Are we just friends?

di cute and cuddling
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ali comes back ***
Capitolo 2: *** Effetto dell'alcool ***
Capitolo 3: *** Dolce Risveglio ***
Capitolo 4: *** Uova alla Benedict ***
Capitolo 5: *** La maglietta di Homer ***



Capitolo 1
*** Ali comes back ***


POV Jake

Mando un messaggio alla mia migliore amica storica : Alice, oggi torna dalla sua favolosa vacanza alle Hawaii, dovevo andare anche io ,ma sono stato rimandato in matematica e, naturalmente i miei mi hanno

rinchiuso in casa per un mesetto a studiare. “ Quello che non hai fatto d’inverno lo farai in estate”. Mi avevano detto, il fatto è che non è che io mi sia “grattato” durante l’anno, ho studiato e ci ho provato in tutti i modi ,ma che ci posso fare se quella stupida, maledetta materia non mi entra in testa?! Cerco di pensare ad altro e mi viene in mente il giorno in qui ci siamo conosciuti io ed Alice: avevamo 3 anni, io mi ero da poco trasferito con la mia  famiglia e il mio cane Chago, i vicini ci avevano invitato a pranzo, tra di loro c’era una bambina magrolina che, appena i genitori si girarono mise il contenuto del suo piatto nella ciotola del mio cane, poi mi vide “shh” sussurrò mettendosi un dito davanti alla bocca. Io zitto zitto mantenni il segreto e da quel giorno fummo inseparabili. Sono passati 13 anni e il nostro rapporto è sempre lo stesso… i miei pensieri vengono interrotti da mio fratello, Chris: “Ehi Jake è arrivata la macchina di Alice”.

“Allora corro!”.

Chris mi ferma mettendomi una mano sulla spalla:”Fratello, quella è una delle ragazze più belle che io abbia mai visto, insomma è proprio una gran figa, perché ti ostini a comportarti da amico con lei approfittane e fattela!”

“Chris, la tua finezza è impagabile, smettila con questa storia ok? Lei a la mia migliore amica!”.

“Sei proprio un rammollito, se non te la fai tu me la faccio io”.

Ecco, ora comincio a incazzarmi : “ Chris, non è una bambolina di pezza sai!”.

“Oh, certo che no però è una bella bambolina”. Mi provoca.

Lo prendo per il collo della maglietta:”Senti tu toccala e te la vedrai con me capito!”.

“Ah allora lo vedi che sei geloso?! Il mio fratellino si è innamorato, oh come sei dolce”.

“Perché mi fermo a parlare con una mente bacata come te?! Vado ad aiutare la mia amica!”.

Esco da casa e la vedo, indossa un paio di shorts di jeans e una canottiera azzurra aderente i boccoli castani le ricadono lungo la schiena, sta armeggiando con una valigia rossa, quasi sicuramente più pesante di lei.

Le vado in contro per aiutarla, ma lei butta a terra la valigia, corre verso di me e mi si butta addosso: “Jake!”. Urla.

Io la afferro sollevandola da terra, ok, vista così è una cosa del tutto fraintendibile per gli altri, ma per noi è normale.

“ Ciao bella surfista!”.

Nota dell'autrice: Ciao a tutti, potrebbe capitarvi di trovare una storia simile a questa scritta da un altro account, beh quello ero io ho deciso di crearne un altro e di pubblicare altre storie, ma questa mi piaceva, quindi l'ho modificata un po' e l'ho postata ;) Hope you like it :3 kisses

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Capitolo 2
*** Effetto dell'alcool ***


POV Alice.

 Finalmente rivedo Jake, siamo in camera sua, seduta davanti alla sua scrivania noto il libro di matematica aperto e il quaderno pieno di espressioni non riuscite e  mi viene da ridere.

“Non ti entra proprio in testa è?”.

“Non me lo ricordare, ora che sei tornata mi prendo una pausa e voglio che mi racconti come è andata la vacanza”. Mi dice sorridendo.

“ Bene ma ci mancavi tu, a difendermi da tutti i pazzi pervertiti, e ce n’erano è!”. Rido.

“Allora stasera recupererò alla festa di Jade”.

“Oh vero! L’avevo dimenticato!”.

“Ovvio, non ti ricordi mai niente!”. Mi punzecchia.

“Ha parlato il genio della matematica”.

“Questa era cattiva, mi ritengo offeso”.

“Ma daiii scherzavo”.

Passiamo la giornata a punzecchiarci poi...

"Ehi Jake a che ora inizia la festa?"

"Tra circa due ore perchè?"

"Oh cavolo! Come perchè?!Io mi devo preparare!".

"Ah già meglio che vai che sicuramente anche con due ore di tempo ritarderai"

"Ciao!".

 

POV Jake

Sono le 8.10, la festa inizia alle 8.15, ci vuole circa un quarto d'ora per arrivare a casa di Jade e Alice naturalmente è in ritardo, alzo gli occhi al cielo e riabbassandoli la vedo finalmente arrivare. Ha i capelli raccolti in una coda laterale, un vestito nero, aderente e senza spalline che le arriva poco più su delle ginocchia e delle scarpe con il tacco di cui, essendo un maschio etero, non so descrivervi il tipo, corre verso di me.

"Scusa scusa scusa!"

"Sei sempre la solita!". Dico avviandomi alla macchina.

"Lo so è che sono ingrassata non trovavo un vestito che mi stesse bene e... me lo diresti se questo vestito mi stesse male vero?!".

"Beh in verità stavo pensando al fatto che sembri una balena però preferivo non dirtelo! Falla finita e sali in macchina,chissà quanti pervertiti mi toccherà scansare oggi!"

Prima di salire in macchina mi abbraccia: "Mi sei mancato molto sai?!"

" Anche tu, tanto".

La festa va avanti tra un bicchiere e un'altro, alla fine io e Alice siamo talmente sbronzi che nessuno dei due può guidare, così anche se il viaggio è abbastanza lungo, torniamo a piedi.

Stiamo saltellando come due emeriti cretini lungo la strada e io non riesco a smettere di guardarla e ridere, ha le guance arrossate, gli occhi verdi lucidi per via delle continue risate e i capelli, che prima erano perfettamente sistemati ora sono un disastro, ma, nonostante tutto, nonostante i capelli e nonostante il trucco sbavato è dannatamente bella, cavolo non ci avevo mai fatto caso prima d'ora! Voglio dire,ho sempre ritenuto che fosse bella, ma oggi, in questo momento, non sono mai rimasto così tanto colpito dal suo aspetto, il suo viso, il suo corpo, cavolo che corpo!

La osservo bene e... accidenti! Non sono mai stato attratto da lei in questo modo! In realtà non sono mai stato attratto da lei, l'ho sempre vista come un'amica e ora ho voglia di saltarle addosso, sarà l'effetto dell'alcool...

"Mi fanno male i piedi!". Dice lei interrompendo i miei pensieri.

Comincio a ridere:"Ci credo con quelle scarpe e con tutto quello che ti sei bevuta!"

Ride anche lei:"Ha parlato mister sobrio!"

"Beh almeno io non indosso trampoli e sicuramente non ne ho bisogno, dato che IO sono alto!". La punzecchio.

Lei continua a ridere:"Pffff! Sta zitto! Maledetto spilungone!". Urla dandomi una botta sulla spalla e cadendo per terra. Mentre mi abbasso per aiutarla ad alzarsi cado anche io e tutti e due scoppiamo in una sonora risata. Poi le mi guarda in modo disperato e mi dice:" Jake! Non ce la faccio più a camminare! Ho i piedi distrutti !"

Mi alzo e le do una mano a rialzarsi, poi mi giro:" Dai su! Togliti le scarpe, ti porto io!". Le rispondo invitandola a salirmi sulla schiena

I suoi dolcissimi occhi si illuminano "Davvero?"

"Certo! Tanto siamo quasi arrivati! Muoviti!"

Lei sorride e mi salta sulla schiena con le scarpe in mano io la afferro e sorrido.

"La mia piccola scimmietta!"

"Sei il mio uomo!". Urla dandomi un bacio sulla guancia, poi uno sul collo...

"Mmmm adoro il tuo profumo!". Sussurra dandomi un altro bacio sul collo... Oh merda! È dannatamente piacevole! Cazzo! Continua a baciarmi sul collo, finalmente siamo arrivati a casa, poi mi ricordo che lei deve rimanere da me perchè i suoi erano partiti... smetto di pensarci per un attimo e arrivati al portico di casa mia la poggio delicatamente sulla sedia a dondolo e cerco le chiavi.

POV Alice

Jake mi prende in braccio dopo aver aperto la porta, cavolo è un gran fico,osservo i muscoli delle sue braccia in tensione, tra le sue braccia mi sento protetta e credo di volerci restare per tutta la vita...ma aspetta che dico?! Jake è il mio migliore amico! Lui mi guarda e comincia a ridere:" A che pensi piccola gnoma?". Io rimango incantata dai suoi occhi azzurri così profondi, così penetranti così...

"Ehi ti sei incantata?".

"Sei così bello!". Dico e prima di rendermene conto mi ritrovo a baciarlo, poi mi stacco bruscamente e lui mi guarda totalmente confuso. Che diamine ho fatto?! Sono così imbarazzata! Ho baciato il mio migliore amico e mi è anche piaciuto! Perchè l'ho fatto?! Cerco di dire qualcosa, ma prima che i riapra la bocca mi ritrovo le sue labbra attaccate alle mie e di nuovo ci baciamo, stavolta con più passione... poi anche lui si stacca, per un attimo ci guardiamo entrambi sorpresi e confusi poi scoppiamo a ridere. Intanto siamo arrivati in camera sua e lui mi mette giù.

"E' assurdo!". Diciamo all'unisono.

"Ci pensi, noi due?!". Dice lui in preda alle risate. Nel frattempo si toglie la maglietta.

"Già! Ahahahah noi due insieme! Totalmente assurdo".  Dico, poi mi soffermo a guardarlo... oh merda!

"Diamine Ali! Sembri quasi attratta da me!"

"Ahahahah io attratta da te?! Pfff è...".

"Assurdo". Mi interruppe lui avvicinandosi e guardandomi da capo a piedi.

"E se fossi io, attratto da te?". Continua.

Sorrido:" Lo sei?"

"Pff figurati! Come se mi facesse  qualche effetto fare questo!". Dice girandomi, spostandomi i capelli dalla schiena e tirando giù la zip del vestito, che cade a terra, io mi giro e rido, ottimo sono in mutande davanti al mio migliore amico! Ora deve stare in mutande anche lui insieme a me!

"Già, immagino che non ti faccia nessun effetto! Beh pensandoci neanche a me fa nessun effetto fare questo!". Sussurro sbottonandogli i pantaloni che cadono per terra, insieme al mio reggiseno.

"Scusami ho pensato che avevi un pezzo in più rispetto a me e pensavo fosse giusto levarlo, sai, per essere pari...". Mi sussurra avvicinando il suo viso al mio.

"Già mi sembra corretto!". Sussurro io buttandolo sul letto.

Lui mi attira a sè e comincia a baciarmi e a toccarmi i fianchi io ricambio poi mi stacco dalle sue labbra e comincio a baciargli il collo, lui alza gli occhi al cielo.

"Diamine Ali! Penso di essere attratto da te!".

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Capitolo 3
*** Dolce Risveglio ***


Pov Alice
Sento un rumore che mi martella la testa, è così assordante e fastidioso, sono ancora mezza addormentata e confusa, non riesco proprio a capire cosa sia, ma non smette, continua a suonare.Finalmente realizzo che è una sveglia, con gli occhi chiusi muovo le mani a caso nel tentativo di spegnerla, ma, sento qualcosa di strano sotto le mani, sembra… un pettorale?! Che diamine?! Spalanco gli occhi e vedo, Jake, il mio migliore amico, seminudo, in un letto, accanto a me e, un attimo, anche io sono seminuda!
Mi alzo di scatto, come diamine è possibile che io sia seminuda nel letto del mio migliore amico?! Che cavolo è successo ieri? Sento Jake muoversi dietro di me e spegne la sviglia, che nel frattempo suonava peggiorando ancora di più il mio stato di ansia, confusione, stupore… panico?! Non so neanche descrivere come mi sento al momento.
“Mmm…”. Sento Jake brontolare.
Starà ancora dormendo?
“Che cazzo?!”.
No, si è decisamente svegliato.
Un attimo, sono totalmente scoperta! Afferro immediatamente il lenzuolo e mi copro, poi mi giro verso di lui, senza avere il coraggio di guardarlo in faccia, quindi guardo in basso, il che peggiora le cose perché anche lui è scoperto! Alzo subito gli occhi, lo guardo, lui guarda me, nessuno dei due sa cosa dire abbiamo entrambi un’espressione, come dire… “da punto interrogativo”, poi lui prende coraggio, fa un respiro profondo, si massaggia la testa e parla:
“Come diamine è possibile?! Cos’è successo ieri?! Non abbiamo mica…”.
“No!- lo interrompo subito, senza rendermene conto- cioè, no, dai, non può essere…”
“Alice, siamo nudi, nello stesso letto, eravamo totalmente ubriachi…”
“Allora, innanzitutto non siamo del tutto nudi poi…”
“Sei seria?- mi interrompe- stai davvero precisando che… Santo Cielo! Tutto questo è assurdo!”.
“Lo vedi! Anche tu dici che è assurdo!”. Che imbarazzo! Non mi ero mai sentita così con lui, pensavo che fosse l’unica persona con cui non mi sarei mai sentita imbarazzata, eppure…
Sento la sua mano sotto al mio mento, mi gira verso di lui, avvicina il suo viso al mio, sempre di più finchè in nostri nasi si sfiorano…
COSA, CAVOLO, STA FACENDO?!
“Ascolta, la testa mi sta esplodendo e suppongo che anche tu ti senta così dato quello che abbiamo bevuto ieri, ora, tutto ciò non aiuta, per cui, rilassiamoci un secondo,scendiamo giù in cucina, beviamo qualcosa per svegliarci e cerchiamo di ricordare ok?”
“ ok”.
Si alza dal letto, è in mutande, questo mi turba, lo sto guardando in un modo in cui non l’ho mai guardato prima e devo distogliere immediatamente lo sguardo affinchè non se ne accorga.
Cerco di alzarmi anche io, ma i miei vestiti sono misteriosamente spariti, perfetto!
“Tutto ok?”. Mi chiede Jake.
Ok, definiamo la parola ok, se ok vuol dire: non so come diamine sono finita seminuda nel letto del mio migliore amico, allora si tutto ok! Vorrei dirlo, ma andiamo, non mi sembra il caso.
“Ehm… non trovo… i miei vestiti”.
Si guarda intorno e ovviamente neanche lui trova niente, fantastico! Apre l’armadio e afferra una sua maglietta, me la lancia.
“Tieni questa!”.
Sposto il lenzuolo e la indosso, poi mi alzo, lui mi guarda come, intontito, io alzo lo sguardo e lo guardo negli occhi, in modo interrogativo, lui scuote la testa.
“Possiamo andare!”. Dice imbarazzato.

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Capitolo 4
*** Uova alla Benedict ***


POV Jake
Siamo, in cucina, totalmente frastornati, non riesco a non pensare a quello che è successo, com’è possibile che abbia fatto una cosa del genere?
Tiro fuori cibo a caso, nonostante mi turbi solo la vista del cibo, la testa mi esplode,ho una nausea assurda, quasi quanto la situazione in cui mi ritrovo. Guardo Alice, ha la testa appoggiata sul tavolo e quando la alza e vede tutto quel cibo fa uno sguardo che è un misto tra il terrorizzato e lo schifato e poi si massaggia la testa, senza dire una parola.
E’ questo il problema, il silenzio, nessuno dei due sa che dire e questo tra di noi non è mai successo, non siamo mai rimasti così, senza parole.
Preparo le uova alla Benedict, famoso rimedio tramandatomi da mio fratello e mentre lo faccio, ancora silenzio, solo quando metto il piatto davanti ad Alice il silenzio si rompe:
“Oddio ti prego! Non ce la posso fare!”. Esclama mettendosi una mano sulla bocca.
“Alice, fai uno sforzo, dopo ti sentirai meglio”.
Mi guarda contrariata:”Mi sento male solo a guardarlo il cibo, il rimedio di tuo fratello fa schifo!”
Vedo la sua mano poggiata sul tavolo che trema, come la sua gamba, come quasi tutto il resto del suo corpo, è dannatamente nervosa,poggio la mia mano sulla sua:”Alice, calmati, lo so che è tutto assurdo ma agitarsi e discutere sui rimedi di mio fratello è l’ultima cosa che ci serve al momento”.
Fa un respiro profondo e afferra la forchetta, sta per mangiare quando suonano alla porta, guardo dalla finestra:” Oh Dio è quel coglione di mio fratello!”
“Cosa?! Oh Dio non può vedermi, vederci così! Cosa faccio? Dove vado?”.
“Shhhh abbassa la voce! Vai su, nasconditi da qualche parte!” .
Alice corre su e io vado ad aprire alla porta.
“Ehi ma quanto ci metti?! Santo cielo che aspetto di merda che hai! Ti sei dato alla pazza gioia eh!”. Dice guardando le uova e assaggiandone un po’.
“Ti dispiacerebbe non urlare? “
“Fratellino, quante volte te lo devo dire?! Se ti ubriachi devi farti anche una scopata così diminuiscono i postumi, si sa la scopata è il rimedio a tutto, poi ci sono le uova alla Benedict!”
Brutto coglione, se sapesse, che il suo presunto rimedio a tutto non ha funzionato per niente con me!
“Poi -continua- voglio dire hai anche l’occasione perfetta, con Alice, con quella lì altro che postumi!”
Di male in peggio… 

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Capitolo 5
*** La maglietta di Homer ***


POV Alice
Sono nell’armadio di Jake, pregando che suo fratello se ne vada il prima possibile e sperando allo stesso tempo di rimanere lì per sempre, ma tanto lo so che prima o poi dovrò affrontare la situazione, dovrò saper dire qualcosa, porre fine al silenzio.
Sento delle voci... cavolo stanno salendo!
“Jake devi ridarmi la mia maglietta! Te l’ho prestata da un secolo e ancora non me l’hai restituita!”
Sento la porta aprirsi, qualcuno si sta avvicinando all’armadio.Sto per avere un attacco di panico. Chiudo gli occhi, sento lo sportello aprirsi.Faccio un respiro profondo.Apro gli occhi... grazie al cielo è Jake!Vorrei saltargli addosso ed abbracciarlo, il che, ora che ci penso, non depone proprio a favore della situazione, anche perché poco dopo  suo fratello entra nella stanza, ma per fortuna Jake si mette perfettamente davanti a me e mi copre.
“La maglietta con Homer, la rivoglio indietro!”.
Jake mi guarda come per chiedermi qualcosa in modo supplichevole e io inizialmente non capisco, poi abbasso lo sguardo sulla maglietta che sto indossando, la maglietta con Homer, ovviamente…
Ottimo! Quindi devo ritornare seminuda! Cercando di non farmi sentire me la tolgo velocemente e la do a Jake, che invece di darla a suo fratello rimane con lo sguardo imbambolato per un po’, poi scuote la testa, si gira, sempre stando attento a coprirmi, e gliela lancia chiudendo l’armadio.
“ Ma che hai fatto?! Hai una faccia! Sembra chissà che hai visto!”. Urla Chris.
Sento la mia faccia scaldarsi, probabilmente sono diventata viola per l’imbarazzo, afferro una maglietta, assicurandomi che sia di Jake e me la metto, come se questo migliorasse un po’ le cose.
“Sta zitto! Ora hai la maglietta! Lasciami in pace!”.
“Mammamia che acido! Lo vedi, questo è perché non scopi!”
Se solo il deficiente sapesse…
“Comunque io ora mi cambio al volo e esco di nuovo, anzi guarda ho già fatto ciao!”. Continua, poi lo sento scendere dalle scale e quando sento la porta di casa chiudersi spalanco gli sportelli dell’armadio, prendo aria e mi siedo sul letto. Jake si siede vicino a me:
”Ti chiedo scusa… per lui, per la maglietta… è che… mi è preso il panico, non sapevo che fare, in realtà nemmeno adesso lo so! Non so che fare, non so che dire, so solo che il silenzio mi distrugge!”
“Jake, prima di tutto non ti devi scusare, poi io non credo ci sia qualcosa di giusto da dire o da fare, è tutto così dannatamente assurdo e io non voglio che tra me e te ci sia silenzio!”.
“La verità è che eravamo ubriachi e abbiamo perso il controllo, ma non possiamo permettere che questo rovini la nostra amicizia”
“E se facessimo finta che non sia successo niente?”.
POV Jake.
Quelle parole mi provocano subito sollievo ma poi, sento che mi fa quasi male sentirle, è come se le dessi poca importanza annuendo, è come se le mancassi di rispetto,è come se dicendo di sì diventassi come tutti quei ragazzi che, dopo aver ottenuto quello che vogliono scappano via, si comportano come niente fosse, ma io non lo volevo, non volevo tutto questo, è solo successo.
Alice mi guarda:”Ti prego, dì qualcosa! Dimmi quello a cui stai pensando, qualsiasi cosa sia”.
“Non voglio che tu pensi che io ti abbia usata, perché non lo farei mai”. Le dico
Lei mi prende le mani:
“Jake, io ti conosco, forse anche meglio di me stessa, lo so benissimo- dice, poi si ferma un attimo e fa uno sguardo preoccupato- tu non pensi che io ti abbia usato vero?”.
Mi viene da ridere, quanti problemi che ci poniamo tutti e due!
“No! Diamine, se è così puoi usarmi quando vuoi!- ma che diamine ho detto?! Ma che mi dice il cervello?- cioè, volevo dire… nel senso, per parlare, cioè nel senso che lo sai, io ci sono sempre per te… oh Dio Alice non so quello che sto dicendo io…”.
Mi ammutolisce mettendomi una mano sulla bocca e comincia a ridere, poi rido anche io, siamo due cretini ancora mezzi ubriachi.
Continuando a ridere mi dice:
“Ascoltami bene, quello che è successo ieri non deve succedere più, anzi ieri non è successo niente, è stata una normale giornata, siamo stati normali amici che sono stati ad una festa, tutto dimenticato! Affare fatto?”.
Mi porge la mano, io la stringo.
“Affare fatto!”

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