My Immortal

di DaRk_EnGeL
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** MY IMMORTAL ***
Capitolo 2: *** THIS IS WAR ***
Capitolo 3: *** Capitolo 02 ***
Capitolo 4: *** Always Attract ***



Capitolo 1
*** MY IMMORTAL ***


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My Immortal

sono cosi stanca di stare qui,
soppressa da tutte le mie paure infantili;
e se devi andartene vorrei che te ne andassi e basta,
perché la tua presenza indugia qui e non mi lascerà da sola.
Queste ferite sembrano non guarire.
Questo dolore è troppo reale.
C'è semplicemente troppo, che il tempo non può cancellare;
Quando hai pianto ho asciugato tutte le tue lacrime,
quando hai urlato ho combattuto tutte le tue paure,
ho tenuto la tua mano durante tutti questi anni.
Ma tu hai ancora...Tutto di me.”

Ho creduto in qualcosa di distante come se fossi umana, e ho negato questo sentimento d'inutilità, in me. Tutte le promesse che ho fatto solo per tranquillizzarti, mi hai creduto, ma le ho infrante, non ho nient'altro. E tutto ciò che sento è questa crudele mancanza. Mi chiamo Martina stoessel, sono immortale, una Valkyria , guerriera della dea Freyja. Figlia di Thor, il dio della tempesta. Mi trovo nella terra per proteggere gli umani da quelli che non hanno resistito al potere e alla vita immortale che, Loki, il dio delle tenebre ha offerto a quelli che hanno paura della morte, in cambio di fedeltà e di aiutarlo a distruggere la terra e con lei tutta l'umanità. Io sono la valkyria più potente del Valhall posso creare tempeste e i miei fulmini sono i più potenti di tutto l'asgard, perfino più forti di quelli degli dei. Mi chiamano Martina la selvaggia.



Asgard

Giardini del Valhall Eoni fa'.

L'avevano chiamata con tutti i nomi possibili e ancora lo facevano. La chiamavano Gefr, << la generosa >>; Mardöl << la risplendente >> e molti altri, come Hörn, << la dea dell'agricoltura >> ma lei semplicemente si faceva chiamare Freyja. Freyja era una tessitrice del destino, tesseva e disfaceva quando credeva opportuno, anche se con quel gesto, dovesse ferire qualcuno. La dea accarezzò gli occhi della piccola creatura di quattro anni che era seduta in mezzo alle sue gambe. Gli occhi di quella creatura erano nocciola chiari e il suo sorriso scioglieva i ghiacciai. Freyja sorrise mentre pettinava con le dita i capelli castani e lunghi della bambina e cantava una canzone. Divise i capelli in tre grandi ciocche uguali; mise la ciocca destra tra la ciocca di mezzo e quella sinistra, e la sinistra sopra quella del centro e della destra; e cosi fin che, agilmente, creò una bellissima treccia. Intrecciare era facile come tessere. La vita e il destino dovevano tessersi con cura.
-Mia bella disir (semidea) - sussurrò Freyja con voce melodiosa – tu di tutte le mie guerriere valkyrie, sarai la più importante. - la bambina cantava al tempo che prendeva un fiore e lo faceva girare tra le sue piccole dita. - Perche, dea?- domandò la piccola valkyria.- perché sono la più forte di tutte?. -no principessa. Perche avrai più valore per quello che nascondi che per quello che racconti. E quella è una virtù che invidio e rispetto. La più importante per me.
Martina guardò i suoi piedi scalzi, sporchi per aver corsa per le montagne rocciose alla ricerca delle chiavi degli nani. Le piaceva rubarsele e poi giocare a lanciarsele con le sue sorelle, mentre i poveri nani cercavano di riprendersele. Studiò i piedi della sua dea, coperti con la sua gonna nera e lunga. Freyja era la più potente e vestiva sempre come una principessa. Martina non lo capiva.
-Ci sono persone che non esprimono le sue emozioni- commentò la dea, allacciando lo stremo della treccia con un laccio dorato. -non va bene non esprimerle, Martina. Finisce facendoci male qui.
-Nel Hjertet (cuore)?- chiese Martina, osservando la mano della dea posata sopra il suo seno sinistro. Freyja sorrise con tenerezza e affermò. -si nel cuore. Per questo- appoggiò la mascella sulla testa della bambina e mise le sue mani sopra le sue spalle.- perché so che nel futuro potrai soffrire per il tuo silenzio, voglio farti un regalo.
Un libro di portata dorata si materializzò di fronte a Martina, levitando come se delle mani invisibili lo tenessero e lo facessero ruotare sul suo proprio asse. Martina sgranò gli occhi e lo prese senza chiedere il permesso a nessuno. - è per me?
-Si.- Freyja lascio un bacio sulla testa di Martina e poggiò le sue mani sopra le mani della piccola che, allo stesso tempo, sostenevano il libro.
- E' una leggenda sulle guerre tra gli orchi e gli elfi?-No, mia piccola selvaggia- sussurrò con dolcezza.
-E' un diario. Il diario di Martina.
La futura immortale Sgranò gli occhi e disse: - ahhhh.... E' per me?- ripeté.
-Si. Solo per te. Solo tu puoi scrivere in lui. Se pronunci la parola Dulgt (nascosto) il diario sparirà.- e dove andrà?
Freyja alzò le spalle.
-semplicemente, sparirà. E se pronunci le parole mo legende, la mia leggenda, il tuo diario apparirà davanti a te, per che tu possa scrivere ciò che vuoi. E può darsi che scriverai molto. E sai perché?- Martina negò con la testa e si girò per ascoltare << la risplendente >> la più bella di tutto l'asgard.-perché ci saranno momenti, nonne (sorella) mia, che saranno tante le cose che sentirai e non potrai esprimerle che bisognerai raccontarle a qualcuno pero non potrai.- Martina sbatté le ciglia confusa. - Perche?- Perche non potrai...- rispose Freyja senza perdere la sua candidezza.
-ricordalo quando arrivi il momento.- le diede un piccolo colpetto sul naso con l'indice.-Al meno, ti lascio questo diario magico e personale, per che tu possa esprimerti come desideri e racconti tutto ciò che non hai detto a nessuno. Cosi le parole che non puoi esprimere non ti feriranno tanto. Vertile in questi fogli, bella guerriera, e riuscirai a supportare il dolore che il silenzio ti porta.

Martina accarezzo il diario con la punta delle sue dita e registrò le parole di Freyja nella sua anima. Quel libro era suo e scriverebbe lì...allora, in lontananza del prato nel quale si trovavano sedute, vide un gruppo di cavalli correre senza controllo, e quello fece che Freyja perdesse l'attenzione della piccina. La bambina aveva un diario magico e speciale della dea, e Martina preferiva un gruppo di cavalli bianchi. -Cavalli!- Martina diede un salto e, con la sua appena fatta treccia, corse verso di loro. -Domali, selvaggia!- esclamo Freyja divertita, osservando come la minuta bambina già appuntava le maniere delle amazzone sin da piccola.Pero quale valkyria non era una guerriera forte come le amazzone? Le sue guerriere erano splendide.
La dea osservò il diario, che continuava levitando sopra di lei. Martina non aveva prestato molto la sua attenzione al diario. Era una bambina di quattro anni, un piccolo culetto irrequieto. Perché doveva dare la sua attenzione a un diario? Non importava che fosse un diario unico e speciale, ne che le sue foglie de in rompibile lino fossero stratte dallo stesso telaio delle Nornas ( ninfe scrittrici del destino) nessuno poteva toccare quel telaio: era un sacrificio farlo.Ma, lei era una dea. La grande dea Vanir, tra varie cose; una delle grandi tessitrici dell'asgard e unica che poteva toccare una così complessa macchina tessitrice del destino come quelle che utilizzano Urdr, Verdandi e Skuld 1.
e perché? Perché il fine doveva giustificare i mezzi.
-Dulgt- sussurrò con lo sguardo grigio come il metallo, fisso sull'orizzonte . E il libro sparì della sua vista.

***

Eoni fa', quando la valkyria aveva solo quattro anni, Freyja chiese a Martina che si prendesse cura di Candelaria. Le unì emozionalmente e le vincolò di un modo intimo, nella culla, luogo di battessimo e nascita delle valkyrie. Martina sarebbe stata incaricata di controllare sempre l'irascibile e viscerale Candelaria, e l'avrebbe protetta di se stessa, visto che la valkyria pellirossa e con lo sguardo verde scuro era figlia di un nigromante (stregone) comprato dalle bugie di Loki dio delle tenebre; e perciò il dono di Psicometria che Candelaria possedeva era voluto da tutti e dallo stesso Loki.
-Piccola Generala- le aveva chiesto allora Freyja- vuoi a qualcuno speciale per te? Vuoi proteggere tua nonne? Candelaria è tua.
Martina aveva guardato la piccola pellirossa che galleggiava nell'acqua, tra le sue braccia. La dea bionda, sorrise nell'ascoltare i versi della neonata valkyria. Certo che lo voleva. Voleva appartenere a qualcuno e essere speciale per quella persona. -si dea.- rispose Martina.
-Avere qualcuno speciale, porta delle grandi responsabilità, mia piccola e bella Martina.- assicurò Freyja. -accetti?
-voglio una sorellina- rispose Martina entrando nell'acqua dove Freyja teneva tra le braccia Candelaria .
-pero hai già molte sorelle.- sorrise la dea-questa è e sarà speciale per te. -Sì.- Martina toccò i pochi capelli rossi che Candelaria aveva e la neonata batte le mani e cercò il calore nelle braccia di Martina.- Sarà speciale.
-Allora, promettimi che mai le darai le spalle. Che sempre rimarrai al suo fianco, succeda ciò che succeda.
-promesso- rispose Martina con sicurezza. Freyja inspirò e affermò, orgogliosa della sua piccola valkyria. Lei avrebbe abbastanza onore per compiere la sua parola. Perche Martina era una guerriera e non poteva piegarsi alla oscurità . Se Candelaria, come figlia di uno stregone cattivo, decideva di passare dalla parte di Loki, Martina sarebbe il faro che la guiderebbe di nuovo alla luce. La dea alzò la sua mano e un potente fulmine cadé sopra le due bambine facendole ridere. Martina coprì a Candelaria con il suo corpo; pero nel vedere che la bambina gradiva i fulmini, la scoprì e permise che l'energia elettrica della tormenta che si stava creando sopra di loro due, la battezzara come meritava, essere battezzata una valkyria. - io vi unisco- proclamò Freyja con le braccia alzate verso il cielo. - sarete indivisibili, condividerete anima e cuore. Martina e Candelaria. Candelaria e Martina. L'una nell'altra. E io in tutte.


***

DIARIO DI MARTINA, CHICAGO.

Scendere
Scendere è stata la cosa più brutta che ho sperimentato nella mia vita. Scendere nella terra, sapendo cosa poteva aspettarmi, una volta scesa è stata una delle decisioni
peggiore della mia vita... ma non avevo scelte. O discendevo e aiutavo a proteggere gli umani o perdevo il mio titolo come Generala delle valkyrie e perdere il rispetto e la fiducia degli dei. Ma discendere significava portare con me anche Candelaria e mettere la sua vita in pericolo. A questo gli dei non hanno pensato, che se scendevo Candelaria doveva scendere con me. E come temevo ho messo in pericolo Candelaria. Quando siamo scesi eravamo almeno una quindicina di valkyrie insieme ai suo einherjar (compagni di vita delle valkyrie, guerrieri di Odin il dio più potente di tutti, il dio che tutto lo vede.) tranne me e Candelaria e altri quattro einherjar senza compagna. Ci siamo divisi e abbiamo deciso che io, Candelaria e tre einherjar saremmo rimasti in Chicago che è uno dei punti caldi, dove i vampiri e lobezni attaccano di più. E gli altri si sono dispersi per tutto il mondo. In Chicago c'è un clan di Vaniri e di Berserker che lottano insieme, anche loro, per proteggere gli umani, ci siamo uniti a loro...ma come succede in ogni battaglia contra i cattivi...ci sono alcuni buoni che cadono combattendo. Un anno fa' mentre combattevamo contra un gruppo di vampiri che stavano attaccando in una discoteca quasi fuori città, non sono stata capace di mantenere la promessa che feci a Freyja... nella piccola battaglia Candelaria è stata rapita dai vampiri. Essendo entrambe legate anima e cuore, sento il suo dolore. Sento quello che il suo corpo soffre nel mio. Dopo un anno cercando indizi sulla fine di Candelaria, sono riuscita a ottenere informazioni importanti...so che si trova in Argentina Buenos Aires e che chi l'ha sequestrata si chiama Khani. Uno dei maggiori capo clan dei vampiri. Perciò adesso sono diretta a Buenos Aires. Ho comprato una villetta quasi all'infuori della città. Con me viene anche uno degli Einherjar che con il tempo è diventato quasi come mio fratello...anche lui era molto legato a Cande, il suo nome è Ruggero. Adesso siamo sul Jet privato che ci ha prestato il capo clan dei vaniri, visto che anche loro sono immortali, col il tempo sono diventati ricchi e dispongono delle migliori tecnologie che esistono. Quando siamo scesi, Freyja ci disse che avevamo il conto di credito inesauribile. Perciò anche noi abbiamo comprato molte cose, per esempio nella villa dove abitavo insieme a Candelaria, Ruggero e gli altri einherjar avevamo un sistema di sicurezza di riconoscimento facciale e lavoratori nei quali potevamo analizzare li artefatti dei vampiri, che usano per poter rapire, difendersi, attaccare e uccidere. Abbiamo scoperto che utilizzano dei proiettili con luce diurna per sparare ai Vaniri visto che sono deboli alla luce del sole. E utilizzano dei deodoranti che gli permettono di non percepiti dal forte senso di olfatto dei Berserker che sono mezzi uomini, mezzi lupi. Guerrieri fino al midollo cosi come i Vaniri che sono guerrieri antichi con incisivi lunghi e bellezza unica, insieme ai Berserker. I Vaniri sono la razza pura, da loro discendono i vampiri che sono una mescola tra umani e vampiri. Deboli al sangue umano. Alleati di Loki. Invece dai Berserker discendono i lobezni, che sono dei mezzo sangue al favore della sottomissione degli umani, quindi a favore di Loki. Da quando siamo scesi sulla terra le cose sono cambiate un po' in meglio. Ma questi mostri popolano tutta la terra. Noi valkyrie con i nostri fulmini e la nostra furia spietata in battaglia, riusciamo a fulminare o semplicemente uccidere con le nostre frecce incandescenti che al contatto con la pelle del nemico danno una potente scarica elettrica e trapassano i corpi. Noi valkyrie siamo molto agili nel corpo a corpo e brave arciere, ma la nostra arma più potente sono i nostri fulmini. Nelle nostre vene scorre energia, che se ritenuta troppo, può scoppiare. Siamo delle guerriere molto fredde e calcolatrici. Ma di tutte le valkyrie i fulmini sono i più potenti. Per questo e per la mia forza sono la generala delle valkyrie. Ma a nulla è servita la mia forza, quando dovevo proteggere Cande. Ho fallito...

MARTINA, LA SELVAGGIA.

-Dulgt- pronunciò Martina e il diario sparì. Guardò attraverso il finestrino del jet nel quale stavano viaggiando per andare a Buenos Aires. Le nuvole coprivano tutto e non lasciavano vedere ciò che si trovava sotto di loro. - mancano due un'ora e mezza all'atterraggio. Le comunicò Ruggero che era seduto accanto a lei. - vedrai che la troveremmo. Cercò di tranquillizzarla, perché di sicuro anche lui stava come lei. E riusciva a capirla. -grazie. Le di disse Martina. -E per cosa?- le chiese Ruggero sorridendole dolcemente. -Per essermi rimasto accanto, nonostante sia stata incapace di proteggere Candelaria e per aiutarmi a cercarla.
-Devi smetterla di incolparti, Tini. Non ti fa bene darti la colpa di tutto ciò che succede in battaglia alle tue valkyrie. Sono guerriere e in guerra può capitare di tutto. - cercò di spiegarle, ma Martina scosse la testa facendo negazioni. -tu non puoi capire! Semplicemente non puoi capire! Cande è mia sorella, è parte di me. E avrei dovuto proteggerla...e non l'ho fatto. Ho promesso a Freyja che l'avrei protetta, l'ho promesso a lei e sopratutto l'ho promessa a me stessa. E ho fallito. ho....ho fallito capisci?...sento il suo stesso dolore...e non poter fare niente per farla sentire bene, mi sta uccidendo. - si sfogò Martina, lasciando che i suoi occhi si riempissero di lacrime ma non permise che queste scendessero. Ruggero sospirò senza saper cosa risponderle, cosi semplicemente rimase in silenzio.
Pochi minuti dopo Martina, stanca di stare seduta si alzò e andò nel piccolo bagno del Jet. Si sciacquò la faccia con acqua fredda. Poi alzò lo sguardo e lo fissò nello specchio che era appeso nel piccolo bagno. Guardo il suo viso, che rifletteva la sua stanchezza e rabbia verso se stessa. I suoi occhi non erano più nocciola chiaro e intenso...erano di un colore azzurro...un azzurro non presente negli occhi degli umani...era un colore freddo, come l'azzurro dei ghiacciai. Tutta lei era un Iceberg in persona. Il suo cuore era un enorme blocco di ghiaccio e le sue ali tatuate , le ali caratteristiche delle valkyrie, tatuate nella schiena che sono rosse quando si arrabbiano o quando c'è di mezzo la passione, dorate quando sono felici o rilassate...erano diventate di un colore azzurro, quasi bianco. Era fredde al tatto. Ma non erano diventate cosi, con la sparizione di Cande...no era diventate cosi poco tempo prima. Quando quello che lei credeva il suo vero amore, la ferì interna ed emozionalmente. Martina credeva di aver trovato l'amore in Berserker chiamato Christian, ma questo risultò essere il suo distruttore...si, perché lui l'aveva distrutta con il suo tradimento...rendendola debole. Ferendola a morte. Nel momento nel quale lei scoprì il suo tradimento, le sue ali rosse dalla passione, si spensero e diventarono blu artico. Si raffreddarono, cosi come i suoi occhi che solo cambiavano al rosso furia, ma non tornavano più al nocciola chiaro. Infatti Cande le aveva chiesto perché portava ultimamente occhiali da sole, perché lei cercava di nasconderli. Di nascondere il suo cuore spezzato e la sua debolezza...si perché era diventata debole emozionalmente e fisicamente. Per quello non era riuscita a proteggerla come doveva fare. Martina spostò lo sguardo verso la sua borsa e decise di truccarsi visto che non si era truccata e di passarsi la spazzola per i capelli che erano un po' spettinati. Per il trucco scelse di usare per gli occhi un ombretto nero sfumato su tutta la palpebra mobile, eyeliner,mascara e mattina sempre nera che metteva e inquadrava bene i suoi occhi color ghiaccio. Un po' di Blush pesca pesca per gli zigomi e un Gloss trasparente. Poi prese la spazzola che aveva nella sua borsa, che più che borsa sembrava una valigia. Si spazzolo i capelli che ormai erano bicolore visto che si era fatta lo Shatush rosso che le davano l'aria da cattiva ragazza. Poi mise tutto ciò che aveva usato, di nuovo nella borsa, si sistemò la giacca in pelle nera e uscì dal bagno.
Quando atterrarono nell'aeroporto di Buenos Aires, ovviamente dopo aver chiesto il permesso alla torre di controllo, per atterrare in una delle loro piste, Martina era più che decisa di trovare Cande e uccidere in modo lento a tutti quelli che le stavano facendo male alla sua nonne. Quando uscirono dall'aeroporto chiamarono ad un amico del capo clan Vanirio di Chicago, lui gli avrebbe portato nella villetta ai margini della città dove avrebbero vissuto per quel tempo. Il giorno dopo sarebbero arrivate le macchine che loro avevano comprato in Chicago e chiesto di essere spedite a Buenos Aires, cosi per loro muoversi era più facile, senza dover chiedere un passaggio a qualcuno. Ruggero e Martina rimasero incantati da quel poco che avevano visto della città, ma non si godettero a pieno quel paesaggio così bello, che era Buenos Aires di sera. Una città vivace e allegra.
Quando arrivarono nella loro nuova dimora Noah il ragazzo che gli aveva accompagnati , li spiegò che Buenos Aires era un punto caldo per i vampiri e lobezni...erano molto frequenti i confronti tra Vampiri e lobezni con i Vaniri e i Berserker che lottavano insieme per difendere la città. Gli spiegò anche che c'era un piccolo gruppo formato da due valkyrie e tre einherjar che gli aiutavano e che uno di loro era senza compagna. Martina chiese se si poteva riunire tutti quanti i guerrieri di Freyja e Odin il pomeriggio seguente per conoscergli e chiedere informazioni, e Noah le disse che la mattina le avrebbe confermato se si potevano incontrare. E dopo averlo ringraziato per il passaggio Ruggero e Martina entrarono in casa. Sistemarono le loro cose nelle loro rispettive stanze e dopo aver cenato, visto che trovarono il frigorifero pieno, che Noah gentilmente aveva riempito , andarono a dormire...o almeno Ruggero andò a dormire. Martina per quanto ci provasse non riusciva a chiudere occhio, per lei era impossibile dormire, sentendo il dolore che Candelaria soffriva nel suo corpo. Di giorno cercava di mascherare il dolore ...ma di notte era diverso. Passava almeno cinque-sei ore sentendo i colpi che davano a Candelaria in tutto il corpo...solo che a lei non lasciavano i segni. Poi il dolore cessava e cadeva svenuta per la stanchezza e per il dolore...se quello succedeva a lei, non voleva immaginare ciò che succedeva alla sua adorata nonne.
-Ti voglio bene sorellina...- sussurrò Martina mentre abbracciava ad una piccola Candelaria di appena un anno. Cande era una valkyria molto irrequieta, come tutti i bambini di quella età e Martina anche se lei era una valkyria di cinque anni, proteggeva quella piccola peste più di sé stessa. -Is caomh lium thu mo nonne.(ti voglio bene anche io sorellina mia) - rispose Candelaria, il celtico gaelico. Martina sorrise dolcemente e le lasciò un piccolo bacio tra i capelli rossi.


Angolo autrice:

ciao a tutti! Per chi ancora non mi conosce, mi chiamo Stefi, e scrivo storie fantasy e ispirate dalla cultura celtica o Norvegese. Per chi non sa niente sulla cultura celta o Norvegese, vi spiego un po' com'è questa cultura antica. Allora i celti sono un popolo che parlano gaelico. Credono negli dei e come i greci credevano in Zeus e gli altri dei, loro credevano in Odin, che interpreta il ruolo di Zeus. Odin discende dagli dei Aesir. È un dio nordico il padre di tutti, e mille anni fa gli dei ricevettero una profezia chiamata l'olocausto degli dei, il Ragnarok. La profezia diceva che ci sarebbe stata una guerra tra gli dei del cielo. La guerra si produrrebbe per la ribellione di una parte degli dei. Una parte sarebbe in favore nel dare agli umani libera scelta per la loro evoluzione come popolazione e si convertissero in maestri dei suoi propri maestri. Altri, la minoranza, sarebbero in contra a questa decisione. Perche vedevano gli umani esseri inferiori a loro per prestarli tanta attenzione. Cosi alcuni degli dei lottarono in favore alla sottomissione degli umani e altri a favore della libertà di movimento degli umani, dipendenti di se stessi senza che sapessero che loro esistevano. Solo valutandoli e studiando come avanzavano come esseri indipendenti. Gli dei non arrivarono a nessun accordo e così si scatenò la guerra, il Ragnarok, in quella guerra morirebbero i buoni, gli dei Aesir e Vanir si unirono a Odin e disposero le loro proprie creature fantastiche. Pero Odin veniva ucciso e allora arrivava il finale dei tempi. I Jotuns (guerrieri di Loki dio delle tenebre) uccidevano tutti gli dei buoni e l'umanità. Quello diceva la profezia di Skuld la Norna tessitrice del destino. Lei vedeva il futuro. Per quello Odin decise di imprigionare Loki in un cella di cristallo, nell'asgard ( sarebbe il cielo, luogo dove vivono gli dei), prima che iniziasse la ribellione. Pero Loki scappò in alcuna maniera utilizzando un incantesimo e discese nella terra. Qui rimase chiuso nella sua propria cella e facendo la vita impossibile all'uomo. Cosi Odin si servì del suo esercito di guerrieri magici che lui stesso creò come, Einherjars e Berserker. All'inizio Einherjar e Berserker erano umani, guerrieri e forti, pero Odin regalò a loro doni sopra naturali ai più sviluppati nell'arte della guerra, quando lì toccò con la sua lancia e gli regalò l'od. Vuol dire la furia sfrenata. I doni che gli diede era la capacità di metamorfosi in questo caso l'estensione dei muscoli duplicando la misura originale. Gli incisivi inferiori e superiori si allungano i capelli della testa gli crescono in ogni trasformazione, gli occhi si dilatano e si fanno gialli. Odin e il resto degli dei non poterono fermare Loki nella sua discesa nel mondo degli umani, ma in cambio e per reprimere le future azioni di Loki decisero di far discendere al Midgard (pianeta terra) componenti del suo esercito. Cioè, Einherjar e Berserker e si sparsero per il mondo per proteggere gli umani. Ma parte di questi guerrieri si lasciarono portare per l'energia terrena. Risultò che uomini e donne umane erano molto belli e attraenti . Una delle raccomandazioni di Odin era non vincolarsi con gli umani, ma quella raccomandazione non fu rispettata. Così si relazionarono con umani e crearono una razza i Lobezni . Ibridi tra Berserker e umani. Molti di loro si lasciarono ingannare da Loki altri si lasciarono portare per il potere. E si unirono a Loki. Nel suo piano di tormentare gli umani. Loki mutò ai discendenti dei berserker che si unirono a lui e li trasformò in mostri sono chiamati Dona-madhad o semplicemente lobezni, abominazioni selvagge con forma di lupi. I Vanir crearono i Vaniri, anche loro guerrieri, molto forti e con molti doni, tipo la capacità di volare e comunicare con gli animale, parlare telepaticamente, ma solo con le loro coppie, possono spostare oggetti con un comando mentale,poteri curativi perciò i loro corpi cicatrizzano velocemente Njor, Frey e Freyja i principali dei Vanir furono gli artefici della creazione di questi guerrieri, ma temendo che con il passare del tempo diventassero più potenti di loro gli diedero anche delle debolezze. Tipo la fame insaziabile per il sangue...ma non per il sangue umano o uno qualsiasi, fame per la sangue della loro coppia eterna,le loro Caraid. ( il celta gaelico significa :amore eterno, compagna di vita. ) e gli fecero deboli alla luce del sole. Da loro discendono i vampiri che sono o ibridi o pure Vaniri che stanchi di aspettare le loro Caraid passarono dalla parte di Loki. Sempre i Vanir crearono le Valkyrie, Freyja e Thor si considerano i loro creatori, Thor è il dio della tempesta e Freyja la dea della fertilità e la bellezza. Le Valkyrie sono guerriere fredde e metodiche, posso lanciare fulmini, creare tempeste e sono molto forti. Visto che sono state create da Freyja sono molto vanitose e dotate da una estrema bellezza...tra l'altro tutti i guerrieri immortali sono bellissimi. Sono donne che nelle loro vene hanno una furia caratteristiche, non possono essere considerate Valkyrie senza di essa.


Se volete scoprire di più continuate a leggere la storia e farò del mio meglio per spiegarvi, la storia degli dei Scandinavi. Le parole che avete trovato sono quasi tutte in norvegese, tranne alcune in Celtico gaelico.

Bhe' spero di avervi incuriosito al meno un po', aspetto le vostre recensioni e scusate se trovati errori o orrori grammaticali ma, visto che non sono italiana e che parlo lo spagnolo, francese, inglese e studio il norvegese e l'antico gaelico faccio confusione.

Alla prossima e baci!

by Stefi.

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Capitolo 2
*** THIS IS WAR ***


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Martina si svegliò di soprassalto sentendo un dolore acuto nella bocca dello stomaco che la fece piegarsi in due e tossire fortemente. Le mancava l'aria e vedeva tutto offuscato. Ecco avevano ricominciato a torturare a Cande. Basta! Aveva deciso. Avrebbe iniziato le ricerche subito. Non poteva sentire come soffriva la sua piccola sorellina. Non poteva...le si spezzava ancora di più il cuore, ogni volta che sentiva la desolazione di Candelaria. Facendo rincorso a tutte le sue forze riuscì ad alzarsi e andare in bagno per lavarsi.
Quasi mezz'ora dopo, Martina era pronta, si era truccata come il giorno scorso, aveva indossato dei jeans in pelle nera, una maglietta di seda nera che si allacciava dietro il collo e che lasciava la sua schiena scoperta, sopra la maglietta indossò una copri spalle di pelle sempre nera e ai piedi degli stivaletti col tacco misura dodici, con le borchie. Portava i capelli lisci e un paio di occhiali da sole della RayBan neri. Potevano definirla un po' dark ma a lei non le interessa ciò che gli atri pensano di lei...era il look che la rappresentava.
Scese sotto e andò in cucina dove trovò a Ruggero che faceva colazione, pronto per uscire anche lui. Si sedette di fronte a lui e prese una fetta biscottata con un po' di marmellata di fragole e la mangiò. - dormito bene?- le chiese Ruggero. Martina sorrise forzatamente e affermò con un leggero movimento della testa. -te?- domandò lei, pulendosi con un tovagliolo li stremi della bocca. - si...anche se all'inizio mi è costato concepire sonno...ah, tra pochi minuti dovrebbero arrivare i camion con le nostre macchine. Mi hanno appena telefonato per informarmi che erano già arrivate a Buenos Aires. - le spiegò Ruggero. Martina guardò l'orologio appeso alla parete e si accorse che erano già le undici del mattino...per la prima volta dopo un anno, aveva dormito più di due ore. - Noah ti ha chiamato per caso?- chiese Martina. -Si, ha chiamato quasi venti minuti fa. Ha detto che il clan Berserker e quello Vanirio hanno acconsentito per la riunione. Ha detto che doveva ancora chiamare il gruppo di valkyrie e einherjar. La riunione si terrà alle quindi e mezza. In un locale fuori città, si chiama Dogstar.- Martina finì di fare colazione e andò nel salotto dove la notte scorsa aveva lasciato il suo Iphone cinque, e lo mise a caricare dopo di che andò ad aprire la porta, aveva sentito il rumore di un camion che parcheggiava, e infatti era cosi. Un camion rosso era parcheggiato davanti al cancello della villa. Chiamò a Ruggero e insieme andarono a vedere le loro macchine. Martina aveva comprato una BMW nera e una moto Ducati 848 EVO blu elettrico, amava quei mezzi di trasporti terresti. Ruggero invece aveva comprato una R'8 rossa e una moto della stessa marca solo che nera. Li consegnarono le chiavi e i documenti dei veicoli che ora erano parcheggiati nell'ampio garage della casa, pagarono per il trasporto e rientrarono in casa.

Erano le cinque e un quarto e Martina e Ruggero erano diretti al pub dove si dovevano incontrare con i clan di Buenos Aires. Avevano chiesto indicazioni ad alcuni passanti per arrivare al pub. Lei guidava la sua nuova macchina e Ruggero invece era con la moto. Appena arrivati, parcheggiarono, ed entrarono in quel luogo d'incontro, in stile Art Deco. Come sottofondo c'era la canzone dei Linkin Park Numb. Amava quella band, era molto brava e i testi delle canzoni erano pieni di significato. Ruggero chiese ad un impiegato del locale dove si trovava Noah e questo indicò una porta sulla sinistra e loro due seguirono l'indicazione. Appena entrati nella stanza vennero ricevuti da un sacco di voci che parlavano e scherzavano tra di loro. Quando Martina chiuse la porta dietro di sé tutti quelli presenti si girarono verso loro due. Martina esaminò i volti di tutti i presenti, erano tutti bellissimi. Le donne erano tutte molto belle, vestite molto alla moda e quelle che avevano un compagno lo stringevano a sé come marcando territorio, cosa che la fece alzare un angolo della bocca in un gesto divertito. Continuò a guardare tutti i presenti fin quando la sua attenzione venne attirata da un ragazzo alto, capelli castani, occhi verde smeraldo e sorriso perfetto. La voce di Noah la fece distogliere lo sguardo da quel ragazzo. - Benvenuti nel nostro luogo di incontro. Signori e Signore loro sono Ruggero e Mar...- non finì di dire il suo nome, perché una voce a lei conosciuta lo anticipò. -Martina...Martina la selvaggia. Generala – la voce proveniva da un uomo giovane, alto, moro, muscoloso, occhi verde scuro e una espressione alquanto dura. Era un einherjar , era Diego uno dei più forti. Diego si alzò dal posto e si dirisse verso di loro, salutò a Ruggero con una stretta di mano e una pacca nella spalla e poi si fermò davanti a lei, la guardò intensamente e poi d'un tratto l'abbracciò. Quando si trovavano nel Valhall erano molto legati e si allenavano insieme con Cande e Ruggero. Poi però, scesi sulla terra dovettero dividersi. Quando si stacco da lei guardò attorno cercando con i suoi occhi alla sua amica Cande, ma non la trovò. Cosi guardò di nuovo Martina come chiedendo spiegazioni, e lei riuscì solo ad abbassare la testa e fare negazioni con il capo. Diego s'intristì ma decise di non fare domande e gli invitò a sedersi. Di fronte a Martina si trovavano due valkyrie che lei conosceva, ma non avevano mai parlato gran che. Accanto alle valkyrie c'erano due einherjar e Diego. 
Tutti guardavano Martina e Ruggero aspettando che loro parlassero. Noah decise di fare alcune domande a Martina sul perché si trovavano a Buenos Aires, e lei con voce fredda e tagliente rispose: - un anno fa' in Chicago ci fu una piccola battaglia contra vampiri e lobezni, che stavano attaccando in una discoteca così noi intervenimmo. Quel giorno un gruppo di vampiri comandati dal figlio di puttana di Khani sequestrarono mia sorella. Vogliono il suo dono e perciò la sequestrarono. Due giorni fa' mentre lottavo contra un vampiro sono riuscita a estrarli informazioni. So' che Khani si trova qui e quindi anche mia sorella è qui.- un ragazzo accanto a Diego parlò.- scusa, come fai a sapere che tua sorella è ancora viva...non te la prendere male, voglio solo dire ...conosciamo Khani e sappiamo che è un tipo spietato...potrebbe averle rubato il suo dono e uccisa.- Martina cercò di mascherare il dolore che sentiva in quel momento nella sua schiena. Sentiva che gli stavano strappando la pelle. -Perché io sento il suo dolore. Io e lei siamo unite emozionalmente, anima e cuore. Essendo la sorella maggiore io riesco a sentire il suo dolore ma lei non sente il mio. Almeno se non mi tocca, perché il suo dono la Psicometria le permette di vedere tutto di una persona o un oggetto solo attraverso in contatto fisico. Comunque Freyja ci fece empatiche cosi che io potessi proteggerla e aiutarla in qualunque momento. Ma il giorno che la rapirono eravamo in pochi guerrieri ed io ero molto debole così riuscirono a portarla via. Da allora sento ogni giorno, ogni notte, ogni ora e ogni minuto il dolore che lei prova. Ogni colpo che riceve lo ricevo anche io solo che, a me non rimangono segni. - spiegò Martina pazientemente. -Capito...allora, deduco che hai bisogno di aiuto per trovarla.- disse Noah guardandola intensamente alla faccia, cercando di vedere oltre gli occhiali oscuri. -si, è così. Ho bisogno del vostro aiuto, per il momento so' solo che Khani ha una proprietà nei dintorni...ma non so' dove di preciso. Dovrei prendere un vampiro che lo conosca bene e interrogarlo. Ma so' per certo che Khani non direbbe mai ai suoi sudditi i suoi indirizzi. - tutti affermarono con un movimento della testa. - si, hai ragione. Per il momento abbiamo installato delle video camere nascoste nei Bar, discoteche e negozi o strade dove abbiamo scoperto che i vampiri si riuniscono di più. Ma non abbiamo ottenuto molta informazione.- spiegò questa volta il ragazzo che prima aveva catturato la sua attenzione...dio la sua voce, roca e penetrante era come un balsamo.-potremmo cercare il punto dove si riuniscono di più e osservarlo meglio, Khani si fa vedere poco in giro, ma le volte che lo fa' è perché mette su una festa, pubblica così ne approfitta degli umani che partecipano. Abbiamo scoperto che è quello che fa sempre. Attacca nelle feste che organizza. - spiegò Ruggero. Le persone presenti annuirono. Diego che era rimasto pensieroso per tutto quel tempo, parlò repentinamente. - forse so' dove potrebbe presentarsi Khani...- dove?- chiese impaziente Martina. Moriva dalla voglia di prenderlo e liberare sua sorelle per poi torturarlo insieme. Solo con quel pensiero, la elettricità cominciò a circondarle le mani. Piccole lingue elettriche ricorrevano le sue braccia e tutti la guardavano stupefatti e alcuni con timore. Le valkyrie per esempio, che sapevano ciò che provocavano i fulmini della loro generala. Sapevano che era la valkyria più forte del Valhall e perciò coprirono i loro compagni, perché loro potevano sopportare di più i fulmini, dato che loro potevano anche lanciarli. Ma Martina era la più forte di tutte. Diego si alzò piano piano e cercò di calmarla. - ho sentito che ci sarà una festa in un locale sotterraneo e molti vampiri che teniamo sott'occhio ne stanno parlando. Sarà questa sera.- 
Martina nel sentire le parole di Diego cercò di calmarsi, e per la prima volta in quell'anno sentendo il dolore della sua nonne e nascondendolo davanti a tutti, non riuscì a trattenere un lamento di dolore e dovette mordersi le labbra per non gridare. Questa volta il dolore era diverso, era più forte. Lo sentiva come se fosse lei che stessero torturando. Poi si guardò le mani e rimase sorpresa a vederle piene di tagli e lividi, come se avesse picchiato per ore intere un muro. Poi sentì le guance umide, così si portò una mano allo zigomo destro e con le dita lo sfiorò quando ritrasse le dita e le mise davanti ai suoi occhi rimase ancora più sbigottita. Era sangue...e usciva dai suoi occhi in forma di lacrime. - ma...che...- non riuscì a parlare ancora che sentì una potente scarica elettrica lungo tutto il suo corpo. Era una scarica elettrica artificiale, non prodotta da energia pura come quelle che le valkyrie lanciavano, perciò per loro, riceverle o entrare in contatto era una cosa dolorosa. -Martina... Cosa...cosa ti sta succedendo...- le chiese Ruggero preoccupato, nel vedere la sua amica, quasi sorella, in quello stato. -è...è Candelaria...la...ah...la stanno tor...torturando...diversamente.- riuscì a balbettare. Il dolore la stava consumando. Sentiva la sua energia vitale contra attaccare l'energia artificiale che la stava ferendo interiormente. Senza dire niente a nessuno si alzò facendo fatica e uscì dal locale. Una volta fuori si trovo circondata da una decina di vampiri, che non sapeva come se n'erano accorti della sua presenza, perché la stavano aspettando...aspettavano lei. Uno dei vampiri parlò, aveva una voce fredda e come tutti i vampiri la pelle chiarissima e le vene s'intravedevano.
Gli occhi erano quasi bianchi, e puzzavano a zolfo. - vedo che il nuovo metodo di tortura ha dato i suoi frutti. Finalmente abbiamo il piacere di conoscerti Martina...sai, penso che Candelaria sarà molto arrabbiata con te...perché non hai saputo proteggerla e ora è nelle nostre mani.- l'ultima frase che che disse il vampiro, fu come una pugnalata in pieno petto. Si, il vampiro aveva ragione lei non l'aveva protetta come doveva, e quel pensiero la rendeva debole e la tormentava giorno e notte. - penso che anche la tua dea è rimasta delusa da te. Perché non hai fatto quello che hai promesso. Sei una inetta, mi meraviglio che gli dei, scelgano guerrieri così deboli.- disse sorridendo crudelmente. Martina sentì tutta la sua energia concentrarsi nelle sue mani e sentì come i suo occhi diventavano rossi. -per questo saremmo cosi buoni, da porre fine alla tua penosa vita.- finì di parlare il vampiro. E con un segno del capo, indusse al resto dei vampiri ad attaccarla. Erano molti per una valkyria sola. Però i vampiri non contavano che il locale da dove era uscita Martina, fosse pieno di guerrieri. Infatti mentre Martina lottava contro tre vampiri che l'attaccarono per primi, uscirono tutti i quelli che si trovavano nella stanza privata del locale. Erano il triplo dei vampiri, ma i vampiri, così come i vaniri potevano comunicare mentalmente, quindi chiesero dei rinforzi. Quasi subito arrivò un'ondata di vampiri e lobezni e tutti cercavano con lo sguardo a Martina. Era a lei, che volevano. Ora erano i cattivi ad essere in maggioranza. Martina pensò, che avrebbero perso. Ma quando vide che una vampira portava ai polsi i braccialetti caratteristici delle valkyrie, e che quelli erano di Candelaria, tutta la rabbia trattenuta scoppiò. Agitò i polsi dove anche lei portava i braccialetti, no...non erano semplici braccialetti si chiamavano bue. Erano due, uno rosso e uno nero. Tutte le valkyrie l'avevano. Se agitavano i polsi e pronunciavano Silfyngjur, questi si trasformavano in arco e faretra. -Silfyngjur!- esclamò Martina e subito i suoi bracciali si trasformarono. Prese l'arco disegnato dagli elfi e portò una mano dietro la schiena, dove ora c'era una faretra piene di frecce incandescenti, ne prese una e poi la sistemo bene con la corda dell'arco. Prese mira e subito la lancio con una forza inumana. La freccia volò rapidamente e andò a inchiodarsi nel petto della vampira che aveva i bracciali di Cande. Martina si guardò intorno e si accorse che ormai era scoppiata una battaglia campale. Con lo sguardo trovò il ragazzo dagli occhi verdi che sin da subito aveva attirato la sua attenzione per qualche strano motivo. Quel ragazzo era un guerriero freddo e calcolatore. Molto agile, rapido e mortale. Era un Vanirio, visto che aveva il pugnale distintivo dei vaniri. Poi tornò a guardare alla vampira che aveva colpito e che ora era stesa per strada e si contorceva a causa del dolore, causato dalla freccia. S'incamminò verso di lei evitando gli attacchi dei vampiri e lobezni. Il suo sguardo era fisso in quella vampira. Quando arrivò a pochi metri da lei, punto la mano destro verso il corpo della ragazza vampira, e dal palmo della mano uscì un potente fulmine rosso che andò a circondare il corpo della vampira come se fosse una corda, Martina alzò la sua mano e con questo gesto alzò il corpo della vampira intrappolata nella sua ebbra elettrica. Il corpo della vampira era ad almeno tre metri sopra il suolo e la testa cadeva all'indietro lasciando vedere come la freccia si era inchiodata in mezzo ai suoi seni. Martina mosse la mano destra in un gesto rabbioso e la lingua elettrica che circondava alla vampira la lanciò contra un muro di cemento dall'altra parte di quella stra solitaria. C'era soltanto il pub e dall'altra parte della strada una vecchia struttura di cemento e mattoni. Il corpo della vampira si schiantò contra il muro e la vampira grido dal dolore. Prima di ucciderla Martina doveva farle alcune domande quindi, senza perdere la sua eleganza e quel porte diritto, Martina attraversò quello che ora sembrava un campo di battaglia invece che una strada. Schivò gli artigli affilati di un lobezno che si era lanciato su di lei con le intenzioni di ucciderla, si chinò e il lobezno passò sopra di lei cadendo di culo per terra. Quando si alzò, Martina lanciò una scarica elettrica al lobezno e lo bruciò, poi continuo il suo cammino, schivando e bruciando o lanciando frecce a chi l'attaccasse. Quando arrivò davanti alla vampira che era accucciata contro il muro la fece alzare prendendola per il collo e la obbligò a guardarla in faccia, si tolse gli occhiali e li buttò. La vampira rimase come, congelato o come se gli occhi di Martina gli avessero lanciato un incantesimo. Gli occhi di Martina erano ormai due Rubini, pieni di rabbia, ancora non liberata. -perché hai le bue di Candelaria?- le chiese con voce fredda e tagliente. La vampira deglutì e poi rispose.- li...li ho trovati per strada.-Bugia! Le bue distintive delle valkyrie sono difficili da togliere al proprietario. Se cerchi di rubarle puoi essere elettrizzato. Quindi dimmi la verità!- la scosse violentemente facendo pressione sul collo della vampira. -Kha...Khani, me l'ha rega...regalate...non so'....non so come gliele abbia tolte.- rispose la vampira respirando con difficoltà. -dov'è Khani adesso?- chiese impaziente. -Non...non so'...alle no...nove deve ...andare ad una festa, a...al Ministry o-f sound- .-sai dove tengono prigioniera mia sorella?- Martina sperava che lei lo sapesse cosi avrebbe liberato subito sua sorella.- no...non...lo so', Khani ...non...non ci dice mai dove...dove porta i...i suoi prigionieri...e non...no...conosciamo l-e su-e case...- Merda! Martina stava trattenendo tutta l'energia che voleva uscire e elettrizzare tutto ciò che era intorno a sé. -bene, allora non mi servi più.- detto questo Martina sprofondo la sua mano nel petto della vampira ed strasse il suo cuore. I vampiri potevano morire solo se venivano, bruciati o messi a contatto con la luce del mattino perché il sole era più forte, se gli tagliavano la testa o toglievano il cuore. Lasciò cadere il corpo della vampira e lanciò il cuore putrefatto sopra di esso. Poi guardò come i Berserker, Vaniri, Valkyrie e Einherjar lottavano contro i vampiri e lobezni, pero questi erano troppi ed erano in vantaggio, c'erano molti Vaniri e Berserker feriti. Decise che era il momento di uccidere un bel po' di sbirri di Loki. S'introdusse in mezzo alla battaglia e cominciò a lanciare fulmini potenti a destra e sinistra, uccidendo tutti quegli che poteva, pero quegli figli di puttana erano molti. Ruggero che era vicino a lei le disse – non c'è la faremmo mai! Sono troppi! E molti Vaniri e Berserker sono feriti. - fa che tutti si allontani dal suolo. Digli ai Vaniri di volare insieme ai Berserker, visto che loro non possono volare. Devono tutti allontanarsi dal suolo.- che cos'hai intenzione di fare?- le chiese Ruggero un po' preoccupato. - tu fallo, anche le valkyrie e i suoi einherjar devono volare.- dopo di che si allontanò da lui e chiamò l'attenzione di un gruppetto di vampiri. Erano sei vampiri che subito l'attaccarono e lei li lasciò fare. Chiuse gli occhi e lasciò che tutta la rabbia scorresse per le sue bene. Lasciò che i sensi di colpa la tormentassero, lasciò che tutto il suo potere si concentrasse nelle sue mani. Lasciò che i vampiri la ferissero, poi sarebbe guarita, lasciò che l'insultassero e che si concentrano tutti su di lei, quando aprì gli occhi notò che tutti i vampiri e lobezni erano intorno a lei, mentre gli altri stavano levitando ad almeno sei metri dal suolo. Quando tutta la sua energia era appunto di scoppiare si chinò poggiando un ginocchio sull'asfalto e l'altro piegato, ma senza poggiarlo. Posò le sue mani sull'asfalto e lasciò che tutta la sua energia uscisse fuori e bruciasse tutti quelli che erano a contatto con l'asfalto.

STEFI'S CORNER.

ciao a tutti!

eccomi qui con il secondo capitolo, che spero vi piacia. e che non contengo molti errori o orrori grammaticali. purtroppo non mi posso trattenere molto per commentarlo e spiegarlo, ma spero che abbiate capito almeno un po' in questo capitolo. 
alla prossima e aspetto le vostre recenzioni! 
Besos.
WE COULD BE HEROES.

By Stefi.

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Capitolo 3
*** Capitolo 02 ***


Capitolo 02

 

Jorge vedeva quel meraviglioso spettacolo, visto che era Vanirio poteva volare perciò stava aiutando ad una Berserker a rimanere in aria. La teneva stretta a se e guardava come tutti i vampiri e lobezni venivano elettrizzati e bruciati, era una cosa incredibile vista dall'alto. Quella ragazza era molto forte e aveva attirato la sua attenzione sin da subito. Lo aveva lasciato senza fiato quando era entrata nel salone dove si trovavano loro, il suo porte diritto ed elegante riflettevano il suo potere. Quando aveva sentito la sua voce, era rimasto incantato. La sua voce per lui era come la più bella melodia mai sentita e il suo odore aveva riempito la stanza. Profumava a fragole. Era rimasto incantato dal suo corpo, formoso nei punti giusti e le gambe slanciate. Dai suoi capelli lisci e brillanti, da quel viso perfetto e liscio, senza imperfezioni. Non era riuscito a guardarla direttamente agli occhi dato che lei portava gli occhiali da sole. E non vedeva l'ora di scoprire di che colore erano. Quando l'aveva visto piangere lacrime di sangue si era spaventato a morte, senza riuscire a spiegarsi perche si preoccupava tanto, ma il punto sta che da quando l'aveva visto entrare il suo cervello non ragionava. Ora guardandola dall'alto non faceva altro che pensare nel suo odore e che voleva assaggiare le sue labbra. Quei pensieri lo facevano arrabbiare con sé stesso, perché faceva quei tipi di pensieri se appena la conosceva? Era diventato pazzo? Tentò di controllarsi e aspettò che Martina finisse di uccidere tutti quei figli di puttana. Quando lei finì tutti i vaniri scesero insieme ai Berserker, valkyrie e einherjar, Jorge guardò come Diego e Ruggero correvano verso Martina e l'aiutavano ad alzarsi. Questa nascondeva il suo sguardo da quello di Diego. Per qualche strano motivo non lasciava che lui la guardasse negli occhi. Così calò gli occhiali scuri che aveva messo come ferma capelli.

-Martina, è già oscuro! Non ha senso mettere gli occhiali!- le disse Diego un po' divertito. - a me piace indossarli lo stesso. - rispose Martina per poi guardare il corpo bruciato di una vampira vicino a un muro, era la vampira che lei aveva ucciso, e si dirisse verso il corpo. Quando arrivò davanti, si accucciò, e prese i braccialetti che il corpo bruciato aveva. Li tolse senza nessun problema e dopo di che disse -Questi sono di Candelaria, quel disgraziato glieli ha tolti. Prima che mi attaccassero uno dei vampiri ha detto che il nuovo metodo di tortura ha dato i risultati che speravano. Ma non ho capito a cosa si riferivano con i risultati. - disse rivolgendosi a Diego e Ruggero. -Bene, vuol dire che lo scopriremmo questa sera stessa.-Rispose Diego. Martina annuì e poi andò verso Noah – mi aiuterai...mi aiuterai Noah?- chiese Martina riferendosi al fatto di andare alla festa che Khani ha organizzato. Noah annuì deciso – in qualunque cosa avrai bisogno, io ti aiuterò generala.- rispose in modo solenne, riconoscendo la potenza di Martina. - Grazie...- tutti guardarono Noah che era il capo clan e annuirono in assenso. Io annuì, non solo, perche il nostro compito è di proteggere gli umani e Khani era uno che li minacciava ma anche perche c'era qualcosa in quella ragazza che mi spingeva a volerla proteggere e aiutarla.

 

Martina era rannicchiata contro la parete della doccia lasciando che l'acqua calda la bagnasse e si mescolasse alle sue lacrime. Si, alle sue lacrime. Non era riuscita a controllarle e appena tornata dal pub si era chiusa in bagno. Lasciando che tutto quel dolore che lei sentiva dentro si manifestasse anche fuori. Vedeva le sue lacrime di sangue, tingere l'acqua che scorreva libera sul suo corpo, di rosso. Ormai non riusciva più a controllare il pianto disperato e i singhiozzi che spezzavano il silenzio. Con la testa poggiata sulle sue ginocchia alzate e circondate con i suoi bracci, cercava di darsi conforto e calore da sola. Cercava di non crollare ancora di più anche se con scarsi risultati. Lasciò che il dolore la travolgesse e che le lacrime rosse scorressero liberamente. Lasciò che l'acqua la bagnasse nella speranza che portasse via il suo dolore. -scusami....scusami...- ripeteva con voce strozzata e bassa. Scusandosi, anche se non ne avesse nessuna colpa, con sua sorella. La quale continuava ad essere torturata. - Il dolore mia piccola disir, è inevitabile, ma la sofferenza è un optional.- ricordò le parole dette molto tempo fa' da Freyja la sua dea. A quel tempo non aveva capito il significato di quella frase. Ma un anno fa' era riuscita a capirlo finalmente. Si, aveva capito che nella vita il dolore fisico e emozionale sono inevitabili...ma uno può scegliere di lasciarsi travolgere dal dolore, cosi come, si può scegliere di ignorare la sofferenza e far finta di nulla. Ma imparò che tutte e due hanno delle conseguenze, si può scegliere di vivere nel dolore e condurre una vita limitata e perdersi molte cose, si può scegliere di nascondere la sofferenza e vivere come se nulla fosse, vivere ogni giorno come se fosse l'ultima, consapevole però, che ci sarà un momento nel quale non potrai più fingere e far finta di nulla e che potresti crollare e non rialzarti più. Ecco cosa aveva imparato. Aveva imparato anche che il miglior guerriero ha le sue debolezze. Decise che le sue lacrime aveva vagato troppo per il suo viso e che era il momento di fermarle. Così con le mani tremanti le pulì e cercò di non lasciarle scivolare più. Almeno per quel giorno. Si alzò e si fecce una doccia veloce. Quella sera dovevano andare alla festa che Khani aveva organizzato nel locale notturno, per prenderlo e ottenere informazioni su dove tengono nascosta a Candelaria. Si vestì come gli umani si vestono per andare alle feste, cosi da non destare sospetti, e indossò un paio di pantaloncini a vita alta neri lucidi e una camicia di sete nera senza maniche e con delle strisce dorate orizzontali, la camici aveva una scolatura che lasciava la pelle tatuata della schiene scoperta. Indossò la camicia messa sotto i pantaloncini, mettendo in risalto le sue forme voluminose. Prese un paio di stivaletti bassi neri appena sopra le caviglie con il tacco circondato da borchie dorate. Indossò le sue bue e lasciò la schiena scoperta, aveva deciso di non nasconderle più, cosi come si suoi occhi, contornati da un smock eyed e da rimmel e eyeliner nero. Alle labbra aveva messo un rossetto rosa pallido e agli zigomi un blush pesca. Lasciò i suoi lunghi capelli mossi sciolti che le coprirono quasi tutta la schiena. Prese il telefono e lo mise nella tasca del pantaloncini. Scese sotto e si fermò davanti ad una parete che a semplice vista sembrava come una parete comune ma schiacciando il bottone di un telecomando grigio si apriva una parte della parete mostrando un compartimento pieno di armi e utensili bellici. Martina prese un coltello con il manico ritagliato in forma di un lupo alzato sulle zampe posteriori e con la bocca aperta mostrando le sue fauci, lo mise nella protezione fatta di cuoio e lo nascose sotto nella schiena sotto i pantaloncini. Prese anche una pistola che invece di sparare pallottole comuni sparava delle pallottole contenenti sedativi, cosi potevano sedare, Khani. Prese anche quello che con l'apparenza di un semplice orologio era in realtà un ricetrasmittente cosi se lei veniva rapita avrebbe emesso i suoi spostamenti, anche se li veniva tolto lui lasciava sotto la pelle un microchip per essere localizzata. Schiacciò di nuovo il bottone e il compartimento si chiuse. Ruggero uscì dalla sua stanza, anche lui già pronto, e si fermò un attimo a guardarla sorpreso. -Hai deciso di non nascondere più i tuoi occhi e le tue ali?- le chiese guardandola dritto negli occhi. Lui era stato il primo a vedere i suoi cambiamenti e anche se all'inizio aveva cercato in tutti i modi di farsi raccontare il perche dei cambiamenti, aveva ottenuto ben poche risposte. Martina annuì e poi disse: - Non ha senso nascondere ciò che è evidente. Freyja mi ha detto una volta, che anche i più forti guerrieri hanno debolezze e che nelle guerre chiunque può risultare ferito. Io sono stata ferita nella guerra contro l'amore. E non voglio nasconderlo.- disse con il tono freddo e distaccato che ormai era abituata ad utilizzare, facendo venire la pelle d'oca a chiunque l'ascoltasse. Ruggero annuì conforme con la risposta ricevuta. -bene, allora andiamo.- disse facendosi strada verso la porta del garage. Questa volta anche lui avrebbe preso la macchina.

 

Quando Martina era ormai a metà strada decise che avrebbe sentito un po' di musica per cercare di mantenere la calma, così accese la radio e subito le prime parole della canzone I'm not the only one di Sam Smith risuonò all'interno della macchina. Martina si rispecchiò nelle parole del cantante. Ricordò tutte le volte che Christian l'aveva chiamata Tesoro o piccola e lei come una idiota aveva creduto di essere l'unica per lui.

-But, when you call me baby, I know i'm not the only one.- cantò con voce spezzata Martina, lasciando che una lacrima sfuggisse al suo controllo ma quando l'asciugò si rese conto che non era una lacrima di sangue come quelle di prima, ma era lo stesso una lacrima traditrice sfuggita al suo controllo. Si fermò davanti al semaforo rosso e controllò, guardando attraverso lo specchio retrovisore, che Ruggero fosse dietro di lei. Quando vide che il suo amico la seguiva, ritornò a guardare davanti e subito il semaforo mise il verde, lasciando che le macchine passassero . Martina mise di nuovo in marcia l'auto e continuò a canticchiare la canzone ormai quasi alla fine. - You say i'm crazy cause you don't think i know you down, but when you call me baby, i know i'm not the only one,- quello era il ritornello che si ripeteva per due volte.- I Know i'm not the only one, i know i'm not the only one...and i know i'm not the only one- finì la canzone. Finì di ricordare tutte le volte che aveva creduto che andava tutto bene, che lei era solo l'unica, per poi scoprirsi tradita e ferita nel profondo. Girò a sinistra e parcheggiò davanti a un locale con la scritta neon MINISTRY OF SOUND. Era un locale molto frequentato, era un edificio a due piani e c'era anche un piano sotto terra. Dietro a lei parcheggiò Ruggero e anche lui scese dalla macchina, entrambi si avvicinarono ad un gruppo di almeno venti persone che era riunito in un angolo della strada. Erano del clan di Noah. Martina si sistemò i capelli, li raccolse tutti, e li sistemò sulla spalla desta lasciando la schiena scoperta. Quando arrivarono davanti al gruppo Noah li salutò e presento a quegli che ancora non conoscevano, c'erano altre persone a parte di alcune che aveva già conosciuto al pub. -Martina, lei è Lodovica, sorella di Jorge.- indicò una ragazza mora con gli occhi verdi elettrici, accanto al ragazzo che aveva visto al pub. Martina, che fino a quel momento aveva tenuto lo sguardo un po' basso lo alzò e guardò in faccia alla ragazza. Era molto bella, dal suo porte elegante e altezzoso, Martina capì che era una ragazza molto orgogliosa e che anche lei un tempo aveva sofferto molto e continuava a farlo. Le anime ferite si riconoscono, si cercano e guariscono insieme. Le aveva detto Freyja un tempo. E infatti Martina appena la vide capì dal suo porte che era sempre alla difensiva e quel modo altezzoso lo aveva aderito con il tempo, per cercare di non essere ferita di nuovo. Lodovica a sua volta rimase “ghiacciata” da quei due pozzi azzurri cosi freddi e privi di amore. Anche lei provò le stesse cose che Martina aveva provato e seppe subito che sarebbero andate d'accordo loro due. Si salutarono stringendosi le mani, e poi Lodovica salutò a Ruggero ma appena le strinse la mano e si salutarono, dietro di lei si posizionò Xabiani, che era uno dei migliori amici di suo fratello e che un tempo era stato il suo principe azzurro, che però aveva smesso di esserlo dopo averle spezzato il cuore. Xabi nonostante continuava a controllarla e proteggerla come se fosse un suo possessione e marcava territorio con chiunque le si avvicinasse. Lodovica sbuffò stanca che lui la trattasse cosi e lo fulminò con lo sguardo, poi tornò a guardare a Ruggero e le sorrise. Jorge che era accanto a lei fece finta di tossire e quindi i due distolsero lo sguardo l'uno dall'altra e sciolsero le loro mani. -Allora, prima di entrare mettiamo su un piano d'azione. Martina a te l'onore. - disse Noah, lasciando che Martina elaborasse un piano. Non che lui non fosse in grado di farlo, ma per telefono il suo amico capo clan di Chicago le aveva detto che Martina era una grande guerriere e stratega per organizzare dei piani. E lui voleva vederla in azione. -okay...allora, prima di tutto cerchiamo di non attirare molto l'attenzione, ci comporteremmo come semplici umani, poi dentro il locale sotterraneo ci divideremo un gruppo di tre persone si incaricherà di controllare la mente degli umani quando attaccheremmo alle scorie di Loki, l'indurranno a uscire dal locale ed andarsene, poi un altro gruppo si posiziona nel punto alto per guardare se ci sono umani sospetti e bloccare le vie di uscita in caso Khani e i suoi seguaci vogliano scappare. Gli altri attaccheranno, dobbiamo uccidere il maggior numero possibile di bestie per che non restino a scorrazzare libere per la città. Khani non lo uccidete deve restare privo di sensi cosi lo porteremmo in alcun posto per interrogarlo e sapere dove si trovano tutte le persone che lui ha sequestrato. Allora chi sono quelli che hanno il dono della telepatia?- chiese in fine. Diego che per tutto il tempo, sin da quando era arrivata Martina, era rimasto in silenzio osservando quelle pozze azzurre ghiacciate che un tempo erano nocciola in grado di sciogliere i ghiacciai, parlò. -Xabiani, Facundo, Lodovica e Jorge, hanno il dono della telepatia. Uno di voi deve combattere.- tutti e quattro alzarono le mani, volevano combattere. -Lodovica non combatterà, lei rimarrà a controllare le menti insieme a Xabiani e Facundo. Voi la proteggerete in qualunque momento. Chiaro?- disse Jorge rivolgendosi a Xabiani e Facundo, che annuirono in assenso. Lodovica era importante per il clan e perciò combatteva poche volte, la maggior parte delle volte che dovevano agire lei rimaneva in disparte controllando la mente degli umani, per non essere ferita in battaglia. Anche se era un'ottima guerriera. Per di più era Xabi chi l'accompagnava sempre! - Non se ne parla! Io voglio combattere Jorge! - disse protestando. -Sorellina tu rimarrai a controllare gli umani, anche questo fa parte dei combattimenti. Gli dobbiamo proteggere. Non una parola in più tu rimani con Xabi e Facu, fine della discussione!- le disse, Lodo sbuffo e imprecò contro Jorge e Xabi. Martina sorrise comprensiva a Lodovica, anche lei quando era più piccola e vedeva quegli più grande lottare e lei non poteva si sentiva esclusa, ma sapeva che lo facevano per il suo bene. Anche lei con Cande aveva fatto lo stesso. La lasciava combattere poche volte e la teneva sott'occhio sempre, ma una volta lei non seppe proteggerla e ora Cande si trovava in mano a Khani e soffriva tutti i giorni. Il sorriso si trasformò in una smorfia di dolore che non riuscì a controllare. Si schiarì la gola e riprese a parlare. -Allora, loro tre rimarranno vicino alla porta del sotterraneo e indurranno agli umani ad abbandonare il locale, quando arrivi il momento. Jorge, Diego, Ruggero e cercheremo di prendere Khani, che sicuramente sarà protetto, dai suoi seguaci, Noah tu e gli altri potete divertirvi tagliando teste. Le due valkyrie, se non ricordo male, Alba e Lucia, si posizioneranno nella parte alta e bloccherete le vie d'uscita e brucerete e elettrizzate a chiunque dei seguaci tenti di scappare. Insieme alle valkyrie ci saranno i due Einherjar. Aspetteremmo il momento opportuno e quando ormai tutti saranno in pista noi ci mescoleremmo tra di loro e cercheremmo Khani. Appena lo troveremmo vi avvisiamo attraverso le cuffie, che non interferiscono con quelle della polizia, ma hanno una frequenza solo per noi.- disse Martina mostrando una borsa piena di cuffie, come quelle che la polizia o le guardie di sicurezza utilizzano, e che lei aveva portato per comunicare facilmente. Diede una ad ognuno e tutti le sistemarono, cercando di coprire con i capelli, per chi gli aveva lunghi, e altri con il collo della camicia. -Ora entriamo e ricordatevi attuate come persone normali, ballate, ridete insomma non chiamate l'attenzione su di voi.- si raccomandò prima di girarsi e dirigersi verso l'entrata del locale. Tutti gli uomini presenti e senza coppia ammirarono il fisico di Martina, ma solo Diego e Jorge grugnirono in disapprovazione quando videro le ali di Martina. Jorge sapeva che quando una valkyria aveva le ali blu era perche le avevano spezzato il cuore e sentì un moto di rabbia attraversarle le circolazioni insieme al sangue. Non sapeva spiegarsi perché, ma il solo pensiero che Martina fosse stata ferita da un uomo lo faceva infuriare e venire la voglia di staccarli la testa a chi l'aveva ferita. Scosse la testa per scacciare il pensiero e si concentrò in quello che dovevano fare. Prima di entrare, Martina si coprì la schiena con i suoi lunghi capelli e guardò a tutti come assicurandosi che fossero pronti. Poi entrò.

 

 

Angolo di: Dark_Engel

ciao a tutti! So che sono in ritardo, ma tra l'inferno, chiamato comunemente scuola, pallavolo, kick boxing e i compiti non trovo tempo di scrivere, solo il fine settimana, ma visto che sono una sedicenne con genitori molto severi e impegnati, devo fare da bada a mia sorella visto che loro escono per impegni il sabato, poi ogni domenica vengono da noi due dei collaboratori d'impresa di mio padre a pranzare da noi insieme alle loro famiglie e quindi io mi devo alzare presto per aiutare a pulire e sistemare la casa, e per poi aiutare a cucinare. Dopo di che il tempo che mi rimane lo passo a cercare di concentrarmi e scrivere un capitolo decente, nonostante gli schiamazzi dei bambini che vengono! Help me! Bhe' mi scuso ancora per il ritardo e perche ho scritto questa schifezza che non può essere definita capitolo. Volevo anche dirvi che ho deciso di cancellare Everytime we touch, che è quella che hanno votato di più. Poi sono ancora indecisa se lasciare Just A dream e fare invece di due, tre storie. Ma ancora non lo so. Per il momento mi applicherò ad scrivere il quarto capitolo di Warrior, che è ancora a metà. Volevo anche fare un trailer di questa storia e di Warrior ma il programma che ho io mi fa mettere solo foto, niente video e gif quindi volevo sapere se qualcuno sa come farlo e ha il programma, e se mi può aiutare a farlo o visto che io con queste cose io sono una incapace, farmelo...per favore :3. detto questo, vi chiedo anche, se qualcuno ha tempo a disposizione ed è brava e gli piace fare Bunner ( grafiche) di aiutarmi a fare una per questa storia e Warrior, io ho le immagini e tutto, ma non sono molto brava con le grafiche. Mi scuso se vi rompo sempre!. Detto questo ringrazio a tutte le ragazze che leggono/recensiscono/seguono la storia e che mi appoggiano sempre, e anche a #Cande_la mia vita. #Bea_01, #problems_no _thanks e tutte quelle che hanno recensito Just a dream e hanno dato la sua opinione scusate se non ho scritto bene i vostri “nomi” ma sono di fretta e non ho molto tempo e mi confondo con i vostri nickname.

Besos! A la proxima chicas!

-DaRk_EnGeL

-I'm not the only one.

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Capitolo 4
*** Always Attract ***


Capitolo 03:

Always Attract /part one.


Martina era vicino al piccolo palco del locale e cercava di sembrare normale, di mantenere la calma e di sfuggire agli sguardi che Diego le lanciava, sapeva che era arrabbiato e sapeva anche che voleva sapere tutto. Poi c'era la strana 'situazione' nella quale si trovava: Jorge era vicino a lei e non faceva altro che fissarla, come se volesse scavarle dentro la sua anima. Tutti ballavano e facevano ciò che gli umani facevano, cercando di non destare sospetti. Ma come passare come normali umani se erano dotati tutti da una bellezza innaturale? Come passare coma normali umani se solo i loro erano stati scolpiti dagli dei e simile a quelli che i greci scolpivano? Tutto il loro corpo richiamava rispetto, forza e potere? Lei non ballava, semplicemente vedeva agli umani ballare, ridere e scherzare, e lei gli guardava pronta a proteggerli infondo, quello era il suo compito: Proteggere gli umani dal male. Guardò come Noah ballava insieme ad una vaniria e rideva, senza però, scordare qual'era il suo compito. Guardò come lui sorrideva dolcemente alla vaniria e la guardava con gli occhi pieni di amore e ammirazione. La vaniria ricambiava lo sguardo e il sorriso guardandolo come se lui fosse l'unica persona al mondo. Lui era alto, carnagione morena e occhi verdi con delle palline gialle, capelli rasati quasi a zero e biondi, con un piercing nel sopra ciglio destro, e con il corpo muscoloso. Lei era Mora, carnagione chiara, occhi blu, alta e con un fisico perfetto. Avevano tutti e due una scintilla speciale negli occhi quando si guardavano. Martina ricordò che Noah gliela aveva presentato prima di entrare, si chiamava Emily. -Sarebbero una copia molto bella, vero?- Martina non si era resa conto che Jorge le si era avvicinato e che ormai era accanto a lei. -Si...- disse lei semplicemente. Anche se non lo ammetterebbe neanche sotto tortura, la vicinanza di Jorge la faceva sentire bene. In quel momento il Dj mise la canzone di Florida: GDFR. Jorge che adorava quella canzone comincio a muovere i piedi seguendo il ritmo della canzone, poi guardò che tutti ballavano e si divertivano anche i suoi compagni di guerra si divertivano, sempre stando però, attenti. Guardò poi Martina che era l'unica che non si muoveva. -Perche non balli anche tu?- le chiese. Martina scosse la testa. -Non mi piace ballare, e poi devo stare attenta per qualunque movimento strano. - rispose poi. -Credi che anche gli altri che stanno ballando non stanno attenti? Martina, anche noi abbiamo il diritto di divertirci e anche se non sembra siamo sempre pronti per qualunque inconveniente. Noi siamo fatti per la guerra, ma abbiamo anche una vita all'infuori del nostro compito. E cerchiamo di vivere come se ogni giorno fosse l'ultimo. Tu adesso gli vedi ballare tranquilla mente ma, ti assicuro che loro non dimenticano mai qual'è il loro compito.- le disse lui, lei semplicemente lo guardò con uno strano luccichio negli occhi. Lo guardò dritto negli occhi e entrambi si persero a guardare l'uno l'altro. Jorge era rimasto incantato dallo sguardo di ghiaccio di Martina, quel colore cosi artico e freddo che faceva ipnotizzare chiunque. Martina fece una cosa che mai si sarebbe aspettata da lei: prese Jorge dal polso e lo tirò dietro di lei mentre si addentrava tra la folla che ballava. Si fermò e subito cominciò a muoversi seguendo il ritmo e le parole della canzone, mentre aveva ormai lasciato il polso di Jorge, che la guardava estasiato mentre lei ballava. Quella era una canzone molto movimentata e alla volta sensuale e Martina ormai aveva ipnotizzato un gruppo di umani che la guardavano come se lei fosse una apparizione. Jorge decise allora di 'Marcare Territorio' e la prese per la vita da dietro facendo che il suo petto aderisse con la sua schiena e lei in un movimento incosciente mosse il suo sedere e sfiorò il bacino di Jorge quasi si lasciò scappare un gemito pieno di piacere. Prese poi le mani di Martina e le fece alzare e avvolgerle sul suo collo mentre lui la guidava nei movimenti e posava le sue mani nei suoi fianchi mentre lei continuava a muoverli in movimenti degni della migliore ballerina, che ballava la danza del ventre. Poi la fece girare lasciandoli faccia a faccia e posizionò una delle sue muscolose gambe in mezzo alle sue e l'avvicinò di più a lui, poggiando di nuovo le mani nei suoi occhi mentre lei si abbassava un po' e poi risaliva e faceva scontrare i loro petti.


Lift it, drop it, shake it, pop it
Lift it, drop it, shake it, pop it

Lift it, drop it, shake it

la canzone ormai stava giungendo a termine e Jorge stava impazzendo, Martina con i suoi movimenti non faceva altro che eccitarlo di più. Martina seguiva la canzone alla lettere 'Solleva, lascia, scuoti, scoppia' loro facevano ciò che diceva la canzone, Martina solleva il busto facendo poi dei movimenti con la vita e quindi i seni si schiacciava contro il suo petto muscoloso, Jorge le lasciava i fianchi per farla muovere liberamente e Martina sempre con movimenti sensuali scuoteva il sedere e faceva combaciare i loro bacini. E Jorge rischiava di scoppiare e farla sua in quel momento. Non solo stava stava facendo impazzire lui ma anche tutti quelli che li guardavano. La canzone arrivò alla fine facendo si che Jorge circondasse la vita di Martina con un movimento veloce e la avvicinò di più facendo scontrare di nuovo i loro corpi mentre ormai tutti e due non facevano altro che fissarsi, i loro volti erano molto vicino e i nasi si sfioravano delicatamente, Jorge tirò di lei un altro po' e fece sfiorare le loro labbra... 

Image and video hosting by TinyPic Ok...so che mi state odiando e mi volete uccidere....no, niente vi lascio con la curiosità. 

alla prossima.

Dark_Engel.

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