About me and you

di NathalieKheel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


About me and you.



 
Nico di Angelo non era un ragazzo felice. O almeno, non aveva una bella vita, difatto sua madre e sua sorella erano morte in un incidente stradale quando lui era ancora molto piccolo.
E suo padre… Nico lo definiva il ‘’Grande assente ‘’. Dall’ incidente, Nico lo vedeva solamente qualche ora di sera, e ci parlava si e no una volta al mese.
Jason sbattè il pugno sul tavolo della piccola caffetteria in cui si ritrovavano ogni giorno.
-Nico, ascoltami- disse con voce calma, ma la sua espressione era arrabbiata.
-No- ribattè il più piccolo
-Nico di Angelo, non puoi rimanere tutta l’estate qua da solo a New York-
-E chi lo dice?- disse Nico con aria indifferente.
-Io- sorrise Jason con aria sorniona.
Il moro alzò gli occhi al cielo e poggiando i gomiti sul tavolo disse – E tu sei forse il mio psicologo o il mio assistente sociale?-
Jason impallidì, ricordandosi che quando entravano nell’ argomento era meglio uscirne al più presto dato che Nico, spesso si chiudeva in un mutismo assoluto.
-E’ un bel campo- disse il biondo – E ci sono tante ragazze bellissime!-
Nico sbuffò – Devo ricordarti forse che sono omosessuale?-
Jason scoppiò a ridere, e tutte le altre persone che erano presenti nel caffè si voltarono a guardarli.
Erano una strana coppia di amici, lui e Jason. Nico lo conosceva da quando per pura sfortuna erano capitati come vicini di scuola dopo il trasferimento di Nico. Allora, si odiavano, ma un dispetto dopo l’altro erana riusciti a diventare amici, a sopportarsi, e a contare uno sull’altro.
Jason c’era sempre stato. Era stato il primo a sapere del coming out di Nico, e aveva reagito dando una manata sulla spalla del ragazzino e a dirgli commosso che sarebbero rimasti amici anche se Nico avesse un orientamento sessuale verso i criceti.
Jason c’era stato alla prima delusione amorosa di Nico. Il nome Luke Castellan era diventato il loro nome insulto verso la gente che criticava Nico.
Jason aveva pianto con Nico ad ogni anniversario della morte di Bianca e di Maria di Angelo. Lo aveva sempre tenuto abbracciato quando piangeva per gli sgarbi e i pestamenti dei suoi compagni di scuola.
Riassunto: Per Nico, Jason era un fratello maggiore, e per Jason era lo stesso.
-Dai Nico, ti divertirai, o almeno, io mi diverto sempre quando vado li-
-Io non mi diverto mai-
-Si che ti diverti- lo sbeffeggiò Jason – Quando ci facciamo le maratone di Doctor Who e Sherlock ti diverti sempre-
Nico sospirò –E va bene, sei veramente insistente Jason, quando si parte?-
Jason saltò sulla sedia e battè le mani per la contentezza –Lo sapevo che ti avrei convinto!-
Nico si coprì gli occhi con la mano.
Erano circa due settimane dalla fine della scuola, che Jason cercava di convincerlo ad andare al campo estivo ‘’Mezzosangue’’ sulla costa di Long Island.
Da quando Jason era piccolo, passava ogni estate da circa metà luglio fino all’inizio di settembre lì, e alla fine dell’estate tartassava Nico di racconti su Percy Jackson, Annabeth Chase e Leo Valdez, tiro dell’arco, giochi di ruolo e altre cagate varie che facevano venire a Nico solo voglio di buttarsi in un pozzo.
Jason si alzò in piedi e disse a Nico – Dai dato che sono così contento che vieni pago io il conto-
Nico sorrise, per fortuna, perché lui aveva solo pochi spiccioli in tasca.
Uscirono dal bar e Nico respirò l’aria soffocante di New York.
-Beh Grace, io vado a casa.-
Jason sorrise –Io vado a casa di Piper, ci sentiamo stasera-
 
Quando Nico sentì la chiave nella toppa girare, capii che suo padre era di buon umore.
Nico fin da piccolo aveva capito che suo padre aveva due modi di girare la chiave nella toppa.
Quello veloce, che significava che era molto arrabbiato 8 e questo succedeva quasi il 90% delle volte) e quello lento che significava che era quasi buon umore.
Nico chiuse il libro che teneva sulla scrivania e corse davanti alla porta.
Ade entrò nella stanza, sorridendo a malapena e con gli occhi scuri, colmi di terrore. Ma ormai Nico non ci faceva più caso.
-Padre- lo salutò.
-Nico- il padre fece un piccolo cenno con la testa.
-Volevo chiederti…- Nico era in imbarazzo, non gli succedeva spesso di dover chiedere qualcosa – Se posso andare al campo Mezzosangue con Jason-
Ade alzò le spalle –Basta che te ne vai e mi lasci da solo puoi fare tutto quello che vuoi-
Nico ringraziò e si tornò a chiudere in camera sua.
Si distese sul letto e accese il suo pc.
 
Da: Jasonlampo
A: Deathboy
“ Anche Piper è contenta che vieni. Dice che ti farà conoscere un certo Will Solace. Dice che è figo ed è single”
Da: Deathboy
A: Jasonlampo
‘’ Mio padre acconsentisce. Tutto purchè mi levi dalle palle. Will Solace? Suona bene. Sembra strano ma non vedo l’ora di partire. Saluta Piper”
 
Nico chiuse il computer, e essendo molto stanco, si addormentò subito.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2


Il giorno della partenza Nico aveva controllato almeno dieci volte il contenuto della sua valigia rossa.
-Scarpe ci sono. Felpa c’è- disse rovistando per l’undicesima volta tra gli indumenti.
Chiuse la zip del trolley, si mise in spalla lo zaino con i soldi e una bottiglietta d’acqua, e scese le scale tirandosi dietro quell’enorme macigno che era la sua valigia.
Ad attenderlo davanti alla porta d’uscita c’era suo padre. Ade Di Angelo aveva sempre avuto un’aria minacciosa, ma mai come quel giorno. La barbetta sembrava fremergli, e gli occhi neri come quelli di Nico erano insolitamente lucidi.
-Allora ciao padre- disse Nico porgendogli la mano.
Ade alzò un sopracciglio ma distese la mano e strinse quella di Nico.
-Ci vediamo a settembre- disse Ade guardandolo e incrociando le braccia.
-Si… A settembre- Nico sorrise debolmente.
Uscii fuori dalla porta e per poco quasi non inciampò nei bagagli.
Ade rise e disse –Vuoi una mano?-
-No grazie ce la faccio…- mugugnò Nico.
-Beh allora ciao… E Nico, ogni tanto chiamami. Non sempre, ma… almeno un volta alla settimana se hai tempo. Sai per sapere se sei vivo.-
Nico sbuffò. Quello era il massimo di bene che gli voleva il padre, sapere se era ancora vivo-
-Bene Ciao- disse Nico facendo un gesto di saluto con la mano e avviandosi verso la macchina di Jason parcheggiata di fronte a casa.
Ade rientrò in casa, borbottando qualcosa su quando fosse goffo il figlio, mentre Jason scese dalla macchina aiutandolo a mettere la valigia nel bagagliaio.
-Sali in macchina piccoletto, che si parte!- disse Jason dandogli una pacca sulla spalla.
Nico aprii la portiera del sedile posteriore e si sedette comodamente.
-Ehy ciao Nico- lo salutò Piper dal sedile difronte.
Jason tornò in macchina e accese il romboante motore. Poi si sistemò i capelli con la mano e finalmente partirono.
-Ciao Piper- rispose Nico alla ragazza.
Piper gli era sempre piaciuta. Avevano sempre avuto un bel rapporto, lui e lei. Era una ragazza che sapeva quale era il suo posto, e sapeva benissimo che non sarebbe mai stata al posto di Nico nella top ten delle amicizie di Jason. E poi anche se Nico era dichiaratamente Gay pensava che Piper fosse proprio una figa assurda, e lo stesso raccontava Jason dopo qualche bicchierino di birra di troppo.
Nico la preferiva di certo a Reyna, la ragazza ispanoamericana che Jason aveva conosciuto ad atletica. Per carità era bellissima e simpaticissima e adorava Nico, ma era veramente troppo gelosa.
O anche la preferiva a Rachel, la rossa smorta, come la chiamavano dopo che dopo un impeto d rabbia Jason aveva fracassato il computer contenenti tutti i messaggi di lei.
-Ma l’autostrada non è di la?- chiese Nico indicando una strada a sinistra.
-Grazie di Angelo, so dove è l’autostrada-
-E dove stiamo andando Grace-
Piper si intromise –A prendere Percy Jackson, non so se Jason ti ha parlato mai di lui..-
-Quello che ha allagato camera vostra due estati fa?- chiese ironico.
-Si..- rispose Jason ridacchiando.
-Quello che ti ha quasi annegato l’anno scorso al laghetto delle canoe?-
-Gia- commentò di nuovo il biondo.
-Quella che ha tagliuzzato tutti i vostri vestiti?-
-Nico bast..-
-Non vedo l’ora di conoscerlo- commentò sarcastico.
La macchina girò a destra e proseguì lungo una strada molto trafficata, fino a raggiungere una casetta verniciata (male) di bianco e con un tettuccio verd pisello.
-Bella casa- commentò Nico.
Jason sospirò e scese dalla macchina con Piper.
Nico osservava la scena dal finestrino. Percy era davvero un bel ragazzo. Alto, tonico, con due spalle da nuotatore… e due occhi da favola.
Nico lo continuò a fissare, fino a che quello non aprì la portiera e si infilò di fianco a Nico.
-Oh ciao bel bambino! Quanti hanni hai-
Piper e Jason scoppiarono a ridere e tra le lacrime quest’ultimo disse – Ma.. no. Lui è Nico di Angelo, il mio amico. Ha quindici anni-
Percy rise ( Nico notò che aveva un sorriso bellissimo) – Oh quindi tu sei quello con la sorella e la mamma morta?-
Nico rispose laconico, mentre Jason faceva evidentemente dei segnali di allarme –Ah ah-
-Quello che tutti odiano a scuola?-
-Ah ah-
-Quello con il padre assente e che non ti sopporta?-
Nico chiuse gli occhi e fece un sorriso sghembo – Vedo che non sono l’unico a cui racconti la vita degli altri nei minimi particolari eh Jason-
Jason alzò gli occhi al cielo – Credo che questo sarà un viaggio molto lungo-

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3

Nico pensò che forse sarebbe stato meglio che non fosse venuto. In quel momento non sarebbe stato in macchina con Percy Stupido Jackson che cercava di rimediare alla fantastica figuraccia fatta.
Nico non si era offeso. Assolutamente no. Non c’era però bisogno che Percy Jackson gli ricordasse che non aveva una famiglia, che era solo come un cane e più o meno tutto il mondo lo prendeva in giro.
Nico ormai ci aveva fatto il callo agli insulti. Aveva imparato a chiudersi a riccio e a lasciare passare la tristezza. Non si tagliava neanche più, e questo secondo la sua psicologa era un grande passo dovuto alla sua grande capacità di capirlo. In realtà era solamene grazie a Jason che l’aveva minacciato di dargli una botta in testa ad ogni graffio.
-Oh dei, Nico mi spiace- disse Percy tormentandosi le mani –Ogni tanto mi escono le parole di bocca e non so controllarle-
Nico sbuffò –Ti ho gia detto che non mi importa Jackson-
-Sicuro?-
-Si!-
Nico odiava già Percy Jackson. Dal primo istante, dalla prima parola, gia lo odiava.
-Sicuro sicuro sicuro? Guarda che se ti sei offeso posso mettermi in ginocchio e pregarti finchè non lo fai-
La voce tranquilla di Piper interruppe le moine di Percy- Forse non è il caso, dato che siamo quasi arrivati-
La macchina si fermò all’ingresso di un campo con tante casette disposte a circolo di fronte a una mensa tra delle colonne di marmo.
I quattro ragazzi scesero e presero i loro bagagli.
Jason fece un cenno a Nico di allontanarsi.
Nico lo raggiunse sul cofano della macchina dove si era seduto.
-Nico… Mi spiace!- disse Jason facendo la faccia da cane bastonato.
Nico alzò gli occhi al cielo- Sono tutti così i tuoi amici del campo? Che se no faccio l’autostop e me ne torno a New York-
Jason scosse la testa- Ti assicuro che… Percy è un po’ scemo ma è davvero simpatico. Lo conoscerai meglio-
-Se certo Jas-
-Dai ora andiamo dal signor Dioniso che ci deve assegnare la camera-
Piper prese sottobraccio Nico. Lui notò che profumava di violetta, un odore che gli piaceva molto.
Con le valigie si diresso nell’ufficio del signor Dioniso.
Jason bussò.
-Si avanti mocciosi-
Aprirono la porta e Nico si trovò davanti l’uomo più brutto che avesse mai visto. Era grasso, rosso e con una camicia hawaiana che avrebbe fatto paura anche a Chuck Norris.
-Bene bene chi abbiamo qua? Oh ciao Jackson mi raccomando quest’anno non fare saltare in aria i cessi. E poi buongiorno signorina McLean e signor Grace! Vi siete sposati? No? Che peccato. E questo grazioso frugoletto?-
Nico rabbrividì di rabbia. Perché tutti pensavano che fosse un bambino delle medie? Ok che era basso, ma non sembrava d certo un frugoletto. Forse messo vicino a Percy e a Jason si ma..-
-Allora adorabile frugoletto, le camere sono tutte occupate-
-Veramente la mia no, signor D- disse Percy facendosi aria con una rivista –Nico può dormire con me se vuole-
Percy fece l’occhiolino a Nico che arrossii vistosamente.
Dormire. Con. Percy Jackson? Cosa? Il ragazzo che odiava con tutta l’anima da quando l’aveva incontrato ( circa settanta minuti prima) voleva dormire con lui?
-Allora Nico ti va bene?- chiese Jason visibilmente agitato.
-Oh eh… si certo-
Il signor Dioniso fece un sorrisetto, ritirò i soldi e disse –Divertitevi ragazzi miei. Jackson ti tengo d’occhio-
Percy rise – Se certo signor D-
Usciti fuori, Jason lanciò un’occhiata dubbiosa a Nico, ma poi si diresse alla sua casa.
-Allora carissimo Nico, ora ci dirigeremo verso la capanna Poseidone-
Nico scoppiò a ridere – E chi l’ha chiamata così, un fanatico dei giochi di ruolo greci?-
Percy fece una smorfia – Forse-
Percy aprii la porta.
-Benvenuto nella tua nuova casa per i prossimi due mesi-
Nico notò subito che la casa era molto… blu. Coperte blu, pareti blu, letti blu, pavimento blu.
-Oh bella-
Percy si buttò sul letto di peso e disse – Mettiti il costume da bagno, tra poco io e Jason ci incontriamo e facciamo una nuotata-
-Neanche per idea!-
Percy tirò fuori il labbro e fece una faccia buffissima.
-Ti preeeego-
-No-
-Dai ti divertirai!-
Nico cedette. Andò in bagno a mettersi il costume ( per non farsi vedere da Percy nudo) e notò allo specchio che la sua faccia aveva qualcosa di strano.
Sembrava quasi… felice.
-Sei pronto nanerottolo?- chiese Percy.
-Sii arrivo!-
Nico gettò un ultimo sguardo alla sua immagine riflessa nello specchio e seguì Percy fuori dalla porta.
-Questo è il nostro saluto per essere tornati di nuovo al campo… Ci buttiamo nel mare finchè il signor D non arriva e ci manda a dormire. Poi accendiamo un falò sulla spiaggia, sempre che Chirone non se ne accorga-
Nico annuii.
Mentre passeggiavano per arrivare alla spiaggia, una furia di ragazzo biondo lo travolse e lo buttò a terra.
-ooooh scusa!- gridò il ragazzo con un accento texano.
Il biondo lo aiutò a tirarsi su, mentre Percy ridacchiava.
-Io sono Will SOlace, scusami ancora-
Quindi era lui il famoso Will? Carino… pensò Nico. Proprio il suo tipo  

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4




-Piacere di conoscerti, io sono Nico di Angelo-
Will e Nico si strinsero la mano. Quest’ultimo notò che il ragazzo era davvero bellissimo.
-Ehi Solace come stai?- disse Percy abbracciando l’amico.
-Bene e tu Percy? Con Annabeth?-
Percy rise –Tutto bene, dovrebbe arrivare qua al campo domani. E tu con Beckendorf?-
Will si oscurò in viso- Oh, niente, Ci siamo lasciati qualche mese fa-
-Ah mi spiace-
Un pensiero si intrufolò nella testa di Nico. Will era single, Nico era single. Will era gay, Nico era gay… Magari…
-Ti vuoi unire a me, Jason e a questo marmocchio? Stiamo andando in spiaggia!-
Will sorrise. Aveva un sorriso bellissio, che metteva allegria solo a guardarlo.
-Volentieri!-
I tre si incamminarono verso la spiaggia, Nico osservava i due ragazzi . Non potevano esistere persone più diverse. Erano tutti e due a loro modo bellissimi, ma di una bellezza diversa. Percy era più selvaggio, Will invece aveva una bellezza classica.
-Sei nuovo del campo? Non ti ho visto gli anni scorsi- chiese Will stendendosi sulla spiaggia.
Nico si sedette sulla spiaggia, mentre Percy andò a cercare Jason che non era ancora arrivato.
-No, gli altri anni, le altre estati intendo, sono state un po’ difficili per me-
-Perche’? Se posso sapere, non voglio infastidirti-
Nico abbozzò un sorriso, sghembo e quasi cattivo.
-Preferisco non parlarne, scusami-
Will si tolse la maglietta e sorrise –Nessun problema, davvero-
Nico per poco non si strozzò con la sua stessa saliva. Will aveva degli addominali perfetti, e un’abbronzatura da sballo.
Will incuriosito da i colpi di tosse di Nico gli chiese –Che hai?-
Nico tossendo disse –No, niente nulla-
Per fortuna, a salvarlo dall’imbarazzo ci pensarono Jason e Percy che prendendolo di forza lo buttarono in mare.
Nico scese sott’acqua, battendo i piedi quasi contro il fondale, mentre con la vista annebbiata vide Percy che gli veniva incotro per aiutarlo a tirarsi su.
Lo prese per il bracci, e in meno di due secondi lo tirò in superficie.
Jason rideva come un matto, nuotando vicino a Piper che anche lei si squassava dalle risate.
-La tua faccia- rise l’amico – Fantastica-
Nico si irritò. Stava congelando e in quel momento odiava Jason e Percy come non mai. E se si fosse ammalato? Si sarebbe rovinato la vacanza per uno stupido scherzo.
Nico uscì dall’acqua, intirizzito, con la maglietta e i pantaloni fradici, oltrepassò Percy che lo guardava con aria angosciata e salutò con un cenno Will che invece aveva una faccia incredula.
-Ehi Nico dove vai?- gridò Jason dall’acqua.
Nico continuò a camminare per la pineta, finchè non arrivò all’entrata del campo mezzosangue, oltrepassò lo studio del Signor D, ed entrò nella sua stanza, la Casa di Poseidone.
Si guardò alo specchio. La sua faccia non aveva più niente dell’aspetto felice di prima.
Gelato, aprii la valigia e si mise dei vestiti asciutti, poi si buttò sul letto e iniziò a piangere.
Si sentiva lontano da casa come non mai, si sentiva oltraggiato da Jason che non si era mai comportato così, voleva tornare a New York e non vedere mai più Percy Jackson.
Le lacrime continuarono a cadere, i pensieri cattivi gli annebbiavano la testa.
Qualche ora dopo, quando ormai era già buio entrò nella stanza qualcuno.
-Ehm Nico? CI sei?-
Nico riconobbe immediatamente la voce di Will Solace.
Nico disse con voce impastata – Che ore sono?-
-Sono quasi le nove… Ehm… Stai bene? Hai fame? –
Nico si accorse di avere un gorgoglio nello stomaco molto molto insistente-
-Un po’ ma non ho voglia di fare il falò con Percy e Jason-
-Potremmo andare in mensa!- propose Will.
-Va bene, grazie –
-Ti aspetto fuori, non metterci tanto-
Will uscii dalla porta, mentre Nico si sciacquò il viso e si pettinò i capelli. Poi prendendo una felpa, uscii dala camera.
-Ho una fame- sghignazzò Will.
- Anchio! Le cose sono buone?-
-Non buone, sublimi!-
I due ragazi si diressero verso la mensa, all’aperto.
-Ehi Ciao Leo!- salutò Will.
Nico e Will andarono a sedersi al tavolo di quel ragazzo.
Era riccio, basso e sembrava un ispanoamericano, Le orecchie a punta gli davano un’aria da elfo malvagio.
-Ma guarda chi si rivede! Ciao figlio di Apollo!-
Nico rise –Come ti ha chiamato Will?ò
-Uno stupido gioco di ruolo- rispose.
-Noi andiamo a prendere da mangiare, poi ci sediamo qua-
L’elfo riccio annuì e disse- La pizza piccante è buonissima.
Nico e Will si avvicinarono al banco. Will prese un’insalata di pollo mentre Nico decise di seguire il consiglio di Leo e scelse la pizza piccante.
Si sedettero e Nico si mise di fronte a Leo e a Will.
-Vediamo se resisti al potere della super-pizza-piccante- disse Leo puntandogli addosso la forchetta con una fetta di salame.
-Contaci-  disse prendendo una fetta e mettendosela in bocca.
Il peperoncino gli bruciava le guance e il palato ma tentò di resistere. Gli lacrimavano gli occhi e iniziò a tossire quasi strozzandosi.
Will che piangeva dal ridere gli diede delle pacche sulla schiena –Ma perché quando sei con me ti strozzi sempre?-
Leo Valdez disse- Il potere della super-pizza-piccante colpisce tutti. Inchinati alla regina delle pizze piccanti plebeo- e come dimostrazione si mise in bocca una fetta e la mandò giù come niente.
Nico intanto si riprese e disse –Non lo so Will, di solito non mi strozzo-
-Comunque come ti chiami ragazzo pallido?- chiese Leo Valdez.
-Nico di Angelo e sono di New York  e non sono pallido-
-Se tu non sei pallido io mi chiamo Ambrogio Pallino-
-Sono albino-
-Questo spiega tutto- dissero all’unisono Leo e Will
Nico addentò un’altra fetta di pizza, ma stavolta era un po’ meno piccante e non rischiò di morire.
-Sei un amico di Jason?- chiese Leo.
- Amico non direi dato che mi ha quasi affogato oggi-
-Jason a volte è proprio uno stronzo cronico. Quando è con Percy, lo è veramente troppo- disse Will.
-Quando siamo da soli, a New York è un grande amico- disse Nico- E’l’unico amico che ho-
Will rise –E ora ne hai altri due!- Quando finisci di mangiare voglio farti varti vedere una cosa nella mia stanza-
I tre chiacchierarono ancora un po’. Nico scoprii che la mamma di Leo era morta nella sua officina, e Leo era stato affidato a molte famiglie, ma nessuno gli era mai piaciuta. Scoprii anche che Will era un ragazzo simpaticissimo e dolcissimo. Nico iniziò a volergli bene da subito, e questa cosa non accadeva spesso. Anche Leo era molto simpatico, e soprattutto molto spiritoso. Infatti Nico passò una bellissima e piacevole serata scompisciandosi dalle risate.
-Bene ora sono un po’ stanco. Buonanotte Leo a domani-
Will e Nico si avviarono verso la casa di Apollo ed entrarono. Erano tante stanze, piene di ragazzi indaffarati e tutti salutarono Will come un amico. L’ultima stanza era la sua.
Le pareti erano ricoperte di foto di Will e i suoi amici. Will nel ranch, Will su uno scoglio, Will che scaglia le freccie, Will che ride, Will che si tuffa. E poi tantissimi poster di cantanti.
-Wow, è bellissima la tua stanza-
-Ogni anno vengo qua e porto una decina di foto e dei poster. Tanto mi assegnano sempre la stessa staza da quando ho sei anni-
Will prese una macchina fotografica e scattò una foto a Nico, che preso di sorpresa non regì e fece un sorriso da ebete.
-E ora ci sarai anche tu sulle mie pareti, felice?-
-Cancella subito quella foto Solace- gridò Nico buttandosi su Will per rubargli la macchina.
Willl cadde sul letto con Nico sdraiato su di lui. I loro visi erano vicinissimi, e anche le loro bocche. Will alzò il mento e baciò Nico. Era un bacio casto, e a Nico piacque in seguito molto.
Ma proprio in quel momento la porta si aprii.
 
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


 
CAPITOLO 5




Will e Nico non fecero in tempo a scostarsi, tanto ormai il danno era fatto.
-Ehm… Nico sono venuto qua per scusarmi ma… tornate pure a cosa stavate facendo prima.-
Will arrossii come un peperone maturo e con voce stridula disse –No non è come stai immaginando tu Perce!-
La porta si aprii e la faccia di Percy fece capolino dall’anta.
Nico pensò che Will non era un grandissimo bugiardo, meglio così se si fossero mess assieme avrebbe fatto prima a scoprire le bugie.
-No, certo certo.- disse Percy sbrigativo – Nico vieni con me o resti con Will?-
Nico raccolse la sua felpa e rispose –Vengo, aspetta qualche minuto fuori e ti raggiungo-
Percy sorrise imbarazzato –Ok, ciao Will a domani-
Il biondo rispose con un cenno, e Nico notò che aveva già acquistato il suo solito colore.
Percy uscii sbattendo la porta, e Nico guardò Will con aria interrogatoria.
-Cos’era quel bacio?-
- Non lo so Nico sono confuso, lo so ho sbagliato mi spiace dopotutto ci siamo appena conosciuti- disse quasi miagolando seduto sul letto con la testa tra le mani.
-Tranquillo, domani ne parliamo-
-A domani-
-A domani- disse Nico stando sulla porta della camera.
Prima di andarsene disse – E comunque non mi è dispiaciuto affatto- e poi chiuse l’anta dietro di se.
Percorse il corridoio delle altre camere con il cuore che gli batteva nel petto, non forte fortissimo.
Il suo primo bacio. Non se lo era aspettato così, ma dopotutto non era stato male.
Fin quando aveva scoperto di essere omosessuale aveva desiderato ricevere un bacio da un ragazzo. Prima da Luke Castellan, ma non era mai stato accontentato, e poi finalmente da Will SOlace.
Percy lo attendeva con le mani incrociate sul peto e un sopracciglio alzato.
-Quindi Jason ha ragione? Sei davvero gay-
-Mi sa di si-
-Davvero?-
-Mi hai appena visto baciare un ragazzo, e mi fai questa domanda? Certo che sei davvero stupido.-
Stupido. E ovviamente favoloso voleva aggiungere Nico, ma per fortuna si era trattenuto.
I due si incamminarono verso la casa di Poseidone in silenzio. Nico calciò qualche ciottolo, mentre Percy sembrava elaborare le risposte di prima.
Percy spinse la porta e Nico si accasciò sul letto, stanco come non lo era mai stato.
Si svegliò, e la prima cosa che vide fu una ragazza bionda seduta sul letto di Percy.
-E tu chi sei?-
-Annabeth Chase, veterana del campo e fidanzata di Percy Jackson-
-Ah bello. E cosa ci fai qua?-
-Sono venuta a svegliarti mandata da Jason e Percy. Dicono che ti vogliono portare alla lezione di tiro con l’arco. Sbrigati-
Nico notò che la ragazza era molto carina. Bionda occhi castani, fisico da sballo.
-Che ore sono?-
-Le otto-
Nico si drizzò in piedi –COSI’ PRESTO?? Neanche nei campi di concentramenti si svegliavano così presto?-
-Alzati e non fare scene-
-Simpatica eh- borbottò.
Nonostante tutto si infilò una maglietta nera e un paio di jeans scuri.
-Vieni dai andiamo-
Uscirono dalla casa e nico vide una macchia indistinta bionda fiondargli addosso e abbracciarlo.
-Nico! Non sei arrabbiato vero? Vero?? Mi spiace se ti abbiamo buttato in acqua-
-Tranquillo Jason non posso arrabbiarmi con te-
Lui sospirò – Grazie al cielo, vieni alla lezione di arco dai-




La lezione dopotutto era stata molto divertente. Nonostante le insistenze di Jason e Percy, Nico era restato a guardare per la prima parte della lezione. Poi incuriosito aveva voluto provare a scoccare un paio di frecce, e con sua enorme sorpresa era risultato davvero bravissimo.
-Che mira ragazzi!- urlò Percy dopo l’ultim centro di Nico.
-Grazie grazie- sorrise lui.
Aveva sorriso. Quando era a New York, sorrideva solo e soltanto quando era in compagnia di Jason. Ora anche quando era con Will, Percy e Leo. Stava decisamente migliorando, la psicologa sarebbbe stata contenta di lui.
Ecco che si parla del diavolo e spuntano le corna. Will con affianco Leo stavano attraversando il prato correndo.
-Ehy stasera che ne dite di una serata in campeggio nel bosco-
Piper, Annabeth, Jason e Percy ne erano entusiasti. Nico no.
Nico odiava i boschi da quando aveva circa sei anni.
In una delle rare volte che suo padre l’aveva portato a fare un viaggio con se, erano andati in Italia. Ade doveva promuovere uno speciale tipo di vino in qualche ristorante del trentino alto adige, e Nico non poteva restare dalla nonna. Così mentre il padre era in giro, Nico era restato in albergo ad annoiarsi. Dopo un po’ si era stufato di guardare i cartoni animati, così era uscito e si era perso in un bosco.
Era restato lì tutta la notte, finchè la guardia forestale non l’aveva trovato mezzo congelato dal freddo, ma stranamente non era morto. Ade era diventato pazzo, e dopo quell’incidente non gli aveva parlato per un anno.
-Tu Nico vieni?-
-No-
Will fece una faccia assassina-Invece vieni e dormirai con me e se avrai paura mi stringerai come un orsachiotto-
Nico arrossii , Percy alzò un sopracciglio e Nico guardò Will come se fosse impazzito.
-Stavo scherzando ovviamente-
Praticamente tutti risero. Tranne Nico, che non sapeva quanto Will stesse scherzando o no-
-Gli alcolici chi li porta?- chiese Percy all’improvviso.
-Io ho ancora la scorta dall’anno scorso- disse Leo con una faccia maliziosa.
-Perfetto allora ci vediamo stasera alle 8 davanti alla casa di Efesto-
-Siate cauti-
-Gia-
-Rubate del cibo-
-Portate dei cuscini-
-E delle bottiglie-
Nico scosse la testa sconsolato. Poi gli balenò in testa l’idea che magri avrebbe potuto baciare Will, e allora la prospettiva di passar una notte da soli in un bosco si fece all’improvviso…piccante.
-Ehy Nico vuoi farti una nuotata solo io e te?- chiese Jason.
-Va bene dai andiamo-
I due si avviarono, mentre Jason parlava di quanto fosse stupendo il campo e blablabla.
-Jason mi piace Will-
Jason si fermò e piantò i piedi a terra.
-Cosa???-
-Ieri ci siamo anche baciati-
-Davvero?-
-Si-
-E bravo il mio Nico che fa conquiste. Sono molto orgoglioso di te fratellino mio-
Nico sorrise, dopotutto Jason era sempre il migliore.
 
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


 
CAPITOLO 6



-Vodka?- chiese Leo passandogli la bottiglia bianca.
Nico scosse la testa inorridito, e così fece Will rifiutandola a sua volta.
-Perché? Abbiamo bevuto tutti, mancate solo voi-
-E Percy- aggiunse Jason.
-Percy tu ne vuoi?- chiese Leo.
-No grazie, le mie facoltà mentali sono già abbastanza basse-
I ragazzi si sedettero finalmente accanto al fuoco, coppietta vicino a coppietta, Leo con Calipso, Jason vicino a Piper, Percy con Annabeth e Nico tra Will e Leo.
-Potremmo raccontarci storie di paura- chiese Annabeth bevendo un altro sorso di quelo che Nico pensava fosse vino.
-A te Annie basta raccontarti dei ragni- rise Jason.
-Non è colpa mia se mi fanno così paura ehi!­
-Uuuuh un ragnetto di 3 millimetri che paura, moriremo tutti – urlò Percy.
Nico intanto mangiucchiava delle patatine dal sacchetto che gli porgeva Will. Era più bello del solito, così a torso nudo e con i pantaloni bianchi.
-Io propongo il gioco della bottiglia- canticchiò Piper passando una mano nei capelli di Jason.
-Si dai che bello- disse Will.
-A me va bene- rise Percy – Però, Jason se capito di nuovo con Piper non picchiarmi come l’altra volta.-
-Non faccio eccezioni-
Leo prese dalla borsa una bottiglia vuota, e la fece girare sul terreno.
-Ooh Calipso e Jason!- urlò Piper – Questa brucia!-
Jason fece un sorriso ebete –Signorina mi permette questo bacio?- disse avvicinandosi alla ragazza.
Lei ridacchiò e poi gli diede un bacio velocissimo sulle labbra.
Leo girò di nuovo la bottiglia che questa volta indicò Annabeth e Will.
Will guardò Nico a mo’ di scusa fece un sorriso e baciò Annabeth velocemente.
-E ora terzo girò- gridò Calipso facendo girare lei la bottiglia.
Nico pensò- Fai che non sia io fai che non sia io- e chiuse gli occhi.
-Nico e Percy Wow-
Nico aprii gli occhi sbiancando –Io mi rifiuto-
-Ma che cosa vuoi che sia? Io una volta ho dovuto baciare Ottaviano, è stato terribile- disse Jason dando una spinta a Nico.
-Eddai Nico non vuoi baciare una persona affascinante come me?- rise Percy mettendosi le mani sui fianchi –Sono profondamente offeso-
-Proprio così- sussurrò Nico prima che Percy si avventasse su di lui e lo baciasse.
Nico durante quel baciato durato circa trenta secondi pensò due cose:- Ho ricevuto due baci in due giorni… e perché cavolo non si scolla?-
Infatti Percy continuava a premere le labbra calde su quelle gelate di Nico.
-Un bacio non una limonata- li ammonì Annabeth.
Percy dischiuse leggermente le labbra, e poi si scostò dicendo – E’ stato così terribile?-
-Forse si forse no. Non saprei-
Percy sbuffò – Sono un grande baciatore, riconoscilo-
-Ne più ne mai Jackson-
-Ehm ragazzi facciamo un altro giro?-
Nico si sedette su un tronco, sperando che nessuno si accorgesse che voleva stare da solo.
Il bacio di Percy lo aveva in qualche modo disturbato. Gli era piaciuto più quello di Will o questo che era appena accaduto?-
Quando vide che il gioco era finito, si riavvicinò al falò, dove i ragazzi mano nella mano le coppiette e Will da solo avevano iniziato a cantare canzoni.
-Cantiamo Someone Like You di Adele va bene Nico?- chiese Jason lanciandogli un’occhiata preoccupata.
-Nessun problema-
SI sedette accanto a Will che gli sorrise dolcemente e gli strinse le spalle in un abbracciato. Nico si sentiva piacevolmente al caldo, e voleva restare in quella posizione per sempre, il suo viso contro l’incavo del collo di Will e i loro cuori che battevano all’unisono.
-I wish nothing but the best for you too-
Cantarono per quasi tutta la sera fino a mezzanotte, poi quasi tutti presi dal sonno si addormentarono ognuno nella sua tenda.





Nico invece non riusciva a dormire, si continuava a girare e a rigirare sotto la coperta, finchè non decise che era meglio uscire e prendere una boccata d’aria, tanto non sarebbe riuscito a dormire lo stesso.
Vide una figura nera seduto di fianco al falò.
-Nico?- sussurrò.
Nico si avvicinò alla figura, era Percy.
-Non dormi Percy?-
- Non riesco. Che ne dici. Di farci una passeggiata nel bosco?-
-Va bene, tanto non riesco nemmeno io-
I due si allontanarono dalle tende, camminando lentamente sotto la luna. Nico pensò che era una passeggiata molto molto romantica, e sia Will ( che durante le ore insonni aveva realizzato che era davvero innamorato di lui, Nico) che Annabeth non ne sarebbero stati molto felici.
-Allora raccontami qualcosa di te Nico-
-Non c’è molto da sapere-
-Eppure so che hai avuto una vita molto difficile. Ah e non mi sono ancora scusato abbastanza per il viaggio in macchina-
-Sul serio non importa, ci sono abituato-
-Beh allora se non parli tu di te, parlo io di me. Mi chiamo Percy Jackson e anchio non ho avuto una vita molto facile sai? Appena sono nato, mio padre mi ha abbandonato, e quindi mia madre si è dovuto trovare un altro uomo, uno schifoso che la trattava malissimo e la picchiava. L’ho denunciato quell’uomo sai? Poi per fortuna abbiamo trovato Paul, lui è molto gentile anche se non è ricchissimo. E per di più sono sempre stato dislessico, e questa mia malattia mi impedisce di leggere. Ma non qualche parola, io non leggo proprio niente, confondo tutto e sono sempre rimandato in tutte le materie-
Nico sospirò. Non aveva idea che anche la vita di Percy fosse stata così problematica, quasi quanto la sua.
-Io mi chiedo perché la vita si accanisce sempre sulle persone che non se lo meritano, che non hanno fatto niente di male- disse Nico e una lacrima gli scivolò dall’occhio.
-Io e Bianca eravamo molto legati. Avevo una bella famiglia, mia madre era una donna deliziosa, sempre allegra e gentile con tutti. Poi siamo andati un quella maledetta macchina… e… perché non sono morto anchio? Perché Bianca e mia madre e non io?-
-Non devi darti la colpa di non essere morto! Non è una cosa che si può decidere. Vale anche per la vita. Perché alcuni bambini nascono e altri no? Non si sa. La morte prende e fugge, e noi dobbiamo accettarlo, dobbiamo entrare nell’ottica che non si vivrà per sempre e nessuno lo farà mai-
-Ma io voglio bianca indietro… Mi manca terribilmente era la mia unica amica, la mia unica e sola amica. L’unica persona che mi abbia mai voluto un minimo di bene. L’nica che mi accettasse per quello che erp e sono-
-Io ti accetto Nico, non piangere, se tu lo vuoi, e so che lo vuoi perché non mi staresti raccontando queste cose. Io voglio essere tuo amico.-
-Nessuno o vuole mai, lo fanno tutti per pietà!-
-Diavolo Nico. Tutti hanno un debole per te ok? Jason lo ha! Will lo ha!... Merda anchio! Sei terribilmente simpatico e poi sei adorabile, se tu vuoi farti voler bene lo sai fare benissimo-
Nico si asciugò le lacrime con il dorso della mano
-Amici?- chiese a Percy.
-Amici- sorrise.
I due continuarono a camminare in silenzio finchè Percy con uno scatto repentino si girò verso Nico e disse -Merda ci siamo persi-
Nico roteò gli occhi –L’ho sempre pensato che sei un pochino stupido!-
-Abbiamo appena detto amici, se ben ricordo-
-Si scusa-
Percy si sedette per terra contro ad un albero e guardò Nico.
-Beh che fai?- chiese il più piccolo.
-Dormo qua-
Nico scoppiò a ridere –Beh allora lo faccio anchio, e si sedette di fianco a Percy.
E così li ritrovarono Jason e Piper l’indomani. Abbracciati, con la testa di Nico sul petto di Percy stretti in un abbraccio infinito.

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