The reason why I changed myself

di denydany1105
(/viewuser.php?uid=592389)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Keira, Jamie ed Harvey ***
Capitolo 2: *** Perché sei cambiata? ***
Capitolo 3: *** Io non mi arrendo ***
Capitolo 4: *** La storia di Harvey ***
Capitolo 5: *** Un nuovo amico? ***



Capitolo 1
*** Keira, Jamie ed Harvey ***


The reason why I changed myself
 
Due migliori amiche entrambe quindicenni: Jamie, ambientalista convinta, amante degli animali e Keira, che ha la passione per l’arte.
Per completare il quadretto, Harvey, un mago del compiuter, migliore amico di Jamie, segretamente innamorato di Keira.
In un mese tutto cambierà, Keira diventerà un’altra persona e romperà il suo legame con Jamie ed Harvey. Perché? Che cosa le è successo?
Una mini-long di 7-8 capitoli, forse anche meno, scritta per farvi emozionare e per farvi riflettere su cose reali che troppo spesso accadono nel mondo di oggi. Spero che possa sembrarvi originale e non la solita storiella romantica.

 
 
Keira, Jamie ed Harvey

Jamie si preparava ad affrontare il primo giorno, di secondo superiore. Per lei era stato un duro colpo svegliarsi alle 6.30 di mattina dopo mesi di vacanze estive in cui rimaneva a letto fino alle 9.00. L’unica cosa che le dava la forza di alzarsi era il sapere che dopo un mese, finalmente, avrebbe rivisto la sua migliore amica Keira. Per tutto il mese di agosto infatti, la ragazza aveva soggiornato in una località turistica in cui Internet non prendeva e raramente le due si erano sentite per telefono. Nonostante ciò, Jamie era sicura che fosse tutto a posto e che una volta ricominciata la scuola, il loro legame sarebbe stato più forte di prima.
Si sbagliava.
Si infilò distrattamente un paio di jeans strappati sul ginocchio e una camicia verde e scese in cucina in ciabatte per fare colazione. Subito, il suo Labrador Coffee le saltò addosso per ricevere le solite carezze ed attenzioni che la padrona gli dedicava ogni giorno, quella mattina però Jamie era troppo stanca anche per fare una carezza al suo cane.
-Scusami Coffee, ma oggi non è giornata- Sbadigliò posando il cagnolino a terra-Mamma, spero che ci sia pane e Nutella per colazione…
La signora Felt, al contrario della figlia, la mattina era carica come una pila nuova e preparata velocemente la colazione  alla figlia, si sedette accanto a lei.
-Hey, dormigliona. Oggi rivedi Keira, non sei contenta?
-Sì, ma ho sonno. Lo sai che io la mattina ho sonno- Mormorò Jamie.
-Per questo ti ho messo una buona dose di caffè nel tuo cappuccino! E appena hai finito vai a pettinarti che sembri uno spaventapasseri!
Finito di mangiare, Jamie risalì in camera sua e cominciò a spazzolarsi i lunghi capelli ramati, lisci, ma pieni di nodi. Aveva sempre invidiato i capelli di Keira, di un bel castano chiaro, sempre morbidi e lucenti, leggermente mossi sulle punte. I suoi invece erano un disastro: non si erano mai visti capelli lisci tanto voluminosi, tutti infatti le chiedevano se se li cotonava e lei ogni volta, seccata, rispondeva che no, quello era un orrore naturale.
Ci mise dieci minuti per trovare le scarpe, voleva mettersi le sue Converse preferite, quelle a fiori, quelle che le avevano sempre portato fortuna, ma purtroppo erano sporche di terra, merito di Coffee che ogni tanto se le portava in giardino o probabilmente del suo fratellino Josh che si divertiva a farle i dispetti. Così fu costretta a scegliere quelle nere, con i lacci colorati diversi uno dall’altro.
Uscita di casa, si avviò verso la fermata dell’autobus dove la aspettava il suo vicino di casa, nonché migliore amico, Harvey.
-Wow! Che faccia contenta. Si vede che hai voglia di rivedere Keira- Scherzò lui appena la vide.
-Non rompere, ho sonno. E poi quello più contento non dovresti essere tu?
Harvey arrossì e si passò una mano tra i capelli neri scompigliati.
-Sai che non ho speranze.
-Ma smettila! Sai che lei ti adora!
-Già, come amico…- mormorò il ragazzo. Lui e Jamie si conoscevano praticamente da sempre e quando più tardi, nel loro gruppo si era aggiunta anche Keira, per Harvey era stato amore a prima vista. L’aveva amata quando era ancora un bambino e adesso i suoi sentimenti non cambiavano, nonostante fosse cresciuto e maturato. Purtroppo, per Keira, lui era solo un amico e siccome il ragazzo non aveva mai avuto il coraggio di dichiararsi, lei pareva non accorgersi di tutto questo. Harvey non poteva essere considerato un sex symbol, ma non era neanche brutto: era abbastanza alto e di media corporatura, i capelli neri perennemente scompigliati e gli occhi verde foresta. I denti bianchissimi erano incorniciati da un apparecchio a piastrine argentato e al polso si poteva notare un braccialetto di corda che gli aveva regalato Jamie quando erano piccoli.
L’autobus arrivò con un quarto d’ora di ritardo e i ragazzi passarono il viaggio seduti vicini parlando del più e del meno.
***
Il cortile del liceo d’arte St. West era affollato come al solito, pieno di studenti che si salutavano, si abbracciavano e sfoggiavano con superiorità l’abbronzatura post-vacanze. Keira non c’era. Jamie ed Harvey la cercarono con lo sguardo tra la folla, sperando di scorgere una figura alta dai lunghi capelli castani o un paio di familiari occhi azzurri. Jamie provò a chiamarla: segreteria telefonica, come al solito.
-Jamie! Harvey!
I ragazzi si girarono contemporaneamente pronti a riabbracciare la loro amica, ma la figura davanti a loro non era affatto Keira: Magdalena Cureil. Di media statura e dalle curve molto accentuate, capelli biondo scuro e occhi nocciola, molti a scuola la prendevano in giro per la sua rotondità. Era amica di Keira ed aveva una sincera cotta per Harvey, peccato che lui non la guardasse nemmeno. Non perché la considerasse grassa o brutta, lui aveva occhi solo per Keira.
-Oh, ciao Mag- La salutò Harvey. Lei arrossì.
-Mag, forse puoi aiutarci. Stiamo cercando Keira disperatamente, ma non riusciamo a trovarla. Tu l’hai vista?- Le domandò Jamie.
-Veramente anch’io la stavo cercando. È da un bel po’ che sono qui e non l’ho vista arrivare- Rispose la bionda perplessa.
In quel momento la campanella suonò.
-Beh, la vedremo comunque in classe. Entriamo, dai.
In classe, Jamie si sedette in ultima fila vicino ad Harvey. La maggior parte dei posti erano già occupati e i restanti si riempirono velocemente.
-Hey, guarda quella biondina davanti a noi. Sai se è nuova?- Le sussurrò Harvey all’orecchio.
-Ineffetti non ci avevo fatto caso. Guarda com’è vestita, sembra una troia. Beh, d’altronde guarda vicino a chi si è seduta…
La biondina in questione era seduta vicino ad Emma Spencer, l’oca della classe. I suoi capelli scuri pieni di boccoli avevano le punte viola, portava i top e le canotte anche con -20 gradi fuori e le sue scarpe non avevano mai meno di 5 cm di tacco.
Alle 8.30 precise il professore di matematica, il signor Smith chiuse la porta. Di Keira nessuna traccia.
-Bene ragazzi, cominciamo con l’appello:
-Magdalena Cureil.
-Presente!
-Jamie Felt.
-Presente!
Jamie sapeva che Keira era l’ultima dell’elenco.
-Alexander Unfair.
-Presente!
-Keira Van Bourg.
-Presente!- A dirlo era stata niente di meno che la biondina. La biondina vicino ad Emma Spencer.
 
Ciao a tutti!
Per chi non mi conoscesse, sono denydany1105 e questa è la mia prima originale romantica e la mia prima storia arancione.
Questo è il primo capitolo e mi dispiace se vi sembra un po’ corto, cercherò di impegnarmi di più nei prossimi. La storia è stata scritta per essere una mini long di circa 7-8 capitoli, ma forse anche meno. Gli aggiornamenti saranno di circa 1 capitolo ogni 15 giorni, ma tra scuola e amici non posso promettervi niente. Per quanto riguarda eventuali errori, FATEMELI NOTARE, accetto le critiche purché costruttive e in generale mi piacciono le recensioni :3
Spero che le protagoniste di questa storia vi piacciano, ho cercato di non creare le già viste e riviste Mary Sue. Ovviamente Harvey è il top u.u
Bien, detto questo concludo.
Kisses and hugs <3
Denydany1105

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Perché sei cambiata? ***


Perché sei cambiata?

-Keira Van Bourg.
-Presente!- A dirlo era stata niente di meno che la biondina. La biondina vicino ad Emma Spencer.
 
Jamie rimase letteralmente allibita. Aveva sentito gli occhi bruciare e la gola seccarsi: aveva bisogno di piangere, di piangere dalla rabbia. Harvey vicino a lei cercava di calmarla, di tranquillizzarla, ma anche lui ci era rimasto male. Insomma, davvero quella biondina svestita poteva essere Keira? La loro migliore amica? La ragazza che conoscevano da una vita? Jamie non stette attenta a nessuna delle lezioni, rispose male a tutti e non si alzò a ricreazione, preferì rimanere al suo posto a fissare Keira con odio mentre chiacchierava allegramente con la Spencer. Ogni tanto le due ridacchiavano osservando un ragazzo o lanciavano occhiate disgustate a chi aveva la felpa bucata o le scarpe vecchie. Keira non venne a salutare Jamie, non la guardò neanche, i suoi occhi azzurri non incrociarono mai quelli neri della rossa, era come se ormai lei fosse invisibile.
***
Alla fine delle lezioni, Jamie raccolse velocemente i libri dal suo banco e aspettò pazientemente che Keira facesse lo stesso: era arrabbiata, ma doveva parlarle. Quando la bionda finì di rimettere le sue cose nella tracolla fuxia fluo, Jamie le si parò davanti.
-Che vuoi, Jamie?- Domandò Keira scocciata.
-Che cosa voglio?!- Jamie era furiosa e la sua faccia era diventata dello stesso colore dei suoi capelli- è da un mese che non ci vediamo, è ricominciata la scuola e tu non vieni neanche a salutarmi. Non mi guardi nemmeno, è come se per te non esistessi più. Che ti è successo? Da quando ti sei fatta bionda? Da quando ti vesti come una troia? E questa borsa? Tu hai sempre odiato il fuxia! Ma soprattutto hai sempre odiato Emma Spencer! E ora che fai? Diventi la sua best friend? Che cosa ti sta succedendo? Per favore spiegami…
-Innanzitutto, troia lo dici a tua madre e poi guarda come ti sei vestita tu, quanto li hai pagati quei pantaloni? Un euro? E per quanto riguarda il mio nuovo look e le mie nuove compagnie, se non ti piacciono pazienza. Le persone cambiano Jamie e spesso lo fanno per un buon motivo. Io il mio buon motivo ce l’ho, tu fatti gli affari tuoi e non rivolgermi più la parola. Ah, lo stesso vale per il tuo amichetto nerd…come si chiama? Harvey?
-Keira…io…noi eravamo migliori amiche…e non insultare mia madre!
-Jamie, eravamo. E ora se vuoi scusarmi…-A Jamie parve di scorgere una lacrima sul volto di Keira, ma non poteva esserne sicura dato che anche lei stava piangendo. Sentì una mano tirarla via per il polso: Harvey.
-Jam, ti va di venire a mangiare a casa mia?
Avrebbe voluto rispondergli che no, assolutamente non voleva, ma aveva il disperato bisogno del suo migliore amico affianco in un momento come quello e quindi accettò.
***
-Mamma non è in casa, quindi cucinerò io- Disse Harvey cercando approvazione dalla sua amica che se ne stava spaparanzata sul divano, pensierosa e muta da quando erano arrivati. Le parole di Harvey però sembrarono scuoterla un po’ dai suoi pensieri.
-Non hai qualcosa di surgelato? L’ultima volta che ho mangiato qualcosa cucinato da te ho avuto mal di pancia per tre giorni…
Harvey alzò gli occhi al cielo e sorrise:-Ok, mi limiterò a lavare l’insalata…
-Ha detto che sei un nerd- Mormorò Jamie con voce piatta, i suoi occhi scuri sembravano persi nel vuoto.
-Chi?
-Keira.
-Ah…
Ci fu una lunga pausa di silenzio tra i due, poi Harvey parlò:-Lasciala perdere, Jam. In confronto a te, non vale una cozza quella stronza!
Gli angoli della bocca di Jamie si piegarono all’insù. Era da quando erano piccoli che Harvey la chiamava Jam quando lei era arrabbiata. Il soprannome era dato dalla sua passione per la marmellata di ciliegie.
-Io credevo ti piacesse…- Commentò la ragazza alzandosi dal divano.
-A me non piacciono le persone che fanno soffrire la mia migliore amica.
-Grazie per tutto quello che fai per me, Harvey e non devi mentire sui sentimenti che provi per lei. Infondo, magari infondo infondo, forse sotto tutto quel trucco e quei vestiti succinti c’è ancora la vecchia Keira e noi dobbiamo riuscire a farla venir fuori. Dobbiamo riuscire a capire cosa le è successo, Harv.
-Quindi, dopo tutte le cose brutte che ti ha detto oggi, tu…la perdoni?- Domandò lui incredulo.
-Ma certo Harvey! Un’amicizia di 13 anni non si butta via in un giorno! Diamine! E poi…sto messa peggio di te in amore…Alexander non mi guarda nemmeno!
***
-Keira, tesoro! Hai visto oggi quella rompiscatole della Felt?- Esclamò la vocetta petulante di Emma Spencer- Hai fatto bene a risponderle in quel modo!
Keira sospirò:-Già, era così irritante! Guarda ora devo proprio scappare. Ci sentiamo, ok?
-Certo tesoro, a domani!
Keira si richiuse la porta alle spalle sbuffando.
-Mamma sono a casa!
La signora Van Bruger corse ad abbracciare la figlia.
-Keira, amore…com’è andata?
-È stato orribile, mamma- una lacrima scivolò sulla guancia di Keira-è stato orribile vederla piangere per colpa mia, è stato orribile insultarla davanti a tutti, ma so di aver fatto la scelta giusta.
-Oh, piccola mia. Ma sei proprio sicura di quello che stai facendo? Ti vedo così triste!
-Mamma per favore, non ti azzardare a dirle niente! Questo è un segreto tra me e te, punto.
***
I genitori di Harvey si erano separati quando lui aveva solo quattro anni, Jamie sapeva bene tutta la storia. Il padre di Harvey tradiva sua moglie e ora Harvey viveva con quest’ultima. Non era mai voluto andare a trovare il padre, l’aveva sempre odiato per aver rovinato la loro famiglia. Ora il ragazzo stava raccontando a Jamie di una lettera che gli aveva inviato proprio suo padre qualche giorno prima.
-Avrei voluto parlartene prima, ma non ne ho avuto l’occasione- Cominciò Harvey rigirando la busta tra le mani.
-Leggimela-Lo incitò Jamie.
- Beh, se proprio insisti… “Caro Harvey, mi dispiace se mi faccio sentire solo ora. Gli anni passati tua madre mi vietava di mandarti lettere o e-mail, addirittura minacciava di denunciarmi se l’avessi fatto. Quest’anno è stato diverso, perché io ho minacciato di denunciare lei se non mi avesse fatto mettere in contatto con te. Vedi, ormai sei grande, sei cresciuto parecchio in questi anni da quello che mi hanno detto e credo sia venuto il momento che tu riveda tuo padre. Sono consapevole che tu mi odi ancora dopo tutto questo tempo, ma sai anche che nonostante io ora abbia una nuova moglie, non ho mai fatto mancare niente a te e a tua madre, specialmente nel periodo in cui non lavorava, sono stato io a mantenervi. Perciò me lo devi. Ti prego Harvey, dammi un’altra possibilità. Tuo padre.”
-E…cosa hai intenzione di fare?- Domandò Jamie quando Harvey finì di leggere.
-Io non voglio andarci e nemmeno mia madre vuole che ci vada, ma mi sento in dovere di farlo. Ha ragione lui, in un certo senso glielo devo…
-Capisco, ma tuo padre dove abita?
-Quando si è trasferito è andato a viviere con la sua nuova compagna in un paesino non lontano da qui, potrei andarci anche con il bus. Da quanto ho saputo, ha anche un figlio. Che cosa fantastica aver un fratellastro!
-Forse non è così male e poi magari è veramente pentito.
-Già, magari lo fosse…- Sospirò Harvey-Un altro po’ di insalata?
-Credo di averne mangiate già due scodelle!- Rise Jamie.
-Hey, che vuoi Jam?! Mi hai ordinato tu di non cuocere niente!
-E di cibi non da cuocere hai solo insalata?!
-Mmm…credo ci sia anche un po’ di radicchio…
-Fa niente sono apposto!
 
Secondo capitolo ragazzi!
Come vi sembra?
Perdonate per il ritardo :c
Purtroppo anche questo è un po’ cortino, I’m so sorry….:( però su word i capitoli sembrano molto più lunghi! Cosa pensate che sia successo a Keira? Sono aperte le scommesse!
Recensioni ovviamente graditissime.
Kisses and hugs <3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Io non mi arrendo ***


Io non mi arrendo

-Mamma, mamma! Jamie fa la depressa!
-Piantala, Josh- Sbuffò Keira affacciandosi in cucina.
-Ma è vero! Non vuoi più giocare né con me, né con Coffee!- Ribatté il fratellino prendendo in braccio il loro amato cagnolino.
-Tesoro, c’è qualcosa che non va?- Domandò la signora Felt lanciando un’occhiata curiosa alla figlia.
-Mamma, è ricominciata la scuola. Ecco che c’è che non va!
-Ma come, la scuola ti è sempre piaciuta! E Keira? L’hai vista, no? Se vuoi possiamo invitarla a pranzo domani…
-Emh, domani ho da fare- Mentì Jamie. Non voleva che la madre sapesse che aveva litigato con Keira. Non le era mai piaciuto mettere i suoi in mezzo a situazioni che riguardavano solo ed esclusivamente lei.
-Beh, allora sarà per un’altra volta. Ricordati che quando vuoi….
-Certo mamma. Ora vado a fare i compiti- Era solamente il terzo giorno di scuola e già era stufa, di tutto e di tutti. Si sedette alla scrivania, legò i capelli rossi in una coda alta e provò a concentrarsi sulla biologia. Lei adorava biologia, ma in quel momento le parole sul libro sembravano termini scritti in un’altra lingua, senza un significato apparente. Sbuffò. Non era ancora riuscita a risolvere la faccenda con Keira e, cosa peggiore, l’indomani Harvey sarebbe partito per andare a stare da suo padre per un po’ di giorni. Quindi l’avrebbe lasciata da sola, al suo banco, all’ultima fila, a sorbirsi le insopportabili risatine di Keira ed Emma.
Che bella prospettiva!
Decise di chiamare Magdalena. Spesso le due facevano i compiti insieme, quando c’era anche Keira… Jamie era rimasta col dito a mezz’aria, non sapeva se premere o no il pulsante di chiamata. Era forse il momento meno adatto per vedersi dato che una loro amica comune era cambiata completamente? O forse era proprio il momento migliore, dato che probabilmente Magdalena stava soffrendo come stava soffrendo lei?
Premette il pulsante. Il telefono suonava libero.
“Pronto?”
“Hey, Mag. Sono Jamie. So che in questi due giorni non sei venuta a scuola e quindi…non so se…magari volevi venire da me a fare i compiti…”
“Ah, ciao Jamie. Grazie dell’invito. Sì, in effetti questi giorni non sono potuta venire a scuola perché…beh, te lo spiegherò dopo e avevo bisogno di parlarti, di persona.”
“Quindi ci vediamo verso le quattro?”
“Perfetto, a più tardi.”
“Ci vediamo dopo Mag.”
Jamie fece terminare la chiamata e mise il cellulare nel porta penne. Sapeva già di cosa doveva parlarle Magdalena. Di Keira.
***
Alle 16:00 in punto Magdalena si presentò a casa Felt.
-Tesoro, scendi! C’è Mag- Esclamò la mamma di Jamie vedendo la ragazza alla porta. Jamie scese di corsa le scale e saltò gli ultimi due gradini.
-Ciao Mag! Ti sei…messa gli occhiali?- Domandò notando che l’amica ne portava un paio neri e argentati.
-Già…è per questo che non sono venuta a scuola- Rispose lei con voce piatta.
-Beh, non ti stanno male. Dai entra e andiamo di sopra.
Magdalena seguì Jamie fino in camera sua e una volta entrata appoggiò lo zaino rosso pieno di scritte per terra.
-Prima che iniziamo a fare i compiti…ti va un pezzo di torta?- Domandò Jamie- è la tua preferita quella ai lamponi che fa sempre mamma.
-Oh, no grazie.
Strano. Magdalena Cureil non rifiutava mai una fetta di torta di lamponi.
-Preferisci altro?
-Non ho fame…
Jamie inarcò un sopracciglio. Magdalena aveva sempre fame.
-Ok, come vuoi…di cosa dovevi parlarmi?
-Immagino che tu già lo sappia…- Cominciò lei abbassando la testa.
-Keira.
-Già.
-Senti, non so cosa sia successo, credimi. Ma una cosa che so per certo è che scopriremo che cos’ha e la faremo tornare la Keira di sempre. Te lo prometto.
-Quindi anche con te si è comportata male? Te che sei la sua migliore amica?! Allora la cosa è grave…all’uscita da scuola, io, lei ed Emma abbiamo preso lo stesso autobus e quando Emma ha cominciato a prendermi in giro per il mio peso, come al solito, lei non mi ha difeso, anzi, si è messa a ridere. Mi sono sentita morire in quel momento…-Magdalena cominciò a singhiozzare.
-Lasciala perdere Mag! E poi tu non sei affatto grassa. Sono sicura che Keira ci sta nascondendo qualcosa e noi scopriremo cosa, prima o poi…
***
Il giorno seguente, dopo una terribile litigata con Josh che le aveva rotto l’MP3, Jamie arrivò a scuola in ritardo. Venne interrogata in matematica e prese 4. Non che fosse una novità, ma quella era una delle sue giornate no. Harvey le raccontò della giornata che si prospettava per lui, la partenza per la casa del padre e delle ipotesi sul suo misterioso fratello. Jamie faceva finta di ascoltarlo, ma i suoi pensieri erano rivolti a Keira, che come al solito non l’aveva degnata neanche di uno sguardo. Anche lei era stata interrogata e aveva rimediato un bel 7. Almeno la sua bravura a scuola non era cambiata.
All’uscita di scuola notò che le mani di Keira erano intrecciate a quelle di un ragazzo: Alexander. Non poteva crederci. Alexander, il ragazzo che le piaceva da ben due anni. Il ragazzo dei suoi sogni, con la sua ex migliore amica. Jamie cercò di convincersi che Keira non l’aveva fatto apposta, anche se sapeva benissimo quali erano i suoi sentimenti nei confronti del ragazzo. Jamie le aveva parlato di ogni singolo sguardo che le aveva lanciato, di ogni messaggio, anche se molto formale, delle poche  battute scambiate insieme e lei l’aveva sempre incoraggiata, le diceva che quando sarebbe stata pronta l’avrebbe aiutata a dichiararsi…sì, come no.
***
Harvey tirò su la zip del giubbino, agguantò la valigia ed uscì biascicando un ultimo saluto alla madre che, come al solito, lo aveva riempito di raccomandazioni. Era curioso, ma allo stesso tempo aveva paura di ciò che avrebbe dovuto incontrare: la sua seconda famiglia, il suo vecchio padre, il suo nuovo fratello e una donna che probabilmente avrebbe odiato per sempre, infondo era anche colpa sua se i suoi genitori si erano separati. Il viaggio durò poco e in poco tempo si ritrovò davanti alla porta di una bella villetta bianca completa di giardino. Quasi credette di aver sbagliato indirizzo, ma quando la porta si aprì e ne uscì fuori un uomo sulla cinquantina con i capelli scuri, ebbe la certezza di trovarsi nel posto giusto: quello era suo padre.
Non sapeva come ci si dovesse comportare in queste occasioni. Doveva abbracciarlo? Salutarlò con un semplice “Ciao papà” o optare per la formale stretta di mano? Non sapendo cosa fare si limitò a fissarlo aspettando che fosse lui a fare la prima mossa.
-Ciao, Harvey. Sei venuto. Prego accomodati, fa come se fossi a casa tua!- Mormorò sorridendo il signor Jeffrey visibilmente imbarazzato-Adesso ti presento Cocotte e Carlo.
Cocotte.
Harvey si trattenne a stento dal ridere. Se era stato capace di tradire sua madre per una Cocotte, allora suo padre doveva essere proprio messo male. Una volta in salotto, Harvey appoggiò la sua valigia per terra, si sedette sul divano di velluto rosso e aspettò pazientemente che la nuova famiglia Jeffrey fosse al completo. Cocotte, come si poteva intuire dal nome, era francese, a dirla tutta, una bellissima bionda francese, dalle gambe lunghe, gli occhi di un verde chiarissimo ed il naso all’insù, ma la cosa che più lo stupì era suo figlio. Si sarebbe aspettato un bambino piccolo di massimo dieci anni , maldestro e paffutello. Invece era un ragazzo, forse di qualche anno più grande di lui, bello quanto la madre, alto e biondo. L’unica cosa su cui suo padre aveva vinto erano gli occhi, non verde chiaro, ma verde smeraldo.
Quello era Carlo, suo fratello.
Vedendo il suo turbamento, il signor Jeffrey si affrettò a spiegare:- Tranquillo Harvey, ti spiegherò tutto ora. Hai aspettato fin troppo, è giusto che tu ora sappia.


Heey, beautiful people!
Nuovo capitolo!
Bene. Mi ero ripromessa di aggiornare ogni due settimane, ma a quanto pare…però il capitolo di oggi è più lungo, non vi pare.
Ringrazio chi ha recensito i capitoli precedenti e…le recensioni mi fanno tanto felice :c so che non siete in tanti a seguire la storia, ma mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. Vedo le storie con i soliti cliché piene di recensioni, volevo fare una storia un po’ diversa e spero che stia venendo bene! Fatemi sapere!
Denydany1105 <3

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** La storia di Harvey ***



La storia di Harvey

-Vedi, Harvey…- Iniziò imbarazzato il signor Jeffrey- Prima di conoscere tua madre, ho avuto una…relazione con Cocotte. Non ricordo il motivo per cui poi litigammo e ci lasciammo, ma ricordo benissimo che qualche mese dopo esserci lasciati mi innamorai perdutamente di tua madre, nel frattempo però, non sapevo che Cocotte fosse incinta. Quando me lo disse, Carlo era già nato ed io mi ero appena sposato con tua madre. All’inizio non volevo crederci e feci vari test del DNA che risultarono tutti positivi, ovviamente questo all’insaputa di tua madre… poi anche lei rimase incinta, di te e non sapevo più che pesci prendere. Ogni tanto andavo a trovare Carlo e Cocotte e piano piano cominciai ad affezionarmi a lui, era piccolo e aveva bisogno di un padre, ma poi nascesti tu e volevo bene anche a te così decisi di fare il padre a metà, ma per farlo dovevo stare sia con te che con Carlo e così di nascosto li venivo a trovare, raccontando bugie su bugie a tua madre che quando ovviamente lo scoprì, mi lasciò. Disse che non voleva vedermi mai più e io allora venni a vivere qui. Non volevo andarmene, ma tua madre era troppo arrabbiata, era inutile cercare di trovare un compromesso con lei. Non voleva che tu mi incontrassi e io dovetti farmi da parte. Ora che sai tutta la storia…sei disposto a perdonarmi?
Harvey era rimasto abbastanza turbato dalla rivelazione del padre, ma cercò di mantenere una voce ferma mentre rispondeva:-Credo…credo di sì, mi ci vorrà un po’ per abituarmi alla cosa, ma credo di potercela fare.
***
Più tardi i signori Jeffrey decisero di lasciare i due ragazzi da soli per farli conoscere un po’ meglio. Harvey dovette ammettere di essere un po’ invidioso di Carl, infondo era un ragazzo veramente attraente e in oltre, come ebbe modo di scoprire in seguito, era campione di sci in categoria juniores e non era niente male nello studio; era però un ragazzo simpatico, né troppo burlone, né troppo serio. Magari sarebbero potuti diventare amici.
-Quindi sei un mago del computer?- Domandò Carlo con curiosità.
-Beh, diciamo che me la cavo. Mi piacerebbe diventare un fotografo, lavorare per le riviste, ritoccare al computer ogni scatto, metterci qualcosa di mio…- Rispose Harvey lievemente in imbarazzo.
-Beh, sembra forte! A me invece piacerebbe diventare un medico. La medicina mi ha sempre affascinato e il sangue non mi impressiona.
-Beh, a quanto pare abbiamo gusti completamente diversi- Commentò il biondo pensieroso. In quel momento il cellulare di Harvey squillò e sul display apparve la foto di una sorridente Jamie con indosso la canotta della fondazione “Salviamo gli animali”. Non era poi così strano che lo chiamasse, pensò il ragazzo, magari voleva sapere come stava e se aveva parlato con suo padre.
-È la tua ragazza?- Commentò sorridendo Carlo sporgendosi per guardare meglio la foto.
-No- Rispose Harvey seccato mentre si accingeva a rispondere-è la mia migliore amica.
-Beh, è carina. Mi piacerebbe conoscerla…
In quel momento, inconsapevolmente, Carlo perse tutta la simpatia di Harvey che si era guadagnato.
-Scusa, ma devo rispondere- Rispose seccato il ragazzo-Ciao Jam, tutto ok?...Sì, sono a casa di papà, sono con mio fratello…è come tutti gli altri…niente di speciale. Con Keira?...Ah ok, beh ci sentiamo dopo allora…ciao piccola, ciao.
-Cosa è come tutti gli altri?- Domandò Carlo curioso.
-Emh…il mio nuovo cellulare- Mentì Harvey- Un i-phone 4S.
-Oh, ok.
***
Jamie si lasciò cadere sul divano esausta. Non è che avesse fatto granché ma aveva una voglia matta di andarsene a dormire. Magdalena se ne era appena andata e sinceramente c’era qualcosa che non andava, l’aveva trovata abbastanza strana e lo stesso Harvey…gli mancava già, però. Ora che non aveva più una migliore amica su cui poter contare, le era rimasto soltanto lui.
Passavano i giorni, Keira continuava ad ignorarla, Magdalena perdeva peso a vista d’occhio ed Harvey non era ancora tornato. Una mattina di scuola Jamie decise di seguire Keira al bagno, aveva notato che la ragazza ci andava molto spesso durante le ore di lezione, lei che non era una dalla vescica debole e ci stava anche parecchio ogni volta e ai professori pareva non importare. Appena varcò la soglia del bagno delle ragazze udì un leggero singhiozzare, appoggiando l’orecchio alla porta si poteva udire il pianto silenzioso di una ragazza: Keira.
-Keira…sei lì dentro? Va…tutto bene?- Mormorò Jamie dimenticando improvvisamente le ostilità che c’erano state tra loro.
I singhiozzi continuavano, ma Keira non rispondeva. Eppure Jamie era sicura, era lei. Quel pianto l’avrebbe riconosciuto tra mille.
-Keira ti prego…voglio solo aiutarti! Voglio capire che ti sta succedendo, perché so che stai soffrendo per qualcosa e non capisco perché non me lo vuoi dire. Ti prego fatti aiutare!
In quel momento i singhiozzi cessarono, Jamie rimase con l’orecchio teso sulla porta, ma non si udiva più alcun rumore, quando Keira spalancò la porta con un calcio e Jamie si ritrovò a terra, l’orecchio che sanguinava.
Keira aveva gli occhi rossi e lucidi, sembravano iniettati di sangue:-Tu con me hai chiuso! Capito?! Chiuso!!!- Le urlò contro senza neanche aiutarla ad alzarsi. Poi si allontanò ondeggiando sugli stivali col tacco. In quel momento a Jamie mancò il respiro e svenne.
***
Jamie si risvegliò nell’infermeria della scuola, con sei occhi puntati addosso, anzi, contando gli occhiali di Magdalena, otto.
Erano gli occhi dell’infermiera Butter, di Magdalena e…di Harvey. Appena lo vide Jamie si alzò con uno scatto dal lettino e gli buttò le braccia al collo, con grande stupore dell’infermiera.
-Ehy, ehy…calma Jam. Sono qui- Esclamò lui sorridendo e stringendola a sé.
-Ma quando sei tornato?- Sbuffò lei affondando la testa nell’incavo del suo collo.
-Stamattina. Quando Magdalena ti ha trovato al bagno svenuta ha pensato bene di chiamarmi. Ero appena tornato a casa con Carlo…
-Carlo?
-Mio…fratello che passerà un po’ di giorni qui per volere di mia madre. Comunque appena ho saputo sono corso a scuola, mi hai fatto preoccupare! Ma che ti è successo?
-Credo di aver avuto un calo di zuccheri, stamattina ho dimenticato di fare colazione- Mentì Jamie mordendosi il labbro.
-E l’orecchio?- Harvey indicò la ferita sospettoso.
-Devo aver dato una bella botta quando sono svenuta e forse l’orecchio a colpito qualcosa sul pavimento…qualcuno ha chiamato mia madre?
-No, però se vuoi la chiamo adesso.
-Chiamala, ma non dirle del piccolo “incidente”, dille che a pranzo mi fermo da te.
-Ehy, aspetta…ti stai auto-invitando?- Rise Harvey.
-Perché? Non vuoi che venga da te?- Jamie lo guardò cercando di fare la “faccia da cucciolo”.
-E come potrei dirti di no?
 
Invece di 15 giorni, per aggiornare ce ne ho messi esattamente 17 ! Beh… con queste vacanze sto cercando di rimettermi in pari con i capitoli. Ringrazio didina cupcake che ha recensito tuutti i capitoli fino ad ora, Karin_Dark95 che ha messo la storia tra le preferite e Valy72 che l’ha messa tra le seguite<3 recensioni sempre gradite ovviamente XD
Poi vorrei farvi una domandina ina ina: Secondo voi…Jamie si innamorerà di Carlo, alla fine si metterà con Harvey o nessuna delle due?
Sono aperte le scommesse 3..2…1…VIA!
Ne approfitto per augurarvi a tutti un buon 2015!
Denydany1105

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Un nuovo amico? ***



Un nuovo amico?

-Ciao Jamie!- Salutò raggiante la signora Jeffrey quando il figlio e Jamie entrarono in casa-Sai Harvey- Continuò -Ho fatto due chiacchiere con Carlo…è davvero simpatico, vi aspetta di sopra!
Harvey alzò gli occhi al cielo scocciato, prese Jamie per il polso e la guidò di sopra, fino in camera sua, dove li aspettava Carlo, seduto sul letto intento a sfogliare uno dei fumetti preferiti di Harvey. Appena sentì la porta aprirsi, con uno scatto buttò il fumetto su una sedia ricevendo un’occhiataccia da parte del fratello.
-Harvey! Già…di ritorno?- Disse imbarazzato.
-Se è per i fumetti non preoccuparti, se vuoi puoi prenderli…- Sbuffò Harvey.
-Tanto non ci capisco niente…oh, tu devi essere Jamie- Disse scoccando un’occhiatina alla ragazza- Hai un’amica bellissima, fratello!- Commentò sorridendo.
-Mmm…grazie- Il viso di Jamie era diventato dello stesso colore dei suoi capelli.
Harvey se ne accorse e sbuffò:-Scendiamo in cucina, ho fame.

***
A pranzo, i ragazzi parlarono del più e del meno, la mamma di Harvey conversava amichevolmente con Carlo mentre Jamie raccontava ad Harvey gli strani comportamenti di Magdalena.
-Sai…credo che sia innamorata di te- Commentò infine Jamie finendo l’ultimo spicchio di mela.
-Sei sicura? E poi se anche fosse, io non lo sono di lei- Bofonchiò Harvey.
-Potresti provare a darle una possibilità. È carina e…simpatica.
-Jam, non è così semplice. Non voglio illuderla di provare dei sentimenti per lei, non sono quel tipo di ragazzo. Keira?
Jamie si rabbuiò all’improvviso.
-Oggi, prima di avere il calo di zuccheri sono andata in bagno e l’ho sentita piangere- Mormorò Jamie continuando a mentire. Avrebbe dovuto dire la verità ad Harvey, ma non riusciva a farlo, non riusciva ad accettare quello che era successo e se non riusciva ad ammetterlo anche solo per se stessa, non poteva raccontarglielo.
-Non hai proprio nessuna idea del perché stava piangendo. Non credo che “Perché le si è spezzata un’unghia” sia una risposta plausibile.
-Non lo so Harvey, non so più che devo fare. Io ci tengo ancora a lei, ma l’amicizia non è eterna. Si vede che doveva andare così…
Harvey le mise un braccio intorno alle spalle:-Dai, non abbatterti…lo sai? Ho ritrovato un vecchio album di fotografie di noi alle elementari. Vuoi vederlo?
-Ma davvero? Ah ah, sì dai!
-Aspetta un attimo. Vado a prenderlo.

***
Carlo e Jamie erano rimasti soli in cucina. Harvey era a cercare l’album di fotografie di sopra e la madre era uscita per prendere un po’ di macarones, i dolci preferiti di Jamie ed Harvey.
-Allora Jamie Felt…- Cominciò Carlo alzandosi dal suo posto e andando a sedersi vicino a lei –dimmi qualcosa di te.
Jamie rimase leggermente perplessa, nessun ragazzo le aveva mai parlato così, neanche Harvey.
-Beh, ho 16 anni e vado a scuola con Harvey, che è il mio migliore amico. Ho un fratellino pestifero di nome Josh e un cane. Mi piacciono molto gli animali e mi piace lottare per ottenere qualcosa, faccio volontariato per l’associazione ambientalista ed animalista di questa città…ok, ora puoi prendermi in giro…- Le parole gli erano uscite tutte di un fiato, di solito non le piaceva raccontare i fatti suoi agli altri, in particolar modo agli sconosciuti. Ma Carlo era il fratello del suo migliore amico, alla fin fine non era proprio uno sconosciuto.
-Non c’è motivo per cui io debba prenderti in giro! Credo che aiutare gli animali sia una cosa bellissima, come te del resto- Rispose Carlo sorridendo.
Jamie arrossì e distolse lo sguardo, non credeva possibile che un figo assurdo come Carlo potesse provarci con lei anche se forse poteva sbagliarsi, magari la stava solo prendendo in giro.
-Mi piacerebbe molto un cane-Continuò Carlo sospirando. Jamie in preda all’emozione e al nervosismo gli rispose in modo brusco:-Beh, compratelo- Quando si accorse del tono che aveva usato con il suo possibile corteggiatore si sentì sprofondare “Bella mossa, Jamie Felt” pensò, “ecco perché non hai un ragazzo!”
Ma Carlo invece di arrabbiarsi rise:-Ah, se dipendesse da me! Mia madre non sopporta né i cani, né i gatti, dice che sporcherebbero, sbaverebbero e graffierebbero dappertutto!
-Ah, io…scusa…non sapevo…- Si scusò Jamie sprofondando nella vergogna.
-Non preoccuparti è da 10 anni che le chiedo un cucciolo e ormai mi sono rassegnato, ma dall’anno prossimo, quando compirò 18 anni potrò fare quello che mi pare. Ovviamente tu e Harvey sarete nella lista degli invitati…- Carlo si avvicinò al viso di Jamie sfiorandole leggermente la punta del naso con le labbra. La ragazza si sentì morire, ma Carlo si allontanò da lei un attimo prima che Harvey entrasse raggiante in cucina.
-Allora? Chi vuole vedere le foto?

***
Erano ormai 20 minuti che Magdalena era china sulla tazza del bagno.
Vomitava.
Ma non perché aveva mal di stomaco, lei voleva. Voleva svuotarsi, buttare via tutto dal suo corpo, anche l’anima. Non ricordava bene da quando aveva cominciato a sentire il bisogno di cambiare, di avere un corpo nuovo, di sentirsi un’altra persona.
-Neanche quel nerd sfigato di Jeffrey hai qualche chance. Da quand’è che ti piace? Da sempre vero? Non glielo hai mai detto per paura che ti dica no? Beh, hai fatto bene. Sai, ai ragazzi non piacciono le balenottere come te-
Vomitò ancora.
Queste erano state le parole di Emma che l’avevano sempre ferita e la cosa peggiore era che Keira non aveva aperto bocca per difenderla. Si era limitata ad osservare la scena, impassibile, indifferente, fredda come un muro di ghiaccio.
Ma era giunto il momento di cambiare, non voleva più essere presa in giro, non voleva più ogni millimetro di grasso del suo corpo. Voleva solo piacere ad un ragazzo, piacere ad Harvey.
 
Mi scuso per il capitolo corto e un po’ di passaggio, ma non volevo farvi aspettare secoli per l’aggiornamento.
Spero vi sia piaciuto. Come vedete sto cercando di trattare molte tematiche delicate e che riguardano l’adolescenza. Una di questi è l’anoressia/bulimia. Ci tengo a precisare che il comportamento di Magdalena è SBAGLIATO e spero che nessuna di voi sia alle sue stesse condizioni. In tal caso vi rassicuro, non serve a nulla non mangiare o vomitare, l’unico modo per dimagrire correttamente è mangiare sano e fare sport! Dopo quest’appello vi comunico che nell’account petit mix, che ho con altre due autrici sono state pubblicate due ff comiche. Se vi va di ridere un po’, vi lascio i link qui sotto ;)


www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2983152

www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2983871 
 
Kiss kiss
Denydany1105
 
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2900202