Un ASTERISCO nel CUORE

di Ambii
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo- l'inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo- l'inizio di tutto ***


Un asterisco nel cuore

 
 
*prologo*


 
Scusate la vita.
Lei non lo fa apposta ad essere così difficile.
Ma scusatela sempre, perchè potrebbe andarsene da un momento all'altro.
E voi, a quel punto, non sarete più niente.
Ho amato la mia vita da sempre. Mi piaceva giocare, scrivere.. e ballare.
Ma qualcosa è andato storto, ed ho dovuto tagliare i fili con le mie passioni. 
Quando avevo 14 anni mi hanno diagnosticato un tumore. 
Uno di quelli che non ti lascia tanto tempo per respirare. Hai poco tempo per abituarti all'idea e, quando succede, ormai è troppo tardi.
Vivo ormai da 3 anni questa angoscia tremenda, con le parole comuni e banali di tutti come "vincerai tu" o "sei una guerriera".
Sono troppo stanca di vivere. A volte ho provato a farla finita, ma non ce l'ho mai fatta. L'avrei data vinta a questo parassita.
Pensavo la mia vita avesse finito di avere significato.

Ma poi ho incontrato lui...


Autrice:
Spero vi piaccia. 
Lasciatemi un commentino per sapere che ne pensate.
Baci 
MataDance :)

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Un asterisco nel cuore



 
*Capitolo 1*

 
Sono 17 anni che respiro.
Possono sembrare pochi e insignificanti per chi, ormai, ha raggiunto un'età molto più avanzata della mia, eppure non scherzo a volte quando dico che secondo me ho vissuto molte più cose io che tant'altra gente.
Io sono Marta e da troppo ormai combatto contro qualcosa che non dovrebbe nemmeno esistere.
Sono cose che ti rendono forte, ma solo perchè non hai scelta; se mai decisessi di arrenderti anche solo per un secondo, per te, sarebbe la fine.
Molte volte avrei voluto finire di soffrire, perchè credetemi soffro. E soffrono anche tante altre persone, quelle che mi amano e mi stanno vicino.
I miei genitori, per esempio.
Loro non stanno più insieme, ma da quando mi sono ammalata hanno cominciato ad avere un rapporto veramente sano, per non farmi sentire anche i loro problemi coniugali. Siamo una famiglia bellissima, io li amo, loro mi amano, c'è un sacco di amore.. ed anche, un tumore.
Leucemia, per l'esattezza. Praticamente il mio sangue è più bianco che rosso, invaso da un numero spropositato di globuli bianchi anormali. 
Non voglio fare pena alle persone, perchè davvero io non me ne faccio niente della pena e delle tristezze altrui. E' solo che è una di quelle cose che non penseresti mai possano accadere a te. Sai che sono cose terribili ma non te ne interessi mai realmente fino a quando non devi fare i conti con la malattia in modo così ravvicinato.
Sono malata da tre anni, ne avevo 14 quando me l'hanno trovato. Mi ricordo il momento in cui i miei genitorni l'hanno saputo e non sapevano come dirmelo e le lacrime iniziavano a scendere, e iniziavo anche ad avere paura, e loro con me, e poi gli altri, e poi io che dovevo essere forte, e che poi non lo ero perchè, cazzo, avevo solo 14 anni.
Da quando ho scoperto la cosa ho dovuto cambiare la mia vita, ho iniziato a curarmi ogni giorno, ho fatto chemioterapia e adesso sto iniziando ad avere sollievo ma non sono guarita. I medici dicono che non sono peggiorata, che la leucemia io la posso vincere davvero, ma non ci credo mai e ormai penso che sia solo questione di giorni; per questo ogni volta che mi alzo dal letto ringrazio di essere ancora viva e mi convinco che dovrei godermi la giornata al massimo perchè potrebbe essere l'ultima, ma poi non lo faccio mai davvero. Insomma, le mie giornate sono davvero noiose. Per la maggior parte del tempo scrivo, leggo, oppure guardo i dvd dei miei vecchi saggi di danza.
La danza è la mia più grande passione, non ho parole appropriate per descrivere le emozioni che mi riesce a trasmettere, so solo che ho dovuto per forza di cose smettere di ballare, ed è in assoluto la cosa che più mi manca in questa storia. Insomma, se devo morire, vorrei almeno ballare, magari morire anche subito dopo una coerografia, ma ballare. Non ce la faccio più a vedere i vecchi saggi, a chiudere gli occhi ed immaginarmi con le mie scarpette rovinate ai piedi mentre provo a saltare ed a fare uno dei miei migliori écarté. 
E' solo che non posso, non posso più, la malattia mi sta consumando ed ormai sono troppo debole, non riuscirei nemmeno ad iniziarla una vera coreografia.
Nessuno mi capisce, "la danza non è una persona, non può mancarti" mi hanno detto. Ed io ho da sempre ritenuto ignoranti le persone che iniziavano questo tipo di discorso.
E' vero, la danza è una cosa astratta, non mi poteva abbracciare quando ero triste, ma io sì, io potevo abbracciarla ogni volta che volevo. 
E che io fossi felice, triste, arrabbiata, sola, depressa, contenta, emozionata, perplessa.. lei c'era. Sempre. Nella mia adolescenza lei c'era e ci sarebbe voluta essere.
Invece ho dovuto appendere le scarpette al chiodo insieme a tutti i sogni che mi ero costruita, perchè dovevo concentrarmi su qualcosa di estremamente più importante: VIVERE.

Ed oggi sono qua, come sempre ad annoiarmi a morte mentre apsetto che mia madre torni a casa con le pizze, perchè io e papà amiamo la pizza. 
Papà si è trasferito qui da circa 3 mesi, un modo per farmi notare ancora di più che, sì, siamo una famiglia normale, ma io lo so che non è così e che un giorno me ne andrò prima di loro e che loro non torneranno mai davvero insieme. Ma voglio fingere di crederci, almeno per rendere felici loro, che per me sono tutto.
"Marta, amore
Mia madre è tornata e sta urlando come al solito; da quando sono malata non riesce a parlarmi senza mettere in continuazione la parola 'amore' dentro le sue frasi. Cioè, ha davvero paura che io pensi che lei non mi ami? 
"Mamma, papà mi ha chiamato poco fa, ha detto che tarda di un ora perchè a lavoro l'hanno trattenuto. Ha detto di iniziare a mangiare, ma per me possiamo anche aspettarlo"
"Va bene amore, allora adesso vado a farmi la doccia e poi mangiamo"
Prendo le pizze dalle mani di mia madre e le appoggio sul tavolo ancora sparecchiato in cucina. 
Noto che mia mamma nella fretta ha lasciato la borsa sul tavolo e il cellulare continua a squillare.
"MAMMA, TI CHIAMANO"
Nessuna risposta. Probabilmente non mi sente.
Prendo il cellulare e vedo che è proprio papà che sta cercando di chiamarla.
"MAMMA, E' PAPA'"
Ancora nessuna risposta. A questo punto cerco di rispondere io, ma proprio in quel momento, il telefono smette di squillare e cosi nella HOME del cellulare vedo il numerino 1 su messaggi, il che vuol dire che c'è un messaggio non letto nel telefono di mia madre.
Apro la casella e il messaggio è proprio di mio padre.

"Penso proprio che dovremmo dirlo a Marta. Lei ha diritto di saperlo. Non deve per forza prenderla male come credi tu, devi essere fiduciosa in nostra figlia. Non credi anche tu?"

Questo messaggio mi lascia ad una marea di supposizioni e idee che spero anche siano errate.
Che cosa devono dirmi? Che succede?
Sto male, cioè, più male di ora? Sono peggiorata, sto per morire? 
Inizio a preoccuparmi come se stessi per andarmene oggi stesso e sto vivendo uno di quei momenti in cui amo da impazzire la VITA e dove spero che non mi venga ancora tolta perchè ho ancora molto da fare e da dire.
Per piacere, io voglio solo stare bene.
Io voglio solo vivere.




Autrice:
Fatemi sapere cosa pensate e lasciatemi qualche recensione per farmi capire se volete che continui. Bacioni
MataDance

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Un asterisco nel cuore




 
*Capitolo 2*

 
La pizza fa schifo fredda, ma in questo momento penso che qualsiasi cosa mi farebbe schifo, quindi sono di parte.
Però è fredda, questo è oggettivo.
Mia madre ci ha messo un'infinità a lavarsi e mio padre è arrivato da poco. Abbiamo iniziato a mangiare ora e c'è quel silenzio tombale tipico dei momenti dove i genitori non sanno come fare i genitori e vorrebbero dirti "tutto" ma il "tutto" fa male. E nelle condizioni di una figlia malata di cancro, forse, ancora più male.
"Com'è la pizza?" 
Mio padre tenta in un modo timido come lui di riscaldare l'ambiente.. che però è freddo, come la pizza.
"Fredda" per l'appunto.
"Marta, io e papà dobbiamo dirti una cosa"
La fetta di pizza mi scivola dalle mani e sento il mio cuore iniziare a battere velocissimo; ho spesso la tachicardia, ma per altre questioni.
"Si?" Cerco di essere, o meglio, di sembrare più tranquilla possibile. 
I miei genitori non sanno e non devono sapere che io ho letto quel messaggio e che quindi so che sono ancora più vicina alla morte e bla bla bla le solite cose tristi.
Ma il silenzio continua ad esistere e io non lo sopporto più.
"Cosa riguarda? Me?" Cerco di indurre il discorso. Perchè i miei sembrano tutto d'un tratto morti, e non sono loro quelli malati.
"Anche" dice papà.
Quindi non solo me, allora.. non sono malata, cioè, non più di così?
"E chi altro?"
"Tutti noi amore" dice mia madre con tono spaventato.
Perchè è spaventata? Perchè ci mettono tanto a parlare? Così fanno spaventare anche me.
"Ma che sta succedendo? E' grave? Sono peggiorata?"
Non riesco più a trattenerlo e la butto lì.
"No amore ma che dici? Tu stai benissimo"
"Si certo" io non sto benissimo, non starò mai benissimo.
"Tua madre voleva solo dire che non sei peggiorata"
E' sollievo quello che sento. La vita è speciale, me ne rendo conto in questi momenti.
"Quindi cosa volete dirmi?"
Adesso la curiosità cresce, ora che sono più serena.
"Fallo dire a me.." E' mia madre che prende il controllo della situazione, forse perchè mi conosce meglio e quindi sa come prendermi. 
"Amore.. io e papà.."
E si ferma. Per interminabili secondi.
"Sì?"
Cerco di farla parlare.
"Siamo tornati insieme" 
Viene mio padre in aiuto a mia madre per darmi questa notizia, per niente nuova a me.
"Si papà, lo so lo so, sieme tornati insieme così che io possa non sentirmi mai sola ed avervi sempre vicini entrambi e bla bla bla, lo so papà."
"No amore.."
Ecco di nuovo mia madre.
"Siamo tornati insieme. Per davvero. Come prima. Ci amiamo"
Per qualche secondo la mia testa si libera da qualsiasi pensiero estraneo, per concentrarsi sulle ultime parole pronunciate in quel momento da mia madre.
<>. Com'è successo? Due persone che decidono di divorziare lo fanno perchè non si amano più.
"Davvero il mio tumore vi ha fatto da cupido?" 
Suona triste come frase, ma la mia voleva essere solo un po' d'ironia. Se non scherzo io su 'ste cose, chi può farlo?
"Non devi dire così. Tu sei la nostra forza, Marta. Non abbiamo mai smesso di amarci. Ce ne siamo solo resi conto, tutto qua."
Mi andava bene, anzi, ero praticamente felice ed è una buona cosa. 
"Fantastico. Ben tornati allora"
Cerco di ricominciare a mangiare ma mio padre mi interrompe.
"C'è altro, Marta.."
Il silenzio riempie la mia testa ancora una volta.
"Cioè?"
"Cioè..."
E' mio padre adesso ad avere paura. Ma perchè?
"Volete tenermi ancora per lungo sulle spine?"
Iniziava ad innervosirmi il silenzio che continuava a piombare ogni volta che io terminavo di parlare.
"Ditemi quello che dovete dirmi e facciamola finita" dico infastidita.
"Hai ragione amore" interviene mia madre.
"Marta.. aspetto un altro bambino"
Il mio cuore non inizia a battere velocissimo, anzi.. in questa occasione sembra come se si fosse fermato.
Ritengo opportuno che tutti voi sappiate che è dalla tenera età di 4 anni che chiedo in modo stressante di avere un fratellino o una sorellina (sono sincera, ho da sempre sognato di avere una sorellina di nome Illa; Illa perchè quando ero piccola il mio colore preferito era il lilla, ma non riuscivo a pronunciarlo bene), ma adesso non so bene per quale ragione non sono per niente contenta della notizia appena ricevuta. Anzi, forse la ragione la so.
"Congratulazioni. Avete pensato a un piano B per quando me ne andrò dalla faccia della terra, giusto?" 
Non vorrei risultare una stronza, ma le parole mi escono da sole dalla bocca, e poi, è quello che penso davvero.
"Che cosa vuoi dire con questo Marta?" Mi dice mio padre mentre mia madre già sta per iniziare a piangere.
"Niente, papà. Dico solo che avete trovato un rimpiazzo, il mio rimpiazzo. E che lui o lei quel che sarà, prenderà il mio posto quando me ne andrò. E mi fa male. Perchè mi ricorda che ho una data di scadenza ed è davvero troppo vicina. E mi fa male anche perchè mi fa pensare che abbiate concepito questo bimbo solo per non stare male voi, perchè voi siete egoisti. Perchè voi un altro figlio non lo avete mai voluto, ed ora che succede? Succede che vi amate di nuovo, che tornate insieme e che la mamma aspetta un altro bambino. Proprio quando io sto per morire. Dico solo che, mi dispiace, ma non posso credere sia solo una stupida coincidenza."
Scappo al piano di sopra in camera mia, con le lacrime che sento usciranno tra pochi secondi.
Non ho più fame, anzi, ho lo stomaco chiuso.
Il cuore in mille pezzi.
Forse ho esagerato con le mie parole.
Forse sono io l'egoista.










Autrice:

Fatemi sapere cosa pensate e lasciatemi qualche recensione per farmi capire se volete che continui. Bacioni
MataDance

 
 

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