e quindi era più basso, gli posai le mani ai lati del viso e mi sporsi con la testa vicino a lui e lo baciai. Justin rispose al bacio con fervore, come se volesse strapparmi le labbra, portò le sue braccia dietro la mia schiena facendomi quasi cadere dalla poltrona portandomi più vicina a lui. Insieme ci alzammo e continuando a baciarci ci avvicinammo al letto. 
Justin tracciava con le dita le mie piccole braccia, poi risaliva fino alle spalle e poi mi prendeva di nuovo la testa fra le mani baciandomi sempre più forte. C'erano momenti nei quali ci fermavamo per prendere aria e ci guardavamo negl'occhi, era la cosa più bella mai vista.
Eravamo in piedi ai piedi del letto, feci la prima mossa, presi il lembo della maglia nera di Justin e la portai in alto, Justin si staccò dalle mie labbra alzando le braccia in modo che potessi sfilargliela e una volta che lo feci la maglia cadde lì per terra. Mi riattaccai di nuovo alle sue labbra quando poi sentì le sue mani slacciarmi i bottoni della mia camicia, il petto mi si alzava e abbassava forte per la tensione ma i tocchi delicati di Justin mi fecero calmare. Bottone per bottone stando attento a non andare troppo oltre slacciò il nodo che avevo fatto sfiorandomi con le dita calde l'ombellico, fremetti sotto il suo tocco. Una volta slacciata la camicia la fece scivolare per le spalle facendola cadere a terra come avevo fatto io con la sua maglia. Justin si fermò un attimo a guardarmi, si passò la lingua sulle labbra e poi riprese a baciarmi scendendo lentamente sul mento, poi pian piano arrivò quasi vicino al lobo dell'orecchio e infine scese a baciarmi il collo. Ringrazio me stessa per aver indossato questo completino intimo, il pizzo era sempre romantico e seducente.
"Sei bellissima"-disse Justin tra un bacio e l'altro. Tremolante portai la mia mano sul suo petto e con le dita che tremevano toccai dolcemente la base del suo collo dove poi cominciava il petto, i suoi addominali, le sue braccia e mi sporsi a baciare lo strato di pelle dove c'era incisa la corona, poi baciai il lato dove aveva tatuato in romano la data di nascita della madre, Justin alzò la testa come se volesse dirmi che apprezzava quei baci lì quindi continuai, lo baciai sul petto, sul collo mettendoci più lingua, denti e succhiai ardentemente sentendolo mugolare.
"Ti faccio male?"-gli chiesi staccandomi dal suo collo.
"No, continua"-rispose e così riportai di nuovo le labbra lì mentre le braccia di Justin vagavano per la mia schiena sfiorando il gancetto del reggisenso. Terminato il mio piccolo lavoretto lì mi allontanai guardando cosa gli avevo fatto, il mio primo succhiotto.
"Accidenti, ti rimarrà il segno"-toccai lì ma Justin non disse niente semplicemente si soffermava a guardarmi come se fossi una strana creatura.
"E' il migliore che abbia mai ricevuto, è stato dolce e sexy"-si morse il labbro inferiore quando disse 'sexy' e lo stesso feci anche io, si avventò praticamente sulle mie labbra e poi portò una mano dietro la nuca togliendomi il codino sciogliendo i capelli, mi ricaddero sulla schiena e data la lunghezza toccarono le dita dell'altra mano di Justin che era posizionata sul mio bacino portandomi più vicina a lui. 
Ci baciavamo con fervore, passione e dolcezza, era un mix di tutte queste cose qui e l'ansia che avevo prima era praticamente scomparsa, ora volevo solo che lui fosse mio e io fossi sua.
Justin fece scivolare la mano che aveva sul mio bacino vicino la zip della gonna, la fece scendere e aiutandomi anche io la gonna cadde a terra, tolsi un piede e con l'altro la scalciai in qualche parte della stanza. Ero seminuda difronte a lui, indossavo solo il reggiseno e gli slip bianchi quasi trasparenti di pizzo che non nascondevano ben molto.
"Dio sei perfetta"-mormorò appena mi diede un'occhiata completa e io per non arrossire ancor di più lo baciai e cercai di fare anche io qualcosa a lui, portai le mie affusolate dita sulla cintura dei suoi jeans, la slacciai con mano tremolante e la tolsi lasciandola cadere provocando così un tonfo. Justin sorrise non appena feci una smorfia presa dal piccolo spavento rumoroso di questa cosa.
Continuai a fare ciò che stavo facendo prima, sbottonai il bottone, feci scivolare la zip sentendomi vicina al suo sesso e Justin poi prese in mano la situazione facendoli scivolare dal suo bacino percorrendo poi le gambe ritrovandosi anche loro vicino alla mia gonna.
Ora eravamo seminudi entrambi, il ringonfiamento della parte bassa di Justin si notava leggermente attraverso i boxer neri, ero contenta di aver provocato quella 'cosa', non pensavo di poter essere sensuale e seducente. 
Io e Justin salimmo sul letto sprofondando con le ginocchia nelle morbide lenzuola di questo letto, eravamo uno difronte l'altro e ci guardavamo negl'occhi, il momento più intimo che una coppia possa avere tralasciando quel momento.
"Sei stupenda"-abbassai il capo e poi sorrisi.
"Tu sei perfetto"-lo feci sorridere poi si avvicinò di più facendo toccare il suo petto con il mio, mi ribaciò e mise entrambi le mani sul mio fondoschiena attirandomi di più a lui, le mie mani si trovavano sulle sue spalle che mi reggevano e poi le allacciai attorno al suo collo, Justin fece scivolare la lingua dentro la mia bocca e approfondì quel bacio che entrambi tanto desideravamo. Mi sentivo sulle nuvole, su una grande nuvola fatta di zucchero filato, ero felice e sorridevo contro le sue labbra.
Non pensavo avrei mai potuto sentirmi così, essere tra le sue braccia era la cosa più bella che mi potesse capitare e vedere quanto dolce fosse nel fare le cose che fa capivo quanto tenga a me.
Justin si staccò dalle mie labbra e tenendo sempre una mano dietro la mia schiena mi fa adagiare lentamente sul letto, come se fossi una piccola bambola di porcellana. Lui era ancora in piedi mentre mi guardava sdraiata lì come una statua, sentendomi afferrare dalla vergogna per il mio fisico cercai di coprirmi la pancia con le braccia ma lui non me lo permise e lentamente si adagiò sopra di me tenendosi alto con le braccia in modo da non schiacciarmi e togliermi il respiro. Con le sue labbra Justin mi baciò sul collo avidamente facendomi buttare la testa all'indietro sprofondando nel cuscino e incarnai la schiena quando diede qualche piccolo morso. Sempre con molta dolcezza passò a baciare il mio petto e poi continuò a scendere verso la mia pancia fino ad arrivare al basso ventre, non si soffermò li ma continuò a scendere scostandosi anche di peso. Per un momento mi guardò le gambe e sapevo stesse fissando le cicatrici, i tagli che ormai si stavano cicatrizzando quasi scomparendo ma non era possibile, mi sarebbero sempre rimasti i segni. Posò il suo sguardo di me e non capivo se stesse cercando di incolparmi o cosa ma poi si rifermò di nuovo su quelle cicatrici, sia sulla gamba destra che sulla sinistra, con il dito le tracciò facendomi rabbrividire e poi si sporse in avanti baciandomi uno ad uno quei tagli, mi sorprese da morire e mi sentivo inerme al di sopra mentre lui si concentrava solo su quella parte del mio corpo.
Quando finì ritornò di nuovo sopra di me, mi afferrò anche il braccio e diede dei baci anche sul polso. 'Mi stava baciando i tagli', neanche nei miei sogni Justin lo faceva, era stato davvero un momento romantico, nulla da dire solo noi due.
Con una mano scostò le lenzuola e mi ci intrufolai dentro prima che anche Justin ci entrasse e si adagiasse su di me, le nostre gambe intrecciate tra di loro e il suo petto appoggiato al mio. Justin portò le sue mani dietro la mia schiena cercando il gancio del reggiseno, quando lo trovò con un movimento di polso e di dita me lo sganciò e guardandomi cercò l'approvazione per togliermelo ma invece di dire un 'si' o annuire avvicinai il suo viso al mio e lo baciai. Il reggiseno andò a trovare gli altri suoi compari sul pavimento, Justin guardava il mio seno e ci lasciò sù qualche bacio, poi arrivò quel momento che tanto mi rende nervosa perché sono troppo insicura del mio corpo. Justin prese il lembo degli slip e li fece scivolare, alzai il bacino per potermeli sfilare del tutto e quando lo fece le buttò a terra, sentivo una sensazione di vuoto al di sotto di me e un senso di freddo, ma il freddo tra poco sarà appagato dal caldo. Justin si sporse in avanti di me facendo scontrare il suo bacino contro il mio facendomi sussultare, afferrò il portafogli sul comodino ed estrasse un profilattico. Si alzò un po', immagino che si stesse togliendo i boxer e si stesse infilando il preservativo ma non avevo osato guardare, ero in preda al panico.
"Sei sicura?"-annuì come una macchinetta.
"Farà un po' male piccola, ma prometto che starò attento e ti piacerà"-che mi piacerà ne ero convinta, annuì di nuovo e così divaricai un po' le gambe facendolo sistemare meglio.
Justin si allungò sopra di me e scivolò dentro di me facendomi immobilizzare, le gambe tremarono e spinsi la testa sul cuscino mentre cercavo di non urlare. Justin mi baciò in modo da non farmi pensare troppo a cosa stesse accadendo ai piani sottostanti ma non riuscivo a non pensarci, si era fermato facendomi abituare alla sua presenza dentro di me.
"Fa male"-mormorai affondando la testa nella sua spalla aggrappandomi come una scimmietta.
"Lo so piccola, lo so"-mi tolse i capelli dalla fronte e mi baciò lì cercando di calmarmi. Quando mi abituai glielo dissi e così iniziò a muoversi lentamente mandandomi in altri pianeti sconosciuti. 
"Sei così bella"-mormora Justin baciandomi e io ricambiai il bacio cercando di muovermi smettendo di sembrare un pesce lesso. 
Fare l'amore con lui è bello, mi manda fuori orbita e mi fa sentire bene, mi fa sentire viva.
Justin continua a muoversi dentro di me esperto, piccole gocce di sudore gli imperlano la fronte e lui non smette mai di guardarmi.
In quel momento così intimo riuscì a dire una cosa, quella cosa che ci fece bloccare entrambi.
"Ti amo"-lo avevo detto con trasporto, era quello il momento giusto per dirglielo, era il momento che aspettavo da due anni e quando vidi che Justin si era immobilizzato a guardarmi brividi percorsero la mia spina dorsale bloccandomi. 
"Ti amo anche io"-mormorò e quasi le pupille uscirono dai miei occhi. Lo aveva detto. Lo aveva detto anche prima quando mi chiese di potermi amare ma il 'ti amo' e un po' come una firma sul foglio di carta che sigilla il matrimonio. 
Continuammo a fare l'amore, ad amarci e ora che mi muovevo anche io la cosa prendeva una piega diversa. Justin cominciò a muoversi in modo più veloce ed io mi sentivo vicina dal provare il mio primo orgasmo.
"J-Justin"-mormorai affondando le unghie nella pelle della sua schiena, quando arrivai lanciai quell'urlo che prima avevo trattenuto, urlai il suo nome mentre lui urlò il mio e dopodichè posò la fronte sulla mia spalla.
Justin uscì da me e si distese sul letto accanto a me con una mano dietro il mio collo mentre io portavo il lenzuolo al di sopra del seno sentendomi avvampare dalla timidezza.
"Ti ho fatto male? Come stai?"-mi domandò con un espressione preoccupata ma io ero tutt altro concentrata sul dolore o su come stavo, ero felice come non lo ero mai stata.
"Felice"-mormorai portando la mano sul suo viso, con le dita gli toccai il mento delicato e anche un po' sudato, ma era decisamente sexy.
Justin sorrise e poi si abbassò lasciandomi un casto bacio sulle labbra.

Dopo esserci coperti, io avevo messo gli slip di prima e una maglia bianca di Justin senza indossare il reggiseno, Justin si rimise i boxer, ci mettemmo di nuovo a letto. Avevo la testa sul suo petto e gli circondavo la pancia con il mio braccio, Justin invece con il suo braccio mi cingeva la schiena e continuava a darmi piccola baci sui capelli e sulla fronte. 
Avevo fatto l'amore con Justin e questa volta non era stato un sogno, avevo sentito tutto: le sensazioni, le emozioni, il tocco delle sue dita su di me, quella 'presenza' di cui le mie amiche parlavano tanto, era stato anche più bello di come ne parlavano loro. Avete presente Twilight? L'ultimo film, quando Bella si trasforma in vampiro e si vede che lei sente tutto nei minimi particolari, guarda le cose come se le scavasse dentro, io mi sentivo così. Per tutto il tempo mi ero sentita come se toccassi il cielo con un dito, come se vivessi di quei respiri confusi insieme, di quei baci scambiati, di quella sensazione di essere pelle contro pelle, la sensazione di lui dentro di me, la sensazione di essere sua e che sarò sempre sua. Aver fatto l'amore con Justin è stata la cosa più bella della mia vita, lo rifarei altre diecimila volte, lo rifarei giusto per sentirmi come prima.
Lo baciai dolcemente sul petto e poi gli sorrisi contro facendolo mugolare.
"Ti amo principessa"-mormorò contro i miei capelli, spostai il capo e mi rivolsi a lui poggiando il metto al di sotto della sua spalla.
"Ti amo anche io"-mi sporsi in avanti e gli diedi un bacio sulle labbra, labbra che non avrei potuto mai dimenticare.

Justin si era addormentato da un bel pezzo mentre io ero ancora sveglia, come potevo dormire? Justin si era addormentato con una mano sulla pancia e lo sguardo rivolto verso di me, così rimasi ferma ad analizzarlo, a imprimere quei momenti nella mia mente per quando arriverà la fine di questo e cioè tra poche ore. Ora potevo dire di sapere come sono i capelli di un ragazzo dopo aver fatto sesso, Justin li aveva scompigliati, alla Goku tipo. Le sopraciglia folte e marroni davano ai suoi occhi un'aria sexy e misteriosa ma quando dormiva sembrava un peluche, un pupazzo dolce e carino. Il naso delineato e le labbra un po' sporgenti. Il petto si abbassava e si alzava al ritmo del suo respiro e il suo profumo aveva inebriato queste lenzuola, se avessi potuto me le sarei portate a casa e non le avrei fatte lavare mai.
L'ora della partenza si faceva vicina e ora che lo avevamo fatto era come se si portasse via tutto di me, come se mi smembrasse e tutte le cose che avevo provato se ne vanno con lui lasciandomi nel dolore. Ora quando andrò sulla scogliera penserò a quando ci sono andata con Justin, quandò passerò davanti Les Fleurs penserò alla cena del mio compleanno, quando andrò al parco penserò a come gli ho parlato della piccola Rose, quando farò visita al signor Miller ripenserò al sorriso di Justin quando il vecchio Bruce gli disse di essere famoso e quando passerò davanti questo albergo ripenserò a questa notte, alla notte nella camera 117 al nono piano. Nemmeno l'avessimo pensata appositamente il numero della camera unisce le nostre date, l'1 per il primo marzo quando è nato lui e il 17 quando sono nata io. I casi della vita.
Mi appoggiai alla sua spalla e mi addormentai cullata da quel momento.

La luce del sole batteva contro la finestra illuminando il muro dove ero rivolta mentre cercavo di svegliarmi. Un braccio mi stringeva forte contro qualcosa, era intrappolata tra le braccia di Justin. Sorrisi svegliandomi ricordandomi della notte passata, Justin mormorò qualcosa che non avevo capito, mossi la testa per potermi girare ma praticamente avevo la testa di Justin contro il mio collo e non potevo muovermi in alcun modo.
"Che ore sono?"-domandò lui con la voce impastata dal sonno, io guardai l'orologio digitale sulla sveglia, erano quasi le nove.
"Nove meno dieci"-gli risposi e lui mugolò in disapprovazione spostandosi da me e tornando con la testa sul suo cuscino, con una faccia sorpresa gli chiesi cosa c'era che non andasse.
"Per le 10:30 al massimo devo essere all'aeroporto, ho l'aereo a mezzogiorno"-non volevo sentirmi dire questo ma non potevo arrabbiarmi, glielo avevo chiesto io. Mi morsi il labbro chiudendo gli occhi e lui mi tirò su di lui abbracciandomi.
"Ti prometto che ci rivedremo presto e rimarremo più tempo insieme"-mi diede un bacio sulla guancia ed io sorrisi.
"Se solo ricevessi la risposta dall'accademia"-bofonchiai pensando a quella benedetta risposta che avrebbe cambiato la mia vita.
"La riceverai presto, non preoccuparti"-mi strinse di più e chiusi per un attimo gli occhi.
"Dovremmo farci una doccia"-disse ed io annuì spostandomi da lui, quando provai ad alzarmi però dovetti risedermi di nuovo, mi faceva male quella parte e avevo bisogno di qualche secondo.
"Ti fa male?"-annuì e lui si fermò al centro della camera con lo sguardo da cucciolo. Poco dopo mi alzai e anche se lentamente riuscì ad andare verso il bagno. Io e Justin ci facemmo la doccia insieme, ridevo come una bimba mentre mi spalmava il bagnoschiuma sulle spalle, la schiena arrivando al fondo schiena dove ci diede qualche palpatina ma non gli dissi niente.
"Smettila di farmi il solletico"-gli dissi mentre mi insaponava con la spugna sulla pancia e sulle cosce.
"Non sono io è questo coso"-disse lui ridendo dietro di me. Lo lavai anche io e una volta finita la doccia ci avvolgemmo ai morbidi accapatoi offerti dall'Hotel.
"Potremmo sembrare una di quelle coppie sposate che vengono in luna di miele qui"-disse lui e ci risi, potevamo sembrarlo si.
Tornammo nella stanza e presi la camicia, la gonna, le scarpe, gli slip e il reggiseno.
"Justin potresti regalarmi un paio dei tuoi boxer?"-gli domandai non volendo indossare le mutande di ieri. Justin annuì e me ne passò un paio sempre neri, a quanto pare usava solo quelli neri. Li misi, agganciai il reggiseno, indossai gonna e camicia e poi mi infilai le converse. 
Mentre Justin si preparava e aggiustava le cose in valigia ne approfittai per chiamare Haley.
-Pronto?- si sarà svegliata da poco sicuramente.
-Hales?-
-Ommiodio Clear, cosa succede?-
-Niente va tutto bene-risi.
-Com'è andata? Sei tutta intera? Ti ha trattata male? Ora lui dov'è?-oddio quante domande.
-E' andata a meraviglia e ora lui sta preparando la valigia-mormorai tristemente.
-Ow, piccola quanto vorrei essere lì con te-lo sapevo che lo pensava davvero, ma avrei accompagnato io Justin all'aeroporto e dovevo farlo da sola.
-Lo so, tranquilla-ci fu un momento imbarazzante in cui non sapevamo cosa dire ma bastavano i nostri respiri amplificati attraverso il telefono per farci capire come stavano. Io male per la partenza di Justin e lei triste per me.
-Vuoi che ti aspetti a casa? Potrei dire a tua madre che hai accompagnato Justin da sola all'aeroporto-
-Si va bene, ora vado. Ci vediamo dopo-
-Okay, salutami Justin. Dopo magari gli mando un messaggio-riattaccai la chiamata e mi girai verso Justin che stava chiudendo il trolley. 

Aveva preso tutto, non aveva dimenticato nulla e così scendemmo, salutammo il signore tanto gentile alla reception e uscimmo dall'albergo.
Misi la valigia nel vano posteriore della macchina e poi salimmo entrambi. 
Durante il tragitto non parlammo molto, le lacrime minacciavano di uscire ma non gliel'avrei promesso, non adesso.
Justin guardava fuori dal finestrino pensando chissà cosa mentre io ero concentrata alla guida.

Perché gli aeroporti mi sembrano il posto più brutto del mondo? Io e Justin eravamo arrivati, questa volta non andai agli Arrivi ma andai all'entrata delle partenze, Justin andò da solo a fare il check in e poi salimmo sopra dove lui poi avrebbe passato i metal detector e sarebbe sceso verso i gate.
Ci sedemmo su delle sedie, lontano da occhi indescreti. 
"Pare che il tempo sia buono"-disse mentre guardava dalla grande vetrata dove si intravedeva qualche aereo, magari uno di loro era proprio il suo, annuì non sapendo cosa dire, volevo solo dormire e non svegliarmi mai più.
"Ehi"-mi circondò le spalle e così alla fine scoppiai in lacrime, contando il fatto che la profumeria vicino noi aveva messo la canzone 'To Build a home', quella canzone mi faceva piangere sempre e sembrava essere perfetta come colonna sonora per questo momento.
"Ti prego non piangere, altrimenti non riesco a salire su quell'aereo"-cercava di farmi calmare ma il pianto continuò a dirotto e cercai di pulirmi con un fazzoletto.
"Ascoltami. Abbiamo lottato due anni e ci siamo finalmente incontrati, ora non passerà molto tempo. Te lo prometto, te lo giuro su ciò che ho di più caro che ci rivedremo presto, magari sarai tu a venire a Los Angeles, ti farò vedere anche io i miei posti preferiti e passaremo intere giornate insieme. Ti prego però non piangere, non ti chiudere in te stessa. Sei la mia Clear, sei la mia piccola principessa e io ci sarò sempre anche se lontano chilometri, ora stiamo insieme e neanche i numeri possono tenerci lontani. Capito?"-piangevo mentre lo ascoltavo, quando finì lo abbracciai forte non volendo lasciarlo andare.
"Ti amo, ti amo così tanto Justin"-mormorai contro il suo collo bagnandolo con le mie lacrime.
"Ti amo anche io Clear e continuerà ad esserlo"-mi calmai un pochino e rimanemmo un po' li a parlare fin quando non chiamarono il volo di Justin. Ci alzammo entrambi e lo accompagnai fino all'entrata dove poi non mi ero più concesso andare.
"Tieni"-gli dò la collana che portavo al collo, era un piccolo angelo con una pietra incastonata tra le mani. Mi era stata regalata quando ero piccola da mia nonna, non l'avevo mai tolta e ora volevo la tenesse lui, per sentirmi più vicina. 
"Anche io voglio darti una cosa, anzi due"-sorrisi ed come prima cosa mi regalò la dogtag che portava al collo, me la mise lui e io sorrisi come un'idiota mentre gli altri ci passavano di fianco.
"E poi questa"-mi diede la sua maglietta bianca, quella con il suo profumo. La presi per le mani e la strinsi a me. Mi avvicinai al suo viso e lo baciai, un bacio che non comprendeva lingua o scambi di saliva, ma era un bacio dolce, un bacio pieno d'amore, un bacio d'arrivederci. Justin si staccò da me, mi mormorò un altro 'ti amo' e poi si avviò verso i controlli.
Lo guardai sparire tra la folla e quel vuoto nel petto si ripresentò di nuovo.

Mi misi in macchina e tornai a casa. 
Mio padre era a lavoro mentre mia madre era in cucina che parlava con Haley, appena entrai buttai le chiavi della macchina nella piccola cesta sul tavolino e a peso morto andai verso le due donne. Appena mi videro la loro espressione si fece buia, entrambe preoccupate per me ma io feci segno di 'no', di non preoccuparsi perché io stavo bene, ero stata con l'amore della mia vita e ora lui stava ritornando a casa sua mentre io ero nella mia e sentivo di nuovo quella sensazione di soffocare nella mia stessa casa. Avevo bisogno di lui, più di qualsiasi altra cosa, era diventato ossigeno puro.
Mi girai e iniziai a salire le scale andando in camera mia seguita da Haley, mi buttai sul letto sprofondando con la faccia nel cuscino e iniziai di nuovo a piangere, ma uno di quei pianti lenti, che ti strazziano il cuore e te lo rompono in mille pezzi. 
"Clers dai non piangere"-mi prese per il braccio facendomi alzare la testa, la posò sul suo grembo e mi cullò, lei almeno c'era ancora.
"Se ne è andato Hales"-mormorai tra una lacrima e un'altra, lei continuava a cullarmi. Era sempre qua quando piangevo.
"Lo so, ma tornerà. Puoi dirlo di averlo incontrato, di averlo baciato, di esserci stata insieme e di averci perso anche la verginità, mi aspetto che tu mi dica tutti i dettagli scabrosi"-riuscì a strapparmi un sorriso.
"Non scherzo mica eh"-puntò il dito contro ed io annuì. Mi mancava, lui mi mancava. Mi manca adesso vederlo difronte a me, di guardare i suoi occhi e perdermici dentro. Mi manca poterlo abbracciare, potergli dare anche un semplice bacio e più di tutto mi manca il modo in cui mi fa sentire, amata e protetta. Il modo in cui mi aveva baciato i tagli me lo ricorderò sempre, è stato uno dei momenti migliori. Mi manca il suo profumo ma adesso almeno ho la sua maglia e al posto del piccolo angelo ho la sua dogtag che mi tiene compagnia.
"Clearrrrrrrrrrrr"-sentì urlare mia madre ma non la risposi, sarebbe sicuramente salita lei.
Dopo circa due minuti spalanca la porta della mia stanza tenendo una busta per le mani.
"E' arrivata questa per te"-non dissi nulla ma alzai solo la testa dal grembo di Haley, guardai mamma chiedendo di cosa si trattasse-"E' dell'accademia"-Non ci credo, lui partiva ed io sarei venuta a sapere se lo avrei potuto rivedere presto o meno, se avrei potuto passare i prossimi mesi della mia vita con lui oppure li avrei passati sperando in un secondo incontro.
"Avanti dai, apri"-mi incitò Haley e così la presi dalle mani di mia madre. Straccia la parte di sopra e presi la lettera iniziando a leggerla. 
Piansi di nuovo, quasi mi accasciai a terra ma stavolta non erano lacrime di tristezza, mi avevano accettata. Mi hanno accettata a Los Angeles, sarei potuta stare con Justin.
Subito prendo il telefono e gli mando un e-mail.
Da: Clear Rose Brooks
A: Justin Drew Bieber
Data: 19 Luglio 2014 12:30
Oggetto: Ti amo.

Il ritorno a casa è stato un vero incubo, mi manchi da morire e ho una cosa da dirti ma non so come dirtela scrivendo, di persona è molto meglio. Probabilmente urlerei e ti abbraccerei.
Mi hanno accettata, verrò a Los Angeles.
Tempo un mese, a settembre verrò a vivere lì.
Ti amo, a presto. 
Xoxo C.

_________________________________________
Mi sedetti sul letto con la lettera tra le mani respirando affanosamente, immaginando già la mia vita a LA studiando la cosa che amo di più al mondo dopo Justin, mentre Haley e mia madre sorridevano.
Potrò essere finalmente felice e scappare da tutto questo.
Grazie piccola Rose.

The End.

 
Alohaaaa!
Ecco a noi il finale.
Devo dire che avevo previsto un finale diverso ma avendo in mente di fare un seguito l'ho cambiato.
Mi è piaciuto da morire scrivere questa storia totalmente diversa dalle altre. Ho, diciamo, trascritto quella che è la mia storia, la mia situazione con il ragazzo di cui sono innamorata.
Spero che anche a voi sia piaicuta!
Scusate se ci sono errori, ma spero di no.
Grazie a chi è piaciuta, a chi l'ha inserita tra le ricordate, le seguite e le preferite.
Vi mando un bacio!
C.

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